Silva Trdina Libro italiano Italijanska knjiga m Per le scuole medie ed affini Za srednje in sorodne šole Odobreno z odlokom šefa pokrajinske uprave v Ljubljani dne 21. sept. 1943, IV C S St. 3370 Ljubljana 1943 Si ode il pianto d'una capinera che, sola, forse ne aveva riconosciuto da viva la grandezza e la bontà. Che cosa cerca la capinera? Cerca il piccolo nido che non troverà mai più. Succede forse una cosa simile anche nella vita umana? Sì, succede lo stesso. Quando ci si accorge il più della grandezza e bontà degli uomini? Quando essi muoiono. E allora, li lodiamo solamente? No, nello stesso tempo pensiamo anche al nostro utile. Chi è triste davvero e non pensa a sé? Soltanto colui che si è accorto della grandezza e bontà del defunto già prima, cioè, colui che lo amava davvero. Gli alberi — Drevesa il pino il cipresso il salice la quercia il pero il melo il mandorlo l'arancio il limone il fico l'ulivo il melograno l'olmo il faggio il noce l'abete Il pino, il cipresso e l'abete sono sempre verdi. Il salice ha rami sottili. Il legno della quercia è adoperato per vari lavori. Gli alberi fruttiferi sono: il pero, il melo, il mandorlo, l'arancio, il limone, il fico, il noce. Il ramoscello d'ulivo è simbolo della pace. Il melograno ha bei fiori rossoscarlatti. Gli olmi si piantano per sostegno delle viti. Il faggio è un grand' albero. Un albero vecchio C'era una volta un albero vecchio, che a stento, quando veniva la primavera, rimetteva delle foglie rade sui rami neri; e non dava più né fiori, né frutti. Un giorno un picchio verde si posò su quell'albero per cercare le formiche; e nel vederlo così bistorto e spoglio, ne ebbe compassione. — Poveretto! — gli disse — come sei ridotto male! La tua vita deve essere molto triste! — No, — rispose l'albero vecchio — perché di qui vedo tanti giovani alberi fiorire. Passato remoto di alcuni verbi irregolari Nekaj nepravilnih glagolov v «passato remoto" venire tenere volere sapere venni tenni volli seppi venisti tenesti volesti sapesti venne tenne volle seppe venimmo tenemmo volemmo sapemmo veniste teneste voleste sapeste vennero tennero vollero seppero fare dire dare stare feci dissi diedi (détti) stetti facesti dicesti desti stesti fece disse diede (détte) stette facemmo dicemmo demmo stemmo faceste diceste deste steste fecero dissero diedero (dettero) stettero bere tacere piacere vedere, bevvi (bevetti) tacqui piacqui vidi bevesti tacesti piacesti vedesti bevve (bevette) tacque piacque vide bevemmo tacemmo piacemmo vedemmo beveste taceste piaceste vedeste bevvero (bevettero) tacquero piacquero videro cadere leggere scrivere dovere caddi lessi scrissi dovetti cadesti leggesti scrivesti dovesti cadde lesse scrisse dovette cademmo leggemmo scrivemmo dovemmo cadeste leggeste scriveste doveste caddero lessero scrissero dovettero N o t a t e : Le persone irregolari del passato remoto sono tre: la Ia e la IIIa del singolare e la IIIa del plurale. Le altre persone sono sempre regolari. Pomnite : Nepravilne oblike v »passato remoto« so tri: I. in III. oseba ednine in III. oseba množine. Ostale oblike so vedno pravilne. Il verbo irregolare „morire" — Nepravilni glagol »morire" Presente — Sedanji čas io muoio noi moriamo tu muori voi morite egli muore essi muoiono ella muore esse muoiono Passato prossimo: io sono morto Imperfetto: io morivo Passato remoto: io morii Futuro: io morirò (morrò) Condizionale: io morirei (morrei) Uso delle parole — Besedna raba morire di febbre (umreti za mrzlico) c'è un caldo da morire (neznosna vročina je) morire di fame (umreti za lakoto) morire come un cane (umreti v največji zapuščenosti) morire di noia (umirati od dolgega časa) Esercizi: — Vaje: 1) Disponete secondo l'ordine dell'alfabeto i seguenti nomi di città: — Razvrstite naslednja imena mest po abecednem redu: Genova Cocevie Siena Assisi Trieste Milano Roma Firenze Napoli Perugia Palermo Fiume Littoria Gorizia Lubiana Sabaudia 2) Coniugate al passato remoto: — Spregajte v »passato remoto« : Avere una buona notizia. Essere molto contento. Cantare una canzone popolare. Credere in Dio. Finire bene. 3) Fate il passato remoto dei seguenti verbi irregolari: — Tvorite »passato remoto« naslednjih glagolov: vivere: vissi... prendere: presi... vincere : vinsi ... conoscere : conobbi... giacere : giacqui... rispondere : risposi... nascere: nacqui... chiudere: chiusi... rompere: ruppi... chiedere: chiesi... mettere: misi... giungere: giunsi... 4) Coniugate al presente : — Spregaj te v sedanj em času : Io muoio di noia. 5) Studiate a memoria la poesia »La quercia caduta« ripetendo anche »L'orfano«! — Naučite se na pamet pesmi »La quercia caduta« in ponovite »L'orfano«! 6) Mettete dal singolare al plurale e viceversa: — Postavite iz ednine v množino in obratno: L'anno scorso ebbe una grande fortuna. Fu molto contento. Ieri studiò molto. La settimana passata scrisse una lettera. Morì di febbre. Uscì alle nove. Andò a fare una passeggiata. Restò fuori tutta la mattina. L'altra settimana venne lo zio. Nel 1941 fece un bel viaggio. Si divertirono molto. Mangiarono delle mele. Dissero la verità. Bevvero del latte. Le ragazze stettero lavorando. Trovarono sempre il tempo di dire qualcosa. Dovettero partire subito. Scrissero un dettato. Lessero un bel libro. Caddero per terra. L'insegnante dovrà il più presto possibile abituare gli allievi a servirsi del vocabolario, che è il principale mezzo per lo studio di ogni lingua. Non basta che l'allievo compri il vocabolario, egli dovrà pure saper servirsene. Il »Libro italiano III« contiene degli esercizi fondamentali per l'uso del vocabolario; si capisce che l'insegnante potrà ancora moltiplicarli; soprattutto egli dovrà provarsi ad eccitare negli allievi diletto per tale lavoro. Profesor naj dijake čimprej navadi uporabljati slovar, ta najnujnejši pripomoček pri učenju vsakega jezika. Ne zadostuje, da ,si dijak slovar samo nabavi, ampak ga mora znati uporabljati. »Italijanska knjiga III« prinaša temeljne vaje za uporabo slovarja, seveda jih profesor lahko še pomnoži, predvsem pa naj skuša pri dijaku vzbuditi veselje do takega dela. Lezione seconda Numerali frazionari — Ulomki V2 = un mezzo (una metà) Va = un terzo 2/a = due terzi V 4 = un quarto 3U = tre quarti Ve = un quinto Va = un ottavo 9/io = nove decimi V100 = un centesimo V1000 = un millesimo 11/2 chg = un chilo e mezzo 81/2 ehm = otto chilometri e mezzo 2 1I2 etti = due etti e mezzo 0,6 = zero virgola sei (sei decimi) 8,35 = otto virgola trentacinque (otto e trentacinque) lire 7,50 = sette lire (e) cinquanta (sette e cinquanta) mezza lira — poi lire mezz'ora — pol ure mezzo litro — pol litra quattro metri e mezzo — štirje metri in poi mezzo morto — napol mrtev mezzo vestito — na pol oblečen mezzo aperto — na pol odprt a mezza voce — polglasno Notate : »Mezzo« è aggettivo frazionario, ma si usa spesso anche sostantivato o come avverbio. Pomnite : »Mezzo« j e ulomčni števnik, a se rabi cesto tudi kot samostalnik ali prislov. Lezione di geografia Il professore: Quante sono le parti del mondo? Lo scolaro: Le parti del mondo sono cinque. Il professore: Quali sono? Lo scolaro: L'Europa, l'Asia, l'Africa, l'America e l'Oceania con l'Australia. Il professore: Chi ha scoperto l'America? Lo scolaro: Cristoforo Colombo nel 1492. Il professore: Quali sono i principali paesi e popoli d'Europa? Lo scolaro: L'Italia con gli Italiani, la Spagna con gli Spagnoli, il Portogallo con i Portoghesi, la Francia con i Francesi, l'Inghilterra con gli Inglesi, il Belgio con i Belgi, l'Olanda con gli Olandesi, la Svizzera con gli Svizzeri, la Germania con i Tedeschi, l'Ungheria con gli Ungheresi, la Rumenia con i Rumeni, la Bulgaria con i Bulgari, l'Albania con gli Albanesi, la Grecia con i Greci, la Turchia con i Turchi, la Russia con i Russi, la Norvegia con i Norvegesi, la Svezia con gli Svedesi, la Danimarca con i Danesi, ecc. Il professore: Quali sono le religioni predominanti in Europa ? Lo scolaro: Le religioni predominanti in Europa sono: la cattolica, la protestante e l'ortodossa. Il professore: Quali sono le principali risorse economiche di uno stato? Lo scolaro: L'agricoltura, l'industria e il commercio. Il professore: Quali sono i mezzi principali di comunicazione ? Lo scolaro: Sono: la ferrovia con i treni, la navigazione marittima con i piroscafi, la navigazione aerea con gli aeroplani. Il professore: Qual'è il monte più alto d'Europa? Lo scolaro: Il Monte Bianco nelle Alpi occidentali. II professore: Come chiamò l'Italia il grande poeta Petrarca? Lo scolaro: »II bel paese che l'Appennin parte, il mar circonda e l'Alpe.« Il' professore: E Dante? Lo scolaro: »II bel paese là dove il sì suona.« Il professore: Com'è chiamata l'Italia dagli stranieri? Lo scolaro: Il giardino d'Europa. Città interessanti Qual'è la città più lunga? Ventimiglia. La più luminosa? Lucerna. La più penetrante? Cuneo. La più feroce? Lione. La più devota? Monaco. La più forte? Potenza. La più dolce? Crema. Il verbo irregolare «rimanere" Nepravilni glagol „rimanere" Presente —■ Sedanji čas io rimango noi rimaniamo tu rimani voi rimanete egli rimane essi rimangono ella rimane esse rimangono Passato prossimo: io sono rimasto Imperfetto: io rimanevo Passato remoto: io rimasi Futuro: io rimarrò Condizionale: io rimarrei Uso delle parole — Besedna raba rimanere senza parola (osupniti, ostrmeti) rimanere a bocca aperta (začuditi se) rimanere senza sangue (prebledeti) rimanere in silenzio (umolkniti) rimanere male (ostati v zadregi) Esercizi: — Vaje: 1) Coniugate: — Spregajte: Io rimango a bocca aperta. Io rimango dove sono. 2) Leggete: — Berite: 1lz> 1/3> 1/4> Vfr 1/10> V2O' V 100> VlOOOJ 2/s, 3U, 4/s, 5/6). eh, 8/9; 11/2 chg, 31/4 chg, 71/2 ehm, 12i/s ehm, 33/4 etti; 0,8; 6,45; 27,3; 987,67; 234,56; lire 9,50; lire 1500,57; lire 73,10. 3) Sostituite all'infinito il verbo coniugato al passato remoto: — Postavite namesto nedoločnika »passato remoto«: Es.: — Pr. Che cosa (fare) in campagna? Che cosa faceste in campagna? Che cosa (fare) in campagna? Io (fare) molto sport e (leggere) parecchi libri. Maria (andare) dalla zia. Cesare (dire): (Venire), (vedere), (vincere). L'Alfieri (dire): (Volere), sempre (volere), fortissimamente (volere). Dante Alighieri (vivere) molti anni in esilio e (scrivere) la Divina Commedia. Egli (volere) essere più gentile. Io (chiudere) gli occhi. I Romani (essere) i dominatori del mondo antico. Cristoforo Colombo (scoprire) l'America. 4) Disponete secondo l'ordine dell'alfabeto le lettere di cui è composta ognuna delle parole seguenti: — Razvrstite po abecednem redu črke vsake naslednje besede: Es.: -—- Pr.: parola: a a 1 o p r 5) Leggete: — Berite: Giovanni Pascoli nacque a San Mauro nel 1855, e morì a Bologna nel 1912. Il Prešeren morì nel 1849. Che ora è? li/2. Dante e Petrarca vissero nel secolo XIV. Il Monte Bianco è alto 4807 m. 92 per 520 fa 47.840. Napoleone 1° morì il 5 maggio 1821. Il nostro treno parte alle 10 e 15. Parto per Venezia col treno delle 7. Lubiana ha circa 100.000 abitanti, Roma ha più di 1.000.000 di abitanti. 30 dì conta novembre, con aprii, giugno e settembre; 28 ne ha sol 1, tutti gli altri ne han 31. Il signore ha ordinato 4 di vino. 5/5 fanno un intero. Un etto ha 100 grammi. Una lira si può dividere in 20 soldi o in 100 centesimi. parola cavallo quercia Pascoli salice Lubiana geografia piroscafo Italia vocabolario numerale sillaba Diocleziano vocale 6) Riferite a ciascuno di questi nomi di città l'espressione conveniente, scegliendola tra quelle contenute nell'elenco seguente: — Poiščite v sledečem seznamu ustrezajoči pridevek in ga postavite k naslednjim imenom mest: la Superba la Città eterna la Dotta la città dei fiori la città francescana la Ricca la sposa del mare la città dolce la città bianca la Parigi d'Italia Rologna, Venezia, Torino, Lubiana, Napoli, Milano, Genova, Roma, Firenze, Assisi. Lezione terza Particolarità intorno ai numeri Posebnosti pri števnikih °/o = U dieci per cento 20 «/o = il venti per cento 1° = primo, primieramente, in primo luogo 2° = secondo, secondariamente, in secondo luogo 3° = terzo, in terzo luogo 4° = quarto, in quarto luogo semplice = enojen, enojna; enostaven, enostavna duplice (duplo, dupla) = dvojen, dvojna doppio, doppia = dvojen, dvojna triplice (triplo, tripla) = trojen, trojna quadruplice (quadruplo, quadrupla) = četveren, če-tverna quintuplice (quintuplo, quintupla) = peterem,, peterna una decina (circa dieci) = kakih deset, desetorica una dozzina = ducat una trentina (circa trenta) = kakih trideset il centinaio' = sto, kakih sto alcune centinaia = nekaj sto(tin) il migliaio = (okrog) tisoč alcune migliaia = več tisoč(ev) il paio = par, dvojica (pri rečeh) la coppia = par, dvojica (pri osebah) il triangolo = trikotnik il trifoglio = triperesna deteljica il trifoglio a quattro foglie = štiriperesna deteljica tricolore = tribarven il tricolore = trobarunica il triumvirato = triumvii'ai, vlada treh mož il quadrumvirato = kvadrumvirat, vlada štirih mož il quadrupede = četveronožec Uso delle parole — Besedna raba far due passi (salti) = napraviti kratko pot, kratek sprehod lavorare per due = pošteno delati non c'è due senza tre = v tretje gre rado chi fa per sé, fa per tre = kdor sam stori, dobro stori il terzo incomodo = peto kolo fare quattro chiacchiere = malo poklepetati avere il cappello sulle ventitré = imeti klobuk postrani, pijan biti siamo in trenta = trideset nas je dire cento volte = mnogokrat povedati campare cent'anni = dolgo živeti mille grazie = prav lepa hvala La noce a tre canti C'era una volta una nonnina, così vecchia vecchina, che finalmente doveva morire. Chiamò accosto a sé la nipote, e le disse: — Senti, bambina, bisogna proprio che ti lasci. Mi ha chiamato il Signore, e a Lui non si può dire di no. In casa non ci sono ricchezze, e perciò avrai poco o nulla dopo la mia morte. Però, ti posso fare un regalo prezioso. Nell'angolo della madia troverai una noce a tre canti, e dentro a quella noce è chiuso un tesoro. Tu mi devi promettere che non aprirai la noce se proprio non ne potrai fare a meno. La bimba promise, e la vecchina se ne andò dove il Signore la chiamava. L'eredità non fu grossa davvero. In casa ci pioveva, il cassettone era vuoto, e tutti i mobili zoppicavano. Ma la bambina prese dall'angolo della madia la noce a tre canti, e subito si sentì tranquilla, perché sapeva di avere un tesoro. Andava a lavorare nei campi degli altri, e trovava tempo anche per zappare il suo orto e custodire le tre gallinette del pollaio. Al mercato vendeva l'insalata e le uova fresche. Non le mancava nulla, ma certo doveva lavorare dall'alba fino a notte. Qualche amica, che sapeva il suo segreto, le diceva: — Io spaccherei la noce e farei la signora col tesoro. — No, no, — rispondeva la bimba — per ora non c'è un'estrema necessità, e posso aspettare. Aspetta, aspetta, la bambina diventò una bellissima ragazza di vent'anni; l'orto diventò un campicello, e nel pollaio trovaron posto trenta galline. A furia di lavoro e di risparmio, la nipote della vecchina era diventata quasi una signora. Ed ecco che un giorno passò davanti alla casa rimessa a nuovo un principe. Vide la bellissima ragazza e se ne innamorò- — Mi vuoi sposare? — domandò alla fanciulla. — Oh, io sono troppo povera per voi. — Ma so che hai un tesoro. Dunque il principe conosceva il segreto della noce? — È vero, signore... — mormorò la fanciulla; poi si mise la noce in tasca, e seguì il principe in città per il matrimonio. I due sposi si vollero un gran bene, e sopportarono con forte serenità quelle disgrazie che capitano a tutti, o poveri o ricchi. Finalmente diventarono vecchi vecchi. E la principessa disse: — Mi sembra il momento di rompere la noce; il tesoro che c'è dentro potrà essere utile ai nostri nipotini. Da principio lo sposo non capiva, perché non aveva mai saputo nulla della noce; poi sorrise, e lasciò che la sua sposa facesse come voleva. Trac! Il vecchio guscio si ruppe, e lasciò cadere sulla tavola una polverina nera. Dentro non c'era altro. La principessa era rimasta male. — È questo il tesoro?! — esclamò. Ma il principe le disse: — Il tesoro era in te, mia cara; nella tua voglia di lavorare, nel tuo affetto, nell'allegria del tuo carattere; e la nonna ti fece davvero un bel regalo lasciandoti credere che in ogni momento avresti potuto ricorrere a un misterioso e potente aiuto. — E ai nipotini che cosa daremo? — domandò la principessa. II principe rispose: — Cercheremo per loro un'altra noce a tre canti. Il verbo irregolare »tradurre14 (traducere!) Nepravilni glagol «tradurre" (traducere!) Presente — Sedanji čas io traduco noi traduciamo tu traduci voi traducete egli traduce essi traducono ella traduce esse traducono Passato prossimo: io ho tradotto Imperfetto: io traducevo Passato remoto: io tradussi Futuro: io tradurrò Condizionale : ' io tradurrei Uso delle parole — Besedna raba tradurre a prima vista = prevesti na prvi pogled tradurre bene = dobro prevajati tradurre male = slabo prevajati tradurre alla lettera = dobesedno prevajati tradurre dall'italiano = prevajati iz italijanščine tradurre in sloveno = prevajati na slovenščino Esercizi:— Vaje: 1) Fate il sunto della fiaba »La noce a tre canti«! — Obnovite pravljico »La noce a tre canti«! 2) Sostituite ai puntini le forme del verbo »tradurre«: Postavite namesto pik oblike glagola »tradurre«: Noi.....alla lettera. Ella.....un opuscolo dall'italiano in sloveno. Io.....una lettera in francese. Essi.....un libro in italiano. Tu.....questo brano in sloveno. Voi.....bene. Esse ..... male. Umberto Urbani ha.....molte poesie slovene in italiano. 3) Ripetete il brano seguente sostituendo la prima persona alla terza: — Ponovite naslednji sestavek in nadomestite prvo osebo s tretjo: Es. : — Pr. : Mio fratello quand'era fanciullo ..... Mia sorella quand'era fanciulla..... Quand'ero fanciullo preferivo il giuoco allo studio. A scuola ero sempre distratto e mi divertivo a disegnare le figurine nei libri. Il maestro mi sgridava spesso senza alcun risultato. Ora mi dispiace, ma è troppo tardi. 4) Cercate nel vocabolario cinque parole tronche, cinque piane e cinque sdrucciole aggiungendo a ciascuna il significato corrispondente: — Poiščite v slovarju po pet besed s poudarkom na zadnjem, predzadnjem in pred/predzadnjem zlogu ter pripišite k vsaki njen pomen. 5) Nelle frasi seguenti vedete se è il caso o no di aggiungere l'articolo determinato ai nomi di parentela accompagnati dall'aggettivo possessivo: — Določite, ali j e v naslednjih stavkih ob imenih sorodstva pred svojilnim zaimkom upravičen člen ali ne: Romolo uccise.....suo fratello Remo. In molte poesie il Pascoli parla d.....sua sorella. .....mia mamma ha certo maggiore esperienza di me. Ci ha scritto.....vostro babbo. Questo è un vecchio ritratto d.....mio nonno. .....miei cugini sono nati in America. .....loro madre è Italiana e ... . loro padre è Sloveno. .....mio babbo e.....mia mamma sono Sloveni. La povera donna non ha nessuna notizia d ..... suo figliuolo. .....mio fratello ha tre anni più d .....mia sorella. .....sua moglie è sorella d.....mio cugino. I bambini aspettavano il ritorno d.....loro babbo. .....mio fratello Luigi va a teatro. .....mio fratello va a teatro. 6) Sostituite all'infinito il verbo coniugato al passato remoto o all'imperfetto: — Postavite namesto nedoločnika »passato remoto« ali imperfekt: Stamattina (alzarmi) verso le sette per vedere che tempo (fare). (Fare) bel tempo; non (essere) una nuvola. Presto presto (vestirmi) e (fare) colazione. (Uscire) di casa, (attraversare) la città e (giungere) in piena campagna. II sole (risplendere), gli uccelli (cantare) sugli alberi. I contadini (lavorare) nei loro campi. (Essere) una magnifica giornata. Però, dopo che (camminare) un paio d'ore, il cielo (cominciare) a coprirsi di nuvole e da lontano (lampeggiare) e (tuonare). La pioggia (cadere) mista con la grandine. Ecco che improvvisamente un fulmine (colpire) il campanile della chiesa del vicino villaggio. (Essere) un vero temporale. Ma dopo una mezz'ora (tirare) forte il vento, le nuvole (sparire), il sole (risplendere) di nuovo e un bell'arcobaleno (apparire) in cielo. Lezione quarta Ermenegildo Pistelli . , ~ . Al Cairo Il Cairo (non faccio una scoperta) è la più grande città maomettana del mondo. Chi ci arriva dall'Italia può credere perciò di trovarcisi sperso, d'aver bisogno di aiuti, di guide, d'interpreti. Invece un Italiano qui si sente subito a casa sua. In qualunque negozio entriate per qualunque acquisto, sentite che il francese e l'inglese sono parlati dai commessi per i »forestieri«; ma l'italiano è lingua del paese. Commessi, facchini, giornalai lo intendono, e alla meglio o alla peggio, lo parlano tutti. Mi son fermato stamani a prendere gli ultimi giornali italiani da un Arabo straccione accoccolato per terra. Non avendo spiccioli, gli ho dato una moneta da dieci piastre da cambiare. Neppure lui aveva spiccioli, e mi ha detto: — Prendi, prendi: pagherai domani quando torni qui. — La pronunzia era un po' musulmana, ma la lingua era italiana. Notate: I nomi delle città sono regolarmente di genere femminile e dinanzi ad essi l'articolo si omette. C'è tuttavia qualche eccezione. Pomnite : Imena mest so praviloma ženskega spola in pred njimi ne pišemo člena. Vendar je nekaj izjem. Roma il Cairo Lubiana Ventimiglia Lucerna Potenza Crema La ferrovia Qual'è il mezzo di comunicazione più usato sulla terra ferma ? La ferrovia. Di che cosa si compone il treno? Della macchina o locomotiva, di un tender e delle vetture. Che tipi di vettura conoscete? La vettura per passeggeri, per i bagagli, per le merci, le vetture - letto e le vetture - ristorante. I passeggeri viaggiano tutti nella stessa classe? No, ci sono tre classi: la prima, la seconda e la terza. Come funzionano le macchine? Sono alimentate dal carbone o dall'elettricità. Avete veduto le automotrici, o littorine? Sì, esse sono come delle grandi automobili su rotaie. Come si dividono i treni secondo la velocità? In rapidi, direttissimi, diretti, accelerati ed omnibus. Dove si comprano i biglietti? Alle agenzie, o agli sportelli della stazione. Che cosa sono i biglietti d'andata e ritorno? Quelli che danno diritto anche al viaggio di ritorno. A che servono i treni popolari? I treni popolari mettono il popolo in grado di conoscere, con una spesa minima, le città della penisola e di visitare i luoghi più interessanti. viaggiare in ferrovia = potovati z vlakom viaggiare in automobile = potovati z avtom viaggiare in carrozza = potovati z vozom Notate: — Pomnite: la litoranea = široka obrežna cesta littoraneo = obrežen il littore = liktor, zmagovalec pri liktorskih igrah Littoria = glavno mesto na Pontinskem močvirju i littoriaii = tekme za liktorski znak la littorina = udoben železniški voz izredne brzine littorio = liktorski Il verbo irregolare »cogliere" Nepravilni glagol »cogliere" Presente — Sedanji čas io colgo noi cogliamo tu cogli voi cogliete egli coglie essi colgono ella coglie esse colgono Passato prossimo: io ho colto Imperfetto: io coglievo Passato remoto: io colsi Futuro: io coglierò Condizionale: io coglierei Si muta soltanto la desinenza del secondo elemento costitutivo Spremeni obrazilo le drugi del Si muta soltanto la desinenza del primo elemento costitutivo Spremeni obrazilo le prvi del Il plurale dei nomi composti Množina pri zloženkah Singolare Ednina la ferrovia il francobollo il capoluogo il ^pianoforte il cavolfiore • il sordomuto • l'arcobaleno il capolavoro il melograno • il biancospino < il salvadanaio- il caposquadra, il capostazione il capoclasse Plurale Množina le ferrovie i francobolli i capoluoghi i pianoforti i cavolfiori i sordomuti gli arcobaleni i capolavori i melograni i biancospini i salvadanai i capisquadra i capistazione i capiclasse Si mutano le desinenze di entrambi gli elementi Spremenita se obrazili obeh delov la mezzaluna la mezzanotte la terracotta - le mezzelune le mezzanotti le terrecotte Immutati Nespremenjeni il portafogli • il portalettere il salvagente « i portafogli i portalettere i salvagente Esercizi: — Vaje: 1) Formate il plurale dei seguenti nomi composti: Tvorite množino sledečih zloženk: il francobollo il capoluogo il portalettere il cavolfiore la terracotta il sordomuto l'arcobaleno il capolavoro il capoclasse il caposquadra il salvadanaio il capostazione il biancospino la mezzanotte la ferrovia il pianoforte il melograno il salvagente 2) Mettete le proposizioni seguenti al plurale: — Posta-vite sledeče stavke v množino: Conosci il nuovo capostazione? Queste statue di legno sono state eseguite da un sordomuto. * Il melograno ha fiori e frutti magnifici. L'erbivendola* ha un magnifico cavolfiore in mano. Ha dato i biglietti al caposquadra. Giovanni ha un francobollo quasi di ogni paese d'Europa. Nel centro era dipinta* la mezzaluna. Il biancospino ha fiori bianchi, piccoli e molto odorosi. Il mio salvadanaio è di terracotta. Il portalettere porta le lettere. Questo salvagente è di gomma. 3) Coniugate: — Spregajte: * Io colgo le margherite. 4) A ciascuno dei seguenti nomi propri aggiungete un nome comune conveniente: — Vsakemu izmed sledečih lastnih imen pristavite ustrezajoče občno ime: Es.: — Pr.: Dante, il poeta. Dante Giotto l'Italia la Sardegna il Tevere Pio XI-Michelangelo Jakopič gli Appennini Cairo • il Carducci 5) Traducete in italiano: -jezik: Kupila sem tri znamke po trideset čentezimov in dve po petdeset. Zame kupi vozovnico samo za tja, zase pa povratno! Moj oče rajši potuje z avtom, moja mati z vlakom. Otroci nabirajo marjetice in vijolice. Ne poznam novega postajnega načelnika. Kakih trideset dijakov bo šlo na morje. Malo sem poklepetala s svojo prijateljico. Kairo je največje mohamedansko mesto. Občudovali so lepo široko obrežno cesto. Kuharica je kupila grah in cvetače. Obžalujem, toda prepozno je. Prevajati moramo dobesedno. Dicembre il Po il Petrarca l'Inghilterra l'Adriatico Novo mesto l'Africa il Tirreno Sant'Antonio la »Divina Commedia« la Germania Prevedite na italijanski V tretje gre rado. Truplo četveronožcev je pokrito z dlako. Deklice so osupnile. Deli sveta so: Evropa, Azija, Afrika, Amerika in Oceanija z Avstralijo. Kupila sem štiri metre in pol. Olj kova vejica je simbol miru. 6) Analizzate le seguenti forme verbali:' — Določite sledečim glagolskim oblikam osebo, število, čas, naklon in način : fuma* se vi divertiste se partiste ha trovato hanno venduto se capissero voleremo ebbero non alzarti comprendete soffrireste mi ritiro se avesse avuto apra* verrà perseguitata temevo parlino è conosciuto battono che tu sia scrivemmo * Lezione quinta Il doppio plurale — Dvojna množina il ciglio il braccio il membro l'osso il gesto il lenzuolo il muro il frutto il legno il corno i cigli (robovi) i bracci (rokavi reke) « i membri (člani družbe) gli ossi (kosti) i gesti (kretnje) i lenzuoli (posamezne rjuhe) i muri (zidovi) i frutti (sadeži) i legni (hlodi, vrste lesa) i corni (rogovi, glasbila) le ciglia (trepalnice) le braccia (lahti) le membra (udje) le ossa (okostje) le gesta (junaška dela) le lenzuola (obe posteljni rjuhi) le mura (obzidje) le frutta (sadje) le legna (drva) le corna (rogovje) Notate: Alcuni nomi hanno un doppio plurale, talvolta con diverso significato. Pomnite: Nekateri samostalniki ima j o v množini dve obliki, včasih z različnim pomenom. Il verbo irregolare „porre" (ponere!) Nepravilni glagol „porre" (ponere!) Presente — Sedanji čas io pongo noi poniatno tu poni voi ponete egli pone essi pongono ella pone esse pongono Passato prossimo: io ho posto Imperfetto: io ponevo Passato remoto: io posi Futuro: io porrò Condizionale: io porrei Uso delle parole — Besedna raba porre mente = paziti porre da parte = zanemarjati poniamo che = recimo, da porsi a lavorare = začeti delati Dante Alighieri Il poeta Dante Alighieri è il padre della lingua italiana. Infatti egli ha creato, si può dire, la lingua italiana quando quasi tutti consideravano ancora il latino come lingua letteraria. Il suo capolavoro è il poema »La Divina Commedia«. Essa è un viaggio allegorico, da lui compiuto attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, dove incontra come peccatori o come beati personaggi storici del suo tempo e dei tempi precedenti. La natura e la misura delle pene dei dannati e del gaudio dei beati rivelano in Dante un grande legislatore. Ben a ragione l'Inglese Tommaso Carlyle ha scritto di lui: »Dante moralmente è grande, più grande di tutti, si potrebbe chiamare il principio di tutto... L'Europa ha fatto molte cose: ha edificato grandi città, ha fondato vasti imperi, ha compilato enciclopedie, ha creato sistemi, opinioni e costumi, ma ha fatto poco che valga quanto il pensiero di Dante.« Dai Boccaccio \[ reduce dall'inferno Di Dante giovane e di Dante uomo maturo conosciamo parecchi ritratti; in nessuno di questi egli appare barbuto, ma certo egli ebbe una barba folta e nera, come dimostra l'aneddoto delle donne di Verona. Un giorno il poeta passava per una via di Verona, quando a un tratto udì alcune donne che parlavano a bassa voce dietro le sue spalle. — Sai chi è costui? — diceva una di loro. — È un uomo il quale, nientemeno, è stato all'inferno. — Non me ne meiaviglio, — rispose un'altra. — Vedi come ha la barba scura e affumicata? Certo è diventata così per il fuoco ardente di laggiù. Dante sorrise di questi sciocchi discorsi: essi erano una prova certa che il grande poema era noto, almeno di nome, anche fra la gente ignorante. Sinonimi e concetti simili — Soznacnice subito presto immediatamente a un tratto improvvisamente all'improvviso tosto in un momento in un attimo in un fiato in un istante Domande Conosciamo qualche ritratto di Dante? Appare barbuto da questi ritratti? Da dove sappiamo invece che egli aveva una barba folta e nera? Dove passava un giorno il poeta secondo questo aneddoto? Chi udì parlare a bassa voce? Che cosa disse una delle donne? Si meraviglia l'altra di veder un uomo che è stato nell'inferno? Perché non se ne meraviglia? Perché la barba del poeta è diventata scura e affumicata, secondo l'opinione della donna? Si arrabbiò Dante quando sentì questi sciocchi discorsi? Che cosa fece invece? Perché era contento? Conoscevano queste donne bene La Divina Commedia? Come la conoscevano? Notate: — Pomnite: il lavoro (delo) il capolavoro (mojstrovina) il luogo (Kraj) il capoluogo (glavno mesto) la squadra (oddelek) il caposquadra (vodnik od- delka) la stazione (kolodvor) il capostazione (postajni na- čelnik) la classe (razred) il capoclasse (reditelj v raz- redu, razrednik) il giro (krog) il capogiro (vrtoglavica) il mese (mesec) il capomese (prvi dan v me- secu) il verso (verz, stih) il capoverso (začetek nove vrste) Famiglie di vocaboli — Besedne družine il braccio, abbracciare la barba, barbuto niente, nientemeno il fumo, fumare, affumicato giù, laggiù il peccato, il peccatore la persona, il personaggio il principio, principale edificare, l'edifizio il ferro, la ferrovia il pittore, la pittura, pittoresco chiacchierare, il chiacchierio nascere, la nascita, nativo il prodigio, prodigioso il mondo, mondiale Esercizi: — Vaje: 1) Formate le proposizioni con i vocaboli precedenti: — Tvorite stavke s poprejšnjimi besedami: Es.: — Pr.: Il fiume si divide in due bracci. Ecco la mamma; io la saluto, la bacio e l'abbraccio. 2) Fate il sunto del racconto »II reduce dall'inferno«. —-Obnovite zgodbo »II reduce dall'inferno«. 3) Coniugate: — Spregajte: Io prendo il libro e lo pongo sulla tavola. Io mi pongo subito al lavoro. 4) Dati i seguenti nomi comuni, indicanti un'intera classe, trovatene altri che in quella possano essere compresi: — K naslednjim občnim imenom, ki označujejo celo vrsto, poiščite druge, ki spadajo v te vrste: Es.: — Pr.: la virtù, la bontà. la virtù l'insetto l'albero il vizio il quadrupede il frutto l'abito la stagione il fiore il giorno la casa il membro la macchina la religione l'uccello la malattia 5) Completate con i nomi seguenti al plurale: — Izpopolnite s sledečimi samostalniki v množini: Es.: — Pr.: Mi strinse fra le sue braccia, il frutto Mi strinse fra le sue .... l'osso II cane mangia...... il braccio ......del fosso sono coperti di fiori. il legno L'uomo ha due .... il lenzuolo II fiume si divide in due---- il muro Mettete nella stufa molt...... il membro Bisogna cambiare...... il ciglio ...... e le gambe sono del corpo. il corno Ritornammo bagnati fino ali...... il gesto ......di questa pianta non sono buon .. Passeggiavano intorno al......della città. Non abbiamo...... per l'inverno. Era sempre chiuso fra quattro .... Sono giornali che sembrano .... Nello stesso tempo pensano a far .... Raccogliete......dell'ulivo. I vasi erano pieni fino a...... Mi sono rotto...... II bue ha due .... Perché fai tant...... 6) Sostituite ai puntini l'ausiliare »essere« o »avere«: — Postavite namesto pik pomožnik »essere« ali »avere«: Io mi .... alzata presto, mi .... lavata, mi ..,. pettinata, mi .... vestita con cura e mi .... recata subito al lavoro. Di dove .... uscito quel ragazzo? Io mi----coricato presto, mi .... addormentato subito e mi----svegliato ben riposato il mattino. .... veduto tuo fratello. Stamane----offeso la mamma, mi____pentita subito ed .... chiesto scusa. Quant' .... piovuto ! Appena----lasciato la scuola mi____avviato verso casa e non mi----fermato per la strada. 10 .... amato dai miei genitori. La nave----partita. Tu .... lodato dal professore. Voi----puniti. 