ANNO XIX. Capodistria, 1 Aprile 1885. N. .7. oig*i ' i 9 0HD91 p no') il 111; }> q « ilhijp m Trituri (tifine! I:»« JU«» 18 uh KD öJjft i -làbari iuöoul on/sia é» ^esutoo on«i8 non iiMis hü DELL'ISTRIA ■ . i.trf u Iftòiitf hovotf ti iiljj) 9iHVi08fioa sui o .'h./vin ib i; ; 0BBrrÌ8Ì o Büuäd'J üii'ir -iialeh 'nosi -riftq ortg I: «rnoq in o8U'> e ,slBÌbnoiif /mu. onon -üfl^i üb 01SH iitlfi ib <■, mimt; ! il • 'litji' ttlöJüJJßlfJüli ffjßi - Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3j semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti li ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — ÜB numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. --- aEITTI IbTTTCVIB ! Portole. marzo 1885. ÌKMÉp ìifuoltt io enoisfi/108003 >:!li; olioibyb iaiegad j Nel depositare qui, fra le colonne della Provincia, la presente carta da me rinvenuta nell' archivio de'rvescovi,emoniensi, io non ho bisogno di dimostrare di che tratti. È, come si vede, una concessione di terreni nell' agro umaghese fatta a genti venute dall' Albania, fuggite probabilmente alle conquiste in rei e, ne' primi anni del secolo decimoset-tiniu. Ciò che. importa piuttosto di sapere è questo: Se al documento, che non ,è originale ma semplice copia, si possa prestar fede. Vediamo. La narrazione più diffusa e particolareggiata di codesti trasporti di genti nuove in provincia è sinora, e per guanto io. so, quella dataci dall' illustre sig. Carlo de' Franceschi al cap. 39 delle sne Note storiche. Egli non conosce questa concessione, e mentre invita altri a far ricerche, avverte che intorno a questo tempo altre genti vennero a stabilirsi nel territorio d' Umago. Ciò che sarebbe al caso nostro. Se noi badiamo alla forinola del documento, essa è tale quali sono tutte le concessióni di tal genere. Veg-gansi per ciò i documenti riportati dal sig. Franceschi. Resterebbe a sapere se Pietro Bondulmier, che apparisce quale giudice delegato, era in carica nell' anno 1612. Apriamo l'Istria anno I pag. 82, e troviamo che il Bondulmier era veramente capi-tanio di Raspo negli anni 1609, 10, 11 e 12. Ma non basta. Quella località di Maladélle io cercai sulla Carta dello Stato Maggiore Austr. edita iteti oißHoO L'I ib li Jsi*fMho<|ft'J nell'anno 1882, ma non c'è. Scrissi al podestà d'Umago ed egli, l'illustrissimo sig. Francesco de' Franceschi, si compiacque di farmi sapere quanto segue: Maladélle vive tuttora in Maladel. I confini indicati nel documento sono esatti. Che la famiglia Fiasco, oggi spenta, sia esistita, lo prova la circostanza che parecchi campi poco discosti da Mala-dei si denominano' appunto campi dei fiaschi. I Crismali esistono ancora. Pei* le ragioni del Capitano Vincenzo Chiùchich (o Cuchich che sia) bisogna ricorrere a pag. 363 delle menzionate Note storiche, dove si vede eh' egli è appunto quel Capitano Cuchich che ott' anni innanzi condusse trenta famiglie da' paesi turchi. Dopo ciò, non parendomi ragionevole il dubitarne, presento la copia ch'io ritengo sincera senz' altro. j;! 8 ffloJtaV ii» 4UI0« Jj oisoaiiii ni riaoAaisSL „Noi Pietro Bondumier per la Serenissima Dùca! Signoria di Venezia Capitanio di Raspo G. D. Considerata la supplicazione orectenus a noi fatta per Nico Fabrich (o Dabricìi?) Albanese da Cugnia (?) e Pietro Nico pur albanese di detto Loco tanto per loro nome proprio quanto per nome di Marc. Dablo, Mico Vocasiro, Nico Guerino, Dablo ivan, Nico Bronio e Viso ivan, tutti albanesi loro compagni, Concedemo per 1' autorità che tenimo alli medemi e loro Compagni Campi numero 700 in circa inculti, spinosi e sassosi posti nelle pertinenze di Umago nella Contrada di Maladelle, confinano da una parte li eredi del q. M°. flaminio Chrisma, dalla seconda le ragion di Mess. fantino e Valentino de fiasco, il terzo la Chiesa di S. Lo- 50 renzo e le ragioni del Cap°. Vincenzo Chiuchich, et altri confini salyis etc. Con l'obligo di ridar quelli a perfetta