MOSSO V EDUCAZIONE FISICA. OPERE ni ANGELO MOSSO (Editimi t Trrrrg). Tm raura(1884). Con li incisioni e 9 favule in fototipia sulla fisonomia del dolore (19O0). 8." edizione . L. 3 50 Un'ascenzione d'inverno al Mimi e Uosa (1885), a." od. 1 — T incisioni . . . . B 50 L'educazione fisica della ilonna (1898)/ Suove 01,ilioni L'educazione finca dellagiotmUk( 1894 ) \ del MI I riunite in un volami', precedalo dalle solenni ciimmeinornxloni tornile nel Senato del Ilogno e nirAm-adiiniia del Lincei 3 50 La rifar ma dell'educazione, pensieri ed appunti (1898). 3.* edizione..............8 — ìm temperalur.i del cervello (1894). In-8, con 49 incisioni e 5 tavole fuori testo........7 CO L'uomo mille Alpi. Studii fatti sul Monto Uosa (1897). Terza «dizione (del 1909) con numerose aggiunto. In-8, di 538 pagine, 72 incisioni e 53 tracciati . 10 — La democrazia nella religione, e nella scienza. Studii sull'America (1901). 3." edizione.......4 — Menu sana in t orpore sano (l!t03). 4.° migliaio . . 3 50 Vita moderna degli Italiani (1905). 8.° migliaio. . 4 — ha difesa della patria e il Tiro a segno. l>ue discorsi in Senato (1905)............— 50 Escurtiimi nel Mediterraneo e gUtea9Ìdi0reta(l907\ Nuova ediziono con l'aggiunta di tre nuovi capitoli. Fn-8, di pag. 356, con 187 fotoincisioni prese sui luoghi, due tavolo in nero e una a colori. .12 — Le origini della civiltà mediterranea (1909). In-K, di 4 pagine, con 187 incisioni e una tavola a colori. 18 — ancklo .mosso. Angelo Mosso L'Educazione Fisica della gioventù - della donna Nuova edizione postuma preceduta dal discorso tenuto tini prof. Luioi Luciani al Senato il 5 dece mitre tipo, ila altre commemorazioni tenute a! Senato dal presidente Maxfkiìiu, dal prof. Giuskppb Carli-:, dal prof. Maragliano, dal ministro Crkdaro; nonché da un sat/yio del prof. Vittorio Aducco sulla l'ita e le opere di A. Mosso, letto alt Accademia dei Lincei nella seduta ilei 2 aprile 1911. MILANO FRATELLI TREVES, EDITORI 6li7i;> 60715 PROPRIETÀ LKTTKKAKIAì LiUui JH. "V™1"™»» * di traduzione tono ritmali P" tuli, t patti, compre» la Sretia, la Norvegia e l'Olanda. Milano. - Tip. Tre«.s. Nota degli uditori a questa edizione postuma (ldll). Dell'opera di Angelo Mosso su /'Educazione lisica della gioventù comparsa per la prima oolta nel 1804, si fecero parecchie edizioni, e sono tutte esaurite. Così pure avvenne per il suo discorso del 1802 su /'Educazione fisica della donna. Il pubblico le richiederà sempre, ma V autore desiderava correggere ed ampliare l'opera sua: ed a questo attendeva, quando lo colse la morte. L'autore illustre ed amatissimo spirò non è ancora un anno compito, il 21 novembre 1010. Raramente uno scienziato riunì sì alta faina nel mondo dei dotti e si grande popolarità tra i profani. Sulla sua tomba fu universale il compianto; e innumerevoli sono gli elogi pronunciati nelle Accademie, sui giornali, sulle riviste, da scienziati eminenti e da uomini di lettere. Noi crediamo fare opera utile ripubblicando, quali sono, questi lavori sull'educazione jisica. che ebbero tanta influenza nei costumi e netta tenni rei,,Une. L'opera maggiore e In minore riuniamo in un .so/o notarne. Come air elisione postuma delta Fatica abbiamo premesso alcuni dei pià pregevoli „r-licoli su la tuta e te opere di Angelo Mosso ■ rosi in,musi a questa edizione postuma dette due opere ed,teatine, pubblichiamo te solenni commemorazioni tenute, nel Senato del Ite,,no e ntt Accademia dei Lincei. Jl discorso del professor Luciani, delr Università di Roma dinanzi „l pià alto Corpo dello Stato, e anello de!professor V. Aducco. P™ide»«- Tri u 1 mmi8tr0 Credaro «> i Visori Maragliano e Carle. Settembre 1911, ('o.\imi:.mokazioni: ih ANGELO MOSSO ...i SENATO DEL REGNO ut-Ila loriiiilii ilei 5 (lemiilm- l()l». Discorso iii;i. Sanatori; LUIGI LUCIANI Professort ili /■'i-sio/oi/ìti air Università ili A'orna. Onorevoli Collet/hi ! A fiir eco alla lulla commemorazione di Angelo Mosso, pronunciala dal nostro illustre Presidente,1) mi sospingono gli antichi rapporti di amicizia, i comuni ideali, il soggetto stesso del nostro culto, la scienza della vita. a servizio della (piale dedicammo entrambi l'opera nostra. Noi ci conoscemmo fin dai primi anni della nostra carriera scientilica ; avemmo (Ilario Ludwig, illustre fisiologo di Lipsia, a nostro comune Maestro. Da lui attingemmo entrambi l'amore, direi anzi la passione, alla ricerca fisiologica, che coltivammo con tutte le nostre forze, seguendo ciascuno di noi vie proprie, talora collaterali, qualche volta divergenti, sempre sospingendoci innanzi liberamente secondo gl'interni impulsi, secondo il proprio temperamento. Anche (piando 11011 ci trovammo d'accordo in qualche speciale questione, non ci venne mai meno la stima reciproca, e a misura che si accrebbero le occasioni di meglio conoscerci personalmente, la nostra amicizia divenne sempre più intima, sempre i) È rili-ril» più innanzi a pai», ix. Musso. a il commkmorazionb iii a. mossii al senato più a Ilei Iiiomi. I,'omaggio chi' con le mie disadorne parole ora rendo all'illustre collega ed amico di cui deploro la perdila, è dunque improntato alla più schietta sincerità ed è l'espressione commossa del mio sentimento. Onn la morte di Angelo Mosso scompare una simpatica e caratteristica figura di //.v/n-/<>/jirazione su/>er/lua, sulVa/tueti, sulla cosidctta aca/tnìa, come mia delle principali cagioni del mal di montagna, furono e sono tuttora molto discusse, e diedero medesimamente occasione, sia in Italia, sia all'estero, a tutta una letteratura. Si può giustamente osservare che in questi suoi stilili egli precorse con rapidità un campo troppo esteso ili esplorazioni scicntiiichc, senza esaurirne ì singoli argomenti. Egli gettò senza tluhhio molti semi lungo la via da lui percorsa, alcuni dei quali fruttilicarimo notabilmente. Nel inc)7 pubblicò un volume riccamente illustrato, dal titolo: « La fisiolot/iti dell'nomo sulle Ai/>i » nel quale raccolse in forma elegante, in gran parte accessibile anche alle persone colte ma estranee agli stilili fisiologici, la somma delle ricerche sue e dei suoi collaboratori, sugli effetti fisiologici delle ascensioni sul Monte Rosa. Se si considera che a distanza di parecchi anni, nel 1906, quattro tisiologi tedeschi, Zuntz, Loewv, Fr. Mueller, W. (iaspari, pubblicarono un altro più grosso volume: « Sulle ascensioni e sul clima iti monfat/na », in cui tutte le Discorso ilei professor Luif/i Luciani v questioni già trattate dal .Mosso furono sottoposte a rigoroso controllo sperimentale e più largamente svolte e approfondite; si può hen concludere che le geniali iniziative del nostro compianto collega furono assai rimunerative per la scienza. E non bisogna dimenticare clic a\\'Istituto scientifico internazionale, solidamente costruito a Col d'Olcn. ai piedi del Monte Rosa, a circa .fono metri di altitudine, si è dato onorevolmente il suo nome, perchè promosso da lui, secondato dai Mecenati della scienza, a capo dei quali il nostro amato Sovrano e la Regina Madre. In esso accorrono annualmente gli studiosi di gcofìsica, di meteorologia. di botanica, di zoologia, di fisiologia c patologia. Come volgarizzatore della scienza, la ligtira del Mosso è a tutti nota, specialmente pei suoi libri sulla l>anra e sulla fatica, clic ottennero grande e meritato successo, facendosene in pochi anni parecchie edizioni italiane e traduzioni in lingue straniere. In queste pubblicazioni rivolte al gran pubblico, il Mosso ha saputo associare il suo talento di fisiologo alle sue belle attitudini di letterato. Si può anzi dire che in esse l'artista si sovrappone e prepondera sullo scienziato. La forma semplice, facile, elegante delle sue descrizioni ed impressioni, spesso soffuse di delicato colorito sentimentale, conquista senza contrasti l'anima del lettore, che si sente condotto senza sforzo ad interessarsi di problemi fisiologici, pei quali non credeva di possedere la necessaria preparazione. Tanto basta per renderci conto del grande successo di queste volgarizzazioni scientifiche, facendo astrazione dal valore del loro contenuto filosofico, nel quale alita il pensiero del vecchio Democrito, che ritengo superato VI da quello più luminoso ed umano, elie in Chitone ed Aristotele raggiunse nell'antica Grecia un così poderoso svolgimento. Ma ciò che più preoccupa il Mosso in questi scritti popolari, è di guidare il lettore alle osservazioni precise dei fenomeni naturali ; e di porgere esempi di descrizioni vive e impressionanti. nelle quali è messo in rilievo ciò che generalmente sfugge o passa inavvertito ai profani. Ivgli è come un artista rallinato che conduce un gruppo di signori alla visita di una pinacoteca. soflermandosi alquanto in ciascuna opera d'arte, richiamando l'attenzione dei visitatori su certi particolari interessanti, generalmente negletti dagli osservatori volgari. Di assai maggiore importanza pratica è l'opera del Mosso come propagandista della rifornìa dell'educazione fisica t/c/ia t/iovenlù, sul quale argomento puhhlicò libri, conferenze, articoli sulla Nuova Anto/ot/ia, che credo ora inutile di enumerare singolarmente, essendo a tutti abbastanza noti. Di essi diede qualche saggio lo stesso Mosso in più di un discorso pronunciato in quest'aula, col calore e convinzione di un apostolo, a proposito della discussione dei bilanci dei Ministeri della guerra e della pubblica istruzione. Questa propaganda in favore della ginnastica nelle scuole è ispirata a sentimenti altamente patriottici ; è lumeggiata dai ricordi delle antiche civiltà elleniche ed italiche. Sentite le nobili parole con cui concluse il suo libro: Sn/fa riforniti dell'etilica zione. — « L'Italia è fra tutte le Nazioni la sola che siasi rialzata più volte dopo essere caduta, la sola Nazione che siasi veduta rinascere quattro volle dalle rovine. K un fenomeno biologico ed è una esperienza grandiosa, la quale dimostra che Discorso ilei professor l.uii/i Luciani vii nelle nostre libre deve essere più tenace la vita... I. il sangue nostro che non si lascia corrompere dalle trasfusioni del sangue straniero. La volontà nostra si ridesta quando è prossima la dissoluzione; la vita c lo spirito latino si conservano pronti a nuove primavere nella storia dell'umanità. « Questo vediamo anche ncll'cducazionc li-sica. I ricordi più antichi degli Ktruschi, quali si trovano nella valle del IV», dimostrano che presso di noi erano già popolari i giuochi nelle forme stesse che furono la gloria della Grecia. Dopo tanti secoli noi torniamo a commuoverei per le medesime cose. L'entusiasmo nostro è come una voce interna che risuona misteriosamente; è un grido delle generazioni passate che si risveglia nei discendenti quando è vicino il pericolo. L'indole nostra inalterala ci richiama agli ideali antichi, all'ammirazione della forza e della bellezza ». Ma l'ultimo periodo della vita scientifica del Mosso è quello in cui la nostra stima per lui assume la forma e l'intensità dell'ammirazione. Consigliato dai medici a rinunciare alla vita di laboratorio e di biblioteca, per ritardare al possibile il progresso di una malattia spinale di cui apparivano già manifesti i segni esterni, egli rivolse con entusiasmo giovanile tutta la sua attività alle ricerche archeologiche, alle esplorazioni delle reliquie più arcaiche, della umana famiglia, peregrinando qua e là, ovunque poteva sperare, dietro le indicazioni degli specialisti in materia, di raccogliere materiali, di tentare nuove esplorazioni con qualche speranza di esito fortunato. Nel 190(1 recossi nell'isola di Creta per assistere agli scavi che la missione archeologica italiana eseguiva a Phaestos, e per prendere Vili <:O,MMKMI>KA71<>.NI-: Iti A. MOSSO Al. SliMATO (-ogni/ione degli oggetti raccolti dalle esplorazioni della missione archeolof/ica iut/lese, "l'ornato in Italia iniziò una serie di pubblicazioni sopra vari gruppi di antichità primitive scoperte ili Italia o a Creta, estendendosi in comparazioni con (pianto si conosce di simile iu altri paesi. Le più notevoli tra le pubblicazioni del Mosso d'interesse paletnologico, furono il volume pubblicato nel 1907 dal titolo lìscursioni nel Mediterraneo egli scavi i/i Creta, che fu tradotto anche in inglese, e quello venuto in luce nell'anno corrente col titolo Le orìgini tlella civiltà mediterranea. In queste pubblicazioni fece conoscere al pubblico colto, ma non dedito all'archeologia, ciò che gli scavi di Creta hanno messo in vista, molto più cllicaccmcntc ed estesamente di quello che si poteva ottenere colle dotte memorie dei membri delle missioni italiana ed inglese, secondo il competente parere del nostro illustre l'igorini. Ma più ancora che il desiderio di divulgare quanto altri scoprivano, eccitava il Mosso ad una singolare attività quella di disseppellire egli stesso le reliquie che potevano recar nuova luce sull'antica civiltà minoica, e sulle inllucnzc che essa esercitò sulle contrade bagnate dal Mediterraneo occidentale, cominciando dall'Italia. Fu per questo che a partire dal f()(>8 eseguì scavi con esito felice nella Capitanata, nella Sicilia, nelle Puglie, negli Abruzzi. Sopra questi vari scavi, che produssero copioso materiale archeologico ora allidato a pubbliche collezioni, il .Mosso scrisse pregevoli memorie che contribuiscono notevolmente al progresso degli sttidii. Un solo ragguaglio è mancato, quello sopra gli ultimi scavi eseguiti nella valle della Vibrata. La morte ha Discorso ilei presidente Manfredi ix colpito il nostro illustre collega nei giorni nei quali si apprestava a dar conto dei frutti della Mia ultima campagna archeologica. (Inoratoli colleglli, Ilo sentilo dalla voce del collega Carle ') che il Consiglio comunale di Torino, adottando il Mosso come suo figlio e concittadino, ha deliberato di accogliere la sua salma nel Famedio degli nomini illustri. Mi associo alla proposta che il Carle ha avanzala al nostro venerato Presidente, d'inviare alla famiglia del compianto collega, alla città natale e a Torino che fu il campo della sua gloria scientifica, le condoglianze del Senato. (Approvazioni.) * L'ampio elogio funebre tiri prof. I.nciani è stalo precettalo titilla commemorazione tic! /'resiliente Manfrctti e tir il le affettuose Imi rote ilei .senatore Giuseppe Carte, professore all' Università di Torino, che riferiamo testualmente tini resoconto ufficiale tlel Senato: Pki:sii>i-:nti-: MANFRKDI. Una morte, transito a più splendida vita nei fasti del mondo scientifico, è stata quella di Angelo Mosso, avvenuta in Torino il 24 novembre. La fama, che dello scienziato vivente andava man mano celebrando i meriti e le conquiste, ora dalla sua tomba, con il lamento funebre, spande il grido della intiera sua gloria. Dagli umili natali, avuti in Chicri il 3f maggio iN.