mercoledi is Maggie 1950 Enno Ul. Me. 133 la nostra lotta ORGANO DELL* U.A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO d emuiaiione m onore al gene* Iliaco del comp. Tito © di elevare la produzione per la realîzzazîone degBi obbiettivi! 'del piano DIREZIONE — REDAZIONE — AMMINISTRAZIONE Biva Castelleone 2 — CAPODISTRIA, telef. 170 ABBONAFENTI: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 810, semestre Din. 90, trimestre Din. 56 -anno L. 1400, semestre L. 740, trimestre L. 380. Spedizione in abbonamento pos'tale. Zona A: DINARI 3. - LIRE 15. Conto con. nella Banca istmria NEL VI. A NNI VERSA RIO DELLA „GARIBALDI - TRIESTE m p er ii'¡piano Rie vacate le gloríe della lotta di liberazione Compito d’onore per «gni nos-tro cittadmo -è l’efsecuzicme dai piano económico anmuale, come venne di-chiarato nel decreto approvato dal-l’Asemblea del GPC per l’Istria nel gennaio d¿ queist’a-mio. Nécessité balsilare, — quale pre-supposto per la completa realiizza-zione del piano stesso — é aissicu-rare la mano d’opera occorrente, problema questo che è di limpor-itamiza vita-le, XI piano económico nel campo dell’inidiu stria a delle costruaioni prevede l’impieg° di Oltre 1500 opérai, come mínimo indispensabile. XI numero di opera-i iinpiegato que-sto anno è auméntalo, rispetto all’anno sconso, di circa 1000 unité, senza contare igli effettivi délié varie briigate di lavoro che gîà hamno la-vorato e lavo-rano sugli obbiettivi di carattere di-str.ettuale e circon-déria-le. ; ' : i IH®-'* 1- IB La grande mole di lavori previ-s-ti dai piano e dei n-uovi aiggiumtl, di grande importanza per la nostra economía, come la riaittivizizazione délia miniera di Steciole ed altri, ci dimostra la nécessita di moibili-tare un quairutitativo di lavoratori che supera le previsioni menizionate di ben 1600 unité. -Questo va intesa per la mano d’opera non qualificata e con effetto immédiate. Per la nuova mano d’opera quali* íica-ta ne-cesisiterá prov-vedere con-lu-n-a ac-c-urata ed urigentissima origa-nizzazione di oonsi prafessiona-li, at-t¡ a rendere i n-ostri lavoratori ca-paci di assalrvere i loro coim-piti nella produizione. B problema de.Ua mano d’,opera — inderagaibiie ed urgente — richiede da tutti i nos-tri lavoratori e da tutte le nostre or,ganizza-zioni il massimo impegno. Purtroppo dob-biamo ammettere che moite e terse troppe deficeniz-e si sono ri/son-trate in q.ueisto campo, deficenze che sono di ostacolo ai’.l’incremen-to della no-istra economia in generale. De camóniásioni di base nella lono atti-vitá per la mobitifaizione della mano d’opera hanno rilevato moite deficen-ze cbe devono eissere súbito elimina-te nel-l'interesse della no-stra comuniité, In malte pasti ,ad esemp'io, si im-piegano tuttora uomini in lavori di minor rendimento e memo faticosi, nei quali po-tre-bbero essere impie-ga-te con successo le donne. Pari-me-nti 1 pescatori, che melle notti di v.i,a e durante il maltempo dc,b-bono rl-manere inoperosi, e che di ció económicamente ne risentono-, potrébbero essere in quei giorni iinpiegat-i in lavori pro-duttivi, In mplti posti di lavara e in moite cooperative, con una migliore ra-zio-malizizaiz-ione del lavoro, ¡si potreb-bero rendere di-spom-ibili delle forze lavarative da adibire in altri ratni e pdsti di lavoro. Le or.ganiizzaiziom di massa devono svol-gere una ma-ggiore atol-vité nella mobilita-zione delle brigate la-vorative sugli obbiettivi cinconda-riali e distrettuali e curare il regalare -svofigiimento del lavoro vo-ianta-rio giornalier-o nelle varie local i-tà nell’ambito del piano locale. XI lavoro volontario non è da or-ga-ni-ZEarlsi soltanto ne’-le domeniche e festivité, ma dovrebbe assumere jil carattere di continuiitâ. Oltre a ció, ci sono ancora moiti " cializzati — che lavorahó illiWl lltff la nostra zona, che perô vivono da noi mentre rfeuil-tano per noi .im-prodüttivi pür god-endo degli stassi diritti dei nos-tri lavoratori. Molli di essi hanno già eispresso il desi-derio di assere in-clusi nella pro-d-u-zione nelda nostra zona. -Nécessita quindi riisolvere quanto prima anche questo problema, Molti ancora vivono r- non' -si sa con quali meœzi ma c-he non è difficile ad i-ndovinare ■— par.sando initere giornate a girorïzo’.aire, a -sedere per -lun-ghe ore nei ritroivi pabblici e, certamente dediti a tutto ció che non è utile a-lla nostra société. E’ tempo orma-i di s-troncare tutte le attivité specu-lative. perché es-e rapprésentano esclusivamen.te un danno per la nostra popo’azione che l’avora. Non è aimm-wsibile che men-tre a Trieste e negli stati capitali-sti i lavoratori languono nella miseria e nella disoocupa-zicme, ci sia-no ancora ira noi elem-enti che, pur-risul-tandd aibili ail lavoro, non vo-gliono lavarare. Quelsti ed altri sono i problemi che devono essere risol-ti se voglia-mo, corne eifettivamente vogliamo,. che il nostro piano económico sia coronato dai suocesso e s- rea-liz-■ zi-no -le aspiration,i del popo'.o lavo-ratore del ndstro circordario. Con la1 reallzKuzione del nostro piano económico le condlzioni di vita nel cireondario si migUor.eran-no del 15%. Tutti i nosfcri lavoratori ean-no ció molto bene e sanmo pure che tutti i sacrifie! da casi fatti per la sua portata a termine saranno ricompensati largamente. Imponente manifestazione di fratellanza a Loccavizza - Le calun-nie non approderanno a nulla - Lotta per il trionfo della libertà Sui mointi della Banjlsica, sa-bato soorlso, ci siamo . ritrowati tuitti. Combattenti, comanda-nti, corrieri, economi, vecchí e igiovan-i, da tiutte le partí del L-itorale. Nella maneja, ne-1 sonno sui fienili, ne-lle canzoni e ne-lle ba-ndiere i nost-ri cuori han-no palpítate nel ricordo dei giorni gloniosi della- nostra Lotta di Libe-razione. E con no-i erano tu-tti, m-tti coloro che calcar-ano q-uel suolo in-sanigwina-to lotta,n-d-o per la liberta, per un vita migliore del popalo-lavoraitore. Eld jn qu-e.1 breve lembo di cielo, c-hiuso tna la selva di Ta-r-nava, i monti pietnosi della Báníi-sica ed il Monte-santo. ciaiataaio di noi ha viissutó intenisamente prima di a-bbamdomarsi al sonno la pro-pria v,ita partigiana. I «vecchi» della Tnieistina, ip. qiuel ambiente ed i-n q-uella ci-nCosta-n-za, quando si rie-Vocáva l’anmiversario della costitu-zione d-el-la loro brigata, non pote-vano non rivivare tutto il cainmino glorioso della loro unita. S,ul Canso, aliara, erano in pochi. Una piccola compagnia audace dalle púntate agili e jaiLídisíi,...„ciie-jCQMvsao. d nemlicoísiin nej cen'tri, dove si cón-siderava i-n-v-ulnerabile, E le gesta ero-iche del .piccolo gru-ppo entuisias-mava-no tutta la nostr-a gente oneista e dasiderosa di baittensí per la pro-p,ria liberta, mentre niuove e nuove forze affluivain-o dai cantieri di M-anfalicone, dalla pianura isont-ina e da Trieste. La piccola. compa-gnia -diventava battaglione, diven-tava u-na for.za decisiva per il corso della lotta di li-beraizione f.ra la po-po-laizio-ne italiana del Litorale. Ed il battaglione cemenlava la fratellan-za can il pópalo slaveno. Diventa-va sempre piü tu-tt’umo, con le altre umité, nel quadro della grandiosa lotta del popolo sloveno, per cac-ciare il comune nemico e creare una nuova libera asistenza fraterna, con il potere nelle maní del popolo -lavorator-e. Su questa vía, per que-sti ideali cadevano i migl'io-ri compagni. Ma altri, ii rimpiaz-zavano, accorrevano sotto i vessilli dalla .ste-lla rossa e le compagnie diventavano batta-g-lioni. A Lakavec, il 5 aprile del 1944, era gáormo di fasta-, di gran-de gioia per ogni combatten-te che vedeva reai-i-zzqr.si una grande as-pírazione. Da partigiani a soldati, da griuippo combattente isolato a membro di una- immen-sa forza organi-zzata, che aveva -g,ià create tuitte le conidizio-ni per la prasa rivol-u-zionaria del po-tere in tutta la Jugoslavia e nel Li-torale, ognuno era c-onscio che que-llla data-, non significava. sol,tanto la costitu-zione di unía brigata, ma la costituziome di un anello, che umiva inidilssol-ulbilmente nella camu-ne lotta per -i comuinl fini, due po-poli stanchi deärapprss-sione e dalla division-e, Neteisun nemico ha mai potuto romperé quest’anel-lo ceméntate con il sang.ue degli eroi ca-duti, nesisuno ráiuisciré mai a romperlo, perché es,so è -stato cositi-tuito dai poipol-o 1-avoratore dei due paesi non per un momentáneo interesse reciproco, ma per una sto-ríca dnevitabile nécessité suMa via del progresso sociale. Dopo ia Trieistina è venuta a formar-si la briigata Fontanot, i reparti GAP1 * a Trieste e nel monfal- PEMOCRAZIA OCCIDENTALE Liberta per i fascista carcere per i democratic! LO-NDRA, 8, mag-gío — La consueta sérénité della domenka 1-on-dinese è stata turtaata dalla mani-festazione indet-ta ier-i dalla lócale Unione dei sindacati della regione -londinese onde ce-labrare, sia pure con urna isettimana di rit-ardo, il I Ma-g-gio, Tale ma-nifes-ta-zione ha in-fa-t-td provoca,to seri tafferug-li con-clusóis-i con l’arresto di 69 persone. Pokhé u-na recente ordinanza go-vernativa aveva prorogate fino al 2 agosto il divieto all’-organizEazio-ne di oortei politici neli-e stra-de della cap-itale, l’Unione sindacale, che conta fra i suoi is-critti n-ume-rosi comunisti, aveva chieisto a,i lavoratori di adunar,si a grúip-pétt-i iií vari punti di Londra per poi af-fluiire in Trafalgar Square, dove do-veva essere tenuto il comiiizio. I «-policemen-» tentarono di disperdere i oortei che da vari punti si dir-iige-va-n-o verso il luoigo fissato, ma non eseend-oci riuscáti fecero app-ello alia polliz-ia a cava-lio. 1-1 primo taf-feruiglio lo sii eib-be a Oxford Circus, dove la folla, che ritor-nava dall’a-s--sistere a-lla parata delle truppe in occasione de-l-Ia giornata dell’eser-cito, era particolarmente densa, Vennero operati una -doz-zina di ar-reisti. Nel contempo a Trafalgar Square, dove erano co-nve-nu-ti mi--glia ia di manifelstan-ti, si ver if kava un parapigilia e la pol-izia dovette nuovamen-te intervenire. Una parte dei manifasta-nti riiuisciva ad infra-n- gere .