ANNO VII. Capodistria, 16 luglio 1873 N. 1 Giontale de» li interessi civüi, ecoisomici, aiumSnistraitvi •'-' '.'!•'. .. .. :fS •> 'J ì [--g i DELL'ISTRIA, tili» JM«M3 . I-i twrtao f>: ed organo ufficiale per gli atti della Società agraria istriana. • " ■*-»•> n ^ a f go"gjj-g§igk|o 9i>h «itili! •f.- - «A» " * i :;;•> r A Esce il 1 od il 16 d'ogni mese. iSSOCIAZIONE per un anno f.ni 3; semestre e 1 iadrime*tre ì• i proporzione. — Gli abbonamenti si revono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesne generale si stàm-riap.o gratularne te. - - Lettere e denaro franco alia Reda/i^ij. -:-t Un numero separato soldi 15,— Paname a ti anticipati. U ; a ITTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGRARIA. LA CONGO D A. Concorditi res parvae crescimi, discorditi mani ae dilabuntur, lasciò scritto un dieciotto se-li fa Cornelio Tacito; e la storia di tutto questo ngo periodo di tempo non foco (die confermare Vitrea Sentenza del filosofo lutino. Nelle sji-Hiidi, come nelle piccole cose, nel reg-iientooelli Stati, come nell'amministrazione di un Colo Comune con lizioiie indispensabile di vita di prosperità è la Concordia del li animi e dei-intenti; senza di lei ogni sforzo che,, altri eia per trarre a buon .segno, l'a impresa,, per* mto onesto, cade privo d'effetto-, perchè quando forze si disperdono, quando le menti più non intend >no, all'armonico cospirare delle volontà lividuali subentra h confusione e l'anarchia, al-michevole intelligenza di tutti quelli, «che un irò ed una fòssa serra » succedono le gelosie, li riti, le inimicizie; la meta dei deaiderj comuni li si raggiunge e li elementi avversi pigliano il iravvento. Senza dire che la pace dell'animo se va, e che i cittadini, anzi che fraternamente ;ati da un vincolò di reciproco affetto, r >sborniano a un branco di uomini condannati alla stessa :enar ma astiosi l'uno dell'altro e incapaci di (portarsi a vicenda. La patria allora non è più dolce nido delle care memorie infantili, non più la sede delle venerate tradizioni paterne, a il centro de'nostri affetti, il riposo desiderato nostra vecchiaja; è un carcere, un esilio, nel ile ci aggiriamo, rodendo il freno, che vi ci co- string" e ^rig irandoci il giorno e l'ora di potermi fuggire.. K quanto più è piccolo il paese, ove la piasse della discordia è scoppiata, quanto più no cessariamente frequenti i contatti colle persone djvonute avverse tanto più il male s'inacerbisco e li umori si guastano e la pace dell i animi si conturba e la prosperità publica si dilegua. — Roba vecchia codesta, dirà taluno, che abbruno già ietto in tutti i trattati di retorica o di fi io* .Ha mirale. — K vero: roba vecchia; ma Li vecchiezza non esclude la verità, anzi la cresima, e quante sentenze e considerazioni di sociale benessere, che ci lasciano indiff rente l'orecchio, allorché ci vengono ripetute per sfoggio di acade-rnifla erudizione,, <•■ invece acquistano valore di opportunità e e i si i: brano quasi suonare diversamente da qie di r ina, quando i fatti dell'oggi, i fatti,, che- ci ei'c i dano, rispondono appunto a cedeste c*ms:dwaz:oni e a codesto sentenze e ne. sono.- la riprova! Però la concordia s'ha a intendere con discrezione. Non è e non può essere pecorina ras segnazione ai voleri di uno o di più, scrupoloso e reverente rispetto delle opinioni da altri già e-mess«, oroibizione di pensare col proprio cervello per tiru 're di offendere chi la pensa diversamente. Sarebbe una strana concordia codesta, che rassc-mio'lierebbe alla quiete di un cimitero. La vita ò moto, è attrito, è. scambio di idee, lotta feconda di principi, dalla quale risulta il progresso. Sulla-base della buona fede, d'ella onestà elei propositi, del .reciproco rispetto,, la concordia sta- e dura anche quando per avventura le opinioni:dissentano; poiché allo scopo, che a tutti sorride nell'animo 5o^• .1" • Vr' i. x.. ^i' - I 'wie pubblico — si può arrivare por molte ' vie, e talvolta 1 una non esclude l'altra, e più spesso quegli, che ne'propugna una, che ad altri non garba, nun s'accorgo .che erra, ma in buona fede crede di agire per lo migliore. È segno manifesto d'in tole ran za e di mente piccola il non sa-P"r sopportare le opinioni diverse dalle proprie, il credere alla propria infallibilità e alla fallacia altrui. Nelle società umane ogni accordo sarebbe impossibile, se le contese si inspirassero a codesto concetto. hfsi üiüboa slfofi A noi pare che la lotta delle opinioni non debba escludere4a amorevole intelligenza delli a-nimi, e che, se a occasion data due, che si conoscono t-eèiprocamente onesti e leali e inspirati da eguale e sincero amor di patria, si trovano per avventura discordi nel giudicare una questione di commune interesse, essi abbiano il diritto e diciamo anzi ii dovere di adoperarsi per far prevalere quello, che stimano il partito migliore, ma possano e debbano rimanere come prima amici, e nessuno dei due abbia diritto di sospettare nell'altro , in seguito alle ili-formazioni pervenuto in via uffiziosa all'i, r. Luogotenenza sullo stato sanitario delle provincie di Venezia e Treviso dalle quali risulta che in du-, località dt ìla provincia Veneta ed in sette dell:! provincia di Treviso, sia stata constatata la coni parsa di aleuti i casi di eliderti asiatico, venuer