|(i, si eleva da sè il giovane intelletto agli studii ginnasiali e liceali paesani, indi ai facoltativi di medicina e chirurgia in Torino. 0 V. pag. xv. x com.mimokazioni: ih a. .mosso al sknato con seguendo laurea d'onore nel t •S(i(i con discussione di tesi rivelante il genio e preludio ai futuri giganteschi passi. In Firenze al laboratorio dello Sellili', in Lipsia a quello del Ludwig, in Parigi, si perfeziona nella fisiologia, ed appaiono le sue prime pubblicazioni a farlo salire in cattedra, tornato ili Italia nel iN7."» : prima per la farmacologia nell'Università di Torino; nel 187(1 per la materia medica; nel 1X7.X per la fisiologia, con la direzione del laboratorio, successore del Molcschott trasferito a Roma. Affetto, riconoscenza, riverenza dei discepoli all'insigne zelantissimo maestro. Si fa splendida la ligura del fisiologo, chiamato sommo da tutti gli studiosi, acclamato dagli stranieri. ammirato e commentalo dai dotti di lutto il monchi nelle sue stupende intuizioni e clamorose scoperte, vincitore nel 187;) del Gran Premici della nostra Regia Accademia dei Lincei. Lungo l'elenco dei preziosi volumi dello scrittore scienziato; ricchi di sue memorie gli Annali delle Accademie; ed anche una letteratura scientifica, in libri per il pubblico dei profani, volgarizzanti all'intelligenza di tutti i fenomeni psicologici, massimamente quelli curiosissimi della fatica e della paura. Dalle indagini sull'esercizio e sulla fatica il fisiologo è spinto agli studii d'igiene; c sopravvengono le sue pubblicazioni sull'cduca-zione fisica; della quale si fa intenso cultore, propugnatore attivissimo, apostolo entusiasta ; degli esercizi fisici in Italia promovitorc : dell'alpinismo divulgatore. « Fu Quintino Sella, che mi spinse — diceva — verso le Alpi ». Dell'educazione lisica il fervore in lui è per amore della morale e civile. Un viaggio negli Discorso ilei presidente Manfredi xi Siali Uniti, nel iN()(), ari invito rii quella Università, a scopo scirn ti lieo, gli porge occasione rii studiare la vita rii quel popolo, rapporto principalmente ai problemi ridi'educazione. Fruito rii quel viaggio il suo libro: La democrazia nella religione e nella scienza. La vista degli emigranti lo conduce all'esame rielle relative questioni sociali. L'altro volume: Vita moderna deii/i Italiani, è dedicato alla liglia, perchè impari a conoscere la sua patria e ari amare i poveri. Vietata all'emerito la cattedra, chiusogli il laboratorio dal morbo fatale, non gli lascia riposo la mente avida ; si innamora riegii scavi ri'antichità; eccolo archeologo appassionato, e con ardore giovanile meraviglioso agli studii di archeologia e rii etnologia preistorica. Scrutato l'essere umano vivente, esplora le età sepolte, tenta rompere le tenebre della preistoria. A costo di stenti, disagi e fatiche, percorre i litorali mediterranei, Sicilia e le Coglie, in traccia dell'antica civiltà italica ; lo attrae la preistoria ellenica, rinnovata rialla moderna archeologia, eri è in Creta nel tyofi allo spettacolo rii quell'altra civiltà riissepolta; e delle escursioni sue e degli scavi veduti illustra i risultati dando al pubblico europeo notizie non possedute per l'aririietro che dai dotti. Ricco di titoli accademici; socio de'principali Istituti scientifici, non solo d'Italia, ma rii lùiropa e d'America : coperto di onorificenze ; non ne menava pompa l'uomo semplice, sobrio, bonario. L'ammirazione entusiastica manifestatagli dal Congresso internazionale di lisiologia, tenuto in liru.xellcs nel i«)<>3, fu onore dello scienziato, onore d'Italia. Il Senato, cui appartenne dal 4 marzo 1904. XII COMMEMORAZIONE IH A. MOSSO Al. SENATO lo ha veduto qui premuroso portare la saggia parola nelle discussioni, finché il forte spirito potè dominare la libra inferma. Teniamo notevoli, fra altri, i suoi discorsi sull'cduca-zione lisica degli ulliciali e dei soldati, sui bilanci dell'istruzione e della guerra, sul Politecnico di Torino, sul Policlinico e sugli ospedali di Roma. Sulla vetta del .Monte Rosa la Capanna Osservatorio Margherita, l'Istituto Scientilico internazionale sul versante valsesiano del monte presso il Colle d'Oleii, sottostante alla Capanna, a .'>n(io metri sul livello del mare, si ergono a memoria della munificenza dell'Augusta Regina, della mondiale riconoscenza del merito scientilico di Angelo Mosso, della Capanna ampliatorc, dell'Istituto creatore. Memorando è «pici giorno 27 agosto 1907, in cui. con l'intervento della Maestà di Margherita di Savoia e di illustri rappresentanti di varie nazioni, fu inaugurato quel nuovo tempio della scienza ; laboratorio di studio de' vari fenomeni, che si manifestano nell'alta montagna ; per voto del Comitato direttivo e d'una eletta rappresentanza di fisiologi d'aigni parte del mondo civile, convenuti ad Kidclhcrga, intitolato al nome di Angelo Mosso. A quell'altezza è scolpito su lapide questo nome e vi starà sublime ai posteri; ma noi mandiamo al compianto celebrato collega, anche a maggiore altezza, il pensiero con l'addio estremo; glielo mandiamo alle superne sfere dal suo genio meritate. (Vivissime a/}prova zioui.) Discorso del professor (ìiuscftfie Curie mii « Prof. GIUSEPPE CARLE. Ali associo alle nobili, commoventi, ispirale parole del nostro illustre Presidente per la perdila immaliira di Angelo Mosso. Coetaneo di Lui, ed an/.i più vecchio di un anno, come lui uscito da modeste condizioni, suo compagno sui banchi della stessa Università, e poi collega di insegnamento, ancorché in materie diverse, da ultimo unito e stretto con lui da 1111 culto ed un entusiasmo comune per le antichità classiche, sento il bisogno ed il dovere d'inchinarmi a questo intrepido ed indomito lavoratore, ispirato sempre ad alti ideali, clic, durante l'epoca della salute, dedicò tutto sè stesso al problema della vita e della fatica nei laboratori di fisiologia e sull'ardue vette dei monti ; e poi, quando la sanità del corpo non gli consentì più nò il lavoro chiuso del laboratorio, nè quello aperto ma arduo dell'alta montagna, si fece a ricercare nei campi sterminati della morte le prime traccic ed origini della nostra stirpe, e chiese alle tombe il segreto della vita primitiva dei nostri progenitori. E fu bene che Egli così facesse, onorevoli colleghi, perchè non è a desiderarsi clic i domimi sterminati di questa o di quella scienza siano sempre lasciali esclusivamente agli specialisti; nè è la prima volta che chi abbia buona tempra d'ingegno e il culto del vero, entrato nuovo, senza preconcetti e senza direttive troppo determinate, in altro campo di studii, possa scoprirvi cose, che gli specialisti non potevano forse scorgervi, e trarne induzioni, congetture, divinazioni, ipotesi nuove. XIV COMMUORXZIONK DI a. MOSSO Al. SENATO lo <|iiuli in ogni evento potranno sempre essere combattute o meglio avverate da altri più agguerriti in quelle ricerche. Onesto è certo, o signori, che io, vecchio di un anno più di lui. malfermo di salute come negli ultimi anni, non avrei mai credulo di accompagnarlo all'ultima dimora ; ma posso attestare al Senato che il funerale di Angelo Mosso a Torino per imponenza, per solennità, per emozione della moltitudine, che l'ha seguito. potrà dillicilmenle essere superato, per quanto egli fosse modestamente nato e avesse modestamente vissuto. Otto studenti portarono il feretro di Angelo ■Mosso su le loro braccia sotto il portico dell'Istituto di fisiologia, che può dirsi suo perchè inaugurato da Lui. degno successore di Iacopo Moleschott. Fu di colà, sulla spianala di fronte al viale del Valentino, e di fronte alla collina che separa Torino da Chicli, che il 2.) novembre, mentre cadevano le foglie, e sorgevano e biancheggiavano nitidi, dall'una e dall'altra riva del Po, gli edilizi dell' l'esposizione futura, furono detti i discorsi estremi ad Angelo Mosso. Furono pochi, ma furono buoni (pici discorsi : si parlò a nome della città di Torino, dell'Università, dell'Accademia delle Scienze e dell'Accademia dei Lincei, del Club Alpino italiano, della Federazione ginnastica italiana, del Senato, e si parlò davanti ad una moltitudine di allievi di varie generazioni, ad una folla di ammiratori, di colleglli, di amici di ogni condizione e classe sociale, di persone che l'avevano conosciuto e di altri che avrebbero desiderato di conoscerlo. Sembrò, come ebbe a il ire, giovane di cuore sebbene venerando per età l'o». Bosclli, che Discorso ilei professor Giuseppe Carle xv lo spirilo ili Angelo Mosso, sciolto dai vincoli corporei, si librasse e si innalzasse nell'aere oltre la collina di Supcrga, clic separa Torino dalla libera città di Chierì, collina che Egli, adolescente, valicava a piedi lino a Torino per prendervi le lezioni, e di là spaziasse nella immensità dell'aere tra le vette delle montagne, sopra la vastità del mare, continuando a ricercare i misteri della vita e della morte ed i segreti delle civiltà scomparse. Intanto la salma di Angelo Mosso, coll'una-nime consenso di tutto il Consiglio del Comune, era collocala nel Famedio della Città di Torino, che per un momento fu anche il Pantheon degli uomini illustri che contribuirono al Risorgimento italiano. E fu giusto giudizio, onorevoli colleghi, giacché Angelo Mosso fu uomo di mi unico culto, quello disinteressato della scienza, di cui fu fervido apostolo finché fu sano di corpo, e potè scrivere della mens sana in corpore sano: continuò ad esserlo allorché la sanità del corpo gli venne meno, ma continuò il vigore della mente, e può dirsi esser tale anche dopo la sua morte, perché Angelo Mosso poteva ben tlire col filosofo: Non omnis moriar, essendo Egli stato fra i fortunali che seppero trasmettere in generazioni di allievi Palliato e l'entusiasmo del maestro. Prego la presidenza del Senato a voler trasmettere le condoglianze del Senato all'egregia famiglia del Mosso ed alla Città di Torino, che può dirsi avergli dato i natali, essendo Chieri prossima e contigua a Torino, dove Egli ha compiuto la sua operosa giornata, mentre Torino (ìli ha pur dato una tomba degna di Lui. (Approvazioni.) COMMEMORAZIONE iii A. MOSSO AL SENATO * ■Styuirono al discorso ./«•/ Luciani alcun.- /virole .lei senatore Edoardo .Varmghano. profes sor,- e ,Urei/ore .Iella ihntcu medita ali Università .ti Ceno va. clic uni pure si riferiscono: ' MAINAGLI Ai\()(/>ro-vazioni.) co.mmi<:mora/.iom<: oi ANGELO MOSSO all'ACCADEMIA DEI LINCEI nella seduta del 2 aprile I <|11. Discorso dici. Professori; VITTORIO ADUCCO pro/essarc di J'isiolof/ia al/' Università di risa. L'onore dì commemorare, dinanzi a voi, Angelo Mosso doveva, piuttosto che a ine, toccare ad altri : ad altri che sapesse meglio comprendere la mente dell'uomo, che abbiamo perduto, e meglio sapesse prospettacene la figura. Voi voleste dare a me questo compito, perchè sapevate quali vincoli di affetto reverente e devoto legavano, da anni, a Lui l'animo mio e, forse, sapevate pure che Egli contraccambiava, con altrettanta benevolenza, cotesti sentimenti. Mi sono accostato con reverenza a tutto ciò, che costituiva la personalità del mio Maestro : ho cercato di penetrare nella sua mente e nel suo cuore: ho indagato nell'opera sua: ho richiamato con profonda commozione i ricordi degli anni vissuti con lui: ho interrogato molti, che gli furono famigliari: ho interrogato me stesso: e son venuto, trepidante ancora e commosso. a parlarne dinanzi a voi. *) Avrei voluto saper dare a questa nobile fì- 1) Ho avuto notizie intorno alla vita del Mosso dalla vedova. .Maria Treves, dalla sorella, dal prof. Pagliai» c soprattutto dal prof. Kroneeker, ai quali mi ero rivolto c elle eortesemente aderirono all'invito. xx i ommi mokaziom: ih a. mosso ai lincei gura d'uomo e di scienziato quel rilievo e quel colore, che valesse a renderla per altri, quale l'u per noi. ammonitrice ed incitatricc. Potesse almeno l'alletto, che ho messo ili questa rievocazione, esprimere il tributo d'una riconoscenza imperitura verso la memoria del .Maestro scomparso ! * Quando il .Mosso cominciò ad occuparsi ili ricerche sperimentali, eravamo nel periodo in cui all'osservazione pura e semplice eil ai metodi, che permettevano solo un'analisi superficiale ed incompleta, per quanto accurata e feconda, si era da poco aggiunto il potente aiuto dei più delicati mezzi, che la lisica c la chimica potevano oll'rire allora. .Mentre, pochi anni prima, Giovanni Moller affermava l'impossibilità