L l&TtQAnuwa SBTTXIM ANALE DELL’UNIONE ANXIEASCISXA ITALO - SLAVA Anno I - N. lì ~ CAPQPISTRiA, 23 dicembre 1945 ” ~ Prezzo Lire 4.— ESAMINANO IL PROGETTO PER LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA FEDERATIVA POPOLARE JUGOSLAVA In questi giorni il popolo istriano senza distinzione di lingue nè di nazionalità è passato all’esame del Progetto per la Costituzione della Repubblica Federativa Popolare Jugoslava. Ogni compagno e compagna, perfettamente consci dell’ importanza grandissima che questa Costituzione riveste nella lotta di tutti i popoli verso la libertà e il progresso, esamina e studia il progetto a fondo per meglio comprenderne il significalo e la vasta portata di democrazia popolare che essa recherà ai liberi popoli delia libera Federativa Popolaì-e Jugoslava. Di fronte allo scatenarsi della reazione capitalista borghese in tante nazioni, di fronte al pericolo di un ritorno alla schiavitù fascista in queste nazioni, appare in pieno evidente la mèta che i popoli federati della Jugoslavia stanno per raggiungere. I popoli della Repubblica Federativa Popolare Jugoslava sono giunti finalmente a quella libertà popo lare che è il sogno di tutti i popoli e proletariati del mondo, e con essi il mondo sale un’altro gradino verso la nuova era di libertà, di progresso, di pace. Tutti sono invitali di esaminare il Progetto per la Costituzione ed a far giungere al proprio Comitato locale o distrettuale qualsiasi proposta 0 rettifica che sembrasse necessaria; esse saranno inviate al Ministero per la Costituzione a Belgrado che vaglierà le proposte inquantochè tutti 1 popoli della Repubblica Federativa Popolare Jugoslava hanno il diritto di discutere e approvare la Costituzione. Perciò noi Istriani che vogliamo che questa sia anche la yiostra Costituzione dobbiamo pari-menti studiarla e approvarla suggerendo le modifiche che crederemo necessarie. CAPITOLO I Art. 1 La Repubblica Federativa Popolare Jugoslava è uno stato federativo popolare a struttura repubblicana, una comunità di popoli con parità di diritti, i quali hanno liberamente espresso la propria volontà di rimanere uniti nella Jugoslavia. Art. 2 La R. F. P. J. è costituita dalla Repubblica Popolare della Serbia, dalla Repubblica Popolare della Croazia, dalla Repubblica Popolare della Slovenia, dalla Repubblica Popolare della Bosnia ed Erzegovina, dalla Repubblica Popolare della Macedonia e dalla Repubblica Popolare del Montenegro. La provincia autonoma della Vojvodina e il distretto autonomo di Kosovo-Metohija sono compresi nella Repubblica Popolare Serba. CAPITOLO li Art. 6 . Nella R. F. P. J. tutto il potere emana dal popolo ed è nelle mani del popolo. Il popolo esercita il proprio potere attraverso gli organi rappresentativi dell’autorità statale liberamente eletti attraverso i comitati popolari, i quali dai comitati popolari locali alle assemblee delle repubbliche popolari ed al-l’assemblea popolare della R. P. F. J., sono sorti e si sono sviluppati nel corso della lotta di liberazione nazionale contro il fascismo e contro la reazione e rappresentano la conquista fondamentale di tale lotta. Art. 7 Tutti gli organi del potere statale, i comitati popolari e le assemblee, vengono eletti dai cittadini con votazione segreta in base a suffragio elettorale diretto; universale ed uguale. I rappresentanti popolari di tutti gli organi dell’autorità statale sono responsabili di fronte ai propri elettori. Con apposita legge verrà stabilito in quali casi e sotto quali condizioni i cittadini potranno revocare il mandato ai propri rappresentanti popolari anche prima della scadenza del termine per il quale sono stati eletti. Art. 8 Tutti gli organi dell’autorità statale esercitano il potere in base alla costituzione della R. P. F. J., alle costituzioni delle singole repubbliche popolari, alle leggi della R. P. F. J., alle leggi delle repubbliche popolari ed alle disposizioni generali degli organi supremi del potere statale. Tutti gli atti dell’ amministrazione statale e dei tribunali popolari devono avere il loro fondamento nella legge. CAPITOLO III Art. 9 La sovranità delle repubbliche popolari che costituiscono la R. F. P. J. è limitata soltanto dai diritti che sono attribuiti dalla presente costituzione alla R. F. P. J. La R. F. P. J. tutela e difende i diritti sovrani delle proprie repubbliche popolari. La R. F. P. J. tutela la sicurezza e l’ordinamento sociale e politico delle proprie repubbliche popolari. Art. 10 Ogni atto diretto contro la sovranità, 1’ uguaglianza e la libertà nazionale dei popoli della R. F. P. J. e delle sue repubbliche popolari è anticostituzionale. Art. 11 Ogni repubblica popolare ha una sua propria costituzione che si è data da sè, indipendentemente. La costituzione della repubblica popolare deve essere in armonia con la costituzione della R. F. P. J. Art. 12 I confini tra le varie repubbliche popolari vengono fissati dall’Assemblea popolare della R. F. P. J. Art. 13 Nella R. F. P. J. le minoranze nazionali godono tutti i diritti del proprio sviluppo culturale e del libero uso della propria lingua. CAPITOLO IV Art. 14 I mezzi di produzione della R. F. P. J. sono proprietà popolare amministrata dallo Stato o proprietà delle organizzazioni cooperative popolari o deile persone fisiche o giuridiche private. Tutte le miniere e le altre ricchezze naturali del paese, le acque, le fonti di energie naturali, i mezzi per il traffico ferroviario ed aereo, le poste, i telegrafi, i telefoni e le stazioni radio sono proprietà del popolo. II commercio estero è sottoposto al controllo dello Stato. Art. 15 Al fine di tutelare gli interessi vitali del popolo, di elevare il benessere popolare e per un regolare sfruttamento di tutte le possibilità e forze economiche, lo Stato dà le direttive per la vita e lo sviluppo economico mediante un piano economico generale, appoggiandosi al settore economico statale e cooperativistico ed esercitando funzioni di controllo generale nel settore dell’economia privata. Per la realizzazione del piano economico generale e del controllo economico, lo Stato si basa sulla collaborazione delle organizzazioni sindacali degli operai e degli impiegati, nonché delle altre organizzazioni popolari. Art. 17 Lo Stato dedica una particolare attenzione ed offre aiuto e facilitazioni al cooperativismo popolare. Art. 18 La proprietà privata e l’iniziativa privata nel campo del-1’ economia sono garantite. Nessuno può avvalersi del diritto della proprietà privata in danno della collettività popolare. La proprietà privata può venire limitata oppure espropriata se lo richieda l’interesse generale, ma solo in base alla legge e verso legale indennizzo al proprietario. Art. 19 La terra appartiene a coloro che la lavorano. La legge stabilisce se e quanta terra può possedere l’ente o la persona che non eserciti direttamente l’agricoltura. 