bčIRb BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA FILIALA ČEDAD Ul. Carlo Alberto, 17 MOJA BANKA novi tednik Slovencev videmske pokrajine ČEDAD / CIVIDALE • Ul. Ristori 28 • Tel. (0432)731190 • Fax 0432/730462 • PoStni predal / casella postale 92 • Poštnina plačana v gotovini / abbonamento postale gruppo 2/70% • Tednik / settimanale • Cena 1200 lir št. 25 (574) • Čedad, četrtek, 11. julija 1991 bčIRb BANCA Dl CREOITO Dl TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA FILIALE Dl CIVIDALE Via Carlo Alberto, 17 MOJA BANKA Z VELIKO VEČINO GLASOV (189 NA 207) JE VČERAJ SLOVENSKI PARLAMENT PODPRL BRIONSKO DEKLARACIJO Prevladala je razsodnost Med solidarnostnimi pobudami tiskovna konferenca Slovenski parlament je na včerajšnji izredni seji pokazal zvrhano mero treznosti in razsodnosti. Z veliko večino glasov (za je volilo 189 poslancev, proti je bilo 11, vzdržalo pa se je 7 poslancev) je namreč podprl dogovor, ki so ga s federacijo sklenili v nedeljo na Brionih. Za izid tega glasovanja je vladalo veliko pričakovanje, saj bodo tudi od tega odvisne naslednje poteze na poti miroljubne rešitve odnosov Slovenije do preostalega dela federacije in same zvezne vojske. Slovenski izvoljeni predstavniki bodo odslej vsekakor postavljeni pred izredno zahtevno preizkušnjo, saj bo vsaka ekstremistična rešitev lahko sprožila dodatne napetosti. Na drugi strani pa se Slovenija ne more izneveriti svoji suverenosti in samostojnosti. Ob tej pomembni odločitvi slovenske skupščine pa velja povedati, da se je v zadnjih dneh, ko je orožje prepustilo mesto diplomatskemu pogovarjanju, vprašanje okoli slovenske osamosvojitve zadobilo mednarodne razsežnosti. Potem ko je Evropa dokaj togo gledala na osamosvojitvene težnje sosednje republike, so prihod tankov in številne žrtve vendarle spremenile Udeleženci tiskovne konference v Vidmu, ki Jo je pripravila SKGZ gledanje marsikatere države, predvsem pa Evropske gospodarske skupnosti. Grožnja generalov z novimi napadi na Slovenijo, vse večja napetost v Hrvaški sta postavila stvarnost nekdanje Jugoslavije v novo luč. Solidarnostne izjave in priprava na priznanje obeh republik v slučaju nove vojne agresije se vrstijo, kot na tekočem traku. Upajmo le, da ne bo potrebnih novih žrtev, da bo mednarodna javnost šla korak dlje in tudi stvarno pomagala Sloveniji in Hrvaški. V tem kontekstu tudi Slovenija bo morala odigrati svojo vlogo. Predvsem bo morala potrditi svojo enotnost in se otresti vsakršnih strankarskih špekulaciji, ki bi lahko vodile neznano kam in dale duška tistim silam, ki hočejo z orožjem in tanki sleherno vprašanje. Tudi med Slovenci v zamejstvu je pomembno, da se ne prepustimo prenagljenim ocenam o zdajšnjem položaju. V tem trenutku je potrebna tudi naša enotnost, da s skupnimi močmi pomagamo naši matični republiki. Potrebno je, da z vsakdanj-nim delom prispevamo, da bo tudi italijanska javnost spoznala potrebe mlade slovenske republike. V teh dneh je to naša primarna naloga. Za salonske razprave in filozofska razmišljanja pa bomo imeli še veliko časa. Tako kot v Sloveniji je tudi v zamejstvu potrebna enotnost. Med številnimi solidarnostnimi pobudami v zamejstvu gre vsekakor omeniti tudi odmevno tiskovno konferenco, ki jo je videmski pokrajinski odbor Slovenske kulturno-gospodarske zveze pripravil na sedežu videmske Pokrajine. Na srečanju z novinarji, ki so se ga udeležili tudi poslanca Roberta Breda in Gabriele Renzulli ter predsednik Pokrajine Tiziano Venier s številnimi odborniki in svetovalci, je predsednik Izvršnega sveta Občine Tolmin Pavel Gregorčič orisal položaj vojnih dni v Zgornji soški dolini. Rudi Pavšič n PSI fuori dalla Comunità montana Durante i lavori dell'assemblea della Comunità Montana delle Valli del Natisone, che si è svolta martedì sera, il gruppo socialista si è trovato in disaccordo con gli altri due partners della maggioranza, DC e PSDI, ed ha abbandonato l'aula, assieme ai rappresentanti della minoranza, facendo mancare in questo senso il numero legale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una frase dell'ordine del giorno sulla questione dei drammatici avvenimenti accaduti in Slovenia. Nel documento, infatti, si affermava la solidarietà della Comunità Montana delle Valli del Natisone soltanto ai "nuovi” ammnistratori sloveni. L'aggettivo "nuovi", secondo i rappresentanti del PSI e del PDS, poteva indurre a strane interpretazioni e provocare distinzioni tra gli amministratori della vicina Repubblica. I due partiti, dopo un’interruzione dei lavori, hanno proposto che la parola "nuovi” venisse cambiata con “attuali". Siccome la variazione non è stata accettata dagli altri due partners della maggioranza il PSI e il PDS abbandonavano l'aula facendo mancare il numero legale e aprendo, di fatto, una crisi politica in seno alla Comunità Montana. Su questi fatti il capogruppo del PSI Aldo Mazzola ci ha fatto pervenire un documento che pubblichiamo integralmente. "Il gruppo PSI abbandona l'Assemblea della Comunità Montana delle Valli del Natisone a seguito dell'atteggiamento della DC sull'ordine del giorno a sostegno delle istanze di pace nella Slovenia ritenendo le posizioni assunte dal gruppo democristiano pretestuose e provocatrici: del tutto antitetiche agli accordi di maggioranza, tendenti a relegare il PSI ’ad un ruolo aggiuntivo nell'Assemblea comunitaria e nel Direttivo dove a giudizio del PSI la DC tende a non affrontare in modo serio e costruttivo i problemi spinosi dell'assistenza domiciliare, dei rapporti economici con i Comuni in merito agli oneri relativi ai servizi delegati. In tal senso il gruppo PSI, dopo l'abbandono nell'assemblea, ha incontrato le assistenti domiciliari, dipendenti della Comunità Montana, alle quali è stata minacciata la sospensione dello stipendio da questo mese da parte del Presidente e del Segretario della Comunità. Nel corso dell'incontro è stata manifestata loro ampia solidarietà e disponibilità ad affrontare congiuntamente, nei colloqui politici che seguiranno con la DC, la risoluzione del contenzioso, al fine di una corretta prosecuzione del servizio e della salvaguardia dei diritti e della dignità dei lavoratori. Per quest'ultimo aspetto è stata messa a disposizione l'assistenza giuridico legale nel corso di una brusca ed unilaterale interruzione dei rapporti di lavoro." SABATO LA CERIMONIA DI DEDICAZIONE DELLA CHIESA RICOSTRUITA Lusevera in festa Cerno porge la chiave al vescovo Parte del numeroso gruppo corale e strumentale "Grazie per le nostre, case, grazie per la nuova chiesa che è il nostro canto nel silenzio, che è luce e parola, che dà unità e insieme pluralità di culture, che sostiene i diritti insopprimibili di lingua, di libertà, di giustizia e di amore. Questa chiesa ha assunto il nostro volto, testimonia il nostro bisogno di essere, le nostre radici d'origine, in cui ognuno è se stesso e nell'insieme cellula del piccolo gruppo di paese". Questo un breve passo dell'appassionato intervento del prof. Guglielmo Cerno a nome di tutta la comunità parrocchiale di Lusevera, sabato scorso alla dedicazione e consacrazione della chiesa, ricostruita dopo il terremoto. E' stata una grande festa alla quale hanno voluto partecipare in segno di amicizia e solidarietà con quella comunità cosi duramente provata, numerosi esponenti del mondo politico, religioso e culturale della regione e della vicina Slovenia. Una festa che è stata anche il simbolo di una volontà di esistere nel rispetto delle propria identità, di svilupparsi compiutamente. Assieme al arcivescovo mons. Battisti hanno concelebrato il rito una trentina di sacerdoti, provenienti da tutta la fascia confinaria e dalla vicina comunità di Tolmino, nonché dalle parrocchie d'Italia, gemellate con Lusevera. Alla solenne celebrazione, nel corso della quale hanno preso la parola anche il sindaco di Lusevera Franco Negro e quello di Tolmino Viktor Klanjšček, hanno partecipato tra gli altri l'assessore regionale Cruder, il vicepresidente della Provincia Cum, il presidente della Comunità montana Miotti oltre ad una numerosa e qualificata rappresentanza della comunità slovena in Italia. A condividere il rito sono state, secondo un'antica tradizione, le croci di tutte le comunità dell'alta vai Torre e vai Cornappo. La festa è poi proseguita anche fuori dalla Chiesa ed continuata il giorno successivo, domenica con la sagra di Marija Zdravja ". segue a pagina 4 ] novi matajur Crisi jugoslava: un appetto Un gruppo di 47 deputate del Parlamento italiano, di diversa estrazione politica, ha sotto-scritto un appello con cui sollecita l'intervento degli organismi internazionali affinché si adoperino per ricercare ogni possibile soluzione per risolvere in modo pacifico la crisi che coinvolge le repubbliche della Jugoslavia, per liberare le genti di quelle regioni dall'oppressione e dalla paura delle armi. 