di fissare la velocità dell'impulso nerveo, llelmboltz era riuscito a misurarla. Il metodo gralico era stato introdotto dal Ludwig, e, nelle mani del Marcy, stava raggiungendo quella precisione e quella dill'iisioiic, che lo posero fra i più universalmente adottati nelle ricerche fisiologiche. Questo soflio innovatore nei procedimenti dell'indagine, dal quale dipese, in parte, la reazione positivista contro il vitalismo Mùllc-riano, non era ancora entrato, in modo sensibile e profìcuo, nel nostro paese, mentre altrove e specialmente in Germania, se ne erano già colti frutti copiosi. Per l'applicazione dei nuovi metodi allo studio delle funzioni, la ricerca biologica si fece più ardua e più minuta e pretese, da parte dello sperimentatore, maggiore preparazione e perizia speciale. L'analisi dei fenomeni di- Discorso i/el professor V. Atiucco xxi venne più sicura, più esatta e più penetrante, per cui, mentre la nozione ili non pochi di essi si rischiarò di viva luce, quella di altri apparve, se non più oscura, certo più intricata. Xc poteva essere altrimenti, poiché, ad ogni passo del metodo, nuovi orizzonti si aprono all'investigazione e nuove conquiste si fanno nel regno dell'ignoto. Angelo Mosso, al quale natura aveva largito un vigore morale ed un rigoglio intellettivo che uè gli anni, ne le sventure, nè le infermità avrebbero logorati, fa parte di quel primo gruppo di fisiologi, da cui l'Italia, appagata se non sazia la lunga aspirazione all' Unità politica, aspettava, e non invano, il rifiorire di una scuola fisiologica nostra e l'instaurarsi di una vera tradizione scientifica. iNel campo delle scienze sperimentali un lavoratore isolato, fosse pur grande, avrebbe bensì potuto avere ancora un'influenza notevole sulla cultura e sul progresso scicntilico del paese, ma non bastava più alle nuove esigenze, che lo spirito del tempo aveva fatto nascere e crescere. Il bisogno che l'individuo sapesse trasfondere in altri, intorno a lui raccolti, attitudini, sapere, energie, ideali e metodi era sentito da tutte le menti, sollecite dell'avvenire. Il Mosso aveva le qualità che di uno studioso fanno un maestro, che (làmio all'attività personale quella forza espansiva per cui influisce sull'attività degli altri e le imprime coscienza. ardore e direzione. Dalla sua complessa individualità emanava come un'essenza sottilissima, che agiva, per virtù dinamogena, su quanti gli stavano al fianco. Egli scrutò i campi della scienza con l'alacrità e la tenacia d'un volere inflessibile, col xxil i:ommi-:mokazioxk iti a. mosso ai i.ixciu fervore di ima fede sincera, con la perspicacia e la profondità d'uno spirito superiore, col successo, che sanno raggiungere le menti lucide e pratiche, e perciò, è facile comprendere la grande e benefica inllucnza, eli' Egli esplicò intorno a sè, sia come uomo sia come sperimentatore. * Angelo Mosso si diceva cittadino di Chicri, sebbene nato a Torino il 30 maggio iiXjft. Ma la sua famiglia era di Chicri, e, quivi, fu portato, pochi giorni dopo la nascita, e, quivi, avendovi il padre aperto bottega da falegname, passò l'infanzia, la giovinezza e parte della virilità. he prime scuole, compreso il («innasio, le fece in quella cittadina; il Liceo mercè un sussidio, un po' a Cuneo, un po' ad Asti. Non fu sempre scolaro modello, ed una volta dovette la madre intercedere perchè, dalla bottega paterna, dove era stato messo a lavorare, l'osse riaccettato nella scuola. h probabile che, in quella bottega. Kgli abbia acquistata od aflinata l'abilità al lavoro manuale, che gli doveva esser così vantaggiosa nel Laboratorio. Così pure credo che la povertà dell'esistenza, di cui si ricordò sempre con fierezza, ed il veder quanto, in casa sua, fosse difficile guadagnarsela, abbia presto associato nel suo cervello, vivace e pronto, l'idea di vita a quella di lavoro e di sacrilicio. ') l) 1 semi di quest'idea fruttiiichrninnn pni. e. molti anni dopu. nel 1877. iirll'elogio funebri' di l*e»poldo Ruvida, dirà : « per me non no fare degli uomini ehe due grandi divisioni, | buoni ed i eattivi, i laboriosi e gli inerti»: e. più tarili, in un discorso solenne ai Lincei (28 maggio 1887), inneg- Discorso i/el professor V. Atiucco xxiii Quest'esercizio di povertà diede all'animo suo, già sano e retto, la tempra che gli voleva; gli fu spuola di forza e di carattere, immunizzandolo contro la debolezza della volontà ; gli instillò, a poco a poco, un allo desiderio ed un incoercibile proposito di elevazione, gli infuse nell'animo il virile sentimento della lotta e del sacri licio. Ad esso si deve, in parte, quella forza e quell'ardore, che furono le note fondamentali della sua vita. Ma nessuno potrà mai valutare quanto delle sue energie la povertà abbia disperso, deviandolo dal suo più diretto scopo: nessuno potrà mai dire quanto più agevolmente avrebbe conquistato il suo posto, se non fosse nato povero: « band facile cmcrgunt quorum virtu-tihus obstat Rcs angusta domi ». ') Fallitogli il concorso ad un posto del Collegio delle Provincie, si inscrisse egualmente all'Università. 2) essendo il padre deciso a qualunque privazione purché il suo primogenito potesse continuare gli studi. Ne ebbe a dolersene, poiché il figliolo si accaparrò subito l'affetto e la stima del I)e Filippi e del Moris, i quali, compiuto il primo biennio, lo fecero incaricare dell'insegnamento delle Scienze nasiera salisi fatica « perchè rinfranca i must-fili e tempra l'anima a più <1 uri- provi- » : ed, iiilim-, ancora una volta, già iti-levino, nel libro l'ila moderna dei/li Italiani (i<|0(>, pag. .Vii), scriverà: « c il desiderio c il culto della fatica clic dobbiamo instaurare, pi-rcliè l'anima nelle fatiche si sveglia e si rinforza ». Non Milo, ma culi proclamerà altamente che « la fatica è la base della creazione nelle scienze e nelle arti » (Art l'atica. 1891, p. ajS) e che «la gloria è nella lotta e nel lavoro per conquistare la fortuna, non nel premio che può dare l'operosità, o nella ricchezza che si guadagna senza merito anche dagli audaci inetti » (Mens sana in eorpore sano. 1903, pag. 162). 1) (ìiovi-NAI.K, iii. 164-163. 2) Novembre 1864. XXIV MIMMI MOKA/IONI IH A. MUSSO Al LINCEI turali nel Liceo di Chicli. Il che portò bensì un sollievo ai suoi, ina richiese da Lui uno sforzo maggiore, al «piale, però, si sottomise volenteroso e lieto, attribuendo, anzi, un'iu-llucnza salutare alle gite che, attraverso la collina torinese, a piedi, qualunque fosse la stagione, doveva fare per recarsi, parecchie volte la settimana, a compiere il suo ullirio. A Torino abitò, con un amico, altrettanto povero, una soflitta, finché, nominato nel quinto anno allievo interno nell'Ospedale .Mauriziano, vi ebbe camera e mensa in comune con Luigi l'a^liani. col quale si iniziò, così, quella fraterna amicizia, che non doveva più sciogliersi. l'I da notare che il illosso, sia per naturale propensione, sia che le lezioni al Liceo Io richiedessero. sia perchè, in quegli anni, avevano maggior grido alcuni insegnanti di materie biologiche, frequentò con predilezione, anche (piando non ne aveva più obbligo, il corso di Zoologia comparata del De Filippi, il cui viaggio per le Indie era imminente, e fu assiduo, poi. nel Laboratorio del Lcssona. che ve lo accoglieva affettuosamente, e si sentiva attratto dalle magistrali lezioni del Moleschott. Furono esse che, come quelle del iMagcndic, al dire di I*. Bert, ') fecero per C. Bernard, gli « inspirarono nell'animo giovanile l'amore dello studio ed il culto della scienza ». *) Anche in quegli anni la sua vita fu vissuta fra le angustie materiali. Tuttavia il suo inalterabile ottimismo, *) la disciplina a cui obbligava se stesso, il confronto con altre miserie, i) Discorso di I*. uri t in C. Iìi:k.\arii, La xcience ex-pèrimeiilale. piijj. 17. _ 2) Ij-'ltcra dedicatoria ili .Molcsrlioll nella .Memoria : La cirro/azione del sant/ue nel cervello t/eU'uoiiin. 3) A. Mosso, Vita mml. /lai.. 1906, paj{. 364, Discorso i/el professor V. Atiucco xxv soprattutto con quelle clic l'Ospedale gli metteva sottocchio, gli facevano giudicare hella l'esistenza e gli davano un senso di gaiezza, che si comunicava agli altri, Ebbe, però, un accesso di sconforto, forse l'unico, (piando, d'un tratto, per non aver potuto adempiere l'ohhligo del servizio nell'Ospedale militare, ricevette, verso la line del 5." anno, l'ordine di partire soldato, l'arti eolla disperazione nell'anima, atterrito al pensiero che i suoi studi erano troncati. Ma l'csiglio non fu lungo, Per l'intervento di persone autorevoli il decreto fu revocato: cosa enorme a quei tempi. ') dosi potè laurearsi con lode, *) presentando come tesi i risultati di alcune ricerche intorno air accrescimento delle ossa, ricerche che furono giudicate degne di stampa. Dopo la laurea fu medico di battaglione, ma per poco; giacché, vinto un concorso di perfezionamento all'interno, si recò (1871) nel Laboratorio di Fisiologia di Maurizio SciliIf, a Firenze, dove compiè le sue prime ricerche sperimentali, fra cui richiamarono l'attenzione quelle sui movimenti deiresofago. Per queste Egli era già favorevolmente noto agli studiosi, che lavoravano sotto la guida di quel mirabile Maestro, che fu darlo Ludwig:1), quando, nel 1873, vinto il posto di perfezionamento all'estero, andò a Lipsia, dove convenivano d'ogni paese giovani, assetati di apprendere i metodi della ricerca fisiologica e del ragionamento scientilico. In quell'ambiente il Mosso si trovò a respirare un'atmosfera satura di insegnamenti. La 1) Notizie avute dal prof, l'agliani. 2) Il 25 luglio 1S70. 3) Così mi scrive il prof. Kroneckcr. XXVI COMMKMOKA/.IOXK Iti A. .MOSSO Al I.I.XCKI scuola inarrivala del Ludwig, il corso di metodi fisiologici del Kroncckcr, le indagini proprie, quelle di un manipolo di fisiologi, a cui fu poi sempre legato da sentimenti di affettuosa stima, costituivano tale un complesso di lavoro, che il viverci dentro doveva dare alla sua niente ed alla sua futura azione un carattere indelebile. Il suo organo pensante, kì come erra «la suggello, ('.Ile la figura impressa non Irasmiila ■>, conservò il ricordo, segnatovi dalla vita attiva ed intensa di (pici due anni, ma non perdette, però, le qualità proprie e .specialmente lo spirito limpido, pieno di originalità e d'iniziative. Ili quel periodo di contatto col grande Maestro, di convivenza con tanti spirili eletti, di lavoro produttivo, di assimilazione intelligente ed assidua, lo sperimentatore si era maturato, il pensatore aveva trovato la sua via. Fin d'allora il suo spirito si orienta verso una concezione meccanica dei fenomeni della vita ; ma la sua azione di tisiologo non ne sarà polarizzata, giacché, in essa, la sua niente si muoverà, sempre libera da ogni vincolo dottrinale sistematico. *) Aveva acquistata tanta stima nel paese che lo ospitava, che due Istituti di Fisiologia gli olfrirono il posto d'assistente, ma Kgli 11011 accettò. Ritornò in patria, non senza essersi fermato alcuni mesi a Parigi per conoscervi (il. Bernard, Marey e Ranvier. Intanto, negli anni del perfezionamento, an- 1) Purgatorio, XXXIII. 2) Vedi La l'aura, eap. IV, § S e La Fatica, cap. Ili, § 3. Vedi pure il suo scritto Necrologia di C. Ludiviti. in Nuova Antoloi/ia. iKg.>, ed il discorso Materialismo e Misticismo. letto all'Università ili Torino il giorno dell'Inaugurazione dell'anno scolastico iKt)5-gl A. MOSSO Al I.INCHI ideava per penetrare nel cuore dei feiionieni, sottoposti al cimento dell'osservazione e dell'esperienza, era la miglior maniera di trarre, dal nostro Maestro, profitto di cognizioni e dovizia d'ammaestramenti. Tale era essenzialmente la sua Scuola: insegnare con l'azione, più che con la parola ; giacché Kgli pensava che, per tal modo, il discepolo, essendo costretto a metter maggior parte di sè nello sforzo dell'apprendere, potesse meglio sviluppare le qualità personali. E non pochi chhcro ospitalità in quel Laboratorio, e vi appresero a lavorare e vi sentirono le vibrazioni di un'alta idealità, di uno sconlinato amore per la scienza e pel lavoro, di uno spirito d'abnegazione sempre desto. In quasi tutte le Università italiane vi è, ora, qualche insegnante, che ha bevuto a quella fonte e che ricorda con gratitudine i mesi, o gli anni, vissuti con quel Maestro, in cui il continuo lavorìo del pensiero era secondato da una ferma volontà, da una prodigiosa attività di sperimentatore e da una singolare facilità a trovare, per sè e per gli altri, i mezzi adatti a risolvere un problema. Anche dall'estero alcuni tisiologi vennero a intraprendervi qualche ricerca, in cui la speciale competenza del Mosso rendeva necessario il suo consiglio od il suo aiuto. figli, ad una grande coltura lisica e fisiologica, associava una rara perizia tecnica. Kra poi insuperabile nell'uso dei metodi di registrazione grafica, sia per la conoscenza profonda che ne aveva, sia per la destrezza della mano, che gli permetteva di valersene con precisione, sia per lo squisito senso estetico, che dava a tutte le operazioni del suo lavoro una bella armonia di linee. Discorso i/el professor V. Atiucco xxxi Ouantunque, nello sperimentare, il volto gli si ; •«■inponesse ad un'espressione di austerità e di raccoglimento, come dinanzi a cosa sacra, con e ;•« prepararsi ad un colloquio col mistero ; •'• ) vii.; noi lutti si sentiva che non era mai iVi do o indiITcrcntc. I fenomeni, che gli si svolevano davanti, parlavano non solo alla sua mente, ma anche all'anima sua. Ala la commozione, che, in altri, avrchhc nociuto alla serenità dell'indagatore, in Lui era contenuta e temperata in modo che non esorbitava, bensì donava fervore all'intelletto. Era |ii« ita commozione, fluttuante nell'ambiente, • 111- dava il tono al lavoro di quel Laboratorio, e che ci faceva partecipare con grande amore e con vigile zelo all'opera del Maestro. Questa stessa commozione gli palpitava, •sso, nella parola, dando alle sue lezioni ed : i suoi discorsi un calore comunicativo ed ■ ■ila vita intensa ; spesso si percepiva nei suoi ■ritti : ') sempre, compenetrava ogni suo atto ad ogni suo stato. 