1 grandi possedimenti terrieri non possono in alcun modo appartenere a privati. La legge stabilisce il massimo della proprietà terriera concessa a privati. Lo Stato tutela particolarmente ed aiuta il piccolo e medio agricoltore. Art. 20 Lo Stato sorregge il popolo lavoratore con provvedimenti di Carattere economico ed altri, affinchè esso possa riunirsi ed organizzarsi per la difesa contro lo sfruttamento economico. Lo Stato protegge le persone che sono in rapporto di lavoro salariato garantendo il diritto di riunione, limitando l’orario della giornata lavorativa, garantendo e fissando il minimo di salario (retribuzione), istituendo 1’ assicurazione sociale, e tutelando il diritto alle ferie annuali retribuite. CAPITOLO V Art. 21 Tutti i cittadini della R.F.P.J. sono uguali di fronte alla legge ed hanno il dovere di attenersi alla costituzione ed alle leggi. Non viene riconosciuto alcun privilegio di nascita, di censo o di grado culturale. Art. 22 Tutti i cittadini della R.F.P.J. godono parità di diritti senza riguardo alla nazionalità, razza o confessione. Qualsiasi atto che accordasse ai cittadini delle preferenze o limitasse i diritti in base a diversità di nazionalità, di razza o di religione come pure qualsiasi propaganda di odio o dissidio nazionale, razziale o religioso, è anticostituzionale e punibile. Art. 23 Tutti i cittadini senza distinzione di sesso, nazionalità, razza, confessione religiosa, grado di cultura e luogo di residenza, che abbiano compiuto il 18.0 anno di età, hanno il diritto di eleggere e di venire eletti in tutti gli organi dell’autorità statale. 1 cittadini che prestano servizio nell’Armata Jugoslava hanno il diritto di eleggere e di venire eletti come gli altri cittadini. Art. 24 Le donne godono in tutti i campi della vita economica, statale e sociale, parità di diritti con gli uomini. Le donne hanno diritto alle stesse retribuzioni degli uomini per uguale lavoro. Le donne godono uguali diritti nel campo delle assicurazioni sociali. Lo Stato tutela in particolar modo gli interessi delle madri e dei bambini mediante il diritto alle ferie pagate prima e dopo il parto, la fondazione di istituti di maternità, di asili di infanzia e di ricoveri. Art. 25 Ai cittadini è garantita la libertà di coscienza e di confessione. La chiesa è separata dallo Stato. Le comunità religiose possono svolgere liberamente le loro funzioni e i riti religiosi. Art. 26 Lo Stato tutela il matrimonio e la famiglia. Lo Stato regola con le proprie leggi i rapporti giuridici del matrimonio e della famiglia. Il matrimonio per essere valido deve venire celebrato dai competenti organi statali. I cittadini possono contrarre oltre a quello civile pure il matrimonio religioso secondo le prescrizioni della propria religione. Tutte le controversie matrimoniali sono di competenza dei tribunali popolari. I genitori hanno gli stessi obblighi e doveri verso i figli illegittimi, come verso quelli legittimi. I figli illegittimi godono degli stessi diritti di quelli legittimi. Art. 27 Ai cittadini è garantita la libertà di stampa, di parola, di associazione, di riunione, di tenere comizi pubblici e manifestazioni. Art. 28 E’ garantita 1’ inviolabilità della persona del cittadino. Nessuno può venir trattenuto in arresto più di tre giorni senza un decreto del tribunale o l’autorizzazione del pubblico accusatore. Nessuno può essere punito per un reato senza una decisione del competente tribunale emessa in base alla legge, con la quale è stabilita la competenza del tribunale ed il reato. 1. Nessuno che sia raggiungibile dagli organi dello Stato può venir giudicato senza esser stato prima interrogato in modo conforme alla legge e chiamato a difendersi nel modo prescritto. 2. Gli organi dell’ amministrazione statale possono infliggere la pena della restrizione della libertà personale per le trasgressioni semplici alle norme giuridiche nei limiti fissati dalla iegge. Nessun cittadino può venire espulso dal Paese nè sfrattato dalla sua dimora nel Paese stesso tranne nei casi stabiliti dalla legge. Art. 29 11 domicilio è inviolabile. Nessuno può violare l’altrui domicilio o gli altrui locali, nè effettuare perquisizioni contro la volontà del suo possessore senza il decreto previsto dalla legge. La perquisizione può venire effettuata soltanto alla presenza di due testimoni. Alla perquisizione stessa ha diritto di presenziare anche la persona il cui domicilio si perquisisce. Continua in II pagina L'„Istria Nuova" porge ai compagni, alle compagne e a tutti i lettori GLI AUGURI PER IL PRIMO NATALE DI PACE Pagina 2 _____________ Art. 30 I! segreto epistolare e degli altri mezzi di comunicazione è inviolabile ad eccezione del caso di perquisizione giudiziaria, di mobilitazione e di stato di guerra. Art. 31 I cittadini stranieri perseguitati, per la loro attività a favore della democrazia, dell’indipendenza nazionale; dei diritti del popolo lavoratore e della libertà dell’attività culturale e scientifica, godono il diritto di asilo nella R. P. F. J. Art. 32 Ogni cittadino ha il dovere di lavorare a secondo della propria capacità. Chi nulla dà alla collettività, nulla può da essa ricevere. Art. 33 Tutti i cittadini possono accedere a tutte le cariche pubbliche nei modi stabiliti dalla legge. Tutti i cittadini hanno il dovere di esplicare coscienziosamente i doveri pubblici inerenti all’uficio cui furono eletti oche fu ad essi affidato. Art. 34 Lo Stato assicura agli invalidi di guerra una decorosa e-sistenza ed una gratuita riabili-litazione al lavoro. Gli orfani dei caduti e delle vittime di guerra godono le particolari cure dello Stato. Art. 35 Lo Stato cura la salute pubblica con 1’ organizzazione e con il controllo del servizio sanitario, degli ospedali, dei sanatori e dei luoghi di cura e convale-scenzari. Art. 36 Viene garantita la libertà del-1’ attività scientifica ed artistica. Lo Stato favorisce le scienze e le arti allo scopo di sviluppare la cultura ed il benessere popolari. Art. 37 Allo scopo di elevare la cultura generale del popolo, lo Stato provvede affinchè le scuole e le altre istituzioni culturali ed educative siano accessibili a tutti i ceti del popolo. Le scuole sono statali. La istituzione di scuole private può venir concessa soltanto con una legge; la loro attività viene però sottoposta al controllo dello Stato. L’istruzione elementare è obbligatoria e gratuita. La scuola è separata dalla Chiesa Art. 39 Ogni cittadino ha il