Babič Agnese / Baloh Anton / Benčič Dora / Benčič Nataša / Bertalanič Francka / Beržan Dorina / Bolje Aleš / Božič Suzana / Brezavšček Dare / Bučar Leon / Bučar Rudi / Buić Mirna e Toth Erik / Chicco Hajdin Selma / Cilenšek Maja / Coro femminile Sinji galeb / Čebron Jasna / Čuk Boris / Depangher Nelfi / Dernikovič Andrej / Dežjot Zorko / Dolher Žiga / Ećimović Timi / Evačić Ivica Ivek –2020 / Fatur Mojca / Feder Miriam / Filipi Goran / Filiput Darko / Flego Lorella / Gerk Bogdan / Gobbo 2004 eti Bojana e Lucio / Gombač Srečko / Grahek Zvonko / Gregorčič Nevenka / Grižonič Remigio / Hrovatin Enzo / Hrs Marina / Hrvatin Lilijana / Ivančić Mirela / Jakomin Rajko / Jereb Andrej / atti/portr ritr Jerman Nada / Jovanović Klarisa / Jurinčič Edelman / Juriševič Anton / Kleva Ivančić Rok / Klokočovnik Tomislav / Kobal Boris / Kobal Janez / Kocjančič Ervin / Kocjančič Sandra / Kolenc Igor / Korenika Miran e Matej / Kralj Lara / Kralj Marjan / Križ Aljoša / Le Orsoline / Ljubič Martina / Lorbek Jožef Jošt / Lovrečič Mirando / Markočič Danilo / Miklobušec Branko / Mislej Drago Mef / Miško Judita / Morato Nada / Motoh Marjan / Nardin Radivoj / Nastovski Slavica / Orlač Mirko / Ostrouška Vlado / Pečan Breda / Pegan Vanja / Popovski Marjetka / Prešern Rozana / Pušpan Elizabeta e Alen / Radojevič Zvonka / Raspolič Claudia / Ražman Celestina / Ringraziamento per l'aiuto offerto ai tempi del Coronavirus / Rodin Ana / Rutar Sara / Saliji Adnan e Tadžedin / Sau Silvano / Simonovič Branko / Slekovec Dagmar e Aleksander / Steinbacher Koni / Škrlič Nevio / Šolaja Mara / Turk Robert / Vajgl Ivo / Val Eta / Višnjevec Tuljak Marisa / Zajc Neva / Zaro Bruno essanti/Zanimivi Izolani Isolani Interessanti / Žbogar Vasilij / Živulović Srdjan / Žiža Felice / Žlogar Anton / 21ª serata Isolani Interessanti / 90ª serata Isolani Interessanti Zanimivi Izolani Isolani Inter ritratti/portreti 2004–2020 Nataša Benčič Kataložni zapis o publikaciji (CIP) pripravili v Narodni in univerzitetni knjižnici v Ljubljani COBISS.SI-ID 69924611 ISBN 978-961-94812-7-1 (Mestna knjižnica Izola, PDF) Nataša Benčič 4 Isolani Interessanti Dove Wikipedia non arriva Mi sposto in quel tempo quando proprio non ci sarò più. Per scaramanzia non dico l’anno, spero ce ne vorrà ancora un po'. Penso ad un assolvente della Facoltà di scienze sociali o comunque una di indirizzo umanistico, mentre sta scrivendo la sua tesi su perché Isola è diversa, speciale. Chiederete diversa come, diversa da chi? La riposta non è difficile. Isola è diversa da tutti i posti del mondo perché è così come è, e non ce n’è una uguale. Non credo ci sia da qualche parte Drago Mislej Mef nell’ampio mondo un vecchio mandracchio con vecchie barche da pesca e che qualcuno pensi di costruire un museo virtuale della pesca. Non credo ci sia un luogo dove in pochi chilometri quadrati si possono contare così tanti atleti olimpionici, non credo ci sia un posto, c’è solo da noi, dove semplicemente si abbattono i vecchi edifici industriali, altrove nel mondo li recupera-no e trasformano in qualcosa d’altro. Infine non credo ci sia un altro posto come questo, unico e ristretto, dove vivono insieme concentrate persone di tanti popoli e culture diversi, e poi, nei verbali della polizia, non c’è nulla che parli di eventuali grossi problemi riguardanti la proble-matica. Ogni nuova generazione riceve in un modo o nell’altro un gene “isolano” più forte nel proprio DNA mediterraneo. Per farla breve, chi stenderà la tesi di diploma avrà difficoltà, Wikipedia, in quanto enciclopedia senza laurea su tutto e tutti, non gli verrà in aiuto. Lo studente scoprirà quello che già tutti sanno e quando cercherà chi ha in qualche modo contribuito, creato la nostra città, non troverà nulla. Se cercherà per davvero, scoprirà cose importanti fatte, scritte, disegnate, inventate o conquistate, e basta. A dir la verità tutto ciò non gli sarà gran che d’aiuto nella stesura della tesi sul perché Isola e gli isolani sono così speciali. Se sarà fortunato, al ora, in futuro, si troverà qualcuno che gli consiglierà di leggere il libro di ritratti nati nei colloqui con gli Isolani Interessanti di Nataša Benčič. Nel libro fra i 99 suoi personaggi forse non troverà tutti quelli che hanno fatto le cose importanti per la vita di questa città e del suo comune, la maggioranza comunque c’è. E di loro non avrà solo le date di nascita o altri dati, ma ritratti calati ognuno nella sua specificità, visto che le persone come le città, non sono uguali fra loro. Eppure nel libro sono fra loro uguali. Sfogliando le pagine con i testi e le fotografie di Remigio Grižonič scorrono i sindaci, i pescatori, i pittori, gli sportivi, i pensionati, gli scienziati e i postini… Ognuno fa la sua parte e ognuno la sfrutta al meglio, secondo le proprie possibilità e quelle dell’autrice. Questo libro non è fatto per essere letto dall’inizio alla fine, anche se ci sarà qualcuno che lo leggerà così. La maggioranza sceglierà i ritratti a caso o con uno scopo, così come facciamo con la bibbia quando la si scorre qua e là. Questo libro indubbiamente non è la bibbia, ma per Isola è poco meno. Isolani Interessanti 5 Inizio e continuità Il libro di ritratti di Isolani Interessanti in versione bilingue conclude 16 anni di incontri che la Biblioteca Civica di Isola ha organizzato. 99 fra singoli personaggi e gruppi si sono avvicendati, il centesimo, giubilare, è dedicato all’uscita di questo volume. Circa due decenni fa, gli spazi rinnovati della biblioteca che un’incredibile e viva catena umana ha riempito trasferendo tutti i suoi libri, hanno accolto in modo spontaneo concittadini interessanti, non necessariamente noti. L’idea era di ospitare chi a Isola abitava, lavorava, era cresciuto, vi si era trasferito o veniva in visita. Durante una tranquilla chiacchierata serale, essi stessi libri viventi, po-tevano trasmetterci esperienze e saggezza. Dopo la presentazione del progetto che l’allora sindaco, Breda Pečan, appoggiò subito, invitai la giornalista isolana Nataša Benčič. Accettò con entusiasmo, e con professionalità, senso etico e umanità ha accolto la teoria sempre eterogenea di ospiti. Pure Ksenija Orel, un tempo nostra collaboratrice, ha condotto alcuni incontri. Del resto come bibliotecari siamo attenti a raccogliere e documentare le specificità e le tradizioni locali e gli ‘Isolani Interessanti’ senza dubbio ne fanno parte. Esempio di lunga e buona pratica, di originalità nel contesto sloveno, abbiamo presentato i nostri isolani sia a livello nazionale che internazionale. Damijana Špik ha Marina Hrs, Direttrice della Biblioteca Civica pubblicato tutto il materiale sulle pagine web della biblioteca e sul portale Kamra, cosa che ha dato di Isola. loro ulteriore risonanza. Il numero degli utenti che li ha scelti, colloca gli incontri al sesto posto fra le 12 collezioni più visitate. Nel data base librario nazionale 110 articoli sono dedicati a loro, e se all’inizio la loro presentazione era affidata ai diversi media, più tardi questo compito è stato svolto in gran parte dai nostri dipendenti: Ksenija Orel, Špela Pahor, Erika Gregorič e Jan Bednarik. L’idea di raccogliere gli incontri in un libro è di Darija Kromar. Con loro ringrazio tutti gli altri collaboratori. Infine grazie ancora a: la Scuola media turistico-alberghiera di Isola, la Fioreria Mimi, la libreria Libris e il Manzioli Wine Bar che ci ha ospitati per ben cinque anni quando abbiamo deciso di uscire dalla biblioteca. Un ringraziamento speciale è per il Comune di Isola il cui finanziamento non è mai mancato e per averne compresa l’importanza. Per merito della Comunità degli Italiani il libro esce anche in italiano. Grazie a tutti gli sponsor, ai donatori per il sostegno finanziario. A Nataša Benčič per avere condotto in modo ineccepibile le serate e avere scritto tutti i ritratti. Con grande abilità ha tessuto il presente col passato. Sono di Remigio Grižonič le fotografie in bianco e nero che completano i testi, i personaggi sono colti sempre in un luogo e con occhio sempre diversi. Nana Posega ha dedicato i suoi schizzi ai sette ospiti che non sono più fra noi. Ogni storia è parte di un mosaico e del ritmo della città, la varietà dei ricordi la fa risuonare sul lastricato delle vie fino al faro e fino al mare. Non sono pochi coloro che con creatività, esperienza, arricchiscono sé stessi e il luogo dove vivono e queste storie di ‘Isolani Interessanti’, sono convinta, faranno parte del futuro. 6 Isolani Interessanti Tanti tasselli di un mosaico La Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Isola collabora da diversi anni con la Biblioteca civica di Isola per la divulgazione della lingua italiana a tutti i cittadini attraverso l’inclusione del nostro fondo librario nel sistema nazionale di catalogazione, ma anche partecipando a diverse iniziative culturali ed editoriali tra le quali le serate dedicate agli isolani interessanti, in ambito alle quali sono stati presentati anche diversi connazionali tra i quali ricordiamo Silvano Sau. Quando Nataša Benčič, giornalista e autrice di questa pubblicazione, mi ha contattata qualche Agnese Babič Coordinatore mese fa proponendo alla nostra istituzione di collaborare all’iniziativa, accettare la proposta è culturale della Comunità stato molto spontaneo e naturale. Autogestita della Nazionalità Italiana di Isola Sono molto soddisfatta del fatto che il volume sia stato preparato in entrambe le versioni lin-guistiche, sia italiana sia slovena, sebbene la redazione bilingue del testo abbia sicuramente comportato un maggior sforzo di coordinamento organizzativo e finanziario da parte di tutti gli attori coinvolti nel progetto. Credo sia doveroso ringraziare l’autrice Nataša Benčič, forza motrice di questa iniziativa, per l'impegno profuso e la dedizione dimostrata. Naturalmente un grazie particolare va alle traduttrici Mariella Mehle, Miriam Feder, Mirjana Kramarič Francé, Daniela Paliaga Janković, Maja Cergol e Ticijana Filipič per il meticoloso lavoro svolto in tempi relativamente molto brevi. Questo volume raccoglie momenti e ricordi legati alla nostra città, Isola, attraverso le storie, le memorie, le esperienze ed i racconti di diversi personaggi che sono in esso presentati. La pubblicazione racchiude in sé storie e racconti di vita che come tanti piccoli tassel i vanno a creare un mosaico non delimitato, che son certa si allargherà negli anni futuri con i prossimi appuntamenti dedicati ad altri “Isolani Interessanti”. Siamo lieti di far parte di questa storia, una fra le tante “piccole grandi storie isolane”. Isolani Interessanti 7 Insieme Nataša Benčič “Cari isolani e isolane, cari ospiti provenienti dall' estero” Così aprivo molte volte le serate dedicate agli Isolani Interessanti. Il saluto, rivolto a voi che da fuori venivate a Isola, suscitava larghi sorrisi. Ad ogni incontro mi stupivo per la perseveranza con la quale da anni mantenevamo vive queste serate per stare insieme. Nate su suggerimento della direttrice della Biblioteca civica Marina Hrs, iniziarono il 16 settembre 2004, poco dopo il trasferimento nei nuovi ambienti. Nostro primo ospite fu l’allora giovane Vasilij Žbogar con la sua prima medaglia olimpica. Oggi ne ha tre di medaglie olimpiche, ha due bambini ed è più maturo, ma rimane il giovane isolano. Tutto è avvenuto in questo lungo periodo e proprio lui è l’esempio più lampante di come il tempo scivola via. Ognuna di queste storie umane è fatta dei pensieri che i nostri ospiti hanno voluto esprimere in pubblico, io vi ho aggiunto un pizzico di attualità e più di un pizzico della mia anima. Queste serate ci hanno regalato storie sincere, qualche volta sorprendenti, sempre umana-mente preziose. Spesso dei musicisti le hanno arricchite. Grazie a tutti per la fiducia e per avere, in quanto ospiti, svelato parte di voi stessi in pubblico, per avere permesso che quegli appunti e le fotografie facessero parte ora di questo libro. La vostra storia è la storia della nostra Isola. Non avrei potuto scrivere questi ritratti se il mio PC non avesse custodito tutte le interviste, se il giornale Mandrač, se Il Mandracchio e le Primorske Novice non le avessero seguite e dedicato attenzione durante tutti questi anni. Ho registrato alcuni di questi incontri per Radio Capodistria slovena, è stato bello ora riascoltarli e rinfrescarne il ricordo. Le serate non avrebbero visto la luce se i dipendenti della biblioteca non avessero con cura appuntato tutto quanto mi è stato confidato obbedendo alle mie domande sempre curiose. Un sincero grazie a Ksenija Orel, Špela Pahor, Jan Bednarik ed Erik Gregorič. Un grazie particolare a Darija Kromar che mi ha ricordato che la parola rimane soltanto se scritta e così mi ha stimolato in questo lavoro. Grazie a Remigio Grižonič che con il suo obiettivo ha catturato tutti noi, ha fatto conoscere gli isolani e Isola, grazie a Lilijana Hrvatin, sua preziosa assistente. Grazie a Nana Posega per aver eseguito i ritratti di chi non è più tra noi. Grazie a Mateja Bržan per lo scritto a me dedicato. Grazie a Senija Smailagić per la revisione linguistica del testo sloveno e a tutte le traduttrici. Grazie ad Agnese Babič della Comunità degli Italiani di Isola per avere coraggiosamente lanciato l’idea della traduzione completa del volume, grazie a quanti del Comune di Isola, in particolare Polonca Skendžič, ci sono stati vicini. Grazie a tutti voi che con benevolenza e comprensione avete reso possibile al libro di essere qui, ora. Grazie Mef per avermi capito e avere scritto proprio quello che sento. Sì, siamo diversi. Essere isolani è una condizione dello spirito. 8 Isolani Interessanti Isolani Interessanti 9 Vasilij Žbogar — 16 settembre 2004 01 Il nostro primo isolano interessante. Pare mondo e che probabilmente lo vedrà invecchiare. Ha parla-II strano aver invitato uno sportivo alla nostra to degli inizi, a sette anni, incoraggiato dal papà, nel circolo prima serata nella Biblioteca civica. Ma Vasilij di vela “Burja”, di quanto sia importante l'ambiente in cui Žbogar, ai Giochi olimpici di Atene vincitore si cresce, della regata olimpica che l'ha invecchiato di dieci della sua prima medaglia a cinque cerchi, un bronzo nella anni, dell'utilissimo allenamento mentale e in particolare classe laser, era la persona giusta, un modo simbolico per della tecnica della visualizzazione che utilizza ancor oggi. Ha dare il via a un progetto, quello degli incontri con i nostri parlato di sé: “Sono uno sgobbone testardo, sicuramente un concittadini appunto, che ci connette da oltre 16 anni e che perfezionista, ma non mi sono mai ritenuto particolarmente probabilmente continuerà a farlo ancora a lungo. dotato.” Del detto locale “Krepat, ma ne molat!” (Crepare, ma non mollare!) che gli calza a pennello, del tiramisù di sua Vasilij porta con sé la medaglia che passa di mano in mano mamma che ad ogni ritorno a casa lo aspetta nel frigorifero e suscitando in noi un'amorevole ammirazione per entrambi che è la cosa che più gli manca nei suoi viaggi per i mari del – il distintivo e il suo proprietario. Negli anni che seguono, globo. E ai successi di una carriera sportiva ai massimi livelli Vasko conquista altri due allori olimpici, due argenti, uno a Vasko ha aggiunto un'altra vittoria – una laurea in marketing Pechino 2008 e l'altro a Rio de Janeiro 2016. Tante anche le presso la Facoltà di management di Capodistria sicuramente vittorie in altri eventi, ma queste medaglie, per Isola, sono utile, anche se il mare farà per sempre parte della sua vita. come se fossero d'oro e ogni volta ad accogliere Vasilij al ri- Quando scrivo queste righe, Vasko ha già compiuto i 45 anni torno nella sua città è una marea di gente festante, sincera- e nello sport non ha ancora detto l'ultima parola. Dopo Rio, a mente entusiasta. Mi riterrò sempre onorata di aver potuto, giudicare anche dalle sue dichiarazioni, si poteva forse pennel 2016, dopo la conquista dell'ultima medaglia, salire sul sarlo, eppure potrebbe essere che dopo le tre medaglie in palco di Piazza grande insieme a molti artisti per condurre due classi ne conquisti un'altra nella nuova specialità olimpi-quello splendido evento, e non provo imbarazzo per le mie ca, il catamarano misto. Chissà? Parigi 2024 è ancora lontana. pubbliche lacrime di gioia e orgoglio. Non avrei potuto na- sconderle, come non ci è riuscito Vasko: “Sono attimi bellis- Vasko lo dice anche apertamente ai giornalisti che riescono simi che devono rimanere rari,” ha spesso detto ai media. Nei a intervistarlo quando torna dall'Irlanda dove allena poten-cinque cerchi olimpici c'è, simbolicamente, tutta la Slovenia ziali nuovi olimpionici. Ci ha raccontato anche dei momenti sportiva, e grazie a Vasko e alla sua abilità velica per tre volte di duro lavoro, quando si è soli con se stessi, di essere arric'è anche Isola. vato al successo a 27 anni e da allora non si è più fermato. Ma quella volta, agli esordi delle serate “Isolani interessanti”, Ma molti anni prima di questi momenti magici, alla serata non poteva ancora raccontarci di Maja, la sua moglie spala-in biblioteca, con lui ho parlato della sua amata Isola, degli tina, né dei figli Talin e Ria, non ancora nati. Ora ci sono e isolani che – difficile dire in che cosa e perché – sono diversi stanno tutti a Isola. Dove se no? dai loro vicini, di quella che per lui è la più bella città del Isolani Interessanti 11 Le Orsoline — 21 ottobre 2004 02 II Nella settimana dedicata all’apprendimento Ogni presentazione ha un suo incontro precedente. Per permanente e nella giornata di Sant’Orsola, conoscere da vicino l’ospite, per avere le informazioni in abbiamo presentato, nella Biblioteca civica di Isola, le Orso-base al e quali preparo quanto avverrà davanti al pubblico. line isolane. Sono venute le sorelle Tatjana Car, Ana Kogel- Questi incontri sono veramente preziosi. Scopro cose anche nik, Fidelis Bratina e Marija Jasna Kogoj. Nonostante fosse intime, che l’ospite non dirà in pubblico. Per me è un regalo. soltanto il secondo dei nostri incontri “Isolani interessanti”, Mi sono autoinvitata presso le Orsoline. Ho pensato che si c’era parecchio pubblico, e per noi tutti, a sorpresa, perché sarebbero prese un’oretta e nulla di più. Invece mi hanno le suore che in modo discreto vivono in mezzo a noi a Isola, accolta nella sala da pranzo con la prima colazione, con le nella bella casa presso il piccolo parco giochi di via Carso, tazze di porcellana e le posate belle, in un’atmosfera di festa, avevano risposto al nostro invito. Sorpresa anche per la sin-mi hanno dedicato alcune ore. Non hanno avuto paura della cerità delle loro risposte, il loro canto gioviale e brillante, si mia curiosità e mi hanno permesso di ripeterla in pubblico. erano portate la chitarra, e hanno cantato in pubblico. Senza remore hanno risposto a domande anche intime. Ad esempio cosa ha significato per loro rinunciare alla famiglia, Le Orsoline sono a Isola dal 13 ottobre 1967 nella casa che alla maternità, alla vita “fuori”. Non ho avuto la sensazione di hanno acquistato da un’anziana vedova. Insegnano dottrina a un loro “pentimento” pur avendo ammesso di sentirsi ogni Isola, Capodistria, Ancarano, aiutano nella casa dello studen-giorno alla prova. te Jadro di Capodistria e guidano la Scuola pastorale di cate- chesi, sono attive presso la Pastorale dei non udenti, aiutano Quella serata è stata molto speciale anche perché in quei in sacrestia e nell’Ufficio pastorale. Ogni tanto portano la co- giorni del 2004, la Casa editrice Družina aveva pubblicato il li- munione alle persone più anziane, parlano con loro, volentieri bro “Žuborenje”, curato da Marija Stanovnik , che presentava danno una mano, ci sono vicine. Sulla loro pagina web sta la poesia delle Orsoline slovene. Avevano portato la raccolta scritto che nell’accostarsi alle persone usano una specifica at-di ben 424 pagine, nel a quale era inserita pure una lirica di tenzione e sensibilità per la crescita e la totalità dell’individuo, sorella Tatjana Car, unica fra le Orsoline isolane di allora che soprattutto con le donne, che sono per ispirazione naturale scrivesse poesie. Ce la lesse, era una poesia d’amore per Dio, educatrici e missionarie. Di tutto questo hanno parlato du-in realtà sembrava una poesia d’amore per un suo simile: rante l’incontro. Poi ci hanno svelato le loro storie personali, ”Senza risposta ti amo, mio Dio!” L’amore è universale. Quel- come è incominciata la loro missione, come hanno sentito la la sera lo abbiamo percepito nell’aria, tutti. chiamata di Dio, come entrare nell’ordine delle Orsoline abbia loro cambiato la vita, a cosa hanno rinunciato e di come la vita le ha messe di fronte a prove forti e le ha premiate. Le Orsoline nel 2021: Bogdana Fekonja, Polona Švigelj, Helena Eržen, Jana Rovtar. Isolani Interessanti 13 Silvano Sau — 18 novembre 2004 03 II “Si, ti permetto di parlare della mia malat- di noi rimane un'impressione personale dell'uomo. La mia è tia,” mi disse Silvano Sau durante un caffè legata al suo grande rispetto verso il suo lavoro di giornalista, prima di partecipare come terzo ospite all'inizio della serie soprattutto televisivo, per i libri che ha curato e dedicato a di interviste Isolani Interessanti, il 18 novembre 2004. Alcu-Isola, per i documentari sull'Istria, ma più personalmente per ni anni prima aveva avuto il cancro e non aveva difficoltà come ha agevolato, in qualità di vicesindaco, l'allestimento a parlare apertamente della sua malattia, del rapporto con di una mostra di fotografie su Isola (come era nel passato e essa e su come lo aveva trasformato e lo aveva costretto a nel presente) a mio padre Erminio Benčič, fotografo, quan-smettere di fumare. Allora era già in pensione e come tutti do nessun altro era disposto a farlo. Mi affascinavano il suo i pensionati aveva sempre un sacco di cose da fare. Tutto il bell'uso della lingua italiana, il tono vellutato della sua voce e suo tempo libero era dedicato a Isola. Non conosco rappre-la sua espressività. Sebbene fosse un politico, non lo percepi- sentante della minoranza italiana che fosse meno di parte. vo come tale, ma piuttosto come un isolano che ha dedicato Sì, apparteneva alla cultura italiana, la amava, combatteva a Isola un vero monumento. Regalavo volentieri il suo libro in suo favore e contribuiva a crearla in veste di giornalista, a chi non conosceva la mia città. pubblicista, lavoratore culturale, deputato, vicesindaco e come uomo dalla lunga lista di importanti ed alti incarichi Suo padre Giuseppe era di Isola, sua madre Antonia Rihtar all'interno della minoranza a livello comunale, statale ed di Dol presso Capodistria. Silvano frequentò la scuola ele-internazionale. Nel suo spirito di appartenenza alla mino- mentare a Strugnano e a Isola, la scuola media a Pirano. A ranza non si è mai percepita la paura o la vulnerabilità, ma Lubiana studiò giurisprudenza, ma il suo desiderio di lavo- solo fierezza ed evidente orgoglio. Anche per questo parlava rare lo avvicinò accidentalmente alla sfera giornalistica e nel bene e senza difficoltà lo sloveno, perchè come Uomo era 1964 si impiegò presso Radio Capodistria dove conduceva e per lui importante innanzitutto capirsi, indipendentemente ideava trasmissioni culturali; nel 1970 passò a TV Koper-Ca-dalla lingua. Non aveva bisogno di 'difendere' nulla e tanto podistria dove ricoprì vari incarichi – giornalista, redattore meno 'dimostrare' il suo bilinguismo, la sua appartenenza del programma culturale, redattore capo e direttore dell'ente alla minoranza, la lingua italiana. Lui era così. Lottava a fa-tra il 1982 e il 1990. vore di un ruolo più completo della minoranza italiana nella vita politica ed economica dell'area di confine, si prodigava Ha dedicato tutta la sua vita al giornalismo, ma anche al a per tutelare i diritti della minoranza, per la convivenza. storia ed al presente creativo della sua amata Isola. La co- nosceva bene, ogni sua pietra, ogni termine dialettale, ogni Discorrendo sulla sua malattia nessuno si sarebbe immagi- personaggio. È per tutti questi motivi che fu lungo e forte nato una ricaduta che gli avrebbe stroncato la vita. Ci ha la- l'applauso del pubblico in piazza Manzioli quando nel 2013 sciato il 26 maggio del 2016, all'età di 74 anni. Abbiamo sen- fu insignito del titolo di cittadino onorario nel giorno della tito e letto tanti bei pensieri sulla sua persona, ma ad ognuno festa comunale. Isolani Interessanti 15 Breda Pečan — 14 dicembre 2004 04 Scrivere di Breda Pečan è come scrivere del- razionalmente. Ha incontrato il suo Lojze durante gli studi, la storia di Isola. Così a lungo è stata presente facendo autostop con un’amica verso casa sua, e non l’ha più II in diversi ambiti. Da Lubiana, la numerosa lasciato. Durante la serata, dalla sala gremita di gente Lojze famiglia con otto figli si è trasferita sul mare, non manca di rimarcare che la giovane studentessa Breda prima a Pirano e poi a Isola, quando la piccola Breda stava aveva di gran lunga le gambe più belle. Una coppia speciale, per andare in quarta elementare. Al tempo della serata in sempre insieme, diversi eppure anime gemelle, genitori di tre questione, nel dicembre 2004, era sindaca di Isola. Aveva un figli con carriere di successo all'estero. La figlia è medico a volto familiare, come accade per quelli noti, visti in strada, Brighton, i figli sono informatici a Berlino. Non vedeva l’ora sullo schermo, per ruoli e funzioni che ricoprono. Eppure è che iniziassero ad andare a scuola per poterli aiutare nello solo percezione, in realtà sappiamo poco di loro. studio. Lei e Lojze si misero addirittura a studiare l’inglese. Come madre è stata molto protettiva, ma anche irascibile. Ma quella sera ci ha raccontato storie interessanti, di come Ha insegnato loro il rispetto e il dovere di difendere semprei i suoi genitori abbiano reso lei e i fratelli curiosi fin da pic-più deboli. coli. Conducendo una vita modesta, la consapevolezza che il sapere non te lo può portare via nessuno li ha spronati a Ha coltivato un atteggiamento rispettoso nei confronti del- studiare. La sete di sapere le è rimasta, dopo la scuola prima- le persone per tutta la vita, come ricordano i suoi ex colleghi ria frequenta le magistrali, poi si laurea in biologia. Segue il della Delamaris. Ha sempre amato lavorare e la politica è tirocinio alla Delamaris, dove poi dirige il laboratorio di constata per lei un duro lavoro. Si è iscritta al partito da giovane trollo, quindi il reparto controllo qualità per l'intera fabbrica. rimanendogli fedele, senza tuttavia cercare amici nel mondo Ricopre varie funzioni politiche dove si distingue per le sue della politica ritenendo tali amicizie potenzialmente rischio-capacità direzionali. Alla fine del 1989 torna alla Delamaris se. Nel tempo libero, lei e Lojze amano andare in bicicletta e diventa direttrice della fabbrica Iris. Il resto è storia. È stata e viaggiare. Il sogno di vendere tutto, acquistare un camper parlamentare per tre mandati e sindaco di Isola per nove e viaggiare fino al momento di aver bisogno di una casa di anni. Per via della sua guida autorevole ci riferivamo a lei cura non si è avverato. Risiedono ancora a Isola, Breda vuole come “Sindaca madre”. Non le dava fastidio, credo le pia-ancora diventare una nonna dai capelli grigi che legge favole cesse il soprannome e a volte abbiamo avuto la sensazione ai nipoti. La politica non l’ha cambiata, ci ha confidato all’eche le venisse difficile congedarsi dal ruolo. Ancor oggi, da vento, e credo che lo pensi tuttora. Per lei, il politico è una tempo in pensione, è acuta osservatrice di tutto ciò che ac-persona con degli ideali, qualcuno che mantiene la parola cade a Isola, parla molto con la gente, va ai concerti di Mef, data. Ma anche colui che è capace di spiegare concetti com-agli eventi culturali. Non le è mai mancata la determinazio- plessi in termini semplici. “Sono ancora Breda,” ci ha detto. ne, il suo pensiero è sempre stato chiaro e forte, passionale. Le dà ancora fastidio la gente indifferente e passiva. Ma ancor Lo ammette, ma precisa che pesa sempre il bene e il male sempre, e per sempre, ama Isola. come la bilancia del suo segno zodiacale, pensa e decide Isolani Interessanti 17 Tadžedin e Adnan Saliji — 13 gennaio 2005 05 Il ricordo di quella sera del gennaio 2005, dalla pasticceria verso il cinema all'aperto Arrigoni, corrompe-quando Tadžedin e Adnan Salija furono i nostri va le ragazze, che gli sorridevano, poiché da giovane vendeva Isolani Interessanti, si fonde con le impressioni gelati. Tačko invece si è formato come orafo a Celje e ha lavora-che provo ora mentre scrivo questa storia, pe- to come artigiano nella sua nativa Macedonia per 12 anni, ma II riodo di coronavirus che ha segnato il mondo alla fine ha vinto Isola. “Isola che senti più di quanto la pensi,” intero e anche Isola. Non ricordo di aver mai visto le porte delle ammette. Quando il loro defunto padre arrivò a Isola e prima loro pasticcerie chiuse. Ma questo periodo particolare ha soc-di aprire la prima pasticceria all'angolo di piazza Manzioli, per chiuso i loro battenti. Tuttavia, attraverso la finestra riesco a sei anni girò per l'entroterra istriano con il suo famoso carretto, percepire più che vedere la Isolana, una torta che nel 2011 è percorreva a piedi anche fino a 26 chilometri al giorno in una stata realizzata da Tadžedin Salija, soprannominato Tačko. Il direzione per vendere leccornie. Quindi, dopo aver contato i dolce rappresenta un tributo alla cittadina omonima, che nel passanti in Riva del Sole, spostò l'attività nel 'attuale ubicazio-1954 diede una dimora sicura a suo padre Ekrem, un turco ne in riva al mare. È venuto qui con due ricette ungheresi vec-macedone di Gostivar, che in segno di ringraziamento vi ha chie più 100 anni per cornetti alle noci e una torta alla crema. lasciato il suo dolce autografo. Il nome della torta è stato scelto Sono ancora un segreto di famiglia e i dolci vengono ancora dagli alunni delle scuole elementari di Isola e nella competizio-preparati secondo le antiche ricette. Ma erano famose le sue ne tra: breve - dolce, sonora - succosa, linguistica - bilingue, ha caramelle e il suo gelato. Nel corso degli anni hanno aggiunto vinto Izolanka-Isolana. Il nome si è mantenuto come pure la nuovi gusti, sono diventati sempre più alla moda e salutari. torta, leggera e conosciuta in tutta la Slovenia per la freschezza dell’arancia e l'odore del mare. Molti vengono a Isola solo per Tačko e Adnan sono stati raggiunti dai loro figli che, come assaggiarla o per portarne qualche fetta a casa. Chissà cosa ne è consuetudine nella loro famiglia, continuano la tradizione penserebbe il defunto padre Ekrem, una leggenda a Isola, se lo dolciaria. Sebbene appartengano all'Islam, e le loro mogli vi-sapesse? Gli piacerebbe? L’avrebbe offerta agli amici come era vano la propria vita più all’ombra, la famiglia Salija è un pila-solito fare? Forse l’avrebbe regalata a chi non se la poteva per- stro visibile e importante di Isola. Dalla sosta alla pasticceria mettere o ai bambini, che venivano volentieri alla pasticceria? scaturisce sempre una chiacchierata con Taček su Isola e la sua gente, sul turismo, che si misura anche dai coni gelato vendu- Sono rare le pasticcerie legate strettamente alla storia e ti, sul carretto del padre, immortalato in una foto in bianco e all'immagine turistica di una città, quanto lo è “Ekrem” con nero e tempo fa acquisito come oggetto di scena per un film Isola. Ci vieni per un caffè, un gelato, a un appuntamento o dall’allora TV Lubiana, ormai da anni TV Slovenia. una sosta. Vieni qui perché ti ci senti a casa. Qui sono iniziate e forse anche finite storie d'amore, vissuti momenti di relax e Drago Mislej Mef ha anche scritto per il gruppo Boomerang divertimento. Hanno preparato molte torte nuziali per quanti la canzone “Ekrem in sin” (Ekrem e figlio). Al ritmo di rock li avevano avuto i primi appuntamenti qui. sentiamo lì, la mattina di buonora alla porta della pasticceria. Credo che questa porta si spalancherà nuovamente. Quei tem- Tačko e Adnan hanno deciso di continuare la tradizione di pi torneranno. E la via sarà ancora inebriata del dolce profumo famiglia in modo diverso. Adnan capì subito che voleva fare di casa. questo e d'estate con qualche pallina di gelato, che portava Isolani Interessanti 19 Koni Steinbacher — 10 febbraio 2005 06 Il mio compagno. All'epoca, quando alle ele- con i giovani, gli sono valsi il titolo di Ambasciatore di Isola. mentari mi insegnava educazione artistica, ci Per i risultati raggiunti nel campo del cinema, nel 2020 gli è II rivolgevamo ancora agli insegnanti con questo stato assegnato il premio Metod Badjura, il massimo ricono-appellativo. Ero sempre impaziente di seguire scimento sloveno nel campo del cinema e della cultura cine-le sue lezioni, soprattutto quelle del famoso cineclub Zarja, matografica. Non abbiamo potuto applaudirlo a Portorose, frequentato da generazioni di isolani. Solo uno di noi, il de-dove il riconoscente pubblico locale avrebbe voluto tanto funto pittore Boris Benčič, seguì le orme dell'Arte e, come premiarlo. A causa del virus, il Festival del cinema sloveno a disse una volta lo stesso Koni, superò il maestro. È un onore Lubiana è stato ridimensionato in una veste più modesta e la per ogni vero Maestro spianare la strada alla creatività. cerimonia di premiazione è stata meno altisonante del solito. Le conversazioni sui film, sia quelli che abbiamo seguito in TV o al Cine-Teatro, mi hanno insegnato a guardare i film in Una volta aveva preparato per noi alunni delle scuole ele- tutte le dimensioni. mentari una lezione di film molto speciale, invitando come ospite Dušan Vukotić, rinomato animatore e regista, che nel Koni è nativo del Pohorje, del villaggio di Zgornje Prebuko- 1961 fu il primo straniero a ricevere l'Oscar per il film d'a- vje, da dove l’amore per lo studio lo condusse a Lubiana. Nel nimazione Surrogato e nel 1964 nuovamente candidato 1965 giunse a Isola e inizialmente ne rimase molto deluso. Il all'Oscar per il film d'animazione Gioco. Solo grazie a Koni cinema estivo dell’Arrigoni, che spesso frequentava, era più questo genio dell'ex Jugoslavia ha parlato di animazione a vuoto che pieno, le bottiglie di birra vi volavano da un angolo noi, bambini di Isola, disegnando su una lavagna della Scuo-all'altro e sulle Primorske novice scrissero che “i cinemato- la elementare Vojka Šmuc. Può un allievo pretendere di più grafi confondono la gente”. Così ebbe inizio la storia. Lo invi- da un insegnante? Anche quella sera, quando Koni è stato il tarono a collaborare e fu istituito il Cine-Teatro. Con quanto nostro Isolano Interessante, ha raccontato del suo amore per entusiasmo abbiamo frequentato per anni il cinema, gustato le persone e per il cinema. “Quand'è che un film è buono?” gli ottimi film selezionati da Koni, quanto ci hanno formati come ho chiesto e lui ha prontamente risposto: “Quando ti convin-persone questi incontri con le pellicole e con chi la pensava ce con una carica emotiva.” Per lui, “Qualcuno volò sul nido allo stesso modo. Koni è un cartone animato. Riesco a ma-del cuculo” è ancora sempre al primo posto. lapena a immaginarlo dietro un computer, ma il computer ha trasformato il fumetto in animazione. E così ha fatto Koni. Ha preso in mano la chitarra, che al suo arrivo in bibliote- Ha ricevuto numerosi premi per i suoi film d'animazione e ca aveva nascosto dietro un armadio, sorprendendo proprio lungometraggi, molti dei quali erano ambientati proprio a tutti mentre suonava e cantava. Non conoscevo quel lato di Isola e avevano come protagonisti la sua gente; ha portato a lui. Il celebre Osvaldo Cavandoli, leggendario autore del car-Isola il festival Animateka. Il suo aspetto poliedrico di peda- tone animato La Linea, una volta dipinse il suo ritratto; con gogo artistico, cineasta, animatore, mentore, organizzatore una sola linea, proprio come la linea è l'inizio di ciascuna di film, critico, il suo rapporto con le persone, in particolare delle storie creative di Koni. Isolani Interessanti 21 Branko Miklobušec — 24 marzo 2005 07 II Quasi 2 metri di altezza, snello, anzi ma- il cuore sono tante anche le offerte di lavoro che gli arrivano gro. Un'immagine che non si attribuirebbe da altrove. Ma lui rimane e dice: “La lealtà è il mio marchio.” a uno chef. Eppure ama destreggiarsi tra le pentole, anche Alla scuola alberghiera è stato prima studente, poi cuoco, se è bello osservarlo durante il servizio o guardarlo impartire capoturno, responsabile della ristorazione e ora da anni è conoscenza in veste di insegnante presso la Scuola media di insegnante. Non è un avventuriero. Nella sua professione Isola, dove svela ai giovani i segreti del lavoro nell’ospitalità. vuole dare il massimo; qui ama lavorare, lavorare, lavorare... Eleganza è il primo termine che mi viene in mente, seguito da: per la prima impressione hai solo un’occasione. Al lavoro non cucina molto, ma ama farlo a casa, ogni volta una pietanza nuova, specie per i figli. Gli unici cibi che non Conosciuto sotto la pioggia mentre cercavo riparo all'al- gradisce sono la trippa e le ostriche. Crede che gli uomini lora Scuola media alberghiera, da tempo divenuta Scuola possano essere cuochi migliori delle donne principalmente media di Isola, con la mia bambina nel passeggino, senza perché è una professione faticosa senza orari. Una professio-ombrello. Si avvicinò in tutta la sua altezza e in uniforme da ne che dovrebbe essere retribuita meglio e, soprattutto, più cuoco, mi chiese come poteva aiutarmi. Ci accompagnò a rispettata. Lo ripete sempre. Ha scelto la professione quan-casa in furgone. Un evento da Prima impressione. Non l'ho do la cuoca dell'asilo lo prendeva in giro dicendogli che non mai dimenticato, e le nostre strade si sono incrociate spesso avrebbe mai fatto il contadino, ma il cuoco. Lo è diventato nel corso degli anni; davanti al microfono, agli eventi che ab-davvero, anche se non lo è rimasto del tutto. biamo co-creato, nell’attività umanitaria. Branko Miklobušec, che dalla sua nativa Križevci in Croazia è sbarcato alla Scuola Trova la sua pace a contatto con la terra e mostra con or- media alberghiera di Isola a quindici anni per rimanerci, ha goglio i suoi raccolti. Non ricordo di averlo mai visto fermo. un cuore pari alla sua altezza. Amato dagli studenti, insegna Sempre in movimento, sempre di fretta, con l'energia di un loro le materie pratiche, li indirizza nel lavoro e nello studio, uomo che ama fare quello che fa e ama stare con le persone. li assiste nelle competizioni riscuotendo ottimi risultati. È amato dagli ospiti e per la competenza, la professionalità e Isolani Interessanti 23 Nada Morato — 21 aprile 2005 08 II Sarà sempre la mia “m’estra”. È stata mia mento. Non scriveva romanzi, faceva ricerche. Ha rovistato insegnante di storia e geografia, oltre che tra fonti e archivi con curiosità, amore e dedizione, ha ascol-capoclasse. Il rispetto verso chi mi ha insegnato ed educa- tato le storie delle persone e ha scritto. Di luogo in luogo, di to mi provoca ancora un certo imbarazzo nelle apparizioni casa in casa, accompagnata dal consorte Abin, visto che non pubbliche e la sensazione di stare di nuovo davanti alla la-ha mai guidato. vagna. Forse si sentirebbe così chiunque appartenga alle 25 generazioni di studenti alle quali Nada Morato ha insegna- La sua narrativa e i suoi scritti sono un prezioso monumen- to a Corte e a Isola. Chissà? La mia ex insegnante, l’ottava to a quanto suddetto. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, Isolana Interessante, è apparsa un po’ a disagio e piuttosto nel 2000 il premio Kocjančič per risultati speciali nel plasma-laconica non essendo abituata ad attenzioni simili. Tutto ciò re, ricercare e preservare l'identità culturale dell'Istria. che ha fatto nei decenni si rifà al suo amore per i luoghi e le persone che ha segnato – dalla sua Monrupino all'Istria, in Nemmeno in età avanzata ha smesso di interessarsi alla particolare Corte d’Isola, che è diventata la sua casa e lei una vita e al battito di Corte, dedicandogli tempo, idee, scritti, vera “Cortigiana”. racconti ed eventi ben frequentati. Ha fondato e presieduto la locale Associazione culturale. Ama leggere e rimarcare che A soli 16 anni diventa insegnante partigiana. Dopo la guer- la cultura della lettura viene elevata facendo arrivare il libro ra, continua la sua formazione, prima al Magistrale poi presso al lettore. Per decenni ha raccolto, dalle conversazioni con la Scuola superiore di pedagogia, dove nel 1955 si laurea in le persone, conteggi, proverbi, cantilene, giochi e indovinel-storia e geografia. Nello stesso anno arriva in Istria, dove ri- li di Corte e dintorni raccolti in una pubblicazione speciale mane per sempre. La guarda con occhi da professionista e “P'r n's k'ntamo eno šrajamo t'ku” ( Da noi si canta e si urla d’amore dedicandole buona parte della propria produzione. così), alla quale hanno partecipato figlie e nipoti. Gli scolari l’hanno, invece, adattata al palcoscenico. Li ha applauditi Ha firmato più di 10 libri e molti testi giornalistici; la sua commossa. Amava i bambini. È stata un’insegnante severa, bibliografia comprende più di 40 componimenti, ha parte-impartiva conoscenza in modo chiaro, aspettandosi che gli cipato a trasmissioni radiofoniche e televisive, svelato alla alunni facessero il proprio dovere, che imparassero, anche gente usi, costumi, luoghi e storie. La prefazione di uno dei per la vita. Ha lasciato un segno e qui, come disse la gente di suoi libri ci svela un'instancabile collezionista di ciottoli di Corte alla presentazione del suo libro, anche grazie a Nada mosaico, vicende storiche e memoria della campagna isola- Morato si canterà e strillerà così. na, di Monrupino, dell'Istria, della storia di scuola e insegna- Isolani Interessanti 25 Nevenka Gregorčič — 19 maggio 2005 09 II Ama da sempre la cultura, se ne occupava lo Stato. Nel Litorale sono in molti a prodigarsi da anni per ancor prima di tornare, dopo avervi trascorso un rifugio per gatti, Nevenka, invece, vorrebbe soprattutto 16 anni, da Lubiana a Isola. Ma da sempre per Nevenka Gre-che la gente finalmente comprendesse che gli animali sono gorčič contano soprattutto gli animali. In particolare i gatti, esseri senzienti e che come tali dovrebbero essere trattati. È quelli randagi, indifesi, soli e affamati, contano a tal punto da sempre che ama gli animali, soprattutto quelli soli. Le che registra casa sua come sede dell'Associazione per il be- stanno a cuore anche i bambini e gli anziani. nessere degli animali, che per aiutarli il suo conto corrente va anche in rosso e che dedica a loro tutto il suo tempo libero. È Ne ha parlato anche durante la nostra nona serata “Isolani quasi impossibile incontrarla, che sia a piedi o in macchina, interessanti” a lei dedicata. “Non mi piace espormi, preferi-senza una borsa contenente cibo per mici senza casa. Cresce sco agire nelle retrovie, nell''illegalità',” spiega argutamente. di anno in anno il numero di mici abbandonati, vittime di Senza l'esame di riparazione in matematica all'ultimo anno gente irresponsabile che li accoglie in casa come giocattoli di liceo, avrebbe forse scelto di dedicarsi alle arti figurative per bambini, salvo poi stancarsene e disfarsene, anche cru-o alla recitazione, così invece studia storia dell'arte ed et- delmente, buttandoli nei rifiuti. Eppure il più degli animali nologia. Dopo la laurea rimane a Lubiana, lavora a lungo abbandonati è in buone condizioni. Nel 2002 fonda con alcu-nella cultura, conosce molti artisti e la schiettezza di chi è ni aderenti l'Associazione per il benessere degli animali con veramente grande. Nella capitale slovena ama frequentare l'intento di sensibilizzare la gente, prevenire la riproduzione il leggendario caffè Šumi, ritrovo di noti intellettuali prove-di gatti randagi e mantenerne il controllo. Ad oggi sono più nienti da ogni dove. di 3000 gli animali sterilizzati o castrati o che hanno trovato una nuova casa. In qualche caso le colonie di gatti randagi Torna a Isola dopo aver dato alla luce la figlia Lena e a Isola sono completamente sparite. In attesa di essere sistemati dai rimane. Per un po' insegna, poi lavora all'Auditorium di Por-nuovi padroni, questi mici trovano rifugio temporaneo in una torse e infine approda alla nostra Casa di cultura, curando-struttura allestita con l'aiuto dell'azienda speciale Komunala ne fino al pensionamento i programmi. All'epoca del nostro e del Comune di Isola. Padroni responsabili fanno sterilizzare colloquio in biblioteca non è ancora in pensione, ora lo è da i gatti, purtroppo, però, sono ancora molti coloro che non si qualche anno. Ama sempre gli animali e li aiuta. Isola, per curano della riproduzione incontrollata dei gatti e che non lei, è probabilmente ancora un grande villaggio in cui tutti si vengono sanzionati. conoscono. Ma noi isolani siamo anche un po' speciali, non è che non ci aiutiamo tra di noi, ma ci piace anche “sbabasàr,” Nel 2014, l'Associazione, che ha il suo perno proprio in dice sorridendo. Nevenka, riceve un riconoscimento del Comune. I soldi per le sterilizzazioni non sono mai troppi, servono anche per le vaccinazioni, anche se queste dovrebbero essere a carico del- Isolani Interessanti 27 Rudi Bučar — 9 giugno 2005 10 Rudi Bučar è già quasi nuova tradizione. da soli o in coppia, al ritmo delle canzoni dei nove CD – da Così mi sono rivolta al pubblico in bibliote-Zemljin krik (Il grido del a terra) con gli Spirits, a Kapot (Cap-II ca nel 2005, in occasione del nostro decimo potto), Kambiament (Cambiamento), Rudi Bučar e Istrabend, Isolano Interessante. E chissà che non lo sia Kantajmo (Cantiamo), Konec (Fine), Šentiment (Sentimento), ancor di più ora con l’uscita dell'ultimo doppio vinile Šel-Kambjale so čase (I tempi sono cambiati) e l'ultimo – Šeles-estenja (Fruscii) contenente sedici canzoni celebri, pubbli-tenja (Fruscii). Inizialmente non sembrava proprio che Rudi cato in occasione del 72° compleanno di Radio Koper, il 25 sarebbe diventato un musicista. Da bambino batteva forte i maggio 2021? Ma si può esserlo ancor di più? Forse non gli tasti del pianoforte di sua sorella, convinse sua madre a por-piace questo termine, non lo so. A volte le mie domande sul targli un insegnante di musica e nel giro di due ore cambiò palco lo infastidiscono, ora però sono da sola al computer e idea sulla sua carriera musicale. Alle elementari, si dedicò al vuol dire che si arrabbierà più tardi. Ma è diventato tradizio-calcio e cantava in un coro: “È stato solo in quinta elementare ne popolare per via della musica che ama. La musica di cui che ho capito che forse la mia strada era nella musica. Quan-ci siamo innamorati grazie a lui. Delle melodie istriane e di do chiusi con il calcio e finii con un po' di ritardo la scuola tutte le altre ammantate in un “kapot” (cappotto) tutto suo. media economica, mi chiesi se poteva essere la musica ad appassionarmi nella vita.” In due anni si diplomò “alla svel- Nato a Capodistria il 9 febbraio del 1978, è figlio di genitori ta” alla scuola media di musica e in seguito al Conservatorio separati, che ha poi acquisito un fratello e una sorella, am-Giuseppe Tartini di Trieste. Rudi disse all'epoca, che quello bientandosi bene nella famiglia allargata. I nonni amavano fu il momento in cui finalmente trovò la sua pace: “Se fai cantare nei cori e suo padre Leon è un ottimo cantante. Lo è bene, puoi vivere bene. Mio padre mi diceva sempre di finire pure sua madre Orjana, la quale racconta sempre che quan- la scuola media per non essere “sturlo”, perché nella vita devi do è nato non ha pianto a ritmo, ma la canzone lo ha subito saper parlare anche di altro oltre che di musica.” calmato e si è addormentato velocemente. Non muoveva ancora i primi passi, che già cantava “È arrivato l'ambasciato-Una volta, in occasione dell’anniversario di Radio Slovenia re….”