riu btlU qntbitc« ' I A imrcelan^ iraditte rtm noto leoccuci crmert^ ß ... Sr ^ * S'U'V {+$, ''Št't4, & i ■ ,w, ' t* ■ v*6*' m %ßnfr'* ' -»fJ&h~ a a a* A S*"v■0' 5 '-V-1^', J??“*“ *! • ***>•/j • ■:.yi.,l<^%i' ■ ■JU I -**£■£* ■" ' ' ' i hh| J. l j ^ ^ft~d-y. fy _ V ■■■-' -Vi — 7< t-r * ° ^ f ANQTOMIA 1 D EL CO RPO H VMAN 0 • ^DiGiouanm Valucrde Co^Dtsuvu /cfSÄiedemv, Mouamente ‘Ri'ftampata E, con 1’ aggiunta d alcune Tauole AMPLIAT A MDCVIII IN VrNE 5 TAMPIRIA -■ I , i % - ... ; j. % .,r? v 'l* ,. v' ■. * *• v a£T-Sk ' ■■■ »s >' ■ ■■ ‘..'V . . : % ' ■ m ; f' — £5. • v : V V •' : • ■ >- - : ! VV v - h - l;' w - i IMlllflr4....... ‘iiv.Oj. ; n, o< > ■*• T ^ ^ ' SEMfnjšKA / »Vi- -r:' :'A KNJIŽNICA < LJUBLJAFrA ■- ■&; «■- v :;V\ J» . .■ c' ■ « 'I) / ALLILLVSTRISSIMO Et Reuerendifsimo Monfignore FRA GIOVANNI DA TOLEDO* CARDINALE ET A R C I V E S C O V O Dl SAN G I A C O M O. IL DOTTORE.GIOVANNI VALVERDE SV O MEDICO. On fiderando io IlluftriflimoMonfignore la gran careftia, ehe ha la nation noftra d’huomini,che s’intendano di Anatomia, fi per efler cofa brutta tra Spagnuoli tagliare i eorpi morti, fi anehora per efler pochiquelli, che venendo in Italia,douela potrebbono imparare, non am in o piu toftooccuparfiinalrri eflercitij ,ehc in quefto,per non efler vfi a veder fimili fpettacoli ; &: vedendo ,ehe di cio ne feguiua a tutta la natione Spagnuola^parteperche li Chirurgi )a i quali piu mancamentofa 1’efler priui di efla) inrendono poco il lati-no^parteperhauerneil Veflalio feritto fi ofeuramente, checondifficultapuo effere in teib,fe non da quelli,che prima alcune volte hanno hauuto il corpo innan-zi ä gli occhi,&: molto buon maeftro,che lor la dichiarijPareami cofa molto con ueneuole fciiuere quefta hiftoria nella noftra lingua; acciochequelli, per li quali io la feriuo, potefiero meglio godere della miafatica.ttanche perene in latino hanno feritto tanti cofi lungamente,che nö mi parea efler dibifogno di nuouafa tiea.Mariguardando dall’altra parte alle poche cofe di dottrina,che in quefta lingua fonoScritte,&infiemea\\apocaauttoritä , che tra Spagnuoli hanno le cofe volgari,non mi dauail caorc di farlo; ßn cheilcomandamento di V-S. Illuft rifs. (al quäle /o,come /uo/eruitore, non potea replicare) fece,che io,poüo da banda tutto quello,chealcun potefledi quefta miafatica inconfideratamentegiudicare, guardaffi iölo äquello,che V.S.m’imponeua,& che alla noftra natione era piu ne ceflario,cio e feriuere quefta hiftoria della compofition del corpo humanojll che farö nella piu breue,& fuccinta forma,che a me fara poflibile5pofte da parte tutte Je con traditrionijche tra quelli,che innanzi di me ne hanno feritto,fono ftate.Le quali faputeancorche alcune volte giouino,aflai volte ancor fogliono nuocere, interröpendo riiiftoria,&cöfondendo l’animo diquelli,che laodono.Si che que ßo mio libro non farä altro,ch’vna femplice relationein modo di comentario di quel,che ho veduto io ne corpi.Et fealcuno fara tanto diligente, che non conteto dell’hiftoria fola,voglia ancheintedereledifferenze,che fono ltate tra coloro,chc di quella hanno leritto, legga infieme il Vaflalio, alqual non folo non pen fo io di fare ingiuria con quefto mio libro,6 bandirlo di Spagna, ma piu tofto difponere gli intelletti,che piu facilmentepoflano intenderefanc horche nö vegganof Ana tomia) tuttoqucllojche egli ha feritto: II qualfenzadubbio niuno ha fuperato tutti i fuoi predecefloriin quefta cofa. Et certo penföcheDio l’habbiainfpiratoa quefto, accioche refufeitafie quefta parte della medicina fi dimenticata,comene-ceflaria. Perche, quantunque Galeno habbiaaiutato puraflai queftahiftoria, non dimenoeflendoafuoi tempi non meno brutto tagliarli corpi morti,che ho. ra fia in Ifpagna, & in alcun’altre parti, & il piu de corpi abbrufeiauano, non po- a $ te in ancora il danno te in duc otre volte,che(acafo) vedealcun corpo*&giaqnäfi del tutto putrido,no tartutteleparticolarita,che nell’huomo fono.Poi che ne anche hora in Italia,do~ ue lecitamenteii fa , & molti con grandiffima diligenza tutta la fua vita fpendo-no in quelto, non manca di efler atfai difFercnza tra i piu faui Anatomifti in alcu-necofe5 parte perla varietäde’corpi; parte per ladifficulta della materiaiftcffa. Tanto piu , che Galeno penso alfermo, che non fufietroppa differenza trala compofition deirHuomo, & quella della Scimia; la cui hiftoria egli fcriflerNcIla qualein vero vso tanta diligenza, che quafi niuna cofa lafciödi quelle,che alia compofition dilei fi richiedea. Et non dubito,che s’ egli haueflchauutocommo-ditädifareAnatomiad’Huomini ,comehcbbediScimie,&altri animali bruti, ne 1’Anatomia farebbe (lata tanto tempo fepolta,neal Veflälio farebbe ftato me-ftieri pigliar tanta fatica. II quäle io fempre feguirö in tutta quefta hiftoria,eccet-tochenell’ordine dello lcriuere,nel quäle ealquanto confufopernon volerdi-partirfi da Galeno 5 &inalcune cofe, nellequaliin verovsö meno diligenza di quello, che firichiedea, ftaneoforledellalungafatica;lequalinoteronellii'uoi luoghi,piu con intentione che a quefto libro non manchi niente,checon animo di riprendere vn tant’huomo, a cui täro tutti (iamo tenuti. Anzi tutto l’vtile, che diquefto mio libro rifultera, non meno fi ha da tribuiread Andrea Veflalio, che a Realdo Colombo mio preccttore in quefta faculta j Uqualepenfo non fara picciolo,maffimamente eflendo accompagnato dal fauore di V.Sign.IlluitriffimajLa cui vita N.S.lungo tcmpo conferui con accrelcimento di ftato, &difelicita. A I LETTORI GIOVANNI VALVERDE. Neor che ale uni miei amici fußferodi parere, ctiio doueßi fare nuoue figure,' /enz,a firuirmi dt quelle del VeJfalio3 non l’h o voluto fare, per fc h far e la c o it fufione3 ehe di cio potrebbe figmre3non fi eonofcendo cofi facilmente ,in ehe cofa 10 mi conuenga>o difcordi cen lui\<& ferche lefr e figur e fon cofi benfatte, ehe mi p arrebbe inmdia omalignita3no voler'firuirmi defje*drtantopiu,che ameesiatofi ageuol cofa ilmigliorarle, quanto faradiffcilachi fifia, ehe vogli a partirfi da quelle, & da quelle') farne di tanto buone. M a per ehe le miefonointagliate in rame,dr non poßono mefiolarfi con /’h ift or ia3fieri\a gr an confufione, ho pofio tuttele figure, ehe appartengono ad ognilibro,al Juo fine. Et percio bifogna fapere, ehe le poßills, che fi veg-gon nelle margini dt dentro per tutto il volume 3 Jeruono a dimoUrare in ogni figura cio che in cjiielluogo della facciata, ehe e notato con le medefima lettera diregiftro, con laquale e notata, la pottilla3fi die e. Et nella poßilla la pr ima lettera che e piu alta3 ehe taltre, nota que lla, ehe e del medefimo modo dentro della facciata, la feconda3fie /, ehe nota la tauola delle figure, 1’vL tima Ja lettera o fegno3 ehe ha da ritrouare nella figura. Et per che interuiene alle volte in v na tauola eßerui piu figure nelle pofiille3 che h anno diet r o il numero della tauola v na fi bfig quefii fi gnali not er anno la ligura,dr quella3chefegue3il numerofuo,l’vitima,ilfignale3ch’w talfigu ra fi hadantrouare. A ccade anche delle volte in v n libro ejferui dibifigno delle figure3b tauole d v n'altr o libro, dr in tal cafi,o la parola, ehe e ne/la facciata, apprejjo la lettera del rtgiftro tinfegna in quäl li hro thai da ritrouare, ouero nella posililafi nota pr ima il libro, dr dipoi tutto il reHo, che t’hab-biam detto. ... Per la quäl cofa e da fapere3 ehe nelprim o libro fi tratta delToffa dr cartilagini, chefono c o-mefondamento della fabrica del noftro corpo. Nel(e c o do,delle legature deli'oßfa, dr della lor copertura,chefono la pellicola3 la pelle ilgrafi-Joja te la carnojaji mufic uit* dr 'vltirnamente la te la, checuopre l ojfa, chiamata percio peno-fiion. Nel terty, delle membra neeeßarie alla conferuatione delnoßro corpo 3 cofi in indiuiduo come in fpetie. Nel quarto, delle membra neeeßarie alla v it a,eh efono il c mr e,dr 1’altre membra3chefi chitt / dono nel petto. Ntlquinto, delle membra, che feruono al fenfio, dr moto, che fono le ceruella 3drdaleuni fenfiefieriori. Nel feflo^di due fortidi canali,medianti i quali quefia fabrica finutrifce, drviue^chiama-te,leprime vene, le feconde arterie. Nelfiettimo,dr vltimo degli wfirumentijnedianti i qualifentiamo.dr c* mouiamo?drd’al-wnifenfießerioru TÄVOLA DELLI CA PITO LI DELLA PRESENTE OPERA. Uprimo libro contienc. cap. 39. !RJO LOGO delCopera foglio l \Troemio delprimo libro fo. 3 'DelCoffo cap. 1.3. , DelCoßa della tefta cap. 2.4. ' De gli officelli dell'orecchie ca. 3.6 \Dell'oß'a della ma/cella fuperiore. cap.\ 7 Dell’0JJ0 giogale cap. s.S. Della mafcella inferiore cap.6.S. Dedenti cap.7.8. Debuchi del capo,& della mafcella fuperiore c. 8.8. Dell'oßo hyoide cap.9.9. Dellafchiena cap. 10. 10 De'nodi del collo cap. 11.10 De'nodi delle fpalle cap. 12.11 De no di de lombi cap. 13.12 Dell'oßo grande cap. 14.12 Della coda, 0 codione. cap. 15.12 DelCoßa del petto cap. 16.12 Dell'oßo 0 cartilagine del cuore cap. 17*15 Delle palette delle fpalle. cap. 18.15 Delle clauicole cap. 19. 15. Dell'oßo dell'hotnero cap. 20.15 De fufelli del braccio cap. 21.15 DelCoßa del bracciale. cap. 2.2.17 Del pettine^d palma della mano cap. 13.18 DelCoßa delle dita cap.24.19. Delli oßicelli fimili al ferne del fefame chiamati per ciofefamini cap. 2 5.19 Dell'oßa del'anche,&de'galloni cap. 16.20. Dell'oßo della cofcia cap.27.21 De gli flinchi della gamba» cap. 2 8.2 2 Della rotula delginocchio cap.29.2 3 DelCoßa delpiede cap. so* 23 Dell'oßo del calcagno & delnauicolare cap. 31.24 Del collo del piede cap. 3 2- 24 Delpettine,o pianta delpiede. cap.i 3.24 DelCoßa delle dita delpiede. cap.s4-.2s Dell'vgne cap.^S.iS Delle cartilagini dellepalpebrede glioccbi ca. 3 6.2 5 Della cartilagine delle orecchie cap. 3 7. 2 5 Delle cartilagini del nafo cap. 38.25 Delle cartilagini delgargaro^o. cap. 3 9.25 II fecondo libro contiene cap. 42. DELLE Legature cap. 1.37 Della pelle, & pellicciuola,& della tela carnofauche cuopre tuttol corpo, ežr delgraffo, che ft a tra la pelle & la detta tela cap. 2.37 Demufculi,&prhna,checofa fta mufcttlo ca. 3.37 Del le differente de'muf culi cap.4.3 7 De mujculi della fronte cap • 5 39 De muf culi delle palpebre de gli occhi ca p• 6.40 De'mufculi de gli occhi cap.y-40 De'mujculidel nafo cap. 8.40 De'mufculi delle guance cap. 9.40 De'mufculi delle labbra cap. 10. 4 L De'mufculi della mafcella inferiore cap. 11.41 De'mufculi dell'oßo chiamato hyoide ca. 12.42 De'mufculi che muouono la lingua cap. 13.42 De'mufculi che muouono ilgargaro-^o cap. 14 43 De'mufculi che muouono il braccio cap. 15.44 Delle legature ehe cogiugonl'oßo delhomeroc.6.45 D e'mufc. che muouono lepalettedellefpalle c.17.45 De'mufculi che muouono la tefta cap. 18.46 Delle legature della tefta & deduaprimi l^odi del collo cap. 19.46 De'mufculi del ventre cap.20 47 De'mufculi de'tefticoli cap. 21.47 De'mufculi che muouono il petto cap. 22.48 D eile legature dell'oßa delpetto cap. 2 3.49 De'mufculi,che muouono la fchiena cap. 24.49 Delle legature de'nodi della fchiena cap. 25.50 De'mufculi chepiegano, & diftedono ilgomito cap. 16. 5 r. Del mufculoychefa la tela della palma della mam cap.z7.s2 Della carne che fi ritrouanella parte di detro della mano cap. 28.52 De'mufculiche muouono le dita dellamano ca. 29.5 2 De'mujculi che muouono la mano fopra il bracciale cap. 10.$ 4. De'mufculi, che voltano il minorfufello in su,& in giü cap. 11.55 Delle legature de fufelli del braccio, & della mano cap.sz.5s De'mufculi del membro cap .33-56 Del mufeulo del collo della vefcica ca. 34.56. De'mufculi delfondamento cap. 35.56 De'mufculi che muouono la gamba cap .3656 Demufculi che muouono la cofcia cap. 3 7.5 8 De'mufculi che muouono il piede* cap. 38.59 Demufculi che muouono le dita del piede ca. 3 9.61 Delle legature della cogiutura delgallone et di quel la delginocchio>&ditutte l'altre, chefonoftnel la gamba come nel piede cap. 40.61 Del numero de'mufculi cap.41.62 Della tela,che rauolge l'oßa;dettaperioftio £.42.65 11 terzolibro contiene cap. 18. DELL JLTela che rauolge tutte qfte mebra} chiama ta p crit one o Della canna della gola Dello ftomaco Degli inteftini Del menfenterio Dellareticella Del fegato Delfiele Della mil%a De i rognoniyöuero amioni Della vefcicca T Jt V cap. 1.83 cap. 2.83 cap. 3.84 cap. 4.84 cap.$.S$ cap. 6.85 cap:7.8 6 cap.S.S6 cap.9.86 cap. 10.87 cap.1l.S7 Degli organi deli'huomo, eheferuom allageneratio- cap. 12.88 Del membro cap. 13.89 Della matrice j& di tutte 1'altre membra della donna ehe feruono alia generatione cap. 14.8 9 De teflicoli della donna cap. 15.91 Della creaturay& delle fecondine cap. 16.91 Di chefimantiene la creatura nel corpo cap. 17.92 Delle poppe, 6 mammelle # cap. 18.92 II quarto libro contienc cap.9. IH qttal Parte del corpo s'ingenerinoglifpiritidel-talita cap. 1.102 Della telafchefafeia lecofle chiamata percio pleura cap.2.102 Del tramego del petto, ch tarnat o il mediaflino cap.3. - 102 Della canna del p olmone cap.4.10 3 Delleglandule dellagola,dette da chirurgi letonfille cap. s.103 Della campanella>ovgola cap.6.104 Depolmoni cap. 7.104 Delle tele del cuore cap.8.104 Del cuore caP* 9* 10S Mi. 11 quinto libro conticnecap D JE ZLE tele che fafeiano queflemembra.ca.l.109 Delle ceruella & celebro cap.2.109 Del corpo chiamato callofo & deltramego de ven-tricoli cap. 3.110 Deventricoli della tefia cap. 4.110 Del corpo delle ceruella ftmile ad trna uolta.ca. 5.111 Della glädula delle ceruella fmile alia piua ca.6. III De’tefticoli & natiche delle ceruella cap.7.111 De proceffidel celebro ftmili a i tarli cap. 8.111 Del imbuto t & glandokf per i quali fi purga la flem-ma del capo cap.9. in De fenfi efieriori cap. iq.ii 2 Degli occbi cap. 11.112 II fefto libro contienc cap. 14. CHE cofafiavena cap. 1.119 Che cofa pa arteria3&che officio &fluflanga hahbia cap. 2.119 Del numero delle vene & arterie cap. 3.119 Delle glandule3 che fono iui done le venejo l'arterie ft fpartono in rami cap. 4.12 o Del nafcimento>& diflributione3 della uena chiamata Torta cap. $.120 Della vena grandey & pr ima doue fi congiunge nel fe gato co i rami della vena Torta cap.6.121 La diflributione della vena grande dal fegato in sit cap:7.121 Della diflriburione delle vena del fegato & di quella della teßa per il braccio cap• 8.123 Della diflributione della vena grande dal fegato in giti. cap.9.124 Della diflributione della vena grande per la gamba cap. 10.126 Del nafeimento deli'arteria grande, eJr della diflributione fua dal cuore cap. 11.127 Della diflributione deli'arteria grade dal cuore in giu ' cap. 12.128 Delle vene & arterie didentro della tefla.ca. 13.130 Della vena arteriale, & della arteria venale. cap. 14.131« II fettimo libro contienecap. 15. CHE cofa pa neruo3& delle diference & najcimen tiloro cap. 1.141 Quate paia di nerui nafcon dalle ceruella & dalla nu-ca innan^iicbeefcapel craneo cap. 2.141 Del primo& fecondo paio de nerui delle ceruella cap. 3.142 Del tergo, & quarto paio de'nerui delle ceruella cap. 4.142 Del quinto paio de nerui delle ceruella cap. 5.142 Delfefto paio denerui delle ceruella cap.6.143 Del fettimo paio de nerui delle ceruella cap.7.143 Della midollafpinale,& de'neruiyche nafcono di quel la cap. 8.143 De'neruiyche nafcono delcollo cap.9.144 De'nerui}che nafcono de'nodi dellefpalle ca. 1 o. 145 De'neruijche efcono de'nodi de'lom bi cap. 11.145 De'neruiyche nafcono deli'offa grande cap. 12.145 De'neruiychepdiflribuifconoplebraccia. ca.13.146 De'neruiyche fi diflribuifcono per la gamba c.14.147 De' fentimenti deli'odorare, guftare, &toccare cap« 15.148 TAVa TA VOL A COPIOSA DITVTTE LE C O S JE, C H E nella prefente opera fi contengono,doue e da notare, che ciafche-duno fbglio, o carta fi diuide in fei parti, norate con li nume-ri. 3.4. 5.6.delliquali i. 1.3. diuidono 1^ pri-tna faccia 4. 5.6. la fecc£da» CQVjL dentro lavefcica^del cuore gnatelli . *’ * 112.5 acheferua \ 105.I JLrnioni, vedi pognani, jlcqua perche ft prešlo & abon- jlrteria ila vena,ehe batte, jlrteria afpra č la canna, dantemete efca p gliocchi 110.6 del polmone 103.2 jlcque, ehe fi rompono nelparto, Jlrteria al tempo d'Hippocrate, Tlatone & ^Arijlote-ehe cofa fieno 91,6jl ehe ferui*. le non era fe non la canna del polmone, l’altre arte- no 92.1 rie in che modo teneuan per vene irp.f Jlcromion i la punta delthomero 15.2 ^Arteria grande come na/ca dalla parte piu alta del *Aere come fi tiri dentro mandifuori,& con che in- ventricolo mamo del cuore, & come fi diflribuifca flrnmenti 49.3 117.3 Jlere come entri nel cuore 102.2 jlrteria grande apprejfo il cuore fi diuide in due par- liere tirato dentro, & mandato fuori ehe officij fac- ti, & la bifioria & diflributione di quella, ehe va c*a 103.6 dal cuore in sii 127.4 *Aere in che modo faccia la voce 103.6 jlrteria grande come fi diflribuifca dal cuore in giic jlla deflra dei cuore £ piu lenta della finiftra 105.3 128.5 Me dei nafo quali, & per ehe cofi le chiamino gli jlrteria grande come fidiuida appreßo l'ojjb grande jlnatomifli 2.5*4 129.3.4 jlle 0 orecchie del cuore,& del fuo officio 105.3 jlrteria,ehe va verfo la prima cofla,poi diuifa fi di- .Allantoides i detta da i Greci la prima tunica3ckefa- fpenfa a i tram^Ti delle quattro prime cofle, alia mi fciala creatura 91,$ dolia fpinale,d imufculi,&alcapo 127.4 yimnios da i C reci i detta la Jeconda tela, ehe inuolge ^Arteria, ehe va alisipiu alta parte dell offo del petto9 la creatura 9 T .<5 p0ifcende verfo le cartilagini delle cofle & a i mv,- jimpbibleßroides i lafeconda tunica dell'occhiodet- fculi diritti del ventre 1 ^7-S ta altrimenti T^etiya 112.5 jlrteria, che fi dißribuif ;e a i miifculi dei petto, alle jlnaftomofis chefignifichi? 125.2 glandule delle afcelle ,&ai lati del petto 117.6 jlnatomia ipiu neeeßariaalla medicina,che adaleu- Jlrteria,che vaa imufculididietro del collo 127.5 na altrafeien-^a j # | jlrteria, che va uerfo l'afcella, &fi dijlribuifce a i mu jtnatomia fuferitta da Galeno , feruendo fi lui della fculi della paletta, & verfo la punta delCoßo del- feimia 2.1 l’bomero 127.6 Jlnatomia per quali caufe comincio ad ejfercitarfi 1.5 jlrteria,che va al braccio finiflro, & come fi difpenfi »Anatomiane’viuifueßercitata da Herofilo}& Erafi- infiinoalledita 127.6.& 128.1. Quxlla^chevaal firato j ^ defiro 128.4, lAnatomia non folo neviui, ma ancora ne' morti, per- jlrteria ,cbe fi toccaper fentire ilpolfo 12S.1 che fuprohibita 1.6 jlrteria dalla tempiafmißra,& dietro l’oreccbio, che lAnatomia quantofia necejfariaäiTittori 66.4.5 fit fentonbattere '* 128.2.4 ^Animali non hanno la purgatione,che le dorne, & pu- jlrteria,che va verfo la tefla,&fua hifloria 128.2 regenerano 92.2 jtrteria,chevaalleguance 128.2 jlnimella delle ceruellafimilea vna pinna, etfuahi- .Arteria che va al braccio diritto 128.4 ftoria 111.4 jlrteria, che va almefenterio ng.z.mefentorio & jlnimellefon leglandole del mefenterio 120.3 inteflino grafo 5 jlnnulare cartilagine del gar gar 07^0 25.6 Jlrteria del ferne donde nafca 129.3 jlntichi perche non merit ano tanta fede, quanta gli jlrteria,chepaffandopelbuco deltoßo del pettignone dannomolti 2.2 fi difpenfa per limufeuli vicini 129.5 tApophyfis che fignifichi 3.5 jlrteria> che fcende per l'anguinaia,& manda ramia jippendix e lagiunta,che hanno le oßa 3.4 i mufeuli, che muouon la cofcia, & per quelli, cbe jlranea e la prima tunic a de gli occhi, fimile ä i rar fon nclla partefua di dietro 129.5-5 r j. v Arteria fotto il talione, ehe fi fente b attere 13 o. i *Arteria, come fi dißribuifca per lopiede variamente 130. I Arteria pr ima &feconda,& vena prima feconda et quarta,cbe vanno alia tefla,per quali luoghi entri no 130.3.4 Arteria ter^a, cbe va alla tefla ,per doue entri, & a quante parti fi dißribuifca 13 i .2 Arteria venale che tunica habbia,et perche fu detta cofi 131.5 *Arteria venale donde nafca, & come fi dißribuifca 131.5 Arteria venale ipiena di fangue 131.5 Arteria venale, & vena arteriale che officio habbi-no 131.5 *Arterie che cofa fieno,& che contengano 119.5 Arterie come nafeano dal cuore, i nerui dal ceruello, le vene dal fegato 119.1 „Arterie hanno iorigine dal cuore 127.3 *Arterie nelli huominifon due,loro nafeimento & di-Slributione 120.1 *Arterie hanno due particolari tuni che 119.5 .Vrial-tra commune 6 *Arterie che forte di filahabbino & loro vfo 119.5 Arterie perch e hanno piu fila intrauerfate, che obbli que 119.6 Arterie in che fieno differentidalle vene 119.5 Arterie dette Soporali & loro hißoria 128.2 Arteriefoporali,o vero del fonno per che fi chiamino cofi,& efperiendamarauigliofa fattain eßedal ^ealdo 128.4 Arterie,che fi difpenfano per il capo 128.3.4 Arterie,che vanno algargaro^o & lingua 128.x Arterie,che uanno alle mebra della digeßione 128.5 Arterie^che väno alla reticella,inteßini,flomaco,fie le,canna della gola, & miha 128.6. /0*129.1.3 Arterie della diaframma 128.5 Arterie,che vanno a imufeuli dellecfjfie.midolla fpi nale, & mufeuli dellafchiena 128.5 Arterie,che vanno a i rornoni, fr la diuerfita del loro nafeimento 129.2 Arterie, che vanno a 1 lombi, pentoneo, er fianchi 129.3 Arterie, che vanno alla vefeica , & alla matrice^ 129.5 Arterie, che vanno alla pelle del membro 129.5 Arterie, che fi diftribuifiono per la gamba 129.6 Arterie, che Ci diflnbuifcono per ilpiede&per le di ta 129.6.(^130.1 Arterie vene quanto variamente fi congimgano &feparino dentro la tefla 13 o. 3 Arterie quante vadi no alla tefla 130.3 Arterie firnili alle ftjcondine nel ventricolo deflro,& finiflro,di che fifaccino 31.3 Arterie, et vene del bellico che andare tengano 91.4 Articolo primo delle quattro dita della mano,ifimi-le alprimo del pollice j 9.6 0 L %A. Articolo fecondo & ter%o di tmte le dita della mano . ft coniungono,come il fecondo del pollice 19.6 Articulatio forte di congiuntura 3,6.& 4.1 Articulatione^ uero congiuntura quelfigmßchi 3.6 Arthrodia 6 vna forte di congiuntura 4.2 Afpre^a &feni dell'oßo del tallone,etloro nfo 2 3. 5.6 Aßragalus d vn ojfo delpiedc 23.4 £ BA I{ß E de i denti, vedi Radici. Bellico come fi faccia,et di cbe vafi 91.3.4 Bellico in che modo fi a nel me^o del corpo, etfuo andare dentro la matrice 91*5 Bocca difopra et di fotto dello flomaco, loro nomi, fi-to,&vfo 84.2 Bocca di fotto dello flomaco perche fia piu flrettas 84.3 Bocca della matrice come fia fatta 90.5 Bocca della matrice nelle pregne fi chiude in modo, ehe hient e vi pito entrare 90.5 Bo cca della matrice non fi muoue, fe bene il collo fi ftrigne et allarga 9 o. 5 Bocca dellamatrice fi apre et chiude naturalmente , non volontariamente 91.1. Bocca della matrice nelle grauideetnon grauide come fi chiugga et apra 91.1 Br accio ha fette mufculi, ehe lo muonono 44.1 Braccialeifatto di otto oßa etfuahißoria ly.O.Ter ehe habbiapiu offa 18.1 .Suequalitd.6. Bracciale tutto parfatto dHvno ojfo, etfuefate7ge—> 17* 6 Bruciore grande perche hanno quelliyche hanno fco-lamento 89.3.4 Budella, vedi inteflini. Buco primo dell'offa delle tempie,etfue cocauitd 6.6 Buco per il quale fentiamo pajfare vnflrepito dalla boccaaglioreccbi . 9.2 Buco delloffo del pettignone, etfuo vfo 21.3 Buco per doue i beccai appiccano i buoi dal calcagno 60.2 Buch i del capo 38.0 39. et loro hifloria 8.6. et 9.1 Buchialtri del capo oltra i fopradetti 9.4 Buchi due del'offo della fronte , loro deferittione et vfo 8.6 Buchi de'denti non fon veramente buchi 8.3 Buch i delle radici de i denti, et a ehe feruino 8.5 Buchi 2.della mafcella inferiore,et a ehe feruino 8.3 Buchi tredici della mafcella fuperiore,feiproprijy et fette communicet il loro vfo 9.6 Buchi dell'oßa delle tempie fon otto,loro deferittione et vfo 9.2 Buchi due communi all'oßo delle tempie et a quel del la collottola 9. 3 Buchi fette delloffo della collottola, et la loro hißoria 9.3 Bucht Buchi due communiaVtoffo cuneate,&a quel della^j collottolaj& 'a quell,? delle tempie, lor fito & rfo 9* 4 ' deli* oßo cime ale fon 17. lor o defcrittione et njo 8.6.(3“ 9.1 Buchi intorno al collo dellapaletta della fpalla,<&‘ lo rovfo 146 denodi della fcbiena quanti,& quanto diuerfi 10.2.3 Buchi & tubercolo de'no d i delt o{fo facro3loro defcrit tione&vfo 12.4 Buchi de II oßo della cofcia,& lor v/o 21.5 Buchi dellapelle detti Tori,& a cheferuino 3 8.1 filtri buchi manifejli 2 Buchi della rotula del ginocchio, & loro vfo 23.3 Buchi nell'afpre^ga deliojjfo del tallone, & loro vfo 23.6 Buchi due, ehe ha la diaframma, & vna incauatura, &loro vfo 49.1 Buchi, ehe hala tela, ehe fafcia le cofle 1 o 5 Buchi delle tele , o vefcica del cuore , & loro vfo 104.6 de i ventncoli del cuore quanü Ueno, & a ehe feruino 105.5.6 Buchi della dura madre quanti fieno 109.5 Buoi dipoco cajiratiperche hanno ?enerato 12 C ALC vedi ojfo del calcagno. Caluaria da i Latini č detta toßo della tefla_ 4-5 Cambium iil liquore, del quale fi nutrifcono le membra 88.4 Campanella, vedi Vgola. Campanella p er ehe fi chiami cofi 104..3 C anale delt orina,&fua defcrittione 89.3 Canaletto delle cojiole, & a che ferua 13 • 1 Canaletto delle ojja delle dita della mano, & fuo vfo 19.3 Canali da purgare leflemme delle ceruella appreffo la parte di fopra del corpo callofo 110.3 Canali due delle ceruella per purgare la f lema 111. 6. Canali quattroper il mede fimo m.i.z Canna della gola che cofa fia, & fua hißoria 83.5 Canna della gola in quanti modi fi chiami 83.6 Canna della gola quante tuni chehabbi a 8 5.6 Canna della gola ha quattro glandole, loro fito et ufo 84.1 Canna della gola di dentro i lifcia & humida 103.5 Canna della gola di fuori i ajpra,& a ehe parti fi co giunga 103.5 £anna dei polmone & fua hißoria 103.2 Canna dei polmone e' vna fola, &le nonnaturali figure . 4.4 Cardinal cibd come moriffe di pn vomito di fangue 121. 1 Carne affai fotto i mufculi della teßa 48.3 Carne,che nafca dalla parte di detro delt oßo delgaU lone,&fuovfo 59.5 Carne nella parte di dentro della mano,ehefusian^a habbia,&fuoi offtcij 52.2 Carotides fon dette le vene foporali 128-4,. Cartilagine diuerfa dalle ordinarie di tuttele con^ giunture,fimile a vna corda, e nel angolo doue sin caß'a la mafcella inferiore, & nel piu delle con-giunture delt offa dure,donde nafca-,& a ehe ferua 8.3 Cartilagine dei petto fimilea vna jfada a ehe ferua. 13,6 Cartilagine dei lato maggiore delle palette delita fpalle č molto minor netihuomo, ehe in altro animale 14.3 Cartilagine dei feno dellapaletta delle fpalleperche non lafci tornar in fuo luogo thomero, quando ne i vfeito 14.5 Cartilagine dei feno, ehe hailcollo della paletta delle fp alle,per qual caufa efce tanto in fuori,fuo na-fcimento & defcrittione 14 Cartilagine detta da i Latini Enfiformis 14.6 Cartilagine, chenafcendo dal minor fufello fi mette frdlbraccialeil maggior fufello fen^a attaccar-fi,etfuovfo 17.1 Cartilagine della giunta dei minor fufello, et. fuo an-* dare 17.4 Cartilagine deljeno delC oßo deli'anche ,et fuo vfo 21.1 Cartilagine,cue tega tojfo deipettignone co quel dei l'anche,come io le^hi^et come apparifea meno cre fcendo thuomo 21.2 Cartilagine deltorecebio et fuo officio 25,3 Cartilagine prima dei gargaro-^o, ehe fi diuide in due,etfuoi proceffi 25.5 Cartilagine prima deigargar07^0 , ehe fi diuide in due, et fua hiHoria 15.4. Seconda,fuoi proceffi et feni $.T er^a, ehe fi diuide in due 6. Quarta detta da i Greci Epiglottis 16.1 Cartilaginefeconda del gargaroT^o d detta dalV ef-falio Jnulare,per effer liniile alio anello delli JLr cieri Turchefchi 25.6 Cartilagini delle coftole die differende habbino fr a. loro 13.2. Cartilagini, ehe f anno maggion 1 jeni dei maggior ßincojoro congiugnimento,et hißoria 22.3 Cartilagini delle palpebre come ßeno, et a ehe feruino 25-2 Cartilagini delgargaroT^o cne pgura habbino 105.5 Car~ T A V O L A Cartilagini del gargaroggo tre, & fua hiflo-ria 25.4 Cartilagini delle fauci infino a i polmonifon di figit-radivnaCj&perqualcaiifa 2 6.2 Cafirati percbe nongenerino 12 5.4 Cataratta da cbe humor e, & doue fi generi nell'oc-chio 113.1 Cauerne deltoffo della fronte, vedi concauita Celabro come fia grande, doue fia fituato, & fua figura . l09ö.örno.i Celabro ha c črti proceffi, come vermi dilegni, lor fito& officio m. 5.6 Ceratoides, cio e cornea ^ d la quarta tunica dell’oc-chio 112.6 Cerchio,ehe etra t bumor crifi allino & vitreo, quel fia 113.2 Ceruellaperche fien poftenelcapo 109.2 Ceruella da quante cofe fien difefe 109.3 Ceruella h attono-, come fa el cuore 109.5 Ceruella in quante parti fi diuidono 109.6 Ceruella da che fiendiuife in parte deflra & fini-fira lOSM-e^iio-i Ceruella che figura habbino 11 o. 1 Ceruella hanno impreffioni cupe & intorte , per lequali fonfimili d gliintefiini, &a che ferui-no 110.I Ceruella che colore habbino,&che fuftanga no-i Ceruellaperche non fon midolla delle offa del capo, come diconalcuni 110.2 Ceruella non hanno in fe vene manifefle 11 o. 2 Ceruella per douepurghino la flemma 112.1 Ceruella hanno z.canali da purgare la flemma 111. 6.Canali^..perelmedefimo 112.1.2 Ceruella hanno folo 3. ventricoli , eJr loro hifto-ria 110.5 Ceruella hanno dentro vncorpo ftmile d vna volta, & fua hifioria 111.3 Ceruella non hannofentimento, donde anchet\Auto-re dubita,fe fon principio de nerui 141.3 Chilo d vna foflanga bianca, nella quäle fi conuerte elciboneUošlomaco 88.z Chilo ft conuerte infangue nelfegato ,&fi netta da gli humori inutili 8 8.4 Chirurgia parte piü antica della medicina, &per quale aufa 1.3 Chond ron importa cartilagine 13.2 Choroides fon certepieghe dcllc ceruella, fimili alie fecondine 130.6 Choroides i la terga tunica deltocchio detta vuea 112.6 Cibo perche fi pud fmaltire fenga ehe la bocca di fotto dello flomaco fi Hringa fi forte, come fi dice 34.3 Cibopajfa per 4. digefiioni, nangi, ehe e fi conuerta nellafuftanga dei corpo 88.1 Cibo nangi che tutto fia cotto, ehe niente efca dello domaco,nondvero 88.2 JlnatVal Cibo nello flomaco fi comerte in vna fuftanga bianca,detta chilo jc 8 8. z Cibo non tutto d vn trattd fi ~ bnuerte in chilo 88.2 Cibo nello flomaco qual prima fi cuoca, & qualpoiy & per doue eJca,come i cotto 88.2 Cibo fe ben tutto fi vomita, in che modo fi mantien Ihuomoviuo 88.5 Cibo ejfendo prefo d baftanga, come fe ne nutrifea el fegato,& come effendopreffofuperfluo 8 8.3.4 Clauicole & la loro hifloria 15.3 Clauicole ehe andar teghino,& la figura loro 15.4 Clauicole ehe fuftanga habbino • 15.5 Clauicole quante righe impreffioni,afpregge,&buch i habbino,&Tvfo loro 15.5.6 C oarti culat io i ffietie di congiuntura 4.1 Coccole delle fecondine, & loro vfo 90.3 Codione fi fa ordinariamente di /p.nodi, & tal volta di 3 .& loro hifloria 12.5 Codione finifeein una punta,fimile d vn becco dipa-pagallo 12.5 Codione conioffo grande pare la coccolade i frati fcappuccini 12.5 Collera per doue entri & efca dei fiele 86.4 C oller a aiuta a far vfeire le fecce dei corpo 86.5 Collo i dal fine della collottola alii homeri, ha 7. nodi, & la lor hifloria 10.4 Collo nell’ojjb che importi 4.4 Collo della palletta dellefpallefuo feno &vfo 14.4 C ollo dei fufel mino re delbraccio, tcfticciuolajeno, &fuovfo 16 6 Collo & corpo della matrice doue fieno fituati 89.5 Collo della matrice come fiafatto di dentro 9Q.4 Sua fuftanga 5 Collo della matrice d lifcio & morbido di dentro nel-le dongelle, nelTaltre al contrario 90.5 Collo delle matrice figonfia, quando la donna d ten-tata da carnal appetito 90.5 Collo della vefcica ha vn mufculo nelThuomo, & nella donna , fua deferitione , dijferenga , & vfo 56.4, Collo delpiede d fimile al bracciale ,fe bene ha folo qroffa,& fua hifloria 24.3 Commeffure dei craneo naturale communemente fon 3. Ii nomi & fit i d' quelle 4.6 Commefiura coronale li fuoi termini, & come fi ritroui 46 Commeffuralambdoide&fagittale 4.6 Commeffure delletefte nonnaturali 5.1 Commeffure z fopragli orecchi dette fcagliofe 5.1 Commeffurafenga nome, detta dallo jluttore com-meffurayoide 5.1 Commeffure delt offa dei capo apparifeono , quali piü, quali meno 5.3. Commeffure dei capo, quanto piü fi va in la con la etd,manco fiveggono 53. Commeffure dei capo ne fanciullifon piü aperte & lente 5 6 JS Com- T A V O L A Commeßure & righe, o harmonie del capo a ehe • feruino ' , 5.6 Commeßure del capo Yy'ite fon dipiupericolo, ehe l'oßa 5,6 Commeßure proprie della mafcella fuperiore fon 9. per banda 4. & vna in me^o & 1’andar di quelle 7*4*5 Compendio deli opera 148.4 Compendio delle parti dell'occhio 113.2. Conarionfudetta laglandola, oanimella delle cer-uella, frnile a vna pina ii 1.4 Concauita delloffo della fronte dijpongon l’aere che va alle ceruella, come i polmoni quel ehe ra . alcuore 6.3 Condotto dei feme, quello dcll'arteria, dondena-/fa 129.3 Condotto dei feme finiflro, & deftro donde nafebi-no, andare tenghino negli buomini 125.1. rb$elledonne 3 Condotto ,che porta elferne dal tefticolo al membro, &fuabi(loria 12$.z Condotti primi dei ferne in ehe fieno differenti da i fe condi 125.3.4 Condotii fecondi dei feme quanto feme tenghU no 12.5/4 Condotti deU'orina & loro hiftoria 87.6 Congiuntione delfoffa detta S imphiß, o vnione con~ tiene 2. fpetie 4.3 Congiuntura,d articulatione ehe fignifichi 3.6 Congiuntura ha 3 .ffetie , delle quali laterna ifen-. T^anome 4.1 Cogiuntura dei ginocchio no fi muoue da i lati 2.1.5 Corones fon procejfi delmaggior fufello dei brac-cio 16.2 Corpocallofo delle ceruella doue fituato hi-iloria I10.3 Corpo callofo ehe officio habbia 110 4 Cor/w callofo ha dallaparte difopra z.riuoli, & loro officio 110.3 Corpo delle ceruella fimile a vna volta, & fua bi-ttoria 111.3 Corpo delle ceruella fimile a i tefticoli & natiebe, & fua hiftoria 111.5- Corpo dei mufculo i doue le fila ftanpiü appartate, & doue i piü carne 39,5 Corpi de i nodi dei collo, eccetto ehe del primo, fon ouatijcome fi congiungbino, &perche in tal modo 11.2.3 Corpi 2Ae quali fifa elmebro, & loro hiß. 89.2.3 Corda ne mufculi di ehe fi faccia, & quando fifac-cia 38.5 C or dali fon i denti, ehe nafcon, quando comincia la barba 8.5 Corde del primo mufculo delle dita della mano,naw-V c^e awiuino al fecondo offo,fi diuidono, &per tal diuifione pajfa la corda dell'altyo mufculo - S^'^yllmedefmoneipiedi Cbl Corona della matrice • 90.2 Coronon ehe fignifichi 4.4 Cof cia in quanti verfi fi muoua 5 8.2 Cofcia ha 14 mufculi alpiu, almeno 10. & loro hi-Jtoria 5&*^5 Cofcia ß dißende mediante 5.mufculi,fi rit ir a con 3. . fi muoue intorno con 2. 59*1-4 Cofticciuola dell'oßa delpettignone fuo vfo 21.5 Cofiicciuola della giunta, ehe ha el maggior šlinco9 impreffione di quella, & altre qualitä 22.2 Coftole fon da ogni lato 12. & tal voha da vn lato 13 .& loro diuifione 12.6 Coftole comefon diff?renti in fuftan^a , lungbeq^a, & larghe^a9& in ehe conuengono 13.1 Coftole come fi congiungbino dalla p avte dinanr V 13,1 Coftole doue hannotubercoli, & afyre%ye-)& a ehe feruono . * 3*2*3 Coftole & cartilagini loro dalla partedi fuorifon curue & lifciejna non per tutto 13-2 Coftole p arten do fi da nodi della fchiena ehe andare tenghino-f&poi le cartilagini 133 Coftole perchefuron fatte-,&perchc.altroue di offo, altroue di cartilagine 14-1 Coftole come fi congiungbino coi nodi delle fpalle, & le teflicciuole loro 13 -3 -4 Coftole come fi leghino co i nodi delle ß>alle3 &del Colfa del petto 49*3*4 Coftole quali fi commettono colprimo & fecondo offo del petto, &come 13.5 Cofiole non fi legouo alie cartilagini, mafi comer-tono in loro 49*4 Conuerta del gargaro^o , accio non vi entri mente 26.1 Coxendix ehe cofa fia 20.$ Cranium i V offo della tefta 4.5^ Creatura come fi ingeneri del ferne delEbuomo & della donna 9 M Creatura quando riceua Vanima 9 J .4 Creatura ji nutrifee pex il bellico 91.3.4 Creatura per quali caufie, & come fi muoua a vjcir dei ventre 90-6 Creatura per ehe no fla mai nel mer^o dei corpo 90. r Creatura fi muoue, il mafcbio m 3, meji, ia femina in 4. 91.4 Creatura quando nafca veßita del manto, & quando vn hraccio,6gamba refti rinuoltdin cjfo 92.1 Creatura,ehe nafte veßita, non nafeeperbpiu auue-turata. Et la carta, ehe fifa della vejie, non ha piu virtü delle altre 92.1 Creatura piglia forma humana, il mafehio /» 30. . giorni,in 40. la femina 91.4 Creatura comefiia fituata nella matrice 91.5 Creatura in che tele ft ia rinuolta 91.6, Creatura doue mandi el fuo fudore & fuecartilagini FafeUominorebaunarigafecondoillungofuo,ilati 15.3 6 di quella y&illoro vfo 17.4 Giunta delioffo dell'komero,grande, & fua teflon Iufello minoredeferitto dalla parte di fotto 17.4. 15.6 Da quella di dentro et difuori} etfeni cinque della Giunta nella parte di fotto dell'offo deli’homero, de/la parte difuori, et lor yfo 5 quale ifatta la teßa difuori & di dentro, & come Fufello minore t moffo da quattro muf ‘culi,et loro hi- fi congiunga 1 <5. - fiona 55.2 Giunta, ehe ha la tefla del maggior fufello del brac- Fiijello del hraccio fon due offa dalgomito albrac- cio ,& ilfiio proceffo ° ciale, qualfia maggior, qml minore, etfua hi H o- Giunta, che ha 1'vltimoproceffo del maggior fufello vid 16.5 delbraccio,& tal volta dne & come Ji congiunga Fufelli del braccio in ehe fon differenti 16.5 no Fufelli come non fi congiungano di fopra,come fi fan- Giunta del minor fufello del hraccio, & feno, et fuo nodahaffo 17.3 vfo j-r ^ G Giunta deli'offa delpettine della mano 19.1 Giunta della punta delgallone,fua deferittione et ufo perche hebbe tanto credito nellc_j 20.5 J cofe della 'Notomia 2.1 Giunta di fopra del maggior fufello ehe forma et ufo Galeno oßeruando lafcimmiafcriffelanotomiai.i ' habbia dalla parte dinan^i 22.4 Galeno hauer fatto notomiafolo difeimmie fiproua Giunta del maggiorflinco deferitta dallaparte di die con molti effempi 2.3 tro, & fuoi Jeni 21.5.quella del minore 6 Galeno eßer fcorretto fi moftra per alcuni ejfempi Giunta deli'oßa delpettine delpiede 24.(9 2. 5 Ginnte de i proceffide’nodi del collo 11.1 Galeno quanto fia confufo nel principio del lib. del- Ginnte dal maggior lato delle palette delle fpallcs l'oßa ^ 4.3 14.3 Galeno penso che l’oßo cuneale fuffe forato, come vn Giunte de'nofi della fchiena 10.2 cnuello 6.4 Giunte di fopra etdi fotto del pettine della mano co- Galeno da a i polmoni vn quinto lobo,che ne gli huo- me fi congiungano fra loro et con le altre ojja 1 9. mini non fi vede 104.4 I fuoifeni et loro yfo 2 Gamba fi dijlende & raccoglie con dieci mufculi, & Giunte del£ offa del pettine della mano preßo ß vni- lalorohijloria 5 6.6 fconconlefueoffa 19.1 Gangole, vedi Glandole Giunte deli''offadelpettine della manoperche fonpiu Gargante cheßaappreßogliSpagnuoli 83.6 groffe deli'oßa 19.2 Gargar xgargareon, & gurgulio L'vgola. 104.1 Giunte deli'oß'odella cofcia doue et come ß congiun- Gargaro'zgoifue cartilagini,& loro hičtoria 25.4 gano all oßa vicine 21.4 Gargar 0^0 & fuahifioria 103.3 Giunte delliffinchi della gamba dallaparte di fopra GargaroTgo eminor nelle donne, ebene glihuomini etdi fotto,et diferenca fra loro 22.2 25.5 Ginnte di fotto del lißinchi hanno^ognuna, vn procef Gargar 0^0 ha dieci mufculi proprij, & otto com- fo, et fra quelli vn Jeno 22.5 muni, cir loro hijloria 43. 2. jLltri dueproprij, ne Glandola,che Snello intejlino attaccatoallabocca di mette ilVeßalio 4 fotto dello flomaco, et fuo vfo 84.3 Gargaro'zgo ba due glandole appreffo la ter^a carti- Glandola delle ccruella ftmile a unapina,etfua hißo lagine fua 44.1 ria 111.4 Gargaroigo non ba particolar legatur a^na vna fot- Glandola delle ceruella,che riceuc laflemma, et fua til tela, che abbraccia le congiunture delle carti- deferittione 112.1 lagini 44.1 Glandole quattro che fon nella canna della gola, lor Gargaro^o come ßa fatto di dentro 103.5 ßto,ctvfo 84.1 GargaroTgo ha nel me^o,quando fi chiude, vnajef Glandole a che feruino 104.1 fura,come diflauto 103.6 Glandole et loro hißoria 103.6 Ginglimon,vna forte di congiuntura 4.2 Glandole ditreforti fonnelle fauci 104.1 Girella delCoJfo dell'homero fatta di vn feno & due Glandole feconde che officio habbino 104.1 tubercoli,&'m che fia differente dalle vere 16. 2 Glandole feconde impiegate quanto difficilmente fi Giunte dell'ojfa a che feruino 3.5 curino 104.1 Giunta hanno i denti,ciafcun la fua,la quale cade ne i Glandole ter^egonßandoßfanno il male delle ferofo fanciulli 8.4 le 104.1 B 3 Glan« T A V Glandole 3ch e fon nelle tele3che diuidon H petto 103a Glandole di ehe fuflanga fieno}& che differende bab bino } l2-0^ Glandole ehe officio habbino, prefio aquali vene fie-no3&in ehe parti dei corpo fi ritrouino 120.2 Glandole, ehe feruono a riceuer lefuperfluitd 120.3 Glandole3che feruono a mollificae il luogo,douefono 120.3.4* Et altre a empirlo 4 Glandole douefono nel mefenterio m-3 Glandole molteperche fon nelt'anguinaia 126.3 Glution,che vuol dirpiccola natiea i certaparte del-le ceruella 11I.5 Gola,vedi canna della gola. Gomito ha due mufculi,ehe lo piegano,& due3che lo difiendono 51.3.4.5.6 Gomphofis forte di congiuntura 4.3 Gorgog%ule3vKedi Gargaroggo. Graffo, ehe e fra la pelle & tela carnofa, & di ehe fi generi 38.2 Graffo fra la pelle & la tela carnofa in ehe animali fi truoui in quantita maggiore 3 & graßo in altre parti dei corpoy&fuovfo 38.3 Graffo d bianco negiouani, giallo ne vecchi, & perche bianco 3 8.3 G raffo e alie volte nel fondo dello flomaco 84.4 Graffo fra le cartilagini dei gargaroggo & la terga tunica 103.5 Grajfo duro alia bafe dei cuore % 105.3 Guance hamo quattro mufculi & la loro hiftoria-j 40.6 Gulachefignifichi 83.6 Gufio fi fa per la lingua & palato 148.3.4 Gufio de cibi da quali non fia fentito 148.4 H HAJfM ÖTffA forte di congiuntura 4.1 Harmonie,vedi Bfghe. Herofilo cS" Erafeflrato ferno la notomia dl viui 15 Herbero ehe fia apprejfo gli Spagnuoli 83.6 Hippocrate primo feparo la medicina da lafilofofia. Et fuoi fucceffori 1.4 Homero3vedi Ofia delthomero. Humore vntuofo delle congiunture,&fuo vfo 37.5 Humore vntuofo dalla corda dei nono mufeulo, ehe muouelagamba,&fuovfo 58.1 Humor lento & lubrico fotto la tela carnofa,et a ehe ferua 38.4 Humor vitreo,&fua deferittione 112.4 Humor criftallino & fua deferittione 112.5 Humore albugineo i detto da alcuni f humore acquo-fo per effer fimile alia chiara ,o albume di vom 113. i H um or acquofo, fua hiflo ria 113.1 Humor acquofo tal volta fi conuertein catarrata, & come fi cani. 113.1 0 L \A. Humor acquofo tal voltaperdendofifi perde la vifla non apparendo difetto nclfocchio 113.1 Humor acquofo non d di tanta quantita, quanta vuo-leilF ejfalio 113.1 Hydatoides da i Greci d detto l'humor vitreo 112.4 Hydatoides d !humor acquofo dell'öcchia 113.1 Hyoide ofio perche fi chiami cofi 9.6 IA 'hfl TO pyloros d la bocca di fottQ dello flo maco $ 8 4.2 ileon inteflino tergo 85.2 Imbuto delle ceruella,& fua hifloria 111.6.$“ 112. 1.2 ImpreJfione della tefla di dentro deltoffo della cofeia dalla banda deiginocchio 21.6 Impreffone dei maggior fiinco dalla parte di fotto 23 • 4 Imprefßoni delle ceruella a ehe feruono 11 o. 1 Inteflini, & loro hifloria 84.5 Inteflini tutti fon vnfolo 84.6 InteHini han di lunghegga piu di venti braccia^j 85. 1 Inteflini fi diuidono in groffi& fottili 84.6. Ciafche-duna di tali parti fi diuide in tre 85.1 Inteflinifottili hanno due tuniche,& vnaltra dal pe ritoneo 84.6 Inteflini fottili,&loro hifloria 84.6.La lor diuifione 85.1 Inteflini fottili perche habbino piu rami dalla vena porta3 ehe gli altri 121.3 Inteflinigroßi,&loro historia 84.6. La lor diuifione 55.2 Inteflino duodeno & fuoi nomi, al fine dei quale en-trailcondotto dei fiele. 85.1 Inteflinogrofio detto colon ,&il retlo , & loro tuni-. ehe 83.5 Inteflino colon perche fuffi detto coß 85.3 Inteflino cieco,& diuerfi pareri di effo 85.2 Inteflino digiuno3& ilfottile detto ileon 85.2 Inteflino digiuno douefinifca 85.2 Intrecciamento, ehe fanno alquanti nerui dei collo, dal quale nafcono inerui dei braccio 14/. i-3. & 146.1 Intrecciamento, ehe fanno alquanti nerui de lombi, donde deriuano i nerui della gamba 147.3 ifthmos e vn flretto, delqual nome alcuni chiamono le fauci 104.1 LABB 1\A hanno quattro mufculi & loro hiflo-ria 41.3 Labbra di ehe fifaccino 41.3 fadri in V enetiapel primo furto fonpriui dlvno oc-chio 142.2 Lagri- r Ji v O L A. Lagrime percbe fiprefio,&abbondantemente,efcb i no ii 0.6 Lambdoidejortedicommeffura 4.6 Lato di fuori dell’cßo del gallone ,&fue righe 20-6 Lato maggtoredelle palette delle fpalle, fua defcrit-tione,giunte,& cartilagini 14.3 Lato drnan^i & di Jopra delle palette delle fpalle, loro differende vfo j 4.3.4 Lato di jopra delle palette delle fpalle ,& fuo vfo J4-5 Legame, ehe legaloßinco alCoffo delcalcagno 22.5 Legaturaßpuo cbiamare ogni mufculo 37.3 Legatura,detta i capellija qual n on fitroua nellhuo mo,& ehe mangiandofi dicon le donne cbefa bion diicapelli ^I#2 Legatura, con laqualefi legano iproceffi de’nodi del collo I I, I Legatura da 1'vnproceffo a 1'altro del braccialc^> 18.6 Legatura groffiffima delginocchio 12.3 Legatura forte, con laquale fi congimgono infieme difottogliflincbi 22.4 Legatura piu forte,che alcuna altra del corpo,e quel la delgallone conla cofcia 62.1 Legature ancora eße fi cbiaman nerui 3 7.2 Legature di cbe fifaccino, & donde nafehino 3 7.2 Legature hanno fei offici 3 7.2.3 Legature in quanti modi fienofra loro differeti 3 7.3 Legature non fon moltofenfitiue, & percbe 3 7.5 Legature altre affai fuor dell' ordinarie 37.3 Legature della tefta,& de i dueprimi nodi dei collo, loro diferittione (jr officio 4 6.6<& 47.1 Legature de i nodi della Jcbiena 5 o. 6. *Altre legature & loro officio 51.1 Legature, cbe legano l’offo deWhomero con la palet-ta della fpalia,quate (ieno,& lovo bifloria 4$.z.3 Legature di piu forti de ifufelli dei braccio & della mano ,& loro bifloria 55.5 Legature,che aiutano afar {lare nelfuo luogo le corde,flan tutte intrauerfate,&fono affaif[ime 55.5 Legature, cbe abbraccionogli articoli, & loro diffe-ven^e 5 $ .6. Molte altre dijferen%e 5 6.1 Legature, come tele, che legano i mufculi, 1’vn con 1'altro 55.6 Legature} chelegan le cofiole a i nodi delle fpalle,& all'offo dei petto., quali fieno 49.3 Legatura della congiuntura dclgallone & delginoc cbio,&altre, cbefonnella gamba &piede,et loro bifloria 61.6 Legature perche non fon dalla parte dinan^i delginocchio 62.3 Legature delpettine delpiede, & delle dita,fon fimi li a quelle della mano 62.6 Legature del fegato, & a ehe parti fi leghi 8 6. $ Legature dei membro 89.3 Legature della matrice fon lente? & moltopiu nelle attempate I9.5 Lingua ebefufian^a habbia,di cbe parti fi fac eia,mu fculi lo.cbe ha,et loro hifioria 42.5.6. & 43.1,2 Lingua i piena di varie forti di fila per li fttoi molti mouimenti 42.5.^43.2 Lingua idiuifaper il rnc^o fecondo il lungo median-tevnatela Jottiliffima 42.5.43.2. Lithoides perche fu detto l'oßo delle tempie da i Gre ci 6.3 Lobus, vnaparte depolmoni JO4.4 Lombi hanno cmque nodi, & loro hißoria 1 2.1 L'vna e commune madre delle humidita 92.3 M MJ.MMELLE, vedi Toppe. Mano č moffa fopra il bracciale da quattro mufculi,& loro bifioria 5 4. ^ Mano tutta fi muoue al mouimento del minorfufello 55.2 Mantoidettalafecondatunica,chefafeiala creatu- ra 91.6 Mafcella fuperiore e' tutta la faccia dalle ciglia alla bocca,& dodicifue offa 7. z Mafcella fuperiore ha tredici buchi feiproprij,& fet te communi,loro deferittione & vfo 9.4.5 .Mafcella inferiore contiene il mento et leganafee coi denti,&cfitta di due offa,&fua diferittione 8.2 Mafcella inferiore ne gli huomini et animali fola fi muoue,nel cocodrillo quclladifopra,nel papagal-, lo Ivna & I'altra $. z Mafcella inferiore ha due buchi, & certe afprey^e, & a che feruino 8.3 Mafcella inferiore vfeita del fuo luogo come fi rac-conci 8.3 Mafcella inferiore ha 8. mufculi,et loro bifioria 41.4 Mafcbio il piu delle volte fta nel lato defiro, la femina nel finiflro 89.6 Mafchioß muoue in tre mefi, femina in quattro 91.4 Mafcbio piglia figura d huomo in tretagiorni in qua ranta la femina 91.4. Maffeteros che mufculi ßeno della bocca 41.5 MaÜieatore, primo mufculo della mafcella inferiore, fua bifioria 41.5.6 Matena gialla comefango attaccata alla creatura, quando nafee, čftp er fluita della quarta digefl ione , 92.1 Matrice doue fia fituata, & fua bifioria 89.4 Matrice douebabbia ilfuo collo & corpo 89.5 Matrice ha le legature lente,maffime nelle attempate , nelle quali la bocca feendefinpreffo alla natura 89.5 Matrice nonimai d'vna medefima grandcTga ma nelle do?i%ellefempre i minore 89.6 Matrice che figura habbia nellegrauide & nongra-uide 89.6.^90.1 Matrice per effer nel lato defiro 0 manco non mofira piu mafcbio, che femina 89.9 Matrice Matrice chefitotenganellegrauide 89.6 Ma trice ha da alio a baffo vna riga rileuata, et a ehe ferua 90.1 Matrice col fuo collo deferitta dalla parte difnori & didentro 90.-I Matrice done ha quegli angoli3affomigliati da aleuni alle cornay&3da altri alla Luna crefcente 90.2 Matrice fala figura d'vnpieditagga dalla parte di dentro 90.2 Matrice ha dentro certi foffetti in quelle, che h anno partorito dipoco3& lor vfo 90.2 Matrice no ha le cellefi camere^che aleuni Ji fon ima ginati 90.2 Matrice ehe fufianga hahhia, ehe tuniche, & le lor fila 90.5 Matrice non ha venegonfie fe non nellepregne 90.3 Matrice,come ha ricemto ilferne fi chiude & racco glie ^ 91-3 Matrice&mammelle per quali vene hahbino communicanda 126.1 Mcdiaflino vuol dir tramego 102.4. vedi Tele, ehe diuidonil petto. Medicina quanto fia arte antica i. i Medicinaperche fi dice e/ferfiata trouata da i Creci I. 3 Medicina perche fiudiofamente fu ricerca da i G reci, 1-3 Medicina quando Ji diuife in treparti 1.4 Medicina theorica feparata dalla pratica da Serapione 1.5 Membra principalifon tre3donde deriua chche bifo-gna alnutrimentoyvita3&moto 119.2 Membrafpermatiche a vn medefimo tempo fiforma no tutte del ferne 119.2 Membro di ehe fia compoftoyquattro fuoi mufculiy & lorohiftoria 56.2 Membro che cofa fiay & fua hiHoria 89.2 Membro di quanti parti fi componga 89.2 Membro ba qualche fimilitudine col corpo della ma trice 89.2 Membro come poßaperdere il fentire & non il muo-uercy&al contrario 147.3 Menftruoyvedi fangue menfiruo Meri qual parte fignifichi 83.6 Mefenterionyo M efer ion 85.4 Mefentcrioyfuoinomii & hi flor ia 8 5.4 Mefenterio ehe officio habbia 8 5.4 Mefi delle donne3vedi Sangue Menfiruo. Midolla fpinale ipiu dura delle ajruella et cofi i ner uiy ehe nafcon di effa 141.3 Midolla fpinale & fua hifloria 143.6 Midolla fpinale i come parteyoprocejfo delle ceruel-la 143.6 Midolla fpinale e' c operta da tre tele 143-6 Midolla fpinale in ehe fia fimile & dijferente dalla ceruella 143.6 Midolla fpinale perche fuffifatta 144.1 Midolla fpinale in ehe i differente dalla midolla del-i ait f offa 144.1 Midolla fpinale che diuerfita babbia in fe fteffa_^ 144* 1 Midolla fpinale fa 58.0 60. nerui, & la vitima fua parte no n dneruo 1 44.1 Milga douefia ftuata}& fua hifloria 86.6 Milga a quali parti fi leghiy&fuo officio 8 7. l Milga ehe coloreyfuflanga3& tela hahbia 8 6.6 Milga come fi a conforme alie parti vicine 86 6 Milga ne gli huominiin che fia differente da quella deglianifnali 86.6 Molares flenti mafcelLiri 8.5 Mollame 0 fontanella ne fanciulli š parte deltoffo della fronte 6.2 Monte di Venere da iChiromanti da ehe mufculo fia fatto 53.3 Monticelli chiamonoi Chiromanti le polpe delle dita 52.2 Morene yd monce, alcune fi farno de i rami della vena caua 125.5 Morene a chegiouino cauandoper effie fangue 121.4 Mouimento perche fi per da (y refii il fentimentoy & al contrario 141.4.Ö“ 147.3 Mufculo ehe cofa fiay & di che fi componga 3 8.5 Mufculo perche fi chiami cofi da i Latiniyperche auch e fi chiamipefce 38.5 MufcutOjche i come vn tramego fra le membra vita li & quelle della digeftionefletto Diaframmay & fua hifloria 48.6 MufculOjchefa la tela della palma della mano 5 2. 1 Vnaltroyche la moueynonferitto dal V effalio 2. Mufculo vente fimo tergo, ehe muoue le dita perche pare liuido 54.3 Mufculo primoy&tergoy & quarto delfufello minore non finif cono in corda 5 5-4 Mufculo dei collo della vefcica nelfhuomo & nella donna, fua defcrittioney differenga, & officio 5 6. 4.5 Mufculo tergo delfondamento non c} fi corto, come al cunipenfano 56.6 Mufculo fe condo della gamba nelle donne magre pa-r-e vna legatura neruofa 5 7.2 Mufculo nono della gamba fi chiama il pefce della gamba $7.6 Mufculi in quante cofefienodifferenti fra loro 3 8.5. 6.6 39.da i.a$ Mufculi qua fi tuttifon di vn colore, ma fcarnati bian cheggiano 3& perche alcuni paiono di color di piombo 29.4 Mufculi fon coperth ciafcun da vna tela 38.5 Mufculi tutti han lefila fecondo la lunghegga loro, eccetto quelli delle labbra & gote 3 9 4 Mufculi fecondo la diuerfita delle fila hanno diuerji officij 39.4 Mufculi della fac c ia quanto fien confufi 3 9.6 Mufculi della fronte fon duey& Vvfo loro 3 9.6 Mufculi T A V Mifculi della fronte tagliati a trauerfo farmo, ehe no ft poßon aprirgli occbi 40.1 Mufculi dne dellepalpebre, loro bifloria, & officio. Et vnaltro ter%omufculo 40.2 Mufculi cinque dell,occhio& loro bifloria 40.3*4. L"officio loro 5 Mufculi quattro del nafo loro officio ma non fon quelli, ehe defer iue il Veßaho 40.5 Mufculi quattro delle guance & loro bifloria 40.6 Li dne primi,ehe hanno quattro lati 40.6.(jr 41.1 Cžr C officio loro fecondo Gal. Vef et /’\Autore 41.1 Li altri due mufculi 41.2 Mufculi delle labra & loro bifloria 41.3. L'officio loro 4 Mufculi otto della mafcella inferiore (jr loro bifloria 41.5 I l primoydetto Maßicatore 41.5.6 Secondo 6,& 42.1 Ter%o}& loro officio 42.1 Quarto,che nel me%o fi fa neruofo 2 Mufculi dodicideltoffo hyoide,ottoproprij, & quattro communi,& il loro officio 42.2.3.4.5 Mufculi dei quarto paio dell’oßo byoide ft fanno nel me^o neruofi 42.4 Mufculi dieci della lingua ,& il loro officio 42.6.& 43. l Mufculi delgargaro^o dieci proprij 43.2.3.4. Et otto communi 5.6. V officio loro 43.3.4.5.6 Mufculi due del gargaro^o mette il Veßalio oltre a i 1 o.& I'officio loro 4 3.4 Mufculo , che fi truoua in alcuni nel gargaro%%o 45*3 Mufculi delle fauci,del quarto paio, fi veggo bene nei buoij nell’huomo nongliba potuti ancor vedere l’autore 43.6 Mufculi fette-ichemuoHonilbraccio& loro hißoria 44-1 Ilprimo, & fuo officio 44.1.2 Secondo 3.4 Ter^o 5 Quarto 5.6 Quinto G.& 45.1 Seflo & fettimo 45.1 Mufculi quattro dellapaletta della ffialla, & loro of ficio 45.3.4 -5-6 Mufculi della tefla quatordici particulari & loro officio 46.da i.äö Mufculi quattro altri 46.2.3 Mufculi due,& otto ancora 6 Mufculi del ventre c2r loro bifloria47. dai.a 6.1'officio loro 6 Mufculi due de iteflicoli deli'huomo, & loro officio 47.6. Et due anebe di quei della donna 48.1 Mufculi ottantanoue del petto contando quei del ven tre & loro bifloria da 48.1 >a 49.3 £ officio delpri mo,fecondot& ter^opaio 48.3.del quarto, quinto &feßo 4 0 l J. Mufculi del petto detti intercoUali,pa.ia 34. & loro bifloria 4%. officio loro 5 Mufculi ottc del ventre , & loro bifloria 4. da 1. ä 6 Mufculi del ventre, & quei dellafebiena & braccia comeaiutino arefpirare 49.2 Mufculi delprimo paio della febiena non fon piudi due ,come alcuni dicono , 49 >5 Mufculifedici dellafcbiena et loro bifloria 39.5 llprimo paio& fyo officio 49 5 Secondo&ter^o 6 Quarto 50.1 Quinto 2. Seflo v . • . 3 Settimo »■ 4 Ottauo $ Mufculi quattro che muouon il gomito & loro biflo-ria 51.3 Li due primi che lo piegano ,dequali ilprimo i dettoilpefeedelbraccio . 5 1.3.4.5 Li altri due, che lo diflendono, de’ quali ilprimo da alcuni fi diuide in due 51.5.6 Mufculi delle dita della mano ventiotto,etloro hijlo ria 52.3 ilprimo & fuo officio 5 2.3.4 Secondo v 4.5^ Ter^o , 6.& 5 3 , x Tredici altri mufculi, diche a ciafcun primo arti colo ne feruon due, et tre al fecondo del pollicts 5 3-I;*-3 Decimo fettimo,primo di quei, che diflendono le dita 4 Decimo ottauo 5 Decimo nono 6 Ventefimo,ventefimoprimo, et fecondo Ventefimo terTro,cheč ilprimo de fei che muouon le dita da i lati,et ventefimoquarto 3 Ventefimo quinto J'eflo,fettimo,et ottauo 4 Mufculi, che fanno il monte di Venere de i ebiroman . 53-3 Mufculi, che muouon le dita della mano, quattro le diflendono,fedici lg raccogliono, otto le muouon^ da i lati 54 4 Mufculi quattro vitimi di quei, che muouon le dita 9 nonnafcondaoflo,ma da corde 54.4 Mufculi quattro, che muouon la mano fopra il bracm ciale , & loro bifloria 54. 5. L’officio loro. 55-1 Mufculi quattro muouon il fufel minore, due feruono alla parte di fopra,due a quella di fotto, et loro hi-ftoria$s.i.L’officio loro 55*3-4 Mufculi quattro del membro, et loro officio 56.3 Mufculi tre del fondamento et loro bifloria 56. 5. L'officio 56. 5. 6 Mufculi del fondamento non nafcon daeffo 56.5 Mufculi dieci dellagamba, et loro bifloria 56.6 ilprimo et fecondo et loro officio 57.1 Ter^p Tenp Quarto & quinta Seflo Settimo & ottauQ T^ono Decimo T JL V 2 3 4 4 6 58.1 Mufculi,della cofcia quatordici alpiu}almeno dieci, & loro hifloria 58.2 llprimo 58.2 Secondo 3 Ter^o & quarto K 4 Quinto 5. L'officio de i detti 5 9.1 Seßo 59.1 Settimo & ottauo 2 T^onodecimo 3.illoro officio 3.4 M ufculi due altri 59.5 Mufculo quinto della cofcia come fi diuida in due, & come ancora in tre,& loro officio 58.6 Mufculi noue muouon il piedeloro hifloria 59.6 jlprimo & fecondo 59.6 Ter%Q & quarto 60.1 Qitinto 2 Sefto 3 Settimo 4 Ottauo 5 TSfono 6.1'officio loro 60.6 Mufculo quinto, che muoue il piede fimile al coltello deBeccai 60.3 Mu/culi, che muouon le dita delpiede, fon i medefmi con quei della manoy&fon zzdoro hifloria,&officio 61.1 llprimo 61.1 Secondo 2 Ter^o ehe vanno aldito groffo del piede, & alle altre dita, & a 1 mufculi, ehe le muouono 147. 4.148.1.2 Nerui, ehe vanno allapianta delpiede 148.2 Nerui duijbprocejfifimilia nerui,eheferuonalfen-fo deli’odorare,loro hifioria & officio 148.3 Nerui, ehe fi diflnbuifcon per la pelle della tefia 144.3. Terquella, ehe euopre el mufculo, che al^a el braccio 5 Ter quello della parte di fuori del braccio 6. (jr 146. 6. Ter quella dinan^i 4. Ter quella di fuori 5 Ter quella delle(palle 145*4 Ter quella de lombi 5 Ter quella deli'anguinaie ' 6.146.1.147.6 T er quella del minorfufello 1 Ter quella dell'ojfo dell’homero 147. 2 Ter quella dinan^i della cofcia 4 Ter quella di dentro della cofcia,gamba, &per elginocchio 4.5 Ter quella didietro della cofcia 6 Ter quella di fuori della gamba,tallone, & piede 148.1 Ninfe^che i Toetifingeano ejjerfcguitate da i Satiri,ehe importino 90.4 Npce ne lg arg ar 0^0 cbe fm 25.4 Npce del gargaro^o efce vgualmente fuori nelli huomini & donne 25.5 Npce delgargaro^o perche fi moflrapiu nelli buo mini, cbe nelle donne 25.4 N°do della gola, vedi Npce del gargaroTgo Nodi della fchiena 3 o.& la loro bijioria 10.2 Npdi della fchiena come fi congiungbino infieme dinarji & di dietro, & con ehe fi legbmo 1 o- 3 Nodi della fchiena,quanto uariamente fieno bučati per far via d nerui,vene,&arterie 1 o. 3 Npdi della fchiena come fon differenti nelio effer forati,&perche 1 c. 3. Npdi della fchiena diflogatifefonpiuč minor pen-CQloJeynoJmaggior)&perche 10^ Npdi T A V O L A Qodi della fchtena in ehe modo fi congiunghino Odorato per quali inflr umenti fi faeci a 148.3 51.1.x Officio di tutte lepartidelcorpo 3.3 7^odi della fchiena tutti eccetto il primo in che mo- Officio delle giunte delt offa 3.5: do ficommettinomediantei procejji di fotto & Officio delle commeffure & righe 0 barmonie del quei difopra 11.6 capo 5*6 tyodifette del collo, & loro hifloria 10.4 Officio delle cartilagini delle palpebre 25.1 Jfpdo primo del collo in che fia differente dalli altri Officio delle cartilagini deltorecchio 2.5 *4 10.4. ll fecondo 5 Officio delle vgne 25.2 Jfpdo primo del colto come fi congiugne al fecon- Officio della rotula delginocchio 23-3.4 do 10.6 Officijfei delle legature 37*2*3 7s(odi dui primi del collo come fi congiunghi- Officio delle legature, che legan Voffo delibomero no 10.4.6. conla paletta della ff alla 45-3 Tgodo fecondo del collo come fi congiunga alter^o, Officio delle legature deltoffo delgallone con la co- & cöfigli altri 11.2 feia 62.1.2 TNlpdi quattro del collo fr a'lfecondo &fettimo oltre Di quelle delginocchio 2.3 a ifette proeeßi,ehe hanno tutti inodi della fchie Di quelle da gli Hinein dalla parte di fopra 4 na,ne hanno dipiu, cinque 11.3 Di quelle del collo delpiede,& del piede 62.4.5 Ttfodi delle ff alle Jfono ordinariamente 12. congiun- Officio de i due primi mufeuli delle guance qual fia tiä quei del collo 11.3 /econdo Galeno e’L Veffalio , quäle fecondo *Npdi delle ff alle come fon differenti infra loro 11.3 tAutor e 41*1 7dpdi delle ff alle hanno duefoßi,doue sinferifcono Officio della Diaframa 49*2 i capi delle cofle. Et due neha il primo & duode- Officij della carne, che fit troua nella parte di dentro cimoidonde nafcolegami.Loroforma,&fito 11.4 dellamano 5Z3 2{odi delle ff alle hanno fette proeeßi. Et quei di Officio del decimo mufeulo, cbemuoue la gamba, dietro quanto fien diuerfi, eff come fi congiun- non itale, qualdice Galeno 58.2. ghino 11,4 officio della tela, che fafeia tutte I'offa,detta perio- 7{pdo primo & duodecimo come fi commettino in- ttion da i Greci 63.1 fieme j 1.6 Officio delperitoneo B3.5 jqodi de lombi cinque,&loro hifloria 12.1 Officio delle tuniche della canna dellagola 83.6 "Nodi de lombi che differegehabbino dalli altri 124 Officio di quattroglandole,che fonnella canna della. jqodi de lombi hanno i medefimi fette proceffi, che gola £4. r gli altri, eff la deferition loro 12.1 Officio dello flomaco 84.5 T$pdi alcuni de lobi in alcunihuominihanno oltral- Officio del mefenterio 8 5.4 li altri,due proeeßi,nonviflidalVeffalio 12,2 Officio della reticella 85.6.^86.1 %jodi deWoffo facro 6. ordinariamente, efftalvol- Officio del fegato 86«3 ta $.& come fien congimti 12.3 Officio della milga 87.1 TSJodi dell'ojfo facro fon fituati al contrario di quei Officio del fiele 86.$ della fchiena,gff qualidießi hanno proeeßi 12.3 Officio dellefiladella vefcica 87.$ *2fodi del codione fon quattro ordinariamente,eff tal Omentum chiamon i Latini la rete 0 reticella 85.5 volta 3 ,& la loro hifloria j 2.5 Orecchie eff fue cartilagini 2 5 .3 jqodo primo del codione quando habhia proceß OrecchiamoueuaManfigliaSiuigliano 38.4 fi 12.5 Orecchie,d ale del cuore & lifuoi termini 5.5 fua hifloria 15 6 Offo cuneale,fue diuerfitd,qualild,&c. 6.4 Oßo dell'bomero ehe afpregge & buchi habbia, & OJfo cuneale ha 17 buchi, loro defcrittione & vfo lor vfo 16 4 S.6.& 9.1 Oßo dell'bomero deferitto dalla p arte piu alta 15. Ojficelli 3 .ehe fon dentro a ciafcuno orecchio, lor pro- 6.16.1. Dalla piu baßa 16. 1. Tfel reflantes cejfi,&figura 6.6.&7.1 16.3 Oßa della mafcella fiuperiore fei per banda,et la loro Oßo dell'bomero fuor che quel della cofcia & flin- defcrittione 7.2.3.4 co della gamba i il maggiore, ehe fia nelcorpo Oßo fecondo della mafcella fuperiore perche di rado 15.6 fi veSSa nelle caluarie de cimiteri 7.2 Oßo dell'bomero ufcito delfuo luogo come firac conci Oßo decimotergo della mafcella fuperiore,aß fua de- 14. 5 ferittione 7.4 Oßa del braccio,vedi fufelli Oßa della mafcella fuperiore in ehe modo,&median Oßa del bracciale di ehe fono couerte floro qualitd,& ti quali commeßure fi diuidano da quelle delcapo, feni,col loro vfo 17-6 & frafe fteße 7.5.6. & 8.1 OfjdS del bracciale,fuafuflan^a, buchi, & figuras Anat.FaU C 17.6. 17 6. Tenhefonoajfai innumero 18.1 Offa det p rimo ordine del bracciale come fi congiun-ghino c o ifufelli 181 Offa del bracciale, primo,fecondo, & ter'fo, comefi congiunghino fr a loro, & co ifufelh, lor defcrit-tione,tejle,dr feni 18.5 Oßoquarto del primo ordine del bracciale,&fua bi-jlori a 18.2 O/o quarto del primo ordine del bracciale dalli anti chificonta daperfe 18.2 Offo quinto del bracciale,fua forma,feni,vfo,& con-giugnimento. 18.3.4. ll fefio 4 ll fettimo 4.5 Jlottauo 5 0/?o fettimo del braccialeperchefacilmente fi disluo gbi 18.5 Offa del fecondo ordine del bracciale ,fua forma, feni,vfo,& congiugnimenti 18.3.4.5 Officello fimile alfeme difefarne dalla banda difuo-n del bracciale, drfuo vfo. 18.5 Offa 4 del pettine della mano , & fua hišloricu» 18.6 OJfa del pettine della mano banno vnagiutaperuno, difotto,& difopra 19.1 Offa dal pettine della mano come fi congiunghino al bracciale & lor forma 19.1. Loro incauature, ri-ghe, imprefjioni, (jr altre qua lita 2 Oßa del pettine della mano no fi toccano nel me^o, & percbe iy.z Oßa delle dita della mano come fi congiunghino, loro def:rittione,differende, & qualita 19.3 Ojfo primo del pollice della mano come fi eongimga al bracciale 19.4 ll fecondo al primo 4. ilter^oal fecondo 5 OJJo primo del pollice della mano perche non fia inca nato 19.3 Oßo fecondo del pollice della mano percbe fi muo-ue piu piegandofi & difiendendofi, ehe da i lati 195 Offo fecondo dr ter^o del pollice della mano non fi muouondailati 19.15 Oßicelli, come ferne di fefamenella congiuntura del pollice della mano 19.5 Ojficelli, come ferne difefame, dettipero fefamini, in quali articoli fi trouino, dr loro deferittione 19.6. & 20.1. Ventialmeno in ogni mano 1. Quanti ne piedi i.loro vfo 2 Officelli attaccati ali'offa delle dita, a modo di tejle , o proeeßi, & loro vfo. jlltri 2 in ciafcuruj de primi articoli delle dita^>. Vrialtro al ter-%o articolo del pollice della mano de vecchi'. 20.1 0(Jicellitcome granella de miglio nefecondi dr ter%i articoli della, mano 20.1 Oßa degalloni 3 d -pero dell'ancbe, da ogni lato vno, dr la loro hifloria 2-0.? Offa deli'anch e come fi congiunghino ati'oßo grande, dr la figura delle lorparti 20• 3. imprefconi, ehe bannoaltre loro qualttd 5 fuoi lati 6 Offa deli'anche fi compongon ciafcunodi 3 offajor nomi & vfo 20.3 Offa deli'anche perche fienpiu larghe nelle donne^j, che negli huomini 2LZ Offo delt'auch e nefanciulli come fi diuida in 3 ehe ne gli huomini pare vn folo 21.3 Oß'o delpettignone come ß congiunga a quel deli'an che y dr quanto diuerfamente ne gli huomini dal-le donne 21.2 .Buco,feno,& altre fue parti dr qu# lita 3 Offa del pettignone non fi apr on nel part o, comepen-- fano alcuni^ma nella parte piu baßaflanno piu di-fcofloylvn da 1'altro nelle donnere h e negli huomini ? 21.2 Offo della cofcia d il maggior di tutte l'ojfa,&fua hi-fioria 21 -4 Offo della cofcia h a 2 giunte ,dr douefi congiunghino,dr come,alt offa vidne 2 1.4 Offo della cofcia ha dalla parte difopra 2 gran pro-ceffi & loro hifloria 21.6.&22.1. V na afpre^a dr altre fue qualita 22.1 Oßo della cofcia dali'offo delgallone in giu ehe an-dartenga 22.1 Ofsa delle gambe,vedi Stincbi Offa del piede,& lor nomi 23-4 Offa det piede fon vn meno di quelle della mano 25.1 Offo del tallone ehe nomi habbia & fua hifloria 23.4 Quattro lati fuoi dalla banda di dentro 5 Ofso del tallone come fi congiunga ali'ofso del calca-gno 236 Ofso nam culare &fua biftovia 24.2 Ofso del calcagm i il maggiore ofso del piede, etfua hifloria 24. l Ofso del calcagno deferitto dal lato di dentro 2 4.1. Da quel difuon & dinan^i 2 Ofsa del calcagno non fon fimilifra loro, ne a quelle del bracciale 24.3 Ofsa 4 del collo del piede,&fua hifloria 24.3 Ofsa del collo del piede tutte infieme farno vna figiA ra tonda difopra & incauata difotto 24.5 Ofso quarto del cgIIo del piede fimile ad vn dado, et li fuoi lati 24.3.4- T^omi diuerfi ehe ha 4 Ojsa del collo del piede come fi congiunghino alle altre 24.3.\.Come fra lor o 5 Ofsa del collo del piede che differente habbino fr a loro 24.4 Ofsa del pettine del piede 5 dr come fi congiunghino a quelle del collo 24.5 Ofsa del pettine del piede hanno fra tvn et Valtro vno fpatio,et fuo vfo 24.6 Ofsa del pettine del piede come fi congiunghino alle prime delle dita 24.6 Ofsa, T J V Cßa del collo-ifpallejombi, & offo grande, vedi nodi , delcollo Officello fimile alferne delfefame fr a la congiuntura del quinto oßo delpettine delpiede del quarto , delcollo ' 24.6 0/7icelli, come ferne di fefame nella pr ima cogiuntu-£ ra delte dita alpiede,&lor vfo 25.1 Offo che fofliene il ditopicciolo deljpiede verfo il col . lo,havnproceJfo,& fuovjo 25.1 Offa di ciafcm dito del piede fon tre eccetto ehe del pollice, ebene ha due 25.1 Oßo flimato da gli incantatori nel pollice del piede 20-2 Offa quante fieno nel corpo humano 26.x T PJL D UJE deli'tutore perfe il vedere da vn oc-c h 10 ,eJJendogli fot vfcito V humor ac quojo 50. 113*1 Palette delle fpalle,lor fito,&a ehe parti ft congiun gano 14.2 Talctte delle fpalle quanta diuerßtä di parti habbi- * no 14.2 Taletta delle fpalle ha vn collo, il quale ha vn feno, lor defcnttione,& vfo 14.4 Taletta delle fpalle deferitta dallaparte dinan^i,& fuo vfo 14.6. Dalla parte di dietro con li fuoifeni, & lor vfo 15.1 Taletta delle fpalle ha dni proceffi, et la loro hifloria 14.5 6 :Valette delle fpalle fon di figura triangolare di lati non vguali,et la hifloria di effe 14.2 Taletta della fpalla ha quattro mufculii& la loro hi fioria 45.3 Taletta della fpalla fi m«ouc,cowe il bva.ee io,fe non che non fimuoue interno 45 .3 Talpebre & fie cartilagini 25.2 Talpebre degliocchi di ehe fifaecino 40.1 Talpebre di fopra Cole dimenano gli huomini, flando ferme quelle di fotto 4a 2 Tener eas t? vnaglandola della reticella 120.3 Tartononha tempo determinato 90.6 Tarti dei corpo noflro }altrefono fimiglianti,altre dif fimig lianti 3.1 Tarti dei noflro corpo perfe quali fi rifanno, ma non in tutto,& quali no 3 ,z Tarti dei noflro corpo 9 chehan principio dal ferne, dettefpermatiebe, perfe non fi rifanno 3. % Tarti tutte dei corpo noflro ehe officio habbino •V 3-3 Taflo, vedi Cibo Telle che cofa fta,&fua hi flo ria 3 7.6 Telle eparte fpermatica 37.6 Telle rottaperche non ß rigeneri 37-6.^ 3 8.2 Telle quanto vari ament e riceua i nerui 37.6, ^ • 38*1 0 L X Telle come variamenteß attacchi alleparti, che ha fotto di fe * ' i 37.Ö Telle quanto habbiagran fenfo 38.1 Telle doue fi muoua,& con quale iflrumento,& douc fia peloja 38.-* Telle e' per tutto piena di buchi, piccioli detti Tori) & loro vfo 38.1 .jLltri fuoi buchi manifejli - 2 Telle č differente ingroffe^a nellefueparti,& tuita č piu fottile ne gli huomini, ehe ne gli animali 38.1 Telle tutta i couerta d'vna pellicciuola detta da i Creci Epidermis,& come effendo rotta fi rigeneri 38.2 Telle nell'buomo per che fi fcortichifenya toccare la t ela carnofa 38.2. Telle della faccia doue fia congiunta con la tela car~ ’ 41.2 Telle dellegote fe hen nonfi conuerte in mufculo,per chefimuoua 41.2 Telle necaualli & afini čpiena di fila di carnc^j 38.4 Teritoneo, detto Sifach dalli ^Arabi, che rinuolge lč membra della digtflione,i corpo femplice, & fua hiftoria 83.2 Teritoneo ila maggiortela , che fia in tutto il corpo,eccetto la carnofa 83.2 Teritoneo ttcome vn otre da vino 8 3. | Teritoneo non d vgualmentegroffo da ogni parte,& dal bellicoingiüedoppio 8 3.3.4. Teritoneo alle volte ha attaccato delgraßo, ma piii verfoloflomaco &lombi 83.3 Teritoneo in quanti luoghi fia pertugiato 85.4>Et che particolarmente nelle donnet} pertugiato,per douepafsa il collo della matrice 5 Teritoneo nonmanca difentimento,come hanpenfa-to alcuni 83.5 Tefce del braccio č Uprimo mufculo,che piega ilgo-mito " ji. 4 Tefce dellagamba cilnono mufeulo 5 7.6 Tettine öpalma della mano e dal bracciale a iprimi articoli delle dita, ha quattro oßa, & la fua biß0-ria 18.6 Tettine del piede cfral collo & le dita del piede, h a cinque offa}&la loro bifloria 24- $ Tettine del piede £ fimile a quel della mano„ 24.5 , . . Tetto qual fia&di qual figura, & fua bifioria 12. 6 Tetto ha ottantanoue mufculi,contandö queidel ven tre & loro hifloria48. i.infinoa 49.3 Tetto ha vintiquattro coflole, & tal volta tredici da vn lato (jr lor differente 11.6 Tbacoides £ detto da i Greci I'bumorcriflallino per eff er fimile a vna lente 112.5 Tia madre ila fecondatela, che cuopre le ceraella, & fua hifloria 109.5 Tia madre cuoprep tutto le ceruella,eccetto doue-d C 2 il ilcorpocallofo 109.5 Troceffi detiojjo cuneale,cbe fon come ale 6.5 Tia miadreper di fuori d lifcia, & coperta di humo- Troceffi dui della mafcellainferiore,lor deferittione, re acquofo, per di dentro aß>ra, & čpiena di vene & officio 8.2 & arterie 109.6 Troceßo fecondo della mafcella inferiore Tianta delpiede,vedi Tettine delpiede giunta, ehe ne gli huomini i vnita con la niajcelU Tiede in quante par ti fi diuida, quante offa habbia-> 8. 2 & fuabifloria 2,3.4 Troceßi de’nodi della fchiena,et la uarieta loro 10. z Tiede negli animali done cominci 2 3.4 Trocefß di dietro de'nodi del collo,eccetto ehe del pri Tiede fi muoue,come la mano,mediante 9 mufculi,et mo,fon bifurcati 10.4 lorohifioria 59.6 Troceffi de lati delprimonodo del collo lor vfo Timeli ehe fignifichi 38.3 .10.4 Tittori ehe debbino ojferuare per ejfere eccellenti Trocejfo di dietro per ehe manco al primonodo del 66.4.5 collo 10.5 Tleura i la tela,che fafcia le cotte 102.3 Trocejfo del fecondo nodo del collo,detto dente d den Tolmoni fi dmdorio in due parti,loro fito,&biftoria tale, (jrfua hifloria 10.6 104.3 Troceffi de' quattro nodi del collo dopo ilfecodo li.i Tolmoni ehe figura habbino 104.3 Troceßi di fotto & difopra denodi del collo come fie Tolmoni come fon fmili a vna vnghia di buc~> fimili n.* 104.3-4 • Troceffi di dietro & da ilati de'nodi del collo perche Tolmoni chefuHan^ahabbino»& che telagliinuoU fi diuidono 11.2 ga 104.5 Troceßi fette h anno i «odi detle /pal/e. Quei di dietro Tolmoni che officio habbino 104.5 in che fien differ entitet come ji congiungano 11.4 Tolmone di fuori i lifcio & coperto d'vn humor vn- Trocefß de lati, de’ nodi delle fpalle come fien dijfe- tuofoy&doue fia a/pro 104.4 renti, & per che, il lorfeno^&le fue differentes Tolmoni non ft veggon diuift fi chiaramente ne gli 11.5 huomini,come negli animali 104.4 Trocefß tuttine gli huomini piu fpeffo vanno in fu, Tolmoni non hanno quel quinto lobo, che dice Gale~ che ingiu,&fpuntano alquanto in fuori 11.5 no 104.4 Trocefß dui di fotto,& dui di fopra de’nodi dellefpal Tolmoni,quando fono attaccati alle cofie,fono piu ne le,& a che feruino n»6 ri&fcoloriti 104.4 Troceßi de nodi de lombi,& loro hifloria 12.1.2 Tolmoni, quando fono attaccati alle cofie, effendo fe- Trocefß dui oltre alli altri, in alcuni nodi delombi in rito il petto, non per queßo reßa di empierfi di alcuni huomini 12*2 aere 104*4 Trocefß di dietro & da ilati de' nodi deli'offo facro , Tolmoni in ehe modo fi muouino almouimento del & lor deferittione *2.3 petto I04.S Trocefß da ilati de nodi deli' offo facro hanno unfeno, Tolymorphonperche fichiamil'offo cune ale 5*6 fua deferittione et-vfo 12..4 Toppe per qual caufafuronfatte dalla natura, et fua Troceßi della paletta dellefpalle, che abbracciano hifloria 92.5 lateßa delVbomero 14.5 Toppe doue fien fituate, loro figura, & fußan^a-j Trocefß dui della paletta dellefpalle, loro deferittio 92.5 ne & vfo 14.6 Toppe che diuerfita habbino rifpetto ä diuerfe etä et Trocejfo fecondo della paletta delle fpalle, et fua de- tempi 92.6 ferittione • 15.2 Toppe & materie per quali vene babbino communi Trocejfi dui del maggior fufello del braccio 16.5 can%a 12.6.1 Trocejfo vltimo del maggior fufello del braccio ha Toppe perche habbino il fenfo delicato 145.4 vnagiunta, et tal volta dui et comefi congiunga- Toppe perche nelle donne, che hanpartorito, affai no 16.6 voltefon vi?ge 9 z.6 Trocejfo della giunta, che ba lateßa del maggior fu- Torofarcoide,carneincallita 4.1 fello del braccio,et fuo vfo 17.1 Tori fono bttchinon apparenti della pelle ,&a che Trocefso afpro delmmor fufello appreffo il gomito, feruono 38.1 etfuoyfo 17.3 Tori optici fon üati chiamatidamoltiinerui della Trocefso del ottauo offo del bracci ale et del quinto vifla,&perche 142.2 18.6 T ori vreticifon chiamati da i Greci i condotti delio- T rocefso agu^o deli’offo deli'anche et fuo vfo 21. r r^na 87.6 Vnaltropiubaßo 21.i TrefepioUjle concauitä,doue ftanno i denti 8 • 5 Trocefßdeli oßo della cofcia nellapartepiu alta,lor Troceßus che fignifichi 3.5 deferittione et vfo 21.6.^22.1 Trocefß o vero nodi d punte hanno alcune offa 3.5 Troceßo d ifotto del minor ßinco, fua deferittione, et come T a v come fi congiungaalto/fo del calcagno 22.5 Trocejfo della giuntadelminor ftinco}&fuadefcrit tione 22.6 Troceßo delt oßo del talione dal lato dinan^i, & fuo t?fo 2.3*6 Troceffidellaprima cartilagine del gargar0^0, & doue fi congiungano, & quelli della feconda_j• 25.5 Trocejfi della tercartilagine del gargaro^o. 26.1 Trocejfi della matrice,come ali dipipißrello 90.3 Troceßo delle ceruella e la midolla fpinale 109.3 Trocejfo della dura madre, il quale diuide le ceruel-la dal celebro 109.4 Troceßo, come falce della dura madre, il qual diuide la parte deftra delle ceruella dalla finifira^t 109.4 Trocejji del celebro, come vermi di legno, lor fito & officio 111.5.6 Troceßo della pia madre,che ha la forma di v no imbuto,etfuo officio \ii.6-et 112.1 Tterigoides oßo del capo perchefichiami cofi 6. 5 Tunta deli'homero che fignifichi appreßo iAutore 14..6 Tunta delgallone et fua deferittione 20.4 Turgation delle donne diparto quanto duri 91-4. Tyloros d lanitor Ha boe c a di fotto dello Homaco. 84.2 4. QVJ.HJO oßodelpiede 1S>5 RAD1C1 dei denti hanno vn buco per doue en-tra vna vena,vn neruo,et una arteria 8.5 minor fufello del braccio 16.2.6 J{ealdo noto bene ehe la tefla di fuori et di dentro del t oßo deli'homerofon fatte di vna giüta d'vnaltro oßo i<5.3 T\ete,vcdi tfeticella J\ete marauigliofa non fi vede negli h nomini, ma ne• buoi,nella qual cofa merita efeufatione Cal.i 31.4 1\ete,che e nelprimo etfecondo ventricolo delle ceruella - 11 Ul ~Rpticella etfua hifloria 85.5 l\eticella didoppia facendoft fcempia fin doue fidi-flenda 85.5 1\eticella fa la figura d’vn carniere 85.5 Heticella che officio habbia 85.6.^ 86. i J\eticella ifatta d'vna tela addoppiata, piena d’ani-melle etgraßo,di vene et arterie 85.6 T^eticellain cheluogo fia attaccata alli inteßini 85.6 Retina S la feconda tunica deltocchio 113.5; J{efpiratione in quanti modi fi faccia, et con quali in-ßrumenti 49.3 i{euerfmifon detti i nerui, che ritornano in sü verfo il O L JL. gargaro^o I4M Hhagoides i la terya tunica dell’occhio detta vena 112. 6 J\ifiatare,vedi efpiratione Riga delcorpo callofo,&fuo officio 11 o. 3.4 Highe, 0 harmonie due che nafcon della commeßura lambdoide,& illor andare T\ighe duealtre, che nafcono dalle predette ,et Van-darloro ^mZ Rjghe 0 ramufcelli delle feconde fepradette 5.3 i\ighe,impreßio?iiy a/pre^e, et buebi delle clauico-le,et tvfo loro 15 • 5 • 6 Highe tre del triangolo, delmaggiorfufello del brac cio,lor deferittione, et vfo 17.1.2 mga fecondo il lungo del minor fufello del braccio , lati di quella, et tvfo loro 17.4 Highe del lato di fuori delgallone 20.6 Highe ,che diuidon l oßo deltancbe ne' fanciulli, et tandarloro 11.2.4 Higa delt oßo delpettignone, etfuo vfo 21.3 I{iga del primo Jeno del maggior proeeßo deltoffo della cofcia della parte di fopra 21.6.Vrialtra del I'oßo della cofcia 22.1 Highe,che fon nel me^o del minorßinco,et loro vfo 23.! I\iga della prima cartilagine del gar gar 0^0 25. 5 Vnaltra dellafeconda 6 i\iga, che congiugne li dui primi muf culi del ventre 47.2 Higa, che ha la mil^a, et fuo vfo 86.6 Higa nella matrice da alto a baßo, etache ferua 90. I 1\iuoli,chefonnel trame^o dei ventricoli del cuore, non paß'an da vn ventricolo a taltro 105.5 Hiuoli appreßo la parte di fopra del corpo callofo,& loro officio 110.3 l\ognoni che officio habbino 87.1 Hognoni come fien Jituati, lor figura & fuftan^a-j 87.2 Hggnoni han la figura d’vnfagiuolo 8 7.2 Hpgnoni nonjianfempre Vvn incontroa Taltro,et or-dmariatnente il finißroßapiu alto, & quanto 8 7. 2.1.24.6 Hpgnoni che artificio habbino nella parte di dentro 8 7-3 Hpgnoninon han quel colatoio & feni, che alcuni ß fon imaginati 8 7.2. 4 .& che feni habbino 3.4 Hpgnoni han due tele, et lor deferittione 3.4 Hognonihanno dentro feuo duro, & humore acquofo 87.4 Hggnoni Jlanno, tal volta il deßropiu alto,tal volta il fmiüro,& cofi le vene emulgenti 124.6 Hotula delginocchio,& fua hifloria 23.3 Hgtula del ginocchio come fi congiunga altoßo della cofcia & dellagamba 23.3 1\otula del ginocchio ne bambini par di cartilagine , negli huomini č dura, &fuo officio 23.3.4 C 3 Sacro r ji v o L a. SjLCByp oßo J chiamato cofi da i Latini 11.2 Sangue fifa nel fegato del chilo>& fi purga dalla collera, malinconia, & aequofita 8 8,4 Sdngue vfcendo delle vene fi conuerte in mo humore,come rugiada 88.4 Sangue menslruo fecondo i filofofi & Medici i fatto per mantener la creatura, l\Auttore mofira non ef fer vero 92.2.3 Sangue menflruo quanto fia cattiuo 92.2 Sangue menflruo per che fi generi & purghinelle^ donne 92.3 Sangue menfiruo ritenuto caufa molte & varie infer mita 9z.3 Sangue come vadi dalle vene alle membra II9-4 Sangue cauato dalle morice a ehe conferifccLj. 121.4 S angite da qual lato fia meglio cauare nel mal di pun ta 122.3 Sangue del deflro ventricolo dei cuore ipoco differen te da queldella vena grande 131*6 Sangue dei deflro ventricolo dei cuore perdoue paf-fi al finiflro , non ha vifto ancora l'^Auttorc^». 131.6 Sehe leto i lutte le offa commeße infieme 3.6 Schiena fi diuide in collo$alle,lombi, & offo grande 10.3 Schiena di quanti nodi fia fatte}& la deferittion loro 10.2 Schiena hafedici mufculi, & la lorohifloria da 49. 4.d 50.6 Schiena &fueparti ehe mouimenti hahbino 494 Schlirotes i la quarta tunica deliocchio, altrimenti dura & cornea 112.6 S colamento perchefaccia gran bruciore 8 9.3.4 Scolicoidesßn lepute, che ha ilproceßo del cerebroy fimile a vn verme di legno 111.6 Scrofole inchepartififaccino 104.1 Scutiforme cartilagine delgargaro^o 25.5 Secondine hanno certe coccole, con ehe fi attaccano alia matrice 50.3 Secondina di ehe fifaccia.perche fichiamicofi,fua figura,&fito 91.5.^92.1 Secondina i detto da i Latini quello, ehe fi chiama le feconde ■ Secondine ehe officio habbino 92.1 Seme per che bifogna ehe efca dirittamente & con impeta 56.3 Seme negli huomini doue fi raccoglie,poi ehe i fatto 87.5 S eme dell'huomo principalmente concorre alia gene ratione 88.1 Seme ifparfo dalla doma come dallhuomo 8 8.1 Seme fi genera della miglior parte di quello3cheaua \a alia quarta digefiione 8 8.4 Semeperche ne teßieoli diuenta bianco §8.5 Seme per doue entri nella matrice,non fn>ede,ne an* ehe negli huomini,per doue efca p0.2 Seme nellegrauideper doue efca fuori p0.6 Seme riceuuto dalla matrice ehe ordine tenga a for mar la creatura 9 Seni due dei primo nodo dei collo,ne quali s'incajfmo le due tefiicciuole delt offo della collottola,fopra li quali la tefta fi al%a & abbajfa 10.4. filtri due Jo pr a liquali fi muoue intorno 5 Seno dei primo nodo dei collo, ehe riceue il dentaUL/ 10.4 Seni, ehe hanno iprocefji de'lati de nodi delle fpalle, & lor differende j 1.5 Seni 0 foffi due de'nodi delle fpalle. Et due ne hauj di piu il primo & 12. Loro vfo, forma, & fito , IL4. Seno deiprocejjida i Uti, de’nodi delt offo facro ,fua deferittione & vfo 12.4 Seno, ehe fanno ipročeffidenodi dei codione, & fuo vfo 12.5 Seni tre dei primo oßo del petto,&loro vfo 13.5 Seno dei collo dellapaletta della fpalla ,fua deferit-tione,&vfo 14.4 Seno dei collo della paletta della fpalla perche non d tanto profondo, quanto richiede la tefta dell'oßb delthomero 14.5 Seni della parte di dietro della paletta della fpalla & loro vfo 15.1 Seno delprocejfo della paletta della fpalla,et fuo vfo IS-* Seno di dietro ,& dinan^i, della parte dtfopra della girella 3 che ha i oßo dell’bomero, & (vfo loro 16. 2 Seni della tefta di dentro dell'offo delthomero appref fo la girella,& loro vfo 16.3 Seno, ehe ha nel me^o 1' oJ[Jb dell’ boroero dalla parte di dietro,fuo audare & vfo 16.4 Seno della tefticciuola, quale ha il collo dei minor fu-fello dei braccio,&fuo vfo 16.6 Seno , ehe i fr a iproceßi del maggior fufello del braccio, doueegli fi congiugne con la girella^j, fue afprcfge, & vfo 16. 5. Vna linea & fuo vfo 6 Seno 3 ehe i al lato di dentro delprocejfo della giun-> ta,che ha la tefta dei maggior fufello dei br accio, vnaltro feno,che ha lagiunta 17.1 Seni cinque dei minor fufello det br accio, dalla banda di fuori della parte difottoy & loro vfo 17.5 Seni dell'offa dei bracciale & loro vfo 17.6 Seni dei quinto offo dei bracciale 18.3.4 Seno dei primo offo dei braccialeydel quinto,deifefto, dei fett ima & ottauo 18.3.4.5 Seno dei primo offo dei pettine della mano 19.1 Seno dei fecondo oßo dei pollice dellamano, & dei ter^o 19.5 Seno delVoffo dell’anch e, doue sincaffa la tefta della cofcia, cofcia,fua defcrittione’& vfo 20.6.&21.1. jfltri duefeni 21.1 Seno dell'ojjadelpettignone 21.3 Seno fr a le tešle da baßo dell’oßa della cofcia, & fuo vfo.Etaltri duefeni 21.5 Seni quattro del proceffo maggiore delVoffo della cofcia, dallaparte difopra, loro defcrittione & vfo 21.6.&22.1 Seni dellagiunta del maggior flinco dallapartedifo pra, vna coflicciuola con vna impreßione, & loro vfo 22.2 Seno del minor ftinco del lato di dentro dalla parte di fopra 22.4 Seno fr a legimtedi fotto delli flinchi3 come vna for-chettajua defcrittione & vfo 22.5. Vnaltro del-lo flinco dali offo del tallone 6 Senidelle tefie di fotto degliftinchi,&loro vfo 22.6 Seni cinque deli oßo del tallone & loro vfo 23.5.6, Fra il tallone e Icalcagno 6 Seno deli oßo delcalcagno3&fuo vfo 24.2 Senodeli offo']yauicolare3&fuo vfo24.2. Vnaltro v erfo la banda di dentro 3 S eno del quarto oßo del collo del piede 3 & fuo vfo -4-4 Seno del quinto muf culo della gamba 5 7.4 Seno3che ha ilfegato3& fuo vfo 86.2 Seni ehe ha dentro ilrognone 87.3.4 Seni tre della dura madre tra le ceruella 109.4 Seni quattro della dura madre & loro hifioria 130. 3.4 .llloro officio 5.6 S eno j chefa dentro la teßa la terga vena3 <&• fuo vfo ■ 131.1 Senfiefteriori,& le loro vtilitä 112.3 Senfo del vedere pcrche fia il principale 112.3 Sentimentoperchefiperda & reftt il mouimento3 & al contrario 141.4. & 147.3 Sentimenti odorare guSlare&toccare per quali in-frumenti fi faccino 148.3.4 Serapione primo fepard la medicina theorica dalla pratica !•$ Sejfo3vcdi Fondamento Sifach appreßogli JLrabi che ßgnißchi 83.2 S ito della matrice nellegrauide & non grauide 89.5 Spalle ordinäriamentehanno dodici nodi3& loro hi-ßoria ii.s.Vedinodi delle fpalle Spalle non hanno particolar mufeulo, che le pieghi verfo inangi 50.3 Spina della paletta della fpalla 3 & fua hifiona^j ^'l Spina 3che importi appreffo i Latini 47.2 Spiriti della vita fgenerano nel cuore,& di che ma teria 102.2 Spienga,vedi Milga Spondilia da i Greci, Vertebra da i Latini fon chia-mate loßa della fchiena lo.l Spongoides 0 Ytbmoides,oßo della teßa 4.5.6 Stiloides, vno de proeeßi delloßa delle tempie 6.3 Stinchi della gamba fon dueßoro nomi et bifiorid 22. 2. Vedi oßa della gamba Stinchi hanno le giunte dalla parte di fopra et di fotto 22.2 Stinco maggior della gamba come ß congiugne con l’oßo della cofcia 21.Z Stinco minore non faletanto, che fi congiunga con_> löffio della cofcia,dotieji congiunga 22.4 Stinco minore come fi congiunga dallaparte di fotto al maggiore 22.4 S tineo minore che figura habbia nel mego,fue righe3 canti,& lati 23.1.2. Il maggiore fimilmente 2: Stinchi della gamba come fi congiungano al tallone 22.5 Stinchi come fien feparatinelmego Ivn dalaltro, CVloroandare 23.1 Stomachus epropriamente la bocca di fopra di quel3 chediciamoßomaco 83.5.84.2 Stomaco & la fua biftoria . 84.1 Stomaco doue fia fituato 84.1 .Etfua figura 2 Stomaco perche non fi deue vgneredallefpalle 84.2 Stomaco non ha la bocca in quel luogo,doue comune-menteßdice 84.2 Stomaco ha due bocche,fuoi nomi,fito & vfo 8 4.2 Stomaco puo ritener il cibo fenga effer di bifogno , che tanto ßrettamente fi chiugga la bocca di fotto 84* 3 Stomaco di dentro c lifcio, & fuoi diuerfi colori 84.3 Stomaco perche ha la bocca di fotto piu firetta 84.3 Stomaco fi allarga & ftringe fecondo quello ,chefi mangia &bcuc 84.4 Stomaco chegrandegga habbia 3 & che fuftanga^j 84* 4 Stranguglioni in che parte fifaccino 104.1 Sudore della creatura fi raccoglie traeßa & la pri-r matelafua 91.6 Sura,l oßo minor della gamba 22.2 Sutura forte dieongiuntura 4-2 S ymphyfi 0 vnionc,& fue fpetie 4.3 Symoides 0 anchiroides,feno,che inelgomito 14.6- 16.5 Synarthrofi & diarthrofi & loro fpetie 4.1 Synneurofis forte di congiuntura 4.3 Synchondrofis forte di congiuntura 4.3 Tjl LVS yoffodelpiede 23.4 Tallone di dentro qual parte fia dello ftinco 22. 5. Queldi fuori 6 T allone d copertoinmodo,che non appare 22.6 Tallone per che piudirado fi disluoghi dalla banda di fuoriyche da quella di dentro 21.6 T allone, vedi anche oßo del tallone Tarfus diconi Grecile cartilagini delle palpebres 25.2 Tela dell’occhio, vedi Tunica . Tela, Teläycbe ifra fhumor criflallino & vitreo^quel che fia 13-2 Tela tranfparente, checuopre il bianco delt occhio 40. 2 Tela tranfparente come retro dentro l'örecchio 7. 1 Tele, ehe nafcono della riga della mafcella inferiore 8. 2 Tela, che empielo fpatio tratvno flinco & l'altro 23.2 Tela camofa doue fi attacchi, & con quali me^i, & in ehe parti fi muou a 3S.3.4 Tela fottiliffima diuide per me^o la lingua fecondo il luogo,&gliferue per [pina 42.5.^43.2 Tela ehe akbraccia le congiunture delle cartilagini del gargaroi^o 44.1 Tela fatta da i mufculi del fecondo paio del ventre, quale non i femplice, come dice il Veffalio, ma fi diuide indue 87.3 Tela, come carta pecora, ehe cuopre gl' inteftini, (jr membra della digestione 47. 5 T eia della palma della mano? & fua hifloria 5 2.1 Te/d palma della mano in quanti modi nafca, & acheferua 52.1 Te/tf del feflo mufculo della gamba, & fuo officio 57- 4 Tela,chefafcia tutte l’ofia detta Terioflion da i Gre-ci, &fuahifloria 63.1 Tela, ehe rauuolge le membra della digeflione, detta *Peritoneo,& fua hifloria 83.2 T ele,ehe nafcono dal peritoneo 83.3 Teie delle bocche dello flomacoperche fonpiugrof-fe^chenelreflo dello flomaco 84.3 Tele due del mefenterio piene di animelle & graffo 85.4 T eia, chefa la reti cella fi puo dir due, per ehe i dop-piata,<& donde pigli il principio 85.6 Tele, ehe leganoil fegato 86. i.Quella ,che lo fa-feia 3 Tela, ehe inuolge la mil^a, & fua origine 86.6 Teie de rognomfon due,& loro deferittione 8 7.4 Tela,ehe cuopre i teflicoli della donna,fua deferittio ne & officio 91.3 T ele,ehe riuolgon la creatura, & loro hifloria 91.6 Tela,chefafcia le cofle,&fua hifloria 101.3 Tela,ehe fafeia le cofle,fafeia le membra della refpi-ratione,& dellifpiriti della vita 102.4 T eia,chefafcia le cofle,fi fa di due fottili tuniche,& fuafiuflan^a i 02.4 Tela,ehe fafeia le cofle,a quali parti fi attacchi 102. 4*5 Tela, ehe fafeia le cofle ha attaccato dalla parte di dentro graßo, majfime apprejfo i nodi della fchie- na 102.4 Tela,ehe fafeia le cofle,ha ancora officio di fortificare la diaframma, facendolapiugroffa 102.5 la, chefafcia le cofle,quanti buchi habhia,et quan Teti vafiriceua 102,5 Tele,che diuidono ilpetto,comefi congmv.ganotvna aWaltra 102.6 Tele, ehe diuidono il petto fon due& loro hifloria 102.6.L’officio loro iq^.I Tele,ehe diuidono il petto,ehe cofa habbino fraUro, & quante concauita 102.6.&105.x T ele,ehe diuidono il petto,hamo dalla pane del con~ cauo del petto,graffo 103.1 Teleche diuidono il petto ehe efficio habbino 103.1 T ele del gargaro^o & canna del polmoneloro hifloria 103.4 T ela,ehe riuolge i polmoni,donde nafca, & come fia fatta 104.5 Tele, ehe fafeiano ileuore, hanno almeno cinque buchi, (jr loro vfo 104-6 T ele,ehe fafeiano il cuore,che fito et figura habbino, &il reflo di loro hifloria 104..6.& 105.1 Tela', ehe faf eia ileuore, di dentro e hficia ,'cii fuo-riafpra 105.L Tele,ehefafeiono ileuore, donde nafcano, &chefu-flan^a habbino J04-6.e^ 105.1 Tela, ehe fafeia tl cuore, ehe officio habhia 1 o f. I Tele,ehe fafeiano il cuore,a ehe parti fi congiungano 105. 1 T ele,che fono alia bocca de i buchi del cuore, & loro hifloria 105.6.106.1.2.5 T ele delle ceruella, &loro biforia 109.3 Tele delle vene delfegatoperche fonpiufottih di tut te le altre 119.4 Tempo delparto non i limitato 90.6 Tefia nelloffo che fignifichi 4-4- Te fta ehe cofa fia, & la fua natur ale & lenon naturali figure 4-4 Tefla ha quatordici mufculi, ehe particolarmente la muouono,&loro hifloria 46. da i .a 6 Tefla i moffaverfo indietro da dodici mufculi, cotan do il fecodopaio come due wufculijoliyver/o inan 7^1 da due foli 46.5 T efla della giunta delfoffo dell'bomero,fueparti, & vfo 15-6 Tefle delle clauicole daWoffo del petto fon fimiliai fuoifeni,& la hifloria loro 15.3 Tefladella clauicola,chefi congiugne allapmta del thomero J5*4 T efla, ehe ha loffo delt h orner 0 nella parte\di fuori della girella,& fuo vfo. *6.2 Te fla del medefimo nella parte di dentro & fuoi feni 16. 3 Tefla del minor fufello del braccio perche non eveb-be, quanto la große^a del bracciale richiedeua 17.4 Tefla del primo offo del bracciale 18.3 .Delfettimo 4 Tefla di fopra dell'ojfo della cofcia come ft congiunga con 1'ofi'o delgallone, & fua deferittione 21.4. Quelle di fotto coni offa della gamba 5 T efla,ehe hanno legiunte deltoffa delpettine del pie de 24.6 Tefle, Teße}eon lequali l’offa delpettine delpiedefi congiu gono da i lati 24.6 Tefiicciuole dellecoßole & doue s'incaffmo 13.3 TeHiccihola del tollo del minor fufello del braccio 16. 6 Tefiicciuole delf oJfa del pettine della mano 19.1 Tefiicciuole & legature,che fon alfin delle dita della mano,& loro vjo 19.4 Tefiicciuoladelprimo ojfo delpollicedella mano,et del fecondo 19.5 Tefličciuola del minor fine o nellaparte difopra, & fuovfo . 2 z.4 Teflicoli degliImomini hanno due mufculi.et loro bi Jloria 47. 6. Et due parimente quei della donna_j 48. i T eficoli di ehe figura & fiuflanga fieno 88.5 Teflicoli doue fen fituati per ehe fieno pendenti 88.5 T eficoli da quante tuniche fieno inuolti 885.6 Teflicoli ordinariamente fon due, benchetal uolta^> vno, & tal uolta tre, & in quefi che inganno oc-corra 88.5 T eficoli della donna doue fen fituati, & loro biforia 91.z T eficoli della donna ehegrandegp^a,figura, (jr fitftä "ga h anno 91.2 T eficoli della donna non hanno fempreilmedefimo numero 91.1 T eficoli della donna hanno dentro vna humiditd ac-qnofia 91.2 T eficoli della donna hanno vnafola telaffua deferit-tion & officio 91.3 Teficoli (jr natiche delle ceruella 111 • 5 T ibia il maggior offo della gamba 22.2 Tintinnabulum vuol dir tV gola,&per chc 104.2 Tipblon buco delle tcmpie,detto da i Latini cacu 9. z T occare d fenfo commune ditutte le membra 148.4 Tomis i quattro denti dinangi 8.4 Tonfille vedi Glandole. Tor c olo delle ceruella quale fipoffa intendere 131.3 Tragader o appreffogli Spagnuoli ehe fignifichiS 3.6 Tramego, che d fr a l'vn ventricolo tjr laltro del cuo re IO5.4 Tramego fr a le ceruella & cerebro 109.4 Tramego fra la p arte defra & fmiflra delle ceruella 109.4 Tram ego della concauitd, ehe i fotto il corpo callo-fo,&fino officio 110.4 Tranfuerfales fon mufculi del ventre, che v dno in tra uerfo 47.5 Triangolo del maggior fufello del braccio con tre fue righe, & loro vjo 17.1.2. Li lati del triangol det-to &lefila di quella 119. 3 Vene doue hanno vn altra tunica commune ad altre parti,&fnovfo 119-4 Vene che officio principale habbino 119-4 Vene del fegato perchehan piu fottil tela di tutte le altre 1*9.4 Vene negli huominifon tre,lor nafcimento3&diflri-butione 119.6.120.1 Vena porta perche fi chiami cofi 120.1.121.4 V ena porta come nafca & ft diftribuifca 120.4 Vena porta come nafca dal fegato 120.4 Vena porta da quanti rami principali nafca dal fega to 120.4 Vena porta in quanti rami fi diuida fimi delfegato, & doue vadano 120.5 V ena porta ehe officio principal habbia 121.3 Vene due, ehe dalla uenaporta vanno alfiele 120.5 Vene,ehe vanno dalla vena porta alia mil%a, & rete 110.6 Vena, che ha communicanda con la mil^a Horna co 121.1 Vene,ehe van dalla vena porta alio fiomaco 120.5 121.1 Vene,che fanlemorici 111.2.4 V ene,che m dalla vena porta almefentiero 111.2. 3 V ena grande o vero caua fe vien dal fegato d dal cuo rejion conuengon i Medici & Filofofi 121.5 V ena caua ha principio dalfegato 1 2 j. 5 V ena caua manda.rami a tutto il corpo, &per quel- liilfangue 121.6 Vena caua come riceua il fangue dalla venaporta^j 121.6 V ena caua vfcendodel fegato nonfi fparte in due-j 1 tronchi > come C arteria grande v/ cendo del cuore 121.6 Vena caua non ipiu larga dal fegato infino a i lombi, ehe infino al cuore 111.6 Vena caua come fi dißribuifca dalfegato in sü 121.6 Vena caua paffato il cuore mn v a lungo la fchiena, v come aleunipenfano 122.1 Vena caua come fi congiunga al cuore 111.1 Vena caua come fi diuiday dalla gola in rami 121.3 Vena caua come fi difiribuifeg. dal fegato in gik V ena, c aua dalVoffo grande entrafotto Vartexjagtan de j come fi diuida i & fi difiribuifcano ifuoirami 115.4*5 Vena caua come fi dißribuifca per la gamba 126.2 Vene come fi fpargano per il fegato 121.5 Vene, ehe vanno dalla vena caua alla diaframma 111.6 Vene, che nutrifcon il cuore 122.1 Vena fen^a compagna doue nafca dalla vena caua, cheandar tenga, & ehe rami faccia 122.1.2 Vene, che da i rami delta vena caua fcendon infino al la terna cofia 122.4 V ene,che van fotto 1'offo del petto infino preffo al bel lico 122.4 dl loro nafeimento diuerfo S Vene, ehe vanno verfo i nodi del collo. Et altre, ehe vanno dentro al craneo 121.5 Vene nate dalla vena caua apprejfo la gola, & loro diuifione 122.5 Venagiugulare interiore >et la diflributione dellifuoi rami 122.6 Vena giugulare efieriore donde nafca, come fi diuida,& a ehe parti ?nandiirami 123.1.1.$ V ena,che fi diflribuifee per li mufculi piu bafjidel col lo}& piu alti del petto, lifuoi rami 122.5 Vena, che fi diflribuifee per la faccia & tutta la te-fia,come ji dißribuifca 123.5 Vena detta della tefla di doue nafca,& come fi diftri buifca 123.5: Vena detta faluatella > 0 della rnil^a di doue nafcxi_j 123.6 Vena faluatella non fi taglia con ragione ne mali del lamil'za 113.6 Vena detta commune doue fi faccia della vena della tefi a & di quella d el fegato 12 3.6 V ena del fegato ehe andar tenga, et come fi difiribui fca ° 1244 Vena del fegato aleuna volta fi perde appreffandofi a quella della tefla, alcuna volta apparifce fola 124. 5 Vena, ehe dramo di quella del fegato, il quale va perilbraecio tra pelle & čarne 124.2 Vena comune ehe via tenga,& come fi diuida 124.4 Vena comune alle volte fi fa piu giii, alle volte piu sit 124. 5 Vena, che d tra lpollice & indice, perchenonbenefi pur ga per quella la tefla 124.5 Vene del braccio come non tengano vn medefimo ordine I24-5 Venačbe i tral ditopicciolo & anulare,o tra lanida re et quel di me^o,per ehe nobene fi tagli per quel la del fegato 124.5 Vene della mano hanno dmerfita grande neldiuidcrfi 114- 5 Vena, che v a al tefiieol finiflro, & quella del deßro, donde nafcano, & ehe andar tengano 125.1 V ena,eh e v a alla tela, ehe inuolge il rognon finiflro, • & quel la dal defiro di doue nafcano 1246 V ene emulgenti, ciot]fucciatrici }douc nafcano detla vena vena caua, & com fien diuerfe nel lorfito 124.6 Vene emulgenti come fi congiungbino alle arterie nel lihuomini 125.2 nelle donne 3 Vene emulgenti/eben nelnafcere fon differenti, nel proceffopoi tengono vn medefimo ordine 125.2 Vene, che vanno allamidolla fpinale & ai mufeuli delombi 12.5.4 Vene,che vanno al collo della vefcica, & di piu nelle donne al fondo della matrice & collo di quella 125.6 y Vena,cbe falendo alperitoneo & ventre congiugne i fuoi rami co irami di quella che fcende fotto l’oßo del petto 126.1 Vene,chefi diftribuifconper la cofcia 126. 3 Vena maggiore,cbe va allagamba,doue cominci, et come fi diuida 126.2 Vena, ehe va al tallone &piede, cbe diuerfitä bab-bia 126.3 Vene,che fi diflribuifconper lagamba^et arriuano al piede 126.6.127.1 Vene del piede quanto diuerfamente fi diftribuifcbino 127.1 Vene del piede come fi poffinconfiderare 127.2 Vene 4 differenti nelpettine del piede per trar fan-gue fecondo i medici 127.2 Vena apprejjo ilginoccbio, della quäle molti Creci folo voleuon cheficauaffifangue 127.2 Vena ombilicale 127.2 Vena ombilicale entrando nel fegato non fi fparte in rami,come dice il Vefsalio 127.3 Vena ombilicale neglihuominifi fecca,et fifa come legatura, 0 corda 86.3 Vene et arterie del bellico cbe andar tengbino 91.4 Vene della matrice non fon gonfiate,fe non nelle pre-gne 90.3 Vene vanno alla tefla 6paia 130.1 V ena prima Jeconda et quarta,et prima etfeconda ar teria, cbe vanno alla tefia,perche buchi entrino Vene et arterie quanto vanamente Jt congiungbino et feparino dentro la tefia 130.3 V ene,che efcono da i^feni,cbe ha la dura madre, et fi difiribuifcono dentro la tefia 130.5.6 Vena ter^a quinta etfefia, cbe vanno alla mamella, perche buchi entrino, et come fi diflribuifebino 131.1.2 Vena arteriale donde na/ca, et comefi diuida 131.4 V ena arteriale che tunica habbia, et perche fu detta cofi 131*4 Vena arteriale et arteria venale che officio babbino Ventre ha 8 mufeuli etloro hißoria 4.7 daidö Ventricoli del cuore et lor hißoria 105.4 Ventricolo deflro del cuore d ajsai maggior del fini-firo 105.4 Vetricolo finifiro fia quafi nel mezgo del cuore 105.4 Ventricoli del cuore che officio babbino 10 5.5 Ventricoli del cuore hanno ciafcun di loro 2 buchi, et a cbeferuino 105.5.6 V entricoli delle ceruellafon 3 et loro hißoria 110.5 Ventricoloprimo et fecondo delle ceruella 110.5.Ö Ventricolo primo et fecondo delle ceruella hanno del tacqua dentro 110.6 Ventricolo primo et fecondo delle ceruella difopra^» et da i lati fon lifci,di fotto afpri. 110.6 V entricolo primo fecondo et teryo che cofa cotenghi-no in loro 11 r.2 Ventricolo ter^o delle ceruella,et li fuoi riuoli 111.1 Ventricolo 4 delle ceruella qual fia chiamato da aleu niy il quäle non contiene altro,che acqua 111. 2 Ventricoli 3 primi delle ceruella fon coperti di dentro da vna fottil tela,il quarto no 111.2 Ventricoli delle ceruella hanno Vofficio di generare glifpiritidella vita 111.2 Vertebra da i Latini Spondilia,da i Grecifon chiama te l’ofsa della febiena j q. 1 V efsalio comincio ad aprir gli oeebi a molti nelle co fe della notomia 2. z V effalio nonfaparticolar mentione deUofso decimo-ter^o della mafcella fuperiore perparergli di poco momento 7.4 Vefsalio non ha veduto mai iproceffi, che in alcuni huomini fi veggon in alcuni nodi de lombi, et fon nellefeimie i2.z Vefsalio & d altro parere,che 1‘^Autore, nel congiugni mento del fecondo ofso del pollice della mano col primo , ip.4 Vefsalio dice che l'articol primo delle quattro ditas della mano č fimile al fecondo del pollice efsen-do fimile al primo 19.6 Vefsalio dice cbe la tesla dell’ofso del calcagno, che rifponde al dito piccolo^s incafsa in vn feno, et el-la sincafsa in vna tefla 24.2 V efsalio dice che l’ofso delpettinc,cbe foßieneil di- to grofso,ha di dietro vnprocefso, et egli ha vyl-j picciolfofsetto 24.(5 Vefsalio non vuole che tutti i mufeuli habbin le mede fime parti 38.6 Vefsalio non ha auuertito el congiungimento de i mit feuli della fronte. 39.6 Vefsalio dice cbe ilneruo della vifia non fi congiugne nelme^o della parte di dietro dell’oreccbio , et che vičm muf culo che lo cuopre; il quäle negli huomini non fi vede,ma negli animali bruti 40. 3 Vefsalio mette vn mufeulo nel numero di quelli, che muouonl occhio, il qual ferne adal^ar lapalpe-bra 40.J Vefsalio non vide i 2primi mufeuli del nafo benche manifefii 40.5 Vefsalio oltre alli 10 mufeuli communi del gar gar 0^ "%one mette 1 non vifli mai dall’autore, ne dal I{e- aldo ^ 43.4, V efsalio dice cbel quinto mufeulo deli occhio lo volta infu,il ehe no puofare inferendofi nellafuapar tedifotto 40.4 Vefi Veffalio mette altri duemufculi detro el nafo, no vi fi la,diuidendofi loro dalla afcella 121.5 trouando altro, ehe la pelle & tela c amofa 40.5 V effalio,come la uenagiugulare interiore arriua alla Veffalio diceche i dueprimi mufculi delle guance co tefla-,fa andare il maggior fuo ramo accmpagna- minciano da i procefli delle tepmfimili alle poppe, to da vno delt arteria del fonno, andando evello fo- cominciando loro d'appreffo la punta delleganafce lo *13.1 40 6 Veffalio die e ehe la venaombilicale nello entrarenel VeJJalio doue dica ehe li due primi mufculi delle guan fegato fi diuide inpiü ramiyilche non S vero 127.5 c e fi vnifcon fi,ehe paion vn folo eßedo loro diftinti V eßalio dice ehe vna arteria, infieme c on vna vem 41a V eßalio co Gal.danno a i dne primi mufculi dellegua ce 1’officio d'apr ir e il labbro inferiore & tirarlo da i lati col fuperiore, d di aiutar a muouerla fac-cia;l' Autore di aiutar ad aprir la mafceila inferioren 41. i Veffalio mette noue mufculi della lingua ,con tutto ehe fieno, dieci 41.6 Veffalio poneil 4paio de mufculi nellefauci,che non vi fi veggono, & l’officio loro lo famo certe fila. 43.6 Veffalio dice ehe la tela jhefarmo i mufculi del fecon do paio del ventre,quando arriuano al me^o di ef fo ventre, d femplice, diuidendofi quelle in due. 47-3 Veßalio mette il primo & fecondo mufculo interco-flale difuon per vn fo loj'putore g li fa due 48.5 V effalto non fa met ione dtl mufculo quadro^che muo-ue la tela della palma della mano 51.2 Veffalio dice che i qnattro mufculi della mano princi-palmente diflendono & piegano il braeeiale ,pie-gando li 2 primiprincipalmente la mano,&gli al tri due diftendendola 55.1.$“ ehe non feruon d vol tar la mano in sit (jr in g A 2 Vejfalio dice ehe il fecodo mufculo della cofcia fi met te tutto futtol primo, con tutto che fi vegga quafi la meta fcoperta 5 8.5 Veffalio dice che L Jeflo mufculo del piede sinferifce in vn procejfo in ferendo fi quello in vn feno 60.4. Veßalio non auuerti ehe il peritoneo di fotto al bellico e'doppio, & che fr a t vna tela & 1'altra pafjano Varteriedel beUico,&il eondotto della orina.S 3.4 V eßalio penfacherottoil peritoneo i mufculi attra- uerfati del ventre ritenghino le budella, altrimen-til'Autore 83.5 Veffalio non vuole ehe i tre primi ventricoli delle cer uellafien coperti di dentro da vna fottil tela,come noto Galeno in.t Veffahofa ehe i rami,ehe dalla vena caua vano ver-fo il braccio,fi diuidonojina^i ehe arinim alla afcel montando infimo alla collottola, entrano ancheper vn buco di quella, ilehe non e cofi 127.5.13 o. 3.4 Veffalio dice ehe il neruo della uifla nel inferirfi di die tro neliocchio inclina ad m lato,inferendofi quello nel me-^o appunto. 14 2.. 2 Vefcica^chefafcia il cuore, vedi Tele, chefafciano il cuore Vefcica del fiele, vedi fiele Vefcica ?iell’huomo & nella donna ha al fuo collo vn mufculo, (jr fua hifioria 5 6.4 Vefcica fi compone di due tuniche & fuefila 87.5 Vefcica doue fia fitnata& fua hifioria 87.5 Vefcica i di figura ouata 87.5 Vefcica ehe operationi faccia con le fue fila 8 7.5 Vefcica de gli huomini in che fia differente da quella delle dorine 87.5.6 Vefcica come riceuaper lifuoi condotti l'orina>& loro hifioria S7.6 Vefcica nelledonne douefiafituata 8 9. S Vgne di ehe fifaccino & doue fi attaechino 25.2 Vgne non h an vena,che le nutrifca,& loro vfo 25.2. V gne non h an fenfo,&crefcon dalla radice come i ca. pelli 25. 2 Vgola in quanti modi fi chiami,& fua hifioria. 104.2 Vgola ehe figura & officio habbia 104.2 VIna d cubito, maggior fufello del braccio 16. $ V oce in ehe modo fi faccia 103.6 Vreteres chiamanoiGrecii condotti dell’orina 87.6 Vuea d la ter\a tunica deliocchio 112.6 Vula e detta da i latini lyvgola & perchc 104.2 r Oide commeffurn 5.1 Tpjiloide offoperche fia detto cosi 9 6 7 thmoides ofpongoides ojfo della te fia 4.$ Z 2Ü Ygoma ponticello deli’offa delle tempie 8.1 PROLOGO. r OLEND0 io firiuere thisioriadeli’Amtomia, ncllaqualc egran controuerfia tra coloro,ehenep arUno,p armi necejjario dirprimieramente lafua origine, infieme con le cagioni, fer le qualifuprima trouata.&dapoi tralaficiata\accioche quelliche non hanno commodita dipoteria uedere o efer citare ne corpi hti manifiappino di coloro3che ne hanno feritto, a chi maggiorfe-de prestarfi debba. Et per che quefta hiß oria e piu necejptria alia cheadaleun’altra fcien&a3& i primi inuento-ri d’effa fino fiati medici3cominciaro dalUfua origine. £’ adunque la Medicina cofa tanto antica 3che non e gente al mondofi barbara3ofifieluaggia, appreffo laquale nonfi fi ano trouati alcuni r'medij3cofiperferite3 come per altre infermita. Nondimeno filo a G reci s'attribuifice l’inuentione di quelta arte3fip er hanerla eßi efercitata piu ch' al-cunaltra natione3coftretti forfie dalla neeeßita, per legmrre 3 ehe con Uranieregenti o- t gnh orfacenano3nelle quali, era necejfario riceuer diuerfeforti di ferite:fiper che an-chora ceffate leguerre & rimafi eßifignori3quelli che naturaimente eran$ al male incli wati-fviuendo in otio & lafiiuia, incominciarono a darfi in preda a i diletti, &ai pia-ceri: gli altri,ch'erano di miglior intellettofi diedero tot aimente alie virtu3fpendendo ilfiuo tempo ne gli fiudij, nella contemplatione delle cofe naturali . Taimente ehe questi per lo fouerchiofaticare, & quegliper lo difordinato viuere indebolirono tanto la c ompleßione de i corpi loro3 ehe gli fecerofiggetti a molteforte dinfermita3per leqna lifuneceffario anchora ritrouarenuoue forti di rimedij. llprimo adunque ehe tra Greci hebbenome di medicofu Eficulapiofigliuol d'^Apollo, nipote di Mercurio per fo -pra nome detto Trimegifio. Questo Efiulapio fu alquanto innanz,i la guerra di Tro-ia, &hebbe tanto credito tra Greci, ehe7 collocor no nel numero de gli Dei loro . Ad Efiulapiofucce/fero duefiuoijrgliuoli,dettiIvno Podalirio,&a laltro Machaone,huo mmifi'milmente molto eccellentiin quell arte: dequalifa mentione Homero nellaguer ra di Troia,nonfenz>a grande ammiratione,anchor ehe egli non dica che curaßero altroch e ferite,ne che teneßero conto alcuno di quello, che all ordine del viuere s app ar tie ne,ne delle purghe,^firuppi,che hoggidi tutti vfiamo. Laqualcofit mamfeHamente dimostra la Chirurgia ejfer iapiu antica parte della Medicina,& quella^della quale eßi piu Hima faceuano. Perche attribuendo eßi la cagione deli'altre wfer mita tutte a lor peccati(eome ilmedefimo Homero afferma)non cercauanoper fanar quelle altro rime-dio3che quello di Dio. Eteda credere3che cofi come gli huomini di quei tempi viueano piu regolatamente3con manco viuande, & con maggiorfatica, cofi anchora doueffero ftarpiufani. Ma ( come habbiam detto') cominciando dapöi gli vni a darfi allotio3& agufiare i piacerify i diletti3donde ordinäriamente nafc ela maggior partc delle infer mita\&gli altri a darfi con ogni diligenda alle lettere, & agliftudij della Philofophia (cofa n on men dannofa al corpo,che falutifera allo fpirito^l' intemper ante vita di quel-li e la troppo follecita di queTtifurono cagione che la Medicina(della quäle niuno,o poco hifiogno hauea aleun di loro)fuße dapoi da tutti con poco profitto studioßamente ricerca -ta. Percioche,ficome daprima viuendo ordinariamente, fenza Medico 3 o medicina diuentauanoper lapiuparte vecchißimi,mantenendofifempre fani,&gagliardi3 cofi hora con questa forte di viuere difordinata, & otiofa, con gran fatica alcuni de pm regolati 3puntellandofifiempre, come muro mal fondato, poffono arriuare a parere, non cheadeffere. Per quefiaragione dopo laguerra di Troiafuronomolti eccellen-ti huomini, ehe efercitarono la medicina ,fin ehe alcuni Filofiofi infermandofi per lo continuo vegghiare,&per la contemplatione delle cofe naturali, cominciarono a me-fi olar eia Medicina con laEilofofia,parendo loro l,funa, &laltra effere quafivn medefimo fiu dio . In qu,efta etafuron dimoltigran Tilofofi3i qualifimi Imente hebberono- medi me digrandßimi CMedici. Trat quali ipiufamofiifurono Pithagora, Empedocle3fi Democrito,delqualefecondo alcunifu dijcepolo Hippocrate Coo, huomo non men pru-dente in curare3che diligenteinfcriuere, la onde fra tanti fi cofieccellenti huonnni e slatofiolo degno di eter na memoria. fiuesto Hippocratefu ilprimo,chefeparo la medicina dalla filofiofia. (Mtd Hippocrate fuccefie Diocle CariHio; Diocle Prajfago- ra,fi Crifippo3fi dapoi Herofilo3fi Erafiflratoj quali tutti comwciarono diuerfefor-ti di curare. Alternpo di questifu diuija la Medicina in treparti3 clellequali l una cu-raua con la dieta faltra con vnguentffi purgationi3 la terzafolamente cofiern. La prima chiamarono Die tetica \ la ficonda Pharmaceutica; la terza Chirurgia 3 nominando ciaficuna dall'operat iorte Jua. 1 primi di coloro che folo con la dieta cura nano, nonlaficiarono percio dd attendere alia cognitione delta natura de Ile cofi, gmdicando fienza quella la medicina molto zoppa. Dopo quefii fu il primo Serapione, ehe comin-cfo a fiep arare la T heonca dalla Prattica, dicendo non effere necefiano alia mediana altro ehe la efiperienza, fi la memoria de 'ca.fi-, ehe ogni di occorrono. Dopo collui fe-gttito Apollonio Glaucio (fi molti altri, i qualitutti fiurono dalla profefiione chimati Empirici. Effendofi adunque>quefii Medici,ehe curauanoJol con la dieta diufi in due parti,delle quali l vname dic aua con laragione, fi l altraconlefperienza3 quelh ehe la ragion feguiuanoparendo loro ejfer necejfario3prima per poter ben curare, intender le cagioni delle infermitafi delle occulte, come delle manifeste 3 fi inferne anchora la compleßionel' officio, ilfitofa figura, la grandezzafl colore Ja durezza, lafiprezza, la rnorbidcfigafi ordinefia compofitione, fila corrifponderfia delle parti interiori dei noftro corpo 3cominciarono ad aprire alcumhuomini morti,ne1'quali notauano ilfitofa figura3tordine,la corrifipondenza dei ventre de 11 interior i, fi deltaltre parti dei noflro corpo. In quefii tempi fiorirono Lico, Marino 3 fi altrigrandi Anatomisti. Dopo i quali volendo Herofilo fi Erafifiratofche fufie cofipiaciuto a Dio , ch 'efii mai non l ha-uefferofatto)hauerepiuparticolarnotitiadellacompofitionedellhuomo, procuraro-nohauere alcum condannati, fi fiacendogliaprir viui3notauanoalcuneparticolar ita di quelle3che fono nel corpo. Jguefla t ofia quantunque fuße veramente fiat ta con buon zelo, non refiauapercio di dare occafion di mormorare alpopolo3per la crudeltd che in que Ili infelici vfauafi. ehe s'aggiunfe, ehe i Medici, ehe feguiuano t efperienza fila, fienza curarfi di trouare altri nmedfche quelli.de i quali haueffero gid primafiat toproua inguanrealcuno, diceuano ehe tutta Limportanda ftaua non in conoficere la cagion del male 3m a in trouare il rime dio da fanar lo > fi ehe molte volte era acc aduta vna vil fieminellaconvn femplicifsimo rimedio ferfia tante anatomie, hauer liberato fubito quafi mirae olofdmente moltihuornini dagrauißimamfermitdfia cura de quali molti ec ce/lenti Medici dopo molte difipute^confidatifi'folo nefuoi dijcorfi hauea-noper impofsibile abbandonata. Talmente ehe t o dio che lpopolo tuttoportaua a que-fia cofa, fi le ragioni3 chegli allegauano contro i Medici empirici, mfieme con la crude It a, ehefienza effer necejfar io fvfauainalcuni, fiurono di tal for\a, ehe non folo fit prohibita 1'Anatomia ne gli huomini vini, ( come ragioneuolmente efier douea)wa etiandiofu ordinatore he ne ancho ne mortifipoteße efier citare. Et cofi cercando quei Medici di vfarepiu diligerifa,che non bifognaua fiurono cagione, ehe lorfuffepoi vie -tato di vfare anche quella3 ehe era neeeßaria. Per laqualcofa quei ehe vennero dopo loro nonpotendovedere t Anatomiadell huomo nelle lorpatrie3 fiurono coslretti an-dare m Aleffandria 3 doue tal volte faceuafi, onero farla eglino in altri an im ali 3 ben-che s ingegnauano di p igli are fempre quelh f ehe fuffero piu fimili alia figura del-l'huomo 3giudicando ehefi come in quello ehe di fuori appariua non erano molto differenti, cofi anco doucffero efier e nella compofitione interiore. In questo tempo fuGa-leno di Pergamo cittd delt Afia3 ilpiu farno fi eloquente huomo ehe fuffe ftato mai nel-Larte fiua infimo al prefiente . llquale defiderofib dinfiegnare a tutti 3 fi par endo gli, chetralafattura dell'huomo, e quella della fimia fuffe pochißima differen\a, feriffe l hifloria della compofitione dei nostro corpo,tenendo dauantifomeper li fiuoifcntti fi vede) Prologo 2 *vcde)laßmia. Etperchein quella et a crano pocht hitomini3 che di ew hauefferoferit-to3& quellidipoco credito ,&eglinell\alt re parti de Ha medicina eraeccellentißimoy fit faedmete data da tuttipienafede allafua hißoriaynonpotendoßprouare ilcontrario da dlutnOiper effkr vietata l Anatomia ne gli huomtni. ln queflo credito e durato Galeno infino d nostntempißnza hauer mat hauuto ardire veruna per fona dt con-tradirgh in cofa alcuna > ßn che Andrea Vefalio ccmincib adaprir gli occhi a molti,. dtmoßrando come non e da preßarfede a tutto quel3cheß trouaßerittojome molti de-ßderoß'piu di parerefaui->che deßerefanno. 1 quali (parendo loro troppofaticofo l’efa-mirnre loen ogni cofa- dr c on ofe e do che in queßo modo non potendo eßt aßienrarß daß fer mar e molte coßfar ebb ono reputati men fauij dal volgo ) die der o tanta aut or it a a d aleuni fc rit tori, che in niun modo v ogli on o confeßare che habbiano pot ut o errare.Non conßderando che que Hi a i qualipreflano tantafede fur ono h nomini3come fiamo noi„ & poteronofacilmente traßcurarß^o ingannarßin alcuna coßa3 come ogni di veggia-wö accadere a piu dotti in molte. Et tanto piu, ehe effendo anticamete tutti i libri(crit-ti a mano, oltre che ßfac euan o di molti errori in rifcriuergli, accadeua molte volte, ehe alcuno leggendo un libro >no tau a in margine qualche cofa>& dapoi quellt che’l ri-fc rt neu ano,nofapendo.che quellefußero annotationi leftendeuanocome parole de 11 au tore.ln que sio & in molti altri modi,come da. perfe puo ciafcuno conßderare, e da credere ,che i libri degli antiqmßano dt tal(ortefcorrettiyche nonpub ne dme huomo alcuno digiudicio dar loro tanta fede ferina efaminar prima la verita quanta queßi pigri gli danno. 1 quali fe pur non uogliono pigliar tantafatica.almeno non dourebbono cercaY di difenderel'ignoraz,a loro coni aut or ita di queHoautore,& di quello,&maf-fime in quelle coße,nelle qualiß puo toccarcon mano tl contrario. Vercioche fe noi con-ßderiamo bene l An atomi a, defla qualeparliamo hora >trouaremo facilmente molte cofe in eßa, che ne dimoßrano chiaramente3che que Iliche v ogli ono dtfendere G alenoy dicendo^ ehe eglifirijfe l Anatomia deli huom o, oltre ehe fanno grande ingmna al-l Autore facendolo bugiardo adognipa(fo 3 moHrano anchora di non hauere eßt mai vedutotagliarealcun huomo. Etacciocheognunopoßa chiaramentecompredere,che m folo la v er it a & non altro mi muoue a dir queßo > not erb qui aleune coße di quelle, che Galeno afferma. Lequali tutteß trouano nellaßmia > & ne gli altri animali bruti, dr ntuna nell'huomo. Et prima parlero deli'oßa,ne Ile qualinon pub cadere errore per effer tanto dure,che nonpoffono coßageuolmenteperdere la forma > ne meno e da credere che dal tempo di Galeno in qua L habbtanoperduta.Dice adunque Galeno,che nella mafcella fupenore fono due commiJJure3che dißcendono appreßo i denti canini J$ueßc ß trouano nelleßmie tutte ne gli huomtni di cento nonft trouano in vno.Dice putsche i proeeßt posteriori de i nodi dei collofono acuti in punta; come quei deproeeßt de i nodi de/leßpalle\nellaßmia e coß, ne gli huomtntfono btfurcati.Dice che l decimo nodo del-le fpalle sar. icola colpiu alto, colpiu baffo3chegli Hanno a canto\nellaßmia e ueriß Ctmo3nell huomo e ilduodecimo. Dice che l ojfo facroßfa di tre oJfa3 &ilcodione d al-tre tre3quefto e coß nellaßmia3ma nell huomofoffofacroßßa or dinar iamete di cinque nodt3& aleuni di fei & il codione di quattro . Dice anchora 3 che toßo delthomeroß Horce infitori3tl chefi troua nellafwna>ma nell huomo egli e diritto. Dice 3c he il mag gior fufellodelbraCcio ha unpicciolproceffo3comepuntaruolo, cheßarticola cd lara-feta della mano,etpur nellhuomo noß troua fegno alcuno d’articolo.Dice che ilpolmo neßadimßo in cinquepe\z,i3ilche nonpotrebbe egli affermare3s’almenouna fol volta hau eff e veduto apr ire un’huomo. M a a ehe perdo to tepo in allegare tante ragioni ? poi ehe non e dubbio alcuno >c h e fe Galeno hauejfe veduto tante volte l’Anatomia deli huo mo, non haurebbe lafeiato di dirlo 3 come non laßcio di ßar mentione di due volte, c h e vid e l’offad’ vna in un corpo, chedißoterro vnagran piena d’vnfiume31’altr,a in vno ■ impiccatogia quafi del tutto mangiato da corui. Et fe pur quando egli eragiouane aL cima voltaandbin Aleßandria per veder la forß che quando vi giunfe eraßnita3c o~ me accade 3 b che ( ricercando quelta hiHoria piu preji o memoria, chegiudicio)ße U odf 2 ßcordb Prologo fecordb dapoicome appare per quello>ehe ne fecriße. Come ho addutti quefli tjfempi, per liquaifivede Galeno hauer piu toflo firitto Ihißoria della Simia, che de 11 huomo, ne potreißmilmente addurre alcunaltri, ne i qualifidimoftra la fua träfe uraggwe, come e ilmouimento della tefiafopra Uprimo dr ilfecondo nodo delcollo,quel della mano in fuori,il nafcimento della vena fela, & altri, neyqualifi conofce ejjere fcorretto il teflo come in quel ehe dice,che fcoprendo il ceruello,o ammaccando i ventricohfuoifi perdefubito il moto,et il[entimentofioue dice o ammaccando,dee neeeßariamente dire dr ammaccando.Malanimomioperadejjonon ediriprenderealcunoyan'fßauuer-tire quelli ehe nolfanno, ehe quefle, & moli altre cofe, che io laß io di dire per breui-td mi fanno crederfermamente,che Galeno rare volte, o nonmaivide ifeAnatomia dellhuomo o che i fuoi feritti fono molto fcorretti,& ehe quelli, ehe uoghono difender-lo fono cofi pigri, & defiderofi di parer fauij, ehe voghono piu tofio coprire la fua ignoranz>a con laut orit a di G aleno, ehe prenderfatica di trouar la verita. S i ehe io configdiarei ciafcuno, o a venire qui in Italia, douela potra facilmente vedere, o fepur ha da flare al detto di coloro, che ne feriuono, ehe voglia piu toflo credere a coloro, ehe hanno fpefo tutta la lor vita in queftofiu-dio con maggior copia d’huomini, ehe non pote m ai Galeno hauer di Simie,ehe a coloro,ehe come trombette dicono dalle eat re de, non que Ilo, ch'eßi hanno veduto > ari\i quello, che pur ogni picciolo fanciul-lo potra per Je flefeo leggere hattendo il libro in-nanu. LIBRO PRIMO deU’Hiftoria dell’Anatomia COMPOSTA PER GIOVANNI VALVERDE MEDICO, NEL (fVALE Sl T % A T T A . ■ „ , ... deltOßa. Cata-L&frč (Sjijfči&tkecdz jtiMticcß- C'*£Z*aJhtcen'iri tnAor^et: E P A RTI del noftrocbrpo,ofonodi tal modo femplici, l* diuifione ch’ogni lor particella ferba ll proprio nome,che tutta la par **m del te hauea di prima, & percio furono chiamate fimigiianti, come fon la čarne,ilgraffo,l’o(Ta,il fangue,la flemina» & la Le pArti ßmi_ collera-, ö tanto compofte, che diuidcndole, ogni lor parti- lan. cella hailnome proprio da per fe, per laqual cofa furono chiamate diflimigliäti,come fono i nerui,le vcne, i mulcu-li,le dita,la mano,la faccia,le braccia,ilpetto, & tutte l’altre membra del noftro corpo. Le parti che fra fe helfe fono li-mili,o fono tenere,&hum idej o dure & fecche. Et di quelle alcune fono tali fem-pre,come la carne,il lerne,il latte,la collera, la flemma,la malenconia,lo lterco,& l’vrinaj o fola men tc fono taliftandonel fuo natural luogo,come fanno il fanguc, il grafsofl fcuo,h midolla. Le fecche & dure fono la pelle, i nerui, le vcne, l’arte- ■Diuirone d u rie,le cartilagini Sc 1’ofsa. Et cofi le du re & fecche, come le tencrc & hum i de, o in ßmiUrlL dJa tal modo lono parte del corpo, che s’alcuna cola di loro li perde, per niuna via li & fecche. puo ricourare,come fono la pelle,i nerui,le vcne,lofsad’artcriejO in tale,che quä- La dmifione di runquclipcrda vnaparte diloro,(fedel tuttonon manca) facilmente fi ricouera, iuttedlle^eße come e Ia carne,ilgralso,tutti i quattro humori, & gli fpiriti, coli quei, che dan la vita,comcquei,che danno il fenfo. Le parti che non li pofsono ricourare piglia-röno principio dal ferne dcll’huomo,&percib li chiamarono fpermatiche^quelle ehe li ricourano pigliarono principio nci vcntrc,dal fangue della donna,fuori del L,ofrc-o ,■ nutrimento quotidianodSlondimcno tutte quefte parti,cofi le fpermatiche,come uuL/u "del quelle,che non fono,&coli le limili,comele diflimili häno diuerfi ofRcij nel cor- corpo. po. Perche leruono alcune di copertura,o vcftimcnto,come fa la pelle,ilgraßoja telacarnofa,&lacarne. Alcun altremantengonol’olsainlieme,comelelegatu-re. Altreferuonoacuoccreilcibo,comeloftomaco,gliintelhnilöttili,&alcu-ne vene del mefenterio, Altre fanno il fangue,come il fegato; alcun’altrc lo por-tano a tutte le membra, come le vene. Alcun’altre fanno gli fpiriti della vita, come il cuorejaltre portano quefti fpiriti per tutto il corpo,come l’arterie. Altre fan-110 gli fpiriti del fentire,come le ceruella; alcun’altre compartono quefta virtü per tutto il corpo,come i nerui. Alcun’altre feruono al mouimento che dependcdaL la noftra volonta,come i mufeuli. Alcune riceuono le fuperfluita, come la milza, ilfele,gl’arnioni,la vellica,gliintelhni, leglandole. Pafsa per alcune faere, che recrea le ceruella, &il cuore,comeilnafo,ilgorgocciuolo, i polmonil’arteria venale. Alcun’altre feruono a i fenli efteriori cioe all’vdir l’orecchie,al veder gli occhi, al guftar la lingua il palato,a fauellar i polmoni,il gargarozzo,& fopra tutto i due nerui,che ritornano,chiamati percio reuerliui,come in fuo luogo diremo. Altre feruonoperfondamentood armatura,fopra laquale tutte l’altre parti s’armano Sc liabilifcono,comefolsa & 1 ©cartilagini. Dellequali incominciarö prima a trat-tare fi per tal ragione, come perche dal conofcimento loro depende lamaggior parte di quefla liiftoria. Delfoßk Dell’Anatomia del Yaluerde DeltOJJa. Cap. i: Vanto fia neceflario faper la natura, ilfito,&lafiguradell’ofla del noflro V/corpo,niuno meglio il proua,che qudli,i quali ogni di n’indirizzano,quaiv do (i disluogano o rompono. Perche s e tutta l’intention del Medico ri-tornarle al fuo natural luogo3oconfolidarle, non v edubbio,chcfia bifogno, che egli prima intcnda il vero (ito,& figura,& natura loro. Or fono l’ofia la parte piu dura del noftro corpo,e dapoi lorolecartilagini.Qucfteinfiemeconroffa loßen-irtdmfione g0n0 tuttoil coi’po,da!le quali tuttel’altre parti naicono,&: fi ftabilifcono.Di que ded off*. ße alcune fon grandijlequali Ion vote& piene di midolla di dcntro. Altrc iö- Gimn nopicciole & fpugnofe di dentro,& piene parimente di midolla, anchor chcin al cune non ü veda facilmente la midolla nel voto. Le grandi per la maggior parte hanno da amendue icapi,ö almeno dall’vno, vna giunta d’vn’altro offo, laquale i Latini chiamarono Appendix(benchcalquan to impropriametc)cheviiol dir cofa, che penda da un’altra. I Grcci piu propriamcntc la chiamarono Epiphyfis,che vuoldircofaaggiuntanaturalmenteadvn’altra. Hanno quefta giuntalofibdcl-l’homero a nella parte di fopra,& ne’fanciulli anchora in quella b di fötto^ll mag- a ta.Lii.iiux. giorc fufello del braccio nella parte difotto,apprefloilbraccialc, Sčnefandulli anchora in quella diibpraapprefioilgomitojil minorfufelloddel mcdcfimobrac j cioj lae cofcia,& gli ftinchi dellagamba da amendue i capi. Seruono queflegiun- e ra.ii.iii.z.a. te{iaciöchediioronafcanolelegature,checongiungonoroflainfieme,fiancho ngiun-ia di lei,per non legarfi molto ftrettamete,& quefta chiamanoliGrcciDiarthro- roUe di fis,i Latini Articulatio,noi altri Congiuntura. O in modo,che ancor che fi muo- congiuntum. * uino,il mouimentoemoltoofcuro, incaftandofiellenomolto ftrettamentej& quella forte di congiuntura chiamarono i Greci Synarthrofis, i Latini Coarticu- Terza. latio, noi altri non ci hauemo proprio nomc. Öinmodo,cheperniunavia fi muouono, perefsertantogiuftamenteincafsate; &:ä quefta forte di congiuntura non diederogliantichi nomealcuno, ch’iofappia, perciölachiamaremonoi quella,che non ha nome. La diarthrofis, & fy nartrofis fi fanno in un de tre mo- niuifime della di, Oincaisandofiyna tondateftain un profondo leno; efsempio della quäle e, prima & fecon nella Diarthrofis,lacongiuntura dell’ofsodella cofciacon quel del gallone,qucl- d*ßr*e dicon-la deil’homero con la paletta della fpalla* quella delle prim’ofsa delle dita cö quel- &lH*tura-ledelpettine5ncllaSynartrofis,la congiuntura del tallone co’lnauicolare,&:qucl-la del fettimo ofso del bracciale, col primo lecondo del mcdefimo. O faffim-cafsandofi unapiana teftain vn picciol feno,come fanno nella Diarthrofis, il primo nodo del collo,col fecondo;& tutti i proccfsi di fotto & di fopra dellofsa della fchiena; il minorftincodelbraccio col maggiore; nella Synarthrofis,quella del minor ftinco della gamba col maggiore; quella delle cofte co’ nodi delle fpalle, & con l’ofso del petto:&quella dellolša del collo del piedefra feftefsc. O s’incafsano facendol’unouna teftaalquantorileuata da i lati,& incauata nel mezzo,&l’altro un lenoalcontrario,rileuato nel mezzo, & incauato da’lati, come fi congiungo-no,nella Diarthrofis ilmaggior ftinco della gamba con lacofcia,&il maggiordel braccio con niomero,ncllc Synarthrofis,il tallonccol calcagno, alcun’olsa del bracciale frafefteße. La prima forte di congiuntura, (cofi nella Diarthrofis co-me nella Synarthrofis)chiamaronogli antichi ArtrodiadafccondaEnarthrofis: conziuntHre' la terza Ginglimon,lenza far altra differcnza,cccctto ehe nel muoueril,o chiara- Biuißone deua mente, ouero ofeuramente. Quella che detto habbiamo non hauer nome, fi fa terza, forte di co ancli’ellain vnderremodi, oeongiungendofi l’ofsa, mcdiantecerti denticciuoli gimtura. fimili a quei della fega, come fi vede ncll’ofsa della tefta,&: quefta congiuntura chiamarono cglmoSutma,noi a\tri Commifsura. O congiungcndofi mediante vna femplice riga,come fifa nell’ofsadel nafo,&: della malcella iuperiorc,& mol-te ginnte: & quefta chiamarono i Grcci Harmonia, noi non lediamo particolar nomc. Oe/ifrandol un’o/sonelfaltro,comechjodo,ocunco, come fanno tutti i denti nelJema(čclle,&:l’o/šocunealeneglialtridella tcttaSč della mafcella fupe-riore: & quefta chiamano i Greci Gomphofis, noi altri fin’adetso non le habbiamo dato nome aleuno. La Symphyfis od unione fi fa in duc modi,o mediäte ner uo,ö icgatura:comefan moitegiunte^&inodi della fchiena: &chiamafiSyneu-ro/is. O mediante alcuna cartilagine,comefannoalcune parti dell’ofso del petto: &: quelle dell’ofso della collottola:& quelle di quelle degalloni chiamafi Syn- ehrondrofis. Qnefte fon tuttele forti delle congiunture dellofsa, infieme col nome ehe ad ogif una di boro diederogli Antiqui.Nel che mi pare efsere piu conforme all’intention di GaIeno,chequanti di quefta hiftorjainfin’adefso han parlato. Anchor cheegli vadatanto contufo nel principio del libro dellofsa jcheenecef-fario dire,o che il tefto e corrotto, o che egli non fi ricordö di quel, che poco in-nanzi hauea detto. Pcrche hauendo prima afFermato, che ncllaSynarthrofise aleuno mouimento,dapoi da efsempidi congiunture,nellequahniun moto firitro ua. Si che o egli vuole intende^che nella Synarthrofis non e moto aleuno, & iöt-to la Diarthrofis intefeogni forte di mouimeto,o dimenticoffi il terzo membro, ilquale io adefso ho aggiunto,le cui fpecie fono quelle,che egli attribuifee alla Sy-narthrofis,o mouimento olcuro.Diceanchora,che la Symphyfis, od vnione fifa alle volte col mezzo di carne, il che fein ofsafipuö venticare,ene denti, i quali il medefimo dice non congiungerfi pervnione,& percio non l’aggiungoioa ‘ » yv _ quella Dell’Anatomia del Valuerde quella diuifione, che io fd, come neanche aggiungo 1’ vnione, che fa Vurioffo con laltrOjfcnzaeflercicolanelmezzo,pernonl’hauervedutoinfin adeflo. Mafia,co-mefi vogliajbafti intendere, come chiamauano gli antiqui quelle congiunture,ac-ciocheleggendo i libriloro,nö ci caufino ofcuritade. Etperciöaggiungero ancho-n Coüo. ra,che Collo chiamauano eglino vn proceflo aguzzo,al cui fine fi fa vna coccola,Sc Tesia. la coccola chiamauano T e(ta-& fe’l proeeflo non hauea tefta,nol chiamauano col- coronon. lo,fe non Coronon,ehe vuol dir proeeflo aguzzo. Et Neruo diceano,cofi i capi de‘ Nemo. mufculi,&:le legature dell’ofla,come quei che näfconodelleceruella,&: (pinalmi- dolla. Prefuppoftoquefto cofi in commune, Tara bene incominciarea trattaredi ciafeun’oflö da per fe,facedo principio dalla teftacome da membro piu principale. ‘Deti’ojfa della T eßa, 2. TEfta, & capo chiamano i medici tutta quella parte, che cuoprono i capelli, la cui natural figura eacome vna pallaouata,ocomprcflavn poco con le mani a ta.iiii.fig.i. guradellateßa dailati^piulargadidietro,chedinanzi,madaamenduelepartirileuata,(anchor che alquanto piu d i dietro) & piana nel mezzo, Ha anchora la tefta altre quattro fi-i ^reqmitro gure,fenza quefta$piu moftruofe,che naturali.La prima ddlequali e b bafla dinan- b ta.iiii.fi.