11 povero vecchio----caduto per terra. .... comprato un libro. .... arrivato a mezzogiorno. Lezione sesta Collodi (Carlo Lorenzini) Pinocchio mangia lo zucchero, ma non vuol purgarsi Appena i tre medici furono usciti di camera, la Fata si accostò a Pinocchio, e» dopo averlo toccato sulla fronte, si accorse che era travagliato da un febbrone da non si dire. Allora sciolse una certa polverina bianca in un mezzo bicchier d'acqua, e porgendolo al burattino, gli disse amorosamente : — Bevila, e in pochi giorni sarai guarito. Pinocchio guardò il bicchiere, storse un po'la bocca, e poi domandò con voce di piagnisteo: — È dolce o amara? — È amara, ma ti farà bene. — Se è amara non la voglio. — Da'retta a me: bevila. — A me l'amaro non piace. — Bevila : e quando l'avrai bevuta, ti darò una pallina di zucchero, per rifarti la bocca. — Dov'è la pallina di zucchero? — Eccola qui, — disse la Fata, tirandola fuori da una zuccheriera d'oro. — Prima voglio la pallina di zucchero, e poi beverò quell'acquaccia amara ... — Me lo prometti? — Sì... La Fata gli détte la pallina, e Pinocchio, dopo averla sgranocchiata e ingoiata in un attimo, disse leccandosi i labbri : — Bella cosa se anche lo zucchero fosse una medicina! ... Mi purgherei tutti i giorni. — Ora mantieni la promessa e bevi queste poche gocciole d'acqua, che ti renderanno la salute. Pinocchio prese di mala voglia il bicchiere in mano e vi ficcò dentro la punta del naso: poi se l'accostò alla bocca: poi tornò a ficcarci la punta del naso: finalmente disse: — È troppo amara! troppo amara! Io non la posso bere. — Come fai a dirlo, se non l'hai nemmeno assaggiata? — Me lo figuro! L'ho sentita all'odore. Voglio prima un'altra pallina di zucchero ... e poi la beverò ! ... Allora la Fata, con tutta la pazienza di una buona mamma, gli pose in bocca un altro po' di zucchero; e dopo gli presentò daccapo il bicchiere. — Così non la posso bere! — disse il burattino, facendo mille smorfie. — Perché? — Perché mi dà noia quel guanciale che ho laggiù sui piedi. La Fata gli levò il guanciale. — È inutile ! Nemmeno così la posso bere... — Che cos'altro ti dà noia? ■— Mi dà noia l'uscio di camera, che è mezzo aperto. La Fata andò e chiuse l'uscio di camera. — Insomma, — gridò Pinocchio, dando in uno scoppio di pianto — quest'acquaccia amara, non la voglio bere, no, no, no ... — Bagazzo mio, te ne pentirai... — Non me n'importa ... — La tua malattia è grave ... — Non me n'importa ... — La febbre ti porterà in poche ore all'altro mondo. — Non me n'importa ... — Non hai paura della morte? — Punto paura !... Piuttosto morire, che bevere quella medicina cattiva. A questo punto, la porta della camera si spalancò ed entrarono dentro quattro conigli neri come l'inchiostro, che portavano sulle spalle una piccola bara da morto. — Che cosa volete da me ? — gridò Pinocchio, rizzandosi tutto impaurito a sedere sul letto. — Siamo venuti a prenderti, — rispose il coniglio più grosso. — A prendermi? Ma io non sono ancora morto! — Ancora no: ma ti restano pochi minuti di vita avendo tu ricusato di bere la medicina che ti avrebbe guarito dalla febbre!... —- O Fata mia, o Fata mia, — cominciò allora a strillare il burattino, — datemi subito quel bicchiere ... Spicciatevi, per carità, perché non voglio morire, no ... non voglio morire ... E preso il bicchiere con tutt'e due le mani, lo votò in un fiato. Articolo partitivo — Delni člen di + articolo di + člen Nella bottiglia c'è del vino. Ecco delle mele. Però: — Toda: 1) Questo negozio ha sedie, poltrone, tavole ecc. 2) Non abbiamo zucchero. Notate: Il genitivo partitivo serve ad indicare una parte indeterminata di un tutto. Pomnite : Delni rodilnik izraža nedoločni del neke celote. Notate : Nelle enumerazioni e nelle frasi negative l'articolo partitivo generalmente viene omesso. Pomnite: Pri naštevanj u in v nikalnih stavkih navadno ne uporabljamo delnega člena. Bevono latte. (Nient'altro.) Bevono il latte. (Quello che ho dato loro.) Bevono del latte. (Un poco.) Non bevono vino. (In generale.) Non bevono il vino. (Quello che ho dato loro.) Una bottiglia di vino. Un pezzo di pane. Un bicchiere d'acqua. Una pallina di zucchero. Un po' di pazienza. Tre bottiglie di birra. Una dozzina di bottoni. Due chili di frutta. Cinque tazze di caffè. Però: — Toda: niente olio niente zucchero niente carne niente notizie niente di nuovo niente di buono niente di urgente niente di straordinario Il verbo irregolare »scegliere" Nepravilni glagol »scegliere" Presente — Sedanji čas io scelgo noi scegliamo tu scegli voi scegliete egli sceglie essi scelgono ella sceglie esse scelgono Passato prossimo: io ho scelto Imperfetto: io sceglievo Passato remoto: io scelsi Futuro: io sceglierò Condizionale: io sceglierei Esercizi: — Vaje: 1) Fate il sunto del racconto precedente! — Obnovite poprejšnje berilo! 2) Esercizio di composizione: — Quand'ero malato (malata). — Spisna vaja: Ko sem bil bolan. (Ko sem bila bolna.) 3) Coniugate: — Spregajte: Io scelgo il miglior compagno e lo prendo per amico. Io scelgo la miglior compagna e la prendo per amica. Tra i fiori scelgo la rosa. 4) Spiegate l'uso o la mancanza del partitivo: — Razložite, zakaj v naslednjih primerih stoji ali manjka delni člen: Non ha amici. Mangiano del buon pane. Abbiamo comprato una bottiglia di vino. Beve vino. Beve il vino. Beve del vino. Vuoi un pezzo di pane? Ha dei libri. Non abbiamo denaro. Non mangia carne. Gli ha regalato un paio di scarpe. Non c'è niente di nuovo. Oggi niente carne. 5) Mettete all'imperativo: — Postavite v velelnik: Tu compri i libri moderni. Tu sei buono (buona). Tu hai pazienza. Tu dormi presto. Tu ascolti quello che ti dicono. Tu ripeti la lezione. Tu bevi la medicina. 6) Ricopiate le frasi seguenti sostituendo ai puntini le parole appropriate : — Prepišite naslednj e stavke in postavite namesto pik ustrezajoče besede: vénti( dvajset), vènti (vetrovi) àncora (sidro), ancóra (še) lèggere (brati), leggère (lahke) pésca (ribolov), pèsca (breskev) I marinai sono tornati ora dalla .... Cogli una mela, una pera e una .... In quella battaglia morirono .... soldati. Come soavi soffiano i .... Se mi dài una ...., ti darò in cambio .... mele. Passò una flotta di .... navi, spinte dai .... favorevoli. Le navi, prima di partire, levano 1'.... II babbo non era .... tornato. Chi di voi sa .... e scrivere? Queste vesti paiono molto .... Ho dovuto pagare .... lire. Ripetete .... una volta ! Puoi già .... italiano? Queste valige sono molto .... Lezione settima Aldo Palazzeschi gQ Tre casettine dai tetti aguzzi, un verde praticello, un esiguo ruscello: Rio Bò, un vigile cipresso. Microscopico paese, è vero, paese da nulla, ma però ... c'è sempre di sopra una stella, una grande magnifica stella, che a un dipresso ... occhieggia con la punta del cipresso di Rio bò. Una stella innamorata! Chi sa se nemmeno ce l'ha una grande città. Notate: — Pomnite: il prato, il prati cello l'orto, l'orti cello il vento, il ventice//o il bastone, il bastonceZ/o il ponte, il pontice/Zo il fiume, il fiumice/Zo il campo, il campicelo il monte, il monticeZ/o Conversazione Chi ha scritto la poesia »Rio Bò«? Aldo Palazzeschi. Chi è Aldo Palazzeschi? Aldo Palazzeschi, Fiorentino, è uno dei più popolari poeti e scrittori italiani in' Europa. Che quadro delizioso rappresentano questi versetti? Un minuscolo paese con tre casettine dai tetti aguzzi, il praticello, il ruscello, e il vigile cipresso. È questa poesia solo lirica? No, essa è nello stesso tempo pittura e musica. Si potrebbe godere la visione di una stella nelle grandi città come in un paesetto? Certamente, no. Dove si trova questo paesetto? Rio Bò è un paese immaginario. I conti con la fame Il papa Sisto Quinto era figlio di poveri contadini. Allorché capitò per la prima volta a piedi scalzi e nudi a Roma, era tanto povero che si vide costretto ad andare mendicando per le strade. Raccolte in tal maniera ed a stento alcune monete e passando appunto presso la bottega d'un pizzicagnolo, si fermò adescato dal grato odore delle fumanti marmitte. Renché vivamente stimolato dalla fame, stava pensando se il denaro accattato dovesse spenderlo per un pasto frugale, o non dovesse piuttosto comprare un paio di scarpe nuove, avendone estremo bisogno. Un merciaiuolo romano che l'aveva osservato gli domandò: — Oh, che fai tu là? Perché stai così pensieroso? — Signore, — rispose allora Sisto, — io stavo appunto decidendo una lite fra lo stomaco affamato e i piedi scalzi: quello è vuoto, questi sono nudi, epperò penso se sia meglio comprare pane od un paio di ciabatte. Il merciaiuolo buon uomo lo fece entrare in casa sua; gli fece dare da mangiare fin che volle, poi per giunta gli regalò un paio delle sue scarpe. Passarono gli anni, e quel mendicante salì, salì e divenne papa. Allora egli ben si ricordò di chi gli aveva saziato lo stomaco vuoto e calzato i piedi, e rimeritò generosamente il suo benefattore. Domande Di chi era figlio il papa Sisto Quinto? Com'era quando capitò a Roma per la prima volta? A che cosa si vide costretto per poter vivere? Che cosa raccolse mendicando? Dove si fermò? A che cosa stava pensando davanti alla bottega del pizzicagnolo ? Chi l'aveva osservato? Che cosa gli domandò il merciaiuolo? Che cosa rispose allora Sisto? Che cosa gli fece dare il merciaiuolo? Che cosa divenne il mendicante Sisto col passare degli anni? Di chi si ricordò allora? Come rimeritò il suo benefattore? Notate: — Pomnite: »fare« seguito da un infinito = ordinare fare entrare = reči vstopiti fare dare = za povedati dati fare scrivere = zapovedati pisati fare legare = ukazati privezati Il verbo irregolare «salire" — Nepravilni glagol »salire" Presente — Sedanji čas io salgo tu sali egli sale ella sale Passato prossimo: io sono salito Imperfetto: io salivo Passato remoto: io salii Futuro: io salirò Condizionale: io salirei noi saliamo voi salite essi salgono esse salgono L'avverbio — Prislov qui oggi insieme forte bene per esempio all'improvviso a poco a poco a un dipresso in nessun modo facilmente certamente prudentemente onestamente brevemente avverbi semplici enostavni prislovi locuzioni avverbiali prislovni izrazi avverbi derivati izpeljani prislovi Aggettivo Avverbio Locuzione avverbiale Pridevnik Prislov Prislovni izraz sicuro sicuramente di sicuro certo certamente di certo fortunato fortunatamente per fortuna raro raramente di rado dubbioso indubbiamente senza dubbio serio seriamente sul serio lungo lungamente a lungo Proverbi Roma non fu fatta in un giorno. La lingua batte dove il dente duole. Chi va al mulino s'infarina. Cento oche ammazzano un lupo. La botte dà del vino che ha. Esercizi: — Vaje: 1) Fate il sunto del racconto »I conti con la fame«! — Obnovite zgodbo »I conti con la fame«! 2) Sostituite le forme del verbo »salire« ai puntini: — Postavite namesto pik ustrezajoče oblike glagola »salire«: Quel mendicante .... e divenne papa. Noi .... un colle. Se .... dove tu dici, non sarai nulla. La luna .... in cielo. La nebbia .... dal fiume. La strada .... lentamente. Io .... subito le scale. Voi .... in carrozza. 3) Fate un'illustrazione della poesia »Rio Bò« e studiatela a memoria! — Napravite ilustracijo k pesmi »Rio Bò« in naučite se je na pamet! 4) Risolvete questi avverbi : — Razrešite sledeče prislove : Es.: — Pr.: dolcemente, dolce dolcemente fortemente felicemente chiaramente facilmente prodigiosamente celermente continuamente allegramente affettuosamente raramente prudentemente certamente difficilmente correttamente correntemente fortunatamente attentamente lentamente prontamente 5) Sostituite gli avverbi convenienti agli aggettivi racchiusi fra parentesi: — Postavite namesto pridevnikov v oklepajih ustrezajoče prislove: Es.: — Pr.: Misuro (attento). Misuro attentamente. Misuro (attento). Andiamo (lento). Lavora (prudente). Gli scolari ubbidiscono (pronto). La madre guardava la figlia (affettuoso). Il bambino ride (felice). Chiacchieravamo (allegro). Io la posso portare (facile). Lo vedo (raro). Prima si deve parlare (corretto), poi (corrente). Parla (presto). Non parlate così (forte) ! Parlano molto (piano). La mia cugina Carla canta (falso). 6) Distinguete gli avverbi sotto elencati in tre gruppi: avverbi semplici, locuzioni avverbiali e avverbi derivati: — Postavite naslednje prislove v tri vrste: v enostavne prislove, v prislovne izraze in v izpeljane prislove: lentamente da ogni parte celermente fra poco presto certo domani certamente in fretta per certo qui abbastanza là dolcemente per fortuna sul serio senza dubbio di rado fortunatamente raramente Lezione ottava Benito Mussolini , , Natale di guerra Gli alberi e le siepi di biancospino lungo la strada che conduce a San Cassiano erano irrigiditi e inargentati dalla galaverna. Faceva freddo. Le prime messe erano per le vecchie mattiniere. Quando le vedevamo spuntare al di là della Piana, era il nostro turno. Ricordo: Io seguivo mia madre. Nella chiesa c'erano tante luci e in mezzo all'altare — in una piccola culla fiorita — il Bambino nato nella notte. Tutto ciò era pittoresco ed appagava la mia fantasia. Solo l'odore dell'incenso mi provocava un turbamento che qualche volta mi dava istanti di malessere insopportabile. Finalmente una suonata dell'organo chiudeva la cerimonia. La folla sciamava. Lungo la strada, un chiacchierio soddisfatto. A mezzogiorno fumavano sulla tavola i tradizionali e ghiotti cappelletti di Romagna. Quanti anni o quanti secoli sono passati da allora? €n colpo di cannone mi richiama alla realtà. È Natale di guerra. Nella trincea è un silenzio pieno di segrete nostalgie. Natale magro. Guido Gozzano _ ,, La notte santa — Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siam giunti. Ecco Retlemme ornata di trofei. Presso quell'osteria potremo riposare, ché troppo stanco sono e troppo stanca sei... ... il campanile scocca lentamente le sei. — Avete un po' di posto, o voi del Cavai Grigio, un po' di posto avete per me e per Giuseppe? — Signori, me ne duole: è notte di prodigio, son troppi i forestieri: le stanze ho piene zeppe. ... il campanile scocca lentamente le sette. — Oste del Moro, avreste un rifugio per noi? Mia moglie più non regge ed io son così rotto! — Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi; Tentate al Corvo bianco, quell'osteria più sotto. ... il campanile scocca lentamente le otto. — O voi del Corvo bianco, un sottoscala almeno avreste per dormire? Non ci mandate altrove! — S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove. ... il campanile scocca lentamente le nove. — Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella! Pensate in quale stato e quanta strada feci! — Ma fin sui tetti ho gente, attendono la stella . son negromanti, magi, persiani, egizi, greci... ... il campanile scocca lentamente le dieci. — Oste di Cesarea ... — Un vecchio falegname? Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente? L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame: non amo la miscela dell'alta e bassa gente! ... il campanile scocca l'undici lentamente. La neve! — Ecco una stalla — avrà posto per due. — Che freddo! — Siamo a sosta. — Ma quanta neve, quanta ! Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue ... Maria già trascolora, divinamente affranta ... ... il campanile scocca la Mezzanotte santa. La preposizione „di" — Predlog „di" La preposizione »di« può esprimere: Predlog »di« lahko označuje: Ecco la casa del padrone. Le siepi di biancospino erano irrigidite. Non uscire di casa questa sera! Vennero fuori di chiesa. Di notte faceva molto freddo. Partiremo d'inverno. Abbiamo mangiato di buon appetito. Si è svegliata di buon umore. È morto di polmonite. Era stanca del viaggio. Giulio è più bravo di Livia. Il poco è migliore del niente. Il Mosè di Michelangelo è di marmo. Mi hanno regalato un anello d'oro. appartenenza pripadnost luogo kraj tempo čas modo način causa vzrok comparazione primerjanje materia snov 9) denominazione poimenovanje partizione delnost Andrò a fare una gita sul Lago di Como. Sulla tavola fumavano i cappelletti di Romagna. La botte dà del vino che ha. Ecco delle mele. 10) origine izvor Notate Però È di famiglia povera. È un negoziante di Milano. : — Pomnite: Di dove sei? Sono di Lubiana. Sono di Cocevie. Sono di Milano. -Toda: Leonardo da Vinci. Sant'Antonio da Padova. Santa Caterina da Siena. Il verbo irregolare »andarsene" Nepravilni glagol »andarsene" Presente — Sedanji čas io me ne vado noi ce ne andiamo tu te ne vai voi ve ne andate egli se ne va essi se ne vanno ella se ne va esse se ne vanno Passato prossimo: io me ne sono andato Imperfetto: io me ne andavo Passato remoto: io me ne andai Futuro: io me ne andrò Condizionale: io me ne andrei Imperativo affermativo — andiamocene vattene andatevene se ne vada se ne vadano se ne vada se ne vadano Imperativo negativo — non ce ne andiamo non te ne andare non ve ne andate non se ne vada non se ne vadano non se ne vada non se ne vadano Esercizi: — Vaje: 1) Esercizio di composizione: Siamo nell'inverno. — Spisna vaja: Zima je. 2) Sostituite le forme del verbo »andarsene« ai puntini: — Postavite namesto pik ustrezajoče oblike glagola »andarsene« : Io mi annoio qui; .... Non .... ancora ! Perché vuoi .... ? 10 .... perché ho fretta. Ella____perché si annoia. Essi .... perché li aspetta lo zio. Voi .... perché non vi piace qui. Noi .... perché non abbiamo più tempo. 3) Trovate due esempi per ogni funzione della preposizione »di«: — Poiščite za vsako možnost rabe predloga »di« po dva primera. 4) Spiegate la funzione della preposizione »di« nelle seguenti frasi: — Razložite rabo predloga »di« v naslednjih stavkih : Egli fa scuola di sera. Questo quaderno è di Carlo. Tu sei più bravo di me. Uscì di casa alle otto. La mia cravatta è di seta. Ho mangiato delle uova. 11 ragazzo tremava di freddo. Molti uomini grandi sono di famiglia modesta. Pinocchio prese il bicchiere di mala voglia. 5) Volgete alla forma negativa, interrogativa e interro-gativa-negativa: — Postavite v nikalno, vprašalno in vpra-šalno-nikalno obliko: Il giornale d'oggi è giunto. Mi ricordo molto bene. Essi si sentono male. Gli operai hanno finito il lavoro. Io ho obbedito subito. Tu hai mangiato i cappelletti di Romagna. 6) Traducete: — Prevedite: Kje so očetovi robci in bratove srajce? Stric mi je prinesel zlato uro in svilene nogavice. Kupili smo en kilogram kave in dva kilograma čaja. Ali imate testenine? Dajte mi sadja! Michelangelov Mojzes je iz marmorja. Bolje je malo kakor nič. Ne hodi z doma! Vrnili se bodo podnevi. Lezione nona Luigi Barzini ... Il pittore Un antico pittore giapponese girava una volta la campagna, pei luoghi più selvaggi, in cerca di bellezze da copiare, e quando passò per un folto bosco, si trovò presso al rifugio d'un cignale che dormiva. L'artista evitò ogni rumore, si rannicchiò presso una pianta e lo copiò. Poi, quando dopo molto cammino uscì dal bosco, cercò ricovero in una capanna di miseri legnaiuoli, ai quali mostrò il disegno e domandò loro: — Conoscete che cos'è questo? — Cerio, — replicarono, — è un cignale morto. Il pittore non replicò nulla, e il giorno dopo rientrò nel bosco, ricercò il covo, aspettò il cignale e, quando questo s'addormentò, ricominciò quietamente a copiarlo. Portò ancora il disegno ai legnaiuoli, i quali alla domanda: — Conoscete che cos'è questo? — ripeterono: — Certo! è un cignale morto. Tre volte il pittore tornò a rifare il suo lavoro. Alla terza, quando mostrò l'opera a quegli umili giudici, si sentì dire finalmente: — Questo? Ma è un cignale che dorme. E allora fu contento. Il cacciatore è andato col cane. I cacciatori sono andati coi cani. Un pittore girava pel luogo più selvaggio. Un pittore girava pei luoghi più selvaggi. con + il con + i per + il per + i col coi pel pei Domande Dove girava una volta un antico pittore giapponese? A che scopo girava per i luoghi più selvaggi? Dove si trovò una volta, quando passò per un folto bosco? Che cosa faceva il cignale? Dove si rannicchiò l'artista? Perché vi si rannicchiò? Dove cercò ricovero il pittore, quando dopo molto cammino uscì dal bosco? Che cosa mostrò ai legnaiuoli e che cosa domandò loro? Che cosa gli risposero questi? Dove andò il pittore il giorno dopo? Che cosa vi ricominciò a fare? A chi portò ancora una volte il suo disegno? E che.cosa gli ripeterono i legnaiuoli? Quante volte tornò il pittore a rifare il suo lavoro? Che cosa sentì dire finalmente? Fu contento allora? Notate Pomnite entrare (vstopiti) ^cercare (iskati) l cominciare (začeti) l'fare (storiti) : vedere (videti) C/ cadere (pasti) prendere (vzeti) . conoscere (poznati) c trovare (najti) £■ leggere (brati) £ vendere (prodati) rientrare (zopet vstopiti) ricercare (zopet poiskati) ricominciare (od kraj a začeti) rifare (iznova napraviti) rivedere (zopet videti) ricadere (nazaj pasti) riprendere (zopet vzeti) riconoscere (spoznati) ritrovare (zopet najti) rileggere (iznova prebrati) rivendere (zopet prodati) Domande Dove stanno il gallo, le galline, le anitre e le oche? Dove stanno le mucche e i buoi? Dove dormono i cani e i cuccioli? Dove depongono gli uccelli le uova ? Dove si tengono gli animali feroci? Dove stanno i canarini e i cardellini? Dove stanno le pecore, le capre, gli agnelli, i capretti e i montoni? Dove dorme il cignale? Risposte Nel pollaio. Nella stala. Nel canile o nella cuccia. Nel nido. Nel serraglio. Nella gabbia o nell'uccelliera. Nell'ovile. Nel covo. II gallo canta. Il bue muggisce. Il cane abbaia, latra, ringhia e gitaisce. Gli uccelli cantano, trillano e cinguettano. La pecora bela. Il canto del gallo. Il muggito del bue. L'abbaiare, il latrato, il ringhio e il guaito del cane. Il canto, il trillo e il cinguettio degli uccelli. Il belato della pecora. Ripetizione del congiuntivo — Ponovitev konjunktiva Il congiuntivo esprime incertezza, possibilità, desiderio. Konjunktiv izraža negotovost, možnost, željo. Congiuntivo presente — Konjunktiv sedanjega Casa Dubito che egli venga. Può darsi che egli venga. Desidero che egli venga. Notate : Nel presente il congiuntivo serve ad esprimere una cosa incerta, possibile o desiderata nel tempo in cui si parla. Pomnite: Konjunktiv sedanjega časa izraža negotovo, možno ali zaželeno dejanje v sedanjem času. Imperfetto del congiuntivo — Konjunktiv imperfekta Dubitavo che egli venisse. Poteva darsi che egli venisse. Desideravo che egli venisse. Viaggerei se avessi denaro. Se avessi denaro viaggerei. Notate: L'imperfetto del congiuntivo si usa 1) in dipendenza da un tempo passato, in tutti quei casi, dove in dipendenza da un presente si usa il presente congiuntivo e 2) nei periodi ipotetici in relazione con un condizionale presente. Pomnite : Konjunktiv imperfekta stoji 1) v odvisnosti od preteklega dejanja v vseh onih primerih, kjer stoji v odvisnosti od sedanjega dejanja konjunktiv sedanjega časa, 2) v pogojnih stavkih v zvezi s pogojnikom sedanjega časa. Domande Che cosa fa il padre? Che cosa fa la madre? Che cosa fa lo zio? Che cosa fa la zia? Che cosa fa il fratello? Che cosa fa la sorella? Che cosa fa il cugino? Che cosa fa la cugina? I Che cosa credevi ? Che cosa credevi? Che cosa credevi? Che cosa credevi? Che cosa credevi? Che cosa credevi? Che cosa credevi? Che cosa credevi? Il padre lavora? La madre dorme? Lo zio mangia? La zia beve? Scrive il fratello una lettera? Legge la sorella un giornale? Suona il cugino il violino? Giuoca la cugina alle carte? Risposte Credo che lavori. Credo che mangi. Credo che dorma. Credo che beva. Credo che scriva una lettera. Credo che legga un giornale. Credo che suoni il violino. Credo che giuochi alle carte. Credevo che egli lavorasse. Credevo che ella mangiasse. Credevo che egli dormisse. Credevo che ella bevesse. Credevo che egli scrivesse. Credevo che ella leggesse. Credevo che egli sonasse. Credevo che ella giocasse. No, ma se non si sentisse male lavorerebbe. No, ma se avesse sonno dormirebbe. No, ma se avesse fame mangerebbe. No, ma se avesse sete ber-rebbe. No, ma se avesse carta, la scriverebbe. No, ma se avesse tempo, lo leggerebbe. No, ma se gli dicessi, lo sonerebbe. No, ma se la pregassi, giocherebbe. Esercizi: — Vaje: 1) Fate il sunto del racconto »II pittore« — Obnovite zgodbo »II pittore«! 2) Esercizio di composizione: Il mio paese nativo. — Spisna vaja: Moj rojstni kraj. 3) Disponete in colonna e poi in ordine alfabetico le parole di cui è composto il »Padre nostro«: — Razvrstite besede iz očenaša najprej v vrsto in nato po abecednem redu: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il Nome tuo : venga il Regno tuo: sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra; dacci oggi il nostro pane quotidiano. E rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non c'indurre in tentazione. Ma liberaci dal male. Così sia. 4) Coniugate al congiuntivo presente e imperfetto: — Spregajte v konjunktivu sedanjega časa in imperfekta: 5) Mettete al posto dell'infinito fra parentesi la forma conveniente del congiuntivo presente: — Postavite namesto nedoločnika v oklepaju ustrezajoče oblike konjunkiiva sedanjega časa: Es.: — Pr.: Il maestro desidera che tu impari questa poesia a memoria. Il maestro desidera che tu (imparare) questa poesia a memoria. È probabile ch'io (ritornare) in primavera. È impossibile che tu (capire) questa lettura. È probabile che i miei (essere) in giardino. Nessuno sa che tu (essere) arrivato. Credi ch'egli (avere) capito? Sembra che ella (essere) felice. Bisogna che egli (pagare) il conto. Suo padre vuole ch'egli (imparare) l'italiano. Non crede ch'io (essere) così forte. Vuole ch'egli (essere) trattato meglio. 6) Mettete al posto dell'infinito fra parentesi la forma conveniente del congiuntivo imperfetto: — Postavite namesto nedoločnika v oklepaju ustrezajoče oblike konjunktiva imperfekta : Es. : — Pr. : Sembrava che egli fosse felice. Sembrava che egli (essere) felice. Bisognava che egli (pagare) il conto. Suo padre voleva ch'egli (imparare) l'italiano. Ordinò ch'io (partire) subito. Non credeva ch'io (essere) così forte. Voleva che ella (essere) trattata meglio. Dubitavamo che egli (essere) un uomo onesto. Viaggerei se (avere) denaro. Andrei a spasso se non (avere) da finire il mio lavoro. Era probabile che ella (ritornare) in primavera. Era impossibile che essi (capire) quella lettura. Desiderava che io (studiare) meglio. avere essere cantare vedere partire ubbidire Lezione decima Verbi irregolari al congiuntivo presente Nepravilni glagoli v konjunktivu sedanjega časa Ripetizione — Ponovitev essere, sia .... avere, abbia .... volere, voglia .... potere, possa .... andare, vada .... venire, venga .... tenere, tenga .... fare, faccia .... dire, dica .... dovere, debba (deva) .... sapere, sappia .... dare, dia .... stare, stia .... uscire, esca .... udire, oda .... bere, beva .... morire muoia muoia muoia moriamo moriate muoiano 3orre (ponere!) ponga ponga ponga poniamo poniate pongano Continuazione — Nadaljevanj e rimanere tradurre cogliere rimanga traduca colga rimanga traduca colga rimanga traduca colga rimaniamo traduciamo cogliamo rimaniate traduciate cogliate rimangano traducano colgano scegliere salire andarsene scelga salga me ne vada scelga salga te ne vada scelga salga se ne vada scegliamo saliamo ce ne andiamo scegliate saliate ve ne andiate scelgano salgano se ne vadano Domande Che cosa provi se uno dei tuoi amici è malato? Che cosa provi se un amico viene a farti visita? Che cosa provano i marinai se fa bel tempo? Che cosa provi quando vedi che qualcuno ha fatto progressi ? Che cosa provi quando la tua mamma sta bene? Che cosa provi quando deve partire il tuo babbo? Che cosa provi quando un compagno ti dice una bugia? Che cosa prova il professore quando uno studente traduce bene? Guglielmo Marconi Si racconta che Marconi, fin da ragazzo, non pensasse che all'elettricità e trascurasse ogni altro studio. A chi gli domandava che cosa intendesse studiare sembra che egli o tacesse o rispondesse: — So ben io che cosa studio; se la cosa andrà bene, un giorno avrò un monumento! Una notte s'alzò agitatissimo. Alla mamma, che gli domandò che cosa avesse, rispose: — Oggi o mai! Svegliato il fattore, volle che gli portasse degli apparecchi ai piedi di un colle e andasse poi con un fucile al di là di esso. Gli disse di sparare un colpo non appena sentisse battere uno degli apparecchi. Intanto Marconi adattò gli strumenti e poi attese. Il cuore gli batteva... Ad un tratto sentì un colpo di fucile: la telegrafia senza fili era inventata. In quel momento l'inventore ebbe la convinzione che egli sarebbe riuscito col tempo a trasmettere le onde elettriche attraverso qualsiasi ostacolo ed a qualsiasi distanza. Domande Che cosa si racconta di Marconi? Che cosa rispondeva Marconi quando qualcheduno gli domandava del suo studio? Che cosa successe una notte? Risposte Mi dispiace ohe sia malato. Sono contento che venga. Sono contenti che faccia bel tempo. Mi rallegro che abbia fatto progressi. Sono felice che stia bene. » Mi rincresce che debba partire. Mi duole che mi dica una bugia. Egli è contento che traduca bene. Che cosa rispose alla mamma che gli aveva domandato che cosa avesse? Chi svegliò? Perché ? Che cosa disse al fattore? Che cosa fece intanto Marconi? Che cosa sentì ad un tratto? Che cosa era stalo inventato? Che convinzione ebbe in quel momento l'inventore? È riuscito davvero? Il mantello di San Martino Una volta San Martino tornava cavalcando verso la sua casa, rinvoltato nel mantello perché faceva un grati freddo. Ed ecco, un pover'uomo, mezzo nudo e tremante, gli si accosta e gli chiede la carità. — Aspetta, amico mio; — disse San Martino — sarai presto contentato. — Tratta la spada dal fodero, tagliò in due il suo bel mantello, e ne détte una metà al povero. Quante miserie si potrebbero consolare, se molti imitassero la pronta generosità di San Martino ! A tu per tu col calendario Il nome di gennaio fu preso dal dio Giano, divinità del passato e del futuro, della pace e della guerra. Il nome di febbraio fu derivato dall'aggettivo sostantivato febmalia, che significa »festa dei morti«. Il nome di marzo fu tolto da Marte, dio della guerra, perché durante tale mese i Romani dei primi tempi prendevano le armi e si ponevano a difesa dei loro campi, contro le scorrerie dei popoli circostanti. Il mese di aprile fu così detto perché in esso si aprono i fiori. Maggio derivò il suo nome dalla dea Maia, la quale non contenta di aver dato il nome al più bel mese dell'anno, volle darlo ad un animale a lei sacro ... al maiale. Giugno ricevette il nome dalla madre degli dei, dalla prosperosa Giunone. Luglio fu così chiamato in onore del grande Caio Giulio Cesare. Agosto fu il mese scelto per onorare Augusto, il primo imperatore romano. Settembre era il settimo mese dell'anno romano, il quale cominciava col marzo. Ottobre era l'ottaoo mese dell'anno romano. Novembre era il nono mese dell'anno romano. Dicembre era il decimo mese dell'anno romano. Esercizi: — Vaje: 1) Fate il sunto del racconto »II mantello di San Martino«!— Obnovite berilo »II mantello di San Martino«! 2) Esercizio di composizione: Quello che faccio durante il giorno. — Spisna vaja: Kaj delam čez dan. 3) Sostituite agli infiniti tra parentesi i verbi coniugati al presente del congiuntivo: — Nadomestite nedoločnike v oklepajih z oblikami glagola v konjunktivu sedanjega časa: Sono felice che voi (stare) bene. Mi rincresce che tu (dovere) partire. Mi duole che tu (venire) così tardi. Mi dispiace che egli (fare) tanto rumore. Sono sorpreso che ella (andare) in America. Mi meraviglio che loro (rimanere) a Roma in estate. Mi stupisco che egli (dare) cattive informazioni. Temo che voi (volere) ingannarmi. Sono contenta che ti (piacere) il mio regalo. La mamma si rallegra che io le (cogliere) dei fiori. Crediamo che ella (venire) da noi. 4) Conducete a fine questi periodi ipotetici: — Dokončajte sledeče pogojne stavke: Se io avessi denaro .... Se non avessi da finire il mio lavoro .... Se facesse bel tempo .... Se tu fossi più gentile .... Se tu avessi studiato .... Se io fossi ammalata .... Se tutti gli uomini fossero onesti .... Se gli scolari potessero fare la loro volontà .... Se ella non fosse impedita .... 5) Conducete a fine le proposizioni seguenti: — Skon-čajte naslednje stavke: Io desidero che tu .... Tu dubitavi che loro .... Io credo che Dio .... Io speravo che lui .... Noi desideriamo che tu .... Voi dubitate che io .... Tu credi che la guerra .... Tu speri che gli uomini .... Io sono felice che voi .... Mi rincresce che la sua mamma .... 6) Aggiungete dei nomi convenienti ai seguenti aggettivi: — Postavite k sledečim pridevnikom ustrezajoče samostalnike : Es.: — Pr.: antico, la storia antica antico povero tutto vecchio passato rosso verde maturo basso ardente grande bianco trasparente giovane ignorante sciocco scuro folto contento umile misero Lezione undicesima Osservazioni sull'uso delle varie persone nel discorso diretto Opombe o rabi različnih oseb pri nagovoru tu Bambino, tu scrivi molto male. Laura, tu leggi correntemente. N o t a t e : Si dà del tu a persona intima e della più gran confidenza. Pomnite : Najbližje in najbolj domače osebe tikamo. voi Signor Grassi, voi scrivete molto male. Signorina Neri, voi leggete correntemente. N o t a t e : Si dà del voi a persona alla quale si vuol mostrare rispetto o quando si vuole conservare la distanza. Pomnite : Osebo, ki j i hočemo izkazati spoštovanj e, ali s katero hočemo biti v neki razdalji, vikamo. Signore, voi siete bravo. Signorina, voi siete brava. Signori, voi siete bravi. Signorine, voi siete brave. Gospod, pridni ste. Gospodična, pridni ste. Gospodje, pridni ste. Gospodične, pridne ste. lei, loro Lei, dottore, è troppo buono. Lei, dottoressa, è troppo buona. Loro, dottori, sono troppo buoni. Loro, dottoresse, sono troppo buone. Notate: Il lei e il loro erano comunemente usati per le persone alle quali si voleva mostrare rispetto dalla fine del secolo XVI; oggi quest'uso è abolito ma siccome il medesimo appare da molti libri, è indispensabile conoscerlo. Pomnite : Izza konca XVI. stoletja je bilo za osebe, ki jim hočemo izkazati spoštovanje, v splošni rabi onikanje; danes je onikanje odpravljeno; ker pa ga mnoge knjige uporabljajo, je vendar nujno, da ga poznamo. Il topo e il leone Un topo, senza volere, passò una volta sul corpo di leone addormentato. Il leone si destò di soprassalto, e con una delle sue zampone afferrò il topo. — Per carità non mi ammazzi ! — esclamò il povero ammalino. — Non volevo disturbarla, e le prometto che ad ogni occasione l'aiuterò volentieri. Il leone cominciò a ridere nel sentir dire che un topo gli prometteva di aiutarlo. E tanto rise che allargò la zampa, e il topolino potè fuggire tutto contento. Passò del tempo, e una volta il leone restò impigliato in un laccio teso dai cacciatori. Si dibatteva furiosamente, ruggiva in modo da far tremare gli alberi, ma la fune non si spezzava perché era molto grossa e resistentei In quel momento arrivò di corsa il topolino. — Aspetti un poco, —■ disse quando ebbe visto di che cosa si trattava. — Per me il rodere una fune è un divertimento. In verità dovette rosicchiare con molta fatica, per più di un'ora. Ma alla fine la corda si spezzò e il leone fu libero. — Vede? — disse il topo. — Ora lei non ride più e ha capito che anche un poveraccio come me può essere utile davvero al re degli animali. Domande Dove si arrampica una volta un topo, senza volere? Come si desta il leone? E che cosa fa? Che cosa esclama il povero animalino? Il topo dà al leone del tu? Perché il topo dà del Lei al leone? Perché il topo vuole usare al leone un grande rispetto? Sembra prudente al leone la promessa del topolino? Sentendo dire che un topo gli prometteva di aiutarlo, che cosa comincia? E quanto ride? E il topolino, intanto, che cosa fa? Che cosa succede dopo qualche tempo? Può il leone spezzare la fune? Chi arriva di corsa in quel momento? Che cosa dice il topolino vedendo di che cosa si tratta? Che cosa fa il topolino davvero? Che cosa dice il topolino, vedendo il leone libero? In viaggio I Le precauzioni non sono mai troppe Un signore, al quale piace di viaggiare solo, si trova in un vagone completo. Quando il treno è vicino alla prima stazione, egli si alza più volte per accomodare bene un involtino che ha messo sulla rete dei bagagli. — Le precauzioni non sono mai troppe, — dice ai viaggiatori che lo interrogano con lo sguardo. — Che cosa c'è dunque in quell'involto? — Dinamite, — risponde egli con la più grande disinvoltura. Inutile aggiungere che, giunti alla prima stazione, tutti i viaggiatori si affrettano a mutare vagone. Allora l'eroe apre il famoso involto e tira fuori un pollo arrosto. II Scompartimento fumatori Un ragazzetto deve, per recarsi a scuola nella città vicina, prendere il treno tutte le mattine. Un giorno capita in uno scompartimento dove c'è una signora sola. Il ragazzo vuol darsi l'aria di un giovanotto e, tirata fuori la sigaretta, prima d'accenderla, domanda, rivolto alla signora: — Scusate, vi dà noia il fumo? La signora guarda un po' stupita il ragazzetto, poi risponde con un risolino canzonatore: — A me no: ma a te? Niente paura Signorina: Signore, in questo scompartimento è vietato fumare ... Signore: Non temete, signorina, quando verrà il controllore metterò la pipa sotto il sedile ... Esercizi: — Vaje: 1) Raccontate la favola precedente dando del tu e del voi nel discorso diretto del topolino! — Pripovedujte poprejšnjo basen, pa uporabljajte namesto onikanja tikanje in vikanje! 