¡1 c-ordone te-so dalla polizda a protezione di Whitehall, sede del Gove-rno e riisaliva la s-traida al gri-do «Vogliamo la pace, a'bfoas-so la bomba atómica!» I manifeSta-nti ve-niva-no tut-tavia diispersi da una car-ica della poli-zia a cavalio e pa-• re-cchi di essi venivano traitti in arresto. A-H’a-lfra estremità della cit-tà, nel-l’Ea-st End, Sir O-svald Mosley ed il Ismo partit o neofascista denomi-nato «Movimen-to per l’unione» te-nevano alta stesisa ora una riunione cond'Uisais-i senza -incidenti nonostan-te -parecchie ¡ntearuziom d’una parte dell’uditorio, Solt-anto ail’ -imibrunire la calma ven,iva riistabil-ita, ma al cadere délia notte numerore pattugflie di po- li-zia penco,rre,vano a-mcora le straide. Ufficialmente è stato camunicato ehe -un ufficiale di p-olizia, due isp-ettari e 9 p-oliziott-i sono stati feriti. Sono comparsi dinanzi atta prêtera della capitale una quindicina di pertsane che -fanno parte del gruppo di 69 manifestant! arreistaix nel corso dei tafferu-gli. I ciapi d’â,c-cu-se a c-arico dei. prévenu,ti anda-vano dal rifieto di cir,colare- alle violeuize -e lasiöni nei eonfronti dei tutor! d'ellTordiine altri si sono visti awcujsare di minacce, inlsulti e resi-sten-za alla fortza pubhlica. Tutti: glj jmputati si sono dich:»l;a,ti n-on col-p-evol-i, ma la mag-gior parte di essi è stata cionostante condanna-ta. cone-se, le forma-zioni o,peraie per l’-i-sulrreziane. La popolaizione italiana d-e-1 Litorale ha dimoistrato chia-rameinte per mezzo dei propri fi-gli mi-gl-iori che vuol-e viivere libera, pa-dlrcna del pr-opr-io d-estino, as-sie-me a¡ frat-erni popoli del-la Ju,go-slavia. II com-pagno Bor-s-tner, com anidante del IX Corpus ed il compagno Laiure-niti, comandante del-la Brigata Trieste, nel rievocare il glorioso cammino dagli -no-stri popoli a-fra-tellati nella lotta per la liberaizi-o-n-e, hanno sottolineato che oggi, come allora, i combattenti devono essere in prima fila neil-la lotta contro la falsifi-cazione della st-oria, contra il revisionismo cominformi-sta. Questo é un -compito d’onore che spe-tita a coloro che piü hanno dato per la liberté del popolo íavo-r-atore, p-er-ché nella lotta contro il revisionismo cominformista si porta un -grande contri-buto alia lotta -di liiberazione dei popoli ancora op--pr-e-sisi. A Lo-kovec, ¡n un tripudio di sale e di esulberaniza prkna-verile, tutti i c-ombaittenti hanno grid-ato di essere i-n prima fila, conseg-uenti nella d-ifesa delle conquiste del’a Lotta di Libera/zion-e, per la costr.uzio-ne del so-cialiismo in Jugosilavia e per la lotta contra l’imperialismo a Trieste. Cosí come tutti i traiditori, anche i cominf-ormisti verranno ep’aEzati da-l pcipolo lavoratore, che vede la v-erita e la fara trianfare, a, m. Unione degli ítaliani dell' ístria BELGRADO. — Veris-o la meta di queista se-tti-mana avré ini-zio a Fiume il tenzo grande FeBtiva-l deilla cultura italiana al quale partecipe-ranno tutti i clubs e gruppi artistki italiani deól’Istria e di Fiume. Oltre ai lavori teatrali, fra cui «La loca-ndiera» di Cario G-o-ldoni, presen,tata dai circolo drammatico di Pola, saranno ese-g.uiti numero,si co-ri, bailli folkloristiki, balletti ecc. II giornale di Fiume «La voce del popolo» afferma che questo Festival dimestrerà il grande sviluppo deüVittivité artistka della m-in-oran-za na-ziona’.e italiana in Jugoslavia. IL COMINFORM IN DISCREDITO LA VERIJA' E' L'ARMA PIO’ FORTE I partigiani italiani che si erano recati giorni fa in Jugoslavia per assistera aile celebrazioni per il primo maggio, sono giunti a Fiu-me dove sono stati accolti dai présidente dell’Unione Italiani della Istria. La delegazione dei sindacalisti liiglesi dopo aver visitato i centrl industrial! della Slovenia, visitera la Bosnia e l’Erzegovina, dopo di che ripartirà per l’Inghilterra. La delegazione francese visitera ancora la Dalmazia e la Slovenia, prima di riparlire per il proprio paese, mentre la delegazione svizze-ra lascia la Jugoslavia questa sera. Commemorando la morte dello scrittore italiano Francesco Jovine, i giornali belgradesi ricordano come egli sia stato uno dei rnembri del Comitato per la fondaziori|a del-l’Associazione italian-a degli ami-ci della Nuova Jugoslavia. La «Bor-ba» accusa In merito il P. C. Italiano di aver impedito la fondazio-ne di questa associazione ed afferma che Jovine «non mas'cherava il suo disaccordo con i rrjetodi comin-formisti della campagna antijugo-slava». L’agenzia Tanjug informa che nu-merosi allievi hanno conseguito al-l’accademia militare jugoslava il> diploma di ufficiale meteorologista. I neo uffieiali avevano iniziato gli studi nell’Unione Soviética e in se-guito alla risoluzione del Comin-form erano rientrati in patria no-nostante le pressioni esercitate su di loro dalle autorité sovietiche. Il giornaïe sVedesff «Svenska Dagbladet» informa che una grande epurazione è stata effettuata in questi giorni nella Carelia soviética. A Petrosodsk 11 presidente del Consiglio dei ministri sarebbe stato rimosso dalle sue funzioni e la numerosi s'uol collaboratori. Il giornale collega questi fatti alie alte misure di epurazionh prese attual-mente dalle .autorità sovietiche nei paesi baltici. Un gruppo di 36 opérai italiani, giunti giorni fa in jugoslavia han-ho soggiornato ieri a Bled, il rino-mato luogo di villeggiatura della Sovenia settentrionale. Ieri gli o- spiti hanno visitato gli impianti industrian «Litostroj» a Lubiana in-trattenendosi spesso in conversazioni con gli opérai della fabbrica. A quanto comunica l’agenzia Tanjug» l’assemblea dell’Associazione dei giuristi progressisti degli Stati Uniti, ha approvato una risoluzione nella quale essa condanna l’espul-sione dei giuris'ti jugoslavi dall’Or-ganizzazione Internazionale dei giuristi democratici. L’agenzia ag-giunge che la risoluzione in que-•srione chied«* ia riamm'ssion-e dei medesima sorte sarebbe toccata a giuristi jugoslavi nell’orgamzzazio-ne. Rispon-dendo oggi ad un commente di Radio Bucarest, il quale af-fermava che il capitale straniero sta pi(endendo sempre più piede neíl’industria jugoslava, il giornale belgradese «Borba» scrive che «questa stupida affermazione non ha bisogno di nessun commente». Se si vuole proprio parlare di contrallo straniero — continua il gior-nal>; — bisogna dire che l’economia ramena si trova sotto il completo dominio dell’Unione Soviética. Per mezzo delle compagnie miste sovi.etico-romene, l’URSS contralla la maggior parte delïe imprese industrian romene ed il 100 per cento della produzione di trattori e metano. Ancora prima della costi-tuzione della compagnia mista per il carbone, l’Unioîte Soviética controllava il 60-70 per cento degli investimenti. PROCLAM, Dell' U JUS. per l'emulaziORe ia cnore al compagne TITO La vittoria conseguita dai Fronte Popolare con le elezioni del 15 aprile c. a. è una nuova conferma della giusía linea seguita dai nostro Partito Comunista. La conferma di una cosí grande vittoria è data in primo luogo dai disorientamento deüa reazïone e del cominformismo, in uanto le loro manovre /ed i loro piani contro la fratellanza italo-slava, conso-lidatasi nel Fronte Popolare, sono andatï a vuoto. In secondo luogo le celebrazioni del Primo Maggio, coïncident! con la chiusura del I.o quadrimestre del piano económico annuale, a cui hanno partecipato oltre 30 mila manifestant! hanno dimostrato, come mai fino ad ora, lo entusiasmo e l’attaccamento al proprio Potere Popolare. Per festeggiare anche quest’anno il geneiliaco de! compagno Tito, i’U.A.I.S. ha promosso una gara d'emulazione deila durata di 20 giorni, con inizio dai 5 maggio 1950. La gara d’emulazione comprende i seguenti punti: 1) Ogni membro dell’U.A.IJS. e delle altre organïzzazïoni di massa eseguirà come mínimo venti ore di lavoro volontario sugü obbiettivi de! piano económico. 2) Le segreterie di base invieranno nelle ferigaie lavorative del Fronte Popolare il quattro per cento dei propri membri. Neîlo stesso tempo costituiranno le brigate del Fronte Popolare di carattere locale per l’aiuío aile famiglie di quei membri che farar.no parte delle brigate del Fronte Popolare sugli obbiettivi distretiuaii e circondariaü e contribuí ranno pure .alla realizzazione del piano locale. 3) Completare le segreterie di base, gli attïvï e le commission5 * il,. Iscrivere nuovi membri e completare la distribuzlone delle tessere deli’U.A.LS. per il corrente anno. t L’U.G.A. sviiupperà la propria organizzazione, costituen-do nuove brigate giovanili sugli obbiettivi de! piano. Sia d’esempio agli altri la gioveniù di S. Pietro dell’Amata che ha costituito la brigata seitorla-!e composta di ben 82 membri. 5) L’U.D.A.LS. prenda l’iniziativa per la eostiiuzione dei nidi di ïnîanzia, speciaîœente dove esistono le cooperative agricole di pro-duzione. 6) L’A.P.G., sempre in testa aile altre organizzazionl, deve contribuiré al migliore successo del lavoro comune. 7) I Sindacati Unicï si impegneranno per Faumento della produzio- ne e ii miglioramento delle norme alio scopo di superare il piano económico includendo nuovi membri nell’organizzazione ¡e rilascian-do le tessere. ; 8) I C.C.P. allargheranno la propria attività culturale istituendo nuove sezioni, preparando ii programma per l’accogîimento délia staf-fetta, nonchè i programmi p(¡;r la vigilia del geneiliaco del compagno Tito. 9) Le organizzazioni sportive allargheranno le proprie file con la inclusione di nuovi membri e preparando il programma sportivo. Î9) I pionieri si diedicheranno, oltre che alio studio pin i mpeg nativo, alla raccolta di rottami. I gruppi gareggeranno nella raccolta delle ciliege. 