«Quaderni di Filología e Lingue romanze», Ricerche svolte nell'Università di Macerata, Terza serie, volume 14; Macerata, 1999; 464 pp. + Indice Poiché le linee direttrici del periodico maceratese continuano ad essere quelle dei volumi precedenti, anche la presente recensione segue i principi finora adottati, con-centrandosi sui contributi linguistici e/o filologici e abbreviando la presentazione degli altri. Gabriella Almanza Ciotti (II cavaliere Perceval /Elementiper una riletturaf) (5-22): ad un'introduzione su Chrétien de Troyes e una breve rassegna dei suoi romanzi segue il resto dell'articolo che si dedica a Perceval. Uberto Malizia (II lessico della música in Galeran de Bretagne: un approccio lette-rario) (23-46): si esaminano i termini attinenti alia música (buisine, chalemel e challe-melle, cor, harpe e herpe, Vielle) facendo risaltare l'importanza della música in ambi-enti cortesi (43). Luca Pierdominici (Con Martial d'Auvergne alla corte del parlamento d'amore: Gli Arrêts d'amour) (47-75): lo studio ci informa sullo scrittore quattrocentesco, sulla sua opera "Sentenze d'amore" e la relativa interpretazione (62-65: sistema verbale). Conclusione (riassunto): 66. Ci sono 46 note con molto materiale bibliográfico e altro. Maryvonne Baurens (Des derniers actes officiels en occitan-béarnais: La délibération des états de Béarn du 6 mars 1789) (77-105): è uno dei contributi, piuttosto rari nella nostra rivista, di interesse linguistico, e anche storico, perché attesta un momento molto importante della "nazione" [virgolette nel testo] bearnese. Il documento non è meno importante nella storia lingüistica dell'idioma locale (81), il quale "demeure, comme l'atteste notre document, une forme symbolique de résistance vis-à-vis de la politique du gouvernement français" (83). Dopo l'introduzione storica (79-84) leg-giamo la rassegna dei fatti notevoli di livello gráfico, fonético, sintattico, morfologico e lessicale (84-89) e il riassunto-conclusioni (89-90), poi le 53 note, che non sono soltanto referenze ma contengono anche molto materiale sostanziale (90-96), i criteri di redazione (97-98) ed il testo (99-105). Seguono 17 pagine di riproduzione in fac-similé del testo manoscritto, fiiori paginazione. Il contributo è di alto valore linguistico, filologico nonché storico, per la lingüistica francese e anche su scala romanza. Elisabeth Ceaux (Des grives aux loups de Claude Michelet: un roman de la mémoire paysanne) (107-132): presentazione del primo dei 4 romanzi, dedicato alla terra e ai contadini (nel 20° secolo), una famiglia che "a donc un amour forcené de la terre" (115). MichelaTognetti (HenriPerruchot el'Epifanismo) (133-158): articolo sul detto auto-re, molto produttivo al suo tempo ma poi dimenticato, creatore dell'epifanismo (dottrina che accentua la libertà dell'uomo), scomparso con la morte di Perruchot nel 1967 (154). Silvia Volpini - Margherita Breccia (Intervista a Roger Bichelberger) (159-179): serie di domande (vocazione di scrittore, ispirazione, motivi ecc.) rivolte allo scrittore 363 lorenese (in cui la natura ha una parte predominante, perché in essa l'uomo trova "se stesso e Dio"; 173). Luigi Banfi (Intorno al cantare di san Giovanni Boccadoró) (181-215): la nota leggenda è qui al centro dell'interesse filologico (184), come risulta dal confronto e dalla minuziosa analisi delle due versioni. Segue il testo conservato alla Biblioteca di Bergamo con (in note) i necessari confronti tra esso e la versione délia Braidense di Milano (testo: 203-212; note 213-215). Rita Monacelli Tommasi (Leggenda di santa Margherita d'Antiochia /Edizione del ms. 1658 délia Biblioteca Riccardiana di Firenzef) (217-241): lo studio si riconnette a quello nel num. 12 dei QFLR e consiste di una breve introduzione (219-220), a cui segue il testo (221-232), seguito a sua volta dalle annotazioni (233-240) e dalle note (241). Annamaria Fabiani ( "Il peso del matrimonio ". Doti nuziali a. Montolmo nel Sette-cento) (243-278): descrizione degli oggetti appartenenti al corredo nuziale a Montolmo (anche Monte dell'Olmo; antica Pausula, oggi Corridonia), intéressante per la terminología (utensili, abbigliamento, biancheria ecc.) e per quello che vi si scorge sulla posizione délia donna, sul livello socio-economico, la dote ecc. In Appendice: la tra-scrizione dei due documenti con la riproduzione in facsímile dei relativi manoscritti. Le 93 note (271-278) contengono moite spiegazioni e commenti dei termini. Emilietta Panizza (Léxico exótico en obras del cautiverio español) (279-304): pre-sentazione degli esotismi negli scritti (per lo più di carattere autobiográfico; uno di essi e M. de Cervantes) dei prigionieri spagnoli (nel Cinque- e