diritto di accusare presso il competente tribunale i funzionari peri reati commessi nell’espletamento della loro attività ufficiale. Art. 41 La difesa della patria è il più alto dovere ed onore di ogni cittadino. Tutti i cittadini sono soggetti all’ obbligo militare. Art. 42 L’ obbligo tributario dei cittadini è generale e proporzionato alle loro possibilità economiche, 1 contributi pubblici e l’eventuale esonero vengono stabiliti soltanto dalla legge. Art. 43 Allo scopo di difendere le libertà garantite dalla presente costituzione viene dichiarato illegale e punibile l’uso dei diritti civili nell’intento di mutare con la violenza l’ordine costituzionale della R. F. P. J. Sottoscrivete per l’Istria Nuova ___ _ _ _L’ISTRIANUOVA__ _ __ _ __ ___ CRONACHE ISTRIANE Al termine della riunione tenuta mercoledì 19 dicembre alla Casa del Popolo di Capodistria, durante la quale si ò discusso e commentato il Progetto per la Costituzione della Repubblica Federativa Popolare Jugosiava, è stato deciso per acclamazione l’invio della seguente lettera al Ministero per la Costituzione a Belgrado : Al Ministero per la Costituzione - Belgrado Riuniti in assemblea alla Casa de! Popolo di Capodistria per l’esame del progetto costituzionale jugoslavo, dopo averlo commentato, siamo convinti della giustezza di esso e lo approviamo. La base dell’ordinamento economico-sociale garantisce tutte le libertà ai Popoli jugoslavi e punisce tutti i fomentatori di odii nazionali, religiosi e razziali. Questo è iL risultato dell’eroica lotta dei Popoli jugoslavi con i quali, in fratellanza d’armi, noi italiani della Regione Giulia abbiamo combattuto contro il comune nemico, perciò chiediamo che la Costituzione jugoslava sia pure la nostra, affinchè le libertà democratiche, sancite in essa, siano estese pure a noi e non diano adito alla nostra Regione, a discordie internazionali. Capodistria, 19 dicembre 1945. RIRANO Nomina Con decorrenza dal 1 dicembre il dottor Attilio Custna é stato nominato medico distrettuale con giurisdizione per l’ex distretto di Pirano. Con la nomina del dott. Attilio Cusma abbiamo iniziato una nuova tradizione nelle nomine dei vari medici. Finora, prescindendo da qualunque senso di responsabilità, venivano ripartiti decreti a destra e sinistra prendendo quale condizione inderogabile l’appartenenza supina ad un partito e non la capacità professionale del singolo. D’ora innanzi il problema viene impostato su basi anche sotto questo punto di vista ampiamente democratiche; non più l’aderenza ad un partito o meno sarà la circostanza che deciderà per la nomina d’un medico, bensì la sua capacità professionale, il carattere proprio del medico, lo spirito di abnegazione che deve essere proprio a qualunque cultore di quest’ arte massimamente umanitaria. Nel nuovo medico bisognerà peraltro presuporre dei sani principi sociali corroborati da un comportamento non compromettente durante l’occupazione. Considerando la cosa anche sotto, questa visuale il dottor Cusma ha dato prova dei suoi sentimenti puri per tutto ciò che suona giustizia, umanità, socialismo. PORTOROSE Celebrazione del 29 novembre Questo lieto giorno in cui il popolo Jugoslavo festeggia il suo trionfo e si stringe più che mai attorno al suo grande condottiero, maresciallo Tito, è stato pure festeggiato a Porto rose. Già dalla mattina Porto-rose cominciava cambiare a-spetto sotto i preparativi fatti dalla marina del Comando marittimo costiero di Trieste, di stanza a Portorose. Alla ore 7 incominciò .la festa con gioia della popolazione assieme ai soldati di Tito. Alla sera tutto Portorose era illuminato da fiaccole e da ancore illuminate. La festa si chiuse con un discorso celabrativo e con ovazioni a Tito, al potere popolare ed alla fratellanza di tutti i popoli. Seguì un ballo che si protrasse fino alle ore 11. Riunione del Comitato di L. N. Nella riunione del Comitato di L. N. si sono discussi, fra altri, i seguenti problemi : Sistemazione del medico per i poveri. Sul prezzo della legna e sulla distribuzione alla popolazione. Sulla questione di una campagna di Villa Maria. Introdurre uno spazzacamino per la zona. Aquartierare una famiglia bisognosa. Giustificazione da parte dei genitori per le assenze dei bambini dalla scuola. Cessione all’UAIS della sala del Casinò per organizzare trattenimenti a favore della popolazione bisognosa. Una riunione per il 29corr. per eleggere il Sindacato per la propria zona- inizio delle iscrizioni per le cooperative. Convocazione settimanale del Comitato. Alla riunione erano presenti 7 membri del Comitato di L. N. e 6 membri del Comitato dell’UAIS. Sempre perprlmii giovani La gioventù sa ormai che è venuto ii momento di ricompensare quelle famiglie che sono rimaste prive dei loro cari, caduti in questa guerra per rendere la libertà ai popoli oppressi. Sanno pure che vi sono tanti orfani da aiutare, e tanti poveri da soccorrere, perciò pensano in tutte le maniere di risparmiare. Si sono organizzati, e con buona volontà e un pò di studio, hanno potuto mettere assieme una bella musica, sostituendo cosi l’orchestrina, e risparmiando ogni domenica L. 3000. Cosi domenica ha suonato per la prima volta a Portorose la gioventù organizzata di Croce Bianca, con grande soddisfazione di tutta la gioventù che ne era orgogliosa. Tanti pochi fanno un assai, dicono soddisfatti, ed in breve si potrà cosi aiutare i più bisognosi. STRUGNANQ Una lettera degli alunni della scuola politico amministrativa All’* In trio, Nuova*, con preghiera di pubblicare queste poche righe, che racchiudono in sè tutto un’ avvenire e un nuovo destino per coloro che vogliono farla finita di vivere alla vecchia maniera di servitù, e vogliono vivere una nuova vita di popoli liberi. Noi partecipanti al I corso italiano d’istruzione politico amministrativo, qui raccolti in fraterna unione e fusione di spiriti e di intenti, provenienti dai distretti di Capodistria, Muggia, Dolina e Cormons. I primi della zona B, i secondi della zona A, uomini e donne, friulani e istriani, aspiranti di raggiungere i medesimi scopi, al di fuori di ogni linea di demarcazione, essendo sola e unica la volontà del nostro popolo, che vive nella Regione Giulia e aspira di migliorare e meglio governarsi, affratellarsi senza distinzione di zona, di lingua, di nazionalità. Questo ha voluto la lotta di liberazione, questo deve essere l’intento, lo sforzo e lo scopo da raggiungere: lo raggiungeremo! Per raggiungerlo però bisogna imparare, conoscere ciò che ignoriamo. E più di tutto dobbiamo sapere ciò che vogliamo. 