11) Le cooperative, agricole di produzione :e le cooperative di ac-quïsti e vendite provvederanno nel miglior modo aiî’acquisto dei pro-dotti e miglioreranno il sistema di lavoro. Il Comitato distrettuale dell’U.A.I.S. di Capodisir'a sfida cuello di Buie in baje ai punti suesposti. «TUTTO PER LA RIUSCITA L ELL’EMULAZIONE IN ONORE DEL COMPAGNO TITO». ; Capodistria 5 maggio 1930 ITALIA TERRA SENZA PACE i partiti polit ici hanno approvat o ld scicpero. CONTINUA dei ißSjpssSsn ROMA — Cinquecento invalidi di guerra hanno iiwaso il Ministero delle finanze per ap/poigg-iare la loro d-oma,n:da di rivalorízizaz-ione delle peneioni di guerra. No,n rite-nedosi sad-disfa-tti delle assicu-razioni fomite da.l minitro e da-l Isottasegretario di Stato ai Tesoro, hanno deeiso di lasciare un piicohetito d-i 25 uoinini al minister,o sin tanto che non viene ac-co,!ta äa lora richiesta. FERRARA — Parecchie cent!na!a di -braccia-nti agricoli disoccupati hanno tenta-to di invade-re le terre apparte-nenti ad una grandie azien- LA LOTTA lavoratore d-a agrícola ie quali si estenidono su oltre 20 mila e tiari nella regio-ne di Mesóla, a ariente di Ferrara. Scaicciati dai carabinieri, i brac-cia-nti si so,no avviati venso il caríate dove hanno dato inizio ai la-vori di prose,iugamento . secondo la fommiuia deillo «sciopero a rove-scio». Sono stati operati alcuni ar-resti. MARSALA — Lo sciopero generale délia durata di un giorno è stato proclamato a Marsala, in Si-ci] ia,. da tutte le organizzazioni sin-dacall-i in seguito al licenziamento di 147 opérai di una faib-brica. Tutti ROMA — At-ti di saibotaggio contro le ferravie in Sicilia e nelle Puigli-e .sono aggi segnalati dalla ■stampa i-taiüana. Sulla linea Raguca-Siracuisa una grozsa sibarra di ferro é stata pos-ta da ignoti s-ulla/ .strada ferrata, ove un atto análogo era gia stato conirnosiso due giorni or sono. L’aiutomotrice ha cazzato contro l’O-Is-taicolo iseniza -troppa violenza, dato che il macchinista ha potu-to aizio-nare i freni qualc-he istante prima deiM’urto. Solo ailcuni pa-sseggeri so-no rimaisti contusi. Nella regione di Faggja i cavi della, linea ad alta temsiane che alimenta la rete elet-trificata della ferrovia sono stati arportati su una lunghez-za di 2 km. can -la, consecuente parali-si del traf-fico? Tre giorni or sono un ondi-gno eisplosi/vo i stato trevato su-ila linea, non lungi da Biiscag.1 ie. I rapporti ITALO - JUGOSLAVI ROMA — 11 Consiglio dei Ministri ha approvato 1¡ progetto di leg-ge relativo all’esecuzionb del pro-tocollo italo-jugoslavo concernente lo scambio di merci tra i due paesi, concluso a Roma il 4 agosto 1949’ a Wyi' Vii ífll'As. , - , Parto della férvida fantasia di Vidali e compagni, è uscito giorni fa a Trieste l’opuscolo «Zona B terra senza iegge», un capolavoro di calunnie e menzogne cosí evi-denti, che non nécessita essere os-servatori profondi per poterie ri-levare. Gié dai titolo dell’opuscolo risal-ta la tendenza e la natura dello autora: avventuriero, prestlgiatore ed istrione. Non vi richiama forse il titolo a certi film, o libri di awenture, quali «I fuori Iegge», «II richiamo della foresta», «L’uo-mo clella Giungla»? Sia già il titolo che il contenuto. Parto della fantasia di autori diversi sono le opere eleneaüe, parto della fantasea, nient’aítro, è anche il capolavoro di Vidali. Vediamone alcuni íioretti. «A Isola, Giovanni Ondina, ma-lato di mente, ha dovuto accetta-re la candidatura sotto minaccia. A Pirano, Italia Ravalico, vedova Berr.ardi, condannata a Trieste per furto, veniya candidata dai Fronte», scrive . l’opuscolo,. Ma, ahí, ahí, l’avventuriero si scopre! Quel maledetto manifestó rosso che riporta i nomi del candidati del Fronife, non contiene questi due ultimi nomi. Sembrerebbe che l’autore si sia accorto della papera g che tenti miglior soríe, evitando i nomi e riportando soltanto i «fatti», ció che contribuisce a creare un s’enso C« Zona B Ierra senza Iegge » COSE DA AVVENTURIERI MESSICANI ... i titofascisti imbestialiti incendiavano le case ... di misteriosité ed a raggiungere un magsiore effetto, conformemente al titolo. Cosí, a S. Bortolo, scrive l’opuscolo, «sono state sel-yaggiamente aggrledile due ragaz-zc ed un uomo; a S. Lorenzo due giovani, di cui si ignora il nome Sono stati ridotti in fin di vita; a Buie sono stati percossi quattro bambini, mentre la madre, accoi-sa in difosa, ó impazzita, sono sla-ti messi in liberta gli assassini riel partigiani Jugovaz e Crisman per terrorizzare la gente» (qual-che cosa come Giuliano in Sicilia) ecc. ecc. Eccovi ora il prestigiatore: «In una localité del Buies'e sono stati percossi a sangue Giuseppe Godas e Francesco Zacchigna» — dice egli in un passo — a Umago sono sta-ti percossi a sangue Fracesco Godas e Giuseppe Zacchigna» — dice in un altro. Come i vede si traita qui di combinazioni matematiche. Il prestigiatore -si trovava’ evidentemente daryaxiiti aj seguerrt-e pro- blema: come presentare ,c-ol massimo effetto il «terrore», s'ervendosi dei due cognomi Godas e Z-acchigna e dei due nomi Giulseppe e Francesco? Facile! Si fauno quattro CiomfoinaKioni: Frainceis/co Godas e Gi/useppe Godas, Francesco Zacohi-gina e G-iuisepipe Zaoahig-na. Nom v’é dubbio che l’autore si s.ia ralle-gra'to can se s'teisso per la trovata. Pero, per tema che il trueco veníase scoperto, non vole-va esiibirsi :i-n al’ítri simiiM tr.ucchi e palssó a nuovi problemi, come per esempio: prendere un nome, truccanlo leg-gemnente ed otten-enn-e un a-ltro. Ha pre.so cosí il nome dii Raffaeie Caslovich, ha ritoocato q co-g-nome ed ha otitenutoa Raffaeie Co-su-lich, Come si vede, due «casi» diversi, da uno. Mol-te bene. Altra coni'oi-nazione: «A Isola quattro ba-mbini venivano malmenati; la madre Domenka Fonda, aic-cor-se in loro ahito, impazzita, tentava di suicidara! gettandosi dalla finestrahi». Cosí fo-piujsic'oil'O. La vérité inyece è pkj Domenica Fc-nida é -una vec-chia sem-y.a baimibini che non ha m-ai tentado d-i s.ui-cidarsi, né tanto meno é impazzita. Abbiajmo paríate con lei e si é mera-vi-giliata come .si poissano Kcriivere men-zogine isimiili. Interas-sante é confrontare questo «caso» con qu-el-ld riportato iso-pra, da Buie. E’ evidente l’ána-l-olgia. Evidente per altro an-che il trueco, nel tentativo di fara d¡ un «caso» (invéntate si inte-nde), due, Volet-e ora vedere il ciarla,t-ano? C’é a Cittanova un certo Mario Baidiini. Iin vita sua eglli avra pro-babilmente ricervuto qual-che ,spin-tone. II ía'tto si p-uó fácilmente inseriré nell’ioribita della giornata e-le-ttorale, penisa il ciarüatano. II nome poi é italiano e l’-effetto non p,uó mancare, «Venghino siignori, venig-hino, vedranno un pavero gio-vane, selivaggiaimente persolsbo a sangue, vedranno spettacoli ra-cca-priccianti, case di-strutte, gente as-feateinat-a, morti che parla-no, ven* ghíno, yemghino signari!» E’ interetssante poj r i lev are un’af-fernia-zione sfuggita all’autore che cioé i vari agenti det nem-ico, che a Isola, Firano .ecc. terrofi-azavano ■veramente la gente spiando da-g-li angoli de-lle case e mioaiticia-nido di rappresaglia i votant!, sano «imbe-vuti di cominfarmisma». Questo é v-e-ro: saipipiamo bene che g.li algie-nti del CLN, quelli delía Lega Nationale e quelli del Com inform sono gli -esponenti di un’-unica corr-ente. Naturalmente i’autore non ha po-,tuto fare a meno di fornire n-ei suo p-puHodlo ,una pr-owa di c-oe/renjz'a cominformiista, «I titofascisti sano invisi alia pcpolazione, non solo a quella italiana, ma anche a q-uella slava-» strom-baiz-za lui. Bils-ogna pero pr-ovarlo. Ed ecco la sua «prava»: «La popolazione di Puoce si aste-neva in massa dalle votaizioni. I ti-tofasciist-i, imlbastia-liti. incendiavano due case». Due pi-ocioni con una-fav-a, come si vede. Luí ha cosí «d-im-astrato« da una parte c-he anche la popo-lazione di Pucce odia il «re-gime titino», mentre dall’al-tra ha definitivamente «documen-tatoi» che i «titofa-scis-ti» sono veramente fascisti perché incendia.no le oase. Ci sia-mo recati a Pucce ed ab-bianio trovato i cooperat-ori intenti a ceBtr-J ¡re una stalila razionalie per un centinaio di maialii, «Venga Vi-dail-i a visitare il ncistro villaigigio, poi si a-ocerterá suf luogo», dicono indignaiti i cooperatori, Partia-mo in direrzian-e d-i Šmarje, percorrendo la straid-a nuey/a. II vil— laggio è estera -e conta numerebe case nuove. Net centro un edificio imponente: è la casa del coopera-tore; più giù la nu-ova grande souo-la. -Le 68 ciabe inc-enidiate dall’occu-patore sano state quaisi tutte rico-strnite o m-egtio, cos'truite a nuowo, isul pendió méridionale della cotli-na, iso’ate l’-una daM’a-ltra. I pati ■per la corTente elettrica sono gié fi-ss-ati La cabina per il trateíorma-tore sta per essere ultimata. Cósi in mo-lti viltaggi del nostra Circón-dario. Pa-asia-mo per Iso-la, Le -prime case operaie soho ultimate, i quartieri comod-i e soleggiati. Come .contrasto, cj ritorna alta memoria la visione di Maresego e Šmarje incendíate dai fascjoti, non--ché la ¡menzagna. fra le altre, del-l’incendio delle due case a Pucce. Mal come in questo momento Vidal! ci é appar.so nu casi vije ca-lunniatore e abietto raditore- CONSECNATA LA BANB3EBINA PERMANENTE Tr".™««® I1''"'1'" " "”* w'* IL COLLETTIVO DI LAVORO DELL'«MIT» DI CAPODISTRIÄ ” E’ rientrata giorni or sono, dopo una permanenza di circa 40 giorni in Jugoslavia, la brigata «Fratellan- II C. P. D. ha assegnato alla filiale sindacale 20.000 dinari per V angolo rosso -oggi I «ED1LIT» ne conta 700 - Il 50pero, dei lavoratori premiati - Dedne Da 80 opérai nel 1947 di lavoratori d'assalto Al collettivc di lavoro dell’Edilit di Capodistria è stata assegnata in proprietà permanente la bandierina distrettuale. Contemporaneamenie il Comita-to Popolare Distrettuale di Capodistria ha assegnato al collettivo la s'omma di 20.000 dinari per la co-stituzione di un angoio rosso. E’ doveroso ricordare che taie impresa edile si era già guadagna-ta in questi ultlmi tempi la bandie-rina transitoria distrettuale per ben tre volte ottenendo ripetuti elogi dagli organi del potere per i suoi eccezionali meriti. La consegna della bandierina è stata eifettuata alla presenza delle maestranze da parte del segreta-rio del Gomitato Distrettuale dei SU comp. Novel che, in una breve allocuzione, ha iatto la cronistoria della vita dell’impres’a, cronistoria interessantissima da cui appare l’alto attaccamento al lavoro ed i risultati raggiunti per il benesse-re collettivo, attaccamento e risul-.tati di cui sono orgogliosi gli opérai tutti e la loro direzione. I successi conseguiti da questa compagine di lavoratori sono molti ed è nostro dovere accennarli af-ïinchè le altre impres'e e colletti-vi del nostro circondario ne fac-ciano tesoro per il miglioramento e l’aumento della produzione e dei metodi di lavoro. Costituita nel 1947, l’Edilit corn tava allora 80 opérai circa, sprov-visti di mezzi e di materie prime. Oggi l’impresa conta 700 opérai e centinaia di nuove macchine ed attrezzi. Alla sua costituzione si lamentava la pressocchè totale rnancanza di quadri professionali, nel mentre ora l’apparato ammini-strativo conta il 70 joer cento di impiegati provenienti dalle file degli opérai. Due corsi per apprendi-sti muratori ed asfaltatori hanno colmato. in buona parte l’iniziale grave rnancanza di. mano d’opera specializzata. ~ ---... Gli obbiettivi dell’impresa sono i nostri maggiori obbiettivi bel qua-dro del piano económico, il lavoro è diretto da giovani tecnici, provenienti anche dall’Italia, che sono agli inizi della loro carriera profes-sionale. L’Edilit è stata la prima nostra impresa a praticare l’emulazione socialista c giù nel 1948 applicava il lavoro normativo. Oggi il 95 per cénto dei lavori sono a norma che è pari a quella jugoslava e che, nella maggior parte dei casi, viene superata dalle sue maestranze del 25 per cento. Grazie a ció possiamo dire che la produzione nel primi mesi di quect’anno è stata raggiun-ta in ragio.ie del 100 per cento ed in vari rami superata. Confrontando la produzione at-tuale con quella del 1947, risulta che essa è . superata del 600 per c. Questi in brevi linee i risultati conseguiti dagli opérai delljEdilit che nel 1949 hanno superatô il piano di produzione del 2f> per cento che contano nelle loro file varie .decine di lavoratori d’ass'alto e che nel loro complesso in ragione del 50 per cento 'sono stati prerniati per i risultati conseg'u'ítL,,,nella produzierte. Questo collettivo ‘-ehg è di esempio agli altri ha nella suá" cina meccanica, un innovatore il quale con una geniale applicazione ha fatto aumentare la produzione del suo posto di lavoro del 25 per cento. Questo è l’attivo biiancio dell’impresa di costruzione EDILIT, di-retta dal capace comp. Klun che giustamente ha indotto il Comita-to Distrettuale dei SU a consignare la bandierina permanente al-l’impresa in segno di riconoscimen-to da parte di tutti i lavoratori del nostro distretto. FORTE CONTRÍBÜTO DELL’ UDAIS DI CAPODISTRIA elle íiüsoile della manjfeslazione del I. Maggie 98 donne hanno effettuato 1015 ore volontarie - Elogio alie compagne Destradi Anita e Sussel Aíra numero dei componenti che nel pos-sedimenti. Essa conta ben 26 fami-glie della localitá, cosicche le fór-ze lavorative non le mancano. 