Seicento) in Turchia e alcu-ni altri paesi musulmani. L'elenco è alquanto modesto: soli 14 termini, da agás (turco aga "oficial del ejército turco") a zerraje (turco seray, saray "serrallo, palacio"); eppu-re secondo Fautrice "la cantidad de palabras exóticas es, en realidad, copiosa. Hasta el punto de que podría redactarse un diccionario de las glosas presentadas por los propios autores" (299). Parecchio materiale bibliográfico si trova in alcune (delle 52) note. Lorella Maria Rota (/prodromi della Guerra Civile spagnola) (305-327): contributo di owio interesse, il quale nel contempo esce dalla sólita tematica della rivista, occupandosi della situazione política che ha portato alia detta guerra (l'inizio degli anni 20, i partiti, il conflitto tra chiesa e liberali, i personaggi italiani /A. De Gasperi, don L. Sturzo, F. Alessandrini/ e i periodici principali /La Civilità Cattolica, L'Osser-vatore Romano/). Daniela Cingolani {II cromatismo nelle Sonatas di Valle-Inclán Hllparteí) (329-368) è 1'ultima parte dello studio, in cui, analogamente alie prime due, si esaminano i concetti (e i termini) luce-luminosità (brillante/opaca), i colorí rosa, grigio, viola, arancio-ne, malva, marrone, e i vari colorí insieme. Le "tavole" sono: elementi della natura, oggetti inanimati, corpo umano, anima e i suoi riflessi, abbigliamento e tessuti, ani-mali, esseri soprannaturali, incrociate con le catégorie sintattiche (nomi, aggettivi, verbi). Anche in questa terza parte abbondano finí analisi stilistiche. Le note (238 in tutto) sono per lo più citazioni, solo Pultima nota (pp. 367-368) fornisce le indicazioni 364 statistiche delle frequenze cromatiche in ciascuna delle Sonatas [secondo il nostro calcolo, ci sono in tutti i testi ben 857 frequenze cromatiche complessive]. Carlos Alberto Cacciavillani (La cultura, l 'urbanística e l'architettura del Modernismo catalano tra la fine del XIX e l'inizio del XX secoló) (369-396): breve introdu-zione storica, 11 pagine di fotografíe (373-383), commenti sugli architetti modernisti (A. Gaudí, L. Domènech i Montaner, Josep Puig i Cadafalch), con uno sguardo sul Medioevo ("único passato autentico"), 387) e sull'architettura e decorazione islamica (392-394). José Ramón Fernández de Cano y Martín (La dimensión erótica del léxico taurino) (397-426): si esaminano le metafore (dalla mitologia antica fino ad oggi) tra il linguag-gio della tauromachia e quello erotico ("la figura del toro bravo puede encarnar la pulsión sexual masculina en las relaciones eróticas entre un hombre y una mujer", 404). Un buon riassunto si trova alie pp. 414-416, e anche qui alcune (delle 70) note con-tengono materiale intéressante. Thais A. Fernández (Somiglianze difamiglia: riflessioni sulla traduzione di Mafalda) (427-442): si tratta della traduzione dell'omonimo fumetto argentino, di cui si riporta-no 8 pagine di strisce con commenti. II fumetto su Mafalda non è soltanto argentino: infatti, si tratta di "presupposti comuni alie società occidentali, che vanno molto al di lá del segno puramente lingüístico" (432). Daniela Fabiani (Il tempo finzionale della bellezza in Un coro a più voci di Rosa Berti Sabbieti. Note di lettura) (445-455): saggio letterario, dedicato al recente romanzo della scrittrice, il quale si basa sui ricordi ma li inquadra contemporáneamente in un tempo a-temporale, "un tempo nel tempo ma fuori del tempo" (Eliot; 451), un "tempo cronologico e contemporáneamente mitico" (452). Il romanzo è "una narrazione che supera le dialettiche esistenti", "una sintesi di storia letteraria e nel contempo [...] una proposta di nuovi orizzonti verso cui tendere" (455). Infine, Luca Pierdominici recensisce (459-464) il volume Guillaume de Lorris, Le Roman de la Rose, présentation, traduction inédite, notes, bibliographie, chronologie et index par Jean Dufournet, Paris, GF-Flammarion 1999. La recensione, beninteso positiva, si sofferma dapprima a lungo sulla introduzione dello studioso francese, assumendo un po' le dimensioni di un saggio letterario autonomo; seguono cenni sul testo, la traduzione e le note di Dufournet. In conclusione (464): "Jean Dufournet fa [...] del suo libro un modello di trasparente chiarezza per tutti coloro che vogliono leggere o rileggere il capolavoro della leterattura allegorica medievale in lingua à'oïl, dando al contempo un saggio di metodología e di erudizione". Gli errori tipografici nel volume recensito sono rari. I «Quaderni di Filología e Lingue romanze» continuano a presentare le caratteristiche che già conosciamo: bella veste grafica, presenza delle sole tre grandi lingue romanze occidentali, prevalenza assoluta della tematica letteraria sulle altre. Pavao Tekavcic 365