ACTA HISTIUAÏ: • JO • 2002 ♦ 2 riccvuto: 2002-10-18 UDC 94(497.5 Dubrovnik)" ¡667/l806":343.61(093) OMÏCIDI IRA PARENTI NELLA REPUBBLICA DIRAGUSA (1667-1806) Nenad VEKARIC isiitulo di Scienze Storiche deU'Accademia Croata dt Scienze e Arii di Ragsisa, HR-20000 Oubtovnik. Lapadska obala 6 e-mail: nenad-vekaricdsi.tcl,lir SINTESl Nel présente studio vengono analizzati 185 casi di omicidio tra parenti avvenuti nella Repubblica di Ragusa nel periodo che va dal terremoto dei J667 alla caduta délia Repubblica nel 1806. Parole chiave: omicidi, famiglia, violenta, Repubblica di Ragusa, sccc. XVU-XVIIl HOMICIDES COMMITTED WITHIN THE FAMILY IN THE REPUBLIC OF DUBROVNIK (1667-1806) ABSTRACT The article analyses .185 murders which occurred among relatives in the Republic of Dubrovnik in the period from the earthquake in J667 till its fall in IS06. Key words; homicides, family, violence. Republic of Dubrovnik, I6'1'-}?"' century 367 ACTA f((STRIAE • 1« • 2002 • 2 Nennd VEKARIČ: OMICIDI TRA PAR.EMÏ Nlr.L.I 4 R1ÏPI .BHUCA DI RAOUSA (1667-150«. ¿«7-390 L'omicidio è un atto che accade in tutte ie società e ín tutte le epoche, recaudo 1'impronta del lempo e dell'ambienîe in cui è avvenutci. Togliere la vita è ¡i reato più grave, un atto estremo. L'individuo vi ricorre solo se minaccíato o convinto che sia minacciato un suo interesse vitale. L'omicidio presenta la reazione a una particolare situazione, différente in relazione al!'época e all'ambilo.® L'azione che in una certa società è considérala un sacrilegio, in un'altra è ritermta quasi un atto innocuo. Nel primo caso sarà causa d'omicidio, nell'aitro invece di derisione, Le cause t i moventi degli omicidi offrono la possibilité di analiz2aie i valori fondamental), i modi di pensare e lambiente di una certa società in una determínala época. La loro intensité di-mostra ovviamente lo stato delta "salute sociale", e la tendenza del relativo andamento indizia la direzione del lo sviíuppo délia società in questions. Rilevando i punti nevralgici dell'organizzazionc familiale c focalízzando i dettagli sulle conseguenze devastanti provócate dai funziona mentó economico dell'atomo sociale, la ricerca degli omicidi tra parenti sveia una diretta corrispondetiza tra i delitti di genere e la struttura della famiglia. Nel presente studio è stata esaminata proprio qtiesta dimensione. Le questioni concernenti la procedura pénale e la pena stessa non sono state prese in consíderazio- Campione e note metodologiche La ricerca ha compreso 185 casi d'omicidi tra parenti avvenuti nel periodo tra due eventi fondamentalmente decisiví per la storia delía Repubblica di Ragusa: il terremoto del 1667 e la caduta della Repubblica nel 1806. Seno usati per fonte- base i pro-cessi giudiziari, raccolti nelle serie d'archivio Lamenta de intus et de foris (DAD, LIF, ser. 53), e Lamenta del Crimínale (DAD, LC, ser. 50.3.), di cui alcune raccolte sono andate smarríte neJ corso della sistemazione dell'Archívio molto tempo fa. Aî-cuni casi domicidi sono notificati in foglio. Dato che questi fogli in maggior parte non sono conservan3 (in prevalenza quelli della seconda metà del Settccento). alcuni omicidi sono stati scoperti grazie ai registri delle sentenze che invece sono stati conservan (DAD. LSC, ser. 16, fase. 4-9). I 185 omicidi tra parenti anaiizzati costituiscono ii 32,12% del totale dei delitti regislrati nelle serie d'archivio (576). Bisogna ribadire che nelle fonti trattate glí omicidi si riferiscono ai sudditi di Ragusa, con eccezioni sporadiche. (19) quando, sia in 1 Sccondo Pieter Spiercnburg la violenza s'inserisce fra dne assi: la particolarita del perpetralore, da un lato, c i! codice cukurale detla comumia dall'aUro (Spierenburg. 1994, 704) 2 Su questo argorrtento si veda Lon/a 1997. 3 Quesri processi sono sistemali nella serie (iarchivio ¡sprave i nkri. del Seitecemo. Dei 2S7 procedi-menli penali, conscrvati in M¡CIDI TRA PARENT) KEUA REPUBBUCA DI RAGUSA116C7-IS06). jffJ-390 (Jeremic, Tadic, 1938. 100-101; Miovic-Peric, 1997, 27, nota 31), con molta proba-bilità, causarono íl calo del numero degli abítanti sotto la quota delle 25 000 unità. Negli anni trenta del Settecento le íendenzc demograftche cambíano direz; o ne. Comíncio l'epoca def decollo, della ripresa deüa navigazione e del commercio; inco-mincia il periodo della transizione demográfica caratterizzata dalla riduzione del tas-so di morlalità e dalFaumento del numero degli abitantí. L'analisi degli omicidi nella Repubbiica di Ragusa rivela la correiazione pronuncíala ira il momento sociale e il delitto. Nei periodi della disperazione il numero dei delitti aumenta e nei tempi di speranza diminuisce.4 Alia fine del Seicento e nei primi decenni del Settecento, cioè nei periodo d'insicurezza generale, dovuta al brigan-íaggio e alie gia dcscritte calamita che colpirono la Repubbiica di Ragusa, il numero degli omicidi fu assai alto. (Nella penúltima decade dei Seicento vi furono in media nove omicidi su una popolazione di 25 000 abitanti, cioè 35 delitti per 100 000 abi-tatori). In seguito ai primi 25 anni del Settecento, aH'insorgenza del periodo di speranza, il numero degli abitanli cominció a crescere e. di conseguenza, precipito quello degli omicidi. Negli ultmii tic decenni del Settecento il tasso d'omicidi diminuí fino a scendere al di sotto dei chique su ogni 100 000 abitanti. NeH'Inghilterra de! Duecento la media annuale degli ornicídi ammontava a circa 205 su 100 000 abitanti, alla fine de! Medioevo cadde a circa 15, verso il Seicento a sette, nei Settecento a 4-5, all'inizio deli'Ottocento a circa due e alla fine del Nove-cento a uno solo (Spierenburg, 1994, 7S)6. In Svezia nei periodo dal 1630 ai 1760 il lasso degli omicidi era particolarmente basso (Spierenburg, 1994, 702). Due brevi eampioni dal Trecento a Firenze indicano un altissimo tasso degli omicidi - 152 e 68/ I dati dall'Olanda e del Belgio (83), oppure dalia Germania e della Svízzera (43), confermano che sul continente ii tasso degii omicidi nei Quattrocento e Cinqueeento era notevolmente più alto di quello dell'isola Britannica. Ad Amsterdam neila prima metà del Cinqueeento, i! tasso d'omicidi ammontava a circa 28 mentre nella seconda metà del Settecento, come accaduto a Ragusa, si ridusse a poco meno di tre (Spierenburg, 1994, 706-707)8. 