ü. a*tadidietro.Lafecondaecalcontrario,altadinanzi,&bafladidietro.Later c n 1 1 za d bafla da amenduele parti, & alta nel mezzo, come quella, che fannoledonne um‘ mI* Genouefi a lor teneri bambini,& come quella,che hauea Therfite, fecödo che dc-feriue Homero. La quarta ee piu larga chelunga, quafi comefon quelle de gli Indi e- ra.iiii.fi. v. del Peru,laqual rade volte fi vede neilenoftreparti. Sonui ancheoltreaquefte,di-uerfe altre forme di tefte,lequali non curo di raccötare,per vederfenc ranflime vol te.La tefla che ferbala/üapiu propria figura ha vn’o flo,che lacuoprc tutta, ilquale i Greci chiamarono Cranium, i Latini Caluaria,noi altri il chiamiamo a fimilitu-le c^ne ^rec* ^ Craneo. Quefto Craneo fi compone d’otro ofla,dellequali il primo ue pam. occupa fco mm un emente la fronte,fin paflato il mollame, &: chiamafi l’oflo delia f fa.i.B.t.iiii. fröte,per lo.luogo che tiene.il fecondo & terzo § fanno tutta la Coronella,& fi chia fi.i. L. mano l’ofla deIlacoronella.il quarto & quinto h occupann amen duele tempie, (in g ra.iU.t.iiii. queft’oflafonoibuchidellorecchie.) IIfefto1 piglia tutta lagollottola, Sčlameta h’Dmtsu del fondo del craneo, & chiamafi l’oflo della collottola. II fettimo s incafla k nel „ii.fi.Ld. mezzo del fondo del craneo,come vncuneo(dalchefudetto Cuneale) &failcen- ita.iii.B.t.iiii. tro o radice del concauo de gli occhi,&vna parte dellato di fuori delL’ifteflb con- _ . cauo. Queft’offo alcuni.ilcontanofra \eoffadelcapo•,alcurialtriftaquelle della qqq, VU mafcella fuperiore> per efler mezzano fra l’vne & l’altrej ma piu ragioneuolmen- ta#Vi£ te fi puo contare fra quelle del capo, attero che occupa vna buona parte del fondo dilui. L’otrauo1 empie tuttoil buco del fondo dell'oßo della fronte, che rifpondc aiforamidelnafo. Fu queft’oflöchiamato da Greci, os Ythmoides,che vuol dir I ra.v.fi.vi. g oflo co!atore,per efler forato come vn criuello. Altri il chiamarono Spongoides, indue modiß ^er efler bufo, come vna fpugna . Queft’oflallcongiungonolcmpremmttigU edgiungono Vcf huomini, o mediante certe commiflurc ,come fan quelle del craneo; o col mez-fa del craneo, zo di certe righe & harmonie, comefa tuttol refto, non oftante che in alcuni vec-Le commejfure chi nonfi veggiano le congiunture. Le comraiflure del craneo, che ha ia fua na-turaiTe° nCt~ tural figura, communemente fono tre,dueche lo partonoal trauer/o, & vna chel CommepraCo fende per mezzo. Delle dueprime Tvna m pafla d’appreflö il mollame, & arri- m_ta.iL A.ta. ronale. ua da tempiaatempia, laquale i Latini chiamarono Sutura coronale, oinarca- üü AI. AB. ta, perche pare vnarco. Quefta commiflura in alcuni e piu alta, che in alcunal-tri, nondimeno in tutti ftaappunto tant alta, quanto pofsono aggiungere col dito dimezo,ponendo la polpa dellafuamano nel voto del nalo traciglio & ci-glio . L’altrapafsa 11 per la collottola, & fa una figura fimile alla lettera maiu- n ta.ii.iii.B. fculade’Greci,chiamata lambda a per laqual cofafuchiamataLambdoide. La uumbdoide. terza pafla 0 dal mezzo di quefta feconda, per mezzo del craneo fin’alcongiun- 0 ta.iii.c.ta. gerfi con la coronale 5 rade volte, (& molto meno nelle donne che ne gli huo- iiii.fi.i.m. mini) pafsaper mezzodeila fronte, final principio del nafofraleciglia . Quefta commifsura e molto fimile ad vna faetta, & per tal ragione fu chiamata Salz» sagittale. gittale . Tutte quefte tre commifsure infieme xapprefentano la figura d’vnaH grande; grande,come molto bcnc noto Hippocratenel librodclleferitedelcapo.L’altre ^ commeffure tefte che nö feruano qfta natural figura, fe be fon copertedalcraneo come la fo- dtlle teile, che pradetta,nödimenonöhäno1’ifteHecömeflure.Percheqlla,acui mancalaparre K0J- natH' .... .. altadinäzi,nöhafenölacömefTurafagittale,etlaläbdoidc,lequalifannovnafigu r*u P ra ^ T maiu^cul° p- Quella a cui maca Ia parte alta di dietro, ha la fagittale q t.nu. .m. ^ coronale fole,che fanno l’ilteffa figura del jl maiufculo, ^ ma volto al riuerfo. Quella che e alta folo nella coronella, nö ha la cömeffura coronale, nelaläbdoi-de;mainluogodi qfte ne ha vnaltrache attrauerfa il capo p mezo, &:fa vnacro-i t.iiii.fi.iiii. cef/cölacömeffurafagittale.Hänoanchoratuttelecaluarie(fenzaletrecorn- Le commeffure mefifure dette)altre due nclle tepie di fopra l’orecchie, che1 väno in arco dal fine gh.’1’ della cömeffuraläbdoide,io|inoal fine della coronale. Lequali fi fanno mediäte Ja cögiuntura deirofla,nö cohiele fopradette, anzi l’offo della coronella da ogni parte finifce,afrottigliädofi come vna fcaglia, & entra di fotto l’ofla delle tempie dal fuolato,che mötäno in su.Per laqual cofa alcuni nö ha voluto chiamarlccö-meflurefeniplicemete,ma cömeflure fcagliofe. Hanno anchora tuttelecaluarie < vn’altrapicciola riga, öcömeflura, (pariando piuliccntiofamente)cömuneairot z t.v. fig.i. tauo offo,&aquel della frÖte,1 laqual circöda perdentro del craneo la parte di- nanzi,& quella da i lati del buco dellofib della fronte,che rifpöde al nafo. A que- L(t Commejfnr» fta cömeffura nödiederonomealcunogli antiqui. Iofemprelachiameröcom- hyoide. meflura hyoidejfi per eflerella moltofimilealla v deGreci;fi p lchifarela circun- Diurigkeohar locutione nel nominarla. Hafimilmetelacaluaria fenzaquefte fei commeffure mome' « t.iiii. %vi. proprie,altreduerighe,uod harmonici&ognvnadiloro nafce dal fine della cö-c c’ meflura lambdoide,& fi diftede per di fotto della collottola, (beche alquäto ofcu ramete,)&:paffa fra’lnodo della collottola,che fi giiigecol prim’oflö del collo,& la parte deU’offo dell’orecchia fimigliate ad vna rupe, &č va innäzi giungendofi a poco a poco cö lafua cöpagna,fin chearriua al fine dcll’otfo della collottola, do-* t.üii.fig.vi. ue tinifconodi cögiungcrü xcol mezzo d’vnapicciola riga,attrauerfata Fra lui,& nn. i’oilb cuncaIe,appreffo i pertugi del nafo,che rifpödono al palato. Daciafcunadi Alm due rigbs 1 y taiiii.ft’g.vi. quefte righene mötavn’altra verfoa dietro7per lecöcauitä delletepie,,cöcerti ohamonie. op. D circoliintorti,verfolapartedinäzidellecömeflurefcagliofe,z&:daindi calavn z t.iiii.fi.i.G pocoauanti,&ficögiunge col fine della cömeffura coronalc;&dapoicala nel medelimo modo vnaltro poco,3 fin preflqal cäto di fuori dell’occhio, douegec-f t R ta vn ramo,b ch’enträdo nelL’occhio paffa p la parte di fopra de lati di tutto il lüo 8 ipatio,fin che vieneacögiungerficöqlladeiraltro lato,fraleciglia.Gettatoque-c t.iiii.fi.vi.d [to t a iyio fegue la riga il luo cämino innäzi,c & calädo nel medefimo modo, che moto per Ve tepie vvua vnftaoa\f\.nc de gVi vitimi deti mafccUari- &č da indi torna a mötare aiquätoin obliquo p tutta qllaconcauita,che rilpödeal voto del na-I i t.v. fi .i. L fo;finchcarriuaa cögiungerfiFra di,ottau*oflb,&il cunealecöqlla,che nella iftef laguilä vieneptutrofaltrolato. Qneftacomeffliraappare chiarametepla parte di detro del craneOjCherifpödealleceruella. NeJlaqual parte fi vede fimilmente e t.v fi.i. v (ja ogni fuo lato vn altro ramufcello, che nafee di lei,c Sc e cömune alfollo della fröte,6^al cuneale.Quefti ramufcelli fi dimoftrano anchora detro del voto degli occtii,poeopiuinsudelcetrooradiceloro jnödimenolarigaod harmoniagla parte di fbtto apprefib ibuchi del nafo,che rifpödono alla gola,quafi nö fi dimo-ltra Quefte fon tutteleeöme(Ture,& righe o harmoniedell’offa della tefta. Delle quali aicune pi u manifertametefipalefano, alcuneno^comefacilmetein qualfi voglia caluaria fi puö vedere^ & molto meno fi veggono negli huomini ehe ne fanciulh.Et ii come negli vni,& negli alrri s’appartano sčza molto trauaglio co-cedogli^colu alcuni vecchi nösappartanopniuna via,anzi pare ehe fi fiano vni te rolla.Mediäte qfte cömefilireo righe o harmonie4fi diuidono tuttel’ofia delca po in qfta forma.Quel della fröte,p la parte piu alta,fi diuide da qlle della coronel niHißone dejr la,col mezzo della cö meflura coronale; pla piu bafla,da qlle della mafcella fupe- Ca^ liore, mediäte qlla che attrauerfa il nafo vicino alle ciglia,incominciädo dal cäto di fuori,de gli occhi,per li lati: daU’ofla delle tepie,mediäte vna parte delle com-melTure fcagliofe: per di fotto, (dentro Io fpatio della caluaria) dall’ofio cuneale, mediäte la riga,che efra le radici dell’occhio. Di modo che queft’oflb della fröte viene Ad eifere quafi tödo. Quelle della coronella fi diuidono l’vno dall altro, col MaUFal. B mezzo 1 ' th . •» Libro Primo mezzo delia commeflura fagittalqdalla parte dauantifi fparte ogn’un di loro da quel della fronte; mediante ia coronale; per la parte di dietro dall’ofTo della collottola, coimezzodellalambdoide; per la parte di fotto ,daU’ofla delletempie, mediante lefcalgiofe; dal cuneale, mediante la parte della riga communeal-Tofla dei capo 5 &a quelle della mafcella fuperiore, ehe dicemmo camminare innanzi,dalla parte dinanzi delle fcagliofe, infino al fine della coronale. Di modo che queft’offa vengono ad effere quadrate, eccetto in quelle parti, ehe affotti-gliandofi come fcaglie, entrano di fotto quelle delle tempie; nella qual parre fon mafficce,&nel reflo tutto ovoteocauernofe ; &tutfellelonoalquanto piulun-ghechelarghe. Quelle delle Tempie fi diuidono,dalla parte di fopra, oucfi congiungono con quelle della coronella, mediante le commiffure fcagliofe; dalla parte di dietro, & da quella di fotto, dall’offo della collottola, mediantela riga, ehenafcedelfin dellaiambdoidc;perlapartedauanti dalfoffo cuneale, coi mezzo della riga o harmonia che montando per lo concauo delle tempie, fi ri-giungealla parte dinanzi delle commeffurefcagliofe5dalprinVoffo della malcel-la fuperiore, mediante quella commeflura fimileadunas. Di modo ch’elleno vengonoad effer tonde, tollone via (come dapoi diremo) quei procefsi, ehe hanno . JLoffo della Collottola fi diuide da quelio della coronella, mediante la commeflura lambdoide; da quelle delle tempie, mediante le righe, ehe na-fcono della lambdoide: & dal cuneale, coi mezzo della riga attrau erfata,ehe co-giunge ie due, ehe nafcono della lambdoide. Di modo chehacinque lati 5 fiffal fine della lambdoide due 5 altri due infino al fine deH’harmonie; & vno ehe fa la riga,che5lcongiunge col cuneale. Quefto Cuneale fi diuide daU’offo della collottola, mediante lafopradetta rigaj da quelle delje tempie, coi mezzodellal-tra, che da ogni lato nafce di lei, & monta (fi come dicemmo) per mezzo delle tempie, fin alie commeflure fcagliofe; fi diuide appreffo dalPoffo della fronte, &da quelle della coronella, mediante quella riga, ehe nafce delfine della fopradetta,&ilramo, ehe nafcendo di lei, &entrando nellocchioper lo canto di fuori attrauerfa (come habbiamo detto) fin’alcongiungerfi con quel dell’altro lato j & dalfottauo oflo coi mezzo de fini diquelle,chepaffando per lo eftremo de gli vitimi denti mafcellari,fivengonoacongiungere nella forma detta fra le radici dell’occhio j fi diuide anche dal Ia mafcella fuperiore, mediante tutto il reflo di quelle righe dette. L’Ottau’oflö fi fepara dall offo della fronte , coi mezzo della commeflura hyoide, ehe lo circonda tutto per lopra ; eccetto in quella parte, ehe habbiamo detto feparatfi dal cuneale medianti i fini di quelle, che attrauerfano 6 abbraeüano queUo fpaüo deV rvaCo , che rifpondc al palato; &dalledue offa della mafcella fuperiore, checontengonoi denti,mediante la riga, che da un lato all’altro calatra le fineflredelnafo j &: dall’offo cuneale, col mezzo della detfa riga, che per la parte da baflo fla vicina a i bu-chi, che rifpondono dal nafo al palato, appreflö gli vitimi denti mafcellari. ZmmcLe et Tu^ <3Lie^ commeflure 6 harmonieorighe,chediuidonoVoffadelcaponcl righe Jel capo, modo detto, feruono non a fare, chela tefta refifteffe meglio a i Cölpi, come al-cuni penfano (perche ragioneuolmente affai piu refifte eüendo d’un oflo folo, oltre che i colpi, che toccano le commeflure, fono fenza comparatione pi u peri-eolofi anzi) feruono tutte principalmente, che la dura madre s’attachi meglio al cranco,entrando fra oflo,& offo ; & non caggia fopra le ceruella ; 3c infieme perche la tela chiamata Pericraneo,che nafce della dura madre (come al fuo luogo diremo)poffa vfcir perloro, Aiutanoanchoradieperloro firifoluanole humi-dita del capo. Et per talragioneifanciulli,(che hanno iceruelli piu humidi) hanno quefte commeflure aflai piu aperte, & rallentate 5 principalmente nel molla-Cpmparfitione me, doue vi hanno ordinariamentedi molta crafima. Or ritornando al propo-deü'ojfa delca- fito noftro, Di tutte quefte offa quelle della coronella fono le piu fottili, 6c fiac-^eufdeUco c^e ? & dentro cauernofe ; (eccetto in quella parte che fi congiunge con quelle roneüa. * * °° delle tepie)&lifciecofi di fuori,come di dentro. Becheper 1 a parte di dentrofan-gw delu col- no certi piccioli riuolif come folchi,ne quafi le vene, & arterie della dura madre f t.v.fi.ii. lottoU. pju ficurametefipongono.Quel della collottola eaflai piu forte, & duro,benche non vgualmeted’ognipartejperchein quella douce fearnato,della qual nqnafce niiino De'l'Ofla 6 niuno mufculo e tanto piu duro,che quel della fronte,quanto quello della fronte e piu durochequel della coronella. Nondimeno neancheintuttaqueftapartee g ta.v. Ei.ii. vgualmetegrolso^perche nel fuo principio e di molto maggiorgrofiezza.gTut-k !* ta quefta parte grolsacon tuttoilluorcfto.ch’e (carnato, hadentro certepicciole h Ia medefi- concauita, feparate con vna molto forte feaglia deJl’iftelso ofso,h come quelle, ma- che hanno quelle della coronella, ö quel della fronte, nelle parti oue fimilmentc fono /carnate. II refto di queft’ofso,che e quella parte,checommunementechia-miamo la collottola,e fottile & forte,& fenza concauita: & ha nel lato di dentro i la medefi- Vna1 riganleuata come cofticciuola, ehe attrauerfandolopermezzo,dalprinci-k 2iib v ii Pio c*c^a Parte ^carnata»fin’al ^uco deUa fchiena, lo aiuta ad eifere piu forte. Da i fi. ix. 1 Jati di quella cofticciuola fi fanno nella parte di detro due feni, oangoli, knequa-Ji (ia ii celcbro. La parte vitima pafsatoil buco della fchiena fi vaingrofeando, a pocoapoco,finchesapprefsaallofsocuneale:douemanifeftamentee piugrof-ib. Ha fimilmente queftofso,nella parte di fuori,dalati dell’iftefso buco,alquan-J tiiii.fi.vi.II toinnanzi, lduepicciolete(le,onodi,piulunghi,chelarghi:iqualificongiungo-no coi primo nodo dei collo: &: fopra loro,comefopragangheri, alziamo&: ab-bafiiamoilcapo. Quefti nodi fonduegiunte, come manifeftamente fi vede ne fanciulli:ancor ehe ne vecchi fiano tanto vniti, ehe paiono partedeU’iftcfso o(so. Et e da notare, che tutto queftofso ne piccioli fanciullini e diuifo in tre, median- rtjfo dju e»u te tre rig h epi ene di cartilagine :delle quali vna ne va dal fin della commefsura lottoU ficomp» lag ir ta le, final buco dell’ofso della fchiena: & diuidc in due pezzi quella parte di nedt1r,° queft’olso, che chiamiamo la collottola. L’altre due vanno, vna per lato, dal mezzo viddettobuco, vicinoal finedelleduetefte, ehe fi congiungonoal primo nodo dell’ofso della fchiena,fin alle righe,che fi cögiungono con la lambdoi-dc,infcontrodeiprocefii fimiliallemammelle. Nondimeno tutto lolsoperla parte d i dentro e gualmente lifcio: per la parte di fuori, la parte (carnata c lilcia, al reflo,ehe fa vna parte del fondo del capo, e manifeftamente alpro, & difugua-m t.im.fL vi.s J c,111 accioche mcglio potelsero inferiru i mufculi. Lofsodella n fronteemez- L'offoAtQ»frm n wui.fi ui. zanonaduro,&tenero:&lebeneapprefsolecigliaealquantovoto,nondimcno u' v n pocopiu in su ri torna mafiiccio,& duro,per tutta la fronte,fin’a i capelli, doue coininciaaintenerirfi,&a(sottigliarfi,quantopius’auuicinaairofso della coronella. Qudta e quella parte, che per efser ne fanciulli tenera, come moIlctta,fu ° kmcd.fi I c^1,amata ^ mol la me. Queft’ofsoin niuna parte epiu fottile,0 che in quella, che p mc ’ rifpondealvotodegliocchi: & in quella che ficongiunge con lottauofso P del capo: perchc in quefto luogo e fatto di due molto fottil (čaglie vote,& piene den-ti o d’ aere, ne p>\u ne meno ,cY\e Ve concauita vicine a\\e eiglia. Et e da notarc, ehe queftc concauita,che dicem mo efsereapprefso leciglia,fieommunicanoa quelle,ehe diremo elsereneiroßocuneale, medianti aleuni (piragli, cheattrauerlano Tottauooiso. Inqueftecauerne,öconcauita,fidi(ponefacre,chevaalleceruel-la, ticomenepolmoni, quello,chevaaleuore . Q^lledelletempiefonmolto znm differenti,ogn’vnofrafe: perchelapartelordilQpracheficongiungecon la co- pt, lonclla, e lottile,& mafliccia, di fuori li(cia,di dentro alquanto difuguale,& cor-rilpondentealla figura delle ceruella:lequali(comc al fuo luogo diremo) fan-no nella parte di fuori apprefsoil craneocerte volte,& giri, fimili aqueidelle q t.iüi.fi.vi.n budella. Quella dabafso, cheficongiungeconl’ofsocuneale,& quello della collottola, e a(pra,dura, & dilugualeiprincipalmente nella parre di fuori, che rifpon-dealla ^ riga, che congiunge quelle, che nafconadel fine della lambdoide, &di-uidelofso della collottola,dalcuneale: nellaqualfonafprecomepietra pomice, &: percio furono da Greci chiamate Lithoydes, che vuoldir petrofi,o di pietra. Ogn’vnodiqueftbßa ha treprocefii,vno nella parte di dietro pafsato il buco del- ^ x tiiiL fi.i.vi. i’orecchia,r fi mile ad vna mammella,per laqual cofa fuchiamato procefso mam' f^euftempt!, miliare: vn’altro vn poco piu a bafso verfo a dentro, alfin del luogo, doue la ma-f i“ fi vi i ^ce^a inferiore fi lega con la fuperiore, ilquale e fimile f ad vn puntaruolo o fpro-‘ m* ’ ne di gallo, & percio il chiamaronoi Greci Stiloides. Quefto procefso eranto fottile, chebenche mafilcciofacilmente fi rompe: & perciö rade volte fi tro-„ ua nelle caluarie , che fono ne’ cimiteri. 1 II terzo che fta nella parte dinan-u tüiifi.i. z zi j fi va acongiungerecon vn u procefso dellolso della mafcella liiperiore,ehe fa Tangolo di fuori dell occhio; & amendue fanno vna punticella, che fi eniama. B 2 l’oiso Libro primo f ofio giogale,per efscr fimile advn giogo, come diremo . Nel mezzo diquefto proceflo,«St dei mammillare x vi fta ilbuco delf orecchia. T olti via quefti procefli x la m e J. o z'ojfo tunealet reftanofofia tonde. 1 Ilcuneale medefimamentee cofi differente5 & percio gli y fi.y/. Antichi il chiamarono Polymorphon; che vale tanto, quanto di molte figure. “oo.tv.fi.iii. Queft’offo da lati,«Sc nelle concauita delle tempie e fottile&: mafiiccio;nella parte di mezzo,che e come fondamento del capo,e piu groffo, che niuna altra di lei, «Sc il cmealenoe Votodidentro;&; nel voto vifonoduezfoffe, feparatemediäte vnafottilfcagliaa *£ y. fertugtito, deq’ifteffoofib^difottolorovenevn’aitra piu picciola,circondata della mede- ‘ u‘ fima forma; «St muna di loro rifponde a parte alcuna, eccetto al voto della frote;b b la med. f 6c al nafo;non oftante,che Galeno penso,che quefta parte di queft’offo fuße forata,come criuello,ad effetto che per lei la fkmma del capo fi purgafie. Ma per que-fto effetto fu ordinata vnac come ghiandella,cheftain vnpicciolfeno,chcfifä c Hb. v. r. ii.fi. nella parte piu groffa di queftbfiö,checorrifponde alle ceruella, fimile ad vna fei- XI,£ s:fi-xv-la;& di lei efcono due picciol riuoli,quafi niente concaui,per liquali la detta flem- F‘ * A ma fi purga,come fi dira,quando tratteremo di tutti i buchi del capo: in commu-jproeejftdelTof ne.Haanchoraqueftbflbfeiprocefli,comeali,ddueappreflblagroflapartcdilui, d t.v.fi.i.y fecmeale. che rifponde alle ceruella,lequalifannoil centro ö radice d’amendue gli occhi, 6c rapprefentano l’ali d’vna farfalla;e altri due da i lati, che empiono il voto delle te- e tiiii. fi. vi. pie, di fotto fofiö giogale, & paiono ali di pipiftrello 5 6c i due vitimif nella parte 006. t. v. fig. piu bafla, che fcendono, ogn’vno dal fuo lato, fin’a gli vitimi denti mafcellari 5 «St fi fanno come vna porta inarcata al principio del voto del nafo, che rifponde al pa- p p”1* ta ^ lato; St rapprefentanoquafilamedefima figura, che le grandi; per laqual cofa fu iii. h l’olfo chiamato Pterigoides, che vuol dir cofa con ali. Nel mezzo d’ognvnadi quefte due ali vi e vna concauita,di cui nafce ficuramete(come diremo)quel mu-L'oUnu'ojfo del fculo § che e nafcofto nella bocca, & aiu ta a dimcnarela mafcclla da baffo. Lot- g li.ii.t.vi.D Uuün. tau’ofloffcheoccupa il buco dell’oßo dclla fronte,che rifpöde al nafo, St e minor di tutte fofia del capo) e ouato, «St piano, & forato come vn criuello. Et ha due procefli,l’vno nella parte1’ da baffo, ilqualefendelefinefire del naföpermezzo, h ta. i.p. 6c fi congiunge col fecondo ofio della mafcella fuperiore (come diremo;) faltro * tv. fi.i. u nella parte difopra, che rifponde alle ceruella, mediäte ilquale fi diuidono in luo-ghi o feggi, in che fono gfinftrumenti delf odorate. De gli oßicelli delforecchie. fap. 3. ANchor che Galeno,& il Vefalio trattino fubito dopo l’ofla del capo,deIVof-fo chiamato giogale, per farfi in parte d’vn proceflo delfofla delle tempie; Nondimeno perche anchora fi fa d’ vn’alrro procefib del prim ofio della mafcella fuperiore,non mi par conucnientc parlardi lui,fin che io habbia trattato delfofla di detta mafcella;ilche faro fubtfo,che haurö finito di trattar delf oflicelle,che fono dentro delforecchie. Giä dicemmo,come in ciafcun’offo della tempiavi era ilprimo buco vnaconcauitä,chiamataforecchio. Quefta concauita ha quattro buchi jdequali deWofo, delle faremo particolar mentione nel fuo luogo.Hora parlerö folo del primo, per efler tempe. neceflfario alla dichiaratione di quello, che io ho da dire. Quefto buco comincia dal principio della concauita delfofla delle tempie;«St va torcendofi, comeluma-cha,fin’al voto del capo, che rifponde alle ceruella. Dentro diluivifonoalcuni3 a tv.fUiii.Ä feni o concauita,lequali tutte non meno,che lui, fon coperte d’vna föttil tela, che fi fä delf vno de neruib del quinto paio,chenafce delle ceruella. Fra quefte conca- b ta.v. fi.iiii uitä,che fono molto differenti frafeftefle,ve ne vna ctonda,&piana, circondata lodeWoncchie ^>vn arco dbflo alquanto rileuato. In quefta concauita fon tre oflIcelli.Il primo d c «-v.fi.iiii. H orecc te. yjcbjotap^tccfifuorijapprefsof orecchia,ilquale ha due piccioli procefli, come dtajv.fi.im. gabuci alfingiu,con i quai s’appoggia alle mura delfarco.De quäle quel di fiiorie e t>v>£jjü,r verfo f orecchia e corto, «St grofsetto, Sc largo, 6c finifce in vna punta aguzza. Quel di dentro ( che e piu verfo la tela che cuopre le fponde di tutta la concauita, anzi sinferifce piu in lei, che inquella di fuori) epiu lungo f «St piu fotti- £ c.v. fig.iiii.f Lj «St finifce in vna punta intorta, come vncino, a cui la detta tela s’attacca. II corpo di queft’ofso e quadro, 6c piano; di fbpra la lüa maggior parte e piana,il refto Dell’Ofla. 7 refto e totido. Diniodoche e fimilc ad vnaincude, o dentemafcellare: a cui fi-milmente fi puö comparare, per non hauer piu di due procefli, fimili alle radici fue.Quefto officello fi vede chiaramente,fendendo per mezzo il detto buco del-Porecchia.E anchora in quefto medefimo buco,apprefso la detta concauita, vna molto fottil tela,che e tranfparente,come vetroilaqual cuopre, & tura comeco-perchio il principio della concauita verfo l’orecchia. In queftatela(perla parte di z/^ g ta.v. fi.iiii. dentro)eattrauerfatoilfecondo§oflicello(ficomeftannolecordenelciembalo ceiio. CLMNP q. iotto ja carta pecora,)ilquale e lügo,fottile,&: vn poco ritorto,comerofso del- la cofcia . Et nella parte di fopra ha due piccioli procefli, fimili a quei, che di-cemmohauere l’iftefso ofso della cofcia: mediantei quali s’attacca piuficura-mente aila detta tela. Pafsati quefti procefli fa vna tefticciuola tonda, & lifcia. Di forte che tolte via le due tefte, che ha l’ofso della cofcia appreßoilginocchio, gli fariaquefto tanto fimilc in figura,quantodifugualeingrandezza. Quefta te-lücciuoia fcoftandofi alquanto dalla detta tela verfo in dentro, filega con Ia parte deiraltr’oflö, fimile all’incude, mediantealcune molto fottil tele$ comechile-b t.v.fi.iiii.r. gaffe vn martello fopra vn incude. h Ilterzooflicelloetriangolare,& fimile ad H vna ftaffaj & e fituato neU’iftefla concauita, appreflo il buco cieco, & in lui s’ap- lo Worecthit* poggia il maggior proceffo del prim’officello» JDeltoJfa della maß eila fiiperiore * fap' 4** Hiamafl mafcella fuperiore tutta la faccia dalle ciglia aila bocca; & ha dodt-ci olfa,fei da ogni lato5 differenti nö meno in grandezza,che in figura; ben- , r . .... . chequafi tuttcfottili3Scdure,perchepefino manco,&refiftanopiu.Diqueftb£ aQ Q Q faaiJprimofäiIcantodifuorideirocchio,dalfindelleciglia,f7ncircailnafo,&la fertore. ^ ^ maggior parte della mafcella,& vna parte dell’oflo giogale,comefubito diremo. li fecond b lamede. n H^condob (cheefottil,comefcaglia,&quafi tondo)failcantodi dentro del- rocciiio.apprefTo il lagrimale; & e il piu picciolo di tutti quei della mafcella .Et per effer tanto iöttile, & flare in luogo cofi hu mi do, come e il lagrimale, doue fa-eilmente fi corrompe, di rado fi troua nelle caluarie de cimiteri. Quell; o (To ve-riffi mamente pare parte dell’ottauo,di quelle del capo;come ogn’vno potra pro-uare, fpartendo per mezzo vna caluaria, 6c procurando di fcauar intero il detto ottauoffo,perch.e\e'vcdeta'vuvtc,YrvcdVantia\cunefcagUe. c llterzo fta fubito 1 terz-*‘ c, la med. p. ^ et rQ ^ fecontj0 5 & £ quadro, & vn poco maggior di lui; empie tutto quello lpatio t ra’l fin d el fecondo offo,&: il cen tro dellocchio; & e tanto föttile, ehe tra-lucc come rna fcaglia. Rompcndolo/5 vededentropicnod’alcunecauerne,cir-« coodatctuttedaltrefcaglie. JI quarto d Sc il fuo compagno, a cui fi congiunge,11 d ia med. s s ^f0110icmaggioroffadituttequelledellamafcella,&:inloros’incaflanotiittii denti)tanno quafi tutto il palato,& la maggior parte de lati del nafo, & quafi tutto il luo fondo. Nondimeno irt quefte due vltime parti nonfonmafficcieanzi lbn pienc di certi pertugi fimili alle brefehe, cioe fiali di mele . Queft’offa fra gli altri buchi che hanno,lorvno,(chee quei,che fi vedenella punta dellegote,&:co-mincie n el concauo deU’occhio)anchor cheal principio fia circondato d’vna fottil fcaglia,nondimeno vn poco innanzi ehefinifca, e circondato da vn forteoflo. Et fopra lui fi vede vna picciola riga,ehe non penetra piu,che final buco-come ne anchora penetra fal tra,che fi ritroua in alcuni fanciulli al principio del palato,ap prefTo gli denti canini, laquale in niuna forma, (ehe habbia veduto io) paffa in- . c ia med. q nanzi, come fa ne gli animali bruti. II quinto,e & quei, ehe gli rifponde dalVal- 3*» x tro lato, fanno tutta la parte dinanzi del nafo,fin’allefue cartilagini,& la meta de lati. Et fon quefVofla dure,6č mafliccie, fbttile, & larghe, ma ben afTai piu lun-ghe5 Sč hanno quattro lati; & fono vn pochetto piu larghe di iotto, ehe di fopra. f ra.iiii. fi.vi. \\ fefto coi fuo compagno f fanno 1’vitima parte del palato, & del largo del nafo, iififfo. 11 n che rifpöde alia bocca$&: fono taroffa larghe,& fbttili,& forti. Et i lati deli’vitima vnaim efficti parte dognun di loros appoggiano alle püte de procefli di fotto deU’ofTo cunea- Ä g la med. 22 k. L’altra meta fta in aere 3 & fa vna C. «Senza quefte dodici offa ve ne vn’altro S ■ ;; B j ehe Libro Primo ehe fta fra Toffb cuncalc,&quelle del palato,ilqual diuide il voto dei nafo, ehe ri-fponde al palato,& pare ehe foftenga il capo. Qucft offo e fimileall’aratro 5 di cui non fa particolar mentioneil Vefalio,per parergli di poco momento. Queftoffa tutte fi diuidono coi mezzo d’alcunerighe,lequali chiamero fempre commeffu-ie,dcofture,fi per fchifareconfufione,fi per hauerle Galeno chiamate di quefto nome Etperchetrattandodellecom meflqredell’ofladei capo »contämoquelle anchora,che erano communi alia mafcella fuperiore, hora tratteremo delle lue propriedequali fon noue,quattro da vn lato, allequali corrifpondono altir quat-U prim*detle tro fimili,neiraltrolatO;& yna in mezzo.Di quefte commeflure,la prima,1 ehe e h t.i.p. cSmfttre, dei- quella di mezzo, fende tutta la malcella d’alto, abafib, incominciando fra le ci-ltertw{CeIl*^U~ glia>infinoal fin dei palato,La fecoda1 nafee di fotto loflogiogale, di quella, ehe 1 1Y' ll°feeondx. dicemmo fcendere per loconcauo delle tempie; & da indi icende facendo vna 'V1* gobba innanzi, infin’alla punta deU’oflo della gota 5 dapoi monta in obliquo ver-io innäzi,hor diritta,hor ftorta per mezzo della detta gota,fin’airentrare nell’oc- . U terza, chio per fopra il buco,k ehe fi vede nel quarto oflb;& dapoi ritorna in areo,per de t,l,n* u jww tro dei medefimoocchio, verfo l’angolo efteriore, fin ehe giunge al luogo, doue incomincid,cheeappreflolafeflura,chefivedenellapartepiubafla delconcauo .... . dell’occhio. Laterzaefimile alia fecondaj &farifteflaftrada dall’altro lato La t*lul‘ quarta cominciaappreflbil lagrimale?& feendeperdifuori dell’occhio, fin pref-fo doue la feconda entrö;&: iui entra in luij& va alquanto in obliquo all’insu, fin quafi al mezzo del voto dell’occhio, douegetta vn ramufccllo, che morando fi-milmenteinsu,(vn poco verfo la parte dinanzi) fi congiunge con quella, ehe dicemmo feparar 1’oflo della fronte dalla mafcella fuperiore.Gettato quefto ramo pafla fin’al centro de gli occhi,doue motando vn poco in areo, fi ricongiunge co U vuint*. quella,con laquale ho detto cogiungerli il ramufcello. La quinta fa il medefimo Lacamminodali altroIato-Lafe(ta,&tettimaronafconodalprincipio delleciglia, m tiiii.fu.g tima. &ca!anodiritreperglilatidelnafbfin’allefuccarrilagini.Lbrtanaarrraucrla11 il n T* “u- VI’ VoctxHx. paIato,appreffoil fuofine,incominciandodagli vjtimi jnafircJlari dcllacömefiii u . r ra,che dicemo fpartirela mafcella fuperioredairofso cuneale; & cammina in ar- fo/rfdiwfi* co vcr^°^a parteanteriore,fin ehe arriua a cdgiunger fi nel mezzo della prima co- meflura con la nona,chefa Tiftefia ftrada da l’altro lato;&: d'amedue fi fa vnarco. Mediate quefte cömeflureproprie,&lecömuni, chehabbiam dette, fi diuidono 1’offa della mafcella fuperiore, fra (e ftefie,& dall’ofia del ca po,in qiicfla forma. II primo fi diuide dal quarto, mediantela fecondacommefluraj öddalloffo cuneate,col mezzo d’vna parte di quella,che ritornaua a feedere per Tofla dclle tem picj (che e quella,che fi vede dentro de\ voto ddYoccVvvo) 6c da\VoCCo ddk tepie, mediante quella,cheefimilead vna0f,&cögiungeidueproceflidiquefteducofla, o tiiii.ff.U che fanno lofio giogalejdall’oflb della fronte,col mezzo di quello,che habbiam, detto cntrarnelfocchioperlocanron di fuori,apprefio il fine ddie ciglia. II fecö-do oflo fi diuide dal quarto^mcdianrela parte della terza riga, che vä daJl’angoia di detrodell’occhio,nn douegetta vn ramufcello nel mezzo pur deU’occhio(come dicemmo) medianteilquale ü diuide dal terzo v & dall’ollo della fronte, mediante vna parte di quella,che habbiam detto fe^ara* Tolfo della fröte dalla mafcella fuperiore. II terzo fi diuide dal quarto,mediante la maggior parte della ri-ga,chefeguefin’al centro deirocchiojdalcuneale, medianteil tinedi qudfa nga; öc da quel della fronte,con vna parte dell’iftefla riga,con laqüal il fccondo ii diui-dea dalla fronte. II quarto offo fi fepara da quei del nalo dal liio Uto, col mezzo della quarta commeflura$5c dal fuo compagno,mediante la parfedella riga coni munej (che torna dalfondodel nafo,fin prefloal palaro)& dalprimo,fecondo,5c terzo,mediante le fopraderte righc}&: dallolšo della fronte apprefso il lagn male,col mezzo d’unaaflaipicciolariga,chepiglia dal princif>iodelcigl;o,fin preflo allagrimalejlaqualee parte di quella, chetante volte habbiä detto feparar la ma-fcella fuperiore,daH’ofTo della fronte. II quarto ofso fi d i uide dal fuo compagno, col mezzo dcl principio della commeffura commune5&da quel della fröte, mediante il fine di quella,chelo diuide da tutta la ma(cella;& dal quarto, mediante Ia quarta commeflura,comedicemmo.Ilfefto oflo fi diuidedal fuo compagno, col mezzo del fine della commeffura commune^dal quarto,mediante la quinta; dalioiso cuneaie,col mezzo della parte della commciiura,o riga,che iccndendo per Dell’Ofla. 8 perle tempie,& per gli vitimi mafcellari,rimonta in obliquo verfoinnanzi. Quelle fon tutte l’ofla, & commeflure della mafcella fuperiore. 9 cDelloffo Cjiogale. * Cap. J. a t.ii. FF. T N ciafcuna tempra fi fa vn ponticello di duea procefii, ehe efcono, vno dal pri-Jl mooflo della mafcella fuperiore; l’altro dall’oflb delle tempie ; dequali quello dell’ofla delle tempie e allai piu lu ngo,ma piu fottilejl’altro e al contrario. Quefti procefli fi eongiungono nel mezzo delle tempie,mediante vna riga,o harmonia b t.ii. F. t. iimil? ad vna fanno(come fi e detto) vna punticella,laquale i Greci chiama-iiii. fi.x. z.ii- rono Zygoma, i Latini Giogale, che vuol diregiogo; per efler fimile al giogo de VJ r- buoi. Quefta punticella,benche habbia nome d’oflo da per fe, pur in vero non e. c li.fi. ta.i. B Et fu fatta,perche di fotto lei paflafie piu ficuroc il mufeulo delle tepie, che chiu-tii.A de la mafcella di fotto, come nel fuo luogo diremo. Et percio fu fatta d’vn oflö duro,cupo di fuori,& di dentro incauato,perche meno rincommodafie. 2)ella Mafcellainferiore. Cap. 6. La mafcella m CHiamafi mafcella inferiore tutta la barba, i denti, i mafcellari, infieme con feriore nont di le ganaffe^a laqual fi fa di dueoffa,che fi eongiungono nella punta della bar v* & viii. ba,ne bambini,mediante vna riga,o harmonia,piena d’vna cartilagine 5 come fa l’o(To della collottola,ne gli huomini, mediante la congiuntura, chiamata Sym-phy(is od vnione.Di quefta riga nafcono le tele d’alcuni mufeuli, che muouono illabro inferiore. Quefta ma(cellae larga nella punta della barba, (nella qual parte, negli huomini,atiai piu difficilmete firompe,cofi cruda,comecotta)& di qui fi va riftringendo finalle punte delle ganafle,doue fi ritorna a far larga, ma piu vii.& viii. £ fottilej&cofi monta verfol’orecchie aflbttigliädofi femprepiu, fin ehe finifce in iiprimoprtcef-: t.ii.Lt.iiii. due procc(Ii,come corna. De quali quel dinanzi, che e piu largo,c fi alTottiglia in ßdtqueßsms fri. S la püta,&finifce fotto roflogiogalej&: in luis’inferifce(come diremo)fortiffima- , *'{Sndo menteil mufculo delle tempie. L’altro(cheepiutondo, & ha dal caj>ovnagiun-ta,ehe ne gli huomini e vnita con la mafcella,& perciö non appare)s incaffa in vn lc VctAiU-' angoletto d,che fi fa fra l’orecchia,& il principio dell’olTo giogale-& diftendedoti h. i.h.n. vui. ^aambeduei lati,fa vna tefticeiuola, che aiuta, che quefta matčella piu facilmen- ^ ^ te fi muoua-,\ac\ua\foU dimervauo tuttigUhuomini, 5c i\ refto de gU anunali, cc- mali> >hu0 cetto il Crocodillo,che muoue folamente quella di fopra,&: il Pappagallo, ene le mini dimena- dimenaamendue. In queftoango!o,o concauita(oltre alia cartilagine,ehe han- no UmafceU* notutrelalrrecongiunture)fenevede vn’alfra,ehe efraJarefliccioladella mafcel la,& leijlaquale elifcia,fottile, & tenera, &:in certo modo /Imile ad vna corda, o le^atura.Quefta cartilagine mai non nafee deirofla,ienon delle legature, che ab- b?acciano tutto in torno la congiuntura . Et mediante lei fi eongiungono l’oüa dure,per la maggior parte, fi perche piu facilmente fi muouano , fi perche meno Comg s.ineMjn fi offen dano nel muouerfi. Suoletal volta difluogarfi quefta mafcella aprendo la mafcella. troppo la boeca5 nondimeno facilmente torna al fuo luogo, mettendofi il dito Due bucht d* pollice fotto la punta dcirorecchia,alquanto innanzi, & premendo forte in den- ***** tro,prima da vn lato,dapoi da vn’altro. Haanchoraquefta mafcelladueforami, **• i. r ?iif fi viii da ciafcun latOjcvno,che comincia dalla parte di dentro,vicino i procefii giadet-v ’ ti,& rifponde nella parte di fuori,al fin del labbro, fra la * radice dell’vn dente ca- f r.iiii. fi. vii. nino, che non fa liiun altro oflb) come anchora,che crefcono tutto’1 tcmpo dclla vita noftra; (come fi vede in quelli,che hanno alcun dente meno; perche qucllo che gli ftaua in fcontro,comc non fi ftregola col fuo compagno,non fi confuma, & cofi refta maggior de gli altri,i quali crefcono tanto,quanto ogni di fi cöfu mano mafticando) nondimeno ne percio fi han da lafciare di non mettergli nel nii-Jdemifmmn mero dell’oflajpol cheniun’altro nome piu ragioneuolmete lor fi puö dare. Ho-tadue. ra fono i dentia tutti trentadue,fedici per mafcella;Ogn’vno de quali ha vna giun a c. v.fi.v. ta,che cade ne fanciulli,fra cinque,& noueannh Et benche volgarmentc fi dica* che gli mutano non e fe non che lor cade quefta giunta. Perche i denti* fi come fono parti lpermatiche dei noftro corpo,non rinafcano,poi che caduti fono. Et fe alcun mi diceffe, come fon parti fphermatiche poi che non nafcono fin paflato Tutti nafcono panno ? Rifpondo,chc fe ben non fi veggono(per ftar coperti dalle gcngiue)iniu-condenti. n0 nafce fenza loro. Di quefti denti, i quattro dinanzi furono chiamati da Urcci Tomis,ehe vuol dir tagliatori; perche con loro tagliamo cio,che mangiamo: & ogn’vn di efli ha vna rädice fola. Dopo di loro feguono i canini,vno per lato:det-ticanini per effer fimiti,aquei dei cane. Piuadietrofonoi mafcellari,cinqueper ogni lato-.dettida Latini Molares,perche coloro maciniamo il pafto. Nondime-noque da baffo hanno due radici,& tai volta tre;que’di fopra ne hanno tre,& tat volta quattro,principalmente i due vltimi:& i primi l’hanno piu iunghe, che gli Ogni dente h» vitimi. Ma le radici de gli vni,& de gli altri»hanno dal capo (non meno,che quei-vnauena* & ledcdentidinanzi,&deicanin )vnpicciolobuco,perloqual entra vna vena, vn. un newo,& v- ncruo>& Vna arteria. Et e da notare circa il numero de mafcellari, che vi fono di 4rterMa quelIi,chenon hanno fe non quattro per latoralcun’altri ne hanno cinque da vn lato, & quattro da vn’altro, o cinque eji fotto, & quattro di fopra, o a 1 contrario. Quefte varieta cau&noi denti, detti cordali(che nafcono dapoi,checomincia la i' barba) perche tal volta non nafconp(tutti i lati. Tutti quefti denti s’incaffano in certeconciuita,che fono nelle mafcelle,) in ogni concauita vno (lequali i Latini chiamaronoPrcfepipla,(che vuoJdirpiccipliPrefepi)pef effer fimigliantialoro. De bucht del capo t Ö* de Ha mafeetta feperiore. (ap. 8. PEtchetrattando de nerui,& venc,&arterie,potrei caufaregran difficultas’ io non ragionafli dc buchi dei capo,& della maicella iuperiore: percio fara ben fofono tret'ott» ^re vn particolar capitolo di tutti loro, incominciando da quei dei capo: i quali fono tutti trent’otto.o trentanoue,(enza quei delfottauo oflo , & quei, che non trapaffano l’offo,oue fono.Di quefti buchi due ne ha 1’offo della fronte.dicialette il cuneale,& tal volta diciotto: otto quei delle tempie: fette quei della collottola: due fon communi alfofso delle tempie,& a quei della collottola: altri due al cu-ibuchi dettojfo neale,& a quei delle tepie,& a quei della collottola.Quei delfofso della fronte fo-deUttfronte. n0j0gn’vn0 dal fuo lato nel mezzo delle 3 cigiia,alquanto verlo il nalo.&rifpon a t.iiii.fi.i.r. ’ , dono apprefsoil voto dell’occhio.Quefti buchi ordinanamente Ion rondi: non- dimeno tal volta non fe ne vede piu d’vno di loro:alle volte fe ne vede vn tondo, 1’altro come mezzo arco.Et per ogn’vn di loro palsa il primobramu(cello dei piu b lib. vii. uV i bucht detfojfo principio dei terzo paio de nerui della tefta.Di quei deli olšo cuneale, il pri- fi-b. N tuneale. m0&pccödo fonocnelle due ali di fopra,che fanno la radice,o cetro de glocchi: F & per la. patte,oue rifpödonoal voto dell’bcchio,fon tödhper quella,oucrifpon-n , dorio alie ceruella,fanno ogn’vno vn angolo aguzzo verfo il laro di tuori. Et per d Ii.vii. t.i.fi- quam. * & loro pafsano i nerui della vifta.e 11 terzo, & quartoftannodi iottodefopradetti buchi,fra Tali di fopra di queftaofso,&quelle de lati,che paiono ali di pipiftrello: f ll>v* t anzi quefti buchi no fon altro, ehe lo fpatio, ehe etra falifral vna,<5claitrar5ciön xiiii. G.hb. lughi,& larghi di fotto,& quafi tödi,& fi väno riftrignedo infino al finc:&: ame- vii. w.&iU due infieme rapprelentano quefta figura.Per la parte piu bafia diqucfti buchi pafg jj v< t,d.g0 fano,f il iecodo par de necui della tefta,& il piu fottii ramo dei terzo,» & vn buö xmi. u ramo J tv klib.vii.c.i. fi.ii- d Deirofli. p h Iib.V. tz.il ramo deirarteria h del fonno,& parte della fiemma, ehe va a gli occhi; & dapoi al fi-J- F palato,& al nalo,per lo primo buco communedella mafcellafuperiore.Perlapar te piu alta,& ftretta paflanoaleuni ramufeelli di vene,di quelle,ehe diremogire al . mu fculo delle tempie.il quinto,&:feftoftäno piuabafibdefopradetti, vedödie- iiquint»&re« viiti. tr°51 ^ van?0P^1 a ^^tro deiroflo di loro;ma fon piccioIi,& tondh& perlor pafc Jo. n.m d * & la radice piu lottile del quinto paio de nerui deJle ceruella. II fettimo, &otta- 11 Mimo, 1 t.v.fi. v. uo fonoaflai piu in dietro,appreflo la riga,ehe monta alle tempie,incominciado UH0' m Iib. V. t.ii. da quella,che dicemo fpartir 1’oflo cuneale da quel della collottola;&fonoamen-libvii rffi ^ueouat^^c perloro efcemil principio piu grofiodel terzo paio de nerui del capo. ii.MZ *' ’ JInono,&decimo fonoallafin delopra detti,alquantoin fuori$n & fonoafiai mi lln0n0t&dtti n t-v. fi.i. R nori,&tondi, Sc perlor entra la vena °giugulare interiore . Vedefianchoratal m°' o li.vi. t.i. F volfa vnpicciolpertugio(quanto v’entrarebbedetro vtlpilleto)dalla parte di den rrodeli’vnodiquefti buchi5&pochiffime volteaquellad’amedue. L’vndecimo, ^vndecimo>& & duodecimo fono nella parte di fuori di quefto o0o,al principio delle ali da baf- duodecmo' Ibluii&efconodairaltrapartedellamedefimaala,cherilpondealvotodelna(b$ Al . . öc lön tondi,& tanto piccioli, ehe tal volta non pub paffar per loro vna fetola. Ha pemLui} anchora quefto odo nel fuo fondo verfo in fuori, tra le due ali da baflo, altri cin-que pertugiettijda ogni lato due,& vno in mezzo de lati.Entrano i due per mezzo deU oiro,camminandoinanzi,& rifpondonoal votodel nafojgli altri due vanno a rilpondere vicino al cetro deli’occhio.Di modo che ha quefto oflo dieci & fette / iuehi buchi,otto per lato,6c vno in mezzo.De buchi deU’ofla delle tepie ii primo e quel- {« detleumpte» p O locelle communementechiamiamo P rorecchia,ilqualecominciandodi fuori fi va torcendocome lumacha,fin al rifpondere alle ceruella,dentro delcraneoj&e largo di dentro,ma rade volte traluce da vn capo all’altrojfi pereftermolto intor-to,ii per efier molto ftretto al principio,Sc al fine. A quefto buco,Sč a tuttigli altri, che ho detto efter in queftooflo,corri(pondono altri fimili,nell’oßö delle tempie, ^ t iin.fi. vi. dallaltrolatoj&perqucftobucopaffailquintopaio^deneruidelcapo.llfecödo nftc»ni*t a. t v. fci. a nafce rdi mezzo il pri mo,& vaall indietro fin’al mötarealla parte di fuori di que-x mn. fi. vi. jr ftomedelimooflo. Quefto buco e ftretto, &;ritorto,&:fu chiamato.da Greci v v*.« ax UUWU uui ai corruponaereaentroai iuij ,per ilquale fentiamo paflare vnftrepito,dallabocca all’orec chia,quädo tenedoYa d' aequa,od aere procuriamo gettarla via per efife. Paf- ii n. vii. t.i.fi. & anchora per lui il fecondo ramufcello del quinto u paio de nerui del capo, & vn ii. G ramuičello dellarteria x del fonno.U quarto e nel mezzo di quellaparte di quefto U x h. vi.ra.i.fi. ofto,fimilealla pietra pomice>y Sc va dalla parte di dietro verfo quella dinäzi,paP ,'ln-ni fi vi v fandopermezzodellungodeifoflb,fin cheaggiungcalla riga,che/eparaTo/To cu neale,da quel dellacollottola apprefto lVndecimo buco delfoftb cuneale, ehe ri-2 Iib.vi. ta-v. lp°ndeal votodelnaib;&perluiz paflalarteriadelfonno. Diqueldeiroflodella ibuchi M'of-ü. x. 1 collottola il primo e a ouato,& e il maggior di tutti quei della tefta-, & per lui hab- f° deUai eoürt-a t.iiii. fi-vi.2 biam detto paffare la midolla delFoflo della fchiena. II fecondo, & terzo fono, o- ^ pnmo, b t.iiii.fi.vi.ll gnVno dal luo lato fopra le due btefticciuole,chedicemmohauer quefto oflb;& n feConiot& c t. v fi i. d cominciädo di dietroc vanno verfo innazij& fon piccioli,& tondi; 6c per lor paf- ter^o. d b:v.fi.ix. oo fadillettimopaiodeneruidelcapo.Ilquartofivedenellapartedidietroedell’vn 11 quar*°hu(0i e .vi. • nodo qUe^0 ojQojilqual cominciando d’appreflb, doue s’incafla il detto nodo col primo oflo del collo, entra pel mezzo del largo dell’oflo alquanto, & camina verlbinnäzi,fin che finifee nel piu alto dellvno di quefti fopradetti buchi dalfuo lato. A quefto buco corrilponde il quinto dairaltro lato5&per ognvn di loro paf-11 iuini0 buc9‘ £ li.vi.r.v. ff fano^la vena,&: arteria, ehe montano per gli buchi de proceftidelatidenodidel g ta. v. fi.i* y collo. II fefto, & fettimo & fi veggono dirimpetto la comefllira, ehe nafce dei fine &JtiUm della lambdoide,vn poco auanti ehe arriuealprocelso deiroffo delle t^pie, fimile alle poppe. Anzi per la parte di fuori ftanno nel mezzo della commellura detta: Sc per quella di dentro di quefto oflo. Perogn un di quefti buchi entra vn ramo h t. iiii. fi.v.z della vena angulare efteriore. De buchi communi il primo, & fecondo fono fra / buchi commi lofsa delle tepie,&quello della collottola,da ogni lato vno,nel mezzo della com- melfura, Libro Primo meffura,checominciadeifin dellaläbdoide, tra la parte delFofTo delle tepie fimi-lealla pomice,& le tefticciuole dell’oflo della collottola. Queffi buchi fono mez-zanamente arandi,ma non percio molto tondi,ne vgualH per loro entra lave- t ^ na1 triiifrulare interiore-,& fi purga vna parte della flema dei capo.il terzo, & quar- [ vi. t.iiL HZ ’ Mfonocommuniairoffo cuneale,& a que! della collottola,&a quel delle tepie; ^ fi,. DF r.ltS & fono o de hu- quarto' paio de nerui dei capo,& fi diftribuifce per lo palato. Decommuniilpri- rIr-vij.t.i. . «hiemmuni. jnoeappreflbillagrimaledellocchio,*frailfecodo,ö£ quarto ofio di queftama- ^ ^ ^ fcella:&: feende fin ehe rifponde al voto del nafo:& e alquato maggiore,che il primo de propri;, ma non percio appare nelle caluarie,per effer alquato nafcofto: & percio nö e marauiglia,fe aleoni no han fatto metion di lui.Per quefto buco paffa t lib vii> ta il terzo ramo dei piu fottil principio1 dei terzo par de nerui delle ceruella.ot hmil ^ ^ p il feeondo. mente fcende per lui vna parte de\\a pa\ato AI fccödo i\a nella jlterx.0. medefima forma dell’altro lato.u II terzo ftanel mezzo della prima commeffura u t.iiii-fi-vi.a della mafcella,fra i primi denti dinanzi,detro della bocca,tra il quarto offo,& fuo compagno.Quefto buco fe bene in aIcuni hnomini (i diuidc nel principio in due, ilquxr/o, & ehe fubito firaggiugono,nodimeno ordinariamete e vn folo.Il quarto, & quinto quinto» fono i maggiori di tutti quei della malcella:& ftäno in ciaicun occhio vno, nella parte da baflo dei voto fuo:& fon communi ali offo cuneale,& al primo della me defima mafcella:^ per lor paffa al mufculo delle tepie il primo ramufcelloxdel rer x Jib.vii. fig.. zo paio de nerui delle ceruella.Il fefto,&: fettimo so lefineftre dei nafo,lequali Ion ii. Q. Uma * diuife(come dicemo)mediante il proceffo da baffo dell’ottauo offo:& feruono ol tre le moltaltre cofe,principalmete al rifiatare,& al parlare.Senza i detti buchi ve ne fon di molti altri piccioli,g liquali paflano alcuni rami di vene,&arteriejCome quelli, ehe fono nel canto di dentro dell occhio, appreffo lecömeffure cornum al lecodo & terzo offo di quefta mafcellai&come quelli,ehe fi veggono nelrofla dei nafo,& nel primo offo della mafcella fuperiore (nella parte di quello,che chiamia mo la gota) nella qual parte fe ne vede quädo vno,& quädo due. Se ne vede anche vn’altro nel quarto ofso della medefima mafcella,piü in giü dei tegrimale. Qu?fti fono ibuchi della tefta,et della mafcella fupiore,cofi,pprijcome cornum i qualufo no tuttiquaratanoue: & fe d’alcunoci fiamo fcordati,nel fuo luogoilcötarenio. Dell'offo Toide. Cap. p* •Rouafi nella radice della Hgua 3 vn’offo,attaccato alia parte piu alta del garga a Ii.ii.c.v. I. rozzo,chiamato Ypfiloide,ouero Hvoide,p la fimilitudmegräde,ehe ha con laY DcirOlTa. i o t , b ta. v. fi. viü la v dede Greci,ilquale ordinariamente fi copone divndiciofticeili.b I! primo de A B quali(che facilmente fi puo toccarecon leditta fopra la noce) eil piu largo di rut- ti,& gobboperdi fuora, nellaqualparte ha ungrommo; per di dcntro econca-uo; per di fopra fa vn feno lungo & alquanto ouato, fecondo ehe richieggono i c h med. E mufculi, ehediremo inferirfi in lui. c A queftoofsicello fe negiungono da ogni f 1 lato aicridue,ehefanno i lati di quefto oflo^vno piu a bafiö,cheeilpiu corto, ma ben piulargo,ilcui fine fi congiunge alprocefio piu alto dellaprima cartilagine delgargarozzo; l’altro piualto,che e piu ftretto,& lungo- ilqualfi fa (cofi come il fuocompagno dairaltrolato) ordinariamente ditre oquattroofsicelli,chefi congiungono,&: legano 1’vno ali altro, fin’aHarriuare al procefio dellofio dclle tempiefimilead vnpuntaruolo,acuifilegano. Etinalcunedonne accade che mancano quefti oflicelli,& in luogo loro fi ritroua vna legatura tonda, & forte, ehe fi va ad infa:irenel procefio detto. Della S chiena. Cap* 1 °* L’OSSO dellaSchienaefimile advn acquedutto fattodi molti canali; per ilqualpafia la midolla,che efce dclle ceruella, & fcende fin’al codione;a & fi Quanti nodi compone ordinariamente di trent’ofia, lequali i Greci chiamarono Spondilia, i ha u schien*. Latini Vertebras,noilichiamiamo Nodi od ofia della fchiena.Ogn uno di quefti nodi e largo dalla parte dinanzi (eccettoche il primo) chefichiama ilcorpo del nodo,& e quafi tondo;& ha il corpo fi nella parte di lopra, come in quella di b t. i. lib. ii. t. f°tt;o vna b giunta;& tra la giunta dell’vno,& quella dell’al tro vi e vna legatura di xv. *fig. xvij' natura di cartilagine^ per lo corpo fi veggonoieminati alcuni pertugietti, fen-x.t.3.4.5. za ordine alcuno; tra qualiniuno fe ne vede maggior di quello ,cheenclia parte didentrodeicorpo,che rifponde alia midolla/pinale; ilqualee mezzanamente grande/econdo la grandezza deirofib,& finifee in molti piccioli fpirargli. N011-dimeno cofi perquefto,comeperloreftoentrano alcuni ramufcelli di venc, arterie,che nutrifeono, &: viuificano quefteofia. Neli’altre parti ha ogni nodo tutto in torno molti procefti, come /pine; per laqual cofa furono tuttichiamati 7 € r. vi. fi»i. Schiena.c Di quefti procefti, alcuni vanno in su,alcuni in giu, altri da i canti, &: J altri a dietro. Fraogn’uno di quei di dietro(di quei,che häno la giunta, ehe fono wa% molti)&quel,chc legueaU’ingiu,v’e vna cartilagine ,accioche l’ofla nö fi faccia-no male,nel muouerfi.Harvo medefimamentetutti quefti nodi, fra 1’uno 1 al- n buco,pei qua , trovnbucoddaogni\ato(perdoueefcevnneruo,&:entranovnavena,&:vnaar- U ejeonomer- * .vi. .uv^ terjajComea\ puo iUOg0 diremo)chefi fa,fcauandofi ogni nodo vn poco, bechc M-lion vgualmente;perchene nodi dei collo,quanto piu li icende, tanto qucl difo- * praepiu/cauato,chcqueldi/otro;in qucllidelombieal contrario, &nelle/palle vgualmente.Tutti quefti nodi finaWoÜo grande(ecccno i duc primi, de quali l’unonö ha corpo,&laltro non ha gifita nella parte di fopra) fi legano dallaparre gonoinoaide^ dinaziVvn corpo dell’vn nodo,conqueldeU’altro,nöcol mezzo delleduetele, o ia Je bien a. camircie,checopronolamidollarpinaie,fenömediantelelegature,chenarcono fra ogni corpo,&:la fuagiüta,cofi nella parte difotto,come in quella di fopra • & mediate c la legatura di natura di cartilagine,che e fra Tun corpo,& l’altro. Da 11a c t.vi. fi. i. R. «arte di dietro ß giügono i procefti di fbtto del nodo fuperiore, co’procefti di fo-r. ii. n. t. xv. ^ qUCi fegue,mediante la congiuntura, chiamata Artrodia, fpetie della •xxvui.3. j)jartr0£ j nocji fi legano mediati certe coi de, che nafcono di loro tanto ftretta- mete, chepofionofacilmetemuouerfi tutti,fenza correrpericolo di difluogarfi. Bifcajrasura Ma e da nota re, che fe tai volta fi difluogano, (come accade) cörre maggior peri- della fchiena, colo, fe fi diiluoga vn fölo, che molti infieme, pche in qfto modo fi oftende meno la midolla fpinale.Queftinodifonforati comc fi e detto, ma nö vgualmcnte, perche fi va riftnngnedo il buco,vn poco dal principio al fine; di modo^chc ie be nö fon differeti nelfefler forati,fono perö nella grandezza de bucht. Et fi comc n mnj7ore dgU nodo fuperiore ha maggior buco,che rinferiore,cofi l’inferiore e piu groiio, cnc fohiena. il fuperiore; accioche pefi meno il fuperiore, & refifta meglioal pefo f inferiore. Si diuidetuttala Schiena in quattroparti,in Collo&Spalle, LöbiccOilograde, De U^Codi dei Collo. Cap* i /. tleoüohu fette OLLO fi chiama dal fin della collottola,fin aglihomeri;3 & ha fette offa, a tv.fi. v. nodi. o nodi,de quali i due primi fi cögiungono da ogni parte iVno alfaltro* me- dianti certe legature,che nafoonodciroiTodellacollottola,&:gli circondano per difuorajilreftos’attacano fol perla partedinanzi, ehe ehiamiamo il corpodel jr proeejfididie nodo,nella forma detta nel capitolo paffato. Et tutti efli hänoi procelli di dietro tro: , bifurcati,b eecetro il primo,ilquale e piu duro,& mafficcio,& ha piu largo buco, b t v fig.vi. %C'!l c^e nluno a^tr^ nia ^ P*u ^ott1^ ^oro’ & a^a* differente in figu ra. Pcrche A b nftol oltre a 1’hauere ii buco molto maggiore,che il refto, ha il corpo anchora incaua- todidentro5&in quellofifa vnfeno,circödatoda vnacartilagine,cnelqual en* c tv.fi.vi.a tra vn procello,come dente,ehe diremo hauereil fecödo d nodo; & in iuogo dei c! t v- ,V1,D nue feni dei fri corpo,ehe gli manca,ha vn nodetto verfo innanzi. Ha anchora quefts ollo, da mo nodo*. amedueilati del buco della midolla,(nelle quali parti e piu forte, che in niun’al- trajvnefenoouato,rileuatoalquatodifuori;&incauatodidentroin tal modo, c ta.v.fi. vi. checögiungendoliamendue,fifarebbevnpfettofeno.Inqiiefti due feni s’mcaf f^a^ui fio. fano le due tefticciuole f delloflo della collottola chiamate da Greci (afläi i m pro V1 1&' piamete)Coronides,che vuol dir procefli aguzzi;&: fopra loro fi muoue la tefta, quädo TalzianiOjO abbafsiamo. Ad ogni lato di qfti feni di quefto nodo, li vede vn procello § affai piu largo,che niuno de gli altri procelli delati dellofib del col S 10j& in loro s’inferifcono il quinto,& fefto paiohde mufculi,che muouono Ja te- t,xu * fta. Qu^fti procefsi no fon dluifi, coiilC il refto de nodi piu bafii, per cagione de gromi,chefi fanno in loro^mabe fon forati, co m e tutti gli altri piu bafti;&i bu-L‘*fpre{z* del relpödono al fecödo,& terzo buco delloflo della collottola. Maeegli a que- pnmo ojjc><. nodo il procello di dietro,pche nö facefle male ad aleuni mufculi, ehe pafia- no fopra luijma infuoluogoha1 vna alprezza Juga,alquäto rileuata,dicuinafce i tv.fi.vi.F il quarto paio de mufculi diquei,chemuouonoilcapo. Ha parimetequefto nodo di fotto a i fopradetti feni,altri due fimili nella parte piu bafia, beche alquato minori,<5c difuguali,& molro meno incauati,ehe quei di fopra,chiamati daGre-ci Glenes,che vuol dir occhi,p affimiglia ral leno, che fa l’occhio. ln quefti feni s’incaflano duegrommöcelli,che fono n e procefli de la ti d el 1econ d o nodo mediate vna cartilagine,ehe fopplilce la loro difugualita-Et fopra qfti feni fi muoue iifecondonodo la tefta da lati,comequädo diciam di nö.Queftigrömoncelli,o tubercoli, fon ca del colio. gione,che i buchi,che fi fanno ne procefli di quelto fecödo nodo,fiano alquanto il efTo d' ^ntrauer^at^^c Hö diritti,eome quelU de proceffi delati del primo, & di tutto il quettonodo. * reß°-Nel mezzo di quefti grömi,ehe fi fanno nella parte di fopra d\ quefto fccö- do nodo,nafce del corpo luovnkproceffogräde,alto,mallicao,&mol to d uro, k t.v.fi.w.p alquäto piu bafio čdifcio dauäti,chedi dietro, ilqual p efier limilead vn dete,prin lui *v‘h* cipalmefe al canino d’anhuomo, fu chia mato Dete,o Den rale. Quefto procello xxvu' entra nel feno,che ho detto farfi nel corpo dei primo nodo,ilqual ieno e circon-dato da vna cartilagine,Sc abbracciala parte dinäzi di quefto dete, che e piu baf fa,&: fdrufciolofajla parte di dietro e piu larga,& fa come vna tefticciuola da lati* di fotto della quale ha da ogni lato vn picciol feno, & nella parte di dietro vnal-tro.Que’de lati,infieme co i feni dei primo nodo,che lor rifpödono,fanno da o-gnilato vn buco,p dödepaflano certi nerui,che tal volta väno i mulculi,che pie-gano il collo.U feno di dietro fu fatto,pche la legatura,che paffa davn Jato al’altro del nodo,piu ficuramete fi Iegalfe,& ftelTe piu forte. AI ehe parim ere ai uta, ehe il primo nodo ha nelle parte,dou’ella nafce, vn afprezza,&vn picciol buco, che nö entra piu a detro p lofloXa parte piu alta di qfto proceffo eaguzzo, come vn pi-gnuolo,&möta vn poco piu su dei primo nodo*& dei fuo mezzo nafce vna lexga La legatur», turatodal& forte,chelliga alloflo dellacollottola.Di modo chelprimo nodo li j j,*.ü. ta. xv. che ab bracciti cögiöge col fecödo,mediati due larghi grömi del fecödo,& altri due feni,che fo- fi.xxvu. i tfonodo***^6“ no nc^ Prim°Avn feno,ehe e nel medefimo primo,nelqual entra il dete del fecö do.Eancheil fecödo nodo nell* vitima parte de tubercoli alquäto feauato, ne piu ne meno,chc’l primo.E tra amendue fi fa vn buco,p ilqual pafla il fecödo paio de nerui della fchiena^beche molto piü(fcauato il primo nodo chel fecödo.T utto’l refto,che fi ha da dir del fecödo nodo)parimete cömunea el’al tri cinqae.Perche baU Dell’Oflä. H m r.v-fi.vi.e. ha il proceflo dimdietro diuifo,come il refto- ncqualitutti quefti proccfsi finifco-n Ja rned.G no in duepunte,principalmetequei de cinqueprimi,pcrchequeldelfettimo qua- n niete diüide.Nödimeno efsi tutti häno dal capo vna giunta,principal mente il Le de pro fettimo,chel’ha aflai piu lüga,che niuno de gli altri^p laqual cofa e alquato fimilete^1 dt *ietro* a?i proccfsi di dietro de nodi delle fpalle, benche quei delle fpalle fono vn pocopiu aguzzi. Et cofi quefti.come quelli, fono di fotto incauati, di fopra rileuati,per ca-gion d’vna riga rileuata,che nanno nel mezzo della parte di fopra,laqual rifpon-dead vnaltra riga incauata,chee della medefima forma nella parte di fotto.Di forte,che i procelli paiono triangolari.Et della riga di fopra dell’vno nafce vna legatura, che s’inferifce nella riga di fotto del proceflo del nodo piu alto; mediate la quale quefti procelli fi legano, feparado (come diremo) i mufculi del lato deftro, da quei del lato manco. 1 procelli de lati de quatro nodi,ehe feguono dietro al fe- I prece fi delati condo,fonopiu larghi,che gli altri;& ognun di loro ha due pute,ne piu ne meno, dt qututro vlti~ ehe i procem di dietro.Benchenö fono täto afpri,ne difuguali, come quelli 5 &: la m' punta dinanzi in qfti e piu larga, ehe quclla di dietrOj & möta piu in su,principal-mete nel fefto,nel qualia punta didetro di qfto proceflo enotabilmete piu larga. Ma nel fettimo quafi nö fi dimoftrano le due punte; gehe e vn proceflo largo, & i mufculi,ehe nafconodi lui,nös attacanoiui tato forte, come que che nafcono de piu alti.Ne anche fi muoue täto forte qfto nodo,come gli altri del collo.La cagio Lacagiene teU ne di qfta diuifione,cofiin qfti procefli de lati,come in qllidi dietro, e perche me letttuiß0»e> dt gl io fi poteflero inferire i mufculi, ehe nafcono della parte di dietro del collo. Et rtr°0 & 0 Ia med.B p qfta medefimacagioneil0 proceflo di dietro del fecödo nodo e piu largo &lugo de i*u. che quei,che feguono5pche nafcono df lui il fecödo,terzo>& quarto paio de muf- lproctßidifii-culi,che muouono il capo.l procefli di fopra,& quei di fotto, in tutti qfti nodi fon t0>& Aif0F** fimili,dal fecödo in giu,&: anche il fecödo ha i procefsi, ehe calano come gli altri, p i-v.fi.vj.H. cioechefanno vn moltopicciolj&alquätotödoieno^lqualfceded’altoa baflbjP & dinäzi a dictro^&qac di fopra häno vn tubercolo, ogrömo tondo,cofi poco ri ieuato,checon diificulta fi conolce, fe e fenoo tubercolo. Quefto tubercolo s’ih-caflä nel feno de procelsi di fotto del nodo di fopra; &: e coperto dJ vna cartilagine, ne piu ne meno,che’l feno. Et incomincia parimete dalla parte dinäzi ftorcendofi ,v alquato,&:camina verfoqlla di dietro. Quefta torcituraemaggiore,quato inodi vanno piu a baflo verfo le lpalle.Di modo che’1 fecodo nodo fi cögiunge al tcrzo, medianti le dueeongiunturej cofi anchora il terzo,al quarto,& tutto il refto.Rc- icoypidiinodi q la med.i ^aci a dire de corpi^di qfti nodi,& del modo, nel quale fi congiungono.Hor e da del collo. 1 la mcd. fapere,che tutti efsi,eccetto il primo (che nö 1 ha) häno ii corpo ouato,r tanto ]?ic- no,quäto piu vano a baflo TLt fi cögiungono Vv no a V akro,no come que delle fpal le,o de löbi, ehe fon piani: anzi la parte di fopra del corpo di queft’ofla c concaua nel mezzo,& ouata fecondo la figura del corpo: quella di fotto eouata,& 1’ouato möta tanto in su,che empie il feno del nodo nel qual s’incafla. Ilche fu fatto,per-chepiu facilmčtepotefsimomuouercilcollo. Qucftacögiunturafi vedechiara-mente nel fecodo,& terzo nodo,&: in aleuni de piu in giii. Perche nel fettimo,ehe s*incaffa col pri mo delle fpalle, gia quafi non appare. II che fu fatto,pfcrche nö era dibifogno chefi mouefie tato,comeil refto. Et e da notare,chei quattronodi del col io, chefonofra’lfecondo,&fettinio,oltreaifetteprocefsi,communiadogni a f la mcde.kk nodo della fchiena,ne hanno di piu f altricinque.*De quali il primo, & fecödo ib- no nella parte di fopra del corpo d’ognuno di quefti nodi.il terzo,& quarto fono, cinque pneeßi t Iamede.LL ognuno dal fuo lato:perche,come u e detto,i procefsi de lati fono1 diuifi, II quin ftmordmar^ di to e vn ramo del proceflo di dietro,ilquale e parimente diuifo. 2“^ nodl ; Be Nodi delle Sfalle. Cap. / 2. u t.vj.6.j. II A Nodi del Collo, fi congiungono'öue delle Spalle, che foijo ordinariamen-1 nodiMefri ji\. te3 dodoci. Nonoftante,chetalyolta,comeper miracolo, accada man- eJon-0 iCU carne , od auanzarne vno \ & piu dirädo manca, che auanzi. Di c^ffof-fa , quelle di fopra fon niinori: quelle di fotto fon maggiori, per la ragio- ^ttTnodi. ne detta. Eti corpi loro ne primi non fon molto tondi, anzi^fonoouati,Collie in que del collo, ne gli vitimi fon del tutto tondi y & tanto piu fpugnofi ,che quei di fopra, quanto fon piu grofsi: 6c quanto fon piu gtofsi > tanto piu fon • ' MdUVaU > C iparfi Libro primo fparfi per loro que pcrtugietti,chenö trapaffano^che dicemmoefler pofti fen^a ordinealcuno.Hanno anchora tuttequefteofla, da amendue i lari vn foflo, nel qual s’inlerifcono i capi delle cofte,tanto coperto d’vna cartilagine,che quafinö fi vede.Quefto fofio,dal primo nodo infinal nono fi fa tral corpo dell’ vn nodo, &: quel dell altro,vicino aibuchip doueefconoinerui,benchelafua maggior parte fi vede nel nodo pi u bafio;&: nel decimo, vndecimo, & duodecimo sim-primetutto nel corpo. Nondimcno nel primo, & duodecimo nodo, (oltreai feni,ehe fi veggono nella parte piu alta de lati d el corpo loro) fe ne ritrouano pa rimentealtri duenellaparte piu bafla demedefimi lati,piu profondi,& alpri.che quei di fopra, (benche quel dei duodecimo non e cofi profondo, come quel dei primo) & pieni di certi fpiragiijdequali nafconoalcuni legami,ehe aiutanoa le seite proeejfidf gar quefte due cofte co nodi, a quali fi cögiügono. Tutti quefti nodi delle ipaile %H*ßi noti’ hanno i fuoi fette procefii ordinarij }cioe,due alti, due bafii,due da lati & vn di dietro. Quelli di dietro fin’al nono b fon tutti grandi,&: quafi vguali, &: triangOr b fc med.. pp Jari^dc vanno all’ingiu al quanto in fuorffaccendofi fempre piu ftretti,fin che fi* nifcono in vna puta,come di triangolo,fopra il medefimo procefio del nodo piu baflo,6c tutti fi legano 1’ vno allaltro mediante vna legatura, che nafee della riga rileuata,che dicemmo farfi nel mezzo della parte di fopra,del procefio piu bafiö, fecondo il lungo fuo.Il decimo nodo non ha quefto procefio, che efea tanto in fuora,necofi triägolarejanzi i due latidifuori fon molto larghi,& quel di lotro ftretto,afpro,&:difuguale;&:nöfinifceinpunta,comegUa\tridi fopra,ma fac-cendofi alquanto largo.il procefio dellVndecimo nodo efee afi'ai manco in fuo-ra,& e aflai piu largo in punta5& molto piu quel del duodecimo,che gia comin-ciaa dimoftrarfia quelli de nodi dclombi.Sicome fon differenti quefii procelli infigura,cofifononelfcendere. Perchequellidenoue piu alti vanno ali’ingiU (comehabbiam detto) alquanto in fuori^qUi de tre vitimi feendono täto ofeu-xpmejß fal** ramentc,che quafi non fiiafianovedere. I procefii de lati ne c noue pnmi fon fi' quafi vgualijneldecimo comincianogiachiarameteafarfi minori, &c di mano c Iä mcdc< CnoAi ne. *n manoP*u duodccimo.La cagionedi quefta differeza el’incaflarfl le no-gjiroceft: ue prime cofte in vnfeno,coperto dVna cartilagine,che fi vede dnelle punte di quefti procefii alquanto in dentro^quefichenonfannoletre piu bafle$& percio d hmcd.s. non fudibifogno, che i procefii fufiero tanto grandjjnechehaueflero i feni, che hanno i piu alti jbenche nel decimo fi veda tal volta, come vn fegnod’incafiatu-ra.Quefti feni, quantunque fiano tutti fituati nella parte dinäzi di quefii procef-fi,nondimeno alcuni ne ttanno piu alti,alcuni piu baffi,& alui in mezzo. Perchc ne procefii del primo nodo l\an piu baffgm quel de\ nono piu alto, in quei dcl fefto in mezzo.Ma i procefii tutti ne gli huomini piu lpeflo vanno in sü, che in • giu,& (puntano alquanto in fuora. E ben vero, chelefler quefii procefii rileuati di fopra,& incauari di fotto, & hau ere vna tdiicciuola al fine, gli fa parere, ehe iproeejfidi fit- fcenaano,ma con turto quefto ne tre vitimi manifefiamente montano. Quefto fOt&dißpr*- equefchetocca i procefii delati.Refiaci da dire di queie di fotto, & di fopra} li- c lamcd.N.O Come quali ion quatro,due di fotto,&: due di fopra •, medianti i quali dicemmo incaf-7oprfwJeituttl 1 nodi della fchiena(eccetto il primo in quefta forma) O enträdo il pro-/ifoito, cefio di fopra del nodo inferiore,di fotto a i procefii piu bafsi del nodo piu al ro} come fanno tutti i nodi della fchiena,dal fecödo del collo,fin ali’ vndecimo delle fpallesO al contrario entrando i procefii di fotto del nodo,piu ali o, di fotto a i piu alti di quel,ehefegue;come fanno tutti gli altri,dal primo nodo delombi in eme s'ine*p • P* modo, ehe tutte 1’ofla della fchiena, dali’ vna parte riceuono le punte di no u primo no. quefti procefsidelnodo vicino,dallaltra fon riceuutelefue.Eccettoche il primo do dei collo,& del collo, ilqual riccue da amendue leparti ne feni, ehe dicemmo haucre 5 &c il idifslaUe duodecimo delle fpalle,che incafla tutti i fuoi quatro procefsi in quelli dc nodi p * vicini,i piu alti in quelli di fotto dell’vndecimo delle fpalle,i piu bafsi nel primo delombi-Et percio tutti elsi procefsi,in quefto nodo iono alquanto rileuati nella parte di fuorij&quegli,ehe riceuono lmcauati,in quelladi dentro.Ilche fi ha da intendere,nepiu,ne mcno,negli altri procefsi,alti, & basfi;perchc quelli, ehe s’incaflano,fannovngrommo;o tubercoletto; & quelli, ne quali s’incafiano, Vn fofletto; benchein alcuni diflicilmente fi conofce & l5vno, & Taltro, Dc De Nodi de Lomb 'u Cap. / 3 r.i.ii.iii. tra T NOPIctel^mbi fon 3 cinquc,piu groffi,chc i fopradctti,& tanto mcnopcr* ß>»«i Ia l&laM -®- tugiati,quato la Midolla Spinale,ehe pafia per loro,e piufottile. Et hanno fern- nodi de lombi, i.vi.fi.i.LL minatipel corpo certi pertugi,tanto maggiori, che quelli de corpi de nodi dellc fpalle,öc dei collo,quanto quefti corpi Ion piu groffi, &c hebbero bifogno di rice-uerc pia nutrimento,Et il buco,che dettohabbiamofarfi frarvn’ofiö,&l’altro,di doueefconoineruijsimprimetuttonelnodopiualto$<5cqueldifottofo folamc-re il fuo fondo.Tutti quefti nodi hanno i medefimi fette proccffi,chegli altri j de / pweßidt»# b t.i.ii.iii.q quali,quelli de b lati fon’aflai piu fottili,&lunghi,che quelli de nodi delle fpallei& . . pare,che voleflero feruir per coftejfe ben fon piu corti quelli del primo, & vltimo ^ nodo,che quelli de gli altri.Etniundiloro monta manifeftamenteiniu,eccetto „ ,. .. quelli deli’vltimo,che furono forzati a farlo,per fuggir l’ofla de galioni, che lor 1 * c c.ii.iii.r erano molto appreflo.I procefli dicdietro di queft’ofla fön forti,grofii,& corti * & guardadoli da lati fon larghi & fottilijguardandoli pel lögo,d’alto a baflb, ftretti, . & aguzzi in cima;& finifcono in vna riga alquanto afpra.Per la partc di fotto fon larghi;& hanno due picciole impreffioni, nel mezzo delle quali fi 3 tüIfiliLL re,6c de maggiori procefsi,di quanti ne fiano nella fchiena.Il chiamarono an- ^ chora alcuni de Latini Sacro,pcrchepcrvlauauo,che saprific nel parto,& fi riferraffe poi.U che efler non puö naturalmen te,fenza morir la creatura;perche e tanto gagliardo l’ofTo,&: cofi tenera la creatura, che fi diftruggerebbe tutta al tempo deli’vfeire. Queft’oflo e gobbo di dietro,& cöcauo dinanzi$&:ha ordinariamente fei nodi,&tal volta cinque,talmentebencongiünti,cheneglihomini di etä (per la partedidentro)condifticultafi vedevnpicciolfogno.di congiuntura.Perqlla di fuori,in niunaguifa fi conofce,eccetofra’l primo, & il fecondo, ehe tal volta fi vedej perche fi congiungono molte volte, ne piu, ne meno,ehe i nodi de lombi. Ma ne fanciulli fi veggono chiaramentelecongiunturedi tutti fei, cofi nella parte di dietro,come inquella dinanzi.I nodi di queiVoiTo fon fituati al contrario de gli altri della fchiena; perche ne glialtri erano maggiori que di fotto 5 & in quefti fon maggiori que di fopra.Di forte che tutto 1’oflo rapprefentä la figura d’vna Co colla di fcapulariodafrate.il primo de nodi di quefto ofloe tanto fimile a quelli de lombi,che fenon fuflepel eran proceflo,che ha dailati,con ditiiculta fi diftin-b tvi.fi. ii.dd guerebbe da loroEt cofi quefto, come gli altri nodi di queff oilo, hanno ih pro- cefsididietrofimilia quelli denodidelombi;benchea(faipiufonopiccioli,qua- to pi u vanno allmgiu.il fefto,& vltimo non hanno proceflo,fe non vn tubercolo iproctfei didi« o grommo tondo,&largo,mediante il quale fi congiungeal primo nodo del co^°at . dione,come fanno i corpi de nodifrafefteßi,ö come fi congiungono i nodi del-c t. vi.fi. i.LL la CO£^a in tl1131 ß voglia animale.1 procefsic de lati fon piu lughi,& larghi 5 &: ion m r tutti attaccati 1’ vno allaltro, in tal modo,ehe paiono tutt’vno5& fi fanno piu cor-<11. vi.fi. ii. N ti,come piu fon bafsi.Et ha ognVn di loro dal capo,alquato verfo dietro vn leno, ■ NP(l nel qual sincafla da ogni lato Toflode galioni. Quefto feno e afpro,& difuguale, C 2 &ha & ha nei mezzo vna riga alquanto rileuata,comevn grönfoo e tubcrcolo o fpi-na,che’ldiuideindue^dequali quel dinanzie meno fondo,ehe queldi dietro,&: e t.vf figii. hanel mezzoatrauerfato vn proceflTojChe’l diuide in altri due feni, vn’alto & vn’- ° ° aftrobafib. A quefti feni rifpondegiuftametela figura delati dellofladegallom, &s’incaflano in loro,mediante vna legatura,come cartilagine.Ma i feni piu chia-ramente fi veggononetrenodi primi per efier piu grofsi,che ne gli altri, ehe fon piu ftrettfinon oftante,che tal volta fon larghi, & attaccati.Et di lor nafce il quarto mufculo di quelli,che muouonola cofcia.Vedefi oltre dicio, nel procefio dei lato dei quinto oflo,iui doue fi congiunge coi procefio dei fefto, vn tubercoloal-žhuehidell'ojfo quato rileuato,&:grofib,a cui diremo legarfi due corde olegature.Ha medefima-frW«. mete qft’oflo,tranodo,&nodo,da ogni latof vn buco,comequel,chc häno tutti f ja med. i.l, gli altri nodi,per doueefcono i nerui.Quefii buchiibnoordinariametccinquc,& 5.4.5.6. . tal voltaquatro,fecödoil numero de nodi.Et fi dimoftrano,cofi pia parte di die-trö dcH’ofib,come per quella dinazi,p eflerui attaccati i procefsi.Ma i buchi di dic AUrifpiragUdi tro (bn molto minori, ehe que dinäzij& perogn’vn di loro diremo viare vn ner quefi'offb. uo.Seza queftibuchi §fene veggonoparimete de gli altri fra i procefsi didietrofi g ]a mede.ef quali ne fanciulli so pieni di certe legature neruole,(ne piu, ne meno,ehe dicemo ghiic efier gli fpatij,o buchi chefi fannofra i procefsi di dietro de nodi delle fpalle,& de lombi)&: ne gli huomini non appaiono,per efier gia le legature cöuertite in ofia Delia Coda,o Codione. Cap. 1/. toiquani'opfi r ’OSSO,checomunalmentechiamiamoilCodioneeafimikallacoda de gli a r.i. ,*f. ffjVM /* il eodiont. JL/ altri animali:eccetto,cherfeglihuomini non appare.Etfi faordinanamente t. vi.fi ii. G. di quattro nodi,&: tal volta di tre.ilprimo di loro ha nella parte di fopra vn foflet to,o feno,nel quäl bs’incafIafemprelVltimo nodo deirofiograde,mediante vna b t.vi.fi.ii.e. folalegatura,comecartiIagine,fimile aqueila, con Ja qualefileganogli altri nodi deJIa fohiena. Nel medefimomodofi congiungeilfecoridoal primo, Sc ii cer-zoalfocondo. Ma quando 1’oflogrande non ha piu di cinquenodi,ilprimo di quei dei codione ha parimente da i lati certi piccioli procefsi aguzzi, liquali vanno aU’infu,&s’incaflano fortemen te,con quel dei quinto nodo dellollb grande, Sc fanno nel mezzo vn buco,pel quale efoe ficu ramen teil f^/to pardenerui, ehe nafconodellofto grande . Ndrefto tutti quefti nodi fofi piu larghidifbpra, ehe di fotto;& quel di fopra e fempre maggior,chequel,che fegue,tanto ehe ven gono a finire in vna punta alquanto ritorta in dentro, quafi come becco di Pap-pagallo. Et tuttiinfiemefanno \afigura d’vnacoda , laquaUnfieme conVoftb grande favna figura fimile alia Cocolla dei fcapulario defrati Scapuccininoui-tij.Quefti quattro nodi,nehannobucoalcuno,nc manco fon votidentto,neam che hanomidolla,ma fon fpugnofi, &rofsi,comc diremoanchora eifere que dei petto. Etne fanciullipaiono piu tofto cartilagini cheofta, anziTvltimo piu to-fto e di cartilagine che d’oflö, ilche fu fatto, perche non facefle maleail’inteftina retto ,che gli fta appreflb. DelkOJfo del Petto., Cap. 16. PETTO chiamano3 gli Anatomifti tutto quel voto, che e abbracciato con le a ta i.ii.iii. cofte, chefa vna figura ouata. Chiamiamo anchenoi altri petto,fol quella parte dinanzi,che e dalle clauicole, fin’alla bocca dello ftomaco. Nel mezzo di quefto petto dinanzi e vn oflolargo, che piglia dalla b fontanella dellagola,fra 1c b ta i.ii.o duedauicolejfin’allaforcelladelfiomaco^ilqualechiamiamocomunalmcnte c ei.ii.p Le eoße tutto l’Ofibdel petto. Ha parimente il petto ventiquattro cofte,da ogni lato dodici, 6c /onventtquat- ajcune voite (ma ben rade, ilche ho io veduto folo in vnadonna, in Pifa, lanno del 1544,faccendorAnatomia Realdo Colombo) fono da vn lato tredici,& mol Le eoneimere to meno accade ritrouarfene da vn lato vndici. d Di quefte cofte lelctte piu alte d “ji. fon fette. fono intere, & fi congiungonoairofio del petto, 1‘altrefono mezze,&: non vi ar-riuano, perlaqual cofafuronochiamate de LatiniMendofeoSpurie,che vuol dirBaftarde, & illegitime . Ma cofi quefte, comel’intere, fon fatte parte d’of-fo, parte di cartilagine* La parte della banda, di dietro e oflb . Ouella della banda Deü’Offa. i. banda dinazi e cartilagine. Et medianti quefte cartilagini fi congi ü ngon o Ti n fere Come firfgim airoflb dei petto^&le baftarde faglionoall’obliquoin su,attaccadofi ognuna dilo ro a quelladi fopra,cheglie piu vicina & alia diaframa,mediate 1’ifteffa diaframa;&me all'altm-tu.ij.»j.n. cccettorvltima,laqualeinguiraniunaficcongiungeconrvndecima5&l vndeci-»• ma,cheanche molte volte lafcia di congiungerfi alia decima. Et tutte quäte per la vincaßroMU parte di dentro dei voto del petto, fon lifcie,& häno nella parte di fotto vn ca nalet- coiie. tojcomeincaftro per tutto il lungo dogn’vna; ilquale piu chiaramente appare, da doue fi congiungono conl’ofla delle fpalle, fin alia meta, che da indi innazij& piu in quelle, che fono fra la terza, & la nona, ehe neiraltre. Perche elfendo fatta tale f lib. vj. t. ij. incauatura, perche piu ficu ramente paflaflero per lei i frami della vena, ehe nutri-gg.i.t. £j. fcele cofte, infieme con vn neruo,& vna arteria,i tre rami di fopra, ehe fon piu fot tili, nö hebbero di bilbgno di cofi gradeincaftro; & i tre di fotto, anchor che Han grofIi,purperchelecofte fon fottili, & curuedi dentro,neanchen’hebbero di bifo gno. Et eda notare, che la parte dell’ofTodognuna di quefte cofte non e dell’iftefia iuftaza3perchecon pius’auuicina alia cartilagine^tantopiu elofio tenero.Ne fono ^osle m^Ji* anchora tutte d vna medefimalftghezza;perche effendoil pettoouato,qlle di fo- inimgheix pra,& di fotto fon minori,&quelle di mezzo maggiori.Ne fi fomigliano anchora i^giJez.za. in larghezza;gche la fuperiore sepre e piu larga,ehe quella,che fegue apprelfo- pri-; t.j.ij.iij.1. cipalmetela prima §,cheemolto piu larga, che niunadelle altre.Marvne,&ral- ehe fi comor tre fon fatte d’vn fottiloffo,come tela o fčaglia, ehe le cuopre tutte dalla banda di dan;ale c?Ii't fuori,&da quelladi dentro fon fpugnofe.Ne piu, ne meno, ehe habbiamo detto Diferenca tm efiordifferetile cofte,fono anchelelor cartilagini perche le cartilagini delle me* u cartilagini, dofe fono aflai piu tenere (dal ehe chiamarono alcuni quefte cofte Ch5dron,che vuol dir cartilagine);quelledeirintere fonoaflfai piudure,principalmetene vec-chi,ne quali diuidedole paiono doffojcome quelle ehe fi veggonoi alcuni Buoi, &Caftrati vecchi.SonparimetedifFeretilecartilagini,nel largo & Jungo,fccödo NdUUrghei-che fono Je cofte, anchorcheqJJedeJla fefta, fettima,&ottaua, fempre fi vadano ■(a, et longhe\~ perdedo, cö piu sappreflano alloffo dei petto-et cögiugedofi cö la cartilagine di iopra,finifconocofi elleno,comeraltrefin’allultima,in vna puta aguzza, al cö* h t. j. i. trario delle’ntereXa prima h delle quali e aflai piu larga al fine, che quädo fi parti dalla cofta^’altre finalia fefta (come sappartano dalle cofte) fi vanno riftrignedo fin airarriuarealloflo del petto j&iuifanno vna tefticciuola, mediate la quale fi congiungono a lui, come dapoi diremo. Ma cofi le cofte,come le cartilagini dak la bäda di fuori fon curue, & lifeie; beche nö vgualmete da ogni parte;pche do* ue fi cögiungono con la fchiena^oltre a rhauerui vn grömoncello,fono anchora alquäto afpre, gehe meglio üpoteffero intaccare le legature,che le congiiingono co corpi,& procelli,de lati de nodi delle fpalle. Et häno panmete,ogn’vna di loro vn poco piu innäzi di doue fi cögiungono co procelli de lati, vn picciolo tuberco I üb i‘ uxii' r^°°gfömo,a cuifileganoinpartelecordedell’vndecimo1 mufeulo,chemoue > . .. 1 1 'l}'uxni' ja fchiena^ &: vn poco piu innäzi certe afprezze, & difuguaJita come grom mi,ne . k iib.ij t.xij. a quali fl lega il quarto mufeulo di quei,chemuouonoilkpetto$&nafcono qlJi,che 1 iiblij.t.xj!v. empionolofpatio]trale cofte, pla parte difuori, comeinfuoluogodiremo.Si veggono fimilmetealcune afprezze picciole nella parte di detro,doue na Icon o, m iib.ij. t. viij. Sč finifcono i mufeulijChe empiono la parte di dentro111 del medefimo voto,& la E?E prima cofta nella parte di fuori, sezal’alprezzedette, ne ha d’altreaffai maggiori, - » lamcd.c. deiieqUaJinafceilquarton mufeulo, che muouelafchiena. Et eda notare che le_ cofte tutte nel fepararfi da nodi della fchiena feedono in obliquo verfo dietro; d a indi vänodi fotto delleafcelle feededo sepre in obliquo verföla parte dinäzi, fin che cominciano le cartilagini.Le quali mötano in arco all’in sü,in guifa che ogni © trij.n. cartilaginefavncantöcello,0comedi triagolofodo,cölacofta,dicuinafce:ec- cetto la duodecima, che alcune volte nömota niente in sü.Et e da nota re, che di tutte quefte cofte,le prime noues’incaflanoco i nodi delle fpalle,in due luoghiile^^^0^ due vlrime in vn folo:la decima ficögiungeordinariametein vna parte,& ral vol ta in due. Quelle, che fi cögiungono in due parti, häno anchora due tefticciuole, vna maggiore, che s’incafla nel corpo del nodo, l’altra minore,che s’incadädielle pute de procelli delati deH’iftefTonodo,in que feni, che dicemo hauer qfti procef ^ ^ fi. Et di qftc due tefticciuole la maggioree tato piu alta che la minore,quäto epiii fraie%f/e^ . altoil feno del corpo del nodo3che ql del proceffo.V e parimete vn’altra difFereza congiungerfi, " r " C 3 fra Libro primo fra queftecoftencl cogiungerfi.Pcrchelaprima fi congiunge al primo nodo dd- nodi,con vna tefticciuola aguzza in puntale tre vltime,che s’incaflano folamen-tenecorpi de nodi,non hänotefta molto fofpefa, ne molto profondo feno,in cui s’incaflano.Habbiamo detto come fi congiungono le cofte a nodi delle fpalle. Re ftaci adire, come fi cögiunganoall’offo del petto 5 il chefarötrattandoinfiemedi •n //> n- a 1 queft’oflö per nö hauer täte volte a replicar vna cofa.Hor fta queft’oflö P nel mez- P *• j- »j- O i0\ * zo del petto,&piglia(comedicemmo) dalla fontanella dellagola,fraledueclaui Di quantep^r- cole,fin’ä quelluogo,che comunalmetechiamiamola bocca'dello ftomacho,be-tißfayiteß'pf- chc falfamete,comein fuo luogo diremo. Queft’oflo e fottile,&: largo di fopra,& ^ finifee in vna püta, come di fpada^per la qual cofa alcuni ilchiamarono Spada:& fl cöponeordinariamente di fei ofett’ofla,lequali negli huomini di etd fi cögiun gono in tal modo,che par fia queft’oflö fatto di dueo tre fole,& alcune volte, ben che rade, fi cöpone d’vndicij come vidi io in Roma, l’anno del 15 5 4. in vna fan-ciulla, d’eta di circa fette anni, che hauea diuifo queft’oflo in fei;de quali i cinque piubaffieranofeflid’altoabaflö,fecödoillungodell’ofiö. Tuttelepartidique-ft’oflö ficögiungono,mediäte vna cartilagine; maperche negli huomini (comee detto) nö fi veggono ordinariamete fenö due cögiunture,tratterödi lni,come fe IIprim’op, nö haueffe, chetreoffa. II primo^ de quali e notabilmente piu largo,chegli alrri, q t.iij.o- & vn poco piu groffo,ma affai fottile fecondo il largo;&: per la parte di dictro,che rifpondeal voto del petto,e alquanto piuconcauo nel mezzo5per la partc dinanzi e alquanto rileuato; mifurandolopel lungo e alquanto piu groflo nel mezzo che da lati (ne quali s’incafTanole cartilagini del primopaio delle cofte)-,& perla parte di föpra e piu groflo, & largo, che da quella di lotto. Et a due feni, vno da ogni lato,lunghi, & feauati dalla banda di dietro, & coperti d’vna cartilagine, ln quefti due feni s’incaflano le tefticciuole delle clauicole • & ncl mezzo loro dalla parte di fopra fenefa vn’altro,come vna mezza Iuna,chee qllo,chccomunalme-techiamiamo la Fontanella. La parte di fotto e alquanto afpra; &: cofi leggieri fi lega col fecödoofio,che nö mai ülafla di dimoftrarela cögiuntura^ anzi tal volta . . fi veggono dimenarc amenduein coloro,chehanogrand’Afima. Quc/to fecon- fem o> do otfor e piu ftretto,& fottile,che’l primo,&:piu largo di fotto(vn poco innanzi, r che finifca) che di fopra, oue fi cögiunge col primo;nella qual parte ha da ogni lato vn feno cömune ad amendue, che e coperto d’vna cartilagine, & in lui s’incaf-fala cartilagine della feconda cofta, con vna punta (comedi triangolo fodo) al-quato rileuata . Oltre diqfti feni ne ha queft’offodimo\tia\tnfimi\ia ogni lato, ma nö vgualmete feparati 1’vno dall’altro. Percheil primo del primo lato (nel qual s’incaffa la cartilagine della terza coftaj e piu lontano da quel, ncl qual s’incafla la zt coBcjhes'm feeöda, che nö eil terzo dal feno, nel qual s incafla quella della quaj.ta.Er co fi con taff emo nelpri- fequetemete fin al fcfto, che fi vienea congiungere col fettimo. Di modo,ehe nel mo,&fecondo primo oflö fi vieneadincaflare la prima cartilagine^tra’l primo,& fecödo,la fecö del petto. nej fecon(jo la terza,quarta,quinta,fefta, & fettima, con certe tefticciuole ri leuate (come quelle della cartilagine della feconda) mediante quella forte di con-giuntura, chiamata Artrodia, che detto habbiamo efTe fpetie della fynartrofis. II il terzo. terzo fofTo e affai piu picciolo,& fi cögiüge alla parte di dentro del fin del fecödo, f iui doue la cartilagine della fettima cofta s’incafla.Queft’oflo e ftretto,& fottile,& dalla parte fua piu baffa fi cöuerte tal volta in vna cartilagine aguzza in püta, che chiamiamo la Forcella dello ftomaco.Ma e da notare che in niolri manca quelt’-ofTo, & in qfti tali il fecondo fi diuide in due, infeontro della cartilagine del terzo paio di cofte. La cartilagine detta1 nafee del luogo, doue le cartilagini della fetti-1 ta jjj.p. z* officio della ma cofta,da ogni lato fi cögiungono al fin del fecöd’oflo.Quefta cartilagine (erue forcella. dello aguardarela parte dinanzi del fegato, & dello ftomaco,& e fimilead vna fpada; * dalla qual cofa fu da Latini detta Enfiforme, non oftante che tutto 1’ofTo in ficme fi poffa molto meglio agguagliaread vn pugnale Spagnuolo; perche il prim’oflo fa il pomo, il fecondo il manico, & il terzo la lama. Tutto queft’oflö e lpugnolo, fottile, & mafliccio piu dinanzi, che didietro; percheinquefta parteha dimoltj fpiragli difuguali, che non penetrano, per i quali fi nutrifee. Quefti fpiragli tanto piu fi veggono ncl prirn ofiö, che ne gli altri, quanto cgü e piu groflo di loro. Hör Hot ritornando alle cofte, dico ehe I’oflo del petto fu fatto, cofi ad eftetto, che ic cofte s’incaflaflero in lui,come anchora, che guardati.Et le cofte furono fatte per difefa de 4 meno era ficura>fu fatta d’oflöjquella dinanzi, perche e piu guatefata dalle mani Sc occhi,di cartilagine,accioche piu facilmente poteffimo rifpirare. cuore, ipolmoni fteflero piu ri-petto.Et la parte lor di dictro, che Dell'OJfo, 0 eartilagine del Cuore. Cap. /7. QV ANTVNQVE nel Cuor dell’huomo giamai fi ritroui offo alcuno, non-dimeno perche in alcuni animali fi vede vn’oflo,oalmeno vna eartilagine itre die fa queft’ofla piu forte, incauate nelmezzo,pcr där luogo a i m ufculi, ehe diremo nafcer di loro) ha nclla pa rte piu bafiam vna i mpref- m la fione, di eui nafce il mufculo,chemubuenil braccio in dietroj & ndla piu alta,ap_n r: preflo ilcollo di cfueft‘offo,vnaafprezza,dellaqualnafce il mufculo,che diJlendeil c c' ""*•s" illato piu Alio, gomito.il piu alto lato diquefta paletta e iottile,& aguzzo^ finifce(came,dicem mo)in vn feno,come mezzo° cerchio, pel qualpafla vn ramo dei quinto paio? de 0 t.v.fi.iiij.a nerui della midolla fpinale-, in fi eme con vna vena, & vna arteria, ehe vanno a n u- p lib.vij. uj.i il collo della tl*ire *a parte di dietro di quefFofio. Alfin di quefto lato, tralui & quello della ban palem. da dinanzi,ha ognuna di quefte palette,come e detto^n^collojnel quale par fi fia q ta.Tj.fi.Uj. taccolto tutto il largo loro,per farlo grofTo,& come comincia a vfcir in fuora fi fa c D* ilfeno dei collo alquato piu largo.Et nel mezzo della parte fua dinäzi fi vede vnrfcno,alquato Ion- r J* A.B. gojfecödo la lungezza del collo, ne qualdiremo incaflarfi Ia tefta deiloflo deH’ho mero.Quefto feno e tondo di fbtto, & aguzzo di fopra j ilchefu fatto per cagione della imprcfiione,chefi fa nella parte didentro dei collo,per laqual pafla piu ficu-rametela corda dei mufculo,che raggira il braccio dalla bäda di detro,&: da quei-la di fuori.In quefta parte cofi il feno,corne la parte di fopra di quefto collo, sö piu rileuati,che di fotto.-pched’amenduenafcanoleslegature di quefta cögiuntura,& f la parte di fuoridel principio dei primo^nufculojche diremomuouereil goniito. v* ri'U ine ^eno e eopetto d3vna cartilagine, come gli altri, & non e tanto profondo,c vJm ^cfTmlggior q uanto la u lefta dei lo ffo deU’homero richiederebbc-, ilche in niunaitra congi u 11- . %uettofeno, tura accade,eccetto in quefta, fte. in certa guifa, in quella della cofcia con 1’oflo d cl u gallone (come alfuoluogoditemo) pereagionenii diuerfimouimenti, di quelle a.b.*c. parti.Ma per rimediarea tal difetto, oltre a lemolte legature, che ha, furono fatti in queftofiocertixproceffi,eheabbraccianolateftadeirhomero,intalguifa,ehe x ^ nollaflano disluogare.Fuparimenteordinato,chela cartilagine,ehe cuopre que- KKK fto feno, vfcifietätoin fuora,ehefaccendolomaggiore,foppliftcaliapiccolezza deH’oflb,& no difturbafleil moto. Quefta cartilaginenö nafce d’o(Ib,ne manco e attaccata a lui, ma alie legature,chel circödano,& e per la parte di fuori grolIa,& fi vaafibttigliando,quatopius’appreflaalcetrodelfeno,&finifceafiai innazi ehe arriui a lui,faccedo la figura dvn anello,la cui parre,cfie toccail dito,e agguzza in roffitiodique- triägolo,& quella di fuori tonda. Quefta cartilagine,febeneaiuta,chenö fi pofla > fia cartdagme. cofi faeilmete disluogar 1’ofio dell’homero; nödimeno quando fi disluoga all’ih-giu,nö lo lafcia cofi faeilmete ritornare afuo luogo,gehe fi doppia nel mezzo, Sc no lafcia acconciar 1’oflo - Et percio edi bifognoafficurarfibene,infin al ritornar-lo al luo luogo,Sc dapoi dimenare alquato Toffo dell’ liomero,pchc la cartilagine Uprimo det pro fi fpieghi. 1 procefli diqftoffo Ion due-,\l primo Yfcc piu alto nafce dejlafpina, che Y la mcP^nc^Pa^mčtenella piu alta parte della x giunta di e *' 1 ^ .ü. x. qUe^0 proceflbi & al principio della fcaglia, Y o fpinajnequali s’infcrifcc il fecon-a li.ii.t.x.A do mulculochealzazqueft’oflbj&:nafceailprimo,chemuoueilbraccio.Hapa-b la med.ti.v. riinente quefto proceflo vn b /eno nella parte dinanzi, che e tanto picciolo, che c la mcd O non ^ ve^c)^^°feno,o tefta;nel dual s’incafla la teflicciuola, che diremo hauer c ameu x. jactauicola medianti alcunefomlfimecordc,& vna cartilagine, fimilea quclla, chehabbiamodettoconcorrere nellacongiuntura della mafcella inferiore, con la fuperiore*lifcia,& fdrufciolofa da amendue le parti verfo l’ofla, &c laquale non s’appoggia fe non alle legature di quefta congiuntura. DelleClauicole. Cap. ip. GIAhabbiamodetto,comeleClauicoles’incaflauanonel feno del proceflo CgmeßcSg;m piualtodella paletta,chiamato la Punta dell’Homero dal fuo lato, & in que gonoie cUuico. duc feni,che fifanno nella partepiu alta de lati, del prim’oflö del Petto. Etpari- leaWojfodel niete dicemo, comeqfli feni erano inarcati,& cäminauano dalla banda dinanzi Pttt0' verio quella di dietro,* & che crano aflai piu larghi da qlla parte,che da quefta,ma piu profondi di derro,che di fuori. Hör e da (apere,chele tefte di quefte dueclaui a t vi fi v a cole>She ^ c^ungon°» ognunadal (uo lato,cöroflodel petto,fon fimili in figu b la med.B ra a ^ ^cni • Perche fon alquäto lunghe & cöprefle, & in certaa guifa di forma c la med.c di triangolo,i cuilati londifugualijfi comeanche fonoi canti,che fänno qfti lati. d lamed.D Pcrcheiibprimo,cheenellapartepiubafladeilatodinäzi,eincertomodofodo, & parimeteii fecödo,Cche e nella parte di fopra di qftatefta,alquäto verfo dietro, nia ildterzo,che e ne la parte di dietro alquäto airingiü,e piu aguzzo,& lungo.Et fecödo,che fono i cati maggiori, o minori,cofi anche fono i lati di qfto triägolo. Perche quel che va dal primo al fecondo,e piu corto5quel che va dai terzo,infin’al primo,e piu lungo,& alquäto torto,quel che va dal lecondo al terzo,e tnezzano. Quefta e la figura della tefta della clauicola, che fi cögiungealFoflo del petto. La cartilagine (che e fimile a quella, che fi vede ne leni, ne quali quefte tefticciuole c^fCi e li. vil. fi. XX s incafl‘ino) a, vna gräagiüta,chc fa vna grä tefta,diuiia mediäte vna cofi leggierabimprelsione, b Ia med*5 ch’io DellbUa. 15 ciVio nö foperchehabbiaalcuno detto,chefon duetefte-Laparte di detro (ehe Lupariedi Ja~ c lamcdc. c. e maggiore,& töda,comec mezza palla, lifcia,&; vgualc,&couerta d’vnacartila ?ra(li gine,&s incafla nel feno della palettadella fpalla)fa tuttoillatodi detrodella giu^ *.. ta,& piu della meta del lato di fuori.Quelladi fuori (che e alquäto alp ra,Sč difiu-^ t.vj.fi.vjE guale,&fadilrefto del lato difuori) nös’incaflainniunofibjanzi clče come vn grommo o tubercolo,nelquale s’inferilcono molte, fortiftime legature, chele-gano queftoflo con la paletta della fpalla. Et fi come 1’altre parti(di doue nafce o s’inferifcealcunacofa) lonoafpre,cofianchora,eqfta impreftione,che diuide quefla tefta.La parte di fuori oltre che e difuguale,ö£ alpra, fi diuide in due pic-ciole tefte o grommi 6 procefli, vno di fuori,& maggioreft’altro di detro,& affai minore.I quali fi diuidono mediate vna incauatura,che fi fa nella parte dinanzi di quefta giüta alquanto in fuorij& e aflai lunga,& incauata, & tonda, come vn e la mede.H. i canale & limilcal principio di fuori dei mufculoe primo,ehe muoueil gomito, ehe diremo nafceredilei.Quefto fenonö folo fi fa nella giüta, ma parimentenel collo deiroflo,a cui ella fi congiunge,che e aflai piu corto, & grofio. La parte di HiBorU denA fotto diqueftoflo,che fi cögiüge a gli duefufelli dei braccio,e aflai piu difterete, di fitto cofi in 1 abbödäza di leni,& tefte,come in la figura loro. In prima nel mezzo di deWoJfo deirh» f lib.ij.tab.vj. qftapartedifottocevnfenoAdue^römiotubercolfchefannolafigurad’vna mer0\ e xn. Girella, ecceto ehe la girella e incauata vgualmete tutt’ intorno. Et in queftoflo La Girell*° lateftadi§detroepiurileuata,chequellandifuori.Percheper lapartedi fuori g t.vj. fi. vj.K non era pericolo,chel maggior fufello,( ehe fi congiunge a quefta girella) fi dif- , LM luogafle, congiugedofi a lei (come diremo) il minore, detto da Latini Radiü; anic * ilqual ferua in qfta parte per appoggioalmaggiorepche non efca del luo luogo. C e parimente vnaltra differenza tra le vere girelle, &c quefta;£>che in quelle la fu ne camina tutfintorno delfincauaturaj in qfta il maggior fulci Io dei braccio nö i tab. vj.fi.vj. puo andaretutto intorno a lei,pereflerui nel mezzo della parte fuadilopra vna1 N ° lcagliad’ofib,chetraIuce,nellaqualeilmaggior fulello sappoggia(quädodifte- demo opicghiamo il bracciojper poter far maggior forza.Di qiti due leni,ehe fo Duefeni,cUfffi* l la med n n° Partc ^Pra di girella quelk di dietro e alfai maggior ehe quel1 di- »ofopra queff* 4 nic * ' näzi,& fopra damedue gi uocano i procelli dei maggior fufello dei braccio,chia- strella- mari in Greco Coronas jpehe fon fine dei feno, ehe fi fa fra loro.il feno dinanzi ri ccueil ^ceflödinäzi,quädoritiriamoilbracciojilfenodi dietro riceueil pcefib di dietro (ehe chiamiamo gomito) quädolo diftedemo.Etfon fatti tatogiuftame te qfti folsi,che elafciano piegare,& diftedere il braccio,quäto e dibifogno, nö m la mcd.P. piu. Ha parimete qlVoffo nella parte di fuorideila girella,alquäto innanzi,vnamte La tefta difi**-fta tonda,lunga &Ulcia,6c couerta d’ vna cartilagine,fimile a qlla ehe cuopre la gin dl ‘lMfi'0!!0-rellajlaqual s incalla in vn gräde, tondo, & poco cupo feno, ehe diremo farfi nel-n la med e, la parte di fopra dei minor11 fulello del braccio. Dal lato di fuori di qfta tefta,1’ofi. fo dcirhomero elee molto in fuora, & fa certe alprezze, delle quali, & dVna riga 0 i« mcde.fig. (chenafccndo di loro,monta alquanto in super Io lato di fuori)nalcono fei°mu vxj.N. j^uli, (come nel fuoluogo diremo) $ &airhorachiamerdio fempre quefta parte laTefta di fuori delfolfo dell’homero. Et fi come e rileuato il lato di fuori di que-p t.vj.fi.vj.s. ffoflo,cofi anchora il lato di dentro ha vn P proceflo tondoj ilquale io chiamerb la T cfta di detro dell’ homero. Que lia tefta, fc ben non fi congiunge a niun’olfo- QuelU di den pur dclla püta fua,chee alquäto larga,nafcono,il mufculo,ehe diro far la tela,ehetro-q Hb ij. ta. j.r cuoprela palma ^ della mano-,&; due di que,chepieganoil bracciale. Et dclla par-t.hj.Y. te piu balla, nalce vna parte1 dei mufculo primo, ehe volta all’ingiü1 il minor fu- 1 !i i?tvijVQ Cello Manche in parte alcuni mufeulidi que,ehe pieganolalcune dita.Ha coli an-t lib.ij. t. v.bT chora qfta tefta nellaparte d inazijapprellolincauatiira b girella) vn picciol leno11 t.vj.s. per lo qual diremo pallare il terzox neruo di que, ehe vanno al braccio nella u t. vj. fi.vj.T. partedi dietro vn’altroX per lo qual paflail quinto 2 neruo dei braccio. Queftate y tvil6vtv, ® magS^or’che qlla di fuori,fe beneal toccare paiael cötrario ■ p rifpetto di cö-z li.vij.c*ij.ih ’ giügerfi a quella di fuori il minor fufellode braccio. Nondimeno amedue fon LagiunudelU fätte della giunta dvn’altrooflbdaquale ne fanciulli,fi cögiüge,mediate vna riga pmedifotto. 6 harmonia:negli huomini di tempo mediate la vnioneo fymphyfis s & percio molti hanno penfato,che fuffe partedeirifteflb oflo. Ma veramete e parte d’vn’al tro, come ha moltobene notato Realdo Colombo.Nel refto, queftoflo b diritto, &: quafi tondo, fe ben nella parte piu baflae alquäto incauato,largo di dietro, di- nanzi nazi rileuato-nclla piu alta al cotrario, & nel mczzo quafi triagola re, ilchc fu fat-lr*fino Aeli'oß. to percagionede mufculi,ehe nafcono di lui, come ncl (iioluogo diremo.Ha pa {o dtWhmoro. nmetc queft ofio nel mezzo della parte di dietro,fecödo il lügo fuo vn a feno,per a ta iij.t ilqual paflail quarto neruob di que,ehe vanno alia mano. Qucfto leno comincia b lib-vij-r-f/. dalla parte di detro,&: caminädo per qlla di dietro, va alia parte di fuori,torcedo- ■ "V*? -fi a baflö,quätoilcämin riehiede.Ha di piu vn’afprezza nella parte dinanzic verlo ^pprcfVo JaS fuora,innazi ala meta fua,fecödoillügOjnella qual sinferifceil piu forte d mulcu d lo di que,ehe muouonoil braccio^&nafce 1’vltimo di qlli,chepieganocil gomito. iiij i buchi di^ue. Et vnaltra appreflo il feno,per il qual pafia la tefta di fuoridel primo mufculo,chc e H off»* piega il gomito ; della qual nafce la parte carnofa di detro di qfto primo maidilo. Inqueft’offonon e bueo aleuno, ehe fia da notare, eceettoalcuni piccioli,chc lb-no appreflo i feni,& tutt’intorno delletcfte? i quali furono fatti,perche mcgJio,& piufortesmferifterojonafcefierolelegaturediqiieftacongiunrura. Etaltri, peri *. qualipaftanole vene,ehe fi veggono perlolungo dell’oflb; principalmentenella parte di dentro^nella qual fi vede il piu delle vene5che feruono a nutrirlo. De Fufelli delBraccio. Cap. 2 /. DAL Gomito alBraccialefbnduea offa, lequali io chiamero fempre i Fufelli a ta, j.ij.iij.X dei braccio; & quel,ehe failgiuoco dei gomito, diro maggiore,& Talno mi* Y.t. vj.fi. vij* Differenz* fr* nore. Quefti duefufelli fon amedue lunghi ; ma ben diftereti cofi ncl modo d’in-iduefußllidtl caflarfi, comein figura.Perche il maggior, che e quel di fotto, chiamato da Lati-6r*ccio. ni, Vina, o Cubitus, sincafla nella Gireila, che habbiamo detto hauerc 1’oflo del- 1’homero nella parteb piu bafla mediati certi feni, &:procelli, a qfto effetto ncccf- b r. vj. Due procefsidel farij.Perche nella parte di fopra(chee affai piu grofla,& mafsiccia, chcniun’altra) i m maggior fufel- ha due proceffi,runo innazi delfaltro. 11 primocequel, ehe entra nel fofio dinazi,c •. l*' cheefopralagireila, quadoritiriamoil braccio, alqualccalquäro fimilein figu- j Zmedlo D ra,pche e alquato largo, fodo, & duro. IId fecödo e quel che cömunal m etc chia-friqHeßilue miamo il gomito, & fi mette nel fofib di dietro, che e fopra lac gireila, quädo di- e t.vj.fi.vi.Q praeefsL ftedemo il braccio.Fra qfti due procefsi fi fa vn feno fim ile ad vna C, lügo, quäto c lofpatiofral’vno, &laltro, ilqualei Greci chiamarono Sygmoides, chcvuol dir Cupo,o incauato, gehe e nel mezzo incauato .Queftofenoe tuttolifcio,&co perto d5 una cartilagine, mediätelaquale abbracciatäto giuftametela gireila del-TolTo dell'homero ^ che qual fi voglia picciola cola, che fi aggiungefle To toglicfle via,impedirebbe ilmouimento. Etfopralei giuoca,come fopra vna corda,quando diftendemo, o ritiriamo il braccio. A\\a patte di fuori d’ ognun di quel\i due procefsi e vna afprezza, della qual nafcono certe forte lega ture,che abbracciano oftecongiunture alcuni mufculi,cofi di quclli,chc ciitlcndonoj il gomito, & f Iib ’j t xiip ai que, chel 8 piegano, come di quelJi che chiudono ih fecondi &1 tevzi a rticoli a }b ü delledita;alcneaiutanoanchoracertigrömoncclli,chcfonoallaradice del pn- f ■ moproceflo. Ha cofi anchora quefto fufeilo alia radicedel proccflo dinanzi cer-1 lib.iu.vi.* teafprezze, che feruono parimente alnafcimento demufculi detti. Si vede pari-m ete nella parte piu bafla del detto feno, i ui douefinifcelafuatödezza, vna picciola linea, o imprefsione,della qual nafcono certe legature,che legano forrem e-teqfto fufeilo maggiore,coiroffo dell*homero. Et e da notare,che nel,peeflo vlti-modi queft oflo eordinariamente vnagiunta, Sc tal volta due^lequa/i ne vecchi Cemtfttmgiu ficongiungono mediate la Vnione, oSymphyfi.il minor fufeilo, (che fta fopra geil minorfu il maggiore, & habbiamo detto eflfer chiamato da Latini Radius) per la parte *Wf° che fi congiunge aU’offo deirhomero,e alquäto fottile 5 & ha dal capo vn coiio lungo, & lottile,chefinifee in vna k tefticciuola grande, 6c tonda. Nel mezzo di k r.vi.fig.vü* quefta tefticciuola fi fa vn tondo,& poco cupo leno,nel qual s’incaffa la tefta1 di ^ foorideiroflbdeirhomerOj&fopraluififtorceinfur&ingiu^&fenza difturbar me pcio ehel braccio nö fi pieghi,o fteda. Anzi il feno di qfto minor fufeilo fi piega, de diftendefopra la teftaiftefla dell’oflo dell’homero ,{enzache vi fia pericolo di . disluogarfijanchor che fia poco incauato,per cflerla tefta,che s’incafl'a cofi liiga, ttödelmftgvior ^ ^arga.Ma il maggior fufeilo dopol’eflerfi cögiüto collbflo deirhomerojcämi fufeilo. nädo verfol bracciale fi fa a poco,a poco piu fottile , infinairarriuarca lui. Eriui fi cöuertei/ortC;& fottil collo,di cui nafce m vna tefta?al cui fine fi vede sepre vna U1 k me.P Q, # giwnta Dell’o/Ia. 17 u med.R giutatondaXa parte di fuori diqftagiütaedifuguale,& ha vn proceflo aguzzo,* come vn puntaruolo, che rifpöde aUoflö,che foftiene il dito picciolo,& aiura (co me diremo)a föftenere il bracciale,quando fi ftorce in fuora. Al lato di dentro dcl 0 t.viüg.vii. proceflo dettofi favnfeno difuguale, nel quale vna 0cartilagine, che nafcendo T di quefto minor fufello,fi mette quafi tatta tra’l bracciale, & il maggior fufello, fenza attaccarfi a niun di loro.Et fä il medefimo efFetto,che quella,che dicemmo efler tra la mafcella inferiore, & il feno deU’oflö delle tempie:& tra le clauicole,& l’ofib del petto.T olto via quefto feno,tutto il refto di quefta giunta,che fi cögiun ge al bracciale, ecoperto d’vna cartilagine,ne piu,ne meno,che fono gli altri leni, P la med.v & tefte dellegiute.Ha fimilmentequefta giunta vn’altro fenoP lungo, 6c tondo, ^ AdtiX* come vn canale, chearriua final collo di qft’oflb,etpluipafla la corda ^ del terzo m u fcu lo, che diftendela palma della mano.il refto di queft’ofloedi diuerfefigu-re. Perche la parte bafla, (appreflo il fine deU’vltimo proceflo, che fi cögiungecol-l’oflo dell’homeroje vn poco gobba,& di figura triangolare,& tolta via la pelle,fi r Ub.iUix.v vedefubito fcarnata,1 c^e a^a prima) della qual nafcono tre mufeuli 5 b il piu picciolo di Asn quegli,cheriuoltanoil mino r fufello infu,&idue,che (come diremo^ feruono V vno a\ mouimeto delpo\Uce,YaVtro aquel d eil’indice,&ca queldi mezzo.In que fto modo va quefto fufello fin a piu della metäjda indi in giu farebbe tödo,fe non ß rileuaflela feeödariga d auuantaggio^laqualecamminädoin obliquoallingiü, c li.ii.t. vii.x. da luogo al mufculo quadro,c chenafce in qfta parte,come diremo. Reftaci hora Hi*orU delmi d r.vi.fig. vii. a dire del minor fufello, il qual fi congiunge d coi maggiore, di fotto, öc di fopra, nlorfuf,iio, * h 1 nondimeno nel mezzo fi ftorce täto,cheno’l toccac in niuna parte. liehe fu fatto e la me .k pcincipalmete,pchc feruifTe per appoggio al maggiore,nel ftorcerfi in sü,&in giü, &: in parte,perciie meglio poteflero nafeer gli mufeuli, ch’occupano, cofi illato di dentro,come quello di fuori del braccio.Quefti fufelli fi congiungono aflai in altra forma,da baflo che di fopra;perche di fopra il maggiore riceue il minore,da baflo e al cötrario.Fafli adunq^dal lato di fuori delproceflö dauati del maggior fu i t.vi.fig.vii.l fello,vn picciolfieno intraueriäto,fimile alla quarta parte d’vn cerchio,lifcio,&co perto d’vna cartjlagine,nel qual s mcafla il lato di detro della tefta del minor fufello,che dicemo hauer vn feno,nelquals’incaflauala tefta difuorideU’ofTo dell’ho-mero.Nödimeno,di fotto appreflo il bracciale,s’ingroflail minor fufello,&fi allar g t.i.ii.i t.vi. ga,& finifee in vnaSgiuta,nel lato di detro della quäle evn molto picciol feno, co fi. vii.> / perto d’vna cartilagine,fimile a qlla,che hora dicemmo efler nel maggior fufello. In quefto feno s’incafla la parte piu alta del lato difuori della giunta del minor fu-fello^mediäte vn piccioltubercolo,copertoanche lui d’vna cartilagine . Et fopra jiproctp aßr0 quefte due cogiüture fi ftorce il minor fufello,in su,& in giü. Ha fimilmeteil mi- delminorfujel li ta.ii.io ta. nor fufello appreflo il gomito innäzi al collo fuo vn ^proceflo afpro(che guarda al ^ vi.fig. vn.q maggior fulello)uel qual s inferifeeil primo mufculo di queych*e pieganoil gomi-to.Il refto di qfVoflq verfo il bracciale nö e anch.e molto tödo j anzi ha dal lato di Mat.Val, D dentro, detro/ecodoillungo ftio vna rigaiaguzza,& molto erta,che fta fcotro allaterza > t riga dei maggior fufello.Etdilei nafce quella k legatura,come tela, ehe habbiam k detto legare l’vn fufello coUaltro,iui douefon piu feparate. I lati ehe fa qfta riga, vv' t,Kln' fonoalquanto abbaflatijper dar luogo a mufculi,che paflano per amendue.Ma ii latodidetroeafiaipiua(pro,&cupo,chequeldifuorijperchenafcedilui il1 mu- {. .. fculo, ehe piega il terzotfo dei poliice.il lato di fuoridi quefto minor fufello, ehe 1 " fta fcotro alia detta riga,e quafi tondo,&circa il fuo mezzo, (fecondo il lungo) e alquato afpro,& di qfta afprezea nafce il piu picciolm mufculo di quei, che ftor- m üb.ii. t. vii. far/^difotfdi cono il minor fufello in fu,& il piu alto11 di quelli,che’l ftorcono in giu. La'parte qmjioflfeiia. di fotto dei ° minor fufello fe ben dicemo farfi piu grofia,& larga, perche fele ha- n llb ll-f- uea da cögiügere tutto’1 bracciale, (gehe fi potefle la mano ftorcere in fu,&in giu, Q ^ i v . come fa,ftädofermoquafiilmaggiorfufello)piirepchecorrercbbepcricoloche fi.Vii.Vi vn cofi fottiloflö nö firompefle con tanto grofla tefta,nöcrebbela tefta quanto la groftezza del bracciale richiederebbe. A qfto difetto fupplifce il maggior fufei-lo,aiutädoancheegliafoftenereilbracciale,mediantefoloilprocefloPfimileal p r.vi.fig.vii. puntaruolo,che dicemo effere nella fuagiunta.Percheilrefto di qftagiunta, ver- R fo il bracciale e coperto d’vna cartilagine, ehe nafce della parte di fotto dei feno (nelqual s’incafiail bracciale)chee nella giüta dei minor fufello, & va per fopra la giüta del maggiore,fin’alla punta del proceflb detto5 diuidedolointal modo dal bracciale,che, anchora che quefto maggior fufello lo fortega, nö percio s’incafla ilproceffo inlui.Neanchenel proccflo fimileal puntaruolofivedefegnod’incaf-fatura, perefleruilacartilagine in mezzo, &la congiunturapiu tofto lenta, che ftretta^anzi tutto il bracciale s’incafla nel minor fufeiio,come volea la ragione. Ha parimente quefto minor fufello la parte di dentro, che fi congiunge colla giüta, ^canchelamedefimagiuntajalquantofcauate^perdar luogo all’ultimo1 mu* q lamed./?; fculo di que,che ftor ceno quefto minor fufeiio in giu,et fimilmete perche lecor- r H-ii-c. vii.x de,chcvannosapiegarledita,pafIinofenzaimpedimetoalcuno.Laparre difuo f ll,u,u'®c ri e alquato toda,& gobba,perche fia piu forte.Nödimeno,perche eflendo tonda &gobba,le corde,che paffano per fopra lei a dift:ederIedita,potrebbero facilme-te fdrucciolare,furono fatti quatro feni in qfta parte, p li quaii iec corde paflafle- c ]lb-“• t'1*11** ro,come per buchi od anella. Oltra di qfti quattro feni fe ne vede parim ete vn’al- u v?kvii. trounellapartedifuori,ladouelagiuntadelminorfu(elloficögiügecöJag/un- # ta del maggiore,& g lui pafla la corda delx mufculo,che diftende il dito picciolo. x ix.& Dell3 OJfa del Bracciale. Cap. 22. BRACCIALE chiamiamo queiroflfa, fopra lequaligiuocaala mano,alle a t.vi.£viit qiiali,come habbiamo detto,fi cögiügono i fafelli del braccio. Et fi fa d’otto il bracciale. pjcciole offa, compofte di quatro in quatro 5 lequaii tutte negli huomini d’ctd fon dure di fuora,& fpugnofcdi dentro,&:piene di midolla(principaInicnte ie piu grandi, nelle quali manifeftametefi vede) & feminate d’alcuni piccioli (pira-gli,che nö penetrano,per gli quali entrano alcuni ramufcelli di vene, & arterie. Tutte quelfoffa fon differenti fra fe ftefle,non meno in grädezza,che in figura Sč fito^perchenon el’uno tanto fimileaH’altro,chefacilmete non fi conofca,ognu-no da p fe.Ma cö tutto che fian differeti,fono cofi bene incaflate,&: atraccate,che par che tutto il bracciale fia fatto d Vn oflo,& con difficulta fipoffono con tare, fe Letfigm» del non fi toglie viala b tela,che le tieneabbracciate. Et tutte infieme per la parte di Hb.n.t.viii. bracciale. dentro fanno vna figurac cöcaua come C,per quella di fuori vn’altra* incuruata. A r-XIJ‘I... comeqlla,chedicemmofarelateftadelminorfufello.Etfolperqueftedue parti c ta,VI,fl,VUI* fon couerte di legature$perche per quella di lopra,oue fi cögiügono al minor fufeiio,fon lifcie,& couerte d’vna cartilagine,&:parimentepla parte di fotto,che fi cögiüge all’offa della palma,& al primo del pollice. La parte di qfti oflicelli, col cui mezzo fi cögiügono,l’uno all’altro,non e difugualeneafpra, ne manco piena dilegature,comeraltre parti.Anzialcuni diloro hannoi fuoi feni coperti d’vna cartilagine lifcia,ne quali s’incaflano le tefticciuole o tubercoli degli altri, ecceto che nella cögiütura deU’ofTa, dellordine di lotto^doues’intrapone vn poco di legatura,come cartilagine,che quafinon fi vede,in quellnogo, douequeftofta fon menocögiunte,chequelledilopra.Perche(congiungendofi lordine dell’ofiadi Dell’OAi. 18 fopra al minor fiifeIlo,come fe fufle vn oflo folo,& congiungendofi quello di fot to al prim’ofTo del pollice,& a gli quattro della palma,comea molt’ofla feparatc) fU di bifognochel’ofladi fopra ficögiungeflero,rvnearaltre,piugiuftamente,& con manco tramezzo, che quelle di fotto . Ma cofi quelle dell’vn ordine, come Perchel'ojfa det quelle deH’aItro,furonamolte percagion de varij mouimeti delbracciale & del-la mano.Habbiamo dimoftrato la figura di tutto il bracciale.Diciamo hora par- 0 e* ticolarmenteilnome,fito, & in partela figura, i feni, & tubcrcoli d’ognuno di queft’ofla da per fe,& la forma,nella quäle fi congiungono rvne,airaltre,comin-ciädo dall’ordine di fopra,che 11 congiunge al minor fufello.Hora fono in queft’-d la med.i. ordine quattro oflä,le quali io contaro,fecondo che procedono jd chiamando il a-3-4. primo quel,chefa illato di detrodiqueft’ordine^il fecödo,terzo, &: quarto quelle,che feguo no di mano,in mano,fin fuora.NeirifteflTa guifa contaro l’altre quat-« Ja mede. y. tro edell’orciine piu baflo, chefanno il quinto,fefto,fettimo, &ottauo. II primo, Come fi cogiun i. 7-8. fecondo oflo dell’ordine di fopra fi congiungono molto forte nella forma det- gono Vojfa del ta,al feno,chce nella giüta del minor fufello, mediäte vna cartilagine,che li cuo- ^cinUco /« pre per quefta parte.il terzo s’appoggia nella cartilagine,che vfcedo del minor fu-Je u fello il fepara dal maggiore(comedicemo(jbenche,quando piegamo la mano in fuora,il lato di fuori di qfto terzo oflo toccafimilmete vn poco quel procello del fuiellomaggiore,fimile alpuntaruolo.Quefto terzo oflo, ne gli huomini,il piu . delle volte non ha feno alcuno couerto di cartilagine,che fi pofla cono feere, nel JeL f per queftoj quäle quefto proceflo detto sincafli. II quarto f oflo di queft’ordine non tocca in \rZäai°. & que, che niuna forma il maggior fufello^anchor che nella parte di fopra di lui s’inferifca fcguono.vi vna parte della legatura,che nafee del proceffo fuo aguzzo. S’inferta parimete in alla'fig^viii*. Pa^te di tal’oflbjla corda del piu baflo mufeulo di que, che piegano § il brac-l lib.ii-t.i.ix. ciate.Et dalla parte bafla di quefto medefimo oflo,nafee vn mufeulo, che fepara il xi-A dito picciolodairaltreditaj&panmentevnapartedelhmu(culodifuori,dedLie h li.ii.t.ni.a. c|ie piegano ^iprim’ofib del dito picciolo.Dimodo,cheqfto quart’ofio da niun i i.ii. t. im.? |afo non tocca j compagni, eccetto che da quel di dentro alquanto verlö la palma;doueficögiungecon vna tefticciuola piana,al lato di fuori del terzo oflo del bracciale,mediante quella congiuntura,detta Artrodia, che fi riducealla Sy-nartrofis.Queft’oflo e il piu picciolo del bracciale,& quello che ha manco foffi,& tubcrcoli^anziequafi tondo,benche piu lögo,che largo. Perchenafcendo di fot-toalcunimufculi,& inferedofi nella parte di fopra vna fortiflima corda, fudi bi-fogno,chefufie piu rileuato di fopra, & di fotto, che da lati. Queft’oflo fi conta nell ordine di que di fopra,per c©ngiungerfi al terzo di quelli;fe ben gli antiqui lo contano da per fc.txcetto queft’offo,tutti gli altri fi congiungono in diuerfe par- Hipna del pri ti 1’ vno all’altro; perche il primo (che e gobbo di fuori,& ammaccato di dentro,6c del brac alquanto piu lungo,che largo)ol treal congiungerfi al minor fufello, fi congiunge anchora al fecondo oflo del bracciale,con vna tefticciuola larga, ches’incaflä in vn (eno,che per quefto efFettofifa nel fecondo oflö.Si congiunge anchora per la parte di fotto,al quinto,& fefto oflo deiriftcftb bracciale, mediäte vn tuberco-lo,ehe efcediluij&smcafla in vnfeno commune alle due fopra dette ofla. Fra tantitubercolihaqueft’oflovnfolofeno grande, nel qual s’incafla vna tefta del fettimo,& piu grande oflo del bracciale. Di modo che’l primo oflo fi congiunge al minor fuiello5&: al fecondo,quinto,fefto,& fettimo oflo,del bracciale.il fe- -Delfecondo. condo(cheetanto piu picciol del primo,quanto e egli maggior del terzo) eal-quanto tondo da ogni parte,eccetto che da quella di fotto, oue e ammaccato,& li congiunge al primo, & al fettimo,nella forma dettaA al terzo median te quella congiuntura,chiamata Artrodia, mebro della Synartrofi. Di modo, che quefto fecondo oflo fi congiunge al minor fufello, & al primo, terzo, & fettimo,&: quafi tocca 1 ottauo.il terzo fi congiunge da lati, al fecondo,& quarto,& e tanto Del incauato che e impofllbilc, che poifa toccare il maggior fufello, & dalla parte di fotto s’incafla in vn feno dell’ottauo, con vn tubercolo grade, ma poco rileuato. Quelfoflo e alquäto tondo,eccetto che nella parte di fopra.Del quarto habbiam gia detto, che (öl fi congiunge al terzo. 11 quinto oflö(che e il primo deH’ordme Dl di que di fotto) e incerto modo quadro ha nel lato di fopra vnfeno, nel qual e ^n,n *' s’incafla vna tefticciuola del primo , &in quel di fuori vn’altro, nel qualriceue vna tefta del fefto, & nella parte di fotto vn’altro grande, alquanto lungo) piu D 2 incauato incauato di dentro & difuori,chedalationel mezzo,)ncl qual s’incaffa vn’altra tefticciuola dei primo oflfo ilei pollice, coi mezzo della congiuntura,chiamata Ginglimon fpetie della Diartrofi5aflaidifFerentemente da quello, ehe fi congiCi-«rono 1’ofla dei bracciale fra feftefle. Ha di piuqfto quinto oflo,nella parte di Ibt-to,vn’altro feno,commune a lui,& al fefto,nel qual in parte smcafla lil primo of-fo della palma,che foftiene il dito Indice.Di modo,ehe fi congiunge quefto quin to oflfo al primo,& al fefto dei bracciale,&foftiene tutto’1 primo oflb dei pollice, Deifeffo. parte dei primo oflo della palma J1 fefto ollo (che eil fecondo & minor di quefto ordine)e in certa fpetie triangolare,& dal lato di dentro fi congiunge al quinto,nella forma detta;da quel difuori,alfettimo, mediante la congiuntura detta * Ginglimon,fpetie della Synartrofi o mouimeto ofeuro^per Ia parte di fopra toc-ca il primo.Nella parte di fotto,oltre al feno communeal quinto, ncjia vn’altra ** communealfcttimojnel qual sincaffa parte dellofib della palma, clie foiheneil dito di mezzo.Di modo ehe quefto fefto oflb fi congiunge al primo, quiiito, & xxefrfittimo. fettimo oflb dei bracciale,Sc al primo,& fecondo della palma.il fettimo & mag* gior dei braccialee in certa forma quadro,& piu lungo,che largo, & per la parte di fottosmeafia in vn feno,communeal primo & al fecondo oflb dei bracciale, mediante vna tefta grande,larga,molto erta^per quella di dentro fi congiunge at fefto oflb,di per quella di fuori a tutto illato di dentro dclFottauo,mediante vna tefta poco comprefla,& vn leno poco incauato.Qjjefta giunta e couerta in parte conla cartilagine,cheiega fortiflimamenteil fettimo oflb collottauo, Ma non •* percio lafcia quefto fettimo oflo didifluogarfi piu facilmentedalla bäda di fuori, che niuno de gli altri dei bracciale cofi per 1’efler maggiore & no poter cofi facil-mente fchifare i colpi,come perche la legatura, ehe lo giunge coli altre ofla, e al-quantopiu fbttilein quefta parte,che nell altre dei bracciale. Di modo, ehe que- * fto oflb fi congiunge al primo,fecondo,fefto,&ottauo oflb dei bracciale, &all*-Delotmo. offo dellapalma,che foftieneildito di mezzoX’ottauo ofloe quafi triangolare, & entra come cuneo,tral fettimo,& terzo,a quali fi congiunge; al fettimo, nella ; forma detta^alterzo,mediante vn feno ehe fi fa in quefto ottauo. Si congiunge anchora alie due ofla della palm a,ehe foftengonole dita Annulare, & picciolo. Di forte,che qfto oflo fi cögiunge a quattro ofsa,&ad vn’altro officccllo fimile at leme del fefame, (per la qual cofa, cofi egli, come i fuoi compagni furono chia-mati Sefamini,che vuol dir fimile al fefame)ilquale e dalla bäda di fnor i dei brac cialejiuidoiieil quarto oflb della palma, ehe foftiene il dito picciolo,fi congiunge coli’ottauo oflo delbracciale. Quefto oflicello par ehe facciaquefta congiuntura piu forte,& inüeme aiuta a folYeneic od appoggiare il detto quarto offo della palma.Ha quefto ottauo oflo particolarmete nella parte di dentro, verfo la palma della mano, vn notabilK proceflb incauato come vn C& dei medefimo mo k t vi. fi. viii. do ne ha vnaltro fimile *11 quinto oflo dei bracciaIe,anchorcheaIquato minore., ,M , Dalla punta dell’vn procefloa quello deil altro,fi diftende vna molto forte & ner 11 uofa m legatura, fotto della qualepaflano ficuramente le corde,ehe vannoapie- n -gar le dita,fenza ehe poflano effer offefe, ne poter elleno trafuiare in parte alcuna. m uuj1' ta^ Tutta quefta parte di mezzo daliVn proceflb, allaltro ein certa guifa lifcia; per^ ehe non fi facciano male quefte corde, & il refto dei bracciale e alpro?perciieme glio fi attachino le legature,checongiungono le detta ofla. Del Pettine o Palma della mano. Cap. 23. Quante op ha T) ET TINE o Palma della mano fi chiama3 tutto quello fpatio, ehe e dal a t.i.rr.t. vu la i?alma. JL bracciale infino a primi articoli delle dita; il qualeanchor ehe) contando an- fi.viii.i. chora il primo oflo b dei pollice, fi perche in certo modo e parte della pal- h r-vi*fi-viiu ma; fi perche noi altri chiamiamo Palma, non meno quellaparte, che occupa ** quell oflb, chel refto,) poteffimo dire ehe fi compone di cinqueoffa^pure perche il primo articolo dei pollice e molto fimile al primo dell’altre dita, & per contare, come tutti gli altri contano, io diro femprechefoncquattro:lequa- c ja med. i. iL li fon piu lunghe, che 1’altre ofla delle dita, & quafi tonde, & vote, &c piene den- iii.iiiü tro di midolla. II piu lungo di lorQ e quel ? ehe ioftiene il dito di mezzo, & do- po Deli offa. 19 polu i quel,chefoftienenndice,&cofi di mano in mano fon minori.Et,tutte que- Le giunte a 4 Ja medfe. Q^iteofia häno vnaagiunta cofi nella parte di fotto,come in quella di fopra; col cui * R* mezzo ognun di loro fi cögiungeall’ofla dei bracciale in quefta forma. II primoc r. r * &queKiche congiungemediantiduepiccioletefte,&vnfeno,quafituttoalfefto,&tocca goZtoj[*deii* feguono va vn pocodd quinto, incafiandofi nel feno, ehe dicemo effer commune al quinto F*ima*ibrtic-a la tau. vi. & fefto oflo dei bracciaie.Il fecondo s’ineafla con vna tefticciuola ammaccata, &eiale' ala fi. viii. jftorta,in vna poco cupa,& alquanto tortaimprefIIone,chehabbiam detto haue-re il fettimo oflo nella parte di fottOj&s’incafla anchora in parte nel fefto.llterzo, & quarto s’incaflano amendue nell’ottauo,medianti dueaflai picciole tefticciuo le,quafinientcrileuate.Legiuntedi quefte ofla della palma fi vnifconotatopre-tio co le fue ofla,ehe quelle di fopra no appaiono,ne anche netanciulli.ln qfta par te qfte ofsa forialquäto piu Iarghe dalla banda di fuori,ehe da quella di dentro,& tutte infieme fono gobbe dalla banda di fuori, &ammaccate da quella di dentro,affai piu fenfibilmente, che quelle del bracciale. Le giunte di fopra di quefte ofiaficongiungonol’vna con l’altra,da lati,mediante vna cartilagine,ehe le lega. Quelle di lotto ion parimentegrandi,& finifeono in vna tefta tonda,& alquanto Lt giunte di fit lunga,(mifurandole dalla bäda di fuori a quella di detro)I aquale e couerta d’vna to.. cartilagine,&:sincafla nel feno di ciafcuno delle primeofla delle dita, mediante la congiuntura detta Artrodia fpetiedella Diartrofi. Si congiungono anchora da lari quefte giunte 1’vna con 1’altra, come dicemmo congiungerfi quelle di fopra,benche nö tanto fortemente.Non oftante che per la parte foue fi guardano, ha n no cofi anchora i fuoi fenude quali nafcono certe legature di natura di cartilagine, medianti le quali fi cögiungono molto fortemente. Nelrefto, quefte ofla Percjje icgiun. non fi toccano nel mezzo,fecondoillungo della palmajperchelegiunte fon piu iedeWoff*dei-grofl'e>che non fon lo fla. 11 ehe fu fatto perche negli tre /pati/, ehe fi fanno fra lel* P*lm* fi» quattro ofla dclla palma,potefieroftar/ei mufculi, (dcgli otto, ehe diremo pie-i lib ii.t.viii gare *ilpriino oflo delle quattrodita)duc in ogni fpatio.Sono anchora quefte nonJon 0//a’ At.xii.m. ofla per Ja parte di dentro, chcrifpondc alia palma, alquanto incauate per dar piu iuogoadetti nmfculi.Ethanno per Jungo alcunerighe,&imprefsioni, fecon dochegliftringonoimu(čuli,chediIornafcono.Etperlapartedi fuori,ehe ri-g lib.ii.r. iiii. fpödeal pettine della mano,fono alquanto alpre;perche fi poteflero inferire tre* a „ix.xi. a. mufculi,di que,ehe muouonoil bracciale. cDeltOJfa delle Dita. Cap- 24- a ti.AA.ra.vi. IASCVNO Dito della mano* fi compone di tre ofla, (che (i cögiungono, ogni Bito h* fi viii. A B v^-/ medianti tre articoli)molto dure^manon lafciano percio d’hauer midolla*Jre• C D £ f. anzj oltre a 1’eflerfpugnofe da capi (come le giunte), fono parimente nel mczzo la de-rz/t vcrc-E tin ogni dito,il primo emaggiore,&: piu groflo, Sčdopolui il fecondo & il terzo e il pi u picciolo.Et ognun di loro e piu Jargo a 1 principio,che al fine, Sč fini fce in vna aflai picciola tefta.Et tutte fon piu grofle da capi, ehe nel mezzo; co- ufigm/K me anchora fono quafi tutte 1’ofla lughe.Il ehe fu fatto,perche fuflero piu leggie ri,&: le giute piu gagliarde.Ma fono le dita vgualmente tonde,lifcie,perche pa tillero meno nö hauendo tubercoli.Sono anchora quefte ofla dalla banda di de-tro a(pre,& incauate,perche poflano meglio ftrigner lecofe;da qlla di fuori gob-be,perchemeglio fopportino;nel mezzo incauate,perche nö ci diano difturbo. II ehe fi dimoftra chiaramente nel dito picciolojil qual dalla banda di fuori,& da quella di fopra etondojd a quella di detro,& di fottoincauato .Etparimeteil dimoftra il dito pollice,che e tondo dallato di dentro, perche non e guardato con l’altre dita.Tuttel’altre ofla delle dita fon tonde per la parte di fuori,tanto,ehe ne anche ne gli arti coli nö fono di niente rileuate,eccetto il primo oflo dei dito pol-lice,che e alquäto largo,& incauato,& ogni terzo oflo delle dita, che fe bene per la parte di fuorifon gobbe, nödimeno dappreflo 1’articolo, oue fi congiungono coi fecödo, infino al fine nö efcono tanto in fiiora, comel’altre,per dar luogo al-1’vgne.Sono anchora qfte ofla per la parte di fuori alquäto incauate (&fanno come vn canaletto, p lo qual paflano ficure le corde, ehe piegano le dita) eccettoil primo oflo dei pollice,che rifpöde cola parte di detro all’ofla della palma.il quale, anchora ehe habbia illato,ehe mira la palma della mano,piano da amenduei D 3 capi, capi,appreflbgliarticoli,& nel mezzo incauato;no percio e tatolargo,inCauato> &piano,comeraltreofiadelledita,*anziegobbopiuaguzzodallabandadi dentro,ehe daquella di fuon.Ilche nö fu fatto lenza grä ragione^ perche nö cfiendo-iii pericolo, ehe le corde, che paftano a piegare il fecödo & terzo articolo di quc-flo dito,poteflero trafuiare a partealcuna (per efter molto ben abbraciati co i mu fculi,che diremo efler propinqui a quefto ofto,) non fu bifogno,che hauefie cana kjne meno bifogno la legatura, che nel fecödo libro diremo hauere 1’alrre ofla delle dita.Nondimeno e da notareche’1 terzo oftfo di tutte le dita,al fine doue no fi congiüge cö niun’altro ofto,e alquanto rileuato,& ha vna tefticciuola alpra cö due tegaturc,alle quali ficongiungelacorda,chepafta per la parte di dentro del ilprm'ojfo del dito,& vafin allapunta,oue finifce.Ma fera ben contareparticolarmentela for-^aibrauide. roa, nellaqualequelleofläficögiungono.Inprimacda läpere,che’I primo ofto - del pollice ficongiungeal quinto ofto del bracciale,in talguifa,che fi puo moucr da ogni canto,in fu,&:ingiu;maafiaipiiifacilmentedalati,chein niun’altra par* lifeododi que- te.Perche il feno delloflb dei bracciale,doues’incafia,e piu fondo dinäzi,& di die ttodite comtfi tro,che dalati,& la tefta di quefto ofto gli rifponde giuftamente in figura. Di eongimpdpri forte chelacongiuntura fi puo riferireal Ginglimon,& aila Artrodia, membra della Diartrofi.il fecondo ofso del medefimo dito fi cögiungeal primo,median* telacongiunturadettaGinglimon,fpetiedellaDiartrofi,anchorche al Velalio paiavnaltracofa.Perche il fine delprimo ofso finifeein vna tefticciuola,che entra in vn feno del fecödo. Ma perche qfta tefticciuola e alquäto rik uata dalla* to di dentro del pollice verfo la banda di fuora, & alquäto lunga per trauerlo, de bafla piu dalati,chencl mezzo, & la teftafala medefima figuraal contrariojpercio qito ofto fi muoue piu piegadofi,& diftendedofi,che da lati.Ma non fi puo di ftendere piu in fu, di quanto s’indirizza, per rifpetto della tefta del primootfo.E parimeteda läpereche in qfta cögiuntura per la partedi dentro fi vcggonob due b 1-vi.fi.viiL piccioli ofiicelli, come lerne di feläme, iquah diftui bano, che’l dito non fi pieghi A* : piu del douere,come farebbe fe quefti ofiicelli mancafiero, per efter la tefta per la U ierzoeomefi parte di dentro alquanto cöprelfa. II terzo ofto s’incafta nel lecondo al contrario, eongiungecolfe perchcla parte di fotto del fecondo ha due tefticciuole,alquäto tonde,diuife me-t«ndgonoil fecondo, Sc terzo articolo di tuttcledita^pcrchcil primo dcllc primodtipolli- quattrodita efimileal primo del ditopollicc,&: non al fecondo,comcil Vcfalio n, . non guardandoui bene difle. Et percio a tutte le dita e piu facile il diftenderfi, & piegarfi,chemuoucrfi da lati. Anchor che il pollice,findice, & il picciolofimuo uano alquanto piu da iati, chei’annulareoqueldi mezzo. Iicheintrauiene, per efter le tefte deU’ofla della palma (nelle quali sfincafi'ano quefte dita)alquanto pia cöprefle da lati.Et i primi articoli delle dita nö fi piegano tanto, quäto i fecondi, &terzi,percagion dicerti ofiicelli,‘grädicomefemedifefame,chelöno in que- c kmed. VV ftacongiuntura>& nöjgli lalcianopiegare.Sidiftendonoparimenteofi riuerfäno quefti primi articolipiuinfu,cheglialtri,per efter le teftedeU’oflä della palma meno rileuate,che quelle dell’ofla delle dita. Lequalianchorainalcuneperlone fon tanto comprefle,chelafciano piegare le dita manifeftamentein fu. Delh Oßicelli fimili alferne del S efame, chiamatipercio Sefamini Cap. 2^ ntrouLP*rfiJ! T^ERCHE habbiamo nominati certi ofiicelli,che fi trouano nella parte di den-%iojfice!!uUe' * tro degliaiticoli delle dita^e ben fäpereparticolarmete,in quali articoliopar tedclcorpo tali ofiicelli firitrouino. In prima fc ne trouavnotraJld quarto oftb a della palmaAi’ottauo del bracciale.Et due nella parte didentrobdcl fecondo ar b lamed. r ticolo ' Dell’Olla. 20 tičolo dclpollice;cfic fono alquäto tondi,& mafficci,& in certo modofiinilralie grana del Rilö;benchelöno alquanto piu corti,perche hänol’vna parte piu inca-* uata,& coperta d’vna cartilagine,mediante la quäle fi cögiungono al primo ofso, del pollice5lVno apprefso il lato di dentro della tefta di qllo olso, l’altro apprefso clib. ii-ta.vi. quel di fuori.Et fra 1’ vno,&: l’altro pafsa vna corda, che diremo piegarec il terzo ’ olso di quefto dito.Cc ne fono anchora degli attaccati allöfsa delle dita, che par che liano procelli, o tefticciuole loro, de quali nalcano le legature,& che in loro. d t-vi.fi. viii. s’inferifcano le corde de mufculi. Ne piu,ne meno li ritrouano due altridoflicelli inognuno de primi articoli delle dita,täto piu piccioli l’vno deü’altro,qüanto piu s’auuicinano al dito picciolo,nelqual fono piu piccioli,&quali come cartilagini-Alcuni vecchi häno anchora nella parte di dentro del terzo articolo del pollice vn’oflicello.Et anche li ritroua vn’altro limil olfo in ognuno de fecödi,& terzi ar ticoli delle quattro dita,ma täto piccioli,chepaiono grana di miglio. Et di quefti ollicelli in ogni mano ne fono almeno venti. Et nel piede fe ne ritroua deli’itlefib §u*H »jfeeiJi e t.vf.fig- x .*» modo vno, ccherifponde al primo di que della mano,iui.doue il quarto ollodel fono »epiedi,fi f la med. 4- pettine del piede,che löftiene il dito picciolo, II cögiunge * colf olfo del collo del- l’ifteflöp iede,che diremo elfer limile ad vn dado.Ma nelle prime cögiunture del e JeJame‘ le dita del piede eon difificulta li ritrouano,eccetto che nel dito pollice^benche ne vecchi, (p elfer alquanto maggiori) li ritrouino cö mäcofatica. Nelli fecondi,& terzi articoli quaü non li veggon mai, fuor che nel dito pollice.Nel qual li ritro-g lamed* uano dueSoflicelli alfai grädi(bechenon tato,quanto qlli,che fono nellacögiun-tura del medelimo dito) de quali quel di detro e alfai maggiore. Et ha ognun di loro(in qlla parte,che li congiunge alla tefta dell’olfo del pettine del piede,che fo-ftiene quefto dito) vn leno coperto d’vna cartilagine.Per la parte di lötto verfo il fuolo so tödi,&: fimili alla parte cupa del fagiuolo.Quefti ollicelli fono alfai forti, $£oltrealgiouare,anölalciar piegare gli articoli (comeglial tri) feruano anchora a guardarlecorde, chepaflanoa piegare ilfecödo,&terzo oflb del pollice.Perche elšedolor rileuati, palfa comefra due coftela cordaftn modo chencl pofare il pie de in terra nö la potemo ammaccare. L’vno di qfte ofla,equello,del quale tanta L'ojfodegli in-mentionefecero molti Incatatori,Dicedo,che era vnofficello neU’huomo,ilqua cantatori. le era incorruttibile,3c che di lui fihauea da fare l’huomo il di defgiuditio,come di feme.Ma quato qfto fiala verita,lölafciamo determinare aTheologi,infieme col ri loluere, quanta ragione habbiano le Fatucchiate o Streghe di cercar quefto olfo per fuoi incanti,6t ribalderie,come cofa di virtü grandiisima. DeltOJJo deltAnche^o de Cjalloni. Cap. 26. AGli procefsi delati delTOflo grade, li congiungono due grand’olfa,da ogni L*0jf0 mp.a»~ lato vno,chechiamianioFAnche,3 o Galloni, ognuno dequali li copone eheß compone di tre ofla^che li cögiungono ne gli huomini,mediate la lörte di cögiuntura chia dl tre-mata Vnione.Il primo di loro fa la parte piu alta,che rifpöde al fianco,chiamata da Latini Os lliö^da noi altri la punta dell’Anca, o del Gallone. II fecödo fa quel-la di lötto,doue s’incalfa la tefta deliöflb della cofcia,chiamata da Latini Coxen dixjda noi altri 1’ Anca,o il Gallone. La parte dinanzi chiamano elsi Os Pectinis; noi altri I öflö del Pettignone.Quefte ofla fiirono fatte,pche in loro s’incaffaflero ^ officio di que le gäbe,6c pche aiutalfero a foftener gli inteftini, la veftica, 6t nelle dönela ma-^ 'S* * trice.Et furono fatte molto gradi,3t cö molti procelli & tubercoli,pche haueano a nafcer diloroquali tutti i mufculi,chemuouonolacofcia,6t alcuni di que,che muouono lagäba,& il petto,6t la fchiena. Etp la parte,oue li cogiügono collöf-fo grade, hanno molto differentiligure; comeanchora dicemo hauere le punte b t.vi.fi.ii.N- de procefsi,de latibdell,oflö grande. Perche ad ogni fenodi quefti procelsirifpon N p de vn tubercolo,6t ad ogni tubercolo vn feno. A rale,ches’incafla l’olfo grade cö ognuno di qfte in varij luoghijhoraenträdo l’vno nell’altro,hör al contrario.Nö dimeno e tanto giufta qfta congiuntura, che non li polfono l’ofla muouere.Peiche ne fanciulli fi congiungono,mediante vna riga,o harmonia, ne gli huomini e tab. iii. ap- di cta, mediante la vnione- La figura delle parti di quelle ofla facilmente li potra /Jncffe *cj*eß preffo le M.r. vedere,perla figura delle punte de procelli delfoflo grande-1 quali (come dicem- congiungono »l yi.fig.ii. NN nio) hanno in prima vn lungocfeno,acuirilpondeinquefteoiravnlungotu- i‘ojjo grande. bercolo, bercolo,conuenientealui • Et alia parte dinanzi, o labbra de feni de procefsi (ehe dicemo eflere manifeftamete rileuati) rilpondono i feni, ehe fono nella parte di dentro di quefto tubereolo, ne quali quelk labbra s’incaflano. Eta qlla di dictio de medefimi leni ehe e alquantopiu bafla, rifpondonocertelabbra,o procefsi di quefte ofla, cheaflottigliandofi (comefcaglia) fanno vnaincaftratura piana,co\ quarto proceflo de lati delloflo grade.Etaltubercolodlungo,che fi vede nel mez- d'lame.0 O zo de feni de procefsi, delati deU’ofibgräde, rifponde vn longo feno,ehe hanno quefte ofla,nel quale i detti procefsi s’incafiano.Eben vero,ehe qfteoffa non rifpö dono tanro particolarmete a gli due feni, ehe habbiamo detto farfi nella partedi dietro de procefsi,de lati dell’oflbgrade,paflato quel tubereolo lungo,ehehabbia mo detto-ne meno al tubereolo,che gli diuide in due feni,vnalto, vn’alfro ballo: fi perche quefte ofla nö (ono tanto rileuate,quanto i feni incauari,come perche il tubereolo,ehe diuideqfti leni,non fu fatto per incaflarfi in quefta parte degallo-ni. Anzi e tra 1’vnaparte, e 1’altra vna grofla cartilagine, di natura di legatura, la-qualeempiedotuttoqllo fpationöglilaicia,chefitocchino.Ma e da notare,ehe tutta la parte di quefte ofla, ehe fi cogiunge alloflo grade, e afpra,& difuguale,& molto grofla,(come anchora fono tutte lbfla nelle parte, oue fi cögiungono a l’ai tre,pche fieno piu forte) & efce aflai piu a dietro,ehe i procefsi delati delloflogrä de;fi perche fu bifogno,che fuflero qfteofla piu grandi, per amor de mufculi,che Ia figur & della nafcono di loro 5 come perche foftengono tutta la perfona. 