preso le seguenti deliberazioni proposte dal D'i Plf «mmbww'» ! imboh tb - av a i ^ L ehe i viaggiatori sulla ferrovia, provenient da località infette di chckfa tessero da collocar-in appositi lagoni; 2- che passibilmente fosse impedita celle, ria zippi intermedie l.i comunicazione di questi cog altri viaggiatori, e fossero disinfettati i loto bagf gir al momento iti cui abbandonano la gt&zki iVrréviafia ; t , 3. clic in caso ài malattia sospetta l'ammalato venisse ricoverato in un locale isolato od ia ìiu ospedale per essere sottoposto a diligente osservazione e curato; 4. che i vagoni provenienti da, località in Tetro di cholern venissero disinfettati mediante vapori ili cloro, e che tosto dopo la partenza dei treni lo fossero ugualmente i cessi mediante una soluzione di solfato di ferro. Nelle Comuni del Litorale confinanti coi Re-pio d'Italia proponeva l'attivazione sino d'adesso dello disinfezioni ordinate dalla Luogotenènza per la città di Trieste nel mese di novembre 1872, vale a dire: 1. la disinfczione delle materie escrementizie mediante la soluzione di vitriolo di ferro, d'acido carbonico gregio e di clorurò di calce presi singolarmente o combinati insieme. Tali disinfezioni devono aver luogo precipuamente in tutti quei Io-culi e stabilimenti dove concorrono molte persone, cune stazioni ferroviarie, alberghi, scuole ecc; 2. la disinfezione dei canali di scolo nello strade e piazze mediante lo sviluppo di acido solforoso prodotto dalla combustione del zolfo il qualo sotto forma gazosa si diffonde in tutte le direzioni ; 3. la disinfezione della biancheria in casi sospetti di cholera o di diarrea promontoria mediante immersione nell'acqua avvalorata con acido fenico e la disinfezione dei vestiti col calore portato dai 75 ai 90 gradi di C., oppure Colla ventilazione di questi in luoghi lontani dall'abitato. Inoltre si deliberava di chiedere alle rispettive autorità che venisse proibita l'introduzione di stracci nel Litorale provenienti dal Regno d'Italia per la via di terra. Regolazione per 1' Süigtosta Fondiaria. Il giornale di Vienna Grundbesitzer, N. 11, a proposito della tariffa di classificazione per la imposta fondiaria nella provincia di Trieste, ne fa molti elogi della giustezza, per cui venne accettata tanto dalle autorità come anche dalla popolazione senza reclamo, e ne attribuisce in gran parte il merito al Signor Giovanni Genzo referente provinciale per l'imposta fondiaria. Ü ___ j Quanto alla tariffa di claseificaziono per la j provincia di Gorizia, leggiamo nel bollettino della Società Agraria di Gorizia: ^Non dovrebbe occorrere di racoomandare ai possidenti ed alle pubbliche rappresentanze di assoggettare questa classificazione al più minuto e-same, \i d'i traila 'ommettere per far sì che stan vi * r\ f\ ■> i •l£C i introdotti quei Qambìaqaen'.i che si dimostrasse! o necessari. Trattasi di stabilire il modulo dell'imposta per moltissimi anni, e quando si consideri a qnal punto sia ormai spinta l'imposta fondiari ». sarà facile comprendere, che una differenza in più. quando ancho non sia assai saliente, può addir>-tura compromettere tutto il reddito netto del cor-rispondènte terreno. E ila un esame superficial*.' ci sembra che non manchi motivo di reclamare, tanto sul totale dell'operato, quanta sulla proporzione tenutavi tra i singoli distretti». Abbiamo poi rilevato, che il nostro signor Podestà di Capodistria raccolse il giorno otto di questo mese ad una convocazióne i maggiori cenati del Comune, per sentire il loro voto circa l'opportunità o meno di reclamare contro la concretata tariffa di classificazione, pubblicata dall'i, r. Commissione provinciale dell'Istria per la regolazione dell'imposta fondiaria. — In dotta seduta venne preso vi unanimità di afa lare lo studio dell'importantissimo aggotto a l uiì » speciale comitato eh.', coadiuvato dai locali fiduciari della Commission e distrettuale,, avesse a fornire ;tl Comune tutti gli argomenti su cui basare un eventuale reclamo. Società S»aeo!ojj»ìea, nazioua!«» italiana i Un grande avvenimento industriale si è .compiuto in questi giorni! La Società bacologica nazionale italiani .-i ha affermata. spi t ndida'mente col suo magnifico programma, chiamando a sè i capitali di tutti < oloro che sono interessati al ri sorgimeli r.düstria serica in Italia. Fiu o>"i 1" ertezza dell'avvenire posava erme una nube nera sulla speculazione serica. Si è avu ta sempre ben poca sicurezza in quel seme estero per il quale gl'italiani spesero 38 milioni all'anno. Togliete questo ingentinsimo capitale dal mer cato, e ognuno dovrà convenire che il progresso serico, innanzi la costituzione di questa Società, non era che una Vana parola, dal momento che gii interessati a questa ricco industria, doveano,ric. -minciàre ogni anno, quasi tremando, il penoso diciamolo pure sterile lavoro dell'allevamento, ottenendo spessissimo più che sterili risultati. Maoru non vi saranno più dubbi sulla bontà del seme. L i Società bacologica nazionale italiana offrirà agli allevatori buon seme garantito perchè dopo studi v, sacrifizi d'ogni genere ò riuscita ad ottenere in paese produzioni di seme eccellente, proveniente dalle migliori e più provate razze indigene e straniere. Di più questa. Società non è avara delie 6un