ANNALES 5/'94 izvirno znanstveno deío UDK 801.311:9Û2/904{497.13 Istra) TOPONOMASTICA E ARCHEOLOGÍA DELL'JSTRIA Roben MATIJAŠIČ dr., Arheološki muzej Istre, 52000 Pula, M. Balote 3, CRO dr. se, Museo arcbeologico istriano, 52000 Pofa, Via M. Balote 3, CRO SINOSS! Le notevoli coinc.idenze ira la sopravvivcnza dei toponimi prediali e i resii dell'architettura rurale romana non possono essere ¡Meramente casual i, anche se oggi è impossibile ricostruire con sicurezza i rapport! tra queste due catégorie di notizie storiche. Sono un centinaio, in Istria, i toponimi derivad da gentüizi romani (nomi in -an, -ana), e presso aícuní si trovano anche resti di architettura rurale romana (ville rustiche): Araño, Barbotan, Monte Dolzan, Fasana, Furnia n, Caiano, Gallesano, Cusan, Levan, Magran, Siana. Turtian (o Furtian, oppure Tortigliano), Valenzan, Víntian, Vicuran, In altre locafità di questo tipo sono note epigrafi romane o tombe, segni inconfondibüi che nelle vic.inanze c'era un abitato rurale dello stesso Upo: Fioran, Foiban, Curan, Cavrano, Lisignano, Sissano, Marzana, Panturan, Antignana, Tuisn, Orcevano. t. LA TOPONOMASTICA PRED1ALE la lingüistica, e soprattutto la lingüística romanza, giá da molto tempo tratta i problemí che sono coilegati aí!a toponomástica deiia costa orientale dell'Adriatico, Questa zona é part ico lamiente interessante per la stratificazione orizzontale e verticale degü elementi romanzi e di quelli slavi (croati e sioveni), per i loro contatti e la loro convivenza. Nell'ambito della toponomástica del!'Adriático orientale, la toponomástica istriana viene spesso consirJerata a parte, perche mostra detle particolaritá che non si riscontrano nella zona da ¡mata, dalla Liburnia alia costa montenegrina. Petar Skok, il primo ad iniziare ad occuparsi dei problemi di toponomástica dell'Adriatico orientale, ha elabóralo, anche se sporadicamente, alcuni esempi istriani5. Nel periodo tra ¡e due guerre mondialï, alcuni storici e glottologi italiani hanno pubblicato il materiale toponomástico di certe zone limítate, principalmente della costa occidentale dell'lstria: G.C.Gravisi e C.de Franceschi2 hanno raccofto i dati toponomastici del territorio di Pola, Pisino, Verteneglio, Buie e Canal di (eme. Ner contributi s'intravede peró un'unilateralitá, nonche l'assenza di un'analisf approfondira della coesistenza dei toponimi romanzi e síavi. Unica eccezione è Bernardo Schiavuzzi, medico, storico ed archeoiogo polese, il quale ha raccolto e corredato un vasto schedario del materiale toponomástico per il territorio di Pola-1: questo comprende più di 1500 appunti, toponimi storici, sia quelli di origine romana che quelli di matrice croata. 1 P.SKOK, Dolazak Slavena na Medí teran, Biblioteka Jadranske stra¿e, 3, Split 1934; ID., Romanstvo i slavenstvo na jadranskim otocima, Zagreb 1950, ID., Toponomastiíki problemí, 7, Vodnjan, Istorijski ¿asopís Srpske akademije nauka, 6, 1956, 169-176. 2 G.A-GRAVJ5S, i nomi local i de! territorio di Capodistria, Pl, 9. 1911, 204-209 e 227-233; fp., I nomi delle contrade esteme di Capodistria, Pl, 14, 1923,167-171; ID., Città, casteííi, ville ecortl nella toponomástica islriana, Boll.R Società geográfica italiana, 11-12, 1927; ID, Appunti di toponomástica pisinese, Parenzo 1934; C.DE FRANCESCHI, La toponomástica del Cántico agro polese desunta da i document!, AMSl, S0-S1, 1939-1940, 119-197. 3 R.MATIJASlC Toponomástica storica dell'antico agro polese di Bernardo Schiavuzzi, Atti del Centro di ricerche storiche di Rovigno, 14, 1983-1984, 307-344. ANNALES 5/'94 Robort MANIAS«;: TOPONOMASTICA l ARCHEOLOClA OCLl'iSTRIA, 1 '/-28 Negli ultimi 40 anni sono state formate alcune raccoite moito significative: in primo iuogo il Cadastre National d'Istrieed il volume III degli Annal! dell'lstituto lessicografico délia jugosîavia4, che accanto al ricco materiale comparativo delio Skok5, offrono una solida base per ulteriori ricerche. Alcuni lavori particolari di P.S'imunovií, P.TekavdC, G.Radossi e M.Deanovic:6 completano il quadro délia toponomástica istriana dai lato croato, mentre dal 1976 i glotloiogi triestini pub-blicano regolarmente i loro contribuí!, anche topono-mastici, negli Atti e Memorie délia Socielà ístríana di arc.heologia e storia patria'. Tra i toponimi storici dell'lstria una posizione importante spetta a quelli che dimostrano i collegamentl ¡inguistici con l'epoca dell'Antichità Classica tra il ! secolo a.C. ed il II! secolo d.C, precedente cioè all'epoca tardoantica quando in Istria awengono cambiamenti notevoii. Il gruppo più importante dei toponimi storici in [stria sono i cosiddetti toponimi prediali, cioè quelli formati da 3ntroponimi con l'ausilio del suffisse aggetlivo, oggi riconoscibili molto spesso dall'annesso -an, -anafi. Questi toponimi in Istria sono particolarmonte numéros! e s! sono mantenuti in molti casi fino ad oggi. Per una migliore comprensione délia spec.ifica situ-azione che in Istria ha favorito la continuité, dobbiamo qui in breve accennare ad alcuni fatti sui processi storici che dopo l'Antichitá Classica hanno formato questa convivenza. La romanizzazione, nell'arco dei sei seco!i tra il I a.C. fino al V d.C., fu un lento processo di accul-turazione tra i coloni italici e la popolazíone autóctona degii Histri9. Co! tempo si formfi un ceto vítale di popolazíone romana e romanizzata dell'lstria, nei quale gii elementi preromani vivevano in pochissimi relitti onomastici e teonimici (almeno per ció che riguarda quello che oggi noí possiarno documentare). La língua era comunque quella latina, essendo I'idioma histríco anepigráfico e sc.omparso prima dell'alfabetizzazione dclla popolazíone autóctona10. La forte affltienza di profughi dalle province nordorientali dell'Impero, durante l'epoca tardoantíca, ha notevolmente influenzato la struttura étnica nei castelli che in quel tempo si stavano formando nei punti protetti in riva a! ntare (Sipar, Orsera, Cittanova, Brioní, Rovigno) e nell'entroterra (Duecastelli, Pedería, Colzana Vecchia, Valíe, S.Lorenzo del Pasenatico) come puré nelle cítta gíá esistentí che si fortificavano per poter affrontare eventuali incursión! dei Germant, Avari e Slavi dal V al Vil secolo {Poia, Parenzo, Nesazio)11. Súbito dopo i! primo periodo di colonizzazione degli Slavi (Sloveni e Croati), giá nell'804 apparvero i segni dei primi disaccordi tra ! due gruppi etnfci in (stria, segni a noi noti dal cosiddetto Plácito de! Risano52, nei ■1 AAVV., CadasLre National d'lstrie, Suüak 1946; AAVV., Toponimika zapadne Istre, Cresa i LoSinja, Anali Leksikografskog zavoda FNRJ, Zagreb 1356. !