. 2 H I S T O R I A DEGLI VSCOCHI Scritta DA MINVCIO M I N V CI Arciuefcouo di Žara, „ / frogrefsi di qucllagentc fino ali’ oššnrn M D C II. H I S TOR I A D V S C O C H I- On mi pongod fcriuere 1'Hifloria de gli Ffcecbi p er far celebreil notne di gente tale prefto dquetii, che la leg- geranno , ne meno per fodisfkr fimplicementealla cu~ nofitd di cbi fi perfuaderd forfe di hattef d vedercs tnqucfti fcritti Varij accidenti fcguiti in molti anni ncl- le correrie di terra,e di mare, con le ejrnliqueSia ragga di ladroni, ha jftbgliato li mercanti innocenti, & difertate le Trotmcie t tmbatotUomercio , & attaccbatiin pericolofe guerreli piti gran ^Prin¬ cipi del mondo con dubbiodi maggior turbulenca nella (fbrifiianitd, f e 1'altrm prudenga, & auttontd non haueffe fempreattefo d diuertirle, Kjoncqaenoil mio fine, ne perqaeslo vorreiio perdermiiltempo, ch e poffo, & fonoobhgato di jpendere in piti gmeuoli effercitij fecondo l 0 ftato, <£rla conditme, nella qualverfb, con obligopm toflo di oper are , che di feriHere: mn penfo che fia jeruitio di fua dimna maefld , & vtL led Trineipi Christiani, che fi fappia , onde fiano derinatele ragioni , che in L XX. anni non ft fia mai potuto rimediare alle rnberie de gl i Vfcochi , & c orne fi fia ritrouato il modo di fitrlo in quefti vitimi tem¬ pi : quando Vinfolenga loro era arrinata d tale, che non era piti pojjtbile il fojferirla, m a di neceffitd fi baueua d reprimerlafb ad ajfettare vn’aper ta guerra fuor di tempo con la cafa d'jLuflria, & lafiepublica di Fe¬ ne ti.t-j . Lo difcoprimento diqneSle facende , čred’h , che tanto pcjfi feruire d bitoni Trineipi per terier l’occbio alla mano, & dgli interejfi de' mali nn- niflri in quefla, b altre frcnile occorrenge , affine di mn lafciarfi ingannare in pregiuditio della farna , & dello ftato proprio , quanto che babina da baftare per confonder voloro, che corrotti vituperofamente da partiapa » tione detle prede foglieno tener vdata Ja ver it d ad altri, preferendo lo ingiuftiffimo guadagno allareputatiorie,& bmn feruitio de' padroni fitoi; fi comcanco rna talnotitia fardatta d chiarareal mondo, che quandoi Trineipi dicono, cžrfiinno da douero , & fi feruono d’islromento fedele , & valorofo, non pofiono hauer tempo i ladroni , che inquietano , & dan- neggianolividni, & fono fpeffocagionedipericolofijjimegtterre. Quc- -A 2 ftij°- 4 fli fono defipe tutfi li fiimoli , che mihanno indotto d pigliar vdmieVi quefia fnticcr.vedendo, chealtrimn vift applicaua, bperparerlilama- teridlajfa, opernon effere cosi beninforrrlati del riegotio,Čofnefolflojfc ho hauutopiu occafionedi cauarne qualcbe fondatanotitia, & fono pcr natura;etper officio lontano da ogni altrapaffione,fim diqnella,cbe con- cerne lapaceird 'Princtpi Christiani Ja quiete , & ficiireipa del fopolo in- nocente,e la falute di tante anime, che fiperdemno, cosi di coloro , che ef- fercitauano la piratka dannata,&maledetta^com e di quelli, che Veniua- no da crudeli afiaffmi (che con qucfti titoli fono effi Hati chiamati gid tas ¬ ti anni dal (jmio ) mijeramente trucidati fen%a pure hauer tempo di rac - comandarfi alla mifericordia diDio. . Da chi camina dietro d quetie regole vedra bene il Lettore di non pote- reajpettare curiofe defcrittionidi minuti accidenti, 6 di cofi marauigliofi j fe ben 1’iHoriane dira fcrfe alcuni da paragonare alle anticbe n.rrratio ? ni de Greti compotie intorno dfhtti de ladroni di Egitto , o di altre Jam¬ ic'. ma vedra correril difcorfo femplicemente dietro alle confiderationi accennate col folo fine del puhlico bene . Per cominciar' adonque col debito orditie, vedrafi princa, chi ftanogli Vfcochiitio che fignifichi qucsio nome; in qual parte del motido fia illore ricetto-, quanti effifogliono effere ; & quando cominciaffero li ladrone^gi: doppo li quali punti vena d dtmoslrarfiper che foffero perfeguitatida’ Sir gnori Venetiani anco in tempo,che a’ loro fudditi, & a loro Vafjelli porta- iiano ogni rijpetto,&daneggiauano folo hTurchifo gh Hcbrei,& con effi initati da freqnentifuplitij, (poiche crano cercati contrmumente alla mor te, & qmnti ne veniuano in mano fi metteuano d ffettacoli fu le forehe) cominciar ono per vendetta, oper rapacitd depredare, ffogliare, & am- marggare anco li VdffelliJe villejetcrre, & li fudditi Venetuondefinal- mete fu ccflretta la Pepublica anco di perfeguitarli rib folo ful mare,come baueanofutto per mnanfi,ma anco nelle terre,Cašlelli,& Cittd, cuefi ri- couerauano, fen^a mir are d padroni, di chi erano, & fen%a altro rijpetto, che di toglier dal mondogli affaffmi, che ognigiorno diuentauanopiu fie- ri, piu barbari , & piti fanguinarij,ilebe minacciaua vna manifehaguer- ra trd Principi Christiani, fe Papa elemente Ottauo, vedendo ilpencolo, non vi hauejfed tempo interposla 1’auttoritd fua congraui/fimi configli , accio mentreft guerreggiaua in Ongaria contro il Turco con tante difficol- ta, queflinuoui jemi di contefe non metteffero li Cbriftiani in maggior ri- fibio • onde nefegui in fine il defiderato accommodamento,che fara anco il termine, al qualeha da aniuare con l’aiuto di SDio qnefla deferittione per 3 «rdine diuifato, ' - J * qiS Cii Vfcocbi fonogente Dalmatina dallo Jlato d'vn Trencife d per de« litti commejji, oper impatientia delgiogo Tirannico fuggitti d i ‘Domtnij di Trinctpe vidno,&queflo ft dimojlra dall’iftejjd vocefcoco, che in lat- tim fi direbbe trdsfuga. Quefio nome fenga titoloperb d’ infamia,comincio acquišlar grido non Jono ancora cento amiin quel tempo, che Parmi Tur > ckefcbe fendofi dišiefe per lOngaria, &per la Greda, nella Thtlgheria , ndla Šema,e nella l\afcia,traHagliauano i confini della Crouatia, & del- la ‘Dalmatia: perebe ali bora molil huominivalorofinon potendo viuer fottola TirannideTurchefca, ricordandofi di effernad nellavera fede deli Euangelio, partendodal paefcgid foggiogato da nemici,fi ret ir auano d qualcbe luogoforte de’ C hnjliani, & dild jiirnolati dal dolore delle cofe perdute, & dellapatria foggiogata con moltaferocia aiutata dalla notitia de i pajft,&dalle feerete intelhgcnze de’parenti, & amid, corfegiauano ognigiorm, & portauano d T urebi mol ti danni, Laprima,&piufumofapia^gaghe fi elegefferogliVfcochi,comep\k . Opportuna d quefti lorofortiui affaltffu quella di Cliffa for tc^ga pošla fo- praSpalatro poco difcofla dali'antiche rminedi Salona in fitofortiffimo z c ue ft apr e vn fentiero flretto , per il quale folo fi cala dalle vidne monta- gne della Morlacaverfoilmare : oue portandofi ditterfe mercantie cbie padrone del luogo ne caua anco datio importante. Era ali'bor a Signor di Cliffa SPietro Crofichio, come feudatano della corona dfOngaria, il quale fidandofi nella qualitd del fito, cbepareua inejpugnabile, daua volentieri ricetto d Vfcocbi,giudicando incautamente di poter con Popralo ro render piu ftcure le cofe proprie,&forfe dilatare li confini, & arriccbire di fpo- glie. Ma li fuccejf ? tutto tl contrario j perebe prouocati li Tmehi da i centi¬ mi danni voltarono ilpenftero alla ifpugnatione di Cliffa nell'anno i 5 J 7. d ebeforfe non baueriano afpirato mai per la dijficoltd deliimprefa, fe il Crofichio ft foffe contentato dimantener e le cofe fue fenola fluggicarc il vefpaio (come ftdice) ilcbepuu feruire diamertimentoadaltri piccioli Signori di non procurar lira del maggiore, confidandoft d inforge,o in ap- poggio d'altri potentati: perebe /imili fperange riefcono per ordinariofhl- laci: vedendo adunque il Croficbžo la rouina,cbe le veniua adoffofu pur a tempo d'imtocare, & riceuere li okiti di Tapa TaoloTergo , di Ferdi - nando Imperatore,co' qualt fendofi pošlo d diflruggere dne fort i, che fi fh- bricauano danemicidfine dijlrignere Clifiacon ajfedto lungo , /« cctum- prouifo affalto rotto da Turchi, & vccijo: onde moširando la fua teši a d Clijfani mife tanto fpauento, che tofloft rijfolfero di arrenderft difidandofi dipoterfi piu, mantenere. 'Neliajfedio di C lifa, che dur b pik dim anno, occerfe vnfdtto memo • k/F g rabile rabile, del quale #«» efiendo fiata fhtta mentione da altri , mn mi U C apitanfebe erano algonerno di Segna,parte nongiudicauano dida- uer’ impedirli,perehe non dajano loro il foldo,parte non roleuano, per che arriccbiuano aneof effi con laparticipatione delleprede . Maueuano anco li Vfcocbi cofi nella corte di (qratg,oue per la vicinanga fi trattauano li lo¬ ro aff ari,come in quella di Cefare,moltifiuttori , aleuni de i quali fi moue- ttano da certapoca buona diffiofitione verfo il nome Veneto,altri erafima t che foffiero da i medeftmi ladri corrotti con riccbi doni j onde non rešlaua * fperan^a di eftirpar quesia mala femen^a , & di metter fine d tante mife- rte fenonnelleame, & qudle riufciuano di poeo frutto per diuerfe ra- gtonr, prima per la amili d del paefepieno di Scogli , d’lfolette,di Torti, & di afcofagne, il qnate per quefiom tutte le etd c ftato nido de C or fari,det¬ la qual comodita ji valeuano li Vfcocbi , vfando barchette velodjfime mi- nori delte Venete,con le quali fefi fentiuano dar la carica, 6 fi reduceuano toflo in luoghi, one non poteuano arriuare le barche maggiori , o dauano in terra, & ejfendo efji dejlnjjimi,&gagliardi faltauano per li ajprijjimi, & faffofi fcogli della Dalmatia come tante capre, ne ci era chi potejfe tener lorodietro; Erano oltredi quejlo fkuoriti da qualche tnalcontenti fudditi Venetia- ni, con quali haueano particolarparentela , dr fratellarrga giurata, & ji guardauano di non far loro danno , o mole sita alcuna, an%i Jfiejfogli inui- tauano d part e di qualche preda, quando erano per affaltar alcuniVafjelU de mercanti. Cofi haueano femprefidate ffie, dr ficuri auuift con fegreti contrafegni di fuoibi, dr di fnmi perfapere oue fi trouauano i loro perfe- čutari, & come doueuano guardarfi, oltre che valendoft i Signori Vene - tiani delle barche armate di Schiauoni ,o Crouati non erano ben feruiti t percbe quesii portauano rifpetto a.gli Vfcocbi,o per le amicitie, oparente- le, oper ejfere della medefima nat ione,o per tema che non foffero vendica ti li piccioli mali,che lifaceffino, con loccifione de parenti, con le ruuine, dr incendij delle cafe> che queftoterror fpargeuanno Uladri d loro vari- iaggio-, vJHa vn'altra ragione piu importanterendeua Vana la diligenza, dr le fpefe de’ Signori Venetiam,percbe per molti Vfcocbi, cbe fi fkceuam Tfiorire, non fi diminuiua pero il Himero loro $ pofciacbe qUefla era come tesla d’ldra,che troncata rinafceua,drmoltiplicaua dalfangue, & quefta auueniua cofi percbe gid in Segna cominciaua d concorrere diuerfa forte digente di mafaffare, cbe tuttapaffaua poi fotto nome d’Vfcocbi; & gid s’era diuij'a in dui ardini,vno defhpendiati, & Valtr.o de veturieri, dr que- ftimnfolo erano fudditi turchefcbi, ma di quelli anco del Dominio Veneta o fugitmi dellegalere, o che temendo il meritato casiigo de fuoidelitti fi retiratiano a queW*s4ftlojb cbe pur [pontaneamente vi fi conduceiiano per mala natura , o per defiderio di rtibbare per le quali cagioni ne concorre- uano tanti,che non baslaua Segna d capirli, mas’'andauano anco fpargen- doper le vidne Cafiella di Očioffag, diMofchenezge, di Bmrzga , di Bri- gne-.et de alcunaltn luoghi, dalli quali erano poi conuocati quando shaue m d far qualcbe fortitaper terra o per niare,& qualunque volta accade- ua la morte di vno di quefti mafnadieri di qualunqtte conditione egli fi fojje, il quale bauejfe moglie , la vodom d per legge, oper coflume fubito fi rima- IO , fi rimaritaua ad'vn'altro del medefim trdim, il qual fubintraua fengaJ altro cofi d rcggimento della donna , & de figliuoli, come d Dominio del- le foflan%e , & 1 'artedelmbbare erahoramaifuttatantocommune, che anco li medefimiCittadini di Segna foliti fr ima d viuer modeHamente, 6 di giufie fatiche , cominciauano ad efcarfi nel misliere, & alcuni cbefi nputaUano pur d vergognadi mefcolarfi con mdanirini , vfauano di te - ner in cafa qualcbe feruitore, che vfcendo congli dtri alta brufca, ripor- tafse alpadrone la part e della preda y & altri prouedeuano d poueri la vet touaglia , & altre cofe necefsarie , con patto poi di hauer la part e de botri¬ ni r cofi tutti fe interefiauano , & le donne vfe a fgua^gare, & d veftir Scarlato,&feta fen^a maneggiar conocchie o fufi erano perpetuo šlimo- lo d mariti d’vfciralla rubbaria , i vprouerandole l'otio , & li bifogni del¬ la cafa. Tutto quesio rnmero non afcendeuapero mai oltra li 5 oo. b 600 hua- mini da filtri, li quali quando vfciuano d correrie di terra e incredibile d dir e conquanti rifchi, & quanta furia affaltauano li Turchi, bornelli mercati, bor nelle noTge, hor mila campagna , bor nelle proprie cafe , on- de oondnceuano fempre molti prigioni, &gran numero de ammaligroffi, & minuti con qualche cauallo, chepoco altra preda fi trouaua appreffo d gente mifera,e tirraneggiata,cen le qualicorreriereflbinpocbiannidifer tata la Lica, & la Corbauia, riducendofi li habitatori in alcuni luochi mu* niti , necoltiuando fenon liteneni contigui aJJicuratidaopportune fen- tinelle , che jcoprendo qualchetruppade nemiri poteuano darne fauuijh tanto in tempo , che la gente hauea fpatio di ritirarfi con gli animali den- \ tro alle fue difefe, conlaqual drligentia fi refero d Scocbi piu fcarfe, & piu diffirili le prede, cbefpejfo lorocoslauano molto čare , majfime fendofi anco introdottoda Turchi , per afficurarfi da fimil correrie , vna militia , che chiamano de Marteloffi, fcekrata, barbara anco fopra 1 ’ordine deme- defimi Scocbi. Ouefii fiferuiuano delle proprie cafe de CbriHianiferuenti, b fuddiri de medefimi Turchi, & alle cafe nelle quali e defcritto vn hotno di quella clafie fi concedono certi priuilegij, oltre la licenca , che banno di viuer di quel d’altri, fpogliando amici,& nemiri con abhomineuoli affaffi namenti,poichevamo d truppe circondando il paefe , & fetrouano (fhri- fliaiii li farno fcbiaui,&li trajportano d vendere d Turchi in parte lonta- ne,& fe ponno dar de mano d Turchi ne farmo la medefma mercantia,& li medefimi flr arij. Ter quetio fendo molto difficultofe d Scocbi le correrie di terra fi vol- tauano piu volentieri verfo il mar e, oue fotto preteflo di danneggiar T ur- chi, & Hebrei fkceuano come fhlce fenaria d'ogmberbafafcio, porta- tarom tarna pero longo tempo molto rijfetto ati'Ifole, & d popolidt Dalmatin, per conferuarfi la beneuolen^a, & la partialitd, che fermuano loro fpcjfo per ricetto,per indri^zp d'aumfo,perguardarfi da pericoli , & di ejualche foccorfoper la fhme,per6 vfauano di non togim e,b dall’lJole, d dalle bar¬ čke de Dalmatini Je non in qualche neceffitdpane, vino , d čarne pagando la robba kor bene, bor male, conforme alla comoditd , che fi ritrouauano per hfrejchi bottini, liquah erano ajfaifrequenti,& ricchi per la moltitu- dinedevajfalli,che diLeuanteper Venetia,& diVenetiaper Leuantepaf fauano ognigiorno per logolfo .. Adriatico. Md anco qttefia preda comincio d venir meno , quando la I{epublica ft rifsolfe pr ima , che li vaffelli pid importanti fi ajficuraffero con la fcorta di Gallere , & poi di mandare innamj, & in dietro vna Gallera di mer- cantiaalla fcalladi Spalato,fii laquale ficaricaualemerci, etutteles perfone de Giudei,& de Turchi,& quefia medefiima veniua anco ne tem¬ pi dimaggiorbifognoaccompagnata per pid certa ficurettgadavna, & pid (jalkre . Aggiontaffi quefia dificultd diptd,crebbe infiemc la farne, & la rabbia de i Scocbi, onde cominciorono mal menare anco qnelli , d chi per mnan%i haueuano portato qualche rijpetto, & come litoppi nellagran farne,s’arrifchiano diroder il cafcio dentro dellatrapola, cosi s’effonem- no di pura necejfitd ud’ogni euidente morte 3 pero vrtauano fiejfo ttei cape $iri,& nelle c at ene. In quefti tempi 1'ffole di Veglia, d?Arhe , & di Tago, con li Scogli di Žara patirono tanti dami, che ne fegut poco meno la defjolatione, molte vtlle fe abbandonarono, li greggi delit armenti, cbe erano numerofi fi dijperfero , & legenti per dijpcratione fiauano per abbandonar il paefei quelli, che erano at ti cillearme, & allefatiche corfero tanto pid pronta - viente d ficriuerfi fu le barche longhe,che fino al namero di trenta sanda- ttano armando d alla Republica, come pid atto d’ogni altro fajjello d fegut tar li ladroni per liflretticanah, <$r per le fiiaggte dipoco fondo ,con le quali fi veniua per anco a rnetter li Scocbi in maggm di ft>eratione,a quali in Segna non fi pagauano li flipendij dalla (me Cefarea,an%i di Idprocu- rauano diadoflar qualihe carico alfArciduca di Grat\per ejfer Segna Frontieraparttcclare de fnoi fiati fi benpcrtincnva dellfegno d’Onga-’ rta, & dali’altro t anto tlpaefe non dav,a comoditd alcuna di Agncoltura, bdi altramdufina, leccrrerit di tena riufciuanodin.oltopericolo, & di pocofrutto,& quelle di mar e per le caufe accennate conducetiano ben fpef fo alla fona, & »< n fin.pre alla preda, onde dipurarabbta li Scochinon potendo fatiar la fhme co’l ctbo , la sfogauano co’l fangue , con le vcci - fiotiipisne di crudeltd, IZ Da tuttčqueBe hfolenM de Scochi oltre il danno, cbe riceutmno ifui. diti della Serenijfima I{epitblica,&le continue lamentationi, cbe portaua- 710 d V enetia ejfi,&li mercanti, cbe ffiejjo erano fuakgiati, veniuano ad irritar maggiormente (comefidgid detto)li Tmchfonde ilgran Signore, & li Bafsd nefdceua.no in Conftantinopoli continui rifentimenti con prote- slationi,cbe non prouedendoci La fepublica ejji vi prouederebbouo daješ flejji. Venetiani aliincontroprocedendo con la folita, & loro propria pru- denga,oltre la follecitudine, cbe vfauano fempre maggioredi perfeguitar i ladri,& caftigarli, fkceuano anco continui offitij con ITmperatore, cbe non tolleraffe ne' fuoi fiati vna tanta ingmitttia ; ne pemettejje contro quello,cbe apparteneua alla dignitd fua, & alla perpetua farna deli’inte- gritd della čaja d' ylu§lria,che ne i fiati fuoi ji daffe ričet to ad buomini fce - leratiffimi, & d puhlici corfari -, congiongeuano ■ gli offitij d qnefio medefi- mo fine li Tapi moffiparte dal puhlico feruitio della Chnfiiamd, & dal pericolo di qualcbe guerra trd irincipifedeli , vedendofi bene , cbe d lon- go andare non haueriano potuto i Venetianiflarfaldi d tanta inghtria, par te anco Jpintida propri intereffi fuoi, percbe ne anco ft portaua riffetto d tnercantid’ \Ancona, dr de altre Cittd della *JWarca,& della Rpmagna, & venim ad’impedirfi il comercio, & li traffichi con danno delle Gabcl- le,&con ruuina de’ fudditi . Lequali ragioni moueuano anco h !{e d i Spa- gna d concorrerenel medefimo dcfiderio, & tielle medefme infiange per quello,che patiuano li habitanti del fiegno di Tfapoli Joliči dportarli vi- ni,grani,mandole, & altre preciofe merci d Venetia, lequalimedefma~ mente erano mol ficure dalla rapacitd di qutfla canaglia, oltre cbe il fie ft Ttimaua d vergognagrande,che il mondo vedejfeeffer ricettati , & af- ficurati nelli fiati di cafa d’^iufiria i puhlici ladroni , bora mai infhmi per le loro infolenge in tulta Europa,&fuori d’Europa. *Jtyld vn’altro detrimento confiderabile moueua il Tapa, come il Bfi Cattolico d defiderar,cbe fuffe meffofreno d tante rubberie,percbe impie- gandofi le Galere Venetiane nella perfecutione de quefii ribaldi,non pote- uano elle d tempi debiti (come eranofolite) fcorrere le marine Tontificie, & Eggie per ajficurarle da corfari, liqualifattipercibpiu ar diti volana- no ciaf:un anno diBa rbaria, & di Greda nella Jlagione delle F kr e ne ~ riportauanofemprerichiffmeprede,connumerograndede'Schiaui,quafi d manofilua,nonpotendofi tener nettiquei man, con altrivafielli, parte per la infrequenxa de porti,parte anco per l'antiquo ‘Dominio,fempre la- fciato libero d Venetiani,di tutto il Golfo,fotto ilqualnome ficomprende quelJpatio de mare,che fi rinchiude trd Otranto, & la Valona difcorren- do verfo Tonente fino d V enetia . Tutte 13 Tutte quefte confideratmi, & intertffi rapprejcntafi d C e far e con tan¬ in autorita della Sede*Jpoftolica,& dtlla corona di Spagnanonfkceuano altro effetto , cbe di Jpeciofe promeffe, & apparente indignatione, dicbia- randofi di volerui prouedere in ogni modo,ma nel fecreto fi vedeua,che a ministri corrotti guflaua il deSiurbo, cbe ji daua d Venetiani , c 'rforfi piu la parte,cbe d loro perueniua delle prede. Si mandarono pero aleme volte d queTio ejjetto commeffarij d Segnacon ordine di regolarc queUarnili- tia y o mafnada de ladroni,fe riimpicco tal volta qualcb’vno,forfi de meno colpauoli, fi reflituirno alcuni VajfeUi,& aleme merci di miner prCT^o. fi. diedero ordini diimlgatial (hpitanodi Segnadinonlafciarvfcir li\Vfco- . cbi per m ar e, e di non ricettarli doppo le rubberie, doppo li quali r medij fi procedeua per alcuni mefi con qualche piu modeflia , mafpoco doppoi, come bauefk ro d nfhrfi del tempo perduto,fi faceuapeggio], cbeprima. jEt fe beti arrmandoli malandrini con qualcbe grofa preda , il Capitanio per mojlrarfi efecutor de gli ordini tal volta vso di cbinder loro le porte in fkccia, & difparargli anco l’artigliena contra (ma fen%a damo pero) rnotlrando di non admetterli , acciocbe dital fuarijolutione n’ andajfe t- auuifo alflfole Venete , & da quellepoi alParmata, & d Venetia, non di¬ men o di notte fe introduceuano gPbuomini, & le prede,lamaggiorparte delle qualiera del Capitariio ) & li predatorine rifortauano lode,&quel- cbe bajlaua d trionfare con le fue famiglie per alcuni pochigiorni, doppo liquali conueniua tornare alla brufca } b rnorirfi di farne, per cbe tanto con- tribuiuano li mefebini in fatiare Vingordigia del loro Capitano,&di qual- che altro, cbe comandaua al Capitano, & in mantenerfi li fnuori d’alcuni miniftri nelia corte Cefarea,& deli’ \Arciduc a di Gr at ^ (cbe dotieuano ef- fer di quelli, liquali per mancamento di fede curauano poco la SBollam C cena Domini, b altre cenfure) cbe picciola parte ne rirnaneua loro, come fi pub argomentar fhcilmente dalla pouertd,&miferia con la qualefom fempre viffuti, ne maifi e intefo,chc alcutio fiafatto rkco,anfi ji efentito dir d'vn fcocbo vechio ftrupiato, cbe flando fempre agiacerein letto de- flituto da ogni aiuto, confeffaua di efferfi ritrouato ne’ fuoi d) d tante pre¬ de, che-le portionitoccate dlui per certicontitenuticofi digreffo pajfa- v.ano ottanta mila ducati, mndimeno era miferabile,&mendico cofi per- mettendo la dimna giujlitia-i. Et fu detto piii volte,cbe alcuni mercanii fualegiati, fendo ricorfi alle corti Jlmiriache per lamentarfi , & per ottenere qualche redintegratio- ne ds’ fuoi dami, haueano riconofciute intorno le mogli de’ princip ali mi- niflri\li gioielli, & altre cofe preciofe tolte loro. Cofi Trincipi ottmi, & di integritd, & giufiitia incmparabik rengono ffeffo ingannaii da mah con- 14 tonfigli, abttfando la bontd, & la elementa toro, con denigratione delta farna,cbeTlel mondo, fi celebrapergran gloria detlacafa d’ Muflria , che dominando gid 300 . & piu arini cofi longo Imperio , & cofi polenti fre- gni babbiapcrb rariffime volte , 6 non mai cdffigato per qualunque fhllo minifiro aleuno, 6 nella vita,b nella robba mal acquifiata,maforfe meri- tano maggior n orne diprudenga quelli , che fi c orne fono liber ali nel pre- miare li meriteuoli , cofi caHigano con feueritd li mancatori,ne far a aleu¬ no, cbepoffa biafimar Rodolfo Imperatore detla fententia, che fece con- tra Georgio Topel per nobilta, & ricbegge trd principali Cjatiallieri di ‘Pohemia (f e farno vere le colpe fue ) priuandolo della liberta, & detla fhcoltd, piu tofio fipoteua defiderare, cbe al medefimo rigore arriuaffe laginftnia contra altri dni minifiri,cbe vltimamente fi caciarono dicorte, liquali forfe prefio la Maefia Cefarea furno auttori dipm dannofi cotifi- gli, non fi e pero anco puhlic ato, fe effi fiano veramente-Hati anco fometi- tatori de rubbnmenti de Scocbi,ma fe vngiorno fi pnblicherano i proceffi, cbe s’intende efj er fiati fhtti dalli Generali V eneli,camndo da diuerfi con- Hunti di ret condannati d morte li nami deloro particolari fkutori, <& con qmli,&con quanti prefentife li teneffero amid,forfe fi fcopririano cofe, ebedariano cagionedi arrofeired malti, <& apririano maggior Ume d 'Principi di conofcere le fr audi, con le quali i H ato per tanil anni tradita la farna,&H feruitio loro. Con quejli megi fi foHeneUa.no adunque li Scochi, & reHando fi-aflato - rituttigfoffitij , cbe fi fiiceuanoper reprimere le loro ihfolenge,fodisfa- tendofi folo d gl’int ere fiati in parte con cene apparenti dimoHrationi , nd red o ci adduccuano per ifeufe 1’ordinaria natura di confini, cbe prodne e fempre huomini di mafiaffare, & che in qneHo di Segna tanto importan- te,cbe difendeua lunghe frontiere contra ilTnrco , non fipoteuano cofi Ve- dere tutte le cofe per minuto, ne cafligar con rigor de giuHitia ogni mif- fatopernon difirugere gli huomini forli necefidrij d quella difefa, fi al- legaua 1’efempio de' Cofachi, liquali habitando aleune ffole forti, & in- accesfibdi del BoriHene,fcndo esfi collegati de Tolachi, & Mofcouiti , & deT artari daneggiauano per mar e, & per tenalfecialmente le Cit ta, & ■ h V affelli de T ure bi,n e bafta diligentia aleuna ad' eflirparli, & fe ben esfi dipendono particolarmente da Tolachi, & da quel l\e fonofoliti di rice- uert il Capitano,al qua!e obedijcono,nondimeno quando da CoHantinopo- U, o della T artari a Trccopcnje Vengono querelle delle depredationt, & incendtjloro, cbe fimno afsai Jpefoverfo MoncaH.ro, &l'altremaritime terce della Moldauia, cbe fi tengono con prefidij delgran Signore, & fono mere ati celcbri . il Pf de Telloma fmle fempre fcnfarfi, che non e in filet mano . r _. , is mano dl raffrenarh, dando nelrefio luone j feran^e, vfiparole^. li Cofacbi per aggiongere queflo (poiche fiamo včnuti in propefi « to delle conditioniloro ) habitano (cimehaumo detto difopra)l’lfile del Borisi ene, chefeben’e fiume riccbffiimo d’atqua, mn fi nav.iga peto per tfficr rapidiffimo, & pieno di fcogli, & di fiffii eminenti, ma li Cofathi lo pafiano partecon picciole barebette ,o d’vn fillegno dnnffimo efceiMic<, b di cuoio cotto, accio vrtando mpetuojamente ne’ fcogli nonfi fiengfmo, par te f amtano col nuoto, ne d quelli, che non fino ben pratiebi , e ficuro accoSiarfi alle loro tatie, oueprouišli che fine de Vettouaglie,nan ttmono furia, b potenca di qualunque ncmico,tiell’Ifile utftodifccno le mogli, & figlioli in tnal ccmpofle capane, & quando cffi efionojajcianofmprealla guardia qualcheparte della militia. Sogliono effiere intorno d 5 ooo.com- batenti in credito ditanta V ir tu milit ar e, & ditanta giuSlitia nclla de- Siributione delle prede, che alctminobiliTolachihanno qv.ella per bučna fiuola, one dallcuino i figlioli loro nelle arti della milit ar difaplinau ■ Sfucfii da firiton Tolachi fino chiamati Ififorij, per che il Borifiene,che dalli ‘vicini popoli e chiamato 'Hiepcr, da cffi e' ditto 7<[is, & 'fiffiorijfi no- minano,come habitatori del Bor/fittte ,findo il notne de Cofacbi , b Cafachi inToloniapiugenerale,co’lqnale intendono lacanallaria leggiera.Horli Cofacbi, b Jfiforij in tempo di guenacrefconotnaramgUofimente dinn- Wero,perche molu s’accojlano volontkri alle bande loro,oper la farna del fuo vdore milit ar efo per la fperanga dtllapreda, ende fe ghvnifcono an- co de medefimi fndditi Turchefihi nen filo Moldaui,& Vallachi,maanco Tartari , della qualnatione fino in gran partegli babitatoii delle circom mine rinete del mar maggmc-ffecialmcnte di Orgunia, & di Balcgrad. Ma tornando al noSiro propofito fi comegli imperiali mofirauano con refi mpio de Cofacbi, che ne luochi de confini era neceffario tollerare anco le genti rapaci,& predatrici, dr che cffi con l’opera de Scochi difetideua- tio quelle itnportatitiffime front iere ,alle quali per t cffreogademonti niunaltra firte degtnte Jaria Siataegualmenteatta, cofi prometteuam ticndimeno di dar ordine tale al Capitanio di Segna, cheprobibiffe ,dr ca- fiigaffe quclli, tke dannegiafficro h confini Veneti, b in altromedo daffiero tnolefiia d i Cbrifliani, ma il Capitanofi fiufiuapoidi non potnic fare per la tatdan^a, vir mancatnento de fiipendij , ferga li quali era impoffibile trattener queiprefidij,ne quali ordinariamente fi ffiendeuano vin ti millia ducati altanno , ne niunofirifilfe di met ter qualchcfermo affignamento perqitellapocbafomma,cndecefjafferolequcrelle,&lefcufe,aigiquan~ do 1’kArciduca Carle reffideua in Grag, & poi f^irciducaFerdinanda fuofigholo, meffit, o dali’intercffi di loro Juddm, b daffihonor della cafa d’- tAušlria, uri rJa,i>'dalla p>opriaccnfcicntia '(conte fond fiati qitei “Principidotatr di vna fingttlar virtu,&"zelo)fkceuano injlanga alla corte Cefarea , cbe nori Ji toleraffera lilatrocinij infami, & chefimandafiero d tempo le pa- ghc perleuar qudla fcnfa d ladroni, & per metter loro ilfreno,fi rijpon- •deua, cbe effi come piu vidni pigliajfero lacura de pagar dettiftipendif, ■& poi regolajfem le cofe d modo loro , ma li*Arciducbi fi fcufauano, dre Segna non era dello flato loro,mapertinen%a del gegno itOngaria, & che d qudia corona toccaua la cura,che effi pero no poteuano addoffarft qutl- la fpefa d\ pid, bauendo da guardar tante altre piagge contra il commun nemico : Con querii trattati, &con quefiidiuerticolis’andauaallongando il rimedio,che con bonore non fi poteuanegare, ma per altri rijfretti non fi pcnfaua di applicarcs . . Comportamno nondimeno li Signori Venetiani con vna prudente pa * ticnga tanti aggr atrij, e tanti pregiudicij, rijfoluti di tentare ogni cofa pri* ma, cbe venire ud'vna mamf eri a guerra, laquale abomuano per tre ca- gioni,primapercbe vedemno,cbe la rouina cafcberebbefopragl’itmocen- ti fudditi de gli VZrciduchi, alla maggior parte de quali fapcuano fom- mamente dijpiacere letrifiitie de Vfcocbi bormai abhominati da tutto'1 raondo,nc [i potettaandarcontraSegna, cbeliprimid fentirelemiferie della guerra non fojfcro li vidni Fiumani, quelli di Lourana, & di Trigui, & altri non princip ali nslla colpa. La feconda canfa, &piii importante er a,cbe mouendofi li Signori Venetiani per mar e contro Segna,li.Turcbi fi ojfermano di monerfi fubito per terra, ne ejfi voleuano in quel modo aprire la porta d Tttrcbi da penetrar nelle vifcere d'ltalia, per non ejfer rei di- nangiaDio,&inconfpctto de gli buorhinidi bauervaluto vendicar le priuate ingiuriecon danno vniuerjale di tnttala Cbrifiiauitd. Moueua gli btiominiprudentiffimi vna tergaraggione pik profonda fondata nel Ion ) particolar feruitio,perche fendo d loro rimafo in Dalmatin doppo l' vitima guerra de T /trebi le folc Cittd maritime, con le gengiue di pocbiffmi ter- ritorij,dubitauano,cbe li Turchi gid inuagbiti della bellezja,&fertilitd delpaefe,nons'amidafferoconvillaggi, &palaopgi finsk glioccbidelle lor Cittd, con cbe li fudditi feriano riati efelufi da tutto 1’efercitio deli’a- gricoltura, & le fittd fariano fiate foggette d continue infidte dellagen- te di quella ragione Barbara, preffo laqnale non viene riimata raggionc alcuna di pace,di pat ti, o di leggi. Oueflefurno adunque le confideratio - ni, & le raggioni,per lequali sandb portando innangi il negotio,&proett- rando il rimedio con patientia,fcnga proropere in vna apertaguerra,per- cbe in soma fi defideraua veder e moder ate le correrie de gli Vfcocbi, ma no di veder e li buoni efiinti,&fi baueua riguardo dinofacfiitarela firada. »7 alte ntaggiori ruuine d'ltalia, & della Chrift tanita , ne fi veniua roleti« tieri a partito difiir patir dgfinnocenti la pena de i falli altrui : onde & dalli Sommi Tontefici, chefapeuano il fegreto,fu grandemente lodata la pietd , & laprudenga del Senat o V eneto , con la qual veniua anco mode- rato tar dir de quelli, cbaueano farme in mano, & reggeuano 1 'armata, liquali fecondola loro natura mili tare, & pili impatiente non poteuam comportar tanti oltraggi. tJHd era necejfano, che tanti peccati digente ribalda, tanti facheg• giamenti, & ammazgamenti de poueri, tante lacrime de miferi afflitti mouejfero tira delfeterno Dio,accidfe in terra andauano impunitifi gran delitti, ne mofiraffevendetta il cielo, onde vetrne in penfiero adtsšffan Bafsd della Ho fina , regno che confina con la Dalmatin , di raprefentarc alla Torta le moleftie , danni , & ruuine continue, che patiuano i fudditi del (jran Signore da qneslo poco namero de ladroni, & che con grandiffi- tna indegnitd d’un figrande Imperio, & de vna tal potentia era il tolle- rarlo, cheegli,fe ne lefofie dataautoritd, con leforze del fuo gouerno, baueria non folo defirutti li Scochi, m d allargati liconfini per le reli- quie del regno di Crouatia, & delli vidni fiati lAuflnaci fino d Segntu ,, &piitinnan%i fotto lifeliciatifficij Ottomani . Era^Affan pervigordi corpo , & prudenza d‘animo ajfaiinclinato alt'arte dellaguerra , ne con- tento de gli honori , d qualidadeholeprincipio cofi oltra corfo di monda- na profperita era arriuato, che affiraua difiirfi tirada con le fhtichc^> militari d primi gradi di quel barbaro Imperio : pero difcorfe del nego- tio in m amer a, che le fu fhcile il perfuaderlo alla Torta, oue fi defidera- uagrandemente cašligare la temeritd de Vficochi , & erano inacerbitigli onimi dalle continue lamentationi de fudditi, li quali defcriueuano in mo¬ do la crudelta de ladroni , & li flratij, che patiuano i fchiaui,quali capita- uano in mano loro, che hormai fino in Conflantinopoli, & nelle vidnem prouincie Erupee, quando fi voleua pregare aialcuno, che non cadeffe in eflrema miferia, feli diceua ; Cofi Dio tiguardi dalle mani di Segnani , Ter o furno volentieri afcoltati dalgran Signore, & da i Bafsd i configli,c le proferte di ^Affan: onde fe lidiede commiffione > che rompeffe la guer¬ ra , laquale per tal caufa comincioffi 1 ’anno 1592 . & dura fino d queslo del 1602 . con variati fucceffi , nelli quali hatmo kauuto continue cccafio- nili Chrifiiani di riconofcere la particolare protettione deltonnipotente Dio , ilquale , fe beti mofiro daprincipio di rolerci cafiigare, non hdperb permefio, che fin bora fiamo affatto calpestrati dalli nemici del fuo fan- to notne ■ Et quantunque ad *Affan feniffero profferili principij della guerra , Ti poiche 18 pol che fetiša molta dijficoltdsimpatrcnl de Sifach, & Bichiacb, queffo ful finme Vna, & 1 ’altra sit ta Cupa, come boggidt lo nominano li paefani; atnbi Inocbi opportuni dfuoi difegni, d qnali fi credca poterfi difficilmen* te far conucniente refiflenga con le forge dcllaOtigaria, cbe s’orano de¬ bili tat e per cfferft con lafferanga delta longaguerra, cbraeuano bauuto li Turcbi in Terfia dimefio nel regno l’ufo deli'arme , ■& lafciati annicbi- lati liprefidij di cauallcria > cgr di fimteria, che per diffefa delte fiontiere fi foleuano nelli confim mantenere nnmerofijfimi con le contributionidel- llmperio, le quali, parendo che gid ceffaffero li pericoli , fi conucrtiuano in altri vfi. ?JMd quando comincio laguena, fi accorfero tutti quanto faria(lato vtilelhauer in tal occafione alla mano vn corpo di militiatale, vetera¬ na, gt ejfercitata, &fi vedeua, cbe 1 ’afpettar foccorfo dalliTrincipidel -* 1 ’fmperio, 6 d'altn potentatipiu lontani, era cofa lentana,&incerta,on- de fi temena ragioneuolmente , che non andaffe la Croatia, & l' 0 ngaria tutta in poter deli'inimico, pero ftmaltdiceuano li Scocbi,&fi le dcsii- nauano gli vitimi fupplici, come huomini fceleratijfimi, & auttori de tntte le rrnine; Md ne maggiorimancamentidi forge, & di configli Vol¬ fe la diuma mifericordia foccorereli Chriliianiin modo,cbe tutti conofcef fero effer vgualmcnte facile d lei il vincere con pochi, o con molti, per- che fendofi l'anno feguente condotto *Affan con t efiercito vittoriofo, & inuigorito da i profperi fucceffi verfo Sifach, & paffato la Cupa, con dife- gnodi calarepoi verfo il fiime ,&per quellaviafhrft la Urada allapre- fa di Segna , & ali’efiirpatione delli Vfcocbi, &adaltri piu valil pro• greffi,fu fcoperto da alcnne compagnie de caualli, che fi erano mcffe in- fieme delli vicini prejfidij ^dufiriaci, con fine d’'ojfcruare gli andamenti delnemico, & difarlialcun contraUo in qualche angufliadepaffi,od im - pedirgli le vettouagliepiu tofio, cbe difhr tefla, & di combattere d ban- diere ff iegate in tanta difuguaglianga. di namero, fendo li Turcbi piu de^> 40000 . & h Cbrifllani intorno 5000 . ma effendo qucfll inaffettatamen te auuicinati alla Cupa, & hauuto l’auuifo, cbe il nemicogid cominciaua paffare , fi fentirno infiammare da vn'infolito ardore, che fi videpoi effere miracolofo donodel cielo: percbeoue alla primanoua della vicinanga deli’effercito Turchefco, tutti gli animi fi vedeuano volti alla fuga con dubbio , che ne anco quella feruiffeallo fcampo, ad vna fola parola pro- nonciata dal Capitano , che meglio era combattere con quella parte, cbe era gid paffata il ponte , & che fe ne poteua fperare qmlche gloriofa v it tor la, che'l gridar de tutti, che fi venijfe alla battaglia, & il marciare in flretta ordincmga arditamente contra ilnemico fu tutto vno , ouefaf- r 9 falto imprmfo meffe a T urchi tanto fiauento , cbe fenga fkr vn colpo di Lancia,o d' ^/Ircobugio fi mijjero in vna dtffierata fuga, & percbegta era¬ no paff ati quafi tutti pervnponte non molto largo (fendo tl funte trcfciu to d'aiqua non fi lafciauaguaggare) per il medefimo potite conueniua rh tornarfene, il qual non era capace dipiti di dne cauallt alparo,dr permif- feTOiopermaggiorflraggedenemicidel fuo Santo norne, cbe nelmeTO delponte cade vn cauallo ferito, cbe chiufe ilpajfo dgli altri, ne ritrouan - dofi in tanta fretta chi fi pigliaffe cura di fhrlo releuare , o di fhrlo cader nelfiume,fu cagione della morte de molu, perche li Cbriftiani innanimiti della inajpettata felicitu , attendemno con li arcobugi, dr con le Jpade d farne firagge,onde li Turchi figittauanoprecipitofamente nel fiume, le ripe erano alte, l’acqua groffa, il tumultogrande, la mano de Dio fdegna - ta, onde di tanto numero pocbiffimi fi faluarono,pocbi morirono di ferite rijpetto d quelli, cbe fi annegorno ,fi perderono le bagagtie tutte,et li čarni li;rimafe morto trdgli altri ^ifsan con vn fuofratelio,et li Christiani al- legri d’una fi memorabile Vittoria fenga pur vna minimaperdita, caricbi di preda, recuperorno poco doppoi Sifach, dr cominciarono fperar meglio di tutta la guerra , laquale ha portato in qucslo jfatio di dieci anni varij auuenimenti certo,md nondimeno tali,cbe ciafcuno e tenuto di confcfsare, efserfi manifeflamente fcopertifegnieuidenti della protettione delienni- potente Dio verfo li C hrifttani,perche fi [ono efiugnate le Cittd reali,rotti efserciti formati,mefso in fuga il propriogran Signore, ne fi pub dire, cbe qneflo fi fiafhtto conforpc burnane, leqnali fono fiate fempre difugnalid qtielle deliinimico, deboli, con deboliffimi configli, con difcordia continua ne campi, dr con mancamenti miferabili ne fuperiori, con 1’infidie perpe- tue,dr con laperfidia maledetta degli beretici,che hanno fempregiurato 1’eflerminio de glftaliam, cbe dal paterno Telo di elemente Ottauo, del gran Duca di Tofcana, & di altri Tnncipi fono fiati di tempo in tepo man dati in aiuto,et cofi delli Francefi,cbe dal Duca di Mercurio cifurono con- dotti-finde do gran ragione prorupe vna volta il Conte Carlo di Mansfelt , ali’bora cheegli era Generale per 1’Imperatore ntltafsedio di Strigonia,d direaDauid Vnganoth prefidente del configlio di guerra,Cauallier prin- cipale frd gli Ongari (cbe fi potrta nominare con honore , fe 1’berefia non disbonorajie il fuo nome ) che da lui erano vgualmente tenuti per nemici cofi gli herctici,come i T urchi, & che pero egli mirafse di proceder real- mente nelfofficio fuo,altrimenti cbe ne lofhrebbe pentire, il che fu cagio- ne,cbel’Vnganothperafficurarlafuavitafileuodal campo ,&rinontio 1‘officio; ma qucfle cofe faranno feritte da altri; d noi bafli di hauer cofi ac- cennatt quefli principi / della guerra T unbefca per. mcflrare , chel’angine. - - 2 ? 