. Rudi ha imparato questa canzone dalla nonna mater- allo Cankarjev dom, abbiamo fatto assieme la presentazione na, che lo accudiva fino all'età di tre anni e quando capitava bilingue per Anika, che si è esibita con la sua Samo ti (Solo di andare in negozio senza di lui, tutti le chiedevano dove tu). Più che sul palco, ricordo i preparativi avviati a Isola, al fosse il nipotino Rudi. Anche allora, proprio come oggi, sa-bar di Palazzo Manzioli, in piazza, ma anche nel mandracchio, peva incantare tutti attorno a sé. Una qualità che torna utile quando abbiamo provato ad alta voce e man mano creato sul palco e non è di troppo neppure nella vita. Il tempo ha il nostro dialogo. È bello vederlo correre lungo la Parenzana dimostrato che il suo talento e il suo fascino sono un insieme con la sua cagnolina Izla, è bello incontrare la sua Tanja e straordinario. Entrambi li abbiamo premiati con vittorie ai il figlio Edi. Mi commuovo sempre ascoltando Bella Istriana festival, all'Eurovision song contest, al Festival della canzone mia e molte altre. Mentre “Io sono un isolano” e Isola sono slovena e alle Melodie del mare e del sole. È applaudito e diventate il nostro Bene comune. cantato ad alta voce ai concerti, o in compagnia e sottovoce Isolani Interessanti 29 Dare Brezavšček — 29 settembre 2005 11 II I clown ridono sempre? È il quesito che salta Quale, non si sa, ma ha preso l’essere Babbo Natale sul serio, agli occhi sull’invito a Isolani Interessanti con proprio come le versioni spiritose della Lepa Vida recitate in Dare Brezavšček. Il Dare che con la statura alta e la voce da compagnia che ci hanno sempre fatto ridere. basso è la mascotte di Isola. In ruoli diversi. Innanzitutto è il nostro Babbo Natale, l’unico vero per i bambini di Isola. Ha affrontato da professionista la creazione dei personaggi umoristici per un programma radiofonico e la marionettisti- All'epoca, nel 2005, raccontò di indossare colbacco e cap- ca. Il suo umorismo è unico: si intrufola come un'osservazio- potto ogni dicembre da 37 anni. Quanti sono seguiti? Quan- ne brillante, spiritosa, intelligente, situazionale che coglie ti bambini ha rallegrato, fatto sedere sulle sue ginocchia, a alla sprovvista, specie se sei fuori forma. Come se percepisse quanti ha portato gioia con campanelli e burattini che crea che con il suo umorismo aiuta a superare le pene altrui. E dall’infanzia? Quanti bambini hanno creduto e credono an- le sue? Ci sono? Ne ha? Quanta solitudine si nasconde nei cora in lui? Domande senza risposta, Dare non tiene il conto. suoi personaggi e nelle sue interpretazioni? I suoi sorrisi sono L'ordine non è la sua virtù prediletta. Difficile immaginare un rari; ricordo a malapena cosa lo faccia davvero ridere. Forse uomo che delizia le persone come corista, attore amatoriale, la gioia di poter far donare il sorriso al prossimo. È stato un umorista per la radio e anche pittore dilettante in una casa eccellente fabbro. È qui che ha origine la manualità? E i ta-o studio ordinato. Lo ammette lui stesso. Nelle sue passeg- lenti canoro e attoriale? Durante i nostri incontri talvolta mi giate quotidiane per Isola si ferma spesso a scambiare due sono chiesta se avesse mai davvero voluto crescere. Non so chiacchiere. C’è sempre un sorriso sul viso dell’interlocutore. nemmeno questo. Ho la sensazione che i “suoi dicembre” abbiano portato Ma ho un caro ricordo del suo grande libro che si porta- molta gioia anche a lui. Organizzare, trovare e realizzare i va dietro come Babbo Natale dove ha aggiunto tutti i nuovi requisiti – cesto, burattini, campanelli –, prove e preparativi terrestri, gli isolani, non appena ha saputo di loro. E se co-sono un “ruolo” che Dare ha amato davvero. Alla barba artifi- nosceva i genitori, andava a visitarli a casa vestito da Babbo ciale è subentrata quella vera, abbastanza lunga e grigia. Col- Natale. Che gioia! Grazie, Dare. bacco, parrucca e cappotto erano di proprietà di un teatro. Isolani Interessanti 31 Andrej Dernikovič — 20 ottobre 2005 12 II “Non lavoro per, ma con i miei pazienti”. occupava erano i cambiamenti di legge: ogni volta invece di In questo pensiero c’è tutto il dr. Andrej Der-migliorare, l’offerta dei servizi medici gratuiti veniva limitata; nikovič. Lo incontro poco per strada, spesso vicino al mare e con gli stessi soldi si aveva sempre meno. alla sua barca a vela, e ogni volta penso a queste sue parole. Interessante come il nostro comportamento etico, i princi- Il camice bianco per lui non è il simbolo di una condizione pi e lo stile di vita possono essere sintetizzati in una frase. I sociale, in ambulatorio è spesso senza. È uno di quei medici pazienti lo stimano, lui si prende tempo, li ascolta, e come che operano pro bono per chi è stato emarginato dalla vita avevamo scritto nell’invito dell’incontro, ha un dono partie si trova senza assicurazione sanitaria. La Croce Rossa nel colare: è naturalmente empatico. Soccorre volentieri, ma poi 2013 gli ha riconosciuto questo merito assegnandoli uno spe-gli manca il tempo da dedicare a sé stesso e ai suoi cari. Era ciale encomio. Nello stesso anno il Comune di Isola gli ha ancora alla scuola elementare quando decise cosa sarebbe dato il Premio del Comune. Allora ha dichiarato al periodico stato da grande; era piccolo, ma gli piaceva condividere e Primorske Novice: “Il problema non è fare il proprio lavoro, dare. La sua vocazione è diventata professione. per me conta il rapporto con le persone. I pazienti lo sentono e ti ricambiano.” È stato allora che ha deciso di dar loro la Eravamo nel 2005 e ci confidò che a dover rifare allora gli precedenza: “E ciò mi gratifica. Fui sorpreso di vedere arri-esami all’università sarebbe stata dura e forse più difficile vare persone attive in altri settori e dirmi: su, dì cosa posso superarli tutti. Quando lo ospitammo, era oramai in un rap-fare anch’io. Sono diventato una porta di accesso per …” e porto diverso con la facoltà di Lubiana, era mentore alla cat- la rete si è estesa ad altri colleghi. Alcuni di questi fatti sono tedra di medicina familiare. Andrej Dernikovič è fortemente avvenuti qualche anno dopo il nostro incontro nella sala af-legato a Isola e agli isolani, attivo in molti campi, impegnato follata della Biblioteca civica di Isola. Tanti volevano essere a far migliorare la salute, guida il gruppo d’autoaiuto per le presenti per dirgli grazie anche così. Eravamo nella biblioteca persone con parenti affetti da demenza. Per anni ha avuto che volentieri frequenta, ama i libri e ne parla volentieri. Il l’ambulatorio degli ex “partigiani”, poi nel 1997, fra i primi a giorno prima dell’incontro serale mi ero recata nel suo am-Isola, si è messo ad esercitare in proprio. Molti dei suoi pa- bulatorio, non aveva il camice bianco. Già questo mi aveva zienti sono anziani, ma nessuno si arrabbia se l’attesa è più da subito colpita. Ricordo ora la mia sensazione di calma e lunga nella sala d’aspetto, si sa che il dottore si prende tempo fiducia in sua presenza: “Quanto si fa a Isola dovrebbe servire per ascoltare, tempo per il malato. Allora gli ho chiesto che a tutta la comunità e ai nostri posteri,” è stata la sua risposta tipo di paziente è lui. Quello che più di ogni altra cosa lo pre-alla domanda: cosa avrebbe desiderato per il futuro di Isola. Isolani Interessanti 33 Nelfi Depangher — 17 novembre 2005 13 II Quella sua risata. Nell'ultimo fotogramma nel 1967 con indosso cappe nere e capelli alla Beatles. Nelfi si del documentario “Isola, una città con il sor-era promesso alla musica molto prima, assaporando la fama riso”, che ho girato da giovane e concluso con Nelfi seduto in quarta elementare quando cantò Con un bacio piccolissi-in mezzo all’ex pista da ballo dell’Arrigoni, proprio vicino al mo al Circolo di Isola. Il cammino era tracciato. Presto lasciò palco dove ha suonato chissà quante volte. Quella risata ha gli studi di violino perché desiderava suonare e cantare al risposto alla domanda su cosa succedesse ai balli tra i cespu-contempo. La batteria faceva al caso suo e alla Scuola media gli intorno alla pista, quanto amore e quanti bambini sono alberghiera preferiva i concerti con i Faraoni. Venne anche stati concepiti lì. Leggenda musicale di Isola. Così abbiamo espulso per un anno per essere andato a suonare a Belgrado scritto sull’invito per l’incontro con lui, il 13° con gli Isolani In-e aver spedito una cartolina agli insegnanti. teressanti, nel novembre 2005; due anni prima del concerto in occasione del 40° anniversario dei Faraoni. È sempre stato “Noi Faraoni siamo come una buona azienda e siamo una qui, anche se prima lo vedevo sul palco alla batteria, poi per famiglia. Abbiamo suonato ovunque, da terrazze d’hotel a strada, in barca, poi a volte anche insieme sul palco o davanti palchi piccoli e grandi, a casa e nel mondo. Dovevamo soste-alla telecamera. Per qualche tempo, non in contemporanea, nere le nostre famiglie e i quattro angoli della mia li ha spesso abbiamo utilizzato lo stesso microfono nello stesso studio di sostenuti la mia Darja,” racconta il musicista, direttore dei Fa-Radio Koper. Ha condotto le trasmissioni serali e alle ascol- raoni, padre di famiglia e da tempo nonno. Nelfi Depangher, il tatrici piaceva tanto. Ma questo è solo uno scorcio della sua compianto Ferdi Maraž, Piero Pocecco ed Enzo Hrovatin sono vita che è sempre stata legata alla musica e alla band Faraoni. stati un quartetto eccezionale. A detta di Nelfi gli anni più fer-Insieme hanno girato gran parte dell’ex stato comune e del tili sono quelli con Slavko Ivančić, che nel 2000 ha intrapreso mondo, spalleggiato Oliver Dragojević, che veniva spesso a una carriera da solista, incrociando ancora le strade con la trovare Nelfi. Può darsi che abbia ispirato la canzone “V San band. Il 31 dicembre 2007, a un concerto a Tolmino, Nelfi ed Simonu”, nella quale Oliver canta con i Faraoni. Hanno suo-Enzo si resero conto che l’energia non era più quella giusta e nato con lui a lungo e in uno dei concerti Oliver ha girato in misero i Faraoni temporaneamente in un angolo. bicicletta per la sala. Sono stati band di supporto di Tereza Kesovija. Il periodo creativo più prolifico, forse quello di mag- Ma tutto ciò risale a un tempo non ancora accaduto all’epo- gior successo, sono stati gli anni '90, le tre vittore alle Melodie ca dell’incontro. Poi si sono esibiti, hanno festeggiato, sono del mare e del sole e l’esibizione per il Papa. Ma quando Nelfi invecchiati e rimasti amici. Nelfi gira Isola in lungo e in largo. e io ci siamo accomodati in biblioteca, il concerto per i 40 Allora, nel 2005, desiderava che venisse rimosso il bacino di anni del gruppo non aveva ancora avuto luogo; nemmeno carenaggio e che le rovine dell'Argo non fossero più tali. È quello per i 45 che all’Auditorio ha visto arrangiamenti e for- ancora così, come canta il brano Mi ljudje smo kot morje. mazione ringiovaniti. Ci ha raccontato la storia dei Faraoni, l’inizio delle prove in un cortile di Isola, la prima esibizione Isolani Interessanti 35 Neva Zajc — 16 febbraio 2006 14 Febbraio è il mese della cultura e la conver- la vita, poiché Parigi è la capitale della sua patria, lingua e II sazione con Neva Zajc non poteva capitare in cultura di adozione, che ama e con la quale ha continuato un momento migliore. Non solo perché da per anni a tessere legami culturali tanto da essere insignita anni si dedica alla cultura come giornalista e del titolo di cavaliere dell'Ordine delle Palme Accademiche. redattrice di Radio Koper, ma anche perché se ne occupa Da studentessa, a Parigi lavora da una facoltosa famiglia attivamente nel tempo libero e ce l’ha nel sangue. ebrea, poi diventa guida turistica e raccoglie ricette che re- alizza la sorella Vanda, non si stanca mai di nuovi sapori e È addirittura nata l’8 febbraio, festa della cultura slovena, odori. Non si stanca nemmeno di conoscere persone e della due ore dopo la gemella Vanda. Trascorsa la prima infanzia a “domesticazione reciproca,” come la chiama. “Il mio cuore Batuje (Battuglia) nella regione del Vipacco, si trasferiscono è come un carciofo,” si definisce in modo pittoresco. Da stu-a Isola quando le bambine dai capelli neri hanno sei anni e dentessa sta dietro al microfono di Radio Študent, presenta Neva, che vede il mare per la prima volta, pensa che sia oro. molti eventi, si esibisce persino in circo. Non sul trapezio, al E a Isola è fedele tuttora anche se ha viaggiato molto per microfono. Dopo la laurea, trova lavoro a Radio Koper dove tutta la vita e anche vissuto all’estero. Ha sempre il passa-la caporedattrice le dice: “Neva, ora metti via il passaporto!”. porto a portata di mano, è cittadina del mondo, i confini la Sembra una punizione severa, ma la radio le apre l’accesso opprimono. Ha adottato alcune “patrie”, mentre in altre si a luoghi, eventi e persone che non tutti possono raggiunge-sente libera come un uccellino. L'infanzia l’ha trascorsa nel re. Il famoso ballerino Rudolf Nureyev è solo uno di questi. centro storico di Isola, in via Lubiana, dove la madre Milena Senza il radioregistratore Neva non va nemmeno da Isola Zajc, nota e amata insegnante di tante generazioni di isolani, a Capodistria, figuriamoci oltre, traendo vigore dalla co- dopo la morte del marito ha cresciuto da sola due ragazze municazione ribollente di nuove idee. brillanti e ottime studentesse, anche grazie alla mamma insegnante. Neva fa danza classica, recita e balla alle cele- Nella sua vita, il francese, l’idioma dell'amore, è una co- brazioni scolastiche, eccelle in sloveno e si sente a casa in stante, come lo sono le traduzioni di testi specialistici, ha an-biblioteca. Continua la sua formazione al Ginnasio di Capo- che tradotto un libro. Ha avuto offerte di lavoro importanti, distria in una di quelle generazioni che hanno prodotto una incluso il Dicastero per la Cultura, ma ha vinto l’amore per la serie di personaggi di successo. Su di Neva ha particolare im-radio, la sua eterna sfida giornalistica. Le piace pure seguire patto l’eccezionale professore di francese dal quale prende il le nuove leve del giornalismo, anche a me ha fatto da men-nome l’Associazione culturale che lega i francofili del Litorale tore, severa ma eccellente. Si è sempre caricata di ruoli per il “Peter Martinc”, di cui è presidente. Studia inglese e france- bene di tutti noi. È presidente del Festival estivo del Litorale se alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Lubiana e sospende che ci regala estati magiche con spettacoli a cielo aperto, ma temporaneamente gli studi al secondo anno. Una delusione anche visite a teatri, mostre ed eccezionali eventi culturali sentimentale la porta a Parigi, dove fa la baby sitter e studia vicini e lontani. Con la cultura espande il nostro mondo. alla Sorbona, che si rivela un toccasana. Si potrebbe dire per Isolani Interessanti 37 Francka Bertalanič — 30 marzo 2006 15 II Quei suoi occhi azzurri e quella sua risata. mai misurare la grandezza del cuore. Queste le parole che Tanto azzurro in quegli occhi, e tanta saggez-avevamo scritto nell’invito al 15o incontro del ciclo “Isola- za, tanta gioia, tanto amore. Francka Bertalanič aveva 84 anni ni Interessanti”. A tutti noi quella serata è rimasta impressa quando il 30 marzo del 2006 è stata nostra ospite. La data, nella memoria. Un ricordo pieno di affetto e amore, proprio vicina alla festa della mamma, non era stata scelta a caso. come lo era lei, Francka. Francka ha fatto la madre affidataria per ben 35 anni lungo i quali lei e suo marito si sono presi cura di bambini abbando- Come all’epoca aveva scritto Marina Hrs: durante quella nati che avevano bisogno del calore di una casa, dei genitori, particolare serata tutti abbiamo potuto provare il vero si-di amore. Nove bambini. Alcuni sono andati via, altri sono gnificato del detto ‘più amore dai, più ne ricevi’. Nel 1993, rimasti, adottati dalla coppia affidataria. “La cosa peggiore Francka Bertalanič ha ricevuto il prestigioso riconoscimento per me sono state le visite dei potenziali genitori adottivi: alla “Miglior mamma in Slovenia”, un riconoscimento che per guardavano i miei bambini come fossero della frutta da lei significava tanto. Ci ha parlato anche di come sta viven-vendere. Rimanevo inorridita ad ogni occasione del genere. do la vecchiaia, di come non le manchi nulla e che l’unica Correvo subito al Centro di assistenza sociale, ed ero riuscita cosa che desidera è la salute. Ci ha raccontato di non aver anche ad adottare alcuni dei miei bambini,” ci ha raccontato mai dimenticato uno dei suoi bambini, all’epoca un bimbo Francka. Quei bambini sono rimasti. Quando passo davanti di quattro anni che in seguito era tornato dal a madre in Bo-a quella casa in riva al mare vicino a Punta Gallo, dove per snia. Quando Francka ha saputo che era morto, ha eretto un anni ha vissuto Francka Bertalanič, mi ricordo sempre di lei. monumento in sua memoria. Da ogni sua parola traspariva il suo amore per i bambini che sono stati la sua più grande All'inizio degli anni '50, lei e suo marito si trasferirono in gioia. Non li ha partoriti, ma ha fatto loro da madre. La madre Istria. Si amavano moltissimo. “Non c'è mai stata una parola che ogni bambino meriterebbe di avere. Ha lasciato un’im-di rammarico tra di noi,” ci ha raccontato Francka. Quando si pronta anche nella città stessa: tutti a Isola la conoscevano, sono resi conto che non avrebbero potuto avere figli propri, lei e i suoi bambini. Madre affidataria e madre adottiva. hanno aperto la loro casa ad altri bambini. Nessuno potrà Isolani Interessanti 39 Zvonko Grahek — 20 aprile 2006 16 II Ci incontriamo da Ekrem, dove se no… e scita, i miglioramenti. Nativo di Črnomelj, ci vive fino all'età chiacchieriamo a lungo di tutto ciò che poi si di dieci anni, in seguito studia al liceo classico vescovile di trasformerà in 60 minuti di conversazione il 20 aprile 2006 Šentvid e dopo la seconda guerra mondiale alla facoltà di quando Zvonko Grahek diventa il nostro Isolano Interessante giurisprudenza di Lubiana laureandosi nel 1951. Per un in-numero 16. Ricorda che solo sei giorni prima, il 14 aprile, era- sieme di circostanze non trova impiego nel proprio campo di no trascorsi 50 anni dal suo arrivo a Isola. È stato il primo sin- studi per cui lo cerca nel settore produttivo. “Sfortunatamen- daco del comune di Isola dopo l'indipendenza della Slovenia te mi spingevano verso i soldi,” descrive con arguzia questo e pur essendo quella volta ancora in uso la denominazione suo percorso lavorativo. Si sposa, ha cinque figli e vive da “presidente dell'assemblea comunale”, noi lo chiamavamo affittuario a Lubiana per cui cerca un'occupazione laddove sindaco. Nessuno lo spinge a darsi alla politica, vuole fare sarebbero disposti a offrirgli una casa abbastanza grande per qualcosa per la città, ma rifiuta per un bel po' di candidar-una famiglia come la sua. si finché sua moglie, saggiamente, non gli dice: “Vai!” E lui va. Con la Slovenia in procinto di diventare indipendente, Il nuovo lavoro lo trova nel 1956 a Isola, nel conservificio Grahek aderisce al Partito democratico cristiano, è candidato Arrigoni-Argo. Vi si trova benissimo trascorrendovi 20 anni, del Demos e nelle elezioni del 1990 ottiene la maggioranza poi sbarca al cantiere navale “2 Ottobre” dove rimane fino relativa, poi – fatto un patto con la Lista mladih (Lista dei al 1987 quando va in pensione. Per anni è sostenitore del giovani) – viene eletto sindaco di Isola. È un pioniere, poiché calcio locale tanto che ha in mente di scrivere un libro sulla la democrazia è ancora in fasce. Con le persone ci sa fare. storia del calcio isolano, ma poi gli passa la voglia. Per ben 29 Sorridente, gentile, risaputamente democratico e di larghe anni membro del CdA del club e per 20 anni suo presidente, vedute: “Vuol dire riconoscere agli altri il diritto di vivere la con il comune, la Delamaris, la Mehanotehnika, l'Oprema e loro vita,” dice quella sera e molti gliene danno atto durante la Riba organizza la costruzione dell'attuale campo da cal-il suo mandato di sindaco. cio. Tiene una serie di ottimi corsi all'Università popolare di Isola, è divoratore di libri e socio di sei biblioteche slovene. Nel 1994, quando scade il suo mandato, compie 70 anni e Continuando una tradizione familiare, anche lui scrive le sue ritiene giusto dare l'addio alla politica. Del mandato serba un memorie: sono 261 pagine dedicate ai nipoti. Zvonko Grahek, unico ricordo amaro che ancora gli fa male, ed è la storia del purtroppo, è passato tra i più. Mi piacerebbe molto leggere le Marina di Isola. Era contrario al contratto stipulato con l'al-sue memorie, se fossero pubblicate. Forse contegono anche lora sconosciuto Marinvest: gli sembrava fatto su misura per la frase pronunciata quella sera: “Un egoista non ottiene nul-quegli investitori, come se lo avessero scritto loro. “A causa la. Quando ripenso alla mia vita, sono sicuro di essere stato di quelle basi poco solide c'è confusione ancor oggi,” dice, riguardoso verso tutti. Gli oppositori sono stati sempre più ma non vuole aggiungere altro. Ama Isola, la osserva amo-soddisfatti di me dei sostenitori perché non ho mai usato la revolmente anche dopo aver lasciato la politica, la sua cre- frusta.” Isolani Interessanti 41 Mirando Lovrečič — 18 maggio 2006 17 II Non mi ha lasciata parlare. Questo è Miran- mettendovi radici. Ricorda con nostalgia i suoi inizi nella lo- do Lovrečič: spiritoso, loquace, enciclopedia cale banda cittadina. Negli anni Cinquanta le vie erano vuo-vivente della Isola del dopoguerra e della nostra banda. Ci te. “In qualsiasi lingua salutassi era sbagliato,” così descrive ha fatti ridere fino alle lacrime, raccontando con incredibile quei tempi Mirando e aggiunge che al ora i suonatori erano velocità, colore e senza pause, avventure e storie della vita metà italiani e metà sloveni. Anche sui direttori ha da dire la propria e altrui. Accanto a lui è difficile restare indifferenti. sua: “Più lunga è la bacchetta, peggiore è il direttore. Al buon Nel Mandrač hanno scritto che di ogni isolano, vivo o morto, direttore basta il dito.” sa dire qualcosa, meglio se piccante. Lui fu allora il nostro 17esimo “Isolano interessante”, suo- Preferisce parlare della banda e in generale delle fanfare. nava nel complesso Mužika Sv. Lazarja di Borste e amava sta-Con loro ha trascorso oltre mezzo secolo e quella sera, sul re fra gli ulivi e nel vigneto. È felice di avere trasmesso l’amore colletto della giacca, si è appuntato la loro medaglia: una per la musica ai suoi eredi, ma confrontando le generazioni croce d’oro ricevuta per la fedeltà dimostrata in 50 anni di di giovani musicisti di una volta a quelle di oggi dice che, in attività. È orgoglioso pure dell’onorificenza ‘Per meriti del ogni caso, le prime erano più disciplinate, serie, interessate popolo’ ricevuta ancora nella ex-Jugoslavia. Ben 34 gli anni rispetto alle odierne, anche se queste sono tecnicamente trascorsi da presidente della Banda di Isola e tanti altri di meglio preparate. militanza entusiasmando figlia, figlio e tre nipoti. La sua fanfara ha rallegrato generazioni di isolani durante le fe- Con i musicanti di Borste volentieri suonano le canzoni ste popolari, le celebrazioni, con le sveglie del 1° Maggio, e istriane. Per eseguire “Golica” il pubblico deve contribuire accompagnato i concittadini ai funerali. con qualche litro di vino o due in più. Questo suo amore è incominciato a Labor, dove, tredicen- Fatti e misfatti di Mirando vengono ricordati anche da alcu- ne, dopo due anni di arida teoria, finalmente gli hanno mes- ne persone fra il pubblico in sala e terminiamo tutti insieme a so in mano la tromba. “Allora si realizzarono i miei sogni,” cantare in biblioteca. Alla domanda quale canzone vorrebbe ha detto, e vi è rimasto fino a che lo chiamarono al servizio ascoltare al suo funerale, ridendo risponde: “Ma cosa diavolo militare. Qui lo istruirono di nuovo e gli assegnarono il trom-sentirò, sarò morto!” Ogni giorno la carezza alla sua tromba bone. Ritornato a casa, per poter mangiare si trasferì a Isola, lo rende ancora felice. Isolani Interessanti 43 Srečko Gombač — 8 giugno 2006 18 Non ha paura né di volare né della curiosi- aereo, ovviamente, siccome la storia dei fratelli Rusjan, Ed- II tà, ma odia la noia e fatica a sopportarla. E vard e Josip, curiosi e coraggiosi, lo ha affascinato parecchio. capitò così, che Srečko Gombač, nato a Costa- Ha scritto un libro dedicato a loro, i pionieri dell'aviazione bona ma Isolano in qualche modo, ha messo slovena, è stato uno degli iniziatori della sistemazione della da parte la sua laurea in economia. Certo, gli è tornata utile tomba di Edvard Rusjan a Belgrado. In quanto conoscitore, quando era impiegato presso la Tomos e la Droga e come ha partecipato anche al e riprese del film sui fratel i Rusjan ed imprenditore privato nel turismo, ma principalmente in col- è stato spesso ospite di programmi radiofonici e televisivi su legamento alle storie e alle esperienze che attirano i turisti. questo e altri argomenti tecnici, nonché di mostre didattiche. Fin dalla giovane età è stato attratto da tutto ciò che riguar- Il treno della Parezana attraverso i nostri luoghi, Haliateum, da la tecnologia, forse da qui nasce l’interesse per la Paren- Come l’uomo divenne veloce, Aerei con ancoraggio, I fratel i zana, una ferrovia a scartamento ridotto, che fino al 1935 Edvard e Josip Rusjan, sono solo alcuni dei titoli dei suoi libri. correva tra Trieste e Parenzo. All'epoca non si poteva certo L’installazione a Isola della collezione permanente di model-immaginare che un giorno, nel 2000, tre uomini del Comune lini di navi era molto più di un museo di strada, come pure avrebbero bussato alla sua porta affidandogli una sfida che l'idea di far rivivere l’Haliaetum, che è una storia importante accettò: l'istituzione a Isola del Museo della Parenzana. Un e allo stesso tempo l'inizio della nostra cittadina. progetto che gli diede tanta gioia, ma richiedeva molto la- voro e responsabilità nell’allestimento delle collezioni, nella Menziona meno il suo campo e gli ulivi, ma potrebbero ricerca di pezzi da esposizione, nella collaborazione per la offrirgli la stessa gratificazione come tutto il resto. Negli anni realizzazione del Sentiero ricreativo della Salute e dell'Ami-ha accumulato così tanti libri, fotografie e altro materiale che cizia, partecipando alla creazione di collezioni simili a Volpia ha altresì deciso di esporli. Quando ne abbiamo parlato in e Levade in Croazia. Ma si dispiacque ancor di più quando biblioteca nel 2006, non sapeva ancora che nel 2010 si sa-il Museo della Parenzana dovette chiudere i battenti. È una rebbe candidato a sindaco di Isola. Non è stato eletto, ma storia dolorosa che nasconde più facce. Srečko, tuttavia, può non credo la consideri una sconfitta, piuttosto un capitolo certamente essere orgoglioso di essere stato invitato da lei che ha soddisfatto una certa curiosità. Mi è piaciuto tanto e di averla creata. Molto probabilmente è felice che la sua come statua di Giuseppe Tartini, tutto verde e potente, re-ricerca sul patrimonio tecnico incontri l’interesse della gente. alizzata assieme alla sua Janja, che ci ha allietato in tanti Egli è in grado di suscitare negli altri la curiosità, con tutto eventi legati al patrimonio culturale immateriale. E anche ciò che interessa a lui. Ricerca il nostro patrimonio culturale quando, appena sposato, girava per Isola con la sua sposa e soprattutto tecnico, la storia dei luoghi e delle persone lo-Janja in un maggiolino decappottabile arancione. Allora, ai cali. Pubblica le proprie constatazioni e scoperte in articoli miei occhi, si è avvicinato molto al pensiero, stampato sulla su pubblicazioni specialistiche e ama tenere conferenze a un copertina del libro sui fratelli Rusjan: “Dedico il libro a tutte pubblico curioso. Le sue esposizioni sono sempre pittore-quelle persone dallo spirito di ricerca creativa, che erano e sche e con qualche bel modello tecnico in mano, che evoca sono ancora pronte ad andare oltre i limiti immaginari del la sensazione di volare da qualche parte lontano o in alto. In possibile”. Isolani Interessanti 45 Rajko Jakomin — 18 ottobre 2006 19 II Mi regalò un cavalluccio marino. Lo serbo sensazione, che abbiamo trascorso una bella serata immersa ancora con cura, poiché è il simbolo di un nel profumo del mare. I tempi sono cambiati, il mare sloveno mare pulito. I cavallucci marini sono, come si suol dire, ado-si è ridotto, ma il pescatore Rajko già all'epoca disse: “Credo rabili abitanti dei mari caldi, che fluttuano nell'acqua, tenuti che i pescatori sopravviveranno, anche se non è più com'e- in posizione verticale dalle loro pinne dorsali e come i ca- ra.” Rajko negli anni ha affinato il fiuto per un ricco pescato maleonti cambiano astutamente colore quando il nemico si e quando scioglie la sua Nadalina e cattura uno sgombro, un avvicina a loro. Non ricordo quando il mio cavalluccio marino molo, un calamaro o una seppia, gli piace preparare un ban-si fosse impigliato nelle reti da pesca di Rajko Jakomin, ma chetto che non ha eguali. Gli credo sul a parola, visto che non me lo rammenta vagamente. Schiena dritta, si arrangia, ama ho ancora avuto la possibilità di mangiare il suo pesce, ma il mare. Rajko, per trent'anni pescatore su piccoli pescherec-chi lo sa? Durante la conversazione in biblioteca, ha ricordato ci e sul Droga 1 e Droga 2, è stato il nostro diciannovesimo con nostalgia i tempi in cui il mare Adriatico non era separato Isolano interessante. Ha parlato con grande amore del mare, dai confini. I tempi in cui i nostri pescatori pescavano per della pesca, delle barche. Devi davvero essere una persona tre o quattro giorni senza interruzioni e poi sbarcavano alla un po' speciale per intraprendere una professione con un Delamaris 20 tonnellate di sardine. Quando il nostro mare si orario inizialmente notturno, poi diurno, ma molto faticoso, è ridotto, Rajko è stato la “prima vittima” delle complicazioni in cui sei spesso bagnato e infreddolito. Ma il cameratismo, sloveno-croate. Erano belli i momenti quando la barca tor-che si instaura tra i pescatori sulla barca, è qualcosa di spe- nava a casa a Isola. Quei tempi sono ormai lontani, ma Rajko ciale, anche il lavoro. non si arrende. Almeno non allora ... Rajko, assieme al pubblico, ha ricordato con affetto quei Nato a Isola il 3 gennaio 1952, la sua infanzia è stata amara. tempi, le persone con cui ha lavorato, prima come “boss C'erano sei bambini in famiglia, il patrigno era aggressivo e della scopa”, poi come “feralista”, macchinista di nave an-poi… “il Comune ci ha tutelati mandandoci in case diverse. che se non conosceva i motori, dopo diversi anni di pratica Io sono stato accolto da una famiglia sul Carso, dove sono e col brevetto di capitano dal 1978 fino al suo ritiro nel 2005 stato allevato amorevolmente ed ero il pastore Rajko. Amo come capitano. Ha ricordato anche chi per curiosità lo aveva ancora il Carso.” Tornò a Isola dalla madre solo dopo aver raggiunto sulla nave, anche qualche giornalista. Rajko era terminato le scuole elementari e lei, su consiglio di uno psi-particolarmente amato dalle telecamere e dai microfoni, cologo, lo iscrisse alla Scuola di pesca operante presso la perché sapeva destreggiarsi argutamente e con spirito con Scuola marittima di Pirano solo per poche generazioni. In-le parole. Ha raccontato di pescate eccezionali e ordinarie, contro qua e là il pescatore Rajko in pensione, la sua bocca si reti da pesca, gabbiani, i volti del mare. Altri dettagli nel corso dilata sovente in un ampio sorriso e penso sempre a quanto degli anni chiaramente si sono dissolti. Non è svanita però la sia parte di Isola. Quella Isola dei pescatori che non c'è più. Isolani Interessanti 47 Goran Filipi — 23 novembre 2006 20 Il dialetto istriano è la lingua del cuore. E amico Slavko Gaberc avevano deciso di andare a studiare a II il cuore di Goran Filipi era grande, dato che Zara. Ha parlato dell'Istria e dei suoi volti, del suo amore per passava con estrema facilità dallo sloveno al il dialetto, soprattutto quello istrorumeno, dei suoi anni di croato e all'italiano. Ho difficoltà a scrivere di studio. Laureato in lingua e letteratura italiana e in lingua e lui al passato: l’8 gennaio del 2021, infatti, Goran è venuto a letteratura inglese presso la Facoltà di Lettere dell'Università mancare. Avevo sperato di rincontrarlo quando questi testi di Zara, ha conseguito il master presso il Centro interuniver-sarebbero stati stampati. Che lo avrei rivisto: lui, personaggio sitario di studi post-laurea di Ragusa - Dubrovnik, e il dotto-dal carattere mite e scherzoso, poeta, scienziato, dialettolo- rato di ricerca presso la Facoltà di lettere dell’Università di go, straordinario linguista, membro dell'Accademia croata di Zagabria. Dal 1985 fino al pensionamento, il 31 settembre scienze e arti, primo dirigente dell'Istituto di studi linguistici 2019, ha lavorato presso il Dipartimento di Italianistica della del Centro di ricerche scientifiche di Capodistria e uno degli Facoltà di Lettere a Pola. ideatori della futura Università del Litorale. Lui, che negli anni ‘80 era stato anche il mio insegnante di inglese al liceo, e in- Da Medulino, dove abitava, quella sera era venuto a Isola segnante di italiano all’allora Scuola media metalmeccanica. per prender parte alla serata a lui dedicata. Ha dichiarato che Non è stato facile averlo come ospite di una chiacchierata in qui si sentiva ancora a casa sua. E nella nostra città è tornato pubblico. Il tavolo davanti a noi era carico di libri – i volumi poco dopo per celebrare con noi le prime venti serate con gli delle sue innumerevoli opere scientifiche e letterarie. Ma il Isolani Interessanti. E per dirci che dal nostro ultimo incontro suo modo di fare è stato così piacevole, che l’imbarazzo ini-aveva scritto qualche altra poesia. Nelle sue poesie c’è tanto ziale è svanito subito per dare posto ad una brillante conver- mare, amore, nostalgia di casa. C’è la caducità della vita e c’è sazione. Questa sensazione di essere stata aiutata, in modo la morte. E la bellezza e l’amore per le lingue, tra le quali Go-invisibile e impercettibile, a superare l’imbarazzo, nelle mie ran pass(eggi)ava all’infinito con estrema leggerezza. Le sue interviste l’ho provata solo con personaggi veramente grandi, poesie sono come un contrappeso al suo lavoro di ricerca. Il quelli che si dedicavano con amore a ciò in cui eccellevano suo percorso scientifico è stato eccezionale, è stato per molti e che pertanto non avevano alcun bisogno di approvazione anni docente di storia della lingua italiana presso la Facoltà da parte di terzi. Loro c’erano, e basta. Era così anche il prof. di Lettere di Lubiana, dal 2003 anche alla Facoltà di studi dott. Goran Filipi. Nato a Zara il 18 gennaio del 1954, Isola è umanistici di Capodistria. In qualità di professore ospite ha stata il luogo della sua giovinezza e dove sin dall’infanzia ave-tenuto più volte lezioni all’Università di Udine e in molte al- va usato in modo equivalente tre lingue: lo sloveno, il croato tre università straniere. Ha pubblicato più di 23 libri e atlanti e l’italiano. Quella sera, in biblioteca, ha condiviso con noi i linguistici dell’Istria, e ha continuato il suo lavoro di ricerca suoi ricordi d’infanzia, dei turbolenti anni giovanili a Isola, anche dopo il pensionamento. Il suo patrimonio linguistico ha parlato di sé e degli altri isolani negli anni '70. Di come, è preziosissimo. Goran Filipi era – come lo aveva definito Ire-prima di partire per l’università, di fronte all’allora birreria na Urbič – uno scienziato dal linguaggio della poesia. Ci ha Marinček i futuri studenti avevano lanciato in aria i libretti lasciati troppo presto. Ora sta sulla Riva opposta, quella del d’iscrizione, di cui solo due di colore blu. Solo Goran e il suo titolo del suo primo libro di poesie. Isolani Interessanti 49 21ª serata Isolani Interessanti — 15 marzo 2007 21 II Ci è sembrato giusto invitare i primi venti seduta del Consiglio comunale, ma non hanno parlato di po-Isolani interessanti a condividere la nostra litica. Silvano, già in pensione, ci ha raccontato di come la serata insieme. Nel 2000 non osavamo nemmeno pensare mattina porti a passeggio i suoi nipotini, Breda Pečan invece che questa iniziativa avrebbe raggiunto il numero 100 e che che a volte, quando va a Lubiana, si ferma lungo la strada e sarebbe addirittura uscito un libro o che avremmo continua-raccoglie i bucaneve. A Koni Steinbacher ancor sempre piace to lungo questo percorso. Questo anniversario ci entusiasma- suonare la chitarra e disegnare. Branko Miklobušec ci ha fatto va e desideravamo celebrarlo. Tutto qui. Non sono riusciti a venire l'acquolina in bocca condividendo le sue ricette e le venire tutti, ma ce l'hanno fatta in molti, isolani più o meno proposte di menu. Dare Brezavšček, l'eterno Babbo Natale, noti. Le loro storie, caratteristiche ed il loro lavoro sono ov-ci ha fatto ridere. Nevenka Gregorčič ha parlato di cultura e viamente diversi, ma il nostro desiderio di conoscere un'altra di gatti, di cui continua a prendersi cura. Nelfi Depangher del persona del nostro ambiente è stato sempre uguale sin dall'i-brano V San Simonu, canzone molto orecchiabile e ottima da nizio. Il denominatore comune di queste serate era il fattore ballare e di come gli piace andare in bici. Neva Zajc ci ha rive-umano e volevamo che così fosse ogni volta. Quella sera ho lato che i sui tre assi nella manica, che agevolano i sui viaggi, osato dire: “Forse sarebbe presuntuoso affermare che sia-sono le linee aeree a basso costo, i pernottamenti da amici e mo gli unici ad organizzare un evento simile. O forse mi sba- conoscenti e la tessera giornalistica internazionale che apre glio, ma quando guardo questo elenco, mi si scalda il cuore un sacco di porte. La genitrice affidataria Francka Bertalanič, pensando che la nostra biblioteca ha aperto le porte a tante che stava per compiere 85 anni, ci ha parlato del suo amore persone diverse, agli isolani e alle isolane che qui vivono, verso tutti i suoi figli. Zvonko Grahek dei libri che ha amato di lavorano, hanno messo radici pur non essendo nati a Isola. più e delle numerose biblioteche di cui era membro. Srečko Anche se si alternassero altre cento opzioni politiche, questo Gombač continuava a raccogliere materiale storico per nuovi è ciò che ci unisce e qui amiamo vivere.” E la penso ancora saggi. Mirando Lovrečič ha condiviso alcuni simpatici aned-allo stesso modo. La sala della biblioteca diventava di mese doti sull'orchestra a fiati, facendoci ridere fino alle lacrime. in mese più piena. Ma mai troppo. Quelli che ci seguivano ve- Il poeta Goran Filipi ha asserito che per scrivere poesie non nivano regolarmente e con piacere. Ma per il 21o anniversario è necessario essere infelici, o ubriachi o poveri. E di nuovo ci sono venuti veramente in tanti, anche se non tutti. Silvano siamo divertiti. Alcuni tra gli ospiti menzionati non sono più Sau e Breda Pečan sono arrivati con un po' di ritardo dalla tra noi, ma quella sera eravamo insieme. Isolani Interessanti 51 Vanja Pegan — 19 aprile 2007 22 II Si era nella settimana del libro del 2007, la sua famiglia, le sue tre ragazze: Brigita, Angela e Julija. Ama data giusta per uno scrittore, il simpatico pira-la sua barca a vela Rosalba, che non è più giovane e che con nese isolano, come aveva allora scritto il giornale Primorske gli anni è una nobile dama e fonte d’ispirazione. Novice. Vero: Vanja Pegan è un piranese diventato isolano con il matrimonio. Scrittore e musicista, consumato, sottile È radioamatore, sulle frequenze conosce nuova gente e e lucido prosatore. Un autore che con la sua particolare sen- nuovi mondi. È stato Nonno Inverno per i bambini. È musici- sibilità indaga il mondo e lo descrive. Se queste parole gli sta al quale piace scrivere gli accompagnamenti musicali per sembrano già note non mi meraviglia, sono parole sue. Le il teatro, è maestro di musica in Casa Tartini dove, nel a sede ha usate nell’introduzione alla raccolta di poesie di un’altra della Comunità degli italiani, insegna chitarra ai suoi allievi. scrittrice, ma rappresentano perfettamente pure lui. È ottimo Pirano è la sua città natale, la sua vecchia Bellezza, come gli poeta. Il suo libro di poesie haiku “Nella goccia del tempora-piace, con affetto, definirla. All’interno della copertina del le sulla città io sto solitario”, uscita nella Giornata mondiale libro “Lo scrittore, Adam e il pilota” ha scritto “Amo la mia della poesia nel 2020, è pura allegria. Suona bene se la leggi famiglia, il mare e non ultimo il mio lavoro”. Ha in sé tanto sottovoce, forte ti entra dentro: amore, di tutti parla con voce dolce, con fragile tenerezza, Entri prudente suscitando insieme senso di protezione come in un caldo Sul calcare della solitudine abbraccio. In tenera vicinanza La cosa strana è che un giovane così sensibile, dotato in Il mio primo ricordo di lui si perde negli anni. Lo vidi in via campo letterario, si sia iscritto prima alla Scuola media nau-Lubiana in mezzo ad un gruppo di bambini che partecipava- tica e più tardi alla Scuola media di indirizzo economico e no ad un atelier estivo della pittrice Fulvia Zudič, leggeva una sociologico, dove quattro ragazzi regnavano su 23 fanciulle. storia. Osservavo i bambini, lui meno. Erano assorbiti dal rac- Non ha terminato i suoi studi di letteratura comparata. Ma conto, il silenzio era notevole. Leggeva il suo libro “Giovanin non si sfugge al proprio destino. Vanja Pegan è nato il 10° e la farfalla”, illustrato da Fulvia Zudič. Capivano tutto, anche maggio, nello stesso giorno in cui, quasi 100 anni prima, era l’ultima frase quando Giovanin mentalmente così si scusava nato Ivan Cankar. Certo non è un caso. Ha incominciato a con la farfalla: “Forse siamo noi la vera spazzatura di questo scrivere quando frequentava la scuola media, nel 2002 è di- pianeta, noi uomini.” E quella sera abbiamo parlato molto ventato membro dell’Associazione degli scrittori del Litorale, proprio dei nostri rifiuti, della nostra superficialità, dell’avi-un anno dopo ha acquisito lo status di scrittore come ope- dità per le cose materiali: “Viviamo in un periodo in cui come ratore culturale autonomo. Scrive per ragazzi e per adulti. È uomini invece di voler bene ai nostri simili, amiamo le cose,” apprezzato dai lettori e dalla critica. Nelle sue opere sentono disse Vanja. In sottofondo c’era la canzone “Anna e Marco” mormorare il mare. Vi dimora il Sentimento. di Lucio Dalla, che a lui piaceva molto. Vanja ama molto la Isolani Interessanti 53 Zorko Dežjot — 24 maggio 2007 23 II I momenti difficili è meglio scordarseli quan- anche un gruppo di ceramica ed uno di pittura moderna. I to prima. Questa è stata una delle ultime frasi suoi membri sono molto creativi, espongono in tutta la Slo-pronunciate da Zorko Dežjot il 24 maggio 2007 in una gremita venia, sono vincitori di numerosi premi, ma sono soprattutto sala di lettura della Biblioteca Civica di Isola. Era andato in suoi amici. Questa pandemia li ha molto segnati. pensione da poco, ma era sempre di buon umore e pieno di ottimismo. La vita gli aveva teso più di qualche trappola, ma “Non c'è cultura senza convivialità,” ritiene Zorko, ma Zorko sa gestire i momenti difficili. Senza dubbio lo salva la gli incontri on line non possono sostituire quelli dal vivo. I filosofia Mens sana in corpore sano. Da giovane era dedito membri vanno ulteriormente spronati. Lui stesso anni fa ha al canottaggio, si volta ancora a guardare i vogatori in mare, avuto un periodo in cui preferiva creare nel suo atelier invece ma giocava pure a pallamano, a tennis, va volentieri in bici, che presso la sede ma ben presto ha notato che gli manca-ma non segue più le partite di pallamano dal vivo perché si va la compagnia degli amici. Lavorando e chiacchierando in altera troppo se giocano male. uno spazio comune la creatività, le idee si sviluppano più facilmente e questa chiusura imposta dal Corona virus che Zorko è nato a Zagabria durante la seconda guerra mon- permea tutti i pori della società, non gli va per niente a genio. diale. I genitori erano di Trieste, ma si trasferirono a Isola nel Per anni ha lavorato come tecnologo presso la fabbrica Dela-1956. Gli piaceva disegnare fin da piccolo ed il suo talento maris, successivamente fu direttore dell'unità di Capodistria si è nuovamente risvegliato quando è diventato padre e si delle Ljubljanske mlekarne, ma l'amore per le arti figurative dilettava a costruire i mobili per le Barbie di sua figlia. Il legno è stato il suo destino. Alla mia domanda come reagiscono i gli sussurra dolci parole. Gli piace intagliare e molte cantine membri dell'associazione Lik alle critiche di coloro che snob-del Litorale sono decorate con le sue opere d'arte. Molte sono bano gli artisti senza titoli accademici, mi risponde: “Noi sia-state create sulle doghe dei barili. Le botti nascondono in sé mo pittori e siamo contenti di ciò che facciamo; non si finisce una propria storia che Zorko impreziosisce con i suoi intagli e mai di imparare, visitiamo mostre, leggiamo libri e del resto ci aggiunge la sua firma. Il giornale Primorske novice già nel non ci importa.” Aiuta volentieri i suoi nipoti, vuole bene al a titolo riportava che Zorko Dežjot scopriva storie scritte dal sua Ana, si è messo a studiare il suo albero genealogico, ma vino. Ama anche disegnare, dipingere, adora la ceramica, il soprattutto va sempre molto volentieri nel suo atelier che per metallo, ma anche la pietra. Qualche anno dopo il nostro in-fortuna si trova nello scantinato luminoso della sua palazzi- contro in biblioteca, alcune delle sue sculture hanno trovato na. Me lo ha fatto visitare, questo spazio ampio e sacro, ed è il giusto spazio a Isola. Sin dal 1975, anno della sua fonda-qui che ho definito il copione della nostra serata in biblioteca zione, Zorko è membro dell'Associazione di arti figurative di e me lo ricordo proprio lì mentre scrivo queste righe. Questo Isola e ne è anche da anni presidente e si incontra spesso con posto gli appartiene. i sui amici artisti nella sede in via Gregorčič. Lui fa parte del gruppo di pittura classica, ma in seno all'associazione esiste Isolani Interessanti 55 Bogdan Gerk — 14 giugno 2007 24 II Nostromo dei Primorski fantje, ambascia- gruppo che porta il nome di Isola e della Slovenia nel mon- tore di Isola, personaggio umoristico Tiljo do. Con le tournée arriva la visibilità; nel 2000 in Australia e Frtacin di Montećukolo, musicista, umorista, Bogdan Gerk. nel 2003 in Canada, si esibiscono almeno quattordici volte È stato ospite del 23° incontro con gli Isolani Interessanti a in un mese e deliziano i nostri espatriati, dando così origine ridosso del suo 50° compleanno. In camicia bianca a mani-all’appellativo Ambasciatori di Isola. Ovunque si esibiscano, che corte, senza il fazzoletto a quattro nodi indossato dal a casa e in giro per il mondo, con Bogdan al timone sono un suo personaggio d’autore umoristico Tiljo. Nato nell’ambito emblema della nostra cittadina. del a trasmissione comica Du jes di Radio Koper, col tempo esce dal contesto radiofonico e inizia una vita scenica pro- La loro musica folk è sempre stata leggermente diversa da pria. Il semplice contadino, che dice: “A me non mi interessa, quella dell’entroterra, sa di mare, i valzer e le polke hanno ma mi sono informato...,” è sposato con la sua Juština ed è un ritmo diverso, mediterraneo. Molte delle musiche e dei colmo di saggezza. Per certi versi assomiglia a Bogdan, in testi sono stati scritti proprio da Bogdan e il pubblico premia caso contrario probabilmente non avrebbe attecchito così l'ensemble con fedeltà e tifo, interi autobus li seguono nelle facilmente, ma chissà? esibizioni. Deve esserci un senso di cameratismo, familiarità nel gruppo, senza i quali il professionismo non avrebbe tanto Bogdan, cresciuto in via Alieto a Isola, dove abitavano i successo. Per anni il loro porto di origine è stata la Scuola miei nonni, fino all’adolescenza, è stato un bambino sorri-media alberghiera di Isola, con il palco per le prove e le esi- dente, interessato alla musica sin dalla tenera età, nonostan- bizioni regolari, da dove la strada professionale li ha porta- te suonasse il violino della scuola di musica come una chi- ti ovunque. È difficile immaginare una Festa dei pescatori tarra e cantasse per i coetanei come un usignolo. Ma è stato senza di loro come anche immaginare Isola senza Bogdan, commesso, commerciante, responsabile acquisti. Qualcuno senza il consueto giro in motorino all’imbrunire e davanti che ha la musica nei geni, ha nel vecchio libretto di lavoro a un bicchiere che racconta aneddoti in stile Tiljo Frtacin, vent’anni di anzianità “normale”. senza il caratteristico fazzoletto in testa. Ha inciso due au- diocassette con i suoi racconti spiritosi e probabilmente ne Nel 1992, l’amore per la musica vince e diventa professio- ha molte altre. Non so se li usi nella politica locale, dove è ne. Sebbene abbia l’anima rock e si sia fatto le ossa come approdato prima a Capodistria e poi a Isola. Sicuramente batterista, fisarmonicista, tastierista e soprattutto eccellente lo fa in Birchinia con la gente del posto, da dove vengono i voce nei gruppi Zahod, la band di Stane Škoda, Ideja, Sigma e genitori e dove ha costruito una casetta di campagna. Una Dober dan, si è stabilito con i Primorski fantje, divenuti negli volta ci sono finita e so che anche lì lo conoscono tutti. Lui anni una vera e propria istituzione. Concerti, trionfi ai festi-stesso è diventato uno dei personaggi storici interessanti, val, cassette e CD, una vera fabbrica di successi, ma anche come quelli di cui ama leggere i libri. Isolani Interessanti 57 Selma Chicco Hajdin — 20 settembre 2007 25 Quando è stata nostra ospite, Selma Chic- è la professione pedagogica. Sebbene il suo percorso di vita co Hajdin, musicista accademica – pianista e sia andato diversamente da come lo aveva immaginato, ci II insegnante di pianoforte, non aveva ancora il ha detto serenamente che la vita è una serie di alti e bassi secondo cognome. Il suo compagno di vita An-e l'accetta come tale. La vita le ha solo messo davanti una tonije Hajdin è diventato ufficialmente suo ma- nuova sfida. Un pedagogo eccellente, spesso premiata anche rito in seguito, ma già allora ci aveva confidato che si stavano con vari riconoscimenti, tra i quali il premio Gerbič e il titolo concentrando insieme. Subito dopo essersi diplomata all'Ac-professionale di consigliere, arrivati dopo il nostro incontro cademia di Musica sono iniziati dei seri problemi di salute alle alla Biblioteca Civica di Isola. I suoi allievi si distinguono