PUMO M AGGDO H955 ORGANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno Vili. — No. 396 Redazione a Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 ■ tei. 128 MERCOLEDÌ’, 27 aprile 1955 Pram 19 din — 20 Ure ABBONAMENTI : Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. c. p. La nostra testa Nelle fabbriche e nei villaggi si nota già da qualche giorno quella particolare atmosfera di entusiasmo e di operosità che caratterizza le vigilie delle grandi feste. I nostri lavoratori, come ogni anno da quando questa terra è stata liberata dall’oppressione fascista, si preparano per celebrare degnamente il Primo Maggio. I rossi vessilli che garriranno al vento sula cornice di verde e di fiori della natura ridestata, testimonieranno che nel cuore della nostra gente operosa sono sempre desti gli ideali per cui si inynolarono i martiri di Chicago, in onore dei quali da 66 anni i lavoratori di tutti i paesi festeggiano il Primo Maggio quale giornata di solidarietà internazionale del proletariato e di monito a coloro che vorrebbero ostacolare l’ineluttabile ascesa dell'umanità verso il socialismo. E come da noi, cosi in ogni contrada della terra, tutto quel giorno parlerà del grandioso cammino percorso dalla classe operaia da quando ha preso coscienza di se stessa ed ha iniziato la lotta per una nuova vita, per nuovi rapporti di produzione e sociali, I fini di quelle prime lotte del proletariato sono per noi un debole ricordo di valore e di eroismo perchè sono stati raggiunti da anni e sul fronte mondiale è in corso la battaglia finale che porterà al trionfo il socialismo. Le grandi conquiste del p’ogres*o, le geniali scoperte e l’abilità delle mani proletarie, hanno creato le condizioni materiali per l’ascesa al potere della nuova classe che libererà cd eleverà ad un grando superiore l’umanità intera. Dall’altra parte oggi le dottrine del socia- -lismo scientifico sono divenuto patrimonio generale della classe operaia e con. il risveglio dei popoli per secoli tenuti nell’oppressione coloniale, tutto fa prevedere vicino il giorno in cui l’ordinamento socialista sarà la forma sociale «predominante nel mondo. Questo quadro favorevole della situazione non deve però distoglierci dall;, lolla La solidarietà e la collaborazione su scala mondiale dei lavoratori tutti, è quanto mai indispensabile e deve esprimersi continuamente nell’azione cornine rivolta al consolidamento della pace e dei principi di uguaglianza e indipendenza dei popoli tutti. Nella giornata del Primo Maggio t lavoratori del nostro paese — che da proletari si sono trasformati in produttori liberamente associati che gestiscono direttamente le loro imrese — ribadendo il patto di solidarietà internazionale con i lavoratori d'j tutti i paesi, potranno con orgoglio contemplare la mirabile opera da essi realizzata in questi dieci anni, dacché edificano liberi il socialismo. Il contributo dato dalla Jugoslavia socialista alla causa della classe operaia mondiale è inapprezzabile. La storia delle fpipre generazioni non potrà tacere sul ruolo del nostro Paese per il consolidamento deila pace, sull'attività instancabile per la pratica affermazione dei principi di collaborazione e attiva ppesistenza fra i popoli ed i paesi, sulla lotta impari sostenuta in difesa dei giusti principi dp| marxismo nell’edificaz'one socialista. Ma, soprattutto, la storia non potrà tacere sul fatto ch§> nel nostro Paese per le. prima volta ha preso sostenza l’idea della gestione operaia della attività economica, Non che questa idea sia sorta da noi, ma da noi è stata elevata a sistema pratico perchè la concezione del socialismo è stata ripurificata ed elevata. Perchè non vi può essere socialismo senza umanesimo, non si può pretendere di aver edificato una nuova società se in essa non vi e un maggior grado di democrazia e di diritti dello masse popolari all'autogoverno. Addirittura non vi può essere progresso e benessere se per qualunque ragione le masse dei prodp|tpri non sono veramente libere nello sforzo creativo cosciente. Questi principi fondamentali sulla società socialista sono stati realizzati da noi. Giorno per giorno nel nostro Paese i lavoratori sono impegnati nel perfezionamento del sistema di gesiione operaia e di autogoverno popolare. Ogni tentativo dì incrinare o sviare dal vero contenuto queste reali-zaziorii viene stroncato. Educati dalla Lega dei Comunisti, i nostri produttori tutelano gelosamente ogni loro conquista e coscientamente, attraverso sacrifici e duri sforzi,* orientano la loro opera per creare le solide basi materiali su cui poggerà il loro benessere ed un più elevato grado di libertà di tutta la collettiva dei nostri popoli affratellati. Per noi, qui nel distretto di Capodistria e di Buje, sarà quest'anno la prima volta che celebriamo il Primo Maggio in seno alla nostra patria socialista. Ed è un primo Maggio particolare perchè vede finalmente realizzate le nostre aspirazioni e conclusa una importante tappa della nostra lotta, dopo che ci furono negati i diritti più elementari, conseguiti dieci anni fa a costo di grandi sacrifici e dure lotte. Si, celebrando il Primo Maggio, non tralascieremo di ricordare che esattamente dieci anni fa i lavoratori di questa regione, affratellati nelle armi e negli ideali ai valorosi combattenti dell’Armata popolare Jugoslava, liberarono tutto il teritorio nazionale sloveno, ed uniti, italiani e sloveni, agognavano alla realizzazione di un nuovo ordinamento sociale. I lavoratori non lo possono dimenticare, anche se oggi i responsabili delle digrazie della classe operaia e del popolo tutto tentano, dall’altra parte, di falsare mostruosamente la verità. Ciò non servirà loro, ma semmai potrà servire a scuotere i lavoratori triestini ed infondere loro nuova volontà di azione comune per il conseguimento dei loro diritti. Inviando il saluto ai nostri lavoratori ed alla popolazione tutta per la grande Festa del Lavoro, il nostro giornale, organo dell’Unione socialista dei lavoratori, esprime l’augurio che le celebrazioni del Primo Maggio abbiano successo e contribuiscano a rafforzare nell’animo della nostra gente la volontà di proseguire con entusiasmo sulla via intrapresa per l’edificazione del socialismo. ma LA JUGOSLAVIA SULLA VIA DEL PROGRESSO Questo è il grande complesso delle fabbriche BOROVO industria della gomma e derivati — che anche in questo Primo Maggio 1955 registra lusinghieri successi di lavoro. Altri positivi bilanci si hanno in centinaia e centinaia di fabbriche del Paese, nelle quali i lavoratoci festeggiano il Pnmo Maggio ripromettendosi nuove conqu.s e RAPPRESENTANTI DEL CAPOOISTRIANO ALL'ASSEMBLEA REPUBBLICANA SLOVENA Nella seduta comune delle due Camere del CPD di Capodistria i compagni Beltram Julij, Gobbo Ne-rino e IJkmar Anton sono stati scelti all’unanimità a rappresentare il distretto in seno all’Assemblea Popolare della Repubblica di Slovenija. CONSOLIDATA L’ECONOMIA con nuove vittorie del lavoro Il consolidamento economico jugoslavo, caratterizzato dal costante e sensibile aumento del potenziale produttivo e della produzione in genere, ha incontrato parallelamente una serie di difficoltà, che sono del resto normali per un paese in rapido sviluppo economico, specie quando si tratta di un paese come il nostro al quale, nel campo economico e sociale, è stata lasciata una ben triste oredità da parte dei passati regimi, aggravata dalle eccezionali devastazioni belliche sofferte dalla Jugoslavia. Quest'ultime stanno infatti alla base di tutto quanto in questo mo- UNA GRAVE PERDITA EINSTEIN La scorsa settimana decedeva improvvisamente all ospedale di Princeton, negli. Stati Uniti, lo scienziato Albert Einstein. Quello di Albert Einstein, fisico di fama mondiale, è un nome che nella storia 'dell’umanità verrà strettamente associato con ■ l’inizio dell’era atomica: fu infanti una rivelazione della mente dello scienziato a fornire la prima chiave che aprì all’uomo i misteri del mondo atomico, Einstein, tedesco. di origine e profugo dalla Germania a causa delle persecuzioni razziali di Hitler, portò ad una definitiva e-voluzione le basì teorici.e della fissione atomica e fu il sostenitore della necessità di realizzare un progetto che permise il concretamente e la pratica realizzazione delle risultanze teoriche in materia di scissione degli atomi. In verità Einstein fu poi il primo a deplorare l’impiego bellico della scoperta atomica. Egli aveva previsto e speralo, all’epoca della ideazione dell’atomica, che la terribile arma avrebbe potuto essere tenuta per sempre inattiva. Dopo che Einstein si ritirò, nel 1945, dalla carica ricoperta all’Università di Princeton, dedicò la sua vita ad ammonire e mettere in guardia il mondo contro ì pericoli dell’era atomica. In politica, lo scienziato ebbe a scontrarsi ripetutamente con tutti i sostenitori dei metodi alla Mac Charty. Di recente egli consigliò apertamente agli scienziati di rifiutarsi di rispondere alle richieste dei soltocomitari che indagano sull’attività comunista in America. A 75 anni solennizzò il proprio compleanno rivolgendo un appello ai cittadini del suo paese d’adozione, gli Stati Uniti, perchè facessero cessare le inquisizioni sulle libere opinioni, politiche. Einstein era del parere che la sua teoria della relatività, che fece crollare la convinzione che il tempo fosse assolute, poteva esser compresa solo da poche persone. Fu lui che, in termini scherzosi ma efficaci, la esemplificò per il pubblico. «Quando rimanete a fianco di una bella ragazza per due ore disse - pensate che sia trascor-, so solo un minuto. Ma se rimanete seduti su una stufa rovente per un minuto, pensate che si tratti di due ore. Questa è la relatività». mento ostacola e ostacolerà ancora un più rapido sviluppo deìl’eco-nornia jugoslave, in ogni caso di arretratezza economica vera ,e propria, come anche delle devastazioni belliche nel rostro paese non è più il caso di parlare perchè la fase di rinnovo e di edificazione è stata superata già da anni e gli indici prebellici della produzione industriale e di molti altri rami rappresentano un ricordo. Vale la pena però di rievocarli in questa fatidica data che òeiebriamo perchè proprio nella lotta, a volte drammatica, contro queste difficoltà fondamentali, si è forgiato lo spirito Socialista della nostra classe operaia ed anche perché il ricordo delie difficoltà passate ci sia di sprone a superare quelle del momento pre--tuau ouia.tauuòijos ts uon 'aifuas meno su quelle che hanno accompagnato gli anni dell’edificazione postbellica quali l’embargo e il sabotaggio dei paesi comin-lormisti e le gravi siccità che, a più riprese, hanno colpito l’agricoltura del paese. Un pò queste siccità e un pò il latto che negli anni del dopoguerra la nostra agricoltora è stata trascurata, hanno creato uria notevole disarmonia fra la produzione agricola e quella industriale. E non pofteva essere dive.rs'am«njte, -sie consideriamo che l’opera di industrializzazione richiedeva l’impiego di tutti ,i mezzi disponibili a tale scopo. Del resto, le modeste capacità industriali e la poca disponibilità di prodotti per. l’agricoltura avrebbero fattö" '. ■ ,-y -i attori-ione per la Stessa una questione puramente platonica. Non bisogna poi dimenticare che la rapida urbanizzazione e l’a umen tato standard medio della popolazione, specie nelle zone depresse, hanno sensibilmente aumentato la richietsa di prodotti agricoli e che le migliorate condizioni di vita del ceto contadino, ottenute anche con la riforma a-graria, hanno sensibilmente ridotto le eccedenze commerciali dei prodotti agricoli. Ora che T’industria è in grado dì fornire almeno i mezzi fonda-mentali necessari all’agricoltura, appare logico e normale l’indirizzo economico assunto dagli organismi Statali e tendente a potenziare con sansibili stanziamenti e con misure di ordine politico e psicologico la produzione agricola. Tale indirizzo non ha un valore di natura puramente tecnico-economica. Esso va inquadrato nell'insieme delle misure preconizzate dal compagno Tito, quando, lo scorso anno, nel suo di-scors'o capodistriano ebbe ad affermare «che ci siamo meritati un pò di respiro» e che «non dobbiamo essere proprio noi a costruire tutto, ma possono farlo anche le nuove generazioni». Le sue parole hanno delineato un programma, un programma che non ha scadenze immediate poiché la sua attuazione richiede un periodo più lungo, ma che ha già le sue basi nell’industria pesante e in quella crescente dei beni di consumo. Comunque la sua attuazione si è già iniziata. Il piano sociale di quest’anno prevede una riduzione degli investimenti pari all’otto per cento nei confronti dell’anno passato, affinchè il ritmo intenso delle costruzioni non influisca nega- tivamente sui prezzi dei materiali. D’altro lato la distribuzione degli Stanziamenti, così ridotti, ha assunto un aspetto diverso, presentando una sensibile riduzione degli stanziamenti per l’industria pesante e aumentando quelli per l'industria dei beni dì consumo, per l’agricoltura, i trasporti e la costruzione di quartieri. Tale indirizzo avrà modo di manifestarsi ancor di più negli anni prossimi, quando saranno portate a termine alcune opere fondamentali dell’industria pesante e dell’elettrificazione, tutt’ora in costruzione e iniziate negli anni passati. Lo sviluppo indisturbato dell’industria nei beni di consumo, come anche la rapida normalizzazione delle condizioni dei mercato attraverso una benefica concorrenza dall’estero, trovano un ostacolo quasi insormontabile nella deficitaria bilancia dei pagamenti con l’estero, emersa in seguito ai nostri aumentati sforzi dopo il blocco e le minaccio cominformis'te. Nonostante ciò, non si è assunto un indirizzo alPe9portazione ad ogni costo, ma piuttosto un indirizzo tendente a sfruttare più razionalmente le possibilità del nostro commercio estero a ad esportare i prodotti già lavorati nel nostro paese. Tale situazione d’altro canto, ci impone il massimo possibile risparmio nelle importazioni, orientandoci solo verso quei prodotti che rappresentano l’indispensabile per la nostra economia. 85 anni dalla nascita di Lenin ricorrevano il, 2,2 corrente. X lavoratori di tutto il mondo, che celebrano solennemente in questi giorni la loro più grande festa, si inchinano riverenti alla memoria del grande rivoluzionario LA V OC!E OPERAIA PIU’ FORTE DEI CLAMORI BELLICISTI Nella ricorrenza del Primo Maggio quest’anno un’atmosfera di distensione internazionale sembra farsi luce, sia pure nella incertezze e bei pericoli insiti nel fatto che ancora numerosi sono i problemi insoluti che minacciano la pace nel mondo. Poiché le aspirazioni della classe operaia e la lotta dei lavoratori di ogni paese non sono, non possono, essere estranee ai problemi della pace. E poiché di queste aspirazioni e di queste lotte hanno dovuto tener conto gli statisti di tutto il mondo nella loro attività, non crediamo sia fuori posto collegare l’atmosfera di disten-zìone, che si registra in questi mesi, con la lotta e le aspirazioni della classe operaia mondiale. Negli ultimi anni la politica delle zone di influenza, prima, e la politica dei blocchi, poi, portarono a varie riprese l’umanità sull’orlo di una terza catastrofica guerra mondiale. Basta ricordare la tensione attorno al problema tedesco ed a quello austriaco, la guerra di Corea ed il conflitto indocinese, gli incidenti fra Stati Uniti e Cina Popolare e, infine, certi tragici momenti di tensione attorno all’isola di Formosa. Contro la politica delle zone di influenza e dei blocchi contrapposti, contro le aggressioni e le oppressioni coloniali come contro il bellicismo dei circoli imperialisti la classe operaia, in ogni paese (pur fra errori ,e disorientamenti portati nel suo seno dalle ripercussioni della politica internazionale) non si è mai stancata di elevare la voce e di lottare nelle forme a-datte ai particolare momento. La voce del lavoratori, nel clamore degli opposti bellicismi, ha ammonito gli uomini di stato a seguire una politica nazionale ed internazionale che consentisse il libero, sviluppo interno dei vari popoli e la coesistenza pacifica fra gli stati retti da diversi sistemi sociali. I lavoratori non si sono mai stancati di indicare nell’indipendenza dei popoli la via della pace e la loro lotta ha sempre mirato alla pacifica composizione dei problemi controversi ed alla liberazione dei popoli coloniali soggetti. Oggi, nelll’alba di questo nuovo primo maggio, si hanno motivi per sperare che la voce dei lavoratori sia riuscita ad imporsi, ed abbia convinto gli stessi circoli bellicisti che non è più possibile ignorare la volontà dei popoli amanti della pace. Indubbiamente a far «rinsavire» certi circoli politici ha contribuito fortemente la convinzione . che una terza guerra sarebbe un disastro anche per loro; è però innegabile che a diffondere questa convinzione hanno contribuito e- La Camera dei Produttori ha e-letto il compagno Draksler Jakob delegato al Consiglio dei Produttori dell’Assemblea Popolare Slovena in qualità di rappresentante dell'industria, del commercio e del-l’artigianato del distretto di Capodistria. I PROGRAMMI DELLE MANIFESTAZIONI Il I. Maggio, anche quest'anno, verrà festeggiato in tutte le località della nostra regione. Dalla punta estrema dell’Istria, sino al suo «capo», vale a dire da Pola a Capodistria, fervono i preparativi per celebrare degnamente la festa del lavoro. A Capodistria le inanifcitazioni avranno inizio già il 27, giorno in oui ricorre il decennale della Liberazione. Alla sera, ' nel teatro della cittadina, avrà luogo una solenne accademia la oui apertura è affidata all’orchestra della guarnigione di Portorose. Seguiranno quindi i discorsi in lingua slovena e italiana, oui faranno seguito vari numeri culturali. Il I. maggio nel porto di Capodistria, avrà luogo una regata organizzata dal club locale «Jadro». Numerose manifestazioni si susseguiranno in varie località, come Škofije, Decani, Smarie, Ce-zari eco. A Urnago, la celebrazione del I. Maggio si inizierà la sera del 30 a-prile con una Accademia. La stesso avverrà a Salvore, Madonna ' del Carso, Materada e Babici. Nella mattinata della domenica, da Uma-go partiranno le motociclette che faranno il giro della -zana attraverso Cittanova. Non mancheranno le corse ciclistiche, tornei- di scacchi, di pin-pong, bocce eoe. Alle 14, men- tre i cacciatori daranno prova della loro abilità al tiro, alilo stadio si svolgerà la partita di calcio, il cui intervallo verrà utilizzato per un saggio ginnico. Buie, aprirà le. manifestazioni la sera del 30 aprile con una splendida fiaccolata e fuochi artificiali. Nella cittadina e nelle località vicine, a-vraneo quindi luogo solenni Accademie. Alla domenica, musiche e sirene daranno la sveglia ai cittadini. Alle 8 inizieranno le varie manifestazioni sportive; alle ore 10 ile vie di Buie verranno percorse da un corteo formato da ginnasti e sportivi alla testa del quale si troveranno gli ex combattenti della Lotta Popolare di Liberazione. Alle 12 si susseguiranno le partite di pallavolo, pallacanestro e pallamano con la partecipazione ideigli atleti del cantiere «3 Maggio» di Fiume, alle 15, allo stadio locale si svolgerà la partita di calciq. Isola ha organizzato in questa occasione una «sfilata» di barche graziosamente addobbate ohe avrà luogo la sera del 30 aprile; non mancherà la solita Accademia. Il giorno seguente, gite e balli.. Nel villaggio di Smoliča presso Visignano, verrà scoperta una lapide ricordo all’c/.