Associazione trimestrale Cor. 0.75 Stati dell'Unione postale Corone 1.50 Pagamenti antecipati. I manoscritti non si restituiscono. Redazione ed Amministrazione: Scrittoio della Tipografia Cobol & Priora. Il giornale si pubblica tutte le Domeniche nelle ore antimeridiane. Prezzo delle inserzioni per ogni riga di testo cent. 10 Comunicati cent. 20. Un numero separato cent. ti. nostri cortesi abbonati ! Sono invitati tutti coloro che hanno ricevuto if nostro giornale e non lo respinsero a versare, se ancora non lo ànno fatto, il tenue importo di Cerjt. 75, come prezzo d'abbonamento per il primo trimestre. Popoli e Governi La guerra russo - giapponese ricomincia a divenire frequente argomento de' discorsi fra il pubblico. S' approssimano, forse a quest' ora son già passate, ore di gravi conflitti. In Manciuria i due eserciti stanno di fronte, preparati a battaglia. Su '1 mare, circola ogni giorno la voce d'un incontro delle due squadre nemiche. In Russia, intanto, si susseguono i moti popolari. Il pope Gapon confida in un gran movimento rivoluzionario, che sarebbe promosso da' suoi e dalle due organizzazioni socialiste. In Etalìa il ministro dell' istruzione, on. Bianchi, prende disposizioni per attuar la reiezione scolastica : che uomo sovversivo ! Al parlamento si passa a discutere il Bilancio di Grazia e Giustizia e l'on. Colajanni provoca vivaci incidenti, e impressiona parecchio, narrando de' fatti che non fan certo onore alla magistratura dell' Italia meridionale. A Trieste si adunano i rappresentanti de' partiti socialisti italiano ed austriaco, nell' intento di addivenire a un accordo su problemi di politica estera ed interna de' due rispettivi paesi : e delle conclusioni si dice in altra parte del giornale. Certe lagnanze Abbiamo udito con vivo interesse e con profondo rincrescimento lagnanze, che gli studenti delle scuole medie ci fecero sul conto di certi loro docenti. Ed è per senso di umanità, che noi facciamo eco ai loro lagni; dispiacenti ad un tempo di non poterli soccorrere più validamente. In generale dappertutto si elevano lagni contro l'organizzazione delle scuole medie e specialmente del ginnasio e si vanno esponendo e studiando i mezzi, che ne terrebbero i difetti. I maggiori difetti stanno nel piano d'istruzione e nella didattica dei docenti. Che il piano d'istruzione ginnasiale sia completamente sbagliato è una cosa ormai riconosciuta da tutti ed anche l'attuale ministro dell'istruzione in una conferenza riconosceva i difetti ed ammetteva che urgeva porvi riparo. Ma il ministro malgrado la sua buona volontà non ne può far nulla, perchè stante la sua posizione precaria non può assumersi un' opera che eccede i limiti del solito lavoro burocratico senza inceppare in mille ostacoli l'indole politico-na-zionale e senza suscitare contrarie aspirazioni dei partiti dominanti. In altri paesi invece come in Italia ed in Germania si va più celermente innanzi con la riforma delle scuole e si comprese già da tempo che le letterature classiche hanno ormai molto perduto di fronte' alle letterature moderne, quindi si ridusse di molto l'insegnamento del latino e del greco e si fece posto alle lingue moderne. In Italia, il ministro dell' istruzione propose testé di eliminare l'insegnamento obbligatorio del greco, essendo ormai tutti convinti, che non meritava studiare per 6 anni sintassi e morfologia e vocaboli greci per leggere nel testo originale la leggenda della guerra di Troia e le fanfaronate di Ulisse, e propose invece d'impiegare il tempo che oggi tanto miseramente si perde nello studio eli quella morta lingua, nello studio più profondo delle scienze naturali e delle scienze esatte, affinchè lo studente che esce della scuola media porti con sè un corredo di cognizioni utili per la vita e per il concetto del mondo. Dell' i~ nutilità dell'insegnamento di certe materie sono convinti gli stessi docenti, che le insegnano, ma purtroppo anch' essi devono sottomettersi al dovere. Questi sono i lagni generali che si fanno contro l'istruzione ginnasiale. Ma vi sono poi lagni in particolare contro i singoli docenti: chi biasima il modo d'insegnare dell'uno, chi il modo di esaminare dell'altro. Si sa che i docenti ginnasiali in confronto ai maestri popolari non hanno mai studiato pedagogia e tutt' al più ne sanno di pedagogia quanto un pratico. E qui è il guaio. I docenti vecchi a forza d'insegnare, di esaminare e di vivere in mezzo agli scolari hanno imparato a conoscere l'anima dei giovanetti e li sanno trattare con modi convenienti ; comprendono di primo acchito il loro essere, tanto più facilmente, perchè sono essi stessi padri di famiglia. Ma i docenti giovani ! Essi sono la disperazione degli scolari. In primo luogo non hanno la pratica necessaria: dall'università (ove s'impara tutt' altro che ad insegnare) vengono mandati subito a scuola ad insegnare ; in secondo luogo non hanno alcun attaccamento agli scolari e s'ingegnano di ridurre quanto più è possibile la fatica adottando certi metodi troppo spicci ; in terzo luogo cercano di mantenere il loro prestigio col terrorismo. Per tal modo fra lo scolaro ed il docente si crea una corrente di avversione, che danneggia moltissimo il buon andamento della scuola ed in specie distrugge l'amore per lo studio. E maggiormente si fanno sentire i difetti comuni di questi giovani docenti, perchè sono lasciati liberi e senza sorveglianza e controllo nelle classi: il direttore vi fa visita una volta al mése e l'ispettore una volta all' anno. Si scusano col dire che il numero nelle classi è troppo grande e che non possono attendere all' istruzione in equa misura. Ammesso che ciò sia vero, non hanno* perciò ad essere vittime i poveri scolari, i quali dal loro canto si sforzano di corrispondere alle esigenze ed hanno diritto di esserne ricompensati. La mira di questi giovani consiste unicamente e solamente in un attestato scolastico con una classificazione adeguata e degna del loro sapere e del loro lavoro. Se invece i docenti si limitano per brevità di tempo a registrare nei loro cataloghi due o tre note senza curarsi di scrutare l'animo del candidato, si addiviene a classificazioni e tassazioni simili a quelle degli esecutori steurali e giudiziari. Potremmo noi continuare nelle recriminazioni ma ci limitiamo per ora a raccomandare ai professori di coscienza questi giovani, che tolti in sì tenera età alla famiglia e mandati qui a imparare i difficili principi del sapere si affaticano oltre otto ore al giorno nello studio. Ciarle Settimanali .....Ma lei è sempre così mordace e ostile contro i preti. Che le ànno fatto infine?.... Non sono mica tutti come ce li descrive lei. E poi, lasciamoli da parte una buona volta, e parliamo un po' di quello che rappresentano.... Non è piena di dolci incanti la nostra religione?... Non.... — Ma su ciò io non.... — Mi lasci parlare. Non abbiamo forse in lei l'unico conforto delle nostre miserie ?... E' cosi cara ai cuori e alle anime sofferenti la malinconia d'un tempio.... — No, no: di questo non stiamo a parlare, signora mia. Non mi dica della dolce mestizia dei templi, della poesia e degli incanti di certe funzioni. Già, lo so; è a punto con questo che i preti tentano di attirare le pecorelle smarrite o troppo lontane dall'ovile. Gesù certo queste pompe, questi splendori non li sognava.... Se tutto fosse invece come egli predicava, non ci sarebbero tanti affamati, le carceri e i manicomi non sarebbero così pieni, non ci sarebbe tanta ignoraza e tanta superstizione nel volgo.... Che ànno fatto di bene mai_ su questa terra i ministri di Dio?... Poveri martiri d'un'idea sublime; se potessero sapere a che valse il loro sangue sparso nei circhi o sulle croci in mezzo alle fiamme di Roma incendiata! — Sono stati i padroni del mondo i loro jxr„ steri; ànno fondato chiese, monasteri; ànno studiato logorandosi la vita; sono stati grandi scienziati (alla maniera loro), sommi letterati, forse per gettare basi eterne su cui avrebbe dovuto inalzarsi, eterna, la dottrina d'amore e di pace del biondo di Na- zaret?... Oh, no! L' ànno rinnegata la loro fede!... Est-i, sentendosi vacillare sotto i piedi 1' edificio creato col sangue dei primi * cristiani e poi da loro adoperato per proprio uso e consuino, vollero assolutamente poter domare gli audaci che s'azzardavano di menomare la loro potenza... E a-gevolarono quindi gli odii delle plebi rozze, e fanatiche istituirono i tremendi tribunali dell inquisizione, condussero in Oriente al macello bimbi innocenti, fecero correre più sangue per l'Europa di quello che fosse stato sparso nelle guerre le più lunghe e le più tremende.... Ma furono vinti. — Allora si ritrassero all'ombra dei loro chiostri, e, nel mistero, per mezzo delle loro potenti associazioni segrete, al cenno dei cui capi brema-vano perfino i pontefici, con l'ipocrisia, con l'inganno continuarono la lotta, che ancora adesso, negli ultimi loro spasimi d'agonia, fanno il possibile di rendere accanita, inces-cante.... Oh! loro credono ai sorrisi, alle parole melliflue, ai dolci ammonimenti con cui vengono