ANNO XXI. Capodistria, 1 Novembre 1887. N. 21. LA PROVINCIA DELL'ISTRIA Esce il 1* ed il 16 d'ogni mete. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 8; eemeatre • quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti li ricevono pr»»80 la Redazione. Nuove industrie relative alla pesca sulle nostre coste L'Amico dei Campi della Società agraria in Trieste, contiene nel fascicolo del decorso giugno, un articolo molto interessante sul Concime di pesce; e giustamente richiama 1' attenzione delle autorità governative e di tutti gli interessati dell' industria di confezionamento del concime, industria che si potrebbe introdurre da noi ; ed a prova ecco quanto scrive : I nostri pescatori e segnatamente quelli che pescano colle reti a strascico come sarebbero i Chiozzotti ritirano dai fondi marini unitamente al pesce una gran quantità di altri prodotti quali sarebbero : stelle marine, ricci, spugne, crostacei, conchiglie, alghe, ecc., che da essi vengono rigettati nel mare. Ebbene, tutte queste sostanze si presterebbero ottimamente ad essere impiegate quali potenti ingrassi. Così p. e. i gusci delle conchiglie esposti per qualche minuto ad una temperatura elevata e fatti poscia cadere caldi ancora in una vasca piena d'acqua marina disposta ai piedi della fornace, divengono friabilissimi e facili ad essere ridotti in polvere. Le fabbriche di sardine di Grado, Isola, Duino consumano enormi quantità di pesce e che unitamente ai rifiuti e cascami d' ogni genere dei nostri mercati di pesce darebbero forse materiale sufficiente alla creazione di questa nuova industria. *) *) Sull'operosità delle sette fabbriche di sardine esistenti nel Litorale rileviamo quanto segue : Le quattro fabbriche della ditta C. Warhanek di Vienna eonfezionarono durante l'anno 1886: a Isola il numero di 435,600 scatole „ Grado „ „ 418,000 „ „ Duino „ „ 223,200 „ „ Fasana „ „ ^t&^OO quindi un totale di 1.265,300 scatole. Le due fabbriche della Società generale francese di conserve «limentari produssero: a Isola il numero di 470,936 scatole „ Rovigno „ „ 314,795 „ un totale di 785,731 scatole. Degrassi ad Isola produsse 180,000 scatole. Il complessivo prodotto quindi delle dette fabbriche ascende i 2.231,031 scatole. Per la preparazione di queste scatole di sardine fu impiegato olio di oliva, per la maggior parte importato dall'Italia, olio di sesame importato dalla Francia e sale nazionale. Articoli comunicati d'interesse generali si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Ua numero separato «oidi 15. — Pagamenti anticipati. La fabbrica di sardine di C. Warhanek a Duino produce annualmente da 3.000,000 a 3.500,000 di sardine. Quando si tratta di uua piccola pesca di 20 a 30,000 pezzi, le teste delle sardelle si gettano nel mare, ma in caso di una grande pesca d'incirca 250,000 pezzi esse vengono depositate in una fossa sita in un campo a Monfalcone. La fossa ha una profondità di metri 1.50, ed alle teste si mescolano mezzo quintale di calce viva e 10 chilogrammi di solfato di ferro. Il tutto viene coperto con uno strato di terra di 70 ad 80 centimetri di altezza, e dopo sei mesi è ridotto ad uua mescolanza, che ha poco odore e che può servire bene di concime. Un quintale di questa massa possiede il potere concimante di circa tre quintali di concime naturale e viene adoperato per concimare i campi di piselli di proprietà del direttore. Questa specie di guano però è inferiore nel suo effetto al guano che s'importa dall'America. Il materiale per la confezione delle scatole, cioè lo stagno, piombo e rame fu esclusivamente ritirato dalle fabbriche nazionali. La latta nella maggiore quantità fu ritirata dall'Inghilterra. Le spese complessive ora accennate, compreso il combustibile, ascendono a fior. 189,768. Non sono però comprese le spese per la pesca ed acquisto del pesce. Il personale impiegato nelle dette fabbriche durante l'anno decorso ascese a 180 uomini e 580 fra donne e fanciulli. La mercede giornaliera fu corrisposta agli uomini in media con fior. 1.30, alle donne e fanciulli con soldi 35. Tutto il prodotto delle fabbriche nell'anno aecennato fu già esitato. La metà incirca del prodotto delle quattro fabbriche di C. Warhanek fu spedita nell'Interno e l'altra metà all'Estero specialmente in Russia, Turchia, Rumenia, Inghilterra ed America Settentrionale. Il prodotto delle due fabbriche della Società generale francese di conserve alimentari fu spedito per 4/t0 incirca nell'Interno, il resto in tutti gli Stati dell' Europa ad eccezione della Francia e della Spagna, indi nelle Indie Orientali e nell'America Settentrionale. Infine il prodotto della fabbrica Degrassi fu venduto la maggior parte nell'Interno. Oltrecciò la fabbrica di C. Varhanek in Duino confezionò nel detto anno 8000 scatole di piselli e 2000 scatole di fagiuoletti in conserva, che furono esitate nella piazza di Trieste. Le sardelle acquistate dalle fabbriche furono pagate con fior. 5 per ogni mille, prezzo piuttosto alto, che va spiegato poi la scarsa pesca delle sardelle nell'anno decorso. Le fabbriche per di Warhanek in Grado hanno fatto pescare per proprio conto con barche munite di reti „manaideu in numero, di