2) Esercizio di composizione: In viaggio. — S pisna vaja: Na potovanju. 3) Trascrivete le frasi seguenti dando del voi e del lei in luogo del tu: — Prepišite naslednje stavke in postavite namesto rabe tikanja, vikanje in onikanje! Es.: — Pr.: Perché non sei venuto? Perché non siete venuto (venuta) ? Perché non è venuto (venuta) ? Perché non sei venuto? Hai dormito bene? Quando sei arrivato (arrivata) ? Mi fa tanto piacere di vederti. Ti ho scritto una lunga lettera, l'hai ricevuta? Col tuo bel regalo mi hai procurato una grande gioia. Eccoti una mela, la vuoi? Quello che mi dici mi pare incredibile. Accomodati ! Come ti senti? Scusa, ti dà noia il fumo? Non temere! 4) Conducete a fine questi periodi ipotetici: — Dokončajte sledeče pogojne stavke: Leggerei se .... Andrei volentieri se .... Viaggerei molto se .... Tutti ti amerebbero se .... Rimarrei a casa se .... Noi saremmo ricchi se .... Noi studieremmo la grammatica se ... Prenderei un biglietto di terza classe se .... Ella aspetterebbe allo sportello se .... Viaggeremmo in automobile se .... Coglierebbe le violette se .... Comprerebbe un paio di scarpe se .... 5) Traducete in sloveno: — Prevedite na slovenski jezik: Ieri abbiamo cominciato a darci del tu. Vogliamo darci del tu? Conosco bene quella signorina, ma ci diamo del voi. I Greci ed i Romani davano del tu a tutti, anche ai loro re. I bambini dànno del tu a tutti. In molti dialetti dell'Italia meridionale non si conosce che il tu. Quando rivolgiamo il pensiero a Dio, diciamo, tu Signore. Per maggior rispetto, già in antico si cominciò a dare del voi ai sovrani. I re e i papi parlano col noi. Questo è un plurale che indica la maestà. L'uso del lei prese posto nella lingua italiana in cambio del voi sulla fine del secolo XVI. Si usa il voi verso le persone superiori, e il tu antico fra gli uguali. 6) Nelle frasi seguenti sostituite ai puntini il verbo essere al congiuntivo o all'indicativo: — V naslednjih stavkih postavite namesto pik glagol »essere« v indikativu ali konj unktivu: Mi ricordo che egli .... nato di marzó. Giuro che ella ... innocente. Affermo che non mi ... sbagliato. Voglio che egli .... trattato meglio. So che il piroscafo non .... ancora arrivato. Dubito che egli .... un uomo onesto. Sono sicura che ella non ... malata. So bene che loro .... già arrivati. Non so se loro .... già arrivati. Mi ricordo che ella .... arrivata in primavera. Dubito che ella .... arrivata in primavera. Dubito che ella .... una donna onesta. Lezione dodicesima Gaspare Gozzi Il fuoco, l'acqua e l'onore Il fuoco, l'acqua e l'onore si ritrovarono una volta insieme. Il fuoco non può star sempre in un luogo, e anche l'acqua si muove sempre; onde, tratti dalla loro inclinazione, indussero l'onore a far viaggio in loro compagnia. Prima dunque di partirsi, tutti e tre dissero che bisognava darsi un segno da potersi ritrovare, se mai si fossero scostati l'uno dall'altro. Disse il fuoco: — Se mi avvenisse mai che io mi segregassi da voi, ponete ben mente colà dove voi vedete fumo: questo è il mio segnale e quivi mi troverete certamente. — E me, — disse l'acqua, — se voi non mi vedete più, non mi cercate colà dove vedrete spaccature di terra: ma dove vedrete salici, olmi, cannucce o erba molto alta e verde; andate costà in traccia di me, e ci sarò io. — Quanto a me, — disse l'onore, — spalancate bene gli occhi e ficcatemeli bene addosso e tenetemi saldo, perché se la mala ventura mi guida fuori di cammino, sicché io mi perda una volta, non mi troverete mai più. Domande A che indussero l'onore il fuoco e l'acqua? Perché volevano questi due che l'onore facesse viaggio in loro compagnia? Che dissero tutti e tre prima di partirsi? Dove l'acqua e l'onore troveranno il fuoco nel caso che gli avvenisse di segregarsi da loro? Dove bisognerebbe cercar l'acqua, se i due compagni non la vedessero più? Quale fu la preghiera che l'onore rivolse ai suoi due compagni? Notate: — Pomnite: prima di, del, della .... dopo il, lo, la .... j Prima di partirsi dissero che bisognava darsi un segno. I Devi tornare prima della notte. (Dopo il lavoro è dolce il riposo. 1 Dopo la lezione andremo a casa. Però: — Toda: Dopo di me tocca a te. Dopo di te non c'è più nessuno. Anton Aškerc La pietra divisoria Animato il mercato. Ei pur vendette agi' Italiani dei buoi e ritardò. Nell'alta notte oscura ora solo rincasa. — Ehm, dicono, la strada è mal sicura, a quest'ora di notte. Gli spiriti spaventano i passanti talora in questo punto. — Da giovine, Martino fu soldato e spesso fu di guardia: nella notte sentì batter ogni ora e dovrebbe temere? — Forse a Custozza paventai la morte, se la fissai negli occhi? E qui dovrei tremare come un bimbo al fruscio d'ogni foglia? ... Giunto al suo bosco, sente dall'oscuro: — Ahimè! Dove ho da porla? — Che mai? Chi sei? Dove porla, domandi? Poni dove l'hai presa! — Ho preso questa pietra divisoria fra i nostri due poderi; e per due solchi dentro nel tuo campo la piantai di nascosto! — Ed ora, ahimè, da quando all'altro mondo la mia anima giunse, or son cent'anni, riportar mi tocca la pietra maledetta! — Ah, come pesa! — Un lampo: trafelato e curvo il suo vicino Vito passò davanti, sulle spalle portando la sua pietra ! ... E Martino, da giovine soldato che mai ebbe paura, non seppe come giunse quella notte dal mercato al paese. Una strana notizia gli recarono allo spuntar dell'alba: Iersera, il nostro confinante Vito morì all'improvviso! Traduzione di Umberto Urbani Conversazione Chi ha scritto la precedente poesia? Anton Aškerc. In che lingua? In lingua slovena. È dunque originale questa poesia? No, è tradotta. Chi ha fatto la traduzione? Umberto Urbani. Chi è Anton Aškerc? Anton Aškerc è uno dei più grandi poeti sloveni. E Umberto Urbani? Umberto Urbani è un insigne traduttore delle opere slovene in lingua italiana. I verbi con dittonghi „uo" e „ie" mobili Glagoli z gibljivima dvoglasnikoma „uo" in „ie" uo > o ie > e sonare sedere 10 suono tu suoni egli suona ella suona noi soniamo voi sonate essi suonano esse suonano io siedo tu siedi egli siede ella siede noi sediamo voi sedete essi siedono esse siedono Passato prossimo: io ho sonato, io sono seduto (seduta). Imperfetto: io sonavo, io sedevo Passato remoto: io sonai, io sedetti Futuro: io sonerò, io sederò Condizionale: io sonerei, io sederei Congiuntivo presente: io suoni, io sieda (segga) Congiuntivo imperfetto: io sonassi, io sedessi Notate: I dittonghi »uo« e »ie« sono mobili perché, quando su di essi non cade più l'accento, si riducono alle vocali semplici. Pomnite: Dvoglasnika »uo« in »ie« sta gibljiva, ker se v oblikah, ki niso poudarjene, spremenita v eno-glasnika. la scuola, lo scolaro il fuoco, il focherello il cuore, il coraggio il cielo, celeste Siena, il Senese nuovo, la novità buono, la bontà Notate: Lo stesso avviene in tanti altri casi. Pomnite: Isti pojav imamo tudi v mnogih drugih primerih. Esercizi: — Vaje: 1) Coniugate al presente: — Spregajte v sedanjem času: Io suono il violino. Io giuoco a carte. Io non mi muovo da questo luogo. Io mi siedo un po'. 2) Volgete i verbi seguenti dalla seconda persona del singolare alla seconda del plurale: — Postavite naslednje glagolske oblike iz druge osebe ednine v drugo osebo množine : tu tieni tu giuochi tu ti siedi tu muovi tu ruoti tu puoi tu vieni tu suoni tu siedi 3) Traducete in italiano: — Prevedite na italijanski jezik: ; • i : Najbližje in najbolj domače osebe tikamo. Danes je onikanje odpravljeno. Zelo obžalujem, da je bolan. Deček se je hotel napraviti za gospodiča. Oprostite, ali vam je dim nadležen? Če bi bil bogat, bi mnogo potoval. Previdnosti ni nikoli preveč. To, kar mi govoriš, se mi zdi neverjetno. Dvomim, da je ta ženska poštena. Mesec julij je dobil ime po velikem Gaju Juliju Cezarju. 4) Sostituite agli infiniti i verbi coniugati al presente congiuntivo: — Postavite namesto nedoločnikov konjunktiv sedanjega časa: Non è possibile che io (venire) domani da te. Noi vogliamo che gli scolari (rimanere) a casa. Io voglio che tu (rimanere) tutta la settimana. Pare che Livia (volere) uscire. Si dice che non ti (piacere) la nostra compagnia. Bisogna che tu (scegliere) un libro. È meglio che tu (andarsene). Nessuno vuole che tu (rimanere) qui. Occorre che essi (cogliere) i frutti maturi. Pare che quegli studi non (piacere) a Guglielmo. Io desidero che tu (venire) da me a pranzo. Voglio che tu (fare) il tuo dovere. Desidero che Laura (andare) a casa. Sembra che mio fratello non (venire) a teatro. 5) Fate il sunto del racconto »II fuoco, l'acqua e l'onore« e della poesia »La pietra divisoria«! — Obnovite berilo »II fuoco, l'acqua e l'onore« in pesem »La pietra divisoria« ! 6) Date del lei, voi e loro nelle proposizioni seguenti: — Onikajte in vilkajte v.naslednjih stavkih: Es.: — Pr.: Capisci tu l'italiano? Capisce lei l'italiano? Capite voi l'italiano? Capiscono loro l'italiano? Capisci tu l'italiano? Perché non impari la lezione? Sei stanco? Sei stanca ? Hai sete? Hai tu un libro? Vedi che hai torto? Parti domani per Milano? Lezione tredicesima Collodi (Carlo Lorenzini) Napoli Per me Napoli è la città dell'allegria e del rumore. Qui tutto fiorisce, tutto ride, tutto canta, tutto scintilla. Le colline sono verdi, le case sono bianche e gialle e rosse e azzurre. Qui anche il cielo sembra più gaio e più trasparente e il mare più bello, più colorito, più turchino che in altri luoghi. E bada che a Napoli l'allegria e il buon umore non si trovano soltanto nei ragazzi e nella gioventù. S'incontrano alle volte certe vecchierelle tutte pelle e cenci, che scherzano e ciarlano con le ragazze che stanno lavorando sull'uscio di casa. Ti parrà un'esagerazione; eppure a Napoli sono allegri fin gli stessi cavalli delle carrozzelle di piazze. Qui non vedi, come in altri paesi, quei cavalli ciabattoni che par che cam- minino dormendo tra il passo e il mezzo trotto. I cavalli delle carrozzelle di Napoli sono di mezzana statura, leggeri, vispi, ringhiosi, corrono dalla mattina alla sera per scese e salite, sdrucciolano continuamente su quelle lastre di lava e non cascano mai. E i cocchieri li animano con la voce e con la frusta e passando stretti fra legno e legno e sgusciando come anguille trovano sempre il tempo di dir qualcosa agli altri cocchieri o con la voce o col gesto, perché sanno gestire anche con la frusta avendo le briglie in mano. Tieni a mente che a Napoli i soli moti della testa, della bocca e degli occhi sono un linguaggio chiaro e intelligibile, come quello d'un libro stampato. Come ogni forestiero che giunga a Napoli, anche noi non potemmo far a meno di visitare Pompei, la vittima del furore del Vesuvio. Come sai, durante la terribile eruzione nella notte del 24 agosto 79, essa fu seppellita sotto un'immensa pioggia di cenere e materie vulcaniche. Per secoli rimase ignoto il punto preciso dov'era fabbricata. Solo nel 1749 se ne trovarono le tracce quando alcuni contadini scavarono fosse per piantar viti in un podere ai piedi del Vesuvio. Ebbene, Pompei, ora per più di due terzi scoperta, offre uno spettacolo che non ha pari anche per chi poco intenda di antico. È una città morta, ma le strade selciate, le case, i templi, i bagni pubblici, le pitture, le sculture, le iscrizioni sui muri, proprio come ai giorni nostri, gli oggetti d'uso domestico, gli scheletri inceneriti di uomini, di donne, di cani in attitudine di disperazione, perché morti soffocati, non avendo potuto fuggire al sopraggìungere della catastrofe, parlano alla mente e alla fantasia un linguaggio sì eloquente, sì chiaro, sì persuasivo, che si direbbe che la popolazione di Pompei è sloggiata provvisoriamente per causa di restauri urgenti. Metafore — Prispodobe parlare come un libro stampato ridere come un matto bere come una spugna tremare come una foglia saltare come un burattino piangere come un vitello lavorare come un bue mangiare come un lupo cantare come un usignuolo arrampicarsi come una capra girare come una trottola scrivere come una gallina Uso delle parole — Besedna raba A Napoli il cielo sembra più trasparente che in altri luoghi. V Neaplju se zdi nebo prosojne j še kakor v drugih kra- Sei offesa? Tutt'altro. Ali si užaljena? Nasprotno. Allora possiamo parlare d'altro. Torej lahko govorimo o čem drugem. L'altro giorno mi ha fatto una gentilezza. Ondan se j e izkazal vljuden. L'altro ieri abbiamo scritto un dettato. Predvčerajšnjim smo pisali narek. Dove andate voi altri? Kam greste? (Kam pa vi?) Si vogliono molto bene l'un l'altro. Zelo radi se imajo med seboj. È tutt'altro che brutta. Je vse prej kakor grda. (Je zelo lepa.) Altro è dire e altro è fare. Laže je obljubiti kakor storiti. Altro che sano. È sanissimo. Kaj zdrav. Prezdrav. Verrò da te senz'altro domani. Jutri bom prišel gotovo k tebi. È bello? Altro che! Ali je lep? Pa kako! Non fa altro che giocare. Samo igra se. La febbre ti porterà all'altro mondo. Mrzlica te bo spravila na drugi svet. Omissione dell'articolo — Opuščanje člena L'articolo si omette: Člen opuščamo: jih. nelle locuzioni avverbiali pri pvì^ovnih izrazih Egli eseguì l'ordine con pron- tezza. Per fortuna ho guadagnato nelle locuzioni verbali pri glagolskih izrazih cento lire. L'uomo ebbe paura della sua ombra. Egli ha sempre ragione. nei proverbi pri pregovorih nelle indeterminate similitudini pri nedoločnih podobnostih nelle proposizioni negative pri nihalnih stavkih Patti chiari, amicizia lunga. Tempo è denaro. Ti seguiranno come pecore. Tu come professore dovrai capirmi. Antonio non disse parola. Non chiederai soccorso? Per riuscire occorrono coraggio, costanza, prudenza, audacia. Ho comprato fazzoletti, guanti, calze, scarpe. Marconi inventò la radiotelegrafia. Le opere di Verdi sono: Ri-goletto, Trovatore, Traviata, Aida. Giovanni non ascolta. Maria aiuta la mamma. Arriverà domenica. Trenta dì conta novembre con aprii, giugno e settembre. nelle enumerazioni pri naštevanju nei nomi delle persone molto popolari pri zelo znanih osebnostih nei nomi propri di persona pri krstnih imenih nei nomi dei giorni e dei mesi pri imenih dnevov in me- secev Però: — Toda: Il martedì dopo la sua partenza lo zio morì- Era nel bel maggio. A Pisa saliremo la famosa torre pendente. Avete visitato la grotta azzurra di Capri? Tuo padre lavora tutto il giorno. Sua zia le vuole un gran bene. nei nomi di città e piccole isole pri imenih mest in majhnih otokov davanti ai possessivi che precedono i nomi di parentela pred svojilnimi zaimki, ki stoje v zvezi s sorodstvenimi izrazi davanti ai numerali ordinali indicanti i reggenti ecc. pred vrstilnimi števniki, s katerimi označuj emo vladajoče osebe nella posizione predicativa pri predikativni rabi nel vocativo pri zvalniku Napoleone 1 (Primo) è morto il cinque maggio 1821. Pio XII (Decimosecondo è Romano. Egli è avvocato. Noi siamo studenti. O Dio, aiutaci! Ragazze, venite qua! Notate: Vi sono però molte eccezioni dalle norme sopra elencate. Pomnite: Pri vseh teh pravilih je več izjem. Esercizi: — Vaje: 1) Trovate la ragione per cui nelle proposizioni seguenti alcuni nomi non hanno articolo: — Zakaj je v naslednjih stavkih opuščen člen pred nekaterimi imeni: Partirà mercoledì. Sottil raggio di luce, tu mi dài un buono ed utile ammaestramento. Sopra la scrivania ho tutti gli oggetti necessari: penne, matite, gomme, calamaio. Cane che abbaia non morde. Venezia è una città straordinaria. Non abbiamo acqua calda. Suo fratello è studente universitario. Abbiate coraggio! Lei è sarta. Guido è un fanciullo buono ed intelligente. 2) Trovate due esempi per ogni regola riguardante l'omissione dell'articolo! — Poiščite za vsak primer opuščanja člena po dva zgleda! 3) Cercate nel vocabolario il senso delle parole seguenti : poscia trascrivete le frasi ponendo al posto dei puntini le parole appropriate: — Poiščite v slovarju pomen naslednjih besed; nato pa prepišite sledeče stavke in postavite namesto pik ustrezajoče izraze: scrivere, lo scrittore, la scrittura, la scrivaniaf lo scrivano, lo scritto Mio padre è un letterato, e .... bei libri. Egli è dunque uno .... I suoi .... sono molto letti. Egli stava seduto alla .... Questa non è certo la mia .... Devi .... una lettera alla tua mamma ! Alessandro Manzoni è uno dei più grandi .... Hai una bella .., La .... è molto bassa. Oggi ho veduto lo .... del nostro avvocato. Carlo mi ha .... a tuo nome. 4) Fate il sunto del brano precedente! — Obnovite poprejšnje berilo! 5) Completate: — Izpopolnite: Lavora come un .... Ride come un .... Canta come un .... Trema come una .... Gira come una .... Piange come un .... Parla come un .... Mangia come un .... Beve come una .... Si arrampica come una .... 6) Traducete in italiano: — Prevedite na italijanski j ezik : Dela kot črna živina. Ta bolezen ga bo spravila na oni svet. Predvčerajšnjim smo bili na izletu. Kaj neumen! Preneumen. Ali je bogat? Pa kako! Samo uči se. Govori kot knjiga. Jutri ti bom gotovo prinesel knjigo. Lepa ni, ampak poje kot slavček. Sovražijo se med seboj. Lezione quattordicesima Luigi Pirandello L& caga Avete mai veduto costruire una casa? Io, tante... Ed ho pensato : Ma guarda un po' l'uomo, che è capace di fare ! Mutila la montagna; ne cava le pietre; le squadra; le dispone le une sulle altre e, che è che non è, quello che era un pezzo di montagna è diventato una casa. — Io, — dice la montagna, — sono montagna e non mi muovo. — Non ti muovi, cara? E guarda là quei carri tirati da buoi. Sono carichi di te, di pietre tue. Ti portano in carretta, cara mia! Credi di startene costì? E già mezza sei due miglia lontano nella pianura. — Dove? — Ma in quelle case là, non ti vedi? Una gialla, una rossa, una bianca; a due, a tre, a quattro piani. E i tuoi faggi, i tuoi noci, i tuoi abeti? Eccoli qua a casa mia. Vedi come li abbiamo lavorati bene? Chi li riconoscerebbe più in queste sedie, in questi armadi, in questi scaffali? Tu, montagna, sei tanto più grande dell'uomo; anche tu, faggio, e tu, noce, e tu, abete; ma l'uomo è una bestiolina piccola sì, che però ha in sé qualche cosa che voi non avete. A star sempre in piedi, vale a dire ritta su due zampe soltanto si stancava; a sdraiarsi per terra come le altre bestie, non stava comoda e si faceva male, anche perché, perduto il pelo, la pelle, eh, la pelle è diventata più fina. Vide allora l'albero e pensò che se ne poteva trar fuori qualche cosa per sedere più comodamente. E poi sentì che non era comodo neppure il legno nudo e lo imbottì; scorticò le bestie soggette, altre ne tosò e vestì il legno di cuoio, e tra il cuoio e il legno mise la lana; ci si sdraiò sopra beato: »Ah, come si sta bene così!« Il cardellino canta nella gabbietta sospesa tra le tende al palchetto della finestra. Sente forse la primavera che s'approssima? Ahimè, forse la sente anch'esso l'antico ramo del noce da cui fu tratta la mia seggiola, che al canto del cardellino ora scricchiola. Forse l'intendono, con quel canto e con questo scricchiolio, l'uccello imprigionato e il noce ridotto seggiola. Il complemento vocativo — Zvalnik Non ti muovi, cara? Tu, montagna, sei tanto più grande dell'uomo, anche tu, faggio, e tu, noce, e tu, abete. O Fata mia, o Fata mia! Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Sei bello, o immenso mar! Oh Giulio, che guardi? Ragazzo mio, te ne pentirai! Notate: Il vocativo si accompagna spesso con l'interiezione o oppure oh. Pomnite: Pred zvalnikom stoji cesto medmet o ali oh. Imperativo irregolare — Nepravilni velelnik andare va' (vai) vada andiamo andate vadano dare da' (dai) dia diamo date diano stare sta' (stai) stia stiamo state stiano fare fa' faccia facciamo fate facciano dire di' dica diciamo dite dicano Vammi a prendere il bicchiere. Vatti a lavare le mani. Dammi la mano. Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Stacci a sentire. Fammi questo favore. Stammi a vedere. Fanne a meno. Dimmi la verità. Dille di studiare. Vagli a prendere il bicchiere. Dagli il libro. Stagli lontano. Fagli un rimprovero. Digli di venire. Notate : Questi verbi irregolari raddoppiano la consonante del pronome enclitico (eccetto: gli). Pomnite: Ti nepravilni glagoli podvoje soglasnik nepoudarjenega zaimka (razen pri: gli). Notate: Nella lingua italiana non è necessario porre un punto esclamativo dopo ogni imperativo come avviene in lingua slovena. Pomnite: Italijanski jezik ne zahteva klicaja za vsakim velelnikom kot slovenščina. Proverbi Chi semina raccoglie. Ama chi t'ama e rispondi a chi ti chiama. Chi si loda s'imbroda. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora. Esercizi: — Vaje: 1) Sostituite ai pronomi racchiusi fra parentesi, le forme atone: — Postavite namesto zaimkov v oklepajih nepo-udarjene oblike: Es.: — Pr.: Da' (a me) la lettera. Dammi la lettera. Da' (a me) la lettera. Da' (a noi) il permesso. Di' (a me) il tuo nome. Di' (a noi) la notizia. Di' (a lui) la notizia. Di' (a lei) il segreto. Fa' (a te) il rimprovero. Sta' a sentire (me). Sta' vicino (a lei). Fa' un favore (a lui). Fa' (a noi) il piacere. Va' a lavare (te). Fa' (a lei) un regalo. Da' (a noi) il pane. Fa' (dei rimproveri). Da' retta (a me) . 2) Esercizio di composizione: La nostra casa. — Spisna vaja: Naša hiša. 3) Coniugate all'imperativo: — Spregajte v velelniku: Andare a scuola e dire al professore (alla professoressa) di scusare il ritardo. Dare un'occhiata a- questi disegni. Stare attento (attenta). Fare meno chiacchiere. Non dire sciocchezze. 4) Sostituite ai puntini i pronomi appropriati: — Postavite namesto pik ustrezajoče zaimke: Es.: —Pr.: Il ragazzo ha fame; fallo. entrare e dagli un pezzo di pane. Il ragazzo ha fame; fa' .... entrare e da' .... un pezzo di pane. Fa' .... un gran favore, va' .... a lavare le mani. È un ragazzaccio; fa' .... capire che non desideri la sua compagnia. Ecco la zia; va' .... incontro e di' .... che vengo subito. Se viene lo zio, di' .... che il babbo è uscito. Abbiamo sete; fa' .... un favore, va' .... a comprare un gelato. Queste frasi non bastano; fa' .... ancora tre. È una bella passeggiata; fa' .... ogni giorno. Ti ascoltiamo; di' .... quello che sai. Di' .... con chi vai e ti dirò chi sei. Il ragazzo è scalzo; fa' .... dare un paio di scarpe. 5) Cercate nel vocabolario il senso delle parole seguenti: poscia trascrivete le frasi, ponendo al posto dei puntini le parole appropriate: — Poiščite v slovarju pomen naslednjih besed; nato prepišite sledeče stavke in postavite namesto pik ustrezajoče izraze: leggere, la leggenda, leggendario, la lettera, la lettura, il lettore Puoi già .... i libri italiani? È la mia prima .... italiana. Portami un libro di facile .... Io ho un bel libro dove sono narrate molte storie vere e molte .... Questo brano deve essere tradotto alla .... In Dante si possono .... molte cose mirabili. Giulio è incorreggibile: i miei consigli sono rimasti per lui .... morta. Di Romolo si .... che fu il fondatore di Roma. Quante sono le .... dell'alfabeto? Scrivi una .... a tua madre ! I Greci coltivavano con ardore le .... e le arti. La .... dei buoni libri è il più utile esercizio che io conosca. Io ti .... nel cuore. Molte antiche narrazioni sono .... Non è facile essere un valente .... II .... esercita gli studenti nello studio di una lingua straniera. Questa .... è troppo difficile; io preferisco .... facili. Abbiamo copiato alla .... Era un racconto .... Non è una storia vera, è una .... 6) Indicate la classe a cui appartengono i seguenti nomi comuni: — Določite sledečim občnim imenom njihovo vrsto: Es.: — Pr.: l'arancia, il frutto. l'arancia il braccio la scimmia lo studio il garofano la mattina la pittura il capitano la febbre la scultura la bontà il pranzo la casa il cappello la quercia la zia la lira l'agricoltura la littorina il pianoforte la camicia la rondine la mosca la bugia Lezione quindicesima Pronomi affissi raggruppati — Zaobešeni sestavljeni zaimki coli'infinito pri nedoločniku Non posso dirglielo. Devi darmelo presto! col gerundio pri gerundiju coli'imperativo pri velelniku col participio passato assoluto pri samostojno rabljenem deležniku preteklega časa coli'avverbio »ecco« pri prislovu »ecco« Leggendomeli pian piano li capirò. Gliele spiegerò scrivendogliene. Raccontaglielo tutto ! Portatemela presto! Strappategliele fu preso da tanta pietà. Scrittemele tante volte le compresi bene. Eccoglielo! Eccogliela! Notate: L'affisso [raggruppato non sposta l'accento tonico. Pomnite: Zaradi zaobešenega sestavljenega zaimka beseda ne menja naglasa. Devi dirmi il segreto. Devi dirmelo presto. Devi dirmi i segreti. Devi dirmeli presto. Devi dirmi la novità. Devi dirmela presto. Devi dirmi le novità. Devi dirmele presto. Devi dirmi tre segreti (novità). Devi dirmene tre. Raccontagli (raccontale) tutto il segreto. Raccontaglielo tutto. Raccontagli (raccontale) tutti i segreti. Raccontaglieli tutti. Raccontagli (raccontale) tutta la novità. Raccontagliela tutta. Raccontagli (raccontale) tutte le novità. Raccontagliele tutte. Raccontagli (raccontale) tre segreti (novità). Raccontagliene tre. Dammi quel libro. Fammi un favore. Dimmi la verità. Vatti a lavare. Dammelo ti prego. Fammelo subito. Dimmela sempre. Vattene subito. Domande Puoi dirmi che ora è? Potete darmi in prestito il vostro libro? So che Vittorio ha comprato molte matite; può darmene una? Mi dài una mela? Le hai detto la verità? Gli puoi prestare cinque lire? Te l'ha mostrato? Ti ha fatto quel favore? Risposte Mi dispiace, ma non posso dirtelo. No, non possiamo darvelo, perché dobbiamo studiare la lezione. Sì, se vorrai potrà dartene anche di più. Purtroppo devo dartene due. Sì, ho dovuto dirgliela. Mi rincresce, ma non posso prestargliele. No, non ha voluto mostrarmelo. Sì, ha desiderato di farmelo subito. Edoardo Calandra Due ragazzi a caccia Il mio amico fece la prima vittima; fu una capinera, che cadde da un salice con un'ala sciupata. Ci precipitammo insieme quasi bocconi nell'erba per agguantarla subito, temendo di vederla riprendere il volo. Il povero animalino svolazzava in qua e in là, ma Giulio lo ghermì e me lo mostrò. Tutti e due, accosciati nella guazza, considerammo la preda in silenzio; poi io alzai gli occhi in faccia al compagno, e vidi che aveva le gote tutte rigate di lagrime; subito vennero i lucciconi anche a me, e si cominciò a piangere dirottamente, come se ci fosse accaduta Dio sa qual disgrazia. La musica durò a lungo; finalmente si tenne consulto per vedere di riparare al mal fatto. Non c'era altro che rimettere l'animale sull'albero dove forse aveva il suo nido; e fui io che m'arrampicai, perché Giulio aveva perduto le forze. Notate: — Pomnite: bocconi = na trebuhu (ležeč) carponi = po vseh štirih tentoni = tipaje penzoloni =- obešeno, vise ruzzoloni = z glavo naprej drčeč ginocchioni = na kolenih, kleče cavalcioni = j aha j e Domande Chi andò un giorno a caccia? Chi fu la prima vittima? Da dove cadde? Che cosa fecero i due ragazzi? Di che cosa temerono? Che cosa faceva il povero animalino? Che cosa fece Giulio? Chi cominciò a piangere? Che cosa fece poi anche l'altro? Perché piansero? Vollero riparare il mal fatto? Dove rimisero l'animale? Si potè arrampicare Giulio? Perché no? Galileo Galilei L'umanità riconosce a Galileo Galilei il merito di aver fondato la scienza sperimentale. Tutta la sua vita fu dedicata a indagare e a interpretare le relazioni e il corso delle cose. Da studente, vide un giorno nel duomo di Pisa oscillare una lampada appena accesa e notò che le oscillazioni diminuivano di ampiezza, ma conservavano la stessa durata. Da questa osservazione trasse motivo per applicare il pendolo agli orologi. Egli amava moltissimo studiare il cielo. Infatti, contemplando il firmamento con l'aiuto del telescopio da lui stesso costruito, fece importanti scoperte nel campo dell'astronomia. Queste sue scoperte lo indussero a sostenere il sistema di Copernico che la terra gira intorno al sole. Un giorno i fontanieri di Firenze, non essendo riusciti a innalzare l'acqua oltre il limite permesso dalla pressione atmosferica, andarono da lui per consigliarsi. — Eppure, — dicevano essi, — la natura ha orrore del vuoto! — Sì, — rispose loro Galileo, — ma ne ha orrore soltanto fino a trentatré metri! In seguito a ciò Galileo incaricò il suo allievo Torricelli di studiare il problema. Da questo studio derivò l'invenzione del barometro. Galileo Galilei fu sommo matematico, fisico, astronomo ed eccellente prosatore. La sua poesia fu il culto della verità. E a tale proposito egli scrisse: »L'occuparsi sempre e il consumarsi sopra gli scritti degli altri senza mai sollevare gli occhi alle opere stesse della natura... non farà mai un uomo filosofo.« Esercizi: — Vaje: 1) Traducete in sloveno: — Prevedite na slovenski jezik: Hai comprato il libro? Devi mostrarmelo! Se avete il mio quaderno, datemelo! Da' a questa povera bambina un'arancia! Vorrei dargliene due. Mi volete dare il giornale? Non posso darvelo adesso, ma ve lo darò fra poco. È purtroppo vero, credetecelo! Dicendomelo rideva. Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Eccomi, sono venuto a dirvi che è tempo di andarcene. È un libro difficile, ma leggendolo pian piano lo capirai. È meglio patirlo il male che farlo. 2) Date un nome proprio conveniente a ciascuno dei seguenti nomi comuni: — Prida j te vsakemu izmed sledečih občnih imen ustrezajoče lastno ime: Es.: — Pr.: il fiume, l'Arno. 3) Fate il sunto del racconto »Due ragazzi a caccia«! — Obnovite berilo »Due ragazzi a caccia«! 4) Sostituite ai nomi e pronomi racchiusi fra parentesi, i pronomi affissi raggruppati: — Postavite namesto samostalnikov in zaimkov v oklepajih zaobešene sestavljene zaimke: Es.: — Pr.: Fa' (a me) (il favore). Fammelo. Fa' (a me) (il favore). Da' (a me) (la lettera). Da' (a noi) (il permesso). Di' (a me) (la lezione). Di' (a noi) (la notizia). Di' (a lui) (la notizia). Di' (a lei) (il segreto). Di' (a noi) (le novità). Fa' (a te) (il rimprovero). Fa' (un favore) (a lui). 5) Sostituite ai puntini i pronomi affissi raggruppati: — Postavite namesto pik zaobešene sestavljene zaimke: Es.: — Pr.: Non ho limoni; vammene a comprare sei. Non ho limoni; va' .... a comprare sei. La nonna ha dimenticato gli occhiali: va' .... a prendere. Se conosci il suo indirizzo, da' .... Non vedi che dài noia? Va' .... di qui. Gli piacciono le arance; da' .... due. Non è gentile; di' .... tu. Che bella fotografia! Fa'____vedere. 6) Traducete il racconto »Due ragazzi a caccia« in sloveno e poi dal testo sloveno in italiano. — Prevedite berilo »Due ragazzi a caccia« najprej na slovenski jezik in nato iz slovenščine na italijansko. il fiume il poeta il mare il mese il papa la città 10 scultore l'isola la penisola 11 santo la cattedrale l'imperatore l'affresco la regione - m 73 Lezione sedicesima Edmondo de Amicis La piazza e l'interno di San Pietro La carrozza era già di là dal ponte di Sant'Angelo, quando il mio compagno mi consigliò di chiuder gli occhi e di non aprirli prima che me lo dicesse: li chiusi. A un tratto la carrozza si fermò e l'amico disse: — Guarda! Guardo: siamo in mezzo alla piazza. Ecco le colonne, le fontane, la gradinata, la cupola, ogni cosa come si vede nei quadri: nulla di nuovo e nessuna sorpresa. — Dunque? — l'amico domanda, — non ti scuoti? Che impressione ti fa? Non ti par bello, grande, sublime? 