CASTIGO ESSEMPLARE De’ Calunniatori. AVVISO Dl PARNASO D i VALERIO FVLVIO SAVOIANO. AL SERENISS. ET INVITIS. CARLO E M A N V E L Duca di S AVOI A, &c. Zs&tfs un up «•$* ? 99 ^ IN ANTOPOLI, 00.I3C.XVIH. Nclla Scamperia Rcgia. n ! . . ' * > l -.'.J: i: !.ii„ c , r - V.!. 08 A'12/-/I I' ' 02IVVA i a .OKAtOVAZ OtVJV? OIXHJAV , 2 1 TI V W! T 3 .žeiMaflHZ JA M 3 OJJAH f. A tOV ib i •*> ! $ £ 4 •* '■§*• *? i * ^ «® 5 > -j v--. « 9 $ ?**■* «a <3 v r « ■4Ž-d f f f f g** i J O q O T H A Hi etK£ ttft&aJBa&a*** .lllVX.2Gi.O0 > v.. tliaH 0$w% C A S T I G O ■v E SS E M P L ARE DE' CALVNNIATORI. ll Šereniflimo Apolio fa caftigare due trifte Femine, &vn vigliacco Spagnolo, perche hauendofi fgurata per arte Magica d’ef- fere la Regina d’Italia,la Republica di Ve- netia,&: il Duca di Sauoia,haueanoprocu- cat;ocon infami calunnie di denigrare la farna di cjueiNobiliiTimi Potcntan . V DO liglornl pajfati comparue all’improuifo in V Tarnafola Republica di Venetia, & accompagnata da duo foliS čudim , e dal Duca di Sauoia sapprefcnto alta Real audien^a delgrandc ^Apolio, nel modo ,eper lofi- ne t cbefufcritto;empidifomma,&oftraordinariama- rauiglia tutta qucfia Cone. Haueafiintefo pocoprima, cheil Redi So.bemia.dopQ rarijfuccejfidiguerra poco felici , fatto confcio detle giufie pretenfmi di quella Republica intomo all'efpulfione de gli Vfcocbi , dl fine era condcfcefo , come Trincipe di Vera bortd , a vo- lerle dare le debite foddisfattioni. in conformitd]di che fi flauano gid trattando le capitolationidipace : laquale tofio, cbefufie effet- tuata, douea quclla Serenijfma Republica Vinar in Tarnafo, perdav conto alda Macfid d'Apolio d'bauer liberato il mareda quei c or fari , e la frra da quei lad roni, con vniuerfal contento, e ber.eficio. Ter la qualoccafioneil S erenijfimo accibla[ua grande%jga fia inmaggior opinioneapprejloilmondo, e gli fia tenuto ri[petto, eriueren%a magigore. Rjigione infegnata in pratica da’ moderni Trincipi SpagnoU,c'hannofondatatuttala gr a.' degpraloronella opinione[en%a fandamento, e neWapparen%e priue difošianga. filtri 1’attribuiuamad bippocrifta, parlandopm come i primi fenga propofito alcuilo. come [e la Republica di venetia fuf- fevenutain Tarnafoa pretendereda in- tnangiareacanilsčarni humane; arrofiirglihuomniviui: vender dias. de gii Idoli acbi vuol adorarli ; e far idoli a feficfjifolol’oro, efargen- Frav Bar to: e in soma [coprirfi lupo dopo entrata fotto pelle dipccorafra quei deleča mi f čtl Z re & [emplici, & innoceati; non mofirando alciin'altrO atto d i las, 6 Ca religione,fe non difar impicare quei me [bi ni a trcdici d tredkim ho laiss, O- noredi Cbriflo>c dt‘ dodici e mečari¬ ci della Cortedi q,tella Republicafiquali, odiandolagrandegja della Kepublica Fenetiana ,per baueralcuna volta fentito parhre dell'an- ticbe inimieitiefrd qttefte duegran Signore, hanno prejo tal occafia- ne di fpargere il loro veleno con parole maligne,mafalfijjime . di cbe hauendo bamto fentorc malti Signori Genoue/Uihdnmturimo ple¬ na di vera nobiltd,e la boccadi nabile veritd, ne diedero fubitoamu foallaSerenijJima Republica loro, che non