dodici, ricavando un prodotto relativamente significante con riguardo alla rimarcata scarsezza delle sardelle. La fabbrica di sardine a Grado produce annualmente 3.500,000 incirca di sardine. Interpellato il direttore Dorcicb se non si potesse estrarre il grasso utilizzando il calore dei bagni a maria della fabbrica stessa onde preparare il fosfo-guano ad uso Genova, egli rispose, cbe il fetore emanato dalle teste in lavoro è tale da non permettere il sistema di preparazione in discorso. Egli non è d'avviso, che si possa valersi per la fabbricazione del guano delle stesse caldaie che servono alla confezione delle sardine. In Isola il sig. Roullet, direttore della frabbrica di sardine della „Societé Generale", ha costruito perla preparazione del guano un' apposita casuccia, il cui interno è ripartito in fosse cementate, affatto staccate dalla fabbrica stessa. Le teste si stratificano con calce viva, e dopo circa due mesi con segature di legno e con acido solforico, di maniera che in una cassa di 135 chilogramma vi entrano quattro chilogr. di calce e due litri di acido. 11 prodotto viene venduto ad un agricoltore di Vienna. La mescolanza dovrebbe conteuere, secondo l'indicazione del Signor Roullet, 7 per % di azoto ed 8 per % di acido fosforico, essa è però inferiore al guano che contiene 18 per % di azoto. Risulta poi dai conti presentati dal Sig. Roullet, che in Francia il guano così prodotto si vende in medio 17 franchi il quintale, e quello dello stesso Signor Roullet viene venduto a 7 fiorini il quintale. La mescolanza si riduce pel disseccamento ad incirca un terzo del peso originale. Anche la fabbrica di C. Warhanek in Isola produce il concime dalle teste di sardelle gettandole in una fossa e mescolandole con calce. Ammettendo cbe in Francia una fabbrica, chè prepara 8 milioni di pezzi, ottenga un residuo di 56,000 chilogr. in istato fresco corrispondenti a 14,000 chilogr. in istato secco, si deduce che in Austria con una produzione di circa 24.000,000 di sardine si potrebbero ottenere 42,000 chilogr. di residui secchi. Abbiamo ricevuto dalla spettabile direzione della Società Agraria Triestina, e pubblichiamo : Fiera di vini ed esposizione di piante ed attrezzi di viticultura e vinificazione. PROGRAMMA : La Società Agraria Triestina ha deliberato di organizzare e tenere in Trieste nel mese di Maggio 1888 una fiera di vini con annessa mostra di piante, nonché attrezzi di viticultura e vinificazione. A quest' effetto la Società Agraria fa caldo appello a tutti i produttori di vini ed alle rispettive istituzioni viticole, giardinieri e costruttori di apparecchi enologici delle provincie della Cisleitania, perchè vogliano prender parte attiva a questa gara del lavoro e della produzione. Trieste per le sue coudizioni speciali come città commerciale e come porto marittimo, può divenire un importante centro pel commercio vinicolo internazionale, e la Società Agraria nell' attuazione della sua impresa non perderà di mira il proposito che la fiera enologica da lei organizzata possa essere feconda, e per Trieste e per la produzione vinicola nazionale, di cospicui futuri vantaggi. All'intenta poi di procurare maggior importanza all'Esposizione ed incremento al commercio d'esportazione possono parteciparvi alla fiera dei vini eziandio i produttori dei paesi della Transleitania, però fuori di concorso. I premi consisteranno in Diplomi d'onore ed in Diplomi di medaglie d'oro, d'argento e di bronzo ed in Menzioni onorevoli. Saranno fatti conoscere in seguito i premi che venissero offerti dalle Autorità, Corpi morali o da gentili donatori. I premi saranno destinati alle seguenti sezioni : Sezione I. fiera di vini Vini rossi da pasto „ bianchi da pasto , rossi t bianchi fini da pasto „ liquorosi e da dessert „ bianchi spumanti „ da taglio Aquavite di vino. Sezione II. orticoltura Piante da serra calda „ da serra temperata ed aranciera „ da aria aperta Prodotti dell' orticoltura. Sezione III. Arti ed industrie attinenti all' orticoltura Attrezzi enologici di nuova o recentissima iutro- duzione Apparecchi antierittogamici. La Commissione si riserva di dare speciali premiazioni a coloro che avranno nel miglior modo addobbato chioschi, banchi ecc. e che avranno esposti i loro prodotti in maniera più elegante e perfetta. II prezzo delle loggie viene fissato a fior. 25. Lo spazio per la costruzione dei chioschi per esposizioni collettive verrà concesso iu ragione di fiorini 10 al metro quadrato. Le spese di addobbo dei banchi, delle loggie e dei padiglioni sono ad intero carico del concorrente, il quale dovrà presentare preventivamente il disegno di tali addobbi al Comitato, per la debita approvazione, onde tutelare 1' eleganza e 1' estetica dei locali. Nei locali dell' esposizione sono ammessi inoltre tutti gli oggetti attinenti alle altre sezioni, pei quali gli espositori sono esenti dalla tassa di posteggio. La Commissione ordinatrice mentre darà tutte le informazioni e tutti gli schiarimenti che verranno richiesti, non assume nessun incarico e nessuna responsabilità pel collocamento al posto nonché per l'assaggio dei vini. Dovranno perciò i concorrenti intervenire personalmente o