cognizioni;-ma collo, fazioni bacologiche io vu'òiv ?2fi6 estese a ftrttn Italia, perché ir. fatto d'-industria serica riprenda quel posto onorato che le spetta, che 1« viene assicurato d.d. mite aere, .dal suolo ubertoso, ;e dai suoi rigogliosi e .qua^ijies^uribi-li mezzi ri i produzione, yèré illustrazioni della scienza bacologica stanno a eapo di questa Società che assicura il frutto annuo didife 20 per ogni azioae, e un divideflidd ftJiH^ipotetim ma eortìstfi-rno perchè bacato prineipaiimimte sulla operazione della produzione dol seme, «hq iwn può mancare perchè con 'otta con quel tatto pratico Vjhie tanto distingue l'Illustre Presidente e iì dotto e avveduto Direttore generale. C.ineludiaino, che come a questa vasta istituzione non manra l'appoggio di, tutte le Società agrarie e Comizi agl'ari del Regno italiano nou potrà venir meno il concorso ilei capitalisti e degli allevatori sì piccoli che grandi, i quali potranno fare migliori guadagni ed effettuare risparmi maggiori sempre con l'invidiabile guarentigia d' un eccellente riuscita. A Presidente del Consiglio.,d'amministrazione della snllodata Società fu eletto il com. Gaetano prof. Cantoni, membro de] Consiglio superiore di agricoltura, Direttore della r. scuola superiore di agricoltura in Milano, Vicepresidente della Società generale degli agricoltori italiani ecc.; a Direttore generale fu nominato il cav. Antonio prof. Mariani di Firenze, uomini ambulile eminenti e che s>ono caparra di buon successo. ( Tergesteo) Orsera, Luglio 1873. Eccovi qualche informazione circa l'andamento delle campagne di questa località. — In primo luogo, non qua! vittima* ma nei confini voluti dalla temperanza, seguace di Bacco, farò parola delle viti. Nel circondario,d'Orsera la nascita dell'uva è parzialissima, ranto riguardo alle singole posizioni delle piantagioni, quanto riguardo alla qualità del frutto, che all'età delle viti; pei' cui, fatta astrazione anche di atmosferici di sordini, il prodotto in generale sarà limitato, e per certo molto inferiore a quello dell'anno scorso. Innoltre si osservò una già e ineguaglianza nella fioritura, ed una lentissima spogliazione dell' involucro fiorale, circostanza quest'ultima che porta la caduta dei granelli, e del grappolo ad ogni più leggero urto. La crittogama si mostra più o meno intensa a fronte della duplicata zol-foratura ormai diligentemente praticata. Qua e là serpeggia l'altra minacciosa calamità, che ingiallisce le foglie, intisichisce i pampini, e termina coli'inaridire l'annuale rozzuolo, senza però causare il deperimento della pianta, come fu notato da qualche avveduto osservatore. Da questa breve esposizione si arguirà facilmente, che ì.oi non possiamo granfatto gloriarci sul prodotto delle viti, la coltivazione delle quali è ora divenuta tanto dispendiosa. Il raccolto dei frumenti sarà pure assai scarso, perchè l'eccessiva abbondanza delle pioggie, la prolungata umidità; la ritardata comparsa dei necessario ra-lore hanno fatto nascere e créscere con vigore le nocive zizzanie, le quali hanno soffocato il grano specialmente nei fondi più fertili e produttivi. I possidenti hanno sostenute ingenti spese per purgare i loro seminati,' ma non sono inai 'riusciti ad estirpare per intiero le piante erbacee, i semi delle quali rovineranno il poco frumento che si mièterà; Del formentone 1:0:1 vi ragguaglio poiché se ora in generale è bello e rigoglioso, mancando in seguito la pioggia, seguirà la metamorfosi delle favo, che verdi e fresche promettevano moltissimo, quando all'improvi o i .acidite diedere appena la semeitfe. Neppure le nocciuole frutteranno questa voltai tre, quattro mila fiorini ad Orsera, perchè al presente quasi ogni cieco le può enumerare sulle piante. Ad imitazione dei panegiristi aggiu igerò poi che gli Olivi oanno buona speranza, anzi .-ono l'unico conforto dei possidenti, avendo fiorito assai bei,e, e la mondatura progredendo a dovere; insomma, bando ai flagelli che precipitano dall'alto, quest'anno si sperii prodotto d'oliva. j. . r ',< .. 1 ..,,..,«, Pisiìio li 7 luglio. Il mercato doi bozzoli nella nostra piazza segna in quest'amo la cifra di 15,322 funti ; civò 15 mila di galletta nostrana gialla tra cui mia decima parte circa d'. incrociata, e funti 822 di verde giapponese. Vi contribuì per duo terzi di quantità il territorio limitrofo dei distretti di Montoya e Piuguente e poca cosa ancho^ Albona. Il mercato fu inaugurato col prezzo di fiorini 1:70 il funto, ma con tendenza continua a ribasso; cosicché i prezzi medi estremi furono di fui 1:7Q — fi i. 1:20: predominando la più forte oscillazione tra fui. 1:50 e fni. 1 :30. La giapponese fu pagata ia medio da fni. J a fni. 1:10. Tale basso prezzo scoraggi molta gente dabbene che calcolava di poter ritrarre da quest'industria agricolo— domestica un ben capitato provento; e colo.o che per giunta ebbero a provare ingrato sorprese o delusioni alio anobio dei boschi, si alienarono da cotona decantata speculazione con animo deliberato a no.i ritentarla sino a migliori tempi. l i questo distretto abbiamo scarsezza di foglie o mancanza di locali spaziosi ed adatti peliti, bachicoltura a partite di una 0 due oncie di seme. Spazio per piantare gelai ce 11'è d'avuntaggio; ma il gelso per quanto sia tollerante