j Č5LBS rftflnP WtP.Srr1 ^ SS^gi^.^i^iEntF^g^aLiSWtr? ^‘■rf'.Kn cüiü rT^.rfa‘ F=i 5FT rV.^E3.E5H15~>Ea. PROGRAMMA DELL’ I. K. SCUOLA REALE SUPERIORE Ilsr PIBANO PUBBLICATO DALLA DIREZIONE ALLA FINE DELL’ ANNO 1878-79 TRIESTE STABILIMENTO TIP. DI L. HEiy^MANSTOF^FBl^ 1879. WBS 'ifi-kii Ä PROGRAMM A DELL’ I. R. i SCUOLAREALE SUPERIORE IN PIRANO PUBBLICATO DALLA DIREZIONE ALLA FINE DELL’ANNO 4878-79 TRIESTE ÖTABILIMENTO TIP, DI L. HEF^MANSTOPyFEF^ 1870. INDICE La pietra filosofale.........................................................................pag. 3 NOTIZIE DELLA SCUOLA I. Personale insegnante.....................................................pag. 17 II. Piano didattico............................................................ *19 III. Libri d’insegnameuto....................................................... „29 IV. Temi seolastioi............................................................. „32 V. Notizie statistielie ....................................................... „34 VI. Aumenti alle collezioni .............................................. „ 36 VJI. Esami ili maturitä,................................................... , 38 VIII. Cronaea della scuola........................................................ „40 IX. Pubblicazioni delle Autoritä................................................. „41 X. Statuto del fondo di beneficenza.............................................. „42 XI. Fondo di beneficenza......................................................... „45 XII. Avviso....................................................................... „47 LA PIETRA FILOSOFALE PEK EMANUELE NIOOLIÖH Nclla sccoiula metä dello scorso secolo, quando la cliimica mcttcva i suoi primi vag'iti, per crcscerc poi rapidamentc a grande imporlanza c dignitä ; moriva mi’arte che avvolta dal suo nascerc nel velo del mistcro, nutrita dalla superstizionc, avea pur tratto tratto einesso qualche guizzo di viva luce sulla tenebrosa sua via sen za meta e senza speranza. Quest’arte era l’alcliimia, venerata come vetustissima e di celeste origine da’ suoi seguaci e derisa e perseguitata lierameute dagl’ inereduli avversart. In questo periodo in cui, divenuta decre-pita, cedeva essa il eanqio alla cliimica uscita dal suo grernbo, infierirono piü arditi e piü forti ehe mai gli avversari a flagel-larla e ad offuscare gli Ultimi suoi lampi colla lucc splendida e potente della giovanc scienza ehe sorgeva; mentre gli Ultimi spagirici s’ afTatieavano a comporla dignitosamente nella bara ed a difendere con disperato ardimento 1’ onore di questo strano parto della umana imaginazione, cui per tanti secoli erano eorsi dietro pazzamente studiosi di tutte le nazioni, filosofi e furfanti, principi c mescliini avventurieri. Essa e morta ; parce scpulto! cd il suo nonie suona ali’ orcc-cliio nostro comc qucllo d’-una anticaglia innoccntc, clic licppur debolmente lascia trasparire le frcnesie dcslalc in tanti poveri animi per tanto liingo corso di secoli. Tutlavia traseorrendo le opere anticlie, le quali ci serbano anCora i febbrili vanegg'iamenti degli alchimisti, ci si destano delle imagini strane, mostruose; corne ci passano sovente dinanzi, in im sogno turbato, imagini clic la luce del sole fa sparire conie ombre; ma ehe spesso ricono-sciamo fra le requie di epocbe lontanissime c clie devono aver vissuto e respirato esse puro. In questa lotta accat.ita fra gli ultirai epagiriei ed i loro avversart s’ intesero gli elogi piii nobili e piii eruditi sulla veritit c dignitii deli’ aleliimia c dali’ altro lato le piii acerbe diatribe e gli aneddoti c lc storielle piii diffamanti; resta pero vero clie, seppure 1’ aleliimia condusso molli ad un lungo crrarc e s ep p ur c fu un’ arte falsa, un fanta,srna, si mantenne perö sempre sulle basi deli' esperimento ; tenne sempre in ogni suo periodo aperto qncsto campo fecondo di utili scoperte, pur tant6 trascurato e disconoseiuto dai tilosofi della Greeia c di Koma. Mentr’ e?sa dunque, dopo tredici secoli di vita, volgeva lentamente al tramonto, intesero i nemici a vibrarle 1’ ultimo colpo : „Spccics rerum inter sc non pcrmut.ant.ur“ dieevano con Aristotile ; „Dcplorata sunt, ingegna,“ diceva il Cardinale Pcrronius, „quae in quadratura circuli, perpetuo mob.li ct lapide pbiloso-„phorum occupantur“! Si derideva 1’aleliimia dalle cattcdre „Ars sine arte,“ la si definiva, „cujus principium cst. cnpere, me-„dium mentiri et finis mendieare vel patibulare“. — „Inutilmcnte „s’ afTaticano i chimici, seriveva allora uno dci p ih violcnti „nemici deli’ aleliimia,“ sc credono dalle varie spccic di terre „naturali, combinandole col flogisto, di formar i nietalli“ ') „Tutti i mctalli lianno una loro speciale perfezionc c non pustno venir trasmutati in altri diflerenti“. 'Jj ') J oh. Christ. Wioglcb. Historische-Kritische Vnttrsuchvng der Alchemie. Weimar 1777 p. 134. lliid. Gli alcliiinisti alla lor volta mostravano la lunga serie di eliiari filosofi clie si confessarono adcpti da Eaiinondo Lullius, Itoggero Bacone, Alberto Magno a San Tommaso d’ Aquino, Basilio Valentino e tanti altri uomini di grande valorc nclla filosofia; c rigctlavano poi 1’ingiurioso epiteto d’arte senz’ arte, di scienza vuota, dato alle loro teorie. Secoudo le qnali i rnetalli era no corpi composti e potevano quindi venir decomposti no’ loro elementi e da questi poi necessariamente ripristinati per sintesi. Non animettevano clie ad ogni metallo corrispondesse una matcria prima speciale; ma invece asserivano clie i differenti rnetalli non fossero clie modificazioni della stessa sostanza fundamentale, or piii or meno mescolata ad elementi eterogenci alla essenza mctallica, a seconda della maggiore o minore nobiltä del metallo; mcutre nell’oro'si trovava pura. Da questa teoria la perfezione dei rnetalli risultava 11011 solo possibile, ma indu-bitata; c pereio g’i alcliiinisti dicevano clie tutti i rnetalli aveano 1111 „motilni naturalem ad perfetionem Auri“. ’) Porö 116 gli ostinati nemici deli’ aleliimia, mcntre accanita-mcnte la combattevano col ridicolo e collo sclierno, ne gli Ultimi adcpti 11011 avrebbero mai supposto clie la giovane scienza die allora atterrava cosl orgogliosamente ogni veccliia teoria, sarebbe poi quclla clie giustificlicrebbe gli anticlii deliramenti e clie manifcslerebbe questa aleliimia derisa e sprezzata, come. 1111 villcsso travisato