11 potere popolare, la libertà, la democrazia progressiva, potrebbero essere parole buone, ma morte, se non fossimo consci che è necessario rendersi attivi, collaborare ed elevare il nostro sapere, allargando così l’orizzonte e poter avere una più vasta visuale delle questioni politico sociali, affettarne l’essenza e risolvere i problemi che ci stanno a cuore. Finora nessuno si è curato di noi e del nostro sapere se non per meglio sfruttarci. Sta dunque in noi, e solo in noi curare ed elevare il nostro sapere, per meglio essere capaci di continuare la lotta sul terreno politico, per impedire che altri abbiano a sopraffarci e dominarci come nel passato. La cultura e il sapere sono uno dei fattori principali, per poter continuare e accellerare la marcia verso la ricostruzione materiale e morale, giacché siamo usciti vincitori e liberi da una guerra di soffocamento. Dobbiamo dunque difenderci da coloro che vogliono la minoranza e l’abbruttimento del popolo. Dobbiamo difendere le nostre conquiste, conquistarne di nuove, rinforzare e consolidare i nostri poteri popolari, marciare coscienti verso la conquista della società socialista, unica garanzia di pace, lavoro, pane, prosperità, libertà ed e-mancipazione di tutti i popoli. I ventiquattro alunni della scuola politico amministrativa di Strugnano Gli iillievi che partecipano al corso politico amministrativo di Strugnano, offrono prò *1-stria Nuova» L. 320 acciocché questo nuovo giornale d’informazione e di guida, si rinforzi e porti la sua cultura nelle menti rimaste da molto tempo incurate. VALDOLTRA Per la festa di S. Nicolò Il giorno di S. Nicolò, nel-l’Ospedale per tubercolosi ossee di Valdoltra, è stato celebrato in modo speciale. Per interessamento del Comitato di Ciampore - I Settore di Muggia, i Pionieri del luogo si sono recati a Valdoltra con un piccolo spettacolo ed un mucchio di doni. Nella sala del teatro, gremita di ammalati e di operai, ha avuto inizio alle ore 13 la rappresentazione nella quale tutti gli elementi hanno dimostrato un certo talento che le brave donne della DAIS di Ciampore hanno saputo sfruttare. Infatti tra scroscianti applausi, numero per numero, senza intoppi, i piccoli Pionieri si sono fatti valere fino alla fine dello spettacolo. Troppo lungo sarebbe elencare i nomi dei più brillanti, vada però una lode particolare al Pioniere Archimede per la recitazione della poesia istriana «S. Nicolò» ; bravo il piccolo Giorgetto, simpatico il «Balletto delle ochette», pure «Batti gli zoccoli» ha fatto la sua bella figura, caratteristico il balletto «Zingarelle e marinai» ; per le ♦Stagioni» non ci sono parole per descrivere la grazia e la semplicità della recitazione, brave! Bellissimo pure il ballo delle «6 ragazze». In breve, tutti bravi. C’ è una cosa poi che merita di essere menzionata, affinchè i grandi prendano esempio dai piccoli. I Pionieri di Ciampore hanno ricevuto in occasione di S. Nicolò, un pacco dono, ciascuno per conto proprio, senza nemmeno aprire il pacco, lo hanno devoluto a prò dei piccoli Pionieri sloveni ricoverati nell’Ospedale di Valdoltra. Per questo atto di generosa solidarietà e fratellanza sentiamo il dovere di dare ai simpatici Pionieri di Ciampore un caloroso «Bravi» ed un incitamento per il domani, onde possano fare e dare per l’Organizzazione sempre di più. Pa*zanin Albino Invito ai compagni di Valdoltra La Croce Rossa di Valdoltra invita tutti i compagni e le compagne ad iscriversi alla Croce Rossa. La quota annua è di L. 24 per i superiori agli anni 18 e di L. 6 per i minori. Per le iscrizioni rivolgersi alla compagna Irene Hledade, presidentessa della C. R. presso l’ospedale di Valdoltra. SALETTO Cistituzione del Comitato deH’UAIS A Saletto è stato costituito il comitato dell’UAIS che si è messo attivamente al lavoro. I membri del comitato hanno svolto fattiva propaganda fra la popolazione che si è iscritta all’UAIS quasi al completo. Ai nuovi iscritti e ai compagni e alle compagne del comitato l’augurio di sempre più ben fare. CROCE BIANCA Riunioni Nella riunione del 13 novembre, tutta la gioventù si è preparata per la manifestazione di Pirano. Si è discusso inoltre molto sull’ unione nell’ UAIS e sull' importanza di questa, e sul perchè la reazione punta sopra di noi. Si è pure rinnovato il proprio comitato, che risulta cosi composto : Rasman Enrico segretario ; Benedetti Guido, Clun Mario, Cozian Emma, O-staneh Duilio. Nella riunione del 23 novembre la gioventù si è preparata per dare dei nuovi quadri di filodrammatica. Si è proposto di aprire una scuola di musica, alla quale 24 giovani si sono iscritti. Si sono aperte le iscrizioni per dar lavoro ai disoccupati in Arsa, per tagliare la legna nei boschi e nella fabbrica tabacchi di Ro-vigno alle donne. Finora vi sono 3 iscritti per andare ad Arsa. Si è fatta domanda per aprire una sala di lettura per la gioventù e iniziare quanto prima dei corsi di cultura. Venti giovani hanno deciso di iniziare lo sport con il tiro alla fune. Si è tenuta il 27 novembre la seconda riunione della GAI alla quale si sono unite tutte le donne della zona per discutere sui vari problemi economici. Hanno deciso di fare una raccolta tra di loro di indumenti fuori uso, e portarli in sede, per poi inviarli in pacco ai bambini poveri per Natale. Inoltre si è discusso molto sul-l’importanza che ha oggi la scuola, chiamando le donne all’appello per mandare ogni giorno i propri bambini a scuola e di cercare il miglior modo possibile per educarli. Si sono poi imposte il compito di allargare le iscrizioni all'UAIS. 11 giorno 28 novembre si sono riuniti tutti i lavoratori occupati e disoccupati per discutere su vari problemi e per eleggersi il proprio sindacato. Dopo una discussione si è e-letta una commissione di cinque membri per controllare le liste dei disoccupati, e per passare i più bisognosi in prima categoria, lasciando gli altri in seconda. Dopo che tutti i lavoratori hanno affermato la scelta fatta dalla commissione, si sono eletti il proprio comitato e sindacato, il quale avrà il compito di formare settimanalmente la lista dei lavoratori secondo le categorie e tenersi sempre a contatto con il sindacato di Pirano. Pure così faranno a S. Lucia e Pirano, formando una sola lista dalla quale verrà fatta ogni settimana una percentuale. Cosi in accordo si sono divisi quel poco lavoro nei magazzini del sale. L’ 1 S T R I A NUOVA Pagina 5 » NOSTRI EROE La traslazione della salma del compagno Koejancie Vincenzo (Marco) EPURAZIONE Al buon inieditor poche parole Bisogna epurare, sì, perchè 1’ aria è troppo infetta. Non solo I’ aria, anche certi ambienti. In certi uffici c’ è aria viziata, bisogna spalancare porte e finestre e scopare ben bene ! In qualche ambiente ci sono ancora dei