ANNO XXVIII. Capodistria, 1 Marzo 1894. N. 5 LÀ PROVINCIA DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il lß d'ogni mese. ASSOCI AZIONE per un anno fior. 3; semestre e qua-Iriraestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso ta B^iiaziuiie. Dieta Provinciale Seduta ottava. Parenzo, 1 febbraio. Presenti : il Capitano provinciale cav. Matteo Dr. Campitelli, Pi. r. Consigliere di Luogotenenza Alessandro cav. Eluschegg, quale commissario governativo, 24 deputati. Ordine del giorno: Comunicazioni. 1. Relazioni della Commissione scolastica: a) sul progetto di legge con cui viene introdotta la tassa scolastica ed abrogato il § 9 della legge provinciale 3 settembre 1874 numero 29; b) sul conto di previsione per 1' anno 1894 del fondo generale di pensione dei maestri delle scuole popolari. 2. Relazione della Commissione di finanza sul conto di previsione per l'anno 1894 del fondo d'esonero, rettificato in base alle risoluzioni votate nella seduta die-tale del 27 gennaio a. c. Aperta la seduta alle ore 10 3/4 antimer., viene letto ed approvato il protocollo della precedente. Il piesidente annuncia che gli onor. Flego e Fra-giacomo hanno scusata l'assenza dall'odierna seduta. Premessa poi una dichiarazione sul trattamento da lui fatto in base alle disposizioni del § 19 e 33 del regolamento interno alle proposte ed emende avanzate in lingua slava dai deputati della minoranza, passa alle seguenti comunicazioni : Dalla Giunta provinciale venne presentato il progetto di legge sulla costruzione e conservazione delle strade pubbliche non erariali, — che fu attribuito alla Commissione politico-economica per esame e riferta ; Maria-Antonio Sgnidarich fu Antonio ha presentato lina supplica per continuazione di graziale ; — fu passata alla Commissione scolastica. L' onor. Jenko e consorti presentano la seguente interpellanza : 1. Vorrà l'eccelso i. r. Governo adoprarsi affinchè la Podestaria di Castelnuovo possa ottenere da quella di Monfalcone la chiesta conferma di ricevimento? 2. Vorrà adoprarsi a che quei Comuni, i quali tengono il carteggio ufficioso in lingua italiana abbiano da accettare senza opposizione ed evadere meritoriamente Articoli comunicati d'intere»«« generale «I stampano gim-tintamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — U» numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. gli scritti ufficiosi redatti in croato e sloveno come lo fanno i Comuni croati e sloveni colle corrispondenze ufficiose che ricevono redatte in italiano ? Dopo letta in lingua slava dal proponente, l'interpellanza viene ceduta al sig. Commissario governativo. Dall'ou. Tornasi e C.i viene presentata la seguente interpellanza all' i. r. Governo : 1. Consta all'Eccelso i. r. Governo che le facilitazioni, a vantaggio delle popolazioni dei Comuni di Grisignana, Portole, Visinada e Montona, domandate colla sopraccennata rimostranza e consistenti nel permesso di utilizzare le legna secche del bosco erariale di Montona, rispettivamente nella facoltà di acquistare a prezzo ridotto la legna scarta, non vengano di regola e generalmente accordate? 2. E 4wp-osto-UEeeelso i. r. Governo a provvedere che la classe agricola povera dei detti Comuni possa fruire delle suaccennate facilitazioni? L'interpellanza viene passata al signor Commissario governativo per le sue attribuzioni. Dallo stesso on. Tornasi e C.i è prodotta altra interpellanza coi petiti : 1. E disposto l'Imperiale Governo di aderire alla giusta preghiera delle popolazioni contermini alla foresta erariale di Montona, diretta a conseguire, a prezzo ridotto, per i loro animali, il pascolo estivo ed autunnale nella foresta stessa? 2. Intende esso Eccelso Imperiale Governo di evadere favorevolmente il reclamo all'uopo prodotto contro la decisione dell'i, r. Direzione forestale di Gorizia dd. 13 agosto 1893 Num. 2263/1489 per modo che, col-l'aprirsi delle stagioni del pascolo, i proprietari d'animali possano tantosto usufruirne — a scongiurare i danni ulteriori della mancanza di foraggio ? Anche questa interpellanza è passata al sig. Commissario gov. L'on. Amoroso e C.i interpellano infine l'Imperiale Governo nei sensi : 1. È vero che l'Imperiale Governo abbia promesso alla minoranza slava della Dieta provinciale che le proposte presentate in croato od in sloveno saranno ammesse alla pertrattazione? 2. A chi ha fatto 1' Imperiale Governo questa promessa ? 3. E nel caso affermativo ; come può giustificare l'Impeiiale Governo questa sua promessa col diritto indubbiamente spettante alla Dieta provinciale di stabilire la lingua di pertrattazione degli affari? Data lettura dell'interpellanza, la medesima è passata al Commissario governativo. L'on. Mandic, chiesta la parola, comincia a leggere uno scritto in lingua slava. Il Presidente gli osserva che il Reg. int. non ammette le letture, e che se si tratta d' una mozione dovea essergli annunciata prima; — gli vieta di leggere, e continuando l'on. Mandic la lettura, gli toglie la parola. Riferisce per la Commissione scolastica P on. Dr. Costantini proponendo 1' accettazione del progetto di legge all' ordine del giorno. Aperta la discussione generale, l'on. Spincic comincia la lettura d' uno scritto in lingua slava, che il Presidente pei motivi già addotti non permette venga continuata. Sull'incidente parla anche l'on. Laginja. Presa indi Ja parola dall'on. Babuder in appoggio della proposta di legge, e chiusa la discussione generale, la Dieta delibera di passare alla discussione articolata. Ai §§ 1, 3 e 4 