Una riflessione sugli ultimi sviluppi degli studi mitologici Nikolai Mikhailov The author analyses the progress of mythological research methods in the last few years. From the theoretical point of view it is important to distinguish between the general, archetypal discussion of mythological on the one hand, and between the concrete researches on the other. From the practical point of view, the value of the concrete studies, which refer to the mythological material, is important. The article deals with two books of general mythological value: Z. Smitek, Kristalna gora, Ljubljana 1998 and M. Yevzlin, El jardín de los monstruos, Biblioteca Nueva, Madrid 1999. Abbiamo scritto più volte sulla specificità degli studi mitologici, e cioè sul fatto che la terminologia stessa non è esatta (mitologia come un "corpus" di dati riguardanti il paganesimo; mitologia come disciplina scientifica ecc.), sul fatto che oggigiorno dobbiamo analizzare e valutare le fonti "mitologiche" medievali non dal punto di vista della loro "autenticità" e "veracità", bensi dal punto di vista del loro concreto valore storico e filologico. All'interno di questo contesto ci siamo permessi di parlare della "mitologia slovena", benché molti studiosi sloveni (a cominciare da Milko Maticetov) fossero contrari a questa definizione. Comunque eravamo sicuri di avere il diritto di parlare del paganesimo ovvero culto religioso non cristiano perché queste cose esistevano davvero. E' vero che non sappiamo precisamente come e in che modo esistevano, ma è chiaro che la religione pagana si è diffusa anche tra gli Sloveni che pur essendo stati cristianizzati molto presto (la testimonianza più valida di questo fatto è rappresentata dai Brizinski spomeniki) hanno conosciuto un certo tipo di paganesimo. Questa nostra introduzione assai concreta è destinata soprattutto a sviluppare una tesi teorica generale. La mitologia va divisa in due parti: quella teorica e quella pratica (va letto etnologica, o, se vogliamo, folcloristica). La prima parte sovracitata riguarda la visione archetipica del paganesimo precristiano. La seconda parte riguarda alcune ricerche concrete. Per essere più espliciti, chiariamo brevemente questo concetto. Ci sono delle ricerche di carattere puramente teorico (che comunque usano sempre il materiale concreto raccolto "sul terreno") - ci riferiamo ai lavori di Eliade, Dumézil, Toporov, Ivanov, Smitek, Yevzlin, A. Pleterski ed al.; ci sono altri lavori etnologici, molto più concreti, cosa che non toglie assolutamente il loro valore scientifico (Maticetov, Dapit, Kropej, S. Tolstaja, Levkievskaja ecc.). Questa lunga prefazione dovrebbe - secondo il nostro parere - servire sia alla distinzione della letteratura mitologica mirata alla ricostruzione archetipica da quella che si occupa di cose più concrete, sia alla comprensione del valore dei lavori "na terenu". Contemporáneamente non possiamo non far notare il fatto che la slavistica "occidentale" ha lasciato senza attenzione gl'importanti lavori sulla cultura degli Slavi meridionali (Risteski, Causidis, Radenkovic). Qui segnaliamo la pubblicazione di due libri molto importanti che riguardano la percezione mitosemiotica delle antiche credenze pagane. Si tratta del libro di Zmago Smitek, Kristalna gora, Ljubljana 1998 e del libro di Michael Yevzlin, El jardín de los monstruos, Madrid, Biblioteca Nueva 1999. Abbiamo deciso di esaminare questi due libri insieme - uno è scritto in sloveno, l'altro in spagnolo - proprio perché rappresentano l'indirizzo molto prospettivo e producente negli studi mitologici. Si tratta della visione panoramica di ció, che chiamiamo "mitologia". Entrambi gli autori hanno capito che ogni "mitologia" si basava sugli elementi archetipici. Il termine "archetipo" non va interpretato strettamente nel senso "jungiano", ma più che altro come uno schema di determinati elementi che (lo schema) poteva esser riempito o completato in modo diverso (cfr. alcune teorie di Toporov). Tutti e due i libri dei due