di una grande veritä, sentita sempre c non ancora dimostrata, vale a dire della scmplicitä ed unita della materin. Lavoisier avea appena abbattuto 1’ cdificio eretto dai tlogi-stici, quando Bertbollet sludiava le torze clie uniscono gli atomi della matcria e ne prnclamava 1’ identita con quelle leggi eterne clie muovono i mondi negli spizi i uti niti deli’ universo ,J) ; poiche Laplace stesso avea detto : „La curva deseritta da un singolo atomo 6 cosi ben determinata come 1’orbita d’un pianeta; non essendovi altra ditlerenza tra loro clie quclla cagionata dalla nostra ignoranza“. J) ‘) Gay-Lussac e Thcnaril, nclla lotta con Davy sulla slruttiira (Ul iiotassio o vli'1 sodio, uegavano la loro scnijilicita fino al 1811, craleudoli composti doli’ idrogcuo. i) Uertliolct. Statique chimiquc I. 1. a) Laplacc. Essai phil. sur le probubilites. Pariš 1816 p. (>. Questo concetto deli’ unitä delle forze chhniehe e delle cosmiche condusse iillo studio deli’interna natura, degli atomi cd alla domanda sc per ogni specie differente di materia esistesäero reahnente delle particelle ultime indivisibili cd csscnziali. E'bcn-cliö i mezzi analitici non giungcsscro a scomporre in parli etcrogence i liostri elementi, la maggior parte de’ chimici erano convinti ehe non fossero corpi scmplici die relativamcnte ai nostri mezzi di decomposizionß, cotnc veramente Boyle li avea definili, c die raminetterc taute materie differenli, quanti sono gli elementi cliimici, era un’ idea die contrastava con troppa evidenza col concetto della semplicitä della materia. Questi dubbt sorscro pifi forti ancora quando Humpliry Davy clettroliticamentc decomposc gli alcali c le terre alcalinc ritenuti per lo innanzi corpi scmplici, e ricevcttcro forma nell’ i poteši di Pruot dodici anni dopo ehe Berthollct avea publicato il suo saggio di cliimica statica. L’ ipotesi Pruot suppone una sola materia elementare da cui ogni altra deriva. Egli riteneva clic qncsta materia prima fossc quella sostanza gazosa, leggerissima, piü leggera di t-utü i corpi conosciuti c ehe i chimici lianno cliiamato idrogeno. Quest’ ipotesi esposta cosl da Pruot, quando potenlissimi ingegni arricchivano la cliimica dl per dl con nuovi cd importanti secreti tolti alla Natura, non fu ne sprezzata 116 derisa; 111a trovö invcce valcnti difensori in un Thomson, in un Marignac cd in Dumas; bcnclie fossc evidente ehe non cra ancor giunto il tempo per una questlonc cosl dclicata c diflicile c bcnchö i lavori di Berzelius e di Stass dimostrassero che i pesi atomici degli elementi chimici 11011 sieno multipli
  • honuu; con che appunto volevano esprimere 1’essenza della natura mctallica. E mentre Pruot non potrebbe oggidi portare aleun fatto a sostenerc la sua ipotesi dopo la nuova determina-zione dei pesi atomici, gli alchiniisti potrebbero forse nell’ idrogeno, ridotto da Cailletct e da Haoul Pietet in un liquido mctallico, riconoscere il loro Mercu rius pliilosoplionim. L’ ipotesi sulla eostituzione dei metalli si sarebbe necessa-riamente allargata per divenirc sistema ebimieo, quando gli alcbi-misti avessero avulo 1’ cnergia d’abbandonare le loro antiche super-stizioni, - ehe andavano invece anclie nel tramontare deli’arte loro tanto affettuosamente difendendo. L’ unita della materia, 1’ abbiamo detto, 11011 cra solamente sospettata da loro ; essi la proclamavano altamente; cra la base delle loro teorie ed il loro scopo dovea csscrne certamente la prova piii brillante. Ma la volevano raggiungerc e dimostrare non giä coli’analisi, non collo scindere le sostanze piii resistenti nclle loro parti etcrogenee finclie fosscro arrivati a qnesta misteriosa materia elementare, bensl con mezzi superstiziosi, suggeriti dalla tenebrosa fantasia de’ primi alchiuiisli; mezzi die, quanto erano piii antichi e piii cabalisticamente esi>rossi; taulo piii sembravano sacri ed incon-testabili; e perciö andarono senza vero sistema e senza ordine, comc vanno i eicehi. La cbimica moderna sembra volubile ne1 suoi scopi com’ 6 mutabile nclle sue teorie ; 111a 11011 ha altro scopo ne puo neces-sariamente averne altro che quello di riconoscere la natura intima della materia e le cause delle suc proprietä; e cosl, provando c riprnvando, giungcrc, s’ 6 possibilc, alla meta estroma, alla materia da eni ogni ali m trne origine. Qucsto era pure lo seopo ultimo, beuche non deßnito, degli alcliimisti; esso trasparisce dai loro errori eome 1’ unica idea ehe brilli in mezzo all’ oscuritä delle loro operazioni e dcllc loro tcorie. Ma la chimica tenta quest’ardua via coli’ analisi che dissipö giä tanfa parte di tenebre; gli alcliimisti la tentarono invece con una pazza idea, -colla pietra lilosofale, ehe manteunc per lungo eorso di tempo 1’ ignoranza e la superstizione nel campo delle scicnze naturali. Questa diffe-renza segna il limite fra 1’ alchimia e la chimica incrcdula e sprczzatrice delle inveteratc super3tizioni e delle facili ipotesi. La pietra lilosofale dovea sciogliere ogni problema gnila strut'ura e mutazione de’ eorpi; dovca vinccre irresistibilinente ogni oslacolo delle leggi nalurali, dar la materia in balia della volontii umana: Se le teorie degli alcliimisti erano il rillesso d’ una grande verita, la pietra lilosofale 6 1’ espressione del desiderio impotente deli’ umauitä tratta dali’ istiuto della propria fralezza al meraviglioso cd all’ impossibile. Gli alcliimisti non diedero mai una concisa e costante definizione della pietra lilosofale, non solamente jerebe rifnggivano dall’idca di racchiudere in un hrevc concctto le proprietä innu-mercvoli della loro divina sostanza ; ma perebč (picsto concetto tu grado a grado modilicato dagli alcliimisti di tutte 1’cta, i quali, tendendo sempre a questo unico oggetto, gli andavano attribuendo proprietti sempre miove c sempre pi(i Strane. Percio il concetto ehe gli europei ebbero della pietra lilosofale b ben differente da quello ehe ebbero gli alcliimisti arabi c piü differente ancora da quello degli alcliimisti greci della scuola Alessaudrina. In germc la pietra lilosofale, com’ora intesa dagli alcliimisti Alessandrini del IV sccolo, c ben lungi dali’ essere la meravigliosa sostanza, alla eni potenza accennando Kaimondo Ltillius escla-mava: „Mare tingerem si Mcrcurius esset“. — 1 primi alcliimisti fauno cenno di dne sostan^e diflerenti capaci di mutaro i mctalli ordinari in argento cd oro. Democrito 1’ Alehimista, delto pure rseudo-Dcmocrito, c Sinesio suo comcutatore clic serisse verso il 410 d. C. conoscevano una polvere ehe gettata sull’argento fuso, lo cangiava in oro, cd un’ altra ehe, gettata sul rame, lo mutava in argen to ; delle quali i>ulvcri fa pur menzionc qualcho anno dopo Zosimo il Panopolitano. Qucste sostanze son dettc tinture c 1’ alchimia stessa 6 detta l’arte
