programma Capodislria Cipograßa Cobol (Itlln l>iI»liotcca doi profiiKNori dell’ i. r. Uinimsio superiore in C/tii»o(lislriai. Comjiilato dal prof. Giovanni Jlisiac. PARTE TEUZA: Xotizie inlorno til («inniisi«. Edit. ln dlreaione ilell’l. r. Ginnaslo Non 6 facile impresa, lo sanno tutti, quella di scrivere una storia d’Istria specialinente ove si voglia accingersi a parlare del dominio di Venezia sulle nostre terre. Perö gli archivi della Regione ci danno tanta messe, cosl grande ricchezza di notizie del tutto sconosciute, versau tanta luce sull’evoluzione sociale e politica della vita agitata dei nostri piceoli municipi, che chi porrä mano all’ardua impresa n'avrä non poco vantaggio. E non solo per 1’esplicazione della vita cittadina, ma piuttosto per le relazioni fra cittA, e cittä, fra queste e Venezia. Ci son h\, in quei volumi polverosi, non poche pagine della storia di Venezia stessa. Ond’ö che mi sembrö lavoro non del tutto inutile quello di pubhlicare un elenco dei libri deli’archivio della Comunitä di Chei'so, come altra volta ho fatto per quella di Ossero (v. Pro-grammi deli’ i. r. ginnasio sup. dello stato a Capodistria, a. s. 189.3-94 e 1894-95) anche affinchč altri voglian assecondare l’opera Cortese e proficua dell’Eccelsa i. r. Commissione centrale d’ arte e di storia, la quäle ogni anno assegna un importo perchö sieno riordinati gli archivi della Provincia. E 1’ ho fatto anche perchö le altre cittä nostre seguan 1’ esempio della gentile Capodistria, che, riordinato il suo archivio, or ne va pubblicando il regesto. L/ archivio del municipio di Cherso, fino a pochi anni or sono lasciato a giacere con grande incuria in una soffitta, tu raccolto in apposito locale e riordinato a merito dell’ egregio podestä Dr. Giuseppe Petris. Oltre ai Libri Consigli — dei quali purtroppo uno andö smarrito, or sono meglio di ottanta anni spedito a Zara d’onde non fö piü ritorno — conta meglio di 200 volumi in folio. Certo alcuni son sciupati nei margini, altri mancan di non poche pagine, altri son corrosi dalle ti-gnuole, altri ancora son privi fino di quella copertura a telaio, con che speravan i nostri padri di preservarli dalla distru- zione. I pii'i sono ancora conservati manco peggio, alcuni bene; molti, si capisce dalle lacune, andarono smarriti. Quelli che ci restano si riferiscono all’ultimo (lominio di Venezia (1409-1797); fatalmente non c’ö un solo cli’abbia relazione col primo do-minio della Repubblica o con quello d’ Ungheria e dei conti feudali. SI qua e lä. ne 6 fatto cenno; alcuni atti di quelle epoclie son riportati in copia in documenti posteriori. Mi sembro poi ineglio limitare lo spoglio ji quei documenti che valgano ad illustrare singoli periodi, singoli fatti o alcune persone rolativamente di importanza storica, che a pubblicare un regesto completo — perö l’lio ben fatto — sa-rebbe stata opera piuttosto di grossi vohuni, che di programma scolastico. Ntef. |>rol*. Pdris L archivio della, eomuriita di Clierso (saggio
  • inc istriane» a. 11° N.M. i) II 1" Liliro Consigli non comincia (lunqiKs col 1495, ina c°l 1484; il periodo dal i484-14!)5, staceato del tutto dal 1° vol. doi Libri Con-sig-li, e compreso ijuindi nel Libro XIV" fra gli atti notarili. 3:) V. liota 1 pag. 7. 4) La madre di Francesco Patrizio fu appunto una Badoca. A Nicolö de Pet,ris t'u Petrisso per esser stato alla guardia alla Faresina eolla barca armata si pagano lire 4.16. A ser Francesco per esser stato otto giorni colla barca armata per guardia del morbo de Laurana lire 4.16. XVIII. 1553. Cause civili. 1564 si erige la riva nuova. (Indecifrabile). XIX. 1554-1561. Processi penali (quasi indecifrabile). XX. 1557-1587, 1636-1648, 1 <>42-1 <>47, 1653, 1592-1620, 1633. Atti notarili. Nodari pubblici: Antonio Adrario (557-87), Francesco Malagigi (1592-1620), Flaminio Malagigi (1633), Nieolö Co-lombis fu Nieolö (1636-48), Francesco Lucaris (1642-47), Benedetto Pel ris (1653). 1559, 17/6. Appare un mistro Ilieronimo Ferriciolo, sutore. 1559, 18/2. Al Prato esisteva una chiesa di »S. Croce; oggi chiaraasi cosi quella vicino ali’odierno ufficio di sanitfY, collo sterama Foscari. 1565, 20/5.11 cavalier e contc Palatino magnifico sig. Haldas-sare »Scampichio qm. Felice nomina a notaio a Cherso Gtiampietro -de Moise da Cherso. 1581, 21/1. Messer Dragogna, bandito dall’isola, č graziato perche suo suocero Carvin aveva fatto prigioue sui fondi Liehe 1’useoeco Lorenzo Bigiacovich, clie fu appiccato per la gola. 1643, 21/9. Procura estesa in časa del molto illustre cap. CJia-(•01110 de Petris, sita in contra da Crocera; la signora Cher-sana ved. Girolamo Drasa nomina in suo procuratore il barba suo Nicolö de Petris. »Subito dopo appare Pistessa via col nome di contrada »S. Antonio. 1615, 29/9. Contratto, col quäle le monache ricoverate col permesso del vescovo in casa di madonua Paola Pavia dopo Pincendio del 2 luglio, veudono una casa in via »S. Isidoro per riedificare il convento distrutto. 1617, 3/8. Lo strenuo cap. Vincenzo Camauli capo del presidio della cittä di Ossero. 1619, 14/4. Compravendita estesa in casa del magnifico messer (liacomo Bagatella in via S. Antonio de Lussizza dove la signora conlessa Bagatella, sua madre, vende un terreno al molto rev. don Zuanne Zambelli. 1620, 3/12. Testamento di Nicolosa ved. Donado de Bocchina, suocera di Simon de Petris; ordina di essere sepolta in chiesa di ,S. Francesco nelle tombe dei Petrissei, detti Bollanichi. XXI. 1562-1564. Extraordinario, »Sindacatus Auxeri, Liber car-ceratorum et bulletarum. 1563, 27/4. Calmiere per il pane. 1563, 24/6. Era medico-fisieo salariato della Comunitä ser Johannes de Surdi (ora famiglia Surdich ?). io 1563, 30/8. Procura della magnif. donna Maria ved. del inagn. cavaliere e dottore in ambo Zac. Cicuta nob. di Veglia, a suo fratello cap. Stefano. 1564, 17/10. Un compromesso fra alcuni Bocchina incomincia cosi: Nos Johannes Georgius de Petris eques, Colanus Drasius ductor seu rector eleetus triremis chcrsinae et Stefanus Petrissius. capitaneus Inl. dom. Vcnetiarum.... *). XXII. 1563-1599 (non progressive). Atti notarili. Stinie. Notai: Bernardo Lucaris, Francesco Colombis, Hiiigio Muscardin. Patto nuziale tra Giampietro Moise di Giorgio e Nicolosa, figlia del cap. Andrea Rizzo de Bocchina. 1564. Madonna Eva de Petris, suocera di Matico »Scampicchio. 1565, 24/5. Pietro Pidre da Veglia «qual 6 stalo con il qm. Francesco de Petris per suo galeotto cd omo da remo nella galea Chersana, sopracomito Collane Drasa». XXIII. 1565-1569 (indecifrabile). Atti notarili; alcuni sono as-sunti dal notaio Giampiet.ro de Moisis fu Giorgio. Un atto e rogato in contrada H. Chiara (oggi Turrion). XXIV. 1575-1595. Atti notarili; nodaro Andrea Proficis. 1585, 6/8. Valcrio de Petris qm. Piovan sposato in Antonia*). 1585, 25/9. Stef. Petris fu Nicolö fa garanzia per il magnifico messer Zuane Boldii nob. veneto. 1585, 8/4. Testamento di ser Zuane de Petris qm. Piovan, av-vocato; sua moglie chiamavasi Donca c suo figlio Pierino; esecutore testamentario l’avvocato Antonio Adrario. 1578, 12/11. Procura degli eredi Dragogna per levar un de-posito di denaro dalla Camera dei prestiti del Monte vecchio a Venezia. C’6 l’elenco degli aventi diritto. 1595, 8/7. Procura di Caterina e Nicoletta Capicio (Gapich) fu Francesco per levar 1’ ereditä del loro zio, «1’excellentis-simo pictore Giovanni Capicio morto a Roma in questi giorni». 1585, 20/6. Piero, Moise e Zuanne figli del defunto avvocato Zuanne de Petris dichiarano che il Patrizio andava loro debitore di '/.t delle spese di funerale per la coraune madre del loro padre. XXV. 1578-1624. Incanti di affitti del patrimonio della Co-munitä. V’e un sonetto scritto in occasione che una Gio-vanna de Petris veste l’abito di S. Benedetto. XXVI. 1580. Alcuni atti notarili. XXVII. 1580-85. Erbaticp. Vi si scorge che Valerio, di cui si c fatto cenno all’ a. 1585, N. XXIV, nel 1580 6 giä morto. La mandria Cherzina 6 detta «Carcina». ') Colano de Drasa 6 il valoroso sopracomito ehe si distinse alla battagtia di Lepanto. 2) Era costui parente del Patrizio ; tutto il vohune <'s interessante per le relazioni fra Patrizio e suo fratello uterino Giovanni fu Piovan. XXVIII. 1580-1589. Atti notarili. Notni: Giampaolo Zubranich, Antonio Dragogna de Petri«, Giampietro Moisis, Giovanni Soldati. 1589, I/6. Testaniento del magn. Collane Drasio, sopracomito. 1589, 2/8. Vendita di madonna Antonia ved. Valerio de Petris di alcuni fondi in Dol, al lago grande, col consenso del r. padre Giovaiini o di Francesca suoi figliuoli (abitava in via S. Zorzi). 1579, 2/12. Madonna Veronica ved. Nicolo Petrisso fu Stefano fa procura a nome dei suoi figliuoli al dottor Nanno Ni-miro, loro zio, per riavere quanto loro spettava da parte di ser Tranquillo, loro zio paterno, per i scrvigi prestati nella galea arbasana. XXIX. 1583-1584. Cause civili, sinistri marittimi. Atti di Gasparo de Carlo, aromatario. XXX. 1586. Cause civili, Diversorum, gravami della Comunitä. Giulio Vaneti, dottore deli’arte fisica, fa causa alla Co- niunitA. 11 cancelliere messer Nicolö Del Bello impetisce la Comunitä per le sue competenze. XXXI. 1586-1604. Camerlengato. XXXII. 1587-1636, 1594-1617, 1630 e 1660-1704. Atti notarili, quasi indecifrabili. Si conoscono i notäi: Giampietro de Moisis fu Giorgio, Giacomo Moise, Gerolarno Profioi, Don Giorgio Clodiceo da Lubenizze, Flaminio Malagigi. XXXIII. 1588 e 1609. Erbatico. Incominciato essendo conte Francesco Bollani. XXXIV. 1593-1654. Atti notarili. Nodari: Bortolo Drasa, Anzolo Adrario, Francesco Bon-martini, investiti nella carica dal conte palatino Cristoforo de Dominis di Arbe. Si riscontrano negli atti le vie S. Giacomo (dove stava ser Zcrzi Moise) e S. Martino, dove abitavano i Donatis. 1617, 10/4. E’ comandante della compagnia di guarnigione il cap. Agostino Zuccato. XXXV. 1594-1596. Registrirni literarum, Proclami, Civile, Ex-traordinario, Boschi, Pegnore, Sindacato. Conte: Paolo Canal; sua relazione e Proclami. 1594, 5/10. Ducale con cui si relega a. Cherso Paolo Polo per cinque anni. V’6 anche la sentenza del Podestä di Padova, emessa per ordine del Consiglio dei X. 1594, 24/10. Ducale; si chiede informazione sul modo d’arma-mento della galea, ehe contava 145 uomini, mentre al sopracomito furono consegnati 765 ducati. 24/10. Ducale; il poeta Verita di Verona, d’ordine dei rettori di Padova, viene relegato per due anni sull’ isola. 1595, 4/6. Espiata la sua pena, viene pošto in libertä il magn. Gerolarno Malipiero, relegato sull’ isola. 1596, 4/6. Ducale con cui si condanna alla relegazione a Cherso, Giacomo Ghisi. 1596, 14/9. E’ citato il testamento di domino Antonio Sforza, mercante di rasse a Venezia. XXXVI. 1598-1620. At,ti notarili. 1598, 31/5. In un contratto 6 fatto cenno della «Piazzola del pan» 1603, 2/3 e 21/3. Contratto per la riparazione e costruzione delle raura. Era notaio Andrea de Profieis. XXXVII. 1600. Libro I. Sentenze criminali. Conto Andrea Dolfln. Fra i condannati c’o Giacomo de Petris «fiol de • ser Petrisso giovane diseulo eondannato per sei mesi al bando fuori le m ure per aver ferito domino Andrea Pro- ficio, domino Giacomo Colombis e data un’archibugiata involontariamente (?) a messer Marco Surdi, medico». Comandante della compagnia di soldati a Cherso era allora un cap. Giacomo Simonelli. XXXVIII. 1600-1602. Sindacato di Ossero, Pegnore, Attestationi, Civile intus et extra. »Stime. Coiite Andrea Dolfln. La famiglia Buttafogo 6 del ta Rutonieh; oggi le e restato quello di Pogatoviza, metatesi di Putafogo-viza. XXXIX. 1601-1609. Sentenze criminali. 1609, 26/2. Viene eondannato al bando perpetuo ser Znane de Colombis, ehe insieme ad altri, salito in časa di N. Rodinis in piazzetta S. Martino, scagliö su Francesco de Petris di messer Petrisso una pietra, in modo da ucciderlo. 1609, 26/2. Ser Giacomo de Petris e querelato di aver «attac-cato un sornaro» alla corda della campana del palazzo pretorio, di aver dipinto indecentemeute un leone di S. Marco, di aver pubblicato poesie sconce. ‘) XL. 1602. Processi penali e sentenze. XLI. 1602-1603. Inventari di monizioni (arini); Proclami, Ex-traordinari, Civile, Sindacato d’Ossero, Pegnore. Conte Giovanni Minotto. 1602, 22/11. E’ relegato a Cherso il nobiluomo Giulio Querini del signor (i ero lamo. 1602, 31/8. Deliberazione del Consiglio dei Pregadi in materia di armi, vascelli e marsilliane da carico. — E’ medico Ottaviano de Albertis. XLII. 1605-1606. Cause civili. Proclami. *) E (jiiol capitan Giacomo, ehe poi .si distinse nollo guerre contro {•■li Uscoechi od era di presidio ad Arbc. L’ogrogio prof. Mitis, direttore dtsl giiinasio-realo prov. di 1’isino, lic, parlö iu un suo lavoro, pubblicato or iion ricordo dovc, toglicndo 1(( notizie da un inanoscritto doli’ arcliivio della Luogotoncnza di Zara. Non sani discaro un olonco dči nianoseritti clic riguardano Cherso, esistenti lioll’ arcliivio Paravia a Zara ; mi fu favorito dal chiarissimo mio collcga prof. Brunolli; non so se sia stato pubblicato da altri; ad ogni modo chiedo venia a chi mai 1’ avesse fatto, anche perche non ho tempo di rivolgcrini al prof. Brunelli per chiodergli inforinazione in proposito (vedi appendice). Ducale dol doge Giovanni G rimani per le feste da ce-lcbrarsi in oecasione dell’elezione di Leone XP a pontefice. Proclaina contro gli avvenuti ferimenti, contro le vio-lenze e contro coloro ehe danno ricetto agli Uscocchi. 1606, 29/5. Proclaina del Provveditore generale in Dalmazia ed Albama (Siov. Battista Contarini contro il c.ap. Andrea de Petris. XL1II. 1607-1608. Cause civili. Terminazioni. Ordinanze, Pe-gnore, Istrumentorum, Extraordinario. Diversorum. XL1V. 1607-1610. Atti notarili; notaio N. Lucaris. XLV. 1(507-1.622. Atti notarili; notaio Gianfrancesco Bonmartini «dopo tornato d’Istria». 1607, 21/8. Convenzione di Lancillotto de Petris col magn. ser Nicolo, fatto ritorno dal bando. 1609, 21 5. Procura di Gian Antonio Valier, vicecapitano contro gli Uscocchi. 1(507, 14/6. Contratto d’ affittanza di messer Francesco de Moise, abitante a Brescia. Fra le vie della citta son nominate S. Helena dei fabbri e la contrada del Borgo. XLVI. 1(511-12. Cause civili. Extraordinario, Pegnore. Danni, Attestazione, Proclami e lottere (in tre vohuni). Conte: Vincenzo Bragadin. Contiene un docmnento del 1465 ri-guardo la ehiesa di S. Barbara, eh’ era di patronato di Jedrizza di Cherso. 1611. Causa dol magn. ser Francesco Polani, relegato a Capo-distria, contro Luca Domiei per ima casa in via S. Barbara. 1(512, 7/7. Memoriale del capo dei bombardiori Mandricardo Rossetto sulla deficienza dei. pezzi di artiglieria. Ducale Marino Grimani, riguardo all’esenzione di dazl por i ledelissimi Almissani. XLV1I. 1611-1623. Erbatioo. 1616. Tra i propriotari nella mandria Černiča vi e: S. Maria do Corsato, e nella mandria Lose un ser Francesco San-telice, alfiere. XLVIII. 1613-1614 (in due vohuni). Cause civili, Extraordinario Sindacato, Stiine, Attestazioni, Proclami. Ordine del Provveditore generale. IL. 1614-1515. Ordini del Provveditore generale e terminazioni del Conte. Licenzo, Civilium intus et extra, Pegnore, Sindacato d’ Ossero. Como iuspatrona della chiosa la comunitii jirovvede al-' 1’ installazione dol parroco don Tranquillo de Petris. L. 1615-1616 (in due vohuni). Cause civili. Relazioni, Ducali, Licenze. Conte: Al vise Minio. Son vohuni importantissimi per il periodo della guerra contro gli Uscocchi. 