1 dati dei paesi europei menzionatí dimostrano che, salvo per brevi oscillazioni, provocate dai periodi di crisi (deflniti come intervalli di disperazione), il calo del numero degli omicidi al di sotto dei cmque (ogni 100 000 abitantí), si verificó per la prima volta in Inghilterra nella seconda metà del Seicento. Dopo, i A Ragusa, riel periodo di crisi dopo la guerra del 1991, il numero d'omicidi si è moltipíicato rispetto all'epoca dell'anteguerra. 5 Ma ci» grandi oscillazioni, da 4 a 110 su 100 000 abitanti all'aririo (C.'ockbum, 1991, 72). 6 A Kent da! 1571 a! 1981, il lasso d'omicidi non lia mai supéralo 6 (l'ulíimo dccermio del Cinqueeento). 7 Spierenburg, 1994,713, nota 12. 8 Secondo Uniforme Crime Reports, negü Stati Uniti riel 1965 le cittá da 25 000 a 50 000 abitanti avevano ia media di due omicidi atParmo. il tasso maggiore è evideitziato a Miami (15), mentre in Uganda era pari a 12, nelio Sri Lanka a 7. in Gran Bretagna a 0,5 (Hanawali, 1976, 301-302). 370 ACTA f((STRIAE • 1« • 2002 • 2 Nwad VEKARIC OMIODI TRA (»ARENTt ÎJELLA REPUBBLIOA D! RAGUSA < IWÎ-lSOfti, 367090 50-100 anni più tardi, cioè durante il Settecento, questa media fu propria anche nel-i'Europa continentale. Nella Repubblica di Ragusa questo livello sarà raggiunto nella seconda metà del Settecento. A Ragusa, a differenza degli altri paesi europei (Gran Bretagna, Olanda), nei quali la percentuale dei delitti tra parenti cresceva contemporáneamente a un ribasso del tasso generale d'omicidi9 (il che potrebbe spiegare il fatto che l'evoluzione deil'organizzazione sociale eliminava le sorgenti dei conflitti esterni prima di quelli délia struttura familiare),10 l'intensità degli omicidi tra parenti net relativo período era proporzionale all'intensità dei crimini in totale (gráfico I). Grafico J: Omicidi tra parenti e omicidi in totale nella Repubblica di Ragusa (16711800) in intervalli di decenni. Graf l: Uboji med sorodniki in uboji v celoti v Dubrovniški republiki (1671-1800) razporejeni po desetletjih. 9 Secondo le ricerehe di B. A. Hanawalt, uel Northamptonstiire (area rurale) la quota di litigi famiiiari come moventi d'omicidio erano pari nel Trccetuo/Quatfrocento, solo alio 0,9%, e a Londra al 3%. Gli otnicidi tra parenti costituivano solo il 2% dei totale degli omicidi, di eut solo l'8% è evidenziaio nei Registri de! tribimale (Hanawalt, 1976, 320). Nell'Inghilterra. modems, invece. gia il 53% degli assassina« erano vittime dei parenti. Secondo)■ S. Cockburn, nel Kent la quota degli omictdi tra parenti cra supenorc nel periodo 1560-1959 ecostituiva in media circa il 30% dei totale degli omicidi (Cockburn, 1991,94-96). Ad Amsterdam nella seconda metà dei Scicento fl 1,1% degli omicidi sono avvenuti tra parenti (prossimi), nella prima metà dei Settecento il 13,6%, e ndla seconda metà dei Settecento il 47,1 % (Spierenburg, 1994,710). A Wittenberg nel Settcccnto il 28% (Wegert. 1994.124). 10 Con la cautela espressa da J. S. Cockburn, il. quäle considéra che Sa quota inferiore degli omicidi ira parenti potrebbe essere apparente, poiebé nei processi dei secoli passati c più difficile scoprire i rapport! di parentela (cht non sono sempre individuabtli nel le fonti documentant conservate), e perché i commentatori délia violenza familiare aU'usizio dei periodo modenio non hanno considerato gli infan-ticidi (Cockburn, I99Î, 95). 371 ACTA HISTRÎAE • Ift • 2002 • 2 Ntnad VEKARtr OMIC5DI TR * PaREMTI K'llLLA REPL'BBUCA DI RAGU SA U t Infanticida ž'„or, du^cvaí^ain ín jsol» r»gtisee icn^o ,— Hagusa iu.wsi Süiior.cfc) ¿o ii-;.>h-i ragjseo áupéi cjljii: . yjí j Uxoricidi Isole ragunREí ¡&Try> JUjeka ít.jf^ duibro va ck Sabioncelio ri?. s*** bicerale Gráfico 3; Distribuiione regionale degli omicidi ira parenti nelia Repubblica di Ragusa (1667-1806) rispetto a! Upo di parentela tra omicida e vittima. Graf 3: Regionalna razporejenost ubojev med sorodniki v Dubrovniški republiki (1667- j806) glede na vrsto sorodstvenih vezi med morilcem in érti'ijo. 374 ACTA H IS I'RIAE • 10 • 2002 • 2 ¡telad VEKARJČ: OMiCIDt 1 RA PARENTl EU,A REPUBBLiCA di RaOUSA ( I l,í,7-1 S0C>). 