'Nel ripudiare l'aggressione al diritto di autodeterminazione dei popoli e nell esprimere la nostra ferma opposizione al ricorso alla violenza - recita il testo dell'appello rivolto al Segretario generale delle Nazioni Unite, àll'Ambasciatore jugoslavo a Roma, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro degli Esteri, nonché alle parlamentari delle repubbliche jugoslave - ci facciamo interpreti presso la comunità internazionale affinché siano ricercate tutte le soluzioni di pacifica convivenza che liberino donne e uomini dall'oppressione delle armi e dalla paura e rispettino i diritti di tutti i soggetti coinvolti nella drammatica vicenda della Jugoslavia, nel desiderio di superamento di ogni barriera, quella che passa attraverso le terre e quella che passa attraverso le nostre coscienze". Il documento porta la firma delle deputate Fachin Schiavi, Capecchi, Mammone, Serafini, Turco, Minozzi, Di Prisco, Conti, Bonfatti Paini, Masini, Mon-tecchi, Dignani Grimaldi, San-giorgio, Boselli, Pedrazzi, Mi-gliasso, Cordati Rosaia, Orlandi, Sanna, Calvanese, Bianchi, Serra, Mainardi, Romani, Tad-dei, Umidi, Bevilacqua, Gelli, Barbieri, Lorenzetti e Pellegatti del Gruppo parlamentare del Pds; Anseimi, Eletta Martini, Franza Crepaz e Mazzucconi della De; Breda del Psi; Balbo, Ginzburg Levi Baldini, Grama-glia, Diaz, Becchi, Beebe Taran-telli e Bertone del Gruppo della Sinistra Indipendente; Cima, Procacci e Donati del Gruppo Verde e Fagni del Gruppo parlamentare Misto. Slovenija: svetovni teden solidarnosti Deželni odbor Svetovnega slovenskega kongresa obvešča javnost, da je bil v nedeljo 8. julija v Ljubljani sestanek Glavnega odbora, ki je med drugim pozval vse organizirane Slovence po svetu, naj izvedejo svetovni teden solidarnosti s Slovenijo od 8. do 12. julija. To naj bi bil pričetek usklajene in stopnjevane animacije vseh državnih prostorov, v katerih živimo Slovenci. Deželni odbor Svetovnega slovenskega kongresa za Furlanijo-Juljisko krajino torej poziva tudi vsa naša društva, organizacije in vsakovrstne pobude, da s srečanji, manifestacijami, posveti, odprtimi pismi izrazijo svojo solidarnost, seveda tudi po tem dogovorjenem tednu. Vplivanje na javno mnenje, informiranje o Sloveniji, je^ namreč bistvenega pomena, saj to prispeva k pogojem za priznanje samostojne republike Slovenije. Vse to pa hkrati pomeni uresničevanje resolucije, sprejete na kongresu SSK, o podpori Sloveniji. Svetovni slovenski kongres se je kot znano slavnostno začel, saj je njegova otvoritev sovpadala s proglasitvijo slovenske samostojnosti in neodvisnosti. Brutalen napad jugoslovanske vojske pa je ustvaril take okoliščine, da so bili zborovale, ki so prišli iz vsega sveta v Ljubljano, prisiljeni zasedanje predčasno končati. Kljub temu pa je kongres na plenarnem zasedanju odobril vse dokumente in tudi izvolil svoje organe. Prvi predsednik SSK je Bojan Brezigar, ki je prej vodil iniciativni odbor. Tudi tajnik je Slovenec iz Trsta in sicer Ravel Kodrič, v glavnem mestu Furla-nije-Juljiske krajine pa ostaja sedež osrednje pisarne Svetovnega slovenskega kongresa. Tako izbiro je narekovala ugotovitev, prepičanje, da se na ta način najlažje omogoči redno delovanje SSK. V skladu s statutom bo prihodnji kongtres čez tri leta. La quercia sulla crisi in Slovenia Il PDS - Partito democratico della sinistra friulano - come informa con una lettera, segue con apprensione e solidarietà i drammatici eventi che si stanno svolgendo in Slovenia e Croazia e che vedono quei popoli combattere per affermare il loro legittimo diritto di autodeterminazione. Per testimoniare un impegno solidale eccezionale, per approfondire l'analisi e rendere maggiormente incisiva la proposta politica, come sottolinea il suo presidente Mario Banelli, il PDS friulano riunisce il proprio comitato federale martedi 16 luglio, alle ore 19 presso la sala consiliare di S. Pietro al Natisone. Il segretario regionale Elvio Ruffino introdurrà il seguente ordine del giorno: "Speranza per una soluzione negoziata della crisi jugoslava e le prospettive politiche ed istituzionali. I nodi della confederazione, del riconoscimento di Croazia e Slovenia e degli accordi tra Italia e Jugoslavia". II PDS invita la popolazione a partecipare ed a contribuire al dibattito. A S. PIETRO IL 30. INCONTRO ZONALE DEI CLUB ALCOOLISTI IN TRATTAMENTO Dieci anni contro l’alcool Si é svolto sabato 29 giugno presso la sala consiliare di S. Pietro al Natisone il 30. incontro zonale dei Clubs alcoolisti in trattamento del Cividalese dal tema '1981-1991: un percorso insieme ", con cui il gruppo organizzatore, il 26 Club di S. Pietro, ha voluto festeggiare il decennale della propria fondazione. Dopo i saluti di apertura i presidenti del Club succedutisi in questi anni, Luigi Iaconcig, Leopoldo Filaoro, Luciano Battistig, Giuseppe Oballa, e l'operatrice Gabriella Totolo hanno ripercorso le tappe fondamentali che hanno caratterizzato la vita del gruppo, con oltre 70 famiglie in trattamento per problemi alcool-correlati e risultati positivi nella misura del 60%. Inizialmente il Club era composto da 6 persone provenienti da vari paesi delle Valli e del Cividalese, molto unite tra loro e disponibili ad aiutarsi reciprocamente, ma molto timorose di presentarsi all’esterno mancando l'informazione e la sensibilizzazione fra la gente. In seguito le famiglie in trattamento sono aumentatecon la conseguente divisione del C.A.T. e la fondazione di altri gruppi a Civi-dale, S. Leonardo e S. Pietro. Negli anni 1984-85 si é iniziata l atti- novi matajur Odgovorni urednik: JOLE NAMOR Izdaja: Soc. Coop. Novi Matajur a r.l. Čedad / Cividale Fotostavek: ZTT Tiska: EDIGRAF Trst / Trieste Settimanale - Tednik Reg. Tribunale di Trieste n. 450 Naročnina - Abbonamento Letna za Italijo 30.000 lir Poštni tekoči račun za Italijo Conto corrente postale Novi Matajur Čedad - Cividale 18726331 Za SFRJ - Žiro račun 50101 - 601 - 85845 «ADIT» 61000 Ljubljana Vodnikova, 133 Tel. 554045 - 557185 Fax: 061/555343 letna naročnina 400.— din posamezni izvod 10. din OGLASI: 1 modulo 23 mm x 1 col Komercialni L. 25.000 + IVA 19% vità di sensibilizzazione nel territorio attraverso corsi di formazione e assemblee pubbliche fino all'inserimento nella realtà locale con varie iniziative a livello culturale e ricreativo. Ai lavori hanno partecipato qualificati relatori che hanno evidenziato come le prblematiche relative all'alcool-dipendenza ed ai metodi di cura e riabilitazione abbiano subito un'evoluzione in questi 10 anni: dal concetto inizia- le di "malattia" che si contrapponeva a quello di "vizio" si é passati a considerare l'alcoolismo come "stile di vita", e gli alcoolisti in trattamento come persone che hanno fatto una scelta di tipo culturale. Sono seguiti i racconti di alcuni alcoolisti in trattamento e di familiari, il saluto di autorità politiche e la consegna di riconoscimenti alle operatrici ed ai membri del Club Alcoolisti in Trattamento. Paljavec: “Ne niste sami, CGIL je z vami "Samostojna Slovenija! Ne niste sami, CGIL je z vami”. Queste le parole pronunciate giovedì scorso a S. Pietro al Natisone da Ivo Paljavec al congresso comprensoria-le, Udinese-Bassa friulana, della Fillea-CGIL. Nel suo ampio intervento, svolto anche in sloveno, Paljavec ha affrontato anche altri aspetti che riguardano la difficile realtà delle valli del Natisone. Del resto che il congresso, si sia svolto a S. Pietro sta ad indicare una precisa scelta del sindacato, la sua volontà di sottolineare le complesse problematiche economiche, politiche, etniche e culturali inerenti le Valli del Natisone, ed allo stesso tempo l’importante occasione di rilancio per le zone di confine e di montagna della provincia di udine, offerta dalla legge per le aree di confine. Ma sullo sfondo di diversi interventi la drammatica situazione nella vicina Slovenia che stava diventando di ora in ora più preoccupante. Al congresso è stato presentato un ordine del giorno di slidarietà con il popolo sloveno dichiaratosi indpendente. Il congresso della CGI1 unanime ha espresso solidarietà, condannando la politica di isolamento condotta dall'occidente nei confronti dell'evoluzione democratica slovena. Con un saluto in cui ha ricordato anche la problematica della tutela della comunità slovena in Italia è intervenuto al congresso anche il sindaco di S. Pietro Firmino Marinig. Il diploma per dodici Anche la Scuola infermieri professionali dell'Usl del cividalese ha questi giorni "sfornato" i suoi diplomati. Tutte le dodici allieve del terzo ed ultimo anno hanno brillantemente superato le prove scritte, pratiche ed orali. Il massimo dei voti lo ha conseguito Mirella Comugnaro, brave anche le altre neo-infermiere che sono: Cantarutti Leni, Cristina Ceccotti, Laura Cudicio, Marina Del Fabbro, Patrizia Duriavig, Loretta Fior, Raffaella Lanfrit, Marisa Maiolini, Francesca Miani, Gianna Rieppi e Lucia Vogrig. Čudna, čarna precesija v Spietre U saboto 6. luja