1615, 16/3. Orcline del Prov. gen. in Dalmazia ed Albania Lo-renzo Venier al con te di Cherso di riparare il palazzo pretorio, spendendo 150 ducati. 1615, 8/7. 11 conte conferma la nomina di Gianfraneesco Bon-martini ad ambasciatore della coraunitä a Venezia per implorare un sussidio per le monache, il cui convento era stato incendiato il 2 cor. 1616, 17/6. Relazione del conte su un gravissimo combatti-mento sostenuto dai Chersini contro gli Uscocchi presso Vallon. LI. 1616-1618. Cause civili. Causa deH’eccell. sig. Francesco Malagigi, causidico. LIL 1619-1620 (in due volumi). Civile extra. Danni. Sindacato di Ossero, Extraordinario, Pegnore. Conte Giov. Corner. Fra gli atti v’6 uno del 1534, 20/3 con cui Nicolo But-tafogo fonda la chiesa di S. Maria al Prato. — V’ entra poco dopo negli atti una chiesa di S. Barbara dei Bombardier i. Tratta dallo Statuto vecchio (1488, 19/7) leggesi un’or-dinanza contro le usure ed i contratti dolosi. Processo civile fra i nobili di Ossero ed i popolani. 1619, 8/5. Madonna Adriana ved. Prospero Adrario fa lite al fratello Petrisso de Petris, il quäle le paga lire 100. LIH. 1620-1634. Camerlengato. 1620, 1/3. Vengono spese lire 24 per raccomodare la scena del teatro pretorio. LIV. 1621-1623. Cause civili. LV. 1621-1625, Cause civili. LV1. 1623-1624. Cause civili. LVII. 1623-1646. Atti notarili. Nodaro: Antonio de Petris, abitante in via Cutognina. 1638, 29/7. Madonna Maria s’ obbliga di pagare le spese di malattia a Francesco Marcola, ferito da uno degli eredi del qm. ser Petrisso, presso la sua casa. 1638, 7/9. 11 cav. Nicolö Petrisso vende 300 aniinali di pascolo dello scoglio Plaunik al convento di S. Zuanne in Arbe per lire 3000. L’ atto e esteso ad Arbe. 1642, 22/11. Testamento di madonna Zuanna, figlia del cav. Negri di Albona. 1644, 26/11. Atto di iuspatronato della famiglia Petris sulla cappella di S. Antonio nel chiostro di S. Francesco. 1628. Divisione della stanza Agnelovizza. LVIII. 1625-1635. Atti notarili. Sono estesi dal notaio Angelo Adrario parte a Cherso e parte a Villa di Rovigno (dove trovasi come cancelliere) e parte in Albona. Testamento del Piovan Priam o Luciani. ' LIX. 1620-1(528 (quasi illeggibile). Licenze. Supplica
  • ascolo al convento della Faresina. LX1X. 1640-1649. Cause civili. A pagina 892 c’ 6 una lite coi Parentini2). LXX. 1644-1646. Cause civili. Atti di Maria ved. Cavallini. LXXI. 1646-1647. Proclami, Censo, Ruoli di Cernide. •Domanda dei «inarittimi» di Cherso per esser esonerati dalla guardia della terra. *) II Columcllo, metatesi di Comunello, A im’ istitnssiono do.lla famiglia Petris, fondata da Stefanello eon suo testamento del 1404 colla fondazione della ehiesa di S. Spirito ed istituzione di stipendi. E’ amministrato da un eapo fainiglia eletto per un anno da tutte le famiglie Petris. s) Cosi era chiamata allora una famiglia Petris. Ruolo delle Cernide di Ossero: cap. Giacomo Ferricioli, alfiere Francesco Schia, luogotenente Stefano Ferricioli, sergcnte Lodovieo Peretti. Kuolo delle Cernide di Cherso. Proclama del conte ai cittadini per la guerra contro i Turchi. Censo-statistiea della citta e ville. LXXII. 1647-1687. Libro VI. dei Consigli. 1647, 1/3. Elezione del sopracomito cap. Andrea Petris. 1649, 19/12. Elezione del sopracomito per la morte del primo «a cui l)io perdoni». Eletto Giulio de Bocehina. 1650, 27/2. Lagni dei popolani per l'armar della galea. 1650, 15/5. Doglianze del popolo per i ladronecci subiti durante la guerra coi Turclii. 1653, 26/7. Querela contro il medico Benedetto Cossina, che, sposato a gentildonna chersina, con bravi stipendiati per- correva la cittfi minacciando di morte i suoi congiunti, anzi contro uno di costoro i bravi searicavano i loro ar-chibusi in contrada Racizza. 1654, 29/6. Si propone di pagare a Venezia ducati 1500 perchö la cittä possa conseguire la nobilUY di Venezia, seguendo 1’ esempio di altre eittii. 1660, 2/1. Viene eletto a sopracomito, in luogo di ser Vincenzo Ferricioli, Zanetto Zambelli di Ossero. 1684, 14/3. Eletto a sopracomito Giusto Antonio Petris fu Pietro. LXXI1I. 1649-1650. Civile, Extraordinario. LXXIV. 1649-1658. Testamenti. Notaio: Gerolamo Honmartini. Testamento di Lucietta Petris-Grimani. LXXV. 1650 e 1664-65. Istrumenti. Notai: Anzolo Adrario, Pierfrancesco Petris, Giacomo Moise, Giacomo Ferricioli, Nicolö Petris fu Nicolö, Nicolo Petris fu Antonio, Giorgio Colombis, Giampaolo Zubranich, Agostin Petris, Andrea della Bella, Giacomo Antoniazzo. LXXVI. 1650. Civile extra. Atti notarili di Tomaso Zubranich e Zorzi Colombis. Si riscontra una contrada Slaunik e un atto di scusa (1644 3/8) di don Nicolö Drasa per aver «cantato la messa senza il consenso del Padre generale in una cappella di iuspatronato [>rivato nel convonto di S. Francesco. LXXVII. 1650-1651. Atti notarili del notaio Santo Petris. 1650, 8/11. II nobile sig. Nicolö Dragogna fu Nicolö nomina erede universale le rev. madri del monastero di S. Maria degli Angeli a Ossero. LXXVIII. 1651-1678. Atti del notaio Paolo Zubranich. Era capitano di Barbana Girolamo fu Gianfrancesco Bonmartini. 1651, 5/11. A Giacomo Augusto Ferrari, capo dei hombardieri, spettano per otto mesi di emolumento lire 248. 1657, 10/12! Contratto miziale tra il sig. Giambattista Scam-picfliio tu Antonio di Albona, capitano di 100 cernide di Rarbana, e la signora Francesea ved. Nicolö Dragogna di Cherso. Conte: Stefano Sforza. 16(>2, 14/7. Protesta dei nobili contro i popolani. 1663, (>/8. Ser Lucio Halbi, Provveditore di Veglia, apparisce eome proeuratore di Narciso, Anzolo e Nicoletta Orivellari l'u Giovanni da Sebenico. LXXIX. 1652-1653. Cause civili. 1653, 22/6. II conte e cavaliere Stefano Sforza donianda a Sua SerenitA ehe i suoi ministri riconoscano i suoi titoli nobi-liari, rilasciati a 1 ui da Sua SantitA in data 18 agosto 1645. 165.!5, 22/6. Inventario di mobili di un Adriario; aveva una riccliissiina biblioteca. 1597, 30/1. Patto miziale tra il nobile romano Dr. Giangiacovno Adrario fu avv. Antonio e madonna Appolonia di Pierfrancesco de Petris. 1579, 1/7. Proclami di Agostin Valerio, vescovo di Verona, visitatore Apostolico e Riformatore Delegato in Dalmazia, contro il concubiuato dei preti (a pag. 1343). II vescovo d’Ossero, conte VeritA, stava a quest’epoca' a Cherso in via S. Cliiara. 1653, 17/8. Ruolo dei soldati tatto dai deputati del popolo d’ordine dei Provveditore generale in Dalmazia ad Albania. LXXX. 1652-1677. Atti dei notari Giampaolo Zubranicli e Antonio Marcola. 1675, 21/3. Appare come Pievano di Lubenizze Don Giovanni Damiani (ogf>i Damiagnevich). 1675, 5/12, Specifica. delle spese fatte dai conte Zuane Zorzi per riparazioni dei palazzo pretorio. 1673, 15/10. Procura dei rev. padri di S. Francesco per levare un capitalc di ducati 300 lasciato al convento dal signor Gerolamo Marchesi di Hergamo. 1665, 10/3. Testainento di Caterina ved. Drasio Petris con cui ordina che il tiglio Zanctlo si porti ad abitare a Capodistria presso il eugino, (tonte Sabini. 1665, 25/10, 28/10 e 12/1 1666. Testamenti c codicillo di Giovanni de Rossi da Corfu, vescovo di ()ssero. Lascia 60 ducati alle madri di S. Ilenedetto in Cherso per costruire una torre di difesa. contro i pirati. 1675, 21/10. Testainento dei sij;\ Kreole Cagnola fu Tomaso da Brescia. LXXXI. 1654-1675. Camerlengato maggiore. LXXXII. 1655-1657. Diversorum. 1649, 23/11 e 1653, 29 7. Testamente di Francesca ved. Antonio Antoniazzo sposata poi a Trifon Cicuta, abitante a Glavo-tok (isola di Veglia). 1(350, 15/3. I deputati del popolo chiedono di essere esonerati di dare uomini alle galee di Arbc (90 uomini) e Veglia (90) oltre al peso di dover armar la galea della terra. 1650, 6/10. Causa dei Colombis contro i Lucis. V’e 1’albero genealogico Colombis. LXXXIII. 1656-1657. Cause civili. 1656, 16/6. I giudici di Cherso e quelli dei villaggi si rivol-gono al conte affinchö il Provveditore generale ponga ripffro ai furti, agli assassini, alle piraterie, ehe si fanno sull’isola durante la presente guerra. 1656, 26/8. Uucale Bertuccio Valerio ehe approva il deliberato del Consiglio cittadino di coneedere la cittadinanza e ac-cogliere nel Consiglio coloro che pagassero ducati 1500, dei quali inct/i per la comunitit, metil per il conte. 1656, 17/12. I giudici di Ossero si rivolgono al conte perchfe si ricostruisca la porta della cittä presso la chiesa di S. Maria e conceda ehe a Ossero si possa dar pratica alle barche, senza venire a Cherso. 1650, 2/3. Testamento del conte cav. Stefano Sforza fu Stefano. LXXXIIII. 1659- 1662. Licenze, Extraordinario, Istrumentorum Civile, Pegnore, Stime, Atti notarili. 1660, 22/11. Lo strenuo capitano Francesco de Leva di presi-dio a S. Piet*o de’ Nembi si lagna ehe i bravari (condut-tori delle raandrie, pastori) di Punta Croce gli hanno portato čarne malata per i suoi uomini. 1661, 1/6. 11 vescovo Giovanni de Rossi si lagna ehe i beni della mensa vescovile vengono usurpati. 1661. Ordinanze sul fontego. LXXXV. 1660-1661. Proclami del conte Claudio Avogadro. Or-dinazioni. Civile intus extra. Un Chersicchio da Piave (Chersich ?). LXXXV1. 1661-1663. Ruoli dei galeotti. Lottere dci Provvedi-tori generali di Dalmazla ed Albania Andrea Corner e Giulio Contarini. LXXXV1I. 1662-1693. Atti notarili. 1693, 18/2. Si parla della galea delle isole del Quarnero. I Dragogna avevan figliuoli a Parenzo. 1689, 1/7. Contratto con Mistro Mattio Molliner per riparare le m ura. LXXXVIII. 1662-1675. Fontego. LXXXVIIII. 1664-1665. Cause civili. Inventario dei beni pervenuti al conte cav. Stefano Sforza per parte di sua moglie Cassandra Caime fu To-maso da Cherso. XC. 1666. Cause civili. XCI 1666-1667. Processi criminali. XCII. 1666-1699. Atti notarili, Cause e Compromessi. Nodaro Francesco Petris q.dam Dr. Santo. 1670 29/9. Era capitano dei bombardieri Giamliattista Merici. 1681, 1/6. Don Martino Botterino era agente del cardinale Dolfino e abbate della Cttiesa di S. Pietro d’Ossero‘). 1681 27/7. Gli »Storža appariscono come nobili di Ossero e di Pola. 1686, 19/12. Testamento di don Domenico Ferrieiolo fu Gia-eonio, abate di S. Demetrio in Sirmio. 1691 4/5. Patto nuziale tra madonna Gasparina Soliš ved. Gia-eomo Bocchina con Giacomo Galignano da Orsera «luogo Pontifficio in Istria» (!) Testamento, oodicillo e comprite varie di Stefano de Petris l'u Antonio. XCIII. 1670-1671. Cause c-ivili, Extraordinario, Licenze, Ordini, Pegnore, Testamenti, Contratti stridati. XCIV. 1670-1672 Cause fivili. Atti degli Sforza. XCV. 1671. Atti notarili. Non si capisee il nome del vicedomino. XCVI. 1672. Cause oivili. XCVI1. 1672-1674. Cause civili. Prove di fortuna. 1672, 7/1. Sentenza del veseovo d’Ossero, con eni stabilisce che in seguito a lite insorta fra i trati di S. Francesco ed il Capitolo del duomo di Cherso, i lrati abbiano il loro pošto a ilestra del dero, dopo i canonici. XCVU1. 1674-1670. Cause civili. Lite fra gli eredi del cav. Nicolö e quelli del cap. Andrea Petris. XC1X. 167f>-1676. Proclaini. Proclafna di Marin Zorzi Provveditore in Dalmazia ed Albania conl.ro 1' incuria dei giudici rispetlo ai malfattori. 1675, 24/10 II conte Znane Zorzi d;\ norme sull’esercizio dei torchi d’ olio. 167f», 29/4. Lettera del con te Znane Zorzi ai giudici di Ossero, di Lussino e al Podest.fi di Albona circa un corsaro mal-tese, rifugiatosi nel Quarnero. 1675, 7/7. Kssendo scoppiata la peste a Cattaro, Perasto, Budna, e Pastrovicchio e nominato un soprastant.e alla Sanitft a Caisole. 1575, 7/7. Lel.tera a Nicolö Petris perebe intormi sulle mosse dei segnani ; gli si promette di spedirgli aleuni galeotti contro i banditi. 1575. 27/1. Nomina del 1'iovmi di Caisole fatta dai 68 capifa-migiia del castello. Gli Sforza possedevano a Capodistria case in contrada Ponte ])iccolo (> ne avevano venduta metA con contratto 22/7, 1675 a ser Bortolo Orso. C. 1676-1677. Mandati. Civil(>. Conte: Marin da Riva. Si parla di un «guarderniere munizionero». ') V<;ili appcndirc. d. 1676-1678. Cause ei vili. CII. 1677-1680. Cause eivili. Disposizioni sanitarij. CIII. 1678. Naufragi e Prove di t'ortima. (UV. 1678-1(580. Lieenze, Stirne, Pegnore. Testamenti, Referati. Referati (lei giudici di Ossero. Referato del cap. di Castua Claudio Marpurch sulla peste. CV. 1680-1682. Cause eivili. 1681, 8/7. Procura del sig. Ilercule Cagnola qin. Tomaso da Brescia. CVI. 1680-1700 Atti del notaio Gian Antonio Adrario. 1700, 10/(5. Vendita del ca v. Giacomo Ferrieioli. ('VII. 1682. Processi penali. CVIII. 1682-1684, (Jause eivili, Istruinenti, Sanitä, Incanti Ruolo dei galeotti. CIX. 1(584-168.'). Cause eivili. Gli osserini chiedono di essere esonerati dall’ armamento della galea. Vi son aggiunti molti documenti assai im-portanti. Gli eredi Petris intentano lite ai frati di 8. Francesco per il diritto ehe hanno da pascere nella mandria Betcaf. CX. 1(584-1(58;"). Proclanii, Civile, Extraordinario, Pegnore, ttin-daeato d’Ossero pertinenza, Diversorum, Istrurnentoruin. ('XI. 1686-1687. Diversorum civile, Extraordinario, Testamenti Pegnore, Processi criminali, Instrumentorum. Proclama del conte Mar'cantonio Trevisan. II Provveditore di Veglia Giacomo Morosini domanda al conte ehe il cancelliere suo si porti a Veglia a consta-tare la nascita legittima di un suo bainbino per la regi-stratura nel libro dei nobili. 1(58(5 1/9. II conte ordina al pubblico munizionere di dare polveri e piombo per il tiro col moschetto e «eavaletto» ad Antonio Gallo, aiutante nel corpo dei bombardieri. Notai pubblici erano: Marco, Agostin, Ni colo fu Nicolö e Francesco Petris, Gerolamo Ferrieioli e Vincenzo, Giro-lamo Bon, Gian Antonio Adrario, Giampolo Zubranich. CX. 1686-1687. Cause eivili. CXI. 1686. Cause eivili. CX1I. 1690-1691. Cause eivili. ('XIII. 1692-169:5. Cause eivili. Testamenti, Istrumenti. conte-capitano: Marco Quirini. 1692, 28/6. ln seguito a querela dei nobili ,della terra il Provveditore generale proihisce al ca v. Giacomo Ferrieioli di prender posto nelle panche dei nobili in duomo, perchö egli era soltanto nobile osserino. Ordinamenti per gli speziali. 1692, 9/4. 11 Clero da querela al cav. Giacomo Ferrieioli per-che pretendeva il diritto d’aver dal clero l’acqua benedetta quando entrava in chiesa, 1’ incenso e la pace. II Provve-ditore d& ragione al clero. CXIV. 1696-1697. Proclami, Licenze, Sindacato, Estraordinario, Pegnore, Istrumentoruin. CXV. 1698-1699. Processi civili. 1698, 27/6. Padre minist.ro fra Giangiacopo Petris commissario generale di Dalmazia, Istria cd Albania. CXVI. 1698-1699. Civile ordinario, civile estraordinario, Stime, Pegnore, Stabili e mobili, Testamenti, Istruinenti. CXVII. 1700-1701. Cause civili. CXIX. 1701. Cause civili. Prove di fortuna. CXX. 1703-1704. Licenze. Estraordinario, Stime. Actorum delle scolc, Mandati e Monizioni, Civile, Diversorum, Istrumen-torum, Incanti. 1704, 2/2. Ducale con cui in seguito a deliberato del Consiglio della citt.ii .si aecorda ai rev. frati di S. Francesco di tener la processione di S. Antonio ent.ro la citta. 1658, 26/12. Francesco e Giacomo Fermapace figli lcgittimi di ser Paolo, originari da Muggia, domandano cd ottengono di essere esonerati, perche nobili, dalle fazioni personali. C’e la loro arina e parte deli’albero genealogico. CXXI. 170:5-1 70;') Sindacato, Cause civili. CXXII. 