061-590 Omicidi tra consanguinei Ad esciusione degli infanticidi (64), ta maggioranza degli omicidi tra consangui-nei sono stati commessi tra fratelli (?6). Gli omicidi tra genitori e figli erano rari i13). i! piti delle volte avvenivano in qualita di delitti colposi In 19 časi domicidi (fig. 1), tra autore e vittima sono individuati i gradi di parentela lontana. fratello minore Fíg. 1: Omicidi tra consanguinei nella Repubblica di Ragusa (1667-1806). SI. 1. Uboji med krvnimi sorodniki v Dubrovniski republiki (1667-1806). Sui territorio délia Repubblica di Ragusa, net periodo dal 1667 al 1806 sono stati registrati 36 casi d'omicidi tra fratelli. Un fratelio ha ucciso un suo germano in 31 casi (86,1%), e in ctoque (13,9%) Ja sorella (più un evento di cornplicità con il marito). Non è registrato il caso in cui una sorella abbia ucciso il fratelio o la germana. Dalla proporzione di 36:0 si potrebbe trarre la conclusionc che questi omicidi fos-sero una rnanifestazione del dominio di forza física. Non dobbíamo comunque la-sciarci ingannare dai numeri. Tutti questi delitti, infatti, sono conseguenza non solamente del dominio físico dell'uomo, ma anche del ruólo importante della famiglia in qualità di ente economico e giurídico. In funzione di padrone della comunità familia-re, l'uomo correva il rischio di scontri più spesso dalle donne. La maggior parte degli omicidi tra fratelli è s tata commessa negli scontri concernenti i beni familiari, per i! più dopo la morte del padre di famiglia come fattore integrativo. Gli omicidi accade-vano nei momenti in cui la comunità avita persisteva ancora, menlre i nuclei delle famiglie nuove erano già insorti. Di conseguenza, capitavano: 1. in seguito alla decomposizione familiare a causa della ripattízione dei beni e della successione (8 di 31 casi), ACTA HJSTIUAE • 10 • 2002 • 2 ¡Virnad VEKARiC OMIC 11)1 I RA PARüNTI NEIXA REPUBBUCA OI RAGUSA 11667-IWO). 367-3« 2. nella comuimà domestica in cuí il patrimonio non era ancora ripartito (1), 3. quando nessun fraieílo riusciva a imporre la propria autorità dopo la morte deí padre (17), 4. con te mogli che facevano avvelenare i rapporti tra fratelli (5). La sproporzione tra omicidi commessi dal fratelio maggiore rispetto a quclü commessi dal minore suggerisce altrcsi uno scontro per il dominio in famiglia. La proporzione di 19:12 a carico del fratelio minore indica il riftuto d'nccettare l'autorità del maggiore, imposta in qualità di nuovo padrone di casa. íl fatto che nelle regíoni in cui prévaleva la famiglia tipo nucleare i fratricidi era-no rarissimi (Ragusa zéro, isole ragusee uno) testimonia la stretta connessione tra struUura familiare con i casi del genere. Tutti i fratricidi sono avvenuti nelie regióní rurali con tendenza alia famiglia molteplice, la quale, disfacendosi, provocava effettt traumatizzanti. La maggioranza di questi atti criminosi awenne a Ko na v le (i 2), dove il tipo della famiglia estesa era più marcalo. Le sorelle non partecipavano agí i seontri come i fratelli. Nelle comunità in cui i fratelli erano presentí, es se non partecipavano alla successione. non avevano pretese sulla proprietà familiare, c non v'erano motívi per seontri né con i fratelli né con le sorelle. Per quanto concerne i fratricidi. anche se un certo numero va riferito a motivi passionali, la loro origine più fréquente era quella dello scontro concemente la proprieta familiare. I./omieidio di una sorella, invece, era raramente motivato da un pre-testo economico. Dei cinque omicidi di sorelle avvenuti nella Repubblica di Ragusa nel periodo in questione. di uno solo ¡1 movente fu la proprietà familiare (richiesfa della dote). Gli altri casi riguardavano l'omicidio (probabilmente) colposo, quello origínalo dall'obiezione, uno compiuto per la fuga dal fratelio dopo a ver arrecato un danno, c infine, uno per essersi data alia prostiluzione. Vi è in più il caso in cui il fratelio fu complice del marito. Gli omicidi sopraccitati rivelano il rapporta tra le. for-ze. II fratelio uccideva la sorella, perché lei aveva leso Tonore di famiglia", peró, l'omicidio per lo stesso motivo da parre della sorella nei confronti del fratelio non è mai successo. Il fratelio uccideva la sorella per non assegnarle la dote, mentre la germana non assassinava il fratelio per ¡I fatto dell'assegno dotale mancato. Tutti gli omicidi sono avvenuti neiie regioni rurali della Repubblica (Sabioncelio 3, Konavle, ¿upa dubrovaôka 1), neanche uno a Ragusa. II perché di ció probabilmente andrebbe cércalo nella mentalité urbana meno conservatrice. La trasgressione commessa dalla sorella, in una casa di contadini, patriarcale e conservatrice, era intollerabile. In città, invece, ia posizione del masebio era meno dominante, e la "morale rilassata" dei poveri e della gioveníú insolente lendeva relativa la gravita della sua violazione. Le sorelle ricorrevano ail'omicidio nei periodi di disperazione. Tutti gli omicidi di questo genere seguono la curva di criminalità. Vi furono quattro omicidi al culmine della crisí, e al termine, nei 1727, uno solo. Poco dopo emerse il periodo della spe- 376 ACTA HISTRIAE • 1« ■ 2002 • 2 Ncikk) VEkARlC'OMICtW TRA P-vREKTI NEM A REPUBBUCA 01 RAGUSA (Î067-180G). 367-390 ranza. D'allora fino alla caduta della Repubblica di Ragusa non è stato registrato ncmmeno un omicidio commesso da parte di una sorella. Un fenomeno stmile si nota anche riguardo agli omicidi tra fratelli. Nei primi 70 anni del período osservato (1667-1736) ve ne furono 24 (77,42%), e nei 70 successivi (1737-1806) solamente sette (22.58%). Ad eccezione degli infanticidi, gii omicidi tra genitori e (igli erano rari. Le vittime più frequentemente erano ¡ figli (maschi 4, fernmine 4) che non il padre (3) o madre (2). L'assassino di regola era íl maschio (padre 8, figlio 5). II maggior numero d'omicidi tra consanguinei, pero, è accompagnato da circostanze attenuanti. Nei duplice omicidio di due figlí maschi, per esempio, o nei doppio assassinio del figlio e della figlia, i! fatto era provocato dallo squilibrio mentale, del padre, mentre tre casi riguardavano omicidi