poco fdegnata, ordind, che ft facejfe molta inquifttione pet trouar gli autori di tale men- Zagna,epigliarae\ldebitocasligo; md, come auuienenellecofe del volgo, non fen’d mai potuto banere akuti autore ceno . Ter le fopra- dette cofeconofciute dalfenfo, efondate nella ragione vededofi chia- vo, cbe ne ragione di Stafo, ne bipocrifia > ne pouertd, comeil vol- goignorante andaua pubncando , poteanobauer indottovna Repu- blicafigrande,eftfaraofaafarinParnafo časi bumtle,eponeraen- trata, quale a pena haurebbe fatto vna delle [ne damigelle, hanno prefooccaftonei S auij d'maginare ,cbetantam uit d doucffecoptir in fe qmlcbe gran rnidero, non molto facile a penetrarfi dagiudicij comrmm.Mdil S crenijjimo ^ipoUo>cbenel fecreto deU’arimofuo di- uino, gran cofe andaua riuolgendo, equeUo, clfefter vero pot effe in, douinando, fece chiamare d conftglio fecreto i piu accorti Tolitici del l 'ho Stato ; i quali ragunati ; fedendo e gli nel Trono della fua Maeftd parloinquešlamaniera- Vintprouifa vemita della Republica di Venetia a que/la mia Cor- te nel modo, che vol bane te veduto,il fuo parlare , che voihauetc- intefo , iribd tutto ripieno ilpenfiero di confufione, e di maraulglia . Gidfono pochi giorni, cheperauuifi certififeppe, com’dlafi [lana nell’Inclita fua Citta, e tutta follecita, e vigilantijjima, come fem- pre, Vedendoprepararfivnapotentearmata nel Regno di 'Ifapoli, attcndeuaanclfella ad ingroffor parimente la fua armata marittima, diibitando, poiche a tata i armata la malitia di queftitempi,chefen - ga prot c dati one di guerra le fuffe rotta la pace, e fotto lafede d'a- micitia le fufferofatti atti d’hoji j lit d. llDucadi Sauoiaparimente noi fappiamo ficuro , cbedopolaperdita di verceili, fucedutaiefet- timane aiietro, parteper mane amen to dimunitione,partepertradi- rnento, fen%a, cbe pur minimapartevhauefjela forga, slana ap- pareccbiandole fuegenti, eprocurando aiuti di Franita, perricupe- rare colfuo valorequeilo, c'ha perduto per altrui inganno. llcbe fi credeuadouerejf'erfacile ; poicbcl’ejjemto,di Milano fitrouauadai- l'arini del Duca, da infirmitd contaghfe,e da mali trattamenti del fuo Gouernatore ,atal temine ridotto, che non potendo piutrattenerfi in campagna, era/lato neceffam nel meglio i dell’Sfiate farlo nitra¬ te & n dal Tiemonte » e fipartirlo negli alloggiamenti di 'Njntara \ e d'*Allefiandria. Ter le quali cofe la Reginad’ Italia ,follecitata dal- l'amore de' fuoi piudilettiTrincipi, gia quattro giorni mi dimandb licenca , egliela diedi ,dipartire da qucfia Cone, per andara veder- gli,e perajjifter loro con ogni fuopotere,mttreeffiper la libertd,eper lagrandezga\di lei,arditamente bamoimpugnatoFarmi. Etbora, ionon sbcome , veggiocomparirquila RepuUicadi Venetia ridotta inmferid fra le vittorie. Veggio il Duca di Sauoia, per la perdita cfvn folo V ercellUmentre baconquiJlatoloS : fktodi Mefferano ,gran partcdel Monferato, & alquantiluochinel Milanefe, venit fatto Scudiere,netrouarfialtro,che apenalami } e'lcauallo . S veggio infieme la Reginad’Italia, ch’ioprefupponeua effergia malte migRa da\quefla Cortelontana, tornaraliamia