l'on. Volarich presenta proposte che essendo estese in lingua diversa da quella di pertrattazione della Dieta e nella quale è pur compilato il progetto di legge in pertrattazione, il Presidente dichiara di non poterle ammettere al trattamento costituzionale. Dopo di ciò i diversi paragrafi, il titolo e la intestatura della legge sono accolti dalla Dieta senza discussione in seconda lettura, e d' urgenza anche in terza lettura. Riferisce per la Commissione medesima l'on. Babuder colla seguente proposta finale che viene accolta: „Piaccia all' eccelsa Dieta di approvare il conto di previsione del fondo generale di pensione per maestri delle scuole popolari dell' Istria per l'anno 1804 con un' esigenza di f. 21015, con un introito proprio di f. 14003 e quindi con un contributo dal fondo provinciale di f. 7012." Col consenso della Dieta, l'on. Venier riferisce a voce sul conto di previsione per l'anno 1894 del fondo d'esonero, conchiudendo colla seguente proposta che viene accolta: „Voglia l'eccelsa Dieta approvare il conto preventivo del fondo di esonero del suolo per P anno 1894 con Un introito di f. 24692 e con un esito di f. 94037 da coprirsi coli' addizionale del 10 p. c. alle imposte dirette." Esaurito P ordine del giorno, il Presidente si riserva di comunicare agli on. Deputati il giorno, 1' ora ed il programma della prossima tornata, e leva la seduta alle ore 12 Vi- Nona seduta. Parenzo, 10 febbraio 1894. Presenti: il Capitano provinciale cav. Matteo Dr. Gampitelli, l'i. r. Consigliere di Luogotenenza Alessandro cav. Elus-chegg, quale commissario governativo e 25 Deputati. Ordine del giorno : 1. Comunicazioni. 2. Relazioni della Commissione di finanza : a) sulla riorganizzazione degli uffici della Giunta provinciale ; b) sul conto consuntivo per l'anno 1892 del fondo agrario provinciale ; c) sul conto preventivo per l'anno 1894 del fondo agrario provinciale; d) sulle proposte del Congresso agrario di Vienna, relative alla revisione della imposta fondiaria, industriale e personale, ed alla riforma della statistica agraria. 3. Relazione della Commissione scolastica sulla supplica di Maria Sgnidarich per prolungazione di graziale. 4. Relazione della Commissione politico-economica sul progetto di legge sulla costruzione e manutenzione delle strade pubbliche non erariali. Aperta la seduta alle ore 11 antim., il segretario Dr. Bartoli legge il protocollo della precedente, che viene approvato. ad I. Comunicazioni : Dalle società di soccorso a studenti di filosofia, e da studenti di legge dell'i, r. Università di Vienna sono pervenute le domande per l'assegno d'una sovvenzione pro anno 1893-94, che vennero già passate alla Commissione di finanza. Elena ed Emilia Sussa ed Antonia ved. Privitellio a nome della figlia Teresa hanno prodotto gli atti di loro viva riconoscenza per le graziali state loro accordate dall' eccelsa Dieta. Preso a notizia. La Giunta provinciale presenta il progetto di legge con cui l'attività della ìegge provinciale 24 maggio 1893 B. L. ed 0. Nr. 34, viene estesa al Carso delle isole del Quarnero, facendo la proposta formale che la legge venga demandata alla Commissione politico-economica per esame e riferta. La proposta formale è accolta. La Giunta stessa, dichiarandosi contraria al proposto trasferimento dell'i, r. Tribunale circolare da Rovigno a Pola, presenta il dispaccio 14 novembre 1893 N. 21258 dell'eccelso i. r. Ministero di Giustizia, chiedente a sensi della legge 26 aprile 1873 N. 62 B. L. I. il parere della Dieta provinciale sul trasferimento stesso, colla proposta formale che l'oggetto sia passato alla Commissione politico-economica per esame e riferta. La proposta formale è adottata. La Giunta prov. richiamandosi ai voti del Comitato permanente del consiglio agrario ripresenta inoltre i progetti di legge agrari già votati dalla Dieta nel marzo 1892, e che appar dispaccio ministeriale comunicato con Nota luogotenenziale 6 gennaio 1893 N. 10731 non ottennero la Sovrana approvazione, — proponendo che i medesimi vengano deferiti allo studio della Commissione di finanza, incaricata pure degli affari agrari. Aperta la discussione sul trattamento formale, l'on. Bubba propone, e la Dieta approva, ahe i disegni di legge in presentazione vengano deferiti, anziché alla Commissione finanziaria alla politico-economica, da rinforzarsi con altri due rabmbri. Procedutosi immediatamente all'elezione mediante schede, vengono chiamati a far parte della detta Commissione gti on. Dr. Rizzi e Tornasi. L'on. Dr. Dukic e C.i presentano la seguente interpellanza all'imp. Governo: „1. Ritiene l'eccelso i. r. Governo essere fondata in legge la decisione dell'i, r. Capitanato distrettuale di Pisino dd. 8 settembre 1893 N. 6560, colla quale furono inscritte nelle liste elettorali pel Consiglio d'Amministrazione di Pisino 65 persone, a carico delle quali non era addì 22 luglio 1893, allorché furono esposte le liste elettorali, prescritte di fatto nè legalmente alcuna imposta diretta dello Stato ? 2. Ritiene l'eccelso i. r. Governo essere fondata in legge la suddetta decisione dell' i. r. Capitanato distrettuale di Pisino, colla quale venne evaso favorevolmente il ricorso de pres. 14 agosto 1893 N. 2652 e che avea per oggetto le rettifiche già accolte dalla Commissione comunale in seguito a reclamo insinuato ? 