  • iii barbare pocsie in suo onore, come dalla miriade di nomi che le furono dati Falchimisla Nautnan compose im’ode che principiava coi versi : Zersi, Zetus attingar Bitrias, basda? et aspar ecct. Ma gli enigmi c gli anagrammi 1‘urono la forma predilctta a nascondere e ncllo stesso tempo accennarc il nome di questa sostanza, cd i versi che cclavano cosl il prezioSo secreto lbrma-rono lo studio piü diflicilc e piii astruso dei pazienti seguäci d’Ermete Trismcgisto. Fra la sterminata congerie di questi strani parti dclla musa degli alcliimisti v’ erano specialraente alcuni tenuli in gravide estimazione die fottnavano, coi loro co-menti, la letteratura classica dcll’ arte spagirica, csscndo attri-buiti a quegü alcliimisti che per fortuna 0 per dottrina aveano specialmente prirneggiato. Ma in questi stessi pczzi scclti, oggidi che la superstizione e caduta, 11011 c’e nulla di mcritevolc; sono semplici anagrammi senza senso c senz’ arte, che nascondono il nome dcl vitriolo azzurro o d’un suo sinonimo.1) ’) Coinc; in questi tro ch’ erano sali(.i in grau faimir: — Visitando Intcriora Terrae ltettifieamlo Invetiie.i Occultum Lapidem, Veram Medicinam (Vitrioiilum) — Oleum Lucia Extratc Veneris Mariisiiue lliscciido Aurum ltubeuni Tuum Igniti Sanguinei (oleum Martis) — Sapientia, Aluineu Lötmn, Martis Aurum Uubillcatum Tuum iu Sole (Sal Martis). Ma se, rispetto all.a materin prim a, la fantasia e 1’ignoranza degli aleliimisli ci lasciano travedere ovc cssi avesscro fissati i loro sguardi per raggiungere la misteriosa sostanza, origine d’ogni altra, non si puö inveco dal loro gergo cabalistico rilc-vare quali vic intcndcsscro di baltere per conseguire la grand’ opera, il lapis pliilosophorum; benclie enumerino ad una ad ima le operazioni a ci6 nečcssarie. Questo arduo c spinoso argomento fn toceato da tntti gli alcliimisli, cd i piti chiari diventano in questo punto indecifrabili. Giovanni Ticincnsc contemporanco di Basilio Valentino scrissc in quattroeento e ventitrc versi latini sull’ Aenigma dc lapidc, sen za dir nulla di comprensibile; un’altro alchimista italiano, Nicolö Bernardi, piti laconico, espresse enigniaticamente le operazioni alcliiinistiche n el suo calice filosofico, dctto appunto cosi perche le iniziali dclle pretcse operazioni venivano disposte nella seguente maniera : a . m . a . v . i . t . u . d . i . 11 . i . s . V • o . c . u . 1 . 11 . 111 . cioe a guisa di calice: ma die cosa ci fosse in questo amantu-dinis poculiim, quali secreti fossero nascosti dietro (luelle iniziali, il laconico Bernardi non lo disse, ne i piii arguti conien-tatori 1’ indovinarono. Secondo i pifi accreditati alcliimisti cd il Villanovanus spceialnientc, le operazioni necessarie per la preparazione della pictra filosofalc sono otto, vale a dire: la Sublimazione, la Desceu-sione, !a Distillazione, la Calcinazione, la Soluzione, la Coagula-zione, la Fissazionc e la Civaziono. La deserizione pero di que-ste operazioni e cosa tutt’altro ehe comprensibile; ed k sola-niente da ammirarsi 1’ ingenuita con cui Kaimondo Lnllius assi-cura clie la piti difficile di tnlte le operazioni era 1’ ultima ; e piti sinccro ancora fti un’ altro alchimista il quäle d^sse che ciö era possibile alle sole mani di Dio. Ma in mczzo a questi dcliramenti clio, pur troppo, dnra-rono cosl lungo corso di tempo, v‘ e un istinto rctto ehe lascia intravvedere allo špirit« umano ima veritsi cterna, ma lontana, indefmita, eni lo sguardo del la mente umana non arriva a scor-gere clie comc lina forma indecisa c fantastica, dietro a cui va colla toga deli’ entusiasmo, tendendo sempre 1’occhio senza ba-dare agli ostacoli numerosi elic crescono sempre pifi stil cam-mino mal sicuro cd ignoto. Da questa disparitii tra l’intuizione cd il criterio umano nascono quei fantasmi numerosi clie sono in ogni tempo c stanno nclla storia deli’ uman generc como monumenti del suo errare c de’ suoi vaneggiamenti; da ci<> venne 1’Astrologia, 1’Aleliimia, il Mesmerismo e la sna appendiee moderna, lo Spiritismo. Ma se la pietra (ilosofalc c tutte le grandi virtft elic gli alchimisti le attribuirono sono pazze ideo, ' fantasmi dei loro sogni clie nacquero dali’ ingnoranza medioevale c furono pur troppo sanciti da nomi illustri; 1’aleliimia fu pero troppo scveramcnte giudieata e condannata dalla postorita; essa fu un errorc pcrclie la sna via era falsa; ma non le si pu£> negare il merito d’ aver fccon-dato ncl suo grembo quel gornic da cui doveano sorgerc le leo-ric di Becher c di Stahl c poscia quelle ehe Lavoisicr escogitö dai piii geniali suoi esperimenti: L’ aleliimia ebbe nclla sna pietra filosofale un primo rudimento d’ un idolo rozzo, ebo i flo-gistici intesero a migliorare di forma o gli analitici ad abbat-tcrc; senza clie fosse poro ad essi stessi ancora concesso di penetrare ncl recesso abato dclla natura dcllc cose c riconoscerc quella prima materia virginale da cui ogni altra sostanza deriva. / NOTIZIE DELLA SCUOLA. PERSONALE INSEGNANTE ID ire ttore, Locati Dr. Francesco. — cav. dcll’ Ordine di Francesco Giuseppe, membro dell’I. R. Consiglio Scolastico provinciale dell’Istria. Insegnö Fisica in III.0 corso e Geometria in II.0 — ore settimanali 6. IDocexiti effettivi. Bertamini Albino, insegnö lingua tedesca nci corsi II.0, III.0, IV.0, Y.° — ore settimanali 14. Borri Luigi Prof., insegnö Geografia nei corsi I.0,- III.11, IV.0 e storia in III.0, IV.0, V.0 e VII.“ — ore 17. Brumati Antonio, insegnö tedeseo nei corsi VI.0 c VII.0. — Mate-matica in IV.0 — Fisica in VI.0 e VII.0 — ore 18. de Hassek Oscarro Prof., insegnö itaiiano in V.0 — Francese in V.0, VI0 e VII.0 — Geografia e storia in II.0 — ore 17. Katalinic Dr. Domcnico, sacerdote, insegnö itaiiano in T.°, III.0, VI e VII.0 — ore 14. Nicolich Emanuele, insegnö chimica in IV.0, V.°, VI.0 c VII.0 — storia naturale in I.° e V.0 — ore 16. Perko Ferdinando Prof., disegno a mano libera dal II.0 al VII.0 — calligrafia in I.