2 deriui 20 deriui dagli Vfcochi , & cbe per klor o colpa fi fono pofli gli n fari delta fiepublica Chrifiiana in vn eftremopericolo , & che nel mancamento eui- dente ddlefor^e, & de i configli humani ha la dimna mifericordia difefa-, C 'y mantenuta miracolofamente lacaufafua. Tornando hora alla materia no sl ra, vnaltro accidente nel principio di queflaguerra Turcbefca diede occaftone d maggior furie de’ Scocbi,&d piti acerbo irritamento de Signori Venetiani, tl qual pafso diquefl maniera. Tofto che fi fentirono i primi mouimenti diquefla guerra,Tapa Clemen te,comevero padre, &vniuerfal Taflore de tutto il gregge di Chriflo, comincio efercitare con •gelo mirabile lafua patenta curafoUecitando con contime ambafciate tutti i Trincipi Chriftiani ad opporfi d cofi minacciofo torrente.Mandbper queflo in Spagna flduditor della Camera, cbe fupoi afsunto alla dignitd del Cardinalato,et fi cbiama bora il Cardinal Borghe fe: poi il Sig.Giouan Francefco lAldobrandino fuo proprio nipote ; cofi di • uerfi Trelati aHi Trincipi d’It alta, <& al Trincipe di T ranfiluania , & d quelli di Moldauia, & diValachia , ne qualifi caujorno riuolte opportunif firne alla puhlica caufa,& fino alli Cofacbinominati di fopra,d qualianco mando fua Santita prefenti, & flipendij milit ari ■,&al Mofcouitapiu de vna volta per cauar da luiagiuti,& co'l fuo me^o eccito i fjiorgiemi^&li Terfiani d rinouar in tal congiontura la guerra. Si fece trattar anco per or dine di fua beatitudine occultamente con li medefmi T artari Trecopenfi , prefso li quali fi fapeua ancora reflar qualcbe vefiigio della Chrifliana fie ligione,yiuendo ancora fr d loro alcnne famiglie nobili Genoucfi di quellc, cbe furno mandate in Coloniaalla Cittddi Cafa, cbe ftt l’ anticaTbeodo- fia, nella Taurica Cberfonefco, hoggi detto Holafiafo Cjkgaria. Ouefie tante , & infolite diligenge con le Jpefe grofifime, che fua Santi- td fnceuct nel mandar dlanno in anno numerofa gente neltVngheria con- tro Tttrcbi fotto il Generalato del medefimo Sig.Giouan Francefco fuo ne- pote faceua creder d tutti , che ello non tralafciarebbe di tentare qualun- que fhcenda, che potefe trauagliar le cofe deTurchi, &giouaredquelle de Chrifliani, onde concorreuano da ogni parte d fioma infiniti huomini , che prometteuano , chi folleuatione depopoli , chi ribcllione di Cittd, chi quefla, & quell'altra imprefa,cbi vno, & chi vrtaltro confeglio d defirut tione delcommun nemico ; tutti erano afcoltati, tuttilipartitifi vetilaua- noper veder quanto fofero fondati, & d mol ti fi daua qualche tratteni- mento,&qualche donatiuo per metterli nelli buoni penfieri. Trd quefii vennero alcuni d'albama parte defudditidel medefimoTurcho, quali ofermno di dar in mano Cafi dnom, Dulcigno, Scuttari, & Croia , nelle quali qual forteZ^Ci tali anali effefi fiano , canfifle tutta li difefa ddfr^tiba- ttia, (appdrtiene pero Cttftelnouo ali' H er cfog ro ni n a vi cina att’ jilbdnfa) ma alame Cittd fujpirando l''anguflia, alla qualc e ridotto il toro tenito rioper la tirannide turckefca, difcorreuano di qneflaguerra, che potiffc portar loro occaftone di allargarlo d veccbi ccfini, et fi tronauano delh ha- bitatoriji gnali cominciamno tenir gtialche pratica di forprcnder CliJJa, etiratala d certi intendimenti venncro d I{oma, oue la propofero con «g- giontadigrauiffime confequcnge , che ne fariano deriuate d danrtide Tur- cin, dr con mohrare ,cbe la fortegga fi faria potuta mantenere contra ogni maggior potenpa, pcr effer inejfugnabile, guando non le mancaffcro le vettouaglie. Ouefla forte difnccnde paj]auanoper mano del Cardinal San (jiorgio nipote del Tapa,&di Minutio Secretario di fua S ant it a-, che in queigiorni era tl ato fiitto & il-T urco nonpareua conuenire alla pietd,&prudenga della I{epublica,fe baueffero nelmedefi mo tempo mofje le armi contra la cafa dt^fuflria, la quale je in tantofof Je fiata aflretta da altri riffetti ( come grandemente fi temeua) diconclu- der la pace cen Turchjctiandio conpatti diffauantagiofifia colpa ne fareb be fiata rinerjata tutta jopra Venetiani , onde e(fi prudentijfimamentefi afieneuano dal?apertaguerra,fe bene lefi>efe,&leforge erauo tali, c’ba- uerianopotuto baflare d farla , ment-re ipiu prudenti voleuano pur vede- re,fe la deflruttione di Scrijja poteua bafiare d metter penfiero ad’altri d'onuiar e d niaggionpericoli.d che adoperaua Tafa elemente tutta l'aul toritd de fuoi configli, & vi s'impiegaua anco il l{c Catttolico pergolo di ginftitia, & per riputatmie delld fua cafa. Ma mentre cbe li minifin difua Santitd cofi prejfoa [efare,come apprcJJbgliMrciducbiaccufauano le ra- pine, & U malifici delh Scocbi,e[fi fer difcolparfi in qualche parte hauea- no mandate d \\oma vn padre Cipriano fjitidi Lucbeje dell ordine di S.Do menico Jjuorr o di qualcbe Dcttrina, ma dl piu audacia, di molte ciancie , & di gran vamtd,ilquale cj~ in voce,&conlongbe feritture pretendeua digiuflificar nel mondo le Mttioni de gliVfcocbi , cfaUandolicome tanti tSf tacabci , 26 Macabei, & attribuendo loro la falute d'Italid, & la dijfefadi quei cbrt - fini,diceua,che le depredationi delli Vaffelli di Leuante eram inflituiteper geto deltafede, fapendo, che in quellifiportauano d Turcbi arme, & metalli contrn la bolla in CcsnaDomini, laqualpreffo di loro (come egli afferiua)fi leggcua ciafcunanno, & fi ofieruaua con intierafede,cenfide- rando jfecialmete con i debiti termini il capo,che toccaua la piratka,pro- poneua, chefariabened probibired ChriFtiani in tutto & pertntto la nauigatione di Leuante,dicendo,che di Idnonfi po rtaua in EUropa altro, che bombafo, & aromati, che non feruiuano fe non d Luffo, & che alfin- contro fi conduceua in quelleparti oro, argento, & arme, in che egli fcoprhta la ftta temeritd parlando di cofe,che non intendeua. Diceua in fi¬ ne,che h dami,che fi imputauano dgli Vfcochi s h 1'Ifole del Dominio, <& fi effaggerauano poi altroue,derutav.anoper la maggior parte dalle genti dellegalere, & dalle bar che armateproprie Venetiane, & che [ud San- titdfenehaueria potuto chiarire fkcendone formar proceffo dalVefco- uo d'lArbe, & dagfCaltri Vefcoui delle vidne Ifole: mefcolaua il Frate altrifmiliconcetti tanto lontani dallaveritd,quantopienidisfhciatagi- ne,conliqualifi ingegnauadi metterinmalafede liVenetiani, etefilta- re fino allefielle i Scocbi, per li quali raccontando gli efempi degli aiufi dati loro da Tapa ^žleffandro VI. & da fjregorio XIII. dimandaua[or corfi di vettouaglie,di monitioni, di Cauallaria,&di Fantaria pagata,of~ ferendo,cbe fariano miracoli,afficureriano li confini d’ltalia,&porteria- nolaguenafi.no d Zofiantimpoli: ffiargeua ilpadrecopie della fua lon- ga fcrittura, & fi dimenaita per tutto Homa con quesli fuoi cicalamenti, riempiendone le orecchie di tutti li Cardinali, co naufea degli huomini pru denti,chefcopriuano in lui piti proffeffione di MachiauelliHa, che di Tho- mi$ia,nc fini la fe tla,che eglifu meffo priggione dal Santo offitio,dando- liflanga d’vn\Ambafnat or de ladri,cbe non riufci pav a lui Hrana,per- cbe li fuoi buoniportamenti thaueano molto prima auuezgato alte carce- ri, ben vfci anco da quella,con la finezga del fuo ingegno, & fene rit or¬ no in Croatia, oue feruiua poi il Generale di Tbeologo,di confeffore, & di Configlier diguerra->- Il Tapa in qucHo mentre tanto piti folecitaua gli ^AuHriaci d ritrouar qualche rimedio fodo alle incurfioni, & rapine degli Vfcochi,quanto piti vedeua vidno ilpericolo di qualche manifeHa rottura, per gli accidenti, che correuano ognigiorno : maffimedoppo,che contro di loro fi comincia- tiano ad impiegar in maggior quantitd i foldati ribanefi, che dalli Stati del Turco correuano alta fferanga de štipendij anco in pid namero di quello, chcfi defideraua ._>. E' queslagente attiffima allaguerra per la robu- robu tlegga del corpo , &per continuo efercitio'delle fntiche, &parca tlel viuere, & auula delguadagno, co’l quale fi diletta di comparir ben fornita farme , & di vefiimentiquesh nelle Barcbe armate,come anco li ('rouati , & li Dalmatini nelle loro,fiiceuano offitio di remigi, & di fot dati infieme t compartendo il tempo in modo, cbe fernpre quando vnapar- te vogaua,l'altra ripofaua, lapaga loro era de quattro ducati al meje, li Capi , čr Offitiali baueano maggior auantaggio , e tutti oltre lo šiipendio bauea.no anco il pane : onde aggiongendoft di piu qnalcbe preda, auanga- uano de butni Jčudi, cbe feruiuano d'inc\tamento d paefani ,perche corref- fero volontieri altefca, perche li Capi Veneti con buon giuditio gli acca- ■reg^auano ,fapendo quanto importaua anco per altre occorrenge,gua- dagnar tanimo di quella numerofa , e brana natione > ne e dubio, cbe in ogni occafione potriano li Signori Venetiani cauar di Id copia fhuomini feroci atti d militia di mare,<& di terra , anco fe fi hauefie dguerreggiare contra il medefmo Turco: md baueranno fempre ejji bifogno di e/Jer retti dabuominidellaproprianatione , & di molta auttoritdprejjo di loro: perche quando fi trouano molti infieme, [ono fhcili alle njfe con altre gen ti, & d tumulti. One tli in Dalmatin obediuano d Taulo Chini Trobile jr d loro, & ho- norato per la molta efpericntia ; md d'ogni lode jopra tutto degnoperpietd Cbrifiiana, & perfede verjo il feruitio del fuo Trincipc,dalquale d ftato honorato dTllutlri titoli, & de ricbiftipendij. Ouetla foldatefca riba¬ ne fe riufciper vnaltro capo vtiliffma contro gliVfcochi: perche fi come li Croatiprocedeuanocon qualcbe rifpetto, combattendo contra huomini dellamčdefimalingua, & infieme con tema ,cbeHmalinons’baue[jero d vendicare contra liparenti, & anco le cafe loro con incendtj ,čr ruuine, come sandaua minacciando d fine di mettereterrore: cofi gli nadihane fi non hauendo aleun rifpetto tale, tošlo cbe cominciorno ad infanguinarfi , concepirono tantodio contra gli Scocbi, & li Scocbi fimilmentre contra di loro , che vnaparte andaua cercando l’altra d mor te, con continue^s slratageme , & infidie, & quandofi trouauano, fi fhceuano crudehffme vccifioni. Hora fendo in quefii tempi morto d Žara tl Tiepolo nel principiodel fuo carico , Venetiani mandarono in fuo loco il Signor Ciouanni Bembo .Senatore fingulariffvmo fulmare, & nputato molto ardentenelli ferui- tij dtUa Tatria, ilquale fenga perdere punto di tempo part} di Veneti«-> in pocbiffimi giorni, con ordine di moltiplicar la militia de gli ullbanefi, perche cib feruiua anco d rijparmio de proprij Dalmatini, per non pri- mr la Trouincictde ipocbiagricoltorfcbe rejlaimo-.poicbefivedeua non douer 28 dotter la cofa terminarfi cofi prešlo, & gia la perfecutionc contra proprij Udri fi fkccua con amndcci galcc, trema barche longbe, <&■ ottocento foldati , par te Iiahani, p ar te Crouati, & parte jllbanefi con vna Jpefa, cbebaueria baši at o pervna giušla guerra; nondimeno non s'attcrideM. adaltro per le cauje piti volte acccnaie , cbe ad’'omiare d danni defud- dni, &impcdir lerapinc , & ben fi mifferoanco guardiedi galee per non lafciar entrar vittouaglie in Pitane, ne in Triefle: affinecbe cefidn- do in quel modo le fijabelledel ‘Principe, & impoucrendo t fiuddin per mancamento del trajfico , i Trincipi fi moueffero d penfar dadoucro di lc- ttar l'occafionedi tanti mali , ne bafiando quefto il r Bembo fi rijf:dfe anco di forprendere, & mettere d faccOT^orti Caflello poflo alle marine dellc pertinenge del l\egno dl Croatia ; tna anco Fčudo de Conti Frangipani: minacciando nel medefimo tempo di fare il fimile d tutti gh altri Inocbi, cbe datiano ricetto d Scocbi , & li prouedeuano de i loro bifogni, ilcbepofe jpaucnto grande d Fiimani , cbefono J'ul medefimo tratto di m are: perli cjuali vedendo cefjar le lorofhcende mercatttili di Legname, di Feramen- ta, &diTele,nelcheconfiHe illoro [ošlegno , &aggiongendofi peri- colo di facco, & dimorte , abbandonauano la Ta tria, & fi andauam ndacendoalochi pni ficuri: mentre altri attendeuano d riparare lede - boli muraglie ,& d fhr altre promfioni per poterfi difendere inoccafio- tie d'afialto. L'^Arciduca Ferdinande, cbe gia vfcito di tuttela era intrato al go- uemo de fuoi Statidi Stirta, diCannthia , e CarniolaTrincipeottimo, & J\eligtofofientendo lelamentationide fuoi fudditi, & il fuoproprio dan¬ ilo , fendo anco fo ličit ato ogni giorno per norne di fua Santitd dal Fefco- m d' Jldria T^pncio Ufpošlolico , cbe rejjukna or dinar io in fua Cort e, de(i- deraua ardentemente troncar le radici di tjuefli mali , trafportando gli Scocbilontani dalle marine d lochi frdterra, ( cbe (juešlo era da periti giudicato lunico rimedio ) oue contra Turebi , &• nella difefa de confini baueriano potuto efercitarfi con molto frutto, &fcnga comoditd d'at tem dere alla piratica, cbe era origine de tutte le controtterfie, per cbe fimili reffolutioni dependeuano tutte dali’auttoritd di Cefare > follecitaua l’^4r- ciduca, cbe di la venijjero gli ordini di tale effecutione nella perfona fua, li quali mn fe li dauano mai liber i, ma conditionati , con patto , cbe egli prendeffe fopra di feda (prfa di quci prefidij , <& mafjime de' Tedefehi , cbe fi diffegnaua dimettei in Segna in loco de i Scocbi: ma il fuono non piaceua all\Ar ciduca purtroppo aggrauatodi Jpefe; & carico di debi ti lafciateli dal Tadre dalla contumacia de’ fuditti , cbe dinegauano le contnbutioni, & ta dobita o.bedicntia per 1’animo nfoluto , cbe moftraua il Trin- il Trincipe di ridur tutti li fuoi popoli allaverd fede Cattolica , & di etterminare ogni effercitio heretico,confome non folo alleleggifacre,ma alle medcfme confiitutioni fmperiali,per le quali fi concede ad ogni Triu cipe diGermaniadi fartcnere d fuditti fuoi b la ver a I{eligione Cattoli¬ ca,b la confeffione lAuguflana fecondo, che egtiadherifie alhma, b ali'ul¬ tra di quefie due ; per vigor delti quali decretti li Trincipi proteSianti banno gid longo tempo efierminato ne Statiloro l’ufo detla Ifeligione C at toliea ,ned Cattolki fi deneprobibire difhr il medefm contra 1‘herefie, nondimeno la TJobiltd detle dette Trouincie Sthria, Carinthia, e Carniola fondatc in certe conceffmiefiratte dalltsfrciduca Carla di gloriofa mc- moria Tadre delprefente Ferdinando , & negi’ ejjempi delta permciofa tolkranga d'^4uflria vidna, con la quale fi dene collegata m qne§la osti- nat ione , fi opponeua d pij, <& giudtiffimi concetti deli’ \Arciduc a, ilqnale fitrouaua peroangušiiato indiuerfe maniere, hauendoda difendereli Stati fuoi da nemico cefipotente, come bil Tuno, che gid tantiamili jfkceua guerra, contraftandofiincafaconlapocafede, & mala religio- ne de’ Judditi , & temendoper le cofe dette qualche nuouo difordine dalla parte di Signori Venetiani, quali fapeua tffer giuSiamentc imtati; ma non efiendo il rimedio in fua mano, Ji doleua detla pena delte eolpcs d’altri: pero riccorreua aldautoritd del Tapa per m ego del Vefcouo di * Adria, accibfua ‘Beatitudinefhceffc , cheiVenetianiallargafferolefiret- te guariie fopra Fiume , & Jopra TrieSie, & lafeiajfero coner le vetto- Uaglie , & k mercantie , accib quei popoli non fiannibilaffero,&dfua esfltegga fi redintregaffero gli emulementi ds i Dalij,per poterfenevaler in tante neceffita concernenti il puhlico hene, & la cemmune ficurez^a detla ChnSlianitd . Ter qnefto medefimo effetto mando l'^Arciduca d Venetia il Signor (jio feppe l\abatta Vicedomino detla Carniola, accib offerifse rimedio contra la rapacitd de gli Vfcochi, &procurajfe folleuamento d Trieflini,&Fiit- mani, che fi poteuanodir affediati. Il fiabatta era huomo di Eccellente giudicio, diliberopartito, & d’animo grandenelle riffolutieni (comeegli mofirb poi nella conclufione di queslo negotio, & nel fine della vita fua fecondo,che fi dira afuo loco ) onde tofto s’accorfe,che in Venetia non otte nirebbe ilfuo intento,non hauendo portato feco alcnnapiu certa,epiu ma¬ tur ata deliberatione contro Sccchi , <&• efjendo quei Signori fiati molti an- nidilongo trattenuticonvarie jferange. Ondevedcndohora, chedgli iduSlriaci premtuano iproprij danni,flarebcno faldi in rclere,che la con- tinuatione di quelli affretafie i penfieri d’vnfolido acccmodamento, diffe- rando adunque il fabatta di poter venir altrimenti d fine de’fuoi dijfegm fi rolto fi volt o a D. fnico di Mendo^ga, che alfhota riffiedeua tsfmbafciatote in yenetia del Rf Cattolico,&erafiato ricercato con lettere deli'idrcidu- ca d congiungeregli vffitij fuoi, & l'ant tor itd del I\e in quefia caufit. Era D. Inicofratello deli’isf lmirante d' Jlragona, che in quei tempi fi ir om¬ eta priggioue de’ Stati in Fiandra,&era (auallier verfato ne i fiudi, fopra tl cofiume ordinario de' Spagnoli,maforfe meno verfato ne i maneggi grd di,&in qnelle mat erie,one fuole ejfercitar/ilagelofia de ‘Principi: vede- do, che rtufciuano priui di effetco gli offitij del Rab at ta, & che non erano dipiit efficacia li fuoi, feno dana calore con qualche termine vehemente, Immaginandofididouev in ogni modo far cofa gr at a al j no Re , cbenon folo per fantiča parentela,&per i cornmuni interefli dellacafa, md an- co perhauerdi frefco contratto maritaggio con la forelladell’ \Arciduca , flaua congmttffimo con fna lAltczpga, s’drrifcbio di parlar in Colleggio , (comefe tale foffe fardiue del fuo Re J in modo, che non leuandofigl’ im- pedimenti alle Cittd de T riefte,&di F urne, & gli altri termini di hofti- litd,cbe fi faceuano verfo li Stati ^Arciducalfpareua di minacciar laguer ra, dicendo, che fua Maesid nonbaueriapotutofhr di meno dinon atten- dcre d liberare con farmi li fiati del cognato, & parente fuo. *All'^4m- bafciatorfu rifpoflo,come comportatiala granita diquel Senata,z? fubitt fu efpedito in Spagna , per dar con to al l\e di quefli andamenti, & pet in- tendere qualfoJfe il penfiero fuo intorno alle cofe dette dal Mendo^ga, le- quah non folo non piacquero d fua Maefld, ma flimandofi forft d vergo- gna di eJTer crednto nel mondo fomentatore in qualche modo delle inique atfionideghVfcochi, non folo diede fodisfhtione d Venetiani , afftrman- do dinon hauer dato commiffion tale, & di. efferlontanijfimo da ftmil penfiero,mapoco dafoi per la medefima cagione (fhcendone infianga per tftianto fi raggionaua li medcfmiSignori V enetiani,) leuo il tSFCendor^- ?a da quell’is4mbafciaria, con fuo poco honore , an%i fi črede, che dop - po queilo jfhtto fi rifcaldaffero molto pid gli vjfici di Spagna, cofi verfo Cefare, come verfo fArciduca, accio fi leuafje jinalmente dell inuiolata farna deli’integritd, Cjmslitia , & Rcligione della cafa d^Auslria quefta nota direcettarne ifuoi fiati puhlici ladroni. Mentre quefie materie in Cermania, in Spagna, & in Venetia fi trat • tauano con parole, infDalmatia li Vfcochi infatti faceuano ilpeggio, che poteuano,&per tutto fi daua loro la caccia con molta anfietd■, md la bat- taglia riufciua per il pid come quella del Leone, &della Ženila, che per molto,che eglifi dimeni con denti,con le %ttmpe,& con la coda,rare volte la coglie , <& ella di continuo fuffolandogli intorno foreccbie lo inquieta, & 'urita,cofi queflagente e incredibile d dire con quantavelocitd, & con 4 ' ' quanto •panto ardimentohtmetieffe lifmi latmmfi, ingdnnaffie lejlretteguar- die, effi con quantigui%gifuggijfe dalle mani dtquelli,che feguendolicre- deuanogid d’hauerli nelle branche; in che p arena, che haueffiero anco il mar e, & t venti, effi i diauoli fetnpre fauoreuoli: la piti notabile proua fe ■ne vide quando il Bembo trouandoli nel maggior numero , che maiper in- 'nanzifoffiero vjcitidalle loro tane fino d 790 . computatijo. Jdrehiku- fieri ^/lemani, cheerano fiati mandWfd Segnaper rinforzarequel pref- fidio, vetrnelorodietrocon iantafma,che lirinchiufienelporto di fiogof- nizffia P re ff° ‘ 1 Sebenko, nel qual non poteuano entrare le galere per effier pocofiondo; ma ne anco effipoteuano vficir fenza effier berfaglio delle arti- gliarie , & preda certa de ptu forti , e piti numerofi Vaffielli > ne ’ quali s’erano anco fattientrare moltihuomini da combattere mandati daSe- benico in grandiffima dtligen%a da t^efndrea S oranžo Cente di quellaCit- td Centill’huomo vigilantiffimo ; dfintegritd fmgolare, ne perterrapote- uano Jperare di falnarft, perche li Turchi gid anuifati di queflo, $ erano pofiidpaffi : onde nonpareua , che ne fofie perifcampare alcttno, fe non metteua Pale: nondimeno accrefciuto lanotte il vento da Siroccogagliar- diffiimo, congranfortuna di mar e, alla quale le galere malamente pote¬ uano refiftere, ne baueriano ardito di mouerfi per dubio di non fiacaffiarfi , vrtando vna nell’altrafii Scochi dpiene vele , corne huomini diffieraii,ba- uendo pr im a venduta la preda , che conduceuanogroffi% del paefe T mehe- fco, d Murlachi, per vile prezzp come ft poteua in quella fretta, vfcirono per mezp ad vna tanta armata,fra il rumor delt onde-, egridi della mari- narezffia nel buio d’una tenebrofa notte, ne fu ,chipotefJe metterfi in lom feguimentoffie mn da poi che fattogiorno chiaro,rimeffie alquanto la fur via del vento : ma effi s'erano gid tanto allontanati , che ft miffero facil- mente in faluo: cofifiitolto dimanoalTSemboilpremiodellefuefaticbe, effi la Cjloria certa, cbebaueria in vngiorno troncati tutti li capi diquefia maledetta Idra. Era il Bembo non tanto vecchio dtanni , quanto d'affietto, effi di vifla~> molto debole . Onde pareua marauiglta , che baflafse d fofferire li difsaggi del mar e: nondimeno era vigilantiffimo, effi indefefsoj maaggrauandolo tinfermitd vecehia^effi il frefco dolore della riufcita mala di Bpgofiuizffia, conendo gid al fine delfiuo carico ottene di poter difarmare , in cui locofn eletto Generale il Sig.lftcolb Donatofratello del Trocurator Lunardo, ce- lebre nel mondoper le t ant e Legat ioni fatte per la fiua Tatria, effi per la fa¬ rna chiariffima d’intcgritdfa prudettga-, effi di eloauenza,nelle quali virtu, mn era riputato inferiore alfratello;anzj li piti affettionati di quella cafa, effi chepteglio li conofceuanofii teniuanoparisu la bilancia 3 tanio pocadif- ferenzg ferenga fipoteua difcemere trd dot valoro/tJfmiJrateUbmaprincipalm&- ec in vna forte di lode fecondo la commune opinione, ne effi poteuano auan- t^arft l’vn l’altro , ne altri poteuano atmn^are aleun di loro: Que$la era la fede ne i puhlici maneggi , & nelle adminiflrationi del puhlico danaro , in che mofirarono fempre , che piiiimportajje loro l’Mile de Ha Tatria, che le priuate commoditd, & di riufctr v,er a la dotrina diTucidide , che era meglio effer pouero Cittadino, in ricea IJepablica, che ricco Cittadino in ponev a Kepubhca: pojjedeuano pero queHt mediocri facolta , baSlanti pero d fofientarc houoratamente lo flato hereditario degliantenati , & con quelle viucuano moderatamente,fenga andar con piti anfieta cercan- do quegli auangamenti difortuna , che in queffi vitimi tempi feno comin- ciati piti deftderarji in Venetia , perefferfi crefciuto piu il lujfo, & le pom- pe contro li lodeuohffimi coftumi de gli tsfntkbi . Hornon potendo per altre occupationi sbrigarfi st tojlo il Donato da Venetia, & ejfmdo sfor^ato il Bembo dalle fue mdtjfofitioni d ritornarui [ubito, fii per Decreto del Senato commejja intanto tutta lacura del nego¬ tio ad iAntonio (jUtflmiano Caualier Capitano del Gjolfo,cbe doppo hauer- ft il corfodi fette anni coutinui ejfercicato houoratamente indiuerfi čari- cbimantimicon Galerc di Fannie, fe ne tornaua alla Tairia d gius taJpe- vanxv.de maggiori houori; ll Giuslnuano eragiouine,& hauendo Vedute [udare lepiti canute tejle fotto queJlo intricatiffimo negotio di Scocbi,pro- cedeua conmolta circonjpettione, md con vna indefeffa diligenga, la qua- le liferut per cogliere fopra 1’lfola di Drauenicco prejfo d Trati vna mano di queftiladri, le teHede quah leuate dal bufta inuiatealnumero di r 7 . &pofle in luogopuhlico, diederogradiffimo (pettacolovgli occhi diquel- li , che fentiiiano ogni giorno i tratiagli delle nefande operationi di quella .tnalagente,neft ricordauano d'baueme vedute in altri tempitantein vna volta: Ondeilnotne del Gjiuftiniauo venitta in Venetiaalgato[oprale šlelle, &pareua , che la [uafelicita potejje portar anco qmlche maggior hene; perchein queigiorni s'eraaperta la flrada alla trattatione d’ac - commodameuto di tutto il negotio . Terčke hauendo l' \Arciuefcotto di Žara propojli al Tapadiuerfi modi ditemimrlo y Sua Santitdlicomandb, che s‘abbocca[e col Vefcoao diSe- gna, & che tra diloro vedejfinode incaminare il negotio d qnalche via di concluftone , per poterlo proporre d gfinterejfati con maturo foudamen- to : UVefcouodiSegnainuitatodall'iArciuefcouo pajlbd Žara, &jra di loro ft tennero confulte diuerfe per piti giorni, le quali di mano in mano JI communicauano al fopradetto tjiujliniano, per veder lafhcilitd della ritt- Jcita: in [ne ft delibero , che il Vefcouo andajfealla corte di Gratg^, & di ’ Traga Traga per portar dl Id qualche commiffione ferrna con la rifblationc de-j partiti, la fomma de quali era: Cbe quella moltitudine ahuomfni rapaci non ft lafciaffe tutta vrata in Segna; ma la maggior parte ft conduceffed guardia di tena: quali poteuano ejjer piu rtih alla dijjefa de c on fini, & meno atti alle rubbarie del mar e, & per ageuolar la pratica,fi difcorfe cbe H Tapa baueria potuto dare qualche trattenitnento ad aleuni princi- pali Capitani nel modo , che s’e detto di fopra, & Ji era fhtto da Grego- rio XIII. per lene de Bgigttfei, li quali in quel modo furono liber ati da graUijfimi trauagli: perche effendo contro di loro irritato Giorgio Dannig- 7 fcb , eh'er a vno de' Capitani Vaiuodi di Segna di natione pero tJKorla- co, d eni hauetiano i Ifagufei arnmargndo il padre, egli vendicb Vingiuria con tanta flrage d'huomini, e con tanta de sinit ionede fiagufei che effi non fapendo come riparare d cofi fktte rouine, &■ danni , che minaciaua tut- tattia, & non par ena di poterfi mai [atiare del loro fimgne, ricorfero d Tapa Gregorio, ilqttale cbiarno d Rpma il DamiidjJch, cbe vi andb con bonoratiffima compagnia,et con l’ auttontdfiia lo plačo, & honorandolo d’ boncflo flipendio, afficure liflagitfei di non dar loro piti fafiidio : fi come Mathio Dannngzich fratello di eflo fjiorgio per jama del valor della per- fona, & del feguito della fiimigliaflfb flipendiato dalla I{cpublica di Vc- netia, & per lafciar la vita fcelerata, & ridurfi d viuere in v4rbe, con obligo di fernire fopra le galere della Signoria, quando foffe cbiamato ; ma effendo poi fuccejji li motti di (flijfa, de quali fi e par lato altroue,Bene- detto Moro, cbe per quell’ejfetto era H at o mandata da Sig. Venetiani con titolo di Generale, cbiarno d Spalato effo Mathio, o conpenfiero di feruir- fene , o per altre occulte cagioni, ilquale ricuso d’andanti, & fu priuato dello flipendio, perilebe ritorno d Segna, one viueua t ultama, ma mefehi- no,<& carico di figlffen^a credito, & m ego fcemo di ceruello. Ma tornando al propoftto noflro, il Fcfcouo di Segna arriuato d (jrapr, troub in quella corte ogni cofa ben dijfofla, & vnafincera inclinatione al- l’accomodamento-, perche il Trencipe o t tirno,&giuftiffmo era moj]o non folo dalla diminutione delle propriegabelle, & dal patimento de fudditi, pergliinterrotti comerfij ,& per 1‘impedita vittouaglia, mamolto piu della propriaconfcien%a,&dall’intereffe della reputatione della Cafivj d’Mnflria, dbonoratandmondoper tanti Imperatori, e tanti l{e venita bora biafmata di fomentare ne i Stati fuoi puhlici ladroni, crudeltjjimi, tutti imbrattati di fangue Chrifliano;ma perche mn dipendeua 1'accomo- • damento dali’Mrciduca, il Vefcouofu confighato da lui di transferirfi al¬ la Corte Cefarea, & accompagnato d qitell'ejfetto con lettere a propoft- to . Ma in Traga la difficultd,cb’era ali'bera di veder lafaccia deli’Im - • C peratore, H pcratorc , non cbe di negotiare feco , dr il malanimo d'alcuni principali miniftri,liquali godeuano di vedere cofi trauagliata la fiepublica di Ve¬ ne tia,b pur baueuano altra caufa di fauorir le rapme de Scocbi , fece per- dere il tempo al Vefcouo, cbe noti tiecauo,fe non buoneparole, & difcorfi di rimetter tutta lafkcenda ali' \Arciduca. In tanto era vfcito di Venetia il General Donato, dr data vna viši a al paefe confiderando li paffi, per li quali li Vfcochi poteuano vfcire dal Canal di Segna d correr per la Dalmatin , rifolfe con pmdenttffima configlio dichiuderne dne con Forti opportuni, dr muniti di gente, dr di artegliaria, 1'vno e nell’Ifola di Vegia con vn Hrettiffimopajfo di mare diuifo dal contmente tra Fiume , dr Segna ,ilqual baflauaad impedire la commmicatione tra qnelle due Cittd, 1’altro verfo fjliuba nel Canale dclla Morlacca, one e vna angufta bocca, per la quale erano foliti li Sco¬ cbi di pajfare frequentemente. Quelli,fi come erano lipiu commodipaffi, d chi volena vfcire, dr entrare furtiuamente , cofi erano piufacili d fer- rare per tangufiia del fito, dr fe bene rimaneuano d ladroni alcmealtrc poche vfcite Ubere, nondimeno qnando fi daualoro lacacciatiel ritorno (il cbe interueniuajfejfo) s’baueuano meno d dimdere Leforge, dr lipen- fieri, onde e(fi correuanograndiffimo rifcbio; pero ft vidde dali’ejfetto,cbe quel prudentijfimo configlio mijfeli ribaldi in eflrema dijperatione , majfi- rne cbe col primo forte di San Marco sdmpedi d Segna m il comercio di Fiume, donde erano foliti cauar le vettouaglie , dr prouederfi de gli altri bifogni, con cbe fipub dire, cbe fi toglieffe loro gli alimenti,pero ft ridnf- fero tofio ad vn eflrema neceffitd di tutte le cofe, & come impetuofo tor- rente, d cui fi a pošlo inanti vngagliardo riparo, e forga cbe sbocbi con la fua furia in altra parte, cofi cošloro šl mulati dalla farne, ne potendo piu vfcirper mare fenya manifefto pericolo, vedendo , cbe quanti di loro ne veniuano alle mani d Venetiani (dr ne veniuano rnolti) takti Je ne im- piebauano, ne verfo i confini de Turebi (efiendo gid come fi e detto difer - tata la Licca , dr la Corbauia) non reViandc loro (peranga, fe non di mife- re, & dijficiliffime prede, fi voltarono temerariamente, & rabioftjfma- mente ( nonmirando quanto importaua tir ar vna nuoua guerra adsfio allacafa d' esiufiria,come erano fiati foliauttori deli’altra con Turebi) fo- pra dlslria, dr con terrore di manifešiaguerra , non cbe di rubbarie , & depredationi, entrorno ne lochi murati, dr affijfero flendardi Imperiali, facheggiorno le tene, dr le Caffella, dr fecero fino de preggioni ; onde fii ammirata la deferittione, & fapienga Veneta di faper diuorar oltragi tali, & non venire per le cagioni narrate di fopra d rnanifefia rottura; promde ella bene con [ubiti foccorjialla ficurcrgga deUecofe fue , & alla confer- 3 5 conferuatione de fitoi fudditi, inuiando quel numero di caualli, & fan¬ ti, cbe p arena neceffm e ni bifogno, ilgouerno della qual gen te , dr di tutto il maneggio dellimprefa fu dato d Francefco Cornaro gcntilbuon.a giouine, ma cbe nel carico di Troueditor della caualleria dt Dalmatin-; batteua dato fcgni cbiari di maturo giudicio, dr d’vna incorrotta fede ntl negotio de danari puhlici, le quah virtu ChoHea.no refo marauigliofamen- tegrato al general Donato, c ir lo predicaua con contimte lodt ouunquc^> occoneua, & infteme con la commiffione di proueder alla ftcuregga dellc tene deli’Ifiria,& di queipopolifu comandato dinon affaltar pero li lo¬ čin delCzslrciduca sit quel con fine, ma di caftigar li malfkttori , di vendi- car l’ingiurie,drdtreffarcireli daniti, o puhlici,u priuati d rnifura colma : Ilcbe egli ando effequendo con tanta vigtlanga, & con st accorta manie- ra, cbe fc li Vfcocbi trionfiiuano di qualcbepreda, tofto nepiangeuano ti fudditi t^Trciducali,&malediccuano,chin'era, caufa,accorgcndoft di do- uer in breue (fenonfe acceleraua il rimedio) rimaner tutti deflrutti, pa ¬ čite non indomnauano, cbe farme Venete sbattcffero fempre ad adopera- re con quel rifferuo, & quella difcrettione, la quale neglt Hefft lacrimofi danni venitta lodata, & ammirata da cbi non ft profondaua nell'interne caufe dicotal procedere. Qucsie fhcende ft maneggiauanoin Iliri a con il configlio,&con 1 'auttoritd del Capitanio di fiaff>o,cb’era il Signor Ber¬ nardo Contarim Senatorgranijjimo d'anni, & di prudenga, folendoft dar quel carico, benche di loco picciolo , ad buomini tali , dr benemeriti della l{epuhlica, affine di rifarcirli delle ffefe fhtte in feruitio della Tatrja con 1 'vtile importante,cbe fenecauatonde s’era trouato nel mcdefimo gifiratoil Tiepolo, quandoegli fu creato Generale contra Vfcocbi; mati Contarini alla fomma deglt affari, & delle fhtichf nonpotendo reftflere leta fita, cbe paffauagia 80. anni, chiamo il Signor Gtulio fuo figlmlo, chenelo foleuaffe inqtulcbe parte, ilqualeejfendod'ottimogiuditio, dr molto rifoluto ne gli importantiffimi negotif, & conginntiffimo in aniore col Cornaro, bebbe la mira fempre d portar quefta noua, dr infolita for¬ ma di guerra d quei fini, cbe ft fono defcritti, con mantera molto accor- ta, (fr lodata-;. Uora mentre,cbe in Uiria cofi s’dndauano bilanciando le cofe,drfi te¬ mena , cbe non rmfcifftno finalmente in zrna manifefta guerra : il Donato baueagid futto facebeggiar da fuoi foldati la Terriciola de Lourarta, non lotitana da Fittme, con maniera tale, cbe fe ben ft vedeua efferfna inten, tione, piu to si o dt piggicarc, cbe diferire, d fine, che altri ft refuegliaffe- ro al rimedio, & doppo bauer con dihgenga finiti h duiforti fudetti, dr prouifleli coft di militia,iome d’ogni altra cofa neceJJaria , dr vedendo an- C 2 dar 3 6 dar lungo 1’accommodamento,ilquale tuttauU fi trattaua,era in animo di pajfar d qualche maggiorprogreffo,nondimeno il Tapa,ilquale bauea per quefio accommodamentogid molti mefi continui in Corte (efarea il Signor Flaminio Delfina,cbe non cauaua rifolutione alcuna,ma ben fempre Jfierd- •%e buone,&promejfe,fulfondamento di quelle Sna Santita contimam in pregare li Signori Venettani,aprocedere con li foliti riguardi fetiša veni- rc dguerraaperta,con tutto cbepareffe lorograue laJftefa, & hormaifof- ferofkftiditi dalle lungbe, & vane fieran^e, poicbe cffi confumauano Te- foro , chebaneria potuto baflare per vna giuflaguerra, one almeno hatte- riano potuto pretendere non folo di render danno per damo, ma di riflo « rarfi con qualche acquiflo de'grani patimenti. fijrild ejfendofi in quefla congiontura accampato l'effer c ito Ottom ano guidato da brain Bafsd Cu- gnatodel gran Signore fotto Canifa Tiazja non lontana delleFrontiere di Crouatia, & deli'IŠiria, parne piu cbe mai necefiaria lapatienza, ac- cioche [uccedendo qualcbe finiftro accidente, il mondo non ne deffe la col- pa alla I{epublica, cb'baue(fe in tempo d’vn tanto bifogno tenute occupa- te altrone le for-^e etfuflriache; onde non faria mancato chi 1’bauejfe^* calunniato di intelligenga con Tttrcbi.Ter quejlo il ‘Donato atteje d rego- lar le militie, ordinandole in modo,cbe numero rninore potej]}preFtar il medefimo fentitio, & cofi fi diminuijfero leffiefe. Eranonell' armata di- ftribuite parte fopra legalere,partc fopra le barcbe lungbe quattro diuer- fe nationi, tutte valorofe, & accefeavn’bonoma emulationedi virtu , Jtaliani, Corfi, Dalmatini, & tilbanefi, con quali era opinione di molti Capitanipratticbi, cbe s’baueria potuto tentare , & condur d fine ogni ar- dua imprefa,majfimecommandando loro il Donato,cbe era mirabilmente obedito da tutti,percbe oltre cbe lipagaua d tempi deliti di moneta auan- tagiata, vfaua di trattenere li Capitani di tutte le dette nationi cortefe- mente admettendoli di continuo alla fua tauola, nella auale, fe bene noti voleua il lufso, biafmato in quelle d'altri, fi vedeua pero vri ordinariat Jplendideaga, & fe bene nel volto, & nelle parole fue fi fcorgem natura, inclinata anfi d feuer\td,cb'd piaccmle^ga,nondimeno fapeua temperar- la in modo,cbe riufciuagrato d tutti: ma principalmente li populi di Dal - tnatia lo benediuano, per l’incorrotta fua GiuSUtia, &li Magifirati infe- riori lo temeuano per l''opinione d’inuiolabil integritd. Diffiofk adunque le cofe nel modo, cbe fi e detto di fopra,il Donato con buona licentia delSenato fe ne torno alla patria, efsendofi in fuoluogo (i con vn giuditio vnitierfale, non di Venetiafola, cbe lo elefse, ma deli'ar¬ mata infieme, & di tutte le Citta mantime, cbe molto pr ima lo predifse- vo ) commefsa lafhFlidiofa cura dcFfcochi al Signor Filippo Tafijualigo, cb’ era cb'era all’hora Troueditm deltamata, & era pafsato fi pub dire pef ttitti li carichfche tomandano ful mdre,nel quale baueua Vnemata, la mag - giorparte della fuavita fino dal te po . che dali avmata Chriftiana fu rottct laTurchefca d C-orgtilari,&era-fiato reputato Qtpita.no valorofo,vigild- te, & nfoluto,maffime contra.Cc tfari, de’ quali fifa cena conto, che haUea prefo fino d quell’boragra mmero di vafselli amati,onde tutti andaua- no indouinado,cheper mano fua douefsero anco reflare domatifinaimente li Ffcochi; contro li quali egli coformealVordine riceuutofe nando con la fuagalera vecchia, & veloce: ouefi vide toflo,ch’eraper caminar dietno dgli antichi configlicolperfeguitar i Ladri, & impiccarli ouunquegliha- ttefsecolti, & con rimntfarfi de dannide' fudditifopra chi liinferiuano, fofsero chi fi vdlefsero,nella qual imprefa entro oltragliordeni puhlici co slgagliarda rifolutionepropria,con sifhttoJftauento de malfkttori,&co fanta fieran^a de populi afflilti,che la Dalmatin, & Hislria comincfo fu- bito d credere,che fofsero tofloper finire li fuoi longhi trauagli.Tenne egli benc cufloditi li lochifortificati dalDonato, & ordino leguardie dgli al- tripaffi, di modo che ogni vfcita fofse d Ffcochi pericolofa, & perche il Torto de S. Tietro di Tgembo neliffola d’Ofsero era ordinario ricetto de molti vafselli, li quali o dalle oppofte riue d’ Italiapafsauano in Dalmatia, bdiDalmatianauegddoverfo quelleparti,b verfo Fenetia, quififerma- uano perafpettare tepo oppo rtuno al loro pafsaggio,onde li Fjcochi erano ficuri di tronarui fempre occafione di preda, quando poteuano tirarfi fin li,il chefaceuano tal volta cacciatidalla farne, & dalladejperatione, ne tempi pik fortuneuoli di Bora, quando ne legalerc , ne le barche armate poteuano reggerfi alla furia del vento. fl Tafqualigo , p er toglier d ladri quellacomoditd,&per afficurare d nauiganti quella slanga,fi feruipri- ma d’vna Cbiefiveccbia,&derelitta, per collocaruidentro d quetfofine vnpreffidiodefoldati,&poi vifabrico vn fortein fito opportuno,con co- tnoditd anco d'alloggio per qualche paffigiero,che vi capitafse, & riSlorb la Chiefa ,prouedendola detle cofe neceff me, con ordine , che vi rifse- defsčfefnpre vri Capdlano,accib d quei foldati ne anco mancafsero le con- folationi fpirituali, ilche tutto l’cjfiertcnga fin qui moHra efserfifhtto con pmdentiffmo configlio. ConqueHe diligengerefto fipuo-diredfficnrata tutta la Dalmatia, e li ladri fuor di qualche benrepentina fortita fopra 1’ffola d’ylrbe,e di Tago,oue depredauano qualcbe animale,&puaco ar- diuanodi folcare pilili canali di Dalmatia, & per ogni poco damo, che faceuano d fudditi Feneti, ne pagauano il fio ,oeffi, b altri fudditi ^Irci- ducali con vfura: perche il Tafqualigo faccheggio primieramente Ledeni¬ ce,poi Mofcbenigpe,&Tergato.e Belai, tutte Caflella del (bntado di Se- C 3 gna : 3 *' gna: foglio altri vicim hmbi Zanimali, & d'habitatori y di mamret-^ cbe ogni cofa era plena di pi.into, & di jpanento, ncalctmo p.tcneuap- curo ,fenon ben lontano dnlle marine, o infortijfitni ričettr, gli imaccntt, malediceuano.i.malptton,cb' erano cagtpne dellarouinakro,&h colpe- noh rerhnuno confufi fin conpderare d quanto incendio haucflino effida- ta occaftoncs • In quesio mentre de rnedcfitnipaffi caminauano le cofe d'Hi{lria: one i ladroni vedendop bormai chiufe le Jlrade in 'Dalmatin , cercanano dt re- mediare alle. loro neceffitd: ma ilCornaro vigilantiffimo, p comc metteua curadmonejfer ilprimo.airinginrie,& a i dami,cofi no era pigro di ven- dicare ogni minima tnfolenga, & gia baueita empiuto. M te. quelle po ntie- re di tenor e arricbiti li foldati con le prede, con le quali s’erano anco ndorati molti dantii deponeri fudditi, & qucllidi dfriarc'Antonio Ca- nale,cbe mddando le fue baghaglied Žara,one era deflinato Conte,ne era šl.ato jpogliato dalli maledctti Vfcocbi nel camino:Onde li judditi „Arcidit, cali di queicontorni.nffhttida slfhttidannijet temendofempre dipeggio ,, doppo il primo ricorJo,che fecero ali' \Arciduca Ferdinanda,cbeUliberaf- fe da tante oppreffioni, & prauedeffe, cbe li. Vfcocbi non foffero caufa del¬ la dciiruttione di tutto ilpaefe , nelqual tempo era siato loro ripotto con termini generali, cbe non prorncttcuauo fe non tardoremedio, & incerto , ma confortauano alla patienga , rinomrno poi liVtanga conconcetti pid Vehemcnti: rnofrando, cbe nonera piupoflibile fofferir tante rouine per colpa.de. pocbi Mafitadieri,.&che.ejfi fariano.sforgati pigliar alle cofe lo¬ ro altro compenfo , fe Ji differm la promfions, & pareuaveramente, cbe andandolefacendepiitin lungofe nepotefe temcre qualcberiuolta: pero effendop gid per le moltiphcate inflange dal 'Tapa , & per le reiterrate propofte deli'lAmbafciatore, deliberato in Corte fefarea dicommettere con vna affolutaauttoritd . tutto ilnegotio alt Preidite a, ejfediti furono fnalmcnte lidijfazggi dapoi ? cbe (fefare slbauea leuatid'attorno quelli r , cbe erano creduti difiurbatori disi.bmnconfigho.. D*Areiduca fen%aperdempiu tempo, bauendo fetnpredepderato di iiberar la fua cafa da vn tanto obbrobrio^ volfe pd tutti h miniUri fuoi Giofeffe I{abatta fuo Conpgliero , & Vicedominonel Ducata di fjarnio ■ la , di eni fi fece mentione di fopra, & contra 1'inflituto della Cafa d’vin¬ ilna lo deputo folo,&vnico commijjario,con liberapotefld all’accommo- damento degli imeecbiati contradi, &.al c a figo deghaffaffini, conordi- ne di dar fodisfkttionetale.alla P\cpuklica di.Venetia,cbe hormaifi ceffaf- fe da ddni cofi nel Hi(}ria,come nella Dalmatin,p leuafferogli ajfedij delle , Cittd:mmtime,&prettitiiiffe il.Comercio.d jndditi.conpciira.nauigatior- rte,. 39 ne. Skndnffe VUniduca d prefcrir qucfio foggetto a glialtri,comfcend r- 10 Caualliered’'ottimafede verfo Dio,& verfoil Trtncipe,come 1'hauea cfperhnetato nell’efiirpatione delfbcrcfie per la Carniolajrid qual negotio haueuaficffo mofiratode stimar poco li pericah deliavita,purche adirn- piffecompitamente fofficio fuorcefifijferaua,ch'eglifofieperfhr anco in queflo,il quale importauaalla buona farna ds Trencipi,atla falute de fud- diti,&allagloria de Dio, m cul disbonore fnceuam hmminifcderatifsi- mipatir tanit poueri innocenti , <&■ penr tarife poucrcmirne . 11 Ugibat ta era de fangue Italiano , & ii prcgmton fuoi con carichi diguerra eram di Tefcana venuti alfemitio deli’Imperator Čudo Quinto, fottoil quale con la virtuacquiHorno honori, & riccheg^e, neegli degcnerauapv.nto dalvalor de fuoi maggiorijperbvolendo riffonder ali’opinione deli’\Ar- ciduca,&alfijindicio, chefifuceuadellaperfonaftta,fi mifecontuttolo fpirico al maneggto impoiioli , & frima d'ognialtra cofa deliberoabboc- cavfi col (omaro , per afficurarfi di poter anco leuar da queiconfim alcuni foldati, & che in tanto non fi bauejje a proceder in quellaparte conter- mitted’hoflilitd-.oue tl (omaro moftrb,tbepur dre notifofiero danneggiati i fitddhi della fiepublica egli non fi mouerebbe d’vn pafjo , ejjendo taligli ordeni fuoi, & hauendo caminato fin ali’bora con quella difcrettione, che 11 miniftri jlnflriaci doueuano lodare,pofciache,fe bene haueua forge con- fiderabili fofiehute con malta jpefa, con le quali baueria potutofhr infiniti mali in paefe poco forte , & poco prouisio, nondimeno era ftato fempre sil le rifcoffe, ne s era mdflrato nemico, fe non quanto Cinfolenga de Ffcochi, & la diffefa , o foleuameto de proprii fudaiti l’baueano inuitato; pero pro- uedefsepur d l{abatta, che dal canto fuo non fi rinouaffero iingiurie, che egli tenendo le vecchieper ben vendicate , s’dflenirebbe volontieri d'ogni altra offefa. ll l\abatta rcfto contentifsimo della rijpofiadelCortiaro,&fi marauigltb divederevngiouinecofi valorofo neVarmi, cofi prudente ne configh, & cofi ateorto nelle rijbofte-, ne dubitb, cbepoteffeefierli n/acato da quella parte,vedtndo,cbe fi procedeua finceramente, pero bauendo -a baftan^a prouifto, che con noue ruberie non fofsero prouocate qucll'arme ) leuo ficuramente la gente di quella parte, che le parue necefsaria d fuoi fi¬ ni, & con efsa , & con altra raccolta in altre parti fe ne uenne verfo Se- gna armato in modo di poter sforpar ad obtdicn^a quelli ) cbe volontaria- mente non vifi incbinajfero.Gimto adunque il Commifsario nella ierraii F turne con tal appareccbio > & fapendo , che per le malte prone li Signori Venetiani baueriano potuto afiettarepoco fiv.tto ddla fua commifsione: poicbe tiitii gl’altri venuti in altri tempi con fimil carico,bauettano bam- to poco'penfiero di medkare il male della radkepma skrano contentatidi ' J ' C 4 . dame 4 ° dame concerti impiattramenti vnapparente fodisfattione, nonaccomo- damento non curando,che poco doppo le parten^e loro lefacende ricadef- fero ne medeftmi difordeni,ejfendo cgli rifoluto di dnzjar lapratticaal- la via d’vn reale,&j'odo accomodamento,qual conucniua alla dignitd.de fuoi Trincipi, & alla ficureoga defudditi, penso ejjer necejjario di leuar primieramente 1’ombre, & i foffctti, che potejfero bauer de c on tr arij, & poco ftncieri diffegm li Signori V enetiani-.onde hauendofipnmaconlette- re procurato confiden%a prejfoiL Generale Tafquahgo,cbeper piufiictii- tar la trattatione fi era transferno con parte deli’armata fopra l'Ijoladi V eglia,otte ella da C aflel Mujcbio mira di poco interuallo le vidne riuiere de glivAnBriaci. Quiui dunque verne il Vefcotto di Segna per ordine del Comniijjario al Generale per ajficurarlo, che fifitceua da douero, & per pregarlo d coni- Jpondere dal canto fm alla buona volontd degli jLuPlriaci: oue il Vefcouo riferi, cbe li punti della Commijjione erano veramente di caftigare h la- droni fecondo li meriti, fe non tutti, almeno li capi, di cacciardi Segna,& di tutto quel trat to li fudditi Veneti sbanditi, fugiciui,&jklliti dalle Ga - lere con perpetua probibitione di non ricettarli per jauuetiire, & quello , che piu importa di leuar li Vfcocbi da Segna, & dalli vidni locbi marith mi,traJportandoli ad alcuni CaHelli frdterra nonmeno opportmi alla di- fefa de tonfini, cbe male accommodati alle rapiue delmare, dr in fine di prohibire d quelh, cbe rimaneffino in Segna, 6 in altri locbi maritinii ogni vfo di barcbe armatefieuando l'autoritdanco al fiapitano di Segna dificr fimili efi>editioni,et riferuandola al [upremo generale di Crouatia, cbe non • lofarebbe mai.Quefii dui vitimi punti baueuano bauuto leprincipali dif- ficultd negli animi de i Configlieri ^iufiriaci, cbeprima non fene baueua¬ no mai faputo, b volutp rifoluere, dr jard benepoiche fiamo venuti in quefio propofito,cbe qui fe ne difiorra breuemente la cagione. Mosirauano li Mimjlri Irnperiali bauer gran gelofia della forteoga di Segna,et perfuadeuano li Trincipi,cbe leuando li Vfcocbi da quel prcfidio . (qmfi cbe altri non foffero atti alla difefa) oliT urchi l'bccuparebbono, b li Venetiani,chegid po/Jedciiano tuttc 1'Ifole, & leparti maritimi della Dalmatin ,fifkriano toflo patrom anco di quel porto, & cbe alla dignitd della Cafa d’[AuUria, & della Corona d’Vngana importaua molto conr feruar quelle picciole reliquie di Dominio maritimo, sl per dipender da quelle la conferuatione d’altri Stati,come ancoperche vngiorno haueria- nopotuto ejfer opportune alla recuperatione deli' altre cofepretefe; poicbe con efie fole fimanteneria 1’vfo della nauigatione per l’[Adriatica. QiieJU erano gli argomenti apparenti, con che fi veniuadmrtendo ogni innoua - . . tione 42 ime ne gliaffari di Segna , & p er confeqnenza d foficnere tmpunitd de delitti de Ffcocbi: perche infatto non Jana mancata altra nat ione molto piii atta alla difefa di amila piaz^afia (juale in mano de ladroni era anzi maliffirno ficura.parte per la loro infedeltd,& per effere la maggiorpar- te anneffi dfudditi de Turchi, & quella iittadmanxa fenza alcun riguar- de; onde fiicilmente haueriano potuto entrarci de traditori, part e perche fpeffe volte tumor dellapreda,& delle raptne fhceualafciar vota affatto la piagga, vfcendo tutti , hor per terra,borpcr marealla brufca, nel qual cafo rimaneua la 'Piagga ejfofta a i repentini afialti, & altinfidie de ni- mici: oltre cbe le rubberie contitme delli Ffcocbi cmzi crefceuatio li peri¬ cah , irntando cofi li Turchi , čarne H Venetiani d fcacciarlifuori di quelli infkmi nidi\ondepiu volte baueuano li Tmehifkttaiftanza d Signori Ve- netiani ,6 che eff s’impadronifsero di Segna , o permettefiero loro di venir con tar mata per mare,et con efferciti di terraalteflirpationide glt affafi- ni communi nemici, ma li Signori Venetiani confiderando piu prefonda- mente 1’importanzadi tal negotio , baueuano fempre con la loropruden%a ’ diuertiti fimili configlfcome perniciof->non folo alla Cafa d’*Auflria,ma d loro medefmi, & d tutta Italia infieme, ne per feftcjjb potrla credere al¬ cun buomo fauiOfChe afinraffero mai li Signori V enetiani al dominio di Se¬ gna,perche con ejfo iadoferiano vnagroffa fpefa,&vn continm feme de contralh fenza guadagno, ovtile aleuno, beommoditdvenmadimo- mento per tempi di guerra , o di pace, ne e verifimile , cbe alh mimsiri esfušlriaci non fojfero affai bene note tutte qneile ragioni , m a con quei fiati fojpetti copriuano altre loro interne paffioni , le quali in alemi pocbi deriuauano d ’ vn vil interejfe dellaparticipatione delle prede, & in tutti da vn commune mataffetto verfo il nome Fenetiano, generato dalle an- tichcguerre,nelle quali caderono in mano di F enetiani molte cofe,chegle altri preteudeuano effer di fua ragione,o da queinaturaliflimoli , cbe ren- dond fempre odiofe le fiepublichedi ftatirettidavn folo , &fofl>ettili Trincipi Monarcbi alligouerni di moltitudme,fe pure di quefte aduerfe in- clinationi non volemo dar la prim a part e alla diuerftd delle nationi, cbe ouunqueconfinano infieme, fono fohtedi non mirarfi conbuonocchio ,, ma vna tocca fempre i coflumi delt altra, & d’ogni minimo monimento pighaombre boraragioneuoh, bora 'mpertinenti,efsacerbagtanmi , eSr atticcia le volontd. Di cbefi potriano addurre infiniti efftmpij, cofi de m- Hri , come d'aliritempi, manon facendo piu chetantodpropofito, litra- lafciaremo . fl fiabatta dquefte ragioni ne giongeuavn'altra pienadi maluagitd , & difelonia,quale nondimeno egli teninaper la piu reale,di- ccndo,cbe h mimfin bemiciffecialmmte difijratzjrnpedmno tacclmch dameuto damentovon li FJcocbi, penfando, che per quella vin bauejfe tl ‘Principe loro ad intrkctrfi inguerr.t anco con 'li Signori Fenetiani, & cbe immerfo m tante occupationi,baneffe finalmcnte d defiflere dalla riforma della re- hgione,nella quale con vero gelo di Principe Cbrijiiano, <& Cattolko egli procedetta, non optanti lipericohdellagtterra Turcbefca. Fedafi diqua quanto importi valerft di Miniflri di malafede verfo DiofUqknh Jeno an- co perordinario iafedeli verfo li fuoi ‘Principi . tJHanoi tormamohormn dl'hijloria nosim per dir,come fin.il m en te liTrincipiafirettidalle accennateneceffitd,&Jollecitatida cmtinuioffi- tij del Topa, grinfieme del P, e Cattolic o, nonojando li Configlicricattiui cotraporfi alle necefiarie rifolutioni,dehberomo di rimediare fetteramen- te din maluagita degPFfcochi ,& di dar oraine ni Cotnmijf i rio I{abatta, cbe doppo il cafiigo de capi refjormajfegh alcrialle Caiiella fid tena ., ne lafciajje alle marine Je no quelli, daqualipoteffeprometterfipiu moder a- tc attioni, & alli medeftmi mpedifie ogni efercitio di piratica: accio tutto ildefiderio,c’ h anefiero di preda, andafie d sfogarfi fopra li Turchi.Col te¬ pi imonio di q ne si e comrniffioni bauendo tl Commijfario dato (Jeranta al General Venelo,, che le coje controlapnma credenga fojfero perpajfar felicementekfa cbe egli per la parte fua l’incaminarebbe con ogni jinceri- ta,ottcnnc diincontro ficuregga,cbe in tdto ne m Htfinalne vi Dalmatin Parme Fenetc offenderebbero h fudditi ^iufinad,<& che d liti,allegenti fine,&alle mmitiom, & vettouaglie,cbe fi conducefjcro in Segna,fareb- bero liberi i paffi fengadcunamolefiia,& conquefia jtmbafciata ritorno il Fefcouo di Segna d Dimne,one tutta via fi tratteneua H Commijfario at- tendendodlinecejfarij appareccbi , & dprender quelleuecelfarieinfor- matmi, che poletnim cjjerli di btfogno nel progrejjb delnegotio, folleci- tando fopra tutto copia de vettouaglie, detle qmhfapcua ejfer in Segna~> grandijfma penuriafia quale fi farm accrefcmta conlagente d' ar m e, che fi doueuaintrodurui, & digid baueua comintiato ad entrarui, & co que- fio megofece anco feeretamente tratlare con fua Eicctlenja , che voleffe con qualchede ftro vffitio proueder.che l: Vfcocb^che fuggiffero dallifia¬ ti ^trciducahpcr timor defupplictjjion bauejfero ričet to preffo d Turchi, parendo che cofi conueniua,non folo accio non fugiffero ilmeritato cafiigo, mn anco accio li medefimi rifugiti in quella oecafione non feruiffero poi con la pratticade’ fiti, & con la notitiade' paffi d mcdefimiTurchi nella guerracontra ChriPliani : llqudoffitio confirmo maggioropinione, cbeil Commijfario fojfe per caminar di buonegnmbe . Del qud atiimo fividero pochi giomi dapoi fegni piti certfiperche nor, folod richiefia del Generale ftce rcflituir vn grippo di Ljefina , che carico difar- 43 4i fardele era Bato prefopocoprima da ladri, & condotto d Terfato; nta hauendo 'ilmedefimo Generale fi: to iflanga,djefelideffero in mano alcu - nijhdditi l'\ni:i , fv-giti por misfitti, & annidati m Segna,eglivedendo efier nouo 1’efkmpio, & infohto trd Trencipi, & cbc d tanto.no arriuaua- noforfe le fue commiJJioni,pr.efepartito di fcr.itiere.nl General di Crouatia 5 modrando , cbc fenga. cjmflo[arin cowe impoffibile l’accommodamento , & chepercio. egUandaua penfando dudar,d Signon Venetiani vnatrde