11 reflo d’ognuno di fmtaae ga o qUeße chechiamiamola puta del gallone, e come mezzoe cerchio,oeome e t.iii.o vn venraglio.Et hatutto intorno dalla parte piu alta vna fgiunta,ehe fa come vn * ta l La giun/adi orlo tondo,che efce alquäto in fuora. Et per la partedi fuori eafpra,&:difuguale, 1111li' queft»parte. & ha certe impreftioni,cofi dallabada di detro,comedaquelladi fuori$ dallaba- da di detro,pche (la piu larga,&riceua la parte carnofa S dei mulculo, ehe attra- g lM*i*t.vi-A uerfail vetrejdaquella di fuori,perchena/calamaggior parte h dei mufculo dei11 ventre,che monta in obliquo,& s lnferifca1 ilprimo,ehe lečde fimilmete in obii- i hu.n.t.i.® quo; perche quefti tre mufculioccupano tutta quefta parte; laqualeepiu grofla dalla bada dinazi,& nella parte di fopra,cheverfo i lombi.La parte dinäzi di que ftagiunta e paiticolarmentepiugrofla;perchena(conodileiilkprimo,&:felto k M-11*1*1* Cerft imprefsio mufculo,ehe muouonolagamba.Haparimenteognunodi qfteofla nel mezzo* l viii. ni,&iubereoii dalla partedi detro, vna picciola,&larga imprefiione, che fi vede in fcötrodcp- s' ’ dtcjutfi’offo. ceflijdelati del quinto oflo delöbi,dellaqual nafce il nono1 mufculo,che muoue la fchiena.Oltre a quefta impreflione tuttaqfta parte e incauata,& afpra-,& di lei nafce il fettimo,che muoue ia cofeia,come al fuoluogodiremo.EtValtranellato di fuori,appreffo la parte piu alta de\ foffo,ne\ quals’incaffala cofcia (ad ogni lato del quale vnnotabil tubereolo,che lofa parer piu cupo,) ehe guarda,che le corde dei lefto, & fettimo m mufculo della cofcia,chepaflano p lui,nö nbalzino. m ÜWU vii. Di quefli tubercoli quel dalla bada di fuori ferueai nafeimeto dei nono "inufcu jfb ■■ c lnu lo,che miiouelagäba,-pel cui rilpetto,qftaparte di fuori ealquäroa/pradifu- n guale,&:ha vn picciol feno,dei quale nafce la°corda di qfto nono mufculo.Quel f G.t.xiu.r lo,che e dalla bäda di detro, fa qfto oflo piu groflo,& forte^come fu di bifogno, ® douedo incaflarfi in lui la tefta dell’oflo della cofcia,& douedo eflere il foflo,chc fi fa in qfto oflo, (nel qual s’incafla il detto offo)aflai piu incauato, ehe q Ilo di ni* un’altro.Et p qfto la parte di qfto oflo chiamatalaPütadeU’Anca,odei Gallone, e anchora piu grofla nella parte piu alta,ehe fi cogiunge cöloflogräde, Sč fa vna cofta,che fi diftedequafi final lato di detro dei fecodo tubereolo, faccendo qfto .. oflo piu forte,& dädo anche luogo al nafeimeto dei decimo^mufculo,che muo p illato di fuori ue la cofcia verfo la bada di fuora.il lato di fuori delloflb dei gallone,e piu afpro, ’XVi* c^cclue^ di detro, di lui nafcono tre mufculi,che(come diremo)occupano tut ea,o e ga o ta qßa parte,&fi diuidono fecödo la diuifion dellc duerighe,checäminano in ar eo p lei,& la diuidono alquäto ofeuramete in tre parti. Eparimete da notare,ehe JifojTo di que- la parte di mezzo dei foflo, o feno di qfto oflo (nel qual dicemo incaflarfi la tcfta $i»parte. della cofcia)ealquato piu rileuata che’l fuo refto,&: alquäto afpra,& quefta parte fola no ecouertadi cartilagine,anzi e piena di certi pertugietti,de quali nalcela^ ^ legatura tonda,che habbiamo detto inferuirfi nel mezzo della tefta dcli’oflbdcl- 11-0 la coida-Oltre di quefto le labbra di quefto feno non löno täto rileuate dalla parte dinanzi,eomeinquelia di dietroj ilcheaiuta,che fcdendofi;pofliamo ben pie- gare la co(cia,iecondo che era di bifogno.Ma e da notare,che per la partepiu baf-, fä di quefto feno,lelabbra non vanno tutto intorno continuamente^anzi s’inter-r lib.vi.r.ii « rompono,perdarluogoad vnapicciola1 vena,che diremopaffar per quefta parte,& camminare verfo quella parte afpra,che non e copertadi cartilaginejdando a quefta cögiuntura nutrimento,dicui faffi quello humor vifcofo,chc fi vede in lei,& ia mätiene humida, 0č fa,che pi u facilmete fi muoua.Ha cofi anchora que- vna camUgt.. flo feno tutto,intorno all’orlo vna cartilagine, che efce alquäto in fuora, & cuo- che raggiret prequellaincauätura perdouepaffaladetta vena, &abbracciala tefta dellofio *“il0(lue{i0M deliacofciaintalforma,chenonlalafciacofi facilmetedifluogarfi; anchörche co tutto qfto fi disluoghi piu facilmete per qlla parte oucpaffa la detta vena, che per niun’altra.Hadi piu qfto offo frala parte diföpra,chiamatalapüta del gallo- vm gimud* ne, (che fi cögiüge coll’offc gräde,& la parte deli’iffeflö oflo, doue s’incafla la co- quefia parte. f iiKVii.ta.ii. fcia)vnfeno,comecanale5pilqualdiremopaflareilquarto sneruo,chevaallaga u1.7j.J1.11. ba.E anche da notare in qfto oflo vnproceffc^aguzzo, del qual nafee vnalllcga-t t 'ui ^4 tura,chefinifcenel procello da lati, del quinto nodo deU’oflbgrande,&:ancheil u lib. ii. tab. principio del decimo,o fecödo vn’altro cöto,deir vndecimo x mufculo,che muo xiii.o uelacoicia.Nemäcoe da fcordarfi vn feno,che enellaparte di dietro y del lato x lib. ii.t.xni. ^ detro di qfto offo,difottoalproceflb,acuifi lega con marauigliofo artificio, conicad vnaCarrucola,il decimo z mufculo,che muouela cofcia.Ha di piu qfto 2 lib.'ii.i'xi:’.« offo nclla parte piu baffa,fopra laqual fedemo,vn a proceffo,fatto d’vna giüta lar a t.ii.14 ga,&:grofla,quäto l’oflo ifteflb,cofi{>che fia piu forte,come per gli quattrob mu b hb.n.ta.x. (culi,cne(comediremo)nafconodilui.IntalguifaefattalapartediqlVofla,chia-• * & taiT niata Anca,o Gallone,laqual nelle donne e affai piu larga, che ne gli huomini, xn. 2 " come anche fono i procefll delati delloffo grade^perche vi capeffe meglio detro c ta. i. ii. iii.pp la crcatura.La partedinäzi dic qfto oflo, checommunalmete chiamiamoloflb delPettignone,ealquätopiu fottile,che Jalopradetta,&ficongiungeconlafua LjJf* d*U‘*n-d lamede cöpagna,medianre vnadcartilagine,chelelega tatogiuftamete,chepaiono vna, [ZZuTdoZ &c quäfo piu crcfccrhiiomo,tantomancoapparequefta cartilagine, che vifla in delpettL mezzo,cofi ne gli huomini,come nelle donne. Ma nelle döne non fi congiungo gnont. no qfte ofla per tan to lungo fpatio,comenegli huomini,ne mai s’aprono nel par to, comealcunipefäno. Eben vero, chenella parte piu baffa vicino doueficon-giungono, fono piu feparati, l’vnodaH’altro, nelle döne,che ne gli huomini,co- Voffa del petti-mc anche fono l’altreparti piu baffe d’ognun di loroj accioche con manco traua gnone nos'apro c lamed.N gliopotefferopartorire.Al che aiuta molto ilecodione,torcedofineltepodelpar nonc c onne‘ to, (come dicemo)allindietro,come facilmete (i puo vedere ne gli animali bruti. Et le döne i\ conoVcono chiaramete in fe fteffe,gche nö lelafcia ledere tutto quel tepo del parto,& fededo partorifcono cö piu trauaglio;ma,fe ftano in ginocehio ne, &c piegate alquäto innanzi, partorifcono cö manco trauaglio. Ha ognuno di quefteofla del pettignone vngran buco,chelofa affaipiu leggiero,& e turatocö f Ii ii t.viii* due*mufculi,& vnaštela,cheenellormezzo,comealfuoluogodiremo,&:per g lib H. tab. quefto buco pafla folamete vnhneruo,rvna vena &arteria,nöpelfuo mezzo,an-.. zi g vn feno,che fifanella parte fua difopra. La parte piu alta di qfte ofla e afpra, &;m t,n’ öc di lei nafcono i duemu fculikdiritti del ventre.La parte della bäda dinanzi e pa i libivi. ta.ii. riineteafpra,&delleafprezzenafce il principio neruofo del fecödo^nufculojchc «t.iiii.s muouela gäba.Si vede parimetein qlla parte vna tefticciuola,che piglia dal lato k nb. ii. t.iii ^ j cietro del /eno gräde, deiroffo delgallone, fin’alla congiuntura delle due ofla 1 hb iVt.vi.A del pettignone, &di lei nafcerottauommufculo, che muouelacofcia.A quefta m lüii.t. vii * cofticciuola cornfponde nella partedi dietro vna riga aguzza,dallaqualnafce n lib. ii.t.xv. vna parte del decimo n mufeulo, che muoue la cofcia. Refta a dire, che qfte offa fi.ii. G. fono alquäto grofle,appreflbla parte piu baffa, ouefi congiungono, &capprelfoi buchi,che habbiamo detto hauere,nella qual parte fon grölte,& quafi töde^pche fuffero piu forte,&pche d’ognuna di qfte parti nafeeffero alcuni mufeuli del me-bro,& vna parte di quel corpo,del quale egli e fatto.Tutto quefto offo,fe bene ne Voffo deli'an- gli hftomini di eta pare vn fölo,& nö ha piu d’vn nome^nödimeno ne tänciulli fi che odegaiioni diuide in tre (come habbiamo d<äto, fecödo i tre nomi, chedicemolui hauere) Jl mi eintre. medianti due righe piene d’vna cartilagine, La prima delle quali comincia dalla parte di dietro di qfto offo,pocopiuinnäzi, a doue ficögiungecoll*oflogräde,‘ xxviif. Hfeno,chefif* Faffi anchora fra quefte tefte nella parte didietro, vn’altro piu gran feno,k &al- k tabiii.tral fmiedue tefte quätoafpro,ilqualnone couertodi cartilaginejperche s’incaftainlui vntuber- 16.&17* da baffo di que C0j0 a(pro?& difuguale,che ha il maggior ftinco^ilqual fta rileuato nel mezzo de *io°"0' feni di detto ftinco, dando principio ad vna fortiftima Iegatura.che s’in/erifce in quefto fenojinfiemecon vn’altra,cheparimente e molto forte,Sčmfce della par te di dietro del medefimo ftinco. Serue oltre di cid qfto feno a dar luogo ai mag-gior*neruo della gamba,che pafia piu ficuro per lui,accöpagnato davna vena,&: 1 li.ii. ta. ix. J» arteria.I lati di qfte ofla häno di molti gtugi,che non appaiono,de quali nafcono t,x- *8 certi fortiflimi legami, che legano qfta cögimitura .^ödimeno neüato di fuori della tefta efteriore, alquato a dietro, fi vede vn particolar feno, pofto alquato in obliquo:g lo qual diremo paffare ficurametela corda del quarto m mufculo,che m li.ii.t. x.« inuouelagäba, fen^apoterpiegareapartealcuna.Latefta di detro ha dalla parte di dietro vna piccioJa imprcüionc 5 p laqual paflano le corde de tre primi mu-jproeefsidell’of fculi,& del quinto,che muouono la gäba.Ha qfto olfo nella partepiu alta,vicino n t.Lii.iii.T fo deiu cofcia. aj}a radicedel collo, due procefsi, vno n nella parte di fuori, che e il maggior di Ummore. qUatj ne habbiano lofla, & fafsi d’vna molto notabil giüta5 vn’altro in 0 quella di0 r.i.ii.iii.«-detro alquato a dietro, & pili a baflo,che quella di fuori, ilquale e piu picciolo,& li fa anch egli d’vna giunta.Quefti procefsi chiamano i Greci Trochantiras, per efler fimili a i piccioli,aggiungendoui grande,ö picciolaj ma quädo /impliceme te la nominano, intedono la maggiore. Del procefTo di dentronafcono le corde del fefto,&Pfettimo mufculo,che muouono la cofcia^ & in vna riga afpra,che ha p li.ii. t. viii. q uefto procefTo, apprefTo la radice, che fcede alquato ftorta vedo dietro fin circa 0 A 11 maggiore. laterzapartedeH’oflojs’inferifcelottauo ^ mufeulo,cheniuouelacofcia. 11 pro- q Vif.m ceflo maggiore dallato di fuori egobbo, & ne gli huomini offuti, & di eta mo-ftra quattro fofletti, o feni. II primo de quali e il maggiore,& piulargo,&: e nella parte di dietro di qfta gobba-Delfin di qfto feno nafee vna riga afpra, che cala dal la bäda di dietro deH’oflb alquanto intorta, nella qual diremo inferirfi vnaparte del primormufculo,che niuou ela cofcia. II fettili*& fini fcono in certe püte aguzze,colmezzo delle quali fi cögiugono,rvna all’altra.Be-che le püte di qfte cartilagini, che toccanoia parte di dietro di qfta cofta,fono al-quatopiu feparate,& perlor mezzo paffa vnagrofliflima legatura, che nafeendo di qfta cuftas’mferKcenel 1’oftbdellacofcia.Prefoppoftoqfto,facilmente fi vede, comemediäti quefte cartilagini i feni dello ftinco maggfore della gäbafifanno piu Cmeß cogim pm cupi non meno negli huomini,che negli altri animali.In quefta forma fi c5 lonoqueftittm giungelo ftinco maggiore alloflo della cofcia. II minore nö monta tanto in fu, chi, deiufarte c^e ^ pO0'a incaflare nell’oflö della cofcia, & percio fi cögiunge k ad vn tubcrco- k *■ vi.fi.«.r. dtfoprct. l0)Cheenella pacte di fuori della giuta dei ftinco,couerto alquäto ( verfo la banda di diett'o)d’vna cartilagine, co’l mezzo d’vn feno, che ha nel lato di dentro, della parte difopra,alquantocupo, largo,&couertonella medefimaforma dVnaltra come ß cbgiun cartilagine.Di fotto1!! cogi unge anchora ai maggior ftinco, benche in differente 1 hmed.x. gonoda quell* modo. Perche il lato di fuori di qfto ftinco ha vnalungaimpreifione,nellaqual dabajfo. s’incaffa il lato di detro dei minor ftinco,che e vn poco rilcuato,&alquato afpro, come e anche la impreflione. Ma nö e couerto di cartilagine alcuna,anzi fi con-giungono amendue gli ftinchi in qfta parte, mediante vna molto forte legatura, che gli abbraccia nö lölamente tutto intorno, ma doueanche fi cögiungono,en trando fra Fvno, & l’altro. Siche fi cögiungela parte di fopra della giuta dei maggior ftinco alloflo della cofcia,& qlla di fuori al minor ftinco della medefima gä ba,nellaforma detta.La parte dinäzim di quefta giunta e alquäto ammaccata,& m Ia med. A R alpra,& in qfta afprezza s’inlerifcono le corde denmufculi,che muouono la gam n lib.ii.ta.vi. ba,per cagion de quali la partepiu alta della bäda di fuori di qfta giunta dcl mag- 5a* dietro, doue anchora e couerto di certe corde,chefeinferifcononell’oflb del cal- c taki.ii. a cagno,&da altre,ehe paflano p qfta partealpiede.Di modo,che da niuna via puö t.vi.fi.x.r appare T* ei^er tocco* ^ taMone,perche que, che noi chiamiamo Talloni, non fono, che qfte due tefte,o giunte di quefti ftinchi,come habbiam detto. Delle quali qlla della banda di fuori ha nel lato di dietro vn gran leno, couerto d’vna legatura, intrauerlata, fotto della quale paflano ic corde dei fefto, fettimo mufculo,che muououo ilpiede.Et nella parte piu bafla dei lato di detro alquanto a dietro, piu ^ ~ xy in giu di qfto,ha vnaltro d leno fondo,&: alpro,di cui nafce vnc legame di natura fig'xvii.g ~ di cartilagine,ehe lega qfto minor ftinco all’ofio, chiamato yeramenteil talione, e ix.r f Ja med. t Nel refto queftiftinchi fono feparati,l’vno f dall’altro,per tutto illungoloro; per-che effendo le tefte del maggiore,a cui fi congiunge il minore, tato grofic,& il lor refto tanto fottile,non poftono in modo alcuno toccarfi fendo amendue diritte. g la med. o p Ben e veroche’lminor ftinco fi ftorce alquato in dentro nel S mezzo, &in quefta parte tanto piu,o meno fi congiunge al maggiore, quanto piu, o meno fi ftorce. h Ia med.ff Et il minor ftinco tutto (eccetto il lato di fuori dalh mezzo in giu, & la giunta di quefta parte fi veggono fcarnate) ecouerto dicerti mufculi,cherabbraccianoin tal modo,che’lfannoconfentire,& diuentar quafi di figura triangolare,principal- ^ d mente nel fuo mezzo, fecondo il lungo; nella qual parte e aguzzo dinanzi, & fa nTsüncoßa-i la med.« & vna figai molto rileuata,che eil primo canto del triangolo. Di dietroealquanto do il imgo. piano,&hadaognilato vna riga manifeftameterileuata;delle quali quella di de-k la med.^ tfo k fa il fccondo canto;quella di fuori1 il terzo. Quefti tre canti abbracciano tre 1 la med.x lati.Ilprimoefralprimonicanto,&ilfecödo;&:infiemecollatodifuoridelmag m Iib.u. r. m- g|or ftinco da luogo a certin mufculi, che cominciando dalla parte dinanzi della n gam^a>van0 a^a Partc d1 fopra delpiede^dequalial fuoluogo diremo. Ci eanco- o lib.ii.t.'v. * ra in quefto primo lato vna riga picciola,della qual nafce il mufculo,0 che diftede p lib.ii.t vi.® il pollice. II fecondo lato e fra’l primo cäto,& il terzo;& e largo,& alquato incaua q Jamed * to,&:afpr03&;per lui paflanoilPfettimo,&ottauo ^ mufculo,chemuouonoil pie de,& l’ottauo nafcc tutto d’vna afprezza,che fi fJper tutto qfto lato. 11 terzo lato e fra’l fecödo canto,& il terzo;& perlui paffano i mufculi,che fanno la polpa del-r li.ii. t. xiiii. lagamba,&principalmentequello,che piegail fecödoroffo del pollice,che nafce a di quefto lato- La e da notare,che nafce della fecöda riga vnas tela, laquale empie f hb.ii. r. xv. tuttolofpatiofral’vno ftinco,&l’altro;&gli lega amendue inferendofi nella fe-fi.xva.a concja ri^,a dc[ maggior ftinco,che e anche nel mezzo in certa forma triangolare. Et la prima riga,o fuocantone e nella parte dinäzi, 6c e quella, che comunalmete Figuradelmag chiamiamo loStinco^la feconda e in quella di fuorijla terza e in quella di dentro. siorStinco. Quefta terza e alquato föda,& quafi tonda-la fecöda e piu aguzza,& fottile.Quc-fte tre righe fanno anchora tre lati.U primo e tra la prima,& fecöda; II quale e piano^ alquato incauato,&perlui paffano limedefimi mufculi, chedicemo paffar pel primo lato del minorftinco.Ilfecondoefrala prima riga,&la terza5&emani fefta mente incuruato,pur non ecouerto di mufculo alcuno.il terzo e fra la feconda riga,&: la terza3 & non e molto incauato; & per lui pafiano li mufculi, chcfan-t li.ii.t. xiiii. no la polpa della gambaj&principalmente* quella, che piegail terzo ofio delle s quattro dita,&uil quinto,che diremo muoucreil piede. Hafimilmente,oltredi u li.ii. ta. xv. ciö,quefto terzo lato neYVa parte piu alta,vna riga afpra,&intrauerfata, nella qual x Ei tab s>in^er^cc qVxmufculo,che li chiama il mufculo nafcofto nelchino del ginocchio. Della Rotula delCjinocchio. Cap. ip. a t i.ii iii s C! I vedenella parte dinanzi della congiuntura del Ginocchio vn’a offo,tÖdo,co* nflt0 6>ßgu. O me vnfcudo,alquanto piano didietro,&dinanzi.Il qual perlaparte didietro, r* della Rom- che rilpöde alla congiuntura,e lilcio 5 & e couerto d’vna fdrucciolofa cartilagine; ^ e 2l,i0C-&C nelmezzo (d’alto a baflö) ha vna cofticciuola,che s’incaffa nel feno,che diremo farü nel mezzo delle due tefte delloffo della cofcia. Da’lati di quefta cofticciuola fi veggono due impreffioni,nelle quali s’incaffano le dette tefte. Et, fi come dice-mo efler maggior la tefta di fuori,che quella di dentro, cofi anche fi debbe intendere,che il feno della rotula,che rifponde alla maggior tefta,e affai piu profondo, Sc gräde.Quefta rotula per la parte dinanzi,&c da’lati,e afpra,& piena di certi per-tugieti,che quafi non fi dimoftrano.Et ha nella parte piu baffa vna püta, come vn picciol ,pceflö,che rifpöde alla parte piu altf del maggior ftinco5& e ne piu,ne me no afpra,& piena di buchi,perche meglio s’attacchi alle corde de>bmufculi,che di b h.i.t.vi.fig. ftedonolagäba,a!'quali ellae attaccata da ogni parte, eccetto che per quella, che c üb. ii.t. xv. detto habbiamo effer couerta d’vnac cartilagine.Et e da notare,che quefta rotula fi. i. 113. nö fi lega, o incafta all’ofto della cofcia, ne allofla della gäba,anzi quefte cora^o Comeßcogiun tele, delle quali nafce, la tengono abbracciata ftrettamente con le fopradetteofla. gequefeoojfosd Quefto olfo negli huornini di tempo emolto mafficcio,& duro,come mamrefta e a co- mete,fi vede nettädolo bene dallecorde,&cartilagini,nellequalie inuolto,ma ne L‘officio di que bam bini € tanto tenero^ che pare di natura di cartilagine. Eteluoomciononla- ß00f0. JmuVaL E tor fciar disluogare verfo innaziletefte della cofciadlcheintrauerrebbemolte volte, fe mancafle, principal mente quando c’inginocchiamo, o caliamo alcuna cofta,o fcalajO quäcio facciamo alcuna forza coi corpo innanzi,appoggiandofi fu le gäbe. Dell’Offa del Pie de. Cap. 30. Quante off* ha T L piede 3 fi diuide in talIone,calcagno, oflo nauicolare, collo,pettine o pianta, a t>yi fi x ilpiede. X &dita,nö metionegli animali bruti, ehe 1’hanno diuifoindita, chcnegli huo-mini. II ehe io intendo mifurando in loro il piede dalla terza congiuntura della gamba in giu,& no facendo,comc han fatto alcuni,che veggendo,che moltianimali bruti nö pofano in terra altro,chele dita,chiamanoqueJiapartefolapiedc^dč nonrifguardano, ehecontandoin quefto modo, fannotre congiuntureinogni 11 talione. gäba, nö efiendo piu,che due.Hor e da fapere chel primo b oflb delpiedechiama j, r.f.ii.iii. n, ronoi Greci Aftragalus; i Latini Talus, che vuoldireil tallone,alcuni ilehiama- t.vi.Lx.r comeficongiu rono la noce della Baleftra, per efier alquanto fimile a quella. Nella parte piu alta ge questo opa ^ qUeft0 0flb s’incafiano, (comehabbiam detto ) i due ftinchi della gamba, čc i ueftme 1. perci5qUeßaparte di quefto oflb e alquanto tonda,& couerta d’vna Idrncciolofa cartilagine. Et e alquanto piu rileuata da’lati,che di dietro,o dinanzi.Perche fi ve-denel iuo mezzo alquanto verfo la banda didentro, per tutto’l lungo diqueßa parte,da dietro innanzi,vn afifai poco fondo rinolo,chelo fain certo modo fimile Quattro Uti dt apa quarta parte d’vna carrucola.Qucfta parte ha quattro lati, il primo, &il fecon quetto op. dofono da’fuoi canti, & Tabbraccianofecondoil lungo. II terzo e nella parte di-nanzi, il quarto in quella di dietro. Di lörte, che viene ad cfier quadro,per la qual colä alcuniLatini chiamarono tutto loflb Quatrio.Di quefti quattro lati,quel di dentro,&:quel di fuori fono couerti d’vna cartilagine lifeia, &:iöno alquanto cupi, anchor che non vguaJmente da amendue i lati. Perche il lato di dentro e meno CLipo, & il fofio e aflai minore, come anche e minore il proceflo della giunta inferiore del maggiore fiinco, chefimilmente e couerta di cartilagine . Quel di fuori e piu cupo, & la cartilagine e piu larga tanto, che fä vn luogo conueneuole, accioche il lato di dentro del proceflo del minor ftincos’incaflr in lui,i 1 quäle,co-vnfeno. me dicemmo, feende piu a baflö, che quel del maggiore.Ha cofi anchora quefio oflo dalla banda di dentro vn leno afpro,nel qual s’inferilce la Clegatura,che dice- c lib. ii. t. xv. monafeer dal lato didentro del proceflo del maggior fiinco, ddegarlocoll’oflb. f-xv«.f Etparimente ne ha vn’altro nella banda di fuori, nel qual s’inferiicevnaltradle- ^ lamed.g gatura, che nafee dal lato di fuori del proceflo del minot ftinco, chiamato com-munalmente il tallone, & lega quefto ftinco colVoflo, di cui parliamo. Mediante vn’afpnzza. quefta congiuntura diftendiamo,& ritiriamo il piede.Ha fimilmente quefto oflfo nella parte piu bafia del lato di dietro vna aiprezza,nella qual s’infericono certele gaturc,che nalcono del maggior ftinco, &nenafcono altre, ch es’infcrifcononcl calcagno.Ha oltre di cid quefto lato due feni, vno verfo la bäda di dentro,& mag giore,l’altro verlo quella di fuori, & minore,per li quali paftanolee corde de fmu e lib.ii.ra.xv. feuli, che pafiano di fotto al piede. Et dal lato dinanzi nafee vn S proceflo, come I-2'S-collo,alquantolungo,ilqualfinifcein vna teftatonda,couerta d’vna fdrucciolo-f k™ede* E fa cartilagine,&s’incafia in vn profondo feno,h che ha l’ofiö chiamatonauicola-g t.vi.fi.x.N _ re.Mediantequeftacongiunturapenfochedimeniamoilpiededa’latfi&d’intor h lame. tra’l Comefi congiu fio £t cojjq nejja parte <£ p0pra vna afprezza, nella qual fi veggono certi fpi-. ® e A’N ^i'ojjodelcalca ragli> de’qualinafeanoin partelelegature,1 cheabbraccianole cordede’mufcu-1 Jku.tx.ii. gno. li, che vanno alle dita del piede . La parte di fotto di quefto oflösincaffa indue parti coll’oflb del calcagno, fopra ilquale folo fi polä. cioe,nella parte k di dietro, k t vi.fitX>0 doue diremo hauereii calcagno vn gfim tubercolo che s’incafla in vn fenogran- \ ia med. k de, che ha quefto oflo nella parte di iotto. Et nella parte1 dinanzi, verfo il lato di dentro del piede,nella qual parte fa il calcagno vn lungo fofio, couerto d’vna cartilagine,& quefto oflo fa vn tubercolo,che e nella parte piu bafia della tefta di que fto oflfo,che dicemmo incaflärfi nel feno del nauicolare. Nel mezzo di quefte due congiunture, cofi il calcagno, comeil tallone fon afpri, & hanno certi fenipro-fondi, de’quali nafcono certe legature, di natura di cartilagine,che li leganofor-tiftimamente infieme. DeH’olfo a ta. ii. i ii. a. t. vi. fi.x. a b ta. vi. fi.xx. c la med. Y d lib. ii. ta. xiiii. e e la med. v ta.xv.fi.i.N f li.ii.ra.xiiii. la corda ehe fi fa del n o P.9............. g 11.11. t.Xllli. ■•***. h lib. ii. ta. xvi. x i lib.n ca.ii. n.t.xiiii. V k lib.ii.ta.vi che fiifanno ne fuoi fini. Per quefto feno patfano ^l^fToieull piu ficure le corde de§ mufculi,che vanno alla parte di lbtto del piede, aecöpagna- ceag„^ e c(i te da vna vena,vn neruo,& vna arteria,ftorcedofi vieino alla parte di dietro,del pro ceffo dinanzidi quefto lato^ilcui lato di dehtro dicemo fare vnfeno, nel quäle sin-caffauavn tubercolo deU’oflo del tallone: & del proceflodi dietro di quefto lato diremo nafeer ilh mufculo,chedifuiailpollicedallaltredita.Illatodi fuoridel calca- gwdi fuori. gno non ha feno alcuno,anzie aipro, difuguale, &fcarnato, eccctto, nella parte di lottojdellaqualnafceipmufculojcheieparailditopicciolodairaltredita; & nella parte dinanzi,chee lifcio,& alquäto incauato,& da luogo,che paiiino per lui le cor L*p«rte dinan dedel kfettimo, &ottauo mulailo,chemuouonoil piede • Dalle parte dinanzi di \idi quefio of-quefto ofto,quella,che e incontro al dito pollice,& fa quella punta, come proceflo, A che dicemo tär piufondo il lato di dentro di quefto ofto, fi congiunge folamcnte (come habbiam detto)al tallone. Ma quella di fuori,che rifponde in fito al dito pic ciolo,per la parte dinäzi elifcia,& couerta d’vna fdrucciolofa cartilagine,6c ha vna ' tefta ammaccata,alquanto fofpefa da’lati,&: incauata nel mezzo, ches’incafla non in vnfeno, (comediffeil VefaliO) anzi in vnaltefta del quarto offodel pettinedei piede,fimile a\ dado(che e anchora couerta d’ vna cartilagine) mediante quella forte dicögiuntura,detto ArtrodiafpetiedellaDiartrofi.IlterzooiTodel piede fichia ma m Nauieolare.per efter fimilead vna nauicella, & ha nella parte di dietro vn cu- liNauicolare. po,.& lungo11 leno,nel qual s mcafta(come habbiam detto) la tefta delfofto del tal-lonc.La parte dinanzi,che e couerta d’vna fdrucciolo/a cartilagine, moftra tre fac- La parte dinem cie,olati,ne’qualis’incafianoletre°ofla del collo del piede,in ogni lato vno. Que- ytefioof. fti lati fon tanto piani,c he non fi puö vederealcun foftb, o tubercolo in loro: ma il f0% reftante verlo la banda di detro del piede e il maggiore,& piu rileuato, perchelof fo,nel quals1incafia, eanche piu largo, & cupo, chel altre due ofta del detto collo. La partedi fopra di quefto ofto e gobba, & alquanto fimilead vna Rotula, maein Qč?Il*dtf°Pm certaibrmaafpra,6cdiqueftaafprezza nalconoi legami, chelegano quefto ofto con quel del tallone,6c con quelle del detto collo. La partedi fotto e alquanto lea-uata, &C aiuta a fare il voto del piede,& e quefta parte piu afpra, che quella di fopra, perchele legature,ehe nafcono di lei fiano piu forti. Ha anchora oltre di cio quefta famgh^izTa parte verfola banda di dentro vn feno, per ilqual ritorcendofi pafia la corda del fe- quelletkiia,m* ito P mufculo, ehe muoue il piede. Quefte tre ofta delcalcagno non hanno fimi- no‘ glianza fra fe ftefte,ne con quelle del bracciaie. Del Collo del "Piede. Cap. 3 2. IL Collo3 del piede e alquanto fimile al bracciaie,fe ben non ha piu,ehe quattro Quante ojfaha ofta. Delle quali tre,che non hanno proprio nome, ficongiungono(eomehab- u collo del pc-biam detto) al nauicolare. il quarto, ehe e alquanto fimile ad vn dado ha fei la- de' jipil primo di loro verfo innanzi, ilqual dicemmo congiungerfi alie due ofla del E 2 pettine pettine dei piede; il terzo verfo dentro, che fi congiunge alToffo dell’ifteffo collo, ehe gli e vicino, il quarto rifponde al lato di fuori del piede, & e fi poco piano, che quafi non merta di effer chiamato lato il quinto mira aU’insu , & non fi congiunge ad aitro offo, il fefto mira all’ingiu,ne anche fi cogiunge ad offo alcuno, & e piu diliiguale, che niuno de gli altri. In quefto lato e vn feno b lungo, perii qual paffa b la med^ la corda dei fettimoc mufculo,che muoue il piede,& vn tubercolo,mediate ilqua- c lib.ii.axvt le fi pofa in terra.Ma perche alcuni lati di quefto offo fon di tal modo ftretti, &: di- fuvx. fugualijche non iön molto fimili aque’deldado,anzi paiono grandinofi, lochia-marono gli Arabi offo grandinofo, altri il chiamarono Polimorffho, come il Cu-neale,per quelle,che ha diuerfe forme,Quefto offo fi cögiüge (come habbiä detto) Valin tre op. a| ca|cagno>& ß femia in terraXe altre tre offa, & il nauicolare non toccano terra9 . anzi fanno di quefta parte vn profondo feno. Quefte offa del collo Ton differeti fra le tr7offk de! feftcflfcin figura,grandezza>& fito,nö meno,che quelledel bracciale.Perche quel soIIq dfl piede. lo,chee fimileal dado,<5ulprimo(che equello, che occupa la banda di dentro del piede,) fon piu grandi,che quei di mezzo,&: quel, chee fimileal dado, e maggior del primo, Et fi comequello fi diftende molto verfo il calcagno, cofiil primo efee innanzi, piu chequei di mezzo. II terzo offo (che e quel che fta apprefiö a quello, ehe pare vn dado)e maggior,efee piu innanzi che 1 fecondo, ma amendueinfie-me fanno la figura di vn cuneo,perche fon Iarghidi fopra,& ftrettidi fotto.il terzo fi riftrigne particolarmente piu di fotto, & efee piu innanzi, & feende piu chc’l fe-cödo,chercftanafcoftofra’l primo,e’lterzoj&nellapüta piubaffadi quefto terzo ^ jartie pg s’inferifce vna corda del quintodmufcuIo,ehe muoue il piede. Nondimeno quelle offa tutte infiemefanno vna figura,alquanto tonda di fopra, & incauatadi fotto, come fi vede nelpiede.Tuttequefte tre offa,fono attaccatel’une aU’altre ,iuivicU po la parte didietro,che fi congiunge col nauicolare, col mezzo d’vna fdrucciolo-facartilaginejper laltrepartifonoalquantofeparate,&ficongiungono medianti certe legature di natura di cartilagine, DelPettinej ^Pianta del Piede. Cap. 3 PEttinedelPiede,fichiama,parlandopropriamente,laparte3di fopra. del pie- a ta.vi.fi.x.i, de fra’l collo,& le dita,& pianta Ja parte di fotto,chcri{pondcal pctrinc.Pure ii-iü«üii* ^»aie 0/4 ha io chiamero quefte due parti indifferentemente, hör Pianta, hör Pettine, per efler ilPetttne. tutta vna cofa,& perchegli altri Anatomifti fanno cofi. Quefto Pettine del piede e fimile a quel della mano,ecceto, che hä cinque offa, lequali. tutte fi congiungono per fuo ordine a que’del collo,concerte teftieciuoYe Ufcie,& cofi poco ri\euate,che cöragione fi potrebbedire che fi congiungono di piano. Di quefte offa, quel, che Come ficogim foftiene il pollice,s’incaffa nel primo del collo^ii fccondo,chc ibftiene l’indice s’in* fTaUoäo*del ca^a 11 fecondo.il terzo, che foftiene quel di mezzo,s’incaffa nel terzo, gli duevl-ftede/ timis’incaflänoneU’oflbfimilealdado,nepiu, nemeno, chehabbiam dcttocon-giungerfi all’ottauo oflo dclbracciale i duedellapalma,chefoftengono il dito picciolo,&quel di mezzo. Et fi come dicemmo effere vnofficello fimileal ferne del fefame frala cogiuntura deiroffo , che löftiene il dito pieciolo,& quel del bracciale,cofi ne piu ne meno,{e ne vede b vn’altro nel piede,fra la cogiuntura dcl quin . to oflo del pettine,& il quarto del collo.Et fi come dicemo, che l’offa del collo dcl b fa,vi* piede vfciuano piu l’vne, che l’altre, innanzi, cofi anche quelle del petrineefcono x **' piu rvne,che l’altre a dietro.Ma tutte fon groffe in quefta parte,& hanno certe tefte quafitriangolari,col mezzodelle quali fi congiungonoTviibflo alialtroda’lati (ehe fono in certo modo lifei, & piani) mediante quella forte di cogiuntura detta Artrodia,fpetie della Synartrofi. Nel refto,fin che fi congiungono alle dita,fi van-IrTddeuine no ^acenc^° pufottili,(k aguzze di fotto,& töde di fopra, & tra l’vn offo, & l’altro Comeficsgtun ß ^ vn c fpatio,ncl quäle fta vna parte di quella carne d mufculola,che diremo pie- c la med. w gonoaü'ojfudei gare i primi articoli delle dita.Aia per la parte,oue fi congiungono alle dita,iön del dfihb-ii*c-XY* le.dirf\ r ■ tutto limi^ a qwe^e Pa^ma dei^a manoJ& hanno la fua giunta, che finifee in nfil pollice n5 Vna tcfta tonda,alquanto piu lunga,di fu ingiu,che da dentro in fuora, laquals’in-hapmejfonei- Caffa in vn feno, che fanno leprime ofta delle dita,ognunonelfuo. Ma quel,che la parte piu foftiene il pollice, ha nella parte piu baffa di dietro ,che fi congiunge al collo, ßdidietro. nonvn proceffo(come dice il Vefalio) anzi vn picciole foffetto,nd qual sin- J Hb'ii.uxvt ieriice iUettimdfmufculo, che muoue il piede. Et i’ofib che foftiene il dito pic- ciolo, fi.i- vx, DeirOfla. 2; i ta. vi. fig. AS b la med c la med.T# g t.vi.fig.x.p ciolo,nellaparte,ouefi congiunge all’ifteflocollo, ha vn § proceflo, cli efceverfo h iib. 11. t. XV. ia parte dl fuori del piede 5 nel quäl s’inlerifce la cordah deli ottauo mufculo, chc muoueil piede. Dell'ojfa delle dita del pie^de. Cap. 3 4. X. A Lpettinedpianta del piedefeguonolc dira,3 le quali fi fanno, ogn’vnodi _/jL treofla,come quelle della mano,eccetto ii pollice,che nö ne ha piu di bdue.ogmdtto-'v Delie quali il primo fa il primo oflo dei pettine3& aiuta ehe piu facilmentepofia-mo il piede^al ehe aiutano anche molto gl’o tficelli,c come leme di fefame,che l’o no nella prima congiuntura dei dito, come diUi pariando particolarmete di que-fti oflicdh. Nel refto quefie ofla fono del tutto fimili in figura alie dita della ma-noj& per tanto nonfaro piu mention di loro,ehe dire,che in ogni piede fi ritroua vnoffo maco,che nella mano. Perche nella mano fono ventilette ofla,fenza quel le,che fono fimili al ferne del fefame5otto nel bracciale^quattro nella palmajquin dici nelledita.Nel piedene fono ventifei, cioeil calcagno,iltallone;il nauicolare, quattro nel collo,cinque nel pettine o pianta, & quattordici nelle dita. Et quefto bafti all’hiftoria deUolfa.Reftaci hora a trattare delle vgne,& cartilagini. Delle vgne. Cap. j/. a t.vu ttnm ii.li.xiiu. T ’ Vgnea fon tanto conofciute, che non bifogna mi diftenda molto in feriuere Bichefi ß I i di loro. Bafti fapere,che fon fatte d’olfa, legature, corde, carne, & pelle tutte 1'vgne. amtnaffatc infieme ; & ehe fono attaccatealla radice di fopra dei terzo oflo delle dita,mediante vna forte legatura; & che per di fuori fon circondatcdi cuoio,& di dentro fi attaccano tutte alia carne; & non hanno niuno fenfo; Sc crefcono fem-pre dalla radice,come i capelli.La qual cola e chiaro argumento, ehe non hanno particolar vend,chelenutrifca, comealcuni han penfato. SeruonoF vgne per ap- roffido dsifv-poggio alie dita,perche poflano meglio ftrignere qual fi voglia cofa. gne. Deliecartüagmi dellepalpebre deglocchi. Cap. 36. a t. vii.fi.xvi. j T Anno le palpebre d’ogni occhio, cofi quella di fopra, come quella di fotto, XJL vnaa cartilaginelunga,fottile,& tenera, ehe le cireonda amendue per le fpö de.Et dilei nafcono quei peU,detti peime dell’occhio, come fu neceflario, perche l'efficio dei/,» ft ellero diritte, & per fuo ordine, come fanno i remi nella Galea 5 per la qual cofa cmlugme det furono quefte cartilagini dette da Greci T arfus. l'occhio. Della cartilagine deltorecehie. Cap. j/. * li.ii.t./.i. y A cartilagine3 dell’orecchiae tenera,&fottiIe 5 pur fempre piu s’indura^quan JLj to piu s’apprelfaalcraneo, da cuinafce pigliando principio del cerchio dei b t.iiii.fig.i.o £)L1co b deHbrecchia,che fi vedenellolTo delle tempie^ & percio il cerchio di que- fto oflo e alquato afpro tutto intorno.Et 1’officio dell’orecchia e raccoglier 1’aere; i‘officio deli'o-&far, chefacciapiuftrepito nell’intrare; come chiaramente fi vede, quando al-recchl(i-cun gran vento ci percuote in faccia; perche fa vn grandi ffimo romore nellorec-chie,entrandoper loro,come per lumaca , 0 chiocciola. Delle cartilagini dei naß. [ap. 3S. 3 Ii.ii.tiiii. k TJ A il nafo cinque cartilagini , delle quali a ledue prime nafcono dei i* prima, Jtl fine delloiTa deina(o, & fcendendoingiu , fi fanno a poco a poco piu tenere ; & finifeono , come in vna legatura di natura di cartilagine , facen- e n^°' do tutta la parte dinanzi del nafo, dal fin dell’ofia , fina la lua punta. Nafce anche vnaltra cartilagine dal procelfo dell’ottauo odo del capo , ehe dicemmo diuidere il nafo per mezzo, tenera come legatura, laqual feendendo innanzi, fi congiunge per la parte didenUQ alla patte dinanzi delle due dette cartilagini, ~ ' •" E 3 fecondg fccondo il iungo loro.Quefta cartilagine fendc per mezzo il nafo,dairofla in giu5 & fa le due Tue fineftre5& fi diftede tanto in detro,che fi congiunge coll’offo, ehe ia quana, & diuide il cöcauo dei nafo,cherifpondeal palato.OLtrea queilecaitilagini nefono quinta. • anche nel nafo, altre b due, afiai j>iu tenere & neruofe delle prime ; ognuna delle b la med. L ] quali fa il principio della fineftra del nafo dal fuo lato.Quefte cartilagini,per la par te di dentro,fi congiungonoalle fudcttc; & elle folefi muouono; & per virtu loro 1’altre. Le parti di queftc cartilagini piu larghe,&: tenere,fono da’lari del nafo;& le chiamanoli Anatomiftilealidelnafo, perches’aprono, &ferrano, quandori-fiatamo,come due ali. D elle cartilagini delgargaroZjZJ). Cap, 3 p • La prima carti T L gargarozzo3 e il primo buco dinäzia que’due,che fi veggono nellefauci} p a hgint delgar- JL loqual pafiä l’aerc a polmoni,cöpotlo di tre cartilagini. Delle quali la prima b b r- vii.fi. iii. garozzo. £ nclla parte fua dinanzi, & fa quel nodo della goia, ehe communalmentechia- iiii.v miamolanoce^Scemolto maggiore,cheniuna delle altre;& dalla bäda di fuoric c t-vii.fi.v egobba, da quella di dentrode cupa, come rotella, b Icudoantiquo, perlaqual d c. vii. fi.iiii. cola fu da’ latini detta fcutiforme,che vuol dire fimile ad vno Ičudoj Sc e aflai piu Lerche piu fi di }arga di fopra,che di fotto. Et anchor che paia,che efca piu in fuora ne gli huomi-T^lihuomini n^c^e ne^e döne,per cagio di certe glandole,che hanno elle da’ lati di quefta car-ThVneiiTdZe\ tilagine,che fanno tondeggiare il collo,& coprir la noce5nondimeno,& in efle,& in efii efce fuora vgualmente. Ben e vero, ehe tutto il ga rgarozzo delle döne e mi nore,che quel de gli huomini. Et in amendue ii diuide qfta cartilagine in due parti, come chia ramen teil dimoftravnae riga, che ladiuide per mezzo d’alto a baf e t.vii.fi.ii. fojdc fi vedelenzatagliar la cartilagine, nertando bene le legature,ehe le fon difo iii. GH pra. Si cheafiai piu giuftamente fi dourebbero chiamare due cartilagini, ch’ vnaj pur percheli alrri 1’han chiamata vna, veggendo forie,chcnegli huomini eragia vnira, io parimentela chiamero vna. La quale cofi nclla parte dilopra, come in quclla di forto,ha due,pcefii,da ogni lato vno;&: quei dif lopra fori piu lughi, & fi f r. vii.fig.iii. cogiungonoalati di fotto gdelfolfo chiamato hyoide medianti certe legature11 iiii-v.Aß neruofe. Quelli di fotto1 fi legano alia parte di dietro de’k lati della leconda carti- & £ £ %•vil* ufeconda car lagine. Quefta feconda cartilagine e minor chela prima$& maggior,chela terza,* ^ j,.if.ra.xvl-tiiagmedeigar & q quafl tutta fituata1 nella parte di dietro dcl gargarozzo, apprefio la canna dei ß a.iii. la gola.Et fupplifce per la parte di fopra,& di dietro tutto qllo,che alia prima man i fig.iii. ca p far veramete lafigura d’vn (cudo antiquo-, facedo da ogni lato vn grofio pro- ‘g ceffo,m nella fine di ognuno de i quali e v n feno, nel qual s’ mcafiano i proce (fi di ^1I’2'V1U' fotto della prima.Et dalla parte di fotto fa vn ccrchio intero, la cui parte dinäzi fi i t. vi. fig.vii. vedcnellagola, di fottoal fine della prima cartilagine. Quefta fccoda cartilagine vi», e n piulifeia dalla bäda di dentro,- 6c nellaparre di dietro, ehe rifpondealla canna m r:.v"* delia gola,ha vna lunga ° riga,rileuata,come fchiena,fecčdo il lungo fuo,coi mez n ™ji.fi.vi. r zo della quale fi diuideno i due P leni,ehe fi fanno iri qfta carrilaginejde’ quai dire 0 t. vii. fi. vii. mo nafcer due fi muf culi,che s’inferifcono nella terza.La parte piu alta dei lato di viii. lm dietro di quefia cartilagine finifee in due lunghir tubercoli, da ogni lato vno,me- P N 9 dianti i quali fi cögiunge,come diremo,alia terza cartilagine. La parte piu rbaffa q frv“p*:XVI* della leconda e alquan to fottile iui,doue fa il lato di dietro dei gargarozzo, 6c fce- r t. vii. fig. vi. de piu in giu,cheniun’altra5il che fu fattOjperched’indinafceflero i mufculi, rche vii.P diremo feederc diltendedofi per tutto il lugo della feconda cartilagine,Sc inferirfi f r- yd* %-vi. nella terza.A qfta cartilagine non diedero nome gli antiqui,- peio lachiamarono iibAiux\i, La terza carti- alcuniquella,cheno ha nome. 11 Vefaliola chiamaannulare,perefieralquätofi- fi.vi.p lagine fi copo- mile allanelio, cheportano li arcieri turchi nel dito pollice della mano diritta.La n edi due. terzallcartilagine delgargarozzochiamatada’GreciaritenajChevuol dirboccale u t.vii.fig.ix. oinghiftara,pefierlei (qrieintera, &couerta dalla tela,cheabbracciala fauce pia *txi-bäda di detro) aflai fi mile alia bocca d’vn baccaldalauarmanfi anchor ehe veramete fi cöponga di duexcartilagini,legateletiflimameteinfieme,mediätiledet- x Jamed. RS te legature,& la tela,ehe abbraccia ii gargarozzo; purpcheftädocouertacöle det te tele pare vna 5 & pehe il piu deli Anatomifli non la diuide,io la chiamero fem-prevna^Maaduertendo,che fi diuide in due5 &cheinognvnapartedilorofive- y t.vii.fig.x. de vn y fbndo feno,nel quals’incaflänoi tubercoli,chediccmo hauerela2 fecon- xi.xv. da cartilagine j in modo ehe tutta quefta cartilagine fi puomouere a nonmeno z ^vh-.fig-vi. verfo vu.vm.1 ci Deli’OiTa. 2 6 verlo la banda di dcntro del gargarozzo, che verfo quella di fuori aflai piufacil-mente,che niuna dell’altre. Et parimente ogni parte diquefta cartilagine aflai piu a t.vii. fig.ix. larghadifotto,chedifopra;&laparteluadinanzifinifcein vn lungo a proceflo, xy . che entra verfo la banda didetro delgargarozzo. Di foprab fi diuidonoj’vnapun 5a’z" ' ta dallaltra’a Poco>a poco fecondo che piu fi diuidono dal principio; & dapoi ca-c t.vii fig.ix. minädo verfodietro,& facendoii piu (ottili , & tenere, &couertedigraflb, fi ri-xxi.T^ giungono (facendonel mezzocvn vacuo) Ia parte piu alta deli’ vnaconla parte d lib.ii.ta.xv. piu altadell’altra,& fanno naturalmente vna bocca ddi boccaleda lauarle mani. f vH fiXI n Quc^a cartilagine e tanto tenera, & H addoppia cofi facilmente in queita parte, la couert* dd_ e AiYi! li n!r. chcquando vomitamo,fi riuolta innanzü&cuoprecofigiuftamenteilgargaroz ltfauci-xvi.Hg.Ufi. ZO, cheper niun modo puocntrarnientea polmoni.Senza queftetre cartilagini, v.Uxi.l vc nee vnaltrac tenera, &c molto fimile in fuftanza alla parte piu alta, dclla terza f JIamed b «rtilagine^i cui fi congiunge facendo vno aflai giuftocoperchio.Queftacartila-g anie ' ginemfced’apprefiblapartcpiualtaSidentrodellaprimacartilaginecövnprin- cipio f largo, &c torto verfo innanzi; & caminando a dentro finifce in vna punta 'i come di triangolo, che fi diftende verfo la canna dclla gola ; & per la parte di löpra,che rifpondeal palato,e alquanto rileuata,& tenera;da quella da baflo,che cuopre il gargarozzo,e cupa,& piu du ra,che di fopra.La punta di efla,che rifpon-de alla canna della gola,e molto tencra,&couerta d’vnatanto grofla tela;chela fa parer legatura.La parte, che fi congiunge alla prima cartilagine, ha parimente molto graflb,&e aflai piu tenera, che nel mezzo. Quefta cartilagine da Grecifu chiamata Epiglottis,che vuol dir foprala lingua,per efler la punta fua r*on fopra la h H. ii.ta.xvi. lingua,fc non fopra la h feffura, che fi fa fra i due1 procefli della terza cartilagine, iimileallaiinguade flauti. L’altrecartilagini dellefaucifontutte finaipolmoni L,e1,car!.ilagirf i t.vilfi ix x figura d’vna k Gliche fu fatto, perche Ja parte di dietro dclla canna del polmo- UwU.™ *' \y ne,acuieattaccata Ja canna dellagoIa,nonimpedifieconiua durezza l’inghiot- k tau.vii.fig. tirc.Et tuttcdie fon tanto piu tenere,quanto piu vanno verfo ilpoJmone.Quefto xui.xiiii. £ flltfo queJlo,ch£tocca all’hiftoria deJle cartiJagini,& ofla.Le quali,poftedapar- 1if”^neroilel' te Je giunte,&cartilagini,per fchifarproliflitadcj &gIiofIicelJi, fimiJial ferne del fefanie,chefono nellc mani al piu quarant’otto, &c ne’piedi in alcuni altretranti; & contandogli fecondo chenegli huomini cömunalmente fi veggono,fono tut-ti fecondo Vn conto,dugento ventiquattro; fecondo vn’altro dugento quindici. Delle quali,otto neha la teflajfeilorecchicjdodici la mafcella fuperiore; duel’in-feriore; vndici l’offo hyoide-,ventiquattro la fchiena} fei l oflo grande, & tal volta cinque-,quatttoilcodione. Ventiquattro fon lecofte;tre ne ha 1’oJTo del petto, & fecondo vnaltro conto fette.Due fonl’offodelle fpalle^due quelle delleclauico lejfei fono nelle braccia;otto in ogni bracciale;quattro in ogni palma della mano tre in ogni dito. Due fon 1’ofTa de’galJoni, & fecondo vn’altro conto fei; due fon quelle dclle cofcie; quatrro queJJe deJle gambe 5 vno ne ein ogni ginocchio; in ognipiedevntallone, čc vnnauicolarc j quattro che fanno il collo; cinquc, che fanno il pettine,o piantajtre ne ha ogni dito,eccetto il pollice,che ne ha due foJc. Ichiarationedel-le lettere delle tauole del primo libro prima delle tre primere qualitutte hanno quafi le medefime lettere; & fe alcuna ven'e particolare^ fa-cilmete fi pofiono cono feere per lo numcro.Solo vogiio auuer-tire il lettore, che la prima Figura e tutta differente da quel-ladel Vcfalio jperche lafuanon era ben fatta, come potra veder ciafcuno conferendo le parti, nclle quali fiamo differenti, col naturale. jL 2.3.La commeßuracoronale,laqua- le alty, chiamano arcuata, altri quella della poppa, altri la inarcata ,altrifiephania. B 2. 3. La commeßura lambdoide,la- qual altri chiamano l'bypßloi-de 3 altri la commeßura della proda. C 3. La commeßurafagittale. D 2. 4. Le commeßure fquagliofe , 0 quelle delle tempie, 0 le mendo-fe. a 2.3. L'oßo della coronella. J8 I-2.3 • Loßo della fronte, l’impitdico, dir quel della poppa. 2.3.Z,’oßodella collottola-ydellaproda, quello della memoria, ouero il bafilare. ' q. i.Cli officelli deltorecchie. moji ra quella di fuori,&la % quel- 2 1.2. LagiuntaAel medefimo, preffo algo- \ la di dentro. mito. n 1.2.3.1’oßo del tallone,il tallone l’oßo del 3 l.i. Il proeeßo dauanti del maggior flinco j la balefira. del brac cio. a 1.2.3 .L'offo del calcagno. 4 1. 2.La parte di dietrocbiamatalapunta j b 1.2.3 "il nauicolare. delgomito. cc 1.2.3 .il collo delpiede,il tarfo,ilqualfaf- 5 2.3. Lagirella. fi di quattro offa; de' qua li i tre, ehe fon 6 2.3. La impreffione che fifanella tefla del def notati con queße lettere d,e,f, chiama- l'oßq dell’homero. ron i Grcci Calcoides; il quarto, che no- 7 l. 2.3 .Lagiuta di fotto deli'offo della cofcia S ta lagjchiamano il quadrato, & Cotti la 8 1.2.3 .Lagiunta del minorfimco dellagam tero, il fimile al dado, & ilgrandinofo. ba,preffo al ginocchio. hh 1.2.3.Lapianta, 0pettine, 0 fuola delpie- 9 1. 2.3. Ouello del minore,preffo alfopra de,che ha cinque offa. detto. ii I.2.3. Le dita delpiede. IO 1.2.3. ll proceffo comepuntaruolo del mi- k 1.2.3 .L’oßa come ferne di fefame. norfufello del brac cio. 11 2.3 .Lepunte, oproceffi della mafcella infe 11 12.13. 1.2. 3. La parte dell'ojjo dell'anca, riore. che chiamiamo lapunta del gallone. m Il ter^0 officello delforecchio. 14 z.ll proceffo piu baffo deli’offo del gallone. n i.i.llprimo buco del quarto offo deda ma 15 2.3.I/fern piubaff'o di quefl'oßo. fcellafuperiore. 16 16.3.La teflapiu baßa deli'offo della cofcia 0 1.2.3 .La fpina deli'offo de galloni. 17 I.2.3.il collodeli’ojfo della cofcia. P 2.La prima commeß'ura della mafcellafu iS- 1.2. 3. La tefiapiu alta deli'offo della co- periore. fcia. \ 'niiiiiHiiiiiiiMiiiiiiiiiimiiiiiimnimniMiiiiiHrumiMimiHH^ninHMmHiiiiMMiiiMiMiiniMi^irniiiniw XyrjffftyfW/WffFWfrrrrry/WtWWWf^rWrrmn Tauola II. del Lib. I. 28 I ’. ■, &% pl ■ u» \. TABVLA II* LIBRI -I - pYa daltcffo della fronte. Tanola.lln.Fig.LII. III. n ll fecondo oßo della mafcella di fopra. 0 ll huco deltorecchio. 4» im. &V. P Il teYTO ojfo della mafcella di fopra. f ll quinto ojfo deltiftejfa. T A prima figura moftralanatura- YY La feconda commeffura della medefi- JLjle forma della tefta da vn lato. ma. i L’altre moftrano diuerfe figure ftra- s llprimo huco commune di quefta mafcel- ordinarie, che tal volta accade haue- la. re;& la prima particolarmete moftra f llfuoprocejfo agu^o. certeoffa^ömeffurej&buchi della tt ll primo huco deli'ojfo della fronte. tefta,& dclle mafcelle;& percio lano tamocon le lettere. il Figura Sefta. JLB Lacommeßura coronale. N CD La lamhdoide. Vefta Figura rapprefenta il roti- E La fagittale. va do della Caluaria per la parte GC Loßiatio fralafcagliofa, & la lambdoi- piubafia, & accioche meglio ü po- de. tefie vedere, leuam mo via la m afcel- MG H.La fcagliofa. ladifotto. . I L'offo della coronale. K ll medefimo dalValtro lato. CC 1 termini della commeffura lamhdoide. L Quello della fronte. F Tarte della commeffura fcagliofa. M Quello della collottola. MMM Vna gran parte deli' offo della collotto- H L'ojfo delle tempie. lcL->. 0 ll maggiorproceßo delVoJfo cuneale. KK Tarte dclfojfa delle tempie. Q^ll prim ojfo della mafcella di fo- TT 2.3.4.5.1 procejfidifotto deli'ojfo cuneale, pra . che fon quattro3 notati con quefii mme- # Vnproceßo di quejt oßo y che fa maggior il } *7.2.3.4-5- foßo delle tempie. 000 Voffo cuneale. KA. afpre^a da cui naf :e il mufculo delle &al X ilproceffo delt offo delle tempie,di cui faffi quarto ojfo della mafcella detta. taltra parte delt ojfo gia detto. f La commeßura commune al quarto & fe- z La commeffura di queft'ojfo. condo ojfo di quefta mafcella. aa L.a commeJfura,che giunge tojfo cuneale a g La commeßura commune alt offo dellafro- quello delle tempie. te,& alla mafcella di fopra. b La l{iga comune ali'ojfo cuneale, & a quel h ll feno nelqual sincajfa la mafcella di fot- lo della fronte. to. e La commeßura commune all'oßo cunealeet i ilproceffo fimile alpuntaruolo. quarto della mafcella di fopra. k Ilproceffo fimile alla poppa. g La commeffura commune alt ojfo della fro- / Le teßicciuole dell'offo della collottola. te,& alprimo della mafcella di fopra} m n n.Tutte queüe lettere moftrano i capi del & alcuneale. la commeffura lamhdoide, &pref[o al- j h Ilproceffo largo della mafcella inferiore, la m,äil quinto buco delt offo della col- 1 & il luogo doue sincajfa. lottola. k llprocejjo fimile allamammella. n n La riga che congiunge la lamhdoide. 1 La mafcella inferiore. op La riga che comincia dalla fopradetta}& m ll luogo doue fi gimgono i rami delle com- montaper le tempie, la quale a princi- 1 niejfure, che feparano la mafcella difo- pio ipiu tofto diuifione che riga. laparte .Val. jLmt Tauola Ill.del Lib. I. Tabv la LIBRI - I n Laparte della commiffura, che circonda Tauola. V. Figura. I. & II. ■■ l'oßo cuneale commune a lui, & alle feioffa della mafceüa difopra. s s~\ Veile due Figure moftrano j V^la parte di dentro della Cal- [ uaria 5 & debbefi notare • che’l 2. importa la feconda figura, & ) pp Ilfeßo paro d'offa della mafcella fupe-riore. r Vna riga, che va daltoffa delle tempie ad intrare nell’orecchio,&pare che diui- da l'orecchio daWoffo. Fi.la prima. / L'ajprevga delt offo delle tempie , & il rr 2.La commeffura coronale. proceffo, cheguarda verfo la riga com AA I .i.Lalambdoide. mune all'offo della collottola, & il cu- ©0 i.i.Lafagittale. neale , & preßo a lei £ il tersko buco AA i.2.Lafcagliofa. commune. ►=* »r* 1 t—« l.T arte della commeffura lambdoide. M Il fettimo offo della mafcella fuperiore. P 1 .La riga, che giunge i capi della lam~ i tt il fecondo buco commune della medeß- bdoide. mcL~>. SS 1.2. Le commeffure , che circondano la ; u La parte aß>ra deli’offo della collottola. parte deli'oßo cuneale, commune d lui, j X il buco dell'orecchia. & all’offo della fronte, & all’ottauo j y il fecondo buco deli'offo delle tempie. offo della teßa. | V Il ter^o buco di queft'offo, che ifopra que E 1. il primo buco deiroffo cuneale. ? Ha lettera; & il quarto,ch'i maggior, F 1 .Inqueßi fenisincaffa le congiimtione ! $ di fotto. de nerui della vifla. ) * il primo buco de i communi. G l.ll fecondo forame dell'offo cuneale. cc il quarto offo della mafcella difopra. H ldlter^o. 2 il forame della midolla fpinale. l l.Molti pertugietti, che veggionß nel-l'ottau offo. Figura. VII. Sc VIII. K 1. 2. Il buco 3 che fafji nell'offo della fronte. L I .Vnaß>accatura3 ä cui sattacca la dura madre. Vefte due Figure moftrano la V^mafcella inferiore ; la fettima per la parte di fuorijVottaua M 1. Vn foffetto , ?iel qual sincaffa la glandola, che riceue la flemma della tefla. per la parte di dentro. X 1.La radice commune all'ojjo delle tem- JL pie)& ä quel della collottola. 1.2. Il proceffo o tefla di quefla mafcella , col qual ft giunge alla mafcella fu- 0 l.ll riuolo dauanti, pel qual va la flemma,che hauemo detto raccoglierß nel- B periore. la glandola; il qual nonpud dimoftrar- 1.2.// collo di quefloproceffo. fi piü, per che nel naturale quafi non C 1. 2. Il proceffo di quefla mafcella, nel ft vede. qual sinferifce il mufculo delle tem- *p iXvltimo riuolo. piCmj. \ I dl quarto buco del cuneale. V i.Vna afyre%%a, nella qualsinferifceil K I dl quinto. mufculo, ch'i nafcofo nella bocca. s w ►-4 0 E 1.2. Vriaßfre^a nella qual s inferifce il mafticatore. TT 1, 2. Alcuni riuoli come folchi, che fi fannonelcraneoper le vene della du- V 2. Vn forame, per il quäle entra vn ra- ra madre. mo del ter'zp par de nemi delle cer- X X I dl quinto buco deltoßo delle tempie. uella. r l.ll forame commune all’oßo delle tem- G 1 dl buco, di douc efce il detto nemo. pie , al cuneale > & a quello della col- H Z.Certitubercoli, ne qualis inferifconoi lottola. mufculi, che muouono quefta mafcel- a 1 dl buco dell'orecchio. la , & di doue nafcono alcuni mufculi c l.ll forame commune all’ oßo della collot 1 tola,& a quello delle tempie. 1 dl fecondo buco deWoßo della collottola. il primo buco,per lo qual paßa la nuca. della lingua. d e \ S 1 dl quinto forame di queß’oßo. Due Tauolallll.del Lib.I. 30 vä«!»9*ä"- W*fflg&tijtsž6e TAB\^jLA ‘ IIII. LI B RI ■ I 1 h h ii l.Due feni y che fanft nell'oßo detla collot-tolajie quali sincaßa il cerebro. D Vn neruo del quinto paro di quei della tefla. K i .Vna coflicciuola, chefaffinel meggo di quefli feni. E Vn ramo di queflo neruo yche efee dal buco ciecöj & va al mufeulo delle tempie. 11 2.Vnfoffio, chefaffinel craneo dellafin di IF Vnaltro ramo dell'ifleßo quinto neruo, etiefee dal buco, per lo quaientra la quefla coflicciuola, ehe notamo con la k, final proceffio delfottauooffiodalla venayche va all'oreccbio. n tefla, ehe notamo con la nynella prima figura. G La diflributione del quinto neruo della tefla per la concauitä. del buco deU m I .La parte di queflofopra detto, ehe faffi iorecchia. neUoffio dellafronte. . HI Vna concauitä tonda , nella cui parte d'auanti i il fecondo officiuolo notato Figura. III. I 1 KK con la L Certe cauerne yche fanfl di dentro ä iorec- Vefta figura rapprefenta ilfet-V^tim’ofiÖdel capo chiamato il I chio. L La parte d'auanti del primo officiuolo li- Cuneale . Et infieme l’ot- bero di tutte le parti. tauo, dalla parte che rifponde alie M Quella di dietro. ceruella feparare dallaltroffa dei K La parte d 'auanti del fecondo oßiciuolo. ‘ craneo. Et e rotto vn poco dei mez- 0 Quella di dietro. zo dcirofio cuneale , accioche me- K Il tergo oßiciuolo, di cui niuno ha fatto glio fi poteflero veder le cauerne, mentione auanti me. che fono in lui. T Tutti tre gl'dßiciuoli infieme, come fon ifottauo offo della tefla. nell'orecchio , guardati dalla parte iAiA d'auanti. B ilproceßo piü alto di queffi offio. Gli medefimi mirati di dietro. CD Le due maggior cauerne dell'oßo cu- nealc-j. Figura. V. E Il trameggo di quefle due cauerne. F Il forame deli'vna di quefle due cauerney Vefta figura dimoftra tutti i de-VZtidVn lato, cofi quegli dell’vna ^>wnialcella>come dell’altra, ca-uati tutti delloflo, accioche meglio che rifpondealnafo. C Vna concauitä, che dpofla nella parte piü baffia del trameggo> & diuide le due maggior cauerne di quefl'offio. il reflo fi poteflero veder lelor radici. de i buchi3che veggionft in queflapar- te yfon quegli, che notamo nella prima JLJL I denti della mafcella fuperiore. figura di quefla tauola . BB Quegli della inferiore. H 1 proceffi piü baffi di quefl'offio 9 fimili 1.2. I due denti d'auanti. aliali del pipiftrello. 3* Vn canino. Figura. IIII. 4-5* 6.7. S. Quattro mafcellari. C La parte di fopra de i mafcellari. Vefta figura rapprefenta vna V/gran partedell’oflbdelle tem- D La parte di fopra de i denti. E Vnmafcellare fpaccato, accioche fl veda il voto di dentro. pic , fpaccato per mezzo fin preflo al buco deil’orecchio, Figura. V I. accioche meglio fi poteflero vede- re gi’ofliciuoli, chefonnegli orec- Vefte tre figure rapprefenra-V/no i fette nodi del colloj la pri-ma dalla parte d’auanti $ la feconda in lato y la terza dalla parte chi, Sc letele, che fono nel conca- uo d’efii. Vna parte del buco, che va daliorecchio indentro. di dietro. B La tela che i ättrauerfata in queflo bu-! co • jlB 2.5.1 proeeßidi dietro ctiqueflinodidi-uifiindue. C j il primo officiuolo deltorecchio fmilead vn martello. CC 2.3.1 feni ouati, che fanfl nella parte piü alta de i proeeßi de lati del prim offio. La legatura TauolaV.dd Libi. TABVLA - V ■ LIBRI I ,iüi F 3 EE F M G HH III K LL O M ft C P EV C H JK LM& 1.2. 3. La Legatura del primo nodo del collo j che abbraccia il dente del fecon- donodo,cbenotala D• i .2.3.1 proceßi de i lati del prim oßo. 2. 3. L'afrreiga ch'ba il primo nodo nella parte d'auanti in luogodel pro-ceffo di dietro, il quale fmilmente nota la M. 2.3. ll proceßo di dietro dei fettimo nodo, ilquale non ifyaccato. 1.1.3. I proceßi piüalti diquefti nodi. 1.2.1 corpi di quefti nodi. 1.2.1 dueprimi proceßi üraordinari, che /ono vnper lato, preffo allaparte pik alta de corpi dei nodi. 1.1. La parte de i p rocejfi de lati ftraor-dinaria. 1.1.1 proceßi piü baßi di quefii nodi. 1.2-1 buchi de i proceßi de i lati. Figura. VII. QVeftcdue Figure rapprefenta-nol’oflö della radice della lin* guachiaoiatoHyoide. La prima dimoftralö dalla parte d’auan tiinfiemecbnlifuoiprocefii, chefi congiungono a i procefli deiroila delle tempie fimili al puntaruolo. La feconda il dimoftra per la parte di dietro, e tolti via i procefli, 1. La parte d'auanti deltnaggior oßiciuo-lo deli'oßo byoidej & inparticolare la la Bjiotano vna cofticciuola; la * Hella nota vn tubercolo; la C, vnfeno, chefaßi in queft a parte. 2. La parte di dietro di quefto mag-gior officiuolo , la quale S alquanto compreßa. 1.2.1 lati pili baßi deli'oßo hyoide,li quali infieme con i officiuolo di me^o rap-prefentano la Ipfilon v. 1.2.La congiuntione di quefti latipiü baf-fi colprimo oßiciuolo. 1.2. La punta del lato piü baßo, la qual ft giunge dl proceßo della cartilagine, delgargaroT^o ftmile ad vn Jcudo. 1.2.1 lati piü alti, & piü fottili, & tondi deli'oßo byoide. I .Tre oßiciuole che fi gimgono ordina-riamente alle punte de i lati piü alti dell'oßo hyoide. J.B CD Tauola. VI. Figura. I. Qi' EF GH IK LL MM KK 0 0 TT KK AB Vefta Figura rapprefcnta tut-ta la lchiena inficmc con l’offo grande, &il codione , da vn lato. Il collo, i fette nodi del quäle moftrano 1 fette numeri, che fono fra la ji, &la B. La parte della fchicna, che fa leßatte, i dodici nodi della quäle fcgnano i numeri, che veggionft fra la C,& la D. I cinque nodi de i lornbi. V oßo grande, ilqualfaßi di fei nodi. il codione^ chefi fa di quattro. I corpi de nodi della fchicna. Et nota,che quello ch'io fegno in alctm modo, sha da intendere intutto il refto. I proceßi de i lati di quefti nodi. Iprocejßda baßo di quefti nodi. I proceßi di fopra. I proceßi di dietro. I buchi, di doue efcono i nerui della mi-dolla fpinale.' La cartilagine y che mofira-no quel cheßvede nella parte di dietro. ledue vx bb dd 'fg 1.2. Le due 00, la coflicciuola , ehe diuide quefli due feni. Et nel feno di dietro la “P, nota il feno, che faffinella p arte piü alta. La quel chefafji nella pite baffa, la T, la coflicciuola, chegli diuide, i.l.ll proeeffo piü alt o del lato finiflro det primo nodo deltoffo grande. 2. V n feno, chefi vede neUa parte piü alta di dietro di detto proeeffo > nel qual sincajfa vn tubercolo, ehe tiene il proeeffo piü baßo deltvltimo nodo de i lombi. z .Le labbra di queflo feno detto. Etparti-colarmente la V nota il labbro dauan-ti;Ha X,nella prima & feconda figura nota quel di dietro . 1.2. Lacongiuntura dei proeefßpiübafß delprrmo nodo di queft’oßo coi piü alto del fecondo, la qual vedefi in molti; (jr i fimile ä quella che fanno i medeft-miproceffi ne nodi de lombi. l.i. La congiuntura dei proceffide i lati de i due primi nodi di queßojfo. 1.2>ll tubercolo del feflo nodo, chegiun-gefi alprimo del codione. I. 2. 3. Vna legatura ch’idi natura di cartilagine, cb'i fra nodo nodo nel codione. 2.3. JUt cartilagine, ctiattaccaft all’vlti-mo offo del codione. 2.1 proeeßidi dietro delToßogrande. h i k 2. Quefle lettere fono alquanto coperte con l'ombra , & notano il forame di queflo oßo , per lo qual paffa la midolla della fchiena & i Jpil-li, chetal volt« veggionfi fra i pro-cejfji di dietro. 3.4.5.6. i .2. Quefli mmeri notano i bucht di doue efcono i nerui. Figura. IIII. QVeile tre figure notano la pa-Ictta deJle fpalle da tre parti. La prima d’auanti*,lafeconda di dietro j Iaterzainlato,laqua> le e di figura triangolare. II cui mag-giorlatoedi verfo dietro, & piglia dalla Y alla Z, pafiando per la X. Il minore e piü alto, dalla Z alla A, paflando per la a. Quel di mezzo e d’auanti dalla B alla Y. \ *Ab CD EfF GH K 1 L MMM 'KP T P SL s T VV 1.2 .Il feno nel qual sincaßa l’ojfo deltho-mero; & in parti colare netia feconda figura la ji, nota la paUe fuapiü älta, ch’ipiu flretta ; la B quella cb'e piü alta č piü lavga; i nella prima la notalaparte piü rileuata di queflo feno , di cui diremo nafeer due legature, che legano quefla congiuntura, & il principio di fuori del primo mufculoy che piega ilgomito. 1.2.7/ collo della paletta;& inparticolar la C,nota la radice delproceßo di den-trodi quefla paletta. 1.2.llproeeffo di dentro di quefla paletta; & inparticolare h F nota il tubercolo dileiychegiungefi alla clauicola. La E,nota lagiunta,che ft vede nella punta delproceßo. La fnota tafpreyga di cui nafee la legatura, che va ä inferirji nel proeeßo piü alto di quefla paletta chiamata la punta dell’homero. 2. La radice, o nafeimento della /pina chauemo detto bauer quefla paletta nella parte difuori. 1.2.3 • La fpina di queflapaletta;& inpar ticolare dalla H, alla K, nötafl ilpro-ceffo ch’hauemo detto chiamarft la punta dell’bomero ; & la K nota la giunta di queflo proeeffo. La Ila parte piügrojfa di quefta fpina. I. 3. Fn feno nel qual s'inca/fäla clauicola . 1. Certe impreßioni, che fanno le cofle in quefla parte. i.ll piü profondo della parte d'auanti del-' la paletta, che rifponde alla G & alla H della feconda figura. 1 .L’orlo che fail lato d'auanti della paletta . i.In quefla parte faßiil primo lato piü Üretto; & ipiü rileuata, acciocbe di lei nafcejfe il ter%o muf culo,che muoue il braccio. 1 .Vn feno, che fafli in queflo lato $ auanti, del qual nafee il fecondo mufeulo, che Üende il gomito. 2Xorlo della parte di fuori del lato d’a-uariti della paletta de Ile fpalle. 2.1lfeno di cuinafce in buonaparte ilter-37) mufeulo, che muoue il braccio. 2. ln quefla parte la paletta i alquanto piüfeauata dalla parte di fuori per ca-gion deliorlo cha il lato dauanti, perchč quello ctii fra le due VV. & tralaG, & la Hy č pikfottile, & maße cio. 1.2.5. La giunta del maggior lato della paletta bc ta prejfo d principio della fpina. 1.2.3. Lagimta del cantopiü baßo della paletta. X.La parte del piü alto eanto diqueflapa-letta i chefi rileua alquanto ver/o la parte fua d'auanti. 1.2.3.// canto pik alto del maggior lato di queflapaletta. x. 3. Vn me%p terchio, che faßt nel lato piü alto di quefla paletta. ll Jeno, cbe fajji nella parte di fuori di quefla paletta, fr a la fpina-, & il pro-cejjo fuo piti alto j & in particolare la bi nota la parte piit fottile, & trafpa-rente di que/ia paletta ; la C, nota vn fpillo, ehe vedefi molte volte in quefla parte, di doue entrano le vene , ehe mantengono queflooflb. Figura. V. Veftc Figure moftrano la Cla-uicola fineftra 5 Ja prima per la parte dauanti, &: difopra^ la feconda per la parte di dietroj la terza dalla parte difotto. 1.2.3 .La teflicciuola della Clauicola,ehe giungefi ali'oßo del petto. Idi primo canto della teflicciuola. „ 1.2 .^.llfecondo. D j 1.2.3 dl tersko. 1.5. V na riga rileuata, ehe vede ft nella parte dauanti della clauicola all'in-contro del primo angolo, chenotamo con la B. 2.3 yna riga rileuata, ehe vedeft nella parte piübaßa della clauicola s & in particolare la G, nota vn'afprevga, ehe č alfine di quefla riga. 1.3 .Laparte di me^go pik fottile & maf ficcia, & quafi tonda. 1.2. Jn quefla parte caminando la clauicola verfo il proeeßopiü alto della paletta della fpallafaffipiü larga; & per la parte pik alta, che ft nota fimilmen* te con la l finalla Kjfafßgobba. i.Vnaafprc^a, ehe vede ft nella parte d'auanti della clauicola , ctii molto fcauata. 3 .Lafcauatura, che fajji nella parte piü larga del lato di fotto della clauicola, la quale i alquanto afpra. 3-/» quefla parte la clauicola £ alquanto HI IM H MC DE FG m KLM K o afpra,&ancorapreffo la M>deila anale afprezga nafce vna legatura, che s'inferifce nelproceßo didentro della paletta della fpalla. ..3.Lagobba della clauicola, che rifpon-dealconcauo del petto ; & in parti-colarevn tubercolo, che fajfiin que-§1 aparte. \. Vnaafpre'sga, che vedefi neilaparte piü baffa della clauicola, finifee iui, doue fi giunge al proeeßo piü alto della paletta delle fpalle. 2.3. Tslellater^a nota il tubercolo} che congiungefi al proceffo detto ; nella prima &fecondail luogo,doue ique šlo tubercolo. Figura. V 1. QV efte dueFigure rapprefentano roffo deirhomero liniftro- la w prima per la parte dauanti* la feconda per quella di dietro. 1.2. La tefla delt oßo deirhomero, che giungefi alla paletta delle fpalle, la quäle ifatta di vnagiunta. I. z. ll tubercolo di fuori della tefla, 0 giunta 3 ä cui s appoggiano le legature dt quefla congiuntura; & in particolare laDj nota la parte fua d'auanti; & la E>quella di dietro. 1.2. Vimpreflione cbe diuide la tefla di dentro del tubercolo, che faffi nel lato di fuori. i.llfeno, che diuidela parte di fuori della giunta deirhomero in due; & inpar-ticolar la H, nota la parte del Jeno, che č deli’oßo. nellagiunta;lal quellatche č nel collo. 1.2-La girella di quefl’oßoyfopra la quäle giuoca il gomito; & in particolare la Kj nota ilfeno di quefla girella; Cr la L& M,ifuoilati. l.llfoßo, che fajjifopra la girella nella parte dauanti delfbomero. 2.1 Ifoflo j che faffi nella parte di dietro di queflo oßo fopra la girella , nel qual sincaßa ilproceßo di dietro del maggior Hinco del braccio. I. 2. La tefla di fuori deli'oßo delTho-mero , nella quäle sincaßa il minor šlinco. 1.2. Vna riga rileuata, ch'ha quej?oßo in quefla parte. — " T auola VT.del Lib. I. ■ — - ,, TABVLA VI* LIBRI ■ I ; n nir iiir mr Altmttttnfi \VVv\V\VvAvvW\\V\VVj b'wvw\\\\\^ ■■•ii, ,»»'*{! 1 * z. Vn fern che faßi in que ft a parte pe'l E i. 2. Il feno del maggior fufelio, che quarto neruo che v a ai br accio. sincaffa nella girella dell'ojfo dell'ho- s i. 2. Latefla didentro deUoJJbdell'bo- mero . mero. L l. Certe ajfre^e, cbe ßveggono nella T l.Vnfeno, che faßi nella parte d'auanti della tefta di dentro,per lo qual paßa il radice del proceffo di dentro del maggior fufelio, che fegnamo con la S. ter^o neruo, che va alla mano. M l .2.il collo del minor fufelio. V i. ll feno , che faß nella parte di fuo-ri di quefta medefima tefta , per lo qual paßa il quinto neruo , che va alla mano. K 1.2.La tefta del minor fufelio, che ft con-giunge alla tefta di fuori deli'o(f'o delih omero, mediante vn feno, che ß fa nelfuo meygo. XI Z 2. La parte di dietro deli'oßo deli'ho- T 1.2 dl collo del maggior fufelio. mero, & in particolare la X, nota la I. 2. La tefta di quefto fufelio preffo al % parte piü alta , che £ alquanto fca- bracciale. : uata; & la Z, moftra la piü baffa, ch'£ K. 1.2. il proeeßo del maggior fufelio fimile rileuata; &laT, la impreßione, per ad vnpmtaruolo. la qual paßa il quarto neruo, che va T I. 2. La cartilagine, ch'etra vna gr an albraccio. parte della congiuntura del minor fu- abcd i. La parte d'auanti di queß'oßo; & in particolare La a, nota la parte piü rileuata ; elab,&lacße parti piubaffe, che fono da i latidi quella che £ rileuata . Et le tre prime not ano la parte felio& il bracciale ; & particolar- \ mente nella prima figura , nota la parte di quefta cartilagine, che na-fee dalla radice del feno della giunta del minor fufelio , ilqual notaremo piü baffa di quefto offo, che £ alquanto con la x y ^; & nella feconda nota la parte di quefta cartilagine, che fcauata; ela d, notalapiüalta3 che £ piü rileuata. giungeß alla congiuntura del minor e Vna aßre^a, che £prejjo allato d'auan- fufelio. ti deli'offo dell'homero. v Z.Vnfeno,che faß nella giunta del mag- f Vnaltra ajpre^a, ck'i nella parte d'aua- gior fufelio, e nell'ifteffo, per loqual ti di queft’oJJ'o, preßo al feno, di doue paffa il principio di fuori delprimo paßa vna corda del fecondo mufeulo-, che Ulende il bracciale. mufculojchepiega ilgomito. xrz 2. Vn triangolo, che fafß nella parte 1 fearnata del maggior fufelio ; & in particolare la Z nota la tefta del Figura. VII. 1 aa triangolo. i.2. La prima riga rileuata del maggior fufelio. Vefte due Figure rapprefen-V^tanoi due fafclli del braccio dirirto; la prima dalla parte ßb I. 2. La feconda; & in particolar la nella prima nota la parte di quefta riga, chepiega verfo il collo del mag- di dentro $ la feconda dalla parte di giorfufello. fuori. cc i. 2. La ter^a riga di quefto maggior fufelio. >AB 1.2 .Lofpatio che£fraquefte duelettere, £ quello, ch ’£ dalgomi to al bracciale; d I .Il lato di quefto fufelio, cbe dfra la prima & feconda riga. & UlA nota la parte verfo ilgomito; e z.lllato del medefimo, che čfrala prima & laß verfo il bracciale. riga,&laterna. !: C i. Il proceffo d'auanti del maggior fu-fello 3 che sincaffa nelfeno, c 1/baue- f i .lllato ch'dfra lafeconda riga del mag-gior fufelio, & la ter^a. rn o detto farfineilaparte d'auanti del- SS 2. Vna riga, che vedeß nel lato notato l'ojfo dell'homero fopra lagirella, & con la e. in particolar la parte di fuori di quefto hi l.Doue figi unge il minor fufelio al mag- proceffo. giore: & in particolare la b-, nota la JD 1.2 .Il proceffo di dietro, che chiamiamo communemente il gomito , e*r parti- parte verfo il gomito: &la i verfo il bracciale. colarmente la parte di dentro di que- kk i. 2. ll vacuo, che £ fra l'vn fufello,& fto proceffo. 1'altro. La parte n l.La parte di dentro della giunta piü baf- bracciale,& quello delpettine, ehe fo- j fliene il dito picciolo. fa del minor fufello. P 2 .La parte difuori di quefla giunta. 0 z.llproccffodell’ottauo offo del bracciale, \ ‘1 l.i.llproceßoaffro del minorfufeilo , ehe eh'd rileuato verfo la parte di dentro \ ipreffoalfuo collo. del bracciale. , \ r i. 2. V na riga aguggga del minor fu-fellofecondo ilfuo luogo, cheguarda al maggiore. T 2.llproceffo del quintoffo del bracciale,di • cui nafce quella legatura attrauerfata, i cbe diremo inferirfi nel proceffo dell'ot- // i .ll lato di dentro di detta riga. tauoycbenotamo con ia 0. tt z. Que llodi fuori. 2. La giunta piü alta deli'offo della palma. u 2. In quefto luogo vedefi alquanto affro il minor fufello per cagion de i mu- che foßiene l'indice, laqual fi giunge al fefio, & in pane del quinto offo del bracciale. fculi, chelmuouono, ehe s inferifcono qui. K 2.La giunta dell'ifleffo oßo, chefa vndte- *yx l.llfeno, che faffinel minor fufello, nel Fticciuola, cbe s incafft nelfeno del pri- qual sincaffa il bracciale: & m parti- mo offo del dito indice. colare la g, nota vn tubercolo, ehe ve- S l. 2. Il vacuo fra 1'offo della palma, defi in lui alquanto rileuato •, la y, & la cbe foftiene l'indice, (jr quel, cbe fo- x. notano due feni, ne quali il tubercolo ftiene quel di meggo; & lo medefimo diuide tutto Ifeno. debbefi intendere dell'altre oßa della (C i .La parte piit rileuata della giunta del minor fufello, la quale accrefce lapar- palma cofi ne gli jfatu, come nelle congiunture. te piü alta del feno, deui fi giunge il T *1. 2. Le due officiuole fimile al ferne bracciale,&efce piü in fuori,che'l pro- del fe farne, ehe veggonfi nella parte ceßo del maggior fufello fimile ad vn di dentro della fcconda congiuntura del 1 puntaruolo. pollice ; nella prima moftrafi quel piü y il quarto. X \ Vriofficiuolo come i fopradetti, & vn 6 il feno commune d i due fufelli. piü picciolo, ehe vedefi nella feconda r congiuntura delt'indice. 1 .Vnaltro officiuolo, ehe vedefi nel tergo Figura. VIII. articolo delpollice. 'Ifegti altri ditife ne veggono,nepiü,ne meno, ehe neUindice , & per cid non curaro di fegnarli T*\ I quelle due Figure, la prima JV-J moftra la mano per la parte di conlettere. Figura . I X. dentro * la feconda per quella di fuori. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 1. 2. Votto offa del bracciale fecondo ehe fi moftranoftan- A Mendue quefte Figure moftra-jfJL no i ftinchi della gamba; la prima dalla parte d’auanti 5 la feconda 1.2. do in fuo luogo ciafcun offo, & ogni offo per quella di dietro. ferua il nome del numero dal quale d fegnato. AB 1. l.La piü alta giunta dei maggior fiinco; I.IX. III. IIII. I. 2. Lequattr’ojfa della palma , le quali anchora pigliano il &particolarmente nella feconda moftra la congiuntura di quefia giunta . nome dal numero , dal quale fon fe- C l.La giunta piü alta dei minor (lineo. gnate. D l.La giunta da baßo del maggior fiinco. .ABC 1.2.Le tre offa del pollice. EF 1, 2. La giunta piü baßa del minor DEF 1.2. Le tre deli'indice. Jfe p ih, ne meno fiinco. veggionfi nelle altre dita. CF 2.1 feni, ne quali s incafiano le tefle delCof- j K I. 2. Fn officiuolo, c h’d dal latodi fuori fo della cofcia. j della congiuntura deli' ottau offo del KI 2.ll tubercolo, ehe diuide quefii due feni, & sincaßa X Y Z ab 4M m °P n ff tt UH XX cccc M yy M l « 0 ute & sincaffa fra le due tejle delToffo del-lacofcia. i, ia congimitura piü alta di quefiidue Šlinchi. z.Lapiii baffa. 1.2.11 fyatiofra quefiiduefufelli. i * z. In quefta parte il minor {lineo non eammina diritto^an^i fipiega alquanto verfo in dentro, facendofi fcauata di fuori,& rileuata di dentro ♦ i. La parted'auanti del maggior fiinco, nellaqual s infer ifcono i mufcttli, ehe ftendono la gamba, i. z. La giunta dei maggior fiinco , ehe fa il talione di fuori; & inparticola-re notano il procejjo di quefta congiun-tura. l.Vn feno ajpro, ehe fajfi nella parte d'auanti della giunta piü baffa dei maggior ftinco, dei qual nafce vna legatura dinatura di cartilagine, ehe s inf er ifce nel collo dell'offo del talione. I .In quefta parte vede fi vn feno?per lo qual paffanotre corde, ehe vanno alia pianta delpiede. 1. ta parte dei minor fiinco, ch'e fcar-nata. Z.Vn feno dei minor fiinco, per to qual paffano il fettimo, & ottauo mufeulo, ehe muouono il piede. Z.llfenOiChefaffinellagiunta piü baffa dei minor fiitico^da cui nafce vna legatura, che va all'offo del talione. 1 .ll primo canto dei minor [lineo. 1.2 .il fe condo. 1.z.llterT^o < 2. il primo lato dei minor fiinco ; & in particolare notano vna riga rileuata, della qual nafce ilmufculo, ehe flende il pollice. I.llfecondo lato dei minor ftinco. 2 .Ilter^o. 1.11 primo canto dei maggior ftinco. 1.2.// fecondo. i.z.Ilter^o. i .Il primo lato dei maggior ftinco. I .llfecondo. Z.llter^o. i.Vna riga afyra, ehe vede fi nel ter^o lato dei maggior ftinco, nellaqualsinfe-rifce il mufeulo, ehe safeonde nel chino delginocchio. Figura X. r A © 1.2. 1.11. A3 c d e fs \> vv QVefte due Figure moftrano il piede fineftro 5 la prima petla -*■ parte di cim la feconda per la pianta. Et debbcfi auertire,che per la trafcuraggine deli’intagliafore le lettere Tono intagliate fccondo il longo dei piede . 1.2. L*offo cJyc i veramente il talione. i. 2 .L'ojfo del calcagno. I .i.L'offo fmilead vna nauicella. 3.4.1.2. Le quattroffa dei collo delpiede, delle quali ciafcunoha il nome dei nu-meroydalquale d notato. III. 111 I. V. I. 2. Lecinque offa del pettine dei piede. luella feconda non ho pofto fegnali per effer chiara fen-%a loro. 1 .z. L’offa de i dedi. z. La parte di dietro delhffo dei calca-gno. Z.La parte di dentro di quefto medefimo offo; & inparticolare la cjiota ilfeno, per lo qual pajfano le corde, ehe vanno alia pianta dei piede. 1.11 lato di fuori dell'oßo del calcagno y & in particolar la gy notala parte di quefto lato, per laqual paffano le corde dei fettimo , & ottauo mufeulo dei piede . 1.11 lato piü baßo delVoJfofimile ad vn dado ; & inparticolare,la h , nota ilfeno, per lo qual paff a la corda del fettimo mufeulo, ehe muoue il piede. i. 2. Vnofficiuolo fimile al ferne delfe-fame, ehe i dal lato di fimi della eon-gimtura deltoffo del pettine, chefo-ftiene tl ditopicciolo con quel cb'č fimile al dado. I. 2. Quei vacui, che fm fra 1’offa del pettine. I. 2. Le tefiicciuole deli'oßa del pettine, nelle quali uncaßano le prim oßa de iditi. Quefta let ter a non mofira proeeßo aleuno particolare deU'oßo del pettine, chefo-ftiene ilpollice ( come dice il V efaliop perebe quefi'oßo non ha particolar proeeßo in quefia parte piü che gli altri, an%i ha vn feno, nel quäle sinferifee il fettimo mufcqlo, che muoue il pie* dej« z.llßceßo deWoßo delpettine,chefofiiene iliito il dito picciolo, nel qual sinferifce Cotta glottisjla rerza decima la piu alta,che uo mufculo,ehe muoue ilpiede. m i r a ver fol palato .La qu a r t a d eci m a ST V X. z .Le tre oßa deldito indice1’ifieffe ha no quel di mezgo ,& quel del cuore 3 & H picciolo. rapprefenta vna cartilagi ne deila canna del polmone fimile ad vna C, per la parte d auanti *, la quintadecima X(p z. Le due oßa del pollice. per quella di dietro. i.Dui ofjicciuoli,cbe veggonfi di fotto al- l’offo, che fošliene il pollice , preßo 3.4.5.1 proceffi piu alti della prima carti- al primo articolo del dito fopra det- lagine del gargarozzo. to. CD 3.4.5.1 due proceffipiu baffi dell'iflejja car z.yriojficciuolo, che fi troua nel fecon- tilagine. j do articolo delpollice.il refio delli oßic- EF 7.8. La parte della feconda cartilagi- 1 ciuolicome ferne di fcfame , ehe veg- ne ,a cui fi congiungono i due proceffi gonfi ne gli altri articoli, non 1'ho no- da baßo della prima cartilagine; ben tate con lettere, parendomi cofafuper- ehe nella fettima non vedaß piu del- flua. la E. Tauoia VII. Figura I. &II. GH 3.4.5. Inquefia parte la prima cartila- gine pare piu ftretta, & corta, che in niunaltra; & tra la G & H vedefi Iqueftedue Figure la primarap JLy prefenta il gargarozzo per la vna radice}che diuide tal cartilagine in due. parte d auanti infieme con la canna 1 6.7-La parte di dentro della feconda carti- delpolmone, &:con tutti i fuoi rami, laginejcbe rijfonde al voto del garga- che fi diftribuifcono per lo po.lmo- ro^Kp. ne. La feconda rapprefenta folamen- KL ' 6.7.1a parte da baßo di quefia medeßma te ilgargarozzo,&: il t ronco dclla ca- cartilagine,chefa vn cerchiotondo; & na del polmone per la parte di die- inparticolar la k,nota la parte d'auanti tro. Er per che il modo, nel quale que diqiteßo cerchioyche fipuö toccar col di fti rami fi diftribui/čono per lo pol- to di fotto della noce; la Z, quella di die- mone, vedefi chiaramente fenza let- tro, la qualfeende in giü, come vnpro- tere percio non mi fono curato di po ceßo; & ianebora notata nella figura nerle. M ottaua con la L. 7.8. Vna riga rileuata, che fi vede nella parte di dietro della feconda cartila- Figura III. IIIL Y.YI.YII. gine. XO 7.%.Duifeni,chefanft,vnoper lato,fecodo VIII. IX. X. xr.xii.xm. il lungo di quefia riga. 6.7.8 .Dui tubercoli,o tefiiceiuole della fe- XIIII. &xv. conda cartilagine,cbe sincaßano ne ife ni della prima. T~XI quefte Figure tutte la terza LJ rapprefenta la prima cartilagi- US 9.IO.11. Le dueparti della ter%a cartila- gine . ne del gargarozzo fimile ad vn fcudo T 10.11 .In quefia parte della terya cartila- antiquo (chiamata per cio fcutifor- gine non £ altro che le tele, & legature nie) dal lato dirittojLa quarta moftra del gargarozzo. la medefima cartilagine per lolato di VX 5?. 10* 11. Le parti della ter^a cartilagine, detro j La quinta per quello d’auanti. col me^go delle quali fi giunge alia fe- La fefta moftra lafeconda cartilagine conda. del gargarozzo per la parte d auanti; rr 9.10.1 proceffi di quefia ter^a cartilagine} la fettima per lo lato diritto d’auanti; chefanno la linguetta del gargarozzo, l’ottauaper quel didietro.La nona col cui mezgo la voce faffipiugroßa, 0 rapprefenta la terza cartilagine del fottile,fecondo che queftoproeeßopiu fi gargarozzo per lo lato diritto; la deci Jerra,od apre. ma petla parte d’auanti; Tvndecima z 9.10.11. La parte della ter^a cartilagine per quella di dictro. La duodecima fimile alia bocca del boccale da dar ae- moftra la parte piu bafla della coper- qua a le mani. chia del gargarozzo chiamata Epi- a 12.13-La radice del coperchio delgarga- Mat. Val. G rozgo, Dichlar. dclle Fig. del Lib. I. M KK oo TV roloja qual nafce detlaprima cartila gine. 12. i La punta.di queflo coperehio, laqua le camina verfo dietro , & cuopre il gargaroggo, quando inghiottiamo alcu na cofa, Oltre a quefte Figu rc mira nella ta-uola feftadecimadel Libro fecondo, le prime quindici figure, le quali ri ler uiranno aflai ad intender quefte. Figura X VI. . QVefta Figura rapprefenta, libere ! da tutteleparti, le cartilagini di! lopra> & di fotto,delle palpebre, dclle I quali nafconole penne de gli occhifte ! quali non fegno qui con lettere cflen-I do fenza loro chiariftime. Figura XVII. QVefta Figura rapprefenta le cartilagini limiliallaLunanuoua, ehe veggonfl ne’feni dclla partepiu alta dclla gianta del maggior ftinco della gamba. La cartilagine,ehe d nelfeno del lato d'irit-to della partepiu alta , della giunta del maggiorflinco, nel qual sincaffa la te-fia difuori delfojfo della cofcia. La cartilagine, che d nel lato fmiflro, nel quale sincaffa la tefta di dentro deli’ of-jo della cofcia. lnquefia parte paiono dne cartilagini piu gr off e,che in alcunaltra. In quefiaparte fi congiungono le cartilagini del lato diritto a quelle del lato fmiflro, coi finire amendue in vnapunta—> *&**&*• I Figura XVIII. AMendue quelle Figure rappre-ientano l’vgnc della mano; ne piu,nemeno,che quandofi feauano dal dito, dapoi che cotta la mano, quädofi vuolfareil fcheleto.Etla prima dilo.ro, che e notata con le lettere, moftra Ia vgna per la parte di dentro,ehe e at taceat a alia carnejla fecö-da per quella di fnori. La parte delfvgna, ehe vedefffuori della pelle. ( La radice deWvgnaffa quale e' tenera}&d copcrta con la pelle. Figura XIX. QVefta Figura rapprefenta la cartilagine , ehe vedeli nella con-"* giunturadella clauicola, co’1 procefTo della palctta della (palla chia mata la punta delfhomero. Figura XX. QVefta Figura rapprefenta la cartilagine, ehe trouafi nella con-I giuntura della clauicola con lofFo 'del petto. Et con quefto hauemo finito la di-[ chiaratione delle Figure del primo libro, con le quali non ho pofto da per fe tutte quelle ofia, che ne li fcheleti non fi poffono ageuolmente confi-derare. Fjn e del primo libro. Tauola Vll.del Ub I. 3 5 TABVLA 'VII» iVlIBRI-I- ■ ■ VIIII XVIII xvn G 2 a t.iiif.fi b t.i. ii. iii-1- 2.5.4.j 6. C C.V1M d t.xn e mu. ß c- v. e f t.xv. fi. xv. g t.vii.v h t.xiiii.b i t.xv. fig.vii. k t.viii.A. ta. ix. o n libro secondo Dell Hiftoria deli’ Anatomia del corpo humano. COMPOSTA PER GIOVANNI VALVERDE MEDICO, E L Q^V »ALE Sl T JL T T Jl BELLE IEGATVRE, ET MVSCVLI. ‘Delle Legatare. Cap. i. AVENDO trattato, nel primo libro,dell’Offa, & cartila-lagini, che fono,come fondamento, & armatura dell’altre parti del corpojfard ragioneuol trattare in quello fecondo, delle lor Legature, della carne,de’mufculi, della tela carno-fa5del gralfo,della pelle, & della pellicciuola,& vltimamen te della tela, che rauuolge tutte quelle olfa chiamataper cio perioftion, col mezzo delle quali l’olfa, 6c cartilagini fi congiungono,& fi veltono, facendo principio dalle Lega- • ture,lequalicommunalmentenon meno fi chiamano ner ui (comenel primo libro habbiam detto) che i capi de’mufculi, oche gli inftru-menri,& vafi,per doue la virtu del fentirepafia dal ceruello, all’altre parti del corpo. Quelle Legature fon compoftedi parti fraleltefiefimili,& dure, (benehe nö vichefon fat-tanto,quantolecartilagini)bianchc,fenzafangue,&: mafiiccie,&naiconoperla ule legMMt. maggior parte d’alcun’olfo.o cartilagine,o da alcuna duratela.il primo loro offi cio e legare 1’ vn olfo colfaltrojdal che,per effere il piu importate,pigliarono il no- L' delle me. 11 lecondo e abbracciare le corde de’ mufculi in guifa, che non polfano fuiare $ . dal camino, per doue palfano ^ hör, facendofi vn ponte, fotto del quäle palfano,1 ° ^ come li vedra nella parte di dentro dela bracciale,& nelcollo del piede5hör anelli come nella parte dib fuori del medefimo bracciale notaremo.Ilterzo loro officio . ~ . e tärpauimento, o letto, alle corde de’mufculi, quando palfano per löpra alcun- °"ict0' ofio alpro, 6c aguzzo, comeli vedra, quello nella parte di dentro c del bracciale quello nelfolfo d dclfanche. IIqiiartoe coprir Ie corde de’mulculi, come fi ve- }l de nella parte di dentroe del braccio. II quinto e feparare i mufculi, f vno dall’al-tro,facendo vn tramezzo,come fanno nella fgamba,nel 8 braccio, & ne’buchi11 dell’olfo del pettignone,nelle quai parti quelle legature feparano i mufculli di fuo ri da quei di detro.il fello officio (nö meno importate che’l primo) e aiutare alla ußno. compofition de’1 mufculi,nel modo,chenel feguente capitolo diremo. Seza quelle legature,ne fon molf altre, che fi potrebbero chiamare del medefimo nome, pariando piu licentiofamente^come Ion le tele,che cuoprono i mufculi; il perito^ Altre legam*> neo,le tele del cuore,quelle,che abbracciano le colle,quelle, che fendono il petto pefmczzo,& la dura madre;le quali tutte nafcono da ollo, o cartilagine,non meno,che qual fi voglia delle fopradette,& legano,o abbracciano fempre alcuna co fa.In quello modo fi potrebbe anche chiamare ogni mufculo legatura :principal-mentequei, che nafcono d olfo o cartilagine, 6c finifcono in vn altro, comefan quei,che nafcono delk gallone &s’infenfcono nellolfo, della cofcia 5 i quali non ofiante,cheferuano a muouerlacofcia, aiutanoanchoramanifeftamente ale-gare, difendere, & vellire la congiuntura. Ma tuttelelegature fon difterentifra le fiefle fecondo il numero de loro officij, che hanno j perche alcune ne han molti inlieme , altre ne hanno vn folo; comenel progrefio delf hiftoria no-ceremo. Sono anchora nel medefimo modo diuerfe nel nafcere, & linire, Q 3 perche pcrchcalcuncnafcono di folecartilagini,& finifcono parim ete in loro, come fo-noalcune delgargarozzo.Alcun’ altre nafcono d’ofla,& s mferifcono in loro,come queliedeiginocchio,quelle dell’nomero,&:quafi tuttel’altre. Alcune fon cö« muni,& aU’oflb,&: alia cartilagine,come quelle, che congiungonolofib del petto cö lecartilagini delle cofte. Altre nafcono d’olfo o cartilagine,Sc finifcono in qual fi vogliaaltra parte del corpojcoine fonoquafi tuttele tele. Alcune naiconod'vn oflo,& finifcono in lui, come le cinque legature delle fei, che fono nella parte di fuori del bracciale, perche la prima appartiene al maggior fufello, Sc ai minore. DifereXß delle Sono anchelelegaturedifferenti in fuftäza5perche alcune Ion piu tenere,& di na? legature in fit- tura di tela,come fon quafi tutte quelle che abbracciano le congiuntu re; quantfi* quefraqueftenefiano delle piu tenere,l’vne,che l’altre,comefon quelle degliar-ticoli delle dita,piu che quelle dell’homero,Sc quelle dell’homero piu tenere, che quelle della cofcia. Alcune vene fono piu dure,chelefopra dette,ma ben piu tene re,chele cartilagini,come qlla,che nafce^almezzodella teftadclla£ofcia,&:sin 1 r-xv.fi.xvii. ferifcenelfoffodell’oflodelgallone,&comequelle,cheftäno tra corpi de’nodim ° v r della fchiena,& come quella,che dicemmo nafeer del tubercolo,che fta nella par-m xxviii £§U* te di fopra della11 giüta del maggior ftinco della gäba, che sinferifee nellofib del- n ta. xv. figu. tnßfa la cofcia,& in vna parola,quali Ion tutte quelle,che fono fra olfo,&: offo.Son diffe xxvii.x. reti anchora in fito^perche alcune ftan di fuori,come fon le piu tenere, altre di de-infigurx. tro,come quelle,che fonodi natura di cartilagine.In figura^perche alcune fon lar- ghe,& fottilijCome qlie,che fono fra li due fufelli, cofi della gäba, come del brac-cio,Sc molt’altre,che abbracciano le congiunture tutto intorno. Altre fon flrette, Sc grofie,&; di quefte alcune fon tonde,come ° quella, che nafee del proceffo fimi o ra. xv. figu. le ad vn dente del fecödo nodo del collo,& s’inlerifce nella collottola, & P quella, xxvn. i che abbraccia l’iftefio dete,per di dietro,Sc ^ quella,che e nel mezzo della tefta del JJ £ ^ • TofTo della cofcia^hes’inferifcenelfofio del gal lone.Alcun’altrefon piane, come Xvii.o Ia terza legatura parti colar deH’homero,& quelle, che legano il ginocchio, lequali fe ben fon grofle,nö fono töde, come ne anchora fono lelegature di natura di car tilagine,che legano loßo del tallone,col minor ftinco della gamba. Son finalme-te differeti le legature, perche alcune ion mafticcie, come fi vede nel piu di loro. Altridiffereze. Altrefbnpertugiate,comequelIe del bracciale, che dicemmo eftere come anelli, per dar luogo alle corde de’mufculi, & rle tele debuchi dell’oßo del pcttignone,p r f b b le quali pafläno vn neruo,vna vena,& vna arteria,& qllas che fta fra 1’ vno, & 1 al- f t.xv.fig.xv. tro ftinco della gamba,che parimete e forata per dar luogo ad vna vena,che pafla t Le legxmefsn per lei.Quefte differenze fono fra lelegature.Ma tutte cöcordano in no effer mol-rnopoco. to fenfitiue,perche meno fi ftraccaffero nel continuo moto delle membra; per la cui ragionefu anchora ordinato quell’humor vntuofo, chenelle cögiuture fi vedeli quale humettandole di continuo,fa,chepiu facilmente fi muouano l’offa. Della Veile^ et Pellicciuola, et della Tela carnofache ernpre tutto3lcorpo9etdel GraJJbyche f la tra lapelle, GT la detta tela. [ap. z. PERCHE pariando de’mufculi, potrei caufarealcunaofcuritade, per non flauer trattato della Pelle, della Pellicciuola, del Graffo, & della Tela carnofa,le qual parti fono vna vniuerfal coperta di tutto il corpo,fera bene dichiarare prima Dell/*Pellt, che cofa fiano,cominciando dalla pelle.La quale e mezzana tra dura, & tenera, fimilead vn neruo pieno di fangue;anzi e vn corpo mezzano tra carne, & neruo (ne molto pieno di fangue,comela carne,ne in tutto fenza,come nerui) fatto del ferne nö meno,che l’altre parti fpermatiche del corpo $ per la qual cofa,fe fi röpe, non puö tornare a cölolidarfi fenza lafeiar aleun fegno.Quefta pelle s’attacca alle parti,che le fon di fotto, in diuerfi modi; perche d’altra forte s’attacca alla palma della mano,& pianta del piede,che alla fronte;d’altra forte alle! abbra,nafo, orec-chie,& al födameto,che all’altre parti.Ma tutte fi poffono molto be fcorticare,ne piu,ne meno,che la pelle di qual fi voglia altro animale,& peio i G i cd la chiama-rono Derma,che vuol dir cofa facile da fcorticare.Ma e da notare,che fi come e di uerla neH’attaccarfi,cofie anche in riceuerela diftribution de’nerui,chc vegono a lei. lci.Perche la pelle della palma della mano riceue molti ramufcelü di nemi, comc al fuo luogo diremo;quella della tefta ne riceue pochiffimi,non oftante,che non vi fia aicuna fua parte priuatatotalmentediloro. La qual cofa dimoftramanife- Lapelle hamti ftamente, quanto credito fi deggia dare a coloro, che negano il fentimento del- loacmofenfa lapelle,nonoftante chel’efperienzacidimoftriognigiornoil contrarione’feriti, che l’hano fcorticata;ne’quali non fi ricucie fenza loro gran dolore,anzi con mol to maggiore,che alcun’altra parte della ferita. E cofi anchora differete qfta pelle, nell’efiere in alcune parti piu groffa,come nelle pi äte de’piedi,&nel capo,in aleun altre piu fottile,come nella faccia,in aleun’ al tre mezzana, come nella parte di de- tro della manojma tutt’ella e piu fottile,negli huomini,che negli animali di quat tro piedi.Nö meno e differete la pelle nel muouerfi,o nöjgchein tal parte fi muo- u e,come nella fröte,& in aleun modo nella collottola,& nella faccia,& nella parte dinäzi del collo,in aleun altre nö, come in tutte l’altre parti del corpo. La parte, che fi muoue o lo fa mediatealcun particolar mufeulo,come nella fröte,collo,ma fcelle,& labbra, o mediäti le parti,che le fon vicine, come fa la pelle delleguace. E anchora qfta pelle da vna parte pelofa,come nella tefta,di fotto alle afcelle,nel pet tignone,& ne gli huomini nella barba,in altre parti nö, come nella parte di detro delle mani,c di fotto de’piedi.Ma tuttella e piena di certi picciol fpiragli,chiama- lpictiol bucht ti da Greci Poros, per li quali fi purgano le fuperfluitadi del corpo, & nalcono i della feile, capegli.Quefti fpiragli fon piu piccioli nella palma delle mani,& nelle piäte de’pie di,che in alcun’altra parte.Senza quefti buchi ne ha parimete lapelle de gli altri;li quali manifeftamete fi conofcono,come fon que’del nafo,occhi bocca,orecchie, mebro, fondameto, vgne. Perche cagione fia fatto ognun di qfti buchi,quado tratteremo delle parti,che ftäno di fotto alla pelle, lo diremo piu particolarmete. Hora e da fapere,che qfta pelle e couerta tutta d’vna pellicciuola,fenza fangue,fot LapilUcciuoU tile come tela di cipolle,quatunquein alcune parti(maffimametenella palma del le mani,nelle piäta depiedi) fia piu groftajla quale chiamarono i Greci Epidermi-dagCioe fior di pelle. Quefta pellicciola fe tal volta fi röpe, come ordinariamete fa ne’rognofi,o fi fpicca, come quado fi fa aicuna veflica, facilmete torna a regene-rarfi,fenza lafeiar fegno alcuno:qllo,che nö fa la pelle, fi p la ragiö detta, fi perche finifconoin lei molti ramidi vene, arterie, &ncrui, anzi pefarono alcuni nö efter la pelle altra cola,ch’vna mefcolaza di tutte qfte cofe.Sotto a qfta pelle e di molto Hgrajf«. graffo,ne piu,ne meno, che ne’porci, il qual fi vede in qual fi voglia corpo,che nö fia molto magro,&č percio fipuol’huomo facilmete fcorticare,fenza toccarnien te la detta tela camofa, ilche nö intrauiene nelle firnie, & ne’cani, come bene in loro notö Galcno,& haurebbe notato il contrario nell’huomo, fe haueffe potuto far dilui efperieza.Quefto graffo fi fa del fangue, il qual rifuda delle vene,che paf-fandoper la tela carno/a s’inferifcononella pelle.Ilqual fangue fi per effer priuo di fufficiete calor naturale, fi per e/Ter appreflb quefta mebrana, che di fua natuta e fredda,fi cogela 6č cöuerte in grafto.Et per cio ne gli animali freddi,&: humidi,co me fono la döna, & il porco,fe ne troua maggior quatita,che ne li caldi,& fecchi, come fono il cane,& il leone,& la fimia,& altri,ne’quali fe ne ritroua molto poco o niete. Anzi tolto viarhuomo,il porco,il riccio,la peco'ra,& il ghiro, niun’altro animaledi quattro piedi ho veduto, che habbia graffo fra la pelle,Öc latela carno-fa.Trouafi anchora qfto graffo i altre molte parti del corpo,allequali aiuta,& fbu uiene,cö dar lor nutrimeto,fe ne hä bifogno, &: facedole parer piu große, & pie- % gY(t^ ne,per la qual cofa credo, che i Greci lo chiamarono Pimeli. Qupfto graffo e piu ebimco. biäco, fecödo che l’huomo e piu giouane,& piu giallo, come piu e vecchio.La ca gione di fua biächezza attribuirla(come fanno alcuni) al fuo eftere di natura d’ae re,parmi cofa da ridere,perche lolio,fecödo qfta ragione,dourebbe effere biachif fimo,&i deti nigrifIimi,poi che nö e cofa mäco aerea,che qfta,ne piu che quello, ma lafeiamo qfto,cheimporta poeoairhiftoria.Di fotto a qfto graflo fi troua vna tela piu forte,&grofta,che la pellicciuola,& hacerti fili fparti per efla,i quali paffan do per lo grafto, väno fin’alla pelle,col mezo de’quali s’accatta anchora a’mufculi, & ^ , che le fon di fotto,&s’attacca molto forte anchora alla pelle,col mezo di molte ve teia C(trnoj-x ^ ne,&: d’aleune arterie,che väno a nutrire la pelle,&anchora cö alcuni rami dener piugrojfat&fi ui che le cömunicano la virtü fenfitiua, i quali paffando per quefta tela & grafto muoue» s’inferifcono nella pelle.Quefta tela e vguaimete groffa da ogni parte,&nö ha mo uimento, ti i m e to, ecccttöthe nel collo,nellafronte,& nella collottola, & nella faccia,doue s’ingrofTa,col mezzo di ccrte fibre di carne, di forte, ehe piglia nome di mufculo. Ben e vero,ehe tal volta (i ion veduti huomini muouererorecchia, il che ho io ve duto in Roma in vno Siuigliano, ehe fi chiamaua il Manfiglia j altri muouono il fil della fchiena,&alcun altre parti^nellequal tuttequefta tela e piena di fili di carne, come la pelle de’caualli ,& afini.Quefta telala chiamarono i Greci Imina, ehe vuol dirTelajdipoigli Arabi gli aggiunfero,con gran ragione, Carnofa, delqual nomecommunalmente fi chiama •, benche chiamano clli anchora i mufculi del ventre tutti infieme di quefto nome. Di fotto a quefta tela, fr a lei & i mufculi, vi e vn lento, & lubrico humore, che feruea ciö, che con manco fatica fi muouano i mufculijil che e cömune a tuttele tele,ehe cuopronoalcun corpo,che fi ha da mu tare tal volta dal fuo luogo. Perche quefto humorele tiene vnte, accioche piu fa-cilmente fcorrano-,come fi vede nella tela,che cuopre gl’inteftini, chiamata Peri-toneo,& nelle legature,ehe ftanno pertugiate, perche per loro paflino le corde alie dita dei piede,& delle mani,& nelle tele dei cuore. De Mufiuli^iS*prima che cofa fia ^Mufculo. }• che cofa emu- gr yfcuio e vna parte ainftrumentale del noftro corpo, col cui mezzo ci mo- a ta.xv.ilgu* (culo,&>diche uemo, fecondo il voler noftrojcompofto d’vna legatura neruoia, diuifa in XVI1I‘ p compone. nioit[ di molte libre di čarne, ehe abbracciano 5 & veftono i fili, &: anchora d’alcuni rami di vene,arterie,& nerui,chegli dano nutrimeto,vita, & lentire. Leb b Ja med. c legature llibito al principio del mufculo fi diuidono in molti fili, ehe caminano tan to,ehe aggiungonoal fin del mufculo 5 doue tornädofi a congiungerefannoc c la med.D vn fortecordone,o cin tura mafiiccia,detta da’LatiniTendo, & da noialtnCor-da.Quefta corda no fannoi mufculi,eccetto al!hora,che fi väno ad inferirlötano*, &:lalor čarne impedirebbe moltoil luogo,perdouepaftano. Ete da notare,ehe Laßgum del coß come la prima diuifionedelle legature,fa la teftadel mufculo, cofi la cogiun-rnujcu a. tiöloro falacoda, & il 1 or mezzo dfailcorpo,etuttoinficmein alcuni mulčuli fa j ja mecj. E la figura d’vn forzo o topo^perla qual cofa da Latini fa chiamato Mufculo.Chia-mafi anchora Pefceper affimigliarfi in certo modoaIui;beche veri/Iimameteno fi troua aleuno di quefte figure,fe nö vno nel braccio,e Sc vn altro fnclla coi'cixEt e r. id.t.iiii.a ogni mufculo ha vna tela,ocamicia,chelo cuopre tuttOjla qual nafcedaile lega- f t.iiu.® ture,che cögiügono il fuo principio,& nne,aU’offo-Di qfti mufculi,alcuni ton cor ti,alcuni lughi-,quegli fono deltutto carnofi fenza fare a\cuna notabil corda-, que fti hanno tutti la fua corda,beche nö vguak,ne d’vna iftefia figura ^ perche aleune fon lunghe;alcune tonde, alcunaltred altre diuerfefigure, comefubito diremo. Delle differenT^de'zZMufculi. [aß. 4. in quxnie cofe C Ono differenti fra fe fteffi i Mufculi in nafcimeto,officio,figura,colore5&: fito, fon differenti i *3 & nella fortede’fili;percheinquantoalla compofitione fi fanno tutti di fili,ve-mufeuh frnfe ne,arterie,nerui,carne,& graflo^ne vi e mufculo aleuno,che non habbia tutte que fiW' fte parti, quantunqueal Vefaliopaiaalcötrario.Ben eil vero, ehe in alcuni non fi vede(per effer täto piccioli) la vena, il neruo, &c arteria: come intrauiene in quel, che fa la tela della paima della mano.Et del graffo,che fi fa ordinariamete tra le fibre della carne,negli huominini vecchi,& maggiori,feneritrouapoco,meteorna ne’grafli fempre fe ne vedegra quatitajmaffimametein duemufculi, che fanno a a t& quelle,chediftedono x lequattro dita del piede,& della mano,&; quelli, ta. v. © ehe aprono lefineftre del nafö,& illabbro di fbpra, ehe finifcono in carrilagine, &c y ta. vi. a pelle,ne piu,ne meno la y Diafrämä da vna parte finifce in oflo,da vn’altra in carti- lagine. Alcunaltricominciano,& finifcono in molt’ofta, comeil terzo: chemuo- 2 ta. xi. E u e z ü pettofehe nafcede procefsi di dietro de’nodi del collo,& lini fce in alcune del leprime cofte,)& come fon tutti gli altri, ehe muouono le fpalle. Sono differenti i in ofjfino. mufculi in officio,perche aleuni nafcono d’un ofiomuouono quel,ehe fta attac a w.ix.T.ta.x. cato cö lui,come i tre a mufculi,ehe nafcono dell’anca, &c finifcono nella cofcia,& xi. s qUCi che nafcono della colcia,& finifcono nella gaba,che fono ilb fettimo,& otta-u v,An uo,che la muouono. Alcun’alrrinäfcönö:d,vnoiro,& nö muouono l’altro,che fta c6giuntoalui,come fon tutti che aiutano al mouimento della gaba,(ecceto il ietti mo,&ottauo,che,come habbiä detto, nafcono deU’offo della colcia, & finifcono ne ftinchi della gaba.)6č quei,che nafcedo de fufelli del braccio,o della gäba,muouono le dita. Son differenti in figura,perche aleuni paiono lucei tole fenza piedi, o c ta.i. a /brzo,opefce:comeeilcprimo,ciiepiegail bracciale,&ildfefto,ch’aiutaadalzareil Differenz.* im c ta'iii V.ta piede,&altti molti,chein certo modo rappre/cntanoqfta figura,febenniuno pro- mufculi infige iiii.» priamete la rapprefenta,eccetto quelli, che feparanoilcpoJlice&ilpicciolodagli m* altri,i quali la rapprefentano affai bene. Da quefta figura pigliarono tutti i mufculi nome,(come dicemo) no oftate,che molti di loro 1’hanno affai differete. Perche a U f ta.xi.fi.ii. cuni fon triagolari,come il * primo,chealza il braccio. Altri fon quadrati,come il S g ta.x. HIK terzo della paletta della fpalla,&ilhprimo del minorfufello del braccio,&i primi, h ta.vii.x. cheaiutano1 adimenarleguäze.Venefonodi quelli,ehe hancinquelati,comeil k 'ta-iiii.A. fecödo,k che m uoue il braccio,&1 il fecödo di quei ehe muouono il petto, ilquale 1 ta vi. k.ta. leben parquadro,nödimeno,confideratoilfine,tätifonoilati,quäteleditta,colle vii.L. quai s’inferifce.Di quefla medefima figura e il principio del primo mdel ventre, 6c m ta.ii. ppp aß'a[ p^u jati ha il mufculo,11 che fa la tela della palma della mano, tutti quei che o ta'xii.A* finifcono in diuerfc corde.E parimete ftrana cofa a vederela figura del quarto °del p ta.xiiii.r la fchiena,il cui corpo e fimile alla radice deH’Aloe,& le fue corde alie barbe di ql-q ta.vii.A la,nepiünemenoe^rvndecimo,&piulungodiqueichemuouonola fchiena,E parimete da notare la figura della ^DiaframmajChe farebbemolto fimile alpefcc chiamatoRaza,fetalpefce hauefTefeffala coda Ve nefon d’altri,ehe fon tödi, come quello dei fondameto,& ql dei collo della veßiea. Altri fono aguzzi in puta, & altri d altre diuerfc forme,ehe per nö effer proliflomanchero di dirle,fin al trattar di loro pärticolarmete.Per hora bafti fapere,che altri häno largo principio,& ftret to finc^altri al coimaxio^alcunaltri fono ftretti,& lunghi, alcun altiifon larghi,& ‘ ~ . ' corti, corti,hanno alcuni il principio ftretto,alcuni largo; alcuni fon forati,alcuni no. Et quafl tutti fon d’uno ifteflo colore, eccetto, che quädofono fcarnati,biächcggiano* comenerui;quädopieni di carne,Tono del fuo colore, quätunque fi vegga fetnpre aleun fegnal de fili neruofi,che paftano perloro.Et fe ben alcuni di loro paionoliui-di,ö di color di piombo,non e perche fian cofi; ma e, perche fon coucrti d’vna tela täto grofta,che non lafcia vederechiaramete il mufeulo, & fa vn colorc mifchiato Differenz* tr» fra biächo,& nero.Son’anchora difFererii mufeuli in fito;perchealcuni ftanno piu mujt» ttnjuo. |n fuori5aiCLini pju jn detro,alcuni leendono in obliquo verfo innäzi, alcuni möta-no anchora in obliquo,pur innäzi,alcuni mötano diritti,alcuni intrauerfando 6 ag girando.Ma tutri ferbano femprela medefima maniera di fili,che cäminano,fecö-. dol’andaredellungodel mufculo,dal principio al fine,eccctto in qlli dcllelabbra/r ta fili ne mufeuli ^ Sotc>che pare,che habbiano molte lörti di fili intricati,luno collaltro.Sccondo ’ la diuerfitadi quefti fili ha ogn\ino de mufeuli, diuerficfficij,&per cinque,che fanno piu mouimeti,come quelli della lingua,labbra,& guance hanno piu forti di fili,tantointertefiutigrunicongliaItri, checondifficuhagrandiflima fi poflono« diftinguere.Gli altri,che habbiam detto hauer vna fola forte di fili,nö gli hano da ogni parte vgualmete raccolti,ne vguali,perche quelli che hanno ftretto principio & largo fine,häno i fili nel mezzo del corpo del mufeulo,piu fottili,& piu feparati, che al principio o fine,quei,che hano larga tefta,& fottil coda,li häno piu diuifi nel principio,che al fine,quelli,che fon piu fottili da capi,che nel mezzo,gli häno al co trario;quei,che fono vguali,gli häno ancora vguali.Ma i mufeuli,che häno vn prin» cipio,& due corpi,hanno fi milmente due forti di fili,ogni corpo la fua; & oprano comefefufierodue mufeuli, vnodietrolaltro, chehauefiero il principioaguzzo, Altre diferen- & il fine finifce in vna corda töda. Ci e anchora molt’altre differenze fra i mufeuli* ze de mufcuU. perche alcuni fon grofli,alcuniföttili^alcuni carnofi,& cö alcuni fili fpartijaltri ner uofi al principio,& dipoi fi fanno carnofi,alcun?altri fon cofi pertutto5alcuni häno vn nafcimeto,alcuni due;& quefti nafcimetifono,od amedueneruofi, od ameduc Differmzei m Carnof],o vno carnofo, &: raltröneruofb.SonoanchoradjfFeretine’lorcorpi(cor-mujcH tne cor chiamo qUeJJa parte del mufeulo,doue i fili ltäno piu appai tati, & ha piu carne in mezzo;)perche tal voltail corpo del mufeulo ftaal principio,tal volta al fine;al-cun’altrafta in mezzo,alcun’altraetutto corpo.Alcunavoltae il mufeulo diuifo in due corpi; &delle volte ha nel mezzo certe impreffioni biancne,& neru o/e,che Nelle corde. fanno pareredi diuerfi corpi. Sono anchora differenti nelle corde, perche alcuni le hanno larghe,alcuni tode,alcuni corte, alcuni lüghe, alcuni diuife in molte, al-fofficio^ nC cuni no>anzi delle corde di molti mufcuU fe nefavna. Ci e vn altra öifferenza nel-l’officio,perche alcuni aiutanoa muoueredirittamlte,alcuni in trauerfo,alcun al-tri fanno amendue tali rnouimenti. Prefuppoftoqueftocofi in cömune, fara ben trattare particolarmente d’ognun di loro, cominciando da quelle della faccia ne,* qualiferbaro tarordinc,ehcüpoüino tutti vederein vn corpo. De Mufeuli della Fronte. Cap. / mufeulideU T Mufeuli della Faccia fon tanto confufi, & intricati,che hanno caufatogran cö~ facciafon ton- tradittionetragli Anatomiftij di modo,che ne il Vefalio s’accorda con Gale-zffro/ebadue noine^ Realdo,col Vefalio.Io feguiroin quefta parte il Realdo, chcmi pare gli mufeuli. * habbia megliodiuifi ehe niunaltro,come diuerfe volte ne ho fatta e/perienza. Dico ad unque,che la Fronte haa due mufeuli,che nafcono (comeg/a dicemo) della a ta>i> A tela carnofa-anzi piu tofto fon parte di lei ; AMenduele palpebre de gliocchi, cofiquelladifopra,comequella difotto, vichefifann» fi fanno d’vna tela, checuoprela caluaria, chiamata volgarmente Pellicra- let>a!Pe,jre• nco,(la quäle fa vn corpo iftefto con la tela dell’occhio, chiamata la bianca, o ad-herente) & dellajtela camola,che parimente fi congiunge con la pelle; benche nö in tal modo,che fi faccia d’amäidue vna cofa. Quefti tre corpi fi congiungono al-a lib. 1. t.vii. l’orlo delle palpebre,iui douee la cartilagine,che habbiam detto chiamarfi3 Tar- £xvi. fus,di cui nafcono i peli dell’occhio in tal modo, che tutti quattro i corpi infieme fannoilcorpodellepalpebretantofingulare, cheniunaltrapartedell’huomofe -gli raffomiglia. Ma in tutto il refto delle palpebre, eccetto che in quefta parte,do-ue nafcono i peli, la tela carnofa eattaccataalla pelle, fenza hauere altracofain mezzo, che vn certo humor vntuofo. Ha quefta tela carnofa, fi nella palpebra di fopra,come in quella di fotto,certi fili carnofi, che fanno due mufculi, tra quefta - tela,&la bianca,oadhcretejiqualifonfottili,larghi,&:vguali . Et piglia,rvnol’vn ll primomufeu fi.xxe tXV" ^ntodell\)cchio,raltroraltro.Qiiello,cheftabnelmaggiorcäto,nafcedelmez u delle palpe- ,e‘ • zo della palpebra da balfo, & pafta per lolagri male • & iui pigliaanche principio bre deü’occho. dalciglio del luolato; & d’indi camina finalia meta della palpebra di fopra, in-c t i.c t.xv. icren3°fi cofi il fine c largo,nel quäl fini fee,come tutto il fuo refto,nella meta del fi.xx!i * ia cartilagine del fuo lato,della qual nafcono i peli deirocchio-Ualtro41 mufculo, il fecondo. d t.i.dr.xv. che occupa turto il minor canto, evgualealprimoj perche na fee del mezzo della £ xx. e DF palpebra di fbtto,&s’aggiraper lo detto canto, fin alia meta fua di fopra; doue fi fi XX. e*’™ c°ngiungealcprimointalmodo, che fe non fuflero lediuerfe opre, che fanno, benche ordinate ad vn medefimo fine,(perche il fecondo mufculo, cheoccupa il canto di fuori,tira verfo il fuo principio, che e la meta della palpebra da bafio; & ilprimo tira parimente verlbil fuo principio, che el’altra meta della medefima palpebra) parrebbero amendue vno,per effer le fila tanto fimili,&: per ftar efli co-• li giuftamente attaccati,5c vniti.L’ofticio di quefti due mufculi, e di chiuder le pal pebre di fopra-,quali fole dimenano gli huomini,ftando ferme quelle da baflo.Ol ** f t.xv.fi.xx. B tre a quefti due mufculi ne ha la palpebra parimentei vnaltro,che l’aiuta ad apri-jre,del qual fubito faro mentione. 'Demufculi de gli occhi. Cap. /. IL numero de mufculi,che mette il Vefalio ne gli occhi, mi fanno alquanto du bitare di fua diligenza j anzi certamente mi dimoftrano lui hauer trattato piu tofto de gli occhi di qual fi voglia altro animale, che di quei deirhuomo. Perche oltre, che dice, che’l neruo della viftanö fi cögiunge nel mezzo della parte di die-tro deU’occhio,incontro alia pupilla,dice anchora eflerui vn mufculo, che abbrac cia qfto neruo;il quale ne’buoi,ne’caftrati,&: altri animali bruti fempre fi ritrouaj ne gli huomini io mai non Tho veduto^ne meno il Realdo, fecondo ch’egli mi ha referito.Impero,quantunque cofi fufle,che firitrouaflealcuna volta, (quello,che come ho detto fina qui mai non ho veduto) doueua almenoauuertire, cheordi a t.xv.fi.xx. B nariamete nö fi troua.Metteanchora vn altro mufculo a nel numero di quei, che muouono l’occho; il qual realmente niuna cofa fa meno, che muouerlo Perche nafcedella tela carnofa,vicino al fine delmufculo della fröte,&: finifee nella palpe bra di fopra,fenza toccare in modo alcuno l’occhio. Anzi ferue ad alzar la palpe-„ bra(nellaqual sinferifee) qnapriamolbcchio$& gciö tal mufculo fara ilterzo delle palpebre, alle quali debbeli attribuire Et l’occhio ha fol cinque mulculi, de L’occhio no hu hi qualibquattro nafcono di detro della coca dell occhio, pigliado prlcipio dalla du p™ dt cinque sxii.HiLM ia madre,che rauuolge il neruo della viftä,& finifcono nelmezzo dell’occhio,cir- muJcuU * con- codädolo tntto, ogn’unovgualmente5& di tutti inficme fi favna fottiltelatranf-parente,checuopretuttoilluobianco, ehe fi vede ftando locchio in fuoluogo. mu. Tutti quefti mufculi fon molto fottili,& poftiduein laparte di fopra,dueinqud-/cuiidell'oc. k di fotto,ognvno dal fuo lato$& tutti nalcono con vn principio ftretto3 ma du chi9‘ poi s’aliargano a poco a poco fin’aH’arriuare ai mczzo deli occhio, ehe e ii cer- chio di fua maggior tondezza, in guifa, ehe fa ognun di loro vna figu ra triägola-r officio di que. re. Quefti mufculi oltre cheaiutano a tenere 1’occhio legaro detro dei craneo, ier-iiimufculi. uonoanchoraa muouerlo,tirandoogn’vnoverfolfuoprincipio. Etpercio,quä-do opra vn fol di loro, voltiamo locchio verfo quel iato^piu in fu, o piu in giu, fecondo ehe mouemo ii piu alto,o il piu bafio^quädo oprano i due del 1’vn lato,\ ol tamol’occhio dirittamete verfo quel cato;quado oprano tutti infieme, fetirano al pari,tenemo 1’occhio quieto,& dirittO;fervnodietroraltro,mouemo locchio tutto intorno, fenza efferui di bifogno percio diniunoparticolar mufculo,come il quinto mu- il Vefaliopeso. 11 quinto nafceanchoradellateiacarnofaj&fi va ainfenrenella fcuiodeWoe. parte di fotto deIl’occhio;&: tirando verfo’1 fuo principio (come fa qual fi voglia chto. ajtro mufcuio) dice il Veialio,che volta 1’occhio in fu j come quando lo gettiamo in biancojcome fi dice volgarmete. Quefto mufculo,fe ben hail medefimo fito, ehe dice il Ve(alio,non puoin modo alcuno voltar locchioin fu,inferendofi,come fa,nella parte fua di fotto, D č mufculi dei naß. (ap. 8. Quattro mu/eu T T Abbiam giadetto, come dell’ofia dei nafo vfciuano due cartilagini 5 delle Udelnufo.J XjL quali ne nafceuano altre due, chiamateleali, ehe fannole fineftre dei nafo. Höre da fapere ehe qfte cartilagini,o ali, fbn molle da quattro mufculi i de quali * i due a primi nafcono ogn’vno dal fuo lato, dal principio dei nafo apprefio ii lagri a t> -L D^ c male$& fcedonopii fuoi lati, infinoaH’inferirfinella cartilagine dei fuo lato, ehe 11 primo &fi- dicemofarle fineftre dei nafo.Quefti due mufculi fon tätomanifefti neH’huomo, condo. che,bechepiccioIij& fottili,nonfö,comeilVe(alionöglividde.Haoltre dicioil ii urio, & nafo altriduemufculi, ogn’vno bde’qualinafcedeiJapiitadellagota;&fivaain-b j jusm. fcrirenel lato di fuori delia fineftra dei na fo dalla fua bäda.Coß quefti,come i due primi,feruonoinfiemeaaprirlefineftre;ma in tal modo, ehe i primi tirado verfo Due mufculi, ilfuo principio,lealzano$& quefti tirado verfo il fuojeaprono. Mette anch ora il che meue il ve Vefalio alui due mufculi detro delle fineftre dei nato, che 1 niun modo fon diftin fulto, ti dalla tela carnofa*,i quali fono come due tele-,& feruono(come eg,\i dice)a chiu- der le fineftre dei nafo.Ma (oltre che I qfta pavte no fi troua cofa akuna,eccetto il 0 cuoio,&: la tela carnofa) il nafo fi chiude mediati i mufculi d’ogni lato dellabbro fuperiore,fenza elTerci bifogno d’alcun’altro; come ogni vno potra ,puaiei fe ftef* /b,tenedofermoillabbro di fopra,perche in modo alcuno non potra ehiudereil nafo.Si che,fe bene quefti mufculi fon quaftro, (come il Vefalio diftej pur nö fon quei, ehe egli de/criue; come ogn’vno potra facilmente vedere, fe vorra mirarlo con aiquanto di diligenza. Demußuh delle guance. Cap. p, §)u*ttro mufiu T Mufculi,ehe muouono le guace fon quattro, de quali iia primo,&il /econdo, a t.i.r. liehe muouono X che ftanno ogn’vno dal fuo lato,fon fottili,& neruofi, & molto larghi; perche le guance. cominciano,non di vicino a proceffi fimili alle poppe, dell’ofla delle tempie, co-11 primo,&fe- me dice il Vefalio, (perche ini non anchora fieconuertitalafeia in mufculo) fe condo. non d’apprefib alia puntadelleganafcie; & d’indi fcendono fmalle palette delle fpalle,&paftandoperfopraleclauicole, arriuanoairoflodclpetto} &iuificon-giungono,l’vno ali altro,mediantela medefima tela carnofa^ & formontano per mezzo dellagolafin’allabbro fuperiore; & d’indi tornano (attrauerfandopmez zo della faccia) per fopra la punta piu bafla di fuori dei mufculo delle guance (ehe diremo chiamarfiilmafticatore) firiairarriuare,dondeincominciomo; & in al-cuniformötanotanto,cheglifannomuouerrorecchia.Ogn5vnodi qfti mufculi Quattro lan di ha quattro lati; vno,fecondoil lungo,dal principio dellabbro fuperiore, fin’alla quefiimtifcu 1. pQfa delleganafciejvnaltro da qfta püta fin’aquelladeirhomero^gli altriduenö iono täto diftintijgche ql,che comincia dal principio dcl primo, & va finairofio dei b tab. iiii. M. t.v.E C ti.l a t.v.G b t.i.H del petto,nö e molto vguale,anzi va alle volte di fopra della clauicola, Sc alle volte di fottojii quarto piglia dallofib del petto, fin’alla punta della barba, & fi cogiunge colfuocompagno,mediantela medefima telacarnofa,(dicuinafcono) tantodi-flintamente,ch’io non fo,che potefie muouere il Vefalio a dire, che in quefta parte pareuano vn folo.Quefti mufculi nafoono della tela carnofa, Sc non d’.ofio alcu-no,&hannoalcunifili intertefiuti di čarne, ehe glifanno di natura de mufculi, Sc infiememolti rami di nerui,che efcono de mufculi,ehe gli ftan di fotto (comc al fuoluogo diremo) & feguono il diritto defili.I quali dal principio dell’olTodeJ per-to,fin’alla metadclleclauicolelörmötano dirirti,&: d’indiinnäzi fin’alla puta dcll’-homero,mötano tutti in obliquo,& tanto piu,quato piu sappreflano verlo la det-ta punta. Appaiono quefti fili chiaramente,cofi nel collo,come di fotto alia barba, Scappreflbalrorecchie^ma quandoarriuanoallabbro inferiore (perchea queldi fopra non arriuano,fe nonfinfcontroalnafo) fi mifchianogli vni con gli altriin tal maniera,chein niun modo fi pofiono diftinguere,oconofcere.L’offitio di que- L’offltio de du$ fti mufculi(fecondo ehe Galeno,&:il Vefalio dicono) e aprire il labbro inferiore, F1™* Mufcult 6c tirarlo da lati,infieme coi labbro fuperiore,o aiutare a muouere tutto il refio dei- e e *uanc,e' la faccia,chenon muouono i mufculi della fronte, ne quei dcl nafo, ne quei dclle palpebre.Maio penfo,cheaiutino ad aprire la mafcella inferiore, come chiara mete il dimoftralo ftaretantofortcmenteattaccatialeiianzialmiogiuditiononeal-troilloro principale offitio.Ilfecödopaiob de mufculi,ehe muouono le guancie, 11 [econdo,& nafce dellamafcellafuperiorefopra le radici dellegingiue,fecondo tutto ii lungo ierlf-loro, Sc sinferifee nella inferiore, fecödo tutto il lungo fuo, vicino alie radici dclle medefime gingiue. Quefti mufculi fon neruofi,& intertefiuti d i molti,& diuer fi fili occupano, vno per lato,tutta quella parte delle guancie,ehe potemo gonfia- re,6č rifpöde dentro della bocca,doue fi vede couerto d’vna fottiliilima tela,chein tal modo e attaccata con lui,che in niuna guila fi puo fcorticare intera. La fuftan- ca fuflm^adi za di queftomufculo e fattadi molti,&diuerfi fili,carnofi,& intertefiuti.Ha fimil- ^ßomufcuio, mente tutta Ia pelle della faccia(eccettole gote)oltrea quefio fccondo paio di mufculi, Sc quei dcl nafo,& labbra,attaccata tutta a lei la tela carnolä, ehe fi conucrtc in mufculo,& 1’aiuta a muouere.Et nellegotc, fc ben non fi conuerte in mufculo, non percio lafeia di muouerfi la pelle,ehe le cuopre; perche e attaccata per la parte di fotto con la pelle, ehe cuopre le guancie5per quella di fopra,con quella,ehe cuo pre lafronte;alche aiutano anchora i due mufculic larghi,che habbiam detto far fi della telacarnofa^come (i vedefacilmente, tenendo ferrati i denti, & dimenando ie labbra da diuerfe parti.Et e da notare, ehe a qucfti mufculi delle guancie, en-trano da ogni parte due nerui; vno che efce per lo buco della mafcella inferiore, & fi diftribuilce per fo labbro fuperiore; vn’altro, che efce del concauo deglioc-c hijSc pafia alie gote,conieal fuo luogopiu chiaramente diremo. De Aiufiuli delle Labbra. Cap. /0. MVOVONO le Labbra particolarmente quattro Mufculi;i quali,quando in- mufi» cominciano, innanzi che arriuino alle labbra, fi diftinguono chiaramente; lt^*nnolelah~ ma dipoi fi confondono in tal modo, ehe non fi pofiono conofcere. Perche le Iab- r*' bra fi fanno della pelle, Sc della tela,ehe cuopre la bocca per la parte di dentro: mi-fchiandofi amenduc quefti corpi con vn’altro, fatto di molti mufculi infieme intricati , Sc dVna parte di carnea fpugnofa, di cui di poi faremo mentione. Qucfti quattro mufculi ftan fituati da lati delle labbra, da ogni lato due,mediante i quali hannoquattro mouimenti.Iduebprimi(cheferuonoallabbro fuperiore,)ftanno, idmpnmi. vno da ogni lato,&:nafcono della puta della gota,con vn principio carnofo,& fcen dono alquanto in obliquo verfo innanzi, fin’all’inferirfi ognuno nel principio dei labbro del fuo lato.Ne piu, ne meno,ne ftano altri due nella parte di fotto(da ogni lato vno)alquato piu corti, ma ben piu larghi, Sc nafcono della parte piu balla dei- lL“Jbc“r° la mafcella inferiore,quafi de lati di dentro de mafcellari,&: d’indi mötano in obli quo verfo innanzi ,fin’aH’inferirfi cö vn fin largo in tutto mezzo il labbro dal fuo lato-Di forte,che tutti quattrB fon larghi,& pare, ehe habbiano ognuno dueprin-cipij per la diuerfita de fili, i quali al principio fono alquäto feparati,&: di poi fi vano congiungedo in forma,chequado arriuano al labbro, fi caualcano, gli vni,con jLnat.Val. H gli l'tßtio di que. gli altri,mifchiandofi,o intricandofi con la pelle dellclabbra. Mediati queftiquat-fii mu/culi. jro mufcuii fanno le labbra dodici mouimenti, quattro al trauerfo, ogni labbro due,& otto diritti,ogni labbro quattro.Idiritti fi fanno quando gridiamo & quando chiudemo la bocca,& quando mouemo le labbra in detro,o le cauarno in fuo-ri-benche il mouimeto verfo dentro fi fa medianti i fili di dentro di quefti rnufeu-]£& il cauarli in fuora medianti que di fuora.I quattro mouimenti ftorti fi fanno, oprando vn mufculo folo, & confentendoi altro^perche fe opra il diritto, confen-tendo il manco,alziamo la parte dirittadel labbro in obliquo, & la manca in pen-dentc.Della medefima forte fi fanno gli altri tre mouimenti j ma percb e il labbro difoprafimoueflepiuforte, & fijfife tutto lui pienod’alcun mufculo, fegli inieri-fce da ogni lato vn capo di quel mufculo, ehe habbiamdetto nafcere della punta dclla gota,& finire alia fineftra dei nafo dal fuo lato,per la parte di fuori, & aiufare ad aprirelefineftre dei nafo,tirandolein su. De Mufcuii della Mafiella inferiore: Cap. i /. GIA habbiam detto,comeneirhuomo,&fin tutti gli altri animali(eccetto, ehe nel croccodiilo,&nelpappagallo)fi mbueuala Mafcella inferiore, ftado fer-mala fuperiore.Horedafaperechequeftomouimento fi fa in tre modi,oinfu, come quando chiudemo labocca,o airingiu,come quädoraprimo,o verlö in fuo ra, & verfo dentro, & dalati, come fi vede, quando maflichiamo. Quefti mouimenti fi fanno medianti otto mufcuii,e quali perdiuerfi mouimenti, ehe fanno, ehe pare che tirinotutto intornola mafcella,furono chia mati da GreciMaflerercs che vuol dir mafticatori,&no folchiamaronoquefti mufcuii di queflo nome, ma anchora que tutti,cheaiurano in alcun modo a mafticare. Ma io per fchifare con-fufione,chiameröMafticarorequelfolo,cheprincipalmenteaiutaamaiticärc,gli loTeiUmafcel a^trb°Snunofecödoil Iuogo,cheoccupa.Hore il maffetere ao mafticarorc, il pri- a r.ii U inferiore f mo mufculo di qfta mafcella;il qual comincia d’apprefic alia riga, ehe fi vede nel A' mezzo della gora, cö vn largo,& neruolo principio, ehe piglia fin’al!’orecchia-,na- b tii feedoper cämino da tuttala parte di fotto dell’oßö bgiogalc;Comc facilmete puo, D chi fi voglia fentire con le dita in feftefio, mettendo il dito fra 1’orccchia & il ma-fcellare,& il dito di mezzo nellaguancia, & ftrignendo, come chi lo volefle ponere in bocca;perchefentirafral’vno,& faltro dito,manifeftamete il mulculo, prin-cipalmčte fe chiude i denti,perche alVhora,come fi tira,pare piu duro. Ma e da notare, ehe fi come il principio dei nalcimento di quefto mufculo e neruolo, cofi anchora e quel fuo refto,che nafce della parte di fotto verfo a dentro deirpffogioga-le.Etla parte,ehe nafce dei lato di fuori del-medefimo oflbgiogale, e aflai piu car-nofa,come anchora e tutto ilreftodelmufculo; madopo el principio, il quale va airingiu,finche(abbracciädotuttalapartedidietro verfo fuora della mafcella in-feriore,cö vn capo,parteneruofb,partecarnofo)s’inferifcefortementein tutta que-fta parte,&principalmete in certi tubercolotti,che habbiä detto effer nel piu baffo diquefla mafcella,& facedofi in quefta parte piu ftretto,finifcein vna punta,come di triägolofodo.Anzitutto’l mufculo e quafi, come vntriangolo-il cui pnmolato piglia tutto il fuo principio,che e tutto il lungo dell’ofib giogale ; il fccondo piglia dalla punta della gota,fin’alla detta afprezza,che e nella mafcella inferiore; il terzodaU’orecchia,infin al finedel fecondo,col quäle fi congiunge, & fa vncanto täto fodo,che pare vn altro lato. Et cofi quefto mufculo haurebbe quattro lati, tre grandi,& vn picciolo,nel quale vegono a finire tutti i luoi i fili,-i quaii cominciano da vn largo principio,& fi vannocögiügendo tutti,comeraggidi carrctta,infin al l’arriuare a lui,camminando dirittamente dal principio al fine.Per la qual cofa mi tnarauiglio d’alcuni,chefubito dicono,che in vn mufculo vi fon diuerfi fili, pche veggono,che hanno,al parere,diuerfoandare, piu vno, che vif altro. La qual cola nö e cofi,anzi tutti leguono vniuerfalmete il medefimo modo di procedere ,cioe diritti dal principio al fine; ma,come accade efiereil principio largo,& ilfine flrct-to,parecheque,chenafconodelmezzodelprincipio,lianodiritti,&que,chena- , ^ . il feeende mu. fcono da lati, intrauerfati. IIc fecödo mufculo, che muoue la mafcella inferiore, c feuk della m*. nafce delfofio^ della coronella,&da quel della fronte, &: da quel delie tempiedal d Lb. fctiUmfmon. fuo lato,con vn principio largo,& inarcato;che comincia prima daü’oflb della co- ronella • Ct.iiii. .v.D i. B c. iiii. ii r i.c.ii.« ronclla,& da quel della fröte,vn dito piualto della comefiura delle tempie, &cala, e Umede./ faccendofi,a poco,a poco,piu grofl'o,&: carno fo,ma piu ftretto,&:empie quellac Ji.ii. t.v. G cöcauita,chefifafraroflbgiogalcs&rofla del capo, dallequalipiglia principio, come poco fa habbiamo detto.Ma quando arriua all’ofto giogale,{i fa molto grof-fo,SL ftretto,& pigliando anchora principio dalla parte di fopra di qfto oflo,fi con-giügein tal forma coi principio del mafticatore,che nö e marauiglia, fealcuni han detto eifere ameduevn folo. II corpodi quefto mufculo finairoftogiogaleetutto carnofojma per la parte di fuori,la tela,chelo cuopre,e tato grofla^he’lfa parere li uido,principalmete al principio,& iui,doue ü congiunge coll’ofto; ma per la parte di dentro e dell’iftefib colore della carne,& fcende,nafcedo delle commefiure,che in quefta parte habbiam de tto fare l’ofia del capo, &: della mafcella, final finire in vna corta corda,ma molto forte,& neruofa,& tato larga,che abbraccia tutto’l pro cefio aguzzodella mafcella inferiore,nel quales’inferifcefortiflimamete.In quefta corda finifcono i fili tutti di quefto mufculo^nella qual fi vengono a congiungere, come fette di mellone.Et fuo ©ffitio e chiuder la mafcella; ilche fa con tanta forza, Voalio$ qutm f t.v.vi.D con quantace’ldimoftranocoloro, cheleuanograndifii 1110pefocodeti. II terzo^^«^,,. g lib.i.ta. iiii. mufculo,che muoue quefta mafcella,fta nafcofto nella bocca, & nafce cö vn prin-iiii H.tÄ*V' cipi° neruofo,di tutta quella § concauitä,che fi fa ne procetfi di fotto dell’oflo cu- iiur\omu{cH. neale,fimili all’ali di pipiftrellovma come efce di quefta concauitä,fubito fi fa gran-lo' de,carnofo,& grofio,& quafi della figura del primo,chiamato il mafticcatore per-che s’inferifce fortiflimamete con vn largo fine nella parte di dietro della mafcella inferiore,verfo detro,iui,doue e meno larga,che in niunaaltra parte,& ha vn feno (come habbiam detto) nel qual nafcondedofi quefto mufculo, occupa maco luo-go.Et fuo oftitio,& de i due detti,infieme con gli altri tre fuoi cöpagni, che ftanno Uoffitiodemu. dall’altro lato,e chiuder la mafcella di fotto,& particolarmentei due primi feruo- fcult no anchora,quando oprano i lor principi; dinäzi,a cauar la mafcella innäzijquan- maJce do oprano quei di dietro,a metterla verfo di dietro,&: cofifanno i mouimenti ne-cefiarij al mafticare,aiutati in certo modo da mufculi delle tempie,fccödo che al-lentano,o tiranogli vni fili,ogli altri. Seruono anchora quefti mafticatori, aiutati da quei,che ftanno nafcofti nella bocca, a muouere quefta mafcella da lati$perche tirando il mafticatorc dal lato diritto,& quel,che fta nafcofto dal lato manco,tor-cono la mafcella a man diritta, & oprando quei dall’altro lato, la ftorcono a man h ta.v.H 1 mäca.h Refta a dire dei quarto mufculo,& fuo compagno^ognuno de quali nafce,11 V**rt* mH• tab. iiii. O dal fao lato,del proceffo dell’offo delle tempie,(Imile al puntaruolo, con vn prin-JcH 0 * tab.vi.I cipi0 neruofo,Sca\quätolargo;mafubito fifanno carnofi,& fottili,& cam minando verfo la punta della barba s’inferifcono fotto alei, congiungendofi i’vno,airal-tro,in quella parte,che ü vedeafpra,& piena di certi difuguali,& piccioli tubercoli. Quefti due mufculi feruono ad aprir la bocca, hanno vna particolarita(la quäle non haalcun’altromufculo,eccettoql,ches’inferifcenell’oflohyoidc) cheognun iu/cu/f3 ddu di loro tra il principio, &c il fine,fi fa neruofo, &: föttile, iui,doue fi congiunge col- mafiell* i»fe„ la fauce,conuertendofi in vna corda,olegatura; di modo, che ognun di loro pare non. fattodidue.Il$hefufattononfenzagran miftero,acio occupaflero men luogo, come bifögnaua in quella parte del collo. De Mufculi deltOJJo chiamato Hyoide Cap. 12. DICEMMO gia come 1’olTo chiamato Hyoide fta pofto fopra il gargarozzo,& come e vna radice,ofondamento della lingua, fopra il quäle eflo 11 muoue. Hora e da fapere,che di quefto offo nafcono dodici mufculi,de quali otto il muo-uono,& quatro nb,&per cid quellichiameremo proprij, quefti communi. I pro- iiprimopaiode a tab.ii. v ta. prij ftanno,quattro per lato,che fanno quattro paiajii Primo,3 &c piu forte de quali iiii. c t.iiii. nalce dalla parte piu alta deirofto del petto,alquanto verfo a dentro,con vn princi- e °M° 2 s pio largo, &: carnofo, formonta fopra la canna del polmone, & la primacartua- c ginedelgargatozzojfäluädofemprelamedefima grädezza finall’infenrfi nella vii.* A B c Parte dinanzi di quefto ofio,& abbracciado con vn carnofo fine tutta la parte fua dimezzo.Etnel mezzo(dal principio al fine) ha vna riga,mediantela quäle li congiunge al fuo compagno,che fta dall’altro lato. Hanno di piu quefti due mulcuii vn fegnale, tra la canna del polmone, &ilgargarozzo, che par che diuida ognun di loro in duealtrijma nel vero no’l fa.L’oftitio d’amendue e di tirareaH’ingiul of- H 2 fo fb hyoidealquanto in fuori, quantunque molto ofcuramente, &: non altrimenti ilfeeondepw. fenöquädoquedifopralotirano d’auuätaggio in su.Scruonoanchorae per dife- <- t.v.N Q. fa alla prima cartilagine del gargarozzo,& aTia canna del polmone-Il fecödo paio epoftoal contrario del primojperchenafcono amendue della mafcella inferiore, di fotto la punta del men to,Sc cäminanoalquato in giu, faccendofi vn poco piu ftretti,fin aH’inferirfi nella parte dinanzi di queftooflo,preftb a dne primi, & nell’-* ifteflb modo che efti.L’offitiodi quefti due mufeuli editirare'infu quefto ofio & Uteri». alquäto in fuori.Quellid del terzo paio Ton molto fottili,& tödi,& na fcono ognu- j r.ii.Pta.iii, no dal fuo lato,e dal proceftbdeirofiadellctempie,fimileal puntaruolo, vn poco B.c.iiii. r<_* piu in giu,che’l quarto mufculo della mafcella,& väno a inferirfi nell’oftb hyoide, e 11 }-y üü- ti. allato ^dequattro primi,chee,doueficongiungonogloftjcclli de lati di quefto ^ v|j] g ofloconqueldimezzo.L5oftitiodiqueftimufculieditcnere,queftoo0b diritto, Uymm, fenzaftorcerfidalati,&inficmealzarlo vn poco, &tirarlo verfodictro.QiielliS t v Rs ^ del quarto paio fi veggono,ognuno daIfuolato;lüghiamedue,& fottili piu,che al- im. w. ra*. cun’altro mufculo del corpo.Etognun diloro fi fain mezzo neruofo,comeh hab in-D. ta. ii. bia dettofarfiil quarto mufculo della mafcella inferiore. Et nafcono,ognuno dal ^ _ >7 fuolato'dallapartepiualtadellapalettadellalpallaappreiroilfuocolloj&apprel- 1 rai ^ ib la radice del proceftb,fi mile aU’anchora,cövn principio carnofo, chcfi afcöde i Jib.i.r. vi.fi. fottoalfecondo mufculo delloiTo della fpalla,&montapoi in obliquo k fotto al iiii-F primo mufculo della tefta,il quäle preme täto quefto mufculo (dicui parliamo) fa-nii.b.ta« chelfa in qfta parte efier piu neruolo,& fottile^ma tofto,che gli efee di fotto,ritor- ,x'r na ad efier carnofo,come prima,finairinferirfinciriftefToluogodeirofib hyoide, nelquäles’infertöilterzopaio.Sonquefti}imufeuliparticolari,oproprijdelloflo i t.jn;.