coltura et non li abili a coltura risservar per pascolo delli loro Animali e questo nel termine statuito dalle Leggi, mentre però che ad altri non siano concessi, nè siano luochi risser-vati da Legna per la città di Venezia, ean l'obligp di farli perticare secondo 1' ordinario ; dovendo conservar, e far conservare tutti li Roveri buoni o per venir buoni per la Casa dell' Arsenal e di più far stridar la presente Nostra concessione nella Terra di Umago in giorno di festa nel termine di Mesi due. Capodistria il dì 12 Genaro 1612 Piero Bondumier Cap". G. D. Grelins de Vechis Cane, de Mand." G■ V. Ili fino*) I 4»»JvAL ni l'tni.lnt avi v uU.A.^'.^r -aìtdki VITTORE CARPACCIO In uno scritto del prof. P. G. Molmenti, che occupa più di tre colonne della Domenica letteraria del 1 marzo 1885, N. 9, ed è intitolato — Una lettera di Vettor Carpaccio — si legge tra le altre: „È probabile però eh' egli nascesse in Istria. „In Capodistria esistono documenti, pubblicati dallo „Stancovich nel suo libro sugli uomini illustri del-,l'Istria, intorno alla famiglia Carpaccio, la quale „si estinse nei primi anni del nostro secolo. Per „lungo ordine di generazioni al primogenito dei „Carpacci fu imposto il nome di Vettore, e tal „nome è un' altra prova per giudicare Capodistria „come patria del pittore, essendo in quel paese antichissima la devozione di san Vittore." I registri dei nati e dei morti a quel tempo in Capodistria non si tenevano, o non esistono più; ma la tradizione popolare, costante del paese non può essere distrutta dal solo fatto che il Carpaccio si firmasse veneto. GÌ' Istriani tutti si dicevano veneti allora, e tuttodì in bocca del popolo, e a Capodistria, e in altre parti della provincia, è comunissimo il dirsi veneti o ex-veneti. Per distruggere in modo perentorio il fatto della tradizione popolare, non bastano le prove negative, occorre una prova positiva che dimostri il Carpaccio nato a Venezia o altrove. Etii?iboqßv) YJX OYl/.A Ed a proposito di Vittore Carpaccio, rechiamo qui un'importante rettifica, che il podestà di Pirano fa sopra un dipinto dell' insigne nostro istriano ; dipinto che religiosamente si conserva nella Chiesa di quei P. P. Cappuccini, e che dev'essere ristau-rato da chi si sente in caso di porre il suo pen-•neilo Tep^ra -pitture che godono fama mondiale, e die sarebbe un sacrilegio lasciar profanare da ignoranti imbrattatele sieno pure di Vienna o di altri luoghi. Ecco la rettifica del suITodato signor podestà : „Nè il guardiano del convento di San Francesco, nè chi dirige il Municipio di Pirano, ebbero l'idea d'invitare a mezzo di qualsiasi mediatore un pittore di Vienna per restaurare il quadro di Vittore Carpaccio. Sta invece il fatto che il guardiano del convento di San Francesco, resosi benemerito per essersi dedicato alla conservazione di alcuni quadri di distinti pittori esistenti nel convento, nell'intendimento di far ristaurare il quadro di Vittore Carpaccio chiese a Vienna ed otteune una sovvenzione di fiorini 250, e quindi si rivolse al Circolo Artistico di Trieste, perchè avesse a far conoscere un valente pittore per ristaurare il detto quadro e colà venne indicato il pittore Acquaroli, che anche ei portò in Pirano, vide il quadro, ed in seguito passò a trattative, non ancora condotte a termine, collo stesso guardiano del convento di San Francesco. L'autorità municipale di Pirano venne dal guardiano posta a cognizione di tale suo operato, e non potè non approvarlo interamente." Dei quadri, opera di distinti pittori, cui accenna la rettifica, sarebbe assai bene far pubblici col mezzo della stampa, il soggetto, gli esecutori, e 1' epoca in cui vennero eseguiti. DIGRESSIONI*) n Pietro Vergerio Favonio, Giuseppe Verona, giustinopolitani. c. 84 v. — Die 20 Aprilis 1561. Sr. Isepo Verona dotor è Scelto prouiditor del fontego assieme con s.r Francesco Bomanin, s.r Alouise del BeUo. c. 01 v. — Die 21 Xmbris 1561, podestà