> P.5KOK , o c. (1950), dove riporta i! materiale comparativo dalla Dalrnazia. 6 M.DEANOVIČ, Tracce deiFistrioto nell'antica toponomástica dell'lstria, VII. Congr. Int. di 5rienze Onomasíic.he, Ató e Mem. della Sezione Toponomástica, col.1, Firenze 1962, 377-384; G.RADOSSI, I nomi loeali del territorio di Rovigno, Istria nobiíissima, 2, 1969, 56-135; P.TEKAVIÍ, O kriterijima stratifikacije i regionalne diferenciacije jugoslavenskog romanslva u svjetlu toponomastike, Onomástica lugoslavica, 6, 1976, 35-36; P.ŠIMUNOVlC, Toponimija istarskog razvoda, u povodu sedamstogodišnjeg jubileja, Onomástica lugoslavica, 6, 1976, 3-34. 7 M.DORIA, Sul nomc prclatino PARENTIUM, AMSI, n.t.26. 1978, 347-349; F.CREVATIN, Pagine di storia lingüistica istfiana VI, AMSI, n.s.26, 1978, 327-331, M.DORIA, II toponimo istriano "Sorna", AMSI, n.s.32, 1984, 469-471, M.R. CERASUOi.O PERTUSI, II contrrbuto dell'etímologia alia storia della neolatina istria na, AMSI, n.s.38, 1990, 187-251; G.DI MAURO BATTILANA, Note lessicali e toponomastiebe, AMSI, n.s.33, 1990, 17S-180; L.DfiCARL!, Toponimi di mare dei pescatorl Capodistriani, AMSI, ií.s.39, 1991, 227-259, M.DORIA, Eiirni di toponimi rovignesi, AMSI, n.s.41, 1993, 397-406; F.CREVATIN, Storia lingüistica dell'lstria preromana e romana, in: Rapporti linguistici e culturali tra i popoli dell'ltolia antica, Pisa 1990, 43-109. 8 Nozioni generali cf. in G.B.PEILEGRIN1, Saggi di lingüistica italiana: Storia, stwtaira, socictá, Torino 1973, 237-240 e 244-247; un compendio di base o ancor'oggi P.SKOk', Pie mit den Suffixen -acum, - anum, -ascum und -uscum gebieídeten sudfranz.osischen Ortsnamen, Beihefte zur Zeitschrift fur rom3msche Philoiogie, 2, 1906. 9 Sulla romanizzazione dell'lstria cf. A.DEGRASSI, ll confine nordoriental?; dell'ftalia Romana, Diss.Bern, I, 4, Bem 19S4; R.F.ROSSI, Problemi di sloria dell'lstria in elá romana, AMSI, n.s.32, 19C4, 41-55, VjURKiČ CIRARDI, Prilog za sintezu povíjesti Istre u rimsko doba (Conf.ributo per una sintesi della storia dell'lstria in epoca romana), in: Arheološka istraživaiija u Istri i Hrvatskem primorju, Izdanja HAD-a, 11,1, Zagreb 1987, 65-80. 10 Sui cuEti cf. A.DEGRASSI, Culíl dell'lstria preromana e romana, Adriatica praehistorica et antiqua, Zagreb 1970, 615-632; per ('onomástica D.RENOIČ MlOČEVlC, Neke karakteristike hisfarske onomastike, Histria histórica, 4, 2, 1981, 67-76; M.KRIŽMAN, Rimska imena u Istri, osobna imena na tstarskim natpisima \i rimskog doba, Zagreb 1991; per la toponomástica M.DORIA, Toponomástico preromana defl'Alto Adriático, Antichita Altoadriatiche, 2, 1972, 17-42 11 B MAKUSlC Istra u ranom srednjem vijeku. Kulturno historijski spomenici Istre, 3, 1960, 7-13; ID., Neki problemi kasnoantičke t bizantske Istre u svjetlu arheoloških izvora. Jadranski zbornik, 1975, 335-350. 12 RUDI NA, ll Plácito del Risano, istituzioni giuridiche e sociali dell'lstria durante jI dominio bizantino, ArchTr, 18, 1932, 1-83; A.PFTRANOVlC, A.MARCETIČ, ll Plácito deí Risano, ACRS, 14, 1983-1984, 55-69 (risiampato, con la traduzione slovena di Rajko Bratoz in AAVV, Prispevki k zgodovini Kopra, Contributi per la storia di Capodístrfa, Ljubljana 1989, 81-88; per la traduzione croata cf. N.MAIČ, Izvori za hrvatsku povijesl do 1526, Zagreb 1972, 9-13. 18 ANNALES 5/'94 Robert MA TUAÎIC; TOPONOMASTICA t AKCHf OLOOIA DF.L.I'ISTKIA, 17-2B quale i rappresentanti délia vita laica e religiosa delle città costiere e dei castelli si lamerrtano all'emissario franco di Carlo Magno per le irregolarità in relazione al popolamento degli Slavi soltanto sulle terre inculte, misura con la quale si tentó di proteggere i poderi dei discendenti degli abitanti delle città romane. Il documento illustra magistralmente i'esistenza di isole linguistiche romanze ne! territorio attorno aile città di Pola, Rovigno, Pirano e Capodistria, e, in modo minore, attorno a Parenzo. Di questa situazione altóme-dievale sussistono molti resti glottologici (Wortrelikte! nella forma di loponimi che si possono senza dubbio far risalire alla forma latina del toponimo. La loro soprawivenza si pu6 spiegare soprattutto con la persi-stenza di un forte elemento romano ne-Ile città délia costa e nei rispetlivi territori cittadini, in parte abi'ati dagli Slavi. Questi ultimi, in seguito alla pacífica infil-trazione nelle città durante i secoli successivi, ripresero molti elementi délia lingua délia popolazione romanza. La stratificazione dei toponimi, cos'i fortemente presente sulla costa orientale dell'Adriacico, è ben visibile in Istria, ed in alcuni aspetti rawisabile sulla costa occidentale délia penisola. Nella differenziazione dei toponimi in cinque strati documentata sulla costa orientale delî'Adriatico13, (lo strato preindoeuropeo, indoeuropeo, íliirico/preromano, latino classico e quel lo volgare, romanzo medioevale e croato), i resti linguistici romani sono i più numerosi ed i più significativi. Il gruppo dei toponimi prediali, molto numeroso in Istria, viene collegato con i gruppi, altrettanto numerosi, noti attorno aile colonie di Epidaurus, Salona, ¡ader. sulla costa orientale del ¡'Adriático, sulle isole zaratinc14, e poi in quasi lutto il territorio itálico (l'Appenino, la Pianura Padana) nonche nella Francia méridionale, in Spagna ecc.15. I toponimi prediali sono l'elemento più importante, in modo particolare quando possono venir comparait con aiîri indicafori per l'analisi dei carattere e il grado di popolamento degli agri di Pola e Parentium nel periodo di tempo tra il I ed il II! secolo . La costa