fcdisfattione, poicbe in. ogni modo paren miglior configlio il darlacon U fudditi lor.o,rifparmiando qunnto piu poteffc liproprij.Dellaqual lettcra mando ancocopiaalla Cortc:difffrat\ conpenftero,cbeilfilentio liferuifse per UcetiTaper cofi efseqmre,fcipendo bcnc,che cbiedendola mai 1’baueria at.te.nuta , & fkpartito di accortijjimonnnijlro , quando niaffime s’bd da fir con Trencipe di tar da refplutione , perche cof dallataciturnitd.fi pre- fuppone confcnfo ,ue fimette in difimta quello,cbe maggiorrnente importa alla conclufione deipiu importantinegotij Doppo q ncšic preparationi il Comrmfsario.fi rifolfedi transfer irfi in. S.egna,oue haueuagidfi.no iutimare,cbe tuni glihuominidella Cittd, & delle militie donefsero ritreuarfi prefenti alla Jua venuta , fotto graui pe- - ne, licjiiali ricordandofi , cbe.glialtri Commifsarij , ancorn baueuano dato principio d:i loro offitij con certa apparenga diterrore,& can molta v.ehe- mentia , credendo, che qucfla volta douefse fuccedere ilmedefiirno, & fi- dandbfi.de. buoni amici.,cbe haueano nelle Corti,non cominciauano ancorn d dubitnre de cnfi proprij , &pnre penfaffmo, che fi baucfsead mpicarne alcuno in fodisfittione d’'altri, onde limeno fcelerati fi conjolauano con la jperan^a, cbc fi douefse coraindare d a piu nbaldi, & quefli hauendo coni piu grofi bottini hauuto commoditddifirfi maggiori amid, & di ncqm- fiare piu credito,credeuano pur dipoter fuggire in qmlchemodo il laccio, almeno conlafeditione,&con U tumulto, perilehe ordiunno trame di jlar tutti vuitialla commime diffefa, & di tenerfiinpiede conleminactie, b d’'abbandonar li confinifo di tradirli, cofe cbe in firnil cafi haueano loro al- tre voltegionato d fcanfiirpeiiecapitali, co tutto cio fentendofi auuicinare ilitempo della venuta del Commifsario., & riferendo quelfii eh'baueuano trattato feco in Fiume,& altroue, ctiegh era Canallier molto rifoluto , feutro,alcum siimauano miglior partito 1'ejfer vccdli di bofco,che digab bia, &fe ne abfe.ntornofino d .6o. (perando di poteretfajfate le prime fu- ■ rie, fcufir pd in qnalcbe modo la difobidien7^a,<£r fu crcduto,cbe ‘Daniel ' Barko Cap.it ano di Scgnafautor degli Vfcochi,&peeo.ajfettionato al l{a- hatta It configliaffe ad vfcire y almeno e cbiara cofa , che hauendo potuto ,, Cz douuto probibirii lor o partenga, non lo fece: otide fi caub certo argo- mentoi ir.ento (comefoife nhebbero deplu chiari ) della fudmaUvolonta: fe ben in queHo egli verne d/hali tar h difegni del Commiffario. t" H qual eflendo poco da poi ertrato in Segna con i $00. arcbibugieri , troiio , cbela pattita depocbt baueua impanriti gli altu, cbe non eram piti di 3 00 .liquali maggiormente fi sbigottirno,quando vidderoperduta ogni fferanga di fugire dalla Citta per la cuftodia Hrcttiffima dellepor- te,&vdirono ti rigorofi Troclami, cbe cometteuano fottopena della vi - ta,che ciafcuno deponefe Vami, ne fi lafciaffe trouar con effe ne digiorno ne di notfe: cbe qnando alcunofojfe chiamato al Caflello, doueffe prefen- tarfi /ubito ; cbe in termine di due giorni dougffero tuf ti venirfi d dar in nota dinangi al Commiffario, fevoleuano fedelmente , & modeflamente feruhealla Cafa d'Muflria, & cbe quelli, cbe fi ritrouauano confcij de graui dclitti,venifferoff>ontaneamente d cbiedere perdono de i lorofhlli, per cfprmentar 'la clernenga , la quale nonfi faria negata d cbi con opere valorofe baueffeprima preflato, '0 foffe difpofto di preftar nell’ auucnire vtile feruitio alla patria,ma cbiunque afpettajfe,cbe lagiuftitia li mettef- fe la mano, indarnogridaria poi mifericordia, perche f: procedena contro tutti concHremo rigorc.ffieflc cofi gagliarde detcrmiuationi atterrirno glianimicompitamente , necofaalcunaparea piti [Irana, cbeildeponer farme,non effendofi queflo mai pili veduto in Segna. Il Tdarbo Capitano della Cittdr, cbe di gid fcopriuapih chiaramenteli difegni del Commiffario, comincib dijfuaderlo dalfimprefa con apparen- ga di graui pericoli , & di mille fpatienti, dicendo, cbe resleriam abban- donatiliconfni, & cbe qucllagcnte ardita, dr pratticadel paefe fipo- tria vnir con Turchi, ■& apportar d Trincipi qualcbe notabil danno: on- deeglinon folo biafmaua il ccnfiglio, ma proteflaua di non volerneparte in modo alcuno . Il Commifsario, come quello,cbe conofceua Vhumore in¬ terno,non fi mofseperopunto dalfuopropofito;angi efsendofi veduto vn’ *Vfcoto ra Chiefa con vna accetta in mano ti fece vna granpauradita- gliHrlo fubiio iti peggi, fe non fofse flato il rifpetto del loco Jdcro; onde tutti rimafcro sbigottiti , drfuceuano inslantia, cbe fi nominafsero lide- linquentidesiinatialcaftigo, accio gli altri potefsero vfcir di tema, & viuer ficuri. fJHa efsendofi quel medefimogiorno cominciato dfhr la defcrittione, (dr dar in nota quelli,cbe fi offeriuano di viuer modeflamente, &di feruir fedelmente alla Cafa d’ Muflria,per il qual effetto comparimno in Cafiel¬ lo difarmati,&bumili,Il (fommifsariofece ritcnirpregioni Martino Con - te di Toffidaria,cbes'erafhtlo capo de gli afsafjini per 1 ‘auidita dellepre- de,controquello,cbericbiedeuala Jfpbiltd deLfuo fangue,&la virtu de fuoi fuoi maggiori,& infieme tŠfCarcoMarcheticb,che eraVaiuodafo C spi¬ tano di Ledenice Caflello delle pertinen%e di Segna■ haueua diffegnato di impreglonare nel medeftmo tempo anco Ciorgio Maflarda Bgtgufeo , piu fcelerato, &fkcinorofo deglialtri: maeglineldefcriuerfi era paffato con nome fuppofitopie il Commiffario lo riconofccua difaccia-.ma quandofep- pe la fraude, mando d chiamarlo, effendogid intorno d due hore di notte, oue egli,che fifentiua reo de mille inaudite triftitie frecialmente d’hauere dopo il fualleggiamento deda fregata con le fuppelletili del Canal (onte di Žara, conficatiimarinarifottolecoperte, &d^andola vela fpintala Barca in mare fen^agouerno,e fen%a cuftodia d difcrettione dell’onde,& de venti (fatto veramente barbaro, & horribile d raccontare) s’appa- reccbiaua con la Scimitarra alla refiBen%a\ma fu preuenuto da Odoardo Locatello Capitano delle militie di Goritia,che le caccio vn slocco ne’ fian cbi,col quale lo pafro de banda in banda, lafciando poi, che li fuoi foldati lo fhceffero in pezgi. Era il Maflarda fr d h capi de ladroni vno dipiu flima- ti,& di maggior feguito: ne la fua rnorte fanaper auuentura slata fen^a qualche tumulto delpopulo, fe gid nori fr fojfero troitatigli anitni ingom- brati da esiraordinario ffauento. Il che intendendo prudentemente il Commiffario, per accrefcer terro- re fopra terrore, fece la medefma notte appiccar dalle mara del Caslello il Toffidana, & il Marcbetich, ilqualjpettacolo la mattina fini d’atter- rire la Citta tutta, ni alcnno fi teneua piu ficurodella vita , perche niuno era,che in propria confcien%a non fi conofcejfe reo di mortefie porteflaua- no cbiufefle Bradeguardate da mihtie foresiiere,ouc niuno haueua ardi- re di vfcir di cafa,ne di dormir la notte nella propria šlanopa-.pere ilCora- miffario per lafciar ad alcuni qualche Jperan^a di vita,fece loro intende- re,cbe quando le fojfero dati in mano alcuni capi, & reflituito tutto il bot- tino,che s’era vltimamente fatto in alcuni vajfellidello Bato Ecclefiafti- co (di che il Tapa faceua grandiffmo rumore ) non fi faria d tutti chiufa la Brada del perdono: Con tal artificio hebbe in mano il Moretto fhmofo Capo de ladri con vn fuo compagno, cbefurno con ingannoprefi dagli al- tri, & prefentati con certa ff oranja, che le teBe loro potejfero faluarla vita d molti : nondimeno cen li medefimi,chefecero limprefa, fu trattato con molta feueritdflafciandolipiu tofio dubij della rnorte, che ficuri della Vita,con tanto rigor fi procedeua al caBigo de ribaldi. Haueua il Commiffario al fuo primo arriuare d Segna ricercato il Ge¬ neral Veneto d madar qualche perfonaggio, che rejfideffe prejfo di lui,co- me teBimonio , & occulato frettatore di cfo, che fi faceua finceramen- te, & rifolutamente per accmodamento Bakle, & reale delnegotio,& accio 46 a tcio proponejfe anco di mano in mano quello, cbe li parejje opporttm d tal finc.il (jeneral deputo d qiiefio carico Vettor Barbaro fiio Segretario, cofa e ben pratico di tali ajfari , & cofi per natura, come per ejperienga pnd ente attiffimo d firmi maneggi: mafu in quci giorni (come fpejjo liiteruenmam queicanali) cofi gr ati furia di Bora, cbeil Segretario non p note accostarfi cofi prešlo come defideraua : onde arriub quando apunto s 'eradato cofi notabil principio alla fhcenda, & nel medefmo tempo , cbe fi conduceuano allaforca il Moretto con B(colb fuo compagno, ilqualeju gratiffimo jpettacolo dgli *dlbanefhcbe haueano condotto con le loro bar¬ čke armate il Secretano,ne puotero contenerfi,cbe verfo la Jera non troti - cajfero le Loro te sle , parte per fatiar lodio particolare della nationes , parte anco per portarfele afjine di render ad altri tešlimomo reale di tal ejfetto.fi Barbaro s’abboccb laprirna volta co’l Commtjfario allaprefen- 'gadelVefcouo di Segna,cbebaueua in qtieigiorni d pmto pigliatoilpof- fejfo della fua Cbiefa,,&co’l cm configlio s’mdri^gauano tutte le cofe,per eJferTrelato,cbe nelle ScolediTadn detGiesu haueuaacquiflato fcienge profonde,cbe accompagnate con l'vfo delle cofe del mondo 1'haueuano rc- fograto d Trracipi tsfušlriaci, cbe reffaffe fofpettalafuafinceritd, & fu per far appicar due Capitani, alla negligenga, &confcienga de quali s’imputauaquella fuga,ne haue- ria lafciato d'effcqmrloJfe li parenti non li prometteuano di po rtarle o vi¬ no , o morto alcnno di queUi, che fiauano alla montagna: come f ubito fu fatto : perche vn frateilo d’vno di 'quei Capitani vfcito con altri alla cac- cia,prefernfamofo UdroddlincbkfUdal Tajqualigo, & lo condufsem Segnaferito d’archibugiatanel capo,oue fu fubitoimpiccato femiuiuo,& data la tefla, comepoco dapoilifurno confignati viui quattro altri, accib vedefse pure , chefi faceua da douero. In Venetia quefie operationi erano intefe congradiffimo guflo, & mol¬ ti Scnatori ne parlauanocon dolce^ga col fiofsi Secretario refidente in quella Cittaper la MaeftdCefarea , dandolodi alCommifsario, & gr at ie dli Trencipi, che finalm^nte d'erano ferimente rifolutidi cafiigar li la- ' ll ' u droni, - 49 dreni: il Commlffarh amifato di tfisBo dal T\pffi lo rlferi • dl 'Barbaro , lamentandofi , cbe tutti gli ni tri moftraff?ro dieffer contenti delle opera-*, tioni fue,fuor cbe Im foto, pregando d conftderare la importanga detla di - fefa di quei confini anco per particolar interejfe detla Bgpubhca di Vene - tia: onde non conucib.ua annicbilare tutta quclla militia , la quale ridotta hormai d differaikne, baueria pottito prender qualche darmofo configlio ;, gli mcdeftmi Segnanigiudicando, cbe per gl’ofjicij del Secretdrio crefiejfe il-rigore del Kabbata , 6 alrneno ji impediffe il mitlgamentoJferato, rifol- 0o di plač ar lo convna comrnune ambafaaria, fdcendo capo ilVefcouo rnedeftmo,ilquale accompagnatodapiu vecchientrd nelle Bange di effo Secretario reflandoglialtri su lapiagga,& qtmicon molta bumilta,gr fojpiri lo pregorno d contentarfi delfangne fparfo, & di tanti condotti alle galere , & dfintercedere Pcr.vnperdono generale,riducendolialla menic- : rta li feruitii, cbe n tile pajfate guerre haueano li medefmi Scocbifktti al¬ la [{epublica, grofferendo iualtre 0 (cafieni di Jpenderper l'iftej]'a caufd le vite , cbe bora ji conferuaffero loro ; in fine del qual raggionamento gli ojferfero in dono doi Tapeti fini non teffuti gid in Segna, ne comprati. Il Šeckfario con brcni parole mo Brd, cbe eglicme femplice miniBro non pot ena preterire i termini della fta commijfione, nondimeno cbe baueria giouato loro in quelio, cbe hauejkpotuto: fi jlimb pero d mego af ronta 1‘- . oblatione delli-tapeti, ne al Vefcouofu di lode lejkrefiato infiromento, fe tene efcu r o 1'vfo del paefe,cbe mn tollera accejfo deli"inferiore alfuperio- refehga prefente,coftnme d pimto da barbari,& cbe fr d T urchi rare vol¬ te fi tralafcia,rtia cbe d Scocbi eraforfe Bato infegnato altroue . Doppb queBo il Secretario fi riffolfe pero di proceder con qualcbc pijl foamtd , anco perche in quei tempi fu auuertito daVenetiadi douer cefi fare: ondepiaccua.no moltogliandamenti del Commijfario,&figmdica- naghe non mettefje doto tanto afiottigliamento, per mn metterfi d rifchio - di fcaltegfar.lt ; & cheegli angi procedendo cofi cbetamente merit a(f (L _j ■ cdrrijjnndenga dlvguale fiuceritd;dall’altrocanto tornauanogli Vfcocbi d fnpplicare il I{abatta,cbe li leuaffe dijpauento, gr fi diebiaraffe, fe altri di loro cranddeBinati alla morte, ufe in fine baueuano da rimaner tutti cBinti- pcrcbe d viuere con tale angofcia erapeggio, cbe la morte iBefja. <>ueBi vffitžj, &licontinm pidnti delle donne mojfero d compaffiotie tl- Commiffario, 'onde rdllentandofi dalTaltro canto per le caufe accennate. I’Mor del Secretario Veneto, ne fcce procl.rmarvinti de’ piu colpcitoli Idfciahdd cofi jferanfgi diperdonoaglialtri,(pr afftgnado d quellitm brc- utftcrmihe,dopptiltfmhtitfcbuffmm bundocapitalecon ta'glia,grconl gratia dipoterfiaguitare l'vno con la tefiadell'altro . • . . ; , Boi D JO Toi per venire al ritnediopiu fodo,piu durabile, piuficuro, dr piu at - to ad impedirc li corfeggiamenti,drli latrocinij di mare,deliberb il Com- mijfario , di tutta quella militia non lafciame in Segnapiu di centoflipen- diati, dr con loro Cento mofcbcttieri Merami , & di transferne il rima¬ nem e ad altre piagge piufra, terra, volendo d quešio fine, cbe vfcijfero tton folo li šlipendiati , ma anco delli proprfi Cittadinitutti quelli, che foffero conofciuti adherenti nelle prede,dr volonter oft dicontinHarle,per il qual fine fece da tutti gli babitanti vna minutiffima defcrittione , con 1'interuento non folo del Vefcouo, maanco deli'Mchidiacono,& de altri pratichi della Cittd, incaricando la confcientia loro, che douefsero di cia- fcunaperfona darli certa, dr reale notitia , fi comeaqnešio ejfetto Volfe anco la prefentia del Capitano Barbo,come quello,che meglio d’ognaltro conofceua l’opere,&l'inclinationi d'ogn’vno . *J4la il r Barbo comincio fubito ad opporfi apertamente a quel con- figlio, protešiando, che egli con ft poco numero di difenfori non era per rešet are alta difefa di quella piagga, dr allegando malti inconuenientr, cbe nepoteuanoderiuare: onde fivedena, cbecoprendolapriuatapaffio- ne fotto Uvelo del puhlico feruitio, egli era per attraticrfare con ogni fiio šludio quel partito, nel qualefolo tutti gli huommi prudenti giudica- uano confifiere l’vitica fperanga della quiete, dr del fine di tante miferie onde non fi diedero oreccbie alle contrarie perfuaficni del Barbo,angive- dendoJi,cbe egli con la fua prefentia haueria potuto mttouerqualcbe fedi- tione nelle milit ie, trd le qnah fi fentiuano marmorationi, dr tonfigli di opporfi coni’armead vna tal dimfione , foP/icando, cbefi diuidefferoper poterli poi d man fakta diši rugger tutti, fece il Cammifsario intender al Barbo, cbe egli baneriafatto bene d partirf: dila,dr che non maneberia cbi pigliafse cura di qnella piagga, dr del feruitio di Sna MaefidCefarea j cofi egli publicando di efeer nccijfitato di andar alla corte per cer te fue li - tijvjci di Segna; ouefenga pificontrašlo s’effettubpoi la iranflationcLA ; angt ffi ricercata in luoco degratia, fendofi mošlrato loro , cbe fe benc^» per lero colpemeritauanomaggior čaši igo , dr per giušiitia eranodešii- nati tutti alla morte, nondimtno s vfatta quella demenga , dr fi mette- mno in loco, otte con honorata vdore baneriano potuto ricuperarlaper- dutafama, dr acquifiar da gli ottimi Trincipi gratia, drpremio : oltre cbe non haueria potuto mancarfe campo di giušla preda nelle vidne con- trade Turchejcbe di Lica,dr Corbauia;ma cbe tuttauras vfatta anco que- šia agemtegga dipiu, cbe nimo ji m andaua p c r fo rgaangifi lafciaua itbertd d ciafeuno delli deferitti diprouedere acafi fuoi in altre Parti fuo- f t del pasjem * Con- Con quefi modi s’indufsero Volotariamente interno d z oo. foldati con tutte kfamiglie ad accettar le flange in Ottcfag , 'Brigne , Vraga r, & Borlogb Caflelli del Contadodi Scgnafronticrc del nemico , & alte pt-r la ejmlitd de fiti alla difefa del paefe , & allecorrerie contro Turcbi , majjime quando con vn poco d’indnfiria, <&■ con mn molta fpcfa fifofsc- ro megliofortificafi. Quelli ihe doueano partire fi prefentorno vna mat- tinain Cbiefa albi prefentia del Commifsario, one dopo vdita la Mcfsa-> furno benedetti dal Vefcouo con Is loro bandiere , <& con Parmi, laqual cerimonia non fu approuata da tutti, parendo > cbefofsero rnalamente ca- paciditali benedittioni i puhlici ladroni fcommimicati, & maledetti dal- le Bolle tsfpojloliche: d quejlifu proueduto dal Commifsario diftipendij anticipati, & divettouaglieper aleunimefi, bauenioloro in tim ato, chc non douefsero piii ritornar d Segna fottopena della vita. Con qnefta tranf- latione parne, cbe veramentefofse impojlo al negotio l’vitima mano , & cbe non fi bauefse piu d temere, cbe gh Ffcocbi potefsero piu attendere alla piratica, per efser li macflri di qncfi\rrte cendotti quafi tutti ad babi- tar fr d terra, onde veniua d redintegrarfi la huona amicitia, & bitona vicinanga trd la cafa d’yluHria, & la l\epublica di Fenetia , con tut- to q neti o pero s’ andaua fufcitando ancora dali'v na, ek Paltra parter alcune difpcoltd , intorno alrefarcimcnto de danni fhtti al puhlico, o a priuati, md accorgendofi tutti, cbe queslo faria vn pelago da non ritro- uarfi mai il fondo,fi raife la cofa in filentio. Sollecitaua folamenteil Cera- raifšario, ebe li forti di Cjliuba, &di San Marcofhbricati dal Tdonato fi fmantelaffero; accioche reflaffe piu hbero il comercio, poicbegid fi haue- ua rimediato, cbe non vi tranfitarebbono vaffelli di corfo; rna il Tafjtia- ligo rifpondeua, chc rjuefto conueniua, cbe fi trattaffe in Senate, one non fi faria cofi fdeilmente rifoluto di diflruggere quei forti, riffetto ad altre oc- cafioni, cbe potejjcro najcere, ma che baueria ben egli con la fua autoritd dato ordine, cbe fi lafciafiero paffare liberamente tutte k barebe non ar- rnate , fenga piu riconofcerle , o cer c ar done andaffero, ne d'onde veniffe- ro , o cio cbe portajfero, & queSio doueua basi are alla libcrta della nani- gatione , & del comercio amicheuole trd li fudditi dclPvna , & Paltra parte , trd quali, e trd "Principi medefimi pareua , cbe doueffe correr nel- i auuenire tmgliore intelligenga, perebe P'accoraodamento era piacittto tanto d Signori Venetiani, quanto ali Serenijfmi jlrciducbi , di cbe pub addurfi guesio certo argomento , cbe doppo Pauuifo, cbe ne bebbero li Principi ^fuflriaci,quantunq: efia renfimile , chclBarbo baueffe rap- prefentato glauuenimenti fecondo la fuapropria pajfione, nondmenofn alCšmnvffano tinomta l’autoritd , aggtongendoli afjolutamenteilCapi- G 2 taniato taniatodi Segna,dclqualeeragidfiogliato ilBarbo,accibtantopiu com- modamente egli potefie perfettionare il negotio , & leiiar d fdtto l in farni a di cofi ncjhndi latrocinij dalli Stati della čaja di^Tufrur, ondefifd cbia- ro tenor di cjuelli, cbe ardiuano d'impntar d "Principi cof religiofihginfli, gr benigni il confentimento de si fhtte fcelcrategpe,lequalifi deuono piii tablo attribuire d gl: ivgcmni d c mali mini sin bcretici, cbe netemono Id~ dio , ne mirano altbonor de padroni , o althonor proprio ; litjuat con loro artificij daitano ad intendere , cbe foffe impcffibtlc rimediart d queidifor- dini, gr U dipingeuano dinami d Principi come tranfgreffoni ordinarie >, & necefarie de confiai. *Jfyta f come quefti tali rimafero confuf nella loro malitia, & prim degtingiufii ernohmentfichene foleano caiiare, cof ar [eh rnaggiormetc difdegno,&d’inuidlq centra la rinit del I{abatta,vcdendolo in diffregio loro colmo di gloria, & di premij da ogni partnperebe anco li Signori Ve~ netiani , con form c ali'or dinar io loro coslume di cortefa , thaneano futto prefentaredivnagrofacatena dicinque, '0 feimillia ducati, cbe egli pero non volfe accettare fenga dame prim a conto d patroni con offerta d’im- picgarla in puhlico feruiiiogome haueilafatto di foruma maggiore defuoi proprij danari nella tardanga dclleprouifioni, fenfabileper le pid graui vrgenge della guerraTurcbefcha;oltre di quefio f fkbricauain P’ene! id vua barca da piacere, & da viaggio per denar la al medefmo Ugibat ta, fornita de dinerfe comrnodita, cbe d liti nclgoucrno di Segna frriafiata di molto fernitio neltandare inantf & indietro per qdei canali, gr le vidni Ifole . Tutte le quali cortefe , bcnche leggieri, gr difiguali d meriti di f buon (imallicrc, fermrono di materin d gliemuli fioipcr lacerarlo , (gr met ter lo in difgratia de’ Prencipi: per cbe il Barbo trouando nella cortc di Cratgaccef li cuori di malti miniflri,ffecialmentc heretiefmfr ometi rea¬ li del Demonio, & inimici della puhlica quiete, comincio accufare f opere del l\abatta,ajfermando y cbe egli corrotto da Signori Venetiani non hime¬ na hauuto altro fine, cbedi fodisfhrli in pregiuditid di Cefare,della Coronci d'Vngaria,& della cafa d\TuRria;ondc d fiola ricbiefia loro baneuafiit- to impiccare bnomini valorofi, benemeriti, dandone altri contra ogni bo - norato coslume de Principi in mano loro, gr mettendo il refto indeffera- tione, gr in neceffitd di voltarfi d feruire neglieffercitiTurcbefcbi, con- manifeHo pericolo , cbe per la notitia , cbe effi hanno del paefe , gr delte piasggejjauejje d cdder tutio quel confine in mano de nemici. r Di queslevoci , gr di fiUeŠU maligni concetti s’impiuano toreccbicj* delliArciduca Ferdinandagionine clottima mente,&di rettiffima inten- tioue, vero imitaton della virtu dtCarlo fuo Pudre y & Ferdinanda Im* per a tore peratore fuo u(uo , berede del name, ma per l'etd non mcora efftrto delle jraudicortegianefcbe, & degiintereffi dcmaliminiHri ,fe bcnpcr natu¬ ra, <&■ per religione rieftiicijjinro degli heretici: moucuaffi adunque con ta- liartificij ingannenoli tanimo del'Principe ,mapiu diq udlo deltdradu- cheffa fuo. madre,laquale piri veniua combattuta da qnelli,cbe fapeuano, come effa poco prima era rimajta difguHata per hauer egli cercato d’im- pedire il maritaggio deli’ cbe fe ne foffe partito fenga licenca: egli nondimeno ' Jiando aggirando con barij mcZj in modo', chefe betic il Trincipe gli ha- iieabe^atataudicnga,&nio?lratofi piti voltepieno dimaltalento , in fine fi nffolfc pure di afcoltarto con la folitainnata benignita esftiflria- cti, e cofifeceanco IdtJMadre Srn Sereniffima , d quali motlro , cbe non gli era ima la perfccutione de gli heretici , cbe d lui portauano part icolar edio p)incipalmenteper li feruitij fatti alleloro Mtezgenelle materij dl religione: penije fecondo la loro piaitiente, & conforme al fuo pro- prio zelo , ncl gonimo fuo di Camkla attefe con ogni studio d perfegui- tdrli , & cbe ali’bora gli baueudno macbinate contro U vita , c-r riftret- to in certifftmo pericolo di perderla: machc la giuftitia di ‘Dio tbaned preferuato , come confidaua in Sna ‘Vituna o-MaeHld, cbe auuenirebbe D .3 di ii pr efenj e nel piu gr ant, & a lui piu pefanlepncipitk, dehevenim (ftinta la bnona farna, & Umor fuo. Cofi feguitb informando di parte in parte di iutte le attieni fue, con quanti trauagli di mente ,ffefe di propria borfa y & rifchi. deltifieffa vita egli bauea tirato in angl il negotio,non per gratificarfi li Signort Venetiani, con quali r.on haueua bauuto, ne volem hauer interejfe alcmo;maperpuro,fr vnico feruitio detle loro ^iltcggc, bauendogiudicato ncceffano di liber ar doppo tanti anni la cafa d’^iufiria dallaca!unnia,che lidauabormaitutto ilmondoditrattenervolontaria - mente nelli (iati fuoipnblici.ladroni, & fanguinarij affaffim;. cbe egli non folo non haueua futto moriregli innocenti, mo. cbe angl fi confeffaua feo . di bauer tenuto in vita buomini meriteuoli di mille morti: dijfe, cbe le loro ^tltegge fi raccordaffero delle lamentationi, &gemiti defiioi pouerifiu- diti delPlslria, & della Liburnia ; liqualiper le colpe de pocbi ladroni veniuano faccheggiati,& rouinati, & erano šlati d termineperpura di - jperatione di vacillar nella Eede;percbe h SigmriVenetiam baueanogid prefa vna rejjoluta formaintomo d quefie correrie, cbe eradi nonrotn- pere in manifefla guerra ■, pernontirarfi adojfo la mala fiimanelmondo- dbauer moffo farmi contra 'Principi Christiani, mentreguerregginuano contra Turcbi, ma riuangarfi d’ogni oltraggio b danno, cbe riceueff ero li fuoi fudditi , fopra li f 'itdditi della cafa d’t^ufiria d. bona mifura • onde il fomentar lerapine.de’ nbaldi noneraaltro,cbe dltrraggere, & dis’habi¬ tate le proprie tene delle loro ^iltegje, etneceffitar i V affalli apigliar al tri partiti}cbe cofi. s'Meje il negotio,quando.dlui nefii data commiffione, & cbe egli nell’hauerla faputa effequire in.quclla manicrapreiendeua an gi merilo, & mercedes cbe no bifognaua dar oreecbiedgli Heietici, liqua iivedendo procederfi eontracon.fi gagliar de,&pie nffolutiotn, & cbe i bifogni della guerra Turchefcbanan bafano ad impedir tanimo gelaute del Principe per 1’esicrminatione ioro,vorrianoanco vcderlo intricato di piuinnma guerra con la Bppublica di V enetia y accib foffenecejfitato ad abbandomre fimprefa contra di loro y <£r cbe era borrnai conofciuta ptr tutta ^ilemagna, e tv.tta.Europa Id malh iafcelerata de’ fettarij, liquali, per mantenerfi. nellefklfe opcnioni, non fi guardauano di tradi r li proprij ' Principi,& U Tatria,et cbe di qud eraforfe deriuata laperdita di Cfia.ua rmo,etpoidi Caniffa;,che le loro ,Altegge fofiero certe,bcbe bifognaua re primere la rapacitd. de Vfiocbi per la via comiudata, onero deslruggere, & defolare tutti li.locbi dcmarma,&gli.altri dc confinf percbe egli hu¬ nta ajfai benc penetrato , che li Signori '/enetiani erano rifoluti diven- dicar inquel modo le ingmrie. de Ffcochi: ouero in fine bifognaffe,piglitir mn.elfdoro.vn aperta guerra, laqfial. cofam niun tempopoteua metter.' mitOi mn alleeofc delit loro Altane; ma boravutm cist mat, per li trauu- gii maggiori, in cbe fi trouaua.no co’l Tmrho ; ihe d fiueRofine h Signon Venetiani baueua.no giufiificata la caufa prcffo al Tapa,grfrelfo dh altrt Trmcipi Cbrijiiani , d finali tutti pareua fira.no, chefi voh /fino fomcntare ne'proprij fiati publict,gr infami corfan d ianno de vkmuchem cafo ta ■ le non sbaueria da far fondamento ncgli aggiuti del Ej dt Spagnadlcjua le oltre l'e(fer occnpato in tante altre parti , & altre molte dijficultd di po - termddararmatainejnellc bande, fi strunar ebbe d vergognaper lapieta, gr giu/htiafua ilfimorirc caufatale, ilcbc fi potc-ua anco argumeutarcs dalfefito delfoffitio.cbc d foggefiionc del medefmo Babattafete in V ene- tia Don lnicodi MendoTggaidmbafciator Cattolico, minacciandoleartne del fuo fie,fe non fi liberaua dal flretto aff :dio Triefie, gr Fitme, di cbefi fiimo ajj rotit at o il l{c, gr per farne chiara la Ifepublica, gril mondo leno tofio il MendoggadaqueU’.sžmbafciaria;iheqnato d i pericoli,cbegl’He reticimalignamente metteuano innangi di perderfi Segna, foffero certele loro Alte7je,cbe meglio era afficuratafiucllapiaggaco pocbegenti quie te,&fedeh,cbc col numero maggiore di ladri,liquali oltre il cotitinuoir- ritamento de’ inimici erano folitiffeffiffitno di abbandonarla Cittd per at- tcnderalle rubbarir.onde non vi rimaneuanoper maltigiorni fe no le don¬ ite, .gr le genti intttili, con liquali mancamenti s'erano d Venetiani aperte milic occafioni di forprcnderla,fev' affiraffero: maeffer cofa troppo nato r ria trd gl'hnomini prudenti,cbe Venetiani lafciardno femprevolontieri d ffefe, & caricode altri la difefa di queile fronticre: chc effi mcdefmi cort- finandofi co loro paciflcamente aiutarebbono fempre perproprio intcrcffe nlmeno fot to mano d diffendcrle.Ondc nonpotendo liTurchiper terraau- uicinarfi d Segna,ne condur artcgliaria,ne efiendo mai li Signori Venetia¬ ni per c onfentire , clfiui s' accoftino per mar e, fi poteua tenir fengfaltro la piatgga per ficura,pur cbe li Vfcocbi con le loro rapine non necrjjitaffero li Signori Venetiam ad accordarfi per la deli ruttione di quel nido con Tur- chi,chc n'baueuano piu voltepromoffa la prattica,o effi st effi no la tradifi Jero m mano de Turebi,de quali fono per la maggior parte fudditi, gr mol ti bitno fotto diloro Lipadrije madri fiatclli, forclle.gr altripatenti', cbe in qucfio conftfieua il pericolo di qualchegran perdita,no nelle Vani inuen- tioni degliHereticr,j4ggionfeil l{abatta,cbeper maggiormente afficura re quci con fini, gr per la fferanga di poterli allargare d danno de T urebi, cbe faria /lato vttliffimo il compartimento fhtto da lui diquclle militie d i locbifopra nommati d Ottojfag,Tirigne, 'Trofor, gr Borlog mediante li finali fi metterebbe in ficuro largo ffiatio diterreni frrnttiferi.onde lagtn te potrcbbecon giufie fittidie fufientar lovita fenga leilluite rapine.Con— '■ D 4 cludendo $6 r ludendo,che egli haueria dapoi moSlrato il modo di ridtir li detti quattro luoghi in ftcttra difefa fenola aggrauarfene le camere di Sna Macfid Cefti- reafb delte loro MteTgge. Furono afcoltate & diFtnme con diecemilla funti ltaliani pagati da Sita Santita, & il Signor D. Cjio. de tSbfedici , che no conduceua due milla, pagati dalgran ‘Jhtca fito fratello in fernitio delta gtterra contro il Turco, laqualgente dalla marina doueuaguidarf d Zet' gabria deplinata per piagga delta moslra, donde poi per acqmbautiueu d transferirf, come fece felicementeall’aJfedio di Canifa. n^fministrd quel carico il Fgibatta con intiera fodisfdttiane, & de "Principi, & de Ca¬ pi della getite ltaltana, & isbrigato/i di Id non Vide 1'hora di tornar d Segna, per dar compimento d quclle jfhcende, nelle qnali non parena, che rimam jje piti dijficoltd aleuna, poiche da Principi Idudnaci erano fiate appromte tutte l’attioni fue , e tuttili partiti prefi per rimedio del ma* le, & parena, che 1’anttoritafofe accrefciuta tanto, cb'egli doueffe teflo effer effaltatod pik fnbltmi carichi, dcflinandofegli gidil Gcneralatodi Croatia ->. fjbtadoppola partita fna la malitia diabolica dcgli Heretici iaffoti- glio tanto pik d danni de liti, & ft sfodrarono notic calunnie , lequali fc pure non erano afcoltate da Principi,almeno non erano nbutate con quel- lafermezga, che parena conuenirf d mertide vn tal Cauallicro . Le cofe arritiorno d tale, cbegtd f mormorana per le Corti, che f formarebbe- ro proceffi contra di liti, fgecialmcntc per dimandarli conto della mortes del Conte diToffidaria, r.ella qitale ji interejj'altano forfe con pocohonor loro aleani principali,moflrandof partiah d’vn puhlico affaffinoftndegno di effer vfcito di qnella nobtlc fimiglia. Sentiuano quefle voci , » auefii roraoreggiameti li Vfcotbi, che perlacattfa loro verfauano nelle Corti,ne mancaua , c hi le feminatta tiell’orecchie , che il Fabatta era in difgratia de ‘Principi, d quali non erapiaciuto il fangue di tanti foldati valorofi ffarfoda lici furiofamente d compiacen^a d’ altri. Qitefti ragionanienti frappo rt altano poi in Segna', & feruiuano d dira mit ir la o bedienga d Comrnij) ario; ilqnale trouandof fcarfo de danari, eraanco fiato sfor- * gato 57 ^ato di fpogliarfi di quel prefidij, che'l'bctueano fino dihov a refo tre - rticndoin 'Segna. ^žccadc iti quci giorni , che dalli Trincipi fii comandato di mandar al campo fotto Canifiu quel maggior numero di gente,che poteJfe,con laqual occafione pcnso anco di leuarfi dinangiilreftodelli pni inquieti , &piu ingordi, per lafciar poi gli ajf ari di Segna meglio rcgolati, racolfe anco in queflo numero li banditi, & fhttone vna buona fchiera diede loro per capo vn certo Giuriffa, che di gappatore era diuentato ladrone ,& fktto celebre per la gaghardia del corpO, & fer očita dellanimo, ilquale baue- ua anco rapita vna dongelld ben natanell' Ifole di Zara,& contra le leggi humane,&diuine fdttcfela fpofa.Qiiefto Giuriffa era inftantemente diman dnto da Venetiani o viuo 6 morto,maper lo creditogrande in che egli era per la fua beftialitd,alla quale fi daua titolo di valore, cofipreffo d ‘"Princi pfcomeprejfo alla militia,rib bančna ardito di metterui mano il F{abatta, dubitando dicaufare maggior tnmulto . Tcnso dmique con queJlo m ego, o eh 1 egli come audaciffimo baueffe d lafcir la vita in quella imprefa, o ad acquiHarfi tali premij, & honori di virtu milit ar e, che baueffe poi d fde- gnarfi di contaminarli coninfhme ladtarie. Si part) Giuriffa contento del carico, & del danaro, con che lo haueua fouenuto il Commiffario, & con opinione, ch’egli con qnella fquadra dlbuominiferoci, & atti ad ognifa- tica militare, foffeper fegndlarfi nottabilmente . Magionto in farlittot fu da gli emolidel l\abatta difuafo deli’andata, con dirlc, che egli come \ri altro Vriaveniua mandato d mamfešla morte , da chinoneraancor fa ti o delfanguc de Scochi, & che hormai li Trincipi erano chiari di que- Jio , ne voleuano lafciar e tanti huomini valoroft inuendicati\, morti ingiu- flamente, &cbepercio non eraper deffiacere loro a fronto aleuno , b ter¬ mine di defobedienga,cbe s’nfaffe contrail Commiffario. Solicitati da cofi acutoftimolo nofolo Giuriffa,ma lifuoi anccra tutti fe ne ritornorno fengaltro d Segna , one jparfero le voci penetrate nell-orec- chie, & ne enoji loro in feerete conuenticole , ne puote il liabatta per alf bora far altro , che diffmulare, afpettando nnglior occafione, qmle ll venne poto doppoi, che pošla Id mano fopra Giuriffa lo fecechiudere in vn fondo di T orre con animo riffolntijfmo di darli il merit ato cašligo, ne volfe mouerfi allegagliarde inflange, nefinalmente alle aperte minaccie y nellequali ardinano quei fcelerati di prorompere, fe non lo metteua in li- hertd , rifpondendo angi congenerofo ardimento, che li cafligarebbe tutti de cofi tcmeranc infolenge , ricenendofi egli fr d tanto n e l Caftcllo hiferio- re conquella puocaguardia de' Tedefehi, che haueua,ma li Scochi hauen- do gid per le caggioni tochate di fopra perduto il rifpetto verfo il Com- mifario , mtfjam , & perfuafi (b vera o fdlfalnicnte j cbe k morte fua mn fvffe per defpiacere d Trencipi/t miJJero ad'una nefkuda,&fcelerati(fmaim- prefa, & accrefcendo le.furie, daUeqnati erano agitati con beuer copi.vj d’acqaa divita, cbe aquefl'ejjetto fu por tat a in piavga adefempio de Ifiumantini, qmhquando volj ero incntAclirecon quel mentoralule fatto coittra tl prdprio fangue, mangiorno prima čarne mol cotta, & poi s im - briacarono con la loro Cea(cheera beuand.vjimile alk Ceruofafettcntrio- nale ) cofi li kocin infarkti coni vapori d'acqua vita , tentarono prima disforga le porte del Cajlello, & mn nufeoido il diffegno vi condujjero 1’artigliaria, &con qv.dla iaperfero percerta canonieral'intratnra. Il- efe veduto dal (fommifsurio,&accorgendoft, che k bejlialita digente fu tiofanon finirebbe fenga ventre a fine deli'biten to,prefe necefsano parti- to di cauar fjmrifsa Aallecarceri,patteggiado con ki piu per riputatione, cbe per penfierodivedcrlo ejfcttuato, cbe per k fina fakte giurajsedi prefentare vino-, o morto vn'altro de’ piu nominatikdroni: ma fe beneJi vide'Iurifsalibero,& fuori d’ogni pericah non cefsb la rabbia de gl''altri, cbe amaggati alcunideTedcfčbi, cbefaceano reji Slenga,gettorno impe- tuofamente d tetra tre ordinidiporte, & fenetraudo fino ah’viti na ca- meradel Commiffario,col qualeft trottaua vnFiorentino fuo paren te-, ve- nato per vifitarlo dal campo Jotto fanifsa , logettorno fubito d terracon due f-Lrchibugiate,doppo che eglijparatagid la piilola haueua impugna- talafpadapcrfhr qttella diffefa,che il tempo, e la necefjita li concedeua ; fpicaronli poi li micidiali Barbari la refla ,facendone mille blratij, & la pofero in loco puhlico a mnnifef lo jfiettacolo del popolo: poivfciti diCa- ftello congregarano la tnoltimhne, & conllnnfeto tuttbdginr-aredi voler efferpartecipi del fatto, bben bmale,che ne douefe Juccedere. La mattina il cadaucrefu pofto in Cbiefa : oue fi dice, cbe fino le don- ne pernonmafirarfi meno ernpie de i mar iti, doppo varie maleditioni an- doronoiambcndoconlaUngm il fangue , che vfciua dalle ferite. Tal fu il fine del valorofo, & buon Caualliere, tl qualtoflo cbe fu diuulgato per la ‘Dalmatia, & per l’ Italiaglihuominipraiici tememio di qualcbe mag gior ruuina , dubitandoft, cbe li Scochi , difperando di perdono doppo cofi enorme delit to, non tradifsero la piagga d Turebi, m affmamente ejsendo vfcita farna,’cbe s’erano impadronitianco di Herbai;maintcndendoft cio nonefser vero,& che coioro viueuano fiuietamente con certa forma digo uernopofla da loro mentrepbe afpettauano CapjtaKo,bauendo dato conto del fatto ali'Imperatore, & efeufato fopra vane cdkrnie contro il mor- to,giianimi degihmminifi voltorno a confiderare , comela dafa d’ \Aii- sitia bančna jhpportata, d vendicata vna tanta feclcratcgpa eommefsa contro controftpmcipaleminiflro: mA vcdendofi ritardare il cafiigofi difcore-■ ita diuerjamente delfegretto de Trencipi , quali fi credeua da alcuni , cbe haucfsero datto ordine,, a almena confenfo nella morte del Rabatta: altri gindicaua.no, che ft dijferifce il cafligo per coglier li malfatton d maggior jahto 5 altri diceuano, cbe efsendo il delitto populare era piu fauio confi- gho il dtfimularle,cbe vendiearl o conpericolo je nan d’altro,difar desba- hitarc quella Citta: perche tutti varano in vn modo,o m vn altro interef- fati: accrcbbelamateria de Jofpetti,&de dijcorfiilvederfi pocodopoi conferito il Capitaneato m Daniel Francol Tricflino, apcrto nemico del morto Rabat ta, & qucllo ifleJJo,cbe haiteaconfigliato Giurifja dritorna- re da Carli flot , quatido con lagcnte det ta di fopra andaua verfo Canijfx, tanto pm cb’el Francol entro in Segna difarmato, dr fu riceuuto fenga-* contrafto,dr fen%a motto\alcuno,nefi guardo di admcttere Iurifja allafua tauola, dr di lafciarfi veder e d pajfiggiarjeco per la piagga . • Sta comcft voglia, c bcn marauigha, cbe ft fta lafciato finqulimpu- nito cofi attroce delitto : ma chi conofce la elementa,dr l'intcgritd,egtu- flitia imata della cafa d'Musiria, non potrdmai credere, cbe d'ordine , b di confentirnento de quei Trincipi fi togliejfc la vita ad vno per imputa- tioni incerte, dr nonprima giufiificate, maffinie fotto l’Imperio di Rudol¬ fa, cbe in cafi piu. importanti bd dato faggio non di crudele,ma di mitijfi- 930 Trcnctpe : come fipuote ojferuare gia pochi anni in Giorgis Topel Ba¬ rone Bobemo, cheimputato , & fer fi conuinto dilefa maefid, nondime- no fr fupriuo dellagratia, dr departe de beni,nonperde lavita, &piu fefamente battendo fua Maefld fcoperti in Vvolfango l{omfi dr Tnalo Traitefiin, q;tello[ito Maggiordomo , & qucfto Marefcialle, dr l'uno, dr l: altro Confeg liero feereto, ecceffi graiiiffimi in fuo diferedtto , dr v Hipen- dio, fi conteiito di cacciarli di Cortefeufaltra pena, lafciandoli atiofi por¬ tal via ghimmenf tbefori, Dio sacome, accumulati: ma cbi sd in ebes modo s'e proceduto nella mortedatavlnmamente al Centedddrdecb & ni faradaijfer, 1'rno de qualt baiiea tradito dTurcbi Gjiauarino\ l’al¬ tro Canijf adr quanto diligentemente con longegga di tempo dagiitdici deputati pano fiate ventilate quclle caufc, mncrederdmai, cheal Ko¬ balta per qual fi voglu mpntationc fifvffctolto la vita fen%a afcoltav prima lefue difefe .. Cof .refla adimque nella morte del \abatta offefa la nputatione di Ce- fare, &dcll’zsfrcidiicaAaordinariamente,nonfendomaipiud r Principi della cafa.d Jhtflna fiata fatio fimile affronto: perche jeben fileg^e, cbe dm rapprefentanti di quella furno amaggati , vno a. Snius%, jaltro in.Vnderualden , dai qiiali.ammivzpgamenii. bebbepoi lorigine la Repu- bikcu 66 ~ . ( - _ . Utica de Suix 7 eri,mndhmm quelli [urno per Mngiurie fatte d priudtfvc cifi anco da pristati , &■ fu pos impedito il modo del cafligo dalle cornmu- ni folenationi; chediedero dapenfarad altro : ma m qudio cafo bifogna credere, cbe o auakhe fecrcto recondito nelta mente de Trincipi mandi in longo la debita rijfolutione , o cbe gli artificij inganeuolide mali mindiri 'diano ad intendere quello ) cbe nori e, ne fi curino del tnal efempio,&del'a poca riputatione de' padroni, pur cbe rimanga cofi sfogata la‘rabina loto. Hor tmcidato chefu di quella maniera 1'infclice Fgibatta bi Scgna, li Scocbi , cbeerano blati dislribuiti per le Cafiella diOttoffaTreger, < Brigne,&Bidogb,come s'e detto di fopra, leuato l'impedimetito , &rot- to il rittegno torharono [ubito aliantico infarhc nido, & [e benfecero po- codipoi notificareal f/eneral Vcneto, cbe intendeuano dioffrntargli ac- cordi, & cbe non fariano vfciti in corfo per mare d modo 'dlcttno, nondi- meno il Tafqualigo, non fi fidb tanto nelle loro promejfe,q;ianto nelle jbe proprie diligenge, & quantunquefolecitaua di ritornarfene doppo tanii anni, e tante fiiticbeallapatna,volfepero miradopili alferuitiopuhlico, cbe d priti ati comodig/ifcaldar meno 1’inftange della licentia per offeruar, oue fojfero per par ar e lef'uric de gli Vfcocbi doppo vri tal ecceffo , & a qttesio [ne dijpofe d pajfi con eflrerna cura legalere, & le barcbe armate [enota impedir perv il corfo dellevittouaglie d Scgna , per non metter la gente in maggior difperatione: md vedendo per alenni meft , cbe niv.no fi tHoueua,&cbe fi ofjeritaud.no li patti, & cbe gia in Segna fi rendeita alli jLvMriaci la folita obedienga , & cbe li Trincipi H altano riffoluti di man- tenir gli accordi , & dTimpedirf ingiuSle rapinc, ottenuta la licenga dal Trencipe[e ne ritorno d Venetid,gloriofo dihauer mejfaPultima mano d cofi coflofo trauaglio con l’auttorita,&con la pr ud etn a fiia,etuito il men do s auide {cbe in mano de i Trincipi t-^itftridci firma il rajfrenar quei la- droni, con tutto cbe li tnali minifitigli baitefiero per taliti anni dato d cre¬ dere altrirnenti: onde nonpareua veriffimile , che douefsero accoiifehtirč tnaipiu ad zrna tale inf amid: maffime hauetido anco imparato li Venetid- hi d modo di fhr ad altri coHar caro il dannp,che fidaa loro fudditi .' Con tutto quesio molti bnominipratici dulhtano,che ftando li Scocbi iti quel loco fenga altro trattenimento, fara quafi impoffibile, cbe fi fofler.ti- Kofinga dano de vidni ; maffime fendo liflipendij leggieri, & difficilmete pagati,ne participanuo di e(Ji tutta la gente.Ter liquali rifpettifu pruden temenic confiderato ,che 1’itnico rimedio confislejse nella translatione di quellagente d luocbi difcofti delle marine, come fono lijopranominati,op- portuni alle correrie controTurcbi, & capacidi qualcheagricoltura > ne' quali ancofi diceefsere alcune vcncdi ferro.nelle qudipotridho efserci- 61 tarfc& nudrirle loro fnmigUe,c6ti vtile indušlria queUl, che eleggeffero di preferire vn bone Ho, & legitimo modo dl viuerealle maledette , & fcommvnicate r spine, & alleforcbe , ndlefuali o prešlo, o tardo inciam- pano pol tutti. cSšla perchs di Popra fi fece mentione d'vn partito propofio dal Fgt- batta dl' ma chiamato dla Corle Cefarea per qncJlo effetto il Fifcouo di SegnaJ, c on ordinc di portar feco dffegni reali di tutto ilpaefej egli con la prefenga fna, & con viue ragioni leno qucldubkio , onde gl'Imperidi cmindmno poi d pretendere p:A grofijit fumma , & dimandanano sborfo anticipato di 3 OO. tfiiUe fondi, fengapenf cro forf ; diffenderneparte aleuna in fortifi- catione di quclconfine;nonponderando effi,che li Signori Fenetiani,fe le¬ ne ponno riceuer rjudehe comodita da qnei legnami, non banno pero p]ii ebe fanta neceffita,perche rion metneano a loro felne,chefom inifrano ma¬ terin 6z teria fuffiiicnte per le loro ordinam , & ettraordinarie birmate. E vero cbe la condotta di remi, cbe ft tagliano principalmente in bofcbi d'Mpa- go, & di Cancerio ffd con dijpendio, & con grattczga defudditfd c/uali ji rifparmieria volontkn qnel trauaglio, tiel reFto la mater la e inefvtiia, tantoper remi , quantopcrognaltro bifogno di pih namerofe armate, e perbverifimile, cbeancoper folo rijfctto della fortificationcdelit Inocbi tante volte nominativi Fenetiani Jarebbono condifceft alteshbrfo di qnal- cbe mediocre fumma d conto di detti legnami, per intereffe proprio di s- der ordinato in quei confnipiu nnmcrofi,&gagliardi ritegni contro bar¬ bari , cbe pcnfajfcro mai per qticlla firada infejlar l’ltalia, come batino fiitto in aitri tempi. _ fJUail maggior, &_piit certo feraitio, cbe ji faria cauato da qnell’ac- cordo, ccnfiFieuanell'oceupare lagente di quelpaefe ncl taglio,&nella condotta, cbe cofi ella ft faria aueggata d v in tre detlefue fhticbe, ne haueria bauuto fcufa, cbe la farne , & la neceffitd ffingeffein corfo; per- chequelli bofcbi baueriano d at o perpetaa materia, nonfolo di foflentarfi , maancodiarricMr.fi, perebe oltre li legnami oppottuni per le armate, fe ne fariano taghati inf niti per ogni altro bifogno di fabricke , ef- fo comprendere in pochiffime parole tutto il fuccedu - to in decenne (U anni.fmperocbc la mente humana ef~ fendo circonfcritta , (jr di pora capacita, dalla mol- titudine fi confonde , <& refla la lettiotie fenga frutto . Etpcrcbe fcriuo- uoadhuomini per la lontananga del tempo vnem d’afjctn d’amorc^>, mero d'odio verfo cjitclli,che cofi le loro attioni diedero materia alla nar~ ratianc j fenga dtjpiacer al Let tore poffono della venta pigliare quella parte , & tralafciarquell'ciltra, che d loro pare, fecondo obetoma mc- glioal filo, che fi propongono di lav.de , bvituperio delle p er fone: lo non ho penfiero di feruarel’ifiefio side^efjendo Cintcntione mia di narra- re d cjueidel tempo prefente le caufe, & molim diguerra, natiper le in~ folenge d'd*fcocbi, fenga bauer alcun riguardo d cjuelli , chc vcniranno nellifcguentitempi. Pjfcontrarbin molči preoccupatidaajfetti, acjuali riufcirebbe ingrato, fe vedeff°ro tralafciata cofa per minima, che potef- fe fomentar quella pa/Jione , che li pofiede ; & li neutrali , che leggera- no per formaropinione da qual parte fia la giuflitia, dcfidercrauno ef- fatta, & minuta effofitione di tutti li particolari , poicbe, torne il ginri~ fconfdtobendke , ogni minima diuerfita di circonftange m uta tutto H giudicio del Dritto nella ]{agione.Terb io fi come dcfidero,cbe qitefla mia Scntturanel tempo prefente, & duranti le tnrbolenge fialetta da cia- f cv.no, almeno per fapere con qnal partegiongere le fue preghiere d Dh, cofi non configlio alumo leggerladoppo , che banerd piacciutodla Mae- iid fua Dimna metter fine alle prefenti turbulence, perche faluo nella Venta , &finc.enta della narratione, & la fujpenfione ncl gittdicare , le qnali due parti fono efqmfitamente ofemate,nel rimatiente non trouerd adempmtc le leggt ddtbifloria, i i dL z ddifufaee J 6 i 3 d’ijeufcje clrinoriha hamitoperfine itguflo , o 1 ‘utilitdfua , diquel- li, d chLmpoviaua eftere mmutamente informati. DallacenfideirationcAt quesli ctccidsnti ogriuno rcflerd certificato ,cbe finfolen jr fmpopolo contra il vidno in progrejfo pcr neceffitd termineranno fcmprp d guerra, mn foto percbe il prudente fi facia difoffeure, maancoperche 1 ’infolen,' te ft facia d'effere fopportato. * ‘Doppoi cbe li dijpareri, per tanti anni continuati, fitrono con faccor- do in Viena felicemente compofli, & le tene z^itSiruilfhe liber ate dagl incommodi con la reflitutione del commercio, alla (prte Imperiale fit te- nato il negotio per terminato . Il Senato Venetiano , bauendo effequito tntto quello,che dal canto fuo s’ affettaua, attendena dalli Tfincipi cfserttanfo quello, cbe tra.tanto in Segna, & nclle altre tene ft fhcefse di nouo, r . Uebbe Uebbepevtattmindicioilvedeteconfcrmte nclportodi Segna le igr ? •che da corfo , lequall quando ncn.ri fofsefiato dtfegno di corfeggiare ‘■■aiVaiiuenire , canuenim hmnediate doppo puhlicato taccerdo disiriigge - ve * percbe mdi fi krnil male, fenonleuandolecommoditd di effettuar- io,& febauefsero penfatod couferuarle per qualcbe accidentc cbs U ■tempo potefse portare, le hauerebbono tkrate in tena in luoco proportio- ■nato , d confcruatele fotdacaua: mail tenirlein porto, O inHruttcal 'nauegare, mn lo feppe interpret are , fenon certa rifolmone di non voler abbandonare la piratka. • - - '>»• - Iti poco tempo ancomvidde pian piano ritornar li fuggitiui d Segna, efsere ricemti in modo,cbe in termine d'un mefefurono ritornati tnt- ti, del che non intendendo.la vera caufa , riepenetrando , fe fofse con or- ■dine di Sua ^Altegga per adunarh, & fkrbirfi di loro in altro luoco, ri- mafeinmolta ambiguitd, done ilnegotio douefse terminare ■, ma preflo refto chiaro d tutti, che iacco mm o dam en to fatto non poteua fortir fine migliore degli alt n in altntempi conclufi-. Imperoche, bauenda giVfco- tbila fettimana fanta fdttadeliberutionedifhrvn ufcita generale, & ■hauendofecondo il folito contribuito anco li vecchi , vedoue,& keligiefi d metter infieme vna munitione di polu ere, <& viueri, & danari per comprarne, fiuando quella mancaffe,t>fcirono il di 7. aprile giorno della 7 . A pd* Santifjima Rgfurettione diTSfSignore in namero di 400./«1 o .bar che ,& le • nauigato per iftc .miglia fmontaronod Crepanogiurifdittione di Sebeni- co,& per qnelterritorio, paffarono nel paefe de Ture bi, jucendo preda d huomtm, animali , <*~ rolbe, & ritornati per il medefmo territorio , nelle marine di qucllo imbarcarono la preda, & la riduffero in Segna 5 hauendo lafctau fparfa voce, che erano accordaticon Venetiani di poter andar d dami de Turcbi per il Tenitorio Veneto, mentre non offendefle- role. p er fone, & luocbi , per done paffaffero, & nelli giorni feguenti , paffaudo piii inangijfirouisiamente fccero molti dami in Macarfca, Tfarenta, <&• penetrati piuoltre per le tene defiagufei, depredarono la Villa dt Trebigne, la meghorc, & pik ricca, chefia ne i contorni di Ca- flel Tfono, longrofio bottmo d’animali, &pregioniad’buomini,&nel¬ le ranite andate, rit orni, fi ricoiterauano bora in vna, bora in 1 ’altra delle Ifole Venete, done intendeuano non ejferui armata, cofi per ripofa- re, come per prouedere Viueri, quali bora pigliauano con violenga, bo¬ ra pagauano. ‘Durb per alquantigiorni quefla imprefa ,&gh riufcife- licerncnte ; percbe la jama deli'accordo nabilito , & la credenga certa-, di non bauere piumlefiie da Ffcocbijecero reftar li Turcbi fenga guar- darfi. & quei deli Ifole Venetefenga la diligenga , che erano folitivfare 6 g j ; ncitt"pi de' pericoli. rJAia li Turchi poBifi in arine,& fkttacallart moltitudinegrandein aiuto, minacciauano di ■vendicarfi contra le tene del Dominio Veneta confinanti, & mandarono d protefiare alli fiettori delle Tene della frcpublica , & d B.ifsd di Bofiina nouamente venuto d tjiiel gouemo nefccerifennmentogaghardo col Generale, vfando (]uefio concetto allaTurchefca , cbela compliatd non fi poteuanegare , valert- dofi gl’V fcochi della Cafadella fiepublica, come della propria , minac- ciando di aurfar allaTorta ir. {bnftantinopoli , & cbe Jarcbbe mandata armata perguardare (juelle marine. M 1 principio di tjuesii infulti il Generale non confreranga di prouifio - ne, maa fine , cbe li minifiri ^uBriaci non potef]eronegared’bauerlo faputo, mandb d Segna d dolerfi , cbe contra la parola dat a, non effendo ancora afeintto linchiofiro deldecreto Cefareo,& delle pr omijfiom dr in quelcornbattimtnto reflaronoprefc 2. barched Ffcoehi con mor- te di 60. perfone, & tra quefli Kficolo Craglianouich capo principale di loro j dr dalcanto de gl’ *Albanefi reflarono vccifl.S. foldati con 1 9-/e- ritufraqualiilfigliodel Couernatore ; lealtre ] O. barchepreferola fu¬ ga faluandofi d Segna. Ojteflo conflitto fu da gl’Ffcochi, & da gf~ 4 l- banefi diuerfamente rifferrno. Ojielli differo dfffere fiati affleuratida gt&sflbanefi dipoter entrarin porto , dr doppo entrate z. bar cbe-,quel- le tjferefiate ajfalite;che le altre non poteuano foccorrerle , dr perbfi ri- tirarono: Quefli afer mano hauere combattnto con tutte le iz.bar che da buoni foldati , & d buona guerraprefene 2. adducendo per confermatio- »e, che [e 12. barebe diloro con 500. huomini, che erano, bauefferoaf- falito d tradmento due fole , mm farebbeno r e fiati morti, dr fentitan- to mm ero di loro. tJfl-Ca ccmunque quetio fi fojfe, certo e bene, che d conflitto non fnccefie m porto, niancl mare apertotrallfoladi Liefena * dr la tena ferma j Gl’Ffcochi fnggiti per la rergogna , e per li compagni perduti reflarono picnidirabbta,& apetitadivendicarfi,&piuditut- ti Vicenzoflratello di Trficolb Craglianouich vccifonellafattione . La mala ventura s’accoppio con la rabbiofa malignita loro d fare fuc- ceder rrialtro accidente di pcffima confeqnen^a . In queltempo ifieffo part) d'lflria per andar alf obedienga del Generale la Cjalera di Chri- floforo Veniero, il quale non hauendo aleuna notitia del fncceffo occorfo d S. Giorgio , feritna aleun feffetto facendoil fuo viaggio, tregiorni dop¬ po quel conflitto, capitb la fera vel porto di Mandre delflfola di Tago ; Oueflo hauutoin jfiagf Ffcochi , in gran numerofmontarono interra y & flpofero occultamtnte [oprati monte, checirccnda tlTorto inagua- to-, dr la mattina 6 lanbe di tffl entrate in qnelio repentinementeaf-. faltaronola Galera , dr quelli , che erano in tena in mclto numero con archibuggiate, dr fitffi vccidendo Y dr ferendodalla pdrte fnpenore,ii kuarono tl modo di poterfl metter in dijf efa, fe n'impatronirono,&prefi li foldati , dr gl Ffiicic.li della Galera ad’tmo atfuno , fhcendolipafjar al¬ la flaleta, 11 accopaionocrudelmente , drgettarenoi corpiinmare. Lii cofa di gran eompcffone , che dfangue fieddo foflero cofi barbara- mente vccifl 40. perfcnemnocemiffecero vogan la Galera perilCanale 'rerfo Segna , d? nel viaggio tngliaionc la tesla con le rnanare d Lucretio Granife 16 i) Orauife Caualliere gcnitl' hmmodi čaps dlMriit, & at fialello', & ne*-, pote, che er,mo fopra la Galetaper pjfnggto > & jpogUarono detle per- le , mamlh anelli, & vetti Taula Strafoldomoglie del Cattallierecon k\ fuedonne , che era in compaghia del marito : Seruarono vino il Vernem , filamente, p conduffero fotto laMorlacaJoco lontano daSegna,&l fu perfuafo 1’^Arciduca, che tutto il fatto da loro fojfe con ragione,&alla prouifione fatta dalli ministri della Jfepublica fudata fimflra mtcrpre- tatione, incitando fua \A Itegga alla rottura, grguerra , cofa da loro gin molto tempo defiderata per vnavecchia fferanga di fkcilitd conccputa, che fua v4lteggaacquiflerebbe, gr aggrandirebbe fe, gr loro con quel mego , il che fu anco caufa , che fcriff e Sua ^Altcgga d tutte le Terre fie di confine, che Jlaffero fopra leguardie, gr fi fortificaffero , & munijfe-- rp; dat qual commandamento nacqne, che a Segna con grandifpma fi- lecitudine portarono tena , gr prepararono legnami per munire la For- tegga. 11 Capitano di Fiurae ancora fece fpianare gli horti,vigne > & oliuari attorno le mura diquella Terra, gr in tutte le Terre alli confini etiandioin Iftria fi dauaqualche fegno di preparationi milttan , ilchi diedegran fojpetto dVenetiani, che Joj] e vnapertura diguerra •, percbt non parendo loro vedere, che per ilconflitto di San Giorgio, caufato , & riufcito in qual modo fi fofseji miniflri .Arcidiicah hauefsero caufa alcii• na di dolerfi, nonpotendo, nedouendo loro importare, fe violatori del' la giurifdittione Veneta , gr contumaci del Trencipe loro proprio, che contralavolontd, gr commandamenti diquello eranoandati incorfo) fofsero vccifi fuori della Jua gimfditione in qual modo fi pa , tcneuano d'hauer 9 Jhduere fllgme di crederegcbe pelpreparamenti fofftm non piv afficu-1613 varih non cfsendo pmeduta occajlone dagenerarfoJfetto,ma per difegno di metterele cofe loro in ficuro,& a fs alt are lo Sl ato della P y cpuhlica JJi- ceuetero anco gran difgufto hmendo intefo per la confejfione d v n Vfco- co prejo viuo nel combattimento d. capo S. Giorgio , & quattro altri prefi ■doppoin^irbe, cbe lufcita fit con participatione del Vicecapitano , il- tjuale contnbui anco la fm parte. Et moslrando cbia.ro 1 'cuidenza del fiitto, cbe non poteuanoejferevfciti alla preda in tanto namero finga-* Japuta de' ministri .AuSiriaci, & l’aJfalto,& crudeltd commefia con- tra la Cjalera, fe ben potem efserefitta fenga confenfo loro , per rabina, &vcndettapropria di quei fcelerati, nondimeno non fit fenga. prece- dente caufa, datadalla puhlicaauttoritd.col permettere1’ufcitaal pre- dare contra la promefsa del fuo Trencipe tanto recente,&confucceden- te approbatione,dimoftrata neltbauere recettato li malfittori. Se Ffco- chi per vindicare la morte delli compagni banno vjato la fer itd centrali foldati, & patrone della Galera, qmtido bene quefto valefieper fcufi loro , non e buono perifcnfar il gouerno diSegna dal concedergli la fi- coltddi predare, dal riceuerlicon la (jalera,dal.portarele robbe,& mu- nitioni nellafittd,dal diflendere le artegliarie ju le muraglie. Quefle ope - f ere non po f som baueril primo moto da \Vfcocbi, nia da cbi gouerno, Segna, li qualioltre cibanco della prefa della Galera , & morte delli f M d dali'altro canto erano fatti contrarij vfficij da Gratg con ifcufare gPVfcochi, che nen haueffero quel torto , che veniua di loro detto , per- '■ ■ B 2 che ti j 5 j 3 che erano vfciti alla preda centra turebi con permffione del Generale V ene to , & che d Liefena /imno ajfaliti contra la fede dat a , & che in vendetta di quefto cffi bahciiano prefa la Cjalera, &vccifi li foldati, & il Sopracotnito, perfuadendo la Maefld Cefareaalla guerra, & propo- • nendogligrand’bonore, & acquifli, che ne feguirebbono. Moltiplicam- no con maggior amplificatione le qnerelle contra il commercio interdet- to d Segna,con rapprefcntarlo come vna diminutione di reputationc, & offefa d e Ha dignitd Imperiale, & di tutta Cafa dfJtuftria, accio Suit, Maefld fi dechiaraffe congionta negli interefli loro; & aleuni delil Con-* feglieri Cefarei da quefte propofle rnoffi entrarono m qualchepareri mat■ tiali , p er compiacer aldefiderio de Ia rciducah. -Md altri di lorobebhe ■* ro per inuerifimile, che il Generale Veneto concedefje licenca ad VfcO" cbi di vfeire contra Turchi, accio ejji baueffero le prede, &liJuoifnd- diti le rouine, & parena grand’ afjurdita, cbe li haueffe fhtti combatte- re per quello , che egli hauefle ali’bora ali'bora conceduto. Md quei di loro, che fi raccordauano , che per 8 o. anni continuatamente Venetiani s'erano dichiarati di ricenere vgual danno,et offefa quando Vfcochi faffa liano d predar altri per li diflretti della flepublica, come-quando bottini liano li fudetti loro proprij, 1 ’hebbera per vn"muentione molto fciocca _>; £t non paretia loro condecente ne alla dignitd , ne alla rehgione di tantn ‘Prencipe , cbe moueffe vna guerra per rnantenimento de ladri infhmti -Sna Maefld alla rapprefentatione del commercio leuato d Segna ficotn- mofje alquanto , come c h e foffe affediata vna fua T ena; md certificatoj che non fi pretendeua offefa della Cittd, m d foloaffuurarfi , cbe non fofl fero inferriti nuoui danm, come gl'Vfcochi giornalmente i entauano re- floquieta, & bauendo con la fomma prudenga fua penetraioii vero j preit o conobbe, chetuttoil male era nato per finofferuan^a dede cofe promeffe, & nel Confegliofu conclufo di mandare Commiffarij per notne ' di Cefare, che con fr.prem a auttoritd mettefjero la mano, & dpplicafft- ro rimedio proportionato al btfogim amente, &furono nominati d Con- te iAltan , il Baron Becb, & il Signor 'Moribomo, a’ anali furcno date commiffioni molto atnple, & cbiare di leuare da Segna Vfcochi, <&rnet- terniprcfidioTbedefco, &calfigdreli colpeuoli de gtecccfficommcffi doppo • Et il Signor Bon hotno fuiff edito irnmediate a Gratr per confet- rire la rifolutione prefa,, & ricenere mRmttions anco da fua VL Itevgga »• Ma auuenne quello, cbe piti volta era occorfo regnante l’ Imperator P\0- ■ dolfo, chenel C onfcglio C efareo fn prefa buona rifolutione per rirnediat ‘ male, laqualin Cjratgfu conuertila femprein qtiella fortedi medici- na } che lofapeggiorare ',• cost occorfe n clfoccafl one p refetite, cbegh J - * ciducali riducdlidiffero , ejfere cofagiuflailcafligare, & rimediare, maperfkrlo 1613 in modo , cbe metla fine, effer neceffario , che li Com im f arij s'mfo rmafjc- ro, t rattajfero con li Ministri Vencu , & riferriffero alli Scrcniflimi Im- peratore, & vlrciduca, &non effeqmfjcro, /e prima da fina Maeflfi& [na isflteaga non f°H' e ddiberato quelto, cbe fi doUejJe rnetter in cffetto. In Venem fi comela deliberatione de gl’ Imperirh fin commendata di giuslitia,&fine er it fi cofifu immediate intefo doue mirajfe 1 ’aggionta dc gl'.udrciducali, cioe, cbe non potendo trouare preteflo di difubligarfi dal- 1’accordato di Viena con allegare eccetiione aleuna cotro di quello,penfaf- fero Hifitbligarfilcon infiituire vna nona trattatione , nella quale obliqua- mentefofsero introdotte le medefime cofe, & con qualche maniera 6 ri- firette, o glofate, fi cbe rimanefsero fcngaeffetto . Imperocbein altr.i maniera non vedeuano preteflo per dipartirfi dalle cofe promefse , poiche dali'dltr a part e era efsequito quello , cbcgli toccaua, & in quello cbe refia- uafar alo rononpotenano pretenderegrauame, no ejjendo cofa piti giiffia, quanto probilnrelaTiratica, & nelleguarnigionitenereprefidiopagato, cbe e la foflanga detla promejfa; ne hauendo probabilitdper mojlrarc^t ■d’efsere fiati in part e aleuna circonuenuti , poiche la ferittura fii &for¬ mata , & eflefa , non comet! folito, daambeleparti, ma dalla loro fola- tnente, fetiša mterueuto de Venetiani , da qualipoifu accettata. Klon fi venne in Senato d deliberaticne di mandare perfona aleuna d trattare con quei Commiffarij foper laragionefopradetta, operebeeranoto, che il motiva nonveniua daglilmperiali,ma daglLArciducali, bforfe anco pecehe volefsero ajfiettare di vedere le primeoperationi delil Commif¬ farij in efsecutione delle cofe promefse per regolarfi poi come quelle ha- uefseroinfegnato. *J7l lentrc li Commiffarij erano in viaggio, oecorfe all'^4rciducaper i fuot negotij vifitare la Mae st d Imperiale m Lint^doue conforme a quan to prima da fjrat\ era (lato feritto , fur ono rephcate le efeujationi de gli Vfcochi, & rinouate le querellc peni commercio lenato allaCittd , & propoflo ilprogrejfo, cbe potrebbonofure le armi Imperialiin Italiacon la ffonda deli'effercito, cbe fi ritrotiaua amaffato in sjTbCilano, &furono ancofatti diucvfi officij, accioche non fojfc difarmato prima,cbe fi vedef- fe 1'effito delle cofe di Segna. tVHa It Commiffarijgionti a Fiume > chia- mar ono a fe li capi d'Vjcocbi da Segna , liquali ricufarono di andaruifen- - %a faluocondotto. F ur ono li Commiffarij cofiretti a concederlo, paren- degh cio minor mdignitfi cbefeli cbiamati foffero refiati contumaci: col faluocondotto andarono a Terfat& di ) ld\ mandarono a riehieder- ne vn piu ampiodiffidando delprimo, con quello andarono, & f ur ono - ' • viceuuti 14 friceuuticon termini amoreuoli , & cortefi; li Commiffarij prefero da loro Information c del conflitto con gl' poicbe la parte Jfrcidticale era fiata tanto auantaggiata, dr era effequi- to mtierdmente tutto tl vantaggio di quella, nel nom conuento non fi po- teuaproporre, ne rifolnere ,fenon qualcbe fopra piti per gl’M rciducali, dr qualcbe maggiore difuantaggio per la Rgpublicafenga cbe fi poteua con certegzgt preuedere, che non bauendo h umito luoco quello, cbe fi era fermato con la \ 5 Uaefld Imperiale, dr con 1 'M.ltegra deli’Mrciduca , mol to meno s’ bauerebbe potuto fferare dellatrattatione de’ Mimslri, li quali, fe eram andatiper e(kquire le cofe cbcordate,niJJun’impedimento. fi puo dire,cbe habbiano ritro iato, dqu.de co la prefentia delli Veneti po teffero fnperare; Ma fe con altro diffegno , ibe dalbafkn^a delliVeneti fia/lato fiurbato,non poteua quello efjere, fe no pregiudiciale alla fepub. Cii intendenti detle cofe digouerno diceuano di pili,cbe occorre ffejfo trd 11 Trencipi mandare rniaifiri per Hegotiare,ne rnai queflofi fa alt rame te, cbe bauendo prirna rifoluto tvno, dr f 'altro, cbe il bifogno vi fia, dr concertato quello , cbeshabbia da trattare, il luoco doue , & bene jpef- fo anco ;l modo da tenere. Ma cbe vno fpedifca minifiri done, & con cbe commiffioni d lui piace, dr fen f altro dire afpetti , cbe l’altro mandi d trattare con quclli, fi come icofa non mai vjata , cofi quando auueniffe , piu tofto bauerebbe ragione di dolerfi l’inuitato fen%a preuio concerto , cbe l mutante 5 acuinonfofiecorrifpoflo .* nonpoterfiperbafcriuere man- camento di fapienga, & prudenga alla Mae fia Imperiale, che nonfu oni tor e di tal confeglio ,mad cbi 1’inuenfo > dr atggimfe in ffratgoltra ie commiffioni Imperiali . ‘J*ar liti li Commiflarij rcflarono li ladriaffiemati deli’ impunitd per le cofe i'6 . . . ; i-614 cofcfhtte, & inmimiti a tenere tiHeJJo Bile ali''aimenire . tncton- tero le particolar depredationi de barcbc, 6 vaffeUi, & incurfiom fattc fipra le Ifole con vna, o dne barcbe, perchsmolte furono, & farebbe te~ dhper 1'vniformitd commemorarle tuttc,narrerbfilo vna general vfci- ta,fatta rnentre il rigor del vento cojlrinfe rallentar lsguardie,nella qua kprefero quante barcbe fcontrarono allermicre d’iBria, & in Dalma- tla dne Grippi conmercantie , & denari, & alli fioglidi Žara tre Mair- alliane,caricbe di p amina, renfi, &Jpecierie, &• vna TSfi.ue, cbeporta- uapanni di feta, lana,gttccari,& altre mercidi valore. ‘Taffarono dop- po q n e sli fualleggi ad’ojfefe non pik da loro tentate . Si ritroiia in fhccia di Zaravnfcoglio, nominato di S.Micbiele con vn Caslelletto nella fim- mita, done ne i tempi de’ fojpcttivien poflo guardia, & fentinelle Psr fioprir il mar e-, ne i tempi tranquilli refla come Inoco dileggier momen¬ te fenga guardia: quefii buominicon raolto ardire montati Id f&munita illuocoper quelio, chefotero repentinamente, pofero dentroguardia di loro, per beti fcoprir il mare , & non folo infidiare la nauigatione, dando fegnialli compagnidelli vaffellidi viaggio, ma ancora per auifarli di fibiff'ar formata, cbe tranfita per guardia di quelle riuiere, & queflo fatto con incredibil audacia fi mifero infieme in forma di giuBaguer- ta, & in nimerodi 40 o.con fei infegne sbarcarono a Tfifahge villa della medefma Cittd, & predata in quella quanto vi fi ritrouo, pajfati inangi a Islan, luoco de Turchi, prefero animali, donne , & pum, & ritornati per la via Befia,portarono tutto a Segna, rinforgataprimalaguardia,& la tnunitione di SMicbele, di doueper fcacciarli, effendo il fcoglio forte di fi- to,fu dibifogno congregare lafoldatefca,et adunare malta gcnte p pafiare nelfcoglio, & afsaltarli, diche effiauuedutiffila nctle fuggirono . JL tanti inconucnienti hauendo confideratione il Generale Venetiano riputo necefsario v fare piu potente rimedio, cbe f impedimento del commercio d Segna per confolatione delli fudditi, cbe ritrouandofi dameggiati, & afflitti, erano vidni alla dejleratione , & agettarfi fotto la volontd di Vfcocbi; era debole il rimedio vfato contra Segna filamente, poicbe quellagente con arrifihiarfi ad ognipericolo, fuperauaparte delle dijfi- coltd, & col riceuereper via di tena foccorfi da altri luochi 1 Arciduca - li, rendeua mfiuttuofa fopera impiegata nell’incommodarli. Sino d que\ •B o tempo s’era aflemito di leuar il commercio ali’altre tene per non di- fiiacerettSna MaeBd, & d Sua t-^ltegga, alf bora vinto dalla necefi fitd, penso , che quei Trencipiper la loro prudenga bauerebbono bene conofiiuto, che quando fifofse rifintito con tutte le tene loro, ftoftca dudla marinaper il fauoreprefiato d cofi fieleratiladri, non doiteudcf- a„ * . / Jere / fere riceuuto per offefa da chi ft difendetut da eofigraui oltraggi ,mada 1614 chilicommetteua fotto 1 ’ombra loro , & per tanto probibi adogni for- te di perfone dipoter andare con vajjelli, 6 barcbe di mercantte, vetto - uaghe, & d’'ognaltra forte d qualonque tena, pofla fopra il Ouarner, & tl C anale della Morlaca da Berfe^fino d Scrifsa. Mncorche fino al tempo prcfente nonfia mai slato applicato rimedio proprio, cbabbia po- tuto ouniare pienamente alle fcorrerie d’Ffcocbi , quefto nondimeno e flato i>: tutti i tempi il piu efficace 5 percbe oltre il leuar alli ladri la com- modiradi (lare tutti vniti in vnlnoco per tl mancamento dcllevettoua- glie,gltaltn fudditi e decifo queslo capo , infteme s’bauerebbe trouato rimedio alle cofe de Ffcocbi. C M- quefla 61 4 ^ ( l ue ^ el p^opofttione fu dali \Ambafciatore riffiojlo in foftanga ; Chc in quella materia di nauigationc non era fucceduta nouita alcuna; mm era fiata fempre liber a ad ogni forte di perfone fot to le leggi della fiepu- blica, cbe fono necejfarie per conferuarla, & taleef ere mentedilei^he fu mantenuta fempre. Efferc J lato probibito ncuamente il commercio alletene , done Ffcocbi erano ncettati ,foccorfi, & favoriti d pontoper 'ouuiare alleinfeflationiloromaritime principalmente , &mantenere li¬ ber a la nauigatione , & alti danni , & ojfefe , cbe infernjcono in tem; cbe mentre Ffcocbi haueranno ricettoin quelle terre, neeffi potranno aftenerfi dalli ladrontTgri , ne la ljepublica lafciare di perfeguitarli, & propuljare le ojfefe ; fiaccordo le promejfe fatte in V tena con parola di Sna Maefid , & di Sua Mltegja in fcritto, & replicate mol te volte m v.oce con ajjeueranga , cbe il Mare rejlerebbe netto-,& liber o da Tirati di Segna, & cbe di la , ne di quei contorni vfcirebbono perfone d danneg- giare la nauigatione , ne li vidni; & recitate tutte le mcleftie , & offe* fe da Ffcocbi inferrite doppo il trattato di Viena fino d c]nel tempo , fog- gionfe , cbe p er religione, giuflitia , & riputationede i Trencipi reflaua- no obligatiad effequire le promejfe > con cbe ancoper cornjpondenga fa- rebbe refo il commercio alle tene , fi come fu renduto lanno innangi per rifjetto, forma . EiufdemMaieftatis aominerequiritur,vtpoflhacil- lius fubditis, atquealijsinfinu Adriatico tuto nauigare, ac negociariliceat. Itein,vtdamnaTergeftinis Mercatoribus, atque alijs illata, reftituantur, & accopagnoil Rapicio Diuucceito U dimanda con dire, cbe quella non era canfa da trattare con fottditd.ejfct cofa notiffima,che lanauigatione debbe efer libera.co tuttociolilfauilij defudditidifua Maešla eranoallevoltefatti andaraVenetia,&pagat iacijfCbe di qutšlo S, M. fi doleua^fkauainšlanga, cbefirimeduffc* qus~ * 21 nsfqucfia rijfofe il ChiZgola jtuuocato della I{ep. effer cofa chiara, 1614 che la nauigatione debbe efftir liber a, ma a quefla libertd non effer e repu gnante quello , di chefi doleuanojpoiche ne i paefi liber ijfimi chi domina rifcuote dacif, & ordinaper qud via debbiano tranfitar le mercantie , & nefsuno ji pub dol er e, fe la l{epub.per h fuoi riffetti vfaqueflafkcoltd vel Mar' Mdriatico,che e fotto il fuo Dominio, & foggionfc, che fe inten :■* dcua.no didijputar lalororicbiešla,liauuertiua, chenonpoteuaefserin- trodotta talcaufain quelgiudicio, inflituito folo p er efsecutione delle co¬ fe fententiate, & per le mnouatiom juccefse doppo la fententia , efsendo cofa notiffima, che la Rep.come Signor del Mare Mdriatico effercitaua aponto quel Dominio , che da immemorabile tempo haueua fenya neffuna interruttione effercitato cof nel rifcuotcr dacij, come nell’affegnar luoco per la effatione, & che la pr eten fone prepoti a eranoua, & mai piu da nejfun precejfore deli' Imperator e ne come l\e di Ongaria, ne come Mrci- duca d’Mufiria,& Trouinae adiacenti, ne da fua Maeftd in tanti amil mai per inanfipromoffa. Interpello li Cefarei, che diceffero quando mai piii era šlato pretefo tal cofa, che non inamfi la pace di Bologna, perche la diferenca farebbe fiata termmata ali'bora, ouero rimefia al giudicia arbitrario ; Che in Trento furono trattatipiu di 120 . controuerfe, & di quefta non fi erafitta mentione 3 adonque fino a quel tempo non fu in piedt vna tale pretmfione : tSM a Je era nat a alPhoraptr innouationc^t fucceffa doppo la fententia di T rento, diceffero quale , & quando hebbe printipio , perche egli eraparatoper mofirarli, ogni cofa effere di antichif- (imo vfofen^a minima nouita, pero non doueua cfser vdito chi veniua con dirnande mn originate o dalla fententia, o da innouatione. quesio il Bapicio rifpofe, che non intendeua far il fuo principale fondamento Jopra quello, che a tutti e notiffimo,cioe che il Mare e commu ne, & hbero ,& che pero nefiuno poteua efsere prohibito di nauigare per qualonque luoco leparefse : & fe bene alcuni c Dottori dicono, che la fe- pub.baprefcritto il Dominio deli'Mdriatico col longo pofsefso , pero non lo prouana: & alli Dottori, che ajfermano vna cofa de fiičio non fi čre¬ de fenola proua , & per tanto non roleiia dimorar in quešlo , ma venir al principale, cioe che quando bene la fiep.fofse patrona del Mare,li fudditi lmperialipoteua.no nauegare liberamenteper le capitulationi, che traji Trencipifono siabilite, &per'o efser appartenente a quel Conuentola petitione propofla 5 ali a quale, poichecofi eradallt VenetiricbieSlo ag- giongeuaperfondamento: Quia liberanauigatiomaris Adriatici cum Maieftatis fux. Caslareaj, tum fubditorum damno,& in- commodo ab llluftriffimi Domini) Veneti triremium Praš. fettis 6 14fečtisi,mpeditafuerit contra capittila Vormatise Bononia;, Andegaui, Sc Venetijs inita : Et qm porto H pafso detla capitula,- tione di Bologna,qmle cofi dice : Quod communes fubditi libere, tute, Sc fecure poifintin vtriuiq; ftatibus , Sc Dominijs tam terca, quam Mari morati, Sc negotiari cura bonis fuis,bene> que, &c humaniter tradentur , acli effentincolse , Sc lubditi iiiius Principis,ac Domini),cuius patrias, Sc dominia adibut, prouideaturque ne vis, aut aliqua iniuria vila de caufa eis in- ferratur, ceieriterq; i lis admimftretur . Pgcito ancoli capitoli delle tregue d,’*Angigr$, & Vormes, & della pace di Vcnetia, cbe non fd bifogno regi Hrare per ejser cicllo siefso tenore. Tondero la parola; libe- xe : confidcr.vido, cbe libere e aggionto al verbo : nauigare : pe-rUčite fi debbe intendere fecondo la legge commune,per qua.leogn'vnopub na- uegar liber amente , & non farebbe libero chi fofs e ccfiretto andar a V e• netia : c^tggionfe dipiu , cbe la parola : libere : conueniua,che non fof- fefuperflm,ma bifognaua cbeoperafse alcuna cofa piu , cbe le due paro¬ le : tuto,& fecure : nealtropoteua importare, faluo cbe fenga impe- dimento , b molcftia , o pagamento di dado $ a qaeflo aggimfe, cbe vi eranopih di 400 . qverelle de' ludditi con vafsclhfiitti andar a Venetia, pagare dacij per efsere cap it ati nei porti per fortuna,o per altro. Lefse vna fententia d’z»i Eettore di Liefina , cbe libero vna ls(aue capi- tataaquell’Ifola per fortuna, & narro, cbe alcune barche difale eram fiate lafciate andare dali’armata Venetaalloro viaggio fenga mandarle a V enetia; Conclufe, cbe la fuaricbiefia fi eflendeua a quefti tre potiti . Chc li fudditi lAujh iacipotefsero nauegare per doue li piaceua.Cbe per andare ne i porti della I{epublicapsr tranfito no pagafsero cofa alcuna.Et andan do per mer c ant ar in quellinon pagafsero piti, cbe li fudditi del Dominki Ecplico il Chiggola , promettendo di rifoluere cbiaramente le obiet- tioni dali’altro introdottefi cbe non reHerebbe luoco d replica, & dimo- firare co ragioni vere,&efficacjcbe quanto venim oper at o dalli miniftri della l\epublica nel Colfo, era fdtto con legitima auttontu. Etrifer- ■uandofi d parlare del Dominio del mar e doppo , ma prefupponendolo nel principio incornincib dalle capitulationi , & dijfeprima, cbe la parola! iibere :non fiaua appoggiata, comeil Rgpicio diceuaadalcun verbo •' Nauigare : ma alli verbi: morari, Sc negotiari tam terra, quam mari , & pero conueniua intendere libere come la legge coW - muneintende, quando ji dimora, onegotiaincajad’altri,cbe e offer- uando le leggi , & pagando li dritti del Taefe . Soggionfe poi , cbe quelk capitulationi trd la Cafa d'jiuftria, & la Egpublica erano vgmlmente ■ teClprOr _ . _ , . reciproche,& che non vi era cmuentione pik d fkime degli uiuftriaci 1614 nello Stato di Vcnetia, che de Venetiani nello Stato de uiuftriaci j ne ep- ferpatuito maggiore libertd nd mare , che nella terra, & eferechiare le parole, qnali cantano, cheli fudditi di ciafcuno dclle due parti, pofji- no dimorare, -negotiare, dr mercantare nelh Stati deltaltro , cofi in terra, come in mare, & ftano bentrattati. In modo cbe li fudditi Ve¬ neti non banno dlhauere minore libertd nelle tene Aufiriacbe, cbe li fudditi AuSl rum tielli mati di Venetia: &per vinu di quelle parole^, quello, che Sun Maefld vucle hauere nello Stato della Ifepubhca, con- uienc, chelo concedidlei nel fm, & fe Sna Maefld Cefarea nello Stato j) ta di terra non concedcalh fudditi detla flepublica fare che firada toro piace , ma h conSlritige pajfare per quei luochi, doue [ono pagati li da- tif , non pub dimandare , che li juoi pcffmo and are per il mare della I{e- publica per doue li piace, ma debbe contentarfi, cbe vadino done li ri- fpetti di qudla, cbe ne bd il Dominio,comportaw, Sefua Maeflafdpaga- re dacif nella fm tena, che la flepublica fkccia pagar nel fm marčna. Gl'mtcrpellb, je per ilcapitolo voleuano, che foffe leuata, b njlrettala facolta alilmperatore di tfigeredact-j? fe non; perche voleuano, che foffe kitata , b reSiretta alla Bgpublica per vn Capitolo, cbe parla de ambili potentaticonle Slefe parole? Moflro connarratione particola- re, che dalla pacc Veneta de' 152?. fino d quell’horal’Imperatoreha- tienacrefcmto dacio d grauarric delli fudditi Veneti alle vettouaglie,& mere ant ie, cbe paffano dali’ vno alt altro plato,in m amer a checio, cbe pagaud vn6-,craaurrintentato m aleune d 1 6 in altre d 20. inparticola- re narro, cbe il peno gin d quel tempo haueua libero tranfito, dr non pagauacofd dama,chedinuouo fua MaeSld haueua irnposio per dacio lire 1 S. per migliaro , & ordinato li luochi, per doue fi pafsafse dpa- garlo, fuora dequali fofse contrabandn : Doueprimail mercante pote- ua fare, che Strada li piacem: che fi pagaua vn (farantano per man- 70, cbe fi conduceua per Venetia,dr l’haueua accrefciuto ad’vn ducata con d mo deih Becari di quella Citta, & fe fua Maefld fiima egli lecito nello Jlato fuo fhrequello, che gli piace fenga repugnafalleconuen- tioni, non pub penfare, cbe la Ifcpublca fiicendo quello, che gli torna bene nel pr opno, glicontrauvnga: Aggionfe , che in ogni pace Slabi- lita tra due Trencipi doppo vna guerra, fi comdene, cheli fudditi po fi¬ no dimorare. & negociare liberamente, non ad’efclufione delli dacif, ma fi bene efelude le violengefle boflihtd , & impedimenti, che eranovfati prim a, durando la guerra,& non lena, b riflringe l’auttoritd,ne deli v no, ne deli’altro Trencipe , ne in terra, ne in mares. Alla , s^flla chiareZga , &for%a di queflo difcorfi refiatono cofi fofpefigli jluflriaci mirandofi l'vn l’altro, che d Cbizzpla giudicando non effere neceffario immorare piu m queflo, pafsoalla proua del capo prefuppo- flo, cbe la Rgpublica babbia il Dominio del Mare, & dijfe: EJJere vcrif- fima la propofitione, che il Mare e commme, & libero, ma non altu- menti di queUo, che fi dice , le z>ie publiche effere communi, & libere, il che s'intende, che non poffino ejfervfurpate da alcuno priuatoper folo proprio feruitio; mareflino all’vfodi ciafcmo : non pero liber e si , che non fiano fotto la protettione, & imperio del Trencipe, & che ogrivno poffifiifin quelle licentiofamente tutto quello, che gh piace a druto , & d torto; che tal licenca , & anarckia c abhorrita-da ‘Dio , & dalla Tfi- tura cofi in Mare , come in Tena; che la vera libertd del Ma re non efclit- de la protettione, & fuperiorita di chi lo mattfiene in libertd, ne la fig- gettione alle leggi di chi ne hd l’imperio, angi neceffariamente 1’include. Che non meno il Mare, che la Terra e Joggetto ad efier dinifo trd gl’huo- mini, & appropriato alle Citta, & T atentati, ilche gid ordinato det Dio nel principio delgenere humano come cofa naturale, fu anco molu ben conofciuto da Mriflotele, quando difie, che alle Citta maritime il Mare e territorio, perche da quello cauano 1’alimento, & la diffefa, co¬ fa, che non potrebbe effere, fe non glifoffe appropriataparte di effo,non altramente, che al modo,come fi appropria la T en a,la quale e diuifa trd le Citta , non in parti vguali, ne proportionate alla lorograndezgza , ma qmntohanno potuto dominare, & guardare. "Berna non elamaggior Citta di Eluetia, & pure hd tanto territtorio , quanto le altre dodeci in- fteme. Et la Citta di 'TSfirembergo molto grande d pena efce col territo- rio fuori delle mura-, Etla Citta di Venetia maltiami evifsuta fenga ponto di poffefjione in Tena Ferma. In Mare parimente aleune Citta di malta forza, & virtu. hanno occupato molto Mare, altre di poche for- Ze fifono contentate delle proffime acque ; ne fino mancate di quello, che fe ben maritime , h auendo d fpalle T ena fčrtile, fi fino contentate diquella fenzavfcir in Mare ; altre che , impedite da piu potenti, fino fiate coflretle afienerfene 5 per le qual dne caufe vna Citta, fe ben mari- tima, pub flarfenza pofseder Mare. tsfggionfe, che Dio hd infiituito h Trincipatiper mantenere la giu- flitia ad vtilitd del genere humano, che quefli fino necefsarfi cofi inTet- va, come in Mar e, Che San Baolodifse, per quefla caufa effere debite alliTrencipile gabelle, &contributioni 5 che farebbevngrand’afsur- do lodare le T ene guardate , regolate, & diffefe, & biafmare cio nefi t-žPlari •, Che fe qualche Mare per la fua ampiezga, & efirema lonta- nanzft nm%adalla Terra non pub efiere potetto, &gouernato , ‘queH’lpem jg: 4- delgenere humano; fi come eanco, che vi fiano deferticofigrandiin. Tena, che nefsuno pcffiprotegerli, comenellifabbionid’^djrka , & in moltilmcbi immenfi deli''Atlante. Et fi come edonodiDio , che Vna Terra fia con le leggi, &forga puhlica retta, protetta, &gomrnata , cofiil ni e dejmo amtiene in Mare: Che furono ingannati da vna groffa-t cpuiuocatione quelli, chedijfero, la Tenaper la fua šlabilitdpoter efier dominata, ma mn il Mare > p er effer elementa inconMante , fi come ne (tnco l’Aria; imperochefe per ilMare, & toiria intendono tuttelc parti di quelli elementi fluidi, certa cofa e , che non poffono effere donu- nate , perche,nwntreft feruonoglhuominid''vnaparte , l’ altrafcorrs;. ma quefto auuienc anco alliFmmi, che nonpojfono effere ritenuti. Qmn*. do fi dice, dominaril Mare, ouero il Fiume, mn lcintende j'elementa, ma il fito, doue quellifono pošli . Scorre ben l’acqua deli’Adriatica , &■ non puo effere ritenuta tutta, ma il Mare e 1 ’ištejfo fi come il Fiume, & questo e quello, che šidfoggetto alta protettione de ‘Treticipi. Interpello gl' Auslnaci, fe lapretenfione loro era, che il Mare fofie lafciato fcnga protettione , fi che ogn’vno poteffe fitrlneffo & h en e, male , corfeggiarlo, depredarlo, & renierlo innauigabile ; quejlo effer. tnnto ajfurdo, che egli voleuaper loro rifpondere, che no: adunque. eonclufe , che per neceflana confequehga la Maefid Sna volem , che fofje guardato, protetto, & gouernato da chi toceana per difpofitione Diuina ; ma fe cofi era, ricercb ,fef arena glufla cofa, che qtiel tale lofhceffe con fola fua fhtica , fito fangue, & Ju e ffiefe; opure , che vi eontnbuiffero tpuelh, che negodeuano firutto : M quešto anco njfofe per loro , che d troppo chiara la dottrina di San Taolo,per non allegare la giurispruden- ga, che tntti h gouernati, &protetti fono obligati alle contributiont, & gabelle. Adonque eonclufe , che fe la I{epublica e quet Trencip.e,d chi appartenga dornmare , & protegere l’Adriatico, fegue neceffaria- merite , che chi lo nauega deblna flare foggetto allefite leggi,non altri- menti, che d quelle della regione terrefire chi trmfita per quella , - , 0 Tafso ali’bora d tnojlrare , che queflo Bominio da immorabil tempo era della pepublica, .&feceleggere davna raccolta h luochi di 3o.> Giunfconfulti, che dal 1300. fino‘ali’et d fuaparlarono del r Dominio della Hepublica foprail Mare-, come di cojanotijfima, & immemorabi- linei loro tempi, defcendendo aleunifino d dir e , che la fiepublica ha do~ minio di effonon meno, che della C it td di Venetia; dicendoaltri, che. 1 ’iAdriatico eil tenitorio , & difiretto di qnella Cittd,fiicendo mmtiont della legitima pote ji a fua di jlatuirc leggialiarvtuigatione, & dcltim^- iiA & ' po- 614 p 6ner ? dacif a nauigimti, & foggionfe, clseegli nonft raccordauadbt* v.ere vedutoaicuno , cbedicejfe in contrario. Et voltato al JJapicio dtjje, che fe egh non volem crcderd quei Scntton in qkan to atteflauano, cbe il Mare fojle de Venetiani , pojfeduto da immemorabile tempo , pre• cedente la loro etd,percbe non lo prouauano , non pero poteua nega.* re di riccuerli per teftimonij di quello , che nel loro tempo vedem- no , & bauerli per fuperioriad ogni eccettione, effendo buominicoth fpicui, & che gid tanta morti, non Jono interefiati nelle cofe prefenti, & per che 250 . & piu, anmcorrono dal piti veichio de glallegatt da hi alt vitima, relta per t attellatione loro prouato , cbe gid piudi tanti arini la Bgpubhca h d dominato il Marc , & per tanto non poterft negare la immemor abile pvffeffioneal prefente. Doppoi rittoltato altigiudiciji pr ego,che Joprale auttoritd allegate, ajcoltaffero vnafua brreue confideratioi.e, cbe confidaua lafeiargli com* pitamente imprejfi della veritd . Tonderb prtma,che,fe bene alcuni delit recitati luocbi parlano con parole generali, dtcedojl Mare de V enctiaai, nonejprimendorjuale, & qudto qnello fiafiltri pero lo Jpeci{icmo y vfan* do il rtom e di Golf o, ir altricon termine piu eJpreffim,dicendo 1’^Adr ta¬ tico, che Jpectfica no folo il Jito,ma anco la quantitd del Mare poftedmo- & con qtielliy cbe parlano piu ejpreffanicnte molita douerft iechiarircJt quelLi, che in. termini piti generali fcrmono , conforme al commtme pre* cetto, che con li litocbichiari conuien illntntnargl'dmbigu t. Confi dcrb appreffo,che il varioparlare di quei Dottori, deriuando il Dominio delit fepubhca in Mare, cbi daconfuetudine, ckt daprefcrittione, altrida Jer* umi indotta , & alcuni dapriuilegio, e nato, percke,ft come etana in fot* matiffirnidelpoJfeJfa,&-ejfercitiodiquello,chevedeuana , & vdittaM cjfereflato iiilejjo datempo mniemorabile,cosi fcriuendo in qudlamt* tena non ad'inltanga dahoma, ma diproprio moto, & per farma didot* trma,ciafcuno? indica efpnmcre megho iltitolacbi cavn termine,chictM ialtro Jenga citrarji di v Jare il folo, vero, & proprio, comehaiterehbom fktto, doue fofferofiaticondottia fcriuereper mterejfe d'alcmo, nel qnd cafo li Confultori fonofempre conformi, riceuendo dali'interejj'ato la mt- defma inslrut liane. Soggionfe, cbe pero quella vaneta non mmuifce pW to della fede, angi 1'accrejce, come S., A gojimo dice,parlanda della dtuer* (Itd, chetragli Santi Eucmgelilli sojferua ; perrbe dal modo: diuerjo » vfato da quei Scrittori, pub reli ar ogrivm certificato , cbe nejftmo d’cft' ha fcritto nepagato, ne pregato ; ne quah čaji non Ji Jarebbono partd dalivnico modo , dallinlerejfatoprefcrittogli ; angl da chi ben eJJamuth 'ttederfi tra quei ‘Dottori v/ta mir abile concordia in queScavmca, & f iar cera verita,che doppo la declinatione delijmperio ConHantinopolitano ,1614 ritromndofi 1 '^tdriatico per piuanni abbandonato (come ancomoltcs Jfole , & C it ta di quelloflato ) in modo, che reftaua mcusiodito,& [enga protettione, &go»erno di Trencipe alcuno, &[otto la giurifdittione di nef[uno , fu dalla I\epublica,cbeper riccuer tl vitto fuoda qudlo eraco - flretta mantenerlo netto , prejo [otto laprotettionefita,acqui Bat one ilgo- uemo , & "Dominio nel modo,che per Dr it to natur ale, & delle genti le tene , mani, & altre cofe, che mn [ono [otto il Dominio di alcuno,diuen- tano di quello , che prim le occupa; con la qual ragione [urono [ondati H primi Imperij cos) m tena,come in Mare-, & allagiornata[e ne[ormano de noui,qtiddo alcuno,per la veccbiegga,& vicij indebolito manca di[or- •ge, & cade Et in quella cuflodid, &gouerno del tSHare, cos} acqui- [t at o, la I{epublica s’e andata auangando con po ten ti, & [empre maggio- riarmate, con[fe[adimoltiThe[ori,&pro[ufione di molto [anguede [uoi Cittadini, & [udditi, continuando [enga intermttione in cofpetto di tutto il Mondo 1 'incominciato Dominio, & cujlodia, &[uperando, & ri- mouendo tuttigl'impedimenti,che inprogreffb o da Cor[ari,o da Totcnta- ti,co[i ddltalia, come dell’oppo[ita riuiera, glifurono in diuerfi tempi ec- citati. Saggion[e,che li profejf m delparlare con e[quifiti termini digitt- nfprudenga non coflumano dire acquiftato per con[uetudine y [aluocheil pater valerfi di queUo,chc de iure ciuili e puhlico,ad'alcun v[o primto[en ga impedimento deli'yniuerfale,comedipe[care nelfiume [enga impedi- re la nauigatione ; con tutto cio non impropnamente fi dara anco titolo d i confitetudine, doue[ara acquifiato, & continuamente tenuto in protettio¬ ne, & dominio v n dijlretto o terresire, o maritimo abbandonato, & da nejpirtopoffednto , comedlartolo,"Saldo, (aflro,&altriloajjegnano; Ma beneper virtii di pre[crittione non poterfi direpropriamentepojjeduto, [e non quello, di che con l'v[afiaflato vnaltro fpogliato , ilqučd titolo non cade in queflo luoco, poiche la IJepublica non ha fpogliato alcun poJfcJTore del (JM.au, ma l'ha acquiftato, ritrouandolo abbandonato,&[engapa- trone , o poff°f[ore ; poterfi pero dire in cer to modo pre[crittione, come [ e mn Falcone , abbandonato dal Tatrone, & in[aluatichito, poi da "vnaltro pre[o,[of[e adomeflicato,&per longo tempo nodrito; [ebene mn propria- mente, non pero affurdamente direbbe coshu d'bauerlo prefcritto. Si- milmente la propnctddi parlare non admettere l'v[o dellavoce : Ser- uitu: [e nonquando al proprio terntorio e acquiflato alcun particolar v[o inquello delvicino, tlqualepero reflipatrone del[uo: inqueflo[en[o la [epublica non ha indotto [er uit it nel mare dla [na Cittd,percbe non vi haacquiflato[olo vnvjo Jfeciale, reslando il dominio aialtro Tatrone, oi ^ ma affonto fintiero, & tofaie domimo di quello, che era abhandomto,rk ■da alcunogouernato, o dominato; potcrfi nondimenoper certa proportio- ■)ie cbiamare feruitti , in quanto la Pjepublicd d /lata coslretta 'afittmere jucl totaledommiOjžrgouernoperferuitio della fua Cittd , cbe nebanč¬ na dibifogno. Ouanto a pmilegio, certa cofa e/fere, cbe qu) mn pub ba- uereluoco alcuno, poiche non vi era ali’bora cbi lopoteffe concederiLa, L’Imperator Occidentale in nejfun tempo tnal vi ha hauuto pote/Id , ne auttorita alcuna, ne altro Trencipe in Occidente vi ba banuto alcuna giu- rifdittione, b fuperioritd, tanto meno poteuano darla a£ altri. In Oriett- te queLl’lmperatore-,per non hrume forge da tenetlo,gid 1’baueua abbati- dondto,&pertanto (pogliatofi d!ogni forte dipoteSld, & dijuellapof fe/fione,cbe baueffepotuto ritenere coni' animo, ne fececeffionenellepa¬ či, & tranfattioni fuceeffedoppo tra queltImperio, & la fepublica, m tutto cio li Cjiurifconfulti 11alianseome profefiori del ius Ctifareo, 6' giurati nelle parole di quello, deuotiffimi della Mae sl d Imperiale , comi feancora regm/fe Muguflo , ouero Mntonino,ft fono sforgati con ogrii estorfione di verificarnelVfmperatorOccidentale quel detto ; Impe¬ rator eft Dominus Mundi: ilqualefino in queltempo, qmtido ft prononciatogion era vero in vna cente/ima parte del Mondo, & ai pre- fentenone in alcuna confider ubile proportione; & mentre vogliono fitr honore ali’ Imperatore, &darli con parole queilo , ckeneba, m puhka- nere , non figuardano dali’ ajfurditddiparlare, & ji c orne differo, clbe neffun l\e pojfede jlato alcuno legiimamente, fe non per conceffione frd- periale, dijfero anco , cbe la l/epubltca poffedeua d Mare per prinilegih deli'Imperatore. Ma ben'apparifce in cbe fenfo fu da loro detto, poicbt neffuno di effi vuole , cbe viftainteruenuta mai conceffione, ma cbi lofi¬ gura priuilegio prefonto dallaimmemorabile po/fefftone,cht interpret ati- -mo dalla fcientia, patienga deli'Imperatore, che vuol dira tanto,com fe diceffero, cbe h I{e Christiani po/fedono li loro i/egni, & la K^ep/iblicH poffede l'Mdriatico cosi legitimamente per il titolodel fuo acqmSto, to¬ rne fe quei Pegni, & quel Marefofiero /lati deli’ Imperatore , & da lui i quei Trencipi,&ad'effa t\epublica conceduto. Cost ft dilato il Cbiggofo jpaciofamentein parlare delli Cjiurifconfulti,per effere campo di fua pro- fe/fione : & conclufe,poter'ogn vno reflare certificato , cbe cofiinfhtto, come in ragione per l’auttorita. di quei ‘Dottori eram po/li fodifondameK tiallacanfa,che dijfendeua-j. "• ‘Doppo al teflimonio de Cjiurifconfulti aggionfe gfHiJlorici, quali nat- ■orano-, che la fepublica gia piti di 3 00. anni rifcuoteua dači/ da nauigath ti, & teneua barabearmatein guardia con ordine difkfandarliflp^ - li/ 10 'iifa fiefteik, tejlificando , checmtimumcnte doppo fino al 'tempo lorofi 1 6t 4 fe,-no 1 'ijlejj'o ; ma fopra Le loroattc/tationi nonimmoromolto , dicendo , cbe ji come fmo bnoni teFiimonfide tjuccejfioccorrenti , cofi , qnando ji tratta dl- prouare le ragiom de Vrencipt; d de priuati, conrnen valerfi di fcritturcdiitenticbe , & vfar gl’Historici c on grm d/fcrettione ejjendone alcum mojjichi daamore , cbi daodio, & dafpcrange ancora, cbeli con- Šlringmo %/fareadulatioue, oitero hiperboli,fopra jualimn fipuo fare, Ji'odo fondamento. Torto ancora latto del Concilio generale di Leone del 1274. done CJdbbate diTjeruefa, delegata del 'Pontefice in ■vnapreten- fionede ^inconitmi di hauere liber anamgatione, fententib , cbe la di- mandafojfereietta, & cbeVehetiani nonfoffero mmeslati dalla difefa, & protettione fell'^Adriatico da Saraceni, & Tirati, ne fofjero turbati nellapojje/fidne loro di effigere li Drhti detli vettigali , &portorij. e^ggionfeil Chtggoia, non efferm memoria, quando pnmieramente. fofiecreato in Venetia vn Capitano di tolfo,perche del. 1 230.fi abbmga gio la CancelLmacb le 'mčmonedl ialldletlimh mn'da, quel'tempo fina ul jko ji potem.mosirarcper li registri puhlici.la centima fnccejjione de glellettijemgaalcunairttcmittione.Strmibivateaggionfe ancora, cbe re¬ st ano li regiji n da qncl tempo fino ali'bora delle hcengc di tranfitarc^n per ilMare con legni armati, b con le per fine, b con robbe per loro yfo , daditierfi Tnncipi pojfejsori di riniere fopra l' \Adriatico rtchicslc, da Tontejiči \omaui , Legati, Jficartj , & Gdueindtari, & Communita. delle Terire di Pgmagna, & Marca , dalh Ffi diTjapoli per laTuglia:, de qnali malte jur ono conceffc aleunenegate, & alcune anco in partc filamente conccdute;maejJer e ftiperjlno allegare li fhtti di quelli, lifiic- cejfon de quah non promouono dijjicolta. Dcfcenderebbeal jpecialefolo delit prccejfori di Sna Maesld come di r y e ddOngaria, <&■ e^-frciduca d’^inflria. ]{ecito vn hrene di Tapa Vrbano Sefio direttiuo al Duce ^An¬ tonio Vemcro fotto il dato in Luca 14. (jingno 1388. done li rende gra-r Pie', cbe con te Gdlerc file , deputate alla cuHodia del Colfo fia Fiata libe- vata sJPCaria Tjegina d Ongaria, ritehuta prigione in CaFlel Lsjono; e£* doi altri co ngratulatorij;vno alla fiegina fudetta,l’ altro al Pfi Sigifmon- do, cbe poi fulmperatorc, marito di quella, rallegrandofi parimente con loro deli ifiejja liberatione fhttaper opera del Capitano, & delle Ga- fire Vetietiaiie, deputate alla cHtlocfia del Colfo. Fecc doppoi leggere vnfaluo condotto concejfo d petitione di Rpdolfo Contc di Sala per nome di Ladifho Pfidi Kfipolt, & di Cjmelmo d’^n- Flria,del 13 99.12. Decembre , cb.eda firelladel predetto L{efpofata ai fipranommaio Mrciducafi potejfe condmep Mare dalla Tugliaallc ri¬ niere 50 (5x4 8 'tete dello jfofo con Galere, gr altri legni in tutto m numero strta dodeci ^ con conditione, cbe fopra quelli non fofie riceuuto alcun bandit o da Ve- netia , o cbebaueffeoperato contra il Dominio cofa, per quale mentaffe h morte : del quale faluo condotto fi valfero ptMuftriaa , cbe d Tnesic dimbarcarouo per Tuglia dquel fine cofi nell'andare, come nel ritoroo, nonfuperolafpofa condotta,percbe hauendo il fie diffento alquanto tem po la part it a dclla forella in quel mentre ella s inf er mo , & pajsd ad al* trav it a-* . isincora porth dne lettere deli’Imperator Federico al Drtce (jiouanni tocenigo, laprima data in (fr otrdel 1478. 