140 sono gil ettari di terreno 40 i capi di bestiame posseduti attualmente dai cooperatori di Ancarano, ene d’altra parte non hanno trascurato di rifornirsi )di macc'|¡iinario agri^ colo, per una migliore razionaliz-zazione del lavoro e per la mecea-nizzazione * dell’agricoltura. il piano da semina é stato realizzato in pleno, come é stata curata la fruticultura e sono State plántate cen-Tílaia. di piante da frutto. Questo anno si prevede un abbondante rac-colto date le favo-revoli condizioni atmosferiche- C’é pero una lacuna che adom-bra la íruttuosa operositá. dei vo-lontcrosi cooperatori di Ancarano, e questa é la mancanza di un’ammi-nistratore. Da mesi nulia c s'ta-to segnato sui registri della cooperativa. Questa é una lacuna che deve essere eliminata al piü presto. E’ vero d’altronde che due ragazze della cooperativa partecipano ad un corso amministrativo, ma ció do-vrebbe stimolare ancor piü i suoi membri a mettersi in regola con l’ammimstrazione. Non é da credere che nella localitá di Ancarano e specialmente nell’osplzio non si tro-vi qualche compagno di buona vo-lontá che possa daré una mano ai cooperatori. Ai compagni della cooperativa la ricerca. za ed Unitá» di Buie. La suddetta brigata, composta di 76 giovani ed anziani, sí era recata in Jugoslavia, precisamente a Fiume, per approfondire i legami di fratellanza ed unitá che ci légano indissolubilmente con il po-polo socialista della nuova Jugoslavia. I nostri compagni si erano recall a Fiume sopratutto per appren-dere i nuovi sistemi di lavoro, onde poter poi esplicare nel miglior modo la loro attivitá .futura nel circondario dell’Istria e dare cosí un contributo - fattivo alia edificazione socialista pure da noi. La brigata, comandata dal compagno Cramestetter, si é comportata in modo veramente encomiabile. Ben 19 membri della stessa sono stati proclamati lavoratori d’assal-to, mentre altri .16 sono stati elo-giati. Fra i compagni che si sono maggiormente dis'tinti menzionere-mo Codiglia Quintino, Kozlovic Jvan e Zupicic Pasquale. Durante la loro permanenza nella Jugoslavia i giovani hanno potu-to apprendere non soltanto le co-gnizioni pratiche. ma anche quelle teoriche che saranno loro di aluto nel lavoro futuro. Gome si vede anche questa vol-ta le brigate della zona jugoslava. del TLT si sono distinte sul lavoro, meritandosi il riconoscimento delie autoritá popolari della Jugosla- 1 II compagno Luis di Trieste, che | »filialmente lavora ai Cantieri d 1 Jirano, dopo un lungo periodo d | Iisoccupazione neila su?, ciííá nata 1 e, paradiso del gerarchi fascisti, Ir | inalmenie tróvalo da noi un !a | 'oro sicuro che Eli permetterá d I rearsi una nuova vita. | Inútilmente mons. Santin con i 1 aüdo appoggio di Vidali, ed i suo | oci fascisti tentano di confondere I e opinioni degli operai tríestini ne 1 onfronti della nosíra zona. II sa i ;o proletariato di Trieste sa i he avrá semprc l’appoggio incon f lizionato da parte tíel giovane pae | e socialista che viene tanto calun ! ñato dai sateiiíti del Cominíorm e i lall’URSS. 6733 oís vini« ¡o un giorno a SapoÉiíia e Pirano L’antivigilia del I. Maggio gli operai di Capodistria e di Pirano hanno dato la loro mera volonta-ria per Faumento della produzione, e ció in onore al I. Maggio. Si è lavorato nei vari pos+i di lavoro nella mattinata, quindi è seguita la proclamazione dei lavoratori di assalto e la premiazione dei migliori operai. Complessivamente sono state ef-fettuate a Capodistria 4607 ore volontarie, mentre a Pirano il numero delle ore volontarie ó risultato di 2123. Fra i migliori collettivi di lavoro mérita citare quello dell’EDILIT di Capodistria, delle saline di Pirano e quello degli stradini. LE DONNE DI CAPODISTRIA han no contribute in maniera positiva alia riuscita della grande inaniíe-síazione de! l o Maggio Alio splendido successo della grande manifestazíone del I.o Maggio a Capodistria hanno contribuito in maniera positiva anche il Comita-to Cittadino dell’UDAIS e le donne di Capodistria con la prepara-zione dei costumi per i ginnasti. Le donne dei settori di Bossadraga, Muda, San Piero e Porto hanno compreso l’importanza di questa grande manifestazione ed hanno rispo-sto con entusiasmo all’appello lan-ciato dal comitato Cittadino delle donne Antifasciste. Ben 98 donne hanno effettuato 1015 ore volontarie per la preparazione dei costumi per i ginnasti. Cio sia lavorando a casa propria sia prestando il loro aiuto alle sartorie cittadine che quasi tutte hanno contribuito a questo successo. Solamente le sar- torie Pellarini e Ceppi non hanno sentito l’importanza di questa testa e si sono astenute dal contribuiré alla riuscita. Meritano ricordate le compagne Destradi Anita, che ha dato ben 40 ore volontarie e Suss'el Afra che ha effettuate 45 ore volontarie. Queste due compagne sono risul-tate d’esempio aile donne lavora-trici di Capodistria. 120 POSTI GRATUIT! PER I LAVORATORI MILLE CASE DI RIP0S0 DELLA SLOVENIA Aitre centinaia di ferle neîle migliori soggiorni per le localitá montane Colmare una lacuna 4 eolio di Aim In questi giorni . i membri della cooperativa agrícola di produzione di Ancarano si preparano ad af-frontare la grande mole di lavori primaverili ed estivi. Lo cooperativa agrícola é ora accres'ciuta notevolmente sia nel IN ONORE AL COMPLEANNO DEL COMPAGNO TITO Dalla nostra costa e da Trieste per 496 miglia il „Saluto dell’Adriático" giungerá a Belgrado a portare al Maresciallo Tito P augurio dei lavoratori In onore al compleanno del compagno Tito che cade il 25 maggio, partiranno dai nostro circondario numerose staffette portanti gli au-guri dei popolo lavoratore dei circondario, al più conseguente difen-scre dell’uguagiianza dei piccoii popoli al compagno Tito. Fra le altre staffette partira pure quella marittina, che portera sli auguri dei canottieri, dei nuotato-ri ecc. Questa staffetta portera il nome di «Saluto dall’Adriatico». II giorno 16 ipaggio aile ore 7.30 la staffetta partira da punta Grossa per Capodistria, Isola, Pirano, Portorose, Sicciole, Salvore ed a-vanti sino a Fiume. Da ii’ la staffetta si accoppierà ad un’altra proveniente da Uicigni, ed ambe-due partiranno H 22 maggio diret-te verso Zagabria e Belgrade. La siaffetta «Saluto dall’Adriati-cok percorrerà una distanza pari a 496 miglia marittime e portera al maresciallo Tito il saluto dei lavoratori délia cosia Adriatica, da Trieste sino a Ragusa. Con i’inizio della stagione estiva si ¡•innova l’afílusso sempre maggiore dei nostri lavoratori che vanno a go-dere un meritato riposo nei migliori posts di soggiorno nella Repufa-blica Popolare della Slovenia. Anche qúest’annc dunque le case di riposo, gift ritrovo di ricconi sfruttato-ri, ospiteranno operai delle oificine, enti, aziende ecc. che ritempreran-no Ie loro forze suite montagne della Jugoslavia socialista, che a sua vol-ta, invierá da noi i suoi lavoratori a godere ie bellezze della nostra costa ed a ba|nr¡rsi nelle acque del nostro azzurro Adriático. Con uno spirito di fraterna amici-zia ii Comitato Céntrale del SU della Jugoslavia ha oiferio as nostri lavoratori 120 post! gratulii nelle migliori case di riposo coin esistenti. Di questi soggiorni gratuiti usufrui-ranno i nostri Valorosi lavoratori d’assalto, ed i nostri operai che maggiormente si sono distintl nella gara per l’aumento della produzione. Altre centinaia di soggiorni sono stati messi a disposlzione verso il pagamento di una retta minima affinchá un’elevata percentuale delie maestranze delle nostre oificine ed uf-fici abhia i’opport unitá di passare le ferie godendo ie oellezze naturali della Slovenia. line 1508, Prerad 406, Mista S. Lucia 124, filíale mista Portorose 3583, Agmarit 290, filiale sanitari 1630, filiali statali 2526, impresa cittadina 160, alimentari 140 e Ruda Bandel 259. Questo 1’imponente contributo dato dai proletari di Pirano e set-tore per la costruzione di una nuova vita. Successo questo che non deve far dormiré sugli allori le or-ganizzazioni s'indacali del luogo, ma bensi spronarle alia lotta per conquiste sempre maggiori. UM AGO L'eseiiiG fel tm Oralos venga seguüo é¡ laeiviali 12.140 OI VOLONTARIE Olí DAI PIRANESI La cerimonia dell’altranno a Capodistria in occasione dell’arrivo della síaffetta portante gli auguri di tutti i nostri lavoratori al maresciallo Tito. La staffetta aveva poi proseguito sino al posto di blocco di Risano- I lavoratori della citía di pira-no, inclusi nelle rispettive organiz-zazioni sindacaii, hanno prodígalo nella gara d’emulazione «í. Maggio» ie loro energ.ie per la realizzazio-ne del piano di lavoro prestabilito, raggiungendo in tale Sara risultati quanto mai significative Infatti ben 12,148 ore voiontarie sono state effettuate dagli operai ed impiegati di Pirano, dall’inizio della gara d’emulazione «I Maggio» s'ino al 39 aprile. Le ore sono cosí suddi-vise: Filiale Cantieri 1722 ore, Sa- . Nella gara d’emulazione I.o Mas-gio i membri delle organ.izzaz:oni di massa di Umago, oltre a daré la loro opera per la attuazione dei vari lavori previsti dal piano di re-golazíone cittadina, si sono impe-gnati di far sorgere un parco nella zona di Tribia, Tale lavoro, iniziatosi qualche tempo fa, è stato si puô dire ultímate. La vasta zona antistante il silos’ presenta oggi un aspetto ben diverso, vial! larghi, aiuole verdeg-gianti sono sorte e giovani alberi sono stati piantati per ogni dove. Umago ha cosí il suo parco. Dopo la grande vittoria del FP alie elezioni amministrative dei 18 aprile, parecchi onesti lavoratori, ' prima rimasti passivi, si sono présentât; al lavoro dichiarando di voler daré pur ess’i il loro benché ritardato apporte alla edificazione di una migliore vita collettlva. Significativo à il fatto che fra costoro si Irovi il comp. Braico Antonio di 65 anni, mutílate del lavoro in un incidente accadutogli 40 ánni :ía in una cava. Egli, benché mancante cli una gamba, si'reca al lavoro volontario conscio che con-tribu’sce pure lui alla edificazione del socialismo. L’esempio del comp. Braico do-vrebbe serviré per coloro che an- COSI RUI TORI DEL SOCIALISMO NEL NOSIRO CIRCONDARIO ELENCO DEI LAVORATORI D'ASSALTO PROCLAMATI PER E L MAGGIO In occasione della grande ras'se-gna del popolo lavoratore «Il I. Mag-gio» sono stati proclamati a lavoratori d’assalto i migliori operai di-stintisi nel lavoro produttivo, nella lotta per la realizzazlone del piano económico annuale. 