occidentale dell'Istria é una zona di forte soprawivenza dell'elemento latino che si é manten uto sotto forma di romanzo durante il Medio Evo, ed ancora piü in qua. Nella vaíutazione delle ragioni delí'esistenza d'un tal numero di toponimi di carattere prediale (riconoscibili per il caratteristico suffisso -an, -ana) dob-biamo prendere in considerazione non soltanto i fattori íinguistici (siavízzazione relativamente debole, coile-gata ad un particolare carattere socio-político ed alia situazione economica dell'lstria durante tutto il Medio Evo), ma puré i fattori economicí, cioé i rapportí di proprieta sul territorio di amhedue le colonie. Quanto l'agricoltura aveva un ruolo importante nella fondazione e neflo sviluppo delle colonie romane, tanto le relativamente povere condizioni per una produzione agrícola estensiva hanno infinito sulla necessitá di divisione del terreno prezioso. Una voka stabilito il "nome" del terreno, questo si ct mantenuto poi per generazíoni nel Medio Evo, ed in molti casi fino ad oggi'7. L'elenco dei toponimi del tipo -an, -ana, che rfportiamo in seguito, é stato compílalo dalle fonti secondarie, cioe da materiale giá pubblicato18, examinando i documenti oríginali. Per la maggior parte, si tratta di loponimi storici, cioé queíli documentati nelle fonti ira il IX e íl XVI secolo, un periodo suficientemente lungo per poter, in alcuni casi, seguire il processo evolutivo. Soltanto in alcuni casi abbiamo írovato il caratteristico suffisso nei toponimi per i qualí non abbiamo la conferiría nei documenti medieval!, probabilmente per la mancanza cli tal i fonti ar rivate fino a noi in forma frammentaria. Questo insieme di d3ti su uno specifico gruppo di nomí di íuogo puó essere, come si vedrá in seguito, una base suffíciente per poter tentare di trame delle conclusión i, che non saranno sempre frutto di deduzione ma anche di induzione. L'elenco dei toponimi del tipo -an, -aria non va certamente considerato definitivo ne sicuro; lasciamo ai glottologi la conferma deílo sviluppo dei nomí prediali in toponimi con il caratteristico suffisso19. 13 M DORIA, o.c. (1972), 27-39; P.TEKAVČIČ, o.c. (1975!, 35-54; S ČAČE, O stratifikaciji povijesnih toponima i njihovo odnosu prema ameoioSkoj gtaoi na istoCnoj jadranskoj obali, Materija!) 12, Zadar 1976, 133-146. 14 R.MATIIAŠIČ, Antičko riaslijede u toponirniji Istre, toponimi tipa -an, -ana u Istri i Dalmaciji, Histria Hi stori ca, 4, 2, 19(11, 107-133. 15 P.5KOK, o r (1906); R.THOUVENOT, Essai Stir la province fomainfi de Setigue, Pariš 1940, 247-248; G.COLEJ.LA, Toponomastica pugliese dalle origini alla fine del Medio Evo, Dep.5t.Pai.ria per le Puglie, Documenti e tnonografie, 23, 1941; G.AMADIO, Toponomastica Marchigiana, Collezione dt pubhlicazioni storiche Ascolane, vol.1-5, Ascoli Pičeno 1951-1058, D.OLIVIERI, Dizionario di toponomastica Lombarda, Milana 1962? 16 C.DE FRANCESCHI, o.c. (1939-1940). 17 E.SERENI, Comuniti rurali nell'ltalia antica, Roma 1955, 411. 18 C.DE FRANCESCMt, o.c. (1939-1940), R.MATIJAŠIČ, o.c. (1983-1984); ia lista chc segue rappresenta la versione ampliata e corretta da R MATIJAŽIČ, o.c. <19811, 113-120 c. R.MAflJAŠIČ, Ageri antiCkth kolonija Pok i Parentium i njihova naseljenost od I do fil st.f Zagreb 1988, 75-78. 19 5u questo cf. in particolare G.B.PELLEGRIN1, o.c. (1975), 245-246. ANNALES 5/'<)4 Roben MATlJAÎlC; TOPONOMASTICA ï ARCHLOLOC.IA DRL'ISTKIA, 17-28 1. AGNANA: presso S.Nicola di Musii virino Pola, la valle de A. 1428, terra posta in A.1478. 2. ANTINIAN: nell'agro polese, Antoniana villa 1144. 3. ARAÑO: presse Pomer. Aranum 1149, vicus Ari-anus 1150, vil la de Aran 1370, villa Araño 1428. 4. AZZANO: presso Pomer, vicus A. 1150, contrada Acani de villa Pomeríi 1396. 5. BADANA: l'insenatura Budava sotto Altura, liado 1060. 6. BARBANA (BARBAN) vicus Parpanus 1150. cornil-ne Barban/1197. 7. BARBARAN: l'isoletta di fronte a Parenzo. 8. BARBOLAN: presso Medolino, Barbolanum 1149, Petrus Buralelli villicus Barbolani 1367. 9. BASSAN: presso Síssano, vinca Bassan 1455. 10. BOAZIANO: presso Pola, in contrata scu confínio S.Georgi, ubi dicitur Boazianum 1267. 11. BORILIAN: nel 1200 appartiene ai poderi vesco-vi ¡i. 12. BRACILIANO: presso Dignano (Midian), contrata de B.de villa Modigliani 125213. BRIVIAN. presso Promorrtore, terra di tírívian 1585, 14. BURIAN: de vico Suriano í 150, Floras de Boriano, villa Buran 1322, presso Gailesano. 15. CAPUSANO: non ubi cato nell'agro di Pola, nei 1200 appartiene al podere del vescovo di Pola. 16. CASSANA: bosco di Cazzana' presso Dignano 1585, vidrio a Dignano. 17. CAVRESAN: bosco presso Pan turan 1793. 18. CERV1GNANO: casalia Cervignam 1287, presso Momorano. 19. CISANA: Ponía de Capud villa Med ig!i an i 1303, ponta C.que est in contrata Pedroli 1370, probablemente Barbariga. 20. CLARANA: contrata presso Siana 1303. 21. DOLZAN: col li na presso Moníona. 22. DULZIANO: Dominus Andrea de Dulciano 1243, agre» polese, non ubicato. 23. F AJANO: terra sita in Fajano, 1065, non ubicato, agro polese, 24. FAJBAN: l'insenatura e lo stagno a nord di Orsera, compare come Fajban e come Fjabao, 25. FASANA (FAZANA): vicus Fasano 1150, Fasano 1197, Furnia de Wausano 1202. 26. FILIPANO (FJLIPANA): villa quae dicitur Filipanum I 334, contrata Filipanum 1372, presso Dignano. 27. FIÖRAN: vicus Fioranus 1150, Fhrianum 1197, Floran 1303, contrata de Floriano 1455, presso Fasana. 28. FOIBAN: contrata de Oiban 1563, presso Valdi-becco, ad est di Pola. 29. FORMIAN (FÜRMIAN): Formian 1243, presso Altura. 30. FUZANO: rovaressa de Fusano ¡n contraria Medo-lini 1471, loco deito Fuzzone 1764. 31. FORTIAN: quota 66 presso il viilaggto di Sichíci ad estdi Pota, idéntico di Fortigliano (vedi n.89). 32. GAIANO (CAJANA): ecclesia S.lohannis de Galano 1255, contrata Gaglianr de Adignano 1372. 33. GALLESANO (GALíZANA): vicus Galisanus oppure Galizanus 1150, silva que est Ínter Paternum et Galiciamim 1150. 34. GOLZANA (GOAN): Ingalperus de Galciana, Gal-zana 1150, fino a poco tempo fa conosciuto come Golzana Vecchia. 