prefen%a, folo permoftrarft contrariaalla Republicadi Venetia , gid tantofua diletta . bor, cbe pofiiopeni'are ? Strane nouitd, flraordmarie cofe; contra Vagione,' equxficontrail fenfomipaiono quefle; eadirloliberameniemi fem- brano larue, fantafme, e incantamenti tutti . Ter do non ho volu- toprocedere afentengadefinitiua contra la Republicadi Venetia, če¬ me quci Trincipi, cbe flauq.no meco, quand’io le diediauiientga, b per errore ingannati , bdalla pajjione acciecati , moflrauano didefide - rare ; mariferuandoilgiudhio dapoichemeglio fara ejfaminatala caufa,l'bofatta porrenelPhufpitak de' Trincipifalliti;non gidper pe' nadifallimento,mapercarceredifteuregga Voidunque huomini faggi, e dclle cofe del mondo fopra gli altri intendenti hb folo a qneflo ejfetto ragunati, perintenderefrd tanto inuiluppate cofeil parer vo- ftro; e quello intefoprocederpoi a deteminarecio, cbe fara di ragio- ne,e digiuftitia . Cibnletto K Apollotacque . £ i Sauij Configlieri, riguardandofi in vifo L'vn l’altro,etutti accennarono,che Tito Liuio, comepiuantico, eforfe dele cofe di Republicapiu de gli altri pratico , doutffe effer il primoaragionare. Maeglififcusb, dicendo, cbenellavarietd de Trincipati,de'tempi, e de’gouerninon vaglionole medefme conftde- rationi. cbes’egli intefemoltodellecofedella Rjpub. Romana,non ft fidauaperbdipoterconlafmilitudinedifcorrerficuramentedi quelle della Repttb. Venetiana j poicbe egli non bančna altra notitia di lei, cbe quella, che ft fentiua rifuOnare della fua grandegga, del fuo buon gouerno nelqualefi conofce bauerfuperato tutte l’dltre Republicbe del Mondo -, poicbe fempre , da cbe bebbe origine gid. 1200. anni 7 fino j haconferuato verglne intdtta la fua liberta ; afficurandofi den - tto cotila fuamoderatione dalleguerre rinili; e difendendoft fuori . co’lfuo vaiore dalleforge nimiche ; ondenon hapotuto ejferviolata ■giamai, tutto che alcune volte babbia hauutoi magmi ‘Principi dell'vniuerfo collcgati, e congmrati allafua vuina . Dal che vannoi pik Saggiargomentando y che debbaconferuarfiperpctua ,pervhica marauiglia delle cofe create fotto il Cielo,che fono tutte inferme ,e ca - duche. lfeUaqual opinionecgli con tuttigli aitri Toliticierafempre šlato con forme : neper hauerfentito quella Republicaragionare cosl abietta y e miferamente,egli yolcua efferfalile a mutarilfuo parere ,fe p rima non fentiua que'l d*aitri.Eta qucfto aggiufe, che niffmo poteua meglio trattaredelle cofed'vna Republka,cheqnegli, chepocofaba- ttcffe Viflo di prefenga ilfuo flato, il fuogouernofe fue riccbegge , il valore de'fuoi Trinripi,l’affettionede'fuoifudditi > &b che da tutto ihnondo c ceiebrata per gloria i h Rappre fenta IO Kapprefenta infteme 1’ingratitadme de' "Principi a lei obligati. Mit diche"Principipark ? Intuttoiljm difcorfo, o diro meglio, dke- ria fenga difcorfo ; il Dueti Ji Sattoia ha dem , che je le moftrain- grato. M a come fipub creiev tpueflo ,fenoi fappiamo dicerto ,ch'e- gliha rimeffo in m mo dileitutte le cofe fue , e le ha datoprocura con ampia facoltddiconcluderecib, che a leipiace dellaguena, bdella pacecon ifpagna f