educate nei conventi le loro bimbe innocenti? Credono fine, ideale l'educazione nelle scuole di monache e di frati?... Anche in Francia, sanno, lo credevano; anche là l'istruzione che si dava nelle scuole di certi ordini religiosi, veniva considerata la migliore. Hanno visto poi quello che successe e che naturalmente doveva succedere.... Ancora un po' che avessero tardate ad accorgersi e la repubblica non avrebbe durato più : nell'esercito stesso si tramava contro di lei. —■ Ma qui da noi non ci siamo mai accorte che le nostre creature vengano educate con sentimenti contrari alle nostre idee e ai principi della nostra morale. Le- nostre monache sono così buone, così.... —• Non sia ottimista, signora... Non si fid'. Oggi alletano le loro figliuole con divertimenti di canto e di recite innocenti: domani quando il vescovo o qualche altro monsignore verrà a visitarle, insegneranno loro a rappresentare la passione di Cristo con santa Maddalena e San Pietro.... Adesso le fanno recitare pommediole senza sugo: più tardi manderanno a mente qualche farsa furiosa e piena di fiele contro le nostre istituzioni. Le accarezzano adesso: poi cercheranno con la paura di eterni castighi, di istillar nelle loro anime l'odio contro tutto ciò che non sa di chiesa e di prete. E' stato da per tutto così, e qui vogliono che non sia lo stesso? Ma lei ci fa paura, cavaliere. Che brutti pensieri le vengono mai alla mente.... — Se sapessero signore mie, quante ne potrei narrare ancora.... Naturalmente io son certo di non averle persuase; ma già che oggi abbiamo incominciato -così, permettano che finisca pregandole (se riescono ad a-vere un po' di tempo anche perciò) di pensar bene su questo che ò loro detto e a farsi raccontar sempre dalle loro bimbe quello che fanno o che fanno loro fare nei collegi. Il cavaliere. Per r istituto magistrale a Trieste. Com'è noto, la Federazione regionale degli insegnanti italiani votò non è molto un ordine del giorno propugnante un istituto magistrale i-taliano a Trieste, anziché come la Dieta istriana chiedeva, a Capodistria, dov'è oggi l'ibrido istituto che si sa. Ora l'organo della «Lega degli insegnanti di Trieste», la «Rassegna Scolastica», in appoggio di quel voto scrive fra altro: «E' la vita intensiva della città che abbisogna alle balde schiere dei candidati maestri, i quali abbandonano la vita modesta, limitata del loro paese per prepararsi alla santa missione dell'educatole. Per ben educare ed istruire bisogna aver vissuto, vissuto intensivamente nella città, dove per le molteplici relazioni personali, per i più svariati mezzi d'i-struzione, per attraversare le molte fasi della vita cittadina ci si prepara civilmente e socialmente. Qui nel b trambusto della città i giovani si addestreranno alla vita dimenticando la primitiva semplicità, rendendosi forti ed agguerriti contro ogni vieto pregiudizio, imparando per il contatto dell'esempio "ad avere fiducia nelle proprie forze, ed avere coscienza di sè e del propro dovere. E terminati gli studi rivedranno le patrie borgate intimamente, consapevoli della inibirti della missione cui sono destinati; ricchi di svariate cognizioni e di santi propositi, civilmente preparati al disimpegno de' loro doveri. Il maestro debitamente preparato alla vita potrà essere redenzione dell' intera borgata, mentre il maestro che s'istruì soltanto, trascurando la preparazione alla vita sociale, avrà le vedute corte e lascierà il tempo che trova». La «Rassegna» ben dice «troppo ovvie ragioni» codeste; ma abbiamo voluto ripeterle per chiedere pur noi, da Capodistria, in nome degli interessi del popolo — i soli cui dobbiamo badare —, che la scuola magistrale italiana sorga a Trieste. Oggi abbiamo sott'occhio «gii esercizi di grammatica e comporre» usato generalmente come testo scolastico nelle scuole popolari. Fra le molteplici assurdità che si presentano in questo libercolo, noto, non a caso, un elenco di parole' e modi di dire usati nel dialetto veneto e nella buona lingua parlata. Recherà non poca meraviglia, a prima vista, che il compilatore si sia azzardato di chiamar dialetto veneto quello in uso da noi. Ma adagio, lettori, non giudicate prima di sapere come sta la cosa. Per la coscienza patriottica dell' ignoto di cui sopra era necessario di aggiungere un' attenuante alla sua asserzione ed un'attenuante la troviamo in una nota diretta maestro friulano o illirico o trentino che sia. Che ci siano maestri friulani e trentini non è cosa 11 uova, ma che ci siano anche maestri illirici, che devono