delegare un qualche rappresentante. Nei locali dell'Esposizione è permessa la degustazione e la vendita dei vini nonché la vendita di tutti gli altri oggetti che vi fossero esposti. Sarà compito della Commissione ordinatrice di prendere dal banco di ciascun concorrente i campioni necessari per l'assaggio dei vini da farsi dalla Commissione giudicante. Sarà cura della Commissione ordinatrice di ottenere dalle amministrazioni ferroviarie le riduzioni che sogliono concedersi in occasione di esposizioni pel trasporto di vini e pel viaggio degli espositori. Sarà pure cura della Commissione ordinatrice di ottenere riduzioni per i trasporti marittimi e facilitazioni dall' amministrazione dei civici dazi di Trieste. Sopra ciò, come pure sopra altre determinazioni di dettaglio relativamente alle esposizioni, seguiranno in tempo utile ulteriori comunicazioni. Speciali Commissioni giudicanti, composte di persone competenti, assegneranno i premi ai vini ed agli altri oggetti delle categorie di piante ed istrumenti posti in concorso. Per le domande d'ammissione alla Esposizione-Fiera, per informazioni, programmi, ecc. sarà da rivolgersi alla Commissione ordinatrice della Fiera in Trieste nonché alle Camere di Commercio, Società agrarie delle rispettive Provincie invitate alla fiera. La Commissione ordinatrice si riserva con altri manifesti di indicare il giorno d'apertura e la durata della mostra. LA COMMISSIONE ORDINATRICE : Commendatore RICCARDO Dr. BAZZONI Presidente. BIASOLETTO Dr. BART. — MACHLIG Dr. CARLO Vicepres. STOSS1CH Prof. ADOLFO Segretario. CONRAD Bar. Dr. SIGISMONDO VIANELLO LEOPOLDO 5. r. Commissario governativo delegato del Consiglio municipale GIRARDELLI CARLO delegato della Camera di Commercio Burgstaller cav. G. de Bidischini Salem Enrico Colombichio de Francesco Scaramangà cav. Pietro Dragovina comm. Edoardo Stossich Prof. Michele Geiringer Dr. Eugenio Tominz Raimondo Herrmanstorfer Francesco Toniceli! Dr. Giacomo Ma$sopust cav. Ugo Triscoli Giovanni ■auroner Leopoldo Tubek Edoardo Morpurgo C. M. Comm. de Nilma Vidacovich Dr. Antonio Osnaghi Prof. Ferdinando Vierthaler Prof. Augusto Perhauz Giacomo Volpi Francesco Wraniizki Gustavo 2ST otizie L'ultimo numero del nostro periodico fu sequestrato per ordine dell' i. r. autorità politica col seguente ORDINE APERTO Al Signor Luigi Luches i. r. Segretario Capitanale Capodistria Ella viene incaricato di recarsi tosto nel locale di Redazione, amministrazione e spedizione del giornale „La Provincia" e di praticare la confisca di tutti gli esemplari ivi trovantisi del numero 20 di data 16 Ottobre a. c. del suddetto giornale. Tale misura segue in base al § 487 della legge 23 Maggio 1873 N. 119 e diede motivo a ciò 1' articolo «Enrico Iurettig" inserito nel surriferito giornale, riservato l'esame degli altri articoli. Capodistria li 16 Ottobre 1887 L' I. R. Capitano Distrettuale Bosizio m. p. 11 giorno 18 Settembre è morto a Milano Gaetano Cantoni, benemerito cittadino, illustre scienziato. Come in ogni parte d'Italia, il suo nome è popolare nella nostra provincia dove ebbe conoscenti cui fu largo di consiglio, e dove non pochi progressi dell' agricoltura sono dovuti a lui, appresi specialmente nell' aureo almanacco „L' amico del contadino Dalla corrispondenza di Parigi della Perseveranza del 5 ottobre togliamo il seguente brano : 11 ministro dell'agricoltura ha pubblicato un resoconto del „servizio della fillossera" nel 1886 del quale credo utile estrarre alcune cifre. Ne risulta che in quell'anno 52,000 ettari di vigne sono stati distrutti e altri 39,000 invasi dal terribile insetto. Nondimeno la Francia ha sempre il primo posto fra le nazioni produttrici, dacché due milioni di ettari sono ancora consacrati alla vigna. Altri 600,000 ettari all'incirca sono stati distrutti o quasi dalla fillossera. I rimedi adoperati nel 1886 sono : sopra 25,000 ettari, l'immersione ; sopra 42,000 il solfuro di carbone, e su 4,500 il solfocarbonato di potassio ; e finalmente in quell' anno si è raggiunta la cifra di 110.000 ettari piantati cou vigne americane. Questi rimedii e questa sostituzione sono stati più o meno utili, ma si nota che nel Bordelese, grazie alla costanza e 1' energia dei proprietarii, sopra 155,000 ettari, ora soltanto 5000 sono soggetti alla malattia. 11 giovane pensiero è il titolo di un nuovo periodico che si pubblica a Pola due volte la settimana, ed è diretto dal signor Nani Mocenigo, con un programma che racchiude generosi e forti propositi di lotta per la nostra nazionalità. Auguriamo al nuovo confratello prospere sorti. Cose looali Rappresentanza comunale; seduta del 1 settembre, ore 7 pom. ; presidenza del podestà signor Giorgio Cobol, commissario governativo signor Guido Permeilo; presenti tredici signori rappresentanti. Ordine del giorno : Lettura del protocollo di seduta 4 maggio p.p. — Comunicazioni ufficiose, — Conto preventivo per l'anno 1886, — Conto consuntivo della civica fondazione ginnasiale per Panno 1886, — Conto consuntivo del civico spedale per Panno 1886. Mancato il numero legale, il podestà si riserva di invitare a domicilio gli onorevoli rappresentanti ad una seconda convocaziane, e scioglie