Sig. Silvio C-abrielli Pirano Anno I. Capodistria, lo Gennaio rrrzi BOLLETTIN del Consorzio Agrario Distrettuale Cooperativo con sede a Capodistria Uffici di Presidenza e sede sociale: Via Giuseppe Verdi X. 317. Magazzini di acquisti e vendite Porta della Muda !)0tì Stampato per cura «lei Consorzio Agrario Distrettuale Cooperativo di Capodistria» % Servizi Conti Correnti ed assegni postali N. 11 140 Telegrammi: Sardos — Capodistria. Telefono : Capodistria N. 33. APPELLO Le spese per la pubblicazione del nostro BOLLETTINO", tanto favorevolmente accolto qui e fuori sono considerevoli. Preghiamo gli amici di voler, mediante generosi contributi, sostenere la nostra modesta opera. La Presidenza. UFFicio militare esplosivi. In seguito alle molte richieste di scasso di terreni mediante esplosivi, l'Ispettorato Generale delle costruzioni d'artiglieria di Soma ha istituito a Capodistria il primo ufficio militare esplosivi. L'ufficio è diretto dall' egregio Tenente Bianci-fiori Sig. Ivo, arrivato questi giorni da Roma, al quale il nostro Consorzio ha messo a disposizione il locale di Presidenza Via Giuseppe Verdi JN. 317 p. t. Salutiamo con entusiasmo e soddisfazione questo importante provvedimento e siamo sicuri che i numerosi lavori di scasso verranno eseguiti colla massima rapidità, entro Gennaio e Febbraio, in una forma pratica e conveniente per i nostri agricoltori, che sono entusiasti di tale sistema di lavorazione, specialmente dopo aver ammirato a S. Bartolomeo e sul S. Marco gli scassi eseguiti sotto l'abile direzione del Tenente Gagliardi, recentemente trasferito a Pola. Suìl' igiene delle piemie da Frullo. Cura principale d'ogni buon frutticultore è di mantenere sane le proprie piante. Per raggiungere questo scopo, lo consigliamo di porre le piante, diremo così sin dalla nascita, nelle migliori condizioni di vita affinchè possano bene respirare, traspirare e fruttificare, seguendo quelle norme che abbiamo già dettato nell'ultimo nostro Bollettino e quelle che detteremo ora. Le piante sono esseri viventi e come dal fanciullo tribolato sin dall' infanzia da mali o per incuria non è da ripromettersi un uomo sano e robusto adatto alle difficili lotte dell'esistenza, così pure non si potrà aspettare niente di buono da una povera piantina sorta in terreno malscelto, male preparato e lasciata poi, senza cure, in balia di sè stessa. Una pianta debole intristita ed affamata sarà sempre più travagliata dalle malattie che una pianta robusta. Passiamo subito a trattare quelle norme che servono a mantenere sane e prospere le piante da frutto. 1. Non si lasci mancare l'alimento. (Riguardo la concimazione fondamentale e di mantenimento rimandiamo i nostri lettori al Bollettino N. 4. osservando in pari tempo che bisogna evitare di gettar stallatico spille radici. I concimi più adatti sono quelli che non fermentano e che contengono molte sostanze minerali). 2. Non contrariare la natura delle piante piantando qualità disadatte al clima ed al terreno. 3. Piantare piante robuste, sane, bene allevate e giovani. E' un errore il credere di guadagnar ttmpo piantando piante di più anni ; queste soffrono più nel trapianto e sono meno longeve. 4. Non piantare alberi fruttiferi in terreni umidi, se prima non vennero fognati, cioè tolto l'eccesso d'acqua con fosse aperte o meglio sotterranee, fatte con sassi o tubi. Si ricordi che se i terreni freschi sono i migliori, quelli umidi sono i peggiori. Molti forse ci osserveranno che in riva ai fiumi e torrenti vivono delle piante colle radici di sovente sommerse e che sono prospere; noi rileviamo subito però che l'acqua qui è in continuo movimento e non stagnante. L'acqua stagnante nel terreno è dannosissima perchè esclude l'aria e lo raffredda. 5. Tenere i tronchi e rami mondi dai muschi è dai licheni. Rifare le legature ogni anno e, quando l'accrescimento del fusto è molto rapido, due volte all'anno per impedire che si formino delle strozzature dannose, specialmente ai peschi, ciliegi, mandorli, susini e agli albicocchi. 6. Potare le piante (quelle che vanno potate) almeno ogni secondo anno (i peschi annualmonte), praticando i tagli lisci che dovranno venir spalmati con mastice o colore ad olio ; raccogliere ed allontanare subito dopo la potatura tutti i rami tagliati e non ammucchiarli nel campo. 