colposi. Solo rari esempi possono essere attribuiti alie sevizie ínfantili, alia quereia giucliziaria per furto contro il figlio, oppure alio scontro tra suo-cera e nuora, o tra fígliastro e matrigna. Secondo i calcoli canoníci, meno frequenti erano gli omicidi tra parenti più lonta-ni del primo grado, o, conforme ai civili, del secondo. Nella famiglia estesa, con ¡I rapporto tra zio e ñipóte quasi uguale alia relazjone tra fratelli, spesso ne derivavano dai problemi derivan dalla ripartizione dei poderi. Tutti e quattro casi in cui il ñipóte aveva ucciso lo zio erano di quel carattere. Lo zio, perô, due volte aveva ucciso il ñipóte per altri motivi. Una volta perché il ñipóte stava aggredendo suo figlio, mentre deH'altro omicidio il movente non è stato svelato. In quell'ambiente patriarcale le pretese sull'eredità non condizionavano i rapporti nei confronti della famiglia materna. Perció anche gli omicidi tra nipoti e zíi di madre non sono stati frequenti come quelli tra nipott e fratelli di padre. In due casi registrad il ñipóte uccíse lo zio materno, e in entrambi il motivo era da ricercarsi nei carattere impetuoso dei contendenti. Sorte simile toccava alie zíe, le quale spesso finivano vittitne della loro "lingua luti-ga". Per tre volte l'assassino era il ñipóte (figlio del fratello o della sorella), e una volta la ñipóte (figlia de! fratello o della sorella). Sette casi d'omicidi tra parenti lontani si riferiscono ai cuginí e alie cugíne. Le fonti il più delle volte non ci svelano i veri motivi, bensi solo i pretesti (insulto, ca-lunnia), perô tutti erano omicidi passionali, causad da una lite improvvisa, dietro la quale non fígurava un interesse materiale. Infanticidi Un tempo, concepire in un iegame e.xtraconiugale era un peccato irnperdonabile. La famiglia respingeva la madre peccatrice, e la société la condannava aU'espulsione. "Una ragazza con figlio non legiltimo a causa del disprezzo e dello scherno raramente poteva rimanere in casa sua o nei viüaggio. Di sólito si trasferiva in città andando a lavorare come serva in una casa" (Bogtsié, 1874, 632). II bambino natural« 377 ACTA Hf.STRIAE • 10 • 2002 • 2 Ncnart VEkARIC: OMICiOl TRA CARENTI N't-l.l-A REi'USBUCA D! RAGUSA I 5Í7-3W pativa anche lui la sua condizione in ogni contatto e occasíone, specialmente a li vello giuridico relativo ai suoi diritti di successione. Questo in breve l'atteggiamenio della società ri guardo alie conseguenze di un rapporto extraeoniugale, in vigore a Ragusa sino ai tempi recent i. L'intollerariza della società, insieme al diniego delí'appoggio in famiglia crea vano un clima favorevole al crimine. Le conseguenze deH impertinenza colpivano tutti i coinvolti - la madre rifiutata, il bambino stigmatizzato, lalvolta anche il padre sma-scherato. 11 rapporto irresponsabile per quel gruppo sociale nel corso deí 140 anni ha avuto per effetto 64 casi d'infanticidi. Coscienti della condanna severa che aspettava le ragazze traviate, le giovani del contado di Ragusa era no prudenti. In città era più facile nascondere la gravidanza e i sintomi del dopo parto, quindi anche celare l'infanticidio. Più di un terzo del totale degli infanticidi awenne nella città di Ragusa. Di 22 casi, in tinque soli la madre era stata scoperta. Dei 19 di madri ignote, 117 commisero il delitto in città, e due sole nei comadi della RepubWica di Ragusa. Qui, perô, va considerata la possibilità che alcu-ne delle 17 infanticide ignote di Ragusa proveníssero dai suoi dintorni, e avessero portato il bambino in città per coprire ogni traccia. Le abitanti della città, dunque, il più delle volte riuscirono a nascondere il loro crimine. II gruppo più numeroso d'infanticide era composto dalle giovani ragazze provenienti dai dintorni di Ragusa rimaste incinte dopo essersi abbandonate agli istinti naturali. Fra le infanticide scoperte vi è un caso di rapporto incestuoso e uno con un uomo sposato. Tre ragazze si sono lasciate ingannare da false promesse, altre tre si sono decise a un passo del genere per paura delle sanzioni in famiglia, mentre una ha temuto la punizione della società. Tra le ragazze uaviate prevalevano le serve (12). Nei registri è menzionata anche una monaca di Lopud. Uno dei moventi dell'in-fanticidio poteva essere l'adulterio della ragazza fidanzata (2 casi), o della donna spo-sata (2). Atipico e niolto intéressante è il movente di una donna di Sabioncello. Tramite l'infanticidio Ici si era vendicata del marito che, a distanza di tre anni dai matrimonio, ancora non l'aveva introdotta in casa. Sono registrati pure due delitti d'omici-dio colposo commessi su neonati, soffocatí durante l'allattamento. Quattro casi d'infanticidio commessi da vedove sono scoperti nei dintorni di Ragusa. Nessuno in città, Nei piccoli paesi le vedove di regola rimanevano a vivere con numerosi familiari del marito defunto. La loro trasgressione era molto più grave che nelle famigüe in città. Un figlio naturale di sicuro avrcbbe provocato la loro espul-sione da casa. Una vedova infanticida aveva ceduto di fronte alia promessa di un nuovo matrimonio, e un'altra era stata violéntala dai propri coinquilini. Nella città di Ragusa, e parimenti sulle isole, il contributo d'infanticidi era mag-giore riguardo al numero d'abitanti. Quanto alie regioni rurali, lo era solo a Ko na vie (gráfico 3). 378 ACTA HISTRIAE • 10 • 2002 • 2 N«wd VEKARIT OM ICI 111 TP A PARÏINTI NE IX A REPUBBLICA Dl RAGWSA Of»?