° ■— ore 22. Petronio Pietro Prof., insegnö Matematica e Geometria deserittiva in VII.H — Geometria col disegno in I.0 e III.0 — ore 17. Spadaro Don Nicolö. Prof., insegnö religione in tutti i corsi — Aritmetica in I." — ore 14. Stefani Attilio, Aritmetica in II.0 e III.0 — storia naturale in II.0, VI.0 e VII.0, ■— fisica in IV.0 — ore 17. Supancich Dr. Michele Prof., insegnö matematica e Geometria descrit-tiva in V.° c VI." — Geometria col diseguo in IV.0 — ore 20. — Ginnastica ore 6. Svi.pplen.ti. Morteani Luigi, abilitato in geografia c storia per tutte lc classi, — insegnö italiano in II.0 e IV." — tedesco in I,° — storia in VI. — ore 15. Nel I.° corso n II.0 n 31 III.0 >? 11 IV.0 » ?? v.° 17 W VI.0 » » VII.0 n Capiclasse; . . . Morteani Luigi . . . Stefani Attilio . . . Borri Luigi . . . Bertamini Albino . . . de Hassek Oscarre . . . Supancich Dr. Michele . . . Brumatti Antonio n PIANO BIDATTICO Itellgione. 1 — 1V classc, in ogni clas.se 2 ore per settimana. — V — VII ore 1 per classe. La meta deli’ insegnamento in generale e di ciascuna classe in particolare, viene fissata dalle Autoritä superiori ecclesiasticlie (per gl’ Istraeliti dai Capi delle comunitä religiöse) c conuinicata alle scuole reali dali’ Autoritä scolastica provinciale. Liugua Itiiliaua. Meta deli’insegnamento per la scuola reale inferiore. Leggere e parlare corretto, sicurezza nell’ usare in iseritto la lingua ita-liana senza errori di grammatica e di ortografia; conoscenza della grammatica e della sintassi. Meta d’ insegnamento per la scuola reale completa. Versa-tezza e correttezza di stile nell' usare la lingua italiana a voce cd in iscrilto rispetto a quelli oggetti, ehe stanno entro la cercbia d’ idee degli scolari; cognizioni storiclie ed estetiche dei punti piii cducativi della letteratura italiana; caratteristica delle prin-cipali forme espositive della prosa e della poesia, attinta per propria lettura. I classe, 4 ore per settimana. — llipetizione delle parti regolari della grammatica, e delle irregolari i punti piü indispen-sabili. Proposizioni semplici e composte preše analiticamente da saggi nel libro di lettura. Esercizi di lingua e di ortografia. Esporre a voce ed in iseritto semplici racconti e brcvi deserizioni pria lette o narrate. Ogni mese due temi domestici ed un tema scolastico. II classc, 4 orc per settimana. — Completamento della grammatica; proposizioni semplici e composte in base ad un testo di grammatica. Riproduzione a voce ed in iseritto di brani piü estesi e completi e tratti dal liTiro di lettura o raccontati dal maestro. Imparare a memoria e reci taro brani di poesia e di prosa anteriormente spiegati. Ogni 14 giorni 1111 tema domestico ed ogni quattro settimane una composizione scolastica. lil classe, 4 ore per settimana. — La proposizione contratta e la composta. Diverse spccie di proposizioni sccondarie (dipen- denti), accorciamento tl el 1 c medesime ; la teoria delle interpunzioni nella sna relazione colla sintassi. Composizioni di varie specie, parte delle quali relative all’ insegnamento del la s tori a, della geogralia c delle scienze naturali. 11 numero dei lavori in iscritto come nella II classe. IV classe, 3 ore per settimana. — Ripetizione sistematica della sintassi; del parlar figura to, tropi e figure retoriche. 11 piti imporiante delle diverse specie di poesie, della prosodia c della metrica in unione e in base alla leti ura. Let,tura approfittando della materia contenuta nel libro di lettura, per imparare a conoscere miti antiebi. Imparare a memoria e porgere. Componimenti con riflesso alle seritturazioni pili usitate nella vita pratica; il quantitative dei temi come nella II classe. V el issr, 3 ore per settimana. — Prime idee dalla lettcra- tura; i principali serittori tlei secoli XIII e XIV con ispeciale riguardo a Dante, Petrarca e Boccacio. Lettura di saggi caratte-ristici . Fisica, 4 ore per settimana: Qua-litii generale dei corpi, i cosiddetii cffetti delle forze molecolari, meccanica, accustica. VII classe, 7 ore per settimana. — A. Storia naturale, 3 ore per settimana : mineralogia, elementi di geologia. — B. Fisica, 4 ore per settimana : Magnetismo, elettricita, calorico, luce. Tcorie fondamentali deli’ astronomia. Chimica. Meta d’ insegnamento per la scuola reale completa. Intelli- genza fondata delle leggi cliimiche acqnisita mediantc esperimenti; cognizionc delle materie prime di maggiore rilievo e delle loro piü imporlanti combinazioni con riflesso al luogo in cui si trovano ed alla loro importanza rispctto ai fenomeni della natura e al-1’ industria. IV (lasse, 3 ore per settimana. — Prospetto delle materie prime piti importanti e delle loro combinazioni di maggiore inte-resse per la vita pratica. V classe, 3 ore per settimana. — Leggi chimicbc. Metalloidi; metalli leggeri. VI classe, 2 ore per settimana. — Metalli pesanti. Combinazioni del ciano. Idrati di carbonio ed i loro primi derivati. VII classe, 2 ore per settimana. — I semestre: Continua-zione e cbiusa della diimica organica. II semestre : Uipetizione connessa di tutta la chimica con breve acccnno al’e moderne teorie chimicbe. (Lavori pratici nel laboratorio, ai quali prendono parte sola-mente gli scolari piü bravi senza trascurare gli altri doveri loro imposti dalla scuola, vengono fatti in ore non obbligate ali’ inse-gnamento). Disegn« a mano ltbcra. Secondo il piano didattico del 9 agosto 1873, N. 6708, D., pero limitando 1’ ištruzione nella VI c VII classe a 2 ore per settimana per ciascuna classe. II modellare rimane riservato alla libera partecipazione degli scolari piü bravi. Calligralia. Meta d’insegnamento. Una calligrafia leggibile e piacevole ali’ occhio. J e 11 classe, in ciascuna 2 ore per settimana. — Escrcizt secondo saggi eseludendo ogni specie di scritlura artificiosa. Oimiastlca. Meta. Graduato rinvigorimento e conveniente coltura del corpo allo scopo di acquistare agilitä nei movimenti. Consolida-mento della salute e della freschezza dello spirito, eccitamento e svilup})0 della forza volitiva, della perscvcranza e del senlimento per 1’ ordiue. Esercm. Graduati alle diverse etä degli allievi, c consistono in movimenti ordinativi ed in escrcizt elementari, cioč: collc bacchetfe — salti di fune — trave d’ equilibrio — scala orizzon-tale, verticale, obbliqua — pertiche di šalita — parellelc — cordino volante — cavallina — sbarra — anc-lli — passo di volo. ORARIO a tenore del piano didattico per le Scuole reali deli’ Istria MATEEIE C 0 11 S 1 d S I 11 m IV V VI Vil O cn Religione 2 2 2 2 1 1 1 n Liugua d’ insegnamento 4 4 4 3 3 *> i> 3 24 Lingua teilesea .... 