24-Set tembre, la fecon* da del 1479- 2. aprile dal medefimo luoco, done narra d'haner ordi< nato, cbe ftaportato di Tuglia, gr jlbrutgp allt fuoi Caftelli del Carfo.4 gr deli''ifiria cer ta quantitd difo rm ento, gr richiedendo glifia permefi fo, cbe fia portato liberamente,che H farapiacere y quate nconofcerd con maggior gratias . Soggionfe vna lettera di Beatrice fiegina di Ongaria d Giouanm Mo- cenigo Duce del 1481. vitima Gennaro, done narrato ildefiderio fua di baitereper vfo proprio diuerfe cofe dalli luocbi dTtalia , le quah non po- tendofi p or tare fcnga permffione dclla I{epubticaj dimanda, cbe per li* beralitd, gr amicitia glt fia conceffo, cbe lo riceuerdper cofagrata, & eorrifjmderd. '•> Etvualtm delRf oJHattbias d’Ongaria alfiflefso Duce del 1 4 82» 26. Febraro , done narrato, cbe la Fepublica era folita concedereličen- ga ogn arino alli (ontiFrangipanipatroni di Segna, gr altriluocbi man- timi di portare dalla Tuglia, gr Marca vna qnantitd di vittuaria, & cbe doppopaffati quei luocbi in mano fua, s'era intromefui ilfurlo, pero pregaua, cbe fofse concefso l’ifiefso d lui, gr effedite le lettere fopra d> queflo , gr date alla perfona mandata effrefsaper riceuerle, cbe lo rico* nofcerd in gratia, gr corriffonderd. Etvn'altra del medefimo ffj adMgoflino Barbar igo Duce 1487* 1 8 • Ottobre,nella quale narrato di hauere bifogno di legnamiper reftd^ rar vna Fortegga nella bocca di Tsfarenta, prega dipoterli condurredt Segna per m ar e, g? cbe h fiano fatte le lettere patenti, ojferendoft * gratificar anco in maggior ccfe. Mggionfe a quefle vna lettera d’Mnnafiegina d’Ongaria del 1502» 3 o.Mgolio,nella quale narrata la flerilita delpaefe di Segna, prega di poterfhre condur inquellaCittd certa vittuagliadi Tuglia, gr delit Marca dando alportatore mandata effrefso la hettera dclla licenga^p' rendo di riceiterlo ingranpiacere. Ter t/ltimoportb vnet letttra del i504 .3 • Settembrc di da 1 6 14 Dura Cap liano diTifmo miniBro deli’ Imperator iJMaflirmlinno, ilquale feriue d Dače Leonardo Loredam , che Giacomo Croato fndduo dt JhsL> MaeftdptrtitodaEianonaentronelmore-, Aqual ejottopoR&al l>mum della pepublica per andar a Scgna , & fu afsahtoda vna borca ormato de violatoridel Mare in vihpendio della Signona , & [upplico , che fttt fktta qmUbeprouiftone. Sopra tntti queftipamcolari pondero qucllo , che meritaUa čfsere con- fiderato, njpttto ai tempi, alle perfone, & qmlitd de Trencipi, &per maggmeconfirmationc dellkfsenfo loro ,raccordb l’anniuerftria cere-* morita difpofar ilMore inprefenga de gl'Mmbafciatori, & particokr- mente di qudlo difita Močila , & de fuoiprecefsori con le parole rfate: J>efpon(amus te Mare in fignum veri,& perpetm Dominij. Latjual ccremoma fe bmdalli Ser utori e detttr, che hauefse principi# ep fendo Mlefsa/idroTa-^ain F enetia,dalli Beffirtondimeno d agpontd.che fofse ittliintita in fegm del Domimo acqumoto inangi ime mlVu Mile 400. qnereile , & alta fententia di Lieftna riJpofe,rrngratiando come di cofe portatc a fhuorfuo, per che le querelle prefuppongono lapro- Inbitione, & le fententie r o condermatone, 6 afsolutorie prouano lagiu- nfdittione, & alle bor che cUfale difse, che non fmonofatte andar a Fe- netia , come mn fi fd mai andar okuna , per efsere probibito entrar in. quella Cittd fak foresiiero', & femnfugettatoin Mare, fu cortefia,cbe non debbe efser imputata a pregiudtcio. Couclufe d'bauere doto il vero fenfaolle capitalationi , &pronatala pofseffime immemorabile deli’M- driaticojche huuer.ebhe potutodire piu cofe, m a liparena fupcrfluo,refian* do chiaroper qitefti dno poru c, che la ptvterficne era noua, &lapetitio- rte non pate na katar brnet.. LiCefaret doppohmete trottaio infieme,venncro in refolntiofiedi non perfemrare nella dimandoper ginBitia, & d Barone col S/rorg aperto- mente differo , la I\f:pitbhea cfjere Tatrone del C alfo, &potere nictterli ctocif r cbe le piace, & che cofi fentmanoin loro cmfcientio : ma infieme anco eraoo di opmione, che per 1 ’boncfU , &per famicitia con la Cafc-> d M ustna douejfe farlo col miner bicommodo di fudditi diquella , che Mie poffdnle. Dtjkrogl’altri tre, che non era tempo di approuare, ne di csntrasiareil Dmmudel ma,e,maben di ritrouareperconeftaqualche temperamenti , che la fepubhca nceuefe Irfuoi Dritti datli fudditi Mu- flriaci naidganti, &fofiero. le nate q:tdk condmonf che fono d ’incommo - do a loro, & di nefsm vede a Iti ; Fnrorn efsammati diuerfi part iti, &fi tonclufedi riferrirealrt L J rencipi } fi comecortneiiinariferrirogn altraco- f« X 61 4 f a detcminata, efscndo la commijfidne fotto la ratiffcatidne di 'effi, & il Con/Hento bebbe fine'. sJMa la reldtione arriuu in tempo , chePImpenP-. tore per graue infirmtd nori poteua attendere a negotp , dalla. vehemen¬ tna della finale reftato opprefso pafso dd’altra vita, # ref to per althora d negotiatomperfctta; Ter corripifa intelligentia del qnale hauerei con- tinnato narrando quellg,che fuccefse nelt‘.fmperio dt Mdffimiliano, & di l\idolfo, fiuandofu rimaneggiata la flefsa materia , ma quefio tanto ba fimdopdrm.telligega del termine; Libera 'uauigatione?&. della difjercn- tia, &dell y ongme. che per 1 ’accurata diligentia delle guar- dienon poteuauo vfcirdhottinarepermare,in numerodi 200 .paffato ilMonte Maggtorenel tcrritorto lAnflrittco fecero sforgo di peiietra- re nel ZJeneto per far incurfioni, & prede,ma trouataalli confini buona refijtenga fi voltarono {opra timcdefimo territorio\Aufinaco, & depredarono tutti gli animali de fudditi Veneti, rubandonc anco alquanttd’i ^Arctducali. Maliminifiri di fuajtltegga fecero ren- defimmediate alli fudditi loro quello, che gP er a fiata rubato,refiaro- 110 h foli fudditi Veneti col danno di molti miglinra Zanimali,& grof - fi, & minuti. Quefi''accidente dtffiacque molto d fua ^Altegga,pcr Le circonllange d’effer occorjo nelloflato proprio, & contra la fedt data da mini H n fuoi, & conindicio anco molto violento di complih' ta, cofi attefo iliongo viaggio fktto da V jcocbi per la ginrifdittione •^-Zrculttcale fcnza effermai impediii., ne diucrtiti , comc _anco ta re-‘ ir, sit tu- 33 fiitutionc fktta per ordine detli Magistrati alti fudditiloro filamente, 1614 reftando tutto il damo d gl altri. LimintflridetlaT\epublicariputarono,cbeperlidanni inferritinon baHa[Jerifentirfi contra Vfcocbi filamente , ma conuenire appreffo in talaccidente periebito della protettione douuta atli fudditi,che s'a- doperafjero per rifarcirli con reprefaglie, opera,cbe fu fktta da vna Cjalera, cbe sbarco rerfo Fianona, & meno via fe ben non vgualenu- merod’dnimali,quanti Vfcocbi haueuano predato ,quei pero ,che fi potero bauerne iluochi vidni, quali furono immediatediflrihuiti d proportione alli dannificati per nfacimento. Ter queflofhtto gli Ar- ciducali, rimafliallaCorteCefarea,doppola partitadelloropatrone > fecero graue indoglienga,cbe Sua Alteggafoffe fiata prouocatadalli Veneti nelle Tene fuc patrimoniali fenola nefsuna offefa precedente dal canto fuo, & de fuoi fudditi, rifpondendo debi gli opponeua la deprcdatione prenarrata, cbe non era con violatione della giurifdittio- ne Veneta, & cbe toccaua d Sua Altegga rifentir/i, come di male com- meffi nello Stato fuo proprio, & cbe prima del partir fuo daLintg^ baueua rifoluto dl volerlo fare; Laqual rifposia fece marauigliare ciafcun intendente delle leggi, & T>ritto delle reprefaglie, che d pon- to fi concedono, perche quello, debi toccafare nfentimento contra li malfhttori con la giuttitia ordtnaria, non to fa. ejACa la Maefid Cefarea, accio moltiplicando le offefe non fijfenato qualchegraue fcandalo fcrijfclettere ali’ Arciduca effortandolo effica- cemente d mettere la mano, & prouedere. tJICentredCjratgficonfi- glia,come fidisfare alla voloma della tJlCaefld Sua, accofiatofi il Ver- no,quando alleguardie riefcedannofo lo H ar elongamente in tMtare. Fecero gl’Vfcocbi diuerfe furtiue, & fprouiflevfcite. Diedero Jopra 1 'ffola di Oflerocon generale preda delle dne V Ule di Lujfin , fpogliati delle proprie veHi fino li fanciu lli, & le donne; baflonati, & ferriti quelli, cbe fi doleuano, & pregauano di mifericordia. £t fopra Tago [ualleggiaronolaVilladiCollane, & poilo ScogliodiTroueccbio ap- partenente allTfoladiVcglia . In AAIare nonperdonaronoa Vaffcllo di qual fi voglia forte, non folo rubando, ma ritenendo li marinari piu principali, & dando loro nfcatto. Li tanti inconuenienti, & le lette- re della tJACaeftd Cefarea moffero finalmente tl Sereniffmo Arciduca amandard Segna il SignorTolf Baron d’Echemberg GeneraldiCro- uatia accompagnato da buon numero de fildati parte Tedejthi, parte del ContatodiGoritia, accio potefie sfirgare li contumaci, & regolare quella Cittd . Quefto Signore gionto in Segna con feiiero commanda- £ tnento 34 1 6 14 ment0 f ece adunare il bottin o delle Tene d; Luffin, <& altre del Dumi - mo ZJcneto vltimamente fatto y & fece p agar lire cjuaranta pertcjla d J 3 »'Ufcocbi j cbe tnlcnienncra d qiielladepredatwne per ilmanca- mtnto y cbe fi potejfe trottar d giongere alla preda intiera. Fece vn pro¬ dam a y cbe in termine di 15 . giorni tutti li Venturini fi prefent afero d lui y altrimenii.reflaffero banditi con le lorofamiglie: De q nalivna parte vbidl,et v n'alt ra fi riti-rb alle Mbtagne.Doppo futta pid volte la mof ra, tt raffegna di tutti,fprouijlamhentmpregtmb neljfdfello g 9 .nel qud namero furono li Capitutti y & aleutu anco di baffa lega,&detli infimi, allicjuali tutti fece mmedute fualhggiare le cafe dalh Tedefchi con- dottt feco 5 &■ per fe pigLo li ori y ar gen ti, fete,& altre cofedi preggo; unmediate fece tagliar tl capo a quaUrobenVfco.cbi, y & ladn,ma buo- rnini j.enga fegmto,dt ba[fa condittone y & dei pid mifcrabdi. F d anco auttore , cbe in Encari fofsero impngionatt da quel Cjouernatore dno Vfcocbi fugitiui da Segna, & pei giorni fegucnti imprigionb,&fuft ligio la cafa ad alquanti altri ad vnoad v no : diede farna di volere U- fciaVin Segna per guarniggione lOO.Tedefcbi, & 100. natiuidi quella Cittd folamente, & gh altri trafportarli in Gttofa\, m a pocbi giornidoppo gl'impregionati , cbe erano alnumero di l6.bau< t.do del¬ le loro facoltd y & de gCaniict trouato modo di ricomprarfi y pagando tuttoquello,cbe p ot er o,fur ono liber at r, non ar.cli di Itberare apertamen- te ZJicengo Carglinouicbcapo , &■ amtorsd'innmnerabili mali, parti- colarmente del barbaro trucidamento di tutti It foldati , & paffeggicri detlaGalcra,&delfattrocc,&ftera vccifionedelSopracomico , febeti donbgroffamente per questac.au fa, ma folo lidiede fcanfodi faggire- F alte quelte effecutioni mandati Con te di Cefana d par tar e col Generali Veneto y & daril parte delle caufe deila fua mifione y &rjcbiedere y ck foffero apertili pafft, & reslituuo ilcommercio, offercndogli y ,quanf defidei affe aleuna fodisfiittione partieolare, far tutto il pGffibile , ac0 la riceucjfe . >Al qual vjficio tl (generale corrijfofe, narrando, la tneatt della Re puhlic a ejfertutta voha alla quiete y nealtro defiderare y fe.noti effecuttone delle promcjfe faitegli y cbe li Venturini fiano tutti fiaccia- ti y non fia dalo ncetto alh banditi, egr fianoicnatilunili dahiido,dj)0 riceuono commadodiojfendertl vidno tebe quel\e cofe fktte y eglitro¬ ti erebbe in tutti li minijlri della l\e puhlica vna perfetta corriffcmdenlf .d ben vicinare, ma non fapeua gia come perfuaderfi di vedere meffo 1» opera q neslo debito , mentre le reliquie della Cjalera erano ml Torto d> Segna y & le artegliane fopralemuraghe y & h impregionati gnitij mente per quello y <&• per altri misfatti y liberati, Que(i’vfuio,n & il Generale doppo effcredimorato mquella Cittd da cinquanta giorni , fi parti fotto preteflo d/ andarddar conto d Sua ^Altegga delle cofe fhtte, <& riceuer ordine diqueUe>cbe doueua fare, lafciato part e del prefidio de Tedefcbi, che feco haueua condotto , & deta fiima, che frd duemefi farebbe ritornato. Tighbin compagr.ia fuaVicengo (fartinouicb per condurlo alla Corte, & fhrgli confermar 11 Capitatiiato. Condufe feco dodeci caualli da fomma, dno canchi trd danari, & argenti, dieci carichi di panni, & altri lauori di feta, ta¬ peti pretiofi j & gambellotti cauati part e dalli pregiom > cbe lib ero > & par te dagl’ altri , che temendo il medtfimo, preuennero la mala fonu- na,hauendocoliimpouerire quella genterefala piuauidaalledepre- dat ioni t d guifad pontodicbieflratto dalle armenti tuttoil lat te , h manda d pafcolo ncl prato altrui, accib fi riempiano delle fosiange d’al¬ tri. Ecerto, che in denari porto viacentocinquanta mitla Emini,di quanto pretio fofferole altre cofe affortate fi parlo variamente,ct quel- lo, cbe c notahile , approprio anco dfe quello , cbe raccolto haueua delli bottini fiitti vltimamente d Luffm, & d Colhne. Immediate doppo la part it a fua ritornaronoin Segnai! rimanente di quelli j cbe erano fuggiti alla Montagna > & pocbi giorni doppo parti laCornpagnia de Tedefcbi > daluilafctata > per mancamento de vi u er e > fe pero cio non fu piu. toflo preteflo, cbe verita , & queflo fu il fine ft- mile intutto d quello ■, cbe le altre mijfioni de Commiffarij karmo confe- guito , fe non che qucflo ecccde, hauendo non partecipato , come gl'al¬ tri, ma prefo iltuttO) & lafciato gtVfcochi dtfguHatifftmi , gr che fi querelauano alCielo delle eftorfionifhtte ali''aperta, & fenga aleun rt - guardo, & dboccaapertadiceuano ,cheeglibaueua potuto oprare con confidentia tutto quello, cheli tornaua meglio , confidato nella poten- tiadel fratello, vno delli piu fauoriti miniHri di Sua ^lltcggga. Il rae- defimo Capitano Frangtpane refio tanto difguflato, che rinoncio il Ca- pitaniato, & fi ritno alla fua Terra diTfpui, feb en la rinonciaalla Corte non fu accettata. *Mali miniHri Veneti doppo il faccogenerale delle Tene di Luffm , E z di 3 <5 ičijdi Collane, & di Torpecchio gid preparati al refhcimento de i dami de judditi, intefo 1’ordine dato da Sua MaeTia, & poi la rifolutione di Sna Ksšltczga con 1’attuale miffione deliEchemberg, giudicarono bene /o- prafedere, & ajpettare leprouiftoni , chefojjero da lui fktte , & quan- do intefero, cbeera raccolta quella preda per ordine fuo, tanto piu ji con - fermarono, che conuenijje veder feffito. Ma vdita lapartita fua da Se~ gna nel modo defcritto, irritati maffime dalThauer applicato d feil bot- tino, fhtto m quelle Tene , vcnnero in refolutione di refarcire li fudditi con le reprefaglie cofi per confolatiene loro, che, veduti li fmiTtri anda- menti, s’affligeuano, dijjerati dipoterevedere folleuamento, come an- co per casttgo, & per metterefreno alli misfatti . Et il Capitano del Col- fo, paffato nella riuier.a di Valofca , & Louranadepredo quelle Tene ; ritroub trd le altre cofe alcuni magageni con molta quantitd di formento, biaua, & [arine, che raccolta dal Contato di Tifino , era iui pošla in ri- ferua per ejfere condotto d Segna , delta quale riputandoneceffario pli¬ narne quella Tena, ricetto de ladri, ne potendo ajportarla , ordino, ch foff ? abbruggiata , & pafso 1’incendio oltre quello, chefu creduto, par- te per la vicinitd dedi edificbj , & par te per li ecccffi de i foldati, in modo cbe reftarono malte cafe abbruggiate, &fu maggioril danno del fuoco , che le robbe tolte, le quali effendo diftribuite allidannificati, non bajltt- rono per rifarcirli in la mettd ; non refto ojjejb alcuno nella perfona , & le Cbiefe reslarono intatteper ejprejfo commandamento del Capitano, & quantonque la principale fi ritrouajfe piena diformento, qucllo rimaft faluo per riuerenga del Inoco. Vndltro accidente fuccejfenella fortegga di Scriffa, con altro notni chiamata Carlobag, cbe e vno delti nidi d’Vfcocbi dirimpetto, & tre rm glia folamente lontana da Tago,fituata in luoco emmentedella Morlact, cbe domina tutta quellTfola , laquale da glVfcocbi di qudprefidio vieii dannijicata, non comegfaltri luocbi alle volte, & con intermllo , rU pcrpetuamente y baucndo quelli delta forterga commoditd,come da litocO fuperiore, di vedere done fi fhcciano le adunange di animali , andando aposiatamence a i luocbi, &[engafadirc. GTVfcocbi, cbe guardauano quellafortezjta,benconfapeuoh della dejferatione de gl’Ifolam,&,qu$ tofarebbonoftati pronti ad’attentar ogni cofa per liberar fi, penfandt v fare la miferia, & Jemplicita de quei pouefhuomini per mero d'acqM* Tiar premij dai loro patroni,macbinarono vn trattato d.oppio, ncgotia- rono con ogni forte di apparenga di realtd, <& promifero al Conte di Tu¬ go,che advn fegno f bauerebbono introdotto nel fajlello . Dali'altro santo mandarono a Segna ad’auifare il trattato, di douefu immediatO ffedito 37 jpedito fecretamente Taulo tnanifiuicb con 5 oO. Vfcochi. M giorno 1615 deflinato il Conte pigliata part e d'vna Compagnia di foldati , cbe era alla guardia ordinaria delPjjola,& buon numero de Ifolani,al fegno dato dn- db, & ejfendogli apertele porte fengavfare lecautioni delite, & folitc in fmil occorrenge, moltofemplicemente entro ilpr'tmo,& fuJeguito da tutta lagente con molta confufione, & furono immediate con le archi- buggiate affalitida gl'y[cochi,che vfcirono dalle injidie, onde rettarono mortiilConte , &il Capitanode foldati,&alquantidelliprimi, & de gl’altripartefuggirono,&altri citcondati furono tagliati inpeggi, & reflarono morit 40 foldati , & altretantibuomini delilfola, perdutala bandiera cofi degl’ lfolani,come della compagnia de foldati, lequalt dagli auttori del doppio trattata furonoportate prima a Gratgalla Corte jir- ciducale, & poianco alilmperialeper riceuere premio. QueHo feconda accidentefu fentito in Segna con piacere,ne e marauigliapoicbefu opera- tione d’Ffcocbi : ma ben marauiglia e che fentiffero congufto il fatto di Lottrana, quantunquefoffero reftatipriui della vettouaglia,fperando,cbe per quello li foffe conceffo apcrta libertd di fcorarie dal fuo Vrincipe. Li minijlridi fuaMltezgafecerogrand'indolgen%a alla Corte Cefarea per tutti dne quefti fucce(ft,efsagerando il primo per importan%a del dan no,&il (econdoper ilrifpetto della forteiga , (jr aggrauandolo , che per efsere tena della Corona d’Ongaria, era ftato tentato vn’atto boftile con- tra la Maejld Cefarea principalmente. Ma quanto al fatto di Scrifsa tre cofe diceuano h Venetiani.Trima per qtiello,cbe torcagliMlutiorf del dop pio trattuto,cbe le infidie tefe a queipoueri ianocenti furono effetto della perfidia di qnellagente , cbefempre Ha nelhnuentare modi difeminare difcordie tra li Trencipi per conferuarft nclla licentia del far male; Tot per quello,cbe appartiene al Conte, & agilfolani di Tago,che il loro fine di liberarfi dalle moleflie d’Vfcbebi in qualonque modofu buono,efsendo per necefsana diffefa, ma il diffetto dtpruderrza in non fapere difcernere vn trattata finto , fu afsai pagato da loro con la vita. ^Jdiaper quanto toccali Trencipi.cbe iltentatiuo,quando fofte anco riufcito non haurebbe bauuto fine con offefa della Maefld Cefarea, drperfcde diquettonarra- uano, cbe del 1 5 gz.bauendo gl’ yfcocbi di Scrifsa fatto danni notabili in Tagofil Generale Veneto afsalto lafortegga , & la prefe,&pocbigiorni doppomandb alli Commifsarij Ccfarei, che ali’bora eram m Segna a ft- gnijicare,non bauef bauuto altro fine,che di cafligare gl'Vfcochi con ogni rifpetto alla Maesld deli’ Imperatore , pero mandafsero altri foldati, cbe yfcocbi,pcrguardarla, cbeglie 1 ’hauerebbe confegnata,ilche quando non banefsero fatto, egli pero non intendeua di tenerla, ma 1 ’bauerebbe fjfianata , 1615 ffinnata j acci ° T'urcbi non fe nimpatronifsero. U Conmifsarij man da- rono vn Capitano Thedefco, cbe con loro era, ahjuale fu confegnataim- mediate, fe cbe l'Imperator mn vdl prima la preja,che la confegnatione, & cofi fena Maefld, come 1’^drciduca Herncjlo, cbe ali'boragoucrnava-j per la minor'etd di Eerdinandojntefee le caufe delfuccejso, non riputam- no,chefofse contra la buona intelhgen^a. zd/bLa udfatto di Lourana fecero gt^Arciducaligran romore,fuppo- nendo , cbe fofje fuccejjo mentre jEcbemberg ancora era in Segna ; dop" po cbe fu intefala veritd , cbe egli era partito prima , & fenga far al~ cun rimedio , & liber ati Lipregioni, ralentarono le querelle, deffendeir do pero jEcbemberg ; cbe bauefjc eJJequitoptr q trni to fe po ten a quello>> cbe in Viena era comemio , cbe il fare dipin f o(se cofa impoffibile j & cbe le cofe oper ate da mini širi Veneti, non fojjero per necejfita di fu- ciffeTgg a , o per giusfo refarcimento de danni de fudditi, come predica- uano, poicbe nonerapreceduto dam danno datogli da Vfcocbi ,maera vna prouocatione, &. illationt aoffefa con intacco dellaripntaUone di fua f/Lltegga , la quale qncmdo non fo[j'e redintegrata con la refhtutionč, & conlafciare liberoil commercio, non polena efsere fahmta f e non'con lagnerra , non martcando chi fošicneua la part e de Venettarn , nfpondctf* do, non efsCre bifogno di difcorfo, trta d'injpettione d dimo/lrare , fe l’ac cordato fofse adempito , vedendofi tutti gl'Vfcocbi ritornati in Segna, & e fr ere le loro infefeationi , & incurfeoni non piu per intemalli di tem¬ po , m O'con vrta continua ferie di cffefe; nonlicapi, ma alcunimiferi Vfcocbi ginšiitiati per fola apparenga , efsere detli meno colpenoli; cbe l nknte era šlato oper ato dalli mimšlri Veneti , fe non doppo gran proufr catione : il fuccejso delle barche prefe efser originato dalle prede, & alti e mgiurie precedentemente fatte: quello di Lourana efsere Jlato trna giufla corriffondenga per H grmi danni di Lujin , &Collane, <&Ioj dilatione per ajpettare, fe l’Ecbemberg bauefse prouišio , nondottere pugiudicare, ne.il tempo interpošlo trail danno, & refarcimento , cbe nonqrmw tre meft, poteua dare nome ddillationcd‘ingiuriad quelio,cbe fu nfaamento , differrito, mentre vi er aragioue di afeettarei' cmenda', Et sfndam publicamente monflrando vna lettera del Vefcouo di Segna, fcntta ad vn'altro Trelato alla [orte Cefarea,qual attribama all’EcheW berg la caufa d'ogni inconueniente. § LaMaedd Cefareaeccittata dalle moltiplicate querimon\ed’arnbele padi, cofi. precedentila mijfione dellEchembergb, come fufsequentiU partitadi quello , defederofa di mettere fine d cofe molejto negotio, com- rrjando al Confeglioffuo , cbe vi applicafse danimo con maggioraccura- sv : ' ~ težja 39 tezg.a , & furifoluto di t&ier vna confdtatione con interuento ancor.a x 6 t 5 deU’~dmkafmtor Veneta , ««•/'<) fo» difcuffione di ambe le p.trti piu fa~ cilmente fofsc trouato tifpediente . Furonoanco introdottiin Confeglio 1‘iAmbajeiator Catolico , & il Fiorentino miniflri de Trcncipi certamen- te colm di boutd, & giufiitia, & cofi congionti col Serenifiimo rcidu- ca Ferdinandi) > cheper fangue, & affinita non pofsono efser pik profii- mi: 2^0» e certo ,Je fvfseroimitati per mediatori, oper teflimemj, non parendo ,che ne delt vna , ne deli' aitya.qualitd vifofse dibifogno. In ,quel congrefso,doppo longo dibatimenio di ragioni,&pretenfonifu.con- clufo , che affermando vna parte d' bauer’efsequito il concordato, & ne- gando talim, bifogn.ma veder, ne laveriia , & pero che l’Imperatorc^ fiedirebbe imneduteCotnmifsario a Segna per dar efsecutione alle cofe foucordate, quavdo rjtrouafse, che aleuna retlafse inefsequita,& qnefio ft efcttHereb.be in termine d’vn mefe . Che la fepublica potrebne man ■ Mar tmnijlrj fuoi la non. per trat tare , m a per affiflere fdamente,,& afficii- rarfijche in-nefsm.contofofse mancato., rimettendo pero a lei il.niaudar, 6 non mandate, come nicglio lifofse parfo , ,& tra.tantoda amie le p avti fi fofpendefsero leofefe- Fecero mJlangagt^Arciducali, chefofsede- .chiarato, doitcrfi mtendere fotto nome di fufpendere le offefe, il cefsare di fenere le terre riiirettcmterrejsando qui dentro i’Imperator e con di- rc, non efsere dignitd di Cefare operare cofa aleuna mentre la I{epublica teneua laffadain mano minacciando, come fe.per forga volefsc.confnn- gerc\'m Mae si d , & tanto maggiomente , quanto ella incomihciaua a fare pntti con Umfiioue di Commifsmo.. tJHa daltaltra parte era confiderato, non poterfi fperare,. che la Hepublica condefcendefse adal- largare commodo a i ladri, difare danni maggiori, haucudo tante volte- veduto, che mai.eranoJl.atiaper.ti.lipajJifenga quetra confequenga, & chefarebbe dijficile.fa.rla venir a fatto cofi importante , non dando in ca- bio.d’tro,cheparole : Imperochela miffone inangi che il Commiffario ha-uejfe cffequito, era parole, & nonfhtti,& ch.enonten.iua la Fgpnbhca le artne in mano per minacciar a ‘frencipe alcuno,.non che a fua Maejld,, fetnpre ojfernata,come merita tantadignita, mafolo per defjer.derc fe,. & li fudditifuoi . C he le conmuate demo.sirationi di p erpetm ofjet nari¬ ba della I{epublica verfo quella tVHaefld, non lafcierehbono entrare fi- miliconcetu, & la Vink delLlmperatore rmkrebbe certo ogn'vno, che fara mojfofolodat fuo.religiofo.anmo-, & perpuro-geMigiuffitia,angl. pik tofio , chepoffi efer aferittoa timore quelfo,cbe eper^debito direli- gione, &promefa , petrebbedara.mokimaramglia la ddaticne neltef fhqimlo; h Cefarei conclufero, che alla l\epublit* foffe■ rmeffo illeimrc )t b non. 4 ° j o non letidre leguardie, &folo baSiar a loro, che operi in tal manietcfi che il Commifjario poffi H ar in quelle tene con dignita di fua Mae Si d. Di quefla rifolutione fu data p ar te ali’ Arciduca con lettere lmperiali t & fua MaeSld ordino al Secretario fuo refidente in Venetia, (ilquale ac- compagno con fna ffecial lettera di credenga per qneslo particolare) di efponere ( come anco doppo bauerprefentata la littera ejfofe) che futcj Maefla haueua rifoluto mandare Commijfario a Segna per vedere, in - tender,d"regolare tutto quel negotio, & fare quanto comiene alla brn- na vicinanga ; che pregaua fua Serenitdadare quegl'ordini, che pare- ramo alei concernenti per ilbuon fncceff o , d effetto di quella efaedi- tione . -Al qual vfficio", degno della religione ,&giuSiina di tanto Tren- cipe fu corrijpofto con fignificare al Secretario, quanto foff ? gr at a la co- municatione di mandare Commijfario a Segna , dr con quanto maggior contentos’bauerebbono intefo gli effetti , aggiongendo oblatione dinott tralafciare cofa alcuna per fodisfare fua Maejla ,& per far ogni dechia- ratione confatti dellanimo fempre dijpoflo a ben vicinare,&con lettera di fpeciale credengaper l’Ambafciatoregh fece dire 1’iilejfo.Etfugra• tiffma a Vcnetiani quefla deliberatione delilmperatore,cafi per defide- rio di veder il fine delle molejhe , come per effere cbiaro tejlimonio, che fua Maefla medefrna non fentiua effere flato mancato d'alcun debito di conuenienoca, qnando nonfu mandato alcuno a trattar col Conte zAltan, dr con li Collegbi a Fiume. Diedero immediate ordine al Generale di c Dalmatia,cbe_foffe fatto ogni honore , & data ogni commoditd a qucllo , che per nome di fua Maefla andaffe a Segna , d" in qualonque altro luoco di quelle marine . Delibero fua Maefla. madareper Commiffario il Signor Gioanni Trat- ncr Cjouernator di lauarino perfonaggio digran qualita, reputato inte- gro,di valore, & refolutione, ilquale fe ben ft ritrouaua ali’bor a in T er- nauia per negotiatione importante fopra le cofe di Tranflluania, lo fcce andar alla Corte,& 1’efpedi con inšlruttione ■> della quale il capo princi- palefu di vedere, fe il trattato di Viena eraeflequito, d" fare quello,che fofie necefsario per total’efiecutione , con ordine, che andafse prima a Gratconferifse l’mflruttione con l’M rciduca, * F &la gr la inquietudine delli fotdati, le minaccic, che aUe volte imprudente- mente efcono di bocca, aumentano le diffdentie, grillongonegotkre caufa motiui di off f/e , & le noue offefe allonganoil negotiato. isfuuenne, cbe Kfcolb Frangipancgia nommato per Capitano di Se¬ gna , gr Signor di Kloni adunb in quefla fua Tena quindeci miglia Ion- tanada Segna, moltevettouaglie,&alireprouifioni, conduftequiiiile armi , & le mmitioni, gr tre peggt d'artegliana della Galeta Vernu, -gr li fecemettere fopra le muraglie, gr vi condnffentmero maggioro dlVfcochi, che diedevehemetite fofpetto al Generale Veneta, chauejfe intrattato qtlalche importante imprefa , gr saccrebbe la fujf>ittione^>, ' per che doppo feffer Plato rim.mdato il ‘Framer dafjratg^, gr puhlic ato* fr, che Snai^/ltegganonajfentiitaali'accommodctniento, andoa Segfi Cjoffreda Stadler, al qmle dauano titolo di Trefidente, con namero di fotdati, gr haneua in compagnia il Frangipane. Ojcefto mando d vede- re la Fortegga di Scriffa, fcorfe dFiime, & d 'Bucari, trattenendoft U qtirne regioni quindecigiorni , ne iquali furono molte audate, gr ritor- nid’Vfcochida Segna cofiverfo Scriffa, cone anco d K(qui, che mifero in gran timare gllfolani di Veglia fflimando effi cib effere fktto, oper qualche imprefa fopra di lora, o per fermami dentro per ordinario vM cofi numerofa guarniggione d’Vfcochi, che farebbe Plato vna continui dePlruttionedeli'Ifola •, nefecero gran lameniicol Generale, pregandob di liber ar li da quelpericolo . quePlo s x aggionfe, che tarnata Vene- tima, qtialefpeffo tranfitauadi td, vedendoft audi'artegharia auantil gl'occhi, fi commojf ? talmente d f-legno, vendetta, gr d defiderio di rac- quiPlarla , che h Capitani, confiderata at Generale la/kalita dellaricit- ■peratione,l'effortarono alf imprefa . Egli perpreuenire li malfdagflfo- lani non fenga caufa temuti , & per refkrcimenta della puhlica digriiU j le cuiarmi erdno tenute comc 'trofei d’Vfcochi, verne in refo lat ione tli 4tffaltar qiidla Terra, gr fmantellarla ,, gr diede gli ordinineceffatp nonfolo per effettiiare P imprefa con ficure\ga, maancoperfkrlo feiilf danno degl'habitanti . 'Ftl la tena, che e fituata fopra il Mare affalitt ‘vna mattma con pet tar do, gr/ca lata cofi ordinatamente, che non mod" rono in quellaff'alta di quet di dentrofe non 2 o.chefecera oflinatamente refiPl engacon le artne. ih man o : refldrono intatteleCbiefe, & fhonort delle donne ,fu ricuperata tartegliaria, gr abbattuto il Torrionc, innra in din erfe part v ‘apetle ,• gr cpiefto fk t ta J lino c o fii a bbandonata, & lafcialo in potePlddegli habitantiLa farna dcl facceffo , comeffefo a* vieae, pafsb a Gratg^amplificata,giontoui , chefoffevfatacrudeltdco^ tra gli habitanti } gr conculcatione di reliquie , incendif, gr de(lruttio nt dt ii Chicfc , rumore, chepreflo fuani,eBinto dalla ver itd, poichefi videro 1 6 1 $ refiate le Cbiefecongli ornamenti loro nell'efferisleffo, ne in la Terra vefligie d’abbruggiamento dcuno, ® *JHa da quella Corte immediate doppo l'amifo fu fpedito vn Corric- ro ali’Imperatore , aggraumdo il fucccffo, drgionfero alk- querele per qneslo accidente altre ancora per vnordine dato antecedentemente dal Generale Veneto col prohtbir'il commercio anco per T ena, & vna fanta da Vfcochi ftudiofamente diffeminata, cbeSegna douejfe ejjer affalita. Vfarono ognarte d fine di p erfnadere , che lademolitionediT^puifoffe vna rottura di aperta guerra. v Alla Corte Cefarea no la tennero per tale % piti toflo bebbero opmione, che d Venetia, veduta la miffione del Travner con ample commiffioni di rimediare, dr come d m ego viaggio era fiata rimandato indietro ,foJ]e flatogiudicatoneceffano fare qualche motiuo , nonper rompere, maper eccittar al rimedio, che s 'andaua procraflinan- do, non p ar er, do , che Thaucr aperta la Fortegga, & abbandonatala, che Thauerebbe potuto ritenere jenga timore, che fojfe ricuperata , fofle indicio di roler e pa fare piti oltre ; angidiceuano Venet tani, quell’effe- re chiaro indicio , che fei mefi prim a il Conte di Tago non hebhe penfie- rodioccupare ScriJJd, madi leuare folo dquella il poter'offendereda fua Ifoht-j. il Stodler, dr il Frangipani, qnefloper il danno della Terra fua, & ambidua forfi perchefojjepreuenutoqualchelorodijfegno, fe- ecrovfficijcofi efficaci, chefuda Gratg^data liber a licengaad’ Vfcochi difiir tv.tto qucl male, che potejjero, dr-d loro dat a facohd di leuare parte della militia di Crouatia per fare rifentimento t perilehe immedia¬ te in Segna refarcirono , dr annarono tutte le barche al numero di venti cinque,vnironotutti gl’Vfcochi jfarfi per le altre Tene della regiones > fecero diuerje vfcite bora in molto, bora in peco numem, non pero riufci loro di poter metter inejfetto difsegno aleuno , perche Venetiani ancora erano ben preparati, & haueuano crejciute le loro forge , & quando non poteuano impedir Vfcochi dalPvfcire > vfciti li perfeguitauano fen- ga lafciarlifermarm luoco aleuno . T>i tempo in tempo, che gTauuifi degl'accidenti gionfero d Gratg , furono anco di la ijpedite fiaffette per dare conto aliTmperatore delli fucceffi con interpretatrone, chcfojjcro ofjeje principalmente inferrite d S ua Maefid , dr che d lei toccajfe rijentirfi con le ar mi., portando diuer- fe perjuafioni per indurla alla guerra ; con tutto cio d quella Corte non fi defifleua dal trattare negocio cfdccommodamento , & tutta la dijferen- ga era ndda che capo comnciare , inftando li Cefarciconforme alla vo» F 2 lontd 44 rč>i 5 'lotita deli' Mrctduca, che s’incontinciaffe dalfaperturadeipaffi; &li Venetiani, che dal leuar’Vfcocbi dalle marine; quelli commendando le opere fktte dali’fmperatore per laconcordia, chefarebbe feguita, fe da altri ndnfofie H ata impedita, & la buona volontd difar il dipiti , cbefi poiefie con fua dignita, effortauano d corrifponderli con quella demofira- tione di hcnore confidando nella fnaparola, accio poteffe profeguir man- gifengafiir credere al Mondo,che lo faceffe sforgato: & dali’altrapar- te d Venetiani paretta, che neffuno fi poteffe dolete di quello, che era fht- to per difefa , & conferuatione de fudditi, & che l’Imperator e non pote¬ pa par er sforgato da altro, che dalla Bgligione , & confcientia propria, & dal dehito della giuflitia, & dalla fedeltd della promeffa fatta, & parola data , & teneuano per fermo, che reftituito il commercio tuttofi rifolueffe in p ar o le, fi come piti volte era per mangi fucceffo , & viti- mamete altrattatodi Viena:Tareuabeneškemerit affe la buona volotd deli’fmperatore, effere corrijpofta, qnanto fi poteffe fenga dantto nota- bile delle cofe pr oprte , effendo termine digouerno ben noto d tutti, che comiene tetiere conto delle apparenge fempre, che Jono con altre appa¬ renge comparate , & done concorrono dal canto del mtnore , & del mag- giore Trencipe,per demottratione di offeruanga anteporre quefie d quel- le: ma doue la realtd , & 1’apparenga fi mettono in bilancia, da qual fi voglia canto fia la realtd, quella preponderd fenga difficoltd. eJMa era anco molto flimato vrialtro ponto , che non pareua ad’ogn’vno, ffm- per at or e effere principalein que§lo negttio , & ne pigliauano tindicio dalla delibcratione di Sua Maefld di mandare ilTraumeftorf , chefuat- trauerfata con vna folaparola, & dali'vmpedimento pofio al Trainer di paffafinangi, onde anco la buona volontd per la fua inejficacia non pote- ua dare fferanga di effetti . Si tralafcib in fine di parlare di apertma de paffs, & fi ccmuenne di far'vna fuffenfionedaUe offefeper vn breue tem¬ po , nel qualefoff ? rimediato d gli incomenienti t Si contentauano d Ve- ttetia di concordare, che per due rnefi proffmi dalgiorno, chefoffe flabi- lito , non farebbe dato damo alcuno allipaefi, &■ fudditi tsfrciducali, quando foff ? data ficuregga con parola di Sua Matild, & di Sua Mlteg; %a > che nel medefimo tempo non farebbe inferrito damo alcuno da Vfco - chi, & altri fudditi loro nello Stato della % puhlica, & nelVifieffo ter¬ mine foj'sero leuati gl’ V fcocbi da quelle Marine, & efsequite le altre cofe flabihteper quella via, che alla prudenga di Sua tJfrCacfld parefis migliorcs. y Ll Ccfarei allegando mn effere conueJiiente alla dignita di fua iSHat- fia f chefoffe vbligata d dare parola di leuar e gl’V fcochi,per che pareua yt) vnconflrmgerla dfeguire precifamentela volontd dellafepublica, cbe l 6 i$ non poteua effere cofua riputatione : & pero fe ben era rifiluta di lenaril, non voleua fhrloper patto, madi fuo Jpontaneo moto, fecero inftanga cbe foffero quelle parole mutate,& in luoco di quelle fi dicefse,che dafse parola di rimediare alla radice di quejlo negotio d’Vfcocbi. Da quesla propofla fe benpoteuaefser prefagrandJombra ,vedendofi rlfiutar quel- la ejpreffione, cioe il leuar gfVfiochi da Segna, cbe era fiata vfata-j dagli flejfi Confeglieri Cefarei nella fcrittura formata in Viena pure dalla loro parte filamente, & majjime attefi, cbe il pefire le parole al¬ la fittile, & l’aborrire le chiare , & efpreffiue e fempre inditia di non intiera dijpofitionealla corrijponden^adelle opere; & cbie rifilutodi venir agl’effetti, nonfa difficoltd nelle parole, le quali fino elette, & fiudiofamente fiielte filo da cbi difsegna Jkbricarui fopra diuerticoli per done fuggire dallepromefle : con tutto cib non ftt fhtta difficoltd di dare fidisfattione , vfando quella formula cosi ali’bor a, come nelle figuenti trattationi. Il cbebauere narrato con tanti particolariparerebbe vnec- cefso di fuperfluitd , ma fara digran documento, quando s’intendera cbe in cer ta occorrenga , quale fuccefse due anni doppo, da quella parte me- defma,dalla qualefu mtrodottafimile formula di direffiu dannata di ofcit xitd,& cbieflane decbiarationeali’'altraparte. Scriffe l’Imperator ali’^Arciduca effortandolo adfaccettare la fufpen- fione, & mettere mano al rimedio,ma fua ^Altegga, bauendogid lipen- fieri tutti volti altroue , rifpofe rcplicando Undignita piu volte detta, fe alcuna cofafifhceffe inan^i 1 ’apertura de i paffi , foggiongendo fmpoffi- bilita di leuar e gl’Vfcochi da Segna, & fcoftandofidall’ accommodamen to piu cbe mai . t^fggiongendo nouamente di piu ancora, cbe non fintiua dimetter mano in quel negotio, Je non-foffero fiate prima decifetuttele differenge , cbe ha con la fiepublica ; fi offerrtperb di vbidir a fua Mae- fid, quando lifoffe piaciuto ordinare altramente , effendo la Cittd di Se¬ gna di fua fipranitd, ma con parole tali, cbe leuauano ognanimo di commandarlo. Li Miniflri della TJepublica bebbero gran fufpetti, cbe la gue na oceni¬ ta, cbe gl’era fiata tanti anni fhtta col mezp d’F fcochi,non fi conuertif- fi 'm vna aperta ; Imperocbe in qucfii tempi furono commandati 3 00 , fanti in Fiume , & altre tanti in TrieJle, & dal Conte di Terfat ^ leuati dalle mihtie diCrouatia 1200 . fanti, & 5 00 . caualli, & il Capitan Da¬ niel Francol adduno 50 o.Venturierifengapaga, confila fhcoltddiru- bare, alla qualgente eram preparati alloggiamenti nelle Vlilefiggiette dlagimijdittme del Caflel di S, Sermlo odi confini delte Tene del Do- mnio p \ 1$ l.j min io,doue nonejfetido ame, negentidella ^epublica nonfapeuano ve- dere,comefojfero per guardia, 6 ficuregga del propno paefe. Ma gtVfcochi poiche bcbbero libertddi fhre alla peggio,come s’e det • t 0 ,fi vnirono per queUo mn folo dalle marine, ma anco dalli luochi Me- diterranei di Ottofitg, Malina, Brigne, & altri, & fecero li tentatiui di Jopranarrati , & altridoppo pervfcir aqualcbe imprefa nellelfole , o tetra ferma di c Dalmatia 0 ne ejfendogli potuto nufcire, certificati, cbe perfeuermdo li Minifri Venetiin benguardare qnelle acqi e, corne li ve- deuano rifoluti, noti folo non farebbeloro riufcito il fkroffefa , ma daHa Slrettegga del viuere farebbonoftati coUretti d diff'duerffo per loro pro- prio Confeglio, oper ordinedi chibail loro gouerno,Ji mifero inftctne,& paffaronoin fflria, ne fi femarono nellaparte Orientaledi qnella rcgio• ne proffima a loro per botinare, & ritornar a cafa , come per li tempi paf- [ati alcunavoltafatto baueuano, ma trauerfatala tutta, pafjarono alla. Occidentale > &fi congionfero con Benuennto Tetaggp , pojjejfore delfo- pranominato Caftello di S , Seruolo, & Capo deile gentiTrieshne , fotte la gnida del quale cof effi, come gl’ altri fudditi Mniducah andarono ja- cendo v ar p, &graui danni allc tene di Venetiani aperte > nportundo li bottini ndla Vlila di Todgaria di quellagiurifdittione, done era 1’ordina- rio ricetto loro, & attedendo occafione diforprendere,& impatronirfi di qualcbeluoco dapotertenire: Ouejio non li vetrne fkttoper la diligente cura dichi li guardaua . zsžlleincurfioni de luochi aperti fu prouedutO con 1‘ejpeditione di Benetto da Lege Troueditore,al qmlefu cornmcfo di guardar il paefe, diffendere lifudditi, noninferrire damo alh mcini , mi quando da loro foffeinfernto, procurame fenga dilatione il refarcimento . Furonofhtti dallegentiesfrciducali diuerfi danninelleTerrc di Topeč- thio , Carefana, &giornahnente in altri luochi, qualiU Troueditor Vene- toandaua rifarcendo con leopportumta. Tra quefti amenirnenti, cbe continmrono qualcbegiorni, mtntregli JLrciducali vogliono eff ircgli vitimi ad inferrire, & li. Veneti vitimi n tefkrfi, occorfe, cbe reflajfero dannificatealcune cafe, & poffcffioni del medefrno Tetaggo, ilquale o per vendicarfi , o perjar nafcet 'occafioni di niaggiori difgufiitrali Trencipt , pafso adlvrialtro modo infolito contra il Troueditor e. Lo prodamo, &fece ajftgeralli confim il Troclama con parole ingmriofe, & piened’ignominia, i orne contra per fona infhmcs • £t pocbi giorm doppo verne afeiitentia con pena capitale , & tagliaan- co tnterre aliene, con decbiaratione di douereproceder in fimile matiiera contra li Capitanij, & foldati del fuo feguito. Se io non fujji aheno dal dat %tudicso deile attioniaUrui , direi, ibe quellafojfe fiata cofa inciuile, & inufitAta etiandio nelleguerve intlmate, done quantmque farno fiimati i gj $ leciti tutti gl'at ti di, bofiilitd, da ncfjmo mai fono fiate approuate le Villanie, ne le machinationi mfidiofe; alctmepoche volte fono pajfati li Trencipifupremia dechiarir rebelli, & diffidare li proprij fudditi,per arme prefe contradiloro, manon fi veder d efcmpio , cke fia fiatofimile termine vfato verfo li Capitanij del nemico , non che vnpriuato Fafiallo pojfejforeprecario d'vnapicciolagiuri[dittione poffi arrogarfi di proce- dere con ordine di gindicioforenfe contra vncapomilitare . Ma da que- sio irritato ilTrcueditore per prmata, & puhlica vendetta, dclibero cor- rifponderal Tctaggp con vn ftmil Troclama, & puhlic ar lo nellapropritt giunfdittione diquello: & d queflo ejfettopofle infteme tutte lefuegen ti entr 6 nella Filla di S.Odo rico fot to S. Seruolo, nella quale trouato cort- traflo gagliardo di molte per fone di quella, &altre Fillette vidne radu- nate, &guidate dal Trete , combatte con quelle, al qual conflitto fucce- deteanco l’ abbruggiamento de’ luochi, rimaflaintatta folamente la mu- da, che e in qtiella contrata vnagranfkbrica, doue fi rifcuotono le deci- me degrani, dacij, & altre entr ate de fua Mlteggza, inangi laqualepaf- fatoil Vroueditore con la fua gente pacificameme fenga alcun’offefa, fe- cepublicare il Troclama contrail Tetaggo con li medefmi temeni da . e Itiivjati. tfHa mentre era oltre tl torrente detla Rpfanda confine trd li tenko- rij idrciducale di Triefle, & Feneto di Muglia, fudallegenti di quei luochi aimertito , che in qtidle Marine eram cer te faline dal Tetaggo fabricate, &cbeallaboccadellaT\ofandaerano fiatedacbififofsere- edificate alcune, che gid circa quarant'dnni di nouo errette, furono m qttel medefimo tempo diflrutte , comequelle } che fiingeuano iltorrente fopra li confinidel vidno congrauijfimo danno : Ter le qudlcaufeilTro- Ueditore non parendogli di hauerefatto ajfaiper redintegrationedelfho- norefto contra ilTetaggo, & per leuar lenouitd fntte d danni di quei confini,dclibero andar alla deuaflatione: & mentre chiama in aiuto vna Cjalera, <£r congrega le bar che , che per l’oper a erano necefiarie , difcefe pi quelle parti la gente, che col T erfatTg, & col Franol Veniua, alla qua- le s'erano aggionti altri ancora per viaggio, moffi dalla fieramga di rub- bare . zslndb il Troueditore con buon numero de paefaniper far l’opera y &■ con li foldatiperguardarli , & difenderli. llTetaggo s’affaticoper impedkli , & non li riufci: ma mentre quelli fi tratengono nella deflrut- tione degfargini , la gente di Terfat^veme infoccorfo del Tetagp^o in numero di 3 o 00. dalla quale ajfaltato ilTroueditore nel ritirarfi, e/fen- do foprafhm dammero tanto maggiore , cke con Uti non erano pid che 800 fer- s 615 8 oo. perfone trd d piedi, & d cauallo , doppo hauer quella militia cm- > battuto , &futto refiftenga , conucnnc ceder alta forga maggiore, & ritirarfi in Muglia. Tetivo il conflitto dne bore , nel quale interuenne k morte diizo. de fitoi con alcuni fer iti, & dalla contraria conperditadi alquanti mentre il combattimmto durb 5 dal qud fucceffo inanimitigli lArciducali, effendogli anco fopragionto qualcbe numero maggiore di cauallariadi Croatia , corfero tutta l'J st na, mettendo ogni cofa