l'adunanza. Seconda convocazione (con lo stesso ordine del giorno) 6 settembre ore 7 pom. presidenza del podestà signor Giorgio Cobol, commissario governativo signor Guido Permeilo, presenti 11 onorevoli rappresentanti e due onorevoli sostituti. Letto il protocollo dell'anteriore seduta, il podestà annunzia la morte del consigliere comunale Marco Ca- damin o e ne tesse l'elogio ; e la rappresentanza ne tributa gli onori con le forme d' uso. 11 podestà partecipa: l1 esito dell'udienza accordata alla deputazione comunale da S. M. l'Imperatore in Pola, il giorno 4 luglio p.p. la respinta per ora, causa altri impegni, del ministero del commercio per il compimento dei lavori portuari. Una lettera dell' ili. sindaco di Lodi, con la quale trasmette copia del verbale in occasione della cerimonia per il collocamento del ritratto del compianto Antonio Coiz, nella sala del R. Liceo Ginnasio del quale l'egregio trapassato fu benemerito preside, alla quale lettera fu risposto coli'aggiungere ai riugraziamenti, una copia del ritratto esistente iu questo palazzo comunale l'approvazione della delibera di Giuseppe Pellai-ini per il taglio dell'erba sul prato di Campo Marzo con l'oblazione di Lire 50 votata dalla rappresentanza comunale, furouo trasmesse al r. console generale di S. M. il Re d'Italia iu Trieste, altre lire 350 offerte da parecchi concittadini per i danneggiati del terremoto della Liguria ; dà lettura della lettera di ricevuta e ringraziamento del signor console il consiglio scolastico provinciale respinse l'istanza diretta al ministro per le modalità richieste nel pagamento di fior. 1176,80 l/2 a debito del comune quale quota di concorrenza per i l'istauri dell'edifizio ginnasiale la cessata direzione del civico ospitale produsse ricorso contro il deliberato che la riguardava preso dalla rappresentanza nell' ultima sua seduta ; e per decreto della i. r. Luogotenenza d'intesa con la Giunta Provinciale, l'oggetto fu rimesso a nuova pertrattazione della rappresentanza il signor Francesco Almerigotti per onorare la memoria del padre suo Francesco Almerigotti, rimise fiorini 50 a scopo pio. e furono assegnati al fondo intangibile dell'ospitale civico il signor Alberto Giovannini allo stesso scopo rimise altri fior. 50 che ebbero la stessa destinazione il concittadino signor Antonio Grassi fu Antonio morto a Firenze li 28 giugno p. p. legò ai poveri lire italiane 500 che furouo distribuite il giorno dei funerali e del trasporto della salma iu questo campo santo. il ministro della giustizia assegnò fior. 1500 quale quota di concorrenza per la cella mortuaria, per 1' uso che ne godrà la locale casa di pena la Giunta provinciale accordò dal fondo provinciale la anticipazione di fior. 7000 per la costruzione della cella mortuaria da rimborsarsi con i fior. 1500 accordati dal ministero della giustizia al comune per lo stesso scopo, e con cinque rate annuali di fior. 1100, senza interessi ; per ciò furono fatte le più vive grazie alla giunta provinciale il governo marittimo accordò fior. 500 per l'escavo del mandracchio di Bossedraga, e venne ringraziato il municipio ebbe in dono dall' onor. consigliere comunale avv. Augusto Gallo un fanale per l'atrio del palazzo comunale; dall'onor. signor cav. Tomaso Luciani la fotografia di una incisione raffigurante la nostra città nel principio del secolo decorso (?) ; dall' onor. signor consigliere provinciale Nicolò Baseggio, una litografìa rappresentante S. M. l'Imperatore i signori Giuseppe Martissa e Matteo Mororaz hanno ceduto gratuitamente due lembi dei loro fondi limitrofi al campo santo, e necessari per i ristauri in corso di lavoro ; e furono debitamente ringraziati la Presidenza dell'i, r. Tribunale d'Appello in seguito a domanda fattane concesse che gli antichi atti notarili sieno conservati nell'archivio comunale a completamento della raccolta esistente in luogo del defunto rappresentante sig. Marco Cada-muro, subentrò a sensi di legge il sostituto anziano signor Antonio Orbameli partecipa in fine la constatazione della comparsa della fillossera sul territorio del comune nella contrada Provè; ed i conseguenti provvedimenti presi per impedirne la diffusione. Passando all'ordine del giorno, il podestà informa che il conto preventivo per il 1888 venne compilato come in antecedenza iu forma cumulativa per ambedue i comuni censuari di Capodistria e Lazzaretto, ma che contro questa forma venne presentato ricorso da parte di Antonio Ursich e quattro consorti comunisti di Lazzaretto, cou P istanza che il detto conto sia compilato separatamente per ciascuno dei due comuni. Il podestà pur riconoscendo il diritto dei comunisti di Lazzaretto, deplora che la sfiducia abbia loro consigliata una separazione che tornerà dannosa a tutti, e propone che sia accolto favorevolmente il ricorso e approntato il conto preventivo con le volute separazioni. La proposta è accolta a voti unanimi. I conti consuntivi del comune e della fondazione ginnasiale per il 1886 vengono passati al comitato di revisione per 1' esame e ritorta. Così si passa all'apposito comitato di revisione il conto consuntivo del civico ospitale per l'anno 1886; e nominati i signori