ai mani, a causa dei quali ha dovuto rinunciare al proprio sogno concorsi regionali, nazionali e internazionali con il massimo di una carriera da pianista decidendo di dedicarsi all'insegna-dei punti, e diversi genitori provenienti anche da località di- mento. Da allora ha finalmente ripreso a suonare esibendosi stanti da Capodistria, accompagnano i propri figli a lezione assieme al marito. Cresciuta con la musica, a soli tredici anni proprio da lei. ha tenuto da solista il suo primo concerto al pianoforte, nella sua città natale, Isola. Suo padre era un percussionista auto- Selma lavora presso la Scuola di musica di Capodistria e didatta, un batterista e quando da ragazzo suonava in uno dei al Ginnasio artistico di Capodistria. I suoi ex allievi sono oggi gruppi musicali del Parco Arrigoni, vide una bellissima ragazza musicisti, compositori, pedagoghi e concertisti di successo e con cui iniziò a cantare in duetto, e cantò per anni nel coro sicuramente ricordano con affetto la loro insegnante, che ama misto Haliaetum. Il fratello Renato Chicco, musicista jazz di appassionatamente la musica. Ci ha raccontato di quanto si-fama internazionale e docente presso l'Università di musica ano preziosi i bambini, che oggi vengono spesso sottovalu-e arti dello spettacolo di Graz, in Austria, ha spronato Selma, tati e ha aggiunto: “Ma se crediamo davvero in un bambino, convincendola ad avventurarsi nella musica. Nella famiglia scopriamo molte cose. Se convinciamo il bambino che ce la Chicco, le note saltavano letteralmente nell'aria. può fare, sarà sicuramente in grado di farlo.” Ci ha racconta- to di come un bambino percepisce la musica già nel grembo Dopo aver terminato la scuola elementare e il Ginnasio con materno ed è per questo che tutti noi su questo pianeta ab-lingua d'insegnamento italiana, che è la lingua del padre e biamo un diritto primario e il bisogno di entrare in contatto non della madre, ha ricevuto una speciale borsa di studio con la musica. Ha spiegato come la musica influisce su tutti i statale come studentessa molto promettente e per gli ecce-processi cerebrali e aiuta a secernere l'ormone della felicità, zionali risultati ottenuti in diversi campi. Ha continuato gli fatto dimostrato, che anche le piante prosperano meglio con studi di pianoforte presso l'Accademia di musica di Lubiana la musica di Mozart, che accanto a quella di Chopin è anche nella classe della pianista slovena di fama internazionale, la la sua preferita. Ci ha svelato che se la musica non l'avesse professoressa Dubravka Tomšič-Srebotnjak. Dedizione, duro chiamata a sé, avrebbe scelto la matematica. Allora ci confidò lavoro, studio serio, diploma con il massimo dei voti e anche di amare Isola, osservare la gente, passeggiare per la città e il Premio Prešeren dell'Accademia di musica attribuitole per incontrare persone che conosce dall'infanzia, di voler socializ-l'esecuzione delle Variazioni sinfoniche per pianoforte e or- zare di più e di sognare anche di diventare mamma. E anche chestra di César Franck con l'orchestra della RTV di Slovenia. questo suo desiderio si è avverato. Selma ha studiato con i migliori professori e la sua vocazione Isolani Interessanti 59 Judita Miško — 18 ottobre 2007 26 II Le sue meravigliose borsette erano appese la madre in affido Francka Bertalanič e la sua vicina Angelca alla gruccia accanto a noi durante la conver-Hočevar. Suo marito calzolaio lo chiamava papà. E lì, nella sazione e quel grosso pesce realizzato coi coperchi delle sua bottega, che si è innamorata del suono della macchina conserve di pesce, che da anni adorna la sala di lettura della da cucire, dell'odore della pelle, i prodotti realizzati a mano, Biblioteca Civica di Isola, anch’esso una creazione di Judita, e ha comprato quel a macchina dopo la morte dell’artigiano, stava dall'altra parte. Judita Miško è un'artista, il suo labora-iniziando a scrivere la propria storia artistica. La bambina torio, in cui all'epoca assieme al marito Emil creava prodotti aveva stoffa, ha cucito la prima gonna quand’era in sesta ele-in pelle unici, non è mai stato solo un luogo dove rifarsi gli mentare, la prima borsetta in settima, ha sempre disegnato, occhi, ma anche un'occasione per una chiacchierata fugace. cucito, lavorato ai ferri. Ha lasciato il noioso lavoro d'ufficio Piacevole, umano, con l'odore di pelle, particolare e caloroso in tribunale preferendo accudire i figli, essendo diventata come coloro che la lavorano. Il percorso che ha portato Judi-madre molto giovane, a ventun anni. A quel tempo cuciva ta a lavorare col pellame è stato un po' tortuoso, ma d'altra borsellini, anche la cucina era diventata un laboratorio e parte, come tutti gli inevitabili percorsi della vita, comprese assieme ad Emil impararono fino al minimo dettaglio il si-le curve, è avvenuto in modo naturale. Fin da bambina era gnificato della parola modestia. Ma continuarono, tempo-attratta dalla medicina, avendo una parente missionaria nel raneamente si unirono a un'azienda italiana con aspettative Madagascar. Ha frequentato la scuola media per infermiere troppo alte per cui proseguirono da soli, nella propria botte-e ostetriche a Lubiana, ma vi ha resistito per un solo anno. In ga, capitata per caso e quindi doveva venir completamente segno di ribellione giovanile, l’ha abbandonata per passare sistemata. Judita non ha fatto l’università ma ha assorbito le alla Scuola media di Economia di Capodistria, ma in qualche sue conoscenze in tutti i modi possibili: nei corsi di ceramica, modo chiudiamo sempre il cerchio della vita. Il suo talento pittura, lingue, ha frequentato anche una scuola biennale per artistico si è concretizzato nel suo lavoro e nella partecipa-restauratori. Nel 2002 la sua vita venne stravolta, quando sua zione attiva all'associazione Lik, di cui è la socia più anziana, madre, oggi defunta, si è ammalata di demenza e Judita le nel desiderio di andare in missione occupandosi della madre si è dedicata amorevolmente, come pure i membri dell’As-colpita dalla demenza e nel gruppo di autoaiuto per i fami- sociazione per l’assistenza dei familiari con demenza. Una liari, istituito da Judita assieme al dottor Andrej Dernikovič. volta pensava che la sua missione fossero i bambini, in quel L'economia, capitata per necessità e in qualche modo strada momento si rese conto che invece erano gli anziani. È andata facendo, è stata sempre presente, utile negli affari e per te-in crisi, un esaurimento, è stato estenuante, ma alla fine si è nere i piedi ben saldi a terra. ripresa. Nel laboratorio vediamo più spesso Emil che lei, ma proprio di fronte ad esso, c'è ora uno spazio che custodisce Ma ogni storia ha un proprio inizio. Il padre lasciò sua ma- le varie creazioni artistiche di Judita, non solo in pelle. “Chi dre quando Judita aveva tre mesi, e a badare alla piccola, nella vita ne ha passate tante, nella vita ne può fare altret- mentre la madre lavorava, accorsero molte persone, tra cui tante.” Queste le parole di Judita. Isolani Interessanti 61 Slavica Nastovski — 29 novembre 2007 27 A Isola la conoscono quasi tutte le donne, no senza che si concedesse un solo tuffo in mare. Slavica II poiché negli ultimi 36 anni della carriera lavo- non scelse la ristorazione, ma entrò a far parte della prima rativa, fino al pensionamento nel 2004, è stata generazione di studenti della scuola media di medicina di infermiera presso il dispensario delle donne. Pirano, che operava nell'odierno monastero. Era una studen-Tra me e me la chiamavo “la nostra infermiera”, ad alta voce tessa che si applicava, raccogliendo ottimi voti nelle materie solo infermiera Slavica. La conosco da molto tempo, da pa-professionali, ma all’esame di maturità non superò la prova ziente mi recavo all'ambulatorio ginecologico e ho di lei un di sloveno ... sopravvivendo ugualmente. Era portata per la-ricordo particolarmente prezioso nel periodo della mia gravi- vorare con i pazienti, lo faceva altrettanto bene anche con danza, quando sapeva scacciare dolcemente e con un sorriso i medici che affiancava. Questo rapporto è estremamente i miei inutili timori. importante e nel contempo la base per il benessere del pa- ziente. Quando Slavica è stata la nostra 27ª Isolana I suoi modi calorosi e gentili, il sorriso e la stretta di mano l'hanno ancorata nel cuore di molte isolane. Anche di iso-Interessante, era in pensione da tre anni e ci ha rivelato lani, poiché inizialmente Slavica aveva lavorato nel reparto che questo passaggio non ha rappresentato poi quella svolta di malattie infettive dell'ospedale di Isola, che all'epoca si così importante nella sua vita, come se l’aspettava. All’epoca trovava ancora a Pirano. Ben presto è stata invitata al reparto accudiva la suocera malata, che in quel periodo viveva con di terapia intensiva in chirurgia, dove è rimasta per otto anni, loro in famiglia. Non si allontanò nemmeno del tutto dalla dopodiché è stata nuovamente richiesta altrove, prima in un medicina essendo stata invitata a collaborare con la Croce ambulatorio generale, dove lavorava dapprima due volte a Rossa: misurava la pressione del sangue e il livello di zuc-settimana e poi tutti i giorni, e poi fino al pensionamento chero e dispensava consigli sulla salute. Quell'anno, il 2007, nell’ambulatorio per le donne, affiancando diversi medici. un certo numero di “ragazze in pensione” unirono le proprie Era il nostro punto fermo. Ha condiviso con noi momenti di forze, fondando l'Associazione Andragogica Morje, con il de-angoscia e gioia, progressi nella medicina, ci ha dato una siderio di fondare l’Università per la terza età, che in seguito nozione di base sulla ginecologia, dell'autoesame del seno, ebbe successo. Slavica era tra coloro che scrissero il suo pri-della necessità di controlli regolari e molto altro ancora. mo capitolo. Lei e suo marito hanno due figlie, la maggiore, Diana, come sua madre fa l'infermiera ed è stata la prima a Eppure la sua storia avrebbe potuto seguire binari abba- regalarle due nipoti, mentre la più giovane, Tanja, ha un ma- stanza diversi. La sua famiglia si trasferì a Isola da Bjelovar ster in comunicazione e le ha donato una nipote pochi anni in Croazia negli anni Sessanta, ebbero tre figli e Slavica fre-dopo. Slavica ha un altro grande amore al quale si è dedicata quentò la sesta elementare in un nuovo ambiente, il cam- in età matura, la pittura. Durante la visita a casa sua, mentre biamento fu grande e la lingua diversa. Nel tempo i genitori ascoltavo le sue vicissitudini in cucina, sul tavolo c'era un pic-hanno affittato diversi ristoranti, il più memorabile è quello colo supporto per quadri, un “cavalletto” con appoggiata una al Faro a Punta Gallo, dove la giovane Slavica aiutava con il tela con lo schizzo di un'immagine femminile, un'infermiera. servizio, in cucina e altrove, tanto che le vacanze passava- Isolani Interessanti 63 Tomislav Klokočovnik — 10 gennaio 2008 28 Rivelo il mio primo ricordo del prof. dott. To- dove ha continuato a recarsi giornalmente per diversi anni: II mislav Klokočovnik durante la conversazione “I primi anni a Lubiana sono stati difficili, l'ambiente impla-nella biblioteca del sindaco di Isola, che risa- cabile. Stavo migliorando nel mio campo, avevo difficoltà a le a quegli anni in cui noi bambini facevamo il scrivere articoli, ma non mi sono arreso.” Oltre al duro lavoro, bagno alla spiaggia del Faro, a Puntagallo. A quel tempo, era ha anche completato un master presso la Facoltà di Medicina semplicemente Tomi. Nessuno pensava che quel bel giova-di Zagabria, e successivamente un dottorato presso la Facol- ne un giorno sarebbe diventato un famoso chirurgo. La loro tà di Medicina di Lubiana, specializzandosi poi a Houston, famiglia viveva in una palazzina proprio accanto all'edificio negli USA, nota come la “base del cuore” e dove in seguito dell'ospedale, il “vecchio ospedale”, come lo chiamiamo an-ha insegnato. A Lubiana, divenne presto uno dei primi violi- cor oggi. Tutti conoscevamo e rispettavamo suo padre, un ni del reparto e, come chirurgo eccezionale, introdusse una noto chirurgo. A casa aveva un ottimo esempio di duro lavoro serie di innovazioni, che rendevano più facile per il paziente e impegno e aveva il talento per la chirurgia probabilmente sottoporsi a un intervento chirurgico e riprendersi da esso. nei geni, tanto che col tempo l'ha affinato fino a renderlo Per molto tempo è stato a capo del Dipartimento di Cardio-brillante. Già da studente al ginnasio andava volentieri a la- chirurgia e chirurgo, ha operato migliaia di pazienti e alla vorare durante le vacanze. Al porto di Capodistria trasportava fine si è congedato dal Centro Clinico. L'addio, tumultuoso sacchi pesanti e alla Mehanotehnika lavorava a un nastro trae poco piacevole, ha suscitato grande clamore mediatico. I sportatore. Dopo la maturità, trascorse l'estate a Londra dove pazienti, tuttavia, non hanno accettato la sua partenza e gli avrebbe voluto studiare medicina, ma poi preferì iscriversi hanno scritto migliaia di messaggi e richieste di rimanere. alla prestigiosa Facoltà di medicina di Padova. Forse anche perché era più vicina a casa e poteva tornarci una volta al Ha operato per più di un anno presso l'Istituto Dedinje di mese per gustare il brodo preparato da sua madre. Se supe- Belgrado, dove è stato accolto come un Maradona in chirur- rava gli esami in tempo, gli era anche permesso di andare in gia. Ora opera come chirurgo indipendente e insegna il suo discoteca. Da bravo studente di medicina, a volte assisteva metodo lubianese consistente in un’incisione minima del a suo padre al pronto soccorso o in sala operatoria. Dopo la valvola aortica. Inoltre insegna ai chirurghi di tutto il mon-laurea gli fu offerta una specializzazione a Milano, ma volle do, è convenzionato e opera come cardiochirurgo a Lucia. A a casa. Come tutti i giovani medici, iniziò il tirocinio nella Lubiana sta progettando con un investitore macedone una medicina generale e durante il tempo libero, di pomeriggio e clinica cardiologica tutta sua per realizzare così il suo sogno nei giorni festivi acquistava esperienza con piccoli interventi che forse l’aveva spinto a candidarsi a sindaco di Isola dopo chirurgici nell'ospedale di Isola. La sua specializzazione fu che i media l’avevano già insignito del titolo di Personalità approvata rapidamente, in meno di quattro anni, forse anche del Litorale 2005. Il sogno di una clinica e di un turismo ter-perché di strada ne aveva già fatta, e quindi divenne chirurgo. male a Isola. I sogni a volte scelgono qualche via traversa. Pur non appartenendo all'élite dei medici di Lubiana, per Ma la risposta alla domanda: “Come ci si sente ad avere il suo virtuosismo fu invitato al Dipartimento di Chirurgia un cuore umano tra le mani?” rimane sempre la stessa: Cardiovascolare del Centro Clinico Universitario di Lubiana, “Meravigliosamente.” Isolani Interessanti 65 Mojca Fatur — 28 febbraio 2008 29 II Mojca aveva trent'anni quando fu nostra impeccabile e per la gioia dello spettatore. Nella professio-ospite, la figlia Mila due. Tredici anni dopo, ne di attore vivi la vita privata 'a rate', ma è anche vero che con tre figli e in un’altra relazione, è una nota attrice di tea-con dei colleghi bravi e un buon regista, hai la sensazione di tro e cinema. È anche una donna forte e speciale che, dopo fare qualcosa di straordinario.” Preferisce il cinema al teatro, una grave malattia infantile ne ha affrontata un’altra in età perché “non tollero la falsità, nel cinema bisogna essere basi-adulta, superandola con la propria forza di volontà e parlan- lari, ci si può dedicare completamente alla realizzazione, poi done pubblicamente con coraggio. È stata anche tra le prime 'riporre il bagaglio' e andare avanti liberi. In teatro, lo spetta-a schierarsi apertamente dalla parte della collega molestata colo vive con te di sera in sera.” Scherza anche sul fatto che da un professore dell'Accademia di teatro, radio, cinema e quando si gira un film, la sera la si passa a casa sul divano. televisione. “Non sei sola,” aveva scritto Mojca, e così è nato il È un attrice più intuitiva che tecnica, accenti e cadenze non movimento che in Slovenia ha ottenuto che “solo un sì si-sono un problema. Mojca racconta sempre di essere isola- gnifica sì”. na, si sente la melodia litoranea nella sua parlata, perché “nella voce riconosci la terra che hai calcato”. Torniamo a Isola, dove Mojca è di casa: “Il luogo in cui cre- sci ti segna per sempre.” Le piace tornarci con la sua famiglia La conosciamo per i personaggi teatrali e cinematografici da Lubiana, ma purtroppo la madre Slavka non c'è più. È pluripremiati, il ruolo della gravida Ana nel film “In folle” l'ha stata lei a confidarmi che la maestra d'asilo le aveva detto di fatta uscire dall’anonimato, facendole ottenere nel 1999 il indirizzare Mojca alla recitazione. Prima gli spettacoli dell’asi-titolo di miglior attrice assegnato dal a rivista Stop. Da al ora lo, poi il corso di teatro della scuola elementare Vojka Šmuc, ha interpretato una serie di ruoli straordinari, per qualche il gruppo teatrale Flip da studente delle medie a Pirano, poi tempo anche sul palco del Teatro di Capodistria. Dopo la con gli Steps di Isola, fino agli esami di ammissione e la lau-nascita del terzo figlio, Mojca ha palpato un nodulo che è rea all'Accademia con il mentore Boris Cavazza. risultato essere una sindrome mielodisplastica. Un male in- curabile che necessita di trapianto di midollo osseo. Ma si è Ci ha raccontato che la professione di attore è semplice guardata allo specchio, si è guardata dentro, le è sembrato solo in apparenza. Il pubblico vede il “prodotto finale”, non le che lo specchio si fosse dissipato e una voce interiore le ha ore di studio, di prove, della ricerca di sintonia con colleghi e detto che non ci sarebbe stato nessun trapianto. E non c’è regista, non immaginiamo quanto sia difficile a volte lasciare stato. Ne ha parlato pubblicamente: “Fu allora che sentii una casa per il palco. “Con alcuni registi e col eghi ti trovi subito, forza interiore, guidata dall'amore e non dalla paura della con altri è difficile, ma il lavoro deve essere svolto in modo vita”. È sana, la nostra Mojca Fatur. Isolani Interessanti 67 Dora Benčič — 20 marzo 2008 30 A mia madre Dora piacerebbe sfogliare que- sarebbe diventato un “photoshop” e tutto il resto sarebbe ste pagine. Osserverebbe le fotografie con passato al mondo digitale. Ti piaceva la sensazione della II gioia e ne discorrerebbe con il loro autore, carta fotografica in mano, ti piaceva fotografare i volti e far Remigio Grižonič. Le sarebbe piaciuto sapere sorridere anche i musoni cronici. Con papà Erminijo eravate il motivo della scelta di un certo scatto, di una un’ottima coppia di fotografi, amavate fotografare tutto ciò data illuminazione, ora del giorno, condizioni meteo. Farebbe che oggi catturiamo velocemente con il telefonino: matrimo-tutto questo se potesse. Ma si trova in un mondo tutto suo. ni, compleanni, scolaresche, feste, battesimi e cresime, anche Nel corso dei suoi trentacinque anni dedicati al a fotografia funerali. Eravate cronisti speciali di Isola e della sua gente. nello studio Foto Ideal, ha ritratto più di 100.000 volti. È da Vi destreggiavate bene anche con la fotografia più tecnica molto che non riconosce il mio, quello di sua figlia. È qui co- – per la Mehanotehnika, il Museo regionale di Capodistria, munque, e questo libro, mamma, è in bianco e nero per te. il Museo marittimo di Pirano, il Cantiere navale 2 ottobre, la “Ho sempre amato la forza espressiva delle foto in bianco fabbrica Lama di Villa Decani. Ma nel corso degli anni, in te e nero e le sfumature di colore nascoste nelle tonalità di è cresciuta la frenesia artistica. Nei fine settimana, ognuno bianco, grigio e nero,” mi dicevi, delle sfumature di colore prendeva la propria macchina fotografica e andava nei vil-nascoste e la morbidezza della luce diffusa, leggermente laggi istriani, borghi abbandonati, trovando persone sole, grigia, che dona al viso una bellezza speciale. Quando non case fatiscenti, portoni, finestre, vigneti, boscarini e asini; ti credevo, mi dicevi: “Aspetta, ti farò una foto, vedrai che vivide immagini del passato che catturavano soprattutto te. è vero.” Come ricordo vividamente i tuoi racconti sul come Nel 1974 entrasti a far parte dell'Associazione dei fotografi siete venuti a Isola. Era il 1955 quando con tuo fratello Stane operatori cinematografici sloveni a Lubiana, su loro inco- ko, tua madre e tuo padre siete venuti qui da Hrušica, dagli raggiamento iniziasti a esporre. Hai tenuto diverse mostre allora poveri colli Birchini, in cerca di fortuna. Stavi cercan-collettive in Slovenia, Germania e persino negli Stati Uniti, do un lavoro come apprendista, non avevi voglia di lavorare dove una delle tue fotografie, sotto l'egida delle Nazioni Unite dietro a un nastro trasportatore, sentivi di poter fare di più, a New York, ricevette un premio speciale. Hai anche tenuto volevi imparare. Andasti a chiedere consiglio al Comune, un alcune mostre personali, bella in particolare quella del tuo gentiluomo ti indirizzò da una sarta, ma invano. Poi ti han-70° compleanno al Chiostro di Pirano. Ma anche in questa no parlato di un fotografo in cerca di un’apprendista. Eri una serata in biblioteca, condotta da Ksenija Orel, c'è stata una bella ragazza, con lunghi capelli neri e il maestro Benčič, che mostra dal vivo, mentre ci mostravi le foto e raccontavi come nel 1961 diventò tuo marito, pensava che fossi venuta a far-sono nate. Commoventi i racconti sulle foto scattate a San ti fotografare. Ma non era così. Eri destinata a stare dall'al- Simone durante una violenta tempesta, che però ha dato vita tra parte dell'obiettivo e ritoccare i negativi, cancellando le alle migliori foto. La tua infanzia è stata amara, persino soli-piccole irregolarità sui ritratti. Ti innamorasti di questa pro- taria, nei boschi amavi abbracciare gli alberi e accarezzare il fessione imparandola con piacere in studio e alla Scuola di muschio. Per contro, l'Isola della tua vita adulta è stata piena Artigianato, in parte a Isola e in parte a Lubiana. Anche del di colori e di persone che amavi. Vorrei che il mondo che stai lavoro nella “camera oscura”, dove sviluppavi fotografie in vivendo ora, ti offrisse comunque una bel a vista attraverso prodotti chimici in condizioni di scarsa illuminazione, in un un obiettivo solo tuo. momento in cui nessuno immaginava che un giorno il ritocco Isolani Interessanti 69 Klarisa Jovanović — 24 aprile 2008 31 II Il giorno dopo la Giornata Mondiale del Li- quello è un luogo dove guarire l'anima. Quando ti immergi bro e nella Settimana slovena del libro, con nella poesia di Clarissa – da quando è stata nostra ospite, al il poema “Zgiban prek Mure” – suo esordio nella poesia – poema d’esordio sono seguite le raccolte Kimono, Na otip e appena pubblicato, è stata nostra ospite una cosmopolita Izgnana – ti fermi proprio lì – a casa, nella tua anima. con radici isolane, Klarisa Jovanović. Cantante, interprete di canzoni popolari e poesie in musica, autrice di progetti Provi una sensazione simile quando l’ascolti cantare. Non musicali propri, traduttrice dal greco moderno, oltre che dal solo per il colore particolare della sua voce e l’interpreta-serbo, croato, macedone, italiano e francese. Professoressa zione, ma anche per i suoi progetti musicali legati alla mu-di francese e letteratura comparata. La sua vita è permeata sica meno nota di canzoni degli Ebrei spagnoli, canzoni del di parole scritte, parlate, cantate. In sloveno e molte altre Mediterraneo e altri paesaggi sonori e umani. La sua inter- lingue. Parola che ci abbracciano se scritte o tradotte, can-pretazione della poesia in musica e la reinterpretazione di tate a bambini o adulti. Il suo debutto poetico recita: “Klarisa canzoni popolari, ha scritto qualcuno, offre sorprese sonore Jovanović, costantemente tra due fuochi, costantemente tra ai buongustai: “Se una canzone mi attrae, la invito a me e le due mari, costantemente nella musica e nella letteratura, in inietto nuova vita. Solo allora diventa parte di me, diventa quest'ultima anche come traduttrice.” Ha convenuto che si la mia canzone.” A differenza della letteratura o della tra-trattava di un “testo breve e igienico” che la definisce così duzione, creare musica è un lavoro di gruppo: “Pertanto, al com’è. Nata da madre istriana e padre montenegrino, ha due fine di eseguire un certo repertorio, la scelta dei musicisti è lingue, due patrie e due entroterra. Sono parole sue. Già da fondamentale, perché con il proprio contributo e lasciandosi bambina si rese conto che il mondo valeva la parola. Prima trasportare, ciascuno contribuisce e arricchisce la creazione che uscisse il suo primo libro, per 25 anni le sue poesie erano musicale.” Vanta una ricca discografia, ha pubblicato 10 CD, apparse in varie pubblicazioni, ma l’idea del libro maturava di cui 7 sono progetti d’autore. Da Isola, Klarisa si è trasferita lentamente. È un'ottima traduttrice, con un sottile senso per prima nell’Alta Carniola, poi nell’Oltremura, a Lendava, ma le lingue: “Ogni lingua è un universo a sé, in ogni lingua la ama ancora venire a Isola. Ha frequentato la scuola elemen-gente pensa in una sfumatura diversa rispetto a un'altra. La tare qui, ha concluso il liceo a Capodistria e l'asilo a Ptuj, stessa persona è una persona diversa in due lingue diverse trasferendosi spesso con la famiglia a causa dell’impiego e i traduttori scrivono la parola nella lingua che le persone del padre nelle Forze Armate. L'odore di Isola durante la sua leggono, quindi la traduzione è interamente un lavoro d’au-infanzia era l'odore di sale e pesce, lo ricorderà per il resto tore.” Ciascun ingresso in una lingua straniera rappresenta della vita, anche se Isola l’ha ormai perso. Oggi percepisce nel contempo l'accesso a una cultura diversa, una mentalità Isola come “sistemata, truccata e verniciata”, il che non è un diversa, che Clarissa ha paragonato al trasferimento di piante male, poiché la vita va avanti e noi con essa. Alla fine della da una terra straniera al suolo nativo, al clima e all'estetica. serata, si è alzata e ha cantato. La sua musica. Sulla porta di una biblioteca a Tebe, in Grecia, sta scritto che Isolani Interessanti 71 Celestina Ražman — 22 maggio 2008 32 Marchio depositato del mercato, ciarliera, prio e per i successivi quarant’anni ebbe la regia del mercato II senza peli sulla lingua, lavoratrice instan- isolano. Tutti compravamo da lei, ci fulminava con lo sguar- cabile e irripetibile. Molti anni fa a Isola, al do se solo pensavamo di andare da un’altra fruttivendola. I mercato, mentre giravano alcune scene per ragazzini della scuola venivano a vedere le verdure e allora una serie televisiva, la defunta attrice del Teatro sloveno di lei non diceva “pomidor” ma pronunciava correttamente Trieste, Zlata Rodošek, osservandola disse: “È incredibile!” “pomodoro”. Sapeva lanciare il suo urlo se una fine signo- ra si metteva di nascosto in borsa una carota o una mela. Di Celestina dicono che la sua voce forte è parte del folclore Sapeva regalare frutta e verdura a chi non aveva da pagare. e lei stessa è la mascotte di Isola. Di tutto ciò è probabilmente Noi la conoscevamo e lei da dietro il suo banco osservava e consapevole. Una volta persino i turisti andavano al mercato distingueva le persone. Aveva preso in affitto circa nove ettari soltanto per assistere alle sue “esibizioni”. Indubbiamente di terra, vi coltivava verdure e frutta; importava pure. Non anche oggi, oramai pensionata da molti anni, è il personag-lo nascondeva, e sosteneva che “non esiste frutta biologica gio più noto del mercato isolano. Da quando lei non c’è più, perché senza anticrittogamici non si raccoglie nulla. Unica tutto è cambiato. Quando vado al mercato, mi risuona nelle eccezione i fichi”. Per noi aveva il pallino dell’imprenditoria, orecchie la sua voce tonante. era una donna che sapeva guadagnare e rivoltare il soldo. “Quando ho cominciato a guadagnare, ho subito investito Era nata a Popetre e già a diciassette anni, spinta dalla mi- negli immobili. Ho comprato quattro capannoni prima che seria, andò a lavorare a Umago. La presero in caserma come i figli capissero quello che succedeva.” Costruì la casa a Ja-lavandaia e stiratrice, poi in panetteria. Si innamorò e due godje nel 1975, tre anni più tardi vi si trasferì e riempì la casa volte sposò e divorziò dallo stesso uomo, col quale aveva di affittuari. “Ho mani che dal nulla tirano fuori parecchio,” avuto un figlio e una figlia. Ha sette nipoti. Ha conosciuto ci ha detto. Ksenija Orel ha scritto nel Mandrač che Celesti-Isola, che lei sentiva come paese piccolo e accogliente, quan- na, quando moltiplica 2 x 2, il risultato è 5, di qualsiasi cosa. do, scappata dal marito per la prima volta, con il figlioletto Nel 1998 si è lanciata in politica: si è candidata a sindaco e di sette mesi, si rifugiò presso la sorella. Qui finalmente ha ha raccolto addirittura il 13% dei voti, poco meno di Breda messo radici nel 1958, da sola con due bambini. Bisognava Pečan. Cosa prometteva? Un’Isola favorevole ai contadini, ai sfamare tre bocche e Celestina non si tirava indietro. Dopo il pescatori, agli artigiani, poi avrebbe venduto alcune “sofite” lavoro alla Delamaris, di pomeriggio puliva le scale di sei con- nascoste e così avrebbe riempito le casse comunali e avreb- domini e faceva i servizi nelle case delle “signore” triestine. be costruito la Casa della Cultura. Non ha vinto. Nemmeno Così per ben diciassette anni. Le si offrì l’occasione di avere oggi c’è la Casa della Cultura, il potere è passato di mano in una bancarella a Fiesso e a Strugnano dove poteva vendere mano e passerà ancora. Il mio cagnolino andava spesso da le pesche invendute della Cooperativa agricola. Iniziò così il lei per un bocconcino, qualche uovo già incrinato o una noce, suo lavoro di “fruttivendola”, ogni giorno, fino al 1965, quan-Celestina invece è già da tanto una leggenda. do si licenziò alla Delamaris, ovvero Arrigoni. Si mise in pro- Isolani Interessanti 73 Anton Žlogar — 5 giugno 2008 33 II Nei documenti è Anton Žlogar, ma tutti lo studi alla facoltà di giurisprudenza di Lubiana si svolsero in chiamano Tonči. Ha portato il nome di Isola parallelo. Partì per Larnaca, a Cipro, il giorno dopo la laurea, nel mondo. Laureato in legge, una volta membro e capitano era il 3 dicembre 2004. della nazionale slovena di calcio, con la quale ha partecipato a EURO 2000, poi calciatore di dimensione internazionale. Di quei luoghi e della gente ci ha parlato tanto da far ve- La carriera professionale lo ha lanciato nel mondo. Quando nire a più d’uno in sala il desiderio di trascorrervi le vacan-fu nostro ospite nel 2008, viveva a Cipro. Si è preso tempo ze. Con altrettanto affetto ha parlato della nostra squadra per i suoi isolani e per l’amata Isola. Qui è casa sua, qui ha nazionale della quale allora era capitano. Esserne membro la famiglia. Quella volta parlammo della casa di Isola come è stato indubbiamente un grande onore riservato soltanto dimora dei suoi genitori, lui aveva solo 31 anni. Da tanto agli sportivi di vertice. Non ho il coraggio di elencare tutti i tempo oramai incontro Tonči in bici o a piedi, ha qualche riconoscimenti che ancora coronano il suo percorso di cal-decennio in più ed è amoroso padre di tre bimbi. Quando ciatore e i numerosi club dei quali ha fatto parte e le vittorie era un calciatore professionista, gli piaceva ogni tanto ritor-che hanno entusiasmato il pubblico. Mi è rimasta impressa, nare al suo asilo o alla sua scuola. Curiosi, i ragazzini erano quella sera, proprio prima del campionato europeo di cal-sempre entusiasti di lui; ci sa e sapeva fare sia come allena- cio, la sua raccomandazione alle signore presenti di lasciare tore che come selezionatore di successo. Infatti per lavorare in pace i loro uomini mentre guardano la partita in TV, in con persone di età diverse bisogna avere un feeling speciale. particolare se alla squadra del cuore non va proprio bene. Il Evidentemente la capacità di comunicare, la giusta misura, i fenomeno calcio e le sue implicazioni non possono essere buoni rapporti gli sono stati donati con la nascita. Non so se spiegati razionalmente. Sono come la rotondità della palla. suo padre Miran, che tutta la vita ha coltivato l’amore per il Tonči avrebbe voluto un comportamento migliore da parte calcio, gli ha messo nella culla anche una palla di stoffa, oltre dei tifosi; sottolineò l’importanza dello sport per la salute e la ai geni, poiché già a sei anni Tonči ha cominciato a praticare il crescita dei giovani. Un posto centrale della sua vita sono la calcio. Ma la via che l’ha portato dall’amore infantile alla vera famiglia e la casa. Se ci incontrassimo oggi, lui oramai padre carriera personale, attraverso tutti i gradini e le selezioni, fino tre volte che applica ai suoi figli i principi respirati e verificati al professionismo di vertice, è stata ripida e per Tonči è stata su sé stesso, parleremmo più a lungo e diversamente. Dopo anche molto veloce. Forse perché la sottile linea che separa quella serata in cui era ospite e soprattutto quando, meno la bravura dall’eccellenza è qualcosa di più che solo talento. “sportivamente” di quanto era abituato, gli chiesi del calcio Ci volle tenacia, carattere, un po' di fortuna che qualcuno ti e di lui come isolano, Tonči è arrivato lontano. Per un istante scoprisse per tempo, e forse lo zampino ce lo mise pure la si è affacciato alla politica comunale, poi ha abbandonato il sua naturale positività. È abbastanza inusuale che un cal-calcio attivo, restandovi legato come c.t. delle nazionali mi- ciatore professionista sia pure legale laureato. Così la sua nori slovene. storia di attivo calciatore nel club Primorje di Aidussina e gli È però il ragazzo “fico” di Isola. Isolani Interessanti 75 Rok Kleva Ivančić — 18 settembre 2008 34 Topo Gigio è il pupazzo più famoso della mia corso con metodo Suzuki, che insegna a bimbi ancora molto II infanzia ed il personaggio televisivo più amato piccoli a suonare uno strumento. I nostri pedagoghi allora da numerose generazioni di bambini. Quando sembra non dessero ancora grande importanza a questo ho visto il quadro di Topo Gigio esposto du-metodo innovativo. Non sorprende dunque che Rok abbia rante una mostra di Rok alla Galleria Pečarič di Pirano nel suonato insieme a suo padre nel gruppo Vruja e ne fosse il 2014, me ne sono innamorata a prima vista. Gigio è ritratto in suo membro più giovane sin dalla sua formazione nel 2000. maniera così viva che sembra quasi che stia per parlare con “I musicisti di questo gruppo hanno un cuore grande; suono quel suo tono tanto caratteristico. Sì, aggiudicato. Se non con loro sin dall'inizio, ma è arrivato il momento di imboc-avessi conosciuto Rok come Isolano Interessante, forse non care un nuovo sentiero.” Così mi ha spiegato Rok nel 2021. avrei mai acquistato il suo quadro. Vruja significa 'sorgente' ed il gruppo ha continuato ad esse- re, anche senza Rok, una fonte di tesori etno istriani. Dopo All'epoca della nostra intervista l'attuale pittore accademi- Vruja ha suonato per più di dieci anni con Manuel Šavron nel co Rok Kleva Ivančić aveva appena 18 anni, frequentava il IV. duetto Diatonic strings: “Abbiamo tanti bei ricordi dai nostri anno del Ginnasio Gian Rinaldo Carli di Capodistria ed era il viaggi, dei festival mondiali e concorsi internazionali. Abbia-mio ospite più giovane in assoluto. Mi sono rivolta al pub- mo portato a casa dei bei premi.” Ma nel 2019 anche questo blico dicendo che anche se i suoi anni di vita sono pochi ciò percorso si è concluso, dopo che ha accettato un posto di non significa che non abbia nulla da dirci o da mostrarci. Ed lavoro come illustratore presso un'azienda di Lubiana. Ulti-era vero. Sul tavolino davanti a noi c'erano due libri di favole: mamente gran parte della sua energia creativa si concentra Vrtni palčki e Gusarji v vesolju, da lui illustrati quando non sull'ideazione di illustrazioni e animazioni digitali per la ditta era ancora maggiorenne. Aveva già due mostre personali alle Ekipa 2, che illustra il famoso programma Talking Tom ed spalle. Mi ricordo bene di quella a palazzo Manzioli del 2005 altri. Ma tutto questo è nel presente. Al tempo della nostra intitolata Tra il nero ed il bianco, quando il quindicenne Rok intervista sognava di iscriversi all'Accademia di arti figurative mise in mostra i suoi mini disegni che con grande precisione a Lubiana. Ed i suoi sogni si sono ovviamente realizzati. Nel riflettevano il subconscio popolato da personaggi delle fiabe, 2012 si è laureato e nel 2016 ha concluso la specializzazione: miti, paure, la morte. Erano grotteschi e pieni di ironia. Fran- “Già durante gli studi cercavo lavoro nel campo delle arti fi- co Juri, allora ancora caricaturista e pubblicista, ha ricordato gurative. Mi è sempre piaciuto dipingere su tela, ma la scena alla mostra i momenti quando assieme al padre di Rok, il de-artistica delle esposizioni mi pareva talmente complessa che funto Luciano Kleva – fotografo e muscista di Isola – facevano molto presto ho spostato la mia attenzione verso l'illustrazio-disegni infantili ma che non erano minimamente così maturi ne. Dopo la specializzazione sono rimasto a Lubiana. Il lento ed artisticamente completi come quelli del figlio. Ma il san- ma insistente passo dal mezzo tradizionale a quello digitale gue non è acqua. Rok ha ereditato da suo padre il talento mi ha permesso di lavorare in ambito internazionale.” Il suo figurativo e musicale. Due talenti che si intersecano ma non profilo su Instagram pullula di caratteri digitali fantasiosi, ma si escludono a vicenda. Iniziò a suonare il violino a cinque di tanto in tanto lo sfiora l'idea di riprendere in mano i pen-anni. Allora il padre Lucio lo portò a Trieste iscrivendolo al nelli e creare nuovi quadri. Non vediamo l'ora. Isolani Interessanti 77 Dagmar e Aleksander Slekovec — 23 ottobre 2008 35 II Sempre insieme, ogni giorno, tutta la vita. presso il quartier generale dell'esercito reale che conosceva Ma ora lei non c’è più, è nell’Aldilà. Dagmar e poco nonostante vivessero insieme. Dagmar, il cui nome si-Aleksander Slekovec, intellettuali che hanno segnato Isola in gnifica “regina del giorno”, ha parlato della madre Ružena, tanti modi e l’hanno amata fin da quando hanno abitato quel-ceca di origine, che le diede il nome del a principessa boema la piccola stanza dalla bellissima vista mare di 10 metri qua- Dragomera, ma a causa della pronuncia complicata diven- dri, senza bagno in Piazza grande. Vi si stabilirono nel 1957, ne Dagmar. Nel 1932, dopo il dottorato a Praga, suo padre sebbene vissero a Isola già nel 1955, quando Aleksander fu ottenne la borsa di studio della Fondazione Rockefeller e la borsista dell’impresa edile Gradbenik, poi ex Stavbenik. famiglia si trasferì in Norvegia. Unico ricordo di quel periodo, in cui Dagmar aveva 3 anni, il fatto di essere tornati a casa Il mare li ha ammaliati e quando lui terminò il servizio con una sorellina. Dove si sono conosciuti Dagmar e Aleksan- militare, sono tornati per restarci per sempre. Con due vader? Erano entrambi membri delle brigate giovanili di lavoro ligie che hanno continuato a custodire i loro vestiti, dato che impegnate nella costruzione delle ferrovie Brčko–Banovići, non avevano nemmeno un armadio. Sono venuti da Lubiana, Šamac–Sarajevo e altrove. Nel 1949 vinsero, grazie alla loro lei laureata in biologia, al tempo una delle prime insegnanti alacrità, una vacanza di due settimane a Laurana. Si incon-con laurea della scuola elementare Vojka Šmuc, lui ingegnere trarono lì e fu l’inizio di un’unione amorevole e solida. civile. In seguito Dagmar ha insegnato al Ginnasio di Capodi- stria fino alla pensione, Aleksander ha trascorso i suoi anni Sempre interessati agli avvenimenti di Isola, si candida- di lavoro più fruttuosi presso le ditte Stavbenik e Iplas. Lo rono entrambi alle elezioni comunali perché vedevano irre-ricordiamo come scrupoloso consigliere comunale, assieme golarità e per la convinzione che l'energia positiva muove le a Dagmar è stato attivo nel partito “Isolani”, le figlie Breda, montagne e forse anche i pregiudizi e la mentalità umana. Eva e Nadja li hanno resi nonni di sei nipoti. Ho chiesto loro cosa lasceremo alla progenie. “Se va avanti così, molte case e poco verde!”, disse Aleksander. Nei gior- Sono stati attivi durante gli anni del a pensione coltivando ni della loro ospitata, stavamo festeggiando i 10 anni della interessi con dedizione e curiosità. In casa loro, dove hanno Borsa del sapere che opera in seno alla Biblioteca Civica e trovato dimora oltre 2500 libri, Aleksander ha il suo vasto che amavano frequentare: genealogia, calligrafia, francese archivio di eventi isolani, e Dagmar, in quanto membro della all’Associazione Peter Martinc di Capodistria ed esperanto Società genealogica slovena, ha insegnato genealogia all'U-all’Università della Terza Età di Isola. Tanto? Il sapere non è niversità della Terza Età di Isola. Il proprio albero genealogico mai troppo, dissero quella sera incantandoci con storie di l’ha ereditato dal padre, Božo Škerlj, pioniere dell’antropo-unione e ottimismo e con la constatazione che i nostri due logia slovena, portando avanti il suo lavoro. La sera in cui Isolani Interessanti sono davvero immensamente interes-sono stati nostri ospiti, hanno parlato delle proprie famiglie. santi. Aleksander ha ricordato il padre, ufficiale dell'intelligence Isolani Interessanti 79 Anton Juriševič — 13 novembre 2008 36 Già da parecchi anni Tonček non è più fra Nel 1953 la cittadina nella quale si era appena trasferito era II noi, ma nella generazione di mezzo e in quel- soprattutto rurale. Dove oggi sono i quattro palazzi condo-la più matura difficilmente troveremo chi non miniali, vicino al cinema, c’erano vigneti. La gente teneva l’abbia conosciuto almeno in uno dei suoi gli animali in città anche se la legge stabiliva che dovevano numerosi ruoli. È stato per lunghi anni ispettore sanitario, essere custoditi ad almeno 50 metri dalle case. Ciò era mal segretario della Croce Rossa, “tabornik” con la lettera ma-visto e provocava molti problemi. Dopo un servizio di 24 anni iuscola, pensionato che con il pallino del turismo e dell’or- come ispettore sanitario, Tonček volle cambiare e così fino ganizzazione ha fatto sì che insieme al Club degli Amici po- al pensionamento fu segretario della Croce Rossa di Isola. tessero vedere un bel pezzo d’Europa. Per un breve periodo Qui ha incontrato e conosciuto tutti i volti della sofferenza è diventato Tonček, il consigliere più anziano del Consiglio umana, non solo della miseria, anche quelli delle calamità comunale. Gli è capitato di fare pure il vicesindaco. naturali, delle tragedie personali, della guerra, dei profughi provenienti dalla comune patria di una volta. Ha visto i volti La mamma lo ha chiamato Anton, ma era lo stesso nome della sofferenza, quella che distruggeva la dignità. Li ha del padre e lui diventò ‘Antonino’. I ‘boy scout’ gli dettero il capiti, li ha aiutati. È stato boy scout tutta la vita. La squadra diminutivo Tonček che gli è restato per sempre. Nato a Barè “Guardiani dell’Adriatico” nel 2007 ha festeggiato il suo 50º sopra Isola, allora si diceva “Isola via Barè” da dove si an- anniversario a San Simone con una festa memorabile e un dava su e giù in città, a piedi. Proprio per questo Tonček si grande falò, acceso a lungo nella notte. Allora Tonček era il è trasferito a Isola. Viaggiare per lavoro fino a Capodistria e loro cassiere dopo essere stato uomo tuttofare: da semplice poi ritornare sarebbe stato troppo lungo. Così da Barè, nel boy scout a comandante. Quella sera, d’un fiato, ci elencò 1953, andò a Isola, per un breve periodo in via Dante, poi in le 12 leggi del boy scout: fidato, leale, gentile, generoso, di-via Mužič, dove è vissuto tutta la vita. sciplinato, sereno, coraggioso, nobile, rispettoso, curioso, parsimonioso e in buona salute. Detta quest’ultima “regola”, Terminato il ginnasio inferiore a Portorose, non voleva pro- si fece una gran risata: Tonček amava il caffè con veramente seguire alle Magistrali di Capodistria e i genitori, lavorando tanta panna. Per sé, per la sua anima, aveva preso un pezzet-duramente in campagna, gli hanno reso possibile studiare to di terra a Mediano, dove c’erano alcuni olivi che davano 4 a Lubiana e diventare tecnico sanitario. La borsa di studio litri di olio all’anno e 300 viti che non facevano nemmeno una era così modesta che non bastava. Furono in cinque, tutti goccia di vino. Ma lì c’erano l’al egria e la quiete. Tonček non coetanei, a partire per Lubiana, dove erano stranieri della ha messo su famiglia, è sempre stato circondato dall’amore Zona B, avevano una carta d’identità speciale e per 100 ju-della mamma, della sorella, dei suoi figli e nipoti. Gli ultimi golire ricevevano solo 30 dinari. Per i ragazzi Lubiana non fu due mesi, poiché era il consigliere più anziano, ha dovuto madre ma matrigna. Finita la scuola non fu difficile trovare sostituire il sindaco. Forse non ne fu proprio felice, ma resi-lavoro. In quanto ispettore sanitario era abile con le persone. stette. Luminoso fu invece il suo sorriso quando nel 2011 lo Anche se scoppiava la lite, calmava gli animi e, ci ha detto, fecero cittadino onorario di Isola. Ci ha lasciati il 13 luglio del ha sempre camminato per Isola con la coscienza tranquilla. 