a lasciarsi spogliare delle foglio ed a maltrattare col taglio dei rami, anche nel critico momento quando è in pien succhio, altrettaito è esigente di ottimo terreno per rimettersi e prosperare. Se qui abbiamo degli appezzamenti di terreno discretamente profondo, siamo d'altronde molto scarsi di terreno fertile per mancanza di concime. Nei nostri migliori c'am i aperti i gelsi devono tenersi piccoli e a poche diramazioni se vuoisi che facciano foglie buone : e oo«ì ne danno poche, ma altrimenti 110.1 darebbero elio fo.;ito- aiohia . • • ->isO .i eira it ottin rn *l*«n«?m» sh-m wi-i! ofi&vrt» oanlleà ih iJte; gi+fc ih vtùi^bìl «SoiiiÓ tl/rfi oh ? "tO «Hefc *."rh .fiJiqq 0E?.c:q "rxi;iif.f • ra fi e docuiueiifi per la S iiòsccri»! delle j j ' iovernatpr nella Città di Brescia, liberò quella CU- - tà d'uri tradimento. Mandato poi al comando dell'ar-u mi in Istria contro gli Alemani, acquistò molti Gì » stelli nel Carso, li conservò a sue spese nella publi- * ca divotione, e poi hebbe iti dono quello di Caste Ino-» vo, e finalmente assediando Trieste vi lasciò la vita i ecc. ecc. R d'roe pure ~t- »di lauti altri, che dopo rese i tutte le testimonianzei più certo della loro soggiezio-i ne o coraggio col lungo servitio, esponisi a più az-•i zardosi perigli, coronato con glorioso fine lo loro afc-» tioni, termiuorno lodevolmente la vita, come publi-^,ehe Dicali, che riverite Si conservano, pienamente » lo atto (ano. „ Finalmonte così prosegue. "Imitarono i con honotata emulatione molti posteri questi esserci->> pij, poiché nel'e travaglioso congiure per la Lega di * Canibrai, nella guerra del 1570 contro Turchi, in tut-j v te quelle d' Istri;» o del Friuli per gl'Uscoeehi, haii- „ no sempre seguito li Gavardi li pubblici gloriosi ves-„ siili, così ohe sedici e più huoinini di questa Casa in r> tutte le occorrenze di guerra nel corso di più secoli i succedute, hanno con honbrati impieghi mililarmen-» tp servito, e perdendo il dominio di Castelnovo, da-ì -, gl' Alemani contro la pace occupato, e mantenendo | • n soldati, restando quando prigioni, quando estinti, ha j -i questa Casa con successione continuata sacrificate k i fortune e le vite al Nume della Maestà Venetiana. » — A Rinaldo pure mio fratello, figlio di (fio: Frati » cesoo che lungamente e fedelmente servì Vostra Seif rgnità, applicatosi, nolla ..Caucelleria Ducale, dalla •> voracità dell'onde per il publico servitio fu involata n insieme con latita l'habilità di più lungamenteser-n yire. — Anco Zuanne altro mio fratello ....il... n portatosi ultimamente in armata a servire Vostra Se-» renità, dopo consunte lo fortune, fii ridotto agli u!-n timi periodi della v.ibi'..—- Ad Antonio ipuro iriio ter-» io fratello, bramato di palesare eoa la spada il debi- •.v to del suo riverito vassallaggio, eshibitosi volontario j * di servire Vostra Serenità carne ¥enturiere. sj portò , con dWCaMfèe d^stfe Vp«?W f.f*DaWM W 'il I n comando degli Eccellentissimi Signori Proveditori Gè- 1 » nerali Bernardo e Cornare, e dopo bavere con pon-t tualifà servito più campagne; honorato da Vostra Se-1 renità con speciosa condotta e destinato all'obedien-r za dell' Eccellentissimo Signor Proveditor General » Contarmi, mentre doveva passarsene Personaggio nel si. Castel di Brescia, adempita quasi l'obbligatone d'am-n massar una Compagnia di li!0 fanti con dispendio non -t mediocre, ba la morte troncato il filo de'suoi osse- ! -n quosi progressi, non già la brama, che mantenuta più • che mai ardente aaco tra le ceneri, trapassa in me - (1) che da lui appresi gl'insègnamenti dell'osservanti za dovuta, alla publica Grandezza, mentre in qualità -i di suo Camerata, applicatomi sempre per suo com- j •j pagno a servir a nostre spese nella Btessa Provincia, - no almeno dimostrato cori la costanza, del servitio e cou la tolleranza de'disagi, non esservi più soave •• trattenimento che nel prestar l'attuai servitio al suo •s Prencipe naturale. Rimasto dunque io Pietro sopra- - detto nerede delle lagrime e dell'osservanza fraterna, ji e bramoso di continuar verso Vostra Serenità l'orme •• de'Maggiori, supplicò genuflesso che si degni conce- •f dermi la condotta del fratello, perchè possi il mio ■! cuore, tutto acceso di divotione verso la publica Ma-„ està, continuare nella carriera del publico adoratis-> simo servitio. Gratie. E il Senato, sentito il parere dei Savi/ dell'una e dell,'altra minò, nonché quello del Savio alla S-,ridura, ch'era un vero Ministro dell'armi, accordò al petente quanto domandava, con parte presa, come si disse, ai I 4 Ottobre dello stesso anno 1064, a maggioranza di | voti 93 sopra 101, essendo risultati soli 4 non sinceri, e 4 contraili. — La informazione del Savio alla Scrittura conferma in forma generale quanto è asserito nei-a supplicale propone sia conferita al petente lacoa-■ iotla del fratello, ma non contiene particolarità elio meritino d'essere qui riferite. — In quella vece nelle premesse alla parte-del Senato «^incontrano tra le al-Tre le seguenti timarchevoli espressioni: ... ..... - per continuati secoli nelle maggiori occorrenze, in ter-•■ ra ed in mare, hanno, (i Gavardo) con divotiono -.i pienissima e con la perdita delle sostanze e delle vi--, te stesse, palesata quella fede con che tanto accetti •• si