sonce je sijalo nausmiljeno cieu dan. Nie bluo zarne vietra an perè na drevu su se žgale brez se ganit, okna su ble use parparte za obranit hiše od velike ice an usi tisti, ki su mogli su šli du Nedižo se hladit. V Špietre do ne šeste popudan smu bli ostal samuo tisti, ki smu muorli dielat an smu na uratah čakal no malu aiarja z Matajurja an de judje se uarnejo gu vas. Ta-kuo k sonce se je talažlu, takuo poti po vasi so oživiele. Ošterije an butige su se napunle an otroc z bičikletmi an par nogah so letal po pot. Ma je mankalo niek: je manjku glas od vasi. Judje an otroc potiho se pogu-arjal an čudno gledal oku. Še ma-kine po ciest so šle počas. An jest, za videt kaj za na čudnost tala san stopnila na ciesto an pogledala gor an dol. Kar do pred muničipi-he san videla karabinierje an ni-ešne ljudi u čarnim san se zmisli- la, de tisti od MSI so se miei uša-fat tle u Špietre. Pred cierkvijo gioštre su šele mučale, kioškuni so odperjal an bandiere na kajšnih oknah su čakale bando an majorettes za veselo zaključit senjam svetega Petrà. San se tiela uarnit na dielu kar tam od muničipiha san čula puojt an uekat. Dvie čičice su šle naglo po pot an su pravle “za me tisti so "dark", sa si jih videla, lase kratke skor golè, usi u čarnim, od srajce do bot, an usi tisti "tatuaggi" gor po rokah... ". Na žena je naglo šla gor uon an kar je paršla do menè me je jala: "Pravijo, de su MSI ol njek tajšnega, jest se na zasto-pim... Jest san se bala, de so se uarnil fašisti". Kar je videla čarnd precesijo, ki se je gibala gor pruot je naglu šla naprej. Tu an minut na ciest nie bluo vič obednega, na starca nu malo gliuha, kar je zagledala čudno precesijo se je žegnila, je prepasa- la pot an je sama sebe gamlala "niesam bla mai rajtala videt nazaj telih reči, o Buoh nam pomaj!". Jest, ki niesam bla mai vidla ne čula takih reči san ostala gledat an poslušat brez besiede. Vsi mladi, v čarnim skorgoli, z roko to desno uzdignjeno pred njim su pi-eli piesmi, ke u kajšnim starim filmu sam bla že čula an su uekal: Trema, trema, Unione slovena, nelle strade nei paesi in tutte le città il bilinguismo non passerà; Contro il bilinguismo la destra si scaglia, boia chi molla è il grido di battaglia; Lo gridiamo in coro col saluto romano grazie a Dio sono italiano; Le donne, i vecchi e i bambini li hanno infoibati i Slavi titini". Su pasal pred mano an su šli gor pruot cierkve, dvie čičice z bi-čikleto su veletiele uon z dnega duorja, na pot oča jih je srepuo poklicu, so šle proč takuo ciesta je ostala prazna. Tu vasi se je čulo samuo nje, na makina se je ustav-la, na 2enà je šla za kupit no gu-banco, kar je tuole čula an vidla je jala: "Perchè nessuno racconta cosa succede nelle valli, mamma mia andiamocene!". Kajšan je od-guoru: " Non abbia paura, non sono di qui, ora se ne andranno" onà je šla u makino je obarnila dol pruot an je doluožla: 'E' inaudito, siete troppo tolleranti!". Gor od cierkve precesija se je dol uon nazaj obarnila, mies telih mladih san spoznala samuo adne-gà tle z naših dolin an niesu bli naši še nančja tisti tri že par betah, ki z gvantam an z golarino su zaključili tolo čudno precesijo. Se vie de kar po vaseh se kiek novega zgodi se prave an guori še an tiedan. Če bit reč, de tala novica je pustila vse špietruce brez besiede, ku deb usi tiel zbrisat taz deste an taz njih pamet tistu čudno čarno precesijo po sred naše vasi. Bruna Dorbolò INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE DEL “MITTELFEST" CESARE TOMASETIG Mitteleuropa in arte Cesare Tomasetig, originario di Sorzento, direttore della rivista "Mitteleuropa" e rappresentante della commissione culturale della Pentagonale, sta dando in questi giorni le ultime disposizioni in qualità di direttore generale del "Mittelfest", la rassegna culturale che si svolgerà a Cividale a partire dal 19 luglio. Nonostante gli impegni si dimostra cordiale, deciso, pronto a rendere a Cividale ed all'iniziativa l'importanza che sicuramente, in questo momento ed in una prospettiva futura, meritano. La funzione di Tomasetig é quella di collegamento nei rapporti fra i Paesi della Pentagonale, con il Ministero degli Esteri, di garanzia riguardo l’internazionalità del festival. Un ruolo conquistato in qualche modo sul campo, se si pensa che la prima idea del "Mittelfest” era venuta proprio da un numero della rivista che dirige dedicato a Cividale. Con l'attuazione del progetto Pentagonale l'idea venne rilanciata, fino a diventare realtà durante una riunione precedente l'apertura della mostra sui Longobardi. Tomasetig non dimentica l'importante apporto dato dalla Regione all'iniziativa. "Questo perché il Friuli - spiega - é da considerare una regione ponte, per conto dello Stato italiano, con i paesi del Centro-Europa. Il Mittelfest non deve però avere una connotazione provinciale, regionale o nazionale, ma deve essere per e della Mitteleuropa". Cesare Tomasetig Continuando a parlare della manifestazione, che Tomasetig considera "un fatto storico ", si finisce per guardare già avanti: per rendersi conto che quella di quest'anno é solo la prima tappa di qualcosa di straordinaria rilevanza, sia dal punto di vista culturale che politico. "La rotazione, anno dopo anno, del direttore artistico -dice Tomasetig - consente di avere per ogni edizione una lettura artistica diversa". Ecco, ad esempio, che se quest'anno il regista italiano Pressburger si é affidato al tema della storia dei vari Paesi, il prossimo anno la rassegna, sotto la regia dell'austriaco Tabori, avrà come filo conduttore l'opera *e la vita di Kafka. "E non c'é perso- “Mittelfestgli ovari ed i prezzi dei biglietti Mittelfest è alle porte, avete pensato a che spettacoli assistere? Non ancora? Leggete il programma che abbiamo pubblicato la scorsa settimana. In questo numero invece vi diciamo dove e quando andare a chiedere informazioni, comprare i biglietti, ecc. Gli uffici del Mittelfest si trovano presso il centro civico in borgo di Ponte, vicino alla chiesa di S. Martino (tel. 0432/730793), l'ufficio informazioni e la biglietteria hanno sede invece in foro Giulio Cesare, tel. 0432/733885, 733925, con orario 10-20 fino al 18 luglio, 10-24 dal 19 al 29 per quanto riguarda l'ufficio informazioni, la biglietteria invece è aperta dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19 fino al 18 luglio, dal 19 luglio a tutta la durata del festival dalle ore 10 all'inizio dell'ultimo spettacolo. E veniamo al costo dei biglietti: per gli spettacoli di prosa, musica e danza costeranno 15.000 lire (ridotti 12.000); per gli spettacoli di marionette lire 8.000 (5.000 ridotti), mentre il costo dei biglietti per la rassegna cinema è di lire 5.000. Per assistere alla Divina Commedia si spenderà 30.000, ma è da tenere presente che lo spettacolo (Inferno, Purgatorio e Paradiso) andrà avanti tutta la notte. Infine c'è anche una tessera carta festival del costo di 40.000 lire che dà diritto a sconti ed agevolazioni. naggio tanto mitteleuropeo quanto Kafka" afferma il direttore generale del Mittelfest. Ma quali sono le aspettative, quali gli obiettivi di questa manifestazione? "Ci aspettiamo innanzi tutto che portando sul palcoscenico gioie e problemi di questi Paesi si dia la possibilità di discuterne, di parlarne, di intervenire" afferma Tomasetig, che comunque non dimentica l'importanza puramente artistica dell'avvenimento. Altri obiettivi sono a carattere locale: "Cividale, la città più completa, in senso storico, del Friuli -continua il nostro interlocutore -potrà finalmente assumere una sua funzione di capitale dell’arte, dello spettacolo, dello studio, e con lei potranno essere rilanciate anche le valli del Natisone, che troppe privazioni hanno sopportato nel passato". Chiediamo, infine, dell'eventuale presenza di personalità politiche alla manifestazione. "Di certo - risponde - ci saranno il presciente ungherese Goencz alFinadgura-zione ed alla rappresentazione della sua opera "Medea", il presidente della Repubblica Cossiga ed il ministro degli esteri De Mi-chelis. Mancherà quasi sicuramente il presidente cecoslovacco Havel". La macchina "Mittelfest", insomma, é pronta a partire. "Funzionerà conclude Tomasetig -ma a patto che rimanga se stessa: multietnica, multinazionale, mul-tireligiosa”. Ce lo auguriamo tutti. Michele Obit De: interrogazione sugli accorpamenti scolastici nelle Valli La ventilata chiusura di molte scuole elementari delle zone di montagna delle valli del Natisone e delle zone marginali di pianura é il tema di un’interrogazione del consigliere regionale De Maria Piccoli al presidente della Giunta. Avendo appreso notizie riguardanti fusioni di classi e plessi di scuole elementari dei paesi più piccoli della regione, senza tener conto delle rimostranze di genitori e popolazioni interessate, e rilevando come le scuole elementari delle frazioni e dei paesi rurali si identifichino con la storia, le tradizioni, il patrimonio culturale di quelle comunità, la Piccoli intende conoscere dalla Giunta se siano state sentite le comunità locali e gli organi collegiali prima di decidere sugli accorpamenti. Nelle scuole medie tutti con... licenza SCUOLA MEDIA S. PIETRO (S. Pietro, Savogna, Pulfero) 3/A - 17 licenziati su 17 Bergnach Alessandro (dist.), Bir-tig Alessandra (suff.), Cicuttini Gabriele (suff.), Crucil Ilaria (dist.), Dorbolò Fabrizio (suff.), Gilles Na-thalie (suff.), Golles Simona (dist.), Iuretig Donatella (suff.), Lancerotto Alessia (buono), Marchig Michelina (buono), Marseglia Silvia (dist.), Mauro Emanuele (suff.), Paljavec Ivana (suff.), Raiz Cinzia (suff.), Rossi Davide (ottimo), Spe-cogna David (buono), Vogrig Claudia (buono). 