& fdue primico- hyoide.I communi fon quattro;due,chenafcono111 della parte piu bafla di quefto m t xvj.ri. i.f munu o&b,&fi diftendono delati della prima cartilaginedcl gargarozzo, fecödo il lügo fuojfincheamuanoallaparte piu bafla della cartilagine, ncllaqualsinferifcono fecödo tutto il fuolargo^Gli altridue11 (che fono quafi tödi,& fottili & del ttitto car n la med. fig. nofi )nafcono dellato di mezzo di detro di quefto oflo,& s’infcri fcono nella radi- ii-iii-K ce della couerta del gargarozzo.L offitio di quefti quattro mufeuli lafeiarö di dir-lo>fin’al trattaredemulčuli delgargarozzo^ßcheferuonopiualui}chca qttooßo, *De <&i4ujcuhjhe muouono Id Lingua, Cap. 13. jjtßt/tanXadel T A Lingua e fatta d* vna carne tencra, Scfpugnofa* grande,quanto la boccari-l*Lingua. JLj chiede5& tanto piena di varie forti di fili(per ragione di molti mouimenti,chc fa) checon difficulta grande fi puö diftinguerel uno dall’altro, quantunque nella radice fiano alquanto diftinti.Tutta la Lingua fi diuideper mezzo, fecödo il lun« go,mediante vnaa fottilillima tela,larga,quanta e Ia groftezza della lingua, come a t.xv.ß.xxvi. Dieheßf* la facilmenteinqualfi voglia huomo ß vcde-Di modo,che ß fa tutta di due b corpi, Lingua. tela,cheli diuide-& di molte vene, arterie, & nerui, Sc di due tele,che cuo- b Ia me^ KK prono tuttequeftecofe.Dellequaliquella didentroecomequella, che ha tutto il LL refto de mufeuli,&l’altra e parte diquella,che circondatutta labocca,&di quell’-altra,cheabbraccia per la parte didentro tutta lacanna delpolmone,&qtiellade]- c ^ .. . la gola-nella quals inferi fcono particolarmen te certi ramic del terzo paio de ncr- c i^yy? ui delleceruella, per virtu de qualiguftala lingua ilpafto.Ma venen do a diftingue-re i mufeuli dellalingua,dicoche fon tuttidied,fe ben il Vefalio non ne mette,che llprim^&fe- noue. Deauali di due primi fon piu grofli,&diritti,&in alcuneparti ftan diftinti a JamedDD etndo mufculo (benche molto ofcuramente) come le fu flero piu diduc, &nafconoe nel mezzo e lib.i.r.v.fi. dellahngm. jcna parte f0pradelloflo hyoide,con vn principiocarnofo,&alquantofpugno- viuC D foj&camminanoinnäzifinäll’inferirfinelia radice della lingua. L’offitio di que-Jiierzo, ^ fti mufculi edi raccoglierla lingua in dentro.il terzo,% quarto,nafcono ordina- f ta-xv.figu. $uarto. riamentededue§ollicellipiualti,chegiadicemohaucrelolTo hyoide da lati, 6c ^Xlin*xxv‘ diftenderfi fin aiprocefii dell’ofla delletempie, fimili al puntaruolo. Beche tai vol ? iib.i.r. v. fi. ra cominciano da lati dih fotto dell’olfo hyoide, ehe fi congiungono co procedi vii.iK difopradellaprimacartilaginedelgargarozzo,&e,quandoilatidi fopra di que- h Iamcd-E? fto oflo fon come cartilagine,o legatura^la qual cofa accade molte volte,maf!ima-nicnte nelle donne.Nati ehe fono quefti mufculi dalfvna di quefte parti, cammi-&ano alquäto in ttauerfo?<5cdi poi smferifcono ne lati della lingua. L’offitio loro ejtiraU” e,tirando amedueinfleme,metter la lingua in dentro,alquanto ingiu 5 & tirando i tab. xv. fig. Vvno,& cöfentendol’altro,tirarla dal lato di qllojcheopra.ll1 quinto>& fefto,fono H quinto,&fe xxiiii. F medefimametecarnofi,& in certo modo groffi;&; fon fatti al cötrario de duepaf-kilb'Y‘iui' ^ti5perchenafconodakiproceftidell’ofiadclletepje,fimilialpuntaruolo,&sin-ierifcono nella radice della lingua, iui, doue finironoilterzo, & quarto.L’offitio i tab xv fi» loro e, oprando infieme, tirat la lingua den tro, alquanto in fu ; oprando vn fol di xxiiii. XXV. loro,tirada da vn lato,fimilmentein fu.Il fettimo, &ottauo, nafcono1 della parte 11'Mimo,,<$. et G di dentro de lati della mafcella inferiore,a canto la radice de denti mafcellari, con tauo • vn principio largo,&: alquäto neiuofo;& s mferifcono fotto alia lingua dailati,fe-condo illungoluo,con vn fine tanto largo,chepigliadalfilello fina doue finirono i ducprimi.L’offitiodi quefti mufculi, oprando infieme, e d abbaflare quella parte della lingua,che (i vede aprendo la bocca;oprando vn folo,abbaflarla dal lato di m h h quello, ehe opra.il nono,111 & decimo,nafcono della n parte piu balla di detro dei- llnono> & *-fi Ji.i. ta. iiii. mafcella inferiore,appreftola puta dei meto,di que tubercoli,che fi veggono in amo' fi.viii.H lui;&d’indi montano alquanto, camminando verfolefauci,fin’aH’infenrfi nclla radice della lingua,con vn largo fine, fimiglianteal principio. Quefti mufculi (fecondo che dice il Vefalio) non fon piu dVno,che ferue a premer la lingua cö la ma icella inferiore,quando dirittamente,quando da lati,fecondoi fili,cheoprano.Ma a me pare,che fiano due;&: ehe feruino piu tofto a cauar la lingua, ehe a premerla in dentro colla mafcella.Oltre a quefti mufculi hala lingua (come diceuano)mol- Le diferen o tab.xv. fig. te 0 differezedi fili,mediati i quali fa tuttele difterenzede mouimenti,cheogni di deHJl delt*lm xxvi. KK l l prouiamo. Et tutti quefti fili fi legano, & fuftentano nellä. P legatura della lingua; g *' p a mede. 11 Ja qua^e fe bene e aflai lottile, & di natura di tela, ferue alia lingua, come per fpina tenera,& facile a piegarfi, fecondo ehe la lingua hauea di bifogno. cDe £ in k'mede, no> ognuno dal fuo lato, con vn principio carnofo, della partec di fotto della ie-il p QdeI- conda cartilagine; montano diritti,faccendofi alquanto larghi, finall’inferirfi Ia vi.& vii. con vn fin neruofb nella parte1 della terza cartilagine, ehe fi congiunge con la le-figura fico concia . Ognun di quefti mufculi fa vn feno nella cartilagine, lecondoinlungo x della de- fho, tanto profondo, ehe tolti via i mufculi, refta la cartilagine nel mezzo dei-cima & vn 1’vno, öc dell’altro, rileu ata, come fchiena. Gli altri due ftanno § attaccati a que- mmo^ * decima, fti. & fon dei tutto carnofi, & nafcono, ognuno dal fuo lato, della parte della le-g ta.xvi.%u. con da cartilagine, ehe rifponde alia parte di dentro della prima; &nceueil proli I^medfig. cefloh piu balfo di lei, con vn principio carnofo; & quindi monta in obliquo, fin’ viii.ix. r airinferirfi in tutta quella parte dal fuo canto della terza cartilagine,chelalcib fco- H 3 perta perta ii primo.L’offitio di quefti qnattro mufculi edi tirarela terza cartilagine,ver jl n6no,&de» io i lati dei gargarozzo,alle parti di dietro,& cöfeguenremereaprire la feffura del cm9. gargarozzo fimile alia lingua de flauti.Ilnono^&deci mo,lian fituati nel fin dei- i !amed.fi.vi. Ia terza cartilagine,iui doue il gargarozzo fi cögiüge k alia canna della gola,& do vii.viii. v ue la terza cartilagine fi cögiunge colla fecöda.Et ognun di loro nafce dal fuo cato k !f l11ed-dei fine della terza cartilagine,iui,doues’appreflaaliaprirna,& monra pel mezzo U,U1’V,H * dei corpo,o fondameto,della terza,fin nel fuo mezzo,iui,doue fi congiungonole due parti di quefta cartilagine$nella qualpartefinifcecögiungendofi coi fuo com pagno.Queftiduemufculi,foncorti,&tödidifuori)comevnapel*a,1&fon di den- j j ^ ficr tro dellafigura di quella cartilagine,a cui fono attaccati,& fon piu larghi,&grofsi, y^j.p Voffitio dei nel fine,chenelprincipio.Eteloroffitio premere ilcorpo della terza cartilagine,& quinio par de vnirG i due fuoi lati,& per cöfeguente premer la linguuccia derta.Moftrano chiara Mufculi dei R1ete qucfti mufculi quefta cartilagine effer diuifa per mezzcjperchein altro mo-g*rgaroz.z.o, nQn potrebbero doppiarla,o chiuderla quefti-neaprirla i quattro, che cögiun-T>ue mufculi §ono P^ma collafeconda.Oltrea quefti dieci mulculi, ne mette il Vefalio altri chemeueli ve due,cheflringonola terza cartilagine colla primafii quali diceeffere larghi, & car-falte. nofi,comeglialtri,&cheftänofituatidaogni latovno,&chenafconoinfiemedel mezzo della prima cartilagine,fecödo tutto il lungo della parte fua di dentro, & ehe ognun di quefti mufculi ha tre principi; intal guifadiftinti,chepar,chefiano tre mufculi,ma che in effetto nö fono,ehe vnofil qualenel principio möta in obliquo, infinoairinferirfi nella parte dinäzi della terza cartilagine dal fuo lato, & ehe l’olfitio fuo & infiemedel fuo cöpagno,edi difcoftare i lati della terza cartilagine in tal guifa,chela linguuccia,ehe lia nel fuo mezzo, 11 chiude täto,che nö lafeta vfcir fuori l’aere.Quefti due mufculi io nö mai gli ho potuti vedere,ne meno ilRealdo, quatunq5 talcofaamedueinfiemeaffai volterhabbiamo,&nösezadiligeza,cerca to^anzi detro del gargarozzo nö fi vedealcun fegno di carnc,& per ciö nö mai af-fermerö eflere tai mufculi nell’huomo,fin ehe no i vegga.Non p ciö ho voluto mä car di porgli,p dar materia ad alcunicuriofi di vedere,s’efierpoteflero piu diligeti di me.Di tutto il refto de mufculi detti,quattro aprono il gargarozzo,chc sö quci, che cögiungono la feeöd a cartilagine co la terza;gli altri,o fian fei,od otro,feruo-idueprtmtmu no a chiuderio-I mufculi cömuni deltefauci,cofi chiamati, pehenon nafcono del ZÜ17ZZ,gargarozzo,fon otto.De quali i due” primi comincianodalla parte di torto n del- m fotlo hyoide,& fon larghi,6tcamofi,&ficongiungonomoltodacanti,&qulndi i.u.v.t.v.6 vano alfingiu,diuidedofi alquato,Vvno dalValtro, fin’ali’inferirfi,ognuno dal luo n la med. a lato nella parte piu baffa°della prima cartilagine,cö vn fin largo,& carnofo,quan- ° la to era il principio. Ma tuttala parte di qfti mufculi, ehe fcedcplolato dinäzi della pi£ 10 1 Toffim di ue P1**1113 cartilagine, fi cögiunge a lei cö certi fili, come fa fvn mufculo cö i altro. Et siidue. t<1Ue 1’offitio di qfti mufculi efepararla prima cartilagine dinäzi dei gargarozzo da gl-. 11 terzo la di dietro, tirädolaalquätoin sii. Vicino ai fine di qfti due mulculi fencinferilco quarto. nopaltriduenellaprima cartilagine,quafi täto larghi come quegligquali naičono P h mede. G della parte di detro dellbffo dei petto,appreffo la cäna della gola,cö vn carnofo,& l'v* ftretto principio,& d’indi mötano pfopra il gargarozzo, faccedofi a poco,a poco, piu larghi, fin’all’mferirfi nella partegiadetta della prima cartilagine.Etlbffitio di qfti mufculi e di premer le parti di fotto della prima cartilagine, tirädolaalfingiii bc infieme ftrignere vn poco la cana dei polmone: laqual cofa aiutafi, che nö rad- nquinto,&fe doppiamolavocenelparlarejficheilgargarozzononfislarghidauuantaggio.Il fio. quinto,& fefto,q ftäno intrauerfati, & nafcono infieme d’vn medefimo principio, q t.xvi fi.i.iu dalla parte di dietro dellarcana della gola,che rifpöde alia fchiena,ognuno dal fuo r ^mecUig. cäto,fecödo il lfigo fuo,& quindi fi ftedono al trauerfo innäzi, attaccädofi fempre ü.iii. y!h alia cana della gola,p tutto lofpatio,chelor toccano, &: faccedofi continuamente piu larghi,& carnofi,fin alfinferirfi ne lati della prima cartilagine, fecödo il lungo roffitio di que fuo.L offitio di qfti mufculi e di tirare verfo dietro i lati della prima cartilagine,& i'1 fatim,es cögiugnerla in tal modo cö la feeöda, ehe ftrignedo la lingua delgargarozzo,fac- mo!™0* 01 ciano vfcir fuori la Noce. II fettimo,*&ottauo, ehe fono quafitondi, nafcono dei f ]2mede.fig. mezzo della parte di detro delloffo hyoide, bc sinferifeono nella radicet della co- v.vi.L uerta dei gargarozzo, chiamata da Greci Epiglottis, pche fta lopra la lingua delle t 'la med. fi.ii» fauci.SiveggonochiarametGnebuoij&inalcunaltrianimalbneirHuomofinad ui-uii.v%I« hora(febene hoaperto molti)inniunoglihopotutivedere.Anzilamedefima cq uerta uerta fa da p fe qfto offitio,mediati certi fili neruofi,che haue,aflai fufficienti a far-lo,fenza aiuto daltro mufculo.La qual cofa mi fa vn’altra volta dubitaredella di-ligeza del Vefalio 5 beche in tanto gran volume e degno di perdono,fe tal volta fu ftraccurato.Tornädoal mio propofito, dico che’l gargarozzonö ha particolar legatu ra,eccetto ehe vna fottil tela,che abbraccia le cögiunture delle cartilagini^ma ha da ogni lato,appreffo la terza cartilagine, vna glandola, che 1 mätiene humido, De Mufcuhjhe muouono il Braccio. Cap. / j. PERCHE non fi poffono bene veder que mufculi,che muouono la paletta della lpalla,& molto meno que della tefta,& della fchiena,fenza fcoprireque,che muouono il braccio^Per cio mi par da trattar prima di quc,che muouono il brac-a ta.Ui.iiii a eio5i quali fono in tuttofette.nprimoacominciadimezzobditutto il lungo del nprimomufiu t.iii.L petto,ognuno dal fuo lato(nella qual parte fi toccano quafi l’vno l’altro) ,& delle io del Braccio. b m. dal Kal cartilagini,ches’inferifcono in lui,&cofianchora delle cartilaginic della fettima, c lamed dal ^ ottaua cofta,& della d meta della clauicola, verfo l’offo del petto. La parte, che R aj S ’ nafee della clauicola,e piu carnofa;quella,chenafce dell’offo del petto,e piu neruo-d Ja med. dal fa,& fqgplc;quclla,che nafee delle cartilagini,che s’inferifcono nell’offo del petto,e R al L del tu ttocarnofa;quella,che nafee delle cartilagini della fettima,ottaua cofta,vicino allaforcella dello ftomaco,per vn poco di fpatio e fottile,&: neruofa.Dopo a queft i principij fifaquefto mufeulo affai piu carnofb,&grofTo-ma fi variftrignen-e t.i.iiii.Q dOjfiiVall’inferirfi cone vna larga,forte,neruofa,& corta corda,di fotto alcollo della teftadell’offo dcll’homero,nella parte didentro,alquäto verfoinnanzi, fecondo il lungo fuo.I tili diquefto mufeulo nöpaiono tutt’vni, per efferil principio molto largo,&il fine molto ftretto.Laqual cofa fa,che que, che nalcono della partedel principio,cheeapprefIbla clauicola,fcendano,& que, chenafcono delle cartilagini deIlafetrima&:ottauacofta,montino,in tal modo,che quadofi vengonoa fcö-f t.iiii.Q_ trare,quediföprapaflanoperfopraque di fotto,&fannoconlorof vna. * Que, che nalcono dell’oflo del petto,attrauerfano dirittamete,fenza montare, o calare. Ma,perchetutticfIiferuanovn medefimo andare, che e dal principio al fine,io mai non direi,che fufiero diuerfe forti di fili ^ anzi gli chiamo tutt’vni. Chiamigli, che vuole,diuerfi,con quefto,che inteda il lor progreffo.Potrebbe anchora alcuno dire,che (i diuida in due,guardando alla differenza de fili,che ha. L’offitio di que- l*offitio di qut tto mufeulo editirareil braccio al petto, fenza effere aiutato da alcun’altro mu- siomufculo. fculo-,perche egli ferue per tre,pcr quegli tre principij ,che ha.Quando oprano i fili, che nafcono della clauicola,lo tirano piu insu ^ quando que delle cartilagini della fettima,&ottauacofta,iltiranoaH’ingiü;quando,que,chenafcono delPoüo del pettojo tiranodirittamente,verfoilpettOjquando oprano que di fopra,& que di fotto infieme,tcngonoil braccio fermo,perlaragione vniuer/ale,che ogni filo tira verfo il fuo principio.Quefto mufeulo per la parte dinäzi e tutto carnofo,final fine^p quella di dietro fi fa liuido,& neruofo innazi, chefinifca. Et tuttegli ha cin-g t. i. dal L al (]ue ^ati difuguali-il primoS piglia dalla meta della clauicola, finalla parte piu alta k deiroflbdelpetto5ilfecondohtuttorofro,-ilterzo1pigliadalla punta della forcel- h dal k alR ladcllo ftomaco, finalla pa rte piubafla,doues’inferi1fce(quefto latoequello,che k cH 0*1 l>orI° dinanzi del foffo deirafcelle) ;il quarto fecondo il lungo del capo del mu-1 i.ilpjMi.H fculojil quin to k dal capo fin alla meta della clauicola. II fecondo Mufeulo, ehe n fecondo mu.-t.i'ii.K. t.iiii muoueil braccio e fimilmente molto carnofo j&č haalfai vari; principi;, benche fcuio,chemuo. E.ta.v y ra. continuati in tal forma,ehe pare vn mufeulo folo,fatto di molri.Etnafcedi mezzo »e tl Braccio. ix- L. t. x. a ciauic0iajfcc0nd0 il lungo fuo verfo rhomero,apprefTo il fopra detto, & del t,xl' ai* proceÖodella paletta dellafpalla,chiamatala puntadeli’homero,iui, doue ficon» giunge alla clauicola, &ditutta la fpina della paletta,con vn principio neruofo,ehe .. fifafubitocarnofo,groflö,&rileuato,&neiriftefromodofivamriftrignedo,come a £.xi.p'U' vn triangolo,fin’airinferirfi nelloffo ndell’homero,fecondo il lungo fuo,alquanto . in obliquo dalla banda d i nazi a quella di dietro,aflai piu baflo del iiio collo,co vna moltofortecorda,mifchiatafracarne,&neruo,mapiuneruofa di dentro,chedi u ^ di fuori.La figura di qfto mufeulo e fi mile a quella iettera deGreci,chiamata Delta a, queß0 fecond0 per la qualcofalochiamaronoDeltoida.Alcunialtriilchiamarono Epomis,che Mufeulo del yuol dir cofa,ehe ftia foprarhomeroj perche abbraccia, cuopre la congiuntura • ! ' deli’ho- deirhomero.Io io chiamerb fempre quel,che alza il bracciOjo il fecodojcbc'1 muo ue.I lati di quefto mufculo fon tre.° II primo piglia dal mezzodella clauicola,fki- 0 ta.xi,fig.ii, alia ptintadeirhomeroj&d’indipalTa per fopra la fpina dclla paletra della fpalla, dal a al c fin’al fuo lato maggiore.Ii fecödo P dalla medefima clauicola, alFingiu * final lato P^ndop di dentro del fin di quefto mufculosmediante quefto lato fi congiunge quefto mu- p \a niecj fculo al primo.il terzo ^latocamminainobliquo, alquanto verfoinnanzi dal la- AalD to maggiore della paletta della fpalla (iui, doue nafce la fpina di quefta paletta)fin’ <1^ed. dal al lato di fuori dei capo di quefto mufculo. Di quefti trelati il primo e maggiore, c al D & gValtxi due minori J fili di quefto mufculo fon diuerfi,(comenel primo) fecon-do,che fonoi fuo principi j.Perche que,ehe nafcono dclla fpina della paletta, vanno inobliquo verfo innanzijque,chenafcono della punta dell’homero, vanno di-rittiall’ingiu;que,che nafcono della clauicola,vanno in obliquo verfo dietro, ma quadoarriuanoal fin dei mufculo,nö s’incruciano,come que dei primo,anzi fi co-r'ptficio di que fondonoalquanto.UofRtio di qfto mufculo e d’alzar il braccio verfo diuerfe parti, fio mufculo. fecondoidiucrfi fili,ehe ha-Perche,quadooprano i fili,ehe nafcono della clauicola, lalzano verfo la parte dinanzi dei collo,& della faccia-,quando oprano que,che efcono della punta deirbomero,& della clauicola,ehe fta attaccata con efioj’alza-no dirittametejrna fe ritirano que,ehe nafcono della fpina della paletta d^la fpalla 1’alzano verfo dietro.Et e da notare,che quefti principij non nafcono di tutto il largo dellefopradette offa,madelle parti loro piu rileuatc,faccendo come vnariga jiteriamftu* alquantolarga.il terzor mufculo, ecarnofo,& groftb,& in certa form a tondo,co- r ta.xiii.S.ta. lo. parandolo a gli altri mufculi di quefta congiuntura,& nafce con vn principio car- vii. m.l viii nofo del fines dei maggior lato della paletta della fpalla • & in parte anchora dei * n./x*N,t* medefirnolatO;benchemoltopiudaqueldinanzi,acuis’attaccafirialla meta.Et 'ta' poi fi fepara fubito della paletta,& monta verfo inanzi,fin’airarriuareaU’oflbdeir- f t.xi.T.lib.u homero,nelqualsinferifeeeon vna forte,& corta corda,nelmedefimo modo, t.vi.fi-iiii.y chehabbiamdettoinferirfiilprimoj &tanto vicinoälui (benche alquantopiu a dietro)chenon ve piu iuogo di quanto fi poflainferirela* corda dei quarto mu- t t.vii.o fculo dei braccio;e ben vero, ehe ral volta s’infcvifcc alquanto piu verfo la tefta del-1'offitic dt que- deirhomeio,che’i primo,Et e offitio di quefto mufculo tirare ilbraccio ver-// ’amrto muf-' ^ fpaUe > al contrario dei primo, chelo congiungeua coi petto. II quarto u mu- u t. r.ra.ix. pulo, fculo nafce delle punte de procefli di dietro de nodi della fchiena, dalx fefto nodo o. ra.x.xi. o delle fpalle firi alia meta delVoffo grande,con vn principio diritto, & fbttile come x tab-x.dal t vna tela;& monta y in obliquo da amendue i capi dei principio, per fopra i mu- * j m cä_ fculi,che muouono il petto,fin’ali’ar riuare a. queWa parte delle cofte,che efce piu a y minädövec dietro5&: iui fi fa carnofo,& groftbj& da poi cammina riftrignendofi a poco,ä po- f© l’n co-,& faccendo il lato di fuori del foffo deH’afcella,finifce difotto al collo dell’oftb deirhomero, fecödo illungo fuo, nel mezzo delle cordedelz primo,&a terzo mu * *■«;/• Q. fculo3con vn fin forte, I argo, & corto. Di modo chcl mufculo ha trelati difugua- a r,vli,M li^ilpiu lungo de quali e quel,ch‘e monta in obliquo, dalfoftb grande verfo innan-zi, per fopralepunte dellecofteillegitime, fin doue habbiä dettofinire^dopoquefto, quei ch&va fecondo il lungo delfilo della fchiena, dall’ofTo grande fin’al fefto nodo delle fpallejil terzo,öc minore e quello,che fi parte dal procefio di dietro del fefto nodo delle fpalle,& paffa per fopra la pu nta piu bafla della paletta dclla fpalla, montando parimente in obliquo final capo. I filibdi quefto mufculo fon difteren- b t.ix.O ti fra fe ftefti perche que, che montano dalfolTo grande,fon piu diritti,&lunghi5 il refto di mano in mano fon piu corti, & piu intrauerfati,fecödochecominciano di piu in sü . Quefta differenza dei fili nafce, cofi in quefto mufculo, come ne gli l’offtwdel altri,dalla larghezza del principio. Loffitio di quefto mufculo e di tirare il brac-etwto mufeu. cio in giü alquato in dietro,piu 6 meno,fecÖdo che oprano i fili piu alti, o piu baf- c t. xii. H.ta. h del Braccto. fl quintocmufcuio,che muoue il braccio,e molto carnofo,& nafce del maggior xiii.x.t.vi. ftüio?*0 mti' lato della paletta della fpallaj&empie tuttodquel feno,che e fra il piu alto lato di q- ^ fta paletta, &lafuafpina; nella qual parte ficongiunge alloftb, come fedi tutto ^ iu.V^r. quello nafeefte. Ma come arriua allaparte piu alta del collo di quefta paletta, paP t.vi.fi.iiii.b fa verfo innanzi, fottoe a vna molto forte legatura, che congiunge il proceftö di e t.v.c. quefta paletta, fimile ad vna anchora, con la punta deirhomeroj&finifcein vna molto larga , 6c forte corda , che s infenfee al trauerfo nella legatura di quefta congiuntura , Quefto mufculo e alquanto lungo, gobbodiiöpra, di lotto fotto e fimile al feno,chc empie,& ha i fili fecondo il lungo,& e fuo offitio tirareil Voffitio di qui f ta. vii. r ta braccio verfodietto,rileuandolo alquanto. 11 fefto ^mufculoe molto carnofo, Sc ‘iu*nt0 mu~ viii:Hf . occupalapartedidentrodiqueftapaletta,cherifpondeallecofte,&cominciado Ä , ® dJeL l* 6 ^§ maggior *ato ^uo ß va jjftrignfendo, fin’alfarriuare alia parte di dentro di que *J h la med. K fta congiuntura,nella qual s’inferifce con vna h larga corda, ehe fa come vn mez- v offitio dique zo cerchio.La figura di quefto mufculo e mol to fimile a quella della paletta, Sc il fto muf culo. fuo piualto lato fla tanto attaccato al quinto mufculo,che paiono amendue vno, .. ehe tiri la paletta innazijma febenfirifguarda,no e cofi, anzi quefto mufculo aiu-1 tT m U 1 taatirareilbraccioa dietro,torcendoloalquätoinnanzi.’L’vldmomufculo,^che Q^t.xiJp muoue il braccio, occupa tutta la parte di fuori della paletta, dallafpina in giu,&: k t-xi. dal H e tutto carnofo,&: nafce delkmaggior lato di lei3 dipoi fi va faccendo ftretto lccon Ufottim mu-al i &: verfo le fpalle,fecondo le lor differeze;di modo, che e’fanno mouimenti contrarij fenza hauere iegnoalcunodidiuifione,per la qual pofliamogiudicare,efrerpiudi due.Ma fealcuno volefledire^hee'fon quattro,(comedicemo,cheeranoquedel le palpebre di fopra de gli occhi) moflo folo da gli offitijcontrarij ,no mi parrebbe, cheandafle molto fuori del cammino^allhorala^diuifionelorofarebbedalla k k med. dal il urzomufe« puntadeH’homero,alprimonodo dellefpalle.il terzo1 mufculo,chemuouelapa-. HalK .. 16 • letta, nafee del proceflo de lati del primo, terzo, quarto, & quinto no do del collo, h ca^ vili i in tal modo, ene pare, ehe habbia due principi) feparati j^ediäte il fecondo nodoj t.x.xLc ca. beche tal volta nafce anchora in parte, del proceflo de lati del fecödo nodo. Et qfti xii. g tab, L'offith di que principij neUVfcire fra gli altri mufculi, ehe abbracciano i nodi del collo, fiibito li xlii-ffomttfeuioo cögiungono, & fanno vn fottile,& forte mufculo, aiquätopiu largo, chegroflbjil quale s’inferifce cö vn largo, &: carnofo fine, nella parte di dentro del piu alto cäto, delmaggior lato della paletta della fpalla,&la tira in su verfo innäzi,a lati del collo. U qmno, II quartommulculo e largo,& fottile,& da ogni parte carnofo,& nafce dal quinto, *n t.x. H i fefto,6c fettimo nodo del collo, & de proceffi di dietro de tre primi nodi delle fpal le,«5c s’inferifceuquafi in tutto il maggior lato della paletta, con vn fine carnofo, 6c n x; tra>11 largo, &c quäto il principio,& ha i fili, che calano in obliquo, da i nodi delle lpalle, c i K fin’al maggior lato delle palette, Quefto mufculo fta fubito dopo quello, che habbiam detto eflere fimüe al cappuccio de frati, & tolta la pelle fl veggono nelle fpal-le(da lati di fotto del fopra detto mufculo) le punte piu bafle di quefto, 6c del lüo compagnojL’oftitio de quali e,di tirare la paletta a dietro, alquanto in sti. De zÄdufcult, che muouono la *TeHa. Cap. 18. PARLANDO delprimo,&fecondonododclcollo,difli,comcla Teftalimo uea,per fe fola, & al mouimento del colloj per fe foIa fi muoue innanzi,& all-indietro*mediante il collo da lati, come ognuno puote in fe fteffo prouare.Amen-due quefti mouimenti fi fanno,mediäti molti mufculi.De quali tratteremo hora, v;; r v cominciando da que, chela muouono particolarmente, i quali fono quattordici, . . , ■ X1;A ‘ ‘ fette per lato. II primo,3 & fecondo nafcono, ognuno dal fuo canto,della punta de co^TmmI procefli di dietro,del quinto,quarto,terzo,&primo nodo delle fpalle,convn lun- dtlUTefi*. go principio,che fubito,che fi parte dal quinto nodo,fi fa aguzzo, Sc formonta alfo t.xn.A largandofi a poco,a poco, in modo,ehe quando arriua al terzo,b& fecondo nodo dellefpalle, e tanto largo, quanto fon larghi i procelli delati di quefti nodi, & con quefta medefimalarghezza monta, nafcendoleggiermente delle punte di dietro, degli cinque vitimi nodi del collo. Ma tofto, chepafTanoil terzo nodo, fi fepara-no,rvno dairaltro,a poco, a poco, inflno ali inferirfi ognun di loro nellofio della c txn.BC collotrola, con vn finec intrauerfato, & largo, quanto elofpatio tra’llatodifuori dcllVno di qfti mufculi, & lorecchia, & il lato di dentro del medefimo, &: il fofio della collottola.Di modo,chcl fine d’amedueetantolargo,quanto elofpatio,ehe lafciano fcouerto,fra 1’vna orecchia,& l’altra,& il voto,ehe fi fa tra rvno,&raltro, d Ia quando fi feparano,rapprefentalafiguradd’vntriangolo. Non meno rapprefenta Ia mede. ognuno di quefti mufculila mcdefimaefigurain certa forma,fe bene i lati fon moi 6 B c a to difuguali; perche il primo e molto gräde, pafla per mezzo della fchienajil fe- cödo e vguale al pri mo, & paffa per la parte di fuori$ il terzo e molto picciolo, &: e quel capo intrauerfato, coi qual s’inferifcono neJIa collotrola.l fili di quefti mufeu li caminano in obliquo aH’insii, incominciädo dallepuntedeprocefli di dietro de nodi piu batfi,&camminano verfoi proeeßi de lati dellofla piu alte,inflno al finire tutti infieme nell’oflo della collottola; gehea proeeßidelatis’attaccano molto >n Ä poco, o niente.Il terzo, fSc quarto mufculo,cominciano co vno aguzzo principio, il fecondo pnh xiii. A t. v.r di mezzo de proceisi de lati del quarto, &quinto nodo delle fpalle, faccendofi dal demufculi, che g t. xiii. A principiocarnofi,&di figura diluccrtola; ma come arriuanoal principio del 8 col- J"ouon * Te~ lo,fi cöuerte ognun di loro in vna corda tonda,& di poi tornano fubito a effere car ' nofi fin’aU’inferirfi nel mezzo della collottola,faccedofi nel mezzo fottili, ne piu, h t.v.H I ne mcno,che habbiam detto farfi ilhmufculo,che moueala mafcella inferiore.Ad Vn.aUr0 mu/. ognuno di quefti mufculi,innanzi ehe s’ inferifca,fene cögiunge vn’altro,che nafce cui0, del proceffo di dietro,del fettimo nodo del collo, co vn principio neruofo, & ton-do,il quale formontädo fi fa carnofo,&: finifee inflemecol fopra detto nel mezzo i t xiii. dal C della collottola,'cögiügedofi nel finire,i latidellatodiritto,a lati del lato mäco. Si Almdue. al *?. veggonocoflanchorain quefta parte altriduemufculi, vnokperlato,- chenafco-k t.xiii.FF nocieiie punte de procefsi de lati, del fecondo & primo nodo dellefpalle, con vn principio, parte neruofo,&partecarno(ö,&mötanoalquätoinnanzi, faccendofi pi 11 carnofi,& larghi, fin’all’inferirfi fortemete nella radice del proceffo delloflo La came, ehe delle tepiejfimileallamamella.Sottoa^ueftimufculuda ogni canto,egra quanti- n* fra quefti 1 r.xiii. GG ta di carne,chenafce de procefsidelati de nodi dd collo,& monta in obliquo ver- mufculi. fo i proeeßi di dietro infino aU’inferirfi nelloflo della collottola j laqual carne ha i fili,chemontano in obliquo,da fuoreindetro.Tutti quefti quattro mufculi fi veg-gono diftintamente feparatijma perchepaiono parte del fecödopaio,5rperche fer uono al medefimo offrtio, ehe e alzare il capo, dk in certo modo il collo,& opran-do que d’amedui ilati infieme, aiutano a piegare la tefta dirittamere verlo dietro; m t xiiii. A B oprädo folo que delfvno;aiutano a riuoltarla intorno.il quinto,m& fefto,(bn mol iUerXopaio de n ra. xiiii.fig. tQ fQttjü ? fe nafcono delle pute de proeeßi di dietro del fecondonnodo dei collo, mufculi della con vn principio non molto neruofo, & caminando in sü dirittamente, (benche TcJl*-non tanto,ehe non ftiano piu feparati,quando finifeono, chequädo cominciano) s’inferifcono con vn capo tondo, nel mezzo delloffo della collottola. L’oihtio di , r quefti mufculi e,oprando infieme,alzar la tefta verfo dietro;oprando vn folo,aiu-p llbjft. v.fi. tarc a dimcnarla intorno. II fettimo,0 6c ottauo, ftanno fotto al terzo paio, Sc H quarto. vi.M fonfimilialuiinfuftanza, forma,&fito,&nafcono, ognuno dal fuo canto, con vn principio carnofo»& fottile,da lati del P tubercolo,che habbiam detto hauerc il primo p rimo nodo del collo, nella parte di dietro, nel luogo, doue gli altri hannoi procelli didietro.Queftidue mufculi fi toccano nel principio, ma di poi nel progreffo fi feparano alquato,&: cofi feparati s’inferifcono neH'oiTo dclla collottola. Et 1’ offi-H quinio. cpamendue e d’aiutare a alzare ii capo.il nono,^ & decimo,fon carnofi, lunghi, <1 t.xiiii.H r & quafi tödi,& nafcono dell’oftb della collottola,apprefifo il lato di fuori del quarto paio, & fcendono in obliquo fin’all’inferirfi nell^r punta de iprocefii de lati, r lamed.D n/etio« dei primo nodo del collo,ognuno dal fuo lato,L’vndecimo^&duodecimo fon del s lamed.KL. fiftefiafigura di quelli,de quali hora habbiam parlato,&1 nafcono del proceflodic hmede.ap-dietro del fecondo nodo del collo & montando vn poco in obliquo, s’inferifcono pre 0,a E* ne proceffi de lati del primo nodo del collo,nella medefima forma,che ifopra det-ti.Ognuno di quefti mufculi infieme con ognuno di que del terzo, & quarto paio del fuo lato,fanno vn triägolo perfctto,dimodo,che’l terzo,il quinto,& feftopaio, tutti infiemefannouduetriangoli nella collottola, vno nel lato deftro, laltro nel. u r.xiiiLA.H lato manco.il primo canto dequali e nel mezzo della collottola^il fecondo appref k B LI fo al proceflo di dietro del fecondo nodo del collo;il terzo,(nel triangolo del lato deftro)appreftö il proceflo del lato delprimo nodo del collo,del medefimo lato,& L’ofifio del/e- in queldel mancoal contrario. L’offitio del nono, decimo, vndecimo,&duodeci-ftopaio de Ma. mo mufculo e di voltare all’intorno il primo nodo del collo, fopra il fecondo,& fculi della Te- per confeguentela tefta,&: oprando que del lato deftro, voltano il primo nodo del ft* * collo verfo dietro,al lato manco 5 oprando que di man finiftra, lo voltano al con- r . . trario; di modo, che i mufculi, che tirano la tefta verfo dietro,fon dodici,contan- de Mufculidei d°üfecondopaio,comeduemufculifoli.Reftaciacontareque,xchelamuouono x ta.i£i.F.t.ii. UTeßa. innanzi,iquali fon due foli,&nafcono, y ognuno dal fuo lato,di mezzo della par- 1 r.iiii.©.ta. te piu alta del petto,&z della parte della clauicola,che fi congiunge,aquefto medc v. k fimo oflb,con vn principio largo,& neruolö.Bencheaflaipiu eneruofa la parte di y queftoprincipio, che comincia dall’oflb del petto, che quelia, che comincia dalla 2 a nie y ' clauicola 5 manonperciolafciadi efferetuttoilprincipio continuato, dalquale montando in obliquo fi fa vn mufculo, alquanto piu largo, che grofiö, ches’infe-rilce con vnfincarnolb,&groflb, nel procefio deH’oflb delle tempie dal fuo lato, fimile ad vna tetta,lo quäle abbraccia tutto. Ma e da notare,che tra la parte,che na fee della clauicola,& qlla,che na fee dcWoffb del petto, üfa vnaföfietto,comctrian 2 h medttra golo, il qual fi vede in chi fi voglia,fenza tor via la pelle; anzi pare, che fiepari 1’vn d * el x. principio dall’altro b fin quafi a la metä del mufculo, doue d’amendue i principij b ub*lii,F fi fa vn corpo, che finifee, come habbiam detto. Quefti principi), o fian due, od vno,importa cofi poco,come il fapere,fe ft diuide ognuno di quefti mufculi in piu L’offiiiodi que- d’vno,come molti han penfato.Bafti intendere, come fian fatti,& che eloroffitio fii Mufculi. contrario a gli otto primi,che tirano la tefta verfo dietro.Etper cio oprando infieme, abbafianola tefta, come quando diciam di Si, tanto tenendo ferm oil collo, quanto mouendolo, & oprando vn lolo, abbaftiamo la tefta verfo il lato di quel, che tira;tirando hora,1’vno hora l’altro, voltano la tefta in torno,come quando di-Due Mufiuii, C1am di No, aflai piu chiaramente, che niuno de fopra detti.c Oltre a quefti quat- c tab.vi.P.ta. cm!******tl tordici tnufeuli, ve ne Ion parimente de gli altri, che fon nafcofti fotto alia canna vii.c D.ta. della gola,& nafcono de corpi de quattro primi nodi delle fpalle,&: di tutti que del VI11*A B collo,ne quali s’appoggiano nel paflare,& dipoi s’inferifcono alquäto ofeuramen-teneU’oftb della collottolaappreftbdalla parte dinanzi del buco della Nuca.Ma di d lib.i.ta.iiii. quefti mufculi,quädo tratteremo di que,che muouono la fchiena,faremo piu lun- fi- vi.o ga mentione^perchepieganola parte fua piu alta,fenza dimenarenientela tefta.e e tab.viii.c. Ci fonoanchoraaltri quattro paradi mufculi, da ogni lato due,che ftannodalati t.xiii.H del collojde quali ne anchetratteröfin’alcapitolo di que, che muouono ii collo, pereflerquellolor principale Oftitio. Velle Legature delia T*eßa,et de due primi Nodi del Collo. Cap. /p. flr*LeTaZ7 OfAbbiamo detto nel paflato, comefi congiungela tefta al primo nodo del ehe cogtunge u collo, & quefto primo al fecondo,& il fecondo dipoi alla tefta. Reftaci a dire Tella al primo delle Legature,checongiungono quefta olfa.a La prima delle quali e moltoforte a x : Nodo de Collo. &circonda tutta la congiuntura, fra’1 primo nodo del collo la tefta, fenza ha- ee** uere * • b ta.xy. &gu. ucrc altra particolaritaalcuna.La fecondab lega la tefta col fecondo nodo,& e ton- La fecondo,n. X.XV1M da,& molto forte,& di natura di cartilagine,& nafce dellac püta del dete, che hab- &*tur* delu te a hhT r 1’iii.t>iam detto hauere quefto fecondo nodo, Sc s’inferifce neU’ojfo della collottola vi- f* ’ P* ff. dfe, ß.v j'.o cino dla parte dinäzi del buco della Nuca.Quefta legatura, oltreal legare iifecödo ofibdelcolloaquel della collottola,fafimilmete(aiutata dal detto dente)come vn c ta.xv. figu. Spigolo,fopra ilqualefi volta lateftaalfintorno.Laeterzaequella,chehabbiam Laterna, xxvij. k li.j. detto attrauerfare da vn lato all’altro, nel primo nodo del collo, Sc abbracciar di t.v.fi. vj. a dietro il dente del fecondo nodo^laquale e molto forte,neruofa,&: di natura di cartilagine,& fta fra la midolla fpinale,& il dente del fecondo nodo,& fuo offitioe te-nere forte quefto dente,quando facciamo forza all’indietro con la tefta; perche nö ß dislogafte,& offendefsela midolla fpinale, ilchenon potrcbbeintrauuenire fen-za vn molto notabil danno. La quarta f lega il fecondo nodo del collo,col primo, La fimrtMm * rgu' Sc e fottile,come tcla,& della medefima natura, 6c offitio,che fahre legature com ~ 4 r r . * r* •. - v mum a qual fi vogha congiuntura. A jljL De Mußnli del Ventre. Cap; 2 0. Nchor che non fia molto ä propofito, trattar de Mufculi del V en tre, fubito . dopö que’della tefta^purelo farö cofi per fuiarmi dal Vefalio, quanto meno potrö,& chi di cio haura faftidio, legga i capitoli perl’ordine, che piu gli piaeera; poiche lo puote fare fenza molto trauaglio,trapalfando alcuni fogli. Hora fono i n pnmopaio a ta.j ec.iiij- Mufculi del vetre in tuttiotto,chefannoquattropaia.Dequaliila primo ha fopra de mufculi del o t.ix. p di tutti,& nafce con vn principio carnofo della b fefta, fettima, & ottaua, & nona ventre, b t.j.ij.iij.PP cofta,innanzi,che fi conuertano in cartilagine,appreftoalc fecondo mufculo, che CtJj!ui6Joö muoue il petto,colqualefa vn’incaftro;perche quellofta diuifo,comein certevgne 0 dita,& quefto empielofpatio ftal’vnaj&l’altra vgna;mapaflatalanonacofta,fe ben nafce nel medefimo modo dell’altrecofte, non fa incaftro col lopradetto mufculo,fe non col quinto,chcdiremo muouereil petto. Quefto principio e fottile, 6c carnofo,& quindi fcendeinnazi,faccendofi,a poco,a poco,piu grofiö,& piglian dofempreprincipio deprocefti di dietro ddenodi delombi,&cögiungendoli nel jij. 11.1z.13. p a\ta,chiamata da i lat'ini Spina-Et e da notare,che la parte carnofa di quefti mu-p1 ta. j-« lcuUjCominciando di dietro,arriua folamente fin al § mufculo diritto del fuo lato, Sc iui fi conuerte in vna fottile,öc neruofa tela, laqual pafia per fopra le tele, che di-remo hauereil fecondo paio infinoa doue habbiam detto congiungerfil’vno con raItro,&s’inferifconc> nella parte piu alta degalloni,& in tutta la parrepiu alta dcl-. viij, © a lofta del pettignone,eccetto nella parte, chepaflandocuopronohilfcfto,&fetti- il fecondo ^ mo mufculo,che piegano la cofcia. Quefti mufculi hano fuoi fili, chefcendono in lopato. obliquo,nel medefimo modo,cheloro, verfö innanzi, & per cio fiirono chianiati a t.iiij. n t. v. Obliqui defeendenti. *11 fecondo paio fta di fotto al primo,& nafce,[con vn princi-«ta.xj. a b pio neruofo,& fottile,della punta della piu alta parte degalloni,che habbiam detto effere couerta con la giunta, & de procefti di dietro dell’ofto grande, Sc de nodi de lombi,&: dopo elprincipio fi fa alquanto piu groflö,medianti certe fibre di carne,chegli ß congiungono. Qgefto mufculo e’l fuo compagno montano in sii in obliquo,fin’airinferirli nelle pünte dellequattrö vltimecofte; ma, comearriuano k t.v.x.t.vj.b almezzo del ventre,ognuno dal fuo lato,che eapprdfokal mufculo diritto,fi con uertono in vna neruolä,5c fottil tela,laqualenon e femplice,(come dicei.IVefalio) anzi fi diuide in due,che piglianoin mezzo el mufculo diritto dal fuo lato.Et dopo quefto s’inferifconodi fopra nella forcella dello ftomaco;&di fotto neU’oflödel 1 ta.iiij- P P pettignone,& fi1 congiungono nel mezzo del ventre d’alto a baflo, come fecero i due primi,in tal forma, che, fenonfirifguardanocon grandiligenza,cofiladiui-fione,come le differenze de fili, parrebbero tutti vno,non oftairte, che nel mezzo del ventre,(che e fraf vn mufculo diritto,& faltro) fi facciano alquanto piu grofle. A pp reflo allato difuori di quefti mufculi diritti, fecondoillungoloro dallecofte t.vi.b fin allbflodelpettignone,letele di quefti duefccondifimcongiungono forteme- te a quelle del quarto paio, Sc alla tela?che cuopre gl’inteftini, 6c le membra della jLnat.VaU I digeftionc Libro Secondo • ^ digeftione,chia mata 11 Peritoneo ,;in tal modo, ehe pare, che finifeano in quefto luogo$marifguardandoui bene,fi vede,ehe epaflanoinnanzi. I fili di quefti mufculi montano in obliquo in su, incrociandofi con que’ de dueprimi, chegli fon di fopra,&percio furono chiamati obliqui afcedenti.Fra quefte due tele,ehe haue ognuno di quefti due fecondi mufculi,ftafituato vn’altron mufculo,& amendue n ta n fanno il terzo paio di que\che muouono il vetre, nafcendo ognun di loro dal fuo t.v. *J' ia to,di mezzodeU’oflb delpettignone,coducprincipij,0 vnopiualto, verfo fuo- o t.v.o ie,P 1’altro piu bafio,& verfo dentro,i quali,fe bene no fon feparati, fon di diuerfa P la ß fuftanza.Perche il piu alto verfo la bäda di detro e del tutto carnofo,& largo di fopra,& feende in obliquo verfo fuori, faccendo fine in vna punta,innäzi chearriue alla meta del pettignone.Fra’1 principio di quefto mufculo,&: quel del fuo eompa gno dall’altro lato,fi fa,come vn triangolo.il principio piu baflo,che efee alquäto in fuore,e del tutto neruofo,& formontando fi allarga a poco,a poco, infino ehe fa tutto il largo di quefto mufculojilqual nafeendo di quefti dueprincipij,monta per mezzo del ventre, attaccandofi al fuo compagno dallaltro lato fin’al bellico j appreffo il quale fi ^ difcoftano vn poco, & facedofi alquanto piu larghi,cammi- q h med. qj nano,infino airinferirfi co vn fine largo,&: carnofo,fopra la forcella dello (loma-co,da lati delloffo del petto,nelle cartilagini della fettima,& fefta cofta. In quefti jnufculi fono certer impreflioni, ehe gli attrauerfano pel largo, delle quali due fi r la med. uui* veggono ordinariamente fopra il bellico,5c vna di fotto,& tal volta ftanno tre fopra iibelltco,matutteellenofonlarghe,come vn dito,bianche,&: neruofe, & fer-uono,(comediremo)a tener quefti mufculipiu raccolti verfo il vetre.I fili di quefti mufculi non fi diftendono per tutto il lungo loro, anzi finifcono in quefte i m-preflioni dette,intrigandofi in tal modo, ehe pare, ehe nafehino, gli vni de gli al-HqmMpttto. tri.Sottoatuttiqueftimufculi,nefonsaltridue,daognilatovno, ehe abbraccia- f ta.v.y.t.vj.A no al trauerfb tutto il ventre,chiamatiperciö Tmfucrfales,& nafcono de proccfli delatidenodi delombi,co vn principio, tra neruofo &carnofo, fottil corne tela-, de mufculi,che muouono la fchiena; &dopo qfto facedofi alquäto piugroffi, mediäti certe fibre di čarne,ehe lor fi congiungono, na (cono anchora dellaputa del gaIlone,& delle punte delle cofte illegitime. Ma,comearriuano, ognuno dal fuo lato,a lati di fuorefde mufculi diritti,alquäto di fortoloro,ritomano neruofi,1 r*x/* * & fottilU&facedo vna tela fottile fi cögiungono,lVno all’aItro,nel mezzo del vetre,& abbracciadolo tutto,s’inferifcono nel mezzo delloffo del pettignone,3c nel la forcella dello ftomaco. Di fotto a qfti mufculi ftaLl que\la tela,com e carta peco-ra,ehe cuopre gli inteftini, &tuttele mebra,che feruono a\\a digcftione,a cui s at- c tacca la tela di quefti due fopra detti mufculi(fecodo,che e il lügo del lato di fuori de i mufculi diritti)in tal modo, ehe con difficulta fi poffono diftaccare fenza ro-perfi. II refto di quefti mufculi, (ehe e tutta la parte carnofa) e attaccata alla detta tela nell’iftefla forma,ehe fono attaccati,IVn mufculo allaltro.T u tri qfti mufculi infieme(oltre ehe matengono il ventre caldo, & aiutano alla digeftione) feruono ancora a muouereil petto, quädorifiatianio, &infieme, che cö minor trauaglio faciamo i bifogni naturali, ritenedo il fiato, Sč premedo gli inteftini in giü, & per tal ragione difturbano,che le fecce no mötino allo ftomacho,& aiutano nelle done a partorire,come facilmete fi vedra, quädo hauremo parlato della Diaframa. De Mufiuli de T eßicolL Cap. 2 /. Due mufculi T N ogni Tefticolo e vn fottil mufculo, a che nafee della tela, che comincia a u.uj. de ieflicoli del- A dal Peritoneo, Sc cuopre i vafi, perdondepaffa il ferne a tefticoli. La quäl fi.xxj.r Vhmmo. faccendofi nelle parti didietro,tofto, che fi parte dal Peritoneo, piu groffa, medianti aicune fibre di carne, che le figiungono, fi conuertein quefti due mufculi; i quali feendono, attaccati fempre con la tela, che cuopre i tefticoli: firiall’in-ferirfi, cofi effi,comela tela, appreffo bla parte piu baffa de tefticoli, nec vafi, per b Iamcd i doue il ferne paf£i da i tefticoli al membro. Et e da notare, che la detta tela in c Ja.med-, niun’altra parte fi congiunge a i tefticoli, ne a i canali del ferne, eccetto in quefta, xxlli* Sc per cid quefti mufculi non toccano in modo alcuno il tefticolo, anzi fon fimili L’offiiio dique- a quei,che habbiam detto nafeer della tela carnofa.L’offitio di quefti mufculi e di ifimufittiL tirare alquanto i tefticoli in sü,benche tato ofcuramente,che quafi non fi lente,6c &aiutare De Mufculi. 48 aiutare a foftenerli, perche col pefo nö indebolifcano i vafi del ferne,da quali pari-d mente pendono.HannoanchoraleDonnedaltridue mufculi,fimiliaquefti,i quali Bue mufculi xxv. N ftan nafcofti dentro del ventre, cofi come l’altre membra della generatione, che neTefliColt del e li.iij.ta.v.fi. hanno le donne. Perche quellae parte del peritoneo,che fi congiunge da ogni latola Bonm-XXV. p. fig. alla matrice,perlaqual pafiano a lei molte vcne,&: arterie (come perloMelenterio xxvij. e £ a gi,inteftini)& fa la prima tela della matrice,fi fa parimente piu grofla mediäti certe fibre di carne,chelcendono in obliquo dalle punte dell’anche fin’a i lati della ma trice,faccendo quefti due mufculi fi mili (non meno in offitio, che in figura, & fu-ßanza) aquelli,chehabbiamo detto hauere l’huomo. De Mufculi y che muouono ilpetto. Cap. 22. IMufculi,che muouono il Petto(contando anchora gliotto del ventre) (ono ot-tanta noue,quaranta & quattro per banda,che fanno quaranta quattro paia, a tiilj. d.uv. & vno commune ad ambi i lati.a II primo paio comincia con vn principio čarno- Uprimo mufe* z fo,dalla parte piu baftadi dentro della clauicola, fecondoillungofuo,iui,doueri- lodei Fette. fpondealla prima cofta,&:s’inferifce nclla medefima forma carnofo nella parte di-nanzi della prima cofta,vicino doue s’incafta neU’offo del petto, &c e molto corto, ma molto largo,& fottile,& del tutto carnofo,&: ha i fili, che vanno dalla clauicola in obliquo,quafi al trauerfo verfo innäzi,fin all’inferirfi nella parte di fopra della prima cofta, &: nella parte dell’oftb del petto, a cuilacartilagine di quefta cofta fi congiunge. Loffitio di quefto mufculo e di tirare in süla prima cofta; alquanto in b ta. ij.iij. o fuorcj&per confeguenteslargareil petto.b II fecondo mufculo e grande, & nafce n ßcond». 00. u.i.s.6. con vn principio carnofo,dallapartedi dentro del maggiorlato della paletta della 7-ta.nij.Lta. fpalla,& quindi camminadiftendendofifoprale cofte, & faccendofi affaipiular-tavii'Y* ta g°>ma ben alquanto piu fottile,fin’all inferirfi nella feconda,terza,quarta, quinta, * vlij. p’ ta xj'. lefta,fettima,& ottaua cofta,& tal volta nella nona, nel mezzo de ognuna di loro, x.ta.xij.s.ta. fecondo il Jungo, vn poco innanzi, ehe comincino le cartilagini, con certe punte, comedita,od vgne,chefanno vno incaftro,dallafefta cofta in giü, ccolprimomu- c ta.uj. P P /culo del ventre $ perche quefto fecondo s’allarga fopra ogni cofta, & il primo del ventre s’inferifce ne gli fpatij fra lVna,& Taltra.H refto di quefto mufculo fi cögiun ge alle cöfte,ne piu,ne meno,ehe fi foglia congiungerel’vn mufculo all’altro. Et e d ta.xj. P luo offitio tirar in fuori le cofte,& per confeguente fiargare il petto. d II terzo mu- fculo nafce de proccfli di dietro de tre vitimi nodi del collo, & dell iftefto proceflo di dietro del primo delle fpalle,con. vn neruofo,fottile,&: largo principio,& quindi e ta.x;. A A fcende verfo innanzi per foprae il primo paio de mufculi, ehe muouono la tefta, f Ja med. Q_ &; per f fopra alcun’altri, ehe muouono la fchiena, & il petto, faccendofi fempre R s čarno/o, Šc largo, dipoi chehapaftatoil detto primo paio de mufculi, ehe muo-uonola tefta. Ma, come arriua alia prima cofta del petto,fi diftende alquanto verfo ilati,& fi diuidecomein tredita,chefi diftedonopergli fpatij tra lequattrq^ri-g t3.xi;.A.ta. me cofte,&: s’attaccano a loro. L’offitio di quefto mufculo e fiargare il petto. & II u quarta xi.Qja.xiii. quarto nafce,infieme colh piu largo mufculo,chemuoue la fchiena, della parte di h°ta xii K ta dietrodell’'oftogrande,& diquella di dentro deU’olfadeiranche, iui, doueefcono xiii. r.ta.xii." pni in fuora,cheroffo grande,& quindi monta (attaccandofiaiprocefiideiatide N nodi de lom bi) infieme col duodecimoi mufculo, ehe muoue la fchiena j col qu al x ta.xii. dal k s’attaccadiforte,chenonfenzaragionehan detto molti effere vna parte di lui. L Ma, comearriua al duodecimo nodo delle fpalle, fi fepara tanto notabilmente da lui,ehe ha fatto penfare molti,che cominciafte in quefta parte. Indi montain obliquo alquanto in fuore, Sč getta certe corde quafi tonde, chesmferifcono in quei tubercoli,che habbiam detto hauere le dieci prime cofte, vn poco piu innanzi, di # doue s inferifcono ne proceffi de lati,de nodi delle fpalle . Quefto mufculo e carnofo fin doue cominciano le corde, & finifee ordinariamente appreffoil primo nodo delle fpalle $ feben alcune volte monta tanto insu, ehe leiüe corde arriua-no a procefli de lati del fettimo nodo del collo , attaccandofi a procelli de la- • ti de nodi del collo, ne piu, ne meno, che a tubercoli delle cofte. Mä e da notare , che folo e carnofa quella fua parte, che s’attacca all’vndecima, &: duodecima cofta; perche, quanto piu monta in sü, tanto le corde fon piu manifefte, & il mufculo piu neruofo, & fottile, comefe fi conuertifie in loro. Et l’offifio di quefto I 2 mufculo linunto, niufculocditirareingiulecoftc.&perconlcguenteftrignercil petto. kIIquinto Kta.xj.a na/ce con vn principio largo,& fottile,de procelli didietro deU5vrndecimo,&duodecimo nodo delle fpalle,& tal volta dei decimo,& dalcuni de nodi de lombi, 6c e intrauerfato fopra1 alcuni mufculi, ehe muouono la fchiena, & fcpra m il quarto, l quelli, ehe che muoue il petto, & camina quafi diritto verfo innanzi. Ma , come pafla i lo- ion in <|ueiia pradetti mufculi,s5inferifce nclle cofte,& fi fa piu grofio medianti certe fibredi car ne,chegli fi congiungono,& cofi finifce,diuidendofi come in tre11 dita,ehe fi met c.xiii.&xiiij. tono ne voti della nona, decima,&vndecima cofta, inferendofinelle medefime mt.xii._A cofte aflai innanzi, ehe dinentino cartilagini, & faccndo vnincaftro col primo ° ” [aumJ”'°00 mufculo dei ventre. L’offitio di quefto mu feulo eflargare il petto, tirando verfo ° ameQ* *pp" iißßo. dietro le cofte,nelle quali s’inferilce. II Pfeftoftafituatonel conea uo del petto,& fi p ta. viii. ß diftende per tutto illato di dentro dellofto dei petto, lecödoiliungo di turtele cartilagini delle cofte intere,all cquali sattacca fiargandofi tanto,ehe col lato di fuo fi arriua quafi al principio delle cofte.Quefto muiculo e fimilead vn triangolo,fatto di duc molto lunghi lati,& vno molto corto, & e fottile, & carnofo da ogni parte, & ha i fili,che montano al trauerfö dall’ofib del petto verfo dietro. Suo otfitio e 1er rare il petto,tirando le cartilagini verfo lollo del petto,& congiungendo l’vna col-i Mufculi Inter l’altra. ^ Dopo quefto mufculo feguono trentaquattro da ogni partc, che empio-cottnli. no gli fpatij delle cofte,& perciö furono chiamati Intcrcoftales. De quali veti ftan- q t.vi. vx. ta. no tra le cofte illegitime,tra ogni due cofte dui,vnonclla banda di dentro, vn’altro viii. eee in quella difuori,& quaranta otto tra l intere,tra ogni due cofte quattro, dui nella parte di fuori,& altri dui in quella di dentro. Di quei di f’uori il primo nafee dalla parte piu bafta della prima cofta fecondo il lungo fuo, cominciando, di doue fi le-para daproceftidelati denodidellefpalle, findoue ritorna cartilagine,&quindi icendein obliquo,fin’airinferirfi nel lato di fbpra della feconda,con vn fine, vgua-le al principio.il fecondo nafee anchora dalla parte piu bafta della prima cofta,dal-loftTo del petto final fine della cartilagine, & feende,ne piu,ne meno, che’l primo, dacuifolo edifferente nell’andare defili; perche in quello fcendonoinobUquo ver/oinnanzi,in quefto feendono in obliquo verfo dietro. Laqual cofa mi fa certo pen fare efterquefti,due mufculi, & non vno,comediceiI Vclklio; pcrciic, fccon d o chemoftranoifili,fannocontrarioofiitio, bencheindrizzato ad vno iftefiofine. o ... Mufculi di den Gli altrir mufculi della parte di fuore nafcono, & finifcono, ne piu, ne meno, ehe r tu*vm’ m dt quei, che qUe[^ due.Quei di quella di dentro,amendue nafcono dalla partc piu alta della co Imen. * fta inferio re,& montano fin alVinferirfi nel lato didetro della parte piu bafta della Mtn veti, ehe cofta fuperiore vicina ä lei,St fono parimete carnofi, come quel di fuore, häno i s ßannofraieil fili>che montanoin obliquo verfo innazi,incrociahdofi co’fili de mufculi di fuori. legitime. Reftano altri venti,che fono fralecinquecofteillegirime,in ogni voto due, ehe ri-ijpondono a gli primi delle cofte intere, & a que’cheftanno di iottod loro, & fono parimente carnofi,&fbttili;&/eruonoa riftrignereil petto,come manifcftamete m@ftrailloro fito,perche nafcono,gli vni al contrario de gli altri,& tirado al paro, quel di fotto,la cofta di fopra,& quel di fopra,quella di fotto,cögiungonole coite, La Diafmm*. r vna all’altra. Quefti fon tutti i mufculi propri j (dellVna banda,) ehe muouono il petto, aquali ne corrifpödonoaltretanti fimili nellaltra.Refta a dire f del mufculo [ ra.vii.A.lib, cöniune ad amedue i lati,ehe fa vn tramezzo tra le membra,ehe feruonoalla vira, vi. tv., fi x. a & quelle,che feruono alla digeftione; per laqual cola fu chiamato da Latini Septii k?“1* ^ trälüerfum-noi altri(feguedo i Greci)lo chiamiamo la Diaframa.Quefto mufculo £ U1‘u^ fi£^ e dififereteda tuttigli altri del corpo;perche e largo,& tödo, &ha il principio1 nel v. h. fuo mezzo,nella qual parte e molto fottile & neruolb-.Di qfto principio efcono cer fi-vi. n o. fi. ti fili, come raggi, che caminano dal cetro di quefto mufculo,fin doue cgli e tödo, ^X11^ ,, facendofine infiemecol mufculo,parte nella punta del petto,di fotto alla forcella Vmu* ^1 C delloftomaco,gli altri nella parte di dentro delle punte delle cartilagini, delle quat • tro prime cofte illegitime, & in tutta la duodecima cartilagine, tacendofi in que-fta parte carnofo,& al fine delle vltime cofte,fi congiunge alquäto al fecondo mufculo del ventre, & molto piu al quarto. Et e da fapere,chei fili di quefto mufculo, chevannodirittiairvndecimo ofio delle fpalle, non s’inferifcono inluij perche e u Ia mede. q coperto11 dallarteria grade,& dal fefto * m u feulo, che muoue la cofcia,& percio in jj*1“: 1‘^v* quefta parte,quefti fili fi conuertonoin due y legaturc,fottili,& forti,che feedono vü/c alquäto a canto a latidellarteria, facendofi a poco;a poco,piu Üretti^ mettedofi y ia’ med. 0 p di fotto di fottoall!ai‘teria,vannofin’airinferirfifortemetecövnliingocapoin alcuni nodi de lombi,che ftanno fcouerti.Quefto mufeuloe quafitödo,&ftafituat(^alquä-to in oblique di sü,in giu,fecödo ll lito delle purite delle cofte, nelle quali s’inferi-fee, & mifurädolo dal mezzo,o ceüro fuo, (dalla quäl parte, come habbiam detto y rvno trala comincia) fin’alla meta,>' e neruofo,& fottile,come telajil reftofinallecoftee carje Jm n, l’al- noio.Et fi come,quäto pin s’auuicinaal fuo centro,o principio,e piu fottile,&ner-trodmdiin uofo,coflquätopius’apprefiaalfuofine,o tondezza,epiugroffo,&carnofo,&la parte neruofa fa vna pfita aguzza,che möta verfo innazi,la carnofa feede all’ingiii, 6c fa la figura del fine d’vna Racchetta. Quefta Diaframa e tutra couerta didue te-le:per la parte diiottojdaquella,ehe fafciailfegatOj&tutteraltre mebra della di-geftione,che habbiä detto chiamarfi Peritoneo^per qlla di fopra(che rifpödea pol • moni,&: alcuore)da qlla,che cuopre le cofte, chiamata percio da Greei Pleura.Ha 1 bučki deila 2 ta. vii.f dipiu quefto mufculo (quello,cheinaItripochifi vede)duebuchi,z Vno nel fuo Diaframa-mezzo,alquato verfo il lato diritto^perlo qual pafla iltröco della vena grade, chiamata da Latini per ciö V ena magna,a cui s’attacca qfta diaframa fortiftimamete, a la med. r mediati le due tele,che habbiä detto coprirla. II afecödobucofta alquanto piu in giii della metadiqfto mufculo,vn poco verfo illato maco,&perluipalfala canna della gola,infieme cö due rami del fefto par de nerui delle ceruella,che fcedono in b la med. q fino alla bocea dello ftomaco.OItre a qfti due buchi ha la diaframa vna b incaua-c ta. vij. o p tura appreflo 1’vndecimo nodo delle fpalle,fatta di queic fili che habbiä detto con-d la med. q uertirli in duejegature,&per lei palla d larteria grade,& il fine della vena lola,chia mata per cio da Latini Sine pari,che vuol dir,fenza compagna. L’officio di quefto m u leulo e di tirare in dentro la forcella dello ftomaco,& le punte delle cofte illegitime alquanto in sü verfo il fuo principio,che e nelfuo mezzo^come ce’l dimoftra-110 i due rami de’nerui,che diremo inferirfi nel fuo nlezzo,alquanto verfo innazi, da ognilato vno.Di modo,che raccogliedofi quefto mulculo,tiraIepütedelleco-fte illegitime verfo il fuo principio, & lerrala parte piu bafta dinäzi del petto, chee quello ipatioychc occupano le cofte men dole,& allarga il refto delle corde verfo il fine, di/coftandolefcttecoftevltime,rvnadairaltra;comev/andodiligeza poträ. ogn uno notarein fefteflo tenedolemanilopra le cofte,& rifiatädogagliardame-te.Ne il deue dar fede in quefta parte a coloro, che dicono muouerfi la Diaframa airingiü.quädopigliamoaereipercheqLielliiChe vlanoforzanelli bifogni naturali, tal volra ritegono il fiato,& premono infieme alfai ftrettamente il petto; iaqual coia nöfarebbero.febifognafie nel pigliaraereflargareil petto infieme. Quefti lö-no i mufculi,che fcruono al rifiatare-,a quali fi cögiungono gli otto del ventre, che fcruono anchora in parte aquefto^ilprimopak^premedola piu bafla parte del pet to^il fecödo infieme col terzo tirädo in giü le colte chiudono fortemente il petto-,il quarto mettelecoftein dentro,premedolealquanto.01trea quefti mulculi aiuta-jno anchora a refpirare,quei mufculi,che muouonola fchiena,& le braccia;benche molto poco,& lolo nel tempo di gran necetfita-Per il che e ben lapere,che il relpi-rare,fi fa,o gettädoaerefuori,o mettendolo detro,&: ognuna di queftecolelifa, o naturalmete,folo per rinfrefeareil cuore,& ricreareglilpiriti,o per necellitä,come quando habbiam gran caldo,ofinimodi fare alcuna granforza. Nelmedefimo rnodogettiamol’aerefuori,o naturalmete,come quando rifiatiamojo con forza, come quando parliamo,o foffiamo.Pigliafi adunque l’aere neceflario alla vita,me dian te la Diaframa fola^fi manda fuori tornando il petto a fuo luogo. II che fa facil mente da le,quando cöfente la diaframa,per elfer pefante, come veggiamo che fa vn Otre,feloIafciamo fciolto^doporhauerlogonfiato .Malefuccedealcunapar-ticolarnecetfita, per elfer troppo caldo il cuore, oper qual livoglia altracagione, , aiutano gli altri di mano in mano, feeondo che piugli e dibifogno. Delle Legature delt offa del'Tetto. Cap. 2ß. SI come fon l’Ofla del Petto diuerfe,&molte, coli anchora fono le Legature lo-ro.Ma le piu notabili fon quelle,che legano i dodici nodi delle Spalle5 delle qua-li faremo mentione con l’altre legature della fchiena. Quelle che legano le coftea Le iegmu quefti nodi, fono fimilia quelle, checömunalmcnte legano le congiunturejben deileGoß«, e vero j che in quefta parte lifanno dure, come cartilagini, principalmente tra I 3 le le radici de proceffi de lati (che e iui, doue fi congiungono lecofte la prima voifa a nodi)<5^la punta di quefti medefimi proceffi, (chee, doue fi tornano a cögiungere la feconda volta.)Ne anchora hanno particolarlegatura, nella parte,©ue li cögiun gono all’oflo del petto, eccetto la cömune,che e quclla tela,che cuopre l’ofia, (ehia mata percio da Greei Perioftion)laqualcuopre l’oflb del petto,& in queftapartee afiai piu forte, & in certa forma doppia,& e la medefima,che cuopre le cartilagini, & il refto delle cofte,chiamata perciö da gli Antiqui la Seconda tela, che cuopi e le cofte.Et e da notare che lecofte non fi legano alle cartilagini, anzi fi conuertonoin lorojcome habbiam dctto,Sčpcrcid non hanno particolar legatura. *De Mufeuli,, che muouono la Schiena. Cap. 24* SE in alcuna cofa e neceflario faper la figura deH’ofla,e nell’hiftoria di quefti Mu-fculi.Gia dicemojcome la Schiena fi diuidea in Collo, Spalle, Lombi, & Oflb grande, a cui fi congiunge il Codione,& parimentenotämo la forma, nella quäle quefteofla fi conglungeuano,& la figuraloro. Horbifognafapere, ehe la Schiena tutta,fin’airoflbgrande,fi piega in arco,fenza ftorcerfi da niun lato, & fi diftende, fi muoue dalati,&: i medefimi mouimeti fa il collo da per fe, öc i nodi de lombi fanno quafi il medefimo,che quei delle fpalle, eccetto che quelli fi m uouono, di-ftintamenteognuno, que delle Ipalle tutti infieme. Quelledifferenze de i moui-mentificonol'conojcoli perlediuerfeincafTaturedenodi,comeperlofitodemu~ flprmopaiode fculi;iquali fonoin tuttifedici,chefannoottopaia.aIlprimodequalinafcedelati schiZa. ^ corP° delquintonodo delle fpalle, iui, doue le gli incaflano lecofte,cövnprin-cipiocarnolo,löttile,& aguzzo,come punta di triangolo,&quindimontain obliquo, piu in su del mezzo del cörpo del quarto nodo deiriftefle fpalle. Et ha certi fili,che mötano nella medefima forma in obliquo,dalla banda di dietro verfo quel-ladinäzi,fin alloro terzo nodo,doue s’accoftanoquel dellvn lato a queldeiraltro. Perche al principio fta nel mezzo dellVn, Sc deH’altro, tutto il corpo del nodo, & dapoi fi vanno cögiungendo,äpoco,a poco,fin chearriuano alla parte dinäzi del primo nodo del collo,doues’in/eri/conoamedueinfiemecövn ßn neruofo, &a-guzzo,comelapütadVn ferro di Jäcia,nel btubercolo, c/ie dicemohauerequcfio b lib.j. ra. v. nodo in quefta parte,&č anchora in ccrto modo neü’ofiö della collottola,cäppref- m fo il buco della ichiena.Qu^fti due mufeuli,alcuni dicono,chesö quattro, altri fei; c fondati o in certi tili biächi,come righe,che diuidono ognun di loro,o vero cöfide J‘ °-‘ rädo 1 fuoi diuerfi principi j,& fini,che ha ognuno. Ma ne häno i fili certo cöto, ne fempre fono i medefimi,oltreche no penetrano tato,che diuidano i mulculi ; ne i principi) lärebbero duefoli, ma molto piu, perche ogni nodo haurebbeil fuo, & Vojjßtiolm. c°fi farebbero tre mulculi de nodi delle Ipalle, & fette del collo. Di modo, che o fi hanno da contareper due (come habbiam dctto,)op'er venti. Loftitio principal di quefti mufeuli e di piegare il collo,&: perconfcgücntc in certo modo il capo^oprä-doamendueinfieme,il pieganodiritramente verfonanzi j tuando vn folo,allato di quel,che tira^comelo dimoftra chiaramente il fito, figura, & fili loro; piegano Il/fcondopkio anchora quefti mufeuli i tre primi nodi delle fpalle.d 11 terzo, Sc quarto, nafcono, d ta.v. vj. ‘ ognuno dal fuo lato,con vn principio largo,& carnofo,d alla parte piu alta di fuori “ VIJ*G-ra-/ della prima cofta,di doue fi congiunge alla fchiena, inlino a doue li cöucrtc in car J-JJ* ^ta* M tilagine;&da quelto principio largo montano riftrignendofi a poco,apoco,& in- 11J* ‘ mä ferendofi nella parte di dentro de proeeffi de lati di tutti i nodi del collo; anchor Jmm chemalageuolmentes’attacchinoal primo; perchequandoarriuanoalui, fanno /Äffi vna punta,comedi triangolo; anzi amen due fono triägolari,odi figura d’Harpa. ^ prim0 lato piglia tutto il lungo dell’ofTo della prima cartilagine;il iecondo tutto illungo delcollo;il terzo dal principio della cartilagine della prima cofta,fin al pri mo nodo del collo, & quefto lato monta in obliquo verio dietro. I fili d’ognun di quefti mufeuli montano in obliquo,disu,in giü,comele corde d’vna Harpa,attac-candofi a medefimi proceffi, doue habbiam dettoinferirfi il mufeulo, ilquale ha vn buco,per doue diremo al fuo luogo pafiäre la vena del fegato, accöpagnata da llterXppttio. vna arteria.e IIquinto,& fefto mufeulo, che anchora ftanno, ognun dal luo lato, e ta. xiij. h cominciano dalla radice deproceil) de lati,del fefto nodo delle ipalle, al principio de procefii di dietro,& montano,nafeendo anchora de gli altri ein que nodi, delle medefime medefime fpalle,facendofi,a poco,a poco piü forti, &groffi, fin’aH’inferirfi fbrte-f lj.j. xx v. fig. mente* nella parte di fuori de proceffi de lati delfettimo nodo del collo, & dipoi vj. vn poco di mano in mano nella parte di fuori,di tutti gli altri proceffi de nodi del collo; be-Sd terzl.11H che nel Prim°.10 fanno Piu leggiermete,chc in niuno de gli altri. Et loffitio di que- Vofftio deifi-fti due mufculi,& de due paflati,e piegare il collo verfo ilati 5 oprando que da man condo, & terzo deftra,a man deftra;oprando que da man finiftra, a man finiftra; ma in tal modo, taio' che,fe tirano il terzo 6c quinto infieme,il piegano dirittamente; fe tira il terzo, &: •j. confcnteilqninto,pieganoilcolloaltrauerfoinnanzi; fealcontrario,lo piegano xiS'o ta verlo dietro. §II fettimo,& ottauo mufculo,nafcono^ognunodiloro,dellaradice 11 Vlart0 fAt del dirittamente verfo nanzi; oprädo vn folo,piegar!i verlo vn lato. Et e da fapere,che ^utn1e Pat0' fol quefti due mufculi piegano verfo nanzi particolarmete i lombi, & che le fpalle non hanno particolar mufculo,che le pieghi verfo nanzi; bene vero,che i due mu-feuli diritti del vetre aiutano alquäto(tirando il corpo aU’ingiü) a piegare le fpalle, 1 ta.xij. N. ta. j löbi.1 L’vndecimo, Sc duodecimo mufculo, fonoi piulunghi di tutto’1 corpo, il fefiopaio. qr 3&: nafcono,ognuno dal fuo lato,‘mdel fine deH’ofTo gräde, & tinifconoordinaria-m ta.xiij. L mete nel primo nodo delle fpalle;fe bene in alcuniioliho veduti motare fina! priti ta.xij. a mo del collo,faccedofi molto fimili aln quarto mufculo, chemuouela fchiena(il-qualdicemo nafcer dell’iftefTo oflograde,&c attaccarfi nel mötare a nodi de löbi,&: a i principij delle cofte,iui,doue fi feparano da proceffi de lati de nodi delle fpalle.) Perche qfto mufculo nafce del fin deprocelll di dietro delloflogräde,fecödo il lun go loro,& di tutti que de löbi,cö vn neruofo,fottile,& forte principio,che fta fotto quello,che fubito chiameremo il0 decimo terzo.Ma la P parte di quefto principio, o ta.xnjj. t chc nafce della parte di detro deUblTo del gallone,che e piu fofpefa in fuore,che i la P la mede, s t- gräde,e del tutto carnofa,& aguzza in puta,ne piü,ne meno,che fia qlla parte di queft’oflo.Da qfti principij neruofi camina quefto mufculo aU insu,facen-q la mede. R dofialquatocarnofbjtondo^lifciodidietro^ilfuolato^difuorisattaccajnel pafiare a proceffi de lati de nodi de lombi, faccendofi in quefta parte piu carnoio, öc tondo; ma nella parte dinanzi tra la fua parte grofla & carnofa, & la neruofa Sc fottile, lbttile,ci e vnar alquanto cupa,& lunga impreflione,che fifa nel decimo terzo mu r h med. tra*l fculo,di cui fubito parlaremo. Quefto mulcu lo, comearriua ali’vndccimo nodo Q. delie lpalle,fi fa alfai piu ftretto,& coli fi va riftrignedo a poco,a poco, fin’al primo nodo delle medefime fpalle,attaccädofi molto leggiermente ad ognuna delle pun. te di dietro de procelli de nodi Ioro,&molto fortemente a tutti i procefii de lati de gliiftefti nodi,mediati certe corde,ehe fi fanno comes certi anelli, ehe efcono dei- ite.xiiij.MM la parte fua dinanzi,& sinferifeono nelle punte di quefti procelli, & anchora nella parte delle colle,ehe fi congiungc a quefti procedi; ne piu, ne meno, che habbiam detto fare il quarto1 mufculo,che muoueil petto, ilqual dicemmogittarc vna cor-1 ta.xij.A da ad ogni cofta • fe ben le corde di quello montano piu in fuori, & nafcono dei lato di fuori, & quelle di quefto nafcono della parte di dentro,& montano in obli-L'oßtio del fe. quo verlo fuori,comc anchora montano i fili fuoi. L officio di quefti mu/culi e al-fio paio. zare,oindrizzareilombi,& lefpalle,dirittamete,fetiranoinfieme; verlo vn laro, iifettmo paio. pe tjra vn f0jau jj decimo terzo,&: decimo quarto,ftanno di fotto a i due pafiati,& u ta- Xi“i* T nalcono,ognuno dal luo lato,xdalla parte delfofibgrande,dal fuo mezzo fecödo x iamed. v il lungo,fin doue fi congiunge co galloni.Et fi come quefta parte lörmontädo fi fa larga,coli ne piu, ne meno, fanno quefti mufculi, finallarriuare a procelli de lati dei quinto nodo de löbi,nella qual parte fo.n piu larghi,che in niunaltra, & qu indi montano, attaccandofi anchora a procelli de lati, dognuno delfaltre offa de löbi, fin’ali’arriuare al procello di dietro dell^vndecimo nodo delle fpalle;nellaqual par Y k med*x tes’inferifcono con vn fineaguzzo. Quefti due mufculi fi cögiungono,Fvno all’al trOjdal principio alline, mettedoli ognun di loro fralo fpatio de procelli di dietro; tanto ehe non ci e altra cofa nel mezzo,eccetto il largo della legatura, ehe diremo nel leguete capitolo metterfi fra lVn procello, &c laltro.I fili di quefti mufculi mon tano in obliquo verfo dentro dalla punta de procelli de lati, & la radice de procefsi di dietro de nodi piu bafti,iniinoa tutto il largo della parte di dietro de nodi piu al-Voffitiodique- ti.L’offitio di quefti mufculi e,oprandoal paro, diftender la parte della fchiena,da fiopaio dimu. douenafcono,findouefinifcono;oprado vn folo,diftederla in obliquo, verfo quel Hiauo aio C^C tim'Z ^ ftuinto decimo,& decimo fefto mulculo,cominciano dalf3 vndccimo z fi med. Y ouauopaio. noc{0 dellelpalle,&:montanofin’al primo,abbracciandoper tutroil camino i pro a Ia,’7ie(^.aR“ cefii di dietro de nodi delle Ipalle. Quefti due mulculi Ion dei tutto carnoiijdc in- prc 0 tertelfuti di molti,& molto forti fili,& Ion fottili apprefib’1 duodecimo no do delle fpalle,come anche fono il decimoterzo,& decimoquarto in quefto luogo;ma mo tandoinsus’ingroflanoa poco, a poco, fin ehe arriuanoalb procello di dietro dei b lameda quinto nodo delle fpalle,doue fi fanno vn’altra volta piu grofii,& tornano a motare,affottigliandofi in tal forma, cheappreffo ilproceffo di dietro dei primo nodo delle fpalle,fon tanto grofii,come appreftoil procello medefimo cdellVndecimo. c Iamed. o Quefti mufculi empionoanchora lo Ipatio tragli vni, &gli altri procefsi di dietro, cögiungendofi in quefta parte Fvno all’altro,seza efterui altra cola nel mezzo,ehe la legatura,ehe fi diftede dal procello di dietro dei nodo fuperiore,al procello iftefi lo dei nodo inferioredaquafelimile a quella,ehe etra gli ftinchi delle d gambe,&e d ta.xv.fi.x\r. braccia.Hänoqfti mufculi i fili aflai piu diritti,cheniunaltro della fchiena,&:pciö T .. Uoffitio deWoi- la muouono dirittamente,fenza ftorcere qua fi nientea parte alcuna. Et Foffi no die :a'vl}' V tauo paio. quefti mufculi e congiungere i nodha’quali s’attaccano,& per confeguete difteder tut ta la parte della fchiena,aiutati da glialtrimufculi,deputati ai medefimo officio. Delle Legature de’tNjodi della Schiena. Cap. 2 5. Gl A habbiamo trattato delle Legature dei primo no do dei collo conia te-fta, & colfecondo oflo dei medefimo collo, & anchora della legatura di Letegaiwede' quefto fecondo con la tefta . Reftaci a trattare di quelle, che legano l’altre oft corpi de3 Nodi fa dellaSchiena, cominciando da quelle, che congiungono i nodi dei collo. E della schiena. tra i corpi dei fecondo, 6c terzo nodo,& nella medefima forma tra tutti gli altri corpi de nodi dei collo, non vna cartilagine (come dice Galeno) anzivnaale- a tau.xv. figv gatura di natura di cartilagine, chelegaquefteofia, fvnocon faltro, fenza efterui xxyiij. 3. h.i altra cofa nel mezzo. Nes’ingannealcunopcr vedere, che nelle vitelle, &capretti, R]R fi troua vna cartilagine tra nodo, & nodo 5 perche oitrea quefta, di cui hora par-hamo, fi rittouano cofi anchora ne bambini poco nati, come ne fopradetti ani- xnali(quandofonpiccioli)duecartilagini,cheftannofralegiuntedelcorpo dbgni nodo della (chiena,& nel mezzo dcllc duegiunte fta la legatura,ehe le congiunge, lenza hauere ncl mezzo tela alcuna, come facilmete, chi fi voglia, potra prouare. Si congiungonoanchora oltredi cio quefti nodi,medianti certefortiffimelegatu- Altre leg/trne. re,couerted’vn lubrico humore, lequalifiriuoltanotutto intorno dell’ofla della fchiena, &c (e bene fono afiaigroffe, & forti da ogni parte, pur piu chiaramente fi dimoftranodaamedue i lati dellaparte dinäzi, per efler piu große in quefta parte, ch’in niunaltra. Loffitio di quefte legature e da iu tare a congiungere tutteTofla Uofitio diaue-dellafchiena,& infieme non lafciar,chela fehiena fi difteda,oraceogliatroppo,& sleLegaime. iia eagione ehela Vena grande,&rArteria(chele fono acäto)fi rompano.Hanno cofi anchora quefti nodi altre legature, fottili, come tele, ehe empiono lo fpatio tra'l proceflo de lati deli’vn nodo,& quel deU’altro,& altre, ehe legano i procelli di dk tro,l’vnocoll’altroj lequali fi fanno piu grofle appreflo le punte deprocefti, & congiungendofirvneairaltrefannocome vna legatura, di natura di cartilagine, • ehe paffa pertuttoil filo della fchiena.Vi fono,oltre di ciö,altrClcgaturc,fcrtiFi,come tdc,ma molto forti,chcabbraccianolecögiunture,medianti lcquali i proceifi di fopradogniofloficongiungonoconquedifotto.Cieanchoraparticolarmete tra ogni nodo vna legatura alquantoroffa,non meno forte,ehe qual fi voglia altra dei corpojlaqual nafce della parte di dentro dei buco de nodi, per doue palla la mi-dolla fpinale,apprelTo alia radice de procefti di dietro, tra quelle, ehe montano, & calano,& finilcenel feguentenodo nel medefimoluogo j laquale non eineonue-niente dire,ehe nafce dal nodo piu alto, & finilce nelpiu baflo, oal contrario, percae d’amendue in vero nafce vgualmente. Reltaci folo vna legatura, di cui (fe ben nelVhuomo non fi ritroua) faro particolar ifietione, per efter molto conolciutada tutci.Hora hannoicanijbuo^&altrianimalijchealzanofacilmeteilcello, vna legatura,ehe comincia da lati delle punte de procelli di dierro,;del fettimonodo dei collo,& monta vcrloIa terta,lenzaattaccarfi ad altronodo alcuno, infino chear-riua ad inlerirfi nelati delle punte de procefti di dietro, del fecondo nodo dei me-defimocollo,Sein diauli animali arriua fin’all’oftö della collottola, comefanella pccora.Quefla legatura fta rauuoltain vna molto fottil tela,& pare fätta didue,per i fagionc cii certa imprelfionefonda,ehe fi fa in Iei,Iecondoillungo fuo,& e quelia, chccom nunalinentechiamiamocapeIli,laqualeetantodura,chein niun modo fi puote maßicare,&le Donne perbudadannoad mtedere alor figliuoli,che man giaudoia ta loro i capclU bianchi. 1 ' ' '-Si ' '■ ' i It De A^ufcuh, ehepiegano, ©* dijlendono il Comito. Cap. 2 6. a ra j ij z.ta. ^JeganoilGomitodiiemufcuIi.Ilapriniodequalihaduemoltoforti,&:diftin~ II pr imo mufett iiij.t. t. x tiprincipij.bVnodeltuttonemofb,&tondo,checominciadalIapartepiualta lo.cbepieg*tf vj. e i. t. v ij. deic collo della paletta della fpalla,appreflo la (pöda,od orlo dei feno, nelqual s’in- Gomm. K. t.ix. Q^t- ca{\a V no mero, & quindi camina verfo innanzi per di fotto d la legatura di quelta b*ta vj. m y cögi untura,ehe Tattrauerfa, & per vne feno, ehe habbiam detto hauere la tefta& c H.j. ta vj fi. collo del 1 ollo delfho mero,nella parte dinanzi;f Vn’altro,parte neruofo,partecar iiij. A no(o,& aflai piu largo,chel primo.La parte neruofa di quefto egrofta,& quafi tö~ d t.v.d e infi- da^ comincia § dalla punta dalprocefto di dentro della medefimapaletta,fimile en?ib.i-r. vi.fi. advn’anchorajla earnofaelarga,&:fottile,&nafcedel rerto dei proceffo finalia fu a vi. H i radice. Quefte due parti,fe ben Ion differenti, nö per cio fi feparano, anzi infieme f ca.vi.no fcendonoienzaattaccarfiairoflo-dcirhomcrofinpaflatoilluo collo,&:iuificon-gfinj'Eta*VI' Siung°noco*principi°neruofo,&dameduefifavnmufculo.Lapartecarnofadi h ta.vi. p quefto principio s3attacca ad vna1 afprezza,che habbia detto hauere in quefta par i lib.i. ta. vi. te loffodeU’homcro,cö vn fin largo,&alquantocarnofo^ma täto forte,che da oc-fi. vi. D cafioneadaleuni di pefäre,ehequeftoprincipio carnofofia vn mufculo daperfe, che aiuti ad alzareil braccio-Dapoi ehe fon cogiunti quefti due principi) ,& paffata quefta parte;, doues’attaccano, il principio carnofo di quefto mu feulo fi dilüiaal-quäto dallolfo delfhomero,& paffa per fopra Taltro k mufculo,che gli fta di lbtto, k ta.vi. rr. facendofitondo, &carnoiöinfinochearriuaapprelToalgomito,doue facendofi ta.viij.r pju neruofo finifee in vna grofla,1 töda,& forte corda, laqual il diftede fopra Ia co-1 la med. q giuntura del gomito,6c aiutato dal fecödQ mufculo, ehe gli fta di fotto, sin/enfee fattac- (attaccandofi alquanto alia legatura della cogiuntura) nella m parte di detro della m r.viij. dal fuo principio fin circa Ja meta della paLma. E t fuo offitio e diftender quefta tela,quando fti-liamo la palma della mano. Della Čarne, ehe firitroua n e Ha p ar te di dentro della M^no. Cap• 2$- SI ritroua nella parte di dentro della mano,per tutto il lungo delle quattro dita» & il ieeondo, 6c terzo articolo del pollice, & le polpe di quefte dita, chiamatc da ChiromantiMon ticelli,&:nel mezzo della palma,vn corpo,ilqual nella parte, che cuopre la fopradetta tela,fta quafi tutto tra efta, & la pelle. Quefto corpo nö c deltuttocarnofo (come fonoicorpi de mufculi) anzi biacheggia,comeceruella> o grafio neruofo,& e pieno di molti capi di nerui,& di certe vene, che’1 fanno parere tra čarne & grafio indurito,& ferue come per pauimento,o letto,a quefti nerui, bc medianti i nerui tutta la parte di detro della mano ha cofi eccellente fen tire. Serue anchora per confeguente a cio,ehe le corde,che piegano le dita, non fi am-macchino,battendo noi forte$olla palma. Serue piu oltrea far le dita vguali, em-piendo i voti delFoffa^laqual cofa aiuta molto, che meglio palpiamo cö la mano, De sfylufculijhe muouono le Dita della Mano. 29* a t.iiiij.0.t.v. yr* Vouonoleditadellamanovent’ottomulculilFprimodeqiialinafcecon Upimomufcn vn principio topdo,grande,& alquanto neruofo della b parte di detro della lo.chemuoHtit ß vb’’*sca'v,‘ tefta interiore dellofio deirhomero, di lotto al principio delc mufculo, ehe hab-c Y biam detto far la tela della palma;d & de i d ue m ufculi, ehe piegano la mano, 8c fin’al conuatirfiiuvna tonda corda, 8c tutte iniieme fi in- uokano uoltano in vna lubrica tela, &pa(Tano per § di fottoaqudia legatura forte, fimileg t. ii/j. 0 (per ia parte di dentro)ad vn’anello, laqualdicemmo attrauerfare dal proceffo dei quinto offb dei bracciale, final proceffo deli’ottauo. Paffatoil bracciale fi fcparano rvnadairaltraj&cpficamminanoinfino allarriuare allefeconde ofiadelledita, nelle qualis’inferifconojfacendofi piularghe,&: fottili,& diftendendofi per tutto il lungo loro.Et eda notare,ehe quando palfano per lo primo oflo delle dita,ftan co-uerte d'vna h legatura,che leattrauerfa,nafcendo da vn bito dell’offo, & faeeendo h Qutfta co& fine nell’altro,& faeeendo come vn punticello,o canale,fotto alqual e paffano ficu- no fi pub mo ramente,fenzaattaccarfia niuna parte,infieraecon altrc,1 che parimente diremo itraie piu di paffar fotto a loro,fenza potere trafuiare a partealcuna. Quefte corde di quefro pri mo mufculo,innanzi ehe arriuino al fecondo offo delle dita, fi di nidono, & per la c£ju rau.ui]i L'offittadeipn- lor feffurapafiala corda dei mufculo,chefegue. Lbffitiodiquefto mufculoepie- i c.Vj.y leBk™ ° 6 §are ^ ^econc^° °ff° delle quattro dita dirittamete verfo il bracciale, doue le corde fi congiungono.Ma e dafapere,che fi come loffodel dito picciolo e minore, ehe Taltreoffa dell’altre dita, cofi anchora la corda,ches’inferifcein Ini, e piu lottile,& il ft condo mu. nepiunemeno la parte carnofa, di douenafce. k Ilfecondo mufculo fta fotto *al k ta.v;.atsu fcuio, ehe piegct primo,&: vna picciola parte dei principio fuo nafce della111 tefta di den tro deU’ofto vij. c ilfecondo arti- dell’homero fotto al principio dei primo'; il refto nafce tuttodelia radice11 dei pro-1 r-v; 0 colo dei Pollice, cefio dinanzi dei maggior fufello, mediante laquale fi eongiunge all’oflbdelFhcv ™ t2'v'J* mero.Etdipoi ehe enato diquefta parte,fi fa dei tutto carnofoy& tondo, come it n ü j. t.vj. fi. primoi&cammina fin’alla meta dei braccio,tra’l gomito,&la mano^attaccandcfi vij. c nelpaffarefortementeal maggior fufello,apprefibilluogo,dclqual nafce la 0 tela, 0 t. vij. v o legatura, che empie tutto loipatio fra l’vno, &l’altro. Macome arriua vn poco piu innanzi della meta de fufelli, faccedofi alquanto pili ftretto,fi druide in P-quat- p t.vj. ß tro parti carnofe,ne piu,ne meno,che’l primojlequali (innäzi chearriuino al bracciale) ficöuertonoin quattro cordeneruofe, tanto piugroffe, che quelle del fo-pradetto,quanto quefto fecondo mufculo e piugroflo di lui. Quefti mufcitl 1 fono inuoltiin vna molto lubrica,&humida tela,piuroft^cheniunaitra, mediante la-qualeftannoattaccati,&:cofipafTanofottoaIIecordedelprimo,per dilbttoh^le- q t.üjj. t gaturaintrauerfata, chehabbiamodettoeftere nella parte di den rro dei bracciale, fin’alla palma della mano,&iuis’appartano vgualmete,i’vnadaHaItra(comci2ab-biamdetto far quelle del primo,)&faccendofi tonde vanno pari mente,ogn una al fuo dito,per di fotto le corde dei primo mufculo. Et per tutto il lungo dei pruno oi-fo ftanno quelle dell’vn mufculo,& quelle deil’aUuo,legate con vna med elima legatura-,ma innanzi ehe arriuino al fecondo offo(doue queWe de\ primo s inienfco-nofaccendofi alquanto piularghe)fudibifogno, (acciochequelle di quello fecondo palfafrero)chele corde dei primo fi rfendeffero (come dicem mo) molh adovn r Nene mane marauigliofoartificio,&cofi per mezzoloroefcono lecorde dei fecondo mufeu- ddh ra. iiij. lojcamminando fin’al terzo offo delle dita,nelle quali smferifeono. Et fi come nel & v. bracciale &nel primo ofio delle dira quefte corde paffauano fotto vna legatura, cofi ne piu,ne meno,quelleche paffanoper lo fecondo ofio,camminano per di tot tovrialtra fimi le,ehe cuopretuttala parte di dentio delle dita fenza attaccarfiin, modo alcuno alie corde:, quel, chenonfanno nella palma della mano, nella quai parte,quefte corde häno, ognuna la fua par ticolar tela, ehe lor fiattacca, medianti certi fili neruofi. L’offitio di quefto mulčulo e piegare il terzo articolo delle quar-L'offitiodlque-tro ^ta-s ^terzo mufculo,al miogiuditio, e molto diflinto dal fccödo; ma nö per f ta.vj «. r.v. t ßofecondo mu. cio toglioa niuno,che non lo conte per parte del fecondo-ne meno vieto, ehe non ta. vij. b b. fcuio. diuidanoquefto lecodo in cinqueparti car.nole,&confeguetemente in cinque cor ta,VJ‘E jiterXomufcu- de-con quefto,ehe mi lafcino per adeflo chiamarlo il terzo. Hora nafce quefto mu fcuio co vn principio carnofo,& todo,del maggior fufello dei braccio,apprcfto do ue fi1 feparadal minore, &apprelfo ilfoftetto dei maggior fufello, in che s’incafta la tefta del minore,& dipoi filtedefopra ii minor fufello nafcedo fempre da tutto r % il lüngo diquello,& principalmetenafce da quella parte,oue la u legatura neruola nvt^nj. g (cheempiequellofpatio^heetrae’diiefufelli^nafcecominciädodal minorfufel io;dalla qual legatura piglia anchor quefto tn uiculo parte del fuo princi pio. Et in quefta forma camina verfoil bracciale, diftedendofiseprefopra illato piu alto dei fecondo mufculo,fenza attaccarfi aquello (eccettoapprdlblecongiuntiira dei go wiito)piu particolarmente di quello, che fbglia congiügerfir vn m ufculo alfaltro. Et x t.vl.i Et come arriua al bracciale,fubi to fi couerte in vna x corda t5da, couerta dvna lu« y lamed.s forica tela,diuerfa da quella,chein qfta parte cuoprele>corde dei fecödo mufculo, z uni' & pa^ap fotto jaiegatura intrauerfata dei2 bracciale,& perlalegatura,che fta a cäto la radice dei dito pollice 5 nella qual parte habbia detto hauere loflo dei brac-. a ciale, (ehe foftiene il dito pollice) vn fofletto a qfto effetto neceflario,verfo il qual 2 t'S. fi ftorce, & pafia nafcofamete tra laacorda, ehe piega il primo olfo di qfto dito,& qlla,che piega il fecödo, fin’aHarriuare al fecödo oflö del dito,-per tutto il lungo di cui pafla fotto la legatura detta, finall’arriuare al terzo doues’inferifcefortemete, faccendoii alquanto piu largo. L’offitio di qfto mufculo epiegareil terzo aiticolo Voffitio delttr del dito pollice.Dopoa quefti tre mufculi,nefeguono tredicij dequali,ad ognuno mufculo cht deprimi articoli di tutte le dita ne feruono due, al fecödo articolo del dito pollice b t.viii.pref- tre. Di queili, che feruono a gli primi articoli, que delle quattro ditabfon guafi del mufculi. foal a tutto carnofi, & väno diritti fecödo il lügo della mano, attaccädofi all’ofla del fuo < pettine,in(ino all’arriuare alle dita, doues’inferifcononelatidelleprime ofla loro. Ma de i due,che feruono al dito picciolo,cl’vno nafee della parte piu alta del lato di oprimo,cbefit fuori dell’oflö del pettine, che foftiene il medefimo dito, cö vn principio carnofo, “fjJ dt1° col quales’attacca anchora alquäto al bracciale, &: quindi va diritto mantenedofi tte fempre carnofo,fin’al primo oflo del dito,doue fi conuerte in vna corda alquanto larga,cö la qual s’inferifce nel lato di fuori del fuo principio,alquanto verfo in den d Iame.pref- tro. d L’altronafce dal lato di dentro dell’oflo medefimo appreflbil bracciale, &: H fecondo. *°al * quindi va fra qfto oflo &: quel,che gli e appreflo,mätenedofi fempre carnofo final primo oflo del dito picciolo,doue fi cöuerte in vna fottil tela, che s’inferifce nel lato di detro di qfto oflo. L’oflitio di quefti due mufculi e, oprädo al pari,piegaredi-rittamete il dito picciolo; oprädo vn folo,piegarlo alquäto in obliquo, verlö quel, chetira.Et il medefimo,che habbiam detto di quefti duenuiiculi,fi deue intedere de gli altri, che ftanno tra l’ofla della palma, che feguitano. Di modo che tra ogni seimufculi,che e t. viii. Y due oflä ftäno due mufculi,&e quel,che i.a nel lato di dentro deU’oflb,che foftiene >*«** trt il dito indice,nafee del lato di detro di quefto oflo, piu verfo la palma, che verfo il it<*' pettine,rileuadofi alquato,comefaanchora tutto il refto de mufculi,che piegano i primi articoli.Qucfti mufculi fon’otto,& tre,che habbiamcontato, che fön vndi f t. yf». rab. ci, feguefubitoilduodecimo.f II qual nafee della parte di fopra della legatura in- Due Mufculi, iui.i trauerlata del bracciale,co vn principiocarnofo,&diftendedofi per tuttoil lato diche & detro del medefimo lato, fi matiene fempre carnofo, firi aU’inferirfi quafi tutto in 0 quefto offo, & il fuo refto nel fecondo articolo,benche molto ofeuramete. L’offi-g t.vi x.t. vii. tio di qfto mufculo,edipiegare il primo articolo del dito pollice.S 11 decimo terzo 1 e fotto a quefto,& e piu picciolo di lui,& nafee deiriftefla legatura intrauerfata del bracciale,& anchora da quello oflo del bracciale, che foftiene il primo oflo del dito pollice,fenzapafiar piu in Ja della metä-Suo offitio edi feparar qfto dito dall’al-tre dita, &piegareilfuo primo articolo. Et e da notare, che qfto mufculo,& il paf-jfato,fanno vna polpa di carnealla radice del dito pollice,che e quella,che i Chiro-h ta. vii. xiii. manti chiamanoil Monte di Venere, odiMarte.h II quarto decimo, quinto deci- che pie gm- j. 2.j.iau. jno^cJeQruofefto^npiudifFerentiinfitOjdique^hepieganolequattroprime no,Jecon *• ofla delle dita,che nö fanno e’ due,che piegano il primo oflo del pollicejperche ql-li,che muouonole quattro dita,ftan diritti fecödo il lungo della mano; queili,che piegano il primo oflö del pollice, väno alquäto in obliquo, ma ftäno alquanto in-trauerfati. Perchenafcono tutti della palma della mano, vn poco piu innanzi del cerchio, che fa qlla riga, che circonda tutta la palma del dito pollice, chiamata da i t.vii.i Chiromäti la Linea della vita.1II primo di loro nafee cö vn principio largo,& al- quanto intorto, dell’ofiö della palma, che foftiene ildito di mezzo, vn poco piu in giü della tefticciuola deH’ifteflb,che smferilce nel fofletto del primo oflo del dito ifteflo,& di poi möta faccedofi carnofo, & alquäto piu ftretto, infino aU’inferirfi, cö vna corda come tela,nel lato del fecödo oflo del dito pollice, che rifpödcairin-k tii.z dice,alquäto piu in detro,che in fuori.k II fecödo nafee fubitodietro a qfto, cämi- iiMuftulcdeä nando verlö il bracciale,cö vn principio fottile,& neruofo,&largo,di mezo nftei- mo^my che fo oflbjdi cui nafceil primo, &c anchora pigliavn poco di principio dairofio della nuoue u du* palma,che foftiene il dito picciolo, & quindi,faccedofi fubito carnofo, va ad in Je- 1 lamed-3 rirfi nel mezzo della parte di dentro del fecondo oflo del dito pollice. Jlterzofra appreflb a quefto, dal lato di fotto, 8c nafee nella medefimamaniera, con ^?n prin-r jMatSak K cipio 11 AtcmoJtUi-mo. Il decimo otta-uo. ll decimo nono tipio largo,della radice dell’offo della palma,ehe foftiene il dito picciolo, apprefla il bracciale,&: quindi camina in obliquo verfo ildito pollice,fin’all’inferirfi nel lato di detro dei fecödo offo di quefto dito,alquato verlb la bäda dinäzi. L offitio di quefti tre mufculi,oprädo tutti infieme,e piegare fortem ete il fecödo articolo dei dito pollicejoprädo il primo folo,muouerlo in su alquato verfo lindice; oprädo il fecödo,muouerlo verfo le dita di mezzo- oprädo il terzo, muouerlo verfo il dito picciolo, Quefti tre mufculi infieme co tredici paffati fanno lcdici,i quali tutti fer-uono,come habbiadetto$a piegarele dita.m II decimo fettimol ordine,& il primo m ta.ii.v.r.fr. di que,ehe ftedono le dita,nafce co vn principio,mefcolato tra carne & neruo,& al VI*. quäto largo,11 dalla parte piu alta dellateftadifuori,dell’oflb deU’homero,&quindi ' icede faccedofi grade,& carnofo,& quafi todo,per mezzo del braccio,fra e due fu-felli,tätochegiüge al fin dei minorepreflo al bracciale; doue faccedofi piu ftretto ° 0 t.ix b fi fparte ordinariamente in tre,& rade volte in quattro parti carnofe,& corte, 11011 molto diuife,& couerte d’vna ifteffa tela,& attaccate con certi fili neruofi, & fotti- li.Ma fubito,che fi foparano dal corpo dei mufculo,fi couertono,ogni parte in vna corda, &tutte infieme pafianoP pel feno,ehe fi fanella parte di fuori dei minor p Ei.tvLßg. fufello, vicino a doue fi cögiuge coi maggiore; nella qual parte tutte quefte corde vii-i > io.no inuolte da vna legatura intrauerfata,fatta particolarmete per quefto. Paflata tal legatura arriuano al bracciale, & fubito s’allargano & fi feparano, 1’vna dallal-tra, vgualmete,& cofi cäminano feparädofi ogn’hor piu,fin che arriuano alle quat tro dita; doue fi fanno molto piu larghe,&:fottili,& s’inferifcono nella radicc del primo oflo dögnuno delle dita,& cofi fi ftedono per tutto il lungo dell’ofla. Qu e-fle corde ordinariamete fon tre, che s’inferifcono in tre dita, & rariffime volte ho veduto,che vada corda alcuna al dito picciolo.Ma, in che modo qfte corde fi me-fcolino nella dita,colle corde de gli altri mufculi, allhor fi dira, quado tratteremo de mufculi,che feparano le quattro dita dal pollicet II decimo ottauoe molto fot ix.® c.x.r. tilc,& lungo,& e attaccato coi lato di fotto del decimo fettimo, per tutto il lungo de fufelli del braccio,& nafee della tefta di fuori dell’oflb dcll’homcro, tra’l principio del decimo fettimo,& quel1 dell’altro nmfcuIo,che diremos inforirfi nellöfiö r t.;x A della palma,che foftiene il dito picciolo, Sč diftendeil bracciale. Quefto m ulculo, f Ja med.d comearriuaalbracciale,fidiuidein duecorde,chepafiano per *lo feno commu- c ^a‘ ne alli due fufelli,& s’auuolgeno colle “legatureloro,fin chepafla il bracciale, & di tv‘|a poi ordinariamente fi feparano fubito,& l’vna va al dito picciolo,& l’altra all’ An-nulare,inferedofiognuna nel lato di fuori, (alquäto verfo dietro') delprimooffo del fuo dito,con vn fine fottile,6c largo,come tela *. beuche ta\ volta vanno amen-due al dito picciolo.L’offitio di quefto mufculo,dice Galeno effere di feparar quefte due dita dall’altre: mä non pareame cofi,per eßerilfito diritto,anzi credo, chelediftenda.Nafcono dal proceflo di fuori del maggior fufello, che fi congi unge allaparte di dietro delloflo dell’homero,infinopreflb al bracciale, trcmufculi dirittamente,l’vn dietrol’altroji quali tutti ftan fituati in trauerfo.x II primo di lo- x t x n ro (che e in ordine il decimo nono) nafee del maggior fufello,paft^tala fua meta, verfo il bracciale,con vn principio carnofo,& largo,& dipoi fi fa vn poco piu ftretto caminando,& montando verfo la giunta del minor fufello,apprefloil bracciale,fi diuide inMue parti carnofe, che fanno due mufculi diftintg la piu ballä delle t x 9 qualifaii decimo nonojla piu alta diremo fareilventefimo primo. Et anchor che quefti due mufculi habbino vn medefimo principio,ho voluto (pparlar piu chia-ro)diftinguerli,chi vorra cötarglip vno,potra far, co me gli piacera. Hora nafee q-fto decimo nono mufeulo nella forma detta, & monta in trauerfo final proceflo deiminorfufelIojma,innäzichearriuialui,fidiuideinzduecorde,lequaliattac- z t.x.p q cate infieme,& infafeiädofi in vna legatura, fatta p qfto effetto,paffano p,vn feno, che per lor fi fa particolarmente,nella giüta del minor fufello.Paffato qfto luogo, fubito fi feparano,1’vna corda dalfaltra, & la piu alta camina verfo il dito indice,la piu baffa verfo quel di mezzo, & amendue s’inferifcono nel lato di fuori delle prime offa di (Jfte dita,alquanto verfola parte di dietro, & delle volte amedue le cor- ^ de s’inferifcono nel dito indice.Et e da notare,che le corde del decimo fettimo^e-cimo ottauo,& decimo nono mufculo,fe be ordinariamete ferbano l’ordine,det-to,molte volte s’allargano & diuidono in piu ramufcelli, mandando la corda del-r vn dito,vn xamufcello all’aItto,&al cötrario, mefcolädofi in diuerfi modi l’vno coll’altro, €oll’altro,fenza ferbare in cio ordine alcuno.L’offitio diqtrcfio decimo nono mu-fculo e cögiügereil pollicecoll’altre dita, & feparare rindice,&quel di mezzo dal pollice^come moftra il fito intrauerfaro,che hanno,&gfi intertefsimeti delle cor-ä ta.jii.qj.ta. de loro.a II ven tefimo mufculo e molto corto,& fortc;& nafee dal quarto offo del- iiXe,efmom» iiiu«ux.h la palma,appreflo il bracciale,cö vn principio carnofo,& cofi fcende per Io lato di fiuio che mut. fuori del medefimo offo alquäto verfo la banda di dentro della palma,&: faceendo »eiebit#. la figura d’vnforzojs’inferilce nel lato di fuori del primo offo del dito picciolo, cd vn fine fottile,&neruofo,Lof}itiodi queflo mulculoe feparare il dito picciolo da b t.i.d.t. ii.e. gli altri.b II ventefimo primo equellaparte,che habbiam detto efferdiftinta dalc tiwntefimopri t.ix. f.t.x.o. decimo nono,& nalce della meta del maggiorfufeilo fecondoil lungo,dalla parte m0‘ c t.xpU* ^Lia di fuori,appreflb la legatura,o tela,chefla fra i duefufelli,& cämina in obliquo, (comchabbiam detto) verfo il minorfufelio. Mainnanzi chearriui alla fua giüta appreflb il bracciale,fi cöuerte comunalmente in vna corda quafi tonda,la quäle c d t.xi.Ai inuoltacolla legatura,che habbiä detto fafciarla corda d del quarto mufculo, che c ii.i.r.vi. fig. diftede il bracciale,& pafsado per l’ifteflbe feno, che la fopra detta, s’allarga fubito, vij.iche s’inferifce in lui, & perciö fi potrebbe benche cötare tra quei,che’l muouono,come piu in giu dire-mo.Reflaci a cötare d’altri fei,che muouono 1c dita da lati,de quali due feruono al n taliUtah ‘dito pollice, gli altri all’altre dita.n II primo de due(chenafcendorordine eil ven- iiventefimoter iiL.j« " tefimo terzo) nafee dalla parte di dentro deirofla del bracciale, che fuftenta il dito pollice, con vn principio neruofo,&: fubito fi fa carnöfo,&camina,fin’aU’inferirfi nel fecödo offo del pollice,con vna fottile, & larga tela. Queflo mufculo, infieme e t, vi co ° e due,che ftäno fotto a lui,&piegano il primo articolo del pollice,fanno quel- la polpa di carne,che e nella palma della mano,appreflb la radice di queflo dito. L’offitiodiqfto mufculo e fuiareil pollice dal l’indice,aiutato dal vetefimo primo. Et e da notare, che quefto mufculo folo tra quei,che muouono la mano il gomi P ui.dt.ix. to,parpiu liuido^il che caufa vna molto groflatcla,chc’lcuopre.PIl fecödo di quei, llventefim» g.t.x,t.t,xi. cheferuonoalditopollice,(&:einordineilventefimoquarto)nafcedalla bäda di qxart* detro dell’oflb della palma,che foftiene l’indice,cö vn principio carnofo, che fi di* ftede fecödo tutto’l lu^o deiroflo,& finifee in vn fine carnofo, il qual s’inferifce in Ki tutto futfo illato di fuori del primo offo dei pollicc;& infiemc manda vna fottile,&:larga corda,alia radice dei fecödo ofio. 1 fili di quefto mufculo lono in certa guifa in-trauerfati,& camminanodal bracciale fin’al pollice^dalchee luo offitiocongiun-iUeuJimoatn gere il dito pollice alfindice, aiutarodal ventefimo primo. ^ II ventefimo quinto, q ra.y.o u.ta» io^ventefimofe ventefimo fefto, ventefimo fettimo,& ventefimo ottauo, ehe coniungonole dita Vl*rm ßoyvefeßmofei yerfo il pollice,aiutando a diftenderle,fon fottili, & carnofi, & fono attaccati alie timo,& vente- qUattro corde dei fecondo mufculo,ehe piega il terzo offo delle quatro dita,ognu-fimootwte. aßa fua,nafcedodella tela,ehe fafeiale fopra dette corde 5 &C nel paffar pel leno* ehe habbiam detro farfi nella parte di dentro dei bracciale,fotto la fua legatura in-trauerfata,camminano attaccare,ognuna,al lato di dentro di qnefte corde, infino all’inferirfi nel lato di dentro della radice delle dita,montando fin’al congiungerfi colle corde ehe diftedono le dita. Häno anchora quefti mufeuii vna particolarita, ehe non nalcono d offo alcuno,come ne anche que de gli occhi. Hora fono i Mu-feuli,ehe muouonole dita,in tuttoVetiotto,de quali Quattrolediftendono,Sedir , ' t ci le raccogliono,& Otto le muouono da lati. De <£Mufculi,che muonono U Mano fopra ilbracciale.Cap. $ o. Mufe** Tt jr vOVONO la Mano quattro Mufculi,Ila primo de quali e attaccato al lato a tili.z. radii UMitn***9 dVi di fotto b de mufculi,che nafcendo dal gomito vanno a piegar le dita- & na- a.t.nh. s.c. fce della ctefta di dentro dell’homero, appreffo il gomito,convn principio tracar- 3. nofo & neruofo,& dipoi fcende attaccandofi a tutto’1 lato di dentro dei maggior v ^ ' fufello,& quafi alia meta di quel di fotto,fopra il qual noi ciappoggiamo, quando c vii.fi. feriuemo,fecondo il lungo dei fufello, attaccandofi fortemente a quello, princi- vi.» palmente nella parte piu alta appreffo il gomito.Ma arriuando al fine di quefio fufello, vnpocoinnanzi dei bracciale, ficonuertein vna d forte, &alquanto topda d t-mi-w’ corda,la quale vaaccompagnata da alcuncfibre di carne final bracciale, & di poi fi fa dei tutro neruoia,inierendofi fortemente nele quarto ofio dei bracciate^čk nel e ^ primo dellapalma.La corda di quefto mufculo no ha parr/colar legatura, ehe 1’at-trauerfeal pafiar dei bracciale,ma fta inuolta co quella tela commune a tutti e mu fculijla qual cötaremo tra lelegature,che lono tra’1 gomito & la mano,perche le- c x\ At,7 « llfecenAoMu- ga fortementeilbraccialecofufelli/llfccondomufculonafceanchora dcl tuber-jeuio, chepieg* C0}0 di dentro dell’offo dcirhomero,vicino al gomito,appreffo il fopra detto mu- e Um me. fculo,& § quello,che habbiamo detto far la tela della palma della mano, & quindi g t-iii- Y camina alquato in trauerfo verfo illato di fopra11 dei primo,chechiudele dita,paf h fando la maggior parte fotto di lui,&attaccädofi al minor fofcllo. Etinnanzi ehe arriuealbracciale^cöuerteinH’nacordatödajCheparechefinilcanel bracciale, . ... apprefiola radice del dito pollice,per efiercoucrta dal mufculo,k čhcfcparaii dito j, t pollicedairindice,&dalidue,chepieganoilprimoarticolo di quefto medefimo dito. Matolti via qfti mufculi,manifeftamete fi vede, che e palla per la parte di detro dei bracciale fiffalfoflb della palma^rhe foftiene il dito indice^nella cui radice s’inferifcejfaccedofi piu largo,& attaccädofi fortemente a quefta parte nel la1 lega-1 t. ii». s ilierty tura intrauerfata dei bracciale. A m quefti due mufculi,ehe fono nella parte di den- m ta-1 '•Y-ta* tro,ne rifpodono altri due in quella di fuori-il primo de quali(chee in ordine il ter- n zo)nafce della radice0 dei tubercolo di fuori,della parte piu bafiadelfofibdeirho- fi.vi.p mero,appreffo il principio0 dei mufculo,che habbiä detto diftedereil dito piccio- o mx.o lo,piu appreffo dei maggior fufello,che niuno di quäti nafcono di quefto tubercolo detto^ per laqualcQlanafce anchora in parte dei proceffofuo di dietro,chechia-miamolapüta dei gonaito. Quindi fcende attaccädofi allato piu baffo della bäda di fuori dei maggior fufello,tra’1 P primo,ehe piega il bracciale,& quel, ehe diftede p t.x.xii. a ’ il dito picciolo,finprefibalbracciale:doue fi cöuertein%ia toda corda,ehepaflap q c,ix.d lo feno,ehe e nella giura del maggior fu fello,appreffo il lato di dentro rdel proceflo r Ji .Vra- fuo,fimileadvnpuntaruolo,fafciato co vna legaturas’intrauerfata;la quäl folacö f ^ taremo traie proprie dei maggior fufello. Pafiäta quefta legatura cammina per fo- t Uot. Ut. prailbracciale,faccedofi,dimanoin mano piu larga,fin’ali’inferirfimolto lötano t.iii.b.t.ix. dal bracciale, nelfoffo della palma,ehe fofuene il dito picciolo.1 Laltro mulcu lo yt-x-ftxf. della parte di fuore(che ein ordineilquarto)nafcecovnu principio alquäto largo t xiY'° dairoffodeiriiQmero,vn pocopm in sii dei tubercolo di fuori delfifteflo offo, ap- x lib.i.ta. vi. preffoilgomito,iui,douehabbiam detto hauere vnaxrigarileuata,&:aguzza.Et fi.vi.Q. quindicamminafaccendofi carnofo,&diftendendofifoprailminorfiifello,fin y t.xi.k quafi la fua meta^doue fi conuerte in vna forte corda, che fubito fi parte V in altre due tonde,benche alquanto piu large,che groffejle quali fcendono,fenza fepararfi riotabilmente 1’vna dall’altra, dirittamente per iopra il minor fufello,caminando verfo la fuagiunta,che e apprefloil bracciale5 nella qualpartediuidendofialquan-Z lib.i. ta. vi. topiu (febenpoco)rvnadairaltra,paflano,ognuna,perzvn feno, ehe per quefto fi.vu.st ejffettofifanella dettagiunta,per di fotto la legatura, cheabbraccia parimenteil a t,x,° mufculo,3 che muoue il dito pollice verfo rindice.Paflatachehanno quefta lega- tura,diuidendofi alquanto piu, s’inferifconoA’vna nell’oflo della palma,ehe foftie neil dito indice^raltra in quel, ehefoftienequel di mezzo. L’offitio principale di Vcffitio di qt*e-queftiquattro mufculi,non e (comediceil Vefalio)diftendere, & piegare princi- fimu/odi. palmenteil bracciale,poi che non finifcono in lui ^ anzi i dueprimi feruono a pie-gar principalmente la mano,nella qual sin feri (cono, & per confeguente il braccia-leji due vitimi feruono a diftenderlajoprando alparo, dirittamente $ oprando hor 1’vno hor l’altro,fanno il medefimooffitio,ma piu verfo il latodi quel,che tira. Aiu b M*i.b.t.x.k ta anchora a quefto quellaparte del mufculo b ventefimoterzo di quei,chemuo-uono le dita,che habbiam detto inferirfi nell’offo del bracciale,ehe foftiene il dito pollice.Et e da notare,ehe medianti quefti medefimi quattro mufculi fi muouo-no anchora la mano,& il bracciale da lati jperche tirando quel di dentro, & quel di fuori,che rifponde äl dito pollice,& confentendo gli altri due, mouiamo lä mano verfo il petto5ma oprandoi due,che rifpondono al dito picciolo, &: confentendo i fopra detti,mouiamo la mano in fuore. Aiutano cofi anchora quefti mufculi) anchor che il Vefalio dica di nö) a voltar la mano insu, & in giü,oprando fuccef-fiuamente 1’vn dietro raltro,come habbiam detto farquei dell’occhio. De &7ldufculijhe njoltano il minor Fufello in su> & rngiu. Cap. 3/. a li.ixap.xx. j—1 HI haura in memoria il modo, in che habbiam detto a nel primo libro con-V_> giungerfi il minor fufello all’oflo deirhomero,facilmente potra intendere, co me fi muoua in su,& in giu,fenza cheil maggiore,o l’oflb dell’homero fi muoua-no, & anchora come al mouimento fuo fi müoue tuttala mano. Hora muouo-no quefto Fufello quattro mufculi^da quali due feruono alla parte di fopra appref-fo il gomito^öc due a quella di fotto appreffo il bracciale. Et di quefti quattro mufculi,due ftanno nella parte di dentro, & altri due in quelladi fuori ^quedi dentro , b r vii x.tau. voltano in giu,quei di fuore in sü. IIb primo di que di dentro (che e fituato ap- n primo muß- vüi.s * preflo il bracciale) e tuttocarnofo,&nafee d’appreffo il lato di fuori del maggior culo. c ta. vi /®-t.vi. fufeüoiecondoillungofuo,con vn principio largo,attrauerfandodirittametefin 2 * .. f al lato di dentro dei minore,nel qual s’inferifce cö vn fine,fimileal prinripio.Que- > r 'iii ä.r.iiii! ß° mufculo e quadro,& ha tutti quattro i lati vguali,& nel mezzo e alquanto piu L t.v.k. t. vi groflb,che da lati,& fa come vn guancialetto allec corde, che paflano a chiuder le A»t.vii. y. r. dita.I fili di quefto mufculo vanno dirittamente dal principio al fine, et per cioe ix.x.t.x.e.r. fuo offitio,tirando la parte del minor fufello(che e appreflb il bracciale) verfo den c t xi a tro,vo!tare il detto minor fufello in giu.d II primo mufculo di fuori, & lecondo di u ftconAt, f t.vi.u.t.xii. que, che muouonoil fufello,e differente dal primo in fito, figura,&grandezza5 b perche com incia dal lato di fuori dell’offo deirhomero( vn poco piu in su, che’ 1c g li:i.t.vi.fig.quart0jC[1ediftendela mano, quafi alla quarta parte delloflojcon vn principio fala • Ver lar§° et carnofo;& quin di fcende( faccendofi piu largo, & forte) attaccato al lato h t.i c*a.ii.f. di fuori del fopra detto quarto mufculo,che diftede il bracciale.Ma comearriuaal t.iii.v.t.iiii capo del minor fufello,appreflb il bracciale,fubito fi conuerte in * vna cordalarga, yt.v.i.tvi. come tela,mediätela quäle s’inferifce nella» parte di fopra della giunta di quefto viii r tau! minor fufello,diftendendofi alquanto a detro.L’offitio di quefto mufculo e di tira xiiiLf re la parte di fötto del minor fufello,appreflb il bracciale,in fuore, & per cöfegue-i lib.i.t.vi.fi. te voltar tutto’lfufello.hIIfecondodiquei di fopra,&terzo in ordine comincia vii.fottola dajia radice del tubercolo di dentro deiroflö deirhomero,& dal latodi dentro del iiter^e. k uxii.etau maggiorfufellojiuijdoueficongiungecolminorejcon1 vn principio forte,&car-xiii.g noloj&quindi monta allai in k obliquo verfo il lato di dentro del minor fufello, K 3 nel siel qual s’inferifce,con vn fine parimetecarnofo, vn poco innanzi dei mezzo dei fufcllo.Da quefto fin carnofo nafce vnaltro capo neruofo, il qual fi diftende verfo ii mezzo dell’ofib^fecondoil lungo,inferendofifortemente (per tutto quello fpa-tio)al lato di fuori di quefto fufello, in1 vna afprezza, che per quefto eftetto hab- \ i,.j. t.vi. fig. biamdettohauerequeftoofloinqueftaparte.Quefto mufculo volta il minor fu- vii.iu 0 fello aU’ingiu,tirandolo in dentro.m II quarto mufculo,chefta dalla parte di tuori, m ta- A* & e quafi fimileal fopra detto in figura,& fito,nafcendalla parte di fuoridella lega tura,che circondalacongiunturadelgomito,&anchelapütadelgomito,& quin- n ta!xii!c di cammina montando verfo la parte dinanzi,in finoaü’inferhTi del minor fufel- o ta.xii. pref-lo,° apprefio il fin del terzo,con vn fine meno neruofo,& largo,ehe quel dei terzo. lo e Ht e da notare,ehe quefti due mufeuli,& il primo, non finifeono in corda, perefier L'offitio del molto piccioli.L’oftitio di quefto quarto mufculo e voltareii minor fufello in sü, quarto mufeu- tirando la partefua di fopra in fuori in obliquo,di modo, che que’di dentro il vol-lo, che muoHc tano in su,quei di fuori, airingiu. lamano. ^ P 7 2. ‘Delie Legature de Fuß Ili del rBraccio£$ delU Mano. Cap 3 niuerfeforti di f-p-i RA le Legature de Fufelli del Braccio, & della Mano, alcune legano 1’vn oflo Legarnt. J collaltrojalcunaltrefoncomeguardiadeeorpi,eheftandi fotto loro,& come vefte de mufeuli ehe nfafciano;alcun’altre abbracciano,& cogiungono le corde ali’ofla in tal modo,ehe per gran forza, chefacciano,nonpofiono disluogarfi. Benehe delle tele,chefafcianole corde,habbiam fatto particolar mentione parlä-QueBe.eheai- do de mufculi,che moueano la mano.3 Ma qlle,chefon come difefa & aiuto, ehe a Molte di q-bracciano le je corde nonefcano delfuoluogo,ftan tutte intraucrfate,&fonoafraiffimeJ&; vna ^5 legature eovde de mu- ^ j joro OCCUpa tutta \z parte di dentro di tutte le quattro dita, &c vnaltra fimile a 4Pnd]e° quefta fi diftende final fecödo oflo del pollice, & anche quafi fin’al terzo.bSc ne vc- figure p ef-de parimete vn’altra nellapartedi dentro dei bracciale,intrauerfata dal quarto fuo ier moltoiot oflö,infmoalquinto,laqualabbraccialecordedemufculiditutte le dira.Quefta tl11*... corda elarga,&piugaoiiarda,cheniunadeiraItre5iiianö tocca e due fufelli,neme- ü no folia della palma. Si vaggono della medefima forma nclla parte di fuori dei. braccialecfeilegatureintrauerfate,perlequalipafranocomepcranelli,lecordcde „eiia mufculi,che aprono le dita.Quefte legature tutte per la parte di fopra paiono vna tJ.,‘ &c0 fola,löga>quäto eil largo de due fufelli;ma,cÖtandoiediligentemete, iubito fi veg queih nume gono come fei anelli,che feruono a mätenerele fopra dette corde,che nö difuijno da i feni dei minor fufello,per donde paflano.La prima di qfte legature vadal mag gior fufello infmo al minore,& cuopre il fenodc6mune ad amendue,p lo quale(co dlib-j.ta.vi. • me dicemo)paflano le corde dei mufculo/che diftede il dito picciolo. La leconda e “'■ x caj fta dal lato di fuori della primajmanö occupa piu dei maggior fufello, Ici palla JX,er la corda deif quarto mufculo,ehe muoue ia mano fopra il bracciale. La tcrza fta fta.a.Y.t.ix.A dal lato di detro della prima^čc occupa folamcnte il largo dei minor fufello, & per leipafranolc&corde,chediftedonoletredita.Laquartaftadallatodidentrodella g. v.ta. terza,& fa vno aftai picciolo anello,per lo qual pafiahla corda,che fepara il dito in- hixf,bx Quelle, thecuo dice,&quel di mezzo,dalpollice.Perla quinta palfano1 la corda diuifa,chc diften-, frono emufeu- cjeia man0,&k quella,checögiungeildito polliceall’indice^ebenetal voira Umu k txx.o fculodel pollice hala fua particolar legatura, &allhora fon fette qfte legatu re. Per la fefta palfano1 tre corde delle quali la prima s’inferifceneiroflö del braccialc, che 1 h mede, foftiene il pollicejla feeöda nel primo oflo del medefimo pollice 5 la rerza nel lecö- ^ 1rn do,&terzo,&: anche tal volta ognuna di quefte corde ha la fua particolar legatura. Oltrea qfte legature hannoi mufeuli dalla manoal gomito vna molto gagliarda tela)che cögiöge i mufeuli, lVno colfaltro,& nö glikfeia vfcir dal fuo luogo,ne cö fonderfi,glivni,cöglialtri)fimileaquella,chediremoefrernellagamba^ beche tato piu fottile,chequella,chenöpardiftinta dalla propria tela , checommunalme-®u*Be, ehe le- te infafeia i mufeuli. Ci fono parimente d’altre legature fottili, come tela, che ab-ganoi oß'n. bracciano tutto intorno gli articoli,& fon fimili a quelle,che communalmente le- Difftreni* 1ra_ gano qual fi voglia cögiuntura;lequali leganotutterofladcila mano, quätunque le legature, che tra lor ei fia alcuna differeza.Pcrche quelle, che cogiugonoloiTa dellcdita, fon piu jaTtl°gomit{ fottili,& abbracciano fölamente Fartieolo. Quelle, chccongiungonorofTadcila mt 9 Palnia con quelle de! bracciale fon piu gagliardc,& abbracciano iofla piu innanzi ddla della congiuntura.QuelIe dellofla della palma,che leganoro0ä,r vne collaItre,da lati, fono di natura di cartilagine,& nö lolo circödano l’offa d’intorno, ma fipon-gono anehetra offo,&offo. Quelle,ehe legano lofla dei braeciale,fon molto forti, &: anehe di natura di cartilagine,& circödano da ogni partel’offa,eccetto in alcu-ne,che le feparano,principalmete in quelle dei fecödo ordine,alle quai fi congiun-gono.Quelle,che cögiügono e due fu felli al bracciale,fon fimili alie legature fotti-li come teia,deiraltrecögiunture,feben quefta legatura fifaalquäto piu dura appretio la punta del procello fimile al puntaruolojanzi pare vna particolar legatura da per Ie,che e quafi töda,& fi va a in ferire neU’oflb del bracciale,che le ftä all’incö-tro.L’offitio di quefta legatura,e folametelegar quefta congiuntura. Lelegature, che congiungono i due fufelli,cofiapprefib il gomito,comeappreüöil bracciale, m li.j.ta.vj. fi. ibn molto gagliarde,& abbraeciano tutto intorno i capi deU*pfla.m Ci refta anche VJi' T acötare quella cartilagine, che habbiadettonafeere del minorfufello,&metter- fi tra lui,& il braeeialejla quäleanchorafaloffitio di legatura,congiungendo que-nXj-j'vJ!' ’ta’ ftofulelloalbiaccialejEt la legatura,n cheempielofpatiotra la riga aguzza dell-vno,& l’altro fufello,che e molto forte,& fottile,&: neruofa,& ha certi fili,che fee-dono dal mjnprfufellp in obliquo, in fino al maggiore j la quäle oltreal diuiderc i m ufeuli di dentro dei braccio,da quei di fuori, lega i fuielli, & infieme da forza ad o tau.vj. 2» alcuni°principijdimufculi,comehabbiamdetto,-Etlalegatura,checongiungeil ta. x.i n minor fufello conlateftadi fuori,deirofib dell’homero,che egagliarda,ma fotti- le come telaaie piu,ne meno,che quelle dell’altre congiunture $ Et quelle del mag-gior fu fello col medefimo homero,che quantunque quefta congiuntura fia da per ie molto ficura,non per ciö lafeia di hauere fue particolar legature, molto forti, che abbracciano l’ofla d’intorno.Quefte fono tutte leLegature della mano infino al gomito,ne ve ne fono aleun altre,eccetto fe voleftimo contare quelle, che con-corrono alla compofition de mufculi fänno le tele particolari d’ognun di loroj lequali alle volte iön täto grofte,chefanno parere ilmufeuloliuido, comeequel-p ta.j. p la,checuopreil mufculo,che Pfepara il dito pollice dall’altre dita,& quella, che q ta. vj.& cuopre ^ il primo,& terzo,che muouono il gomito. De (tMufculidelMembro* Cap. ß TH ASSI il Membro (come piu lungamente nelterzolibro diremo) diduecorpi Di chefi fa il ■ \ X. grandi neruofi di fuori,& fpugnofi di dentro.De quali il deftro nafee delVollo membro. deftrodelpettignone,pocopiuingiü,didouecomincia a fepararfida quel dell’-altra parte,öc s’allarga verfoillato manco fin’alcongiungerfi col luo compagno. Et quindi camminano amend ue infieme finalia tefta del mem bro. Sotto a quefti a ta.xvj.fi. xv. dueeorpi; tra 1’vno & Taltro,/! faa il canale dellorina, per cui pafla pari mente ilfe-xv). g me.Preiuppoftoqueftocofiincommune(chebafta per quel, che toccaall’intendi- b la med. Hi mento di quel,chefiha da dire) e da fapere,chequefto mebroha quattro mufculi, c Jamed. L c|ie i’mUoupno.De qualib due nalcono della parte dinanzic del mufculo del fon- iducprimimu damento,&: fon fimili a quei, ehe habbiam dettogire dall’ofio del petto zNofio fculi del ment- hyoide5perc|ieftanno,rvnoappreiroraltro,& fi congiungono per gli lati di den- br0' tro,&:coii njontano verfo innanzijfindoueildetto canale fi riuolta in fu ,& iui s’infcrilconb nella parte di fotto de fopra detti corpi,da lati del canale, diuidendo-d h nxd. KL fi vn poco 1’vno dalfaltro, & abbracciandogli come con certe dita.d Gli altri due * nafcono (ognunodal fuolato) dellagiunta deH’ofib dell’ancha, vn pocö piu in q giu,di doue habbiam detto nafcere i corpi del membro,con vn principiocarnofo, öc fottile,&qumdi montano in obliquo mätenendofifemprecarnofi, finalfinle-rirfinelcorpo delanem bro dal fuo lato,non molto lontano dal fuo nalcimento. igmfi Pervirtudiquefti quattro mufculi mouiamo laradice del membro iecondono-^^^^^ ftra volontade,aiutati dalla naturale inclinatione, che ha il medefimo membro. Benchei dueprimi mufculi aiutano anchora afiai,cofi airorinare,comea mandar fuori il ferne,aprendo,come con le dita,il canale,per doue efcono amenduc , per-chenon fi ritenelferoin vn piego,chequifail membro,& principalmentcil ferne, al quale e neceftario vfcir dirittamentefenza ritegnoalcuno, con tanto impeto, come vfeirebbe d’vna firinga, perche non fi rafFreddi,o rifoluono i iuoi Ipintrnci cammino5o fi refti, fenza entrar nella matfice. Del ^Mufculo del Collo de lia Uefsica. C ap» 34. xl mufculodel T? Vn corpo,fatto come di Glandole, al principio dei Collo dclla Vefsica(fecön-Coilo della ve £ do,ehe piu lungamete nel terzo libro diremo) tra’1 quale, & il piego, ehe hab- . feieadell'Hm- biam detto nel capitolo paflato far ilmebro,fta fituatoavn mufcuio,tondo,comea mfi' vno anello, alquanto piu groflo dalla parte di fopra,che da quella di fottojil quale Vi.t*Y. figul abbraccia tutta quefta parte d’intorno,& ha certi fili,che lo circödano tutto. L’of- vi.« fitio principal di quefto mufculo e vietare, che lorina nö efea fenza noftra volon-tä-Serue anchora in certo modo a lafeiar vfeire Torina, alletandofi. Benche a quefto piu feruono efili intrauerfati della veftica,aiutati tal volta,da mufeuli del ven-$uel delUDS tre,& della diafrarna;la qual,ritenendofi ilfiato,prcmeil ventrealTingiü.^Hanno, b li.vi. t.v.fi. na' ne piu ne meno,le donnc vn’altro mulculo,che fail medefimo effetto,che quefto; Vlll,x ma hauendo elleno piu corto il collo della veflica, che gli huomini, non hebbero di bifogno di quel corpo, che par fatto di glandole, &: per ciö queßo mufculo abbraccia tutto intorno il collo della veflica, il quale (come nel feguente libro diremo) piglia dal corpo della veßica,infinoalTinferirfinella parte diföpra del collo della matrice,non molto lontano dalla bocca della natura.Quefto mufculo,quan to e piu lungo, che quel de gli huomini, tanto e piu fottile,& quanto il collo della vellica e piu corto in loro,tanto quello e piu groflö. De (zMufculi del fondamento. Cap: ßj. i mufeuli, ehe TT A il Fondamen to tre Mufeuli,che’l muouono.De quali* vno il caua in fuö- a c.xv.fi.xxix muouono ilFö- JLJ ri,quando vogliamo fare e bifogni naturali, o mandar fuori alcuna ventofi- E.Ii.üi. t.ii. dumeni«. ta,& due il pongono dentro,quado e cauato fuori,& infieme difturbano,che non efeano le fece contro a noftra volontä.b Quefti due mufeuli fon larghi,&: fottili,& b t.xv.fi.xxix. non molto carnofi,o roffi,& nö pigliano principio da oflö alcuno, fe non dalle le- B f Il‘nb1' r‘ gature,chenafconodeiroflögräde,&diquelIedelToflödelpettignone,&:diquel- u' ‘vu’ c' ledelfoflödelTanche, &: dclla parte piu bafla della tela,chiamata pcritoneo.Et quindifcendonoogniunodalfuoJato,abbracciandocTinteftinorerto,&inferen- . , y dofi nela tela fua di fuori.Quefti due mufeuli fon tato larghi,che oltrel’abbraccia- ^ ^ med.d i> re,& finirc nel detto inteftino,s’inferifce anchora vnad parte di loro,ne gli huomini,nella radice del mebro,nelle donne nel collo della matrice. La qual cofa ha fatto penfar a molti, che qfti mufeuli fuffer tre. Ma poco importa chiamargli due,o tre,poi che Voffitio dituttiloro e vno medefimo ,cioe tirare insu il fonda meto do po Thauer fattii bifogni naturali. A qfti due mufeuli nörifpödono particolarme-te altri,che cauino il fondameto in fuori,pche tal effetto lo fanno aflai a baftanza i ilter{o mufeu- mufeu li del ventre,& la diaframa,& tu tti e mufeuli del petto. Hora del ün di que-lodeiFondame fl-j mufculi nafceil terzo,eil q uäle e rondo,come anello,& abbraccia il capo dcirin e t xv . i9' teftino Rctto,fin’alla pelle di fuori.Quefto mufculo nö e tanto carnofo, come i fo ’E. jjb! nu. pra detti,fe ben e piu groflo al principio,che al fine, & il fine e fimile alla pelle,nel- iLH.viu ’ j o # /.— j----* /--------------------- due primi mufeuli fuoi,de quali nafee. Dalla parte di dietro fi congiunge al co- s xiiii. xv. G dione,da lati a cer te legatu re, che attrauer fano dalToflö grande, a quello dellan-cha.h Quefto mufculo nö e tanto corto, come alcuni penfanoj anzi entra ben due h la med. Hl dita a detro,come fi vede manifeftamete in coloro, ne quali o per alcuna fiftola,o per altra infirmita gli e ftato diuifo il fu o principio. Perche,fe ben coftoro nö riten gono tanto facilmente le fecce,come di prima, non efconoperö fenza lor volötä, Come farebbero,fe’l mufculo fufledel tutto feffo- perchea lui folo appartienechiu der il fondamento,in modo,che non pofta vfeire cofa alcuna fenza fua licenza. De Mufeuli>che muouono la Cjamba. Cap. 3 6. MVOVESIlaGabadal Ginocchioin giü (come ognunopuö in fefteflo pro-uare)diftendendofij& raccogliedofi diiittamete,fenza declinare a lato alcu no a m. J. c. t. in 1.2 a.ta.xv .iii: o no,medianti diecc mufculi.aIl primo dcquali nafccbdalla parte dinazi della puta nprim* Muf-wAv^fie ^e^Sa^one?c®vn^ott^Pr^nc^P^°»a^9uantopiuneruolb,checarnoft)5 mapocodj culo*c^mu^ xvTl poi,che e nato ritorna del tutto carnofo, & tanto piu largo, che quädo comincio, He U Gam&* b f.i.f cheefualarghezza aldoppiodiquel,cheegroffb.Etinqftomodofcendeinobli^ quo verfo detro,per la parte di detro della cofcia,fin’allalüa metä,fecödoillungoj &£ di poi va diritto infino airarriuare alla tefte di dentro dell’oflo della cofeia, ap~ c li.i.t.vl.fig. preflb ilginocchiojdoue volta alquäto in fuori,inferedofi nelc principio della pri-1X*p ma riga del maggiore ftinco della gäba mediäte vna fbttile> quadocominciaa voltare verfo la parte dinazi. Loffitiodiqftomufculoetirarc la gäbain su verfo l’Anguinaia deiraltra gäba, aiutato da mufculi, ehe muouono la cofcia & la gäba: a i quali principal metefi deeattribuireqfto mouimento .Per-chesezadimenareil ginocchio ogniuno facilmete pub,ftädo a federe,ponere Tv- • nagäba lopraTaltra, & fe non fiaccogliefle la gamba medianti e mufculi, che la muouono,&la cofcia n6 fi alzafle in sü verfola bäda di detro,medianti e mufculi, d t.xv. fi.xvi. che la muouono,mal potrebbe vn cofi fottü mufculo folo per fe far taleoffitio.Ild ilfeeando» * f* fecödo mufculonafee co vn principio largo,& del tutto neruofo,dele mezzo del-iiii'x'i. v.6.* l’oflä del pettignone,fecödo tutto illungof della cartilagine,mediäte la quäle hab-t.ix.y biam detto congiungerfi;nella qual parte fi congiunge al fecondo,che muoue l’al c t.xv.li. xvf. tra gamba,&paflatoil principio fubito fifaftretto,groflo,& carnofo in tal forma, f ln c i s che e poco meno largo,che groflo,&quafi tödo.Etcofi feende all’ingiu per.la par-g. t.xvifi. xvi. te di detro della cofcia,faccendofi,a poco a poco,tato ftretto,che quädo arriua al-pre/iöall'M la tefta di detro della cofcia,appreflo il ginocchio,fi conuertein vna& molto tonda corda,la qual s’inferifce appreflo ilfin del primo,attaccandofialui per la banda di dietro.Qiiefto mufculo nelledonnealquanto magre, pare vna legatura neruofa, dura,& aljpracome vn neruo,perche eflendo fcarnato, & hauendopoco graflb di fopra,fa vn orlofopra la carne.L’oflitio di quefto mufculo e muouere l’vna gäba verfo raltra,come quädo Tincaualchiamo, aiutandoloi mufculi, che piegano la h t.x.e» t.iiv gamba,&:quei,che muouonoopieganola cofcia verfo dentro.h II terzomufeuloIl/erza* 1 I.IX.C.C.XJ S. ;nfiemeconaIcun’altrinafcedellapartepiubafia della'giunta delloflodeiranca, rxv.ß. xvi. fopra ]a qUajnojfcdemo,con vn principioneruofo,&fottile^ Scfcededoalquanto i li. i. t. ii. 14. iß obliquo airingiü,fi fa fubito carnofo, & quafi tondo,&aflai piu groflo,che al principio.Et cofi pafla per la parte di dietro della cofcia vn poco in obliquo, & per k t.xi.T vn feno,che diremo farfi nelk quinto mufculo,che muoue la gamba, fin’all’arri- • uare alla parte di dietro della teüa di dentro della cofcia,appreflo il ginocchio-, do-ue facedofi piu fottile,& tondo, fi conuerte in vna corda tonda, laqualtorcendofi vn pocoinnazi,s’inferifceappreflo edue fopra dettimufculi,piu adietro,che niun di loro.Ma la corda di quefto mufculo feende per la parte dinanzi della gamba^ap poggiata alla riga di detro del maggiore ftinco,fin’alla meta della gäba, il che non fa muno degli altri.L5offitio di queftomufculo epiegarela gamba alquäto in den- 1 rxTta xi * ro.Il1 quarto nafee della medefimagiunta dell’oflo dell’Anca,cö vn principio piu «r, ca. iii.u. ftretto,chequeldelterzo,mapiugagliardo,&duro;ilqualenafcedo appreflo il Ja ll^uart». i.if.a.r.vi.x» to difuori del principio del mnono mufculo,finafconde alquanto iötto di lui,& ♦*lx.f. ta. da poi feendea baflo,&facendofi fubito carnofo, rapprefenta la figura propria di m Tini « ta niufcuIo,aftai meglio,che nö faceail terzo.Et cofi feende per la parte di dietro del-v.s.t.in*f.t.* la cofcia alquäto verfo la parte difuori, final fuo mezzo; douecomincia fubito a i.«.t..x.>. farfi piu fottile,& neruolo difuori tanto,che pare, che fi voglia conuertire in vna n t.xi.f corda.MapIa partedi dentro feglicögiungevnnpezzodicarne, che nafee della parte di detro della cofcia,come fefufleprincipiod’uiValtro mufculo.Et d’amedue fe ne fa vn piu grofiö,il qual feedeinfino aU’inierirfi cö vna gagliarda corda,in vna aguzza püta, che p qlio effetto habbiä detto hauere il proceflo della piu alta giöta del minorfufello.Quefto mufculo eql, che Galeno nel fecödo üb- deU’Anatomia dice, efler ftato tagliato ad vn gran corridore, & fuo offitio epiegar la gäba fenza ^ ^ 0 t.xi.f. t. ii. ftorcerlaapartealcuna,nonoitante,cheflia (ituato alquanto in obliquo.°Ilquin-t.ix.u. t. to mufculo nafee anchora della giunta detta dell’oflö dell’anca fotto del principio ,x«r» t. xii. terzo,&: quarto,cö vn principio neruofo, & cofi fi mätiene fin quali la me p t.xj y ta,doue fi fa del tutto carnofo,&fcedeperla parte di dietro della cofcia,ltorcedou q h med.o. verfo la parte didietro della tefta füa di detro,appreflo il ginocchio,la qual paliata dinanzi dinazi dei maggiore ftinco, vicino a doue habbiam dctto in ferirfile corde dei primo, & fecondo, & terzo mufculo, verfola parte di dietro.Bencheqfta corda non icende tätoin giu,come qlla dei terzo, anzi ordinariamete nö pafla quafi nientela «nunta di qfto fufello,& tal volta finifce innäzi ehe lei. Quefto mufculorha vn feno t la med* Sal principio al fine,fecödo il lungo, ehe e tuttoliuido, g lo qual pafla il terzo mufculo,che muouelagäba, & fuo ofiftioepiegarlagaba,come failterzo,al quale ef ta.i«. nfeflo. jßniileinfito.s Ilfeftonafceappreflbillatodifuoridelprincipiotdelprimojdalla S:.T.a-u-1;-ta« parte piu alta dinäzi della punta del gallone,& ha per la parte di dentrovn princi-1 ta.i?slX*P piouftretto,&carnofo,&fubitos’allarga,come lucertola,&cofi fcede verfola con u ta.i.dalxal giuntura dell offa della cofcia con quel dell’anca, doue fi torna vn altra volta a ri- J ilrignereJEt innazi,che arriui* ai proceflh maggiore dell’oflb della cofcia, fi cöiier x M1* te inXvna fottile,neruofa, & molto larga tela, cheabbraccia in prima vna parte de y rau. {. mufculijche cuoprono la congiuntura dei gallone, & dipoi cuopre tutta la cofcia, ix * come vna pelle,fin fottoel ginocchio,doue s’inferifce nella parte di fuori della giü tadelmaggiorfufello. Quefta tela perla parte, ehe cuopre illato dinanzi& di de-tro,della cofcia,e molto fottile,&tanto piu,quato piu sapprefläal lato di dentro della cofciajma per la parte fua di fuori e manifeftamete piu grofla,& gagliarda,& molto fimile alia corda de gli altri nuifculi.I fili di quefta tela fcedono diritti di su in giu;& il fuo fine fi congiöge alie corde d*alcuni mufculi,che diftendono la gam ba^quantunque ferua anchora quefta tela ad abbracciare tutti e mufeuli che paflä-no per la cofcia,& a tenergli,che nö efcano dal fuo luogo, come fa la tela ehe hab- {m n [turno. biamodettoinuolgere tutti emufculi dal gomito alia mano.211 fettimo nafceco 1 ta.v-A.t.ni. vn principio largo, & neruofo, della radice dei proceflo di fuori dell ofla della co-feia, laqualabbräccia tutta dlntorno, Sc fubito dapoi, ehe enato,fi fa carnofo, & JX. t. ^r. groflo; & feparandofi dalfollbpaflaper fopra 1’ottauo mufculo, occupando tutto xi * t. xu.» il lato di fuori, 8c gran parte di quel dinanzi, & di dietro, della medefima cofcia. Quefto mufculo e quafi tutto carnofo, fin’appreflo la a rotula del ginocchio: doue a t.v. 3 fi cöuertein vna larga corda,la quale infieme con quellabdell’ottauo,& nono mu b r'vm> S "1 icuIo,abbracria la detta rotula > inferendoß nella parte dinanzi dcl maggiorfufel- lo.Et anchela corda dei feflo mufculo fi cogi unge al q uan to a qlla dcl fettimo, anzi cuopre la parte fua di fuori,piu,ehe niuno de gli altri,-alia parte di dietro fi cögiCi iL'ctme, ge $ quarto;ä qlla dinanzi el nono. cVottauo m u(culo (ehe abbraccia tutto il largo c f* Y*VL n:fa* dellolfo della cofcia>eccetto ladriga, ehe habbiam detto hauer qfto ofto nella par- .*£ te di dietro fecödoillügo,nella qualediremo mferir{iilqumtoemufculo,ehe muo u ‘ ue la cofcia, & la parte di dietro appreffo alia radice delle tefte di fotto di quefto viit.l.t.x.xi oflo,nella qual parte ne anche tocca roflo)nafcef dei collo dell’oflö della cofcia,c6 t-t-xl 1 * ta* vn principio neruofo.Ma innäzi chearriui al minor proceflo deiroflo,fi fa carno - xv.kxvi^S 5 fo,&: piglia parte di fuo principio da qfto proceflo in tal modo,ehe par,che habbia j t,xiiu due principi;,da quali fcende,abbracciandoin tal modo Toflö,chequafificögiun e h med. s ge 1’vn airaltro,nella partedi dietro della cofcia,& con piu va all’in giu,piu fi fa car nofo, Sc groflo, fin preflo alia rotula dei ginocchio, doue fi rilieua alquanto,&fa f l*Vi T come vn§mezzo cerchio carnofo,di cui nafce vna corda larga,ehe cuopre la rotu la ,come diremo. Ma e da notare,ehe tutto il lungodiquefto mufculo fcontro a s ® quel mezzo cerchio, e piu groflo, chela parte fua, ehe fi mette di fotto il fettimo, bencheanche quefta parteecarnofa. Dimodocheftandoqueftootrauomufcu-lo rileuato dal lato dinanzi fecondo il lungo dell’oflb della cofcia,- &ne piu,ne me no il fettimo, fecödo il lungo della parte di fuori, delfifteflo offo della cofcia, refta ne! mezzodeirvno,& deiraltro,vn lügo h foflb Kuido,ches’impiecol1 nono mu- h t.v.rr il non». ^cu^0* IIriafce dei tubercolo, ehe fi vede rileuato nella parte dinanzi dell’oflb1 c:v* deiranca,piu in su dei fbflo,nel qual s’incafla la cofcia con k vn principio fottile,& J*ca!ix >.tal neruofo,& quindi fcede diritto pigliado la figura d’vnpefce, o lucertola, o laqual x'v.fi.xvi. p cola alcuni il chiamano il Pefce della gäba. Scendedo poi verfo la parte dinanzi fi k ta iiii.o fa alquanto piu largo fin preflo il mezzo 1 della cofcia fecondo il lungo, & fubi-] femed *-to comincia a riftrignerfi,apoco a poco,& mol to innanzi ehe arriue al ginocchio fi cöuertein vnamlarga,&: fottil telajla qual paflando per fopra la rotula, fi ritorna m b mcd; ? 