-ISt)6J. 3A7-J50 Uxoricidi e omicidi Ira affiní I) gran numero d'omicidi tra coniugi e tra affini rivela i] problema di non saper adattarsi alie nuove circostanze nei colleganiento di due famigiie. Naturalmente, alia tentazione era indotto, in primo luogo, il rapporto tra coniugi. Piü di un quarlo degli omicidi tra parenti in totale accadeva tra coniugi. La proporcione di 29:4 a carico del marito rende chiaro il rapporto di forze. Probabilmente anche il numero degli omicidi mai scoperti (per esempio, avvelenamenti)51 era piü alto fra i mariti assassini. Attiz-zando le passioni sopite, ¡a moglie spesso passava inavvertita, se non nella realtá, almeno nella stadstica. In un caso del genere Frano de Bona e 1 van-Toma Bassegli, nobili di Ragusa, uccisero nel 1692 Ivo Ceiovi¿ di Risan (Bocche di Cattaro), residente a Ragusa, marito della loro amante Paola (DAD, LC, fase. 3Ü, f. 176v-194, 195v-19S, I99v-202v, 203v-2()4v, 211, 215v-221v, 226v-235v, 237-237v. 24 lv-242v, 245v-250v, 252v-253v, 255-255v, 261 v). L'avvenimento salito agli onori, ven-neperfmo messo in versi (Stojan, 1991, 270-273, 275). La moglie di rado veniva uccisa per motivi di proprietá. Si evince dai soli íre casi di furto. Nel primo caso il marito si querelava di essere derubato, mentre negli altri due non poteva sopportare il disonore che colpiva la sua casa per la cleptomanía della moglie. II motivo piü frequente degli uxoricidi era la gelosia del marito (7 casi), tal-volía anche il suo adulterio (2). Altri uxoricidi erano la conseguenza di rapporti in-sopportabili da attribuíre all'iracondia del marito (6). alie disapprovaziom della moglie (1), alia sua disobbedjenza (1) e alia fuga (2). Pero, il vero motivo poteva essere la gelosia. II loro denominatore comune probabilmente conteneva due elementi: la di-fesa dellbnore e la sovrapposizione della supremazia. Ci fu anche un movente sin-golare - la moglie amrnalata é stata assassinata per paura di contagio. Due uxoricidi sono síati commessi in stato di squilibrio rnentaie, mentre in quattro casi il movente. non i stato scoperto. II numero di mogli uxorícíde era minore. In due soli casi era possibile indovinare il movente. Nel primo caso lo era 1'adulterio, e nell'altro ia legittima difesa. In due casi il vero motivo non é stabilito, mentre in un altro la moglie é riconosciuta come autrice del delitto, ma la sua colpa non e comprovata. Nel resto dei casi, nei quali la moglie era cómplice (1), istigatrice (1) o richiedente (1) dell'uxoricidio, il Vribunale non e riuscito constatare un suo coínvolgimento. L'unione matrimonialecrea un nuovo núcleo familiare. Creando contemporáneamente una rete di rapporti tra sposi ed entrambe le loro famigiie, il successivo svi- II J. A. Sharpe lia calcolato che in Essex dai 1620 al 1680 si erano vcrificali 9 omicidi Ira i coniugi su un totale di 579 delitti (Sharpe, 1981,31). L'autore sottolinea eon cautela che il fisultato potrebbe essere "la eonseguenza detle relazioni rave sci are piuttosto che un'insolita félicita ooniugale". J. S. Cockburn indica che nel Setteccnto e Ottocetuo "ptù di due terzi delle vittime dagli omicidi eoniugali erarto donne" (Cockbum, 1991.98). 379 AC I A Hl.STRIAF. • 10 • 2002 • 2 Ncmul VEKARífiOMICIDÍTKA PARENT! NELL* REPt'BBLICA D! RAGUSA «W-IS06) 3Í7-JTO luppo del nuovo núcleo non dipende solo dalla facoltà d'adattamento dei novelli spo-si. Inoltre, il fattore decisivo è quelio dell'ambiente in cui gli sposi stanno mettendo su famiglia. ín ambiente urbano (citcà di Ragusa), dove prevaleva la famiglia tipo nu-cleare, gli sposi affittavano casa o si tiasferivano neila propria. Salvo un caso di complicità della suocera (1732), a Ragusa perciô non è regístrate alcun omicidio tra congiunti. Nell'ambiente rurale, pero, gli sposi di rado potevano separarsi dalla famiglia durante la costruzione della loro nuova casa. Perciô, tutti gli omicidi tra congiunti sono evidenziati nei paesini in aere rurali della Repubblica di Ragusa (Konavle 5, Sabioncello 4, Litorale raguseo 2, Rijeka dubrovaíka 1, isole ragusee 2). II píú delle volte era la donna a entrare in casa del marito. Meno di frequente il marito ve-niva sul podere della consorte, II vantaggio di "essere di casa" denuncia ta spropor-zione d'omicidi tra marito e moglie. Benclié in parte puo essere aítribuita ad altri nio-t i vi (rapporti di forze), la sproporzione d'omicidi dalla parte della famiglia del marito rispetto a quella di moglie lo attesta. La proporcione di 12:3 a carico della famiglia del marito indica la rnaggior aggressività degli indigení, ma anche la sorte del nuovo rnembro. L'adattamento del nuovo membro non era facile per niente, sia per la sua scarsa facoltà di adeguarsí sia per mancanza di flessibíütü della famiglia. Secondo la quantité degli omicidi. il più discordante era il rapporto tra suocero e genero (4), di regola con conseguenze letali per il più anziano, nonché quello tra cognato (2:0) e cognata (1:0). La moglie si scontrava più frequentemente con la suocera (1:1), poi con ¡1 cognato e la cognata. Fra suocero e nuora ovvero fra suocera e genero vi era un rapporte più tollerante che non sfociava nell'omicídio (figura 2). madre madre padre MARITO^ frateTio sorelia s"orella Fig. 2: Omicidi tra affim neila Repubblica di Ragusa (¡667-1806). SI. 2: Uboji med podobnimi v Dubrovniški republiki (1667-1806). 380 ACTA HISTRIAE • 1« • 2002 • 2 NciukI VERARIC: OMICIDI TRA FARCVri MELLA RETÜ6BLICA D) RAOÜSA M6&?