microbi, tanto più pericolosi, perchè l’ambiente è più delicato, più sensibile. Sì, anche qui bisogna epurare, e bene ! Tagliare il marcio per conservare il sano che ancor c’è. Come può dirigere una scuola, chi per la sua opera ebbe in premio la sciarpa littorio ? Come può rieducare la gioventù chi per la propria attività ebbe cariche e posti direttivi importanti ? Non è un confrosenso, che restino nella scuola quelli che fino a ieri diffondevenano e fomentavano sentimenti nazionalistici intransigenti, ed ancor oggi, solo più cautamente e malignamente svolgono un’ attività deleteria e disgregatrice? Non è tempo che si ravvedano? Volponi furbi, fiutarono l’aria e non vollero compromettersi direttamente con il fascio repubblicano - oggi alcuni si dicono mazziniani, ma non hanno cambiato il vizio, anche se hanno cambiato il pelo. Ci sono eccezioni degne di lode, ma la zizzania vuol soffocare il buon seme. 1 nocivi bisogna allontanarli dalla scuola, bisogna epurare la scuola, dalle elementari, alle superiori, dai maestri e dirigenti, ai professori e presidi. Chi vuol continuare i’ opera deleteria, nella scuola non deve entrarci più, chi non vuol finirla ancora con il sciovinismo cieco, chi ama il doppio gioco, vada fare altro mestiere, ma a scuola, no, non deve entraci più ! Sarebbe un delitto ! CENSOR ferve la campana oleifera Uno dei cespiti principali pei contadini istriani è stata sempre la campagna oleifera. Nell’anteguerra le produzione si aggirava dai 50 ai 50 vagoni all’ anno. Dannoso sotto tutti i riguardi fu l’inverno 1928/29 in cui a causa delle rigide brume quasi metà delle piantagioni andò distrutta portando conseguentemente la diminuzione del 50% della produzione. Costituì ciò un grave colpo alla nostra laboriosa popolazione con conseguenze che si ripercuoteranno ancora per molti anni. Il lavoro di spremitura inizia di solito alla fine di novembre. Per ottenere il così detto olio d’oliva bisogna innanzitutto ma- cinare le olive le quali saranno poi sottoposte alla spremitura vera e propria in speciali torchi conosciuti col nome di Anderson. La spremitura avviene in due tempi raggiungendo una pressione che varia dalle 550 alle 400 atmosfere; per ottenere una resa di olio maggiore le olive vengono durante la spremitura innaffiate con acqua calda. In tutta !’ Islria sono disseminati torchi per olive, naturalmente nei paesi non così tecnicamente perfetti come in centri maggiori e di conseguenza con una resa proporzionatamente minore. La resa si aggira quest’ anno sul 20%. vale a dire per ogni 100 kg. si può ottenere fino 20 kg. di olio. Nella campagna precedente la percentuale fu minore ; ciò dipende naturalmente dalle condizioni atmosferiche. Nel distretto di Capodistria possiamo parlare di |15 torchi compresi quelli tecnicamente più ò meno perfetti. Questo lavoro è stato sempre molto redditizio per i vari proprietari, special-mente però al tempo del detestato fascismo quando in connivenza coi proprietari le autorità non organizzavano alcun vero e proprio controllo sulla campagna. E’ stato così possibile ai padroni appropriasi in modo illegittimo ed odioso di più botti di olio e metterle quindi sul mercato a prezzo di borsa nera. Per stroncare una volta per sempre queste inveterate abitudini borghesi le nostre autorità hanno stabilito che il procedimento di spremitura deve essere rigidamente controllato dai locali Comitati di L. N. Particolare è il caso di un proprietario che con faccia doppia si offrì di lavorare a minima ricompensazione sperando di poter così maggiormente adescare i clienti onde in seguito appropriarsi con maggior facilità ed in maggior quantità dell’olio ottenuto a prezzo di tante fatiche e sudori. Tratti in inganno si permise al proprietario di lavorare senza controllo e la resa comportava 15-16 7.; accortosi però del trucco ed organizzato il controllo da 15 7. si arrivò fino a 2070. Controlli del genere vengono effettuati in ogni singolo torchio. Anche per ciò che riguarda le sanse d’ oliva si prese come punto di partenza il vantaggio del popolo. Tutte le sanse sono in libera vendita mentre nelle campagne precedenti i contadini erano obbligati a venderla al-1’ amasso a prezzi irrisori. Questa disposizione si rese necessaria perchè quest’ anno a causa della siccità e gli altri fattori postbellici vi è poco mangime per bestiame a disposizione. Le sanse si prestano ottimamente quale mangime pel bestiame perchè oltre al 6 °/0 di grasso rimanente dalla spremitura contengono pure varie quantità di amidi e proteine molto nutrienti. Leggete, diffondete, collaborate e sottoscrivete per „L’ISTRIA MUOVA“ il nostro giornale Giovedì 19 Dicembre, nella ricorrenza dell’ anniversario del-1’ olocausto del compagno Ko-cjancic Vincenzo (Marco) ha a-vuto luogo a Berlocchi la riesumazione della salma dell’eroe, caduto sotto il piombo delie vendute canaglie fasciste. La salma, avvolta nella bandiera rossa con falce e martello e circondata dai famigliari e da numerosi compagni, è stata portata a braccia da quattro compagni del caduto tra i quali il compagno Vaimi, suo carissimo compagno, che ap punto nell’ imboscata in cui Marco cadde ebbe salva la vita per miracolo, fin presso la tomba di famiglia in cui venne e-sumata, dopo la benedizione impartita dai Rev. Parroco. Il popolo ha partecipato in gran numero alla funzione, molte erano le rappresentanze dei Comitati Locali, pure presente era la rappresentanza del Comitato Distrettuale di Capodistria e del Comitato Regionale. Molte le corone che vennero deposte sulla tomba. Diversi oratori hanno con la loro appassionata parola ricordato il L’eco gioioso delle campane annuncia al mondo la nascita del Redentore. Quanta allegria in questi giorni ! Vicino al ceppo che irradia di chiazze rossastre le pareti annerite dal fumo delle cucine delle case coloniche deli’ Istria e dei casolari del Carso, siede la famiglia dell’agricoltore chiac-cherando allegramente tra un buon bicchiere di vino di propria produzione, snocciolando pigramente forse un pezzo della tradizionale «Putizza> e assecondando le grida di gioia dei figlioletti che fanno cerchio intorno all’ albero di Natale con le sue candeline accese, emanante odor di resina. Alla base dell’albero, accoco-lato su di un soffice tappeto di muschio verde, sta un presepio con le classiche figurine di creta -sparse intorno. Parlano i più anziani tra di loro e con la mente scandagliando nei ricordi degli anni passati quando da queste parti, in questa gaia ricorrenza imperversava il bieco furore teutonico contro le persone e le cose. Molti raccontano dei natali passati nei boschi, insonni, macilenti, affamati, braccati giorno