2011, aveva 81 anni. Isolani Interessanti 81 Ana Rodin — 11 dicembre 2008 37 Ana Rodin è un’insegnante di ginnastica Šmuc. Generazioni di allieve le hanno voluto bene. Era nota II che sicuramente non ha perduto l’entusia- come insegnante severa, fama che perdurò negli anni. Ep- smo per le attività ricreative. Nonostante pure le ragazze le confidavano i loro più intimi segreti e lei sia sulla sedia a rotelle da parecchio tempo, le sosteneva volentieri. Con queste ragazze, le sue ragazze, il suo amore per il movimento ancora la mantiene vitale. La molti furono i successi, i riconoscimenti e le vittorie in nume-osservo nei suoi giri per città, in negozio dove fa le sue com- rose competizioni sportive. Ana è particolarmente orgogliosa pere, quando parla con i conoscenti. Nonostante gli anni e la del loro titolo di campionesse repubblicane di pallamano, carrozzella è sempre quella Ana che, con il sorriso e il polso confermato per tre volte fra il 1983 e il 1986. Sapeva motiva-fermo, ci ha trasmesso l’importanza del movimento. Della re, incitare, aveva il giusto approccio metodologico, era co-conversazione condotta da Ksenija Orel quella sera, ricordo erente e dedita alla professione. Per lei era importante ogni la domanda se i muscoli hanno memoria. Di botto Ana Rodin progresso personale dei suoi allievi. Non ha mai negato aiuto ha risposto positivamente e ha aggiunto che mantenere il e sostegno ai giovani insegnanti di educazione fisica nei loro fisico agile è essenziale per la qualità della vita. “È dimostra-primi passi pedagogici. to del resto, che le persone in cattive condizioni fisiche più facilmente si spezzano psichicamente.” La vita non è stata ge- Dopo la morte di suo marito nel 1989, per altri dieci anni è nerosa con Ana: la morte prematura del figlio Branko, quella tornata alla scuola di Pirano, fino al pensionamento. Nem-del marito, alla fine la sua malattia l’hanno cambiata. Eppure meno in questo periodo della sua esistenza ha mai concepito irradia ancora sempre un’energia particolare. la vita senza lo sport: “Se non va altrimenti seguo lo sport sulla rete. Mi interessa sapere tutto delle nuove regole e Isolana di Pirano, come amava definirsi, è cresciuta in una spesso invio le mie mail ai diversi comitati sportivi. Reputo famiglia che ha amato lo sport. Durante il primo periodo, importante esprimere la mia opinione di esperta e fanatica quando vivevano a Škofja Loka, dov’è nata, la mamma era sportiva.” una sportiva della Sokol. A Pirano ha fondato la Società sportiva Partizan. Era bambina quando sognava di fare del- Così ha continuato a dedicare il suo tempo agli altri. Per lo sport la sua professione. Aveva solo 12 anni e già aiutava molti anni ha diretto la ricreazione femminile serale: le sue la mamma, causa deficienza di allenatori, nella ginnastica donne non immaginavano i giovedì sera senza di lei. Così, con i più piccoli. Più tardi si iscrisse alla nuova Scuola media quel giovedì sera, quando era nostra ospite in biblioteca, per l’educazione fisica di Maribor. Dopo la maturità, la scuola sono venute tutte: avevano ben appreso l’importanza del elementare di Pirano la assunse permettendole di prosegui-movimento in età matura. Durante la conversazione ha de- re gli studi alla Scuola superiore di educazione fisica, che scritto il suo tempo libero, le cose che legge, l’amore per il te-concluse a 27 anni. Nel 1975 traslocò a Isola con la famiglia, atro, il suo volontariato presso la Croce Rossa e con le signore l’appartamento di Pirano era troppo piccolo. Con suo mari-anziane. Le piace essere nonna di Mija e Jan, i suoi nipoti. to continuò la carriera professionale presso la scuola Vojka Isolani Interessanti 83 Marjan Motoh — 26 febbraio 2009 38 II L’atelier di Marjan Motoh in via Lubiana era prima Marjan Motoh si dilettava in illustrazioni scherzose. La un gioiello. Le caricature sull’ultima pagina prima fu quella della capoclasse disegnata sulla lavagna e del settimanale Mandrač, “L’angolo di Motoh”, invece, delle che gli costò un’ammonizione. I guadagni migliori arrivarono perle che ci hanno divertito per anni rifacendosi a ciò che ci dal sodalizio con la madre Milena, autrice di un eccellente li-circonda. In modo ironico, mai offensivo. bro di cucina, andato in ristampa sette volte, che includeva le illustrazioni di Marjan. È risaputo che dai Motoh si mangiava Anche nel febbraio del 2009 quando fu l’Isolano Interessan- bene, lui stesso era un ottimo cuoco, specie nell’utilizzare le te della serata, ci parlò di quanto si impegnasse affinché le spezie. Il discorso si applica anche alle tecniche artistiche. caricature non pungessero, nonostante “la spilla nella cari- Amava Isola immensamente, se ne innamorò prima di tra- catura punga sempre qualcuno” . Il disegno è stato per lui il sferirvisi con la famiglia. “È colpa del Bife pri Kralju, Kraljica frutto di una mente lucida con una forza espressiva speciale. o Sonček, i nomi sono cambiati, il bar è rimasto qui. Io e Ta-Sebbene si sia destreggiato in molte tecniche, dal disegno tjana ci siamo seduti e ci siamo semplicemente innamorati all'olio, all'acquerello, ovviamente alla grafica, persino all'in-della città.” L’ha veramente sentita quando, da insegnante, cisione su pietra che lo teneva impegnato in quei giorni, il portò i suoi alunni della scuola elementare Miško Kranjec di disegno era il suo strumento. Era davvero lui, un osservatore Lubiana a San Simone. brillante e perspicace delle persone e degli eventi della vita quotidiana. Le sue caricature per il Mandrač abbracciano un Con la famiglia erano soliti andare al mare a Fiesso, ma decennio e al tempo della chiacchierata erano 480 pubblica- si stabilirono a Isola. Per altri due anni ha fatto il pendolare zioni del giovedì, delle quali 433 raccolte nel volume “Isola per lavorare, ma poi ha preso uno studio, ha lasciato il posto dall’angolo”. Stava sul tavolino durante la chiacchierata at-fisso ed è finalmente diventato un artista freelance. Non si tirando l’attenzione con forma e contenuto. Ogni caricatura è pentito sebbene vivere di arte non sia stato semplice: “Se è parte preziosa della storia locale; parte di Isola come il ca-vendi una grafica per 20 euro, diranno che è costosa, se la gnolino nero nell’angolo che, come l’autore, osserva avveni- dai a 10, che non è niente di speciale se costa meno che al menti spesso senza senso. supermercato.” Le sue stampe, soprattutto quelle che ren- dono omaggio a Isola, all'Istria, agli odori, ai sapori e alle Non mi sorprese il titolo del pezzo sul Mandrač che riassu- nostre olive, un tempo erano un bel regalo di protocollo e meva il colloquio. Un artista che lavora a livello mondiale, ma nessuno sentiva Marjan come “foresto”, era uno di noi. Un opera in quello locale. Era davvero così, ogni suo pensiero era giorno, però, lo studio di Motoh chiuse i battenti. Marjan si chiaro come un tratto di matita o pennello. I suoi inizi sono è congedato il 3 novembre 2015. L’Artista se n’è andato, è legati alle caricature del famoso giornale Pavliha. Ma anche rimasto il prezioso ricordo. E la gratitudine. Isolani Interessanti 85 Lara Kralj — 19 marzo 2009 39 Naturalmente, ho incontrato Lara Kralj nella Tuttavia, come studentessa collaborava con la clinica veteri-sua clinica, poiché il nostro Buksi, un metic- naria e dopo il quarto anno di università andò per la prima II cio adottato al canile, è stato suo paziente per volta negli Stati Uniti, in California, in un ambulatorio piccolo molti anni. La ama e percepisce la differenza ma ben attrezzato. Il dottor John Hackett permise a Lara di se a prenderlo in mano è uno dei suoi colleghi sterilizzare i gatti da sola, era un buon insegnante, le diede veterinari. Quando Lara decise di intraprendere il percorso abbastanza libertà e sufficiente controllo. Dopo essere tornata di lavoro autonomo, dopo soli due anni di impiego regolare, dagli Stati Uniti, Lara completò il suo lavoro di ricerca presso la alla clinica erano solo in due. Poi, negli anni, è diventata una facoltà, ricevendo diverso premi – il Prešeren per gli studenti, squadra femminile più ampia e qualificata e da un ambulato-il premio universitario Veter, e la borsa di studio Woltham per rio si è trasformata nel Centro Veterinario Lara. L'unica figura la specializzazione a Londra. Ancor oggi predilige lo studio, maschile è il padre di Lara, Marino Kralj, che si occupa di fiche va a beneficio di tutti i suoi pazienti, le riempie l’anima di nanze e organizzazione. Proprio quel Marino, il protagonista gioia, le incute più fiducia in sé stessa per cui lavora meglio. della famosa canzone di Mef “Benvenuti” eseguita dal gruppo Dopo la laurea, volò nuovamente negli Stati Uniti, questa volta Prizma. Tra gli isolani è ovviamente ben noto, poiché per dieci su consiglio della professoressa Pavlica. Le venne infatti data anni aveva gestito il “famoso” Buffet da Kralj in via Lubiana, i l'opportunità di fare uno stage presso la più famosa clinica cui nuovi proprietari in seguito cambiarono il nome, ma non veterinaria, la Davis University. Al rientro, cercò un lavoro da funzionò. Il potere del nome Kralj era troppo forte. Proprio Sesana a Capodistria. A darle l’incentivo per intraprendere un dinanzi a questo bar, Lara da bambina spesso sedeva su un percorso indipendente, dopo soli due anni di lavoro nella cli-barile e osservava la gente. Chissà, forse è per questo che ama nica veterinaria di Capodistria, sono stati i genitori. Avevano così tanto gli animali. paura che potesse rimanere negli Stati Uniti, dove è stata invi- tata più volte dopo la specializzazione, presso il suo mentore Si sapeva sin dalle elementari che sarebbe diventata una il dottor John Hackett. Una storia imprenditoriale completa- veterinaria, perché tartarughe, gatti, cani e una volta anche mente diversa è andata avanti nel loro spazio di lavoro da mol- una scimmia rachitica sono entrati in casa grazie a lei. I suoi to tempo ormai. Da quando è diventato il Centro Veterinario genitori erano in grado di motivarla: i buoni voti nella pagel-Lara, agli animali è stato offerto anche il ricovero e l'albergo. la lasciavano spazio alla possibilità di un altro nuovo amico Lara conosce gli animali, ma anche le persone e questo è uno peloso a quattro zampe, che poi, ovviamente, veniva accolto dei suoi grandi punti di forza. Non promette l'impossibile e amorevolmente da tutti. È stata Lara stessa a sopprimere il suo non elargisce sorrisi senza motivo. Ma sa raccontare e salu-gatto Alex alla veneranda età di 23 anni. C'erano anche Anika, tare gli animali rassicurando i proprietari e i piccoli pazienti. Tarik, il cane bastardello Li Aron king, Kala, Bond... è sicura- “Certo che puoi sbagliare, ma puoi anche correggere l'errore. mente ancora qualcun altro. Terminata la scuola elementare Dicono che devi credere in te stesso,” mi disse molto più tardi e il ginnasio di Capodistria, la decisione è stata ovviamente Lara davanti al microfono in radio. Crede principalmente negli chiara: studiare medicina veterinaria a Lubiana. Non del tutto animali, che ritiene pazienti di gran lunga migliori degli umani, soddisfatta, dopo il secondo anno entrò a far parte dell'Or-anche se non sanno spiegare il dolore. Anche lei crede in Isola, ganizzazione internazionale degli studenti veterinari, andò in qui è diventata madre, qui è rimasta, questa è la sua casa. Spagna, pensando di studiare all'estero, ma non andò in porto. Isolani Interessanti 87 Martina Ljubič — 23 aprile 2009 40 Lei è posata e dolce, le sue illustrazioni sono interessamento. L'illustrazione nasce sempre lentamente. II chiare ed eloquenti, una manna per gli occhi e Avuto il testo, per me quello che conta è la prima lettura, la l'anima di spettatori e lettori. Prima della sera-prima impressione e le associazioni. Le idee che ne scatu- ta incontro in cui è stata ospite di Ksenija Orel, riscono sono determinanti ai fini dell'esito finale. Prima di negli spazi della biblioteca è stata allestita una mostra delle sedermi al tavolo da lavoro l'eroe letterario prende corpo sue opere. Finora ha esposto in diverse mostre personali, nel nella mia immaginazione, seguono i disegni a matita, poi i 2006 e 2008 anche alla Biennale Slovena dell'Illustrazione al colori.” È il periodo in cui Martina scopre il collage che con-Centro culturale Ivan Cankar di Lubiana. ferisce ai disegni un tocco di freschezza, allegria e giocosità. La sua creatività si espande al 'animazione, al e marionette, Diplomatasi alla Scuola superiore di design e fotografia, ha alla fotografia e alla realizzazione di giochi e oggetti vari. È studiato educazione artistica alla facoltà di scienze pedago- fortemente attratta dal kamishibai, teatrino della tradizione giche. Si dedica all'illustrazione nel 2001 quando esordisce giapponese, per il quale allestisce uno spettacolo presentato come illustratrice della rivista mensile Zmajček che in seguito al festival PUF di Capodistria, al Festival internazionale del continua a pubblicare regolarmente i suoi lavori. Poi le sue teatro kamishibai di Pirano e a quello nazionale di Velenje, illustrazioni iniziano ad apparire anche in altre riviste – Kekec, e che poi diventa parte del progetto di Igor Cvetko, con la Mavrica, Bim bam e Beo beo. La casa editrice Mladika pubbli-moglie Jelena iniziatore di questa forma di teatro in Slovenia. ca due libri impreziositi dalle sue illustrazioni, Duh stare hiše e Lovci na duhove, qualche anno dopo illustra il libro di Pa-Martina non si ispira a nessuno in particolare, ma l'influen- tricija Sosič Kobal Palma Berta, edito dalla Biblioteca civica za involontaria dei maggiori illustratori del mondo, soprat-di Isola. Fin da bambina disegna e scarabocchia dove capita, tutto quelli dal linguaggio espressionista, c'è. Ama ciò che anche sui quaderni di scuola. Nei libri illustrati i disegni stuz-la soprende, le fa spalancare gli occhi e la colpisce per l'e- zicano la sua curiosità infantile molto più della stessa storia. nergia sprigionata e la forza comunicativa: “L'illustrazione Ancor oggi un libro illustrato per bambini riesce ad accendere è un mondo parallelo alla realtà quotidiana. Un rifugio per la sua ispirazione, ma le idee sgorgano in ogni dove, dalle chi è a corto di parole, vuole esprimersi con figure, quando faccende quotidiane, dai libri, dalla musica, dai film. E da la nostra anima canta, siamo avviliti o felici.” A volte può quando è diventata mamma della piccola Asja, l'ispirazione è essere d'ispirazione anche Isola dove vive dalla nascita: “Una vicinissima al cuore: “Creare per i più piccoli, in armonia con città viva che cambia, ogni tanto inciampa, dorme, e poi si la natura, è ciò che ora mi rende felice. Forse pupazzi, figure risveglia con le stagioni e la sua gente. La sento vicina, lì dalle in movimento o giochi di luci e ombre, oppure illustrazioni parti delle radici, anche quando sono lontana. Sono felice su supporti diversi. Tutto finalizzato al gioco didattico o più quando parto e lo sono ancor di più quando torno, una sen-vicino al kamishibai.” Per lei, l'illustrazione è uno stile di vita, sazione che con gli anni si rafforza quando la riscopro nella ne parla con rispetto: “Ritengo molto importante che tutto sua avita semplicità, fonte di un fascino particolare.” ciò che riverso sulla carta nasca dall'amore, da vivo e gioioso Isolani Interessanti 89 Marjetka Popovski — 14 maggio 2009 41 II Marjetka Popovski, voce e chitarra. In bre- Anni fa il caso l’aveva portata al coro femminile di Scoffie, ve: sul palco, per molti, da tanti tanti anni. a quello di Servola e in tanti altri gruppi. La sentiamo alle Ovunque vada, porta una canzone nel cuore del e persone, accademie solenni, agli incontri e lei stessa crea eventi cul-il più delle volte popolare, semplice in modo che chiunque turali che fanno rivivere piazze, strade, spiagge, l’entroterra possa cantare. Per la sua missione di diffusione di musica e di Isola, spesso con le cantanti del gruppo “Cvet v laseh” ( Un amore per la propria città, a Isola, in Slovenia, nella lontana fiore nei capelli). Le sue tranquille esibizioni canore “Zapojmo Australia, in Svizzera, Francia, Austria, Italia, Croazia, Bosnia, si” ( Cantiamoci) sono ben note agli ospiti dell’albergo Delfin Serbia e Macedonia, nel 2021 è stata insignita del titolo di con i quali canta da più di vent’anni e dove si sono svolte Ambasciatrice di Isola. numerose serate letterarie. Scrive inoltre musica e testi. Ha inciso cinque album e ottenuto numerosi riconoscimenti a Ma il primo applauso risale a quando aveva tre anni, quan- casa e all’estero. Marjetka porta sempre con sé le bandiere do sopra la stufa cantò per la cerchia che festeggiava il com- della Slovenia e di Isola, dimostrando così l’amore per la sua pleanno del nonno. Una famiglia vivace dove l’amore per la terra e la sua città. “Sono felice di questa vocazione e dell'op-musica è di casa. La madre Zofija, insegnante, ha cresciuto portunità di preservare con la canzone patrimonio e storia. generazioni di piccoli isolani, il padre, greco-macedone, è un Ovunque canto, porto Isola nel cuore. E sarei felice se solo uomo di temperamento, mentre il fratello ha diretto l’orche-tutti avessero la possibilità di scoprire e sviluppare in sé stes- stra 3 Big Band di Isola. Marjetka, laureata in fisioterapia, che si il proprio dono. Credo che tutti abbiano dentro una perla.” ha lavorato presso la casa di riposo di Isola per oltre venticin- que anni, ama moltissimo la musica. Così, l'abbiamo notata, In biblioteca abbiamo conversato nel 2009 e molto di ciò munita di chitarra, in veste di direttrice del coro della Casa che è stato scritto sopra, è accaduto in seguito. Il suo percor-di riposo che lei stessa ha creato – Val morja e poi Marinajo so musicale è naturale come lo è lei. Non ha un'educazione band. L'età media dei coristi superava gli 80 anni, ma hanno musicale accademica e non se ne preoccupa. Ci sono in lei girato comunque la Slovenia, organizzato il 10° incontro dei troppa gioia e desiderio di condividere la canzone e rendere cori delle istituzioni sociali slovene a Isola con 850 artisti, felici le persone. Ha reso felici soprattutto coloro che portano inciso CD e video. Cantando, Marjetka ha allungato la vita di la propria patria nel cuore, ma vivono altrove, e per i quali molti di loro, così nel 2008 ha ricevuto un importante premio ha avuto modo di cantare nelle tournée all'estero. Come ha dal Centro andragogico sloveno per i risultati professionali e avuto modo di cantare della sua amata Via Tartini, ufficial-promozionali particolari nell'arricchimento della conoscen- mente la più bella via di Isola, ai tempi del Covid-19. La gente za. Ancor prima, nel 2003, era arrivato il premio comunale. la ama perché, cantando, con loro combatte la vecchiaia. Isolani Interessanti 91 Žiga Dolher — 4 giugno 2009 42 II Di essere stato, a 12 anni, un hacker, il no- quali Microsoft, ad esempio. Per essere promosso, questi gli stro isolano interessante ce lo dice quasi fra le chiedono di rispondere correttamente al 90% delle domande righe, anche se non è che nasconda l'episodio che avrebbe e non solo al 60% quanto di solito basta nel e facoltà, e i loro determinato il suo percorso professionale. A quattro anni certificati sono molto apprezzati. sbircia alle spalle del papà e in un baleno risolve un pro- blema informatico, a undici lo aiuta attivamente, a dodici, Ne rimango sorpresa, ma gli informatici somigliano agli con alcuni amici, è già intento a penetrare abusivamente nei artisti. Vivono diversamente e raggiungono il successo in profili privati sul web per navigarci a spese altrui, non senza maniera insolita. Da sempre, Žiga si occupa soprattutto del-conseguenze. I genietti vengono scoperti grazie ai numeri la sicurezza dei computer. Secondo lui la sicurezza assoluta telefonici dai quali accedono ai sistemi. La punizione non non esiste, chi lo afferma, mente e fa il finto tonto. Lo spazio tarda ad arrivare e Žiga Dolher fissa nella memoria il consi-virtuale genera ogni giorno una miriade di nuovi virus e infe- glio di convogliare le sue conoscenze in qualcosa di più utile. zioni non imputabili solo al a monel aggine degli appassio-nati di computer. Tante anche le infezioni che trasformano i Storie che si vedono nei film, ma questa è capitata a un ra- computer in veri e propri zombi poiché a causa del virus, che gazzo di Isola. Quando, a 24 anni, è nostro ospite, ci fa capire continua a propagarsi, diventano più lenti. Occorre quindi che ogni bravo informatico è anche un po' un hacker, solo stare sempre all'erta e saper osservare, e l'ex hacker sa come così, infatti, può conoscere fino all'osso il computer, scoprire farlo. La sua Dolher s.r.l. ha sede a Isola, offre tutta la gamma e comprendere tutti i suoi punti deboli e reagire velocemen-di servizi informatici, si dice che con il loro aiuto uno si libera te. Proteggendosi, ovviamente. In queste cose Žiga è un mae-di tutti i problemi legati ai calcolatori elettronici. stro. Dopo le superiori in cui, con il professor Alberto Manzin, realizza l'innovativo programma per la sicurezza informatica Una volta, nel tempo libero, Žiga amava solcare il mare Penta – premiato nel 2006, mentre un anno dopo è premiato di casa sua con la sua passera, ora a riposo essendo il suo anche il programma Mini Server –, il passo verso l'imprendi-proprietario diventato marito e papà di due bimbe. Racconta toria è molto breve. Diventa imprenditore autonomo a soli 19 con piacere dei tanti animali adottati, ma anche di come sia anni. Cinque anni dopo ha tre dipendenti, ma più tardi la crisi bello guardare negli occhi gli amici. I contatti virtuali e i so-economica colpisce anche lui costringendolo a licenziare. cial networks non l'hanno mai convinto. Lo stesso vale per la La sera del nostro incontro in biblioteca, tuttavia, le avvisa-scialba comunicazione online: “Aborro il linguaggio e lo stile glie non ci sono ancora. Žiga spiega la sua decisione di non delle comunicazioni in rete. Un linguaggio impoverito come studiare informatica. I programmi dei corsi universitari gli lo è chi è aggrappato a internet e rinuncia alle passeggiate, sembrano rigidi e i contenuti obsoleti. Preferisce optare per a un buon caffè in città, al sorriso dei passanti.” corsi di formazione altamente specializzati presso i “grandi”, Isolani Interessanti 93 Remigio Grižonič — 1 ottobre 2009 43 Un solo attimo catturato nell'eternità. Que- un percorso imprenditoriale indipendente da falegname e II sta è la fotografia che Remigio Grižonič amò sulla porta della bottega stava scritto “Pinocchio”. Al legno, fin dal momento in cui aveva partecipato agli ovviamente, trasmetteva la propria anima. Pian pianino si scavi a San Simone, dove un tempo visse, stava preparando alla transizione della fotografia dal mondo osservando al lavoro l'archeologo Vinko Šribar che mandò analogico a quello digitale, dalla camera oscura al computer. quel ragazzino di nove anni in una tenda a prendergli una Certo che ci riuscì, ma poiché è più bello condividere le pas-cordicel a fotografica. Non seppe nemmeno cosa cercare, ma sioni in compagnia, fondò il Besenghi Photo Club, nell'ambi-la riconobbe dalla descrizione. Lo osservò al lavoro prima to del a Comunità Autogestita del a Nazionalità Italiana. Mo-abbozzare i reperti e poi fotografarli e nacque un amore per stre, partecipazioni a svariati eventi ex tempore in Slovenia e tutta la vita: “Con un solo clic, che accade esattamente in all'estero, fino al tutoraggio del club fotografico presso l'Uni- quel momento e mai più, catturi un attimo nell'eternità.” versità della terza età di Isola. Qui per molti anni ha guidato Sua madre non gli permise di diventare un marinaio e il de-un gruppo di fotografi di talento, che hanno realizzato a Isola stino vol e che, terminata la scuola elementare, il ragazzo col diverse mostre importanti. E dobbiamo a Remigio anche le talento artistico, grazie a Miran Blažina che lo aveva ispirato a foto che accompagnano le storie raccontate in questo libro. questa professione, frequentò la scuola per falegnami a Nova Con Remigio ci siamo accordati per questa collaborazione Gorica. Conobbe la città, vi scovò un negozio di attrezzature nell'ultima domenica soleggiata del febbraio 2021, 12 anni fotografiche dove lasciò un'intera borsa di studio, ma in cam-dopo la nostra chiacchierata presso la biblioteca, quando bio possedeva una macchina fotografica e in seguito ancora nessuno avrebbe pensato, che avremmo portato questo altri gadget. Dopo l'apprendistato, andò alla scuola tecnica progetto di connessione al numero 100 e forse un giorno an-secondaria del legno, realizzava intarsi di impiallacciatura, che oltre. Ma Remigio non è stato solo un ottimo fotografo e modelli di navi, alianti, giocattoli per bambini e plastici per falegname, è stato anche un ottimo atleta: nel canottaggio diversi uffici di progettazione. Con una borsa di studio della divenne campione nazionale, vinse regate internazionali Meblo sarebbe potuto andare a studiare architettura a Lubia-all'estero e si è addirittura classificato secondo nel doppio na, ma lui avrebbe preferito iscriversi all'Accademia di Belle nel a ex Jugoslavia. Ha al e spal e cinque anni di campionato Arti di Venezia. Ma non accadde né l'uno né l'altro. L'interesse di basket e sette anni di pallamano, ha impugnato il fucile per l'architettura non era così forte e a Venezia quell'anno ad aria compressa, motivo per cui è riuscito a mantenere un non vi erano iscrizioni per motivi politici. Decise allora di aspetto così giovanile. E ama Isola sempre e per sempre, e andare a lavorare alla Mala oprema di Isola e poi prestare il come dice, sarebbe in grado di disegnare la sua sagoma ad servizio di leva obbligatorio. Presso la fabbrica Mala oprema, occhi chiusi: “È così bella che comprendo i piranesi, che per che all'epoca era in forte espansione, fece rapidi progressi: invidia l'hanno attaccata tante volte col cannone a fichi.” L'ha da tecnologo a responsabile della preparazione del lavoro e vista cambiare, cannoni sul confine, crescere di fabbriche, ha quindi a capo dello stabilimento. Contrabbandò una nuova ballato all'Arrigoni, ha visto quello che non c'è più. È Isolano macchina fotografica da Trieste e continuò a scattare foto, e Istriano. Non è diventato marinaio, è rimasto per sempre con una piccola pausa dopo l'8 agosto 1988. Al ora intraprese sulla sua isola, nella sua Isola. Isolani Interessanti 95 Dorina Beržan — 12 novembre 2009 44 “Isola è una cittadina dove la campana del- sue poesie ha abbracciato sé stessa e noi tutti. Scherzando II la chiesa ha un suono diverso, il lastrico delle Dorina dice che a Lubiana studiava francese e inglese ed è strade è sbiadito, slavato, dove il mare profu-ancora laureanda. E fu lì che la bel a isolana iniziò a muoversi ma e dove la linea tra cielo e terra è infinita ma nei cerchi artistici che le furono vicini per tutta la vita. Poi si al contempo talmente palpabile che potrei toccarla.” Sono le trasferì a Buie, a Zagabria e per ben 37 anni visse a Milano. parole pronunciate da Dorina Beržan, traduttrice e poetessa Studiava il francese, traduceva testi tecnici, era corrispon-isolana, in un angolino nascosto di un caffè, che purtroppo dente, ma ha sempre amato i libri, l'arte e suo marito che non esiste più, quando pianificavamo il nostro incontro in ha seguito a Milano su invito della casa editrice Mondadori. biblioteca. Questo nostro discorrere era così intimo, sensibile Quì ebbe prima due figlie gemelle, poi un figlio. Anche a Mi-e delicato che quasi mi dispiaceva doverlo replicare davanti lano si occupava di traduzioni e per lungo tempo ha lavorato a un pubblico. Tuttavia non ha perso nulla seppur condivi-in una galleria d'arte in via Montenapoleone dove vendeva so, il silenzio del a gente era rispettoso, il racconto di Dorina quadri di artisti jugoslavi naïf. Questa era anche l'espressione profondo e le riflessioni di Silvano Sau, allora editore della artistico-figurativa di suo marito che ha poi seguito un suo sua raccolta di poesie in dialetto isolano Scoi e onde de vita, percorso artistico separato, mentre Dorina continuò la sua le seguenti: attività di gallerista in tutte le più grandi città d'Italia facen-do la conoscenza di tantissimi artisti interessanti e famosi. “La poesia ha la capacità di raccontare in pochi versi ciò Un'anima delicata che con un'incredibile forza trovata in che può raccontare un romanzo,” disse continuando con sé stessa nel momento più difficile si è rialzata come una un pensiero di Federico Fellini, “…che i dialetti sono come fenice con la forza della sua femminilità e della sua poesia. i nostri sogni. Rappresentano ciò che si cela dietro ai nostri Quando al ritorno ha iniziato di nuovo a respirare la sua Isola, ricordi e sono al contempo un elemento che svela la nostra si è messa a scrivere per la pubblicazione Porton, bollettino personalità. Il dialetto è il vero testimone della nostra storia dei pensionati, ed ha lanciato l'idea di documentare le an-ed insieme l'espressione della nostra fantasia”. Ed è proprio tiche porte di Isola che un gruppo di ricercatori entusiasti con l'immaginazione e la perseveranza che Dorina, dopo ha poi raccolto nella pubblicazione Di porta in porta… per quasi quarant'anni trascorsi lontano da Isola, al suo ritor-le contrade di Isola / Od vrat do vrat… po izolskih ulicah. Ha no ha cercato questo dialetto dentro di sé rivivendo la sua collaborato proficuamente con la Biblioteca civica di Isola infanzia e adolescenza attraverso tutte le vie e gli angoli di dando vita a numerose serate letterarie e ha curato la rac-Isola. Prima con l'aiuto della sua ormai defunta mamma e colta letteraria Bilke v burji – poezija izolskih žensk, alla qua-poi tramutando pian piano i pensieri in versi. Non si rende- le hanno collaborato diverse autrici di varie nazionalità. Nel va conto che a modo suo aveva dedicato un monumento a momento della stesura di questa storia Dorina ha 85 anni Isola e non aveva idea che successivamente alcune delle sue ed è ancora una bella signora. Quando entra in una stanza, poesie sarebbero diventate canzoni ad opera del leggendario il tempo si ferma e la sua personalità prende colore. Forse musicista isolano Enzo Hrovatin, raccolte nel suo CD Vola-ci sorprenderà con qualche nuovo libro su Isola: dove vive, ria dismentegarte, anch'esse in lingua vernacolare. E con le legge e sogna. Isolani Interessanti 97 Nevio Škrlič — 10 dicembre 2009 45 II Postino dalla grande borsa e dal grande Descrive il lavoro dei portalettere che inizia di buon matti- cuore. Il nostro Nevio Škrlič. Nel 2009, quando no, ancor prima delle sei, quando la posta arriva da Lubiana è stato uno degli Isolani Interessanti, esercitava con passione a Capodistria e poi a Isola, e viene disposta su un apposito già da quasi trent'anni il mestiere di postino. È in pensione banco di lavoro detto “potovnik” sul quale sono indicate tut-dal 18 maggio 2018. Nel centro storico cittadino, a lungo sua te le vie di Isola, così la posta può essere distribuita per aree area di competenza, non c'era porta a cui doveva suonare di competenza e riposta nelle giuste bolgette. Certo, sono due volte. È stato nostro ospite in dicembre, mese delle fe-pesanti. E ancor più pesanti da quando sono piene di volan- stività per lui una volta particolarmente gradevole. Quando tini pubblicitari. A qualcuno piacciono, ad altri no, ma questi le persone amavano ancora scambiarsi cartoline di auguri ultimi possono sempre attaccare sulla loro cassetta postale che Nevio adorava consegnare. Da tempo non è più così, gli l'adesivo No Pubblicità. Nessuno ama le bollette, neppure i auguri si mandano via e-mail o SMS: “È comodo, sì, ma per postini perché nella prima metà del mese sono tantissime e nulla originale,” spiega Nevio. la fatica diventa grande. Lavorando incontra persone d'ogni indole, ma a salvarlo sono la sua bonarietà, l'umorismo e la Ha 17 anni quando decide di voler fare il postino, al “mulo” sua naturale, per nul a affettata gentilezza. La gente gli cre-ovviamente piace soprattutto l'idea di poter girare tutto il de e si fida di lui al punto di affidargli le chiavi di casa, e pur giorno in motorino, ma col tempo si innamora davvero del avendo quel a volta passato mezza giornata su un albero per mestiere per altri motivi: “Si sta molto all'aria aperta, indi-via del cane, sono molti anche i quadrupedi che, vedendolo, pendentemente dal tempo, si sta molto a contatto con la scodinzolano per contentezza. gente che io amo, e poi accade un po' di tutto, episodi che rendono questo lavoro particolarmente interessante.” E quel- Alla domanda su quanto pesi la sua borsa non sa risponde- la sera di episodi ne racconta diversi – ci si potrebbe riempire re con precisione perché il suo peso varia di giorno in giorno. un libro –, ma fra tutti spicca il ricordo di quella volta che, Nevio Škrlič vive a Corte d'Isola, è figlio unico, ma lui e sua recapitando posta fra Jagodje e Belvedere, se ne stette per moglie di figli ne hanno tre, ed è anche nonno. Da quando mezza giornata su un albero. Il portone era aperto e dietro è in pensione, il nostro Nevio, una volta piuttosto cicciuto, c'era una famigliola di cani pastore. Per proteggere i loro cuc-ha perso 40 chili e scoppia di salute. La vita tranquilla, l'ali- cioli, i genitori si avventarono contro Nevio e lui saltò su un mentazione corretta, tanto movimento e lavoro in campagna albero. Vi rimase per quasi mezza giornata, fino a quando hanno cambiato il suo ritmo di vita. Non riesco a immaginar-cioè, al rientro dal lavoro, lo salvò il proprietario. Lo racconta lo senza motorino e bolgetta. Ma a tradirlo saranno sempre ridendo e aggiunge che fa parte del mestiere, i cani di solito il sorriso e il suo caratteristico vocione. non amano molto i postini. Isolani Interessanti 99 Jožef Lorbek Jošt — 14 gennaio 2010 46 “Se non vai, non hai una storia” recita la corda. Anthron, che significa grotta in greco, è nato più tar-stampa sulla maglietta di Jožef Lorbek Jošt, di. “La leggenda” racconta che Jošt l'idea per tutto ciò che II che alcuni chiamano Mr. Anthron. Questo era ha poi segnato il suo percorso professionale, l’abbia avuta il nome della sua azienda con sede a Isola e per caso, quando vivevano in un grattacielo a Škofja Loka. rinomata in tutto il mondo. Quando Jošt è C'è stato un terremoto, la gente saltava fuori dalle finestre in stato nostro ospite, agli inizi del 2010, era già in pensione, preda al panico e lui ha pensato che si sarebbe potuto farlo ma continuava a prendersi cura dello sviluppo della ditta, an-diversamente. Ed è veramente così, sia in alta montagna che che se a gestirla era la figlia Mojca. Nel giugno del 2020, dieci nelle profondità del sottosuolo. I loro prodotti, infatti, erano anni dopo, l’azienda cambiò titolare e nome, ora si chiama destinati alla speleologia e all'alpinismo e si distinguevano Skylotec. Qui sto scrivendo di un uomo che ha creato un'imper il design ergonomico e la praticità. Jošt ce ne ha dato una presa segnandola, un uomo che incarna il coraggio e durante dimostrazione in biblioteca, spiegando come scaturivano le l’incontro ci ha dato una lezione sull’impellenza di osare. Ma idee: “Le idee sono già nell'aria, hanno solo bisogno di esse- ovviamente devi anche volerlo e avere una certa competenza. re afferrate” , ha detto aggiungendo che “un innovatore è una persona che vede i problemi e li risolve. A volte ci penso tutto Nell’invito lo abbiamo descritto come imprenditore, inno- il giorno e la soluzione mi appare in sogno. Ho sempre saputo vatore di attrezzature per grotte e alpinismo, speleologo soc- di voler piazzarmi sul mercato e che dovevo essere almeno corritore, avventuriero nello spirito e amante delle meraviglie mezzo passo avanti rispetto alla concorrenza.” Nell’azienda si del mondo. Con le sue innovazioni e il suo modo di lavorare, è sempre preso cura affinché ci sia una buona atmosfera, dei ha ampiamente superato i confini di Isola e della Slovenia. suoi dipendenti, della sicurezza e di un'ambiente di lavoro Vale a dire che Anthron è stato il principale produttore mon-piacevole. Era in grado di collegare il suo lavoro con tutto ciò diale di attrezzature per la sicurezza sportiva e industriale, che lo rende felice. È speleologo e soccorritore e le grotte sono con una produzione propria e un centro di formazione. Nella per lui uno straordinario mondo fiabesco. Come alpinista ha sua categoria è stata la prima azienda in Slovenia a ricevere il scalato i 6.000 metri di altitudine, ha viaggiato per il mondo certificato di qualità ISO 9001 e tutti i loro prodotti, principal-dal Polo Nord all'Equatore, dal Tibet all'Argentina. Viaggia con mente invenzioni di Jožef Lorbek e del suo team di sviluppo, lo zaino, in piccoli gruppi, e porta sempre con sé la bandiera di sono stati esaminati in Germania, circa il 90% dei quali sono Isola, che ha sventolato in cima al Kilimangiaro e al Polo Nord. stati distribuiti in tutto il mondo. Ovunque ha ammirato principalmente la natura: “Il mondo è bello e attraente, ma mi piace molto la nostra fantastica Isola, Stiriano di nascita, un tempo visse nella Bassa e Alta Car- imparagonabile a Portorose, dobbiamo preservarne la bellez- niola, lavorò nella fabbrica LTH di Škofja Loka e nel 1980 si za e l'originalità,” ci ha confidato nel saluto. Non so se sia già trasferì con la famiglia al mare, a Isola. Vi era già stato e uno riuscito a realizzare il suo desiderio di allestire un museo con tra i primi in Slovenia vi aveva praticato il surf, su tavola ov-i suoi brevetti e come si senta il viaggiatore in un momento viamente costruita da lui stesso. La storia di successo iniziò a in cui il virus ha posto numerosi ostacoli. La maglietta con la profilarsi in un piccolo bilocale, dove il salotto di giorno fun-scritta “Se non vai, non hai una storia” è fortunata per aver geva da laboratorio e di notte diventava camera da letto. Il già visto con Jošt il mondo intero. primo mestiere di artigianato consisteva nella Tecnica della Isolani Interessanti 101 Maja Cilenšek — 4 febbraio 2010 47 II La musica che faceva da sottofondo era coro combinato dei migliori cori giovanili sloveni. A Rimini un canto corale, che discretamente accom-nell'ottobre 2012 è stata premiata come miglior maestro di pagnava la chiacchierata con Maja Cilenšek. Il suo nome è coro del concorso. Nel 2014 ha ricevuto un premio dal Mi-sinonimo del canto corale. È membro di qualche coro, ma nistero dell'Istruzione della Repubblica di Slovenia per gli è anche maestra di cori di bambini, giovani e ragazze, guida eccezionali risultati nel campo dell'educazione musicale e anche cantanti più grandi, studenti e adulti. Insieme ai propri nel 2019 l'Associazione delle scuole di musica slovene le ha coristi, Maja Cilenšek ha vinto numerosi premi eccezionali conferito il Premio Fran Gerbič per gli eccezionali risultati in svariati concorsi in Slovenia e all'estero. Come docente e nell'educazione musicale e nell'esecuzione musicale. Maja giudicatrice esperta è anche un'autorità indiscussa in questo sa molto bene che chi canta non pensa male. Inoltre, crede campo. Ha trovato l'amore per la musica a casa, anche se i che ogni coro sia come una grande famiglia, in cui c'è sempre suoi genitori non erano musicisti. Nella famiglia della madre, quello che vuole avere voce in capitolo e quello che “tiene in farmacista nota agli isolani che volentieri seguivano i suoi piedi tutti gli angoli”. Ogni famiglia ha anche membri buoni consigli, amavano cantare. Il padre, preside di vecchia data e dispettosi, di più o meno successo. Non esistono due cori dell'allora Scuola Alberghiera, suonava la tromba. Al suono uguali. Ognuno è una storia a sé, ogni coro è un gruppo di del pianoforte, quando sua sorella maggiore Alja si eserci- persone che respira un'energia molto speciale. tava a casa, la piccola Maja amava ballare, ma era interes- sata a molte altre cose, ottenne persino una cintura verde All'apparenza, Maja dà l'impressione di essere fragile, nel karate. Alla fine, però, vinse la musica. Si è diplomata con i suoi lunghi capelli chiari e la sua voce gentile, parla in dal professor Marjan Gabrijelčič, presso il Dipartimento di maniera diretta, con un'onestà disarmante. È facile per me Pedagogia Musicale dell'Accademia di Musica di Lubiana. Uf-immaginarla mentre restaura la propria barchetta, ancora ficialmente, Maja al lavoro fa spola tra la Scuola di musica e più facile percepire come si sente in mare aperto osservando la Scuola elementare di Capodistria. Si è fatta conoscere per Isola. L'orgoglio brilla nei suoi occhi quando parla della fa-aver incluso nel repertorio dei propri cori anche compositori miglia. Giustamente. I suoi nipoti, figli di sua sorella Alja, che sloveni contemporanei. Pertanto, incoraggia i compositori a ha lasciato Isola per Maribor dove insegna musica, hanno un creare nuovi brani di modo che il pubblico possa ascoltare talento eccezionale per la musica. Il più noto è Luka Šulić, la delle chicche. I premi che ha vinto, anche dopo il nostro in-metà slovena del duo 2Cellos, che ha conquistato il mondo contro a ridosso della festa della cultura, si sono accumulati intero. Quando Luka, all'inizio del suo nuovo percorso da formando una vera collezione. Al concorso internazionale solista, ha tenuto un concerto a Trieste suonando le Quattro di direttori di coro “Mariele Ventre” di Bologna nell'ottobre Stagioni di Vivaldi nella loro interezza, ho visto dal balcone 2007, ha condiviso il primo premio nella categoria dei cori la famiglia Cilenšek seduta in prima fila. Anche Maja. È stato giovanili con il direttore italiano Lorenzo Donati. Nel 2011 le bello guardarli. E che bella sensazione avere un po' di Isola è toccato l'onore di dirigere al Cankarjev dom di Lubiana il sul palco e un altro po' in platea. Isolani Interessanti 103 Marisa Višnjevec Tuljak — 18 marzo 2010 48 Nel 2011 Marisa Višnjevec Tuljak è stata vota- grazie ad un dialogo sincero e un senso di sicurezza, accanto ta dai lettori della rivista Viva 'La mia pediatra ad un medico che conosce bene la professione in tutta la sua II 2011'. Questo è il titolo del premio, ma sono complessità. Durante l'intervista in biblioteca e nel ricevere anche tre parole che non potrebbero descri-il premio Viva ha detto: “Lavorando in questa piccola citta- verla meglio: la mia pediatra. È proprio così dina aiuto i miei pazienti anche quando superano la soglia che la considerano i suoi giovani pazienti, i loro genitori ed dell'adolescenza. Mi occupo ancora di alcuni pazienti già i pazienti più grandicelli che continua a seguire perché sono adulti che sono molto ammalati o invalidi con visite a domi- 'suoi' già da tanti anni. Il suo primo impiego è stato presso la cilio fuori dall'orario di lavoro, perché conosco bene tutte le Mehano dove come giovane medico ha introdotto l'obbligo di loro difficoltà ed i loro bisogni. Tutti i miei bambini mi chia-esercizo fisico per i lavoratori durante il processo lavorativo. mano per nome, non amo le formalità, spesso mi fermano Ma ha piantato radici presso la Casa di Sanità di Isola dove laper strada e mi raccontano dei loro successi, ma anche delle vora ancora oggi. Grazie a lei la visita dal medico è diventata loro delusioni. Seguono i miei consigli, ma accettano anche per generazioni di bambini un obbligo piacevole, senza più le mie critiche.” Per molti anni, fino al suo pensionamento, paura dell'ago o del camice bianco. I suoi colleghi a volte la le ha fatto da spalla l'infermiera Ariela, un altro angelo per chiamano “dottoressa Milka”, come la cioccolata viola Milka i bambini. Marisa esegue anche le visite sistematiche per le che è buona in tutti i sensi. scuole elementari, medie e per gli studenti. Ha trascorso la sua infanzia a Lucia in una famiglia di lavoratori dai mezzi Sebbene sia appartenente alla comunità nazionale italiana modesti e forse ha sorpreso pure i genitori scegliendo que- – infatti ha frequentato con ottimi risultati sia la scuola ele- sto indirizzo di studio, ma certamente non sé stessa dato che mentare che il ginnasio con lingua d'insegnamento italiana questo era il suo sogno sin da bambina. Ha sviluppato queste – ha deciso di continuare gli studi di medicina alla Facoltà di sue qualità stando vicino al fratello che da piccolo era spesso medicina di Lubiana. Il primo vero confronto con lo sloveno malato e lo voleva aiutare. Nel 2020 ha ricevuto un riconosci-arrivò durante gli esami di ammissione e continuò anche du- mento dal Comune di Isola, la targa con lo stemma d'argento ranti gli studi, causando difficoltà e stress, ma anche simpatici – premio alla carriera nel campo dell'attività medica e per il aneddoti. Durante le lezioni i suoi quaderni e l'astuccio pie-suo sacrificio e la sua dedizione alla professione. Ha gradito no di penne erano sempre ben ordinati sul banco. Una sua molto anche questo premio. Nel tempo libero ama perdersi compagna di facoltà una volta le chiese se poteva prestarle nel 'uliveto dei suoi genitori, trascorre lunghi periodi nel a sua la penna (kuli) e lei rispose che non ce l'aveva, non capendo seconda casa sul Pohorje dove si riunisce tutta la famiglia, e la differenza tra 'kuli' (penna) e 'puli' (maglione). La maggior ama fare la nonna. Ha avuto sua figlia Katja quando ancora parte della letteratura medica la studiava in italiano e alcuni studiava. Anche per questo, a lungo unica donna tra tanti me-professori le permettevano addirittura di effettuare gli esami dici alla Casa di Sanità di Isola, ha avuto qualche dubbio sulla scritti e orali in italiano. Nel suo ambulatorio luminoso dove specializzazione in pediatria. All'epoca sua figlia frequentava sulle pareti troviamo i disegni dei suoi piccoli pazienti, parla V. classe elementare, ma con l'aiuto della sua famiglia ha lare entrambe le lingue, ma anche il dialetto istriano, è un superato anche questo ostacolo. Non riesco ad immaginarla grande vantaggio. Se quelle pareti potessero parlare, raccon-in un'altra professione. La nostra dottoressa Marisa. terebbero storie di lacrime, ma anche di risate e di sollievo Isolani Interessanti 105 Mirela Ivančič — 8 aprile 2010 49 II Da bambina a Strugnano si nascondeva sot- no tra uliveti e frutteti autoctoni, in Istria, che ama in tutte to un muro nel folto del canneto per sognare le sfumature – paesaggio, architettura, usi e costumi della sogni d'infanzia. Non ha mai giocato con le bambole. È nata gente, suoni e musica. Soprattutto musica. Quella la segna in Istria, a Pisino, e si è trasferita con i genitori a Strugnano in modo diverso. Il compianto isolano Luciano Kleva, che è a cinque anni. La sua vita si divide da anni tra Strugnano e stato suo marito, era artista, fotografo e musicista. Nella loro Isola. Strugnano è casa, ci sono cresciuti i suoi tre figli Jan, casa di Isola, vicino alla Casa di riposo, dove oggi si trova Rok e Vita, invece Isola è “come casa”. A Isola è impiegata Casa Mimoza, ha iniziato a provare nel 1980 il leggendario presso il Centro di assistenza. Qui lavora come terapeuta di gruppo etno Istranova e lo ha fatto fino allo scioglimento. La gruppo con gli utenti, adulti con bisogni speciali. Mirela è tradizione è stata portata avanti dai Vruja, dove il figlio Rok un'assistente sociale e il suo lavoro è sempre stato asso- ha suonato per 16 anni. Abbiamo parlato anche di questo. Di ciato a persone in difficoltà. come vivere con un artista sia un privilegio, ma anche una pena. Per loro non ha funzionato, ma è rimasto il rispetto e Ha iniziato ai Servizi sociali di Isola, per molti anni è stata Mirela si è presa cura della madre di Lucio con la stessa cura segretaria della Croce Rossa di Isola nel periodo di grandi che ha dedicato alla propria madre indifesa. Questo è uno cambiamenti sociali, durante il quale le immagini di sofferen-dei motivi per cui Isola è casa sua, perché al cimitero ci sono za erano all’ordine del giorno. Per alcuni anni ha guidato l’u- i suoi cari scomparsi. Se ci ripensa, le immagini delle persone nità di Isola del Centro di assistenza di Capodistria, Mimoza, in difficoltà incontrate negli anni si fondono in un unico volto. dove abitano adulti con bisogni particolari che necessitano di cure istituzionali e di alloggio. Seguono gli anni all’unità Mirela sapeva come aiutare e c'è sempre stata una forza in di Santa Lucia e il ritorno a Isola, dove intende restare fino lei che non si attribuirebbe a una persona di aspetto fragile al pensionamento. e minuta come lei. In aggiunta ha sempre costruito qualco- sa, ristrutturato casa. Macchinari agricoli ed edili ronzavano I genitori sono già maturi quando finalmente arriva la intorno a casa sua e nei campi. Ma dice di averne pian piano loro unica figlia, le insegnano l’amore per il lavoro, diligen-abbastanza. Ama gli ulivi e la lavanda e chissà se c’è anco- za, rispetto per le persone e per i loro problemi, cordialità e ra, ai margini della sua terra, quel canneto dove ha sognato dedizione alle proprie scelte. Quando sceglie di studiare a sogni d'infanzia. Lubiana, sono dispiaciuti, ma continua a tornare a Strugna- Isolani Interessanti 107 Nataša Benčič — 20 maggio 2010 50 Prima di mettermi a scrivere questo testo fucina quando ancora studiava giornalismo a Lubiana. Dopo pensavo che in radio la cosa più difficile fosse la laurea lavora per 3 anni, 3 mesi e 23 giorni alla Cimos come II racchiudere in un minuto e mezzo una regi- redattrice del bollettino aziendale. Trascorre poi alcuni anni strazione di un'ora. Ora so che l'impresa vera è meravigliosi all'Auditorium di Portorose dove si perfeziona riassumere Nataša Benčič in una pagina dat-come conduttrice e nelle relazioni pubbliche per accettare tiloscritta. È raro incontrare qualcuno che ami così tanto la quindi di venire a TV Capodistria. Ma il ritorno al primo amore, sua professione e la sua città. Al centro di entrambe ci sono le la radio, è solo questione di tempo. A farla approdare al sicuro persone. Delle loro storie non si sazia mai. “Quante interviste porto radiofonico non è la bonaccia, ma la bora che lei adora hai fatto finora, le hai mai contate?” le chiedo. È una delle po-e che respira nelle lunghe passeggiate con vista mare, quando che domande a cui non sa rispondere con esattezza. Diverse raccoglie i pensieri e scarta il superfluo. centinaia, nei teatri, alla radio, in biblioteca, al mercato, pure su qualche prato. Sempre quando crede di poter dire qualcosa Se c'è qualcuno capace di farlo, anche a parole, è proprio lei. anche fra le righe: “Non sono mai stata una semplice cronista, Nataša è schietta, non nasconde, non indora la pillola, come mi piace pensare che tutto ciò che faccio connette la gente.” dice lei stessa. Pur sapendo che può provocare disappunto, Pur parlando a Radio Koper di istruzione, turismo, affari co-dice anche quello che uno preferirebbe non sentire, senza munali, preferisce dedicarsi a ciò che conosce meglio e che la tuttavia mai toccare i tasti dolorosi. Perché sa come non ol-rende sicura: “L'intervista. È un grande privilegio vedere l'inter-trepassare il limite, perché è una signora conscia del valore locutore aprirsi, accoglierti fiducioso nel suo intimo. Tramite della dignità per la quale ha dovuto spesso battersi. Ma non ne la radio entro nelle case della gente. A volte non invitata per vuole parlare. Pur essendo figlia di due noti fotografi, Dora ed cui lo faccio con profonda gratitudine.” Erminij, che sovente la fanno posare davanti ai loro obiettivi, è una ragazza timida che nonostante il gusto del bello non segue L'esperienza le insegna che spesso le persone famose sono le orme paterne. Si dischiude lentamente al mondo: “Mi pia-quelle più disponibili. Pippo Baudo, Štefka Kučan, Janez Dr- ce 'addomesticare' la gente, avere la sensazione di conoscere novšek e molti altri la impressionano vivamente. Accoglie con tutti. Mi è sempre mancata la famiglia numerosa, mi affeziono entusiasmo l'idea del suo caporedattore di cercare i “grandi” alle persone e amo lavorare con loro.” Fra i suoi rapporti più anche fra la gente semplice. Personalità del Litorale, un pro-saldi quello con la figlia Nana avuta dal compianto scultore getto col tempo evolutosi in un evento di prestigio e poi me- Zmago Posega. Seppure ami circondarsi di persone, quelle diaticamente tramontato in via definitiva a causa del Covid-19, “veramente sue” sono poche. è da lei curato e presentato sul palcoscenico nel primo decen- nio della sua storia. Durante i sedici anni della sua esistenza Nataša è stata la 50ª ospite di Isolani Interessanti, appun- intervista in studio le personalità votate dal pubblico nei sin- tamento allietato dall'immancabile torta e da momenti di goli mesi, e lo fa con molto piacere: “Non c'è buona intervista musica offerti dai musicisti ospiti delle serate precedenti. E senza empatia e senso della misura. Perfino il silenzio ha un anche stavolta Nataša ha tenuto a ribadire: “Essere isolani è peso rilevante. Bisogna sentire anche ciò che l'interlocutore uno stato d'animo. Ovunque uno vada, rimane sempre un non dice.” Sono massime che la guidano anche nella vita. Da isolano”. Pur non mancando le occasioni, lei