-oe popolare Joze Siuran. A P?jrenzo, apertura della Mostra della liberazione della città e del distretto, solenne Accademia celebrativa, sessione solenne del C. P. C. per la proclamazione del presidente della Repubblica Josip-Broiz Tito quale cittadino onorario di Parenzo e proclamazione della festa comunale. Alla sera: attacco e liberazione della città (rievocazione degli ex combattenti). Il I e 2 maggio: feste popolari in città e nei villaggi, e gite. Non mancheranno varie manifestazioni sportive. Pure a Rovigno avrà luogo una Accademia celebrativa, azione degli ex corobatenti «attacco e libexazip-ne della città», apertura di una mostra sullo sviluppo culturale della città feste popolari e incontri sportivi. Il 15 maggio avrà luogo una solenne inaugurazione della nuova scuola sedennale di Spanidigo e festa popolare per il decennale della liberazione. Conferenze sul primo maggio si terranno il 30 aprile nei pozzi della miniera di Arsia, mentre più tardi avverrà l’apertura della nuova Casa di cultura dei minatori. Il 1 e 2 maggio: gite collettive degli operai di Carpano, Stallie, Arsie, Piedalbo-na e Pedena in varie località dellT-stria ed a Postumia. Sempre in occasione del I. Maggio cento minatori verranno decorati con l’Ordine del lavoro di I e II classe e con la Medaglia al lavoro. In tutte le località nominate (come pure in quelle non ricordate, per mancanza di spazio) si daranno balli e divertimenti di ogni genere. Fuochi artificiali a fiaccolate, rallegreranno vari centri della nostra regione. A Pola la celebrazione del 1. Maggio inizia il giorno 29 oon delle accademie in tutte le organizzazioni di (base. iSalbato 30, al Teatro del Popolo, solenne accademia con la partecipazione delle società «Lino Mariani» e «Rašan». In serata, veglione rosso al C. I. C. e festa sociale al Club della Marina. Domenica mattina la sveglia sarà data dalla banda cittadina alle ore 6, mentre alle 8 varie corriere partiranno per Dignano ove verrà scoperto un monumento ai Caduti. Alle 10 le vie della città verranno percorse dagli sportivi e dai .membri deH’organizzazione antiaerea che sfileranno in corteo. Alle ore 11, un concerto bandistico ai «Giardini». Alla stessa ora a Montioohio, scoprimento di un ai Caduti. Nel corso mata, 'feste popolari Portorose. Lunedi, 2. maggio, grande manovra dei vigili del fuoco con 200 partecipanti, in riva Maresciallo Tito. monumento della gia-e gita a normemente i lavoratori che hanno sulla loro bandiera del primo maggio la rivendicazione di un mondo libero, pacifico, umanamente e socialmente giusto. Cessato il conflitto in Corea la conferenza di Ginevra ha visto la pacifica soluzione della guerra di Indocina. La crisi acuta attorno a Formosa ha lasciato il posto à concetti e proposte di negoziati e di regolazione pacifica. I popoli dell’Africa del Nord vedono nella, sia pur ristretta, autonomia concessa dalla Francia alla Tunisia un avvio ai riconoscimento della loro indi-pendenza mentre a Bandoong i rappresentanti di un miliardo è mezzo di uomini di Africa ed Asia si sono riuniti allo scopo di cercare una formula che-al difuori . dell'influenza dei blocchi di potenze-con-senta il pacifico sviluppo dei loro paesi in un clima di coesistenza e collaborazione. Dopo sedici anni di occupazione straniera il popolo austriaco, a dieci anni dalla, fine della guerra, vede la possibilità concreta di ricuperare quella sua indipendenza e sovranità di cui fu privato dai contrasti fra le rivalità egemonistiche, delle grandi potenze. Lo stesso problema della riunificazione tedesca sembra perdere alcune delle sue punte più acute nel fatto che a Parigi come a Londra, a Washington come a Mosca ci si sta rendendo conto che il problema tedesco - una dei più gravi del dopo guerra — non può essere risolto se risolverlo si vuole, che attorno al tavolo di una conferenza che tenga conto dei diritti dei popoli e delle esigenze della pace. Dalla Corea all’Austria, da un singolo problema all'altro le trattative e la pacifica soluzione delle controversie non può che aprire la vìa a un clima di comprensione che è passo indispensabile verso la collaborazione e la pacifica coesistenza internazionale. Su questa vi;, indicata dai popoli l’umanità deve avviarsi per evitare la catastrofe e progredire verso un avvenire sempre più degno di uomini. Che alla minacce ed ai blocchi vengano effettivamente a subentrare la discussione e la collaborazione è ancora un impegno della classe bpe-raia internazionale poiché, oggi come ieri, la pace resta ancora affidata alla vigilanza dei popoli. Negli anni trascorsi i lavoratori della,, Jugoslavia socialista hanno dato agli ideali di pace un contributo di portata internazionale. Anche nel futuro immediato,e lontano essi, parte inscindibile della classe operaia mondiale, continueranno la lotta per la pace e del socialismo. SI SI AVVERTONO I NOS LETTORI CHE PER L INI CORRENZA DELLE FEST TA’ DEL I. MAGGIO IL PR SIMO NUMERO USCIRE’ C VEDI’ 5 MAGGIO. LETTERE ALLA REDAZIONE Le genti istriane al 1. Maggio 1955 LE OPERE E GLI SFORZI COMPIUTI con salda fede nel futuro socialista Umago, centro industriale di fertili zone agricole LINDUSTRE POLA POLA, aprile — A Pola attendiamo il I. Maggio con la fronte alta e, se consideriamo la strada peroor-• sa, saremo anoor più orgogliosi dei passi ohe la nostra città ha compiuto nel suo progresso, partendo da grandi distese di rovine fumanti. (Nulla può piegare però la nostra costanza, sostenuta dal Potere popolare e lanciata a raggiungere le mète che già nell’anno di partenza, il 1947, cd eravamo prefissi. Pola ha raggiunto il suo intento di svilup-pausi effettivamente come il centro culturale ©d economico dell’Isfcria, in seno alla RFPJ. L’importanza e la forza dell’economia polese sono salite senza incertezze. Secondo dati approssimativi, Pola ha usufruito finora di 9 miliardi e 250 miLoni di dinari di investimenti impiegati nei vari rami della vita sociale e della rinascita industriale. Il Cantiere navale Scoglio Olivi continua a passi di gigante la sua ascesa verso la piena efficienza. Accanto alle nuove prue, che con ritmo sempre crescente- scendono in mare, altri complessi sorgono sul terreno di quesito nostro stabilimento. L’esperimento ultimo, quello dei motori navali Diesel, ha già travato la sua affermazione e le commesse che pervengono per la costruzione di nuove navi non si limitano più al montaggio di matrici che altre fabbriche producono, ma si può dire che ogni imbarcazione novella, porta in tutto e per tutto la sigla «Scoglio Olivi'». La fabbrica cementi «G. Revelante» assume un ruolo sempre più 'importante nella vita industriale del Paese, imponendosi per le sue ottime qualità del prodotto, che viene sempre più ricercato nel Medio O-riemte e nei Paesi isud-Americani, oltre che in Austria, Italia, Olanda, ecc. Mentre l’anno scorso gli inve-stdmeoti per la fabbrica hanno comportato 140 milioni di din., quest’anno tale somma salirà a 249 milioni. Questi saranno utilizzati in grandi •lavori già da tempo in corso per allestimento di silos a klinger, per una propria termocentrale, per gran- R0VIGN0 ROVIGNO, fine d’aprile. — O-gni alba spunta con l’urlo della sirena. Al Primo Maggio la sirena tacerà. Saranno la banda i cori a svegliare Rovigno. Tabacchine e sar-delline, a braccetto con i loro pescatori e contadini, affolleranno le strade. Al Primo Maggio, con i premi e le aggiunte paghe tradizionali, i lavoratori fanno il bilancio della fa- DIVISA AZZURA E NUOVA FLOTTIGLIA Al conservificio del pesce «Mima» — una nota di colore. Le «sardelli-ne» hanno indossato una nuova divisa, azzurra come il mare. I pesci conservati della «Maina» si esportano in tutta l’Europa e quest’anno anche in Turchia. Gi sono state forti entrate, perciò vengono investite grosse somme per modernizzare ed aumentare le capacità produttive della fabbrica. Fra i nuovi obiettivi costruiti, si nota d’impianto frigorifero della capacità di 7 vagoni di pesce. E’ stato costruito un nuovo reparto per la produzione del 'ghiaccio granuloso che potrà rifornire la fabbrica e la città. Per migliorare le condizioni igieniche, si sta costruendo un vasto guardaroba, un edificio di abitazioni per 12 famiglie. Per conto della fabbrica, si costruisce a Crikvenica, parzialmente in di gru, presse di brichettaggio, ecc. Tutti i lavori d’investómento saranno ultimati entro il 1955. La produzione allora aumenterà del 60 per cento e con lo stesso numero di maestranze si avrà una diminuzione dei prezzi di costo equivalente a 200 milioni di din., cioè del 14%. All’impresa «Non metallici», che NEL BINOMIO: industria e turismo funzione, il reparto per la produzione di farina ed olio di pesce (con l’imp'iego delle papaline). Per fornire il pesce alla fabbrica, che è la maggiore sulla costa adria-tica, non basita la flottiglia della pur bene attrezzata cooperativa pescatori «R. Deivesoovi». Così quest’anno a Rovigno un’altra flotta solcherà il mare; e sarà la flotta della «Mirna». Giovanni Pellizzer, esperto pescatore, ha già assunto le mansioni nel magazzino, in attesa delle barche che saranno adibite alla pesca estiva e delle papaline. Non è la «Mima» come l’aniüca fafabriohetta del «siur Rismiundin» un magazzino umido e tetro. Nè i pescatori, ohe la forniscono di pesce, vanno al mare col «calafiondo», «malaide» ed i «saldalieri» ... MANIFATTURA TABACCHI Le «tabacchine», che orna volta erano le uniche operaie di Rovigno, lavorano in migliori condizioni. Quest’anno la Manifattura segna u-na svolta decisiva: finalmente si presenta completamente attrezzata. Ereditata una fabbrica con macchine vecchie e consunte, priva dei mezzi più elementari di tutela igienica, il collettivo odierno si vanta della grande opera di rinnovamento in essa realizzata. Ogni reparto della fabbrica oggi possiede i bagni ed altri comforts. Nel processo 'tecnologico idi produzione sono state introdotte nuove macchine. Una di queste, l’impaccatrice elettrica, sostituisce 24 operai; in 8 ore impacca un milione e trecentomila sigarette. Ogni anno, il Primo Maggio, per tradizione, si fa a Rovigno la festa delle tabacchine. Anche quest’anno: vi interverranno anche le operaie in pensione, per trascorrere alcune ore col vecchio collettivo. PER TUTTI FESTA La vita operaia di Rovigno è conosciuta. Si potrebbe parlare dei lavoratori della bauxixe, sul molo rosso del porto di Valdibora; del collettivo dei piccoli cantieri, dei muratori della «Aldo Riismondo», degli operai del gas, dei collettivi «minimi». Tutti hanno da segnalare dei successi, tutti festeggiano con la medesima gioia il Primo Maggio. abbraccia la produzione di minerali di quarzo, blocchi, lastre di pietra e materiali del genere, la produzione queslt’airmo ha avuto un forte sbalzo verso l’alito rispetto lo scorso anno. Dopo il Cantiere ad il Cementificio, questo è il maggior ente economico polese. Esso ha raddoppiato la produzione dei minerali quarzosi e triplicato quella dei blocchi e lastre di pietra istriana, conosciuta e richiesta in Italia, Svizzera, Belgio, Olanda, Germania, Inghilterra, Brasile, USA ©d Egitto. Nuove cave e miniere sono sonò state aperte a Savolaga, Gallesano, S. Vincenti, Pinguenite, ©oc. Moderne attrezzature stanno prendendo posto sugli 'obiettivi di lavoro per migliorare le condizioni del pesante lavoro, eliminando la piolvere di silicio. Alla fine di quest’anno l’impresa potrà produrre 32.000 tonnellate di silicio, 2120 metri cubi di blocchi e 25.000 metri di lastre. Alla fabbrica di prodotti metallici «Sergio Dobrič» quest’anno i successi raggiunti hanno dimostrato che il nuovo sistema di assortimento a-do'ttato, ha fruttato all’impresa larghe prospettive di sviluppo. Ora qui non si produce solamente il lucchetto, bensì 18 tipi di oggetti metallici di largo consumo, oggetti che vengono piazzati con successo sui mercati nazionali. Di pari passo, verso un pieno potenziamento produttivo, marciano spalla a spalla tutti i collettivi di lavoro della città, dai più grandi ai minori, dalle imprese industriali a quelle commerciali, artigiane, ecc. Non bisogna trascurare ’-lo sviluppo comunale previsto in un piano decennale che ha 'già avuto inizio a tamburo battente. Oltre a tante aree cittadine dalle quali sono state rimosse le macerie, dando posto a magnifici parchi e giardini od altri obiettivi d’interesse pubblico, vediamo sorgere nel centro e nei vari rioni grandi palazzi e caseggiati che contribuiranno alla soluzione del problema degli alloggi ed all’abbellimento e alla rinascita di questa fiorente città. Tre caseggiati sorgono al centro, di cui uno quasi ultimato,‘un nuovo rione nasce a Monte Zaino, nuove costruzioni si prevedono sulla Riva Tito. Mille nuovi appartamenti saranno costruiti, altri mille rimessi a nuovo. ■Il continuo sviluppo polese richiederà 'anche la soluzione del problema del rifornimento d’acqua nei rioni alti, con la costruzione di^ mi nuovo acquedotto dalla valle d’Ar-sia sino a Pola, mentre i 150 km. di 'tubature acquee in città saranno completamente revisionati come, d’altronde, verrà potenziato il complesso per la produzione del gas con la costruzione di 4 nuovi forni ed il complesso idi filtrazione. BUIE, 26 aprile — E’ ormai diventata consuetudine che il primo maggio, Festa del lavoro, sia da noi celebrato con una rassegna delle o-pere ohe stiamo costruendo poiché sono queste ohe in un paese socialista segnano il progresso non solo del paese in gemere, ma anche del-1 individuo. Il Buiese, a tale riguardo, è particolarmente ricco. Esso è un distretto costellato da costruzioni in ogni località, ma in special modo nel suo centro principale, a Umago. In questa cittadina l’attività edile è tanta e così alacre da sollevare lo Stupore di qualsiasi viaggiatore, specialmente di coloro che da Umago sono sitati, assenti negli ultimi dee o tre anni, cioè negli anni che per la cittadina hanno segnato una radicale trasformazione. Venendo da Cittanova il mostro sguardo viene attratto da un groviglio di baracche, armature, capannoni, muri sorgenti e caseggiati finiti. Siamo appena alla periferia di Umago, sulla Punta delle Vacohe, ohe, come il nome stesso dice, un anno e mezzo fa era uno squallido pascolo per il bestiame. Ora nel verde dei suoi prati, si è incuneata sino al mare come una frecoia, una sitrada larga e diritta. Su di essa hanno incominciato a circolare i primi autocarri già lo scorso anno, quando è stata posta la prima pietra della Fabbrica di colori. Oggi questa costruzione è dell tutto completata e al suo interno fervono i preparativi per la sistemazione definitiva del processo produttivo. Ma il grosso dei lavori incomincia appena oltrepassato questo bianco edificio della «Sulbmarineco-lor». E’ un formicaio brulicante di operai, di macchine e di vagonetti, di binari e tubi. Cerchiamo di formarci un’idea di quello che sarà il .maggior complesso 'industriale del Buiese: la fabbrica cementi. Ma è inutile, in quanto questa è appena •in embrione. Ci vuole l’ausilio del tecnico per comprendere l’uso finale delle costruzioni attualmente in corso, qualcuna appena alle fondamente, altre già con le mura al cielo. — Questa sarà la direzione, questo il laboratorio, questo il magazzino materiali, qui i silos, dall'altra parte ;gli elevatori e poi il magazzino succhi, al quale manca solo il tetto — 'spiega il tecnxoo ohe ci ac- compagna. E giungiamo infine al mare, dove meominoia a stagliarsi per una ventina di metri la diga foranea del futuro porto industriale di Umago. Vagonettd vanno e vengono, trasportando il materiale che arrossa l’acqua e la scogliera. Punta delle Vacche sta scomparendo, cancellata dalla storia e sorge là Punta delle Industria. Il centro della città ha assunto già una nuova configurazione. Sono scomparsi gli orti e le casette e al compPcsso dell’industrila alimentare «Istranka», mentre la magnifica casa delle salute, e l’edificio della Banca ai lati del triangolo centrale di Umago, sono adibiti già all’uso. Il caseggiato a tre piani, con 21 quartieri, è prossimo al tetto. All’intemo del triangolo, il Ginnasio e l’edificio della posta stanno subendo gli ultimi ritocchi. Attorno alla grandiosa Casa di cultura-teatro, si lavora con fervore a tra poco la sala centrale avrà il tetto. Di un altro edificio per abitazioni è stata gettata la prima pietra. Sarà gemello di quello già in costruzione, mentre ancora un terzo è previsto nel piano di quest’anno, ma si ritiene ohe l’importo stanziato a tale scopo verrà suddiviso per la costruzione di case a due o quattro quartieri. In s'ostanz'a, nella sua parte centrale Umago disporrà di settantacinque nuovi quartieri, mentre la sua zona turistica ha subito una radicale trasformazione estetica. Buie, come centro della seconda comune, non costruisce opere di natura industriale. Le autorità della cittadina hanno dovuto in primo luogo risòlvere lo scottante problema degli alloggi per poter passare, più tardi, ad altro. I tanta milioni, stanziati a itale scopo, saranno adoperati per la costruzione di dieci casette, dal costo di due milioni ciascuna, per la riparazione di 9 case a Buie, ora inabitabili, e con la rimanenza si farà una parte della ca-nalizzaizone cittadina. Altri lavori attendono le popolazioni del Buieise. In primo luogo quelli di rinnovo e di asfaltatura della strada Buie—Umago, ohe, come previsto dal piano sociale, verranno iniziati quest’anno e pai quelli di elettrificazione sullo stesso tratto per fornire costantemente le sorgenti industrie di Umago di energia elettrica. Faccio presente al Vostro giornale il sistema e l'e angherie poliziesche che vengono commesse a Trieste contro i cittadini Triestini che non hanno i loro punti di vista. Io, firmatario Hollinger Michele di Abramo e Elisa Strolego, nato a Trieste il 25. 