-<806j, 367-390 Le frustrazioni ai tentati vi dadaítamento e la comunicazione rovesciata di regola erano i moveníi degli omicidi ira affini. Non lo era un interesse maLeriale, ma una situazione insopportabile causata da calunnie (2 casi), dal macchiare I'onore di fami-glia (l), dal rifiuto di testimonianza a favore (I), da uno sebiaffo (1), dall'ubriachezza (l) e altri pretesti, tutti derivanti daíl'intoileranza di entrambe le f'amigiie (3:3). E e-videnziato solo un caso di rtssassinio per rapiña, commesso dal genero sut suocero. In tutti casi descrittí uno dei partecipanti era manto o moglie. Solamente in un caso ü cognato (frateilo deüa moglie) aveva ucciso la suocera (madre del marito) per aver inténtalo causa contra la sua famiglia. Omicidi tra adottante e adottato Sono registrati solo tre casi del genere net periodo osservato, più uno di complicité. Considérate che il numero degli adottati non sia alto, tre omicidi non è poco. ín complicità con sua moglie (donna adottante), l'adottante aveva ucciso la trovatella di due mesi d'età, sua figlia adottata. II padre di un adottante aveva assassinato suo ñipóte adottato. L'elevato tasso di rnortalità dei trovatelli indica che molti omicidi di questa categoría di popolazione non sono mai stati scoperti. L'analisi deU'età dei trovatelli deceduti a Konavle nel Novecento ha dato un risultato stupefacente: il 40% dei trovatelli moriva nel corso dei primi dodicí mesi di vita (in altre catégorie meno del 10%); il 71% non compiva cinque anni (in altre catégorie il 27%) (Kapetanic, Vekaric, 1998, 365-366). Salvo adottanti e trovatelli adottati, nella reiazione "ad alto rischio" s'inserisce anche quella tra matrígna e figliastro. Il figliastro aveva causato l'omicidio del padre (1 caso), deila figlia (con la complicità délia matrigna, 1), e l'uccisione délia matrigna (1). Omicidi tra parenti lontani NeH'analisi sono racchiusi anche gli omicidi tra parenti lontani. La ricerca ha tróvate evidenziato un caso d'omicidio tra cognaîi (mariti di due sorelle). Non potevano mettersi d'accordo su un maiale. In un altro caso, il fratello deïla zia (moglie del germano di padre) litigó con la ñipóte (del marito deila sorel la) per beni mobili. La lite sfocio nell'omicidio. Ritmo de! delitto L'analisi délia distribuzione stagionale e locale degli omictdt mette in evidenza che sono molteplici gli elementi che esercitano un'infiuenza sul delitto. La piil espli-cita divergenza lineare si rivela ncgli infanticidi. Quasi la nieta (45,31%) degli infan- 381 ACTA HISTRIAE ■ 1.0 ■ 2002 • 2 Ne nad VEK.AR1Č: OMiHDI t KA PARfiNTI NEI.LA REWBBUCA 01 RAQUSA (S667.|S0l>t. 3*7-390 tictdi era commessa d'inve-rno. Anabzzando la distribuzione mensile. del lempo di concepire i figli uccisi, si nota che erano "bambini d'arnore", concepto tra apríle e agosto (65,62%), nel periodo del risveglio primaverile e del bel tempe estivo. La per-centuale massima primaverile coincide con il decorso dell'íntera popolazione. Durante le feste di dicembre, anz.i, le due curve erano divergenti. L'inverno con le sue feste non favoriva i rapporti exlraconiugalt (gráfico 4). Mese íiamliíni sssp.sairiEit x r.žlla rentffcltot rti. pngnra tj.tt7-i»at; - a^blnt a CTiat-18 H6č°-;aiB) Gráfico 4: Distribuzione m ensile del concepimento dei bambini assassinati nella Re-pubblica di Ragusa (1667-.1806) e dei bambini nati a Konavle (1696-1918). Graf 4: Mesečna razporejenost spočetij otrok ubitih v Dubrovniski republiki (16671806) in otrok rojenih v Konavlah (¡696-1918). Piti equilibrara era la distribuzione mensile e stagionale deglt omicidi tra parenti nei quaii il fattore biologico non aveva un ruolo importante. Bisogna, pero, porre l'accento su alcuni fatti: l'inverno era il periodo piu rischioso per la donna, e il mese di febbraio in particolare. A Ra gusa, febbraio é il mese piü fseddo dell'anno. La man-canza di spazio a disposizione dei congiunti, ridotto a pochi tnetri quadrati, proba-bilmente aumentava il rischio di scontri. II delitto piü crudele nel periodo osservato accadde proprio nel mese di febbraio-. un uomo in stato di squilibrio mentale uccise la mogliee due figli minorenni. Gü scontri tra fratelli, pero, erano piü frequentj alia fine dei lavori di campo (gráfico 5), nell'autunno inoltrato (dicembre). II numero degli omicidi era considerevolmente piü alto nei periodi foschi dell'autunno e dell'ínverno (57,85%) che nella serenitá primaverile ed estiva (42,15%; gráfico 6). 382 ACTA HISTRIAE ■ 1.0 ■ 2002 • 2 Nenad VEKAR1Č: OMICIDI 7RA PARENTI NEMA REPUBBL1CA Di RAGUSA (!í.r.7.|BOÍ¡: 367-3SU Mese Grafico 5: Distribuzione mensile (legli omicidi tra patenti e d'infanticidi nelta Re-pubblica di Ragusa (1667-1806). Graf 5: Mesečna razporejenost ubojev med sorodniki in detomorilci v Dubrovniški republiki (.1667-J806). Grafico 6: Distribuzione stagionale degli omicidi tra parenti e dlnfatllicidi nella Re-pubblica di Ragusa (1667-1806). Graf 6: Sezonska razporeditev ubojev med sorodniki in detomorilcev v Dubrovniški republiki (1667-1S06). 383 ACTA HÏSTKIAIÏ • 10 • 2002 • 2 Kcnatf VïLKASirt'. C.1MICIDI IRA PARENT! NKILA REWBBUCA 01 RAOUSA (1667. 