Mila Repah lica di Venem hd coneeduto il Duca di Sauoia tuno il fuo petere, perche fetiša dild nonruol poten far cofa alcuna; bor come ft pub dire, che fe le moftra ingrato f Supplicd tua Maeftdafar, che s'acqueti la Cafa d’ MuHria . (h/ffto certofard beneper leitperfar quello,cb’b digiuftitia,e non difender pid huomi- ni fcelerati : acciocbe Iddio non permetta ,che perquefto peceato per- dapid di quello, č’hd perduto , Ma nondice cosi: dn%i foggiiinge • Mcciochc 1'effercito di Spagna non pajfialle mieredi Garda , C hi- pocopratica bdi que'paeji quejia\ Repuhtica, che in tal modo ragiona . T er pajfar dal Vicmontc aile riuicredi Garda , non folo reftain me~ %oil Milane fe iffiifi frapongono Bergamo , e Erejfa co" loro Stati, Hor come pajfardiejlercito cosi tojlo aquelle riuiere , c’hanno arnnti di fesi foni antemurali ? Mafacciamo deirmpojfibilepojjibile ,cbe fciocco, e vanotimorc farebbe queJlo,fe ftain mano della Re pubih a diVenetia H far,che qudVefIercitorefli nelMilanefe la verfo H Tie- tnotscoH mantener vina lagucrra, perche il Duca di Sauoia fen-ga lei non vuol la- pace ? Ma fegue il pid bello, vuole, che tua Maeflti tommandi, cheil Duca d’ Ojfunale rešlituifca la pojfejfione del mar ^Adriatica, Com' bpojfibile, che ft troui perfonatanto ignorante,che nonfappia, cheil domandarrejlitutione fuppone, chefmprcceduta pmathne ? E qmndo ntai priub il Duca d'0[funa laRcpublicadi Venctia dellapojkfione dell'Mdnatico ? Fece entmr egi i alemi Va¬ ji e llivi quelmare,egU bvero >. basla forfequell’entrata atogUer alla Kepublica la pojfejfione , bildormnio? Ter leuarhpojfejfione bifo- gnacctcciar il pojfejfire- Ter acquiftar il dominio eneceffariogjujlo- titulo ,b preferittione di tempo.. Sengaquejle conditioniil tutto e in- giufto , e inmlido. Cosi i tadri entrano a rubbar le čaje, e nonper quejlo s'mtendeefjerne fattipadroniCosientranoi Corjariajual- Ugitrie nemila e per qu(fto ji farno Signori dl quelic,bde' > Mari. E co¬ si il Duca d’ Ojfma fatto ladrone, e corjaro ientrato d fciocca delira, o malitiofit mgannd d Cpncltiiopertanto, chedatuttelefue maniere dallaVo „ cs, da’ voeabol }, dallefrafi del fuo dire, dalle tante biigie, dalle tan - te fcioccbegpge., dallefuc pretenfitoni, e dal modo delJuo pretendere , ehiaramente fi fcopre coiteieffer vna perfonafinta. fi cbe ia Maefid tria con otimo configliol'ha fatta trattenere Id neli' Gfpitale , per rne- glio vedcrela fua caufa;nella quale procedendo con rigore ,etormcn- ti, come penfo , cbe j ar d conneniente , e neceffario ,fi fcopriranno re- militi feereti -,de'qualinon voglio mettermi aparlarc, per non fare de!l’indoulno. Rcslaperfolo dubbio da rifolttere do, cbe fidebbacre- deredi quefhDuca di Sauoia,chesi poueramente Vbd accornpagna- ‘ ia ;ejlella Regina d'Italia, cbe tanto accerbamente Vbd riprefa , •ppfitfard difteiiealparer mio,fenol confidepamo . . 5 i 4 ' ' Fin ....... 1 * FJ/j tptl arritib coHfuo dlre U Boccalini, quando in granfretta ft fetiti ba me alta p . rta della fala Reale; Ucheinterrupeil fuo ra- gionamento - Vfcitodunqueii Vonicre troub,th'era vn Corricro *r- nutoin moltA diligerigA d'Italia, che diffe di portar fotone nuoue; e neereb d’cffere [ubito amin eJfo al Seremjfimo^tpollo.