3. Ritiene 1' eccelso i. r. Governo essere fondata in legge la più detta decisione dell'i, r. Capitanato distrettuale di Pisino, colla quale venne ordinato al podestà di compiere le elezioni sulla base delle liste elettorali compilate dallo stesso i. r. Capitanato distrett. ? Dopo letta P interpellanza in lingua slava dall'on. Laginja, il Presidente la passa al signor Commissario governativo. Dall'on. Jenko e C.i viene presentata altra interpellanza al Governo, col petito : ,È intenzionato l'eccelso i. r. Governo di prendere le disposizioni onde iu merito all'uso della lingua croata e slovena nel Litorale vengano osservata e poste in esecuzione tanto le leggi naturali e fondamentali dello Stato, quanto anche le decisioni del Tribunale dell'Impero ed i decreti ministeriali?" Anche quest'interpellanza, dopo letta dal proponente in lingua slava, viene passata al Commissario governativo per le sue attribuzioni. Il Presidente annuncia che l'on. Sersic ha scusata l'assenza dall'odierna seduta per indisposizione di salute. Riferisce per la Commissione di finanza l'on. Bubba, proponendo che piaccia all' eccelsa Dieta deliberare : ,1. Viene approvato il nuovo prospetto organico degli impiegati e servi addetti agli uffici della Giunta provinciale colla eliminazione di un ufficiale contabile nella X classe di rango, tenuti fermi i relativi salari, aumenti quinquennali ed aggiunte di attività, nonché classi di rango ivi proposte, meno il salario del direttore dell' Istituto agrario provinciale, che viene elevato all' annuo importo di fior. 2000 e relativi due aumenti quinquennali a fior. 200, messa la nuova sistemazione di tutti i posti in piena confotmità alle corrispondenti classi di rango e gradazione di classi fissate pegli impiegati dello Stato colla legge dell'Impero 15 aprile 1873 N. 47. II. Viene incaricata la Giunta provinciale a studiare e proporre nella prossima sessione dietale, se il Dipartimento tecnico provinciale abbia da essere o no ulteriormente conservato, e nel caso affermativo a presentarne alla Dieta il Regolamento interno di servizio con speciale riguardo ai suoi futuri incombenti nei rapporti del servizio tecnico provinciale, e la pianta organica del personale. III. Vengono accettate seuza cambiamenti le proposte ai N. II, III, IV, V, VI, VII, Vili, X, XI e XII contenute nella Relazione giuntale 13 dicembre 1893 N. 7742. Aperta la discussione generale sulla relazione commissionale, e nessuno prendendovi la parola, si passa alla discussione speciale. Tutti i punti sono adottati dalla Dieta senza obbiezioni, — al punto III 5 l'on. Jenko presenta una proposta scritta in lingua slava, che dal Presidente non viene ammessa al trattamento, perchè non estesa nella lingua di pertrattazione della Dieta provinciale. Riferisce per la stessa Commissione finanziaria 1' on. Lius colle seguenti proposte finali : I. , Viene impartita la sanatoria per i sorpassi che si riscontrano nell'esito del fondo agrario provinciale per Panno 1892 alle rub. I tit. 1 e IX. II. Viene approvato il conto consuntivo di detto fondo per l'anno 1892 con un introito di f. 5671.64, con un esito di f. 6203.79 e quindi con una spesa maggiore di f. 532.15, la quale risulta coperta coli'eguale civanzo nella gestione dell'anno 1891." Aperta la discussione generale, l'on. Maudic presenta una proposta in lingua slava che, pel motivo suaccennato, non viene ammessa alla pertrattazione. Chiusa la discussione e portate a voti le conchiu-sioni della Commissione — sono approvate. Ad II c. Riferisce a nome della Commissione stessa 1' on Venier colle seguenti proposte : 1. L'eccelsa Dieta voglia approvare il contributo di f. 5100 dal fondo provinciale a coprimento dell'esigenza in una somma pari del fondo agrario provinciale per l'anno 1894; 2. Viene presa a soddisfacente notizia la relazione sull'attività del Consiglio agrario provinciale nel periodo 1892-93." Aperta la discussione vi prendono la parola gli on. Mandic e Babuder. L' on. Mandic presenta una proposta in lingua slava che il Presidente pei mctivi già addotti non può ammettere a trattazione. Chiusa la discussione e messe a voti le proposte della Commissione, sono adottate. ad li d. Riferisce per la commissione medesima l'on. Venier, proponendo che l'eccelsa Dieta voglia: 1. Approvare in massima i conchiusi presi dal IV congresso agrario austriaco in Vienna, nelle sedute 16 e 17 nov. 1893; 2. incaricare la Giunta provinciale della presentazione di analoga petizione alla Camera dei deputati, ed a quella dei signori di Vienna ; 3. incaricare la Giunta provinciale ad accordarsi col Consiglio agrario provinciale per una pronta ed efficace azione, affine di trovarsi preparati al momento, in cui verrà intrapresa la revisione dell'imposta fondiaria. " Aperta la discussione, nessuno vi prende la parola. Portate a votazione le proposte della Commissione, sono accolte all' unanimità. Ad III. Riferisce per la Commissione scolastica l'on. Babuder proponendo che „Piaccia all'eccelsa Dieta di passare all'ordine del giorno sull' istanza di Maria Sguidarich per la prolungazione della pensione graziale assegnatale tino all'epoca del 31 maggio 1894." La proposta è accolta senza discussione. ad IV. Riferisce per la Commissione politico-economica P on. Costantini, raccomandando all'eccelsa Dieta l'adozione della legge con pòche modificazioni introdottevi dalla Commissione. Aperta la discussiono generale, gli on. Jenko e Flego presentano due proposte, le quali, perchè fatte in lingua diversa da quella usata nelle pertrattazioni dietali, non vengono ammesse al regolare trattamento. Chiusa la discussione generale, il Presidente col-l'assenso della Dieta, essendo l'ora inoltrata, rimette la discussione speciale della legge in pertrattazione alla prossima seduta, che fissa pel giorno 12 corr. alle ore 11 ant. col seguente Ordine del giorno : 1. Discussione articolata del progettto di legge sulla costruzione e manutenzione delle strade pubbliche non erariali. 