1806), 367-3«0 Rispetto al campione ridotto, si capisce che ta distribuzione stagionale e mensile oscilla nclle diverse locaitfà. A Rijeka dubrovacka, tutti gli omicidi sono accaduti durante l'autunno e l'inverno, appunto da ottobre a marzo, nessuno a primavera o estáte. L'inverno era più rischioso anche a Sabîonceilo e a Zupa dubrovacka. Tutti gli omicidi a Zupa dubrovacka si sono svolti ne! primo semestre dell'anno. Nel Litorale ra-guseo. il maggior numero degli omicidi è evidenziato durante l'autunno, ed è pari al numero degli omicidi avvenuti in lutte le altre stagioni. La curva più lineare è regi-strata nel la citîà di Ragusa. Mezzi d'omicidi La scelta del mezzo usato dipendeva per il più dal tipo di deîitto.i2 Nel caso d'omicidio passionale, l'assassino prendeva il primo oggetto a portata di mano, dal sasso o da d i ver si aurezzi e accessori fino alla forza física, strozzando, picchiando o gettando la vittima da un balzo. Perquanto concerne gli omicidi premeditad, ['ucciso-re era ricco d'immaginativa. In pericolo di essere ticciso egli stesso, sempre cauto, andava in giro almeno con un coltello alla vita o il fucile ín spalla. Il rapporto di tbrze tra sessi era espresso nella scelta délia variante omicida. Il marito uccideva con le proprie mani quasi una moglie su tre (30,77%), menue nessun frateîlo era assasstnaio in (al modo. I fratelli tra loro di regola usavano coltello (80%). Le donne, físicamente più deboli, spesso erano vittime di scontri generad al-l'improvviso, nei quali neromeno la scelta dell'oggetto era premeditara. Solo un terzo delle donne era assassinato con armi bianche (33,33%), e quasi la metà con vari og-getti trovati sul luogo del delitto (sasso, scure, zappa, mazzuola, randello, nerbo di bue) o senza armi (strangolamento. annegamento, bastonatura, ruzzolata per scala). A diffeienza delle donne, più di un terzo degli uomini (67,5%) è stato ucciso con armi bianche (gráfico 7). Per uccidere, le donne ricorrevano al veleno. In pochi casi d'omicidio hanno usato il coltello, un sasso, una corda e l'acqua bóllente. Tutti gli omicidi da arma da fuoeo sono stati commessi da uomini. Tuttavia, più spesso si usavano le armi bianche (coltello e spada). Solo nei casi d'omicidio passionale ricorrevano ad altri oggetti o anche aile proprie mani (graficî 8 e 9). 12 Sui metexfi d'ornicidi e la scella delle armi a Kent, vedi Cockbura, 1991, 8-81. 384 ACTA f((STRIAE • 1« • 2002 • 2 Ncuad VKKAjík OMIflDl TRA PAREMTI NKUtA REPU8BLICA D! RAGUSA ji! Gráfico 7: Mazzi d'uxoricidi e difratricidi nella Repubblica di Ragusa (1667-1806). Graf 7: Sredstva morilcev, ki so ubili zakonskega partnerja, in bratomorilcev v Du-brovniSki republiki (1667-1806). Ar»* ■■> Fuoce Arcii B£ai:cbe Ut«D«ii« pitttVH i.egeKh AaSro Mezzo di esecuzione fJSlomicida Vfleiic a r.'j >'/ g Vittima Gráfico S: Mezzi d'omicidi tra parenti (infanticidi eselusi) nella Repubblica di Ragusa (1667-1806). Autori e vittime masehi. Graf 8: Sredstva morilcev med sorodniki (brez detomorilcev) v Dubrovniški republiki (¡667-1806). Morilci in žrtve moškega spola. 385 ACTA HÍSTklAI- ■ 1« • 2002 • 2 NíMrf VEKARtó: OMICJCH TRA 1'ARifNTI NEILA RÉPUÜ3UCA 131 RAGUSA (1667-iSOô). J67-5W Gráfico 9: Mezzi d'omicidi ira parenti (infanti.ci.di esclusi) nella Repubblica di Ragusa (]667-1806). Autori e vittimefemmine. Graf 9: Sredstva morilcev med sorodniki (brez detomoritcev) v Duhrovniški republiki (1667-1806j. Morilci in žrtve ženskega spola. In tutte le regioni delia Repubblica di Ragusa, tranne le isole, primeggiavano îe armi bianchc (coltello). Sulic isole, la metà degli omicidi era commessa "a mano". Sesso Negli omicidi tra parenti (salvo gii infanticidi) si nota la preminenza degli uomini suite donne. Dei 121 omicidi in 112 l'assassino è sîato l'uomo (92,56%), la donna ri-corre in soli nove casi (7,44%). Aggiungendo gii infanticidi (64) commessi daïle donne, ri mane pur sempre una grande differenza a favore del sesso maschile. Gii uomini, bensi, erano più spesso le vittiroe, perô con una sproporzione note-volmente interiore (67:54). A Ragusa, ie donne costituivano il gruppo a rischio (3:10), cosí come a Sabioncello (6:12). I moventi degli omicidi tra parenti, originati da interesse materiale (tratricidi e assassini in linea diretta zio paterno - ñipóte) o dall'atteggiamento che l'uomo sia il protettore degli interessi familiari, erano più o meno chiari, Nella maggior parte dei delitti passiortali (30.54) il fattore decisivo era il rapporto di forze e di potere. Il contributo uniforme dei neonati uccisi ha confermato che il sesso dei l'assassino non fosse importante nel commettere l'infanticidio. 386 ACTA HJSTRl.MÍ • 10 • 2002 • 2 Ncrmd VEKARJC OMICIDI TRA PARENTI NEI.i i REPUBBUCA OI RAOl'SA ilM7-|S0(¡), 347-J90 Conclusiono Cagionato da un movente particolare e sollecitato da un pretesto determinato, ogni omicidio c un caso a sé. Ce una serie di fattori (stretta correlacione tra clima generale nelia societa, tipo di siruttura famiiiare, distanza deiie regioni riguardo al confine e ií numero degli omicidi, poi la distribuzione stagionale e mensile inegolare dei delitli, spioporzione tra i sessi rispetto al numero dei crimini) che. nonostante cause e moventi diretti e specifici, riflettono {'ambiente sociale deii'epoca in cu¡ si svoígono. Dall'analisi di 185 omicidi tra parenti. avvenuti neíla Repubbiica di Ragusa nel periodo compreso il terremoto del 1667 e ¡a caduta di Repubbiica nel 1806, riassu-miamo le osservazioni conclusive: 1. Gli omicidi tra parenti seguono il tasso dell'apporto generale dei delíttí. Non ci sono diífercnze notevoii del loro apporto nei vari periodi. 2. Tra il numero degli omicidi tra perenti e il clima generale nelia societa si evi-denzia una correlazione pronunciata. Nei periodi di dispemvone il numero d'omicidi di quesro genere é crescente, mentre nei periodi di sperctn&i é discendente. 