Francesco Querini. S.r Isepo Verona è scelto prouedìtor del *) Vedi i numeri 20 e 21 — La colonna di Santa Giustina e i nura. 22, 23, 24 an. XVIII, 2, 3 e 6 an. XIX. — Digressioni. fontego insieme con s.r Incorno de Alesio, s.r Zuan Andrea Vergerio. cril05 r. —- Die XXX Aug.ti 1562, podestà Gerolamo Landò. L'Ecc.te M.r Iseppo Verona dottor è scelto proueditor del fontico assieme con s.r Nicolò Gramst, et s.r Aurelio Vittorio. c. 112 v. Die 6 Ianuarij 1563. Ecc.s d. Ioseph Phebeus fatto uno dei quattro taxatores a procurar la mercede a M.r Agustino Sereni e a M.r Zuan Vie-torio, ambasciatori presso la Serenissima, sendo malato, il podestà suddetto, cognita fide et sinceritate Ecc.tis d. Ioseph Verona, lui sostituisce a quello. c. 114 r. — Die 21 decembris 1562. Ecc.s D. Ioseph Uerona è scelto prouidìtor del fontico insieme con s.r Joannes Victorius, s.r Ahncrigus de Sabìnis, s.r Francisco Bonzaninus, s.r Iacobus Baroncinus, s.r Aloysius de Fola, s.r lannes Brathius. Sono questa volta quattro di più perchè „La longa experientia ci dimostra che il ,fontico nostro nelli quattro mesi prox.i futuri ha sempre „hauto maggior bisogno di galiarde preuissionj, che nelli „octo precedenti, et se maj ha hauto bisogno è per baciente fino al nouo vacolto, per la penuria che ni è di „tormenti et per la stretezza che si (sic) di poterne baviere causata da molti compratori foristieri — come dice la parte presa con balle 169 contro 28. c. 138 r. — Die D.nica 29 m.is Augusti 1563, podestà Vincenzo Querini. Excell.s D. Ioseph Verona è fra i nove eletti dei quali sono creati ambasciatori presso la Ser.a Sig.a excell.s D. Nicolaus de Gucrtijs e s.r A-loysius de Fola. c. 163 r. — Die D.nica 23 m.is Aprilis 1564. Excell.s leg um Doctor D. Ioseph Verona è scelto prouisor fontici insieme con s.r Ioannes Baptista Grauisius, s.r Ioannes Paulus de Pola. c. 168 v. — 1564 adi 3 Agosto. S.r Iseppo Verona d. è fatto dei pròuèditori alla Sanità insieme con s.r Incorno del Tacho del q. s.r Domenego. s.r Dome-nego del Bello. e. 176 v. — Die 21 Xmbris 1564. S.r Isepo Verona D. è scelto proueditor del fontego assieme con s.r Aluise de Pola, s.r Zuan Maria Costantini. c. 185 v. — Die lì) aug.ti 1565, podestà Gerolamo Venier. S.r Iseppo Verona è fatto judcce e con lui s.r Ahiise Mengotto, s.r Zuan Maria Costantini, s.r Ia-como del Bello fjy s.r- Vijicmzo. q Libro P — marzo 156?» - 28 agosto 1572; gli mancano carte del principio —. c. 59 r. — Die 17 Aprilis 1569, podestà Sebastiano Marcello. Fra gli nudici, fra' quali si debbano e-leggere i due siudici, appare anche s.r Iosephus Verona D. Ma sono eletti s.r Fabrictüs' Tarsia e s.r Nicolaits de Vcrcijs D. \y oJs-Juvv* enithtgihoqfit cum c, 71 v. — Die 21 Augusti 1569. Eccell.s D. Iosephus Verona 1). è scelto prouisor fontici insieme con ecceU.s D. Baynaldus Gauardus D„ ecceU.s D. Iosephus Phaebeus D. c. 76 V. — Die 16 odobriš 1569. Const.s in pla-thea co.is excell.s D. Ioseph Verona ad preces, et ad instantiam D. Bonifacij de Apollonio conductór'is Datij mutae, et Datij sprochemriarum se constituit plegium fideiussore/zi, et principalem solutorem pro dieto D. Bonifacio de dictis Dutijs : óbligans ad hoc omnia bona sua pre.ntia, et futura pre.ntibus D. Ioanne de Vida D. Fran.ci et s.r BortM de Camlo dicto borono te.br is. ci 85 r. — Die 26 Decembris 1Ò69. Excell.s D. Iosephus Verona D. è scelto prouisor fontici insieme con s.r Ioannes brathius, excell.s D. Bainaldus Gauardus D. c. lil9 r. — Fra 1570 die 30 inlij e Die imi» Ult.o m.is Augusti 1570 — perchè manca la c. 117 —, podestà Antonio Querini. Excell.s D. Iosephus Verona è fatto prouisor salutis insieme con excell.s D. Baynaldus Gauardus, excell.s D. Ioannes Baptista del Bello. c. 123 v. — Die 26 Xmbris 1570. Slr Ioseph Verona doct. è scelto prouisor fontici insieme con s.r Ioannes Franciscus Gauardus et s.r Aloysius de Vertijs. c. 126 \y — Die XVII Aprilis 1571. Ex.s