2. Relazione della Commissione scolastica sul rapporto annuale del Consiglio scolastico provinciale sullo stato dell' istruzione popolare. 3. Relazione della Commissione politico-economica sul progetto di legge con cui vengono cangiate alcune disposizioni del regolamento elettorale comunale. La seduta è levata alle ore 1 pom. Decima seduta. Parenzo, 13 febbraio 1894, Presenti : il Capitano provinciale cav. Matteo Dr. Campitelli, l'i. r. Consigliere di Luogotenenza Alessandro cav. E-luschegg, quale commissario governativo e 21 deputati. Aperta la seduta alle ore 10 l/2 ant., viene letto ed approvato il protocollo della precedente. Comunicazioni del Presidente: L'on. Volarich per affari del suo vicariato ha chiesto un permesso pel rimanente periodo di sessione, che fu accordato salva 1' approvazione della Dieta. Approvato. L'on. Dukic ha scusata la sua assenza dalla seduta odierna. Il Comitato centrale del V Congresso Austriaco di Enologia ha presentato un' istanza per 1' assegno di sovvenzione dal fondo provinciale. L'istanza venne già passata alla Commissione di finanza per esame e riferta. Preso a notizia. L'on. Jenko presenta un progetto di legge, per la modificazione dei §§ 4 e 5 della legge provinciale 19 Marzo 1874 B. L. 0. P. N. 8, in merito alla rappresentanza dei comuni riuniti in un circondario sanitario; colla proposta formale che il disegno di legge venga deferito per esame e riferta alla Commissione politico-economica. La proposta formale, messa a voti, è accolta. Dall' on. Jenko e consorti viene presentata la seguente interpellanza all' imperiale Governo : „Vorrà l'eccelso i. r. Governo ordinare: a) la cancellazione nel foglio di pagamento dell'annotazione di sequestro degli interessi della Obbligazione dello Stato 1 luglio 1873 numero 23807 ? b) il pagamento alla podesteria di Castelnuovo quale rappresentante del com. cens. di Gradisce di tutti gli interessi arretrati di oltre 20 anni e senza alcun diffalco?" L'interpellanza, dopo letta dal proponente in lingua slava, viene passata al sig. Commissario governativo. L' on. Mandic e consorti interpellano l'imperiale Governo : „Vorrà l'eccelso Governo, rispettivamente S. E. il sig. Ministro della giustizia impartire gli opportuni ordini a cho le liste primitive e le liste annuali dei giurati in Istria vengano l'ormate rigorosamente a sensi delle vigenti leggi, in modo che l'accusato di nazionalità croata o slovena possa avere a giudici-giurati persone che conoscano la lingua dell'accusato?" Anche questa interpellanza, dopo letta in lingua slava dall' on. Mandic è passata dal Presidente al sig. Commissario governativo. L'on. Spincic e consorti producono la seguente interpellanza all' imp. Governo : „1. In che modo giustifica l'i. r. Governo la non esecuzione del § 59 della legge scolastica dell' Impero 2 maggio 1883 e del § 1 della legge provinciale 30 marzo 1870 nel distretto scolastico di Parenzo, con riguardo ai croati abitanti nel distretto stesso ? 2. E intenzionato l'i. r. Governo di fare i necessari passi affinchè i croati del distretto di Parenzo ricevano le loro scuole come lo esigono le leggi scolastiche e quelle fondamentali dello Stato?" Letta l'interpellanza dall' on. Spincic in lingua slava, la medesima viene dal Presidente ceduta al Commissario governativo per le sue attribuzioni. Chiesta ed ottenuta la parola, l'on. Venier chiede alla Giunta prov. in quale stadio si trovi la questione relativa alla costruzione di una strada, che congiunga il Carso di Pinguente ad una delle stazioni della ferrovia dello Stato. Esposto dall' ass. ref. Dr. Cleva il risultato delle pratiche esperite nel proposito colle Rappresentanze comunali di Pinguente e Rozzo, l'on. Venier propone che venga incaricata la Giunta provinciale di presentare un progetto di legge per l'imperativa costruzione della detta strada. Il Presidente, riferendosi alle disposizioni del Regolamento interno, rimette il preopinante a presentare la regolare sua proposta in iscritto, da portarsi poi all' ordine del giorno in una delle prossime sedute. Avuta la parola l'on. Spincic dà lettura di una interpellanza in lingua slava, diretta alla Giunta prov. Altra interpellanza alla Giunta provinciale, estesa pure in lingua slava, viene letta dall'on. Mandic. Il Presidente si riserva di provvedere per la regolare trattazione delle due interpellanze. Data la parola al sig, Comm. gov., questi risponde all'interpellanza diretta dall'on. Stanger e C.i nella se- Ma del 13 settembre 1892 rispetto la procedura penale contro il maestro G. Grossmann di Lovrana. Passando all' ordine del giorno: ad 1. Si procede alla discussione articolata del progetto di legge sulla costruzione e manutenzione delle strade pubbliche non erariali che viene accolto con alcune modificazioni in seconda e terza lettura. ad 2. Riferisce per la Commissione scolastica l'on. Dr. Costantini sul rapporto annuale dell' i. r. ispettore scolastico provinciale in merito allo stato dell'istruzione popolare nell'Istria, conchiudendo col raccomandare all'adozione dell'eccelsa Dieta le seguenti Risoluzioni : „1. Viene incaricata la Giunta provinciale di portare la presente relazione a conoscenza di Sua Eccellenza il sig. Ministro del culto e dell'istruzione pubblica, con la calda