7. Raccogliere ed abbracciare tutte le toglie, in apparenza secche, che rimangono sugli alberi durante l'inverno, le quali il più delle \ olte albergano una massa di parassiti che alla primavera sono nocivi. 8. Mantenere pulita la terrà che circonda le piante con frequenti zappature, procurando di non offendere le radici. Al tronco il terreno va lavorato superficialmente e sempre più profondo quanto più lontano. 9. Applicare in autunno sui tronchi mediante un pennello e sui rami con una pompa irroratrice una soluzione di solfato di rame e calce al 5% la quale serve, oltre a distruggere gl'insetti, ad impedire la circolazione di larve, la deposizione delle uova, lo sviluppo di malattie e a riparare le piante dai danni del gelo. 10. Combattere Agl'insetti mediante la raccolta, l'applicazione di estratto di tabacco all' l-2"/0, da darsi alle piante subito dopo la fioritura ed ogni qualvolta sarà bisogno. 11. Applicare intorno ai tronchi, all' altezza di 40 cm. dal suolo (specialmente ai ciliegi), già in autunno degli anelli vischiosi e avvolgere il fusto in vicinanza della corona con stracci od altro materiale, che si visiteranno settimanalmente. I primi servono per prendere le femmine delle tentredini, i secondi per accalappiare altri insetti che vanno a trovar ricovero. Il vischio si può preparare da sé, adoperando 5 parti di resina, 4 di olio di stearina e 4 parti di grasso di maiale. Con questa sostanza si spalmano larghe striscie di carta che vengono poi strettamente legate attorno ai tronchi degli alberi. Man mano che cadono le frutta queste vanno subito raccolte e date da mangiare ai maiali, o cotte per distruggere il vermetto che stà dentro ad impedire cosi che vada a preparare nuovi danni per l'anno stesso o per il venturo. 12. Combattere le malattie crittogamiche irrorando le piante con la solita poltiglia bordolese .(liquido), applicando il primo trattamento subito dopo la fioritura (si combina questo trattamento aggiungendo alla poltiglia bordolese l'estratto di tabacco), Ogni volta che si irrorano le viti si irrorino anche gli alberi fruttiferi sospendendo le irrorazioni almeno 20 giorni prima del raccolto delle frutta. Per gli alberi a prodotto primaticcio (peschi, ciliegi e peri estivi) bisogna tare un'altra irrorazione dopo fi raccolto delle frutta. I peschi ed i susini si irrorano colla poltiglia bordolese appena incominciano a germogliare, ripetendo l'operazione per tre volte consecutive ogni 8-10 giorni. Si daranno pure ai peschi, meli e peri due solforazioni con zolfo semplice nell' ultimo mese che precede il raccolto. Le irrorazioni e solforazioni vanno fatte a stagione buona ed asciutta, ripetendole se piove. DnFruìfuosità Già che siamo in piena frutticoltura ci sembra non fuori di posto dire due parole sulle cause della infruttuosità delle piante e ciò anche per le tante e ripetute domande che ci vengono rivolte in propòsito. L'infruttuosità jhiò essere causata; 1. Dall'esaurimento del suolo (adottare una buona concimazione fondamentale prima dell'impianto, al caso questa non fosse stata fatta e le piante fossero deperenti, praticare la concimazione indicata nel Bollettino N. 4 per le piante da frutto sui prati . 2. Dall' impianto troppo profondo. In tal caso non resta altro che trapiantarle di nuovo se giovani e forti (5 anni) o estirparle impiantandone delle altre, o levare uno strato di terra. 3. Dall'impianto troppo fitto. Non resta altro che il diradamento. Gli alberi hanno bisogno di spazio, terra, aria, umidità, calore e luce: non si devono ammassare le piante. Taluni dicono; il mio terreno è fertile, posso metterne di più. Al contrario, caro amico, nelle terre ricche le piante riescono più grandi. 4. Per mancanza di cure (vedi articolo precedente sull'igiene delle piante) come: potatura sbagliata, troppo eccessiva; della preparazicne del terreno e da altre cure trascurate all'impianto ecc. 5. Dal terreno e clima non adatti. Terreno troppo ricco (humus) o freddo e umido; o troppo o poco profondo, o magro; posizione'soggetta ai geli primaverili o a venti freddi e continui; alla scelta delle piante non corrispondenti al terreno e all' esposizione. 6. Dall'isolamento. 