resero alla Signoria Nostra, « Q lindi, confermate «rticolatame ite le cose dette da Pietro Gavardo del fratello Antonio e di se, si chiude: n L'anelerà parte, che Domino Pietro Gavardo sia - condotto ai servitii della Signoria Nostra per anni i cinque di ferma e due di rispetto, e questi di rispetto i a publico beneplacito, eoa stipendio di ducati trecento •• all'anno, che soio li stessi che godeva il preietto i fratello t dofonto, e on l'obbligo di servire dove e co--, me li sarà comandato. Certi di ricevere dall' attività » e sufficienza sua quel lodevole servitio che ha pre- - stato per lo passato. » Anche questi fatti sono narrati, più menò, dallo" Stancovich nella Biografia degli Uomini dis iati dell' 1-stria: nullosta-nte giova grandemaate lo aver acquistalo cognizione di cotesti documenti perchè conferma-io i fatti stessi non solo, ma perchè sono indizio di nuove tonfi per la conoscenza'dei .fasti di questa e di altre benemerite famiglie istriane, che è quanto dire, guidano a nuove fonti per la storia dell'Istria'. I tre documenti esistono nell'Archivio'del Sonalo, Serie Senato terra, Pilza ottobre' 1634 n. 737. — Li "applica, se non è originale, è la copia ufficiosa di cui s'è servita la Sfyfiofialfà* informs/.ioi-eidel Savio alla Scrittura è tutta scritta dì mano prtpriu giura- i mento; la Parte del Senato è i fi minuta d'uShnj ramata dui Segretario Agostino Bianchi. Ma anteriore di molto a tutti i nominati fin qui, è sfato un altro Gavardo che, adlcoru in principio del secolo XIII, acquistò .faina nelle armi. Monsignor canonico Stancovich lo registra col nome di Gavardo Gavardo 1, e ce lo presenta come Capitano Generale della cavalleria di Volchero Patriarca d'Aquileia, alla testa della quale combattè e vinse al oltranza lo truppa di Lodovico Duca di Baviera che aveva invaso il Marchesato dell'Istria: In seguito a questo fatto, l'Imperatore Federico II, richiesto dal Patriarca, lo" creò Cavaliere, e il Patriarca stesso lo donò del Castello di s. Pietro, poi détto Careauze, nel territorio di Capódistru. .....Così lo Stancovich che cita in appoggio le Merito •• ir M. S. della famiglia Gavard >, e il Naldiui^'(Corografia ecmes'miiba di 'Capodistria paj. -SfH.-jf II Nalliai però, riferendosi in ti era mente al Petronio, ( Memorie sdire e profane de T Istria di Pfoperilo Sperono, M S..- y non parla di assoluta donazione del Castello, beisi dice che il Patriarca commise la Sor, •aiiiten leii:a di questo Castello, ( Careauze non S. Pietro) a Gdrardo Girardi 1Xobile Gimtinopolitdnó, iitfor.-io'a! l?i), non tanto per rimunerare ü militare v.rfore delprole Dure seq lalaìoìi nella battaglia cìtotro L ì ioti bo .Dica di Baviera, quanto per assicurare a' proprio governo la rilevante manutentione del posto. A questo concetto del Petronio e del Naldini, più che non a quello 'dello Stancovich, s'accostò ultimamente l'infaticabile raccoglitore di cose istriane Kandier, tanto è vero che nel Cronico de'/' Istria, all'anno 1210, nota: Patriarc i Volchero ecc. cce; concede a Gavardo Ga cardi la eh s'lidia di Careauze in benemerenza dei servigi prestati nr'la guerra ri.ont'ro Lodovico di Baviera. E dal Baldini e dal Kandier poi risulta a piena evidenza, che il Castello di S. Pietro, detto S. Pietro della Mata, o dell'Amata, non è da confondersi con quello di Careauze, mi che come sono adesso due terre co^ì furono seniore due Castelli distinti. Seguendo le vicènde dei quali, troviamo che nel 1450 furono dalla Veneta. lv;-pubblica donati a Buono della nobile famiglia Vittori. un altro valoroso Istriano, per le gloriose imprese da esso operaie nel!' asse Ho e nell'acquisto di Crema, resasi al Veneto Dominio nel settembre dell'anno antecedente. (Naldini, Stancovich, Kandier, lochi citati;) — Entrare in più sottili distinzioni ed esplicazioni, sarebbe qui inopportuno, ma ad ogni modo i fatti accennati provano già esuberantemante che fin dai più autichi temoi la schiatta dei Gava-do fu dotata di spiriti eminentemente guerrieri. Lo Stancovich però, a quanto pare, non seppe di _un altro Gavardo che, vissnfo nella seconda metà del secolo XIV, abbenchè iii3Ìg.iito di carica ecclesiastica onorevolissima, s'impacciò troppo, per sua mala ventura, in imprese guerresche fuor di provincia. Questi fu Simeone Gavardo Arcidiacono di Capodistria, il quale nel 1302, invase o penetrò di furto là rocca di Pletore nel Bellunese, (invaserà*, furtiv'i intranerat rocham de Perforis disfyictitì Bel/une.isb,) quindi fatto prigione da Andrea di Miliario Capitano dell'esercito di que! Corn ine, fu dannato a perpetuo carcere, a pane ed a -qua, in fondo alla torre del Castel di Belluno, dove mori nell'anno successivo 1393, ai 27 Marzo, giorno di-giovedì, Indizione 1. Tutto ciò è narrato nella Cronaca Bellunese 1381 — 1412, del Canonico Clemente Mia-ri, autore contemporaneo, il quale aggiunge, che il Gavardo lasciò erede universale di tutto il suo il Capitolo della Chiesa Maggiore di detta città di Belluno, e fu sepolto il giorno stesso della sua morte nella Chiesa m 3 le sima, presso la porta, dalla parte della Canonica. La cilfita CiCT?ft^flr la cai venditi," ei irnporfaasa .efata largamente dimostrata dal professore Francesco Pellegrini iu un recente sqo scritto,. ( Aro,tki» Veneto Aio: il l'arte .) è