non ha mai po-ormai un quarto di secolo è fedele a Radio Koper, sua prima tuto né saputo andarsene. Mateja Brežan Isolani Interessanti 109 Darko Filiput — 21 ottobre 2010 51 II Me lo ricordo fin da piccola, mi è sempre incanalamento di energie tibetani ed egiziani. Ha conseguito parso diverso, ma non sapevo perché. Finché un master in psicoterapia e un dottorato in medicina naturale un giorno ha aiutato anche me con la sua energia. Allora ho presso l’Istituto internazionale regio spagnolo, ottenuto il capito. Che c'è qualcosa di indefinibile ma buono in lui. La dottorato in naturopatia - psicoterapia in Italia e si occupa sua storia di vita ci insegna che dobbiamo fermarci prima di ipnoterapia. Le conoscenze acquisite e il master in ma- che qualcosa fermi noi. È stata la malattia giovanile a fare nagement hanno portato all’attuazione del primo “prodot-da grande maestra per Darko Filiput. La medicina ufficiale gli to turistico” a Strugnano sotto la sua egida incentrato sulla aveva dato pochi mesi di vita; curato da un guaritore, intra-medicina alternativa. Qualcosa di completamente nuovo al prende a sua volta la via della medicina alternativa. tempo, oggi lo definiremmo pioniere, ma molti la pensavano come lui e qualcuno forse lo emulava. Isolano nato in una famiglia di artigiani nella quale il lavoro è il valore più grande. Certo, anche il successo, in qualun- Darko ci ha spiegato che il terapista è solo un canale per que unità lo si misuri. Visto che in casa si lavorava il metal- far scorrere l'energia curativa. Ha parlato con amore dell’im- lo, la vita lo ha portato all’indirizzo meccanico della scuola pegno per aiutare le persone, che a volte sono anche medi-marittima, poi alla Facoltà di ingegneria di Lubiana, seguita ci, i pregiudizi non lo tangono. Sente la persona e usa i suoi da Zagabria, infine a quella di Management di Capodistria, metodi per aiutare quanto più e ottiene molti successi. Ma dove ottiene il master in economia. Tutto lavorando. È stato il suo mondo è sempre stato anche quello dello sport. Lo diligente, tenace, capace. Anche stanco, ma non lo ha fatto nutre almeno quanto il suo campo energetico. Predilige le né vedere né sentire. A 23 anni rileva l’attività della madre, arti marziali, soprattutto il kickboxing. Darko è di casa nel-naviga in acque imprenditoriali ed espande letteralmente il la sfera in cui a Isola abbiamo ottenuto una bella scia di proprio impero. All’apice, l’azienda conta 38 dipendenti, per successi mondiali, europei e ad altri livelli. Per anni è stato alcuni anni, assieme a soci italiani, ha un’attività sartoriale presidente dell’Associazione slovena ed è rinomato giudice che non funziona. I ritmi sono troppo pressanti, l’universo gli internazionale; quando è stato nostro ospite, era presidente dà una dura lezione. Da tempo ormai aiuta il prossimo, im-dell'Organizzazione internazionale di kickboxing. Spazia da para la lectio e la approfondisce con lo studio della medicina un mondo all’altro con facilità. Li ama entrambi, fanno parte alternativa. Oltre al reiki, la canalizzazione dell’energia co-di ciò che Darko ha sentito quando la vita ha mostrato i denti. smica, ottiene numerosi titoli, riconoscimenti e diplomi. Ha Finalmente ha dato ascolto a se stesso. studiato psicocibernetica, psicosinergia, gli antichi sistemi di Isolani Interessanti 111 Miran e Matej Korenika — 25 novembre 2010 52 II Sono padre e figlio i viticoltori Miran e Ma- preferiscono il trattore all'auto. La viticoltura biologica ha tej Korenika di Medossi presso Corte d’Isola. riportato tra le vigne animali che non venivano più: conigli e Una storia di successo con tanti capitoli. Innanzitutto ricordo cervi. Arrecano qualche danno, ma la natura è tornata a fare quando Miran, il padre, davanti alla telecamera di TV Koper, da dimora ad animali e viti senza pesticidi chimici, solo quel-per “Portret vinogradnika” ( Ritratto di viticoltore) mi disse li adoperati dai nostri nonni. La vinificazione biologica non quanto fosse difficile per un giovane erudito convincere il è puro romanticismo e scrutare la natura è un lavoro duro. padre a fare il vino in modo diverso e migliore. È successo a Le viti vanno curate. Ma la qualità del vino è più importante lui e non è stato facile. della quantità. Quella è indiscussa e spesso premiata. Forse per Matej, e Miran prima di lui, l’osso duro è stato l’acquisire Allora il figlio Matej era ancora un bambino. Ma a causa nuove conoscenze, commercializzare il prodotto, partecipare della malattia che ha colpito Miran, Matej, appena 22enne, alle fiere, come comportarsi per avere successo e come capi-ha rilevato il podere e iniziato a dare la propria impronta re che i distributori ti stanno osservando prima di comprare. alla cantina Korenika & Moškon. A Miran non è rimasto altro A quanto pare ce l’hanno fatta, soprattutto Matej. che mettersi l’anima in pace, rilassarsi e iniziare a viaggiare come ha sempre desiderato. Quando dialogai con entrambi La loro pagina web è esteticamente comprensibile. Offre alla Biblioteca Civica di Isola nel 2010, Matej aveva 32 anni vini freschi, una selezione, vini Cru, prodotti biologici, non-ed era già un vignaiolo esperto e di successo. Mentre scrivo, ché il loro olio d'oliva e liquori. “Vendere vino è come ven-hanno dieci anni in più e la reputazione dei loro vini biologici dere la propria personalità, il carisma; nel mare di offerta è straordinaria, riconosciuta in patria e nel mondo. Al tempo è necessario aggiungere qualcosa in più al vino. Lo sei tu, coltivavano 25 ettari di vigne, su terreni per lo più in affitto lo sono le persone che lavorano con te, la tua anima, il tuo nei comuni di Isola e Pirano, producendo circa 130.000 litri carattere, la tua terra…,” dice Matej. Quella sera, Korenika di vino. Con affetto, padre e figlio hanno parlato dei vitigni padre e figlio ci hanno rivelato che i bravi vignaioli sono i autoctoni che grazie al viticoltore si sono adattati egregia-migliori ambasciatori, che è necessario lavorare insieme, mente a suolo e clima locali. Sono più resistenti al freddo e ai poiché questo rende più facile sfondare nel mondo, che è parassiti, necessitando così di meno pesticidi, il fulcro dell’e-necessaria l'unitarietà e che l’invidia per il successo altrui nologia biologica che porta avanti la sua famiglia. Ci hanno non è necessaria. Matej, che è anche sommelier, è felice del messo l’anima. Di avere ragione è stato confermato dalle par-grande progresso fatto dagli sloveni nel campo della cultura tecipazioni al e fiere estere. Il mondo è al a ricerca di specialidel bere. Miran e Matej Korenika della cantina ecologica d’ec- tà locali, assaggi di autentico, vini con una storia. Il successo cellenza di Corte, che offre una bellissima vista sulle saline dà loro ragione. Miran e Matej hanno lo status di contadini, di Sicciole, sottolineano infine un altro pensiero: “Il vino va amano la terra e la preferiscono alle strade cittadine, come bevuto in buona compagnia.” Isolani Interessanti 113 Igor Kolenc — 13 gennaio 2011 53 Igor Kolenc è stato nostro ospite quando era che cura con contatti regolari. Indimenticabile l’incontro II sindaco di Isola. Nato nel 1959, da bambino con Sergio Marchionne, il manager che salvò la Fiat dal fal-ha vissuto nell’odierna Piazza Grande. La vi- limento e dalla burocrazia, e che Kolenc rispetta profonda- cinanza del mare lo ha segnato in modo de- mente. Tutti i grandi obiettivi li ha raggiunti a piccoli passi, cisivo: ancor oggi gli piace andarci con la sua barca. I primi trovandosi spesso nel posto giusto al momento giusto. La guati (ghiozzi) da ragazzino li aveva pescati all’amo nel man-sua decisione di candidarsi a sindaco di Isola ha sorpreso dracchio sotto casa sua. Cresciuto in una famiglia operaia, tutti: nella politica era considerato un assoluto novellino. Di senza l’aiuto di legami o raccomandazioni, ma con i giusti tendenze politiche di sinistra, Kolenc tuttavia non è mai sta-valori – lavoro, onestà, modestia, forza di volontà, ha fatto to affiliato ad alcun partito; come candidato indipendente carriera avanzando per gradi, ma con costanza accumulando è stato sostenuto dai socialdemocratici. Il fatto di risiedere capacità professionali tramite l’istruzione. Voleva diventa-formalmente a Isola ma vivere con la famiglia a Capodistria re ingegnere edile, ma la situazione finanziaria in casa non gli è stato spesso rinfacciato, ma lui ha sempre affermato glielo ha permesso; così si è iscritto prima alla Scuola media di essere un isolano e che nulla cambia se uno la sera va a tecnica e nautica di Pirano, per poi proseguire gli studi uni-dormire altrove. È stato sindaco a tempo pieno recandosi al versitari di indirizzo meccanico a Lubiana. Dopo la laurea, ha lavoro ogni giorno, il suo modo di lavorare ricordava molto trovato lavoro alla Tomos di Capodistria e dove, partendo dal quello tipico del settore economico. A volte veniva rimprove-tirocinio, è arrivato a ricoprire la carica di direttore generale. rato che, a prescindere da tutte le conoscenze acquisite, con Completata la specializzazione presso la Facoltà tecnica di la gente non ci sapeva fare, e di muoversi troppo poco tra le Maribor, ha anche fatto un corso di formazione pedagogica gente. Ma lui sosteneva che il suo dovere era fare quello che e andragogica presso la Facoltà di studi educativi di Lubiana. c’era da fare, non di fare il politico, che il suo predecessore Spiega di aver deciso di farlo dopo essere diventato il supe-gli aveva lasciato parecchi scheletri nell’armadio e che lui riore di lavoratori più anziani di lui. Ha conseguito il master voleva lasciare le cose in ordine. Quella sera, in biblioteca, in economia presso la Facoltà di management di Capodi-non ha risposto alla mia domanda se intendeva ricandidarsi stria. Percorrendo le tappe del suo percorso professionale a sindaco, ma indirettamente ha dato ad intendere che un si è reso conto che lavorare con le persone è un’abilità che mandato non bastava per portare a termine tutti i progetti, e richiede intuito e talento, ma anche sapere. E in biblioteca in effetti si è candidato una seconda volta, mantenendo poi ce ne ha parlato con squisita garbatezza. È stato il primo di-la parola – niente terzo mandato. Sotto molti punti di vista è rettore della Tomos a dover licenziare più di 400 lavoratori. riuscito a soddisfare le aspettative degli isolani: ha instaurato Un’esperienza particolarmente difficile, ma lui volle parlare buoni rapporti di collaborazione con i comuni vicini, ha con-a quattrocchi con ciascuno di loro. Fu probabilmente anche dotto bene le trattative con lo Stato per la chiusura al traffico per questo che la sua fu l’unica auto, fra quelle di tutti i di-motorizzato della strada costiera. Ora è in pensione, non lo rigenti, a non subire danni nel parcheggio della fabbrica. La si vede più. Va spesso in barca. È vive il suo motto: “La vita è vita gli ha insegnato che le persone vanno ascoltate. Lungo come il mare. Puoi salire su una barca e guidarla, ma devi il suo cammino ha stretto tante belle amicizie a cui tiene e farlo da vero capitano.” Isolani Interessanti 115 Anton Baloh — 17 febbraio 2011 54 II Anton Baloh è padre, nonno, marito, inse- ne, poi quando l’ha lasciata, non ha dubitato un minuto del gnante, maestro di coro. È la sua descrizione suo futuro, era organizzata alla perfezione. Come preside lo più breve. È stato il leggendario, pluriennale preside della stimano i suoi ex colleghi. Le sue più evidenti qualità sono seconda scuola per numero di alunni in Slovenia, la “Scuola fiducia nelle persone, il coraggio, la determinazione, l’im- la elementare Koper” di Capodistria, ispettore scolastico, pegno e la costanza e, aggiungono, un pizzico di autorità. La consulente presso l’Istituto per l’educazione, docente, per sua storia è iniziata in classe, cellula della scuola. Appena un certo periodo segretario generale dell’Università del Li-ventenne a Corte, nella sezione dislocata della scuola ele- torale, direttore del Direttorato per l’educazione prescolare mentare Vojka Šmuc. Vi è rimasto 7 anni e qui ha guidato il e la scuola elementare presso il Ministero per l’istruzione. Il suo primo coro infantile, vi cantavano 50 degli 80 alunni che Governo l'ha sollevato da quest’ultima funzione affidando aveva tutti insieme la scuola. Il primo non si dimentica mai, l'incarico a un'altra persona, ma dubito ne abbia molta no-anche se negli anni si guidano altri e diversi cori. È stato pre- stalgia perché ha un grande amore – i cori. Quando fu nostro sidente dell’Unione dei cori della Primorska, ha partecipato ospite, 54º fra gli “Isolani interessanti”, ne dirigeva ben 9. Si con i suoi coristi in molte manifestazioni eccezionali, anche muove nel mondo della musica sin dall’infanzia, quando, storiche importanti, in ambito nazionale e all’estero, a com-invece di andare all’asilo, lo portavano da zia Gida, Egidia petizioni, tournée, in occasione di visite di stato e di grandi Kovačič, che abitava proprio vicino alla scuola elementa-celebrazioni. Spesso in queste ultime ha diretto più cori ri- re Vojka Šmuc. Con zia Gida ascoltò le prime canzoncine uniti accompagnati da orchestra. Più di qualche centinaio e ancora così piccolo decise, forse, che la scuola sarebbe fra cantanti e musicisti attendeva il segnale delle sue mani, stata centrale nella sua vita. Cambia impiego ogni sette, dietro a lui durante la celebrazione e alla televisione, forse nove anni, sempre nell’istruzione, come maestro di coro di alcune migliaia di spettatori. Era una grande responsabilità e solito dura di più. Quando dirige e porta le mani nella zona tanti i momenti di emozioni intense che soltanto la musica sa del cuore, si fa silenzio. Glielo ha riconosciuto perfino il presi-risvegliare. Quando deve scegliere le canzoni per i suoi cori, dente Milan Kučan. Soprattutto con la canzone tocca il nostro cerca nei testi il messaggio e le emozioni: “È importante che cuore. È successo con diversi cori nelle numerose esibizioni le parole nella musica risaltino, che acquistino significato e nazionali e in giro per l’Europa, quasi mil e, chissà. Hanno la-forza.” sciato il segno ovunque. Ecco, lasciare il segno nella propria vita e in quella degli altri è cosa della quale Tone può andare In famiglia ha coltivato il suo entusiasmo per la musica orgoglioso. Di lui in quanto preside il giornale Dnevnik così corale, sua figlia continua la tradizione, è dirigente di coro. ha scritto: “La sua influenza nell’ambito del settore scuola è Tone si tiene in forma nel poco, modesto tempo libero che gli importante quanto Dušan Merc, la sola differenza è che Tone rimane con la passione per i funghi, per le olive, gli asparagi, è più calmo.” La scuola che ha diretto ed ha aiutato a fondare le barche e la pesca e la poesia. Nel suo cuore c’è posto per è il risultato dell’unione di due scuole elementari capodistrial‘Isola della sua gioventù tanto quanto per quella odierna. Isolani Interessanti 117 Eta Val — 17 marzo 2011 55 Quando l'ho vista per la prima volta, era com- il marito e che Eta da anni sta affrontando coraggiosamente. pletamente svestita. Nuda, in una spiaggia per La vita non le era più amica, ma Eta ha preso la situazione in II nudisti. Ero ancora una bambina, ed eravamo mano. Ha iniziato a meditare, si è rifugiata nella spiritualità. In in campeggio con i miei genitori. Eta, che ai seguito ha ottenuto un pubblico impiego e un appartamento. tempi portava ancora il nome di Nina, era una Ha continuato così per una decina di anni. Poi, su iniziativa di signora bella e molto entusiasta del naturismo. Entusiasta al una sua amica, ha aperto una boutique a Isola in via Lubiana, punto che nel 1970 fondò l’Associazione costiera dei naturisti, la Boutique Nina. In seguito ha anche completato per corri-una società che sosteneva la filosofia della libertà, una libertà spondenza gli studi di design di moda a Milano. In quegli anni che andava oltre l’esporre il proprio fondoschiena al sole. È la sua boutique, conosciuta in lungo e in largo, era qualcosa stata sua l’idea di organizzare un incontro internazionale dei di speciale. Nina ha osato, i suoi modelli erano audaci ma in-naturisti di tre Paesi: Italia, Austria e l’allora Jugoslavia. Dato dossabili, ed erano belli. Sono passati alla sua boutique clien-che quel raduno non suscitò scandalo, presumo che gli ospiti ti di ogni genere: star del palco, signore, maturande, spose, vi parteciparono – vestiti. Sebbene, per quanto riguarda Eta, giovani neolaureate, turisti e gente comune: benvenuti tutti e non mi stupirebbe nemmeno l’altra opzione. Tutta la vita di sempre. Hanno indossato le sue magliette i giocatori isolani di Eta si è svolta all’insegna della ricerca di sfide fuori dagli pallamano, quelli di bocce, e i partecipanti sloveni alla Barco- schemi usuali. È stato difficile per lei stabilirsi nei limiti del lana: “Mi faceva particolarmente piacere che anche le persone possibile: per questo motivo ha dovuto anche ingoiare qual-comuni si rivolgessero a me per un consiglio. Più in là, dopo che rospo, ma ha avuto anche molte belle esperienze. esserci conosciuti meglio, venivano anche a comprare qual- cosa. Ringrazio di cuore tutti gli Isolani per avermi presa per È nata nel 1940 a Slatina, un piccolo paese nella regione di una di loro,” ha detto Nina divenuta Eta dopo aver conosciuto Haloze, nell’attuale comune di Cirkulane vicino a Ptuj. La sua la numerologia, ossia quattro anni prima del nostro incontro infanzia è stata segnata dalla seconda guerra mondiale. Nel alla Biblioteca Civica. A sentire lei, dopo aver cambiato nome 1955 cominciò a frequentare la scuola per insegnanti a Murska anche la sua vita è cambiata in meglio. Ora è più felice. Anche il Sobota, dove ebbe parecchi problemi con la comprensione del trasferimento da Isola a Capodistria, sebbene non sia stata una dialetto di Prekmurje. Riuscì pero ad impararlo alla perfezione, decisione facile, le ha portato delle belle cose, una vita intensa, tanto che addirittura vi si esibì sul palco della scuola. Ha con-molti incontri interessanti con persone altrettanto interessan- diviso il suo banco e le feste di compleanno con Milan Kučan: ti. Eta ci ha raccontato che non si occupa più di tessuti. Le piace tra le loro date di nascita, infatti, ci sono solo quattro giorni di dedicarsi alla cultura, all’arte, alla spiritualità, alla vita salutare. differenza. Come insegnante principiante ha lavorato a Cirku- Quella sera ha evocato con orgoglio i tempi quando i suoi abiti lane incontrandovi il suo futuro marito, uno sloveno di Trieste dipinti a mano entusiasmavano gli ospiti delle riviste di moda. che faceva il medico. Lui aveva trovato lavoro a Capodistria, Le sue creazioni sono state notate a Portorose da Giorgio Ar-e nel 1962 vi si sono trasferiti. Ha insegnato per un anno alla mani, maestro con il quale ha avuto l’occasione di collaborare. scuola elementare di Capodistria, poi è rimasta incinta. Dopo Molto tempo dopo la vita le ha serbato un altro duro colpo, la il parto si è ammalata gravemente: crollo totale del sistema perdita dell’unico figlio, che le ha fatto molto male e proba-immunitario, corpo temporaneamente paralizzato, e infine la bilmente farà male in eterno a questa donna speciale, forte e diagnosi – sclerosi multipla. Diagnosi che ha fatto allontanare insolita, da sempre e per sempre fedele alla libertà. Isolani Interessanti 119 Aljoša Križ — 21 aprile 2011 56 II Artista a largo raggio con un’energia uma- te: “Mio nonno rumeno era musicista. Suonava il violino e na positiva contagiosa. È quanto abbiamo il flauto. Con la musica, durante le feste rituali, risvegliava scritto nell’invito per l’incontro con Aljoša Križ. Ha scoperto le donne dal trans.” Ma la vera ispirazione per il disegno è tardi la pittura e parecchio tardi ha iniziato a studiarla nei nu-venuta più tardi: “È successo spontaneamente, guardandomi merosi corsi dell’Accademia di belle arti e nell’Associazione allo specchio, quando ho capito che mai avrei potuto avere di arti figurative di Isola. Con il tempo ha scoperto le diverse un bambino e ho deciso di non rovinarmi la vita per questo.” tecniche affermandosi nel disegno su seta e nell’acquarello. Ha deciso che qualcos’altro avrebbe riempito il suo tempo e Le sue pitture ci invitano ad entrare nel suo mondo, rappre-la sua esistenza. Così è iniziato il suo percorso formativo in sentato presso il mare, in quel o del ’architettura mediterra- pittura, che le ha dato da vivere bene per un certo periodo. La nea e della natura che ama più di tutto. prima svolta è avvenuta con l’assegnazione del primo premio per l’acquarello all’ex-Tempore internazionale di Pirano con Vicino al mare è nata e abita, il mare che le dà apertura, il lavoro “Il granello di sale” nel 1996. Il premio le ha aperto ampiezza. Così è di carattere: aperta, spiritosa, sincera, vive molte porte e nuovi campi creativi. Con l’aiuto di Ingrid Knez, i suoi sogni. Vive con le persone che ama, con Zala, la figlia sua mentore, ha allestito la prima mostra alla quale sono adottata, con le bambole, le fiabe, le storie, sulla terra del seguite numerose altre, collettive e personali. suo campo. Vive pienamente. Questo sa e questo le riesce. Così è stata la chiacchierata con lei: gorgogliante. Ha parlato È sorprendente che la vivace Aljoša abbia scelto una tecni- dell’infanzia trascorsa in via Kajuh, presso la biblioteca, dove ca così delicata come il disegno su seta e l’acquarello. Eppure i bambini giocavano tanto insieme, facevano il bagno, i più le persone portano dentro un arcobaleno di caratteristiche vecchi badavano ai più piccoli, Aljoša pescava dei pesciolini diverse, qualità che si rivelano al momento giusto ma impre-che metteva a seccare dietro i vasi di fiori sul balcone. La vedibile. Così sono venute le bambole, il raccontare, scrivere gran puzza allarmò i genitori: cosa c’era fra i vasi? Figlia unica poesie, libri, l’idea di un Festival della fiaba del Litorale che, di genitori già maturi, il papà sloveno della zona di Gorizia, senza lei e gli isolani non sarebbe mai nato qui, accanto al la mamma di famiglia croato-rumena, il padre era romeno. mare. Il pubblico ha accolto molto favorevolmente le nume-Aljoša era figlia unica, per fortuna aveva il cugino Miša, da rose edizioni, il suo raccontare e il teatro di carta kamishi-un ramo serbo della mamma di Aljoša, che passava con lei bai. Nota ai membri dell’Associazione “Deteljica”, sentiva il le estati ed era il “fratello grande”. Da sempre ha amato lo bisogno di andare negli asili e nelle scuole a spiegare cos’è sport, tanti e diversi. I genitori l’hanno fatta viaggiare e poi l’adozione. A lungo ha lavorato nella galleria Alga, dove l’arte lei ha continuato con il marito girando e visitando numero-era il suo pane quotidiano e dove Aljoša oggi ci manca. se gallerie e mostre. Nella sua famiglia tutti amavano l’ar- Isolani Interessanti 121 Elizabeta e Alen Pušpan — 19 maggio 2011 57 Elizabeta e Alen Pušpan. Madre e figlio. “Sal- che sul pesce non ci sarà la solita salsa aglio-olio-prezzemolo ladia, il loro marchio di prelibatezze marine, che ne copre il sapore naturale. Bujol offre sì e no dieci piatti, II ha reso il nome di Isola famoso in lungo e in ma evidentemente molto apprezzati dagli ospiti nostrani e largo. Ora ci piace frequentare il Bujol. Per- stranieri, a volte disposti ad attendere un bel po’ per avere ché lì si sente il profumo del mare.” Questo un tavolo libero. Mi interessava ovviamente cos’è il baccalà e il testo dell’invito alla serata con i due ospiti. Elizabeta è una come si prepara. Nella parlata regionale con la parola baccalà, donna loquace venuta a Isola dalla Stiria e che conosce più infatti, di solito si identifica il piatto a base di pesce il cui nome ricette istriane della gente del luogo. Salladia è nata per ne- ‘ufficiale’ è merluzzo o stoccafisso. Ai portoghesi il baccalà cessità, quando Elizabeta ha perso il lavoro a causa dei tagli piace consumarlo fresco, noi invece lo preferiamo mantecato di personale decisi dalla fabbrica Delamaris. Con l'aiuto della – cremoso e spalmabile. Una volta veniva mantecato a mano, figlia, del genero e del figlio Alen è nata così una nuova storia. ma è da un po’ che quest’operazione lunga e faticosa viene E proprio grazie a Salladia, nei negozi dove prima non si trova-svolta dai macchinari. Da cinque chili di stoccafisso si ottiene vano, abbiamo finalmente potuto acquistare delle vere bontà circa un chilo di baccalà mantecato. Lo stoccafisso è un pesce di mare: acciughe sotto sale preparate a mano e un baccalà molto “assetato”, assorbe infatti tanto olio e tanta acqua pri-mantecato dal sapore celestiale. Circa due anni dopo l’avvio ma di diventare una manteca spalmabile della densità giusta. dell’attività, Elizabeta Pušpan è stata eletta ‘Imprenditrice slo- “Il vero baccalà mantecato non è bianco come quelli che a vena dell'anno’ dai lettori della rivista Naša Žena. volte si trovano nei negozi. I produttori a volte gli aggiungono altre varietà di pesce bianco, spesso purtroppo senza indicar- Salladia – una bella storia purtroppo, però, finita male. A lo sull'etichetta della confezione.” un certo punto né il comune, né lo Stato, né l'Europa hanno capito che quella piccola produzione artigianale non si poteva Elizabeta prepara molte specialità per il Bujol. Alen, archi-permettere l’acquisto di un grande appezzamento di terreno tetto approdato nel settore della ristorazione, ha evidente-per costruirvi un grosso stabilimento di produzione. Così tutto mente cambiato mestiere per sempre. Entrambi parlano di si è fermato. Ma i Pušpan non si sono arresi, hanno creduto Isola con amore: “Nonostante il trasferimento della Delama-nella rinascita, nella possibilità di creare ancora qualcosa di ris a Pivka, e sebbene in passato trascurata rispetto alle più nuovo, sempre nel rispetto della tradizione. Nel 2009 in Piazza sviluppate Capodistria e Pirano, Isola ha conservato la sua Manzioli è nato quindi il Bujol, piccola trattoria senza vista sul anima. È genuina e dovrebbe rimanere tale; non si dovrebbe mare, senza tavoli elegantemente arredati e senza un menu eccedere con interventi edilizi troppo intensi o con costruzioni particolarmente lungo. Ma chi ci va, può essere sicuro che di grandi dimensioni.” E Bujol dovrebbe rimanere il Bujol che mangerà bene: piatti caserecci, pietanze fresche. Sicuro che in conosciamo. Nella parlata locale il termine “bujol” significa tavola ci sarà il pesce cosiddetto “povero”: sardele (sardine), secchio, e la trattoria deve il suo nome al fatto che nei gior-sardoni (acciughe), papaline, moli (merlani) – varietà trascura- ni immediatamente prima dell’apertura del locale i Pušpan te per troppo tempo, che per fortuna stanno riguadagnandosi hanno dovuto usare i “bujol” per svuotare il locale allagato il rispetto che meritano. Sicuro che troverà un ottimo baccalà in seguito a una pioggia torrenziale. L’acqua per fortuna non con la polenta, mantecato o in umido, che in padella o sul-c’è più, ma il nome è rimasto. la griglia ci sarà la pescata locale fresca di giornata. E sicuro Isolani Interessanti 123 Enzo Hrovatin — 17 novembre 2011 58 Ha scritto, cantato e suonato innumerevoli tono scherzoso un suo collega musicista dopo che, tornati II melodie. Ma quando canta la canzone 'Soli- da un tour di successo negli USA, si esibirono in un piccolo nar', mette a nudo la sua anima. Questa can-concerto a Verteneglio in Croazia. La vita di un musicista ha zone lo ha segnato per l'eternità. Forse lui ci infinite sfaccettature. La personalità sul palco la vediamo tut-metterebbe vicino anche qualche altra sua bella canzone, ma ti e applaudiamo, ma quella dietro le quinte la conosce solo quando la canta per ultima o come bis durante un concerto, il lui. Ed è questa che lascia la sua impronta sulla vita familiare pubblico si alza, applaude, canta, ma anche piange. E gliene e sulla salute. Il prezzo di una grande gioia e del successo è grato. Ma per il suo talento musicale è grato anche Enzo è spesso un grande dolore. Enzo ha cercato conforto nella Hrovatin. È stata sua nonna quella che per prima ha creduto fede, nella musica e nella pittura. È nato il 16 marzo 1961. È in lui e le ha promesso che prima o poi avrebbe scritto anche un chitarrista, un cantante ed autore di numerosi successi, qualche canzone in dialetto. Scrivendo canzoni per il gruppo grazie ai quali negli anni '90 i Faraoni diventarono un vero Faraoni, leggendaria band di Isola, per anni ha raccolto pre-fenomeno. Le loro canzoni, scritte per la maggior parte da mi accendendo l'entusiasmo del pubblico su piccoli e grandi Enzo e dal defunto Ferdi Maraž, occupavano le scalette ra-palchi sia in Slovenia che all'estero, finché nel 2011 è uscito diofoniche, hanno sfornato 9 CD, i concerti non li contavano il suo primo album da cantautore Volaria dismentegarte. Si più. Il pubblico ricorda prevalentemente i loro concerti in tratta di un tributo in musica a Isola e alla sua gente in lingua occasione dei loro anniversari, quando si sentivano migliaia vernacolare. Per ben due anni ha giocato con questa idea di di voci cantare all'unisono. Ricordiamo anche tre vittorie al un album e come molte grandi storie anche questa ha una festival Melodije morja in sonca: E tristemente, Mi ljudje smo motivazione semplice – rendere felice qualcuno. L'idea è kot morje, Kar je res je res e molte altre hit come V San Simo-nata il giorno prima del recital di poesia di Dorina Beržan nu, Ne bom pozabil na stare čase, Sem takšen (ker sem živ), a palazzo Manzioli quando per lei ha messo in musica una ed ovviamente Solinar. Dopo lo scioglimento della band i delle sue poesie in dialetto isolano dal titolo I love you. Ha Faraoni si sono ricongiunti in occasione di qualche progetto continuato poi con altre sue poesie, un testo di Astrid Brenko comune e ai loro concerti hanno compattato le fila con qual-ed altre sue creazioni. Mentre Enzo cercava, ed ha trovato, sé che musicista più giovane: “Alle volte bisogna lasciarsi per stesso, il progetto ha preso forma. “Il processo creativo di potersi ritrovare con più entusiasmo!” ha rivelato Enzo du- una canzone è simile al parto di un figlio,” ha detto. La scelta rante uno di questi concerti per Radio Capodistria. Il 2 aprile di iscriversi alla Scuola media marittima si è presto rivelata 2014 durante un concerto dal vivo nello studio Hendrix, in pessima. Per far contenta mamma Anita, ha completato gli qualità di ospite nella trasmissione Live!, Enzo ha registrato studi alla Scuola media metalmeccanica, ma il suo destino il suo ultimo album, che raccoglie le sue 13 melodie più note, era un altro. Fece la gavetta nelle band Nočni skok e Ideja, con il gruppo da lui chiamato Negratenera. In veste di solista proseguendo per 27 anni con il gruppo Faraoni, viaggiando anni fa è tornato al festival Melodije morja in sonca riscuoten-in tutto il mondo e facendo da spalla a Oliver Dragojević e Te- do nuovi premi. I concerti in piazza Manzioli, Sotto il camino reza Kesovija, ma entusiasmavano il pubblico anche durante e Sotti i volti, tenutisi durante varie estati, hanno rinforzato i propri concerti. “Dalle stelle alle stalle”, come gli disse con il legame tra Enzo ed Isola nonchè i suoi isolani. Isolani Interessanti 125 Danilo Markočič — 15 dicembre 2011 59 II Chiaramente all’epoca non era ancora sin- a primo cittadino e vincere. Ha sempre amato il turismo, in daco e non aveva ancora nemmeno accennato veste di operatore e di viaggiatore, ha sempre sostenuto il di essere interessato a diventarlo. Da quella sera è passato un rispetto verso il turista: “Mai sottovalutare o ingannare il tu-decennio e Danilo Markočič è sindaco di Isola. Al momento rista, bisogna soddisfarne le aspettative.” Un sondaggio con-della pubblicazione è a metà del mandato, segnato da alcuni dotto al tempo dall'Associazione ha mostrato che i turisti di successi e qualche episodio spiacevole. L’inizio del ’incarico Isola sono attratti dalla cittadina stessa. Un luogo che, oltre è stato difficile, il primo giorno d’ufficio scoprì che Isola ave-al mare, ha anche gente aperta e un’atmosfera mediterranea, va perso una causa in tribunale che avrebbe alleggerito le che li fanno tornare. “Gli eventi sono parte integrante del casse comunali per oltre un milione di euro. Non rimase che turismo di un luogo.” è il principio al quale è rimasto fedele arrangiarsi e trovare il modo di garantire i fondi per i progetti anche da sindaco, in tutte le stagioni. Anche nel momento dipendenti da questi. Pare che abbiano ingranato la marcia, in cui il Covid ha fermato il mondo, la cultura al Centro Cul-il Centro culturale atteso da generazioni verrà finalmente turale di Isola si è trasferita in rete, ogni giorno, più attiva di realizzato. prima, con il supporto e la comprensione del Comune. Ci ha parlato delle opportunità per il turismo di bassa stagione, Era direttore dell'Associazione turistica di Isola quando è della sua importanza per l’entroterra e per lo sport. Da sin- stato nostro ospite, i suoi progetti per il turismo con gli anni daco in questo non ha deluso. Ha sempre saputo unire le hanno preso forma, contribuendo all’immagine della citta- persone, una qualità utile al primo cittadino. dina già allora. Da piccolo, “non andava bene a scuola”, e ci è voluto tempo per capire ciò che i suoi figli compresero prima Olivicoltore accanito assieme alla famiglia, è stato anche del padre, il sapere è prosperità che non può venir rubata. primo presidente dell'Associazione degli olivicoltori istriani Ma con tenacia, passo dopo passo, studiando e lavorando sloveni e l'ideatore dell’Olivo del sindaco, evento di impronta raggiunge l’obiettivo. Parte come macellaio, si diploma alla educativa per insegnare il momento ideale per la raccolta scuola media commerciale per poi laurearsi alla Facoltà di dei frutti. Divenuto un successo, vi hanno partecipato diversi Turismo di Portorose, il suo master presso l’alma mater è sindaci e il Presidente della Repubblica, e segna ormai l’inizio archiviato col numero 1. È anche olivicoltore, occasionale della stagione di raccolta. Markočič ha sempre avuto l’intuito muratore, a lungo segretario della Comunità locale del centro per gli eventi che attirano gente. Quando da ragazzo lavorava storico, ha lavorato nelle pubbliche relazioni, è stato capo al “Turopoljec”, usava passare di lì una giovane mora, Viljen-gabinetto del sindaco e di quello di una ministra per la cul- ka. Sono rimasti insieme per sempre, hanno due figli, sono tura, ha fatto l’operatore turistico a Belvedere e Lipizza, tutti diventati nonni. Ma anche un altro dei suoi amori è eterno, passi che lo hanno portato a candidarsi, ormai pensionato, quello per Isola. Isolani Interessanti 127 Mirna Buić e Erik Toth — 9 febbraio 2012 60 II Li ha uniti il Dizionario dello slang isolano, idee per i nuovi modelli non mancano. L’idea di Erik è stata in quanto coautori dell’interessante storia che di auto-iniziativa, accolta molto bene dai media e speriamo ha colpito gli isolani. La prima edizione con 500 vocaboli risa-tutti in un seguito. le al luglio 2010, mentre alla fine del 2011 è stata pubblicata una nuova edizione integrata, arricchita con illustrazioni di Cos'è lo slang e qual è il suo significato, ce l’hanno rac- Martina Ljubič e Bojan Planinac. Contiene 750 vocaboli, sono contato Mirna ed Erik da Isolani Interessanti. Non è un dia-stati aggiunti i numeri. “Ola, koša mona ino, ancora nel di- letto, è la parlata che sentiamo per strada, spesso da piccoli zionario del gergo isolano. Questo va a chi sta davvero al gio-gruppi di persone, ma non necessariamente. In ogni caso co. Di nuovo nel giro con nuove parole e trucchi che prima non presenta sfumature locali e dialettali. Bala, koša, mona, vija, avevamo infilato. E c'è ful altra roba.” recita l’introduzione alla forte, tuga, beka… e molti altri termini che molti danno per seconda edizione. Anche quella è andata a ruba ottenendo scontati. Non sono solo i giovani a parlarlo, lo usano anche una versione online. In seguito è arrivato il profilo Facebook, gli adulti. Come i giovani autori, che hanno frequentato la dove nascono storie nuove alle quali, il 19 febbraio 2012, nes-scuola elementare di Livade, poi il Ginnasio di Capodistria, si suno aveva pensato. Ma forse Erik Toth le voleva, visto che sono laureati e al momento della nostra chiacchierata erano nel 2020 sulla pagina appare un post per la selezione della dottorandi. Erik era ricercatore presso l'Università del Lito-Migliore parola isolana. La parola “koša” ha superato di gran rale, interessato al contrabbando e al banditismo nell'Istria lunga “wejla” e “koššamona”. E cosa significa “koša”? Deriva nordoccidentale fino al XIX secolo. Ha abbandonato il dotto-dall’italiano “cosa”, il suo significato è molto più ampio del rato, è diventato padre e ha trovato lavoro come coordinato-semplice interrogativo. Significa anche: come stai? Che si re e organizzatore di programmi culturali presso il Centro per dice? Come ti senti?, può essere solo un saluto. la cultura, lo sport e le manifestazioni di Isola. Mirna non ha ancora rinunciato al dottorato alla Facoltà di filosofia di Lu- All’inizio il desiderio era che il dizionario diventasse qual- biana; scrive articoli specialistici, aspetta il momento giusto cosa di vivo, da stampare sulle magliette con i termini che per lo studio ed è impiegata presso l'Associazione Culturale gli isolani hanno scelto e usano spesso. Ma anche desiderio ed Educativa Pina di Capodistria, dove si occupa di coopera-di aiutare le persone. Con l'aiuto e il sostegno della Croce zione internazionale allo sviluppo, programmi per le mino-Rossa, parte del ricavato di ogni maglietta va ai bisognosi. ranza e migrazione legati all'argomento della sua tesi. Senza i L'entusiasmo degli isolani, che si sono fatti fotografare con tanti conoscenti e amici che hanno contribuito molti termini le magliette blu con la scritta Koša durante gite e vacanze, a entrambe le edizioni, il dizionario non sarebbe com’è. Ma è stato seguito da una nuova storia: le felpe, felpe anche in Mirna ed Erik hanno saputo come sistemarlo, organizzarlo, isolano sloveno, per la nuova stagione. Sono blu con la scritta riportarlo a sé. È bello leggerlo dove si ha una bella vista di bianca o viceversa. Sono diventate di tendenza a Isola e le Isola. Isolani Interessanti 129 Lilijana Hrvatin — 29 marzo 2012 61 “Solo chi ama sinceramente i bambini, li partecipare agli incontri dei suoi ex allievi della seconda classe. sente e ama lavorare con loro, può essere Alla fine dell'anno scolastico regalava a molti di loro dei libri II un insegnante.” Questo il pensiero guida di dei ricordi con bei pensieri e linee guida per la vita. Lilijana Hrvatin, ora in pensione, che all'epoca dell'incontro con la nostra Isolana Interessante Quando Isola si arricchì della nuova scuola elementare Li- era da sei anni vice preside della scuola elementare Livade di vade, cambiò solo l'indirizzo del posto di lavoro, continuando Isola. Già in prima elementare sapeva che sarebbe diventata a insegnare con lo stesso amore e dedizione. Prima del pen-un'insegnante ed è sempre stata un'alunna diligente. Fu perciò sionamento è stata per molti anni vicepreside, entrando in una versa sopresa quando in ottava classe disse di voler diven-classe solo per le supplenze, ma dimostrando sempre affetto tare parrucchiera. A quel tempo gli studi, che portò a termine verso gli allievi. Sovente li abbracciava, faceva due chiacchiere con successo, si tenevano solo a a Lubiana. Purtroppo, però, con loro, percepiva le loro gioie e i loro disagi. Lilijana ha ov-una seria forma di allergia ai prodotti chimici usati dai parruc- viamente notato le differenze tra le generazioni di bambini di chieri le impedì di esercitare questo mestiere. L'amica Alenka decenni fa e quel e di oggi: “Una volta aiutarsi a vicenda era Gerželj, in seguito a lungo direttrice dell'Università popolare una prassi abituale. Oggi trovi difficilmentre qualcuno che si di Capodistria, le consigliò di riqualificarsi. Lilijana studiò tutta offra volontario per portare i quaderni a un alunno assente. l'estate per il corso di diploma di maturità e solo pochi erano All'aiuto reciproco fra alunni sono subentrati gli istruttori. Oggi a conoscenza del suo obiettivo. Finalmente aveva ammesso i bambini trascorrono il tempo libero in modo molto diverso a sé stessa di poter fare di più. Ottenuto il diploma di scuola rispetto al passato, troppo tempo dietro al computer, troppo media superiore, potè iscriversi all'Accademia pedagogica di poco all'aria aperta, il mondo virtuale ha preso il sopravven-Capodistria dove si trovò completamente a suo agio. Conclusi to. Ma il desiderio di avere un insegnante ideale, che rispetti i gli studi, inviò una cinquatina di domande di assunzione alle bambini, non li sgridi, li consideri e li ami, è rimasto tale e qua-scuole elementari sparse fra Pirano e Bovec. Le risposero per le.” La differenza è che un tempo l'insegnante veniva rispettato primi dalla piccola succursale di Zavratec presso Idrija. A Isola molto di più, i genitori non si recavano a scuola accompagnati prese l'autobus, si presentò a colloquio dal preside e firmò un da avvocati, un colloquio aperto aveva senso e forza. contratto annuale senza aver mai visto prima la “sua” scuola. Viveva in un appartamento vicino alla scuola e in un'aula inse- Lilijana ama da sempre vivere a stretto contatto con la na- gnava a nove bambini dalla prima alla terza elementare, oltre tura e fare movimento all'aria aperta. Sono ormai diversi anni a condurre tutte le attività extrascolastiche. Instaurò un fortis-che ogni mattino di buonora pratica ginnastica di gruppo. Da simo legame con la comunità del vil aggio e mantiene tuttora fresca pensionata si è iscritta all'Associazione Morje, all'Uni-i contatti con alcuni degli abitanti. Poi il ritorno a casa, a Isola. versità della Terza Età di Isola ed è diventata un'ottima foto-Da una piccola scuola di villaggio a una molto più grande, la grafa. Sua madre era originaria di Aurisina, per cui Lilijana è scuola elementare Vojka Šmuc come insegnante di seconda nata a Trieste. Aveva un anno o poco più quando con i genitori e quarta classe, imparando sempre molto dal e col eghe più si trasferì a Isola e non riesce a immaginare di vivere altrove. anziane e destreggiandosi col sorriso tra i bambini. Amava in- Nemmeno noi. segnare, ma valutare in modo equo e imparziale era per lei il compito più difficile. Ancor oggi accoglie con piacere l'invito di Isolani Interessanti 131 Branko Simonovič — 25 ottobre 2012 62 II All'epoca in cui Branko Simonovič era il problemi con l'ottima squadra di lavoro, che ancora oggi è nostro Isolano Interessante, era il direttore in albergo. “Abbiamo una serie di attività per gli ospiti, tra dell'Hotel Delfin già da quasi vent'anni, esattamente nell'an-cui predominano i pensionati sloveni, che, volendo, possono no in cui l'albergo festeggiava il suo trentesimo complean- essere impegnati dalla mattina alla sera. Dall'esercizio mat- no. Ecco perché abbiamo preparato la serata con lui nella tutino in piscina alle passeggiate di tutto il giorno e tutte le hall dell'hotel e il coro maschile Jagodje-Dobrava di Isola ha possibilità che l'albergo offre in aggiunta, dai trattamenti cantato per noi sotto la direzione di Mirjana Bonin. A quel cosmetici a quelli per la salute e allo sport. Ci prendiamo tempo era anche consigliere comunale e vicesindaco di Isola, cura del loro buon umore con tanti eventi culturali e musi-membro del partito Desus dal 1994. Era impegnato in politica cali.” Questo stato d'animo in hotel rimane, spesso si sente da tempo, ma non ancora a livello nazionale. Fece questo uscire la musica dall'albergo, è bello vedere ballare persone passo con il suo ritiro nel 2013, quando divenne segretario anziane e per loro l'anagrafe è solo un numero. generale del partito, nel 2018 venne eletto membro dell'As- semblea nazionale e poi suo vicepresidente. È da molto che Branko Simonovič ha lavorato nel campo dell'ospitalità per il suo partito sta perdendo vistosamente terreno. quasi tutta la vita entrandovi nel 1982, dopo aver lavorato alla Tomos. Erano gli anni in cui nel turismo entravano nomi Ma tutto questo era ancora lontano quella sera all'Hotel giovani. Nell'allora Comunità di affari turistici costiero-carsi-Delfin. Abbiamo parlato di ospiti davvero speciali e fedeli ca a Portorose, venne invitato Roman Krejačič che per dieci all'hotel, al punto che quasi sempre prenotano la data della anni fu coordinatore delle attività promozionali. L'allora so-loro prossima visita alla partenza e riempiono le stanze in cietà TOP Portorož riuniva diversi alberghi e da allora il turi-tutti i mesi dell'anno. A loro piace trascorrere le vacanze qui, smo ha cambiato molti schemi di funzionamento, all'interno perché amano Isola e non solo perché l'albergo è dei pensio-dei quali Simonovič accumulava esperienza fino a quando nati. Venivano volentieri quando prima di Simonovič l'hotel non venne nominato direttore dell'Hotel Delfin. È nato nel era gestito da Emerik Eržen e Marjan Fujan e anche ora che villaggio di Rapavel vicino a Parenzo e si trasferì sulla collina è gestito da molto tempo da Nina Golob. Nel suo 30º anni- sopra Isola quando aveva 12 anni. Imparò in fretta lo sloveno. versario, sono stati registrati tre milioni di pernottamenti, Ricorda l'Isola della sua infanzia con grande affetto. Dopo la l'Hotel Delfin è stato trasformato da ex casa per le vacan- scuola elementare, continuò la sua formazione presso l'allo- ze in una storia turistica di successo nei primi vent'anni, ra scuola per metalmeccanici, lavorò per un po' alla Tomos e dal punto di vista architettonico si è più che raddoppiato. completò tutti gli studi fino alla laurea in economia mentre Simonovič ha sempre parlato con rispetto degli ospiti e ha lavorava. È padre di due figli ed è anche nonno. Per Isola, intrecciato con loro un rapporto genuino su base giornalie-ci ha detto, ha sempre desiderato opportunità di istruzione, ra. Gli piaceva passeggiare con loro, chiacchierare, risolvere lavoro e vita, in un luogo ordinato e accogliente per tutti. Isolani Interessanti 133 Lorella Flego — 15 novembre 2012 63 La moda è un'arte. Così la percepisce Lorella è sempre stata un rifugio sicuro per Lorella. Suo fratello An-II Flego dopo essersene entusiasmata quando drea è un noto musicista e conduttore. Lei stessa ha iniziato ancora adolescente suo padre le portò dal 'Ita-la sua carriera in radio, ma si è laureata in psicologia infantile lia per la prima volta la rivista 'Moda'. All'inizio presso l'Università di Trieste. Ed ha messo a frutto queste la sognava, poi cominciò a conoscerne tutte le sue sfaccet-conoscenze quando è diventata mamma. La maternità ha tature, la studiava ed imparava a capirla: “Il mondo della trasformato la sua vita in meglio, ci confida. Ha iniziato ad moda è un'industria che è sempre un passo avanti, la nuova occuparsi di giornalismo già in età adolescenziale e ben pre-collezione viene presentata sempre un anno in anticipo. È sto si è confrontata con il suo tema preferito – la moda. Se anche un'industria molto lucrativa. Mi piacerebbe che anche ne occupa come professione e la adora. Non perde mai un quì da noi la si conoscesse meglio, ma procediamo a rilento.” appuntamento con le sfilate di moda milanesi e se ne ha l'oc-Sotto questo profilo Lorella ci aiuta molto – in TV, in rete, sul casione, fa un salto anche a Parigi, a Londra dove è di casa palco e nelle riviste. Con le sue apparizioni, le trasmissioni una street fashion da urlo; adora New York, sua città della televisive ed i suoi testi è diventata sinonimo di ciò che è moda preferita, e adora viaggiare negli Stati Uniti. Quando bello. I gusti son gusti e non ce li impone. Però spera che le nel 2012 parlavamo di moda, nessuno avrebbe mai pensato sue lettrici e le sue spettatrici capiscano che dopo aver visto che un decennio più tardi tutto il mondo si sarebbe fermato un suo programma non c'è bisogno di correre in negozio a a causa di un virus, cosa che ha trasformato il nostro modo comprare abiti firmati. Possono anche andare da una sarta e di viaggiare ed anche il mondo della moda. Anche la tuta farsi fare un'abito su misura. Possono imparare che l'estetica sportiva ha acquisito una nuova funzionalità ed un nuovo va- è importante e capire che impressione fa un'abito in ogni lore. Durante la sua carriera televisiva Lorella ha conosciuto momento del giorno e quanto sia importante presentarsi ad molti maestri della moda definendoli come persone semplici un colloquio di lavoro ben vestite e curate. con cui è un piacere conversare. Non è stato facile trovare il modo di conoscerli, ma come corrispondente dalla 'piccola' Siccome Lorella Flego appartiene alla minoranza italiana, Slovenia ha saputo farsi strada grazie alla sua professionalità. l'abbiamo invitata presso la sede della Comunità degli Ita- Dopo ogni trasmissione mandava loro il suo servizio prepara- liani a palazzo Manzioli. Sebbene sia nata a Capodistria si è to assieme ad un team molto affiatato, e col tempo le porte trasferita a Isola e da quando è diventata mamma di Sofia, hanno incominciato ad aprirsi. La sua conoscenza delle lin-attraverso i suoi occhi ha imparato a conoscere