'Queste proclamazioni sono avvenu-te in tutte Je afbbriche, enti, imprese ccc. del nostro distretto. Com- plessivamente 102, tra operai ed o-peraie, hanno ricevuto l’ambita qua-liíica di lavoratore d’assalto. Ció di- pure proclamato lavoratore d’assaL to. Segue Delbello Pietro, proclamato per la seconda volta lavoratore d’assalto. Perossa Umberto viene pure proclamato lavoratore d’assalto, superando egli la norma di produzione del 40 per cento. Gli operai Glebo Rodolfo da Roč (Pin-guente) e Giurgevič Silvano ven-gono proclamati per la prima volta lavoratori d’assalto. mos'tra che da noi i lavoratori sono consci del loro dovere e gareggiano per aumentare la produttivitá del lavoro in ogni dove, per il potenzia-mento della nostra economía, per il consoüdamento del Potere Popolare, per il raíforzamento della fratellanza ira italiani e slavi ed infine per la costruzione del socialismo. AllTmpresa Costruzioni di Seme-della sono stati proclamati lavoratori d’assalto: Kemperle Agostino da Tolmino che supera la norma del 54 per cento e che si dimostra at-tivo e disciplinato; Dudme Mario da Isola che supera pure lui na norma del 54 per cento. Per la seconda volta sono stati proclamati lavoratori d’assalto: Knez Antonio da I- Presso le saline di Pirano i compagni: Jakomin Nazario da Kubed ó stato proclamato per la quarta volts consecutiva lavoratore d’assalto e Babic Antonio da S. Bortolo, an- che lux per la quarta volta. Bencic Pietro è stato proclamato per la seconda volta, Superando la norma di produzione del 30 p*er cento. L’ope-raio Delgiusto Ruggero da Lonzano, addetto alla manutenzione, è stato sola e Kocjancic Giovanni, pure lui da Isola, che süpera la norma di lavoro del 84 per cento. Segue l’operaio Krmac Just da Marese-go. Sono stati inoltre proclamati gli operai Furlan Francesco da Isola e Vascotto Virgilio da Isola che supera la norma del 76 per cento, Pecar Mario da Giusterna e Stef-fè Giovanni da Isola che supera la norma del 68 per cento. Ail’EDILIT di Capodistria la ce- rimonia della proclamazione ha a-vuto luogo il giorno 30 u. s. Ivi, alia presenza di oltre 300 operai, sono stati proclamati lavoratori d’assalto i seguenti compagni: Mu-setich Paolo da Renče (Gorizia), che supera la norma del 180 per cento, Riavec Mirko, pure lui da Renee, che si distingue superando la norma del 150 per cento e Klun Emilio da Sicciole che raggiunge i! 150 per cento della norma. Valentič Giovanni da Decani viene per la seconda volta proclamato lavoratore d’assalto, superando la norma del 150 per cento. L’operaio Sincovic Giordano viene proclamato lavoratore d’sssalto per la prima volta, superando il 140 per cento della norma. Segue Ivančiči Giovanni da Pademo che pure supera la norma del 150 per cento. 1’operaio Clava Giovanni da Modena (Italia) viene pure proclamato lavoratore d’assalto, svolgendo la sua attivita con coscienza e eapacita. Egli’ supera la evidenza lavoro nella mi-sura del 153 per cento. Presso 1’autogarage ADRIA di Se-medella i lavoratori d’assalto sono: Zavadla Vittorio da Klanc (Gorizia), bravo operate, distintosi nel-ton illirska Bistrica, che e-conomizza materiale nella misura 1'economizzare materiale nella misura del 10 per cento; Cesnki Andel 12 per cento; Mikelic Milan da Piezzo che ha economizzato del 10 per cento il materiale, Komel Mirko da Salcano (Gorizia) che ha e-conomizzato del 15 per cento il materiale e Hmeljak Marian da Lo-Ikavec, economizzatore del 12 per cento. Stepančič Aurelio da Triba-no che si è distinto sul lavoro e che ha economizzato il 15 per cento. L’operaio Rossi Romolo da Roma (Italia) viene pure lui proclamato lavoratore d’assalto essendosi dimo-strato uno dei migliori, economiz-zando materiale nella misura del 20 per cento. Anche l’operaio Stürmen Narciso è stato proclamato lavoratore d’assalto. Per la s'econ-da volta è stato proclamato lavoratore d’assalto il meccanico spe-cializzato Cecconi Averardo da Capodistria, che con le sue raziona-lizzazioni è riusciío ad aumentare la produzione del 20 per cento, ed a economizzare materiale nella misura del 20 per cento. Al Conservificio Delanglade di Capodistria i lavoratori d’assalto sono: Stefíé Fragiacomo Italia da Capodistria, che supera la norma del 48 per cento, Nemac in Parovel Angela da Monte di Capodistria, che supera la norma del 53 per cento; Derin in Bussani Ida da Capodistria, viene per la terza volta proclamata lavoratrice d’assaíto superando la norma del 82 per cento. Urbanac in Stradi Caterina da Capodistria, viene per la prima volta proclamata lavoratrice d’assalto, economizzando materiale nella misura del 20 per cento. Marke-zic ved. Morgan Teresa da Monte, viene pur essa per la seconda volta proclamata lavoratrice d’assalto. L’operaia Deponte Anita, addet-ta alie macchine, viene proclamata lavoratrice d’as'salto. Essa ha contribuito ad econmizzare materiali del 15 per cento. Suplina Mario, proclamato per la s'econda volta lavoratore 'dassallo, ha economizzato materiale nella misura del 20 per cento. Infine le operaie Tem-plenizza María da Capodistria e Cecovin Regina da Portóle, chíu-dono la serie dei lavoratori d’assalto della fabbrica Delanglade. Numerosi di questi eroi del lavoro socialista sono stati proclamati d’assalto per la seconda, terza, e quarta volta, ció significa che es-si danno l’esempio a tutti i layora-tori del circondario. Seguendo il loro esempio noi gareggeremo pella costruzione di un domani mi-giiore. (L’elenco dei lavoratori d’assalto verrá continúate nel prossimo numero) ! I ,,il|!l|||]||||IH11 II.............Il|||¡|llll|t"........Illllllli»1" TToiimuiiuiniiiiiiMnilHiiiiniiiniiiniiiiuiiiMiiiiiiiitiiiiiHiiummiiimiimimiiiuiimiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiüiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiu mmimimnmmii cora se ne slanno in disparte per- ché fuorviati dalla menzognera propaganda del blocco reazionario e cominformista. Sprcne ed esempio il nuevo rislonis Él C.P.C. Da noi síi operai si premiara) reiré a Trieste »rae Al conservificio di Isola é stata consegnata per la seconda volta !a band erina transitoria alia brigata No. 3. La bandierina é stata oltremodo meritata date le alte percentuali regístrate dalla brigata nella seconda quindicina di aprile nel lavoro di puntura e di inscatolamen-to del pesce. Le brigadiere Gher-bassi Gloria, Cerqueníc Gloría) Scherlic María, Medizza Emilia, De-grassi Gemina, Degrassi Emma e Rasroan Nerina hanno conquistato cosí nuevamente il símbolo d’ono-re piü ámbito dai coscienti lavoratori del» nostro Circondario. Apprendiamo inoltre che, in occasione della proclamazione di numerosi iavoratori d’assalto nell’am-bito della fabbrica, sono stati premíate le seguenti operaie per meriti acquisiii nell’aumento della pro-tíuzione: Clobaz Maria, Bembic E-lisa, Cercuenic Gloria, Cleva Lid-vina, Bernardi Olivia, Gherbassí Gloría, Crevatín María, Delise Rí-smonda, Gregoreííi Francesca e Bernardi Rosa. La proclamazione di lavoratori d’assalto e la preiniazione di numerosi operai ha dato cosí al nostro I. Maggio un carattere di fervore e di esaltazione dello s'forzo dei nostri lavoratori, tesi nella lotta por la costruzione del socialismo. Un tanto da noi, mentre sull’altra costa del Golfo di Trieste 1 fascisti di Via Cavana, aiutati dai loro camerati fuggiti dalla nostra zona, danno ia caccia agli antifascisti lungo la rlva del molo della Pescheria, sotto l’occhio compiacente della po-iizia imperialista e mentre in Trieste, regno della disoccupazione, della prostituzione piü síacciata e di mi-serie indescr.'vibili dei sedicenti co-munisti pubblicano opuscoli diffama-tori suila nostra zona nell’intento di contenderé !e idee ai lavoratori trie-stini ed italiani vittime del tradi-mento cominformista e delia cre-seenti contraddizioni dell’economia capitalista. Sabato scorso è stato inaugurato il ristorante per gli impiegati del Comitato Popolare Circondariale per l’Istria. All’inaugurazione erano presentl, oltre ai dipendenti del Comitato Circondariale, pure tutti gli obérai che con il loro lavoro hanno contribuito alla costruzione di questo ristorante, che corrispon-de a tutte le es'igenze e nécessita dei nostri impiegati. Nei discorsi inaugurali, gli ora-tori, dopo a ver ringraziato e messo in risalto l’aiuto dato dal Potere Popolare, hanno rilevato che da quando è stata emanata l’ordinan-za per effetto della. quale tutti gli organi del Potere corne pure le a-ziendc, devono procurare ai pro-pri dipendenti ambienti corrispon-denti aile necessità dei lavoratori, ben pochi sono coloro che cto hanno fatto. A costoro deve essere di esqmpio e di sprone il nuovo risto-rame del nos'tro massimo organo del Potere, che dimostra pratica-mente corne devono essere sistemati il ristorante e l’angolo rosso in cui i nostri lavoratori non soddisfano solamente i loro bisogni materiali, ma costituiscono anche un posto di ritrovo, una specie di unione culturale in cui ognuno ha la pos'sibilità di svilupparsi culturalmente e pro-fessionalmente. IMFOETÄNTE Si rende noto che numerosi premi della «Loííeria Pcpolaren si tro-vano ancora glacenti presso il Ca-mítaio citt. del P. C. T. L. T. sito in piazza Brollo. Gli Interessati sano inviíati al loro ritiro verso pre-sentazione del bíglietto vlncente. SHARRIMENTI íclii sfida Sciie Il comp. Sergas Francesco da Sic-' cióle Nro. 837 ha smarrito il suo portaíoglio contenente documenti personal! ed una somma di denaro. II rinvenitore é pregato di ripor-tarli presso la nostra redazione. E’ stata smarrita nel tratto di s'trada tra Capodistria e Pobeghi la targa STT 1314 ed il fsnalino posteriore del camion della cooperativa agrícola di Pobeghi. II rinvenitore ó présate., di -cörMegnafirver--se'-ewrmeflSo"alia stazione cittadina della DP, oppure presso la redazione del nostro giornale. Nella riunitíne settoriale de! FP, alia quale presenziavano olfre 200 ; persone sono stati diScussi vari problemi inerenti 1c organi,zzazIoni. o la costruzione della cas'a del cooperatore. E’ stato inoltre fatto un isreve bdancio fra ie quuttro basi componenti il settore, biiancio del quale ó risultato che la base di Bertocchi ha dato la maggiore attivitá, nel mentre quella di S. Toma ô rimüsta ultima. Ora i compagni di S. Toma hanno sfidato nella gara cl’emuiazione per la costruzione della casa del cooperatore di Bertocchi, le rimanenti tre basi E’ stato infine deciso di lancia-re una sfida ai costruttori delia casa cooperativistica di Scoffie. RADIO TRIESTE ZONA JUSÜSLMÄ DEL TLT Lunghezza d onda m 212 MERCOLEDI’ 10. 