7. a) Da troppo rigolio. Adottare una concimazione puramente fosfatica e potassica; sopprimere qualche radice o mettere a nudo una parte del sistema radicale e se anche questo non giovareinnestarle. b) Dalla poca vegetazione. Praticare una buona concimazione completa abbondando coli'azoto (vedi Bollettino N. 4). 8. Dalla brina e grandine. 9. Dai danni prodotti dai parassiti animali e vegetali (vedi articolo sull' igiene delle piante). 10. Dal raccolto troppo abbondante nell'anno precedente. Adottare un accurata potatura e concimazione. ficco come si esprime il Dottor Paolo Wagner: «Con appropriate concimazioni specialmente con ripetute concimazioni di soluzioni di sale nutritivo (un grammo in 1 litro d'acqua) che si versano al piede degli alberi si previene assai bene, negli alberi carichi di prodotto, la caduta delle frutta e l'imperfetta maturazione dei rami fruttiferi. Quanto più un albero porta frutta tanto più intensamente si deve concimare, giacché per impedire, che ad un anno di molto prodotto ne segua un altro di prodotto scarso o nullo bisogna non solo pensare a nutrire le frutta dell' annata, ma bensì anche a nutrire le gemme da frutto per l'anno successivo.» Un' infruttuosità temporanea o passeggera si riscontra spesso in certe varietà le quali impiegano molti anni prima di fruttificare come ad esempio la mela Mascanzca, la Reneta grigia app. tirolese, la •Carpendola reale ecc. Per antecipare la fruttificazione di queste varietà si consiglia l'innesto delle stesse su piante adulte. Un'altra causa d' infruttuosità può ricercarsi anche nel fatto delle grandi esigenze che hanno certe varietà di frutta sia riguardo terreno, clima, esposizione e cure, come ad esempio la Calvilla bianca d'inverno, la Virgolosa, la buona cristiana d'estate ecc. [in concimcizions della patata. La patata è una pianta eminentemente potassica perciò nella concimazione converrà tener conto della grande esigenza di questa pianta per la potassa. La concimazione più conveniente è quella a base di stallatico, in ragione di 2 q.li per 100 m2 (200 q.li per ettaro), che s'affida al terreno con un primo lavoro preparatorio durante l'autunno, completata <;on concimi chimici, che si danno alla semina. Una concimazione esclusiva con stallatico non è consigliabile perchè per dare con questo la potassa necessaria per ottenere la massima produzione sarebbero necessarie delle enormi quantità, cioè da 400 a 500 q.li per ettaro, le quali oltre ad apportare al terreno la potassa apporterebbero pure degli altri elementi in abbondanza come l'azoto, che determinerebbe un soverchio sviluppo della parte erbacea a detrimento della qualità e quantità del prodotto in tuberi, predisponendo pure la patata ad essere attaccata dalle malattie. Dunque non si ecceda nella concimazione con lo stallatico 2 q.li di questo per 100 m2 (per ettaro 200 q.li) sono più che sufficienti. La concimazione va però completata con 3 kg. di perfosfato e 1-11 , di solfato di potassa o 5-7 kg. cenere di legna, da darsi alla semina. Nelle terre magre poi si spanderà da 1 a 1 '/» kg. di nitrato di soda in due riprese all'epoca delle zappature. Non disponendo di letame di stalla ed essendo costretti di ricorrere ai concimi chimici allora la dose di questi si eleverà in ragione di 4 a 5 kg. di perfosfato, da 2 a 3 kg. di solfato di potassa o 10-15 kg. di cenere di legna e di lf/2 a 2 kg. di nitrato di soda o solfato ammonico per ogni 100 m\ La miscela che si presta.benissimo per la concimazione delle patate sarebbe la seguente: da 50 a 55°/0 di perfosfato 25°/0 di solfato di potassa e da 20 a 25% .di solfato ammonico. Risposte a quesiti. Al-Signor N. S. Capodistria. Signor no, legga il Bollettino N. 3, avvertenze per fare le mescolanze dei concimi, e vedrà che noi abbiamo sconsigliato di mescolare il salino potassico col solfato d'ammonio e ciò per non andare incontro a perdita sicura dell' azoto contenuto in quest' ultimo, scemando così il valore nutritivo del concime. Al Signor Ci. Z. Ancarano. Non disponendo di stallatico desidera un consiglio per concimare i suoi ulivi? Applichi il sovescio (veda il Bollettino N.o 4 pag. 2), facendo la semina della fava o vecia su tutta la superficie del terreno corrispondente alla fronda delle piante. Le piante