10 sono mortificato, non trovo parola. Questa è la famosa basilica? Questa la cupola che si vede di lontano quaranta miglia? Questo il gran colosso di San Pietro? — Dunque? — Dunque ... senti, amico, vuoi ch'io ti dica la verità? Mi par piccolo. — Cosa? — Tutto: la piazza, la chiesa, la facciata, la cupola, tutto quello che vedo. 11 mio amico diede in uno scroscio di risa. — Sarà ridicolo; ma è vero. Mi par piccolo. Son disilluso. — Guarda quell'uomo. — Quale? — Quello seduto ai piedi d'una delle colonne lì mezzo della facciata. Guardo l'uomo, misuro coll'occhio tutta l'altezza della colonna, misuro la larghezza, poi l'uomo di nuovo, confronto, riguardo ed esclamo: — È immenso! — Ah ! qui ti volevo ! Bisogna confrontare, caro mio. Come ti puoi accorgere che qualcosa è gigantesco, dove tutto è gigantesco. A prima giunta, tutti guardano in su, e tutti dicono come te. Scendiamo. Si scende di carrozza, si sale la gradinata: non finisce mai. Si guardano le colonne della facciata: ingigantiscono a ogni passo. Giungiamo dinanzi: sono larghe come case. Guardiamo in su: sono alte come campanili. Ci voltiamo indietro: quanta strada s'è fatta! Le fontane, pur ora così grandi, son diventate piccine che non paiono più quelle. Entriamo. — Guarda ... — Amico, questa volta te lo dico sul serio: sono deluso. — Aspetta. Vedi quella colomba in bassorilievo, di marmo bianco, qui nell'angolo? — Vedo. — A che altezza ti par che giunga della tua persona? — Al collo. — Vediamo. Si va innanzi... Diavolo, non ci siamo ancora? Pareva a due passi. Eccoci. Oh questa è curiosa! Stendo il braccio in alto, mi alzo sulla punta dei piedi, e non ci arrivo. — Guarda le lettere di quell'iscrizione lassù; come ti paiono alte? — Quattro palmi? — Sono più alte di te. Guarda quelle finte colonne; come ti paiono larghe? — Un braccio. — Tre metri. Comincio a capire. In mezzo alla chiesa si vede un gruppo di ragazzi intorno a una cosa alta che sembra una statua. Andiamo innanzi, innanzi: oh cospetto! I ragazzi sono soldati di artiglieria grandi e robusti come Ciclopi; la cosa alta è la statua di san Pietro; i soldati le baciano il piede; un pretino poco distante guarda e sorride con un'aria di sorpresa e di compiacenza : par che dica : — Sono cristiani queste bestie feroci! Meno male. La preposizione „da" — Predlog „da" La preposizione »da« può esprimere: Predlog »da« lahko označuje: passivo trpni način punto di partenza izhodišče L'aratro è tirato dal bue. »II Mosè« fu scolpito da Michelangelo. Vengo da Trieste. La fame caccia il lupo dal bosco. Sta a Lubiana da due anni. Da molto tempo non lo vedo. maniera način Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora. scopo namen Devo comprare carta da lettere. Si vedono già le barche da pesca. luogo natale di personaggi storici rojstni kraj zgodovinskih osebnosti causa vzrok valore vrednost Con le persone: Pri živih bitjih: Leonardo da Vinci dipinse »La cena«. Santa Caterina da Siena era una donna di meravigliosa energia. Rideva dalla gioia. Era tutto pallido dallo spavento. Prego due francobolli da cinquanta. Gli ho dato una moneta da dieci piastre. Dove? (Kje?) Siamo stati dal sarto. (Bili smo pri krojaču.) Siamo stati dalla zia. (Bili smo pri teti.) Siamo stati dal macellaio. (Bili smo pri mesarju.) Dove? (Kam?) Andiamo dal sarto. (Gremo h krojaču.) Andiamo dalla zia. (Gremo k teti.) Siamo stati dal macellaio. (Gremo k mesarju.) Da (di) dove? Veniamo dal sarto. (Prihajamo od krojača.) (Od kod?) Veniamo dalla zia. (Prahajamo od tete.) Veniamo dal macellaio. (Prihajamo od mesarja.) Con le cose: Pri neživih bitjih: Dove? (Kje?) Siamo a scuola. Andiamo a teatro. Siamo al cinema. Dove? (Kam?) Andiamo a scuola. Andiamo a teatro. Andiamo al cinema. Da dove? Veniamo da scuola. (Od kod?) Veniamo dal teatro. Veniamo dal cinema. (Smo v šoli.) (Smo v gledališču.) (Smo v kinu.) (Gremo v šolo.) (Gremo v gledališče.) (Gremo v kino.) (Prihajamo iz šole.) (Prihajamo iz gledališča.) (Prihajamo iz kina.) Esercizi : — Vaj e : 1) Fate il sunto del brano precedente! — Obnovite poprejšnje berilo! 2) Esercizio di composizione: La piazza della Madonna e l'interno della chiesa dei Francescani. — Spisna vaja: Marijin trg in notranjščina frančiškanske cerkve. 3) Cercate due esempi per i singoli usi della preposizione »da«. — Poiščite za vsako rabo predloga »da« po dva primera. 4) Formate dieci proposizioni mettendole alla forma passiva! — Tvorite deset stavkov v trpni obliki! 5) Spiegate i seguenti usi della preposizione »da«: — Razložite rabo predloga »da« v naslednjih stavkih: Abbiamo una grande sala da pranzo. Maria è stata lodata dalla professoressa. Farete una vera vita da orsi. La capinera cadde da un salice. Vengo da Fiume. Dove hai le tue scarpe da montagna? Dante è ammirato da tutti. La mia camera da letto è esposta a mezzogiorno. Vedi le tre casettine dai tetti aguzzi? II Petrarca fu molto ammirato dal Prešeren. 6) Traducete: — Prevedite: Oče je pri krojaču. Oče je šel h krojaču. Oče prihaja od krojača. Davi je prišel stric iz Rima. Čakali smo jih opoldne, prišli so šele ob dveh. Koliko dni ste že v Ljubljani? Kuharica prihaja s trga, mi pa iz šole. Popoldan poj de k čevljarju. Moja spalnica je obrnjena na jug. Jokala je od veselja. Lezione diciassettesima Angiolo Silvio Novaro Che dice la pioggerellina di marzo Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dell'orto, sul fico e sul moro ornati di gemmule d'oro? — Passata è l'uggiosa invernata, passata, passata! Di fuor dalla nuvola nera, di fuor dalla nuvola bigia, che in cielo si pigia, domani uscirà Primavera guernita di gemme e di gale, di lucido sole, di fresche viole, di primole rosse, di battiti d'ale, di nidi, di gridi, di rondini, ed anche di stelle di mandorlo, bianche ... Ciò dice la pioggerellina di marzo che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dell'orto, sul fico e sul moro ornati di gemmule d'oro. Ciò canta, ciò dice; e il cuor che l'ascolta è felice. Conversazione Chi ha scritto la poesia »Che dice la pioggerellina di marzo« ? Angiolo Silvio Novaro. Chi è Angiolo Silvio Novaro? Angiolo Silvio Novaro è il poeta contemporaneo che ha composto forse il maggior numero di poesie per bambini. Che cosa dimostra questa poesia? La fantasia fresca e delicata e la sensibilità musicale. Che cosa imita il suo ritmo? Il suo ritmo imita il picchiettare della pioggerellina. Notate: — Pomnite: la primavera — primaverile l'estate — estivo l'autunno — autunnale l'inverno — invernale Uso delle parole — Besedna raba Il bucaneve, la primola e l'anemone sono fiori primaverili. Oggi si respira l'aria primaverile. Rimini è una città estiva. Tutti i bambini bisognosi sono mandati nelle colonie estive. Frequentava un corso autunnale. Lo sci è uno sport invernale. ornato di .... guarnito di pieno di .... adorno di .... coperto di carico di ... . colmo di .... ghiotto di .... II moro è ornato di gemmule d'oro. La primavera uscirà guarnita di lucido sole. Nannina portava un gran vaso pieno di latte. Le pareti sono adorne di quadri. L'arancio è coperto di fiori. Il carro è carico di pietre. Il ciuchino porta due panieri colmi di arance. Il maiale è ghiotto di ghiande. Domande Che cosa dà la vite? Che cosa dànno le palme? Che cosa dànno le olive? Che cosa dànno gli agrumi? Che cosa dànno i fichi? Che cosa dànno i peschi? Che cosa dànno i meli? Che cosa dànno i peri? Risposte L'uva. I datteri. Un buon olio. I limoni e le arance. I fichi. Le pesche. Le mele. Le pere. II trapassato prossimo — «Trapassato prossimo" Verbi ausiliari — Pomožiiika avere essere avevo avuto ero stato (a) avevi avuto eri stato (a) aveva avuto era stato aveva avuto era stata avevamo avuto eravamo stati (e) avevate avuto eravate stati (e) avevano avuto erano stati avevano avuto erano state Verbi regolari — Pravilni glagoli con l'ausiliare »avere« con l'ausiliare »essere« parlare parlare avevo parlato ero partito (a) avevi parlato eri partito (a) aveva parlato era partito aveva parlato era partita avevamo parlato eravamo partiti (e) avevate parlato eravate partiti (e) avevano parlato erano partiti avevano parlato erano partite Notate: Il trapassato prossimo esprime un'azione avvenuta prima di un'altra che anch'essa è avvenuta. Pomnite : »Trapassato prossimo« izraža preteklo de-janje, ki se j e zgodilo pred drugim, tudi preteklim dejanjem. Quando arrivammo alla stazione, il treno era già partito. Avevo finito di scrivere, quando mi giunse la tua lettera. Gli capitò quello che i medici gli avevano detto. Il cuore del piccolo Benito Il piccolo Benito era andato con altri compagni di monellerie a rubare le mele in un campo. — Ma il padrone ci vedrà ! — aveva osservato il più piccolo. — Che importa se ci vede? — dice Benito cominciando a tirar sassi alle mele. Un ragazzo sale sull'albero. Ma, ecco, che tutt' ad un tratto si sente la voce minacciosa del contadino e un uomo grande e grosso come un gigante, armato di un terribile randello, compare nel fondo del campo. E i ragazzi, via come il vento. Se non che, quello che era salito sull'albero, per la furia di scendere, cade e si spezza una gamba. — Aiuto! — grida il fanciullo. I compagni hanno altro da pensare e sono già tutti lontani. Solo il piccolo Benito torna indietro e arriva vicino al compagno proprio nello stesso momento in cui è vicino anche il contadino col suo nodoso bastone, pronto a romperlo sulle spalle dei ragazzi. Ma Benito non si scompone, è calmo e sereno: solleva il ferito, se lo carica come può sulle spalle e s'incammina adagio adagio guardando coi suoi grandi occhi magnetici il contadino, che dinanzi a tanto ardire lascia cadere il bastone e non fiata. Il coraggio' del fanciullo l'ha soggiogato e vinto. Esercizi:—Vaje: 1) Coniugate al trapassato prossimo: — Spregajte v »trapassato prossimo«: Avevo terminato il mio compito. Ero arrivato puntualmente. 2) Fate il sunto del racconto »II cuore del piccolo Benito«! — Obnovite sestavek »II cuore del piccolo Benito«! 3) Mettete al trapassato prossimo le proposizioni seguenti:— Postavite sledeče stavke v »trapassato prossimo«: Carlo termina il suo compito. Voi mangiate troppo in fretta. Giovanna arriva puntualmente. Noi beviamo molto latte. Vado a teatro. Tu curi con amore il tuo fratellino. Voi difendete sempre i vostri amici. Voi vi scusate subito per l'assenza. Essi sono molto trascurati. Voi attendete con impazienza. Noi ascoltiamo il discorso in silenzio. Tu inviti solo poche amiche. 4) Fate il contrario dei seguenti aggettivi: — Poiščite nasprotja sledečim pridevnikom: la spesa minima una persona sana le mani asciutte un compagno presente il fratello maggiore un paese ricco l'ultima vittima la prova orale le scarpe strette una persona giovane i giorni festivi un'idea allegra una strada larga la settimana scorsa una signorina simpatica un'impressione ottima la prima rappresentazione un grande movimento 5) In ciascuna delle seguenti frasi sostituite all'aggettivo fra parentesi il contrario corrispondente: — Postavite v sledečih stavkih namesto pridevnikov v oklepajih ustrezajoče nasprotne pridevnike: Es.: — Pr.: Tutti erano (presenti). Tutti erano assenti. Tutti erano (presenti). È una parola di genere (maschile). Non dimenticherò mai quel (simpatico) signore. Lo guardava con i suoi occhi (grandi). Questa cioccolata è troppo (dolce). Vidi una colomba di marmo (bianco). Nei giorni (festivi) si apre alle nove. La prova (orale) avrà luogo lunedì alle nove. Mi sono (bagnato) le mani. Il suo fratello (minore) si chiama Emilio. Non mi piacciono queste scarpe (larghe). La (prima) rappresentazione avrà luogo in dicembre. Frequentava un corso (primaverile). Tutte le porte erano (chiuse). Questo libro è (nuovo). Il campanile è (alto). Mettete le proposizioni seguenti alla forma (passiva). La lampada era (spenta). 6) Studiate la poesia a memoria! — Naučite se pesmi na pamet! Lezione diciottesima Il trapassato remoto — «Trapassato remoto" Verbi ausiliari — Pomožnika essere fui stato (a) fosti stato (a) fu stato fu stata fummo stati (e) foste stati (e) furono stati furono state avere ebbi avuto avesti avuto ebbe avuto ebbe avuto avemmo avuto aveste avuto ebbero avuto ebbero avuto Verbi regolari Pravilni glagoli con l'ausiliare »avere« con l'ausiliare »essere« parlare ebbi parlato avesti parlato ebbe parlato ebbe parlato avemmo parlato aveste parlato ebbero parlato ebbero parlato partire fui partito (a) fosti partito (a) fu partito fu partita fummo partiti (e) foste partiti (e) furono partiti furono partite Notate: Il trapassato remoto indica un'azione che precedette di poco un'altra già passata ed è quasi sempre preceduto dalle congiunzioni temporali: quando, poiché, appena (che), dopo che e simili. Pomnite : »Trapassato remoto« izraža neko preteklo dejanje, ki se je izvršilo neposredno pred nekim drugim, tudi preteklim dejanjem in ga navadno uvajajo časovni vezniki kakor: quando, poiché, appena (che), dopo che in podobni. Dopo che gli ebbi parlato, ritornai a casa. Appena ebbi finito di scriverti, mi pervenne la tua lettera. Dopo che fu partita, nessuno osò muoversi. I giuochi dei nostri bambini erano conosciuti nei tempi antichi? Sì, erano conosciuti per la maggior parte: lo scrittore Properzio parla del cerchio come di un giuoco molto diffuso. Callimaco ricorda la trottola come il giuoco preferito dei fanciulli. Sapete che giuoco è rappresentato in certi affreschi di Pompei ? II rimpiattino. Nei quadri riproducenti la società elegante del 1700 che giuochi da sala e da giardino sono riprodotti? Il rimpiattino, i quattro cantoni e mosca cieca. Si amavano allora gli sport? No, perché quella società amava solo i giuochi. Gli sport che hanno nomi esotici esistevano già in Italia? Sì, il tennis, il calcio, il pallone erano conosciuti in Italia nel 1600. Conoscete altri sport? Lo sport L'alpinismo, il nuoto, il canottaggio, la scherma, il ciclismo, l'automobilismo, l'equitazione, lo sci, la slitta e il pattinaggio. Quali sono gli sport atletici? La corsa, il salto, il lancio del giavellotto, il lancio del disco, la lotta. Come si chiamano le gare ove rivaleggiano tutte le nazioni? I giuochi olimpici. Da Roma ai campi nevosi La domenica mattina, in inverno, quando l'Urbe è ancora immersa nel sonno ed i fanali sbadigliano la loro luce sulle vie a quell'ora silenziose e deserte, la Piazza dell'Esedra è risvegliata da un caratteristico scalpitio di scarpe ferrate. Sono le quattro; ne scende lento il segnale dell'orologio della stazione di Termini. La chiesa di Santa Maria degli Angeli apre allora le sue porte, e nella discreta penombra della basilica sciamano profili femminili resi ancor più agili dal taglio mascolino degli abiti, e quadrate figure di giovanottoni. Comincia la messa degli sciatori. La messa termina. Ad uno ad uno, sciatori e sciatrici salgono sui rossi torpedoni di gran turismo, e poco dopo — grande arteria pulsante — la Via Salaria sarà percorsa come da un sano brivido sanguigno, che porterà questa gioventù al cuore vivificatore della montagna, sui campi nevosi del Gran Sasso d'Italia e del Terminillo. Ed altrettanto faranno le littorine ed i treni della neve. Giunta sui campi di neve, questa lieta e balda gioventù vola rapida sulle bianche distese, ed è come se costituisse tutta un inno alla vita ... Se il gran Leonardo tornasse al mondo e la vedesse così, dovrebbe concludere che la sua teoria di voler dare le ali agli uomini aveva un difetto d'origine. Egli pensava d'applicare le ali alle braccia; meglio avrebbe fatto, se fosse ricorso a Mercurio, ed avesse pensato ai piedi! Questa gioventù, che ora vola in un modo così perfetto, ha sognato questa giornata per tutta una settimana, ed oggi giù a corsa ed a salti tra le belle e scintillanti spumate di neve, come in candido nimbo, per ritornare poi più sana, più bronzea, più volenterosa e più buona alla sua vita di casa, di studio, di ufficio. Perché la montagna parla al cuore dell'uomo, ed in lei si specchia l'infinito, e nella grandezza sublime delle sue altitudini sta l'immagine della grandezza divina. Arnesi da sport — Športni pripomočki la corda il bastone la racchetta il pallone il cerchio la trottola la palla il pattino la slitta 10 sci 11 remo la boccia il disco il giavellotto I bambini giuocano alla palla. II pallone è una palla grande. Lo scrittore Properzio parla del cerchio come di un giuoco molto diffuso. Gira come una trottola. La racchetta serve a gettare la palla. La corda serve ai ragazzi nei loro giuochi, per saltarla. Sarai il bastone della mia vecchiaia. Il pattino è l'arnese di ferro che si adatta alle scarpe. La slitta è un veicolo senza ruote. Gli sci si adattano alle scarpe per percorrere i terreni coperti di neve. Dove sono i remi della nostra barchetta? Nel pomeriggio abbiamo giocato alle bocce. Il disco si lancia a gara, per mostrare forza. Il lancio del giavellotto si pratica ancora oggi. 1) Esercizio di composizione: Il mio sport prediletto. — Spisna vaja: Moj najljubši šport. 2) Sostituite agli infiniti il verbo coniugato al trapassato remoto: — Postavite namesto nedoločnikov oblike glagola v »trapassato remoto«: Appena (giungere) al suo bosco, sentì dall'oscuro una strana voce. Appena (pronunciare) quelle parole, mi pentii. Quando i nemici (ritirarsi), le truppe avanzarono. Appena noi (partire), egli giunse tutto trafelato. Appena tu (sdraiarsi), ti addormentasti. Appena tu (uscire), io entrai. Appena egli lo (vedere), gli corse incontro a braccia aperte. Dopo che lo zio (finire) di parlare, nessuno osò muoversi. Dopo che (sentire) la novità, uscii di casa. Esercizi: — Vaje: 3) Formate i sostantivi corrispondenti femminili: Tvorite ustrezajoče samostalnike ženskega spola: un grande artista l'uomo dotto un medico popolare l'avvocato giovane un bravo professore il loro zio uno studente straniero un veterinario famoso un altro ragazzo un vecchio signore un celebre scrittore uno scultore diligente il fratello maggiore un buon poeta 4) Formate i sostantivi corrispondenti maschili: — Tvorite ustrezajoče samostalnike moškega spola: la lontana nipote una celebre medichessa una moglie fedele la madre affettuosa una ricca signora la ragazza raffreddata mia cugina - Spregajte v velelniku: una bionda Tedesca una compagna noiosa quella cara bambina la vecchia maestra l'amica ungherese la brava Maria la nostra nonna 5) Coniugate all'imperativo: Sii serio quando obbedisci! Sorridi quando comandi! Non invidiare nulla a nessuno! 6) Formate delle proposizioni servendovi delle seguenti coppie di vocaboli dopo aver trovato il loro significato nel vocabolario: — Poiščite v slovarju pomen sledečih besednih dvojic in tvorite nato iz njih stavke: Es.: — Pr.: Quello è il mio posto. I francobolli si comprano alla posta. il posto la posta il foglio la foglia il mazzo la mazza il collo il melo il pianto la colla la mela la pianta il cappello il testo il guazzo la cappella la testa la guazza il palmo il punto il filo la palma la punta la fila Lezione diciannovesima Il futuro anteriore — Predprihodaji čas Verbi ausiliari — Pomožnika avere avrò avuto avrai avuto avrà avuto avrà avuto avremo avuto avrete avuto avranno avuto avranno avuto essere sarò stato (a) sarai stato (a) sarà stato sarà stata saremo stati (e) sarete stati (e) saranno stati saranno state Verbi regolari con l'ausiliare »avere« sentire avrò sentito avrai sentito avrà sentito avrà sentito avremo sentito avrete sentito avranno sentito avranno sentito — Pravilni glagoli con l'ausiliare »essere« partire sarò partito (a) sarai partito (a) sarà partito sarà partita saremo partiti (e) sarete partiti (e) saranno partiti saranno partite Notate: Il futuro anteriore indica un fatto che deve avvenire prima di un altro anch'esso futuro e, come il trapassato remoto, esso è preceduto quasi sempre dalle congiunzioni temporali. Pomnite: Predprihodnji čas izraža dejanje, ki se ima izvršiti pred nekim drugim, tudi prihodnjim dejanjem in ga skoraj vselej prav tako kakor »trapassato remoto« uvajamo s časovnimi vezniki. Quando avrai fatto il tuo dovere, riceverai il premio. Appena l'oratore avrà finito di parlare, tutti si alzeranno. Quando avrò letto il libro, to le restituirò. Notate: Il futuro anteriore si usa anche per ammettere, dubitosamente, qualche fatto, che potrebbe essere avvenuto in tempo passato. Pomnite: S predprihodnjim časom lahko izražamo tudi možno predpostavitev nekega preteklega dogodka. Avranno avuto molti denari. = Bržčas so imeli mnogo denarja. Sarà stato un ciocco. = Najbrž je bil kak štor. A quest'ora sarà arrivato. = Sedaj je verjetno že prišel. Cristoforo Colombo Come Venezia aveva dato i natali a Marco Polo — il quale ha fatto un lungo viaggio di esplorazione in Asia andandovi da Oriente — così Genova li diede a Cristoforo Colombo. Figlio di marinai e marinaio lui stesso, pensò che se la terra è veramente rotonda, navigando sempre verso occidente, sarebbe dovuto arrivare nelle Indie. Sebbene qualche studioso italiano dell'epoca sostenesse il principio della rotondità della terra, tuttavia pochissimi vi prestavano fede. Perciò Colombo non trovò nessun principe che volesse aiutarlo ad attuare il suo progetto. Dopo molte peripezie egli giunse in un monastero spa-gnuolo; un frate lo aiutò a presentarsi ai sovrani Ferdinando e Isabella di Spagna affinché potesse ottenere i mezzi necessari a compiere il suo viaggio. Il genovese potè così firmare un contratto con questi sovrani, i quali gli fornirono tre navi e una forte somma di denaro. Qualora egli avesse scoperto le Indie, sarebbe stato nominato Viceré delle nuove terre. Quando il 3 agosto 1492 egli partì dal porto di Palos verso un destino ignoto, gli abitanti accorsi al porto, si fecero il segno della croce, perché erano sicuri che né lui né l'equipaggio non sarebbero più ritornati. Durante il lungo viaggio Cristoforo Colombo ebbe enormi difficoltà non solo perché i viveri scarseggiavano, ma anche perché l'equipaggio voleva tornare indietro. Ma nella notte tra 1' 11 e il 12 ottobre echeggiò finalmente il grido che consolò tutti i cuori: Terra! Terra! La nuova terra però non era l'India; era invece un'isola al Sud della Florida, che Colombo battezzò col nome di San Salvadore. Al suo ritorno in Europa, Colombo fu accolto come un trionfatore. Poiché aveva scoperto un nuovo continente, ne venne nominato grande ammiraglio e viceré. Avrebbe dunque potuto vivere tranquillo i suoi ultimi anni a meno che le invidie dei cortigiani non lo avessero, in altri viaggi nel nuovo continente, fatto cadere in disgrazia presso i sovrani. Infatti egli venne ricondotto in Europa carico di catene come se fosse un malfattore. Povero e abbandonato da tutti, passò i suoi ultimi giorni a Valladolid, melanconica città della Spagna, finché la morte lo colse all'età di 55 anni. Al mare Come trovate la vita di bordo? Piacevolissima, quando il mare è tranquillo come oggi, o leggermente mosso. Non vi sono piaciute le burrasche dei giorni scorsi? Affatto. Avete visto che ondate furibonde? Che cavalloni? Che rovesci d'acqua e che ventaccio? E io sono rimasto tappato in cabina. Avete fatto male: io ero sul ponte come un uomo dell'equipaggio e apprendevo molte cose interessanti dal capitano, dagli ufficiali e dai marinai. Il mare in tempesta mi piace moltissimo: non soffro il mal di mare e non mi disturba né il beccheggio né il rullio. Beato voi! E non vi spaventa l'idea di un naufragio? È una cosa possibile, ma poco probabile con questi enormi transatlantici, e poi ci sono i battelli di salvataggio, i salvagente e, ancor più, la radio! L'accrescitivo falso — Varljiva povečevalna oblika il cavallo = konj il cavallone = velik val il bordo = krov il bordone = romarska palica il monte - gora il montone = oven la botte = sod il bottone = gumb il padre = oče il padrone = gospodar il pane = kruh il panettone = kolač la minestra = juha il minestrone = gosta juha Esercizi: — Vaje: 1) Coniugate al futuro anteriore: — Spregajte v pred-prihodnjem času: Avere avuto la notizia. Essere stato punito. Avere finito i suoi compiti. Essere arrivato alla stazione. 2) Mettete al futuro anteriore le proposizioni seguenti: — Postavite sledeče stavke v predprihodnji čas: Emilio non resta a casa tutto il giorno. Qualche volta va dal suo compagno. I fratelli tornano con noi. Accompagno mia sorella. Finisce i suoi compiti. Studiamo assiduamente. Ascoltano sempre i consigli. Visitiamo tutta la città. Siete punito giustamente. Arriva alla stazione. 3) Sostituite all'infinito il verbo coniugato al futuro anteriore: — Postavite namesto nedoločnikov oblike glagola v predprihodnjem času: Es.: — Pr.: Quando avrete avuto notizia della mia partenza, sarò molto lontano. Quando (avere) notizia della mia partenza, sarò molto lontano. Se voi (studiare) bene, non temerete gli esami. Se voi (fare) il vostro dovere, sarete contenti. Se tu (ascoltare) i consigli di chi sa più di te, sarai contento. Quando noi (eseguire) tutto il nostro lavoro, riposeremo. Non partiremo se non (visitare) tutta la città. Quando tu (leggere) tutta ia poesia, la capirai. Se io (essere) punita giustamente, non dirò nulla. Quando (finire) i miei compiti, andrò dalla mia compagna. Quando (apprendere) la lingua italiana, studierò la sua letteratura. 4) Premettete l'articolo indeterminativo ai seguenti nomi: — Postavite k sledečim samostalnikom nedoločni člen: Es.: — Pr.: un amico, un'amica amico, amica esageratore, esagerazione occhio, occhiata ideale, idea abitante, abitazione ignorante, ignoranza animo, anima infedele, infedeltà arancio, arancia olio, oliera artista, arte ordine, ordinanza avvocato, avvocatessa orefice, oreficeria 5) Fate il sunto del racconto »Cristoforo Colombo«! —• Obnovite sestavek o Krištofu Kolumbu! 6) Sostituite ai puntini i pronomi interrogativi: — Postavite namesto pik vprašalne zaimke: In .... anno fu scoperta l'America? Di questi due libri, .... preferisci? Nessuno sa .... pensa il babbo. .... ha mandato questi fiori? Raccontatemi .... c'è di nuovo. In .... posso servirvi? Affacciati al balcone e guarda .... c'è. .... passa? .... vedi? .... è il vostro cappello? .... brano avete tradotto? .... città è Genova? Lezione ventesima Le proposizioni implicite ed esplicite Neizpeljano in izpeljano podredje lo vidi il sole tramontare fra nuvole. Oppresso dal dolore vi ho trascurato. Avendo detto queste parole, partì. Notate: Si dicono proposizioni implicite quelle, delle quali il verbo è di modo infinito, cioè, infinito, participio o gerundio. Pomnite: Tisti stavki, katerih glagol stoji v nedoločni obliki, to je v nedoločniku, deležniku ali gerundiju, se imenujejo neizpeljana podredja. Io vidi il sole che tramontava fra nuvole. Siccome sono stato oppresso dal dolore vi ho trascurato. Appena che ebbe detto queste parole, partì. Notate: Si dicono proposizioni esplicite quelle, delle quali il verbo è di modo finito. Pomnite: Tista podredja, katerih glagol stoji v določni obliki, se imenujejo izpeljana podredja. Proposizioni implicite Neizpeljana podredja Ritornando dalla scuola, ho incontrato tuo fratello. Cadde correndo. Facendo bel tempo, verrò. Sapendo vincere te stesso, vincerai anche gli altri. Non facendoti forza, non vincerai alcun vizio. Andando alla lezione ho incontrato la mia amica. Proposizioni esplicite Izpeljana podredja Mentre ritornavo dalla scuola, ho incotrato tuo fratello. Cadde mentre correva. Se farà bel tempo, verrò. Se tu saprai vincere te stesso, vincerai anche gli altri. Se tu non ti farai forza, non vincerai alcun vizio. Quando andavo alla lezione incontrai la mia amica. Notate : Tutte le proposizioni implicite possono trasformarsi in esplicite. Pomnite: Vsako neizpeljano podredje lahko spremeniš v izpeljano. I fiumi d'Italia Nelle notti di luna i fiumi d'Italia sono d'argento e passano cantando tra valli alpine, tra fertili campagne, sotto i ponti delle città. La luna li vede nascere alle sorgenti; li vede sboccare in altri fiumi; li vede finire nel mare: li riconosce per nome, uno per uno. Il Po passa cantando la sua canzone superba: — Io nasco dal Monviso, attraverso la vasta pianura che ha il mio nome e sbocco nel mare Adriatico. Numerosi fiumi che scendono dalle Alpi e dagli Appennini vengono ad arricchirmi di acque. Io sono il fiume più lungo, più grande e più importante d'Italia. Risponde l'Arno, ripetendo la sua canzone di gloria: — Io non disconosco, o Po, la tua importanza. Ma le mie sponde furono la culla dell'arte e della poesia. Nasco nel Casentino e bagno Firenze. Le mie acque conobbero Dante, Giotto e Michelangelo. Essi venivano spesso a ispirarsi sulle mie rive. — Bene, fratelli — dice il Tevere con voce solenne — io riconosco il vostro nome, ma il mio è eterno come la città che nacque sulle mie sponde. La spada, la legge, la croce sono i segni della grandezza di Roma in trenta secoli di storia. Ode la placida luna queste canzoni dei fiumi e sorride benevolmente. Domande Come sono i fiumi d'Italia nelle notti di luna? Come passano tra le valli alpine, tra le fertili campagne e sotto i ponti delle città? Chi li vede nascere alle sorgenti, sboccare in altri fiumi e finire nel mare? Li riconosce per nome? Che canzone canta il Po? Dove nasce il Po? Che attraversa? Dove sbocca? Chi viene ad arricchirlo di acque? Che fiume d'Italia è Po? Chi risponde al Po? Com'è la canzone dell'Arno? Disconosce l'Arno l'importanza del Po? Che cosa però furono le sue sponde? Dove nasce l'Arno? Che città bagna? Chi conobbe le sue acque? Chi era Dante? Quando e dove nacque? Quando e dove morì? Qual'è il suo capolavoro? Chi era Giotto? Che cosa faceva Giotto quando era fanciullo? Chi era il suo maestro? Chi era Michelangelo? Perché Dante, Giotto e Michelangelo venivano spesso sulle rive dell'Arno? Come sono chiamati dal Tevere il Po e l'Arno? Con che voce parla il Tevere? Riconosce il nome del Po e dell'Arno? Com'è però il suo nome? Che città bagna il Tevere? Come si chiama anche Roma? Perché? Quali sono i segni della grandezza di Roma in trenta secoli di storia? Che cosa fa la luna udendo queste canzoni dei fiumi? La Cuccagna Si può vedere ancora qua e là, in occasione di qualche fiera campestre, Yalbero della Cuccagna: un palo insaponato, in cima al quale sono attaccati salami, polli e altri premi appetitosi: i giovani del paese si sforzano l'uno dopo l'altro di arrampicarsi in cima al palo, e i presenti ridono nel vedere i loro sforzi... Rimane vivo così, negli usi tradizionali, un ricordo del leggendario paese di Cuccagna o di Bengodi. In una novella del Boccaccio, certi burloni descrivono a un pittore sempliciotto, chiamato Calandrino, le meraviglie di Bengodi: una contrada nella quale si legavano le vigne con le salsicce e si comprava un'oca per un danaro, con un papero per giunta. V'era poi una montagna di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavano dei cuochi che facevano maccheroni e ravioli, li cocevano in brodo di capponi e li buttavano giù a chi voleva prenderli; e presso la montagna scorreva un fiumicello di vernaccia (che è un vino prelibato). Nessuno crederebbe adesso, e nessuno credeva allora, a simili storielle: eppure la fantasia del popolo gode nell'im-maginare paesi lontani dove i godimenti non sono accompagnati dalla fatica. Anche Pinocchio viaggiò verso il paese dei Balocchi dove si giocava senza studiare, ma dopo alcuni mesi si trovò con un bel paio di orecchie d'asino. Ma anche se non crediamo a questi paesi fantastici, possiamo dire e diciamo spesso anche oggi: è una vera cuccagna, ha trovato la cuccagna. Esercizi: — Vaje: 1) Fate il sunto del racconto »I fiumi d'Italia«! — Obnovite zgodbo »I fiumi d'Italia«! 2) Disegnate l'Italia indicando i fiumi principali, le loro sorgenti, le città che essi bagnano e i mari dove finiscono! — Narišite Italijo in označite glavne reke, njih izvire in morja, kamor se iztekajo! 3) Sostituite ai puntini l'avverbio bene o male: — Postavite namesto pik prislov bene ali male. Avete fatto .... La strada è .... sicura a quest'ora di notte. Giorgio parla .... di me. Non dovevi averti a .... le mie parole. Quel padre vuole molto .... ai suoi figliuoli. Perché mi vuoi .... ? Quel cibo mi ha fatto .... Come state ? Non c'è .... Tu sei .... cattivo! Speriamo che questa faccenda vada a finir .... È una persona per .... Questa punizione ti sta .... 4) Completate i paragoni, scegliendo opportunamente fra i vocaboli seguenti: — Izpopolnite primere z izbranimi ustrezaj očimi besedami: il leone la lumaca il pulcino il pesce un'oca il coniglio l'agnello la mosca il porco il cane sano come .... bagnato come ... stupido come ... noioso come tardo come .... obbediente come fedele come .... forte come .... timido come .... sudicio come ... 5) Trasformate le seguenti proposizioni esplicite in implicite: — Spremenite naslednja izpeljana podredja v ne-izpeljana : Vedevo le ragazze che lavoravano sull'uscio di casa. Siccome tremava come una foglia, ebbe pietà di lui. Appena che ebbe detto queste parole, uscì. Mentre ritornavo dalla zia, ho incontrato lo zio. Se avrò tempo, verrò senz'altro. Quando andavo a scuola, ho visto i soldati. Siccome era bagnato come un pulcino, gli offrì un asciugamano. Quando finisce l'estate i villeggianti partono. Se lavorerai dimenticherai le noie della vita. Quando mi sento male vado dal medico. 6) Trasformate le seguenti proposizioni implicite in esplicite: — Spremenite naslednja neizpeljana podredja v izpelj ana : Vestita di nero sembra più bella. Guastata la macchina i ragazzi fuggirono. Parlando con calma c'intenderemo più facilmente. Essendo in ritardo se ne andò subito. Me ne ricordai uscendo di casa. Tagliando il pane mi ferii col coltello. Volendo piacere a tutti non piacerai a nessuno. Navigando sempre verso occidente, sarebbe dovuto arrivare nelle Indie. Vedendo il suo volto offeso, non seppi più che dire. Essendo cessata la pioggia, riprendemmo il cammino. Lezione ventesimaprima Particolarità intorno al congiuntivo Posebnosti pri konjunktivu Io temo che tu sia ammalata. Io temo di essere ammalata. (Io!) Noi crediamo che loro non abbiano denaro sufficiente. Noi crediamo di non avere denaro sufficiente. (Noi!) Tu temi che egli non abbia ragione. Tu temi di non avere ragione. (Tu!) Voi desiderate che noi stiamo contenti. Voi desiderate di esser contenti. (Voi!) N o t a t e : Se i due soggetti sono uguali invece del che col congiuntivo si usa la preposizione di seguita dall'infinito. Pomnite : Kadar je osebek obeh stavkov isti, rabimo namesto che s konjunktivom di z nedoločnikom. Raffaello morente Questo grande artista, chiamato il Dio della pittura, nacque a Urbino nel 1483. Mentre lavorava a Roma fu colpito da febbre di malaria e la delicata e gracile sua costituzione esaurita dalla sua grande operosità, non potè resistere a quella febbre maligna. Sentendosi vicino alla morte, volle rivedere il suo studio e vi andò sostenuto dai suoi fedeli allievi. Là guarda i diversi suoi lavori schizzati, contempla il quadro della Trasfigurazione che, benché non finito, resterà il capovaloro della pittura, piange e cade svenuto nelle braccia che lo sostengono. A un tratto raccoglie le sue forze: — Datemi i miei pennelli e la mia tavolozza, — disse, e con mano indebolita si sforza d'aggiungere alcuni tratti sublimi all'immagine del Salvatore. Ma presto ricade in svenimento; dai suoi allievi viene trasportato sul suo letto ove esala lo spirito. Era il venerdì santo dell'anno 1520. Tutti gli artisti lo accompagnarono all'ultima sua dimora nel Panteon, dove oggi egli riposa ancora vicino ai primi due re dell'Italia unita. Domande Dove nacque Raffaello? Quando? Quando si ammalò? Perché non potè resistere alla malattia? Come rivide il suo studio? Che si dice del quadro della Trasfigurazione? Che avvenne all'artista? Che cosa disse? E che cosa fece? In quali circostanze morì? In che giorno? Dove fu seppellito? Chi è seppellito pure nel Panteon? L'influenza, la difterite e il tifo sono malattie infettive. La scarlattina è una malattia infantile. Il sinonimo della tubercolosi è la tisi. La bronchite può essere acuta o cronica. Si dice: Ho preso un raffreddore, o: Mi sono raffreddato. La tosse asinina colpisce specialmente i bambini. Ho mal di gola e mal di testa. Non soffro mai di mal di mare. Chi ha sanità è ricco e non lo sa. Notate: — Pomnite: Con le persone viventi: Pri osebah, ki še žive: Mussolini è nato a Predappio nel 18S3. Io sono nata a Ljubljana nel 1930. Con le persone morte: Pri osebah, ki so že umrle: Raffaello nacque a Urbino nel 1483. Rihard Jakopič nacque a Ljubljana nel 1889. Malattie — Bolezni il raffreddore la tosse l'influenza l'angina la difterite la scarlattina il tifo la tubercolosi l'anemia la bronchite la pleurite la polmonite il reumatismo la febbre la malaria la diarrea Nomenclatura — Poimenovanje la settimana santa = veliki teden il venerdì santo = veliki petek Ognissanti = Vsi sveti i giorni di magro = postni dnevi il martedì magro = pustni torek le Ceneri — pepelnica la domenica delle palme = cvetna nedelja la domenica di passione = tiha nedelja la domenica di Pasqua = velika nedelja la domenica in Albis = bela nedelja Notate: La congiunzione mentre (che) ha due significati: il significato temporale e il significato avversativo. Pomnite: Veznik mentre (che) ima dvojen pomen: časovni in protivni. 