5 4 4 3 3 •'» l) •> č> 25 Lingua francese .... — — — 4 3 3 10 Geografi» e storia . . . 3 4 4 4 3 3 3 24 Matematica 3 8 3 4 5 6 5 29 Disegno gcometrico c geo-metria rappresentativa . G 3 3 3 O O 3 3 24 Storia naturale .... 3 3 — — 3 2 3 14 Fisica — — 3 O O — 4 4 14 Cliimica ... — - 8 3 2 2 10 Disegno a mano libera - 4 4 4 4 2 2 20 Ginnastica 2 2 2 2 2 2 2 14 Totale ore . . 28 29 20 P 21 34 1 i)4 34 21'J LIBRI D’ INSEGNAMENTO DEI QUALI SI FEOE USO. l*ev la «lottrina reliftiosn. e II Corso, Catecliismo maggiore. III P. Cimadomo, Catecliismo del culto cattolico. IV r) Schuster, Storia sacra deli’ antieo e stamento. del miovo Tc- IV 11 Favento, Geografia di tena santa. V n Wappler, parte I. VI v Wappler, parte 11. VII n Schiavi, Morale cattolica. l*er la liujjiia italiana. 1 e 11 Corso, Demattio F. Grammatica elementare. I n Libro di lettura per le cla«si dei Ginnasi riori. parte I. infe- II JJ Idcm, parte II. III e IV n Demattio, Sintassi della Iingua ilaliana. III » Libro di lettura per le classi dei Ginnasi riori, parte III. infe- IV n Idem, pari c IV. V » Carrara, Antologiji, parte I. VI n Idcm, parte II. VI v Tasso, Gerusalcme liberata. VI v Maffei, Storia della letteratura. VII n Carrara, Antologia parte III. VII j? Dante, Divina Commedia. VII Maffei, Storia della letteratura. Por la llngiia tedesca. I, II £ s III Corso, Clauss, Grammatica della lingua tedesca. IV „ Fritsch M., Grammatica dclla lingua tcdesca. Viene adoperato in tutti gli altri corsi fino al VII. IV „ Libro di lettura, Clauss, Antologia tedesca parte I. V „ Libro di lettura, Neumann parte I. VI „ Idem, parte II. VII „ Idem, parte III. Per la lingua iranccse. V, VI e VII Corso, Ahn, Grammatica. v c VI „ Pliietz, Lectures choisies. VII „ Filek, Französische Chrestomathie. Per la Geografi» e Ntorin. I e II Corso Bellinger, Elementi di Geografia. I e II n Kozenn, Atlante scolastico di geografia lisica e politica, edizione italiana. I e II n Vogel, Atlante di carte mute. II i» Weiter, Storia del evo antico. II n Menke, Atlante del mondo antico. III n Klunn, Geografia universale parte III. III n Kozenn, Atlante come sopra. III » Weiter, Storia del medio evo. III n Spruner, Atlante storico geografico. IV n Hannalc, Compendio di storia, geografia e statistica dclla Monarchia Austro-Ungarica. IV n Kozenn, Atlante come sopra. IV n Pütz, storia parte III, per le classi inferiori (edi- zione anteriore al 1873). IV » Spruner, Atlante come sopra. v » PUtz, Storia universale parte I, per le classi supc- rori, evo antico. (Edizione anteriore al 1873). v n Spruner, Atlante come sopra. VI n Plltz, parte II, Storia del medio evo, per le classi superiori (edizione anteriore al 1873). VI Corso, Sprnner, Atlante. VI „ Hannak. Vil „ Plitz, p a rte III, evo moderno, per le classi superiori, edizione come sopra. VII „ Spruner, Atlante. VII „ Hannak. Per la Malrmalica. I — IV Corso, Močnik, Trattato ili Aritmetica ad uso delle classi inferiori delle Seuole medie, edizione 1877. I —IV „ Elementi di Geometria per le seuole reali infe- riori, edizione 1877. V—VII „ Močnik, Manuale di Aritmetica e di Algebra pei- le classi superiori delle seuole modie, edi-zione 1878. V — VII „ Močnik, Geometria* per i Ginnasi superiori. V—VII „ Močnik, Tavole logaritmiche - trigonometriehe, edizione italiaua. Per la («eometria «leserittiva. V, VI, VII Corso, Per ora seritti dal Docente. Per la Storla naturale. I Corso Pokorny, Iiegno animale, edizione iliustrala ita- liana. II „ Pokorny, Regno minerale c Iiegno vegetale, edizioni illustrate. V „ Sclimarda, Elementi di Zoologia. VI „ Manganotti, Botanica. VII „ Bouizzi, Mineralogia. 1’cr la linica. III - IV Corso, Scluabus, Principi fondamentali di lisica. VI —VII „ Ganot, Elementi di lisica. Per la CHiinica. IV — Vil Corso, Roscoe, Lezioui di cliimica elementare. TEMI SCOLASTICI NELLA LINGUA D' INSEGNAMENTO ELABORATI »El THE CORSI, SUPERIORI. V. CORSO. 1. Le cognizioni sono la migliore ricchezza. 2. La primavera. 'A. Lettera ad una societa di beneficenza con eni la si prega di voler soccorrere un povero ed infermo vegliardo. 4. Elogio di Cristoforo Colombo. 5. La sera. 6. Dante considerato come cittadino e eome serittoro. 7. 11 vapore e le sne applicazioni. 8. Necessitä dello studio delle lingue moderne. In forma epi-stolare. 0. S’ illustri con un esempio la seguente sentenza: La vera gentilezza spesso concilia persino gli animi dei malvagi. 10. La nave in mezzo al mare, immagine della vita umana. VI. CORSO. 1. Anclie la poverti ba le sue gioje. 2. La caduta di Desiderio. 3. Se lu moltiplicazione delle reti ferroviarie sia di nocumento al commercio niarittimo. 4. O primavera, gioventü deli’ anno ; gioventfi, primavera della vita. 5. La storia tleve essere maestra della vita. 6. Una eclissi solare. 7. L’ ossigeno nella econoraia della natura. 8. Quali sono i prodotti naturali deH’Istria e quali industrie vi potrebbero prosperare ?. . 9. Applicazioni pratiche dei tubi del Torricelli. 10. Non la passione, nia la ragione dev’esserci guida nelle nostre operazioni. VII. CORSO. J. II mare quando posa in calma e quando si leva a tempesta. 2. Non si apprezza giustaraente il bene se non quando lo si perde. 3. Quanta difficoltä ci sia nel donare senza offendere 1’ amor proprio del benefieato. 4. Chi bene comincia fc alla metä deli’ opera. 5. Dalla culla alla tomba ö un breve passo. C. Colombo neH’istante in cui ode gridare: “terra, terra,,! 7. II sapcre e la virtü stanno al disopra dei beni di foituna. 8. L’elettricitä dinamica sotto il duplice aspetto lisico e chimico. 9. L’artc domanda eccellenza, non mcdiocritä. NOTIZIE STATISTICHE 1¥ O '1' I Z 1 K C 0 R S I o 'rt Osservazioni 1 1 11 Im IV v VI VI o Eh a) Numero dcgli scolari Iscritti o frequentarono 1’Istituto. . ■20 U • 0 n 12 I 19 9’ Tutti cattolici Lasciarono 1’Istituto fra 1’anuo . . 3 3 8 4 i 11 o di lingun matoma ital lana. b) Patria Dali’ Istria li) 11 7 7 u 11 17 63 Dl vari distrett’. Da Trieste —. — 1 ] _ — 2 Da Venezia Dalla Dalmazia — 1 — 1 I 1 o 2 Da Klagcufurt 1 — - — — - J c) Taste scolastiche Paganti il dklattro in 1° semcstro . 20 0 3 o •1 G 7 48 Cinquo con ‘ 2 tnssn. 