1708. Incanti. CXXI1I. 1709-1710. Istruinenti, Testamenti, Processi civili. CXXIV. 1714-1717. Processi civili spediti et absenti, Sindacato, Sanitä e Mandati di guardia. 1641, 4/8. Causa di Stefano Petris fu Stefano contro Anna ved. Ercole Cagnola. 1717, 10/1. II pievano f'a istanza al conte contro la istituzione di un oratorio, che si voleva costruire a sua insaputa. 1715, 25/5. Online del soprastante della sauita di 11011 permet-tere 1’ approdo a barche forestiere. 1715, 18/6. Giovanni da Lecce, comandante del forte di S. Pietro de’ Nembi, la rapporto su due galeotte di Dulcigno. CXXV. 1713-1715. Diversorum, Stabili, Proclami, Monizioni, Sindacato, Estraordinario. CXXVI. 1717-1718. Proclami, Licenze, Monizioni, Dazi, Estra-ordinari, Damii, Incanti, Strumenti, Cause, Processetti. 1717, 18/8. Elezione del parroco di Lussimpiccolo fatta dai capifamiglia. CXXVII. 1719-1720. Cause civili, Estraordinario, Istruinenti, Testament', Stime, Licenze, Proclami. Conte: Girolamo Balbi; notaio Serafino Maria Petris. CXXV1II. 1721-1723. Cause civili, Compromessi, Sentenze a, lege, Capiloli ad perpetuam meinoriam, Incanti, Fontici dei Lussini. Atti del notaio Doimo Trincheri. Copia di testamento di messer Domenico d’Apolonio di Capodistria, esteso a Galesano li 15/6. 1647, con cui la-sciava le sue case di Capodistria in contrada Ogni Santi e S. Margherita all’altare delle monaehe a Cherso, eretto dal cav. Giovanni Sforza 1641, 3/ 9. Dncale Francesco Eri/, z o por la quäle le comunitä di Cherso ed Ossero vengono esonerate dal pagamento delle decime. ('XXIX. 1723-1724. St,ime, Istrunienti, Estraordiuari. Vi appare un Zorzi de Carlo detto Canarich, d’onde la famiglia Canarich d’oggi. CXXX. 1723-1725. Licenze, Pegnore, Civile, Processi, Pro ve d i fort,una, Sindato. Proclama del conte. CXXXI. 1725-1726. Estraordinaii«*), Pegnoie, Stiine, Danili, Licenze, Civile, Istrunienti, Incanti c. Caricalori delle legna, »Sindacati. Conte: Demetrio Minotto. CXXXII. 1727-1728. Civile extraordinario, Pegnore, Testamenti, Incanti, Licenze, Danili. Ser Stefano de Petris fu Stefano rinuncia al diiitto di en-titeusi accordatogli dal Consiglio su parte della inandria di S. Biagio. CXXX11I. 172(J-1730. Processi civili, Sindacato, Estraordinario, Pegnore, Istrunienti, Testamenti. conte: Bernardo Boldü. Notai: Gianfrancesco Antonia/,zo, Giacomo ed Antonio Storža, Gerolamo Ferricioli, Giacomo Duncovicli, Pierfrancesco, Bernardin Antonio ed Ercole Petris, Giacomo Delio, Giacomo Tintinago, Benedetto Moise. CXXXIV. 1731-1732. Processi criminali, Processi per si n ist ri in niare. CXXXV. 1735-1737. Munizioui, Caricalori, Licenze, Cause ci-vili, Istrumentorum ad pubblicum incantuin, Processettj, Testameutorum, Extraordinario, Mandati, Pegnore, Scuole, Stiine, Sindacato di Ossero, terre dei Lossini. CXXXV1. 1737-1738. Civile, Sindacato, Processetti, Arhitramenti, Processi sospesi. 1738, lti/4. Processo del paron Francesco. CXXXVII. 1747. Actorum scholae, Estraordinario, Sindacato d’ Ossero. C.XXXVIII. 1749-1750. Proclami, Estraordinario, Mandati, Civile, Pegnore, Stiine, Istrumentorum, Processi ci vili. Conte: Francesco Maria Badoer. CXXXIX. 1751-1753. Civile. Atti diversi, Cause, scuole. CXL. 1753-154. Pegnore, Stiine, Sindacato, Istrunienti, Civile. CXLI. 1755-1756. Mandati, Licenze, Testamenti, Estraordinario, Incanti, Stiine, Pegnore, Civile, Sindacato, Strumenti. Nodari: Gian Domenico Antoniazzo, Francesco Delio, Bernardin Antonio e Nicolo Alvise Petris, Benedetto Moise. Francesco Saverio Mit is, Marco Tintinago. CXLII. 1756-1757. Processi penali, Processi civili. CXLIII. 1757-1758. Estraordinario, Mandati, Licenze, Ci vile, Stirne. Caricatori, Pegnore, Cause. CXLTV. 1759-1761. Estraordinario, Instrumenti ad pubblicum incantuin, Licenze, Mandati, Pegnore, Caricatori di legna, Stime, Civile, Testamenti (brevia), Strumenti, Pegnore. CXLV. 1761-1762. Mandati, Licenze, Estraordinario, Cause, Depositi, Sindacato, Incanti, Istrumenti. Nodari: Ercole Petris, Marco Tintinago, Francesco de Lio. CXLVI. 1765-1767. Civile, Straordinari, Mandati, Sindacato, Stime, Licenze, Pegnore. Ducale di nomina del conte e Proclama del conte. 1766, 1/6. Paron Antonio Soldatich si riconosce debitore verso il sig. conte Francesco Draganich-Veranzio, rappresentante le ragioni della nuora, contessa Cassandra. CXLVII. 1767-1769. Registro per il patrimonio del Clero, Ordini, Pegnore, Mandati, Licenze, Stime, Depositi, Incanti, Istrumenti, Civile, Sentenze, Dazio del trentesimo, Beni eccle-siastici venduti all’ incanto. Conte: Girolvnno Balbo. Atti di assegno dei genitori ai figliuoli che devono essere consacraji a sacerdoti. CXLV1I1. 1771-72. Proclami, Pegnore, Mandati, Civile ordinario e straordinario, Monizioni, Sindacato, Istrumenti, Testamenti, Depositi. CXL1X. 1773-1774. Libro Proclami, licenze, Stime, Civile ordinario. Conte: Piero Soranzo. Ducale sulla sua nomina. CL. 1776. Cause civili. CLI. 1779-1781. Cause civili, Diversorum, Comprite, Caricatori di legna. Conte: Antonio Bai bi. 1779, 8/2. Procura del Primicerio d’Ossero Don Antoio Giacomo Petris, vicario generale del vescovo d’ Ossero. Notai: Francesco Todeschini, Gasparo Sforza, Giovanni Bon, Cosmo Tintinago, Francesco Saverio Solis de Papia. CLII. 1786-1787. Sindacato di Lossingrande ed Ossero, Istrumenti, Pegnore, Licenze, Civile ordinario e straordinario, Mandati, Depositi. CLIII. 1790-1791. Processi penali e Prove di fortuna. APPEN IDI G E. Elenco bibliografico dei documenti, che si conservano nella civica biblioteca di Zar« c ehe riguardano Cher,so e Veglia. (v. Nota 13). Nrt dell’inventario 10033. Collezione di decreti e di or-dinazioni del Serenissimo Doge di Venezia relative al iuspa-tronato di Veglia (sec. XIII-XIX). N" 10()4(1 Pubblici dazi di Cherso ed Ossero (sec. XV-XVII) vol. in ioglio. man. di circa p. 251$. N" 11100. Rapporto della superioritA, locale a. 1803 sulla Contea di Cherso. N" 11118. Scrittura sopra l’isola di Veglia (sec. XV1I1). N" 1114)). Memorie sull’isola di Veglia. Lavoro storico coin-pilato il 31 maggio 1802 da Giorgio Lemessich sui dociimenti al N" 10633. N" 11182. Miscell. vol. IV. Deliberazione del Senato veneto sopra differente tra il vescovo di Veglia e quel puhlico rappresent,ante (sec. XVII") » Miscell. vol. V. Rendite della Camera fiscale delle isole del Quarnero (1 (>7(>). » Miscell. vol. XII" Asse della camera fiscale di Veglia (sec. XVIII"). » Miscell. vol. XV” Convenzione tra la mensa episco- pale di Ossero e l’abato di »S. Pietro da una parte, eoi paslori d’Onie daH’altra (sec. XVI") » Tontico e medico in Arbe. (sec. XVI") » - - Prodoll,o olio sull’isole del Quarnero (sec. XVIII") » Misceil. vol. XVIII" Ducale di Lodovico Manin (sec. XVIII") in affari ecclesiastici di Veglia. > — Cose ecclesiastiche di Veglia (1803) » Decreti intimati al vescovo di Veglia sul decesso del parroco di Poglizza (1802). » — Sul benefizio di S. Andrea in Pelago (1800). » Ducale riguardo i M. M. O. O. di Cassione in Veglia (sec. XVIII"). » I5oschi di Veglia riservati per 1’ arsenale di Venezia. * Miscell. vol. XV111" Camere fiscali delle isole del Quarnero (sec. XVIII") » Miscell. voll XIX0 Immunitä a Francesco Romartini di Veglia (1479). Miscell. vol. XIX" Mensa vescovile e cattedrale di Arbe. II Nn 11100 fu pubblicato; segue il 11182, Miscell. vol. XV" come tla nota N° 16 anche per mostrare le relazioni ehe allora correvano fra i proprietari, e speeialmente fra le chiese e coloni. Un bellissimo lavoro sililo sviluppo del sistema co-lonico in Dalmazia ha pubblicato, ed or ne sta pubblieando la continuazione ampliata e corredata di eopiose notizie stori-che, 1’ illustre Dr. Cesare Pellegrini di Zara. Nel nome di X.t.o Si.r N.ro Amen L’Anno della Nativitä dell’istesso X.t.o Si.r Nos.o 1 (»SO Adi 13 del Mese di Giugno Nella Ind.e Terz.a Fatto in Ossero Nel Palazzo Epl.e In pre-senza di Vice Cancilier d’Ossero, et Testimonj infraseritti. Essendo vertita per inolti Mesi litte avanti L’Il.mo Sig.r Zorzi Manolesso Conte, et Capitanio di Cherso, et Ossero tra la Mensa Ep.e d’ Ossero, et 1’ Abbazia di S. Pietro d’ Ossero d’ una parte et tra li Bravari, Pastori, Colloni del Scoglio d’Onie d’altra sopra il Pagamento dell’Erbatioi delli animali, corrispondere delli Terratici, e sopra altri interessi dello stesso Scoglio, quäle con i Terreni Bosehi, et altro ehe sopra quello s’ attrova non eccetuando cosa aleuna spetata per la mittii alla detta Mensa Ep.le d’Ossero, e per 1’altra mettii ali’Abbazia predetta di S. Pietro d’Ossero. Et essendo stato in tutti li Capi contraversi sententiato a favore della Mensa Ep.e 1’Abbazia. soprad:a conforme appare dalla Sentenza pronun-ziata dal D.to Sig. Conte Manolesso sotto il di 17 Dobre'16.... passato, la qual sentenza e appassata. lurandj, e ehe disoglie ogni ocasione che potesse nascer nell’ avenire circa 1’ in trade effetti e ragione del medesimo Scoglio d’Onie tutto spetante, et in tutte e cadaune sue partinenze, niente eccettuato come di sopra s’č detto alla Mensa Ep.e, e 1’Abbazia di S. Pietro d’Ossero predetto, e acciö li Colloni, e Pastori dell’istesso Scoglio possano meglio attender alla coltura delle Vigne, e Terreni posti, e situati sopra di quello, presenti avanti di me Vice Cancillier sudetto e testimonj infraseritti L’Ul.mo, et Rev.mo Monsig.r Simone Gaudenzio Vese.o d’Ossero per nome proprio e della sua Mensa Epl.e et Molto Reverd.o Dr. Martino Botterini Sacerdote di Lossin Grande come interviniente e procuratore dell’Eminentis.o, et, Reverendis.o S.r Cardinalo Giovanni Delfino moderno Abbate di S. Pietro d’Ossero, et a nome della Abbazia predetta d’una parte, et dall’altra Ga-sparo Ivancich Bravaro, Gasparo Radoslovich, Luca Babich, Antonio Valich dct.to Cagnan, NicoM Dedich q.n Antonio, Znane, Radoslovich, Martin Radoslovich, Francesco Ivancich, Nicolo Rerecich, Luca Rcrecich, Znane Mattiassich, cioe per suo Avo, Antonio Giurich.... Genero da qual disso haver avuto parola, Colloni.... del sopradetto Scoglio d’Onie, et anco per nome delli Colloni e Pastori di quello li queli.... parola, sono venuti alla formazione del presente Instrumento, et infraseritte conventioni, condicioni, et dichiarazioni d’esser incrolabilmente osservate: Primo. convengono adunque espressamente trä di loro le parti sopra dette, ehe detti Colloni, e Pastori del Scoglio d’Onie, debbano dare, e corrisponder nell’avenire alla Mensa Ep.le d’ Ossero, et ali’ Abbazia di 8. Pietro d’ Ossero, cio6 alli legi-timi possessori, che pro tempore saranno delle medeme ogn’anno il terzo intiero, e fuora da X.rna e d’ogni altro peso di tutti li formenti, orzo, miglio, biade, e legumi di qual sia sorte ehe si racoglieranno nel detto Scoglio senza de trazer le Zobure, e potrupglie e senza difalco d’ aleun altra cosa, il quäle terzo dovrä giustamente dividersi tra Monsig.r Veseo.o et il Sig. Abbate il quinto intiero, e franco da X.ma, e da ogni altro peso di tutti i Mosti, e Vini di qual si sia sorte che si faranno, e nasceranno nel predetto Scoglio, qual corrisponsione di Mosti e Vini doveranno dare detti Colloni dj cadauna Vigna cioö della portione che da quella toccherä alli Patroni per loro Terratico, dovendo poi essi Colloni, e Pastori.... dalle proprie parti sulla X.rna delle biade, e legumi vini, ö mosti d’eser divisa detta X.ma per giusta metä tra L’Illistris.o, e Reverendis.e Vescovo, et il Molto Reverend.o Capito.lo della Cattedrale d’Ossero, dichiarandosi perö espressamente.... che il quinto de i Vini, e Mosti come sopra si e detto delle Vigne solamenfe, e che di giä s’ attrovano fatte, e che poste vi sono, niii che delle Vigne quali si faranno nell’avenire con licenza ottenuta in scritto dalli Patroni si averä corrisponder secondo si conviene con li medemi Patroni, et che delle Vigne fatte, e piantate doppo mossa e pendente la sopradetta litte, qual principio alli 5 9bre 1678, dovera corrispondersi alli Patroni il quarto di tutti i Mosti, e Vini che in dette Vigne nasceranno. II0 Parimente convengono, che li sudetti Colloni, e Pastori siano obbligati portar dalle Vigne sino alla Baracha, e metter dentro nelli Tinazzi, et poi dalla Baracha sino il Porto dentro le Barche tutti Vini, e mosti che saranno tocati ogni anno al detto Monsignor Vescovo per il suo Terratico, overo parte Dominicale, quanto per X.ma, cosi anche tutti quelli, che saranno toccati al Sig. Abbate per sua portione Dominicale, e parimente siano obbligati li medesimi Colloni, e Pastori portar dalla Baracha sino dentro le Barche tutti gli formenti, orzi, migli, biade, e legumi di qual si sia.... che ogn’ anno sa-rannno toccati alli predetti Monsignor Vescovo e Sig. Abbate tanto per le loro parti Dominicali, Terratici, quanto per X.ma respettivamente senza che i Colloni possano pretendere dalli Patrord per tali portature conduture de’ Vini Formenti, Biade, Legumi alcuna cosa eccetuate le regalle che piti di sotto si diranno. 3 Non potranno li sudetti Colloni, e Pastori sesolar ö tagliar Biade di sorte alcuna cosi ne anco principiar a Ven-demiar ö tagliar Uve se otto giorni prima non averanno avi- sato il Monsignor Vescovo, et il Sig. Abbate, overo li loro agenti, o intervenienti, e anco ottenuto da loi'o licenza di ciö 1’ istesso doveranno osservare quando vorranno tosare li Ani-mali ehe sono nel detto Scoglio, o far il conto d’ essi, dovendo di piti i detti Colloni, e Pastori portar, a proprie spese, a Monsignor Vescovo, et al Sig. Abbate overo alli loro agenti ö intervenienti ove si troveranno in Diocesi tutte le Lanne, formagli, ehe nell’ anno saranno toccati per le loro parti alli sopradetti Monsignor Vescovo e Sig. Abbate, cosi anco le Canne per servicio del’ orto secondo il consueto. 4° Saranno tenuti li detti Collonni, e Pastori venir a levar con Barca propria, et a proprie spese loro quattro volte all’anno quando saranno avisati per condurli al detto Scoglio il Monsignor Vescovo in Ossero o dove si trovasse nella Diocesi, et anco il Sig. Abbate, overo li sudetti Agenti ö intervenienti pur con Barca, et a spese d’essi Colloni e ricondurli al luogo dove li averanno levati ö levato.... et il medesimo saranno obbligati praticar con il Sig agenti ö intervenienti in tutto e per tutto.... 5. Doveranno detti Colloni, e Pastori governar, mantener, e conservar le Vigiie quali di Presente hanno, raa non potrati no essi ne aleuno altro far in detto Scoglio Vigne nove ö rinovar le Vigne Vecchie ne far Orti ne Case, se prima non have-ranno ottenuto di ciö la licenza espressa in seritto dal Monsig.r Vescovo e dal Sig. Abbate unitamente, o da chi avesse dalli medesimi Signori procura speciale. 6. Percih 6 detti Colloni, e Pastori an n o in piu liioghi del sudetto Scoglio convertito in Orti molti Terreni buoni a seminar senza aver prima ottenuto licenza di ciö dalli Patroni, anzi con notabilc pregiudizio delli Patroni stessi quali dagli detti Orti non ricevono ulile aleuno o di pocchissima considerazione, si conviene espressamente, ehe detti Colloni, e Pastori et ogni altro debba nell’anno eorrente 1080 disfar tutti li Orti ehe al presente si trovano in detto Scoglio, e ehe li Terreni sopra li quali sono al presente piantati detti Orti si debbano arrar seminar con metter ogn’anno sorte o bruschetto sopra medemi Terreni perciö siano coltivati come si pratica per altri Terreni del medesimo Scoglio con darsi del.... di quelli tutti, corri-sponderanno alli Patroni il terzo.... e netto d’ogni cosa come s’6 stabilito di sopra per altri Terreni. 