35. GUARGNAN: Ouarnianum 1149, contrata G. 1645, Quargnan oppure Argnan, presso Vríevan (Orcevano), Medolino, 36. GURAN: vicus Gurianus 1150, lohannes Guraneso 1150, villa Gurani 1216, 1303, presso Dignano. 37. CUSAN: tra Dignano e Mfcliano. 38. KARPAN: quota 22 a sud di Orsera presso Coversada, 39. KARPAN: villaggío ed insenatura presso Altura. 40. KAVRAN (CAVRANO): promontorio sull'isoia di 8rioni, sotto la quota 35, di fronte all'isoietta di S.Gerolimo. 41. LEVANA: nell'agro polese, non ubicato. 42. LEVAN; l'isolotto a sud di Madera, Medolino. 43. LIBAN: tra Fasana e Barbariga, Madonna de Liban 1723. 44. LISIGNANO (LlZNJAN); Lisianum 1149, Benedictas de L¡signólo 1243, villa Lisignani 1303, 45. LU¿AN: iuzzanum 1283, Lugano 1261, Lusano 1370. 46. MAGRAN: Martinus de Magrano 1243, contrata Magrano 1458, quota presso Altura, 47. MAJAN oppure MAN|AN: quota 79 ad est dell'insenatura S.Polo presso Rovigno. 48. MALUSAN: quota 33 a sudest di Rovigno. 49. MARAÑA: vicus Mariana 1150, villa Maraña 1303, 1405, 1472, presso iilipa.no. 50. MARMOLAN: poderi del vescovo ne! 1400. 51. MARMORAZZAN oppure MARMOLAZANO: contrata M. 1431, 1458, 1563. 52. MARZANA (MARAÑA): Andreas de Marzana 1243, we que vadit Marc0 (Dolzan), durante i lavori di bonifica ci si è imbatuti in eleme-nti architettonici che hanno fatío pensare a un deposito (horreum). Purtroppo, sono stati raccolti soltanto alcuni frammenti di materiale figulino (anfore, tegole)23. La po-sizione dei resti di arc.hitettura nelle immédiate vici-nanze deila via di comunicazione fluviale avalla la possibilité che si sia trattato di un impianto commerciale. L'odierna cittadina di Fasana è uno dei rari abitati per i quali disponiami di dati sicuri sulla continuité délia vita i-dlo stesso posto daII'época romana ad oggi. Durante varilavoro di scavo, in modo particolare attorno alia chíesa parrocchiale, vengono alia luce a poca profondità dei grossi e compatti strati di materiale figulino romano: si tratta di materiale da scarto di una figulina. A nord deila chiesetta è stata trovata la base di un torchio, e nelle vicinanze di Fasana sono state tróvate molte epigrafi romane24. Anche se qui è stata ubicata con sicurezza la íabbrica di anfore di Gaio Lecanio Basso (C.Lecanius fíasse/s)25, ci sono poche possibilité che il toponimo abbia carattere prediale. A sud del complesso architettonico di Valbandon (n.76), cioè tra I'istmo, la peschiera e Puntéela, sí trova Fioran (conlrata de Flor ¡ano, Florianum ecc.), dove sono state tróvate alcune iscrizioni romane26. Nel sito di Foiban, tra Vadibecco e Scattarí, sulla strada Pc I a-Medoiino, sono stati notati resti di murí, che all'inizio dei Secolo sí vedevano molto bene: lo Sc.hia-vuzzí parla pure di una cisterna che conteneva ancora acqua27. Formian, che si menziona nel 1243 presso Altura, è altretanto conosciuto per gli elementi deil'architettura rurale romana (tegole, anfore, sarcofaghi), e per i cumul i di pietra (grumazzi) che coprono una vasta zona. E' stata notata pure una tomba tardoantica2fi. NelTodierno abitato di Gaiano, a nord di Dignano, lo Schiavuzzi ail'inizío del secolo aveva visto "ravine con tracce di vasche e di abitazioni"2^, che oggi non sono visibili, soprattutto a causa dell'indiscriminata edilizia moderna. Sul territorio di Gallesano e nei dintorni sono state tróvate efe!le iscrizioni romane, mentre gli eventuali resti di architettura sono nascosti sotto !e case odíeme. Sulle iscrizioni appaiono i nomi C.Coclius C.L.Restitutus, 20 B 5CHIAVUZZI, Agio di Pola, Notizie archeologiche, AMSi, 23, 1908, 201-206. 21 VJURKlC ClRARDl, Medolino ft i suoi dmlorni dalla prçistoria al medioevü, ACRS, 11, 1980-1981, 27; Ja tomba è pérora inedita. 22 M.MfRABELlA ROBERÎI, Notiziario archeologico ¡Striano (1940-1946), AMSI, n.S.1, 1949, 275; lnscr.lt. 10, 1, 711. 23 La località è inédits, per i frammenti di tegoic con bollo M AN. AOL. GL AB cf. R.MATtjASlC, La produzionft ed il commtrcio di tegole ad Aquileia, AAAd, 29, 1967, 528; C.ZACCARIA, M.ZUPANCiC, I bolli laterizi dei ferritorio di Tergente romans, in: I laterizi di età romana ncll'area nordadriatica, Calaloghl e monografie archeologiche det Civic.i Musei (Ii Udine, Roma 1993, 1fc4. 24 lnscr.lt.10,1, 613-618. 25 A.GNIRS, Eine romische Tonwarenfabrik in Fasana bei Pola, ]AK, 4, 1910, 79-88, FTASSAUX, Laecanii, Recherches sur une famille sénatoriale d'Islrie, MEFRA, 94, 1, 1982, 227-269. 26 A.GNIRS, Zur Topographie des Ager Poiensts: Fioriaiurm hei Pola, JAK, 2, 1908, 118-123; lnscr.lt. 10, 1,610-611. 27 B.SCHIAVUZZI, Attraverso l'agro co Ionien di Pola, AMSl, 25, 190fi, 148-149. 28 Relazione dattiloscritta nell'archivlo dei Museo archeologicod'Istria, de! 30 apriie 1965. 25 B.SCHIAVUZZI, o.e., 99; lnscr.lt. 10, 1, 636. 22 ANNALES 5/'94 Robert MATIJASiC: TOPONOMASTICA î ARCHtOlOCIA DELl.'ISTKIA, 17-2S LAnneius L.L. Chrestus, Vihia Maxima, Horatia. L. Feslav, Sex.Palpellius Alpa..., P.Vatrius Severus ecc.30. Alcune centinaia di metri a nord del villaggio sí trova la chiesetta di S.Maria ¡ntorno alia quale ci sono impor-tanti resti di architettura romana, parzialmente esplo-rali31. Nel territorio di Guran, ad est di Dignano, alia distanza di aícune centinaia di metri, si trovano i resti di una basílica ed un'altra chiesa cimiteriale a tre absidi, ¡I cuí scavo iniziato nel 1930, e concluso negli anni '60 (M.Mirabel la Roberti e B.MaruSiC). E' molto probabile che le due chiese, o eatmeno una di loro, siano state costruite sui ruderi di una costruzione piü antica, anche se in ta! senso non abbiamo delle testimonianze si cu re Una simile situazione e riscontrabile nel caso della chiesetta di S.Tomaso de Gusan, dove ó stata notata una grande quantita di ceramica medievale. Secondo lo Schiavuzzi, la chiesetta é sorta nelle vicinanze o sui resti di architettura romana33. A sud del vifíaggio di Cavrano, sopra la costa sudorientale della penisoia istriana, alcuni anni fa é stata scoperta una tomba ad incinerazione con un'oila di vetro perossa e cenen {olla), custodíta entro un'urna di pietra con coperchio, Accanto all'urna é stata trovata una ventina