11° n n n A n 10 C 6 F, 7 8 8 49 Escnti dal pagamento 4 2 •> 4 1 H 34 Pagarono la tassa d’ iserizionc . . •JI — __ \ — _ 22 d) iStipcndiali Dal fondo provvincialo deli’ Istria ’ . — 1 0 2 „ 5 Con f. 100 nnnui Dal legato Gabrielli Dal legato Castro 1 - - ~ 1 — > 1 2 Oon. t‘. nnnui Con f. 105 nnnui e) Hisultato delle Classificazioni Piportarono la I classe con Eminenza 3 3 0 “V — 3! U n I n 9 G f 3 8 11 12 ; 4 „ ' II „ riparabile — — 2 1 ] — 2 (I II „ 1 0 1 a V 1 2 12 111 7 — — — — — 7 Non furono classilicati 2 3 — — — 11 Eta degli scolari alla fine deli’ anno. IT IT I 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 I 1 6 5 5 1 1 1 — 20 II — — 4 2 — 5 — — — — 11 III — — — 1 — 3 2 1 — 1 — 8 IV — — — — 3 2 2 2 — — — 9 V 1 4 5 1 — — 11 VI 1 2 3 5 1 12 VII — 2 2 8 4 3 19 AUMENTI ALLE COLLEZIONI. Bildiolcra Doane. II parco nazionale degli stati uniti v. 1 — De Aniicis. Ricordi di Parigi v. 1. — Todhunter. Elementi di Trigo-noruetria v. 1. — Detto Elementi d’Algebra v. 1. — Detto Tcoria dellc equazioni v. 1. — Benussi. Manuale di Geografia deH’Istria v. 1. — Valentini. Dizionario tedesco-italiano, italiauo-tedesco v. 4. — Rosini. La monaca di Monza v. 1. — Bersezio. Povera Giovanna! v. 1. — Verne. Micliele Strogoff v. 2. — Scott Walter. L’abate v. 1. — Detto. Riccardo in 1’alcstina v. >. — Detto. Jvanhoe v. 1. — Bresciani. La casa di gbiaceio v. ü. — Detto. Costumi deli’isola di Sardegna v. 4. — Detto. Lorenzo il coscritto v. 2. — Bartoli Adolfo. Letteratura italiana v. 1. — Grispigni. Annuario scientifico cd industriale v. 1. — Matteucci. Sudan e Gallas v. K •— Seguin. Robinson nero v. 1. — Buhver. Gli ultiini giorni di Pompei v. 1. — Carcano. Angiola Maria v. 1. — Cantii. Margherita Pusterla v. 1. — Gozzi. Lcttere v. 1. — Grossi. Marco Visconti v. 1. — L. Pignotti Favole c novelle v. 2. — Pestalozzi. Lezioni di cose v. 1. — Cantoni. Elementi di Fisica. — NoGl ct Chapsal. Nouveau traitfc des participes v. I. — Detti. Exerciees sur le participe passö v. 1. — Kolbe. Zeitschrift für das Realscbulwescn fase. 10. — Poterman’s Mitteilungen etc. fase. I. — Hof- und Staats-Handbuch 1878 v. 1. — Lemayer. Verwaltung der österreichischen Hochschulen v. 1. — Stamm. Fest-Kalender zur Feier der Silbernen Hochzeit v. — Tommaseo. Dizionario della lingua italiana fase. 11. — Nnova enciclopedia italiana y. IX del Supplemento.' 13 O N I Dali’ Eccelso Ministcro. Botanische Zeitschrift —• Bericht der Handel u. Industrie 1877 v. 1. — Bericht der llnndel und Gewerbe in Laibach de anno 1875 v. 1. — Bericht Uber österreichisches Unterrichtswesen v. 2. — Movimento della navigazione e commercio in Trieste v. 2. — Navigazione e commercio de anno 1877 v. 1. Dali’ Eccelsa Luogotcnensa. Movimento commerciale di Trieste v. 1. — Navigazione Austro-Ungarica all’ Estero 1877 v. 1. Storia natural«». Collezionc di conto raodelli di cristalli, in gesso — Micro-scopio semplice di forte ingrandimento — Pinzetta a lamine di tormaliua — Tre esemplari di corpi rifrangenti cioč: Cerussite — Apatite — Spato d’lslanda. Dal fase. 53 al fase. CO., Atlante di Botanica compilato dai Signori Tenone e Pasquale. Dal fase. 148 al fase, 150, Atlante di Zoologia di G. Boschi. Fi.sica. Sono ordinati: — Ün rocchetto per dimostrare 1’influenza di una* corrente elettrica su di un conduttoie — Rocchetto per dimostrare 1’influenza di una calamita su di un lilo conduttore — Apparato di Savant per rinforzare il suono — Due coristi comparabili — Modelli di tubi sonori — Piastre per le vi-brazioni. Cliiiuica. E ordinata: Una bilancia per analisi chimiche — Si aeqnista rono diversi preparati. Gcografia Grande carta murale, montata in tela: Italia antiqua in usum scholarum — Kiepert. IHttCguo a mano lilicra c gcometrico. Nr. 15 miove tavole litografate. — Studio metodico del disegno di prospettiva del Prof. Luigi Jelinek, con testo. ESAMI DI MATURITA Quindici scolari pubblici tli quest’ Irap. lieg. Istituto si presentarono agli esami tli maturi ta, c vi fu ammesso dali’Ec-celso I. K. Consiglio Scolastico provinciale, col Decreto 4 Giu-guo p". Nr. 687, un privatista da Trieste. I temi tli clausura si sono elaborati lici giorni 28 c 30 Giugno, 1, 2, 3 Luglio, e furono proposti: 1. Per la lingua italiana: Se la storia naturale, la fisica e la cbimica hanno un og-getto comune d’investigazione, vale a dire i Corpi, quäl’ 6 dunque la nota carateristica ehe distingue ciascuna tlelle aceennate scienze dali’ultra P Si coufermi la teoria con esempi pratici. 2. Per la lingua tedesca: Versione in italiano del pezzo tolto dal libro tli leftura: Neumann e Gehlen, parte IV. Ediz. 111. Pag. lil, N. 16, Europas Uebcrlegenheit liber die ändern Erdtheile. Dal principio del brano fino alle parole : Wir gewannen in Europa weder ecc. 3. Per la lingua francese: Testo : Französische Chrestomathie von Dr. E. Filek Edlen von Wittinghausen, Wien 1875, Alfred Holder. Troi&iöme guerre punique, par llollin, dal principio a pag. 119, sino al sccondo capoverso a pag. 121. 4. Per la matematica: llisolvcrc le equazioni: 17_________7 I/ x + y_______IQ x |/ x + y x “I/(x + yj3 V x - y — y ~ 1. In una progressione geometrica la somma del primo e quinto termine 6 130, il prodotto dei medesimi termini k 625. Trovare il primo termine cd il quoziente. Una torre di altezza conosciuta li — 29 30“, ed una colonna si trovano sul medesimo piano orizzontale. Dalla cima della Torre si vede la cima della colonna sotto un angolo di depressione ß 3°, 45', 42", ed il piede della medesima sotto quello a ur 4", 11', 22", calcolare 1’ altezza della colonna. L’ equazione d’ im cercliio sia x" + y'1 — G x + 8 y + 24 ; calcolare la superlicie ed il volume del tefcraedro regolare, la cui faccia e il triangolo equilatero inscritto in questo cercliio. 