7. Perciö detti Colloni, e Pastori non restino aftatto privi del comodo deli’Orti, dano licenza, et si contentano li Patroni sopradetti, ehe concedono alli stessi Colloni, e Pastori, possa appresso la Časa che tiene ö in puoca distanza da quella parte perö di Tramontana, e non in altro luoco un Orto longo passi dieci di piedi cinque il passo, e largo altri passa dieci pur di piedi cinque, e che di quello nasserfr nelli detti Orti, non abbiano il Bravaro, Colloni, e Pastori sudetti a corri-spondere alli Patroni medemi cosa aleuna per Terratico, ma solamente dare alli Patroni medemi per ricognizione del loro Dominio utile ogni anno doi Polastri di buona qualitä per cadaun Collono, e Pastore, cioč un Polastro a Monsig.r Veseovo, et un Polastro al Sig. Abbate pro tempore con dichiarazione espressa, che non s’ intenda aguistarsi mai aleun Dominio ins o ragione. Frutti di detto Scoglio vidno desposti alli Patroni dalli Colloni Pastori sopra i Terreni 6 siti dove essi Orti si faranno, e piantaranno, ma ehe tutti li Terreni detti, e sitti s’ intenderanno, oome effettivamente sono insieme con sopradetti, eio6 della Mensa Episcop.e d’ Ossero, e deli’ Abbazzia di S. Pietro d'Ossero; Onde clie abbandonando la Collonia, overo venendo da quella licenziato aleuno de Col Ioni e Pastori pre- detti.... con tutto quello, che in essi si troverä fatto o.......... spettanti liberamente alli sudetti Patroni senza ehe Colloni e Pastori ne possano pretender ius o ragione 116 aleun rissarci-mento, o beneficamento. 8 Et aecio si levi 1’ occasione di qual si sia diserepanza anco circa le Vigne giit fatte, eccetto quelle, che nell’avenire si facessero con precedente lieenza in seritto delli Patroni, si si dichiara espressamente, ehe tanto li Colloni, e Pastori, quanto ogni altro che comprasse, ö acquistasse i miglioramenti delle Vigne, e luoghi vignati, debbano i compratoai, et aqui-stanti, essere, a chiainarsi Colloni totalmente sin tanto, ehe vi saranno.... fruttiferi e terre eoltivabili et che ciö cessato, restino le Terre a disposizione libera delli Patroni predetti, con tutto quello ehe nelli sopradetti Terreni fosse stato fatto, o piantato dovendo pero li detti compratori, et acquistanti corrispondere alli Patroni medemi il Terratico, e parte Dominicale stabiliti di sopra sin tanto ehe le Vigne saranno fruttifere, e eoltivabili. 9 .Per la sopradetta aggevolezza, ehe li Patroni fanno alli Colloni, e Pastori, di non aver corrispondere cosa aleuna per Terratico delli Orti ehe faranno, inä solamente................. un paro di Polastri all’anno per cadauno, come la dovrä ogn’uno d’essi Colloni, Pastori, ogni arino, da eomputar gior-nate dieci, piantar Arbori d’ Olive dalla parte di Sirocco del detto Scoglio d’ Onie, e quelli sempre mantenere, e dal frutto di dette Olive corrisponder ogn’ anno alli Patroni sopradetti il terzo, quello portar, come s’ 6 detto delle Biade e mosti, in Barca senza poter pretendere cosa aleuna per la portadura, e senza ehe sopra Terrene ove saranno piantati detti Arbori d’Olive, possano essi Colloni pretender mai d’aver acquistato ius, Dominio, ö raggione aleuna, ma, li medemi Terreni siano sempre e spettino liberamente alli Patroni predetti, cio6 alla Mensa Episcop.le et Abbazia di >S. Pietro. 10 Ne essendo il dovere, ehe aleuno sopra i Terreni d'altri faeci runche, seraglie, siepe, masiere, altre simili cir-eonvalazioni senza lieenza del Patrone delli Terreni, si dichiara, e eonviene espressamente, ehe niuno nell’avenire senza lieenza in seritto delli Patroni Possessori di deto Scoglio, ö de loro procuratori possa sopra quello far .Runche Seraglie, Siepi, Masiere, o alcuna altra circonvalazione, e che sopra quelle ehe al presente si trovassero fatte, non s’ intenda dalli Colloni, e Pastori, 6 d’altri acquistato Dominio, ius, o raggione alcuna, mä ehe i Terreni di quella, e eiaschedune di esse, tanto ora quanto nell’avenire siauo sicure a libera disposizione delli sopradetti Patroni, il ehe s’ intenda anco di quelle che si fa-cessero nell’avenire con le carte sottoscritte con stesa dall’i-stessi Patroni e de loro Legitimi Procuratori. 11 Tutti li Terreni del sudetto Scoglio buoni da arare e seminare doveranno a ratta portione dividersi a sorte ö per ßruschetto tra li Colloni, e Pastori che saranno in detto Scoglio ecettiati pero quelli che alli Patroni sopradetti piacesse con-ceder in scritto a qualcheduno in particolare di poter per tempo limitato coltivar con la solita corrisponsione del Terzo, e nianeando aleun di detti Colloni, e Pastori, o altri di coltivar li terreni tocatigli ogn’ anno a sorte nella division, overo quelli, che fossero stati concessi ad alcuno d’ essi in Specialitä dalli Patroni per coltivar come di sopro s’6 detto, dovr& in tal caso pagar vuoto per pieno, overo poträ in tal caso farli coltivar per quell’anno da alfri suffleien ti a far perfetto lavorö, con dover pagar alli Patroni il solito Terratico, facendo perö prima il detto Bravaro avisar del tutto li Patroni, overo li loro Agenti, e senza pero ehe sopra tali Terreni, che si con-cessero in specialitä ä qualchedun per lavorarli a tempo limitato, quel tale a chi sarä concesso acquisti Dominio, o ius, o raggione alcuna, m;'i il Dominio di detti Terreni, come di tutti altri di detto Scoglio restino liberamente appresso li Patroni sopra di quali possono sempre et in qualsivoglia tempo darli a coltivar a chi piu a loro piacerä. 12 Li sopradetti Colloni, e Pastori saranno obbligati far le solite .... per il Scoglio sudetto, cosi anco far le siepi Ploti et che bisognasse per beneficio commune, e mantener le cose sudette a proprie loro spese, e nettar fossi parimente alle loro proprie spese. 13 Doveranno detti Colloni, e Pastori far il formaglio nel sudetto Scoglio alli tempi soliti, e dar di questo tre parti al Monsg.r Vescovo e al Sig. Abbate, delli animali perö sola-mente, che spettano alla Mensa Episcop.le e 1’ Abbazia sudetta dovendo la quarta parte delli detti formaggi esser dalli Colloni, e Pastori. 14 Delli Agnelli, et Agnelle, che nasceranno delli animali spetanti alla Mensa Episcop.le, e 1’Abbazia sopradetta, dovranno essi Colloni e Pastori dar ogn’anno al Monsig.r Vescovo et al Sig. Abbate tre parti, e la sola quarta parte d’ Agnelli, et Agnelle sarä d’istessi Colloni, e Pastori, il ch6 anche s’ intenda di tutte le lanne grande, e piccole delle quali doveranno esser tre parti delli Patroni, e la sola quarta parte delli Pastori, e Colloni, dovendo essi perciö tosare li Agnelli prima di dividerli. 15 Daranno li detti Pas tori, e Colloni ogn’anno perobbligo a Monsig. Vescovo, et al Sig. Abbate in recognizione del loro Dorciinio utile per ogni paro di Manzi, che oiascheduno di detti Colloni, e Pastori aveWi per arrare, buzolai tre di pan bianeo trä ambidöi Patroni, quatt.ro ova per ciascheduna Casa, et doi buzolai di vinehio pur per ciascheduna Casa, cioö quelli Colloni che ne averanno, cosl anco un pane per Casa alli Bravari quando vengono a levar il Formento. IG Averanno aH’ineontro la Chiesa Curata, il Reverendo e Colloni, e Pastori del detto Scoglio d’Onie a goder aver ogn’ anno le Regalie, ehe qui sotto si specificano. 17 La Chiesa Curata sopradetta per habilit.fi particolare, (“he si contentano farli di loro spontanea volontfi, e per vera de-vozione li Patroni sopradetti poträ tenir a far pascolar sopra detto Scoglio animali peccorini in tutto N. 30 senza esser ob-bligata per niente al Molto Rev.do Monsig.r Vescovo, ne al Sig. Abbate per Erbatico et pascoli di detti animali N. trenta, ma per quelli che vi tenisse oltre il sudetto numero di trenta, con licenza perö concessagli dalli Patroni medesimi a raggione di soldi G per ogni animale peccorino, e ciö nel tempo del toso degli Agnelli, che chiamasi toso piccolo, nel qual tempo dovn’i farsi anco il conto di tutti gli animali, e pagarsi il Erbatico per quelli, cosl anco doven\ essa Chiesa pagar il Terratico delle biade legumi, e Vini, et ogni altra cosa conforme sono obbligati li Colloni, e Pastori di Scoglio, e star in tutto il resto alle medeme condizioni, obblighi, e dichiarazioni, stabilite con i Patroni, e Pastori di tutto Scoglio. 18 Al Reverendo Capelano si daranno dal Monsig.r Vescovo, e dal Sig. Abbate unitamente doi quarte di Formento, e doi d’ Orzo ogn’anno per la sua regalia, c doi solo Barille di vino trä ambidoi li Patroni, e 1’ istesso Capelano poträ tenir a pascolar sopra il detto Scoglio animali peccorini numero venti senza esser obbligato di pagar per il pnscolo di detti animali numero venti cosa alcuna, contentandosi farli tali aggevolezza i Patroni, ma per il dipiti che vi tenisse con licenza perö previa dalli Patroni sarfi obbligato pagar alli Patroni medesini ogn’anno a raggione di soldi (5, per cadauno animale peccorino, et ciö nel tempo di toso piccolo et a far i conti delli animali come di sopra s’ ö stabilito. 19 Poträ parimento il Reverend.o Gapellano far seminar ogni anno quattro quarte di Terreno, che li toccan’i per Bru- • schetto se pure alli Patroni non paresse di concedersi al me-desimo Capellano licenza, che possa tar seminar a tempo limitato qualche Terreno in particolare da capacita delle quattro quarte predette, ne per tal Terreno sarä ofcbligato Esso Reverendo Capellano corrisponder cosa alcuna alli Patroni per Terratico, ma solamente celebrar doi Messe all’anno secondo 1’ intenzione delli Patroni predetti, quali di loro mera volontA si contentano far a lui le sopradette aggevolezze. 20 Al Bravaro si daranno ogn’ anno per sua Regalia del cumulo overo monte di tutti Agnelli, et Agnele ehe saranno nati delli animali spattanti alla Mensa Episcop.e, e 1’Abbatia doi animali in tutto, eioe uno per parte della sudetta Mensa Episcop. e 1’ altro per parte deli’ Abbazzia, e questi si cave- , rano dal detto monte prima ehe sia datta la loro quarta............. Colloni, e Pastori; parimente al Bravaro dto si daranno ogn’anno da Monsig.r Vescovo, e dal Sig. Abbate unitamente quattro Barille di Vino, et un Tinazzo di sole graspie, et il medemo Bravaro goderžt un Perreno capace di tre quarte di seminatura senza esser tenuto di corrisponder alli Patroni per Terratico cosa aleuna delli Frutti del detto Terreno dovendo perö di tutti gli altri Terreni e Vigne ehe detto Bravaro col-tivarä, dar alli Patroni il Terratico conforme sono obbligati tutti gli altri Colloni, e Pastori. Di piu esso Bravaro dovrä somministrare, e sovenire alli medemi Patroni, ö h loro Agenti, et intervenienti quando ve-niranno al Scoglio sudetto per loro interessi dar tutto il pane, ehe li bisognerä nel teni])o della loro permanenza nell’istesso Scoglio. 21 II Bravaro di detto Scoglio poträ tenire e far pasco-lare venti animali peccorini, c doi somari, eosl anco ciaschedun de’ i Colloni, e Pastori del medesimo Scoglio poträ tenire in questo a far pascolar sedici animali peccorini, e doi somari senza obbligo di haver pagare per questi 1’ erbatico over pa-scolo al Monsig.r Vescovo, et al Sig. Abbate, m& per 1’altri animali peccorini, e somarini oltre il detto numero di venti, e sedici, e di doi rispettivamente.............ehe .... tenissero, o pascolassero sopra il detto Scoglio, esso Bravaro, Colloni, e Pastori con previa licenza dei Patroni sopra detti, e non al-trimenti, doveranno pagare per 1’ erbatico, e pascolo ai medemi Patroni per ogni animal peccorino soldi 6 ali’ arino, e venti all’ anno per il pascolo, erbatico d’ ogni animal somarino proi-bendosi espressamente a detti Colloni il poter tenir nel Scoglio animali caprini, come anco Manzi oltre quelli, che solamente servono per arar li Terreni del detto Scoglio, ciofe un paro per cadaun Collono, et avendone sul Scoglio piü d’ un paro con previa perö licenza di Patroni, e non altrimente, doveranno pagar alli Patroni stessi pascolo, o erbatico de ogni Manzo s. (5 all’ anno. 22 Quando il numero deli’an.li spettanti alla Mensa Episcop.e, et alla Abbazia, e di quelli di ragione della Chiesa Cappellano Bravaro, e Colloni e Pastori predetti assendesse a quantitä maggiore di quel possano alimentarsi con 1’ erba di detto Scoglio, doveranno il Bravaro, e Pastori e tutti li altri nominati di sopra le var del Scoglio a ratta portione della quantitä deli an.li, ehe ciascuno di essi aveva tanto numero de animali quanto bisognasse per far aver congruo pascolo, e alimento dei animali delli Patroni predetti, nell’ arbitrio de’ quali Patroni starfi il poter tenir sopra il detio Scoglio tutta quella quantita dell’ animali propri, che a loro parerä ancorchč per questo bisognasse diminuir, o levar dal Scoglio l’animali de i Pastori, e Colloni, cosl ancho sarit in arbitrio delli me-demi Patroni il concedar licenza alli Colloni, e Pastori, et ad altri ehe possano tenersi come sopra in detio Scoglio oltre • il namero permesso come s’ e detto di sopra. 23 Nel far i conti delli Animali si dovranno dar.............. .... Colloni, e Pastori, doi Animali per conto di Regalia . . .... dalli quali animali doveranno i Colloni, e Pastori detti dar indietro alli Patroni le pelli con la lana, e se li faranno buoni per mancamento da istesso Monte k raggione di cinque per cento secondo il statuto, e consuetudine dell’Isola di Cherso, et Osserö, cosl anco quelli che col portar soliti legettimi segni giustificarano esser morti da se overo esser stati amazati da Cani o da Ucelli di rappina, e per il resto delli animali che mancassero di ragione de i Patronii doveranno i Pastori e Colloni pagar tutto il mancamento della quarta parte, che da essi toccherä delli Agnelli, et Agnelle nati ogn’anno, cioö o tre giovani per doi vecchi a ellezione degli Patroni, overo testa per testa secondo detti Patroni vorranno, et in confor-mit& del sopradetto statuto, e consuetudine, il che s’intende anco del mancamento delli Agnelli et Agnelle giovani, delli quali tutti saranno obbligati essi Colloni, e Pastori render conto dopo (Oie questi saranno stati segnati con li soliti segni de i Patroni, et in caso la detta loro quarta parte non basütsse a pagar alli Patroni intieramente il mancamento, doveranno li Pastori, Colloni supplir col proprio il' rimanente. Della quarta. parte che toccarä alli Colloni, Pastori di Agneli et Agnele nati dalli Animali di rcgione della Mensa Episcop.e e dell’Abate, doveranno essi Pastori, e Colloni pagar la X.ma da dividersi secondo il solito tra !’ Illustris.o e Reverend.o Monsg.r Vescovo, et il Mol.o Reverend.o Capitolo d’ Ossero, cosl anco delli Agneli, et Agnele nati ad essi Patroni e Colloni delli loro animali proprii. 25 Alli sopradetti Colloni, e Pastori si daranno per o-gn’anno per loro regalia dal Monsig. Vescovo, et dal Sig. Abbate unitamente al tempo dolle sesole un Montone, et una Barilla di Vino, o Muffa, et al tempo delle vendeme una Ba-rilla di Vino secondo sarä comodo delli Patroni, et al tempo del lasciar i Montoni un animale, che in tutto saranno animali due come s’ 6 praticato sin adesso. 