D.s Ioseph Verona doct. è creato orator presso l'Illustrissima Signoria e con lui ex.s D.s Iacobus del Bello doct.. stre-nuus d.s Antonius Screnus cap. sclauorum, späis d.s Ioannes Victorius secóndo la proposta dei. giudici e dei sindici approvata da balle in favore 170, conti-arie1 9. Essi ànno da impetrare la revoca della parte presa nel collegio del sale ai 18 di marzo prossimo passato, „che li Sali, i quali si faranno di questa città non possano esser uenduti à Cranci, Musolatti, Chigi, et Mnr-„lachi, se non di patroni, et Salinari, inhibendo nel resto „ogni cómmertio, trafìco, et appalto di essi Sali in essa „città. Et uenendo da essa parte commesso, che li ci.mi „Proueditori al sale per nome di Sua Ser.tà solamente „possano comprar detti sali, et far ogni appalto di quelli „et condurgli fuori di essa città, còme in essa parte si „pi^.ò uedere, facendoli pretio à L. 7 con li modi, con-„ditioni, et pene, come in quella." Di più ànno da brigare „per occasione di una citatione fatta nelle persone „di noi Ecc.te. M.r Giac.o del Bello et M.r Zuanne Vittorio Sindici precessori nostri" — danno questa commissione i sindici soli a c. 131 r. e v. Die X Mai j 1571, l'altra Die 6 Maij 1571 i giudici e i sindici insieme a c. 130 v. 131 r. —, „qual citatione fù fatta di ordine „del C.mo M.r Ant.o Baroci dig.mo Cap.o di Ilaspo in „esecutiono di lettere Ducali de' 30 Marzo pross. pass, „et ad instantia della co.ità di Piran pretendente di far „da Sua Ser.tà delegar certa sua pretensione, che sia „fatta una nuova, et general compartita sopra le con-„tributione, che deuono tar li cotti rimiri dell' Istria di „gnastadori, et galeotti; et come in esse lettere. Impero „pretendendo essi da Pirano, ouer altri uoler, che sia „il corpo di questa città, et habitanti in essa compresi „in alcuna compartita, rotolo, ouer contributione di gua-„stadori, ouer galeotti, difenderete le ragioni di essa „città, et esponerete l'antiquissimo, et osser.mo uso, et „osseruantia sempre in simili propositi osseruati. et da „Sua Senta attesi, et eseguiti, mediante li quali non „essendo mai essa città stata astretta dar altro, che à „dar sopracomito, et huomini di spada; et che essendo „dal territorio solamente, et altri Co.i dell'Istria fatto „le pre.te contributioni, et à loro solamente (non compresa la città nostra) imposto simil compartite non „dobbiamo bora esser compresi in essa general citatione. BAU -.Bv^nvl iL onBuenoi snninoa f /l 52 Uotizie Venne aperto in Venezia ai Santi Apostoli uu Giardino Infantile, intitolato alla memoria di Carlo Combi; ed è affidato alla cura intelligente delle bravissime nipoti dell'indimenticabile trapassato, l'egregio signorine Teresa, Anna, Maria, Rosalia sorelle Sossich. Nel prossimo numero recheremo quanto scrive sull' apertura del predetto istituto, la „Gazzetta di Venezia." <» tWOVlM BM%V/()i (\ yJVvv.a ,;,••■ [;{> oinOfltA f.ìM»>q Monsignor Flapp, venne intronizzato a vescovo di Parenzo nel giorno 15 p. d. • U ■ ■ ,1. , . Il bravo nostro comprovinciale Antonio Smareglia di Pola, diede nei giorni scorsi con grande successo al teatro comunale di Trieste T opera Bianca da Cervia. L' Operaio di Trieste pubblica il seguente cenno sulla lodata Memoria del nostro egregio concittadino Giorgio Cobol : Da Capodistiia abbiamo ricevuto una Memoria che il signor G. Cobol presentò alla Società di mutuo soccorso fra gli artieri ed operai di Capodistria, relativa alle riforme dello Statuto sociale per ciò che riguarda le relazioni del contributo settimanale coi sussidi e della possibilità di pensioni per la vecchiaia. La Memoria è accompagnata da tabelle illustrative che dimostrano il lungo ed amoroso studio fatto dall' egregio sig. Cobol sull' importante argomento e che serviranno di sicura guida al Comitato eletto appositamente per risolvere l'importantissimo quesito. La Commissione instituita per l'imboschimento del Carso sul territorio della