5. Per la geometria descrittiva. Cercare 1’ iuclinazione d’ una retta parallela all’ asse sopra un piano a traoce sovraposte. Costruire la sezione prodotta in una sfera da un piano inclinato verso i coordinati. Dato un cono circolare rctto il quäle sia perpendicolare al secondo coordinato. Costruire una sezione parabolica di questo cono, prodotta da un piano perpendicolare al piano coordinato, fare lo sviluppo del cono c riportare sul medesimo la parabola ricevuta da talc intersezione. Gli esami a voce si tennero nei giorni 2i>, 30 e 31 Luglio, 1 e 2 Agosto colla presidenza del Kever.mo Mons. Stefano cav. Zarich 1. li Ispcttore Scolastico prov. Intervennero i membri della Deputazione Municipale per questo Istituto, Sig.1'1 Pietro Vatla Podesta ed il cav. Carlo de Foregoni. Fu dicliiarato maturo con distinzione lo scolare pubblico : Michielli Gaetano. Furouo dicliiarati maturi: Antlioine Giovanni, Baroni Francesco, Bellafronte Viltorio, Bonetti Giovanni, Bonifacio Pietro, Co-stanzo Nicola, Gabrielli Pietro, Mrach Adolfo, Pavan. Giuseppe, Rossignoli Dino, Veronese Domenico. Fu sospcso il giudizio sulla maturita e furono rimessi a ripetere 1’ csame in una materia tre scolari pubblici, c l il pri-vatista. CRONACA DELLA SCUOLA Quest’ anno nessun cambiamento & successo nel personale, tranne 1’ entrata in servizio del maestro effettivo sig. Antonio Brumatti, nominato al pošto ehe godeva il snpplente sig. Valentino Pregelj. Furono confermati definitivamente e col titolo di Profossore i sig.ri Dr. Mieliele Supancich e Ferdinando Perko. S. M. 1. R. A. con Sovrana risoluzione del 29 Dicembrc 1878 si k graziosaraente degnata di conferire la eroce di cava-liere del Sovrano Sno Online, al Direttore Dr. Francesco Locafi, in ricognizione della distinta attivitä nell’ esercizie delle sue mansioni. Per il fausto giorno dellc nozze d’ argento delle Loro Maestä L’ Augustissima Coppia Imperiale, era stato umiliato al Trono, dal Direttore col Corpo insegnante, a mezzo di S. E. il sig. Luo-gotonente un indirizzo di felicitazione, col quäle nianifestavano sentimenti di lealtä, affezione ed augurio di futuro benessere all’ amata Imperiale famiglia. A festeggiare colla scolaresca ed il corj>o insegnante il lieto avvenirnento, si e nella Chiesa di S. Pietro, destinata per le sacre lunzioni aH’Istituto, celebrato un solenne ufficio divino con Te-Deum. Per dare maggior dignitiialla funzione, vi prese gcntilinente parte 1’intero Venerabile Capitolo. La ebiesa fu tutta elegante-mente addobbata. Furono invitati ed intervennero i Sig.ri l’ietro Vatta Podestä ed il cav. Carlo da Furegoni quali niembri della Deputazione municipale per 1' Istituto, ed il Rever.rao can. Boni-facio Commissario Vescovile. L’ Illus.mo llever.mo Mons. cav. Stefano Zarich I. II. Ispettore scolastico provinciale fece iu dne riprcsc 1’ispezione deli’ Istituto. Si č comperato un buon Annoniuni da collocare nella Chiesa di S. Pietro. Contribuirono con elargizione per 1’acquisto.: S. M. L'Augiistissimo Jmperatore con.......................f. 150 L’ Illus.mo e Eev. Mons. Vescovo Dobrila......................„ 50 II Kev.mo Mons. can. Bonifacio....................................... 4 II sig. Giovanni Chicrcgo............................. . „ 2 Totale elargizione f. 206 STATUTO tlel fondo di beneficenza deli’ i. r. Scnola Reale Superiore di Pirano, CAPITOLO I. Scopi e modi di raggiungerlo. § 1. L’istituzione ha per iscopo di sussidiare poveri e meritevoli scolari deli’ i. r. Scuola reale Superiore di Pirano. h) Col pagar loro la tassa seolastica per il primo semestre del primo anno esclusivnmente. b) Col fornirli dei libri e requisiti necessari alla scuola, come pure col disiribuire loro oggetti reali, eventualniente offerti in dono al fondo. c) Col somministrare loro sussidi in danaro. CAPITOLO II. Mezzi. § 2. I mezzi verranno forniti : Ä) Da un fondo in danaro, alla formazione c mantenimento del quäle serviranno: a) le offerte pecuniarie di enti morali o di privati; b) i redditi di eventuali trattenimenti (pubbliclie prelezioni, letture ecc.); c) gl’intcressi dei capitali del fondo stesso. B) Ua oggetti reali (libri, requisiti scolastici, vestiti ecc.) provc-nienti: a) da offerte di benefattori; V) da acquisto. PUBBLICAZIONI DELLE AUTOR1TÄ Ordinanza Ministeriale 4 Novembre 1878 N. 17722 colla quäle ö disposto : ehe salve lo norme vigenti per 1’esenzione della tassa scolastica, continueranno a godere deli’ iutera esenzione o relativamente della ineta della medesima, sollanto quegli seolari ebe al termine di ciascun semestre riporieranno note generali di classifieazione eguali a quelle per le quali furono esentati la prima volta. Ordinanza Ministeriale 18 Gennajo 1879 N. 7G8 . .. La terza classe complessiva di progresso deve darsi ad uno seolare, se egli riporta nella meta o piii della meta delle materie d’obbligo, la nota insuflicienle, oppure affatto insuffieiente, nel ehe un affatto insuffieiente deve equivalere a due insuffieienti. Dispaccio 3 Marzo N. 4')2 dell’Eecelso i. r. Luogotenenza, col <|uale si parteeipa ehe l’ispezione dclle scuole medie eon liagua d’ insegnamento italiana in Trieste, CapodUtria e Pirano, e aflidata all’ lllua."10 c liev.’““ Mons. cav. Stefano Zoricli, al quäle e pure affidata 1’ ispezione delle Scuole popolari in Trieste e della Seuola di nautiea in Lussinpiccolo. Con Decreto 8 Aprile N. 403 fu approvata una modifica-zione nel piano d’ insegnamento della Dottrina religiosa, in se-guito a proposta del Cateehista Signor Spadaro. CAPITOLO III. Bappresentanza ed amministrazione. § 3. II Direttore deli' i. r. Istituto rappresenta 1’ istituzione di fronte all’ Autoritä ed al pubblico c pone il visto agli alti relativi. § 4. La gestione amministrativa 6 affidata ad un comitato di tre meiiibri eletti annualmente dalla conferenza del corpo docente fra i docenti eft'ettivi, uno dei quali rieeve dalla stessa 1’ uffieio di eassiere. — La conferenza nomina contemporanea-mente dne revisori della cassa e dei eonti relativi. § 5. II eassiere, dietro deliberazione della conferenza, investe i capitali, facendoli vincolare a nome del fondo di sussidio deli’i r. Scuola Reale Supcriore di Pirano. § 6. L’ importo delle offerte (2 A, a — I>, a) e dei redditi pecuniari (2 A, b) del primo anno costituisce il fondo stabile originario. § 7. Gl’ introiti degli anni successivi, per il ])rimo decennio vanno per lina meta ad incremento del fondo stabile e 1’altra nietii viene impiegata in sussidi (sempreclič i bencfattori, la cui volontii e da osservarsi puntualmente, non avessero a disporre diversamente): risultando un civanzo viene pure capitalizzato. I capitali sono da investirsi in obbligazioni di stato vincolato al nome della fondazione. § 8. Dopo il primo decennio il corpo docente decide in quali proporzioni šara da provvedere al fondo stabile ed ai sussidt. § 9. II eassiere oltre ali’ osservanza delle norme statutarie e obbligato ad una regolare ed evidente tenitura d’ un apposito libro d’entrata ed uscita. § 10 L’amministrazione