11. 1919, impiegato contabile, abitante in via G. Gozzi nr. 5 di religione israelita, il giorno 22 marzo fui consegnato dalla Difesa Popolare di Skofie ai carabinieri assieme al altre persone, dato che eravamo sconfinati involontariamente. Fummo dapprima rinchiusi nella «camera, di sicurezza» dei carabinieri di Muggia- L giorno • dopo trasportati al comando «polizia zona frontiera» di via Cavana in Trieste e successivamente detenuti per due giorni nei famosi «bunkers» della questura, di fronte al teatro Romano dove ora ha sede la questura italiana di Trieste. Io che fui arrestato e incarcerato dalle «S.S.» tedesche in Piazza Oberdan ho potuto così constatare che tali celle sono uguali in tutto e per tutto a quelle delle famose «S.S.» tedesche. Situate in un sotterraneo dove manca l’aria, son prive di finestre, con sbarre alla porta e un tavolaccio per pagliericcio. In tale inferno ho trovato parecchie persone tra cui certi «H.B.» e «P» che, usciti dalla cella per interrogatorio, rientravano piangenti e lamentandosi delle percosse ricevute. L’H.B. che mai avevo visto prima d’allora, mi fece pure presente che, scendendo alcuni gradini di detto sotterraneo, si raggiungeva una sala senza finestre dove si trovava un tavolo da falegname, truccioli per terra e uno specchio appeso al muro. Là lui era stato-torturato; si trovava da ben nove giorni in quell’inferno, pieno di pidocchi e per ben tre volte al giorno torturato e bastonato dagli aguzzini che si guardavano però bene di colpirlo alla faccia. La squadra addetta a tale Compito, è composta da una quindicina di individui ben conosciuti a Trieste. Essi agiscono simultaneamente sulla vittima, colpendolo al fegato, allo stomaco, al ventre, ecc. per tentare d’estorcere confessioni; fanno parte a questa «associazione a delinqtiere», oltre ai meridionali, istriani e triestini, alcuni dei quali ex «guardie civiche» di Pagnini. Trieste, 26 marzo 1955. F.to Hollinger Michele Alla lèttera, pervenutaci in ritardo e perciò pubblicata solo oggi, riteniamo inutile aggiungere commento alcuno. L’allevamento del bestiame ha fatto notevoli progressi Il capodistriano, zona dell’avvenire CAPODISTRIA, — Lo sviluppo di una città o di una regione dipende dalle contingenze storiche nelle quali la sua vita si inquadra e dalla sua posizione economica nei riguardi del territorio di cui fa parte. Nella storia antica e recente abbiamo visto città che, sotto l’impulso di circostanze politiche, si sono trasformate in poche decine di anni da piocole borgate in città fiorenti, mentre altre sono decadute, perdendo completamente la propria funzione. Non occorre andare lontano per cercare un esempio perchè la nostra terra ne fornisce uno tipico con Fiume che, dopo la sua forzata annessione all’Italia alla fine della I guerra mondiale, perdeva il suo ruolo di centro di traffici marittimi rimanendo in vita solo con provvedimenti eccezionali, mentre, dall’altra sponda della Fiumara, un piccola sobborgo, Sušak diventava in breve una fiorente città pulsante di industrie e di traffici. Abbiamo voluto fare questa breve prefazione, non per ricavare dei paralleli, ma per rilevare che, mutate le condizioni politiche, anche da noi, nel Capodistriano, possiamo attenderci uno sviluppo nuovo, una rapida trasformazione e-conomica, dettata non forse da avvenimenti casuali, ma dalle necessità di tutta una vasta regione. Con la riforma amministrativa che verrà attuata entro quest’anno, Capodistria diventerà il centro di tutta la regione formata dal suo attuale distretto, e da quelli di Sežana e di Postumia. Questa regione ha un’economia prevalentemente agricola e boschiva, passibile di molti sviluppi, ma relaitivamenite povera di industrie. Questa povertà di industrie deve essere attribuita al concentramento dei mezzi di produzione e del capitale commerciale del suo ex capoluogo, Trieste, cui la regione forniva, nella precedenti condizioni politiche, la sua mano d’opera molta apprezzata. Il futuro sviluppo di Capodistria sarà naturalmente inquadrato in quello economico generale di tutta questa regione che, dopo la liberazione, ha fatto già alcuni passi decisivi verso il migLioramento delle sue condizioni, con le nuove industrie di Sežana, l’acquedotto carsico ecc. Questo nuovo ruolo di Capodistria è già una garanzia del suo futuro progresso. Da piccolo centro di una esigua regione agricola ai margini di una grande città, essa dovrà trasformarsi in breve nel centro di una relativamente vasta regione. Però essa non diventerà un centro che, come nel passato, concentrerà fra le sue mura le ricchezze di tutta una regione poi-Nè il nostro sistema sociale è ba-®S sulla decentralizzazione ammirativa, con le comuni quali unii» . , , economiche basilari. Ma .fimportanza di Capodistria es 'al suo futuro ruolo nel seno della nuova unione dei comuni, Capodistria è, infatti, lo sbocco sul mare di una regione molto più vasta, cioè di tutto l’immediato retroterra che prima gravitava su Trieste. Basandoci su questo fatto, non bisogna però coltivare delle illusioni nell’epoca in cui ì concenitramenti delle flotte e delle attività marinare avvengono nei porti di maggiore importanza. Tuttavia, inquadrata nello sviluppo della marina mercantile jugoslava e 'dei traffici marittimi del nostro paese, Capodistria o una delle altre nostre cittadine costiere, potrà diventare un porto di importanza. Questo sviluppo di Capodistria (parlando di Capodistria intendiamo tutta la regione costiera fino al Dragogna) è confermato già dal suo sviluppo dalla Liberazione in poi e, particolarmente, dal piano economico del distretto per il 1955. La vita economica della nostra regione nelTulltimo decennio può essere divisa in due fasi: Il primo periodo, che và dalla liberazione al 1951, è dedicato alla ricostruzione dell’economia scossa dalla guerra, all’edificazione dei villaggi distrutti e all’assestamento dei commerci nel quadro della nuova situazione territoriale e politica. L’attività delle industrie viene ripristinata sulla base delle vecchie capacità, il commercio dei prodotti agricoli, che sono la base dell’economia locale, viena assunto dalle cooperative. Molte cure vengono dedicate pure alla soluzione del problema dei traffici stradali con il retroterra, con questa prima fase l’economia viene diretta rigidamente dal centro. Il secondo periodo si apre con la cessione delle fabbriche e delle altre aziende economiche ai Consigli operai e questa è la premessa per la liberalizzazione dei rapporti di produzione e degli scambi. Le vecchie attrezzature industriali ven- gono sostituite con nuove, più moderne (industria delle conserve) vengono costituite alcune nuove imprese industriali basate sui prodotti locali (cantina vinicola a San Caimano, frigorifero a Decani, latteria centrale a Isola, lavorazione del pomodoro e di altri ortaggi) come pure sulla capacità della manodopera locale, come l’industria meccanica (Mehano,tehnika di Isola e «Lama» di Decani), del legno ecc. Vengono pure costituite alcune grandi aziende agricole. Viene iniziata la costruzione della strada di prima classe che collega la costa con il retroterra attraverso la valle del Risano ed a Pirano viene costituita la prima società marittima che inizia la sua attività con tre navi di piccolo e medio tonnellaggio (12.140 ton. di stazza). Questo periodo che va fino al 1954, è dunque un periodo di allargamento economico, di sviluppo delle capacità locali per quanto consente la situazione politica, non ancora definitivamete chiarita. E’ interessante osservare lo sviluppo dinamico degli investimenti nei rami più importanti della nostra eoconmia negli ultimi tre anni (le cifre sono in milioni di dinari). 1952 1953 1954 industria 218 345 618 agricoltura 131 84 412 pesca 28 57 161 comunicazioni 193 115 255 In questa tabella sono compresi solamente gli investimenti dai fondi pubblici e non quelli che gli enti economici hanno investito coi fondi propri per l’acquisto delle attrezzature e per le costruzioni. In questi ultimi anni i] primo posto 'negli investimenti è tenuto sempre dall’industria alla quale sono Stati sempre concessi i maggiori mezzi per aumentarne le capacità e per valorizzare in questo modo le basi dell’economia locale. Con questa politica è 'Stato raggiunto un aumento assoluto della ■ a— 111 Bep, : I conservifici sono una de ile nostre maggiori attività produzione industriale che nel 1954 ha sorpassato nel valore quello dell’agricoltura che in precedenza teneva nell’economia della mostra regione, il primo posto. Questo sviluppo prospetta, in un certo senso, già l’avvenire economico di questa regione costiera. Accanto al potenziamento delle attività economiche già esistenti (a-gricoltura, industria delle conserve, pesca) bisogna sottolineare alcuni aspetti di quello che sarà il futuro economico della regione. Questi elementi sono precisamente lo sviluppo dell’industria meccanica e di -alcuni -altri rami dell’industria leggera, la ripresa dell’attività marittima © la costruzione della nuova strada di prima classe che eliminerà le attuali difficoltà di traffico terrestre con Postumia e Lubiana. Il nuovo piano economico pelai 1955, il primo dopo la definitiva soluzione della questione triestina, conferma e sviluppa ulteriormente questo indirizzo. Gli investimenti saranno questo anno maggiori di quelli degli anni scorsi e supereranno i tre miliardi di dinari. Come negli anni passati, essi saranno destinati al proseguimento delle costruzioni e all’acquisto di attrezzature e impianti industriali, alla mecanizzazione ed alle opere di miglioramento nell’agricoltura, all’aumerjto della fiotta peschereccia e ad lalicune opere pubbliche. Quest’anno verrà iniziata la costruzione della fabbrica di motociclette a Capodistria che sarà la prima industria meccanica di grande mole non solo nel Capodistriano, ma in tutto il litorale. L’importanza di questa industria per tutta la regione che gravita sulla costa, è evidente sia nel suo aspetto economico come in quello .sociale. Un’altra peculiarietà del piano è il fatto che quest’anno le somme destinate agli investimenti per 10 standard sociale'sono molto maggiori che negli anni precedenti. Mentre nel 1952 abbiamo investito solo il 21% dei mezzi disponibili in case di abitazioni, scuole e simili, quest’anno ne investiamo 11 41%. Gli stanziamenti maggiori sono destinati alla costruzione di circa 400 alloggi. Si inizia cosi, su vasta scala, la soluzione di un problema al quale negli anni passati ■non sono state dedicate le dovute cure, data l’urgenza di altri impegni. Riteniamo che quanto esposto dia un orientamento sufficiente su quello che sarà il futuro sviluppo del nostro distretto. Concludendo dobbiamo s'ottolineare che quanto fatto finora, è il frutto dello sforzo comune dei nostri lavoratori, aiutati nella loro lotta da tutta la comunità dei popoli jugoslavi. Eliminate le incertezze e le difficoltà, che derivavano dalla peculiare situazione internazionale del nostro distretto, ci è ormai aperta la via per un lavoro sereno e ancora più fruttuoso. L'IMPRESA EDILE GENERALE LUBIANA, Titova 38 a nome dei propri collettivi di lavoro - cantieri Logatec, Autostrada Šmarje Grad Predor Lubiana - Vuhred, Rižana - Crni kal Lubiana, Capodistria Valdoltra, Kamnik Gruppo asfalto delle officine meccaniche, autoparco, parco macchine, cave di Kohre e della Direzione dell’Impresa AUGURA A TUTTI I COLLETTIVI DI LAVORO UN LIETO 1. MAGGIO Ili LOTTA DI LIBERAZIONE IN ISTRIA E NEL LITORALE SLOVENO NÀSCONO LE PRIME UNITA' PEL FRONTE DI LIBERAZIONE to di sloveni, italiani e croati, che combatterono in uno spirito di unità e fratellanza. Le rivoluzionarie masse popolari del Litorale cercarono già nel 1941 contatto con i fratelli della Slovenia e molti membri del Partito Comunista della Slovenia giunsero illegalmente nel territorio per organizzare la lotta. La nascita del Frante di Liberazione nei Litorale è legata ai nomi di Oskar Kovačič-Toni, Lev Kovačič-Pepi e Anton Velušček-Ma-tevž. Sorsero nel contempo le cellule di partito, il compone nazi-fas'cista il Fron- pagno Tomo Brejc organizzò ;e di Liberazione, in Italia il il Comitato Regionale del p.C.I. non seppe inquadrare Partito, Comunista della Sloji popolo in un fronte uni- venia per il Litorale e nel-(0 e compatto. Nel Litorale l’estate del 1942 si formaro-Sloveoo e nell’Istfia esiste- no i primi Comitati Circon- Ä La Guerra di Li-| Derazione Naziona-jc pon ha avuto uno svilup-. eguale presso tutti i po-:;1li della Jugoslavia. In sešito al differente sviluppo storico, ogni popolo condus-je Ja lotta di liberalizione ■n condizioni e circostanze articolari e concrete di cantere sia politico che eco-^niico e sociale. Questa dif-prenziazione si manifestò \pratutto presso gli sloveni '.j i croati dei territori occupati dallTtalia dal 1918. jjentre in Jugoslavia il Parato Comunista organizzò immediatamente dopo l’occu- ¥ pre nel 1941, numerosi gio- chi mesi dalla sua costituzio- comune contro il fascismo, vani del Carso si unirono per ne contava già 400 uomini. Il successo di questa unità formare un altro reparto Questo aumento di forze venne pienamente dimostra- partigiano al comando di portò alla fine del 1942 alla to dopo la capitolazione del- vano soltanto singoli gruppi di comunisti organizzati ‘.je avevano poco contatto ,ra di loro e tra le cui file •uscirono ad infiltrarsi elementi di varie correnti ed opportunisti. Le popolazioni di queste terre erano dunque abbandonate a sè stesse e soltanto la pronta ini-ziativa dei Partiti Comunisti della Slovenia e della dariali del Fronte zìone. Malgrado il Libera- terroije Anton Sibelj — Stjenlka. Il movimento armato s'i consolidò nel 1942 con l’arrivo nel Litorale di un reparto del battiagione sloveno «Ljubo Šercer», che ebbe il suo primo combattimento il 18 aprile sul Monte Nanos assieme al reparto di Janko Premrl — Vojko. Con la primavera ’el 1942 le azioni armate iniziarono a susseguirsi sempre più numerose e vittoriose e nuovi reparti vennero costituiti sul Carso e nella selva di Tarnova. Il 10 agosto 1942 venne costituito a Vitovlje il primo battaglione partigiano del Litorale Sloveno, «Simon Gregorčič», il quale un mese dopo contava già 140 uomini ed impegn' subito le forze formazione di altri tre bat- l’Italia, quando le prime for-taglioni, ad ognuno dei qu- inazioni partigiane italiane ali venne assegnata una zo- entrarono a fare parte delna di operazioni. l’Esercito di Liberazione Na- La formazione di forti re- zi°nate della Slovenia, parti armati coincide con u- L’8 settembre 1943 rappre-na nuova fase di sviluppo senta una importante tappa Nella prima metà di diceni- nella Lotta di Liberazione bre del 1942 ebbe luogo la poiché da questa data sino conferenza del Partito Co- all’offensiva tedesca si eb-munistà del Litorale Sloveno be la cosidetta «prima libe-nel corso della guale venne razione». Il Fronte di Libe-decis’o di consolidare ulteri- razione prese subito il p0-ormente l’organizzazione