Antonio Dr. Zetto e Pietro Dr. Longo per la firma del verbale, la seduta fu sciolta alle ore 8 pomeridiane. La commissione fillosserica locale si radunò il giorno 25 settembre p. d. sotto la presidenza del podestà signor Giorgio Cobol presenti i signori Giovanni Furiameli fu Matteo, Gravisi Marchese Nicolò, Marsich Antonio fu Nazario, Meotti Giovanni fu Antonio ; e le fu partecipata la nomina da parte dell'autorità politica locale, di due esploratori fillosserici per il comune di Capodistria nelle persone dei siguori Marsich e Meotti ; —-le fu partecipato inoltre che in seguito alla esplorazione del territorio comunale diretto dal signor professor Bolle e dal suo assistente signor Ursich, furono scoperti due focolai fillosserici nella contrada Prade nel podere del signor Andrea Bratti, con circa 400 viti attaccate; e nella contrada San Ganciano in un campo della famiglia Tamplenizza ; in un luogo e nell' altro, a parere degli esploratori, la fillossera vi sarebbe già da parecchi anui. In seguito alla infezione del nostro territorio il Magistrato di Trieste applicava le uguali restrizioni a-dottate in base all'ordinanza dell'i, r. capitano distrettuale di Capodistria del 24 Marzo 1884, per le provenienze di erbaggi e frutta dai comuni di Pirano e Isola. Assente il relatore signor Calogiorgio, fu incaricato il signor Meotti di compilare la relazione mensile alla i. r. autorità politica locale. RELAZIONE sul movimento del publico mercato dell'uva nell'anno 1887 Aperto il 1 Ottobre e chiuso il giorno 22 mese stesso, si rileva dal registro pesa — bollettari madre uno usque dieciotto :— 1' estradazione di 3455 bollette, staccate nel giorno 1 ottobre N. 100, il 2 N. 200, il 3 N. 120, il 4 N. 235, il 5 N. 290, il 6 N. 270, il 7 "N. 265, il 8 N. 405. il 9 N. 230, il 10 N. 151, il 11 N. 105, il 12 N. 284, il 13 N. 190, il 14 N. 110, il 15 N. 70, il 16 N. 35, il 17 N. 90, il 18 N. 135, il 19 N. 80, il 20 N. 41, il 21 N. 29, il 22 N. 20, comprendendo la quantità complessiva pesata di chilogrammi 262,575. La quale si divide in chilo 151.720 di refosco; chilogrammi 101.292 di uva da tino, e chilogrammi 9563 di uva da tavola. Il prezzo dichiarato rispetto alla qualità risponde al seguente prospetto : Per refosco eh. 661 a s. 6 che importa f. 39.66 n fi fi 2644 li 7 * fi 185.08 fi fi * 5044 yi 71/ 1 ,1 n fi 378.30 fi fi fi 20087 fi 8 » fi 1606.96 fi fi d 18217 fi 8V2 n y> 1548.44'/'a » » » 45102 n 9 Ti fi 4059.18 n fi fi 13485 Ti 9% fi fi 1281.07 Vi fi yi fi 32470 li 10 n * 3247.- * fi fi 4329 * 10'/. ì » » 649.35 fi fi fi 8080 fi 11 n n 888.80 1 * n 74 li 111/: l » * 8.51 fi fi fi 1434 n 12 fi V 172.08 ti n * 93 n 13 fi fi 12.09 eli. 151720 f. 14076.53 Per uva datino a eh. 290 a s. 3 che importa f. 8.70 il 477 li 3% n * 16.691/2 fi 4617 Ti 4 n •n 184.68 fi 6482 li ±72 n fi 291.69 fi 20562 J! 5 » y> 1028.10 fi 18651 Ti 0 / 2 fi fi 1025.80 V2 * 31483 li 6 • y> fi 1888.98 » 10655 fi ól/2 fi J! 692.57V2 * 8075 fi 7 fi * 565.25 eh. 101292 f. 5702.47% Per l'uva da tavola a eh. 2289 a s. 7 '/, che importa f. 171.67 Vj 4453 li 8 fi 356.24 * 739 fi 8V1 V n 62.81 Vi * 562 fi 9 n n 50.58 » 1430 fi 10 n fi 143.— A 90 fi 12 n fi 10.80 eh. 9563 f. 795.11 La quantità rispettivamente all' importo risultante risponde al prezzo medio : per il refosco a f. 9.28 il quintale, per 1' uva da tino a f. 5.63 il quintale, e per l'uva da tavola a f. 8.32 il quintale. La quantità complessiva pesata di chilo 262575 per l'importo corrispondente di fior. 20574.115 risponde alla media generale di fior. 7:8350 per quintale Per il numero di 3455 bollette, alla media di chil. 76 per ogni peso : e per il numero di 22 giorni di mer- cato alla media di 175 pesi al giorno. Il massimo peso dell' uva fu di chili 459 il minimo di chili 10. — Il massimo del refosco di chili 549 il minimo di chili 11. Alla pesatura dei carichi maggiori converrebbe provvedere con una bilancia a ponte onde tutelare gl'interessi del comune e del publico sia nel peso che nella media più rispondente alla verità. Particolarmente il giorno 8 furono pesati fuori mercato diversi grossi carichi di refosco ed uva che si commerciarono a f. 6 rispettivamente a f. 3 il quintale. La quantità pesata fuori mercato può stimarsi senza dubbio di errare ad oltre un terzo di quella del publico registro. Il quesito merita la più seria attenzione. Dalla pesatura complessiva si ricavò l'importo di fior. 207.22 dal quale detratta la spesa di fior. 17.20 corrisponde al risultato netto di fior 190:02. Medio reddito netto per ogni peso soldi 5 % corrispondente al tassato del 7.4% %. Capodistria, 25 Ottobre 1887. Il Podestà G. Cobol m. p. Appunti bibliografici Avv. Antonino De Bella. Prolegomeni di Filosofia elementare. Torino Tipografia Roux e C. 1887. Non ho la pretesa di fare una accurata critica dell'opera; abbattere un sistema di filosofia negli appunti bibliografici è un assurdo ; senza dire che non è opportuno in un breve giornale. Comunicherò solo al lettore le impressioni ricevute da questo libro, o meglio mi studierò di esprimere quelle che, novautanove su cento, ne potrebbero ricevere i lettori della Provincia. Egli è un fatto che la società è annojata, spaventata