3/B - 16 licenziati su 16 Banchig Francesca (buono), Bir-tig Tania (suff.), Cernoia Francesca (suff.), Chiuch Patrick (buono), Clavora Catia (buono), Domeniš Cinzia (suff.), Lesizza Cristian (suff.), Miscoria Cristina (dist.), Morielaz Cristina (suff.), Pollau-szach Daniele (suff.), Serafini Marzia (suff.), Spagnut Gabriella (dist.), Specogna Barbara (ottimo), Specogna Ruben (ottimo), Tomasetig Tatiana (suff.), Trinco Tiziana (buono). 3/C - 13 licenziati su 14 Birtig Alberto (suff.), Chiabudini Elena (buono), Cignacco Natascia (suff.), Duriavig Nicoletta (buono), Flaibani Oriana (ottimo), Go-sgnach Andrea (suff.), Guion An- drea (suff.), Manzini Manuel (suff.), Mattelig Federica (dist.), Postregna Chiara (ottimo), Rucchin Roberto (suff.), Ruiu Elisa (buono), Sartóri Fulvio (buono). 46 licenziati, 1 respinto ottimo: 5 distinto: 7 buono: 12 sufficiente: 22 SCUOLA MEDIA S. LEONARDO (S. Leonardo, Grimacco, Dren-chia, Stregua) 22 licenziati su 22 Anzolini Anna (suff.), Balus Diego (suff.), Blancuzzi Monica (suff.), Borgù Mauro (suff.), Cormons Barbara (suff.), Dugaro Paola (buono), Dugaro Vanessa (buono), Duriavig Gianluigi (suff.), Floreancig Mara (suff.), Floreancig Romina (buono), Pauletig Gianpaolo (suff.), Paussa Luca (buono), Picon Dennis (suff.), Podrecca Anna (dist.), Saligoi Alessandra (suff.), Sauli Francesca (buono), Stulin Fabio (suff.), Terli-cher Denis (suff.), Tocco Romina (suff.), Tomasetig Francesca (ottimo), Trusgnach Barbara (dist.), Trusgnach Debora (suff.). ottimo: 1 distinto: 2 buono: 5 sufficiente: 14 Pochi ma promossi L’esito degli esami nelle 5. elementari delle Valli Quinta elementare S. Pietro (tutti promossi) Bernardino Sara, Blasutig Catia, Cernoia Linda, Cernoia Sabina, Cont Tania, Coren Elena, Corre-dig Michela, Cucovaz Sonia, Domeniš Marco, Dorgnach Gianan-drea, Floreancig Emanuele, Gia-vitto Sara, Marinig Stefano, Pastor Claudia, Pastor Renata, Podorie-szach Michela, Remondini Alessia, Rossi Mauro, Simeone Andrea Quinta elementare bilingue S. Pietro (tutti promossi) Carlig Giovanni Crisetig Mirko Galli Valentina Pieniz Erica Scuoch Sara Quinta elementare Pulfero (tutti promossi) Coren David, Dorbolò Sandra, Ier-set Natascia, Mattelig Elisabetta, Sittaro Giuliana, Spagnut Andrea, Specogna Martina Quinta elementare Drenchia (tutti promossi) Iurman David Quinta elementare Grimacco (tutti promossi) Chiabai Rudy Quinta elementare Stregna (tutti promossi) Crisetig Michela Quinta elementare Savogna (tutti promossi) Dus Davide, Marchig Silvia, Saltarelli Francesca, Vogrig Francesca Quinta elementare S. Leonardo (tutti promossi) Chiuch Alessandra, Clinaz Silvano, Predan Tomas, Sdraulig Paolo, Sibau Danny, Simaz Fabio 50 - LA PROIBIZIONE DELLA LINGUA SLOVENA NELLA VITA RELIGIOSA DELLA SLAVIA FRIULANA E la Chiesa tenne a bada l’Uomo della Provvidenza Mettiamo a confronto questa "verità" di Benedetto XV con la "Risposta-Comunicazione" di Pio XI: la distanza è abissale, lo Spirito Santo non sembra più quello di "sempre" (1). Poteva la S. Sede esimersi dal prendere posizione e lavarsi pila-tescamente le mai con astuzie degne di un mercante del Tempio? Se il fatto che gli sloveni capivano, come potevano (ma lo hanno sempre capito quel linguaggio utile di volta in volta per i loro rapporti con il territorio friulano!), anche l’italiano, non è un motivo per negare loro il diritto alla propria lingua, dobbiamo dire di no! Se cosi non fosse bisognerebbe dare ragione a Nogara che tenta di addossare la colpa dell'incidente diplomatico alle vittime. Non avevano gli sloveni il diritto sacrosanto di difendersi? o la loro disobbedienza agli aguzzini era la colpa specifica loro imputata? Da troppo tempo ormai la "Cattedra di Pietro" si poneva come principio di unità, come fondamento di verità, troppi sacrifici aveva richiesto alle comunità locali ed ai singoli credenti per l'esaltazione del Gran Gerarca, del Vicario di Cristo, del dolce Cristo in terra, per potersi impunemente esimere, a tempo debito, dalla responsablità di cui si era andata caricando con solenni dichiarazioni e con procedimenti sbrigativi. Se è venuta meno quando doveva rendere conto del ruolo rivendicato, ciò significa che il ruolo stesso, così costituito, è esorbitante. Si potrebbe obiettare che l'infallibilità pontificia si ha solo quando il Papa parla "ex-cathedra", cioè "si pronunzia con sentenza manifestamente definitiva e destinata a tutta la Chiesa, mettendo in opera tutto il suo potere dottrinale ecumenico' (2). Nel caso nostro dunque non si configurerebbe una tale solennità di pronunzia. Tuttavia è pure risaputo quanto il magistero pontificio o curiale abbia esteso nella Chiesa ed inculcato nei fedeli il rispetto e l'ossequio a tutte le decisioni della S. Sede; per cui in pratica non è l'infallibilità straordinaria un problema per la Chiesa, quanto invece la presunzione di connotare ogni decisione ordinaria dei tratti tipici del magistero straordinario. Vanto di Nogara, l'abbiamo sentito, è quello di "seguire in tutto le direttive che vengono dalla Cattedra di Pietro", ed il suo riferimento era proprio alla "Risposta-Comunicazione"; con effetti balsamici per la coscienza: "Come tranquillizza sapere approvata la condotta tenuta in momenti difficili ed in questioni delicate!". Per Nogara coscienza è uguale ad obbedienza, e questo è stato il suo instancabile magistero nella diocesi di Udine per 26 anni. Poteva la gerarchia ecclesiastica resistere “allordine di Mussolini? Per sostenere un principio di etica naturale, sì. Il Duce non avrebbe rinunziato ai benefici del Concordato ed all'appoggio morale della gerarchia cattolica per qualche migliaio di sloveni affamati e per quei confini contesi; metro più o metro meno, in quelle zone c era beh altro da garantire. In via di fatto, no! Pio XI aveva fatto un'opzione reazionaria e di potenza. Da Mussolini aveva ottenuto molto "per il bene delle anime"; avrebbe voluto ottenere tutto: la funzione di braccio secolare. Ma l'Uomo della Provvidenza era ostico alla voce di Dio. Bisognava tenerlo a bada, come l'affamata lupa dantesca, con qualche opportuna condiscendenza in settori non seriamente incidenti sul prestigio della gerarchia ecclesiastica. La Slavia, piccola per estensione, ma pur sempre incrocio di popoli e di culture fino ad oggi in estrema tensione dialettica, ha dato occasione a confronti e scontri di significato internazionale, specie nel nostro secolo. Tutte le innumerevoli variazioni confinarie che hanno interessato per secoli questa regione, non l'hanno mai separata dal Friuli o dall'Italia. Nonostante tutto rimase ben radicata dovunque, a tutti i livelli, la coscienza di diversità etnica e la capacità di organizzare questa diversità in espressione politica. La pretesa di trattare questo popolo come un'anomalia di facile correzione ha sempre scatenato conflitti che hanno sorpreso regolarmente gli illuminati di turno, fossero vescovi e papi, prefetti e capi di Stato. Il danno che costoro inflissero al popolo fu in ogni caso enorme, ma la funzione civilizzatrice, espressa dalla resistenza della Slavia, un compenso, almeno storico, non inferiore alle offese subite. Faustino Nazzi Note: 1) Poco dopc/ il Concordato Pio XI aveva dichiarato: "Quando si tratta di principi e di diritti che non possono essere messi in discussione" bisogna essere intransigenti; la verità e il diritto hanno una propria forza "inconfutabile, inderogabile, irresistibile" (RDU, 1929, Discorso ad un gruppo di allievi ed ex-allievi del Collegio di Mondra-gone, 14-9-1929, p. 176). 