di tere nelle proprie mani co-partito, cercare contatto con istituendo il Consiglio di Lile popolazioni italiane e po- berazióne Nazionale del Li-polarizzare i principi ed i fi- tonale con alla presidenza ni del Fronte di Liberazi- R compagno Jože Vilfan, one. Sorse a quel tempo il Tra 1 18 membri del Consi-«Comitato Regionale d’Azio- §Iio vi era Pure un rapprese per l’Unità del Popolo sen'tante italiano. Italiano». Llaittività del Fron- 11 12 settembre iniziaro-te di Liberazione è invece no ad avvicinarsi a Gorizia caratterizza)ta dalla confe- 1 rinforzi di truppe tedesche vani abbandonarono le loro il Litorale. I partigiani era- dl Smarie> nella valle armfdecise Tenfln del Vipaceo, alla quale ven- arrnl decise ugualmente di far fascista e gli arresti in mas’- nemiche su di un vasto fron-sa delle popolazioni, i gio- te comprendente quasi tutto I SACRIFICI LE BATTAGLIE Le VITTORIE DI QUATTRO ANNI DI LOTTA RIEVOCATI NEL DECENNALE DELLA LIBERAZIONE IN CINQUE SAGGI CHE FORMANO UNA SINTESI STORICA A CURA DI B. C. case per formare ’ primi no ormai presenti ovunque nuclei armati. Il primo re- ied attaccavano il nemico parto partigiano, che è le- sulle strade principali, nei gato ai nomi di Ervin Dol- centri abitati e nelle forti-gan e Karlo Maslo, iniziò Reazioni. Il battaglione «Si-ad operare sul Carso e nel- mon Gregorčič» divenne ben la valle del Vipaoco. La presto numeroso poiché sem- nero eletti i dirigenti regio- fronte al nemico e venne' nali e venne decisa l’orga- subito costituita una linea nizzazione di conferenze cir- difensiva. Il 24 settembre i condariali e distrettuali. Il tedeschi impegnarono nel go-14 febbraio 1943 ebbe luo- ridano il II0 Corpo d’Arma- Croazia portò all’insurrezi- prima azione di sabotaggio Pre nuovi volontari accorrerle generale ed alla formazione di un fronte compat- si ebbe sulla linea ferrovi- vano da ogni villaglio quasi aria di Ilirska Bistrica. Sem- giornalmente, così che a po- ro i nemici e IL POTERE POPOLARE 2 11 24 settembre vennero costi- tuite cinque brigajte slovene ed lina italiana, la brigata d’assalto Triestina al comando dei compagni Zapelloni e Donda. Altre brigate vennero costituite in sèguito, il che richiese la formazione di due divisioni, la «Triglav» e la iGorizia». Complessivamente operavano a quel tempo nel Litorale circa ottomila partigiani. Dopo l’offensiva di settembre ed otto-tré, i tedeschi tentarono nuovamente di iistruggere le formazioni partigiane in novembre, ma non vi riuscirono. Anche questa offensiva dimostrò che cosa significano le insurrezioni popolari. Contro la forza del popolo anche una macchina bellica potente come quella hitleriana ioveva ritirarsi sconfitta. I partigiani era-co ormai divenuti una forza vitale e tene organizzata, una forza che iniziò subito non solo a contenere le grandi offensive nemiche, ma anche ad attaccare crjn successo. Tutte le formazioni partitane entrarono con il 22 dicembre 1943 a far parte del IX. Korpus dell’Eserci-10 di liberazione, il cui settore di operatone comprendeva il Goriziano, la Bercia, Trieste ed il Carso, l’Istria slo-vena ed il Gorenjsko e la Carinzia occidentale. mine vittoriosamente dalle unità del IX. Korpus è quella di Monte Nero, iniziatasi il 1. Settembre. Dopo un nutrito fuoco da parte dell’artiglieria partigiana, la brigata «Ivan Gradnik» conquistò la città, distrusse le fortificazioni e inflisse al nemico ingenti perdite in uomini e materiale. La forte pressione delle brigate del IX. Korpus costrinse il nemico a tentare nell’ottobre del 1944 unafrauova offensiva. L’attacco centrale si e®be a Tarnova, ma un mese dopo i tedeschi furono costretti a ritirarsi ed abbandonare persino le posizioni preoedenteme-te tenute nella valle del Vipacco e sul Carso. Anche l’ultima offensiva, scatenata alla fine del 1944 dai tedeschi, non riuscì nel suo intento ed il nemico, oltre a subire ingenti perdite in armi, ebbe 295 morti e circa 300 feriti. Le brigate del IX. Korpus perdettero soltanto 18 combattenti. go a Lake, presso Gorizia, la conferenza dei delegati dei circondari di tutta la regione, alla quale venne costitutto il Plenum regionale del Fronte di Liberazione. Per la prima volta nella ta corazzato, composto da sette divisioni, allo scopo di assicurarsi la zona costiera e distruggere immediatamente i raparti partigiani. La linea riziano dovette venire portata sugli altipiani di Tar-storia delle lotte nazionali nova e della Bainsizza. Lè del Litorale, sloveni ed ita- preponderanti forte tede-liani si trovarono così uniti sche riuscirono ad ocoupare in unico fronte antifascista, la zona costiera e le città I circoli borghesi italiani ma i reparti, cioè il popolo tentarono di scindere que- in armi, non permise al ne-sta unione, ma vennero ben mico di occupare le zone a presto smascherati e la po- nord di Gorizia, dove ebbe potazione italiana progressi- subito inizio la formazione sta e democratica si unì ai delle nuove brigate partigi-fratelli sloveni nella lotta ane. IL NEMICO E’ IN RITIRATA e l’Armata ^liberatrice incalza -aparn partigiani. , . . . ’ difensiva dei go- Irli ultimi grandi c o ni batto ni e n 11 e le operazioni conclusive 4 La necessità di al- Comitati di Liberazione Na-largare la zona di o- zionale dell’Istria già nel me-perazioni portò nell’agosto 3e settembre. La forte at-di queli’anno alla formazione tività, specialmente politica, del reparto partigiano istria sv°lta dei reparto «Vladino «Vladimir Gortàn» che mir Gortan» costrinse i fa- BATTUTO L'OCCUPATORE ANCHE NELL'ISTRIA scisti ad attaccare Planik subito Contatto con le orga- con 20 mila uomini. I par-nizzazionì di partito di Pola tigiani riuscirono però1 a ritirarsi dalla zona ed a congiungersi con altri reparti, primi Blanik dovette essere abbandonata, ma tutto il territorio era Stato ormai attiviz- si stabilì a Planik e prese e, accanto alle azioni belliche svolse un’intensa attività politica costituendo i zato nella lotta antifascista, costituzione dei Comitati del ulteriormente il movimento le entrarono a far parte 100 di liberazione. Grande fu il delegati di tutta l’Istria. contributo della stampa par- La 43 DiviSone operava in-tigiana che diffondeva le no- ltanto nella zona dei Gorski tizie sullo svolgimento della Kotar attaccando sopratutto guerra di liberazione altra- con successo i centri fortifi-verso numerosi giornali, tra cati nemici, le linee di co-i quali alcuni m lingua ita- municazione e le autocolonne, liana come «Il Notiziario del Con il mese di marzo 1945 po o»,» «La donna Italia- hanno invece inizio aspri na» e, piu tardi, «La Voce combattimenti contro le uni- T . *0>>' ,■ • tà nemiche che si ritiravano L attivila politica assunse verso Fiume di fronte al-un carattere di massa con le rincalzare dell’Armata Jugo- Le unità italiane nella lotta y t Con l’instaurazione del Potere Popolare neUe zone liberate ebbe inizio una nuo-era. Vennero aperte nuove scuole, si 'Effuse la stampa partigiana e si inizialo a risolvere i principali problemi di ^attere economico mediante la costituitine di commissioni circondariali. Create e basi del potere popolare, il Consiglio di Liberazione Nazionale >■ \ ■vt'WF'fi.: SII malli ■ TRIESTE E' LIBERA! 5 L’attacco generale su Trieste ebbe inizio all’alba del 29 aprile con un avvicinamento concentrico verso San Pietro, Divaccia e Škofije da parte della XX. Divisióne mentre la XXX., la XXXI. e la IX. si avvicinavano a Trieste dopo aver abbattuto l’ultima resistenza nemica stil Carso e nell’Istria centrale. Il giorno seguente la XX. Divisione occupava Sesana e si portava nei pressi di Opicina e a Basovizza. Questa ultima venne occupata dopo aspri combattimenti che richiesero tre attacchi e contrattacchi. La IX. Divisione proveniente dalì’Istria si portava intanto attraverso Decani sino alla periferia di Trieste mentre le Divisioni del IX. Korpus, dopo aver conquistato l’autostrada di Trieste, si dirigevano verso Monfaicone e Gorizia per liberare questi altri due centri del Litorale. Distrutta la linea difensiva esterna, la IV. armata si accinse il 30 aprile ad attaccare Trieste da Barcola, Opicina e Monte d’Oro. Nella notte tra il 30 aprile ed il I. maggio una brigata entrò a Trieste attraverso Guardiella occupando l’Università dopo un breve combattimento e iniziando l’attacco al Tribunale, dove si erano trincerati alcuni reparti tedeschi. Al porto venivano intanto fatti prigionieri contingenti di' truppe che intendevano imbarcarsi e più tardi anche la stazione ferroviaria veniva occupata. Reparti della XXVI. Divisione avevano nel contempo conquistato dopo aspri combattimenti le caserme di Montebello portandosi poi al Cantiere San Marco. Conquistato Monte d’Oro e schiantata una forte resistenza nemica a Sant’Anna le colonne della IX. Divisione entravano anche a Trieste da più punti. In queste operazioni presero parte anche le unita formate in quei giorni dal Comando partigiano della città dì Trieste. Trieste era così liberata. Quando le avanguardie dell’Vili. Armata britannica arrivarono a Trieste, questa doveva considerarsi già liberata. Uo stesso capo dell’Ufficio Informazioni della IJ. Divisione neozelandese, Cox, scrisse testualmente nel suo rapporto: «I combattimenti in città ebbero luogo il 30 aprile ed il 1. maggio. I tedeschi tentarono di contenere l’avanzata delle forze di Tito con un nutrito fuoco delle batterie costiere e delle navi da guerra. li 2 maggio, quando giungemmo a Trieste, la resistenza era limitata ad alcuni punti . . .» «Gli jugoslavi contano di aver avuto per Trieste 5 mila morti. Secondo il mio parere hanno pienamente ragione di affermare che le forze tedesche in Istria furono sconfitte con la loro offensiva». Così, dopo quattro anni di guerra cruenta, nel corso della quale le nostre unità impegnarono diverse divisioni nemiche e mantennero costantemente i propri territori liberati e vi crearono il potere del popolo, il Litorale Sloveno, Vls'tria e Trieste vennero liberai. I sacrifici e le migliaia di caduti sni campi di battaglia e nei campi di concentramento non furono vani. Gli ideali secolari torvarono la loro realizzazione nella Rivoluzione Popolare che portò all’Istria ed al Litorale Sloveno la liberazione nazionale e sociale. DA UMAGO A SALVORE NELLA CITTA’ DELL’ARENA ‘Pola nei secoli, La mostra che verrà organizzata dalla società turistica La costa più settentrionale dell’ex Zona B è certamente tra le più belle che l’Is'tria vanti. Questa riva meravigliosa si appoggia, gravita su Umago. La cittadina, conscia delia propria importanza, già negli anni scorsi si impegnò a farsi moderna e accogliente. Dall’ammasso capriccioso delle sue vecchie case doveva sorgere un agglomerato nuovo, a-perto all aria e al sole. Il piccone demolitore si è abbattuto su stamberghe cadenti e vicoli oscuri, ricavando lo spazio ad accogliere grandi e razionali edifici. L’opera di rinnovamento delia cittadina, benone in buona parte ultimata, è ancora in corso e chi vi giunge trova un rumoroso cantiere che quasi ogni giorno immette nel giro della vita collettiva qualcosa di nuovo. Era naturale attendersi che a tanta operosità della nuova Umago corrispondesse un uguale fervore di preparazione nel campo del turismo. L’attesa non è andata delusa. La cittadina, centro economico e amministrativo della cosita che si spinge verso Salvore, ha voluto essere anche centro turistico. penda natura della Punta, hanno spinto oltre la mano razionalizzatrice. Sono sorti così nella pineta nuovi viali, il tratto di costa che va" dal «Beograd» al Padiglione è stato liberato con un muretto da certe brutte frane e sta per essere ripulito fin dentro il mare. L’estremità del bagno antistante il Padiglione è stata .allungata a protezione del fondo sabbioso e per consentire a barche e motoscafi di approdare. L’estrema lingua della punta, che ancora oggi si presenta un acquitrino tutto sterpi, a giorni verrà sommosa dal piccone e, dopo esser stata riempita di nuova terra, accoglierà roseti e palme che la trasformeranno in un parco. E’ nelle intenzioni dei dirigenti nel turismo umaghese di valorizzare convenienteme-ite le naturali risorse della accogliente pineta. In questa sorgeranno infatti dei weekend speciali: comodi capanni in legno e di tela insieme. Questa vuol essere una combinazione tra la vera e propria casetta da week-end e TROPPA LEGGEREZZA la tenda, due tipi di «rifugio» turistico che avranno pure il loro posto sulla Punta. Come si vede, oltre che abbellire una costa di per sè stessa già superba, si tende a renderla accessibile al maggior numero di turisti possibile. Le tende e i weekend hanno il compito di far fronte alle richieste che i soli alberghi non possono soddisfare, e servono ottimamente a incoraggiare il turismo straniero di massa. Gli stes’si problemi, lo stesso fervore di preparativi troviamo a Salvore, dove a tenere alto il prestigio della famosa località ci sono gli alberghi «Palma» e «Istra». Sull esempio dell’anno scorso, nella pineta di Salvore verrà aperto un camping internazionale con tende fornite di due letti, armadio, luce elettrica ed altri comforts. C’è da credere che simili «stanze di tela» non avranno niente da invidiare a quelle di un vero e proprio albergo. Questa dei campings è un pò una moda, è la forma di turismo che, andata in voga da qualche deccenio, prende sempre più piede. I muratori in casa li ha anche Salvore. La pensione «Gamboz» sta per aprirsi dopo i lavori di restauro generale. Di fianco a questa sorge addirittura un nuovo edificio, destinato ad accogliere le cucine e una sala ristorante sufficiente a soddisfare anche alcune centinaia di turisti. Sia chiaro che tutti i lavori di cui abbiamo accennato sono già ultimati o lo saranno al più tardi entro il seguente mese. L’inizio della stagione turistica troverà quindi Umago e Salvore preparatissimi. Anche per quanto concerne il personale, le imprese alberghiere si sono assicurate a tempo dei quadri altamente qualificati. Il 1954 aveva rivelato delle deficienze a questo riguardo e l’esperienza ha insegnato che bisogna affidarsi a personale di lunga pratica, che conósca alcune lingue ed abbia insomma una preparazione professionale ineccepibile. 1 pescatori prendono .il mare POLA. aprile - Parallelamente allo sviluppo delle vita economica che in citt^pro cede a passi da gigante.' anche i problemi turistici trovano modo di venir messi all’ordine del giorno. Forse non sempre nella valutazione dovuta, ma in ogni caso con impostazione di anno in anno migliore. Se guardiamo un pò le tabelle statistiche dell’anno scorso, troviamo finalmente con soddisfazione una nota positiva. Finalmente il maggior obiettivo alberghiero e turistico cittadino, l’hotel Riviera, ha chiuso i suoi bilanci senza deficit e questo è indice di un miglioramento organizzativo nei problemi turistici in genere. La costituzione delia Società turistica, un organo che effettivamente si interessa per migliorare le condizioni turistiche della città in campo internazionale, facendo frutto delle ricchezze storiche e naturali di Pola, ha fatto sì che una gran massa di turisti affluiscano nel 'territorio cittadino e rientrino ai propri luoghi con una buona impressione su quanto hanno visto e vissuto. Non possiamo certo dire che cön il suo lavoro la Società tu- richiede grandi spese per divenire un obiettivo cittadino d'attività sportiva e turistca. Inoltre pensiamo di migliorare di molto i collegamenti d’autobus tra la città ed i suoi bagni, cercando in secondo tempo di aprire un piccolo zoo nel magnifico demanio forestale di Siana.» Così si è espresso il compagno Zamurovic, facendoci rilevare come la protezione dei cimeli storici di grande valore non é organizzata nel modo dovuto. — «Perché noi dobbiamo lasciar distruggere da incoscienti ciò che da dieci e tredici secoli é rimasto quasi intatto? Non é forse il turismo, si voglia o no, una gran fonte di entrate nel bilancio cittadino, cosa che giustifica una maggior cura di tutto ciò che può fare di Pola un centro turistico di prim’ordine?