degli effetti che in buona logica le sconsolate teorie del materialismo già hanno prodotto nell'arte, nella letteratura, nella inorale, nella politica; in tutto. Guardiamo 1' arte : all' esposizione di Milano bestie bestie e bestie; il premio del Principe Umberto quest' anno l'ha guadagnato 1' autore d' una bellissima scrofa con tanto di lardo e con le pendenti zinne. In letteratura versi e prose pornografiche ; e la grande battaglia della vita ridotta a una breve scaramuccia tra femmine e viri; non tra uomini e donne, e solo con l'intento delle relazioni sessuali. In morale trionfante la teoria dell'utile. In politica mezzucci, per vivere alla giornata, piccinerie, scorribandole da partigiani : la nazione in ultima linea. E l'educazione ? Peggio che mai. Tolti gli alti ideali, non più forti propositi, non elevazione di pensieri e di affetti. Ben disse un Francese dei giovani d'oggi — „In questi ultimi venti anni le più rinomate intelligenze imitano, se- guono, accompagnano, assai più cbe creare, precedere, muoversi da sè. Ben presto non ci saranno che aj 11 tanti di campo nello stato maggiore dell'umanità." — (Revue des deux mondes, 15 Maggio 1887 pag. 279.) Ma io non ho voglia di continuare in questo tuono di Geremia; nè sta nella mia natura l'esagerare. La storia degli umani errori ci rammenta queste ed altre bufere: passato il nembo torna a splendere il sole. E già i segni di tempo migliore si vedono nell'aria. Il inondo scettico occidentale è stucco e ristucco di scollacciamenti in letteratura, e si rinfresca e ritempera alle fonti del romanticismo dei popoli vergini dell' oriente d' Europa. La Francia ha già dato il segnale; lo Zola è in ribasso. Da noi il Carducci ha scritto testé forse il sonetto più bello, inneggiando a Francesco d'Assisi e al suo paradiso. Poesia oggettiva si dirà; ma dalla ammirazione oggettiva, a un sentimento nostro è breve il passo. Da qui a venti anni, i filosofi si lasceranno in pace attendere alle loro speculazioni materialistiche; ma queste non avranno più tanta influenza siili' arte. E meno ancora stili' umana coscienza. In fondo, anche oggi, c' è sempre dentro di noi qualche cosa che si ribella alla eternità della sola materia. Quando accompagniamo al camposanto la salma di un amico, di un parente, di un uomo dotto e pio, sentiamo sollevarsi dal fondo dell' anima una voce che ci dice — con la morte tutto non è finito. Le iscrizioni sulle tombe, quelle parole di pace, di riposo, di luce scolpite su tante croci fanno un certo effetto anche agli scettici. Allora reagiscono, e sentono il bisogno di rafforzare la mente con le dottrine studiate. Sono illusioni, ripetono, rammollimenti di cervello, piccinerie da tacchini. Ma Platone, Pitagora, Socrate Dante, non erano tacchini. Se le semplici parole dei credenti scolpite sulle tombe cristiane, vi fanno ridere ; io qui ve ne trascrivo una che fa ridere, ma anche pensare: II corpo di Beniamino Franklin stampatore come la coperta di un libro vecchio da cui siano strappati i fogli e cancellato titolo e dorature qui giace preda alle tignuole. Per questo V opera non andrà perduta ma ricomparirà secondo credeva in una nuova edizione riveduta e migliorata dall' autore. E Beniamino Franklin non era un tacchino ! Ma vi sono altre ragioni ancora. Tornando dal cimitero dove è sepolta mia madre, io, tu, o lettore,, noi tutti sentiamo un grande bisogno di una parola, di conforto. Ecco il verbo della nuova speranza. I miserandi avanzi la natura „Con veci eterne a sensi alti destina." La materia non si distrugge, ina cangia forma,, benissimo. Una volta per rispetto ai morti si bruciava l'erba falciata nel cimitero. L'altro giorno sono-entrato nel cimitero; caricavano l'erba sopra un carro, e la portavano al vicino affittaiolo che l'ha comperata. Consolatevi, o credenti nel nuovo verbo. Vostra madre è in stalla! E chi sa che cosa diavolo ne faranno gl'industriali delle tibie e dei crani rubati testé nel teatro d'Escester, dopo l'orribile incendio? Fischietti pei conduttori del tram ; subioti per acchiappare parusoìe. Consolamini invicem in verbis istis, vi dirò con San Paolo. Di più, le opere dell'ingegno, le splendide creazioni del genio, le virtù gli affetti degli uomini onesti sono il patrimonio più prezioso dell'uomo. Tuttociò che ha creato la mente di Dante, gl'ideali di Raffaello, il non so che del suo ingegno, saranno sempre perduti per lui? Ma sopravvivono nell' umanità, risponde il materialista. I suoi pensieri, le sue opere rimangono, sono il patrimonio della società; con l'esempio delle-sue belle azioni che ecciteranno gli altri al ben fare. Tutto bene; ma l'uomo ha vivissimo il sentimento della proprietà. Io sento di avere il sacrosanto diritto di dire: il mio orologio, il mio denaro, la mia casa; per questo sudo, per questo lavoro. E se così è vivo questo affetto alle cose materiali, tanto più pe' miei pensieri, per le mie azioni. So che l'orologio, il denaro, la casa non la posso portare con me dopo morto: ma un'intima voce mi dice : I tuoi pensieri, le tue azioni saranno tue, sempre sempre; e perciò mi affatico, perciò mi studio di essere migliore. Il vostro comunismo, o materialisti, non