spiegare le voci venete nella buona lingua parlata, la è una mostruosità senza nome, una mostruosità che fa sbalordire. Buffoni ! IL CONVEGNO SOCIALISTA di TRIESTE, LA C0L0NNA DELL'AGRICOLTORE durato due soli giorni, dopo lunghe ma forse non troppo esaurienti discussioni prendeva la seguente risoluzione definitiva: Il Convegno, approvando la relazione de! compagno Pittoni, dichiara : Essere compito del proletariato degli Stali d'Italia ed Austria-Ungheria di continuare a combattere senza tregua, come finora fu fatto, le richieste e le espansioni utilitariste, e poiché la democrazia socialista in Austria conformemente al programma di Eruna considera C autonomia nazionale come presupposto della libertà di sviluppo di ciascun popolo, riconosce giuste le aspirazioni del Trentino all' autonomia. Così pure essa appoggierà le legittime e necessarie richieste degli italiani — come quelle delle altre nazioni — riguardo alla loro coltura nazionale, e ciò come finora fu fatto e come specialmente ebbe a dichiarare in nome del partito il deputato clolt. Ellenbogen nella discussione parlamentare sulla università italiana. Il partito socialista di entrambi gli Stati considera inoltre come proprio dovere opporsi con ogni energia cosi nel parlamento come nella stampa al tentativo d' adoperare gì' interessi nazionali per provocazioni militar iste o di politica di espansionismo bellicoso ; ed opporrà a questi tentativi, per non lasciarsi traviare dalle insidie dello sciovinismo, V unnica vera politica del proletariato, che consiste nel favorire lo sviluppo economico, politico ed intelettuale di tutte le nazioni. Ed esorta il proletariato italiano di qui e di là dal confine, a continuare con fermezza sul terreno della lotta di classe il proprio lavoro di organizzazione, che lo unisce al proletariato di tutti gli altri paesi. Agi' intrighi diplomatici ed alle ambizioni dinastiche di due Stati hi democrazia socialista oppone la solidarietà del proletariato d' Italia con quello di lutti i popoli viventi in . 1 usi ria-1 ngheria. * •Je * Ci riserviamo di svolgere nei prossimi numeri varie considerazioni collegate intimamente all'argomento. Le delizie dei testi scolatici. E' noto che i testi scolastici delle scuole popolari austriache, quali più quali meno, contengono cose terrificanti per quanto riguarda la storia, la geografia e.... V ortografia. Gli scienziati di Vienna, si sa, scrivono il loro «nulla osta» a qualunque corbelleria, purché sia espressa patrio-ticamente e fabbricano la storia secondo le fonti imperscrutabili o imp... rudenti della gesuiteria più sfacciata. Ma oggi non è il caso di fare degli appunti alle menzogne che vengono impudentemente imbandite ai poveri scolari sul campo della storia patria. Una malattia de' piselli. E già un mese che ne' dintorni di Capodistria, dov'erano colture di piselli, s'ebbe a notare, qua e là, la comparsa d'un malanno. Eran vasti appezzamenti con gran parte delle piante di pisello ingiallite, le quali via via disseccavano senza aver fornito il prodotto. Il male, che prima s'estendeva in maniera inquietante, s'arrestò quando venne qualche giorno di buon tempo, e fortunatamente non riprese vigore, poi, co '1 po' po' di pioggie che ebbimo e abbiam tuttavia. Non ne erano le pioggie la cagione. In quel di Barbano noi avevamo osservato frequentissima, su la pagina inferiore delle foglie delle piante non ancora proprio ingiallite, una muffa grigiastra (la Peronospora Viciae), in corrispondenza della quale le foglie cominciavano a mutar di colore. E credevamo su le prime che a questa muffa dovesse attribuirsi il malanno tant'è che consigliammo a taluno di provare i trattamenti co '1 solfato di rame. Ma poi in altre campagne danneggiate, non potemmo riscontrare quel fungo. Esaminando quivi e meglio le radici de' piselli ci occorse di vederne parecchio intaccati i tessuti e quasi distrutti i tubercoli: ma non potevamo scoprire il motivo. L'egregio e carisssimo nostro maestro, il professore Pico Pichi, che insegna patologia vegetale nella Scuola superiore di viticoltura ed enologia in Conegliano, cui mandammo delle piante ammalate, riuscì a mettere in evidenza un parassita, e lo trovò oltreché nelle radici anche ne' fusti. Trattasi, ci informa cortesemente il professor Pichi, d'un Protomvces somigliantissimo al Protomyces macro-sporus che si sviluppa comunemente nelle ombrellifere, specie nell'Aegopo-dium (piede di capra). E quanto a' rimedi non v'è da star allegri: quando il male è limitato, consigliasi, continua il