« — Tutto bene e ci rallegriamo delle buone prospettive di quest’anno, come dei successi della scorsa stagione'. Tuttavia sappiamo che non sempre tutto fila come dovrebbe per quanto riguarda il trattamento del turista, specie estero, negli obiettivi alberghieri e che certe volte si rimane delusi del servizio. In secondo luogo ci siamo meravigliati non trovando consensi all’organizzazione di «camping», ritenuta a Pola cosa troppo cavillosa mentre sappiamo di esperti turistici che hanno definito la località Val Ovina un sito incantevole, fornito d’acqua, pineta, spiaggia, sole, collegamento con il centro e pace. Forse verrà solamente in- / dicata la località ai visitatori che perverranno in città durante la stagione del Festival filmistico all’Arena, ma dovranno arrangiarsi da sé per erigere le tendopoli, i Da questo lato troviamo f un'ombra negativa ed una mancanza di discernimento nello scegliere il più modico, redditizio e moderno remo turistico. L’evolver 1 della stagione ci darà senz’altro ragione. R. FARINA Da Capodistria a Pola Contrasti di antico e moderno a Pola TUTTO FILA A Le \attrattive di cui la costa occidentale istriana, da Capodistria a Pola, è stata sì riccamente dotata dalla natura e dalla storia, incominciano finalmente a essere valorizzate pii che nel passato. L’organizzazione turistica vi si sta gradata-mente adeguando, sicché le prospettive — semprechè si con-' tinnì su questa via — sono quanto mai buone. Il turismo in Istria può diventare, accanto all'agricoltura, alla pesca, e alle industrie complementari, l’atività economica più redditizia. Un gioiello architettonico: il palazzo Pretorio di Capodìstria Il «Palace» di Portorose riattiverà prossimamente le terme Incantevoli isolette chiudono Parenzo dal mare Dalla zona, turistica di Punta si scorge Umago rinnovata CASETTE “WEEK-END,, NELLA PINETA DI SALVORE Infilare uno dei dati non dare un’idea compiuti per dietro l’altro servirebbe a degli sforzi rendere più NON attraente e ospitale quella zona turistica. Comunque, è fuori dubbio che i 4 alberghi dell’impresa «Jadran» costituiscono un complesso non indifferente. A questo si ag- più che una località turi-giungono alcune casette tipo s*jca; Portorose in questi gi-week-end, un . camping di ornj sembra un' cantiere di possibilità pressoché illimita- lavoro Mucchi di terra( si ac_ te e i locali di gioiello cunmuiano nei piccolo parco antistante l’albergo «Pala- PORTOROSE La piu' bella località della costa occidentale istriana non è pronta ad accogliere i turisti vengono congiunti in un’un-i con maggiore alacrità, anche co complesso, sia nei piani se proprio qui, un nostro superiori che al pianoterra, collega in osservazione per dovè la capacità delle cuci- circa un’ora, con cronome-ne e del ristorante verrà qu- fcro e matita alla mano, ha asi quintuplicata. A.1 piano- potuto constatare che il la-ce», armature di legno avvol- terra dell «Helios» si costru- voro effettivo di un gruppo di 7 operai, addetti al tras-in- dì moderna architettura che i! Padi lione. Il tu to è concentrato sul- gono il Bar «Jadran» e l’al- uve un ristorante con annes-a cosidetta Punta, quella fa mole dell’albergo «Cen- sa terrazza. Sono lavori targa striscia di terra cioè trai», mentre fra questo al- dubbiamente necessari poiché per le sue naturali bel- bergo e i magazzini del sale chè bisogna adattare la ca-lezze è assurta all’importan- sono venute ad accatastarsi pacità dei ristoranti, già ora za di parco nazionale. piramidi di detriti. Altret- finsufficiente, - quella che ■- one più appariscente è tanto succede all’albergo sarà la capacità letti, dopo Oi era di abbellimento nei «Helios» che ha i piani e le che gli uffici e i servizi mipressi del «Beograd», dove immediate vicinanze sven- litari avranno sgomberato afono stati demoliti i muri che frate dal piccone restaura- cuni alberghi. Nei limiti del fingevano l’antico giardino tore. In poche parole, s’i pro- possibile, questo sgombero • l’«Helios» abbiamo potuto os-he è stato trasformato in cede all’allargamento del bar dovrebbe essere affrettato se servare, ad esempio, che : porto di macerie, si riduce a 2 ore e 52 minuti al giorno. La fretta con la quale i lavori, per forza di cose, devono procedere, è poi indubbiamente causa della cattiva qualità dei lavori stessi. Al- la costruzione da ballo nel- una serie di aperte e grazio- «Jadran» con se aiuole. Ma la preoccupazi- di una pista one e l’impegno di cancel- l’annesso parco e al rinnovo lare quanto deturpasse o non dello stess’o. Gli attuali al-armonizzas’se con la stu- berghi «Partizan» e «Central» Sempre bella Abbazia si vuol-che siano pronti tubi dell’acqua vengono im-P;er la stagione turistica. murati senza rivestitura, anticipando cosi di qualche an-Constatare la necessità di no la loro corrosione. E tut-tali lavori non basta però a to ciò è dovuto ritardo Soddisfare l’opinione pubbli- nell’inizio dei lavori, ritardo ca la quale lamenta il fatto che quest’anno non rappre-che, alla vigilia di maggio, senta un’eccezione, e per di la maggior località turistica più, in una zona dove i la-della costa occidentale istria- vori edili potrebbero procena non è pronta, in linea dere quasi ininterrottamente generale, ad accogliere i tu- per tutto l’inverno. A che coristi. Ci hanno assicurato che sa sono dovuti tali ritardi? i lavori al bar «Jadran» si Per i lavori di quest’anno concluderanno al primo mag- c’è un palleggiamento .di ac-gio e quelli al «Central» e al- cuse degli uni s’ugli altri; per l’«Helios» al 15 maggio. In il bar «Jadran» noi potrem-questo caso il danno sareb- mo puntare il dito sulla leghe minimo, ma ad esempio gerezza del C.P. di Portoro-all’«Helios’» i lavori, assun- se o sul formalismo della ti dalla «Konstruktor», pro- Banca, ma la sostanza del cedono a rilento per la man- problema non sta in queste catnza di manodopera, per cui questioni di dettaglio, ma è legittimo il nostro dubbio nella nostra pianificazione che non tutto sarà a punto che si conclude di solito a per tale data, quando si pre- fine febbraio e che non tiene vede l’arrivo dei primi grup- conto delle particolari esi-pi di turisti. Al «Central» e genze del turismo, come at-al bar «Jadran» invece la iso- tività stagionale. Ne abbiamo lana «Gradbenik» procede avuto la conferma in una Guide turistiche I quadri di Carpaccio ed altri della cattedrale di Capodistnia, ili campanile con l’apertura per la gabbia della gogna, il palazzo pretorio, le vestigia illiriche, slave e romane all’interno e lungo tutta la nostra costa, l’antica Basilica di Parenzo, l’Istìtuto Oceanografico e quel museo boitaindoo, che è il parca di Punta Corrente a Rovjjgno, e infine i monumenti storici di Pola, potrebbero rappresentare un completamento alle attrazioni naturali delle nostre località turistiche. Purtroppo queste vestigia storiche ed artìstiche, che, specie per i tedeschi, rappresentano una marma, restano pressoché sconosciute a numerosi (turisti o, nella migliore delle ipotesi, formano oggetto di conclusioni superficiali, perchè in nessuna nostra località turistica esistono persone che, oltre a possedere la conoscemsa delle lingue, siano in grado di illustrare ai turisti i pregi e l’importanza Storica dei monumenti che si recano a visitare. Quasi nessun nostro ufficio turistico dispone di guide turistiche in genere, per non parlare di guide con cognizioni in materia. Il personale di questi uffici, ohe di tanto in tanto accompagna qualche numeroso gruppo di turisti, non sa neppure quali cimeli storici far vedere ai turisti. D’altro canto la nostra popolazione è tut-t’akro ohe ferrata in questo campo, sia per quanto riguarda la conoscenza delle lingue che idei valori storici ed artistici di cui è dotata la pròpria città. Coloro, e sono singoli, che ben conoscano queste cose evitano dal mettersi a disposizione dei 'turisti, per la bassa oosoienza turistica in cui versa la nostra popolazione. ANCHE A ROVIGNO I TURISTI Lavecia Roveigno, tra le ultime arrivate ROVIGNO, aprile — Ro-vigno, \dai turisti è stata scoperta \da ipoco: due anni fa. Ciò spiega il perchè la cittadina disponeva, sinora, soltanto di un piccolo albergo. Pochi sapevano di Rovigno. Gli stessi rovignesi, abituati alle cose di casa, non potevano immaginare quanta >ricchezza si trovasse in quella distesa azzurra del mare che al tramonto si cinge di porpora e le luci sciabolano sotto le rive, in quelle isole, penisolette, baie e colline verdi che cingono la città in un cerchio di zaffiro, sul monte calcareo del campanile, alle cui pendici dianno la scalata in file ferrate, le vecchie case. Poi fu scoperta Rovigno. Da chi, per primo, non si sa. Forse da un pittore che vide tre Rovigno: l’antichissima al di là del ponte, la Rovigno dell’età di mezzo, solcata dalla Carriera, e la nuova sul colle di San Francesco. Bruno Mascarelli, giuntovi in gita per una giornata, ci è rimasto — e sono tre anni — per non andarsene più. E’ stato il primo pittore. Dopo di lui vennero altri turisti, studiosi, letterati, pittori. In breve Rovigno è diventata la località più nota, più ricercata dai turisti sulla costa istriana. E soprattutto è la mèta degli )ospiti stranieri. Chi è giunto una volta, ritorna con gli amici e con gli amici degli amici. L’anno scorso visitarono Rovigno 5.930 turisti nostri e 943 stranieri pernottandovi per 54.000 giornate. Quest’anno, soltanto gli stranieri — Austriaci e Germanici in primo luogo — hanno già prenotato i posti dell’albergo «Jadran» e dell’Isola Caterina per 21.000 pernottamenti. Nuove richieste giungono giornalmente dall’interno e dall’estero. Dai calcoli preventivi si ritiene che durante tutta la stagione la popolazione di Rovigno aumenterà con una media costante di 10.000 Una delle più belle gemme dell’Istria: Rovigno persone; sicché, da maggio ad ottobre, se giungete a Rovigno, vi accorgerete che per ogni abitante locale si hanno due turisti forestieri. Si potranno tutti ospitare? Noiì basta l’albergo di fronte alla torre dell’orologio; non bastano le isole. Forse, vedremo nuovamente ì campings sotto le pinete fiancheggianti la strada della marina di S. Pelagio e presso Valdibora. Sorgerà certamente a Punta Corrente un villaggio di 100 casette «Week-end», ciascuna con due letti. E’ sarà tutta affollata la Punta Aurea. Accanto all’albergo del castello dell’Isola, idi fronte al porto, ci sarà pure un camping con 300 posti. Duecento posti offre l’Isola Rossa, a quattro miglia nel mare, nell’albergo che fu già dimora della contessa Hütterot ed in quello nuovo costruito, sull’isola stessa, nella cornice di una folta vegetazione unica per\icchez-za floreale — dicono gli studiosi di botanica — nell’Adriatico. * Un gruppo di operatori di Monaco, giunto in questi giorni, sta girando un cortometraggio a colori sulle bellezze di queste perle in riva ed in mezzo al mare; e forse si spingeranno fino al canale di Leme. Sono pure giunti, in questi giorni d’aprile, alcuni pittori e scrittori jugoslavi di gran fama. E già non ne mancavano, chè Rovigno è divenuta la mecca degli artisti. ■ La scrittrice norvegese Edith Moon sta di casa a Rovigno. Dalla sua patria del nord giungeranno, il 29 giugno, per restarci 21 giorni, ben 30 pittori. Piazzeranno i cavalletti sul colle dì S. Eufemia, sul monte dei molini, sull’orlo ricamato delle sponde. risposta negativa del C.P.D. di Capodistria ad una richiesta di crediti per investimenti dall’Albergo «Palace», fatta ai primi di dicembre e motivata daH’es'aurimento. dei mezzi finanziari per il 1954, con la promessa che la richiesta verrà inclusa nel piano sociale per il 1955, come difatti e avvenuto. Nella nostra inchiesta non abbiamo trovato proposte da poter es’sere prese in considerazione per risolvere tale scottante problema. Quella che ci sembra meritevole di un accenno propone la pianificazione e la stesura dei progetti concernenti il turismo, la prima volta per due anni e in seguito di anno in anno per il periodo morto, s’uocessivo alla stagione turistica. Chiariremo meglio con un esempio concreto; dinanzi al collettivo del «Palace» sta l’ampliaménto del bar «Jadran», ora in atto, il compito di rinnovare il bagno e di aumentare la capacità con opportuni accorgimenti, oltre all’inizio dei lavori di rinnovo delle terme, della prevista durata di due o tre anni. Prendendo in considerazione le specifiche condizioni dei turismo, il piano sociale di quest’anno invece di rimandare gli ultimi due lavori al 1956, avrebbe dovuto includerli, prevedendo il loro inizio in settembre o ottobre, mentre il piano sociale 1956 potrebbe prevedere U secondo lotto dei lavori alle terme, da iniziarsi nell’ottohre 1956. Abbiamo dato maggior spazio a questa lacuna, -poiché c’è il rischio che diventi cronica, danneggiando dirètta-mente, oppure indirettamente il nostro turismo. Purtroppo con essa non abbiamo e-saurito la serie delle cose che non vanno e che un osservatore, anche superficiale, può rilevare a Portorose. Si tratta in primo luogo del molo. La tradizionale passeggiata dei turisti portoro-sini e il mezzo indispensabile per l’approdo delle imbarcazioni, con sommo scandalo pubblico, è sbarrato dal filo spinato! La severità della critica sarebbe minore se per la riparazione della pri-ma metà del molo necessitassero dei milioni, (l’altra meta invece ne inchiede). Viceversa si tratta di una cifra irrilevante rispetto al danno, ossia di 500 mila dinari, che d’altronde, non rappresenta un problema. Nonostante ciò una lunga serie di interventi non ha servito a smuovere dalbimmobilismo le autorità marittime di Fiume cui incombe di provvedere. Necessiterà l'intervento della neo ricostituita Asso-dazione turistica presso il sottosegretario di stato alle comunicazioni, che, fortunatamente. è il compagno Miloš Starnatovi«;, affinchè, forse, la riparazione possa essere disposta magari nel cuore della stagione estiva. L’illuminazione pubblica di Portorose sembra comprendere solo la via centrale, dalla direzione della Saline al crocevia per Capodistria. Le vie tollerali sono lasciate nella semioscurità. Si dovrebbe provvedere albilumina-zione delle stesse e della via principale per Capodistria almeno sino al bivio per Croce Bianca. La pulizia sia della strada principale che di quelle laterali, lascia a desiderare, mentre il centro di Portorose assumerebbe un a-spetto più attraente se i balconi della casa dirimpetto l’albergo «Central», che riteniamo di proprietà della signora Acquavita, fossero adornati nella loro lunghezza.da piante rampicanti. Infine, concludendo questa nostra inchiesta turistica, vogliamo sollevare ancora un problema, sorto in seguito alla partenza di alcune famiglie da Portorose, e alla conseguente vendita dei loro beni. Si tratta per lo più di villette che potrebbero servire a scopi turistici, sul-l’es'empio di quanto si fa sulla costa Ligure, dove singole ville vengono affittate per un mese o per l’intera stagione, a prezzi rilevanti ai turisti. Attorno a queste ville si è creata una specie di asta da parte di singoli speculatori privati, mentre sarebbe molto più utile che le stesse fossero acquistate o dal Comitato popolare o delle singole aziende alberghiere. ristica polese abbia portato a termine i compiti incom-penti, risolvendo tutti i problemi in aria, tuttavia, oltre ai 40.000 turisti con pernottamenti ed i 50.000 facenti parte alle gite di un giorno, già in questa apertura di stagione si notano particolari richieste dall’Austria, Germania, Svizzera e Francia, nonché dai cenri nazionali. Per poter nel migliore dei modi rendere fieto ai visitatori il soggiorno a Pola, si sono prese molte misure preventive che ci sono state illustrate dal segretario della Società turistica, compagno’ Zamurovic. «E’nostro intento ci ha detto — preparare per l'8 Maggio, in occasione del decennale della Liberazione, una mostra trasportabile fotografica intitolata «Pola nei secoli». Questa stessa esposizione figurerà al I. Festival alberghiero della Jugoslavia, che si svolgerà in giugno a Zagabria. I problemi del t rismo, da noi come dappertutto, sono strettamente legati al problema finanziaro e per la soluzione degli stessi spesso cozziamo con le barriere dei fondi. Siamo riusciti a qualcosa di rilevante di già, ottenendo . un investimento di 4 milioni 100 mila dinari per la riattivazione dell'ala destra del-l'hatel Riviera, così da poter offrire ai turisti ben 8.000 letti, in tutta la città e zona limìtrofa, s’intende. Abbiamo stampato in lingua inglese, croata e tedesca, ber 12.000 prospetti turistici di Pola, che sono stati distribuiti nei Paesi interessati Altri 2 milioni di dinari ci sono stati promessi per l’a-dattamenito degli stabilimenti balneari. Misure preventive sono state già adottate per distruggere il nemico dei nostri sonni, le zanzare, mentre tendiamo ancora al-l apertura della piscina coperta all’Arsenale, che non L'ECO Due turisti, uno americano e l’altro inglese, soffermatisi nei pressi del monte Triglav, discutono:: «Le montagne da noi s'ono tali, dice l’inglese, che se gridi, becco ritorna indietro due ore dopo.» «Questo non è niente, ribatte l’americano. Io alla sera, apro la finestra e grido: «alzati John, sono le otto», e l’ecco ritorna la mattina dopo e mi sveglia.» IL TURISMO A PARENZO LA MAGGIOR ATTRAZIONE VINI E CUCINA PARENTINI Anche a Parenzo il turismo va diventando un ramo economico sempre più importante. L’anno scorso esso realizzò i primi utili, mentre per la prossima stagione turistica è stato pianificato un movimento di 124 milioni di dinari. I compilatori del piano decennale per lo sviluppo del turismo a Parenzo, prevedono che la simpatica cittadina, nel giro di quattro o cinque anni, ricaverà utili considerevoli dall'attività turistica. Fino a due anni fa, le forze costruttive erano concentrate nell’unico intento di allargare e migliorare gli obbiettivi turistici già esistenti per rendere Parenzo accogliente e in grado di offrire un lieto soggiorno ai turisti nostrani e stranieri. Un notevole miglioramento avvenne appunto nel 1953 allorché furono investiti 32 milioni di dinari in questa attività economica. Questanno sono stati investiti 6 milioni di dinari. Ciò nonostante l’attrezzatura turistica non è come potrebbe e dovrebbe essere- In base all’attuale situazione, nel reddito nazionale del distretto di Parenzo, il turismo e 1 indù ria alberghiera sono rappresentati solamente dal 2,5°/o così da non poter confrontarsi col 75,5% che viene realizzato dall’Agricoltura. Al turista, quest’anno, non sarà facile trovane alloggio. I 350 posti dell’Hotel «Riviera», «Jadran», «Parentino», «Otok» e alcune ville, sono tutti riservati a turisti della Germania occidentale e ai collettivi di alcune imprese slovene. Ciò che più attrae gli ospiti, specialmente quelli stranieri è -la bellezza naturale della ihtà con