città di Trieste, che iniziò la propria attività nell' anno 1882, imboschì fino alla chiusa di novembre 188-1 ettari 124 di tratti sterili del Carso e v' impiegò 507.000 piante boschive, delle quali 405.000 piante occorsero per nuovi appezzamenti e 102.000 piante per la sostituzione di piantagioni deperite. Oltre a ciò vennero seminati 860 chilogrammi di ghiande e 25 chilogrammi di lauro. A tutela delle piantagioni contro la invasione degli animali da pascolo verniero costruiti dei muri a secco nella lunghezza complessiva di pressoché 2000 metri. Tali lavori esigettero un dispendio di f. S125, de'quali f. 7372 spettano alle piantagioni e sementi e f. 753 alla costruzione de' muri. Gl' imboschimenti vennero attuati nelle località qui appresso designate : 1. Nel comune censuario di Basovizza: sulla vetta e sulla pendice occidentale del monte Kokus al disopra del bersaglio militare, poi lungo la strada Basovizza-Cosina (17 ettari). 2. Nel comune censuario di Longera: una parte del nudo fondo comunale al disopra della strada postale (ettari 1). 3. Nel comune censuario di Trebich: la vetta unitamente al versante del monte che declina verso S. Giovanni al disopra della villa Derin, ad ambo i lati della strada che da Trieste mette a Trebich (ettari 18). 4. Nel comune censuario di Banne: un pascolo comunale in prossimità al punto, in cui la ferrovia meridionale interseca la strada postale che da Opicina mette a Sessana (ettari 6). 5. Nel comune censuario di Opicina: la collina al disopra dell'obelisco (ettari 12). 6. Nel comune censuario di Barcola: il nudo versante al disopra di S. Bortolo fino alla vetta del monte (ettari 40). 7. Nel comune censuario di Uontovello: il declivio nord-est della schiena del monte che confina con 1' appezzamento indicato al 6.. come pure alcune particelle pascolive acquistate dalla Commissione sulla strada Opicina-Prosecco (ettari 10). 8. Nel comune censuario di Prosecco : il nudo fondo comunale tra la villa ed il bersaglio militare (ettari 8). 9. Nel comune censuario di S. Croce: le sterili pendici al disotto della ferrovia tra Grignano e 1' Acquedotto Auresina, inoltre una frazione del comunale al disopra del tratto ferroviario (ettari 12). Il rimboschimento delle menzionate località sarà proseguito ne' prossimi anni, ed oltre a ciò verrà attuato in alcuni tratti denudati nei comuni censuari di Cologna, Padriciano e Gropada, come altresì sul ripiano situato a mezzogiorno della strada Basovizza-Cosina. AVVOCATO BARTOLOMEO DE RIN Nella fiorente età di trentasette anni, morì in Trieste, suo luogo natio, questo strenuo campione della Libertà, questo degnissimo figlio dell'integerrimo capodistriano avvocato Nicolò De Rin, il quale è venerato sempre col nome glorioso di Aristide triestino ; perchè la nobile Trieste fu il campo dove l'illustre patriotta — indomito — combattè per il diritto, per 1' onesto, per il giusto. La jattura della patria si confonde con quella dell'Istria; perchè i legami, i quali strinsero Bartolomeo De Rin all' Istria, non furono minori di quelli che lo annodarono alla sua Trieste. Delle prerogative del suo ingegno, dei nobilissimi suoi attributi quale rappresentante al Consiglio, quale capo della società del Progresso, quale preside della disciolta Palestra di ginnastica, fu già detto a bastanza da penne competenti ; noi solo diremo dell' egregio trapassato, che fu — Uomo di mente e di cuore'; — e che tale sia stato, lo stesso modesto nostro periodico lo sperimentò in varie con- 910 Jìl89lip li) ')) noj&jio« ubili» i i DIU La memoria quindi di Bartolomeo De Rin vivrà benedetta anche tra gl' Istriani, e andrà congiunta ai nomi di quei conterranei che, estinti, invochiamo ; perchè col verace amore di patria e colla saldezza immutabile dei propositi onorarono sempre . giunture. la nostra provincia. ßooqo "Uftd, Vx .JsniqÌ£8iQ ßi.'fcf) ni ■joq oiaaaotog Cose locali > toa«8iJt jn_oiu: u . iiaiì hmius