tuttóra inedita, ma esiste non ilo r Belluno in ca-a Miaii, si anche netta Biblioteca ti Seminario di Padova, e in questo/insigne Marciata. La Biblioteca Patavina, come nota il pro t Pollegi'i-ri, possiede l'autografo, 1383- 1412, •'he fi» già dell'Alate Giuseppe Gennari di Padova, la Marcia a poi rie-ne m a copia, tratta dall'autografe, a tati- Uff uni e fu stam|ato dal Verni nel tomo XVill |>ag: 43 e 44 della citata sua Storia. Nella Cronic a poi reiften te alla ìlare ana (Classe X, AlS latini, codice XXXVI ) le notizie dei U avaro o si trova o a carte 13 e 14, nonché a carie 15 e 15 . Noto queste mi-ante particolarità a comodo e incora.,^amento degli rtudiosi, che l'avvenimento è abbatta .za »ingoiare per impegnate a pazienti ricerche tanto a Belluno che iu Istria. Ignoro poi se i Gavardo possa o dirsi originari» ii Capodistria, o se siensi colà trasportati in epoca noia, da altri luoghi, quando e da dove, e temo che a aaesti dubbii e quesiti non risponderanno i tieramen» e nemmeno le Memorie di famiglia citate dallo Stau« lovich. Perciò, prima di chiudere, non credo inutile di no» lire una coincidenza di nomi! — Gavardo ora è un bel Silaggio, che s'incontra nudando da Brescia a Salò,sul ume Chiese, quasi là dove da questo si stacca il Na-ligtio Brescia ;o. E nel secolo scorso Gavardo dava il urne ad una delle Quadre nelle quali si divideva il ter-liturio di Salò, che nel linguaggio ufficiale si disse il n'odiano e spe-so anche la lJa ria d. . alò. Ohe la smiglia Gavardo di Capodistria fosse oriunda ua Ga-ardo del Salodianof La risposta potrebbe venire da rapodistria non solo, ma anche da B.escia o Saio. Chi ,:ua la retta e compiuta conoscenza nelle cose -e no ecupi con amore, chè la storia delia famiglia Gayar-„0, dopo cuci cospicue e diuturno prove ui valore e di ede patria non è più storia di una famiglia, ma patrimonio del paese nostro e della nazione. Venezia Giugno 1873. Tomaso Luciani (1) « A ivgn-gi« cosi» il firto animo acctuiicuu L' urne diri f ;rti. » I SEPOLCRI. ra <» 11 z i <•. La Giunta provinciale nella seduta 6 giugno p.p. ha deliberato: Allo scopo di assicurare al personale insegnante delle scuole popolari pubbliche della Provincia la regolare percezione de'suoi smolumenti da parte dei Comuni chiamati per legge a prestarli, la Giunta provinciale, avendo de-:erminato di venire dal fondo provinciale in soccorso per l'anno 1873 di quei Comuni che per impotenza, o perchè loro non vennero accordate .'id.Iizi :-"ali in'cifra ^ufficiente ai bisogni, Don fossero in gra lo di corrwpojjdere pienamente a tale loro obbligo — delibera di rivolgersi agli ii. rr. 0 »usigli so.ohwtiei distrettuali per tssit». colpiti. — Sappiamo che la direzione della società di mutuo soccorso sta occupandosi per organizzare la festa della inaugurazione della bandiera sociale. In quell'occasione sarà cantato un inno; poesia e musica di due nostri egregi concittadini. ■•«-z- \ ------------S ' Siamo pregati di richiamare l'attenzione dell'Autorità politica locale sulla trascuranza dei venditori di petrolio, e specialmente sopra alcuni, i quali tengono mescolati assieme al pericoloso combustibile botti di spirito, casse di fiammiferi, zolfo ed olio, non usando precauzione alcuna nell'entrare di giorno e di notte nei loro oscuri depositi con candele accese invece di fanali clìiasi. — • Pregati pure, raccomandiamo il rintauro della punta del Campanile, il cui intonaco và diropean ■ dosi a vista d'occhio con pericolo di chi passa l i piazza, ed esprimiamo il desiderio che sia sradicato un pruno, che mise radice nel selciato del per-golo che gira il campanile sudetto, e per conseguenza smuove, solleva con danno e pericola l'intonaco e le pietre. _____ li Pubblico mercato della galletta in Capodistria. aperto il 7 giugno e chiuso il 6 luglio 1873. Quantità pervenuta al mercato e relativo prezzo medio. Galletta nostrana gialla, funti di Vienna 15282 lotti 28 a fiorini j^^ilf.to giappon. riprodotta, 15610 » 1 d 1,28 ylu » galletta inferiore, 1107 » 2il s 85 r/,ì, * Totale fti. di Vienna 32000 „ 23 del complessivo valore di Sorini 42218,97. Pubblichiamo di buon grado il seguente Ite'^o-conto del nostro Municipio sulla gelone amministrativa dell'anno passato, e vorremmo poter fare altrettanto degli altri Municipi degl'Istria, perchè riteniamo - Conto consuntivo del Comune di Ciipodistria anno 1872* che tali pubblicazioni possano condur la pubblica opinione a più retti giudizi sulle comunali*' amministrazioni e tornare pure di sommo vantaggio alia statistica dell;; Provincia iiOstra. .. .. •.«►»*. t ». * » , . ' * r a ti! t; . u •i «•: ■ >•<•'.' 1 n " "jjt érti C-J \ «' » ®t* " ' r i-A» «3 ; in Q • A «i tt- r ì I. ž V?: cr i:, j 1 j « J! < i ! C» I S t ! J • ,1.!' «il Affitti........... Interessi capitali ed effetti pubblici Di ritti comunali , . -, locassi eventuali diversi . , . . Incassi arretrazioni . .. . . Alienazione fondi Campo Santo . , Restituzioni di antecipaziani . . . Addizionali sulle dirette ed indirette .Sovvenzioni dal fondo-scolastico provinciale'» . . . Alienazione Beni pqufiuijali ., . /. i j ' - •' Trattenute ai mae&fri e maestre delle Sjeuol» popolai' Prestito approvato disila. I^appreseutanza ^oujuunLf I • ; r . : . '.< i «.* il « < »Ca ' ; ' r?v. 1 i "®riJ c 'i vii '< ih*' ì T»- ( '..:•« fHli tu.