studiosi sovranominati rappresentano una specie di raccolta delle loro articoli precedenti e, in seguito, rielaborati. Z. Smitek, professore ordinario dell'Università di Lubiana, ha pubblicato il libro Kristalna gora, nel quale ha raccolto gli articoli che rispecchiano le sue teorie mitologiche. Ci sembra molto importante che nel sudeto libro si tratti di diverse mitologie: quella indo-iranica, quella "non-indoeuropea", quella slovena. Smitek è con ogni probabilità uno dei primi (se non il primo) studioso sloveno che ha effettuato uno studio del genere, cosa che va senza dubbio apprezzata. M. Yevzlin, che sta attualmente a Madrid, rappresenta il tipo di studioso che potremmo definire come un "self made man"". Ha fatto tutta la sua carriera scientifica senza alcun appoggio di "persone importanti". Ha creato le proprie teorie da solo, ha imparato da solo le lingue classiche, ha elaborato la propria teoria mitlogica che si riferisce proprio alla "teoria di archetipi". Grazie a queste sue fatiche è entrato oggi nel mondo scientifico come un ricercatore valido, originale, che a volte supera altri colleghi ed "eventuali maestri" che egli non ha mai avuto. Il libro El jardin de los monstruos, tradotto dal russo in modo corretto e di alta qualità dalla prof. Milagrosa Romero Samper, edito dalla casa editrice "Biblioteca Nueva" di Madrid non puo che lasciare una buona impressione (sia dal punto di vista poligrafco, sia - e questo è senza alcun dubbio più importante - dal punto di vista scientifico). Il libro contiene sei capitoli, nonché il Prefacio e l'Epilogo. I capitoli del libro hanno i seguenti titoli: I. Los monstruos en la mitología griega II. Dioses y monstruos III. Héroes y monstruos IV. El héroe-monstruo V. El árbol monstruo VI. La doncella y el dragon. Come si vede dai titoli il libro è dedicato ai mostri mitici, appartenenti innanzitutto della mitologia greca. Ciononostante l'autore usa (e ció risulta dalle note) la letteratura mitologica e il materiale scientifico, prodotto in altri paesi. L'interpretazione della mitología, proposta da Yevzlin rispecchia proprio quella visione mito-archetipica basata su una serie di principali opposizioni: buono/catttivo, alto/basso, nuovo=giovane/vecchio ecc. Non dobbiamo illuderci, pero, vedendo queste definizioni "semplici". Il mondo è (stato) creato proprio da (o forse addirittura grazie a) queste opposizioni. Il titolo del libro non ci sembra molto riuscito. Nel libro non si tratta né di un giardino, né dei veri mostri. Invece l'analisi dei motivi mitologici ci pare riuscita e giusta: la paura innata dell'uomo davanti ad un essere che non gli assomiglia e lo minaccia, puo esser trattata e compresa come una spiegazione molto chiara del fatto archetipico che anche nella vita attuale siamo tutti circondati dai mostri. L'idea di Yevzlin è pero molto più profonda: non si tratta dell'ossessione che tutti noi siamo circondati dai mostri, ma del fatto che esistono due mondi: quello ctonio e quello celeste. Nel libro manca l'indice bibliografico e l'indice dei nomi. In generale, pero, possiamo solo congratularci con l'autore e con la casa editrice per la pubblicazione di un libro che -ne siamo sicuri - farà la sua strada nella scienza mitologica. Pa3MHmjeHHH o pa3BHTHH MH^ojoranecKHx HCCje^OBaHHH b nocjeflHee BpeMa HuKomü MuKxarnoe B CTaTbe H^eT penb o ^Byx no^xo^ax k MH^o^oran - TeoperanecKOM h npaKTHHecKOM. nepBbiñ cBH3aH c "apxeTHnHnecKHMH" TeopHHMH MH^o^oranecKoro BH^eHHH, BTopoH - c KoHKpeTHbIMH ^o^bKHopHblMH H 3THo^orHHecKHMH Hcc^e^oBaHHHMH. npex^e sth #Ba HanpaB^eHHH cHHT&mcb aHTaroHHcTHnecKHMH, xoth ohh Ha caMoM ^e^e kto^otbopho ^ono^HHm ^pyr ^pyra. 9to noHHm ^Ba 6o^bmnx yneHbix H. H. To^ctoh h B. H. TonopoB, KoTopbie c^e^mH MHoro, hto6h "mhpho" coe^HHHTb o6a bh^hkh MH^o^orHH. B ^aHHoft paôoTe pa3MaTpHBaroTca ^Be KHHrH - o^Ha - c^oBeHcKoro npo^eccopa 3. fflMHTKa, apyraa - HcnaHcKoro yneHoro M. EB3^HHa, KoTopbie npe^cTaB^HroT CO6OH pa3BHTHe H coe^HHeHHe OÔOHX no^xo^oB K MH^o^orHnecKHM Hcc^e^oBaHHHM.