1) Cito un esempio. Avendo trovato «'he l'allenamento vi nili- nullo l'aumento di temperatura nelle ascensioni, est-lama : « L'entusiasmo mio durante tali esperienze era «-osi ululi- elle, in «piesta economia inaravigliosn dell'energia, mi sembrava di contemplare un sentimento morale della natura; e l'ispirazione poetica di-li'ambiente mi lasi-iava cratere d'aver s«-op«-rlo una perfezione etica prodotta «lal-l'escrcizio ». (L'uomo .\ulle Alpi, 1909, pag. 189.) Legatisi anche in Escursioni ne! Mediterraneo e oi, a pag. 23: « D'ogni trovaincnto conservo un'immagine viva ed esatta, perche s'era svegliato in ine come un esaltamento nella forza «l«-lla percezione, per «|uesto lavoro nuovo, al «|uale mi abbandonavo con entusiasmo giovanile ». XXXII COMMKMORAZIO.NK III A. MOSSO Al MNCI'I Il lavorìo della mente intorno alle indagini lo assorbiva così completamente, che ne derivava una specie di isolamento, il (piale escludeva ogni altra cura, che non l'osse diretta a quello scopo, come se nel campo della visione distinta ci fosse posto soltanto per le immagini relative al problema, che avvinceva la sua attenzione. Noi gli si parlava, ma. ben presto, ci si avvedeva, da uno speciale aspetto degli occhi, clic parevano rivolgersi a guardare interiormente, che 11011 ci ascoltava più c clic il pensiero dominante lo aveva riafferrato. Questa concentra/ione spirituale dava luogo, è vero, alle sue distrazioni, ma acuiva anche le sue facoltà mentali e, distogliendole da ogni altro oggetto, conferiva loro ima straordinaria penetrazione. Non solo, ma faceva sì clic il problema fisiologico fosse da lui tentato da ogni lato con insistenza (piasi veemente, che 11011 poteva 11011 condurre a risolverlo in tutto o in parte. Kra così posseduto dal genio della ricerca che, 11011 di rado, i doveri didattici gli parevano un sacrificio, perchè lo costringevano ad interromperla. Tuttavia metteva nelle lezioni, anche più comuni, una nota personale, che le rendeva eflicacissime, quantunque dovesse reprimere la sua emotività, a cagione della quale era invaso, più che da preoccupazione, da vera apprensione, specialmente quando doveva fare qualche esperienza. ') Ma, se la lezione riguardava un capitolo, dove aveva fatto studi speciali, allora mente ed anima si impennavano a volo, e l'uditorio trepidava della sua commozione e sentiva di 1) La Etilica, iNi)i, cap. X. pa>>. .ini. e La Paura. Introduzione. Discorso i/el professor V. Atiucco xxxm essere trasportato in alto, verso la fonte da cui erompono le nuove dottrine. ') Per un uomo d'a/.ioue, quale era il Mosso, non poteva la brama di fare essere soddisfatta tanto facilmente. In tutta la vita la sua operosità fu sempre rivolta a vari segni. Così è che, dal 1N75 al 1S79, divide il suo tempo tra le ricerche critiche su!F attività diasto/ica del cuore: quelle sui movimenti e sulla circo/azione ilei cervello nell'uomo; (lucile sull'azione dell'aria compressa, sulle variazioni locali del polso, sul polso negativo, sui movimenti dei vasi sanguigni, e sulla respirazione toracica e addominale. Nei primi anni dopo assunta la Cattedra di Fisiologia, abbiamo le esperienze sulle funzioni della vescica, l'applica zione della bilancia allo studio della circofazione del sangue nell'uomo, le ricerche fisiologiche sulle plomaine. Nel decennio dal l88| al 1894 vediamo che gli studi sulla respirazione periodica e ili lusso si intrecciano con quelli sulle leggi della fatica, questi con le indagini sulla temperatura cerebrale, e queste con le molteplici osservazioni sulla morfologia de! sangue e sulla pressione sanguigna, e con altre, che saranno riprese e proseguite in seguito. Anche potò attuare, allora, un progetto lungamente accarezzato. Durante la sua dimora ed i suoi viaggi all'estero, gli si era dimostrata la necessità di rendere accessibile agli stranieri quanto fra noi si veniva facendo, nel campo della biologia. (ìli parve dovere di buon italiano non lasciare nulla d'intentato per riuscire e non fu pago se non quando, superate molte difficoltà e provate non poche amarezze, 1) La l'ulna. 1891, c.ip. X. pag. 3lS. .Mosso. c XXXIV COMMKMOKAZIO.W'. Ili A. MOSSI) Al LIXCKI potè incominciare, con l'Emery, incoraggiato dal Tommaso-Crudeli e dal Hizzozcro, la pubblicazione delle Archivcs ilaliemies de Molatiti', che, per molti anni, furono l'unico c sono ancora un buon tramite, pel quale la produzione biologica nostrana fu ed è conosciuta all'estero. ') l'na circostanza, che turbò per qualche tempo l'attività del Laboratorio di fisiologia, fu il cambiamento di sede, che si elfettuò nel t8()3. La necessità di una sede più ampia, dove la distribuzione dei locali fosse conforme ai bisogni della ricerca, era preoccupazione vivissima del Mosso e di quanti avevano a cuore gli studi lisiologici. Il nuovo Istituto fu inaugurato con una mesta cerimonia: la commemorazione di .Iacopo Moleschott, che si era spento pochi mesi prima. *) Nel nome del venerato Maestro il Mosso ne prese possesso, e fu con soddisfazione temperata da trepidanza. «Sarci felice, —scriveva — che invecchiando dovessi persuadermi che era inutile ottenere un cosi grande Laboratorio dal mio paese ». ") Il Laboratorio era stato, per anni, la sua casa ; quivi aveva dato al lavoro tutto sè stesso; quivi aveva ottenuto dalla ricerca le massime gioie. Tuttavia ne fu, fin d'allora, tratto fuori, talvolta, per alcune conferenze, ') nelle quali fece, per così dire, le prime prove della sua disposizione ad esporre in forma letteraria, al pubblico, i risultati delle altrui ricerche e delle sue. 1) Ilo sott'occliio alenile lettere ilei Toininasi-Orudeli (agosto e settembre 1SS1), una di llizzozero (agosto 1SS1), e le notizie elle il .Mosso mandava frequentemente al Kronecker. 2) Il 2(1 inaggio iSi|.5. 3) Lettera 5 giugno ittg3 al Kronecker. _ |) Sul vino nel iSSn, sopra un'astensione al Monviso nel iSSl, ecc. Discorso i/el professor V. Atiucco xxxv Non gli pareva, d'altra parte, che la ricerca scientifica dovesse chiudersi in sè stessa, come cosa intangibile ed impenetrabile. Desideroso di essere utile, pensò che lo scienziato aveva anche il dovere di far partecipi gli altri del gaudio, proveniente dal poter guardare nei fenomeni della natura e delia vita, come in una regione non sconosciuta e 11011 fantastica. Questo suo concetto e quella sua disposizione hi avviarono ad opera più vasta e meditò di comporre parecchi volumi, che formassero come un trattato popolare di Fisiologia. ') Nelle vacanze autunnali del i8N3 scrisse il libro La Paura, « figlio di una solitudine di tre mesi » -), in una « casa nascosta fra gli alberi, dove non aveva altra ispirazione che la natura grandiosa e il silenzio dei monti ». ") Otto anni dopo pubblicò un nuovo volume, La Falica, che scaturiva da un altro ordine di ricerche. Kntrambi furono accolti con grande favore in Italia e fuori. I.e ricerche sue e degli allievi sul lavoro muscolare, ed il largo successo arriso al libro della Fatica, spinsero l'attività del Mosso, da quel momento in poi, in una direzione nuova, che, del resto, chi lo conosceva, facilmente poteva prevedere. In essa doveva manifestarsi tutta la grandezza di animo ed il nobile entusiasmo di quell'uomo, il quale, sebbene rude nelle apparenze, e, apparentemente, non d'altro pensoso clic di tradurre in esperimenti ed in idee il lavoro assiduo della mente, era profondamente buono e nutriva il generoso propo- 1) Lettera dell'S agosto 1877 al Kroncckcr. 2) Idem, del li! gennaio |K.X|. 3) Idem, del 27 agosto 1884. XXXVI CltMMI .moha/iom: 111 A. mosso Al 1.1x1:1:1 sito (li giovare al paese, ch'egli amava d'un all'etto veramente sano e virile. Per molti anni le sue inesauribili energie si appuntarono verso una meta, idealmente bella e santa: infondere negli italiani la volontà di migliorarsi tisicamente, per rendere più sicuro e più pronto il miglioramento morale e per conservare intatto il tesoro intellettuale, insito nella stirpe. I suoi scritti su\\' lìtlucazione fisica tirila f/ioi'ciitii e sulla Riforma tirila t/innasfica sono generose battaglie, dove lo spirito di combattività, clic vi aleggia, è nobilitato da 1111 caldo amor di patria, dall'intento di far del bene e dall'aspirazione a scuotere l'indiilercnza dei più, contro la quale si ribellava la sua natura, fatta per l'azione. Si scagliò contro i sistemi, nei quali non si pensa che al cervello. « Tocca a noi di lottare contro la corrente e, per conto mio, accetto volonticri questo compito di gridare insieme con altri, assai più valorosi di me, che dobbiamo formare l'uomo tutto intero, fisicamente, moralmente, intellettualmente, e che ncll'cdu-cazionc moderna diamo troppo importanza all'educazione intellettuale, trascurando, con grave danno della patria, l'educazione inorale c l'educazione fisica della gioventù ». Per lui era necessario il ritorno alla tradizione greco-romana dei giochi ginnici all'aria aperta ; il pentatlon rappresentava l'ideale dei giochi, atti ad irrobustire la gioventù con gioia. Non poteva tollerare che, dopo esser stati i primi, si fosse gli ultimi nelle gare virili degli esercizi fisici. « Vogliamo robustezza ed agilità di membra; vogliamo infondere una fede al- 1) La ri/orma tlell'educazione. Trevcs, 1898, pag. 178. Discorso ilei professor V. Atlucco xxxvu legra nella gioventù con una ferma devozione agli ideali moderni della vita: vogliamo clic sul vecchio ceppo tornì a fiorire la civiltà nostra, perchè non siamo vaghi delle cose straniere e desideriamo riprendere la via, sulla quale ci fermammo inoperosi per tanti secoli ». ') Quanto ahhia dato di sè a cotesto apostolato, quanto calore vi ahhia trasfuso, con quanta tenacia vi ahhia perseverato, quante lotte ahhia sostenute, quanti consensi ahhia conseguito e quanti scetticismi ahhia scosso hen pochi ignorano. È storia di ieri, ancora calda del fuoco con cui fu scritta, ancora vibrante del sentimento d'italianità da cui era circonfusa. E, mentre si prodigava cogli scritti,!) colla parola, prendendo parte ai congressi, accorrendo nelle palestre, avvicinando, in Italia c fttori, educatori della gioventù, istigando uomini di governo e di scienza, mettendo in moto uflici e persone perchè si concretasse qualche cosa, che corrispondesse al suo ideale d'educazione lisica, la mente sua era pur sempre, «come augel per suo richiamo», sollecitata verso il centro d'ogni suo pensiero, la ricerca scientifica, gioia e tormento della sua vita. Ed ecco le indagini sulla meccanica e sul chimismo e su/finnervazione centrale elei respiro, ed ecco quelle sulla respirazione nell'aria rarefatta, su\Vazione dell'ossido di carbonio, sui gas del sangue, sulla polipnea termica, tutte eseguite nella quiete e nell'ambiente appropriato del Laboratorio, per quanto 1) ha vita moderna det/H italiani, 190(1, pag. 33l. 2) I.'ciclico degli scritti sull'educazione tisica c sulla riforma della ginnastica, si trova nella Nota delle pubblicazioni del Mosso, nota che l'Autore della Commemorazione aggiunse nei Rendiconti della K. Acc. dei Lincei, voi. XX. Esso comprende i numeri 79 a 81, S.|, 9J-97. 99, lo3, io5. 116, 118, i56, itili. ) ' XXXVIII l OM.MI MIHJ W.IOM' Iti A. MOSSO Al I.IM.I I alcune non scevre di rischi, come quando, nella camera pneumatica, sopportò che la depressione barometrica arrivasse a 192 nun. di llg., ') assai al di sotto di quella in cui alcuni aeronauti avevan trovata la morte. Ma la sua attività sperimentale, diretta a risolvere i problemi fisiologici che gli fermentavano nella mente, Kgli la portò, ogni qualvolta fosse necessario, anche in campi lontani, non badando nè a sacrilici, uè a fatiche, nè a disagi, nè a pericoli. L'amore per la montagna, che si era manifestato in Lui fin da studente, e che gli suggeriva alcuni fra i ricordi più felici della giovinezza, ■') gli ispirò il disegno di compiere uno studio siiirinlluenza che la vita nelle alte regioni esercita sopra le funzioni dell'organismo animale. I;u Quintino Sella, che lo iniziò allo studio della montagna. 8) La prima sua spedizione scientifica fu al Monviso (111. .DOn), *) per studiarvi le modili-cazioni chela quantità d'aria respirata subisce, quando si soggiorna a grandi altezze. Successivamente, ne organizzò parecchie altre, sempre a scopo di studio, una delle quali, non poco arrischiata, fu al Monte Rosa e avvenne nell'inverno i885 con Alessandro Sella. L'ultima è quella del l«)o3, con parecchi collaboratori, ed ebbe pure per mèta il Monte Rosa (m. 456o), dove la piccola carovana soggiornò molti giorni. Le osservazioni e le esperienze, compiute in montagna, furono oggetto di molte memorie, 1) Vedi L'uomo sulle Alpi, 3." edizione, pag. .{29-432. 2) limimi. p:ijr. 221 a .I24. 3) Ibidem, pajj. 1I12. 