26 Saranno per l’abilitä, c regalie che si diano si sono espresse obbligati, i Colloni e Pastori, oltre quello che nelle condizioni, et obblighi di registrarsi s’espressero a guardar diligenternente che li animali peccorini, e somarini, et molto per piü che Manzi, i quali solamente per il bisogno dell’arrare il governar Terreni in detto Scoglio, cioö un paio per Collono, e non piü come di sopra s’ 6 espresso non portino danno al- cuno alli seminati, o vigneti al tri men te trovandosi fatto danno dalli animali ad alcuno de tori overo a chi sia altro ehe abhia o avesse a eoltura Olio Vigne nel detto Seoglio sia obbligato...............a chi e toeeato in tal tempo far guardia alli animali pagando del proprio tutto il danno seeondo la stima dei periti da farsi a sne spese ul tre il poter esser licen-ziato aneo per questa causa dalla Collonia ad ogni arbitrio delli Patroni, proibendossi di pili espressamente alli Colloni ed ad ogni altro il poter tenir nel Seoglio animali peceorini,') se non si teniranno sempre ligati, o serrati. 27 Et a cio ehe piu facilmente si rimedj alli danni ehe potessaro farsi dalli animali grossi liiassiine dolii Manzi, dove-ranno li Manzi tenirsi alla notte legati, overo serati, o pure volendosi far paseolar di notte li si dovera tar guardia sempre. 28 Doveranno li detti Colloni, e Pastori ogn’anno nel termine di giorni ;30, e non piu tra tutto aver sesolato batuto, tibiato, sventolato, et oftettivamente diviso col Monsig.r Ve-et il Sig. Abbate, overo con loro agenti ö intervenienti, tutti li Formen ti, Orzi, c le Biade di qual sia sorta, e in tal tempo deli i detti giorni trenta solamente, sarži loro permesso mangiar del moiite overo dal cumulo di tutte le Biade Communi tra i Patroni c loro, et quando i Colloni, e Pastori 11011 finissero tutti i lavori sopradetti nel termine di giorni trenta eome di sopra s’e detto, non doveranno per questo per....................... di mangiar piii del monte dopo passati li detti giorni trenta, ma doveranno essi Colloni, e Pastori, farsi le loro spese del proprio, dichiarandosi espressamente che in tal tempo delle Sesole e battiture delle Biade non possano mangiar del monte nelli sopradetti giorni trenta a li ri che coloro li quali sono presenti de i medesimi Colloni, Pastori, e ehe ettettivamente lavorano i Terreni di detto Seoglio, et in quello stanzino. 29 Si proibisce j>oi alli detti Colloni, e Pastori il poter levare dalli Čampi, o dali’are aleuna e.osa di Biade se prima non daranno nota d isti n ta c fedele agli agenti, 6 intervenienti di Monsig.r Vescovo et il Sig. Abbate di quanto vorranno levare per uso delle čase loro, cost anco se gli proibisse il ])oter tagliar le uve per far il mosto prima delle vendemie, ö por-tando via doveranno notificar con giuramento, e pigliar in conto quello, ehe prima avessero Sesolato, 6 vendemiato. Pa-rimente se gli proibisse il levar dal monte le Biade, o del vino con titolo di darli per elemosina a ]»overi o alli questuanti se prima non sarä diviso, e dato tutto il Terratico alli Patroni. 30 Trovandosi clie aleuni delli sudetti Colloni, e Pastori abbia fatto fraudo alli Patroni nelli animali, ö nelli erbatici, overo in non dar a loro la giusta parte delli Terratici, delle Biade o delli vini, 6 pur nel portar nelle Barehe, o Baraccha, ö ehe abbia levato dalli campi deli’.....................vigne e.osa *) forse voleva dire: eaprini. alcuna, senza aver prima licenza alli agenti, et inter- venienti delii medesimi Pastori tiome di sopra s’e espressö, potici esser subito lieonziato dalla Colonia ad ogni arbitrio delli istessi Patroni o vor o........................................... loro agenti, ö intervenienti, oltre il dover esser obbligato quol tale, (die avesse fatta (Vande pagar tutto quello ehe avesse defraudato, e per i figli e figlie, saranno in tal e a,so obbligati il Padre, e la Madre. 31 Tanto la Chiesa
  • 80, levino tutti Colloni, e Pastori del monte delle biade a ragione del 5 jier 100, e ft, rata portione di cadaun Collono, mft ehe pas- sati i tre anni debbano essi Colloni dar, e corrisponder alli Patroni.........................intiero, (‘ fanno d’ogni ease eo:ne di sopi'a s’ e convenuto. Quali eonvineioni, diehiarazioni e convenuti promettono da una parte il sopradetto ^lonsig.r lll.o, e Reverend.o Vescovo per se.................quanto puö per suoi successori, come aneo il sudetto Reveverendo I).n Jlartin Botterini per nome del ]>refatto Emiuentissiino et Reverendissimo Sig. ('ardinale Del-fino Abbate di San Pietro di Ossero, et (lall’altra parte li sopradetti Colloni, per sö e per allri Colloni compagni, e loro successori di mantenir et inviolabilmente osservar, ne a quelli mai opporsi per se ne per iuterposta persona sotto alcun pre-testo, titolo o eolore iininaginabile, (> per eiö obbliga.no ambe le parti li suoi beni, et eredi nella piü ainpla forma, che possano. Fatta in Ossero nel Palazzo episcopale per me Mattio Ropeich V.o Canc. d’Ossero, preseliti il Diac.o D.n Zorzi Ca-stelan qm. Paulo, et Giac. Pilicich qm. Silvest.ro, ('t Mattio Cueich qm. Cosmo tutti da C'lierso Testimonj rirmati e pregati. Io Mfittc.o Ropcich Im copiato il prcscnt.o orl in fort»“- ili eiic CATALOGO DELLA BIBLIOTECA DEI PROFESSORI deli’ i. r. Uinnasio siiperloro in C.ipolistria I. PARTE V. FIUOLOGIA CLASSICA (Continuazione) 676 Schenkt, Escrcizi greci ad uso dei ginnasl. Versione italiana, riv. da (ü. Müller. Roma, Torino, Firenze 1871. 677 Schiicmann, Heinrich, Ilios. Stadt und Land der Trojaner. Leipzig' 1881. 678 Schneider, Arthur, Das alte Rom. Entwickelung seines Grundrisses und Geschichte seiner Bauten. (Mit 12 Karten). Leipzig 181)6. 679 Schneider, Iosephus, Carminum libri octo. Tergesti 1878 (2 copie). 680 Scholiastao M. Tullii Ciceronis. Edidorunt Io. Casp. Orcllitts et Io G. liaiterux Turiccnses. Turici 1833. 681 Schümann, G. F., Antichitä greche. Traduzione del-1’ ab. Rod. Pichler. Vienna 1857. 682 Schön/min, Antichita greche. Traduzione deli’ abate prof. Rod. Pichler. Firenze 1877. 683 Schont», Ant., Liber aureus de Ratione docendae di-scendaequo linguae latinae. Em. et aux. Fr. W. Ion. Dilleuius. Stuttgardiae 1781. 684 Schrevelhut, Cornelius, Lexicon manuale graeco-la tinuui et latino-graecum. Patavii 1778. (>85 Schreccliv», Com., Manuale graeco-latinuin etc. Ad calcom adjecta sunt sententiae graeeo-latinae, bus oinnia primitiva Graeca comprehenduntur. 1 tractatus duo : alter de resolutione verborum, f de articulis etc. — Patavii 1715. 686 Schultz, Ferdinand, Kleine lateinische Sprachlehre. Paderborn 1888. 687 Schnitz, Piccola grai mnatica latiua. I lad. da faello Fornaciari. Torino-Trieste 188f^. 688 Schnitz, Lateinische Synonymik. Paderborn 1863. 689 Schultz, Trattato della fonnazione delle parole e della metrica latina. Version« italianacon note. Torino 1874 690 Schweizer-Fidler, Teorica dei suoni e delle fornu della lingua latina ail uso delle scuole. Prima ver sione ital. per cura del Dr. D. Pezzi. Torino 1871 691 Seeimann, Emil, Die Aussprache des Latein. Heil bronn 1885. 692 Seiler, E. E., Vollständiges griech.-deutsches Wor terbuch über die Gedichte des Homeros u. der Ho meriden. Leipzig 1863. 693 Seneca, AI. Annaeus, Suasoriae etc. — Rec. ab An draea Schott«. Venetiis 1658 (vol. III). 694 Seneca, L. Annaeus, Tragoediao. Cum notis J''ar nabii. Amsterodami 1694. 695 Seneca, L. Annaeus, Opuscula moralia. Accedi Ludus de morte Glaudii. — Operette morali di L Anneo Seneca. Aggiuntovi lo scherzo in morte d Claudio (con traduzione e note). Venezia 1872. 696 Seneca, L. Annaeus, Opera quae snpersunt. Rec Frid. Hause, Lipsiae 1862-63. So^rniitunt vol. 1 II, B 36 1 II, C 45 1 G. A. 1827 1 1, B 18 I I, I) 6-7 2 11, I) 33 1 II, D 34-36 I, A 29 1 I, F 21 1 I, F 22 1 I, C 20 1 I, C 22 XIV, C 3 1 1 I, B 47 1 I, C 30 1 I, E 16 1 S. C. 311 1 XIII, B 35 1 XIII, B 19 1 II, F 7 1 II, A 42-44 3 König Oedipus. Im Vorsmaass d. v.l. Minckwitz. Stuttgart 1855. v. F. W. Schneiden'in. Berlin 697 »S'enofonte, La spedizioue
  • . ree. atque interpretatus est lo. Gasp. Omilili's\ Amsterodami 1846-48. 726 Tacitus, Coni., llistoriarum libri qui supersunt. Schulausgabe von Carl Iferneim. Leipzig 1 H4 755 75G 757 758 759 760 7<;i 762 763 764 765 766 767 768 769 770 771 772 773 77-1 775 776 777 Thesaurus, uovu.s, Romanarum antiquitatum. Con-g'cstus ab Alberto Henrico De, Stillens/re. Venetiis 1735. Thesauri iitriusque antiquitatum Romanarum Grae-carumque nova Supplenten ta. Congesta ab Ioanne Poleno. Venetiis 1737. Thesaurus, novus, Svnonvinorum. Authore anonvmo. Vcnetiis 1678? Thesaurus ling’uae latinae (Lat.-tod. i ti Thesaurus Italo-g'raeeus. Von Günther Alex. Wien 1884. Tkirntann, C., Homerische,s Verbal-lexico». Berlin 1879. Tkucydides, I)e bello Peloponnesiaco libri octo. Ite-ruiii rec. Imin. liekkerus. Berolini 1816. Thukj/dides, Geschichte des Peloponnesischen Krieges. Deutsch von Adolf Wahrmund. Stuttgart 1864. Thuktjditles, Erklärt von 1. Classen. Berlin 1877-79. Tirteo, I canti militari. Trad. in versi italiani da <). (larf/iulti. Napoli 1766. Tragedie di Sofoele ed Euripide trasportate dalla g'reca nell’ italiana favella da Cristoforo (iuidiccioui. In Lucca 1717. TurseUinus, Horatius, De particulis latinae ora-tionis opus utilissimum. Locupletatum a lo. Conrado Schwartz. Patavii 1715. TurseUinus, Horatius, De partieulis latinae orationis libellus utilissimus. Rec. olim et locupl. a B. I. Tho-masio etc., nunc a Io. Conrado Schwartz. Lipsiae 1734. Yacrari. G., Le feste di Roma antica. Torino 1902. Valerius, Maximus, Opera. Trad. da Giorgio Dati. Con illustra/.ioni deli’ äbate Pietro Canal. Venezia 1839. Valerius, lulius, Res gestae Alexandri Macedonis. Translatae ex Aesopo Graeco. Pnmnm editae ab Ang. Main. Volgarizzate da Giov. Ilerengo. Con an-notazioni. Venezia 1852. 1 ’aleri-us, Flaccus, Argonauticoin libri VIII. Volg'a-rizzate da .Marc'Antonio Piiidemonte. Venezia 1851. Valla, Laurentius, Elegantiarmn latinae Iinguae libri sex. Ejusdem de reciprocatione sui et suus libellus. Vcnetiis 1563. Vavieek, Alois, Etvmol. Wörterbuch der latein. Sprache. Leipzig- 1881. Yarro, M., Terentius, Quac supersunt r.pera. Cr.n traduzione e note di Giang'irolamo l'agam, 1’. Canal e Feder. Hruuetti. Venezia 1846. I’asconi, Doni., II mito di Scilla e Cariddi nell’ O-dissea. Milano 1890. 1 ’asecni, Dom., Le esagerazioni di Valerio Anziate. Casale 1891. Vasconi, Dom., De rebus divinis et humanis quid senserit Herodotus. Laude Pompeia 1893. I ’irgilius, P. Maro, Opera. Notis illustrata Thoniae Farnabii. Venetiis 1771’. Opera. Cum notis loh. Minelii. Opera. Interpr. et notis ill. Car. 1804. Varietate lectionis et perpetua ad- Virgilhts, I’. M., Venetiis 1803. Virgil ins, P. M., Ituaeus. Hassani Virgilius, P. M., notatione ill. a Chr. Gottl. Heyne. Lipsiae 1830. Scannt lim vol. I, G 13-1 i> 3 III, G 1-5 5 XIII, B 21 1 XIII, B 33 1 S. C. 1522 1 11, B 59 1 11, C 25 1 XIV, C 10 2 II, C 21-24 4~(8) II, B 49 1 IV, F 33 1 XI11, 1? 24 1 I, A 4 1 XIV, I) 11 l II. E 29 1 11, F 11 1 II, F 4 1 I. A 52 1 I, E 25 1 II, F 9 1 II, B 41 1 I. 15 43 I II, 15 42 1 XIII, B 31 1 XIII, 15 14 1 I, F 2-3 2 I, C 12-15 4 778 Virgiliux, P. M., Opora oninia. Edidit Io. Christ. lohn. Lipsiae 1825. 77!) Virgiliux, P. M., L'Eneido. Trud. da Annihal Caro. Milano 1824. 780 Virglilux, I’. M., Opera quae oxstant variorum notis illustrata. Con traduzione c. note di varii. Venezia 183!). 781 Virgiliux, P. M., La Georgica. Tradotta in viars furl'ans da Zuan losef Hiwis. Gurizza 1857. 782 Virgiliux, P. M., Le Georg'iche. Trad. da Franc. Combi. Venezia 1873. 783 Virt/iUnx, P. M., Gedichte. Erklärt von Th. Ladeirig. Berlin 1883, 1891, 188«. 784 Virgiüm, 1’- M., L’ Eneide. Trad. da Giov. De’ Medici. Capodistria 1893 (2 copie). 785 Virgiliux, P. M., La Georgien. Trad. da Giov. I)<‘’ Medici. Capodistria 1895. 786 Virgiliux, P. M., I/ Eneide. Connn. da Remig'io Sitbbadhü. Torino 1887-88, 1898, 1900. 787 Virgiliux, P. M., Opera. In u-um scholaruni reco-«•novit Otto Itibbeck. Lipsiae 1884 (8 copie). 788 Virgiliux, I’. M., di Carlo Malatesta da Himene (¥?). 789 Vilrurinx, M. I’ollio, Dell’Architettura libri 10. Trad. e connn. da Berardo (laliani. Venezia 1854. 790 Volkmann, Richard, Die Rhetorik der Griechen u. Römer. Leipzig' 1874. 791 Vnlpitix, Iosephus Itocehus. Epistolae Tibnrtinae. Brixiae 174.'!. 792 IVcicherl, M. A., Pootarum latinorum lloxtii, Laerii, C. Licini Calvi, C. ilelmi Cinnac etc. vitao et car-mimun reli(|Uiae. Lipsiae 1830. 793 WeLske, G. A., Die griechischen anomalen Verba etc. Halle 18(>9. 794 Wexener, I’., Libro elementare di ling'ua g'reca. Trad. da G. Harro. Torino 1877. 795 Wohlrab, Martin, Die altklassischen Realien im Gymnasium. Leipzig- 1898. 796 Wolfivx, Frid. Aug\, I’rolcgoniena ad Ilotneriun. Berolini 1872. 797 Xenophov, Anabasis. Krklilrt von Hchdtuitz. Berlin 1873-74. 798 Xvnophon, Anabasis. Von Krüger. Berlin 1871. 799 Xenophmi, Cyropaedie. Erkl. von F. K. llerttein. Leipzig' 1853. 800 Xenophov, Convivium et Apologia Socratis. Rec. et interpr. est F. A. Hornevianv. Lipsiae 1824. 801 Xenophov, Griech. Geschichte zum Seimige brauche. Von E. Kurz. München 1873-74. 802 Xenophmi, Memorabilien. Erkl. von Ludw. Iireiteilbar h. Berlin 1870. 803 Xenophmi, Memorabilien für den Seimige,brauch. Erkl. von H. Killmer 1870. 804 Xeitophon, De Soerate Commentarii. Roeog'ii. et ex-planavit Raph. Kühner. Lipsiae 1858. 805 Xenophmi, Memorabilia Socratis. Cum annot. Ludov. Dindor/ii. Oxonii 18H2. 80H Xenophoii, Crestomazia. Composta, annotata e prov-veduta d' un di/.ionario da Carlo Schenkt. Trad. da Fort. Demattio. Vienna 18fi(J. 807 Xenophon, La spedizione di Giro. Connn. da Adolfo Jierxi. Torino 188(i. vol. II, A 40 1 III, B 11 1 II, F 5 I IV, A 54 1 III, E 34 1 I, I) 31 1 (3) I, 1) 38 1 III, A 4(i 1 XIV, B 13 I (4 > XIII, E F XIII, G 1 1 1 11, F 21 1 II, E 13 1 XIII, G 2 1 I. C 4 1 11, 14 33 1 II, B 34 l I, I) 43 1 II, 1) 37 1 II, C 11 XIV, c <» 1 2) 1 II, C 9 1 (2) 11, C 10 1 II, C 12 1 XIV, C 7 1 II, C 17 1 XIV, C 5 1 11, C 47 1 II, C 18 1 11, C 13 1 (2) 808 Xeno/thon, I ,a spedizione rti Ciro. Coli note italianc