raccomandazione di prendere a cuore gli appunti mossi contro il deplorevole andamento dell'istruzione pubblica popolare, ed eventualmente di provvedere a mezzo di una imparziale inchiesta all'eliminazione dei rimarcati gravissimi inconvenienti ; ,2. Viene rinnovata la raccomandazione fatta nella risoluzione III, punto 2, della seduta dietale dei 31 marzo 1892 ai membri della Giunta provinciale, delegati nell'i, r. Consiglio scolastico provinciale, di valersi del loro diritto di visitare le dipendenti scuole popolari, prendendo atto delle irregolarità eventualmente riscontrate, e di riferire alla Dieta provinciale nella successiva sessione, proponendo i rimedi che ritenessero del caso; „3. Viene incaricata la Giunta provinciale di provvedere sollecitamente affinchè la scuola monacale femminile italiana di Volosca sia quanto prima possibile convertita in una regolare scuola pubblica popolare con lingua d'istruzione italiana." Aperta la discussione vi prendono la parola gli on. Mandic (in slavo), Babuder, Gambini ed il referente. L'on. Bubba, essendo l'ora inoltrata, propone che venga sospesa la seduta e rimessa la continuazione della pertrattazione alla prossima. Aderendovi la Dieta provinciale, il Presidente fissa seduta per domani, 14 corr. alle ore 11 per l'esaurimento degli oggetti stanti all'ordine del giorno, cioè: 1. Pertrattazione e votazione sulle proposte risoluzioni scolactiche. 2. Relazione della Commissione politico-economica sul progetto di legge, con cui vengono cangiate alcune disposizioni del R. Comunale. La seduta è levata alle ore 1 '/2 Pom- ---m—-- Commonti all'ultima sessione dietale (Nostra Corrispondenza) Vi apponeste al vero voi nell' ultimo articolo — a proposito dell' accoglienza delle interpellanze slave ecc. ecc. — che le nuove concessioni fatte alla minoranza «lava della Dieta, lungi dall'accontentarla, non avrebbe fatto altro che stuzzicare sempre più le sue bramose voglie. Di fatti la Dieta non era ancor chiusa, che la minoranza saltò su con una lunga interpellanza, nella quale si cercò di addimostrare la incoerenza e la contraddi- zione dell' imperiale Governo in codesto spinosissimo affare. Richiamo l'attenzione dei vostri lettori sul resoconto della XII seduta dietale, pubblicata nell' ultimo numero dell' Istria, nella quale seduta è riportato appunto il petito della interpellanza su detta. In questo si domanda esplicitamente „come giustifichi l'imp. Governo la propria dichiarazione dd. 20 gennaio 1894 — da voi chiosata — in vista al procedere che viene usato colle interpellanze e proposte fatte in lingua croata e slovena; e come — di fronte a tale procedere — mette questa dichiarazione in armonia col proprio onore!" Che se tutto questo può sembrare ancora d'una interpretazione equivoca, subito sotto si continua a mettere in luce chiara quello che si domanda, senza riguardi di sorta alcuna, quasi a corollario delle promesse fatte. Ed in vero, nel punto 2.o del petito, dopo la citazione di leggi e di regolamenti, si chiede, in base agli stessi, che vengano eseguite ed osservate le disposizioni in essi contenute „riferibilmente alle interpellanze fatte sia al presidente della Dieta, sia alla Giunta provinciale od alle Commissioni della Dieta, sia all'i, r. Governo ; riferibilmente a qualsiasi proposta, nonché rettifiche di protocolli delle sedute — fatte a voce od in iscritto iu lingua croata 0 slovena e riferibilmente ai discorsi tenuti nella medesima lingua nel modo stesso che vengono eseguite per quanto riguarda le interpellanze, proposte e discorsi pronunciati in lingua italiana, che cioè sieno posti a discussione e sieno portati tanto nei protocolli delle sedute quanto nei protocolli stenografici; affinchè i progetti di legge e proposte, sia dell' i. r. Governo quanto dalla Giunta provinciale 0 delle Commissioni della Dieta, come pure le risposte alle interpellanze vengano comunicate alla Dieta prov. anche in lingua croata." E qui salto due periodi per venire alla conclusione della interpellanza che suona : „ed in generale affinchè cessi nella Dieta prov. dell'Istria l'ingiusto e l'illegale procedere in riguardo ai su detti membri (della minoranza) della Dieta, e che anche rispetto ai medesimi venga introdotto lo stato di equità e di legalità onde possano adempiere i propri diritti costituzionali dalle leggi garantiti." Illudetevi adesso, che una concessione qualunque — quando non sia quelia della perfetta equiparazione delle lingue — sia per accontentare e far tacere quella gente ! Voi dunque 1' avete azzeccata giusta nell' ultimo numero ; anzi sembrerebbe, che quei Signori di sinistra, nell' estendere le loro pretese, si fossero serviti delle idee espresse nella Provincia, se questa non fosse sortita un giorno dopo dell'avvenuta interpellanza in Dieta. Tutto però considerato, conviene chiamare la ragione a capitolo, per chiedersi : che cosa resta a fare ? Il problema a risolversi è difficilissimo, più di quanto non si creda, nè io ardisco di proporre qui uno espediente qualsiasi, sicuro che la maggioranza dietale — nel cui seno sonvi delle specchiate e integerrime individualità, dei patriotti a tutta prova — avrà ventilata e discussa in ogni sua parte la grave questione. Intanto abbiamo della maggioranza l'affermazione esplicita e chiara, spettare soltanto alla Dieta il diritto di decidere quale debba essere la lingua della pertrattazione degli affari. Nel caso concreto poi, sta il fatto che, malgrado tutto, la lingua degli affari si mantiene ancora l'italiana — cosa