e notte come fiere selvaggie dalle orde assetate di sangue e di distruzione e rammentano decine e decine di compagni caduti per la libertà. La loro voce si fa man mano più mesta e malinconica mentre vanno con la mente in cerca di tristi ricordi ! nostro caro martire, tra la viva commozione di tutti i presenti ed hanno propunciato il giuramento, che mai sarebbe stato dimenticato e che sul suo esempio tutti i compagni avrebbero proseguita la lotta ed il lavoro per la libertà del nostro popolo. Mentre la tomba veniva chiusa, la banda musicale ha salutato per l’ultima volta il nostro Marco con le note dell’ internazionale. E dal loro sguardo assente e lontano si vede che quasi rivivono quei momenti Ma un trillo gioioso di bimbi disposti a cerchio intorno all’ albero di Natale fa ritornare i presenti allo stato reale delle cose. Breve silenzio, ora le campane invitano i contadini alla Messa serale con il loro squillo argentino e sonoro che si diffonde per l’aria a lenti rintocchi e ogni famiglia abbandona quasi a malavoglia il tepore del ceppo già quasi consunto che getta gli ultimi bagliori di • luce, stagliando sulla parete annerita, le ombre deformi delle persone che si sono alzate d’ attorno e che stanno per uscire. E’ Natale ! H. L. FAVOLA \ Era una notte invernale, lunga e tempestosa. In una cameretta, un poeta assorto scriveva. L'ombre nei vani e i giochi delle luci di un cero, polverosi libroni erano i suoi soli compagni. Il sordo mugolio del vento, un latrato lontano ed i rintocchi di una campana indicanti il passar del tempo erano i suoni misteriosi della notte. La landa brulla era coperta da un candido manto di neve rischiarato dalla vagante luna sopra i resinosi boschi. Dalla fumida cappa del caminetto, tremante, lontana una voce così sì pronunciò : «Poeta, io so che il mio verbo intendi, e perciò ti voglio raccontare una triste favola.» Oggi sono passato per la landa desolata del Carso, ho percorso sentieri romiti e valli ombrose dove le luci della luna non giungevano, ma un solo viandante ho visto, una sola traccia sulla neve torno il torvo maniero di Reifenberg, polvere dei tempi, sovra le impervie giogaie, sui picchi scoscesi dei monti, lungo i gretti dei fiumi. Diafana una visione di donna vagava nella notte infida. Lieve era il suo passo sovra il candido manto di neve, angoscioso il suo pianto. Gli alberi depressi dal veemente vento, ed i ruscelli piangevano di cordoglio. Muta era la notte. Nessuno rispondeva al suo doloroso interrogativo. Lui il suo amato era avvolto nel denso manto dello ignoto ; travolto nella lotta, sulle insanguinate pietraie del Carso. Ascosa era la sua amata seni bianza forse là dove la folta fronda sconde il raggio di luce, perduto forse dove il guardo dei mortali non giungerà mai. E lei lo ricerca nei più riposti siti, sovra picchi scoscesi e valli ombrose dove si ode che il murmurc di ruscelli ed lo stormir di fronde, dove han sede meste ombre e ossami di prede, dove il funebre canto di notturni uccelli rieccheggia tra ruderi antichi. Ma invano, chiuse son le ombre della notte, chiuso 1’ eco del suo pianto. O. V. m raliiiintaziine e il mmm La Commissione Distrettuale per l’alimentazione e il commercio viste le trasgressioni riguardanti la distribuzione dei generi alimentari razionali, ha preso i seguenti provvedimenti : multa a : Pellizer Antonia, Capodistria L. 1000 - Sartori Giuseppe, Capodistria L. 1000 - Schipizza Antonio, Capodistria L. 2000 Parovel Umberto, Capodistria L. 5000 - Spangher Giuseppe, Capodistria L. 10.000 - Derin G. Battista, Capodistria L. 5000 Marsi Angelo, Capodistria Lire 1000. Totale Lire 28.000. Detta multa va a beneficio dell’ Assistenza Sociale e dovrà essere pagata non più tardi di 10 giorni alla sezione Assistenza Sociale di Capodistria. In caso di mancato pagamento la multa verrà scontata con la condanna ai lavori forzati (senza restrizione della libertà personale) in ragione di lire 100 (cento) giornaliere. INAUGURAZIONE dei Circolo Culturale a Capodistria Alle ore 21 di lunedì 24 dicembre, Vigilia del S. Natale avrà luogo in Capodistria Linaugurazione del Circolo Culturale con un veglionci-no danzante. 11 giorno di Natale a cura del Circolo Culturale sarà offerto un pranzo ai bimbi poveri della città. Da Buchenwald a Sverin E qui la mia memoria associa il ricordo di una marcia di 76 ore consecutive, torturati dalia fame dalle visioni più orrende. Vinti dalla stanchezza e dagli stenti di ogni sorta i miei compagni rassegnali si abbandonavano ai margini della strada per aspettare il maledetto piombo dei nostri carnefici. Quanti e quanti avevano resistito strenuamente nonostante il logorio delle febbri, per tanfi giorni sperando, ma il dito delia morte che ci accompagnava gli sorprendeva. Sensibilmente le nostre file si assottigliavano. In una sola mattina 105 spari avevano indicato che altrettante esistenze erano cancellate per sempre dalla lista dei mortali. Come mi sono presenti quelle faccie esangui, boccheggianti, o quei corpi stecchiti con il cragno frantumato di cui i rivoli di sangue e di materia cerebrale uscivano confondendosi con il fango o con i gorghi d’ acqua dei canali fiacheggianti le strade. 1 nostri occhi cerchiati dal segno d’un languore mortale, qualche volta si fermavano un istante sopra quei compagni esamini, domandandosi se Cristo ha sofferto più di loro, do mandandosi ancora, quanto tempo ci divide da quella fine infame. Coiti’ era dolorosa quella vista che diventava orrore quando 5 o 4 detenuti si scagliavano sopra quei corpi ancor caldi per spogliarli, con un umore selvaggio paragonabile a quello dei sciacalli. Questo affievolirsi del sentimento umano che qui si limitava alla spogliazione dei cadaveri, sarebbe giunto all’offuscamento completo e divenire il punto di partenza di cannibalismo, qualora un complesso di circostanze non sarebbero venute in nostro soccorso. All’ incontro questi casi di cannibalismo si sono effettivamente verificati nei campi di Belsen e di Ebense. Gli alleati che sono entrati in questi campi hanno trovato ancora questi relitti umani intenti a cuocer pezzi di carne umana e mangiarla avidamente. Eppure questi non erano Bantù o Pigmei, ma esseri che nella vita civile avranno avuto una struttura morale e religiosa; spinti dalia fame ad abbandonarsi agli atti delittuosi più spaventosi, non indiettreg-giando davanti ad alcun mezzo illecito. Qui non esisteva più nessuna traccia morale e religiosa, qui neanche la più lontana parvenza di convenienza sociale resisteva, davanti l’istinto di conservazione che costituiva l’unica e sola morale. Questo instinto di conservazione ci illudeva ci allucinava ci