-. Li. s ito 1 . i , ' i » Fondo gestione 1872 a coprimento ammanco 1871 Imposte erariali....... . u . •>. . Uffizio municipale.....'• .'.<'.•'. ■ Polizia urbana e campestre . . f f j V -. , '. Pubblica istruzione.....^ .' .* • *•' •'' Interessi su Capitali censuari . Ristauri edilizi, manutenzione sirad»* ej loi^a^ ; Illumin wione- notturna..... Campo Santo . . . .... r . . Beneficenza pubblica...... Pensioni. ........... ir.-. Waf- er- r i ' . Spese diverse ...... % . . Affrancazioni restanze vecchie"1 "! ' . . Imprevedute ..... fà u: f . Reinvestite ...... i;«-.i.ft • Autecipazioni verso restituzione . . . Restituzione al fondo del Can^j^nio ■ • • '_• Aquisti, erezione, ristauri edijm, cajnalizzizione di Rilievi, progetti e dettagli . .'.*. . : : . ■ Saldo in./ea&s> . *. • ICE «.'_',- v>M v . ; r ■. '.'. i 1!J 4)11 wWJVl fQtìB ' l'i .♦.rèe«3E'b m-uàn «oi .,;»•/. • > .tcque . • <-. preliminati- introitati --— f.ni; | «. f.ni 1 ;.5282 6S ' 5160 31'/ 3018. .ò 2989 91 «" : 706 » 5G -465 88 | 390 — 4S6 39 Vt 724 839 92 'A —- 163' 50 971 79 14289 79 13669 54 1626 i 1661 —i — . lieo i/4-y 65000 _ a c-iò 7500 oy 91037 08 f 35251 04 % «r;p qtwj ■ , preliminati f.'fti ! 8. 527 406& '2278 ' 8516 ' 1436 1310 1643 150 1750 ■433 425 -"2^96 ' 800. '>' i. 710 4Oa50 1000' i 0 a.. 68523 90 '/» ■7- 05 97-'/» ÌS3-/2 69 Vi 37 'A esitati f.m s. 818 91 530 4364 2241 7,861 1436 2410 1310 16 1660 453 643 1676 1843 1105 962 72./? 37,/» 56,/= 86 97 / 76 82 31 32 10 64/* 10/ 45 ; 95t/* 3370 82 2462 117 89 j 35251 {04'. ;,ì .ftl» •■ •{ mem -t-, lèti ftoueot; 1 <>■•- « im iella Commissione protinctalé del Litotale ter l'allevamento dei ca^aMi? riguardante il 'onferimento di premiekvalli idonei" per le razze, che avrà luo tu upaag». ! £ § , -h ! 'Sd^jj i 'S-"i a 3. t> r-4 CO CO r- '■'ti tutq.).H>2 I co co r-4 co O Ö ci Oi'i '«T ,JM iitiq ) ) » ^ in h « S CO iitiq.).'))^- a cu . 2. Il premio può essere conferito solamente, qp&triu* ai H*p$erdro VieÄwda uno stallone erariale a da uno stallone privato1 munito di Ifceàzn, od ancihfe <*ett«i • cftitottfc* Iia derilione her due ßrjirti ca«* devò ès <*ro' comprovata mediante un legale scontrino di •»ortt.l:!'T',*| -.:r Ä^-fiandrr '-»eUkatC- dal capocomune e confermato dalla contpetfcnttf» sufi rita politici distrettuale viene comprovato,1 che Iti cfeiaUa presentita «Fa in possesso di colui thè aspira al pro-" mio già avanti che fosse nato il polèdro-. 1 1 3. La'circostaftza dell'avere una cenila- già Aogii anni precedenti ottenuto uno o più prefili?1 noa sclude da ulteriori coftcorsi. * »■.•;•• B. per le cava, o giovai,i: 1. Cavalle -'giova cioè'« avälle- di 3 a 4 ünni^os-sono esser« premia solfa:< <>: a) quando sono -«inerte da uno stalloAe • eraiialer 0 da uno stallone privato munito di licenza, o da-uuo stallone che appartiene al possessore della cavalte, t»-quando ciò nei primi casi viene comprovato mbdiaiitü un legale scontrino di monta; b > quando si trovano in possesso «fi colui cho aspira al premio almeno un a ino, lodchè deve essere c'òui-provato da un certificato rilasciato'dal cUpoconiutib a confermato dall'Autorità" politica distrettuale^ ' 2. (,'avalle giovani che com'è tali ottertAcro già-m:a volta, il premio non possano in seguifb essere prerrliitfi' in altra qualità come cavalle madri con un polèdron ei-fetto da iatte o slattato (A). » " Kelle stazioni di concorrenza di Pisino e G-i'adìsP-i. possono essere ' premiate inoltre in via di eeeezion-)1' anche cavalle montate di 5 anni. ('. per stalloni giovani: Per ora e precisamente'-'sino a clie gli allievi dV* gli stalloni erariali non si saranno consolidati neNlaMm-1 specialità, raggiungendo cioè un proprio é costante fT;'- >* non può aver luogo una premiazione di'^tfrìlbnf g-ì vani in tutte e tre le stazioni di córicorso, "dappoiché sta nei principìi di razionale allevamento, cibiti quésti non devési avér soltanto riguardo a ^re^i' in'iltvi'-dimli, ma benanco ed iti priutipalità alla Itìro pro- amenza. Si proèeguirà quindi) e soltanto in vià dt*ea{ieii-mento con una p re m i aziti ti e'Mi cavalli giovimi nei Ijlr-condari friuìniii ed ìatriairPoOitìe n'ell'anuo decorso sotto le seguenti condizioni?'"'* "" 1. Stalloni gióvani d| un anno o due aatii dp^Lyin^ 1 medesimi da unò stalmna erurialo'o .J'»fjiy{^ö, oiuiuit i di licenza o da uno, stallone appartenente, jil.pogstis^oj' ì dello stallone " giovane, quando s«^ot.]>eiyi '^iiiyri da? possessore 'e'| promet Jon o ,uq prospèrq, avìl'ijppo .eT un-ulteriore, huqjiä ^iusßit^. jtj guis^ d^ fe .supporre, in seguito saranno bujO'uij stalloni cy razza. u , Xa hjro._.discei)d(jnžii,,da, uno ..stallone, erariajo' » privato munito liceva deve essere un legale sco^iuo ..di monta.'- „ , ' _ 2. Stalloni giovani' cf^e furono jjrqmiati com^st'^-'-Ioni di 1 anno possono essere premiati anche ^ell'a^-n,p. ventm-Q come st^Uoyi di 2 anni. ,, " [ ^ 3-Jjli stalloni giovaci'che qttenuer'o il,pernio cy^ ipe stanovi, ai, 12 apid, e yj^ vengono.yel prossi'i»^.^lino di nuovo presentati durante la premiazione^ posalo, sa sono pertfetteineute sviluppati odi ottime qealifiche'. o "èssere àuóperati* come 'stalloni della provincia o vu.