i vantaggi gue è stata strumentale. Ha speso molto tempo ed energia della città: “Adoro le passeggiate brevi e poter prendere un ad imparare lo sloveno. Per cinque anni ha frequentato un caffè in centro, ma mi piacciono anche le lunghe passeggiate corso individuale due volte a settimana grazie al quale oggi per la Parenzana.” Lorella è cresciuta in una famiglia molto può scrivere ed esprimersi perfettamente anche in sloveno, unita e ha trascorso la sua prima infanzia in Africa, dovuto al sul palco e davanti alla telecamera. Continua a giocare a pal-lavoro del padre. Mamma Isabella è un'ex insegnante e di- lavolo nella palestra della sua vecchia scuola ogni mercoledì, rettrice in pensione, poetessa, che ha sempre retto i quattro non ama i cambiamenti ma adora ideare e creare bei ricordi. angoli della casa poiché il padre lavorava in Italia. La famiglia Isolani Interessanti 135 Vlado Ostrouška — 13 dicembre 2012 64 II Vlado Ostruška arrivò a Isola nel 1957 da Lu- podistria, poi anche su quelle nazionali. La trasmissione fu biana e ci è rimasto. Ogni giorno a piedi fa il più volte premiata. Chi faceva parte delle équipe televisive giro completo della città. Lo incontro spesso, mentre conta i esterne ricorda tanti aneddoti delle registrazioni con Vlado, passi durante la passeggiata e osserva le novità in giro, certa-cose che sulla carta non sono mai state messe, altre in bi- mente vede pure le più piccole manchevolezze. Per quanto blioteca, con somma gioia del pubblico, Vlado ha raccontato. già da alcuni anni in pensione, questo giornalista di TV Ca- podistria non può uscire dalla sua pelle: vede tutto, anche Già in III elementare con la sua capoclasse Milena Zajc, quello per cui sarebbe meglio chiudere gli occhi. Così è il scoprì che con la parola detta e scritta riusciva molto bene, destino di chi sceglie di svolgere questa professione. Per un in VII e in VIII redasse il suo primo bollettino scolastico. Per certo periodo siamo stati colleghi in TV, volentieri mi ha dato il giovane economista l’impiego alla Mehanotehnika e occu-qualche saggio consiglio, nel periodo del divieto di fumo mi parsi di numeri non era il massimo, perciò, nel tempo libero, ha scroccato qualche sigaretta. In televisione era una leggen-incominciò a fare il cronista per qualche giornale, per la ra- da. È stato infatti il primo e per tre anni l’unico giornalista as-dio, come dilettante recitava in teatro con la regia di Franjo sunto per l’appena nato programma sloveno “Odprta meja” Sornik, e finalmente, per vie dritte e storte, arrivò in Tele- , andato in onda per la prima volta proprio il giorno del suo visione. E qui fedelissimo è rimasto. Una volta in pensione compleanno, il 10 febbraio 1976. In questa data Vlado offrì ha diretto la Croce Rossa. Tutti gli isolani ricordano la sua una torta ai suoi colleghi per ben 33 anni, forse anche qual-prima azione: fece in modo che 30 concittadini bisognosi ri- cuno di più. L’aveva invitato l’allora redattore responsabile cevessero ogni giorno un pasto caldo, finanziato dal bilancio Silvano Sau e oggi sembra incredibile, ma è stato per tanto comunale. Allora la Croce Rossa forniva aiuto umanitario a tempo unico giornalista, erano proprio altri tempi! Piano pia-circa 1600 concittadini, i nostri donatori di sangue erano in no la redazione si è ingrandita, arrivarono Drago Mislej Mef, cima alla lista in ambito sloveno, e vi sono rimasti. Così dis-Božo Marinac, Boris Maljevac, Edi Fatur e tanti altri – nomi se quella sera Vlado: “Problemi di ogni genere, non ultimo che alle nuove generazioni non dicono gran che. Per noi, che la fame, sono troppi per una Isola così piccola,” e ha invita-con loro abbiamo imparato, sono preziosi. Vlado aveva nella to tutti i presenti a devolvere lo 0,5% delle tasse alla Croce sua formazione conclusa la scuola media di economia, la-Rossa isolana. Della nostra città parla sempre con affetto, vorando fece pure la scuola superiore e gli studi universitari le sue passeggiate quotidiane intorno e attraverso, lo con-del medesimo indirizzo. Era il suo argomento e a lungo si fermano cronista instancabile e perspicace osservatore. Ha occupò della cronaca del settore economico. Più di tutto e scritto molte storie per il settimanale Mandrač. Con Vlado e più a lungo, perché gli piaceva, fece e curò la trasmissione altri giornalisti di Isola abbiamo partecipato alla fondazione “Gli uomini e la terra”. Vedevamo sullo schermo la gente del del giornale sotto i castagni di Doro. Sì, il tempo passa. Litorale, al ’inizio la seguivamo solo sul e frequenze di TV Ca- Isolani Interessanti 137 Timi Ećimović — 14 marzo 2013 65 II Il dott. Timi Ećimović è vissuto a Isola dal za dell'istruzione, e come qualcuno che, nonostante gli innu-2000 fino alla sua dipartita il 26 aprile 2018. merevoli premi e riconoscimenti avuti durante la vita, non si Con la moglie Marija abitava a Medoši, in una casa organiz-può certamente definire un “cacciatore di gratificazioni”. Dot- zata secondo i principi che esponeva nelle conferenze e che tore in veterinaria, fisico, fondatore di movimenti ecologisti, regolavano la sua vita – con grande rispetto per la natura e pluricandidato al Nobel per la fisica, ricercatore e presidente soprattutto per l'acqua. Grande ricercatore, docente e pensa-onorario del SEG, Istituto per i cambiamenti climatici, è stato tore, nel 2012 a Manila nelle Filippine ricevette l'importante anche fondatore e primo presidente del forum mondiale dei premio internazionale per le pace Gusi Peace Prize, per cui pensatori nonché membro attivo dell'Accademia europea la sera del nostro incontro, da me registrato anche per Radio delle scienze e delle arti. Koper, fummo lieti della presenza dell'allora console sloveno nelle Filippine Jože Kastelic. Il mondo è vasto, aperto, ci insegna. Il contatto con la gen- te, l'incontro con nuove culture allargano i nostri orizzonti, Il dott. Ećimović era un interlocutore amabile, capace di l'istruzione è fondamentale: “L'uomo deve imparare per tutta spiegare in modo semplice le cose più complicate, dote piut-la vita, non per se stesso o la ricchezza, ma per capire il mon- tosto rara tra gli scienziati. Per impegni professionali è stato a do che lo circonda e per poter fronteggiare i cambiamenti. Il lungo un giramondo, la sua vita sembra un romanzo. Da dot-contenuto e l'etica delle relazioni reciproche sono essenziali, tore in veterinaria ha lavorato in Tanzania dove ha imparato dobbiamo rispettare la natura, solo così il genere umano po-a combattere la siccità, si è occupato di commercio estero trà sopravvivere.” Lo ricorderemo per il suo sincero interesse, percorrendo in lungo e in largo quasi tutto il globo, e anche di le proposte e le idee riguardanti la natura e i cambiamenti farmacia, è stato consulente presso la Ljubljanska banka, ha climatici. Lo sviluppo ecosostenibile è stato sempre il suo fondato la prima fabbrica nigeriana di vernici a dispersione, credo scientifico, il filo conduttore delle sue ricerche. Ci ha ha conosciuto l'India, l'Africa e la Cina. E proprio in Cina, a ricordato che il nostro ambiente sta cambiando in modo in-Xiamen, nel 2011 ha presentato la dichiarazione del “Gruppo controllabile a causa di lobby nucleari, corporative, comuni-mondiale dei Pensatori sul futuro sostenibile dell'Umanità”, cazionali, agroalimentari e via dicendo, spinte dalla corsa al tradotta in tre mesi in ben 25 lingue. Per lui i media e le riviste profitto e non dai benefici per l'umanità: “Il futuro richiede specializzate sprecano superlativi non mancando, tuttavia, di sforzi comuni di tutti gli uomini, il futuro non ha prezzo. Il presentarlo come persona alla mano e nel contempo molto lavoro e non il denaro è la nostra risorsa.” speciale che ha sempre sottolineato l'eccezionale importan- Isolani Interessanti 139 Bruno Zaro — 11 aprile 2013 66 Bruno Zaro, vitivinicoltore, agricoltore, all'anno, più o meno in quantità eque tra rosso e bianco. Le II isolano autoctono il cui albero genealogico quantità sono rimaste le stesse ma la differenza è che già da ha messo radici già nel lontano 1348, non ha qualche tempo la produzione sia di vino che di olio d'oliva è scoperto la vite ed il vino da subito. Per molti diventata ecologica. “La vigna è l'immagine del vitivinicolto-anni la pallacanestro fu la sua vera passione. Nulla di stra- re,” ci spiega Bruno Zaro che è spesso stato promotore di vari no dato che già a 14 anni era ufficialmente il pioniere più progetti che hanno trovato fama anche al di fuori dei confini alto della Slovenia, classe 1958. Il suo percorso sportivo si locali. Uno di questi è certamente il festival internazionale è esteso per circa due decenni. Bruno è convinto che siano “Orange Wine”, diventato ormai tradizionale: “I vini arancioni proprio gli sport di gruppo quelli che ti insegnano ad essere nascono dall'uva bianca, di tutte le varietà, macerata per tre combattivo, dominante sul campo, ma adattabile al gioco o quattro giorni, in alcuni casi anche fino a venti, ed è per di squadra. Tutte queste caratteristiche tornano molto utili questo che il vino acquista un colore forte e molto intenso.” anche nella vita imprenditoriale. Dopo aver accantonato lo Con gli anni il festival è diventato un marchio affermato che sport, ha lavorato per 26 anni nel settore doganale. Fu ad-ha allargato la sua rete anche fuori dalla Slovenia. Ha riscos- dirittura capo dei servizi doganali ed entrò in servizio sul so grande plauso e fama anche a Vienna. Per diversi anni a confine meridionale esattamente l'8 ottobre 1991 alle 8.00 palazzo Manzioli a Isola, sotto l'egida della cantina Zaro, si è del mattino. Nel tempo libero si occupava di pesca e per più svolto uno speciale evento enologico-umanitario “Donne e di dieci anni ha fornito pesce fresco a vari ristoranti. Bruno vino”, dove noi donne di diverse professioni, ma sempre sotto è sempre stato ad un passo dal vino. Il capitolo della pesca la guida di esperti sceglievamo il vino del 'anno, che, imbot-si conclude quando suo padre acquista un trattore. All'epo- tigliato ed etichettato “Le Donne”, veniva messo all'asta e i ca avevano già circa mille viti sul terreno di loro proprietà, proventi venivano devoluti alla Casa sicura o ad altri progetti successivamente nazionalizzato. Ma un vigneto così vasto umanitari. Quest' anno, il 2021, è il quindicesimo anno che ha bisogno di un trattore ed ecco che inizia il suo percorso Bruno Zaro è affittuario del Wine bar Zaro a palazzo Manzioli. vinicolo. Praticamente da zero, anche se prima del lavoro in Col passare del tempo questo locale è diventato un'ambiente dogana si era avviato agli studi di frutticoltura e viticoltura piacevolmente domestico ed un punto di ritrovo per la cit-che ha presto abbandonato. Successivamente ha comple- tà dove isolani e non ci fermiamo spesso. Periodicamente il tato diversi corsi concludendo di aver capito poco o nulla. bar organizza mostre di arti figurative e concerti, per molti Iniziò a leggere contenuti mirati, a frequentare diversi corsi anni ha dato spazio ai nostri incontri “Isolani Interessanti” e di viticoltura a casa e all'estero, a viaggiare tenendo gli occhi d'estate davanti al bar in piazza si tengono spesso concerti bene aperti e pian piano acquisì sempre più sapere fino al che invitano a fermarsi ed a bere un buon bicchiere di vino. punto che la sua attività agricola pomeridiana si trasformò in Nel 2020 Bruno si è ritirato dal lavoro attivo e fa il pensionato lavoro a tempo pieno. Nel 1999 diede vita alla cantina Zaro lasciando le redini al figlio Matej, lui stesso ottimo giovane e la prima bottiglia a portare il suo nome si materializza nel vinificatore. Forse ora Bruno avrà più tempo da dedicare alla 2002. All'epoca la famiglia lavorava 23 ettari di terra, oggi sua barca Negratenera, che prende il nome dall'omonimo saliti a 35, e produceva dagli 80.000 ai 100.000 litri di vino vino autoctono isolano che è anche il mio preferito. Isolani Interessanti 141 Robert Turk — 30 maggio 2013 67 Robert Turk, in pensione dal gennaio 2021, vita. Non solo sulla flora e fauna, ma come vivere in armonia II misura il tempo di vita in modo diverso. Spe- con la natura nell’interesse di preservare il nostro ambiente, rava di riuscire qua e là a “non fare assoluta-poiché con il degrado dei processi naturali e l'estinzione delle mente nulla”, ma ancora non ci è riuscito. È specie perdiamo il nostro habitat. Ama soprattutto il mare e diventato nonno, nell'orto c'è abbastanza lavoro e collabora la riva: “Il mare è la culla della vita” sottolinea e aggiunge: con piacere ad alcuni progetti professionali internazionali. “Il difetto innato del mare è che la maggior parte della vita è Il nostro 67° Isolano Interessante ha col aborato nel settore celata alla vista.” Descrive il nostro mare e le sue particolarità: delle acque nell'anno internazionale condotto allora sotto lo la biodiversità in esso è grande, ma tutto in piccole quantità slogan “Le acque collegano”. Esattamente come Robert, che ed è per questo che siamo davvero obbligati a prenderci cura per tutta la vita e in vari campi, in primo luogo col ega l'uomo della salvaguardia di tutte le specie. Quando parla di ciò di alla natura. Con l'auspicio di un maggior rispetto della natu-cui dovremmo prenderci cura, supplica noi e i responsabili ra, per un decennio ha dedicato ad essa interessanti articoli, delle decisioni. Come esempio, ha citato le bellissime prate-pubblicati a settimane alterne sulle Primorske novice. Attra- rie di Posidonia: “Questi sono ecosistemi chiave del Mediter- verso di essi ci pone davanti ad uno specchio, suscitando raneo. Creano enormi quantità di ossigeno e materia organi-talvolta in noi una coscienza sporca, un sorriso amaro o feli- ca, oltre ad ospitare molti organismi. Tra l’altro il movimento ce. È stato maestro di sci per molti anni. La sua passione per dei loro ciuffi d'erba rallenta notevolmente il moto ondoso Frank Zappa ha dato vita alla sua lunga esperienza musicale e quindi l'azione del mare a riva. Preservare la biodiversità con la band Ya Hozna, che suona esclusivamente la musica marina significa preservare i servizi ecosistemici del mare e di Zappa. Nel 70° anniversario della nascita di questo artista della costa, ovvero i servizi che questo ambiente fornisce alle eccezionale, si è esibito con il gruppo al festival Zappanale persone. Si tratta di approvvigionamento alimentare, am-svoltosi nella città tedesca di Bad Doberan, ma questa è una biente di vita per abitanti e visitatori, regolazione del clima, storia da raccontare ai nipoti. All'epoca del nostro incontro trattamento delle acque reflue…”. presso la biblioteca, Robert Turk, titolare di un master in bio- logia, lavorava presso l'Istituto della RS per la protezione del- Il nostro ospite, coinvolto quella sera anche nella rubrica la natura – Unità regionale di Pirano con sede a Isola, di cui Aperto agli incontri di Radio Koper, ha partecipato per la- è stato il responsabile per vent'anni, fino al pensionamento. voro in molti progetti internazionali, ne ha guidati diversi e ha lasciato un segno nel comparto professionale. A volte Già alla scuola elementare sapeva che sarebbe diventato consideriamo “bizzarri” coloro che designano al termine biologo, trascinato da un'insegnante di biologia che anni natura la lettera maiuscola, a volte anche come un “campa-più tardi avrebbe rimpiazzato nella professione pedagogi- nello d’allarme” nello sviluppo, avvertendoci quando non ca proprio nella sua ex scuola elementare. Lo conosciamo apprezziamo abbastanza quanto ci viene offerto dalla natura come un appassionato sostenitore e combattente dei valori e dalla cultura, dimostrando poco buon senso. E Robert Turk naturali. In giovane età aveva già formata la convinzione, se ne infischia di ciò, rimanendo fedele alla propria scrittura che la biologia è una scienza che rivela quasi tutto sulla chiara. Così sarà per sempre. Isolani Interessanti 143 Drago Mislej Mef — 14 novembre 2013 68 “A lungo non ho creduto che poteva suc- copione, eppure come in un miracolo tutto andava bene. Fu II cedere di essere artista se vivi così, ciò che un miracolo anche quella volta che arrivò puntuale con i gio- scrivo vien letto, quanto dico è proprio così, vani velisti negli Optimist alla partenza della gara, un po' per quando canto, è bello, almeno per me. E tu mi scherzo organizzata da me per l’incontro dei giornalisti della chiedi un buon consiglio, ma è proprio mona chi vuol viver Slovenia. Arrivò un’ora prima, naturalmente lo avevo ingan- così.” È una strofa tratta dalla canzone ‘Grem’ di Mef, dell’al-nato riguardo l’ora della partenza. Con gli anni migliora, arriva lora ancora caldo suo CD “Najboljša leta”. Uscito sette anni alla riunione addirittura prima dell’inizio. dopo il cd “Svoboda”, poi è venuto ‘Ma dài, non di nuovo Mef’. Sta per uscire “Ma non di nuovo Mef” due, o forse ‘Ma non di Sono felice di aver fatto parte della prima squadra della re- nuovo, di nuovo Mef’. Non lo so, il CD però c’è e ha anche la dazione del Mandrač, insieme ai giornalisti che nella riunione canzone che così volentieri ascolto alla radio ‘Mi se premika-costitutiva si sono incontrati sotto i castagni di Doro. Per la mo’. Ma al tempo del nostro incontro, quando nel 2013 fu lui serata a lui dedicata mi ero preparata con cura, poi invece qua il primo ospite della nuova scena serale “Parlando con gli iso-e là sono riuscita a dire qualche parola, a cogliere il ritmo del lani interessanti” nel Wine Bar Zaro di palazzo Manzioli, erano suo linguaggio sapido, degli aneddoti e dei ricordi. È vero però anche quelli i nostri migliori anni. Ed è probabilmente vero, che nel bar pieno di gente ho cantato “Nel bosco nero accan-allora tutti eravamo più giovani rispetto ad oggi. Non so se to al fuoco”, la mia canzone partigiana preferita. E con Mef Drago Mislej Mef, premio Ježek per il 2017, dopo aver scritto le insieme era proprio bello. Ci si sentiva vicini. Indubbiamente parole di quasi 500 canzoni di successo, pluripremiate al festi-non ha scordato di dire che per un terzo è di Postumia e due val Melodije morja in sonca e alla Slovenska Popevka – molte terzi isolano. Ma è stata la prima volta che gli ho sentito dire sono diventate famose – scriverà un libro. Se lo farà, trovere- “È stato un miracolo se non sono diventato meccanico”. Suo mo probabilmente il racconto delle sue tappe alla Radio e alla papà era meccanico e lui era cresciuto nel cortile dell’impresa Televisione di Capodistria, all’Alleanza socialista del popolo trasporti Transavto fra pneumatici e camion. Per un periodo lavoratore, alle Primorske novice, al Mandrač, il suo pensiero fu corridore di go-kart, addirittura ai primi posti in Slovenia, politico, la sua Marjeta, i suoi due figli, i nipoti, o qualcuno di fu promettente calciatore, membro della rappresentativa noi, così come una volta nel a dedica del suo CD mi ha scritto giovanile della Primorska. Furono i calciatori ad affibbiargli “Tutti noi siamo Isola”. Così ora Mef è all’inizio di questo libro il nomignolo Mef. e non è la prima volta che è con me quando scrivo. Non è stato mai mio redattore, ma mi ha aiutato quando ero impegnata Suo padre aveva combattuto nella Brigata Gradnik, la mam- con la mia tesi di laurea, il mio professore era andato al ’estero ma era stata internata a Ravensbrueck, di cui non desiderava per alcuni mesi. Mi ha consolata suggerendomi qualche frase, parlare. Certi principi e certi valori forse non sono più moder-qualche pensiero tanto per riflettere, fra le altre “che io ero la ni, nelle canzoni di Mef sono di casa e noi le cantiamo. Davanti sua unica tesi di laurea”, ma non se lo ricorda più. Ora, mentre a casa sua, Pri špini - Alla spina, in via Lubiana. Quando gli det-leggi, lo sai. In studio, davanti al microfono o sul palcosce- tero il premio Ježek, ci siamo appostati con torta, trasparenti nico, siamo stati insieme numerose volte. Di rado seguiva il e altri versi. Gli piacque “Mef – auto dell’anno”. Isolani Interessanti 145 Andrej Jereb — 12 dicembre 2013 69 “La sfida non è la velocità, la sfida è rima- papà economista. Ambedue si erano messi nell’imprenditoria nere sé stessi,” è quanto ha detto Andrej Jereb e così Andrej ha imboccato la medesima strada. I genitori gli II che il Mandrač ha pubblicato, me lo ricorderei hanno dato ottimi e decisivi elementi di partenza, principi e però anche senza il giornale. Pare semplice consapevolezza che nulla è scontato. Ha cominciato a cor-eppure non lo è. Non lo è per chi dal suo dodi- rere molto presto con la sua prima auto, una Yugo che era in cesimo anno di vita scrive una storia di eccezionale velocità, condizioni pietose. L’ha riparata, ha comprato pezzi nuovi, entrando in quella del rally che viene subito dopo la Formula l’ha perfezionata e ha cominciato a gareggiare. Nel 1993 a 1, cavallo da parata dell’automobilismo sportivo. Ha fatto le Zagabria ha vinto col solo fatto di essere giunto al traguardo. gare tra le più impegnative come il rally di Montecarlo a Mo- Già l’anno dopo, nel 1994, a Velenje, ha conquistato l’alloro naco, l’Acropolis in Grecia, ha gareggiato in Svezia, in Nuova nella categoria nazionale riservata ai giovani. La sua strada Zelanda, in Argentina, sulle strade della ex-Jugoslavia e in in questo sport, però, è stata tutta in salita. Nel 2000 ha vinto Slovenia. Ha conquistato allori dei quali va orgoglioso, e noi per la prima volta il titolo nazionale, riconfermandolo l’an-con lui. Ma la gloria non gli ha dato alla testa, è rimasto un no dopo. Volendo raccogliere punti per essere ammesso alle uomo soprattutto fedele a sé stesso. Di Isola parla con amore, gare internazionali, le complicazioni burocratiche, una cer-ad essa è legato sentimentalmente, economicamente, per la ta organizzazione sportiva, lo hanno fatto andare altrove, in vita. Il suo entusiasmo per la nostra città, il suo comporta-Montenegro e in Serbia dove, come sloveno, ha fondato il suo mento positivo e riconoscibile hanno fatto venire a Isola più Sava Seat racing Club. di qualche imprenditore. Così non stupiscono le espressioni di incoraggiamento di chi lo vedrebbe volentieri sindaco di È iniziato così un periodo di tre eccezionali stagioni in cui Isola. Forse qualche volta ci pensa, ma finché negli affari la ha tre volte vinto, ha conquistato anche il vecchio ma presti-sua filosofia vincente ogni anno gli procura, per la nona volta gioso premio jugoslavo “Il casco d’oro”, ed è stato il primo di seguito, il premio della Toyota “Ichiban”, la politica può non serbo nella storia di questo sport ad essere proclamato aspettare. Ichiban in giapponese significa ‘il cliente è sempre Automobilista dell’anno. Rientrato in Slovenia, ha affrontato il il numero uno’ e l’acquisto è un evento importante, più di una famoso e storico rally di Montecarlo, noto come la roulette di semplice esperienza. Il premio viene assegnato dai clienti, ri-Monaco, che si corre con il freddo e con il ghiaccio. Ad Andrej ceverlo è un onore e una sfida per tutto il collettivo. “I miei riuscì di classificarsi fra i primi dieci. E di nuovo un’altra gara collaboratori ed io siamo una squadra e sono orgoglioso di estrema: il rally Acropolis in Grecia, nel calore insopportabile ricevere questo premio, orgoglioso dei miei collaboratori. È dell’estate. È impossibile elencare tutti i suoi successi. Stanno il riconoscimento per il lavoro svolto fino ad ora ed è stimolo nella sua biografia che ispira i giovani automobilisti, “Andrej per il futuro,” queste le sue parole quando ritirò per la quinta Jereb: la mia linea”, scritta nel 2020 con l’aiuto di Gregor Pa-volta il premio. A quella ne seguirono altre quattro riconfer- všič. Giovane per una biografia? Apparentemente, infatti ha mando sempre sulla carta geografica europea della qualità tante cose da dire. Di sé, dello sport, dei valori che dallo sport l’Avto Center Jereb (Centro Auto Jereb). ha trasferito nel mondo degli affari. Dei sogni che diventano realtà con l’impegno, con il coraggio, la dedizione e l’espe- Andrej è cresciuto in una famiglia di grandi lavoratori. La rienza. Basta una sola parola: con la passione. mamma, oramai defunta, era maestra e storica dell’arte, il Isolani Interessanti 147 Janez Kobal — 20 febbraio 2014 70 “A dire il vero sono diventato sacerdote per lebrato il refosco nella chiesa di Maria d’Alieto, in occasione II testardaggine e pigrizia,” ha scherzato il par- del Refuscus mundi. roco Janez Kobal. Nel 2014 dimorava a Isola da nove anni e forse non vi aveva ancora mes- Non trovava controverso il fatto che la chiesa ospitasse un so radici del tutto, ma già ci voleva bene. Si era affezionato simposio sul vino. Rispetta la vite e la natura: “Non sono un anche a Isola, per il suo bilinguismo, multiculturalismo e la filosofo, sono un contadino,” mi disse. Ama il contatto con la bora, che soffiando disperde, purifica e pulisce. Non ci ha terra, intorno alla parrocchia coltiva un orto e la parrocchia mai giudicati, indipendentemente se andiamo a messa, se possiede un uliveto nel rione di Livade. Scorgere Janez Ko-alle elezioni votiamo destra o sinistra, se siamo calvi o biondi. bal su un trattore, con una zappa in mano o mentre pota gli “Ogni uomo ha una dignità ed è un uomo,” mi ha confidato ulivi, sono quadretti quotidiani. Prima di arrivare a Isola, è una fredda sera nella canonica davanti ad una tazza di tè, ad stato per 9 anni il parroco di Circhina (Cerkno), dopo quat-una settimana dal 70º appuntamento del ciclo Isolani Inte- tro anni a Sicciole, mentre iniziò il sacerdozio a Tolmino. A ressanti al Wine Bar di Palazzo Manzioli. Circhina il terremoto danneggiò gravemente 16 chiese, in seguito completamente restaurate e Janez seguì i lavori di Janez Kobal, classe 1962, proviene da Bela nella parrocchia ristrutturazione e costruzione: “Dopo tutti questi lavori, sono di Podkraj dietro al monte Nanos, dove la bora soffia davvero stato io stesso a chiedere al vescovo il trasferimento. Gli ho forte. A Col ha frequentato la scuola elementare, prosegui-detto di mandarmi laddove non ci sarebbe stato bisogno di to gli studi al Ginnasio diocesano della Valle del Vipacco e costruire. Già prima che io venissi a Isola, nel bilancio erano contemporaneamente quello di Bežigrad a Lubiana. A scuola previsti dei fondi per la sistemazione della facciata occiden-non brillava, ha commesso un mucchio di sciocchezze, pre- tale della chiesa di San Mauro…” La sua giornata lavorativa feriva il ruolo di ribelle e spesso andava controcorrente. Si è varia, un misto di lavoro pastorale, burocratico e puramen-calmò solo alla Facoltà di Teologia. Anche durante gli studi te domestico. Incontrare i malati e i sofferenti è per lui una dubitava e valutava la correttezza della sua decisione, fino a sfida particolare, nel restituire la speranza alle persone: “Le quando, durante una lezione di morale, conobbe la parabola mie prediche nascono da un dialogo tra me e me, in fondo della “paternità” sacerdotale, che è l'essenza di questa pro-sono io stesso ad averne bisogno.” Spiega quanto sia impor- fessione. Ma forse l'interesse per questa professione nacque tante per i credenti la confessione: “È un momento intimo molto prima. Non gli andava di sorbirsi quattro chilometri tra l’uomo fragile e Dio, che ama l'uomo nella sua fragilità. di salita per andare alla messa domenicale. Ma già a quat- La confessione non è il favoreggiamento di un segreto, ma tro anni disse a sua madre che avrebbe costruito una chiesa l’ammissione al padre della propria fragilità per i propri errori nel giardino di casa e che lui stesso sarebbe stato il prete. e non trasferire agli altri la responsabilità dei propri errori.” Da qui l’affermazione che è diventato sacerdote per pigrizia. Ci ha ricordato l'importanza del saluto, delle parole grazie e Tuttavia la sua scelta per questa professione sorprese i suoi scusa e imbracciando la chitarra tesagli da Enzo Hrovatin, genitori, fratelli e sorelle. Poco prima della nostra serata, in-che ha arricchito la serata con una canzone, ha cantato per sieme all'enologo Zaro e alla Comunità degli Italiani ha ce- noi. Isolani Interessanti 149 Agnese Babič — 20 marzo 2014 71 “Non c'è bacio che non sia bilingue” ha appartenente alla minoranza. Nel suo ruolo di coordinatrice dichiarato il 20 marzo 2014 Agnese Babič, culturale organizza ottimi eventi con grandi riscontri – mostre, II coordinatrice culturale dela Comunità Auto- concerti, serate letterarie – a cui tutti gli isolani partecipano gestita della Nazionalità Italiana, che ricopre volentieri. Gestisce anche la Comunità degli Italiani che im-attualmente anche il ruolo di vicesindaco del piega varie persone e di sé stessa dice sorridendo che tra gli Comune di Isola. La pensa così anche oggi, fervente sosteni-appartenenti alla minoranza è conosciuta come 'la vipera di trice della coesistenza e del a tolleranza. La sua lingua madre Palazzo Manzioli', commento che ha fatto sorridere anche il è l'italiano. Infatti ha frequentato l'asilo, la scuola elemen-pubblico. Però dietro a questo guscio duro all'apparenza c'è tare e quella media in lingua italiana, laureandosi a Venezia spesso un'anima tenera che Agnese nasconde bene. È mam-prima in conservazione dei beni culturali e successivamente ma di due bimbi, Gaia e Vito, che sono un 'progetto bilingue' in architettura, sebbene la sua professione sia passata in se- assieme al marito Rok che non appartiene al a minoranza, ma condo piano e se ne occupa meramente nel tempo libero. che con l'italiano se la cava benino. Le cose sono cambiate e svolge il suo lavoro principalmente in ufficio, esattamente il contrario di ciò che si immaginava. Prima di impiegarsi presso la Comunità degli Italiani ha “Non avevo mai pensato e nemmeno desiderato di svolgere lavorato come conservatrice dei beni culturali presso l'unità un lavoro sedentario e invece eccomi quà.” Forse era destino piranese dell'Istituto per la tutela dei beni culturali. Ha col-questo posto di lavoro a Palazzo Manzioli – sede della Comu- laborato in un progetto internazionale per la rivitalizzazione nità Autogestita della Nazionalità Italiana – dato che come della zona rurale istriana Revitas e la ristrutturazione della studentessa ha iniziato a conoscerlo meglio proprio durante piazza a Topolovec ed è coautrice di varie pubblicazioni, “Ca-i lavori di restauro. Il suo percorso lavorativo inizia nel set- podistria: la città dai cento camini”, ed una in particolare che è tembre del 2014, quando il suo predecessore, Claudio Chicco, molto importante per Isola, “Di porta in porta per le contrade che durante la nostra serata ci ha deliziato suonando al piano di Isola”. L'idea di un libro sul tema è stata lanciata da Dorina dolci melodie, va in pensione. Beržan. Ha collaborato con Silvano Sau a una monografia sul cimitero di Isola – noi isolani lo chiamiamo Callelarga. Le tom- Agnese Babič è isolana di nascita. A casa si parlava in lingua be raccontano storie interessanti. Quelle che appartengono e in dialetto e quale appartenente alla minoranza italiana dice alle antiche famiglie isolane o a isolani importanti racconta-sempre che la tolleranza è assolutamente fondamentale per no la storia di due o più secoli di passato isolano. “La scorsa poter convivere. Come viveva il bilinguismo nei diversi pe-estate, in stato di gravidanza avanzato, giravo per il cimitero riodi della sua vita, come si sentiva come appartenente alla misurando e facendo schizzi di tombe. Probabilmente avrò minoranza e come è cambiato questo rapporto tra la gente? destato più di qualche sospetto, ma adoro il mio lavoro,” ha “Quando ero piccola e frequentavo le elementari percepivo detto Agnese. Nel periodo del nostro incontro suo figlio Vito spesso questa differenza 'noi siamo noi e voi siete voi', oggi aveva appena sette mesi, ma è venuta lo stesso a questa se-invece non la sento più.” Anche in qualità di vicesindaco so- rata squisitamente bilingue dove, kot vedno, ci siamo capite stiene e promuove il valore della tolleranza ed è sensibile anche senza traduzione. riguardo alla presenza e l'uso della lingua italiana nella vita pubblica. A Isola si dà da fare come isolana e non solo come Isolani Interessanti 151 Leon Bučar — 29 maggio 2014 72 II Ha iniziato a esibirsi da solista dopo il suo domi tra i baritoni. Lì sono rinato e ho scoperto la musica.” cinquantesimo compleanno. Aveva accumula- Iniziò allora ad apprezzare il canto e partì il suo viaggio co- to così tanta esperienza nel canto, che era quasi un po' tardi, rale. Cantò per alcuni anni nel Coro Misto Obala, poi venne ma comunque mosse un evidente passo avanti. Il suo per- invitato al Coro da camera maschile di Isola, dove gradiva corso musicale è imprevisto e pieno di coincidenze. Inizial-l'energia del canto e della socializzazione. Qui conobbe un mente pensava che sarebbe diventato un calciatore e stava insegnante di canto che per due anni lo formò, fino a quando andando bene. A Lubiana frequentò la Scuola media edile, nel 1993 fondò con gli amici il Quartetto 7 Plus, che negli anni giocò a calcio nelle selezioni scolastiche e cittadine, il che divenne uno dei migliori gruppi vocali maschili in Slovenia, significava molto per lui. Ma la sua città natale ha nel suo con all'attivo numerose esibizioni e incisioni. All'epoca in cui cuore un posto ancora più speciale per cui ha saltato una Leon Bučar è stato il nostro Isolano Interessante, il quartetto partita qua e là, fatto che gli allenatori non approvavano. Di-operava da 20 anni e per l'anniversario si sono fatti il regalo venne ingegnere edile, professione che per lungo tempo ha più bello: un nuovo CD intitolato Kantajmo (Cantiamo). Suo plasmato le sue giornate lavorative. Per alcuni anni lavorò figlio Rudi, autore di alcuni brani e di tutti gli arrangiamenti pure in campo assicurativo. scritti appositamente per piccoli gruppi vocali maschili da camera, scrisse all'epoca sul CD: “Stiamo cantando sempre Ha sempre amato la musica, ma anche la sua defunta ma- meno, per motivi diversi, ma mettiamoli da parte in modo dre, la sempre sorridente Elka, era una brava cantante. Già da ravvivare la virtù che è scritta nei geni dell'uomo istriano, al e elementari, il fatto che avesse orecchio venne notato da e impedire che venga dimenticata.” un insegnante di musica e ovviamente dovette unirsi al coro della scuola. Ci raccontò come un giorno accadde il peggio: Leon ci crede e continua a “cantare”, sia con il quartetto, “Avevamo la giornata sportiva. La scuola aveva organizzato che nel 2018 ha festeggiato i suoi 25 anni di attività, e dal un torneo di calcio tra le classi e ho dovuto esibirmi con il 2005 anche da solo. Esegue brani pop negli alberghi, terraz-coro della scuola in teatro. Potete immaginare come mi sono ze, matrimoni, anniversari, “sagre” e “feste”. Il suo baritono è sentito. Per venti lunghi anni non mi è stato permesso di vellutato, cosa che ci ha dimostrato anche durante la serata ascoltare nessun coro, perché odiavo il canto.” Ma non puoi assieme, quando ha intonato alcune bellissime melodie. Ha sfuggire a ciò che è destinato a te. Concluso il servizio milita-scritto molti arrangiamenti e composizioni originali. È felice re, il giovane Leon, già sposato e padre di Rudi Bučar, di nuo- e orgoglioso di avere un figlio di successo, un bardo istriano, vo “dovette” unirsi al coro. Per non offendere suo suocero, a il nostro Rudi. È anche bello che Rudi rispetti il lavoro di suo 25 anni entrò a far parte del coro maschile di Corte d'Isola, padre e che i loro percorsi creativi si siano intrecciati. Leon poiché erano a corto di tenori e sbarcò in mezzo a loro: “Non Bučar nutre un amore spasmodico per Isola. Pur vivendo a sono mai stato un tenore, ero un fumatore accanito e per due Monte Marco sopra Capodistria, ogni giorno viene nella sua anni mi sgolai, finché il direttore mi ha dato retta spostan-bella Isola e la fotografa da tutte le angolazioni. Isolani Interessanti 153 Marjan Kralj — 8 settembre 2014 73 II Da anni, gli incontri con gli Isolani Interes- divertivano molto. La mia visione del turismo era leggermen- santi si tengono di giovedì, ma questa volta te diversa. Non offrivo Venezia, Bled, le Grotte di Postumia.” abbiamo fatto un'eccezione. Abbiamo voluto festeggiare i Questa iniziativa si estinse, ma la sua idea di raccolta turi-70 anni dal bombardamento alleato del transatlantico Rex stica delle olive rimase in vita. Per almeno trent'anni, come nei pressi di Isola, avvenuto l'8 settembre del 1944. Il mito e Rosaspina, Marjan ha conservato la passione per il disegno, la leggenda del Rex, più grande e più bello del Titanic, sono per il quale aveva dimostrato del talento già da piccolo. E la stati a lungo avvolti nel mistero. Un mistero diradatosi un po' storia del suo amore per il pennello è ricominciata proprio grazie a Marjan Kralj, che ha fatto tante cose nella sua vita e con il motivo del Rex. I suoi dipinti e un modello di quattro ha lasciato un segno in molti campi. metri trovarono spazio nell'allora seconda galleria denomi- nata Rex. In latino rex significa re, forse è per questo che Lavorando continuò a studiare alla Scuola Nautica. Amava l'amore di Marjan per la nave, che da molti anni stimola lo sport e andò agli esami di ammissione all'Istituto superio- l'immaginazione, è così grande. Non solo gli storici hanno re per la cultura fisica di Maribor. Giunse quarto, superando scritto del Rex, ma anche poeti e scrittori. È stato menzionato nomi affermati nello sport, e ancora oggi lo considera il suo anche nei versi del gruppo Zmelkoow, nell'Eroe delle brigate più grande successo sportivo. Per diversi anni insegnò edu-d'oltremare di Mef, compare nel film Amarcord di Federico cazione fisica nelle scuole e allenò giovani giocatori di palla- Fellini e anche altrove. mano e con loro vinse titoli di campioni nazionali. Si dedicò alla pallamano fino alla metà degli anni Sessanta. Con un Marjan Kralj è uno scrigno di storie su questa nave co- bagliore negli occhi, Marjan ha ricordato di aver partecipato struita a Genova nel 1932 e destinata a navigare per soli 12 alla trasmissione televisiva di Zagabria “Incontri Adriatici”: anni. Ha raccontato degli anni quando le nuotavano attorno, “Si trattava di giochi sportivi e di intrattenimento, che in- trovandovi qualche oggetto prezioso tenuto per ricordo, e cludevano tutte le città di mare della costa adriatica. A quel delle innumerevoli ore che ha dedicato alla ricerca. Non si è tempo era lo spettacolo più seguito. Con i nostri successi e la stancato di sottolineare l'importanza del Rex per il turismo, nostra simpatia abbiamo tirato Isola fuori dall'anonimato. In molte volte non l'hanno voluto ascoltare e altre gli hanno questo modo molti spettatori hanno conosciuto la nostra cit-rubato qualche buona idea, ma ha comunque espresso la tadina. Vincemmo cinque volte di seguito, il che fu un grande sua opinione ed è esattamente ciò che ha valore. Ha con-successo per Isola.” Sembra che Marjan venga trasportato in tinuato a dipingere navi, le saline, il mare, l'Isola che ama: una nuova direzione ogni volta che il sentiero è ben battuto. “Da bambino ho conosciuto questa bellissima cittadina, che Dopo alcuni anni di lavoro pedagogico, trovò gioia nel turi-nella mia infanzia era ancora relativamente vuota. Dove c'era smo, accompagnando i visitatori nell'entroterra, alla raccolta la diga, spuntavano tre isolotti, poi hanno iniziato a costruire delle olive e dell'uva, una vera e propria “vendemmia” turi-alla grande, la città è cresciuta e io con essa.” stica: “Pensa, i turisti pagavano pure per raccogliere l'uva e si Isolani Interessanti 155 Suzana Božič — 9 ottobre 2014 74 Non avrei potuto avere ospite migliore nel a che vivono in un ambiente affettuoso e circondati dall'amo-Settimana del bambino. I bambini li ama per re, diventano persone forti e sicure di sé. Se hanno ricevuto II davvero. Suzana Božič fin da piccola adorava amore, lo sapranno anche dare.” prendersi cura dei più piccoli. Ancor prima della maturità divenne mamma. Oggi ha tre Riguardo al “suo” asilo Mavrica dice che ogni settimana figli e quattro nipoti e ha dedicato tutta la vita all'asilo. Du- vi si festeggia la Settimana del bambino e ogni giorno la rante il suo periodo di studio indirizzato, ha frequentato il di- Giornata del bambino. Ci ha descritto come si svolge una partimento per educatori presso il Ginnasio di Capodistria e, giornata tipo, quali sono i rituali che prevedibilmente si sus-conclusi gli studi, dopo aver lavorato per un po' a Capodistria seguono e apportano al bambino un senso di sicurezza, dalla come insegnante, è approdata all'asilo Mavrica di Isola, dove colazione condivisa, molte attività, la passeggiata, i giochi nel è rimasta fino al pensionamento. Da allora in poi avrà più tem-parco al 'aperto, il pranzo e poi il riposino pomeridiano. Segue po per tutto quello che le piace: coltivare frutta e verdura, vino la merenda e il gioco fino all'arrivo dei genitori. Gli educatori e socializzare. In questo asilo è stata un po’ tutto – da stagista sono coinvolti molto più attivamente nel mondo dell'asilo di seguita dalla sua ex educatrice Zofka Popovski, che adorò da quanto non lo fossero una volta, non appena i genitori pre-bambina e rispettò come mentore per la sua ricca conoscen- levavano i bambini, il cancello veniva chiuso. Oggi l’asilo è za ed esperienza. Poi, per molti anni è stata educatrice, per aperto ad un ambiente sociale più ampio, col abora bene con 7 anni capo dell'unità Školjka e nel 2021 ha annoverato 17 la biblioteca, le scuole, i vigili del fuoco, gli agenti di polizia anni come preside. e altre istituzioni. Sono aperti allo stage di studentesse del- la Scuola media per educatori e la Facoltà di Scienze della Suzana ha sempre studiato con interesse ed ha ottenuto il Formazione di Capodistria. Secondo Suzana Božič, la qualità titolo di educatrice diplomata studiando e lavorando. In piaz-degli asili sloveni in Europa è al top. Come preside, le piace za Manzioli, accompagnati in musica dalla voce vellutata della sempre visitare le sezioni con i bambini. Non mi ha sorpresa la collega Tadeja Fatur, vincitrice nel 2012 della manifestazione sua risposta alla domanda su chi sia un buon educatore “Uno della Canzone slovena, abbiamo parlato dell'infanzia di un che ama i bambini, che conosce la teoria dell'educazione, è tempo, sicuramente ben diversa da quella odierna. L'educa-responsabile, rispetta tutte le persone, è comunicativo, buono zione permissiva ha segnato generazioni di odierni adulti: “I di cuore e una personalità positiva, che sa molto e acquisisce bambini devono avere limiti e regole, altrimenti si confondo-nuove conoscenze.” Siccome siamo state compagne di classe, no, non sanno cosa vorrebbero e più avanti nella vita avranno posso confermare che si tratta della sua descrizione, quella bisogno di un aiuto professionale. Il risultato di un'educazio-della timida ragazza di un tempo, che scendeva dalla collina ne permissiva sono persone che non rispettano né regole né denominata la “fattoria dei pol i” a Jagodje. Una ragazza che leggi. Nessuno nasce genitore formato, tutti commettiamo assieme agli amici di questo rione di periferia, da bambina degli errori. È importante, però, che noi genitori, quando non guardava Isola da lontano. Il momento clou della giornata siamo sicuri di noi stessi, manteniamo un senso di responsa-per loro era quando avvistavano in mare la nave Edra. “La bilità e magari chiediamo qualche consiglio.” Ci ha raccontato mia Edra, la mia Edra!” esultavano, dirigendosi a piedi verso del 'importanza del periodo prescolare nel o sviluppo di un la grande e allora così lontana Isola, per sempre custodita bambino e soprattutto l'importanza dell'amore: “I bambini nel cuore. Isolani Interessanti 157 Sandra Kocjančič — 12 febbraio 2015 75 La serata al Wine Bar di Palazzo Manzioli è rente e ben presto ha osato molto. Nonostante il suo grande II iniziata con il Canto della Resistenza di Eva amore fosse l'atletica, la corsa su medie e lunghe distanze, Brajkovič accompagnata dal suo chitarrista un infortunio al ginocchio le impedì di continuare in quella con il quale esegue canti di ribellione di tutto direzione. Pertanto ha espresso la sua irrequietezza e l’amore il mondo. Sono stati invitati dal a nostra ospite, una gentile per la creatività in vari modi: dalla pittura dei corpi a vari ribelle ed eccezionale creatrice di gioielli contemporanei, eventi sociali, infilare perline alle bancarelle e molto altro. Sandra Kocjančič. Lei è di Capodistria, ma è diventata isolana Non si è mai fermata. È ingegnosa, con la gente ci sa fare, si e qui, in via Lubiana, ha messo radici con la sua famiglia. Su fida nella misura giusta per cui alcuni hanno segnato forte-due lati della stessa via: da un lato c'è l'abitazione e dall'altro mente la sua vita. la sua galleria Drat. L'oreficeria Kodre di Lubiana è il punto in cui inizialmente Dopo la scuola elementare, Sandra frequentò l'istituto ammirava bellissimi gioielli e dove poi le sue opere d'arte professionale per commessi, proseguì poi presso la scuola hanno avuto uno dei primi contatti con il pubblico e le prime media economica e quindi a Kranj, all'Istituto commerciale. vendite di successo. Famosi orafi hanno visto un servizio in L'Alta Carniola, solo apparentemente più chiusa del Litora-TV sulla prima mostra personale di gioielli di Sandra, tenu- le, divenne una seconda casa per un'adolescente piuttosto tasi alla Casa di Cultura di Isola, rimanendone impressionati. vivace. Per alcuni anni col aborò anche con datori di lavoro Ha incontrato tutti i designer sloveni di gioielli moderni, ha italiani che avevano acquistato la nota azienda Tekstilindus. imparato molto da loro e ha stretto amicizia. Insieme prepa-Lavorare con loro ha aperto nuove strade e conoscenze per rano mostre e sono collegati all'Associazione dei designer Sandra, le ha permesso di viaggiare e di trovare i propri perdi gioielli della Slovenia. Un buon fiuto e il coraggio l'hanno corsi creativi. Il filo d'argento, essenziale per la sua creatività, portata a Trieste. È stata proprio l’audacia ad aprirle nuove l'ha trovato a Vicenza, dove ha studiato per l’azienda dove strade in Italia e in Francia, dandole la possibilità di presen-ancor oggi acquista il materiale necessario per realizzare i tarsi a FiloRosso, mostra biennale che unisce designer di gio-propri monili. È stata creativa fin dall'infanzia ed è rimasta ielli contemporanei provenienti da diversi Paesi, e svoltasi a incantata dal primo anello, donatole all'età di cinque anni Muggia e Isola lasciando un'impressione cosmopolita indi-da sua nonna, che le insegnò anche a lavorare all'uncinetto. menticabile sulla soglia di casa. Proprio come la visita della L'uncinetto e il filo d'argento sono l'essenza della sua storia famosa e sfavillante stilista spagnola Agatha Ruiz de la Prada artistica di gioielli moderni. Sandra lavora bene il suo filo, in alla galleria Drat di Isola. È sempre bello qui, perché intorno sloveno “drat” come il nome della sua galleria, tesse bene a noi ci sono gioielli in argento lavorati all'uncinetto in molti le relazioni interpersonali, è intraprendente e gentile, si è colori, a volte vi sono incastonate pietre semipreziose, altre inserita bene nella nostra città in cui ha lasciato in breve volte materiali di scarto. I gioielli di Sandra sono riconosci- tempo un suo riconoscibile segno creativo. Quando le ho bili. Noi estimatori del bello li amiamo e hanno già arricchito accennato al connubio “gentile ribelle”, ha sorriso e ci ha molte immagini di scena di famosi artisti. raccontato della ragazzina vivace che navigava controcor- Isolani Interessanti 159 Coro femminile Sinji galeb — 5 marzo 2015 76 II Il nome Sinji galeb (Gabbiano azzurro) ap- buon umore. Dimostrazione che la musica e il canto funzio- partiene al mare e il Coro femminile lo por- nano e aiutano a mantenere una persona giovane e vitale. ta con orgoglio da molti anni. Gli inizi del coro risalgono al Zlata Radikon, presidente del coro per 15 anni e per la quale 1961. Nel corso dei decenni si sono susseguiti vari direttori il coro ha significato davvero molto, ha raccontato l’attivi-e cantanti, ma la canzone vi rimaneva. Dopo lo scioglimen- tà e la variegata storia del coro. Dalle sue prime esperienze to del 'omonimo coro maschile nel 2005, l'Associazione dei quando nel 1961 il coro femminile venne rilevato da Branko pensionati di Isola ha voluto continuare la nobile tradizione Mahne, in seguito la fusione del coro maschile e femminile, di del canto a Isola e la giovane direttrice Eneja Baloh è stata quando il coro misto DPD Svoboda Izola fu guidato da Mirko invitata a collaborare. Così è nato il coro femminile Gabbia-Slosar, dell'interruzione dell'attività del coro e il passaggio no azzurro. Dopo il primo direttore, che ha accompagnato dei cantanti al coro Obala di Capodistria, delle attività a Isola il coro ad esibirsi allo Cankarjev dom, la direzione del coro con Zlatko Knez e Roman Kepic, sul coro maschile con Angel è passata a Lidija Kotnik, poi per un anno a Robert Vatovec, Turk, giungendo alla sua storia più recente. Il coro è stato nei mesi estivi è venuto in soccorso Ivan Tavčar. Dal 2017 il anche segnato dalle varie presidenti. La prima fu Benjamina coro è condotto da Iva Dobovičnik con la quale ha vinto a Iso-Sajinčič, seguì