verso la fine d’agni anno scolastico preselita alla cnnfcrenza del covpo docente il resoconto della gestione amniinistrativa approvato e firmato da due revisori. II medesimo viene jtoi pubblicato nel programma scolastico insieme al nome dei generosi oblatori. CAPITOLO IV. Distribuzione del sussidl. § 11. Le otferte saranno da distribuirsi secoiulo i bisogni cventuali e con osservanza delle norme dello statuto. § 12. Le sovvenzioni vengono accordate dalla conferenza del corpo docente dietro proposta del Comitato Annninistrativo, sopra domanda in iseritto a lui presentata. § 13. La povertii dello scolare dovrä essere resa evidente o da apposito attestato di povertä o da altra prova attendibile. § 14. II pronunciare sul merito clello scolare spetta ai docenti del rispettivo corso. § 15. Le sovvenzioni non potrauno essere concesse a scolari, clie godessero d’ uuo stipendio od altro annuo sussidio maggiore di fiorini 50. § 16. I libri o reqaisiti scolastici conservabili, sommiuistrati durante 1’ anno seolaslico dovranno essere restitniti ali’ amniini-strazione alla fine del medesimo. CAPITOLO V. Dispcsizione finale. § 17. II corpo docente si riserva il diritto di potcr, in base ad esperienze fatte, riformare il presente stal uto coli’approva-zione superiore. § 18. In caso di scioglimento, deli’ istituzione i fondi sussi-stenli dovranno passare al Municipio di Pirauo, il quäle dovrä impiegarli nella formazione di stipendi da conferirsi a poveri študenti piranesi. N 672 i. s. Visto ed approvato. L' i, r. Consiglio scol. Prov. TRIESTE 12 maggio 1878 PIHO m. p. FONDO DI BENEFICENZA DELL’ I. R. SCUOLA REALE SUPERIORE DI P1RAN0 Neli’ anno scolastico 1878-79 concorsevo ad aunientarc 1’ Istituziouc: 3. f. L’Inclita Giunta Proviueiale dol- Sig. G. Dr. Lugnani a" 1’Istria con \ • ICO — „ C. Manuara i. r. giiulice . . 3- 11 Municipio di Montona . . . 25 — Rev. P. Canonico Marchio . . 2 11 Municipio di Lussinpiccolo 15 — „ (1. Canonico Miealicli . . 1 S. A. I. il principe ereditario Sig. G Miloch i r. controll. Sali 1 Are id u ca Rodolfo ..... 20 — „ Tj. prof. Morteani .... l S. Sig. 111. e Rev. Mons. Vcscovo „ K prof. Nicolich .... 1- di Trieste ■ C'apodistria Giorgio „ F. prof. Perko ..... 1 Dr. Dobrila 2!' — „ G. Petronio, orefice . . . „ P. prof. Petronio .... 3 }t „ A. prof. Bertamini .... v Rev A. Canonico Predonzani 2 „ L. Bonn i. r. aggiunto . . ] — Sig. G. Rastelli 0 „ C. Bonetti i. r. dep. di Sanitii 1 - „ A. Rosenkranz i. r. Ammini- llev. D. D. Bonifacio Canonico e tore Ufticio Sali .... famiglia 6 — „ G. Rosso fu Giovanni . . . 2- Sig. L. prof. Borri 1 — „ Stefano Rota 3- „ A. Braidotti i. r. controll. . 1 — Sig. A. Salvotti, farmacista . . 5- „ A. prof. Brumatti .... 3 — Rev. Mons. F. Silcich, arciprete „ A. Bubba 1 - parroco 2 „ 0. de Claricini i r. aggiunto 1 — Sig N. prof. Spadaro .... 3 „ 1). L. de Colombani e famiglia V — „ A. prof. Stefani 2 „ A. Comisso 2 — „ N. Dr. Stradi 5- n D. Contento, Dirigente . . „ L. Davanzo i. r. cassiero 2 50 „ M. prof. Dr. Snpancicli , . 3- 1 — Rev. G. Canonico Tamaro . . 2 I!ev. D. G. Canonico Fonda . . i. — Sig. G. Dr. Tamaro 1 - Sig. P. Fonda fu Almerico . • 3 - „ G. cav. Trevisini .... 5- „ P. Fonda, farmacista . . • 1 — „ G. Trevisini 5 * T. Fonda 2 — „ L. Turrini, otf. sanitii . . , 1 Sig.a A. ved. Fragiacomo . • • » — „ B. Varini fu Stefano . . . i r Sig. P. Fragiacomo „ C. cav. de Furegoni . • ■ 1 f> „ Varini sorelle „ D. Vatta 5- 5 • „ Ii Fnrian, ingegnere . ■ ■ b C „ P. Vatta, podesta .... 5- „ Fr Dr. Gabrielli .... — „ Fr. Dr. Venier 3- „ Italo Gabrielli . . . • • 10 — „ G. Ventrella 6- „ L de Giusto 1 — Rev. I). Ij. Canonico Viezzoli 1 „ G. Halm i. r. Oft'. Sali . • 1 Sig. P. Viezzoli 10 „ 0. prof do Hassek . • • 6 — Rev. S. cav. Zarich i. r. Ispettore „ D. cav. Ilenriquez i. r. Off. 1 — Scolastico provinciale . . . 5- „ D, prof. Dr Katalinič . . 2 - Sig. E. Zuna i. r. Commissurio „ Fr. cav. Dr. Locati, Direttore [> — di Finanza ■ . 2 CONTRIBUENTI AHNUI. Sigi Bernardino Dr. Schiavuzzi, Medico Comunale . . f. 240 STATO ATTUALE DEL FOJSiDO. A rulriiuiinio / Un obbligazione di Stato del valore nominale di . . f. portante il N. 112576 con interessi decorribili dal 1. Agosto 1878. 650 — ii Introito. 1. Da enti morali . . . f. 2. Da privati . . • . . f. 102 248 K) Assiemo f. Detratto 1’ esito dei . . . t'. restano in cassa . . . f. I quali saranno togto investiti. 050 40 •118 36 Ü32|05 Eslto. Per un obbligaziono di Stato f. Speso vario....................f. Assicmc f. 09 20 418 35 C Fontlo liliri. Furono donati da scolari N. 20 libri, i quali fnrono gifi ncl dccorso anno scolastico distribuiti. 11 Comitato, composto dei prof. Petronio, Spadaro c Supan-cich, il qualc ebbe l’onoro d’essere riconfermato in qucst’anno ali’ uopo di eontinuare le pfatiche per la formazione del fondo, ncl rassegnare in oggi eodesto resoconto rivecluto ed approvato dai due revisori Sig. Dr. Katalinič e Sig. Brumatti, interessa la Direzione a voler fare di pubblica ragioue la sua viva ricono-scenza pei sentimenti benevoli, eoi quali fu ovunque e da tutti accolto. Esso si ebbe dappertntto parole di conforto, accompagnate da generöse Offerte, per eni vivamente commosso črede suo dovere renderne di nuovo pubblicamente a tutti sentite grazie. Non ha potuto il Comitato compiere per intiero la missione affidatagli: continucrä perö esso nel venturo anno scolastico col rivolgersi per primo a tutti coloro, che per mancanza di tempo furono omessi, certo del loro benigno compatimento. Si lusinga ehe il fondo sl favorevolmente sorretto, potrti quanto prima por-tare gli effetti intesi nella sua istituzione. TIRANO 31 Luglio 1879. Per il Comitato prof. Nicoiö Spadaro Cassicrc. Visto Dalla Direzione deli’ i. r, scuola reale superiore PIRANO 31 Luglio 1879. Dr» LOCATI Dircttorc. N AV VISO. L’ iserizione dcgli scolari šara rei giorni 30 settembre, 1 e 2 ottobre p. v. dalle ore 8 alle 11 ant. e dalle 2 alle 4 pom. Tutti gli scolari ehe per la prima volta vengono iseritti, pagano la tassa di fior. 2.10 ali’a'to deli’iserizione. Gli scolari obe vengono dalle pubblicbe scuole popolari, devono presentare il certificato preseritto dali’ Ordinanza Mini- steriale 7 Aprile 1878. Gli esami di riparnzione devono essere fatti per il n ottobre. Dalla Direzione dell’I. ß. Scuola Reale Superiore. P1RANO, 30 LUGLIO 1870. II Direttore lir. L «CA TI. ...