9 vn’altra volta a slargare,mefcoladofi colle corde11 dei fettimo,& ottauo mufculo, n jjajV1U' beche nö tanto,quato fi mefcolano quelle del fettimo & ottauo frafe ftefle.Ma fia ^omefi voglia,di qfti tre mufculi fi fa vna corda larga,acui s attacca in tal modo la rotula 0 la m«d.k °rotula del ginocchio da tuttala parte di fu ori,che par,chenafca diIei.Ete da nota- re,ehe la parte di dentro di quefta corda,o tela,per tuttolofpatio, che nö cuopre la iotula,fta piena di graffo,& d’vn humor vntuofo,che fa,che non s’attacchi all’offo della cofciajma nelpaffar la rotula,fubito fi fa piu ftretta inferendofi nellaparte di-nanzi dellagiunta del maggior fufello. L’offitio di quefti mufculi, & de due pafia-p t. xiii.»ta. ti,e ftender dirittamente la gamba. P Ii decimo mulculo, che muouela gamba, e /7daimo xnii.r molto picciolo,& carnofo,& e fituato di fotto il chino del ginocchio, & couerto ? co mufeuli della polpadellagamba,chenafconodelleteftedi fotto, delfoffö della cofcia; p la qual cofa fu cö grä ragione chiamato, Qupl, chefta nafcofto nel chino q t.xiiii. h ginocchio.Quefto mufculo^nalce della parte di dietro d’vna grofia, & gagliar- da legatura,di quelle,che congiungono loflo dellacofcia colla gamba, che e nel lato di fuori del ginocchio,con cofi largo principio, che cuopre la parte di dietro del ginocchio.Et fubito da poi,che e nato,fi comincia a tar carnofoA cofi feende verlo dentro, a canto aH’olTö,faccendovnmufculovn poco piu lungo, che largo, che s’inlerifce nella parte di dietro del maggior fufello,poco piu in giii della liia r h med.i piu alta giunta, con1 vn fin largo, quanto e il medefimo mufeulo,& finifee anche in obliquo torcendofi dal lato didetro della parte di dietro del detto fufello verlo dentrojdi modo,che la minor patte di quefto mufeulo s’attacca alle legature del ginocchio,la maggior allolfo della gamba,fenzatoccare in parte alcuna fodo del la cofcia. L’offitio di quefto mufeulo fe bennö e quel,che dice Galeno, fi per effer tantopicciolo,checongrandifficulta potrebberitirar la gamba; fi per non elfer pofto diritto come dourebbe ftare per ritirarla,no per ciö e del tutto inutile,come nella luahiftoriavuoleil Vefalio.Anziaiutaa voltar la gamba alquanto vcrfola banda di fuori,come potra,chi fi voglia,prouare in fe ftefio;perche tenendo forte la coiciacon amenduelemani,& volendo torcerela gamba,lofara fenzamuo-uerlacofciadlche elfer non puö,fenoncon quefto mulculo, attento che glialtri tutti nalcono dellofio della cofcia, o deJ gailone. "De Mufculi,che muornno la Coßia. Cap. 3 y. RA TTAMMO de Mulculi della Gäba prima, chediqucdella Cofcia, perftar Jl queltidilöttoaqucIli.Horalbnocmulculi, che muouono la Cofcia,alpiu immmftifa quattordici,al meno dieefimedianti i quali fi diftende,& ritira, & fimuoueda la- l*CoScta' a ta ix n t.ii. ti»dc d’mtorno.a 11 primo di que, ehe la diftendono, fta fubito dietro la pelle, & e Uprimo mufe» u c x» tanto groffo,che fa tutt’ vna delle natiche,6e nafce con vn largo, & molto carnofo lo 'cfr(e™H°UC b t.ix.i k 1 principio,della piu alta parte di tutto ilb lato di dietro della punta del gailone, ehe * eJct*' ita rileuata verfo lolfo gräde,& in parte della fpina, ehe habbiam detto hauer quefto olfo del gallonenella parte piu alta,& anche della parte piu balfa deli’oftb grande, & alie volte(bencheafiaipoche) del Codione,nella qual parte quefto mulculo c lamed.ap- fi Ccongiung;ecolfuoconipagnodeiraltrabanda. Horanalcendo di quefte parti, pieffo il k con vn principio largo,come mezza ruota, fcedein obliquo, &pafia per foprala4 d la med.m congiuntura della cofcia coi gailone; nella qual parte fi fa piu ftrettoA fottile,fin -e lamed n al conuertirfiin vnaclarga,&gagliardacorda,conia quals’inferifce nella partedi f lib.i.ta.i. iu fuori delf maggior procelfo dellöflo della cofcia, fecondo tutto il lungo fuo, co-1U,T minciando a inferirfi poco dopo la punta,alquanto verfo la banda dinanzi,&fcen g lib. i. ta-iii dendo alquanto a dietro s’inferifce anchora in tuttala parte fua di dietro in vna S h ufs r A funga riga, ehe Icende per la parte di dietro delfolfo della cofcia. Ha quefto mu - 1 y?M.ir.V. fcui°ehhichefcendonoinobliquo verfoinnanzi. h II fecondo nafce appreffo il 7/y-ew#<*. nii«c. v.f primo con vn principio largo, &carnofo, ehe piglia quafi tutto illungo della fpi- xi. na di quefto ollo, della qual non nafce il primo, &favnmezzo cercliio, ne piu ne meno, che fa Iui; ma la parte di dietro del principio di quefto fecondo e couer-ta coi primo . Da quefto principio fcende verfo innanzi faccendofi,a poco,a poco, piu ft retto, ma non mettendofi tutto di lotto al primo, come vuole il Vefalio; i t.ix-o perdie fi vede chiaramente1 fcoperta quafi la fua meta.Hora fcendendo (come di co) cuopre anchora tutta la congiuntura deirancha,eome fece il primo, & cöuer-k tx-y uertcndofi in vnakgagliarda,lottile,& larga tela,s’inferifce al trauerfo, (comparan dola al fin del primo) in tuttala piu alta parte del maggior proceflo della coicia,at-taccandofi anchora alquato nel lato fuo dinazi.Ma e da notare,ehe quefto muicu-io e molto liuido,pruicipalmetc negli huominicamofi? öchae fili quafi diritti di " "............*.... ' sum süin giu>& innanzi,che finifcano,fanno co fili dei primo certe croci,&: che in niu-na parte par piu carnofo, che doue, poi ehe e nato, 11 fepara dall’oflo deU’ancha,& lim*. paflaper fopra il terzo mufculo.1 Quefto terzoetäto minore, chelfecödo, quanto i t.xi.s il fecondo e minore,chel primo,& fta tutto di fotto el fecodo^perche m nafee del- m ta.xii. r. ta. la parte piu bafla di dietro dell’oflo del gallone,cö vn principio largo,groflo,& cat X1, *YZ nofo,come in mezzo arco,& quindi fcende in obliquo verlö nanzi, attaccandofi alie legature della cögiuntura dei gallone,&: faccendofi,a poeo,a poco,piu ftretto, fin che fi conuerte in vna n gagliarda,& larga cordata quale abbracciando il mag- n la med.« gior proceflb della coftia s’inferifce nella parte dinazi,& nella puta fua.Quefto mufculo pare in tutti liaido,& aflai piu negli huomini robufti,ne quali habbiam det-toeflere parimete liuida la parte dei fecödo, che fta fopra quefto terzo:perche e co-uerta d’vna moltogrofla tela,mediante la quale fi congiungefortementeal lato di ibpra dei primo mufculo,& in qfta forte d’huomini ancheil primo par liuido .Ma negra/Ii non c cofi,anzi ha quefto terzo mufculo certi fili neruofi,fparti per fe fte£ fb tutto,e’quali nelle donne fono inuiluppati cö graflo; anzi e’fili fembrano graflo ilquxrto. mefcolato co fibre di carne.0 il quarto mufculo,ehe parimete e quafi tutto liuido, 0 a:XL *•ta* & poco maco,che todo,nafce P de lati,&: della parte di detro de piu bafli nodi dell- p i,.i’ r.vi.fig. offo grade,che nö fi congiunge all'oflade galloni,con vn principio groflTo, & car- ii.D e f nofo,&: tanto largo,ehe quafi fi congiunge cö quel,che gli rifponde dall’altro lato. Et da quefto principio cammina al trauerio diritto final maggior proceflb della cofcia, mantenendofi per alquanto carnofo, öc riftrignendofi,a poco,a poco, fi cö-uerte,innanzi chearriueall’oflb della cofcia, in ^ vna tonda corda, che s’inferifce q t.xi.c nella parte di dietro deir maggior proceflb del detto oflo,appreflb la fua punta.s II r lib. i. ta. LiL llquinto. ci/au^ At. jn. m. ß guarda cö diligcnza5& nafee cö vn principio P largo,& carnofo,da tutta la ri i!tlvi.’?ta.* g^che fta fegnata neH’oflfo del pettignone,della parte dinazi del fofso delgallone, \U jnfino doue fi cögiügonol’oßa del pettignone;& feedendo afsai in obliquo verlö ot.vüi.*. dietro,fI mätienedella medefima natura, infinoairinferirfi nel latodi denrrodel-V j* ^'’btra l’ofso della colcia,incontto alfuo minor proceßo,co vna corda larga,&corta,ehe q Ja med.i feedein obliquo verfo dietro fin’alla^fuamerä.Quefto mufculo par liuido, & in fiemeco’duepalsati ritira lagäba,apprefsandolaalquanto verfol’altra. Percheil fefto tira la colcia fortemete in fu,piegandola,mettendola in detro.ll fettimo fa il medefimo officio,ma mettepiu a detro la cofcia,ehelfefto.L'ottauo piegaalqua to la gamba,& la mette piu a detro,chel fettimo.Di modo,che i mufculi, che fte-dono,& ritinmo la gäba,feruono anche a tirarla in dentro,& in fuore. Aiuta anco in certo modo .a raccoglierla cofcia ilr nono mufculo diquei,che muouono 1 t.iii.f** gäbajperchenafcedo d’vn tubercolo dellofso delgallone,& feededo dirittofin fotto il ginocchio, doues’inferifee,tirädo verfo il fuoprincipio,necefsariamete ha da piegarlacofcia;comefanno anchora per confcguetetuttii mufculi della gäba , s t.viii. 'p. ta. c'ne nateono dell’ofso delpettignone,o deH’ancha,ödfinifcono fotto ilginoechio.s xiiU-t. llnonomufculo(chc e tutto liuido,& carnofo, & feedein obliquo in fuori (cuo- nnon^ xiiii. e pre tutto il buco delfofso del pettignone,per la parte di fuori; & di poi fcende per tutta la parte di fuori del collo della cofcia,cöuertedofi in vn gagliarda & alquäto t tx.s.r. xi. s. largacorda,ches’inferifce nel leno delmaggior procefso della cofcia,chefta incö-ta.xii.«- ia. tro al collo dellofso, & della tefta fua, ches’incaisa nellofso dell’Anca. L’officio o xin.r, t. xv. ^ • qUefl0 mufcui0 e v.oltar la cofcia intorno verfo dentro.1II decimo (che tura il1 HXVi* det to buco dell’oiso delgalloneper la parte di detro) e afsai piu forte, che lnono,& ueia cJ0ßiXt ■: Mat. Vak -L piu piu dcgno di confideratione; perchc nafce di tutta la riga, che pigüa dalla parte di dentro dellbllb dei gallone, apprelfo doue s’attaccaal procello delati dei primo nodo dellblTo grande, per di dentro dellblTo del gallone, fin doue fi congiungono TofiTa del pettignone.Quello principio fla diuilo con tre righe,o iegnaln&e dei tutto carnofo, come anche fonoquafi tutu i principi; di quelii mulculi di quella congiuntura*,&: occupa tuttala parte di dentro deUbfia dcil’anca, & dei pettigno-ne;&tornädoliuidofivaapocoapocourellrignendo,intalmodo,chenöepiu u txyfi , largo di quatoeloxfpatiotra’l procefio acuto di qftoofio,&la parte di dietro del h * ** la giuta dellblTo ifteffb.Per quello fpatio efce fuon quello mufeulo, come per vna x lib. i. ta. ii. incauatura,torcendofi nelTvfcire, quanto fegli richede, &facendofi pcrla parte, tra>1 ehe tocca Tolfo, neruolb, & diuilo quali in tre corde tonde, ehe fi ftorcono verio 15‘ il leno per fuo ordine.Et innanzi,che arriuino al feno,fon larghe,ma quando arn-uano a quello,li fanno piu ftrette,pafiando per trepiccioli feni,ehe fi veggono nei la detra incauatura,diuifi cö due linee rileuate, che fono in efio. Pallato che häno quelle tre corde il feno,tollo li cöuertono in vna,chesinlerifce Jbel leno dei mag Y *■ xii.trafr gior procefio della cofcia apprelTo il line dei nono mufeulo. Et e da no tare,ehe tra & 1 x* lbfio,&le dette corde, lia vna forte, & grolfa tela, couerta d’vn humor outuofo, ehe fa come vn fuolo a quello mufculo;& fa, ehe piu facilmete giuochi lopra lbf-fo.Lbfficio di quello mufeulo, & dei nono, e voltar la colcia intorno,quello ver-Alcuneparti di p0 ja banda di fuori, quello verlo quella di dentro. Ci fono oltre a’iopradetti,altri ‘Tfoowauit ^ue rnufculi carnofi, ehe palfano, fvno dalla parte di lopra dei feno,o incauatura gdijb°pZ? ^ e detta$Taltro da quella di fotto;& amendueinfieme abbracciano il decimo mulcu lo di modo,che nö lo lalciano vfcir dal fuo luogo.2 II primo di loro nafce dal pro-2 *• «H* cello acuto dellblTo dei gallone,& s’attacca col lato di fopra del decimo muleuio xiin f/* dal principio ai fine,a II lecondonalce dalla punta del procefio medcfimo,&ean- a ’ che carnolo, & li congi unge allato di lotto, delTillefib decimo mufeulo, dal principio alfine;percheameduefinilcononcllenodelmaggiorproccfio dellacolcia, come fa il decimo.b Naice anchora dalla parte di dentro delToflb dei gallone,mi, b t.xiii.x y x. doue ii decimo mulculo (rellando dillorcerfi) Icende finalia, colcia, vn pczzo di carne,ne 1 quale li pongono le tre corde dei decimo come in vna boiia^Sč coli van no a inferirfi nel maggior procelfo della cofcia. I due m ulcuh detti aiutano a voltar la cofcia a dietro,& ordinariamente li contano, come parte dei dccrmo;& cofi non farebbero piu di dieci,quei ehe muouono la colcia. Ma contando da per le quefti,& i due,ehe fi congiungono al quinto,farieno quattordici.Ma poco impot ta contar a vn modo,o a vn’altro,con queflo,che la cola s’intenda, come fta. Dč^Mufculifhe muouono il Piede. fap. 38. 21 primotnufctt \A OuemoilPie,nepiunemeno,cheIamano,infu,ingiu,&dalari(benche 3 t.xiU.ta.k lo,(he mucueil .lVJLolcuramete,)mediatinouemuiculi.3II primodequalinalce dalla radiceD Viede. della tella di dentro,dellblso della cofcia; il quale,fc bene,a rilguardarlo,alla con- p.ia.ix.f.ra! tinuationeetutf vno,pureconlideratala diuerlitadella fullanza, fi diuideindue xiii.*.t.iiii. partijfvna e piu alta,&: verfo detro,al mezzo della cofcia;Taltra piu bafsa,& verfo n-ta.xv-%. fuori,ne piu ne menoyche i principi; de’mufculi diritti dei ventre. Perchela parte b iiim piu alta di quello mulculo e larga,&carnola-&;fcendedo a bafso fi mcfcolia coi- /6V 1’altre parte dei principio (la quale e dei tutto carnofa,& liuida)poco piugiu delchi no dei ginocchio;& quindi fcede facendofi vn mulculo molto carnolo Sč grofso, ehe fa la veriflima forma di mufeuloj ma innanzi ehe arriuealia meta della gam ba,fubitocome palsa lapolpa,facedofi piu flrctto ficöuertein vna ccordalarga, c il feeondo. nel cui mezzo al principio li vede vn poco di carne.Quello nrufculo cmpiela par d i xn. y.m. te di detro della polpa dellagamba.d II feeondo mulculo fia dal lato di tuori dei- iifi.ta.ii..ra. culi,poco poi,chefon nati,fiecongiungono,attaccandoliTvno alTaltro mediati xiiii.ot.xv. certi fili neruofijCo’qualitäto piu fi meicolano,quatopiulcedono,fin lotto lapol fig:*vi.b • pa della gamba,doue d’amenduefi fa vna * corda^anchor cheil primo cominci a J u reflare di efifer carnofo, vn poco piu giu, chcl feeondo, come in molti huomini g ** robufli fi vede fopra la pelle. Quella Scordali mclcola o congiunge fu bito con vnaltra h ta.xiii.* vn’altra corda d’vn mufculo,che le fta di fotto,che ehil quarto,che muoueil piede, di tal modo,che p niuna via fi puö diftaccar da qlla fin al calcagno; anzipare vera-niete,chedi quefta corda,&diquella del quarto,fene faccia vna, che s’inferifcenel lherw* i ta.iii.i.t.ii». Pyltima parte di dietro dei calcagno.1 II terzo nafce dalla tefta di fuori dell’oflb del-Jj“; la cofcia,apprefTo il ginocchio,cö vn principiotondo,& carnofo,&: fottile; ilquale xii.«. ta.xiii. poco poi,cheenato, fi fa largo, facedo la figura propria di mufculo. Maiubitodi *. ta.xiiii. n. fotto alchino dclginocchio fi torna k ad affottigIiare,conuertendofiin vna molto t.xv. fi.xvi.'c fottil corda^laquale fcende,cofi efla,come il mufculo,per di fotto i due primij& paf 1 ta5uta.lv. fando Per foPra <3uafto > Pcende alquanto in obliquo, infino alfarriuare al lato li.xvi.c * di dentroddlacorda deTopradetti mufculi,iui,1 doue fi cominciano acögiunger colla corda dei quarto- & quindi fcende fin’alla patte di dentro del calcagno, doue m ta.xiii. v.r. s’inferifce.Ilm quarto e maggior di quanti ne fono dalginocchio in giu; Sc11 nafce il quam. iii ta"ta viti' Paitc di dietro della congiuntura ° de’duefufelli,con vn principio neruofo,Sc ttxiiiiq.111’ f°rtedlqual fcendendo alquanto,fi fa tanto largo,checuopreamenduegli ftinchi, n ta.xiii. $ & alquanto piu,ma non e tanto groflo,comelargo- & cofi va flargandofi piu fin al o hb.i.t.vi.fi. mezzo della polpa della gäba5& iui fi torna a riftrignere, a poco a poco,fin preflo al ,x- v. f calcagno,doue fi cöuerte inPvna gagliardiftima,& grofla corda,fatta cofi di fe ftef VS due" ^>corne dclle corde del primo & fecondodaquals’inferifce nella parte di dietro del r * mezzo, Manel palTar quefta corda pe’l feno fopra detto deU’olfo del collo, fi fa piu Voitmo mufeu dura,& di natuta di cartilagine.11 L’ottauo mufculo (ehe fta tutto fotto il fettimo, n ta*ii. iii.v. l°,che muoue il eccelto la parte dinazi della corda)nafce dalla parte dinazi dei minor ftinco}alqua- ta,llii*15 *ta* *tc e’ to innänzi,poco piü in giü della giunta di fopra,con vn principio camofo^öc mäte- t.ix.fl'w'xiiL nedofi lempre nel medefimo modo,fcede attaccato al minorftinco fempre,infino v. t.xiiii. l m. al palfarela fua metä.Et dapoi fi cöuertein vna tonda corda, che 11 ftorce da cätola ia-xv* fi.xv.a parte dinanzi della corda del fettimo mufculo, verfo la parte di dietro del tallone; & palfandoanchora per vn feno, che Ufa nell’ vitima parte della giunta del minor ftinco,& per di lötto vna legatura intraueriata, fcede innäzi, diuidendofi vn poco prima,che finifca,in duepiccioli rami, che s’inferifcono nel proceffo dell’oflb della il nono. pianta,che foftiene il dito picciolo.0 Ilnono mufculo nafce dappreflb la meta della o ta.iiii.n.ta. gäba dal lato di fuori del P quarto mufculo(che e nella parte dinanzi dellagäba, Sc m- "• diftede le quattro dita del piede)con vn principio carnofo;anzi quefto mulculo nö ta.ix?* e altra cofa,che vn pezzo di carne^ilqual feendendo verfo il collo delpiede fi cöuer p ta.iiii. te in vna corda,che pafla per di fotto la lega tura, che e intrauerfata fopra il collo ; & mefcolädofinel pettine del piede co’mufculi,che le fondi fotto; medianti certi fili neruofi,fi diuide di poi in due parti, ehe sinferifeono nella parte di fopra delloflo del pettine,ehe foftiene il dito picciolo, vicino doue s’incaflä colfofto fimile al da-vofficio de mu- do.Quefto mufculo lo fannoalcune parti di quel,chediftendeledita, pernafeerdi J no lidueftinchi,appreffoalginocchio,convn principio carnofo; &cofi fcendea cantoal minorftinco,nafcendodaluiperalquanto.Di poi paffa fopra ilterzo mu fculo,chcfegue,aliargandofi alquanto, Sč fotto il S mufculo maggiore, chefa la g t.xiiii- * polpa,infino al fine della gamba,&iui getta dallapartedi dentrovna h corda ton h t.xim. • da,checominciaa vederii vnpocopiumsu,&dipoipaffafottodVnalegaturain trauerfata per1 vn fen o, che perquefto effetto habbiam detto farfi nel lato di de-1 l'xv' ' xv‘ tro delioflo del calcagno,nel qual s’incaffa il talione. Paffato quefto feno,& la le-k c xiiii XX gatura,entrafubitoinobliquoföttoilpiedetralekcordede’mufculi,chepiegano t.xv .fi.xv.N i primi articoli delle dita,&quei, ehe habbiam detto ftorcere le quattro dita ver 1 t.xv.fi xv. L fo il pollice; & caminando piu innanzi paffa fotto vna legatura per tutto il primo offo del dito pollice j fin alVinferirfi nel fecondo articolo del medefimo dito. Ma m t. xv.fi.xv. ne^ niezzo dellapianta getta quefta corda vn m ramufcello, ehe fi mefcola con al-eune corde del terzo mufculo,ehe fegue,&: infieme con loro aiuta a piegare il ter-n ta. xiiii. s. zo articolo del dito indice, & di quel di mezzo. n II terzo mufculo fta fopra del t.xv.fi.xy.P. quinto,ehe muoueil picde, (come habbiam detto,) alqualeefimile,nepiune erz9' nieno,che’l fecondo, & feende per la parte di dietro della gamba, infieme col fe-u. ta. xv- fig. condo,benche alquanto piu a dentro di luis perche piglia piu del maggior ftinco, xvi e ehe del minore,mantenendofi largo.Et comearriua vicino al calcagno, getta an* chora dalla parte di dentro vna ° corda tonda, ehe paffa fotto d’vna legatura in-, o r.xiiii» trauerfäta per vn P feno,che per tale effetto fi fa nel mezzo de’due feni, che fi veg-p ta.xv.fi.xv. g0n0in queftaparte,&:quindifeendeallapianta delpiede perdiföttola^corda q t.xiiii. / ^ fecondo mufculo, facendofi come bifurcato. Perche la corda del fecondo va di fuori in dentro verfo innanzi 5 quella del terzo, di dentro vn poco in fuori, ri-.... ß ftrignendofi alquanto,&diuidendofi in altrerquattro corde, ehe vano,ogn’vna ad inferirfi nel terzo offo del dito, che le fta all’incontro, diuidendo le corde del s t xvi. > primo mufculo,ne piu ne meno,che nelle dita fdella mano cötammo. L’officiö di qfto mufculo e piegare i terzi articoli delle dita.Di modo,che’l primo mufculo piega il fecondo artičolo delle quattro dita; il fecondo & terzo pieganoi terzi ar-t t.xv.fiff. xv. delle quattro dita,& il fecödo del pollice.1 Dopo a quefti feguono dieci mu- aim dieci m» Le' . fculi,cherifpondonoaquelli,ucheftänofrarofladellapalmadellamano,iquali/w/^ u t.viii. a fe ben nö fono tanto diftinti,come efii,anzi paiono tutti vn pezzo di carne,pieno di fili fecondo illungo della palma, cheempieil voto fraoffo&ollbj& s’inferifce s nclla radice delle dita da ogni lato,alquanto in dentro 5 pure, perche ei e aleun fe-gno di diuifione,&per la ragione,cheacidneguida, feräbenediuidergliin dieci L 3 parti, parti.ponedo fra ogni dueofiaduemufculijchefcrnonoa piegareli primi artico-jldeeimojuar li delle dita. II xdecimo quarto fta nella parte dinanzi della gamba Tortoil>’ iefto, xta. iiii.r.t.i» *>• chemuoueilpiede,& nafcedelmaggiorfufellodellagamba,iui,doueficögiun- »•ta-*•ta* i • / _ M Ä i — _^ —_ • _• • 7 _ r i _ _ : i_i _ - r* us « ca. v. n ge ai minore (otto il ginocchio,con vn principio z neruofojdopo il quale fubito fi fa carnofo,& fcende infino alla metaa della gamba, & iui nafce di eno vn ^ pezzo z ^ ■ j dičarne,diehehabbiamdettofarfi ilnonomu(culodiquei,chemuouonoilpie- a la med. rr. de^dipoi fcende per la partedinanzi della gamba,fin preflo alla legaturacintra- b k meden uerfata,che habbiam detto eflere nel collo del piede; doueficonuerrein vnacor- c ta,m'J' da,chepaflfa per quefta legatura,come per vn’anello.Ma innanzi che finifca di paf d t .... fare,fi diuide in altre d quattro,ehe fi vanno dirittamentead inferire(facedofipiu 21 u*Ia* larghe)nellequattrodita fecondotuttoillungoloro. Et fuo officio ediftenderle U decimo quin dita,nelle quali finifcono.il equintodecimo fta nella partedinanzi della gamba, e t. v ]'I “0|1A carne,)&caminando in obliquo verfoinanzi verfole radici delle dita,fidiuide in * 4’ quattro parti carnofe,d ognuna delle quali ne nafce vna corda. Et di quefte corde la primas’inferifce nella parte di dentro del pol lice alquanto in sü; la feconda nel dito indice5&cofidimanoin manoquella>chefegue,nelditofeguente,infinoal picciolo,a cui folo ordinariamente non manda corda alcuna, eccetto quando ne ha cinque,cheerariflime volte. Quefto mufculo,benche fi potefle, voledo vfare . vn poco di rigore, diuiderein njolti, nondimenoper fchifarccon fufionclo con-iidecmo fetu- tar(^ pef vn £oIo,il cui officio e ftorcerele dita in fuori.m II decimo fettimo mufeu m ra-1I:IT c‘x* lo fta nel lato di fuori del piede, & nafce del lato di fuori delfoflb del calcagno, * ta‘xlll*s* d’vn tubercolo,che habbiam detto efler in quefta parte, cö vn principio neruofa. Ma poco dipoi fi fa carnofo,& della propria figura di mufeulo,& cofi camina fin appreffo ilditopicciolo, douefi conuerte in vna corda, che s’inferifce nel lato di fuoredel primo offo di quefto dito.Mediante quefto mufeulo fi a\larga il dito pic ciolo dall’altre dita,& fopplifee al difetto della quinta corda,che nel decimo fettimo mufeulo ordinariamente manca^come anchora habbiam detto far nella ma il dectmoou*- no n ^ decimo ottauo fta nella parte di dentro del piedefecondo tuttoil lungo,& n ta.i.iii £ t.ii. uo% ferba anchora la propria figura di mufeulo, nafeendo delle legature dell’oifa del rnta4 7a xiil’ calcagno,& del talione, con vn principio carnofo . Et di poi li va allargando fin fV[a.*xüii. t preflo la metä del piede; doue torna a riftrignerfi, facendo fine in vna töda corda, che s’inferifce nel lato di fuori del primo articolo del pollice. L’officio di quefto mufeulo e feparare il pollice dall’altre dita. Ci reftano anchora altri° quattro mu- °xv. axv^ti’ fculi,che ftorcono le P quattro dita in dentro j i quali ftäno attaccati,ne piu ne me- p tixiiii.« no,che nella mano,alle quattro corde,che piegano il terzo articolo delle di ta.Ma fon differenti quefti da quelli in quefto,che non nafcono,come effi,delle tele, che infafcianole corde, ma della parte di fuori delle legature, chccongiungono l’offa del collo,& della pianta,&dipoi fi diuidono in quattro piccioli mufculi,& ognun di loro s’inferifce nel lato di dentro della radice del dito, che gli fta ali’incontro. Horafono i mufculi,chemuouonole dita del piede,in tutti ventidue. Gia altre vol- » te fi e detto, Delle Legature della congiuntura delGallone di quclla del Cjmocchio ,€5 di tutt et altre, chefino nella Cjamba, JSbfiga^jf come nel Ptede. £ap. 40. jf&JŠdSfc v , lettere mottra LA Legatura,che cogiungeTOflo del Gallone, coi grande, e molto gagliarda, ranno folo il larga,&: fottile,come vna tela,& abbraccia d’intorno tutta la congiuntura,po luogo loro. nendofi a ta.xm. o DeMufculi. • 6 z ncndofi vna fua parte tra ofio,& offo,& facendofi tantogrofla,& dura, chcquafi pare cartilagine 5 per la cui virtü, & d’vna cartilagine fi congiungono queftedue offa molto gagliardamente,ne piu nemeno,chetänno quelle del pettignone. Ha di piu rofsograde vn’altraa legatura tonda,chenalce al lato,douefi congiunge il quinto nodo dell’ofto grande col fefto, Sc finilcein vn procello aguzzo dell’ofio b ta.xv dell’ancha;&6 vn’altra, che nafce del medefimo lato dell’offo grande,&s’inferi- c ta.xihi b nclla giunta deU'offo dell’anche.Le quali (ol tre al legare quefte offa piu gagliar damente)loftegonoancheilfondamento,&lifuoimufculi.Sivede0ltredici6c ne, conUc vna telanel bucodell’offo delpettignone,fimilea quella,checögiungelidueftin /««. chi fecondo tutto il lungoloro,& diuidei mulculi di fuori da quei di detro. Que-d Per quefta, **a tcla haifili>chefcendono in obliquo mfuore.d Le legature principali dell’ofib & per queJ- del gallonecon quel delia cofcia, fon due; la prima abbraccia tuttala congiuntu-Ie, che feguo ra intorno intorno,come li vede in ogni altra congiuntura. Ma e quefta legatura n° » guania molto piu forte, &grofla,che niunadi quätenefianonelcorpo (quello,che volea fi xvii. a XV ta^ congiuntura,ftando löpra efla armato tutto il corpo) Sc di tanta imporranza, chcpigliail nomedalla medefimacongiuntura.Etoltreairefierdura,&grofia,ha panmente vn’altra particolarita,chenon s’attacca alla tefta deU’offo della cofcia, ne meno alla fpöda del foffo dell’ofio del gallone, ne nafce di lorojanzi abbraccia tutto il collo deU’offo della cofciaseza attaccarfi a quello,eccettoappreffo il mag gior proceffo,doue s’attacca intorno l’ofib; s’attacca anchora all’oflb del gallone, poco piu in su dell’orlo del foflo del detto oflo.Et quefto fu fatto, perche piu facil-mente fi potefse muouerela tefta della cofcia; laqualtal volta quali efce del fuo luogo,come e,quando mettiamo il calcagno dell’vn pie nel voto dcll’altro. Que* fta lcgatura(oltreal fare maggior il feno,)aiuta,chefifacilmenteno fipofsamuo uere 1’otlo del fofso,anchorehecimouiamonoi con grandesforzo. Lafeconda legatura,ehe fta dentro la congiuntura, nafce di mezzo della tefta dclla cofcia, di quel picciol buco,che habbiä detto elšernel luo mezzo, Sc finifee nel mezzo dejl fblso dell’olso del gallone, alquanto all’ingiuyin quella parte, nella qual li vede vn poco di grafio. Quefta legatura e tonda,dura tra neruo &cartilagine,& ferue a nö iafeiar disluogar la colda insu,quado pigliamo alcun gran pelo. II ginocchio(ol-tre la legatura communejne ha pari mente dell’altre molto gagliarde. Delle quali £a deäe la prima, ehe e molto forte, & fta di fotto il chino, nafce di mezzo la parte di die- Ugawre deigi-tro del maggior ftinco,& monta diritta, facendo due capi,ches’inferifcono nella nocchio. parte di dietro delle due tcfte della cofcia, iui, doue ftanno piu feparate, 1’vna dal-l’altra. La feconda, ehe fta nel mezzo della congiuntura, e molto gagliarda, & di L* fteondm. natura di cartilagine,& nafce tutta della collina, ehe fta tra li due feni della giunta dei maggior ftinco; & s’inlcrifce nell’vitima parte dell’ofso della cofcia, iui, doue le tefte ion piu feparate apprefso il lopradetto. Oltre a quefta legatura,e anchora alie volte nel mezzo del ginocchio vna lubrica,& iottil legatura,dalla parte dinan zi della fopra detta,laquale va parimente dal maggior ftinco alla cofcia. La terza, Laterna. che fta nella parte di fuori del ginocchio,e tonda,& forte,& lega li dueftinchi con c ta.vj. ♦ la cofcia,& la parte fua piu balša fta fotto la tefta delc fettimo mufculo, ehe hab- biam detto muouere il piede.La quarta legatura fta nel lato di detro;& e afsai piu l* quurt*. lottile,&: tenera,che la feeöda,perche in quefto luogo non e bifogno di molto for te legatura,Sc nalce dal lato di detro dell’ofso della cofcia,& camina verfo la quar ta legatura,ehe fta nel lato di fuori verfo dinanzi. La parte dinanzi,fe ben non ha particoiar legatura jnondimeno fta molto ben legata cö la rotula,& con le corde, chela’nfafciano;lequali premon di tal forte la congiuntura, ehe non cie bifogno f lib. i. ta.vii. d1 patbcolar legatura, ne meno commune.t Oltre alie legature derte, e di piu nel fi. xvii. ginocchio vna cartilagine particolare,alquaijto piu dura ehe neruo,& meno che cartilagineftaquale quäto importi alla fortezza di quefta congiuntura,gia nel primo libro lodimoftrammo.Dellelabbra di quefta cartilagine nafcono alfintorno Le legature d$ g ta. xv. fig. certe legature,ehe la congiungono al maggior ftinco,& all’ofso della cofcia. § Si gi* ftmchi dti- xvii. Y congiungono ancheli due ftinchi per la parte di lopra, mediante vna molto ga- gliarda legatura,laqual circonda quefte ofsa intorno intorno,per la banda di fuo-ri(comecommunalmente fa qual fi voglia legatura^) per tutto il vacuo fral’vno h la med. a ftinco,& 1’altro, mediate vna ^ iottil,& larga legatura, fimile a quella, che habbiä detto cfser fra li due fufelli del braccio; laqual va dal maggior fufello fin’al minore, &: re,&ha certi fili,ehe fcedonoin obliquo dal maggior fu fello al minore. L’officio di quefta legatura e congiunger li due ftinchi,&; lepa rare i mufculi dei lato dinan zi, da quelli di quel di dietro, & dar piu forza a i mufculi ehe nafcono di lei. Gia habbiam contato alcune delle legature dei pie,come Ion quelle che flanno intia-uerfate, fotto delle quali paffanole corde dalcuni mufculi; delle quali alcune aiu- tano anchora a legar 1’offa del piede; altre feruono folamete a guardare, & guida-.. ia trim* le a re corde dette.La1 prima di quefte legature intrauerfate ftanel collo dei piede,1 imaZtrmer- & congiunge li due ftinchi,oltrc a che per di fotto lei paffano molte corde.kLa fe- k ca.iii.« fata, dei collo conda nafce dei talione di dentro, & s’inferifce neU’offb del calcagno, aiutando delti ede, anch’ella a legar 1’ofla. Quefta, anchor che paia vna, fe fi confidera con diligenza, fon tre,come tre anelli^ognuna delle quali cuopre vn particolar feno,g douepafia vna corda in quefto modo;Perquel,cheftapiu app reflo dei calcagno, palla lacor da dei1 mufculo,che piega il fecödo articolo dei poliice$per la feconda(chefta ap-preffo il primo)paffa la corda dei111 mufculo,che piega il terzo articolo delle quat n ta.x v. fi.xv. tro dita^per la terza paffa Ia corda dei11 quinto mufculo,che muoue ii piede. ° La de terza legatura intrauetfata pigliadal minor ftinco final calcagno, & lega quefte 0 ta.ij.s' due oflajnondimeno per la parte,ehe cuopre li due feni,ehe fifanno in quefio lu o go, non ferue ad altro,che a tenere, ehe non fdrucciolinolecorde del Pfertimo,&: p lamed. **■. Altre Legature ottauo mufculo,che muouonoil piede,chepaflano per loro.^Sono anchora nel- q Quelle lega deiTojfa dei pe la parte di fotto delle dita dei piede certe legature intrauerfate, come quelle, che ture, &queile, habbiam detto effer nelle ditadella mano,& fenza queftedi molt altre.Primiera-mente vna,ehe piglia dal maggior ftinco al minore, congiungedogliamedue per ,n modo alcu-la parte piu baffa;laquale e larga,& fottile,come fono 1’altre legature delle cögiun no rapprefen-ture.Vn altra,checongiungeli due ftinchi coll’ofto del talione,& e fimile alie lega tar nelle ture,checommunalmeteleganolecongiiinture. Etquattro, checongiungonoi re‘ quattro lati di quefto offo dei talione,con lc quattro offa,ehe habbiam detto con-giügerfi aquello.Et di queftequattro alcune abbraccianoroflointornointorno; alcune entrano fra offb,ed offo.La prima di loro comincia dal lato di fuori dellof fo dei tallone,& fi congiungenella parte di dentro dei procello dei maggior ffin-co,legädo queftedue ofia.La lecoda fta nel iato di fuori,Sč e fimile alia prima. La terza(chee moltogagliarda,&di natura di cartilagine) comincia dalla pane pia baflfa dell’offo dei talione, appreffo la radice dei fuo collo, doue fi cögiunge allof-fo dei calcagno,& finifee nelloffo medefimo tra i due lati, con liquali fi cögiunge ali’offo del tallone.La quarta congiunge 1’ofso del talione col naulcolare,nafcedo della radice dei collo deiroffo dei talione, & inferendofi nel fopra detto, circon-dando tutta la congiuntura.Oltre a quefte quattro,ci e par imen re vnaltra legatura fottile come tela,laqual circonda tutta la congiuntura dell’oflo del talione con quello dei calcagno, & vn’altra molto forte, che va dal collo delloffo dcl talione, infino all’offo fimile ad vn dado. Vn’al tra anchora ce ne,ehe lega lolio dei calcagno coi fopra detto fimile ad vn dado^laquale e anche dura, & di natura di cartilagine, ma folamente abbraccia 1’articolo. Congiungono Toffa dei collo dcl pie-de(come quelle dei bracciale) certe legature dure,& di natura di cartilagine, medianti lequali fi congiungono anchora al nauicolare. Oltrea quefte legature ha il collo dei piede nella parte di fotto vna gagliarda, & particolar legatura, iaquale non folo lega 1’offa fue, ma fi pone fra offo,ed offo, congiungendole forte, 1’vno all’altro. Reftane a contare le legature del pettine dei piede,& delle dita jdelle qua linon faro mentione,perche fon fimili a quelle della mano. Del numero de (tMufcuU. Cap. 41. ? HO contato, quanto piu breuemente ho potuto, 1’hiftoria di tntti i Mufculi . II numero de’ quali difficilmcnte fi puo fapere ; non perche non fi poflano contare, ma per effer fopra di cio diuerfe opinioni . Perche alcuni chiamano vn folo il mufeulo, ehe tira ilbraccio verfoilpetto, co-niefoio, mirando la vnionefuajaltriil chiamano due, mirando i diuerfifili,o perauuenturatre. Nell’ifteflö modo chiamo io vno il fecondo mufculo,che inuoue le lpalle 5 altri il chiamano due,mirando il vario officio. L’ifteffo auuiene dei mufculo, chealza ilbraccio, & di tutti i mufculitriangolaii, chemuouonola cofeia. Cötano ancora alcuni i mufculi,fra ogni d ue cofte quattro3atteto i diucrfl ofiicijj offici j ,i fili,& il nafcimento,come fo io^altri per due. Nel medefimo modo d Tono molt’altre differenze nel contare^pure contando fecondo la diuifione,che ho fatta neU’ hiftoria loro,fono tutti quattroceto noue. Et di quefti e da fapere,che due muo uono la fronte; tre ogni palpebra de gli occhi;cinquemuouono ogni occhio;quat-tro il nafo; & altri quattro le labbra; quattro le guance; otto la mafcella inferiore; altriotto 1’oflb hyoide;dieci la lingua^diciotto il gargarozzo, died proprij, & otto communi.Quattordici muouono la tefta; fedici la fchiena 5 quattordidle braccia; otto 1’ofla delle fpalle5ottantanoue il petto, de’quali otto feruono al ventre. Dieci muouono i gomiti; otto i minori fufelli del braccio 5 otto i bracciali; dnquantafei le dita della mano;quattro il membro;due i tefticoli,finegli huomini, come nelle donne; vnoilcollo della vefdca; tre ilfondamento venti lacofcia; altri venti le gambe; diciotto i piedi j quarantaquattro le dita del piede. Et con quefto habbiam iinito rhiftoriade’mufculi. Della tela, ehe ramolge tojfa, det ta VerioHion. Cap. Quarantefimofecondofö vltimo. P Er compimento di quefto libro reftaci folo a trattare della tela,che’nfafcia l’o£ fa per la parte di fuori,chiamata da Gred per cid perioftion.Laquale e vna parte fpermatica del noftro^orpo, generata infieme coll’altrefueparti, fenza pigliar particolar principio da loro5& e fatta d’vna tela lottile & di molto acuto fenfo:il cui officio particolare e fupplire al difetto del fen tire,ehe e nellofia. Habbiamo tratta-to della pelliciuola, della pelle,del grafih, della tela carnofa, de’ mufculi, &: delpe-rioftion, lequali fon tutte leparti, che veftono, &c cuopronol’ofla. Tauola Prima. \ La tela diquefiomufculo,chefigiungecdl f primo del ventre. La parte carnofa deWifleßo^che nafee dal- Ichiaratiöneddlelettaedel le cartilagini della feüa, &fettmui_j y figa] le Figure del fecondo libro, cofta. y & principalmentedi quelle 4. il fin di queßo mufculo Jl qual nella tauola della prima, la quale dimo- feguente vedraffi chiaramente. ftra vn huomo,da cui e tolto la pelle, V I/ mufculo-, che tira ingiüil braccio. &ilgralfo, & le vene,ehe vanno tra 5.6. 7.8. Queflinumerimoßrano, ouesinferi-fcono i capi del fecondo mufculo, che cuoio, & čarne, &: tutta la tela carno- fa,eccetto la parte di quella,che fi co- muoueilpetto. uerteinmnfculi. Etedafapere, ehe 0 llprimo mufculo del ventre, il quäle inße- quefta e differente in quefto da qucl- mecolfuo compagno lo cuoprono tut- iedel Vefalio , chm queftalombre to. Etil principio lo moßrano i nume- moftrano landar de i fili della carne, ri , che moßrarono il fine del fecondo, fecondo che particolärmente cam- che muoue ilpetto;& la riga,che fi ve- minanoinciafcun mufculo. de nel me^o del ventre dalla l{alla X,moflra, doue que Hi mufcüli Ji giun-gono infieme. JL L'vn mufculo della fronte. X il membrofcorticato. B Quello delle tempie. r I condotti del ferne. C C Quegliche ferrano lapalpebra difopra. F I tefticoli fafeiati nella tela carnofa. D Ouel,ch'apre i vehtagli del nafo. z il primo mufculo , che piega il gomi- G La parte d'auanti delToffogiogale. to. H Vn mufculo del labbro difopra, ehe mada aa il fecondo. vn capo alnafo. b il mufculo, che slende ilgomito, & nafee 1 Il principio delmaßicatore. dal lato a auanti della paletta delle r Vn mufculolargojlqualefaffidellatela,car fpalle. nofa & aiuta a muouerla mafcella difot c il mufculo, che finifee in due corde, &ßen to, & per confeguente le guance. Etin deilbracciale. ejlloyche appartiene al principio di que- d Quel, che ftorce il minor fufello attin- fto mofeulo,dalla K alia L fi nota ilprin su. cipiöjchenafeedaltoffo delpettofinal- e ilpiu alto, che Hör ce ilminor fufello all*- ia meta della clauicola ,il quale ha i fi- ingiü. li , che montano diritti finallaM. E da A ilfecondo mufculo^che piega il bracciale; l'L alt TS^fi nota il principio, che nafee fh di cui laf mostra il principio, &lahla dall'altra meta della clauicoladalla punta dell'homero, dal quäle monta in corda. P il mufculo j che fa la tela della mano ; il cui 0 obliquo verfo auanti finalla 0. Etdda confiderare, che quejlo mufculo non e i 1< principio dimoßralaij & il principio della corda la k. ordinariamente tanto largo,come il Ve n Tarte delle corde dei mufeuli, che s in- falio lo dipigne nella ter^a figura de fer if cono , l’vnonel bracciale, l’al- mufeuli; ne anchora fi giungePvrLs tro nel pollice ; & fono il mufculo mufculo all'altro , fenya il meTgo della carnofa , la qual in queßa fi- vent'vno, &ventidue, ckemuouono le dita. gura £ tagliata yper laßar liberi i mu- 0 L'offo del primo articolo del pollice fco- feuli . perto. LK La diuifion fra l'vn mufculo di quefti}& pq Due mufeuli ß fcuoprono in queßa parte-. laltro. de quali quel, ch'i notato con la p, sin- T il mufculo’icb'al^a il braccio,di cui in que-fla figura ß vede folo la meta; nella feguente vedraffi ilreßo notato con la M. ferifee nel bracciale-, & quel ,c//Enotato con la qy fi diuide in due corde, v~ na , ehe s inf erifee nel primo articolo del pollice, & V altra, ehe sinferifce A Qjj.ello, che congiunge il braccio al petto; ilqual vedraffi nella tauola quarta di- 2 negli articoli, ehefeguono nel medefi-moaito. ftaccato dal petto,& fegnato con l'ifief- ftu Il primo mufculo, ehe piega la gaba 5 il cui fa lettera. principio mofira la f,& la corda la t,& il fua TABVLA * I 3 xy fi s I?« Gk A V- 7T t S T ilfuofine lau. llfine delfecondo mufculojche muoue la_, gamba . ll fine del ter\o. Il fefio mufculo ,ch e muoue lagamba;il cui principio nota la x; & la y nota, doue la fcia d’eßer carnofo, & fi conuerte in v-na tela,che infafcia tutta la cofcia, & i c auf a,ehe nelleferite della cofcia molte volte fiapericolo: la qual fi vede in que Hafiguraalquanto fiaccata per poteria moflrar meglio. il nono mufculojche muoue la gamba. L'ottauo. Tarte del fefio, & fettimo mufculo, chcu muouono la cofcia, & le glandole,che. fan/i neliinguinaglie. L'ottauo,che muoue la cofcia. ll fecondoyche muoue la gamba. Laforcella fcoperta3 Cr lau mofira il talione. ll fefio mufculo, che muoue il piede;il cui principiodimofiralaß; ela k ilprinci-pio della corda; la ^ dimofira il fine, llfettimo,che muoue ilpiede. La corda del mufculo, ehe fiende ilpolli-ce. Quello, chefiende le quattro dita. Quelj che fepara il dito pollice daglial-tri. La legatura attrauerfata, che fia nel collo delpiede, laqual fia riuerfa da vtl-> lato. La corda del nono mufculo, che muoue il piede. Ilprini0)che muoue il piede. ll quarto. La corda delter%o mufculo, che muoue il piede. Quello, che muoue il ter^o oßo delle quattro dita. ll quinto, che muoue ilpiede. Tauola. II. QVefta ela Figura medefima, che la prima, riuolta da vn lato. Et e dift'erete da quella del Vefalio in que-ftojche in quefta fi veggono i mufeu-li della facda;& la tela del fefto mu-fculojche muoue la gamba,(la fpicca ta, acciö fi poflfano veder imufeuli. L’vn mufculo della fronte. llprimo mufculo del la palpebra difopra. c d B C D E H I K L M K.K o T KK s T V X r a b c 1.2.3 j Quel,cti apre il nafo . Vndei mufeuli del labbro difopra. ll mufculo delle tempie. L' o/To giogale, & il buco, che calfuofine, & l'orecchia. ll mufculo, chiamato mafiieatore. Vn mufculo delleguäce,che nafeedali'vna mafcella, & finifee nell'altra. ll fecondo mufculo,deli’vn de lati deli'oßo hyoide, chenafce dallapunta del mento. ll primo deltifießo cffo,chenafcedallapar tepiualta delfojio del petto, llter^o mufculo de i communi del garga-r 0^0,che nafee dallapartepiualta del ioßo delpettOy & fini fee nella prima car tilagine del gar gar 07^0. Certeglanäole dietro l’orecchia. ll primo mufculo della tefia. La metä del fecondo mufculo,chemuoue la paletta delle fpalle,che nella nona fi rno fira tutto fotto della r, & della A. ll primo mufculo,che muoue il braccio;il-quale nella quarta figura vedefi piu chiaro difotto della S; & nella deema di fotto della A. ll fecondo diqueiy che muouono il gomi-to. Quello,che fiende ilgomito,et nafee del la to piu baßo della paletta delleß)alle. Quel, che fiende anc he ilgomito, & nafee del lato piu alto della paletta delle ß)alle. In queßa parte fi congiungono i due mufeu li,che Jledono ilgomito• la quäle fia piu rileuataper cagion delter7Ko mufculo, che • fiende,&paffa di fotto. La punta del gomito, nella qual sinfe-rifcono i mufeuli, che fiendono ilgomito. Quel,che fiorce il minorfufello insu. Quello, che fiende il bracciale}& finifee in duecorde. Quello,che flende I’indice,& quel di me\-^o,&ilpicciolo. Quello, cheprincipalmente fiende ilpic-ciolo. ll piu baffo di quei , che fiendono il brac-ciale. ll piu baffo di quei,che’l piegano. Due mufeuli, deyqualiil piu alto e notato con lab, & sinferifee nel bracciale-fd piu baffo finifee in due corde,ehe sinfe-rifconojvna nelprimo articolo delpol lice,l'altrane’ due piu alti. 4.5.6. Quejli numeri mofirano la legatura attrauerjata nel braciale,dalla pte difuori la quäle TABVLA II - LIBRI II ' jlrnuVaU laquale diuifa in tanti anelli, <7««' fo- mapartemofira la quellad'auanti la\ no i numeri,quantunque quiui non fipof {.L’iflejfo mufculo fimoflranella fetti- fono benmoftrare. ma fi gura,alia lettera jß • nell'ottaua d Il mufculo, congiunge ilpollice ali'indice. alia fapere, chela 7S{j T,S,T,a,b,c,d,e,&i polpa della gamba. numeri 4,5,6, mofirano 1'iftejfo nella fi- P il fecondo mufculo, ehe muoue ilpiede. niftra, che in la diritta; maparticolar- V La piu fottil corda dei corpo, ehe nafce dei mente lelettere dei braccio finiUro fon f tergo mufculo, ehe muoue il piede. jf le feguenti. il maggior mufculo della polpa della gam Z ll primo, chepiega ilgomito. ba, quale dii tergo, ehe muoueilpie- / Jlpiu alto, ehe floree il minorfufello all in dc-j. gik. 71r Quello, chepiega il tergo arti colo delica S Jlpiu alto di quei,che piegano il bracciale. quattro dita. h Quello,ehe fa la tela della palma. e Vna parte dei quinto mufculo, ehe muoue i Quello,ch''empiela parte di fuori dellapa il piede. letta delle fi alie, & muoue il br accio 5 La legatura attrauerfata dal talione, den- verfo dietro. tro al calcagno. k Il mufculo,ehe tira il br accio verfo dietro alquanto allingiu. T Quello,ehefcofia ilpollice dall'altre di- tO—J. r-i. m.n. Il mufculo, ehe tira il braccio all in giufil qual nella nona figura fivedes di fotto della o,& nella decima di fot-to della O. V La legatura attaccata al mufculo,ehe pie-ga i fecondi articoli delle quattro dita; ehe fail mede fimo officio, ehe la telas della palma della mano. ä Il mufculo,ehe congiunge il braccio alpet Il fefio mufculo, ehe muoue ilpiede. to. X Il fettimo. La punta del mufculo, che muoue il petto; il qual sinfenfce nelle otto cofie di meg 4 L>ottauo;& la corda di quejlo, & quellos\ dei fettimo fiveggiono di fotto laZ. go, come con otto dita. llnafcimento dei primo mufculo dei ven- 6) ll mufculo,ehe flende le quattro dita; il cui pp finef che fi diuide in due corde) dnotato tre. con la ü. in queSla figura, &nella quar- # Il mufculo diritto, ehe fi vede fotto delpri ta. mo & fecondo dei ventre. AA La legatura , ehe attrauerfa dal minor fu f Il primo mufculo, ehe muoue la gamba; il fello al maggior e. quale nel feguente i notato conia 0. O La corda dei mufculo, ehe ftende il polli- r llfefio mufculo, ehe muoue la gamba. ce^. / Varte dei nono mufculo,ehe muoue lagam ba;il qual nella quartafigura dimoilra ** La giunta difotto dei minorfufello,che fa il talione di fuori. H II ’ lao. s La legatura, ch'attrauerfa dalminorflin- e Ilfettimo,che muoue la gamba. co altoffo dei calcagno. u Il primo mufculo, ehe muoue la cofcia. p ll mufculo,ehefiepara il ditopicciolo dalle X Il maggiorprocejfo deUoffo della cofcia. altre dita, y La parte,ehe fi vede,deifecondo mufculo, ehe muoue la cofcia; il fuo reflo i coper-to coi primo, ehe muoue la cofcia, & Tauola. III. coi fefto,che muoue la gamba. Vefta Figura moftra vn huo-v/ mo fcoi ticato dalla parte d’a- K Il quarto,ehe muoue la gamba. V Il fecondo. uanti» & tolto via ileuoio, ilgraf- ll tergo. fo, la tela carno(a,levenc, ehe van- I f il quinto. no tra cuoio & carne, con alcuni mu L ?• Il quarto, ehe muoue la cofcia; la cui viti- fculi 5 chordinariamente ü leuano nei rt-«*** ?***'% TauolaIII.delLib.lI. TABVLA ; III - LIBRI- II M nelfcorticare : perche in tal figura nafce daWoffo delpetto,&dalla claui- folo fi e cerco di dimoftrare quel- cola,&sinferifee nelproč eßo fmile al lo, ch-’vnbuonPittorefuoldimo- la mammella. ftrare in vn corpo ignudo; a i quali G Vna parte del fecondo mufculo, ehe muoue in quefta ho volato feruirej 6c ha- lapaletta delle fpallefil qual tutto fi di ureiior fatto gran difturbo, s’io ha moftra nella nona figura, fotto della r, uefle lafciatoe mufculi; chenafco- & della A; & nella feguente la meta, no della tela carnofa.Conciofia co fotto della K, & della L. fa ehe noti folamente fianeceffa- H Terqueftapartepajfano le vene delgarga rio conofcer emufculi fuperficiali, ro%%o,& fottoloro fivedeil mufculo Cfe vogliono efpri mer bene gli di- dell’oßo hyoide notato co la D;& e quel uerfi fiti & attitudini, ehe fa il cor- lo, ehe moflraremo nelC'ottauafiguram poj ma anehora quell i,ehe ftanno fotto della C. ai fotto loros ecofiil nafeimento 1 La parte dinanyi della clauicola. loro & fine, come loffitio, per po- K ll primo mufculo,ehe muoue il braccio. ter faper mcglio, quädo hanno da L ll fecondo mufculo ,ch e muoue il braccio. fare vn mufculo lfigo, o corto; piu rileuato, o piu rimeflo & bafio. M L'offo del petto. KH, Tarte del ter^o mufculo, ehe muoue il Quanto quefto fia vero, ne 1’han braccio,ilqual nella tauolapaffata mo- fatto vedere ne noftri tempi Mi- Hro la r. chelagnolo Buon arruoti Fiorenti 00 1 capi del mufculo, ehe muoue petto; il no,& PierroRubiale Spagnuolo-i qual fi moftra neliottaua figura fotto quali per eflerfl dati alia Anato- la F. miainfiemeeonla Pitturafon ve- T T ll principio del primo mufculo del ventre. nuti adefieri piu eceellenti & fa- A A 1 mufculi dirittijche fi veggono fotto el pri mofi Pittori, ehe gran tempo fi fiä mo&fecondo del ventre. veduti.Ma tornando al mio propo ll primo mufculo, ehe piega il braccio. fito,dieoeheiPittori hanno lem-preda ricordar/I ehe ciaieun mu- La parte carnofa di dentro del detto mu- fculo. ieulo tira fempre Poflo, nel quale S S ll fecondo mufculo, ehe piega il braccio. s’inferifce;eneltirare fi raeeoglie T ll primo mufculo,che flende il braccio. verfo il fuo nafeimento gonfian- V ll piu alto mufculo diquei>che ftorconoil dofi nel mezzo, e quando eonfen- 1 minor fufello ingiii. te,fa l’effetto contrario» perche faf- X ll mufculo,ehe piega la palma della mano. fi piulungo, & fi afibttiglia piu nel T ll primo mufculo della mano,cbefalatela 1 mezzo.Per il ehe accade molte vol diquella;dallicuilati fi dimoftrailmu te ehe tirando il mufculo,ehe fta fculo, ehe piega i feeondi articoli delle di fotto, (i rileua quel,che fta di fo- quattro ditariIquale nella quinta figura pra;& pgfandoil Pittore che quel, i notato con la O. che opera, fia quel di fopra, lo fä ra •55* Il mufculo,ehe piega il bracciale. corre. a ll mufculo j ehe muoue il minor fufello in Jl Le glandole,eh e flanno fr a torecchi. SÜ. B ll mufculo dell'oßo hyoide,ehe nafce dalla punta del mento, notato nella feguente b ll mufculo, ehe flende il bracciale, &fini-fce in due corde. con la E. c Due mufculi, de i qualil’vno inuia vna cor C Il mufculo dell’ifleßo offo, ehe nafce dalla partepiu alta dell'oßo del petto, notato nellafeguente con la F. da alt offo del bracciale, che foftiene il pollice;l'altroßartedofi in due, indiri\ 7a. l'vna al primo offo del pollice ; & D ll mufculo delmedefimo offo,ehe nafce dal l'altra al fecondo 0- al ter%o. la parte piu alta deli'offo della ftalla; il d La corda del mufculo> che congiunge il pol qual nella quarta figur a fta notato con licecon 1'indice. due VI?j ”ella quinta con vna & e Le corde, che sinferifcono nella parte di vna S;da i lati della D fi veggono certi fuori dell'indice. rami del fefiopar di ne rui, ac comp agna 3-4 • 5.6.Le legature attrauerfate,cbe fi ueggo ti dalla uena di fuori del gargaroigo, no nella parte di fuori delbracciale; le & dalla arteria del fonno. qualinö fipoßonobetnoftraripiltura. i F Ilfettimo mujcuio^fjc muoue la tj cl mufcutojche cogiuge il pollice allldice. llmu- v k l ra n t r f t u xy K. K ß y « H 6 x t A f 7T J ll mufculo , che fepara il pollice dali indi-ce;dal cm lato dquello, che piega il primo articolo del pollice, ll mu/culo, che aiuta ajlender la teladella mano, del quale ilV efalio non ha fatto mentione. La tela carnofa,cbe inuolgei tefticoli. Le glandole deltinguinaglie. L’ottauo mufculo, ehe muoue la-cofcia, il quäle nell’ottaua figura d notato coris laS. ll principio del feflo mufculo, ehe muoue la cofcia, il qual nella tauola viij d notato con la O llprimo mufculo dellagamba. Ilfecondo, ehe muoue l' iftefifa gamba. ll felio , ehe muoue la gamba; la c ui p arte piu alta d čarno fa; & la tela, ehe nafce di efifa,d rileuata, accio ehe fi vegga ne i mufculi. ll fecondo, ehe muoue la cofcia; il quales nella decima tauola d fegnato coris I la S. ll fettimo, ehe muoue la gamba. llnono. L’ottauo. La corda del quarto, ehe muoue la gambas . Lo flincko tutto fcoperto. ll feflo mufculo,ehe muoue ilpiede. Quello, che ftende le quattro dita del piede. Il nono,ehe muoue ilpiede. La corda del mufculo, ehe flende il pollice . La legatura attrauerfata fopra il collo del piede,fotto la quale pajfano le corde d'al cuni mufculi, che vanno al piede. ll talione difuori fcoperto. ll fettimo mufculo,ehe muoue ilpiede. Ilfecondo, ehe muoue ilpiede. llprimo mufculo,ehe muoue ilpiede. La corda del quarto mufculo ehe muoue il piede. Il mufculo,che piega il tergo oßo delle quat tro prime dita. V na parte del quinto, ehe muoue il pie-da; macoft quefto, come tuttol reflo di,quei, che fi veggono nella gamba fi-niflra, fi veggono meglio nella figuras paffata. Vna legatura attrauerfata dal talione al calcagno. ll mufculo , ehe piega il pollice in den-tro. ll mufculo, ehe congiungeil pollice ali al-j tre dita. r JLBC D A £ G H I K L M o T K. ST VV © xr z a Figura IIII. QVefta Figura dimoftra molti mu fculi, che nelle pallate erano in luo luogo, hora ne pendono; &: fono icoperti de gli altri , ciie nelle pallate non fi vedeano 5 & 1’iftclšo moftreranno 1’altre figure finallbt-taua , nella qual faranno gia quali fcoperte lolia. ll mufculo dclle tempie, il cui principio d notato con la ^l, B, C. La parte di fuori dell'ojjo giogale. llmafiicatore. Vvn principio di queflo mufculo,ehe comin cia dalla mafcella di fopra. L’altro principio, checomincia preflo al-1’orecchia; tutto il principio fi vede dalla E alia F. La parte piu bafia,doue tal mufculo sinfe-rifce. Vn ramufcello dei tergo paio dinerui delle ceruella, che pa ff a per quefla parte al mufculo della fronte dal fuo lato. Vnaltro ramufcello dell’iftcßoneruo, che vaallabbrodi fopra. La cartilagine, in cui finifee 1’offo dei nafo di queflo lato. I ventagli dei nafo. il mufculo, ehe muoue le guance; ehe nafce dvna mafcella , & finifee nellal-tra. II mufculo, ehe muoue particolarmente il labbro di fotto. Ifna parte del muficulo, ehe muoue la mafcella di fotto,ali’ingiu. Qui d pofloi ofifo hyoide, benchenon fi veda. Il mufculo, chenafce delproceffo fimile ad vn puntaruolo, & sinferifee nell’ofso hyoide. Il mufculo , ehe nafce dalla mafcella inferiore , & sinferifee nell ofifo hyoide. I due mufculi, 'che nafcono daltofifo dei petto , & s> inferifcono nell'oßo hyoide. Quello,che nafce dalla parte piu alta della palettadelle fpalle, & sinferifee nel-I ofifo hyoide. II fettimo mufculo, che muoue lateHa; il quale ha due principij notati con la X, & conlaY. ll fin di queflo mufculo. La parte dinangi della clauicola. M 3 llfine b Ilfine delfecondo ,ch e muoue lapaletta del i trp dita; tacui corda fi vedenella pal- le fpalle. ma notata coi ^ ->P^U fotto’ c La venagiugulare efieriore; & aleuni ner 2 Quel chepiega il bracciale;il cui principio ui, ehe vanno al br accio. y7 dimcfira la il fine la c/1. d ll primo mufculo , che muoue il petto j ehe i Ilpiu al: oy chepiega il braccialej ehe i fo- nafce dalla clamcola, & s inferifcenel- fpefodal fuo fine. la primacofia. l Quel y ehe piega il primo articolo dei dito S La parte dinan^i del mufculo, el) al%a il picciolo in fuori. braccio; quella di dietro fi vedenella de n Ouel, ehe difcofia il dito picciolo dagli al~ cima figura fotto la lettera a;& la figu- tri; ehe i fofpejo dalfuo fine. ra,che feguita^mofira quejio mufculo di 6 La legatura attrauerfata,chefia nellapar- fiaccato, & notato con la y; ma in que- te di dentro dei bracciale. efg fta figura lae, & la/, & lagmofirano i ll maggior mufculo, chepi ega il primo ar- quefio meigo mufculo, come in trian- ticolo dei pollice. golo. K Quetsche diuide il pollice dali'indice. h ll fine di quefio mufculo, ehe congiunge il A Il mufculo, chefa la tela della palma; ehe braccio al petto; il quale nel braccio fi- fia fofpefo dallepimte delle dita. OTA niflroi notato con la Q& la T; & il mu f* il fecondojcbe muoue la cofcia. KLJl fculo i notato con la A, K, L, accio

s llfettimoyche muoue la cofcia. \ ... giu. V ll fefio. n ll fine del mufculo diritto del ventre. 'T ilottauo. 0 ll primo mufculo del ventre difiaccato,& (ti ll quinto. mandato verfo dietro. X Il fecondo mufculo , ehe muoue la gam- P ll fecondo mufculo del ventre, che i cir- ba.-j. condato con la o, con la n, & conlt~> 4 jCottauo. due pp. <30 Il fettimo. PP Vna parte del primo mufculo del ventre y 2 llprimo. ehe refio attaccata alla line a bianca^che 3 Il fefio. fi vede nel mezgo del ventre; & la p 4.5.6 Il feßo, ehe muoue ilpiede, ehe pende dal % piu bafsa mofira particolarmente la_j fuo finej ne piu ne meno 3 cbei due fopra fufian^a del membro, & come (ia at- detti. taccata all’ offa del pettignone ; i 7 ll fettimo. due cerchi maggion fon due corpi di 8. 9 Il maggior proceffo fcoperto, dal cui/Stol lei; il minore i il canale dell'orina, & to via il fefio mufculo dei piede; ma il del ferne. nono mofira particolarmente il talione r 1 condutti del /eme. di dentro. f ll mufculo de’ tefiicoliyil quale mofiralafi- V Il mufculo, cheßende le quattro dita del gura xxi/.del ter^o libro. IO. II piede • il cui principio dimcfira ii 10; t il primo mufculoy chepiega ilgomito. 11. mofira, di doue nafceTaltro, chc_j H L'offo del braccio. cbiamamo il nono, ehe muoue il piede, u Quelloychefiende ilgomito; & nafce dei la C'rin quefia figura e notato con la ; il * to piu bafio della paletta dejle fpalle. 1.2 11. mofira , doue fi fpaue in quattro X ll fecondojcbe pega ilgomito. corde. y ll piu alto mufculo, ehe /loree il minor fti- n ilnono, ehe muoue il piede, ehe fi diuide in felloin su. 13 due corde notate con il 13. te il maggior mufculo 'di quei ehe flor cono il J4 Qiiello, che ßende il pollice. mmor fufello in sü. 15 L-Attauo, cJjemnoite tlpiede. B Quel,chepiega ifecondi articoli delle quat 16 Il fecondo, ehe muoue ilpiede. Tauola TABVLA IIII - LIBRI -II qual eattaccato alia clauicola. Tauola V. a ll piu alto proceffo della paletta dellc^ fpalle y chiamata la punta dellhome- /'"\Vefta Figura e differente da v^£quella del Vefalio; cio e, ch’in ro. b ll piu baffo. quefta non fi vede altro , che i mu- c La quarta legatura di quefla eongiuntu- fculi, ehe fi trouano neH’huomo; & ra. nella fua fe nc veggono alcuni 3 ehe fi d Vnaltra legatura tonda,che nafee dalla truouano nelle Idmie & altri ani- punta del proceffo piu baßo della palet- mali bruti. ta,& finifee nella parte dinan^i della te fla dell'oßo delVhomero. Ji ll buco dei ciglio,per lo qualpaffa vn ramo dei ter^opar di nerui al mufculo della_j fronte. e La feconda legatura tonda, ehe nafee dalla parte piu alta dei feno della paletta , nel quals'incaßa il braccio, & fmi- B il mufculo delletempie. fce nella parte dinanyi della tejla del- C Qui manca vna gran parte dell'offo gioga- 1’homero. le y accio fi poffa'Vedere la congiuntione f In quefla parte fi congiungono le due lega- del mufculo delle tempie con il majlica- ture, notate con lad& con la e , &fan- D tore; la qual moflra la D. no come vna legatura attrauerfata; fot- E ll buco y per lo qual efce il ramo dei ter-^o par di nerui, ehe va al labbro di fo-pra. to della quale pajfa il principio di fuori dei primo mufculo, chepiegailgomito, & š notato con la F ll mufculo delle guance , che nafee di vna S jVojfo del petto, a cui da ciafcun lato fi con- mafcella}&finifee nell'altra. giungono fette cartilagini delle fette pri G Dali'vna parte, & dalCaltra di quefla_j lettera pajfa vn neruo, ehe va al lab- me cofie. La prima coßa. bro inferiore ; & dalla parte di fopra V il primo mufculo della paletta delle fpal- fi dimoflra la fufian^a fpugnofa dei Lab- ik l le; il cui principio not ano la i & la k & bro. ilfuofine la l. HI ll mufeuloychetira all'ingiü la mafcella inferiore. m / ll mufculo, ehe nafee dal lato piu baffo della paletta, & sinferifee nelle otto cofie K Tarte dei primo mufculo della tefia,cbe piualte. nafee daltoffo del petto. & 1 Il mufculo diritto dei ventre; il cui prin- L L’ ojfo hyoide. no \ cipio carnofo dimojira la n; il neruo- M ll primo fecondo mufculo della lingua, fo la o, dei qualenafie quafi tutto il che nafee dell'oßo hyoide. f mufculo; & dalla p alia qfi congiun- K La prima cartilagine del gargar o^oy chia V ge al fuo compagno delt altro lato; pu- mato la T^oce. re dalla q^oda lombilico auanti fi va fetnpre Jcofiando a pocoa poco, in fino al fine; & la q dimoflra, done s'at t ac- 0 ll mufculo y che nafee dell'offo hyoide, & sinferifeenella 7{oce. T Qiicllo y che nafee delCoffo dei petto, & sinferifee nella rK[oce\da i cui lati fiueg gono l’arteria dei fonno,e la venagiogo- cano i mufculi, ehe vanno in obliquo' a gli attrauerfati col mez^o a vna teleta fottile. lare interiore y & il neruo della tejla no- uuu ll fine di quefiitre mufculi diritti; &Icj> tato con vna. * tre u, u, u, notano iimpreffioni bianche, SL La parte dinaw^i della canna dei polmo-ne . che in que fi i due mufculi fi fanno al lor trauerfo. K? ll mufculo dell'offo hyoide, ehe nafee dalla xf Quefla riga neta vna parte dei mufculo, punta della paletta delle fpalle. chemonta in obliquo, iui, doue fi con- T Tarte dei fecondo mufculo della tefta. giungono al trauerfo, ehe agran fatica V ll ter^Oy ehe muoue la paletta delle fpal- fipoßono difpartire. y ll mufculo attrauerfato dei ventre. X ll ter^o mufculo , ehe muoite la fchie-nau>. il mufculo dei uentre,che monta in obliquo riuolto verfo dietro. Y La clauicola fiaccata daWoffo dei pet- JÖ Tarte de i condottidel fetne. to. y La parte di dentro di quella dinanyi delpri Z Il primo mufculo, che muoue il petto, il mo mufculo dei braccio. Ilfine TauolaV.del Lib.II. 1111 — , , i mn I mil——ir**» TABVLA V LIBRI - II / '«'■•«■mm i K O A | 0 7T f * S T V 0 4 m 2 3*4» SI* 5 6 £ «7 ll fin di queHo mufculo. L'offo dellhomerofcoperto,fra i dueprincipa del primo mufculo, cbe piega il go mi to, Il primo mufculo,ehe piega ilgomito. ll mufculo, ehe flende ilgomito; & nafce dallapartepiu baßa dellapaletta delle ß>alle, fvltimo mufculo, ehe piega ilgomito, llpiu alto di quei,che piegano il minor fu fello in verfo giü. llpiu lungo diqueiyche muouono il minor fufello. Quel, che piega il fecondo offo delle quat-tro ditajl cui principio dimofira la A & il fine, doue comincia a comertirfi in corde, dimofira la y. La legatura attrauerfata, ehe inellaparte di dentro del bracciale; la qual i dop pia verfo i lati; (jr particolarmente la v dimošlra il mufculo primo, ehe piega il primo oßo del pollice ,& la f quel, ehe floree in fuori Uprimo articolodelpic-ciolo, Le corde,ehe piegano i fecondi articoli del le quattro dita. Tarte del mufculo, che piega il tergo arti-colo delle quattro dita. La corda del mufculo,che piega il tergo ar ticolo del pollice, tl mufculo,ehe piega il bracciale;attacca-to al minor fufello. Il fecondo mufculo,ehe muoue la cofcia. Qui fi dimoftra(ben ehe ajfai coperta) la te fla dell’ojfo della cofcia, ehe sincajja nelgallone. jil maggior proceffo delt offo della cofcia, ll fettimo mufculo,ehe muoue la cofcia. llfefto, Vottauo. ll quinto. ll fettimo mufculo, ehe muoUe lagamba; il cui principio dimofira il z -,&il luogo done la corda fi congiunge con le corde deltottauo, & nono, ehe muouon la^j gamba il$.& ilfine, doue s inf erifcc^f il\. L'ottauo; & la p mofiraparticolarmente la impreßione ,che faceuailnono,che muoue la gamba, ch’d appiccato algi-nocchio,& notato con vn g. Qui fla appiccato il fecondo mufculo, ehe muoue la gamba. Lo flinco fcoperto da tutti i muf culi, eccet-to quel cheftende il pollice. Quello,che flende ilpollice,la cuicorda-> moflrailj. 8 9 V Sl & B C D E F G H K L M K o T S T rx A b ll fettimo, ehe muoue il pie. L'ottauo. Quelpeggo di čarne mufculofa, chefi diui de in quattro parti, che mandano quattro corde,le qualifeparano il pollice,& le tre dita in verfo fuori. Quel chefi ende le quattro dita infieme con la p arte di quelle, ehe contamoper il no no tra quei,che muouoi. > ilpiede,il qua le c1 notato con la &. Tauola. VI. QVefta Figura ha la Teftariuolta verfo dietro; la Mafcella inferiore diuifa nel mezzo del mento,e ri uolra da i lati, accioche fi vegga me-glio il mufculo, ehe fta nafcofto nella bocca,& leglandole delle fauci. Qui fi moftra, come sinferifce il mufculo delle tempie nel proceffo della mafcella',et percio dtagliata vnapartedeltof fo giogale. ll proceffo aguggo della mafcella inferioren . Laparte di dentro di quefta mafcella. ll mufculo, ehe d nafcofto nella bocca. La vgola appiccata alpalato. Leglandole o ftranguglioni, ogangole. La lingua,dopo la quale appare la coperta del gargaroggo, ogorgoggtile. Qui fi veggono certimufculi intricati, che muouono la tefia (jr d collo. ll mufculo,ehe tira in verfo giü la mafcella inferiore. Il tergo ehe muoue lapaletta delle Jpalle. Leglandole, ehe fono da i lati della Igoce. Larcanna del polmone. So qui certe v ene,ner ui,& arteriefhe paf fano infieme alia cama del polmone . Il tergo,che muoue la fchiena. ll primo. ll fecondo. II fecondo ehe muoue il petto. La terga cofia & la terga cartilagine; come fi vede in quefla,puoffi veder nel re flo. La V moHra il mufculo fra la terga & quarta cofia ; ela X. dimofira quello, cb’dfraledue cartilagini di que fle due cofie, La vena & arteria, cb’efcono appreffo la for cella dello ftomaco, & fi difiribuifeo ( no per li mufculi diritti. Il mufculo attrauerfato dei ventre, ll luogo,doueql,che motat obliquo,fi cogiu geallo Tauola. Videl Lib. II. 70 LIBRI 'Wr'(i7' j ge allo attrauerfalo preßo al muf culo A ll minore, che piega hifieffo articolo, che refiaua fotto el maggiore; &fra l’vno diritto. c fafiregga, done fi congiunge il mufcu- & l’altro refta l’oßo fcoperto. lo, ehe monta in obliquo al fuo com- F Quel che piega il primo articolo del dito pagno. picciolo verfo fuori;&il principio, che d ll pertugio,di doue efcono i condutti delferne nelihuomo. fi vede auanti il principio di quefio mufculo,e la tefia del,maggiorfufello, di do e La vena & arteria, che fi dijlribuifceper il muf culo diritto a fuoi contorni. ue nafee vnaforte legatura, chelo congiunge albracciale. f L’vn mufculo diritto, che pende dalfoßo V ll tergo mufculo, che muoue la cofcia. delpettignone. I ll maggiorprocejfo deli'offo della c-ofcia. s L’oßo delgallone fcoperto. oe Ilfettimo. h La punta dellapaletta delle fialle, nelloLa f L’ottauo. qual sinferifee il tergo mufculo , che 7r ll feslo. muoue quefia paletta , notato con la K. S ll quinto. *■’ i llproceßopiu alto di quefia paletta. F L’ottauo mufculo,che muoue la gamba,& k il quinto mufculo,che muoue il braccio. abbraccia quafi tutto l’ojfo della cofcia. l llproceffo dideniro di dettapaletta. F ilfeno di quefio mufculo, qual empieil no- © ll primo mufculo, che piega ilgomito; il no, che muoue l’ifieffagamba. cui principio di fuori, che nafee dal lab V La parte carnofa ai quefio mufculo,che e’ ri • bro del feno,nel qual sincajfa l’homero, leuata come megga palla. dinota lam;& il principio di dentro no * 11 fettimo mufculo, che muoue la gamba, • mn ta la n; & nell’altro braccio la n nota la chepende dal fuo fine. 0 parte neruofa ,& la o la čarnofa. * Lagirella delginocchio. P Doue fi congiungono quefli principii. La parte del quarto mufculo,che muoue la il principio della corda di quefio mufculo. gamba, efe nafee dall'oßo della cofcia; r L’vltimo mufculo, che piega ilgomito. ggla^ mofira laparte di quel, che na- f Quello, chefi ede ilgomito, & nafee dal la- fee dallagiunta dell’oßo delgallone. to piu baffo dellapaletta. £ ll maggior fiinco della gamba fearnato, A llpiu largo di quei, che muouono il minor fufello; la parte piu alta delqualefche &particolarmentela legatura, che le- ga i due slinchi dallaparte,oue fon fe- | t u pub veder fi) nota la t, & la fine la u. parati. X llpiu alto di quei, che florcono il minor fu fello alt in sü. se ll tallone di fuori, vna parte del flinco ' minore fcoperto. j 5 Quello, che piega il tergo articolo delle O ll fettimo mufculo, che muoue il piede; il quattro dita;il cui principio dimoflra 2.5-4- cui principio dimoflra il 2; & il 5. il «J& lat’, & la JB dimoßra, doue fi fparte in principio della corda; & il 4. dimoflra quattro parti carnofe , di che nafcono 3- la parte carnofa dinangi, &il 3. quella quattro corde, che vanno a inferirfi nel di dietro. tergo offo delle quattro dita, trapaßan- Y L’ottauo mufculo,che muoue ilpiede, che do le corde di quello,che piega il fe con- refia quafi tutto fotto del fettimo. do articolo de medefimi, come qui fi ve 6 La corda di quello mufculo ripiegata ver y de.Etpermaggior chiaregga laymo- la parte di dietro d el tallone di fuori. fira la corda,che piega il tergo articolo n Quella carne mufeulofa, col cuimeggo il del dito di meggo ; &la,&quel-la di dietro la c. ta ll fecondo mufculo, che muoue la paletta delle fpalle, & deila tefla, fiimile alla e La p arte di nangi deli'offo del pettignone cocolladel fcapolare deifrati\ il cui principio £ notato con la E & la F.Tfgt fcoperta. JEFG T ll nono mufculo , ehe muoue la cofcia; ch'occupa la parte d'auanti del fora- fce fimilmente dalla E alla G, di tutte le punte de i proceffi di dietro de i nodi me dell'oßo del pettignone. del collo, & delle Jpalle, fin chegiunge n La corda del fettimo mufculo, ehe muoue alloro pttauo nodo. la gamba, notata con la g 7 & quelia delTottauo notata con la b3 & quelia del nono notata con la i. HI In fin di queflo mufculo, ehe sinferi fce nella Jpina della paletta delle fpalle, & nella punta delThomero, dr nella parte k Lagirelladelginocchio. pik larga di dietro della clauicola. / L'ottauo mufculo, ehe muoue lagamba. fr In queflapartefa queßo mufculo vna tela La parte d auanti del maggior ftinco3 come vn meggo arco. fcoperta deltutto. K In queflaparte il collo fi congiugne a i no- » La parte d’auanti del minore 3 fimilmen- di delle fpalle. tefcoperta. L ll fecondo mufculo, ehe muoue il braccio. 0 , La legatura fragii due flinchi * M ll quinto. fr Qui fi yeggono quegli mufculi3 ehe nella n Il tergo. fefla tauola fon notati con lao & con la Y; e quali fono il fettimo & ottauo, G ll quarto; il quale nella tauola feguente mofiraremo con la 0. ehe muouono il piede r T Tarte delprimo mufculo del ventre. n llprimo & fecodo, ehe muouono il piede, Qui fi fcuopre il mufculo,chepiega ilgo- r Doue la corda di quefii mufculi fi cogiuge mito. alla corda del quarto dedifteffopiede. A L'vltimo, chepiega ilgomito. fl ll quarto mufculo , ehe muoue il piede, di s Quello, ehe Ttende ilgomito, e nafcedal cui il principio della corda dimofira la /. collo dell'homero. Tnltro TA BV L A IX LIBRI II T L'altrOjche Iftende^che najcc del latopiü po, infiemecon vna moltogroßa vena, baffo della paletta delle fpalle, & vna arteria. V La punta delgomitofcoperta. * ll primo mufculo,che muoue ilpiede. K ll mufculo,ehe volta il minorfufello ver- i ll fecondo. ß L’ottauo. fo in m. » ll fettimo. r Quel, ehe finifce in due corde, & flende il bracciale, * Tarte del minor flinco fcoperto, il tallone difuori. z Il mufculo, ehe flende le tre dita di me^ K Vna p arte del nono mufculo, ehe muoue il ab ?o; il cui principio nota la a; & lab piede. mojlra,doue refla d'eßercamofo. A Quel, che difcofla il ditopicciolo dell'al- e ll mufculo, ehe flende il ditopicciolo. La tre dita. tnefcplan^a di quefle corde con quelle P Tarte delle corde nel nono mufculo, ehe dell'altre dita in quefla figura d notata muoue ilpiede, ehe slendono le quat- fecodo ehepiuordinariamente fi vede. trodita, A il mufculo, ehe flende il bracciale; il cui V ll tallone di dentro. fC principio i notato con lac,& il fine con la d f Tauola. X. T N queftaFigura mäca tutto il mu- ***** JMM* V Quel,chepiega il bracciale, & finifce nel fuo ottauo offo. Tarte dei mufculo> ehe fa latela della JL fculo fecondo,ehe muoue la palet ta delle fpalle,& il fuo compagno,gli altri poi ftan pendenti ^al ilio fine. mano. A Vvn mufculo delpHmopaio, ehe muoue e Di quefli due mufculi, ehe vanno in obli- latefla. quo , ivno i quel, ehe manda vna cor- BB llvn mufculo del fecondo paio. da aliofio dei bracciale, ehe fofliene C ll ter?o,che muoue la paletta delle fpalle. il pollice; 1'altro manda vna corda al D La clauicola. primo offo dei pollice, &vnaltra al E ll ter-^o, ehe muoue il petto; che nella 9 fe condo,&ter^p. feguente i notato con la F. f Quello,ehe flende il pollice verfol'indice. TG ll quarto, che muoue la paletta delle ff>al- S Quello,ehe cogiungeilpollice co l'indice. BIK le, notato d'intorno con la G,H,I,K. h Quel, che dijcoßa il ditopicciolo daWal- L Il quinto,ehe muoue il braccio, tredita, M La Jpina della paletta delle j j} alle, &la p ll primo mufculo, ehe muoue la cofcia, punta delihomero. iKl ctič notato d'intorno con la i, k,l,m,n, A ll fecondo mufculo, ehe muoue il braccio; mn & dalla i alia K notafi il principio,ehe nafce dalla jpina delioßo del gallone; la cui parte di dietro (che d quella, che {i vede in quefla figura) d notata & dalla K alia l notafi ilprincipio,che TiOT conlaTS^OfT.. nafce del codione , e*r del fin delioffo XL llfefio, llteryo. grande (nella qual parte fi congiunge dr In quefla parte fiveggono certi mufculi, quel delivn lato a quel delialtro ;) la ehe muouonolafchiena; &ilquarto, m moflra la parte piü alta, doue s'infe- che muoue il petto, rifce;&lan dimoflra lapiü baffa. O ll quarto,ehe muoue il braccio;il cui prin- 0 ll fecondo mufculo, ehe muoue la cofcia, STV cipio piglia dalla S,alla T; &UV mo- coperto in parte coi primo. X flra qua fi doue s inferifce; &laXdi- P ilfeftp,ehe muoue la gamba. moftrala parte, doue comincia a non ? Doue finifce la parte eamofa di queflo nafcerpiu delt offo del gallone. mufculo. r llcanto piü bajfo del lato piü largo della r llfettimo, ehe muoue la gamba« fpalla, " f Il quarto. z "Parte del primomufculo del ventre. t ll ter^o. d Quello, che flende ilgomito, & nafce dei u il quinto. latopiubaflb della paletta delle flialle. X V na parte dei quinto, ehe muoue la gab a. h Quello, cheljtende fimilmente, & nafce y ll fe condo,ehe muoue la gamba. dal collo delt offo delThomero. m ll primo. c Tarte dei mufculo d’auanti, che flende il R L'ottauo. gomito. y T arte dei nono» * d Tarte di quel di dietro , ehe fa iifleffo & ll chino-fi piego delginöcchio, perii qual officio. paffa ilneruomaggior di tutto il cor- * ilpiü lungo, ehe floree il braccio in su. Quello TauolaX.delLib.il 74. T A B V LA ^ LI B ^ bb i a Sp Ojiello, ehe ha due corde » & flende il bracciale. k/ m n I* op f t Z uxy ec k l Vna legatura, che lega la parte p in alta del minor fufello ali offo deli homero. ll maggior fufellofcarnato. Quel, che piega il bracciale, & s’inferi-fce nel fuo ottauo offo. Qnefle tre lettere notano tre principa de mufculi, chenafconodel maggior fufello. ll primo de quali ifegnato conla A ; & S H minore, cheflorce il braccio in su. il fecondo S not ato con la &;&S quel,che ß diuide in due parti, fegnate colak& co la l;et la k dimofira quel-la y ehe manda yna corda altoffo dei bracciale, ehe fofliene il pollice ; la l moflra la parte piü baffa, la qualfi diuide fimilmente indue;tvna delle quali,ehe ifegnata con la m,s inferifce nel primo oßo delpollice ;V altr a, ehe dimo fira lan-iS inferifee nel fecondo & ter-3^0 offo deltifteffb. ll ter^o principio, ehe i notato con la x*,fi ffiarte ancora in due parti, ehe fi moflrano con lao3& con la p ; delle quali la piü alta s'inferifee nelle tre offa dei pollice; la piü bajja nell'indice3 & in quel di me^o. Tende dal fuo fine quello 3 ehe flende il braccialej& non ha ehe vna corda. Quel3 ehe principalmente jiende il dito picciolo. Quel,ehe flende le tre dita di mezgo. Quel, ehe congiunge il pollice ali’indice. ll fecondo,ehe muoue la cofcia\il cui principio , ch'č comvn mevgo areo, di-moflra la u3 &lax; & ilfine t!notato con lay. ll maggiorproeeßo deli*offo della cofcia. ll quarto, ehe muoue la cofcia. La legatura attrauerfata dal proceffo de i lati dei quinto nodo deltojfogrande fino al proceffo agu^o de ll'offo delgallone. Vnaltra legatura, ehe nafce deWitfejfa parte,che la fopra detta, & s inferifee nella parte piü alta di dietro , della congiuntura delt offo delgallone. ll decimö mufeulo della cofcia, il quäle ßorcendofi verfo dietro daltoßo del pettignone,fa, che pare eheflia vnaltr o mufeulo fopra quello 3 cofi in sü, comeingiü. ll quarto mufeulo, che va allagamba; il quäle nel ehino del ginocchio fi ß>ane in due rami, & l'vno dimofira (che Sil maggior di lor duej lan>& il minore lab KK A o»v i v 7T7T s s T BB llprimo mufeulo,che muoue la cofcia. La parte, douequeflo mufeulo fla attacca-to come vna tela. ll fettimo mufeulo,che muoue lagamba. ll teryo, ilcui principio nota lav; &U principio della corda fegna la j; & il fine fi vede nella pr ima figura, fe-gnato con il 3. ® ll quarto mufeulo,che muoue lagamba. Il quinto. Tarte del quinto, che muoue la cofcia. ll fecondo, ehe muoue lagamba. “Parte delt ottauo, ehe muoue lagamba. Tolto via il primo, il reßo di quefla figura s S giamoflr ato nelle figure p affate ,& nella duodecima, neila quaie vedranfi notate con lettere. Tauola. X I. INqueftaFiguragia cominciano a apparire le CoTtole , & alcuni di quei Mufculi, ehe muouono ia fchiena. jljl JCvno del primo paio de mufculi, ehe muo uono la tefla. ll fecodopaio notato folamete da vn lato. Quello, chetiraaliingiu la mafcella in- I feriore. C j ll ter^Ojche muoue lapalettadella ffalla. D j La clamcola. ll muf culo, ehe nafce dalla paletta della fpalla,& sitferifcenell’ofj'o hyoide. II ter-%o,ehe muoue ilpetto. ll quarto, che muoue il braccio. K.ll feflo, ilcui principio piglia dalla H allaly& ilfine dimoflrala K. ll ter%o. O. ll fecodojla cui meta di dietro S al^ata verfo nan^i,& moflra la parte di den-tro; & tut to infieme favna figurafi-mileaquella, che fi vede al piede di quefla figura; la cuiparte piü alta fegnata conla jl,B,C, Sil principio fuo; & la pmbaßa fegnata con la D, S U fuo fine; il reßo fono i lati. Quefto mede fimo mufeulo pendente dal fuo fine, ll quarto, che muoue il petto. L'uno delfefio paio,che muoue la fchiena. L'vno delt ottauo paio , che fa l'ifiejfo officio. Due coflefcoperte. Vn mufeulo di quei di fuo ri, ch e fono fra le cofle. ll fecoudo che muoue il petto, ll quinto. ll principio del fecondo mufeulo del ven- { F G TH1 L MX J.BL D K. TT V X A ab tre}che Tauola XI. del Lib. II. TABVLA ‘XI trejcbe nafte tra L’a & la bfialle punte S fira ilfeno di quejio mufculo ftnelquäl della fthiena. s incajfa il tergo della me defimn gum- l V ende dal fuo fine il quarto, che muoue il braccio .♦ te ba; & la o dimofira3oue quefio mufculo comincia a far la corda. Od Quello che flende ilgomito ; il cui principio čfegnato con la d . n T arte del quinto mufculo, ehe muoue la cofcia. f il Jecddo,cbe flede ilgomito, & nafte dal & La parte di dietro di quefio quinto mu- lato di fotto della paletta delle Jfalle. i fculo. Done quegli due mufculifi congiungono chepaiono vnfolo. La parte di nangi del medefimo ; & particolarmente la g dimoflra la piit S ll fecondo, ehe piega ilgomito. d'auanti; gg la FL quella 3 ehe e me- hh il piü lungo, ehe florce il braccio infuori. no auanti. A Quello, che finifc e in due c or de3 & flende il bracciale; il cui principio mo- 7T ll quarto mufculo 3 ehe muoue la gamba; ehe pende dalla parte di quello, ikl flralai; &doue f a la c orda, illk; che nafce dalXoJfo della cofcia, nota- & il fuo fine la l. § to con la g. m ll minore, che florce il braccio in sü. S ll tergo, ehe muoue lagamba, chepende n llminorfuftllo del braccio. dal fuo fine. 0 ll maggiore; & nel meggo dlamendue fi Tede la lor legatura. T Tarte dalXottauo mufculo, ehe muoue la gamba. S ll fecondo principio dei tre, ebenaftono del maggior fufello ; il cui principio febe fa yna corda, che sinferifce nel Tauola. XII. ti braccialejdimoflra la p;&la q moftra T N quefla Figura fi veggono fco- la corda, ehe sinftrijce nelprimo ofio JL perte tutte lc Cofiolc, & 1’Ofia r del pollice ;&lar quella,che s'inferi- de galloni, & le Palette delle fpal- fte ne fecondo & tergo. le , & in alcunc pa rti POfia della braccia. / Quello, che congiunge il pollice ali’indices . ll tergo principio diquei3che nafcono del r L’vno delprimo paio de i mufculi della maggior fufello; lacuiparte,che s'in- J.B tefia, il cui principio moflra La ./L; la B ferie e nell’indice3& in quel di mezgo, CD & la C mefirano il fuo fine; gg la D mo- tu dimoflra lat; & la u moflra quella3 cheva alpollice. Etra il luog6,doue quefio mufculo fi co-rnincia a ftoflare dal fuo compagno; S ll tergo muftulo, ehe muoue la cofcia; il E &laE moflra la fine del lato di den- XK cui principio i notato con la g,y,x;il fi- tro di quefto muftulo. a ne con la a;il reflo3che fi vede altintor FF livno del fecondo paio della tefia. no diquefto mufculo3cofi da i lati,come G ll tergo ,che muoue la paletta delleftalle. difopra, H'oJJ'o delgallonefcoperto. HH ll quinto,che muoue il braccio. o> ll quarto mufculo3che muoue la cofcia. 1 La punta delXbomero fcoperta. /3 Doue quefio mufculo comincia a far la corda. KL ll quarto, che muoue il petto; il cuiprincipio moflra la K; gr la L mojlra,doue y Il maggior proceffo deltoffo della cofcia. comincia a non ejfer tanto attaccato ji ll fecondo,ehe muoue la cofcia. altvno del fefto paio, ehe muoue la * ll fettimo ehe muoue lagamba. fchiena, comefa dalla K alla L. » La legatura3 ehe vadaltoffo grandeal MM C erte c or de di quefio mufculo. proccffo aguggo delX oßo del gallone. K L'uno del fefto paio,ehe muoue lafch iena. 6 ll decimo, che muoue la cofcia, ehe fi ri- 0 fvno delt ottauo paio. uolta verfo quefla parte dalla parte T La gobba della paletta delle fipalle fco- di dentro deli'ofio del pettignone 3 & perta. pajfafra i due 3 ehe fon notati con la 0^ ll fefto muftulo, ehe muoue il braccio 5 il tu. i, & con la k. quale copriua la gobba di quefla palet- A ll principio del tergo > ehe muoue la ta; & Eta pergoloni dalfuo fine. gamba. K Il togo . V- Il principio dal quarto. S ll fecondo,ehe muoue il petto. VI ll quinto mufculo, ehe muoue lagamba; T Quello, che flende ilgomito, & nafte dal il cuiprincipio moflra la v; & lla f mo- latopiubafio della paletta delle fpalle. lij/rimo, TABVLA ‘XII-JLIBRI II' V uprimo, ehe Jlende ilgomito, ehe pende \ \ di dietro; il qual nafee con due prin- di douefi eongiunge a quel di dentro. cipe della giunta deli'offo del gallo- X VnpC2go di čarne, che in quefla parte ne ; il neruofo moflra ladx; il carno- nafee dell'ojj'o dell’homero, & contafi gli altri mufculi, cbe occupano quesla pendedal fuo fine. parte della gamba. d ll fettimo. Y 6) il maggior ftinco della gamba. e Il nonojcbe pendedal fuo fine. n Qui fi veggono inparte i mufculi,cbe occu fs Vnpe%^o di čarne,0 uero due mu/culi, per pano la parte di dietro della gamba ,ec- mezgo de i quali pa/fa il decimo ;& fon cetto i tre primi, ehe muouono il piede. thi quipendenti dal lor fine. Quello,cbefta nafcofto nel chino delginoc- Tauola. XIIII. chio;il cuiprincipio nota la h,& la fine kK lai. llfettimo, ehe muoue il piede. A Quefta Figura mancano le brac Jl \ cta, & la paletra delle fpalle. Et Im La corda delCottauo mufculo,ehe muoue il piede, il cui fine denota la m. nopq Quattro n&ifculi, che föno vnitial calca- none differenteda quella dalVe- gno,lan & la 0 notano i due primi, ehe falio, eccetto che in quefta 1’vndeci muouono il piede, la p il ter%o, la q il mo mutčulo della fchiena, eh e no r quarto,& la r moftra}doue la corda del tato con la Qononta piu in lil. quarto s'inferife e. L Quefta lettera nota la me^^a gambas, il ter^o paio di mufculi, ehe muoue la te-fta;chepende dal fuo fine. cti £ fr a legambe della figura; & fucce J.B de in ordine alla me^ga della figura paf fatas. C ilproceffo delle tempie,fimile alle poppe,fi f La legatura del piede, eh e (la attaccatas nella figura interaycome nella tefiafola. Ouefla lettera,&aleune, ehe feguono,de- al mufculo} ehe muoue i fecondi arti- D coli. uonfi attribuire alla tefla fola;& quefta t Tende il mufculo, ehe feparail pollice da Dmoftra il proceffo del lato del primo glialtri. 0JJ0 del collo. n Tende quello, che diuide il picciolo dagli E ll proceffo di dietro del fecondo'riodo del altri. collo,& ilmedefimo nodo. O Quello, chepiega il fecondo articolo delle FG ll quarto paio di mufculi, ehe moue la te- quattro dita; il cui principio, che nafee fla. X(C dal calcagno,nota la x,& la cc nota, do- HI l^clla figura intera moßrafi il quinto paio o uefi ff arte in quattro corde. di mufculi,cbe muoue la tefia;chenafce ß QuelpeTgo di carne,che piega il primo ar della collottola, e s inferifee ne iprocef ticolo delle pollice ; il qual\nellame^a fi de i lati del primo nodo del collo. gambapaßata moftramo con l’ifteß}t_j KL Il Jeftopaio. lettera. M Tarte del ter^o mufculo, ehe muoue lapa-letta delle Jpalle. AAA Il mufculo, che piega il fecondo articolo dei pollice ; il principio mo- K ll ter%o,che muoue la fchiena. ftra nella gamba fmiftra, lay; & 0 llfettimo, T ilnono . 1 la , i.Vnamaßadi mufculi,ehe piega Uprimo oßo detle quattro dita . l. Glofficelli comefemedi fefame, chefon nel primo articolo dei pollice. I. Qui pende quella fufta^amufculofa,che manda ai lati di dentro di ciafcun dito ~vna parte,ehe fle de il dito(hel qual s’in 0 il 51 r v x ab 1.2,3, U B C D ferifee)in obliquo vtrjo il pollice. i, Qjiel ehe piega il fecondo articolo dei pollice. 1. Quel,ehe piega ilter%o articolo delita quattro dita. 1 ."Parte della corda, ehe piega il fecondo articolo dei pollice* 2 .Ilmaggior flinco, 2. il minore. 2. La legatura come tela, ehe congiun-ge quefli due flinchi, oue Jono feparati , i.llfettimOjche muoue ilpiede. z. Qui paßa la corda dei fettimo mufculo delpie,fotto deli oßo,ßmile ad un dado, florcendofi & allargandofi. 2Xa corda di queflo mufculo, ehe sinferi-fee nelioßo dellapianta, ehe fofliene il pollice, 1.VottauOjche muoue ilpiede;il cuifinc^ dimoflra la b, Z.Quefli tre fegnali moßrano tre feni, che fanno nella parte di dietro del maggior flinco i mufculi, che vanno alla parte di fotto delpiede .Etil dimoftra il feno, per lo qual paßa la corda del quinto mu Jculo, che muoue ilpiede, il 2.dimoflra il feno della corda del mufculo, ehe piega il ter^o articolo delle quattro dita;il 3 moflra il feno ,per lo qual paßa la cor da del mufculo, che piega il fecondo articolo del pollice. 1E tolto via il quinto mufculo,che muoüe il piede ;ilcjmleč notato nella primat gamba con la D & la E,& nella fecon-da con la d, per maggior chiareTga. 2.Lafuflan^a mufculoja, ehe piega Uprimo articolo delle quattro dita; che pende dalleprimoßa delle dita. i. Ov Figura. XVI. Vefta Figura moftra la gamba tutta per lo lato didentro,in-“ fieme con il Gallone, & l’of- fo grande. L'oßo grande. Il lato deli oßo grande,a cui fi congiugne-ua ioßo diritto delgallone. Vna legatura dell'oßo grande,fin alla con-giunttira delioßo delgallone. Voffo fmiflro delpettignone3 ilqualfi con-giugneua al diritto. H TABVLA -XIIII* LIBRI II E llcodione. fiinco^per lo qual paffano molte corde de F ll quarto nemo, ehe v a alla gamba. i mufeuli, ehe occupano la parte dinan^i G ll decimo mufculo, ehe muoue la cofcia, del piede. diuifo alquanto in tre parti, notatcs H ll tallone di dentro. con la E,la F, & la G; ilqualnafce IK ll minor fiinco ,&laK mofira il tallone di dalla parte di dentro deltoffo del petti- fuori, gnone ; & facendofi carnofo prejffo ll quarto, che muoue ilpiede; la cui corda H alla H, faßi piu Hretto ; & piegan-doji fopra il feno , che per quefio ef-fetto ifatto neltoffo del gallone ,va d mofira la M; & la ^mofira vnaparte della corda del primo, & fecondo, ehe muouono il piede. inferirfinel maggior procejjo della co- 0 Vfla legatura tonda, che eongiunge L'offo fcia^t« de la cofcia ä quello del gallone. I Tarte del fejlo mufculo, ehe muoue la cofcia . TT Vna legatura, che circonda la congiuntura della cofcia. K Tarte delfettimo • Tarte delle legature, che nafcono del mag- L llprimo, ehe muoue la gamba,la cui corda nota la M. giorproeeßo della cofcia,&s infafciano ne i muf culi, ehe nafcono da quella, e Mit 0 ll fecondo, il cui principio mofirano la 7^, & la 0; la corda mofira fimil-mente la M. 'K princip almente nelfettimo. Tarte delle legature,che nafcono del minor proceJfo>e fi fmarrifcono^principalmen- T Vna piceiola partedelnono. te neltottauo mufculo, ehe muoue la~> n Vottauo. gamba. K. ll ter^o, la cui corda mofira la M, ne piu S S V na legatura come tela, che abbracciail ne meno, che quella del primo> & fe- ginocchio tutto, eccetto quella parte, che occupa la fuagirella. condo. ST ll quinto, che muoue la cofcia ; la cui parte di dietro mofira laS3e quella d'auanti T Vna legaturaparticolar delginocchio, che č dalla parte fua di fuori. la T. V Vnaltra legatura del ginocchio , che efi~ VV Il quinto, che muoue la gamba. milmente al latofuo difuori. xr ll maggior fiinco fcoperto ,&laY nota il tallone di dentro. X La legatura, che nafce dal proceffo del-ioffo della gamba; il quale i fegnato a llprimo mufculo, ehe muoue ilpiede. eonlaFsinferifee neWoffodellaco b ll fecondo. fcia—>. c La corda del ter^o. r La legaturayche congiunge la parte piu al- d ll quarto. ta del minor fiinco al maggior e. e Il quinto,ch e piega il ter^o ojffo delle quat-tro dita. z La legatura , che congiunge la parte da baßo di quefio minor fiinco al maggio- f Tarte del quinto,che muoue ilpiede. S _ La corda delfefio mufculo, ehe muoue il piede. a La legatura come tela,che c ogiunge amen-due gli fiinchi per tuttc quello ß>acio, h Le corde, eheflendono le dita. b c oue fon feparati. i Quel, ehe fepara il pollice dagli altri. Le legature, che abbraceiano, come anel- Figura XVII. li, le corde demujfuli, che paffano per lopettine del piede; & per cid i aper- Y N quefta Figura vedefi TOflo del- ta vna di loro, accio meglio fi poffino vedere, X la cofcia fcoperto, & certe Legatu- d La legatura, che nafce del mag fiorfiinco-, re della gamba. e sinferifee neltoffo del calcagnoy & ab JLBC D L'offo della cofcia. braccia le corde, che paffano per quefla B La tefia deUoffo della cofcia, ehe sincaffa parte allaparte difotto del piede. nell'oßo del gallone. e La legatura,che nafce del maggio rßinco,e sinferifee nell'offo del calcagno; fotto CD Le tefie difotto dettojfo della cofcia. jEFG ll maggior ftinco della gamba. della quäle paßano le corde, che vanno F La parte piu alta del pročeffo della giunta allaparte di fotto del piede, del maggior fiinco; da cui nafce la lega- f Vna legatura come cartilagine, che v a dal tura, che i notata con la X. tallone di dentro al lato di dentro del- G Ilfeno della giunta piu baffa del maggior 1 l'offo,chiamato il Talo. Vna TauolaXV.delLib.II go S Vna legatura come cartilaginei che lega il S i ll mufculo,ehe finifce in due corde, e flende minorfiinco al Talo. il bracciale. T L'altro mufculo,che flende il bracciale ;cbe Figura XVIII. finifce nell'ojfo, che foftiene il dito pic- ciolo. S~\ Vefta Figura moftra il modo, nel quäle il mufculo e fattojben- V ll mufculo,ch’dattaccato al maggiorfufel- lo, epiegd il bracciale. chc realmente non fi puon diftinguer X Quello, che ftende il dito indice; qUel di le Tue parti. me?o3& 1'annulare. Fra queftedueletiere vedefi la parte d'un r Quello, cheßende il dito picciolo. neruo . z La parte čarnofa di quel mufculo, ehe diui- JL La parte del neruo, che diuidefi in molti ra mufcelli. de fi in tre corde; vna delle quali sinferifce nell'oßo del bracciale, chefofliene B Come entranoi rami del neruo nclla com-pofition del mufculo. il pollice; l’altra nelprirnofjb del pollice ; la ter^a nel fecondo,e ter^o ojjb del C La legatura, che nafce dall’offo, & entra medefimo. nella compofition del mufculo. a Quel,cke congiungeilpollice ali indice. D La congiuntione del neruo, & della legatura per componere il mufculo. Figura XX. E Doue fon piu diuifi i fili, & fanno il corpo T) Fnche nella Prima, & Seconda I# T auola di guefto libro fi moltraf-fero in certo modo i due primi mu- del mufculo. F Doue tornano ä vnirfi iflli,& fanno la corda del mufculo. C La cor da, che sinferifce nell'oßo. Figura XIX. fculi , ehe ferrano la palpebra di fo-pra,pure ho voluto per maggior chia-rezza mettere anchora queita, nella /'"'\Veßa Figura moflra tuttii mu-fculi del ßraccio, in tal guifa lcar quale fi veggono tutti tre. nati, che fi veggono i fili di ciafcun ji lllagrimale. di loro, Sč la maniera, nclla qualei B ll terT^o mufculo,ctial^a la palpebra di fo- nerui, & corde fi diftribuifcono per pra. loro. C La p arte del primo mufculo, chemuoue la H La tefla.deil'ojfo deU homero, chesincajfa nella paletta dellafyalla. palpebra, che nafce dal principio delle ciglia. 1 Il quarto neruo,che vd al braccio. D Il canto difuori dell’occhio. K Ilprincipiodel mufculo,cheftetide ilgomi-to;che nafce dalla radice della tefta del-l’homero. eF ll principio de"due mufculi della palpebra; & il fin di ciafcun di loro moflra la F. L jlprincipio dell'altro mufculo, che fl ende il Figura XXI. XXII. XXIIL gomito; che nafce dal lato piu bajfo della paletta dellafyalla. Vefte tre Figure infieme moftra-V^no i Mufculi dell’Occhio.La ve-tefima prima moftra, come Ion pofti. La ventefima fecondagli moftra tol- M Illuogo,doue il quarto neruo, che va al braccio,mandai rami a due mufculi, cbeftendono ilgomito. K llfin de1 mufculi hefiendono ilgomito. ti via dal fuo principio, & pendenti 0 La punta del gomito. dal fuo fine, & leuato via tuttoil gral- ‘P I j ll quarto neruo, che va al braccio, fi vede iui, doue s appoggia allaparte di dietro del tubercolo difuori delVoffo deli'home lo, ehe era fra loro, & alfintorno del neruo della vifta. La ventefima ter-za moftra 1’occhio dalla parte d auan- ro,& manda rami d mufculi,che nafco- ti, tolte via le palpebre, &: i loro mu- “ fculi, aceio ehe fi veda il lito de i mu- no di quejia parte. ll principio dell'ultimo mufculo, chepiega fculi dclibcchio. ilgomito. K. llprincipio del mufculo piu lungo,cheflor- J. i. 2.5. La part e dinanjrj delV o c chio. ee il minorfufello alUngiü, & sinferi- B I. i. ll neruo della vifla,chiamato optico. fce nella giunta del minor fufello preßo CDE 1.1 due mufculi delCocchio , polti in fuo i al bracciale^j. luogo. ll FG HI L M K */L »/i BB C DD E F G H I K LL AB C i. llgraffo, cbe vedefifr a i muf culi. 2.3./ due mufculi piu baffi dell’occbio. 2.3.1 pili alti. 2dl quinto mufculo dell’occbio; il cui off-tio dice il Vefalio effere aiutare ad al-garl'occhio. Figura. XXIIII. XXV. XXVI. LA Figura ventefima quarta moftra la Lingua con tutti i fuoi mu-lculi,lcparatadairaltre partedel cor-po. La ventefima quinta moftra fi-milmetela Lingua,& i mufculi fuoij ma ha il terzo, Šc il fettimo alzati, ac cioche fi pofiano vedere il nono & il primo. La ventefima fefta moftra la Lingua diuifa,e tutti i mufculi fuoi tolti dalei. 1.2.3. Lz parte della lingua, che vedefi nell'aprir della bocca, coperta della tela , commune alio Homaco & a tutta la bocca. I.Tarte di detta tela,tagliata dalla bocca fecondo il lungo della mafcella inferiore; la p arte della lingua, eh’ifopra que-Ha radicejdfimilmente coperta di tela, quella da baffo no. I. Tarte di detta tela, ehe d difiaccata dal palato infieme con la lingua. i.z.llprimo mufculo della lingua. 1.2 .Ilter'zp. 1.2. il quinto. 1.z.Il fettimo. l.z.llnono. 3. La legatura della lingua, a cui s attacca no le fibre de i corpi della ifteffa. 3. La forma dellefibre del corpo diritto del la lingua. 3 La forma delle fibre del corpo finiftro. Figura. XXVII. QVefta Figura moftra il primo & fecödoNodo del collo dalla parte di dietro,infieme con le legature loro. 0 Il primo nodo del collo,attaccato al fecondo; & la A & la B moftrano particolar mente i fenifuoi, ne quali sincaßano le teile deli'oßo della collottola ;&laC moflra la parte di dietro di quefio nodo, oueglialtri hanno vn proceffo. DEF EEE G H I JL BC GjHflfecondo nodo,del collo. La legatura, cbe congiunge il primo nodo al fecondo. Il corpo del fecodo nodo, di cui nafee il pro ® cefio comedente, notato con la H. V na legatura tonda,che efce del dente, & sinferifee nell'offo della collottola. La legatura attrauerfata , cbe mantiene il dente nel fuofeno. Figura. XXVIII. Vefta Figura moftra due Nodi V/ delle Spalle d’vn fanciullo, ne i quali vedefi, in ehe forma i corpi de i nodi delle lpallc fi congiun gonoe legano. La cartilagine del nodo, piu alto. Lagiunta del medefimo. V na legatura di natura di cartilagine,cbe ifra lagiunta dell’un oßo & quella del l'altro. La giunta deli'offo piu baffo. La cartilagine di queslo medefimo oßo, ehe congiunge lagiunta al corpo. Q Figura. XXIX. Vefta Figura moftra 1’inteftino retto &: i mufculi fuoi. L’inteftino retto. I due mufculi,cbe tirano in dentro il fonda mento. Vna fuftaga come di mufculi,ch'd attacca-ta alia radice del membro negli huomi-ni;e nelle donne alla parte piu baffa del la natura. Moftra ancora la D due mufculi, del membro, chenafcono di quefta parte. il muf 'culo,cb’dbbraccia ilfondamento al-l’intorno,e ritiene le fecce. Tauola. XVI. IN quefta Tauola moftranfi in prima tredeci Figure,le quali moftra nolcFigure del gargarozzojperche nelle figure intere non fi puotero ben moftrare. La prima moftra la parte d’auäridel-Toflohyoide fcarnata,&la parte dauanti d’auanti del gargarozzo, e della canna del polmone,&: certi mufcu li diquei communi del gargaroz- zo. La Seconda e la medefima, tnela pri ma , riuolta in lato , impero ta-gliata la canna del polmone piu in sü. La T erza e la medefima, che la fecon da, volta la parte di dietro in-nanzi. La Quarta moftra la parte d’auanti del gargarozzo, & vn pezzo della canna delpolnione;&: le macal’of fo hyoide, & i mufculi, che fi veg-gono nella parte d’auanti, della pri ma, &: reftanui de mufculi communi el quinto e lefto. La Quinta e la medefima, che la quar ta,pero riuolta in lato. La Sefta moftra il gargarozzo tutto p la parte di dietro libero dalla canna del polmone, e dalla gola, e da tutti i mufculi communi. La Settima rapprefenta il gargarozzo per lo laro finiftro,toltovia el coperchiofuo,e deimufculi,ehe congiungonola prima cartilagine alla feconda. Oltre di quefto ilpro-ceflo di fotto di quefto lato della prima cartilaginee feparatodalla feconda, e la prima e tanto fparta-ta dalla feconda,ehe puo vederfi la parte di dietro della prima cartilagine fcoperta. L’Ottaua e differente dalla fettima in quefto, ehe fono tagliati i mufculi diritti de i quattro ehe con-giungono laterza cartilaginealla leconda, la quale e alquanto piu fcoperta. La Nona e differente in quefto dall’-ottaua: che oltre i fopradetti mufculi le mancano i quattro, che cö-giungono la feconda cartilagine al la tet za , čc folamente veggionfi quelli,checongiungono la terza cartilagine alla prima. La decima moftra la parte d’auanti del gargarozzo, tolto via la prima cartilagine, e veggonfi in effai mu fculi, ehe congiungono la terza cartilagine alla prima. L’Vndecima moftra la linguetta del gargarozzo: & per cio s egettata a dietro la fua coperta. La Duodecima moftra il gargaroz- JL D E F M K T O zo per la parte da baflo, ehe ti con-giunge alla canna del polmone. La Terza decima moftra la linguetta del gargarozzo alquanto piu chiufa,ch’in le due paffate. 1.2.3 -ifoffo hyoide, libero dalle fue legature. i .2.3 dl lato piu baffo delt offo hyoide, che fi lega al proceffo piu alto della prima cartilagine. 2.3.4.//proceffo piu alto della prima carti lagine. 1.3 dl lato piu alto deltoffo hyoide, ilqual tagliofß dal luogo della feconda cartila gine,ch’S notato con la i. z. Il mufeulo, che nafee della parte piu baffa delt offo hyoide, & sinferifee nella parte piu bajfa della prima cartilagi 1.2 dl mufeulo, che nafee della parte piu al ta delt offo hyoide >&finifce nella parte piu baffa della prima cartilagine;lapri ma lodimoßra dl amendue ilati: la feconda dal ftnißro. 2.3.5. La canna della gola. 1.2.3.4.5.7z mufeulo, che nafee della parte di dietro della canna della gola,& sinferifee nel lato della prima cartilagine delgargaroggo . 2.3.4. In quefla parte trouanfi neglianimali brutti due mufculi; nelthuomo fin a quinongli ho veduti; benche il Vefa-lio dica chevi ft trouano . 2. 3. 4. 5. 6. 11. Lacoperta delgar-garo'igp, detta in Greco Epiglottis,per che ßa foprala linguetta delgargaro^- “KP- 2.3.4.5-Le mollette,cheßanno da i lati del la canna del polmonepreffo alla radice delgargaroggo. 1.4.Il mufeulo, che nafee della prima cartilagine,& sinferifee nella feconda. Et i queßo quel di fuori di quelli, ehe congiungono quefie due cartilagini. 5.1/ mufeulo,che nafee della feconda carti lagine & sinferifee nella prima; ch’i quel di dentro,che congiunge la feconda cartilagine alla prima. 6. j.ll mufeulo, che nafee della parte piu baffa di dietro della feconda cartilagine,& sinferifee nella terga. 8.9. Il luogo, ch’occupaua il mufeulo det-to. 7.8 .il mufeulo dtvn lato, che nafee dal lato della feconda cartilagine,&sinferifee nella terga. S'Qjl feno della feconda cartilagine. llpro- III *^/sY * ' H *1 * * V ttttL T S, 9. Il procejjo piü alto della prima cartilagine ych e s'incaßa nelfopra detto feno. LaDecimafettima moftraelmembro infiemecon laveicica, accio-che fi vegga piuchiaro ii mufculq V 6.7 >%.ll mufculo, eh* š poflo nella p arte piü larga della ter^a cartilagine; nellafet-tima vedeft di lui vn lato folo. dei fuo collo. La Decima ottaua moftra il membro , diuifo il fuo canale fin’all’en- X <).ll feno della ter^a cartilagine, nelqual sincajfa il muf culo fopra detto. trare nella vefcica • & leglandole, nellequali fi conferua il leme. ab 7. 8. 9. 10. 1 mufculi, ehe nafcono di tutto il lungo della prima cartilaginey & fi infenfcono nella ter^a ; i quali congiungono la ter^a cartilagine alla prima. La Decima non a moftra il membro, diuifo il fuo corpo fecondo il lun-go.accioche fi vegga l’arteria, ehe fi diftribuifce per eflo. c 11. La parte piü alta della linguetta del ji B 1.2.3.4.1 due corpi dei membro. gargaroTgo. CC 2.4dl nafeimento di quefti corpi. d 12. 13. La parte da baßo di queßa lin- D 1.2.3.4. Latefia dei membro . guetta. EE $.6.La fuftanza dei membro 9 che i ß>u- ee 12. 13. In quefie parti non i mufculo al- gnofa. cuno, benche il Fefalio dica ehe si. F 3 .Douc fi congiungono i corpi dei mem- f 13. Vn callo, ehe fi vedenelme-^o della apertura della linguetta dei garga- bro^ la lorfujian^a neruofa, ch'infa- -fcia la parte fpugnofa. roVL°- G I.2.3.5. U canale dettorina. s 1.2.3.4.5.12.13. £ * parte d'auanti della HI 1.2. Il primo paio de i mufculi dei mem- prima cartilagine. bro , ilquale nella figura quinta decima h 6.7.8.9. La prima cartilagine per la parte di dietro. ferua il fuo fito naturale, ' rrnmt Ltre le figure ordinarie del Val-uerde hauendo noi hauute di nuouolefeguentiquattro Figu rediMufcolbperefleraflai bel le., e differenti dallealtre,ci eparfo,permag-gior perfettione deli’ Opera di aggiugner' uele, ponendoie qui allultimo per non tur-bar 1’ordine vecchio de numeri. OO 1° . 'i- - ■'%ZK «3 LIBRO TERZ O deH’Hiftoria delFAnatomia del corpo Humano. SCRITTA PER GIOV AN N I VALVERDE MEDICO, NEL Q_V ALE SI TRAT TA DELLE Membra neceflarie alla Digeftione > & G eneratione. jDella Tela , che rauuolge tutte quefte &: e lifeia di dentro,& couerta d’vn lubrico humore, & del-le volteha fecoattaccatoalcunograffo (benchenon vgualmetedaogni parte,per-che aflai piu fe nevede verfo lo ftomaeo Sc lombi,che verfo il bellico,)& e di fuori Udlit ui ucnv wx vjwvxi-v* ——j r . . fono in quefta concauita,ofpatio,coprendo ogni membro come vna camicia per di fuori,oltre le particolari, che hanno alcuni, o la piu parte di loro. Et per quefta capione hanno penfato molti, che le membra, che non hanno piu didue tuniche proprie(comelo ftomaeo,& inteftini)ne habbiano tre,cötandoper vnala tela del Peritoneo,& che quelle,che non ne hanno che vna fola (come la matrice, la veisi- ca,ilfiek)nehabbiano due,&<±equeUe,chenonne hanno muM(comelamnia ^_^^: acilfegato) ne habbiano vna fola, che e parte del Peritoneo. Quelta tela none, vgmlmente Vgualmente grofta da ogni partqperche la parte che fi congiunge alie legature de grojjo da ogn-nodidelombiemoltogrofla,Scanchequella,che paflaper fopral mulculi,diepartet ftanno attaccati a’corpi de nodi delombi; ma quella dinanzi dalla force la delio flomaco fin di fottp il bellico» e molto fottile,6c da indi in giu e anche iottiie,comc Jnat.nl. '? diCC diccil Vcfalio,ma edoppia,& fra l’vna,&raltre tcla pafiano 1’arteriedel bcllico36c jicondottodeirorina,comeafuoi]uoghidiremoj benchequeflacofa no auuerti ilVelalio.Et e da notare,cheneglihuominiin quefta tela,apprcflöTofia del pettT-titta.peYtugm- gnone,dalatideprincipij de mufculidirittifi veggonoduebiichi ,c vno per lato,c fyG-hM* totl Fmioneo- pCrli quali pafianoaitefticoliicondottidelferne. Manon fidcueperclöinrender U'n]' ':'J' che’l peritoneo inquefta parte fia forato5perchefenza romperfi in parte alcuna, fcende infieme coni condotti del ferne infino a i tefticoli rinuolgendogli tutti.Ha parimentequeftatelanella parte,checuopreladiafräma,duedbuchi,comec]uel- d jj,.. .. li,che habbiam dettoeficrein quella,iqualineanche fi poflono chiamar giufta- r.f niete buchi,quäto che i lopradetti. Perchecome quefta tela arriuaalla vena grade, all’arteria,& allacäna della gola(chefon le membra,che habbiam dctto pertu-giareladiafräma)leabbracciaintornointornoj& fcendeattaccataatutte loro ab-bracciando!ae vena 6c la canna dela gola finrornointorno,&:rarteria§foi per la e ]amed.f parte dinanzi.Hafimilmente quefta telaaltri buchi,perdoue paflano e vafihdel f Jamedr v bellico,6c ilcollo della ve(sica,6<:ilfondamento,6c molte vene,& arterie, 6c nerui, g iamed.q •vche vänoallagäba,& alcuni mufculi della fchiena,&: molti ramufcclli di vene,ner h FKL* ui,6carterie,che efcono de vafi,che fonoattaccati a’nodi de’lombi,&vanno a’aiu-1 ms'n*a’ m’ fculi,chelorfon vicini, 6calla pelle,6c anchea quefta medefima tela5la quäle nöfol riceue quefti rami,ma anchequei che paflano per la diafräma5per la qualco(a non mi pare,che manchi di fentimento,come molti han penfato.Nelledonnc partico-L'offitio del Pe- larmente hä vn buco,per doue pafla il collo della matrice. Lofficio di quefta tela e ritoneo. rinuolgere in particolaretuttele membra dette,6c incommuneabbracciarle, per- che non eteano del fuo 1 uogo,& principal mente aiuta a ciö nel ventre,6c ne fiächi; nellequal parti fe per di (gratia fi rompe,liibito efcono fuorlebudella, 6c fanno come vn’ernia$ne baftano i mufculi attrauerfati del ventre a difendere, che non elca* no, quan tun que al trimen te paia al Vefalio. Della Canna della Gola: Cap. 2. iifitodelite*- T A Canna della Gola chiamiamo quela budello, che nafcedal finedel palato, a na della, Gola. ilquale fta attaccato alia radice della lingua, & tocca amendue le nuuolette, 6c b fcende dalla parte di dietro della canna del polmone, final quarto nodo delle b lib.ij.t.xvj. fpalle, 6c dipoi apprcffo il quinto fidifuiaalquanto amande(\ra,perdar luogoal- fi-ij- nj-v. H l’arteriagrande-, & fcendeattaccataalei, final nononododellefpalle,doueii Hör- fop^l b* & ce per rifpetto del fegato verfo il lato manco , 6c allargandofi alquanto dalla fouo a p fchiena, pafla c per foprala parte neruofa della diaframma a manmanca, & vaa c lib.ij.ta,vij. dare d dentro delloftomaco . Quefta canna della Gola chiamarono i Greci, 6c d ^xj.prdfo anchei Latini Stomachus,che vuol dir ßocca-perche per lei (comeper vna bocca) la R entra tuttoquello,che mägiamo,6c beuemo,eccetto alcuna ben picciola parte dei bere,cheentra per logargarozzo,6c humettandolofä, che meglio fi poflaallarga-re,6d riftrignere. Altrila chiamarono Meri, oGula5Gli Spagnuoli lachiamano Tragaderoo Herbero,o Gargante; noi altri la chiamiamo Gola, o Cana della Go-Di quanteTu- la.La fua fuftanza e fatta dicertetunicheneruofe,perchepiufacilmentepotelfeal-niehe fi fa ta largarfi,&:raccoglierfi;di dentro eliicia,6clubrica,difuoriafpra.Et ha duetuniche GoU* proprie(fenza quella del Peritoneo)difFerenti in fuftanza,durezza,groftezza,6c di- uerfita di fili o fibre. Perche quella di dentro e piu neruofa,dura,Öc (öttile,& e at taccata con la tela o tunica,che cuopre tutta la bocca, 6c il palato, 6c ha i fili fecon-do il lungo,mediäti i quali tira(come con mani)il mangiarea baflö,&: il getta fuo-ri vomitando;benche quefto mouimeto e piu dello ftomacho, che della cäna della Gola. La tunica di fiiori e piu grofla,&: morbida,6c alquanto carnofa come mu-fculo, 6c ha i filial trauerfö o in giro,i quali ftringedo il mangiare lo aiutano a feen ia tenaTuni- dere,quando inghiottimo,6c montare, quando vomitiamo. La terza tunica del-c» deli» Canna la canna della gola non ha fili alcuni,6c nafee delle legature de’nodi delle fpalle, ap-deüa Gola. preflo il nono nodo, alla qual parte fi congiunge efta canna della gola, 6c fi fa delle tele,che nafcono delle legature de nodi delle Ipalle dal nono in sü,& leganola canna della gola co’cor pi deinodi. Quefta tela non hafiloalcuno •, ne lerue adal-tra cofa,che coprire la fecöda,comefa il peritoneo le membra,che e’cuopre.Oltrc adetti a detti fili,cheaiutanoa inghiottire piu facilmcnte il mangiare, fononella canna c fi.xiij. E e della gola quattroglandole,ehe femprela mantengonolubrica, & humida.cDue delle quaii(che ftanno apprefio la bocca della canna della gola,& nelle fauci,& noi f fi.xiiij. FF altri lechiamiamolenuuolette)feruonoanchea tener humidoilgargarozzo/Al-tre due fono nel mezzo della canna della gola fecondo il lungo, piu appoggiate al-la parte fua di dietro;lequali fon fimili a quelle,che fi veggono al principio del collo della vefsica,cofi in figura,come in officio. Delio Stomaco. Cap. xf A ^LA Canna della Gola fta attaccato loStomaco;a ilquale fta fituato fotto Hfit* AeUofio-p.*Q.fig.xii)! -Djl. Ia diaframa,tra’l bellico,& la puta delfoflb del petto(che volgarmete fi chia-mM0' xiiij.xv.xvj. ma laForcella dello ftomaco) diftendedofi per il lungo dal lato maco,al deftro.Per la patte piu alta,& per quella dinanzi nel lato manco,e attaccato alia diafräma^nel lato diritto al concauo dei fegato, per la parte piu balla e attaccato alia reticella, & all’inteftino colon; dal lato manco e appoggiato alia milza, & in quefto lato fta la fua maggior parte in quel vacuo,ehe fi fa tra’1 fegato,& la milza,nel qual fta la boc ca fua attaccataalla diaframa,vn poco piu altajche’l fondo,ilqual fta a man manca fotto il concauo del fegato.Ma cofi la bocca,come il fondo, ftanno nel mezzo dei corpo,mifurando il corpo non fecondo il lungo,ma fecondo ilgroflb.Il refto dello ftomaco,che rifp6deinnanzi,e fotto quella parte, ehe comunalmetechiamano la bocca dello ftomaco, ingannati nel vedere ehe raffreddandofi, o rifcaldandofi quefta parte,duole o fi cöforta la bocca dello ftomaco,fecondo ehe egli e piu difpo. fto.Ma in vero la cagion di quefto non e,fe non ehe rifcaldandofi il corpo dello fto maco,o raffreddandofi,fubito fi communica falteranone alia lua bocca per efler mue rlhann0 vn corpo continuo. Ilperchenon mi piace per quefto 1’opinioned alcuni Medici, d(tfareVontio-chemofii dallo fitodel ftomaco, pongonolemedicine,che voglionochegiouino ne per lofiom* alia fua bocca,nelle fpalle al fine delle coftealquäto verfo il lato fmiftio; pche efien- co. do in quefta parte tanto o flo,& täta carne, non poflono cofi facilmente penetrare. Hora tornädo al miopropofitolafigura dello ftomaco e töda,& lüga, & larga ver L» figurA deli» fo il principio,& fi va riftrignedo a poco a poco verfo il fine, & mifurädo per la par Homaco• te di fbpra dallacima al fondo, vi e molto meno,che mifurando da quella difotto. Et egli e tutto vguale, & lifcio; pur di dietro gli fi vede vn feno, che fanno nel fuo mezzo altrauerfoicorpi de’nodi della fchiena,Ötla vena & arteria,che palVano fo-pra loro.Quefto feno nö fi vede nello ftomaco fe nö quädo fta nel corpo, & percio göfiandolo bene e incerto modo fimilead vna calza dafarcrifteri. Et ha due boc- L*locca,&il che; vna,per doueentra il cibo detta da Greci Stomachus,che vuol dir Bocca, alla- m qual fi cögiungc la canna della gola nel lato manco fotto della diafräma, alquanto verfo il mezzo del corpo, &č vn’altra chiamata Piloron o Ianitor, che vuol dir por tinaro,(perche per eflfa elce fuor la viuäda,dapoi che e fmaltita)laqual e nel lato di-rito quafi in fröte della bocca.Di modo che’l mägiare facilmete fi puö ritener nello ftomaco,fin che fia cotto,seza percio efler di bilögno, chela bocca di fotto fi chiu da tanto ftrettamete,come alcuni han penfato. Di quefte due bocche, quella di fo-pra e piularga,che quella di fotto;pchepiu facilmete poteflimo inghiottireil man giare,& con minor trauaglio il riteneflimo.Ma che quella di fotto fia anche molto ta bocca Ai fot grande,ce’l dimoftrano alcuni,che a cafo,o volendo eglino farlo, inghiottilcono10 dtüonoma-anello,ofcudo,odaltra cofa fimile.Etlaglädola,che fi vede nelfinteftino, che e at- m° ” taccato a quefta bocca,di fotto,fccondo il lungo fuo,anche nö aiuta,che m eglio fi chiuda quefta bocca, ma a foftener i rami della vena porta, che fi diuidono in que- b fig»xY.hi fta parte.Etle tele deli’vna,& dell’altra bocca fono piu grofieb alquanto,che’l refto uuUAeüon* dello ftomaco,comefacil mente ficonofce premendolefra le dita, & afiai meglio muco doue fon rouefeiando lo ftomaco;perche fi vede manifeftamete,che fono alquanto rileuate piugrojfe. tutto intorno,3t fi conofceafiaichiaro,douela canna dellagola,&l’inteftino duodeno ficongiungono alla bocca,&al fondo dello ftomaco. Tali grofiezze tanno, che la bocca & il fondo dello ftomaco fiano afiai piu forti. T utto il refto dello fta-c h med. maco e lifcio,& pianoc di detro,ne piu ne meno,che detto habbiamo efi’er di fuo-rgeccetto nelle due parti fbpra dette,nelle quali fi fanno certecrefpe,quandolo fto maco e ben chiufo,&: quefte parti nö fono cofi bianche,come il refto delio fionu- P z co, co, principal m ente dalla parte di detro,nella quale fono alqnanto roffe. Si vede olju grandezza tre di quefto alle volte vna gra quantitä di graffo nel fondo dello ftomaco. La grä-delloflomftco. dezza dello ftomaco e varia^perche oltreehe alcunil’hannomaggior, ehealcun-altri,inognunoAe maggioreo minore,fecödoehepiiio meno ha magiato;perche s’allarga, Sc ftrigne,come vna vcfcica in tal modo, che o poco, o molto eibo, ehe habbia detro,nellamedefimamaniera rabbraccia,fenzalafciarluogoalcuno vo-to-il ehe puo egli molto bene,& ageuolmete fare; perche e neruofo, & comporta Zafufia&etdel- di allargarfi,& ftrignerfi,fenzapericoloalcuno.Ete fattodi due tunichclarghc, & lo nomacofif» fottili, & attaccate,ma alquantodifferentnperche quella d didentroeneruofa,ne d fi.xvj.ni dt due tuntebe. n£ men0jChc quella della canna della gola,& e continua con la tunica di detro della canna della gola,& cö quella del palato3&labbra,& anchecöla tela di detro de gli inteftini,anchor che alquäto piu tenera,che la tela della canna della gola, & quella della bocca,acciochenelmafticare,&:inghiottirealcunacofa afpra, non h fcorticaffe,& per cio quefta tela dalla bocca fin’al fondo dello ftomaco va di mano inmanofacendofi piu morbida. Ha quefta tunica vna fola forte di fili,ehe vanno fiu a o j,orna jn 0b]iqU05iiclla qualcolä č diffčrcte dalla cannadella gola, la qualeiia molti fili diritti d’alto a baflo, medianti i quali tira come con mani ingiuilpafto.Ma lo fto-maco(non hauendo officio di tirar il pafto,ma fol di tenerlo, fin ehe fia cotto,& di poi gettarlo fuori,& il primo ta medianti i fili, ehe vanno in obliquo, il fecödo me dianti i fili intrauerfati della feconda tunica) non hebbedibifognodi fili diritti.e e la medi , Tu La tunica difuori e piu grofla,che quella di dentro,impero piii morbida, & lenta, *nhJ.COn a &fta congiunta con quella di fuori della canna della gola,& ha,com’ella,ne piu ne meno, i fili intrauerfati, i quali fanno certi quadri co’fili della tela di fotto, fatti a vn ultra Tuni fcacchi. Sopra^quefta tunica ne fta vn altra,chenafcedel peritoneo,iui,doue (i cö f la med. k ca. giunge a quella parte della diafräma, per douepafia la canna della gola, & la cuo- pretutta in torno, moftrandofi in quefta parte piu grofla,che in niun’altra, dando rofficio dello principio(come di poi diro)alla tela di fuori della reticella.L ofticio dello ftomaco ßomaco. e alterare il cibo, & conuertirlo in fua natura, & per tal ragioncio ritorna bianco, comelui,& cotto,ch’egli ha,& feruitofi dilui)o fia ricreandofi,o fia mantenendo-fi)rauanzo tutto ilgettaper lo fondo mediati i fili attrauerfati; i quali premendo lo ftomaco(come fanno leDonneIebudella,quado fanno falficcie)ilgettanofuo ri.Di modo,che in lui(come in vn calderone o pentola)fi cuoce la viuäda per tut-to il corpo,ö£ per tal ragione fu pofto tratante membra,che 1 mantengono caido. D egli Inteftini. Cap. 4.* Tutti H intefli A ^ fondo dello ftomaco ficongiunge vna Inteftino,ehe camina facedo mol- „ ^ iüj.v.ix-Jfllßio. -f\ tegirauoIte,infinoalfondamento. II quäle anchor che veramente fia vnfo- x;.' ‘ ’ La pr itn tt diui- lo,nondimeno glifurono dati diuerfinomida gli Antični & Moderni, fipcrla [ionedegiiinte diuerfa fuftazafua,come plovarioofficio.Inprimagli diuidonoininteftinigrofli ^Tftoria de u ^ b cominciano dal fondo dello ftomaco, & fcendono torccndofi b fi.xj.s. fi.vj. inteftinifotniu verfo dietro,per di fotto la parte di dietro dello ftomaco, a cäto del lato diritto de’ H corpidenodi della fchiena,fenza farpieghe,ogirauoltcalieune.Maneirarriuareal-la parte piu bafla dello ftomaco, lubito li nafcondono lottoc 1’inteftino colon, al c £V, y quale diremo ftar appoggiato lo ftomaco,torccndofi verfo il lato manco.Et di poi facendo di molticircoli di su in giu,fenza tenerin cioordinealcuno,o numero,em piono tutto il voto tra lo ftomaco,& 1’oflb del pettignonc,& i galloni,eccetto i lati di tutto quefto fpatio,che occupa (coni e di poi diremojlmteftino colon, lerbando femprelamedefimagroflezza,&larghezza;feben alle volte e alquäto piu largo, apprefTo lo ftomaco.La figura di quefto inteftino e tonda & lifčia.La fuftaza e ner-uofa,& fottile,& compofta di due d tuniche^delle quali quella di dentro e dura,& ^ h. £ neruofa,ma piu morbida,che la tunica di detro dello ftomaco; qlla difuori e mä-co neruofa^maamedue fono aflaifottili.Et hannoognunadiloro vna fola fortedi filijCheTattrauerfano d’intorno,& quella di fuori,vn poeo innazi,che arriue al cie-Hiftoria de gli co,ha alcunifili diritti.Ha quefto inteftino fottileoitre alle tunicliedette,vnaltrae e jamed.fc inteftini grofi. cjlenafcedelperitoneo.Agliinteftinifottili fftannoattaccatiigroffiallato diritto f fi.v.vj.vij. fotto il rognone, alquanto piu verfo il fiancoj & quindi ritornano in sü d’intorno ix- N P agli inteftini fottili, &riuolgendofi paffanofotto il concauo del fegato, acanr.o R' La terza tunica (cofi di quefto inteftino > comede due lopia dem) nafce,nepiunemeno,chcquellede’fottili dal peritoneo,& fidiftendeper lo concauo loro,cccetto ehe la parte delfinteftino Colon,che e atraccata allo ftomaco,pi glia quefta terza tunica dalla tela di iotto della reticella, Sc mediante quella fi lega alle fpalle,nepiu ne meno,ehe gli altri inteftini tutti fi legano alla fchiena,mediante il Mefenterio.Et cofi habbiam contata fhiftoria tutta de gli Inteftini. Del Mefenterio. Cap. /. jtßfo del Me~ HI AM AMO i Grecia il Mefenterio, Mefenterion, o Meferion, che vuol dir a fernem. mezzano, perche par ehe ftia nel mezzo degl’inteftini. Altrilo chiamano le animelle,perefierneeglitutto pieno.Quefto Mefenterio e fituato dietrogl’inte-ftini,fra loro Sc la fchiena,& mediante lui ftan legati grinteftini alla fčhiena, Sc per poterio far piu ficuramentefufatto didue tele bcongiunteTuna coll’altra, che na- b fig.xXY. fcono del Peritoneo,nel mezzo delle quali ci fono molte animelle,& grafio. Que-lto mefenterio non nafce da vn luogo lolojperche eflendo difterete il fito,&ftando vna parte di lui nel latoc dirittoj vn’altra neld manco; vnaltra nele mezzo, quella c la med. di mezzo(mediante la quale fon legatif 1’inteftino digiuno, & il fottile) nafce del- p Q. le tele del Peritoneo, ehe cuo prono S larteria grande, Sc la vena grande nel fcen- g* me(i‘ dere per lilombi. Perche di quelle tunicheefconomoltifilineruofii quali fubito e ia mecj. ficonuertonoinduetele,ledirittenclladiritta,lefinillrenellafiniftra.Quelle,che nnoq^ legano 1’inteftino retto,& il colon, nafcono della tela del Peritoneo vicino doue f fi-xi.klm pafla.Perche in quefte parti efcono certi fili neruofi del peritoneo,che fi conuerto- ^ no nelle rele del Mefenterio,che fon due^nel mezzo delle quali fono molteanimel XX1’s le,per ragion delle vene,&arterie,che (come diremo) fi fpargono fra tela, Sc tela. Della 'Reticella. Cap. 6. ilfito della Re- j- A Reticella (ehe chiamano i Latini3 Omentum) ftafituata iotto la parte di- a fi.ii.iu.iiii. utelU. nanzj del peritoneo,& cuopregl’inteftini,cominciändo dalla milza,& dal con xxv* cauo del fegato, Sc da turta la parte piu bafia dello ftomaco. Et quindifeendedi-llendendofi lopralebudellaordinariamente,inlinoaquattro,ocinquedita,piu giü del bellico,& tal volta infino ali’ofiöMel pertignone$&: dipoi ritornain sli pic gandofi in dentro,8č faccendo la figura naturale d’un carnieri,che fia tondo di lot-i* figur*. to,Sc habbia la bocca tonda. Quefta tela mota tra la tela di fopra,& gli inteftini, in- fino ali’attaccarfi al concauo del fegato colla parte deli5inteftino colon,che e attac- d cataallo ftomaco. Et quandofi difcioglietaldoppiezza(quello, ehe intrauienein aleuni) all’hora 1^ Reticella etan to lunga,chegiugenon folamentealla bocca della matrice(comefiannodettoalcuni)maalla borfaanchorade teftipoli,come ac-l* fufianz*. cade in aleuni,ehe fono aperti. Quefta reticella e fatta dvna tela doppia, lifcia, Sc fenzafiloalcuno,&feminatadimolteanimellemefcolatecon graffo Sc piena di vene,& arterie,cofi in efia intrecciate,che la fanno parere vna rete5 dal ehe i Greci Di doue n*fct lachianiarono Epiploon,che vuol direintrecciamento. Et benche fia fatta d’una URettceU*. t£ja f0Ia>pUr perche e doppiata,diciamo ehe fia fatta di du e-delle quali la fecbda di verfo dentro nafce del peritoneo(iui,douerarteria grande paflaper la diafräma, Sc s’attacca alla vena grande)delle teluccie,che efcono di quella parte di lei, ehe nafce denodi dellefpalle,&legano la vena,&ft’arteriagrande alla fchiena, apprefio l’un-decimo nodo delle fpalle,Sc cammina a man dellra verfo la parte del concauo del fegato,attaccandofi in aleuniluoghial fegato, & allaparte della diaframma, chee attaccata alie cofte^bcnche quefto non accadeafiai volte, nein tutti fcontro a vna iftefla cofta. Dal concauo del fegato cammina verfo il lato dirirto dello ftomaco,al quale anchora fi attacca,&: a tutto 1’inteftino duodeno, dal fuo principio in-fino apprefio il digiuno,& quindi monta in arco, attaccandofi alla parte piu bafia dello ftomaco,infinoaH’arriuareal concauo della milza.La tela di fuori nafce dal-la parte piu bafia della banda dinanzi dello ftomaco, fccondo il lungo fuo,da man deftrl a man manca, &inferendofi dirittamentenel cöcauo della milza, s’attacca alla tela di fotto,che habbiam detto finireanchora in lei.Quefta reticella nö e attac cata in partealeuna a gl’inteftini,fe nö dalla parte di fotto,ouee attaccata a qlla par te delfin teftino colon,che s’appoggia allo ftomaco-Et e fuo officio coprire tutti gli inteftini ciella Digeft.Sc Gener. 8<-> inteftini, & mantenergli caldi,& riccuer ficuramente i rami dellc vene j & 'arterie, che (come diramo)vanno allo ftomaco,alla milza,airinteftinoduodeno,&: ad vna parte dell’inteftino colon,a cui ferue per Mefenterio. D el Fegato. Cap. 7. GR AN difputa e (lata tra i Mdici5& Philofophi,feJl Fegato e principio del fan- ll Fegato e pr in gue,ouero il Cuore.Ma,chi vuol ben guardare il modo, nel qual n manticne ciptodeisague. il bambino nel corpo,& da poi ehe e nato,& infiemela fuftanza,& il color del fega to,non dubito che terra per fermo il fegato efler principal membro,nel qual fi fa il fanguejdicuituttelaltreparti fi nutrifcono.Ma, perche nell’hiftoria delle venefi tratterradiciopiulungamente,horailprefuppongocofi,comecofaprouata/1Ho lifitodel Tega. xije. fi x'ixf" ra ®^ fegato fituato fotto b la diafräma altrauerfö,da man deftraa man mäca; be- w. B.fi.xxi. bb. che la fua maggior parte,& la piu grofla, ftä dal lato diritto; laquale tuttta fin’alla £.xxvi. L.hb. fua meta fta appoggiata alla diafrämajil refto tocca folo la parte lüa dinäzi. Et egli vi. t.v. fig.x. tutto fta attaccato in diuerfe parti mediate molte tele,'che nafcono del peritoneo b^liS :t vii a (comefubito dirö,)&iltegonolegato tantoftrettamete alla diafräma, chc (fuor che ne gli huomini molto ftrettidi petto)fta quafi tutto nafcofto fotto la forcella dello ftomaco,occupando tutto quel luogo,che abbracciano le cofte mendofe.La La figura, c fie. xx'. bb. figura del fegato,corrifponde a quelle membra,che gli fon vicine 5 per cio, perc la figtxvii. aa parte piu alta(chee appoggiata alla diafräma,la qual favna figura incauata)e gob- £ b bo,lilcio,&;vguale,& come incaflato inquella.Et nel mezzo di quefta parte verfo d fig. xvu. C dietro ha vna intaccatura,della quale ficuramete fenza poter .efler offefo nafee il • K T tronco della vena grande.Per la partee di fotto, che fta fopra lo ftomaco (.il qual f la med.P Q_ dianzi habbiam detto efler tondo,& largo) fi fä il fegato concauo in tal modo, che parche rabbracce^benche non e ne lifcio ne vguale,come per la parte piu alta,anzi e vn poco rileuato nella parte piu bafla verfo dietro,nella quäle ha due tubercoli, g fie.xxi. f & nel mezzo fi fa come vna fefliira,per doue diremo paflar la vena § porta, & hab-h fig.xi. s biä detto paflar J’inteftino h duodeno.Fafli anchora vn feno nel lato diritto di que-i la mede. v. ßa partCjnci qUai s’incaflä1 Ja vefcica del fiele,vn altro nel mäco,per lo qual pal-fi* h & canna della gola,&pertugiando la diafräma, va a congiungerfi allo ftomaco. Et la parte fua,che tocca il lato diritto,&: la parte di dietro dello ftomaco e aflai piu grofla,&: tonda^quella,che occupa il lato manco,e molto fottile, &finiice, come c. c m k vna punta.Et esli tutto e aflai piu fottile,dalle fponde, che nel mezzo, pnn-cipalmente per la parte dinanzi.lstella qual parte ha alcunefeflure,chefontutte a le moltvi picciole,eccetto vna,* che ftä nel mezzo di qu efta parte fcontro alla toi cella dello itomaco,alquäto verfö man dritta,nellaqual s’inferifce(comedkemo)la ve-I. G namdelbellico:Neancheha altrediuifioniil fegato dell huomo,anchorchenegli animali brutti ne habbia ordinariamete quattro,o cinque. In conclufione nö ha 1 fegato altra particolar figura,che quella,chegli danno le parti che gli fon vicinc. 