del resto, riconosciuta dallo stesso Governo ( Vedi dichiarazione al principio della IV seduta). Tuttavia, piccole o grandi che sieno, le concessioni già fatte offendono fortemente il nostro amor proprio, non solo, ma inducono per di più a sospettare che non ci si arresterà sulla china in cui siamo venuti. Ma di chi la colpa? — Siamo giusti: della maggioranza, no; imperocché non vi esista un atto solo dal quale possa emergere la sua connivenza in sì fatta faccenda ; anzi, tutto il contrario ; tant' è vero eh1 essa fu sempre giudicata ingiusta, opprimente assolutista. Stabilita l'innocenza, dirò così, della maggioranza, sorge tuttavólta un altro quesito ; se, cioè, ella dovesse far atto di ribellione verso chi, suo malgrado, ha creduto di far paghi, in parte, i desideri degli strilloni deputati slavi. E qui, naturalmente, le opinioni si dividono e si combattono. I più focosi o accentuati, vorrebbero tutto arrischiare piuttosto che subire, come dite voi, una di-minutio capitis politica. Rispettabilissima opinione ; ma a questi chiari di luna, è lecito trascinare il paese nel vortice di nuove lotte, e di mettere in sul puntiglio chi ha in mano la forza — intendete bene! — di poter, per lo meno, trasformare di punto in bianco, se non tutta, una parte dell'attuale maggioranza? E si badi bene, che avere la maggioranza significa avere in nostre mani il governo della provincia. Se così è, chi s'indurrà, dirò, con cuor leggero di mettere a repentaglio un tale beneficio? Che se vi sono di quelli, tanto sicuri di sè stessi, che non possono o non vogliono mettere neppure in discussione una tale eventualità, a me non resta che invidiarli. Colla quale espressione intendo di affermare, che si lasciano trascinare piuttosto dalla generosità ed esaltazione dell'animo, che dalla calcolata ragione e dal sentimento patriottico, scaturente dall'esatta conoscenza delle condizioni nostre, tanto rispetto alla provincia nostra, quanto nei riguardi delle sue relazioni con lo stato, e quindi della responsabilità di non trascinare il paese in nuovi e più fatali malanni. E qui ad esplicare tutto il mio pensiero, converrebbe che io scendessi ad esporre un lungo ordine di considerazioni, di giudizi e di calcoli; ma, pur troppo, questo non mi è dato di fare .... per cento e una ragioni ; e chi ha buon fiuto può imaginarle o indovinarle. Sicché, tutto sommato, mi sembra non restare a noi altra via che quella, di non rendersi noi complici di concessione alcuna, e di non compromettere, con intemperanze, il nostro futuro. Per me, lasciate che vi dica ampiamente, anche se quello che sono per esporvi potesse dispiacere a qualcheduno, abbenchè i fatti restino sempre fatti. Fino a tanto che ci graveranno sulle spalle delle porzioni di territorio, e quindi di popolazioni, che non ebbero mai nulla di comune con noi, nè storia, nè consuetudini, nè legami di nessuna specie, noi non avremo mai pace nè tranquillità. È qui che risiede il nocciolo della questione e la fonte dei nostri guai. Levateci d'addosso gli otto Liburni che abbiamo in Dieta, e tutti gli Istriani respireranno liberamente a pieni polmoni. E chi non vuol vederlo, peggio per lui. Nè di questa amputazione io ho perduta ogni speranza. Fiume s'ingrandisce sempre più mercè lo sviluppo straordinario che seppe infonderle l'Illuminato Governo ungherese. Or chi non vede che, specie la Liburnia e Veglia, i paesi insomma del Quarnero gravitano naturalmente su quella piazza ? E già oggidì si riscontra un continuo esodo di marinai, di capitalisti, di uomini d'affari insomma, sia dalla Liburnia che dalle Isole verso Fiume. Non ha guari, e per la seconda volta, la maggioranza dietale della Dalmazia ha rivolto un memoriale al Governo di Vienna per il d stacco dalla cisleithania e susseguente unione alla Croazia. Il Governo non ha permesso che neppure si discutesse quel memoriale, e fece bene, ma non andrà molto, io credo, che quella provincia verrà aggregata ai paesi della Corona di S. Stefano, e, siamo giusti, in questo la Dalmazia avrà tutto da guadagnare, nulla da perdere. Imperocché l'Ungheria sia oggi uno dei regni più prosperi di tutta l'Europa. Ora, se il trapasso della Dalmazia, avverrà, come deve avvenire, io non dubito punto che anche le popolazioni del Quarnero si sentiranno irresistibilmente attratte all' Ungheria, e precisamente al principale suo scalo marittimo, a Fiume; se non altro per quella gran ragione che l'interesse materiale è il primo e il più potente fattore per determinare le correnti politiche e gli aggruppamenti di popoli. E allora avverrà nel bacino del Quarnero, che si chiameranno antipatriotti tutti coloro che non vorranno saperne dell'anzidetta unione. E il distacco avverrà con tanto più entusiasmo, in quanto non si tratterà di far parte d'un ideale ed effimero regno di Croazia, ma d' un reale e potente regno d' Ungheria — quo d est in votis. --*-—1s^JKgiS*'®- j Appunti bibliografici A. Centelli. Un'escursione in Istria. (Nel periodico Natura ed Arte. 1 Dicembre 1803. Casa editrice Vallardi. Milano)1). Non è un' escursione delle solite, in cui il viaggiatore vede e nota in fretta pigliando cantonate numero uno ; non è più il tempo di confondere l'Istria con la Stiria o con la Dalmazia : gli studi sull'Istria editi in questi ultimi tempi dai nostri, e i recentissimi del bravo Tamaro hanno prodotto il loro effetto. Il signor Centelli in generale vede bene, descrive con garbo; da qualche osservazione fugace ma giusta, si capisce che non è sprovvisto di qualche studio di