5. 1950 Caipod.iistria Navo--cine 13—14 maggio «Parata are abalen o» 15—16 maggio «Tribunale d’onore» 20—21 maggio «Roma Cittá Libera» 27 28 maggio «Un marito invidiia-bile» 6.30 Música dea. mattino, 6,45 No-tiziario, 7,15 Musita del mattino, 12,00 Concento per il mezzogior-no, 12,30 Coro degli aípinisti tren- ■ tini, 12,45 Nctiziario. 13,15 Música solástica, 14,00 Cantano i «Ragázzi del viillaggio», 14,30 Rassegna della stampa. 17.30 Atitualitá politiche, 17,45 15’ di tamghi conoisciuti, 18,00 Col nn-stro tpapoi'o, 18,15 Dalle compoisizio-ni di Cajkovski, 19,00 Intermezzo muisieale, 19,15 Notiziario, 19,45 Skerljanc: Concierto per pianoforte e oriC'hestra, 20,00 Música da opereit-te e filmis, 20,30 Orizzon-tii 1950; Nell-’infeimo della Leigione Stranie-ra (Francia-Africa Seitt.-Indocina). 20,45 Choipin: «StF-tdi» per pianoforte, 22,00 La vita dei popoli ju-goslaivi, 22,20 Muisica leggera pev orcheetra, 23,00 Ultime notizúe, 23,15 Meíoidie per la .sera. TEATRO ARRIGON1 «Roma Cittá libera» «Soldato di ventura» «11 vagarbondo della ISOLA CINE 12—14 maggio 20—21 magigio 26—28 maggio foresta») ISOLA 12—14 maggio 15—16 maggio berta» 19—21 maggio «Il Trionfo di Zorro» CINE ODEON «Odio di sangue» «Diana vuoie la li- PIRANO CINE TEATRO TAR.TIN1 -12—14 magigio «Legione di condan-nati» 15—16 magigio «Stasera vinco io» 19—21 maggio «Re dell’Africa» 22—23 maggio «Roma Cittá libera» 26—28 maiggio «Soddato di ventura» 29—30 magigio «La Dama di Monte-criisto Nelle giornate intermedie yerran-no prograinmati altri films. GIOVEDI’ 11. 5. 1950 6.30 l^Iusica deil mattino-, 6,45 No-tizijario, 7,15 Música del mattino. 12,00 Dal mondo operístico, 12,30 Suona il violinista Yenudi Menu-hin, 12,45 Not-Lziario, 13,15 -Quiintet-to rustico di Zagabria — e muisi«a leiggera, 13.45 Per voi donne, 14,00 S-tojan Stenowic e il suo oomp-leoso. 14,30 Rasse-gna della stampa, 17.30 Attiralitá'politiche, 17,45 Mú- sica. ritmica per pianoforte, 18,00 Lirkhe di Slaivk-o Okterc, 18,20 Schubert: Sinfonía in. Si-minore «Incompiuta.», 19,00 Intermezzo musical!«, 19,15 Noticiario, 19,45 Música diver.tente, 20,00 Concertó dei ca«' tainti d’oipera, 20,30 Coro da caniera di Trieste, 21,00 Oriztzonti, 21,15 Composizioni di autori n-ordici, 22,00 Viiaggi attravemso J-a Juigoslavia socialista: Poistumia, 1’ Incantevole, 22,20 Música leggera e da bailo, 23,00 Ultime notizie, 23,15 Serénalo e romanze. i „ i ; , i / ' L ___________________________________________________________________________________________________________________ SARD E 6 isola seize lempo e sema speranza «Sarde gira, isola senza tempo»: cosí SybiRe von Cles-Ríden, 'inviste, deli’auitriaea «Woehenpost» intitola un suo reportaje sulla térra che, ben a ragione, tutta la stampa mon-dia.’e definisce «immagine vívente del ¡passaío». «Qui 11 pasícre vive il suo de-', stiíio 'senza tempo secondo leggi inmútate, ed iil' contadinjp apre la dura térra con l’aratrp ad un dente, mediante cui i fcnd^torl di Roma tracciarono il sacro soleo, meirtre i suoi buoi scuri trascinano ancora lo r;te-so pesante carro triangulare a ruóte piene che i " román i chía-mavano «plan, truni», Pastori e contad,imi non vivado ociR diversamente dai loro antichissimi padri». -Cosí la gicrna'iista austríaca rías, sume le impressiCnl raccolte nella sua visita alTinterno deba vSarde-gna, la térra che, m&tgrado le spa-rate retoriche dei monarchici e dei fascista itáliani, non ha mai aivuto, ne.lf.a sua tur/binesa storia, un período felice, o perlojneno sereno. Come lo scirocco porta dall’Africa «il flageilo di AUah», le caval-lette divoratrioi, cosí ¡’inquieto Mediterráneo portó alie rocciose sp onde ocesjepanti d.’ogni raeza e d’ogni risma, che in tutti i tempi s.i ac-caniróno centro 1 isola nella loro íuribor.da sete di conquista e di «a-pina. Libici, Iberd, Grec-i, Cartaginés!, Romas.i, VL.indaK, Goti, ancora Greci, Saráceni. Pisani, Spagnoli, Papaüni, Austriaci, ed alfine Italia-■n,i portaron o sempre nU'ovf metodi . d’iinpoverknento di sfriU'btamento, di ■ cppressione. Neissuno pub inimagmare le con-dizioni di estreñía poverta di quel-l’isola tagliata fuori da] mondo, Le miserevoli condáz-ioni dfei lavoratori si n©tano gia nelile catadme costié-re, dorve puré i] regime fascista a ve va passato una penhellata di ci-viltá á solo lustro della sua roiboan-te spaccomerda, Se poi ci ai inoltra neli’iriterno, uno spettaeolo di viva desodazione si moistra. agli occhi del visitatore: distese .silenziose e solitarie d’asíodeli, montagne bru'lld e sini.íre, canipi imvasi dalle er-baoce ,casiupo!e di pietra abítate da contadini e pastori scarni, macilen-ti, che non hanno mai coaosciuto uno siprazzo di gioia. Un’aímosfera d’ incubo regna ovunque, in quel mondo squall’fido e tetro, reso tale dalla veracita degñi uoenini ed alie porte del quale iil tempo, con i suoi proigress.i e le süeñ conquiste, pare e??°- : arre: tato da lontanissime epoche, . ■ i.v;,lí lüfil, «I gravant — serive II giornaiísta italiano Eaífaello Marchi — o viag-gian-o. úntru.pipaU, o non víaggiano. «Almeno védro fepghi nuovii», dicono quartdo salgo-no su:l. piróscafo col f-oglio militare. Partiré, per essí, é come unciré da una ¡palude, anche quam-do si va a vivere come schiavi ant-ich-i in una caiserma, anche quan-clo si va a moriré ¡zul campo di batta-g',ia. Fenció le reclute sarde hanno sempre ca-n,tato, hanno fatto gran, festa prima della ipartenza, e questo senso di ti-berazione é s-tato chía-mato, maigari, fede-lta al re o entu-sia mo fascista; coi vid accesi per-correvano le s'trade dell’i-sola, felic.i per il riposo dalla zajó.pa, fedei per il movimento e speaso senza chíe-dersi ig perché detle cose, es,si che sopo s-tati la piü infei.ioe e la piü ve&saita carne da camnone del anon-do, quella per cui uin rancio militare o una branda con lenzuola o anche senza é un lúes o straordina-rio, I vecchi poteri dirigenti deto-toonó averie, qtíeste z-one di miseria e d’afcibandono, queste riserve di caccia, promte tutte le volte che ,i loro interessi r-ichied-ono una guerra o una restauraizicne sangui. noisa- déll’ordine tradizionale». Ma le caval'lette e gli incettalori di carne da cannone non sono i so'li .ad im-poverire ulteriormente la Sarde-gna, Ada política di sfrutta- mento. integrale pr-om-ossa dal go-verno democristiano di Roma, i .sarda reagi-scono come posisono: o cercando di conquistarsi da solí il dl-ritto alia vita, espondendosi alie san guiñóse repres-sioni pollziesche che cara-tterizza-no il regime De Ga. -speri, o fugigendo la terra che é loro e che da cupid-igla degli a-grari e degü specultatori rapiña senza pietä. I piü esa.-perati, poi, cercano ri-íugio suille montagne, da cui d¡-sccndono come b-anditi incentro alie corriere d¡ vecchio tipo che ass-icu-rano i cU. agiati collegamenti. II fj -~o lia infierito sull’isola in modo addir-ittura spavento-so; i contad i n i ave-vano contratto deojti sin dadla fine del)a guerra: a-uno per anno, questi debiti sono andati aumentando, e adexso Roma ha pen-raío a tirare le rom me . , . La cr-iisi ha coi pito pure i pastor-i che, strango'ati dai caseifica, deb-bono vender? a prez-zi irri-sori i frutti delie ¡oro dure fatiche: e, per di piü, vi sono i-n Sardegna cen-to-mila contadini senza terra, Ma a-u-ch-e jt proletariat-o sardo ota risvegiian-doiä: ad Oñg-oisoio, la fa-migerata p-cíizia scel'biana ha cércalo i-niyano dd infier-ire contr-o i di-seredati ohe intemievano s-ottr.arre la terra alia si-gnoria .infruttua.a degli aigrari. Tre-dici contadini seno etati arreisfa-t-i, ma, alia loro sca-r-cé-raz-ione, tutto 11 paese era ad a-t-te-nderli, e la ma-nifes-tazi-one che li ha acc-ol-ti pub ben definirs-i una festa di p-ap-oC-o, Simbólicamente, eara, é la fasta di tutta la Sa-rd®g.n¡a che si r-isve-g-lia, che pone, d-i fronte alia spieta-ía volonta di sfruttamen-to dei. vecchi e de-i nuov,i padroni, il s-uo vecchio „spirito d-i re-sistenza, che tro-va un. lógico rjfer-imento sulla scritta compa-nsa cm-quant’anni ía su-1 Genn-arig-en-tu, tíaOcdataVi -coi mimo ida una mano ignota: «Bontä -1-Li-b-ertá: Viva il -socialismo!» I SamferitSia Ira il verds fiorenfe li coaparsšžvg dai pascitsr! ATTREZZATI iMODERNAMENTE RIFORNISCCNO LE NO STRE INDUSTRIE CONSERVIERE DANDO AL PAESE UN SICURO BENESSERE Sulla ’ saccaieva R.l. Giungiamo a Zambrattia- Abbia-mo anc-ora negli occhi la stupenda visione dello distesa dei camp; di frumento e del verde primaveri-le che incomineia a coprire la cam-pagna quando ci appare la mmu-scola insenatura rocciosa, dove - perennemente le onde del mare s’in-frangono accompagnando Ü lavoro dei pescatori. Zambrattia è-formata da un grup-po di case che s'i ergono a po-chi metri dall’Adriatico che in quel tratto è piü che mai azzurro e scintillante. Le case sono piccole ed antiche. Sono abítate da forti marinai e pescatori che conos'cono il mare con le sue ricchezze e le sue insidie, che lottano da generazione in generazione per guadagnarsi la vita. ‘Un piccolo molo a destra dello agglomerato, ripara il porticciolo dove si cullano sulle onde imfcarca-zioni di tutte le grandezze. La piü grande di esse ha sulla, prua dipinti una lettera ed un numero: R 1. E’ l’imbarcazione della lócale cooperativa di produzione di pescatori. Chiediamo alia prima persona