4.5. P. 138: il sostantivo Rumex è femminile in Rumex acetosa e Rumex lunaria, mentre è maschile in Rumex obtusifolius e Rumex scutatus. La coesistenza dei due generi andrebbe commentata. 4.6. P. 140: il binomio struttura profonda/ struttura superficielle richiede una precisazione sul senso usato qui. 4.7. P. 153: ideterminanti "oggetto appuntito o tondeggiante" sono reciprocamente incompatibili. 4.8. P. 189: la ftiiazione. Abano Terme > aponogètone vaassolutamente commentata e spiegata. 4.9. P, 233: si cita Nemnich 1793, che non abbiamo trovato nella bibliografía; di chi/che cosa si tratta? 5. Gli errori tipografici sono relativamente rari e non pericolosi. Menzioniamone due: 1) p. 144: che significa délia ??? in neretto? e 2) per Tancke 2002 le pagine citate a p. 204 non concordano con quelle nella bibliografía (p. 317). Ma questi e alcuni altri sbagli sono di lievissima entità di fronte a tante pagine tipográficamente complicatissime (una per tutte: p. 55), di cui la tipografía puô dawero vantarsi. E piacciono anche le riproduzioni di varie fonti anteriori, inserite tra le pp. 288 e 289. Riepilogando, il libro Le strutture delLessico Etimologico Italiano; Pubblicazioni del Dipartimento Etimologico Italiano di Marcello Aprile è un vademecum validissimo, sui generis, per qualsiasi approccio alla grande opera di Max Pfister et al. E avrà il suo posto negli studi di lingüistica italiana. Giuseppe Patota, Poiché fra causa, tempo e testo, Biblioteca di cultura/ 675, Bulzoni Editore, Roma 2005,398 pp. 1. L'autore del presente volume ci ha regalato tre anni fa l'importantissima Grammatica di riferimento della lingua italiana per stranieri (Frenze, Le Monnier, 2003) e adesso ci offre il volume qui recensito, dedicato ad una sola parola (per cui sua sorella si è «definitivamente rassegnata all'idea di avere un fratello non del tutto normale», p. 10). Eppure, come risulta dal libro, la voce poiché (conseguentemente scrittapoiché (poi che)) è tanto ricca di significati e possibilité d'uso che giustifica pienamente di essere il tema di un intero grosso volume. A detta dell'Autore, il «núcleo originale» (9) del lavoro risale al 2003, ed è dovuto alia collaborazione di quattro bravissime studentesse, nell'ambito del corso universitario intitolato Morfología, sintassi e storia della lingua italiana (ib.); ma molti altri colleghi (scrupulosamente citati alie pagine 9-10) hanno collaborato con il Nostro. II libro che qui brevemente recensiamo è dawero interessantissimo perché esamina le fimzioni di poiché dal punto di vista delle principali discipline linguistiche dei nostri giorni: sintassi, pragmatica, semantica, teoría e pratica della comunicazione, e lingüistica del testo. Oltre a tutto questo, la monografía esamina la materia dal Duecento ad oggi ed ha cosi un'evidente importanza anche per la diacronia dell'italiano. 16 2. Il volume consta di due parti di ineguale lunghezza. La prima parte, senza un titolo proprio, abbraccia la Presentazione (9-10), l'Introduzione (11-23) e dieci capitoli dei quali si dedica all'italiano odierno e gli altri nove vanno dal Duecento al secondo Novecento. Segue la Conclusiohe (75-80), seguita a sua volta dai ricchissimi Riferimenti bibliografici e sitogrqftci (81-99). La seconda parte (103-398) porta il titolo Spogli e contiene quelle che l'Autore denomina schede, cioè esempi, in stretta corrispondenza con la prima parte, dunque dapprima l'italiano contemporáneo, in seguito i secoli dal Duecento al secondo Novecento. Ogni capitolo si divide in due sezioni: Prosa e Poesia. Gli scrittori meno noti sono rappresentati da una o due schede, mentre i maggiori - Dante, Petrarca, Boccaccio, Bembo, Machiavelli, Goldoni, Manzoni, Pirandello, Pasolini ed altri ancora - sono presentí in tre, quattro o più schede. Se una scheda contiene i risultati dello spoglio di più opere di uno scrittore, ció viene sempre scrupolosamente indicato nella relativa nota a pié di pagina. Va rilevata a parte la lunghissima nota 2 a p. 77, che presenta un'ampia esposizione dei procedimenti matematico-statistici, a cui corrispondono le tabelle e i grafici alie pagine 76-79 della Conclusione. 3. La nostra monografía sulla parola poiché presenta risultati importanti e interessanti, degni di essere messi in risalto. Prima di tutto, la base è il latino post quod, sopravissuto in tutte le lingue romanze (p. 13). II significato di poiché è tríplice: nettamente temporale e causale (dovuto al principio logico post hoc, ergo propter hoc, non ammesso dai logici ma ben attivo nella vita quotidiana) e puramente causale. Dall'inizio della storia della lingua italiana si osserva la costante recessione del significato temporale nella prosa, mentre in poesia il significato temporale resiste meglio e si conserva fino all'epoca attuale. Lo studio diacronico pervade tutta l'opéra e ne è probabilmente la componente più intéressante, dunque anche la più importante. Infine, a p. 80 si leggono due constatazioni in sostanza sociolinguistiche; che completano il quadro: 1) la differenza tra la lingua della prosa e quella della poesia; 2) «il forte ritardo della norma rispetto all'uso» [fatto valevole probabilmente, in varia misura, per tutte le lingue di cultura]. 4. II versante técnico del nostro volume è praticamente impeccabile; in confronto con la complicatezza del testo gli errori sono rarissimi, ad es. Amerika (p. 109), immenza (p. 358), vesuvio (p. 390; nella nota 90 correttamente Vesuvió) ecc. Poiché il libro abbonda di citazioni, non è sempre facile decidere se un dato errore sia da adebitare all'autore del volume o a quello del passo citato. Dato l'elevato numero degli autori citati, un elenco alfabético dei nomi di persona sarebbe molto utile. 5. La monografía «Poiché fra causa, tempo e testo» di Giuseppe Patota è un importante contributo a tutta una serie di discipline linguistiche, un modello di ricerca e di coscienziosità nell'elaborazione del materiale e nella redazione del testo. I linguisti possono attendersi, dall'autore e dai suoi seguaci e alunni, ben altri studi su voci altrettanto «poliedriche». 17