mi va; non mi acquieta, non mi conforta. Non perciò rinnego la bella, la pura comunione degli spiriti. Ma questa non mi proibisce di sperare che il bene che ho fatto io, sia cosa mia, proprio mia sempre. Non è egoismo ; è carità. Ora questo intimo senso; questa ferma speranza nella personalità umana è distrutta dalla filosofia materialistica ; ed ogni uomo sente in sè una voce, mi istinto, se volete, di ribellione; e protesta contro il vuoto delle consolazioni del positivismo. Questi ed altri i pensieri destati in me dalla lettura dei Prolegomoui del signor De Bella, del quale non nego la molta coltura l'erudizione, la piena conoscenza dei filosofi della sua scuoia, e la facilità e lucidezza di esposizione. Facilità poi anche troppa. Sgomenta il vedere con quale disinvoltura i materialisti affrontano le più difficili questioni che agitarono le menti migliori. La ragione che cosa è? — La ragione risulta da tanti pezzi di materia ; la funzione riflessiva è sita in tre libbre di cervello (pag. 83 e 84). fi a persuadervi di questo dogma materialistico V autore vi cita l'esempio di un medico, che a piacere, alzando e abbassando un ordigno chirurgico nella testa d'un paziente, produceva e sospendeva a piacere le funzioni intellettuali. Non c'è spirito adunque, conchiude trionfalmente l'autore. E ovvio rispondere che per l'intimo, misterioso nesso e commercio dell' anima col corpo producendo in questo uno sconcerto, e rimanendo così leso lo strumento, 10 spirito, pur restando inalterato, non può a noi manifestarsi, e ci sembra ecclissato. E poi che miseria di ragionamento, che sconsolante bassezza d'idee ! La filosofia è così tutta ridotta a un giuoco di bussolotti, la natura sarebbe così una specie di bagattelliera. Opportunamente e con molto spirito scrisse testé un francese — „La nature n'es caino te rien, et, (V ailleurs, tous les escamotages sont su-speets; où passe cette muscade qu'on appelle Tdme? Mi sia permesso d'imitare la disinvoltura del nostro filosofo, e di recare un esempio. Veggo un lume in una lanterna e dico : il lume e' è. Ma ecco che il ladro abbassa le lamine di latta nella lanterna cieca; il lumicino non si vede più; dunque 11 lume non esiste. Se io ragionassi così, qualunque ragazzo potrebbe ridermi in faccia. Lo stesso dicasi dell' esempio citato dall' autore. Lo spirito c' è, risplende sempre, anche quando voi avete abbassato il vostro strumento chirurgico. Di questa indipendenza dello spirito dalla materia ha col solito acume ragionato benissimo il nostro Maver in un suo recente scritto nella Penna. Molti fatti potrei anche io citare per propria esperienza di ammalati, che dopo un lungo assopimento, senza dare alcun segno di vita intellettuale e morale, e perdurando sempre la causa fisica che ha prodotto la sospensione delle facoltà intellettuali e morali, dimostrarono pochi momenti prima di entrare in agonia una improvvisa e straordinaria lucidezza di pensiero e forza di volontà. Sono fatti misteriosi che nobilitano l'animo, e ci fanno pensare all' esistenza di una causa prima, indipendente dai ferri del mestiere. Ci siamo alla causa prima al Dio creatore al Dio personale del Cristianesimo. Il signor De Bella ragiona tranquillamente freddamente, e non fa la nuova rettorica della bestemmia poetica alla Rapi-sardi ; e ciò torna in sua lode. La materia, scrive egli, è tutto ciò che è al di sopra di noi, al di sotto di noi, intorno a noi, noi stessi (pag. 24).Non c'è adunque bisogno di Dio. Ma aggiunge subito : In verità la nostra mente non può formarsi uri idea precisa e completa della materia; farebbe cf uopo che noi potessimo per lo meno vedere e palpare V atomo che è V elemento primo della materia stessa. (pag. idem) Adunque anche pei Positivisti ci sono misteri ; dunque anche i materialisti trovano bujo pesto intorno all' atomo alla loro causa prima. È antico vezzo degli atei ripetere che la religione è solo un sentimento e che così molti soddisfano ad un bisogno del cuore. Ma io osservo che è anche un bisogno della ragione, e che è assai più razionale credere al mistero del Dio creatore, anziché al mistero della molleccola prima. Mistero per mistero accetto il primo, che nello stesso tempo soddisfa ai bisogni della mente e del cuore. Credo perchè ragiono. Credo perchè sento. Tocchiamo d'un altra contraddizione. Benché i materialisti abbiano escluso Dio dalla loro filosofia e quindi dal loro vocabolario ; pure tanta è la forza della consuetudine, e più ancora tanti i diritti della buona logica, che le frasi dei credenti sfuggono loro dal labbro senza che se ne accorgano. Così avviene qualche volta al nostro autore. Passi Dante chiamato Divino (pag 22); dopo tutto è un aggettivo. Anche l'aggettivo pu r basterebbe a fargli pagare la multa nella società della famosa commedia Rabagas. Ma vi ha ben altro — In natura niente si crea, niente si distrugge ; ma tutto si trasforma, (pag. 28.). E a pagina 95 l'autore stesso scrive — „L' alcool crea una voce da ubbriaco con note poco numerose.