preparazione; il suo articolo poi è illustrato da buone incisioni e da un' ottima carta dell'Istria. Pure qua e là si nota qualche ') Contiene i seguenti articoli : Tulio Massarani C. Pigorini Beri. — Il regionalismo nelle arti grafiche. L. Ghirtani. — Musica. F. Vanzi Musini. — Il processo del generale Eamorino. G. Scar-dovelli. — Uri escursione in Istria. A. Centelli. — La parola dominante. P. Tedeschi. — Bertel Thcyrdwaldsen. G. Campari. Nube. F. Bivona. — Il mattino (dal russo di A. Maikow) D. Ciain-poli. — I Castori. A. Martire. — Le Montagne. N. Serrao. — Al maestro Mateiko. U. Norsa. — Canti popolari. L. Orsini. — Rassegne, Corrispondenze, Consigli d'igiene, Bibliografia, Miscellanea ecc. ecc. inesattezza. Così (pag. 16) egli vede „la turrita Pirano dominata da un convento di frati francescani." Invece i frati si vedono e non si vedono ; chi domina è San Giorgio, sopra i murazzi, col suo slanciato campanile e la chiesa collegiata. Il tempio d'Augusto a Pola, secondo l'autore, serve ora „a museo di cocci che a quando a quando mandano in visibìlio gli archeologi più biondi e più teutonici della terra." Ma non solo gli archeologi biondi, anche i nostri dai capelli nerissimi; ed il museo non è già una raccolta di cocci, e in ogni modo pei cocci sono preziosi, è un largo contributo dell'Istria agli studi preistorici, raccolti dai benemeriti Amoroso, Tamaro negli antichissimi castellieri, e custoditi per cura del municipio polese. Ma un altro appunto abbiamo a fare all'autore. Tornando a Trieste per quella malaugurata ferrovia che si arrampica su pei monti nella parte selvaggia ed incolta dell'Istria, il nostro viaggiatore sopraffatto dalla ressa della gente slava e dal rapido cangiamento di lingua, di costumi, di abiti, ha perso alquanto la tramontana storica, ed è uscito in questi giudizi: „Tra la costa occidentale e l'interno dell'Istria la diversità di fogge e di suoni è notevolissima, la conquista e l'influenza veneziana, essendosi sempre limitata ai paesi in riva al mare." In poche parole due gravi errori. Prima di tutto la civiltà, la latinità nostra non è frutto della conquista veneziana, come taluno potrebbe credere da queste parole. L'autore stesso lo ha riconosciuto per Pola, che deve tutto alla conquista romana, e quello si dice per Pola s'intende detto della intiera provincia. Tra la conquista romana e la veneziana corsero poi vari secoli di Tita bizantina, comunale, e quindi nostra ; e in virtù di questa civiltà, che fu, lo ripeto, proprio nostra, la provincia con varia fortuna, sostenne una lotta accanita, dal Placido di Risano, fino agli ultimi tempi, contro il feudalismo e l'irrompente barbarie. Certo senza volerlo, il Centelli ci ha fatto però un pessimo servizio; e il suo giudizio sarà raccolto dal Diritto Croato e da qualche altro foglietto della stessa farina, e ripetuto a noi con la solita spavalderia di que' famosi filologi di Zagabria i quali, come argutamente nota lo stesso Centelli, sono persuasi che persino Adamo ed Eva erano slavi. Le sue parole tornano quindi pur troppo a capello con le solite eccentricità degli Slavi, i quali ci ripetono ogni giorno che l'Istria in origine era slava e che fu italianizzata in parte dai Veneziani; mentre è tutto il contrario ; come 1' autore vedrà poi, e come gl' Istriani sanno da un pezzo. In secondo luogo anche dato e non concesso che la nostra civiltà sia effetto della conquista veneziana, non è vero che questa si sia limitata ai paesi in riva al mare. Anche nell' Istria interna, ogni cittadella, ogni borgata è a pretto tipo veneziano. Così Albona, Dignano, Visinada, Buie, Portole, Grisignana, Visignano ecc.... e poi Montona, Pinguente, Pisino, proprio nel cuore dell' Istria, e in generale tutti i castelli e luoghi chiusi ; luoghi che l'autore non ha potuto vedere, o sol di lontano nella sua rapida corsa. Ed anche si ha a tener conto di tutti gli slavi italianizzati del Quieto; e che se slavi d' origine, si sono lasciati vincere e trasformare in gran parte dall' elemento italiano. Un'altra osservazione. „Così dal basso all'alto, scrive l'autore, dalla marina al monte continua da secoli una lotta incruenta, ma implacabile : lotta di civiltà e sopra tutto di lingua. E' maraviglioso che dopo tanto tempo nè gli uni, nè gli altri sieno riusciti a sopraffarsi." Pare un rebus davvero a prima vista ; ma la storia da un pezzo ne ha dato una piena soluzione. E la storia uostra è un libro aperto, e a chi vuol leggere dimostra come due e due fanno quattro, che dall'epoca della conquista romana, non solo le città, ma la campagna tutta era popolata da gente ladina come ne fanno fede i nomi locali e le reliquie d'antichi dialetti ; che solo nel secolo 9 furono messi dal Duca Giovanni i primi Slavi nei monti deserti ad nostram perditionem ; e che l'ultime e ripetute invasioni di Slavi della peggior specie furono provocate ed organizzate largamente dalla stessa Repubblica Veneta. E ciò avvenne nel secolo decimosettimo, essendo per le ripetute pesti desolatone e guerre rimasta del tutto spopolata la campagna, specie nell'Istria bassa. Abbiamo in proposito documenti sopra documenti, e Ducali, e decreti di Provveditori ecc. ecc. segnanti anno per anno il cammino dei nuovi venuti sulle terre italiane. Erano quasi tutti ladroni ed assassini, fatti venire dalla Bosnia e dalla Erzegovina, e fuggiti dalla turchesca invasione. Odiati dagli antichi possessori di Pola e di altre città della costa, che erano rimasti così spodestati dei loro beni, obbligati a vivere divisi