2) Enc. Catt., voce: Infallibilità, vol. VI, p. 1923. novi matajur J ______________________________________________________________ Škof an vierme pri Devici Mariji Liep senjam za vso faro pri Devici Mariji na Krasu v Dreki, kjer so v nedieljo veselo škam-pinjal. Biu je na pastoralnem obisku videmski nadškof Alfredo Battisti. Nazaj je požegnu ci-erku postrojeno po potresu an je viermu 5 naših mladih: Massima, Daniele an Emanuelo Cicigoi -Šonkini z Laz, ki pa živijo u Laškem (v Premariaku), Federica Rucchin - Flipacovega iz Lom-baja an Michelo Gus - Parteno-vo le iz tiste vasi. Biu je liep senjam zatuo, ki je bla cierku nazaj puna, ko lieta nazaj priet ko je muorla velika večina naših ljudi iti po sviete. Paršli so nazaj, čeglih samuo za an dan, tudi iz Laškega. Bluo je žalostno pomislit, de sta samuo dva mladeniča v lietih za vier-mo v dvieh farah an še tista dva iz garmiškega komuna, kamer spada Lombaj. Po drugi strani pa so naši ljudje pokazali tudi nieko upanje, nieko željo na pustit umriet an zapustit Dreko. Zatuo so se dvie Sonkine družine varnile h Devici Mariji za vi-ermat njih otroke. Kupe s škofam so maševali tudi drugi duhovniki, msgr. Marino Qualizza, ki je go na vse njega dielo an dužnuosti, saj je preside Višje teološke šole v okviru videmskega seminarja, prevzeu skarb za faro pri Devici Mariji an zatuole ga je škof za-hvalu. Zah valu se je tudi gaspu-odu Čenčiču, ki mimo njega fare skrbi še za Svet Štuoblank. So-maševal je an gaspuog Dionisio Matteucig. Na maši je škof Battisti požegnu tudi stiene cierkve iz katerih, kot je jau, "se šele čuje toplina an roka naših te starih", je pozdravu tudi po sloviensko an je prosu, de v Božjem imenu naj ne zapustmo naših koranin, našega jezika an kulture an sevieda tudi viere. Zmislu nas je tudi, de je, obstoja fara v Dreki že od lieta 1779 an de je takrat (dokjer niesmo paršli pod Italijo lieta 1866) spadala pod Tolminski dekanat. Lepuo je med mašo pieu domači cerkveni pevski zbor. Praznik se je po stari tradiciji nadaljevau pred cierkujo, pod lipami. V časih so jajčarce prodajale za veselje otruok ciele kupe sladkarji an dobruot. Telkrat so pripravili "rinfresk" v čast škofa, tistih, ki so bili par viermi an vsieh vierniku. Tako kot v cier-kvi priet, tudi v sienci lip so se potle čule naše stare domače slovienske piesmi. VELIK PRAZNIK ZA VSO SKUPNOST OB POSVETITVI CERKVE Bardo hoče živeti f, m Barškl duhovnik Renzo Calliga-ro na sobotni svečanosti Kle barška cerkev Sv. Jurija se je poderla zuj tresa 1. 1976 arh. G. Avon u stuorou novo cerkev videmski nadškof u poženou anu u napravou sveto 6. žetnjaka 1991 Tako je napisano, tudi v latinščini, na plošči v novi barški cerkvi, ki so jo v soboto popoldne ob prisotnosti videmskega nadškofa Battistija in velikega števila predstavnikov političnega, verskega in kulturnega življenja iz Furlanije-Juljiske krajine, sosednje Tolminske ter iz drugih krajev Italije, s katerimi se je barška skupnost takoj po potresu pobratila. Bil je velik praznik barške skupnosti in otvoritev cerkve je simbolizirala njeno voljo živeti in se razvijati v spoštovanju svojih korenin, svoje kulturne in jezikovne identitete. Tako kot so bile s solidarnostjo vseh, v prvi vrsti Slovenije, ponovno zgrajene porušene hiše, in je bila čeprav po petnjstih letih dograjena cerkev, tako Slovenci v Terski dolini želijo se ohraniti kot del slovenskega narodnega telesa. Tako bi povzeli pozdrav prof. Viljema Černa v imenu barške skupnosti in tudi besede nadškofa Battistija, ki je pozdravil tudi po slovensko. Na otvoritvi cerkve, ki so se je med drugim udeležili predsednik SKGZ Palčič, predsednica SSO Ferletičeva, deželni odbornik Cruder, predsednik Gorske skupnosti Miotti, podpredsednik Pokrajine Cum, pokrajinski svetovalec Sinicco, približno 30 duhovnikov iz vsega obmej- nega pasu naše pokrajine od Kanalske doline do Nadiških dolin in iz sosednje Tolminske, so prinesli svoj pozdrav tudi župan iz Barda Franco Negro in njegov kolega iz Tolmina Viktor Klanjšček. Le-ta je opozoril na 1400-letno dobro sosedstvo in sodelovanje med skupnostima, spregovoril pa je tudi o dramatični situaciji v Sloveniji in zaprosil je za pomoč predvsem na političnem področju. IL SINDACO DI RESIA LUIGI PALETTI SU STATUTO E CRISI JUGOSLAVIA “Vicini alla Slovenia” Il Comune di Resia ha in corso il completamento dello statuto. A che punto siete? Lo statuto comunale è uno strumento molto importante se si pensa che la vita amministrativa e giuridica dovrà dipendere negli anni a venire da questo. Perciò già dall'inizio abbiamo pensato di farlo bene per cui ci siamo rivolti anche ad un consule-te perchè ci guidi e ci dia quei consigli utili che solo una persona esperta può dare. Lo statuto prevede molte cose, tra esse, un capitolo apposito lo abbiamo riservato alle nostre particolarità etniche, linguistiche e culturali perchè vengano disciplinate nella forma migliore e, tramite esso, si conservino e si sviluppino. Verrà previsto l'uso del resiano nelle sedute pubbliche del Consiglio e delle Commissioni e la promozione della lingua e cultura locale nelle scuole. Naturalmente il tutto dovrà essere codificato affinchè, in fase di approvazione definitiva dello statuto, non venga modificato. Ecco che in questo la presenza di un consulente è particolarmente utile. Come vede la situazione della Slovenia indipendente? Attualmente la situazione in Slovenia è molto grave perchè di fronte ad una volontà popolare che si era espressa per una autonomia dal governo centrale sono intervenute di forza le autorità federali per cancellare l’aspirazione del popolo sloveno che aveva scelto la propria forma di governo in maniera autonoma e democratica. La Comunità Internazionale, dall'altro canto, non ha fatto molto per aiutare la Slovenia. Lo ha fatto solo a parole e speriamo che adesso lo possa fare anche con i fatti. E' molto positivo che si sia riusciti a bloccare quello che sarebbe diventata, con un bagno di sangue, una guerra civile che non rappresenta certamente il metodo più idoneo per il dialogo fra popoli civili. Dalle azioni di forza non può nascere di sicuro la pace ma scaturisce senz'altro sempre l'odio, un odio e dei risentimenti che a lungo andare sfociano in altre azioni di forza e di ostilità. Quali iniziative ha intrapreso il Comune di Resia a riguardo? Il Comune di Resia è molto sensibile a tutto quello che succede nella vicina Repubblica Slovena: per la vicinanza, per la comune radice etnica, per i rapporti di amicizia che, nei secoli, si sono instaurati con queste nostre vicine popolazioni. Bisogna ricordare che una volta i Resiani emigravano, per ragioni di lavoro, più verso la Slovenia che verso l'Italia e questo fino agli anni 40'. Personalmente ho telefonato a diversi miei amici che conosco da molti anni e che vengono spesso qui a Resia ed ho avuto assicurazione, con piacere, che almeno a Lubiana non c'era quello stato di pericolo che c era invece nelle immediate periferie e a ridosso del confine italiano. Mi sono rivolto anche al Presidente del Governo della Slovenia, Lojze Peterlè, che conosco da parecchi anni e che è stato molte volte qui a Resia, da ultimo come Presidente del Governo in visita ufficiale. Gli ho spedito subito un telegramma di solidarietà auspicando che questo grave momento di pericolo per le istituzioni della Slovenia abbia a essere superato e che tutto torni alla normalità entro il più breve tempo possibile. Guerra in Slovenia: un pilota dice “no” Il sindaco del comune di Idria dott. Janez Podobnik ha ricevuto mercoledì 3 luglio una lettera inviatagli tre giorni prima da Zagabria dal colonnello dell'aeronautica militare, il pilota Golob A. Bruno. "Desidero informarvi - scrive il col. Golob - di non aver preso parte ai fatti degli ultimi giorni, di non aver partecipato agli inauditi attacchi dell'armata federale ad obiettivi civili e strutture economiche del popolo sloveno. Già nel novembre del 1990, proprio perchè non condividevo alcune posizioni dell'Armata jugoslava, ho chiesto di andare anticipata-mente in pensione e quindi da sei mesi non ne faccio parte. Idria è il mio paese natale e la Slovenia rimane la mia patria." Objavljamo tekoče račune denarnih zavodov, s katerimi lahko izkažemo solidarnost zasedeni Sloveniji. TRŽAŠKA KREDITNA BANKA (sedež Trst) — 01.6560/54 HRANILNICA IN POSOJILNICA OPČINE — 9626 KMEČKA IN OBRTNA HRANILNICA IN POSOJILNICA NABREŽINA — 65283-1 KMEČKO DELAVSKA POSOJILNICA IN HRANILNICA SOVODNJE — 23/7 KMEČKO OBRTNA POSOJILNICA DOBERDOB — 1720 KMEČKA BANKA GORICA — 61001 TRŽAŠKA KREDITNA BANKA (podružnica Čedada) — 02.200/89 BANCA POPOLARE UDINESE (sedež Videm) — 6986 Riportiamo l'elenco dei conti corrente aperti presso gli Istituti Bancari per i versamenti in aiuto della Slovenia occupata. BANCA DI CREDITO DI TRIESTE (sede di Trieste) — 01.6560/54 CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI OPICINA — 9626 CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI AURISINA — 65283-1 CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI SAVOGNA D’ISONZO — 23/7 CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI DOBERDO’ DEL LAGO — 1720 BANCA AGRICOLA GORIZIA — 61001 BANCA DI CREDITO DI TRIESTE (filiale di Cividale) — 02.200/89 BANCA POPOLARE UDINESE (sede di Udine) — 6986 Tri puobi an dvie čeče, ki so v nedieljo bli par viermi Posvetitev je bila priložnost tudi za pogovor: župan Klanjšček, nadškof Battisti, pater Filip in prof. Černo Po slavnostni maši je bila za vse lepa veselica ■■■M Dionisio Matteucig bo špetrski Tudi taz Kanade za veplačat pulmin prt Guidac jih j prave... 