i suoi monumenti storici, come la Basilica Fufrasiana’ del VI secolo di fama mondiale. I dintorni di Parenzo si prestano quanto mai a gite e scampagnate, mentre la sua meravigliosa spiaggia è quanto di meglio si possa desiderane in questo campo. Merita un accenno anche la cucina locale che offrirà quest’anno alcune specialità, fra le quali sono da ricorda- re le varie qualità di pesci. Le cantine parentine non mancheranno di soddisfare i palati più esigenti. Nell’ho-tel «Parentino» 'poi, verrà a-perta una pasticceria e un buffet per bevande analcooli-che. La compagnia per il turismo ha fatto pure rilevare, ai possessori di barche e cannotti, l’utile che potrebbero ricavare da gite serali sul mare con i numerosi turisti. Sono state prese inoltre le misure per facilitare l’arrivo dei turisti a Parenzo. In questo senso rimane però insoddisfatto un desiderio, quello di collegare alla linea Pivka—Divača— Pola un treno a motore che ac-corc-erebbe notevolmente il tratto che da Pivka, attraversò Pisino, bisogna percorrere fino a Parenzo con la corriera. A parte questo, Parenzo a-vrebbe bisogno di maggiori mezzi finanziari da investire nel proprio turismo, tanto più perchè, con le magnifiche prospettive da essò offerte, il denaro sarebbe investito in un ottimo affare. „La nostra lotta-sport" augura un lièto 1 MAGGIO 1955 ai propri affezionati lettori e agli sportivi tutti SUPPLEMENTO DI CRONACA SPORTIVA AL N. 396 DELL’ORGA NO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI LA XIX. GIORNATA DEL CAMPIONATO JUGOSLAVO DI CALCIO — I LEGA L' HAJDUK campione ? La sesta giornata del girone di ritorno del campionato jugoslavo dì calcio di prima lega ha servito, con i suoi sorprendenti risultati, a mettere definitivamente, o quasi, in sesto la classifica. Salvo grandi sorprese, infatti, non potrà più mutare molto. L’Hajduk di Spalato nella partita contro il Partizan, ha conquistato la più ambita vittoria del campionato e con questo probabimente, anche il massimo titolo per il corrente anno. Infatti, oggi non vediamo proprio quali sono le squadre che possono importunare i «maestri del mare» nella loro marcia vittoriosa. Il B. S. K., è a soli due punti dal capolista, ma oltrecchè aver dimostrato un pauroso calo di forma, che gli è costato la secca sconfitta di Novi Sad, deve passare domenica prossima per Spalato. E non lo crediamo proprio capace di poter importunare VHajduk in casa. Ciononostante bisogna mettere in rilievo che la squadra belgradese, anche se non vincerà il titolo, sarà sempre ritenuta la rivelazione dell’annata e che il secondo posto in classifica sarà sempre un alto riconoscimento per l’undici, che i pronastici all’inizio prevedevano dovesse restarsene nelle sfere basse della classifica. Mentre il Partizan è crollato eia- ORMAI DEFINITIVE le posizioni in classifica Dellasanta primo dei dilettanti e Visintin degli allievi VITTORIA A POLA dei ciclisti del,Proleter* Lokomotiva e Yardar destinate alla retrocessione L'Odred battuto in casa HAJDUK — PARTIZAN LO (1:0). — Davanti ad oltre 50.000 spettatori, i campioni del mare del-l’Hajdiuk di Spalato sono riusciti a conseguire la più ambita affermazione dell’anno, quella cioè di battere a Belgrado il Partizan nell’incontro decisivo per la conquista del titolo di' campione jugoslavo 1954/55. Non si può certamente affermai die la vittoria dell’Hajduik è venuta a coronamento di una superiorità sul .terreno di gioco, poiché il Partizan ha attaccato di più. .L’Hajduk ha sapeto conquistarsi i due preziosissimi punti con una tattica di difesa ad oltranza, interrotta solo sporadica- CAMPIONATO JUGOSLAVO I. Lega I RISULTATI Partizan — Hajduk Dinamo — Lokomotiva Željezničar — Crvena zvezda Vojvodina — BSK Spartak — Vardar Proleter — Zagreb Radnički — Sarajevo I 0:1 3:3 1:2 4:2 1:1 1:0 1:1 morosamente Jcontro VHajduk, la Crvena zvezda è ritornata alla vit- LA CLASSIFICA torio in campo esterno, imponendo- Hajduk 19 12 5 2 50:18 29 Sii meritatamente a (Sarajevo dulia BSK 19 13 1 5 49:34 27 Željezničar. Dinamo 19 11 4 4 42:37 26 La Dinamo di Zagabria, dopo la Partizan 19 10 3 6 49:27 23 duplice e bella impresa di Praga, è Vojvodina 19 7 8 4 34:27 22 calata nuovamente di tono. Dome- Crvena zvezda 19 8 5 6 35:27 21 nica non è riuscita ad andare oltre Sarajevo 19 7 5 7 33:26 19 il pareggio contro il fanalino rosso, Spartak 19 7 4 8 36:31 18 Lokomotiva e, pertanto, può essere Proleter 19 6 6 7 24:29 18 esclusa dalla rosa degli ospiranti al Zagreb 19 6 5 8 24:32 17 titolo. Regolare il risultato di Osijek, Radnički 19 6 2 11 22:28 14 dove il Proleter ha battuto con il željezničar 19 6 1 12 27:44 13 minimo dei punteggi lo Zagreb. A Vardar 19 2 6 11 17:36 10 Belgrado il Radnički si è imposto nettamente sul Sarajevo, migliorasi- Lokomotiva 19 3 3 13 22:60 9 do così la propria posizione in das- sifica. Domenil a prossima, in occasione dei festeggiamenti del I. maggio, 'il campionato osserverà un altr i giornata di riposo. io Gomitato cittadino della Lesa dei Ü.S. L di Capodistria augurano a tutto il popolo un felice I. MAGGIO mente da qualche puntata in contropiede. Su una di queste, l’ala destra Bebac, ad un solo minuto dal termine del primo tempo, è riuscito a violare la rete di Stojanovič. Da notare che al 5’ Beara ha parato un calcio di rigore tirato da Čajkovski. Questa vittoria dà già per scontata la vittoria finale del campionato al-l’Hajduk. SPARTAK — VARDAR 1:1 (LO). ■— Lo Spartak è stato per tutto il primo tempo il vero dominatore in campo, ma non ha saputo approfittare della superiorità territoriale e tecnica per mettere al sicuro la vittoria. Egli è passato in vantaggio al 32’ del primo tempo su azione O-gnjanov, Bogojevac, Tomase vić. Quest’ultimo, da distanza ravvicinata, non aveva difficoltà a segnare. La ripresa è stata equilibrata. Gli ospiti, fattisi più - arditi, passavano al contrattacco. Tutto sembrava già deciso sul risultato di 1:0 quando a due minuti dalla fine, su un’azione veloce del Vardar, Taševski riusciva a pareggiare. Dura lezione sul campo Lo Scoglio Olivi ormai condannato a retrocedere? ŠIBENIK SCOGLIO OLIVI 3:6 (1:5) SCOGLIO OLIVI: Puniš, Vlačić, Rutkovič, Riahter, Pavkovič, Nimče-vić, Gligorijević, Colič, Čemjul, Drozina, Buič. ŠIBENIK: Basic, Batihka, Perak, Blažević, Ilijadica, Tambača, Zorič, Bago, Stosič, Tedling, Jelenkovič. ARBITRO: Erlih di Lubiana. MARCATORI: al 1’, 2’, 17’ e 62’ Tedling, al 4’ Zovié, al 16’ e 77’ Colie, al 40’ Pavkovič (autogoal) e al 65’ Richter. POLA, 24 — Ormai lo Scaglio Olivi è condannato. Il campionato, per esso, non ha più alcuna attrattiva. Di qualunque prodezza siano LEGA INTERREPUBBLICANA SLOVENO CROATA I RISULTATI Tekstilac — Rijeka 2:3 Scoglio Olivi — Šibenik 3:6 Segesta — Borovo 1:1 Ljubljana — Kladivar 4:1 Trešnjevka — Split 3:1 Branik — Maribor 1:0 LA CLASSIFICA Rijeka 15 8 4 3 15:9 20 Trešnjevka 15 8 3 4 31:18 19 Borovo 15 9 1 5 25:15 19 Split 15 8 2 5 27:20 18 Segesta 15 8 2 5 23:21 18 Ljubljana 15 7 3 5 31:17 17 Tekstilac 15 6 4 5 21:24 16 Šibenik 15 5 3 7 25:28 13 Branik 15 5 2 8 21:27 12 Maribor 15 5 2 7 22:29 12 Scoglio Olivi 15 3 4 8 16:23 10 Kladivar 15 3 1 11 19:44 7 capaci i suoi giocatori, magari di vincere tutte le altre partite, dalla -Tetrocessiomal non si salvano più. Lo Šibenik ha dominato qui per gioco e punteggio. Sei sono i punti, persi sul proprio terreno nel solo girone di ritorno. Sei su sei! Un vero disastro. Non riteniamo ci sia chi possa dire che ciò sia dovuto a sfortuna, perchè il più ottuso spettatore, dopo la partita, avrà capito che un tanto 4 dovuto priocipalmmt* alla non apprezzata opera dell’allenatore. Non è nostra intenzione promuovere nuove polemiche, ma è doveroso denunciare uno stato di cose veramente insostenibile. In un campionato come questo, dove il valore atletico dei singoli è suppergiù uguale, è inconcepibile che una squadra divida la posta in casa e tanto meno si lasci piegare. Da qui è logico lo sfogo. I giooatori polesi non sono dei campioni, questo non è un mistero. Fanno il possibile, dando tutto di se stessi, si sacrificano, soffrono, ma pochi capiscono o capivano il perchè di tanta disgrazia. Attribuivano le sconfitte alle formazioni sbagliate o alle inefficienti prestazioni di qualche atleta, ma sbagliavano sempre. Una è la causa prima: la stanchezza. E’ proprio qui che l’allenatore ha sbagliato di più. Sapendo di non essere un portento di scienza calcistica, doveva per lo meno badare di non menomare il fisico dei giocatori, i quali, non affaticati, avrebbero giocato come giocarono sotto Martinović e la faccia sarebbe stata salva. Invece ha voluto strafare. Ha incominciato, ad onor del vero, con molto entusiasmo, credendo che, se con Martmovič i giocatori facevano quattro giri di campo, otto con lui avrebbero servito meglio; se prima giocavano una partita settimanale, due non avrebbero guastato. L’allenatore dovrebbe convenire con noi e riconoscere il suo torto dopo di ohe (o prima) sarebbe consigliabile rassegnasse le dimissioni, cosa questa che tornerebbe utile a lui e agli sportivi polesi tutti. A suo tempo aveva promesso di farlo se le cose non fossero andate. Ma non tutta la colpa è da attri-buisi alla sola sua persona. Della crisi i responsabili maggiori sono i dirigenti del club e quel plenum, dimostratosi incapace di prendere una decisione energica. Possiamo tranquillamente affermare ohe la direzione dello Scoglio Olivi e il plenum presi assieme, sono spremuti, non danno fuori il minimo di quanto essi dovrebbero assolutamente (S*gu* la II. pagina) DINAMO — LOKOMOTIVA 3:3 (2:2). — La Dinamo di Zagabria, dopo la sconfitta intersettimanale nel ricupero con il Partizan, non si è impegnata molto contro la cenerentola della classifica, Lokomotiza, credendo di poter vincere a piacimento la partita senza impegnarsi. Tutto sembrava dovesse darle ragione dopo 9 mimiti, quando si portava in vantaggio per mezzo di un’autorete del terzino sinistro Ožegovič, il quale, nella fretta di liberare, spediva il pallone nel fondo della propria rete. Non passava però ohe un minuto e a Lokomotiva pareggiava con Gereš. Al 21’ la Dinamo segnava la seconda volta con Benko, ma veniva nuovamente raggiunta al 32’ da una rete di Jovanovič. Immutata la situazione nella ripresa. Dopo appena otto minuti di gioco, Jovanovič portava in vantaggio la propria squadra. La Dinamo, scrollatosi di dosso il torpore, iniziava un’assedio vero e proprio alla porta di Zrilić. Il tempo passava, ma il risultato rimaneva invariato. Solamente a tre minuti dalla fine Čonč riusciva a portare le sorti in parità e salvare così la propria squadra dalla sconfitta. VOIVODINA — BSK 4:2 (4:0). — La Vojvodina, con un gioco veloce, sbrigativo e non privo di finezze tecniche, è riuscita a porte k. o. la squadra rivelazione del campionato BSK di Belgrado. I oadroni di casa sono partiti all’attacco non appena l’arbitro Lemešič dava i.1 segnale dell’inizio. Dopo soli cinque minuti, Roganovič segnava la prima rete, doppiata all’ll’ da Krsliór Sul 2 a 0 il PSK parve dovesse crollare. La difesa faceva acqua. Veselinovič approfittava dell’occasione e segnava altre due retti per i propri colori al 15’ e 35’. Sul 4:0 le due sqùadre si representavano in campo nella ripresa. Il BSK pareva rinato. Le sue azioni si facevano più chiare e gli permettevano di segnare due volte, al 30’ con Jelisavčič ed al 40’ con Markovič. Era però troppo tardi, perché la sconfitta, e con essa ogni speranza di vincere il campionato, era ormai una cosa acquisita. (Segue in II. pagina) FOLA, 24 — La Proleter di Capodistria ha conseguito domenica un’altro importante successo in campo ciclistico, stravincendo a Pola la gara organizzata dallo Scoglio Olivi sul percorso Pola—San Lorenzo—Pola di complessivi 78 km. Dellasanta, fra i dilettanti, e Visintin, fra gli allievi, si somr impasti facilmente nella volata conclusiva sul forte lotto dei concorrenti, giunti assieme al traguardo in numero di 18. Peccato proprio che Visintin sia incappato in una banale ed ingenua trasgressione del regolamento. Egli, infatti, durante la disputa della volata ha alzato le mani dal manubrio, prima di passare lo striscione del traguardo, per la qual cosa è stato retrocesso dal primo allottavo posto nella classifica. Malgrado questa amarezza, i ragazzi della società ca-podistriana hanno riconfermato le loro buone condizioni, che fanno ben sperare per le prossime e più impegnative prove, prima fra tutte quella del Primo Maggio, che li vedrà gareggiare sul percorso Maribor—Lubiana—Nuova Gorizia. La corsa di domenica ha messo in rilievo le già conosciute qualità di Dellasanta, Visintin, Piciga e Brajnik e oi ha dato la bella sorpresa di LA XXVIII. GIORNATA DEL CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO — SERIE A IL MILAN BATTUTO clamorosamente in casa sua Ancora vittoriosa I' Udinese - La Triestina supera il Torino ATALANTA — CATANIA 4:0 (2:0) — Il dominio dell’Atalanta è stato netto e continuo, il punteggio lo esprime chiaramente. La differenza a favore dei locali avrebbe potuto essere anche maggiore se il portiere catenese non avesse parato qualche tiro difficile aiutato in due occasioni dai pali. La squadra ospite ha adottato nel primo tempo una tattica difensiva allineando cinque uomini al limite dell’area. Ma questo sbarramento non è servito a frenare Io slancio degli atalantini, guidati anche oggi da un Rasmusen formidabilmente in vena. Rasmusen ha segnato la prima rete al 17, scartando due avversari e battendo il portiere in uscita, sei minuti dopo lo stesso Rasmusen iniziava un’azione individuale-sulla destra e centrava da fondo campo. Annovazzi tirava da solo in rete da pochi metri. Nella ripresa al 25’ segnava Lenizza, riprendendo il pallone respinto dal portiere su precedente tiro di Rasmusen e infine al 42’ ancora Rasmusen batteva il portiere avversario scattando su un preciso allungo e aspettando Bardelli sull’uscita. ROMA — MILAN 2:0 (0:0) — La gara ha avuto due diversi aspetti. Nel primo, dopo un inizio con azioni alterne abbastanza ben condotte, il gioco .è diventato fiacco e scadente. Un rigore concesso dall’arbitro per fallo di Nordhal nell’area romana, è stato calciato al lato da Lindoln al 35’. Nella ripresa, l’incontro si è fatto più accanito ma tecnicamente discreto. La Roma è andata in vantaggio su calcio di rigore al 9’ ma un intervento di Silvestri provocava la caduta di Cavazzuti che rimaneva fuori cam- CAMPIONATO ITALIANO Serie A I RISULTATI Spai — Bologna Atalanta — Catania Juventus — Internazionale Fiorentina — Napoli Lazio — Novara Pro patria — Genoa Milan — Roma Udinese — Sampdoria Triestina — Torino 1:1 4:0 3:2 0:0 1:1 3:1 0:2 2:1 3:1 Roma e Serensen del Milan in seguito a una mischia originata sulla linea della porta di Moro. Il Milan in seguito continuava ad attaccare in massa, ma i suoi sforzi erano vani e il risultato rimaneva Invariato al termine dell’incontro. FIORENTINA — NAPOLI 0:0 — Partita nella quale le due difese hanno largamente dominato, tant’è vero che nei 90 minuti di gioco sole due sono state le occasioni da rete. La prima capitata ai fioren-tinui quando un tiro di Virgili è stato respinto di testa proprio sulla linea bianca dal terzino napoletano Comaschi e la seconda è toccata al Napoli. Jepson, libero a dieci metri dal portiere della squadra viola, non ha saputo altro che tirargli addosso. La Fiorentina ha marcato una certa prevalenza territoriale s’enza però riuscire a concretarla per la svogliatezza del suo attacco nel quale il solo Gren ha giocato con intelligenza e senso della posizione. Nel secondo tempo il Napoli ha ripiegato in difesa, pago del risultato di parità. Dei reparti napoletani quello arretrato è stato senza alcun dubbio il migliore, mentre il terzetto di punta ha giocato con scarso rendimento). PRO PATRIA — GENOVA 3:1 (1:0) —• Il Genoa ha preso troppo alla leggera rincontro con la Pro Patria ed ha disputato una partita disordinata nella quale ad eccezione di Peccasin ed Enioli tutti hanno giocato male. La Pro Patria si è battuta con decisione e pur non avendo fatto nulla di eccezionale ha colto regolare successo. La Pro Patria è andata in vantaggio al 19’ su azione portata sulla sinistra da Hoffdr.g e conclusa imparabilmente da Canova. Al 39’ per poco la Pro Patria non ha segnato nuovamente. E’ stato Franzos! a salvare con una uscita disperata. Nel secondo tempo il Genova ha attaccato con maggiore vivacità ma il suo gioco non è mai apparso sicuro e al 30 la Pro Patria su azione di contropiede condotta da Benelli, ha ottenuto la seconda rete con Hoffling che due minuti dopo ha ottenuto la terza rete con un tiro da lontano sfuggito a Franzos!. A due minuti dalla fine Larsen con tiro da 20 metri ha ottenuto la rete della bandierina per il Genova. JUVENTUS — INTER 3:2 (9:0) Partita scarsamente interessante giocata a tratti con rilassamento e anche punteggiata da reciproci errori. Il primo tempo è finito a reti inviolate dopo alcuni errori che hanno- messo in pericolo le rispettive reti ma che non hanno avuto alcun seguito. I Juventini sono andati in vantaggio per primi a 7 minuti dalla ripresa con una bella rete segnata da Pretta con tiro raso terra, quasi dal limite deU’a-rea, dopo un lungo centro di Muc-cinelli perfettamente smistato da Bronè. I nero-azzurri dopo cinque minuti pareggiavano le sorti con un tiro di Brighenti a qualche metro fuori dell’àrea che sorprendeva il portiere viola, ma i bianconeri