prof. Pichi di disfare la parte infetta della coltura, raccogliere accuratamente le piante e abbruciarle. Se l'infezione è molto estesa e intensa si dovrà anche interrompere la coltura de' piselli con una graminacea. Oggi, putroppo, non sappiamo di I)iù- x. L'innesto estivo o sul verde. L'innesto estivo o sul verde si e-seguisce di solito quando non abbia attecchito l'innesto fatto su la vite nell'inverno o nell'autunno, riuscendo così ad evitare il danno della perdita di un'annata di produzione. L'epoca propria per l'innesto a verde è dalla metà di maggio, a tutto giugno, quando cioè i pampini ànno ancora quel certo grado di flessibilità che li distingue dalla consistenza legnosa. L'operazione si fa praticando un taglio a sdrucciolo sul soggetto (da incalmarsi) e sulla marza (incalmel-la) quanto più esatto ed eguale è possibile tanto su l'uno quanto su l'altra. Per bene eseguire l'operazione si dovrà mondare le marze dalle parti troppo erbacee e allontanare le foglie lasciando non più di 3 o 4 gemme. Il materiale che meglio si adatta per la legatura è il cosidetto nastrino <ìi gomma che si adopererà in modo da non permettere che nessuna parte del taglio rimanga scoperta. I nostri studenti a Vienna Assemblea del Circolo accademico italiano in Vienna. Lunedi 22 maggio a ore 7 1/2 pom. il Circolo accademico italiano si a-dunò in assemblea generale. Data lettura, da parte del segretario Inchiostri, del protocollo dell' ultima seduta che viene accettato senza modificazioni, il presidente Nicolò Bon-fartti, studente di filosofia, dà relazione sull'attività sociale: rileva le condizioni abbastanza floride del Circolo, specie in confronto con gli anni passati, accenna alle sollecite e laborióse cure della Direzione nel riorganizzare la biblioteca, nel provvedere alla stampa dell'annuario, reso interessante dalla bella e dotta conferenza del prof Farinelli sul Petrarca, ricorda la conferenza tenuta nei locali del Circolo dallo studente tecnico Zatelli sulla «radioattività della materia», che fu onorata di numeroso concorso e chiude esprimendo la speranza, che le condizioni prospere, in cui trovasi presentemente il Circolo, fioriscano ognor più tanto materialmente che moralmente. Seguono le relazioni degli altri membri di direzione: del cassiere sociale Gabrielli, che constata le floride condizioni finanziarie dell' associazione grazie alle oblazioni di generosi donatori ; del cassiere di mutuo soccorso Maccani, che rende noto all'assemblea il deliberato preso dalla direzione, di pubblicare sui giornali i nomi di quelle persone, che, invitate a restituire debiti contratti col Circolo durante il corso dei loro studi, si rifiutano di soddisfare al loro dovere. Infine a nome del bibliotecario Cella, assente da Vienna per ragioni di studio, il sostituto Bonne riferisce sulle condizioni della biblioteca, a cui la Direzione rivolge le cure più solerti come al fattore più importante e più utile alla coltura dei soci, e ne rileva l'andamento prospero e Morente, che si cercò di promuovere; con l'acquisto delle più importanti opere moderne e a cui diedero incremento parecchie opere importanti pervenute in dono da persone benemerite. Si passa inMne alla nomina di un bibliotecario, che viene eletto nella persona di Mario Gius studente di Mlosolia da Trieste e di un sostituto, Luigi Malusa studente di medicina. Osipod-istriGL Dieta provinciale. Giovedì alle 4 1 , pom. -si inaugurò la breve sessione della Dieta istriana. Il dott. Rizzi, capitano provinciale, lamenta la convocazione fatta fuori della sede statutaria ed esprime la speranza che questo fatto non si abbia più a ripetere. Attribuisce quindi il motivo dell' antecipata convocazione all' importanza dei provvedimenti che riflettono la bonifica della valle del Quieto e la linea tramviaria nella Liburnia. Esprime alla città che o-spita la Dieta le sue più vive simpatie e dichiara aperta la sessione Viene respinta la proposta dell'on. Laginja il quale domanda, che, oltre ai segretari stabiliti dal regolamento venga eletto un sostituto dal seno della minoranza. Si passa quindi all'elezione dei due segretari ; riescono eletti gli on. Polesini e Zarotti; a revisori sono nominati gli on. Bennati, Cleva, Chersich, Polesini, Sbisà e Tornasi. Seguono le elezioni per le commissioni, le quali vengono costituite a voti unanimi come segue: finanziaria, on. Andrijeich, Belli, Bubba, Campitelli, Cosulich, Polesini e Zarotti ; -scolastica, on. Bennati, Costantini, Spincich, Vareton eVentrella; — regolazione del