'Na liepa in mlada gospa je kupila na targu puno športo zelenjave za skuhat an dobar mineš-tron. Kadar je šla pruoti duo-mu, je srečala adnega moža, ki je biu takuo bli-ed an madu, de se j' skuo-ze anj videlo. Liepa gospa ga j' ustav-la an poprašala, če bi šu rad na nje duom za kiek popit kupe. - Oh ja, grem pru zves-tuo! - je odguoriu hitro mož. Ko sta paršla na duom, gospa ga j' subit pejala v izbo, mu j' skuhala dobar kafè an mu jala: - Slecise do nazega an počakime na divane, ki pridem h malu. Buogi mladi mož samuo mislit, de j' ušafu tako srečo, se ni mu potalašt. Tu dva minuta je biu že sliečen an začeu čakat z očmi von z glave! Za malo cajta se parkaže liepa gospa z majhanim otrokom tu naruočah. - Pogledi - mu je jala an pokazala s parstam tu nazega, bliedega an madle-ga moža - če na snieš vsega mineštrona rataš glih tajšan ku on!!! MAŠA, PRECESJA, PIESMI, DOBRUOTE ZA POD ZOB AN 'NA RAZSTAVA ZA SENJAM V TOPOLUOVEM Še ankrat smo bli vsi kupe V Topoluovem je biu v nedie-jo spet vaški senjam an ku ni-mar, tudi telekrat se je kupe zbralo puno vasnjanu, pa tudi njih parjatelji, ki so paršli iz drugih vasi atu blizu. Možje, žene an te mladi so le-puo očedli vas, nastavli so tudi bandierince vsieh koluorju an ob peti popudan so šli h maš v postrojeno cierku. Bla je tudi precesija, pa je kieki manjkalo: ankrat za tel senjam so gaspodi-nje lepuo arzstegnile po pajuo-lih an po oknah arjuhe, pogrinjala an drugo hišno biankerijo, lietos, ku že nomalo liet san, tu-olega ni bluo. Bla pa je liepa fešta gor nad vasjo, na placu pred hramam, kjer je bla ankrat šuola. Duge mize an klopi, kjer vsi so zvestuo jedli, kar ta za kjoskam so pekli pridni možje. Domači an liep senjam za vse, še buj liep pa je biu za Serafina Loszach - Martinknih: vsi so čul dužnuost iti čah njemu se kom-plimentavat. Zaki? Zak na zidu šuole so napravli ’no razstavo, 'no mostro risb, diženju, ki jih je on naredu. Hiše, cierkva, žvince, judje... an take lepe barve. Zari-es bardak, Serafin, predvsem če pomislimo, de nie vič takuo mlad (ima okuole 70 liet) an de je začeu imiet opravila s farbam šele tele zadnje lieta, potlè ki boliezan ga darži na karocel. Serafin, s pomočjo hčere Carle, je začeu diženjat za napunt njega dneve an seda je imeu njega parvo "mostro ", ki so jo zaries vsi pohvalil. Bravo Serafin an barki vsi Topolučan, ki so nam šenkal tako lepo nediejo. Pogled na razstavo an na fešto Za Serafina Martinknih, doplih senjam "Se mu iz sarca zahvaljujem za njega veliko radodarnost. Sparieu je mojo ponudbo an bo zapustu faro v Sappadi, kjer je že puno liet cenjen an priljubljen duhovnik". S telimi besie-dami je v nedieljo v cierkvi pri Devici Mariji na Krasu v Dreki videmski nadškof msgr. Alfredo Battisti oznanu, dau novico, de nuov špietarski famošter bo an sin naših dolin, gaspuod Dionisio Matteucig. Don Nisio, ki je lani prazno-vau 25 liet njega duhovniškega posvečenja, je Belihove družine iz Pacuha, v dreškem kamunu. Že 13 liet je dušni pastier v Sappadi, sada pa pride na mesto gaspuoda don Gino Paolini, ki je opravju njega službo v Špiet-ru 2 liet obiunih an se je od faranu posloviu na dan špietar skega sejma . Don Dionisio Matteucig bo imeu tudi funkcijo dekana za Nadiške doline. 'Dragi parjatelji od Novega Matajurja, tle van pošijan 150 dolarju za naročnino za Novi Matajur 1991 an kar ostane naj bo pa za pulmin... Z vsiem mojim sarcan vas pozdravin vse vaju an posebno Petra Matajurca, ki zlo radi prebieramo njega pravce. Zbuogan an nasvidenje, vaš zvesti bralec Tomas Pauletig an družina1. Takole nam je napisu naš dragi parjateu iz Seuca, rojen v Nieži-ni družini, ki pa že vič liet živi v Kanadi. Nas zlo veseli an gani, komuovi videt, de adan naš sin, ki živi takuo deleč tle od nas je poštudieru an ima par sarcu težave naše dvojezične šuole za veplačat pulmin. Tomas je takuo dau 106.750 lir. Tele zadnje cajte pa so še parskočili na pomuoč an dal njih prispevek: Marianna 50.000; družina Race 100.000; Boris in Dana Možina 100.000; Boris Možina 100.000. Miesca vošta se gre v Lourdes 13. vošta 'na skupina ljudi pu-ode na romanje v Lourdes. Gito jo je organizu patronat Inac iz Čedada. Odhod iz Čedada bo ob štierih zjutra. Taz Lourdes se skupina varne v saboto 17. voš- ta. Vse kupe (koriera, prenočišče, fruoštih, kosila an vičerje) bo koštalo 390.000. Za vse druge in-formacjone se moreta obarnit na Patronat Inac v Čedad (tel. 730153) al pa na telefon 728545. V SRIEDNJEM Bo vič luči Tudi v sredenjskim kamunu je nimar manj judi, vseglih pa se muore narest vse kar se more, za de tisti ki gore žive bojo imiel pravo življenje. Sevieda, bi korlo narest puno reči, bi korlo imiet puno idej an puno sudu za jih realizat. Pruzapru tudi tle, ku drugod po naših dolinah, je bluo korlo uzdignit priet glas... Na zadnjem kamunskem konseju so odločil, med drugim, de zbuojša-jo po vsieh kamunskih potieh luč, de narde nove al pa pridejo h koncu z dielmi za fonjature v Oblici an v vasi Varh, pru takuo de postrojejo poti v vasi Sried-nje an Podsriednje. Vse tuole bo koštalo 325 miljonu. Gor an dol po naših liepih dolinah Nieko jutro sem se zbudiu v Čedadu buj zguoda, kot po navadi. Odparu sem okno od kam-bre in ogledu gor proti Matajurju. Matajur ni imeu "klabuka" in kadar ga niema, pomeni, da bo liepa ura. Parjelo me je veliko domotožje, nostalgija po naših dolinah in namenu sem se, da obiščem rojstni kraj, mimogrede pa bom videu, kaj se novega dogaja po naših vaseh. Jest hodim par nogah, ker ne znam voziti avtomobila. Lahko bi se pelju z avtobusom, pa kadar se voziš, vidiš manj reči, kot če greš par nogah. Nu, tisto jutro, ko je po dugem cajtu spet zasijalo takuo zaželjeno sonce, sem se podau na pot. Za dobre pou ure sem biu že par Mostu, par Sv. Kuirinu. Tu sem se od-sapnu an začeu mislit, kam naj grem. Ali v Nediško al pa v Re-čansko dolino. Potlè mi je paršla ideja. Naredu sem po stari navadi. Vargu sem v luft klabuk in sem sklenu, da kamar bo vetrič neseu klabuk, v tisto smer bom šu tudi jest, za klabukom, seveda... Rahli veter je obarnu klabuk proti Rečanski dolini in jest sem šu za njim. Pa ko sem prestopu most, me je močnuo udarla v nuos vonja po naših starih gu-bancah. Na levi strani, nomalo uzdignjeno nad provincialno ci-esto, je lepa, nova zgradba, kjer jih pečejo. Tu pečejo tudi dobre štrukje, lahko popiješ dobar kafe al pa sladko vince. Potem, ko sem se najedu štrukju, sem jih zaliu z dobro kapljico, zatuo sem šu lahko naprej. Po cesti so hitro vozili avtomobili proti Čedadu, v njih večina delavcev, ki hodijo na di-elo v Furlanijo. Srečju sem tudi vič avtobusov, pa tudi močne kamione, ki so peljali dol proti velike kamane, ki jih izkopavajo iz trebuha naše zemje gor nekje blizu Hlaste, kjer se že puno cajta vlečejo hude polemike, zavo-jo zajčjereje, obedan pa se ne oglasi, ker nam vartajo v trebuh an iz njega odnašajo našo bogatijo. Pomislu sem, da če se muora vartat v zemjo, odkrivat, kar ze-mja skriva, zaki ne ostane v naših dolinah odkrito blaguo? V drugih besiedah poviedano, zakaj se ne postavijo strukture za predelavo kamna, za žaganje in brušenje kamana, da bi potem lahko prefinjeni material prodajali na zunanji trg? "Al je naredu kaj kamun za de bi paršlo do tega?" sem vprašu starca pod Dolenjo Mierso. "Muč. Naš kamun ne zna še tombinu očedit, zatuo pridejo poplave, povodnje po hišah, da je trieba klicat pompierje iz Vidma!" Mož mi je poviedu še druge reči, pa jih bom napisu drugikrat, ker so se moje oči ustavile na kontejnerju za smeti, ki je postavljen na provincialni ciesti, glih od kamunalni poti, ki pelje v Dolenjo Mierso. Kar sem videu in potlè posneu s fotografskim aparatam, je grozno mos-truozno. Preberite na fotografiji! "W L'ITALIA" "GLORIA E PACE AI NOSTRI CADUTI". (Ma come, nelle immondizie?). Kakuo? V smetišču? Tisti, ki kla-dejo tajšne sort manifesta, bi imeli bit buj poučeni, lieuš edu-kani o vrednosti domovine, patrie, o časti an vrednosti martvih. (se nadaljuje) Popotnik Minimatajur VESELE IN ŽIVAHNE POLETNE DNEVE ŽELIMO VSEM OTROKOM, UČENCEM IN ŠTUDENTOM TER PRIJATELJEM NAŠEGA MINIMATAJURJA Famiglie e a Sonento nel 1843 IZ VESELEGA IN ŽIVAHNEGA SVETA ŠPETRSKEGA DVOJEZIČNEGA VRTCA La frazione di Sorzento comprendeva i borghi di Becis e Biarzo. Nel 1843 risiedevano, nella frazione, complessivamente 42 famiglie con una po-plazione di 269 persone con una media di 6,4 persone per famiglia. Media leggermente superiore anche a quella di Ponteacco. La popolazione attuale è invece di 93 persone con 43 famiglie ed una media di 2,16 persone per famiglia, la più bassa rispetto alle frazioni esaminate. Anche l'aumento del numero delle famiglie è quasi inesistente rispetto al secolo scorso: 43 in luogo di 42. PassMmo ora a segnalare le famiglie più numerose di Sorzento: il primo posto tocca alla famiglia di Becia Giovanni q. Giovanni composta di 13 persone. Segue nella classifica, al secondo posto la famiglia di Sturam Luca q. Giovanni composta di 12 persone. Al terzo posto tre famiglie di 11 persone, cioè quelle di Vogrigh Antonio q. Biaggio, di Becia Valentino q. Pietro e Becia Filippo q. Mattia. Segue la famiglia di Tomasetigh Giovanni q. Antonio con 10 persone. I nuclei familiari più presenti erano quelli di 7 persone: 8 famiglie. Una sola famiglia era composta di una persona. Passiamo ora ad analizzare i cognomi di Sorzento nel secolo XIX secondo il Prospetto della popolazione della Comune di Lesice, zajčki, kokoši S. Pietro del 1843. Il cognome più diffuso nella frazione era Becia, seguito da Cosmacini e Soberli. Delle 42 famiglie di Sorzento 6 portavano il cognome Becia (16,6%) con 54 persone in tutto. Le famiglie di cognome Cosmacini erano 7 con 36 persone complessivamente. 