1) Mentre lavorava a Roma fu colpito da febbre di malaria. Tu sei arrivato mentre pioveva. Dove si trova l'autore mentre che scrive queste pagine? 2) Clara ha i capelli biondi mentre Maria ha i capelli neri. Non lo vuole mentre tutti ne vanno pazzi. Mentre egli piangeva, lei rideva. Esercizi: — Vaje: 1) Traducete in italiano: — Prevedite na italijanski j ezik : Bojim se, da sem pozabila zvezek doma. Bojim se, da je pozabila zvezek doma. Otrok je zaspal, medtem ko je zunaj snežilo. Neapelj je mesto veselja in hrupa. Ti se hočeš zabavati, medtem ko on gara kot črna živina. Laže je obljubiti kakor storiti. Približali so se postni dnevi. Če boš znal premagati sebe, boš znal premagati tudi druge. Ne smeš vzeti mojih besed za zlo. Kdaj si se rodil? Kdaj se je rodil Prešeren? 2) Completate: — Izpopolnite: Io credo di avere sbagliato. Io credo che tu .... Tu speri di vincere la lotteria. Tu speri che tuo fratello .... Desideriamo di partire. Desideriamo che loro .... Crede di guarire. Egli crede che io .... Io credo di avere ragione. 10 credo che ella .... Ella teme di non avere il denaro sufficiente. Ella teme che tu---- Essi desiderano di tornare il più presto possibile. Essi desiderano che io .... Tu speri di trovare un amico. Tu speri che egli---- Egli teme di sbagliare. Egli teme che noi .... Noi speriamo di trovare una bella abitazione. Noi speriamo che loro .... 3) Fate il sunto del brano precedente! — Obnovite po prejšnje berilo! 4) Trasformate in passive le seguenti frasi attive: — Po stavite naslednje stavke iz tvornega načina v trpni način Cristoforo Colombo scoprì l'America. 11 Po attraversa l'Italia superiore. Il mare circonda l'Italia da tre parti. Dante scrisse la »Divina Commedia«. Lo colpì la febbre di malaria. I suoi fedeli allievi lo sostennero. Raffaello dipinse la »Trasfigurazione«. Lo trasportarono sul suo letto. Tutti gli artisti lo accompagnarono all'ultima sua di mora. Verdi compose »La Traviata«. 5) Trasformate in attive le seguenti frasi passive: — Postavite naslednje stavke iz trpnega načina v tvorni način: Raffaello fu chiamato il Dio della pittura. Ella è amata da tutti. Tutta la regione fu occupata dagli Italiani. La carne è stata mangiata dal gatto. Quella chiesa è stata costruita dal Giotto. L'Italia è stata sempre ammirata dagli stranieri. Il compito di Giulio è stato copiato dal suo vicino. La telegrafia senza fili fu inventata da Marconi. Il Petrarca fu molto ammirato dal Prešeren. Raffaello fu seppellito nel Panteon. 6) Accordate col soggetto i participi passati fra parentesi quando sia necessario: — Določite, kdaj se morajo deležniki preteklega časa ujemati z osebkom: I bambini sono (andato) a scuola. Quando è (partito) la mamma, mi misi a studiare. I ragazzi sono (punito), perché hanno (sciupato) i libri. Noi sorelle siamo (nato) in Italia, mentre i fratelli sono (nato) in America. Hai (mangiato) dei dolci? Ho (ricevuto) i dolci che mi hai (spedito). La casa che ha (venduto) è grande. Egli ha (venduto) tutte le sue case. Ho (saputo) che tutti gli scolari hanno (sbagliato). Vuoi vedere i libri che ho (comprato) ? No, li ho già (veduto). Li ho (incontrato) mentre uscivano. La carne che ho (mangiato) non era buona. Lo so, perché la ho (mangiato) anch'io. Passato del congiuntivo — «Passato del congiuntivo'" Lezione ventesimaseconda Verbi ausiliari — Pomožnika avere abbia avuto abbia avuto abbia avuto abbia avuto abbiamo avuto abbiate avuto abbiano avuto abbiano avuto essere sia stato (a) sia stato (a) sia stato sia stata siamo stati (e) siate stati (e) siano stati siano state Verbi regolari — con l'ausiliare »avere« parlare abbia parlato abbia parlato abbia parlato abbia parlato abbiamo parlato abbiate parlato abbiano parlato abbiano parlato Domande Che cosa ha fatto Carlo? Che cosa ha fatto il babbo? Che cosa ha mangiato il signore? Che cosa ha bevuto il bambino? Che cosa ha scritto Maria? Che cosa ha letto tuo fratello? Che cosa ha raccontato la nonna ? Che cosa ha sonato lo zio? Pravilni glagoli con l'ausiliare »essere« partire sia partito (a) sia partito (a) sia partito sia partita siamo partiti (e) siate partiti (e) siano partiti siano partite Risposte Credo che abbia studiato. Credo che abbia lavorato. Credo che abbia mangiato i maccheroni. Credo che abbia bevuto il latte. Credo che abbia scritto una lettera. Credo che abbia letto il giornale. Credo che abbia raccontato una storiella. Credo che abbia sonato un'aria di Verdi. La leggenda della miosotide (Non — ti — scordar — di — me) Nel giorno che il buon Dio aveva creato i fiori, questi perla prima volta mandarono intorno le loro soavi fragranze, e la terra celebrò una delle sue più splendide feste. Dio dava il nome ad ogni fiore: le mammole messaggere della primavera, le rose porporine, i bianchi gigli, i variopinti tulipani facevan pompa dei ricchi loro ornamenti, insieme con molti altri bei fiori. Ognuno voleva parer più vago e più odoroso né poteva ristarsi dal ripetere il nome appena ricevuto. Dalla parte della valle scorreva lungo il bosco un ruscelletto; e sulla sua riva sbocciava allora allora un leggiadro fiorellino di colore azzurro come il cielo. Esso cercava con ogni sforzo di alzare le testolina, e guardava supplicante il buon Dio coi suoi occhi celesti, perché non aveva ancor ricevuto il suo nome. Dio lo guardò, e il fiorellino tremante balbettò peritoso: Non ti scordar di me! — Ebbene, — disse allora Iddio, — ti chiamerai Non-ti-scordar-di-me ; e quando due amici dovran separarsi, li consolerai col tuo azzurro di cielo, ricordando loro che si rivedranno lassù. Domande Quando per la prima volta mandarono intorno i fiori le loro soavi fragranze? Che cosa dava Iddio ad ogni fiore? Chi faceva allora pompa dei suoi ricchi ornamenti? Che cosa voleva ogni fiore? Che cosa ripetevano le mammole, le rose, i gigli, i tulipani ed altri fiori ancora? Che cosa scorreva lungo il bosco dalla parte della valle? Chi sbocciò allora sulla riva del ruscelletto? Di che colore era questo leggiadro fiorellino? Come guardava il fiorellino il buon Dio coi suoi occhi celesti? Perché lo guardava così? Che cosa balbettò poi il fiorellino tutto tremante? E che cosa gli disse Iddio? Notate: — Pomnite: allora = tedaj, takrat allora allora = prav tedaj, pravkar d'allora in poi = odtlej Metafore dei colori — Barvne prispodobe azzurro come il cielo bianco come la neve bianco come l'uovo verde come l'erba nero come l'inchiostro nero come Lucifero giallo come un limone rosso come un peperone rosso come un gambero Il numero sette Fra tutti i numeri, ai quali si sogliono dare significazioni palesi od occulte, il 7 è quello che più frequentemente ricorre. Assai più del 3, del 5, del 9. Esso è dappertutto: nella storia e nella leggenda; nel cielo e nella terra; nella vita e nella morte; nel passato e nel presente. È, insomma, il numero dominante. Le stesse origini del mondo, secondo la tradizione biblica, sono legate al numero 7. Sette sono infatti i giorni della creazione, da cui derivano i sette giorni della settimana. Lo stesso si dice, per la leggenda e per la storia di Roma coi sette colli, sui quali è sorta, ed i sette re del suo primo ciclo. Sette sono le note della musica e sette sono i colori dell'iride: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto. Sette sono le stelle dell'orsa maggiore e sette quelle dell'orsa minore. Sette furono le vacche grasse e sette le vacche magre, sette le spighe piene e sette le spighe vuote nel sogno di Faraone, interpretato da Giuseppe nel senso che all'Egitto sovrastano sette anni di abbondanza e sette di carestia. Passando dal Vecchio al Nuovo Testamento, il sette non è meno frequente ed interessante. Troviamo infatti che sette sono i sacramenti, sette i doni dello Spirito Santo, sette i peccati capitali, sette le allegrezze della Vergine, sette i suoi dolori, sette i salmi penitenziari, sette le opere della misericordia. Proverbi Dio ti salvi da un cattivo vicino e da un principiante di violino. A cavai donato non si guarda in bocca. I temporali più grossi sfogano più presto. Chi beneficio fa, beneficio aspetti! Chi Roma non vede, nulla non crede. Esercizi: — Vaje: 1) Coniugate al passato del congiuntivo: — Spregajte v »passato del congiuntivo«: Risogna ch'io abbia capito male. Credo ch'io abbia fatto il mio dovere. Non capisco come sia partito senza il permesso del medico. Credo che sia entrato nel giardino. 2) Mettete al passato del congiuntivo i verbi chiusi tra parentesi: — Postavite namesto nedoločnika »passato del congiuntivo« : Credi tu ch'egli (fare) il suo dovere? Non capisco come ella (partire) senza il permesso della mamma. Credo che loro (entrare) nel giardino. Vorrei sapere come tu (potere) rispondere a una tale lettera. Non è vero che io (essere) assente dalle lezioni. È la migliore delle stoffe che noi (trovare) nei negozi. È l'uomo più intelligente che io (conoscere). Credete che io (ricevere) la vostra lettera e che non (rispondere) ? Mi pare che stamattina (piovere). Credo che voi (ascoltare) le mie parole. 3) Fate il sunto dei brani precedenti! — Obnovite poprejšnji berili! 4) Per ognuno dei seguenti aggettivi trovate un nome che abbia la stessa radice: — Za vsakega izmed sledečih pridevnikov poiščite po en samostalnik z istim korenom: Es.: — Pr.: ricco, la ricchezza ricco Virtuoso fiorente bello notturno primaverile paziente pauroso roseo libero allegro particolare civile azzurro celeste colorito vecchio campestre giovane vivo presente 5) Mettete le seguenti frasi alla seconda persona singolare e plurale dell'imperativo negativo: — Tvorite nikalni velelnik druge osebe ednine in množine: Es.: — Pr.: Non andare coi cattivi compagni! Non andate coi cattivi compagni! Andare coi cattivi compagni. Ribellarsi ai genitori. Abbandonare capricciosamente la casa paterna. Dare retta ai consigli dei cattivi compagni. Fidarsi di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Credere a tutte le scioccherie. Tornare indietro. Voltare a sinistra. 6) Formate i verbi corrispondenti ai seguenti nomi, mediante la desinenza are: — Tvorite naslednjim samostalnikom ustrezajoče glagole z obrazilom are: Es.: — Pr.: il (bisogno, bisognare il bisogno il viaggio il salto il soffio il volto il giuoco l'abbandono il fumo il tuono la fabbrica 10 scherzo il grido 11 passo la domanda la cena lo studio il pranzo il medico Lezione ventesimaterza Piero Bianchi Una . . . ^Corrida" Pioveva a catinelle. In casa di Roberto, cinque frugoli, tre fratelli e due cu-ginetti, non sapevano più come ingannare il tempo, dopo aver tentato, tra noia e bisticci, dieci giuochi diversi. — Ora ci penso io a farvi divertire! — esclamò a un tratto Roberto. — Sissignori, vi offrirò lo spettacolo di una corrida, una vera corrida, come la possono ammirare soltanto i Madrileni nella Plaza de toros! Spinse gli... spettatori a sedere sul divano, scostò il tavolino, agguantò pel collare il povero Fido e se lo tirò dietro riluttante. — Vedete, signori, il più superbo toro della Nuova Ca-stiglia che io affronterò senza tremare! Fido, un pacifico cane barbone, non pareva molto lusingato per la parte assegnatagli. La corrida cominciò. Roberto si investì mirabilmente della parte di torero e fu, di volta in volta, banderillero, picador, espada. Fido, invece, cominciò di mala voglia e ce ne volle per aizzarlo a dovere. Poi, visto che bisognava farsi onore, si détte a far sul serio e ringhiò, mostrò i denti, saltò, abbaiò furiosamente, si avventò contro il torero. Il quale, a un certo momento, voltosi per darsela a gambe, inciampò e finì sotto il tavolino. Qui lo raggiunse il toro e gli addentò il fondo dei calzoni e qualcos'altro ... Gli spettatori, che se l'erano goduta un mondo, da prima, dettero in strilli. Fido abbandonò la preda e via a gambe, infilando la porta. Il valoroso espada si rialzò piagnucolando, coi calzoncini a brandelli. Domande Che tempo faceva quel giorno? Chi si annoiava in casa di Roberto? Quanti giuochi hanno già tentato? Chi si decise a un tratto dì far divertire tutta la compagnia? Che spettacolo voleva offrire ai suoi compagni? Dove si svolgevano le vere corride? Dove si sedettero tutti i ragazzi? Che cosa fece Roberto? Chi era Fido? Chi dovrebbe rappresentare il povero Fido? Pareva Fido molto lusingato per la parte assegnatagli? Che parte fece Roberto? Come cominciò Fido? Che cosa fece più tardi? Dove Fido raggiunse Roberto? Che cosa fece? Gli spettatori erano contenti della corrida? Che cosa fece Fido finalmente? E Roberto? Le frasi — Rekla piovere a catinelle correre a rotta di collo sonare a orecchio ridere a crepapelle parlare a quattr'occhi ascoltare a bocca aperta Gli abitanti — Prebivalci Roma i Romani Napoli i Napoletani Venezia i Veneziani Pisa i Pisani Palermo i Palermitani Firenze i Fiorentini Trieste i Triestini Perugia i Perugini Parigi i Parigini Zara i Zaratini Milano i Milanesi Genova i Genovesi Siena i Senesi Lubiana i Lubianesi Londra i Londinesi Madrid i Madrileni La mosca e il moscerino Due bovi aravano faticosamente il campo, spinti dal bifolco. Una mosca volava intorno ai bovi e poi andava a posarsi sull'aratro, con un'aria di grande importanza; poi tornava a volare, a ronzare, a fermarsi sull'aratro; insomma, quanto daffare! Un moscerino, intanto, passava di lì e le chiese: — Perché ti affatichi così e che cosa fai? La mosca arrogante rispose: — Non lo vedi? È proprio necessario spiegarlo? Solamente tu non capisci; noi ariamo la terra. A questa risposta perfino il moscerino si mise a ridere. Trapassato del congiuntivo — «Trapassato del congiuntivo" È assai comune usanza il credersi persona d'importanza. Verbi ausiliari — Pomožnika avere essere avessi avuto avessi avuto avesse avuto avesse avuto fossi stato (a) fossi stato (a) fosse stato fosse stata avessimo avuto aveste avuto avessero avuto avessero avuto fossero state foste stati (e) fossero stati fossimo stati (e) Verbi regolari — Pravilni glagoli con l'ausiliare »avere« parlare con l'ausiliare »essere« partire avessi parlato avessi parlato avesse parlato avesse parlato fossi partito (a) fossi partito (a) fosse partito fosse partita avessimo parlato aveste parlato avessero parlato avessero parlato foste partiti (e) fossero partiti fossero partite fossimo partiti (e) Periodo ipotetico al passato Pogojni stavki v preteklem času Avrei mangiato, ma non ho avuto fame. Se avessi avuto fame avrei mangiato. Avrei bevuto, ma non ho avuto sete. Se avessi avuto sete avrei bevuto. Avrei letto, ma non ho avuto tempo. Avrei letto se avessi avuto tempo. Avrei viaggiato, ma non ho avuto denaro. Avrei viaggiato se avessi avuto denaro. Sarei rimasto in casa, ma non sono stato malato. Se fossi stato malato sarei rimasto in casa. Avrei fatto una gita, ma il tempo non era bello. Avrei fatto una gita se il tempo fosse stato bello. Elaborazione — Izdelava Perché non avete mangiato? Perché non avevo appetito. Credete, se avessi avuto appetito avrei mangiato e non mi sarei fatto tanto pregare. Avete visto, che magnifica giornata! Non vi sarebbe piaciuto di andare un po' a spasso? Se non avessi avuto da finire il mio lavoro, ci sarei andato volentieri. Hai letto questo libro? Sì, l'ho letto con grande interesse. Va bene, perché sarebbe stato peccato se non lo avessi letto. Sei stato in villeggiatura per le vacanze? No, sono andato soltanto per alcuni giorni da mia zia a Novo mesto. E tu? Io sono stato col mio babbo al mare. Beato te; se avessi avuto denaro, avrei fatto un viaggio per tutta l'Italia. Esercizi: — Vaje: 1) Mettete le proposizioni seguenti al trapassato del congiuntivo: — Postavite naslednje stavke v »trapassato del congiuntivo« : Se avessi denaro viaggerei. Se avessi sonno dormirei. Se avessi fame mangerei. Se avessi tempo leggerei. Se gli dicessi sonerebbe. Se andassimo a San Pietro vedremmo il Papa. Se non avessi da finire il mio lavoro, uscirei. Se tu fossi più gentile tutti ti amerebbero. Se fossi ammalata rimarrei in casa. Se il tempo fosse bello, farei una gita in bicicletta. 2) Fate il sunto del brano precedente! — Obnovite poprejšnje berilo! 3) Esercizio di composizione : Pioveva a catinelle ... — Spisna vaj a : Lilo j e kakor iz škafa ... 4) Sostituite all'infinito il verbo coniugato al trapassato del congiuntivo: — Postavite namesto nedoločnikov oblike glagola v »trapassato del congiuntivo«: Es.: — Pr.: Si diceva che noi avessimo fatto molti errori. Si diceva che noi (fare) molti errori. Non mi pareva che tu (seguire) la spiegazione. Non era possibile che essi (divertirsi) in quel luogo. Non potevo credere che voi (desiderare) il mio male. Era impossibile che io non ti (riconoscere) subito. Supponevo che tu (fare) il tuo dovere. Era meglio che io (finire) prima di voi. Avrei preferito che Lucia (fare) una scelta migliore. Io non sapevo che voi (decidere) di ritornare. Voi non credevate che io (vincere) il primo premio. 5) Coniugate al trapassato del congiuntivo le proposizioni seguenti: — Spregajte sledeče stavke v »trapassato del congiuntivo« : Fare molti errori. Seguire la spiegazione. Decidere di ritornare. Vincere il primo premio. 6) Volgete al plurale i nomi fra parentesi: — Postavite samostalnike v oklepajih v množino: C'erano molte viole (sul ciglio) dei fossi. I fiordi sono (braccio) di mare. Nell'orchestra c'erano quattro (corno). Gli piace di restare sotto (il lenzuolo). Mio fratello ha (il ciglio) nerissim ... Daremo al cane (l'osso) della gallina. (Il corno) degli animali sono utili. (Il ciglio) sono copert... di violette. Hai fatto de ... brutt... (gesto). Le pere sono (frutto). Ti sei ferito (il braccio). Lezione ventesimaquarta Collodi (Carlo Lorenzini) Quello che si impara viaggiando La prima cosa che s'impara, viaggiando, è questa qui: che il mondo è molto più grande di quello che uno se lo figura. Credilo: il mondo, veduto solamente dalla finestra di casa, par sempre più piccino. Eppoi noi altri ragazzi abbiamo delle fissazioni curiose. Si crede, per esempio, che la nostra città sia la più bella di tutte; che della gente garbata e cortese, come noi, non ce ne sia nessun'altra : e che i forestieri, quando hanno visto . noi, le nostre case e i nostri palazzi, potrebbero tornarsene al loro paese diritti diritti, perché in questo mondo non ci rimane più nulla da vedere. Eppure, col viaggiare, queste fissazioni sfumano una dietro l'altra: perché, viaggiando, si comincia a capire che, dal più al meno, tutto il mondo è paese; si vede cioè che da per tutto c'è del buono e del cattivo, del brutto e del bello, della gente garbata e della sgarbata, dei ragazzi ammodo e dei birichinacci di strada che ti dànno noia, dei signori che vanno in carrozza e dei poveri che ti chiedono l'elemosina, delle trattorie dove si sta bene e di quelle dove si sta male, dei fiaccherai discreti e di quelli indiscreti, e dei camerieri di locanda che, a chiamarli, corrono subito, e di quelli che non arrivano mai. E allora? Allora, dopo aver notato che, su per giù, queste medesime cose avvengono da per tutto, si diventa più ragionevoli, più andanti, più alla mano e più facilmente contentabili. Allora i viaggi fanno veramente prò, e si gustano davvero. Te lo immagini quanto devono soffrire quei brontoloni perpetui, che ogni volta che si allontanano quindici o venti chilometri dalla loro casa trovano tutto mal fatto, tutto scomodo, tutto noioso? Oggi si lamentano di questa città, perché vi tira troppo vento; domani si lamentano di quell'altra, perché vi si bolle dal caldo; stanno male qui, perché cucinano col lardo; stanno male là perché condiscono col burro; scappano da quel paese perché vi sono poche guardie di città; fuggono da quell'altro, perché vi sono troppe zanzare; . .. insomma bofonchiano sempre, e non si chetano mai, e pare quasi che viaggino per levarsi il gusto di brontolare. Notate: — Pomnite: il forestiero (che è di altro paese) (iz drugega kraja) lo straniero (che è di altra nazione) (iz druge države) Indovinelli linguistici Qual'è quella parola italiana composta di tutte le vocali e di una sola consonante? Risposta: Aiuole. Qual'è quella parola di cinque sillabe che contiene le cinque vocali? Risposta: Profumeria. Qual'è quella parola italiana di otto sillabe con otto i? Risposta : Indivisibilissimi. Vi sono delle parole in italiano nelle quali, sostituendo ad una vocale, le altre quattro, muta regolarmente il significato? Risposta: Pazzo, pezzo, pizzo, pozzo, puzzo. Ratto, retto, ritto, rottot rutto. Arto, erto, irto, orto, urto. Qual'è la parola italiana più lunga? Risposta : Precipitevolissimevolmente. La preposizione „a" — Predlog „a" La preposizione »a« può indicare: Predlog »a« lahko označuje: termine dajalnik Rispondo al padre. Io do un libro al compagno. moto a un luogo smer gibanja Io vado al mercato. Porto una lettera alla posta. stato in un luogo stanje v nekem kraju tempo čas »La cena« di Leonardo si trova a Milano. La prima università del mondo era a Bologna. Verrò alle nove. Pranziamo all'una. maniera način Il professore parla ad alta voce. Vuol sempre fare a modo suo. distanza razdaljo Ci siamo fermati a pochi metri. La chiesa è a pochi passi da casa mia. pena kazen Dante fu condannato all'esilio. La condannarono a morte. mezzo sredstvo I bambini giuocano alla palla. I soldati vanno a cavallo. prezzo ceno Valutano a caro prezzo. Ho comprato a buon mercato. Notate: — Pomnite: Dove? (Kje?) a Lubiana (v Ljubljani) a casa (doma) a Trieste (v Trstu) alla posta (na pošti) a Roma (v Rimu) a scuola (v šoli) Dove? (Kam?) a Lubiana (v Ljubljano) a casa (domov) a Trieste (v Trst) alla posta (na pošto) a Roma (v Rim) a scuola (v šolo) Per ò : — T o d a : Dove? (Kje?) in Italia (v Italiji) in Germania (v Nemčiji) in Egitto (v Egiptu) Dove? (Kam?) in Italia (v Italijo) in Germania (v Nemčijo) in Egitto (v Egipet) Esercizi: — Vaje: 1) Esercizio di composizione: Vorrei viaggiare. — Spis-na vaja: Želim potovati. 2) Cercate due esempi per ogni uso della preposizione »a«. — Poiščite za vsako rabo predloga »a« po dva primera. 3) Spiegate i seguenti usi della preposizione »a«: — Razložite naslednje rabe predloga »a«: Sta a letto da più d'una settimana. Abbiamo donato molti vestiti ai poveri. Egli abita a Cocevie. Il mio babbo scrive tutto a macchina. Scriveva tutti i giorni alla madre. Porto il vestito alla sarta. Ero a due ore di cammino da casa. Vuole sempre fare a modo suo. Aveva dipinto un quadro ad olio. Fece tutta la strada a piedi. Chiudi la porta a chiave. Giuocano alle carte. Ha venduto la casa a buon mercato. L'ho riconosciuta alla voce. 4) Come si chiamano gli abitanti appartenenti alle seguenti nazioni? — Kako se imenujejo pripadniki sledečih držav? Es.: — Pr.: L'Italia, l'Italia il Giappone il Portogallo l'Olanda la Svizzera l'Ungheria la Bulgaria gli Italiani la Grecia la Norvegia la Spagna la Francia l'Inghilterra la Germania la Russia 5) Come si chiamano gli abitanti delle città seguenti: Kako se imenujejo prebivalci sledečih mest: Es.: — Pr.: Napoli, i Napoletani Napoli Venezia Trieste Firenze Pisa Lubiana Parigi Milano Madrid Roma Perugia Genova Siena Palermo Londra 6) Traducete in italiano: — Prevedite na italijanski j ezik : Lilo je kakor iz škafa. Otroci so poslušali babico z odprtimi usti. Prebivalci Rima se imenujejo Rimljani, prebivalci Trsta Tržačani in prebivalci Ljubljane Ljubljančani. Dante je bil obsojen na pregnanstvo. Prva univerza na svetu je bila v Bologni. Prehladila sem se. Aleksander Manzoni je eden največjih italijanskih pisatelj ev. Če bi bil imel tek, bi bil jedel in bi se ne bil dal tako prositi. Kaj je delala gospa? Mislim, da je brala neko knjigo. Italijo obišče vsako leto mnogo tujcev. Lucija hoče delati vedno po svoji glavi. Moj brat je naslikal dve oljnati sliki in dva akvarela. Lezione ventesima quinta Il campanellino Ci fu nel tempo antico un pastorello che aveva dieci pecore e un agnello. Era povero molto, e inverno e state andava per montagne e per vallate. Andava solo, senza pur un cane, mangiando qualche frutto e un po'di pane; andava e andava tutto il dì; la notte dormiva negli stazzi o per le grotte. Ecco che un giorno, un sabato d'agosto, che s'era soffermato presso un bosco a pascer quelle sue pecore d'oro e l'agnellino bianco come l'uovo, gli arriva a orecchi un suono ... un suono strano non sapea se vicino o se lontano. Canto d'uccelli non era, né fronde mosse dal vento, né ridere d'onde; non era il bosco né il ruscello in piena ... Era come una voce di sirena! Ascolta attento, e proprio gli sembrava una donna che a nome lo chiamava; ma lo chiamava così dolcemente come sopra la terra non si sente. Allora dice al suo piccolo armento: -— Statevi quete, e torno in un momento, — Si reca in spalla l'agnellino bianco, e va e cammina, e va verso quel canto. Traversa tutto il bosco, e va e cammina, in fin che arriva ad una porticina. Entra, e si guarda intorno — e cosa vede! Tutto oro, tutto argento, e fiori e stelle e perle, a cento, a mille ... Uno splendore ! Nel mezzo, una fanciulla Occhio di sole tesseva a un suo telaio, che sonava come un organo e il canto accompagnava: — Pastorello poveretto, lascia il gregge e vieni a me! Se vorrai restar con meco sarai ricco più di un re. — Il pastore mirava sbigottito quella gran festa, e non moveva dito; e la bella, al telaio, sorrideva, e il suo canto soave riprendeva: — Pastorello poverino, tutto il bello che qui c'è, gemme, perle ed oro fino, se lo vuoi tutto è per te. — Ora il pastore stava già per dire: — Resto; son tanto stanco di patire; — quando sentì sul collo il buon tepore dell'agnellino e il battito del cuore. Pensò la greggia, le vallate e i monti, l'ombra dei boschi e il chioccolio dei fonti... Si guardò intorno ... Nulla più di bello ! nulla ... oppure, ecco, solo un campanello : un campanello piccolo di rame entro un mucchio di gioie e di collane ... Si prese quello, ringraziò la fata e tornò fuori, all'aria profumata ... Traversa tutto il bosco, e va e cammina, e finalmente alla sua greggia arriva. C'erano tutte ... Un breve salutare; e i dodici ripresero ad andare. E innanzi a tutti andava l'agnellino, scotendo al collo il suo campanellino. Notate: — Pomnite: la state = l'estate il dì — il giorno sapea = sapeva queto = quieto con meco = meco = con me Conversazione Chi ha scritto la poesia »II campanellino«? Diego Valeri. Chi è Diego Valeri? Diego Valeri è professore all'Università di Venezia e di Padova. Che cosa tratta questa poesia? Un tenue motivo popolaresco. È difficile a capirla? No, la può capire ognuno che abbia l'animo aperto ed educato al culto del bello. Che cosa ha maggiore influsso su questo pastorello: la voce della fanciulla Occhio di sole, che dolcemente lo invita a restare nella sua casa intessuta d'oro, d'argento e di stelle o i cari appelli del gregge, delle valli e dei monti? Su di lui hanno maggiore influsso i cari appelli del gregge, delle valli e dei monti. Quando sta per cedere alla suggestione del canto della fanciulla? Quando sente sul collo il tepore dell'agnellino che si è portato dietro amorosamente e il battito del suo cuore. Rinunzia egli a tutte le gemme che gli offre la fanciulla? Sì, rinunzia a tutte le gemme e prende solo un campanello di rame. Dove mette quel campanello?" Lo mette al collo del suo agnellino, quasi per ringraziarlo di averlo salvato» con il battito del suo cuore, dalle lusinghe della fata, e ricondotto alla sua semplice e più vera vita. Potrebbe avere questa poesia anche un senso di para- Sì. Spesso nella nostra vita dalle più grandi o pericolose decisioni un piccolo e caro oggetto ci riconduce alla nostra vera vita. Concordanza dei tempi — Sosledica časov 1) Il verbo principale sta al presente. Glavni glagol stoji v sedanjem času. boia? Indicativo — Indikativ egli è venuto. (Azione anteriore — Pred-dobno) egli viene. (Azione contemporanea — Istodobno) egli verrà. (Azione posteriore — Za-dobno) Congiuntivo — Konjunktiv egli sia venuto. (Azione anteriore — Pred-dobno) egli venga. (Azione contemporanea — Istodobno) egli venga. (Azione posteriore — Za-dobno) 2) Il verbo principale sta ad un tempo passato. Glavni glagol stoji v kakem preteklem času. Indicativo — Indikativ egli era venuto. (Azione anteriore — T / Preddobno) o sapevo /— egj- venjva (Azione contemporanea ctie X — Istodobno) egli sarebbe venuto (Azione posteriore — (verebbe). Zadobno) Congiuntivo — Konjunktiv egli fosse venuto. (Azione anteriore — t i x Preddobno) lo prpripvn / ., , * —egli venisse. (Azione contemporanea — Istodobno) egli venisse. (Azione posteriore — Zadobno) che No tate: — Pomnite: Io vorrei che - egli venisse. Io avrei voluto che - egli fosse venuto. Nomenclatura — Poimenovanje Il gregge si dice delle pecore. La folla si dice delle persone. La flotta si dice delle navi. Il clero si dice dei sacerdoti. Il parlamento si dice dei deputati. La banda si dice dei sonatori. La scolaresca si dice degli scolari. La squadra si dice degli sportivi. L'esercito si dice dei soldati. Lo stormo si dice degli uccelli. Esercizi: — Vaje: 1) Sostituite ai puntini le parole seguenti cercando il loro significato nel vocabolario: — Poiščite v slovarju pomen sledečih besed in jih nato ustrezajoče postavite namesto pik: il tempo, la temperatura, temperato, il temporale, temporaneo Il .... passa. Nessun maggior dolore che ricordarsi del .... felice nella miseria. Che____fa oggi? Nei .... antichi queste cose non accadevano. Te lo dirò a .... opportuno. Bravo ! sei proprio arrivato in .... ! Sei venuto anzi .... Ci alzeremo per .... Oggi la____ è mite. Questa città gode un clima mite e .... Il mare minaccia un .... Si levò un____ Il termometro serve a misurare la .... Conosci uno scrittore .... 2) Completate mettendo un pronome relativo: — Izpopolnite z relativnimi zaimki: È un medico .... non ricordo il nome. Ci fu un pastorello .... aveva dieci pecore e un agnello. Non conosco lo scrittore di____parli. Si sente un pianto d'una capinera .... cerca il nido. Ditemi la ragione per la .... siete venuto. Era un uomo .... tutti ammiravano. Quel giovane con .... vai non mi piace. La penna con la .... scrivo l'ho comprata ieri. L'ho comprata dal cartolaio .... sta in Piazza Garibaldi. Ecco la chiave .... cercate ! 3) Formate la seconda persona del singolare e del plurale dell'imperativo positivo: — Tvorite trdilni velelnik druge osebe ednine in množine: Es.: — Pr.: Smetti di ridere! Smettete di ridere ! Smettere di ridere. Pigliarlo. Aprirmi. Venire qua. Portarmi il libro e il quaderno. Finire di piangere. Andare pure. Fermarsi un po' qui. Ricordarsi. Mantenere la promessa. Figurarsi. Contentarsi. Scusare tanto. 4) Esercizio di composizione: Una gita in campagna. — Spisna vaja: Izlet na kmete. 5) Fate il sunto della poesia »II campanellino«! — Obnovite pesem »II campanellino«! 6) Mettete, concordandole, queste proposizioni in tutti i possibili tempi convenienti: — Postavite sledeče stavke v vse čase, možne po sosledici: Io so che egli parte. ( Io voglio che egli parta. Io vedo che ella capisce. Io credo che ella capisca. Io so che è meglio così. Mi pare che sia meglio così. Lezione ventesimasesta Giosuè Carducci T . , Le cicale Cominciano agli ultimi di giugno; nelle splendide mattinate, quando la clemenza del sole, nel suo primo salire, sorride ancora agli odoranti vezzi della giovane estate, cominciano ad accordare in lirica monotonia le voci argute e squillanti. Prima una, due, tre, quattro, da altrettanti alberi, poi dieci, venti, cento, mille, pazze di sole, poi tutto un gran coro, che aumenta d'intonazione e d'intensità col calore e col luglio, e canta, canta; canta sui capi, d'attorno, ai piedi dei mietitori. Finisce la mietitura, ma non il coro. Nelle fiere solitudini del solleone pare che tutta la pianura canti, e tutti i monti cantino, e tutti i boschi cantino, pare che la terra espanda in un inno immenso il giubilo dei suoi sempre nuovi amori col sole. Giovanni Papini T La zappa Voi non sapete quanto sia bella la zappa. Non potete sapere, voi, cittadini di città, quanto può essere bella una zappa ! Una semplice zappa di campagna, una vera zappa nelle due mani del contadino, una reale zappa appoggiata ai sassi del muro, accanto all'uscio del contadino. Un pezzo di legno infilato in un pezzo di ferro. Un povero pezzo di legno, una semplice stanga di legno forte, di legno duro, di legno onesto. Un pezzo di legno appena squadrato: non pulito, non lustrato, non verniciato: le due mani dello zappatore, ingrossate, indurite, gli daranno giorno per giorno la luce del lavoro che vince il sudicio del sudore. Un povero pezzo di ferro, un piccolo pezzo di metallo nero che il fuoco e l'acqua hanno piegato ... Voi non sapete quanto sia bella una grande zappa d'argento nelle due mani nere del contadino che frange i sassi nascosti, mozza le radiche vecchie, rompe la terra seccata, impallidita, stremata dalle mietiture e la fa tornare, come per miracolo, nera. Insieme allo Scettro del Re, al Rastone del Pastore, alla Spada del Soldato, alla Penna del Poeta, la zappa è degna d'esser venerata e lodata. Ma voi non sapete, non potrete mai sapere, cittadini di città, gente delle muraglie, quanto sia bella una zappa, una grande zappa d'argento sotto l'oro del sole. I lavori campestri — Poljska dela la concimazione l'aratura la seminatura l'irrigazione Domande Che cosa concima il contadino? Che cosa ara l'aratore? Che cosa semina il seminatore? Che cosa irriga l'irrigatore? Che cosa miete il mietitore? Che cosa falcia il falciatore? Che cosa raccoglie il raccoglitore? Che cosa trebbia il trebbiatore? la mietitura la falciatura la raccolta la trebbiatura Risposte Il contadino concima la terra. L'aratore ara la terra. Il seminatore semina il grano. L'irrigatore irriga il campo. Il mietitore miete il grano. Il falciatore falcia l'erba. Il raccoglitore raccoglie le patate. Il trebbiatore trebbia il grano. Ci sono i concimi naturali e artificiali. Il bue tira l'aratro. Chi semina raccoglie. Il Po irriga la Lombardia. In giugno si miete. Si falcia con la falce. La raccolta delle olive si fa in novembre e dicembre. Chi semina vento raccoglie tempesta. Si trebbia con la trebbia. Finisce la mietitura, ma non il coro delle cicale. Questa epidemia falcia vittime. Speriamo che si possa raccogliere un po' di più dell'anno scorso. La raccolta del grano quest'anno sarà buona. Le proposizioni finali — Namerni odvisniki 1) Implicite — Neizpeljani per + infinitivo Ti ho comprato il libro per rallegrarti. (Kupil sem ti knjigo, da bi te razveselil.) 