d fer- ■„7 ro ,&fuoco,&depredando,&fualliggiando tuttotlpaef'e. fefiaro- no tutte abbruggiate le V Ule diOjfo , Habrouigga, Bettpuigga, & Loti- cbi, & in quetta, cbe era affai ben’ habitata ,fvogliarono le Chiefe, gut- ftarono le imagtni de’ Santi, gettarono in tena il Santiffimo Sacramento fer ajfortarela cuffodia d’argento. Fecero l’ ifiefjo ancora nellaTcrH di Marceniglia , & nelli territtorfi di 'Barbana, & San Vincenti: Toche delle Villenonmuratereftaronocffenti dallincurfione diquellagente, dr majfrne da Vfcochi, cbe vfaronoogni immanitd contra le perfoncJi <& ogni rapacitd contra le cofe Dimne, & humane; ilche loro fu facile, efiendo laTrouincia tutta aperta, & cfpošla alk correrie: perdodeci giorni dur ar onog(incendii, in quali reslarono abbruggiate oltre le tene nominatedi fopraXafe, Grimalda , fofarolo, Figarolo , pečatom, Vah morafa, Cjraficchia , Secerno, (brnela, & Bar ato, le V tile del Teni- torio di 'Dignano, &molte di quello di l{ouigno , & pareua quaft, cbe tutto fojfe fhtto d fine di deuaflare tutta la regione, accio combattutipoili luocbialquanto muniti, fojfe loro facile occuparli , & fortificarfi dentro', Tentarono d quešlo effetto l'oppugnatione del Cafiello di Draguch, k doue fur ono ributtati , & coftretti ritirarfi, abbruggiato il borgo . Jlw neme 1 ’tfleffo al CaHel di Colmo. “Dappoi in maggior numero, & con tnaggior ardine d bandiere jfiegate affaltarono Docaflelli, come luoco di confequenga, doue diedero fcalata , & con tutte le forge tentarono L’op' pugnatione, la qual dttro quattro bore con morte di molti degl'affalitoUr quali in fine coSiretti ritirarfi pofero fuoco in tutte le V Ule del contortio fer doue paffarono: zSMa effendo gionta militia de Corfi,& *Albanefi 1 jfediti immediate, cbe capitb 1 ’auuifo delle prime deuaftationi, furono cosiretti gli isfrciducali abbandonar 1 'imprefa difiegnata di occupai l Islria , la qual V enetiani, attefa 1 'vniuerfale deuaflatione delpaefO tutto , c ir gli affalti de i luochi forti, tennero per principio diguerra fon male; &feneconfermarono poi perquello, cbe fegut doppoimmedkr te : Imperocbelicapi^iuflriaciperduta lafferangad' impadronirftd’ah cunluocomunito, lafciatiinquellaTrouincialiVillanidiTifino, & minofotio tAtbanafio Callioti da Sogliaco, efa. Furono feritte lettere ali’Imperatore con difcojlarfi maggiormente dal modo del com- C poni- i 615 ponimento trattato , & con auuifo , che era feguito conflitto trd arnbe le parti , nel qnale li fuoi erano reflati fuperiori , amphficando molto il va- lore della fua milit ia, & preganete SuaMaefiddiprendere la difefa di Sna Ultegga con le armi, mofirando facihtd d'hauer vna preit a > & ini i eni VutorirL->. Maalli Capitani, dr minifiri della[epublica ridotti inTatma per prendere confeglio [oprala difefa delli fuoi confini , era dat a molta mate¬ rin di confultatione, dr dijficile, bauuta la debila confideratione foprail tentatiiio detle genti onen* do in particolare tutte le miffioni de (ommiffarij d Segna, gr d Fiume da alquanti anni in qua; narrando in Jpeciale li cafligbi, gr ordini potli da loro, moflrando , che da V enetiani doueuano efferftimati ba(ianti,perche fenga quelli haucrebbonogl'Vfcocbifdtto danni maggiori, pretcndendo dl effer e prouocati da loro, ma che quei Signori non fi fonoccntentatide glbonefli nmcdij , mfiflendo in quel folo , che tutti gl'Vfcocbi fojfero le - uati da Segna , nmedio inbumano , impoffibile, gr contrano al bene della Cbriflianitd, propoflo non per altro , che afinedi trouar apparente prete- flo per eccitar vnaguerra contra la Cafa d'*Auftria , li Stati , gr giurif- dittioni della quale hanno fempre procurato dintaccure , c orne d manife- flo per tante Cittd,gr Terre,chc tiene , leuate d quella Sereniffima Cafa, che legitimamente lepcffedeuaprima • & quantonque per conferuare la buona vicinitafiano fiate flabiliteda Cento anni in qua dinerfe capitula- tioni in Brufleles, m Vormes , in Venetia , in Bologna, & in Trento , non fono mai fiate da V enetiani offeruate, & in jpeciale , fe bene da ambele partifupromejfo > che li fudditi doueffero b cmer e per ter ra, gr per mare G z com- <%a fenga contradittione di alcuno La Cortedi Gratg hauuto auifc I <5 1 6 commercio hbero,cme fe fafera d'vriiileffo Dominio, tjjl banno gram- ti U fndditidellaCafa d'Murina, che negotianoncl loro Siato con ogni forte di nouitd, con inufitati dacij:gl’banno impedito fvfo.del mare tan¬ tra quell’ auttoritd, cbc pretende fua Mlte^ga , čhe h fudditi Mujlriaci poffuio nauegare, contrattare,& corfeggiare per 1’UdriatiCo con ogni li- bertd, fenga che alcmo li poffi contradire , & the Venetiani non poffino gjfmrare fopra li loro vafelli,nein fua cafa,Turclii*(jiudei- > & Mori dal- leforgedi fua Mltezga, per h Dritiragionfibeba in quefMarcs. Etin tena ancoraviolanda le conuentioni, banno confhifc prattkbe, G-r asiutie ridotto fottoil loro Dominio la fortegga.diMaram&final- mente edificata laforttTgza di Talrna nel territorio altrui contra lepro- teftationi del legitimo Signore del territorio. . Fh anco mandato (jio:Cbriftiano Smidlino Mmbafciatore alli Signori Eluetijper, darliconto dellaguerra con Venetiani aperta , & richiedere tjuella valorofa natione d no permettere^he alcmo fi conduceffe alferui- tio della Rppubiicafdal qual Mmbafciatore fu prefentata in fcritto vn'e- fofitione, cbeper tutto fufublicata con le querclle, &pretenfioni di fo¬ pra narrate. Et per publicare, & mprimere li concetti fiefft anco nelle menti de i popoli, fuHampata in lingua (jermanica vna relatione continentele medeftme efcufationi delliVrencipi Muftriaci, tjuerele-> &imputatioril nuoue , & veccbie contra la I{epublica con difefa delle attioni degl’Vfco- (bi,con particolare narratiua di diuerfi accidmti occorfi, acccmmodatA pero alli medefimi fenfi conmolta amplificatione. Et doppo ancora in lingua Spagnuola fu daperfona nominata con puhlica participatione di quel gouerno mandata in lucerna pik arhficiefa nanatione deli’i- šlefe cofe , & ragioni con li medefimi concetti del Dominio del Marti della fhcoltd dicorfeggiarlo, della fabrica di Talma > & in difefa dt- gPVfcochi . Maliminiflri Venetiani vditi gl’vffcij ,che erano fktti contra li lo¬ ro Signori , effi ancora informarono li Trencipi, appreffo qualirifiedonc, & altri amici della loro Republica di quel folo >cbe aliecofe alf bom prefentiapparteneua, giudieande,che pienamenterefajfe giuftificatA la fua caufa, quando foffedimoriirato, cbebauefe preje learmi pet ntceffaria difefa . Effofero in foflanga , che Vfcochi banno per rn eor- fodimolte decenne (Patini Hurbato ilccmmerciO)inquietata la tiauigc- tione > depredate le tetre de vidni con tfirema infolengai & con offef* delle perjone ferrga riffctto di qualfuogliaqualitdy fenga rifguardo * Ib puhlici raprefentan!i,& eUe.puhlicbt ktterr.Cbt «ltrekivg> ur ^ pn- 51 ?.. publkbe > & ll dami in fenki alti fuddlti col pafiare per li terntorij 161 delta fepublica dbnttinare, hanno moffi UTurcbi d rtffbrft contrali ftidditt di quella, & eccittategli dtuerfe diffcoltd alla Torta di Con- flantinopoli ; cbe dallt miruflri Mušlriaci fono fiati ricettati, confen- tendogli dimdere le cofe rubate ,&venderle, & donarle aloro fhut- tori; cbe mn ft e veduto contra li colpeuoli dttnouratione alcuna, ne prouifione effettiua per ouuiare d noue ojfrfe , quantonque piu volte Cvno,& Caltro rimedio fiano fiati ntbielii>& promejfi giadagli Im¬ perator i deffonti, vltimamenie neitrattato di Vienna, angi tutte le miffiont de (emmijfarij bauere partorilo contrario effetio,bauendo con 1’efjcmpioajficuratoliladn , cbemai libottini farebbono re/lituiti, ne li depredatortcafligati, angl bauendolt fp o gl'.ati, & reftli piu bifogno- JI, & auidi alle prede; cbe e cofa indegna contra ogni ragione Diuina, & humana il foticntare gente cofi pemerfa,& immica della pace,& quiete\ che da alquanti anm e fiata fatta alla Ifcpublica vna occulutj guerra col m v go dt quei ladn n r ile fueacque, Ifole, & Manne del Quarner ,& delta Dalmatia ,neita quale oltra 1 ’efiere fiata difjertata laregionejluvbnti It commercif, il puhlico ha fpefo ogn anno non meno di quello, cbe ft fkrcbbcin vna manifefia guerra ; & cbe final- mente veduta la refolutione della Repubhca d volerfcne liberare, la guerra oiculta se conuertita in vna moffa d'ar m e manifefia con molte prouocationi,& bofitlud mferrite primanelilsiria , & poinelFriu- h, per quah, & per nffetto delle molte proutfiom dfarme ridottein q«eiconfirn, li fuoi tapidi guerra fono fiaticoflretti per ftcuugga dello flato,& perdtffefadalledepredationi,& incurfioni, cbe gl’e-■ rano minactiate, & preparate, fptngerfi inangi , &alloggiarft in pofli fttttn piuapprefjoilLifongo ; 'Nan baucr battulo la fepublica in tut¬ te leattiont fue pafsatt altra mtcntione, fenon, cbe le promefje gli foffero afer nate, & h fojfe finalmente corrifpofio nel ben vicinare con fittti,& non con fole parole, per tani/ anni fjperimentate fenga effetti, & le cofe fue reftafjcro afficurate, il cbe quando fojfe ejfettuato in mo¬ do, cbepoteffe bauerecertegga di buona victnanga, corrifponderebbe intieramente ritornando le cofe uello flato dt prima con ogni finceritd. Fu anco ctiunlgata vna fcrittura in forma di manifijto confnccinta re- lattone delle frequenti ladrarie, tngiurie, & immanita dTjcocbt , <£> confenfo, angi participatione delil minifri Mrciducalt,& mancamen- 10 de'Treneipt d porgereli debitt,& promejfi rimedij,&gl'artificij,con ' quali fono fiate deluje, angi dertfelequermonie della l\epuhlica, & trattenuta dal prouedcre alf tndennitd /na con la forga. Ter quefti, C s megi 54 5 i6t 6 ms V reSarono di migati per tSurvpa mn foto ti metini digu(rrs,im le caufeloroancora con teragioni > gr pretenfioni delte partiy ondi- eia- fchno feconda la propriaperfnafioney& nulinationeajpettaml'tjjuo , & difcorrena detla giuftkbi. • JL fauore d’^Anjina-, poicheVfcOihinmpoteicam cfferifctifati, le colpc loro erano alleggierite con dir c, cbe ejjendo in paef ? iierile r gr fenia pagbe , non potacano altrimenti v mere y che debonini, nonpe¬ ro di quc s R(t polena effedattribuito colpa a Sna rdtteTpgU 3 cbe fenepre gl; h d prohbitt contra Chnjhani , gr cbe n&npud fkrc di piti > quando non voltfietentaredi Jcacciarli tutti con le mogli)grfigli, gr vre- cbi y cbe farebbe cofa inhumana , oltrecb&non ft petrebbe mandate ad ejfetto j effendo qnetla gente fiera, gr indomica> gr in paefedi acceffo difficile j grquando bene ritifujje to jcacckirh) farebbe con difirmtio dilla ChriHiamtd > allarjuale e vtile } cbe ftconferui qudl'antemuraU cOntrainfedeli. CbeaUiGoucrmtori, bCapuanidi Segnanon pojfono ejfefimpntate d colpa le vfcite permejje d loro nel Mare y perche vn ca- po delta commifficne, cbe Sna Itegza da ad’ogni Capitano e forma- to con quefte precife parole. Nonpermetterai, che fiafattoal* ara pregiudiaoallagiurifdittionenoftra nellanauigatione di quei Mavi. St poichealtrt non fona,chepojjmomantenereqttelbt gihrrfdictione , fenon Vfcocbi 5 mn ft pub d ir e ifftre m fkcoltadelSa- pilano prohibirgli fvfen«; fe pei vfeendo firnno del male , la colpa d dtlla mala confuetledine loro , non di cbi fene vate dbene: cofi auuient in ogni luoco, cbe li foldati dannijieano l; popol/ 5 ne pero ftajeriue d colpa del Trencipe > o del (fapitano , coflretti d valerfi deli'opera loro. Ma perebe pareuano qtnfie giufiificationi bauere bifogno d'effer'ap- poggiate aaaltre de maggior apparemfit) aciio fofiero portate fii,tbe potiJfero ejfefapprouate, le accompagnauano per fofie utam ento con le pretenfioni veecbie de eonuentiom non feruate y dtlti fudditigranati contra li patti, deMa-naitigalhne liber a non conctjjd, detle T erre, poj » fedutedalla Bgpublic.i) che p rima erano di tujina, nominando par - te del Contato di Cjoritia , g- Marano > vltimamenie doppo le conuen - tioni fotlomeffo , gr 'Palma nel diftretto v Auiiriaco edificata,con que- Jle fortificando teproprie nella caitja d'Sfcocbi , cbe fola Ji trattaua . ry\ta p.erdifefa dc Vcnetiam Ji chfeorreua , ebe nel particolaredt Vfcocbi fi poteua dir e quanto ognvno volrua perifeuja dtlh Cjoutr- nat or i,gr d'altri,cbe finalmente tutto fi rijolueua con vna fola paroh) cbe ta caitfa e dc ladroni abonnneuoli d Dio } gr dgfbuominficbe non Jo¬ to tl protegerlt r ma anco il fopportarli } gr il parlar d fhuore cofi di lo- fe , torne dichi lifomnU , & Mer* d cofa indrgna ,&cbe la renta p 1616 pubbcne paRiare con apparenza di parole, ma in fofiattifajfi redeben chiarola dffitcr.^a tpete > ikebana parte dmanda dinuefin paccj, l'altra ruole foiicntnre ladven t d ffefa altruv.Cbe al rimediare allefce- leraggini loto con lenaril id ejttclle Marine non ftpuodare titolodi in~ hnmanita, cjjendo humani td grande ret jo It miferi nemi, & l: naui- ganti , che dtitera fone ffogliati , rceifi, & con ogni barbara immanitd trattati-.Che it Lenarit ta ccmmoditd>& occafone di latroeinare e ferui * lio c Diuino, grbemficio toro, ccKftnngendoti ad afltnerft di cjfendere Sna Dmina tJUCaefld, benefieto m tor a de loto figliuoli, togliendoli tl commodo d''alleuarlinella rnedtfma prcfeffione cffccranda, & leuando dal! o Hat o di dannatione, m che fimantengono,effi,li mogli,& ogrtaltro habitante quellaxegione. Che non fi puo fenza ingiuria della renta dire, che ledenite s 0 aleuno di tore,pa fenza colpa, poiehe queth nori Janno che cofa [ta etgo ,bconcchia , fr fono incitamento aUi mariti dl fomirela cafacol'fangne altm-i. Che gfiMeffi Rehgiofinellepifbli * che prcdiche effortano alle rtibbaric che del rhbbato le Chiefe ricettono ladecima: CheinSegna , fr in tutta quelta regrone le piti honorate fa¬ rni gli c fono tjnelie, che da piti difcoHa etd trahono origine da vna conti- nuatadefcendenza ctimpiccati , oucro vecifi nell’ejfercitie del ladroneZr %o: Che i! titolo dfmpoffihilitd era nouamente inuentato , fr troppo ap- parentemente alieno datle cofe vedute; perebe fe fojf 9 impoffibile , non ja- rebbe fiatotdnte' volte promeffb da dno Imperatort de fanti vltimamm- te, fr perebe nellafcnttnra del trattato di Viena non fi fcusb Sna *Al- tegzpfa dcdiadilationedi rimouerli tutti alt bora per impejjibilita,ne lam- poco dfjicoltd , ma diffe per non parere di fhrlo coflretto. Che lapof- filnthd , ff fitcilit d, fr vtilitdanco fu mo tir at a dal pabbata , il che hauendo qnel fanaltier fcoperto contra bmtereffe di chi vonebbemo- flrare imphffibilitaj h cofto la vita : Seil lenarit di Id foffe didanmat Clmfltanejmo, bafla dire,cbcper canfa loro vien ognigiorno minacciato da Turthi difhre cofa , che metterehbe in pericolo non folo la Dalmatia, malaVuglia , \ornagna , & tntta Italia : Che il conferuare le pretenfio- m delproprio ‘Prcncipato non e-cofa reprenfibile,quando nonfon&volon- tarie,& babbiampualckeapparenzadigiuTlitia, mailvolerneacqui- ftare, b rnantenerclehnaginark ajpefe , c 't con danno del ricinoamico , c cofa di chi reputa liproprij appetiti regala della ragione, &ginft-itia : Che del male fhtto dafoldati d preprij fudditi il Trencipe ha da rende- te conto a Dio folo, ma di quello, che i dato alti fudditi dej ricino ,ein iebito di renderne conto al danmficato,che pub anco fecondo il Dritto del- £616 tl. gcnti rifarcirfican reprefaglie : Chet at tribuir e d dtffegno di cacclarS la ("afa d' Amina d’Jtalia le attioni della fiepubhca fate perliberarfl falle ingiune,&molefliedi queiludri refiincorrigibih, &intollerubili, era contrario d tutto quello , tke ha veduto il Mondo dalh fucceffi dipiil ceienara d’anni in qnd, ne[funo de quali hd mofirato nella Bgp. auiditd di dominare,ma ben rifututo anitno di matenere quello,che Diogtha dona- to.Flpn mancauano ancora di quelH>cbe diffendcuano le at t ioni de Veite- tiani nelli tempipajjati fosientando, che mai la I{epub. ha mojfa guena ad’alcun Trencipe AuHriaco,ma foloprouocata prima e Hat a cofiretta defjenderji: Che farebbe molto difjicile da mantenere, che il Contato di Goricia,appartcnente alla Bgpublica per la morte delt vitima di quella Cafanonfojfe H ato opeitpatofenga buona ragione. Che Maranoparti- colarmente, fopra quals farmotanteparole . fu dal F\c Francefco Trimo di Francia con ragione digiuflaguena occupato, & per piu anni dijfefo ■ contra leforge di Carlo lmperatorc,& Ferdinanda fie de Tomani vnite , gionti anco li farni della fepublica. *Jfyla quando teffiugnatme ap- parueimpoffibile , & JucceJfe pencolo, checadejseinmano di Trencipe,, la cui vicinitd in quellcparti farebbe fiata molto nociua a Cafa d’Au- firia,&alla fiepnblica moltograue, efsendogliojferto invendita, lo co- pro nonfengapiacer m qttel tempo di Carlo , c 't Ferdinando, che percib furono liber ati dagran fpefa,& pcricolofeben dopo bauere taciuto qual- che anni s’intrb inpretenfione , che gh fofse rcHituito , gr infieme con quella della nauigatione ,& efscntione de fudditi dalh d a cit > natadel 156?. in quell’anno furono trattate , & conofciute vane , dr forfe fe Ferdinando di glriofa memoria fofse vifsuto poco tempo di piu , farreb- banofiate pofle in filentlo : ma non contentandofi Carlo us.Irciduca , d chi doppo la morte del Tadre toccorno tra gl’altri Stati in parte le Terre di Friuh, & d’lfiria confinmti con Venetiani,di quanto nel cementa fi con- certo,furinouatalatrattationedel 1 570. dr m egi 10 dimofirato il def- fetto de fondamenti,dr con tutto cib pur la terga volta fi torno alfiHefso del 158 j. che farebbe pur tempo di mettere fine a pretenfioni noue, & non fondate. Diceuano anco alcuni , che 1 ’aggionger alprefente di piu d’bauergiurifdittione nel Mare , cofa non tantonon pretefa , ma anco ia contrario confefsata dalh Trenctpi AuHriaci , & Ongari precefsori,mo- Hrana,che fofse rinouato 1 ’appetito di Alefsatidro, a cui non baHaua vit Mondo. Il pafsare poi tanfoltrc di pretendere anco potefld di corfeggiare, dr, di leuar le mer cantie dalh Vafselli dcltamico , diceuano , efsere cofa che meritaua inangi, che fofse det ta, efser confegliata con le regole della confcientia,dr della Chriftiana puritd . ' Ma ' „. t .... 57 M a per quello- > cbe toccaalle ofseruationi dtlle conuentioni, dr patti, x6l6 quci, cbe ne teneuano qualche informatme, u per bauerne viHo copie , the moltevanno attorm, bperbauerletto it contenuto ne gl’Hiftorici diceuano, cbe pigliandole in mano, & leggendole, ogrizmo trouerd, cbe gC^Auflnaa Jono debitori per la fententia di T rento di refiituire fei buone Tene in Friuliintorno 'Belgrado > & vna intorno il Lifon^o alla fiepu- blica,&iaCittdd’*dquileiaconttttto il fuo diftretto , &omnimoda-> giurifditthne di quella dl Tatridrca , infieme con la GaRaldia di ^Aitllo con le qmttro fueVille , & alla Cittd di Cimdale la giurifdittibne inje- conda mllan\a di n O. Tene. Mache dalTaltraparte non fdpranno moftrare, cbe dal canto della fiepublica rcfii cofa inejfequitafienon quel- lo y cbe le capitnlationi ejprejfamente dicono>cbe fi riferui doppo la refti- tutione delleTene. DiTalrna , cbe in parole dicono, effer edificata in tenitorio nlv.firiaco, non baTtandogli tanimo didire in fcrittura, fe non cbe c edificata ia tenitorioaltrui, era admirdta' 7 ’dffurdita dellapreten- fione; poiche ejfendo neltrattato dl Vormes nominati tutti lilmcbi -Au- ftriaci in quel contorno etiandio quelli di due cafe, rcflerrebbe loro dire in qual di quelli e Talmafcndata, cofa, cbe non potendo dire d’alcuno , poicbe ilfiitto parla in contrario,e afpnditd ilpronarlo con difcorfo molto alieno,dicendo , cbe Talma efondata nel Tatriarcato , & il Tatriarcato e della Cafa d'MuPlria^efiendo notoriamente fhlfo , cbe il Tatriarcato fia della Cafa d' MnPlria,come le fcrittnre de Ilc capitnlationi par lano } &di piufidfo anco infhtto, cbe Talma fia nel Tatriarcato . Ma la querella, cbe t fudditi Muflriacifiano granati di dacfi, da quali fono effenti per le capitnlationi , & non trattati čeme li fudditi proprij, effer e fiata cono- fciutavana , & fiitto zadere con le capitnlationi m mano , cbe 1’vbliga- tione c reciproca, dr debbono ejfere trattatigli Muflriaci nello fiato di Venetia cente li fudditi Veneti nelli Plati Muftriaci: ma ben vederfi in quesit tempi infhtto, per non andare troppo lontano,cbe nelfolo difiret- to di T riefle fono granati li negotianti Venetipiu de’ fu ddi ti o^fufiriaci inconiparabilmente , poiche quelliper aleune merci i 5 . voltepiit^dr per altrefiano .3 6 . volte tanto come quelli pagano cofi nelt'ajfortarle,corne nell’introdmlenelpaefe.Ma,cheeravfiir delcafo-dr confejfaremanca~ ment o di ragione nelle caufe d’Vfcocbi il p afs ar m altre rnaterie , dr tan¬ to pitiquantoinquellenonfi pot ena dimandarefecutionedi cojadecifa , done quefta d'Vfccchi era conelufa con accordato & promifftoni. In quefle contrarietd di par eri, ds difcorfi a me non conuiene il dares fenterrza-, ne da qual parte babbiano hauuto origine li motiui diguerra, ne qmle di efse fomenti caufa giufia^uero nelle antiche cccorrenge fi fut portala 1616 por tata con mancamcnto,Ma bene, ft cotne bo aggionto,&fupplito l’H‘r lična dtli^Arciuefcouodi Žara a pne di fommimjlrare materiaper for¬ mate Jano giudicto Jopragiaccidenti moderni ,origmati daVjcocbi,coft mi vederei inuitato dali' opportunitd y anxi dalla necejfita del mio fine co- firettod tefsere vna hrene, & vera relatione delleguerre , dr conuen- tioni, ofseruange , & inofserttange de capitulationi ,perli tempi pafsati occorfe tra qucUi dne Totentati, dr in quejla occafione rammemorate, dr complicate con le prefenti-, fe lafperan?a di vedete ben prefio rino- uatalapace,& buonainteligenca tra liTrencipi, & la tranqmlhtd ielli fndditi non mi fhcefse credere , cbe farebbe opera fuperflua , & mportunn ' c/Titi .ren I L FINE, , . ■ v . 1 < ' •■ »■ - _ . ■; r; ' !i; . M • ■ v.m 5 J ... -J, . 4 * : • ■ ■ - • ■ *:? AGGIONTA ALL’ HISTORIA DegU VSCOCHI D l oFtfINVCIO zMINVCCl oArciuefcouo di Žara . Continuata fin*aIi*Anno M. D C. XIII. /, I P O T2 'i H M J A l. T M C ID D A /i. ... ' ^s 4 *? ’ ;. Al a. m 'iK*) - ' '/.k '-,i; £l£i j.icD 4 v® - .UiZ .Ja .M ;■ . 4 - - - • ■ ■■■ - ^ AGGIVNTA allhistoria D E G L' V S C O C H I. N 07 ^ fetiša ragione il Peuerendiffimo ^irciuefcouo di Zara~> i 6 oz conclufela fua hisloria degf Ffcochi , condotta finoal 1602 , ton dubhiO, fc it fine quell’anno impifflo ali'infoleuge , &la- trociniij loro, potejje effer durabile. fmperoche effendo dop- po 1 'vcciftone del Pabbata ritornati tuttial nido antico di Segna, nonpa- retia , cbe fi poteffe Jperaredi vederc contenuti in difciplina Imomini fengfarte, & induflria alcuna , affiiefhtti d viuer di rapine, & maffime fenga affignatione diftipendio . Dafcaltro canto bauendo il Vafqualig» fnttoconofcerli pretefti d’ impojfibilitd, altre 'volte allegati per nonpro- ueder alle depredationi di qnella gen te , condarli notne dfindomita, & ■incorriggibile,non effer fe non tnantelli per coprire faffoluta dcliberatio- tte di non volerlo fitre,pareua , cbe, fcoperto vn tanto arcano , li Mini ftri t quanto furono ojferuati, d tranfgrediti , & di onde hebberooriginelV querele feguite . Contenne quett’ accordato fei capitoli. Che Vfcochinon poteffero nauigare fenon nei C anale della laca trd Segna, dr Scriffa,con altro nome detta Carlobago. Che non poteffero accoHarfi alle Ifole della Bgpublica , ni sbarcarfi pr a li territorij di quella. Che d glaltrifudditi ssfufiriacifoffe libera la nauigatione con V V li difarmati, dr il commercio per tutto aperto, comeper i mangi. Che non fojfero riconofciuti, pafiando inangi il Forte\di S. quale fopraftd allo širetto trd 1’lfola. di Veglia , dr H territorio di,W čari. Che li fudditi della I\epublica , banditi dal fuo flato, & li fugg!^ «f/ Calea nonfofsfero riceuuti in Segna, ni in altri Inogbi di quelle trine. Che glVfcochi, banditinei tempi diangi per offefe fhttealla K e E Iblica , non s‘intendeffero hauer perdono, ma in qual fi voglia tetnp°R /ero trouati nei Jho diatooin Mare ,« in T ena poteffero effer c a &$‘ ■ r " furono ■ Pumo in tonfomila di quefti capitoH fatti puhlici protlami nella i 602 Citta di Segna con 1 'autoritd deli’ Imperator e , & di fua MteT^p posiiin efsecutione : & il pabbata arnmont tmti i Segnani,cbe cbidilo- renči tempi adietro era vfcito tncorfo, non ardijfe ditornar in Mn e > allramente vintrerebbe d proprio rifcbio > & nonfotto la protettioiie del Trencipe. ‘Doppola morte del l\abbata (fuccejfa comel'Mrciuefcouonarra) bebbe prima il Tafjualigo gr and’argomenti, chel effecutione delle cofe accordate douejfe continuare, poicbe immediate la Citta di Segna gli fcrijfe di non volerfi par tire daquanto era fiatodal Bgibbata promeflo, & ordinato: & il Francol fubito gionto in Segna per Capitano l afficuro del medefimo con lettere, eZr m e (Ji ejprejfi mandatiper que&o ejfetto. tJŽKapoco tempo doppo cjfendo Iurijja Caiduch , dali'Mrciuefcouo [pef- fo nominato, partito da Segna conquaranta compagni, & vfcito con barcbe armate in Mare, trattenendofi fot to la Morlaca in varij fiti,& ajpettate leoccafioni, andando furtmamente d predare bora in queHo, borain quell'altro luoco de Turcbi , bebbe il Tafqualigo gran ragione di dubitare, cbe vi fofieil confenfo del Capitano di Segna, perche haueua^f gid ammeffo lurifia a puhlica conucrfatione, & anco alla tauola feco con altriauttori tuttidella morte del Pgibbata r Et perventrne in notitia ._> certa, & infieme ouuiare al male nella nafienga,ordino , cbe quei ladri foffero perfeguitati ; il cbe h fece reflar prefio cbiaro, cbe fn fen%a con¬ fenfo del Capitano'. Imperocbe efsendodata nellemanideli''armataVe- nctavnabarcacon fedeci dicofloro , tutti gid banditi per ingiurie com- mefse per i tempi pafsati nello flato della pepublica, ritrouandoli in col- pa peril fallo prefente, gr per li pafsati non fcancellati, proccdendo tuttauia temperatamente , & mefcolando la giuflitia con la remiffionc delibero di fhr’impiccare il principale , cognominato (onte dhCetina, gr tre altri capi piu colpeuoli, gr ritenere gtaltri in catena per le colpe da loro comefseper li tempi inangi nel predare,et faccbegiar Vafscllid'ogni forte, etiandio ne i Tor ti, gr vcciderMercanti, & Marinari, grnel- l inf mr dami , gir commetteVvccifiotii nelle Ifole Venete ,furonoinnu- •nerabili, ma fopra ogn'altra cofa era šiimato, che tutti firitrouarono nel numero di quelli, cbe con temerario ardire in modo digiusiaguerra afsalirono il Caflello di Mlbona,grejsendo ributtati , fi voltarono d Fia » nona, la prefero , & ftccheggiarono, gr vi piantarono le bandiere Im- periali, dato al popolo giuramento di fedeltdv Della giujiitia cfsequitaperebe nč dal Capitano di Segna , ne da i fnoi Tren- \60i Trcncipi fu fafto meto dame,/} ccrtificb il7afqualigo, che fofscrt vfatt fcnzu il voleredel Capitano, & cbe 1 ’vfcita fofse anco mal’intt(s dd i Trencipi : Et tanto piu teme quefto per fermo, quanto che il Tgort- cio di Crat^fece opera col Voncto di Venetia, che addimandafse ingrt• tia licondannati alla Cjalca : ilcbe fi come credete sfere proceduto per 'vjficij fktti da Minitlri ssTrciducali di Cjratindotti dali antico affet- to fkuoreuole ad Vfcochi, coft tbauerfi feruito del mefgo d’altri, tacen- do liTrencipi, & ejji medefimi, lo tlimo indicio dibuona volontd Ion ali’ojferuatv^et delle cofe accordate, poicbe non prefero alcuna protettio- ne diquelli, che haueuano tontrauenuto . Et qnejla fu potijfima ragm- ne, per la quale il TafjualigO' giudicaffe di poter partire , & che tac- cordato potejfe, fe nonperpetuamente, almeno per lungo tempo efert mantenuto . zJdCa contra la fua affet tat ione in breue fucceffe il contrario: ftnpe- rocbe, rallentato doppo la padita fua il rigore dellegmrdie, & dimi- nv.ito ilmmero delle Galee, & barcbe,gl’anni paffati tenute, cornu faperfiue, mentre li Capitoli accordati ji offeruaffero,gl’(tfcocbiprefd mancamento delle paghe, che fe hene pr.omejfegli, tuttauia non corrc nuno, per vna tacita licenca di procacciarfi il viuere per altra ti rad theerano rimati e per guardia, col feguitarli gl’impediuano Jfefefiatt 1’effecutione de’ difegni, haueuano pero trouato vn fottil modo di faluat se,&le barcbe proprie, conbmer fdtto nelfondo di ciajcunavn fortr me , il qual teneuano tloppato con vna gran (f ina, & vedendd Galee, ^ quali per la grande^ga, & altetga prima fono fcopede dalle piccid barcbe, che pofsano fcoprir quelle, ritiratifi d tena, & colcattar Icf ffine affondate le barcbe faluauano al bofco le perfone,dionde, paffato pericolo, r inf cit i, ricuper aitano le barcbe. U r Donato, che in qaei tern' pi fu rimandato in Dalmatia Generale per diuerfe prouifioni , vedenj, ripullulare li troncatiinconuenienti, fece trattar col Capitano di Segc^ i &farli -farli apertantente interiderc , cbe, fi come concedeua rnolto cortefe- ; merite il libero tranfito alk barche p er viaggi , dr mercantk cofinorp era per confenthe, cbe Vfcocbi tranfitafferoarmati, come parena , obe fhaueffero anogato facoltd di fare neiproffimi tempi, dr tanto meno , tjuanto gid era šiato cotiofciutoda fua*JMaedid ,dr dafua Pl Itezja, cbe vi era ragione di non permetterlo, & pero s‘era concordaio di conte- nerequella gentenei douuti termini. ll Francolrifpofe,effer fua intenc tione , cbe te cofe promeffe foffer.o offeruate, mn non pqter.fi ban,er l’oc- cbio d tutto ; cbe fenqa fm faputafurtiuamenle alcum p.ocbi faranno. fcorfid far male, pero egli ali‘auuerure vferebbe anco maggiordiligen- %a in raffienarli, dr cdtitenerli indifciplina. Cofirfn, fermato per altbo- tail maki cbepiu oltrenon caminafie.. *JfyCa vnaccidentenouo porfe loro commodo di mal’operare con mi- nor impedimento. Imferocbe in quei tempi.gl'babitanti deltlfola d’- go tl a, fudditi de’ Signori I{agHfefpcr qnukbe preAenfione , cbefojfe- 10 con noiH ordini viol‘ati,lihro,priuikgfi y eceittarom %>nd gran .folleua-* tione. Onde conofcendo HI (general Veneta quanto. importaffe, cbe in Vnlfola proffima al fuo gauerno, & nelnterp delto fiato delta !{epu- blica fornita di ottimiporti, fofjero mtrodotte nouita, dr eccitati motiui di guerra, mando le Galee deputate alla guardia d’Vfcocbi, drtuttele barche armate ne i porti fuoi piu vidni d. qnell‘Ifola y accibglinconue- vienti facendofi maggiori non. caufaffero qualche grande alteratione^i ZDegli emergenti , cbe nacquero da qucfle occonenze, dr come bebbera fine,non fd bifogno dime di pid , non bauendo altra comeffione con le-co- fe d’Vfcocbi, fe non cbe effi ali’bora , comeCaualh fetiša frene, corfero Come per gradi d maggiori latrocinij , dr offeje; fi diedero, pr ima d fual- iiggiare le CarauanedeMorlachi, cbe conduceuano vettouaglie, dr mer• tantie alle Citta della I\epublica.. Ter .miglm commodo fi riducemm 'con le barche ne i, Torti'della J\epublica y .opportum per leuarfi di Id, dp andadal bottinoinbHarenta , Qhroa%p%>i.dr,altnlmgfiide'Turchi:in,- troduffero di corfeggiar anco nel Canale di Čutaro r cofa da toro non pid ten tata, feruertdofi anco per for%a delle barche de' fudditi Veneti per ca ličar gl animali, dr fchiaui predati riel pdife de Turchi; fi fermauang nelle lfoleVenete d partir le prede , dr d dat rifcatto ai prigioni coru tantalibertd , dr ardire , come fe k operaiionikro foffero di feruitio al¬ la T\epubl\ca, dr bemficio alli fudditidilei , dtnemeritaffero commen- datione • •sfggionfero d queHo illeuar k mercantie, dr denan ad He~ brci, f^-Turcbinaiiiganti per Venetia, & far prigioni anco le perfone, '' •. v. " k" < 5 0 j ne refiauano cfinfcrir qudcbe danni attcorafopra le Ifole di ‘Pag «, & d’Ar bi; & accio non rimanefse alcuno dei capitoli accordati, al qude non contraucnifsero, ricettarono nel loro confortio li banditi Dalmatini, & bi fuggitiui di Galea , onde il numero iVfcochi crebbegrandemente, & li notri aggionti o per deftdcrio di vendetta , 6 per moflrarfi non men$ fcderati,feruimno d gl’altri d’incitamento d moltiplicar le offefe. 7qpn raccontero in particolorele rapine , & violenge in queflo tempo occorfe, cofi per efser troppo in gran numero, comeper non faflidire cbileggeti con la fimilitudine degl''accidenti $ Il cbe ofseruerb anco alfauuenire, ft non quando qnalcbe fmgolare qualitd mi conflringerd farne particoler fncntionc ; & feben'iosb, cbe le leggi deli'hifioria ricercberebbono, cbe fojfero tralafciati molti dei particolari, cbe [ono per narraro, &che li narrati anco fojfero piu. fuccintamente riferiti per non cm- fare fatietd, & tedio, con tutto cib fcriuendo ie non per la poflcriti, ma principalmente per notitia di quei, cbe d prefente dcfideraranM minuta cognitione anco per altri njpetti , cbe per il frutto, cbe ft tu¬ be dalla lettionc delle hifiorie, bb gindicato douer trapa/fare li termi¬ ni dell’biflorico, & piit toflo dlargarmi d far l’vfficio di chi inform in coniroucrfta giudiciale, d fine cbe fia prononciata fincera , & gtnji* fentenga. Le tante temeritd , & cofi ingiuriofe conftrinfero Andrea Gabriel ali'- bora Troueditor Generale in Dalmatia d rimandare fufficiente cusioia in quelle acque per leuar’ d i malandrini il commodo di corfeggiare,co(' fcgmtarli douunque fincaminauano, dr impedire 1’afsaltar bar cbe in M* re, dr losbarcarin qual fi voglia luogoin terra , cofa, cbealPhoraH ; Udri non ft* difcara, valcndofene per preteflo di preuenire apprefso li loro Trencipi , figurando loro di non ejser fiati i primi ad’offender, & (jiierelandofi, cbe fofsero d torto perfeguitati, igr tnal trattati^rnctitrt andaUano perli fatti loro fenga far danno ad’altri, cbe d, Tttrcbi, & tfcriuendod necefsaria defefa ,ouero d giufla vendetta li fpogli, tre ingiurie inferite ai Tfauiganti, & fudditi della Ifepublica in M 1 ' tt , &■ in Tena . Et per le confeffloni d’alcuni di loro , cbe dapoi capri* vono in mano de’Venetiani,ft bebbe per cofa c er ta, cbe deftderauano, & frocurauano di efser non foto impediti, & feguitati , ma ancoraproutc* ti con qualche afsalti per poter con piu giuflificato colore impetrarnt * f loro Trencipilicenga, & darfi liberamente d fatiare leingordiffme^’ glic in qnalunque modo. Jjc i da tralafciar di dire, cbe alcuni Tng^r conla libcrtddd (rdiif(Ptinmdufcer$ di andar’d Segna perc«mpra re ‘ l cofi vfcj feftelale, & * leehtfeftdhbiTMtirlitcin, & Mo$tdtt>bthrtjlta- ■■ni!predati nclVaefede’Turchi, accertandbli , cbenon erano-battenpfU, .de anali erafatta publiearnercantia, comefe fofsero fiati infcdeli V Ji l principh etlande da 'qudidh protiifittoe de i falli pafiatii & qnanto alb omenite troufofi colVemtoGeiterdldi^DdlmaUA pcrcommrc,&acmdnrfiinqncilogčhi!'fb[fetanuenmte. Furono ancocaufa, ibe ritonidffeikfiedlilltegbtiode BSfchi, il qual fe ben doppo la nmte dd Bgibbgta iioH fn profigttjlo coi mcdefmofer 1 , Td nore, Pd 6 4. t 60 j I <505 nore > f* P er ° teKUt6 v,Me > ma 3 m P* r *P*™ foto Tontifrf, temnelo Tapa C> men!e, cbe foffe vnico m ego per terminar li diftareri. tsflla qn.il trattatione m ejueslo tempo alcuni de i Miniftri Imperiali, & \Anidmli prefiarono orrccchie piu pronte che prima , nontante, perc h e crefciuta,& crefcendo femprepiu il numero delte paghe dobite d giVfcocbi, crefceua ancogiornalmente la difubidienga loro,la quale era mpoffibile frenare fenga pagarli, quanto (cofa, che premena .molit fin, chelacaufad’Vfcocbi)perebeardendola guerrade'Turcbi,& ft• praftando neccffitd piu Rimate, da quei Mintjlri era deftderata qualchi fomma per poterfene valereinaltrivfiVenetia era afcoltatak trattatione come mego per tr ar sfer ir gl’ Vfcochi fraterra, & far vri afiegnamento jiabile alla guarniggione di Segna, & rcRar liberi dallt moleflieOltre il 'Hondo Tontificio, cbe s'mt er poje, piu ejficacemente, sadoperbdblarchefediCaftigUone , alquale ilTonteficencl partir fw de, l{owa per la CorteCefarea ne diede part kolar carica. *S\ta nel maneggio s accrebbe la vecchia dijficoltd delta quantitl del denaro dasborjarfiantidpato , effendo ricbieslodi no/ioda fmperiu- li 5 oltre U i o©, milla fcudi gid dimandati,altri 200. milta,allegande, cbe per poca fomma non eradignitd di fita Maesla fottometterfi alle Conditioni rkercate dallaF^publica, te qnah in foRanga tutte er ant per ajjtcurarft , che & per ali bora , & per fempre farebbe pojta in Se¬ gna guarnigione pagata d fuoi tempi, & alienadalla Tiratica,ne fua MaeRd baueua bifogno di poco, ne conneniua guardar per fottile , no» trattandoft di Jpcnderil denaro in proprio commodo, ma in beneficio coni vntne di tutta ChriRianitd. s’bancrebbe forfe trouato temperamento a pucflo.fe maggior groppo »on fojfe arriuato intorno la cautione per l’an- V tipat o s hifo , mtivolendo li Hiniflri-Jiktriaci lafciarfi perfuader d metter' alcun iuogo in mano della J^epublicacome per pegno , ma ofe- rcndafolc ficureggedicerti T hedefchiMercantije quali m erano aecet- tate d Venetia , come foggepte d v ar j acciienti. esflla ficuregga per via di depofitod'alcun luogo diceuanogli Imperiali non poter afienther per che veninarkcbiejiocon animodi nonreRituirlo mai, ilehe quando Mico non fojf1 vero,nonpoterfi con dignitddeli Imperator e acconfentir- k per dubbio,cbe m fojfe dal Mondo gmdicato vna vendila c oper ta co* Horne di pegno, & cbe la parolaCefareaera maggior ficuregfa, cbeil dar pegno in. mano ; anx,i mofirandofi fopramodogebfi,rkhkdeuano $ (autjone baftante, accioqnello,ehe la l\epubhca. dihom confeguirehke per metro di vendita,per iaummre non gotcjfe cffer tirr&to, odiappU u ttito d gmifdittmc, o a qttal ft vogli* tagioneb-pretettfme ttc di le - l 60 -$ gnc,nedifondo,nedifmlo. La fufpittione, & dureg^a de gl'Imperij. H, & attefdquclla , ilditbio de’ Venetiatii y che foteffe effer’ali’attuenire ccmfa dt maggtor diference, & hincerte%7adi hm’ effito dl ambele par ti canfarono,cbe la eonclufione reftb impedita, & la trattatiane tron- tata, refiando opinione apprejf j atcuni , cbe li Configlieri (efarei hamf- fero propofto le imaginane difficoltd, cbe ft potefte pretender giurfdit- tione fopra le Mmtagnt , o fopra gli arbori per non effergli grato ve¬ der la liepublica fuort d’ogni diflurbo , & riputando vtile per la Cafa d'*Attflria y che refti aperto vn ingrejfo per rottura, oalmcno diffidenga ton Turcbi , & cbe ft mantenga viua qualcbecaufa,per la quale i Turchi poffino cfkr' incitati d volt ar le a, trn verfo ftalta per liber arfi ejfi dat pericolicontagliar l'acqua [oprala riua del vidno . T'le Manco chi ere- dette, ebe sludiofamente foffe attrauerfato da qualcheminiftri princi- pali perinuidia , accibnon mfcijfe, & foffe prouato vtile vn confcglh propofto dal I{abbata, il cbe non entolto verifinule , parendo, chedebba teffir’ogniinuidiacontramorti. b{on fupili viuificato Unegotio,efen- do poco doppo quefto tempo mortoil Tonteftce elemente, per opera del tjuale fu mantenuto in vita fino ali'bora. MaliTurchi veftati cofi frequentetnente dalle fcorrerie d'Vfcocbitn 'Harenta , & (faftelnouo, armarono Caichi , <*r fregate m modo, cbe fi caminaua d viadfempir la regione di Corfari, il cbe partoriua cattiui effetti condubbhdi pcgghrfperche qualunque diloro haueffevittoria fi faceua pid infolente, & il perditore reslando differato, da ambedue le par ti li fudditi Veneti Jentiuano trauagli, & dami. Se i Turcbi ha- uejfero coutinuato, fenga dubbio ne farebbe riufcito gran male,non fol» alle Terre uflriache, ma anco alta Tuglia, & riuiere Eccleftafticbe, ma fu al principio ouuiato dalla \epubltca con moftrard Conftantiuopo- li, cbe tila non mancaua delle prouifioni necefsarie contra Vfcochi, fa- cendoinflanga, cbe fofsero feruate le conuentioni di non armar legni d quei confini; ilehe fu ottenuto non fenga le difficoltd folite interuenire d tbinegotiadquellaporta. Laondebebberoli Turcbi diquelle [ittiere tomandamento di afieticrfi dalTufcir' armati per mare, al qual non fu iata efsecutione fenga tnolta difficoltd, efelamando quei Turcbi conft - nanticonmoltoftrepito per lidanni riceuuti, e proponendo , cbe dalla Hepublica fofse fattavna fortegga allo ftretto di bipuegradi , o ghela lafciafse far dloro ; cofe ambedue di mala coufequenga. limfi.’ min fine refto accommodaf con promefta , cbe thaueubbe tenuto vn* a beton* Z-2 $6Q'fbu6nk giiar&r-, ft tlkeffettittamentc il tranfitdpet quello flreftofci rcbbempedito . . . ^1 pena rimediate quefrinconucnieritc vrialtro ne fuccc/fe non mem\ Irattagliofin Lffendo occorfc dmerfe tagiiate trd Turehi, &Ffcolbi mtntvetfUeSitvanhoallerapine,&cjuelli ftdefendono, gl'Vfcocbm-^ jchrtt di fr me zrna notabila per ouuiare a gli ojlacoh delte militie Verami te , \on bel fr at agenta diedero farna d'efierfisfidati con Tfarentani ai"\ zrn abbattimento, hjleccata, ilche per impedire il Generaleridiijfe h- Trmggtor fante. delVarmata i&quei ceittorni,- Er e/fr in ntbhero di Goo.) fstto'lacondottddilurijfa 'frrmiftdmentevoltatifi verfo Sebmtco,eh trati in quel C anale , <& reitati da i oo. alta guardiadelle baribs, gl-r altri fmontatiaffaltarono ScardonaCittd de’ Tttrchi. r &li rrufci feri%*. dcuna dtjfcoltdfihiprefa, hattendo ritrouato qrtella gente fcnga nefn naguardia, & rccifi <[ucllt\ cbecccitati ft oppoferd, depredarono U', terra, fecero grcffo bottitiodi meni, & robbe^&r pnefero 300 .fctifi ni j & accefo il fuoeo nellecafe da piri partif frpamy’oud. ,. &^li ! ^i ram d ponto arriuarono ni Canale, & queita pa/jate.con lebanbe p,T- prte, &. con,qnellede’. Sebengani. (lequati dopoi adpperatf-ftrarom & mifero d fondo) mulati per terra quelli , cht mn capimno nellsJ* barche malto caricate *. 'gl!altri per sJ^Cnrefi. m rltornarono 'cotuU predam. ■ - •••«$ ■Li Turehi mputarono , li Sebengani per complicfr & fecero quenllr a fmiHantinopoli , periiche.fit anco mandata vn Chiaits, & con mof' chfficolta la, cofa ft pofe innegotio, & con ntaggiofopera friicafff coniongbdgzadi tempo fu fatto conofeen, cheliScbrdmefr.per iaSti neghgengarn-gnardarfifurono princtpalijfrnh caufa del damo lkS.ebehxaninmhtbbemdcma pdrtcl^: “ '■'■■■ ' '/ - 'Gl’Ffcccht, &limmftri.Aufiriaqi eontoattender, 6 delerfi, feTurcbi fono. dannifcatidancmici loro, &( r some non attendonp quello, cbe freciam Terfiani, ouer Ongari conttP turehi, cofi non attenderebbono quello , cheFfcochitentaffero , doUt trn Turehi confnano , ma quello , che d loro tocca, & che hro impotM- i H tranfito per li lom territorij , o per le ioro acque, non tanto perebt taft 'vime 'vhhta la gkmfdittme } quanto pmhe. li Turehi pretend^ < d ‘ ' ejfei ■»f tffertifktti , comc.ffttttta voltd, ojiero pigtiano di f&tto il rifktimento firpra bfiiddm Veneti , torne in altri tempi t auttemto ., impntandoli, ctjetenganomam, bfhuio comphci, b>almdno cbefiano tenuti ad'omia* Vfir&nfalojačmM ■ -S*w čiavto gdo dirdighne * & .dbfef&guii taplmemici della fedevnifiino perihtor.o coftfitti , ctie fono largbi , & jpaciofi, & la efiercitino il loro ^ela , & vdore s V Cbe perbffendcre li ne.~ micvdellcf.fede entrarviolentementein cafadell'amco, vhlfirla, cip metterle coftdipitcllo,in pericah’, & indanno, npn,ep§icio, ma pre~ t6&&dkteligianek,tctmtmrioia i fdnti precetti diqnelLi-/ , v ■■ ilBdrhn KilnsUnrrimtod Segna,. &■ condottoni 400. buomini det Contato di 'Bifirto -perfiia fiatreipga , promife p er fue kttere al Gene¬ ral Veneto , 'chatterebbe rmnlenuta la fua foldatefca in difciplina , fi cbe. nejftin bauerebbe dccafiene di querelarfit 5 J>iede principio ali’in- formatione permandhr alla (prte, & delit cofe predate ricuperb tre mila Cecchini de i gVoppi , percbe quefti erano capitati in mano de i pnncipali: per qneU(r.chs tacca.ua lerobbc, fi comsperli tempi paffati dmandar per informdtione uon partori min altr.o effetto, fe non dila- tpone, acciocbe il mbb.itopote/fecffer trdf/igato con commoda , &h hi¬ dri per mn fnrla.resiitiititmc ne faceffero parte d chi poteffe protcg- gerli , cofi nell’occafione prcfenterefela ncuperatione impojjibile . Im- pedi il Baron d glVfcochi 1’vjcir alla preda, & per tl tempo di fei me - fii che dimom in Segna le cofe pajfarono affai ijuiete . Tarti fproMisia- menteper Spagnaper la morte d'vn fito frateUo 5 & lafcib lecofeitu, eonfufione , dr de Ure mila Cecchini de i grofpi ricuperatinon fi Jeppt tfiai che cofa attueniffe. Tstpn potero li patroni ritrarne parte alcnna _>, quantmqite aiutati dagl'v fficp.de iminiftri della Bepubhca fiiccfjero continmte infiantge in Segna d Gratg pcr la reftitutione , percbe in fine flancbi, non portando piu loro la jpefadi profegnke , abbandona- rtmo letoro ragiorii. Fu vrtaVtano vfato in tuttii tempi da cbi.com- marida.d Vfcocbi , di deluder gfvjfictj dei mini sin della l{epublica , dr Id priti at e inslange, quesle gtancando gldintereffaticon le dtlatiom ,& mitrendo li puhlici mmislri di Jperange dlintiera refiitutione del tolto, €Žr cafiigo de i delinquenti, fin tanto cbe fuccedendo vn'altro rubba- mento , er dopoi quello vaaltro il parlare de i fucceffi frefcbi faccia fone prima in filentio, & poi m oblmiont li primi, & fi pito dirc^t generalmentc, che fempre fauno pofio in filentio, & coperto ogni rnb- bawientoconvn’altrommo. - &er la partita del Barone. glTfcocbi refiati l&eri fi ttmn^arona nclle ~ 160$ čoč Kelte 'infolengt con dami di tuttili gcneri di fopra raccontati , & fc traprefero di pikvn tentatim , cbe ne ifeguentj tempi ogn'anno ten- tarono dimetterin effetto. čpofio invfo,cbedaVeuetiapartevnaGa- iea , cbe chhmano della mercatitia,per Ddmatia,di čude lem le mtrci, cbe fono portate d quella fcala; Gl Vfcocbi fi penfarono, cbe vcnenitU fatte di pot er lavna volta fpogliare,farebbe fiata vn groffiffmo botri¬ no per loro, & gran feruitio a i loro gouernatori, fe quel comtnertk foffc flato interrotto; pero d i tempi deltandata , & dclritornomm- uiglia e,quante infidie s'ingegnarono di por le, tna non banno mai fotutt colorir il difegno, per cbe la Galca per fua ficurc^a fempre d ftatal* Ga!ee,obarcbearmateaccompagnata;macjmntunqtte lamiraandaf fe fallace , non refiauanodi colpire in altro , fe bennon di tanto frnttoi per cbe mentre s attcnden a alla cmtodia della < falea, conueniua in rouiflamente, a di notttj b in altri tempi piu opportuni , con sforgar le cafe la rapiuano in matir monio di alcuno diloro ,&poi con li congionti (cbe al male pafiato potcuano rimediare) trattando pace, & fcnfando il fatto , procurdHi 4 no diindurli d riconofcerli per parenti, & fauorire le cofe loro coni* telhgen^c, auuifi, & altri aiuti. Točki ne poteuano perfuadere pet& gran pene, cbe effeqniuala giufiitia contra cbi era trouato hauer fJttt con loro, ma effi contra quelli cbe ricufanano , boflilmente procedenk valendoft di pretefio della dote dellamoglie teneuano in continua w fatione le perfone , & l'hauere loro fm tanto, cbefrjfero condoteidttr feria eflrema ->. talile Violetine, dr raphie onuiaua Gio: Battifla Contarini Genetik Veneta quanto era pojfibile d chi non voleua vfare h megi proprjj dar d i nidi de i ladroni per non dijfiacer d Trincipi confinanti , dcfendere le cofe proprie, cbe riufciuadifficile, bauendo dguardarV’ Fjuiera di 3 00. miglia con tante Ifole , & Scogli contra gente arditv' veloce, & temeraria , cbe fingendo andaVirivn luogo pajfaua ai‘ti» tra, & coneflremaprefte^as'ijj>cdmada quello , &ritirauaftm( !