11 che nö fu fatto fenza cagione;perche,fi come gli fü di bifogno che tufle gi ande^oc groflo,per rifpetto delle molte vene,che fi fpargono per lui,cofi non gli fu neceiia-ria partiefolar fisura, ftando fra tante membra.Fafli il fegato maggior,o minore ic r n condochefonoglihuominipiuomenogolofi.Lafuftanzadeltegatononealtro che vn fangue congelato, per laquale flan feminate infinite forti di vene, &c,tutto infieme fla inuolto in vna molto fottil tela,che nalce delle legature,che 1 congiun-eono al peritoneo fotto la diaframma. Diquefte legature le principali fon due* n fig.v c vna dura,& moltogagliarda,ma fottile,cometela, la quäle habbiam detto ttare o fig.xi. o ^ lato diritto appreflö la forcella dello ftomacojvn’altra molto gagliarda,o£ qua.1 tonda,che 0 nafee del peritoneo,al lato manco appreflö la punta,che fa il f egato,ognun di Ioro,in molti ramufcelli,checamminano per la fuftäzadeifegato,fra le radici della vena grade,6c quelle della vena porta.Per cjiiefti ramuicelli va la collera dal fegato al fiele. dL altro tröcocamminaairingiii,appoggiädofialla tela di fötto della reticel- d fig-xi.xii.c la;&cofi camina in obliquo alllngiuiniinoale fine dell’inteftina duodeno,enträ- e fig.xii.d do tra tela &: tela in tal modo, che da poi, che e vfcita, fi tornano ad accoftare lVna & l’altra tela dell’inteftino,6c non lafciano che piu rientri la collera; &: cofi fcende infino alli inteftini fenza mai montare allo ftomaco,eccetto in aicuni, che la figura, del oltreall’effer molto collerichi patifconogran fame. Quefta vefsichetta e lunga, öc Fiele. tonda nel fondo;& fi va riftrignedo a poco a poco infino al collo,come vn pero$ 6c efatta d’una teia neruofa,& fottile,ma dura, 6c forte, 6c la quäle facilmente s’allar-ga,o ftrigne,fecondo che piu o meno vi e collera dentro-& ha tre forti di fili, i pri-La fußanXa. mi cominciando di dentro fono diritti,i fecödi obliqui,i terzi intrauerfati.Quefta tunica fta inuolta in vn’altra,che nafce di quella,che rinuolge il fegato j benche no L’offitio. tutta einuolta,ma fol quella parte,che habbiam detto vfcir del fegato, Loffitio di quefta veßica e nettare il fanguedalla collera per lo tronco,che entranel fegato,6c mandarlaagliinteftini;perlaqual cofa fi vaadinferirenel fine dellinteftino duodeno,non fenza grand'utiinoftro.Perche,fi come e forte,& hagran virtü di netrare,& in quefta parte ordinariamete e molta fiemma, che efce dcllo ftomaco, cofl non lalafcia per niun modo fermare5&per tal ragioneaiuta anche, che piu facilmente efcano le fecce de gli inteftini. Quefto tronco fuole in aicuni huomini motare al fondo dello ftomaco-,& que tali fon forzati a andar fempre vomitando colleram per la qual cofa i Medici gli chiamano fgratiati nella creatione. Della Cap. p. 21 fitodella mil T A Milza e pofta3 nel lato manco, tra lo ftomaco, & le cofte, alquanto verfola a Exix. OO X*. JUfchiena5& fecondoillungo piglia dalla diaframa infino al fine delle cofte me- dofe, fenza calar piu in giü, in coloro, che non l’hanno grande fuor di mifura j fe-La figura. condo il largo piglia dalla fchiena,infinoalprincipio delle cartilagini delle cofte.b £ ff Vx^r La figura della milza e cöforme alle parti, chele fon vicinc^perchelac parte di fo- c j/medD pra,chetoccala diaframa ealquätorileuata-quelladdi dentro,che tocca To ftoma- d Ja med. tra co,e alquanto ammaccata.Et nel mezzo fuo da alto a bafifo, ha vna S riga rileuata fa f. ela G (benchenö vgualmete da ogni parte) nella quäle s’inferifconöalcunef vene, &ar- ^ H H terie,comeal fuoluogo diremo. Dal lato manco,chefi congiungeSalla fchiena, e g G vn poco incauatajhdal diritto che paffaacätole cartilagini delle cofte,egobba,da1 h f quel di fuori, che eappoggiato alle cofte,e alquätogobba,& hä imprefli in fe i fe- i LL guali delle cofte,alle quali e appogiata. Et la milza ne gli huomini e piu grofla, 6c larga,che ne gli animali bruti,ma nö e täto lüga,come in loro,anzi e quadra; fola-mltealdoppiopiu iüga,che larga, & finifce di fotto(voltädofi vn poco innanzi)in vna puta foda5 di fopra finifce come in arco incauädofi vn poco nel mezzo,di modo,che fa come due pute molto fode,delle quali qlla di fopra e piu largha che quel il color deüa iadi fotto.Ettuttala milza(cofididetro,comedifuori)e d’uncolortane moltoof- curo-k La fuftäza della milza e fpugnofa,nera,&grofla3&plei fi veggono semina- k i« « juf mx. moit£^ ^ aflailottii ramufcelli di vene,16c arterie.Etetuctacouerta du na molto J lib.vf. ra.iij. fottil tela, che fifa delle tele della reticella, che s’inferifcono nella riga, che fi vede ^ ia,a a> tv# nel lato fuo di detro,lequales’allargano 6c conuertono in lei; ma perchela reticella j: N nafce nafce del peritoneo,diciamo anchora,che la tela,che cuoprela milza,nafca di quel lo. Legafi.la milza allo ftomaco,& alla fchiena,col mezzo della tela della reticellaj alla diafräma, & alle fpalle,medianti alcuni fili neruofi, & fottili ehe nafcono dei peritoneo,iui,doue cuopre la diafräma5benche quefti fili non tutta volta fi troua-no.Legafi anche tal volta la milza,per la parte fua gobba alla tela di fuori dei rognone manco,ehe e piena di feuo,principalmente quando la milza s’incaualca fo-prailrognone.Lofficio della milza enettareil fangue della malinconia. rDe Rog noni o vero Arnionu Cap. i o. HABBIAMO detto dclle membra,chenettanoil langue innanzi, cheefca dei fegatoffarabene trattar hora di quei,chepurganole venedalla luperfluita,che ein loro. Per laqual colä eben fapere(comealfuoluogodiremo) ehe, come ilfan-gue fi h generato nel fegato,en trado fubito nelle vene,fi diftribuifceper tuttele par ti dei corpojper il ehe fu di bilogno,che con elfo fi mefcolaffe alcuna parte di quel, ehe beuiamo, la quale facendolo piu liquido, aiutalfe, ehe pili facilmente potelfc entrare per qual fi voglia fottil vena.Quefta aequa (dopo Fhauer fatto il fuo officio) parte fi rilolueper fudore^ parte ritornaper Tifteffo camino, per douevenne,al tronco della vena grande,di doue va alla vefcica,portado feco vna gran parte dcll’-a fig.xix.xx. humoradufto,ches’ingeneranelcorpo.Perlaqualcofafuronofattiirognoni,&:a nßi0 de ROa xxj. xxi). t fituati fotto il fegato; T vno al lato deftro,& 1’altro al lato manco^anchor che poche gnoni. volte ftia TvnoincontroalTaltro,&ficomeordinariamentefta ilfiniftro piu alto, & tal volta il diritto,cofi non mai fla 1’vn piu alto,ehe Taltro,la meta della lughez-za delTvno.La parte piu alta del diritto e appoggiata al fegato;quella dei manco al le volte entra fotto della milza,& ordinariamete la tocca,& amedue per la parte di dentro appreffolafchiena,ftannoappoggiati alla parte piu bafia della diafräma, chepafiä p fopra Ia decima, vndecima,& duodecima cofta,iui, douelecofte fono piuftorte verlodietrojnclla qual parte fianno tatonalcoffi,chequafi non impedi-fconopunto,Sono i rognoni vgualmentegroffi da ogni parte, St lunghi,& ftretti; piani di dietro;& dinanzi,dal lato di fuori tondi, & gobbi- da quel di dentro (oue ion piu corti) curuati in dentro^ionanchepiularghi di fopra^chedi fotto-in modo ehe rapprefentano giuftamente la figura d’vn fagiuolo,& fon di mediocre groflez za fecondo il corpo,lifci di fuori,molto roffi,& lucidi di dentro. Et fon fatti d’vna fuftanza carnofa,dura,&: mailiccia, lenza effer per effa fpatto alcun filo, come ne anche ne fono nel fegato,& milza^perchele tele delle vene, & arterie, ehe fono feminate per loro,fanno 1 officio di attrahere, ritenere, cuocere, & mandar via. Ne manco fi vede dentro de rognoni quel colatoio,ne quei feni,ehe moltiMedici fi fo . no imaginatftanzi i canali,ehe vengono,b Tvno dalla vena gräde,& 1’altro dallar-1) fig.xix.ab. teria grande, peri quali diremo fucciare i rognoni Torina, tollo ehe en trano nel jT?n*Xfi.xxvj. rognone,s’unifcono,faccendofid’amendue vn corpo,lacui tunicaegrofia,come t v diremo effer la tunica delTarterie, Sc fi diftribuifce per tutto il corpo dei rognone c guarda nel- jn quefta guifa.c In prima facendofi piu largo, fi diuide in due parti, Tuna che fla Come Han rat hxxj. tig. verf0 dietro, Taltra verfo inanzi ; quella dinanzi fi diuide, quando in fei, quando t pKOgnom di in fette,& quando in piu ramufcelli,ne’quali fi diuide anche la parte dinanzi della dentro. detta tunica.Et eglino tutti fi diflribuifcono per la parte dinanzi, & di dentro, dei rognone, fcoftandofi vgualmente Tvno dallaltro, &: caminando verlb il lato di fuori dei rognone-doue diuidendofi in piu rami,fi congiugonocon quei, che per la parte di dietro, &:anche di dentro,fannoilmedefimo camino, lalciando nel mezzo vna manifefla cöcauitä,come vn mezzo cerchio.Quefta tela no e attacca-taalla fuftanza dei rognone da ogni parte.Perche in nanzi,che fi diuida ne detti rami,s’attacca alla parte dinazi,& di dietro,& di dentro dei rognone,feparandofi da quella di fuori. Nondimeno i rami ftanno feinpreattaccati alla fuftanza dei rogno ne$quei di dietro dalla banda di dietro;quei dinanzi dalla bäda dinanzi iiifino doue fi tornano a congiungere.Et tra ramo & ramo fa il rognone come vna cofticci-uola,o tramezzo,che non e attaccato a rami, & nafce della fuftanza dei rognone, ehe sinferifee ne’rami,quado fi congiungono.Di forte,ehe tra Tvna tela & Taltra fi pare pare femplice,pure, felo miriamo,da douenafce della fuftanza del rognone,cam-minando in fuore,pare doppio;perche 1’vna fua parte rta fra’1 tramezzo detto, Sc i ramidinanzi,& 1’altratra Tifteflo tramezzo,& i rami di dietro. Qnefta concauitä ordinariamente fitrouahumida,& fenzafangue,ma la teladetta infiemeco’rami ' (chepare,che potrebbeefierilprimofeno)fivede lemprepi ena difangue-IIfecodo feno: fi vede pieno d’vn feuoalquantoduro,& mefcolatocon vno humore ac-quofo il quäle aleuni penfauano eflere quel colatoio,del quäle täto parlano inolti, piud’vdira,ehe di veduta,perche ne’rognoni no e piu colatoio,ne feni,difopra det ti. Et Torina viene a loro p la vena chiamata fucciatricefta qual (come al fuo luogo diremo s’inferifce nel mezzo della parte del lato di dentro del rognone, & comin-ciado dal lato di fiiori della tela neruofa,iui,doue rt comincia a diuiderein rami,&: paftando per mezzo di quefto corpo,va di mezzo de’rognoni a vfcir per lo lato di letele de Ko. detro del rognone. Hanno irognonidued tele, differenti cofi in fuftanza, come in d fig.xix. t. £nom. nafcimento.La prima cuopre il rognone tutto intorno, & nafce del peritoneo, iui, 0 0 P P doue i rognoni le ftäno appoggiati,nella qual parte nafcono certi fili di lei,& rt co-uertonoinqueftatela. Queftatunicaetuttafeminatadivenenepiunemeno,che la reticella,&:pienadigraflöofeuo,mediäteilqualeaiuta,chemeglio pofiano far fuoofhcio.La fecoda tela e molto fottile & fimile a qlla dal fegato, & della milza. DellaVefiica. « Cap. ir. zW»della Ve. J ^ y efcica a ^ fituata fra Torto del pettignone,& Tinteftino retto,come in qual L* figur*. v°gba animale rt puo vedere.Et e di figura ouata,piu larga dal fondo,che ver- fo la boccajdoue finifeein vn colio rtrettoaflai piu largo negli huomini,che nelle fj, ölig. done;ne’qualifon differenti,cofinelTofEcio,comenelleparti, chefegli congiun- Xix. p.fi.xxj. gono,anchorehe fimili nelTvfcirpamedueTorina,&nelThauere vnmufcuiod’in xxij. v.figu. torno,comegia habbiam detto. Nondimenohanno gli huominioltre di cid vn d xxv: Tjfe* corpo come fpugna (nel qual fi raccoglie il ferne, da poi?ehe e fatto,) Sc camina J^vj. fi!xvij. verlo la parte dinazi deli’oflo del pettignone,doue fi c cogiunge alia radice del me-bro.Neliedonnenonequertocorpojanziilcollomedefimoficögiunge dalla par b Ii.ij.ta.xvj, tedi fopra del collo della madre,& rifpondeal voto dell'oflodel pettignone toreč- %xv“i*a dofi vn poco in sü.Quefta vefcica fi cöpone di dac tätliche neruofe,& molto a tte a cx*jTc cxv° raccoglierfi facilmete,& diftenderfi,come era di bifognojquefto, perche vi capefle d Rg.xviij. g. za prima tmi- piu orina-,quello, perche occupafle men luogo. La prima di quefte tuniche e dura, fi.xxix. L. ca deüavefica. üfcia,neruofa,& gagliarda5laqua\e aleune volte par piu groffa,& aleune piu lottile, fecondo che e piu raccolta,o diftefa.Nödimeno verfo il collo della vefcica, Sc ver-fo il fondo,fempre e piu grofla ,per rifpetro d’alcuni buchi,che fi fanno in qfta par-te.Quefta tela hatreforti difili,comegonfiatidola manifeftamente fi vede,i primi & di detro fon diritti,queidifuori intrauerfati,quei di mezzo obliqui; cö gli diritti attrahe Torina,con gli intrauerfati la getta fuori, con gli obliqui la ritiene, fecondo ehe dicono Galeno,& il Vefalio.Ma,quanto quefto fia vero,fpero aleun giorno di La fieeonda. dimoftrarlo,quando trattero delTofficiodelleparti del noftro corpo. La feconda e quclla, ehe rauuolge la prima dalla parte di fuori; la qual nafce del peritoneo, iui, doue la parte dinanzi, Sc il fuo fondo, ehe fi appoggiano alTofla del petttignonc ftanno attaccate al peritoneo in altra diuerfa forma, ehe ne gli animali brurti. La parte di dietro della vefcica(che toccae Tinteftino retto,& nelle donne lafmatri- e fi.xix.ofig. / Cendottidel- ce)e molto lifcia,& lubrica,&couerta d’vna humidita acquofa.Allapartepiu baf- xxj> i'orina3come en fa di quefto lato vegono due § condotti, come vene, fatti d’vna tela alquanto piu f g” fe trm.nonella ve- grofia,che qlla delle vene,benche interteftuta d’alcuni fili obliquiji quali nafcono gXx;fxxij! qcj ' del fecödo leno de’rognoni,&pafiando per mezzo del primo,fcendono alquanto innanzi per fopra i mufculi,cheftannoattaccati a’corpi de’nodidelombi, appog-giatial peritoneo:pigliando di eflo vn’altra tela,che gli cuopre di fopra.Quefti cö-dottichiamaronoi Medici Vreterasoporusvriticiischevuoldircödotti d’orina, perche per loro viene Torina alla vefcica,& enträdo h tra due tele,ne piu ne meno, h •• r chehabbiädettoentrarlacolleranelTinteftinoduodeno,fanno tantigiri,che,da poi che e entrata,nö puo tornare a vfcirqanzi ne anche gonfiädola efee per quefte parti Taere,come ne anche efee de’palloni da veto. Habbiamo finito l’hiftoria delle membra,cheferuonoalladigeftione,onutrimeto delThuomo,inparticolare.Ke-ftaci hora a trattare di qlle, che feruono alla coferuatione dell’huomo in cömune. De gli. De g h Organi deli Huomo, ehe feruono allaCjene-ratione. Cap. 12. TVtti i Medici ScPhilofophiconcordano,chel ferne dell’huomocöcorrc prin cipalmenteairingencrar la creatura.Ma,fela döna fparge Teme,o no: & ,fe el-la fparge, fe ferue per materia,& quel ddl5huomo per dargli i’efferc & la figura,come failquagiioal latte,quando fi failcacio, o fe fi fa da m en d ue infieme(benche non vguaimente) anchora da loro non e diffinito.Come ne anchora fi conforma-no,in ehe cola fiaquefto (eme, & che parte del corpo. Ma perche nonequeftoil luogo da dilputarlo, baftici (apere, ehe cofi ladonna,come l’huomofparge feme. Del ehe molte donne praticjie in tal cofa mi han fartointera fede,& ne einditio ii vedere ehe hanno i medefimi organi, chel’huomoj benchetalragionealmio parere (fe non fuflela fede, che di ciö m’hanno fatto diuerfe donne) varrebbe pocoj perche anche hanno gli huomini le tette o poppe,ne piu ne meno,ehe le donne,6c non percio hanno latte^ne la natura loro le fece,perche con efte alleuaflero le crea-ture.Hora incominciandolacofa vn poco piu dal fonda mento, dico che ciö, che comefi faU l’huomo mangia, innanzi, che fi cöuerta nella fuftäza del corpo,paffa per quattro digeftiont. a ß.xj.PQJt digeftiom. In pr ima nello a ftomaco fi cuoce, &ficonuerte tutto in vna fuftanza bianca come latte,la quale i Greci chiamarono Chilo.Et e da notare,che quel,che entra nello ftomaco,anchor che fia buon nutrimento,non fi conuerte tutto ad vn tempo in chilo,comemoltipenfano. Nefideuedar credito a quegli,chedicono che nö puo cofa alcuna vfcir dello ftomaco,innanzi che fia tutto il cibo cotto, & conuertito in chilo5poi cheogn’horaveggiamoperefperienza ilcötrarioin quei, chebeono qualchepicciol vino,principalmete fee troppo $ perche orinano indi a poco d’hora quafi altrettäta quätita d’aequa molto chiara;la quäl non e altra cofa, chela flemma,o parte aequo (a di quel vino,& non oftäte quefto,non ha lo ftomaco afiai voltecotto il p afto neanche di lia dieci höre. Medefimamete in qlli, che mägianocre/cioni,afparagi, oueragli, fi vedeche, feorinanoindi amezza hora, i’orina manifeftamenteha Todoredi qual fi fiadi quefte cofe,che hanno mägiato; ilchecflernon potrebbe,feftefle anche ogni parte di quel, che han mangiato, rin-chiufa nello ftomaco.Ne piu ne meno veggiamo, che li fanciulli non reftano mai di mangiare,&: fe non vfciiTe cofa alcuna dello ftomaco, infinoatanto, che tutto quel,che fta dentro,fi cöuertifife in chilo,o bifo^ irebbe che lo ftomaco fcoppiafle co tanto cibo, o che andaffero eglino fempre cofa indigefta,il che rade volte intra-uiene^anzi veggiamo che quei,che fanno cofi,fono aflai piu fani,& piu robufti .Per quefta ragione anchora li Mulattieri,quando vogliono che li lor muli non fi ftrac-chino,pongono loro tutto ildilegabbieallabocca, Dicodunque che il mangia-re,che entra nello ftomaco,fe egli e quato egli puö riceuere fenza pregiudicio fuo, allhora il cuoce tutto,ma non tutto ad vn tratto,anzi vna parte dopo l’altra. Et prima cuoce il tenero, &di poi il piu duro,&del tenero prima cuoce quel,che ecaldo, humido,che 1 refto,&: quel che ha cotto, fia quäle egli fi voglia,fubito efee dello ftomaco,fenza afpettare,che tutto il refto fi cuocajma non efeeper labocca di fot-b fieix MMto dello ftomaco,ma per certe bocche delle b vene del mefenterio, che fivengono N * ad inlerire nella parte piu balladel fondo, o corpo dello ftomaco. Di modo, che e pare che’l fegato fucci dallo ftomaco, come per certe paglie o cannuccie, la parte piu fottile di quel,chegia fi e cöuertitoin chilo.Et per tal ragione, anchor che vno vomite tutto il mägiare, non lafeia di nutrirfi il corpo,& viue rhuomo molti anni läno,& buono;quello,che fi e veduto in molti.il refto che e il piu gro(Iö,efce per la c fi.ix. eee. bocca di fotto dello ftomaco,& va a glic inteftini fottili, & iui fi ritiene poco piu o ’x^* meno di quello,che fi e ritenuto nello ftomaco,cocedofi, &a(Tottigliandofi piu di quello,che era,quädo vfei dello ftomaco.il che ordino molto bene (come tutto il refto) ilfommo Creatore ad effetto,che mancandociperdilgratia il mangiare po teffe indi il fegato mediäti le medefime vene del mefenterio (che nafeedo di quel-lovanno a feminarfi per tutti quefti inteftini) fucciar quel, che reftaua di buono nel chilo, facendo come vna ricercadi quei, che erareftato nella prima vendemmia. Quefto e cofi non mangiando l’huomo piu di quello,che puö riceuere lo Itoma-co fenza fuo pregiudiciojma,femangiad’auuantaggio,fuccia ilfegato folqueiio, che ha di bilogno,&ii refto getta fuorilo ftomaco,di mano in manoilpeggic, Sc abbracciail meglio.Come veggiamo auuenirenegli cefti o vafi,doueepiantata alcuna herba o arbore,perche, ie ben Fannaffianio di fuperchio, non mai pigliano piuacquadi quel, che hanno di bifogno, lafeiando vfcir quella, cheauanza, per li buchi,che lono da lati o nel fondo del vafo.Hora dico,che diql meglio, che lo flo-maco ritiene,fuccia il fegato,nella forma detta,il piu vtile & acquolo del chilo,&ii refto di poi efee per la bocca di fotto dello ftomaco,& li ferma negli inteftini fotti-li nella forma,che poco fa habbiam detta.Giunto ehe e il chilo al fegato fi conuer-tein fangue,&: iui fi netta della collera,malinconia,& acquofita,& fi diftribuifce di poi per tutte le vene,&eftendo fucciato,dalle vene pafia alie membra,mettedofi in certi bucolini,chiamati pori,ehe a taleeffetto fon fatti per tutta la perlona. Et ncll’-vlcireilfanguelicouertein vn liquore, come rugiada,ehe e quello, ehe elce,quädo< ia che fi f* il icorticandofi alcuna parte del corpo,la fpremiamo conle dita.Di quefta rugiada li te/ne. fa vnaltro liquore,di cui fi nutrifeono le membra,giaquafi conuertito nella fullä-za deleorpo,chiamata percio Cambiiim-Di quel,cheauanza alie membra, di que fto liquore,no dico della feccia,ma dei fuo meglio,li fa il leme; il quale tornado in dietro perlo medefimocammino, perdoueil fangue, &la rugiada vennero ali pori,torna d alia vena grande.Et di quella(piu di fotto dee rognoni) efce per certei g vene,Che in quefta parte diremo al fuo tempo eflcre,& va iniino a i tefticoli 5 doue e fi.’xxv). Y z diuentabiancoperlaragionedetta, Che ogni membro fala cofa, che ein lui, dei f fixix.e.fig. iifito deTefii- medefimo colore.Quefti tefticoli fon pofti in luogo,che tutti il lanno, Scpendono XXJ-XX1J» toh. fuoridel corpo,fi per temperare lacalidita dei femejli per tenere dillefili condotti fuoi,& fonoordinariamente due,perlaqualcofa furonochiamatidaGreciDidi-mi, che vuol dir Gemelli. Auuegna, che tal volte li veggano di quegli, chenon ne häno piu d’vno,& di quegli anchora,che ne hanno tre,ne quali il piu dellevolte ac* cade efterui ingano^perchefafii vn tubercolo detro della borfa,& pare che lia vn al Lafufimza& tro tefticolo. Sono § i tefticoli tondi,vn poco piu lungtv,chc larghi,o groffi, & piu g fi.xxiiij* lafigura, acutj ^ fopra,che di fotto,non per ciö tato,che paiano voua,come i tefticoli daltri animali.Quefti tefticoli dalla partedifnori fonlifd,& vguali,& di dentro ion bian chi come larte, & teneri vgualmete in ogni parte, eccetto ehe häno alcuni ramuf-celli di vene Iparti per loro,ehe gli fanno parere alquanto fpugnoh)non percio ha-&ue Tmtche noaiclin’aitro leno piu di quel,che fanno qfte venuccie.Quelti tefticoli Ion couerti di moltetunicheo tele*, delle quali alcunegli cuoprono amendue^ alcunaltre gli cuoprono particolarmete,ognunail fuo.Perche la tela carnofa &la pelle gli fafeia no amedue,& infieme i vafi del leme,ne piu ne meno,che fafeino t utte 1’ altre parti dei corpo,facendo ad ognun di loro due tuniche}o tele.Delle quali quella h di fuo-ri eia pelle,la qualein quefta parteepiu fcttile,chein niun altra,ma piu intertelfu* fi,X!5c'* ** LftfecontUxTu ta di vene.* La feconda (che fi fa della tela carnola)fta fu bito dietro la prima, lenza * me*. elTerenelmezzograllbalcuno.Dellepropric(cheanchefonduc,differentiingrä- . .... .... Altre due pro. dezza,fattura,& nafeimento) la k Prima,& di piu in fuore, cuopre il tefticolo, &; c i condotti del feme,fin doue forano il peritoneo lopra loftb dei pettignone. Quefta telae moltogagliarda, mafottile,&piena di vene, & per la parte difuori fi con-giungealla tela carnofa, medianti alcuni fili neruoli ,& tanto fpelli,chein alcuni pare che facciano vnaltra nuoua tela,principalmetein quei,che fono 1*0 tti, o hanno laborfapienad’aequame quali fi vede quefta tela,chefifa di quefti fili, piena d’aequa. Quefta prima tunica fi congiunge alia fua compagna, che fafeia 1’altro tefticolo, medianti alcuni fili neruoli,& per tal ragione Ion dallaparte di fuori (iui» doue fi cögiungono)alquäto afpre.Ma per la parte di dentro fon lifcie, & lubriche, & 11011 li congiangono a corpo alcuno,eccetto nella parte di fopra, doue nafconb, nella qual fi cögiungono al Peritoneo,& nella parte piu bafla,oues attaccano for-temente alia parte pm balla dei tefticolo. Attaccafi di piu quefta tela per la parte di dietro,& di dentro,fecondo illungo, mediante vna fottiliftima tela, che nafce dei peritoneo,&inuolgei condotti dei ferne,^an quefta parte fi faalquanto carnofa* conucrtcndofi in vn1 mufciilojrollo come al luo luogo notammo-pcrla qual cola I Exxj.it tutta la tunicafuchiamata da GreciEritroides,che vuol dir rofla,o lia perlo gran L&fecondu Tu. numero delle venuzze,che palfandoper eflala fanno roila,o fi a per altro, poco ini nicadelTejiico portafaper lacagioiidelnome;baftiintendere la cofa. mLa feconda tunica delle m fi.xxj.£ff. io. particolarijrinuolgefoloil teüicolo?& c dnra?fortcJ&groflä,perchepoteilemätc- XX111J-D nere nere vnitala fuftäza de’teft icoli Ja quale e tenera,& muccida.Serueparimeteque fta tunica, ehe col fuo mezzo 1’altre fi congiungino ai tefticolo $ & per ciö nella parte,oue laltre fi cögiungono a quefta tunica,e piu fottile,& mucdda,che nel re fto.Sicogiügono anchora alia parte piu alta di quefta tunica icondotti dei ferne* de’quali efcono molti rami,ehe vanno alia fuftanza dei tefticolo,forando la detta tela, come a fuo luogo piu iungamete diremo.il refto di quefta tela per la parte di fuori e molto lifcia,ö£ couerta dVn humor acquofo,& nösartaccaa parte alcuna per la parte di dentro e tutta d’intorno attaecata alia fuftanza dei tefticolo 5 &c percio fu chiamata tutta la tunicsftipididima, che vuol dir fopra i gemelli; poftoda parte,ehe molti non hauendo notitia di quefta tunica,hannopenfato,ehe gli an-tichi per Epididima volefiino intender altra cofa , ritrouando fopra di cio molte vani tä Fu anche quefta tela chiamata da gli antichi dartos,che vuol dir cofa, che facilmente fi fcortica.Habblamo contato tutto quello, cheallemembra della generatione deirhuomo appartiene.Reftarebbemi hora a trattare de’condotti, per doue pafla il feme 5 ma, perche mia intentione e trattar prima delle mebra tutte dei corpo, lo lafcierö infino al liio luogo. 9 Delmembro. Cap. 13, HAbbiamodetto,comeil collo della vefcica fi congiungeua al membro. II Di ehe fi com-quale &: in cheluogo ftia,& chefia fuo officio,ognuno fi be come io, lo puo poneiimiirt. lib ii.t xvi faPcreJma»di che materia fia fatto,non tutti ii fanno.Hora e da fapere a che’1 me-3 fi.xvi*. A B kro ^ compone di due corpi fpugnofi, & molto differenti da tutte 1’altre parti dd carpo,eccetro il collo della matrice,coi quale ha alcuna fimilitudine.Perche em-piendofi qucfti corpi di fpiriti,fi gonfiano & diftendono,& rifoluendofi loro tor-nano a goilfiarfi&rirtrignerfi;ilcheinniunaaltrapartc dei corpo accade.Quefti ehe cofa finii corpinö fon vene,nearteric,nenerui,poichenönafcononedelfegato,nedelcuo membro. re,ne del capo;daIlequal parti,comeda treprincipi;,diremonafcerneceflariame tcqual fi voglia di q(lcparti dette.Ne anche fon corde,poi chenöfonofined’alcu jio mufculojne meno ofla,come ne i cani,poi ehe facilmete fi puo piegare; ne fo-no legature,poi ehe fon fpugnofi di detro & hano molto acuto fenfo,& fono d’v-na fuftäza morbida,&pieni d’vnfanguenero.Di quefti due corpi j &d’vn canale, per doue efee il feme,0čl’orina;&diquattro mufculi(che habbiä detto nei fecödo libro efler alia radice delmebro)$Sc di molti rami di vene,arterie,& nerui; & del-b lib.ii.t. iiii. la tela carnofa;Sc della pelle,fi cöpone il mebro.b I corpi fuoi,che so quafi tödi,na preflo la p, fconodallaparte dinanzipiubaffadeU’ofla delpettignone, dalatidella riga, ehe rxvi.fi. xv- iec0ngiunge j &caminano attaccati 1’vno ali1'altro per la parte di detro,ne piu ne xvii. cc meno>che le cögiögcfle vno il dito indice dellVna mano al dito indice deli’altra$p che fon quefti corpi piani per la parte di detro,oue fi cögiungono,& tödi perquei la di fuori,& dalati.Per la parte difotto fi leparano lVn corpo dall’altro dädo luogo al canale deU’orina;il qual nafce dei collo della vefcica,iui,doue habbiam detto cögiunger fi i corpi dei membro, paffato quello fpatio,che fi fa tra’1 forame,&: i te fticoli, detto dalli Spagnuoii torriglio 5 & camina fotto il membro tra l’vn corpo, & 1’alrro,infino alia teita,doue enträdo per la fuftäza fua fi fa il buco,per doue efce lorina. Ognuno di quefti due corpi da per fe e lügojnterteffutod’vna fuftäza ner uofa,& molto fimile ad vn Giucojgche di fuori e roffo,& duro,come neruojdi de c lib.ii.t. xvi. trocalquato nero,& fungofo,pieno dVn fangue nero5& pare,come fe vno haueffe figu. xviii. intralciati molti ramufcelli di vene,come vna rete, & di poi rhaueflerinuoltelvn preffo al v. cuoio.Qucfti corpihäno certe legature neruofe,&: fottili,ehe leganola parte lordi nazi colla cartilagine,checogiungeroffa dei pettignone,dal pricipio infino doue cominciano a d effer couerti dalla pelle; & di poi caminano mantenendo fempre la medefima figura,infino al fine,doue fi fanno alquatoacuti$& di lor nafce la te-fta dei membro, pcl cui mezzo pafTail canale dell’orina,II qual caminado(come n untlU deL d Ia med fig. habbiam detto) fotto il membro,tra corpo & corpo, arriua alia dtefta, & iui fi fa 1'owa. xvi XVU-D affaipiu largo; & di poi finifcercftrignedofi,&facendonel mezzo,comec vna 6 cafla codotto,nella quale fi ferma il feme nellvfcire, causädo maggio» diletto. Et per tal ragionequei,che patifconoflufo dei feme (che chiamanocöuiunalmete fcolameto delle reni,o mefttug biacoj^o ardor d’orina, o purganoflemme per lo jm* Val membro. mebrö,fentono piu bruciore in quefta parte,che in alcun’altra per impiagarfi piu prefto,che al tra parte dei canale, eccetto chefra gli tefticoli & il fondamento, a f h med. fig. mezzof dello fpatio,detto torriglio,iui,doue fi comincia a ftorcere il canale; per- xiiii.tral'H che in tal parte,quei che patifcono tal flu(To,fentono gra bruciore,quädo loro s in & 1 drizza il mebro,per cagion della piega,che fifa in quefta parte.Perche efsedo ella piu bafla,che’l refto delcanale,fi fermaiui il ferne,quando efce5& eflendo corrot-tola fcortica alle volte in tal modo, che, fe fannoa' ciino eccefiö, ne elcegrä qua- T ., ,, tita di fangue dVna vena,cheindi paffa. Quefti corpi Ton couerti di due tuniche, membro. * ‘ vna,che fi fa dellaS telacarnofa,&:l’altra.chefifüdella h pclle5qlla della tela car- S %• x'xt nofacögiögei corpi del mebrocöla pelle,fenza efterui nel mezzo grafloalcuno. iamed-t Refta da dire delle vene,arterie,& nemi, che vanno al membro, delle quali al (üo luogo faremo mentionejperche de’mufculi ne trattammo nel fecondo libro. Della matrice, et di tutte taltre membra della Donna, che feruono alia generatione, [kf* 14* il fit o della mA T A matrice3 fta fitu ata fecondo illungo tra la parte piu alta deH’bofiö grande, a fi:xxx.xxvi'. frice. la bocca della natura; fecondo il groftö fta tra lac vefcica, & d l’inteftino ret- j? ^matrice to’^ ^iuide ordinariamente in collo, & fondo, o per dir megliocorpo. c II col- d ja’medm 10 comincia dalla bocca della natura,fotto della cartilagine, che congiungel’ofia e la med.dal-del pettignone 5 & camina dirittamente insu,appoggiatoairinteftinoretto in- 1*1 alla boc. fino all’arriuare incontro alla piu alta parte dell’offa del1 pettignone,doue nafco- ^r^e iia" n corpo. no g j mufcuii diritti del ventre; & iui comincia ilh corpo della matrice. II qual f ifb.i!ca.i.if. monta verfo il bellico, &c fi diftende verfo i fianchi, tanto piu o meno, quanto e «i t maggiore,o minore, fenza ofleruare in cid ordine alcuno, eccetto che in quelle, S a chenonfon pregne, femprefi vedefubito fotto la parte dinanzi del peritoneo,piu xxviii» ° altojchel’ofla del pettignone,fenza paflar gia mai l’ofib grande, ne ftareappogia-to il collo,ne meno il corpo,ad altra co/a, che all’inteftino retto. Sopra la parte di. nanzidi quefto collo della matrice fta la1 vefcica, fenza efterui cofänel mezzo, 1 XXVI cccetto inalcune,chenon fipiegala rcticclh-,perchc allhora la parte fua vitima ar riuatralamatrice,&quella;&inquelle,che fono grauide cuopre tutfo il corpo della matrice,&alquantopiu.Perchela matrice e legata con alcune legature tanto lente, che faciimentefeende,o fale, piu, o meno, fecondo chelcollo fuo piu,o m§no, fi diftende, o ritiraj la qual cofa fa variar molto il üto della matrice. Ma io intsndo, che’l fuo fito naturale fia ftando il fuo collo increfpato come vn quaglie re,come ordinariamente fta, non gli accadendo alcuna difgratia, chelofaccia al-largare.Et nelle döne attempate fono le legature del corpo della matrice tanto len te,& il collo tanto increfpato,che la k bocca della matrice feende fin preflo alla na k fi xxvii. d tura.Da’lati,&:il corpo della matrice,& il collo ftanno appoggiati alletalejchegli 1 fi-xxv.o p tengonö attaccati, & a li condotti,che vanno a loro. In quefto modo fta la matri- ^ XXIX* ce in quelle, che non fon grauide, nelle quali non mai tiene vna medefima gran-dezza,fe no che in alcune e maggiore,che in aleun altre,nö oftante,che nelle don ilflto della ma ze^e fempre minore,che in qlle,che non fono.Nelle grauide monta tra la reti-tricenelle gra- cella,& m gli inteftini fottili,fin al bellico,allargandoli molto piu verfo i lati,prin- m figlXxx.L uide. cipalmente quando s’apprefla il tempo del partorire, Sc per ciö in quefte donne la bocca della matrice fta affai piu alta,& il collo piu tirato, & ftretto.Neanche fta la matrice in quefte donne nel mezzo del corpo(come fa in quelle,che non fön pre-gne)anzi declina a man manca,a man diritta,quandopiu,& quando meno. liehe non dimoftra(come alcuni dicono) che la creatura fia piu tofto mafchio, che femina*, poichc in qual fi voglia lato fuo s’ingenerano indifFerentemente l’vno, l’altra,pofto che il piu delle volte fia il mafchio nel lato diritto, & nel manco la fe-Iafigura. ' mina. La figura della matrice n nelle grauide e molto fim ile ad vna gran vefcica,• perehe e molto grande di corpo, & ha molto picciolo ° collo rifpetto al corpo, il- " j* q che in quelle,che non fon pregne, e al contrario. Perche il collo e molto largo, & ° 2 H1£ ’ 11 corpo molto picciolo,& non piu largo,che’l collo,oltre chel corpo della matri ce in quelle, che non fon pregne, ne anche fi puo agguagliare ad vna vefcica. Per-chela vefcica e piu ouata,& la madre piana dinanzi,& dietro,la vefcica per la parte piu alta e quafi del tutto tonda, öc per quella, oue fe gli congiunge il condotto, per cui per eni Ia creatura getta Torina per I’ombilico nella vefcica, e vn poco riJeuata, co-p t. xxv. T me fe iui facefle vna P punta; & il corpo della madre in qfta parte e alquanto raccol- q fig. xxv.dal to in arco (comc vna Luna crefcente) & fa da ogni lato vn <1 cantoncello fodo,dal la i alla k quäle feen de allargandofi,a poco a poco,infino alr collo,doue c al doppio piu ft ret I la med.1 ta,chenelfondo.Ettuttoilcorpoequafitantolargo,comelungo, per la qual cofa alcuni diflero,che5l corpo della matrice era quadro.Tutto qfto corpo(eccetto da’la Ln parte di fuo ti ,ouegli fonattaccatiicondottidel ferne, &:alcunJaltre tele )edi fuori humido, ri della Matri-vguale, & lifcio, &c alquanto roflo, &nel medefimo modo e humido, & lifcio il ce‘ collo g la parte dinanzi,& di ciietro,dal principio fuo fin quafi a la metoma ealquä-to piu bianco che’l collo della matrice. II refto della matrice per la parte di fuori e f fi.xxix. aa afpro &: difuguale,per ri/petto delle parti,che gli fono attaccate. Et per la spartedi L*Partediden BB dentro (in quelle,che nö Ion grauide) tuttoil corpo e lifcio,ne piu ne meno,eh’vna vefcica, benche aflai piu arrune altra cofa vi (i vede,anchor ehe molti dicano in altro modo,ec cctto nelie pregne,& in qlle,chve häno partorito nuouamete^nelle quali fi vede nel-% fi.xxxi. ee la parte di dietro,dentro ilcorpodella matrice certi zfofletti, quanto v’entrerrebbe vna lenticchiaolente^liqualii Greci chiamarono Cotiledonas, i Latini Acetabula Le coce ole delle a fig-xxxii.ii (ehe vol dir feni o fotfi tondi) ne quali s’inferifcono certea coccole, che 11 veggono ßcondine. nella parte di dietro delle feeödtne: Sc medianti loro ftanno attaccate alle Ipalle del corpo della matrice,& fi diftaccano nel partorire. Ne e altra cofa nella matrice,che fi pofia chiamar diqfto nome,come molti infingardi hano creduto, p nöprederfa b figu. xxix. tica di trouare il vero.b La fuftanza della matrice e neruofa, grofla,& bianchetta,& e E£E alquato carnoia,& nel medefimo modo e per tutto,eccetto che appreflbc alla boc- u Mamce• C feceD ca jnella qual parte e alquanto piu dura,& increfpata, ha alcune d vene per la par- d figu. xx vi. tedifuori (comea fuo luogo diremo) le quali paflano tra duetuniche,che ha lama e fig.xxv.RS. trice, Vna di fuori molto gagliarda, 6c grofla, che nafee del peritoneo dellee tele, fig.xxvii. L ciie fafeiano i cödotti,che vegono alla matrice, & congifigonola matrice al perito E£ neo;le quali fon due procefTi fatti,comedidue tele>chepaiono ali di Pipiftrello,tra le quali paftano molti rami di vene, couerte di molto grafio. Quefte tele nafcono, ogn una dal fuo lato,dal peritoneo,&c fi vano acögiögereai lati del collo, & corpo della matrice,facendo loro vna tela di fuori aflai piu grofla,che qlla>chegli inteftini pigliano dal mefenterio; perche quefta e doppia da ogni parte, & l’altra e femplice,-f figu. xxix. & oltre di cio qfta e piu increfpata.f La tunica di detro(che e la^pria fuftanza della Latmica did9 ££EE niatrice) in qlle, che non fon pregne, e aflai piu grofla, che niuna di quäte ne fiano ^odeüaMatri nel corpore fi vede in qlla particolaritaalcuna;eccetto lacollina,che habbiä detto "* paflar pel fuo mezzo.La fuftanza diquefta tunica e intertefluta d’alcuni fpefliflimi 1 fili di quefia fili,& di alcune venefottilijComecapelli, che fi veggono feminate per lei 5 lequali Tumca. infino adelfo in niuna,che no fufle pregna,ho veduto gofie (come alcuni dicono5) anchor auchor ehe moriflb hauedo il fuo fiore, q vero i fuoi mefi;come io vidi in Pila Vanno 1545, in vna Donna,che hauea morto fuo figliuolo in Firenze, &per cio il Du-ea Cofmo de’Medici la condannö per fare Anatomia.I fili,de'‘quali e interteflura la matrice,fon di tre forti, quei di piu in dentro fon diritti; quei di fuori intrauerfati, o circolarij quei di mezzo obliqui • Medianti quefte tre forti di fili fa i fuoi officij la matrice (come habbiam detto dello ftomaco;) i quali fi veggono afiai piu chiara-!t coUo delu mente nelle grauide,per efler piu diftefa la matrice,& le tele afiai piu fottili. 11 collo Matrice, come della matrice per la parte di dentro (quando fta accrefpato) fi vede tutto pieno di fmfmo. di den crefpe-& quando fta difteip e Iifcio,& lubrico da ogni parte, eccettoappreflb la boe m ’■ ca della natura,doue oltre aleune dopiezze,ha certe carnofita (come crefpc)che nö LeNinfe, per cio in tutte crefcono d’vna medefima forma. Quelle fon quelle Ninfe tanto ce-iebratedaPoetijdietrolequalifingeanoelfiandarerrandoliSatiriperlibofchi, E' parimente alquanto aipro il collo , apprelTo doueentrail collo della vefcica^ nella qual parte creice da ogni lato vna picciola parte del collo della matrice j ehe declina verfo il lato delfifteflo collo, Sc fon molto fimili a quei procelli come tele, ehe detto habbiamo eifere nelTinteftino duodeno,al fine del codotto della collera, ehe vietano ehe Torina,o qual fi voglia altra cofa,non pofla rientrare dal collo della ma Zfifuftanza di trice alia vefcica. II refto di quefto collo va mantenendo fempreTiftefla larghezza, queßo coüo, fin’alla bocca della matrice.Et la fuftanza fua e tra neruofa Sc carnofa, & Ipugnofa, quafi come i corpi del menibro;6c per tal ragione fi gonfia vn poco,quando la Dona e tentata di carnale appetito,Sc principalmete quelle carnofitä, o Ninfe,che hab bia detto vederfi a ppreflo alla natura > le quali fi riftringono, come le voleflero ab-bracciare il MebrojSč il collo s’indrizza,quäto bafta ä poter ben riceuere il ferne. Et e da notare che,fi come quefto collo per la parte di dentro e molto lifcio,& morbido nelle Donzcllc,cofi in quelle,che non fono,& princi pal men te in quelle,che Tv-lano fpefto,perlo continuo ftrifciolareo fregate fifa d uro, co m c callo, & tanto piu, fe vlanolauade difeccatiue, Sc cofi nelfvne, come neH’altre fi veggonole vene afiai piu chia ra mente nel collo della matrice,ehe nel corpo, eccctto ncllegrauide, nelle quali fi veggono molto meglio nel fuo corpo, Al fin di quefto collo ita atteccata § g £gu. xxvjj, la bocca della matrice ; Sc eice alquanto in fuore faccndo fine in vna punta fonda, c D Jarga,& alquanto piana-, Sc nel fuo mezzo al trauerfofi vede vna fefilira o apertura, Infigttm della, che la fa parere naturalmente fimile alla bocca d’vn barbo. Quefta bocca nö fi muo kocca deilaMa ue jn naodo alcuno,benche il collo s aftringa, o allarghi; Sc la punta fua non tocca i tritt. jat^ ^ collo;& nelle Döne pregne fi chiude in modo, che niuna cofa vi puö entrar dentro.Et fe alcuno nii dicefle,che effendo quefta cofa cofi,6c infieme effendovero (come habbiam detto) che leDonne non meno hanno ferne, chegli huomini, fa-rebbe neceflario,che il ferne nelle donne pregne fi ritenefie dentro della matrice $ il che efler non potrebbe fenza gran danno della döna,& pericolo della creatura. Ri-fpondereiio,chele vene,ocondotti,che vannodai tefticoli alla matrice, mädano anchora alcuni ramufcelli al collo d’cfla ; per li quali quelle che fono pregne, &.lc donzelle purgano il fuo coftume,o mefi,& per quelle medefimepuo vfeiteil ferne, vnek grauidot fenza eutrare nella matrice. Et quello che dicono alcuni,che vna donna puö conci-non pm concL pere effendo grauida,appö me e cofa da ridere.Ne val nientela ragione,cheli mno-?erc' ue a pefarlo,cio e il vedere,che vna döna hora partorifee vna creatura, & indi ad vn mefe,o due vn altra, & di poi vn altra. Perche, fi come d’vn granei di grano, o di qual fi voglia altro ferne,nafcono molte fpighe, ne per cio fi maturano tutte ad vn medefimo tepo^cofianchedel ferne delThuomo pofibno ingenerarfi molte creatu re,6c nö nafeere tutte ad vn tepo. Perche la parte del ferne piu fertile piglia quafi tut to il nutrimeto p fe,&no lafeiacrelcerTaltrejdc cofi vienead elfer fatta, Sc perfetta la creatura,che di quello fi fa in prima,& appreflo nafcerejdc Taltre,che anchora nö Ion ben fatte, fi reftano dentro, Sc lapiu robufia piglia il nutrimento, del quale ha bifognojfin che fia matura,Sc di poi eice, & cofi fanno di mano in mano qlleche re ftano. Perche veramete il tepo del partorire nö e limitato, come alcuni penfano, a fette,a noue,a dieci mefi,fe nö al tepo,che la creatura e finita,& fatta tanto grande, che non le bafta piu il nutrimento della madre j ne la puö piu capire illuogo , nel qualfiripolä , neTaere che va per Tarterie a rinfrefcarla, bafta piu per temperare il fuo caloreäl che ordinariamente fuole auuenire dopo noue o dieci mefi.Per la qual cofa affannandofi dentro comincia a riuoltarfi tanto,che röpendole tuniche, oue oue fta inuolta>& ftaccando le fecondinc efce fuori, difiofa di maggior cafa, nutri- ' mento, & refrigerio. Ma tornando alla bocca della matrice, torno a dire chenelle i* bocca della donnepregnefta tantöchiufa, chenon pafferebbe perquellavnapuntad agO } Matrice, nelle nelfuomezzofivedevnacertamateria bianca, «Scvifcola, cheraiutaachiuderfi meglio.Quelle,chenon fon grauide,l’hannoorc!inariamente chiufa, ma tanto leg- *°c giermente, che fenza difticulta aleuna s’apre nelle donne fane, quando riceue il feni e$o venendo in pollutione getta fuori il fuo medefimo ferne, Et cofi il chiuderfi, & aprirfi e di quefta bocca naturalmente, fenza concorrere in cio volonta aleuna della donna, comeil dimoftra il non efierein quefta parte mufculo aleuno. De T ešticoli della Donna. Cap. //. A. V R EI voluto con mio honore poter lafeiar quefto capitolo, accioche n5 . diuentafferole Donne piu fuperbedi quel,che fono,fapendo, che eileno häno a fi.xsv xxvi. anchora i tefticoli,a come gli huomini, &: che non fölo fopportano il trauaglio di H, xxvn. N. r nutrire la creatura dentro deTuoi corpi, come fi mantiene qual fi voglia altro ferne nella terra,ma che anche vi pongono la fua parte, & non manco fertile, che quella de gli huomini,poi che non mancano loro le membra,nelle qualifi fa;pure sforza-to dall’hiftoria medefima non ho potuto far altro. Dico adunque che le Donne nö meno hannotefticoli3chegli huominij benchenon fi veggiano per efler pofti dentro del corpo, come fu di bifogno, hauendo da concipere dentro di fe ftefle • per la qual cofa fu anche ordinato che tutti li altri inftrumenti delle donne,necefiarij alla generatione, fteffero dentro del corpo. Hora ftanno i Tefticoli della donna appog- nfim dc'icßic& giati a’lati del corpo della matrice, alquantopiu alti di quella (benche nelle pregne u della Donna. par che non ftiano tant’alti,perche il corpo loro monta piü in sü,) & fono artaccati moltolentamentealperitoneo (inquella parte, doueroftadeirancheficongiun-gono coi grande) medianti i condotti del leme, fenza concorrerui altra legatura. Qacfti tcllicoli fon aflai piu piccioli,chequeideirhuomo, & alquanto piu lunghi; La gr arid c%z,(ty cheiarghi^dinanži Sc di diet ro fonoalquanto piani, da’lati tondi, per di fuoridifu- & figur*. guali,& fatti,come di molte glandolecongiunte infieme. La fuftanza loro di den- ufufim^a. tro non eneeguale,ne morbidaicomein quelli de gli huominij anzi e dura,& fimi le a quella delle animelle,che fi veggono nel mefenterio, & nella tela di dentro della reticella.Et e tutta piena dicerti vacui,eccetto il luogo, ehe occupano aleune vene,& arterie,che fono fparte per effa:i quali ne anche fon tutti d’vna grandezza, ne mantengono il medefimo ordine, o numero •, ma in tutti fi ritroua vna humiditä acqnola,la quale (fpremendo con le mani i tefticoli) falta cö grand’impeto, come quando firompevna vefcica. Quefti tefticoli fono inuoltiinvnafoltelaneruofa, t ehe gli cuopre intorno intorno da ogni parte,& e attaccataalla fuftanza loro in tal * e a' guifa*,che con difticulta fi puo diftaccare, & ealquanto fimile alla fuftanza loro 5 la quale e aftai piu tenera, & morbida, che la terza runica de’tefticoli de gli huomini, alla quale e fimile in officio. Et niuna altra tela hanno i tefticoli della donna, fuori ehe quefta, eccettoqueiproceffi del peritoneo, chehabbiamdettolegarfi a i lati della matrice,& fembrare ali di Pipiftrello,i quali li cuoprono di fopra. In quefti te fticoli s’inferifcono i condotti del feme, come a fuo luogo moftraremo. H DettaCreatura0 delle S econdme. Cap. 16. ABBIAMO detto, come del feme deirhuomo & della donna s’ingenera ^ la creatura nel ventre, pigliando corpo dall’vno, & figura & effere dall’altro, comefailpolfo 5 omefcolandofi amendue . Sia, comefi voglia, fubito, chela Je°n* e Sea matrice ha conceputo , fi chiude&raccoglie, abbracciandotutto intorno lafper-ma , la quale coi caldo comincia agonfiarfi, comefa qual fi voglia altro feme. Et fi come tutte 1’altre femcnze gettano fubito le fue radici , medianti le qua- come fi fa n li pigliano dalla terra il nutrimento neceftario; cofi il ferne deirhuomo dapoi, ^tiiico, & di ehe fi e gonfiato, fa vna pelle di fuori, come vna tela di cipolla , o come ia Zmnttvafi' a fig. xxiiii. te*a ^ dentro deU’uouo,& quellaere o fpirito,che e di dentro, fa nel mezzo di effo t vn a riuo, chechiamiamoilbellico (cherifpondealie radicidelfaltre femenze) 3 compofto compofto di due vene, & due arterie. Le quali ,anchör che dal bellicö alia matrice vadanoinfieme,non fanno cofi detro del cor po *anzi le veneficöuertonoinvnajk b lHi. F ehe va tralperitoneo, & la reticella, infino alTinferirfi in q'ueliac intaccatura, ehe c h mede. G habbia detto farfi nella parte dinanzi del fegato,& entrando per lui,camina infino ^aHle e al congiungerfi col principio delia vena, ehe habbia detto chiamarfi porta.d L’ar- iamed.KL. terie vanno feparandofi 1’vna daii’altra, a poco a poco, & pafiando per dentro le li.vi.tv.fig. tele del peritoneo,& per li lati della vefcica,vanno ad inferirfi,ogn?una dal fuo lato, vii.viii.tiu. vn poco piii in giii delToflbgrande,nel ramo d’vna arteria groflä, ehe, quando fara tempo,diremo paflar per quefta parte. Et pigliando per le vene nutrimento, dčper Tarterie fpirito vine la creatura,& ü mantiene il tepo, che fta nel ventre,apprenden dofi tutti quefti vafi infieme, come certe radici,nella parte di dietro del corpo della matrice,done fi congiungono alle verie, & arteriefue. Ma törnando al ferne,fatto che fi e di lui rombiiico,comincia tofto a pigliar a poco a poco figura d’huömoj il-che fa,fe e mafchio,in trenta giorni;fe e femina, in quaranta,che tanti fono, quäti dura la purgation della dona dopo il parto.Dopo quefto fe gli infonde l’animajper-che in prima non hauea piu vita,che habbiano Therbe,& altre piante. Ma, anchor che habbia anima, efifendo tanto picciola& tenera la creatura, non puö muouerfi, infino che nö ha prefo piu forza^che e nel mafchioa i tre mefi,nella femina a i quat tro.Dopo quefto fi fta fempre nella matrice, fin che comincia a eflerle ftretta la ca-come il Belit- fa,pigliando (come habbiam detto) nutrimento per lo bellico. II quäle ilafituatoa ZfdeUorpo. punto nel mezzo del corpo (mifurando da quello infino alle punte de piedi,&: del- le mani,ftando il corpo difteio in croce, & come efee del corpo,e monta in sü ap~ c xxxiiii. poggiato al ventre infino all’homero manco,& volteggiando dietroalcollo,cami na infino alThomerodeftrojincontroalquales’inferifcenellefpalledelcorpo della n Gto deü* matrice.Perchela creatura fta fituataf dentro del corpo, conlatefta in sü, &conla f la med. creatum nel faccia voltata verfo le Ipalle della matrice, per ftar piu licura, & mettendo i gomiti corpo. neiranguinaie,fi raccoglietanto, chequafitocca con leginocchiagli occhi ,& con lecalcagna le natiche,reflando tutta fatta vn gomitolo. Ma,percheal principio nö ha blfogno la creatura di tanto nutri mento,di quel,cheau^nza, fi fanno le iecödi-Ttiche fi fanno nein quefta forma. FaiTi intorno intorno di doue l’ombilico s’inferifcc, vna Smaf- g £ xxxl EE le seeondine. fa di fangue,& carnaccia tonda come vn pane,& fpugnofa, & taue ofeura, & mol-" £xxxii. 11 tointertelfuta di vene(quafideltutto fimileallafuftanza della milza,)la qual fu da* Latini chiamata Secundina,credo perche fifa dopo la creatura. La cui figura,& lito,tutti quei,chc infino ad hora ho letto, hannopenlato, alcuni che fuffe fimile ad vna fafcia,& che cingefle tutto il ventre intorno intorno; altri che nö cingefie tutto il ventre, ma folo la pancia fecondo il lungo fuo; ingannati i primi per quel, che li vede ne’cani,& i fecondi per quel, che li vede nelle vacchc,& per ciö la contauano La prima tela, tra le tuniche,che fafcianola creatura,il che non fo io. Di quefta mafia cofi fatta na «he fafäa la fcela tela h di fuori delle due,che fafeiano le creature, chiamata da Greci Allantoi- h fi. xxxii. ** creatura. des,che vuol dir fimile ad vn fanguinaccio,ingannati nelle vacche, nelle quali quefta feconda tunica pare naturalmete vn groffo inteftino,o fanguinaccio,ma ne’fan-ciulli e d’afiai diuerlä figura j perche e fimilead vna vefcica cofi in figura, come in fuftanza. Et la parte fua di dietro,per di fuori e fortifiimamente attaccata alla parte dinanzi della detta malfa, intorno al bellico, pigliando da quella molti ramulcelli di vene,&arterie,& per quelladi dentro tutta ellae molto lilda,&lubrica,&fafcia . * la feeöda tela tutta fenzaattaccarfi aelfa in partealcuna,eccetto apprelfoil bellico.1 1 xxxm* La feconda. Quefta feconda tela e della medefima figura, che la prima,& feminata nel medefi- # mo modo di vene, &arterie, chenafcono de’vafi del bellico; le quali fe bene fon molto fottili,non reftaperö chenonfi vegganochiaramente,perefierquefta tunica alfai piu fottile,&molle,chela prima, & morbida, come pelle dicapretto; perla qual cofa fu chiamata da’Greci Amnios. Noi altri la chiamiamoil Manto. Quefta tunica per la parte d i fuori e lifeia, & humida, & ne anche tocca in parte alcuna la prima,eccetto appreflo il bellico;perche tra 1’ vna &: l’altra fta raccolta Torina,che fa la creatura,tuttol tempo,che fta nel ventre. Per la parte di dentro e cofi anchora li-L'atque, ehe fi fcia>^; huiilida,& e attaccata colla creatura mediante il bellico. Tra lei & la creatu-'Ime™ ne ra> ^ vna Sran quantifa di fudore, che efce del ba mbino il tempo, che fta nel corpo della madre,& fono quelTacque,che dicono le donne romperfi, quando vogltono partorire. Perche effendo la prima tunica attaccata alla mafia, & la mafia alla matrice, della Digeft & Gener. p 2 trice^quando Ia creatura fi riuolta (come fa,quando vuole vfcire) ordinariamente rompe le tele,innanzi,ehe fi diftacchi, & cofi efce tutta Torina 1 liidore, che e in cffe,&:mollificandolabocca, &il collo della matriee, faeheledonnepiu facilme-ie poflono partorire. Ma fe tai volta intrauiene ehe fi rompala prima tela, & fi diftacchi lafeconda, efce iacreaturainuoltanelManto, fenza percio eitere ellapiu auuenturofa,o hauere la pergamena (ehe fi fa di quefta tela) piu virtu,che4e altrej anchor chepiu lelodino le fattucchiate o ftreghe. Accadeanche delle volte vfcir la creatura,&reflare vna gamba o vn bracciorinuolto in quefta tela, o perche non fi diftacca dei tutto, o per colpa della leuatrice. Dentro di quefta tela o manto ita la creatura, la qualeha attaccata alia pelle vna materia gialla, & fpefla come fango, ehe e vna fuperfluita della quarta digeftione, ehe fi fa nelle membra. La detta maf L>o^ci0 deuf fa, & quefteduetunichechiamanole donne leSecondine; delle quali la fecondina secondine. feruea tener la creatura attaccata alia madre 51’altre duefafeiano infieme la creatura, & particolarmentelafecondaraccoglieilludorejaprimalorina. Nella qualeo- lacreama nS fa vso il noftro Signore nö minor artificio,ch’in molte altre parti dei noftro corpo; orin(t fer lom* perche efTendo Torina falfa, &: mordace, & la creatura rnolto tenera, fe fufle ftata br0' appreffo le carni, facilmenteThaurebbefcorticate; alia qual cofa prouedendo,fece ehe la creatura non orinafle per lo membro, ma ehe tornando in dietro Torina per fc fig. xxxiii. vn canale,ehe nafce dei fondo della vefcica, nandafte a vfcire per lo bellico) fra le xxxiiii. * duearterie,che fubito diremo entrar per quello) facendo fine tra la prima, & fecon da tela. Quefto e tutto quel,che tocca alie mebra della Digeftione,Sc Generatione. Di ehefimantiene la Creatura nelcorpo. £aj?. 17. QVANTVNQVE, fcriuendofollacompofiriondelThuorno, nondourei occuparmi in altra cofa^pure,perche quefta materia e cogiunta alThiftoria, & w molto diüata da tutti,ho voluto,dirfopra di quella quattro parole. Si rien tantoperfermo tra i Medici, &: Filofofi, ehe del langue menftrual della döna fi ma-tiene la creatura nel corpo, &cheper quefto effetto fololefudato dalla natura,ehe parrebbe prefiintione il voler dir il contrario, Nondimeno il vedere,che quafi niu-no altro animalepatifee fimil purgatione, fenza lafciar per cio alcuno, ehe non fia baftardo,di concipere,& creare,ne piu ne meno,ehe la donna,&anche affai piu fer-tilmente, Sc ehe molte donne, ehe mai non hebberofimilcoftumeo purgatione, coneipeno,& creano i lor figliuoU fenza rogna, & aitre malattie, le quali fogliono hauere ordinariamente ibambini; infieme coi vedere, chel fangue,ehe ogni mefe fi purga, efce tanto corrotto, ehe bafterebbe ad ammazzare qual fi voglia animal bruto,che neguftafle,non ehe vna creaturatanto delicata,& tenera, mi ha dato ar dire di dirliberamenteil mio parere. Per la qual cofa č da (apere che le donne, cofi Le Dmnefin* per fua natural cöpleftione,come per l’otiofä vita, che fanno, fon piu humide,che ™™adlemm* niuno altro animale de’perfetti,&che la Luna, fecondola com uneopinion di tut- laLnaema-ti,&fecondo che ogni di vedemo per efperienza,e commune madre delle humidi dredelle hum* tä,facendole crefcere,& feemare, fecondo ch’ella ogni mefe piu crefce,o feema. Sa- diti. puto quefto dico che nella donna crefcono gli humori ogni mefe tanto,che nö po- trZtme tendo capir nelle vene,fi riuoltano per tutto il corpo,conturbado il fangue, fin cheß™* tjsl0i me Ja natura lofcacciafuor per la via,cheper quefto ritroua piu apparecchiata, chefb-no le vene, che vanno alla matrice, & al fuo collo. Ma fe tal volta quelle vene fon forate (come molte volte intrauiene) in tal modo,che’l fangue non pofla vfcire, fi corrompe dentro del corpo,ecaufa molte & varie infermita. Tal cofa e cofi,ftando pgy / ^ le donne fane,& libere da ogni accidente j ma, fe a cafö, o per effer ftate luogo tepo nema,ica ne£« inferme,o per hauer loro bilögno di nutrimento (come fanno,quando fon fanciul Donnei* foliu leo grauide j o comequandoallieuano, o fanno qualche grande eftereitio) confu- fagrim. mano le humidita,chc foprauanzano in loro,fe bene crefcono gli humori ogni me fe con la Luna,come hanno,in che fi ftendere,non fi riuoltano o conturbano^anzi fenza far danno o impedimentoalcuno tornano a pofarfi. Si ehe i mefi nelle done, piu tofto nafcono dalla compleflione humida accompagnata dalTociofa vita, ehe fanno,che da neceffi ta,che di efla habbiano per alleuare i fuoi figliuoli. Ne vale puto la ragione,fopra la quale fi fondano alcuni,dicendo ehe,perche, quando fbno le donne pregne>o allieuano figliuoli, non hano i fuoi mefi,per cio la crcatura fi m a- 1 tiene Terehe h don- tiene di quello; anzi,perche Ia creatura fi mantiene dei fangue delladonna,& lala-ne d Pr™c*P™ Icia tanto priua d*huinidita,non pofibnogli humori crefcere,come lolcano.Etper za lanno’ifuoi talragioneal principio deila pregnezza, ehe la creatu ra e molto piccioIa,&rpiglia mefi. pochiftimonutrimento,moltedonnehanno i luoi meli, & queftetahftanno mol A quxi Donne toiane,& fenzaniunodegli accidentfichelaltre, ehefonopregne,foglionopatii e nonfadannotl ncj primi meli, & patiriano aflai piugli vitimi; fefi riten efi eil fangue menftruale °r0 *ne^ corpo,come alcuni penfano.La qual cofa,col vedereinfieme,chea moitedonne, ehehanno hauutolungheinfcrmita,non tornano loro i fuoi mefi, finchenon fianografie,comedi prima,&che quelle, chcdäno illatte, quafitutto’1 tempo,che allieuano,non patifeono tal purgatione, fenza percio hanere ne Tvne,ne 1’altre detrimento alcuno,mi fan tener per fermo, che’1 langue menftruale non e di fua natu ra triftojfe non ehe nellaconturbatione, ehe ho detto ogni melefaregii humori fe condo ii mouimentodclla Luna, fi corrompealcunaloro parte, ia qualia natura, come dannofa,fcacciavia,tornandofiil reflo apofare,come di prima. Prefuppofto queftocofi, reftaprouatochela creatura fi mantiene dei piu perfetto , & deiicato fangue,ehe fia nella donna (come efiendo tanto delicata , & tenera era dibifogno fare,accio potefie viuere,) &: ehe non patifeonoledonne il menftruoper neccftita, che haueftero di quello,peralleuari fuoi figliuoli, ma fol perl’humida compleffio-ne,ehe hanno. Ma fera bene trattar delle Poppe,o Mammelle,& con quefto dar fine a quefto libro, DellePoppeo Mammelle. Cap. iS. Tershe furono P ELCHE vfeita la creatura dei vetre (doue ftauaauuezza a nutrir.fi di fangue fat/e!\e Zum- ^ fenza hauer hauuto bifogno daltro nutrimeto per la bocca) farebbe ftato qua-melle. fi impofiibile ritrouarlecibo tanto a propofito,chealmenocon fua durczza,& no-uita non lefufle ftato dannolo,& niun’altro mangiarele era piu falutifero,chc quel ehe vfaua dentro il corpo di fua madre,ordino molto beneil nolfro Creatore nelle donne vn membro,al qualediuerrifle il fangue,cheprima giua alia matri ce,cöuer-tendofiin vno nutri mento al bambino moiroconueneuole,ilquale, dapoichcfufi fenato,vfafte,infino cheincominciafTeadauuezzarfiad akri mangiari.La qual co-facome fi faccia,& per qual camino fi diuerta,quando trattaremo delle vene, fi di-il /itodellemd piulungamente5hora folamentetratterö delle Mammelle. Horapofelddio ncl-meiie le donne nel mezzo dei petto due a mammelle,da ogni lato, vna fopra b il fecondo a Lftfigur*. mufculo, ehe muoueilbraccio,frala tela carnofa,&la pelle. La figura delle quali dinanzi e come mezza palla, & nel mezzo hanno vna punta, detta capezzolo 5 dib tttßftanza. dietro fon piane,& tanto incauate, quanto eil petto rileuato. Et fono fatted alcune glandole,&infiemedimoItograflb,&intertefiiited’aicunevene,arterie,& nerui, benchepochi,iquali tengonofemprevn’iftefiagrandezza,fecondolaproportione delle mammelle,quello ehe non fanno leglandole.Le quali nelle donzclle,& ne gli huomini fono aflai poche,& picciole,& quafi fecchegielledönefono aflai, & molto gonfie , &c humide; nelle donzelle dure&mafliccie fenza niunohumoreden-tro.In quelle che ftanno per partorire,o hanno partorito, fono molto gonfie,& pie nedilatte;nondimenoin quelle,ehe hanno partorito aflai volte,fon molro vizze, perehele mxm & muccide. La ragion dicio e,perche,comeil fangue fi conturba, &rifcalda tutto meilefidno viz coi dolor del parto; &le vene, che ftanno attaccatealie fecondine, fi rompono, fi in queüe ehe purga per loro tutto quello humor delle membra,ehe col gran dolore fi efprefie la-hxnno pxrtoru fciandole tanto muccide,& vizze,ehe non poflbno piu rita rfi. io ajjai volte. DICHIA- >AB EL F G H I K L M K JLB Tauola Prima, Figura Prim a, Ichiaratione delle Lettere _ delle Figure del Terzo li-* br0) & pnrna,nclla T auola prima, nella quale 11 mo ftrano quattro figure j la prima delle quali rapprefenta fcoper-tala tela,che cuopre gli inteftini, chia mata il Peritoneo, C D. Quefle lettere moflrano quafi tutto il peritoneo. V na riga, ehe v a dalla forcella dello floma cofiriall'oßo delpettignone. ll bellico, il quäle non tagliammo per falua re i vafi,che nafcono di lui. I condotti dei f'eme, couerti con le tele del peritoneo. La vena,drarteria,che motano a i mufculi diritti dei ventre. La vena,& arteria, chefcendonoper difot to Vojjo dclpetto,& vanno a’mufculi diritti del ventre. jLlcuni ramufcellidi vene, che vanno a lati dei peritoneo; & nafcono alcrne volte della vena fola, alcunaltre dei trm-co della vena grande appreßo i lom— bi. Vna parte dei mufculo attrauerfato, ehe fla riuolto verfo dietro. La punta delgallone fcouerta, alia qual fi attaccano i mufculi attrauerfati delven, tre. La forcella dello flomaco. Figura II. IN quefta Figura e tagliato il Perito-neo in croce, fenza far danno in ni-ente a vafi,che nafcono dal bellico; & e doppiato in fuore.Si veggono an-che ii Bellico, & i vafi; che nafcono di lui,la reticella,lo ftomaco, & vna parte del fegato * non dimeno la reticella e diftefa, quanto puo effere, tirando-la con le mani aU’ingiü. C D. Quattro partidelperitoneo tagliate5 (jr riuolte verfo dietro. ll bellico dißaccato dal peritoneo. La vena,che va dal bellico alfegato. Done quefla vena entra nel fegato. La parte del fegato, che ft vede. La principal legatura •> che legail fegato KL M K, o T s T XX KLM aa hb c c d € ee fff colla diäframma. Le due arterie, che nafcono del bellico, & sinferifcono nelCarteria grande, ll condotto, per doue la creatura orina nel corpo. La vefcica. Doue ft lega la vefcica al peritoneo. La parte dinan^i dello siomaco,la qual non e’ couerta ne dalla reticella, ne dal fegato; il quäle in queflo corpo ftaua alquan-togonfio. QjQ^ La reticella. La vena,& arteria,che vanno al lato dirit to del fondo dello flomaco. Le vene, & arterie, che vanno al lato manco. In quefia parte ft congiungono le vene del lato manco a quelle del diritto; & T notano la riga,doue piglia principio la Reticella. Le vene,et arterie, chefi dißribuifconoper la tela di fuori della reticella le quali fl, anno accerchiate digraffo. Figura III. OVefta Figura moftra il fito de gli Inteftini, & la reticella fpiegata, & volta .verfo dietro, 6c tirata co'den-ti. Et percio Io ftomaco (la vn poco piu alto,chenon dourebbe; ilche hab biam fatto, perche fi pofla veder la tela di dentro della reticella. TSlf) Quelle lettere notano il medefimo in quefla figura,che notauano nella fecon-da • & per cio non i in loro, che dichia-rare. La parte di dentro della reticella. Queflo poco,che qui fi vede nleuato, iper l o flomaco, che fla di fotto. La tela di fotto della reticella ; & la parte rileuata, che notano le due cc piu alte, cj l’inteflino colon. Qui di fotto fla la mil%a. lltronco della venacaua. Figura IIII. Vefta Figura moftra la Reticel-Ja iiberadatuttiivafi, & parti, dellequali nafee, infieme con le vene glandole, graflö, & arterie, che fi di-ftribuifcono per efla, & la figura fua e molto fimile a quella d’vn carniere. ll nafeimento della reticella. La parte dinan^i della tela di fuori dellcu> reti- reticellci_j. ss La parte dinangi della tela di dentro , ehe Tauola 11. Figura V. fla fotto lo flomaco; perche il fito reflo t couerto con quella difopra. VI VII. h,i, k Quefle tre lettere moflrano la fuflanga del /'"VVcfta quinta Figura fi continua V/alla terza • & in amenduelimo- la reticella,cio i la h la tela Ja i le vene, la k ilgraßo. ftra ilmedefimo; eccettoche in que- l Il tronco della vena porta, quando efce del fta leuammo via la reticd!a;& , perche fegato 5 il quäle paßaper la tela di fotto il fegato,et lo ftomaco II poteflero mc della reticella. glio vedere,rompcmmo alcune del- m V arteria, che v a al concauo del fegato,& alla vefcica del fiele, accompagnata da vn ramo del feflo paio di nerui della.^ tefla. le cofte mendofe. Nella fefta fi dimo-ftrano tutti gli intedini löttili infieme col cieco; & vna parte dell’intefiino colon; il chefu fatto,perchcpiu chia- n ll principio di vna vena, che v a allaparte didietro delfondo delloflomaco,accom- ramente II videfiesdoue ß congiun-gono gli vnia gli alrri. La fettima di- pagnata con vna arteria. moftra tutti gli inteflini groffi i qua- 0 0 Vna vena,vn neruoy& vn arteria,che van no al lato diritto del fondo dello flomaco,per fopra il principio della tela di fuo ri della reticella. li circondano tutti i fottili. Et,perche quelle tre figure hanno quafi le medelimeletterc, fara ben dichiarar-letutte infieme,notando la lettera par PP jLlcuni ramufcelli della detta vena, chev ticolar d’ognvnadiloro, coi numero vanno al corpo dello flomaco. della figura. M oiltri, ehe vanno alla tela difuori della re- ticella . J. 5 La forcella dello flomaco. r Vna vena,vn neruo,& vna arteria,che va BB$ llperitoneo, (jr le cofle rotte. no, altinteflino duodeno ,& al principio c$ La prima legatura, che lega il fegato alla deldigiuno. diaframma. f La diuifione della vena porta in duetron- DL s Vna gran parte dellagobba delfegato. chi. Zf Vna parte della vena del bellico, che s’infe t ll tronco deflro, o ilmaggiore, che d quel, rifcenel fegato. ehe v a a gli intefiini & al mefentiero. FF $ La parte dinangi dello ßomacho. v La vena , ehe va alla partedi dietro dello G5 ll lato manco della milga, o la parte fuct-> flomaco , fenga effer accompagnata da verfo innangi. arteria. H 6 Vna parte dello flomaco, chefa il fuo fon- X Vna vena,vn neruo,& vna arteria,che va no al lato diritto della telapiu fotto del- do, o vero il principio de gl'inteflini; il quäle e qui legato con vna cor da. la reticella, & in quefta parte toccano IK 6 finte flino,chefiafra quefle due lettere,eil V inte flino colon. duodeno. y La uena,&arteria,che abbracciano la boc L6 ll principio delt inteflino digiuno. ca dello flomaco. M 6. j.llfine delt inteflino fottile. (t Varteria del mefentiero. ns 6.7.// principio de gli inteflini gr off. b ll tronco delt'arteria, che va alla tela di Jot to del mefentiero. 00 s 6.7.llcieco; & laQpiubaffanota lafua-j giunta,la qualfola alcunichiamanoil y Vna vena, vnneruo, & vn arteria; chc^ cieco . vanno pel meggo della tela di fotto del- nv QJ{S T. 5.7.Vinte flinogrojfo. Jgon dime- • la reticella. no dalla Jfalla T fidinotala parte fua

&al mehr mediante cene carne di natura di mufeulo. ef. 5 Le due arterie, che feruom alia creatura nel uentre. La uefcica3& il condotto,per doue orinano i bambini nel uentre. Figura VIII. INqueftaFigurafi moftra l’intefti-no retto, infieme colla parte dell’in teftino colon, al quäle sattacca 5 & le tele, delle quali fi compongono amendue. La prima tela>che d quella dipiu in dentro, & ifuoi fili intrauerfati. La feconda, & ifuoi fili diritti, & intrauerfati . Vna parte del mefenterio, che lega queßo inteßino coll'offo grande facendo la ter^afua tela3che £ notata con la l. Figura IX. QVefta Figura moftra il mefente-rio^per la qual cofa fu neceflario tirareincerchio tutti gl’inteftini fottili perpoter vedere il fuo centro3 & j il modo,nel quale vanno per lui le ve-nea grinteftini5&: comelegaglinte-ftinialla fchieaa. D La parte della tela3che cuopre gl’inteßi-nijehe £ tagliata in cro.ce. Gl'inteßini fottili. ll cieco . tinteßino colon. ll principio deli'inteßino retto. La uefcica3alla quäle in queßa parte fi con giunge la tela,che cuopre gl'inießini3dä dole uri altra tela. ll centro del mefenterio ; & la parte della fchiena3 dode eglipiglia principio dalle tele delperitoneojche abbracciano il trö co della uenagrande, & quel dell'arte- Iria, congiungendogli coicorpi de’nodi della fchiena. Vn corpo come diglandole,chefla al principio dalla dišlributionč delle vene del mefenterio- MM Le glandole,che ft anno tra le diuifioni delle vene. Figura X. IN quefta figura fl vede il mefente-riodaperle, libero da tutteraltre parti, eccettovna partedeliateladi fctto della reticella,mediante la quale l’inteftino colon fi legaalla fchie-na,per tutto lo (patio,ches’attacca al-loftomaco . Eteda notare che laK L L, & due M notanoTifteflo in quefta figura,che nella nona. 7yO Lapartedel mefenterio, che lega gli inte- ßinifottili allajchiena. T Dalla T alla Qji nota la parte del mefenterio , che lega l'inteftino colon colla^j fchiena dal rognone deflro al concauo del fegato. W La parte della tela di fotto della reticella, che lega linteßino colon alla fchiena j Jeruendole per mefenter io per tutto lo fpatio , che £ attaccato allo fio-maco. Dalla P^alla S fi nota la parte del mefente rio,che ferne all'inteßino colon dallauj mil%a all'inteßino retto. Dalla S allst T finota la parte3che lega lin teßmo retto alla fehiena. ln queßaparteprocurammo di nmßrare la fuftan^a del mefenterio , mofirando le due tele 3 dl che fi fa; delle quali i'vna XT mefira la X;&l'altra laT; & nelme^ %o di lor due fi veggono le vene, che vanno per quelle, & tanimeile. Tauola III. Fig. XI. XII. IN quefta Figura mancail perito-neo,&lareticella,& fi moftra fco-perto il concauo del fegato, la vefei-chetta del fiele, lo ftomaco,&: gl’inte-ftini cadenti a bafifo, perche fi vegga, come la collera va dal fiele aloro: fi vede anche vna parte del mefenterio. Nella duodecima fi vede la vefcica del fiele da per fe, infieme cö i cödot-ti fuoi,& col pezzo dellinteftino, ncl qual s’inferifcono. Et e da notare,che nel Jlmtyalu. vnn TAB V LA 11^ L I B RI III V 1 | nel concauo del fegato fondi moke fia diuifo, per che fi vegga, cm e entra lettere, ehe Ion le medefime , con ineßolacollera. quelle deirvndecima figura, per tanto quelle , che faranno particolan aU’vndecima, 11 fegnerannocon vno e 12. V'arteria , che,sinferifee nel concauo del fegato , Cr nella vefcica del fielen . 11, quelle, che alia duodecima, con vn 12. f ii. Ilneruo commune al fegato, & alla vefcica del fiele, il qual ?iajce del fefio paio denerui della tefia, & Jeende per HH I i. Vna parte delperitoneo, &alcune co- le radici delle cofte. fle cheflänno rirnlte infuori. g 12.jilcuni rami della vena porta,che va- J K il.// concauo del fegato. no alla vefcica del fiele. L 11. Vnaparte della gobba delfegato. b ii.// tronco della vena porta. M li. La feffura del fcgato, doue sinferifee la vena del bellico. ii 11. Qujellaglanäola, che fia attaccata al-hntefiino duodeno. K r I. Alcune fefjure , & imprefßoni, & tuber coli, che fi fanno nel concauo del fegato ,appreffo il nafeimento della vena porta.Et la Tsfj piualta nota, douela vena del bellico entra nella vena porta, & dalla alla M fi nota il condotto della vena del bellico. klm li. il mcfenterioyperb la k dimofira la di fivibutione dehroncc diritto della vena porta per quello, la l leglandole, la m la parte del mefenterio^che s attacca al lintefiino colon dal rognone defiro infi-no äl fegato. Ter che in quefia figura l’intefiino colon c difiaccato da ha, f er- 0 11. Vna legatura, che lega il lato matico del fegato ( che fini fee comeinvncuj 1 che megliofipoßa vedere il Centro del mefenterio. punta J alla diaframma. n li. La vena, che fcende fotto della parte ii. Vn feno, che fi fa in quefia parte nel fegato ,per dar luogo allo fiomaco. didietro deltintcfiino ret:o,& s injen-fee in effo. Tl(1 li. Lo fiomaco. c il. La vefcica. K 11 . La vena dello fiomaco, infieme conle vene,& arterie, & neruiyche l'abhrac- P ii. il rognone defiro coperto con la tela grofa. ciano. 4 li. Il condotto diritto dell'orina. s 11.12. La bocca piu bäßa dello fiomaco, o il principio dell'intcftino duode- r li, La vena, & arteria del ferne dal lato defiro, no , il quäle nella duodecima figura fla alquanto tir ato in dentro , per che fi vegga il condotto del fiele , che sinferifee in lui, il quäle poi notaremo con lae. 1i. Vnneruo,che nafeediquei,cheabbrac ciano la bocca dello fiomaco, il quäl va al concauo del fegato. f n.i/ vafo, che manda il ferne del tefiicoio defiro al canal del membro. Figura XIII. &XIIII. T T N quelle Figure fi nioilra,neiJa Pri JL ma la parte dinanzi dello tloma-co, infieme eol la canna dcilagola* V U. 12. La vefcica delfiele. Seconda puella di dietro. XX 12. Il condotto, cbeva alla vefcica del fie- le per la fufian^a del fegato, tra i rami A l.i. Quellaparte della cäm della gola,che della vena porta,& la grande. B rijponde alla bocca,& dalla \A allaßfi r 12.1 rami della vena porta, che fi difiri-buifcono per lo fegato. notail camino, che fa a canto denodi del collo infimo al quafto delle fpalle. z 12.1 rami della vena grande, chefi diflri-buifcono per lo fegato. C I. Dalla B alla C fi nota lo fpatio, nel qual fi fepara alquanto dalla fchiena a man a 12. Doue fi congiungono i condotti del fiele , che fi difiribuifcono per lo fegato. D defira,et dalla C alla D finota lo fpatio, che fiorce verfo manmanca ,pafjando fopra 1’ arteria grande, for amo la dia- h 12. il collo del fiele, nel qual sinferifee il tronco de rami , che vengono dal fe- framma j infimo alCarrmare alla vena dello fiomaco, che fegnaremo con la G. gato . EE .Lenuuolette. c li. 12. Doue il fiele entra nell’intefiino FF 1.2. Vna glandola, ehe fi vede attaccata d duodeno, & dalla S alla d, nella duode- alla canna dcllagola, apprejjo il quinto — cima fi nota l’inteftino duodeno, il quäle nodo delle fpalle. La oocca / G i.l.La bocca dello ftomaco. H 1.2 j/ fondo dello ftomaco. Figura XVI. I l.i.La parte piu alta dello ftomaco. T N quefta figura fi moftrano le Te- K K i.i.Lapiubaßa. LL i. Lap arte dinangi dello ftomaco. X le dello Stomaco. MKfiO i.La parte di dietro, impero la 0, mo- La tergatela dello ftomaco, chenafce del ftraiimpreffione, che f anno nella fchie- k na; la Kfi la p arte piu alta del lato peritoneo• la quäle in quefta figura d qua manco; la M la piu alta del diritto. fi del tutto diftaccata dallo ftomaco. T 1.2.Vintejlino duodeno, ilquale e qui ta-gliato alprincipio del digiuno. l La feconda tela, laqualedmenodiftacca- \ ta,ehe la prima* *L i.ll condotto del fiele, ehe v a al fine delt in m La prima tela & di dentro, dello ftomaco, teftino duodeno. la quale d diftaccata daUaltre di fiuori. Figura XVII. K 2.Doue quefto condotto entra nelt intefti-no. s z.Laglandola,che in queftaparte fi congiu /~\Vefta Figura moftra la gobba VJldel Fegato j & la parte di dietro infieme col tronco della vena grande, chenafce dilui. ge altinteftino duodeno. T l.i.Vn ramo del neruo diritto del feftopaio di nerui della tefta,che viene allo ftomaco diuidendofi in molti ramufcelli, cbe vanno alla fua bocca. V 1.2. Vnaltro ramo del finiftro. .A J. La parte piu alta della gobba del fegato. 1 X l.Vn ramo del neruo manco, ehe vaper la BB La parte piu baßa. parte piu alta dello ftomacho;et in que- CC il luogo, doue la vena grande pertugia la Y fta figura d notata con la Y, quando arri- diafiramma mandandole aleuni rami. ua appreßo il fegato. DE Fra quefte dne lettere nafce del fegato la a i.La prima vena dello ftomaco accompa- vena grande b gnata da vn arteria. F La maggiorparte della legatura, che lega l.Lafecondafta qual non ba arteria. il fegato alla diafragma. c l.z.La terzpa vena infieme con 1’arteria, & col neruo, la qual fi diftende per lo G La legatura,ehe lega la parte manca delfe gato alla diafiramma. lato diritto della parte piu bajfa dello . H vna parte della vena porta. ftomaco. 1 llfeno,che fifanel fegato, apprejfo la par- d i.z.La quarta vena accompagnatada una arteria , le quali abbracciano la bocca dello ftomaco. te manca dello ftomaco. Figura XVIII. e i J rami di quefia vena,&arteria,che van Vefta Figura moftra la Milza da V/ogni parte . In prima la dimo- no per la parte piu alta dello ftomaco, f infino al fondo. l.z.La quinta vena infieme coli''arteria, et ftra per la parte dinanzi infieme con col neruo, ehe vanno pel lato manco del JA vn pezzo della reticella Sc la A mo- fondo del ftomaco. ftra illato manco 5perche il.deftro & S.Z l.i.Mtre vene, &arierie, ehenafcono di quelle,ehe vanno alla milga. BBB CC quel di mezzo e coperto colla reticella: la eni teladifottodinotanolerre B, infieme conle vene, & arterie, ehe vanno per lei alla milza: le due C mo- Figura XV. ftrano la tela di fuori della reticella, per Ia qual paflano i vafi ,che vanno allo ftomaco, la qual nafce di quci va /^VVeftaFigura moftra lo Stom a co folo da per fe, riuolto quel di den fi, ehe vanno a inferirfi nella milza. Di poi fi moftra per lofuoconcauo, troin fuore: nella quale la h modra ma fola fenza reticella, & altra cofa j vna groflezza, ehe fi fa nella fua boc- DE & la D fegna la parte piu alta, & la E ca : & la i, l’altra, ehe circonda la boc- FG apiubafla: laFlafiniftra,laGlade- ca dello ftomaco. H ftra; la H moftra vna riga, ehe fi vede nel luo concauo;alla qual sattaccano vafi,ches’inferifconoinlei. Dipoi |imq- 1K B B C D GG H I K M K 00 T XL K s TV X fi moftra per di dietro; & fi vcggono in effa certe impreffioni,ehe fanno le cofte. Vltimamente fi moftra,ne piu ne meno,ehe fi facefle la feconda vol ta,eccetto ehe ha due tagli,per li qua li fi moftra la fua fuftanza} come nota la l&c la K. Tauola. IIII. Fig.XIX. QVefta Figura fi conforma per ordine coll’vndecima, perche * in quefta mancano tutti gli inteftini. Vna parte della diaframa ,chefta inuolta colperitoneo; la quäle infieme con aleu ne cofte e ripiegata infuore. il concauo del fegato. La legatura del fegato, mediante la quäle fi lega al lato manco della diaframa. Vnaparte della vena del bellico; & infieme lafeffura delfegato, nella qual s inferi fee. ln quefta parte ha il fegato vna impref-jione j che fa nel lato manco delloflo-maco. La bocca dello fiomaco, & vna parte del-loifteß'o. Certe righe, 0 imprejßoni, che fi fanno nel concauo del fegato7iui,douela vena por ta entra in lui. Il fiele. Iltronco della vena porta tagliato in quefta parte; & due venette} che vanno al fiele. Il neruo,che va al fegato; & nafee di que-gli, che abbracciano la bocca dello fiomaco. Üarteria, commune al fegato &alfiele^. Vn ramo del feßopaio di nerui della tefia, che feende per le radici delle cofte^&ua alfegato3& al fiele. il condotto del fiele,che va a gli inteftini. La parte dinan%i,&la curua,della mil%* La riga della mil^a, nella quäle smferifco no le fue rene,& artene. La vena grande. L*arteria grande. il tronco delt arteria, ehe va alloftomaco, al fegato , allamil^a > allareticella,al mejenterio, & inteftini. Irognoni coperti,ognuno con lafua tela. La vena,ehe va alia telagrajfa del rognone manco. ________ r ah cc d e f SS hi k mm V <1 r f x ct J3 yy i A Ouella j ehe va alia medefma tela del di-ritto. Le vene, & arterie,che vanno a rognoni, cbiamate emulgenti,0 fucciatrici. Il condotto dellorina del lato defiro. Quello del manco, ll condotto del ferne, che va al teßieolo manco. Quel del lato deftro. jLlcuni ramufcelli, ehe nafcono di quefti co dotti del ferne,iui,doueji cogiungono al peritoneo,& fi diftribUifcono per tiftef-fo verfo e tefticoli. L'arterie,che vanno a gli tefticoli. Il tronco delTarteria3cheua altintedino co lon & al rettOfper la parte piu baffa del la reticella. In queßa p artet arteria grade incaualca la vena grande;& 1’ vna, & taltra fi diui dono in due tronchi. Le principali vene di quelle, che nafcono della grande per tutti e lombi,& -vanno alperitoneo, & ali''altreparti> ehe lor fon vicine. I rami deWarteriagrande, ehe entrano pe buchi del$oJfo grande. Vinteftino retto,legato in quefta parte, gr tagliato. La vefcica. Vnaparte del canale,ehe porta il ferne dal teßieolo al membro. La pelle,che copriua il membro. La pelle,ehe copriua i tefticoli. Vna parte della tela carnofa,che anche in-fafciaua e tefticoli. La prima delle tele particolari de tefticoli . II membro fcorticato. Figura. XX. IN quefta Figura fi moftrano i Rognoni in tre vifte^la prima moftra il rognone diuifo pel lungo, infino airarriuare al fecondo fuo feno>o concauita. La parte dinan^i del rognone diritto. Quella di dietro. Le bocche de rami del primo feno de rogno ni, 0 del mede fimo corpo come tela, ehe iiuijdoue quefti rami fi congiungono. ll corpo,0 tela del primo feno, nel qual fini fce la vena & arteria del rognone, Ter quefto fpirag lio efce Urina. 'Parte del condotto deltorim. il 3 da E da notar e,ehe fopra il corpo, chefia no- a gli inteftini ; che i legata , ta- & tato con le cfijfa il fecondo feno de ro- gliata. gnoni , di cui non fi vedefe non la parte g il tronco della vena grande. fua di dentro, ehe rifponde al detto cor- h il tronco dell'arteria grande. po . Verche quella difuori, ehe rifpon- i Il principio delLa vena, che v a allatela__j de alla fuftan^a de rognoni, non fi ve- großa del rognone deftro. de fe non mettendo vna tafta appreßo k Le radiei deli' arterie, che vanno a gl'inte- adoueftala g & lau, in obliquo verfo il lungo del rognone}&al^ando vnpoco in su. ftini,&mandano rami allo ftomaco, fe- gato , fiele,m ilr%a) & reticella. / Il principio della vena, cke v a alla tcla_, La feconda Figura moftra il medefimo, großa del rognone maneo. ehe 12 prima, eccetto che in quefta ta- mn Le vene,& arterie,ehe vajino a rognoni. gliammo tutta la fuftan^a del rogno- oopp La tela großa de rognoni in tal modo rac- ne^chefacea quel trame^o, & infie- colta,che lafcia coperto il rognone. me il trame^o, per che fi poteße ben n I condotti deWorina. vedere il fecondo feno. Hora d'inotano t il condotto diritto del feme. in queftafigura la ccßyA, il medefimo, u il principio di quejlo condotto Ji quale e' al che nellaprima; & H cerchio^che fi ve quanto rileuato- «j3>a de tra lax&la JÜ, nota il fecondo feno; X il condotto finifiro delfeme. i ß la fl la parte dinan^i delprimofeno, o della tela, che fidiuideinmolti rami; y Vnaltra venetta,che nafce del tronco del- \ la vena grande, & fi congiunge al eon- £ la i moftra la parte di dietro, & amen-due infieme moftrano tutta la tela, o il dotto finift ro; la quale in aleuni fuole no ritrouarfi. X primofenodelrognone; & lax moftra a ll principio deUarterie del feme. il pertugio dell'vrina . La ter^a mo- Jß jllcuni ramiifi:elli,che nafcom de condotti ftra tutti i rami ctel primo feno o tela; del feme,& varno al p er it one o,fopra il perche la fuHaw^a de rognoni, che na- quale pajfano. fee alle Jponde di quefta tela, i tutta—> y In quefta parte fcendono i condotti del fe- tolta via, ilehetutto fi vede fen^a bi- me per l’oßadelpettignone, in fino al te- fogno di letterc~>. fiicolo,donde rimontano. y Doue fi congiunge la vena del feme coli'ar teria,&famo come vna varice Figura. XXI. & V ln quefia parte s'injerifce quefto corpo,come varice,nel teflicolo. ll tefticolo coperto coli'vitima tela. Vefta Figura fi continua inor-dine alla xix, eccetto che in que H il principio del condotto del feme dal tefti colo al membro. ftafondiftaccate lofla del pettigno- t Doue quefto condotto fi ritorce in sü difco- ne, perche fi poffa ben vederela ve- (landofi dal teflicolo. fcica , &ci condotti deli’orina, & K In quefia parte fi vede il canale hbero,& que del ferne; dč i rognoni ftanno tondo. in quefta fcoperti. V Ilmembro. f Vn corpo , come di glandole, ehe fi vede al principio del collo della vefcica, dd Vna parte delperitoneo, & della diafra-ma,infieme con alcune cofte rotte riuol- nel quale s inferifcono i condotti delfe-mc_j. to infuori. f ll mufetdo tondo del collo della vefcica. bb ilgobbo del fegato. ST Idue corpi,che fanno ilmembro; de quali cc V na parte del concauo del fegato. il deftro č attaccato anchora al fuo pr in d La principal legatura del fegato, che 7 lega alla diaframa;la qual in quefta figura t alquanto Hirpata dal fegato• cipio; il finiftro i difciolto: & il membro infieme con la vefcica fanno la figura d’vna f. e La legatura, che liga la parte finißra del V Le vene , & arterie, ehe vanno al mem- f fegato alla diaframa. bro. Vna parte della venaporta, infieme col- &rientra per loperitoneo. Doue fl congiunge il condotto finillroal deflro. La vefcicafla quäle nella figura 2 2 idiui faper meygo,perche fl vegga di detro. Quel corpo,come ffugna,nel quale s inferi fcono e condotti del ferne; il quäle nella figura xxij d diuifo infino al canale del-hrina. Quel corpo, comeglandolafdel collo della vefcicanel quale s'inferifcono i condotti delfeme. Gli due corpi, chefanno il membro, t'arteria,che paffa per lo membro. ll luogo piu largo del canale del membro. Figura. XXIIIL IN quefta Figura fi moftrano par-ticolarmente i T efticoli in diueife vifte. Laparte dinangi del teflicolo deflro. Impe rot nella prima figura i codotti del ferne fono attaccati;nellafeconda nö, per che meglio fi pojfino vedere. I condotti del ferne, che fono tagliatiap- preßo doue efcono del peritoneo : &fi cominciano a congiungere,& f anno come varice. II luogo, doue quefli vaji sinferifcono nel teflicolo. ll principio del vafo delfeme, chava dal teflicolo al membro. ll luogoydoue queflo vafo riuolta in su. ll luogo,doue comincia a formontare que-fto vafo. Quefta figura moflra laparte del condotto del ferne, che era attaccata alla teladi dentro deltefticolo;& ibuchi,&affreg •ge,che hrano attaccate. Quella Figura moflra tisleffo, che la paf-fata,non dimeno in quefla fi vede la par tegobba, & non s attacca alla tela del teflicolo. ll teflicolo infieme col corpo,come varice, & tolto il vafo del ferne, che va al mehr o. Quefla figura moflra il medefimo,che la-> paffata,impero per laparte di dietro,et le due lettere feguenti fon communi ad amendue. I ll principio,doue fi cogiungono la vena,&\ artena O P SL vv JL B EE FF G G HH 1 K L M'ti 00 arteria del ferne. ll fine del corp.o, come varice. Il teflicolo,inuolto ne/l’vitima telai & lihe ro dal corpo,come varice;et fi vede per la p arte dinan^i,nella quale il detto cor-po s’inferifce. Il tefiicolorfolta via la tela,& riuolta a die trojiui, doue fi vede la perche fi vegghino i rami che nafcono di quella, & ß difiribuifcono per la fiiflan^a^ fua. Vn altr a parte di quefla tela , che cuo-pre il teßieolo ; la quale t! attaccata a lui. Quefla figura dimoflra il teßieolo diuifo per meTgo, perche fi vegga la fua fu-fian%a;&i vafi,che fi diflribuifcono per» lui, notati con le V V• TauoiaV. Fig.XXV. Vefta Figura e la prima della don V^na j nellaquale fon tolti via gl’in-teftini tutti, & alzati in su la reticella. Etfi vedeinefla il mefenterio * & al-cune fue tele, chefa dibifogno rompe rc;& principal men te fi vede il fitodel la matrice & della ve/čica, nella forma, cliefi vedeinqualfivoglia don-nä, chenon fia molto magra. C. D. La part e di dentro della tela dinan^i dellareticella. La p arte del mefenterio, ehe congimgegli mteftini fottiliallafchiena. V na parte della tela del mefenterio,dišiac-cata dali'altra; ehe i notata con le due^j GG; & tut te injieme mofirano l’ordine de’ vafi j ehe v amo per lui 3 & le glan-dole. jL quefla parte del mefenterio fi congiun-ge la parte deli’intefiino colon , chc~> era apprejfo quella delt intefiino ret-to. ji queHa parte di mefenterio sattacca il principio deli'intefiino retto. L'intefiino retto tagliato al principio del colon, ehe e al principio deltoffo grande. La parte dinan^i del corpo della matrice, a cui fono attaccate aleune tele. 1 tefticolidella doma, de'quali il diritto nonfivede bene ,per ejfer coperto dalla tela, ehe cuopre i vafi del feme; il manco fi vede molto meglio,perche l’ha tol-ta via. Vna tela, ehe nafce dalla parte del lato di- \s T V Z & B C D D EF 1 K L M ritto del peritoneo, & cuopre i condotti delfeme del medefimo lato, (jr le vene, ehe vanno alla parte piu alta della matrice, f acendo infieme con la fua compa-gna dall'altro lato la feconda tela della matrice. In quefla parte fi veggono aleune fihre di čarne nella detta tela, ehe fanno il mu-fculo del lato deflro della matrice. La tela del lato manco , ehe rifponde a quella del lato deflro, ehe notamo con le oo. La parte dinan^i del collo della matrice, chefiafra la la S, & coperta con la tela, ehe nafce dalle parti del peritoneo , per le quali paßano le vene, ehe vanno al detto collo; & lo fpatio tra la & la S, nota il largo del collo ; & le crefpe,che qu\ fi veggono,fon quellifief fe, ehe fi fanno ne l detto collo, quando č raccolto. La parte di dietro della vefcica. Vna parte del bellico,infieme con le duc ar terie, ehe nafcono di lui; & il condotto, per doue la creatura orina nel ventre; i quali quipendono ingiu. Vna parte della vena,ehe va dal bellico al fegato. il condotto, per doue orina la creatura nel ventre della madre. L'arteriet ehe nafcono del bellico. Figura XXVI. DIchiaratione delle lettere della Ventefima fefta Figura . Nella quale e tolto via tuttol mefenterio, lo ftomaco, & gl’inteftini; & fi vedela matrice, la vefcica, & gl’in-ftrunienti, ehe appartengono alla generatione, & la poppa o niammclla ; corticata. jLlcune vene,ehe vanno alle poppe o mäm melle, di quelle, che vano alla pelle, ehe cuopre la punta dell'homero. Altre vene, che nafcono della vena grande, quando vuole entrarnel br accio. La poppa,o mammella. La fufian^a della mammella. G.H.La parte di dentro delperitoneo. La vena,& arteria, chefeendonoper difot tol'offo del petto, ilgobbo del fegato. Vna parte del concauo del fegato. Vna n. Vna parte della vena,che va dal bellico al fegato. J& La part e di dielrodel fondo della vefei-ca_j. 0 ll tronco della yena porta,il quäle in quefla y ll mufculo del collo della vefcica. parte i tagliato, infieme co rami,che na £ ln quefla parte s inferifceil ccllo della ve- fcono di lui. fcica a quel della matrice. “P La vena grande. Le labbra della natura. SL L'arteria grande. La radice deli'arteria, che va alla piu baf- K Le radici deä'arterie, ehe vanno al fegato, fa p arte del mefenterio. alia mil^a, alia reticella, & a giinte-flini. n jllcuni rami della vena arteria, chc^ vanno allusgamba; i quali montano ver . 5 ll principio dclla vena, ehe va alia tela_j graffa dei rognone manco. fo il bellico per li mufculi diritti del ventrc^f. TF Le vene, & arterie, ehe vanno a rognoni, chiamate emulgenti ,o fucciatrici. Figura XXVII. X il principio della vena, ehe va alia tela_^> graffa dei rognone diritto. I rognoni. il condotto diritto deli orina, il quale č tagliato appreßo a la piu baffa; & ialtra parte fua, ehe i attaccata alla vefcica, dimoftra la h. II condotto manco. T Z TN quefta Figura fi vede la Matrice aa h JI infieme con le tele, ehe lalegano al peritoneo. Et e ta n to increfpato & raccolto ii collo fuo, radoppiato in ' su, ehe fi vede la bocca della matrice 5 u c c & e la vefcica & il fuo collo aperto, & dd e La rena diritta deiferne. La fmißra. poftofopra il teflicolo diritto, perche fi vegga ilvoto dilei. f Il nafeimento deli’ arterie del ferne. - g L'arteria dešlra. ji La p arte dinan^i della matrice c operta an h L''arteria finiftra. chora delle Jue tele. ikl La matrice,ilcuicollo comincia appyeffo B Il collo della matrice. la L C Vnaparte del fondo della matrice, la qua- m L’inteftino retto, che t* tagliato, & legato. le i rileuata, c oni e vna ghianda nel-la part e piu alta del collo della matri- n Jllcuni rami delle vene, & arterie del fe- ce . rne , eh evanno alla p arte dinarji della D La bocca della matrice. matrice. E E La tela, ehe lega la matrice col peritoneo, 0 Le vene, arterie, ehe vanno ateflicoli; contiene i vaji del feme. le quali fi congiungono,&fanno vn cor- F il teflicolo manco. po, il qual fifa alquanto piu largo di fot G La vena, & arteria del feme. P to, iui, doue i la p. H Vna parte di quefla vena; & larteria-j, <1 Jllcuni ramufcelli, ehe nafcono della^> congiuntione di quefle vene , & arte- cbe ra alla parte piu alta della matrice . rie, & fi diflribuifcono per le teles , 1 Vnaltroramo delle ntedefrme, ehe va al ehe congiungono il teflicolo al perito- teflicolo. neo. K ll condotto, ehe porta ilfeme dal teflicolo r Laparte dinan^i del teflicolo. alla matrice. f Il principio del condotto, ehe porta ilfeme L ll concauo della vefcica. • dalteflicoloallamatrice. M Doue s inferifcono i condotti deli orina. tt Le riuolte del condotto delfeme, le qualifa ‘K jllcuni pe^rj de condotti deliorina , ehe da'lati del teflicolo. pendono dalla vefcica. 11 Laparte del condotto del feme,chevaalla XX matrice, il collo della matrice. Figura XXVIII. y Le vene,che vanno allapartepiubaßa del la matrice, & al fuo collo. J N quefra Figura fi vedela Matrice ec Vnavena, chenafce di quefle fepra det-te. Moflra anche quefla lettera ,doue JL&iiuoiTefticoli. il condotto deliorina entranellavefci- G jllcuni ramufoelli, ehe nafcono de condotti c. del feme,eh c vanno alte tele, chefl con- giun- LIBRO QYAR T O dell’Hiftoria dell’Anatomia COMPOSTA PER GIOVANNI VALVERDE MEDICO, NEL QJV ALE SI TRATTA delie Membra neceflarie alia V ita. In quali parti del corpo s'ingenerinogli S piriti de Ha Vita. Cap. i. Olendo il Soramo Creatore darci vna vita piu perfetta di Percheeagimt quella, che hanno le piante, & le altre herbe, fu di bifogno fofatoil cuo-crear nel noftro corpo vn particolar membro, nel quäle (co-re ’ me in vna fucina) fi formafle tal virtu. Et cofi ne prouidde Tuni gli Am-del Cuore,tantoneceflarioalla vita, che none ani male aicu- mali « for*-* no,per picciolo che egli fia,il qnale non habbia quefto mcm CQUor^,lhh%*n9 bro, ö cofa,che lo fomigii. In quefto Cuores’ingenerano gli uore' fpiriti della vita, chia mati per ciö Vitali; la materia de’ quali eil vapor dd langue, infiemecon vna parte dell’aere, ehe di continuo perla boc-ca, & pel nalo rifiatando pigliamo. Et perche nel libro paflato tratrammo delle membra n c cefta ri e a lia gen era t ion e del fangue; in quefto fara benetrattar di quelle, die ion neceflariealJageneration degli Spiriti. Gia credo ehe lappia ognVino, c«me enim r~ chelevogliamo,cheraereentri al cuore, e di bifogno ehe rifiatiamoj&tirando aereaicum. a lib.j. t&vij. 1’aere in dentro il facciamo paftarepe’1 agargarozzo, & di poi per la canna de5 pol-... monijdoucdiftribuendofiperla liiftanzalorofi mefcolacol fangue,chediremo clibv^'? fcenderedalb ventricolo dirittodcl cuore per la vena carteriale alia medefimafu-1 ftanzade’ polmoni v&amendueinfiemepaflano per lad arteria venale, dallaqua-d la mede, leentranonel ventricoloc manco del cuore. Horahauendo 1’acreda paflare(in-fi-djf nanzicnearriui al cuore) per tuttequefte parti, faräben trattare in prima di loro; p Hix.jc. jlchefaro,quando haurötrattato della tela,ehe rinuolgele cofte(chiamata per cio Pleura) la quale faftta tuttequefte membrainfieme, comcilPeritonco quelle della Digeltione, Hella Heia, che fafeia le C aß e, chiam ata per cio Hleura. Cap• 2m QVEST A Pleuraevnatela,chee attaccataalle cofteperla parte'didentro, iinome.frßt« ödatuttelepartidel concauo del petto. La qual nalce delle legature de’cor- deiiaTeU,ch$ w pide’nodi dellelpalle,cominciandoperlapartedidietro,dalprimono- uLojit' % lib.ij.ta.vij. do delle lpalleinfinoairundecimo,iui,doueararteriagrande paftatralafthiena, 4 A;q. &ladiaframma; per laparte dinanzi,dalnodo dellagolainfino alfine deU’ofiö del petto, al quale e attaccara ladiaframma-, da5lati,dalla primacofta infinoaila parte di lopi a della diaframma,che rifponde al concauo del petto, coprendcla tutta, nepiunemeno,chetuttal’altra concauitadelpctto, alia quale rilpondein figura. Peicheeftrettadi lopra,comeil petto, &appuntata,&alquanto piu larga di fotto, principalmente da’ lati; dinanzi e cortaj di dietro tanto piu lunga, quanto piu e barfoTultimo nodo dellefpalle, che 1’oflb del petto. In conclufione mantiene iiftefla figura,chel concauo del petto,al quale e attaccata. Et per la parte di dentro, S 2 ehe A'quaipuni cherifpodeal votodelpetto,elifcia, humida, eccetto nelleparti,douehaälcuhe ihteča la te- pQCCj5 ^cefti neruofi,dequali nafcöno altre tele,allequali fi lega alcücorpo; come la.cheftfctale qUeije che fl veggono principalmetepertuttalapartedidietro appreflöinodidel- le fpalle,iui,doue nafcono di leib le tele,che fedono il petto.Eta quefta tela s’appog b fig.j.H.K L gianola Ccanna della gola, dla vena grande, M’arteria grande,&la vena ffola, alla o.fig.ij. g quäl tutti quefti vafi fi congiungono, medianti alcune legature, che nafcono di lei, c Scficonuertono in certetuniche,cheinfafcianotutti quefti vafi, & fecondo illtin- xiiij. AjB,c godelloflo del petto,& fecödo quel della diafräma,dal petto alle fpalle • doueloro d lib.vj. ta.ij. il congiungono anche letele, che tramezzanoil petto, chia mate per ciöil Media- ® E... ftino,chevuoldirTramezzo;delle qualinelcapitolo feguentefaremo particolar £ mentione.Queftatelafifadiduemoltofottiltuniche,&ed’unafijftäzadyra,ner- ff * quetta tela. uofa,& biachetta,difuguale,& alquäto piu rofla, che’l peritoneo, alla quäle e fimile in officio. Perche, fi come egli infafeia tutte le mebra della digeftione,cofi infafeia qfta tela tutte quelle,che feruono alla refpiratione, 6c agli fpiriti della vita; &, fi come in quella fi vede qualche poco di grafib,cofi in quefta delle volte(beche poche) fi vedeattaccato alla partefuadidetro qualche graffo,principalmeteapprefloi nodi della fchiena,& doue paflano lepiu grofle vene di qfta tela. Efcono anche di que fta tela,quando da vn lato, quado dallaltro, principalmente dal finiftro,alcuni tili neruofi,mediätiiqualiilpolmonedaquellatöfegli§cögiunge,&nella parte,che £ %-j-ficon-e attaccata alla diafräma,fe gli cögiungono anche h le tele del cuore per vn grä fpa- a 1 tio,anzi pare veriflimamete,che nafcono di lei.Etgla parte di fuori,chee attaccata h fig.iij.dalla ’ alle parti,che le ftäno appreflö,e alquäto afpra,& difuguale,come fanno le tele,che G alla H fono attaccate fra fe ftefle;& non ha attaccato graflo alcuno notabile.Nondimeno non e attaccata vgualmente da ogni parte^perche aflai piu forte s’attacca alle cofte, i*iel*,chefa- mediante vnaltra tela,che fafeiaparticolarmenteogn una diloro,chiamataPerio /daparticolar- ftio,che nö fa a m ufculijdetti Intercoftales,& ne piu,ne meno s’attacca aflai piu for mente le cofie. temgtCalla parte neruofa della diafräma, che alla carnofa.Si veggonoanchein que fta tela, per la parte, che fi cögiungealla diafräma, due'buchi, fimilia quei, che hab i lib. ij. t.vij. biädetto vederfinel peritoneo, vno per lacanna della gola, Tal tro per la venagran- rS-de,& vna k feflura per l’arteria grande, Sc per la vena fola.Apprclfoil nodo della go- m.ed&q la non ha buco alcuno gräde,ma ha molti piccioli Ipiragli,per i qua li paflano moi- ra'I]‘ te vene,che fi fpargono per quefta tela attaccandofialoro,& pigliädodiloro vn’al- m li.ij.ta.vij. zi vafi, che paf tra tela,oltre la propria,che hanno. Hora paflano in quefta parte per lei i rami1 del- e, fano per la te- la vena grande quei deli’arteria grande lacanna della gola, & la n canna del n La me^ ia,chefafciaie pogone, i ° ncrui del fefto paio della tefta,& quei, P ehe vanno alla diaframma, &£ ° i rami delle ^ vene,che vanno tra le cofte. L’officiodi quefta tela chiamata Pleura q lib.vj. fi.% (oltreal fafciar tutte le mebra dette)e fortificarla diaframma, faccndolapiugrofla. b b DelTrameXzjo delpetto,chiamato ilMediafiino. Cap. j. lifito di queße T E Tele,chediuidonoil petto pel mezo,dal nodo della gola,infino alla diafram-Tele. JL/ ma,fon a due; & nafcono della tela, ehe fafcia le cofte, fecondo tutto il lungo a fi.ij. Ia dirfe delloflo del petto, & quel della diafräma, &c tutti i nodi delle fpalle, facendo da vn i*figm*. lato,& dairaltro,come due triangoli,i lati de quai fon difuguali.H primo mino- j]' ^ i m re comincia dalla ftrozza, & camina fecondo il lungo deiloflo del petto, infino al fuo fine, doue gli fi congiunge la diafräma. II fecondo e maggior di quefto,& comincia pur dalla ftrozza j &č camina ä canto de nodi della Ichiena infino all’un-decimo delle fpalle, doue fi congiunge anche alla diaframma. 11 terzo (chee mez-zanotraidue) piglia dal fin del primo, diuidendo per mezo la diaframma. Que-che cof» e tra fte due tele fon molto differenti nel congiungerfi l’una all’altra. Perche dal fecon-le ule del Me- dolatofi congiungono femprelunaallaltra. Dal primo ftanno feparate, quanto e largo Toflo del petto,& tra Tuna, &: l’altra tela tutto queilo fpatio e pieno b d’alcu- b Per qfteco-' ni fili neruofi, &c intertefluti 5 & fi fa tanto piu largo, ö ftretro, quanto piu largo, o ^ mlra ,Ie ftretto e l’oflb del petto. Dal terzo lato ftanno tanto feparate, quanto e il largo del- ,J* . la parte neruofa della diaframma, & nello fpatio fi veggono molto meno fili, che nel fopra detto, &: per cio appare aflai piu chiaramente di quello. Quefta conca- / uita ne gli huomini non abbraccia piu, che le tele del cuore, & il cuore medefimo, & la parte della vena grande,che pafia per la diaframma. Faffi anche tra quefte tele vn’altra Delie Membra della vita. j o 3 vn’altraconcauita nel mezo della tela deftra,& della maca, nella qualftanfituate le tele dd cuore, & il cuore medefimo, öc la vena grande, fecondo che habbiani detto.Per la parte di dentro,nella quäle,oue fon congiunte,fon mol toafpre,doue fonfeparate, fon lifcie j fenzaefierui nel mezo dell’una parte,ödell’alrra, fenon per miracolo,graftbalcuno; anchorchenella parte difuori, che mira ilconcauo del petto (la quäle e molro lifcia, & humida, & in alcune parti e attaccata al pol-mone) fe ne vede ordinariamente täto, che alle volte paiono quefte tele piu grof-fe,chela reticella. Si veggono anchora (oltredi quefto grafio) nella parte piu alta di quefte tele alcune glandole, che fono iui, doue fi fa la diftributionedella vena grandes dallä quale riceuono ellino anchora molti rami di vcne,come al fuo luo-go diremo. Qnefte tele fon afTai piu fottili, che quelle, che fafciano le cofte, & fuo Vofficio di que-officio principale e rinudlgere le tele del cuore, & il cuore medefimo, & foftener- ule • le,che non pofianö cadere ne in giü,ne a dietro. Aiutano fi milmete a quefto,che i vafi,chepafiano per quefta parte,caminino piu ficuriappoggiati aloro,&anche adiuideril petto in due.Perche,feper difgratia fufte ferito da vnlato, potefleil polmone dall’altro mucuerfi 5 il che non potrebbe in guifa alcuna fare (come da poi piu lungamente diremo) le mancafie quefto tramezzo. 'Della ccinm delfolmone, Cap. 4, a lib.j. ta.vij. TJA SSI ilagargarozzo(ilcuiprincipio,öbocca,fecondochenelbprimolibro b cap.vk. JJ dicemo eilprimobucodiqueidue, che fi veggono nellefauci) ditre cartilagini,che col tempo ficonuertono in natura d’ofla. Al fine di quefto gargarozzo e attaccata la canna del polmone, la quäle alcuni Antichichiamaronofemplice-mente Arteria,perche contiene dentro folamete aerejma,dapoi che furono chia-mate di qfto nome le vene tutte, che battono, fu chiamata quefta, Arteria afpra, 1* fußai* del per efler l'atta d’una fuftäza dura, &: difuguale, a differenza deH’altre, chenö fono l*c‘tntt delP°l cofi5& il medefimo nome ha mantenuto fempre tra Latini.Noi altri la chiamia-mola canna del polmone. Quefta canna e vna lola, Sc camina (comeogn’uno in fe fteftopuöfa dl mente toccar coldito) dirittamentedal principio della noce,ap-c lib.ij- t.x\j poggiataplapartcdi dietroallacänadellacgoJa,infinoalfin delcoIIo,&:indina-ü.ij.uj.v. h fcondedoß camina infinoal quarto nodo dellefpalle- doue entrado ne’polmoni d ljb.j. ta v.j. fi diuidein due ^ tronchi,vnoche vaa’polmoni del lato manco,vn’altro che va a frj-ij* queideldeftro.Etognundilorofidiuideinmolti,&diuerfirami,chefidiftribui L*diflnluii&-lcono per tuttala parte del fuo lato, facendo duerami,& ogriuno di quelli altri v*oLj“*Jer U due,& cofi di mano in mano ogni ramo fi diuide fubito in due, chefifanno fern- mont' pre piu fottili, infino che a quefto modo fi fpargono per tutta la fuftanza de’ pol-moni,facendo naturalmete la figurad’un’albero volto alriuerfo, ilcuitronco fi diuideßein duc,&ogni troncoin molti rami.il principal tronco e molto differen tein figura^ pcrchela parte piu alta del principio fuo detta il gorgozzuoloe tanto e li.ij. ta.xvj. piu acuta,6 (öda,fecondo che piu o meno e la couertac del gargarozzo, & la par-fi.ij. iij. iuj. te dmäzi, da lati (cheela noce)moftrano quella figura di leudoantiquo. Et fi La hiaoria,& f L t come la parte piu alta di quefto fcudo e piu larga, & quella di fotto piu ftretta,cofi l*r~ ^ g anchora la parte piu alta dinäzi del gargarozzo e piu larga,quella di fotto piu ftret gar0X,XJ>’ g la med. fig. ta; anzi la parte piu § bafla del gargarozzo, che habbiä detto farfi di qlla cartilagi-iiij. v.x.j. ne,fimile all’Anello,che vfano gli Arcieri in Tracia, e quafi tanto ftretta,come la h lib j. ta.vij cäna del polmone.h La parte di dietro del gargarozzo e quafi piana,gcagione de’ fig.ij. procefii,che la prima cartilagine fimile allo fcudo getta verfo dietro; perche altri-mete qfta parte färebbe quafi tonda g rifpetto della fecöda,&: terza cartilagine,co me e la parte di dietro della terza,doue nöaggiugono l’ali della prima.Mutafi anchora la figu ra del gargarozzo,fecödo che la terza cartilagine piu fi raccoglie ver fo il voto del gargarozzo,o efee piu in fuori,|>che tanto piu le punte della prima fi nafcödono,ö efcono in fuori.il refto della cäna del polmone e quafi fempre d’una La figura deiu i la med. fig. figura,1 cioe per la parte dinäzi, & da lati etöda, & fatta di certe cartilagini come canm del P°l-j.ij.xinj.xv. vna q a nodi,legate con alcune tele,le quali,quädo rifiatiamo,fi nleuano piu,che mone' le cartilagini,& quando non rifiatiamo,fono piu rimefle.Quefta cana per la parte PerU parttdi dinäzi e molto fimile a corpi de’nodi delle fpalle^&lecartilagini fue, anchor che nan&' nella cäna paiono töde,pur ogn’una da g fe e quadra,piu lüga,che larga, & molto ibttile,beche non täto nel mezo,quäto da’ lati, verfo i quali fi vä,apoco a poco,af S 3 lotti- fottigliando, & couertendo in tele 5 lequali facedofi carnofe fi congiungono alia’ partedinanzi della canna dclla gola,& farmo,che quefta canna non tenga partico lar figura. Anzi,quando rifiatiamo,fi fa quefta parte di dietro tonda, come queW la dinanzi, & alcune volte piu 5 quando inghiottimo, fi fa al contrario, perche fi mette verfoil voto della canna * quädo non inghiottimo, ne rifiatiamo,fta piana, & alquato ritirata verfo il fuo voto. Di quefte cartilagini pofte tutte per vn mede-fimo ordinee fatto tutto il gargarozzo ; le quali,quando quefta canna s’allarga, 6 gonfia,ftäno tanto feparatei’una dalf altra, quanto e il largo d’ogn’una di loro, &C quando fi raccoglie, fi congiungono quafi Tuna all’altra, mediati qi^lle tele, con Le leie, che cuo le quali habbiam detto effer legate. Delle quali la primae come vnacouertad’o- Quelle tele prono Ugurga- gn’Unadi quefte cartilagini ne piu,ne meno,che fia il perioftio deHaltreoftajben- ia£ rc^°‘ che quefta tcla non folcuopre quefte cartilagini per la parte, che fi congiungono p^ilono ° n?o- runaaH’altra,ma anche da’lati,&:didietro,doueficögiungono alla cäna della go ,>rar nei)e fi. la. La feeöda tunica,6 teIa,cuopred’intorno tuttala canna dalla banda di fuori,at gure. taccandofi fortemete alla prima tela,&: e molto fottile,& quafi fimile alle tele del peritoneo,& a quelle,che nafcono della tela,che abbraccia le cofte;mediante que fta tunica la cäna della gola fi cögiungealle parti, che le fön vicine, & i nerui della ta terza tuni- voce fi cögiungono ä lei. La terza tunica fafeia tutta la parte di dentro di quefta cä ea del garga- na,attaccandofi gagliardamente alle tele delle cartilagini fue; &e commune alla t0&°' lingua,labra, palato,cäna della gola,&alla parte di dentro delgargarozzo,&eaf lai piu groffa,che la fecoda,fe be anche e fottile,& forte.Et la gtoffezza nö e vgua-le da ogni parte$perche detro del gargarozzo e afiäi piu grofiä,& e attaccato alcu no graffo fra lei,& le cartilagini del gargarozzo-, ma,come arriua alla fefliira deiie fauci,fi fa da'lati dura,come callo,eafiäi piu biäca,& dentro del polmone č af-fai piu morbida,& rofla^nella cäna del polmone e tra dura,&: tenera;& cofi in que laparte difuo fteparti,come in quelle e interteffuta d’alcuni fili diritti.Tutta la cäna del polmo-ri della canna ne,chefifa di quefteparti dette,per la parte di fuori eafpra,come fonol’altretele, del polmone. ^ ß C0ngjungOno ad alcun’altra^ perche per la parte di dietro fi attacca alla cäna Achepartifi^ della gola,medianti alcuni fili neruofi;per quella di löpra verio il gargarozzo e at eogiunge u cd occata molto forte alla cäna della gola mediante Ja tunica cömunead amendue; na del pomo- & di dietro di quefto gargarozzo eattaccata an ehe allacanna ddlagola ne' molto fortemente medianti i mulcu Ji,che abbracciano la cäna della gola,& fi in- ferifcononella prima cartilagine del gargarozzo-, per la parte dinäzis’attacca a K klib.ij. ti.iiij. murculi,che lepaffano fopra,& prineipälmete a’1 nerui della voce.Et anche i rami s. t. v.vj. P. di quefta cäna non Ton molto lifci, perches attaccano alla fuftanza del polmone.1 Per la parte di dentro,fe ben non e molto vguale per caufa delle cartilagini, che lo s‘s115' norileuate,nondimeno e lifcia,& humida fenza vederfi in lei afprezzaalcuna. Et za fattura del ne piu,ne meno e il gargarozzo per dim dentro^ benchenon e da ogm parte d’una miib.ij.t.xvj. gargarozzo per ßguraj perche nella parte piu baffa fempre e tondo, & coperto ad vn medefimo fig. xj. xij. dtdentro. modo,percagion dellafeconda cartilagine,che habbiam dettoeffer forata.Impe XI1J- 3 ro nel mezo,quando fi chiude,fa vna fefliira,come di flauto,dinanzi a dietro,tan to che’l gargarozzo refta tondo di dentro. Stando quefta feffura chiula fi vede da ogni lato vn foflfo,che monta alquanto piu, che la feffura, & fanno, che i n quefta Ter di fuori. parte fi veggano come due cornicciuole.Ne piu ne meno,che e la parte di lötto di quefta feffura differente,fecondo che’l gargarozzo chiude od apre,cofi anche e la parte di fopra5 benche nö mai edel tutto tonda,fe non che,fecondochepiu,ö me roffieio della nos’apre,cofi ella piu,ö menos’apre da dietroinnanzi. Quefta canna fufatta,per-eanna del pol- che per lei vfcilfe, 6 entrafle l’aere ä pol m oni,- il quale entrando recrea gli (piriti mone. ßepa vita,& vfeedo caua feco(fecödo che Galeno dicc) la fuligine del cuore,& im fiemee la materia della voce^pche vfeedo l’aere cö impeto,& feredo in quella lin -guccia del gargarozzo,luona,come farebbe vn flauto,facedodiuerfo fuono,fecö do che piu,ö meno lediamoaere, & fecödochemaggior ö minorforza vi met-tiamo,&dnfieme,fecödochepiu,ö meno apriamo, ö ferriamo la detta linguccia. ^Delle Glctndole dellagola, dette da Chirurgi le 7 onjille. Cap. f. Q VANTVNQVE trattarin qftapartedelleT5fille,paiaalquätofuordi pro-pofitojpure,perche in niuno altro luogopoteano meglio inferirfi,per feruir loro # lorö in certo modo alia voee,mantenendo humida la lingua, il gargarozzo, & 1& canna della gola; ho voluto qui trattar di loro. Per la qua! cofain prima e da fape-re,checid,chenoi altri chiamiamo le Fauci,cömunalmete chiamarono li Latini Le Faucium Fauces,che vuol dir inghiottitori; perche per loro inghiottiamo cofi l’aere,comc ** ilmangiare. Altri le chiamarono Ifthmon, che vuol dir Stretto,per effer quefta parte la piu ftretta del corpo, & quella, per la qual paffano piu rami, 6 inftrumen-ti; perchealeirifpondonolibuchidelnafo,ilgargarozzo,lacanadellagola,lara-dice della lingua, loflo hyoide,& molti mufculi,vene,& arterie,& nerui,chc pafft lib.ij.t.vj.L fano per q»elta parte. In quefte fauci fono tre forti di glandole.a Le prime ftanno b lamedF nel fine dS gargarozzo da lati della canna dei polmone.bLefeconde fi veggono fim appreflo laboccatra i buchi, ehe vanno alnafo,Sde fauci, da ogni latovnaaflai fonodtzl*n grande,chepaionopropriamenteghiande5&fonodeiriftefia fuftanza, che’1 re-' °‘' fto, benchealquantopiufpugnofe, & feruono araccoglierlafaliua, mediantela quale fi mollifica la bocca, la lingua, le fauci,& il gargarozzo. Quefte fon quelle, che i Chirurgici chiamano Tonfille; le quali gonfiandofi caufano quel male,ehe volgarmente chiamiamogli Strangoglioni; &le lorpiaghe, principalmentefe procedono da mal francefe,fon tanto dificultofe a fanare,ehe fe non le cauteriza-c lib.ij.t.ij.H noconoliodifolfojodi vitriolo, mai non finifeono di guarire.cLaterza forte fi vededietrororecchiefottodellemafcelle. Queftechiamiamo communalmen-’ te glandole, 0 gangole 5 le quali alie volte fi gonfiano ne giouani, & generano ii mal delle fcrofule j 1’altre gonfiandofi fanno le Gangole,ehe dicono. rDeU cu0“ di qual fi voglia altro animale^ per la qual cofa non mi e parfo di meftie ri prender troppo trauaglio in deferiuer la figura loro.Bafli lapereil fito,&officio j Vofficio di quell quäle e,aprendof],&chiudendofi, come due Ali,dar luogo,che quando il cuore fieAli. fta come annoiato,&: volendosfogarfi^pofia allargandofi pigliar piu fpinto,& fan-gue di quello,che hauea; quello che dimcilmete potea fare,non hauedo quefte due alijche come due vefcichettes’allargano, o ftringono, fecödo chel cuore s’allarga, öftringebattedo.Et per cioladeftrafufatta piu lenta,che la manca j perche (come fubito diremo) nel lato deftro del cuore e piu fangue, & nel finiftro piu fpiriti, & lo fpirito pafla piu facilmente, anchor che non sallarghi TAla manca,al lato manco, che 1 fangue,che e piu grofIo,&non corre täto,al diritto.Quefta e rhiftoria del cuo j ventriculi del c fig.vij.viij. re perla parte di fuojri. Perlapartedi dentro fonoinlui due ventriculi, evno de- cu«re. ftro, , ftro, fvn‘altro finiftro, diuifi mediantevngroffotramezzo della medefiitia fuflart- f f.x.x. za del cuore,& differenti cofi ingrandezza,comein figura. Percheil dititto caflai maggiore; & fcende piu verfo k punta del cuorc, facendo vna concauita fimilead vna*Lunanuoua3per'chedal lato deftro, Sc dinanzi,& di dietro,e incauato,&ri-fponde algobbo,chdperla parte difuori fk.il cuore3dallato manco fta inarcato per ragion deltramezzo, chefi fa tra quefto ven tricolo, & il manco, il qual pcrla parte, che rifpondea quefto ventricolo dirito, e rileuato in arco 5 Scquefta figura me-defimatienetuttoil ventricolo,daItoabaflb. II finiftro e parimente largodifo-pra,&fi variftrignendo verfo la punta delcuore, facendo vna figura di piramide, öd’una V grande3 percheiltramezzoperla parte, che rifponde a quefto ventricolo, non e gobbo, come per quella, che rifpondeal diri tto, anzi e incauato, ö gob-bo". Quefto ventricolo finiftro fta § quafi nel mezo del cuore, fccondo ia groffez- Z H za fua 3 anzi par veriffimamente, che per lui folo fia fatto il cuore, Sc che il deftro h £ ™ed* fia come vn borlettino attaccato per di fuori, come veggiamo effere in molte bor-fe. Perchccofi i] tramezzo, comeilreftodella fuftanza def cuore, chefa il manco , e dura, grofia, Sc mafticcia, come habbiam detto eficre il cuore, eccetro al principio, doue per rifpetto de’ vafi, cheiui nafcono, fu forzato a non efler tanto duro quella, che fail deftro, e piu tenera,&fottile. Mail tramezzo kamen- i gvij.H duei ventricoli e alquanto difuguale, per ragione d’alcuni rinoli, o folchi, che 11 fannonella fuftanza delcuore, i quali fonoaflai piu manifcftinel manco, che nel deftro 5 maniunopafla da Tun ventricolo aH’altro,come dicono, quanti che in fino ad hora nehanno feritto. Si veggono anchein quefti ventricoli certi K fili k kme.HF. neruofijtondi,Sc löttili,medianti i quali diremo attaccarfial cuoreletele,che 1 'efficio deve- diremo efler in loro. L officio di quefti ventricoli e, del diritto difponereillän-tricolidel cuo- gue,chedi qucllo fipofiano ingenerareglifpiriti dellavira (comefalo fiomaco re' il mangiare;) del finiftro ericeuer quefto fangue gia difpofto > Sc conucrtifvna fua parte negli fpiriti, chedanno la vita, Sc mandare il refto per l’arterie infiemeoon quefti(piriti,comealfuo luogodiremo. Perlaqual cofa furono fattein cgn’u-llprimo buco no di quefti due ven tricoli, due bocche, o pertügi. 111 primodiloro, chefi ve- I fi. v. BC.fi. del ventriculo denel ventricolo diritto, e attaccato al lato diritto della parte piu alta del cuo- x'h aFPref-dititto. rCj ndla parte fua piu baffa, apprefiö la 111 orecchia deftra 3 al qual rifponde (co- v. me afuotempo diremo) lamaggior n vena del corpo, attsccandofi parte alla mfrx.'a fuftanza del cuore,partealladetta orecchia; laqual cola fa parere il buco afiai mag n h mede. b. ilfecondo. giorediquello,chee. 110 fccondo bucoeaflai minor de\primo,&fi vedencl- fi-v. BC.li. la parte piu alta del lato piulargo di quefto ventsicolo allato deftro deltramcz- yu,'|,hD zo detto, attaccato altronco P dell’arteria grande ; &di quello nalce vna^ve- 0 ^j^G.e nachiapaata Arteriale, che fi diftribuifee perli polmoni (come al fuo luogo di- iah remo *,) per la qual efee il fangue, che entrö pe’l primo buco , come nel iefloli- p fig- vij. vif 1 luchi delfini bropiu lungamente fi vedra. Nel ventricolo manco fononel medefimemodo jx firo• altriduebuchi 3 vno,per doue entranoil fangue,&gli fpiriti ; vn’altro,pcr do- ^ j* nfedtra, ue efcono. 1 II primo di loro (chee per doue entrano) e molto grande, öc ton- ]edue G G do3&fi vede nella parte piu bafla del lato piu largo del ventricolo manco, appref f fy.vj kl fo l’orecchia manca, Sc fubito nel nafeere fi diuidein f due • la qual cofa ha fatto c B penfaread alcuniche anche dentro delcuore duraflc queftadiuifione. Di'quc- 11 jJS&rifpon ftobuconafce c vna arteria chiamata Venale, chefi diftribuifceanchora( come dealaD a fuo luogo diremo) per la fuftanza de’ polmoni. u L’altro buco (chee niaggior x lib.vj.ta.v. ditutti,ecccttoilprimo)fi vede nel mezo delia parte piu alta del cuore, appog- fi-x-M-iuj* giatoalbuco della vena chiamata Arteriale, Sc perluiefeeil tronco deli’arteria x A maggiore, che fi diftribuifee pertuttoil corpo, diuidendofi fubito in Y due rami ; y iib.vj.t.iiij. perlaqual fidiftribuifcono (come diremo )gli fpiriti della vita ,&il fangue, che c entrarono per quella, che habbiam detto chiamarfi z f Arteria Venale ."Di que- z iib.vita.ifj. Le tele de bu- fti buchi detti i tre primi hanno alla bocca pcrla parte di dentro, ogn’uno tretcluc- fig-iiij. \uoree^°HOnel cie,&l ultimo ne ha foldue. Primieramentealla bocca del a primo buco, acui a Quelle del pri. fi cougiungcla vena grande,evna telaföttile, che abbracciail buco tutto intor-modei ventri- no 3 la qual caminando alquanto verfo la concauita del ventricolo, flditiide fu-eolodefiro. bitoinbtre tele,ogn’una dclle quali finifce, comeinvna punta di triangolo, vn b fi.vfj.ErG poco piu in sü della meta del lungo del ventricolo; Sc d’ogn’una di quefte pujite nafcono alcuni filic neruofi, che fi vanno ad inferire ne’ lati del ventricolo verfo c fig.vij.H H ilfuo ilfuofine,,&neleteIe,neifilis^ttaccanoallafuftanzadelcuoreeccettoalnafcere, ’ & airinferirfi.Quefti fili fecero penfare alcuni il cuore effere principio de’nerui.Que ftatelafatta in quefto modo contano gli Anatomiftiper tre, per ragion dclle diui-fioni, chefono in queila. Et fuoofficio e (comemanifeftamente moftrail fuo fito & nafcimento) chiuder quefto primo buco, perche il fangue, che entra perla vena grande nel ventricolo diritto,non pofla riufcire.Laqual cofä fannoelleno, quando il cuore fi ritira,perche, quando s’allarga, all’hora confentendo loro danno luogo, che’l fangue polfa entrare dalla vena grande in quefto vetricolo. Quafi nel medeli- G)pe,.e d l . mo modo,che e pofta quefta tela al principio di quefto buco, ne fta vn altra al prin- 'J”? d fig.ix. GG cipiodelprimo buco del ventricolo manco, delquälehabbiam dettonafcered lar colo manco. lib. vi. t.m. teria venaIe,eccetto che non fi diuide in tre parti,come queila,ma folo inc due, tä- e fil ix CC tofim^*n%uraaquelledelprimo, quanto diftimili in grandezza, &fortezza, 1X* perchefonomoltolarghedifopra, finifcono in vna punta foda, chefcendeal- quantopiu, che le punte delle tele del ventricolo deftro . Di quelle due partii’vna occupa illato manco,l’altrail deftro di quefto ventricolo (perche per la parte dinä« zi, per queila di dietro non vi e tela alcuna,) di modo ch’amendue infieme fan-f la mede. FF no naturalmcnte vna mitra da Vefcouo.Ha ogn’un diquefti dueprocefli certi filif neruofi, chenafcendo di loro vannoad inferirfi al fine del ventricolo nella fuftan-g figu. ix.x.E za del cuore, nella qual fi veggono alcuni § lölchi, alquanto maggiori, chequelli, che habbiam detto farfi nel manco. Quefta tela partirono gli Antiqui in due, per le due punte,che fa.Et e l’officio fuo quafi il medefimo, che quel di queila, che e al primo buco del lato deftro, perche, fi come allargandofi queila, 6t confentendo, s’attaccaua al cuore,6č daua luogo,che’l fangueentrafle nel ventricolo diritto dalla vena grande,6c riftugnendofi,o ritirandofi facea, che’l fangue non potefle ritorna-re alia vena grande,cofi nepiu ne meno aprendofi quefta in verfo detro, da luogo, che’1 fangue, & gli (piriti poflano entrare dalla arteria chiamata V?nale al ventrico h fi.viii. H H lomanco.Lahrela,cheftaalfecondobucodellatodiritto,alquals,attaccalavena Quelle del fe-arteriale,e differente dalle fopradette, cofi in figura de fito, come in fortezza, per-condo buc° del che,fi comehanno 1 altre i procefti verfo la punta del ventricolo, cofi quefta gli ha ve,stncol° dt~ verfo il tronco delJa vena chiamata arteriale,che nafce di quefto buco.Et non e fat-rUt0' i la.med. tad’vnafemplice tela, anzi ediuifain1 tremoltodiftinte, ogn’unadellequali co-niincia,come in vn mezzocerchio, dal tronco della venaarteriale, rileuandofi al-quanto al principio,& dipoi facendofi alquanto piu grofla,s allarga lafuoridel cuo rc,& facendofi piu groffa,fa alcuni tubercolotti, che fi ftampano nella parte piu alta del cuore,& con quefti tubercoli fanno,come tre procefii, o punte,che toccädo-ü T vna 1’altra (come in vn punto) fanno di fotto, & di fopra alcuni cantoncelli. Di , . , queftifubercolinafconotrektele,ogrivna,comeinvnamezzaLuna,fenzaattac- e! ™G.C carß a^a Parte Plu a*ta del cuore,o in altra parte alcuna.La parte piu largadi quefte tele (ehe fiiepara piu dal cuore,ehe niunaltra parte loro, &: e quel lor lato,ehe non fi attacca alla parte piu alta del cuore) non fi vede tanto dirittamente, comefareb-be, fe ogni tela facefle perfettamente vn mezzo cerchio, anzi fi mette vn poco verfo dentro,fenza vfcire tanto in fuori, quanto i-capi fuoi, ehe fi congiungono dallV-na parte,&dairaltra,alla parte alta del cftore.Et per effer quefta parte piu alta,& piu larga di quefte tele della figura detta,& ü nafcimento loro iui, doue fi cögiungono, fan come vn mezzo cerchio,furono quefte tele chiamate da’Greci Sygmoides,che vuol dire fimile alla lettera chiamata Sygma C. L’otficio di quefte tele e,aprendofi Vopctoh lafeiar vfcir il la ngue, ehe vfcedo della maggior vena del corpo, entro per lo primo bucodiquefto ventricolo, &chiudendoli fturbare, chenonefca, finehe’1 cuore fanno ntl Cuo-rhabbiadifpofto,che di lui piufacilmente fi facciano gli lpiriti della vita. A quefte re. tre tele ne rifpondono altre tre,che fono pofte alla bocca del fecondo buco del lato mancojalqual diremo efler attaccata 1’arteria grande,le quali fono del tutto fimili a quelle,che habbiam detto,eccettoche löno molto maggiori, & piu forti,come e anche maggiore Tarteria grande, chela vena arteriale. Come quefto fangue pafle dal ventricolo deftro al manco, & per quah vie, lo lafeiaro di dire infino al fuo luogo,che fara,quando tratterö de condotti,che nafcono del cuore. Et con quefto da-remo fine a quefto libio, & cominciaremo a trattare del terzo membro principale del noftro corpo® Dichiaratione A JL BB CC D D £ G H H I I K M K 00 TT 4. US Ichiaratione delle Lettere delle Figure del quarto libro,er primadellaprima. La quäle moftra il petto aperto dal lato maco, tra le cofte,etle cartilagini del medefimo teto, & ha rotte le cofle in fuori, Sc ri-piegateverfoillato diritto le cartilagini Tue, perche meglio fi poda vedete il tramezzo del petto. Le cartilagini del lato manco, ripiegatc^ vcrfoil diritto. 1 mufculi, chefl anno tra le cartilagini. Le cojledel lato manco. I mufculi j ehe (lanno tra le cofle. La clauicola , che anchc ritiene il fuo fi to. Le vene j & arterie, ehe vanno al braccio. La venagiugulare efteriore. La tela JiniJlra, che diuide il petto; la quäl fi vede dal lato manco. II lato ftniftro di dentro deli a diaframma. Il luogOydoue la tela finijlra, ehe trameg- ga il petto, fi congiunge alla diaframma. Queüa parte i cofi rileuataper cagion del cuore, ehe fimofira difotto ; il qualefia tra ledue tele,ehe farno il trameggo del petto, & camina con la punta verfo il lato manco. La vena, che v a per fottoloßo del petto. L’arteria delfifießo lato. jllcuni ramufcelli di quefla vena, & arteria . il neruo del lato deflro della diaframma, il qualnello fcendere , sdttacca alla tela del medefimo lato del trarneggo . V na vena, ehe fcende infieme con quefio neruo, & nel camino manda aleuni rami alle tele del trameggp. TV• il polmone dalla parte finifira ; ilcui lato di fuori moflrano la I{& la S; quel di dentro moflrano la T & la V; moflrano anche particolarmente la fiet la T,la parte piu alta; laS& la V, la piu baJfcLj, Figura 11. IN quefla feconda Figura fi vede ta-gliatol’oflo del petto, infieme con le cartilagini, Sc riuoko in su, perche fi pofla vedere per la parte di dentro : &lecofteibn rottein fuori, perche fi pofla meglio vedere il petto. jL\A BC JDE GG H II K LL 'MM KP K s TV Jl BC D E F G La parte di dentro deltojjo del petto , c'T delle cartilagini, che gli fino 'attacca-to . Le due vene, che feendono perfitto l'oßo del petto, & vanno alventre. • Due arterie, ehe acccmpagnano le fopra-dette vene. Mcune glandole, cheflantw apprejfoilnodo della gola. Tar te della tela diritta di quelle, che diui-dono il petto; la quale c attaccaPa aliato diritto dell'ofi 'o del petto. La pa rte di quejia tela,ehe rifponde al polni on e. La parte della tela finißra del trameggo, la quale in primajlaua attaccata al lato manco delToJfo del petto. La parte di quefla tela,che rifponde al polmone . Lo Jpatio tra le due tele del iramcTfigp del-l'offö del petto. In quefio JoJpefo fia il cuore fr a le due tele del trameggo. T fifi La parte del polmone verfo le cofle; & la TSfi & la 0 mo tir ar,o le due p avti del lato diritto; la T & la (fi quelle del manco. La part e della diaframma-,ehe d diflaccata dalia punta delfioffo del petto, dalle cofte mendofe. Laforcella dello fiomaco. La pelle , che cuopre il petto, volta, al Ungiü. Figura III. IN quefla terza Figura fi vede il Cuorecopertoccniciuetele, Č< la parte del polmone, al quäle quelle Tono attaccate.Et i’habbianio dipinte da per Te fenza corpo, per von occupat tan to luogo. & anche perebe nel-ia Tauola delle vene Sc arterie fi mo-flrapiu chiaramente. In quefla parte fiuede tagliato il tröv.co del la vena grande, et quel delt arteria mag giore, che montauano in süjafciando fo-lo,quänto letele del tuoreenoprono , e, per dir meglio, donde nafcono) che d dal laß alla C. La parte dinanfi della tela del euere, la_j qual rapprejenta la figura Huna pinafla eni parte piu iarga mofl.ru la D la E ; & lajka punta La F. DalUFalla G,fi notajaparte delle feie,che , dattac- r attaccata alla diaframma; & le vene, Figura VI. cbe qui fi veggono, fi diftribuifeono per LP tplp A Pi flAOYf* T N quefta Figura fi moftra il cuo- H II LM X vC bC Ut»' vWI/r U • V na p arte della diaframma. I nemi della diaframma. Ipolmoni; & ogni lettera nota vna parte, olobo. Figura IIII- JL re riuolto verfo illato deftro? perche fipofla vedere il nafeimento del-1 arteria venale , & 1’ala manca del cuore,&il neruo del cuore. Perin-tendimentodelchc lafciamo in quefta figura aleuni rami deH’arteria gran /''AVefta Figura moftra il Cuorc v^fcoperto;mapercio fenza eflcr de, & parte della canna del polmone, & delli nerui del fefto paro della te-fta. ftato moflo dal fuo luogo. J. Il luogo, doue nafce la vefcica, 6 tela del ABC ll lato manco del cuore. cuore . D La vena,& arteria,che abbracciano il lar- BB La vefcica del cuore aperta, & ripiegata go delcuore . in fuori. E 1 ramufcelli della vena, & arteria detta, C DE Lapartedinan^idel cuore; la C,& la D ehe fcendono verfo la punta del cuore. moflrano laparte fuapiu larga; & la E F L’alafmißra del cuore. la punta. G L'arteria venale. F La vena grande. HH 1 rami di quefia arteria,che fi diflribuifco- G La vena arteriale. no per lo polmone del lato manco . H iJarteria grande. I Il principio della vena arteriale. I fala diritta del cuore. K Laparte di quefia vena arteriale, cbe va K La fmiftra. al polmone manco. LL Le vene, & arterie, ehe nafcono di quelle, L Laparte deli'iflejfa, ehe v a al diritto. che cingono il largo del cuore, & cami- M Laparte dell’ala diritta del cuore. nano dalla parte di dietro,&dal lato fuo KK La vena grande. manco verfo innandi. 0 La midolia delt arteria grande. MVJ> Ipoltnoni, & le lor par ti inparticolare. T Laparte di quefta arteria, che cala per la T Vna parte della diaframma. fchiena_j. l ll ramo deli'arteria grande, che vä al brac Figura V. cio manco. K Laparte delCartena grande, che vä alla /^\VeftaFigura moftra i Polmoni, V^jSc il cuore tolte via le tele fue •, & ftro'jga-j. S Il ramo diritto della parte ^chevä alla-j il cuore e riuolto verfo il lato manco, ftro^a, del qual nafce 1'arteria, cbe väal brac cio deflro, che e notata cotl-> perche fi pofia vedere, doue 11 con- giungccolla ven a grande. T laT. A il lato deftro del cuore, & vna buonaparte VX L’arterie del fonno. fua di dietro. r ll tronco della canna del polmone. B tala diritta del cuore. a ll neruo diritto del fefto paio de nerui della C La vena grande doue fi congiunge col cuo- tefta-j. rc-j. b jLlcuni ramufcelli, che nafcono del fopra D Laparte della vena grande, che paßaper detto,&fanno i nerui della voce. la diaframma. c ll neruo recurrente,d reuerfiuo diritto. E Tarte della diaframma. d ll neruo manco del fefto paio de nerui della F Vna parte della vena grande, che vä alla tefta-j. ßrOT^iL^. e Vno ramufcello, che vä al polmone dal fuo G llprincipio della vena fola^j. lato. H il tronco deli’arteria grande, che fcende. f Altri ramufcelli del mede(imo,cbe fanno il K Vna parte del neruo manco delfeflopaio di neruo recurrente del lato manco. nerui, dal quale (come fi vedra nella fi- gg ll neruo recurrente manco. gura feguentej nafce la tela, ehe cuopre h Vnpicciol neruo, che vä ä canto della ve- il cuorej. na arteriale,\al me%o della partepiu al- LM 1 lobi, oparti delpolmone. ta del cuore. T ll modo,nel quale i vafi fi diflribuifcono iklm I lobi, öparti delpolmone. perlo polmoncs. j no La diaframma—>. Anat.Valu, T Figura Figura VII, habbiamo fefio dalla Dalla B, per di-moftrar le tele della bocca dellarte- TN quefta Figurafi. moftra ilcuore J, libero dal polmone, & dalla diafrä ria grande. ma j & ha aperto il ventricolo diritto JL L’orecchia manca. dalla bocca della vena grande infino B L’arteria grande, alla fua punta,perche fi poflano veder le tele, ene ftan no alla fua bocca, Et e cc Le tele ^ch e fono al principio di quefta arteria , da notare,che in quefta Figura,& nel- D Qui rijponde il buco dell'arteria grande. le tre, che ieguono, non mi fon ferui-to di quelle del Vefalio, perche non E ll tramejgo de ventricoli. mi pare, che rapprefentino bene,quel Figura XI. lo che vogliono dimoftrare J. La vena arteriale, /^\Vefta Figura dimoftra il cuore tagliato in trauerlo. B L'arteria venale. CC L'or ec chia diritta del cuore, la quäle, per J. Tarte della vena grande. ejjer il cuore aperto, Hd dal lato man- B L'orecchia diritta del cuore. co, C L arteria grande. D jL queflo luogo rijponde la vena arteriale. D La vena arteriale, EFG le tre tele, cbe /lamo al principio del primo buco. E L’orecchia manca, alla quale Cattae cata vnaparte dell’arteria venale ; & tutte HH ifilidiquefie tele, ehe fcendono verfola punta del cuore, quefte lettere infieme notano lapartc^ piualta del cuore. I ll trameTgo del cuore, FF La punta del cuore. Figura VIII. C G HH ll ventricolo diritto del cuore. ll manco. TN quefta Figurafi moftrailmede- II ll trame%%o tra i ventricoli. X fimo, che nella paflata,eccetto ehe in que/ia e diuifa la vena arteriale, Figura XII. perche ti vegga meglio. U La bocca della vena arteriale diuifa, & aperta. TN quefta Figuta.fi moftranoi pol-X moni per la parte dinanzi,tolto via B l! arteria. venale, il cuore $ i quali rapprefentano quafi C L’oreccbia diritta, vnavgna dibue. D Doue rijponde il buco della vena avteriale, JLJ. La canna della gola. EF Le tele, che fono al principio di quefto hu- B La canna dcl polmone,. co. C La vena arteriale. HH Le tele,che nafcono dellefopra dette. D L’arteria venale. Figura IX. EF G H. Quattro parti, nelle quali fi diuidono ipolmoni ; & particolarmentelaG, & /~XVefta Figura 'moftra il cuore, Sc V aperto il ventricolo manco. la H mofirano la parte loro, che rijpon- de alla diaframma, jt L’orecchia manca. l La diaframma. n L’arteria grande. . * cc Le due tele ,cbefono alla bocca daliarteria Figura XIII. venale. & Sotto di quefta lettera rijponde il buco del-Varteria grande. TN quefta Figura fi moftranoi pol-X moni per Ja parte didietro, cheri- £ F ihr e, o folcbi,che fi veggono per la fu- fpondeaJlecofte. ftan^a del cuoreil trame^o de ven tricoli. J. Vna parte della canna del polmone. FF ll principio delle tele , ehe notario lc~> due CC, BC D E. Le quattro partij nelle quah fi diuide il polmone. GG La bocca deli'arteria venale. Figura X. FF ll canale,che fi fa tra’lpolmonc deßro, & fmijiro. T N quefta Figura fi moftra il medefi Fine del Quarto Libro. , X mo, che nella pafiata, eccetto ehe \ LIBRI ' IUI TAB V L A II til/ T 2 LIBRO Q V I N TO dell’Hiftoria dell’Anatomia del corpo humano. COMPOSTA PER GIOVANNI VALVERDE MEDICO, NEL QJV ALE SI TRATTA delle Membra neceflarie al Mouimento, & Sentire. *Delle T"eie, chefafiiano queße Membra. Cap. /. Abbiamo trattato ne’ due pafiati libri delle membra, che Quelio, cheß i feruono al nutrimento,&: vita dell’huomo. Ma perche con trattato vedue queftidue principij (non potendofi muouereapartealcu-M^^«* na, ne veder le diuerfe cofe, che in quefto mondo ibno crea te5 fenza notitia dellequali gli farebbe ftato impoflibile poter venire in conofcimento del Creator loro,folo fine di tut tigli huomini)reftaua imperfetta la fabrica,non volle il Fat tornoftro efler meno liberalein quefto con gli huomini, che in tuttoilrefto. Anzicreoinloro vnterzoprincipio; nel quale, comein vna fornace,fi formanogli Ipiriti; median di quali vedemo, vdi-mo, guftiamo, tocchiamo,&ci mouemoj chiamatiper talragioneda Latini Animali; i quali s’ingenerano degli (piriti della vita,chehabbiam detto farfi nel cuore. Quefto terzo principio chiamiamo noi le Ceruella j delle quali il feggio e nella piu Perche le Cer-alta partedel corpo 5 non perche per loro tal feggio fülle piu ficuro,ö migliore,ma “ellaß*nonel-perche ftefiero appreffo gli occhi, i quali non poteano per niuna via ftare in altra * ‘ ' parte, hauendo da efiereTcomc iono) la fentinella della fortezza del noftro corpo. Impero fuppli moltobene ilFattor noftro aldifetto,cheera nel fito,coprendole di capelli, & pelle, & d’un molto duro,& gagliardo Craneo,il quale, come vna celata o ekno,guarda, chefi facilmente non San ferite, & dipoi di due tele, vna piu grof la, chiamata Dura madre, vn altra piu löttile,chiamatala Pia madre, le quali fa-feiano k ceruella,& li procefli loro, Sčtutri i nerui, ne piu ne meno, chefafci il peri-toneo le membra della digeftione j & la tela, che cuopre le cofte, fafei le membra, che ftanno dentro del petto. Et perche ho detto, & li procefli, e da fapere, che le / procefli deiu a lib.vij. taj. ceruella hanno vnaprocefibcomecoda (che communalmente chiamiamo lami- Cemeäa. fig.j.ij.E.ri. dolla fpinale ) la quäl ^nafee dalla parte piu balla di dietrodelle ceruella •,&vfeen-b la «med. fi?. doper c lo buco maggiore, che fi fa nel loflo della collottola, feende per la fchiena j t) * infinoal fine deirouo grande, facendofi fempre alquanto piu fottile. d La dura c lib j. ta.iiij. madre e vna parte fpermatica del noftro corpo, nepiu ne meno, che la pia, ingene- l* prima teU rata infiemecolfaltre parti del noftro corpo ,&cuoprele ceruella ,&e continuata delle cmuB*. fig-J-AAA da ogni parte,fuorchcalcuni buchi,che fi fannoinlei, comevene. Et la figura, 6c grandezzaiiia e vgualealla concauita deirofla,nellequali fi contengono le ceruella,. & la midolla fpinale, & e fimigliante a lei in figura, perche fempre fta attaccata e li.j'.ta.v.fi.j. airolfo (eccetto iopra e il feggio delTofio cuneale)benche piu ftrettamentein al-M cune parti,che in alcun’altre. Et cofi per quefto,comeperi fili,medianti i quali s’at- tacca quefta tunica al craneo,e per la parte di fuori moltoafpra,& difuguak,fecon-do che fonoanchoral’ofta,&principalmenteappreÜb a’ buchi, & procefli dell’oi-fa, dalle quali pare,che in certo modo nafca,& molto piu appreifo le commefture, alle quali e attaccata, mediante vna molto iottil tela, che nafee del pelicraneo, & entrando per le commefTurejS’inferifce in quefta tela. Fannofi anchemolt’altrc difugualita nclla dura madre, le quali non mi curerb horadi contare, perche da T 3 quelle,. "quelle, che fi fanrio nclloffa, fi poflono facilmentecomprendere.{Mettefi oltrcdi f fi^.vii.oo» cio quefta dura mad re tra le ccruella, & il celabro, & cuopre tutta la parte di fopra delcelabro diuidendola dalleceruella. Nafceanche di mezzo della dura madre (fe condo tutto’i lungo della tefta) dalla fronte alla collottola,vn proceflo,che fcende-Ik figura del do airingiu,entra tra la parte manca,&ladirittadelle ceruella, facendo la S figura g immeXzo tra. dVna falce 5 la punta della quäle e appreflo il11 proceflo dell’ottauo offo della tcfta, d dd Upmefimßr* ^ ^uide j feggi deirodorare,il fine appreflo il celabro, il taglioapprefloil corpo1 h,la nif(ie'N faUdeZa*’ callofo,lafchienaIca cantodelcraneo. Queftiproceflifonamenduedellamedefi- ma groflezza, che’l refto della dura madre, eccetto iui, doue1 ella cuopre il m cela- fi.ii. a A.fi*. ifeni di questo bro^nella qual parte e tre volte piu grofla, che in alcunaltra. Fannofi di piu in que- ee. «mmezzo. fta tunica trefcni (come piu lungamentenelfefto libro diremo5) vno, "chepiglia 1 vv dallacommeffuracoronaleinfinoaquelladella collottola,-&due, ° chenafcono iTfiJT'trale del findiquefta,& caminano,ogn’uno dal fuolato, tra le ceru ella, & il celabro. II due aa e primo di quefti feni fa piu groffo il proceflo fimilealla falce, alla quale e attaccato; ° figu.vii.p-p &anchorcheaprendo quefti feni, paia la dura madre in quefta parte doppia, fubi- c^-Lx parte di den to ß vecje efler femplice. P La parte di dentro di quefta tela e molto lifcia, & lucida, p figu.ii.HH fenzagraflo alcuno,& bagnata di vn humor acquofo; & eattaccata alla pia madre medianti certi ramufcelli di *1 vene,& arterie,che fi communicano da l’vna allaltra q la med. F F ilchefatantolentamente,chenonimpedifce,cheleceruellanonpoflänobattere, comefanno.Anzi,fi comela vefcica del cuorefu fatta alquanto larga,perche il cuo re poteflediftenderfi a fuo piacere, cofi fu fatta quefta dura madre alquanto piu lar ga,che le ceruella,perche fi poteflero diftendere,& raccogliere•, comefacilmente fi j buchi, &jro- ve^e m coloro,ne’quali per alcuna ferita il craneo fi rompe.Rcftarebbe hora a con-madrf* *** tare de’buchi,ocondotti,chefifanno in quefta dura madre; maperchefarebbevn raccontare quello,che habbiamdettonelrprimo libro, baftifapere che quefta tela ••• efce per ruttii buchi,di dondeefconoinerui, fafciandogli tutti; &e forata in tutte r m* le parti, oue entra alcuna vena, & arteria j & che fafcia la midolla fpinale, & tutti i itPia madre. nerui,che nafcono di quella.L’officio della dura madreericeuerle vene,& arterij che nutrifcono le ceruella.Di fotto a quefta dura madre fegue fubi to la Pia1 madre, c ■■ chee vna tela aflai piu fottile,&: morbida,chenon e ella; & vguale da ogni parte,öc SUM' continuata^ quale e attaccata alle ceruella, &le cuopre per di fuori, attaccandofi a Ioro;& entrando tra le pieghe, che quelle fanno, non lafeia parte alcuna, che non cuopra,eccetto il corpo caUofo,il quäle o non la cuopre,o tanto gli eattaccata, che ella non fi conofce.Quefta tela per la parte di fuori e molto lifcia,& coperta d’ vn hu mor acquofo-,per quella di dentro e alquanto afpra, per efla fi fpargono molti ra mufcelli di1 vene,<3c arterie,che vanno a nutrir le ceruella. ° t lamede. CCDD Delle faruella0 Celabro. Cap. x. Cerut**deU i jLJmiamocommunalmenteleceruella) vnaltrabdidietro,chechiamanoilce- b fig.vii.ooo labro.Et la parte dinanzi diuidono anche inc diritta,& d maca.Ma tutte queftepar- fig.yiii.RR. ti fon continuate per la parte di fotto,appreflo il fondamento del capo (fondameto c fig.i.BB chiamo il fondo del craneo, fopra il quäle fi pofano le ceruella 5) cioe, la parte fini- a me *A ftrafi continua alla deftra,medianfevnc corpo comecallo, che nafee del lato piu e ficru -baffodeir vna,Scs’attaccacol piu baflodeiraltraj&mediantevn’altro corpo,che di ö * remo efler fotto di quefto,che fa come vna volta; & mediante f il tramezzo, che fi f ß^UtV,xx: fa fopra il terzo ventricolo. Et vltimamente fi congiungono mediate la medefima fuftanzadelleceruella,principalmenteiui, doue nafeelanuca; nella qual parte an-jlß/», &figu. chelor ficongiügeil celabro in due parti. Tutteleceruella,infiemecolcelabroem ra, deüe Ceruei pjono tutto’l voto del craneo$al quäle rifpondono non meno in grandezza, che in delCtZClT* %lira;fe beilcelabro e dieci volte minore,che le ceruella, & occupa la parte didie- tro,&la piu bafla del capo,chechiamiamola collottola,empiendo quei due §fofli, . j. „ o feni,chehabbiädettofarfi nella parte piu bafla di qftooffo, & certi fofIi,chefifan s *'xn' noneirofladelletempiejappreflbiprocefli.come^mammelle^enzamontarpiu ^ ]ib it. in südi quanto montano i detti feni (che e alla meta dell’oflb della collottola) ne ßg.lk Za figura del paflar piu innanzi, chela parte dell’ofla delletempie, nella qual ftaTorecchio. Et Celabro. per cid il .celabro e piu largo, che lungo, o grofTo5 &c per la parte di fopra e alquanto necefs.al moui.