di balsaman34. Non el sono dubbi che nelle vicinanze esistesse un abitato di tipo rurale, le cui trac ce fino ad oggi non sono note. La zona del villaggio era sicuramente abitata, anche per la posizione dominante su tutto il territorio del Polese. A Lisignano, villaggio tra Medolino e Sissano, sono stati trovati aicuni resti di architettura ed iscrizioni romane, una delle quali nomina un certo Octavian! Augustí Nostri Servus35. Sull'isolotto di Levan, nel golfo di Medolino, si vedono, nel proíílo della sponda nell'area nordorientale, resti di costruzioni romane etardoantiche36. Nel bosco di Magran, tra Altura, Sissano e l'aeropoito, é stata trovata un'iscnzione romana con i nomi di M.F.Paulus, P.Ro...M..Marcel!usi7. Durante la costruzione della strada Dignano-Fasana, sono stati trovati a Maraña i resti di fondamenta di muri che secondo il modo di costruzione erano romani. Nel corso degli scavi per !a conduttura dell'acqua ci si é imbattuti in tombe tardoantiche e alcune tombe romane ad incinerazione38. Nell'area di Marzana, ma anche in altri casi simili (Dignano, Filípana, Stignano), é difficile parlare con sicurczza della continuitá di popolamento per la devastazione degli eventuali resti di architettura romana. Accanto alia strada Marzana-Filipana e stata tróvala una tomba con un'anello d'oro, uno spechio, ed altri reperti39. Nei rapporti custoditi nell'archivío de! Museo arc.he-logico d'lstria a Poia esiste una nota sulla chiesetta di S.Martino di Midiliano, costruita su ruderi piü antichi. Gli stipiti della porta d'entrata nella pircóla capel la sono frammenti di sculture preromaniche. In una casa del villaggio erano stati incorporad dei pezzi simili, che oggi sono scomparsi40. I¡ villaggio di Momorano dimostra in primo luogo i segni tipíci di un castelliere preistoric.o, e non é del tutto chiaro se vi fosse continuitá di vita anche durante Pepoca romana. ! síti romani sono da ricercare nelle irnmediate vicinanze, come per esempio attorno alia chiesetta di S.Giacomo, o nel villaggio di Zucconi (Cokuni)4'. Nelle irnmediate vicinanze del villaggio esistevano resti di tombe romane: le iscrizioni con i nomi di due personaggi della famiglia dei Laecanii sono state utilrzzate come basamento per ['altare nella chiesa parrocchiale42. Alcune epigraíi tróvate nel territorio chiamato Pan-turan (presso Altura}, riportano nomi romani: tuíia Aug.L.Prophasis, C.lulius Apio, C.lulíus Cupito, luiia Phyllida, lulia Apuia43. Resti di architettura romana si trovano nel bosco Siana non lontano da Pola, sulla strada verso Fiume, e sono stati pubhh'cati dal Gnirs. Si tratta soprattutto di uri edificio di media grandezza con le caratteristiche di una piccola azienda ruraie. Un po' piü avanti, seniprc in direzione nord, si trovano i resti di 30 lnscr.tt.10, 1, 599-607. 31 A.GNfKS, Forschungen in Poia und in der Polesana, jÖA! 18, 182. 32 ß.MARUSiC, Istarska grupa spomenlka sakralne arlutekture s upisanom apsidorn (Istrische Denkmalergruppe sakraler Architektur mit eingezeichneter Apsis!, HArch, 5, 1-2, 1974, 49-52 i 61-64, lnscr.lt.10, 1, 629, 33 Rebzione daftiloscritta neÜ'archivio dei Museo archeüloglco d'lstria, dei 7 maggio 1953. 34 AAVV., Arte e archeologla deli'tstria, Monografie e cataloghi, 1,1985, 73. 35 Inscr.lLlO, 1, 535. 36 Relazionc dattiloscritta neÜ'archivio dei Museo archeologico d'istria, de! 12 agosio 1967 37 lnscr.tt.10, I, 506. 38 R WEISSHAUPt, Zur Topographie des alten Poia, JÖAI, 4, 1901,20fc. 39 A.DEGRASSI, Noiixiario archeologico, AMSI, 40, 1928. 401. 40 B.MARU&C Djefatnosti srednjcivjekovnog odjela Arheoloäkog muzeja Istre u Puli 1956-1958, SHP, 8-9, 1963, 246-247. 41 B.SCHIAVUZZI, o.e. {1908j, 112; Retazione dattilo-scritta nell'archivio dei Museo archeologico d'lstria, de! 2 rnarzo 1973. 42 F.TASSAUX, o.e. (19821, 227-269; lnscr.lt.10, 1, 6Ö4 e G58. 43 lnscr.lt. 10, I, 593. 23 ANNALES 5/'94 Robíflt MATilAjlC: TOPONOMASTICA E ARCKEGLOGIA DELL'ISTRlA, 1 7-2S un'altra località che purtroppo non ha potuto essere bcn définira44. Di questa zona sono noti anche rinvenimenti di tombe, ed alcune iscrizioni che portano i nomi di T.Aelius Hermetus Augustalis e Macr...45. Nel museo di Pola, ríopo l'uitima guerra mondiale, è stato portato dai dintorni di Sissano un sarcofago con i i coperchio di tipo ravennate, con la scritta C.Oct.Silonis ossa el ciñeres46. II paese si trova alla fine del!a strada che segue uno dei decuma ni della rerrturiazione romana deíl'agro polese. Accanto al muro délia scuola è stato pure murato un írammento di fregio dorico databiíe a cavallo tra il I sec.a.C. e il I sec.d.C. Nell'area del villaggio sono stati notati alcuni poco signiíicativi resti di architettura47. Sui frammenti di iscrizioni tróvate nelle vicinanze di Sissano leggtamo i seguunti nomi: T.FI.Aug.L.Heliadus Dionisius e Spurius Enneis tf..,48. Accanto alia vecchia strada per Antignana, a nord del confine tra l'agro Polese e quello Parnntino, a circa 1 km da S. Retro in Sel ve, è stata distrutfa una tomba ad ¡ncinerazione con tetto obliquo (t'atto con tegole e lastre di pietra). Nella sfessa zona è stata trovata una tomba con inumazioni multiple, probabil m ente di tradizione tardoantica. Secondo la tradizione locale, si tratta della vecchia Antignana Sulla collinetta chiamata Tujan, vidrio all'odierno omonimo stagno a nord di Valle, è stato regístralo un rinvenimento di rriateriale minuto, tra una piccola statu-etta in bronzo di Eracle, oggi conservata ai Museo di Pola50. Purtroppo, la documentazione sul ritrovamento non esiste più. Particolarmcnte intéressante è il sito denominato Turtian oppure Furtian oppure Tortiglíano: si trova ad est di Pola, presso il villaggio di Sichici, dove, tra le quote 66 e 42, lo Schíavuzzi aveva visto resti di architettura romana con una cisterna ben consérvate51. A suri de! villaggio di Valenzan, presso Betica (Bar-bariga), sul terreno denominato Císternelle, si vedono dei resti di architettura romana con torchio per le olive ed una cisterna, dalla quale deriva i! nome Cister-nelle52. Presso il villaggio di Vintian, a sud