2) Esplicite — Izpeljani affinché , . perché + ingiuntivo Ti ho comprato il libro affinché tu sia allegro. Ti ho comprato il libro perché tu sia allegro. (Kupil sem ti knjigo, da bi bil vesel.) Notate: Le proposizioni finali indicano il fine e rispondono alla domanda: A che fine? Pomnite : Namerni odvisniki izražajo namen in stoje na vprašanje: čemu? Domande Perché è andato a Perugia? Perché sei tornata? Perché siete venuti? Perché è andata al mare? Perché è partito per Roma? Perché fate questo viaggio? Perché mangiamo? Viviamo per mangiare? Risposte Per studiare. Per rivederti. Per farvi piacere. Per guarire. Per rivedere il fratello. Per divertirmi. Per vivere. No, noi non viviamo per mangiare, ma mangiamo per vivere. Perché combattono i soldati? Perché si muore? Perché gli hai dato venti lire? Perché state senza far rumore? Perché me lo dici? Perché l'ha fatto? Perché parlate così adagio? Perché la donna diede il balocco al bimbo? Affinché la patria sia libera. Perché viva la patria. Perché mi compri un libro. Perché il babbo non ci sgridi. Affinché tu possa provvedere. Perché tu non ti spaventassi. Affinché mi capiate bene. Perché tacesse. Notate: — la mattina = jutro la mattinata = jutranji čas il giorno = dan la giornata = dnevni čas la sera = večer la serata = ves večer l'onda = val l'ondata = valovni slap, zagon valov la valle = dolina la vallata = dolga, široka dolina l'occhio = oko l'occhiata = pogled Pomnite : la notte = noč la nottata = vsa noč l'inverno = zima l'invernata = zimska doba il gomito = komolec la gomitata = sunek s komolcem il piede = noga la pedata = brca Esercizi: — Vaje: 1) Scrivete cinque periodi che contengano proposizioni finali: — Napišite pet zloženih stavkov z namernim odvisnikom : 2) Completate le proposizioni finali seguenti: — Skon-čajte sledeče namerne odvisnike: Te l'ho detto, affinché .... Mi scrisse, affinché .... L'avvertii, affinché .... Gli ho dato venti lire, perché .... Chiuse leggermente la porta, affinché .... I genitori mandano i figli a scuola, affinché____ Mi metto gli occhiali, affinché .... La donna diede al bimbo il balocco, perché .... Dammi la carta e la penna, affinché .... II babbo mi ha comprato la macchina fotografica, affinché .... 3) Trasformate in esplicite le seguenti proposizioni finali implicite: — Pretvorite sledeče neizpeljane namerne odvisnike v izpeljane: La madre lo chiamò a sé per dargli il regalo. L'uomo lavora per mangiare. Mi metto gli occhiali per vedere meglio. Il pastore stava già per dire: Resto. Le api volano tra i fiori, per succhiare il dolce miele. Noi frequentiamo la scuola per imparare. Noi non viviamo per mangiare, ma mangiamo per vivere. Il dottore scese dall'automobile per soccorrere il ferito. 4) Esercizio di composizione: Siamo in primavera. — Spisna vaja: Pomlad je tu. 5) Sostituite agli infiniti fra parentesi altrettanti sostantivi derivati dai verbi: — Postavite namesto nedoločni-kov v oklepajih samostalnike, izpeljane iz glagolov: Es. : — Pr. : Il leggere mi stanca la vista. La lettura mi stanca la vista. Il (leggere) mi stanca la vista. I figli sono lo (sperare) dei genitori. II (piangere) non aiuta. Senza il (volere) non c'è il progresso. Il (lavorare) è un dovere. Lo vedi nel suo primo (salire) ? Lasciate il (cantare) ! Hanno fatto un breve (salutare). 6) Sostituite ai puntini le parole seguenti dopo aver trovato il loro significato nel vocabolario: — Poiščite v slovarju pomen sledečih besed in jih nato ustrezajoče postavite namesto pik: la campagna, il campo, campestre, la campana, il Campidoglio Abbiamo passato le vacanze in .... Vado per i .... deserti. Il fiordaliso, il papavero e la margherita sono fiori È sordo come una .... ____è uno dei sette colli di Roma. La .... chiama i fedeli in chiesa. La .... batte le ore. Ho visto l'albero della Cuccagna in occasione d'una fiera .... Bisogna sempre sentire tutte e due le .... Che bel____di grano! Il mio buono zio morì sul .... Viene gente di .... Lezione ventesimasettima Giovanni Verga _ La capinera Avevo visto una povera capinera chiusa in gabbia: era timida, triste, malaticcia; ci guardava con occhio spaventato; si rifuggiva in un angolo della sua gabbia, e allorché udiva il canto allegro degli altri uccelletti che cinguettavano sul verde prato o nell'azzurro del cielo, li seguiva con uno sguardo che avrebbe potuto dirsi pieno di lagrime. Ma non osava ribellarsi, non osava di rompere il fil di ferro che la teneva carcerata, la povera prigioniera. Eppure i suoi custodi le volevano bene, cari bambini che si trastullavano col suo dolore e le pagavano la sua malinconia con miche di pane e con parole gentili. La povera capinera cercava di rassegnarsi, la meschinella; non era cattiva, non voleva rimproverarli neanche col suo dolore, poiché tentava di beccare tristemente quel miglio e quelle miche di pane, ma non poteva inghiottirle. Dopo due giorni chinò la testa sull'ala e il terzo giorno fu trovata stecchita nella sua prigione. Era morta, povera capinera! Eppure il suo scodellino era pieno. Era morta, perché in quel corpicino c'era qualche cosa che non si nutriva soltanto di miglio, e perché soffriva qualche cosa oltre la fame e la sete. Domande Dove era chiusa una capinera? Com'era quella capinera? Come ci guardava? Dove si rifuggiva? Con che sguardo seguiva gli altri uccelletti che cinguettavano sul verde prato o nell'azzurro del cielo? Osava ribellarsi? I suoi custodi le volevano bene? Con che cosa le pagavano i bambini la sua malinconia? Li voleva rimproverare col suo • dolore ? Perché ? Mangiava coli'appetito? Poteva inghiottire le miche di pane? Come fu trovata un giorno? Morì di fame? Che cosa soffriva oltre la fame e la sete? Gli uccelli canori — Ptice pevke l'usignuolo il canarino il cardellino l'allodola la capinera la cingallegra il passero la rondine il merlo il pettirosso Nel bel mezzo d'una marcia contro il nemico Garibaldi s'arrestava ad ascoltare il canto d'un usignuolo. Il canarino è di color giallo e vive in gabbia. È conosciuto il quadro di Raffaello »La Madonna del cardellino«. L'allodola ha il colore della terra in mezzo alla quale vive. Un giorno la capinera invitò a desinare il pettirosso. La cingallegra al ramo va chiamando il suo damo. Il passero pigola accanto al suo nido. Una rondine non fa primavera. Povero merlo mio, come farà a cantar! La mia sorellina mangia pochissimo, quanto un canarino. La rondine è un uccello migratore. Una volta San Francesco, mentre andava al paese di Bevagna, vide degli alberi sui quali erano posati moltissimi uccelli. Meravigliato, San Francesco disse ai suoi compagni: — Voi restate qui, ed io andrò a predicare ai miei fratelli uccelli. Entrato nel campo, incominciò a parlare; e gli uccelli che erano sugli alberi si buttarono giù, e rimasero ad ascoltare senza muoversi. — Fratelli miei uccelli, — diceva San Francesco, — voi dovete essere molto riconoscenti a Dio vostro creatore, e sempre e in ogni luogo lo dovete lodare. Voi non seminate, né mietete; eppure Iddio vi pasce, e vi dà i fiumi e le fonti per bere; vi dà i monti e le valli per rifugio, gli alberi alti per i vostri nidi. Non sapete né filare, né cucire; eppure Iddio veste voi ed i vostri figliuoli. Perciò guardatevi bene, fratelli miei, dal peccato dell'ingratitudine, e sforzatevi a lodare Iddio. Finalmente San Francesco, compiuta la predica, fece sopra agli uccelli il segno della Croce, e détte loro il permesso di andarsene via. E allora tutti quegli uccelli si levarono in aria con meravigliosi canti, si divisero, e si allontanarono verso i quattro lati del cielo. La predica agli uccelli Le proposizioni causali — Vzročni odvisniki 1) Implicite — Neizpeljani per + infinito participio gerundio Per aver studiato quattro sciocchezze, si crede un sapientone. (Ker se j e naučil nekaj malenkosti, misli, da je učenjak.) Intenerito da quel racconto, diedi alla povera donna un largo aiuto. (Ker me j e ona zgodba ganila, sem ubogi ženi velikodušno pomagal.) Avendo visto lo zio nella strada, scese a precipizio le scale. (Ker je zagledal na cesti strica, je zdirjal po stopnicah.) Rimase a casa perché aveva la febbre. Rimase a casa poiché aveva la febbre. Siccome aveva la febbre rimase a casa. (Ker je imel mrzlico, je ostal doma.) Notate: Le proposizioni causali indicano la causa e rispondono alla domanda: Perché? Pomnite: Vzročni odvisniki izražajo vzrok in stoje na vprašanje: Zakaj? Notate : Quando si usa la congiunzione »perché« o »poiché«, la proposizione causale deve stare dopo la proposizione reggente; quando invece si usa la congiunzione »siccome«, la proposizione causale precede la reggente. Pomnite: Kadar uporabljamo veznik »perché« ali »poiché«, mora stati vzročni odvisnik za glavnim stavkom; kadar uporabljamo veznik »siccome«, pa stoji pred glavnim stavkom. 2) Esplicite — Izpeljani + indicativo Domande Perché volete imparare l'italiano? Perché mangiate? Perché non puoi andare a scuola? Perché non m'accompagnate? Perché corresti a casa? Perché bevete? Perché le diede un largo aiuto? Perché scese le scale a precipizio ? Risposte Perché vogliamo leggere i libri italiani. Perché abbiamo fame. Perché sono malata. Perché non ho tempo. Perché ero stato chiamato. Perché abbiamo sete. Perché era intenerito da quel racconto. Perché ha visto lo zio nella strada. Esercizi: — Vaje: 1) Completate le proposizioni causali seguenti: — Skon-čajte sledeče vzročne odvisnike: Stefano non è venuto a scuola, perché .... Lo sgridava spesso, perché .... Dammi la penna, perché .... Sia silenzioso, poiché .... Dovrai dare l'esame di riparazione, perché .... Antonio è stato bocciato all'esame, perché .... Devo caricare l'orologio, perché .... Andremo molto adagio, poiché .... Entrò nella sala d'aspetto, perché .... Tutta la città era imbandierata, perché .... 2) Mutate in esplicite le proposizioni causali implicite: — Spremenite neizpeljane vzročne odvisnike v izpeljane: Essendo stato punito ingiustamente, si mise a piangere. Essendo bel tempo, io vado a spasso. Avendo ricevuto denaro, mio zio poteva viaggiare. Essendo molto tardi, me ne andai. Avendole comprato un bel libro, la accontentai. Avendo fatto una lunghissima passeggiata, vogliamo riposarci. Partito lui sono rimasta sola. Per essere arrivato tardi, fu rimproverato dal padre. Avendo veduto che si avvicinava la notte, rientrai in casa. 3) Esercizio di composizione: Il mio animale prediletto. — Spisna vaja: Moja najljubša žival. 4) In ciascuna coppia di proposizioni esprimete un rapporto di causa, trasformando una delle due proposizioni in proposizione causale: — V vsaki dvojici sledečih stavkov ugotovite vzročno zvezo in spremenite enega izmed obeh stavkov v vzročni odvisnik: Es.: — Pr.: Dormiva tranquillo: aveva fatto il proprio dovere. Dormiva tranquillo, perché aveva fatto il proprio dovere. Ho comprato un bel libro: sono contenta. Voglio riposarmi: ho fatto una lunghissima passeggiata. Ho finito i compiti: vado a letto. È stata invitata da suo fratello a Milano: parte stasera. Restituisco questo libro: ho finito di leggerlo. Fa buio: accendo la lampada. È molto tardi: me ne vado. Mi sento male: non vado a scuola. Non ho denaro: non posso viaggiare. 5) Completate: — Izpopolnite: L'olio è più leggero .... l'acqua. Mi piace più il mare .... la montagna. Mio fratello è più giovane .... me. Ho speso più .... mille lire. Londra è più grande .... Parigi. Quel ragazzo somiglia più al babbo .... alla mamma. Questo albero ha più frutti .... foglie. Meglio l'uovo oggi .... la gallina domani. È più facile criticare .... fare. In questo esercizio ci sono più spropositi .... parole. Pensa più agli altri .... a sé stesso. 6) Trasformate le frasi seguenti cambiando la congiunzione perché in siccome: — Postavite v sledečih stavkih namesto veznika perché veznik siccome: Es.: — Pr.: Tu ti annoi, perché non lavori. Siccome non lavori, ti annoi. Rimase a casa, perché aveva la febbre. Vi ho telefonato, perché vi volevo invitare. Io me ne andai, perché nessuno si muoveva. Non ho mangiato, perché non ho avuto appetito. Guardava supplicante, perché non aveva ancor ricevuto il nome. Cantava, perché era contento. Lezione ventesimottava Giuseppe Giusti Tobia e la mosca Un certo Tobia, uomo il più buono, il più pacione del mondo, che non avrebbe dato fastidio all'aria, s'era fitto in capo di vedere se gli fosse riuscito di passare quel po' di resto dei suoi giorni senza noiare, s'intende, ma anche senza essere noiato. Un giorno, dopo desinare, se ne faceva il chilo nella poltrona, ed ecco una maledettissima mosca che gli vola sul viso. Tobia, fermo nei suoi principi, fece così un atto con la mano tanto per levarsela di torno: e quella, da capo. Allora si cavò il berretto e cominciò a farsi vento, canterellando e battendo la cadenza con un piede; ma la bestia più accanita, lì per picca. La toccò con un ditino per vedere se l'intendeva: oh, allora sì! Gli battè in un occhio, gli entrò su pel naso; gli passeggiava sul viso come se fosse stata a casa sua. Che vi credete che facesse Tobia? Si mise fermo fermo e la lasciò andare e venire tanto che gli capitò fra le labbra. Con una strizzatina avrebbe potuto finir la festa; ma no, volle essere più cortese, e serrata un po' la bocca solamente per fermarla, la prese delicato con due dita e, chiamato il servitore, disse: — Drea, vien qua, aprimi la finestra. — Drea aprì, e Tobia, dando il volo alla mosca, rideva dicendo: — Madonna, il mondo è largo: ci possiamo stare benissimo tutti e due senza romperci la tasca. Ecco una maledettissima mosca che gli vola sul viso. L'ape produce il miele. La zanzara è molesta. Fra i rami della siepe un ragno ha teso la sua ragnatela. Le farfalle volano da un fiore all'altro. Va a passi di formica. A sette anni, Garibaldi, fatto prigioniero un grillo e strappategli le ali, fu preso poi da tanta pietà, che ne pianse amaramente. È una notte d'estate e le lucciole brillano tra le siepi. Il moscone segue la mosca e ronza. Le cicale cominciano ad accordare in lirica monotonia le voci argute e squillanti. Gli insetti — Žuželke la mosca l'ape la zanzara il ragno la farfalla la formica il grillo la lucciola il moscone la cicala Le congiunzioni — Vezniki e né .... né o oppure ma però nondimeno tuttavia quindi dunque perciò allora cioè infatti invece anzi Coordinative Priredni Subordinative Podredili che perché poiché affinché sebbene benché quantunque se siccome quando appena Romolo e Remo erano gemelli. Non hanno visto né l'uno né l'altro. Oggi o mai. Vieni quando vuoi, la mattina oppure la sera. Non ci sono se, né ma; bisogna ubbidire. Prendete il libro; però dovete rendermelo. Ama il padre la sua figliuola ciò nondimeno? Pietro è vecchio, tuttavia è ancora sano. Avete capito, quindi potete tradurre. Dunque che cosa si fa? Sei un bugiardo, perciò non ti credo. Siete pronti? Allora andiamo. Ci sono due numeri, cioè, il singolare e il plurale. Dimmi infatti, come stanno le cose. Invece di studiare, è scappato via. Tu non m'acquieti, anzi mi infiammi. Io sono certo che la zia parte. Ti do questo consiglio, perché ti voglio bene. Siate clementi, poiché dovrete essere giudicati anche voi. Ti avverto affinché lo sappia. Sebbene sia ricca è infelice. Benché egli mi abbia risposto negativamente, non ho perduto ogni speranza. Quantunque lo abbia già detto, lo ripeterò. Se la cosa andrà bene, un giorno avrò un monumento. Siccome mi sento male, non vado a scuola. Quando lo chiamo, mi risponde. Appena cominciò il freddo, s'ammalò. Edmondo de Amicis Dopo un esame Tu ti perdi in lamenti e in invettive, perché ti han dato un brutto punto a scuola. Ha poche avversità chi ha questa sola, che sì grande importanza a un punto ascrive. Già, le cose spregevoli e cattive son tutte espresse in questa rea parola ... Per ammazzare un uom con la pistola che faccio? Punto; se non punto, vive. È punto un uomo offeso nell'onore, si dà un punto ad un abito indecente, »Fate punto!« si grida a un seccatore; far per punto, vuol dir far per dispetto, punto infine significa niente: o perché dunque te la pigli a petto? Uso delle parole — Besedna raba Dopo una risposta si mette un punto. A che punto siamo arrivati? Fino a un certo punto hai ragione. Dal mio punto di vista è così. Era sul punto di partire. Raccontami la cosa punto per punto. Non hai paura della morte? — Punto paura! A questo punto la porta della camera si spalancò. Guido prende a scuola sempre bei punti. Non fare due punti, fa' punto e virgola ! Vorrei mettere un punto esclamativo o piuttosto un punto interrogativo? Ascrivi troppa importanza a un punto! Fa' punto e vattene ! Quali sono i quattro punti cardinali? Il nord, il sud, l'est e l'ovest. Fare per punto vuol dire fare per dispetto. Puntò il fucile. Esercizi: — Vaje: 1) Formate i diminutivi (vezzeggiativi) : — Tvorite po-manjsevalne (ljubkovalne) oblike: il libro la scatola il soldato la strada il dito la viola l'orto il cugino la casa la donna la tavola la finestra la strizzata il campanello il bastone il ruscello il fratello la sorella la nipote il corpo l'uccello il povero il ponte la testa il pastore l'agnello il fiume il vento la scodella il prato il campo il fiore 2) Mettete le congiunzioni convenienti: — Postavite ustrezajoče veznike: Romolo .... Remo erano gemelli. Maria è intelligente, .... pigra. Non so se partirò oggi .... domani. Il professore ha detto .... ti perdonerà. Dice .... non ha appetito .... mangia come un lupo. Ti ho punito .... ti voglio bene. Garibaldi non poteva veder soffrire .... gli uomini gii animali. Era morta .... soffriva qualche cosa oltre la fame la sete. Meglio tardi .... mai. .... non lavori ti annoi. Oggi la scuola è chiusa, .... è domenica. Cesare fu un grande capitano; .... vinse tutti i suoi nemici. La nave fece naufragio; .... i marinai si salvarono. .... bere .... affogare. 3) Fate il sunto del brano precedente! — Obnovite poprejšnje berilo! 4) Traducete in italiano: — Prevedite na italijanski jezik: Pridi, kadar hočeš, ali danes ali jutri. Moja babica je stara že osemdeset let, vendar je še zelo živahna. Čeprav je zelo bogat, je vendar nesrečen. Človek ne živi od samega kruha. Ali so si upali upirati se? Poznam mnogo ptic pevk: kanarčka, škrjančka, črno-glavko, kosa in slavčka. Ker ne delaš, se dolgočasiš. Prinesel ji je cvetic, da bi jo razveselil. Vojaki se bojujejo, da bi bila domovina velika in svobodna. Ali si videl čredo belih ovac? Videl sem dijaka, ki je padel pri izpitu. 5) Formate le domande: — Tvorite vprašanja: Es.: — Pr.: Chi fece la prima vittima? Il mio amico. Il mio amico. Dante Alighieri visse molti anni in esilio. Siamo in mezzo alla piazza. Mi dispiace che sia malato. Credo che abbia bevuto il latte. Dante sorrise di questi sciocchi discorsi. Aldo Palazzeschi. Io temo che tu sia ammalata. Dopo il lavoro è dolce il riposo. Sono a Milano da una settimana. È di Lubiana. Io mi siedo un po'. Pare che questi studi non piacciano a Giorgio. Gli passeggiava sul viso come se fosse a casa sua. L'ape produce il miele. Dopo una risposta si mette un punto. Romolo e Remo erano gemelli. Sul Tevere. Da due anni. No, ma se avesse tempo leggerebbe. 6) Formate delle proposizioni servendovi delle seguenti coppie di vocaboli dopo aver trovato il loro significato nel vocabolario: — Poiščite v slovarju pomen sledečih besednih dvojic in tvorite nato iz njih stavke: Es.: — Pr.: Il mio fratellino è malato. Il malato sta a letto. malato il malato azzurro l'azzurro rosso il rosso povero il povero salire il salire cantare il cantare cominciare il cominciare salutare il salutare Lezione ventesimanona Aggettivi e pronomi indefiniti Nedoločni pridevniki in zaimki ogni qualche Aggettivi Pridevniki Aggettivi e pronomi Pridevniki in zaimki Pronomi Zaimki qualcuno, qualcuna qualcheduno, qualcheduna ognuno, ognuna chiunque chicchessia checchessia qualcosa niente nulla uno, una, uni, une altro, altra, altri, altre alcuno, alcuna, alcuni, alcune nessuno, nessuna certo, certa, certi, certe parecchio, parecchia, parecchi, parecchie tutto, tutta, tutti, tutte ciascuno, ciascuna ciascheduno, ciascheduna qualunque Notate: Ogni e qualche sono usati solo nel singolare. Pomnite : Ogni in qualche se rabita samo v ednini. Però: — Toda: Ognissanti (Vsi sveti) ogni quindici giorni (vsakih štirinajst dni) Notate: I pronomi chiunque, chicchessia, checchessia, qualcosa, niente, nulla e qualunque sono indeclinabili. Pomnite: Nedoločni zaimki chiunque, chicchessia, checchessia, nulla in qualunque so nepregibni. Notate: Le forme plurali uni e une si usano solo nell'espressione gli uni e gli altri o le une e le altre. Pomnite : Množinske oblike uni in une se rabijo samo v zvezi gli uni e gli altri ali le une e le altre. Ogni cuore ha il suo dolore. Ogni acqua va al mare. Dammi qualche soldo! C'è qualche cosa di nuovo nel giornale? Qualcuno se ne andrà. Qualcuna se ne andrà. Qualcheduno verrà. Qualcheduna verrà. Ognuno pensa a sé. Ognuna pensa a sé. Lo dirò a chiunque. Non risponderò a chicchessia. Dille checchessia. Crede di essere qualcosa. Non so niente. Non voglio nulla. L'uno diceva di sì, l'altro di no. L'una diceva di sì, l'altra di no. Gli uni dicevano di sì, gli altri di no. Le une dicevano di sì, le altre di no. Alcuni di questi ragazzi sono orfani. Alcune di queste ragazze sono orfane. Ho conosciuto alcuni uomini molto istruiti. Ho conosciuto alcune donne molto istruite. Non ho paura di nessuno. Non ho paura di nessuna. Non ho paura di nessun ragazzo. Non ho paura di nessuna ragazza. Certi alberi fanno il frutto. Certe piante fanno il frutto. È parecchio tempo che non ti vedo. È parecchia ora che non ti vedo. Sono passati parecchi giorni che non l'ho visto. Sono passate parecchie settimane che non l'ho visto. Tutti lo dicono, ma sarà poi vero? Tutte lo dicono, ma sarà poi vero? Ho studiato tutto il giorno. Ho studiato tutta la mattina. Ho studiato tutti i giorni. Ho studiato tutte le mattine. Ciascuno vada al suo posto. Ciascuna vada al suo posto. Ciascuno scolaro vada al suo posto. Ciascuna scolara vada al suo posto. Ciascheduno sa questo. Ciascheduna sa questo. Ciascheduno scolaro sa questo. Ciascheduna scolara sa questo. Datemi un libro qualunque! Della felicità Il professore fece scrivere sulla lavagna: — Alcuni credono che la felicità sia sinonimo di ricchezza e altri di povertà. Spiegatene le ragioni. — Poi aggiunse: — Ecco il tema che voi dovete svolgere. Raccomando ordine, chiarezza e semplicità. Chi ha frequentato assiduamente la scuola è in grado di svolgerlo bene. A chiunque scambi qualche parola coi compagni o consulti di nascosto il dizionario o qualche altro libro, ritirerò immediatamente il compito. Lavori ciascuno di propria testa. Certi scolari però non stanno bene vicini. Voi, Rianchetti, e Voi, Gallo, cambiate posto. L'uno vada nell'ultimo banco, vicino alla finestra, l'altro vada nel primo, vicino alla porta. Gli altri possono rimanere dove sono. Se qualcuno ha da chiedere qualcosa, me la chieda subito. Ricordate che dopo non risponderò più a nessuno, né a Rianchetti, né a Gallo, né a chicchessia. Ora cominciate e buon lavoro. Gli scolari si posero subito al lavoro. Ognuno desiderava fare qualcosa di buono. Era ormai la fine dell'anno scolastico e questa prova scritta poteva essere decisiva anche per l'esito degli esami. In classe regnava il più assoluto silenzio. Tutti tenevano gli occhi fissi sul banco e pensavano. Rianchetti invece guardava ora fuori dalla finestra (forse l'albero del cortile?) e ora la lampada elettrica che gli stava sopra la testa. Il professore l'osservò a lungo e infine gli disse: — Rianchetti, che cosa guardate? Che cosa vi distrae? — Professore nulla, io non sono distratto. Anzi ho trovato la soluzione del tema. Ecco: la ricchezza senza generosità e come un albero senza frutti e la povertà senza pazienza è come una lampada senza olio. Nella ricchezza generosa e nella povertà paziente sta il germe della felicità. Questa volta il Bianchetti fece il tema migliore di tutta la classe. Domande Che cosa fa scrivere il professore sulla lavagna? Che cosa soggiunge? Che cosa raccomanda? Potrebbe svolgere bene il tema chi frequentava assiduamente la scuola? Permette scambiare ancora qualche parola coi compagni? Possono gli scolari consultare il dizionario? Come deve lavorare ciascuno? Che cosa devono fare il Bianchetti e il Gallo? Dove va il Bianchetti? E il Gallo? E gli altri, possono rimanere dove sono? Devono chiedere gli scolari ancora qualcosa? E più tardi? Che cosa dice il professore infine? Si posero gli scolari subito al lavoro? Che cosa desidera ognuno? Perché questa prova scritta può essere decisiva anche per l'esito degli esami? Che cosa regna in classe? Come stanno tutti? E il Bianchetti? Che cosa si vede dalla finestra? Che cosa gli sta sopra la testa? Che cosa gli dice il professore? Che cosa risponde il Bianchetti? Ha trovato il Bianchetti una buona soluzione del tema? Qual'è la sua soluzione? Ha trovato un altro una migliore soluzione? Proverbi Ogni cuore ha il suo dolore. Altro è dire, altro è fare. Un posto per ogni cosa e ogni cosa a suo posto. Con i se e i ma non si fa la storia. Tutto il mondo è paese. Esercizi: — Vaje: 1) Nelle frasi seguenti sostituite alle parole fra parentesi i pronomi indefiniti che vi sembrano adatti: — Nadomestite v naslednjih stavkih besede v oklepajih z ustreza-jočimi nedoločnimi zaimki: O (tutte le cose) o (nessuna cosa). La gente mangia troppo; perciò (parecchie persone) si lamentano di star male. (Nessuna cosa) vale quanto la pace della coscienza. (Qualche persona) ha bussato alla porta. (Qualunque persona) saprebbe rispondere a questa domanda. (Ogni scolaro) per sé e Dio per tutti. Non ho veduto (nessun professore). Non ho ricevuto (nessuna cosa). Non ho più (nessuna cosa) da dire. (Nessun amico) mi ha scritto di questo. 2) Mettete al posto dei puntini la forma conveniente di »ogni« od »ognuno«: — Postavite namesto pik ustrezajočo obliko »ogni« ali »ognuno«: .... per sé e Dio per tutti. .... volta che viene ci porta qualcosa. .... acqua va al mare. .... paese ha la sua capitale. .... ha da pensare a sé. .... desiderava fare qualcosa di buono. Un Dante non nasce .... secolo. Il tempo sana .... cosa. 3) Mettete al posto dei puntini la forma conveniente di »qualche« o »qualcuno«: — Postavite namesto pik ustreza-jočo obliko »qualche« ali »qualcuno«: Hai____bel libro? Non ho che .... soldo. È venuto .... per parlarti. Ecco che ti ho portato .... libro. Certamente glielo ha detto . .. C'è .... cosa di nuovo nel giornale? .... se ne andrà. Hai nascosto il dizionario o .... altro libro ? Se .... ha da chiedere qualcosa, me la chieda subito ! Ho veduto entrare già .... signora, tutte erano in gran toletta. 4) Sostituite all'infinito fra parentesi la forma conveniente del congiuntivo: — Postavite namesto nedoločnika v oklepaju ustrezaj očo obliko konjunktiva: Roma è la città più bella che io (avere) vista. Ti mando in un negozio perché (andare) a comprare le sigarette. Io spero che tu (guarire). È l'unico rimedio che io (conoscere). Bisogna che tu (essere) forte. Peccato che Maria non (essere) con noi. Desidero che tu (fare) il tuo dovere. Temo che tu non (giungere) in tempo. È possibile che egli (arrivare) stasera. Per la tranquillità comune bisogna che ognuno (moderare) il suo carattere. 5) Sostituite ai puntini aggettivi e pronomi indefiniti: —- Postavite namesto pik nedoločne pridevnike ali zaimke: Es.: — Pr.: Non dire mai male di nessuno. Non dire mai male di .... Nel giardino c'erano .... bambini. .... coglievano fiori, .... si rincorrevano, .... stava seduto. .... bellezza è più grande di quella dello spirito. Non fate amicizia con .... Ho invitato tutti; vedremo se .... mancherà. .... paura ! Oggi è venuto .... a cercarti. Bussiamo; .... verrà ad aprire. Non posso dire.....perché non so .... Dice il proverbio: un posto per .... cosa e .... cosa a suo posto. .... uomo è mortale. .... maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria. .... le strade conducono a Roma. 6) Esercizio di composizione: A scuola. — Spisna vaja: A scuola. Lezione trentesima Giovanni Papini . , Più presto! Più presto, più presto! Dov'è il direttore d'orchestra del mondo? Chiamatelo — che venga subito dinanzi a me. Accelerate la misura, affrettate il tempo! Più veloci, più rapidi! Sempre più veloci, ancora più rapidi ! Avanti, in nome d'Iddio ! Non sentite come si trascina lento e tardo questo pigro mondo? Sembra un vecchio gottoso, uno zoppo decrepito, un infermo rimbambito! Avanti dunque, — ancora più presto! Trascinatelo per forza, fatelo correre, spingetelo con violenza, tiratelo innanzi vertiginosamente come un cane legato a una corda. Come fate a camminare con questo funebre passo da processione? Come fate a respirare con questo eterno respiro da infermo? Come fate a parlare con queste fioche cadenze di prete in preghiera? Come riuscite a vivere in questa eguale atmosfera di dormiveglia? Svegliatevi, una buona volta! Ricordatevi di vivere, bestie civili! Che il vostro passo divenga salto e il vostro salto sia volo e il vostro parlare sia grido, e il vostro respiro divenga affanno e la vostra vita sia febbre e la vostra febbre una tempesta di delirio. Avanti dunque, mondo lento, tardo, infingardo, stanco, dormente. Avanti senza riposo». Più presto — sempre più presto — ancora più presto — sempre più — sempre ... Il quadro completo del verbo Celotna slika o glagolu 1° I tempi dell'indicativo sono otto: quattro semplici (il presente, l'imperfetto, il passato remoto e il futuro) e quattro composti (il passato prossimo, il trapassato prossimo, il trapassato remoto e il futuro anteriore). Določni naklon ima osem časov: štiri nezložene (sedanji čas, imperfekt, »passato remoto« in prihodnji čas) in štiri zložene (»passato prossimo«, »trapassato prossimo«, »trapassato remoto« in predprihodnji čas). 1° Indicativo — Določni naklon Tempi semplici — Nezloženi časi Presente — Sedanji čas Imperfetto — Imperfekt Passato remoto — »Passato remoto« Futuro — Prihodnji čas Tempi composti — Zloženi časi Passato prossimo — »Passato prossimo« Trapassato prossimo — »Trapassato prossimo« Trapassato remoto — »Trapassato remoto« Futuro anteriore — Predprihodnji čas 11° I tempi del congiuntivo sono quattro: due semplici (il presente e l'imperfetto) e due composti ( il passato e il trapassato). Konjunktiv ima štiri čase: dva nezložena (sedanji čas in imperfekt) in dva zložena (»passato« in »trapassato«). 11° Congiuntivo — Konjunktiv Tempi semplici — Nezložena časa Presente — Sedanji čas Imperfetto — Imperfekt Tempi composti — Zložena časa Passato — »Passato« Trapassato — »Trapassato« 111° I tempi del condizionale sono due: un semplice (il presente) e un composto (il passato). Pogojnik ima dva časa: en nezloženi čas (sedanji čas) in en zloženi čas (»passato«). III0 Condizionale — Pogojnik Tempo semplice — Nezloženi čas Presente — Sedanji čas Tempo composto — Zloženi čas Passato — »Passato« IV0 II tempo dell'imperativo è uno solo, cioè il presente Velelnik ima en sam čas in sicer sedanji čas. IV° Imperativo — Velelnik Tempo semplice — Nezloženi čas Presente — Sedanji čas V° I modi infiniti sono sei: due infiniti (Finfinito presente e l'infinito passato), due participi (il participio presente e il participio passato) e due gerundi (il gerundio presente e il gerundio passato). Nedoločnih glagolskih oblik je šest: dva nedoločnika (nedoločnik sedanjega časa in nedoločnik preteklega časa), dva deležnika (deležnik sedanjega časa in deležnik preteklega časa) in dva gerundija (gerundij sedanjega časa in gerundij preteklega časa). Modo infinito — Nedoločne glagolske oblike Infiniti — Nedoločnika Infinito presente — Nedoločnik sedanjega časa Infinito passato — Nedoločnik preteklega časa Participi — Deležnika Participio presente — Deležnik sedanjega časa Participio passato — Deležnik preteklega časa Gerundi — Gerundija Gerundio presente — Gerundij sedanjega časa Gerundio passato — Gerundij preteklega časa 1) Dai seguenti nomi primitivi formate altrettanti nomi derivati: — Sledečim prvotnim imenom poiščite izpeljanke: Il calice dei tempi e modi del verbo Esercizi: — Vaje: la via 10 scultore 11 re la porta il libro il poeta l'uomo la scuola l'ora l'arancia il viaggio il passo lo studio la città il giorno il tempo la bestia il ricco la fine il numero la storia il respiro il compagno il povero 2) Formate le sigle con le seguenti denominazioni accorgendovi, che dalle forme plurali ci vogliono le doppie: — Tvorite kratice sledečih poimenovanj, zavedajoč se, da stoji pri množinskih imenih podvojena črka: Es.: — Pr.: Azienda Autonoma Statale (della) Strada: AASS Ferrovie (dello) Stato: FFSS Azienda Autonoma Statale (della) Strada (Državna cestna samouprava) Compagnia Italiana Turismo (Italijanska tujskopro-metna družba) Croce Rossa Italiana (Italijanski Rdeči križ) Era Fascista (Fašistično štetje časa) Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (Italijanska radio-oddajna družba) Ente Nazionale Industrie Cinematografiche (Narodna družba za izdelovanje filmov) Era Volgare (Krščansko časovno štetje) Ferrovie (dello) Stato (Državne železnice) Fabbrica Italiana Automobili Torino (Italijanska tovarna avtomobilov v Torinu) Federazione Italiana Sport Invernali (Italijanska zim-skošportna zveza) L'Unione Cinematografica Educativa (Kinematografsko vzgojno združenje) Nota Bene (Pomni!) 