3. L'andamento del numero d'omicidi tra parenti (anche quello di delitti in gene-raie) é inversamente proporzionale ail'andamento del numero d'abitanti (in se riso figurativo, per nieníe rigorosamente matemático, si capisce). Nei periodi di speranza il numero degli abitanti aumenta, e in queili della disperazione diminuisce. Questa tesi richiede una verifica su un numero maggiore di campioni diversi. Non potrebbe ab-bracciare tutti i casi di crescita eccessiva e di ribassi prccipítosí del numero d'abitanti1-1 o del tasso d'omicidi, ma pare che sia valevole nelia rnaggioranza dei casi.'4 Questa tesi a un certo punto chiarisce la grande contrazione del numero degli omicidi, notata a Ragusa nelia seconda meta del Settecento, e anche prima nei diversi paesi europei.15 4. II numero degli omicidi tra parenti conisponde al tipo della struttura famiiiare. Negli ambietiti con preval enza di famiglia tipo nticleare e interiore a quello di iuoghi rurali, inclini alia famiglia estesa. 5. II tipo di parentela tra assassino e vittima dípende dalia forma di struttura famiiiare. La dove prevale la famiglia tipo nucleare, i legami di parentela negli scontri sono ridotti a un gruppo famiiiare ristretto: marito e moglie o genitori c figli. Nel-l'ambiente in cui prevale ia famiglia estesa, ií numero dei parenti coinvolti é note-volmente superíore. 13 Ix gume o le epidemie (crimina fitít intensifícala daf pánico generalizza») giustífteano molli casi ec-ccssivi. 14 Sarebbe interessante ricercare rimpatto dell'effetto delia transizíone demográfica, speeial tríente nelia prima fase del processo, quando per l'esplosíone cleíífl popolazioue la pirámide d'ell ha un fondo e (piando la quoia dei gfuppi piíi «¡ovani, che non paifecipano nelia criminalita, e superiore rispetto a quando la pirámide d'eú si trova in equilibrio. 15 Su questo, vedi Stone, 1933, 22, 26. 387 ACTA HISTKIAË - 10 • 2002 • 2 Nt-md VEkAîilC:ÛMIC!Di 1 KA PARENTI MELLA R.EI'UBBUCA OI RAÍ11 s - í1M"M80ú>. jo7-í9B 6. Tra i moventi degii omicidi e ii tipo di struttura familiare c'è connessione di-retta. Neíl'ambiente con prevalenza di famiglia tipo nucieare il motivo degli omicidi è l'intolleranza tra parenti, mentre in una famiglia complessa prevale la motivazione de H a pro prieta. 7. La vicinanza del confine e retroterra neniico costituiscono un fatíore che ta incrementare il rischio degli omicidi tra parenti. Le tensioni al confine provocavano continui ¿contri con i sudditi dei paesi del vicinato e. un numero relativamente elevato d'onncidi reciproci. Questa situazione si rispecchiava sul piano interno, penetrando pure nell'organizzazione familiare. A Konavie (regione confinante), l'apporto degli omicidi tra parenti ammontava al 31,41% (quasi uno su tre omicidi tra parenti acca-deva a Konavie), mentre il contributo degli abitan» di Konavie sulla popolazione totale nella Repubblica di Ragusa era solo del I6,9i%. Nelle región i discoste dal confine la situazione era inversa. 8. 11 numero degli omicidi tra parenti sta in correlazione con le stagioni e i mesi-Questa correlazione è particolarmente evidente negli infanticidi. Piü spesso, glí infanticidi accadevano d'inverno, siccome la maggioranza dei figh naturali era concepita durante il risveglio prima veri le ("bambini d'amore"). In altri omicidi tra parenti il rapporto è alquanto più fragile. Si nota, pero, che durante le stagioni fosche (invernó e autunno) il numero degli omicidi è superiore a quello prîmaveriie o estivo. In di-cembre, il numero degli omicidi è cinque volte maggiore rispetto a quello d: aprile. 9. Nella città e sulle isole gli infanticidi erano più frequenti che nelle zone rural?. Nascondere la gravidanza e i sintomi del dopo parto era più facile nella famiglia tipo nucieare che nelle comunità délia campagna, composte di molti congiunti. il maggior numero di donne infanticide, delle quali il deljtto non era scoperío, perciô, si riferisce alla città di Ragusa. Le contadine si preservavano dalla concezione meglio che le ra-gazze délia città, perché in campagna la sanzione per la violazione era più severa. 10. La scella del mezzo d'omicidio dipendeva dal carattere del crimine e dal ses-so. Aile armi si ricorreva negli omicidi premeditati, agli attrezzi ausiliari e aile mani, invece, in quelli di passione. Gli uomini più spesso usavano coltello, le donne il ve-leno. 388 ACTA f((STRIAE • 1« • 2002 • 2 NukmI Vflk -\KK': OMlClDI l'RA PARLiNT) M-! i, A HKIU13BL1CA i JI RAOUSA n<56?-J8(Xj), 367-390 UBOJI MED SORODNIKI V DUBROVNIŠKI REPUBLIKI (1667-1806) Nenad VEKARIČ Zavod za povijesne znanosti HAZli. HR-20000 Dubrovnik, Lapadska obala 6 c • i ti a 11: nenad. vekari c @ d u .te l hr POVZETEK V pričujočem članku je analiziranih 185 ubojev med sorodniki, zagrešcnih v Du-brovniški republiki v obdobju od potresa leta 1667 do njenega padca leta J806. Vsak uboj med sorodniki je primer zase, saj je posledica specifičnega vzroka in povoda. Vendar pa izrazita korelacija med splošno klimo v družbi in številom obojev, med tipom družinske strukture in številom ubojem, med položajem regije v odnosu do meje in številom ubojev, potem nepravilna sezonska in mesečna razširjenost zločinov in veliko nesorazmerje med spoloma in številom ubojev neizpodbitno kažejo na to, da na zločin poleg neposrednega spefičnega vzroka in povoda vpliva cela vrsta faktorjev, ki zunaj zavesti tistih, ki so zločin zagrešili, v bistvu odsevajo celotno trenutno stanje v družbi Ključne besede: uboji, družina, nasilje, Dubrovniška republika, XVU-XV1H stoletje FONTIE BIBLIOGRAFIA DAD, LIF - Državni arhiv Dubrovnik (DAD). 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