( * to . Occorfe nel 1606, cbe ritrouandoft ntl Torto di Veflria prcffo $ nignoin ijlriavna Fregata C at arina , lacfual portaualettere delT?*, cipe, & fei mila ducati di dettari puhlici, & aUra fbmmade f^ 15 di tirea quattro mila cm mertantie , robbedivalore, tre barche di j goč queili fcelerati 1’ajfaltarono , & fpogliarono ditutte lerobbe, & de- nari , &• quello , cbe peggio di tutto fii , afiortate le publiche let ter e, & partendo di Id con maggior barbarie facbeggiarono altri Tsfauilij ritro - uati in altri Torti delta Rjepublica, leuando a i viandanti, <&- aiMa- rinari le camifcie, & le fcarpe: & h capi doppo hauer prefo per fe grofi fa portione detla preda y il rimanente del bottino partirono in i so, che tanto era il mmero . Ll Contarini, che fitiallhora fi era contentato di fiar foto alla difefi , & impedire litentatiuiconofcendo, che per tal vj.i era impojfibile conffiguirne il fine , vedendo giornalmente crefcere gl’in- conuenienti , confidcrcmdo il danno per la prefa della Fregata y & quel- lo > che piti šiimaua,U puhlico ajfronto per lelettere intercette , giudicb necejkno ferrar i paffi d Fiume, Bucari, & Segna , & impedir l'vfcita , tir andata de ogni forte di z>ajf illo a quei luoghi, accio quelli habitanti fojfero cofiretti defijlere da hcettare , & fnuonre li predoni, ouerotro- uar modo di contenerli in officio . La fola perfecutione de i ladroni nel Mare non pub hauer l’intiero effettodi reprimerli. Imperocbe riducen- dofi e(fi 6 ferafpettar l'opportunitd , o per diuidere le prede fotto la Mon- tagnadellaMorlaca, fito fortiffimo , & moltocammodo pcrlamolti- plicitddelle Valli-, & Torti , & per la protfimitd detle eminence,di on- de con le guardie Jcuoprono da lontano , fcbiuano la maggior parte dcs i pericoli. Ter tanto li Vetietiarit, infegnati dallejpenen^a , banno jta - bilita vnamajfima>cbefiadipocofruttocofi il perfeguitarU 7 comeimpe¬ dir loro 1’ufcita, ma folo gioui l’impedir il ričet to , che banno nelle terre, con casligarle,leuando loro ilcommercio . Ter quefia caufa il Generalepu hlico v n feuero bando, chenefsuno dei fudditi potcjfe hauer e commer- tiO con quelle terre y & ncjfu no Vnjfello di qualunquc luogo vi fi potejje- accofiare , & per aggionger lafor^a alliprecetth accrebbe ilnumero del¬ te barche armate-,ajfoldata molu gente zsflbanefe; chiamo altre Galce, & fece cofi potente armata , chefuor della fua intentione diede geiofia egli lArciducali di hauer’animo di ejjmgnar le fortegzp. Ter quefio ti/nore Gio. Giacomo de Leo Vtceeapitano (che il Capitano Francolera ajfente) per nome proprio, & della Cittd fi purgb coniit- tere apprejjb il Contarini , mofirando difpiaccre di quello , cbe alami po- tnili contra il valer fuo , & della Cittd hauenano operato , offeren~ do fodisfattime , & il Baron di Kbish General di ( rouatia calbiiSegna indiligen^a perrimediare; fubito fece imprigionar quattro li pit col- > & con femi bandi fi diede a rkuperar quanto poteua ddbottb 56 1 6v6n°, fil&tib iritender d'čontarm4'-hnučr>fCiipeMo -giMiPpitfte tfef.fc »dr$?&-rohbe , & cbe attettdfohkt atiarncuferatme det rmanentft ibe ddfetibeil chfflgo-a i eolpeueU^ tWimt*j)bep-dnn 4 }tf$ltciMi fcffe munAdio perričeuefti^& ft ptrumai mtronijehehndafieroldp fajficienti nHflificatiom: feefimpkcm vn\Albatiefe ,&dnda Šeguli dne pili colpemli de quattro prigiom . e^flSecretano del general Vt- ncto\che ded' effetto fu mandate d Segna refiitul 750©. ducati,&l« fortione 1 dirobbe aUtiora muperate, offerendoftdi ricuperdre il rimi- mente ; xheqnanto d defUrimn arriima d 3 60&. ducati , reftandenutdlif eCt attaccar ambidue a d'una forca. Igpn piacque al Čontarini Befir f p. dato dclla fua inflan^a , laquale reputma giusla,& necefsdria per tener li fm in ojficio > tuttaiua non ejjendo altano rimedio d-cofa & y ‘ ’ 1 moHr» ®7 moflrodicdHtentarJf. Tu dinmm tonfermat®daamheleparti, chefa- 1607 rebbono feruati li capitoh concordati col P^abbata, & promife il Baron , ckeinan%i la [ua partita bauerebbe lafciati tali comandam en ti, &ordi. »i di proceder col ngor della giufiitia, chemnpiu ft fentirebbono nu tonuementi. Queflo fucceffo diede maggior fperan^a divedere perpc. tuata la quiete, cbe l’ oper ato dal Ifibbata; perche cffendo quesio vccifo, par ena, che gliordini dahu posli reflafsero fenga protettore, &cbc_* quell’effempio doueffejpaucntar ognuno mandato per proaedere. iSPCa refiando in vita , & in carico di Generale di Crouatia il Barone auttora delnouo accordato, rimaneua anco con potere di fare feruar gl'brdini fuoi, & reftaua pereffempio adlaltri , che V fcochi non fone cofi tremen- di , & poffono efser anco caftigati fen^a pericolo. Et d dime il vero fu gran marauiglia, & poco vfata per il paffato , che preda fktta da_> F fcochi, & anco diuifa fojfe due mefi doppo refiituiU, & diede Jferan- ga, che Vfcochi douefsero deffifter ,vedendo trouato modo , col quale li latrocinij li tornauano in folo danno , & in neffuna vtilitd. Et ft cos- fertnb la fferanza, attefo che qualcbe tempo doppo la partita del (gene¬ rale di Crouatia, il Capitano di Segna diede auuifo al Contarini,che al¬ tani F fcochi dijubidienti, rubatavnabarcaarmata fenola fua faputa-j erano vfciti di Segna, che egli hauerebbe mandato dietro d perfeguitar- li, & fe da fua Eccallenga fofse flato fhtto l’iflefso, facilmente fareb- bono cafiigati. Il General Veneto glimandb immediate molte bar che , lequaliliritrouarono alle bocche di Stagno, luogo de’ SignoriBagufc,^ combattutili li confirinferod faluarfi in tena, & li perfeguitar ono anco ton l’aiuto de i foldati di quei Signori, che erano in quel luogo, onde re- fiarono ati. S’acc _ e ancora dipiu la fperanzpt, quando nel principio del 1607 . tomparuein Segna vn m.andato Cefareo, & ^Lrciducale, il qual fu af- fiffo fopra le porte della Citta., & nella Tia^ga con prohibitione cofi d foldati , com e d Venturini, che in pena deUa vita neffun ardiffe fotto qual fivoglia colore andar d danni de Turchi, & in effccutionc de gl’ordinl Imperiali furono per comandamento del Capitano tirate in tena tutte le barcbe,& ferrati in Magajno tuf ti li appreflamenti per la naugatio- ne. La qual cofa ft comc apporto grand’allegreTpZA a i confnanti, cofi mije gl’F fcochi incfiremaconfufione , confidermdo la folua firete^ga ttelle pagbe > & vedehdofi tdgliata la firada di potere per altra via pro~ cacciarfi il viuere. Si adunarono infieme parlahdo altamente , e!? ardi- tmente , cbe feguendo la pace conTurcbinon erano- pervolere Capital C 18 _ _. r 607 no Cefareo in Segna, acciocbe poteffero fenga carico delt Imperatorem- daralla preda: rifoluerono dimandar alle Coni Tstjco B^dich > vnodei quattra Capitani, 6 Vaiuodi , come dicotio, d dimandare ouero le debite paghe , 0 1 ’ordinaria libertd di bottinare, blicentia di condurft al ferui- tiodfaltro Trencipe, &fi diedero la fedecon giuramento , cbeneffim diloro partirebbedi Segna ftncbe Ulfadich nonritornaftedali’ssfmbt- fciata: per fhfejfito con qnalche vtilitd degli fchiaui Turcbi, cbe te- nem no, andarono d C arino T ena Turchefca fotto la fedc ad'abbocctirfi conloro , conducenio feco li prigioni, doue kauendoh dato rije at to pet cjnello , chepotero bauerc,flabilirono vna fermiffimaamicitiaconTur- cbi bauendo mangiato, & beauto con loro , & fatte allcgregge,& fejle follenniffme p e r la riconciliatione. ll Ifadicb alla Corte Cefarea bauendo moftrato effer'impofflnlc 5 dts gfVftochi rešlaftero in Segna fenga le prede, quando non It fojfe isto dtro modo di viuere, & trattenerji, & bauendo ritromto netffmft- ratorenon mancamento divolontd, ma di poter far afjegnamento p le paghe, Cupplico, cbe li fofftro concedute te contributioni, che da mi¬ ti Villaggi de' Morlacbi di quel Tete je erano rifcojfe dal Generale diCro- uatia j moHrando non effere necejfariala fopraintendeuga di qucl Gau' rale, cbe con quelli affegnamenti ft faceua riccbifjimo fenga preftar’ul¬ em fernitio d fua aJMaeJid, ma cbe quellecon poca cofa apprcjfof rebbono baftate perpagarc la guarniggione di Segna, & per man tenu' v n Capitano fopra tutto ilTaefe: a che fii preti ato oreccbie dal Cof 1 ' glio Cefareo, & troitarobuono diaffegnare le contributioni-at pdgM n ‘ to delta militia , di che il J{adich fu rnolh contento, fferarido di cauffl dagli affegnamenti tanto vtile , che ji poteffe foslentar il prefidio • ® ottenute diuerfe effentioni per tutto quello, che portaffero /nori d della regione > fi parti molto fodisfhtto con deliberatidne di fhdogntf' ra per racquiflare la gratia della J\epublica,hauendolo per cofa fad' e > ■ quando fojfe. ajjicurata dinon fentire moleHiit da qutlla gente•, dijfj. gnando , tralafciato il corfo, &• accommeddte le dijferenge, fare be « 1 fatti loro con mercantie di legnami • Ht certarnente quesio era vnotH ' tno pen ft ero per beneficio di tutti quegl’babitanti,molto piuriufcibil^’’ che lintredurrenegotiodiquellamercantia trd Trincipi, dquakf riftettj & foffetti c impoffibile tronan forma, fbe non babbia i»^' eontrarij, che trd priti,iti 1 'introdurlo non banerebbe dijficoltd aleumut 5'mcammercbbe d poco d poco d a fe Hefjo perle-Vie, ckeliaccid & di Id fcorfo il Canal della -JTblorlacca, frpaflato alla fiimara di Carini nel paefe de Turchi,fecegroffi bottini con morte degli babiiatori, &K- pentinamente ritornato verfo l'Iftria, & con 15 o. Vfcochi entrato in> Tola Cittd della Rgpublica per certi fori delle mwa , po! e in gran ffn- uentotutta laCitta, & nelle cafe fecero bottino di danari , etr robbe the li bandi foffero finti; poicbe permetteuano, cbe le donnebabitaffero in Segna, fr li Fuorufciti pratticaffero vicmo alla Cittd, fr forfe and dentro occultamente; frfe non dauano ricetto alli Tredatori, lo dauuM mndimeno alle depredationi 5 perogiudico il Generale, che 1 ’hauerriff mtole donne con la preda foffe caufa fufficiente per rifentirft contrddi hre, fofe formata inguardia alle bocche di Segna , cbe daua l«ro grd** 2,1 i‘moramo dit d, da cbenafcendo mancmento dl vetlčuaglie, gridauano i goS contra Vfcocbi , .& v amer o anco alk mani li Cittadini con gl'Vfcocbi ; <£y trd Segnani , ep Fiumani nacquero grandiffme difcordie , perche^* quc$ii patitiano ejfi ancora, & diceitano per caufa de’ Segnani. fl bi- fogno fece vfctr furtiuamente in vna barcha z6.Vfcocbi, de’quali il Ca- pitano di Segna temendo, cbe col far noui dami fojfero canfa di far re- ftringere maggiormente la Cittd , & bauendo hauuto commandamento di guardare , cbe non fojfero fatti dami d i Turchi , accib non fofie dato mpcclimentoalU trtgua, cbe era tomata in trattatione -,fece faper’ a!le barche de’ Venetiam , cbe fi guardaffero; da quali gl’Vfcocbi fursno perfegmtati , &combattnti , & ne restarano i g morti , j.prigioni , & 3 .Jalnati. ‘Di cio gl’Vfcocbientrarono in gran contentione col Capita- v.o , il qu.il ji fu sij con d ir e d’ hauer' hauuto or dine dalla Lorte d/ cofi fa¬ re , & cbe qualunque volta vfcirauno JenTa fua licenca , lo fara inten- der 6 con amifi , o con lino d’artegliariaft cbe non faranno ficuri. Il cbe je fofie it ato offeruato , era vna via di fmdar li trifli, d contenerli ne i de- biti termini : non fegui pid effempio tale , o perche i comandamenti fojfero m and ati per apparen%a , o perche d i ministri baftaffe moiirare di darli effccutme con ojjeruarli vna volta, o qnanto meno foffe pof- fibil(L->. h Segnani per liber arfi totalmente dag j incommodi, cbe foflcneuam per 1'impedito commercio,vennero in rifolutione di congregar quello, cbe potero bauere del bottino , & far andar’ a Segna Girolamo 'Barbo Citta- dino di Vola per conuenire con lui della reflitutione. Il Generale Vene¬ ta fece rifolutione di ftar d vedere ,fe quelle demoslrationi erano realih apu) dei folitiartificijperaddormentare , &l’euentodimoslro, obetali erano ; perche al Barbo non fu refo fe non vna poca parte di quello , cbe era Ftato tolto d lui proprio ,quanto al rimanente ricercando tantegiufii- ficationi, cbe fi vedeua cbiaro, cbe non voleuano farne altro, il cbe fe¬ ce anco dubitare, fe bauefjero qualcbe intelligenga con Iuriffa, fe beti bandito. % *J\la fe li bandi fojfero veri , o fiati non fi pub affermare, Certo i bene, cbe inanfi il fincdi fci mefi dalla puLhcatione di eJJijurifia , gr V ulateo con ttitta lacompagnia fur ono riceuutiin gratia dal Generalen di Crouatia , & rimeffe le colpe ritornarono in Segna, & Iuriffa anco nel medefimo grado di comando . iSManon fi verne gidad’alcim’effetto della reftitutitne , angi d quei di Vola , cbe alcunando per ricuperar’ il fuo, riffiondeuano ,voler reftituir’d per Jona puhlica ; feil Generale dice - M ačo8 uadimandafe perriceiiere, rijpondeuano, ejfere necejfarie le gmflfi- catloni de priuati , tanto che li pouen Volani flancbi cefiarono dallem,- šlan^cs. Stettero quieti gl’Vfcochi alcmi pochi mefi,effendo conclufc le tregue con Turcbi, &publicate in Segna infieme con vna prohibitione in pena della vita , chenefsuno andafse d loro dami, ne vfcijse per qual fi n- glia caufa in corfo per Mare , con ammonitione dicontentarfi delle pa¬ vke , & d cbi non parefsero bafianti , o non bauefse animo di viuerCJ fenza predare, fofse in libertd di par tir fi. Tgonfu aleuno di loro, cbe refiafse contento, perche afsuefatti d riuere con abbondanga de’ botrini f fi conofceuano inbabili d peterfi foflentare, & maffime non comndole < paghe 5 ma attefa la libertd concefsa di parttre , vna par te di loro dieti* oreccbie d per fona capitcaa d Segna , che'trattaua dicondurli al feruf tio del (j ran DucadiTofcana . Vnaltra part e, cbe era de’ foldativ**’ cbi, d i quali non piaceua mutar paefe , & vfcire di Dalmatin , rr# rono di condurfi al feruitio della ficpublica; mandarono perquefioVi- cengo Spadericb d trattarne pernome loro col Generale , offerendofiH feruire b nelle bar che, o mile T ene, b tatti vniti, o diuift, come al Vrie- cipe fofse piacciuto : & efsendo oppoflo d loro la profejfione del cof* tanto odiato d ali a Fepublica, rifpofero cbiaramente , cbe erano ■ in corfo, quando cbi li comandana , volem, cbe cofi facefsero , efsendo in feruitio d’altro Signore > che li comandafse il viuere quieth & fare ne i loro termini , v bidirebbono efquifitamente. Si offerriuatih cbe quando benhabitafsero diuift, farebbono fiati ficurtd ivno ped' altro , & tutti per ciafcuno di qualunque mal fofse commefso. Lepit*- lecerto erano moltobelle, & merilauano, che gli fofsero aperte & oreccbie, male oper at ioni di cbi le portaua, le chiudeuano affatto: & farebbe flato tnolto femplice , cbi bauefse creduto, che gVbuotnini, ^ ttuti fenpre fcekrati, in vn momento potefsero farft buoni ; pero idr nerale non li diede fperangaalcuna, ne meno li lafcioin dejferationed> cbe non potefsero affettare con lamutatione delle oper at ioni qualcbed gratia. La condotta del gran Duca fu maneggiata quafi vn’anuo, deW quale qual fofse la concluftone al fino luogo fi dira. tJLiala prof! 1 ' tione fatta di condurfi al feruitio della B^publica in poco tempo sf0 t] perche tJMilos Malotich con vn altro capo, tredeci di loro nel di Tor cula, cbe e nelflfola di Liefina,afsalita vna Fregata, nella f <3> erano 7000. ducati in contanti, & 30 pegge dipanno alto , lafaccM' giarotto; <&-accibnejfunpotefse feguitarli,ajjoHdate tutte lebarch** 1 Vf , TeJcatori,&d'altri, cbe er.mo nd Torto, & laloro propriaancora, 1 60 $ montati nella Fregata andarono vn miglio vidno d Segna, &ld parti- ronola preda, & Miloš coi fuoientrb‘nellaCitta, nonbauendo laltro capo co i fuoi pm congionti valuto fidarfi d’amkrui.. Li Segnani, d qmli il commercio era gid allargato , intimoriti di non incorrere ne i patimenti pajfati, pofero prigione Miloš, fpianarono la ca- fadelcompagno.,& fcacciarono di Segna la Jura igli a fua, & di qttel~ li,checoneffoM erar.o rimafli fuori: fpogliarono lecafe di tuttili trede- cidelinquenti pertrouar la roba predata, & col rimanentepagarquel- lo, cbe non foffe ritrouato . rjžplandarono d fignificar le cofe , cbe ba* tteuano oper ato al fjenerale Venet o , & d pregarlo, cbe fi contentafie di non far moto , ra a ajpettar otto, 6 dieci giorni, cbe bauerebbe bauuto intiera fodisfkttione. Ilqualttimando , cbe foflero fecondo il folito fit- tioni, & apparenge, & promeffe da riufcire fcnga effetti, &d fine di metter in fikntioil bottino fktto d Tola, cbe non era ancora rifarcito, fi come con quello coprirono li fualleggi fatti per mangi , non resio di jfedir Galce,& Bar cbe verfo le bochedi Segna per impedire,cbe non vi foffeportato viuere di forteakuna . llterrore de' Segnani fii cofi gr an- de,che jfedirono dieci de' loroCittadini d portar al Generale le robe, cbe gid eram ricuperate , d prometter il rimanente , & d pregare di non furgli patire la pena per li delitti ffaltri. ll (jeneral riffofe , cbe tjuellaeravna picciola par te deli’ ultimo latrocinio , cbe firaccordafle- ro,effere debitori dimolti altri,i quali no conueniua metter in oblmione Cžr cbe appreffo di cio voleua la punitione de delinquenti , ejfendo offefa la puhlica dignitd, cbe non potem efiereredintegrata, fe non col cafti- go de i perturbatori della pace, \& qniete , pero cbe li confegnaffero il prigione, & poi fi promettcffero da lui ogmamorcuolcgga. Fffirifpo- fero , cbe non era in potefld loro dar il prigione , ne eafiigario, ma ben fiofferiuano di far rffido coi Superieri,cbeanco inqucjlo dcfferofo- disfattionejlche diceuano no potere prometter affolutamente cbe fegui- rebbe, accioebe non corrifpondcndo poi ?f effetti non foffero tcnutimcn- daci, confejfando anco didubitare,chegfufficij loro feffero per giouare foco , efsendo il Generale di ['rouatia mol to intereffato in qud prigione, ma lo pregauano di aggradirc la loro buona volontd , & Vattione. d'ba- tiere reftituito, non efsendom aleuna memoria,che la Cittd di Segnajpon« taneamente babbia piu mandata d far vna reff itutione . Il Cjenerale bauendo rtplic ato deUmtiero refarcimento diqueff ultimo danno, & di ftellide precedenti del fuo Generalato, li hcentib fmga promefsaal- cima,: 24 '• ctrna , m a non Jetrca Jperan^a di douer infijler piu che vnd ntlU perft- cutione de Udri, mA procedere piu temperatamente con la Citta,qum* do pero continuafse nel tenor incominciato di abhorrire le ladrarie . vJMa Ji come qnefio fuccefso comprobo, che tl vero rimedioper p to- neder d danni d'kfcocbi e 1’incommcdar le tene, & piu efficace, qutmto piti slrettamente Ji rišlringono , cofi mojlro anco infteme, che ogni po- ce ralleutato che fia,gli altri rimedij poco giouano, & li danniinfe- riti Jono con la longbegga, ouero con altri noui, pošli in oblimne, per- cbe doppo allargato il commercio, quando fi parlaua delcajligo di Mi¬ loš, ouero di adempir intieramente la rejlitutione, le njpošte eram, co» parole tnconcludenti, con dir e di non poter faredi piu , & con rimet- ter al Generale di Crouatia ; \an%i che lurifsa vfcito con buon nutnero if feguaci andaua trattenendofi per il Canal della Morlaca fctto fpeciefi fare vendcttacontra alcuni Juoi nemici di Toffidaria, ma inrealtd pit fare preda bora in vno, bora in l'altro luogo, fe ben poche, & leggjt ri gli riufcl da fare , efsendo per tntto feguito da barcbe di albi¬ ne fi . E gli ritornb d Segna per afjettare piii opportmo tempo , ejmnit gli istflbatiefi fojferoin altro feruitio implicati; ma Jifernib ritruoMt* conclufa la condotta di So.de i fuoi dal Gran ‘Duca di Tofcana per met' terli fopra i fuoi Galioni,& c h’eravenuta per fona d pagarli, & kuarli, & trattare di condurne ancora maggior namero,&perchc in quel tempi ancora il V icer e di 2Japoli ne imita.ua zoo .cen amplc protnefje di fliper dio, & di terreni ancora, & forfe quešlofarebbe ilato il vero rimedio ejiirparil corfo dalla Cittddi Segna, fe 1'Mrculuca, temendo che ftrcA non fi difertajfeil Taefe, o piu to slo non flimando alcuni de i miniflri che fojfe bene leuar il corfo da quella regione, mediante ilquale er0 mantemte diuerfe pretenfioni , & cauati molti vtili, non haneftd fhttavna probibitione al Capitano di non lafciar partiralcuno, & ncn permettere piutrattatione dicondotte, nonbauendoin confideratioMr che Jamo inangi con parole del Trencipe furono promeflele paghe,& data fhcoltd d chi non fi conlentafie di quelle di partirfi, & andar ue li fojfe piacciuto. Ma da quešio conofciuto cjfi il bifogno, che di baueua quel Trencipe, & concludendo,cbe il negarli di condurfi d fi 1 " nitio d’altri, dr H non pagarli, altro non era, cbevna concejfione diW uere di corfo, & prede, &che quantunqueli fojfe con parole prol$j to, ejfendoh con jjatti conceffo, non doueuano credere, che dijpiacejjt® loro Signore, fi diedeto per tanto piu hberamente alk ladrarie cofi f {1 mar c, come per tara, Doppo * 2 ^ Bopo queVie Cofe vn’oecorren%$ nacque, theparetta doaere termina- j re a qualcbe mtabilenmtationein Segna,&fu , chenclla Dietadi On• garia, doue fu trattato di douere conflitmr rn Rt in luogo de11‘frnpera- tor Rodolfo , fu ftabilito, cbe la Corona feffe redintegrata delle forteg- Xe, & tene At fuaragione , cbe gid fino 45. anni da zSMaffimiliam Secondo furono concefsecon titolo di Gouernatere, 6 [upremo Luogote- nente Regio d Carlo fuo fratello, cheeranogran partedella Crouatiu-j'-, & Segna con le Klarine della Morlaca. in virtk della qual delibera- tione furono ali’ Arciduca richiefie’ per odmbafciatori del Regno efpref- famente mandati d Gratg, addmendo, cbe quella fopraintendenza era fiata efsercitata da lui in v ir tu dclišauttontd datagli da Rodolfo dopo la mortedi Carlo fuo T?adre, la qual efiendo cefsata, per efserft L’Impera¬ tor ffogliato della fopranitd, egli non poteua pik cmragionc , & con- fcienga ritenerla . RiJJofe Srn dltezpza , che procurafsero prima di ri- cuperare quello , cbe era ftato vfurpato da Turebi allaCorona, cbeaU’~ hora potrebbeegh penfar tl modo, comeaccommodarfiallareflitutione. asSdduceual’^Irciduca oltre l'vfo commune di Trencipi di non cederc —• facilmcnte pofsefso di tene ad’altri per allegatione di iitoli diqnalft voglu ragime , dne rifpetti ancora ; vno , cbe egli vi haueua fatto cofi gram fpefe , cbe bauerebbe due volte comprata'quella'regione ; 1‘altro, che la ficuregza de 1 fuoi fiati patrimoniali reftaua in mano d’altri, & pero dimandaua h mighoramenti fatti da (arlo fuo Tadre da fe^u, &le fpefe fatte in mantenimento , maffimenelleguegrepafsate-,&che vi fofse tenuto prefidio Thedefco daOngari pagato: cJ4fa perfiflendo gl’Ongari nella inflanrta, &. temendo, che non venifsero alla ricupera - tione con forza , penso di fortificare li fiati fuoi Tatrmouiah prima , quando fofse comenuto cedere gl‘Ongarici. tJfCando Commifsarij, che trouafsero (ito, douepotefse fortificarfi , fu penfato d F ume,d Terjate, & d DraceuagZfi; opero per mezgo della Corte di Roma (mojlrando lo- ro, che fi farebbe aperta Via per introdur tberefia in quei paeft purga - tiffimi da quellafece) cbe li TrelatiOngari fi feparafsero inquejht in - fianza, aggiongendo tuttauia Srn ^Aitezga tutti i mezi imaginabili per acquietare gbaltnor dimi delRegno. i-daqndivfficfiefsendoMtrodotta .v qualcbe, buona difpofttione, finalmente il Talatino Torfo dando fperan- Za d gl’Ongari , cbe l' come s'e detto , la prohibitmedi partire per licenca di vfcir’alla bufca, ejfendoricettati, dr fauontii- pertamente noti in Segna folamente, maforfi piu nellt ta re patnmo- niali di Sua ^Altezga , effendof fdbricatein S. Vido di Fintne tre bank 50. piedi longhe, vna per lurifjd , taltra per Vulatco , & laterziu per vnaltro capo chiamato I\pj]ich s'abbandonarono fenga akuti rif- guardo non folo d corfo maritimo , ma ancora alle rapine tenpTlri, ontk affitti li fudditi della Fjepublica per ta jrcquentia de’ dami . cžr intim- riti per Cajfettaticne de’ peggiori, indufjero *JMarc'^Antonio Vem Generale Veneta, che era fucceffo d Žane d farne querimonia col ( 4 h tano , che contr a le promefie tante volte iterate ad Vfcochi foffe per mejjo il dannificare li vidni, & cbe li proprijgouernatori delle ter'U in luogo di mortificare tar dir e loro, lo fomentajfero con permetterli $ fahncar barebe contr a la promeffa , dr 1 ’ordinatione di Sua tJMadk' Le quali indoglien^e non riufcendo di alcun giouamento,percbe il Capit no jatisfhceua fempre con la medefima rifpotla , che non vfci/mo * fua faputa , ma contr a gtordmi di Sua t^fltegga 5 che eglinon bautM forTp d'impedirli r mabene> cbeajfettaua ^oo.e^fllemaniper regok re qnella militia, la qual confeffaua, che era trafcorfa troppo , & f !lt che mai per il paffato, ll General cert/ficato, che tutte erano parolcAi & trattenimentf ricorfe al folito rimedio di ottnrare le bocche di SegM ■& d’altri luoghi ^Žuflridci. It vn cafo amenne , che conflrinfe gl’jLrciducali d porgere ritnedh! fcrche Vulatco vfcito di Segna con groffa mano d'Vfcochi, afidto ^ Galioncino partito d’lAncona per paffar d Faguft , carico di feta > & lana di valove di 1 5. mila fcudi, la maggior parterobb« Chrifliani, la quattuttadepredarona >fatti prigioni quattro Turcbh P ouattro Hebrei, che eram fopra il Vaffello; della qualcofa per te P 1 ’, He indoglien^a del TSlpncio di fjrat^, da quella Corte furono t $*** Irafimo ‘Diatnliain , dr Felician I{ogato Commiffarij per rimedter ii quali gionti prefero informationc delle qualita diciafcuno de 3 capit & delle male operationi commefse da qualcheanm fino alfbora 5 & T, r verono di ternar d Gr at ^ per dare conto del tutto, dr trasferirfi di ^ sio <1 Segna ton for^e per pater’efstqnire quello, chegiudicauano kc <1 > fario? p fam, hnuendo ordinato at Capitano y ■che> fino at toro vit orno no.n lafclaf fe vfcir alcun’Vfcoco di Segna . Fecero anco ridur’ inficme tuttc le bar- chedaiorfo, & mandarle d Fiame per douefefser'inquella tena ab- bruciate. Efama,cbe ali’ar r mo di quefii Signori in Segna fofse toro prefentato in dono vnetportionedelta preda, dr cbe da effi fofse ricufa- ta con momorio de’ Udri, cbe l’ afcrimna.no at volere conftmgerli, quando ritornati fofsero , d fargliene parte maggiore, con aggionger , ejser cofi auuenuio ne i tempipafsati, dr qualcbe voltabauereconuenu- todonaretuttoilbottino . *Npn cofi pr e ft o furono ti Commifsarij pretiti, che gl'Ffcochi eccita - ta feditione centra la volonta del Capitano, (cbe dopo l'batier tenuto le porte tre giorni ferrate, fti coflretto, temendo della fua vita , o fingen - do di temere, ad’aprirle ) vfcirono di Segna, dr andati d Fiume, leuatt violentemente le barebe, cbe erano ridotte in ten a per ejfer ab brucia¬ te, dr occupatene molte altre de’ Dalmatini, cbe fitrouarono inquet porto ,fi poferoin tJpPCare , dr finga aleuna diFlintione detuogbi depre- darono nell'lHria iltenitorioiiBarbana, er poi voltativerfole Ifole, drfatti molti danni, in fine diedero anco fopra il Taefe de’ Turchi Tgon li riufcirono pero profperamente tutti li tentatiui, fi che potejfero glo- riarfi d’bauer pid amngato, che perduto. S’incontrarono per cafo tre delle loro barebe ben'armate nelCapitano di Colfo, dal qual feguiti fu¬ rono ceHretti di combattere, & mortibuon ntimero di loro,gl’altri dati in tena fi faluarono abbandonate le barebe, cbe furono abbmciatcs: & liber ati 15. vajfelli, che daloro erano arrcflati nelle acque di Tre- montore-, vn’altra barca fu incontratada gl'ribane fi, & combattuta, dr ricuperata buona preda fhtta fopra vna Fregata deTaFlrouicchi . JI ritorno de i Commijfarij fi differri quafi vnanno, durante l'affen- %ade' quali erano frequentile vfcite d’F fcochi alla preda, dr ingroj- fo numero fino di 400. & con molte barebe , fhceua dimofiratme il Ca¬ pitano , quando era nella Cittd, 6 il fuo Vicecapitano , quando egli era^ fuori, di refiflere, ma non tcofafacile da perfuadere,che refiFteffe- ro da douero all’ufcita di quelli , cbe al ritorno ammetteuano nella Cittd fengadijficoltd aleuna, cbe fe bauejfcrobauuto per contumaci quelli, cbe contra il fuo volere vfciuano , con fkalitd hauerebbero potuto te- ecrii fuorial ritorno, b almcnopunirli nelle cafe, dr nelle robbe, chc^» lafciauano nella Cittd, ouero ftraitiufate le guardie Venetianc , dr in quellamanieravindicare li fireggatondell'ordmedelTrincipe, & del- l auttoritd loro . Jn molte vfcite di quel tempo non fecero prede digrait J) 1 rno- l6lQ jf j | moment« jirf li impedimenti , cfo Vurmata della I{epubtica gli altu* uerfaua , ne occorferocafi memorandi, faluo chevno ridicolofo, & dne effcrriplari. fl'primo fu, che bauendo prefi vn Vaffello da Lanama e a mo per Venet ta , penfando hauer fhtto gran bottino fi ritirarono pref- fo Segna perpartirlo , & trouarono il carico tutto di mieli con molto m mero di fcatfoltdi mama , della quale, parte per fdegno d'efier ingm- ndti dtlla fferanga, & parte per appetito , credendofi che fofje cortfif- ticfie, ve dimrarono Juantita grandetl che intefo dal loro Medico in Segna,bebbe opinione didouerh hauere tutti amalati di flufso;refio/wr dvmenoV arie delufa, & niffttn di loro bebbe pur minimo moto di zmi¬ tre. tJMadegli acculenii- čonfiderabili vno ju , c bauendo prefo vni Fregata , & effehdo fopragiunti da tre (jalee Venetiane, fi diedtroalk fuga , gr fi ritirarono verfo BucCari , tena del Conte di Sdrino, douo dalla F or tiTgza futirata vn peggo di ficuregga alle (jalee, dl chcV quelte fidandofi fmontati, & gP Vfcochi jvggeiido, le (jalee ancorafofi ro foldati imena, & non mefcolandofi mconto alcurio quei della fiP tegga , rcjiando filamente allaguardia delle fine mura fu combatM & vccifi parte de iladri, ilrcfto fi faluo con dtfirdinata fuga nei & feb h & dalle Calee fu condoPta ona la Fregata , &la bar ca de IcM colbottino, che perbnon eccedeuailvalovedi 400 . ducati, di patroni. Se dallaCittd di Segna, & dalle altre Terre, doueVf^ chi fino riceuuti, & faluati foffe st ato vfato queTto medefimo 10 per eftirpatione delle ladrarie , che fu. quella volta vfato da quei di BiH' čari, ilmale non hatterebbe fhtto progreffb , ma farcbbe Hat o ritxtdi^ to nella fua nafienga. ’ * L'altro accidentefh , ihe fatia Vn vfiita generale, bauendo peneW to nella Licca per rubBare furono affalitida’ Titrcbi, & ^JHorlaclA gran numtro ,-&■ rimarifndo vccifi mltidiloro de i pik principalh$ pik arditV , & nifiherdrmggidre feritffirefiaronogPaltridfflittimolth & con gran penfičrb di vcndicnrfi per Id mortpde cortopagni;-. S 0 & hono fucceffimolit mali effciti, fi il ritottlo de i fomtmffartj rnribMf 1 coHretti i tJMalandrmi di penfaVad-altrog li quali Commiffarij g‘ 0,ltl in Segna, bauendo fhtto impiicar ad’i>n' ! merlc del CaHcllo iPtiriff^* de i capi molto infilente , pefero tarifo tenor e ■, cbcmolti fi ritirdro^ fuori tonle fhmighe parte nelle altre tene det Vinadol, &i piucolf' koli alla Montagna . e^flcuni di effi entrarono rielCaflello di Malu0 ■nonguardato,con penfiero di fortificarfi dentro,& tenerfifncbepfif' Je 1’impetd della guifiitia, nslopotettero ejjequire, percbe in quell’m *9 Jo tempo paffando di Id la Galea Moroftna gli ajfalto con la tnilitia pofla j 6 j i m tena, & da mare con l’artigliaria , & li coflrinfe ritirarft alla Men~ tagnu, cflendo reftati moril aleuni di loro. Mandarono li Comrnijfarij or- dini , & bandi per tutte le tene , cbe 20 . nominati da loro foj]ero preji viui.u morti.Qjj._eJh principij diederoJferanga di qualche buona prouifto- nej\ma dur o poco,& non behbe ejfetti dijfmili da glioccorft altre volte. Imperoche h Comrnijfarij, lafciati feueri ordini, & proinbitioni del cor- feggiare , & predare , & fntta vna compofttione per le paghe decor- fe,con promcjfa, che in hrene Jarebbono mandati li danari, &cbe per 1’auuenire le paghe Jarebbono d Juoi tempi sborfate ,partirono. ■ *JM.a Jenga rijJetto di qnelle prouiftoni poco dapoi tutti giVfcocbi tornarono in Segna, & d viuerc Jecondo 1’vfato , & di paghe decorfe, 6 conenti non Ji parlb piti, ma al corfeggiare s'attefe ,comefe mat noti Joj] e fntta probibitione , non folo non vietandolo il (Japitano di Segna.^, ma dando anco molti fegni, cbe v aeconfentijje ; angl la Tena di Fiime col Capitano fuo non gli preflaua minor fauori, cbe Segna,ricettando le prede , & fmaltendole di Id per diuerfi luoghi, & pareua dpunto , cbe la prouijione fojf fatta momentanea diconcerto, poichepartiti i Com- mijfarij , le cofe peggiorarono con danili niaggiori del folito d ilSftiui- ganti , &■ d gl’habitatori dclle Ifole. eJHoltiplicando leingiurienor, l, folo iarmata Veneta accrebbe la diligentia per impedir quanto fi pote- na li ladri, <&■ pcrfeguit.irh, quando furtiuamente vfciuam , ma il Ve - nier ancora hebbein confideratione, cbe conforme d qnanto da’ fuoipre~ cejfori era flato piu volte fatto in fimil cccafioni, era necejfario lenaril viuerc d i luoghi, done fi ritirauano, & cbe li fomentauano ; perilebe puhlico vn proč lama , cbenefsuno dei fudditibauejfe ardire di portare robbe , vettouaghe , b merci , ncd’bauere commercio, traffteo, d prat¬ ika con le tene ssfrciducah, cbe Jono da Fianona nelVffiria fino alt in- coritro lo Jlretto di Gliuba fopra il Canal della Morlaca; & ordino, cbe fojse ritenuto ogni Vafsello , cbe partijse da quelle rine, b che tranfttaf- fe da luogo d luogo, ouero d’altroue fojse inuiato d quelle terre^> - Ter quclle prouiftoni reHauano impediti li ladroni da fare tutto il male, che m animo haueuano , ma non era che aleuno de i tentatiui non li riufcifse-, imperocbcil Mare e coni c vn Tofco impojfibile adJefser cuhlodito tutto , & majfime in quella regione,abbondante di tante Ifole, & Scogli, ne le bocchefono cofi angufte , come li difsegni le figur ano. L’ofc urit d della notte ancora, & li tempi cattiui, & fortuneuoli preflano commododi Jion fare le guardie, majfms d chi itd aitento , come Vfcocbiad’afpet- tarli i 6n tar li con patienga: ma beri al cer to ne fegut, cbe d molti mali fu omntt» to, & quei,cbe non fipoteimpedireffurono vindicati,quantoleocca- fiom comportarono, & chi leggerd , che tante volte fiano fiati li ladri perfeguitati , & impeditagli 1’vfcita , gr tl commercio alle tetre probi- bito, & inficme vedeta narrato , cbe con tutto cib facefserograndi y & frequenti dami, non douerd credere, cbe Jia vna repugnanga nelltu narratione , ma che la conditione di qnei tempi, & luoghi portafse, cbe queUi rimedtj baftafsero pet fminuire, non pet eslirpare gtincom • nienti. Tra gl’incontri in (]uejlo tempo auuenuti , vno debbe efser narrato ptr baueredato caufa d molti inconuenienti feguitidapoi, cbe al loro tempe faranno narrati. Le barchc tAlbanefi fopragionfero dued’Vfcocb\, & ft azprujfarono infieme, nc potcndogl'Vfcochi fofieneril valore,& Mig gior numero d'*Albanefi , diedero in terra, gr ahbandonarono le barck j & refio in quefta gujfa prigione Ciorgio vJ^tilanficicb Capitano id Caftcl di Bngne , buomo fagace, grdi feguito , vno de i ptuveccbi, & meglio apparentati Vjcochi di Segna, il quale fe ben per 1‘tnnumera- bilimisfatticommeffi nel corfo, gr per le molte ingiurie infenite, er< LJ merit euole di mille morti , nondimeno per molti degni rijpettifu riferM' to in rita, gr fotto cuttodia: Da qucsi’buomo fopra tutto defiderojo » libertd , 'gr commoditd, gr che era confapeuole di tutte le cofe piti feeft te,s'hebbem informatiki malto importanti per dilucidatione de i difsep 1 gr pafsati, 'gr futuri; grla prigionia fua fu d gl’Vfcothtbora fre&i bora jprone al far male . Imperoche quando fierauano poter con tratil Učne ricuperar la per fona fua, inbuona parte ft conteneuano invfrde, & s’bfleneuano dalle iugiurie , & quando lafieranga ft fcemaua, fi ct ‘ uanoalla peggio ,accefi d fdegno,grvendetta. Li quattr'anni precedenti non fu parlato d’Vjcochi alla Corte Cefi rlX per caufa delle dijficoltd, cbe ft maneggiauano tra li Trencipi della Cafi d’iAitjb ta, cbe non lafciauano difcernere con chi conueniffe trattare, le quali non e necejfario al prefente propofito far relatione , poiche M* c per fona, cbe tanto poco ne fappia, d quale non fta notiffmo , che portangadi quellemn perme tteua, che con la Maefldlmpcriale, o& alcttno de gl’tsfrciduchi ft promoueffe altro negotio ; ne meno entr vtfj l’anno del ičll.ft apr} congiontura di fhrlo , angl che in contraric c > fendo nel principio di ejfo juccefio iltrcinfitodmigliorvita deU’Itn^ r>i tor P\odolfo, per caufa del quale quei Trencipi reti ar ono molto pid o cl *‘ pati Vilic occorrenge, cbe quella morte portb in confequenga, vitraji ca / JI čaprobabilitd, chc perpiii msfibaueflero potuto preftar orecchie adal-1612 tro ncgotio : pertanto li Venetiani, nori cficndoui fferanzadi rimedio pcr via di trattationc , tanto pid giudicarono neceffaria quella delCope- ratione . Et per la tteffa caufa prefero artco črnimo gl’ Vfcocbi di far il pcgpio, nontemendo, cbepoteffero ,fecondo il folito, andar Commiffarij ad'im- pedir loro le vfcite,ouero ad affortaglifcome altre volte era fucceffo,) la maggior parte della preda > dr per ordinarfi d far imprefa, apr fu- perare gl’impedimcnti oppofli da Venetiani, follccitamente preparaua- no materin in Fhtme pcr In conjlruttione di molte barčke , & diedero principio alla fabrica di vna di grandeg^a inufitata , diuulgando,cbe da Jun ešfltczpza era canceffn licenca di fabricarne fei ,fotto altri pretcHi affai lontani dalla verifimilitudine j Commmicato confeglio infieme qiiei di Segna con altn di Triom, LedeniTge, & Brigne, dr preft in compagnia loro alcuni fudditi Turchi, chi.mati Carpoti, ouero Carpochiani, cbe nouamente partiti con le fhmiglie dal loro paefe, inuitati dalla dolccg- Za del viuere di latrocinij, erano pafsati ad'hab it ar in quelle marinca , huomini alleuati dalla fitncititezga duramente,atti d fopportari ogni di- fagio , facili ad efforfi d qual fi voglia manifest o pericolo , (pr grnn Jpreggatori della vita , fecero diuerfe vfcite. Trie le prouifioni del Gene¬ rale Venetiano furono baflnnti per impedirli in tutto y percbe efsendo molti li paffi da guardare, & li tempi molta contrarij al poteruifi fer- tnar in guardin , & ejfiin cofigrofso ntrnero , cbe poteuano tentar in vtt tempo ftefsa diuerft paffi-, (pr con rifolutione,maffme de Carpoti di ejporfi *d ognt pericolo, quel chevn giorno loro non r inf cina , fuccedcua Val- tro,dr l'mpedimento,cbe rifcontrauano in vn luogo,no lo trouauano nel- ialtro.Si riduceuanobora in vno,kora in vrialtro de 1 Torti Veneti , cbe trouauano incuflcditi, come in quelle Ifole ve ne fono molti folitarij , di Id partendofi d farli bottini , pafsando bora per lo flretto di Tripuegradi , bora per li territorij della Dalmatin cofi Jprouijlamente ■> ehe non poteua- noefsere preuenuti, inferrirono molti danni ai Turchi, dr fudditi loro Cbrifiiani con rapirglt gli animali, dr attefal‘oftinatiene, che li condu- ceua , hauerebbono fatto gran cofe, fe le neui, cbe furono quell'anno al- tijfime , & gl’ impetuofiffimi, dr continm -venti da Boren non hauefsero tombattuto contrn di loro - fferta cofa e, che nella feconda vfcita,quan- tunqueftano corpi atti, & afsuefatti al patire,fei di loro reflarono mor¬ il perli difagi, dr nel ritorno qimanta furono coniotti cofi dal freddo irauati , tbe potafferanzn hautuam di ricuperarft ; 11 maggior botti- m 2 no fit neti’aperturn de’ tempi, quando fmonUtVin tcrranella glurifdlh tione di Sebenico , & penetrati in quel de’ Turebidepredarono la Tena di (jraceua 7 ^, vccift dieci Turebi, fatti molči pngioni , c *r caricbi di rohbe conducendo ancora 400. animali groffi, & 2000. minuti parte ptr tena , & parte per il Canal detla eJ^forlaca , ritornarono d Segm . Mie rapine aggionfero in queslo tempo vnaltra ojfefa, cbepertut - ti li luogbi dello fiat o Veneto, doue tranfttarono, & douunque in qm de’ T urebi fecero preda , lafciarono infieme farna d’bauer intcUigcntz co i tSMtnisiri Venetiani a dami de’ Turebi, fhcendo correr voce, cbe con loro confenfo, atvzj conuentione contratta erano vfcitid preda- re, & foraentando, & confermando la voce moUrauano Vatendfklfe čolnarne loro con finti ftgilli > & fotlofcrittioni. Il cbe da 7 Turebi fu facilmente creduto, canandone argomento per efiere qualche mefi pri¬ zna (come fuodauueniretrd confinanti) fuccefse diuerfe prede 5 &rc- fhcimenti fr d le parti d quei confini,per lequali anco s’infanguinarone gl’vrti contra gCaltri, fenga pero , cbe lipublici miniflri de i Trencip .nebauefsero confenfo ; iquali fe ben fecero opera per reprimere cis- fcuno i fudditi fuoi, & riconciliarli, non riufci pero fenola diffic*l^> dr col rimanere gl‘animialterati, & pronti ad’eccittarfi per ogni m 1 ' nirno fofpetto. Etnontantoi Turchi, quantoanco ilnumerotriaggd' ve de gl’Vfcochi lo credeua , ingannati da i capi , i quali congregatih -ndla puhlica TiaT^a di Segna in numerocirca milic,gl’affermarono i ■ bauere parola da Venetiani d’andar liberamente d danni de ’ Turchi • Mare , efortandoli d corriffondere verfo loro incortefta , & portato til qucl luogo vn CrucifiJJbfifecero prestadvn follennegiuramentod> nSIt offcndeVin parte aleuna li luogbi , &fudditi Venetiani , ne tneno 1 ’ 1 Mare UT urebi, & Hebrei, cbe fopra VajfeUi Veneti tranfitafferd« n mercantie, & di perfeguitar i contrafhttori , quantunque fofiero 0 “ gionti di parentato, & dfognaltro vincolo. Etdi tutto cio fecero Rf' diofamente andar la noiia per la Licca , & altre regioni vidne , in cbe anco il Bafsd di queiconfini ne prefe fofpetto, & nefece acerbt f e ' rele col Generale Veneto, con cfpreffione di concetti molto rtfentiti,& f: ' diedecoHtoallaTortain(onftantinopoli. • . ' " Ter le congionture di quei tempi, quando era incerto doue fo 0 pervoltarfiqu.ell’anno learme de iTurebi, diVenetiani pareuad ^ tenere grahdiffimo contodi quefli tentatiui,flimando la farna difv^ natdde falfepatenti,&ilfintogiuramentoefserHnuiate tutte “i „mdeftmp fine,d i promcareTarme de’ T urebi contra lafepubM ’ ® H fl perfttademfio , chegTVfcocbii ne foli, ne prmclpali fofferd čutioridi j6x quei conftgli , perehe il giuramento puhlico in Tiagga, la fabrica delle barcbe d F mm e , patrimonio difua -Altectpga fhceuano pajefe , cbe il pri- m moto proueniua da cbi ha il gouerno in mano , maffimc perUfhma^ fparfa, che tra gfarcani de’ conftgli de miniftri Auiiriacivna majfima (id habilita, di far ogni cofa perinuiluppare laRfipublica inguerra.de' Turchi , p er quei fini, che ad ognimo pojfono ejfer molto bennoti. sJICagli Vfcochi fidatifi , che quefte apparenge ingarmaffero li Dal¬ matini , & che da loro non douefiero hauer alcun vmpcdimento , an %i di- uerft /knori, fecero comc vna ferma slatione ne i contorni d’-A ImiJJa , di Id fiequentemente pajfando d dannide’ T urchi- Quefti hauendo manda¬ ta prima d proti ftare d gli vendetta, &■ danni fopra levi- gne, tcrrem, cafc, & anime loro , non tralafciando la prima occafione, che fie gli porfeinangi , prefero per ragione di riprefaglia nella terra loro di Macarfca 6 o fudditi Veneti andati Id per negotfi, dalla r £ragga,Leji- na , -Almiffa , & l Tago, laonde in fine auuenne quello , che pid volte an- co era dccaduto ne i paffati tempi, che il danno refto non d glinfedehin- ferito, m a fopra (hrifiiani caduto . 'Tartorl mndimcuo quesio di buono, che giontili comandarnenti venuti da Conftantinopoli, fi compofero in- tieramente le dijferengc tra confinanti , Et gli Vfcochi , vedendo non po- tere pid penfare, che li fudditi Veneti ji vnijfero con loro, ne che fi rom- pejfe laguerra tra la Re puhlic a, & li Turchi , depofero la mafchera, & non oftante il follenne giuramento , corfegiando intorno le Ifole, Jfoglia- rono vna barca, cbe da Vcnetia conduceua mercantie per la fiera di Cherfo , & vn Grippo Ragufeo carico per Venetia di merci diragionc^J d’ alcuni Armeni Chrifliani , d part e de quali tagliarono la tefta, & fe¬ cero altri prigioni, & ridotti/ji con 14. barcbe ali’Ifola di Onia, prima che -Agoftino ('anale fucceffo generale m luogo del Veniero auuifato po¬ tepe mandare per fcacciarli, (fogliarono tutte le barcbe de viandanti y etiandio quelle, douenon era da fare preda , fe nondi veshmenti, <& ifiromenti da nauigare, non perdonando a i Tefcatori, &b'uomini delle Ifole, cbe per loro affari tranfitauano . Scacciati dild , & bora m vno, bora in vn altro luogo rit ir ati , nonceffauano dalle moleflie, le quali lon- go, &tediojofarebbe raccontare , (i comeper l‘iflejja caufa e hene troh* fciar didire, come feguhi piu volte furonocofirettiabbandonar la pre¬ da,& le barche,& faluarfi ne bofchi con dijficoltd ; & altri trifliancora fotto nome loro non mancauano di commetter' ogni forte di fceleragine ; y n certo Giouami Ubkbpnatiuo di Gliuba (onmufe in quci giorni in ter- ■ S- ritorio 34 , . 