del castelliere sopra il serbatoio del Cas, si vedono resti d'architettura rurale romana, e dei frammenti di ceramica si trovano anche in riva alPinsenatura. Fino a poco tempo fa erano visibili resti di tombe ad inumazione51. L'altipíano a Nord di Vincuran, chiamato Kucine, è coperto di grumazzi e terrapieni che nascondono resti di architettura romana. Dobbiamo pure ricordare la cava di pietra, ancor'oggi in funzione, e che nella tradizione locale viene da sempre chiamata Cava Romana54. Non è dei tutto chiaro il carattere dei resti di architettura in località Visanel (Vižanjel; i! norne pare sía stato formato da due toponimi, Visan e Agel), consistent in resti di basamenti di torchi per olio, frammenti di ceramica, tombe ad ¡ncinerazione ed edi-ficí di datazione medrevale55. Dignano, cittadina 10 km a nord di Pola, dimostra una reminiscenza romana non molto chiara. Net 1938, ad ovest délia strada principale Pola-Trieste è stata trovata una tomba romana ad ¡ncinerazione fornita dell'usuaie corredo, di cuí segnaíiamo una lucerna romana decorata sul disco con un pavone56. L'ultimo in questa carrellata alfabética di toponimi con il caratteristico suffisso in -an e -ana è Vercivan (Vrčevan, Orcevan), situato tra Medolino e Lisignano. L'antagonismo secolare tra i due vülaggi ha ispirato ['etimología popo! a re: "Vrče van", oppure "Vrče ve van" ("Fuori le brocche"), pare fosse il detto beffardo degli abitanti di Lisignano rivolto a quellí di Medolino. i: chiaro pero che il toponimo deriva da Orcianum, toponimo menzionato neí Plácito del Risano dell'fKW57 (poí vícus Orcianurn USO, villa Orcevani 1303 e 1446}. II sito ha sicuramente ie caratterístiche di un casteiiiere, ma sono altrettanto noti resti di tombe tardoantiche e 44 R.WfcISSHAUPL, o.e. (1901), 206; A.GNIRS, Oberroste antiker Werkstatten in der Umgebung Polas, MZK, 3, 1904, 234; ID., Istrische Beispiele für die Formen der anlik-romiseben villa rustica, JAK, 2, 1508, 131-1 34; B.BüNUSSI, Dalle annotazioni di Alberto Püschi per la Carla ardieologica delflstria, AT, 14, 1926, 249; M.MtRABELLA ROBERT!, Notiziario archeologico, AMSI, 49, 193/, 235; ¡S.MLAKAR, Die Romer in Islrien, Pula 1972,45. 45 lnscr.lt.10, 1, 567 e 571. 46 lnscr.lt. 10, 1, 579 e 580. 47 B.SCHIAVUZZI, Atti del Museo Cívico deila Cittä di Pola, 3, 1904, 4-5. 48 lnscr.lt.10, 1, 598. 49 Relacione dattiloscritta neil'archivio del Museo archeologico d'lstria, dei 9 giugno 1980e del 20 giugno i960. 50 VjlJRKiC, Arte plastica del culto cor ríe determinante í'esistenza dei eulti romaní e sincretid neüa regione Istríana, ACRS, S, 1974, 9 e fíg-4. 51 R.WEISSHAUPL, o.e. (1901), 206; D.VRSALOVlC, ArheoloSka istraíivanja u podmofji; ¡StoCnog Jadrana, Zagreb 1979, 141; relazione dattiioscritta nell'arcMvio del Museo archeologico d'lstria, del 5 luglio 1967. 52 tí SCHIAVUZZI, o.e. (1908), 100. 53 B.BAClC, O dalekoj proslosti Virikur3na i njegove bliíe okotice, Prilozi o zaviiaju,2, 1980,29. 54 B.BAÚC, o.e., 29, refazioni dattiloscrilte nell'arcWvío del Museo archeologico d'lstria, del 4 dkembre 1950 e del 9 febbraio 1955. 55 Reiaziwx? datlifoseritta neli'archivio del Museo archeologico d'lstria, del 13 giugno 1958. 56 M.MlRABtLLA ROBES'TI, Notiziario archeologico, AMSI, 50, 1938, 239, 57 Cf. supra, nota 12. 24 ANNALES 5/'94 Robort MATUAîlC:TOPONOMASTICA t ARChEOiOGIA MiVISTRIA. 17-2« medievaliSB, í¡ che sicuramente indica l'esistenza di una fase romana classica nelle vicinanze., peraltro molto nota tungo ta costa di Medolino59. 3. CONCLUSION! Durante i primi due secoii delí'lmpero, nelía vita economica in Istria si sviluppa una vivace attività di formazione e consoiidazíone delle propriété temeré60, secondo schemi noti in attre regioni. Le due colonie istn'ane, Pola e Parentium, fondate nei giro di wezzo secolo61, avevano un carattere spiccatarriente rurale. ! primi segní di crisi s'irrtravedono in forma sempre più chiara già nel II secolo d.C. Inizia cosí quel processo che si protcnderà netl'epoca tardoantica, quando i territori si svilupperanno secondo tendenze ¡ocali, Af!a base di questo processo c'è pure la dtminuzione deil'intensità dei commerci e delle comunicazioni, con i quali spa risco no gli elementi base che definscono la vita economica, e sconipaiono le risorsedi riccbezza, sia agrarie che commercial!. Il processo di degrado della vita (e non soltanto quetfa rurale), che durante i secoli III e IV continua, puô essere definito "ruralizazzione", poiche la vita negli abitati urbani, ed anche in quelli fuori cilla (basti pensare aile lussuose ville lungo la costa istriana occidentale), viene ridotta ad una sola funzione, cioè viene completamente sottomessa alia produzione agrícola62. Perô questa volta senza grandi ambizioni, soltanto per un commercio, uno scambio di prodotti limitato. Perô, il cambiamento del modo di vita ed il declino del tenore di vita non influiscono molto sul grado e sulla densità di popolamento del territorio rurale. La produtítvitá, che dopo la punta di massimo sviluppo nel 1 e nei II sécalo era alquanto in crisi, si mantiene qualitativamente e quantitativamente stesso livello durante il III, IV e anche V secoiob3, e perfino agli inizi del VI non diminuisce sostanzialmente64. Non c'è più l'assolula dominazione dei vigneti e degli olíveti, ma si cerca sempre di più l'autarchia del lo stretto mércalo locale. Analizzando la documentazione archeologica delle località con chiari segni di utílizzo dell'architettura rurale nel periodo tra il I ed il lîl secolo, possiamo notare che non ci sono evidenti segni d'abbandono e di distruzione nei secoli IV e V. Vengono utilizzati tutti gli edifící abitatíví e quelli produttivi, anche se ora prevalenlemente a scopi economíci ed in un numero limitato di vani65. Nello stesso periodo, durante il V secolo, appare una specie di dicotomía nella tipología d'insediamento, ríconoscibíle da una parte nella soprawivenza delle aggíomerazioni aperte, non fortifícate, che si sviluppano dalle località rural? ciassiche del I e del II secolo66, e dall'altra parte nella comparsa di nuovi insediamenti, ben fortiíicatí, suglí ex castellieri67. E' particolarmerite notevole il grande numero di questi abitati sulla costa occ¡dentale istriana, il più delle valle su promontori o su scogli che successivamente vengono collegati alla terra- 53 B.BAČiČ, O daiekoj proSlosti Vinkurana i njegove bliže okolice, 58 Inédito. 