4) Nel 1S77. Discorso i/el professor V. Atiucco xxxix le quali, integrate da quelle sull'azione dell'aria rarefatta nella camera pneumatica, vennero poi riunite in un libro (L'Uomo sulle Alpi), di cui l'ultima edizione, con numerose aggiunte, fu fatta nel i«)o;>. Della spedizione invernale diede nel iKS3 una descrizione, che è un gioiello letterario, offrendola a Maria Treves, la quale, l'anno dopo, doveva diventare la compagna della sua vita. l'in dalle prime spedizioni gli parve subito così promettente di risultati ogni ricerca sui fenomeni della vita in alta montagna, e così ampio il campo delle indagini, e, nello stesso tempo, così poco esplorato, che gli si fissò nella mente l'idea ardita e grandiosa di far sorgere, lassù, a tremila metri, nella solitudine immensa, un istituto, aperto, alcuni mesi dell'anno, a tutti i volonterosi. Di questo Istituto, che doveva servire come stazione centrale per gli studi alpini, presentò il primo progetto al 5." Congresso internazionale dei fisiologi, ') da Lui mirabilmente organizzato. 1 lavori furono incominciati nel luglio igo5, finiti nell'agosto 11)07, 111 cui si fece la solenne inaugurazione dell'Istituto, al quale, per l'unanime voto dei fisiologi, intervenuti al 7." Congresso di fisiologia, in Heidelberg, venne dato il nome di « Angelo Mosso » : onore ben meritato, imperocché, se quell'Istituto esiste e funziona, lo dobbiamo all'incrollabile fede ed all'incomprimibile energia del nostro Maestro.s) 1) Tenutosi in Torino nel 1901. L') Anche l:i capanna « Regina .Margherita ». a .(Jlt•listiliigraft>. col tpialc si ottiene la misura assoluta dei cambiamenti lenti nel volume di una parte, senza modilicarc la pressione del liquido, in cui essa è immersa, risolve 1111 arduo problema di fisica e dà ai fisiologi, ai farmacologi, ai clinici, uno strumento perfetto, supcriore a tutti i congeneri. L"irirosfif/mof/rafo ed il plctismografo {/(isometrico furono ideati specialmente per ottenere la gralica dei cambiamenti più rapidi di volume, dovuti al polso. Sostituendo recipienti di forma appropriata al cilindro che, nel plctismografo, accoglie l'antibraccio, ottenne apparecchi per lo studio dei movimenti vasali della mano, della gamba, del piede. La bilancia a letto gli giovò per i grandi cambiamenti della distribuzione del sangue tra le parli cefaliche e le podaliche del corpo. Fece pure costrurrc il suo sfigmomanometro per valutare, nell'uomo, la pressione sanguigna. In esso il valore della pressione arteriosa ò dato dalla contropressione esterna, che fa acquistare alle oscillazioni delle arterie il massimo d'ampiezza. Questo strumento, però, non ebbe, forse perchè di uso non tanto facile, la diffusione del plctismografo c dcU'idrosfigmo-grafo. L'introduzione, nella tecnica fisiologica, del-1*ergografo fu felice, perchè aprì al fisiologo, allò psicologo ed al clinico campi inesplorati. Col /fonometro cercò di scrivere la curva, con la quale cresce Io sforzo nervoso a misura Discorso tiri professor V. Allocco xi.vii chc aumenta la fatica, e col miotonometro ci procurò un congegno adatto pei- segnare, nell'uomo, le variazioni della tonicità muscolare. Ilo nominato i più conosciuti degli strumenti, di cui il Mosso ha dotato la Fisiologia, ma si potrebbe fare ancora una non breve lista di avvenimenti tecnici, destinati a soddisfare, volta a volta, le continue esigenze di quello spirito indagatore e sperimentatore. ') L'altra nota, che contrassegna l'opera di \. .Mosso da quella della maggior parte dei fisiologi, è il soggetto delle sue indagini, chc spessissimo è l'uomo. Congiunti, amici, allievi, inservienti, alpinisti, soldati, guide, vecchi dell'Ospizio di carità, bimbi dcH'Orfanotrolio, donne, individui con una breccia nel cranio, due casi teratologici, la propria persona gli servono come soggetti di studio pel polso, pei movimenti dei vasi sanguigni, per la circolazione e per la temperatura del cervello, per la respirazione, per la fatica, per le funzioni della vescica. Non ch'Egli rifugga dall'esperienza sugli animali, tutt'altro : « La scienza della vita, dice Kgli stesso, dovrà sempre, nei tentativi chc mettono a repentaglio l'esistenza, esser paga ili consultare le viscere dei bruti » ; ma le 1) Tali sono: l'iride artificiale, il pncuinografo tubolare, l'apparecchio per ricerche sul tono della vescica, lo sfigmografo a cincpiantesimi di secondo, il miosligmografo, la maschera di caucciù, l'apparecchio distributore d'aria compressa e rarefatta per la respirazione artificiale, (lucilo per scrivere la rigidità del cuore, quello per le ricerche sulle diastole, quelli per studiare come i movimenti respiratimi influiscano sulla circolazione polmonare, il metodo |ier misurare la tem-pcratura dell'orina, quello per fare agire, sotto forti pressioni, il ('Oi sul retrattore del pene, il pneumografo a leva, l'apparecchio per abolire, con Istria compressa, l'azione del CO, i due apparecchi per l'uso dell'O.i compresso contro l'avvelenamento da CO ed altri. xi vili commkmokaziom; ih a. mosso ai i.i.nc.ki ricerche, nelle quali si richiedeva l'immobilità spontanea e la coopcra/.ionc dell'intelligenza, non le poteva fare che sull'uomo e le fece in larghissima misura. A ciò lo spingeva un'altra ragione ed è che non tutti i risultati, ottenuti nei bruti, si verificano nell'uomo. ') Fra le ricerche, che sono come il punto di partenza di una serie di altre, che si elevano verso un problema sempre più ampio, si devono mettere quelle sopra alcuni' nuove proprietà delle par e ti dei vasi sanyuiqni.... ") Ma fra le cause, modilicatrici deU'allIusso sanguigno ad un organo, quelle, che maggiormente destarono l'interesse del Mosso, furono le emozioni ed il lavorìo intellettuale. « Il problema dell'anima è così grande e sublime che il desiderio di cimentarvisi, anche senza la speranza di risolverlo, è già di per sè cosa che rialza la mente ». *) Cogliere i rapporti fra la vita psichica e la vegetativa, spingere lo sguardo nei fenomeni, che sono la base fisica degli atti psichici, fu assunto, pel quale non lasciò occasione che gli si porgesse, di fare nuove osservazioni e nuove esperienze. Di guisa che raccolse tale somma di dati sperimentali, come nessun altro, e potè, nel dillicilc, oscuro ed intricato argomento, portare tale contributo di fatti e di interpretazioni da tracciare buon tratto della via, che speriamo venga ancora seguita e prolungata. Le sue ricerche, in questo campo, rappresen- 1) Kgli stesso dimostrò, ad es„ clic nell'uomo l'espandersi ed il restringersi del polmone non stimola le libre centripete del vago, mentre ciò era stato accertalo nel coniglio da Breuer ed Hering. 2) Omettiamo qui e più innanzi non pochi particolari strettamente scientifici, in cui entrò il dotto biografo (N. il. Kit.). 3) La Paura, iKyi, pag. i.iN. Discorso liei professor V. Attacco xi.ix torà mio sempre 1111:1 copiósa l'onte, alla «piale dovranno ricorrere fisiologi e psicologi, (piando vorranno comprendere e far comprendere i legami intimi, che intercedono fra le fun/.ioni nutritive e gli atti più elevati e più complessi del cervello............. l'er opera di queste ricerche resta acquisito il fatto fondamentale che, durante l'attività, specialmente emozionale, del cervello, si ha, verso quest'organo, un afflusso maggiore di sangue, dovuto ad una contrazione dei vasi periferici. Si tratta egli d'un fenomeno concomitante o d'una condizione primitiva ed essenziale del' l'attività psichica? Ecco quindi lo studio sulla leinpernhirn tic/ cervello, a cui il Mosso fu torse guidato dall'idea di poter trovare, come llclmholtz pei muscoli e come Ludwig per la glandola sottomascellare, clic il cervello, nella sua attività specifica, sprigiona energia termica. Per più di sei anni si all'ittico intorno a cotesto problema, adoperando il metodo più semplice e più esatto: l'immissione nella sostanza cerebrale degli animali, di termometri sensibilissimi. nei quali si poteva leggere persino ' aoo di grado. Insinuò anche il termometro, e fu probabilmente il primo a farlo, nella scissura silviana d'una ragazza ')........ Lo studio dei rapporti fra atti psichici e circolazione cerebrale è reso dillicilc, come ho detto, dall'impossibilità di imporre al cervello, nella veglia, un riposo assoluto. Le indagini del Mosso sul sonno aspiravano, perciò, non solo alla ricerca della causa di questo stato, nia anche ad eliminare quella dillicoltà . . 1) Delfina Parodi, Mosso. d I. COMMKMOKAZIO.XI-: Iti A. MOSSO Al I.I.VCKI Alle ricerche sul stiiu/uc dedicò circa tre anni di lavoro, più clic intenso, febbrile. Cliti non lo ha seguito in quelle indagini non può immaginare quanti tesori d'energia e di pensiero vi ahhia prolusi! Fra come rapito da quell'argomento! Forse fu tale stato d'animo, che minorò la circospezione, clic gli era abituale nelle interpretazioni, o l'orse fu un altro: l'atto sta che alcune delle idee, che gli parvero emergere dalle sue osservazioni, c che, quindi, enunciò con calore, erano e sono in contrasto così assoluto con nozioni bene accertate, clic Fgli stesso, passalo quel periodo di trasporlo, non ci ritornò più. Filitene: Nelle molte Note che Fgli pubblicò sul sangue, si trovano l'atti importanti e nuovi di cui la ematologia si avvantaggiò notevolmente. Alcuni raggiungono il valore d'una scoperta: tale è la dimostrazione della grande tossicità del sangue dei murcnidi che aprì la strada a molte ricerche successive. Altri lo condussero ad escogitare metodi, che diventarono d'uso generale. Fu, infatti, l'aver riscontrato che non lutti i corpuscoli rossi hanno un'identica labilità, l'origine del processo di valutazione della resistenza per mezzo di soluzioni variamente concentrate di cloruro di sodio . . Non tenterò di dare un'idea completa, sia pur concisa, degli studi del Mosso sul meccanismo, sul chimismo e sull'innervazioni- del respiro e sulla influenza dei movimenti respiratori sopra la circolazione del corpo intero o su quella degli organi. La prima pubblicazione sul respiro porta la data del 1S7X. ('ultima quella del 1906. Accennerò soltanto ai fatti principali, messi in luce da un lavoro senza tregua, e ad alcune vedute generali, che ne derivarono............ Discorso ilei professor V. Atlucco xxxvu Sono noli gli studi di-I Mosso sulle funzioni liei muscoli. Furono le classiche ricerche del Kroncckcr sui muscoli della rana, che gli suggerirono di studiare anche nell'uomo le leggi della fatica, sulle <|iiali la sua attenzione era già stata attratta durante alcune ascensioni. Costrutto lo strumento appropriato, l'ergo-grafo, verificò che la curva della fatica volontaria non ha 1111 tipo fondamentale, ralligurante il modo di svolgenti del processo, ma che ogni persona dà 1111 ergogramma a decorso caratteristico, che si conserva se l'ergogramma si ottiene collo stimolo elettrico del nervo, ma scompare eccitando direttamente il muscolo. (ìli si palesò anche assai marcata l'in-lltieu/.a delle emozioni e del lavoro intellettivo sul decorso della fatica. Vi è ancora 1111 ordine di ricerche, di cui il Mosso si occupò litiche la malattia glielo consentì, quelle sulla vita a TiLl raccogliere in un volume qli articoli che cominciai a pubblicare salì a Nuova Antologia nel 1891 ed ho continuato nino a ieri coi varii titoli: L'educazione fìsica o i giuochi nello scuoio. - La riforma della ginnastica. - L'oduoazione militare. Alcuni capitoli ho ritoccato alquanto, ma più nel colorito che nel disegno, perchè si attaccassero meglio fra loro. Quello siili' educazione fìsica all'epoca dol rinascimento in Italia, e l'educaziono moderna inglese ho diviso in due, e fu per mostrare con maggior larghezza di documenti, come l'Italia ebbe il primato nella educazione fisica per mezzo dei giuochi. Ti rammenti le nostre grandi passeggiate al sole, e le prime escursioni che facemmo insieme sulle Alpit A te dedico questo libro perchè lo scrissi coti'animo pieno delle felici ricordanze della nostra giovinezza. Sei tu che mi hai dato l'impulso a studiare l'educazione fisica e voglio anche in pubblico mostrartene gratitudine. Addio. Torino, 1." dicembre 1&J3. Tao afTe/ionatissiuio Angelo. Nota digli Editoiu. I disegni dello iniziali in principio d'ugni capitolo, sona il fac-simile di quelle con cni il Giolito, celebro tipografo veneziano del eccolo XVI, ornava le sue edizioni, coni' era l'uso dui tempo. Noi abbiamo scelto quelle clic rappresentano nello lettere dell'alfabeto i giuochi più in voga nel 500. Sono un documento storico di qualche importanza, e cho s'attaglia all'indole di questo volume. Capitolo I'rimo. L'educazione fisica in italia all'epoca del rinascimento. I. ha gli educatori dolla gioventù, fu celebre Vittoro dei liambal-doni. Egli era nato a Poltre nel 1378, e pcrchò era piccolo di statura lo chiamavano per vezzo Vittorino. Fu uomo d'azione che scrisse poco, e si consacrò tutto alla scuola. Narra un suo discepolo Francesco Prendilacqua 1 che " il pontefice Eugenio IV avendo veduto prostrato ai suoi piedi 1 Francisco Prendilacqua, Intorno alla vita di Vittorino da Feltre. Dialogo tradotto da G. BrambiIla.Como, mdccclxxi, pag. 56. Mosso. Ueducaiione fisica. 