Quieto, on. Bartoli, Do-vanzo, Kompare, Spincich Venier, Ventrella e Trinaistich, M. Dopo aver considerata come prima lettura la distribuzione a stampa delle relative relazioni della Giunta provinciale, e assegnate alle commissioni rispettive il progetto sulla regolazione del Quieto, sulla linea tranviaria nella Liburnia e su alcune modificazioni da introdursi alla lègge 9 ottobre 1901 sui rapporti di 'diritto del personale insegnante delle scuole popolari pubbliche, il presidente chiude la seduta, annunziando che la prossima sarà convocata a domicilio. L'illuminazione elettrica. Finalmente abbiamo la luce! Ed anche i più scettici se ne sono persuasi, ammi- rando l'aspetto incantevole che presenta la piazza del Duomo, con le due lampade ad arco, che spandono a profusione una luce veramente abbagliante. E l'abbiamo anche nelle altre piazze e vie, meno ricca s'intende, ma pur a sufficienza nella m ggior parte dei casi ; talvolta invece alquanto deficiente. Nè,' con ciò, vogliamo schierarci con quella donnina che s'i lamentava della troppa differenza fra l'illuminazione della piazza e quella del suo rione, dicendo che i signori se la son fatta la luce e che vogli*io anche godersela; in quanto al pagarla.... anche se non l'à detto l'è stata una disattenzione. E chi la persuaderà mai quella donnina che la piazza è libera a tutti, anche se illuminata, e che anche lei può andarci senza un permesso speciale, e ehe la luce non è messa per chi abita in piazza ma per quanti la frequentano. E adesso lasciamola gridare, se non ci vuol dar retta, e torniamo all'argomento. E' riuscita la luce o no? à soddisfate le nostre aspettative? — Una risposta decisiva non ci sentiamo ancora nella possibilità di darla, tanto più chetino adora non abbiamo che un motor solo che fa il servizio suo, e anche quello in via di semplice esperimento. Ciò non di meno, le prove che si son fatte e che seguiranno in questi giorni potranno offrir l'occasione di togliere in tempo qualche diffettuccio e nella potenzialità e nella distribuzione delle lampade. E, da quanto fino ad ora ci fu dato di osservare la spaziosa via del Belvedere e la, più frequentata di tutte nella stagione estiva, contrasta troppo evidentemente nella sua semi o-scurità, dinanzi al bagliore della piazza. E qui, dicono i più, .si dovrebbe collocare un lampione a l arco in fondo alla via; e siam certi che pro-durebbe un magnifico effett >, riflettendosi sui i platani e gli ippocastani e e rischiarando una parte del viale che continua verso il penitenziario e doveper l'opposizione di quella direzione niancaro gl'incan lescenti. E sarebbe quindi necessari j di illuminare anche la seconda parte del viale, sino alla palazzina Grassi. 1 due piazzali alla riva non presentano quell'aspetto che ci si poteva attendere dalle due lampade ari arco; e, a nostro avviso volendo evitare la spesa di un terzo lampione, si potrebbe provvedere con due forti incandescenti uno di faccia all'altro, sull'angolo della sanità e su q.iello della trattoria al «Vaporetto». Incanclenscenti di potenzialità maggiore dovrebbero venir distribuiti anche nella via San torio Santino, in sostituzione di quelle di 1<> candele, e così pure nella Gallega ria, sopprimendo le due lampade a l arco, le quali offrono una luce sovrabb >ndauto se pur non vogliam chiamare maldisposta, data la distanza 1' una dall' altra. Generalmente poi si osserva elio le, lampadine di 16 candele, se sono sufficienti nelle vie di secondaria importanza, non corrispon lono troppo nelle principali suaccennate e nel Belvedere, nella via Eugenia, nella piazza Calatati, nel tratto di riva che va dalla Sanità sino alle Porte della Muda, e forse in altri siti ancora che si potranno rivelare nei susseguenti giorni di esperimento. In ogni modo, tutto seminato, non possiamo che rallegrarcene, tanto più che il fatto dell' energia che per a-desso ci viene da un solo motore, può darci affidamento che, a lavori compiuti, avremo un'Mllum'nazione che potrà pienamente soddisfare all'esigenze della nostra città. Passeggiando in mezzi) alla folla. E' compito, del cronista, sempre in discreto e qualche volta anche un po' indelicato, di tendere l'orecchio per sentire i discorsi degli altri e per mettere assieme quindi, raccogliendo una parola in qua ed una in là, qualche chiaccherata da fornire a' lettori. Quello quindi che voglio qui narrare l'intesi dire, e que' che parlavano - rilevo a scanso di equivoci — non erano preti — che sono nemici anche miei —, ma eran persone eh' io stimo. Si dice, alcuni lo