dai centri maggiori, e continuando a predare, è naturalissimo ed è spiegabile come siano rimasti restii ad ogni avvicinamento con l'antica razza latina. Di tutto ciò si parla diffusamente dai nostri storici, a capo dei quali stanno il Kandier ed il De Franceschi. E questi studi, compendiando in un breve opuscolo, lo scrivente, ultimo venuto, ha potuto conchiudere così un capitolo sui provve- dimenti della repubblica dopo le pestilenze e le guerre nei secoli decimosesto e decimosettimo. A-dunque i famosi provvedimenti per ripopolare l'Istria si ridussero a diffondere per la provincia ladroni ed assassini, per cui la razza latina si trovò obbligata a lottare col peggiore elemento straniero, come benissimo osserva il De Franceschi nella sua opera L'Istria, note storiche, e a trovarsi, dopo otto secoli, nelle stesse condizioni come ai tempi del Placito di Risano e del duca Giovanni, con la differenza che il duca Giovanni questa volta non era un feudatario, ma il capo d'una repubblica italiana. Oh ! qui è ben duro il dover ripetere col Petrarca: 0 diluvio raccolto, Di cbe deserti strani Per inondar i nostri dolci campi ! Se da le proprie mani Questo n'avvenne, or chi fia che ne scampi? E così rimanendo italiane le città, le borgate e le ville più grosse, fu introdotto dalla Repubblica Veneta P elemento straniero nella campagna ; e ciò in un' epoca nella quale ogni buon istriano, cessate 1' autonomie e le lotte repubblicane, comprendeva benissimo che la sudditanza a Venezia era per lui una professione di nazionalità. Così si diffusero per la provincia, e si organizzarono bande di assassini, e vi durarono fino alla venuta dei Francesi che con leggi e decreti a tamburo battente, con forche e fucilazioni, misero un freno a quella canaglia. E quindi ne venne pure una confusione nei nomi dei monti dei villaggi, dei fiumi ; d'italiani, che erano tutti, mutati o alterati con la desinenza slava...... Non efficaci adunque furono questi provvedimenti, ma cagionarono 1' ultima rovina del paese („Del decadimento dell'Istria" studio di P. T. Capodistria. Priora e Pisani, 1880 pagina 71). Ed ecco così spiegato 1' enigma, e la lotta tra Slavi ed Italiani, lotta non già di secoli, ma che per gli ultimi venuti (e sono i più), dura solo da duecento anni circa. A queste ragioni particolari del nostro paese, si aggiungano altre d' ordine generale. Sempre chi emigra per forza, stenta a fondersi coi nuovi vicini, e ostinatamente resiste alla civiltà di chi l'ha ospitato. Così è avvenuto in molte altre regioni italiane; così si spiega la tenacità degli abitanti dei Sette Comuni sopra Vicenza, e di altre isole germaniche a conservare la loro lingua; degli Slavi di San Pietro del Natisone sopra Cividale, nella provincia d' Udine, e degli Albanesi e Greci rifugiatisi nella Calabria e nella Sicilia. Tanto è anzi anche oggi 1' odio di razza tra Greci. Albanesi ed Italiani nel Napoletano, che tra questi ultimi corre il seguente proverbio : „Se incontri un Greco e un lupo Tira al Greco e lascia il lupo." Quanto ai guardiani della strada ferrata poi è noto che lo Stato v' impiega di preferenza militari in congedo delle limitrofe provincie della Carnioìa e della Liburnia, i quali vi continuano le loro usanze, e danno perciò al paese lungo la linea l'apparenza di terra slava. A pochi chilometri da Trieste per esempio c' è il castello di Miramar, e la stazione di Grignano : ameno colle che tra uliveti e viti scende al bacio delle acque negli incantevoli e pìccoli porti. Ed ecco il nome — Grignano —-è della più schietta italianità. Ma il forestiero che sente il grido — Grichnano — „lacerator di ben costrutti orecchi" del vecchio caporale cranzo tramutato in casellante, s'immagina di trovarsi chi sa tra quali rupi del Nord, e la fantasia, presa 1' aire, lo fa correre lontano lontano. A tutte queste ragioni molte altre si avrebbero ad aggiungere ; ma che qui per carità patria si tacciono. Però questo si deve dire alto e dai tetti affinchè 1' odano tutti. Si vuole che cessi questo antagonismo tra le due razze ; e la resistenza della razza slava alla civiltà latina alle porte di una città colta e grande come è Trieste? Tocca alla razza latina pensarci : perchè le mene delle società di beneficenza e di altri scopi più o meno larvati, e che ricevono la parola d' ordine dalla Russia, siano nell' Istria paralizzati, è necessario che altre società sorgano, e con mezzi più potenti e con maggior energia di quanto fu fatto finora1). Convien ridestare 1' attuale apatia, forza di carattere ci vuole; fatti, non chiacchiere. Roma prima e Venezia poi si sono imposte col prestigio delle opere. Ogni debolezza, ogni fatto indegno delle tradizioni del nostro glorioso passato, trova un fatale contraccolpo su queste ultime spiaggie dell' Adria. Certo i diritti storici hanno un valore; la natura con le sue opere pure; ma sopra i diritti e le leggi naturali stanno i fatti compiuti. E il mondo, giovi rammentarlo senza vani idealismi, il mondo pur troppo è stato sempre dei forti. P. T. ') Una splendida eccezione all' apatia generale è la «Lega Nazionale». Trieste, sempre la prima in opere di beneficenza e di patria carità, raccolse nell' anno scorso sedicimila fiorini e più. La microscopica e patriottica Buje in nna festa da ballo teste fiorini duecento. E cosi dicasi, nelle debite proporzioni, in tutte le cittadelle istriane. Con dolore e con alterezza la provincia può adunque ripetere lo storico motto: L'Istria fa da sè._ Pietro Madonizza edit. e redat. responsabile