4 famiglie portavano il cognome Soberli con 20 persone; 3 famiglie portavano il cognome Massera con 15 persone; 2 famiglie portavano il cognome Struzzo, Cernoja, Fulla e Fior. Una sola famiglia era rappresentata da questi cognomi: Sturam, Vogrigh, Tomasetigh, Marzolino, Musoni, Scubin, Podrecca, Borghese, Cedar-mas, Spagnut, Mulligh, Zuiz, Dorbolò e Bresan. In tutto a Sorzento erano presenti 22 cognomi con un rapporto famiglie/cognomi di 1,9 e quello di persone/cognomi di 12,22. Pred sabo imate pet Ilepih lesic. Njih imena so Tiziano, Peter, Lfuba, Marzia an Enrico. Hodil so v dvojezični vrtec v Špeter pa so takuo zrasli an ratal modri, de morejo že iti "po sviete" an kot vidite imajo že culo v pest. Za ankrat, jeseni, bojo hodil že v šuolo Tu je pa mati leslca-utlteljica Vilma, ki jih je dosti modrosti navadla an jih je sada pošjala v sviet Najmlajši zajček V dvojezičnem vrtcu so bile 3 skupine: lesice, ki jih že poznate, je biu Enea zajčki in kokoši Na koncu so pa vsi skupaj, s pomočjo učiteljice Antonelle, veselo zapeli... ... tata an mame, noni, prijatelji so jih pa radi poslušali Alè, vsi pred fotografsko makino! Tle je an part šuolar/u dvojezične šuole iz Špietra an njih staršev, ko se parpravjajo za spominsko sliko po sveti maši v cierkvi svetega Antona v Gorenji Miersi, ki je zaključila šuolsko lieto 1990/91 novi matajur TUTT OSP ORT VSE O ŠPORTU i i; *i ;'''= 4= ■ " CONTINUA IL TORNEO DI CALCETTO A LIESSA - IN SETTIMANA SI CONOSCERANNO LE SQUADRE CHE PROSEGUIRANNO Le favorite vanno avanti tutta La squadra dell'Apicoltura Cantoni di Cienia La drammatica situazione in cui si trova la vicina Slovenia ha avuto ripercussioni anche in ambito sportivo; infatti i giocatori dell'Apicoltura Cantoni e del Legno più Clodig non hanno potuto essere presenti. L’incontro A.S. Sorzento-Apic. Cantoni è stato rinviato a mercoledì 12 alle ore 19,30, mentre la squadra del Legno più è scesa in campo ugualmente, anche se le assenze alla fine si sono fatte sentire. Il Golosone infatti il 2 luglio si è imposto con il risultato di 10-7 sul Legno più. Quattro reti a testa per Adriano Stulin e Alberto Paravan e due di Bruno Jussa, tre gol di Liani e due di Nicoloso e Di Lena per il Legno più. Mercoledì 3 luglio i favoriti del torneo secondo un'indagine tra un gruppo di spettatori, i Black ea-gles di Vernasso, hanno vinto per 5-2 contro il Bar alla Posta di Scrutto. Ai due gol di Sfiligoi e Minen si è aggiunto quello del capocannoniere Dal Prà che non ha però ripetuto la bella prova disputata contro il Ma.vi. La gara è stata molto equilibrata; oltre alle reti di Oviszach e Trinco il bar alla Posta ha colpito un palo col brasiliano Fachin. E' seguita la gara tra ProClenia e Ma.vi auto-trasporti, conclusasi sul 4-4 con tre gol di Tuan e uno di Blasutig pet il Pro Cienia. Per il Ma.vi tre gol di Bonacci e uno di La Torre. In questo girone i vernassini sono in testa con 4 punti seguiti dal Pro Cienia e Ma.vi con un punto, mentre il bar alla Posta ha da recuperare la gara sospesa con il Vogrig e Bassetti prò Cienia prevista per sabato 13 luglio alle ore 20. Le gare del girone C hanno visto l'Edilvalli-Valentinos' Pub vincere a fatica contro il Veplas-Rod-da club per 6-4. Cristiano Barbiani ha segnato 4 reti imitato dai com- pagni di squadra Biancuzzi e Nar-done, mentre Stefano Pollauszach ha segnato la quaterna per la sua squadra. Nella seconda gara le Gubane Giuditta Teresa-Topolò hanno concluso in parità la sfida con il bar Daniela di Grupignano, 6-6 il risultato finale. I marcatori sono stati con due gol a testa Ste-fanutti, Scaravetto e Bosco per le Gubane Giuditta Teresa a cui hanno risposto Miani, Sicco e Bait. Da notare i tre pali colpiti dai "gubanieri", che hanno negato loro la vittoria. L Edilvalli passa il turno mentre per la seconda promossa bisognerà attendere le prossime gare. Venerdì 5 luglio l'impresa Cer-notta ha sconfitto la Trattoria Colli di Spessa per 5-2 con due gol di Carlig, uno di Dreszach, Birtig e Marinig. Parità fra Salone Luisa e Agriturismo Luis per 3-3. Alle due reti di Stefano Dugaro e una del fratello Antonio hanno risposto due volte Travaglini ed una Beor-chia per l'Agriturismo. Le due squadre, con tre punti in classifica, sono praticamente qualificate. PARTIRÀ' DA TRIESTE IL GIRO DEL FRIULI PER CICLOAMATORI E CICLOTURISTI Una sfida con il solleone Si correrà il 12-13-14 luglio l'ottavo Giro ciclistico del Friuli-Venezia Giulia per cicloamatori e cicloturisti. La manifestazione è organizzata dal GSC Vivian Mobi-larredo di Tamai di Brugnera. Sono previste tre tappe: la prima venerdì 12 luglio con partenza alle ore 9 da piazza Unità a Trieste. L’arrivo è previsto in piazza XX settembre a Gorizia dopo aver toccato le seguenti località: Sistia-na, Monfalcone, Ronchi, Doberdò, Mariano, Mossa, Lucinico. La seconda tappa con partenza da Gorizia per Capriva, S. Giovanni al Nat., Corno, Dolegna, Prepotto, Cividale, Orzano, si concluderà a Udine, dopo 70 km. Lo stesso chilometraggio è previsto per l'ultima tappa da Udine; si proseguirà a Pasian di Prato, Blessano, Pantianicco, Sedegliano, Flaibano, Dignano, Spilimbergo, Colle, Maniago, S. Leonardo Val-cellina, Cordenons per concludere a Pordenone. Al termine della terza tappa ci sarà la gara amatoriale circuito Ado Cont assieme a due compagni di squadra cittadino di km. 25 con partenza ed arrivo in Piazza XX settembre a Pordenone. Ci sarà certamente un buon numero di sportivi praticanti al via. Sono in palio premi speciali per il più giovane, il più sfortunato ed il più anziano; per tutti i partecipanti un medaglione ricordo della manifestazione. Naturalmente parteciperà al Giro anche Ado Cont con i suoi compagni di squadra del Mobili Linearredo di Povoletto. Si é concluso a S. Pietro il torneo di tennis Under 14. La vittoria é andata ad Alessandro Bergnach, a destra nella foto assieme all'altro finalista Davide Del Gallo S. Retro: mountain-bike regine Si è svolta domenica una gara che ha richiamato una trentina di partecipanti Si é svolta domenica scorsa a S. Pietro la prima pedalata ecologica non competitiva di mountain-bike, che ha visto alla partenza una trentina di appassionati. Nel percorso più lungo (15 km.) a tagliare per primo il traguardo é stato il giovane cividalese Stefano Zanuttigh, che ha completato la gara in 56'19 ". Al secondo posto si é piazzato Stefano Del Zotto di Ponteacco in 57'57 ", seguito da Silvano Bevilacqua di Cienia e da Pietro Venturini di S. Pietro. Nel percorso riservato ai ragazzi, lungo 5 chilometri, si é imposto Fulvio Sartori di S. Pietro, seguito da Flavio Onesti di Ponteacco. Premi speciali sono andati a Ivan Ruttar e Thomas Predan di Jesizza, che hanno voluto cimentarsi sul percorso per adulti nonostante la loro giovane età. Stefano Zanuttigh riceve il trofeo della Pro loco GeattiC Mondiali e Olimpiadi futuro della Turcutto Maria Paola Turcutto ancora protagonista Dopo il brillante terzo posto ai campionati italiani d'inseguimento su pista, svoltisi a Torino, Maria Paola Turcutto si é laureata domenica campionessa provinciale nella gara Cividale-Frisanco. La nostra rappresentante, sponsorizzata dalla Banca Popolare di Cividale, é ora a completa disposizione della nazionale femminile italiana con l’obiettivo di partecipare ai campionati mondiali femminili, in attesa di cimentarsi nell'inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Barcellona. PACIIt Tennis: nell’Under 14 la vittoria a Bergnach novi matajur $*; fk m. » ; im ;T- M'fi k ìrl|P§ GRMEK Topoluove - Čedad Se je rodila Chiara Zadnje dni junija je paršla na tel sviet liepa čičica, Chiara. Nje rojstvo je parneslo spet nomalo veseja an trošta mami an bratra-cu. Chiara na bo nikdar poznala nje tat, ki nas je prezagoda za-pustu 3. maja lietos. Biu je Sergio Gus - Krocou iz Zavarta. Mama male čičice pa je Liliana Lukcjova iz Topoluovega. Chiari, pa tudi bratracu Denisu, želmo, de bi rasla zdrava an srečna an de bi bla obadva pravo veseje za njih mamo Libano. Nji pa ji želmo iz sarca vse dobre an diemo "Kuražno napri, Liliana”. H o st ne Umarla je Adele