59 V.1VRKIČ ClRARDI, Medolir» e i suoi díritomi dalla preistoria al medioevo, Alti del Centro di ricercíie sioriche di Rovigno, 11, Trieste- Rovigrio 1930-1981, 7-42 (if lavoro, tradotto in ero ato é stato pubblicato subito dopo; V.JURKlC GIRARDI, Medulin i medulinsko podruCje od prahistorije do sredrijeg vi je ka, Priloži o zavičaju, sv.3, Pula 1933, 99-121!; cf. takocfer H.MAIONICA, Trieste - Pola - Aqoileia, Archaeologiseh-epigraphische Mitteilungen, 1, 1877, 36-63; K.MÜNSTfcRBFRG, K.PATSCH, Reise nach Istrien und den Inseln des Quarrtero, Archaeologtsch-epigraphische Mitteilungen, 15, 1892. 4S-75; A.CNIRS, Römische Luxusvilla in Medolino. Jahrbuch für Altertumskunde, 2, 1908, 157; A.D6GRASSI, I portt romani delf'lstria, AUi e Memoria deüa Societa istriana di arcbeologia e storia patria, n.s.5. 1957, 24-61; per la necrtipoli tardoantica di ßurle presso Medolino, cf. VJURKIČ, ßurie MedtlÜn, Islra - antički kostumi grob sa stelom. Arheološki pregled, 21, 1980, 114-15, T 73; V.jURKIČ, Antička i kasnoantička oekropola Burle kod Medulina, u: Arheološka ist/aživanja u Istri i Hrvatskem primorju, I ¿dan ja HAD-a, 11,2, 1986, 167-188: 60 R.MATIJAŠIC, L'uso dalle Conti archeologiche nella determinazione del numero degli abitanij dell'lstria in etA romana, in: Tipología di insediamento e distribuzione antropíca neli'area veneto-istriana dalia prostoria ali'Alto Medioevo, Atti del seminario di studio: Asolo 1939, Monfalcone 1992, 147-151. 61 A.DEGRASS!, ll confine nord-Orientale dell'ltalia romana, Diss.bernenscs, í, 4, Sern 1954, 60-64 e 70-72; per Pola, cf. A.FRASCHETTI, l.a Pietas di Cesare e le colonie di Pola. AlONArch, 5, 1983, 77-102. 62 V.JURKlC GiRAROI, Scavi in in una parte dolía vilia rustica romana a Četvera Porto presse Parenzo (I), ACRS, 9, 1979, 277. 63 B.MARUŠtC, Neki problemi kasnoantičke i bizantske Istre u svjetlu arheoloških izvora iAlcuni problemi dell'lstria tardoantica e bizantina alia luce delte fortti archeologiche), Jadranski 2bornik, 9, 1975, 337-350. 64 R MATIJAŠlC, Kasiodorova pisma kao izvor za poznavanje kasnoantičke povijesti Istre (Cas.Var.XII, 22,23,24} (Le fettere di Cassiodoro quäle fonlc- per la conoscenza Hell'economía istriana nella tarda antichitä}, Zgodovinski časopis, 42, 3,1988, 363-371 65 B MARUSlČ, n t, 433: "...Lo seavo dell'oleifido ha dimostraio che questo venne ristretto nella tarda antichitä, mentre gli oggetti rinvertuli ... ci ¡nducono alia concli.isiorie che e.sso tosse in uso in questa forma adattata fino alia fine de! VI sec., e forse anche piü tardi..." 66 B.MARUÍlC o.e., 338, ID., Slavensko-avarski napadi na Istru u svijetlu ariieoloske grade, Peristfl, 2, 1957, 65-66; S.MLAKAR, o.e., 3738. 67 8.MARUŠIČ, o.e. (Neki problemi), 343-346, nporía i rinven¡mentí del IV-VI secolo nei castelh dell'lstria interna. 25 ANNALES 5/'94 Robert MATiJA^tČ: TOPONOMASTICA F ARCHEOLOC.IA Dft 1 'ISTRIA. 17-28 ferma, e sempre vícíno a grandi concentrazíoní di localité rurali. Le città fortifícate che si íormano in quel periodo sono Rovigno, Orsera, Cittanova, Umago, Sipar, sulla costa slovena Isola e Pi rano, nell'entroterra istriano Montona, S.Lorenzo del Pasenatico, Valle, Golzzana, Momorano, Duecastelli, Pedenaed altri. Nell'entroterra dell'lstria settentrionale sono di taie origine Buie e Grisignana, mentre Pingúeme e Rozzo erano abítate senza soluzione di continuità durante tutta l'epoca romana. Spicca ¡I fatto che lungo la costa degli agri delle colonie di Pola e di Parentium sî sono format! soltanto Ruginium e Ursaria, irientre a nord del fi urne Quieto, dove non c'erano colonie romane, ma il territorio veniva attribuito durante il II ed il li! secolo alla colonia di Tergeste68, si sono formati tre abitati che durante il Medio Evo hanno mantenuto le caratteristiche urbane^: Aemonia / Neapolis (Cittanova), Humagum (Umago), Sipparis (Sipar, abbandonato già nel l'Alto Medio Evo), e Silbio (Salvore, non fortificata), La soluzione dei problemi riguardanti t rapport! socioeconomici degli abitati fortificati con le agglo-merazioni all'aperto puo basarsi, per ora, soltanto su dati incompleti. Sicuramente in Istria non poteva essersi formato un sistema fortificato come i Claustra Alpium iuliarum70, ma alcuni castella servivano da rifugio per la popolazione circostante71. Mentre i Claustra Alpium Iuliarum avevano il compito di fermare ie invasioni verso l'Italia, le fortificazioni tardoantiche istriane servivano soltanto a fermare le sporadiche incursioni di piccoli gruppi bellicosi. Nuove tendenze72 nella com-prensione e neli'irrferpretazione délia storia culturale de! periodo tardoantiœ e del medioevo cercano di rids-mensionare la situazione dei secoli IV e V, nel senso che gli inv3sori erano piccolí gruppi che di notte usci-vano dai boschi dove stavano nascosti di giorno. Le loro scorrerie, spesso notturne, non provo-carono di per se il collasso del sistema, cosí che í'agríc.oltura era tutto fuorche in declino. La vita economica di questo periodo rappresenta, cioè, la continuazione delia situazione precedente, senza grandi mutamenti, ma con segni di recessione. Anche se, secondo il MaruSid, appena nel VU-ViII secolo possiamo parlare con sicurezza dell'elemento militare nei casteili73, l'inizio dell'organizzazione militare caratteristíca dell'lstria bizantina eleve collocarsi già nel V secolo. Proprio questo periodo, il V-VI secolo, è cruciale per la comprensione dello sviluppo dell'lstria nell'Alto Medio Evo, periodo che ha ínfluito poi su tutta la storia successiva74. ín questo quadro del popolamentoinsediativo deíl'Istria al passaggio dal periodo tardoantico afí'Alto Medioevo dobbiamo inserire i rísultatí degli studr sui topo-nimi prediali. II numero dei toponimí è maggíore neí territorio di