-■■ aèfO-MfttV> ytÉfiàmmìa ——Baiati qualora avessero da essere muniti di pferjjdò di m'SiSi. IMìlribuzionc dei prem!. I. Vengono distribuiti -: a) premi dello Stato in oro, celi'ammontare di 4 Bino 2ó ducati, é) medaglie d'argento dello Stato le 'quali porteranno il busto di Bua Maestà Apostolica e.j al rove-8ciò l'epigrafe "Per cura ed allevamento dei cavalli*, . cj elogi in iscritto da parte della Commissione alla premiazione. i. Al premio in denaro va sempre congiunta anche una medaglia. Ivel caso d'insufficienza di premi in denaro, verranno distribuite per cavalli riconosciuti meritevoli di premio soltanto medaglie. In aggiunta di ogni premio in denaro e di ogni medaglia viene rilasciato un certificalo, il quale oltre «dia descrizione del cavallo contici e i motivi della sua premiazione. Mancando premi in danaro e medaglie vengono impirtiti da parte della Commissione alla, premiazione «logi in iscritto. .3, Nel caso di rinuncia di un premiato al premio in danaio egli riceverà u>:a medaglia ed ii certificato, nel Quale però questa rinuncia >a,i à espressamente menzionata. 4. 1 premi dello Stato vengono distribuiti i.ei paesi dove esisto o circondari n'allevante, to secondo questi, sicché non può venir premiato che soltanto il soggetto attinente al rispettivo circondario. 5. 1 premi dello Stato pos-ono essere confeiiti soltanto a cavalli meritevoli di premio. 0. Nel . pei premi dello Stato, «ingble categorie di cavalli chiamati ali» premiazione {cavalle madri, cavalle giovani e sfallo i giova i) od anche interi circo da'i di allevamento (N. 4) non fos toro merìteveìi
  • a prender i in consi-«Jeruzione anzitutto quei cavalli da razza, i quali .dimostrano In toro idoneità per la «azza nieiilaute una ttioceuueiizai perfetta, et i quali sembrano più di tutto idonei m migliorare in razza «fi tuia certa contrada; a parità di circostanze godi anno la preferenza sopra cavalli d'ignota origine quelli di comprovata Ouona origino. 8. La rìp irli/,ione di un premio in denaro fra due « più cavalli ovati meritevoli di premio non è Jecita. 9. Qualan |«.e rop riera ri» di cavalli il quale per un cavallo da ra-cza uveaise acquistato un premio, devesi colia sottoscrizione d> u a «•ontrascritta conforme al qui unito formo.a e, «>i bit are di tenere il ca'vallo, premiato ancora n a i -o «lupo la premia '.'ione e di presentarlo, nel cast» fio i; me .'esimo viva, di boi nuovo alla prossima distribuzione «.ei piemi dello Stato, ed infine di restituire ìt premio ì i de.taro ricevuto se za eccezione «ti sorta, qualora matiensse ad una o l'a lira ielle promesse nell» conti ascritta. Pel caso che venisse comprovato che il ravalìo premiato o per una disgrazia od in seguito a cattivo svilu| po divenne inabile per la monta o uovette essere castrato, si pot«è de-istere dal chiedere la restituzione del premio in danaro. 10. La co.mmisuione ch'amara ad aggiudicare i premi bi compone del preside ««ella commissione per l'allevarne. ifo. dei cavalli o del suo sostituto, nonchò dei membri a ciò'dele^ari. II. il risultato del conferimento dei premi e delle . fvofe ir.ousSe enfov jr medaglie, nonché il nuffiere«<ì6gH animali stati espoeti verranno pubblicati nel giornale provinciale. 12. I luoghi e giorui-destinati per la distribuzione dei premi sono: a Pisino pel continente al 6 rottembre, a Gradisca par Ja parte .meridionale, della Contea di Gorizia e Gradisca e pel territorio della città di Trieste al 9 settembre, a Tolmino pei distretti giudiziari di Pietz, Tolmino, Circhina v Canaio all'11 settembre. Dall'i, r. Luogotenenza. Trieste, 7 giugno 1373. < m r - Anno 13 c- Formulare .1. l'rotincia , - . -— -v Disi*no politico Lwgo CO N TR ISCRITTA mediante la quale io (Nome o luogo di dimora) m'ob-bjigo di non veiiiler'e u mio cavallo (indicazione della categoria, descrizione e derivazione- ne! cavallo) premiatotdalla commissione alla premiazione il («'iorno ed a iuo) * ——— durante lo spazio di un anno, ma bensì d'allevarlo ri-soettivametite dTleiierlo e di presentarlo nuovamente alla prossima distribuzione dei pruni i dello «tato. Mi obbligo iti pari tempo di :e»tituire alla coin-mUsiouet per premiazione senza eccezione di sortii il ricevuto premio^ «ti __ ducati qualora io manicassi ad una dello supposte prumosse. (Lu^'C) "li. 1S 7; ' " ' . (Nome del premiato; «§ .-'< ... t.' M - w.->* «vt^. - J Libri mandati in dono alla Provincia: « « r Dif). Zusamrmc^ligi^Dg'(ir>r i .s, : -(1 -, die Reo'chutg def GeaìiLiigViimle uu.t die Ablösung der Fortšefvifufen "in Oesterreich und in Deutschland. — Ferfasst i n Auftrage des k. k. Acher-bauministeritfms von Carl Peji-er, k. k. Seetions-rath; mit 4 Kurten. Wien, Drfiek und Verlag der k. k. Hof - und Staats« iruke re ij. 1873. (Dal ministero di agricoltura).. }>vata » (»v l-lsff. Neil' ultimo jiumero pàg. 1256, vedi corrisponde«/ . da Fmguentè e leggi -ì&terpet invece di Her pet* Nella relazione che abbiamo data della seduta det Comitato Stradale, vedi ultimo numero, pag. 1256, in dove so o indicate le varia partire dei conto preventivo pel anno in corso 1873 'al titolo Am distruzione (sopra luoghi del Presidente calcolati in ragione di & fiorini per settimana, e spese di Cancelleria per "tenitura di libri e copiature) aggiungi l'ammontare deli* somma fissata, cioè fiorini 460. ri (HHUTlncìyr. et ;•: . t 1 ::. ■ ..... : .! NICOLO de MADONIZZA Redattore