  • . 810 A'evophov, I)e’ detti e de’ fatti memorabili di So-crate. Libri quattro dichiarati da Eugonio Fermi. P ra to 18(55. 811 Xenophon, Historia Graeea. Koc. Otto Keller. Lipsiae 1896 (5 copio). 812 Xenophon, Anabasis. Für den Schulgebraucli hor-ausg. von And. Weidner. Prag-Wien-Leipzig 1894 (6 copie). 813 Zandnun, Basilius, Poeinata quac exstant oinnia etc. Accessit Basilii vita I’. A. Serassiv auctore. Bergo-mi 1747. 814 itieyeler, Ernst, Aus Pompeji. Gütersloh 1895. 815 Ziegler, Christoph, Das alte Rom. Stuttgart 1882. 816 Zumpt, C. G., Latein. Grammatik. Bearbeitet von A. W. Zumpt. Berlin 1865. Seguatum vol. II, C 14 1 II, C 15 1 II, C 16 1 XIII, E F 1 XIII, E F 1 I, A 26 1 VII, C 71 l 1, E 23 1 XIV, C 4 1 NOTIZIE SCOLASTICHE Corpo insegnante al termine deH’anno 1903-04. NOM E M A T K R I E ore (’apo-«’lasHi* in OSSEHVAZIONI 1 2 3 4 5 (liovanni Hisiac, i. r. professore della VII elasse di rango. Tedesco in I, IV, V, VI, VIII e dal 1 genn. in |)oi anche in VII. 18 20 Iliblintecarlo e IV. di direttore «lal 1 mar. o in poi. Antonio Cnldini, i. r. professore. Latino in IV c VII, Greco in IV; Logica in VII, e dal I nov. in poi anche Matern, in III. IV (■iiilio Castelpietrn, i. r. professore. Latino in III, Greco in VI, Italiano in I e dal 1 genn. in poi anche Tedesco in II. 18 III Oreste Gerosu, i. r. professore della VII cl. di rango. Matern, in IV c V; Storia nat. in I, II, III e VI; Fisica in IV. 20 Custode del piliinetto di storia mit. e meinbro d(‘lla eummissione esa-minatriee per eandidati al maglstero nelle seuo-lc po polar! o eittadine. (wiovmiiii Lurcher, i. r. professore. Latino in II e VIII, Greco in VII e Psi-cologia in VIII. 19 VIII I In.segnfi la Callijrrafia, (2 ore Hett.). Fu eustode «Irl gab. nrrhcol. edistri-lmtore «l«*i libri aeol. del fondo di brneti een za. rof. presso l’i-stituto magistrale. Disegno, dno corsi. 4 18 (•iovaimi Sokoli, i. r. maostro di mušica. Canto, tre corsi. 3 Francesco Zctto, i. r. bidello e eustode deli’ cdifieio. CRONACA DELL’ ISTITUTO. Questa cronaca deve registrare un ben luttuoso avveni-raento. II gionio 23 dicerabrc il direttore del ginnasio Stefano Steftani partiva per Gorizia accusando una lieve indisposizione: sgraziatamente perö era dessa il principio della paralisi che doveva trarlo al sepolcro. E difatti dopo tre mesi di malattia, per lui dolorosa, di speranze e di timori per 1' istituto, la mat-tina del 28 marzo egli si spense. Arrivata qui la triste nuova, si sospesero tosto lc lezioni cd il corpo insegnante si raccolse a seduta per deliberare sulic onoranzo fiuicbri da prestarsi ali’ illustrc estiuto, che per tre aimi aveva diretto con amore, con sani criteri e senza rispannio di lat ich e questo ginnasio. Si stabil! per primo di mandare alla vedova un telegramma di condoglianza, d’ intervenire in corpore ai funerali, onorandoli d’ una ghirlanda, di esporre la bandiera in segno di lutto sulla facciata principale del ginnasio per tre, giorni, di celebrare all’ indomani — martedi santo — una Messa da Requiem in siiffragio del defunto per trattenere raccolta in Capodistria la scolaresca, di invitare al funerale in Gorizia quelli fra gli scolari ai quali non fossero gravose le spese per il viaggio, di partecipare la inorte a tutti gli istituti inedi della provincia, alle autoritä e principali notabilitii della cittä c di fuori, di teuere quanto priina un solenne ul'ficio funebre con invito spe-ciale; in fine venne iucaricato monsignor Spadaro di voler dire 1’ elogio funebre sulla bara. II funerale ebbe luogo il 30 maržo e riuscl imponente ad on ta del tempo orribile. Preše parte tu (.to il corpo insegnante di qui con 30 študenti, i tre ispettori provinci,-di, moltissiihe rapp resen tanze; od un grande stuolo di amici ed ammiratori del defunto. Lc esequie ebbero luogo nclla chiesa deli’ Imma-colata ed il catechista, monsignor Spadaro, salutö la salina a nome dei colleghi e della scolaresca colle seguenti parole: «Signori! II Irovarsi innanzi ad una bara e cosa mai sempre triste! Quando questa perö accoglie gli avanzi di un caro estinto, 1’affanno del cuore non ha misura. II Prof. Stefano Steffani, Direttore dell'i. r. Ginnasio superiore di Caj>o-distria, la cui spoglia sta per discendere nel sepolcro ad aspettarvi il grau giorno della risurrezione, apparteneva a noi da 13 anni a questa parte: la sua dipartita perciö ci colpisco di sommo dolore e tanto piü perojiö tre mesi addietro noi, dimentichi del detto d’Orazio: «omnem crede tibi dicm diluxisse supremum», Io vedemmo partire lieto e pieno di vita! La movte ce lo rapi lasciando nell’ estroma ambascia 1' adorata sua consorte, nella j)iü viva amarezza noi, suoi collcghi e la scolaresca tutta del Ginnasio, di cui da tre anni dirigeva le sorti e dalla quäle era ogli sinceramente amato! A nöi, o Signori, non resta che adorare gli imperscrutabili decreti della Prov-videnza, benedire quella mano che ci pereuote o a testimo-nianza del nostro affetto all’ illustre defunto od a lenimento del comune cordoglio, doporrc un fiore su questa bara qualo ultimo tributo di sentita stima, ;li affettuosa amicizia e di ri-conoscente pieta. Stefano Steffani nacque a Gorizia noi 1858 o quivi por-corso la carriera ginnasiale con osito sempre Mice, tantochö, portatosi all' Univorsita di Graz per gli studi superiori, a soli ventitre anni consogui Pabilitazione per 1’insognamonto della filologia classica con lingua d’ istruzione tedesea ed italiana. Fu assunvo tosto quäle supplente presso quest’ i. r. Ginnasio: per la sovrabbondanza pero cli personale insegnante dovette abbandonare questa diletta sna patria, per la quäle sentiva un culto speciale, per coprire le cattedre del Ginnasio superiore dello s ato in Trieste e di quello superiore di Pisino, pure dello Stato, ad insegnarvi la lingua tedesca, allo studio della quäle egli si diede con singolare trasporto, formandosi un metodo ehe la rendeva facile e gradita ad apprendersi ai giova-netti, men tre per la profonda cono scen za della sua letteratura, la faceva apprezzare ai giovani dellc classi superiori, ripor-tandone splendidi risultati. Ma venne flnalmente per lui il 1891, anno in cui ottenne il pošto di docente ettettivo per il suo gruppo nel Ginnasio di Oapodistria: ed e qui dove egli diede saggi della perfetta cono-scenza del latino e del greco — deli’ amore ehe per queste dne lingue sentiva — del suo ingegno nell’ impartirvi le lezioni. 11 suo metodo d’insegnamento dissipava le difticolta ehe incontra questo studio in generale, ma perfino toglieva quell’ avversione ehe molte volte si ingenera nella gioventu studiosa contro una od altra delle materie ginnasiali. Era lo Stetfani d’ una inge-gnosita unica nel trattare le lezioni di grammatica: conosceva a fondo gli autori classici, cui spiegava in modo attascinante, rilevandone le bellezze stilistiche, fedelmente interpretandone 1’ altezza dei concetti ed istituendone dei paralleli in guisa da teuer non solo viva 1’attenzione della scolaresca, ma da destare in essa amore per quelle classiehe bellezze. Egli era un vero pedagogo e coine tale fu riconosciuto dagli intelligenti lodato dai superiori tantoche unendo a questa sua valentia vasta e svariata coltura, onestä d’ animo, carattere dolce c disposizione naturalmente aftettuosa in verso la gioventu, nel 1900 fu nominato a Direttore del nostro Ginnasio. Se al venerando ed illustre ca v. Giacomo Babuder questo Ginnasio deve la sua esistenza, nel 1870 seriamente minacciata, ed un fortunato ineremento morale e materiale ehe gliela as-sicura per ravvenire; il compianto Direttore Stettani, conti-nuando 1’opera del suo antecessore, portö 1’Istituto a quella condizione di prosperamento ehe i tempi nuovi esigono. Dal-1’ Eccelso Governo e dal munifico Municipio di Oapodistria, ehe sono i fattori chiamati alla conservazione ed allo sviluppo di questo Istituto, ehe č la gemma piü preziosa deH’ Istria e per la sua antichita e ]>er le illustrazioni provinciali che da ('sso uscirono, ottenne il nostro illustre Estinto dei generosi sussidi per le migliorie del fabbrieato neu solo necessarie, ma vantaggiose a se stesso e decorose per lo scopo a cui era adibito. Lo volle fornito degli ultimi trovati seientifici per 1 ’i-struzione iutnitiva: di nuisei d’anticliitii Jatine e grcclie: d’opere moderne di somma importanza per i progressi scientilico-lette-rari deli’epoca. Con interesse speciale coltivö egli gli esercizi per lo sviluppo della ginnastiea: si mise a capo dello gite d’istruzione, per Ic quali proeurava i mezzi, per i pivi poveri fra gli scolari, dai fondi pubblici dcllo Stato e della Provincia ed 6 per tal modo ehe riuscl a portare anche il nostro girtnasio al livello degli filtri della Monarchia. Lo studio formo, come dice Cicerone, oblectationem vitae et levamentum miseriarum di quest’uomo, che oggi piangiamo: era egli sempre lieto — sempre ugnale con tutti: affabile con la gioventü — generoso di cuore e perciö pronto a, beneflcare — cortese coi eolleghi, cui egli trattava piti da amico che da superiore e dai quali era corrisposto con stima ed affetto eguale. L’eccessivo lavoro affrettö la sua morte! Ed ora, o Signori, la salma deH’egregio Direttore Stefano Steffani — nostro eollega — di questo padre della gioventü, che accoglie il Ginnasio di Capodistria, sta per calare nella tomba, ehe noi, col cuore straziato siam venuti a bagnare di lagrime: ehe voi suoi amiei ed ammiratori in sl largo stuolo voleste onorare di sentito compianto! Su questa tomba pero aleggia la fede in Dio ehe sostenne anche Lui nelle distrette della vita e nel disimpegno dei doveri, che quäle educatore di gioventü eristiana gli incombevano: di quella fede da Lui professata nell’esistenza d’ima vita futura, d’una patria dove ci aspetta im gran nurnero <1 i persone care, del bel Paradiso, in cui ci brama numerosa turba di parenti, di fratelli, di figli della sua sorte gi& sicura e sol della nostra salvezza sollecita! Deli, o Signori, innalziamo un’ ultima preče perchč, Iddio pietoso affretti a quest’anima, a noi tanto cara, 1’ingresso a quel beato porto dove piü non sarži ne pianto nö lutto — le affretti il conseguimento del fine adorato delle nostre pene — le accordi il premio infinito della nostra felicifit — il possesso di Dio «Luee intellettnal piena d’amore!» Lux perpetua luceat Ei, Domine, cum Sanctis tuis in aeternum, quia pius es. La ])artecipazione al lutto toccato al ginnasio fu assai larga: si ricevettero telegrammi c lettere di condoglianza dalle autoritä locali e provinciali, da paree.chi istituti della Monarchia e da moltissime illustri persone. II 1 f> aprile fu cantata dal coro ginnasiale nella chiesa dell’istituto la Messa fimebre. alla quäle fecern atto di presmiza le autoritä civil i ed ecelesiastiche del luogo ed una rappresen-tanza dell’ istituto magistrale. L’anno scol. 1903-04 ebbe prineipio il giorno H> settembri1. L’ufficio divino d’inaugurazione fu celebrato il giorno 18 settembre. II giorno 19 incominciarono le lezioni regolari. Furono pure solennizzati nel modo consueto gli anni-versari deir'Augusta Casa Imperiale ai IS agosto, 4 ottobre e 19 novembre. Gol giorno 26 ottobre il suppl. Giov. Bartoli, dietro sua domanda, venne sollevato dal pošto occupato da lui in questo ginnasio. In sna vcoe fu incaricato di insegnare matematica in VI, VII (' VIII“ e fisica in VII o VIII il sige. Giuseppe Bel-lussich, protcssore presso l’i. r. istituto magistrale. Nei giorni 28 e 29 nov. la scolaresca accede ai ss. sa-cramenti dolla Confessione e della Comuniono. II giorno IT» dicembre il corpo insegnante, assieme. a buona parte della scolaresca, preše partc ai funerali del coni-jiianto direttore del locale ist iti t ul.o magistrale sigr. Giovanni Markelj, da crudel morbo rapito ali’ affetto della famiglia e ali’istituto di cui con men to illuminata aveva retto per pili lustri le sorti. Durante le vacanze di Natale s’ammalö a Gorizia il direttore del ginnasio sigr. St. Steftani. L’8 febbraio 1904 1’onor. sig. ispettore scolastico provin-ciale dott. Francesco Svvida venne a presedere alla conferenza semestrale e ad im esame suppletorio di maturita. Ai 13 febbraio termino il I semestre, ai 18 febbraio co-minciö il II. Dai 23 ai 2f> maržo si tennero gli esercizt pasquali, alla tine dei (|iiali la scolaresca accedette per la seconda volta ai ss. sacramenti della Confessione e della Comunione. Ai 28 maržo mori a Gorizia il direttore sig. Stefano Steffani. Nei giorni 18 e 20 aprile 1’onor. sig. ispettore scolastit-o provinciale dott. Francesco Swida visitö le lezioni degli insegnanti. Nei giorni 2, 3 e 6 maggio il reverendissimo commissario vescovile mons. prelato can.o Giacomo Honifacio visitö le lezioni di religione. Ai 7 maggio il signor prof. Edoardo Brechler, delegato ispettore speciale per 1’ insegnamento del disegno a mano li-bera, visitö la scuola di disegno. Ai 16 maggio, dopo breve malattia, soccombette a fiero morbo il giovänetto Elio Orbanich della II: scolari e professori addolorati 1’ accompagnaronb alla sepoltura. Nei giorni 11 e 12 giugno la scolaresca accedette per la torza volta ai ss. sacramenti della Confessione e della Comunione. II 30 giugno si terranno gli esami di ammissione alla classe prima. 11 28 giugno terminö 1’ anno scolastico con la distribuzione degli attestati. Dispaccio deli’ i. r. Min. del culto e delPistruz. del 21 ag. 1903 n." 28852. Si stabilisco ehe dopo ogni ora di istruzione vi sia mi intorvall.o, affincbe i locali scolastici possano venir arieggiati. L’i. r. Luogotenenza di Trieste con disp. 7 ott. 1!K)3 n." 2344 comunica ehe 1’i. r. Min. del culto e deli’istruzione con decr. 2 ott. 1903 n.° 22646 preše a notizia con sodisfazione il rapporto dell’ispettore scol. prov. dott. Francesco Swida, il quäle constatava il buon andamento dell’istituto.e i risultati sodisfacenti ottenuti nell’ insegnamento. Con decr. deli’ i. r. Cons. scol. prov. dell’lstria del 17 ott. 1903 ii." 211/} il docente effetlivo Giulio Castelpietra viene confermato nel suo posto e gli vieu conferito contemporanea-nie’nte il titolo di «i. r. professore». L’ i. r. Min. del cujto e dell’istruzione con disp. 14 ott. 190;5 n." 33030 concede il chiesto pensioiiamento al prof. Giov. Battisti, il quäle giä durante tutto 1’anno scol." 1902-03 era stato in permesso per malattia. 11 maggiordomato dalle stanze al vaticano, con nota 5 die. 1903 n.“ 1410, rende noto che S. S. Pio X si 6 benigna-mente degnata di annoverare fra i suoi camerieri segreti so-prannumerari il catechista di questo ginnasio, monsignor Niecolö Spadaro. Con decreto 4 die. 1903 n." 2642 1’i. r. Consiglio scol. prov. dell’Istria incarica il prof. («iov. Larcher di sostituire il direttore durante le vacanze di Natale. Iissendosi poi il di-rettore ammalato a Gorizia, 1’ i. r. Consiglio scol. prov. con decreto 30 die. 1904 n. 2913 incarica il medesimö prof. Giov. Larcher di sostituire ulteriormente il direttore, affidandogli in pari tempo la dirigenza provvisoria dell’ istituto. L’i. r. Cons. scol. prov. dell’Istria con <1. 12 gennaio 1904 n. 2623 accorda al prof. Auf. Caldini la prima aggiunta quin-quennale di soldo. L’i. r. Cons. scol. prov. con disp. 1 fehl). 