tornavano di nuovo a condurre il punteggio al 22 allorché un lungo traversone di Muccinelli era respinto di testa da un difersore e Montico, riprendendo la palla la infilava in rete con un tiro da lontano. Al 26’ per fallo commesso da Giacomazzi su Muccinelli l’arbitro concedeva a favore dei bianconeri un rigore che Manente trasformava. Al 31’ per una uscita di Viola su Brighenti l’arbitro concedeva un altro rigore, questa volta a favore dell’Inter che Armano realizzava puntando sul pjvtie re. LAZIO — NOVARA 1:1 (1:1) — Partita equilibrata sebbene non bella anche se il Novara ha segnato per primo e raggiunto su calcio di rigore avrebbe potuto tornare in vantaggio nella ripresa, correndo però nel finale il rischio di perdere. TENNIS DA TAVOLO LA CLASSIFICA Milan 28 15 9 4 57:28 39 Udinese 28 13 9 6 45:33 35 Roma 28 11 13 4 41:30 35 Bologna 28 13 8 7 48:39 34 Juventus 28 10 12 6 48:42 32 Fiorentina 28 12 7 9 35:37 31 Napoli 28 9 11 8 37:30 29 Sampdoria 28 9 10 9 39:33 28 Torino 28 10 8 10 32:35 28 Inter 28 9 9 10 42:41 27 Triestina 28 9 9 10 31:45 27 Genoa 28 7 12 9 28:29 26 Lazio 28 10 6 12 33:42 26 Catania 28 8 9 11 31:36 25 Novara 28 9 7 12 29:36 25 Atalanta 28 6 12 10 31:31 24 Spai 28 3 12 13 18:35 18 Pro Patria 28 4 7 17 20:43 15 2 SECONDI ai mondiali di POSTI Uirechi po per due minuti. I romani a tratti portavano la partita in campo avversario giovandosi di due o tre uomini Biggia, Galli e Cavazzuti e in una di queste azioni segnavano per la seconda volta. Già da metà campo Cavazzutti si impossessava del la palla evitando Maldini poi andava verso la porta di Buffon e quando questi gli si faceva incontro, passava a Galli lateralmente e il centro avanti non aveva difficoltà a segnare a porta vuota. Questo al 37’. Al 22’ precedentemente l’arbitro aveva espulso Giuliano della UTRECHT, 25 — Il giapponese Tanaka ha conquistato il titolo di campione del mondo nel singolo, battendo in finale per 3:2 lo jugoslavo Žarko Dolinar. Il titolo nel doppio è andato alla coppia cecoslovacca Andreadis — Stipek, che hanno regolato con il medesimo punteggio quella jugoslava, Dominar — Harangozo, già vincitori del titolo dello scorso anno. Il singolo femminile è stato nuovamente appannaggio della romena Roseanu, mentre il doppio femminile è stato vinto dalla coppia ungherese Szepesi — Koczian, Vincitrici per 3:2 sul duo Simmons — Elliot (Gran Bretagna). Le finali per squadre maschili e femminili sono state vinte rispettivamente da Giappone e Romania, battendo per 5:3 la Cecoslovacchia, la prima e per 3:2 la Gran Bretagna, la seconda. La conquista di due secondi posti ai Campionati mondiali della disciplina è, finora, il maggiore successo internazionale dei nostri tennisti da tavolo. Dolinar e Harangozo hanno vinto il titolo nel due di coppia lo scorto anno a Londra, lasciandoselo quest’anno sfuggire di mano. Comunque, i piazzamenti al secondo posto di Dolinar —• Harangozo, nel doppioi e di Dolinar nel singolo sono da considerarsi del tutto soddisfacenti. LOTTA GRECO ROMANA Ancora 3 jugoslavi in lizza a Karlsruhe KARLSRUHE, 24 — Ai campionati mondiali di lotta libera tre nostri atleti continuano a mantenersi tra i primi dieci: Arsié, Bak-šaj e Simič. Torma, invece, è stato battuto dallo svedese Hakansom, mentre Arsić è stato sconfitto, per getto della spugna, dal russo Ma-nev. Le sorprese, però, non mancano. Il favorito nei welters, Terjan, è stato battuto ai punti dall’italiano Trippa e il turco Sila, ha ceduto, per per getto della spugna, di fronte allo sconosciuto lottatore belga Mevis. Eliminati pure il campione" olimpico Silvasij, lo svedese Anderson e altri candidati al titolo di campione del mondo. Sono rimasti in lizza 7 russi, 4 italiani, 6 svedesi, 4 cecoslovacchi, 6 turchi, 3 bulgari, 3 jugoslavi e 1 lottatore per ogni nazione partecipante. un Ricobon e Bešič migliorati notevolmente, tanto da poter essere ormai considerati alla pari con i migliori. L’unico a non essere ancora perfettamente a posto è Brajnik, il quale si trova a corto di allenamento. Ancora mille chilometri e siamo sicuri che Brajnik tornerà ad essere il bell’atkita di qualche anno addietro, quando vinse addirittura il campionato federale assoluto per allievi. Alla partenza si presentavano tutti i migliori ciclisti istriani, una trentina circa. I primi chilometri venivano condotti a moderata andatura con il gruppo compatto. I primi scossomi alle ’ posizioni avvenivano appena sui tornanti della breve ma dura salita di Leme, nella quale si mettevano in evidenza il fiumano Runko (il quale vinceva il traguardo della montagna) assieme a Piciga, Bešič e Dellasanta. Un gruppo di una quindicina di unità girava a San Lorenzo con un minuto idi vantaggio sugli inseguitori. Nel momento culminante foravano prima Bonin, indi Bešič, sino a quel momento fra i protagonisti della gara. Nel ritorno, i fuggitivi, invece di accelerare l’andatura per aumentare il distacco, si limitavano a controllarsi a vicenda, cosicché i più vicini ritardatari potevano rientrare. In vista di Pola, i migliori velocisti prendevano posizione in testa al gruppo. Nella volata finale, Dellasanta staccava di forza tutti tagliando il 'traguardo con oltre cinque macchine di vantaggio su Visintin, Samzin. Ricobon, Starčevič, Piciga e tutti gli altri,. che finivano in fila indiana con lo stesso tempo del vincitore. ORDINE D’ARRIVO Dilettanti: 1) Dellasanta Silverio, Proleter di Capodistria, che ha compiuto i 78 km del percorso in 2 ore 27’ alla media oraria di km 32,585; 2) Jugo Daniele, Fiume; 3) Mattic-chio Giuseppe, Pola; 4) Skomina Umberto, Fiume; 5) Brajnik Oreste, Proleter; 6) Razumovič Ivab, Fiume, tutti con il tempo del vincitore. Allievi: 1) Sanzin Antonio, Pola, in 2 ore 27’; 2) Ricobon Giuseppe, Proleter;. 3) Starčevič Željko, Fiume; 4) Piciga Rajko, Proleter; 5) Geromella Bruno, Pola; 6) Marolti Bruno, Fiume; 7) Runko .Silvano, Fiume; 8) Visintin Bruno, Proleter; 9) Ivančič Gino, Fiume; 10) Fattur Bruno, Fiume; 11) Brajko Giorgio, Proleter; 12) Kljun Josip, Fiume, tutti con il tempo del vincitore. 13) Bestjak Jože, Proleter a 7’55”; 14) Genzo Luciano, idem, a 9’45”; 15) Konfus Josip, Fiume, stesso tempo; 16) Bešič Marino, Proleter, a 10’50”. PARTIZAN Negli ultimi tempi le Società ginniche «Partizan» hanno intensificato la loro preparazione in vista delle grandi Rassegne regionali che avranno luogo tra non molto. CALCIO INTERNAZIONALE AUSTRIA -UNGHERIA 2:2 (2-2) AUSTRIA: Schmied, Halla, Bar-schandt, Hanappi, Röokl, Ocvirk, Schlager, (Kaubek), Brousek (Schle-ger), Probst, Koller, Körner II. UNGHERIA: Olak, Buzansky, Lantos, Bozsik, Lorant, Szojka, Sander, Koosis, Hidegkuti, Puskas, Fe-nyvesi. VIENNA, 24 — Il centesimo confronto fra le nazionali di Austria e Ungheria s’è concluso con il salomonico risultato di 2:2. Primo tempo 2:2. La partita, giocata su un terreno pesante per la pioggia caduta in abbondanza, è stata tuttavia all’altezza delle tradizioni calcistiche dei due paesi. Il pareggio rappresenta per i padroni di casa un successo in quanto alla formazione magiara al gran completo hanno opposto una compagine largamente rimaneggiata. I Già nei primi venti minuti di gioco le due squadre avevano segnato una rete per parte. E’ seguita poi al 29’ una bella intesa Hidegkuti — Puskas e quest’ultimo portava l’Ungheria in vantaggio. Ma si faceva appena in tempo a rimettere la palla al centro ohe già gli austriaci partivano come furie e andavano direttamente in rete con un tiro di Koller da circa 30 metri. La ripresa non offriva alounchè di particolare. LEGA REPUBBLICANA SLOVENA MAGRA COMPLETA per le squadre istriane Depressione morale, comune denominatore per tutte Isola - Triglav 2:4 (2:3) ISOLA: Dagri, Benvenuto, Boro-jevič, Costanzo, Sorgo, Depase, Vittori, Felluga, Zaro, Degrassi, Rusi-gnan II. TRIGLAV: Fend, Gajšek, Pogačnik, Srakar, Česen, Čebul, Podlib-nik, Stular I., Mihelčič, Stular II., Arežina. ARBITRO: Goli di Lubiana. MARCATORI: al 5’ e 21’ Russi-gnan II., al 12’ a 38’ Podlibnik, al 31’ Stular II. e al 65’ Stular I. ISOLA, 24 — A un primo tempo promettente ha fatto seguito una ripresa nervosa e arruffata, che ha dato la vittoria agli ospiti di Kranj. I padroni di casa, dopo essere passati per ben due volte in vantaggio, si sono lasciati riprendere e sorpassare una volta. L’orgasmo e, in verità, un pò di sfortuna hanno fatto il resto. Il divario del punteggio, benché nulla vi sia da ridire sulla regolarità delle Segnature, è comunque troppo seven per l’Isola, poiché essa ha fatto più gioco, ma è stata poco efficace all’attacco e abbastanza fallosa in difesa. Bisogna però tener debito conto del fatto che, al 10’ della ripresa, l’attacco isolano n rimasto privo del frombolie-re, Russfgnan II., rimasto vittima di un infortunio che lo ha costretto ad abbandonare definitivamente il campo. I padroni di casa sono incappati in una giornata proprio nera. Specialmente in difesa, dove il solo Sorgo ha tentato di mettere, senza riuscirvi, un pò d’ordine. I terzini, in particolare il sinistro, hanno dato troppo via libera alle ali avversarie che, naturalmente, non si sono fatte pregare. L’unico reparto che ha dimostrato di valere, è stata la mediana, mentre all’attacco si è fatto molta confusione. Gli ospiti, contro una squadra cosi disorganizziajta, hanno avuto buon gioco. Accortisi, dopo aver raggiunto il pareggio, che il reparto sinistro isolano scricchiolava hanno puntalo le loro batrerie in quella direzione, riuscendo a portare in porto una vittoria su cui certamente non contavano in partenza. Coriacei in difesa e sbrigativi all’attacco, appoggiato da una mediana mobile e accorta, hanno saputo es’sere pericolosi fino alla fine. L’arbitraggio di Goli non 4 stato immune da pecche. In un certo senso potremmo dirlo an .he falloso, in particolare nella valutazione dei falli. Ha avuto tuttavia l’accortezza di calmare gl' spiriti che minacciavano di accendersi, per quanto i suoi interventi a voce non siano stati certamente un metodo ortodosso. Condensiamo la cronaca. L’Isola parte subito all’attacco e al 5’ segna con Russignan II. Gli ospiti reagiscono vivacemente e, al 12’, raggiungono, il pareggiò c„n Podlibnik. Dopo fasi alterne i padroni di casa si spingono in profondità ed è ancora Russignan II. a se- LEGA REPUBBLICANA SLOVENA I RISULTATI Nova Gorica — Postojna Branik — Slovan Isola — Triglav Pirano — Grafičar Krim — Aurora 2:1 3:0 2:4 sospesa sospesa Krim Nova Gorica Grafičar Slovan Aurora Postojna Isola Pirano Branik Triglav LA CLASSIFICA 12 10 1 1 51:11 21 12 10 1 1 48:12 21 12 8 1 3 48:16 17 13 6 0 7 21:30 12 12 5 2 5 12:21 12 13 3 4 6 10:18 10 12 4 2 6 18:21 10 12 3 1 8 14:29 7 13 3 1 9 13:39 7 13 3 1 9 11:39 7 gnare imparabilmente, al 21’. Nuova reazione del Triglav che, al 31’, ristabilisce le distanze con Stular II, che s'frutta un errore deda difesa isolana. Insistono poi ancora gli ospiti e al 38’ passano a condurre con Podlibnik, che filtra facilmente. La ripresa vede l’Isola alla ricerca affannosa del pareggio, ma Zaro, al 49’ e 53’, sciupa banalmente due buone occasioni. Al 10’ Russignan II. deve abbandonare il terreno di gioco per imo turno. Ridotti a dieci gli isolani insistono ancora, ma sbagliano un’altra ce-(Segua in H. paging) LA SOTTOLEGA ISTRIANA DIVÌSA LA POSTA nel „derbn" albonese Rovigno - Buie 2:3 (1:2) ROVIGNO: Veggiati, Deboni, Po-ropat, Panconi, brunetti I, Brunetti II, Purčinomć, Buratto, Fabns, Chersina I e Chersina II, BUIE: Pintar, Bonetti, Pesek, Vukovič, Monica, Sundać, Rosič, Cassio, Smoje, Ghegić, Mitrovič. MARCATORI.: Mitrovič ai 9’, Ra-sić al 25' e Sundač ail'88’ per il Buie; Buratto al 4’ e al 16’, per il Rovigno. AtiBITRO: Supon di Pola. ROVIGNO, 24 — Nel primo tempo, partita equilibrata. Ambedue i portieri sono abbastanza occupati. Al 4 buratto, dopo aver driblam Pe-žtiic e Vukovič, tira da 15 metri e sogna per il Rovigno. Contrattacco dei buie con azione combinata Mitrovič — Smoje, Quest intimo tira da pochi metri: il portiere para, ma la parla gli stugge di mano. Mitrovič ne appronta e la mette in sacco. Al 2o, su corner, segna Rasió di testa. Nel secondo tempo il Buie prende in mano le redini della partita e comincia a pressare. Al òo, dopo un allungo di Cassio, mentre sta per tirare in porta, Mitrovič viene colpito va per scontata una vittoria ''ei minatori, innegabilmente superiori per tecnica e velocità ai loro vicini di casa. A dire, il vero, il Rudar è giunto in campo già handicappato per la mancanza di alcuni titolari, minorazione che è stata aggravata all’inizio della ripresa da un grave Infortunio occorso al s'uo cenro avanti, Privat, per cui è stato in un certo modo facilitata l’opera degli albonesi di contenere la foga dei ragazzi di Martinovih PISINO — UMAGO 6:1 (5:1) PISINO, 24 — Quattro reti di Antonie, una dii Lesjak e un’altra di Krajcer hanno fatto crollare le nostre sia pur tenui speranze di una ripresa della rinnovata squadra umaghese, speranza sorta dopo la vittoria di quest’ultima sul Rovigno, domenica scorsa. Facile la vittoria del Pisino, troppo facile per esser stata raggiunta contro un sodalizio che da Sempre ha vantato ottime tradizioni calcistiche. L’Umago è crollato g'.à al primo tempo, subendo la bellezza di cinque reti, e riuscendo a segnarne solo una, il punto della bandierina, ad opera di Zdelar. SOTTOLEGA ISTRIANA I RISULTATI Rudar — Albona LEGA REPUBBLICANA SLOVENA AURORA 4:0 (2:0) L’atletica leggera è uno sport particolarmente adatto alle ragazze. Purtroppo è ancor poco sviluppato da noi KRIM: Smrekar, Bunc, Zabukovec, Stritih, Fajon, Matos, Boiič, Podobnik, Zajko, Slapničar, Pokoren. AURORA: Dobrigna, Perini, Sanjin, Turčinovič, Orlati II, Budin, Pecchiari, Hočevar, Vatovec, Romani, Dapretto. ARBITRO: Grošelj di Lubiana. MARCATORI: ,al 25’ Zajkd, al 45’ e 75’ Pokoren e al 66’ Slapničar. LUBIANA, 24 — E’ veramente deplorevole che partite di calcio degenerino, da qualche tempo, in qualcosa che nulla ha da fare con lo sport. E’ il caso verificatosi sul campo del Krim, protagonisti i locali e l’Aurora di Capodistria con attore di centro l’arbitro Grošelj, il cui operato ha contribuito non poco a far fallire l’incontro. Ma veniamo alla cronaca e, con espsa, alle fasi più «interessanti». I padroni di casa partono a gran velocità e già al 5’ Dobrigna è chiamato all’opera in un difficile intervento di pugno, su azione di Zaj-iko. Dopo due calci d’angolo in favore del Krim, rimasti senza esito, P-dkoren calcia fuori da pochi metri. La difesa dell’Aurora vigila attentamente e resiste alle impetuose folate avversarie, favorite anche da un vento abbastanza forte. Tutto pare vada per il meglio quando al 25’ Burlin, richiamando a voce l’atten- buie hovigno Pisino — Umano 0:0 3:2 6:1 Rudar Pisino Hovigno urne Albona Avijaticar Umago Parenzo Cittanova Dignano LA CLASSIFICA 13 » 5 0 40:16 21 14 9 1 4 49:29 19 14 8 1 5 39:21 17 13 6 3 4 3s:30 15 13 6 3 4 23:26 15 13 6 2 5 35:24 14 13 4 2 7 17:29 10 13 4 0 9 24:51 8 9 2 1 6 9:21 5 PORTIERI FUORI CLASSE nell'arena delcalcio mondiale 13 1 2 10 11:39 4 alle gambe e la palla va oltre la traversa. Al 58’ Rasié, tutto solo, tira e manda in porta. Abbiamo quindi un errore del Rovigno al 76’ e per un malinteso di Vukovič, Buratto, solo davanti al portiere, insacca. ALT88’, su allungo di Cassio, Sundač prende la palla e, driblato il terzino del Rovigno, segna da 20 metri la rete della vittoria per il Buie. Il Rovigno cerca di reagire, ma inutilmente: I terzini avversari lavorarono a perfezione. Al 90 Smoje, sgambettato in area, segna il quarto goal per la squadra bu-iese. RUDAR — ALBONA 0:0 ALBONA: Stoje, Poldrugo, Vidas, Knapić Brezac I, Mohorović, Anić, Brezac II, Vilić, Giambastiani, Nardi. RUDAR: Almer, Gobbo, Bernjac, Tuta, Cveiner, Ceccada, Rajkovič, Ongaro, Privat, Faraguna, Hrvatin. ARBITRO: Kodnik di Pola. Il derby dell’Albonese si è concluso con un nulla di fatto. Il che dimostra come nel calcio molte volte il cuore e la volontà possono più della capacità e della tecnica. E proprio alla volontà degli albonesi il numeroso pubblico ar-siano deve un incontro veloce, combattuto e interessantissimo, un incontro che già in partenza da- A nulla è servito il gioco impeccabile del migliore terzino, visto ai campionati del mondo in Isvizzera-Santamaria; a nulla è servito il passaggio cesellato e preciso di Andrade, vani furono i virtuosismi dell’inarrivabile Schiaffino e i fantastici goals deU’irruente Holberg. Tutti gli sforzi dello squadrone uruguaiano furono mutili. Il perfetto meccanismo dell’Uruguay e i virtuosismi dei suoi atleti non hanno dato frutto. E sapete perchè? Perchè una sola rotella del complicato meccanismo non ha funzionato a dovere. Questo unico neo fu il portiere Maspoli, che s’è preso goals da vero principiante. Nella finale Ungheria —• Germania, vinta come noto da quest’ultima, più volte sembrò che la rete tedesca dovesse capitolare sotto le stangate dei suoi Puskas e Koczis. Tre o quattro volte, anzi, il travolgente attacco magiaro sembrava aver sfondato. Ma non aveva fatto i conti con Turek ohe, quel giorno, parò l’impossibile. Senza un bon portiere non ci può essere una buona squadra di calcio. Questa la conclusione, E’ stato sempre così: il famoso «wunderteam» di Meisl aveva un Hiden, lo squadrone di Pozzo un Combi o un Olivieri, la Cecoslovacchia dei tempi d’oro Pla-niöka... ■ IL PORTIERE DI TUTTI I TEMPI: ZAMORA Il migliore portiere che abbia mai calcato f campi di gioco