provocava impulsi e tendenza irresistibili a compiere gli atti più impensati e terrificanti, a resistere nonostante tutto e tutti sino all’ultimo soffio di energia. Che uomo nella vita civile avrebbe resistito ad una marcia di tre giorni con la polmonite addosso fino aH’allucinamento? Nessuno! Eppure un mio compagno, un comunista francese aveva resistito, lottando, agonizzando finché l’ultima briciola di forza era scomparsa, finché non si accasciò boccheggiante sul terreno limaccioso di quelle strade infinite. Che uomo nella vita civile si sarebbe macchiato di un delitto per rubare una rapa fracida od una patata cruda ? Nessuno ! Nemmeno un criminale pazzo ; ma qui in questi infermi, attraverso questa marcia, molti e molti si sono abbandonati al crimine pur di resistere. O. V» ( Continua) Dall’Amministrazione delle finanze In base all’ ordinanza dell’ Amministrazione Militare dell’ A. J. per la Regione Giulia (Istria, Fiume ed il Litorale Sloveno) No. 4759 del 6 dicembre 1945, mandiamo alla pubblicità la seguente comunicazione : Si osserva che sul territorio dell' Amministrazione Militare dell’ A. J. sono in circolazione banconote di valuta estera essendo pur ben noto che I unico mezzo di pagamento su questo territorio è la Lira emessa dalla Banca Economica e dalla Banca d’Italia. In conseguenza vien emanato il seguente 1^1 YX JSTO A tutti gli enti civili e militari, nonché a persone private, sul territorio deH’Amm. Mil. dell’A. J. è vietato il pagamento e l’accettazione in qualsiasi altra valuta. Ogni trasgressione del presente divieto sarà punita a sensi di legge. Morte al fascismo - Libertà ai popoli ! Capodistria, li 12-XII-1945. La Sezione Distrettuale Commercio ed A limentazione comunica : Distribuzione zucchero. Tutti i consumatori preleveranno entro questi giorni, presso il negoziante dove si sono prenotati gr. 500 di zucchero, con tutti i sei cedolini dello zucchero delle carte annonarie di dicembre. Latte in polvere : vendita libera. Si avvertono tutti i negozianti e consumatori che il latte in polvere, è in vendita libera, al prezzo stabilito nei listino prezzi n. 6 del 5 novembre c. a. 1 negozianti possono prelevare presso la filiale della Prerad d’Isola il quantitativo loro occorrente. Ordinanza concernente 1’ apertura e chiusura di aziende commerciali @d industriali A scopo di regolarizzazione unitaria della durata di gestione e lavoro nelle aziende commerciali ed industriali, la Delegazione del CRLN per il Litorale Sloveno e in base alla omologazione dell’Ammistrazione Militare dell’ Armata Jugoslava per la Regione Giulia, Istria, Fiume e per il Litorale Sloveno ed in base all’ autorizzazione del CRLN per il Litorale Sloveno e Trieste ha promulgato la seguente ordinanza. Art. 1. Nei giorni feriali 1’ apertura e chiusura è regolata per : 1. i negozi dalle ore 8 fino alle ore 12 e dalle 14 alle 18; 2. le officine industriali e agenzie dalle ore 8 fino alle 12 e dalle 14 fino alle 18; 3. i negozi di erbaggi, pistorie e macellerie dalle ore 6 fino alle 12 e dalle 14 alle 18;- 4. gli spacci di tabacco dalle ore 8 alle 12. Art. 2. Alle domeniche e nei giorni festivi possono essere aperti : 1. i negozi di erbaggi, pistorie e macellerie dalle ore 6 fino alle 10; 2. i negozi di barbieri dalle ore 8 alle 12; 3. gli spacci di tabacco dalle ore 8 fino alle 12. Art. 3. Le aziende alberghiere (ristoranti, trattorie, osterie, spacci vini, buffet, cucine economiche e simili aziende) vengono aperti nei giorni feriali, festivi ed alle domeniche dalle ore 6 fino alle 23. 11 prolungamento della chiusura in singoli casi giustificativi viene concesso su domanda del proprietario dell’ azienda alberghiera, dal Comitato di Liberazione Nazionale Distrettuale locale ed urbano. Art. 4. L’apertura e chiusura delle aziende commerciali ed industriali alle feste statali e nazionali è regolare fino che non saranno emanate separate disposizioni dal Comiiato di Liberazione Nazionale Distrettuale. Art. 5. Per la durata di lavoro dei dipendenti nelle aziende commerciali e industriali rimangono in vigore le disposizioni del-1’ orario di lavoro e della protezione degli operai. Art. 6. Le trasgressioni avverso le disposizioni della presente ordinanza vengono punite colla pena pecuniaria da 200 sino a 5000 Lire. In caso di insolvibilità viene commutata la multa in pena di lavoro forzato senza retribuzione di libertà personale e per ogni 100 Lire viene computato un giorno di lavoro forzato. Le multe affluiscono nella cassa del locale rispettivamente urbano de! CLN. Per il procedimento penale è competente il locale od urbano del CLN. Art.. 7. La presente ordinanza entra in vigore 15 giorni dopo la sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale. Ajdovščina, li 22 novembre 1945 Il Caposezione II Delegalo del CRLN COTAfi ALBIN m. p. PERBVSEK FRANCE m. p. AVVISO al datori di lavoro Ci sono ancora alcuni datori di lavoro che non hanno notificato per l’assicurazione sociale i loro dipendenti nei sensi delle istruzioni pubblicate. Per l’ultima volta avvertiamo tutti i datori di lavoro che entro il 31 dicembre 1945 devono notificare tutti i loro dipendenti attualmente o dopo il I maggio alle loro dipendenze. 11 sotto-scritto Istituto prenderà le sanzioni previste nell’ art. 5 della Ordinanza sull’ applicazione della Assicurazione Sociale, cioè : il datore che non presenta nel termine prescritto la notifica di iscrizione oppure presenta una notifica falsa (la data di entrata in lavoro posteriore o quella di uscita dal lavoro anteriore), deve pagare all’ IRAS, senza il diritto di rivalersi verso il dipendente 1. ) i contributi dai giorno di assunzione al lavoro del dipendente fino al giorno in cui la notifica viene di fatto presentata, oppure se il rapporto di servizio è cessato prima, fino alla fine della durata del rapporto di servizio ; 2. ) i sussidi in danaro e le spese di cura sorte per la malattia dell’assicurato non notiti cado nel termine di legge, e precisamente per la malattia sorta prima deh’ avvenuta notifica ed al più tardi sorta entro 8 giorni dopo la presentazione della tardiva notifica : 5.) il danno causato dalla mancata notifica di variazione nel rapporto di servizio o perchè fu presentata una notifica falsa ; 4.) le spese del precedimento. Avvertiamo tutti i datori di lavoro che, a scanso di queste spese, notifichino tutti i dipendenti finora non notificati. Nel caso contrario dovranno pagare tutte le indennità di malattia per il periodo di 10 settimane, la cura medica in Lire 40.-giornaliere per tutto il periodo dell’ inabilità al lavoro del loro dipendente e le spese del procedimento in Lire 100.