1612 ricorio detla flepnbilca vnimportante , -c^ violentifpmo latrociaio coni, diuerfe makqualitd , perilebe il Troueditor Cjenerale giudteo neceffam bauerlo in mano , & mtendendo , cbeeranellavilla di krtina apparte- vente d Gjliuba , mando a tiuellail GouernatorTaulo Gjbini con \oo.M- baneftper prenderlo, come gli fuccefie. tjšfca mentre perfeguitaqueflo, vedendo vnaltro fuggire , giudiem- do nualehe maledi lui , lo fece feguire, & fermare : Lfueslo notpcod Gouernatore dlffer Ffcoco , &■ che con lui erano nella tenaflefsa cinc[ne v litri Ffcochi ■ Il Gouernatore bauendoli per cornpltci , ft deliberbdipi • gliarli , maejfl ritiratifi in certe čaje in Jito auuantaggiofo,fl preparo.ro* no d combattere ■ Il Gouernatore, che poteua d col fluoco fttrli vfcire., o affaltandoli con mmero tanto maggiore conftringerli ,perdonando dllu bal>itationi,&alfangue loro,bper ijual jivoglia alf/a caufa,liaccetoM qutfla conditione > che non riceuerebbono offefa > & fe il Tmuditonm' 1 baueffe approuato la jun promeffa , libauerebbe ritornati nel luogo 0 O > &nello ftefso Itato per combatterli. Il Troueditor e fece eflequvr qudb< cbe era di gmflitia contra il Libich ■ Ouanto d i cinque Ffcochi ne ‘p probo-, neriprobo la promeffa del Gouernatore, ma dijf eri la riJJ0fy & ordino, cbe tra tanto fofierociiftoditi. Ter qneJio accidente reflarono quei di Segna molto efsacerbati, & ( l ben da loro erano fiati vfati per l mangi tutti gldrtificif , & fhtte p«' rnefse per liber ar il Milanficicb , & riportata fempre o poeta fpiritn^i o lanegatiua, aggiongendo queflo alki prefet de i cinque,thetkdar0^ far inflanga per la relafsatione di tutti fei , & mifero m opera H capitano di Leo , & li giudici della Cittd per intercefsori, d quali **' fu ne dat a,ne leuata la fperanga , folo dato intentione di douerui far cffl‘ Ji d er at ione, & gra.tifica.re done fofseflato tonueniente . Ma gli Fl coC ’‘ mn defislendo pertanto-dalle rapine, &■ latrocinij ,fe erano impediti" A tgroffi bottini , 1 mn s afleneuano dai leggieti, & moltiplicate oj} c J e ’ thenbn portatido d loro vtilitd tonfiderabile-, caufmano fofpetti d'- figni piti del folito perniciofl. Ouefli tnoiieudno ilCanalcd continntf e ton piti diUgetiga ne i rimedif , conducendo mmero maggiore difi>‘ ti, & accrefcendo Parmata de’ Fafselli con nnforgo di gente, oniO k tene efstndo ferrate gia piu mefi , fenga commercio , & ton ga di riuere, ali bora maggiormente riflrette reflarono qnafl priuatf 10 talmente. Mandarono percio aliMrciducaa rapprefentaie li Id&f* timenti, d far efclatnationi , amplifleandoli piti del vero-, c-r richietdL do protettionc i&folkuamemo - m Era in q»cfio tempo felkementc fuccedutMa noita e kit ione 'de Bj de’ 16 : f K orham , onde l'Melinca foilemto da qutlgraue penfiero , porje orec- chie dilamenti de’ fuoi fiit volte iterati ypens6premadimandar, cotne altre volte , Comrnijjarij d Segna, cbefhcejfero qualcbe dimosiratione , pajfando pot d richiefla di corrijfiondengane i particolari defiderati . $ lafciando di queJloil giudicio dgVbuomm ftuij, perintieracognitio liet quello, che Ji trattana, e necejfario narrare i particolari di ^Alborki v del Fr ate, che non fono fiati raceontatiai fuoi tempi, čeme noti tenentid F fcocbi, &in fojlam^a leggkri. llfhtto in tAlbona pafso in queSlo modo. Boucndofi fitre la fiera in j 61 % qudla Terra il di penuUimo di Giugno fecondo il confueto , li mercanti di Tele di Fiume perportarui le loro mercantie ficuri, ottemero patenti dal Todesld del luogo: portate le merci in fiera > li daciarhpretef°.ro contra- bando, nonper ragione delle perfone de i Mercanti, ma perla q nalit d deliš meni , & vipofero mano Jopra. ll fecretario Cefareo in Venetih auuifato ne fece (juerimonia, dimandandola reflltutione , & hebbe nfpo- fta, che sbauerebbe fcritto per informatione, & fktto qmnto ricercafie ilgiuHo 5 Cofi fu e(fequito immediate cm hauer dato ordine di piu , che le mercantie fi conferttajfero tutte integramente ; & di tantofu contento il fecretario per alTbora, afiettando gmftitia, venuta cbe fofie l’inf orma¬ tione , ne altrimentifi doueua proceder in negotio, cbe non fit tentatiuodi ojfefa, mapretcnfione di ordine di mercantia , c 'rfoiito trd confinanti au- uenire giornalmente fen? K a turbationc della buona intelligen%a , effendo frequentiffime , & quotidiane ledifjerenge trd r Daciari, & eJ^Cercanti non folo foggetti a diuerfi ‘Frencipi, maancoraquandoamheleparti fo- no del medcfimo slato , & anco della medefima Cittd. Il fecretario ha- uerebbe voluto, che prima di replicare alcuna cofa inquefto negotio , s’ba¬ ne ffe ajpettato, cbe feruijfe il tempo divenire la nfpoHa, nondimenoal Capitano, 6 perche hauejfe quesio particolarein commiffione , o perpre- foner maggior numero di querele , oper attra caufa-,parue di non ajfietta¬ re . Ueuento modro buonoil par er del fecretario , perche al fuo tempo la informatione ricbiešla venne , & il negotio hebbe fine con Integra resli- tutione delte Mercantie. Il cafo del Trate ftd in quefla maniera. Fra Antonio da Finme delt- Ordine dei Minori offeruanti fi mife fopra vna barca di fkrina caricata inquellaterraper Segna: quefla fu fcoperta dal forte chiamato di San tfiblarco, & arrešlata in effecutione de i proclami del Generale di fo¬ pra raccontati ; ll Trate diffe , la farma effer fita , & portarla al Conuen- to di quell’ Ordine in Segna ; sJtta It H are ar oh parlarono diuerfamente , Kominarono il Mer c ant e di chi la fkrina era , & cbe il Fr ate era imbarca- to per pafiaTin paefe de T ur chi. In quel tempo s era fcoperta certa ma* thinatione di quelle, d che vienepreslato orecchic fotto pretefto dipietd 3 che terminano in fine con la morte de' poueri Chridiani , che fit lafciano folleuare, perilehe il Fr ate non rendendo buon contodel' fuo viaggio, tro- uato in varie contradtttioni fit flimatojjna , & trattemto in quel Caftel- lo , done mentre dimoro,leggendo con quei foldati ne i libri fciolti, che efft fonofoliti fludian } ci lafeib qnalche danara^ & robbicciuole } chaueua s 'Npn 3 $ 1612 “Nf” r fi trouorono fermi rifcohtri per conuintčrlo , b per la [na fagadta, per cbe non fojfevero, & fedato il motiuo eccitato , fii rilafciato, & condotto da vna Fregata in V enetia , vešlito da frate , & cofi comparn mangi al Trencipe, ricbiedendo r e fi it ut ione del perduto nella fortegga, allegando , cbe come l\eligio[o non [e gli potenagnadagnare: fii rimef- fo ad'attender alla fua profeffione, & altro non fucccfje in quefto cafo. La querimoma de i prigiom fu sindiofamente dagli JIuftriaci publi- cata per tutto, & la foftentauano con qucsie ragioni. Cbe quelli eram Judditidi Suaesžltegga, & fotto laprotettione fua; Cbe noti poteua con fua nputatione abbandona rt laloro difeja; Cbe vrano fiati ritenuticon- tra la fede , fante la quale fi. doueua lafciarli liberi, & fe qucl Gouerna- tore la diede , non hauendo facoltd , efferui obligo fecondo la ragione del¬ te gen ti dt mettcre lui in mano di SuaiAltegga. In contrario fi difcor- rcna : Cbe gid trd il Rabbata , & CPafjualigo s’era conuenuto , cbe gl V" fcocbi vfctti m corfo, non fojjero ficuri, neprotetti; Cbe MattlnoTk- mig feruitore di IuriJJa , nat m di Žara veccbia, vr.o de ictnfutf bandito l’anno mangi da tutto il Dominio per homicidio commeffo nelhu per/ona di Tbomafo Maffufich , perone come bandito , ne come fdiitt fuggitiuo poteua capitare nellofiato:Degl’dltri, dne erano da nouo venit- ■ ti dal Taefc de’ F mehi ad babi tar'in Segna ; glaltri ben natiui di Cit ta, ma effi ancora F fcocbi, vfatial corfo . Et quando neffuna di ff fie cofe foffe, cbe la fede non fu. lorodata, fenon di ritornarti nclli fleffo luogo, & flato , & combatterli, feil Generale non hauejfe volt# lafciarli liberi; adunquenon ft poteua per qnejla ragione pretenderCJo che foflerorilafciati affolutamente i ma ritornati , & combattuti • # pubdubitare,cbe ritornati con ioo MbanefiattornononfofferonP 1 mrti,anco fenga aleun damo degli affalitori con l’vfo del fuoco; & m,i effere pero afiolutamente , & vniuerfalipente vero, cbe il Trencipe P protettore di tur ti ifuoifudditi,cbe fi ntrouano nel paefe del vidno, m 4 °' lo di Cjuelli, cbe vanno in cafa delfamico per negotij,oper altro benh MJJ, giafcptr farmalef per accopagnar banditi,odandofofpetto.Cbc in f J ■ c afi per ragione di delit ti fono Joggetti allagiufiitia del luogo, nitritni, per la ragione loro li Magifirati jirciducalinon potrebbono maigkdic^ - alennfuddito Veneto colpeuole,o indiciato di delitto, fe quefli colpeuobP indiciati non erano foggettiallagiufiitia Veneta. Mtn fi marauigli dellanoua forma ditrattare , poicbe gid molto tempo era diuulgatOi c " tie gl nfjicij futti a i tempi paffati per la reflitutione del commcrdo >. 1 ■ t{ato alk tene per caufad’V fcocbi, h Vrencipi, & ^[iniflriirV-p^ ' w erano ?9 erano foliti colorire la ricbiefla con d ir e, cbe fe la IJepublica craoffefa t $i 2 da cpuella gence, la faceffe perfeguitare in mare, prendejfe , & impic- caffe ; manon daremoleSiiaalteterreperlorocaufa; ilcbe pareuamol- to repugnante al querelarfi ali'bora , perche foffero preji nelle tene me- defime della l{epublica. tJPCci ritornando alla ferie delle cofe, fjtrciduca immediate intefa-> la prigionia delTroueditore di Feglia,mando Gio\Giacomo Cefglin Com- niijjam ejprefo d Segna,il quale con vn feuero editto,publicato in quella Cit ta , comando , cbe il Troueditore foffe condotto mangi lui ; al quale vbidirono gli Ffcocbi , &ieuatolo dalle Grottejo conduffero in Segna al Commifjano , g? eglincemtolo cortefemente lo liber o immediate, di- cendogli , cbe il Sereniffimo lArciduca , intefa la fua cattiuitd, haueua~> Jpedito immediate Im in po H a folo per metterlo in liber td, & cbe fareb- be feguitato da altri Commiffarq, cbe v emu.mo per punire li colpeuoli, ta prejlegga, & prontezga di Sua.Altegga d rimediar immediate la tranfgreffione de’ fuoi, la dtltgenga, & rifolutione del Cornmifia.no nel- fefecutione^&lobedienga pretita preši ata da gli Ffcochi, etiandio ritiratinelle Cauerne delle Montagne ad'ima, cbe Jengarme , & fenga alcunaforga ando d Segna col folo nome di Commiffario *Arciducale, Ji come fonoindicio della budna mente di qud 'Prencipe, & cbe Sua nll- iegga ha ministri, cbe fe voghono ,fanno efjequirla, & cbe Ffcochi, fe ten nutriti in tutte le fcelerategjge , non fono pero ribelli , & contumaci d loro Trencipc, qnando efftcacemente vuole effef ubidito, d mn mo Sira contentarfi d'ejj'er difubidito , cofi dimo.Slra.no , che con la medcfrma fkcilitd , con la qnale fu. proutSlod queldifordine,fi potrcbbe,&haue-* rebbe potuto pronederea qnalunqe altro, quandogSintercfi non hauef- fero preponderato, & preponderaffera tuttauia al debito Christiana di lafciar ad ogn’uno il fuo, & di bene vicinare : Tsleda alcun auuenimen- to piu che\da queSlo fi puo megliopenetrctrealfondo del ncgotio, & 'vi¬ der al cbiaro le cauje de i mah paffatfejr cortofccre confondamento qua~ le fta il vero, & proprio rimedia di quefla peSie • Doppola prigionia del Troueditore h MiniSlri Venetinon fi conten « nero, come pr ima, nella foladifefa delle cofe della J{epublica , nellet tuflodiadei pa/fi,ma cercarono per ogmvia , <&■ modo ilhfhtcimento : CMafeguita la liberatione fi farebbono cmentati di Slarefu le loro guardie, come prima faetuano, Je le cofefucceffe, mentrequella duro, non hauefftro tir ato dietro altri accidenti , accadendo in quejk:pccorren - ^e 5 come amienenel moto delle bilancie , cbe, leuate dalXequiUbno > trappaf- 40 . ._. . išl 2 trappajjano piit volte daH’uno , & dalfaltro c ant d, prittta che pojfm ritornarui. Effendo ancora d Troueditore ritenuto mile Grotte , dami foldati Veneti fmontarono otto migliavicino d Segna, & diedero ilfrnco dcerti Molinidivfo diquella Cit t d per fare danno fpecidmente d Gior- gio ‘Danicich , patrone di parte di ejfl, che fii principale tleli'infulto di Veglia, &cusioditta il Troueditore nette Grotte. Dalfaltro cantogli Vfcochi , non potendo vendicarfi, & far male in quei contorni per let grandi , gr diligenti guarcUe , paffato con viaggio di terra il Monte Mag- gior e, & entrati in Ifiria nelle Ville di Bergodal, & Lanifchie abbru- ciarono gran numero di Cafalicon fieni, <& fermenti , conducetiio vit ■malta preda di robe , animali groffi , & minuti: dal qml accidente ec- citatei & initate lemilitie Venete, cbe in lftriaevano, dehbemronodi non caminare piti per vin di repetitione, tenendo che dali' efflenenra di tanti anni foffe d baflanga dichiarata fuperfiua, ma fecero reprcfaghtV nel Caflellodi Hughon , altri luoghi del Contalo di Ti fino , & difen- deuano la lore attione, perche in quefle occorrenge la repetione pernicie con la interpofitione del tempo , attefo che fe poi qmndo l'4 e \ fo fi vede delufo con la longex7a. del negotio , viene al refarcimcnU di reprefaglia, valendofi glioffenditori d’ogni vantaggio, &come Jel f fefa fojfaobliterata dal tempo interpofto, & fcordata , danno alrefacu mento nome d’Ulatione , & prouocatione , laonde attefi qnejli rifflettid comendatalaceleritanelrijarcirft pereuitarele molefliedi douere jflto? danno far anco vnadifefa. tJHa gionto d Venetia 1'auuifo dellaliberatione del Troueditore, to¬ rne fe con quella fofferoemendati tuttili falli d’Vfcochi, &fojfeto cej fatetutte le cauje de i pajjati difpareri, & li rijfletti di fare fu le g uitr ' die, ilCapitanodi Fiumecon la medefma ajfiflenga deli'M.mbafcUM Cattolico y magnificata (come meritaua ) l’attione di Sna &sdltegg? ne liber arlo , fece inflanga , che le foffe corrifposlo con la liber atione de v 1 Vfcochi prigioni , & con Hapertura del commercio , cofi meritando Uf buona volontd dell ^rciduca, & le attione fattegia tanti anm in Jodf fattione deli a Rgpubtica. Di gibona, dr del Jr at e piti non p arlo ■ W d datralafciare la narratione de i concetti ,vfatidaq.ueRo Minifirof tre meji, che dimorbin Venetia , potendofi da q;telli prendere gr dn __ inHruttione de i penfteri , cbenudrifcono qneic batino il gouerno d ir, cbi,&delle mafflme , con le qnali ii reggono. Egli diceua di richifdt'f e prigioni , dr la reflitutione del commercio /o/o per riputatione del /■• Signore, figurandolo defiderofo di rimediare alle male oper at ioni dej Vfcocbh Vjcochr, ma impedito da! fhrlo per noti mofirare d'effernc coHrem Vet iOiz la, prigionia de-i fuoi, & per ji commercio leuato aile ter\e, con h re- Slitutione de’ quali gli farebbe aperta lavia, promettendo per name di Sna .Altegga,cbe aUforarimediarcbbe fi fattamente, chemai piti nori fi fentirebbe molefita dcuna. De gtVfcachi dicena, che fone gentefa¬ ra , cfrindomita, che non fi pofkno cafligare, chenm fi poffono hauer in mano , perche fi ritjrano a iMonti , ondcefiere dibifogno con dolcegga mitigarli piti che reggerli con feueritd ; che con la relaffationede i com- pagni , eri Chrifliani , partiti dallafog gettione de gl’infedeli folo per faluare 1 'anima , & edncare la pofierh td nella fanta rehgione ; che mn e gmflo fcacciarlicontrala fededatru con pericolo , che rineghino , Fr altre tal fcioccherge , queFlo luogo h- cerca , che fta narrato d numero , la qitahtd , Fr le imprefe toro iio quefta etd , mn potendofi trame cognitione daha notitta dello /lato lo¬ ro tleli’etd fuperiori, efsendo gente, che per la mobilna cofi delhnr Pia, come del corpo , e foggetta dvarie mutationi, ne coslantc k ul¬ tra , che in non roler e guadagnar il vinere con la fatica, macoli fitigMi Fr daquefo apparirdchiaro, che ne per numero , ne pervalore fono d« farfi temere, ne la tonfcientia loro meritenole d’efscr fauorita , oiien Ft imata Chrijiiana, ne illoro feruuio vtik alla confemationc di qudlt> Marine. • Sono di tre forti d'Vfcochi in Segna cofi diflinti , Fr nominaii ticllv Cone tsfrciducale; Stipendiati , Cafalini, Fr Venturini. Cafalini quelli,chencitim, 6 gid babituati nella Cittd batino da pili fucceffom ferrao domicilb inquella, li quali anco chiamano Cittadini, & f oaoih numero di ioo. filtri 200. fom contitolo, & notne piu to Me, cbe/ realtd di siipendiati, dmifi in 4. compagnie d 50. per ceafcutta co/if fapitani da loro chiamati Vahiodi. Ma oltre qwsli 4. vi fono altrhf slVfcochi , col qualnome fono chiamati tutti quelli , eh e hanno ilfitdf di armar barca per anda/in corfo. qucFli adberifcono , F? fono 10 .. partiti, come in comitiuefii vagabondi, Fr quelh, cbe nmitamentef^ diTurebia, b banditi di Dalmatin , b di Tuglia, mn hanno fertno do^j tiho in Segna, cbe tutti quefii chiamano Venturini, & quefli slatino iM" obedientia di quei capi, mentre fono applicati allebarche, con le f j vannohora in poco, horain maggior numero rubbando, Fr predam«) prali vicini. Le ordinariebarched’Vfcochi fono capaci di 3o■ perV nil ’ alle volte ne hanno fkbricata alcuna maggior e, capace fino di 5 o- queft'anm in Fiume . Farm pili fiate allanno 3 fe non fono impediti, W ta gene- ! 4'3 ta generale , madue fonafplk'ordinarij, per Tafcdy & per-Vatak, ag- i & Fr ati, fhcendo la loro parter delle fiefe , & partecipando parimente laparte de i bottini. E cofa no- toria , che in quefli vitimi anni k loro vfcite fono fiate con 15 . in 20, bar che al pik, in modo che il nnmero (it quale bora d maggiore, bora-, minore , fecondo che i Fenturinipiu , & meno concorrono, pik quando il tiSHare e aperto, meno quando e cbiufo, dr ferrato) e dt 600. in 700. huomini da fdttione , ma volendo metter in conto li veccbi , pulti, dr donne, fi potrd dir e, che afcendano d 2 oco. 'ji numerocrebbe,qtmido fl congionjero con loro i Carampotani, altra gente vfcita di Turchia . Cre- fcerebbono feuga diibbiogiornalmentefe la Tiratica non foffe loro conte- fa, dr impedita, perebe molti *Jsviorlachi allettati dalla dolcegga del viuere di quel d’altri, fe gl’adunerebbono, dr pno ben ciafcuno penjare, fe accrefciutt di nnmero farebbono dami maggiori . Et i Feuetiani fono fiati coflrctti perfeguitarli , non tanto per ligrandi , dr frequenti danm inferiti da-loro, cofi d i naniganti in ejfrlare , come a i fudditi fuoi in Ter - ra , quanto per h maggiori imminenti , che hauerebbono inferrito , quan ■ do comportatagli quella licenca,fofiero accrefciuti d numero fiaueateuo- le , come farebbono . Etnonbddubbio,che qucmdo la fiepublica non ha- ueffe rimediato giornalmente , come bajat to reflringendoli, drincom- modandoli,le forge loro fi farebbono futte flimahili, li Turcbifarebbono fiati cofirettidrimediaruidadouero , dr per fempre, come fogliono fa¬ re , quando fi rifoluono , drfi come le ladrarie, dr incurfioni, che quefia fortedi gentevfaua giaSo. anni , babitando in maggior namero neda Licca fotto il Conte ‘Tiero Cmfich vecchio ifurono caufa, cbe la lice a, dr la Corb.iuia foffero occupateda’Turcbi, dr quefia med efima caufa fcce perdere Clijfa al ConteTiero Cruficb giouine , cofi d quefi‘ifleJfo fine farebbono boramai capitati i Contadi di Segna, Vinadol , dr Fiume anco¬ ra , fe la fepubhca non fi foffe con le forge oppefia alta liber a Tiratica de gfFfcocbi: ll cbe fe ben da lei e flato jatto per difefa delle cofe pro- pric, enondimeno feguita da queflo la conferuationc di quei Contadi alU Cafa d %Auflria , cbe da Turcbi fenga dubbio farebbono fiati occupati. Sdogrivno, che per caufa d’Ffcochifk meffa da Turcbi la guerra del 1592. che dur o 14. anni > nella quale oltre la perdita di innumerabili F Z fol- 44 , J6i ziolJati Chnifiiani , la Cbriflianitd con tanto ittrirnento rejlo frmfadi ^Agria con gran parte delfOngaria fnpenore, & di Canifa col megli« ctelU Crouatia, zr quefli Jono i beneficij , che daVfcocbinceiie., * Hanno ajfai leggier cognitione di quel Tacfe, & di quella gente quel- li , chedicono ejkrezmlorofa, & terier d frenoi Turcbi, & cufiodirtj qudle marine, che fenga loro fi perderebbono, noneffendo vero , cbt mai, dopo.il f 540 . babbianotentatodi far incurfione nelTaefetmc, rie depredare le loro Terre ,oncro combattere con loro d i confini del Cen« tado di Segna , done i Turcbi fi gnardano,ma contra di loro fono fempn andatipaffando furtiuamente per il-Jllare, & Terntorij Veneti , di confini de’ quali noncomportandofi fcorrerie nc dalfvna , ne dali'altu parte, gli habitanti Hanno per 1'ordinario mcuHoditi. Se hanno coft gran defide no, che fiano preddtifgjr potiocati i Turcbi, hanno comcdo di fir- io d loro proprij corifini, & non debbono pajfare per H paefit delvicino con pencolo, grdanno deli damico contra ogni legge Diuina , & huma¬ na, feruendoft delterritorio diquellocon detrimentodilui,baitenlo .'i froprio,&i proprij confini, per done dipiu protfmo poffbno fare fiJVla Vjcochinon fono buoni di farimprefa fenga- fuperchidria, >nf er altro fine, ,cbe per latrocinare, & i uJČMinifhi, Araducali noririwe- rebbono beneficij alcuno,fe combatteffero d i.fuoi confini , done troucal bomlarefiHenxa ,& non comraodo di rubbare. fl vdore ifVfcocbd infidure ideboli, vccider , & fpogiuirccbi. nen.fi. difende-^Kpn fifitn rnoslr.ir maivti attione fdttain campagna da loro, ne chemaihabbi^ difefo vnluogo aJfalito:ognvnsd con qual vigliacariavoltaromkfi^'- ncll’dffalto di Vetrina , & cbe damo caufafie nellefcrcito Ch/ittiM^ 1 lorirtfame fuga .. Vpn potrdalcundire ,che habbiano mai fattovn.u fcanvmuccia, ne farmo, che cofa fia.fcaramucciare,fempre mai , b fif° m molto fuperiori, dano lacaccia , o fenon fuperanodimolto, l.iriceua no - mai no karmo impedttavnaincurfipne de’Turcbi; angl e cofameritruf 1 da ejjere faputa,cbe, molte volte 1 Turcbi hanno fcorfofino d Segna,dr ti prigiom d vitla della Cittd,, zfifempre in tempo, che Vfcochi i^' 11 fuorialleprede, bauendoiTurcbiejploratamente, & d fiudic elctO fempre. tal occafjoni ,che hauerebbe douutoindur i Gouernatm di f w '‘ Cittd d ritenere. la guardiadentro,&leuare 1’opportunita diTurcb'fi fiorrere fen^arijfetto, quando li foffefiata pitec ar a ladifefa del ’ cbe la portione delle rubbarie.. tJ%Ca li loro protettpri quando trattano con perfone non informator 41 f ono } glVfcocbi di Segna effefvn propugnacolo delta ChriftUnita» Cl,c difendc. t. 4 $ iifendt la Cariuthia , IT Brni, & iTtotia ancora , da Turchi , fr ven ta-* verna £ in contrario, fhe non farno je non tir ar Turcbi in quefle regio- m; i puali moltc. volte finocorfi fino dGorbnicb,nepoJfono ejfetiirnpedi- ■ti , cbe non corrino anca mila Člana , & ‘Pinca , <& pik oltre ancora, cbe Segna non lipttbejfer dtimpedmento. Ma.refl.ano i Turcbi per lipencoli nei ritirarfi, ejjendo ajfaliti daljvmone, cbe in quelle occafloni fanno le genti di CarUšiot,& altri Croatini del paefe, d* quali alle volte jo - i no fiati rotti con grand'vccifione, ne gTkfcocbp fi j,'ono mat trouatid q/ ,e ^ che d notabtle , cio fi effercita piit ordinariamente al tempo della Tafih gr del Tfatale per dimoflrare ben chiaro, che effitengono li latrocinij > gr rapine nel Inogo , che li Chrifiiani tengono le opere di penitenga - fi pofiono dirgPffcochi piubnoni Christiani, cbe li Cmganighe f r0 ^' fano il furto ,fe non cbeVfcochi intanto fono peggiori , tlmpafsanotf 1 rapine j & vccifioni, dalle qmli i Cinganisaflengono. ' 'D ■ 47 tJPCa tornando alfordmc dellbiSlorit , di onde il tcfiirnonio della ve- 161 z ritd mi ha diuertito: Il Configlio di Grafzjvedendo , chccol negotio di Venetia non fi potcua ottenere la rebhtutione del commercio , fc nonfkt- ta fr im a vna prouifione durabile , cbe leuafieper femfre le moleblie , la quale d non poteuanofare per mancamcnto de' danarida p.igare la mi¬ lni a-, u non voleuano per le fr mate commoditd, &forfe anco per mante- nereja pretenfione di potere corfeggiare per l'Adriatica , dehberovol- tarfialla Cone fefarea, & in d ur r c quclla Maefia d congiorigerfi altiflef fo fine. Tertanto mandaroho d V tena d far querela de gh accidentiin ltlria occorfi , & di fopra narrati , come feli luogbidi Sun „4lte7gga~> foffero sl ati non folo primi, ma anco foli affaliti , & foli bauefkro fo- bicnuto danno , eccitando Sna Maebtd ad affibterli cofi per il nfdcimen- to , come per liber are H luoghi fuoi Tatrimoniali, & h pertinenti alla Corona d'Ongaria, tenuti riblretti , <&priuati del commercioconindigni- ta di Sna t^lteTga , & di Sna Maefia , cbe n’e f,'upremo Signore. iŠKa dall'altra parte ejfendo blata Sna Maebtdmformata deli'intwro,& mo- ftratogli 1'origine del male, effere prouenuta dalla pertinacia del prefi- dio fiuo di Segna, ofiinato d volerfi arriccbire con le fhcoltd de i Mercan- ti, &popoli ; & dalle tene cofi dellOngaria, comepatrimoniali d'M u- flria, & da i (jouernatori di efie , cbe /'ono blati d parte della colpa y &cbe la PyCpubhca non hauendo altro modo de ouuiare a i danni de' fudditi fuoi , operaua d neceffaria difefa ; cbe la cuslodia tenuta in qticlle acque non era per pregiudicare alla dignitd di Sna Maefia, nedi Sua\Mlte^ga, ma per proteggere le cofe proprie: Et quanto alle cofe vitimamente fe- guite in Iflria , chegli Vfcocbi non potendo vfcire per mare a far c danni , erano primi pajfati in quella Trouincta , & haueuano abbrnciato , fa~ cbeggiato , & deffolato molti Cafali; onde li foldati Veneti doppo li dan¬ ni ricenuti erano fiaticoblretti perindennitddeipopoli rifarcirli cohre- prefaglie ; Sita Maefia refid con fodisfattione , & ftt molto bene cohofciit- to d quella C ort e, cbe non er a poffibile far cejfir’ il moto, fe non ferrnan- do la prima caufadi ejfo, & rifoluto in quel Configlio , cbe fi troitiifie rimedio per •viadi trat tat ione, & cheCefare pigliafie in fe 1‘ affonto di fare le conuenienti prouifioni , gr cbe non era da incomminciar d parlare della refiitutionc del commercio , ma folo far’ opera, cbe fi ceffajfe dalle hoflilitd da ambele pat ti, defiflendo da trni danni. Dehberb 1'Impera- tore di mandar’ d Segna il Traimeflorf , perfonaggio di valore , & npu- tationecon danariperrimedme ful fatto: quefla deliberatione , cbe fa- rebbe fiata vnottmo frncipio trn fi mife in efetto, Perčbe effetido «e i* SSi 2 fignificato alf^trciduča per farlodi fiio cor.fenfo, non vi ajfentl: mx fi cfferi efio di prouedere dl perfona di comando, prattica delpaefcs, & del gouerno d’Vfcocbi, cbe farebbe ogni ncccfiaria promftontJ; llche fu apcnto il contrario di quello, cbe il buon’eJJito del negotio ri- cercaua, cioi , cbe Vfcocbi foffero per 1’auuenire gouernati, non Je- condo le pratticbe, & modi fino ali’bora v [ati, ma benfece chiaro, in pote Ha di cul fofie il rimedio; po.cbe immediate doppo la riffofia di Sna Mltegpga, la rifolutione di quella MaeHd; quantunque puhlic ata, & lodata,non bebbeluogo; angl fi raffreddoanco 1'ardore, colqudeil Configlio Cefareo prefe penfiero di rimediare,&non fk piti p ar lato, cbe 1’Imperatore afjumefie d fe il carico, ma cbe l'^LrciducadeffcJ pr.incipio ali’bora per mrgo di perfona mandata c/prcffa, &l’vlti- ma mano s’hauerebbe applicata, qnando Sua^iltegga fofie andatul- la Cortes. Fn in vn’iHeJfo tempo publicato nell'armata Veneta per conam damento del Trencipe, cbe reslandoi Vdffelli alle loro guardie, fen%i ponto rallentarle, s' aslenefj'er o da mettefinterra, & fare dannotu luogo alcuno& nelle terre uHriache per nome deli' \Arciduafi comandato , cbe da’ fuoi non fojfe inferito alcun danno d i fitUM delit Republica . Deputo ancošua Mltcggadue Commifiarij, comU per il piti nelle occorrengc pajfate s’era fatto. Ffon affc rmarogia, $ d queito fine, ma dirobene, cbe dal numero di efji ne feguiua, cbefiJ 4 jecutione per la Varietd delle opinioni eradiuertita, o almeno allong^j tanto, cheli dannificati stancbi dejjificjfero dalle inflange. Sii^' 1 ' rono anco iCommiffarij lentamente pure fecondo l’vfo ordinario > qualeera fempre feguitavna prettnfione di tralafciar ilmal pafiti°> c orne troppo vecchio, & cbe meritafieefier obliterato . Ma dopoi publicata la fiffenfione delle offefe fino al fine deli’(10° > cbe tre mefirimafero, etiandio dopoi cbe iCommiffarij diSua%dlte{' •ga gionfero in paefe, non -ceffarono gl’Vfcocbi, perquanto potenj declinare le guardie, di vfcire di Segna in picciol numero d fardn'0f> riportata fcmprela predanella Cittd ;poi paffarono con piu grofe 1 ’ 1 ' cm foni fopra 1’lfola diVago 3 & dapoi cbe fk proueduto col ne i luogbi ficuri le robbe, & arumali, ritornarono all’1fola d’~4fbO' & Veglia, moleHando j & rtibbando in pik volte in diuerfi Mf/ quantitd d’arumali, & vini. TfelMareancora apprefio Žarar( ccn faccbcggiarono Vr.a Marciti.vu, & pel Canaledella Morlaca JJ>8$r rono v n Qrippo 3 cf vna F regata con robbe ,& danari, lenari deli 49 gtiflromenti ttautici. E cofadegna di Jpecialrelatione , cbe ritornando t g r z col bot tim d’una barca Cbiogotta , & feguitati da vna Galca, ejfendofi jahtati ncl Porto della Cittd, non furono riceimti dentro per la porta del Mare, per doucera ilfolito entrare,ma lafciate le barcbein porto,circui- ta la Cittd, entrarono per la porta oppofita di tena, & pol partitaia > Galca, con commodo riceuettero la preda lafciata nelle barche, & la portarono nella Cittd. Iti tantedepredationibebbero fortuna di nonin - contrar faluo chedue volte nelleguardie, che li conjlrinfero lafciare la preda, & le barche , & faluarft ne i bofcbi, & forfe maggior incontri bauerebbono hauuto, fe per caufa d’infirmita , & morte del General Ca - nalenon fojfe fiata rallentata la effata diligenga da luivfata. Li Commiff arij ^trciducali gionti ft fermarono in Finme longamente, doue attefero d far proceffi per verificare la qmvtitd de’danni da fuddi- ti Mtiftrici patitiin Ifiria, li quali fecondoil loroconto fhceuano afcen- der d 200. millafcudi. "Non farebbe alcum, chcnon fimofirafjecre- ditore di molto,quando non metteffe in billancio li debiti fuoi. Se li danni di qttefii pocbi anni inferiti da Vfcecbi, <&• non rifarciti foffero contrapo- fii,Jt trouerebbono afcender ddecuplata fomma: mali Commiff arij ag- grandirono li danni riceuuti, & degli inferiti da fuoi ne lafciarono la ča¬ ra adaltri: Ouefio fiitto chiamaronoa fe il Capitano di Segna, li Vai- uoda d’Vfcocbi , & altri principali di quella Cittd , gl'intimarono co- rnandamenti di Sna Macfid, & di Sua iAlte?ga, cbe non doueffero vfcir a danni della B^eptibltca fotto pena della vita, con grandi, & feuercs tomminationi; leuarono il Capitano dal carico per hauer hauuto partcs nelle turbationi, quefle parole aponto vfarono fcriuendo d Venetia al Capitano di Fiume,& dandogli conto deli’operato, concludendo, cbeU capi d'Vfcochi , & primi Cittadinihaueuano promeffo religiofamente di offeruare quei comandamenti , & cbe effi Commiff arij bauerebbono yfa- to ogni cura, che foffero vbiditi , aggiongendo , cbe refiaua folo il cafii- gare feueramente i malfattori per li delitti paffati, ma lo diffcrriuano d quando foffero compofie ledifferenge con la lfepublica,che cofi S.^A.ba- ucua loro comandato : & parimente farebbe fiato ali'bor a punito il Ca¬ pitano-, che baueuano mandato drichiedere danari per pagaril prefi- dio , & le cofe efferc tanto ben ordinate,che fenga dubbio Vfcochi non fa- rannopiu danni, pero la dilutione all’ e fequir quelle deliberatione fu co¬ fi longa, cbe med je ne vide effetto , & doppofit rifaputo, che il Capita¬ no fu leuato nonfengajuo confenfo , & pofio ad altro carico..' Il Capitano di Finme fntta qu e Jia relativne in Venetia, & bauendo * G ottenuto, 5 ® Ig i2 ottenuto , che foffedaio in cominiffone d Filipfo e Pafqmligo, chedoiie* na and ar General in Dalmatin , che qnando baiuffc veduto oculatamentt j proitiftoni , cjje baflaffercpcr renderh jicuro di non pater riceuer danno, potefje rallentare leflrettczje del commercio, h afolutamente , bquanto le pareffe potere con fiettrtd . Etvedendo, che era rimeffo d Vienaildar perfettione al negotio , fi part :, &gionto in Finme rifferi a i Commif' farij, efiergli fiat o detto in Venetia nel licentiarfi, cbe la mente delk fe- puhlica era,drfara fempre di ben ricinare con Sita ^dlteTga, mentrefu rimediato a gli inconuenienti d’Vfcocbi , cafo che no, shaueria atteo fupe- tato quefla difficoltd, cotne sefatto di altre maggion ■ v J'*' ‘ • M a il Tajqualigo gionto al fuo carico, prattico del modo , cotneproce* te in talaffare, volendo vfar tutti li termini conucnienti, in vna kttera, feritta a i Commiffarij d Finme fece intiera narratione di tutti li daniti inf er iti con tra la parola d at a alla Corte Cefarea, dr in Venetia, & f ct effieace inflangadi prouifione per mantenimento dellareputationelorc: lUJfofero cortefemente li Commiffarij, hauer intefo con diffiacereletna- le operationi de gfVfcochi , non faputc da loro fino d q«el tempo,&d' fr a quatro giorni farebbono andati d Segna per caftigare licolpeuoli,& far renderele cofedepredate, maffime 'fe andaranno nelfijleffo luo^oH iutereffiti per dar pili cbiara, dr minuta inf or mati one . Ma fen^f dar d Segna il Baron Muflerger principal Commiffario ritorno alk ^ te, dato compimento d quello, petebe era venuto , cioe di prcndefkf g ' m at ione da i. danni di Bughon , dr in luogo fuo mandata Daniel Galih quale coli’altro Commifiino Cbeslin andb d Segna aceompagnatidai 5 ® foldaii; di doue alla farna deli a loro andata erano gid part iti ViceM} Craglianouich , & Giorgia Danifich con circa 40.de i loro. Fecero li (° n ' miffartj puhlicar yn proclama , che li Tugliefi, Dalmatini, & altrif ore ' fiieri, che baueuana prejo domicilio in Segna, douefsero partir interw ine di ottogiorni con le mogli, dr fameglie, dr crearono Capitano delk1’ tr ' ra 'Ifjcolo Frangipane 'Conte di Terfat^chiamato da Ffcocbi Terfatgi, copiero di Sna Mltcgga La mulat ione de i. Capitani per li tempi adietro non causo fe nonftf gion efjeti ,non hauendo por tato li nouiminore diffofitione, cbe h fi d participare lilatrocinij di quella gente: ma ben fempreentv t,in gouernomenoftimati, cbe li precefsori , dr piu auididiarricchire, lonj tutto. cio di quefto vi fu qualcbe buona fferanga , efsendo gioM n fon nato , dr Signore di Tfpui Cafiello poco da Segna dijcoflo, c ’’ ime interefiato mila gumfdittme, faceua credere, che douefiv l i Sr lareil tuttobene, majfimeintendendofi , cbehaueua penfieri di fa.rbe-.i6n nal fatto fuo con alcuni bofcbi , quantunque 1’effer nat uvale del paefe, dr la maniera fua moko fimile d quella degfaltn VfcGcbi, rendeffe d giudicio fojpejo. Egli per la prima fua attione congregati tutti nella-j piagga fece vn puhlico ragionamento , preferinendo li modi delgouer- no , cbe voleuavfare, particolarmenteaf}ermando,di nondouereper- mettere l’andar’ d bottinar e , ne far cofa diuerfa dalfobligo de' buoni Christiani, giurando da voler elfatta obedienga , quando hen crcdeffcLJ douerpcrcioperdere la tefla , promettendo , cbe all’auuenire farebbono pagati , offerrendofifCbe fe non trouaffe denarida foslentarli, fi lamen- taffero folo di Im. fn effecutione del proelama de i Commifjarij mandb fuori di Segna i oo. Vfcochi Venturini con le mogli, dr figliuolif quali fi ridujfero nelle zJHarine di Selgc, dr Cerquinigga trd Buccari dr 'Ha¬ ni , cbe fti vn cauar Colortie de’ ladroni dalia iSbtetropoli de' predatori , dr di vn mdo farne molti, dr dar maggior commodo al mal’operare ; . Voi ejfo infieme col Gallo, partito gid il Cbeslin,congregati tutti gl’- VfcOcbi Slipendiati nella piagggaa fuono di tamburo ,fecero in loro pre- fenga puhlic ar vn lungo editto, b piu to slo diceriacon molti capitoli, cbe in foStanga prohibiuano le prede contra Cbrifliani, dr contra Turchi . Efclamarono ali'bora tumultuariamente tutti, dolendofi,come bauereb- bono potuto con la poca paga , cbe li era dat a, viuere ; cbe erano condot- ti con la facoltd di poterfi procacciare; b quella li foffe manlenuta, one- ro la paga accrefciuta ad’boneSia quantitd. Ouietato alquanto il tumui- to , nffofe il Capitano, cbe la paga farebbe baflante , dr d'auuantaggio , quando s’afteneffero dal giuoco, dr dali'imbriacarft: cbe volendo flor in Segna conueniua fi contentaffero, dr chi non fentiua poterlo fare, fe n'andaffe , cbe la porta eraaperta. Il tumulto fi fece mnggiore , diccn- do , cbe erano creditori di molte pagbe, cbe pocbe volte corrono, dr an- co quellepocbe fono fraudate, dr iirongate, raccordarono , cbe anco del i606.fu fatto fimil editto ,chenon fi andaffe alla preda, con pro- meffa, dr giuramento di dar loro le pagbe intiere, ne pero s'er a mai ef- fequito. Thfogno per la gran confufione dar fine a quell'attione, accib non terminaffe in qualche finifiro, dr quella difciolta li tumultuanti fu- rono fkcilmente acquetati da i (Japi, dr prmcipalmente da Giorgto Da~ nifich piu volte di fopra nominato, il qual infieme co i compagni eflendo ritornato in Segna, ottenuto ‘generalperdono di tutti i falli commeffi, s - adopero pik degialtri in dar loro brnna (feranga. Compofe le cofe iru V ic fli temini parti ancoil Commifkrio Gallolafciata farna, cbe altri G z com- , commiffarij farcbbono venutiper maggiori prouiftoni y ne della reflitutio- ne , r,c del gajligo de i colpeuolt promefo in lettere al Tafqnaligo fu del¬ to ultra čoja . Et quefto fu il fuccejfo della cofi longa preparata, & tanto bramata venuta de i commiffanj in Segna , effenclo tutta-> l'opera loro rifolutaft in prohibitioni , & minaccie di cafligo, & ejfetti di perdono,non haaendo efequito milima pena contra demo (cbe pur molit furono, & mamfefli) de icontrafatton a i loro tanto feueri proclami, ma folo col tenere le porte della Citta ferrate tre giorni , tentato diha• uereprigionelAndreaFerletichfamofo capo, &molto fcelerato,inma- niera pero,che rejto qnafi chiaro , che hauejfe fcanfo da cbi ordmu la cat- tnra. Le qual cofe lafeirono nelianimo delleperfoneprudentidubbiodi vedere ridotto nell’ auuenire il negotio in peggiori termini , come fer h tempi paffati fecero ledtre attioni de' Cornmiffarij , eftendo il cohune de' malfattori , che mangi le prohibitioni , & prim a de i tentatim ineff- caci di cajligarli, per timor di quelli,non fapendo limodi , comeeffen- tarfi dalla giufiitia , caminano cautamente, & ritenutamente ncinid fare; ma dopoi hausr ifbermcntato, che la giufiitia non pub , o mn mo¬ le raffrenarli da douero, rimoffo ogni riffetto , & cer ti deli’ impunitkr- aifcono quello > d che pr ima non hauerebbono penfato , & tanto piti cotif dentemente , quanto piu volte la gmiitia tenta fimulatamentc di pn- hibirli , b cajligarli. In qnejlo flato di cofe nel principio delianno 1 6 1 3. arriuo il Senif mo tArciduca Ferdinando in Viena dla Corte, aetompagnato dal Capi’ tano di Fiime dali Echemberg, & altri Configlieri fuoi-, rifolutitrd loro di non paffare piit mangi, cbe d quanto fin ali bora era fatto da i Cotti- miffarij in Segna , per douerepoi lafciarlo bauere quel corfo , cbealtrcJ volte bebbe, quando fti ridotto nel termine ijlejfo d quefio effetto nero con dne propofitioni non pili promoffe nelle trattationi diqnefi’4“' re : ivna,cbe lidanni fattidalle militie Venete in liiria alle terte J“j ciducali foffero pagati , & che delliinferiti a i territorij della Egfttlb' canon fi parlafk . L’ alt ra 7 che a i fudditi loro fojfe conceffa liber a »■*'' gatione. Ouefla feconda era baslante per portarela trattationenonf lo in longbegga , ma anco in diutnrnitd , poicbe erapretenfione ritrou0 dali Imperatore Ferdinando, & afua ricbiesia trattata, & fatta coW fcerelpoco fondata. Et poi rinouata dali JLrciduca Carto, & tn^l" giata alla Corte di iSMajfimiliano , & di Ijodolfo con 1’ifiefso fucMi 0 ' Quanto alla primacgnrno bauerebbe per innerifimile, cbe f°f sc )?t fatta propofta di rifacimento per vnaparte fola efsendoui parita ragioni da clmbc dne ; pero non e da tacere qu.il foff? la differenga, che 1 6 pretendeuano. Diceuano li dami dati d fudditi della fepubhca efferc ve- rimi da priuate perfone contra la puhlica voloma , m a li infcrriti da loro a gl'^irciducali,e[fere con confenfo de' puhlici Minifrfimperb quefli do- Uer ejjcre refatti dal puhlico immediate,&fopra qnelli douerf prima in- tendere le ragioni de gl’intcrcfkti. tJPta nel Configlio Imperiale, maffime ne gli affonti d quel carico da Sua Maefld non era 1’iftcjjo penfiero , atigivna gran dijpefitione d’ado- ferarfi per compito affettamento ; perche confiderando quante quercle eranoflate\portate d Sua Maefld dopoicbe d fuacontemplatione fu publi- cato da ambe le partfche ft fuffendefferoleoffefc,&da Ffcochi mai non fi cefsodallerapine, & ladrarie,fkcendof fentire molefliffimi, &info- lentiffimiognigiorno, & raccordanllofi quante ne vdirono gffmperato- ri Tadre, & fratello fuoi, giudicauano efftir c henc liber ar lo in tuttu dal- le molePtie con vn compito affettamento. In quejlo principio s’applico Sua Maefld, & il fuo Configlio per alcuni giorni ad’intender le ragioni di S.„4ltegga,querclandofi li (onfiglicri fuoi de gl’Ffcochi ritenutinella villa d’krtina, & che pretcndendo offefa da Ffcochi, s’baneffe prefo il rifacimento fopra altrifudditi fuoi parti- colari, &inuafi li Plati proprij di lui, non appartenentialla luogotencn- ga fuprema di Crouatia, alla qual Segna appartiene . Che per daniti fatti da priuate perfone foffero tenute affediate leterre j premenam anco mal¬ to, c'hauendo mandatod Fenetia ilCapitano di Hume, non haueffe ri- ceuuto fodisfattione alcuna , con tutto che Sna tsiltegpga malte ne ha¬ uejfe date, &tenendo percioVbonorc diquello interrejfato , conclude • uano non pater fare di piti, fe lariputathne fua non fofse redintegra- ta; & per tanto richiedeuano prima quattro cofe: Che fofsero nlafcia - ti li prigioni: Che fofse libcrato il commercio alle terre: Che ai fuoi fudditi fofse lafciata liber a la nauigatione: Che fofsero rifarciti de idan- ni: le qual cofe efsequite Sua tsfltcggabauercbbe compito quello, che rimanem per rimediototale. Feramente edegnadi marauiglial’afso- luta promefsa di total rimedio fenga parlar piu., che fiifse hifogno del- la Igegta auttoritd deli' Imperator e , ne che alcuna partedel rimedio fof- fcriferuata alla Maefld fua, comeTrencipe fupremo di Segna , il ch tutto i anno 'mangi era Plato il colore , col quale il Capitano di Fiumc** dipinfe le prouifioni fatte da i (ommifsarij per tutto quello , che Sua-, Mteggga potefse fare,efsendo rifcruato il Joprapiu alla JcMaeflaCc- farea-j . 15 j; Doppo longhe confultationi Snet Mačji a fece intender' cilj jtmbajcitf tor Fene to labnonavolonta fua, che tutte le difficoltd. fojjero accomo- date, gr la front esga d’interporfi come tncdiatore , & amicabikcom- pofitore,&metter fine d tutte le differenge. Che gh eram stati cffotti tutti li grauami, gr le richicjle di S. M. pero defideraua intender e anco la volontd della I{epublica . L’ ( ’ 55 il Sereuiffimo Mrciduca Ferdinanda s ha dechiarato fopra liponti ,cbe i gj j ejfo Illujlhffimo Signor Vicecancellier fcriffe nel Confeglio dl Jlato : Ch,s Sua Mltegga promettc d Sua Maefld y cbe ilMare resierd netto, &li- bero da’ Tirati di Segna, c Ir altri luoghi fotto il fuo commando ; & cbe non vfcirano di Segna , ne di quci contorni perfone per danneggiare la-> nauigationc , ne h vidni fotto pena della vita. L\ trifii faranno aJJolu- tamente fcacetati di Segna. Il Gouernatore gid e mutato, & e perfona di valove , & defmterejfata. Cbe hanendo Sua Mltegga dato principio d rimettefin Segna prefidio Tbedefco affoldato, ouero fagato , continue- ird anco ud'ampliarlo , & chc non lo fd bora pontualmente, perebe non vnele mojlrare di ejfernc aflretta.Ma Sua Mach d Cefarea procurard af- folutam&ttc, cbe ciofeguira , & cbe tutte le fopradette cofe faranno in- tieraniente ejfequite , quando la Serenijfima I{epublica rilafciera li pri- gioni , & len er a 1’ajfedio da let mejfo, douendo reji ar e la nauigationc.> de i commercu nel fohto termine, &■ mantenuta labuonavicinango ^. iftauto alla liber a nauigatipne del Mare , Sua Mltegga non meno, cbe il Signor Mmbafciatove l'ba rimejfa ad'ultra trattatione. La concluftonc prefa in Viena fu fenga alcuna difficoltd ricemta /«_» Venetia, &attendendo 1’ottimavolontd di Sua eJMaeftd Cefarea, & la buotia rifolutione alla prouiftone , per cornfpondcr d lei , & al Scrcnif- fimo esdrfjduca , & dimoflrare la sl ima verfo la Cafa d' Majina,fu or¬ dinato al Tafqualigo di ritirare le guardie da Segna, & Fiitrne , & al-, tri luoghi, & lafciar’tl conimercio libero a i fudditi Muflriacicome era mangi gl''accidenti occorfi , & di fhr confcgnarc d chi Sua M nesi d com- mandarebbe i Tvigiom 5 fu anco commeffo ali’tMmbafciator di dare con- to del tutto alla tJfCaefld lmperiale . cMrriuo 1’ordine al Tafqualigo il fecondo zJPAargp, & quell'ijleffogiorno fu eJfequito con molta allegreg ■ f a de i fudditi isfnidticali, & rifcontro per buonaccidente , cbe tl dl rncdefimo fu fktta lambafciata alla tMlnefld Cefarea-, alla qnalc^> riufci tanto piugrata , ouerofofsero cofi trattenuti in altro luogo,cbe non douefsero mrarfettf' nendo per cofa dainfinite ejferiengeper corfo di tati anni,&per tanth& cofi varij accideti coprobata, che vna minima radice di ijuella maUf ia ‘ ta che rimanefse,ripullularebbe,&moltiplicarebbe,corneper ilp4 sitl ' Etnon mancaua cbi fi rendeua diffcile d credere,cheiFenetian^ 1 ' uefsero confentito ad’un'accordo fondato fopra fole promefse tante'^ rC volte accettate, &fempre riufcite fenga effetto , & doppo l’efsere coW jciute per ifferienga vane , & inefficaci , fempremai coslantemenf rl ‘ fiutate, et ji fofsero contentati di cambiare miattual reflitutione di e ( ^ cio con vna promefsa, cbepoteua per mille incontri reflarefengaejf etl f Filemibebbero il trattato dellacompofitioneperimproportionatofjj forme,ofseruando ilprogrefso con megidiuerfi dalprincipio > & ca>i ‘\p non corrijpondentene d queflo,ne a quelli.lmperocbe nel principio fif della Maefid Imperiale, come di quella,dla quale fola , c me dfif re ’ r ‘ rprendpe> S 7 Trencipe toccaffe applicare rimedio durabile d gVincenuementi metten- 1613 doni la mam fiegia > P er non e (f ere baSlante cjnelU del fuo lnogotenente per lettar la radicc, ran folo d rafrenarin parte gl’impeti del male, an¬ gl che con la deputatione del Traimeftorf, come s d det to, diede prin- cipio d voler metterlo in effetto , &poi Sna Maettd ncl progreffo s’ado- peroin folaqualitd di amicabile compofitore, &in fine ndfeP.efa del- l'accordato Tefto fideiuffore,non lafciando pero la. flretta congiontione di parcntato , & intereffi di S.M. & di S. ji. modo da poteče distingmre il malenadore dali''ubligato principale. TSfon fi pub penetrare net fecceto de’ ‘Trincipi , ne delle attioni loco U priuati pojfonodarbtton giudicio, non tanto per nonbaucrla raente af- fuefattad puhlici negotij , quanto anco perebe effendo la maggior parte delle caufe , cheli mucu e, occulteagli altri , e impoffibile fondar foda- rnente fopra quella fola parte, che e manifefla : Ma con tutto cio difcor- rendo anco con que(le fole,la deliberatione de Venetiani pare con molta~> prudenga prefa ; Imperoche ,fi come le heroice virtu gionte allafupre- nia bontd della Maefld Cefarea, & 1 ’ardore , pr Jincentd, con che pofe mano per terminar’ rm negotio cofi trauaghofo , induffero d Jperar benc deli’ interpofitionc fua , cofi anco poteuano perfuader d fitr maggior fon- damento fopra la parola , & promefse fue di quello, che 1 ’efferientia de tempi pafsati hauena dimofirato, che fi potefse fare fopra la promefsa de gli altri Imperatorfoltre che molte volte conuiene regolare le dehbe- rationinon fecondoquello, cbeeviftodai foli perfpicaa, mabsne fpej- fo accommodarle d quello, chemoflra la prudenga ordinaria. Sareb- be fiata fenga dubio reputata troppo duregga , quando della primat promefsa dim 'Trencipe cofi fingolare , & di tanta rehgione fofse fiata ricercata maggior ficuregga , & ognuno, che confidererd come fi cofiii- ma trattare con H Trencipi nouamente afsonti, giudicara > che conuenifse honorare Vingrefso di S. M. all’Imperio condeferrir alla pr ima parola i Ua , maffime hauendo ella , & li fonfeglieri fuoi proprij , & intimi ca- fninato in que§lo negocio con finceritd, dr ardore d.’rinimo , che batino fhtto marauigliare li medefimi ministri Irnperiali del gouerno antico in modo, che il Baruitio Secrctario di tanto tempo difse con marauiglia, & fiacere, che maipiu il negocio d’Vfcochi era flato ridotto d tal fegm^ & { hel Imperator e, <&li ministri eram rifoluti, che fi terminafse, ne mai piti per quello fofse fentita moleftia,. ^ & c er to ne i pajfati affettamenti delle turbulenge per caufa d'Vfcocbi eccittate fotto.l'lmperio di ^faffimiliano, & Rodolfo piu volte inter- uennero 5 8 i6i ?uctmcro prameffedi qm r Principiin parola, & in (critto di riniedim al male con leftirpatione della radice, leuando tutti glTfcochi da qudte Marine, quando k altre prouifioni noti fcfiero ritrouate fufficienti; la onde rinafccndo , o fiuttuando di iioiio il male, pote m effere tranrpiilla- to , &fopito fenola fradicarlo con preteflo, cbe reilaffero altri rimedij da tentare, flimati fitfficknti, fetiša metter queflo in ejfetto , &quakhi cofa potcucianco effer ifcufatfl fopral’vdrciducaimmeAiato Signore,m concorfondlcipromeffu y mp. inqueHo accommodamento icapitoli /are¬ no ftabiliti cofi cjpreffi, &precifi, conpromejfa, & parola afiolutatm- to diSua Macftdquanto di SitaMlte'zga, chemn refiando piii luogopir daringrcffo ad’a(cuna ifcnfatione , il negotio fii ridotto d fegno, dionk caminando con li progreffi ordinati, & apontati in quefto accordato y [t- ra percapitare ad’vna perpetuaquiete: Ma fe permat"incontroritci* najferolipaffatidifordmi, non potrebbe fe mn. precipitare ad’mcmc tlienti peggiori ditnttili pajfati. IL FINE.