„ — Resta adunque dimostrato che non c'è Dio creatore, ma viceversa c'è l'alcool, vulgo petes che sa creare la voce. I nostri venditori di spiriti possono quindi innanzi risparmiare le spese del quadro della Madonna col bambino, illuminato in mezzo alla bottega, e accendere invece il lumicino al Dio petes. Ed ahi! pur troppo ogni giorno più si fa numerosa la setta di questi adoratori. Il signor De Bella potrà rispondere, che questi sono modi di dire. Solo questo controsservo. Le parole sono l'espressione dei nostri pensieri; enei caso concreto il vocabolario dei credenti, usato dai materialisti, dimostra sempre una grande verità: cioè la tendenza dell'anima umana alle prime verità soprannaturali, e che si trovano depositate nel fondo della coscienza di tutti gli uomini. Perciò Tertulliano ha detto una stupenda verità, o un paradosso, ma da uomo di genio (secondo un opposto modo di vedere) quando scrisse: — Ogni anima nasce naturalmente cristiana. — Dio Dio ! si ha un bel negarlo ed evitarlo, ma è sopra, sotto, intorno di noi, è in noi. Un'ultima osservazione. I materialisti tutti si danno una grande cura di addolcire, di spiegare gli effetti delle tristi loro dottrine nella società; e specialmente nell'applicazione della giustizia; segno evidente che ne temono essi stessi. Se non c'è libero arbitrio se tutto si riduce a questione di nervi, addio tribunali e giustizia; e gli avvocati hanno tutti a mutare mestiere. Sono stato anche io una volta giurato in compagnia d'un libero pensatore ; e questi dopo d'avermi detto chiaro che veramente era contro i suoi principi ; ma che capiva anche lui esser molto difficile, oggi come oggi, governare con quelli la società, messa così in sicuro la sua coscienza filosofica, scrisse come me quattro bei sì sulla carta, che mandarono diffilato quel povero ammalato a languire per tre anni nel carcere cellulare. Non si creda perciò che io neghi del tutto l'influenza dell'atavismo, e di altre cause che limi tano l'umana libertà. Ma il negare per questo il libero arbitrio assolutamente è un negare la storia, e la coscienza universale. Yeggasi su questo argomento come zoppicano le ragioni dell' autore, al paragrafo — anormalità anatomiche degli onesti — (pag. 158). „Un individuo, la cui morfologia non è normale, deve essere un delinquente." È un assioma pei materialisti. Ma si può rispondere: — Vi sono molti che hanno queste tendenze ereditate, eppure sono galantuomini. Controsserva l'autore: — «Queir individuo non avrà mai p. e. rubato il fazzoletto dalle tasche di nessuno ; ma avrà con bel garbo scorticato il prossimo all' ombra di un articolo del codice di commercio ecc. ecc. In altri termini : la delinquenza congenita e acquisita vi è in lui ; ma egli la sa esplorare con una certa cavalleria" — È facile rispondere che ci sono individui con morfologia anormale, che neppur questo hanno fatto, e si sono conservati Tipografia di Cari® Priora. sempre e in tutto galantuomini. Quanto è più consolante credere all'energia della volontà, al motto — Volere e potere ; e rammentare il detto del filosofo al seguace di Lavater: — Sì, io avrei avuto tutte queste inclinazioni ; tale io sarei divenuto, se non mi avessi educato ! Ecco il grande segreto della potenza degl' individui e delle nazioni: — Volere e fortemente volere! Ed ecco perchè la filosofia materialistica, snerva e corrompe 1' arte, la letteratura, la morale, la politica: tutto. I giovani lo abbiano sempre presente. La generazione che ha fatto l'Italia fu tutta credente ; Mazzini, Cavour, Ricasoli, Minghetti, Lambruschini, D' Azeglio, Gino Capponi, Settembrini ecc. ecc. .. Ed è oggi una volgare pedanteria credere di apparire piccoli e ridicoli, manifestando la fede in un essere supremo, giusto, buono, e nell' immortalità, dell' anima. Scrivano pure le dotte loro schede i seguaci della filosofia materialistica ; noi siamo sempre in buona compagnia. „Meno male, diceva il Minghetti con fina i-ronia, che chi crede nell' immortalità dell' anima e in Dio, abbia, se non altro, perchè glielo assicura anche un grande filosofo inglese (lo Stuart), una certa probabilità di non essere addirittura uno scemo1). Altri vi dirà: ci sono uomini illustri, nomi celebri nelle file dei positivisti . . . abbiamo questo, abbiamo quello . . . Sono spesso, rispondete aberrazioni della coscienza filosofica, artistica, e la coscienza vera o presto o tardi si fa quasi sempre sentire. Ecco una famosa ritrattazione, e non in articulo mortis del celebre scrittore israelita — il Heine, tanto imitato oggi in Italia: „Da quattro anni ho abdicato ogni orgoglio filosofico, e son tornato alle idee ed ai sentimenti religiosi. Muojo credendo in Dio, uno ed eterno, creatore del mondo e del quale imploro la misericordia per le colpe della mia anima immortale. E se ho offeso la morale, che è la vera essenza di tutte le credenze monoteistiche ne domando perdono a Dio e agli uomini." — (Nuova Antologia 1 Novembre 1885). ______P. T. ') Vedi il beli' artieolo di G. Barzellotti. — L' idea religiosa, negli uomini di stato del risorgimento. — Nuova Antologia. 16 Giugno li87. PUBBLICAZIONI La Penna, rivista mensile di scienze lettere ed arti ha inaugurato il suo secondo anno di vita; ora si stampa in fascicolo nella Tipografia Tomasich in Trieste. fiatro MaJauizaa — Anteo Gravisi cui!, a radat. raapensabili