per molti anni Zlata Radikon, poi giunse Marija la nel 2019 l'Incontro dei cori dei pensionati della Slovenia, Kolenc e recentemente Nuša Pavlin. premio di cui vanno particolarmente fiere. Il 2020 è stato un anno difficile per le coriste. La loro sala del e prove è andata Ma a caratterizzare il coro è sempre stato il canto. Prediligo- a fuoco, c'è stata l'epidemia che ha messo a tacere il canto no le canzoni popolari slovene e istriane, ma anche composi-e tutte le attività culturali, alcuni membri hanno lasciato il zioni contemporanee più difficili e con arrangiamenti propri, coro, il tempo in qualche modo si è bloccato, fermandosi. sempre adattati al e capacità vocali del e coriste. Le voci sono ben distribuite nel coro, ogni tanto mancano i soprani, ma è Ma il nostro incontro con le coriste del Gabbiano azzurro la legge della natura. Ciò che non manca mai sono la buona è avvenuto in tempi migliori. Le abbiamo incontrate e co-volontà e la voglia di cantare. Alla serata hanno raccontato le nosciute nel marzo del 2015, nel mese in cui si celebra la numerose esibizioni, dove sono state felici di rappresentare donna e la mamma, e ci siamo detti che avremmo preferito i colori di Isola nel Litorale, ma anche in tutta la Slovenia. incontrare più di una donna, quindi un coro femminile era la Hanno parlato dell'importanza del canto e della vita sociale scelta giusta. Le coriste hanno riempito il Manzioli Wine Bar e e di quel periodo in cui finalmente hai tempo per te stesso. hanno intonato una canzone lasciando echeggiare anche la Con un brindisi e golosità sfornate da una delle coriste, la parola. “Le mie ragazze”, disse l’allora maestra Lidija Kotnik serata è rimasta impressa nella memoria come una serata alle cantanti, che a quel tempo avevano tra i 57 e gli 89 anni. giovane. Possa rimanere così ancora a lungo. Un appellativo perfetto per signore che non vedono l'ora di andare alle prove e alle esibizioni, con un’indole festiva e di Isolani Interessanti 161 Boris Kobal — 23 aprile 2015 77 II Pochi giorni prima di scrivere la prima let- tendono ad “adottare” i volti noti, forse il risentimento e la tera su questo foglio, lo incontrai dopo tanto delusione sono dovuti a ciò. Al contempo, gli siamo grati per tempo davanti al microfono radiofonico, dove lui e Boris De-tutte le salutari risate che ci ha regalato. Ho condiviso il palco vetak, come sempre, mi hanno fatto ridere a crepapelle con con Boris alcune volte all’evento Personaggio del Litorale e uno spiritoso annuncio dell'imminente spettacolo on-line mi è piaciuto molto. Nella Giornata mondiale del libro ci ha Radio Poper, La rivincita dei cancel ati, che ha fatto rivivere i parlato della passione per i libri di testimonianze e le biogra-personaggi dell’epica TV Poper. Ma prima gli dissi in diretta: fie, per la poesia slovena e italiana, alla quale lo ha introdotto “Hai fatto una follia, hai trasgredito, ti sei pentito, hai sal- il suo professore di letteratura, Boris Pahor. Del nostro teatro dato debito morale e finanziario.” Nel 2019 fu condannato disse “questo carro va spinto”. Parlò di politica, alla quale per plagio accertato nella commedia Professionisti partita non ha partecipato attivamente, ma ha criticato da sosteni-IVA ottenendo la condizionale. Negli ultimi due anni ha fatto tore della sinistra con una satira tagliente che gli si è anche vita ritirata, spesso solitaria, poiché la cerchia di amici si è ritorta contro. Ma è questo che ci ha fatto ridere, a volte di ristretta. Accompagnato da scandalo e linciaggio pubblico, risate amare, ma sempre fragorose. “La risata è il riflesso ha ripulito anche la sua mente e le sue scelte. Non ricordo della libertà. La satira riflette la libertà,” ha sottolineato. simili crocifissioni pubbliche. Degli eventi passati oggi parla con calma, anche di ciò che portò al gesto. Anzi, attesta che Ha raccontato una serie di aneddoti al microfono della bi- il suo subconscio compiva così il suicidio pubblico. blioteca che ha ospitato la serata e dove, non per la prima volta, c'era anche il microfono di Radio Koper. Ricorda il tem- Era il 23 aprile 2015, Giornata mondiale e Notte del libro, po in cui, da sloveno di Trieste, è approdato all'Accademia di e al tempo l’Isolano Interessante era neodirettore facente teatro, radio, cinema e televisione, e pensa che la straniera funzioni del Centro per la cultura, lo sport e le manifestazioni Lubiana non sarà mai casa sua. Racconta la malinconia eredi-di Isola, a lui sempre cara essendo cresciuto sull’altra sponda tata dal padre e la depressione che non lo ha risparmiato. Di del medesimo mare, a Trieste. È cresciuto in teatro, il padre come lo rilassi sedersi davanti a un caffè e osservare la gente. Silvij Kobal è stato attore in quello di Trieste. Odori, angoli All'epoca aveva quasi 60 anni e desiderava vivere meglio il nascosti, guardaroba, palcoscenico hanno ammaliato Boris presente. Desiderio che non si è realizzato nel migliore dei e lui gli ha dedicato la vita. Proprio per questo oggi dice di modi. Tutto ciò che gli è successo ed è stato pubblico ricorda essersi scordato di vivere e gli anni sui palchi non significano una sua risposta di molti anni fa. Alla domanda su come trapiù nulla. Boris Kobal, regista, drammaturgo, eccelso comi- scorrere la giornata senza andare fuori di testa, rispose: “La co e satirico, attore – uomo teatro e di schermo, famoso da prima opzione è di terminare da sé la propria storia e non così a lungo che lo reputiamo un po’ “nostro”. Le persone credo in questo. L'altro è combattere, un giorno alla volta.” Isolani Interessanti 163 Ervin Kocjančič — 28 maggio 2015 78 “Izolano, living in Chicago”, così canta Rudi allarghi sempre i tuoi orizzonti.” Ervin Kocjančič ricopre a Chi-II Bučar. Ed è verissimo per il dott. Ervin Kocja- cago la funzione di capo del reparto di urologia ricostruttiva e nčič, isolano ma anche cittadino del mondo, professore di urologia, specializzazione che ha scelto perché che dopo anni di residenza negli Stati Uniti e è testardo e gli piacciono le cose difficili, all'apparenza im-con una pronuncia alquanto americana aggiunge: “The sky possibili. Per lui rappresenta una sfida particolare tutto ciò is my limit.” Ervin è nato a Capodistria il 14 aprile 1965, ma che è difficile e l'urologia gli è sempre parsa interessante non è venuto al mondo da solo bensì venti minuti dopo suo sebbene si concentri solamente su “un organo e mezzo” : “Si, fratello gemello Dean Kocjančič, direttore dell'Associazione l'organo intero è dato dai reni che con tutti quei 'tubicini' si per il Turismo di Isola, figli di mamma Mariuccia, ex inse-collegano alla vescica e la 'metà' è data dall'organo riprodut- gnante presso la scuola elementare “Dante Alighieri” e papà tivo maschile.” L'urologia è anche la prima specializzazione Marjan, purtroppo defunto, professore di flauto al a scuola approvata nella storia della medicina. Infatti già più di 2000 di musica di Capodistria. Non ha seguito le orme del padre, anni fa gli uomini avevano problemi con i calcoli vescicali. sebbene ami la musica, e nemmeno quelle della madre, seb- Anche nell'urologia oggi è fondamentale la prevenzione; ciò bene oggi abbia anche lui i suoi studenti ed assistenti. Ha che una volta si risolveva con un intervento, oggi si può risol-deciso di diventare cittadino del mondo. Sin da bambino di vere con i farmaci o con una diagnosi precoce. Grazie alla sua domenica sera alla finestra osservava con occhi sognanti i cordiale comunicatività, Ervin riesce a mettere a suo agio i pa-turisti diretti a Trieste e non voleva dormire. E pensava che zienti durante la visita urologica alquanto intima agevolando da grande avrebbe fatto un lavoro che gli avrebbe permesso la raccolta di informazioni ottenute dal paziente. Una grande di stare alzato sino a tardi: “Avrei potuto fare il poliziotto o il sfida nell'urologia è data soprattutto dalla prostata: “Dopo il medico. Ho scelto quest'ultimo,” ha detto sorridendo il nostro 25-esimo anno di età la prostata inizia ad ingrossarsi e fa co-spiritoso medico. Dopo aver frequentato la scuola elementare modo avere per amico un medico urologo, soprattutto se sie-ed il ginnasio pedagogico a Capodistria, ha studiato medicina te di sesso maschile.” Da grande amante della musica classica a Trieste, completato il dottorato di ricerca a Milano, ha vis-che in sala operatoria esegue i suoi interventi sulle note di suto in diverse città italiane e nel 2008, su invito della Clinica “europei defunti” come Beethoven, Mozart ed altri, ha avuto universitaria dell'Illinois a Chicago, si è avventurat oltreocea-la fortuna di abitare proprio vicino all'Orchestra filarmonica no con la moglie ed i loro tre figli. La sua Chiara che gli vuole di Chicago, anzi di più: “Non succede spesso che un urologo molto bene e lo segue in giro per il mondo da tutta una vita, abbia come vicino di casa un direttore d'orchestra che sof- “… mi ferirebbe a morte se mi togliesse il passaporto, ma fre di cancro alla prostata.” Ervin non si annoia mai, lavora ovviamente non ci prova nemmeno perché è una persona come capo reparto e chirurgo, ha diversi ambulatori sparsi intelligente”. per Chicago e mentre guida ascolta volentieri la radio, ma è anche direttore di una scuola specialistica. Sul suo profilo Ervin ama viaggiare sia per lavoro che per piacere: “Quan- Facebook posta moltissime foto dei suoi viaggi e di specialità do viaggi non sei mai solo. Trovi sempre qualcuno con cui culinariche, infatti è anche un cuoco provetto. Ci tiene molto scambiare quattro parole. E questo è un bene perché così a sottolineare che questo grande medico è anche isolano. Isolani Interessanti 165 Srdjan Živulović — 24 giugno 2016 79 Srdjan Živulović, per gli amici Žiga, è il primo Paese che ho amato all'inverosimile. Anche l'entusiasmo di vincitore sloveno del Premio Pulitzer. Non vive aver ricevuto il premio è andato scemando. È stato allora che II a Isola, ma qui, nelle vie cittadine e a piazza ho deciso di non inviare più foto a nessun concorso.” Manzioli, dove in una caldissima sera di giu- gno del 2016 è stato nostro ospite, dimorano i Ha una memoria notevole, ricorda quasi tutte le foto della suoi ricordi d'infanzia. Proprio così, la madre lo portò dall'o- sua quarantennale carriera. Ha lavorato per trent’anni per spedale di maternità di Capodistria nell'appartamento so- la Reuters, sin dalla guerra d'indipendenza e in precedenza pra l'attuale osteria Bujol dalla nonna, dove trascorse tante aveva visto l'espulsione dei curdi dall'Iraq. “Questo calvario estati durante l'infanzia. Ad ottenere il premio della stampa è stato incomparabilmente più terribile di quello attuale, che più prestigioso al mondo, il Premio Pulitzer, è stata una serie certamente non è facile, ma con un impegno civile e soprat-di diciassette fotografie di fotoreporter del New York Times e tutto con gli aiuti umanitari oggi è più sopportabile.” La pro-dell'agenzia stampa Reuters dedicate alla crisi europea dei fessione di fotoreporter è rischiosa, imprevedibile, richiede rifugiati. Tra le foto di vari autori c'era anche la sua. Scattata intelligenza, reazioni tempestive, forma fisica e mentale e il 20 ottobre del 2015 alla periferia di Brežice, ritrae una fila di una donna che capisca e supporti il tutto. Questa sera Žiga rifugiati in viaggio verso il centro per rifugiati. Žiga descrive ha ringraziato in modo particolare la sua Urška. Ci ha confi-così il momento in cui l'ha fatta: “Ero stupito del fatto, che dato alcuni momenti in cui la linea che delimitava il rischio e hanno fatto fare a questa povera gente otto chilometri a piedi la sopravvivenza fu estremamente sottile. Come ad esempio fino al centro di raccolta. Hanno passato la notte sul treno, a Bucarest nel 1989, durante la rivolta rumena contro Ceau-dormito sul prato a Rigonce e poi, sorvegliati dalla polizia, sescu, o durante la sommossa in Kosovo, quando l'Armata in gruppi di 300-400 persone sono andati a piedi al centro di Popolare Jugoslava soppresse con i carri armati la rivolta accoglienza di Brežice. Hanno dovuto superare anche que-degli albanesi e il comandante puntò una pistola contro di sto terrapieno ritratto nella foto, che ha richiesto uno sforzo loro. Sembra incredibile che la professione fosse iniziata foto-immane, dovendo scalare sei metri di altezza; molti anziani, grafando le piombature presso l'Istituto di saldatura. Ha fatto donne e bambini sono rimasti lì,” ha aggiunto. “È chiaro che una lunga gavetta presso i quotidiani Delo e Republika e in il premio significa molto per me, ma sarei molto più felice seguito, insieme ai figli, ha fondato l'agenzia fotografica Bobo, se le persone ritratte nella foto avessero potuto rimanere che per molti anni ha ritratto tutti gli eventi del protocollo a casa propria e vivere la propria vita in tutta sicurezza.” e i personaggi della scena politica slovena. Molte fotografie storiche sono passate in rassegna durante l'incontro al calar Prima del premio Pulitzer, nel 1989, gli è stato conferito della sera, proiettate dalla finestra di Palazzo Manzioli sulla il premio Tanjug dall'agenzia di stampa jugoslava, per una facciata della chiesa di Maria d'Alieto e commentate dall'auto-foto in cui donne in fila davanti a una panetteria di Skopje si re. La prima macchina fotografica gli venne regalata dal padre spintonano per qualche pagnotta. Il giorno dopo il premio, all'età di tredici anni, non l'ha mai più data via e il suo archivio la foto è stata pubblicata sulla prima pagina del quotidiano contiene già più di 500.000 foto. Adesso è in pensione e forse Delo e il Consiglio direttivo ne discusse oltre ad analizzare è finalmente arrivato il momento di sdraiarsi su “quel” prato la situazione critica nell'ex patria comune: “La fotografia era di narcisi e ritrarli singolarmente, ad uno ad uno. un cattivo presagio della brutta disgregazione del variegato Isolani Interessanti 167 Zvonka Radojevič — 20 ottobre 2016 80 II Per l'ottantesimo incontro, abbiamo invi- sa tenere elegantemente in equilibrio cultura e sport a livel- tato sul piccolo, leggermente rialzato palco lo comunale. Ed è particolarmente abile nello zigzagare fra del Manzioli Wine Bar Zvonka Radojevič, all'epoca da poco insidie visibili e invisibili degli schemi mentali dell'uomo e più di un anno direttrice del Centro per la cultura, lo sport e la cronica mancanza di fondi per la cultura. Credo che sia le manifestazioni, ruolo che ricopre tuttora.Sul palcosceni-un talento innato, ma la laurea in economia certamente non co o nelle immediate vicinanze si muove da tutta una vita. guasta. Ex maestra di scuola elementare, studia e si laurea in Lo rispetta, ne conosce insidie e gioie. Stima e comprende economia continuando a lavorare – cambia diversi posti di veramente quelli di noi che lo calchiamo. Il suo odore e il lavoro, sempre legati alla cultura. Per 17 anni dirige l'ufficio suo sapore la stregano già da bambina quando si unisce di Capodistria del Fondo pubblico della Repubblica di Slo-alla filodrammatica della scuola elementare “Vojka Šmuc”, venia per le attività culturali, è consulente per la cultura, per diretta dal leggendario uomo di teatro e insegnante Srečko l'attività teatrale, organizza eventi, lavora tutto il tempo con Tič. Al liceo realizza già, insieme al compianto pittore Boris chi di cultura si occupa a livello professionale o amatoriale Benčič, dei progetti multimediali addentrandosi nel mondo permettendo soprattutto a questi ultimi di farlo per diletto. della sperimentazione teatrale. È allora che si rende conto di Dirige le comparse in diversi film sloveni ed è praticamente quale sia il suo posto nella vita e del perché, a volte, la parola immancabile nei vari festival, siano essi musicali, cinemato-palcoscenico la scrive con iniziale maiuscola. Le piacciono grafici, di animazione, oppure grandi eventi d'ogni genere, i burattini, ama esibirsi, ma ancor di più curare la regia. La e chi più ne ha, più ne metta. invitano a creare programmi per i più piccini e ben presto si trova a lavorare per gli adulti. Eventi diversi fra di loro, ma con un denominatore comune – bisogna saperli organizzare. E capire che il successo di un Nasce così il gruppo teatrale Steps da lei guidato sin dal- evento dipende dalla saldezza del suo elemento più debole. la sua fondazione, risalente a più di 35 anni fa. Il nome del Per ballare sul parquet, uno deve seguire regole scritte e non gruppo si ispira al libro intitolato “Passi”, ma Steps è anche scritte, soprattutto quando qualcosa va storto. E l'epidemia l'acronimo di svoboda (libertà), teater (teatro), eksperiment di Covid-19 ha fatto vacillare la cultura. Ma a Isola, Zvonka (esperimento), parole e concetti che definiscono anche lei e i suoi collaboratori non si sono fermati nemmeno per un stessa. La lettera p potrebbe stare anche per pogum (corag-momento, non c'è giorno in cui non succeda qualcosa nello gio) che non le manca mai. Nel gruppo sono cresciuti molti speciale studio dal quale vanno in rete gli eventi. Coraggio, nomi sconosciuti della scena culturale amatoriale, ma an-ingegno e professionalità: ecco come la nostra Casa di cul- che chi ha deciso di vivere di teatro – lo scomparso attore tura ha battuto enti culturali molto più importanti. A Isola, Gašper Tič e l'attrice isolana Mojca Fatur. Da sempre Zvonka Zvonka crea cultura con la gente per la gente. Isolani Interessanti 169 Ivica Evačić Ivek — 17 novembre 2016 81 Si dice che tutte le strade portino a Roma, di proposito, andiamo a pranzo, a cena, andiamo “da Ivek”. quella che Ivek aveva preso dopo le elementari E lui, nella sua divisa bianca da chef, volentieri fa un giro tra II lo ha invece portato a Isola. E qui Ivek è rima- i tavoli per salutare gli ospiti, scambiare due parole con loro sto. Vive a Capodistria, ma la maggior parte del o persino rivelare loro qualcuna delle sue ricette. Grazie a lui tempo la trascorre a Isola. Ivek fa lo chef all'Ho-il ristorante Marina è diventato un ristorante eccezionale, ap- tel Marina, e dal 2003 è anche a capo dell’albergo. Come fa prezzato da ospiti di alto rango, stranieri, uomini d'affari, ma a gestire entrambe le cariche? “Ogni giorno, a mezzogiorno innanzitutto dalla gente del posto che lo raccomanda a conomi trasferisco in cucina tra pentole, padelle, fornelli, forni e scenti e amici. In occasione della serata dedicata a lui, Ivica ha frigoriferi, faccio girare il mestolo, creo le pietanze, assaggio i ringraziato in modo particolare gli isolani, perché loro sono i cibi. Tutto quanto con ingredienti nostrani e secondo le ricette primi e i più autentici ambasciatori di ciò che lui sottolinea adatte alle stagioni.” sempre: “Meno è meglio, puntiamo sul locale, dal mare in ta- vola, il meglio che la Terra e il Mare ci offrono.” Non gli piace il La sua filosofia culinaria è semplice e rispettosa della natura vasel ame eccessivamente decorato; ama l'eleganza semplice e dell'uomo. Ai cibi che prepara non aggiunge mai potenzia-e il messaggio che essa trasmette. E ciò nel suo caso non vale tori d’aroma. Il re della sua cucina è l’olio d’oliva (di preciso solo per la tavola, ma anche per i rapporti con gli altri e tra i quello proveniente dall’oliveto dell’albergo che si trova in membri della squadra con cui lavora. Parlano tra di loro e si zona Belvedere), con aggiunta moderata di erbe e spezie lo-rispettano; perché i buoni rapporti tra loro sono importanti cali: “Questa è l’arte culinaria viva,” spiega. A lato dell’ingresso anche per il benessere dell'ospite. dell'Hotel Marina figura la scritta “Il meglio – ai migliori”, con vicino i nomi dei contadini, pescatori e di altri fornitori di in-Ivica Evačić Ivek è nato il 14 maggio del 1975 a Varaždin ed gredienti locali che, trasformati in vere e proprie opere d’arte è cresciuto nel vicino villaggio di Klenovnik. A quattordici anni culinaria, finiscono in tavola. Pronunciata da Ivek, la parola la vita lo ha condotto al mare, che prima di allora aveva visto ‘piatto’ ha un suono diverso da quello usuale. Nella cucina una sola volta, a Giusterna. Il pallino per la cucina ce l’aveva da di Ivek, il piatto è il Racconto che si sviluppa davanti ai no- sempre. Ha provato in tutti i modi a persuadere la sorella che stri occhi, è uno spettacolo per l’occhio e il palato. Nel 2020, già viveva in Slovenia di farlo iscrivere alla Scuola alberghiera la filosofia di Ivek è stata notata anche dal team della Guida di Isola. Lei lo ha accontentato, ed Ivek è riuscito ad ottene-Michelin che gli ha conferito il riconoscimento “The Plate” di re una borsa di studio proprio all’Hotel Marina: era ovvio che cui tutti noi isolani andiamo particolarmente fieri. Grazie al erano destinati l’uno all’altro. Ha cambiato alcuni lavori, ma “Piatto Michelin”, l’Hotel Marina ora si colloca tra i migliori. Per tutte le vie lo hanno ricondotto a Isola. La regione in cui Ivek è molti anni il ristorante dell'Hotel Marina era conosciuto solo nato profuma di bosco e di stalla; il mare invece sa di pesce. Il come “ristorante d’albergo”. Non eravamo abituati ad andare profumo del pesce Ivek lo aveva sentito già il suo primo giorno a prendere il pranzo al Marina, perché si trattava di un albergo. a Isola, città che ama moltissimo. Inoltre gli è sempre piaciuto Con molto impegno e perseveranza, confidando in sé stesso e mangiare il pesce. Prima di conoscere il pesce di mare, a casa nel suo team altamente qualificato, Ivek pian piano è riuscito sua in tavola c’era spesso il pesce d’acqua dolce. Ha imparato a trasformare questo modo di pensare, e a orientarlo in una molto in fretta e molto bene la lingua slovena che oggi usa con direzione completamente diversa. Adesso andiamo al Marina la stessa abilità con la quale crea le sue proposte culinarie. Isolani Interessanti 171 Mirko Orlač — 15 dicembre 2016 82 II Ha suonato il trombone e si è presentato a un po’ spregiativo, da tempo non serve solo per marce e con-modo suo. Dal 2007 Mirko Orlač è direttore e certi sul lungomare. Soprattutto la nostra, con una tradizione responsabile artistico dell'Orchestra di fiati di Isola attiva così lunga. ininterrottamente da ben 146 anni. Sotto la sua guida, l'or- chestra è rifiorita e ha iniziato a mietere un successo dopo Nel 2015 arriva il riconoscimento d’oro del Comune di Isola l’altro. per i 140 anni di attività ininterrotta e un nuovo anniversario tondo è dietro l'angolo. I colori di Isola sono rappresentati sui Mirko è nato a Ptuj nel 1981, a soli cento metri dal fiume palcoscenici europei, dove l’orchestra ha ricevuto numerosi Drava e altrettanti dalla scuola di musica, ma anche a cento riconoscimenti, nel 2013 e nel 2014 sono stati votati migliore metri da una locanda chiamata Ribič. Sono alcune coinci-orchestra slovena nella propria categoria. L'Orchestra di fiati denze “da cento metri” che lo legano alla musica e al mare. di Isola, diretta dal maestro Orlač, è un onore e un orgoglio Era un “ragazzo di strada,” ci ha detto, che andava ovunque e si colloca regolarmente ai vertici della musica slovena. a piedi in città. Questo lo ha messo in contatto con perso- L’organico comprende molti giovani, che si relazionano alla ne con le quali instaura rapporti facilmente, la sua capacità musica e la comunità durante il delicato periodo della cresci-comunicativa e la vena pedagogica lo legano agli studen- ta. Spesso nell’orchestra suonano diverse generazioni della ti e membri dell’orchestra, spesso premiati. La musica è la stessa famiglia. Il percorso musicale di Mirko era segnato: forma d’arte che unisce di più le persone. È con noi quando “Non ero Mozart, ma ero sicuramente un giovane musicista siamo malinconici, tristi, felici, per iniziare o per finire bene di talento. La mia prima scelta non è stato il trombone, bensì la giornata. L'Orchestra di fiati di Isola è quella che arricchi-la fisarmonica, ma è andata diversamente.” Già da studente sce e dà risalto agli eventi importanti della nostra città. Non della Scuola secondaria di musica e danza di Maribor ha ot-immaginiamo una mattina del primo maggio senza la sveglia tenuto risultati di tutto rilievo laureandosi quindi con lode in musica, un evento comunale o nazionale o un concerto di al 'Accademia di musica di Lubiana. Nel Litorale ha insegnato Capodanno senza le loro melodie. Sentiremmo la mancanza dapprima a Tolmino, è stato a lungo vicedirettore della Scuo-del loro concerto annuale in Piazza Manzioli o all’Arrigoni, la di musica di Capodistria e allo stesso tempo professore di dove ci sorprendono con nuove melodie e ospiti musicali trombone nel e sue filiali di Capodistria e Pirano, da tempo selezionati – strumentisti solisti o cantanti affermati di Isola insegna a Isola. Suona anche in piccoli ensemble di fiati e e altrove. Ma anche con chicche come una selezione di mu-scrive arrangiamenti per orchestra. E la soddisfazione che siche da film corredate da spezzoni di immagini. La banda di prova durante le camminate in montagna e fotografando la ottoni, o “banda di latta”, come veniva chiamata con senso natura, è forse paragonabile al piacere che produce la musica. Isolani Interessanti 173 Sara Rutar — 7 settembre 2017 83 II Sara Rutar è stata nostra ospite nell'anno mo? ” o “Cosa cucinerai? ” . Ha sempre risposto con un sorriso del suo massimo splendore, in qualità di prie non ha avuto problemi con la fama, al contrario. Qualche ma donna vincitrice dell'allora nuovo progetto Masterchef anno dopo, proprio grazie alla visibilità mediatica acquisi-Slovenia 2017 sull’emittente POP TV, all’epoca molto seguito. ta, ha partecipato anche al reality sloveno “La Fattoria”. In Probabilmente lo è ancora oggi, poiché è istruttivo e inte-entrambi gli spettacoli ha sorpreso con la sua sincerità, la- ressante anche per quanti non particolarmente interessati boriosità e intelligenza. Con la vittoria al Masterchef, si sono alle abilità culinarie. Se tra i concorrenti c’è un’isolana, ov-spalancate per lei le porte del mondo culinario. Sebbene viamente seguirai la trasmissione da tifoso e con la speranza molti le avessero consigliato di aprire un ristorante, ha valu-che vinca, nonostante verso la fine dello spettacolo Sara si tato che questa sarebbe stata la più grande assurdità da fare procurò una brutta ferita da taglio. In un attimo divenne un dopo la vittoria: “Ho ancora molto da imparare, rafforzare la personaggio mediatico riconoscibile e il suo conto corrente mia spina dorsale e raccogliere esperienza culinaria.” E sta più ricco della somma vinta. davvero raccogliendo esperienza. In primo luogo ha rilevato la gestione di un negozio di integratori alimentari e quindi ha Sara ha fatto molte cose nella sua giovane vita, senza proseguito per la propria strada. Da sola o in collaborazione mai passare inosservata. È testarda, una dritta e crede in sé con altri ottimi chef, ha preparato specialità per vari eventi stessa. Si è diplomata al Ginnasio Artistico di Capodistria, sociali e culinari e sui social network ci ha sorpresi con ottime indirizzo musicale. Prima di allora, ha suonato il corno per ricette e suggerimenti. Le sue torte dall’aspetto strabiliante 15 anni, anche nella nostra Orchestra di fiati. È stata l'uni-e dal gusto eccellente sono disponibili sul mercato sotto il ca ammessa all'Accademia di musica di Lubiana per questo nome “Dolci di Miss Sara” e venogno consegnate su ordina-strumento, ma dopo un anno per motivi di salute ha dovuto zione ovunque in Slovenia. abbandonare gli studi e ha trovato lavoro. Nel 2011 ci ha sor- preso con una grossa trasformazione, perdendo 30 chili in Ha inoltre creato dei blog e video interessanti, molto segui- tre mesi, rimodel ando il corpo con rigide regole alimentari ti dai suoi follower. L'epidemia ha costituito una sfida anche ed esercizio fisico. Ha acquisito resistenza e forza ed è stata per Sara, che quindi si è inventata delle “lezioni di cucina”. probabilmente grata a suo fratello, che l'ha anche persuasa Con un modesto contributo mensile, insegna in video ai più a raccogliere la sfida pubblica. Sara non ha affatto cambiato curiosi a cucinare. Sono finiti i tempi in cui, da bambina e però la propria immagine interiore. È una combattente, osa, ragazza, occupava la cucina con suo padre Janko e assie- è sicura di sé, ama il buon cibo e fin da piccola si dilettava a me sperimentavano con la creatività. La vita le ha insegnato cucinare. Anche se non ha mai studiato i ferri del mestiere, ha molto presto l'indipendenza, la cucina e mangiare sano oltre vinto ed è diventata la migliore cuoca amatoriale in Slovenia. a un grande amore per l'esercizio fisico e lo sport. L'affetto Fu allora che le persone iniziarono a salutarla in modo di- familiare c’è sempre stato. Potrei riassumere così il suo pen- verso. Il “Buongiorno” è stato sostituito da “Cosa mangere- siero: “Il mio obiettivo è sempre stato superare me stessa.” Isolani Interessanti 175 Rozana Prešern — 5 ottobre 2017 84 Ancor prima che Rozana Prešeren parlasse, professionale nella sala operatoria dell'Ospedale Generale di II si sentì la fisarmonica di Marin Sinkovič e ben Isola. Si è trovata bene lì, perché amava il suo lavoro e senza presto fummo pervasi dal profumo di fritto-la testardaggine istriana forse non l'avrebbe mai fatto. Se le e crostoli. A sorprenderci tra l'altro anche avesse ascoltato l'insegnante di biologia alla scuola elemen-la madre di Rozana, Marija Panger, che vestita da saurina tare, che le aveva sconsigliato questo indirizzo, se non avesse ci ha accompagnati in modo così pittoresco nel villaggio di insistito, non avrebbe saputo ciò che voleva, non sarebbe Corte d'Isola, nella periferia. La chiacchierata con la “nostra diventata quello che è. Iniziò alla scuola media di Sanità di šparžinka”, presidente da dieci anni dell'Associazione Turi-Pirano, abitava nella casa dello studente e in gran parte si è stica Šparžin di Corte d'Isola, attiva dal 2007, è sempre piace- mantenuta da sola, continuando gli studi con diligenza fino vole e umana. Dovunque succede qualcosa di bello, a eventi alla laurea. Il suo primo mentore è stato il medico primario, il legati all'Istria, ai nostri usi e costumi e alla nostra gente, chirurgo Jože Trstenjak. Ma ha lavorato con diversi eminenti immancabilmente si presenta in costume da saurina. Un chirurghi, che ricorda con piacere. Proprio recentemente ha gruppo di “Kurtežanke-cortigiane” in costume ci sorprende incontrato nel corridoio dell'ospedale il mentore di allora, con pane e sale fatti in casa, anche se sono note soprattutto rispettato da generazioni di persone, e felici dell'incontro si per le frittole, i crostoli, le frittelle e le pesche dolci, delizio-sono abbracciati in modo del tutto spontaneo: “Oh, mia Rozi, samente profumati. Le incontriamo alle fiere, nei giorni di mi disse. Lo stimo moltissimo, mi ha insegnato a lavorare in festa, negli eventi protocol ari ed hanno rappresentato Isola reparto, in sala operatoria, a lavorare con i pazienti, con la in molti eventi turistici all'estero. A Rozana è rimasta par-gente.” È molto spigliata e ha un bel parlare. Ma non è stato ticolarmente impressa la visita a Monošter in Ungheria, da sempre così. Ha ricordato le volte in cui, dopo cinque anni tempo gemellata al comune e dove le Šparžinke in costume di scuola elementare a Corte d'Isola, recandosi a scuola a con i dolci tipici hanno rivestito il ruolo di delegazione ufficia-Isola veniva ridicolizzata dai suoi compagni di classe per il le: “Siamo state ricevute dal sindaco che è venuto persino a suo dialetto. Ma ancora una volta, ostinata, ha affinato la salutarci all'albergo. Ci hanno prestato così tante attenzioni lingua con frequenti visite in biblioteca e tante letture. L'im-da non poterli dimenticare. Ci hanno persino assegnato un portanza dell'associazione Šparžin, che significa il luogo in traduttore ufficiale, sempre con noi, tanto da farci sentire cui crescono gli asparagi, è grande nel villaggio: “Tali asso-delle star.” Rozana è simpatica, carica di vita e amore per il ciazioni sono indispensabili in un ambiente più piccolo, si prossimo, per l'Istria e le sue bellezze. In pensione dal 2014, distinguono meglio che in città. In luoghi più piccoli unisco-dedica più tempo all'associazione che guida con impegno no le persone, curano la creatività affinché non scompaia, in da dieci anni. Non lo fa solo perché nessun se ne vuole assu-modo da preservare gli insediamenti con un'anima e ricchi di mere l'incarico, ma perché: “... in pensione il tempo scorre storia.” Naturalmente pongono attenzione anche al e attività diversamente. Se sei abituato a lavorare e se ti piace farlo con ricreative, alle escursioni guidate per far rivivere il patrimonio le persone, sei come un motore che ronza incapace di fere conoscere i tesori locali: “Corte d'Isola è principalmente la marsi. È io sono così.” Laureata in infermieristica, di mestie- sua gente e grazie a loro non esaurisco le energie destinate re strumentista, ha trascorso la maggior parte della sua vita all'associazione.” Isolani Interessanti 177 Felice Žiža — 14 novembre 2017 85 Felice Žiža si fa volentieri un giro in bici lun- Più che alla scuola era interessato al calcio e all'atletica, rac-go la Parenzana, sebbene non abbia provato cogliendo numerose medaglie. Se avesse ascoltato suo pa-II ancora ad arrivare fino a Parenzo, da dove si è dre, forse oggi sarebbe un militare di carriera, ma il servizio di trasferito a Isola con la famiglia. Non gioca più leva – allora obbligatorio dopo la scuola secondaria – lo fece nemmeno a calcio. In gioventù era un ottimo maturare e diventare responsabile, studiando coscienziosa-calciatore e gli piaceva anche la pallamano. Un altro sport in mente e finendo gli studi in tempo regolare. Sebbene fosse cui eccelleva, ma che non pratica più, era la corsa su distanze attratto pure dagli studi di giurisprudenza, scelse la medicina brevi. È già da un po' che la sua vita è una corsa su più fron-grazie alla cugina, lei stessa studentessa presso la medesima ti ed a lunga distanza. Non era uno studente modello, ma è facoltà. Più in là scelse l'indirizzo di medicina interna ma la stato l'unico della sua generazione a decidere di continuare sua pratica presso l'Ospedale di Cattinara durante il terzo gli studi. Ha studiato medicina presso l'Università di Trieste anno e l'esperienza nei diversi reparti lo convinse a scegliere diventando un ottimo medico, specializzato in chirurgia ge-la chirurgia, molto più dinamica rispetto alla noiosa medicina nerale e addominale. Fino al nostro incontro bilingue tenuto- interna. La chirurgia ha un fascino particolare e forse si guarda si presso palazzo Manzioli, sede della Comunità degli Italiani ai chirurghi con maggiore rispetto. Felice ha sempre avuto un di cui fa parte, ha effettuato almeno una decina di migliaia rapporto autentico con i suoi pazienti. In ospedale aiutava i di interventi. Nel 2012 gli è stato offerto il ruolo di direttore suoi connazionali anche su altri fronti sanitari. In comunità ha sanitario presso l'Ospedale Generale di Isola, ma non ha mai tenuto vari seminari sulla tutela della salute, interessanti per perso il contatto con i pazienti, nemmeno nel 2018 quando tutti i cittadini. Gli ho rivolto la domanda – perché un medico alle elezioni parlamentari ha ottenuto il mandato di deputato decide di entrare in politica – ancor prima che venisse eletto per la minoranza all'Assemblea Nazionale della Repubblica di deputato: “Al 'inizio avevo qualche riserva. Varie persone mi Slovenia, diventando capogruppo parlamentare delle comu-avevano offerto un ruolo nella politica minoritaria e comunale nità nazionali italiana e ungherese. Nonostante la sua attività e mi ci è voluto un po' di tempo prima di accettare. Alla fine politica ha mantenuto una quota lavorativa del 20% come ho deciso di farlo per due motivi fondamentali – il desiderio medico specialista nel suo ospedale, struttura alla quale è di dare un mio personale contributo al bene comune della mi-molto legato e che ritiene essere una delle migliori in Slovenia noranza e di tutti i cittadini di Isola e per via dei miei due figli nel campo della chirurgia e dell'introduzione di nuove prati-adolescenti per i quali la compagnia del padre in pubblico era che mediche. Al momento della nostra intervista era anche più scomoda che benvenuta in quel periodo.” Le minoranze vicepresidente della Comunità Autogestita della Nazionalità hanno un ruolo particolare in tutto il mondo, ma non vengo-Italiana di Isola e nostro vicesindaco. Il lavoro con la gente e no ugualmente rispettate ed apprezzate. Anche la minoranza per la gente ricopre un ruolo importante già da molti anni. italiana in Slovenia deve spesso segnalare l'importanza ed il La sua storia ha inizio al reparto di maternità dell'ospedale di consistente uso del bilinguismo, si preoccupa di conservare la Pola e continua con il trasferimento della famiglia da Parenzo vitalità della cultura e della lingua italiana su base quotidiana: a Isola perché suo padre Guido, pescatore, aveva trovato lavo- “Questo impegno dura tutta la vita. Ne va delle persone. Il ro presso la fabbrica Delamaris. A Isola Felice ha frequentato contatto con un altro essere umano ha per me sempre un l'asilo e la scuola elementare, ha continuato poi al ginnasio di significato importante – nella sanità, nella politica e nella Capodistria, tutte scuole con lingua di insegnamento italiana. vita.” Isolani Interessanti 179 Aleš Bolje — 7 dicembre 2017 86 II Ai primi di dicembre l’ultima serata di ‘Iso- ha suonato insieme a lui. È evidente che la musica passa di lani interessanti’, nel 2017 che finiva, è iniziata padre in figlio. con la musica. Che bei suoni! Aleš Bolje è isolano dalla na- scita, le sue passioni – dopo la famiglia – sono il mare e la Aleš Bolje è figlio di due noti isolani. Sua madre era cono- musica. Biologo con magistero in scienze oceanografiche. La sciuta a scuola, il papà è stato il primo preside della Scuola natura e il mare gli sono stati sempre molto vicini. In famiglia alberghiera e poi sindaco di Isola. Non è stato facile essere la biologia era proprio di casa, sua mamma l’ha insegnata a figlio di cotali genitori: “Quando frequenti la scuola dove tua generazioni di isolani allievi della scuola elementare Vojka mamma insegna, tutti pensano che sei privilegiato, invece è Šmuc. Aleš si è laureato in biologia a Lubiana, a Zagabria esattamente il contrario. Sei sempre sotto la lente d’ingran-ha conseguito il magistero in scienze oceanografiche. Du- dimento di tutti, dei compagni, delle colleghe di mamma, rante gli studi di biologia a Lubiana, ha conseguito prima in sala insegnanti suo il figlio è più interessante degli altri il diploma della scuola media di musica, poi ha concluso il allievi. Così stavo molto attento a come mi comportavo, pro-Conservatorio fregiandosi del titolo di musicista accademi- prio per non diventare ‘l’argomento principale’.” Se non ci co. Colpevole il suo innamoramento per la tromba, venuto fosse stato Aleš, orate, branzini, mitili non sarebbero stati un po' tardi quando aveva già tredici anni. Si era stufato di allevati dalle nostre parti. Durante il suo impiego nel settore girovagare per intere giornate con i coetanei, di scontrarsi sviluppo della Droga di Portorose, è iniziata la sua avventura con i genitori. Decise di credere, come loro suggerivano, che professionale sperimentando l’allevamento degli organismi forse era possibile usare il proprio tempo libero in modo più marini. Post laurea ha studiato anche in Giappone e dal 2010 proficuo. È da allora che la tromba lo accompagna in tutte è ricercatore indipendente nella propria ditta Haliaetum, il le sue tappe musicali: suonando e dirigendo la Fanfara di nome del porto romano che guarda dalla finestra di casa, Isola, poi alla ‘3 Big band orchestra’ che quest’anno segna sulla riva. i 30 anni di attività ed è proprio isolana. È stato suo presi- dente per numerosi anni, ora è direttore d’orchestra. Suo- Come esperto del mare ti sa fare le previsioni del tempo na, ascolta musica, ne parla volentieri perché da quando la così esattamente quanto uno stregone indiano e vede tutto musica lo ha conquistato lui non l’abbandona: “La tecnica è ciò che un laico nemmeno scorge. Lo sviluppo della tecno-molto importante e facilita parecchio, ma non è essenziale, logia ha aumentato la pesca, il turismo ha contribuito con devi lasciarti prendere, sentire, emozionarti. Soltanto allo-la sua parte. Ma i cambiamenti per Aleš non sono male, esi- ra ti va dentro e diventi un ottimo musicista.” Ci ha parlato stono da sempre e ci saranno anche in futuro. È un uomo di della sua orchestra, dei tanti bei momenti che ha regalato a successo, è indubbio, la sua regola di base è: “Essere uguale Isola, dei concerti insieme ai molti nomi noti dell’ambiente con tutti. Non si è quello che si indossa, non si è il mestiere sloveno. Suo figlio, dottore in scienze chimiche, quel a sera che si svolge, si è sempre semplicemente uomini.” Isolani Interessanti 181 Mara Šolaja — 24 maggio 2018 87 II Mara Šolaja una volta faceva di cognome Sa- tamente coperte, non si presentano regolarmente agli alle- mardžija. Ha trascorso l'infanzia e parte della namenti proprio perché la famiglia viene al primo posto.” giovinezza a Isola, poi per molti anni ha girato il mondo ad Eppure Mara ci sapeva fare, sa come prendere le persone. Ha inseguire il pallone. Il suo mondo è la pallamano. È stata una raccolto molti successi con le proprie giocatrici, anche se lì lo delle migliori portiere nel campionato dell'ex Jugoslavia, sport è ancora agli albori. Hanno ottenuto molti primi posti, membro della squadra nazionale jugoslava, ha giocato nelle sono state in diversi campionati in diversi Paesi. Non c'erano più grandi competizioni internazionali e dall'indipendenza molte competizioni per squadre femminili e il massimo sono anche per la nazionale slovena. Nel 2009, nel 60° anniversario le competizioni all'interno dei Paesi del Golfo Persico: “Ma la della Federazione di pallamano, lei e Sergeja Stefanišin sono più grande prova del mio successo sono state le lacrime delle state proclamate migliori portiere slovene d’ogni epoca. La mie giocatrici all'addio, perché per loro ero più di un sem-sua vita e carriera sportiva l'hanno portata in vari club come plice allenatore. Questo ha significato molto per me.” Mara è portiere e allenatore. A Sombor incontrò Miodrag Šolaja che stata invitata a Doha da Rolando Pušnik, che ha lavorato nel sposò nel bel mezzo della guerra nella loro ex patria comu-Qatar per ragioni esistenziali simili. Prima di lasciare Isola, ha ne. Al matrimonio, dei musicisti rom suonarono il brano “Na svolto per un po' di tempo tre diversi lavori contemporanea-planincah”. Il loro percorso di vita comune ha col egato anche mente e al suo ritorno in patria, ha nuovamente ruotato tra i loro percorsi sportivi e lavorativi: l'Islanda, alcune città ita-pizze e ospiti alla pizzeria Napa. Il modo in cui guarda a Isola, lianew e ovviamente la Slovenia. Dal 2013 al 2018, tuttavia, che ama e odia contemporaneamente, è cambiato molto per Mara ha trascorso cinque anni da sola a Doha, capitale del lei quando stava a Doha e durante i suoi precedenti soggiorni Qatar, un emirato costiero indipendente nel Medio Oriente. all'estero: “Sfortunatamente, le piccole dimensioni della città Qui ha allenato le portiere della nazionale di pallamano, sia danno alla gente la sensazione che questo posto sia il cen-tesserate che giovanili. Cinque anni di Doha sono trascorsi tro del mondo. Purtroppo ciò aumenterà, poiché la politica in fretta, anche se lì le giornate erano infinitamente lunghe: non incoraggia l'intreccio delle culture e la comprensione “A Isola, varchi la porta e sei già in campo con i tuoi amici. La della differenza. Incoraggia l'incitamento all'odio, le divisio-capitale del Qatar non offre questo,vi è difficile incontrare co- ni artificiali tra diversi gruppi perché è nel suo interesse. La noscenti, anche se negli anni ho stretto parecchie amicizie e i gente fugge dagli orrori della guerra e i rifugiati si chiamano miei vicini erano, incredibilmente, Isolani,” Non può valutare migranti.” Mara una volta voleva studiare giornalismo, ma l'allenamento nel Qatar attraverso gli occhi degli operatori non ha funzionato a causa dello sport. Suo figlio Luka dice sportivi europei, poiché la pal amano in Europa e nel Qatar che i portieri pensano di continuo a qualcosa ed è per questo è del tutto incomparabile: a causa di una cultura, un clima che sua madre lo inquadra subito. Mara però ci mette sulla e soprattutto uno stile di vita diversi, che includono troppo coscienza: “Se in politica governassero i valori dello sport poco esercizio fisico: “Le differenze culturali si riconoscono e non del capitale, capiremmo che la diversità arricchisce anche nell'allenamento, le donne ovviamente sono comple- e non minaccia.” Isolani Interessanti 183 Edelman Jurinčič — 14 giugno 2018 88 Quella sera di giugno in Piazza Manzioli a laguna, i miei pensieri e le intuizioni improvvise sorgono da dare il benvenuto a Edelman Jurinčič e a tutti soli mentre cerco di vedere la natura così com’è. Poi rimugino II noi è stata la fisarmonica di Marino Bembič, queste formazioni di pensiero e le butto giù. Una volta scritte, amico di sempre del poeta. Nato nel 1952 a mi abbandono nuovamente al processo di riflessione, finché Boršt, Jurinčič è cresciuto a Isola – luogo che non ne nasce una scrittura poetica che rispecchia il mio mon-tuttora ama immensamente, anche se da anni vive ad Ancara- do interiore. La scelta del titolo è stata quasi ovvia, perché no. La creatività l’ha aiutato a superare una giovinezza ribelle, lì, nella mia laguna immaginaria, crescono tamerici, l’acqua compreso un breve periodo di delinquenza, grazie al suppor-mormora dolcemente, lì mi sono ritrovato in un tempo che to di due eccezionali maestri: lo scrittore Marjan Tomšič, suo è e che non è, insieme immaginario e reale.” Jurinčič descri-insegnante alla scuola elementare di Marezige, che ha inco- ve così il suo modo di poetare. In tutta quella bellezza qua e raggiato il suo dono per la poesia, e l'attore Srečko Tič, a Isola là c'è ancora una traccia di amaro, come un avvertimento: a lungo alla guida di una filodrammatica, che lo ha aiutato a “Quand’è che ci sveglieremo e frantumeremo il male sugli perfezionare il suo linguaggio e la pronuncia spesso dialettali. scogli del molo offertoci?” è il verso che troviamo nel suo A soli 21 anni, su iniziativa del poeta Marko Kravos, pubblica la ultimo libro. I critici più severi sono i suoi figli, in particolare sua prima raccolta di poesie che impressiona molto la slavista la figlia Nina, slavista di professione. Le sue critiche sono be-Jasna Čebron e molto meno il suo superiore di grado a Bovec nintenzionate, espresse in modo giusto e al momento giusto. dove Edelman presta il servizio militare. Jurinčič continua a Dentro di sé, Edelman è riuscito a conservare viva la curiosità, scrivere: da allora sono nate molte splendide poesie, pubbli-si pone domande sul mondo, sul senso, sulla vita. I diversi cate in otto raccolte e valsegli il Premio Alojz Kocjančič da lui capitoli della sua vita sono storie legate a diverse professioni co-promosso. – ha fatto il falegname, l’insegnante, il direttore della Casa dello studente di Capodistria, il suo ultimo impiego prima Gli sono accadute tante altre cose, gli è accaduta – la vita. E del pensionamento. A un certo punto è stato anche tentato di questo che Edelman ci ha parlato durante quel a tenera ed dalla politica, è stato membro del comitato direttivo dell’As-emozionante serata, allietata anche da alcune poesie tratte sociazione degli scrittori sloveni del Litorale di cui è anche dal a sua ultima raccolta dal titolo Tamariske v laguni časa (Ta-co-fondatore, membro dell’Associazione degli scrittori slo- merici nella laguna del tempo) e recitate da Tatjana Podlogar, veni, e uno dei promotori della rivista Fontana. Da cittadino membro del gruppo teatrale Steps di Isola. Questa raccolta, attivo, nel 2020 è stato Ambasciatore del Parco naturale Punta uscita dopo una pausa di dieci anni, ci propone un Edelman Grossa. Gli piace tornare a Isola, luogo della sua giovinezza; diverso, più aperto, più delicato, più libero. Non vi troviamo nota però dei grandi cambiamenti, soprattutto tra i giovani, a più tutto il “peso” che aveva segnato i suoi versi precedenti, cui mancano la forza e l’energia della sua giovinezza. Gli man-versi profondamente amari sull’istriano umiliato, spesso an- ca la brama del Bene, lo ferisce il modo di vedere la cultura che arrabbiato. La vicinanza del mare ad Ancarano sembra come un male necessario: “La cultura consente di cambiare avere un effetto liberatorio su di lui. La laguna è aperta, infi-tante cose, dà bellezza e la carica rivoluzionaria, dà un senso nita. Come se da lì fosse più facile vedere il lato più bello della all’esistenza e l’agevola donandoci i valori veri, proprio quelli sua Istria – gli ulivi, i gabbiani, le reti da pesca, le battane e i di cui abbiamo bisogno.” tamerici del titolo e della copertina: “In questa incantevole Isolani Interessanti 185 Claudia Raspolič — 4 ottobre 2018 89 La serata con Claudia Raspolič è iniziata rabili vanno tutelate.” Lavora con brio ed in questi ultimi anni con una canzone. Stevo Vujić, un collega di TV vediamo i suoi