è stato senza dubbio lo spagnolo Riccardo Za- Ecco cosa può succedere quando per un solo attimo manchi l’intuizione. Il portiere svizzero Parlier vola in direzione opposta a quella della palla sul calcio di rigore tirato da Pandolfini mora. Di statura poco superiore alla media, atleticamente ben costruito, con la sua caratteristica màglia verde e il berrettone a visiera calato a riparo della vista, stava tra i pali sempre rannicchiato come una pantera in procinto di lanciarsi sulla preda, seguendo sempre il pallone anche quando questo si'trovava ben lontano dalla sua area. E quando si LA TECNICA E LO SPORT imbarcazioni britanniche a vela e a motore neI mondo La straordinaria popolarità raggiunga dallo sport della vela nel mondo nel corso dell’ultimo decennio ha fatto sì che in molti paesi il numero degli sportivi attivi in questo ramo abbia raggiunto cifre grandiose. Non è raro il caso che il possedere una buona imbarcazione sia un’aspirazione per nulla inferiore a quella, diciamo, del possesso di una automobile. Questo fenomeno è particolarmente sensibile in Gran Bretagna, dove di conseguenza è sorta e fiorisce una vera e propria industria. Qui le preferenze degli appassionati vanno quasi sempre ai «din-ghi». Se ne costruiscono vari tipi: a zato nella produzione di imbarcazioni (a remi, a vela e a motore) di sola materia plastica. Gli scafi e la coperta sono costruiti di strati di lana di vetro, sovrapposti e aderenti con uno speciale adesivo di resina. I vantaggi di questa costruzione sono evidenti specialmente per quanto riguarda lo sviluppo massimo di velocità, l’immunità dalla corrosione dell’acqua marina e dagli attacchi di parassiti del legno di cui sono ricche le acque delle zone più calde. Queste imbarcazioni si sono mo-, strate particolarmente adatte anche al clima nordico, dove il gelo non le intacca. La Gran Bretagna conta attual- vela, a motore o a remi. Le imbar- mente 800 fra cantieri grandi e pic- Bianche vele nel golfo di Capodistria cationi si costruiscono con legno \speqiale, compensato icon brevetto in esclusiva che hanno raggiunto in tutto il mondo grande fama. Il tipo di «dinghio» più noto è il «Firefly» che misura 3,6 metri di lunghezza. I cantieri «Fairey Marine» ne hanno costruito già 1.500 esem-lari, esportandoli in tutte le parti del globo. Un altro cantiere britannico, il «Tàd» di Weymouth si è speeiali»- colì di imbarcazioni a vela in legno, materie plastiche e ferro. Tutti si distinguono per l’ottima qualità dei prodotti e per la capacità di costruire in serie i tipi più svariati. I proprietari dei cantieri sono, in genere, privati, individualisti per tradizione, ma si contano anche esempi che, mantenendo le tradizioni del mestiere, hanno talmente perfezionato il processo di produzione da ridurre considerevolmente le spete e aumentarne il volume. Uno di questi è il caso del cantiere «Pori Hamble», nei pressi di Southampton. Un costruttore navale britannico, studiando la situazione sul mercato americano, ingaggiò un noto progettista perchè questi gli costruisse un imbarcazione a vela veloce, particolarmente adatta a gareggiare nelle acque della costa atlantica statunitense, Ne uscì un’imbarcazione lunga 6,4 metri, nota come tipo «Isländer». Il prototipo venne costruito in Gran Bretagna e subito trasferito negli USA, dove venne provato da esperti velisti e venduto. I risultati dell’esperimento furono ottimi. I cantieri di Port Hamble ottennero ordinazioni in così grande numero da poter introdurne la lavorazione in serie. Allo scopo fu eretto un reparto speciale che si dedicò esclusivamente alla costruzione di «Isländer». Questo tipo di imbarcazione si è piazzato bene non solo in America, ma anche in molti altri paesi. Un altro tipo di imbarcazione di produzione britannica s’è affermato nelle acque di tutto il mondo. Si tratta di un velocissimo motoscafo, costruito interamente in alluminio. E’ in grado di contenere tre persone. I principi di costruzione seguono, per tecnica e precisione, quelli degli apparecchi d’aviazione. E’ in grado di sviluppare una velocità di ben 51,5 chilometri all’ora e si è affermato specialmente sulla riviera francese, quale scialuppa motorizzata dei numerosi «yacht», trovando pure impiego nella trazione in gare di sci sull’acqua. Specia-lizato nella sua costruzione è, in esclusiva, il cantiere «Albatros» di St. Olaves. Come si vede la tecnica può rendere, e ha già reso,, ottimi servizi allo sport e allo svago anche in_ questo campo. E non e detto che ciò sia tutto o il massimo di quanto si possa fare. I risultati raggiunti finora e la sempre più grande popolarità, che lo sport della vela promette di acquistare in avvenire, aprono ulteriori prospettive. lanciava in tuffo o volava da una parte all’altra della porta a fermare la sfera, destinata ormai a gonfiare la rete, sembrava partire sotto la spinta di una potente molla. Non era soltanto l’intuizione, dote derivante dalla massima prontezza di riflessi, ma un.vero e proprio «sesto senso» del portiere nato. Questa capacità di intuire, senza aver bisogno di pensarci su, dove il pallone andrà a finire anche sotto il tiro del piede più potente e smaliziato era la sua caratteristica principale. Ma egli possedeva ogni altra dote: elastico come un felino, scattante s coraggioso, giungeva nel pnnto e nel momento giusto all’appuntamento con la palla, come attrattovi a forza da una calamita. Ma aveva anche un altro rarissimo pregio: sapeva essere un condottiero del gioco. Interveniva su tutta l’area dei sedici metri, dirigeva i compagni della difesa, quasi fossero marionette, legate a un filo che egli manovrava. I MIGLIORI DOPO ZAMORA Non pochi sono tuttavia coloro ohe riuscirono ad awicinarglisi. J portieri «tipo» non furono rari. Tutti conoscono la fama di un Hiden, di un Planička, di un Combi, di un Szabo, di un Platzer, di un Glazer o di un Olivieri. Tutti questi, chi più chi meno, si sono creati un nome nel calcio mondiale, ma nessuno è riuscito a eguagliare il grande Zamora, pur essendo dei fuori classe. Qualcosa, anche se poco, li distingueva da lui. Il noto Planička, ad esempio, era forse più elastico e più energico. Vi erano momenti in cui lo si sarebbe potuto credere fatto di gomma, tanto era impressionante nell’azione e temerario nelle uscite. Giampiero Combi s’era fatto famoso parando rigori. Una carriera la sua che non conosce confronti in Italia e pochissimi altrove. Altro grande nome è Franjo Glazer, attuale allenatore del Rijtìka. Il suo «sesto senso» eguagliava certamente quello di Zamora ed era particolarmente abile nelle uscite, sfoggiando uno stile armonicamente eccezionale. Rifuggiva sopratutto da ogni teatralità, difetto tanto comune nei portieri di oggi, ohe cercano nell’effetto del loro intervento l’applauso della folla. BEARA, PORTIERE CONTEMPORANEO N. 1 Senz’altro alla pari con i maestri di una volta, sta oggi il portiere del-l’Hajduk e della rappresentativa jugoslava, Vladimir Beara. Forse nessuno al mondo è attualmente in grado di eguagliarlo. Unici a minacciarlo da vicino sono Grocsis (Ungheria e Castillo (Brasile). Beara, Grocsis e Castillo — questa la graduatoria mondiale dei portieri visti lo scorso anno in Isvizzera. A un osservatore superficiale, Beara potrebbe sembrare un pò teatrale, ma non è così pur peccando talvolta di leggerezza. Sembra un assurdo, ma Beara ha subito la maggior parte delle reti quando gli sarebbe stato facilissimo evi- Giampiero Combi tarle, mentre ha parato e para ciò che sembra imparabile. Un difetto che è costato caro più d’una volta. Ma quando lo si vede volare ad attanagliare nell’angolo opposto, alto o basso, il pallone che già sembrava in rete o respingere tiri impossibili gli si perdona questo e altro. E ciò succede il più spesso. Np! *1 rione dell’arbitro sullo sbandiera-mento di tun segnalinee, provoca una punizione di seconda che Zajko, su passaggio corto di Fajon, trasforma in rete. Dopo quest’episodio affiora un po’ di nervosismo, dando luogo a scenette poco simpatiche che l’aibitro trascura, e fa male. Allo scadere del tempo, Pokoren, caricato irregolarmente Dobrigna senza dre l’arbitro avesse rilevato il fallo, segna nuovamente per i padroni di casa, riscaldando ancora un po’ la già infuocata atmosfera. Nel primo quarto d’ora della ripresa, l’Aurora si fa più insidiosa, mettendo più volte a subbuglio la retroguardia locale, ma non conclude per mancanza di mordente nelle fasi critiche. AI 16’ il Krim riparte all’offensiva e su azione Zajko — Podobnik, quest’ultimo segna la terza rete. A questo punto l’Aurora cede in pieno e i padroni di casa fanno il loro comodo. Al 30’ Pokoren segna la quarta rete, raccogliendo un corto rinvio di pugno di Dobrigna su calcio d’angolo. Ormai l’incontro è deciso irrime- SOTTOLEGA DI FIUME I RISULTATI Nafta — Nehaj 6:1 Torpedo — Hidroelektra 6:1 Lokomotiva — Abbazia — 2:1 Klana — Jedinstvo 3:2 Orient — Crikvenica 3:1 Goran — Naprijed 2:0 Mladost — Borac 3:0 LA Orient Jedinstvo Torpedo Crikvenica Lokomotiva Goran Mladost Naprijed Abbazia Nehaj Borac Nafta Klana Hidroeleè. CLASSIFICA 18 18 0 0 19 12 19 11 18 12 19 10 18 8 20 17 19 20 20 19 19 18 6 2 6 1 4 1 2 1 73:19 36 69:34 26 37:19 26 46:25 25 57:36 24 50:42 19 34:43 18 32:22 18 37:36 16 37:59 15 35:53 14 43:54 13 36:70 9 18:93 5 diabibnente. Si conclude, anzi, nove minuti prima del termine. In seguito a un battibecco fra Pokoren e Perini il quale ultimo reagiva a un’inteozionale pedata alla caviglia, il direttore di gara se l’è cavata allegramente, mandante le squadre negli spogliatoi. p. r, Pirano-Grafičar 1:2 (1:0) BIRANO: Krušič, Salvestrini, Fonda, Gerbac, Bonifacio, Pucer, Jakomin, Stefani, Dapretto, Pilepič e Bernardi. GRAFIČAR: Bele, Lenarčič, Snoj, Žigon, Mihevc, Jah, Hanžič Čučnik, Kropa, Hočevar, Čebular. PIRANO, 24 — Mancavano pochi minuti alla fine, quando in campo succedeva il fattaccio ohe provocava la sospensione della partita. Il portiere del Pirano, Krušič, dopo che l’arbitro, Janežič, di Lùbiana faceva giustamente ripetere un calcio di rigore, in precedenza già parato dal Krušič, si gettava sul direttore di gara, colpendolo proditoriamente alla schiena. Questo provoca- li. Lega I RISULTATI Odred — Budućnost Metalac — Velež Rabotnički — Napredak Zenica — Mačva Bakelj — Lovčen 1:3 3:0 2:1 3:2 3:3 LA CLASSIFICA velež 11 9 1 1 32:9 19 Budućnost 11 8 0 3 28:14 16 Napredak 12 5 2 5 17:13 12 Metalac 12 5 2 5 18:17 12 Zenica 12 4 4 4 23:23 12 Odred 12 6 0 6 18:19 12 Lovčen 12 4 2 6 24:21 10 Mačva 12 4 2 6 21:25 10 Rabotnički 12 4 1 7 16:25 9 Bokelj 12 2 2 8 12:37 6 Anche l’uscire di porta richiede particolari doti d’intuizione. Un attimo solo di ritardo o di anticipo può essere fatale. Nella let« Beara allontana di pugno una seria rtiinaccia durante la partita Jugoslavia — Inghilterra (1:0) dello scorso anso va un’inasprimento d’animo fra i pi-ranesi, ohi si distinsero poi in scorrettezze ohe non hanno niente a ohe fare con lo sport. Così Fonda colpiva un segnalinee, mentre Jakomin e Pucer se la prendevano con i giocatori del -Grafičar. Questi incidenti in campo, oltre che essere dannosi per il buon nome del sodalizio piranese, operano negativamente sul morale della squadra, la quale si -trova ormai sotto la minaccia della retrocessione. Se la -direzione non interverrà per -mettere fine all’indisciplina generale, dominante in seno alla società, simili incidenti si ripeteranno e potranno procurare inconvenienti peggiori. Il Pirano sembrava dovesse conquistare una facile vittoria, dato che già da principio rivelava una netta supperiorità. A11’8’ però, in contropiede. Salvestrini allungava troppo forte al portiere, segnando la più classica delle autoreti. Tre minuti più tardi Stefani pareggiava e sino alla fine del primo tempo la superiorità del Pirano fu marcata, quanto infruttuosa per la poca efficacia dell’attacco. Nella ripresa, Čučnik segnava al 16’ la rete della vittoria per il Craficar. A pochi minuti -dalla fine, l’arbitro decretava un calcio di rigore contro il Pirano per fallo di Salvestrini su Hadžič. Il primo tiro entrava in rete, ma l’arbitro faceva ripetere la punizione. Questa volta Krušič parava, ma Fonda entrava in area, per la qual cosa l’arbitro decretava per la terza volta, e .giustamente, -la ripetizione del tiro. p. s. Isola - Triglav 2:4 (2:3) (Continua dalla I. pagina) castone con Depase. Sono invece gli ospiti, al 65’ ad aumentare su contropiede il bottino con una rete di Stul-ar I. Lo smacco non smonta i padroni di casa che insistono alBattacco, ma la loro pressione non frutta che 5 calci d’angolo, rimasti peraltro infruttuosi, p. m. Campionato-Jugoslavo II. LEGA Odred • Budućnost 1:3 (0:3) ODRED: Brezar II, Jurušić, Klan-čišar, 2umbar, Medved, Leskov, Kr-gin, Vorgič, Zdravkovič, Hočevar, Belcer. BUDUĆNOST: Vereš, Petrovič. Popovič, Rogošič, Mdhadževič, Vu-čekovič, Radovič, Darmanovič, Radonjič Ivanovič, Zečevič. MARCATORI: al 3’ Darmanovič, al 10’ Vučekovič, al 30’ Ivanovič e al 77’ Krgin. LUBIANA, 24 — L’Odred ha lasciato le penne sul proprio campo ad opera del Budućnost, suo diretto rivale in classifica. Con la sconfitta odierna i lubianesi hanno dato l’addio ad ogni speranza di passare il prossimo anno nella I. Lega e tradito l'aspettativa dei propri sostenitori, che hanno abbandonato profondamente delusi lo stadio. La vittoria dei montenegrini è stata raggiunta sopratutto grazie all’accorta tattica di gioco che, chiudendo la retroguardia agli attacchi dell’Odrèd e puntando sulla velocità del contropiede, si è dimostrata efficace. I padroni di casa, nervosi e sfasati, pur svolgendo un notevole volume di gioco, non sono riusciti a sfondare. I loro reiterati attacchi, specialmente nel secondo tempo, non portavano a nulla di concreto per la mancanza di efficacia al limite utile al tiro in porta o per imprecisione. I. LEGA (Continua dalla I. pagina) CRVENA ZVEZDA — ŽELJEZNIČAR 2:1 (0:0). — La squadra belgradese è riuscita dopo -ima lunga aspettativa a ritornare nuovamente a vincere fuori casa. Contro lo Željezničar essa ha fatto vedere un bel gioco, veloce, privo di pregevolezze stilistiche, ma pratico ed incisivo, che le ha procurato una meritata vittoria, ohe avrebbe potuto es sere ancora più netta, se gli avanti avessero avuto un piede più centrato. Tutto si è deciso nella ripresa. La Crvena zvezda passava inaspettatamente in vantaggio al 18’ de:la ripresa con RudinsJa. Rabbioso con-traattacco dello Železničar e pareggio tre minuti più tardi con Kulo-vič. I belgradesi però non desistevano ed al 33’ segnavano una bellissima rete con Toplak. PROLETER — ZAGREB 1:0 (1:0). —- Partita poco interessante e priva di ogni pregio tecnico. Le due squadre si sono distinte in un gioco abulico e privo di mordente. Alla fine ha vinto il Proleter, il quale è riuscito e realizzare una rete al 19’ del primo tempo con Vekič. Nulla cambiava sino alla fine, malgrado i tentativi fatti dallo Zagreb per rimontare lo svantaggio. Arbitro Stanižič di Sarajevo. Spettatori 12.000 cima. RADNIČKI — SARAJEVO 3:1 (3:1). — Il Radnički ha approfittato della favorevole occasione per disincagliarsi dalle posizioni di fondo mai oonosiderati alla pari con i rhi-della classifica. La sua vittoria contro il Sarajevo non fa una grinza. Essa è stata netta e meritata, acquisita nel primo tempo con le tre reti di Pilinčevič al 5’, Ognjanovič al 17’ e Petakovič al 23’. Nella ripresa, il Radnički si limitava a controllare le azioni dell’avveisaria, la quale non riusciva a passare. LEGA INTERREPUBBLICANA (Continua dalla I. pagina) dare. Se il Plenum è stato costituito per raggranellare denaro, tacciamo, ma poiché sappiamo che è stato proprio questo foro a decidere di affidare la squadra all’attuale allenatore, non possiamo fare a meno di accomunare le responsabilità e di dire ciò ohe obiettivamente è giusto. Speriamo comunque che, per l’avvenire, cantonate simili non se ne prenderanno. Non guasterebbe, in ogni caso, formare una nuova direzione. A Pola ci sono sempre uomini dello stampo di Tito Devescovi, Gino Bertoldi, Giovanni Chirissi, Rudi Katičić, Mario Colussi, Carlo Kariči, Giuseppe Chira, Appolinio A-brami ed molti altri ancora. A loro spetterebbe di salvare il salvabile in questo campionato. E’ una cosa ohe bisogna fare subito. A quei poveri ragazzi, che di domenica in domenica devono subire nuove umliazio-ni, diciamo di non disperare. Nello sconforto hanno al loro fianco tutti gli sportivi della città. CAMPIONATO DISTRETTUALE I RISULTATI Verteneglio — Seghetto 4:2 Materada — S. Lorenzo 2:4 Buroli — Buie b 2:3 LA CLASSIFICA Buroli 12 11 0 1 50:14 22 Buie b 12 8 1 3 35:27 17 v nianova 11 7 1 3 30:22 IS S. Lorenzo 10 7 0 3 36:20 14 Seghetto 13 6 1 6 40:33 U Verteneglio 11 6 0 5 28:26 12 M. del Carso 12 3 1 8 28:45 /7 Materada 12 2 0 10 20:38 4 Momiano 11 0 0 11 8:50 0 Campionato ragazzi CAPODISTRIA ISOLA — PIRANO 3:2 (2:1) Isola, 24 — I ragazzi dell’Isola hanno superato di stretta misura quelli del Pirano, dopo un incontro vivace ed equilibrato. I padroni di casa, tecnicamente migliori non hanno avuto un campito facile contro la buona volontà degli ospiti. STIL — AURORA 7:3 (3:2) Capodistria, 24 — Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, la Stil si è imposta alla distanza su un’Aurora evidentemente impreparata a sostenere la prova contro un avversario che contava nelle sue file ben cinque titolari. Il miglior uomo in campo è stato Auber I,t «h« ha MfMt* «bMjut fMb.