misere ed estenuate si concimano, a seconda della grandezza delle stesse, con perfosfato in ragione di 1-6 kg. con solfato di potassa di '/« a v,. kg. di nitrato di soda in ragione di '/« a 7» kg. Tutti i concimi vanno sparsi uniformemente sul terreno corrispondente a quello occupato dalla fronda degli alberi ed interrati con zappatura. I due primi si danno durante l'autunno o l'inverno, e il nitrato di soda in Aprile. Al Signor A. P. Pira.no. Quei tumori che si trovano sui rami dei pomi e quelle macchie candide cotonose in vicinanza dei tagli, delle gemme, all'ascella dei rami ecc. che schiacciate lasciano un umore sanguigno, si devono alla presenza d'uno dei più pericolosi nemici del melo cioè all' afide lanigero o sanguigno fSchizoneura lanigera). Una cosa da non trascurarsi è di acquistare le piante e le marze (incalmele) da vivai o piantagioni del tutto immuni dell'afide lanigero e di procurarsi la convinzione che nè gli alberi nè le marze ritirate presentino le callosità o le protuberanze rugose causate appunto dalla Schizoneura. Come rimedio Le raccomandiamo quanto segue: Se gli alberi sono già da più anni attaccati dal male e per conseguenza in pessime condizioni non resta altro da fare che sradicarli e distruggerli col fuoco disinfettando possibilmente il terreno con solfuro di carbonio. Se il malanno data da poco tempo e lo stato delle piante è ancora soddisfacente allora si procederà al seguente trattamento: Durante l'inverno si praticherà un energica potatura tagliando i rami molto lesi sin sul vecchio. Si esporterà tutta la corteccia morta dai tronchi e rami con appositi raschiatoi e spazzole di filo di ferro ed in mancanza di questi si adopereranno i tutoli del granoturco (tronconi) non tralasciando di pulire per bene i ramoscelli più giovani e le radici intorno al colletto. Tutti i residui della potatura e pulitura si asporteranno dal frutteto e verranno tosto distrutti. Ciò fatto si tratteranno le piante coll'antipa-rìssit (si trova presso il Consiglio agrario provinciale di Trento.o l'entomocida (Torino). L'entomocida o l'antiparassit si scioglie nel l'acqua in ragione del 10 15°/0 e si applica ai tronchi e ai rami con un pennello, alla chioma con una pompa irroratrice procurando di bagnare per bene tutte le parti della pianta. Il colletto delle piante si avvolgerà con degli stracci imbevuti dell'antiscettico. In primavera, all' eventuale comparsa di qualche colonia, si rinnoveranno i trattamenti procurando di non bagnare i tralci novelli e le foglie. Naturalmente in caso di bisogno si rip.atono le cure anche negli anni seguenti. B. R. Maggia. E' vero nella campagna di Muggia e generalmente in tutto il nostro distretto è lamentata la mancanza di stazioni di monta suina. Provveda chi deve, tanto più che buoni verri di razza si possono facilmente acquistare anche dalle nostre parti senza ricorrere molto lontano. Noi a suo tempo abbiamo fatto analoghe pratiche presso il Consiglio agrario provinciale di Pa-renzo, dal quale ancora attendiamo provvedimenti. Contributi prò Bollettino Dalla Sig. Meri Ved. Marsich-Sorrentino L. 50. — Dal Tenente Paulone Sig. Nicola L. 50. — Dal Sig. Giorgio de Favento L. 10. — Dal Sig. Biagio Cap. Cobol L. 5. — Dal Sig. Crivicich Giacomo Pinguente L. 10. — [Continua) C mflGfizzi Consorzio Agrario Distrettuale Cooperativo r. si g. 1. » Con Sede a Capodistria Situati alle Porte della Muda N. 906 - Casa Sardos Il Consorzio Agrario Distrettuale Cooperativo ha aperto i suoi magazzini u i acquisti e vendite, dove a disposizione dei consortisti e degli agricoltori vi sono concimi, zolfi, solfati, insetticidi, anticrittogamici, correttivi per il vino, attrezzi rurali e macchinari di ogni genere inerenti alla agricoltura. In seguito a ordinazioni saranno fornite piante da frutto, ornamentali, sementi, bulbi ecc. I generi forniti dal consorzio sono di primissima qualità e dal consorzio stesso chimicamente controllati. Acquistate i concimi per i prati, per i frumenti e piselli. L Perfosfati 18/i8 % a Lire 45 >1 quintale — Solfato ammonico a Lire 284 il quintale. Franco magazzino. — Per partite : prezzi da convenirsi. Direttore e procuratore generale: Cau. Bortolo SardOS Tecnico e consulente agrario consorziale: Prof. Guido Uardabasso j