Floreancig V čedajskem špitale je umarla naša vasnjanka Adele Floreancig, uduova Dreszach - Študin-cjova po domače. Ni bla še stara žena, saj je imiela 66 bet. V žalost je pustila sinuove Maura, Beppina, Bruna an Gianna, hčere Adriano an Luciano, zete, sestre, brate, kunjade an navuode. Nje pogreb je biu go na Lie-sah v pandiejak 8. luja popudan. Liesa Franc je ušafu Marijo Muormo šele viervat v čudeže? Bi jal de ja, potlè ki smo za-viedli, ka' se je zgodilo tele dni Francu Trebežanu iz Lies. Šu je ribe lovit, kar dol na glerji, du Hlocjuovem verinu, kakih 100 metru pod Trebežano-vo hišo je zagledu podobo Matere božje, pru tisto, ki do otu-berja lanskega beta je stala na skalah dol pod muostam na Lie-sah. Velika poplava 27. otuberja jo je bla odnesla. Judje tistega kraja nieso tiel ostat brez nje, zatu-ole so začel pobierat sude za kupit drugo, sa' obedan se nie troš-tu ušafat te parvo. Kakuo je moglo bit drugače če pomislita, de tista velika pauodnja j^ bla nesla za sabo kamane majhane an velike, drevi, celuo mosti an paserele. Študieral so na podobo tiste buoge Matere božje: paš kuo jo je uoda arzklala, veder-bala... Pa Franc jo je ušafu celo, sa-muo vel, nje plašč, je nomalo, pa glih nomalo, vederban, an po-študierita, ki poti je nardila iz Lies do Trebežanove hiše! Če nie čudež tuole... PIŠE PETAR MATAJURAC Vsi so hodil po med v štrahuole m Tisti trije kostanji, prvi v Tr-čmunu, drugi pod Dolenjim Bardom in trečj pod Trinki, so zrasli v visoke, debele in mogočne drevesa. In prav tako dol na Matevžinovem travniku pod Dolenjim Bardom. Vsak od teh kostanjev ima posebno zgodbo, pa tudi Matevžinov dob jo ima. Tisti kostanj, ki sta ga bla us-jala Kristus in sveti Petar, ni imeu specifičnega imena. Biu je kostanj in nič druzega kot kostanj. Prav sigurno pa je, da je biu dujak. Potem so ga začeli naši ljudje cepiti (ne s skiero) in takuo imamo donas kostanj vsieh sort: Dujak je parvi in rase povsierode. Potle imamo Marujac, Kobilčar, Golež ali Porčinjac, Rezijan, Objak, Ra-nac, Moron, Tirolac an še druge. Kako pa so cepili in precepo-vali kostanj? Najprej je bilo treba poskrbeti za pravo ceplje. Buoh naj vie, dost liet ceplenja je bluo potrebno, da so iz duja-ka, spremenili, napravli še druge sort kostanj. Kadar ga je bluo vič sort, ga je bluo lahko cepiti. Presekli so, recimo Rezijan in iz presiečenega štora so pognale mlade, gladke šibe. Tak presečen kostanjev štor, ki je dajau, rodiu ceplje, so ga imenovali "kločja". Za ucepiti al precepiti kostanj, so muorli glih takuo na-rest z drevesom, ki so ga želeli spremenit v drugo sorto! So ga presekli in pognal je mladike. In enoletne mladike iz “kločje" so ucepili na enoletne mladike v kostanju. To delo so opravljali zadnje dni aprila do pou maja, kadar so se kostanjeve šibe majle. Cepiti kostanj je lahko, najbolj enostavna rieč. Omajiš šibo in nardiš piščauko (piščie-lo). Zriežeš piščielo na koščiče, parbližno po pet centimetrov duge. Na cepljenem kostanju olupiš mladike glih take dimenzije, take debelosti, kot je tvoja votla piščalka, in jo nasadiš, natakneš na olupljeno šibo, jo par-tisneš do dna oluba olubjene šibe. Kostanj se rad sprejme, ne sme pa biti cepljen ne prezgodaj, ne prepozno. Ko cepimo, moramo varvat, da ne omonimo popov. Sada, ko sem opravu disertacijo o cepljenju kotanja, se spet varnem na tri kostanje, ki jih je Kristus usadiu in ima vsak svojo zgodbo, kot sem že poviedu. Parvi so usekli tisti v Trčmunu. Šekli in žagali so ga osem dni. Vsaka veja je pezala parbližno 250 kvintalu. Kadar je lepo ob-rodiu, je od njega živela vsaka vas in z njim so se pitali tudi prasci. Pa je enkrat huduo za-garmelo. Strela je paršla z var-ha Matajurja in zadela naš mogočni kostanj na varh, ga razklala po varhu, po zunaj do ko-ranine. Potle je začelo drevo usihat, počasi usahnjovat. Biu je že opravu svojo nalogo, dužnu-ost, ki sta mu jo bla naročila Kristus in Sveti Petar! Pod njim in nad njim so že rasli mladi, lepi, zeleni kostanji in rodili njih sladke sadove, tako sladko užitna, pečena in kuhana zar-nja. Bog naj nam reši ta naš sladki sadež, ki je tudi simbol naše Benečije! Pa so Tarčmunjani muorali usieč mogočni kostanj. Kot sem poviedu, so ga šekli in žagali osem dni. Pa so paršli neki Lahi. Tarčmunjanam so objubili, da bojo kupili debelo deblo kostanja. Obečjali so jim bli, da ga bojo lepuo plačjali. In Tar-čmunjan, ki so bli zmieraj bard-ki, delovni an pošteni ljudje, so Lahom vierval. Vsa vas je dielala osem dni, da so spravli debelo kostanjevo deblo na Rante, blizu Sovodnje-ga, pa ne Lahi, ne Slovenci nieso imeli tako močnega in sposobnega vozila, da bi kostanjevo deblo odpeljali. Ostalo je na Rantah. Notar so puhi zvartali štrahuole. V štrahuole so paršle bušele (čebele) in vsi Savuo-njan so hodili po med. Za vse ga je bluo zadost. Tisti med je ozdravu puno ljudi, posebno pa otroke, kadar jih je bolielo v garlu. V drugem koncu debla so ble zvartale jamo lisice, glih na sred debla pa jazbaci. Pa bušele, lisice an jazbaci so živeli v dobri armoniji, ker so vsi opravljali vsak svoje delo. (se nadaljuje) Vas pozdravja Vaš Petar Matajurac Urniki miedihu v Nediških dolinah DREKA doh. Lucio Quargnolo Kras: v četartak ob 12.00 Debenje: v četartak ob 10.00 Trinko: v četartak ob 11.00 GARMAK doh. Lucio Quargnolo Hlocje: v torak od 8.30 do 9.30 v četartak od 8.30 do 9.30 v petak od 8.30 do 9.30 doh. Giorgio Brevini Hlocje: v pandiejak od 11.15 do 12.00 v sriedo od 15.00 do 16.00 v petak od 9.45 do 10.30 PODBUNIESAC doh. Vincenzo Petracca (726051) Podbuniesac: v pandiejak, torak, sriedo, četartak an petak od 9.00 do 12.00 v soboto od 10.00 do 12.00 doh. Giovanna Plozzer (726029) Podbuniesac: v pandiejak, sriedo, četrtak, petak an saboto od 8.30 do 10.00 v torak od 17.00 do 18.30 SOVODNJE doh. Pietro Pellegritti Sovodnje: od pandiejka do petka od 10. do 12. ŠPIETAR doh. Edi Cudicio (727558) Špietar: v pandiejak, sriedo, četartak an petak od 8.00 do 10.30 v torek od 8.00 do 10.30 in od 16.00 do 18.00 v soboto od 8.00 do 10.00 doh. Pietro Pellegritti (727282) Špietar: v pandiejak, torak in petek od 8.45 do 9.45 v sriedo od 17. do 18 v soboto od 9.45 do 10.45 SRIEDNJE doh. Lucio Quargnolo Srlednje: v pandiejak od 9.00 do 10.00 v sriedo od 14.00 do 15.00 Gor. Tarbl v pandiejak ob 10.30 v sriedo ob 15.15 Oblica: v sriedo ob 15.45 doh. Giorgio Brevini Sriednje: v torek ob 11.30 v četartak ob 12.30 Gor. Tarbl: v torek ob 12.00 v četartak ob 12.00 Oblica: v torek ob 12.30 v četartak ob 11.30 SV. LIENART doh. Lucio Quargnolo (723094) Gor. Miersa: v pandiejak od 16.00 do 18.00 v torak od 10.00 do 12.00 v sriedo od 16.30 do 18.00 v petak od 10.00 do 12.00 v saboto od 8.30 do 11.00 doh. Giorgio Brevini (723393) Gor. Miersa: v pandiejak in torek od 9.30 do 11.00 v četartak od 9.30 do 11.00 v petak od 11.00 do 12.00 v soboto od 8.30 do 11.00 Guardia medica Za tistega, ki potrebuje miediha ponoč je na razpolago »guardia medica«, ki deluje vsako nuoc od 8. zvičer do 8. zjutra an saboto od 2. popudan do 8. zjutra od pandiejka. Za Nediške doline se lahko telefona v Špietar na štev. 727282. Za Čedajski okraj v Čedad na štev. 7081, za Manzan in okolico na štev. 750771. Poliambulatorio w v Spietre Ortopedia doh. Fogolari, v pandiejak od 11. do 13. ure. Chirurgia doh. Sandrini, v četartak od 11. do 12. ure. Dežurne lekarne / Farmacie di turno OD 15. DO 21. JULIJA Srednje tel. 724131 Manzan (Sbuelz) tel. 740526 OD 13. DO 19. JULIJA Čedad (Minisini) tel. 731175 Ob nediejah in praznikah so odparte samuo zjutra, za ostali čas in za ponoč se more klicat samuo, če ričeta ima napisano »urgente«. BČIKB BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA FILIALA ČEDAD FILIALE DI CIVIDALE CAMBI - mercoledì MENJALNICA - sreda Tel. (0432) 730314 - 730388 Ul. Carlo Alberto, 17 Fax (0432) 730352 Via Carlo Alberto, 17 11. 7. 1991 država valuta kodeks nakupi prodaja fixing Milan ZDA-USA Ameriški dolar USD 1340,00 1365,00 1350,90 Nemčija Nemška marka DEM 740,00 755,00 744,650 Francija Francoski frank FRF 217,00 221,00 219,420 Nizozemska Holanski florint NLG 656,00 665,00 661,220 Belgija Belgijski frank BEC 35,50 36,50 36,168 Anglija Funt šterling GBP 2170,00 2200,00 2193,70 Irska Irski šterling IEP 1960,00 1995,00 1993,40 Danska Danska krona DKK 189,00 195,00 192,440 Grčija Grška drahma GRD 6,30 7,25 6,816 Kanada Kanadski dolar CAD 1135,00 1180,00 1177,30 Japonska Japonski jen JPY 9,50 9,90 9,743 Švica švicarski frank CHF 852,00 867,00 862,690 Avstrija Avstrijski šiling ATS 104,50 107,00 105,831 Norveška Norveška krona NOK 187,00 193,00 190,800 Švedska Švedska krona SEK 202,00 208,00 205,760 Portugalska Portugalski eskudo PTE 8,00 9,00 8,541 Španija španska peseta ESP 11,50 12,25 11,846 Avstralija Avstralski dolar AUD 980,00 1035,00 1034,90 Finska Finska marka FIM 307,00 316,00 310,65 Jugoslavija Jugoslovanski dinar YUD 35,00 44,00 — — Europ. 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