-c si [k fatto.il ■e[Mle inchinatoa piedi della Maefla [ua le prefentb duelettere l'vna della Seremlfim.i Republica di Fenetia, 1'altradelSerenifsimo Si~ gnor Ducadi Sauoia.e ncercatos'egli ribanem altre per aleun Tutt cipe della Corte ,rifpofe, che no: per che altre due fole, ch’eglipor - tafta de' medefmi Trincjpiper la Serenifstma Regina d’Italia,glie- lebauea dat c duogiorni auanti, hauendola incontrata di camino, che apunto verfo Italia fe n'andaua . quejlo dire fece vn cotal atto d'ammirationeil Serenifsimo^Apollo,ei Configlieri tutti ftrimira- rono tacrtnrni l’vno all‘a!tro in vifo. Licentiato tl Corriero furono daClauiioTolomeiGran Cancellier del Senato Delfico, aperte le lettere: t vnd d dl e quali era dat a in Fenetia, l’altra in T urino-, e ri- miratelefottofcrittiom, & i figilli furono riconofciute perautenti- jtbe; & hauendolelette, s'bebbein quelle particolar auutfo della con- cluftone dellepači fra Spagna, e Sauoia, efra ilRedi Bohemia,ela Republica di Fenetia, con capitolationi moltogiufte, &honorcuolt alla reputatione de':Principi Italiani j il cbefu di moltogufloa tutti. Ma[ubitopajfandoalnegotio,per lo qualeerano infieme adunati, Fipollo diffe: Gid non occorre,che piti s’ajfatichi il Boccalini,per di¬ re quello,cbc verifimilmcnte fi pojfa credere di quefto Butca di Sauo¬ ia, e di qusfla Regina d'Italia ,che in Tarnafo fi trouano, come bi fatto della Republica di venetia. Giafiamo c črti, che [ono perfone finte ipoiche delle vere l'vna vd di riaggio, Valtre due fi fiamoin Italia. Quello,c'hora conuiene fi e, ilfar diligenga per difcoprire l'inganno. C osi detto,mando alaini fuoi mnisiri d cbiamare la fin- ta Regina d’Italia,&ilfalfo Ducadi Sauoia,con ordine,cbc[ubito andaJfeaS.Maeftdpercofa, chemolto importaua: &altri inuib , perebetrattadaU‘Ofpitalela Republica di Fenetia,laconditcejjero a lui. Tu ritrouata la Regina d’Italia in cafa deda Serenijsima Mo- narebiadi Spagna, etil Ducadi Sauoia ncll’0[pitale a rifitare la Republica di Fenetia ; e tutti tre furono [ubito cundotti ad , einqueldi Napoli. & altre volte, mutandola fua forma in altra forma humana l'bb faputo affomigliare ad ^Amurat Rais famofo cor piro,aMabommoGran Turco, eaDionifiodiSiracufaTirannv. Con queft'am mbbapprcjfo diluiacquiJlato tal grada > cbe ancora me tš me hd fattoparitcipedl ijučtanii bh\,de'quaU hi U $ tafta fpogthf- So,e 'Njipolivafpogliand ?.:E con 1’ijleffaartemeJleffancila Regina, d'It alta, e Doma Vrtača, e Don Beltmii,cbefonogli »Itn miei cotn- pagniprefi, cpiella nella Republica di Venetia,quefiinel Dača di S a- stota ko trasfomato, Interrogat a,ehifuffero qucflaDoma Vrtača,c Don Beltran.Rj- fpofe,chequellaera rnapoucragiouaneamicafua,chepetguada- gnarft la rita tencuaflanga nella ca fapuhlica di Madrid, e Don Bel- tranerafuodrudo]* Interrogatafchi l'hauea indotta a fare quefle trasformaiioni. Ri- fpofe,cbe alcuni Minijlriprincipal! della Serenifsima Monarchiadi Spagnaje haueuanoperfuafo, che per honore della fua patria conue- niua,che