che incontriamo dove sono situati i locali della cooperativa e, avute le indicazioni attese, ci dirigíanlo al primo piano di una casét-ta dove, troviamo tre pescatori, at-torniati da un numeroso s'tuolo di bimbi, che, con la «vosela» riparano una rete. Le strette di mano sono cordiali e sincere. La conversazione si fa sempre piü viva, man mano che acquistíamo confidenza con questi lavoratori. II presidente della cooperativa, Voch Emilio, ci racconta come nel-l’agosto dell’altranno, assieme ad Eiitri 10 compagni, consumad pescatori é stata costituita l’attuaie cooperativa. Essí sono riconoscehti al Pote-re Popolare che ha dato loro la possibilita di prendere in affitto la grande saccaieva e l’imbarcazione per la pesca in alto mare. Grazie a csió essi hanno abbandonato la pesca individúale con le piccole im-barcazioni, pesca che, a malapena, dava da vivere imponendo mille sacrifici alie loro íamilgie. Ora con i mezzi di cui dispon-gono pos'sono guardare fiduciosi Alcuni aspetti del raf forza'mento DELL’ECONOMIA SOCIALISTA JUGOSLAVA l’avvenire. «Qualunque prmeipio — ci dicono i compagni — é irlo di d:f-ficoiiü e puré noi ci troviamo qual-che volta iri imbarazzo, ma le basi dei nostro collettivo di lavoro sono salde e seguiamo una giusta straaa. Dovremo vincere». Quesia infatti é la realtá che si riscontra in qualunque ccllettivo gio.vane e che muove i suoi primi passi. ¡vía quali prospettive si aprono a questi lavoratori che coraggio-samente hanno incominciato una nuova Vita? Ora ¡’Individúo non ó piü s'olo a lottare per un tozzo di pane. Ora si é unito con altri compagni di buona volontá e tutU han-no il ruedes mo scopo: Svi'.uppare la cooperativa rendere sempre piü solide le sue basi economiche. Essi inolti'e godono di tutti gii aiuti che vengsno generalmente da-ti dal Potere Popolare. A queslo proposito c¡ mostrano dei rotoli d: filo di cotone che la ditta Riba, alia quale vendono tutto il péscalo, ha loro dato per rendere p.ú resistente e piü grande la saccaieva. Usciamo dalla sede delia cooperativa accompagnati dai bravi compagni, e ci awiciniamo alia .mbarcazione R 1. La barca i ice-ve tutte le cure dei cooperatori e ci appare bene tenuta. Dalla riva i pescatori la guardéino con amore, uno di essi sale a bordo perché ha notato che un canapo che legava la grande' vela arrotoiata si era al-lentato con il movinrxnto prodot-to dalle onde e dal vento. II pesca-tore guarda i compagni che appro-vano con un lieve cenno del capo. Tutti si sentono proprietari della barca e sanno che da essa dipende la loro vita ed il loro avvenire Ci basta queslo piccolo episodio per comprendere cuanto ¡onlani dalla verilá son ; coloro che per nascondere i loro bassi nteressl piü lo spettro della fame. Luí assieme agli altri compagni con la loro grande imbarcazione e la sueca-leva sono in grado di assicurare una vita decorosa ai loro figli. Quest’anno, attrezzati modernamente oontribuiranno attivamente al rifornimento del pesce per ie nostre industrie conserviere Ció andró a loro beneficio ed a queilo di tufta la collettivitá- Lo svilup-po delie cooperative a-gricole dal 1945 ad oggi ha segna-to i seguenti dati: nel 1945 sono state istituite 31 cooperative agricole di produzione; il loro numero è salito a 454 nel 1946 a 779 nel 1947, a 1318 nel 1948, ed o 65C3 nel 1S43 con 340.733 famiglie e 1.C55.257 ettari di terreno coltivativo. II numero delie cooperative agricole durante il 1949 è risultato auméntate rispetto al 1946, del 1450 per cento. Nel 1945 esistevano 5041 cooperative in genere con 493.800 cooperatori mentré nel 1949 ¡i numero delie síesse è salito a 9060 con 3 mi-]ieni--260 mil-a cooperatorf. La situazione dell’agricoltura ju-goslava erà nel 1949, rispetto a quella dei .1939 la seguente: nel 19S9 la s'iiperfice coltivabile ammon-tava a 7.236.000 ettari; dei quali 1.546.000 ettari, ossia ¡1 21,4 per cento, resi inadatti alla coltivazio-ne in seguito aile dis’truzioni bel-liche- Nel 1949 la superficie coltivabile, in seguito a lavori di. mlglio-ria era di 6.097.000 ettari, ossia de] 92,6 per cenio rispetto al 1939. Nel 1939 il numéro delle piantine era di 74.112.000. Durante la guerra pe-rô ne sono andati distrutti 18 mi-lioni. Peraltro nel 1939 il numéro è state portato a 74.534.000, ossia al 100.6 per cenio rispetto al 1939. Ne! 1939 esistevano 220.000 ettari co-1 tivati a vigneti, 84.500 dei quali sono andati distrutti in guerra. Nel 1949. con le nuovg superfici, i vl-'gneti coprivano 233.000 ettari. La produzione delle macchine a-gricoie nel 1949 era la seguente: trattori 7230 contro 2300 del 1939, motori 17200 (11.500); trebbiatrici 16.000 (18,400 .queslo settore è stato gravemente daniieggiato durante la ■guerra); aratri 1.078.000 (972.000); falciatrici 31.3000 (41.400). La situazione nel campo dello elevamento dei bestiame nel 1949, rispetto a quella del 1939 era la seguente: la del 1939 perduti dur. la guerra 1939 p. c. cavalli 1.273.000 780.000- 1.090.000 85,6 bovini 4.225.000 2.397.000 5.146.000 121.8 ovini 10.164.000 6.324.000 9.992.000 98,4 suini 3.504.000 2.123.000 4.225.000 120,6 alla cifra prevista peí 1951. DhI ’46 al '49 ¡I valore rlella produ zione del!'industria ciel legname auméntate da 1385 milioni di dinar ossia ¡1 18 p. c. del piano a 10.24! milioni, ossia il 133 per cenio. Alton italiano I dati sulla produzione di alcuni articoli di gomma, pelle e cuoio nel 1939, 1949 paragonati alla produzione prevista nel 1951 sono i seguenti: 1939 1949 p.c. 1951 suole 4.056 12.032 116,0 cinghie di 9 trasmiss'ione 290 306 116,0 caizat. gomma e cuoio 3,85QJ)00 7,745.000 97,0 giacche di pelle 3.000 42.856 26,8 sandali di gomma 1.705.000 4,101.000 93,2 Dal, 1939 il traffico jugoslavo delle merci si è sviluppato nel modo seguente: per fer. via mare fluviale 19S9 21.133.000 3.332.000 2.995.000 1946 Í9.414-000 1.155.000 1.155.000 1949 46.155.000 2.081.000 2.020.000 Il movimento per ferrovia durante il ' 1949 risulta in aumento rispetto al 1939 dei 218,4 p. c. corri-spondente all’85 p. c. dei traffico l previsto per la fine dei 1951. Il movimento via mare nel 1949 rap-pres'entava il 62.5 p. c. ed il 33.6 p. c. del movimento previsto per la fine dei 1951. Taie regresso rispetto al 1939 si è verifícate perché durante la guerra la Jugoslavia ha perduto l’84 p. c. della sua flotta mercantile. Il traffico fluviale dei 1949 corri-s'ponde al 67,4 p. c. dei traffico d’anteguerra e al 58 p c. dei traffico -previsto per la fine dei 1951. Anche in questo settore la- Jugoslavia è in regresso a causa delle perdi-te enormi subite durante la guerra Rer quanto riguarda ü traffico delle merci- a mezzo di autocarri si hanno i s'eguenti dati 1939 tonn. 1.458.000; 1945 tonn. 1.786.000; 1949 tonn. 4,759.000, ossia il 330 p. c. rispetto al 1939. Il piano per il 1951 è.già stato superato del 118 p. c. Dal 1939 al 1949 la produzione di energia elettrica in Jugoslavia è passata da 1100 milioni di Kwh a .2186 milioni di Kwh; nel 1946 sono statl prodotti 1.144.157,000 Kwh, ¡nel 1947 1.455.551.000 Kwh; nel 1948 2.007.000.000 Kwh. Nel 1939 la produzione risultô ripartita in taie manitra: Serbia 275 milioni di Kwh; Croazia 325 milioni di Kwh; Slovenia 360 milioni di Kwh; Bosnia Er-zeÈovina 120 milioni di Kwh; Macedonia 15 milioni di Kwh e Montenegro 5 milioni di Kwh. Da 1946 al 1949 l’estrazione del carbone ha conseguito un cres'cen-te successo. Da 3028 milioni di dinar!, corrispondenti al valore della estrazione nel 1946, si è passati a 5.579 milioni di dinari nel 1949; élira corrispondente all’83,1 p. c. rispetto alla produzione prevista alla fine del 1951. Alla fine del 1046 era stato realizzato il 45,1 del piano quinquennale. Il valoïe dell’estrazione e della lavorazione della nafta è aumenta-to dal 1946, da 101 milioni di dinari, ossia il 3,5 p. c. del piano quinquennale a 1947 milioni di dinari nel 1949, oss'ia il 67,1 p. c. rispetto L’attore Flavio Della Noce mem-bro del dramma italiano dei Teatro del Popolo di Fiume é stato in questi giorni premíalo dal Gover-no della RP di Croazia con la somma di 25 mila dinari per la sua capacita artística e per il ruolo di Balanzone nel «Bugiardo» del Goldoni. II Della Noce ha iniziato la sua attivitü in seno al teatro stabile italiano di Fiume nel 1948, sostenendo ruoli importanti, come nel «Matrimonio» del Gogol, nel «Leone della piazza» di Erenburg, in «Dietro la maschera» di Ri-smondo, nel «Bugiardo» del Goldoni, ne.lle «Piccole volpi» della Helmann e nella «Mandragola» del Machiavelli che andró in scena nel corrente mese, Flavio Della Noce sostiene anche un ruolo principóle e fortemente dramm atico nel film «Trieste» di produzione «Triglav Film» di Lubiana. L’attore Flavio Della Noce ha svolto una vasta attivitá professionale in Italia, prima con Italia Vitaliani indi con Gualtiero Tumiati, Alda BorellT, Alfredo De Sanctis, Ermete Zac-con!, Ruggero Ruggeri, Memo Be-nas'si, con la compagnia del Teatro delle Arti dire'tia da A. G. Braga-glia e negli spettacoli ciassici alia ■Basílica di Massenzio. Assieme al Della Noce e stato premíate anche il regista del «Bugiardo», Osvaldo Ramous, con la somma di 30 mila dinari. Gli ultimi ritocchi alie retí prima fielia stagione della pesca. personali dicono, che nella cooperativa i mezzi di produzione vengono trascurati per’ché non c’é l’occhio del padrone che cura i suoi interessi. Interroghiamo il compagno Stoco-vaz — che ci ha seguiti e che nella cooperativa ricopre la carica di capitano di bordo — a proposito della distribuzione degli utili. «Del pescato si íanno 17 o 18 parti — egli risponde cortesemente — undi-ci vengono aistribuite ad ogni sin-. goto membro e le rimanenti sono utilizzate per le eventuali ripara-zioni e l’acquisto di materiali oc-correnti». Qúest.a é la vita in comune e senza discordie di questi lavoratori del mare che finalmente con il Potere Popolare hanno trovato nel cooperativismo la vía d’uscita dal vicoio cieoo in cui li aveva caccia-ti la mancanza di mezzi, la con-correnza del mercato capitalista ed ánni ed anni di vía misera senza speranza in un domani. II compagno Síocovaz ha inco-r : nciato la vita del pescatore nel 1917. Aveva 7 anni. Solíanlo ora puó diré che la famiglia non teme II film «TRIESTE » in piena lavorazione Ferve ¡n questi giorni inten. a 'a lavoraizir.-rne de; fb.m «Trieste» di prcd.UK.tene «Triglav Filmt» di Lu-Lia-na. Una folla di ourjori e di appasisionati del cinema si aocalea. »Horno aigii artisti e al lecní< i che duran o fatica a tenerla lontano dal campo d¡ lavoro e l’¡utero.