1904 n. 85 co- munica che 1’ i. r. Min. del culto e dell’ istruzione con d. 27 dec. 1903 n. 36960 ha concesso al sigr. Baccio Ziliotto, candi- dato abilitato all’insegnamento della filologia classica, di far 1’anno di prova presso quest’i. r. ginnasio incominciando col secondo sein, dell’anno scol. 1903-04, ed incarica il prof. Giov. Larcher di avviarlo all’ insegnamento. L’ i. r. Luogotenenza di Trieste con disp. 2 marzo 1904 n. 742 notifica che Suä Maestii si ö graziosamente degnata di nominare il direttore Stefano Steffani a membro dcl consiglio scolastico provinciale dell’Istria. L’i. r. Cons. scol. prov. dell’lstria, visto che la malattia del direttore durerii a lungo, con disp. 9 marzo 1904 n. 470 trasferisce la dirigenza provvisoria dell’ istituto al prof. Giov. Bisiac ed incarica il prof. Giov. Larcher di sbrigare gli affari amministrativi del ginnasio. L’i. r. Cons. scol. prov. dell’Istria con disp. 2 maggio 1904 n. 895 comunica che il Min. del culto e dell’ istruzione con decreto 19 aprile 1904 n. 12781 ha nominato il prof. »Stefano Petris a vicepresidente della commissione esaminatrice per le scuole popolari e cittadine con la sede a Capodistria X^XIBXSX XDX TESTO adopcriiti attiialiiH'iite. 1. Kelitjioiie. Catechismo grande, Trento, Seisser '99; in cl. I e II — Cimadomo, Catechismo del culto cattolico, Trento, Seisser, '95; in cl. II - - Schuster, Storia sacra, Vienna ’95; in cl. UI e IV — Favento, La cliiesa cattolica, la sua dottrina e la sua storia, Capodistria, Priora ’92; in cl. V, VI, VII ed VIII. 2. Latino. Scheindler-Iülg, Graminatica latina, 2. ed. Trento, ’OO Mo-nauni; in cl. I e IT Steiner-Scheindler, Esercizi latini, Trento, Monauni ’90; in cl. I ö II — Schultz, Grammatica latina, Trieste, Schimpft' ’88; in tlitte le altre classi. — Ifilg, Esercizi di sin-tassi latina, Trento, Monauni ’92; in cl. III e IV. — Gandino, La sintassi latina, in cl. VI. — Schultz-Fornaciari, Temi latini, Torino, Loescher ’89; in cl. V, VII e VIII. — Cornelius Nepos, ed. Weidner, Praga, Tempsky ’90; in cl. III. — Caesar, Bell. Gail., ed. Defänt, Praga; Tempsky ’92; in cl. IV. — Ovidius, Garm. sel. ed. Sedlmayef, Praga, Tempsky ’90; in cl. IV e V. Livius a. u. c. üb. I, XXI e XXII ed. Zingerle, Praga, Tempsky ’96; in cl. V. — Sallustius, Bell. lug. ed. Scheindler, Praga, Tempsky ’91; in cl. VI. — Vergilius, Aen. ed. Klou-cek-Szombathely, Praga, Tempsky ’91; in cl. VI e VII. — Cicero, in Catil., pro Sulla, De officiis, Pro Ligario, pro Deiotaro, Nohl, Praga, Tempsky; in cl. VI e VII. — Tacitus, Ann. Hist. Germ., ed. Müller, Praga, Tempsky '90; in cl. VIII. — Hora-tius, Carm. sel. ed. Petschenig, Praga, Tempsky ’OO; in cl. VIII. 3. Greco. Curtius-Hartel, Grammatica greca, 2.a ed. 1892, Trento, Monauni; in cl. III, IV, V, VI, VII e VIII. — Schenkl, Esercizi greci, Trento, 'Monauni ’89; in cl. III e IV. — Casagrande, Esercizi greci, II parte, Capodistria, Priora; in cl. V, VI, VII e VIII. Schenkl, Crestomazia di Senofonte, Torino, Loescher ’80; in cl. V e VI. — Homeri, Ilias, ed. Christ, Praga, Tempsky ’90; in cl. V e VI. — Herodoti hist. ed. Hölder, Praga, Tempsky ’88; in cl. VI. — Demosthenis Orationes, ed. Defant, Praga, Tempsky ’89; in cl. VII e VIII. — Platonis, Protagoras, Apol., Krit,., Phaedon (epitome) ed. Kral, Praga, Tempsky ’89; in cl. VIII. — Sophocl. Aiax, ed. Schubert, Praga, Tempsky.’97; in.cl. VIII. 4. ItaLiano. Curto, Gramm, ital., Capodistria, Priora, 2. ed. '03; in cl. I. — Hassek, Gramm, ital., Trieste, Chiopris ’93; in cl. II, III e IV. — Nuovo libro di letture italiane, parte I, II e III Trieste, Schimpff ’98; in cl. I, II e III. — Letture italiane, parte IV, Vienna, Hölder '83; in cl. IV. —Antologia di poesie e prose italiane, parte I-IV, Trieste, Chiopris '91; in cl. V, VI, VII e VIII. — Manzoni, i Prornessi Sposi, Iloepli 1900; in cl. III, IV e V. — L. Polacco, Dante, la Divina Commedia, ed. Hoepli, Milano; in VI, VII e VIII. 5. Tedesco. Defant, Lingua tedesca I, Trento, Monauni 2.a ediz.; in cl. I e II. — Defant, Lingua tedesca II, Trento, Monauni '94; in cl. III e IV. — No6, Antologia tedesca I, Vienna, Manz '92; in cl. V e VI. — Noö, Antologia tedesca II, Vienna, Manz '92; in cl. VII e VIII. — Hassek, Libro di versioni dali’it. in ted., Trieste, Schimpff'94; in cl. VII e VITI. — Willomitzer, deutsche Grammatik 9. Aufl., Vienna, Manz '02; in cl. V, VI, VII e VIII. (>. Storin e Geografla. Herr, Geografla, Trento, Monauni '96; in cl. I. — Mor-teani, Compendio di geografla II-1V, Trieste, Schimpff '94; in cl. II, III e IV. — Mayer, Manuale di Storia univ. per le classi inf. delle scuole medie, parte I. II e III, Praga, Tempsky '97; in cl. II, III e IV. — Gindely, Storia universale per il ginnasio sup. parte I, II e III, Praga, Tempsky; in cl. V, VI e VII. — Hannak, Geografla e Storia dell’ Austria-Ungheria, Vienna, Hölder '94; in cl. VIII. — Kozenn, geogr. Atlas, Vienna, Hölzl '01; in cl. I, 11, lil, IV e VIII. —Putzger, hist. Schulatlas, Vienna, Pichler '02; in cl. 11,111, IV, V, VI e Vll. 7. Matemalica. Wallentin, Manuale di Aritm. parte I, Trento, Monauni '96; in cl. I e II. — Hočevar, Geometria per le d. inf. Praga, Tempsky '91; in cl. I, II, 111 e IV. — Wallentin, Manuale di Aritm. parte II, Trento, Monauni '92; in cl. III e IV. — Moč-nik-Menegazzi, Algebra per le classi superiori, Trieste, Dase '84; in cl. V, VI, VII e VIII. — Močnik-Menegazzi, Geometria per le classi sup., Trieste, Dase '84; in cl. V, VI, Vll e VIII. — Močnik, Tavole logaritmiche, Vienna, Gerold; in cl. VI, VII e VIII. 8. Scienze naturali. Pokorny-Lessona, Zoologia, Torino, Loescher '85; in cl. I e II. — Pokorny-Caruel, Botanica, Torino, Loescher '91; in cl. I e II. — Pokorny-Struever, Mineralogia, Torino, Loescher '88; in cl. III. — Christ-Postet, Elementi di Fisica, Trento, Monauni '94; in cl. III e IV. - Hochslädter-Bisching, Mineralogia e Geologia, Vienna, Hölder '82; in cl. V. — Burgerstein, Bo-tanica per le classi superiori, Vienna, Hölder ’95; in cl. VI. — Graber-Mick-Gerosa, Elementi tli Zoologia, Praga, Tempsky ’96; in cl. VI. — M(inch-.Job, Fisica, Vienna, Hiilder ’9(i; in d. VII e VIII. 9. ProjM'ilciilicii (llosotlni. Lindner, Compendio di Logi ca formale, trad. da Erber, Zara ’82; in d. VII. Linduer-Visintainor, Psicologia; in cl. VIII. I)i questi testi scolastici suno permesse, olt.ro le edizioni recentissimc, anelie le ahteriori; sono eccettuati i seguenti libri: i (|iiattro vohuni della Antologia italiana per il ginn, su-periore; Defant, Lettiire tedesclie parte I; Wallentin, Manuale di Aritmetiea per le cl. I c II; ilannak, Geografia e statistica deli’Austria; Münch, Trattato di Eisica per le classi superiori dei ginnasi. (ili seolari quindi avranno cura di acqnistarne sol tan to 1’ ultima edizione, essendo vietato, per ragioni didat-tiche, 1’ nso delle edizioni pin vecehie. II piano didattieo seguito in cpiesto i. r. ginnasio corri-spose and)e quest’ anno scolastico pienamente alle vigenti ordinanze cd istruzioni; si pnbblica quindi soltanto 1’elehco delle opere lotte e coniuKMitate nell’ insegnamento dell(> lingue classiehc, della lingua italiana e della tedesca. .1. Latinu. Cl. lil: Corn. Nep., Milt., Theni., Arist., Pausan., Cini., Lysan., Alcib., Epamin., Pelop., Agesilans. Cl. IV: Caes. de Bell. Gali. I, V, VI 1-10; Ovid. ex Metam. delectus (De quattuor aetat., Phil. et Uauc-is). Cl. V: Liv. II, XXII 1-41; Ovid. ex Metam., East.., Trist.., Litt, ex P. delectus. Lett. priv.: Liv. XXII 42-(>l ; Ovid. ex Metam, delectus. Cl. VI: Sali ust. Bellum Cat ilinae: ('ic. in Cat.il. I; Vergil. Lc.lo-gae I, V, VII: Georg. 1 1-42, 351-514; II 109-176, 319-345, 458-540; III 478-506; IV 116-148, 315-558. Aeneis I. ('1. VII: Cie. pro Sulla, pro Deiotaro, pro Ligario, De officiis 1. II; Vergil. Aeneis II, IV e VI. Cl. VIII: Tac.it. Germ. 1-27, ex Ami. delectus; Horat. Carm., Serm., Ej)ist. delectus. Lettura priv.: Tacit. Agric. Verso la fine del sem. II lettura cursoria di brani presi da diversi autori. IL (ireco. Cl. V: Xenopli. ex Anal), et Cyrop. delectus; Hom. II. 1. Cl. VI: Hom. II. VI, VII, VIII,' XV; Herod. Hist. V 49-52; VI 1-4, 125-127: VII 8-19, 27-30, 88-40, 44-54, 101-106; Vlü 140 ad finem; IX 82,93-95, 109-114; Xenoph. ex Memor. delectus. ('1. VII: Demosth. Olynth. I, 11; Philipp. I, II; Honi. Odyss. I, VI, IX. Lettura priv. a) I sem. Dem. Olynth. III, b) II sem. Hom. Odyss. VIIT. CI. VIII: Plat., Apol. Soor., Crito, Phaed. 04 ad fln., Protag.; Soph. Ai.ix; Hoin. Odyss. XV o XVI. C. Italiano. CI. V: I. Pindemonto, ‘La Malinconia’, ‘IIlissc neil’ i.sola de’ Ciclopi', ‘Utilita de’ monumenti funerari’, ‘La vita soli-taria alla campagna’; O. Rosset,ti, ‘L’iride dopo la tem-pesta’; G. Forti, Dalla ‘Torre di Capua’, Dall’epistola ‘Sui Sepoleri’; A. Cesari, ‘()el modo di restaurare la buona lingua toseana’; L. Papi, ‘Napoleone Bonaparte’; A. d’Elci, ‘L’avarizia’; V. Gioberti, ‘I tipi del cristiano’; N. Tommaseo, ‘San Michele’; P. Giordani, Dalle ‘Iscri-zioni’; L. Carrer, Dagli ‘Epigrammi’, ‘La sposa dell’A-driatico’; V. Monti, ‘»Sulla morte di (liuda’, ‘Ode al Mont-golfier’; G. B. Niccolini, Dalla tragedia ‘Antonio Fosca-rini’. — Manzoni, I Proinessi S])Osi, XIV-XXV. Lettura privata: G. Leopardi, Prose sc,eite; G. Ginsti, Poesie scelte; U. Foscolo, I Sepoleri e liriclic scelte; V. Monti, Prose scelte. 01. VI: Metastasio, 1’At.t.ilio Liegold; Altieri, il Saul, il Filippo; brani dolle opere di Gins. Parini, M. Cesarotti, Scipione Maffci, G. Baretti; Dante, 1’Interno 1-XVIII. — Lettura privata: il Burbero benefico, i Quattro rusteghi del Goldoni; il Filippo dell’Alfieri; il Meriggio del Parini. 01. VII: Tassoni, la Secchia rapita; Fulvio Testi, Liriche; Filicaia, Sonetti, Vienua assediata dai Turclii; Guidi, la Fortuna; Redi, squarci del Bacco in Toscana; Ariosto, Orlando Furioso I-X, poi qualelie episodio piü noto e piü ammirato degli altri canti; Tasso, la Gerusalemine libe-rata, gli episodi piü cornmoventi e piü pojiolari; brani delle opere di G. Vasari, Ben v. Cellini, P. Bembo, G. Trissino, Fr. Borni, Giambatt. (Uiarini; Dante, l’Inferno XI-XXVI. Lettura privata: Ariosto, Orlando Furioso X-XLVI; Tasso, la Gerusalemine liberata. 01. VIII: II düecento, il trecento e i) quattrocento; letto tutto quanto c’e nella Antologia per l’ VIII. Dante, Purgatorio I-XXII; di piu: Foscolo, I Sepoleri; Leopardi, La Gi-nestra. Ripetizione della storia letteraria. Esercizi oratori: Borri: 11 Machiavelli e 1’opera sua; Bubba: Poeti melanconici <; pessimisti nella letteratura italiana; Devescovi: 11 settecento; Fontanot: II secento; Lughi: La poesia in Italia dopo il 1870. I). Tedesco. 01. VII: Goethe, Hermann u. Dorothea JV-Vl. 01. VIII: Schiller, Die Braut v. Messina (Fortsetzung). TEMI DI LINGUA ITALIANA ('lasse V. Ritratto di ]>ersona cara. — 11 console Giunio Bruto assiste all’ esecuzione capitale de’ propri figli (Livio, II f>; Plutarco, Poplicoln, ;> sg). - Giro e Tomiri (Erodoto, I 204-14). - II tradimento di Oronte (Senofonte, Anabasi, 1 6). — La confonnazione terrestre dclla Grecia e lo spirito del popolo greco. — 1 metalli. — L’ironia nel Manzoni, nel Leopardi, nel Giusti. — 11 vnio paese (descrizione). — Primo ricordo. — L’esilio (Ovidio, Ex Ponto, I :•!). - Agamennone ed Achille (Iliade, I). — 11 tribunato della plebe. — L’innesto e la rico-stituzione de’ vigneti fillosserati nell’ Istria. — Importanza della matematica. — lTn viaggio ehe vorrei fare. Momenti epici e momenti lirici ne’ Sepolcri del Foscolo. Dott. Pasiiii. (Jlasse V!. Dopo la lettura della Ginestra (Impressioni e considerazioni). — Dopo uno scontro di treni. — L’acqua. Gregorio VII ed Enrico IV. — Carattere dei «Rusteghi». Desumete dai cap.li LI, LII del «De bello Catilinario» il carattere di Cesare e di Catone. — Attilio Regolo. •— Parini e la sua satira. — L’igiene, suoi vantaggi. — Milano nel sette-cento. — In quanti modi si possa morire in Italia. — Gerione. Prof. Osti. Classt; VII. . Gabi netto archeologico. Custode: prof. II. Larv her. I Doni. Dal signor Antonio Orbanieb, i. r. docente e ispettore sco-lastico distrettuale emerito: una collezione di monete. — Dallo scolaro della VI Godina: una pianta di Roma, disegnata dal donatore. — Da 11’ i. r. Min. d. culto e deli’ istruz.: Jahreshefte des archäologischen Institutes in Wien, Bd. VI, 1-2. // Acqnisli. Cybulski, Ta.lm.lae quibus antiquitates Graecae et Romanae illusti'antur XVI, XVII e XVIII (Vest.ilus Graecorum) XIX e XX (Vestitus Romanorum). •— Forum Romanum. — Alcuiu oggetti per esperimenti psicologici. — Busto di Cesare. K. (laliiiioito di storin naturale. Custode; prof. O. (lerosa. I Doni. Dal sig. Giovanni de Favento, un esemplare di Alzavola (Anas crecca). — Da Valentino de Gavardo, scolaro della el. II, im esemj)lare di quaglia (Coturnix daelylisonans). // Aafuis/i. Pfurtscheller, Tavole zoologichc; Astropecten aurantiacus, Si>ongiae (Sycon, A])lysina); 4 tavole del Dr. Franz Heiderich rappresentanti le «Razze umane»; 1 ta v. rappresentante il Plis-solophus c il Metopsitacus undulatus. ES AMI UI MATURITÄ. t.) Aiiiki seolastieo 1002-1903. Gli esami orali si tennero nei giorni 11, 13, 14 e 15 lugi io .190.-5. Presedeva il sig. ispettore scol. pro v. dr. Francesco Swida e furono dichiarati maturi: Giacomo Agapito da Mon-tona, Manlio Bradicich da Pedena (con distinzione), Giacomo Cella da Cherso (con distinzione), Luigi Degrassi da Grado, Antonio Depangher da Capodistria (con distinzione), Eugenio Gottardis da Trieste, Antonio Lazzarich da Lussingrande, Stefano Petris da Capodistria, Domenico Rocco da S. Lorenzo del Pasenatico, Giovanni Scomersich da Veglia, Francesco Sferco da Parenzo, Giovanni Siroticb da Valle, Gualtiero Toneich da Volosca, Leone Volpis da Albona, Luigi Rossanda da Promon-tore, Teseo Rossi da Pola e Nelly Ascoli da Trieste. Gli esami di riparazione e suppletori si tennero a) in iscritto nei giorni 19, 20, 21, 22 e 23 settcmbre, b) a voce il 24 settcmbre 1903 o l'8 febbraio 1904, e furono dichiarati maturi: Giuseppe Quarantotio da Rovigno, Rodolfo Saversnig da Trieste, Nicolö »Sponza da Rovigno, Remigio Sussich da Veglia, Vittorio Furlani da Trieste e Angelo Modesto da Canfanaro. 2.) Ami« scolastico 1 tHKl-11>04. Furono ammessi agii esami 19 scolari ])ubblici deli’ isti-tuto e 3 privati esterni. Le provc in iscritto si fecero nei giorni 2-7 maggio. Furono assegnati i temi seguenti: 1. Per la versione dall’italiano nei latino: Dante, Inferno c. XXX1U, 1-36; 2. per la versione dal latino nell’italiano: Cicerone, De lege agraria in P. S. Rullum I, (i-7; 3. per la versione dal greco: Dernostene, Olint. I. 1419 (Per un candidato separatamente: Sofocle, Edipo a Colono v. 1-40). 4. per il componimento italiano : 11 canto che, propizie le Muse, la lingua tragga da una mente profonda vive piü a lungo dei fatti: 5. per la lingua tedesca: Inwiefern ist die Zunge das wohltätigste und das verderblichste Glied des Menschen? (Separatamente per un candidato: Der wissenschaftliche Beruf im Vergleiche zu anderen Lebensbestimmungen); (>. per la matematica: a) Scomporre la frazione 128/117 nella somina di due frazioni i cui denominatori siano 9 e 13. Quali sono queste frazioni? b). Un tale de ve pagare 10.000 Cor. senza interessi da qui a 10 anni. Egli vuole estinguere questo debito in 10 rate annuali uguali, pagando alla line di ogni anno. Quanto importa una rata, se si calcol« 1'interesse eoinposto del ir'/t por cento? c). Dato le equazioni del le 25 rette x = y x—0 x = —x+6 trovare la superfieie del triangolo raechiuso dali« tre rette ed il vohune del corpo ehe risulta dalla rotazione del triangolo attorno «11« retta x —0. (lli esami orali eoniineeranno il 1 luglio sotto la presi-denza deli’ onorevole signor ispettore seolastieo provinciale Nicolö R«valico. 