servizi anche nel programma sloveno. Perfezio-II Koper-Capodistria ci ha cantato una canzone na la lingua con lezioni di dizione e questo impegno lavorativo accompagnandosi con la sua chitarra ed ha creper il programma in lingua slovena è per lei importante poiché ato la giusta atmosfera per una chiacchierata così facendo riesce a sensibilizzare un pubblico più ampio ai bilingue tra due donne e giornaliste della stessa casa radiote-temi del bilinguismo, della cultura e del patrimonio, alle diffi- levisiva. Claudia lavora per il programma italiano della TV di coltà ed ai successi della minoranza italiana sul territorio. Sa Capodistria già dal 1992, è un'ottima giornalista, apparte- osservare e vedere la minoranza da sua appartenente, ma allo nente alla minoranza italiana. È un isolana che si è trasfe- stesso tempo con gli occhi aperti di una giornalista. La sua rita a Capodistria, ma rimane sempre isolana. Di fronte al giornata spesso non ha orari. Quando i suoi due figli, ora già campeggio ad un passo dal mare ha vissuto la sua infanzia e la adolescenti ed ottimi sportivi, erano ancora piccoli, era difficile sua gioventù. Qui ha frequentato la scuola elementare, a Isola però: “Niente ti pesa se fai le cose col cuore, con passione ed vivono ancora la sua famiglia ed i suoi amici e spesso viene a hai l'appoggio, la comprensione e la pazienze della famiglia.” fare servizi con la sua troupe televisiva. Ma anche l'appoggio di una dedita équipe televisiva, di un Si è laureata in letteratura e storia dell'arte presso la Facoltà gruppo di persone che per sfornare un buon prodotto devo-di lettere e filosofia dell'Università di Padova e sebbene non no lavorare in completa simbiosi. E Claudia ci riesce, è una abbia studiato giornalismo, è sempre stata curiosa, da sem-maestra nei rapporti interpersonali. Il suo lavoro è stato pre- pre le piaceva scrivere e già durante gli studi collaborava con miato in più modi; nel 2016 ha vinto il premio Istria Nobilissima il giornale della comunità italiana. Grazie ad una borsa stuper il ritratto di Oleg Mandić che all'età di 11 anni fu l'ultimo dio che le ha permesso di studiare in Italia, dopo la laurea ha a lasciare il campo di concentramento di Auschwitz. Ma non potuto effettuare un anno di praticantato presso la TV di Ko-solo. La gratitudine del pubblico si è fatta sentire nel parco per-Capodistria. Fu così che iniziò la sua carriera giornalistica Arrigoni di Isola durante il debutto del suo documentario te-e questo suo primo impiego, e suo primo amore, continuano levisivo “Delamaris 1879-2019”. Durante la proiezione, alcune ancora oggi. donne tra il pubblico hanno intonato in sordina la canzone che Il giornalismo è una professione che diventa presto uno sti- nel film cantano le lavoratrici della Delamaris. Si tratta della le di vita, non ti molla, gli occhi e la bocca rimangono aperti storia della fabbrica Delamaris che non esiste più, ma che ha anche durante il tempo libero. A Claudia stanno soprattutto a segnato generazioni di persone. Ora il pesce viene inscatolato cuore i temi sociali, i campi in cui ancor sempre l'uomo riesce lontano dal mare, a Pivka. Claudia è attratta da storie, alcune a dialogare con l'uomo, dove si sente la solidarietà. Nei suoi sono ancora in fase di sviluppo nei suoi pensieri, anche quella servizi, anche se si tratta semplicemente del classico resocon-sull'ex Mehanotehnika. Nonostante il lungo percorso giorna- to, si avverte la sua firma, contengono il suo stile personale che listico ha sempre piacere di imparare cose nuove. Anni fa ha traspare attraverso l'immagine e le parole accuratamente scel-fatto due corsi di studio lontano da casa, prima all'Università te: “Nel mio lavoro rispetto sempre il mio interlocutore, cerco di Cardiff nel Regno Unito e successivamente ad Atlanta negli di essere obiettiva; bisogna avere sempre il giusto senso della Stati Uniti, presso la sede della CNN. Ma alla fine tutte le strade misura e capire chi hai davanti. E ciò è ancor più importante riportano Claudia invariabilmente a casa, al mare, alle persone quando si parla di disagi umani perchè le persone più vulne-istriane, alla Gente. Isolani Interessanti 187 90ª serata Isolani Interessanti — 21 novembre 2018 90 Il 90⁰ incontro della serie Isolani interessanti siamo “uomini di parola”. La parola che unisce i nostri ospiti II ed il 60⁰ compleanno della nostra biblioteca ci è patria, una denotazione che ci inserisce in un ambiente ha posto una sfida. Chi invitare in occasione umano e sociale e che purtroppo oggi sta perdendo valore. di questi due anniversari tondi. E li abbiamo “Ma la parola prende vita nella lingua che è la nostra identità scelti. Abbiamo deciso di invitare alcuni esponenti di spicco e il fondamento del messaggio, perciò dobbiamo imparare di questo ampio ed illustre gruppo di Isolani interessanti. molto sul a lingua, la parola ed il contenuto, per poter essere Tutti sono stati già nostri ospiti negli anni passati. Ne ab-vettori di parole e creatori di contenuti,” ha detto uno di loro. biamo invitati sei, uno per ogni decennio della biblioteca. È una frase che è rimasta impressa e attraverso la quale si è Proprio loro, perché rappresentano diverse professioni, ma riflesso il parere di tutti, anche se non mi ricordo esattamente ognuna a modo suo legata alla PAROLA, e tutti hanno accet-chi l'abbia pronunciata. Tutti gli ospiti sono legati dalla mu- tato con entusiasmo la sfida intitolata “Incantami con un sica e dalla parola cantata. Mef e Rudi sono musicisti, Vanja libro” . Dorina Beržan è poetessa, Rudi Bučar è musicista, Dra-insegna la chitarra, Robert è un fan sfegatato di Frank Zappa go Mislej Mef è giornalista, musicista, vincitore del premio e fa parte del gruppo Yahozna, che suona esclusivamente Ježek, Vanja Pegan è scrittore e poeta, Robert Turk è biologo, canzoni di Zappa, alcune delle poesie in dialetto di Dorina conservazionista, editorialista, e Neva Zajc è giornalista. Tutti sono state messe in musica da Enzo Hrovatin ed hanno un hanno fatto amicizia con il libro nella loro infanzia e l'amore suono bellissimo, mentre Neva ed io non cantiamo davan-per la lettura dura tutt'oggi. Il libro è sinonimo di distensio- ti al microfono, ma a qualche festa osiamo essere più che ne, rilassamento, spesso di ispirazione. Tutti hanno portato semplici “back vocalists”. Ci hanno parlato pure delle loro con sé un libro che li ha segnati e ne hanno letto un brano. muse. Quelle di Mef, sorprendentemente, sanno essere ab-Vanja Pegan ci ha proposto un brano tratto dal suo libro nel banstanza prosaiche – la mancanza di tempo e la musa della quale riflette sulla letteratura e su come nasce un libro. An-descrizione di immagini, per rendere il testo più scorrevole. che Dorina Beržan ha letto una sua poesia. Neva Zajc è stata La musa di Dorina sono Isola e la gente, Vanja trascorre il colpita dal libro L'eleganza del riccio della scrittrice francese tempo in mare con la sua barchetta Rosalba dove gli si apre Muriel Barbery. Robert Turk legge volentieri Kurt Vonnegut un mondo tutto nuovo. Per Robert la parola è come il mare ed ha portato con sé La colazione dei campioni. Ovvero addio – è la culla della vita, ma la maggior parte di questa in esso triste lunedì. Mef ha recitato la poesia di Marička Žnidaršič rimane celata ed anche la parola ha bisogno di tempo per che lo ha colpito quando ancora frequentava le medie e che diventare pensiero. Neva trae ispirazione dalla parola sia ha messo in musica. Rudi Bučar ci ha fatto ridere anche senza francese che inglese e le sue muse giornalistiche sono la lot-libro. Abbiamo parlato della Parola, che è la protagonista. Sa- ta contro il tempo, un buon interlocutore e spesso un libro. rebbe bello se la rispettassimo, ci rendessimo conto della sua Rudi non ci ha rivelato dove risiedono le sue muse, ma ci ha potenza e del suo valore. Abbiamo parlato di come può fare cantato la sua ultima canzone. E di nuovo abbiamo trascorso male una brutta parola, più di uno schiaffo, e come può acca-una bella serata, insieme, in un abbraccio. rezzare una parola bella, quasi come un abbraccio, e di come al e volte è difficile trovare quel a giusta. Di come è bel o se Isolani Interessanti 189 Jasna Čebron — 31 maggio 2019 91 Jasna Čebron, slovenista e italianista che risvegliato: “Bisogna dare ed offrire in modo tale da risve-II ha trasmesso a generazioni di ginnasiali l'a- gliare in loro il desiderio di conoscere, di creare.” Per Jasna more per i libri ed i film. Instancabile lettrice, in classe non c'erano mai risposte sbagliate, tranne se c'era per lunghi anni ha ospitato le Conversazioni silenzio. Ci portava anche al cinema, aprendo nuovi orizzonti. sulla lettura capodistriane dove nel 2018, in occasione del Ha frequentato la scuola per ben quarant'anni, prima come suo settantesimo compleanno, ne è stata la cinquantesima alunna e studentessa e poi come professoressa. Era molto ospite. È stata nominata Personalità del Litorale del mese dai attiva anche nella vita privata. E come poteva essere diver-giornali locali. In qualità di presidente della Società slavistica samente avendo tre figlie, Uršula, Neža e Nanča, i cui nomi di Capodistria nel 2016 è diventata membro onorario della sono stati ispirati da tre eroine della letteratura. Nemmeno Società slavistica slovena. Volontaria di cultura o volontaria la pensione è riuscita a farla rallentare. Ama condurre serate culturale, questa la definizione che le sta particolarmente letterarie e cinematografiche, dal 2013 le Conversazioni sulla a cuore. lettura, ed è attiva nella Società slavistica e nel Club culturale di Capodistria: “Vivo una vita piena anche se non sono ricca. Al ginnasio di Capodistria era la mia professoressa di lingua Lavoro come volontaria e incontro persone di un certo spes-slovena e ci ha sempre spronato a diventare oratori creativi. sore.” Se avessi tanti soldi, organizzerei la lettura a voce alta, Mi è rimasto impresso questo suo consiglio, che continuo che ha un particolare effetto sulla persona. È difficile credere ad applicare quotidianamente da anni alla Radio di Capodi-che legge anche quattro ore al giorno e ancor più difficile che stria. Insegnava sempre con passione, caratteristica di ogni è una lettrice ingenua, si lascia andare completamente quan-buon educatore, ma non è mai riuscita a nascondere quanto do legge. Proviene da una famiglia di insegnanti, l'amore per preferisse insegnare letteratura invece che grammatica dove la letteratura è nato in culla. Infatti è la trisnipote di Simon bisognava seguire più alla lettera il piano di insegnamento, Gregorčič e già a tre anni 'doveva' recitare le sue poesie. Si mentre nella letteratura si poteva divagare più facilmente: sono trasferiti a Isola nel 1955 e lei si sente ancora sempre “Leggendo molto possiamo imparare tantissime cose del- isolana sebbene la vita l'abbia portata a Capodistria. Viveva la lingua, forse anche di più che studiando la grammatica. in una bella casa vicino al parco Arrigoni che all'epoca era Purtroppo oggi si legge sempre di meno e di conseguenza ci un bel prato verde. All'età di 8 anni è stata stregata dal film esprimiamo peggio. La lingua è come un abito. A casa ci ve-Ballando sotto la pioggia al cine estivo Arrigoni e questo in- stiamo comodi, è come se parlassimo un dialetto informale. canto non l'ha più abbandonata. Un domani spera che a Isola Quando invece entriamo in contatto con un'altra persona, ci si sviluppi un rinnovato parco Arrigoni ed un anfiteatro sotto vestiamo e comportiamo più formalmente e bisogna cam-Belvedere che possa ospitare dei begli eventi culturali. Quasi biare registro verbale, soprattutto se rappresentiamo qual- come in quel suo compito della scuola elementare dal titolo cun altro. Con la lingua esprimiamo la nostra cultura.” Le è La mia città ieri, oggi e domani. “Isola per me è una città che sempre piaciuto insegnare e collaborare con i giovani che ha conservato la voglia di muoversi, di stare assieme, di rap-stanno ancora sviluppando la propria personalità e la sfida porti aperti, e sono convinta che sarà così anche in futuro.” più grande è sempre stata l'alunno che ha bisogno di essere Isolani Interessanti 191 Boris Čuk — 13 giugno 2019 92 II Boris Čuk, una leggenda della pallamano le slovena di pallamano femminile, ruolo che mi ha portato a Isola, che balla perfettamente il rock'n'roll la notorietà.” Iniziò a fare sport perché era un bambino esile. con la sua nuova anca sinistra. È così che Iztok Novak Easy Diventò membro della squadra nazionale giovanile molto lo ha presentato a Radio Koper nel 2019, aggiungendoci un presto, visse momenti eccezionali di vittorie sportive, ma “giovane settantenne”. Per diverso tempo ha fatto anche il non decise di studiare cultura fisica. In gioventù fu anche un commentatore alla radio. Ora questa leggenda ha qualche appassionato scout dove incontrò la pallamano per la prima anno in più. Ma poiché non li dimostrava quando festeggiò volta. Tutti i suoi amici scout giocavano a pallamano, erano l'anniversario, non li dimostra neppure adesso. Per alcuni anche compagni di classe e continuarono a giocarla anche i geni vanno a loro favore. Tuttavia, è anche vero che non dopo gli incontri con gli scout. “A quel tempo non avevamo stanno in ozio, soprattutto se hanno scelto la pallamano un allenatore, abbiamo imparato a giocare dai giocatori più come sport. Come Boris Čuk, che la pratica da una vita, seb-grandi, al massimo ci seguiva l’insegnante di educazione fisi- bene fosse anche uno scout appassionato, canta e balla in ca. Il serio sviluppo della pallamano è arrivato quando ci sia-modo eccellente e di professione è ingegnere meccanico. mo resi conto della necessità di uno staff giovane e abbiamo Per molto tempo non ha lavorato in questo settore, poiché deciso deliberatamente di formare i futuri allenatori.” Pertan-il suo cuore era sempre attratto dallo sport. Un ottimo gio- to, oltre alla laurea in ingegneria meccanica, Boris ha com- catore, difensore, allenatore, diventato questo per caso, ma pletato anche gli studi superiori per allenatori di pallamano e è rimasto e ha cresciuto generazioni di giovani a Isola, so-alcuni amici si sono laureati alla Facoltà di Sport. Ha elencato prattutto ragazze, in modo sportivo e umano. Ancor oggi fa con orgoglio alcuni nomi di allenatori entusiasti, che hanno il selezionatore delle squadre femminili under 17. Non ha contribuito a plasmare l'ascesa di questo sport e lui stesso paura d’invecchiare, attorniato dai familiari, a tenerlo quo- è uno dei “padri” fondatori della pallamano di Isola. Grazie tidianamente in forma ci pensa il suo cane. La festa che per al loro lavoro, oggi Isola è nota per la pallamano ai massimi il suo settantesimo compleanno si svolse nella sala da pal-livelli. Una prova in più che i successi non piovono mai dal lamano, inaugurata trent’anni prima nella stessa data della cielo, ma sono frutto di anni di fatiche e che il percorso per sua nascita, fu indescrivibile ed echeggiò a lungo. Ricevette essere considerati una leggenda è disseminato di molti alti tanti bei pensieri d’augurio e venne attorniato da duecento e bassi: “È la sconfitta che ti rende più forte, devi imparare a persone, quasi tutte incontrate nella sua carriera sportiva. sopportarla. Indurisce la nostra pelle, ci rende forti e corag-Boris ammette che gli sono sgorgate le lacrime: “Ogni vol- giosi.” L’Isola della sua giovinezza e quella del tempo della ta che incontro i miei ex protetti, mi dicono sempre quanto saggezza non differiscono in modo significativo, la città ha sono stato importante per il loro sviluppo personale. Per me conservato la sua anima. “Ci sarebbe ancora di più con una questa è la conferma di aver fatto un buon lavoro, una prova nuova Casa di Cultura e meno recinzioni, troppe ovunque. del segno che ho lasciato. Questo significa molto di più per Anche nelle teste.” me, rispetto alla carriera sportiva di allenatore della naziona- Isolani Interessanti 193 Ivo Vajgl — 4 luglio 2019 93 “Tre ore a Isola sono per me come una te- stato il periodo più bello, racconta gli anni della sua infanzia II rapia. Qui la gente non ha bisogno di essere e del mare a Konavle-Popovići, paese d'origine di sua madre, snob, è gente vera.” Queste le parole di Ivo descrive la vita in numerose regioni geografico-politiche in Vajgl pronunciate il 4 luglio 2019 dopo il taglio dieci Paesi dove ha prestato servizio nell'arco di oltre vent'andel nastro all'inaugurazione del nuovo sistema per la resa ni vissuti all'estero. In biblioteca ci ha raccontato del periodo automatizzata dei libri della Biblioteca civica di Isola. Non è della dissoluzione della Jugoslavia, della nascita della nuova isolano e non è stato il primo ospite delle nostre serate a non patria, della nuova diplomazia, racconti su come i diplomatici essere completamente autoctono. È fortemente legato a Iso-sloveni al servizio della diplomazia del nuovo stato si sono la, l'ha adottata, ha comprato un appartamento ed ha messo attivati celermente, professionalmente e da patrioti. Ha rac-radici. Qui nella collana Potisk del nostro settimanale Man- contato della vita e del lavoro all'estero, del contatto con la drač è uscito il suo libro Posebno slab ali samo navaden dan gente, dell'arte che lo ha ispirato dovunque ha lavorato. Dei v Strasbourgu. Il testo dell'invito a questo incontro si è scritto dipinti rari, veri e propri gioielli, che ha acquistato ad un prez-da sé: Una persona che ha dedicato la sua vita alla Slove- zo modico alle aste all'estero. Anche sulle personalità della nia. Trieste, Bonn, Cleveland, Belgrado, Stoccolma, Vienna, nostra politica che ha elegantemente descritto come 'difficili'. Berlino, Bruxelles, Lubiana, Isola. Questi gli avamposti del E poi ritorna a Isola e a Mef che è per lui “ornamento e fonda-giornalista, diplomatico, politico, dell'uomo. Leggendo il li- mento di questa comunità” e al significato dei suoi editoriali: bro scopriamo anche i suoi lati meno noti: l'amore per l'arte “Ha significato molto per me. Quando scrivevo per il Mandrač figurativa, la cucina, la musica, ma soprattutto l'umanità ed il mi sentivo veramente libero.” carisma in tutto ciò che ha fatto nella sua vita e per cui è stato spesso premiato, soprattutto per il suo impegno per la pace. Ivo Vajgl si è laureato alla Facoltà di Biotecnologia di Lu- Ultimo tra i riconoscimenti, e forse particolarmente impor- biana, ma già durante gli studi ha scoperto il giornalismo. tante, è quello del governo catalano all'allora eurodeputato È diventato editore dei giornali Katedra e Tribuna ed il suo Ivo Vajgl (Alde/DeSUS) a capo del gruppo Piattaforma del dia-primo impiego è stato come corrispondente dell'agenzia logo EU al Parlamento Europeo. È la seconda onorificenza più Tanjug per la Slovenia a Lubiana. Successivamente è stato alta – croce di San Jordi – per i meriti relativi all'indipendenza corrispondente della RTV e del quotidiano Delo a Trieste, della Catalonia. L'invito all'incontro a Isola gli è stato reca-della Tanjug a Bonn. Il suo percorso diplomatico è iniziato pitato a Bruxel es nel giorno del suo trasloco al termine del come console generale della RSFJ a Cleveland. Dopo il crollo suo mandato decennale come deputato europeo e all'inizio della Jugoslavia ha ricoperto una lunga lista di funzioni di-di un nuovo periodo della sua vita, più tranquillo, in cui ha plomatiche e politiche di spicco. È sempre stato una persona più tempo per Isola. Il libro è una raccolta dei suoi editoriali o di principio ed ha sempre messo al primo posto la persona, forse meglio dei suoi aneddoti pubblicati da giugno del 2006 si è prodigato per la pace e la risoluzione dei conflitti e per a febbraio del 2019 nel settimanale Mandrač. La seconda par-il diritto all'autodeterminazione dei popoli. Al primo posto te invece descrive il periodo in cui è stato ambasciatore a mette l'imperativo categorico di Kant: “Agisci in modo tale Cleveland ed a Stoccolma, che per la 'comoda anonimità' è che ogni azione possa diventare legge comune.” Isolani Interessanti 195 Bojana e Lucio Gobbo — 12 settembre 2019 94 A conclusione della serata, Bojana e Lucio tango, che potrebbe essere il mio progetto quando a breve hanno ballato per noi un tango. Un ballo simile andrò in pensione,” dice Bojana, ora in pensione da poco. II a un abbraccio. “Non ci sono abbastanza ab- Lavorano sodo da tutta una vita. Lucio ebbe l'ispirazione per bracci nel nostro quotidiano,” dice Bojana, che la sua professione all'età di 15 anni, quando aiutò il fratello è psicologa e psicoterapeuta di professione e con l'illuminazione di un progetto artistico. Con la stessa pas-che, dalla fine della scuola elementare fa praticamente coppia sione poi si occupò di luci e allestimenti per grandi eventi e da una vita con Lucio, ingegnere elettrico in pensione. Nell'in-progetti, discoteche e simili. Per sei anni fu anche direttore vito per il nostro incontro, abbiamo scritto che negli ultimi tecnico presso la fabbrica Inde a Capodistria. Socialmente e vent'anni le loro vite sono legate a questo meraviglioso ballo, politicamente attivo per tutta la vita, è stato pure consiglie-che danzano, si esibiscono, insegnano, organizzano, sono at- re comunale tre volte, membro della presidenza dei Social tivisti e dj di tango. Anni fa, hanno portato a Isola un vento Democrati a Isola, presidente della Lega dei Combattenti del fresco del linguaggio della danza universale. Hanno sempre Fronte di Liberzione Popolare di Isola, dedito alla Croce Rossa amato ballare, ma il tango li ha letteralmente rapiti. di Isola ed ora anche suo presidente. Con una lunga carriera da psicologa presso il Centro per le attività sociali a Isola, per Chiesi loro che cosa ci fosse di così magico in questo ballo: qualche tempo anche come direttrice e più recentemente “Il tango è una danza creativa, che i ballerini creano in tempo come psicologa presso il Centro per l'assistenza sociale di Pi-reale e con sentimento, ascoltando la musica. Ovviamente rano, Bojana ha sempre incontrato i volti del disagio umano bisogna acquisire schemi, figure e passi ripetitivi, oltre a pa-nella sfera privata. I problemi delle persone non hanno un de- droneggiare il ritmo. Ma da qui in poi, il ruolo chiave lo gio- nominatore comune, sono tanti quanti le persone: “Ammiro cano la fiducia tra i ballerini, la scioltezza e l'abbandono alla però il coraggio di quanti cercano aiuto quando si trovano in danza. La pista da ballo diventa luogo di vere e proprie opere difficoltà, perché è un atto di coraggio e il primo passo verso d'arte, intrecciate da ballerini in un dialogo di danza.” Hanno una soluzione.” Condivide le proprie conoscenze con i colle-imparato il tango ai corsi di ballo latino-americano, hanno ghi in ambito internazionale e insegna psicoterapia presso proseguito a un corso di tango milonga a Trieste. Preparati a l'Istituto Europeo di Terapia della Realtà a Kranj. puntino sono volati nel a patria del tango, Buenos Aires, dove questo amore si è solo approfondito, così come il desiderio La famiglia di Lucio era molto conosciuta a Isola, suo padre di diffondere la conoscenza e la bellezza della danza ad altre Gino era il fondatore del a Mehanotehnika e sua madre Gra-persone. Dal 2004 Bojana e Lucio organizzano regolarmente ziela era attiva in molti campi. Forse Lucio ereditò da lei que-milonghe e corsi a Isola e loro stessi viaggiano e ballano il sto desiderio di perseguire la propria strada. Entrambi amano tango in tutto il mondo. Ovunque incontrano persone tra le Isola, che è più lenta delle città vicine, ma ha un'anima: “La quali il linguaggio universale di connessione è la danza. Non fretta porterebbe via la gente. Desidero che nello sviluppo chiedono professioni, lo status sociale, basta un nome: “Il tan-della cittadina si trovasse il modo di collegare le persone.” E go ha anche un effetto psicoterapeutico, perché durante il Lucio aggiunge: “Isola è la migliore città del mondo, piacevole ballo percepiamo la fiducia del partner di danza, distensione, per viverci, perché ha tutto – la città vecchia e la parte nuova, un abbraccio dove ci percepiamo l'un l'altra ed è un medici-ma anche i borghi e il mare, dove è a contatto con il mondo na per l'anima e il corpo. C'è anche una terapia di coppia di intero. Tutto il resto dipende dalle persone.” Isolani Interessanti 197 Radivoj Nardin — 28 novembre 2019 95 Radivoj Nardin dirige l'Ospedale generale di un master ed è ormai prossimo al dottorato in management. II Isola dal 2014 e lo fa con grande perizia, tanto che il nosocomio isolano è diventato un mo- Nel frattempo lavora molto, accumula esperienze impren- dello per tutta la Slovenia. Nel 2019, anno in ditoriali, si occupa di trasporti ed è, nel contempo, membro cui l'abbiamo ospitato in biblioteca, l'allora ministro della del consiglio dell'ospedale, ruolo che gli permette di cono-sanità gli chiede di dirigere simultaneamente anche l'ospe- scere il suo funzionamento e ordinamento. Dato, questo, for- dale di Šempeter gravato da conti in rosso e frequenti cambi se sconosciuto a chi esprime stupore al momento della sua di direttore. Nardin riesce a farlo per oltre otto mesi grazie nomina e più tardi di fronte ai risultati da lui conseguiti nel a due affiatate équipe, quella straordinariamente efficiente corso del risanamento dell'ente piuttosto dissestato al suo dell'ospedale di Isola e l'altra del suo nuovo posto di lavo-arrivo. Stupore manifestato anche per il progresso generale ro. Quando l'abbiamo ospitato, Nardin, armato di prudente che ha trasformato il nostro ospedale in una storia di succes-ottimismo, stava appena iniziando questo percorso. Pur vi- so. Lui decide che i licenziamenti sono l'ultima delle opzioni: vendo da sempre a Isola, di lui come uomo si sa poco. Che “Non ho cercato scheletri nell'armadio. Ho voluto analizzare è stato a lungo membro del gruppo scout Rod Jadranskih lo stato delle cose al mio arrivo e guardare al futuro. La cosa stražarjev, che sa usare ugualmente bene mani e cervello. più difficile è stata convincere i dipendenti che occorreva Che è già nonno, e che lui, isolano, ha sposato una piranese, adattarsi al sistema e in quell'ambito dare il meglio. Certo sono riuscita a saperlo solo durante la nostra conversazione. che non ci sarei riuscito senza lo spirito di squadra che sono Da bambino ha vissuto nel centro cittadino, in un condomi-riuscito a creare, non c'è chi vale di più e chi vale meno, sono nio nei pressi del cinema, i primi segnali di intraprendenza li tutti uguali e ognuno contribuisce il suo tassel o nel mosai-ha mostrati giocando in strada: “Essendo più basso di tutti co del successo del nostro ospedale.” Secondo lui bisogna i miei amici, compensavo questa deficienza con le parole stabilire struttura, obiettivi e sfide che motivino la gente. Gli imparando così le basi del management,” dice ridendo. La piace lavorare, forse è pure uno stacanovista che tuttavia sa sua devozione al lavoro e verso il prossimo trae invece ori-concedersi una vacanza e una lunga passeggiata con il cane. gine dalla sua famiglia, una famiglia numerosa con tre figli. Ha tutto il sostegno della famiglia, moglie e due figli adulti, Il fratello Marino vive a Durban in Sudafrica, ma ogni anno gli piace essere nonno. E al lavoro può contare su un fanta-torna a casa per un mese, la sorella Tatjana vive a Isola. Il stico team: “Gli ospedali sono progetti enormi, un uomo papà, camionista della Delamaris, lo conoscevamo tutti, la solo non conta nulla se non è supportato da un'adeguata mamma gli ha insegnato anche le abilità domestiche che lui équipe.” Ama infinitamente Isola, gli piace essere impegnato non disdegna neppure oggi e che lo rilassano. Ottimo stu-socialmente e politicamente, è stato anche candidato sinda- dente alle elementari, per lui a volte troppo facili, incontra co: “Una volta speravo in uno sviluppo più rapido di Isola, ora qualche difficoltà al ginnasio dove oltre allo studio lo attrag-apprezzo la moderazione e atmosfere gradevoli negli affari, gono anche le ragazze, cambia scuola e, passando per un in politica, in città e nella vita privata.” istituto professionale e il liceo economico, arriva a ottenere Isolani Interessanti 199 Miriam Feder — 27 febbraio 2020 96 II A prima vista non è cosa comune che la bella all’estero. Di sua competenza le visite ufficiali, le manifesta-signora con i tacchi alti che si muove legge- zioni statali, la consegna degli accrediti degli ambasciatori ra sul parquet diplomatico e nella filigrana delle regole di stranieri in Slovenia e tanto altro. Tutto quanto ha bisogno comportamento – dal 1996 lavora presso il Protocollo della di lunghi e attenti preparativi nella sua apparente sempli-Repubblica di Slovenia come segretario –, organizza gli in- cità. Con la discrezione importante in questo lavoro e per contri di vertice, quelli che vediamo alla televisione, suoni la Miriam, descrive la visita della regina Elisabetta in Slovenia. chitarra-basso. Altrettanto è poco comune che quando l’aria La regina non aveva sentito l’inno ed era partita in anticipo ha 6 gradi e il mare 9, in inverno, lei faccia il bagno e da anni per la rassegna della guardia d’onore. Abbiamo riso senten-intensamente frequenti la palestra. Ma l’essere umano ha do cosa era successo in Libia nel 2009: “Non avevamo una sempre mille sorprese. Miriam Feder una volta era Sorgo. È sede diplomatica stabile e ciò era parecchio stressante, non membro della minoranza italiana, ha frequentato la scuola potevamo prevedere nulla. Seguendo la buona pratica siamo elementare e il ginnasio italiani, con il massimo dei voti si è andati in avanscoperta, del resto compito del rappresentante laureata a Trieste presso la Scuola Superiore di Lingue Model protocollo prima della visita, per prepararla nei minimi derne per Interpreti e Traduttori in lingua slovena, italiana, particolari. I rappresentanti dello Stato ospitante mi hanno inglese e spagnola. Alla laurea più tardi ha aggiunto il magi-chiesto di verificare come la loro orchestra eseguiva il nostro stero in studi statali ed europei di Lubiana. Nell’introduzio- inno, la ‘Zdravljica’. Avevo con me note e parole e mi intendo ne alla nostra chiacchierata, presa in mano la chitarra, con di musica. Lo abbiamo preparato. Il nostro inno venne ese-il gruppo “Ol Aloun”, dove suona e canta suo figlio Mark, si guito a modo.” è messa a suonare. È stata la loro prima volta in pubblico, dopo tante prove. La musica l’accompagna da sempre. In “Di grande aiuto nell’organizzazione di un evento sono gioventù suonava il pianoforte, cantava nel coro femminile le regole chiare, anche se negli anni diventano meno rigide e recitava nel gruppo filodrammatico della Comunità degli e quando, nonostante tutto, qualcosa va storto, bisogna italiani di Isola. Ascolta musica sempre quando, in macchina, essere pronti a reagire presto e inosservati.” ogni giorno, da 24 anni, va a Lubiana. “Cosa è eterno?” le chiedo. “Quello che nel linguaggio po- Quando era studentessa, per TV Koper-Capodistria tradu- litico pubblico appare di meno, cioè il rispetto per l’altro e la ceva i sottotitoli di diverse trasmissioni. Dopo la laurea co- cultura del dialogo. Questa è la base di tutti i rapporti.” raggiosamente ha scritto al parlamento sloveno chiedendo se avevano bisogna di un’interprete. L’hanno indirizzata al Ama Isola, qui è casa sua. Ha conosciuto il marito inglese protocollo e vi è rimasta. Si occupa dei preparativi e della durante il perfezionamento linguistico a Londra. Martin dal realizzazione degli eventi protocollari ufficiali, delle visite pubblico aggiunge che qui è pure casa sua. Casa nel a quale di lavoro e di stato straniere in Slovenia, di quelle slovene parlano in italiano, in inglese e in sloveno. Isolani Interessanti 201 Nada Jerman — 18 giugno 2020 97 II Nada Jerman è da anni la nostra fiorista e la fioreria rivoluzionando tutto, l'immagine, l’organizzazio-sebbene viva a Villa Decani, ci va solo a dormi- ne, l’estetica e persino i fornitori. Le nuove responsabilità re, Isola è casa sua. Passa qui tutti i giorni, le porte del nego- le danno anche più libertà. Per la figlia, che ha intrapreso zio di fiori non rimangono chiuse nemmeno la domenica. La il medesimo percorso, sembra essere una mentore diversa. fioreria Mimi è stata aperta da sua madre, soprannominata Insegna, ma lascia più libertà. Nell’arte floreale la libertà è Mimica, da cui il nome. Lì, in Viale Primo maggio nei pressi essenziale, essendo un meraviglioso lavoro creativo. Negli del cinema, sta dal 1966. Nada da piccola dormiva persino in anni i trend cambiano, ma qui, sulla costa, non li seguiamo un cesto davanti al negozio, al sole tra i fiori, come se fosse molto. L'impatto della vicina Italia, sicuramente numero uno in mostra. nel campo della moda, ma in ritardo nella lavorazione dei fiori, persiste da tempo anche da noi: “Agli italiani piacciono A Isola ha frequentato la scuola materna e quella elemen- i grandi mazzi con metri di carta da pacchi e grandi nastri, tare e ha fatto i compiti nel negozio. Studentessa eccellente, che altrove hanno ormai abbandonato. Oggi i bouquet sono sognava di studiare giornalismo o giurisprudenza, ma è an-naturali, senza ciarpame. A volte la gente vuole ancora lo stile data diversamente. Forse c’entra la madre, ma alle elementa- datato, ma si stanno facendo passi avanti. Piace molto lo stile ri le è stato consigliato di continuare la sua formazione nella Biedermeier.” La differenza di mentalità nell'acquisto dei fiori professione agroalimentare. Per ripicca, al secondo anno a cambia di regione in regione: “Qui mi commissionano ancora Celje, ha cambiato indirizzo: la floricoltura. Pare fosse de-bouquet per un importo preciso, altrove questo non conta. stino portare avanti l’attività della madre e col suo atto di Sarà la forza dell’abitudine, non credo si tratti di generosità.” ribellione si è solo avvicinata alla fioreria. Appena diplomata Per Nada la simbologia dei fiori e i colori non sono essenziali. ha cominciato a lavorare del negozio di famiglia, sebbene I clienti più veri sono quelli più giovani: “I bambini scelgono avesse la possibilità di andare a San Remo a dirigere una sempre le rose gialle. Scelgono un fiore che gli fa battere serra di garofani. Non è stato un sacrificio, bensì una scelta. il cuore.” Forse il suo cammino era già segnato in seconda elementare, quando confezionò il primo bouquet per una cliente. Era fat- Negli anni, Nada è diventata una sorta di cronista della vita to bene, ma non sapeva come metterlo in conto: “Meno male di Isola, ci ha conosciuti nei momenti di felicità, ma anche che fosse una cliente abituale, mi ha spiegato come fatturarlo di dolore e tristezza. Dice che Isola in fondo non è cambia-ed è il metodo che uso ancora oggi.” Pochi anni dopo, in as- ta molto. Nei momenti di bisogno la gente sa collaborare e senza della madre, realizza una corona d'alloro, considerata aiutarsi a vicenda: “Ed è in questi momenti che Isola e il suo un capolavoro di floricoltura, per la festa del Comune. Nes-spirito si mostrano in tutta la loro grandezza. Isola è una città suno nota la differenza, persino la madre se ne accorge solo con l'anima.” dalla calligrafia sulla dedica. Nel 1989 rileva ufficialmente Isolani Interessanti 203 Ringraziamento per l'aiuto offerto ai tempi del Coronavirus — 24 giugno 2020 98 Gli Isolani interessanti sono diventati per la Komljanec, ha dato l'allarme sin dall'inizio, non era ottimista prima volta “manifestazione comunale” il gior-ed aveva ragione. Durante la prima ondata a Isola vantavamo II no precedente la festa nazionale, il 24 giugno solo quattro infetti, mentre nella seconda la situazione è de-2020 a Piazza Manzioli. Questo evento è stato generata. Ma la nostra Casa di Sanità ed il suo collettivo hanno particolare sia a causa delle misure anti virus lavorato in modo coordinato, celere ed efficiente, per il bene che per i contenuti volti ad onorare le istituzioni ed i singoli che dei cittadini e con sufficienti mezzi di protezione. Matjaž Gerge-durante la prima ondata della pandemia si sono adoperati per ta, capo manutenzione presso l'Azienda di servizi pubblici Ko-la sicurezza degli isolani. Ammetto che è stato alquanto insolito munala, ha riferito che l'esperienza con le forti inondazioni del guardare dal palco il pubblico che indossava le mascherine. 2019 è stata molto formativa, soprattutto per la sua azienda. E Abbiamo ricordato il 25 giugno 1991, data in cui la Slovenia è poi nel 2020 è arrivato il Covid. Isola è stata tra le prime città slo-diventata formalmente indipendente ed il periodo in cui si è vene a chiudere i parchi giochi, a provvedere alla disinfezione guadagnata l'indipendenza. Ma tutto quello che il Covid ha por-delle aree pubbliche e soprattutto ad informare i cittadini sulle tato tra la gente non è paragonabile al a guerra di indipenden- conseguenze. Sotto molti punti di vista la Komunala si è rivelata za. Il virus Covid-19 ha fermato l'umanità, ha fermato il mondo, di grande aiuto. Il tempo passato a casa scorreva in modo diver-era e continua ad essere il nemico invisibile e sconosciuto. Ma so. Ne hanno approfittato per fare le pulizie generali, che sono come uomini ci ha unito su diversi fronti. Noi isolani non siamo andate a gravare sull'azienda. Infatti è aumentata la quantità estranei a questa unitarietà, vissuta attraverso le sconfitte e le di pezzi ingombranti da smaltire. Il nostro servizio dei Vigili del vittorie. Anche la battaglia contro il virus ci ha uniti e sul palco fuoco è suddiviso in due unità, a Isola e a Corte, entrambe fan-abbiamo presentato sette istituzioni e sette interlocutori che no capo al 'Associazione dei vigili del fuoco di Isola, gestita dal allora hanno lavorato fianco a fianco, nell'Unità di Crisi, istitu-presidente Evgen Lovrečič e dal comandante Simon Felda, che ita il 16 marzo 2020 dal sindaco Danilo Markočič, e che è stata in questa occasione era presente. Sotto più aspetti si sono rivela prima, anche a livello nazionale, a introdurre determinate lati indispensabili ed il loro mezzo tramite la musica e gli avvisi misure o per lo meno ha dimostrato grande inventiva e tem-portava speranza. Alla Casa di riposo di Isola la cordialità è un pestività. Si incontravano ogni giorno davanti all'edificio comu- aspetto intrinseco e dobbiamo ringraziare tutti i 107 dipendenti nale, all'aria aperta e con le mascherine. Zdenko Deželak ci ha per il loro lavoro di abnegazione che durante la prima ondata presentato l'operato della Protezione civile. Era appena andato ha evitato il peggio, mentre la seconda, più violenta, con l'aiu-in pensione e aveva da poco tolto l'uniforme di comandante to esterno dei vigili del fuoco e della Protezione civile è stata della Stazione di polizia di Isola e ha dovuto prendere in mano sapientemente contenuta. Ma allora eravamo solo all'inizio e le redini della Protezione civile e coordinare l'attività in questa l'assistente sociale Maria Sorgo Brec ci ha parlato dell'angoscia nuova e difficile situazione. Branka Požar, a tutti noi nota come dei loro assistiti che purtroppo col tempo non si è affievolita. Il la fata buona, ci ha illustrato l'attività della Croce rossa. Senza sindaco Danilo Markočič ha raccontato che al comune hanno l'aiuto dei volontari non avremmo potuto farcela. In quel perio-sfruttato questo periodo ed hanno pubblicato il catalogo delle do sono state istituite due linee telefoniche di emergenza per la attività artigianali a Isola, ma soprattutto ha ringraziato tutti consegna a domicilio di beni di prima necessità e per garantire i concittadini per aver capito che la lotta contro il virus è una l'assistenza domiciliare. E nuovamente abbiamo visto che l'u-corsa lunga che necessita di unitarietà e omogeneità. E noi ci nione fa la forza. Il direttore della Casa di Sanità di Isola, Evgenij sappiamo fare, vero? Isolani Interessanti 205 Marina Hrs — 17 settembre 2020 99 Marina Hrs è determinata a promuovere la nostra biblioteca siamo proprio noi isolani che nel 2004, du-II missione della biblioteca ed è legata alla gen- rante il suo trasloco nella sede attuale, in una catena umana te. Da più di trent'anni è direttrice della Bi-ci passavamo i libri di mano in mano: “Si sono attivati mol- blioteca civica di Isola e questo è il suo ultimo tissimi volontari, aziende, rappresentanti comunali e statali mandato prima della pensione. Il suo percorso accademico e la catena umana attraverso Isola era lunga ben 900 metri. non è stato lineare. Si è laureata in giornalismo alla Facoltà di Anche la logistica era complessa, ma con l'aiuto del comune Scienze Sociali, ma la vita ha deviato il suo corso verso i libri è stato tutto più facile. Non va dimenticata la sinergia tra gli ed i lettori. Ama la vita, ha desiderio di imparare, ogni anno isolani, sempre pronti a unire le forze per il bene comune.” un'attività diversa – dal lavoro a maglia alla scrittura calli- grafica o alla preparazione di idrolati. È mamma di tre figli e Questo amore per il libro, il verbo, l'impegno comune Ma- due volte nonna ed è stata l'unica a cui, iniziando l'intervista, rina lo esterna in diversi modi. Forse è più felice quando rac-ho potuto dire: “Benvenuta a casa.” È stata lei, nel 2004, ad conta le fiabe o quando ai visitatori o ai residenti della Casa avviare il progetto Isolani Interessanti, che da tanti anni lega di Riposo presenta le cronache dei suoi viaggi. la gente di questa città ed è un unicum in Slovenia. La biblio- teca riassume ognuna di queste interessanti storie umane, In biblioteca Marina si sente come a casa sua e assieme le digitalizza e pubblica sul portale Kamra che raccoglie con- ai suoi colleghi cerca di estendere questa sensazione di fa- tenuti regionali delle istituzioni culturali di tutta la Slovenia. miliarità a tutti gli isolani. “Cosa rappresenta esattamente La gente li legge volentieri ed in tutti questi anni hanno rag-la biblioteca?” le chiedo e la descrive così: “È un luogo di stu- giunto il sesto posto per interesse tra tutte le raccolte digi- dio, di incontro, di intrattenimento, un posto dove il sapere talizzate slovene. Durante questo lungo periodo di gestione è accessibile a tutti; è un'istituzione per tutte le generazione della biblioteca molti progetti sono diventati 'primi'. Già nel e per tutti i gusti, interessi, è come un organismo vivo che si 1994 la nostra biblioteca è stata la prima a passare all'ela-sviluppa e cresce assieme alle necessità dell'ambiente cir- borazione digitale dei contenuti, nel 1998 è stata inclusa nei costante.” Tutti i successi della biblioteca non sono evidenti progetti di formazione informale, ha istituito il suo Centro all'istante anche se sono stati premiati a livello comunale e per lo studio individuale ed una Borsa del sapere per l'inte-nazionale. In biblioteca il tempo scorre diversamente o for- ro Litorale nonché l'accesso ad internet. Hanno digitalizzato se così ci pare. Marina è soddisfatta dei risultati ottenuti in alcune preziose raccolte, dalle vecchie cartoline ai giornali di tutti questi anni, ma tutti noi desideriamo una biblioteca più fabbrica, dispongono di un gran numero di vecchi giocattoli, grande. Le 90.000 unità di materiale ed i desideri di amplia-organizzano l'ora della fiaba, diversi Circoli di studio, vetrine mento stanno ormai un po' stretti: “La cultura fa da specchio creative, mostre e quant'altro. Per ottenere questi risultati ci alla faziosità, ci ha dato la lingua, ci allarga gli orizzonti.” Ma deve essere un team molto affiatato, ma nessuna orchestra ha anche bisogno di spazio. Questo pensiero mi assale ogni può suonare armoniosamente senza il giusto direttore. In bi-qualvolta entro nel suo ufficio, straripante di libri che forse blioteca o tu trovi il libro o il libro trova te, dall'infanzia all'età avrebbe dovuto archiviare già da tempo, ma dai quali non più avanzata. La prova evidente di quanto apprezziamo la riesce a separarsi perché li ama. Isolani Interessanti 207 Indice Babič Agnese 150 Flego Lorella 134 Baloh Anton 116 Benčič Dora 68 Gerk Bogdan 56 Benčič Nataša 108 Gobbo Bojana e Lucio 196 Bertalanič Francka 38 Gombač Srečko 44 Beržan Dorina 96 Grahek Zvonko 40 Bolje Aleš 180 Gregorčič Nevenka 26 Božič Suzana 156 Grižonič Remigio 94 Brezavšček Dare 30 Bučar Leon 152 Hrovatin Enzo 124 Bučar Rudi 28 Hrs Marina 206 Buić Mirna e Toth Erik 128 Hrvatin Lilijana 130 Chicco Hajdin Selma 58 Ivančić Mirela 106 Cilenšek Maja 102 Coro femminile Sinji galeb 160 Jakomin Rajko 46 Jereb Andrej 146 Čebron Jasna 190 Jerman Nada 202 Čuk Boris 192 Jovanović Klarisa 70 Jurinčič Edelman 184 Depangher Nelfi 34 Juriševič Anton 80 Dernikovič Andrej 32 Dežjot Zorko 54 Kleva Ivančić Rok 76 Dolher Žiga 92 Klokočovnik Tomislav 64 Kobal Boris 162 Ećimović Timi 138 Kobal Janez 148 Evačić Ivica Ivek 170 Kocjančič Ervin 164 Kocjančič Sandra 158 Fatur Mojca 66 Kolenc Igor 114 Feder Miriam 200 Korenika Miran e Matej 112 Filipi Goran 48 Kralj Lara 86 Filiput Darko 110 Kralj Marjan 154 208 Isolani Interessanti Križ Aljoša 120 Rodin Ana 82 Rutar Sara 174 Le Orsoline 12 Ljubič Martina 88 Saliji Adnan e Tadžedin 18 Lorbek Jožef Jošt 100 Sau Silvano 14 Lovrečič Mirando 42 Simonovič Branko 132 Slekovec Dagmar e Markočič Danilo 126 Aleksander 78 Miklobušec Branko 22 Steinbacher Koni 20 Mislej Drago Mef 144 Miško Judita 60 Škrlič Nevio 98 Morato Nada 24 Šolaja Mara 182 Motoh Marjan 84 Turk Robert 142 Nardin Radivoj 198 Nastovski Slavica 62 Vajgl Ivo 194 Val Eta 118 Orlač Mirko 172 Višnjevec Tuljak Marisa 104 Ostrouška Vlado 136 Zajc Neva 36 Pečan Breda 16 Zaro Bruno 140 Pegan Vanja 52 Popovski Marjetka 90 Žbogar Vasilij 10 Prešern Rozana 176 Živulović Srdjan 166 Pušpan Elizabeta e Alen 122 Žiža Felice 178 Žlogar Anton 74 Radojevič Zvonka 168 Raspolič Claudia 186 21ª serata Isolani Ražman Celestina 72 Interessanti 50 Ringraziamento per 90ª serata Isolani l'aiuto offerto ai tempi Interessanti 188 del Coronavirus 204 Isolani Interessanti 209 Un grazie di cuore a chi ha compreso e scelto di sostenere al momento giusto l'uscita di questo libro: Gostilnica Bujol Izola - Filiput Darko s. p. KOLIF Veterinarski center Lara Radivoj Nardin s. p. Prevozništvo, svetovanje in dajanje lastnih nepremičnin v najem 210 Isolani Interessanti Patrocinatori Isolani Interessanti 211 Nataša Benčič Isolani Interessanti 100: ritratti 2004–2020 Redatto e pubblicato da: Biblioteca Civica di Isola, Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Isola Per gli editori: Marina Hrs, Marko Gregorič Testi introduttivi: Drago Mislej Mef, Marina Hrs, Agnese Babič, Nataša Benčič Traduzioni: Mariella Mehle, Miriam Feder, Mirjana Kramarič Francé, Daniela Paliaga Janković, Maja Cergol, Ticijana Filipič Revisione dei testi: Mirjana Kramarič Francé Fotografie: Remigio Grižonič, Saša Sergej Merkandel (Nada Morato), archivio Comune di Isola (Igor Kolenc), Tomaž Primožič (Ervin Kocjančič) Fotografia della copertina: Remigio Grižonič Disegni: Nana Posega Allestimento grafico: Moare 1a edizione online Isola, 2021 La pubblicazione è stata possibile grazie a: Comune di Isola, Biblioteca civica di Isola, Comunità Autogestita della Nazionalità italiana di Isola Tutti i diritti riservati. http://www.izo.sik.si/images/Isolani_interessanti/Isolani_interessanti_100_ritratti_2004-2020.pdf 212 Isolani Interessanti Sì, siamo diversi. Essere i(I)solani è una condizione dello spirito. Ja, drugačni smo. Biti Izolan je res stanje duha. Babič Agnese / Baloh Anton / Benčič Dora / Benčič Nataša / Bertalanič Francka / Beržan Dorina / Bolje Aleš / Božič Suzana / Brezavšček Dare / Bučar Leon / Bučar Rudi / Buić Mirna e Toth Erik / Chicco Hajdin Selma / Cilenšek Maja / Coro femminile Sinji galeb / Čebron Jasna / Čuk Boris / Depangher Nelfi / Dernikovič Andrej / Dežjot Zorko / Dolher Žiga / Ećimović Timi / Evačić Ivica Ivek –2020 / Fatur Mojca / Feder Miriam / Filipi Goran / Filiput Darko / Flego Lorella / Gerk Bogdan / Gobbo 2004 eti Bojana e Lucio / Gombač Srečko / Grahek Zvonko / Gregorčič Nevenka / Grižonič Remigio / Hrovatin Enzo / Hrs Marina / Hrvatin Lilijana / Ivančić Mirela / Jakomin Rajko / Jereb Andrej / atti/portr ritr Jerman Nada / Jovanović Klarisa / Jurinčič Edelman / Juriševič Anton / Kleva Ivančić Rok / Klokočovnik Tomislav / Kobal Boris / Kobal Janez / Kocjančič Ervin / Kocjančič Sandra / Kolenc Igor / Korenika Miran e Matej / Kralj Lara / Kralj Marjan / Križ Aljoša / Le Orsoline / Ljubič Martina / Lorbek Jožef Jošt / Lovrečič Mirando / Markočič Danilo / Miklobušec Branko / Mislej Drago Mef / Miško Judita / Morato Nada / Motoh Marjan / Nardin Radivoj / Nastovski Slavica / Orlač Mirko / Ostrouška Vlado / Pečan Breda / Pegan Vanja / Popovski Marjetka / Prešern Rozana / Pušpan Elizabeta e Alen / Radojevič Zvonka / Raspolič Claudia / Ražman Celestina / Ringraziamento per l'aiuto offerto ai tempi del Coronavirus / Rodin Ana / Rutar Sara / Saliji Adnan e Tadžedin / Sau Silvano / Simonovič Branko / Slekovec Dagmar e Aleksander / Steinbacher Koni / Škrlič Nevio / Šolaja Mara / Turk Robert / Vajgl Ivo / Val Eta / Višnjevec Tuljak Marisa / Zajc Neva / Zaro Bruno essanti/Zanimivi Izolani Isolani Interessanti / Žbogar Vasilij / Živulović Srdjan / Žiža Felice / Žlogar Anton / 21ª serata Isolani Interessanti / 90ª serata Isolani Interessanti Zanimivi Izolani Isolani Inter ritratti/portreti 2004–2020 Nataša Benčič