danno quasi per certo, che il professore Giuseppe Vatovaz farà ritorno al locale ginnasio. Ma da questi stessi che dicono, che lo dànno per certo, e da altri molti si sente che tale deliberato delle autorità scolastiche non piace punto. Quel professore, nel tempo che fu già a Capodistria, avrebbe inflitto a' suoi scolari ammonizioni alquanto scortesi, cosidette penitenze, quasi che il compito del ginnasio fosse quello di creare de' certosini, cosidette reclusioni, come se il ginnasio dovesse servire da penitenziario. Non so se il Vatovaz d'allora sia eguale a quello d'oggi : venga o non venga egli a Capodistria, m'auguro di no. Ho riferito le voci che corrono solo per stigmatizzare certi sistemi che or si collegano al suo nome — ma che purtroppo non credo abbia usato o usi egli solo — certi sistemi, ripeto, che non confanno certo ai metodi moderni d' educazione. Un documento incomprensibile. Veniamo a sapere da un amico, che lo seppe da un altro amico, al quale lo raccontò pure un amico — benedetti gli amici dell' oggi, che non sanno mantenere i segreti — che dalla locale autorità giudiziaria è stato inviato al nostro gruppo della Lega Nazionale un documento scritto in lingua incomprensibile ; si può supporre che sia la croata, oppure una di quelle tante altre così dette lingue, che formano la babele austriaca. ila sia quale lingua si voglia, certo però non è la lingua nostra, in difesa della quale sta appunto la nostra Lega, e verso la quale l'autorità dovrebbe avere quel rispetto, che possiamo di diritto esigere. Nozze. Il concittadino Angelo Mar-sicli, tecnico provinciale, diede la mano di sposo alla Signorina Santina Albanese di Parenzo. Sinceri auguri di felicità. Pirano Giovedì 18 corr. ad ore 9 aut. convennero nella località di Santa Lucia (stazione ferroviaria di Pirano) i mae-tri italiani del distretto di Capodistria per costituire la loro «società magistrale». All' ordine del giorno stavano cinque punti comprendenti la nomina della Presidenza e di un segretario, la lettura dello statuto approvato dall' i. r. Luogotenenza con dispaccio d. d. IT aprile p.p., la nomina delle cariche sociali, l'adesione alla «Federazione» e le eventualia. Aperse la seduta il preside del comitato promotore sig. Francesco Or-banich ringraziando i convenuti e salutandoli anche a nome della Federazione regionale degli insegnanti. In un breve discorso accennò allo scopo dell' associazione, rilevadone tutti vantaggi morali e materiali. Invitando gli astanti a eleggere il preside della seduta e un segretario, abbandonò la presidenza. Dietro proposta del sig. Marino Gi-rardelli venne proclamato a presiedere il convegno il sig. Francesco Orbonich e a segretario il sig. Francesco Giorda che accettarono. Letto lo statuto ed aperta la discussione sul medesimo, l'adunanza lo approvò iuterilialinente. Si passò quindi alla nomina delle cariche sociali. Risultarono eletti a presidente il sig. Francesco Orbameli, a vicepresidente il sig. Giov. Battista Iug, a segretario la signorina Angela Corgnolan, a cassiere la signorina Fausta Cortese, tutti da Pirano e nel comitato permanente i signori Antonio Cumar, Geminiano conte Mar-covieh, Pietro Devescovi, Francesco Giorda, e la signora Beatrice Benve-nuti-Orbanich, tutti da Isola. Formata la direzione tutti gli astanti aderirono alla «Federazione*. All' eventualia venne ad unanimità affidata alla direzione l'incarico d'interessare tosto la Presidenza della Federazione degli insegnanti della Regione Giulia: A presentare d' urgenza al Ministero del Culto e dell'Istruzione un memoriale invocando la sollecita sanzione della legge provinciale sulle pensioni dei maestri, votata dalla Dieta provinciale nell' ultima sessione ; a mettersi d'accordo con le altre società magistrali dell'Impero allo Scopo di ottenere dal Ministero alcune modificazioni del vigente regolamento per gli esami di abilitazione per scuole cittadine : di difendere con tutta energia i colleghi da ogni ingiusto trattamento e di servirsi all'uopo di ogni mezzo legale, nonché della pubblica stampa. Con ciò si chiuse la seduta e dichiarata costituita la società. I convenuti si radunarono a fraterno e modesto desinare all' «Hotel Pirano», donde col vapore si recarono a Pirano, dove visitarono con molto interesse la fabbrica di vetrami. * * * Domenica 28 maggio corr. ad ore 9 nel «Teatro Allegria» avrà luogo un trattenimento sociale col seguente programma : I. Replica della commedia in tre atti «Mario». II. Replica della romanza nell' opera «Mignon» con accompagnamento