&fenti. i r o quanto pianojper quella di fotto ton do,come vna larga palla,& nel mezzo, d’alto i C. fig. a bafio,ha vna picciola^mpreftionejche fa quella kcofticciuola, chehabbiam det-. f.tohauerel’oflb della collottola per la parte di dentro, alla qualla dura madres’at-1 fig!x. ki taccagagliardamente;&;PerlaPartedinanzi,eherifponde1 allaparte deliecer 0 uella,chediremoefterfimileallenatiche, e alquanto acu to. Tutto’1 reftodel voto della teftaoccupano ie ceruella,al quale rifpondono in figura, cofi di fotto,&; di fopra,come da5lati,& dinanzi^anchor che quel di dietro,che fi congiunge al celabro, piurifpondaalui in figura,chealcraneo.Et percio per la partedi fopra,&da’lati,&: lafigum delie dinanzi fon tonde5 per quella di fotto alquanto piane, Sc difuguali ,(čcondo che eil Ceruelu• m lib. i. ta. v. fondamento del craneo, per ragion de i feni, ehe fi fanno nelle due maggior m ali «g*1* H ddi’ofib cuneale,& quei,chefi fanno nellofto della fronte. In conclufione rappre- fenta fcolpita la figura dellofla del capo,per la parte piu ba(Ia,delleceruella. Quefte ceruella(come habbiamdetto) fidiuidonomediante vnatela, chefimettefrala parte manca,&: la deftra,cominciando dal procefio dell’ottauo oflo del capo, & ca minädo per mezzo del capo infino airoflb della collottola. Ma cofi 1’vna parte,come laltra,ha per la parte di fuori certe molto cupe impreffioni, le quali facendo al-n fig. iL cuni intorti giri,lono cagione, ehe le ceruella rapprefentino la figura n de gli intefti ni.Quefte impreflionicredochefuronfatteadeffetto, ehemeglio fipotefleronu- achefemint trire le ceruella j perqueftamedefima ragione penfoefler ftata fatta quella lunga rimpnjftom impreftione, ehe le diuide pel mezzo, fenza la quäle nö potrebbe vna fi gran mal- dellt Cemell*-fa efler nutrita. Et per ciö nel celabro, che e aftai minore, le imprefiioni lbn meno profonde,& fanno manco giri;anzi cofi la parte deftra, come la finiftra,hanno que lte impreffioni diritte fecondo il largo del celabro; lequali caminando all’ingiü fi-nifcono come in vn punto appreflo la nuca,quelle della parte deftra nel lato deftro, quelle della finiftra nel finiftro. La fuftanza delie ceruella, Sc celabro e morbida,& i* fujimXa tenera j il che in qual fi voglia animale fi puö cofi confiderare, eomeneH’huomo. ^lUCeruelU. Qupfta fuftanza, feben alcuni dicono efler la midolla dellofib del capo,nödimeno e differente dalla midolla dell’altre oflaj perchenon fi diftruggeal fuoco, ne fi con-fLima,anchorchefhuomopati/cagranfame, comefannoraltremidolle. Quefte lleolor^Ue ceruella non Ion tutte d’vn colore,perche la parte loro, che e appreflo rimpreilioni cerHcl *' dette,cofi la parte lor piu bafla,come!a piu alta, &aflai piu perlaparte di fuori,che e coperta (come diremo) dalla pia madre,fono alquanto piu ofeure, Sc quafi di color di cenere^in modo, che pare che qfto colore facci anche nelle ceruella certe (orti digir^fimiliaquei, cheHmpreffiom faceano.ll refto deileceruellaebiächiffimo Te venB delle ne fi vede paffar per loro vena alcuna manifefta, feben ordinariamente,non meno Ceriiel ne gli huomini fani, che ne gli farnetichi fi veggono alcune puntedi fangue 5 il che dfernon potrebbe,, fe per loro non fi diftribuifl'e vena alcuna. Del [orpo chiamato CaUofo, del T*ramelz^o de’njentricoh. (ap. 3. t fig.iii. LL IA habbiamo detto, come le Ceruella fi diuideano in parte deftra, & parte VJ finiftra,&: che fi congiungeano col mezzod’vn corpo duro, Sc bianco, come callo.a Quefto Corpo e fituato nel mezzo delle ceruella (fe benla parte fua vitima 11 fi*»del corp« e alquanto piu vicina alla parte didietro delle ceruella, che quella dinanzi a quella Callof°-dinanzi j) & e quel corpo bianco, & ftretto, che fi vede feparando vn poco colle manila parte deftra dalla finiftra; il quäle e vn poco piu rileuato nel mezzo, che didietroo dinanzi, quaficomefala coronellapiu, chela fronte, olacollottola. Quefto corpo non nafee della parte di fuori delle ceruella, nella qual fono l’i mpref-fioni dette, ma della parte di dentro, che e piu dura, & bianca 5 Sc percio e egli an- ^diofi. che duro,& bianco. Appreftbla parte di fopra di quefto corpo da i fuoilati (lecon- Due riuoli di b la me. MM do il lungo) (ono due b riuoli,che fi fanno nella fufianza delle ceruella; li quali (co- queßaparte. me anche fa il corpocallofo) fi veggono tanto piu chiaramente, quanto piu forte tiriamole ceruella in sü in obliquo verfoi lati. Etl’officio lorde guidarleflemme, c fig.r. rrr che cadono dal capo, per fopra il corpo callofo verfo il palato, & nafo. Lac faccia lafacäa di/a d 1» med. YY di fotto,o di dentro di quefto corpo e alquanto inarcata in sü*, & ha due canalerti, /«. come vn quarto di cerchio, li quali caminando fecondo il lungo di quefto corpo, fanno nel mezzo vna riga rileuata, larga di dietro, & che fl va a poco a poco riitri- gnendo gnendo innanzi, infino ehe le due quartepaiono, ehe fi vadano a congiungere in tl MMxx» de vn punto, Quefta tiga fcende aflottigliandofi a poco a poco, & di poi torna ad in-i dueventmo. groflarfi,& inlerirfi nel C'corpo,che diremo efler fimile ad vna volta,facedo vnftra- e %.v.S,t,v mezzo nel mezzo d’vna concauita, ehe diremo farfi fotto di quefto corpo callofo, f la med. XX & il corpo callofo, infieme con la volta fanno la figu ra d’vna Teftuggine. Quefto tramezzo,fe ben e della medefima fuftanza delle ceruella,nondimcno per la parte di mezzOjd alto a bafib,e tanto fottile,che aflai facilmete traluce, & pare vn’hoftia t'officio deleor bagnataX’offitio di quefto corpo (come habbiam detto) e congiungerela parte de foc»üofo,etdel ßra ^eile ceruella conia ftniftra 5 &i’officio del tramezzo e fpartir la concauita det-tmmeX&o. ^ *n jnfieme foftenere il corpo callofo, che non s’abbafli o cada fopra i ven« tricoli^il ehe non potrebbe intrauenire/enza vna repentina morte. (De’rventricoli della te Ha. Cap. 4. H numero de' O LTE &: aflai diuerfe opinioni fono flate tra i Theologi, &Philofophi venmeoli deda xVJl de’ven tricoli della tefta,& tutte tanto fuori di ragione , che in efle danno ben Telia. acj intendere, quanto piu habbiano volutoromperfi i capi in dilpute, & luegliarfl in imaginationi,che pigliar vn’hora o due di fatica in guardare le ceruella di qual fi vogliaanimal brutto almeno, fequelle d’huomonon poteuano, o non voleuano. Horpofti da banda tutti i fogni, ehe moltihanno detto di quefto, Dico ehenelle ceruella fono folo tre vetricoli,cioe vn deftro,vn’altro finiftro, ehe fi fanno di qucl-la concauita,ehe habbiam detto efler fotto il corpo callofo, diuifa median te vn tra ji prim &fe~ *nezzo;&vn’altro,cheftanelmezzodiqueftiduevnpocopiuingiu.Iiadeftro(a tendo. * * cui n fponde in figura,in fito, & in tuttoil refto ilb finiftro) e nella parte deftra dei- a le ceruella fecondo il lungo loro,feparato dalla fronte, & dalla collottola,tato qua- fig. vi. e to il lato di fuori di quefto ventricolo e leparato dalle tempie.Ma dal lato di dentro b la med. LL tralVn ventricolo, & l’aitro,pertutto lo Ipatio, ehe dura il corpo callofo, non fon piu feparati 1’vno dalfaltro, di quanto e lac groflezza dei tramezzo detto. E come c fig. iiii. III arriuano a quella parte delle ceruella,che fi diuide dei tutto (come quella,cfie fi ap poggia fopra il celabro,& quella,ehe cmpicfolTo della fronte) fi fepara d moltopiu d la mede.tn dal manco^perche oltre le tele delle ceruella, chele diuidono, gli lepara anche vna ia L.&U M buonaquantitadiceruella.Et per cio il ventricolo diritto efce piu verfo illato dirit-to al principio, & al fine, ehe nel mezzo; & nel medefimo modo il finiftro verlo il lato finiftro.Et confiderandogli amendue infieme, fon piu feparati da i capi, & nel mezzo piu cogiunti5& ognun di loro per la parte di dietro e tondo,& fcende per la fuftanza delle ceruella ritorcendofi alquanto innanzi 5 & facendofi piu ftretto fini-fceiui,douediremonafcerglieorganideirodorare,&ifneruidellavifta,cheefo- ~ ... LL pra quella5parte delfoflb cunealc,che habbiam detto efler fimile ad vna fedia,fot- f ]a ^ed-NO to la meta dei lungo di quefto ventricolo dalla fronte al celabro . Et in quefta g lametic. di parte diftendendofi per le ceruella (come vna punta di corno) & calando in giü, fotto della Ne'ventricßU finifce nella parte piu bafla delle ceruella in vna doppiezzaloro.h Amendue qucfti jX.. delle Ceruella ventricoli fon ltfci, &:coperti d’vn humoracquolbj anziordinariamente fiveg- Nu^ * ordimriameie gono pieni dacqua, principalmentein quelli, ehe fon morti di frefeo. Per la qual IdeW ac fi». cofo mi foglio io rider moltod’alcuni,che volendo veder la cagione di alcuna mor te fubitanea, aprono latefta, & vedendouidentro quefta aequa penfano chequel-la fia flata la cagione, non rifguardando quefta efler cofa naturale, come facilmen-te ce’l dimoftra la facilita, ehe habbiamo nel piagnere, infiemc con ia gran copia dacqua, che in vn momento veggiamo vfcir per li occhi• Perche penfareche s’ingeneri in quel punto, quando efce, ecofa da ridere. Siehe quefti ventricoli ordinariamente hanno molfacqua^dc la parte lor di fopra,fi come quella da i lati,e lifcia,& vguale da ogni partejanchor che,doue fi torcono in fuori,pare ehe habbia no alcunitubercolotti.La parte di fotto eafpra per cagion dei1 feno (ehe nafce del i fi.vi. RS lato di fuori,della parte di dietro di quefti ventricoli,& camina infino alia concauita commune a tutti due loro, cheeilterzo ventricolo) per lo qual piu facilmente fi purga la flemma. Aiutaanchea quefta afprezzail ritorcimentode’ventricoli da dietro innanzi, facendo amendue, ehe nella parte dinanzi, & in quella di dietro della piu bafla parte dei ventricolo fi vegga vna cofticciuola, ehe camina da man deftra (fcendendo) a man finiftra, verfo la concauita commune a li ventri- coli j neceli- al moui.&fenti. 111 coli; perchela parte piu baffa de’due primi ventricoli (ehe e continuata,quato dura il tramezzo) fa nel mezzo, done manca quefto tramezzo, vna concauita com-k fig.vi.fotto mu ne ad amendue i ventricoli. Quefta k concauita chiamamo il terzo ventricolo; Jji/er^> ventri. la H. & fot del quäle nafcono dueriuoli. L’vno dalla parte Tua piu baffa,doue e incauato, co- ™io. to Ja i figu me vna valle,fecondo tutto il lungo dei ventricolo, & fcende dirittamente verfo illnuoli dique-1 fi.xvi.xvni. fcSSio dellbflo cuneale, nel qual diremo effer vna glandola, ehe riceue la flcmma sJo Ventricoia-a * dei capo.m L’altro (che fa vna buona parte di qtiefio ven tricolo,) fcende per det-ro m figu.vii. k in tefticoli,&: le natichedelleceruclla, per foprail principio dellanuca, infinoal fig.vm.k,L ßnitein o vna molto picciolaconcauita (chediremo farfi trala midolla, & il cela-n ftvü. m N. ^ro)la a^cuni chiamanoil quarto ventricolo,& palfando piu innanzi per fo- fi.viii NO pralapartedidietrodelianuca , camina perlciinfinochevuolevfciredelcraneo, pQjfi x.ef facedo la figura d’vn canale,o dVna penna da feriuere. Percheil fine dei canale dei GH.. . terzo ventricolo,ehe etra le nati che, &parpropriameterocchiodelfondamento, ° fiVuT ^a ^ voro Pcnna>^ h fuo taglio,&: punte fi veggono neila piu baffa parte dei ca nale,chepaffandodallaconcauita, cheü faappreffola nuca, cominciaa paflärper lei, &i lati fon dei tutto fimili a li pizzi, o punte della penna, che fono dal taglio, con che fi feriue.Quefto condotto non edel tutto tondo,anzietriagolare, perche mantiene la medetima figura di valle nella parte di fotto, oue incomincio,& nclla p figu.vii. L. parte piu alta (ehe e appreflb laPgladola,oanimeHa,lbprala qual diremo diuiderfi fig.x.D levene,& arterie,che vanno a quefto terzo ventricolo) e vnaltrariga,che fi congiü q fig.vui.K ge a idue lati dei condottodcttojfacendoellacon loro altridue lati. ^Suoleanche delle volte nafcere vrialtro riuolo dei piu baflb canto di quefto condotto,lubito co me comincia a caminare intra i tefticoli,il qual penetrando perle fuftanze delle ccr r fi ix.i. fig.x. uella va a finire nel colatoio della flemma.Senzaqueftitrevetricoli vene eancher w»- lmno vn’altro,che equella picciola concauita, ehe fi fa tra la nuca, & il celabro (alia qual tncol° * habbiam detto rifpondereil terzo) chiamatada tuttiil quarto ventricolo, bcnche non fo,con quanta ragione, poi ehe non e abbracciata da ogni parte dalle ceruclla, come effer dourebbe,a effer ventricolo. Ma poco importa chiamarlo vcntricolo,o no,baili faperecheici e,&che niuna altracofäcontienein fe,cheaequa. Ma ilpri che co^, mo,&fecondo (oltrefhumoracquofb) hannoanchedentrovnaretefattadi mol ^venuicoh. te,&: fottiliffimearterie, chiamata percio intrecciamento, della qualea fuo luogo f lib. vi.ta.ni. faremo piu lunga mentione, & il terzo riceue quellas vena, di che fi fa fintreccia-figu fiiiH mento.1 Oltue di cio queftitre ventricoli fono di dentro coperti duna molto fottil 1 oo.fig.vi. mia (come molto be noto Galeno, anchor che ilVefalio dica il contrario) la qual M N pefo di certo effer parte della pia madre.il quarto ventricolo non ha tela,che lo cuo pra,& per cio non merita nome di ventricolo.L’officio di quefti ventricoli c (fccö- , „ . do,che’1 piude’Medici,&Philofophi hanodetto)ingenerareglifpiritidella vita,ia qual cofa credo ancheio.Main ehe modos’ingenerino, & in qual di loro facciano cemelU. piu vna Operation, elf vnaltra, parmi fciocchezza penfarc di poterio determinare. Del Corpo delle Ceruella ßmile ad vna Volta. Cap.* f. a fi.v.sxfig! C Otto il tramezzo de due primi ventricoli nel mezzo delle ceruella e pofto vn a uyti0 di yien* vi. b c i3 Corpo iottile,& incarnato,come volta, della medefima fuftanza, grandezza, corpo. b figu. iii.LL & officio del corpo b callofo.Quefto corpo nafee della parte di dietro de j due primi C coJnuaVö ventricoli,iui,douevoltanoinnanzi, 6clapartefua,chenafcedel vetricolodeftro, la t.& nel- fi va a congiuiigere con quella,che nafee del ventricolo manco,facendoft d’amen-la. vi. B a, due vnc corpo largo, che fubito, che e nato, fifepara dalla fuftanza de i ventricoli* con 1’ a c & cofi camina verfo innanzifacendofi femprepiu ftretto, Infinoal finire in vnad e fi vf appref punta,appreffo ^a Patfc dinanzi dele terzo ventricolo, nclla qual parte fi congiun-£ fola P ge con quefta punta alla fuftanza delle ceruella, facendo fuolo a i due ventricoli,Sc f fig. v. dalla tettoal terzo. La figura di quefto corpo ecomed’vntriangolo,icui lati non fono Lafigura. T> aila s ^ vguali,perche ilf primo,& minore, piglia dalla parte di dietro del vetricolo deftro, £ t alla v mfinoalla medefima parte del manco, il fecondo, &C terzo fanno i lati, funodel & dalla S, ventricolo deftro, faltrodel finiftro. Etappreffoloro diremopaffarequello11 in-alla v trecciamento d’arterie,chehabbiamo detto vederfinedue primi ventricoli. Tut-h la med. o,o t j j cant[ quefti tre lati fi congiungono alla fuftanza delle ceruella folo per la par-fitdMN di fotto (perche da’lati inniuna.guifa fi congiungono,) & per la parte di fopra b' ' ’ ficorn ficongiungealorofolo vn catoneacuto,cherifponde verfoinnäzi. Perlaparfedi fotto queftocorpo ha fola vna faccia rileuata in arco, che fta fopra il terzo ventri-colo,dalla quäle il corpo prefe nome di volta.Per la parte di fuori (che egobba) ha nel mezzo fecondo il lungo,vna riga rileuata, alla quäle habbiam detto appogiarfi i'efticio il tramezzojchediuide i due primi ventricoli. Quefto corpo ecoperto d’vna molto fottil tela,ne piu ne meno,che quello, che efimile al callo, & fu fatto per coprireü terzo ventricolo,& infieme fofknerle ceruella,che non cafchaffino fopra diluL ‘Deila Cjlandola delle Cerueliaßmüc allapma. Cap. 6. ir a- Ä Ppteflola parte di dietro di quefto n corpo (come volta) fta vnab Giandoia ö a %.v. stv: Giandoia.'*! * Animelia,molto fimile ad vna pina.chiamatada gli Antiqui Conanon. La , J:-VKAAA qual nafee della fuftanza della parte piu baffa delle ceruelia, iui, done fi vede ilc bu- “ co che va dal terzo ventricolo al quarto,& ha la punta rileuata in sii,& eappoggia-ta alla parte piu alta dinanzi de5 dteftieoli delle ceruelia, &molte voltenelcauarle c figu. vii. k L'ojfieio. ceruelia vi fuole reftar attaecata con vna vena, che per quefta parte diremo paflärc, j5g-x-13 alla quäle quefta giandoia ferne per foftegno, nel diuiderfi in varij rami. ßlux fg De,cTefficoli0 Natiche delle Ceruelia. Cap. y. ilß/odique. Q I vec^e anche nelle ceruelia (tra la parte dinanzi del3 celabro, & quella bdi die- „ vf- x x iio Corpo. tro delle ceruelia, & il principio della midolla fpinale , & la parte di fopra delle b Ja med. BC ceruelia,che fta fopra il celabro vn’altroc corpo, la cui parte piu baffa e fimile a due c h.-. vn. mn natiche congiunte infieme,& la piu alta ha due tefticoli, dal che fu chiamata quel- tra Ja H K la Glution,che vuol dir picciola natica,quefta Didymion, che vuol dir picciol tefli- x x La figura. colo. Quefto corpo per la parte dinanzi,&piu bafta, fi congiunge alle ceruelia,anzi mediante quello fi congiungela parte finiflra alla deftra, ma da’lati, di fopra di dietro non fi congiunge a parte alcuna, anzi e coperto dalla pia m ad re, come dirc-mo cfkr anche tutte le ceruelia,& per cio e della medefima fuftanza,S>c colorc,chc fono l’altre parte di fuori delle ceruella.Et fuo officio eguardare,che le ceruelia non cadano fopra il canale,che va dal terzo ventricolo,al qnarto,& Facciechino. De'Proceßi del Celabro firmle a i T arli. CaP- ilfito&figum TT A il Celabro nella parte dinanzi, Sc piu baffa, vn procefib, che camina verfo di quetn pro- XTl dietrö facendo certi giri, come tarlo o verme di legno, dal qualc efcono due cefi' punte, arvnariipondeallapartedinanzidelqiiartovcntricolo5raltrabaquclladi a fi.xi. cdh dietro, ritenendoamendue vn’ifteffa figura, pcrla qual cofa fürono chiamateda- b kme.CDi rofficio. Greci Scolicoides,che vuol dir di hgura di vermine. L’ofticio di quefte punte,fi co me per e incerto, cofi e certiflimo da fäpere, che niuna di loro ferne per turare ilc buco deld condotto,che va dal terzo ventricolo.Perche ne quelle hanno moui- c ßg.x-c mento voluntario da poterlofare, ne meno encceflario cheftiachiufoilcödotto, d ß~u. viii. K feper quello hanno da paffaregli fpiriti del fentire alla Nuca, come tutti credono. Dell Imbuto 0 Giandoia, per li qualifi purga la flemma del Capo. Gap. p. Gl A habbiamo detto, come nelle ceruelia erano due canali, per li quali a fi. vir', viii. i fi purgaua la flemma . II a primo di loro, che e quel, che piu commu- b lib.j. ca. v. nalmente fi vede ) comincia dal terzo ventricolo , & finifee fopra il b feggio m. dcUoffo cuneale . c L’altro fi vede affai di rado , & e afiai piu ftretto , & na- c fee del d condotto, che va dal terzo ventricolo alquarto, iui, douepafia fotto j ^vli^vifi-lc le natiche delle ceruelia,& va a poco a poco (cendendo verfo innanzi,infino ali’ar- Rx. B,c la, figura del riuare al fine del primo doue damendue fi fa vn buco. Da’lati di queftoe buco e fig-mD i imbuto. naIce della pia madre (checuopre la parte piu bäfla del celabro) vna1 punta, o pro- ^ ceflb, fimile in fuftanza alrefto dilei,eccetto ciiel^ vene,chefi tpargono per quefta, X\i.B iön fonpiu fottili,&fpefle.Il principio di quefto proceffofa la natural figura d\ma boe ca d’imbuto j perche di mano in mano fi vd riftrignendo,come fa 1’inibutcMrifino al finire in vn cannoneftretto, il qualpafiando per vn buco della dura madre, fini-fee foprala glädola,che ftä fopra il feggio dell’oflb cuneale, 6c per la parte di fötto e deli* tonda,perc|uelladifoprafanelmezo vnfoflb,nelqualriccuelaflemma, Per que- $l«ndo1*-g fi.xvj.xviij. fto imbuto (come per vncolatoio)fi cola tuttalaflemma del capo, EtlaSglando-A la,chela riceue (come habbiam detto) e di fotto tonda,&: di fopra incauata alquan to,da’lati tonda,&che tira al quadro. Etedimafuftanza alquantopiu diu«,che quella dell’altre glandole, & da ogni parte inuolta in vna fottil tela, che nalcc della tcla,di che habbiam detto farfi rimbuto,6 di quella, checuopre in quefta parte l’of fo, facendo che la d ura madre non tocchi il craneo, Sc infieme tienc legata quefta h fig.xvj,fvglandola. Allaquälefonoappoggiati(comediremojdueramidellanenahdelfon-i fig.xix, cd n0jj qualiniuna marauigliofa rete fanno, comealcuni Anatomiftihänopenlato, k U.j.v.v.6 di quefta glandola feendono da ogni Jato i due1 canali? vno verfo innanzi, l canali, che G chefinifce knelbuco,perlo qual diremovfcirei^fecödopaio de nerui della teftaj Pur&«nela l fig-xiiij.xv, l’altro feende piu in dietro, & paffa per lopra quellafpra, & difugual feflura, conv ma' G mune alibflo cuneale, 6c ä quel delle tempie,& a quel della collottola,che e apprei-fo ilterzo buco deU’oftb cuneale,per lo qual entra il piu grofloramo deH’arteria;dei fonno, Tutti quefti condotti aiutano a purgare la flemma della tefta, cioe i due ri-uoli,che habbiam detto farfi nella fuftanza delle ceruella fopra l’oflb cuneale, pur-ganofhumidita delli ventricoli,& la portano a l’imbuto. Et quefto imbuto e lar- vofficio di glie lifcie,Ö£ tranfparenti,& dure come corno, principal mente ne’ vccchi, ne’ quali y. n. xix.6a* viene ad elfer tanto dura,che non gli lafeia vedere,& e di meftieri raderfela. Quefta parte di quefta tela chiamarono gli Antiqui ceratoides, o cornea, per la fimighan-za,chehacolcorno. Etladiueriita delle parti di quefta tunica, coli in lüftanza,come nel nome ha fatto penfarad alcuni,che fuflepiu duna^ma la continuatione fua manifeftamente dimoftca non efferpiu d’una,la quäle pciia parte di dentro in Uno # airarriuare neceli al moui. 6c fent n j . - p la med. fig. alFarluare al iicgro deir0CChi0,abbraCCia la P vuca,lenZa tral'vna. qhmed. tt. & laltl'a*,anzi ftano attaccate col mezzo d i certi ramufcelli di vcne,& arteric,che fi.xv. pp fi communicano da quefta dura alfvuea, ne piu ne meno,che queidella durama-dre allapia,& principalmete intorno al negro deli’ occhio,doue fono fortifllma-mente attaccate; ma dal negro innanzi tutta quella parte (che fi chiamacornea) r la med. fi.i. erfeparatadalei;perche(comedicemmo) lavueain quefta parteescompreflain trala N. & dentro.Lofpatiotraquelleduetelečpienod’vn1 humorechiamatoHydratoides, i:hum6r . chevuoldiracquofo,pereflafimileairacqua;altriilchiamaronoAlbugineo,per oft. e eflerfimile alchiarodellVouo.il quale non e tanta quantita, quanta fi pensoilVe-^ t la med. fig. feliojpercheaprendorocchio(anchorchefia finito di morirrhuomo)nonefcono vii.y.fi.viii. piudifeiolettegoccioled’aequa.Queftohumoreeäflaipiuliquido,chel vitreo; b & fe tal volta fi fagroflo, (come tela di cipolla)conuertendofi in cataratta, non ci lafcia vederinfino,che mettendo vnfottiliflimo ago per la tela chiamata cornea, non abbaflano con eflfo la tela,o cataratta, ehe ftaua innanzi della pupilla. Accade anchedellevolte,cheorifoiuendofiqueftohumore,ofaltadofuoriperalcuna dif gratia,fi perde fubito la vifta fenza parer nellocchio alcun difetto. Come intra učne a mio padre,fendo di eta di quarata anni, ehe fi diede con vna punta di coltello nellocchio,&: ponendoui fu prefio la mano lo fpremettealquato,&: vfei fuori quefto humore,& fubito perde la vifta di quellocchio,fenza conofcerfi in lui alcun difetto, piu che nell’altro.Ma tornando a quefta tunica,per la parte di fuori (quanto dura la cornea)e lifcia;il fuo refto e afpro,ne piu ne meno, che fon l’altre tele, che a sattaccano ad alcnn altra.Sopra quefta tunica e la u quinta,che fi fa de i capi de’mu L* ejuinta tuni ch^odi fuo- fculi,che muouono l’occhio;& cuopre tutta la patte dinanzi dell’occhio infinoal c^fä0ccMcht^ ri. nero,aiutädo a tenere piu forte l’occhio nel craneo.Vltimamcn te vi e la x fefta chia Cerlnuf x fi.i.o fi. xix. mata ad hcrente,obiäca,laqual cuopre anchora per di fuori la parte dinazi dell’oc-Q^alterzo chio,infinoalneroj&etätoattaccatacolla quinta, che cögrandifficultafifepara, quefta tela e molto fottilc,&: e cötinuata con la tela di dentro dellepalpebre. Hora c^mPe^ie^ B CC E FF F CCC m n K L JLAJl BB CC DDD Tauola prima, Figura Prima, Ichiarationc delle letteredel le Figure del quinto JLibro, Sc prima4 della prima. La qual dimoftra la tefla, fega-to il craneo tutto intorno fopra le pu te dellorecehia &č de leciglia,feco dochefacea meftieri per veder tutte le ceruella, & tolto via, perchc fi po-tefle veder la dura madre, & le lue vene. la dura madrc, ehe fafcia il Uto deßro del le ceruella. Quella,cbe cuopre il manco. ll teryo feno della dura madre,ehe vafe-condo il lungo della tefla. Due condotti,come vene,ehe fi diflribuifco no per lo lato deßro della dura madre. Quefte letteremoHra.no alcuniramufcelli di vene, che paßano pel craneo alpeli-craneo; delle quali le piu principali fi veggono appreffo la F, ehe piu i coper-ta.___ Tarte delle venu%%e, ehe efcono fuori del craneo per la commejjura coronale, & vanno alpelicraneo. Tarte di quelle,ehe e j cono .per la fagitta-l(L*/' Tarte delle vern^ge, che efcono fuori per la commeßura lambdoide. V n tuhercolo di quei, ehe entrano nefofsi del craneo, appreffo doue la commeffu-ra coronale fi congiunge colla fagitta-le^j» Quella concauita,che fi vede neltoßo della fronte, la M nota il craneoja J^lapeÜe. E E FFF CGG HH Figura. II. IN quefta Figura la dura madre e ta gliata in croce,& pede a baflo,perchc li veggala pia madre. La partepiu alta della dura madre. Il ter%o ventricolo della dura madre aper to. le vene,&principij, ehe vanno dalter^o feno della dura madre alla pia . Etin quefta figura fi veggono le bocche de vafi,che vanno al lato manco della pia madre. /principij de vafi,che vanno alla pia madre. *A*Ah BBB CC EEE HHH 11 M M 00 TT La pia madre. llproceffo delle vene per la pia madre per lifuoi feni. tAlcuni rami di quelli, che vanno per la du ra madre. La dura madre. Figura 11T. I N quefta Figura fi moflrano le cer uella fcoperte dalla dura,&pia m a dre,&aperte verfo i lati,perche fi veg gala parte della dura madre fimile ad vnafalce, ehe diuideil lato deftro dal finiftro, & il eorpo ehiamato callofo. laparte defira delle ceruella. la finiftra. Ifeni,&circol i, delle ceruella. Iprincipij delle v ene,ehe nella figura pafi-fata hahbiam detto andare dalla dura madre alla pia, le quali in quefta figura fonrotte. Vn condotto, come vena, ehe v a alla p arte piubafja del corpo della dura madre,fimile alla falce; &nafce della p arte di-nan^i del quarto feno della dura ma-drcs. dilemi ramufcelli di queflo condotto,che montano, fpargendofiper lo corpo detto, sdlcuni ramufcelli,cbe nafcono dellaparte piu baffa del terT^o feno della dura ma-dre,& fcendonoper lo corpo fimile alla falce. >ll corpo callofo. *Alcunifeni,che fifanno dallvna parte,et dali' altr a del corpo callofo, i quali in quefta parte non fipuoteromoftrarpiu chiaro. laparte del corpo,come falce,ehe sattac caua alproceffo dell'ottauo offo del capo. V na parte della pia madre,diftaccata dal-le ceruella. Vna parte della dura madre. Figura mr. I N quefta Figura fon tagliate tutte le ceruella,a canto doue e fegato il craneo, &c a canto del corpo callofo, perche fi poflino vedere i due ven-tricoli, Et il pezzo delle ceruella, ehe tagliammo d al lato deftro, e quello, cheponemo apprefto quefta quarta figura notata col medefimo numero laparte TABVLA ’ I • L.IB RI V V 2 EF GH Ul KK LM KK oo TT K m STV XX rr jLjLjL Laparte defira delle ceruella,chefon refia tenelcapo. BBB La finiftra. CCC La parte dejira delle ceruella, ehe tagliam mo, volta in sit. DDD Quejle righemofirano le girauolteychefan no le ceruella, & injieme illor diuerfo colore; p er che dalle righe in fuoriial-quanto piu ofcuro,&di color di cenere: quel di dentro č piu bianco. Etperchc-j meglio ci intendiamo, la E & la F mo ftrano il Ceneritio,et la GetlaH il bia-co : nel quale fi veggono certe punte^> roffe, ehe fon delle vene chepaßanoper loro. Il corpo callofo, il quale i diflaccato per li lati dalle ceruella. Vna parte del corpo callofoyche refld attac c ata alla parte della dejira delle ceruella,ehe d volta al j in sit. il ventricolo deftro, & il manco. La parte piu alta del ventricolo diritto. Quellaretepiegata, che fi vedene'due^j ventricoli. jLlcune venefottili, <%me capelli, ehefo-no attaccate in quefta parte alla fujlan-%a de’ ventricoli,& nafcono della detta rete. jLlcune vene, ehe nafcono della medefima rete, & vanno per di Jotto la parte di-nan^idel corpo come callo, inf no alla pia madre, fen%a tenere in cio ordine aleuno. Figura. V. QVefta Figura c differente dalla padata iolamente in quefto,che in quefta il corpo callofo e diftaccato dinanzi, e ripiegato verlo dietro. Per la qual cola fu dibifogno tagliareil tramezzo de’due ventricoli, & coli il corpo callofo moftra la parte di fotto,& li vede il corpo fimile alla V olta. Dalla A alla Qftutte le lettere mofirano il medefimo,che nellapajfata. La parte di fotto del corpo callofo, ehe i ri uolta in dietro. La parte fuperiore del corpo fimile alla uol tayche v a dalla S alla T,& dalla T alla V,& dalla V alla S. La parte piu baßa del trame^o de' due ventricoli , ehe d attaccata alla volta^. La parte piu alta pure di quefio tramc^go, .A A A-B C DD EE F G H I K L M K 00 sl v la quale congiungendofi conlabajfa fa rd tutto il tramezpp intero colla imaginatione ypoi chenonpuotiil Tittore e-jprimerlo colpennello. Figura. V L QVefta Figura e differente dalla quinta folo in quefto, che’1 corpo fimile alla volta e diftaccato dalle ceruella dalla banda dinanzi; & riuol to verlo dietro, perchefi veggaan-che per di fotto, & li fcuopra la vena, ehe nafce del quarto feno della dura madre, & va per fotto la volta a fare vna gran parte della rete. La parte difotto della Volta. Vna parte della volta , ehe nafce del lato manco delle ceruella. Vnaltra, ehe nafce del diritto. il ventricolo manco. Il defiro. L'arteria, che paffaper la parte piu baffa, & di dietro del ventricolo manco;etna fce del ramo manco deli'arteria del fon no, ehepertugia la dura madre, &va al ventricolo matico. L’arteria,ehe va al ventricolo diritto. Vna vena, ehe nafce del quarto feno della dura madre, &vaal temp ventricolo delle ceruella,ehefia fotto la volta. La diuiftone di quejle vene in due. La parte di quefta diuiftone,che va al ven tricolo manco. Quella,ehe v a al diritto. La rete del ventricolo manco. La rete,ehe v a al ventricolo dir it o. Alcuni ramufcelli,che nafcono della detta rete, & fi attaccano alla fuflan^a delle ceruella. Alcuni ramufcelli, ehe nafcono defopraL^ detti,&vanno fuori de’ventricoli delle ceruella alla pia madre. V n condotto,ehe nafce del terrp ventricolo, & va verfo l’imbuto delle ceruella, o al riuolo ,perlo qual la f lemma della tejla fi purga. Certi riuoli, ehe fifanno ne'ventricoli, per li quali paff a Ihumidita del capo al det to condotto. Tauola 1/^1/4 cc Z>jD £E H £ 00 Tauola II. Figura VII. IN quefta Figura fon tolte via tuttc le Ceruella dalla meta in dietro. perche fi pofla ved ere il cerebro: & dal la parte dinanzi tagliammo, quanto entrauano i ventricoli. Et la Vena, ehe nalce del quarto feno della dura madre, &vaa i ventricoli delle ceruella,e qui tagliata,& ripiegata in die tro, perche fi vegga il terzo ven tricolo, &:li iiioicondotti. B B. La fuHanT^a delle ceruella , ehe fon reflate nel craneo. I circoli, ehe farno le ceruellaper laparte difotto. La parte delle ceruella ceneritia dalle ri-gheinfuori. Laparte bianc a. Vna parte deli'arteria delfonno,che entra nel ventricolo mane o. Vna parte dell'arterie delfonno,che entra nel ventricolo diritto. La partepiu bajfa del ter^o ventricolo;la quale i alquanto piu slargata,perche fi poßa vedere. Vn condotto, ehe nafce del ter%o ventricolo, &va infino alia glandola, nella quäl fi riduce la flemma. Vrialtro condotto, ehe nafce del ter^o ven tricolo,&vafra i tefticoli delle cerual la & le naticbe, alla concauitd,ovoto, commune alcerebro,& allaJ^uca. Vna Glandola, comepina,chefoftiene i va fi, ehe nafcono del quarto feno della dura madre. ! QueßiJono i tefticoli delle ceruella, & lc~> nat ich e ; ehe anche fono coperti con la pia madre. 0 O.La dura madre,ehe cuopre il cerebro, & lo fepara dalle ceruella :& le vene, che fi veggono in quella, parte nafcono delfecondo feno,p arte del quarto, llfecondo feno, o il fmiftro della dura madre. II primo. ' Doue queßi duejetiifi congiungono;laqual j parte chiamarono il T or colo. j ll principio del tersko feno della dura ma-I dre. Il quarto feno; & cofi quedo > comegli altr t,/dno apeni. La vena, ehe nafce det quarto feno della dura madre ,&va a ventricoli delita ceruella; la quäle in quefta figura iri-uolta verfo dietro. M 2^0 K ss TT V V XX ZZ XX ll cerebro fcoperto in quefta parte. T jilcuni ranmfcelli di vene,ehe nafcono del quarto feno della dura madre, <$• vanno alla pia, ehe fafeia il cerebro, & i tefticoli. Laparte della dura madre, ehe fi attacca alCofio de gli orecchi, i quali in quefta parte fono gia fc operti. Figura. VIII. IN quefta Figura fon tagliate le Cer uella piu in giii, &: il cerebro e fcoperto della dura madre . Etfpartim-mo i tefticoli, fecondo illungo, perche fi potefle vedere il condotto, ehe va dal terzo ventricolo al quarto. Et e da notare ehe dalla A alla H,tuttele lettere moftrano il medefimo, ehe nella fettima figura, nondi meno l’ar-terie, ehe fono notate con la E & con la G, ftanno tanto piu innanzi in que fta figura,ehe nella fettima,quanto le ceruella fon tagliate piu in giu in que fta ottaua. 11 condotto, che va all’ingiü,per lo qual va la flemma alio fciacquatore. ll condotto,per doue fi purga laflema, ehe nafce alle volte del canale, chevadal ter^o ventricolo al quarto fr a i tefticoli delle ceruella. llnero,che fi vede tra la K,& la L, dinota il condotto,ehe v a dalter^o ventricolo al quarto. La glandola,come pina, che habbiam det-to foftetar i rami, che nafcono dei quarto feno della dura madre. V Q^Quefte quattro lettere notano i tefti-fticoliiquali nella fettima figura erano congiunti,& in quefta fon diuifi.Et la__> J^&laO notano i tefticoli; laT &la iQJe natiche. ll cerebro coperto collapia madre. Le vene,che vanno per la pia madre. 1 rami delle vene, che vanno per la pia ma dre ; i quali montano per li lati della parte di dietro de’due primi ventricoli delle ceruella, infino a fare quel vilup-po,chefifainloro. Laparte della dura madre,che diuide il ce rebro dalle ceruella. Le vene, che nafcono de rami,che fi dißri-buifconoper laparte della dura madre, che cuopre il cerebro,& vanno alla pia i madre,che cuopre il cerebro. I Quefte lettere notano l'iftejfo offo delle o-recchie,che notauano nellafettima. V 3 Figura udla, & vltimamente quella impreil Figura. IX. (Ione della nuca,che infieme co quel- ladcl cerebro taii quarto ventricolo S~\ Vefta Figura fta quafi volta al-l ingiu,&ha tagliata la parte del delle ceruella. La parte delle ceruella, della qual nafce la la dura madre, ehe fepara il cerebro JLA dalle ceruella; & ha il cerebro releua- midolla ßfinale. to, &voitoverfo innanzi, perchefi B Vn canale, che va dal teryo ventricolo, al pofla vedere la parte fua piu baffa, & quarto,per di fottoi tefiicoli, & finifee il nafčimento della Nuca, o midolla nel quarto ventricolo, iui, doue fi vede Spinale, c laC. kAjL Vm parte delle ceruella, cbe anebefla nel D Laglandola fimile ad vnapina. ■ . fuo luogo. EF G H. Quefle lettere mofirano i teßicoli,& BCD Quefle tre lettere not mo la p arte piu baffa del cerebro coperta con lapia madre ,et attaccata alla rnca.Et particolarmente natiebe delle ceruella, i quali fi diuido-no mediate la riga, ehe fi fa tra la E,& laG,&laFi& laH. la B moflra la parte fua finiflra,cbe s'in JK In quelle due parti fi congiunge la nuca al caßanel fojfo deltoßo della collottola, cerebro. notato colla p; & la 0 nota la parte de- LM O.llfeno della nuca, chefa la parte dei ftra j che sine aßa nel feno, cbe notamo quarto ventricolo, fimile al taglio della colla la C. moflra la parte di me%p^o penna da fcriuere;perche laLpare quel del cerebro,ehe pare vn verme. di dentro dei taglio; LaM&lalS^ /c_> E La parte piu baffa detla meta del cerebro, punte da latiila 0 le punte vltime. la quäle feräanche la piu baßa de pro- T La nuca 4 tagliata vicino doue efce del čelji,come vermi. craneo. FGH La parte della l^uca, innandi,che efea del Figura. XI. er aneo Xa F.&laG mofirano il princi- pio fuo, cbe fi congiunge al cerebro ; la Vefta Figura rapprefenta il cere-bro fuori del craneo, Sčhbcro H la partefua, ehe efce del craneo. X Il feno della T^uca fimile allepunte della Tiuma,tlqualfa la meta del quarto ve-tricolo. dalla pia madre, Sč riuerfato in su, pcrcheiivegga, comefi congiunge alla nuca. KK dilemi ramufcelli di vene, ehe nafcono di • . . ■ ' quelle, che vanno al primo & fecodo fe J. La parte fini ftra delcerebro.B La deflra. no della dura madre; &,fi come quefli CC La parte di mevgo; &laC moftra il Uto rami fon molti, cofi non tengono fempre dinarji,la c queldidietro. vn ifieffo numero. Dd I fini di quefla parte di metgo, de'quali la L oiltri rami, ehe vanno alia pia madre,cbe fafeia il cerebro-,&nafcono di quei, ehe D moflra quella dinan^i, la d quella di dietro. in quefla parte fi diflribuifcono per du- E Il feno del cereho, cbe fa vna parte del ra madre. quarto ventricolo delle ceruella. M il quinto paio di nerui della tefla. GG In quefia parte ji congiunge \la nuca al K llfefto. cerebro . 0 llfettimo.Et qui ftpuo vedere,comeilfefto & fettimo paio no nafcono dei cerebro, mafol della TS^uca. HI Quefle due cofette, cbe flanno daperfe,di-notano, quella della H la parte dinanz^i della parte di mezgo del cerebro ; quel- Jfeni dell'ojfo della collottola,ne quali s‘in caßail cerebru. la della I quella di dietro ; & amendue fono difiaccate dal fuo luogo, perche sss il fmittrOiOfe condo feno della dura madre meglio fipofjino vedere. aperto. TTT Il deflro. Figura X. Figura. XII. T N quefta Figura fi moftra la Tefta ^ Vefta Figura moftra il principio della Midolla fpinale, & parte X perlato, toltone via il cerebro, 8c folo con quella parte di ceruella, ehe dei cerebro &: infieme i tefti<;oli,& na fi veggono nell ottaua, &nona Fi- tichej&: gladole,come pine delle cer- ' gura . Ma in quefta Figura non ri- tengono Tauola II.de! Lib.V. T A B VLA *11* LIBRI VIII XIIII XVII tengono ilfuo'fito naturale; anzi fta- GG La feßa vena^che entra nel capo. no alquanto riuolte indietro, perche H La quintae fi poffino veder grinftromentideH’- 1 V na vena^che v a alla pia madre, & nafce odorare ; de’quali il deftro fta riuolto verfodietro infieme colle ceruella.; il k delle vene della dura. ll principio della vena, ehe vaper la dura finiftro fta al fuo luogo, & coperto con la dura madre. Lapartefiniflra delle ceruella. LL M madre;la quale fi vede piu cbiaramen-te nella prima figura notata con la D. Gli organi deli’odorato,riuolti uerfo dietro infieme colle ceruella. Doue fi congiungono i nerui della vifia. BB La deßra; & amendue fon coperte coIIcl-j Tip I nerui della vifla,chiamati Optici, accom p agnati davna venetta, cheinqueßa parte nafce dallapia madre. C pia madre. L'inflrumento deltodorato dcl lato manco. D Quel del diritto. T V n ramo deli'arteria delfonno, che per tu- E il feno, alqual sappoggia 1’organo diritto gia la dur a madre, dal lato della g lan- F dell'odorato jnjieme coll'ottauo oßo del capo. La feßa vena, ehe va alla tefia,&manda SL dola, ehe riceue la flemrna della teflon. Vn ramufcello di queßo ramo,che v a al ve alcuni ramufee Ui alla dura madre. •tricolo manco delle ceruella. G ll trameygp,che diuide i feggi dell'odora- K Vnaltro ramufcello del medefimo, ehe ma H to. V naparte della dura madre, che diuide la s da alla pia madre alcuni ramufcelli. Vna parte del condotto,che riceue la f lem- 1 k L parte finiflra delle ceruelladella deßra. La parte di fotto delle ceruella,ehe rifpode in figura al craneo. La quinta yena , ehe entra nella tefia ,per lobucodel fecondo paio de nerui della ceruella. ilfeno deli’oßo della collottola, nel qual ma della tefia. Figura. XIIII. T Nquefta Figurae reftata folavna JI par te deJle Ceruella; perche fipof-fa vedere il nafeimento de’nerui. M sincaßa il cerebro dal fuo lato. La collina 3chefifa nel mezgo della parte d i dentro deli'oßo della collottola. Vna parte delle ceruella infieme col prin- K ll feno del medefimo oßo,nel qual sincaßa cipio della nuca. il cerebro dal fuo lato. BB Li nerui della vifla > il principio de*quali o ll feno finiflro della dura madre, o il fecon- infieme col luogo, doue fi congiungono T do. ll ter^o. čtolto via,perche fipofia vedere il con dotto. 1 £ ll primo. CC ll condotto, ehe riceue laflemma della te-1 Figura XIII. D fi(L->. Qui rifponde il riuolo, ehe viene del terTO j T Nquefta Figurafono le Ceruella X del tutto volte in dietro 3 perche fi E ventricelo delle ceruella {per lo qual fi J purga la flemma) ehe i notato con la 1 nella fettima,&ottaua figura, ll ramo finifiro deli'arteria del fonno, il vegghino gli organi dellodorato, &: doue fi congiungono i nerui della vi-fta, & imaggior ramidellarteriadel F qual rompe la dura madre al lato la glandola,che riceue laflemma. ll ramo diritto. fonno. G ll fecondo paio de nemi delle ceruel-IclJ. La radice piufottile del t er paio. %A-*A Le ceruella della parte mane a, coperte co H la pia madre. I Lapiugroßa. BB Quelle del lato diritto. K ll quarto paio di nerui, ehe flaappreffo' CC Iproceßidelle ceruella,fimilialle tette. alla piu groffa radice del ter^o pa-\ DD 1feggi deli'inflrumento deli3odorato. io. i E Il trame^o,che diuide quefli feggi. L La minor radice del quinto paio. FF lfegni,ne quali fipofanoiproceffi delle cer M Il principio del feflopaio. uella,fimili alle mammelle. K< Iprincipij del fettimopaio.il reflate di figura. figura fi conofce fewza lettere da per fe, * j & la B.La E nota vna glandola, ehe ri per quello, chenell’altre habbia detto. ceuela flemma. Figura. XV. Figura XVIII. Vefta Figura möftra il feggio V^delTofiö Cuneale da perle, & T N quefta Figura fi moftrano Tarte JL rie, ehe entrano nella tefta per li la coperto dalla dura madre, perche fo- ti della glandola,ehe riceue la flema: pra lei fl vegga Timbuto; & canale, fecondo,ehe fi veggono nclie pecore; per doue fi purga la flemma. perche fi conofca,che differenza etra jžB Tarte de'nerui della vifia. quefte,&: quelle deli’huomo. C L'arteria dei lato diritto,il qual forando in La Glandola detta. queflaparte ladura madre fi difiribui- B C L'arter ie. fce parte per lapia madre, parte per lo Figura XIX. primo ventricolo delle ceruella. T N quefta Figura fi vede TimbutOjO D L'arteria del lato manco. 1 condotto, ehe raccoglie la flem- E Qui fla Imbuto,et condotto,che raccoglie la flemma, r ac olto,& buttato in dietro. ma rileuato , &: quattro canali, ehe portanola flemma dalla glandola a i F ll buco di quefio imbuto, ehe rifponde alia glandola, ehe riceue la flemma. buchi (per doue fi purga) ehe rifpon-donoal palato, GG Tarte dei fecondopaio di nerui. A Laglandola. Figura. XVI. B L'ombuto~ T N quefta Figura fi dipingelaGlan JL dola ehe riceue la flemma,& 1’im- CD EF.I quattro canali'. buto,o condotto, & Tarterie dei fon- Tauola III. Figura I. no, le quali fon qui differenti, come ■pX Ichiaratione delle lettere delle U Figure de gliocchi,&c prima dei il piu delle volte fi trouano. ji Laglandola,che riceue la flemma. la prima. Nella quale fi moftra loc- B l!imbuto,o condotto, cbe ricoglie la flemma,cafcata in giü. chio infieme coi neruo della vifta di-uifi per mezzo (dal lagrim ale al can- CC Tarte delCarterie dei forno ,le quali fon torte ,fecondo cbe vanno perl’offo della te fla. to di fuori) come chi lendefle vna ci-polletta infieme coi torio,o tallo.Ete da notare,ehe nel piu di quefte figure D Vn ramo dell'arteria diritta, ehe fi difiri-buifceper la dura madre dalfuo lato. mieftatoforza di partirmi dal Ve-falio. E Vrialtro ramo della medefima, ehe va al JL llhumor crifiallino. roto delnafo. B Latela, ehe cuopre laparte dinanTi dcl- FF i Inquefla parte e differente Varteria dell'un lato,da quella dell' altro,perche Vvna fi dimde in due rami,l'altra no. l'humor crifiallino ,Jottil come tela di ragno o ragnatello,&per cid cbiamata jtranea. GG jilcuni ramufcelli di que fle arterie:che va C Ühumor vitreo. no alia dura madre,&fi difiribuifeono, V La fufian^a dei neruo della vifia. parte per li ventricoli delle ceruella, E La tela chiamataretina,che fifa dellafu- parte per la pia madre 3 ehe cuopreil fian^a dei neruo della vifia. fondo delle ceruella. F Vnaparte della pia madre, ehe fafeia il H V n ramo delt arteria, che efce per lo buco neruo della vifia. dei fecondo paio di nerui,& va coi ner- G La tela,cbe fi chiama la vuea,la qual fifa m della vifia ali'occhio. della pia madre. i Figura. XVII. H In quefla parte fi ripiega inuerfo dentro la ■ T N quefta Figura fi moftra quella vuea,&fa vn voto trafefieffa,& la^j JL rete,tanto marauigliofa,come di-ce Galeno, la quale,ne in huomo, ne cornea. 1 llbuco dell'vuea,ehe fa la pupilla dell'oc- inalcunaltro animale infinoad ho- chio. ra ho potuto vedere.La A & la B no- K La tela,ehe nafce dell'vuea,&i fimile al- tano Tarterie,ehe fubito, come entra ie ciglia,benche quefta-, & quella, cbe no nel craneo,fi conuertono ne la re- notammo con laB, credo ehe fia tutt'- te^la C & la D, i rami, ne’quali la det- vna. tarete fi raccoglie,ehe fono fimili a i L Vna parte della dura madre, cbe fafeia il i rami ddl’arterie,chedinotanola A, neruo della vifta. M n 00 TV R R V ! XY La tela dura}o bianca dell'occhio, ehe na-fce della dura madre, chefafciait ner-uo della vifla. Laparte dinangt della tela dura o bianca, ehe tranjpare, come corno, cinama per cid la cornea. L'humor ac quofo , & laOpiu baffa dinota il luogo, doue fi fanno le cataratte. I mufculi,che rnuouono iocchio. La tela biaca,che nafcedel fin demufculi. In que Ha p arte non i mu/culo aleuno (come dic e il V efalio)ma grajfo. IL refto delle figure, ehe fegnono, tutte moftrano le parti delVOc-chio.Leprime gli humori, 1’altre le te le, & tutte infieme fi referiicono alla prima, perche feguono il medefimo ordine, cominciando dalVhumor eri ftallino & feguitando in fuore. I I. La fecoda Figura moftra foloVhu-mor Criftallino,cöfiderato dalla ban da dinanzi. I I L Laterza mofira il medefimohu-more da lato; & la R mofira Valprez-za, doue fi attacca la tela fimile a i peli dell’occhio, la qual fi vedra nelV-vndecima,& duodecima figura. XIII. La quarta moftra Vhumor Vitreo per la parte dinanzi, toltone viaVhu-morcriftallino , ehe ftaua nelfoffo, ehe nota la S. V. La quinta figura moftra il medefimo, ehe la quarta, eccetto che 1’hu-mor criftallino fianel fuo luogo, notato colla T. VI. La fefta nota 1’humor Vitreo da vil lato, infieme con Vhumor criftallino, cheeincaflatoinlui,¬ato conlaV. V I L La fettimanota l’humor Acquofo, come fta nel Vocchio, & cuopre la par te dinanzi delVhumor criftallino,ehe e notato con la X j & la Y nota la parte di quefto humore, che fi contiene tra la vuea,&: la cornea. VIII. L ottaua figura moftra tutti tre gli humori infieme. La a nota il Vitreo: bc de gg ff h h m n o PP qq la b VAcquofoda c la diuifion di que-ftidue, mediantela tela aranea j Sc il campo ouato , che fi fa nel mezzö, nota il criftallino,che non fi vede per efier nelmezzo daniendue. I X. La nona figura nota la Tela, ehe cuopre la parte dinanzi delVhumor criftallino,la quale e moltochiara,& in quefta figura fi vede per lato. La decima figura moftra Vhumor criftallino per lato,coperto con la me defima tela, ehe moftro la nona figura,nella quale la d &la e notano la par te di dietro delVhumore, che non e coperta con quefta tela. X I. L’vndecinia figura moftra la Tela, che nafce delVvuea, ehe pare i peli de gli occhi, & ilnafcimeto fuo notano le dueg,& il fine,ehe fi congiunge co la tela, ehe cuopre Vhumor criftallino,notano le duef. XII. La duodecima figura moftra la me defima tela, cheVvndecima , eccetto che in quefta s’atracca aWhumor cri-ftaJiino,&ledue h notano la tela, Sc la i Vhumor criftallino. XIII. La decimaterza figura moftra la tela chiamata Retina da lato per la parte di fuori, infieme col nemo della vifta, del qual nafce j il qual dinota la k. XIIII. La decimaquarta figura moftra la tela Vuca per la parte di dentro *, perche e rouefciata,fecÖdo ehe fi fa qua-do fi moftra. Etlalnota la parte fua, ehe nafce della pia madre, la m quel-la,che fi riuolta in dentro. XV. La quintadecima figura nota quefta medefima tela per la parte di fuori,infieme col neruo della vifta, & la pia madre,che’1 cuopre. Et in quefta figura la n nota la fuftanza del neruo*, la o , la pia madre; le dueppnotano alcuni ramufcelli di vene, ehe nafco-no della tela dura delVocchio,& fi di-ftribuifcono per quefta j & ledueqq notano,doue la vuea comincia a dop piarfi in dentro j la, r il buco della pupilla. Lafi- Tauölalll. clelLib. V TABVIA III. L I B RI r ur*t uu X y bb cc XVL La figura decimafefta moftra la tc la dura per lato5&: darole vn taglio in trau er lo, perchc fi vcgghino le vene, che vanno da lei allavuea. Etinque-fta figura la s nora ii pnncipiodel ner uo deila vifta, infieme con le due tele, che’1 fafciano, & con le vene, & arte riejchelaccöpagnano, le due tt leve ne,& arterie, che vanno per la rela du ra,le due uula tela vuea, che fi vede perlotaglio, che demmo nell’vuea la x nota la parte della tela d ura, che e lifciacome corno; lay il buco della pupilla. XVII. La Figura decimafettima moftra latefta dura per lä parte difuori,infie me con vna gran parte del neruo del la vifta, il qual nota la tc, & la JB la pia madre, che la fafcia; la y la dura; la fl le vene, &c arterie, che accompagna-no il neruo della vifta^la x & la y nota no il medefimo,che nella pafifata. XVIII. La Figura decimaottaua moftra per vn lato l’occhio fenza palpebre, cauato del craneo, con li fuoi mu/cu-li.Nella quale la t notala fuftanza del neruo della vifta Je duc (£i ducmuf-culi, leAAA, ilgraffo,cheabbraccia tutto il neruo della vifta d’intorno; le due »«la tela bianca dell’occhioj la Q il negro dell’occhio, doue finifce la tela bianca,& s’attacca fortemente atta cornea5la itla pupilla. X I X. La Figura decima nona moftrala parte dinanzi deirocchio,toltone via le palpebre. Nella quale la A dinota la glandola del lagrimalc:le due » & la 0 notano il medefimo, che nella pafia-ta. Quelle fön tutte le parti dell’oc-chiocominciando di dentro; & s’al-cunovolefle cominciar difuori,co-minci a contare dalla decimanona, & vada infino alla prima. X X. In quefta ventefima Figura fi mo-ftranoi ferramenti neceflaria farla Anotomia,pofti fopra vna tauola,co me quelle, che vfano gli Anatomift i, quando vogliono aprir alcun’ani m al viuo; & la tauola e pofta fopra vna panca. La panca Latauola. Diuerß bucht,che fifanno nella tauola,ne' DD FF G H I K M n O T K quali fi pongono alcune corde,fecGndo f chefono dimefiteri perlegarlegambe, I C'? le braccia del I’animal,che yogliono anatomi^are. Queßi jLrpioni feruonoper le gar mani,<& piedi. jLqueSlo ^Arpiöne ft legala mafcellafu-periore, lafciandofciolta t inferiore^, per che non poßa dimenare il capo, & perchepojja rifiatare,abbaiare 3g rugni-re,o ftridere. Diuerfeforti di rafoi,fopra i quali e V7ui_j ßjugna, molto neccjjaria, pernettare il fangue. Coltellijcomeda feriuanie. Vn coltello ordinario. Vrialtro molto maggiore. Due coltelli di buffo, cheferucno afeparar l'vna tela dallaltra ; beuche aqueflo molto meglio ferne il dito. Jllcuni ra mp ini, p er tenere,quando taglia no alcuna cofa. alcune tente, infieme con vna *Argalia3o Siringa,per cauar Lorina. Alcuni aghi col fuo filo,ßorti,per cucirla pelle fopra la carne, dopo I' bauere ap~ parecchiato quel, che fi ha da moflrare agliftudenti. Mcun>altri aghipiccioliper cucirferite. Vna fega,perfegare il craneo. Vnpaiodiforbigi. ' Vnamazgaper aiutareatagliarealcuna cofa al coltellone. Certe cannuccie per gonfiave i polmoniper la canna loro. Filo di rame per legari' offa, quando fifa lo Scheletto. Vna lefina perforar l'ojffa per legarle. Diuerfi ferri di lefirie. Vnpaio di tanaglieper torcer ilfilo di ra~ me,con che fi legano l'offa. Vnaltro paio per tagliar il filo dapoi, che č torto. Figura XXI. TAlmoftra quefta figu ra vna Scro- fa, o porca pregna,legata fopra la tauola, föpra la quale fono i ferra- I menti, lecondo che ha da ftar legata per aprirla via Et nel medefimo modo fi puö fare in qualunque altro animale : vero e, che la ferofa e molto a propofito per li nerui della voce, perche grugne, o ftride forte. 11 fine del Quinto Libro. LIBRO S E S TO dell’Hiftoria della Compofitione del corpo humano. SCRITTA PER GIOVANNI VALVERDE MEDICO, NEL ^ V A L E S I T R A T T A Delle Vene, & Arterie. Che cofafiaVena. A ß BIA M O armata, & coperta quefta noftra Fabrica, Quel, che ß > & pofto in ki tre appartamenti, il ventre, il petto, & la tefta tr*tt*une (ehe fono le parti, in che ordinariamete (I diuide il corpo,) f*u ltbru & detto come in quelle tre ftanze habitano tre mebri principali , ne5 quali (come in vna fornace) le cofe necefiarie al nutrimeto,vita,& moto fi formano. Hora e da fapere,che di quefti tre principi j nafcono tre forti di canali, per li quali, come per acquedotti, communicano la fua virtu a tutte le parti del corpo.Dico nafcono,nö perche iopenfi che fi fac- -cianoprima il fegato,il cuore,& le ceruella,chele vene,& arterie, & nerui;fendo cofi, cheeuttclc membra /permatiche del noftro corpo fbnonella creatione loro vgual mente formate del feine, fen za effer di bifogno, che l’vno nafca dall’altro; ma perche fon fatti,comefena(ceffero di detti principij. Pure pocoimporta,o na fcano di loro,o s inferi fcano}baftici fapere,ehe da efli ne gia nati,come da fonte, prendono vigore,& loftegno, & mouimento medianti quefticanalitutte le me-bra,& ehe que\li,che nafcono daVle ceruella, chiamiamo ner ui •, quelli ehe nafcono dal cuore,arteriejquelli,che nafcono dal fegato,vene. Delie quali incomincie-xo primaa trattare,per nafcer dal primo, & piu imperfetto principio. Et infieme f rar tero deirArterie,perche s’accompagnano infieme ordinariamentecon le ve-a 1.1, ii.ff/. ne.Adunque fonlea Vene vna parte fpermatica dei noftro corpo, diffimile,& vo cheeofaß,* ta di dentro,per la quale (come per vn condotto) va il fangue a nutrir tuttei altre Ven*‘ parti,fatte d’vna particolar tunica,o tela, fimilein figura,groflezza, & colore,al-l’altre tele,che fono nel corpo,anchor ehe aflai differente nel refto.Perche la tuni- La tunica delte b t. ii.fi.iii. e ca delle vene e compofta dib tre forti di fili, gli vni diritti,che vanno fecödo il lun v™etn cheeo~ go della tunica, gli altri obliqui,che väno in obliquo intorno intorno della tuni- ^aWaUreule ca,gli altri circolari,o intrauerfati.Magli obliqui,& intrauerfati amedue camina-no intorno, 6c fi vengono ad incaualcare, facendo certi quadrelli nel mezzo,come facilm ente,chi fi voglia,potra vedere, (fe gli lerä graue di cercare d’vna vena) in qual fi voglia inteftino, o vefcica. Quefta differenza di fili fa, ehe le vene fono parte diiii mile. Perche l’altre tele communalmente hanno vna fola forte di fili, &per cio fon'chiamate corpi fimili. Quefti fili, ehe hanno le vene, feben fon JfiUdeSami * fimili in figura,colore, & fuftanza, a i fili de’ mufculi, nondimeno fon molto dif- ** ferenti nell’operare, perche quelli fono accompagnati da carne, feruono al differ emi da'fi mouimento, ehe depende dalla noftra volonta, quefti non hanno carne alcu- Ude' mufculi. na, & feruono a fare vn mouimento naturale , che in niun modo depende dalla noftra volonta, mediante il quale attraggono, ritengono, cacciano il fangue, o qual (i voglia altro humore, chefia in loro, leruendo ciafcuna forte di fili ad vn particolar mouimento, cioe idiritti adattrahereil nutrimento, gli obliqui a ritenerlo, & abbracciarloin tal forma,ehe nol lafcianöändarpiuinsu,nepm in(giLi, di quel) che pel nutrimento del corpo,e di bifogno, li intrauerfati lo Unat.Vai. X difcaceiaiio. dlfcactiano. Di quefte trcforti di fili fi fa vna tela biäca,& neruofa»che ela prima delle venera qual facilmcnte s’allarga, o ftrigne, fecondo che piu o meno e piena ■■vn’aitm tuni- di fangue.Oltre a quefta partieolar tunica, ne hanno anchcle vene vn’altra,com-cü deih Vene, mune a loro,& a molt’altre parti del noftro corpo, chelefafcia,quando non fono coperte con alcu n mufculo,o con alcun’altra parte dell’interiori (come non fono quelle,che communalmente veggiamo fra pelle, & carne 5) & prineipalmente fe quefte tali vene paflano appreffo ad alcun’offo, o membro durovo (e paflano fen-za attaccarfi a parte alcuna. Percbein tal cafo fubito nafce vna fottil tunica delle tele piu vicine,& rinuolgendo la vena, ferue a farla piu forte, Sdegarla alle parti, per doue pafla^come ce’l dimoftra,il vedere che, quando paflano permezzo d’al-cun corpo,che le guarda, non l’hanno j fi:perche eflendo ben guardate nö ne han di bifogno, come perche aflai piu difturberia, chelfangue non poteflecofi faciU evaiifim m^te vlcir di loro (ilchefa rifudandoquel.lo per quefte tuniche,) & perche le me mTläUe vene bra piu difticilmente potrebberoalterärlo dentrodelle vene, fendole teletanto alie Membra, groffe.Etp quefta ragioneniuna vena nella perlona ha piu fottili letele, che quelle,chefono dentrodelfegato; fi percheconuertonoil mangiareinfangue, come rofficio deüe perche il nettano quafi da tutte le fuperfluita. L’officio principal delle vene e (co-vene. mc habbiam detto) portare il nutrimento alle membra; anchor chealcuni rami (come Ton que’ della vena detta porta; che paflano per lo mefenterio, portino ii mangiare dallo ftomaco al fegato$ & alcun’altre portano (come fon quelle de’ ro gnoni) le fuperfluita alla vefcica. Che cofafia Arteria& che officio, & fuFtanz,a habbia. Cap. 2. Ä RTERIEchiamiamohoraaque’vafitondi,fattid’vncorpofottilcome a t.äii. Chyia r tela>bianco,& votodidentro, ne piu ne meno, che le vene; perle qualipaP chefieontiene &n gli fpiriti, che danno la vita a tutto’l corpo, ricreando, & rinfrefcädo il calor neWArterie. d’eflo,infieme col piu fottil fangue del corpo, chelor ferue per föggetto,& guida. Se bene nel tepo d’Hippocrate,di Platonej&d’Ariftotilejfölamenrechiamauano Arteria blacanna delpolmone, Sc quelle, che noi altri hora chiamianSo arterie, £> Ub.i.uvii. nole diftinguean dalle vene, eccettochein quefte/i fentia il pol/o,neii’ajtre no,& che different# qfte haueano piu caldo il fangue,che 1’aItre.Ma fenza quefted üferenze, chefacea etm le Vene, ceneeanchedeiraltre.Percherarteriehannodue particolaritele, otuniche, ^ Artene. c|ie cuoprono- delle quali, quella di fuori e ümile a quella delle vene,cofi in grof fezza,come in fortezza^quella di detro e quafi cinque volte piu groffa, Sc tato dura,che alcuni l’han chiamata Cartilaginofa,& gli Arabi la chiamarono neruo cö-La fuffsnza, puliö.Quefte tuniche (ne piu ne meno,che quelle delle vene) löncöpofted’alcuni & tuniche del- fiü; qlla di detro ha folamente gli intrauerfati; quella di fuori gli diritti,& alcuni, I'Arterie, ciie vanno alquanto in obliquo, nö dimeno nö ne ha de li intrauerfati. 11 che non fu fatto fenza gran miftero; perche hauendo Tartesie per officio di cotener li fpiri ti (come habbia detto) & rinfrefear il calor naturale mandädo li fpiriti del cuore a tutte l’altre parti del corpo,fu di bifogao hauere piu fili intrauerfati, medianti i quali mäda o fcaccia gli fpiriti,chenöobliqui,medianti i qualigli ritiene.c Quel- c t. iiii. fig.ii* la di dentro ha vna pelle,fimile a quella, che ha lo ftomaco 6c gl’inteftini p la par- A,b,b te di detro,o alla tela de’tagnijla qual ne’rami piu grofli fi vede tato manifeftame-te,che alcuni l’hanno pofta per terza tunica. Oltre a quefte tuniche ne hano vn’al-tra in alcune parti,come quelle,che habbiam detto hauer le vene.Sonole tele del-l’arterie piu gagliarde,che quelle delle vene, per rilpetto del continuo mouimen-to,per ilqualefacilmenteüpotrebberorompere non eflendogagliardej &piu mafliccie, perche li fpiriti non fi rifoluano coli facilmcnte. T)elnumero delle Vene& Arterie. C'ap. 3. SI come volercontaretutti li rami delle vene , che fono nel corpo, graa-di &: piccioli, e cofa non meno impoflibile , che fuperflua 5 cofi con-tare i principali, che hanno diuerfi principi) , & proceflb , e tanto fa-Dtuißon deüe eile , quanto neceflario . Hora fono le vene ne gli huomini tre . La a pri* a r.iii.fig.i. yene. m2L nafce del lato di efentro del fegato, & fi diftribuifee per la vefcica del fiele, per lo ftomaco,milza, reticella, mefenterio, & inteftini. Qucfta vena fi chiama la Porta, la Poita,perchc per lei,come per vna porta,entra il nutrimeto dello ftomaco 6c dc b gii primi inteftini,alfegato.Labfecödanafcedellapartedifuori delfegato,<5cfidi- itribuifce per tutte 1’altre parti del corpo (eccetto che per lo polmone) con infiniti rami;&: ramufcelli; &: chiamafi la V ena grande o caua, perche in lei, come in vna c ta. iii. füii. caua,fi conferuatuttoilfangue.Lacterza nafce del ventricolo del lato diritto del cuore,& fi fparge per tuttoil polmone j & fi chiamala Vena A rteriale,perche ha la d ta.iii.fi. v.t. tela dura,come farterie.Oltre a quelle vene ne e vn’daltra,che va dal bellico infino al fegato,& iui s inferifce nella vena porta j &ferue a nutrire la creatura nel corpo 1,m‘ ,n' della madrejlaquale io hora non cötero per vena da per fe,perchenon ferue a nien te negli huomini,& perche pare ramo della vena porta. JJ Arterie non fon piu. di e ta.iiii.ta.v. due.La cprimadellequalinafcedelfeno,cheenellato finiftrodel cuore,&fidi-ftribuifceper tutte le parti del corpo,eccetto,che per lo polmone,5c fi chiama 1’Ar f ta.iii. fliiii. teria Grande.La f feconda nafce del medefimo feno, & fi fparge per lo polmone, & fi chiama Arteria Venale,per ragion della tunica,cheha,fimile a quella delie ve ^iuifione del-g ta. v. fi vil. ne. S Ci fono anche altridue rami d’Arterie^ che vanno dalfombilico perii latilArUnt' y.i11- u.u-Jlb- della vefcica, s’inferifcono, ognuno dal fuolato, neltronco deirarteriagrande, iiL&iu kl appre(f0 rQffo grandqlequali non piu fi hanno da contare per arterie da per fe,che la vena che va dal bellico al fegato. Delle Glandole, che fino mi, done le Vene, o l Arterie ß Jpartono in rami. Cap. 4. HAnnole venc,&: arterie in ogni parte,oue fi diuidono in rami, certe Glädole a chefimono intornOjfimili a i nodi,che fi veggono ne gli alberi,lequali feruono parte a fa Wft* GUdole. ie,che in quelle parti le vcne,& arterie fian piu gagliarde, & no fi poflano fendere o aprire nell’entrar per loro gii fpiriti,& il fangue^parte a far lor fuolo, quando paf fano fopra alcuna parte dura. Ma e da notare, ehe non fono vgualmente in tutti i ** rami quefteglandolqanzi, come dicemo efferletelein quelle parti delle venede * °* atterie,doue fono fcoperte,o paflano fopra alcunofio-cofi anche quefteglandole ii vegono piu,&piu grolle,quando le vene of arterie fanno rami, chependono da alcune tele,o pafTano fopra qualche congiuntura,od ofib acutojcome fi vede nel-a lib.iii.fi.iii. Ia venachiamata a Porta, laqualtutta fi diftribuifce alio ftomaco, milza,& in e. fi.xj. h teftini, fenza attaccarfi ad altra parte, che ad alcune fottili tele. Et nel medefimo k ta nfiddal m°d° ^ vcSSono b nelle vene, che vanno per lec tele, che abbracciano il voto dei P p e ue pettOjSč per la tunica,che abbraccia le ceruella, principalmente per quella,che cuo cli.iiii.fi.iJI pre quella parte loro fimile a i tefticoli. Si veggono anche quefte glandolefottola piu alta parte dell’ofso del petto, fotto l’orecchieappreflb il gargarozzo, fotto le Di tella,nella fanguinella del braccio, nelle Anguinaie, nel chino del ginocchio, & in molt’altre parti,come particolarmete noteremo afuoi luoghi. Quefte Glädole deU fbn fatte d’vna carne fpugnofa,piu apparecchiata a riceuer fuperfluitä,& humori,le Glandel‘-che niuna altra patte del noftro corpo; beche nö lafeia d’efscrui alcuna difterenza tra loro,in fuftäza,colore,figura,nome, &c durezza. Perche alcune fon piu tenere, d li iii.fie.xi.l molto differeti dalla figura della Ghiadajcome e^quellajChe eal princi cJa med.fi.iii. pio de'piu fottili inteftini,poco piu in giü del fondo dello ftomaco; * fegato. buifce-Hora edafapere, chenafconocertemoltofottil vene di tuttointornodeia fegato,lequali vannoper la parte di dentro dei fegato,verfo il fuo mezzo,congiun gendofi di mano in mano,rvne alMtre & facedo piu grofli rami, infino ehe vitici»^ rami di mamente fi vengono a congiungere tutteordinariamente in bcinquerami,&al- b jame£jra quettaven». cune volte in meno.Ettutte mfieme fi conuertono nella medefima parte di detro 111ronc°ci?e uan fegato,alquanto piu in dentro. & verfo dietro, apprefto la fchiena,in vnc gran- c h med. B. \wdfieie.Han gtoiTotronco,ilqual(comehabbiam detto)fichiamala vena porta.Fatta ehe e quelta vena nella forma detta, fcende fubito alquatoin obliquo verfo ii lato ma-co,gettando alcuni piccioli rami, cioedi mezzo della parte fuadinanzi apprefto il fegato d due molto ibttili rami, i quali fi vanno ad infenre nel collo della vefcica d lamed.CC dei hele,abbracciandola intorno, <5c diuidedofi dipoi in molti piecioli rami (come quei,che veggiam nellae tela bianca deirocchio)chefi Ipargonoper tutta lafua te- e Iib.v. ta.iif. Queichevaal la,o tunica di fuori. Et della medefima parte dinanzi, alquanto piu in giu, verfo il fi-xviii.xix. fondo dello sto~ ]afo dintto,ne nalcei vn’altro,piugrofio,chei primi,ilqual va adinieririi nella boc f ta.iii. fi.i.D ca dei fondo dello ftomaco, mandandoalcuni ramufcelli alia parte iua di dietro, Muifionedella apprefto alia Icinena.Gettati quefti ramulcelli fcende alquanto piu in giu,& fi ipar XI1I1,e vena Porta in tein due tronchi,§ vno minore, ehe va allato manco, &č vnaltromaggiore, ehe S ta.iii. fi.i. ß due tronchi. vaaldiritto. II manco getta 1u bi to d u e ra m u Iceli 15i vno a man diritta,ilqual va al- ^ la parte diritta della tela di lotto della reticella, & alia parte dcWintcftinochiama- 1 ^u”o’dititto to C°^onJc^e pafta per quefto luogoj k vn’altro a man manca,che fi parte in alcuni ^ m "dello stomaco. ramufcelli,ehe vanno alia parte diritta dello ftomaco, ehe e verfo le (palle. Pallando vn poco piu innanzi getta dallato diritto1 alcuni ramulcelli,ehe li diitribuilco- 1 m no per le Glandole,che habbiam detto efier nella tela di dent ro della reticella- Do- m N po a quefto la m vn altro ramufcello,che e il maggiore di quanti ne vanno alio ftomaco, 6c fi diftribuiice ancheperla tela di fottodella reticella.Quefto ramo monta in obliquo verfo il lato manco,per di fotto la parte dello ftomaco, che rilponde alie lpalle,alla qual mäda n due piccioli rami,vno per banda,ehe fi diuidono in mol- n OO La uena,che ab tj altri ramulcelli. Et quindi monta per la medefima parte di dietro dello ftomaco braccio, la boc- al0 lato diritto della bocca fua,alquanto verfo innanzij& abbracciado tutta la par- o ta.iii. fUP. ca deiio stoma- te dinanzi della detta bocca ritorna di dietro circondandola tutta,come vnacoro vnaltro ramo na,<^ äettan<^° fempre alcuni ramufcelli,che fcendono per lo ftomacoj&: altri, ehe n a tro ramo. montano per |a parte della canna della gola,ehe fi congiunge alio ftomaco. Et tra li altri rami ne fa ? parricolarmente vno,ehe nalce dalla parte diritta della venas & P tAn^:1: fcende per lo lato di dietro della bocca dello ftomaco verfo innanzi infino al fuo ta,v' ,UI‘S fondo,abbracciando la bocca fua piu bafla con alcune venuzze,&gettandoalcuni Uuena,cheua P1CC^ taggi ad ogni pa rte in torno intorno. A quefta vena (che habbiä detto mon aüa tunica piu tare alio itomaco con tanti rami) ne ri fponde cl vnaltra,che nafce dalla parte di fot- ... . bajfa della Re- todel medefimotronco^s’inlenfce nella tela, otunica di lotto della reticclla; la- fiiii.'h* ttceiia. quale poco dapoi,cheenata,fifparte inr due ramijmolro/cpa^atirunodaUaltro, r lamed. ‘ i quali fubito ii diuidono in molti piecioli ramufcelli,ehe Icedono fpargendofi per quella parte dell’inteftino grolfo, ehe fi congiunge alia lchiena mediantela tela di Quell», che va lotto della reticella,come le fufle vna parte dei melenterio, anche per l’ifteftä te-aüa Mii^a. ]a della reticella. Dapoi,che quefto ramo ha gettatiquefti ramufcelli,tubitoii diui-^l^eUdißt ^Ue *rami’ ^ *n ^ue a^tl^ 7 & cofi di mano in mano, infino ehe con vn f ja mecj, T T *0 dellarencel- gran numero di ramufcelli fi fparge dirittamente per tutta la1 milza, aiutati fem« t aaaa U. Pre dalla tela di fotto della reticella. Nondimenodalramo, ehe va alia parte piu balla, ft e» u v bafla della milza,innanzi che fi diuida in täti ramufcelli, nafce u,vna‘V.ef3a fottile, laqual fi diftribuifee con due rami per la tela di fotto della reticella,principal mente quando il primo ramo della maggior vena, che appartiene a quefta fopra detta tela,e tanto picciolo,che non fi fparge per tutta la reticella. Et del ramo, che fta g^eßAi che VM x xx. y appreflb il piu alto ramo di quei,che vanno alla milza, nafce vna x vena, vn poco aÜo Stotnac». innanzi,che arriue alla milza,laqual monta pel lato manco dello ftomaco,infino appreflb alla bocca fua.Laqual cofa fi vidde chiaramente qui in Roma,nella fede vacante di Papa Paolo terzo,nelCardinale Cibd,il qual morfe dlvn vomito di fan güe,& fu aperto.Et per veder doue procedea, fpremeuamo lo ftomaco, &: fubito fi vedea manifeftamente gonfiare la milza; & al contrario premedo la milza fi ve dea manifeftamenteempier lo ftomaco di fangueper quefta vena, cheera nota-bilmete grofia, &c montaua quafi alla bocca dello ftomaco. Nell’iftefla forma na- Qu?Ua, che v ^ 2 fcey vn’altra vena del ramo,che va alla parte piu bafla della milza, alquato piu lat al fondo dtii» ga^laquale ftorce a ma diritta,nepiu ne meno,chela paßata, &: s’inferifce nel lato stomaco. manco del fondo dello ftomaco, rifpödendo alla vena, che habbiam detto calarc alla bocca medefima per lo lato deftro.Perche amendue le vene finifcono nel fuo mezzo,incerti piccioli rami,che fi cöfondonogli vnicö gli altrij & la finiftra get ta alcuni ramufcelli al lato finiftro del fondo dello ftomaco, cofi verfo la parte di M tano alcuni rami^lequali so tato maggiori o minori,quato e maggiore,o minore il ramo,che fanno. Quefta e tuttala diftributione della vena portari cui principal l'officio della officio eportar ilnutrimento dallo ftomaco al fegato.Serue oltre di cio a nutrir lo uena fort*. ftomaco, gl’inteftinija milza,& tuttelaltre mebra della digeftione,g lequali fi di-5 ta Aii. fi.i. c ftribuifce,& a purgare alcunefugfluita delsägue.Quelle^cheväno al fiele,feruono k la med. tt a nutrire la prima fua tunica,o camicia. Ne piu ne meno qlle,3k che vano alla milza,feruono a nutrir la milza,confequente a nettareil fegato dal sague grofso. Quella,che va dalla milza alio ftomaco,ferue,chep efsa fi purghe qll’humor grof fo3Qhc la milza lafciacome fuperfluo,o vada alla bocca dello ftomaco,o al fondo* X 3 Nella Nella qual cofa e vnagran difierenza traiMedici •, pcrche de Grecifolo Paolo E* ' ginetta(che io habbia veduto)dice,chc monta alia bocca.il vero e,ehe ordinaria-mente viene al mezzo dello ftomaco, & da indi in giü, ma in alcuni corpi va alia fua bocca^come gia ho detto dei CardinaleCiböj&in altri particolarmeteio 1’ho veduto.Gli altri rami della vena porta,che fi diftribuifcono alio ftomaco & inte- •> (Uni,alcuni vanno a nutrir quefte membra,alcunaltri pigliano il nutrimeto dallo ftomaco, &: da gl’inteftini,&lo mandabo al fegato per vn1 condottogroflo,fatto 1 di tutte quefte vene(conic per vna porta)dal ehe fu la vena chiamata Porta. II ra~ * l' mo di quefta vena (che habbiam detto paflar fotto l’inteftino retto, Sc per lo me-fenterio) getta alcuni rami, ehe vanno infinoalfondamento,&:fannoicapidi quelle vene, che ehiamiamo le Morene,o vero Moricej lequali saprono ogni vol-ta,ehe la milza non riceueil fangue groflo,che’l fegato le manda;o, quadoanche iliiceua, nonlomandaallo ftomaco :percheallhora fi gonfiano quelle vene, Sc A eh petne del fcoppiano per le dette morene. Etin quefta cola e da notare,ehe volendo trar fan-(orpo giouaptu gue adalcunoper rifpetto delfegato, della milza, dello ftomaco, inteftini,reticel-Temrene™ * & mefenterio, per niuna altra parte il potiamo fare, ehe per le morene* & per quefte da niuna parte del noftro corpo,eccetto apprelfo il fondamento. ‘Della Vena grande,0* primadone p congimge nel fegato coi rami della Vena Porta. Cap. 6. ehe vene nufco a Nchor ehe fia aflai gran ditliculta trai Medici,&Philofophi,fe la vena gra n no del Fegato. ^ piglia principio dal fegato,o dal cuore;pure(perche non edubbio,che le- condol ordine del noftro corpo,il magiar va dal la bocca allo ftomaco* Sc indi per alcuni rami della vena portaal fegato, douemanifeftamente fi conuerte nel langue, che dipoifidiftribuifee per tutto ilcorpo)io direi,che quefta vena nafce piu Tuiflmo fflle- to^° ^a* &gato>che da niuna altra parte.Hora e da fapere, ehe fi come dal conca- _ , neperlofegatö, uo del fegato di tutto intornohabbiam detto nafcer 3 di molte venepicciole, le- aA ^ quali caminando verfo il mezzo del fegato alquanto verfö in dictro, fi'cbngiun- jj!‘caf,inan. geanofuna alfaItra,conuertendoft di mano in mano in a Jrre grofic radici, infmo & appreflo alia parte piu alta del lato c!~ftro deiecuore fi fa cd vna gräboccanel latof fuo mäco, cherifpödeal verricolodiritto dei cuore, Etin Comeßcögim f t.ii. D queftoluogoTAla di ritta del cuore fi congiunge alia parte dinanzi di qfta vena, geUvenagrZ g t ii. e Et della par te fua d i dietro,ehe ficongiungeal cuore,nafce&vnanotabil vena,ehe dealc™n. camina verfo la parte di dietro del cuore, & verfo la finiftra,facedo come vna corona intornoalla parte fuapiu alta. Etdella parte piu bafladi qfta vena n a krono i* vena, eh h Ii. iiii.fi.vi. aleunih ramufcelli,ehe lledono per tutto ii cuoreinfino alla fua puntaj i quali tä- c™ to piu fon groili, quanto la parte della fopradetta vena , della qual nafcono, e piu n' gro(Ta;& per cio ordinariamente i rami del lato manco fon piu groffi,&; quei,che ti veggono n el tramezzo tra 1’vn vetricolo,& 1’altro. Quefta vena ha tal volta vna fua cöpagna (bencheminore) chenafce della partedinanzi della vena grande, &c fi fparge per la banda dinanzi del cuore. Paflato il cuore la vena grade fi fa alquan i t.v.fig-x.f to piu tottikj& röpendo letele del cuore pafla per fopra11’arteria grande,non a ca to della fchiena (come aleuni penfano,) perche tra la fchicna & lei ion’in prima la canna della gola>& dipoi ü ga rgarozzo,&dipoi 1’arteria grande. Hora non po- 11 nuftimenio, tendo qfta vena arnuare alla fchiena, fi per le parti dette,chefono in mezzo,fi an f' Prolrtff°*d ehe p li polmoni,& ladiaframa,fu di bilogno mandar vna vena, che nutrifte tut-k ta.ii.FFF. te le cofte. La qualK nafce dal lato luo diritto,fubito,come paffa le tele del cuore, t’V.fi.i. &; la parte,doue i polmoni del lato maco fi congiungono con*quei del diritto,me diante le vene,& artene de i polmoni (ehe e appreffo il terzo nodo delle fpalle^)6c fcede fubito g 1’iftefib lato diritto,a canto i corpi denodi di tutte le fpalle,infino al 1’arriuare ad aleuni nodi de’löbi. Quefta vena fi chiama la vena Sola,o fenza cöpä gna,pche non lerifponde dal lato mäco venaalcuna 5 anzi dalla parte di dietro di q!ia vena,che rifpöde a’nodi della fchiena, nafcono aleuni ramufcelli, che väno, tra ogni due cofte vno,a nutrir le noue cofte piu bafle. Quefte vene, o ramufcelli tra le cofte intere fi veggono infino alla cartilagine * tra le mendofepaffano mnä-*zi verfo il ventre,piu di qllo, doue aggiungono le cartilagini,inferendofi nei fuoi mufaili. Er,qn paftano tra le cofte,vänogettädo ramufcelli a’mufculi,chelor fon I h med. G G P1U vlCin*-Nafcono di piu di quefta vena fenza cöpagna altri1 ramufcelli piccioli, ehe nutrifcono i corpi denodi della fchiena,apprefTo la qual pafTano; & la midol-la fpinale,& i mufculi,che toccano qfteparti; & altri ramufcelli, ches’inferifcono nelle tele,che attrauerfano,o tramezzano il petto,iui,doue s attaccano alla fchie-1 na. E anche da notare,ehe qfta vena alle volte gettatofto,cheenata,vnramo pic-ciolo, ehe fi diuide in altri piu piccioli ramufcelli, i quai non vanno diritti, come quei,che nutrifcono le coite piu balTe. Anzi fenza tenere ordine aleuno fi fpargo-no p li tramezzi delle tre cofte prime,delle quali nafcono molti, &c affai fottili ramufcelli,ehe fi diftribuifcono p tuttala tela, cheabbraccia lecofte. Vedefi anche alle volte che,come qfta vena fenza cöpagna arriua al nono nodo delle fpalle,fi di uidcinduetröchi, ogn’uno de quali fcede appreflo le radici delle cofte dal fuo lato,madädoloro aleuni ramufcelli. Alcun’altre volte nafce del lato manco di qfta vena in qfto medefimo luogo detto vn ramo gräde, quäto il rnaggior di quei,cüe habbia detto nafccr della vena portal inferirfi nelia tela di forto della reticella; il quale,comeartrauerfadirittamenteilcorpo del nodo della fchiena, g doue pafla, fubito fi fparte in due rami,de qualil’uno möta,l’altro fcedeaeäto le tefte,o radici delle cofte,gettädo vn ramufcello tra ogni due cofte nel paffare j anchor che q~ fto aceada aftäi di rado,& infino ad hora nöl’hö veduto, ehe due volte. Quefta e tutta 1’hiftoria della vena Solana quäle e molto degna di cöfideratione, p riipetto del cauar fangue nelia pütura/Et veramcnte,fevogliamo mirareilnafcimento,& v*che Uto} proceftb fuo, piu pare,ehe ei inclini a douer cauar fangue dal lato deftro,ftia il do- cf!mr lore in qual fi vogiia latomo almeno dimoftra efterui mol to poca differeza5 perche * di qual fi vogiia braccio, che fi caui, fempre e neceiTario ehe il fangue efca prima della vena grande, Sc dipoi della fopradetta. Ma tornando alla mia hiftoria, la vena grande dopo a 1’hauer gettato quefta vena, montadiritta infino alla ftroz-za,aiutata dalle tele,ehe tramezzano il petto, &č da molte glandole, odanimelle, che in quefta parte (ono intorno a lei;le quali facendo tutte vn corpo feruono per u^iuirl0M fuoloa molti rami,che nalcono in qftapartedella vena grande.Perchein qfta par deuTvenngr* m t. ii. H te fi diuide in prima in due groflim rami, de quali nafcono tutte le vene, chenu- deneüayi«. trifcono trifeono le braceia,&: la tefta,& alcuni mufculi,che fono dal bellico insu. D’ognu di quefti due rami, tofto ehe fon diuifi, nafce tra li altri ramufcelli alie volte u vn n tf& t molto picciolo,che fcende appreflo alie radici delle cofte, infino alia terza,getta-do alcuni ramufcelli, quando a’voti delle due cofte, & quando a quegli delle tre. Quefto ramufcello alie volte non nafce di qfta vena, ma della grade, innanzi ehe fi diuida nelbpradetti due rami; bencheordinariamente mäca, pe'rchei votidel-t» venec, che je cofte fi nutrifcono de’rami della vena fola. Vnpoco piu in sü nafce della parte va fato lojfo cjjnanz j deiia vena grande (qn fi vuol diuidere) da ogni laro, ° vna vena,ehe carni ° *?• prejfo^i belli- lia verfo la parte piu alta dellofib dei petto5 & P fcende,ogn’una dal fuo lato,di lot Jj- ^ Lm co, to a qllo,a canto le cartilagini delle cofte, gettando molti & diuerfi ramufcelli,& p hb. iü. tra gli altri alcuni alle tele, che tramezzano ii petto, le quali fi nutriieonodi qfte B c vene*Sc d’altre,che nafcono della vena grande, & feendono per loro; altri a i voti, che fono tra le cartilagini delle fette prime cofte, & a’mulculi, checuopronoil petto,&in partealle mämelle. Et dipoi efcono, ^ ogn’una dal fuo lato,appreflo al- q li. ii.r.vi.aJ la forcellar dello ftomaco ; & diftendendofi per lis mufeuli diritti dei ventre infi- ^ J noalla metä4 loro, gettano fempre alcuni ramufcelli a luoghi vicini; dequali il J- ? * y. ^ principale efee infino alla pelle dei ventre,&fcende appreflo ai fini delle cartilagi-1 ni delle cofte diuidendofi in certe vene fottili come capelli, che quafi nö fi veggo-no. Queftedue venefeben ordinariametenafcono (comehabbiam detto) della parte dinanzi de i due rami grädi,iui, doue fi fpartono, nondimeno alle volte nafcono anched eile radici del tröcodella vena grade innanzi,che fi diuida. Et delle volte nafce 1 vna,principalmetela finiftra, del ramo, che va albraccio manco; Sc Faltradi mezzo della diuifione, che fa la vena grande. Alcun altre voke ne nalce vna fola della vena grade,iui,doue fi d iuide in due,& neirarriuare all’ofib del pet-llproeeffo dem to fi diuide in due rami; benche qfto mäco volte accade.u Ogn’uno de i duerami u t.ii.H. mi della vena gro^ della vena gräde, va verfo il braccio dal fuo lato, p fotto la clauicola a cäto filasirozzjt. della prima cofta,infino all afcella, nella qual partefi diuide in altri due rami (Sc nö innazijComeneliafua hiftoria difleil Vefalio,)chefi diftribuifconoper lo brac i ramufcelli, cio,come dapoi diremo.Nödimeno dalla partepiu alta dognano deli due primi che fanno que rami,innanzi cheefcano del petto, nafcexvna ragioneuol vena}che wöta inobli- x t.ii. NM siiramijnnan qU0 yerfodietro,infinoaproceflidelatide’nodiddcollo. Iireftodiqfta venaca-aUraecic>*UW0 m'na ver^° detro delcraneo; &accöpagnata da vna 7 arteria entrag vn fpiraglio, y tiiii. F che habbiä detto effereappreffola parte di dietro dellaztefticciuola dell’oflo delia z i t. collottola^& comeentra detro 1' offo della tefta, fifpargelargameteqftaperio a fe fi.vi. 1 cödo feno,eliee il finiftro della dura madre,& la fua cöpagnaper lo diritto. Oltre a ta. iii fig.ii. a qfta vena ne nafcebvn’altra del medefimo ramo detto,innazi che efea del petto, lib-v*^* dalla parte fua di dietro jla quäle fi diftribuifee p li mufeuli piu bafli del collo, 6c b per li piu alti del petto, che fono attaccati a’nodi delle Ipalle, & p quei della tefta. Dopo a qfto efee nella forma detta del voto del petto fra la prima cofta, & la claui cola,pertugiando ilc fecödo mufeulo di quei,che muouono la fchiena, & quindi c jjb. n ta< v; pafta innäzi verfo rafcella,caladö infino appreflo le glädole, che fono in qfta pat- vi. q. te,douegettai feguetirami-Inprimadue;d Vnodequalinafcedella partedinan- d t.ii.P zi, & fi diftribuifeeg li mufeuli, che pigliano dali’oflo del petto & le cofte,infino al braccio Sc le palette delle fpalle;& nelle döne alle mämelle, & alla pelle loro. Et raltroe nafce dalla parte di dietro, Sc fi coparte p li mufeuli, che occupanoil vo- e i2Itie({.o to della paletta della (palla,& p quei,che fono iui vietni, cö aflai molti ramufcelli. Ma il ramo,che va al petto,alcune volte getta vna mezzana vena,che icedein obli quo g lo lato del petto,& fi diftribuifeeg quei mufeulo,che abbaflail braccio verfo dietro. Et quädo qfto ramo nö getta qfta vena,nafce f dalla medefima vena del £ R fegato,vn poco pi u I giü appreflo l’afcella.Nafcono oltre di cio in qfta parte alcuni ramufcelli piccioli,chefi diftribuifconopleglandole,&: tele,che lono di fottola-fcella^& quindi poi fi van diftribuedo perla parte di dentro del braccio, come nel feguete capitolö diro-Hora fara ben tornare all’altre vene,che nafconodella parte L» venu Gtum P^u a^ta ^ 4^° ramo>tra la ftrozza,& Thomero. In prima ne nafce § vna appreflo a s. c.v. # Uri interiore, la diuifione detta,all’ufcir del voto del petto^la qual mötaattaccata ad vn lato del ’ la canna del polmone, gettando fempre alcuni riuoli,che fi diftribuifcono per lei, öeper alcune tele,che iui fono.Quefta vena chiamarono i Latini la vena Giugula re interiore^ la qual mQnta infieme coHartcria h del fonno infino alle ceruella, h iamed gettando gettado pel camino alcuni ramufcelli alia parte piu alta de mufculi, ehe occtipano la parte dinanzide’nodi del collo, & fottola canna dellagola; & alle tele,che Icga-L no ^ fettimopaio dinerui perlo collo. Ma,come arriua1 alla tefta, fubiro fi 1 Jib juLy ^Partein ^uerami* IIk maggior de quali camina verfo dietro a canto del craneo, * ’ firiall’entrardentronelvotodellateftajperk^bucojperdouediremovfcircilfe- fto paio di nerui delle ceruella,’ma non accompagnato da vn ramo deU’arteria del lonnojcome dice il Vefalio. Entrato che e quefto ramo dentro della tefta, fubito fi diftribuifce,comepiu lungamente dirö nel fuo particolar capitolo.Adefib bafti fern t. f guirl’hiftoria loto iindouecntranonel voto della tefta . Laltrom ramo minore La diflrilutio. della vena giugulare interiore,lafcia l’artcria del fonno, & caminainfino allentra- ne deUa Hen* n la med. R re nel voto della tefta per vn11 buco, che per lei fi fa appreflo al buco del0 terzo, Sc ^rf iUre esU o Jib.v.c. ii. quartopaio di ncrui.Ma innanzi,cheqfta vena fi diftribuifcap la dura madre, get- fi.xnn. IK ta p vn ranmfcello, ehe paflando per vn l'piraglio intrauerfato, che enell’ofla delle p t.111. fi.11. n tgpie,commune a qfta vena, & ad vn ramufcello del quinto paio di nerui delle cer uella,va albucodell’orecchio.Ma tornado vn’altra volta alla diuifioneche habbia detto farfi nella fontanella della gola, fubito dopoil 11a fei meto della venagiugula q t.ii. t reinteriore,caminado verfo rhomero,nafce ‘Waltra vena,la quäle appreflo il fuo r t.ii. b nafcimetogcttarvn ramo,che fi diftribuifcepla pelle, che eattaccata alla parte di dietro del collo,&ad alcuni mufculi, che in qftoluogo ftäno fottola pelle,diuide-dofi in molti ramufcelli. Gettato qfto ramo monta fra la pelle,& il mufeulo largo, 6c löttile,che muoue le guäce da’lati della gola infino alle fauci,facendo quella vena,che chiamiamo la vena giugulare efteriore. La quale^come fi vede manifefta-mentein moltevecchie,&:inchifi voglia, quädogrida forte,öritieneilfiato,!! di-ie ire figure, uide in vna di quattro forti differenti. La prima delle quali e,quädo möta fra pelle, chefonoinmctY carne vn ramodiritto, chegetta certepicciole venea mufculi, che li fon vicini, gmoflrano°Uire ^ anc^ic a^a Pe^e • La feconda lorte e, quando qfta vena fi diuide in due,alla meta uinmefini,nel del coilo;&lVna parte monta verfo la banda di dietro, & l’altra verfo quella dinan le qualißdiui- zi.La terza, (quella,chepiu dirado fi vede) e quella, quädo qfta vena giugulare efte de UuenaGiu riorcß diuide in due rami,che montano diritti, lunoal par dell’akro. Ne’quali al-f ^elch!Upri cunc vo^tc ^ maggior ramo di qfti duenöfi vede tra pelle Sc carne,perche fi nafcö-^jaTeUaficcn de fotto qucl mulculo,iI qual na/cendo dalla punta dell’oflo del petto, & della cla-da tauoU fine uicola,fi va ad inferire nel proccftb fimile alla mämella; la qual cofa ha fatto pefare de. ad alcuni,che qfto ramo fufle la vena giugulare interiore, ingänati dalla groflezza fua.La quarta iorte fi£a,quädo qfti due rami,che montano nella forma detta, s’at-taccano appreflo le fauci facedofi di due vno:& tofto poi ritornano a farfi due,che fi fpartono in due rami,come fubito dirö.Queftedifferenzedivcncfi veggono nel collo j ma diuidanfi in qual fi voglia modo, fempregettano alcuni ramufcelli nel paftare cofi alla pelle,comeamulculi,che hör fon vicini-Et comearriuano alle fau f ci fotto la mafcella,appreflo Forecchie, parte fdi loro va a li mufculi di dentro del- x v la bocca,& alla dura madre, ilrefto fi diftribuifeeperlac pelle, & mufculi della fac- ii y cia,&: letepie,& u dietro lorecchie, Sc per tutta la pelle della tefta.La parte,chen tra x lib.ii.t.vi.F dentro la bocca,fi diuide iui,doue x fono le Tonlille, mandando loro alcuni ranm ... .. • T icelli,& altri rami poi piugrandicelli algargarozzo,5calle7glädole,cheli fono ap y ü .n.t.vi. a’ixmfcuU dell’oftb hyoide,& alla lingua,& a tutte le parti della canna del 2 quefto fl ve po!mone,& dellefaucijde quali ilz maggiore va per fotto la lingua, fecondo il Iun-de fotto la gofuodiuidendofifenzaordinealcunoinmolti&diuerfi rami.Gettaoltrcdicio lingua ap- qfta parte,che entra nella bocca,a vna vena,la quäle entra detro la tefta per quclbbu preflo il fi- co j che eappreflo alla parte di dietro del proceflo delfoflb delle tempie fimile alla ?*fi ii e niamella^ alcuni rami,che fi diftribuifcono per la tela, che cuopre il palato, & ii b li!i!t.v!fi.i.g voto del nafo. De’quali nafcono poi certe venuzze, che fi mil mente entrano detro c lamed. la tefta,cio e,vna per clo buco,per doueentraildfecödo paio dinerui delle ceruella, d lib. v.%. che fi diftribuifee per la dura madrej vnaltra p loe maggior buco di quei,che fi fati xiü»- G no nell’ottauo oflo della tefta, la quäle anche fi diftribuifee per la dura madre. Et e h. uta?, fig. quefljrami (qUando entrano dentro la tefla) mandanoanchora alcuni ramufcelli f t! ii. Y a gli occhi,i quali fi diftedonoinfino alla pelle della fröte.ll^ refto di qfta vena(che u uenay cheß liabbiam detto diftribuirfi per la pelle, & mufculi della faccia, &c per tutta la teüa ) disiribuifee per fi diuide nella forma feguete.In prima come quefta vena arriua dietro allbrecchie, bfaa*. g lamed. iui>douelaniafcella inferiore ficögiungecollafuperiore, ritruoua certe Sgladole* CUQ che in qucl luogo fono deputate per la diftributione d i quefta vena 5 & nel mezzo lorofidiuidein duerami,h vnode’qualivaaileguance, &alla pelle,checuoprele h Iamed.2 cartilagini delnafo, &alla 1 fronte, fenzaofleruarcordine alcuno nel caminare, o 1 lamed- 9 diuiderfi:&raltrofidiuideinaltriduerami,k vno, che (I fparge per latem piadd k lamed.* fuo lato,1 vn’altro,che camina per dietrol’orecchiediftendendoli per la pelle della 1 la med.* collottola. Ma e da notare che i rami, che nafcono della vena giugularc efteriore, &fidiftribuifconoper lafaccia,&perlatefta,fi congiungono,quei dcll’unlaro, aquellidel’fält 1*0,facendofid’amenduevno,principalmäte nellafronte,doue111 la m kme&p vena,che fi vede, e fatta delli rami di quefte dne venegiugulari, che paflano perli lagrimaii,& fivengonoa congiungere nel mezzo di elfa. Eanche da läpere, che di quefti medefimi ramufcelli nafcono certevene fottili,come capclli, che paflano alle ceruella per alcuni11 buchi, che fi fanno nel craneo tanto piccioii, che quafi non n Hb. i. ta- v« appaiono. Etnepiunemenoefconoaltredidentrofuori della tefta alla iua peile, ßg-«-ff come al fuo luogo diremo. Della Dijlrtbuüone della vena del Fegato, G> dt quella de da r eßa per lo braccio. Cap' DIcemmo nel paflato capitolo, come appreflo l’afcella fi diuidea il ramo, che caminaua dalia Itrozza verfo il braccio, in due,che fi diftribuiuano plo brac-cio.a II piu alto di qfti rami chiamano communalmente la Vena della tefta,ingan a (j - -a nati,pefandoche nafca della vena giugulare efteriore,b l’altra chiamano quella del 5 la me. m,m Come fi dinri- Fegato.Quella della tefta, come arriua alla punta deU’homero,innanzi che fina fcö Ulfen U uena da nel mu fculo,che alza il braccio, manda alcuni ramufcelli, alla pelle, de’quali ic c la med. d„d della teffa per principali fi diftribuifcono per la pelle,che cuopreii mufeulo detto.Et inalcune dÖ lo braccio. ne ([ diftende infino alle mammelle,pafiandoper fopra ladauicola 5 & fanno par- tedi quelle veneliuide,chein alcunedilorofi veggono. Gettati quefti rami fi na-fcondeneld mufeulo, che alza il braccio, & camina trail lato didentrodiquefto a Ii. ii.t.iii. R mufeulo,3da cordafua,echeaccoftailbraccioalpetto,* appreftöi fini de’quali tor- e Jib.ii.c.iiii* na a vfcir fuori Et dipoi feede fempre tra pelle & carne, coperta d’una tela carno/a; Q. & camina verfo il lato di fuori del braccio (come in feftefio chi fi vogha, che non habbia le vene troppo fottili,o fia oltre modo graflo, pud vedere) paflando a cäto il lato di fuori del fprimo mufeulo, che piegail gomito, § gettando alcunibröchi f ^ ece alla pelle,8c al lato dinanzi del mufeulo detto; i quali feendono, quali diritti,quali s 1,1 * * intrauerfati,tanto,che delle volte pare, che fi vadano a congiungere nella parte di detro del braccio, co’ramih della vena del fegato. Ma,come queita vena della tefta ^ p arriua al gomito,1 fi diuideordinariamentein duerami, &alle volte in tre; & qfti ^ ]amed. f rami alcuni volte fono vguali,alcune volte fon piu grofii,l’uno che l’altro. IIk pri- k la med g mo,chemancafpeftiftimevolte,fcedeverfolapartedidentrodelbraccioincöiro 1 üb.ii.t. v.9 al gomito;#: fimfcecöpartendofi in alcuni ramufcelli, fotto i principi) de’mulculi, u v1, ~ * chepiegano i fecondi,& terziarticolidelle dita.il111 fecondo,& maggiore,comin- m t.i.ü.h cia dal luogo detto,& feede tra peile, & carne in obliquo in verfo dentro infino alla fanguinella del braccio,incontro alla cögiuntura del gomito; & caminando quin- di vn poco per mezzo defbraccio,fi congiungealquanto piu innanzi della congiü tura del gomito, convn’altro11 ramo, che diremo nafeer della vena del fegato j 5c n t. ü. r. La uena com. d’ameduefifa vnavena,°chiamataperciolaCömune.IlP terzo ramomonta per o lamed.« mme. fopraiHfecondo mufeulo,chemuoueilminorfufello; & feedendoapocoapoco P j,a5m^ ta. in obliquo, a canto il maggiorfufello infinoalla fuameta, dipoififtorceverfoil Atxii.® maggiorfufello^&neH’arriuarea qllogettaalcune vene rpicciolep fopra il mulco r t.ii. kk io detto,alla pelle,fotto laqualpaflaj tra le quali la5 maggiore quella, che gettaap- f]a piu ajta preflbil principio,doue habbiä detto diuidcrfi in tre rami. Mae da fapere,che leen k dendo qfto ramo in obliquo verfb la giöta del maggior fufcllo appreflo il braccia-lef fi mefcola cö u vn’altro ramo della vena del fegato 5 & d’amendue fi fa vno piu t ^ mea. L groflb,ilqualpafla per fopra il bracciale;&diuidedofi in alcuni rami (fenza tenere u ia med. x,x ordine alcuno) arriua fin preflb al dito picciolo, & ali’annularej doue fa qlia vena, chechiamiamo la Saluatella, o della milzada qual fogliono alcuni Medici far püge re nell’infermita della milza,pmcon autorita d’alcuni, che l’han detto,che perciie in cio fig ragione alcuna,come piu chiaramete fi vcdra,quädo diremo,di doue na- .fcela vena del fegato.Diqftirami alcuni fi diftribuifconoal ditopicciolo,&:all’an x r-ii.m nulare, &co(ifinifceqftavenadetta della tefta. Quella x del fegato (toftocheha z*ven*delFe pafiata l’afcella,& entra nel braccio) fi na^cöde tra5mufculi,che abbraccianol’of-y II. if. r. üi.t. i'o deirhomeroj&principalmete tra la parte dinanzidel Y primomufculo,chedi-Ja,Xm Tt i i ^enc^e ^ gömito,&: ^a Partc di dietro della corda zdi quello,che apprefla il braccio petto; & dipoi tra la parte didičtro de a mufculi,che piegano il gomito ,gettan-a la mede. do nel caminö alcuni rami. In prima ne manda b vno a 1 principij de5 c mufculi, . t.viii. r che diftedono ilgomitojil quäle e incötro a quelle d venuzze5che habbiam detto c lib^'ft xi nutrirleglädole.Dopoaqlti rami alquanto piu in giu nafce della parte didietro @£ll txi* diqftae vena vngrolforamo,delqualefconoalcune picciolevene, chefidiftri-d t. ii. fra’l P, buifconoperla pelle,che cuopre la parte di fuori del braccio.Elcedi piu dalla par-C’i R te di fuori di qfta vena vnaltro notabilf ramo, il qual fcende in obliquo g la parte e la med. o ^i dietro del braccio,tra l’ofib & & i mufculi, che diftedono il gomito,infino al tu g ilb^ii. tfix. bercolo di fuori deH’offodeirhomerojdoue anche entra fotto ä principij de hmu s, t * lculi,che nalcono di qfto tubercolo, o tefta,alli quai manda alcuni piccioli ramuli la me.Y,z, fcelli;& di poi fcede per la parte di fuori del maggior fufello, infieme coix' quarto . ,0b,A •• neruo di quei,che diremo venire al braccio. Queftifonoi rami,che fala vena del 1 iii. T 1 n fegato,innazi che filcuopra,chee infino al fine del kmufculo,checögiügeil brac-k lib.ii.t.i. a cio al petto; &iuifi diuide in1 due t ronchi quafi vguali. De’qualil’vno vafempre 1 t.ii.q,r coperro,&: accopagnato m dall’arteria, öc daln terzo neruo, che va alla mano,<5c mj}*?. t fcede tra gli due °mufculi,che piegano il gomito verfo la fanguinella del braccio, 0 mädando alcuni ramufcelli,cofi aqfti muiculi,comealle tele,checuoprono i ner tra’] 0. e*r> ui.Paffato il gomito fubito,come comincia a nafcöderfi tra5 mufculi,che fnuouo p c. v.f no le dita,(i diuide P in due rami, i quali fi difcoftano molto poco 1’vno dall’altro, Öcmadädo alcuni ramufcellia’mulculi,apprefib de’quali paffano, &quindi väno appoggiadofi,l’vno al maggior fufello, l’altro al minore, infino alla palma della mano,infiemecollecordediqfti mufculi, pafiando anche eftip fotto la legatura intrauerfatadelbracciale, öccomearriuanoalla palma, fi diuidonoinaltri rami, che väno fotto la teJa della palma della mano,cöpartendofi per la parte di dentro g la medg dellcdita nclla forma fcgnetc. 1 II ra m o, ch cfiap poggi a alminorfiifello,mädaal pollice due ramufcelli^allindicealtri due,& a quei di mezzo vno. Quei,che s’ap poggiaal maggiore,mädadueramufcellial picciolo, Scaltriduealf annulare,Sc vno a ql di mezzo. Et di qfto ramo nafce vna picciola vena, che va a nutrire i mufculi , che occupano il riuerfo della mano 5 dell’altro nafce vn ramufcello, che nu-r if.ii.t vi x tri^ce ir mufculi,che s’inferifcono nel primo oflb del pollice. Et cofi va tutto qfto y. t. vii. i,l, tröco della vena del fegato nafcofo,fenzadimoftrarfi in parte alcuna/L’altro trö z« vena , che 3.t.xi. f cp va tra pelle öc carne verfo ilc tubercolo di detro deiroftb dell’homero, doue fi v* al braccio. * f: "\r . r. vede vn poco innäzi della cogiütura del gomito, ne piu ne meno,che qlla della te- *rat>elle>&car 1 vi.'s C VI Ha.Maneirarriuareallapartcpiualtadelutubercolodidetrodeirofrodeirhome ne' u la mcd. 10 vn poco innäzi della iänguinella,fi diuide x in due rami. j de’quali quel dinanzi 7/ delu x ti.ii. t,u (che lcede,cofi eglijcometuttiiramijchenafconodilui^trapelle öc carne) va in- vena \ Fega y la mcd * iino al mezzo della fanguinella, doue Y fi cögiunge colz ramo della vena della tc- 10, che vn tm z ame . Vn poco piuinsü,quädo vn poco piu in giu, & d’amendui fafii qlla vena, p«Ue, &camt. , . chechiamiamolaCömuneoqlladimezzo.aTlramodidietro(chefifaiui,doue m ven*Com~ ■ a ame il tronco della vena del fegato fi diuide appreffo il tubercolo di detro dell’home- *»»»«. ro)getta molti ra mufcelli, che fcedono p la parte di fottQ del braccio tra pelle & b la med x,x carne,aggiügendo in parte ai lati di detro,&difuorijtra’qualib vnode’piugroffi fcede g la parte piu balla del maggior fufello alquäto in fuori fino al bracciale, 6c c la med. 1 gctta alcuni rami,che fic cögiügono cö quei della vena della tefta 5 & qh mäcano quei della tefta,qfta vena fupplilce al lor difetto.Oltredi cio,nafce anche di quefto d lamecty jamo di dietro d vn*altro,ilqualpafla per la parte didietro del gomito,& fcede al quäto dalla parte di fuori del maggior fufello parimente tra pelle & carne. Nafco e ta.i.ii; a! z no anche altrie rami di qfta vitima vena, fche fi fpargono £ la parte di dentro del piu braccio,mefcoladofi li vni con li altri fenza ordine alcuno, & mefcolädofi ancho f la meu. u ra cö a^clini rainufceiii della vena, che fi diftede per la parte piu baflä del maggior . * fufello. A qfti rami ficongiungeSvn’altra notabil vena, che nafce di mezzo del ra ^ i? pM 2 mo h vena del fegato,chefala commune dalla parte fua piu baffa.Quefta ve-h la med. c na Camina alle volte dirittamente infino al bracciale,&. alcun’altre con alcuni cir- coli coli,mefcolandofi conii altri rami di quefta medefima vena,! quali fon tanto fot-rili,che tacil mente fi fanno varici. Quefti rami non fi fer mano nel bracciale ; anzi parte diritti, parte intrauerfati,in obliquo,quando congiungendofi,quando (epa-randofi,fi diftribuifcono per la pelle della parte di dentro della mano,congiunge-dofi alie volte alia pelle, & alie volte caminando tra efifa, &la tela carnola. Et di quefti1 rami quei,che vanno alia radice dei pollice, fi congiungono con altri kra- j jamec{ ^ Oiufcclli, ehe nafcono della vena commune, & fi diftendono per la parte di fuori k la med. delpollice.Perche1 la vena commune tofto,che e fatta,fcendein obliquo verfo la J k med.* parte piu alta dei braccio, infinoche (pafiando m fopra il minor fufello,pocopiu m Ia med./«. innazi della meta fua, & gettando alcuni ramufcelli fenza tenere ordinealeuno; & altre volte congiungendofi a rami, che paffäno per fopra ia tauola dei braccio) va alia parte di fuori dei braccio,p doue camina fempre tra pelle & carne, fin prel-fo alia meta della giunta dei maggior fufello, doue fi n diuide in due rami,ehe fan n Ia med. y, no la figura della lettera y, o della a . ° II ramo piu alto di quefta P diuifione mada o * vn ramufcello alia parte di dentro dei bracciale, appreflo alia radice dei dito pol- medklice; il qual fi mefcola ^ co’ ramufcelli,che poco fa dicemmo arriuarea quefla par q lJ mc' -4»--te,& di poi camina per la parte difuori tra’1 pollice,& Tindice,diuidedofi in molti rami, che fi congiungono alie volte gli vni con gli altri,&: facedo quella vena,ehe molti Medici ( non so, con qual ragione) fanno pungere nelTinfermita del fega-to.r II ramo piu bafto di quefti due va al dito indice, 6c a quel di mezzo,&in par» z & W* • teal picciolo,compartendofi anche in molti ramufcelli. Quefta eia forma, nella te vme della quale le vene fi diftribuifcono per lo braccio. Nella quallcola fi deue notare,ehe ia moU diuifiotfe (ehe habbiam detto farfi nella mano) e tanto varia, ehe di mille huomi ni non fitrouerannodue,cherhabbianoin vnmedefimo modo.Peria qual cofa, & anche, perche fi veggono facilmete quefte vene in qual fi voglia huomo fano, non mi affatieherö piu in dimoftrarle.Solo vna cofa nö vogliolafciar di dire, per parermi molto neceflaria,che que’,ehe cauano fangue di quella vena, ehe fi vede tra il polIice,& 1’indice,per quella della tefta, errano grandemente 5 & non meno errano quelli,che fanno cauar /angue di quella,chee tra’1 ditopicciolo, & Ia imula re, o tra l’annulare,& quel di mezzo, volendo cauar fangue da quella dei fegato* attento cheanieducfono rami della commune. Etnoniolo fon o differenti le vene delle mani in diuerfi huomini, ma anche quelle della parte di dentro dei brac-ciojperche alie volte la commane fi fa piuabalfo, altre volte piu in su,&alcun’al-tre volte fi perde la vena della tefta, come arriua a congmngerfi colla vena dei fegato,& delle volte fola quefta fi vede^altre volte al contrario, facendo quefte,& al tre differenze,comein lefteflbpuoognuno fareelperienza. Della Difiributione della V'enagrande dalfegato ingiu. Cap.p* HA B BIA M O detto, in che modo la V ena grande fi comparte dal fegato in su; reftaci hora a dire dei modo,in ehe fi comparte dal tegato in giü. Hora e da fapere che fubito,ehe la vena grande, nafcendodella parte diadietrodclfe a nu.ü.Ä A, l* vena y che gatofi fepara da lui,fi hftorce verfo illatodiritto dellafchiena;&getta vn cranm hb. Hi. % alia tela di feello al lato manco, ehe fi diftribuifce principalrnente per vna tela grofla, ehe *v'h A A* fuori dei rogito nafcedelperitoneo, &cuopreil rognone 5 alia qual ne rifponde tal volta vn’al- 5 t ^ dair a ©«auX°che va tra dal ^ato diritto. Se ben ordinaria mente la d vena , ehe cuopre il rognone al 9 aTdesiro. diritto, non nafce dei tronco della vena grande, ma della e vena, ehe porta c Ii-iiL Torina a i rognoni; & alie volte accade al contrario, ehe ia vena, ehe fi com- ^ f ff ^ nlYf parte per la detta tela dei rognone manco, nafce della vena, ehe porta Torina al g ^ y”1’ medefimorognone^&quella, chefidiftnbuifce per Ia tela dei rognone diritto, e Iame'a.fig. Quelle, ehe vä nafce del lato diritto della vena grande. Giunta che e quefta vena.giußamente xxii.na n no a' rognoni. al mezzo della fchiena, apprelfoalprimonododelombi, fa due f molto grof- f t. ii.0. *.lib. fi rami, da ogni lato vno, chevanno dirittamentea’ rognoni,chiamativene iii.fig.xix.a, Emulgenti, che vuol dir Succiatrici ^ perche per loro fucciano i rognoni il fan- %•xxu gueacquofo. Et ficomc alle volte ftail rognone deftro piu alto, al le volte il fini- XXU*01 a fi:ro,eofi ne piu ne meno accade eifere il ramo deftro aile volte piu alto,& alle volte il finiftro *, & tal volta fta il rognone piu alto, & il ramo piu ballo 5111a non mai ü trouano Tvno incontro delTaicio, perche meglio pofiano 1 rognoni fucciarc . ~ Tacqnofifa ^ , l’acquo fitadel fangue, come äl fuo luogo piu chiaramente habbiamdetto. Hora g lib. iii. fig. aniuandoogn’unodiqueßiduerami airognone del fuo lato,fidiuidefubiroinS xix.xxi.xxü. due, che fi compartonoperlaluftanzadc’rognoniconmarauigliofo artificio,co- xx |ib me al fuo luogo habbiam detto. Ma dalla parte di fotto dei ramo mäco circa al fuo ilcondottofini iii fig.xix.e mezzo hnalceneghhuomini vna vena, che vaatraccataallapart-edelperitoneo,-^'0^6^-fig.xxi.x checuoprei mufculide’lombi,& mandandolealcuni ramufcelli, fcedein obliquo i Lb. iii. figu. verlo il iato finiftro per fopra1 il condotto dell’orina dal fuo lato, fin circa Fofio grä k fi iii fi i H de,&indimontaairoflb del pettignoneapprdToranguinaia,&circondando late-1 la mede. fig. ^ del peritoneo,& il primö, iecondo, & quarto mufculo del vetre k paffa per fopra . xxii.dala/, 1 oflo del petrignone per vn fegnale,che per quefto effettofi fa ineflo.Etdipoi fcen-al t •fi.xxiiu. de Jfacendoalcuni girijCome varici (perla quäl cofa fu chiamataCirfoidcs Parafta dal N. al O teS)Che vuol dir cofa ritorta,cheftia apprefibatefticoli,)infinoairinferirfinella piu m fi.xxiiii.D aita parre del tefticolo5douegetta alcuni picciolimrami, che fi fpargono per la tela di dentro,cherinfafcia,& altri molti, ehe fi fpargono per la medefima fuftanza del tefticolo. A quefta vena,che arriuaal tefticolo manco,ficongiunge alle voltc (ben-n fig.xxi.y che rade) vn’altra,chen nafee dal lato finiftro dalla vena grande, vn poco piu in giu della vena emulgente o fucciatrice, Sc d’amendue infieme fe ne fa vna, per la quäle ° fi ixi*'1 ^ *eme va a^te^^co^° manco. Nondimeno la 0 vena,che va al tefticolo diritto,non lUirim. p ' ' ** nafee dalla fucciatrice,fe non P dalla parte dinanzi del tronco della vena grande,vn poco piu in giu della emulgente alquanto verfo il lato di ritto, con vn principio al-• quanto rileuato,&tondo. Aquefta venadiceilVefalio hauer veduto lol vna volta come ficogiu» congiungerfiraltra, chenafcedalla vena fucciatricedel medefimo lato; io infino ge u vena del adelfo non V ho veduto. Quelle due vene,che difpögono la materia del ferne,accio feme au'arte-che piu facilmentei tefticolilafaccianobiancha,anchor chenel nafeer lian differe ym' ti,nel proceffo fannofifteflo camino,tenedo in tutti gli huomini vn medelimo or-q hb.iii. figu. dine. A quefte due vene,che vanno a’tefticoli,fi congiunge da ogni lato ‘lvn’arteria, x h*iii.fixix. che diremonafcerr dal troncodell’arteriagrandc alquanto piu in gib, che la vena, h.fi.xxi.xxii* &mefcolandofi conleifannoamedueccrriviluppi,entrando&vicendol’vnanel l’altraj/lnochc dqgli fpiriti dcll’artcria, Öc dclfongucdclla vena 11 fa vn corpo d’v-na medefima natura (qfta melcolanza chiamaronoi Greci Anaftomofis,che vuol dir apertura di venc,)& cofi arriuaalla parte piu alra del tefticolo. Appreffo alla par H condotto,che f la mede. fig. te di fuori del fine di quefto condotto ne1 nafee vnaltro,che fi continua con eflb,& xxii. h " e alquanto piu bianco, Sc dure ■ il quäle per la parte di fuori e alquanto tondo •, per ° * quella,che fi cögiungealla teladi dentro del tefticolo,e alquanto incauato nel mpz zo, comc canale. Et cofi feende attaccato alla fopuadetta tela, dalla parte di dietro del corpo fimilealle varizze infino alla parte di dietro del medefimo corpo, & te-nendofifemprealquantoindentro, camina appoggiato alla parte di dietro del te-« la mede. flg. fticolo fin allar parte fua piu bafia.Et di poiu monta vn’altra volta, appoggiato alla xxiiii. F. fig. medefima tela fenza attaccarfi a efta,& facendo certe ritorte, come bifeiao vermi-*?1"* a r nc>monta infino alla parte piu alta del tefticolo; nel qual luogo facendofi piu x fot-x lamede. b. tile>&tondo,monta diritta mente fenza fargirauolte appoggiato alla parte dinan-^fi-xxi.* zidely condotto, che habbiam detto portareil feme al tefticolo, infino ailapartč y la med. fig. piu alta delFoftb del petrignone,apprefio all’anguinaia. Et entrando per lo medefi-XXI-> . mo 2 buco,perdouevfciilprimo condotto, feende appoggiato alla parte di dietro * G H gU U deH’öflo del petrignone,& attaccädofi alla tela del peritoneo,va ad inferirfi paflan-a üb.iii. figu. do fopra ils condotto deli orina dal fuo lato,nella b parte di dietro delcollo della ve xxi.xxii. q fcica,in quella glandola,che per quefto effetto habbiä detto farfi.Quefto e cofi nel-b fi xxii r phuomo. Nella döna fin circa loftb grande fan qfti condotti il medefimo camino, ll condotto del c gu.xxnn. cfteneh’biQomo^ia vanno loftenutidaalcunegrolle ctele,&innanzi,chearnuino femeneiiadon. d fiLxxvi.n altefticolo,fidiuidono,ogn’uno in due parti.d Vnadellequalifidiftribuifceperaina-c figu. xxvi.o cune tele große, & per li cand della matrice alquäto verfo il fuo fondoc Ualtra cö-giungefi lubito all arteria del feme (come habbiam detto farfi nell’huomo,)& fen-J la med. r za vfcir fuori del ventre, s’inferifce nel ftefticolo del fuo lato,che fta fituato (come g ja med. f djCemo) dal lato del corpo della matrice, & ritornando verlo la parte piu § alta del a me e-u tcftjC0i05Camjna h f^nza montar piu in sü,facendo alcuni circolio ritorte, come bi feia,infino all’inlerirfi nel cantone del corpo della matrice dal fuo lato. Quefti con- Ladiferonza dotti,feben nell’huomo,& nella donna Ion differenti, quei, che vanno infino a’te- tra lpnmtv*fi ilicolj,da quei?che vanno da indi innanzi, cofi in fuftanza, comcanchora che cib Mat,Valu, Y che ehe fi cotiene nc’primi,č di color di fangue,& neTecondi ii ferne e gia fatto, & per-fettionatoj pare,perche ficötinuan dal principio al fine,gii chiamarorioi Latini a-mendue Vafa fpermatica,che vuol dire vafi del feme.Et e da notare,ehe neTecondi vafi ftaordinariamentetanta quanti ta di ferneconferuata,quanto baftertbbe (poco piuo meno)a poter ingenerare vnaodue volte,& per tal ragione fie veduto de’ buoi caftrati di poco,ingenerare. Et perche ho detto che 1 ferne vien di piu sü de’te-fticoli,e da fapere che’1 (eme non piglia nuouo effere ne’tefticoli,piu di quel,che dä-Ferebe gli Eu- no le mammclleal fangue,ehe e la bianchezza; &gli Eunuchi non lafeiano d’ingc-nuebi non pojfo nerare,perche lor manchi ferne, ma perche fon tagliati i condotti, per doue hauea no ingenerareL paftare.Ma lafciato quefto da parte, & tornando alia mia hiftoria, dico cheoltre Le ™lomilVa a 9ut^e ^uC venc>Per doue va ü icmc a’tefticoli, getta la vena grande per la parte di no» om i. dietro,chemiraicorpid enodi dclombi(a’quaiisatracca) möltipiCciolirramu- i fcelli,come ram polii, ch’entrano per li buch i di quefti nodi (per doue diremo vfei- fi-xxvi.£ re anerui) & vanno a nutrire la midolla fpinale, & infieme getta alcunirami, ehe vanno a nutrire i mufculi, chefono attaccati a quefti nodi, dequali nafcono altri, ehe fi diftendonoin areo infino a i fianchi,nurredo i mufculi del ventre,la douepaf (ano.Ma come la vena grande k arriua all’oflb1 grande,fi mette forto 1’arteria grade jc facendole come vn fuolo,perche 1’offo grande non 1’offenda, & fubito fi fparte poi in due rami vguali,ehe vanno,l’vno allagäba finiftra, & l’altro alia deftra. Dal lato XXI Xa11, di fuori d’ogn uno di qfti duetronchi,fubito dopoladiuifione detra, o nella mede-fima diuifione,& anche alie volte vn pocopiu innanzi,nafce mvna vena maggiore, m t ii. t.-r che niuna di quelle,che habbiä detto girea’nodi delom bi, o a i mufculi del ventre, o a quellijChe fono attaccati anodi delombi; la qual camina al trauerfo per fopra i lombi gettando aleuni rami cofi a loro,come a mufculi del ventre,& al peritoneo. n um deli« Gettata qfta vena, fcende ogni tronco in obliquo verfo la banda di fuori, facendo TiuifiZe deU* lvnocollaltro la figura della a greca,&mandando nel camino aleuni nfolchi a’ n * vena grande, buchi piu alti deH’oflb grande. Dopo a qfto caminando innanzifidiuide in due ra-apprefo ali' ojfo mi difugualijde’quali°quel di detro,& piu fottile,fi fparte fubito in altri due rami- o ? grande. de’quali Pquel di piu in fuori camina verfo la parte difuori,attrauerfando fra loflo p c del gaIlone,& il grande, infieme col piu groflo ^ neruo delJa gamba, gerrando pur q «-.5X-1- aflairamiallimufculi,chenafconodellapartedifuorideJlapuradeiJanca,&muo k™-1-“*71* uono la cofcia, & anche a i mufculi, ehe nafcono della pa rte piu bafta dcfoflb del gallone.Di modo,ehe la parte didietro della cögiütura deU’anca, 8da pelle delfan-guinaie fi nutrifce di molti rami di quefta vena. \\ ramo di dentro mandadalla bati da di dentror aleuni rami piccioli a’buchi delVoffo grande, & altri maggioris a’ mu r » •fculidelfondameto,&alla pelle, chegliftaintornointorno, de’quali fifannoalcu- f * ne delle morene.Pafiando vn poco piu innanzi1 nafee vn’altra vena di qfto ramo di t x dentrojla qual negli huomini va al lato della vefcica dalla fua banda,& diuidendo-fi in molti rami,fi diftende per Io collo della vefcica,& per lo membro-u nelle don- u lib.iii. Gg. ne camina coperta d vna grofla tela, & manda aleuni rami alla vefcica, & aflai piu xxvii- h* al lato del fbndo della matrice,aleuni de quali arriuano al fuo collo, facendofi piu r grofti,&per qfto ledonzelle,& donnepregnepurgano il fuo fiore. Ma non percio fe pregne ^er vogl^) dire,che nell’altredonnelafci di purgarfi il fangue per qfta parte,anchor che quai vene pur- fi purghiprincipalmente per dentro della matrice.Ilreftaiitedelxramofiniftro del x w(-f ganoil fuo fio- ia diuifione,che fi fece fopraToffo grande,va allofio del pettignone,& congiungen ve• dofiaiyramosche nel medefimo modo va per l’altro lato, fannoa medue vna zve- y ^f na^ce na,chefbra in prima il peritoneo, & di poi il decimo3 mufeulo, chemuouela co- 7 „ fcia,& palfando per lo^bucodell’ofib del pettignone per vna incauatura, che cofi a Jib.ii.ta.xv. per lei,come per i arteria,& il neruo,fi fa nella parte fua piu alta, & attrauerfandop fi.xvi. F,G, lac tela, che cuopreqftobuco,&plonono mulculo, chemuouela cofcia, finafcon- , S . ... de nella cofcia gettädo aleuni rami al principio del fecödo mufeulo, che muouela /ü. rU1U* gäba,& a qllo del quinto,& ottauo,che muouono la cofcia; de’quali nafcono altri c li. ii. r.xiiii. ramufcelli,checaminanoinfino alla pelle,appreflbranguinaie.Oltrea qfti rami ve b>b. ne d vn’altro particoIare,che va al foflo,che fi fa nel gallonc, entrando per vnfeno, ^ lf‘ uPre^° che per quelto efFetto particolarmente fi fa in quello . Quefto ramo fi diuide nella a * forma detta , Öc rade vol te pafla mezza la cofcia. Nonkhmeno la principal fua ve- e preß-0 aj na, che habbiam detto diftribuirfi perloquinto mufeulo, che muouela cofcia, ß f z mefcola con vn’altroe ramo della1 vena maeftra, che va per la gamba. 118 ramo g ? di di fuori del tronco della vena grande, fcende in obliquo verfo la gamba, & in nazi, t* vena, ehejf che fori il peritoneo, getta dalia parte piu alta vna mezzana vena,Ia qual montan- c™°June COf* do in sü per loperitoneo,verfo la parte dinanzi del ventre, & gettando aleuni rami fi Hb.ii.tvi e al peritoneo, paifa infino airarriuarealmufculodiritto del vetre dal fuolato;doueh JeiFem. Ji.iii.fig.i. i circondano il peritoneo,& il mufculo intrauerfato del ventre, s’inferifee nella parte di dentro del mufculo fuo diritto dal fuo lato, & montando dirittamente, getta alcunirami a trauerio a gli altri mufculi del ventre. Ma,come arriua vn poco piü in i skelel bellico, fidiuide in moltiram n fcelli,i che toccanolepütedelle vene,che hab g biam detto fcendere dalla ftrozza per fotto l’oflo del petto- Per ragion di quefte ve- Ia cgmtmican ne dicono molti efler communicanza tra la matrice, & le mammelle; attento che za, che e tra le quella, che fcende, nel paftareperlemammelleficongiunge alle vene di quelle, & *oppe, ö* l* quella,chemöta,nafceapprefibil ramo,che habbiam detto girealla matrice. Que- Matnce-fto quanto fia vero,non lo tratteroadeflo, perchefarebbeallargarmi piu di quello, che al principio promefli di fare, chee contar breuemente ( quanto e poflibile) l’hi ßoria.Bafti (apere che le punte della vena, che fcende, rarifii me volte fi congiungo 110 alle punte di quella,che monta. ‘Della Dißributione deüa Vena Grande per la Gamba. Cap. i o. OLT RE ai rami, che habbiam detto mädarla Vena Grandcalla parte di die- Quante ven$ tro deU’anca,che feendono alla cofcia,manda particolarmete due vene 5a vna pnndpaii van-minore, che patfa (come habbiam detto) per lo buco dellofib del pettignone, & no alla Cam~ camina infino al fuo mezzo , dando nutrimento amufeuli, apprefib de quai paf- a' b il tronro fa5 vn’altra maggiore,che e come tronco di tutte l’alrre vene,che väno alla gamba.b fra*l © & in Quche abbracciano la cofcia $ tra le quali laxmaggiore fi congiungeal fine di. quel- ns la venaj che habbiamo detto pafiare per lo buco delloffo del pettignone, & feen- u ]*-ii.ca.viii. dereinfino a mezza la cofcia,facendola quafi tanto lunga,che arriua al ginocchio. x ^ Dopo di qfto Ia vena grande feende ftorcendofi alloflb della cofcia, alquato verfo y Ä dietro,& gettando alcuni ramufcelli molto fottili, che fi vanno a diftribuire per le tele,checuopronoi principali nerui della gamba. Et dipoi getta vnaltra2 vena, la z 5. quale caminando verfo la parte fua di dietro, manda alcuni ramufcelli, che mon-tando in suficöpartono per la pelle. Aquefta vena ficögiungevnramufcello adi a a. quella,che habbiamo detto diftribuirfi g lo quinto mufcnlo, che muoue la cofcia, facendo d’amendue vna mezzana vena, che (come habbia detto) va alla pellejbe-chemolte volte accade bnafcerdue rami della vena grande, vno piu alto, che lal- b tro,i quali congiungendofi nel camino, fanno qfta vena,che vaalla pelle.La quäle dopolhauergettatr* alcuni rami verfo la parte piu alta di dietro della cofcia, feen- c dedirittamentepermezzo del chinod del ginocchio alla polpa della gäba, &ma- a 6. daperqlla moltic ramufcelli,fenza tenere ordinealcunojanzi alcuni vänodiritti, e 7. alcun’altri in obliquo,& alcun’altri in trauerfo, aleun altri fi cögiungono al fuo cö-perebeßfanno pagno facendo di due vno. Quefta moltitudine di vene e cagione,chein qfta parte fxciimete leva fi faccianole varici Gettati cheha qfta vena qfti ramufcelli, feede in alcuni infuio n'zze »eile gä- alf tallone,öciui finifeeun altri fimefcolacon alcuni ra m ufcclli,ehe vegono per la f 8. ie- parte dinäzi della gäba,& arriuano fin doue ella pafia 3 & diftededofi poi d’apprcf- lö al S tallone di fuori vaalla parte difopra del piede tra peileSccarne. Imperöla g lib.i.t.iiix vena grande feende nella forma detta a cato delloffo della cofcia3& in tal modo fi ftoreeaqllo,che quando arriua al ginocchio,hpaifa tra leiteftedi dietro della par- h te fua piu balfa^nellaqual parte fidiuide in due rami difuguali.kQueldi detro (che ll6ltb^‘ ta‘ e molto piu fottile) manda alcuni rami a i mufeuli della polpa dellagäba,5c princi- }c 'ta.iLio. palmetealla partedinanzi de^primojdc fecondo, che muouono ilpiede, Sc infie-1 lib.ii. t. xii. me mada alcuni mrami al corpo della parte di detro della gäba. Ma,come narriua * * qfto ramo alla giunta piu bafia del maggior fufello, & ha gettato alcuni rami alla m 1 r* pelle,fiftorceperfottoaltallone,5cvaplabädadidetrodelpiedeinfinoalditopol n ls° lice,dpue fi perde ordinariamete nella pelle56c alle vol^e va qfto ramo tra f offo del calcagno,6c il maggior fufello, infieme colle corde, che per qfta parte paffano alla piata ael piede,ad inferirfi nelle dita.°Il ramo di verfoLuori della diuifione,che fi fa o 15. nel chino del ginocchio, eaffai piu groffo, 5c fidiuide in due vene, delle quali laP P .. .. maggiore,5c di piu in detro,fi diftende tutta tra li hnufculi,cheoccupano la polpa della gäba, feedendo dirittametein prima tral principio del primo, & fecondo di quelli, che muouonoilpiedejSc tra’lquarto 5c quito,che muouono vn medefimo piöde3Öc di poi tra i mufculi,che piegano le dita,5c nafcono della gäba,toccado alle voltelarlegatura,checongiugelidueftinchi, fecondoillungo.Inqueftocamino r y n txvT fempreva gettädo rami a’mulculi,per doue pafla: ma niuno di qlli,o molto pochi, arriuano alla pelle.Quefta vena,come arriua circa la meta della gäbadal ginocchio ingiü,fubitofidiuideinaltriduesrami3 de quali qldidentro getta vn1 ramo alla p cogiuntura delloffo del tallone,5c del maggior ftinco,5c feende poi infieme conle t preflb als. corde de'mufculi,& fi ftorce dalla parte di dietro della gäbaverfo la piäta del piede, tra 1 calcagno 5c il maggior ftinco,per fotto ilu mufculo,che piegai feeödi articoli u li. ri.t.xiiii. delle dita55c mandando due ramulčelli al pollice,6c altri d ue a quel, che fta al paro 9 di lui, 5c vno a quel di mezzo, fi finifee. Benche molte volte ilx ramo di dentro fi x ta.ii. i$. comparteper tutteledita, fenzapaffarramo alcuno tral calcagno, 5c il maggior ftinco. ftinco .Mal’altro ramo, che equeldi fuoridiquefta vltimadiuifione,fidiftendea canto dei minor ftinco;&,come arriua vicino al fine della legatura, checongiunge y i3. li dueftinchi,getta vn y ramo,che buca la legatura, &vaal piede infieme con le cor de de’mufculi,che vanno a lui,per la parte dinanzi della gamba, mandando alcuni 2 li. ii.t. vi. n ramufcelli a’zmufculi,che ftorcono le dita del pie in fuori,& altri alla pelle,che cuo preil pettine del piede. II refto di quefto ramo va alla pianta del piede infieme con a la med.*. * COrde dela fettimo,& ottauo mufculo,che muouono il piede,diftribuendoll per lo dito picciolo,quandoil ramo di dentro,chepaflatra’lcalcagno,6cilmaggiorfu fello, non manda rami a tutte le dita, & cofi fi fihifee di diftribuirela vena grande per lo piede. ßen e vero che quefta diuifione di venenö meno e varia nel piede, che Le vene dei ^ b r.ili6. nellamanojperchemolte volte accade, che lab vena didentro (chediftinafcöderfi no ojftruano re- c t.v.> traimufculi della polpa dellagamba) getta vnc ramo alla tela, che congiunge li gola nel dißri- dueftinchijil quale feende a canto lei per la parte dinazi della gam ba, infino al pet- hmrfl * d t.ii.17. tIne del piede,& in quefto cafo d la vena, che habbiä detto fpartirfi in due rtella pol- pa,non fi fparte,anzi feendeintera per la pianta del piede, & getta rami a tutte le di c t.v.y ta.Aleunaltra volta fi nafconde vnae vena traimufculi, che occupanola parte di* f c.ii.j s. nanzi della gamba; la qual nafee del framodi fuori della diuifion principale, che habbiam detto farfi nel chino, & camina verfo la giunta di fopra del maggior ftin-co.Et fubito getta vn ramufcello tra’l fefto & fettimo mufeulo di quei, che muouo noilpie,del qual efcono molti tralci,che vannoanutrir li mufeuli, chefononel-la parte dinanzi della gamba.Et alle volte getta molti ramufcelli alla pelle della par g ij. te di fuori della gamba,§ ifprincipal dequali va ftorcendoü hora in dietro, hora in nanzi,infino che apprelfo il tallone di dentro fi ftorce verfo il pettine del piede,me fcolandofi con altre vene,che paffano per quefta parte tra pelle & carne.Di modo, In cfJttn0(i0ß che effendo tanto differente il compartimento di quefte vene, che vanno per lagä- hannt da confi ba & il piede,tra pelle & carne, &c effendo tanto facile il poterle vedere in qual fi vo le vent glia huomo viuo,legandole, come quando ne voglion trar /angue, nö accade che dellJie^ io m’afFatichiin voler metter ordine,oue non e.Principalmente veggedo,cheque h fra*J©& venenalconotuttedVnmedefimo11 tronco,chefcendeperlanguinaie,&:che ' r« apprefloilginocchionellapartedidentro,fi vede manifeftamete nel piudelleper- i tii. * föne,quel ramo1 di dentro del tronco della. vena gräde,del qual folo molti de’G re- ci commandauano che fi trahefte fongue. Et per cio non poflo fare di non maraui-gliarmi de Medici, che dicono effer nel pettine del pie quattro vene differenti per cauar fanguevvna appreffo il tallone di detro,che chiamano la Saffena,quella della matrice, o la virginale 5 vn’altra appreffo il tallone di fuori, la quäle chiamano la Ceaticajvn’altra,che vaalpollice,chiamatala Popletica^la quarta quella,che e ap-preflbil dito picciolo,che chiamano delle Reni. Et con quefto habbiam finito la di llributionedellavenagrande. Reftarebbe hora adire della vena Vmbilicale; ma, lavenaombi perche quefta vena non ferne a nulla nel corpo dell’huomo; & perche nel terzo li- i,caie. bro feci particolar mentione di quella,qui folamente dirö,che quando entra nel fe gato,nonfi fpartein molti rami, comeil Vefaliodice, anzi fenza fpartirfi in ramo alcunofi congiunge alla vena Porta. Della quarta venachiamata Arteriale dire-mo dopo Thauer pariato delfArteria grande 3 perche ha alcuna concordanza con dfö,come il nome dimoftra. DelD^dfcmento delTArteria Grande, & della frDiBributione fm dal Cuore in su,. Cap. //. TVT TI gü antiqui Philofophi & Medici conuengono, che’l Cuore e principio, &: origine deU’arterie; il che manifeftamente dimoftra l’efier la grande ar a li. iiii. fi. vi. teria in quefta partemaggiore,che in niun’al tra. Hora a nafee l’Arteria grande del- 11 § o. fig.v.H.ia parte piu alta del ventricolo manco del cuore , con vn principio tondo, & J^rerm* b libiiif fi x duro,quafi come cartilagine. Et tofto, che e nata, paflatc le b tre tele, che (come * an c, c»c X'ndquarto libro dicemmo) vietano, chenonritorninoglifpiriti& ilfanguedal-c ta-iiitB, ß l’arteria grandeal ventricolo manco del cuore,cgetta due molto piccioli rami^vno d’apprelfo le fpalle della tela del lato diritto, & l’altro dalla parte di dietro del buco che chiudono le dette telejperche della finiftra nö ne nafee niuno. Quefti rami cin-gono intorno intorno (come vna corona) la piu alta parte del cuore, infieme con la vena Chiamata Coronale, & di loxo üafcono certi piccioli ramufeelii, che feen- Y 3 dono dono per Io cuore: de’quali il piu grofib fi vede nella parte, chee il piu groflb & il' piu largo dei cuore,ehe e doue nafce il tra mezzo tra i due fuoi ventricoli.Di quefti duerami (anchor che liano quafi vguali) quel,chenalce dellato diritto dalla boc-toiuifionedella ca dcllagrande arteria,e ordinariamentepiu groflo,& piu lungo. Gcttariq(ti due Arteria grande ramulcelli monta Tarteria grande dal mczzodella par re piu alta dcl cuore per fot-indueparu. to[[ <*tröcodella venaarteriale,& forandoleetelcdclcuore,fubito fi lparteind.ue d partijdelle quali fquella,ehee piü grofia,feende all’ingiü, Tal tra va alTinsu, montä- fottoff1 * do trala Scana dei polmone,& la h vena gräde, & tra le tele, che fendono pel mez- e Ja med.fig. HiftoriadelVar zo [\ pCtto.Et fubito getta vu ramo1 al lato mäco,che möta in obliquo verfo la pri- ini. ia H p *iZtdal CUOre maco^a ^ ^edefiuio lato;il quale täro,quätoeappoggiato al polmone, & icga% ^ A ., ^ to alia tela da ma mäca,che fende il petto per mezzo, non mai getra ramo alcuno, maneirarriuareallapriniacoftajnaiconodiluiduerami^Vnodallaparrepiubar- g y fa,ilqual paflando perle radici delle cofte,getta vn rametto,ad ognit a mezzo del- h Ia med. N. le quattro prime,dognuno de quali ne naicono altri due,che väno alia midolla lpi . t-.v;? nale,& a mufeuli,ehe in qfta parte le fono lopra,& fopra le fpalle^L’altrodalla par-tepiualra,afiaimaggiorechelfopradctto;ilqualmontadoin obliquo a lato al let- na mej f timo nodo dei collo,pafia per li buchi,che fi fanno nel proceffo dcl lato111 di quefto m hb. i.t.v.fL nodo,&ditutti li altri dei collo, gettadoalcuni ramulcelli, ehe enrrano alia midol vio® lafpinaleperiibuchi,gdoueefconoi nerui,&altria’mufcuh,che fono nellaparte di dietro dcl collo. 11 reftodi qfta arteria monta (fecondo che diceil Velalio) infie-mecövna vena in fino alia collottola, & amedueinfiemeentranopervn fpiraglio, ehe fi vede nella parte di dietro delle tefticciuole delloflo della collottola, & fi ipar gono per lo feno della dura madre dal fuo lato;ma nö e cosi; come trattando delle L'arteria, ehe vene & arterie della tefta diremo- Oltrc di qfto ramo,che va a’nodi del collo,nafce •va* giimufcu di piu11 deU’arteria, chedicemo montar in obliquo verfo la prima cofta,° vnaltra n r iii.D U dmtti dei arteria;la quale monta parimetc,benchepiu in obliquo, & verfo innanzi,ehe qlla, o g. hb.iin. &arriuadoaI piu alto deH’oflbdel petto,&iattaccandofi alia tela dcl luo canto,ehe »-n-D fende il petto,(cede in obliquo per lo lato dei dettooflb,apprefto doue s’attaccano le cartilagini delle cofte. Qucfta Arreria fa il medefimo camino,& fi diuideneme defimi rami,ehe la P vena,che habbiä detro Icedere per fotto l’oflö dcl pctto,Sc vfei p r .ii. L.Ji.ii. red’apprcfiballaforcelladelloßomaco, & diftenderfi perlo mufculo diritto dcl t-yM.Ji.iii ventre dal fuo lato.Et fi come a qfta vena ne rifponde vn,cl altra dalla parte di lotto, j l ne piu ne meno fararteria,chepaffa per qfta parte, eceetto ehe di quefta arteria n6 va alcuno ramo alia pelie^, fene vanno alcuni alie mammel\e,fon mokopiccio-li.Gettati quefti rami camina11’arteria grande innanzi,ftorcedofi verfo il braccio, r t — D & innanzijche efca dcl voto dei petto, quando vuole forare il{fccondo mufculo, s hb. n.t viiL chemuouelafchiena,gettavnaltromoltonotabilsramo,eheformontandoinfi- c , no alia collottola fidiftribujfceper limufculi, ehe occupanola parte di dietro dei f t.i iii. h; Varteri« , ehe collo,fenzagettarramo alcuno alia pelle. Dopoa quefto, efce lartcria dei voto dcl vaalle mam petto,&paflala prima cofta,ftorcendofiinfinoaH’arriuare vicino alia aleclla,& mi getta dalla parte di dietro vn mediocre1 ramo,ehe fi diitribuifcepcr li muiculi,che t lamed. I occupanola parte di dentro dclla paletta della fpalla. Et di poi ne getta vnaltro dalla parte di fopra,alquanto minore; il quale va alia congiuntura delloflo dcH’home ro con la paletta della fpalla, & appreflo la punta deU’homero fi diuide in molti ra^ mufcelli,u vno de’quali s’accompagna con lax vena dcll’homero, innanzi che efca u la med. K fuorde’mufculi.Dopoaquefloramo^e nalce y vnaltro alquanto piügiudellarte x t.n.aa ria,che va aU’afcellajil qualefi diuidein molti, che fi diftribuifcono per li mufeuli, y t. mi. L cheoccupanoil petto.PiüinnanzinaJconoaltrizramu(celli,chcvannoalleglädo z fra’J L&Ia le,cheftänoneirafcelle.Etdi poi ne nafce a vnaltro, che feede per li lati del pctto,& M Quella, cheva s’inferiice principalmete nelb mufculo, che tira il braccio in giu.c II refto di qucJla J albraccto. arteriainfiemecon la d vena del fegato, fi diftendeper lo braccio,nafeödedofi tra i c t> j' mufeuli,chemuouonorhomero,&:mandandoalcunicraniulcelliallapa!tedide d t.ii.m trodemufeuli cheabbraccianorhomero;&:alletele,cheabbraccianoinemi, che e appreffo al paflano per quefta parte.Etdi poi feede a poco a poco congiungendofialframo di f ^ dentro della vena grande, &gettando vn S ramo, che feende per la parte di dietro „ Vn'ii.o deiroirodeirhomerojapprenbdoues’attaccanoi mufeuli, chedifrendonoilgomi n Ji.i.t-vi.fig. to,& camina infinoalh tubercolo di fuori deirhomero, tk qui li perde tra le corde vl- Y de’mufculi,accÖpagnata dalla1 vena, chedicemmopaflär pcrqueftoluogo. Fatto p- quefto, t,lip k Iib.ii.ra vi. quefto,fubitofinafconderarteria tra ki mufculi,che pieganoilgomito, .mandam 2 t®,rp?p l°ro alcuni rami,& dipoi fi ftorce verlo la fanguinella, & mandadue1 ramuicel m liiii.tiviii.li>vnoperlatQ,allacongiunturadeIgomito,pafiandoapprefroalfinedelmfecödo N mufculo,che piega il gomito,tanto icoperta,che fi fente manifeftamente battere. Dopoaqueftofcende,nafcondendofi tra’l mufculo, chepiegai fecondiarticoli,&: n t.iiii.Qt^S quel, chemuoueliterzidellequattrodita, fpartendofi ninduerami, chevanno ftvnoa canto del minorfnfello,raltroa canto del maggiore. Quel del minore (che L*arteria oug © la mede.R equel,nelqualeognidipigliamoilpollö)getta vn°ramufcelloinnäzial fine del ^Uamoh^ol P iib.n.t.xi. biacCiaie>iiqUaivaperfottoleP corde de mufculi, che diftedonoil pollice,alla par ß. q laniede-f.t. techfuori della mano,&fidiftribuifceperli‘imufeuli,chefonotra’lprimooflbdel viii. Y pollice,& lofib della palma, che foftiene l’indice. Gettato qfto ramo pafta l’arteria i üb iit.iiii.fi per fotto la1 legatura intrauerfata, che e nella partedi denrro del bracciale, & per * ia£!