1 8 L'educazione fisica in Italia Vittorino, chiestone il nomo (porchò lo conosceva sol por contezza) o saputolo, esclamò: Quanto animo vive in un piccai corpo l a rivolto a'suoi famigliari: Se non fossi pontefice, innanzi a cosi grand'uomo mi leverei.,, li nomo di Vittorino da Foltro ed i moriti suoi nel campo (lolla educazione tisica, sono divenuti così popolari, e tanto si ò scritto intorno u lui fino dal principio di quosto secolo in Italia e fuori, 1 ohe a me quasi rincresce di pariamo. Ma ò un tributo che io devo renderò alla memoria di ohi fu maestro a tutti noi nel campo della educazione fisica, e Io farò limitandomi a trascriverò un brano delle notizie biografiche tramandatoci dal suo discepolo Francesco Prendilacqua. " I Mantovani reggeva allora(1425) Giovanni Francesco Gonzaga, principe illustre por altozza d'animo e por fortuna; il quale, com'era sapientissimo, stava in gran pensiero circa l'educazione do' propri figli, e qualche volta ne prendova consiglio con molta circospezione. Finalmente dal venoziano Patrìzio, con oui teneva a quei giorni dimestichezza, informato della vita e dei costumi di Vittorino, n' ebbe acutissimo desiderio e lo feco da quello chiamare all' ufficio educativo dei figli, rimettendosi a Lui 1 C. Rosmini, Idea dell'ottimo precettore nella vita e disciplina di Vii/orino da Feltre. Bussano, 1801. all'epoca del Jtimscimenlo 3 quanto alla rimunerazione. Foco quindi arredare a servizio di Vittorino e de' suoi scolari una casa, che si chiamò La Giocosa, por la varietà dolio pitture figurato di molta fundullezy.il intontii a scherzare. Vittorino, al primo entrarvi, sembrò compiacersene; avendo ossa, frascati e passeggi ottimi, cose cho egli stimava assai convenienti ai giuntisi... Nò i corpi dei suoi discopoli lasciò trascurati ed incoi!!; poioliò a pena i loro teneri unni furono idonei u futicu, li esercitò giornulincuto ni cavalcare, gii.tur dardi, lottare, trattar bone la spadu, gareggiare coll'arco, con la palla, nel corso ; poi co' lor coetanei prendersi a braccia, finger battaglio corno i fanciulli usano cuuipeggiiu'o, espugnar luoghi, patir solo e caldo; o insin permetteva loro di empire ogni cosa di polvere e di schiamazzo. Non si perdonava travagli e fastidii per (.onere i suoi discopoli fra la gento, mal vedendo la solitudine dei fanciulli, gran zimbello alla colpa. „ "Da tanta moltitudine di persone che traevano a lui, cogliendo una bellissima opportunità d'incarnar perfettamente i proprii disogni, si feoe allestire un' altra casa, dove ogni nuovo scolare abitasse. Nessuno respinge da sò, fornisce a tutti il bustevole; da ogni parte raocoglie libri, ne fa letture; i poveri ed i facoltosi tratta egualmente; se non in ciò, ohe quelli nutrisce ool danaro ohe ricove da questi. r 4 L'educazione fisica in Italia Alcuni Collegi inglesi, dei quali parlerò tra poco, sono più antichi (lolla (rincasa: ina essi orano nolle inani doi vescovi o degli ordini inonastioi. Fu vanto d'Italia d'uvor dato principio alla educazione civile o laica: da noi giù prima che finisse il medio evo l'istruzione si rose indipendonte dalla Chiosa, gli studi e i centri di educazione dipendevano dai Comuni e spesso erano instituzioni privato. II. Il libro di Mafeo Vogio sulla educazione, dei figliuoli1 è uno dei primi che si stamparono a Milano. Ho voluto leggere questo piccolo volume pub-; blicato da Leonardo Pachel nel 1401. I tipi sono identici a quelli della Bibbia di Gutenberg del 1455, e lo iniziali anche in questo libro sono ancora fatte a mano. Mafeo Vcgio parla della educazione fisica con intendimenti fisiologici secondo le idee che dominavano allora nella medicina. Traduco alcune linee di quest'opera per mostrare quanto siano antiche le idee che noi vorremmo ritornassero ad ossero la base dell'educazione fisica. 1 Mafei Veoii. De educatione liberortim. — Medio-lanì, MCCCCLXXXXI. 5 " Soltanto con una ginnastica cho non sia violenta, saranno esercitati (i giovani) por cucciare la pigrizia del corpo ; potranno inoltre ossoro addestrati conveniontomonto por mozzo di giuochi cho non siano troppo Mucchi, nò troppo faticosi, ma sopi'atutto non iudogni di un uomo libero. „ Burckhardt ha detto che il liinascimonto italiano foco scomparire Io differenze dolio condizioni sociali provenienti dalla nascita, o cho (li tuie avvenimento la società dovrebbe ossero eternamente grata all' Italia. 1 Nel cinquecento anche i principi o gli uomini omiuonti si esercituvuno nei giuochi del popolo, e si divertivano in pubblico come ora succedo in Inghilterra. Per farci un' idoa (lolla vita intima dei prolati ulla corto di Roma, traduco alcuni bruni del libro De Cardinal,atu di Paolo Gortoso stampato nel 1510.3 Noi capitolo De regimine saniiatis, parlando dei varii modi di conservare la salute, tratta delle esercitazioni del corpo con indirizzo fisiologico, e con descrizioni minuto degne di un modico. 1 F. Burckhardt, Die Cultur dar Renaissance in Italien. 2 B.d., pag. 72. 3 De Cardinalafn ad Iuliuin secundum Pont. Max., per Paulum Cobtiìsiuji, Protonotarium apostolicum, MDX, Libri tres. li L'educazione tisica in Italia hi torno ni giuoco (lolla palla al foglio LXXVII dico : " Il giuoco del pallono (ad aria compressa) ò quello che, secondo In ineinoria dogli avi, dicesi istituito, pneumaticamente, da Nicoli» d'Ente. e elio ora dai nostri vieno diviso in quattro maniere: " fjii prima col pugno, la secondn colla lamina da pugno (cesto n bracciale), la terza col tripode, la quarta colla spinta o ripulsa dei piedi, che dai frreci ò denominata arpasto. " La qual maniora in vorità offendendo le inoin-bra por il poso o per l'urto, nò potendosi usuro senza offesa dol decoro patrizio, per nulla giova che sia portata nello abitudini dei Cardinali. u Ma invoco la maniera dolla palla a triangolo quale inassiinainonto dove essere quella fiorentina, elio ò ripiena con diligenza di borra di follone, essendo molto più comoda per la piccolezza dol peso e della forma, sopratutto può sombraro bene acconcia all'uso dei nobilissimi principi. u Del qual morlo di giuoco invero (a triangolo) si numerano quattro specie distinte: 1." A percossa 2.ft A triangolo 3.a A parete 4.a A corda. 11 II primo ò quello in cui la palla gettata a terra suole essere lanciata colla pianta del piede; ma all'epoca ilei Rinascimento 1 per la lunghezza incerta del faticoso tragitto, o come spesso i corpi deviando son tratti al basso, nel che specialmente sogliono essere offesi i lombi, opponendosi la natura, si può giudicare facilissimamente ohe tal giuoco possa troppo poco servire alla sanità del corpo ed alla dignità della vita. " Il triangolare invece ò quello che noi vediamo solitamente accadere nel giuoco della palla a triangolo, ma essendo per ristrettezza troppo angusto, e por la figura triangolare molta difettoso, ofTonde noi giuocare i corpi degli uomini, ossondo manifesto che nel breve tragitto il corpo molto presto si stanca, e per la triplico vicenda del batterò e ribattere, o il sonso della vista suol diventare molto indebolito, o il capo si muovo troppo velocemente, slonde si produce tosto la vertigine. " Il parietario poi può dirsi quello ohe, tratta una linea, si giuoca alla parete, affinchè non vi sia nessun luogo per caocior la palla; ma questo giuoco in vorità essendo o por la corsa troppo eccitato, o per lo sforzo del battere troppo lungo, a nessuno può essere dubbio che sia piuttosto da concedersi alla libertà dei paesani, i quali meno sogliono essere abbattuti da un divertimento, faticoso. "Il funario invece ò quello in cui la sala o triclinio, ò divisa con una corda trasversale e sopra di essa si cacciano e ricacciano le palle, a lincliù si raggiunga quel sogno , dove si vede che u quell'epoca si giuocava da per tutto al muglio tru lo rovine dei monumenti romani. Molto importante per lo studio dei giuochi italiani è Iti tavola 29 dell'album di Stefano Du Perac. Questa incisione rappresenta le Terme di Diocleziano prima che Michelangelo costruisse sopra di esso il convento dei Certosini. Sono otto persone che giuncano davanti alle rovine dove orti ò fabbricata la Chiesa di Santa Maria degli Alt- all'rpnra del Rmanrimenfo in geli. Tra questi olio vi sono duo coppie ohe hanno deposto il mantello e riesco ( I ■ flit-i le diro se giunchino o guardino. Una persona che sta noi lato sinistro pare che gotti un anello pesante verso una persona che sta a destra alla distanza di circa dieci moiri. Davanti a questa persona vi è piantato in terra un cavicchio. Probabilmente è questo il giuoco elio ora gli inglesi chiamano i/uoils. Ohi avvicina di più il segno, od infila coll'ancllo il cavicchio vince. Sarebbe utile che qualche ricercatore diligente studiasse i giuochi popolari del Cinquecento ed illustrasse questa tavola. I celebri oditori Giolito do' Ferrari di Venezia avevano rappresentato i giuochi del Cinquecento in una serio di iniziali fatto da un valente artista. Ricercando questo alfabeto trovai pure alcuni giuochi che ora paro non esistano più in Italia. Delle iniziali dei Giolito ho riprodotto quelle che ini occorrevano per i capitoli di questo libro. i Capitolo li. L/EDUCAZIONE MODERNA INGLESE. I. bovandomi a Londra facevo sposso il sabato sera un giro in ferrovia intorno alla città per vedere come da per tutto si giuochi. È una folla enorme cho fuggo dalla città e corre fuori, per prendere un po' di aria e dare un po' di sfogo ai muscoli, ingranchiti dalla vita sedentaria della settimana. Uno dèi giuochi nazionali inglesi, ò il football, una spccio di quello che in Italia si chiamava giuoco del calcio, che, corno ho già detto, era in uso da noi fin dall' epoca del Rinascimento. Intorno al giuoco del calcio fiorentino esiste una serie di memorie con disegni cho rappresentano il L'eduiozione moderna [inglese 91 nodo con cui erano disposti i giuocatori nell'atto di principiare e durante la battaglia. 1 44 il calcio ò un giuoco pubblico di duo schiero di giovani a piedi, o senza armi, che gareggiano piacevolmente di far passare di posta oltre ullo opposto termino, un incdiocro pallone a vento, a (ino d'onoro. Essendo questo giuoco di estrema fatica, essa non si potrebbe comodamente durare fuori della fredda stagiono. Come il solo cala i raggi verso l'occidente conviene cominciare, et (piando tramontando egli Espcro luce, far posa. Imperocché unu et altra ora puuto egli a pena sostonoro tanti sudori, lauti imputi, o tanto percosso.,, Chiunque abbia visto giuncare in Inghilterra il JotrtltnU, lo riconosce da quostu brine citazione. Là ora il numero dei giuocutori ò di 'M a 30 che si dividono in duo cumpi eguali, ciascuno sotto il comando di uii capitano. Per questo gioco si adopera un pallone, gcuoralmonto una vescica di gomma rivestita ili cuoio, ma potrebbe anche adoperarsi una vescica ordinaria rivestendola di concio. Si sogna sopra un prato, o volendolo anche in un cor- 1 Memorie del Calcio Fiorentino tratte tla diverse scritture e dedicate all'Altezze serenissime di Ferdinando Principe di Toscana e di Violante Beatrice di Baviera, stimimi c in Firenze nella stamperia ili S. A. S. alla Coiulnttn, l'anno lt>88. L'ctlucatioiut ti le, un rettangolo lungo 100 metri e largo 60 circa. All'estremità si Tanno nel mezzo duo sogni da una parte e dall'altra, distanti 3 o 4 metri. Si tratta di gettare il (tallono fra questi due sogni, o sopra una corda elio unisco due pali impiantati nei segni: 0 ciascuna dello parti procura cho il pallone vada nel fondo «lei campo avverso. Ma il pallone non lo si tocca inai colle mani, eccetto cho por portarlo e metterlo in posto, del resto si giuocn eoi piedi. [ giuoratori sono sparsi sul terreno in modo conveniente por impedire elio il pallone lanciato dal mezzo, possa venire a passare fra i pali in fondo. La lotta che nasco è uno dogli esercizi muscolari più violenti. Nello strado anche 1 ragazzi lo giuocauo in pochi od in molti. Prendono due pietro, lo mettono distanti alcuni passi l'unii dall'altra o poi fauno a chi riesce u gettare coi piedi la palla fra le due pietre. A me paro cho si dovrebbe nuovamente far rivivere il giuoco del calcio in Italia; corto è uno dei migliori osorcizii per l'inverno. In Germania lino dal 1874 il giuoco del calcio fu introdotto nei ginnasi; ed il più ardente promotore di questo esercizio fu il dottor Koch,1 così benemerito por lo suo pubblicazioni intorno alla educazione fisica. La gin. mistica in Italia non la si fa ordiuariamonto nel- 1 Kocu D.r K., Fusshall. Iirannschweig, lb7ò. mudcrm inglese l'inverno, e solo quando il tempo è bello, si fu un'ora la settimana, e questo ò un gravo difetto, perehò gli esercizii ginnastici nell' inverno, io credo iuno i più sani. Ma bisogna prendere lo precauzioni elio hanno gli inglesi. Quando si tratta di giuocure al football, ognuno parte du cusu con una valigiotta dove metto un vestito di luna per il giuoco, una cumiciu od unu giubba a mugliti, un puio di calzoni, una spugna od un asciiigumano e le scarpe per il giuoco che hanno la suola di gomma elastica e sono senza tacchi, come usano sempre del resto gli inglesi quando devono giuocare. Nello giornate frodilo d'inverno fa specie vedere questi giovani con le braccia nude, 15 contro 15, rossi in volto, fare delle corse precipitose per raggiungerò il pallone ed arrestarlo. Vi sono dello lotte corpo a oorpo dovo tutti si raggruppano e si respingono e si contendono il pullonc, puntando con lo bruccia e con tutti i muscoli dol tronco. Poi ad un tratto sfugge da qualohe luto il pullone, e tuttu lu comitiva si disperdo in una corsa precipitosa per riprendere ciascuno il suo posto. Appena Unito, i giuocatori si ritirano nella casa che sta in fondo ad ogni palestra. Un inserviente tiene pronti elei secohi d'acqua tiepida, o tutti si Invano in una stanza calda, e dopo passano in un'altra sala, dovo bevono una tazza di thè, mangiano qualche biscotto, oppure bevono un bicchiere di birra. 