di piano, cantata dalla signorina A. Coffou. III. Maestro Graf-finy», scherzo comico iff 1 atto. N. B. Viglietto d'ingresso indistintamente centesimi 40, dacché lo scopo del presente trattenimento sociale a pagamento è quello di far fronte coli' introito netto delle spese per l'acquisto di una collezione di commedie e di altri oggetti indispensabili per la sezione drammatica. * * Alle 10 dello stesso giorno la presidenza del Consorzio delle saline convocherà nella propria sede tutti i proprietari di stabili saliferi ad ordinario generale congresso. L'argomento principale da discutersi sarà la «Relazione della Presidenza circa le trattative pendenti per l'acquisto delle saline da parte del Governo». * * * La chiusa dell'anno scolastico 1904-1905 della nostra scuola industriale avrà pure luogo domenica 28 maggio ad ore 9 antimeridiane. I lavori eseguiti dagli allievi saranno esposti al pubblico nello stesso giorno e nei susseguenti di lunedì, martedì e mercoledì dalle ore 9 antimeridiane alle 2 pomeridiane. COMUNICATI *) E N. 160 'de 1905 Onorevole Signore, La sottoscritta si pregia invitare la S. V. al V. Congresso generale che avrà luogo Domenica 4 giugno p. v. alle ore 3 pom. nella sala sociale, per svolgere il seguente Ordine del Giorno : 1. Lettura ed approvazione del verbale d. d. 18 marzo 1905. 2. Comunicazioni della Presidenza. 3. Nomina della Commissione di sconto (Cap. IV. Art. 24 lett. e dello Statuto). Capodistria, 28 maggio 1905. Banca Popolare Capodistriana Consorzio registrato a garanzia limitata Il Presidente Bortolo Sardotsch li Segretario Piero de Manzini NB. Qualora il Congresso indetto per Domenica 4 giugno p. v. dovesse andare deserto, lo si terrà nello stess» giorno alle ore 4 poni, con lo stesso ordine del giorno. Si fa presente che, in base allo statuto sociale (Vedi art. 27), il Congresso sarà' regolare, in prima convocazione, se il numero degli intervenuti sarà per lo meno di un quinto dei Consortisti, in seconda, con qualunque numero. N. 131 ^de 1905 Onorevole Signore, La sottoscritta si pregia invitare la S. V. al Vili. Congresso generale che avrà luogo Domenica 4 giugno p. v. successivamente al Congresso della Banca popolare Capodistriana, fissato per le ore 3 1 '2 poni, nella sala sociale, per svolgere il seguente Ordine del Giorno : 1. Lettura ed approvazione del verbale del Congresso d. d. 18 marzo 1905. 2. Comunicazioni della Presidenza. 3. Nomina del Vicepresidente-Segretario delle Sezioni Commerciale ed Agricola. 4. Eventuali proposte di riconosciuta urgenza. Capodistria, 28 maggio 1905. Associazione ili Commercianti ed Industriali Il Presidente Bortolo Sardotsch Il Segretario Antonio Apollonio NB. Qualora il Congresso indetto per Domenica 4 Giugno p. v. dovesse andare deserto, lo si terrà nello stesso giorno successivamente a quello della «Banca popolare capodistriana», fissato, se in seconda convocazione, pelle ore 4 pom., con lo stesso ordine del giorno. Si fa presente che, in base allo Statuto sociale (Vedi art. 25) il Congresso sarà regolare, in prima convocazione, se il numero degli intervenuti sarà superiore ad un terzo dei Soci, in seconda con qualunque n liniero. ■■) La Redazione si dichiara estranea tanto riguarda alla forma quanto al contenuto e non assume alcuna responsabilità fuori ili quella voluta dalla legge. Il Maestro del Corpo Musicale Capodistriano GIUSEPPE fJARIOTTI impartisce lezioni di strumenti ad arco e a plettro alle seguenti condizioni : a) Scuola cumulativa per uomini e donne separatamente (minimo 12 allievi) di due lezioni settimanali à cent. 50 l'ora. Le lezioni verranno impartite nella Scuola di Musica (Palazzo del Fontego) dalle 4 alle 5 pom. in giorni da stabilirsi. b) Lezioni di piano a domicilio a prezzi da convenirsi. Per iscrizioni rivolgersi alla libreria e cartoleria B. LONZAR. Stabilimento Vinicolo Giuseppe Cobol Capodistria Prezzi per Ettolitro in Città a Trieste Vino nero da pasto Vino Bianco » Cor. 40 „ 40 Cor. 64 „ 64 Prezzi per Bottiglia in città a Trieste Refosco dolce Moscato dolce C. 1.60 C. 1.60 C. 8.— C. 2.— Frane« tl< l'ili». Indirizzi raccomandati Orci e Vouch — Capodistria Stoffe da uomo e donna, coltrinaggi, tappeti, camicie, colli, cravatte e busti. Articoli minuti e guarnizioni. 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Nei numerosi casi, eh' io ebbi occasione di osservare, esso venne preso sempre e per mesi con piacere, bene sopportato. contribuendo egregiamente al ripristinamento della salute. Abbazia, 27 Giugno 1904. Dott. Marek.