3) Aggiungete alcuni aggettivi convenienti a questi nomi: — Postavite k naslednjim samostalnikom ustrezajoče pridevnike : Es. : — Pr. : La notte è nera, fredda, ultima ... Il calice è amaro, sacerdotale, verbale... la notte il mondo la prova il calice il passo lo scultore il bosco la vita la capinera la città la patria il giugno la casa la strada il libro la stella il cielo la fine 4) Ripetete tutte le poesie! — Ponovite vse pesmi! 5) Scrivete una lettera parlando dei vostri progressi fatti nello studio di lingua italiana! — Napišite pismo o svojem napredku v italijanščini! 6) Sostituite ai puntini le parole seguenti dopo aver trovato il loro significato nel vocabolario: — Poiščite v slovarju pomen sledečih besed in jih nato ustrezajoče postavite namesto pik: Id fine, il fine, (it) finale, finalmente, finire, il finimondo, la finitezza Siamo giunti alla .... del nostro libro. Tragica fu la .... di Giulio Cesare. Bisogna sempre operare per un .... onesto. Venne .... il giorno della libertà ! La vittoria ____sarà sempre del giusto. Ti piace il .... della Traviata ? Oh, sei arrivato .... ! Io ho .... di scrivere questo compito. Così non si vive : bisogna .... C'era una confusione che pareva il .... ♦ Con che .... è lavorato questo gioiello ! Alla .... abbiamo disegnato il calice dei tempi e modi del verbo. Cari ragazzi (care ragazze), il libro è _____! Vocabolario per le singole lezioni Slovar k posameznim lekcijam Notate: — Pomnite: è = e aperta (široki e) é = e chiusa (ozki e) ò — o aperta (široki o) ó = o chiusa (ozki o) š = s sonora (zveneči s) s = s sorda (nezveneči s) ž = z sonora (zveneči z) z — z sorda (nezveneči z) i •v ■ la quèrcia — hrast cadére — pasti l'ombra — senca sé = si — se spàndersi — razprostirati se il tùrbine — vihar tenzonare — prepirati se pur = pure — vendar, tudi pèndere — viseti, nagibati se la coróna — krona, venec il nidiétto — gnezdeče ognuno — vsakdo universitario — univerzitetni il rifugio — pribežališče, zavetje accòrgersi (di qc) — zapaziti (kaj) la légna — drva riconóscere -— spoznati, priznati simile — podoben solaménte — samo l'utilità — koristnost, dobiček il defunto — rajni cioè — to je, to se pravi il pino — pinija, smreka il ciprèsso — cipresa il sàlice — vrba il màndorlo — mandeljnovec il fico -— smokva l'ulivo — oljka l'olmo — brest il faggio — bukev il nóce — oreh (drevo) l'abéte — jelka fruttìfero — sadonosen tacére — molčati giacére — ležati giùngere — dospeti il ramoscèllo — vejica il sìmbolo — simbol, podoba la pace — mir piantare — saditi, posaditi il sostégno — opora, pomoč la vite — vinska trta il rompicollo — strmina a rompicollo — na vrat na nos il caldo — vročina la cerimònia — obred appagare — utešiti, ustrezati la fantasia — fantazija, domišljija l'incènso — kadilo provocare — povzročiti il turbaménto — omotica il cólpo — udarec, strel il cannóne — top richiamare — zopet poklicati tentare — poskusiti l'osterìa — gostilna 2 l'ètto — hekt il litro — liter il mètro — meter vestito — oblečen il pòpolo — narod 10 Spagnuòlo — Španec 11 Portogallo — Portugalska il Portoghése — Portugalec il Francése — Francoz l'Inghiltèrra — Anglija l'Olanda — Holandska l'Olandése — Holandec 10 Svìzzero — Švicar 11 Tedésco — Nemec l'Ungheria — Madžarska l'Ungherése — Madžar la Rumènia — Rumunija il Rumèno — Rumun la Bulgaria — Bolgarija il Bùlgaro — Bolgar l'Albania — Albanija l'Albanése — Albanec la Grècia — Grčija la Turchìa — Turčija il Turco — Turek la Russia — Rusija il Russo — Rus la Norvègia — Norveška il Norvegése — Norvežan la Svèzia — švedska 10 Svedése — Šved la Danimarca — Danska 11 Danése — Danec la religióne — vera, verstvo predominante — prevladujoč cattòlico — katoliški protestante. — protestantski ortodòsso — pravoslaven la risórsa — pomoček econòmico — gospodarski io* 10 stato — država l'agricoltura — poljedelstvo l'indùstria — industrija 11 comèrcio — trgovina il mèzzo sredstvo la comunicazióne — promet la ferrovia — železnica la navigazióne — plovba marittimo — pomorski il piròscafo — parnik aèreo — zračen occidentale — zapaden partire III, 1 — deliti, ločiti circondare — obdajati sonare — zveneti, glasiti il miglio — milja le miglia — milje luminóso — svetel la lucèrna — oljenka Lucèrna — Luzern (v Švici) penetrante — prediren il cùneo — klin feróce — divji il lióne = il leone — lev Lione — Lion (v Franciji) devòto — pobožen Mònaco — Monakovo (na Nemškem) la potènza — sila, moč la crèma — smetana, krema Alfièri — italijanski dramatik 3 il per cènto — odstotek, pro-cent la nóce — oreh (sad) il canto — vogal, kot accòsto — k, poleg, zraven lasciare — zapustiti, pustiti la madia — krušna skrinja il tesòro — zaklad non pòsso fare a méno —• ne morem drugače l'eredità — dediščina il cassettóne — predalnik, pre- dalna omara zoppicare — majati se, gugati se, šcpati zappare — kopati, okopavati custodire III, 2 — paziti na frésco — svež, hladen spaccare — cepiti, klati, raz-tolči la necessità — potreba, pomanjkanje rimésso — nazaj postavljen il prìncipe — knez innamorarsi — zaljubiti se sposare — poročiti se il matrimònio — zakon, poroka sopportare — prenesti, prenašati -'la serenità — vedrost, jasnost capitare — (slučajno) priti, pripetiti se, nameriti se la principéssa — kneginja il guscio — lupina, luščina la polverina — prašek esclamare — vzklikniti ricórrere — zateči se, v mislih preleteli -il giuoco — igra, zabava distratto — raztresen disegnare — risati la figurina — podobica, moži-ček sgridare — zmerjati, karati alcuno — neki il risultato — rezultat, uspeh sènza alcun risultato — brez uspeha l'opùscolo — delce, brošura Romolo — Romul uccìdere — usmrtiti Rèmo — Rem l'esperiènza — izkušnja sopportàbile — znosen insopportàbile — neznosen infelice — nesrečen segréto — tajen, skriven palése — očiten ùmile — ponižen, preprost magro — suh, posten ornato — okrašen disadórno — neoskrbovan, brez krasa 4 la scopèrta — odkritje maomettano mohamedanski perciò — zato spèrso — izgubljen avér bisógno — potrebovati l'aiuto — pomoč, pomagač la guida — vodstvo, vodnik l'intèrprete — tolmač l'acquisto — nabava il commésso — nameščenec il facchino — nosač, postrežček il giornalaio — prodajalec časopisov intèndere — razumeti, slišati, nameravati alla mèglio o alla pèggio — več ali manj stamani — davi l'Arabo — Arabec 10 straccióne — strganec accoccolarsi — sključiti se, počepniti gli spìccioli — drobiž la monéta — kovanec la piastra — piastra (denar) cambiare — menjati neppure — niti la pronunzia — izgovor musulmano — muslimanski usato — rabljen, običajen férmo — trden, nepremičen la tèrra férma — kopna zemlja compórsi — obstati, obstajati si compóne — obstoji, sestoji la locomotiva — lokomotiva 11 tènder — tender la vettura — (železniški) voz il tipo — tip, vrsta la mèrce — blago la vettura-lètto — spalni voz la vettura-ristorante — jedilni voz alimentare — hraniti, polniti il carbóne — oglje, premog l'elettricità — elektrika l'automotrice — avto vlačilec la littorina — litorina la rotaia — kolesnica, tir secóndo -— po la velocità — hitrost il ràpido — vlak, ki se ustavlja samo v velikih središčih il direttissimo — vlak, ki je hitrejši od brzovlaka in se u-stavlja le v najvažnejših središčih il dirètto — brzovlak l'accelerato — pospešeni potniški vlak l'omnibus — potniški vlak il bigliétto — listek, vozovnica l'agenzìa — agentura, poslovalnica il bigliétto d'andata e ritórno — povratna vozovnica istituire III, 2 — ustanoviti il govèrno — vlada, vodstvo il grado — stopnja méttere in grado — omogočiti la spésa — izdatek, trošek cògliere — trgati, nabirati il pianofòrte — klavir il capolavoro — mojstrovina il biancospino — glog, beli trn il caposquadra — četovodja, delovodja il capostazióne — postajni načelnik il capoclasse — reditelj v razredu, razrednik la mezzaluna — polmesec il portafògli — listnica il portalèttere — ipismonoša il salvagènte — rešilni pas 5 il ciglio — trepalnica, rob il mèmbro — ud, člen l'òsso — kost il gèsto — kretnja il lenzuolo — rjuha il còrno — rog pórre — postaviti, naložiti creare — ustvariti, napraviti considerare — upoštevati, imeti za il latino — latinščina letterario — literaren, književen il poèma — pesem, pesnitev allegòrico — alegoričen, pri- spodoben compiere — izvršiti, izpolniti attravèrso — počez, povprek l'infèrno — pekel il purgatòrio — vica il paradiso — nebesa il peccatóre — grešnik il personaggio — oseba, osebnost stòrico — zgodovinski la misura — merilo, mera la péna — kazen, muka dannato — pogubljen, obsojen il gaudio — veselje rivelare — razodeti, razkriti il legislatóre — zakonodavec Tommaso — Tomaž Carlyle (izgovori: Karlàjl) — znamenit angleški pisatelj in zgodovinar moral ménte — moralno, nravstveno il principio — izvor, začetek edificare — graditi, zgraditi fondare — ustanoviti, osnovati vasto — razsežen, prostoren compilare — sestaviti l'enciclopedìa — enciklopedija il sistèma — sistem, sostav il costume — navada, šega il pensièro — misel Boccaccio — veliki italijanski pisatelj iz XIV. stoletja il rèduce — tisti, ki se vrača parécchio — mnog, nekateri apparire III, 2 — razodevati se, prikazati se barbuto — bradat la barba — brada fólto — gost dimostrare — dokazati, kazati passare — iti preko, iti mimo a un tratto 1— nenadoma costui — tale, ta tukaj nienteméno —- nič manj meravigliarsi — čuditi se affumicato — okajen, zadim-ljen ardènte — goreč laggiù — tam spodaj il discórso — pogovor i discórsi — klepet, marnje la pròva — preskušnja, dokaz, priča nòto — znan ignorante — neveden arrabbiarsi — razjeziti se fumare — kaditi (se) pittorésco — slikovit il chiacchierìo — klepet nativo — rojsten il prodigio — čudež mondiale — svetoven 6 purgarsi — očistiti se, vzeti odvajalno sredstvo accostarsi — približati se travagliare — mučiti sciògliere — raztopiti la polverina — prašek il burattino ■— lutka amoróso — ljubeč guarire III, 2 — ozdraveti stòrcere — skriviti, spačiti il piagnistèo — javkanje, vekanje dar rètta — ubogati la pallina — kroglica rifarsi — odpomoči si la zuccherièra — sladkornica l'acquaccia — grda voda sgranocchiare — hrustati ingoiare — pogoltniti leccare — oblizovati il labbro -— ustnica mantenére — držati, izpolniti la proméssa — obljuba la gócciola — kapljica rèndere — vrniti la salute — zdravje la vòglia — volja ficcare — vtakniti finalménte — nazadnje nemméno — niti assaggiare — poskusiti figurarsi — predstavljati si presentare —- nuditi daccapo — od kraja, iznova la smòrfia -— spaka il guanciale — blazina levare — vzdigniti, odstraniti l'uscio — izhod, vrata 10 scòppio — izbruh pentirsi III, 1 — kesati se la malattìa — bolezen la mòrte — smrt punto — nič piuttòsto — rajši 11 punto — trenutek spalancare — na stežaj odpreti l'inchiòstro — črnilo la bara — krsta rizzarsi — vzravnati se impaurito — prestrašen gròsso — debel, močan, velik ricusare — odbiti, odkloniti strillare — vreščati, cviliti per carità ! — za Boga ! votare — izprazniti la poltróna — naslanjač in generale — na splošno i! bottóne — gumb la birra — pivo scégliere — izbirati, izbrati Alessandro — Aleksander Manzoni — največji italijanski romantični pripovednik (1785—1873) il letterato — literat, književnik 7 la casettina — hišica il tétto — streha aguzzo — koničast, oster il praticèllo — majčken travnik — esìguo — neznaten il ruscèllo — potok vìgile — čuječ, buden microscòpico — mikroskopi- čen, zelo majhen a un diprèsso — približno occhieggiare — (zaljubljeno) pogledovati la punta — vrh, konica innamorato — zaljubljen l'orticèllo — vrtiček il venticèllo — sapica il bastoncèllo — paličica il ponticèllo — mostiček il fiumicèllo — rečica il campicèllo — majčkeno polje il monticèllo — gorica il Fiorentino — Firenčan popolare — priljubljen -delizióso — ljubek minùscolo — majhen il fulgóre — blesk mòbile — premičen, nestalen la visióne •— pojav immaginario — izmišljen, namišljen il cónto — račun, obračun Sisto —- Sikst allorché —• tedaj ko capitare — priti, nameriti se scalzo — bos costrétto — prisiljen mendicare — beračiti la manièra — način a stènto — s težavo appunto — ravno la bottéga — prodajalnica adescato — omamljen grato — prijeten la marmitta — lonec benché — čeprav, dasi, četudi stimolare — spodbadati, dražiti accattare — beračiti, prosjačiti frugale — zmeren, preprost il merciaiuòlo — kramar pensieróso — zamišljen decìdere — odločiti to stomaco — želodec affamato — sestradan la ciabatta — copata, ponosen čevelj per giunta — po vrhu, za nameček il mendicante — berač saziare — nasititi calzare — obuti rimeritare — poplačati il benefattóre — dobrotnik l'infinito — nedoločnik ordinare — ukazati, naročiti il dènte — zob dolére — boleti il mulino — mlin infarinarsi — z moko se potresti ammazzare — pobiti, usmrtiti la bótte — sod, kad l'erróre — zmota, napaka gigantésco — orjaški, velikanski misurare — meriti corrètto — pravilen corrènte — gladek, tekoč, hiter 8 la sièpe — živa meja, ograja lungo — vzdolž condurre — voditi, peljati San Cassiano — kraj v Romanji irrigidito — odrevenel, negiben inargentato — posrebren la galavèrna — ivje mattinièro — zgoden spuntare — prikazati se la Piana — planota il turno — red, vrsta l'altare — oltar ~ia culla — zibelka fiorito — okrašen il malèssere — slabost la sonata — igranje l'organo — orgle la fòlla — množica sciamare — rojiti, dreti soddisfatto — zadovoljen tradizionale — tradicionalen ghiótto — slasten, požrešen il cappellétto — klobuček, testenine v obliki klobučkov, nadevane z mesom la Romagna — Romanja la trincèa — strelski jarek la nostalgìa — domotožje consolarsi — potolažiti se il pellegrinare — romanje giùngere — dospeti Betlèmme — Betlehem il trofèo — trofeja, znamenje zmage il campanile — zvonik scoccare — biti zéppo — natrpan, nabit l'oste — gostilničar il mòro — zamorec il rifugio — pribežališče règgere — vzdržati, prenesti rótto — zbit il soppalco — podstrešje il ballatóio — mostovž il còrvo — vran il sottoscala — prostor pod stopnicami altróve — drugam attèndere — pričakovati, čakati la comèta — komet, repatica l'astrònomo — zvezdoslovec 10 stato — stanje 11 negromante — rotilec duhov il mago — čarovnik, modrec il Persiano — Perzijec l'Egizio — Egipčan la Cesarèa — Cezareja il falegname — mizar, tesar albergare — prenočiti il cavalière — vitez la dama — imenitna gospa la miscèla — mešanica, zmes la stalla — hlev la sòsta —• postanek, počitek scaldare — ogreti trascolorare — prebledeti affranto — onemogel Mosè — Mojzes la dònna di servizio — služkinja la polmonite — pljučnica andàrsene — oditi girare — potikati se selvaggio — divji in cérca di -— iskajoč —il cignale — mrjasec evitare — izogibati se rannicchiarsi — skriti se mìsero — reven il legnaiuòlo — mizar, drvar mostrare — pokazati replicare — odvrniti rientrare — zopet vstopiti ricercare — zopet poiskati -il cóvo — votlina, brlog ricominciare — zopet začeti ■^quietaménte — mirno rifare — zopet narediti il giùdice — sodnik il cacciatóre — lovec 10 scòpo — namen 11 gallo — petelin l'anitra — raca il pollaio — kurnik la mucca — krava —il cùcciolo — psiček il canile — pasja utica —la cuccia — pasje ležišče _depórre — odložiti, leči tenérsi — držati se ^-il serraglio — železna kletka, zverinjak il canarino — kanarček -il cardellino — lišček l'uccellièra -— ptičnica il caprétto — kozlič il montóne — oven, koštrun l'ovile — (ovčja) staja il muggito — mukanje latrare — lajati ringhiare — renčati guaire III, 2 — cviliti l'abbaiare — lajanje, lajež il latrato — lajanje; lajež il ringhio — renčanje il guaito — cvilež, cviljenje trillare — žvrgoleti cinguettare — cvrčati il trillo — žvrgolenje il cinguettìo — cvrčanje il belato — beketanje, meke-tanje santificare — posvetiti la volontà — volja dacci ! — daj nam ! quotidiano — vsakdanji il débito — dolg il debitóre — dolžnik indurre — vpeljati la tentazióne — skušnjava liberare ■— rešiti, osvoboditi 10 provare — občutiti il progrèsso — napredek Guglièlmo — Viljem Marconi — znamenit italijanski elektrotehnik fin da ragazzo — od otroških let agitato — vznemirjen, razgiban il fattóre — oskrbnik il fucile — puška sparare — ustreliti, izstreliti adattare — prilagoditi, uravnati 10 struménto — inštrument, orodje la telegrafìa — telegrafia 11 filo — žica inventare — iznajti l'inventóre — iznajditelj la convinzióne — prepričanje trasméttere — prenesti elèttrico — električen qualsiasi — kakršen (kakršna) koli l'ostàcolo — ovira qualcheduno — kdo Martino — Martin cavalcando — jezde, jež, na konju rinvoltato — zavit, ograjen accostarsi — približati se la carità — miloščina contentare — zadovoljiti la spada *— meč il fòdero — nožnica la misèria — beda, revščina stare a tu per tu con uno — odrezavo prepirati se s kom, prav blizu biti komu il calendario — koledar Giano — Jan la divinità — božanstvo il futuro — prihodnost la pace — mir derivare — izpeljati, izhajati sostantivato — samostalniško rabljen significare — pomeniti tògliere — vzeti, odvzeti Marte — Mars la difésa :— obramba la scorrerìa — roparski pohod circostante — obližnji Maia — Maja sacro — svet, posvečen il maiale — prašič prosperóso — krepak, čvrst Giunóne — Junona l'onore — čast Caio — Gaj Augusto — Avgust l'imperatóre — cesar, vladar 11 Laura — Lavra la precauzióne — previdnost le precauzióni — varnostni ukrepi complèto — poln, zaseden accomodare — popraviti l'involtino — zavojček la réte — mreža lo sguardo — pogled l'invòlto — zavoj, sveženj la dinamite — dinamit la disinvoltura — neprisilje-nost affrettarsi — podvizati se, hiteti mutare — izmenjati, spremeniti il póllo -— kura, piščanec arròsto — pečen 10 scompartiménto — oddelek 11 fumatóre — kadilec 10 scompartiménto fumatóri — oddelek za kadilce 11 ragazzétto — fantič recarsi — odpraviti se darsi l'aria — delati se imenitnega il giovanòtto--fant, mladenič la sigarétta — cigareta rivoltare — obrniti scusare — oprostiti stupire III, 2 — čuditi se il risolino — nasmeSék canzonatóre — porogljiv, posmehljiv vietare — prepovedati il controllore — kontrolor, preglednik la pipa — pipa il sedile — sedež, klop il dialètto — narečje rivòlgere — obrniti, obračati il rispètto — spoštovanje, čislanje il sovrano — vladar indicare — kazati, pokazati la maestà -— veličanstvo l'uso — raba, navada il cambio — zamena, zamenjava abolire III, 2 — odpraviti, razveljaviti uguale — enak innocènte — nedolžen giurare — priseči affermare — potrditi Sbagliare — zmotiti se dubitare — dvomiti onèsto — pošten procurare — pripraviti incredìbile — neverjeten ritrovare — zopet najti ónde — zato, zatorej trarre — vleči, gnati l'inclinazióne — nagnjenje indurre — zavajati, pregovoriti se mai — če kdaj scostarsi — oddaljiti se avvenire — pripetiti se segregarsi — ločiti se colà — tja, tjakaj, tam, tamkaj quivi — tu, tam la spaccatura — razpoka la cannuccia — trst andare in traccia di — iskati nekaj quanto a me — kar se mene tiče ficcare gli òcchi adòsso a — oči v koga upreti saldo — trden la mala ventura — nesreča guidare ■— voditi sicché — tako da la preghièra — prošnja, molitev divisòrio — deliven la piètra divisòria — mejnik animato — živ, živahen éi = égli — on vendétte = vendè — j e prodal ritardare — zakasniti se rincasare — domov se vrniti sicuro — varen il passante — mimo idoč popotnik talora — včasih il punto — mesto, točka giovine — mlad la guardia — straža Custózza — Kustoca paventare — plašiti (se) fissare — strmeti v, zreti v il fruscio — šuštenje, šum, šelest l'oscuro — tema il podére — posestvo, last il sólco — brazda, seženj piantare — presaditi, posaditi di nascósto — skrivaj riportare — nazaj nositi maledétto — preklet pesare — težiti trafelato — sopeč curvo — upognjen il vicino — sosed Vito — Vid il mercato — sejem, trg recare — prinesti spuntare — pokazati se l'alba — zora il confinante ■— mejaš originale — originalen, izviren la traduzióne — prevod insigne — odličen il traduttóre — prevajalec 13 l'allegrìa — veselost, radost fiorire III, 2 — evesti scintillare — iskriti se gaio —- veder, vesel trasparènte — prosojen, proseven colorito — poln barve, barvit turchino — temnomoder, sinji l'umóre — volja, humor alle vòlte — včasih la vecchierèlla starka la pèlle — koža il cèncio — cunja tutte pèlle e cènci — ki jih ni drugega kot kost in koža scherzare — šaliti se ciarlare — klepetati la carrozzèlla — kočija, voziček il ciabattóne — skaza, šušmar il tròtto — dir mežžano — srednji, povprečen la statura — postava, rast vispo — živ, živahen, nagajiv ringhióso — renčav la scésa — strmina, pobočje sdrucciolare — spodrsniti continuamente — neprestano, neprenehoma la lastra — plošča cascare — pasti, zvrniti se il cocchière — kočij až animare — razvnemati, poživljati la frusta — bič, šiba il légno — voz, vozilo sgusciare — izmuzniti se l'anguilla — jegulja qualcòsa — kaj, nekaj gestire III, 2 — mahati la briglia — uzda, vajet tenére a ménte — misliti na il mòto — gib, kretnja il linguaggio — jezik, govorica intelligìbile — razumljiv stampare — tiskati fare a méno —ne moči drugače terrìbile — strašen, grozen l'eruzióne — izbruh seppellire III, 2 — pokopati, zagrebsti la cénere — pepel vulcànico — ognjeniški ignòto — neznan preciso — natančen scavare — izkopati la fòssa — jarek, jama 10 spettacolo — prizor, pogled, predstava 11 pari — vrstnik selciare — tlakovati l'iscrizióne — napis, vpis 10 schèletro — okostje, skelet incenerire III, 2 — upepeliti l'attitùdine — drža la disperazióne — obup soffocare -— udušiti, zadušiti fuggire III, 1 — bežati, ubežati sopraggiùngere — vmes (nenadoma zraven) priti la catàstrofe — nesreča, po-gibel la ménte — duh, razum, razsodnost eloquènte — zgovoren persuasivo — prepričevalen la popolazióne — prebivalstvo, ljudstvo sloggiare — izgnati, izseliti 11 restauro — obnova, vzpo-stava urgènte — nujen sì = così — tako il matto — norec capace — zmožen mutilare — okrniti cavare — izgrebsti, izvleči squadrare — premeriti, motriti dispórre — razpostaviti ché è ché non è — kot bi trenil, takoj muòvere — premakniti il carro — voz càrico — obložen, obtežen, poln la carrétta — dvokolnica la pianura — ravnina, planjava la bestiolina — živalca ritto — pokončen, raven star ritto — stati stancare — utruditi sdraiare — zlekniti fino — nežen, rahel, tenak imbottire III, 2 — pošivati, vatirati scorticare — odreti, iz kože dejati soggètto — podložen, podvržen, poslušen tosare — striči, obrezovati il cuòio — usnje sospéso — obešen, viseč la tènda — zavesa, zastor H palchétto — polica trarre — vzeti la sèggiola — stol il canto — kot, vogal al canto — poleg scricchiolare — škripati il canto — pesem 10 scricchiolìo — škripanje imprigionare — v ječo vtakniti ridurre — spremeniti 11 compleménto — dopolnilo il vocativo — zvalnik seminare — sejati raccògliere — žeti, pobrati imbrodare — (z juho) umazati narrare — pripovedovati l'occhiata — pogled dare un'occhiata — (bežno) pogledati il diségno — načrt la sciocchézza — neumnost, norost incóntro — naproti il gelato — sladoled - miràbile — čudovit incorreggìbile — nepopravljiv - l'ardóre — vnema, gorečnost l'alfabèto — abeceda la narrazióne — pripoved (ova-nje) valènte — izvrsten, sposoben, vrl esercitare — vaditi, izvajati, izvrševati 15 il prèstito — posojilo, posoda in prèstito — na posodo prestare — posoditi la caccia — lov la vìttima — žrtev precipitare — prehiteti se boccóni — na trebuhu (ležeč) agguantare — zagrabiti, prijeti -il vólo — let, polet Svolazzare — plahutati ghermire III, 2 — zagrabiti accosciarsi — počepniti la guazza — vlaga, mlakuža considerare — gledati na, ozirati se na la prèda — plen la faccia — obraz la góta — lice le góte — obraz rigare — ertati, črte vleči la làgrima — solza -il luccicóne — debela solza dirótto — nepretrgan piàngere dirottaménte — bridko jokati accadére — zgoditi se, pripetiti se la disgrazia — nesreča, nemilost durare — trajati il consulto — posvet riparare — odpomoči, popraviti -arrampicarsi — splezati -carponi — po vseh štirih tentóni — tipaje penzoloni — obešeno, vise ruzzolóni — z glavo naprej drčeč ginocchióni — na kolenih cavalcioni — jahaje riconóscere — priznati il mèrito — zasluga fondare — ustanoviti, osnovati la sciènza — znanost sperimentale — izkustven dedicare — posvetiti indagare — raziskovati interpretare — tolmačiti la relazióne — odnos, razmerje il córso — tek, potek oscillare — nihati, kolebati l'oscillazióne — nihaj, nihanje diminuire III, 2 — zmanjšati (se) l'ampiézza — širina, obširnost conservare — ohraniti la durata — trajanje trarre — izvleči, izluščiti il motivo — nagib, zamisel applicare — uporabiti, prilagoditi il pèndolo — nihalo il firmaménto — nebesni obok il telescòpio — teleskop, daljno-gled il campo — področje, stroka l'astronomìa — zvezdoslovje indurre — napeljati sostenére — podpirati, vzdrževati il sistèma — sistem, sostav Copèrnico — Kopernik, poljski zvezdoslovec il fontanière — vodnjakar v innalzare — dvigniti il lìmite — meja la pressióne — pritisk, tlak atmosfèrico — atmosferski, zračni consigliarsi — posvetovati se l'orróre — strah, groza il séguito — posledica, nadaljevanje incaricare — naročiti, naložiti il problèma — naloga, vprašanje, problem derivare — izhajati, izpeljati il baròmetro — barometer sómmo — zelo visok, izreden il matemàtico — matematik il fisico — fizik, naravoslovec l'astrònomo — zvezdoslovec il prosatóre — prozaik, pripovednik il culto — čaščenje il propòsito — namen, smoter, predmet occuparsi — baviti se, opravek imeti consumarsi — ugonobiti se, izčrpati se sollevare — dvigniti gli occhiali — naočniki l'indirizzo — naslov 16 l'intèrno — notranjščina l'àngelo — angel il pónte di Sant'Angelo — Angelski most čez Tibero v Rimu consigliare — svetovati la colónna — steber la gradinata — stopnišče la cùpola — kupola scuòtersi — ganiti se sublime — vzvišen mortificato — užaljen, ponižan il colòsso — kolos, velikan la facciata — pročelje, lice lo scròscio — čofot, prasket 10 scròscio di risa -— krohot ridìcolo — smešen disilluso — razočaran 11 piède — podnožje l'altézza — višina, visokost la larghézza — širina confrontare — primerjati riguardare — zopet pogledati la giunta — prihod, dospetje a prima giunta — takoj su — gor ingigantire III, 2 — ogromno se povečati il passo — korak dinanzi — pred il campanile — zvonik voltare — obrniti indiètro — nazaj sèrio — resen sul sèrio — resno deluso — prevaran, razočaran la colómba — golobica il bassorilièvo — nizki relief, pleskorezba l'angolo — kot, vogal innanzi — naprej, pred il diàvolo — hudič, vrag curióso — čuden, poseben stèndere — iztegniti, razprostreti finto — ponarejen il gruppo — gruča, skupina cospètto ! — presneto ! l'artiglieria — topništvo robusto — močan, čvrst il ciclope — cikiop distante — oddaljen l'aria — izraz, videz, lice la compiacènza — všečnost, zadovoljstvo il cristiano — kristjan méno male — prav, na srečo l'energia — energija, sila pàllido — bled il sarto — krojač il cinema — kino la Madonna — Madona, Marija 17 la pioggerellina — dežek picchiare — trkati, tolči argentino — srebrnkast il tégolo — strešnik, žlebnik il brùscolo — pazder, steblika sécco — suh, posušen il mòro — murva (drevo) ornare — okrasiti, zaljšati la gèmmula — dragulj ček, popek, očesce uggióso — pust l'invernata — zimska doba bigio — siv pigiare — tiščati, spreletati guernire = guarnire III, 2 — opremiti, odeti la gèmma — dragulj, popek la gala — svečana oprava lùcido — svetal, bleščeč, jasen frésco — svež la viòla — vijolica la prìmula — trobentica il bàttito — bitje, utripanje il grido — klic, krik contemporàneo — sodoben delicato — nežen, mehak, rahel la sensibilità — občutljivost musicale — muzikalen, glasben il ritmo — ritem il picchiettare —- trkanje primaverile — pomladanski estivo — poleten, letoviški autunnale — jesenski invernale — zimski il bucanéve — zvonček respirare — dihati Rìmini — morsko letovišče v Emiliji bisognóso — potreben, reven il córso — tečaj cólmo — (zvrhano) poln, napolnjen il panière — košara la ghianda — želod l'uva — grozd il dàttero — datelj l'olio — olje gli agrumi — agrumi, kiselkasto južno sadje il pèsco — breskev (drevo) la monellerìa — otročarija, po- rednost rubare — krasti minaccióso — grozeč, preteč il randèllo — palica, krepelce comparire III, 2 — prikazati se, pojaviti se la furia — naglica spezzare — zlomiti, zdrobiti nodóso — grčav scomporsi — zbegati se, razpasti sollevare — dvigniti, privzdigniti il ferito — ranjenec caricare — naložiti, natovoriti incamminarsi — napotiti se, odpraviti se l'ardire —- pogum, drznost fiatare — ziniti, dihati soggiogare — podjarmiti, razorožiti asciutto — suh festivo — prazničen, slovesen feriale — vsakdanji il giórno feriale — delavnik orale — usten scritto — pismen terminare — končati l'assènza — odsotnost, zamuda l'impaziènza — nepotrpežlji-vost 18 il giuoco — igra Propèrzio — rimski pesnik (49—15 pred Kristusom) il cérchio — obroč diffuso — razširjen Callimaco — Kalimah, grški pesnik in učenjak iz III. stoletja pred Kristusom il rimpiattino — skrivalnice riprodurre — ponatisniti, predstavljati i quattro cantóni — škarjice brusiti mósca cièca — slepa miš esòtico — tuj, nenavaden il calcio — nogomet il pallóne — velika žoga l'alpinismo — alpinizem il nuòto — plavanje il canottaggio — veslanje il pattinaggio — drsanje la schérma — borilstvo, mečevanje il ciclismo — kolesarjenje l'automobilismo — avtomobilizem l'equitazióne — ježa atlètico — atletski la córsa — tek il lancio — met il giavellòtto — kopje il disco — disk la lòtta — rokoborba la gara — tekma óve •— kjer rivaleggiare — tekmovati olìmpico — olimpijski nevóso — snežen l'Urbe — mesto, Rim immèrso — potopljen il fanale — svetilka desèrto — zapuščen, neoblju-den la Piazza dell'Esèdra — trg v Rimu lo scalpitìo — cepetanje, topotanje la stazióne di Tèrmini — glavni kolodvor v Rimu la chièsa di Santa Maria dègli Angeli — cerkev v Rimu il taglio — rez, kroj 10 sciatóre (izg. siatóre) — smučar 11 torpedóne — izletniški avto la Via Salaria — cesta v Rimu il brivido — zona, tok sanguigno — krvav, polno- krven vivificatóre — oživljajoč il Gran Sasso d'Italia — najvišja goska skupina v Ape-ninih il Terminillo — vrh v Srednjih Apeninih baldo •— drzen, smel la distésa — prostranost, pobočje la spumata — prah il nimbo — sij, nimb volenteróso — voljan, rad l'arnése — pripomoček la palla — žoga la racchétta — lopar za žogo, raketa il pàttino — drsalka il rèmo — veslo la bòccia — balinska krogla la vecchiaia — starost adattare — pritrditi la ruòta — kolo percórrere — preteči, preleteti il terréno — teren, zemljišče praticare — izvajati 19 il prèmio — nagrada l'oratóre — govornik i natali — poreklo l'esplorazióne — raziskovanje rotóndo — okrogel l'India — Indija l'època — doba sostenére — podpirati, vzdržati la rotondità — okroglost la fède — zaupanje prestar fède — verjeti il prìncipe — vladar attuare — uresničiti, izvršiti il progètto — načrt —4e peripezìe — pripetljaji il monastèro — samostan il frate — menih, samostanski brat presentarsi — predstaviti se affinché — da bi ottenére — doseči, dobiti compiere — izvršiti firmare — podpisati il contratto — pogodba fornire III, 2 — opremiti, oskrbeti la sómma — vsota qualóra — kadar, ako le nominare — imenovati il viceré — podkralj il pòrto — pristanišče il ségno — znamenje la cróce — križ l'equipaggio — moštvo enórme — ogromen, neizmeren i vìveri — živež scarseggiare — primanjkovati echeggiare — odmevati consolare — potolažiti battežžare — krstiti accògliere — sprejeti il trionfatóre — triumfator il continènte — celina l'ammiraglio — admiral a méno ché — razen če l'invidia — zavist il cortigiano — dvorjan ricondurre — nazaj pripeljati la caténa — veriga 'il malfattóre — hudodelec il bórdo — (ladijski) krov piacévole ■— prijeten, všečen mòsso — razgiban la burrasca — vihar, nevihta affatto — nikakor l'ondata — valovni slap, zagon valov furibóndo — besneč il rovèscio — ploha la cabina — kabina apprèndere — izvedeti, učiti se il capitano — kapitan, ladijski poveljnik l'ufficiale — častnik, uradnik la tempèsta — nevihta, vihar il mal di mare — morska bolezen il becchéggio — podolžno gu- ganje ladje il rullìo — povprečno guganje ladje il naufragio — brodolom probàbile — verjeten il transatlàntico — prekooce- anski parnik il battèllo — čoln il salvataggio — reševanje la radio — radio 20 tramontare — zahajati, zaiti opprèsso — zatiran, prevzet la sorgènte — vir, izvir sboccare — izlivati se il Monviso — vrh v Kotijskih Alpah attraversare — prečkati, križati vasto — prostoren, razsežen numeróso — številen arricchire III, 2 — obogatiti disconóscere — ne poznati il Casentino — vrh v severnih Apeninih bagnare — oblivati, teči skozi ispirare — navdihniti solènne — svečan, slovesen la spada — meč la légge — zakon, postava benèvolo — dobrohoten la cuccagna — deveta dežela, obilje, brezskrbno življenje l'occasione — priložnost, prilika la fièra — semenj campèstre — kmetski, podeželski l'àlbero della Cuccagna — plezalni drog, ki ima na vrhu nagrade il palo — kol insaponare — namiliti il salame — salama appetitóso — slasten, tečen sforzarsi — prizadevati si lo sfòrzo — napor l'uso — raba, navada, vaja il paése di Bengodi — deveta dežela il burlóne — šaljivec, burkež descrìvere — opisati il sempliciòtto — tepec la meraviglia — čudo la contrada — mestni del, široka mestna cesta, kraj legarsi le vigne con le salsicce — brezskrbno živeti il danaro — groš il pàpero — gosak il formaggio — sir il formaggio parmigiano — parmezan grattugiare — nastrgati il cuòco — kuhar il maccheróne — makaron il raviòlo — žlikrof cuòcere — kuhati il cappóne — kopun scórrere — teči la vernaccia — vrsta sladkega belega vina prelibato — okusen, izvrsten la storièlla — bajka godére — uživati il godiménto — užitek la fatica -—- trud il paése dei Balòcchi — dežela zabave l'orécchia — uho, uhelj fantàstico — sanjarski, bajen guastare — pokvariti la calma -— mir, tišina ferire III, 2 — raniti l'asciugamano — brisača 21 ammalato — bolan sufficiènte — zadosten Urbino — mesto v Markah colpire III, 2 — zadeti, napasti la malaria — močvirska mrzlica, malarija gràcile — nežen, slaboten la costituzióne — ustroj esaurito — izčrpan l'operosità — delavnost resìstere — upirati se, vzdržati maligno — zavraten, zloben l'allièvo — gojenec divèrso — različen schizzare — skicirati, začrtati la Trasfigurazióne — Izpreme- njenje benché — čeprav, dasi svenuto — omedlel raccògliere — zbrati il pennèllo — čopič la tavolòzza — paleta, deščica za barve indebolire III, 2 — oslabeti aggiùngere — pridejati, dodati il tratto — poteza, potegljaj sublime — vzvišen il Salvatóre — Rešitelj, Odreše-nik ricadére — nazaj