24 L'educazione II. La passiono elio hanno gli inglesi per il Lawn Tennis, la vediamo in Italia dove molti inglesi arrivano fra noi, portando in viaggio lo raecholto e le (tallo per divertirsi. Questo è un giuoco che tonde a divenire internazionale, e anelli' in Italia va sempre più allargandosi. A Torino per esempio abbiamo già due società per il giuoco del Lami Tennis, o da per tutto in campagna e nello città si vedono preparare dei terreni per i|tiesto giuoco della palla. Nella sua forma attuale il Lawn Tennis può darsi elio sia un giuoco moderno; perchè la codificazione delle suo leggi in Inghilterra non rimonta più in là del 1877. Però lo origini suo dobbiamo cercarle nell'Italia, che è la terra classica per il giuoco dolla palla. In Francia il //inni Tennis nella sua forma primitiva di Jeu ile la /'aumc diventò tanto popolare, clic nell'anno 1075 vi erano solo in Parigi 144 locali destinati a questo giuoco. Dello varie congetturo che vi sono intorno alla etimologia della parola Tennis due sembrano le più probabili.1 Como gli inglesi dicono pia;, quando 1 Rotiritt df. FictiAtin, Origine. ItMoire et règles du jeu dr. Lawn Tennis. Badtm-ltadcn, 1893. motlei iia inglese chi comincia il giuoco getta la palla all'avversario, in francese si dicova tenez, od in italiano tieni, donile il nome di Tennis. Altri fanno derivare Tennis da tuia parola greca elio vorrebbe diro corda, o tendere, donde lo parole simili, tendine, tenda, tensione, tendina, eoo. II nome Tennis sarebbe in altre purolo una traduzione inglese del vecchio nomo italiano giuoco della conia. Renino descrive questo giuoco; credo che il lettore mi perdonerà se 110 riferisco alcuni brani. u Alla corda attaccasi una reticella larga un palino, acciò meglio si possali giudicare lo buone dalle l'ai so passate. Prima conviene che lo steccalo sia sotto forma quadrangolare, appresso sia lo steccato illuminato di modo, che nò da troppo gran lume sia offesa la vista del giuocatore, uè anco da troppo oRcuro sia intenebrata: laonde in Francia (molto invero saggiamente) in que' loro celebri giuochi di Iiachclta, usano la palla bianca, et il muro dello steccalo smaltato di nero, rendendosi in questo modo agevole il vedere. Fabrichisi per questo con il capo verso tramontana, che in questo modo, pas_ sato un corto spacio di mezzo di potrà servire al-l'esercitio senza impedire con il lume solare la vista dei giuocatori. Il battuto sia terso, polito et libero da ogni impedimento, in cui la palla potesse far salti intricati, et incomprensibili, acciò così raro, et cosi nobil giuoco, più che sia possibilo, sotto L'educazione urlo si riduca, et liberisi da fortuiti accidenti, et ila casi irromcdiabili. La corda s' ha a tirare per traverso di un fianco all'altro del luogo; et sia levata (la (erra tre piedi, et mezzo; perchè secondo l'ordinaria statura dcll'hiioino, tolta la misura dallo pianto de' piedi, verrà ad arrivare a mezzo del petto, et in questo modo tiruta, si da campo a inani vizioso artificio, si come è, di cacciar la palla con grund'itnpeto a filo sopra la corda, di coglier nella persona l'avversario; et di far molti altri notabili, et segnalali colpi, li quali non liavrebbono nè gratin nè luogo, sentiti tirata più alto, nel modo, che più anticamente con poca considerai ione in vero di fare si costumava.1 " Sondo che iti tutti i colpi convenga ai giuocu-i(tri soverchiare, trapassando la corda, effetto (Ufficilo, degno et singolure, che non si truovu ne' giuochi fatti alla distosa, seguita ch'egli sia più perfetto, et più pregiato, cho questi non sono. Non giova l'aver gran possanza, per cacciare la pullu molto lunge, ititi con molta industria, et con accurata misura, convicn mandarla in luogo, dove per ripigliarla, non possa untiat e l'avversario giuo-catoro senza perdita di tempo; in furlu morire, clic 1 Sca ino. Trattato del giuoco della palla. — Del luogo in generale per fare il giuoco della corda, Cnp. xv, pusr. lf>9. Vini-gin. jidi.v. illudermi inglese 27 più non salti sopra la terra, in affogare con tale prestezza il suo concorrente, ch'egli con tra gli subiti, et volicuioiilissimi incontri non si possa schermire.... E dilettevolissimo sopra tutti gli altri, por rispetto dello lunghe scaramuccio, et per la varietà ■le' modi, ne' «piali la palla si suole, et si può battere più in questo giuoco eh' in alcun altro, potendosi battere con lo destra, con lu sinistra, sottomano, sopra, et a braccio aperto, di diritto, di rovescio, di posta, dopo '1 balzo, contra tempo, quando con la faccia verso gli avversari, quando con lo spallo rivolto, hor furiosa et veloce, lior più rimossa, et lenta, hor levata in alto, bora tirata «piasi a filo sopra la corda, e finalmente scaramucciandosi in tutte «piello maniere, nello quali si può vedere aggirarsi huomo agile, et destro, et aitante, ondo a' spettatori, et a giuoeatori si rendo piacere con gran maraviglia. „ III. • Anche il cricket ò un giuoco con la palla. Si adopera una specie di pala o clava fatta di legno, lunga un metro e larga quanto la palma della mano, e si ribatte la palla con tale forza che, per afferrarla dopo con le mani o non farsi male, bisogna 28 L'alucatione avoro dei guanti grossi. Si mettono dall'una parto o dall'altra tro bastoni conficcati nel suolo davunti a chi batte, o sono undici por parte cho cumino di i-acciaro la palla contro i tro bastoni. Il cricket si comincia ora a giocarlo in Francia o in Germania, ma non mi consta cho siasi (ino ad ora giocato in Italia, so non da inglesi. Lo partito durano troppo a lungo. Mentre ero a Cambridge una partita non è finita in due giorni, 0 credo elio por questo rispetto non sarebbe un divertimento da onlusiusmaro molto i popoli meridionali. Esso è poi un giuoco Unito faticoso che tutti lo giocano da studenti, ed ò difficile clic dopo 1 quarant' anni continuino ancora a giuncarlo. Vi sono dei dilottanti, i quali non fanno altro nella loro vita che giuncare al cricket : o ogni città ragguardevole dell'Inghilterra ha nell'anno una settimana desi inala a tale giuoco dove vengono a contendere i c.lubs di altre città, o i diversi cluha della medesima città, che si slidiuio fra loro iu modo più solenne del solito. Il più celebro campo di sfida al cricket è sempre quello di Canterbury, ilovo convengono sposso i gii locatori dell' America e dell'Australia. Trovandomi a Londra volli andarci. Noi giornali orano annunciate lo luminarie, i banchetti, i balli, le rappresentazioni o conto altri divertimenti coi «piali festeggiavano il giubileo del cricket. Trovai la 29 ittù imbandierata. Da pur tutto sullo vecchio mura e sotto le porte inedioevali, sulla fronte dello casette umili e linde, a traverso le strade, sullo piazze, lino nei vicoli pii'i remoti, pondevano le ghirlando di edera, lo corone di pino o di quercia, intrecciate con liori. 10, cosa por me all'alto nuova, una prolusione si ragrando di piccolo bandiere d'ogni colore, messe sulle finestre, sulle insegne, sulle porte e (in sulle /rondo delle case. Nella via principale sventolavano due grandi drappi sui (piali leggevansidi lontano i nomi (lolle città che avevano vinto, l'anno (lolla da, e i nomi dei vincitori. E poi altre iscrizioni in caratteri giganteschi dicevano u clic il cricket possa fiorire lungamente. Long majf cricket Jlonrinh.,, Dopo aver attraversato la città sotto gli archi trionfali fatti con piante svelte infere dal suolo e piegate artisticamente, dopo aver visto sventolare nei pennoni tutti gli stemmi delle città d'Inghilterra, arrivai sul celebro playing ground, un pruto grandissimo circondato da ippocastani e da olmi. Intorno soduto su di una triplice serie di panche erano forse diecimila persone, e altrettante formicolavano nel prato, aspettando che sonasse la campanella per il principio dol giuoco. Era piovuto poco prima, e si aspettava a cominciare, che il terreno asciugasse alquanto. Il sole illuminava coi raggi radenti del pomeriggio quella scena campestre, e la luce dorata traeva 30 L'eihiraziani• (logli effetti di un verde uioraviglioHo elio si vede solo noi nord e fa la bellezza doi quadri olandesi. Lo giubbe rosso-scarlatto dei soldati, la musica militare, lo uniformi pittoresche dei reggimenti scozzesi, lo giacche bianche, i corpetti ili maglia elio portavano come distintivo i soci dei cIh/ih, le signore coi loro vestiti chiari o vistosi, risaltavano come so fossero (lolle pennellato più vivo sulla tinta uniformo e bigia della folla. Lontano iunalzavasi sull'orizzonte la torre della cattedrale ili Canterbury, alta o severa, con la maestosa regolarità delle sue linee perpendicolari. Da una {Mirto faceva cornice al quiulro una lunga serio di tendo biancheggianti, a forma di cono o piatte, sotto cui stavano i soci dei duini. Intorno i hook makers avevano impiantato i loro banchi, c'era un udicio telegrafico, e tendo amplissime dove si beveva la birra e si mangiava. Dall' altra parto una lunga lila di equipaggi di lusso, e più indietro una linea scura che formava un altro quadrato enorme, dove i policcmen si sforzavano di tenere indietro la Tolla straordinaria di coloro che non avevano potuto pagare per godere comodamente lo spettacolo. Tratto, tratto, il popolo rumoreggiava, e tutti insieme gli spettatori applaudivano e gridavano per sollecitare il principio del giuoco. Finalmente suonò la campanella; e tutta la Folla che stava nel mezzo sgombrò in pochi minuti, o 31 andò il schierarsi oltre hi hiirrieru segnata prima sull'erba. Nel mezzo apparve una superficie verde, come il i)imno ili un biliardo gigantesco. Vi fecero passar sopra un'ultima volta la tagliatrice, poi un rullo pesante, perchè fosse ben piana; e finalmente uscirono dallo loro tonile, in mezzo agli applausi entusiastici del popolo, i giuocatori del cricket. Io non avova mai visto maneggiare una palla con tanta destrezza. Mi tornarono in mente, lo feste popoloso o gli applausi di alcuno sfido sii pallone, allo quali avevo assistito in Piemonte, a Firenze ed a Roma, e cercavo nella memoria i versi con cui Leopardi, ispirandosi al sentimento della patria, cantò la vittoria di un vincitore al pallone. Capitolo III. I/EDUOAZIONE FISICA NELLE UNIVERSITÀ. I. Oli ANDAI u molti dei mioi amici in Inghilterra so vi sono itogli si udent i elio 11011 Tacciano parte di qualche chili por gli oser-ci/.ii tìsici. Tutti risposoro cho non 110 conoscevano noli'Università di Oxford e di Cambridge elio 11011 giocassero al cricket, al football, ecc. Glie anzi il maggior numero degli studenti sono inscritti a più di un club. Di questo società ve no sono per tutti i generi di sport, per la palla, per il lawn tennis, per la lotta, per saltare con la pertica, per la scherma, per il golf (cho è uno dei giochi ora più alla moda), per correre: insomma por tutto ciò che gli inglesi dicono manlg exercices, esercizi virili. NtUe Unirersitil Lo studente quando arriva all'Università si inscrive ad un convitto o collega (conio ossi dicono con parola prosa dal latino), c pagando una piccola somma può far {«urto di tutti i clubs cho si collegano ad esso. E diincile per noi del continente farci un giusto concetto dell'importanza elio hanno i giochi nella vita universitaria in quei paesi. I'er la maggioranza dogli studenti appena arrivano a Cambridge ed Oxford, credo che essa sia maggiore dello studio. Chi vuol conoscero la vita intima dolio studente inglese legga il libro Tom Bromi ut Oxford Tom Brown ò il vero tipo dello studente universitario, conio ora alcuni unni addietro in Inghilterra, o conio presso a poco erodo cho sia tuttora. Gli statuti dello Università non parlano degli osorcizi Usici, ma l'uso ha finito quasi per renderli obhligatorii. Siccome un College può sfidare, quando gli piaccia, un altro College, o ogni anno vi sono in ogni genero di sport, dello sfido tra l'Università di Cambridge o quella di Oxford, cosi tutti devono tenersi pronti o in esercizio. Ogni Università pubblica un giornalo: noli'Oxford Magasine vi ò una rubrica intitolata the lìiver, dove si raccontano gli avvenimenti più importanti del canottaggio: poi vengono lo rubriche del Cricket, del Lawn Tennis, ecc. E cosi fanno anche i convitti e i licei e i ginnasi come si direbbe da noi, fino alle piccole scuole privale, tanto e dovunque è grande l'amore Moftfo. L'aìiieationr. fisica. 3 IO L'educazione. fisici dello sport. B queste pubblicazioni sussistono non solo porchò i giovani sono lieti di vedervi primeggiare il loro nomo, ;na perchè i parenti tengono assai a vedere che i loro figliuoli crescono robusti e svelti. In questi Magatine si registra l'andamento e il progresso negli studi o tutta la storia dol convitto, le sliile a nuoto, i punti delle partito al cri-cket, ecc., e vi si la poi anche la biografia, o dei cenni sugli allievi ohe usciti dal collegio si distinguono in qualsiasi modo. Il Magatine è corno un legame por il quale si mantengono uniti i vecchi amici fra loro, o i giovani si collegano coi vecchi. La corsa dell'uomo a piedi, è uno degli esercizi i elio sono più in voga nell'Inghilterra; o il popolo si appassiona allo corso di velocità o di resistenza, a quello che sono tramezzato da impedimenti, da siepi, dietro allo quali vi sono dello fosso. Io non sapeva che la corsa fossi! un'arto cosi difficile. Ogni club ha uno studente elio ammaestra i suoi compagni, o qunlohe volta gli studenti pagano un corridore di professione per farsi allenare. L'Università ha un grande stadio, o spazio di terreno, dove tutti possono esercitarsi a correre e saltare. Lo corse hanno lunghezze differenti, o ciò s'intendo, perchè nella corsa di velocità, che è il più violento di tutti gli esercizi, non si resisto che un minuto, e il percorso non supera i cento metri. La corsa di resistenza è quella più in uso, e in nette Unirerrità questa In distanza può anche essere di un miglio, cioè 1600 metri. Il modo di allenarsi per le vario corse cambia, e anche gli uomini hanno vario attitudini ad esse: così cho vi sono di quelli i quali riescono meglio nollo corse di volocità od altri olio la vincono in quello di resistenza. Per ogni distanza vi sono doi modi differenti di allenarsi e bisogna imparare comò uno dove regolarsi nella velocità della corsa per giungere alla mota nel minor spazio di tempo possibile. Gli studenti si assoggettano per allenarsi a dolio privazioni, o a dolio regole dietetiche cho richiedono una gratulo abnegazione. IO un argomento olio i fisiologi dovranno mottorsi a studiare quando la ginnastica uscirà dall'empirismo o dallo consuetudini, Torse dai pregiudizi!