cosifaceffe ; ed ella hauea indottogli altri due, che in tutt« dependeuano dalla fua mano, a feguitarla,&effequire quanto da lei fuffe loro commeffo, con promeffadigrandifsime remunerattoni. Interrogata.Cbepretendauano fare con queJleinuentioni. Rjfpo- fe.Terche ft vedeuanotutte le cofe della Serenifsima noflra Monar- cbiaandar in ftnijlro, fi che la reputationefua eragia morta,paruea qnei Minijlri, cbefufie prudente configlio, gid cbe non fipotemcon veritd,alweno con fiate apparenge,far credereal modo H contrario. E perchela riputatione confijle nella flima,& opinione,cbes’hd del¬ te cofe,e 1’opinione nafce dalla farna,che\nel rolgoft ra fpargČdo,gitt dicarono ejfer modoopportmo per queJlo intento,ilfarcrederealrol go ignoratedi Spagna,& a’"Principi di qucjla Delfi ca Corte, cbe Ve¬ neti a fuffe in fomma miferia,& il Duca di Sauoia affattoin mina fot tomefsi,ecoculcatidal valoredell’arminofire,e che la Regina d’Ita- lia a noi amica, contra di loro con molta ragione,con efferfuoi natu¬ ralist fufle fdegnata. Co'l volgo diSpagna s’d vfato quefi’arte: cbe alcuneperfone,par te con nomi Jinti,come Emanuel T ordefiglia,Chri fioual Rjimiregje Diego de luara,parte sega nome alcunoffono anda, ti celebrando con la roče,con le fcritture,e con le Stampcje fciagure fucceffe alla Republica,et al Ducadi Sauoia,e le gloriofifsime vitto- riedi Spagna,adulterando le rere,etraggiungendone difalfe, Cost s'd puhlic ato,che tarnata diEJapoli hauea combattuto,e vinto quel- la di Venetia. Che quella Republica caricaua ilpopolo di si grof si tri- buti,chenon\hauea robba,chebaflaffe a pagarli. Chefotto Cradifca haueano i Venetiani perdutolacampagna,etiforti,fiches'erano ri- dotti aferrarfi dentro difPalma. Che nella Cittd di Venetia ft periua & farne . Cbe 1‘amaila del Trno andasii k fuo foccorfo ; .&haub£ dofele mandate a qttefiofinequatmce>ito mila ducati ,erano fiati pre- ji da Don Tictro di Leka . Chediecigalecni di 'Portogalio baueano combattuto co moko maggiornumero de- corfari,egli haucuanofcon- fitti. Cbe vercelli s’era renduto con patti moltodannofi, epoco bo~ »orati , ejfendo vfciti ifoldatifen%}arme, epagatola Cittdtrecento mila ducati. Cheil Duca di Sauoia era rhnafo vnpouero foldato, non gli effendo r e fiat o pid ,cbe Vami, tflcauallo. Che il Cardinalc uildobrandino bauea ceduto alla Streraffima Monarchia di Spagna tre milioni d'cro,c’hauea nella Cecca di venetkj e reciifando la Repu blica di darli, S. Maefidgli ricupcrerebbc ptjfo-ftadkrmi. t Con quefte,&altrefimilimučile, chefifonoinu ntate,e fparfefrd la plebe bit parfo, cbe ji poteffe dargloria alVarmi di Spagna, cepcem doVignommh a i mokeattioni mal fattefi dami rkeuuti. Coma Vha- ueril Duca d'o jiHna in tepodipacefatto trattenere nelpcrto di Brin difivn vaj} e llodc V e neka dhnoltovalore. Vbauercfolto parola Re- gia,e lettere dificure%ppaprefelegalere dclle mcrcavtiejbe andaua- noaSpalatro. Vbauerft gli anni addietro perduto fotto cAfii vn flori * tijfimo efiercito } sc%afar mdi cofa buona.L ’haner Do T tetro di T oledo lafciato disiruggere dal Ditcadi Sauoia la maggior parte del Monfcs - rato