ü' löttolatela fdellamano,diuidendofiintretrami,nepiunemeno,chefifacciano t ta mi ba'J ^ ncrll° ^ ^a vena *n °Iucfta parte.Di q fti rami il primo & fecondo fi fpartono,ogn’ R c>] j- uno in due, che fi diftcndono, il primo per lilati della parte di dentro del pollice,il fecondo per li medefimilati dell’indice, ilterzo fenzadiuiderfi vaallatodi dentro 11 la med. s della parte di dentro del dito di mezzo.u II ramo,che va a canto del maggior fulel lo,camina anche in fino all’arriuare alla palma della mano, täto nafcofto tra i mu-y fra’i T & fculi,che non fi fente battere,fe non in alcuni molto magri,&: paflando cofi per lot |a * to la lcgatuta int rauerläta del bracciale, &: la tela della mano manda u due rami ai v la medef.v. picciok>?& altri due aU’annulare,& vno a lato di fuori di quel di mezzo. Que- li. iiii.fi j.vi. fto ramo febenordinariamete non manda vena alcuna al riuerfo della mano, alle R volte gettax vnramufcelloa’mufculi, cheoccupano il lato di fuori deirolfo della z Ja med. Y palma, che foftiene il dito picciolo, & cofi fi finifce la diftributione del primo ra-a it p ecC* 8’ 1110 dell arteria per lo braccio finiftro,il quai dicemo nafccr del lato finillro di quel •b li. iiii.fi. vi. la,dopo reifere vicita del cuorc. Gettato che ha il troncodellarteria grande quefto Hißori» dein» x,x ramomonta vn poco piu in sudirittamente,a canto della zcannadelpolmonc,in-co deli'aneri»* c li. mi.fig. vi. fino airarriuarealleaglandole,ehe fono nella ftrozza, ehe le fan iüoloin qfta d tir s tv/ JlcP^nejneno,chehabbiamdettofareallevene,faccndolaanchepiugagliarda. * e e t.iiii. a ^ora iduando a queftaparte,innanzi,cheeičadel voto de! petto, fi diuidein due i h med. c ramidifuguali,b vno finiftro,& minore,cl’altrodiritto, & maggiore,chiamate Ar g lamede.d. tericSoporali. Ilminorfi ftorcc vn pocoa man manca, & montaaccompagnato h t^fifia ii 11 da^a vena dgiugulare interiore,a canto allato manco della canna delpolmonein-i li/i.t.v fig.i. a^a gola^doue fi fparteinc due rami,de quali il minore, & di piu in fuori man- e da vn ramufcello alle guance,8č dipoi fi fparte in due, ehe vanno,1’vno alla tempia Jk la med. m. finiftradaltro dietrol’orecchia, tanto in fuori,chefi fentono battere. II maggiore, V lib i ta v ^ f'u 111 ^entr°,paJ[Ia fotto le fauci, mandando alcuni ramufcelli a’mufculi,che JTVm. y'2' V ibnoattaccatialgargarozzo,6c allaflingua, &:dapoi vaalšfondo della tefta Ma v iz. iii.fi.ii. r innanzi, cheentridentrodelcraneofidiuideancheinducrami, vnohmaggiore, .0 J ib. v. fig. i. cheentra per vni buco, che fifanell’ofib cunealeioprak quellaparte fua, ehe e fi-D ^.. milead vnafella,nellaqualhabbiamdettoeiferquellaglandola,chericeuelaflem P ItT ° n ma caP°fil quale tollo,cheentra nella tefta, fi diuide anche in due rami *1 vno, q la med. a che va al voto del nafo perm vn buco fätto particolarmente per lui, & fi perde tra i la med. x lccartilagini&lealidel nafo,accöpagnatodaglifinid’alcunepicciolearterie,ehe, f t*v.fig.i. come diremo, vanno alla faccia;n 1’altro, ehe ti diilende per tuttala 0dura madre, t li ü. t fi. A diuidendofiinmoltiramuicelli.Mailcorpodell’artenafubitodopol hauergetta-u t.iii fig.ii-« fi qdt tami ii diuide? in altri due,& appoggiandofialfondo della tefta camina co-x li.v fig xv.c fi diuifoalquantoinnanzi,&dipoi fi firiCongiunge,gcttadovnrnotabilramo,ehe y t.iii.fig.ii. .* paifa per lo^buco del fecondo paiodineruiall’occhio, Sč alla parte di dentro1 del a la med i uiufculo delle tepie. IIu refto dellarteria fora la x dura madre,& mota,parte alla Y b la med c pia madre,&č z parte al vcntricolo manco delleccruella, facendo in tutto il camino c la med. * vn viluppo,comefaicia.aLaltroramodellapartedeirarteria, (che ho detto motati lib.n.t.viii. realeraneo) va accöpagnato davnabvena verib la parte didietro delfondo della « jfb.fta.v. tefiaJmandandocvn ramo a’ dmufculi, ehe occu pano la parte dinanzide’nodi del fig.i. c collo tra’l primonodo,&iliecondo;& dipoi entra nella tefta,accöpagnato da vna f li.°v. fi.xifii. vena,per loe buco,oue diremo entrare il fefto paio de’f nerui delia telta, & fiperde lW/eria ? che N ... nel ieno manco della dura madre.S II ramo diritto, & maggiore, deli arteria gran- na al bratci» • l,uu’ de monta parimente diritto in su,& come arriua alla prima cofta,getta dallato de- dirim. ftro ftro vn groflo. ram o,che fi diftribijifce per li tramezzi delle prime cofte, per li pro-cefli delati de’nodi del collo, per lofio del petto, per li mu fculi,che lono nella parte di dietro delcollo, per lo braccio deftro, & in conclufione per tutte 1’altre parti, allequali habbiam detto diftribuirfi il ramo,ehe va al braccio finiftro.Gettato quefto ramo reftahquefta arteria ivguale a quella, ehe habbiam detto montar dalla- h lamed.z tomanco^a canto la canna del polmone,facendoilmedefimo camino,&chiama- * lamed.x Perckel’arterie dofi amendue d’vn medefimo nome,cioe Carotides,oSoporales,che vuol dir So» deifonnofu.ro- noleti,o che indiicono fonno;perche oppiladofi,o ver chiudedofi in qual fi voglia nochtamate m0ci0jfubit0ci addormentiamo. La qual efperienza vidi io fare a Realdo Coloni boTanno del 1544. in Pifainvn giouane,dinanziamoltigentilhuomini,connon meno fpauento loro, ehe rifo noftro, dando loro ad intendere ehe tal cola fi facea perviad’incanto. E'anchedanotare,chedelkramodifuoridelladiuifionedeirar k lamed.b teriafiniftra ( innanzicheentri nella tefta) nafee vna picciola arteria, che va alle guanee,& di poi fi fparte in due parti,vna delle quali va alle tempie, & e queU’arte-ria,che in quelle fentiamo battere,&: Faltra va dietro lorecchia iiniftra,& anche ha manifefto polfo. Della DiBributione delT Arteria Grande dal Cuore tngm. Qap, 12. Gl A dicemmo, che tofto, chel’ Arteria Grande vfeia del cuore, fidiuidea in due rami,vno che montaua,vn altro,che feendeua. Habbiamo detto di quel, 1?Arterie,che chemonta,reftanea dirediquel,chefcende.aIIquälecalaattaccatoanodidella 3 vmno ttmufeu fchiena fotto la vena grande,& tofto,che nafee,getta dalla parte di dietro, che e at-h, che fonofra raccata aJnodi) da ogni lato vn b ramufcello a tutti li tramezzi delle noue cofte piu b fe mede. ^e' baflqi quali vanno,ne piu ne meno, chec lirami della vena fola,nelle cofte intere k^k.fig. infinoallecartilagini,nellemendofepiuinnanzi.Diqueftiramiefconoalcunira- c GG> mufcelli,che vanno allamidollalpinaleperlidbuchide nerui,&dipöiamufculi, efcono dai che fonöattaccatia’nodi della fchiena,nepiu ne meno, che habbiam detto far lira F F. mi della vena fen za cöpagna. Ma il tronco delfartcriafcende diritta mente appog- ^ jlb:!xc~VI"* giato allato manco de corpi de’nodi della fchiena^čc paßando traila diafräma 6č e tiLt&niq I’vndecimo nodo delle fpalle manda §vn ramo da ogni lato alla diafräma ,il quale f Ja med. a fi fparte in molti, che fi perdono per efia, principalmente per la parte piu bafla ap- g r.iiii.1 preflo a’nodi della fchiena,mandando alcuni ramufcelU alla parte h fua piu alta, & h J.'1?: ”*t,v“* rArterie, ehe a quella parte1 delie tele del cuore,che fi attacca aeffa.Dopo quefto nafee deU’arte- ^ j* JJ/fL ü,*, väno alle wem rja grande vn tronco,del qual nafcono alcunik rami, che vanno allo ftomaco,al fe cdefg * bftione. * lge’ gato,al fiele,alla milza,alla reticella,all’inteftino duodeno, & alla parte dellintefti- k t. iiii.fig.ii. no graflo,che fi attacca allo ftomaco in quefta forma. In prima pafla quefto1 tron- m co per foprala parte piu alta della tela didentro della reticella, &fidiuideinmdue rami quafi vguali,il maggior de quali va a man finiftra,&il m inore a man deftra.il m 'liuifig.ii. ramo deftro fi cögiunge alla vena chiamata Porta, in quelle nglandQle,chefi veg- uu.ta.vjfig. gono fottola parte di dietro dello ftomaco; nella qual parte fi lega alle tele della re- ... ticella, & monta al concauo del fegato, & nella meta del camino getta dalla parte n “K s' piu bafla vn ramufcello,che va alla tela di fotto della reticella, & alla parte dell’inte 0 ta.iiHfig.ii. ftino graflo,che le e appreflb.Dopo qfto manda dalla parte piu alta vn altro Pramo o.t.v.fi.iii.e allo ftomaco,il qual fi diftribuifee nell’ultima fua parte,che rifpondealla fchiena,di P lamed.ph uidendofi in alcuni ramufcelli Dalla piu bafla manda vn’altro ramo, il qual caminando verfo il concauo del fegato fi fparte in due arterie* Si vna dellequali va all’in- q ia med.q teftino,che e attaccato col fondo dello ftomaco, dal fuo mezzo infino al principi-pio dell’inteftin digiuno; l’altrar (che e alquäto maggiore) fi ftorce verfo il lato de- * h med. r ftro del fondo dello ftomaco, 6c attaccandofi alla tela di fuori della reticella, getta dalla parte piu alta alcuni rami, che vanno ad inferirfi nella parte dinanzi & di dietro del fondo dello ftomaco. Et nel medefimo modo negetra de gli altri dalla parte piu bafla,che vanno alla tela di fuori della reticella, & cofi finifee1 quefta arteria s lib.iii.fig j/. al mezzo del fondo dello ftomaco,accompagnata da vn ramo della vena porta.111 dal Rai t. refto,cheauanza,delramo diritto di quefta arteria grande,dopol’hauer getta ti dal xm.xmi. la parte piu alta due piccioli rami alla vefcica del fiele,u fubito fi fpalte in molti ra- t tCuH.ßg.u. c mi, che fi vanno ad inferirenel concauo del fegato, fenza penetrare molto a detro u la med! t perlafuftanza fua.x 11 ramo finiftro (che habbiam dettonafeer del tronco dell’ar- x lamedu tcria, trta tena, Sc diceuamo eflere alquanto piu groflo che’ldeftro) fi attacca alia tela di de« tro della reticella,&airanimelle,che fi veggono in lei, congiügendofi ad vn ramo y Iamed.x della vena porta, &diuidendofine’medeiimi rami, ehe luircio e, vno^ ehe nafce della partefua piu alta,& fi va a inferire nello ftomaco, per la parte,oue e appoggia 2 h med. y to allefpalle (anchor che di qfto ramo nafce da ogni lato vn z ramufcello, ehe va al la metä diquefta med efima par te dello ftomaco, ehe e appoggiata allefpalle $) di la med. z poi montando in sua cinge tutta intorno la bocca dello ftomaco,ne piu ne meno, la med.« c[ie habbiam detto fareilramo della vena porta; Sč getta alcunib rami allo ftomaco, & molte aflai fottili& picciole arterie, al line della canna della gola *, vna delle quali feende per la partedinanzi dello ftomaco alquanto verfo man drittainfino al fondo fuo,gettan do pel camino aleuni tralci,cofi a man deftra,comea man fini-c t.iiU.fi.if.u ftra.c II ramo finiftro di quefta arteria getta ordinariamente(quando arriuaalla d ia meti ß niilza dalla partepiubafla) vn ^ ramo alla tela didentro della rcticellajil quäle poco dapoi,cheenato,fifparteindue, moltofeparatiTunodallaltro,de qualinafco-no molte arterie, che feendono tutte per la tela detta della reticella, & per 1’intefti-Per qfte guar no groflo. Dopo quefto palla innanzi quefto ramo finiftro deli arteria piu a man . da Ja r.iii.fi. manca diuidendofi in due arterie (ne piu ne meno,chela vena,con la quäle e accö-n.&Ja v.fi. pagnato,) &quefteinaltre,&cofi dimano in mano, infino ehe diuidedofi in mol e t.i.fig ii. // tiflimie ramijS’inferifcedirittamente nella concauita della milza.Ma innazi,ch’en f y tre in lei,nafce dalla piu baflaparte della piu bafla arteria, ehe va alla milza, vn *ra- mufcellojche va alla tela di dentro della reticella,& da quella,che fegue in sü,nafce g * neU’ifteffb modo vnaltra S arteria, che appoggiataalla tela di fuori della reticella camina a man deftra infinoal fondo dello ftomaco , &pafiando per tuttoil lato finiftro di quefto fondo, getta aleuni ramufcelli intorno intorno alla parte dinazi, h £ & di dietro dello ftomaco,& altri alla tela di fuori della reticella.11 Nafcono ancho- ra d’altri rami,che vanno alla milza,aleuni ramufcelli,ehe vanno al lato manco,& alla bocca dello ftomaco (ne piu ne meno,che habbiä det to far le vene,ehe andaua no dalla milza alllo ftomaco;) &a quefto modo fi finifce la diftribu tionc d i quefto im ramo.1 Vn poco piu in giu del quale ne nafce k vn’altro del tronco dclfarrcria grä- ^principal ur k ta.iiii.K de,&fidiftribiiifceperlapartepmaltadelmefenterio,diuidendofiinmoltiramu a fcelli (neirifteflaguifa,chehabbiam detto far la vena porta,) che väno all’inteftino mee“ m0' digiuno,& al fottile, Sc a quellaparte del groflo, ehe piglia dal concauo del fegato 1 ta.iiii. * s.u. infino al rognone manco-Dopo a quefto nafce da ogni lato daU’arteria grande1 vn Quelle de'Ro-iii.fi^u.xix. groflo ramo,nö Vuno incontto a\V altro,anzi alle volteil diritto e piu alto, alle vol- inonu 5xi.a,b,m,q te il manco,lenza guardare in cio ordine alcuno ; ben che lepiu volte fi ritruoua il diritto piu alto,& amendue nafcono c^ella parte dinanzi dellarteria, Sc attrauerfa-no dirittamente,ogn’uno infino al rognone dal fuo lato, ne piu ne meno,che le vene em ulgenti o fucciatrici; benche di quefteordinariamente non nafce ramufcello ^Aruria del alcuno,che vada alla tela grofla, che cuoprei rognoni,comefa delle vene. Ne an- 6eme’ che nafce dell’arteriafiniftra condotto alcuno del ferne, come habbiam detto na-feer della vena fucciatricefiniftra? perche quefto condotto nafcefempredeltröco dell’arteriagradeincontroal diritto (che eordinariamenteappreflb douenafcela vena o condotto diritto del ferne, Sc alle volte piu in giü,) Sc amenduni poco poi, Iib. iii. fig, c^e f°n nati,m s’attaccano al condotto,chenafce della vena del medefimo latojma xxii preffo il deftro n attrauerfa prima fopra il tronco della vena grande, Sc cofi camina facen-al & do il camino, che nel capitolo nono habbiam detto, Vn poco piu in giu nafce dei n la med fig. tronco dell’arteria grade della parte dinanzi °vn ramufcello, ehe fi diftribuifce per * iiii x lib. la parte piu bafla del mefenterio, Sc per TinteftinografTo dalla milza infino ali’inte-° iii. fi.xix. k ftinoretto,& pereflointeftino anchora. Dalla parte di dictro del tröco dell arteria Quein, chevH grande,nafconopertuttoillungofuo(chepafla fopraimufculide’nodide’lombi) nofumbu p t.iiii. /u ? certi P ramufcelli da amendue i lati,ehe vanno alTofla delombi, Sc alla midolla loci la med f ro>& a mufculi,che lor fon vicini. Tutti qfti ramufcelli fono,vguali,eccetto ‘i due, che nafcono,vno perlato, apprefloFofiogrande, iquai non folo fidiftribuifcono per lofla, midoüe,& mufculi,che lor fon vicini, ma anche attrauerfano per lo peri-x ta.v. lib. iii. toneo, & per U mufculi del ventre infino a i fianchi.r Et e da notare ehe infino a fig.xix.xxi. qui 1’arteria e fempre fcefa fotto della vena grande 5 ma,come arriua alloflo gräde, feü^Jt'e°r^ formonta la vena,facendo la vena alfarteria come fuolo, perche l’o flo grande non appre{fo i-ojfo f tuil»,? la offenda.s Et in quefta parte fi diuidein due rami (come anche habbiä detto far la grande. venaj vena,) i quali innanzi,chearriuinoalla cofcia, tornano ad entrare fottole vene ,& i rami,che nafcono delfarteriaapprefibla diuilione detta, sö del tutto fi mili a qlli, chefalavena-eccetto ehe dallaparte di fotto delfarteria, toftopoi,cheediuifa,rna t traleduev* fcono certi rami tato grädi, che paiono vene, li quali fcendono appoggiati alfoffo grade,& entrano per gli fuoi buchi,& väno alia midoila,&: alia parte di dietro dei- u ta.iiii. ,,r Toffo. u I due rami delfarteria grande pocopiuingiiididouefidiuifero, fidiui- x hmed.g dono indue rami,x vno di detro,& minore, JTaltro di fuori,&maggiorejil mino- \ re tofto fi torna a diuiderein altri duerami, vno piuin detro, vn altro piu in fuori. ame'0 Quel2 di fuori fcede infieme eo la a vena tra l’oflb gräde, & quel del gallone,p do- a t.ii. T ue fi feparano 1’uno dallaltro,gettando moltiramufcelli a’mufculi, checuoprono l’offa delfanche,& aliacögiuntura del gallone. b Quel di piu in detro ne gli huomt b t. iiii. nigetta alcuni ramufccllialcollo.&fondodella vcldca,& nelfintefUno retto$ nel-le donne (nelle quali qfto ramoc egrofio)getta molti ramufeelii ai fondo della ma c lib. iiii. fig. L’arteria , ehe trice,& a quel della vefcica,& al collo della matrice.a II refio di qfto ramo cämina xx.vf- y>* all’ingiu,&ncldifcederefegliinferifceerarteria,chcdiremo venirdal bellicoaqffa d !t‘!I,!'f p.ettignone. ° parte, Et dipoi fcede infieme con la f vena infino al buco delloffo dei pettignone; f hbJkfig.iü doue S fe gli cögiunge vn ramufeeilo dei ramo di fuori. Et di poi pafia per lo detto k, l buco diftribuendofi per li mufculi,chefotturano,& per quei,che nafcono delfoflb S e del pettignone,ne piu ne meno,ehe la vena,h cögiungendofi anche il capo di q flo h ramo ad vnaltro ramo deli artčriagrande,il qual fi diftribuifcc perlo quinto1 mu- 1 fculo,chemuouela cofcia,comefubito diremo.Perche.il kramodifuori del tröco k t.iiii.»,» finiftro delfarteria (qllo,cheanchora fi deueintendere del deftro) dopbfeflerfi di-uifofoprafoffograndefcedeper languinaiainfino allagäba , &vnpccoinnanzi ehe pertugiilperitoneo^getta^n ramo dalla partedinanzi,il quale pertugiando ii 1 la med. t peritoneo,& il mufculo attrauerfato del ventre,m möta per lo mufculo diritto,gct m c*1V1* tandoalcuniramufcelliai lati infino alcongiugerfi con nqlla, ehe habbiam detto ,fif y fcedere,nepiune meno,chefecela vena.Dapoic’hapalTatoii pcrironco,mada°vn 0 t.iiii.v ramufcello alla cögiötura delfoffa del pettignone, il quäle no fa molti rami, come fecelaPvenajnemandaramoalcunoallapellejeccettoalciinimolto piccioli,ctic p ta.iU vanoallapeliedel mebro.Dopoqfto fccndcil troncoperla gamba fotto la vena, q t.Jiii. s.t.v. gettandorvnramo,chefidillribuifceperli mufculi, cheabbraccianorofiodelia r t lillx cofcia,fenza mandar ramo aleuno alla pelle. Piu in giu negetta5 vn’aitro,che fi di- s la med. v ftribuifce g lo quinto mufculo, ehe muoue la cofcia, Sc per quei, che occupanola parte fua di dentro, fcendendo infmo apprefio al ginocchio diuifo in molti ramu-fcelli; vno de’quali fi1 congiunge al ramo, ehe habbiam detto fcenderc pet lo buco t la med. ® t'arteria che delfoffo del pettignone. II tronco delfarteria fcende dalfanguinaia, riuoltädofi al-va alla Gam- foffo della cofcia in tal forma, ehe va a pafiareper dentro u le due fue tefte di dietro, u lib. i. ta.iii. ha. fcendendo femprc per lo chino, accöpagnato fempre dalla vena piugroffa, ehe va ha li duo. per la gäba.Diquefta arteria nafcono nel calare per la cofciaalcunixrami,chcfi di , l6’l6r llribuifcono per gli mufculi, cheoccupano la parte di dietro della cofcia, Y accöpa- y Z.\.Lt gnati da i rami,ehe habbiam detto nafeer di quella vena, che fcede per lochino del ginocchio & fi ftendefacedofi molti ranfi per la polpa della gaba,tra pelle,& čarne. Nondimenofarteria grade nafcondendofi nel chino del ginocchio,2 gettafubito z t. iiii. a due rami,da ogni lato vno, chefi diftribuifcono per li lati della congiuntura del ginocchio,nafcödedofiogn’hora piu, &vnpoco piu in giu getta dal lato difuon a a lamede.» vn ramo,ehe fcede a catodel minor ftinco,&: fi nafeöde tral lettimo &ottauobmu b lib.ii.ta.vi. feulo,ehe muouono il piede, mandado alcuni ramufceilia*mufculi,cheoccLipano la parte dinazi della gäba infino fotto la forcella.Dopo qfto fcede ilc tröco deli arte j libAUxiiL ria per detro ild quarto mufculo,che muoue il piede,& lie d u e, ehe piegano li terzi ^ articolidellequattro dita,& ilf quinto,ehe muoue il piede, quafia cäto della § tela, e E. ii. t.xiiü. che cögiunge gli due ftinchi per lolungo.Paflata la meta della gäba lubitofifparte f in due h tami, de quali quel di detro paffa tra loffo del calcagno & il maggior ftin- ß^.xv/DjE co,alla piatadelpiede,infiemecölecorde de mufculi,che pafiäno per qlta parte,& g h mede/r nel paffare manda vn hramnfcelloallacögiuntura delloflo del talione col maggior h t- n Z fiinco.Nella pianta del piede, nafcondendofi tra ik mufculi ehe piegano ii fecondi ^ ^ articolidelledita,&:lccordediquelii, chepicganofimilmcnte li terzi articoli, fi * 0J '1U' * fpartebndueramufcelli, vnoche vaaldito indice, lpartendofi anche in primain I t.iiii.« altriduerami; &:raltro,ehe va allato di dentro della parte di fotto del ditodi mez- zo, m la mede, n zo,fenza diuiderfi.m II ramo di fuori de i due,ehe comincianö di fotto Ia meta dei-la gamba dal ginocchio in giu, va fi mil mente alia pianta dei piede, ma tra loflb dcl calcagno, &il minor ftinco , infiemecon le corde dei fettimo & ottauo mufculo, n la med.* che muouono ii piede, mandando anchora vn n ramufcello a quefta congiuritu ra, & diftribuendofialle dita picciole,<5c al lato di fuori di quel di mezzo. Et fotto il tal- 0 lamed.Y lonegcitaquefto ramo °vnaarteria,maggior,che quella, chemandoallacongiun tura ddloflo dei calcagno,& al minor ftinco, la qual fi diftribuifcepei lo principio demufculijche ftorcono il dito grande, & per li tre, che gli fono piu apprdfo verfo la banda di fuori,& fi fente mamfeftamente battere. Benchela diftribution di que- Come fi difiri-P ta.'v-fig.x. arteria in qfto luogo non meno e differente,che quella della vena, P perche mol buijce l'arteris mu. te yojtc ß vee li. v. fixiiii. per vn h buco,che eappreffoil buco,di doue efconoil terzo &: quarto paio di ncrui, M fenza effere accöpagnato da alcuna arteria. 111 quarto e la vena giugulare efteriore, f t.iii fig ii * la quale entra nella tefta per lo k buco, che eappreffo il fine della commefluralam- 1 li Tt v fi i ^doide della collottola.111 quito ramo e quel,ehe habbiä detto entrare per r’ lo m buco dell offo cuneale,di doue efceilnfecodo paio di nerui. n II fefto entra per ,i t.iii.fig.ii F. quel ° buco dell’ottauo offo,chee il maggior degli altri, & qucfto e,quanto tocca a r.v.fig.x. x ] ranii delle vene. Di quelli dell’arterie, P ii primo habbiam detto montare in fieme Quante ane-^ ^ ta iitifig co^ Pr^mo ramo della vena, perii buchi de’proceUi delati denodi dei collo, «Seen- ne™nno alia. vio”11 trarconefio nella tefta perlomedefimobuco.il ^ fecondo & terzo erano due rami 7e^a’ 1 t.iii fig.ii.G dellarteria dei fonnojlVnode’quali habbiam detto entrareinfieme conia venaper ;m lib. i. ta.v. \0 buco dei fefto paio di nerui *, 1’altro habbiam detto montar fenza compagnia di fi v fixiiii vena ’ ^ entraie Per vn particolar buco nella tefta. T utti quefti rami vanno alia te-q *’ fta nella forma detta;ma,comeentrando dentro,fi diftribuifcono, quando congiü n ta.v.fig x t* gendofi fvno all’altro,quando tornandofi a fpartire nclla forma feguente. Gia hab ° 1 biädetto,comela dura madre,fpartiualapartedeftra delle ceruelladallafiniftra,& P 1 iiii Ft v qnella cfinanzi da quella di dietro, facendo vnr tramezzo fimile ad vna Falcetra fig.x.f lvno S^Taltro-In qucfto tramezzo cifon certi fieni,come vene, affai piu grofii,che 7 feni,ieiUdH t. iiii.x lirami,che montano per la fronte, benchenon fon tondi, come vene, anzifanno r* madre. i lib. v.fig.ni. certic triangoli fecondo il lungo, & percio fi vede in alcuni feriti batter quefta me-f fib* \^fig i brana. A quefti feni rilpondonole11 vene,&arterie, che entrano nella tefta,6c di lo-c, c, c ro nafcono molti ramufcelli,chefi vanno ad inferire nella feeöda tela, che fafeia le t la mede-fig. ceruelÄ,chiamata la Pia madre, per la qual caminano infino aventricoli dellecer-ii. b, c uella,facendo varij officij, chi di vena, chi d’artcria, & chi di vena & arteria. De li U ddg G kitami di vena,& tre arterie, che habbiam detto montare da ogni lato, lax prima x t.iii. fi.’i- D vena,&lay prima arteria montano perii buchi deprocefli delati dei colloca fecö-y la mede. * da vena con la feconda arteria entrano nella tefta per lo 2 quarto buco dellofto dei z lib. i.ra.iiii. collottola,cheedalati del buco della fchiena, & entrando dentro lartem fi per-de fubiro fenza paffar piu innanzi. Bencheil Yefalio dica che camina conia vena, facen- facendolecompagnia j la quale entra ncl principio del3 feno dcljadura madtcdal - r-üi-fi- ii. M fuo lato, Chc comincia appreflo doue quefta vena & arteria cntra.no nella tefta, & *!,v 1X;T montaattaccatoallbflodellacollottola,&nelmötarericeuelaquartabvena,chc b ^ habbiadettonafcer della venagiugulareefteriore,&entrarepclfuoparticolarbn- ' ' ‘v Uprimo,&fe- conellatefta. Dopoqftomonta qftofeno alquanropiu verfolacollottolaraggirä-condo. dofi,come la quarta parte d5 v n cerchio,in(inoaH’an iuarealla partepiu alta del cela bro,cherifpöde alloffo della collottola,doueficögiungecil leno mäco col deftro, c h mede. h & d’amedue fi in comed vna borfctta,chepaiimeteeattaccata allbflo della collot- M, &ia n ll temo. tola,piu in giu del fine della cömefiiira fagittale. Paflata qfta borfetta fi fanno liibi- J congiun- to altri due leni nelfiftefla dura madre, differeti in figura, St lughezzaPerchec' l’v- fj™ no e piu lungo, & va a canto del craneo per mezzo della cömeflura fagittale,ca mi p & ja nandoinnanzi in finof al proceflo deirottauo oflb della tefta, ehe diuidei feggi od cögiügono organi dcllbdorare.Et ncl medefimo modo,ehe fi ftendono il primo & fecondo fe £, 0]. no per la dura madre,tra le ccruella,& il celabro,perla parte,oue fi congiungono al ^ craneo, cofi quefto terzo fi diftende per la medefima mebrana o tela,per tuttočjllo c c H quarto. Ipatio, nel quale fi diuidela parte firiiftra delle ceruella dalla deftra. IIS quarto leno f Ii vi fi.iii. n comincia dalla parte dinanzi,douefi cögiungonoli due primi feni, &*caminadirit S ^ to verlola parte dinanzi delle ceruella(lenza lčendereo montare)pcr tuttoil lügo11 da/iai r!* l'efficio dique del celabro,infino all’arriuare a quelle1 parti,che diremo efler fimili alle natiche.In h lii>. v.fi.viL m foni. queftiquattro feni entrano le prime vene,& arterie,& da loro mandando alla dura ooo & pia madre i feguenti rami. In prima il primo & fecondo mandando alla parte k della dura madre (checuopreilcelabro) diuerfi^ami, & qfti mädando al triiM piu ^]a ined. sss piccioli alla pia madre, ehe cuopreil medefimo celabro, &il lčparadallccerueHa.“ m la med fig. Del tefzo leno nalcono anchora molti, Sc molro grolli rami da ogni lato, che 1 i di- VUi-xx.. ftribuifcono per la pia madre,che cuopre,& abbraecia per di fopra amendue le pas- n ™ j”'J ti delle ceruella,diuidcndofi in molti,& molto lottil rami,Ii quali mi paiono tanto c'c... impoflibiliac'ontare,quanto fupcrfluo.Nafconoanchora (oltreaqueflirami) dai~ 0 ta.iii.fig.ii» la parte piu bafla di quefto feno °alcuni ramufcelli, che fi diftribuifcono per quella V v parte della durä madre,che diuidela partedeftra delle ceruella daJia finiftra, Sc della parte piu alta del medefimo nafcono altre P molto fottlli vcnuzzc,chc fi cögiun-gono a quelle vene,che mötano per la pelie della tefta, Sc entrano ncl voto fuo per p h medxx. certi buchi del craneo.q Elcono anchora del quarto leno molti ramufcelli di vene, q ia med. YY quafitutte fimili frafefteflfe; pcrche, corne quefto feno arriua a quella parte delle a a ceruella,che diremo efler fimili alle natiche,& gettaalcum tamufcellijche nafcono della parte fua piu alta, Sč fi fpargono per quella parte della dura madre,chc diuidc la parte deftra delle ceruella dalla finiftra ,5c altri piu fottili, ehe nafcono di poi nel proceflo dcTuoi lati,& vanno a feminarfi per la dura madre,chcfalcia il celabro; fa vna rconcauitapertuttalapartefua piualta fimilead vna vena, la qual caminädo r la med. eec fecondo il lungo della tefta per la parte piu bafla della dura madre (che habbiä det-to fpartir 1’vna parte delle ceruella dall’altra) arriua infino al tramezzo de leni del-rorgano dellodorare,mandando nel ca mino dalla parte piu alta aleuni ramufcclli Lt vene, ehe alla detta partedella dura madre.Oltrea qftanotabil vena nafcono anchora di que e/eono deiquar fto medefimo feno nel medefimo luogo,ehe lui,alati della lopradetta vena,i altre f ü. <}<► to feno della du due vene,le quali väno, ogn’una dal fuo lato, per fopra ilr corpo delle ceruella, ehe m madre. diremo efler fimilead vncallo,fecödo tutto il lato della tefta. Etnel pallare manda t lib.v.fig.iii, alcuniu ramufcelli alla pia madre, diftribuedofiilfimftro p la parte finiftra,il deftro per ia deftra.x Nafcono di piu di qfto leno della parte fua piu bafla,appreflo la parte x v,t.viii. delle vene fimile a’tefticoli,alcune venuzze, ehe fi diftribuifconoper ia pia madre, ss ehe fafcia il celabro; delle quali aleune diftededofi a dietro monrano alla parte piu alta delcelabrojpaftando altreperleriuoltefuepiu bafle,entranopla fuftanza delle eeruella infino ali arriuare a i vetricoli dinäzi delle ceruella,doue fi Ymelcclano cö y H g col y vno viluppo di vene,& arterie,cheiui fi vede. Nafcedi piu dal fin di qfto leno dalla parte fuapiu bafla appreflo la parte delleceruella fimile a*refticoli,z vna vena, ehe z Hb.v.fig.jM. camina dirittamentcper mezzo di loro, & per fopra,quella glandola fimilead vna G' pina,che eattaccataa li telticoli delleceruella, & per lotto ii tetto del terzo ventri- >u colo, chiamato Camerato , a i ventricoli delle ceruella;a doue fa certe pieghe fi-mili alie fecondine, per la qual cola furono chiamate Choroides . A quefta vena dipoi ehe e nata, fi congiungono aleune teluzze della piq fnadre, ehe abbracciano lirami della vena, öc le pieghe fimili alle fecondine, lorfeutandogli ncl pelo. Qüe- iia ^ erfb’iPk^ vena,fe ben ncl nafcere e vna fola, nödimeno, come arriua ai ventricoli, di- c lamed. k uidein mol ti & molto fottili rami,ehe fi vanno hora congiungendo,hora fepara-do,comevnarete;&comecarriuanoallapartedinanzidelterzoventricolo,fubi-e ia med. m 1 to 1 *Parte *a vena tutta *n ^ue rami>d vno de’quali va al ventricolo diritto, Sc el’al-* tro al manco.Reftaci hora a dire la forma,nellaquale quefte venuzze fimili alla rete fi congiungono airarterie,che vengono a quefta parte5ilche faro tofto, ehe hab-bia finito cli contar l’hiftoria dell’altre arterie, che fi diftribuifcono per le ceruella, infino aH’arriuarea’ventricoli.Et perche habbiä detto della prima fecoda & quarta _ ... vena,& della prima&fecöda arteria,hora reftafolo a trattare della terza quinta r f ta.n.V.t.iu. ra o j 11 ^ -fr / 1 ' 1 • 1 • • \ „ La, atmibutt0^ p leita vena, & della terza arteria. La terza vena (ehe e la vena giugulare interiore) & ne deUa terza g ta.iii.fi.ii. n manda vn ramufcelloaltorecchio,chepafläperlobucodellofTodelletepie, com- venajhevaat h lib.vii.ta.i- m une a quefto ramufcello,& ad vn 11 altro del quinto paio de nerui della tefta:& fu- . .. bito fi mette dentro del craneo,&: fi congiunge alla dura madre,facendo vn1 feno, 100Ö0 n lunS°^uale nafcono molti ramufcelli,ehe fi fpargono per la parte della dura ma- k Vme. p.p. dre dal fuolato,chefafcia Ja parte piubafladelle ceruella, Et di quefti ramik nafco- ii.v.fig.ii/G «o altri,ehe fi diftribuifcono per la pia madre,nepiune meno,chefaccianquellide quattro fopra detti feni.Et tra li altri rami,che quefta vena getta p la dura madre, ce ne vno,chcmontadifotto le tempie per la dura madre infino alla coronella, man- dando nel montare molti ramufcellia tutta quefta tela . Nel medefimo modo fi ti I la med. G diftribuifčeperladuramadrela^uintavenajcheentraperloiecodobucodeirof * fi.xni. H focuneale,perdoueefceilfecondopaiodinerui;&:lamfcfta,cheentraperlojnag- m h V T tir ^of ^uco ddr°flö,aPpreflb a glin inftrumenti dell’odorare. Et cofi per li rami di \LV- 1 quefta, come per quei della terza, fifanno nel craneo per la partedi dentro aleuni0 o li.i.ta.v.fig. nuoli(come nel primo libro habbiä detto) ne’qualipiuficurameteficonferuano. P Quell* deli» “• T..T .. -^a tcrza arteria en tra nella telta, per vn particolar buco intrauerfato 5 & fubito fi terza artma» p ta.iii.fi.ii.L iparteindueramigrofli,&altriduefottili.DcTotdli^queldifuorifubitoficögiun qta«Vcaminan Sc con la terza vena,& fi diftribuifee infiemecö efTa per la dura madre rquel di den do verfo li. 110 va spervn particolar bucoalcocauo del nafo, & diuidedofi in molti ramufcel-0,0,0 Ji' ne mäda vno alla punta del nafo,che fi fente manifeftamente battere. u Irami f Jaj dopo 1’eflermötati alquätoappoggiatiai craneo,caminado verfo inazi fubi- t afi ii.fi \ii t to ^toniano a x cögiungcre-Scdipoi fi tornano a diuidere in due rami difuguali.il>" II Ja med%,u minorde’qualientra2perlobucodel afecodopaiodinerui,&vainfiemecolbner ta.v.«-3T uo della viüa aliJocchio,& manda aleuni ramufcelli alla parte di detro del mufculo x la «led. * delletepie.il cmaggioremotando in sü bučala dura madre,appreffoalladgladola, z li iu v fi i C^e kabbiam detto raccoglier laflema del capo-,& dipoi,comearriua allargo della G dura madre,fifpartevnaltra voltain altri due rami.c L’vno de quali diuidedofi in a lib.v. figu. ttioitiramufcelli,fidiftribuifceplapartedellapiamadre,chefafcialeceruella5 fl’al xiiiu G tro(accöpagnato da vna fottiltela dellapia madre) fi diuidein molti ramufcelli in-b ia nied. %. uiJuppati 1 Vn cö l’altro, öc möta per le pieghe delleceruella, infino all’arriuare alla c X*! lib. v. fie. Partc dd vetricolo diritto.Et indi camina in dietro,primieramete verfo la xiii. P. xiin! Parte di dietro del fopradetto feno, predendo nel mötare S vn ramufcello della ve-x v. f na,o ramo,ch e nafce dal quarto feno della d ura madre; &fi fparge per le doppiezze d Ji-v. fi xvii. delleceruella.hPaffatarvltima parte del detto vetricolo,caminainnazipelfuoniez e^ta.iii. fi.ii./ž zo jn^no a mefcolarfi co11’altra parte della medefima arteria, che habbiam detto Jib.v.fig.xiii. nafeer del quarto feno della dura madre,& paflar per fotto il tetto delterzo vetrico Q_ lo.Di modo ehe del ramo diritto della terza arteria,&di quefto ramo hora dctto fi f Ja med >. R fa quej viluppo d’arterie,fimile alle fecödine,che fi vede nel vetricoio dirittoj&: dei ^.vi.vu. vui. j>vn ramo deH’arteria finiftra,che da il söno, Sc d’vn’altroramo, ciieefcedelramo, g Ji.v. fi. viii. c^e nalce dei quarto feno della dura madre, fi fail viluppo deH’artcrie, che fi vede T nel finiftro.Quefto e,quelchetoccaalladiftributionedclle venc& arteriedellecer- b Vue^a,^c^arebbe hora a dire dei torcolo,&: diquellarete marauigliofa tanto, della deUa rele mar& s 'ta,m’ 'n* qual Galeno fametione.Nondimeno,anchor ehe fi fappia certo che ha intefo per i ta.ifi. fi.ii.I. lo torcolo,alcuno fpatio tra i feni della dura madre,nöii puo faper certo,fe ha inte-li. v. fi. vi. k fo quellakparte,doue fi cögiunge il primo feno,coi fecödo,che e il principio dei ter k Jib.Y.fi.vii. zo Sc quarto,o il fine dei quarto feno, cheriipödea itefticoli delle ceruella,attento R clieglichiama alcune voltdtorcoloj’vna parte,& alcunaltre voltel’altra.Et veranie te fi puö intedere damedue,pche di loro fi fpremeilsaguea’vetricoli, ne piu ne me «o^che dal tgrcolo nella fecchia^anzi qual fi voglia dequattro feni potrebbeal nno MauVali Z. giudido gmdiciopcrla medefimaragionehauereilmedefimonome . Delia rete maraui-gliofa non faro mentione alcuna,perche non fi vede ne gli huomini,come chiara-mentela,chi fi voglia,che habbia fatto vna volta almeno o veduto fare anatomia di huomo.Et Galeno mi par degno di perdono cofi in quefta parte,come in molte altre,perche il non hau er potuto vedere la verita ne gli huomini, gliela fececercar ne gli animali bruti,come in quefta parte fece nelbue, nel qual fi vede vna forte di rete,fimile a quella, ehe egli deferiue. Et con quefto habbiam finito la diftributio-ne delle vene & arterie per le ceruella, eccetto che d’alcuni ramufcelli, che vanno alia fuftanza loro; liquali per efler tanto piccioli non fi poflono feguir coi coltello, ne anche con gli occhi. DellaVena §Arteriale£$ de lia Arteria Venale. Cap. 14* REftaci a dire per compimento di quefto libro,della terza vena, & della fecoda ... ... Arteria.La a Vena nalce della parte piu alta dei ventricolo diritto b delcuore * ^deiUvenTkL & fcedeper lolato diritto della canna delpolmone,c diuidendofi fu bito in due ra- L v”i§ Cb‘ termit. ini, vno de’quali va a i polmoni da man manca, &: i’altro a quelli da man deftra. D Et ognun di loro fi va diuidedo nel medefimo modo in due rami,&: li due in quat- c ta.iii.fig.iii* tro,& cofi di mano in mano,facedofi fempre piu piccioli,infino che in quefto mo D do ognun di due primi rami empietuttoilpolmone del fuolato.La tunica di que- ^ ... .... Queldeirarte- fi* vena e come quella dell’arterie;&: percio fu ella chiamata vena arteriale. d L’ar- jjkiHi.fiv! * n * venale. teria nafce dal lato manco della parte piu larga del fecondo vetricolo dei cuore; & g. fi.ix. cc fi diftribuifce parimenre p li polmoni,diuidendofie prima in due, &: dapoi in mol- e ta.iii. fi.iiii* ti rami,ne piu ne meno,ehe la vena arteriale. La tunica di quefta arteria e fottile,& K L fimile a quella delle vene; & per tal ragione fu chiamato quefto vafo arteria vena-le;&arteriafu chiamato,perche in efio fi cötiene fangue & aere,o fpirito,come nel z'ejjßth della J’altrearterie.Lofficiodiquefta vena,&arteria (fecondotuttiquelli,cheinnäzidi etdeüa Trteria mc^äno fcritto)e,della vena nutrire i polmoni folamente;deirarteria portar l’aere venale. ddli polmoni al ventricolo mäco del cuore; paredoloro che in quefta arteria non rarteria vena potefte in modo alcLino eflere fangue.Ma,fe haueflero di ciö fatto efpcricza(come lehadetro {an hofatta io moltevolteinfiemecolK.ealdo,cofiinanimali viui,comcin morti)ha iue> uerebbero ritrouato, che nö meno e piena quefta arteria di iangue, che qual fi vo- glia delfaltre vene.Ne fi puö dire che poi,che l’huomo e morto,vi entri detro;per-che,ficome,quado aprono alcuno animaluiuo, nel tagliare fi fparge tato fangue, cofi abbtaccia il cuore quello,che ha,fenza\aftiarlo vfcir fuori; & le püto dilui ne efce,piu ragioneuol e cne efea per la bocca deli’arteria grade,per laquale fuole ordi nariamete vfeire,che per aleun altra parte. Maggiorm ete che fi puö aprire il cuore fubito,&cauar diquello tuttoillängue,&: di poi guärdarein quefta arteria;laqua-le troueräno fenza fallo alcuno piena di fangue.Hora eflendo cofi,che in quefta ar teria e fangue,& che dal ventricolo manco non vi puo entrare) come dimoftra il .... fito delle tele, che habbia detto fefteralla bocca deH’arteria) credo certoche dalla ^ CVIIi* vena arteriale rifudi il fangue alla fuftäza del polmone,doue fi aflbttiglia,& difpo-ne a poter piu facilmetecöuertirfi in fpiriti;& dipoi fi mefcolacoiraere,che enträ-do per li rami della canna del polmone, va infieme cö effo all’arteria venale, & indi al ventricolo maco del cuore;mefcolado fi col fangue alquanto pin groflö, ehe dal diritto vetricolo del cuore pafla al finiftro(fe püto ve ne pafiä^);percheio infino adefiö nö ho potuto vedere,per douepofta paflare,- ma fe pafla, damenduequefti fangui fi fa vna materia,dilpofta a cöuertirfi ne gli fpiriti,che danno la vita.Quefta mia oppenione,oltre che’l fenfo la cöferma,perche prefu ppofto che nell’arteria ve nalefi trouifangue(comechi fi voglia,che non fi voglia fidar del mio detto, potra vedere),enecefläriodire che da qlla vadi al vetricolo manco;e anche piu ver fimile, che penfare, che del fangue del ventricolo diritto del cuore (il quale e molto poco differete da quel della vena grade) fenza precederui altra maggior difpofitione, fi jpoflinocreare fubitogli fpiriti,che dannolavita.Ma pofto quefto da bäda, perche e fuori di mio propofito,bafti fapere,cheneirarteria venale fenza dubio alcuno e fangue in aflai quantitä,&: non qualche poco (non manco nelli huomini, che nel feto) & fpirito aflai,come,quanti che hanno feritto innazi di me,aftermano.Quel che iui faccia,ognuno da fe potra per fuo fpaflb di poi penfarlo. Et cö quefto darö fine,alThiftoria delle vene,& arterie,dando principio a quella de’ nerui. Dichiarationc FF 3. La vena/ola, ofen^a compagna;il cui Tauola I. II. Fig. I- II- III- principio & fine moftrano le GG. GG 3 .Quefte lettere moftrano li rami della ve Ichiaratione delle Lettere, delle na fola, che vanno a nutrire U mufculi, U tre Figure delfefto libro.Le due che fonofra le cofte. delle quali moftrano vnhuomo, 1’v- H 3. La ftrozga nella quale la vena grande na per la parte dinanzi, l’altra per fi fparte in due tronchi. quella di dietro, fcorticato, & tolto I l.La vena , cheva albraccio, & fi fparte • via il graflbj & faluo il piu delle vene, in due, innan^i che arr 'me a quello. di quelle, che vano tra pelle &c carne. K 3 dl ramo, chenutrifce le tre cofte piu alte Le quali anchor chein tutti non ten- delfuo lato. gano il medefimo ordine,numero, L S.La vena,chepaffaperfotto Voffo delpet & forma di diftribuirfi, pure le princi to, & fi difiribuifeeper lo mufeulo dirit : pali di loro hanno nel piu de gli huo- to del ventre dal fuo canto. mini vno ifteflo andare j principal- M 3 dl fine della detta vena. mente quelle, delle quali iogliono cö HK 3 .La vena,chepaffaperli buebi delati de munalmente li Medici farcauarfan- nodi del collo, & entra nella tefta,difiri gue. Delle quali ho procurato met- buendofiper ladura madre. terli nomi tutti, ehe hanno fraloro; 0 $.La vena, che fi diftribuifee per li mufcu- per fatisfare alii Chirurgi, alii quali ■ li, che occupano la parte piu baßa del ho voluto in queftedue figure com- collo,& la piu alta del petto. piacere. T 1.3 .La vena,che fi diÜribuifce per li muf- La terza Figura rapprefenta tutta culi , che cuopronoil petto, & perle la vena grande, libera dall’altre parti mammelle & pelle loro. dei cotpo, perche (i pofla meglio co- 2. 3. La vena, che va verfo le fpalle, & prenderela forma , nella quale fi di- fi diftribuifee per li mufculi, che occu- ftribuifee per tutto il corpo.E debbefi pano la parte di dentro della paletta notare, ehe cofi per l’intendimento della fpalla, &perquelli ,che le fon di quefta,come delledue fopradette, vicini. Et qui fi veggonoanche lira- e di bifogno veder Je tauole quarta & mi, che vanno alleglandole delle afcel- quinta del terzo libro.Et perche alcu- le, de quali vno ne £ notato tra laT & ne lettere di quelle, che feguono, fer- uono a tutte le figure, (a ciö che me- K I.2.3dl ramo, chefcedeperlo lato delpet glio fi poffa conolcer lordine delle ve to dal f 40 canto, cir fi difiribuifeeper lo necutanee) notaro con ciafcheduna I mufeulo, che tira il braccio ingiü verfo il numero della Figura. I dietro. / * s 3. La vena giugulare interiore, della^j jLAjL S1 Quefte tre lettere notano il nafeimento quäle efcono alcunirami,chefi diftri- della vena grande ,& le radicifue, co- buifcono per la cannadelpolmone ,& me nafcono del fegato. perlinerui, che paffano per quefta^» a 3 Vu altra radice, che viene dal concauo parte. del fegato. T I. 2. 3. La vena giugulare etterio- B 3 >La vena grande tral fegato, &la dia- re. framma. V 1.2.3. La diuiftone di quefta vena in due C 3. il ramo finiftro de idue, che vanno del rami: tronco della vena grande della diafram X I.2.3.// ramo di dentro della vena giugu- ma, de i quali vanno anche alcuni alla lare efteriore, che va alla bocca ,&a vefcica del cuore. li mufculi del gargar07^0 & dell’ojfo D 3. Il buco della vena grande, doue fi con- hyoide, di poi entra nella tefla diui- giunge il cuore,ilquale par cofi grande, dendofi in tre rami. per ri/petto dellorecchia, ojLla dritta TZ 1.1.3. Quel difuori, che va alla faccia.Et del cuore. la Z moftra la punta di quel,che va alla E $.La vena chiamata coronale, che circon- ■ 9 faccia;et il 9 moftra quel,che mota A'ap da[comevna corona) la parte piu larga preßo il lagrimale, & fi congiungenel del cuore, mandado molti ramufcelli al me 7^0 della fronte con la medefimave lingikperla fuftan^a fua infino alla_j ß? na deWaltro lato;&la cs moftra lapar- punta. + . xe, che montaper le tempie ; la * nota—> Z 2 quella, quella,ehe v a tra l orecchie. il resio di la parte del bracciale & della palma* quefle vene , ehe fi diflribuifcono per la che rifpondealditopicciolo3&ilniede tefia, non ho -voluto notar con lettere, fimo dito,diuidendofi in molti rami. perche le mofiraro tutte da per fe m 1.2. 3. La vena del fegato,la quale altri vna figura ; ne anche fipuotero notar chiamano nel braccio diritto quella del qui tutti i rami per non caufare confu- fegato, nel finiftro quella della milga; jione. dr altri quella delle ajcelle. aa I.2.3. La v ena dclla tefia;la vena difuori del braccio; la venagroffa,il cui princi pio mofira la prima a nella terga figu- n I. 2. 3. il ramo della vena del fegato, ehe fi difiribuifee per li principij de’mufculi,ehe difiendono ilgomito. ra,& la feconda mofira in tutte tre,do- 0 1.2.3 'Vn ramufcello,cbe va alli detti mu- ue cominciaa fcoprirfi, caminando tra fculi , & alla pelle, ehe cuopre la parte pelle3& čarne. di dietro del braccio. h 1.2. 3. il ramo, cbeefce dellaparte di fo- P 3 .Vngran ramo, ehe fcende in obliquo fot- pra del tronco del fuo lato vnpocoin- to il braccio, verfo il tubercolo di fuori nangi, ehe fia diuifo ,&va a nutrire i deli’offo dell’homeroy&mandando aleu ni ramufcelli a’mufculi, chenafcono di mufculi, ehe occupano illato didietro del collo. lui}camina alquantoper la parte difuo c 1. 3 .Vn ramo della vena della tefia,ehe ua alia parte di fuori della paletta della ri del braccio, infieme col quarto neruo dieffo. fpalla,parte trapelle & čarne,partena <1 5. La diuifione della vena del fegato in^> fcofio. due rami; de’quali quel, che d nota- dd I.2.3Vnaltro ramo dellauena della tcfla3 innangi, ehe fi nafconda fotto l’homero; la qual fi difiribuifeeper lo primo muf- to con le due qq3 vafempre nafcofio3 dr accompagnato con 1’arterie della mano. culo, ehe alga il braccio; & per la pel- r 1.2.3. faltro ramo di quefia diuifione, le,che l cuopre. ehe fa la vena del fegato3 & va fiem- eee 1.2.3. Mcune venugge, chenafcono di quella tefia, & fi difiribuijcono per la pre trapelle dr came,diuidedofi in mol ti rami. pelle difuori del braccio3&per la parte f I.2.3 -V n ramo,che nafee di quella delfe- dinangi del primo muf culo, chepiega il gato , & fi difiribuifee parte per la pel- f braccio. le ehe cuopre la parte dinangi del brac- 1.2.3. Olfi fi fparte 1# vena della tefia cio,parte per quella, che cuopre quella tre rami, li quali alle volte paiono mag gior, alle volte minori. di dietro. t 1.1.3. lir amo dinangi della vena del fe- S 1, 2.3. Uprimo ramo diquefiitre3il qual gato 3de 11 adiuifione 3c h e fivede appref- pajfafotto i mufculi,ehe nafcono d tituber colo di fuori deli’offo deli’homero. fo il tubercolo di dentro deli’offo deli’ho mero, il quale va in obliquo alla fangui h 1.1.3. ilfecondo ramo di quefiitre,ilquale nella infino al cogiungerfi col ramo del- caminando infino al meggo della fangui h la tefia, ehe d notato con la h,& di tut- nella,fi congimge conVn ramo della ue ti due fifa la vena di tutto il corpo,che J nadelfegato , ehe i notato con lat; & i (C notaro con la «. d'amendue infieme fi fa vna vena,che u 1.3.1I ramo di dietro della vena del fega- chiamiamo la commune, 0 di tutto il to , ehe fi diuide apprejfo il tubercolo di st corpo,che i notata con la ec. dentro deli’offo deli’homero, dr fi diui- i 1.2.3. il tergo ramo di quefia diuifionefil de in molti rami. qualva in obliquo fopra il minor fufello3 XX 1.2. 3. Vnramo, chenafce del fopras detto, dr v a per fotto il maggior fu- infino alla parte difuori delbraccio,get tado alemi ramufcelli allapelle;il prim fello infino al bracciale, mandando al- k cipal dequali3ch e dimoftra la kva alla pelle3che cuopre la parte di dietro della congiuntura del gomito.Et quando que-fto ramo arriua infino al bracciale ji eo emi ramufcellinel paffare a i luoghi vidni; & particolarmente vno al ramo della 'vena della tefia, ehe monta' fopra il bracciale apprejfo il dito pic- giunge co vnaltro ramo della vena del tarča, ehe i notato con lax;&il luogo3 ciolo. X y 1.2.3-La vena, ehe va alla pelle ,che cuo- 1 dotte fi congimgonofi notato con la fet 1 1 pre la parte di dietro del gomito. d’amendue fi fa vna vena3che nutrifce 1.3 .Qui fi notano molte vene,ehe fi uegono nella L I B RI -VI TAB V LA «e//# cte/ braccio, (jr quelle, che v 3. 'Il ramo di dentro di quel,che notammo vanno alla feile della -palma. Afa la ^ con la g; del quale aleuni ramufcelli va ß/ta wota / i. 3 .ll luogo,doue fi .congiungono le venu^ gnone. ?e, ehe fi diftribuifconoper la pelle dei 0 3. In quefia parte paßa quefia vena per lo ^ / pollice col ramo ^che notar a la «. buco del pettignone,mandädo fenr^agli cc j La vena di tuttol corpo,o la commune. altri moki rami, vno alla congiuntura ß i.z .$-,La diuifione della uena commune ap della cofcia. preßb la parte piu b aßadel minor fufel a 2. 3 .Vn ramo della vena3chepaßa perlo lo apprejfo il bracciale. buco deli'oßo delpcttignone,& vaalla y 1.3.Ilramo di fuon di quefia diuifione^, cbeva alla parte di fuori della mano, pelle, che cuopre laparte di dentro della cofcia. & manda vn ramufcello alla parte fua X 3. ll luogo 3 doue fi congiunge quefta ve- c/* di dentro3che i notato con la A na cot ramo della maggicre, chefidi * 1.3 .L’altro ramo di quefia diuifione,chcs va verfo il dito di me^o} & quel dei firibuifee per la gamba, il quäl nota-rail z. cuore. r 1 .La vena3che fi diflribuifce perlo mufeu- i 3. La parte della vena grande, ehe nutri-fce le parti piu baße del corpo. lo diritto3 per la quäle aleuni dicono effer participatione tra le mamclle & la H 3 .La vena, che v a alla telagraßa3che cuo matrice. 9 pre 1'arnione. A l.$Vnramo dellavena, chevaallagam- 3. La vena fucciatrice 3 che v a all'arnione del fuo lato. ba, & man da vn ramo al membro} & alleparte vicine. t 3. La medefima , che va'al lato manco. 0 1.3.1Iprimo ramo della vena3 che va alla gamba; il quale camminaper laparte K 3 .Il ramufcello3che nafce deUa fucciatrice deltarnione diritto3&fi diflribuifceper di dentro della gamba3tra pelle, & car-ne3infino alla punta deljpiede. la telagraßa3che' leuopre. A 1.3. Vnramodi quefta vena, cheva_j AA it. 3 .Li condotti del feme. alla parte di dentro deli'anguina- v $.ll luogo,doue quefti condotti fi comincia gli<^>. i no a ritorcere come varici. m l.l.QueHi ramifon delle vene3che notam 3 . 1 rami, ehe nafcono della vena gran- mo nella ter^a figura con la \. de per tutto lo jpatio, ehe dur ano i s 1. Quefiirami vanno alle mammelle, & lombi. fon parte di quei, che nella ter^a figura 0 3 . La dinifione della v ena grande in duc-j notammo con la L. tronchijche fanno la figura d'vnay3al H* I. 3, Vnaltro ramo della medefima vena riuerfo. • notata con laA3ehe va allaparte difuo 7T 3 .Vn ramufcello, ehe fi diflribuifce a tra- ri della cofcia. uerfoper li lombi3 per loperitoneo, & P 3.Vnaltroramufcello dellamedefima3che per li mufculi del ventre. fi diflribuifce nelprimo3che muoue la_^> $ 3. jLlcuni ramufcelli 3che entranoperli gamba. buchipiu alti delt offo grande. S l. i.Fn*altro,che va alla parte äinanyi del fS 3. La diuifione deltronco finiftro della_^> ginocchio, & a quella di dietro. vena grande in due rami , de quali i .2.3 In quefia parte la vena,che £ notata quel di dentro nota la g , quel di fuo- con la 0,fi diuidein molti rami,che fi di ri la 5, flribuifcono per laparte di dentro della tt 2. 3. ll ramo di fuori di quel, chenotam-mo con la g3 il quale fi diflribuifce per gäba;&di quefta parte foleanogli *An tiqui cauarJangue. li mufculi 3che occupano laparte difuo- 1.3 .Ter quefia parte paßa queflo ramo det • ri deli'ojfo deU’anca,&per lapelle del- to,& Ji comp arte per lopettine del pie- J lenatiche. de. 1 Vtiramo a 1,^, V n ramo della vena grande,ehe v a al 19 3. La forma, nella quale le vene fi diflri- lagamba;ilqual va (lila cogiimtura del buifcono per le dita. gallone, difiribuendofi per li mufc.uli, Figura. II. ehe la cuoprono,&per la pelle. G Q I. 2. Ouefle punte fon de rami della vena Sola,ehe notamo con la G, Vefta Figura moftra il tronco I I.2.3. Fn ramo,ehe va alfettimo,& alno della vena Grande,che paflfa per no mufetilo, & alla pelle, ehe cuopre il lato di fuori della cofcia, laparte di dietro del fegato , diuifo d alto a bafio,& aperto, perche fi pot 2 3. Fna vena grande, ehe fidiflribuifcc^ fa vedere, come nafce dal fegato. per lo quinto muf culo, ehe muoue la co- « fcia. BB.Li rami,ehe nafcono del fegato. 34* 2.3 .Di quefli due rami infieme fifa la ve- QC Li rami, ehe nafcono del fegato,& vanno na, chepaffatra mufculi, ehe occupano alla vena caua. laparte di dietro della cofcia, (jr man- D La parte della vena caua,chepajfaperla da aleuni rami in sü alla pelle,che cuo- diaframma. 5 pre la, cofcia, liquali fon notati col 5. Figura. III. Ma la maggior parte loro, ehe S notata. $ col 6 ffcende fotto lapelle per lo chino del ginocchio, & per lapolpa della^j Vefta Figura moftralandarde V^Filidelle tunichedellevene, & gamba, diuidendofi in molti ramufcel- li,che fi diHribuifconoper lapelle, ehe JL la A moftra gli intrauerfati 5 la B & la cuopre lapolpa della gamba, iui, doue B CD C gli obliqui jla D gli diritti,&: la E110 7 3 il 7 > E ta tutte le tre forti di fili infieme. 3, F n ramufcello, ehe nafce della venajj grande,&vaper la parte di dentro del Tauola. III. Fig. I. la gamba. Vefta figura moftra la diftribu-done della vena chiamata Por- 9 3, La diuifione della vena grande,ehefcen de per la gamba tra due tejle della co- fcia. ta,libera da tuttelaltre pa rti del cor- *9 1.3.// ramo di dentro di quefla diuifione, po; la qual ferne a tutte le membra , che fi diflribuifee per li mufculi,ehe oc- della digeftione, cupano Ulato di dentro della polpa,& per la pelle di quefla rhedefmaparte. A Ah JL JL. Quefle cinque lettere moflrano la ii la quale i notata con la 11, figura del fegato , & i due rami del- ■* 1.2.3. Fna parte di queflo ramo,che fcede per laparte di dietro del tallone di den-, tro, al lato di dentro delpiede. la venaTorta,che fidiflribuifconoper, quello. 3t 4. 5. Quefli numeri moflrano cin- 3. Il ramo di fuori della diuifione detta,il que rami, ne quali quefla vena fi di- qual fubito fi jparte in altri due rami di-< fuguali. uideper difiribuirfi per la fujlan^a del fegato. 14 j. 3 dl ramo di fuori di quefla diuifione. B Il tronco della vena Torta fubito, come 15 1.2.3. Fn ramufcello, ehe nafce delfopret efce del fegato. detto,& va al tallone dißori. cc Due ramufcelli,che vanno alla vefcichet» 16 3 dl ramo di dentro della diuifione detta,il ta del fiele* qualpajfa tra gli dueflincki3ouefonfe- D Fnavena, ehe v a alla parte di dietro del paratL fondo delloflomaco. 17 3 .La diuifione di queflo ramo, vnaparter del quäle paffa tra l'oßo del čalcagno, P In quefla parte la vena Torta fi diuide in F due tronchigradi, & la F moflra il tron &il maggior flinco della gamba,l'altra G co finiftro,&piualto',la G il diritto tra il c4lcagno,&il minore. ilpiubajfo. 18 3. Fna venula, che nafce di queflo ramo detto, la qual paffa tra gli due flinchi fotto la legatura loro alla parte difo-pra delperitoneoycongiungendofl ad al- H La vena, ehe v a al lato diritto del fondo delloflomaco,mandando aleuni rami co fi a quefla parte, come al lato diritto della te la di fuori della reticella. cunaltre,che fimilmente vanno per que l La vena , ehe ya ali’inteflino duodeno, cfr fleparti. al digiuno. la ven* M K 00 T SL K TT V XX aaa bbb La Vena, cbe v a al lato ritto della parte di dietro del corpo detlo fiomaco. Ouella, cbe ra allato ritto della tela di dentro della reticella,& allaparte del-1'intefiino gra/fo, cbe paffa per quefta parte. Vn ramo deltronco finißro,che va alleglä-dole,cbe fi fanno nella tela di dentro del la reticella. V na notabil vena, che paßa per fotto lo fiomaco,tra Im, & lafebiena, & mon-ta verfola boe c a fua j & in nan^i, cbe monte, getta due rami ,vnoad vna parte, & vnaltro ad vnaltra ,cbe fon notate con le due 0 0,&fi jpargo-no per la parte di dietro dello šloma- co. dd Doue quefio ramo fi florce verfo la bocca delloJiomaco;&la Odimofira,comefi volge tutto intorno a lei. ll rafnodella vena,cbe abbraccia la bocca dello fiomaco; ilquale caminando perlo fiomaco in obliquo, manda aleuni rami alfuofondo,& pel camino manda aleuni rami alla parte di dietro, & a qnella dinan^i dello fiomaco. Vna coueneuol vena,ehe fi diflribuifce per la tela di dentro della reticella, (jr per la parte deliintefiinograffo, cbe tocca lo fiomaco. Ilproeeßo del tronco finißro,quando arri-ua appreffo la mil^a. La vena,che fi diflribuifce per lo lato man co della tela di dentro della reticella—*; la quale volfi qui metterla da perfe; perebe non fi potea veder bene fou to delialtre; & ineffa laT mofirail troncoj dal qual nafce; la V la detta vena1^. Vn ramo della vena piu alta, cbe va alla mil%a;il quale fi diflribuifce per la parte fini fir a dello fiomaco. V n ramo della medefima vena. V na vena,cbe va al lato finiHro delfondo dello fiomaco; la quale manda molti ra miallofiomaco,&alla tela difuori del la reticella. Quefte lettere mofirano la difiribution delle vene per la mil%a,& la figura medefima della mil^a. Laprima difiributione del tr onco ritto del la v ena porta perlo mefenterio. La vena , cbe fi diflribuifce per t inteflino graffo, iui, doue fi congiungeal retto. La medefima vena,cbe va per fotto 1’inteflino retto mandando aleuni ramufcelli U B C DE E FG G H K IL L M K O TT K ss TT VV XX rr aa di vene,cbe abbracciano il fondameto: & facedo le boccbe delle vene,ehe cbia miamo le morene. Ter diebiaratione di quefla Figura aiuta-no anebora moltolafeconda,ter^a, iiij, x.xij.xiij.xiiij,& la xv.del ter^o libro, & anche l'vitima di quefio. Figura. II. IN quefta Figura fi veggono lcvene, & Arterie dell’vnode’lati della tefta, cominciandpjjppreflb doue entrano in quella. La venagiugulare interiore, quando vuo-le entrare nella tefta. L’arteria del formo. La pr ima vena cbe v a alla tefla. ■ Lafeconda. La ter^a. La quarta. La quinta. La fefla. Laprima arteria}che entra nel craneo. Lafeconda. Laterna. Ilprimo feno della dura madre ,0 il dirit-to. llfecondo-,0 finifiro. Doue ilprimo, & fecondo feno fi congiuti-gono. Il ter^o feno della dura madr e. llfin del ter-%0 feno,cbe finifc e nelproceffo deli'ottauo offo dellatefta,cbe diuide gli organi deli'odorato. Il quarto feno della dura madr e. Aleuni ramufcelli,cbe efcono del ventrico lo diritto, & fi diflribuifcono per la dura madre,&per la pia. Lirami,ehe efcono delter^ofeno,& fi diflribuifcono per la pia madr e Ji quali in quefla figura fono tagliati. Lirami, cbe nafcono del c ant o di fotto delter%o feno , & fi diflribuifcono per la parte della duramadre, cbe jpar te le ceruella per meq^otfimile ad vna falce. Li rami del ter^o feno, cbe fi mefcolarto co altri ramufcelli, cbe entrano per la com meßura fagittale. Aleuni ramufcelli, cbe efcono del c ato piu alto del quarto feno,&fi diflribuifcono per la dura madre,cbefparte per me^ ^0 il cerebro. Aleuni ramufcelli, cbe nafcono del canto diritto del quarto feno,&fidifiribni- fcono /tono per la dura &pia madre dalfuo chefiauano notati con le due uu;iaß ruo lato. fira la diuifione del fuo ramo in molti, b VJl ramo, ehe nafce delfin del quarto feno, & fi difiribuifee per tutta la parte piu che fi difiribuifcono perla pia madre;et lay mofira qucltintrecciamento, ehe bajja della tela fimile alla Falce. qiti notammo con la due. X ll ramo fimifiro di quefia diuifione,chefa tarterie del fonno. D L'arteria,che monta in obliquo alia prima cofta del lato manco. YZ QueHe due lettere moßrano ilramodi-ritto, ched molto maggior e chel fi- JE Il ramo , del qual nafcono quei, ehe van- ni firo. MoHralaT qyello-, cheva_j. no a li trameTgi delle prime quattro albraccio diritto , fp artende fi ne mede fimi rami, che habbiamdettoß/ar- coße. F Vn ramo, che paffa per i buchi deprocef-fi de’lati del nodo del collo ; & camina infino dentro della tefia. tirfi qnel , che ando al fmifiro ; c*r la Z moflra t arteria dir Uta del fonno. G Vn ramo ,che ra fotto teffo del petto, & fi difiribuifeeperglimufculi, ehefo- a La diuifione delt arteria del fonno indue bc rami ,&lab moßra quei di dentro;la c no fra le c o sie, & per li mufculi del & la d quei di fuori. ventre. b Li rami di quefla arteria,che yanno alles H V n ramo,ehe v a a mufculi,ehe occupanola fauci, & alla lingua. p arte di dietro del collo. c Laparte di quefia arteria> ehe entra nella 'i L’arteria,ehe v a allaparte di dentro della paletta della fpalla. tefia; & neltarriuare a lei fi fparte in due rami; de'quali l'vno, ehe ya al feno K Vn ramo, ehe ua alla congiuntura delt h o-mero. manco della duramadre, i qui taglia-to,per ehe fi mofirera di poiparticolar- L Vn ramo , che va a li mufculi, chcs mente. occupano la parte dinan^i del pet- d 11 ramo di fuori delt arteria del fon- to. no , ehe ya alla parte di fuori della M Vnaltro ramo, chefcende per li lati del tefia. petto ,c't fi difiribuifee per li muf- e Vn ramufcello di quefto, ehe ya tra i mu- culi, eh e tirano le braccia in giü. Et tra la L & la M -,fi uede m ramufcel- fculi della faccia. f La diflributione del ramo di fuori deltar- lo di quei, che uanno alle glandole del- teria del fonno, appreffo alie orecchie; tafcelle. Z il cui ramo dinan^i notato conia g ya K I’ arteria grande, che ua al braecio, infie-me col ramo di dentro della uena del fegato . Et li ramufcelli, che fi h alie tempie; quei di dietro, ehe nota la h, ya tra torecchie, amendue tra pelle & carne. ueggonofubito fotto lei, uanno a li mu- i ll tronco delt'arteriagrande,chefcedeper fculi, che abhracciano toffo delthome- fopra la fchiena. ro. kkk Li rami, ehe yamio dallvna parte^j 0 L’arteria, cheuaperlaparte di dietro del-toßo delt homero ,infieme coi quarto ner & dall'altra, aliotto cofte piubaf- fi- uo,che ua al braecio. l L! arterie della diaframma. TT Jlcuni ramufcelli,che uanno alla congiuntura delgomito. Ä L'arteria, ehe ya alla parte piu baffa del Mefenterio, & principalmente altinte 0^ ll ramo deltarteria grande,che ua appog-giato al minorfufello. fiinograffo,dalla mil^a infino al rogno ne manco. K Vn ramufcello, che na fee del fopradetto, W Certi rami, ehe nafcono delt arteria grade & ua alla mano traIprimo oßo del pol- per tutto illungo de lembi. lice , y Mcuni rami tagliati, ehe vanno alla par- coronale3 & infieme il lato piu largo del efi te dinan^i del petto,& alle fpalle. cuore. La vena giugulare interiore. r Lapunta del cuore. i La diuifione della vena giugulare interio- z Li rami della uena,& arteria coronale}che ? rt-j fifpargonoper lo cuore. La vena giugulare efieriore. a Qui entra la vena grande nel ventricolo di *6 Vn ramo di quefla vena, che V a al collo; ritto del cuore. la fi nota la parte, ehe v a dietro l’o- h VlAla diritta del cuore. i recchie ; la i la parte, cheya alla_j c Lapunta delVala finiflra. K ceronella ; la k quella , che va alla d ll tronco della vena arteriale. A faccia, & alla fronte; la A quella * e e llproceßo deli*arteria venale,& della ve- che va al fecondo feno della dura ma- */4*4 2 dre. P dre; la p moftradue rami, eheentra-no.nella tefla, Cvno perlottauooffodi la p, va al dito picciolo, &,all'annu-lare. j quella, l'altro per lo buco del fecondo b Vnramo della vena del fegato, ehe fidi- paio di nemi. flribuifee per la pelle, ehe cuopre la par Sterne lettere di quelle,che feguono,fi te dinan^i (jr di dentro del braccio. v veggono nel lato manco; & la v moftra vna parte deli'arteria, che va al- c ll ramo, ehe v a a i mufculi, ehe diflendono il gomito. ia teßa, dopo Vhauer gettato vn ramo d ll ramo, ehe ac comp agna il quarto neruo ehe va con la vena giugulare efterio- del braccio infino alla parte di fuori del re allafaccia, alla fronte, & dietro l’o- gomito. recehie. e La diuifione della vena del fegato in__j f Il ramo deli1arteria del fenno, ehe va al due. primo feno della dura madre. ff ll tronco della vena del fegato, ehe va na- 0 Il maggior ramo di queSla arteria, ches entra pel fuo particolar buco nella te- fcoftoperlo braccio accompagnato dal-l arteria. Jla. S ll ramo di queflo tronco, chevaa eanto del 7T V n altro ramo fuo, che v aal nafo. maggiorfufello,& manda aleuni ramu- e V n ramo, ehe v a al lato diritto della dura fcelli al pollice, all'indice, & in parte a madre. quel di me^o. ST Li rami deli'arteria del fonno, li quali aleu h Vn ramo deli’arteria, che ac comp agna la ni penfano che faecian quella rete tanto marauigliofa. fopradetta vena , che va alla partc_j> di fuori della mano trdi pollice, & r in- V llramo, ehe va agli occhi. dice.

le vene, con le quali v a accompagna- c ant d del maggior fufeilo, (jr getta_j diuerfi rami alla pelle ; il capo della quale fi congiunge ad vn ramo detla vena della teßa, iui, doue fi vedc^ la jr. td—>. M Le vene, ehe va?inoper la tauola del brac- 6 La vena, che v a alla pelle, ehe cuopre il cio, & per la p alma della mano. , braccio. r j.%.Quefla lettera moflranella fettima (jr 7 La vena della tefla, la qual qui comincia a ottaua figura il bellico. caminartra pelle & čarne. m J.$.La vena, ehe v a dal bellico al fegato $ S Vn ramo della vena della teflaehe va alla parte piu alta del gomito. la quale fi congiunge con la vena ,chefi vede nella quarta figura, notata 'pari- 9 Vn ramo della vena della teßa,ehe fa quel mente con la f. ladituttoilcorpo. t j.S.ll condotto, per la quale crina la crea- a 1 Vn ramo della vena della tefla, ehe va^j per fopra il minor fufello, & per las tura , quando fla nel ventre della madre . parte di fuori del gomito, infino alla uuuu 7. S.Le due arterie, ehe nafccno dei bel- giunta del maggior fufello, & albrac- lico . j , ciale; & congiungendofi ad vnramo i Vn neruo, che na fee delli nerui dellofloma- J della vena del fegato, ehe e notato con co,& va al eoncauo dei fegato. 1 2Nlote sv,Q> r ss v v ff Z 'tfote il Lettore, ehe la ter%a Figura con-tiene tutta la Vena chiamata Torta, infieme vnneruetto. 3.1 o .Vn neruo, & vri arteria, che vanno alia yefcichetta del fiele. 3.10 .Le vene, che vanno alia mede fima vefcichetta. 3 .Vna vena,ežr vri arteria,ehe vanno alia parte di dietro dello flomaco appreffo il fuofondo. 3.10.La vena,che va alio fiomaco,iui,doue il gobbo fuo rifpondeal lato diritto della fchiena. 3 .Vna vena,vn neruo,vri arteria,cbe fi di-flribuifiono per lo lato diritto delfondo dello čtomaco. 3 .il minor tronco della diuifione della vena porta. 3.llmaggiore. 3 .La vena,& arteria^che fi diftribuifcono per la maggior parte all'inteflin duodeno. 3 .Vna vena , & vri arteria, ehe vanno al lato diritto della tela di fotto della reticella. 3 .La radice deltarteria, ehe fi diflribuifce al fegato, alio flomaco,alia milita, alia reticella,& alia vefcichetta dei fiele. 3. La vena, & t arteria, che abbracciano la bocca dello flomaco, come vna corona,la quale piu chiaramente fi vede nel la ter^a tauola dei ter^o libro. 3 .La vena,& tarteria, ehe vanno alia tela di fotto della reticella, & alia parte dell'inteflino duodeno, ehe iattaccato alio flomaco. 3 .Le glandole,ehe in quefta partefono per foflentar le vene,che fidiuidono. 3 .La vena^che v a al latomanco della tela di fotto della reticella. 3.Le vene , & arterie, ehe vanno alia mih^a. _____________________ mmnn 000 pp rr r a le vene,&arterie del feine,fi congiunge,doue fi vede la ». La fefta fi congiunge alla fettima; perchela fettima rapprefenta la vefci ca, &il m^mbro per la parte di nan-zi»infiemecon li vafi del bellico. La fefta moftra folo il membro,& il collo della vefcica. Etfacemmo quefta fefta figura,perche fi potefie piegare il membro, & fare la figura della S. L’ottaua, che moftra la vefcica del la donna infieme con li vafi del bellico ,& con li condotti dellorina, fi congiunge allanona,iui doue fi vedela«^ la nona fi congiunge alla grande, doue fi vede la medefima lettera. Fine del Sefto libro. ILBRO SET TIMO dell’Hiftoria della Compofitione del corpo humano, COMPOSTA PER GIOVANNI VALVERDE MEDICO; NEL QVALE SI TRATTA de’ Nerui. Che co/a fianerm,^ delle differende, & nafeimenti loro. Cap. El libro pafiato habbiam trattato de’ canali, che nafcono de* due primi principij,chiamati le vene,&arterie; hora reftaci a trattaredi quelli,che nafcono del terzo. E' adunque da fa- checofa pere,che,feben parlandocömunalmente, fi chiamano ner- mno nerH0C°' ui non meno le corde de’mufculi,&le legature delle con- mummcnte‘ giunture,chegli inftrumenti,perli quali la virtudel fenfofi diftribuifcea tutte le membra; nondimeno in queftolibro (cofi come ne gli altri) iofempre intendero gli inftrumenti del fenti re,i quali folo nafcono della tefta. E' adunque il ner Che cofa fia uo vn corpo Iungo,& tondo,& mafiiccioalparere; il cuinafeimento, &:principio ntrH0• non e (come aleuni peniarono)la dura madre o il cuore,ma le ceruella,& la midol- 1 ne™f na'cor ia fpinale,com e diffe Hippocrate;&Erafiftrato,Lyco,Andrea,Marino,Herofilb, * eceme’ Galeno, Vefalio, & il Reaido han confirmato, & ognuno lo puo facilmente vede-re. Perche delcuore non fi vedegiamai vfcire neruo aleuno; anzifi diftribuifcc per ineminonna-a li. iiij. fi.vj. quello (come al fuo luogo diremo) a vn molto fottil ramo del fefto paio de’ nerui, -lcon$ del cuore. che nafcono delle ceruella,del quäle haurebbe egli poco bifogno, fe fufte principio loro. Neanche nafcono della dura madre; anchor ehe in queflofianodafculare quellijChelo hano detto; percheeffcndo tutti i neruiinuiluppati con effa, & con la pia madre,come fonogli alberi con le fcorze,facilmente fi poterono inganare mi-randogli dalla parte di fiiori. Gli aiutoanchea penfarlo il vedere,che le ceruella no hanno fentimento aleuno, & chela dura, & pia madre lo hanno moko acuto; la qualcofa infiemecol vederechela parte di dentro de’nerui nianca in tutto del fen tire, hauendola quella di fuori molto acuto, mi ha fatto anche ä me non tener per tanto determinato,come molti penfano,che’l fentimento nafca dalle ceruella. Ma pofto queflo da parte,ehe non tocca all’hifl:oria,dico che, chi confidera ben i nerui dalla banda di dentro, vedra che nafcono delle ceruella, o della midolla fpinale ; &: chela luftanzaloroefimileallaparte, douenafcono. Etperchela midolla (come trk habbiamdetto)epiudura,cheleceruella,cofianchorainerui,chenafconodiquel *neruiin dti~ la fon piu duri,ehe quelli che nafcono delle ceruella; & di man o in mano piu, fec6-' do ehe piu vano verfola fchiena,infino all’arriuareall’oflbgrade, di doue nafcono i nerui piu duri di tu ttol corpo. Sono anche i nerui piu duri, o piu teneri,fecondo che piu fono corti,o lunghi; & per cib i nerui,ehe väno aH’orecchie,alla lingua,al pa lato,& agliocchijfon piu tened,anchor che di quefh,quelli,che fanno aleuni circo lipe’lcamino,comefaiiterzopaio,s’indurifcanopiu, fecondo chelluogo, per doue paffano,e piu fecco;il che non e fenza gra niiftero.Perche,fi come i cinque fenti- Pcrche fi» p* mentiefteriori,perli quali, veggiamo,vdiamo,guftiamo, odoriamo, & fentiamo, haueadibifögno d’un’inftrumento per riceuerqueftevirtii,che fuffe tenero,perche h0,c e * r * li raggi,o fpetie,che cotinuamcnteefcono dalle cofe, piu facilmete il moueffero,b alteraflero,fe erano quefli nerui duri,n6 poteano far bene il fuo oiiicio; cofi quelli, ehe ehe feruono al mouimento, fe erano teneri, nö poteanöfenza romperfi oghhoa, muouerla machina dei noftro corpo.Da quefto fi caua,chede5 nerufialciiniferuo-no alfenfo, alcuni altri al moto 5 al fentire feruono quelli, ehe vanno b a gli occhi,c b t j. fi j.ij. G all’orecchie,al dnaio,al palato,alia bocca dello flomaco,allepahnedcllemani,&a ct hmeda Tuiti li nemi tutta la pelle; ai mouimento feruono tutti gli altri. Ma non per cio voglio dire, ehe Q p. fentom, ] nerui,che feruono al mouimento,fiano priui dei fentire, come hanno penfato alcuni , ingannati dal vedere ehe molte volte accade perdere il fentimento reflando il lnouimento libero, & al contrario.Perche,quando alcuna parte perde folo il fentimento,e perche i rami de nerui,ehe vengono alia pelle, han patito, reflando quei de’ mufculi falui;&,quando fi perde il mouimento folo,accade al contrario.Et fe al-perchedeuni cuno mi domandaffe, ehe vuol dire, ehe quelli, ehe vanno alia pelle, non la fanno *nme» muouerc(efi'eniferenja de riceuere il fentimento.Ma tornando alie diffcrenzede’ nerui,(ön’oltredi quefto nemine na/ce differenti i nerui nelnafcere.Perchealcunij&principalmentei piu teneri,nafcono con vn principio cötinuato,come fanno e quei de gli occhi. Altri nafcono con mol e ta.f fig.f ifJ tiprincipij,comecordicelle,le quali vanno femprefeparate,corhefafilterzo,quar f ^ ^ to,&quinto paio de’nerui della tefta. Alcuni altri, anchor ehe nafcano con molti 7 ^ principij,toftoche fono vfeiti delcraneo,fi tornano acongiungere,& fanno vn trö co.La qual cofa accade principalmete nel piu de nerui,ehe nalcono della fchiena,» g fig-Hfe,» &nel fefto,& fettimo paio della tefta $ anzi tutti i nerui tagliädogli al trauerfo,paio-Neltadiftribu- no molti fili,ocordoncini congiunti infieme. Sondiffercnti di piu i nerui nel mo-ttone. dodidiftribuirfi. Perche alcuni fi diftribuifcono per vna parte fola, fenza mandar ramo alcuno alfaltra, comefanno quei degli occhi. Altri fi fparrono in diucrfi rami, ehe vanno, gli vni alia pelle, gli altri a’ mufculi, altri alfofla, hcomefail terzo h fig.ij.M paio,ehenafcedella tefta. Alcunaltri vanno fenza diuiderfi, o congiungeifiad aJ-cun’altroneruo,1 comefail fecondo paio,chenafce della refla, anchor ehe fe gli ap f Br.j.ij.K prefii vn poco la radice minore dei terzo paio,ehe nafce fimilmente della refta. A1-cuhaltri fi mefcolano, o congiungono fra fe flefli,k come fa il neruo d’un occhio k con queidell’altro. Alcuni ficongiungono ad alui,toho, ehe efcono della fchiena, facendo vna rete,6 cordone di cappel da Cardinale, come fi dipinge,1 come fanno 1 t.iiij. fi.j. iji quei, ehe vanno albraccio. Soglionoanchora alcuni far differenzatra nerui,ehe alcuni fon votidi detro,bpertugiati,&alcun’altri mafficei; ma ioinfino adeffono Niuno neruo e h0 potuto vedere neruo alcuno pertugiato.Et quei,ehe dicono di quei delFocchio, fertugmto. gUardandogliaila candela,&ancheaiSole mi pare cofa da ridere. Et percio polio quefto da parte, fara beneincominciaratrattare in particoiare della dithibutionc di tutti i nerui,cominciando da quei,ehe nafcono dalle ceruella. Quante paia di nerui nafcano dalle ceruella, dallamcain-nanzj^che efca pe'l craneo. [ap. 2. Per quefto mi- Ia habbiamo detto,comele ceruella fi fpartonoin due parti, vna dinanzi, '“ulTdel \ibro ^ vna^ra di dietrO;&; che quella dinanzi chiamiamo ceruella,quelladi quinto! 1 r° dietro Celabro. Anchora dicemmo ehe la parte dinanzi, per difopra fi fpartiua indeftra& finiftra, & perdifetto era tutta continuata; & ehe di ef!a,&nondel celabro nafceuala midolla fpinale. Etanchedicemmo,comeleceruella hauea-no due ventricoli,vno finiftro, vn altro deflro,li quali amendue fi veniuano a con-giungere in vna concauita,che chiamiamo il terzo ventricolo; dal quale va vn pic- ¥.. ciol riuolo allaltro, ehe fi fa tra la midolla fpinale & ii celabro, ehe alcuni chiama-uano il quarto. Hora fara ben trattare de nerui, ehe nafcono di loro, li quali tutti r- nafcono della parte piu baffa delleceruella, & della midolla fpinale innanzi,che efca dei craneo,& nö in modo alcuno dei celabro,come alcuni han penfato.Quefti nerui,ehe nafcono della tefta,fe ben molti depiufauiAnatomifti dicono,chc iono fettepaia, cioe fette nerui da vn lato, 6c fette da vn altro, nondimeno guardädogli - - con a fri.E fi.ii.F con diligenza, moltomegliopotremmodire chefbnnoue,aggiungendouia vn paio,che va allorgano dellodorare, ehe eglino non chiamano neruo, pcrchc non b n.Lii. L. M efce fuori del craneo; & diuidendo il terzo paio b in due, come con molta gran ra-gione fipotrebbe fare ;&contandovnaltroc paio, ehe nafce appreffoil principio Capmeflö II ^ quinto,delquälniun di loro fece mentione. Ma per fegilire il medefimo ordi-a °a a ne,chegli Antichi,gli contarö tutti fotto il numero di fette paia, cominciando dal primo, ehe ferue alia vifta. > Delprimo0ßcondo paio de'Nerm delle Ceruella. [ap. 3. a fig.i. ii. G -j Afcc a il primo paio de5 Nerui delle ceruella, ognuno dal fuo lato, dal fondo il n*fcimento lN delle ceru eIla,appreffo doue la partepiuftretta dei due vetricolifi vieneacon deifnmopat». b li.i. t.v. fi.i. giungere;h che eappuntofopralaglädola, che habbiam detto riceuer la flemadel M capo. Qucili nerui fono i piu teneri Sc i piu groffi,che fiano nel corpo, parlädo fem- plicemente d ogni neruo da per fe;& ognun di loro camina tofto,che e nato,alqua- ™oci*n*.1 ™ to verfo il fuo compagno,infino ehe fi vengono a congiungere,non pero incrocia-d ? 1 £H fi i ^°^comea^cun^ ^an penfato, anzi facendofi d amendue vnc corpo quadro, ehe pM’ £a' A' arriuainfinodal centro o principio delle conche de gli occhi} douefitornanoadi-uidere,& il diritrovaaü’occhiodiritto, ilfiniftroall’occhiofiniftro . Comefacil-mentein Padouapiu de gli anni fi puö vedere;Perchecauandofia ladroni in Vine-gia pel primo furto vnocchio, intrauiene ehe fi tornano a prendere indi ad vn anno o due,cheenafcoftonellabocca,&:perquel m lib.i* ta. v. delle tempie,al qual vano cinque rami dinerui, il primo della radice piu fottile dei fi.i.S terzo paio di nerui,il fecondo della piu giofia,il terzo, & quarto, della piu grofla ra- n li.ii.tvi.A dice dei quinto paio,il quinto della piu löttile.Et quefto fufatto,perche quefto mufculo hauefle piu forza, come al fuo luogo dicemmo. Del De’Nerui. 143 DelSeßo paio de Ner ui deüe Cer Hella. Cap. 6. a fii.ii e Üb. T T A il Sefto paio dineruia il fuo principioalquanto piu a baflb,chc-lquißtoj v.fi.ix.N * JTjI &nalceconmolti principi) fcparati, ii quali fi cögiu ngono fubito,&fanno b lib.vi. t. iii. vncorpo,chc pafi~a infiemecolb minorramo dell’arteria del (önno,& ilmaggior fi.ii.ijC * dcirarteria giugulare interiore per lo buco commune alloflTo della collotrola, Sc c fig.ii.Y a quel delJe tempie,& al cuneale.Et Tu bito,come efee,gettac vn ramo,che li diftri-<1 iib.ii.t. ix.r buifee per limufculi, cheoccupano la partedi dietro del colio,& principalmen- I iuvi t vfi teperdlofecondo,chemuouelapalettadellaipalla.Dopoaquefto camina,eat> xJ,y taccatoal fettimo paio &: ^aU’arteria del fonno medianti certe tele, infinoali lati g fig!ii.o dclgargarozzo,douefegli Scögiöge vna parte dcl fettimo paio,chelofa piu grol h la med.g to^Q poj ^anda aleunih ramufcelli al trauerfo de’mufculi del gargarozzo. j h.v.r.v.h.x. Fatto queßofcenck per li lati del gargarozzo,^ccompagna to dall arteria dcljon- k fig.ii.h no,& dalla vena giugulare interiore,infino dentro del petto j douefubito mäda vn ramo picciolo al lato piu baflb di detro della prima cofta,ilqual pafla lotto la te la,ehe cuopre le cofte,& per le radici delle medefime cofte, prendendo aleuni ra-I mufcellide’1 nerui,ehenafconodellafchiena,&vanno ali tramezziloro^pureto- ftocheqfto ramo pafla la diafräma fi diftribuifce(come diremo)perle mebra del la digeftione.Oltre a quefto ramo nafcono del fefto paio vn poco piu in giu di que m fi.ii.k k fto ramo detto m altri ramufcelli,ehe 11 diftribuifcono per lo n fettimo, ehe muo-n lib.ii.t. iiii. ue la tefta,che nafee dell’oflb del petto,& della clauicola, & finifce nel proccffo fi-? milealla mämellajöc per0 lo mufcuio,che muoueloflo hyoide,& per qllo, che p h.iTt.v p nafcedo di quetta parte,va alia prima cartilagine del gargarozzo.Fatto qfto entra <1 t.i.fig. iii.p quefto paio di nerui nel voto del petto;& palsädo tra le vene,&arteriegiugulari,cl fig.n.i il neruo del lato diritto getta dal lato di dentro,quando tre,quädo due rami, ehe T lamed.E.lt feguonorunoraltroj&fannocertineruijchefiriuoitanofubito per fotto Tarte Ji neruo defir» f Ufi* n ™ va al braccio;& congiungendofi amendue fifannos vno, ehe rimonta at- nuerfiuo• fi.iiiöQQ taccatoallatodeftro della cannadel polmone,mediante vna tela,che va infino al * fig.j. m lato diritto del gargarozzo,appoggiadofi alia rgladola,che e attaccata alla radice u ia med b dcllatodcft ro. Paffätalagladola fubitofi /parte in molti rami,ehe fi diftribuifco v sst° no per li mufculi dcl fuo lato. II neruo del lato manco dopoleflerentratonel vo- nfimßr* 3 ' to del petto,fcededirittamete ver foilcuore,fin ehe fuori delle tele del cuore,arri ua altröco udell’arteria grade,che habbia detto feedere all ingiu$S£ iui getta altri* tre ramufcelli,che ü riuoltano per fotto la detta arteria,cÖuertendofi tutti in vno, che fa y il neruo finiftro,che fi riuolta.il quale mota,attaccato al lato manco della cäna delpolmone mediante vnatela,come habbiam detto fare il diritto3& facen-doilmedefimo camino fi diftribuilčc, ne piu ne meno, per li mufculi delgrga-rozzo del fuo lato.L oflftcio di qfti nerui e dar virtu a’mufculi,che aiutano a chiu- £, -h ^ der il gargarozzo,& per conleguete formar la voce, pehe fenza loro, anchor ehe ni reuerfiui. parlaflimo,n6 feriamo intefi,comeno s ode il flauto, quado gli maca la linguuC” cia.L’efperieza di tal cofa fi vede manifeftametepigliado vn cane viuo,& taglian-do,o legädo vno di qfti nerui,& di poi amedue^perche tagliädone vno, lubito per de la meta della voce5tagliadogliamendue nö puo in guiia niuna abbaiare. Dipoi che’l lefto paio ha gettato qfti nerui ehe ritornano in su, chiamati per cid da Latini Reuerfiui,arriua al piu alto del cuore,&:z getta certi mezzani rami alla tela,che a lamed.r cuopreipolmoni, a&aquelie,chefafcianoilcuore,Etderami,chehänoaUato h f fi vi mäco d. qlto fefto paio.nafce l vn ramufcejlo, ehe fi diftnbuifceperla vcfciea del a. m . • » cllorCjCom jncjancj0 iui,doue fi cögiunge qfta vefcica col lato maco della vena ar vannoaiPette. terialqil quale e tato fottile,che fenö fi vfa gran diligeza nel tagliare, facilmete fi c la med.I röpe.Quefto ramufcellocaminaattaceatocalla venaarterialc,diftedendofi pel lato fuo mäco alquato a dietro, infino ali arri uare alla parte piu alta dcl cuore, do-ue fi diuide in aflfai fottili ramufcelli, ehe fi diftribuifcono p qfta parte. *11 refto di Quei (hevan d fi.if.f. li. iii. qfto paio di nerui, ehe habbia detto diftribuirfi perle mebra della digeftione,pal- no sile mebra, fi. xiiixiiii. fando per la diaframa,ognuno dal fuo lato, fcedono, il diritto al lato diritto dello aeiu Digeß,9. ftomaeo,ilfiniftro al finiftro, attaccädofi a iui alquäto lentamete mediäte v na te-, „ la.Et iui fi fpartono,ognimo in due,eche fi volgeno altrauer fo dello ftomaco,coli * 1 per la bocca,come per la parte lua di dietro, & dinäzi, in tal modo,che li rami del ■ AMUVal SB lato Im midolla [pinale in ehe e differente da quellet dell'al, tre ojfa. lato deftro toccano ilfiniftroi&queidel finiftroil deftraEt deli due rani i,ehe ab-bracciano il lato dirittodellabocca delloftomaco, nefnafcevno,ehefcendeper f lamed.u laparte di fuori dello ftomaco,lecondotuttoil largo luo,infino al fondo,gettan-dopel camino aleuni ramufcelli, cofi alia parte dinanzi, comea quclladidictro dello ftomaco. Arriuatoil ramo al fondo §pafih,appoggiato alla vena porta,infi- g lamed.x no al concauo del fegat o, d 1 Itnbu en d o fi per la tela, chel cuoprc.h 11 ramo deftro ^n:fi.xi.T di quefto ieftopaio di nerui(il quale inäzi al principio denerui reuerfiurhabbiam * dettodiftenderfi1 per le radici delle cofte,cögiungendo(i a’nerui,checfcono della fchiena, & diftribuirfi per li mufculi,che lono fra le cofte) dapoi ehe ha paftat a la diafrämaappoggiatoali’arteria grande,& paftato al trauerte) per lo concauo del fegato,getta tre rami.K 11 primo de’quali va1 alla tela di dentro della reticella;& di j,. ,Ja ^ ftendendofi per eflaaH’ingiu,fifpartein aleuni ramuicellijcioein vno,ehe fi difiri \ jtiii.fig.iif. buifce p lo lato deftro diquefta tela, & per la parte deirinteftino grafib,ehe fiattac nii-ca a quefta tela:&: in vn’altro m tanto fottile,che aleune volte no fi vede, il qual va m gg. ü.z aU’inteftino,che e attaccato al fondo dello ftomaco,& al pri ncipio del digir.no ju n la med.« dz. in vn’altro, che e afiai piu groflb,&. va alla tela di fuori della reticella; & arrinan do alla parte diritta del fondo dello ftomaco, manda aleuni ramulčelli, cofi ailo ftomaco,come alla reticella. II0 refto di quefto ramo fi diftribuifee per lo cocauo o la med.,5 * * a i r ' I tu n r i i • r» • t • r r i fi 11 + ^ 1 L/ t J i I ilL* ilU deftro del mefenterio,& per grinteftini,che lono attaccati a qllo. IIs refto di que- x,x.t fto ramo fi diftribuifee alla vefcica,&: nelle donne alia parte deftra del fondo della f fig.ii matrice; benche la vefcica,&la matrice häno anchora degli altri nemi,ehe naico-no della fchiena.Il ramo finiftro cöpagno di quefto fa quafi le medefime diuifio-ni,che’l diritto.Perche manda anchora,in prima* vn ramo alla tela di dentro del- c la med? Ja reticella, ehe fi attrauerfa verfo la milza 5 & nel camino getta Udue ramulčelli, u la med*0,1 che fi diftribuifcono per la tela di fotto della reticella, per la parte dcll’inteftino , grafih,che in qfto luogos’attacca alla reticella.Et da poix getta vn’altro ramulcel- x an:e lo piu groflö, il quäle andado al lato mäco del fond o delio ftomaco,fi diftribuiice per quello, & per la tela di fuori della reticella, alla qualmäda mol ti ramulčelli.? Ddpo queftode’rami, che entranonclla milza,nafconozaltri moko fot rili, che jame^ vanno al lato naaco dello ftomaco,accöpagnati daH’arterie,& vene, ehe habbiam z ub. m. figu. detto ritornare dalla milza a effo.a II fecondo ramo fi diftribuifee per lo mefente- xiin:g,g i io,& per gl’inteftini del medefimo\ato.b 1\ terzo va al rognone manco,alia vefci- * ca,alla matrice,&: cofi finifce la diftributione del fefto paio.Benehe aleune voke il 0 ia luea‘h fon veduti andare de’rami del mefemerio aleuni ramufcelli a li tefticoli. Del S e t tirno paio de Nemi delle Ceru e Ha. Cap. 7. SI come il fettimoapaio de’nerui delle ceruella e piu duro,che tutti glial tri, cofi b a \!xv nafčedi parte piu dura,cioe della midolla Ipinale, innanzi, eheefcadella tefta, xiiii.ö ^1X con molti principi; feparati; &quindi camina vnpocoinnanzi, douecongiun- b lamed.E gendofi,di tutti fi fa vn neruo,chec efče per lo fecondo buco dellofto della collot c lib.i.tau. vi. tola.Etfübitopoi, ehe e vfcito,fi congiungeal fefto paio,d mandando aleuni ra-mufcellie a5mufculi,che nafcono del procefto fimile ad vn putaruolo, če di jpoi va e j J' infino alla radice della lingua,doue fi diuide inf molti rami, che fi diftribuifcono q^c.v.h,! * per li mulculi della lingua, 6č per que’deH’oftb hyoide,& del gargarozzo. Senza f fig.«*®-quefti rami ne getta di piu vn’altro,appreflo la radiee della lingua,che fi congiun- S aÄU'c‘ ge ad vn § ramulčello del fefto paio facendolo piu grande. "Della uella, alle quali e molto fimile in fuftäza, anzi verißimametenö ealtra cola, ehe parte delle ceruella,o vn^cefibloro(comenelquinto lib.dicemo)beche non b cap. iu ha polfo come eftfe, p la qual cofa la dura madre nö e feparata da qlla, come dalle ceruella.Ha di piu vna partžcolar tela neruofa <^dura,la quale e fotto le fopradettp &th Sc fu fatta,perehe nel muoueiTi la fchicna non fi rompefle la midolla fua, laqualeč aflai differente da quella dell’altre ofla. Perehe la midolla e piu humida,&: vntuofä, Sč per cio l’ofta fi nutrifcono di efla, il che non fanno di quefta, la qual fu fatta fola-mente,perehe di lei nafeefleroi nerui,che nöpoteano nafceredelle eeruella.Quefta /»che partiu midolla icende per lo voto de’nodi della fchiena, & nello leendere,infino alla Ilie- midolla fpina-c ta.i. fig.iiii. tä delle (palle e piu tenera, & tutta d’un pezzo,& getta ic nerui, come bottoni dal-le Par cbe fi* d la med. dal berijd da indi innanzi fi diuide in molti ramufcelli (ne piu ne meno,che fe vno cö- fö* di molu e giunge(femoltecordiceiuole,&leinfafciafieconvnateladallabandadifuori-) öc C L1Q VI g di poie per ogni buco pare ehe vada gettando vno di quei ramufcelli, infino che ar- riuandoalfinereftafolo vno,che rifpondeal fine della midolla. Di quefta mjdolla &UM1e paia nafcono cinquantaotto,o fiano fefianta nerui,che fono vent’otto,o trenta per lato; di nerui nafco-f ta.i. fig.iiii. cioe fdelcollo fette, 8 dellefpalle dodici, ^delombicinque, ^ell’oftb grande fei, della Mi~ dali’A, al- benchetal volta icinquepiu baftideiroftogrande fon doppi, cheeairhora,quado d6ll*‘ laß queftooflöfifadifeinodi, perehe all’horali nerui efcono per libuchidifuori, &c g e”1? r ^ per quei di dentro.k La parte vitima della midolla (cheefce delloflo grande,& en h datE, al F tra nel codi°ne) ne e neruo, ne meno li ratnufcelli,che ne nafeono,meritano di ef-1 dal FalG ferchiamatidi quefto nom e. k la mede. H *1) e'Nerui, ehe naßono del Collo. Cap. p. a lib. i.cap.x. l e detto a che’1 primo nodo delcollo fi congiunge all’ofio della collottola,& al O lecondo oflb del medefimo collo, di tal forte, che i procelli de lati loro s attac-cano. Per quefta ragione il primo, & fecondo paio di nerui del collo non nafcono, come gli altri,anzi nafcono con due principij (quafi come habbiam detto far quei b f-11-** delToflb grandd) de quali Tuno b efee per la parte dinanzi del corpo del nodo,c 1’al-vcrfodoucficongiungonolimu(culid’ognilato,cheQccupanolaparteciidie-foaU^" tro del collo, & quiui fi fa maggiore P congiungendofi advn ramo del terzo paio o la mede. K de’nerui del collo, &:cofi efcedimezzo deglidettimufculi,& torna vn’altra volta P ia,.i.i..s. verfo la banda dinanzi, montando alla tefta, doue^fi diuide in molti rami »che fi ** mm“' diftribuifcono per tutta la pelle della tefta. IIr piu fottil ramo fi diftribuifce perli r t. iiii. fopra principij del terzo,& quinto paio de’mufculi ehe muouono la tefta.s 11 principio di la 1 nanzi di qfto fecödopaio nafce dalla parte dinäzi della midolla fpinale, & efce tra’1 f la mede. N fecondo & primo nodo,al lato della radice del dete del fecondo ofto, diftribuedofi * a” B V1U Per ‘P1^1110 Pa^° de mufculi,che muouono la fchiena.il terzo upaio di nerui efce Delierzo. n ta.lu per lo buco,che fifatral fecödo & terzo nodo,& fubitopoi,chee vfcito,filpartein x ta.ii.iiii. o due rami.Dc’quaii xquel di dietro fi ftorce verfo dietro, nafcodedofi tra’1 y fetti mo, y li. ii.t.xiiii- & ottauo mufculo,che muouono la fchiena,& dipoi tra’l 2fecödo paio,che muoue 0 ... la tefta,caminando verlo il proceflb di dietro delfecödo nodo del collo, öc quindi a ta.Tr s allarga a lati del collo,paffando per fopra a il mufculo largo, öc fottile,che habbiä b ta.ii.P detto aiutar a muouerela guacia, & in parte la mafcella inferiore.b II ramo dinäzi c la med Q ^ fparte in quattro ramufcelli.c II primo d i loro fi diftribuifce per lo primo, & fecondo mufculo,che muouono la fchiena, &caminado aUmgiuficongiugead vn d ta.iis ramufcello del quarto paio dinerui,chefi diftribuifce per limufculidetti. Ilterzo iormonta, & congiungendofi allultimo ramo del fecondo paio di nerui chefi diftribuifce per la pelle della tefta, &: per li due mufculi, che la muouono, fi con. BB 2 giunge giungecolcquartoramufcello; &amedunifidiftribuifconorpcr li mufeuli ,■ clae e r.fNm.x nafconode’proceftide latidellodadei collo,&lemuouono da’lati,& Sperquello, * hb,ii.1vii/, U dißnbuüo, che nafcendo diqfti medefimi procedi tira la paletta in su. h II quartopaiodener- g h ne dei quarto ui elceper lobuco, tra’1 terzo, & quarto nodo, &fi fparte pari mente in due rami.1 h t'ü.4 faio de mw jy ultimo de’quali camina verfoil procefio di dietro dei terzo nodo dei collo, na- i c.ü- iii. V dolcollo. fcondendofi tra i mufeuli,& mandando loro nel pafiare alcuni ramufcelii,& quin- di Icende tra li mulculi deirunlato,& delfaltro del collo, diftribuendofi per lo mu fculo largo,& fottile, che habbiä detto aiutare a muoucre le guance ,&la mafcclla inferiore.ilK ramo dinanzi fi fparte in tre ramulcelli,cioe, • in vno,al qual fi congiü k Ia med.x ge mraltro ramufcello dei terzo paio, & fi diftribuifce per li mulculi, ehe fono lot- 1 C3-n-Y to la canna della gola,& piegano il collo,11 & laltrojche fi diftribuifce perii tmifcii- [J1 r Ii,che fono attaccari a’lati denodi dei collo,&il muouono da bäda^ & per quel,ehe nafee de procedi de’lati del collo, & tira la paletta della fpalia in su. ° II terzo e aftai 0 ja mecj. ^ piufottilejCheifopradetth&fcendeinfinoacongiungerficonP vnramo del quin-. p hmed.e Quell* dd to paio,ehe fail ^ neruo della diaframa,comediremo, IIr quinto paio efce per lobu q t._ii.iii.q quinto, eo commune al quarto,&quinto nodo,&fi fparte,ne piu ne mcnojchel quarto,in r tn‘s due rami. De’quali quel dif dietro fi ftorce verfo il procefio di dietro denodi dcl f tjjj.e collo,& fi diftribuifce nel niedefimo modo, che’1 ramo di dietro del quarto. II‘ra- t t.ii.iii.'d mo dinanzi manda fubito u vn ramufcello amufeuli, ehe piegano ii cöllo, <5c di poi u ra- »• dal d, negettax vn’altro,al quale fi Y cögiunge vn ramo dei quarto paio,& vnaltro dei fe- G fto7& alie volte vn’altro del fettimo (che e,quando manca quel dei quarto) co’quali * ]aufi il nemo della fi fa maggiore,&camina infino alfinferirfi nel mezzo della z diaframa,diftribuen- fa diib,e,m diaframma. dofi per tuttalei. Nella qual cofa non poflo fare,ehe io non mi marauigli della diji- z L ii-r.iiii. * genza dei Greator noftro,il quale eftendo, ehe tutti li neruientrano ne’mufculipel principio ioro,& alia diafräma,per hauere il fuo principio nel mezzo (come nel fe-codo libro dicemo) non potea madare neruo alcuno de nodi dei pctto(fe ben lefta uanopiu appreflb;) fece ,che paflaftero due rami dei quinto paio de’nerui del collo per mezzo dei voto dei petto$&che ogn’uno dal fuo lato attaccato alle tele,che fan no il fuo tramezzo,fcendefiero ad inlerirfi nel principio della diafräma piu ficuri,3 a ta.ii.iii.tc tiramodinan- L’altro ramo dinazidiqfto quinto paio e afiai piu grofto,chelfopradetto,&dilui b ta.ijj>r>r ti del quinto nalconob alcuni ramufcelli,che fi diftribuilcono per h c mufculi, chealzano ia pa- c c. jx. r * paio. jetta cje|[a fpalia, principalmente vno,d il qual nalce della parce di fuori di quefto ra d r.ii. ih. g mo,& cfce in fuori diuidendofi in molti rami, che fi fpargono per la pelle,che cuo-preii mufculo,ehe alzailbracdo.fit ilfuo refto nafcondendofi fotto’1 mufculo d et to, come arriua al collo della paletta della fpalia, lubito fi fpaite in due rami difu-guali;e quel dinäzi <3c piu fottile fi diftende fotto f la cogiuntura della punta dell’ho e la med. h mero cö la ciauicola,&: manda vn ramo alia parte del mufculo, che alza il braccio, f h. i*ta-i-x checominciadallaclauicola,&dallaputadeirhomero,fenzamadarramoalcuno alla pelle,eccetto vno bepicciolo,che fi accöpagna alquäto cö la §vena della tefta.11 s hb.vi.ta.ii. Štueldi dietro. H ramo di dietro di qftopaio di ncrui,che e piu groflo,che quel dinäzi, & habbiam ^ ^dLiii.i detto fcenderenafcoforra’mufculi,doporhauergettato vn ramufcello, chesinfe- i ta.V. r,s rifc'e1 ncl mufculo,che nafee della paletta della fpalia,& finifee neU'ofih hyoide,paf 1 li-i.ta.vi.fig, fapbofenocome vn mezzo cerchio, che habbiä detto farfi nel lato piu alto della Ull,a dettapaletta,accopagnatoda vnavena,de vn’arteria. Et fubitogetta vnaltroramu fcello,che m va al mufculo,che occupa il feno, che fi fa tra la fpina di qfta paletta,& m li. ii. ta xii. illato piu alto deiriftefia;& alla parte del mufculo, chealza il braccio,che nafee del la puta deirhomero,& della clauicola.Benche qfto ramo non fi diuide tutto per q-fto mu!culo,anzi manda vn11 ramufcello alla pelle, che cuopre la parte di fuori del ” 9 braccio,ii quäle ° pafia per la parte di fuori del fin del mufculo, che alza il braccio. ° ^j Etne piu ne meno efcono de5nerui,che feguono,che väno al braccio,alcuni P ramu p. & la d fcellijche fi diftribuifcono per li mufeuli,che muouono la paletta della fpalia, infe- P ta- 'i.iii. t,t, Za diflributio. rendofi fempre nella partelor di dentro, II feftopaio nafee di fotto il quinto nodo * “ ne dei feti o pa,- del collo,mandando (comegli altri) ilr ramo di dietro amu (culi, che muouono la J ^5'.* %loilofemtdel tefta,& il collo,&ad alcuni fdiquei, ehe muouono il petto-, benchequeftiriceuo- f li. ii.ra.xi. F no principalmente li nemi del fettimo paio del collo. & dei primo del petto. 1 La c ü-1 parte dinanzi di quefto feftopaio,dopol’hauergettatoila ramo,che habbiam det- u ia]Con to cögiungerfi col ramo del quinto,& quarto paio,che fanno il neruo della diafrä- la e & cö la ma,fi congiunge alle due paia,che feguono,x congiungendofi^dc feparädofi,come %la n* fanno li cordoni de’capelli da Vcfcoui, in quel modo,che fi dipingono,& facendo infieme con Joro i nerui,che fi diftribuifcono per lo braecio. Nondimeno partico-y t.iii.p larmente quefto fefto paiomandatvnramo, chefcendeinfinoalconcauodella z t. il 7 paletta della fpalla, & manda alcuni rami a mufculi,che alzano la detta paletra. Iiz 6)ueiu delfit- fettimo paio efceperlo buco tra’I fefto, & fettimo nodo del eollo mefcolandofi eö timo. li fui vicini (come habbiam detto) & diftribuedofi Ja maggiorparte per lo braccio; anzi del quinto,fefto,& fettimo del collo,& del primo,& fecondo del petto, fi fanno tutti li nerui del braccio,come ncl fuo particolar capitolo diremo: Hora bafti fa-pere, che di quefto fettimopaio alcune voltenafce vn ramufccllo, che fi congiuge a t. iii. r a gli rami, die fanno ilneruo della diafräma; &che ordinariamentegetta a vn ra- mo,che va verfo dietro^il quale oltre a i rami, che manda a gli mufculi,che occupa b t.i. t no la parte di dietro del coilo,ne manda anchora alcunib al mufculo largo & fotti- le,che aiuta a muouere le guancejal quäle tutti i nerui,che nafcono del collo,eccet-to il primo, mandano alcuni rami,li quali tutti fi diftendono per efiö, fecondo il filo della carne. De'Nerui ,chenaßonode’Nodt delle fpalle. Cap. to. a t.ii.8 T La primo paio^di nerui, che nafce de’nodi delle fpalle, efce per gli buchi, che fi La dißributio. JL veggono tra’I fettimo nodo del collo, &il primo delle fpalle, ne piunemcno, ne dd primo p» che gli cinque viti mi del collo.Et cofi ogn’uno di quefti nerui fi fparte fubito in due t0 dt n.erut del~ h t.üi. u rami,b dequali il primo, & il piu fottile, camina verfo li proceiTi di dietro di detti e*a e ’ nodi,nafcondendofi tra li mulculi, che fono attaccati alia parte di dietro del collo, c ta.viu. c. & gettando pel camino certi ramufcelli alc mufculo, che nafce della prima cofta; t.xuii.N & s’inferi fee ne’proceffi delati del collo, & lo muoue da lato,benchealquanto ver- fo labanda dinanzi;& altri due,che muouono verfo la banda di dietro la tefta, & il collo. II refto fuo,che arriua al proceftö di dietro del fettimo nodo, camina in obliquo, alquato verfo la parte di fuori $ & tornandofi a feparare dal procefiö di dietro, <3 t. ix. r a getta alcuni rami al fecödo d mufculo,,chemuouela paletta della fpzlh^öc ale quar f ^ f to,che muoue la medefima paletra; & vltimamente fal terzo.il ramo dinanzi che g t.ii.iü. x. e aifai maggiore,che quel di dietro del fettimo, § fi congiu nge parte al fettimo ner- uo del coilo,parte al fecondo del petto, nella forma detta5& tutto egli fi diftribuifee h t.ii. y per lo braccio,eccetto h vn ramo,che nafce al fuo principio, & fi congiunge a fopra detti j&č camina verfo inanzi,fecondo illungo della prima cofta infino all’oflb del 1 t.iiii. d petto, mandando pel camino alcuni ramufcelli al1 mufculo* che nafce della clauir cola,Sc s inferifee nella prima cofta,Et il capo di quefto ra mo riuoltandofi in sü fi di k ftribuifee per lo k fettimo mufculo,che muoue la tefta;& ^perglialtri due,chenafco * “'J1“' ’T' no del medefimo offo del petto,& s’inierifconOjTuno neiTofiö hyoide,l’altro nella cartilaginedelgargarozzofimilead vnfeudo; bencheallevolfeperqftimufculifi m t3 ifig'ü' cöpartonom alcuni rami del fefto paio denerui della tefta, & del terzo delle fpalle. k, k II refto di qfto paio fi diftribuifee per lo braccio (come diremo,*)&nel camino paf- n ta-iii.«* fata Fafcella manda dalla parte di dietro n alcuni rami, chefi diftribuifcono per li o ta.ii.? niufculi,che occupano la parte di dentro della paletta della fpalla. II °fecondo paio n fecondo pah nafce tra’I primo,& fecondo nodo delle fpalle,& manda,ne piu ne meno,che’i fecödo paio y X1J!1EA’ demufculijche muouono la tefta, & ilz terzo, 6ca quarto paio di qlli, che partico- 2 ta^xiii. H larmente muouono la fchiena.Benche nö folo fi diftribuifcono per quefti mufeuli» a tatxiiii- O ma arriuando alle punte deprocefli di dietro de’nodi, leendono tra i mufeuli B B 3 d^l’uno dell’vno & quelli dcll’altro lato 5 & s’inferifcono ne’mufculi, che nafcono di loro, chefono (oltre alcuni deTopradetti) ilb quarto, & ilc fecondo, ehe muouono la pa b t.x r letta della fpalla;S£ ild quinto,che muoue il petto; & ilc quarto,ehe muoueil brac- t.ix. a cio.Mandano oltre di cioqueftiramialcunipiccioliramufcelli alia pelledcllefpal-d l,X1, A le appreflo doue pafiano,benche non tanti,come i nerui, ehe vanno al petto,o alie manijoaicollo. LapartedinanzidiqueftineruimandaalcunHramufcellial §ra- f t j,-model fefto paio de’nerui delle ceruella, che fi didende per le radici delle cofte di g t.ii.%ii.k fotto della tela,che le abbraccia, & dipoi fi ftende per li tramezzi delle cofte, acco- b hb. vua ii. pagnatodallah vena,Idalia1 arteria,facendoilmedefimocamino&diftributio- • GG. ... ne,ch’ellenofanno.Diquefti rami nafcono nel caminare molti kramufcelli,chefi 1 jcjcvl,ta'llI‘ diftribuifcono per li mufculi,che lor fon vicini,ehe fono il1 fecondo, ehe muoue il k c. ii. e fi a petto,&ilm fecondo, ehe muoue ii braccio,nil primo, ehe muoue lapalerra della1 t-vii.L fpalla,°il quarto,ehe muoue ilbraccio,& Pii fecondo di quei dei ventre, guardan- m ril1 A Unem,ehe dofemprein tuttiilfilo della carne. Manda parimente alcuni ramufcelli alia pelle ” ■vanno allem* del petto,& del ventre,fenza tenere ordine alcuno,benche quei, ehe vanno alle mä p t.iii.o vuUt. meile,hanno particolarmete molti ^ ramufcelli dei quinto paio de’nerui delle fpal- q t.ii. ? le,che va al quarto tramezzo delle cofte, & per cio hanno piu delicato fenlo. Hanno di piurvndecimo,& duodecimo paio altri ramufcelli,ehe sinferifcononel prin cipio deir fefto mufeulo,ehe muoue lacofcia, ii quale diremonafeer in queftapar- r t.viii. ® te de lati deriodi della fchiena. De-Nerui, ehe efcono de9Nodi deLombi. ™ (ap. / /. LI Nerui,ache eleono de’Nodi de’Lombbconuengono con li altri in quefto,ehe a ta. ii.fii.20. tofto,ehe fono vfeiti della fchiena,madano vn b ramoverfo dietro, ehe fi dillri 1 *•21- H* fcuifce per giimufculi,che fono attaccati alia fchiena,che fono ilc quarto,ehe muo- b M:. ue il petto, &drundecimo, &edecimoterzo,ehe muoue la fchiena. Mali rami di l quefti nerui, ehe fi fanno appreflo le punte de procefli di dietro, tra li mufculi del- d t.xii <. r Tun lato, & quei delfaltro, fi diftribuifcono principalmente per la pelle, & per lo f e t.xi»i x quarto mulculo, ehe muoueilbraccio. Et lirami dinanzi fi diftribuifcono per li f l,x‘0. mufculidelventre,&ancheperloquartochemuoueilbraccio,&perlapellefua, s s & per lo nono S mufculo,che muoue la fchiena,& finalmeteper loVeftojdie m uo h la med & ue la cofcia. Nafceanche particolarmente dei fecondo paio de’nerui de’lombii vn 1 ta. ii.49.4?. ramufcello, chefiaccompagnaalle volte conl’arteria del ferne dal fuo lato, cioe quando il ramo del fefto paio de’nerui della tefta, ehe va a gl inteftini, non manda ramo alcuno al tefticolo. Efcono di piu delle tre prime paia di quefti nerui alcunik k la mede.a i ramufcelli, ehe fi congiungono a li rami del fefto paio, ehe habbiam detto fcen- lati del 20. dere attaccati alie radici delle cofte,facendogli piu grandi,& delle tre paia piu bafle ne nafcono altri,ehe fi diftribuifcono per la cofcia, come diremo. De Nerui, che naß ono delt OJfogrande. Cap. 12. ®mniep*ix di rv Ell’oflb Grande a nafcono ordinariamente cinque nerui, & alle volte fei. De- a üb. i.t.vi.fiL Titorr^**10 b primo nafce tra lultimo nodo de’lombi,& il primo deli’ofib grande, ii. 'JL. Zmn~ nell’iftefla maniera,che habbiam detto nafcergli altri de’lombi, eccetto,che del ra- b *•“: mo,ehe camina ali’indietro,nafce particolarmente vnc ramufcello, ehe fi diftribui c t'111,54* ice per li mufculi, ehe nafcono dellapunta del gailone, &:principalmenteperlod , . primo,che muöüe la cofcia,mandando alcuni ramufcellialla pelle,che cuoprel’an tix’ guinaie.Del ramo dinanzi di quefto paio vna parte fi mefcola co’nerui, ehe vanno allagamba,c l’altra va per la parte di dentro dellofib delfanca, mandando alcuni .. ramufcelli aniufculi del ventre,& al ffettimo,che muoue la cofcia.Le Scinque paia f t.vi!i * piu bafle nafcono in vn’altra particolar maniera^perche innäzi, che efeano dcll’of- g guarda h fo,fi diuidono in diie rami; vno fottile,che efee per lo buco,che habbiam detto ha- tauoIa Prj^ uer quefto oflo nella parte di fuori, 1’altro piu groflo, che efee per lo buco di den- Jjaa tro. Quei, che efoe per lo buco della parte di fuori, fi diftribuifee principalmente a In eme 5 per li mufculi, che occupano la parte di dietro;deH’oflb dei gailone, &dell’of- . r io grande,cioe per h f undecimo, & rdecimoterzo mufculo,che muouono la fchie-1 t saa, & per lo principio dei k quarto, che muoueil braccio, &perloquarto, che k c.ix muoue I ta.ix.fi ta.x. muoucil pettO;& pergli1 quattro primi3chemuouonoIacofeia;&final menteper la pelle, che cuoprequefteparti, &J’anguinaie. Quei della banda dinanzifon piu groili,&fi diftribuifconoaflai diueriämente; perche gli tre primi vanno alia gamba (come dapoi diremo) gli due vitimi a i mufculidelfondamento, al collo dei» m t.ii.iii. 56 la matrice, a quel della vefcica,& ancheal membro.Et cofi ftnifcem la Midolla fpi-nale, facendo come vna coda, che entra perloflo dei codione, & finifee in quello, Ma farä bene tornare a trattare de’ nerui,che fi diftribuifconoperle braccia, &c gäbe, cominciando da quei, ehe vanno alie braccia« De Nermjhef dißribmßono per le Braccia. Cap. 13. a ta ii.iii. Uu. P 1A habbiamo dettocome a il quinto/efto, Sc fettimo paiode’nerui del col-5,6*7 ' ' Vi 1o,& ilb primo, Sc fecondo dei petto fi mefcolauano, luno con 1’altro, come b ta.ii.8.?. vna rete,o cordone di cappel da Vefcouo, in tai modo, ehe difficilmente fi puo fa- pere,qual fia l’uno,o Taltro. Di quefta melcolanza di nerui nafcono quei,ehe vano m qual j>wh al braccio,fenzaguardareordinealcunonelnafcerpiu deiruno,chedeiraltro.Pnre n(tfcono u ner- ii.iii.-r.fr, percötargli, comegli hanocontati tutti, diro ehe cil primo neruo, chevaal brac- ut’che vam* € t. t perquei,chepieganoifecondi,6cci terziarticolidelleqiiattrodiraj&pcrr p ii.ii.ta.v.® quellojche piega il terzo articolo dei dito pollice; &s per quel, ehe nafce dei tuber- q b.ii.ta vi * colo di dentro dello/To dell’ho m ero, & s’i n feri fce n el fo flo d el 1 a pa 1 ma, ehe foftiene v ^de* * il dito indice. Dopo quefto getta vn’altro1 ramo, ehe camina per entro i mufculi, t ehe piegano i fecondi, 6c terzi articoli delle quattro dita, & il terzo dei dito pollice un.d a canto dei minor fufello,accöpagnato da vna u vena, & vna arteria infino al brac- u Iivi.ta.v.fi. cialej&pafiaperfottola*legaturaintrauerfata,mandandoalcunimoltofottilira- *•£ ....# mu fcelli Y ai mufculo,che fepara il pollice dalialtre dita $ & a gli2 due, ehe piegan o * j j’“£ il primo articolo di quefto medefimo dito, & a quel della parte di dentro, ehe pie- z u.vi.*?. ga il primo oflo dei dito dimezzo, benche a quefto, &al mufculo piu bafio, ehe ftorceil braccio in su, piu fi dira che fi appoggino quefti nerui detti, che non ehe fi diftribuifcano per loro. Dopo quefto il neruo fa nella palma della mano tre rami, de’quali ii primo fi /partefubito in due, checaminano, ogn’uno dal fuo lato, alia parte di dentro dei pollice,il fecondo va allatodidentrodelditoindicc,diuidcndo fi anche in altri due,il terzo va al latodi dentro dei dito di mezzo verfo Iindice,fen llqmrto nemo zafpartirfi inpiurami, caminando tuttießi infino alie piwtc delle dita.3 II quarto ta ..... eheuadbrac- neruo eil piu gro/Fo di quanti ne vanno al braccio,& na fce dcl medefimo intreccia “ t.iuU et* • mento detto, 6c fcende per lo braccio infieme con la b vena dei fegato, & colfarte- b fib. vi.ra.v. ria grande, & mandando alcunic piccioli rami a’d mufculi, ehe diftendono il go- %• *•z mito,innanzi,che arriue alia meta dell’offb delVhomero, fi ftorce in obliquo verfo ^ taa *1 ^a dietro,verfol’oftb,attrauerfandoi detti mufculi.Mainnanzi,che fi ftorca deitutto,c Jfe ° getta dalia parte di dentro evn ramo,ehe pafia tra queftif mufculi, &l*ultimo, ehe e ta. iii.n ta. picgailgomito,allapartedidentrodelbraccio,douedioidendofiinmoltiramu- üü-f fceffi fi diftribuilce per la pelle,che cuopre quefta parte.Gettato quefto ramo,cami- * ta’ na il nemo verfo dietro, infino ehe a poco a p>oco arriua alia parte di fuori dei brac- ? £iii.j*. ta. cio,& getta dal lato di fuori S vn ramo, ehe efce verfo la pelle,per11 entro il mufculo uu. g di fuori,ehe diftendeil gomito,&il principio dei piu lungo, ehe ftorceil minor fu- h lib. itta.xi. fello in giii,&fubito fi diftribuifceperlapelle, ehe cuopre la parte di fuori dei brac- walS,&ii cio infinoalgomito.Fatto quefto il neruo camina infino al tubercolo di fuori dei-1 n. i. ta. vi.fi. roflb deU’homero,&: paflfa perJ vn feno,ehe fi fa nella parte fua di dietro, & pafiato vi. p ehe ha queftoluogo, getta vn ramo, che k efce in fuori infino alia pelle, & camina k ta.iii.33.ta. fenza ordine alcuno infino al bracciale,gettando pel ca mino molti ramufcelli, ehe j _ fi diftribuifconoper la pelle, ehe cuopre la parte di fuori dei braccio. Piu innanzi il nii*/54’ neruofifpartein/duerami,chevannona/coftialbracciale.L’unomacantodelmi m ta.iii.?j.r. nor fufello,ntra’l lato piu alto dei quarto mufculo, ehe diftendeilbracciale,& illa- qii-kk . to piu baffo dei mufculo piu lungo, ehe ftorce il minor fufello in giu, mädando pel- nrr^'y&i*x caminoalcuni rami a quefti mufculi,Et arriuato ehe e al bracciale,paffa p fotto la 0 0 ü. ta# & legatura attrauerfata,che e nella parte fua di fuori,per la quale dicemo anche pafia- iii.3. re la corda diuifa dei mufculo,chediftende il bracciale.Paftato ilbraccialelubito fi /parte in due P rami,de’quali 1’uno fi torna tofto a fpartire in altri due, ehe vanno al p t.iii.35. lato di fuori dei dito pollice, 1’altro anche fi diuide in dueffuno de’ quali va alia parte di fuori dei dito indice,diuidendofi,ne piu ne meno,in due rami, il primo va fcnza fpartirfi piu al latodi dentro della parte di fuori dei dito di mezzo. ^ II ramo di q t. iii.3 7. quefto De’Nerui. 147 T t.in.38, quefto neruo,chevaa canto del maggior fufello, fubitor manda vnramufcello sal t lamfd 0 roufculo,che diftendeilditoindice,queldi mezzo,6d’annulare,&:vn’altroaltmu u Ja med. a fculo,chediftende il picciolo, &: vn’altto alu terzo nmfculo, che diftedeil braccia- x u As,n le,& nel ca mino manda vn ramufcelload ognix mufculo diquei,chenafcono del y t,n.1\4^ maggior fiifello?tenendofempreilfilo della carne. 7II refto del neruo finifceal fin z.t.iiMii. . del braccialcjdiuidendofi inalcuni ramulcelli,che ü ipargono per la congiuntura. a t.viY.’fra’lP quinto neruo del braccionafcedeifintrecciamentodetto, piuin giu,chcniuno 11 quinto. &ilN deTopradetiij&camina perlapartedidentrodclbraccio, nafcofto a tralmufculo ' b Jib.i.ta.vi. difuori,chedi (lendeijgomito,Scqueldidentro, che’lpiega,attaccatofempical c la^meY v cluait0 neruo fenza far ramo alcuno,infinoaU’arriuare alb tubercolo di dentro del d taTi^-rcfib I’0®3 dell’homero,allacui vitima parre fi riuolta pallando perc vn feno, che fifa in al 43. c.iiii. efla,& di poi fi diftribuifcequafi nel medefimomodo, che’l terzo, &c perli mede- c,n fmiimufculi,chelui,facendofianche vnd ramo, che camina appoggiatoal minor f /ib \i tlx fu^°>Per cntro 1 e n)ufculi,che piegano i fecondi, & terzi articoli delle dita,accö-fig.^hg'V* PaSnata dalla f vena,&arteria, che vanno per quefto luogo, & cofi camina infino g jU. ii.üiüJ alla palma della mano per fotto lag legatura intrauerfata. Et in prima gettavn ramo, che diuifo in due,fi diftribuifce per la partedidentro del dito picciolo, vno per lato,& vn’altrojchediuidendofiancheinalrndue'/iva nel medefimo modoallan-nulare,&; dipoi getta vn’altro, che va alla parte difuori del lato didetro del ditodi mezzo,fenza Ipartirfi in altro ramo, eccetto quando il terzo neruo non manda ra mo alcuno al lato di dentro di quefto dito di mezzo, perche all’hora quefto ramo fi diuide in due,6c va ad amendue i lati di quefto dito. Ma e da notare,che appreffo h ta.11.46.ta. rneta del minor fufello,nafce dal lato difuori di qfto neruo h vn ramo, che cami i talixftra’l s na piubafib>che diftende il gomito,&il medefimo,che’l piega verfo &eiA ~ la parte difuori del braccio,&diuidedofi in treramufcelli, fi diftribuifce per la par-jk tau.i11i.36. te difuori del dito picciolo,& perl’anmilare, & per quel di mezzo,nclla forma iftef cini. q fa,che fi diftribujfceil** quarto per l’altredita > dando loro lenfo 5 come chiaramete fi vede, quando ftiamo appoggiati fopra ilgomito. Perche fe ftrigniamo il quarto neruo in modo,che non patfi perlui la virtu del fentire, fubito s’indormenta ii pollice, & rindice, Sc parte di quel di mezzo, & ftrignendo il quintos’indormcn tano I ta.ii.48.4S. laltredita.1 IIfefto neruo nafce del finedeirintrecciametodetto, &paflaperfafcel- u difirihutio. la tra pelle,Sc carne,infino al tubercolo di dentro deirofibdeU’homero, mandädo nedeififtoner. pelcamino molti ramufcellialia pelle, appreflo doueegli pafla. Giunto che e al tu- l°r^cie0va * jn li. vi.;t.i.ii. bercolo detto,fubito fi m fparte in piu rami, che vanno, parte fotto i rami della ve-u,x na del fegato,parte fopra,6c tuttiniftemecaminano fecondoillungo del maggior fufello,tra pelle,& carne,infino appreflo il bracciale, doue finiicono fpargedoii per la parte di lötto del braccio, & in quefta forma finifce la diftributionedi tutti li ner-uiperlo btaccio.Nella quäl manifeftamentefi vede, in che modopolfa facilmente Come P°JfA vn perdere vn membro il fentire,& reftarecol mouimento, & al contrario. Perche,fe ^Ümento ii taglia il primo neruo,che fi diftribuifce per la parte di fuori del braccio, reftando ZßäLgUUmo fani quelli, che fi diftribuifcono per limuiculi,quella parte di pelle, per la quäle fi uimento,&al diftribuiua quefto neruo,refta fenza fentimento ? fenza per cio perderll mouimeto cntrmo. alcuno nel braccio. ‘Denerui^chefidiftribuifionoper UGambaper loTiede. Cap. /^, t3.h-.57.^o. II ASSI de anerui,cheefcono de trenodi piu baiHde’lombi,&in parte di quel, 66.7i.t.iiii. Jl che efce per lo primo buco dellofto grade,&:di quelli, che efcono per litre piu ba{Ii,vnointrecciamentofimileaquel,chefannoinetui,chefidiftribuifconoper lo braccio,benche molto maggiore.Di quefto intrecciameto nafcono quattro ner- Qualiro nerui ui,tantodifugualiingroflezza,quäto varij neldiftribuirfi, perchediloroil primo, vmnonüng^ &il terzo fon piu fottili,ilfecondo piu groflo,che amendue, mapur anche fottile, u-b ta.ii57.ta- &il quarto e piu groflo, che tutti treinfieme. b II primo nafee della parte piu alta iiii. & dellintreccianiento detto,iui, doue il ramo dinanzi del terzo paio de’nerui delom bi fi congiunge al quarto paio de’medefimi? Sc feende alla coicia per fotto il perito-c ta. viii. ©s neo, appoggiato a limufeulic de’lombi* &al lato difuori della cordadelfeflo d mufculo, d mufcuIo,che muoue la cofcia.Et ncH’arriuare all’oftb, getta vn e ramufcello, che d ra.vw. a fcende per la pelle deUa parte dinanzi della cofcia alquanto infuoridiluifindrca e il ginocchio, & dipoi fi nafconde tra i mufculi, & mandando vn ramufcello alf f j-'jj * ... primo,ehe muoue la gamba,&l’altroal§fettimo,&dipoi vn’altrohal nono,feen- g ».vü*11’ de in obliquo fecondo ilfito de idue primi mufculi di quefti tre detti, chemuouo- h ta.iiii * ta difiribuiio- no k gamba, infino al finire vicino al ginocchio.1II fecondo neruo nafce vn poco 1 6o* o- ne dei fecondo piu in giujche’l primo, incotrolacongiuntura dei terzo,& quarto nodo de’lombij nemo, ehe v* & paffa per fotto la parte di dietro dei peritoneo, & dipoi fcende alla cofcia,accom-»UagamU. pagnato dalla k vena>&; arteria,che pafiano per l’anguinaic,gettando (tofto che ar- ^ üb. vi.ra.v riua alla cofcia) vn1 ramufcello dalla parte di dentro, ehe vajinfirio al dito pollice, fig.X. * appoggiato fempre al lato dinanzi della m vena,chehabbiam dettogiredallan- 1 ta._ii.6i.eu guinaie per lo lato di detro della cofcia & della gamba,tra pelle &: carne, infinoal11 m piede. Et fi come la vena manda diuerfi rami alla pelle, appreflb Ia qual paffa, cofi m r'v’ anchefail neruo, tra i quali °il principale equello, ehe manda alla parte dinanzi n ta. ii. 6z. dei ginocchio, diuidenaofiinmoltirami, chefidiftribuifcono perefib. Gettato 0 femedfc«*' quefto ramo fi nafconde P il neruo nella cofcia, infieme con la vena & arteria, di- P la rnede* ftribuendofi per li mufculi, ehe occupano la parte di dentro della cofcia, & princi- ta,im * palmente per lo ^ quinto mufeulo,ehe muoue la cofcia, & per rrottauo,che muo- q ta.viii. ®,c uela gamba, coi quale infieme fcende appoggiato al lato di dentro dei fnono mu- r t.vi.n fculo, ehe muoue la gamba, Sc facendo fine, come il primo, innanzi ehe arriue al i ta,mu * ginocchio, manda pel camino alcuni ramufcelli alle tele, che fafeiano le vene, & La iiftrihuiio arte^e* terzo neruo fegue dietro il fecondo,& nafce all’incontro della congiun- 1 rau:!!: 66° »tdeittrx*tura dd cluart°j & quinto nodo delombi,fotto dei peritoneo, & paflando per11 lo ^ fettimomufeulo, ehe muoue la cofcia, camina infinoalx bucodelloffodelpet- x li.i.ta.i.r tignone, per lo qual pafia alla cofcia, ma innanzi, ehe pafii, manda alcuni ra- y t. xv.fi.xvi* mufcelli al y nono , &al z decimo mufculp, ehemuouonolacofcia, <5c dipoi F>G».H ai a mufculi, ehe nafcono delloflb dei pettignone,&muouonoilmembro.Fat- 2 taxviffc to quefto fcendepiü in giu, & fubito manda (ne piu ne meno, che idue nerui fo- a xnii.xvfU' pradetti) b vn ramufcello alla pelle, ehe cuopre la parte di dentro della cofcia, k,l mandando vn c ramo al d fecondo mufeulo, ehe muoue la gamba , öc e vn’al- b tauo. ii.68«, $iuBm dei tro alla f parte dei quinto, ehe muoue la cofcia, & nafce dclloflo dei petti-quarto, gnone . II § quarto neruo della gamba (chefegue dopoil terzo, 8c eben fci vol- t0 te piu groffodilui) (ifa deli* ultimo neruo de’Iombi, & de’rami dinanzi delli d t.xv.fi.xviV tre nerui, ehe feguitano 5 &nonfolamenteeegli ii piu groffbdi tuttoil corpo, A maancheil piu duro , & gagliardo , perche nalce dd frn deUa fchiena , &fcen- | de per fotto il peritoneo, &perquella h incaftratura, cheper quefto eftettohab- g biam detto farfi nella parte di dietro delToffo dei gallone. Et fubito getta vn 1 ra- ta.iiii. i 1 mo dalla parte di dietro, il quale caminando alquanto nafcoflo fotto k ilprimo h Ei- t.ii.if* mufeulo, ehe muoue la gamba, efce di poifuori, mandando 1 alcuni ramufcel- n ,li alla pelle, ehe cuopre la parte piu bafia dell’anguinaie, & alla parte di dietro del- j 7j. la cofcia, infino a piu della meta fua, & altri al terzo, quarto, &c quinto mufculo, ehe muouonola gamba, & al quinto, ehe muoue Ia cofcia. Fatto quefto fcende il neruo tra li mufculi, ehe occupano la parte di dietro della cofcia a canto dell’of-fo,fin a piu della meta di lui j & iui manda m vn ramo alla11 parte dei quarto mufeu m ta. j,\74. Io, ehe muoue la gamba, ehe nafce di mezzo loflo della cofcia, eomefefuflemu- ra.iiiU* fculo da per fe,& di quefto ramo efcono alcuni ramufcelli,ehe fi diftribuifcono per n ta.xi. t la pelle,ehe cuopre la parte di dietro della cofcia dal mezzo in giu. Di poi fcende il neruo infino alchino dei ginocchio, per entroleduetefte dellofib di dietro della cofcia,nella qual parte manda da ogni lato °vn ramo,chefidiftribuifceperliPmu 0 tau0. ii.7f. fculi,che nafcono di quefte tefte,che fono li tre primi, ehe muouono il piede. Et in ra':m‘ °5 0 quefta parte fi ^ diuide quafi fempre in due rami difuguali,che fi diftribuifconoper q [^il. *76^ * la gamba(anzi tutti i nerui,ehe vanno alla gamba dal ginocchio in giü, nafcono di quefto quarto neruo, eccettoquel,r ehe habbiam detto nafcer dei fecondo neruo r la mede. 6u della gamba, & diftenderfi per la parte di dentro della cofcia, & della gamba )& alie volte piu in sü, & ben rade volte fi vede diuiibtutto infino alnafcimento,non oftante, che per efler fatto di molti fili in fieme, ehe par, che fiano inuolti con vna 2lquarioneruo »tela,facilmente, chi fi voglia,il puo diuiderenon folo in due,maanche in quattor- f ta.ii.77. # fatto imo n dicj? &quindici. II1 primo, & piu iottilramo di quefto neruo camina peda ra.iin * parte partedi fuori verfolacongiuntura di fopradeli due flinchi, gettandonelcami-t t.ii. 78.78. 110 vnc ramo, che va tra pelle & ca rne perlaparte di fuori della gamba per fo-i.iiii.j prailtallonedi fuori* 6c arriua alla banda di fuori del pie, mandando pel camine l v;! tra 19110 mo^* ram* a^a PC^C 3 ciliccuopre quelle parti dette«Gettato quefto ramo11 fu-&üi- bitofinafcondetra’lxfettinio, .5cottailomufculo,chemuouonoil piede,appog-y t.iii.2 giandofi al Y feftoj 6c in quefta partegetta2 vn’altroramo, che ficompartefcnza z t. ii.79.ta. ordine alcunoper la pelle,che cuoprela parte dinanzi della gamba.il refto di que-lm. * iVo ramo di fuori pallando (come habbiam detto) tra li mufculi, che occupano Iib .. xv la parte dinanzi della gamba,& mandando loro alcuniramufcelli 5 s’appoggiaal-3 £xv!tXV Iaalegatura,checongiunge lidue ftinchi pellungo alla meta diquellagetta b t.ii.82. vn bramo, che bucandola vaacongiungerfi con vnaltrocramufcello del ramo c la med. s0. di dentro di quefto quarto neruo,<5c infieme con le corde,che diftendono le dita, d l^iiciii Pa^aPerla d legatura in trauerfata, che in quefta partefi vede, 6c vaal pettine del t 1..11. C.111. piC(je>^na{čondcnd0fipiulbtt0le corde, mandacertiramufcellialati della par-d 1.11.8s. tedi fopra delle dita 5 mainnanzi, che arriuealladetta legatura, gettavnd ramo, « ta.ii.81.82. chefi diftribuifeeper la pelle,che cuoprequefta legatura.Ileramo di detrodique-f hbTixi <3uarto neruo leende per la parte di dietro della gamba, nafcondendofi tra’lf xii. xiii.xiiii. quarto,&quinto mufculo, che muoucnoilpie, 6c tra queidue, chenafcono del g t.ii.82. maggioreftinco,5cpieganoledita,gettandovn§ramufcello,cheficongiungeal rampollo del ramo di fuori,che habbiam detto bucare la tela,che lega gli due ftin ii h.ii.t.ii. j chi.Dopo quefto leende paflando per fotto la h legatura intrauerfata,tra 1’ofib del i li.ii.t.xiiii. calcagno,&: il talione di dentro, & va alla pianta del pie, doue s’a ppoggia a1 mu-xv- fculi, che in quella fono, mandando ad ogni lato della parte di fotto delle dita vn picciol ramufcello. ln quefto modo fi diftribuifee il quarto neruo ordinariamen-tejfcbcnalle volte il ramo di fuori fuole finire, innanzic he arriuealpiede 5 öcdel-^ r,i“’ *> * le volte accade, che delk ramo di fuori non nafee quei ramufcello, che buca la tela detta , che lega li due ftinchi della gamba, ne fi congiunge col ramo di dentro. Anzi come quefto ramo di dentro arriua alla parte di dietro di quefta tela, getta ß t.iiii. v vn ’ramo, che bucandola detta tela, feendeperentroi mufculi, cheftannonella parte dinanzi della gamba j & paflando per fotto la legatura intrauerfata, che fta nel collo del pie,manda ad ogni dito due ramufcelli. Et con quefto habbiam finito la diftributione di tutti inerui. Refta hora per compimento dell’hiftoria tratta-re de’fentimenti dell’odorare,guftare,6c toccare. o De fiutimenti delt Odorare fiufkare Toccare. Cap. //. '17' ARIE opinioni fono fla te tra i Medici,& Philofophi deirinftrumento del- P er che fono Hit V l’odorare.caufate tutte dal poco conofcimento., che della compofition del- ny*m opinio-& d.fig.iVE. l’huomo era tra loro.a Hora nafcono della fuftanza delle ceruella,appreflo la par ™el^f0°Y£*no te dinanzib de due primi ventricoli, appreffoil nafeimento dec nerui della vilta, /1 „°xßim^o di xiiiL V£ ^uc proceffi, biäc hi, fottili,& teneri, quafi della medefima fuftanza, 6c figura,che qiuslo organo, b li.v.fi!iiii. gli altri nerui,che nafcono delle ceruella,benche alquanto piu teneri,6c meno tö-v. di; iqualicaminanodirittamenteinnanzi(attaccandofi nel camino alle ceruel- c t.i. fi.i.ii-H. la mediäte la pia madre) infino all’arriuare a id feni,che fi fanno nell’ottauo e oC-hb. v. t. xiii. fo tcftajgj. fono ciiuifi mediante il proceffo fuo piu altojapprefto alla parte di li.v.t.xiii. dietro de’quali,diftaccandofi quefti procefti delle ceruella, smlerifce ognuno nel d D,D fuo feno,ftendedofi innäzi iniino alla parte dinanzi di loro.L’oflicio di quefti pro ß lib.i.t.v.fig. celil,o nerui,e riceuere rhumore,o eftalatione, che efee delle cofe odorofe,& en-*1U*A J B tra pel nafo al voto o cöcauita,che fi fa nelloflö della fronte, 6c nel cuneale; nella qual parte habbiam detto difponerfi Taere,cheentra pel nafo alle ceruella (ne piu ne meno,che ne’polmoni li difpone quei, che va al cuore) 6c fi cömunica a quefti nerui l’humoreo vero odore delle cole per alcunide buchi deirottauooflb della tefta, 6c per loro va a gli ventricoli delle ceruella, ne piu ne meno, che habbiam detto paflarelefpetieo fimilitudini delle cofe per li nerui della vifta . L’orga-nodel gufto gia tutti lanno che ela lingua, aiutata dal palato 5 laqual di quan- J gUi ü m ufeuli fia tatta, gia nel fecondo libro fi diHe j 6c nel iefto contam mo le vene, Scarterie* Copedio di ittU io11 Libro» Libro Settimo De Nerui. Bcarterifc, ehe ledanno nutrimento, & vita ,&nelfettimoglinerui, medianti i quali guftali cibi, ehe fono della maggior radice del terzo paio delle ceruella, ehe habbiam detto diftribuirfi perlateladi fopra della lingua, dandole virmdigufta-re.come ne fa intera fede il vedere,che fe per difgratia manca quefto ner uo (come in aleunigia naturalmente ü e veduta^ nön pigliaguftoalcuno de’cibi. Dellm-ftrumentodeltoccarenonciecofanoua, chedire, perche al principio d iquefto libro dicemmo,che niun neruo manca di tal fenid Habbiamo pofti li fondamen ti,& armatura di quefta humana fabrica, che Tono 1’ofla, & cartilagini, & dipoi trattammo delle legature, 6c fua copertura, ehe fono le legature, la pellicola,la pelle,il graflo, la tela chiamata Carnofa,U mulčuli 5 & vltimamente latelaehefafciatutte quefte ofla chiamata Perioftion. Ponemmopoi in quefta fabrica tre principi;, ehe le dan foftegno, vita, & fentire, & tre forti di canali, medianti li quali quefti tre princi-pij diftribuifcono fua virtüper tutta quella. Et vltimamente trat* tammo de’fenfi efte-riori.Et.con auefto ho dato fine a quefta hiftoria, quanto piu breuemente &fuccin-taniente ho po-tuto- 1 ehe vanno al labbro fuperiore. Hauolal.Fig.L&II. XX i. delgargaro^o. moflra il principio dei fmijiro ; & nella h 2.1I ramo, cbe va alie radici delle cojie dei feconda il procejjo fuo injino altoccbio. fuo lato. H i.Doue fi congiungono li nerui optici, o della vifla. i i 1.2.Certi pcT^i d i nerui, ehe vanno tra le cofte} ehe ji congiungono col ramo dei fe I 1.2.La tunica dettocchio,nella quale il ner * fio paio. uo della vißa fi conuerte. k 2 .Li rami dei feflo paio di nerui3chefi diftri K 1.2.// feeondopaio de'nerui. buifconpe1 li mufculi, ehe nafcono del- L 1.2.La piufottil radice del t er paio. la parte piu alta deWoffo dei petto, & M 1.2.La piugroffa. della clauicula, & caminano in su. K 2.1I ramo della piu fottil radie e ^cb e v a al- l x.Li rami di quefto neruo, ehe fanno il re- la mafcellafuperiore. • y ; *•/. currente del lato diritto. TT l.ll ramo deWifleffa, che fi conuertenellä m l.ll neruö recurrente del lato diritto. tela del nafo, la quale moflra la T piu n 2.jLlcuni rami di queflo recurrente >che va baßa. no algargaro-^o. 2-Vnaltro ramo di quefla radice3che va al letempie. 0 2 .Li rami dei feflo paio, ehe fanno il neruo recurrente dei lato manco. K 2 Ji ramo della maggior radice del ter%o P 2.11 neruo recurrente dei lato manco. paio j fimile a i viticci intorti, che fanno T 2 .lAlcuni rami dei feflo paio, ehe vanno al- i tralci delle viti. ie tele delpolmone. S l.ll ramo della maggior radice dei ter7^0 paio , il qual va alia radice de5 denti mafcellari fuperiori, & alie gengiuc-j r l.Quelli, cbe vanno alia tela, chefafcia il cuore. Ma de'ramufcelli del neruo fini-ftro nafce il neruo dei cuore. loro. f 1. La parte di queHo feflo paio , che_j T i.Vn ramo della maggior radice dei ter^o paiöyche va alia mafcella inferiore. va alloflomaco; & la forma3nella quale fi diuide in due : & quel da man rit- V 1.Certi tronchi di queflo fopra detto ramo, j ta va al lato finifiro della bocea dei- tAnaLjSalu, C C lo ßo~ lo ftomaco, & quel da man matica al la- to dirit to, Figura III. P % Z.la forma,nella quale queflopaio fi diftri-buifceper la bocca dello ftomaco}&per le partit chegli fon vicine. Z.ll ramo , ehe v a al lato diritto della boc- QE ben nella prima, & feconda Fi t^gura furono notate tutte le fette paia de Nerui, ehe elcono del capo, X y ca dello ftomaco, & feende perfopra la parte fua piu alta infino al finire nel con-cauo delfegato,iui, done fi vede la r. Z.Uprimo tralcio delramo, ehe vaai mu-fculi,ch efono fr a le cofte del lato diritto. pure mi parue cofa conuenienteag-giungerui quefta Terza, cherappre-fenta 1 Nerui > chiamati Recurreti in-fieme cö la canna del polmone, & vn pezzo dellarteria grande. k Z.Vn ramufcello, ehe nafte di quefto tralcio; che v a al lato diritto della te la difot to,delta reticella,& altinteftino grajfo. VI llnafcimento delt arteria grande del uentri colo diritto del cuore;nella qual parte fa due arteriepiefiole, chiamate coronali. # z.Vn altro ramufcello del medefimo, ehe B ll tronco di quefta arteria che feende. va altinteflino duodeno, & al digiuno. C ll ramo, che va al braccio finiftro. La parte deltarteriagrande,chemonta infi no alla ftrog^a. ß i.Vn ramo, ehe v a al lato ritto del fondo dello ftomaco mandando alcuni ramu- D fcellialloftomaco 3 & alia tela difuori V Ouella,che va al braccio diritto. della reticella. F L'arteria diritta del fonno. G Lafiniflra. m Z. Vn ramo, che v aalfiele, (jr alfegato. H La canna del polmone. y z.ll ramo,cheva altarnione diritto. JK Due rami, ne* quali fi fparte quefta canna, Z.Vn altro,ehe va al lato diritto del mefen quando entra nel polmone. teno, & altinteftini deltifteffo lato. L ll gargaroggo. % z.Linerui, ehe v anno allato diritto della vefeica. M Leglandole, che fono da lati della radices delgargaroggo. l Z.llprimo tralcio del ramo del feflo paio, n. Il tronco dei fefto paio. che ua alie radici delle cofte M lato mdeo. 0 ll finiftro. % l.z.Due ramufcelli di quefto tralcio,che ua no alla tela di dentro della reticella, & alia parte deltinteftino graßo,ehepaffa fotto lo ftomaco. T> 1 rami del neruo diritto,ehe fi riuoltano in sii per fotto il ramo delt arteria, ehe va al braccio finiftro, & fi congiungono tuttiinvno. H z. Linerui, ehe vanno alla milga. £ ll neruo re currente diritto. t z.Vn ramo deltralcio dettOy che va al lato K Liramidelneruomanco,ehe fi riuoltano manco del fondo dello ftomaco, mandan- per fotto t arteria grande. do alcuni ramufcelli allo ftomaco, & al $ Il neruo recurrente finiftro, il quale alles la tela difuori della reticella. volte comincia convn fol principio. Figura IIII. K z.Vn ramo, ehe ua al lato manco del mefen terio, A f* v z.Vn ramo, ehe va alt arnione manco. i.Li rami, ehe vanno al lato finiftro della 1 .z.llfettimo paio di nerui. (vefcica. V cfta Figura rapprefenta tutta la V^Midolla Spinale, 0 laNuca. Q 1.Vn ramo di quefto paio, ehe uaa imu-feuli, ehe nafcono del procefto fimileal V ll principio di quefta midolla,0 nuca}ches nafce dal fondamento delle ceruella. puntaruolo. BC In quefta parte comincia la midollaa non f z.Doue il fettimo paio fi cogiunge col feflo. parere piu deltiftefta fuftanga delle cer W z.Moltiramufcelli di quefto fettimo paio, che fi diftrifiuiftono per molti mufculi uella,angi fi diuide in molti fili congiun-ti infieme, maffimamente appreffo la b. della lingua, (jr deltoßo hyoide, (jr del 3-4-5 6.7* Quefti numeri notano i nerui,che na fco gargaroggo. no della midolla,innagi ehe efca dei cra 1-23, Quefti tre numeri moftrano nella prima figura tre buchi;de quali per li due da' la- neo;&fon radici di nerui,di quei,cbe no tano i mede fimi numeri. ti efcono due rami delt arterie del fonno, D Dalla B alla D fi contiene nel lato finiftro la et vanno a li due primi ventricoli; per parte della midolla dei collo, et fettes quel di meggo notato col 1, fi purga la nerui,che nafcono di quella. f lema delle ceruella delt ergo vetricolo, E Dal Dalla E nel lato maco,e dal 7 ahq nel et ua alt imbuto, & allaglandola detta. diritto,fi nota la parte di qfta midolla,ehe pafta '