pasti 10 sveniménto -— omedlevica trasportare — prenesti esalare — izdihniti 11 venerdì santo — veliki petek la dimòra — bivanje, bivališče unito — zedinjen Predappio — kraj v Romanji Rihard Jakopič — slavni slovenski slikar (1869—1943) ammalarsi -— zboleti la circostanza — okoliščina il raffreddóre — prehlad l'influènza — hripa l'angina — angina la difterite — davica la scarlattina — škrlatinka il tifo — legar la tubercolòsi — j etika, sušica l'anemia •— slabokrvnost la bronchite — bronhitis la pleurite — vnetje prsne mrene il reumatismo — revmatizem la diarrèa — driska infettivo — kužen infantile -— otroški il sinònimo — soznačnica la tisi — jetika, sušica acuto — oster, akuten, nevaren crònico — kroničen, dolgotrajen Clara ■— Jasna il la miosòtide = non-ti-scordar di-me — spominčica scordarsi di — pozabiti creare — ustvariti la fragranza — vonjava la màmmola — vijolica la messaggèra — poslanka porporino — škrlatast variopinto — pisan la pómpa — sijaj far pómpa — bliščati se, ponašati se l'ornaménto — okras, nakit -vago — ljubek ristarsi — odnehati sbocciare — razcvesti se, odpreti se Lucìfero — Lucifer leggiadro — ljubek il fiorellino — cvetka la testolina — glavica supplicare — milo prositi balbettare — jecljati peritóso — plah separarsi — ločiti se il peperóne — paprika il gàmbero — rak solére — navado imeti la significazióne — pomen occulto — skrit, tajen frequènte — pogosten ricórrere — vrniti se, nastopati il presènte — sedanji čas, sodobnost dominante — gospodujoč l'orìgine — izvor, začetek, postanek la tradizióne — tradicija, izročilo bìblico — biblijski, svetopisemski la creazióne — stvarjenje derivare — izhajati sórgere — nastati, dvigniti se il ciclo — ciklus la nòta — nota l'iride — mavrica arancione — pomarančasto žolt ìndaco — modro vijoličen violétto — vijoličen l'orsa — medvedka l'orsa maggióre — veliki voz l'orsa minóre — mali voz — la spiga — klas Faraóne — Faraon interpretare — tolmačiti il sènso — pomen, smisel il collare — ogrljak fido — zvest riluttante — uporen il tòro — bik la Nuòva Castiglia — Nova Ka-stilija, pokrajina v srednji Španiji affrontare — napasti pacìfico — miroljuben, miren il cane barbóne — koder lusingare — laskati se, pogodu biti la parte — vloga assegnare — nakazati, določiti .investirsi della parte — vživeti se v vlogo miràbile — občudovanja vreden, čudovit il torèro — torero, španski bikoborec il banderillèro — banderiljer, bikoborec s puščicami il picador — pikador, bikoborec na konju — l'espada — matador, bikoborec, ki usmrti bika z mečem aizzare — ščuvati, hujskati a dovére — kakor se spodobi furióso — besen avventarsi — zagnati se, planiti voltare — obrniti dàrsela a gambe — popihati jo inciampare — spotakniti se raggiùngere — dohiteti, doseči addentare — z zobmi zagrabiti i calzóni — hlače godérsela — zabavati se un móndo — zelo, nepopisno -Jo strillo —- vreščanje, vpitje infilare la porta — odhiteti valoróso — hraber rialzare — dvigniti piagnucolare — cmeriti se il brandèllo — kosec, košček córrere a rótta di còllo — teči na vrat na «nos sonare a orécchio — igrati po posluhu rìdere a crepapèlle — smejati se, da bi človek počil parlare a quattr' òcchi — govoriti na samem ascoltare a bócca apèrta — poslušati z velikim zanimanjem il moscerino — mušica faticóso — utrudljiv, priden il bifólco — kmet, ratar posarsi — sesti l'aria — videz, izraz l'importanza — važnost fermarsi — ustaviti se il daffare — opravek, opravilo affaticarsi — truditi se arrogante — nadut, prevzeten arare ■— orati perfino — celo comune — navaden, splošen l'usanza — navada, šega il fiòrdo — fjord l'orchèstra — orkester 24 solaménte — samo la fissazióne — ustaljena misel garbato — vjuden, ljubezniv cortése — dvorljiv, vljuden diritti diritti — hitro, brez ovinkov, prav naravnost sfumare ■— izpuhteti, izbrisati se dal più al méno — več ali manj Sgarbato — nevljuden, nelju-bezniv ammòdo — spretno, dobro il ragazzo ammòdo — izvrsten deček l'elemòsina — vbogajme, miloščina la trattorìa — gostilna il fiaccheraio — izvošček discréto — obziren, dokaj dober il camerière — sluga, natakar la locanda — gostilna su per giù -— približno il medésimo — sam, isti avvenire — pripetiti se ragionévole — razumen, pameten andante — neprisiljen, preprost alla mano — priljuden contentàbile — zadovoljiv il brontolóne — godrnjač perpètuo — večen, trajen scomodo — neudoben bollire III, 2 — vreti, kipeti bollire dal caldo -— umirati od vročine cucinare — kuhati il lardo — slanina condire III, 2 — začiniti scappare — uiti bofonchiare — godrnjati chetare — pomiriti appòsta — nalašč brontolare — godrnjati l'indovinèllo — uganka linguìstico — jezikosloven, lingvističen compósto — sestavljen, zložen la vocale — samoglasnik la consonante — soglasnik l'aiuòla — greda, gredica la sìllaba — zlog contenére — vsebovati la profumerìa — tovarna (prodajalna) za dišave indivisìbile — nerazdeljiv, neločljiv sostituire III, 2 — nadomestiti mutare — spremeniti regolare — reden, pravilen il pizzo — konica, kozja bradica il pózzo — vodnjak il puzzo — smrad il ratto — rop rètto — raven, pošten, pravilen ritto —- pokončen rótto — zbit, zlomljen, strgan il rutto — kolcanje l'arto — člen, ud èrto -r— strm, ponosen irto — bodičast, trnov l'urto — sunek, spopad precipitévole — silovit a mòdo suo — po svoji glavi condannare — obsoditi l'esilio — pregnanstvo valutare — ceniti, oceniti a buon mercato — poceni il prèzzo — cena, plačilo il vapóre — para l'acquerèllo — akvarel, vodena barva il campanèllo — zvonec il pastorèllo — pastirček la vallata — dolga, široka dolina 10 stazzo — staja la gròtta — jama, votlina soffermare — zaustaviti pàscere — pasti 11 suòno -— glas la frónda — listje, grmovje pròprio — prav za prav l'arménto — čreda la porticina — vratca la pèrla — biser 10 splendóre — sij, sijaj tèssere — tkati 11 telaio — statve, okvir mirare — ogledovati, meriti Sbigottire III, 2 -— prestrašiti, preplašiti riprèndere — povzeti, od kraja začeti patire III, 2 — trpeti il tepóre — mila toplota il bàttito — bitje, utripanje la gréggia — ovčji hlev, čreda l'ombra — senca il chioccolìo — cvrčanje, žubo- renje il rame —• baker éntro — notri, noter il mucchio — kup la giòia — dragulj la collana — ovratni nakit ringraziare — zahvaliti se finalménte — nazadnje, naposled il salutare — pozdravljanje scuòtere —■ stresati, tresti tènue — majhen, tenak il motivo — motiv, zamisel popolarésco — naroden, ljudski l'ànimo •— čustvo, duh educato — vzgojen il culto — čaščenje l'influsso — vpliv intessuto — uvezen l'appèllo — poziv cèdere — odstopiti la suggestióne — prišepetava-nje, sugestija rinunziare — odpovedati se la lusinga — laskanje, sladke besede ricondurre — nazaj pripeljati sémplice — enostaven, preprost, čist il sènso — pomen, smisel la paràbola — parabola, prilika pericolóso — nevaren la decisióne — odločitev, sklep l'oggètto — predmet la fòlla — množica, gneča la flótta — brodovje il clèro — duhovščina il sacerdòte — duhovnik il parlaménto — poslanska zbornica il deputato — poslanec la banda — godba il sonatóre — godbenik la scolarésca — študentarija, šolska mladež lo sportivo — športnik 10 stórmo — jata la misèria — beda, revščina accadére — pripetiti se, zgoditi se opportuno — prikladen minacciare — groziti 26 la cicala — škržat, cvrček la mattinata — jutranji čas la clemènza — miloba, blago-srčnost 11 salire — vstajanje, dviganje odorante — dehteč, dišeč il vézzo — ljubkovanje, božanje, ljubkost, navada accordare — uglasiti, soglašati la lìrica — lirika la monotonìa — enoličnost arguto — oster squillante — doneč, zveneč aumentare — pomnožiti, povečati, zvišati, rasti l'intonazióne — intonacija l'intensità — jakost il calóre — vročina, toplota il capo — vrh attórno — okrog, okoli il mietitóre — kosec la mietitura — košnja fièro — divji la solitùdine — samota il solleóne — pasji dnevi espàndere —- razliti, razprostreti l'inno —- himna, hvalnica il giùbilo — radost la zappa — motika, rovača il cittadino — meščan appoggiato — prislonjen, naslonjen infilato — nataknjen la stanga — drog squadrato — obtesan lustrato — svetal, bleščeč verniciato — s firnežem prevlečen 10 zappatóre — kopač ingrossato — odebeljen indurito -— utrjen 11 sùdicio — umazanija il metallo — kovina piegare — ukloniti, upogniti nascóndere — skriti, prikrivati mozzare — odrezati, krajšati la ràdica — korenina seccato — suh, posušen impallidito — bled, prebledel stremato — izčrpan il miràcolo — čudež 10 scèttro •— žezlo la spada — meč dégno — vreden venerare — spoštovati, častiti la muraglia — zid, obzidje la concimazióne — gnojenje l'aratura — oranje la seminatura — setev l'irrigazióne — namakanje la falciatura —- žetev la trebbiatura — mlatev, mlačva arare — orati l'aratóre -— orač concimare — gnojiti seminare — sejati 11 seminatóre — sejalec irrigare — namakati l'irrigatóre — kdor namaka miètere — kositi falciare — žeti il falciatóre — žanjec il raccoglitóre — kdor pobira trebbiare — mlatiti il trebbiatóre — mlatič artificiale — umeten la falce — srp la trebbia — cepec l'ape — čebela succhiare — srkati il mièle — med 27 malaticcio — bolehen spaventato — prestrašen rifuggire III, 1 — zateči se, bežati pred čim l'angolo — kot, ogel allorché — tedaj ko la làgrima — solza osare — tvegati, drzniti si ribellarsi — upirati se carcerato — ujet la prigionièra — j etnica il custòde — čuvar, čuvaj trastullare — zabavati, kratkočasiti il dolóre — bolečina, žalost la mica — mrvica, drobtinica rassegnarsi — vdati se (v usodo) la meschinèlla — ubožica, revica tentare — poskusiti, poskušati beccare — kavsniti, kljuvati it miglio — proso inghiottire III, 2 — požreti chinare — nagniti, upogniti, povesiti stecchito — pobit, mrtev la prigióne — ječa, ujetništvo 10 scodellino — skodelica 11 corpicino — telesce, trupelce nutrire III, 2 — hraniti, rediti canòro — zveneč, blagoglasen gli uccèlli canòri — ptice pevke il cardellino — lišček l'allòdola — škrjanec la sciocchézza — neumnost il sapientóne — velik učenjak, modrijan intenerire III, 2 — raznežiti, ganiti il precipizio — prepad a precipizio — z glavo naprej, nepremišljeno Stèfano — Štefan sgridare — zmerjati, karati silenzióso — molčeč, tih l'esame — izpit la riparazióne — poprava l'esame di riparazióne — popravni izpit bocciare -— pri izpitu vreči caricare l'orològio — naviti uro adagio — počasi, polagoma ugualménte — enako, vseeno il singhiozzo — ihtenje imbandierato — z zastavami okrašen la sala d'aspètto — čakalnica predilètto — najljubši il buio — tema prestare — posoditi il malaticcio — bolehnež il predilètto — ljubljenec ràpido — nagel, uren sportivo — športen il vicino — sosed 28 Tobia — Tobi j a il pacióne — dobričina il fastidio — nadlega fìggersi in capo — vbiti si v glavo noiare — nadlegovati -fare il chilo — po jedi počivati il viso —- obraz — férmo — trden il principio — načelo l'atto — kretnja levarsi di tórno — iznebiti se, otresti se da capo — od začetka —cavare — sneti il berrétto — čepica ccanterellare — popevati si -la cadènza — kadenca, poudarek accanito — razkačen, besen, zagrizen per picca — na kljub vil labbro — ustnica le labbra — ustnice la strizzata — mah, mig finir la fèsta — končati (zabavo) serrare — zapreti, stisniti il servitóre — sluga, služabnik Drèa — Dr e j če l'insètto — žuželka --ii ragno — pajek la formica — mravlja produrre — proizvajati - molèsto — nadležen la ragnatéla — pajčevina, mreža il laménto — tožba, tarnanje, jadikovanje -- l'invettiva — zasramovanje, napad l'avversità — zoprnost, nadloga ascrìvere — pripisovati spregiévole — zaničevanja vreden esprìmere — izraziti -rèo — grd, kriv ammazzare — pobiti, usmrtiti la pistòla — samokres puntare — nameriti, zadeti offèndere nell'onore — raniti, žaliti, zadeti v časti dare dei punti — dati vbodljaj, popraviti indecènte — nespodoben, pomanjkljiv fare punto — prenehati -il seccatóre — nadležnež fare per punto — delati na kljub, nalašč, nagajati fare per dispétto — nagajati, jeziti significare — pomeniti pìgliàrsele a pètto -— k srcu si gnati il gemèllo — dvojček rèndere — vrniti il bugiardo — lažnivec scappare — uiti acquietare — pomiriti infiammare — vneti, razburiti clemènte — mil, milostljiv, blag giudicare — soditi, obsoditi avvertire III, 1 — obvestiti, opozoriti negativo — nikalen, negativen ammalarsi — oboleti quantunque — čeprav, dasi benché — čeprav, dasi -sebbène — čeprav, dasi la cura — skrb coricarsi — leči, iti spat chièdere scusa — prositi odpuščanje avviarsi — napotiti se 29 qualcuno — nekdo, kdo qualcheduno — nekdo, kdo chiunque — kdor koli chicchessìa — kdor si bodi qualcòsa — nekaj, kaj parécchio — mnog, nekaj, nekateri il sòldo — sold, pet čentezi- mov, denar l'orfana — sirota istruire III, 2 — izobraziti, učiti la felicità — sreča la povertà — uboštvo , revščina il tèma — snov, naloga raccomandare — priporočati la chiarézza — jasnost, razloč-nost la semplicità — preprostost ^assiduo — marljiv, vztrajen scambiare — izmenjati scambiare la paròla — spregovoriti consultare — za svet povprašati, uporabiti di nascósto — na skrivaj il dizionario — slovar, besednjak il banco — klop, delovna miza ormai — sedaj, že decisivo — odločilen l'èsito — izid, uspeh regnare — vladati assoluto — absoluten, neomejen fisso — nepremičen, trden distrarre — raztresti, odvrniti anzi — nasprotno, celo, marveč la soluzióne — rešitev la generosità — plemenitost, velikodušnost paziènte — potrpežljiv, vdan il gèrme — kal, jedro adatto — ustrezajoč, primeren conveniènte — primeren il bène — dobro, prid, blaginja la tolètta — toaleta, elegantno oblačilo sostituire III, 2 — nadomestiti il rimèdio — zdravilo, pomoč, sredstvo la tranquillità — mir comune — občen, splošen, skupen moderare — brzdati, krotiti, uravnati il caràttere — značaj, nrav rincórrersi — mance se igrati, loviti se il provèrbio — pregovor mortale — umrljiv, smrten 80 il direttóre — ravnatelj accelerare — pospešiti % la misura — takt, mera affrettare — pospešiti velóce — hiter, nagel trascinare — vleči pigro — len gottóso — protinast lo zòppo — šepavec, kruljavec decrèpito — onemogel, oslabel, propal l'inférmo — bolnik rimbambire III, 2 — pootročiti se per fòrza — šiloma, zgrda la violènza — nasilje, silovitost con violènza — s silo vertiginóso — omotičen fùnebre — mrtvaški, pogreben la processióne — procesija, svečani obhod il respiro — dih fiòco — hripav, medel la preghièra — molitev eguale — enak l'atmosfèra — ozračje la dormivéglia —- dremavica, polsen una buòna vòlta — vendar enkrat il grido — klic, krik, vpitje l'affanno — težko dihanje, tesnoba, bridkost, skrb il delirio — blaznost, besnost, navdušenost infingardo — delomržen, len primitivo — prvoten il derivato — izpeljanka il progrèsso — napredek la sigla — kratica la denominazióne — poimenovanje l'aziènda — uprava, gospodarstvo autònomo — samoupraven statale — državen la cróce —■ križ l'èra — doba l'ènte — bitje l'audizióne — poslušanje radiofònico — radiofonski cinematogràfico — kinematografski 10 stato — država la fàbbrica — tovarna l'unióne — zveza, združenje educativo — vzgojen nazionale — naroden 11 telègrafo — telegraf, brzojav tràgico — tragičen, žalosten onèsto — časten il giusto — pravičnik la confusióne — zmešnjava, zmeda il gioièllo — dragulj il càlice — kelih Coniugazione del verbo ausiliare „essere" Spregatev pomožnika „essere" Indicativo Presente Passato prossimo io sono io sono stato, stata tu sei tu sei stato, stata egli, ella è egli, ella è stato, stata noi siamo noi siamo stati, state voi siete voi siete stati, state essi, esse sono essi, esse sono stati, state Imperfetto Trapassato prossimo io ero io ero stato, stata tu eri tu eri stato, stata egli, ella era egli, ella era stato, stata noi eravamo noi eravamo stati, state voi eravate voi eravate stati, state essi, esse erano essi, esse erano stati, state Passato remoto Trapassato remoto io fui io fui stato, stata tu fosti tu fosti stato, stata egli, ella fu egli, ella fu stato, stata noi fummo noi fummo stati, state voi foste voi foste stati, state essi, esse furono essi, esse furono stati, state Futuro Futuro anteriore io sarò io sarò stato, stata tu sarai tu sarai stato, stata egli, ella sarà egli, ella sarà stato, stata noi saremo noi saremo stati, state voi sarete voi sarete stati, state essi, esse saranno essi, esse saranno stati, state Conj \ i u n t i v o Presente Passato io sia io sia stato, stata tu sia tu sia stato, stata egli, ella sia egli, ella sia stato, stata noi siamo noi siamo stati, state voi siate voi siate stati, state essi, esse siano essi, esse siano stati, state Imperfetto Trapassato io fossi io fossi stato, stata tu fossi tu fossi stato, stata egli, ella fosse egli, ella fosse stato, stata noi fossimo noi fossimo stati, state voi foste voi foste stati, state essi, esse fossero essi, esse fossero stati, state Condizionale Presente Passato io sarei io sarei stato, stata tu saresti tu saresti stato, stata egli, ella sarebbe egli, ella sarebbe stato, stata noi saremmo noi saremmo stati, state voi sareste voi sareste stati, state essi, esse sarebbero essi, esse sarebbero stati, state Imperativo Presente sii (non essere) sia siamo siate siano Infinito Presente Passato essere essere stato, stata, stati, state Participio Presente Passato — (ente) stato, stata, stati, state Gerundio Presente Passato essendo essendo stato, stata, stati, state Coniugazione del verbo ausiliare „avere" Spregatev pomožnika „avere" Indicativo Presente io ho tu hai egli, ella ha noi abbiamo voi avete essi, esse hanno Passato prossimo io ho avuto tu hai avuto egli, ella ha avuto noi abbiamo avuto voi avete avuto essi, esse hanno avuto Imperfetto io avevo tu avevi egli, ella aveva noi avevamo voi avevate essi, esse avevano Trapassato pròssimo io avevo avuto tu avevi avuto egli, ella aveva avuto noi avevamo avuto voi avevate avuto essi, esse avevano avuto Passato remoto io ebbi tu avesti egli, ella ebbe noi avemmo voi aveste essi, esse ebbero Trapassato remoto io ebbi avuto tu avesti avuto egli, ella ebbe avuto noi avemmo avuto voi aveste avuto essi, esse ebbero avuto Futuro io avrò tu avrai egli, ella avrà noi avremo voi avrete essi, esse avranno Futuro anteriore io avrò avuto tu avrai avuto egli, ella avrà avuto noi avremo avuto voi avrete avuto essi, esse avranno avuto Congiuntivo Presente Passato io abbia io abbia avuto tu abbia tu abbia avuto egli, ella abbia egli, ella abbia avuto noi abbiamo noi abbiamo avuto voi abbiate voi abbiate avuto essi, esse abbiano essi, esse abbiano avuto Imperfetto Trapassato io avessi i 1 avessi avuto tu avessi tu avessi avuto egli, ella avesse egli, ella avesse avuto noi avessimo noi avessimo avuto voi aveste voi aveste avuto essi, esse avessero essi, esse avessero avuto Condizionale Presente Passato io avrei io avrei avuto tu avresti tu avresti avuto egli, ella avrebbe egli, ella avrebbe avuto noi avremmo noi avremmo avuto voi avreste voi avreste avuto essi, esse avrebbero essi, esse avrebbero avuto Imperativo Presente abbi (non avere) abbia abbiamo abbiate abiano Infinito Presente Passato avere avere avuto Participio Presente Passato avente avuto Presente avendo Gerundio Passato avendo avuto Paradigma della prima coniugazione dei verbi regolari Primer za prvo spregatev pravilnih glagolov Indicativo Presente Passato prossimo io canto io ho cantato tu canti tu hai cantato egli, ella canta egli, ella ha cantato noi cantiamo noi abbiamo cantato voi cantate voi avete cantato essi, esse cantano essi, esse hanno cantato Imperfetto Trapassato prossimo io cantavo io avevo cantato tu cantavi tu avevi cantato egli, ella cantava egli, ella aveva cantato noi cantavamo noi avevamo cantato voi cantavate voi avevate cantato essi, esse cantavano essi, esse avevano cantato Passato remoto Trapassato remoto io cantai io ebbi cantato tu cantasti tu avesti cantato egli, ella cantò egli, ella ebbe cantato noi cantammo noi avemmo cantato voi cantaste voi aveste cantato essi, esse cantarono essi, esse ebbero cantato Futuro Futuro anteriore io canterò io avrò cantato tu canterai tu avrai cantato egli, ella canterà egli, ella avrà cantato noi canteremo noi avremo cantato voi canterete voi avrete cantato essi, esse canteranno essi, esse avranno cantato Congiuntivo Presente Passato io canti io abbia cantato tu canti tu abbia cantato egli, ella canti egli, ella abbia cantato noi cantiamo noi abbiamo cantato voi cantiate voi abbiate cantato essi, esse cantino essi, esse abbiano cantato Imperfetto Trapassato io cantassi io avessi cantato tu cantassi tu avessi cantato egli, ella cantasse egli, ella avesse cantato noi cantassimo noi avessimo cantato voi cantaste voi aveste cantato essi, esse cantassero essi, esse avessero cantato Condizionale Presente Passato io canterei io avrei cantato tu canteresti tu avresti cantato egli, ella canterebbe egli, ella avrebbe cantato noi canteremmo noi avremmo cantato voi cantereste voi avreste cantato essi, esse canterebbero essi, esse avrebbero cantato Imperativo Presente canta (non cantare) canti cantiamo cantate cantino Infinito i Presente Passato cantare avere cantato Participio Presente Passato cantante cantato Gerundio Presente Passato cantando avendo cantato Paradigma della seconda coniugazione dei verbi regolari Primer za drugo spregatev pravilnih glagolov Indicativo Presente Passato prossimo io credo io ho creduto tu credi tu hai creduto egli, ella crede egli, ella ha creduto noi crediamo noi abbiamo creduto voi credete voi avete creduto essi, esse credono essi, esse hanno creduto Imperfetto Trapassato prossimo io credevo io avevo creduto tu credevi tu avevi creduto egli, ella credeva egli, ella aveva creduto noi credevamo noi avevamo creduto voi credevate voi avevate creduto essi, esse credevano essi, esse avevano creduto Passato remoto Trapassato remoto io credei (credetti) io ebbi creduto tu credesti tu avesti creduto egli, ella credè (credette) egli, ella ebbe creduto noi credemmo noi avemmo creduto voi credeste voi aveste creduto essi, esse crederono essi, esse ebbero creduto (credettero) Futuro Futuro anteriore io crederò io avrò creduto tu crederai tu avrai creduto egli, ella crederà egli, ella avrà creduto noi crederemo noi avremo creduto voi crederete voi avrete creduto essi, esse crederanno essi, esse avranno creduto Congiuntivo Presente Passato io creda io abbia creduto tu creda tu abbia creduto egli, ella creda egli, ella abbia creduto noi crediamo noi abbiamo creduto voi crediate voi abbiate creduto essi, esse credano essi, esse abbiano creduto Imperfetto Trapassato io credessi io avessi creduto tu credessi tu avessi creduto egli, ella credesse egli, ella avesse creduto noi credessimo noi avessimo creduto voi credeste voi aveste creduto essi, esse credessero essi, esse avessero creduto Condizionale Presente Passato io crederei io avrei creduto tu crederesti tu avresti creduto egli, ella crederebbe egli, ella avrebbe creduto noi crederemmo noi avremmo creduto voi credereste voi avreste creduto essi, esse crederebbero essi, esse avrebbero creduto Imperativo Presente credi (non credere) creda crediamo credete credano Infinito Presente Passato credere avere creduto Participio Presente Passato credente creduto Gerundio Presente Passato credendo avendo creduto Paradigma della terza coniugazione dei verbi regolari Primer za tretjo spregatev pravilnih glagolov Indicativo Presente Passato prossimo io sento (capisco) io ho sentito tu senti (capisci) tu hai sentito egli, ella sente (capisce) egli, ella ha sentito noi sentiamo (capiamo) noi abbiamo sentito voi sentite (capite) voi avete sentito essi, esse sentono essi, esse hanno sentito (capiscono) Imperfetto Trapassato prossimo io sentivo io avevo sentito tu sentivi tu avevi sentito egli, ella sentiva egli, ella aveva sentito noi sentivamo noi avevamo sentito voi sentivate voi avevate sentito essi, esse sentivano essi, esse avevano sentito Passato remoto Trapassato remoto io sentii io ebbi sentito tu sentisti tu avesti sentito egli, ella sentì egli, ella ebbe sentito noi sentimmo noi avemmo sentito voi sentiste voi aveste sentito essi, esse sentirono essi, esse ebbero sentito Futuro Futuro anteriore io sentirò io avrò sentito tu sentirai tu avrai sentito egli, ella sentirà egli, ella avrà sentito noi sentiremo noi avremo sentito voi sentirete voi avrete sentito essi, esse sentiranno essi, esse avranno sentito Congiuntivo Presente Passato io senta (capisca) io abbia sentito tu senta (capisca) tu abbia sentito egli, ella senta (capisca) egli, ella abbia sentito noi sentiamo (capiamo) noi abbiamo sentito voi sentiate (capiate) voi abbiate sentito essi, esse sentano essi, esse abbiano sentito (capiscano) Imperfetto Trapassato io sentissi io avessi sentito tu sentissi tu avessi sentito egli, ella sentisse egli, ella avesse sentito noi sentissimo noi avessimo sentito voi sentiste voi aveste sentito essi, esse sentissero essi, esse avessero sentito Condizionale Presente Passato io sentirei io avrei sentito tu sentiresti tu avresti sentito egli, ella sentirebbe egli, ella avrebbe sentito noi sentiremmo noi avremmo sentito voi sentireste voi avreste sentito essi, esse sentirebbero essi, esse avrebbero sentito Imperativo Presente senti (capisci) (non sentire, senta (capisca) non capire) sentiamo (capiamo) sentite (capite) sentano (capiscano) Infinito Presente Passato sentire avere sentito Participio Presente Passato sentente sentito Presente sentendo Gerundio Passato avendo sentito Indice alfabetico dei verbi irregolari Abecedni seznam nepravilnih glagolov Indica t i v o Infinito Presente Passato remoto Participio passato accendere accendo accesi acceso accorgersi mi accorgo mi accorsi accortosi andare vado (vo) andai andato apparire appaio apparvi apparso (apparisco) (apparii) aprire apro aprii aperto ardere ardo arsi arso assistere assisto assistei assistito assolvere assolvo assolsi assolto (assoluto) assumere assumo assunsi assunto benedire benedico benedissi benedetto bere (bevere!) bevo bevvi bevuto cadere cado caddi caduto chiedere chiedo chiesi chiesto chiudere chiudo chiusi chiuso cogliere colgo colsi colto concedere concedo concessi (con- concesso cedei, concedetti) (conceduto) condurre conduco condussi condotto (conducere !) i conoscere conosco conobbi conosciuto correre corro corsi corso crescere cresco crebbi cresciuto cuocere cuocio cossi cotto dare do diedi (détti) dato decidere decido decisi deciso difendere difendo difesi difeso dipendere dipendo dipesi dipeso dipingere dipingo dipinsi dipinto dire (dicere!) dico dissi detto dirigere dirigo diressi diretto discutere discuto discussi discusso distinguere distinguo distinsi distinto dividere divido divisi diviso Indica t i v o Infinito Presente Passato remoto Participio passato dolere dolgo dolsi doluto dovere devo (debbo) dovei (dovetti) dovuto esprimere esprimo espressi espresso fare (facere!) faccio feci fatto fingere fingo finsi finto fondere fondo fusi fuso frangere frango fransi franto friggere friggo frissi fritto giacere giaccio giacqui giaciuto giungere giungo giunsi giunto incidere incido incisi inciso invadere invado invasi invaso leggere leggo lessi letto mettere metto misi messo mordere mordo morsi morso morire muoio morii morto muovere muovo mossi mosso nascere nasco nacqui nato nascondere nascondo nascosi nascosto nuocere noccio nocqui nociuto offrire offro offrii offerto parere paio parvi parso percuotere percuoto percossi percosso perdere perdo perdei (perdetti, persi) perduto (perso) persuadere persuado persuasi persuaso piacere piaccio piacqui piaciuto piangere piango piansi pianto piovere — (piove) — '(piovve) piovuto porgere porgo porsi porto porre (ponere! ) pongo posi posto potere posso potei potuto prendere prendo presi preso proteggere proteggo protessi protetto pungere pungo punsi punto radere rado rasi raso reggere reggo ressi retto rendere rendo resi reso Indica t i V 0 Infinito Presente Passato remoto Participio passat ridere rido risi riso rimanere rimango rimasi rimasto rispondere rispondo risposi risposto rodere rodo rosi roso rompere rompo ruppi rotto salire salgo salii salito sapere so seppi saputo scegliere scelgo scelsi scelto scendere scendo scesi sceso sciogliere sciolgo sciolsi sciolto scrivere scrivo scrissi scritto sedere siedo (seggo) sedei seduto sorgere sorgo sorsi sorto spargere spargo sparsi sparso spegnere spengo spensi spento spendere spendo spesi speso spingere spingo spinsi spinto stare sto stetti stato stringere stringo strinsi stretto tacere taccio tacqui taciuto tendere tendo tesi teso tenere tengo tenni tenuto tingere tingo tinsi tinto togliere tolgo tolsi tolto tradurre traduco tradussi tradotto (traducere!) trarre ( trahere ! ) traggo trassi tratto uccidere uccido uccisi ucciso udire odo udii udito uscire esco uscii uscito valere valgo valsi valso vedere vedo vidi visto (veduto) venire vengo venni venuto vincere vinco vinsi vinto vivere vivo vissi vissuto volere voglio volli voluto volgere volgo volsi vólto INDICE DELLE MATERIE GRAMMATICALI KAZALO ZA SLOVNIŠKA POGLAVJA Passato remoto di alcuni verbi irregolari — Nekaj nepravilnih glagolov v »passato remoto«........ . 5 Il verbo irregolare »morire« — Nepravilni glagol »morire« ... 6 Numerali frazionari — Ulomki....................8 Il verbo irregolare »rimanere« — Nepravilni glagol »rimanere« . . 10 Particolarità intorno ai numeri — Posebnosti pri števnikih ... 12 Il verbo irregolare »tradurre« — Nepravilni glagol »tradurre« . . 15 Il verbo irregolare »cogliere« — Nepravilni glagol »cogliere« . .. 18 11 plurale dei nomi composti — Množina pri zloženkah .... 19 Il doppio plurale — Dvojna množina.........21 Il verbo irregolare »porre« — Nepravilni glagol »porre« .... 22 Articolo partitivo — Delni člen..........28 Il verbo irregolare »scegliere« — Nepravilni glagol »scegliere« . . 29 Il verbo irregolare »salire« — Nepravilni glagol »salire« .... 33 L'avverbio — Prislov.............33 La preposizione »di« — Predlog »di«.........37 Il verbo irregolare »andarsene« — Nepravilni glagol »andarsene« . 38 Ripetizione del congiuntivo — Ponovitev konjunktiva .... 42 Verbi irregolari al congiuntivo presente — Nepravilni glagoli v ko- njunktivu sedanjega časa...........45 Osservazioni sull'uso delle varie persone nel discorso diretto — Opombe o rabi različnih oseb pri nagovoru......49 I verbi con dittonghi »uo« e »ie« mobili — Glagoli z gibljivima dvoglasnikoma »uo« in »ie«..........56 Omissione dell'articolo — Opustitev člena.......60 II complemento vocativo — Zvalnik.........64 Imperativo irregolare — Nepravilni velelnik.......65 Pronomi affissi raggruppati — Zaobešeni sestavljeni zaimki . . 68 La preposizione »da« — Predlog »da«.........74 11 trapassato prossimo — »Trapassato prossimo«......79 Il trapassato remoto — »Trapassato remoto«.......81 Il futuro anteriore — Predprihodnji čas.........86 L'accrescitivo falso — Varljiva povečevalna oblika.....88 Le proposizioni implicite ed esplicite — Neizpeljano in izpeljano podredje...............90 Particolarità intorno al congiuntivo — Posebnosti pri konjunktivu 95 Passato del congiuntivo — »Passato del congiuntivo« .... 99 Trapassato del congiuntivo — »Trapassato del congiuntivo« . . 106 Periodo ipotetico al passato — Pogojni stavki v preteklem času . 107 La preposizione »a« — Predlog »a«.........111 Concordanza dei tempi — Sosledica časov . . . . . 116 Le proposizioni finali — Namerni odvisniki.......121 Le proposizioni causali — Vzročni odvisniki.......126 Le congiunzioni — Vezniki...........130 Aggettivi e pronomi indefiniti — Nedoločni pridevniki in zaimki 134 11 quadro completo del verbo — Celotna slika o glagolu . . • 140 Coniugazione del verbo ausiliare »essere« — Spregatev pomožnika »essere« ...............169 Coniugazione del verbo ausiliare »avere« — Spregatev pomožnika »avere« ...... .........172 Paradigma della prima coniugazione dei verbi regolari — Primer za prvo spregatev pravilnih glagolov........175 Paradigma della seconda coniugazione dei verbi regolari — Primer za drugo spregatev pravilnih glagolov.......178 Paradigma della terza coniugazione dei verbi regolari — Primer za tretjo spregatev pravilnih glagolov........181 Indice alfabetico dei verbi irregolari — Abecedni seznam nepravilnih glagolov .............184 INDICE DELLE LETTURE KAZALO ZA BERILA f. La quercia caduta (Giovanni Pascoli)..............3 Un albero vecchio..........................4 Lezione di geografia..........................8 Città interessanti............................9 La noce a tre canti.............13 Al Cairo (Ermenegildo Pistelli)..........17 La ferrovia ...............17 Dante Alighieri ..............22 Il reduce dall'inferno (Dal Boccaccio)........23 Pinocchio mangia lo zucchero, ma non vuol purgarsi (Collodi—Carlo Lorenzini) ..............26 R i o B ò (Aldo Palazzeschi)...........31 I conti con la fame.............32 Proverbi ................34 Natale di guerra (Benito Mussolini).........35 La notte santa (Guido Gozzano).........36 II pittore (Luigi Barzini)............40 Guglielmo Marconi .............46 Il mantello di San Martino...........47 A tu per tu col calendario...........47 Il topo e il leone..............50 In viaggio................51 Il fuoco, l'acqua e l'onore (Gaspare Gozzi).......54 La pietraidivisoria (Anton Aškerc — Umberto Urbani) . . 55 Napoli (Collodi—Carlo Lorenzini).........58 La casa (Luigi Pirandello) ...........63 Proverbi '................66 Due ragazzi a caccia (Edoardo Calandra).......70 Galileo Galilei...............71 La piazza e l'interno di San Pietro (Edmondo De Amicis) ... 73 Che dice la pioggerellina di marzo (Ang. Silvio Novaro) 77 Il cuore del piccolo Benito............79 Lo sport................82 Da Roma ai campi nevosi . . . . .......83 Cristoforo Colombo.............87 Al mare ................88 I fiumi d'Italia...................91 La Cuccagna...............92 Raffaello morente..............95 La leggenda della miosotide...........100 II numero sette ..............102 Proverbi ................102 Una ... »Corrida« (Piero Bianchi)...........104 La mosca e il moscerino.......... . 106 Quello che si impara viaggiando (Collodi—Carlo Lorenzini) . . 109 Indovinelli linguistici.............110 Il campanellino (Diego Valeri)........114 Le cicale (Giosuè Carducci)...........119 La zappa (Giovanni Papini)...........119 La capinera (Giovanni Verga)..............124 La predica agli uccelli.............125 Tobia e la mosca (Giuseppe Giusti).........129 Dopo un esame (Edmondo De Amicis).......131 Della felicità...............136 Proverbi ................137 Più presto (Giovanni Papini)..................139