-re si ía maggicre quando il regista, Irance Štiglic, da l’ondine del «si' gira». Il film «Trieste», il cui soggett.o è dovuto a France Bevk. traita della lotta .i¿égal’.e de. trie •••tin; kl unione-coi partigiani loveni. metiendo in ri.sa.ito la fraiteiiacLza italo- iav::i neîia lotta di lrberaizione L-o sfondo dei. film - i svolge tutto a Triaste e nella sua periferia nelil’epoca cite va daU’aprile ail giu-gnp del 1945. Quc.-.to a. oro .arà paríalo in sioveno, itaiiáíró e ten. •• seo mentre gli. interpreti sono tutti aittori sloveni e itai ia ii. I maggiori protagooi-.-ti de.] film «Trieste» sono Sever Stane e Potokar Lojze che abbiamo comoociuito nel primo film artístico sioveno «S.ul’a nostra terra.», dovuto al medesimo regista. 1! ruolo principale femminife è sœte-nuto da Kužnik Anica, Fra gli at-tori italiani la parte principale di Carlo è sostenuta da Alessandro Da-miani, metnbro del Teatro de! Popote di Fiume e da Flavio Deila Noce, Sandro Blanchi, Carlo Mon-tini e Benetelli Angelo, Altri interpreti sono Bedenk Mira, Skrbinšek Vladimir, Kurent Andrej e Vjeko-slav Bonefacic, Dal piano di lavoro il film sarà terminait© e amidrà in visione entro il corrente anno. (b. P.) RADIO MOSCA SUI PIATTI VOLANTI PARIGI — Radio Mosca ha fatto una prima allusione ai piatti volanti, dichiarando in particolare: «Riproduccndo le elucubrazioni di visionari o cultori della farsa, i fornentatori di guerra sanno bene c ó che fanno. I piatti volanti e l’altro vaseliame finiscono per co-stituire un?.' cortina di ferro tesa dagli incéndiari di professione. Dietro tali sírumenti favolosi si dissimulano i voh, reali questi ul timi, dei pirati dell’aria ív •; v ni al di sopra dei territori mifui». Dsnzs popolari nella piazza Tito di Capodistria. iniiHiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiüiiiiiiniimmiiiiíiiiiiiiiüiimiiiiiiiiiiiiHiiiwiHiimiiiiiiiiiiminiimraiimiiiiramiimiiiiimiiiiiiimim immiiimimiiiimimiiimiiiiiiimiiiiiiijinimmiiiiiimmiimHiimitiiiiiiiiiummiiiiiiiiiiiimmiiiii ¡iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimimiiimmiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimmiimmiiiiiiiiiimiiiiiimtffiiiiniuiiiiiiiiiiiimMimuiimiiimimimiiiiiiiiniiiiiimiiiiun i¡iiiiiiiíi!¡!iiiiiii¡!¡ iiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiuiiiniitiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiHiitiiiiiiiiiiuHiiiiiiíiiiiiiiiiiiii 11 29 per cento delle persone che eiserci.tano una professi.me ap-partieo? alla classe med’a, e p'0& siede il 25 per cento della ricchez-za totale. Resta il proletariato. Es‘-so dispone di 4 miliard!. Di tutte le persone esercitanti una professione, il 70 per cento viene dal proletariato; e il proletariato possiede il 4 per cento della ricchezza totale, Da quale parte si trova il potere, signori? — Secando le vostre cifre, noi, classe media, siarno piü potentt che il lavoro, osservó il sig. Asmunsen. — Ricordandoci . la nostra debo-lezza, non migliorerele la vostra davanti alia forza della plutocra-zia, replicó Ernesto. D’altronde, non ho finito con voi- C’é una forza piü grande che la ricchezza, piú grande nel senso che non ci puó essere strappata. La nostra forza, la forza del proletariato consiste nei nosíri muscoli per lavoojare, nel-le nostre maní per votare, nelle nostre dita per premeré un grilletto. Di questa lorza non ci spoghate. E’ la lorza primitiva, alleata alia vita, superiore alia ricchezza, e che questa non puó afíerrare. «Invece, la viostra forza non c inamovibile; vi puó essere tolta. In questo stesso momento la plutocra-zia ve la/sta sottraendo. Finirá per togliervela tutta. E ailora voi ces-serete di ess'ere la classe media. Diseenderete fino a noi, diventere-te proletari. E il bello è questo, che yoi accrescerete la nostra forza. Vi : 27 puntata di Jack London accoglieremo come fratelli, e com-batteremo, gli uni a fianco degli altri, per la causa dell’umanitá. «II lavoro non ha nulla di concreto che gli possa essere tolto. La sua parte della ricchezza nationale consiste in abiti e mobili, e, qua e là, in casi mollo rari, in una ca-setta poco guarnita. Ma voi, voi a,-vete la ricchezza concreta, ne avete. per vent'quattro miliardi, e la plutocrazla ve la prenderá. Naturalmente, è ass'ai piü vérosimile che prima ve la prenda 11 proletariate. Non vedete la vostra situazione, signori? La vostra classe media è l’agnelletto che trema ira il leone e la tigre. Se non vi avrà Tuno, vi avrà l’altra. E se la plutocrazia sarà prima ^d avervi, il proletariato avrà poi la plutocrazia; non è se non un afíare di temno- «E la vostra attuale ricchezza non da la vera misura del vostro potere. In questo momento, ir forza del vostro potere non è alero che un guscio vuoto. Perció lanciate it vostro pietos'o grido di guerra: «Torniamo ai metodi dei nostri padri!» Voi sentite la vostra impotenza e íl vuoto del vostro guscio. lo ve ne mostreró la vacultá. «Quale potere posseggono gli a-gricoltori? Più di metà di loro è in servitù per la qualité di mez-zadri o perché sono coperti da i-poteche: e tutti sono sotto tute-la per il fatto che già i trusts pos-s'eggono o governano tutti i mezzi per mettere i prodotti sui mercati, corne apparecchi frigoriferi, strade ferrate e linee di piroscaîi. Inoltre, i trusts controllano i mercati. Quan-te al potere polilico e governati- ’ vo degli agricpltori, me ne occu-perô ira poco pariando di queilo della classe media. «DI giorno in giorno i trusts spre-mono gli agricoltori. corne hanno strangolato il signor Calvin e tutti gli altri fabbricanti di creme. E di giorno in giorno i mercanli sono schiacciati nello stesso modo. Vi ricordate corne, in s'ei mesi, il trusts del'tabacco abbia spazzato v;a più di quattrocento spacci di sigari nella sola_ città New York? Dove sono gli antichi proprietari di minière di carbone? Voi sapete senza ch’io abbia bisogno di dirlo, che oggi il trust delle ferrovie de-tiene o controlla la totalità dei terrent minerarii produttori di aru-tracite o di bitume. Lo «Standard Oil Trust» non possiede forse una ventina di linee marittime? Non governa forse anche il rame, per non parlare dei trust degli Alti Forni che ha instaurato corne mic-cola impresa secondaria? Stasera diecimila città degli Statl Uniti sono illuminate da compagnie di-pendenti dallo Standard Oil, e ve ne sono altrettante dove tutti i tra-sporti elettrici, urbani, suburbani e intercomunali sono nelle sue ma-ni. I piccoli capitalisti, un giorno interessati di queste migliaia d’m-prese, sono scompars'i. Voi lo sapete Voi vi avviate per la medesima strada. «Avviene dei piccoli fabbricanti corne degli agricoltori: tutt’al p!ù, gli uni e gli altri sono oggi ridotti al sistema feudale. Altrettanto si puo dire dei professionisti e degli artisti: all’epoca attuale essi sono, fuorchè nel nome, dei bifolchi, mentre gli uomini politici sono dei domestici. Perché voi, signor Calvin, passate i giorni e le notti a organizzare gli agricoltori, e 11 reste della classe media, in un nuovo partlto politico? Perché i politi-canti dei vecchi partiti non voglio-no aver nulla a che fare con le vostre idee ataviche: e non lo vo-gliono perché sono queilo che ho dette, i domestici, i servitori dell^ plutocrazia. «Ho anche detto che i profesate-nisti e gli artisti sono i servi della gleba del regime attuale. Che sono d’al'tro? Dal primo aill’iultimo, pro-fessori, prédicatori, giornaliati, con-servatori, il loro impéego serve la P'lutacraizia, e il loro serv.izio consiste nell’ aistencrsi dal propagare nutl’altro che idee innocuo o eio-gia-nti i riochi, Ogni volta che si me.ttono a difonidere idee minacolo. se per questi, perdono il posto: r aliara, se non hanno menso da parte nulla per i giorni briutti, diiscen-dono nel proletariato e vegetano nella miseria o divemtano agitatori pop.olari. E non dimenticate che la stampa, la Cattedra e TUniversltá modeúlano 1’opinioaie puibiblica., dan-no il ritmo alia maneja intedlettua-le della naziope. Quanto aigli artisti, eisisi servono semplicemente d.i mezzani ai gu-ti piü o meno igno bili della plutocrazia. «Ma, depo tutto, la riccheziza non costituiisce il vero potere per se isteisisa: è ii mezzo per ottenere il potere, che è governativo per sua essenza. Chi dirige oggi if governo? Forse il proletariato coj suoi venti milioni di individui impegnati in moltepliei occupazioni? Voi stessi ridete a quest’idea. Forse la c'asse media, coi suoi otto milioni di membr.i esercitanti diverse profes sioni? Nemmeno. Chi dumq.ue dirige il governo? La plutocrazia, col suo meschino quarto di milione di persone oceupate. Tuttavia. non è nemmeno questo quarto di milione di uomini che lo dirige realmente, seb-bena renda serviz; come guardia volohtaria, II cervello delia p’uto-cra.zia, che dirige ij governo, si compone di setté piccoli e potenti gruppi. E non.dimenticate che oggi. questi gruppi ¿giseono pre’ss’a poco aH’uniiisono. «Fermettetemi di abbozzarci la potenza di uno solo di questi' gruppi, queilo delle ferrovie. Esso impi ega quarantamila awocati per dar torto al puibblico davanti ai tr.i-fcunaili, Distrdibuisce inniumerevoli tessere di gratuita circolazione ai giudicii, ai banchieri, a¡ direttori di giornalii, ai ministra dei cuf.ti. ai mernbri delle Univensità, deüe Ca-mere ,degli Stat-i e dei Congre&.o. Esso mantiene iussuosi focôlari d’in-trigo, dei «lobbies,» (1), ne) capo-iuoigo di ciaiscun Stato e necia ea-pitaile; e ¿m tutte le grandi e piccole città dei paese, esso impiega un ¡inmenso esercito di legulei e dl politicanti, che hanno il compito di partecipare ai oomitati elettorali ed aile assemblée dei partito, di circuiré i giurati, di subornare i giu-dici e di lavorare in -ogni modo per i suoi interes-si. «Signori, io ho solo aibibozizato la potenza di uno dei sette gruppi che costituiscono il cervello della plutocrazia. I vostri ventiquatt.ro mi-liardi di rit.ohezza non vi danno per venticinque centesimi di potere governativo. E’ un güscio vuoto, e ben presto anche questo guació vi sarà ■ .tolto. Oggi "là plutocrazia, ha tutto i! potere nel Je marii. Essa fab-brica le leggi, poichè possiede U Senato, il Conga":.-- o, le Corti e le Camere legislative degii Stati. G non è tutto. Dietro la legge, occorre una forza per eseguirla. Oggi, la plutocrazia fa la legge, e oer im porla ha a sua disposizione la po-liz.;a, l’esercito. la marina e fi.niii.l-mente la milizia. .ossia vo-i, e me. é noi tutti. il) Lobby, ist ¡tuto particolare 'revente lo scopo di intimidi -e e Ai corrcntpere j legislator’: i cju