y loStato di Mc[fcrano,&. ale-uni luochi a el Milanefe,bper debo- IcTgga ,fe non lopote impedire, \o permalignita ,fe non lo voifefare\ il lafciar in preda tutte le rimere di Spagna a nmiti corfari, Channo fdkofcbhm t,ante anitnein Galitia,preji molti vafcelli,e moltigiltcd tiafondo , efccrronoa fuopiacere tutti quei rnari. Equalcbe altra cofafimile allepredctte ,pocobuona, cmeno bonorata.Ma perebela. vetita evna fola, cdouc ftlroua diuerfitd bifogna ,cbe vifia bugia , e lifeminatoridi qucfienoueliefono šiatigente fciocca; c’buominidi pmdenza non fi met tono mai a tiiivfjicij ; quindi efeguito, cbepar- lando diuerfament ■ Vvno dalValtrO, banno facilmente perduto il ere - d it o; fi cbe fra i mcdefmi Spagnoli s'e dubitato ,ocbe le moue fuffero in tuttofalfe , c orne crano molte, 6 cbcfuflero dal veroafiai diuerfe come erano tutte. tuttauia molti perfimplicitd, molti per leggerc^- Za , molti per ar roganja banno vdito volentieri le cofe dette in fauo- re della noflra natione, c le credono pili che VEuangelo •, fi cbe la di- ligen%a non e riufeita in \tutto vana in quei paeft. Quello pot, ch’io volcfjifar qul, & in cbemodo,gids'eveduto,onde efouerchio, cb'io nedicaaitro. i Intcrro- i8 Interrogata,come s'bauea perfudfo difeminartali ingannijouc b M Monarca della Sapienga ,&ipiii intendenti buomini delEvniuer- Jo. Rifpofc: cbel'abfenga della Republika dl K ene tla, e del Buča di Sauoia daquefia C ort,e,e qucfla congiuntura della partita della Regi¬ na d'ItaUa,lebaueaporto confidenga di poter far crcdere cio, c’ba- uefie voluto: e cbefeminata la gigania, ella co' fuoi compagni baue- rianoprefooccafionedipartirfi . E febetipoidopo qualcbe flagione fifuffe fcoperta la verlta, ad ognimodononfarebbein tutto rimafa fraudatal’intentionefua; perebe imbeuutafi vna volta vna opinio - ve,'ancorcbefalfa ,egliequafimpojfibileilrimouerlagid m alte t al¬ imente dalla tnente deglibucmini\. Interrogata ,fe laSereniffima Monanbia dl Spagna era corfape - uoledi quejli trattati, come era verifimile; poicbe in fuofauore fifa- ceuano. Rlfpofe, che non lofapeua dire : mafe n'era confapeuole, ih e 1’bauea fempre dijfmulato,come bdi fua natura in cafi tali. Interrogata, comefapendotantodi Magia, tions'cra infumeco' fuoi compagm refa inuifibile,b almenotrasformata in quah he beslla, perfuggire,vedendofiintantopericolo. Rlfpcfe. ^fjailuflhfia- moslatituttitreametterfia quefiaimprefa. Quanto ali’intenoga- tione,dico,cbenonho potutovfare l‘arte mia,non mirhrvuando in li- bertd;perche lApollotroppo auueduto quande meno >o lopcnfaua , mi fecelegare. Super generalia rečte refpondit. Con quefto effame,nelquale s'eranofcoperte tantebugic,etanti in- ganni con tantemalitie, fu fubito ricondotta auanti *4pcllo Bonna F rančefc a di Queuedo. e vifia la fua confejfione furono fattl venite J)onnaVrraca,eDonBeltram ; iqualipcjliafrontediDonna Fran¬ ce [ca,e vedutafcopcrta ogni cofa,ratificarono di conformitala con- fejfionedilei. CommanddMpollo, cbefujfeto m er. ati in rraofiu- rijfimaprigionefottobuona guardia; epoicomincio fubito fra’ fuoi Configlieri a trattare del cafiigo, cheperginflitia