Pola, soprattutto nelle immediate vici-nanze, e diminuisce notevolmente verso nord. Nell'agro paren-tino taü toponimí sono poco numerosi (Barbana, Faiban, Marzana - Mariana, Muntajana, Antignana - Tinjan, Visignano - Viínjan); si deve supporte l'ínflusso combínalo di due fattori: la diversa situazione dei rapport] di propneíá terríera in época romana (prevalenza di grandi tenute e di propriété imperiali75), ed uno sviluppo alquanto différente nel periodo medievale. La seconda onda migratoria dei Croati ha invaso il Parentino in modo più massiccio: lo testimonia la Via Sclavoníca, la "strada degli Slavi", che collega Castrum Pisinum con Parcnzo"". I toponimi prediali sono soprawissuti neí norni degli abitati più important!, il che indica la persistenza e la continuità della vita, anche se ín grado minore che nell'agro polese. Un altro elemento délia continuità dei i a vita negli agri sono le chiesette, per lo più cappelle di piccole dimensíoni che, sparse oggi negii'abbandonati campi del Palentino e del Polese77, testimoniano un ininterrotto filo di vita nelle stesse iocalita dall'epoca romana ai Medioevo. La maggior parte di questi edifici presenta elementí roman i ci e gotici, ma un numero 68 LMARGETlC Accenni ai confini augtfswi del territorio tergeslino, ACRS, 10, 1979-1980, 75-101. 69 Ari.Rav. Cosmographia, 4, 30-31,4, 15. 70 i.ŠAŽEL, Claustra Alpium luliarum, I, Fontes, Ljubljana 1971. 71 B.MARuSlC, o.e. (Neki problemi), 345, riporia una canina dell'lstria con segnalo un vallo retliiineo ira Duecasielíi e Momorano: questo va inleso in modo simbolico, come una rappresantazione grafica dell'esistenza di un sistema di diíesa dell'agro di Pola; cf. anche M.SUlC, Anlifki grad na isiočnom Jadranu, Zagreb 1976, 237; S.DCLENEČKI, Kastel, utrjeno naselje ali refugij, A Ves t, 30, 1979, 459-470. 72 CR.WHITTAKER, Agri deserti, in: ta propríetá a Roma, ed.M.i.Firiley, koma-Bari 1980, 170-172. 73 B.MARUSlČ, o.e., 346. 74 B.MARUSlC, o.e., 342-34.3. 75 Dj.CRAWFORD, Proprietá imperiali, in: La proprieta a Roma, ed m t.Finley, Roma-ßari 1980, 50-S1 e 73; per i varí liberti imperjali cf. |nscr.!t.10, 2, 216-221; per aítri funzionari nell'agro polese cf. Inser.lt.10, 1, 9, 46, 48, 58-59, 592. 76 A.SONJE, Slavenska cesta u PoreStíni (Istra) u svjetlu arheoloških nalaza i drugih podaíaka, Rad JAZU, 360, 1971, 35-64; B.MARUŠtC, Istra u ranom srednjem vijeku, Pula 1960, 22-27. 77 Per It: chtesettt cf. A.SONJE, Crkvena arhitektura zapadne Istre, podrueje porečke biskupije od IV. do XVi. stoljeea, Zagreb-Pazin 1982. 26 ANNALES 5/'94 Robct MATIjASlč TOPONOMASTICA E ARCHfOtOClA DÉtl'IStRIA, 17-28 notevole è di sicura datazione preromanica73. Nella villa romana di Cervera Porto presso Parenzo, non è impossibile pensare ad un edificio ecclesiastico paleocristiano di fronte alia presenza dell'absidc con quattro contrafforti esterní e i resti della base dei pJutei. J vani adiacenti hanno dato del materiale databile tra il IV ed il VI secolo79. Sono noti, nelfe province occidental! europee dell'Impero, casi di localité dove si è avuto j'utilizzo delle rovine di edifici romani per sepolture medievali00. Mentre questo fenomeno in Istria settentrionale appare già nel periodo tardoantico (Catoro e Zambratia - tombe tardoantiche), le necropoli appaiono anche vicino alia chiesetta di S.Eliseo a Fasana (tombe scolpite neíla rocciat e a S.G i acorría a Colonne (tomba tardoantica in riva al mare)81. Si pone infine la domanda corne sintetizzare tutti questi elementi sparsi che senza dubbio parlano délia continuité della vita sul territorio degli agri delle colonie di Pola e Parcntium. La fortificazíone di alcuni punît cruciali nel tardo Impero, la soprawivenza dei toponimi prediali e delle chiesette costruite sui rudert romani -tutto ciô puô rappresentare un insieme di dati che ci illustrano la continuità della vita e l'occupazione de! territorio defl'lstria méridionale e di queda occidentale dal periodo della romanità classica (l-lll secolo) fino ai Medioevo, doè fino ai grandi cambiamenti demografici del XIV-XVI secolo82. POVZETEK Številnih naključnih podobnosti med ohranjenimi krajevnimi toponimi ter ostanki rimske podeželske arhitekture ne moremo pripisati zgolj slučaju, četudi je dandanes nemogoče z gotovostjo dokazati povezavo med tema dvema viroma zgodovinskih podatkov. V istri obstaja kakih slo toponimov, ki izhajajo iz rimskih družinskih imen (imena, ki se končajo na -an, -ana), in ponekod so prisotni celo ostanki rimske podeželske arhitekture (podeželske vile). To so: Arano, Barbolan, Monte Dolžan, Fasana, Furmian, Caiano, Callesano, Gusan, ievan, Magran, Siana, Turtian (ali Furtian oz/roma Tortigliano), Valenzan, Vintran, Vicuran. Ponekod pa so znani rimski epigrafi in grobovi, ki nesporno dokazujejo obstoj nekdanjih podeželskih naselbin te vrste: Fioran, Foiban, Guran, Cavrano, Lisignano, Sissano, Marzana, Pa nt uran, Antignana, Tuian, Orcevano. 78 B MARUSiČ, o,c. (cf.supra, nota 32), 44-65, 7y V.JURKIČ, o.c. (cf.sdpra, nota 62), 232-283. 60 J.PERC1VAL, The Roman Villa, An Historical Introduction, London 1976, 161-199, con esempi datla Gallia. 81 B.MARUŠIČ, Kratak doprinos proučevanju kontinuiteta Umedu kasne antike t ranog srednjeg vijeka te poznavan/u ravenske arhitekture i ranosrednjovjekovnih grobova u južnoj Istri, Jadranski zbornik, 3, 1958, 331-351; ID., Varia archaeologtca prima, Histria Archaeologtca, 11-12, 19fi0-61,37-39. 82 Per la disamina di simili situaziom nell'area dalmata cf. M.PRELOG, Posvajanje prostora, Pogledi, 2, 1979, 139-145; ID., Prostor -vrijeme, Zagreb 1973 (19912); ID„ Izmedu antike i predromanike, Djela 2. Zagreb 1993, 69-81; M.BERTOSa, Istarsko vrijeme prošlo, Pula 1978, in particolare il capitolo: Mletačka Istra ti XVI i XVII stoljeCu: torzo demografske analize, 187-216; ID., Mletačka Istra u XVI i XV)! stolječu, I, II, Pula 1966, 1987. 27 ANNALES 5/'94 Rokicrt MATtlAilČ. TOPONOMASTJCA t. ARCHtOlOCiA OEU'lSÎKiA, 17-28 Gotski kapitel beneškega doža Antona Venierja (1394). izkopavanja PMK na Prešernovem trgu v letu 1994 (foto: D. Podgornik). 28