-. Ne! caso che il datore di lavoro non presenti la cancellazione del dipendente nel termine Inserzioni, Corrispondenza, Elargizioni per il nostro giornale, si ricevono negli uffici di Capodistria : Piazza Roma 1. - Isola: Casa del Popolo - Pirano : Comitato dell’ U. A. I. S. di legge, cioè entro 8 giorni, gli saranno prescritti i contributi assicurativi fino a! giorno della presentazione della cancellazione. L’Istituto eseguirà pure le revisioni degli esercizi e proporrà al pubblico accusatore di iniziare il procedimento penale contro i datori di lavoro presso i quali si accerterà in questo riguardo qualsiasi irregolarità. L’Istituto Regionale per l’Assicurazione Sociale Capodisfria „Istria Nuova" Redazione principale: Capodislria — Piazza Roma 1 Telet. 13 resp. John Redazione recapito : zona di Pirano Casa del Popolo 1. piano resp. Lido Vallani Redazione recapito : zona di Portoro-se Comitato di Liberazione Nazionale resp. Pašman Enrico Redazione recapito : zona di Parenzo Sezione stampa e propaganda resp. Stifanich Hinco Redazione recapito : zona di Visinada Casa del Popolo resp. Torcelio Enrico Direttore Responsabile MARIO ABRAM Stabilimento Tipografico Giuliano, Capodistria Iscrivetevi all’UAISI Fontano! „24° Brigata Italiana di L. N.“ ' Due mesi sulla neve dei monti Gorianci Dopo la sua costituzione, la brigata intensificò le esercitazioni pratiche sul terreno. Le armi che i partigiani sloveni avevano affidato ai nostri garibaldini ridiventarono lucide. I battaglioni si dimostrarano ben preparati: si poteva passare alla prova del fuoco. La vigilia di Natale la lunga colonna si snodò nel sentiero che conduceva sui Gorianzi. Il freddo diveniva sempre più pungente, i piedi affondavano nella neve sempre più profonda. Pesavano le mitraglie sulle spalle, gelavano i piedi, Io stomaco reclamava, la montagna era avvolta nel silenzio, tutto era deserto. Lassù sulla montagna, vicino ad un casolare bruciato era una baracchetta di pini, nascosta una sentinella, sulla neve, dietro un piccolo riparo il mitragliatore puntato verso la valle. Lì s’iniziava la zona del fronte dei Gorianzi ! Sotto, ad un tiro di fucile, seminacosto fra gli alberi, appariva Novo Mesto, il presidio tedesco - belogardista che le nostre brigate bloccavano. La brigata Gubcova salutò festosamente i nostri compagni che venivano a rafforzare il settore e subito fra i nostri garibaldini ed i vecchi combattenti della migliore brigata slovena si strinse una cordiale amicizia. La nostra brigata prese le posizioni di Pristava, Mihovec con il compito di controllare il settore verso B i r c n a V a s, Lakonce. I primi giorni erano di ansia. Le nostre posizioni recavano tutti i segni delle granate che l’artiglieria nemica aveva fatto piovere nei giorni precedenti. Bisognava essere prudenti e cospirativi. Le pattuglie che dovevano perlustrare il terreno si trovavano nelle condizioni più difficili per la poca conoscenza de! terreno ; perchè si sapeva che le pattuglie nemiche erano attive in quel settore e sopratutto esisteva la difficoltà del servizio informazioni per la lingua. Ma dopo i primi giorni passò quell’ansia e quell’aspettativa che faceva timidi i nostri combattenti, specialmente i più giovani che non erano ancora stati a contatto con il nemico. Proprio negli ultimi giorni dello anno il comando del Corpus diede l’ordine di fare azioni dimostrative contro il presidio. Ogni sera a turno i nostri battaglioni, assieme ai reparti della Gubcova si spingevano fino alle porte di Novo Mesto, vicini alle fortificazioni nemiche e con il fuoco delle armi automatiche costringevano il nemico a tenersi fortificato in quella posizione mentre la XV divisione attaccava in altri settori. Queste manovre richiedevano un gran- de sforzo perchè le marce di avvicinamento avvenivano di notte, la neve era molto alta e più volte bisognava attaccare combattimento con le pattuglie di sicurezza del nemico. Ma assieme alla Gubcova brigata non c’ era da temere perchè quei combattenti erano come di casa in quella zona e non c’ era pericolo che si facessero sorprendere. La prima azione di- mento era la prova più dura che alcun esercito del mondo dovette mai affrontate. Ore e ore di marcia nella neve, combattimenti con le pattuglie nemiche, lotta con la popolazione, ritorno con i manzi lenti e con i carri, questa era la vita che giornalmente affrontavano i garibaldini della «Fontano!» durante tutto l’inverno. L’intendente aveva indubbiamente il retta la compirono i nostri guastatori che ai comando di An-tonaz si erano già dai primi giorni dimostrati veramente bravi combattenti. Per tre volte nello spazio di pochi giorni il nemico sentì sulla propria pelle il significato della nuova brigata : con vecchi maestri del sabotaggio come Dalla Negra, Mario Furlan, Manzan, Petronio e tanti altri, fecero saltare una caserma fortificata, un ponte e l’impianto di una miniera. La lotta per l’approvigiona- compito più difficile. Tutto il lavoro di cento uomini durante una notte intera non era sufficiente per sfamare neppure a metà la brigata. Molte volte il carico di patate era pagato dal sangue dei compagni che negli scontri con le pattuglie avversarie trovavano la morte, la cattura, si disperdevano in un terreno sconosciuto, infido. Non era raro il caso che nello stesso paese si incontrassero, nella notte, per gli stessi motivi di requisizione, i nostri ed i reparti nemici. Non di rado success'e che si trovavano così a tu a tu da dover ricorrere all’arma bianca. Ma in queste azioni i nostri giovani partigiani trassero una grande esperienza. Quando si spinsero in azioni più grandi nella pianura di S. Ernej, con il «Načelnik» Lado in testa, le azioni riuscirono bene e non pochi nemici caddero colpiti dal piombo delle nostre armi. Nel gennaio nell’ occasione di una sortita del nemico con i carri armati verso Toplice, lundo la Krka, i nostri battaglioni accorsero al fianco della XV brigata sulle posizioni di Mrasevo e contribuirono a respingere il nemico che subì molte perdite. Guidava queste azioni 1’ ufficiale operativo Cubi, che dimostrò grande perizia nell’ azione. Intanto il III battaglione con Giordano e Marco, Valentinis, Bordon, Boso, Pisciutta, Leone, Clapis al comando dei reparti, con una marcia di sei giorni, sulla neve, soffrendo fame e sfidando gli agguati degli usta-scia, si spinse fino nella Lika per prelevare il materiale sanitario, le armi ed il vestiario, che là giungeva per via aerea. Solo a costo di un così grande sacrificio il battaglione potè e-quipaggiarsi bene. Quando le nevi cominciarono a sciogliesi, sulla fine di febbraio, la brigata si spinse avanti, stringendo di più il blocco contro Novo Mesto.