commiua dar ioro, Tareuaalla piu parte di quei Signori, che fi douejferopunlre nella vita,con qualchemorteatrociJJima,effendo il delitto loro di lefa Mae fia.Ma Fr ancefco Guicciardinifudi contrarioparere, allegando, tbe con la morteloro fi farebbeeslinta, e almeno appreffopochi faria rimafaviua lamemortadiqucslo graue, e firano fucufio, laqeal conueniua, che per notitia vniuerfalede’ Trincipi, e de' prluati, cbe capitano di tempointempoa que(la Corte^imaneffeperpctua.Tarue buotio , 10 buono il conftglio ; & hatmdoft lungamente 'trattato del modo, •Apollo fententib m tjuefla m anier a. Cbcji faccffcro fare tre corotie dl carta^vna m forma Imperiale, 1'altra l\cale,la ter%a Ducale} laprima per Donna Vrancefca Regi¬ na d’Italia, la feconda per Donna Urraca Republlca di Venetu , la ter%a per Don Beltran Duca dl Sauoia t Che contrefigilli dl ferro con l'armi della Regma,della Republlca , e del Duca , ben infocati , ft tlouejfe fegnare tuttltre, comes'vfa le perfone fchiau%nella fronte, e nellegttancie. Checon quefii adornamcnti fuffcro, all’vfo di Spagnct pojlo ciafcuno fopra vn afino, paffeggiati per le pia%ge } e firadeprin- tipali dl quefla CortenelChora diterga, efruftati con dueento flafil- lateper ognvno . Cbc fufiero confinati in vna perpetua carcere; la qnale douefie hauere vna granfenefira confortiffirneferrate fopra la pia^gapuhlica del mercato, acclo Ttejfero fmpre allavifia dl tuttl. Che per vittoloronon baneJf e ro maialtro, chepane, &acqua. £ cbc fopra la dettafeneHra della carcere fufte pošla vna pietra di mar mo con 1’infcrittione de’nomi loro Mloro delitto, e delcafllgo rici- uuto . In quefla conformitddunqucbierimattinafueffequitalafen- tencga^contanto coneorfodi popolo, che giamai fen’e veduto eguale . V-fii cofa dimarauiglia ,cbe tuttiiVrincipidipuefia Corte, cbefo- gliono.comce ragione,fuggm di trouarf a fimili fpettatolhconcorfe- ro nondimenoa veder qucfio , come cofa rara: allegriffmi tutti, che fuffcro fiate feoperte , e cafiigatetante calunnie eontra nobilifsimi , e potenttfsimi Trincipiinuentate: refiandoa quefio modo fatti ficnri tutti gli altri da fimili malignitd. SololaSerenifsima Monarchiadi Spagna mn fi lafcio veder e ; la quale, come s'intefeda’ fuoi corte- giani,era vn poco indifpofia ; nonfisdfe perdifpiacere,cbe i fuoi mi- niftrifen%afua faputa babbiano tentato vna cofa tar.to indecente t maccbiandola candidt 7 ja J & ildecoro, clfella publicamente prof ef- fa ; dfeper dolore, cbe 1’ingannonon habbiafortitol'effetto , che fi defidcrauafil quale,come fi credeua, baueriapotuto rendere laperdu - ta reputatione alfiarmifue . Horafeneftannoitrecondennatirinebiufi nella carcerenel modo detto, perinfamia della loro natione, pereffempio de’trifli, e per ifiberzp de’ fanciuli:iquali a tutte l’bore ftanno facendo burla di loro, chiamandoli Miejid,Serenitd, & iAlte%%a,efono cos)inquie- ti , & importuni, gittando loro aidoffoporni marši, fufii di ver- vi> 20 %}> fango^mittaltreporchene, e dicendo loro infinite \ngime,cb£ fi črede alficwo,cbc gli babbiano a far inipaggjre. Quien talhaz?,anfiiepague. I L V 1 'A£ E.