11 risidtato dei medesimi verra pubblieato nel programma del prossimo an no scolatico. ESCURSIONI E SPORT NAUTICO. Allo sviluppo lisico (kila scolaresea oltre ehe eoi soliti esercizi ginnastici (4 ore sett.) si provvide anehe quest’ anno con gite e con gli esercizi del reniare. Nel corso deli’an n o vari gru])])i di scolari, accompagnati d« professori, feeero passeggiate, gite ed escursioni nei dintorni della cittä c fuori; e precisamente: ai 28 gennaio 17 scolari deli« IV col prof. Caldini an-darono a Pobeghi e Vili« Dečani ritornando per Marin a Capodistri«; ai 10 maržo 10 scolari della IV col loro ccfpoclasse prof. Caldini feeero una passeggiata «d Isola; «i 17 maržo il prof. Maier condusse scol«ri della 1 sni colle s. Mareo, perch6 potessero ammirare lo splendido j)anorama ehe si gode di lassn. Nel medesimo giorno 12 scolari deli« V andarono « Villa Dečani col dottor Pasini, e 15 della seconda a Mnggi« col prof. Bondi. Q,nesti nltimi si por-tarono con una bare« fino « s. Caterin« in Valle d’ Oltra; indi, valicate le «mene colline di Muggia vecchia, discesero a Muggia; e di la ritornarono a Capodistria per Scoffie ; il 22 maržo con lo stesso prof. Bondi 1 arti degli evviva tanto affettuosi ehe destarono l’ammirazione di «luegli abitanti in verso 1’oggetto di taute helle speranze per la n ostra i>rovincia, la gioventii studiosa ehe tanto bene sentiva reeiproeamente. II Podesta di Cittanova, sig. A. Davanzo, volle che i rimasti prendessero della birra, che generosamente mise a loro disposizione in quel bellissimo giardino, standovi egli stesso in mezzo a loro con isquisita cortesia ed affabilitä. Anche il M. R. Amministratore parrochiale, Canonico Sfecicli, voleva far dono alla comitiva d’altra birra: noü si pote pero die ringra-ziarlo, perchö essendo di niattina, lo stomaco dei gilanti non consentiva di bere piü oltre cd alle 9‘/j si continuö il cam-mino verso Daila, meta designata alla gita. Quei buoni Padri fecero agli alunni le piü festose accoglienze: si visitö la chiesa e la biblioteca della Badia: salirono naturalmente essi su quella specola, dalla quäle poterono vedere quölle fiorenti Campagne iino all’ora del pranzo che fu lauto anche perche condito dalla buona ciera c dalle parole d’ incoraggiamento rivolte dai Padri che assistevano al banchctto di giovani pieni di brio e di gratitudine per la eortese ospitalitä loro accordata. Alle 3 del dopopranzo il Catechista raceolse la comitiva sulla splendida spianata della badia per ringraziare il M. R. Padre Priore e la tamiglia del favore concesso, ai (juali rin-graziameuti rispose il Priore stesso con acconcie parole rivolte alla gioventü, che proruppe in rispettosi e c.ordiali saluti. Dopo quasi tre ore di inarcia si arrivo a Buie, donde, dopo breve sosta, si potč partire, in seguito al preavviso latto teuere a quel capo-stazione, col treno delle 7. 11 ritorno fu lietissiino; si giunse a Capodistria alle 9 pienamente sodisfatti della buona riuseita della gita che fu dilettevole ed utile. l’rof. N|)ner la gioventü studiosa. Tutti gli študenti fecero pure frequentissimo uso dei bagni marini. Eleico detli scolari al termine flell’ auno scol. 1903-04. (’lnssp I Amadi Kugenio da Pola Bcllussich Antonio da Capodistria Bonat Lino da Mezzano Cassano Ottom*, da Montona Cecco Antonio da Villanova Cernaz Carlo da Parenzo Češarek Eugcnio da Trieste Chierego Francesco da l’irano Codan Ferd. da Tom* Cuder Vittorio da (} risi gnana Damiani Franc, da Grisignana De Mori Franc., da Capodistria Dussich Vittorio da Buie Ferra Guido, de, da Trieste Franco (iiorgio da Buie Gamhini l’io da Capodistria Kristan Oscar«* da Capodistria Legliissa Giuseppe da Connons Lion Bruno da l’isino Maly Camillo da l’irano Milienovich Gius. da Rovigno Muggia Costante da Rovigno \egri (iiorgio da I’ola Orbanich Ferd. da Ca|>odistria Paliaga Ciovanni da Kovigno l’etronio Francesco da l’irano Piccoli Gioachino da Motniano Piccoli Roberto da Biiie Pontevivo (iiacomo da Kovigno Ponton Vinconzo da Ccrvignano l’ozzetto Diego da 'Friestc I’renmda Kugenio da Gorizia Sat'tich Carlo da Fianona Sandri Luigi da Torre Sansa l’ictro da Dignano Saracco Gustavo da Kovigno Sema Antonio da Strugnano Tamaro Luigi da l’irano Zalacosta Temistocle da Capodistria Zetto Giuseppe da Capodistria Zetto Luigi da Capodistria 11 ('lasse II Agacich Paolo da Pingucnte Boghessich Giov. da S. Loren/.o del Braut Francesco da Tor«*. Cadanmro Angelo da Capodistria Centassi Kmilio da Tricste Češarek Narciso da Tricste Cherin Giovanni da Kovigno Cherincieh Rosario da Veglia Chierego Giovanni da Pirano Cossovel Andrea da Rovigno Cristofoletti Carlo da Gorizia David Lorenzo-da Parenzo Decarli Bruno da Capodistria Del Bello Domeuico da Capodistria Douzak Antonio da Capodistria Dussich Antonio da Buin Konda Kttore da Capodistria (iavardo Valentino, de, da Capodistria Gottardis Odone da Tribano p. Buie Gramaticopolo Gins, da S. Lorenzo del Pasenatico Grego Giovanni da Tricste Komarek Antonio da Capodistria Kompost Vladimiro da Lovrana Loy Kdgardo, de, da Bruma Luches Luigi da Buie Milloch Giusto da Capodistria Piccoli Attilio da Momiano I’occecai Giovanni da Umago Kasman Vittorio da Capodistria Riccobon Vittorio da Capodistria Romano Krancesco da Capodistria Vardabasso Silvio da Buie Vesnaver Komano da Portole Xicovich Abramo da S. Lorenzo del Pasenatico i!4 (lasst* III Borgamas Giovanni da Connons Bianchi Marcello da Tricste Clean (iiacomo da Albona Coccver Ambrogio da Capodistria, Dapas Francesco da Kovigno Gail (iiuseppe da Aquiloia (iiorg'is Gius. da S. Pietro in Selve Grego Antonio da Tricste Lucas Luca da Fiumicello Luciani (iiacomo da Castelmiovo Mattiassich Kliodoro da Montona Pesante Annibale da Montona Pizzul Giuseppe da Tricste Pogliato Kd vino da Capodistria Kinaidi Renato da Portole Sandrin Nicolo da Cajtodistria I’. Sardotsch Paolo da Capodistria Sbuelz Valente da Capodistria Tomasi Francesco da Montona Totto Giov. conte da Capodistria Tramontini Marino da Aiello Vascotto Bortolo da Isola Vidali Giuseppe da Pola Visintini Giuseppe da Pinguente Vissieh Francesco da Capodistria Zorzin Giacoino da Pinguente Zweck Ernesto da Trieste, 27 (lasse IV Bellussich Edoardo da Trieste Benvenuti Giovanni da Isola Bonafln Carlo da Uniago Calogiorgio Giorgio da Capodistria Devescovi Matteo da Rovigno Druscovich Giobbe da Tribano Ferlan Francesco da Lovrana Gerosa Ettore da Capodistria Markelj Massini. da Capodistria Miloš Manlio da Buie Padovan Guido da Trieste Pobega Pietro da Capodistria Purga Antonio da Veglia Rasman Giovanni da Capodistria Hiecobon Andrea da Capodistria Rocchi Francesco da Rovigno Schlechter Edoardo da Trieste Sfecich Giovanni da Moiniauo Tamburin Bortolo da Rovigno Travan Marcello da Visignano Viezzoli Silvestro da Pirano Wehvich Giuseppe da Uniago Zumin Augusto da Gradišča 2;) ('lasse V Albanese Marco da Parenzo Babuder Giuseppe da Capodistria Benedetti Vittorio da Parenzo Cerova» Silvio da Pinguente Davanzo Francesco da Pirano Grego Giovanni da Orsera Gregorovich Carlo da Dragueh Herczeg Alfonso da Pirano Lovisato Romano da Trieste Loy Eugenio, de, da Capodistria Malabotich Giacomo da Cherso Mamolo Pietro da Capodistria Marussich Vincenzo da Albona Nadalini Augusto da Aiello Neri Romeo da Trieste Piccoli Luciano da Momiano Pilato Mario da Parenzo Poli Antonio da Capodistria Ponton Giacomo da Monfalcone Radessich Giovanni da Villanova Rainis Annenio da Cittanova Rocco Domenico da Rovigno Ruinich Giovanni da Albona Sain Giuseppe da Parenzo Sandrin Spartaco da Capodistria Schlechter Paolo da Trieste Zanfabro Antonio da Valle. Zuccherich Giuseppe da Dignano 28 Classe VI Agacich Marcello da Capodistria Apollonio Ferruccio da Trieste Baccichi Giorgio da Pirano Bernobich Rodolfo da Castellier Bradicich Remigio da Pedena Camalich Candido da Lussinpiccolo Cella Antonio da Cherso Delconte Antonio da Capodistria Delton Antonio da Dignano De Mori Paolo da Capodistria Devescovi Bernardo da Rovigno Druscovich Marco da Verteneglio Godina Antonio da Pisino llarabaglia Leone da Pisino Marin Pietro da Muggia Papo Guglielmo da Buie Perrotta Pietro da Palermo Pesante Pio da Montoua Quarantotto Luigi da Orsera Hocco Amedeo (la Parenzo Hossi < iiul io da Pinguente Russian Giuseppe da Parenzo SbisA, Giuseppe da Parenzo Schor Carlo da Vienna Senica Otinaro da Nabresina Tamburin Osvaldo da Fasana Udina Mario da Lussinpiccolo 27 Classe VII Abb& Giovanni da Rovigno Baban Stefano da Rovigno Cergna Sebastiano da Valle Colombis Francesco da Cherso Cossetto Eman. da S. Domenica di Visinada Crivellari Cleto da Cherso Davanzo Antonio da Pirano Degrassi Mario da Grado Fattor Antonio da Visinada Fortuna Silvio da Visignano Furlan Giacomo da Muggia Gerosa Attilio da Capodistria Nadalini Guido da Mattarello Palisca Giovanni da Albona Premuda Silvio da Gorizia Sandrin Giovanni da Capodistria Schor Antonio da Trieste Senica Arturo da Volosca Spiteri Antonio da Trieste Sussich Umberto da Veglia Tomasi Pietro da Moiitona Toncovich Giovanni da Fontano Urbanaz Gugliehno da Capodistria Vcntini Rodolfo da Malinsca Zelco Manlio da Parenzo Zetto Riceardo da Capodistria 2t> Classe VIII Bombo Tomaso da Rovig'no Benedetti Giovanni da Rovig'no Berg'hicli Antonio da Carnizza Bordon Antonio da Trieste Borri Fcrruccio da Parenzo Bubba Pietro da Pirano Deg’rassi Tito da Isola Devescovi Giorgio da Rovig'no Fon.tanot Antonio da Villanova di Verteneg’lio Franeeschi Marco, de, ila Seghetto Lug'hi Giovanni da Portole MalusA, Luig'i da liovig'no Orlicii Ruggero da Antignana Premuda Guido da Pola Sandrin Gracco da Capodistria Sandrin Luciano da Capodistria Scok Luciano da Parenzo Terpin Emilio da Pola Venier Francesco da Pirano Zozzoli Giovanni da Rovig'no Zuniin Albano da Gradišča 21 STATISTICA DEGLI SCOLARI. Iscritti alla fine deli’ antio scol. ' 1902-03 ........................... Iscritti al principio tleli' anno scol. 1903-04 ........................... Accettati durante 1’ anno . . Assioine Accettati per la prima volta: 1. dalla scuola popolare .... 2. promossi.............................. 3. ri peten ti........................... 4. dallo .studio privato .... Allievi che f'requentarono giil que-sto istituto : 1. proinossi............................. 2. ripetenti ............................ Uscirono durante 1’anno scol. Kimasero alla fine deli’ anno scol. 1. pubblici.............................. 2. privati............................... Assieme Da Capodistria........................... Dali’ Istria............................. Da Trieste .............................. Dal Goriziano............................ Da altre provincie....................... Dali’ estc.ro............................ Cattolici................................ Italiani................................. Slavi.................................... Tedeschi................................. Domicilio dei geni tori In questa cittA.......................... Altrove.................................. EtA degli scolari D’ anni 11............................... 12............................. 1 3............................ 1 4............................ 1 5............................ 1«............................. 17............................. » IH............................ 1 9............................ 2 0............................ 21............................. » 22............................ Assieme C 1 A S S K As- 1 ii m IV v VI VII Vlil sieine 39 30 30 26 27 29 19 23 223 52 38 28 23 30 28 i 26 21 216 1 i>2 3,S 28 23 30 29 26 21 247 43 2 3 3 3 — 5 1 4 1 2 1 43 18 2 5 4 11 30 5 4 21 4 1 22 1 23 1 2 24 2 24 19 1 163 16 20 40 1 34 27 23 28 27 26 20 1 225 2 41 34 27 23 28 27 26 21 227 9 25 3 3 1 11 18 3 2 7 13 3 4 6 13 3 1 3 19 3 3 3 20 1 1 1 4 17 2 2 1 2 17 1 1 45 142 19 17 3 41 40 1 34 33 1 27 27 23 23 28 27 1 1 27 27 26 26 21 21 1 227 224 1 2 15 26 18 16 II 16 11 12 7 21 6 21 7 19 3 18 78 149 5 12 16 4 2 2 41 8 8 7 8 1 2 34 1 3 6 10 6 1 27 3 2 11 5 1 1 23 2 6 8 9 2 1 28 3 5 9 6 3 1 27 3 9 11 3 26 ! j II II I 5 21 27 20 24 29 24 32 26 13 4 2 227 C I A S S E As- Classificazione dv.linitiva dell’anno scol. 1 902-0.') Attestati (1’ eminenza i n in IV V VI n VIII sieme (i 6 4 3 2 2 2 4 29 j Di prima classe 24 1« 19 22 23 27 17 18 166 Di seconda classe 5 6 5 1 2 — — — 19 Di torza clas.sc 4 2 1 7 Non comparvero all’ esame . . . — — 0» — - — — 1 2 Classilicazione finale, dell’anno sco-lastico 1903-04 Attestati d’ eminenza 4 5 4 2 3 1 2 1 22 Di prima classe . • 25 l‘l 16 18 21 18 23 19 159 Di seconda classe • 4 1 6 2 1 4 — — 18 Di terza classe ... ... ;l 5 8 Attestati interinali 4 4 1 1 3 4 1 — 18 Allievi non elassif. per malattia . 1 — — — 1 — — 0‘ 3 Assicme 41 34 27 23 29 27 2(5 21 228 Pagarono il didattro, nel 1 Sem. 28 14 13 4 9 11 24 5 108 nel 11 Sem. 18 16 14 9 7 10 7 7 88 Erano esenti per metil, nel I Sem. nel 11 Sem. — — — 1 — — — 1 2 — — — 1 — — 1 1 3 Erano esenti per intero, nel I Sem. nel 11 Sem. 20 24 15 18 21 18 2 15 133 27 22 18 13 22 17 18 13 145 Importo del didattro pa»', nel I Sem. 840 420 390 135 270 330 720 165 3270 nel. 11 Sem. .■>10 480 420 285 210 300 225 225 2685 Assieme kwü 900 810 420 480 680 945 390 5955 Importo delle tasse di ammissione 285(10 Importo delle tasse per i mozzi di istruzione e per la manntenzionc dei canotti 1111» Importo delle tasse per dnplicati 2 2 — 2 — — — 12 18 Numero degli scolari stipendiati . — :s 4 1 6 2 4 2 22 1 Importo deg'li stipendi: Cor. — 828 1220 200 1(158 352 900 358 5516 1 ; Frequentazione dei corsi liberi: Lingua croata I corso .... — 7 — 2 — — 9 II corso .... — — 4 6 6 2 1 — 19 III corso .... — — — 3 1 2 7 2 15 ialligrafia I corso 28 II corso 23 Disegno I corso 8 8 1 3 1 — — 21 II corso — 5 5 4 4 6 24 Ginnastica I corso 4 9 — — 13 II corso 7 6 7 8 5 33 Canto I corso 4 4 11 corso 3 13 2 5 — — 23 III corso 5 2 4 3 14 FONDO 1)1 BENEFICENZA Chiusa di conto all ji lino doll’anno scolastico 1902-0;!: Introito : corono 1421.58 Špese: » 12:i8.(i8 Civanzo : corono 182.90 Gestione dal 1 luglio 1903 al .'50 giugno 1904. Cor. < 'or. r. Introito Usi to Civan/.o li)02-0:l .... 182 !)0 Per leg'ature di testi scol. 27 40 Contributo (legli scolari Por libri scol. imovi r>!)G 48 por legature di testi scol. ‘)i> 80 Per capi di vestiario e cal- Interessi del le eartelle 118 :io zatnre ICO — •Dali’ incl. Giunta prov. . ;too - Contributo por la gita a. Dallo spett. Municipio di Parenzo IG 90 Capodistria . . . , . 200 — Sussidi in danaro 4 ;to Dal la rov. Curia vcscovile Por jfli amanuensi . 20 — di Parenzo 120 Por lavori di scritturale . 22 — Udi signori impiegati del- Assioino 817 08 1’ i. r. Capitanato distrett. di Capodistria in morte ItilanHo del direttore Stoffani . . 40 — Introito 1061 — Ksito 847 08 Assieme 10(11 Civanzo 21!) !)2 . 11 fondo
  • \ ICH GIACOMO PONTEV1YO LUIGI ZETTO CLASSE II NARCISO CESAREK GIOVANNI CHERIN DOMENICO DEL BELLO ANTONIO DUSSICH SILVIO VARDABASSO CLASSE III GIOVANNI BERGAMAS PAOLO SARDOTSCH BORTOLO VASCOTTO FRANCESCO VISSICH CLASSE IV GIOVANNI RAZMAN EDOARDO SCHLECHTER CLASSE V ROMEO NERI PAOLO SCHLKCHTER ANTONIO ZANFABRO CLASSE VI ANTONIO CELLA CLASSE VII CLETO CRIVELLARI DINO ANTONIO SPITfcRI CLASSE VIII GIOVANNI LUGHl AVVISO per I’ nun« scolastico 15(04*05. L’anno scolastico 1904-05 incomincerä il Ui settembre a. c. L’iscrizione principierä il giorno 12 settembre. Tutti i ragazzi che vorranno entrare nclLa 1 (-lasse, e quelli, i quali da un altro ginnasio entreranno in una delle altre classi di questo istituto, dovranno presentarsi in direzione accompagnati dai genitori o dal rappresentante dei inedesimi, e muniti della fede
  • 0, che servirat per l’aumento dei mezzi didattici, per incremento della biblioteca giovanile e per la manutenzione dei canotti ginnasiali. Per gli esami di anunissione sono lissati i giorni 16 e 17 settembre; per gli esami posticipati e di riparaziono i giorni 16, 17 e 18 settembre. L’ulficio divino di inaugurazione si celebrerä addl 18 settembre‘alle 8 ant.; l’istruzione regolare j)rincipierfi il 19 settembre. Quegli scolari che vorranno chiedere l’esenzione dal pa-gamento del didattro o 1’ aggiornarnento dei medesimo, si i>ro-curino a tempo 1’attestato di povertä, esteso in tutta regola. Alla loro istanza aggiungeranno anche 1’ ultimo ordine di pa-gamento dell’imposta sulla rendita personale dei genitori, qua-lora questi abbiano una rendita annua superiore all’importo di 1200 corone. Dalla direzioue dell’ i. r. ginnasio superiore. Capodifitria, 'Jti giitgno 1904. QIOV. BISIAC tf. di diretton*.