*, cho ora sorvono corno regola. Comunque sia, i risultati elio si raggiungono in Inghilterra sono straordi-narii. Alcuni studenti corsero un miglio inglese (1(M K) metri) in 4'*<&". Un fatto importante ò che la velocità da una parto e la resistenza dall' altra si fanno sempre maggiori. Sembrerebbe quasi cho a mano a mano cho croscè il numero di coloro che corrono, si scoprano dei giovani cho sono meglio favoriti dalla natura por la corsa. Tra i dilettanti dolio corso, i più forti erano fino ad ora usciti dallo Università di Oxford e di Cambridge, adesso cominciano a trovarsene anche fuori dello università di tali che loro tengono testa nelle gare. T/nhirazione finirà Già a vedérli quando partono 6 uno spettacolo ohe diverte od esalta. Generalmente sono quattro in lila e stanno leggermente curvi, con un'ospres-siono (lolla faccia elio dimostra tutta la tensione del sistema nervoso: hanno il piede sinistro in avanti, e poggiano il corpo su di osso, pronti a spiccaro il primo slancio col piede destro, appena udiranno lo sparo di un' arma da fuoco, ohe dia il segnale (lolla partenza. La corsa si fa nello stilo atletico, col corpo innanzi, il torace quadrato o dritto, e le braccia hanno un movimento dignitoso, senza alzarlo troppo. Intorno allo stadio vi 6 una cancellata in legno, od una corda tesa dietro la quale si accalca la folla ohe applaudo. Lo spettacolo ò reso pittoresco dai costumi di quelli che corrono, i quali sono vestiti di una maglia colle manioho corto o un paio di calzoni ohe arrivano lino al ginocchio. Le signoro portano sul cappello i colori dol Coir l^e cui appartengono i giovani più a loro simpatici, i loro amici o parenti. Si fanno delle sfide; o intorno o'ò un moto od un'animazione corno si vede da noi nello corso dei cavalli. Solo che qui i vincitori sono giovani simpatici, collo braccia nude, il collo svolto o abbrunito dal sole, il dorso e le membra muscoloso, collo formo classiche degli atleti. Sul fondo del prato, come su di un immenso tappeto verde, spiccano lo tonde dallo forme più nelle Università 37 svariato, sotto le quali si vedono dello tavolo imbandite, delle signorine che preparano il thè, delle grandi aurore piene di birra che girano intorno. Du per tutto scoppiano voci ullogre; c'è una giovialità ed un entusiasmo che solo un artistu riuscirebbe a descrivere. ^ (.ili inglesi hanno conservato essi soli la tradizione degli unt'ichi romani, essi sono il popolo che ora in Europa lui maggior passione por gli esercizi al lotici. Dui l'I lidia e dall'Australia si aspettano le notizie delle gare fra gli studenti, e spesso, prima che sia trumontuto il solo, portu il tologrufo dulie più lontano purti del mondo, il subito di un puronte o eli un umico, che manda di lontano il suo plauso al vincitore. II. Il genere di sport più elegante è però sempre il canottaggio. Tutti conosciamo lo sfido fumoso tra le Università di Oxford e di Cmnbridge, delle quuli leggiamo ogni anno nei giornali le descrizioni. Ma forse non tutti sanno quanto siano poco favorevoli le condizioni, nelle quali gli studenti si preparano a queste celebri regate. Por noi ituliani che abbiamo tanta spiaggia bagnata dal maro e tanta lunghezza di fiumi o di laghi, potrà essoro istrut- IO L'educazione. fisici rivo duro un rapido sguardo al campo dolio rogato aollo Università di Cambridge o di Oxford. Il Unni ò un povero corso ili acqua, e va cosi lento a Cambridge che gli studenti per scherzo dicono che qualche volta torna indietro. 11 lotto del fiume è spesso esorto di erbe alte, o cosi strotto cho in alcuni punti passa appena un'imbarcazione, o so una barca va per traverso non passa più, nessuno. A Cambridge o ad Oxford non potendo vo-guro due barche di fronte, lo rogato si fanno correndosi dietro por toccarsi (bumping races). Dato il segnale della partenza ogni imbarcazione si sforza di toccare quella cho lo sta innanzi, e la barca toccata lascia libero il passo ai viucitori che lo vengono dietro: qualche volta le imbarcazioni migliori riescono a toccarne due, una dopo 1' altra. Oppure lo regate si fanno a tempo (timo races). Allora lo imbarcazioni partono ciascuna da punti stabiliti, per giungerò ad un altro punto segnato. Guadagna ohi percorre il suo tratto in un tempo più breve. Como si vede ci vuole il temperamento della razza sassono, per entusiasmarsi u questa razza di slido, dove la meta ù toccata senza il fascino della vittoria, senza che gli spettatori coi loro applausi aggiungano forza agli ultimi conati dei remiganti, senza che gli emuli vedano il momento supremo cho decide la lotta. Ad Oxford è migliore il letto del fiume, come nelle Unicersità 3» campo «lì rogato. 1 rowing Cluis hanno la loro sodo in costruzioni modeste, lungo lo rive dell' isis ; e alcune rassomigliano alla poppa dolio vecchio navi del secolo passato, lu un odificio comuno si tengono raccolto tutte lo imbarcazioni dei college», o tutto procedo colla massima semplicità. (Ili studenti si istruiscono fra di loro, o quelli cho insognano agli altri si chiamano capitani. Mentre ero in Inghilterra, alcuni miei amici volloro mettermi al corrente di tutte lo nonno cho seguono noli'allenamento, ed bbi occasione di ammirare la maostria cho ci vuole por remar beno. Credo olio pochi generi di sport siauo tanto dillicili, e richiedano un esercizio così icuro o l'opera di tutti i muscoli o di tutto il sistema nervoso. Quando remano in otto, come fauno di solito, ciascuno dove tonere gli ocolii (issi sulla .schiena di chi gli sta innanzi, por prendere il tempo esattamente. E si distingo il tempo del remo da quello dol tronco e perciò coll'occhio bisogna guardarli entrambi, ili modo olio l'aziono dolio braccia 0 del tronco sia eguaio o temporanea in tutti. 11 capo-voga, che è il più ubilo dei rematori, si metto naturalménte a poppa, e tutti gli altri lo seguono esattamente. I colpi di remo si succodono col ritmo (li 32 e 514 por minuto. È una meraviglia vedere conio volano questo barche di otto rematori, come si levano dall'acqua 1 remi, e si piegano a ventaglio, poi girano verti- IO L'educazione. fisici calinento o si air7 forlx ri- plus agiles. Mais les fuHilcs, ne trouvant pus au mi munse un attrait sujjìsant pour surnwnter leur répugnance instinctive an mouvemcnt, cludent Ics diJScidtés dcs cxercices et n'en tirent aucun profit. Il se fait aujourd'hui dans l'enscigncmcnt sccon-dairc mie réaction cantre cet ctat de choses. Dcs hommes cminents ont pris à coeur de rcndre la gymvastique attrai/ante et utile en la ranicnant à son ancienne forme et en revenant à ccs jeux oìi la force et 1/udreste ont une part cgalc, oh la (fatele et l'cmulation entralnent et passionnent Ics plus inerte». Si l'espace mangile dans le collège, qn'on ail/c le chcrcher ailleurs, parfois an loìn, dans la campagne. Quelques eéànces de jeux en plein air, cha-que scmaine, seront plus profitahles que la frequen-tation qnotidienne da gi/mnase. La difficulté principale consisterà dans le choix judicieux des jeux et des cxercic.es les plus favo-rahles an développement phijsiquc des clcvcs. Da questa relazione del Maroy apparo chiaramente quale sia l'avvenire (lolla ginnastica scientifica; egli tracciò il programma dello ricoroho futuro o dei perfezionamenti cho possono recare i fisiologi alla educazione fisica, a noi non rimane che seguirò la via cho ci ha tracciato il nostro Maestro. Mosto. l.'riutatUmt fisica. 1 101 L'evoluzione della ginnastica Vili. Il mininl.ro dell'Istruzione, von (imitarli, in Austria, ordinava giù fino dal 1800 con una circolaro1 ai direttori dello scuoio, di prenderò i provvedimenti opportuni per procuraro agli scolari tutto Io facilità per imparare il nuoto noli' estato o per pattinaro nell'inverno, o s'invitavano puro i maestri a interessarsi per i giuochi, o corcaro di trattenersi quanto più era possibilo cogli alunni fuori dello aule dolla souola; si stanziarono doi sussidii per quei maestri che dosidorassoro di faro dei viaggi all'estero por imparare i giuochi, o si ò mosso l'obbligo ai maestri «li faro ogni anno una relaziono sui progressi dell'educazione fisica nello loro classi, con obbligo ai direttori di controllare tali relazioni. Un contro importante per la diffusione dei giuochi nella Germania ò la città di Giirlitz. Il libro sui giuochi del/si gioventù del dottor Eitnor 2 dirottore dol Ginnasio di Giirlitz ù uno scritto pregovolo del quale si stamparono in duo anni sette edizioni. Sporiamo cho finalmente anche l'Italia vorrà 1 Leo BrnoERSTEnr, Bcitrag sur Durchfiihrung des k. Mi-nisterial-Erlasses die leibliclie Kriiftigung iler Sclmljugcnd betrell'end, Zeitschr. f. d. Realschulwcscii, XVI. .Talirg., 1891. a Dr. Eitnhr, Die Jugcndapiele. — Leipzig, 1891. (Iella (fiumistira muoversi por non lasciarsi rimorchiare. Qualora non Taccia nulla il Governo, sarohbo utile cho i Municipii prendessero loro l'iniziativa. So non ò possibilo dare ad ogni scuola una palestra di ricreazione, non ò difficile ottenere od affittare dei terreni alla periferia della città, e Taro dei parchi por i giuochi dei ragazzi e conrlurvi ogni giorno gli scolari, distribuendo l'orario in modo cho molto scuole possano usufruire doi medesimi torroni por i loro giuochi. La domenica dovrebbero concedersi per uso gratuito al popolo. Nello ferie autunnali tenersi aporti por gli alunni dolio scuoio. Adesso, appena cominciano Io vacanze cessa la ginnastica. La società moderna prepara (lei giorni tristi por i diseredati dolln Tortona e por i figli (logli operai. Il terroni) libero diventa sompro più ristretto, e l'aria salubre più cara. Lo città modorno sono corno dei mostri che oroscono in condizioni patologiche, dovo il corvollo od i muscoli, che sono l'industria e le officine, soffocano gli organi dolla respirazione, chc sono lo piazzo e i giardini. Bisogna cho la democrazia si impadronisca essa (li questo problema, e faccia propaganda in favoro dei giuochi por i fanciulli e per il popolo ; ed impedisca che il poco spazio libero ohe ancora resta nelle città si venda per costruire sempre più degli edifici e delle case, per rendere sempre peggiore l'aria delle città inquinata dal fumo o dalle emanazioni delle fabbriche. ino 1 ricchi possono andare in campagna, al nuirc o sui monti a respirare dell'aria pura quando la vita nelle città diviono più molesta, ma il povero (lev rimanervi. Sarebbe giusto cho i proletari, gli operai, gli impiegati o quelli del ceto medio, elio formali la classo più nmnorosa delle città, potessero avere un po'di spazio per giuocaro coi loro figliuoli. La robustezza dell' organismo ò la risultante di molto funzioni. La pelle, i polmoni, il cuore, il si-stoma nervoso e gli organi digerenti, sono certo più importanti dei muscoli. Porciò nella educazione fisica non si dovo darò una importanza prevalente all'esercizio dei muscoli. Le marcio al solo, il pattinaggio, i bagni, il moto, la corsa, o tutto ciò cho riosco ad affaticarci, a consumare lentamente il nostro organismo ed a ricostruirlo in condizioni atmosferiche migliori, iu un simbionte che ecciti i procossi della vita, tutto questo costituisce il fondamento della vera e buona ginnastica. Questo ò oggi il problema della educazione fisica; ed ognuno no comprendo l'importanza. La ginnastica come ora si fa nelle scuole, non servo a dar vigore, nò robustezza ai giovani e dobbiamo riformarla. È un apostolato ed una missione (legna di ogni uomo di cuore, questa di rallegrare o di rinvigorire la gioventù. Un sentimento civile e patriottico dovo ispirarci alla riforma della ginnastica. CIRCOLARE del ministro dell' Istruzione. Pubblica Gustano con Gossler in Prussia per promuovere gli esercizi e i giuochi ginnastici all' aperto, le gite ginnastiche e la corsa negli istituti d'istruzione secondaria.1 Berlino, il 27 ottobre 1882. Dacché la ginnastica venne considerata conio parlo integrante doli'istruzione doi giovani cos'i nelle souole superiori come nelle inferiori, o alia facoltà di prendervi parte ò subentrata poi giovani idonei l'obbligatorietà, le cure dolio Stato o doi Comuni si sono rivolto a provvedere od arredare locali chiusi, nei quali la ginnastica scolastica trovò modo di esercitarsi in modo continuo e regolare, indipendentemente dall'awioendarsi dello stagioni e senza interruzioni per causa di intemperie. Fu questa una conquista incalcolabile per l'educazione della gioventù, perchè il poter continuare 1 II senatore Pecile durante i lavori della Commissione per l'educazione fisica della quale faceva parte, presentò tradotta questa circolare che, comunicata alla Nuova Rassegna, atteso la sua grande importanza venne riprodotta in vari giornali italiani. L'evoluzione della uiniuislica gli esercizi ginnastici durante l'intero anno, assicura un'educazione fisica cho rendi! forti o robusi i. Non mono apprezzabile però ò il campo apcrt > per lo esercitazioni ginnastiche. Taluni esercizi, come il salto coll'asta, il giavellotto e la maggior parto dei giuochi a baso di gara, non possono aver luogo nella palestra chiusa senza restrizione o senza pericolo. J)evosi inoltro por mente cho gli esercizi all'aperto influiscono assai favorevolmente sulla salute. Mediante i campi di giuoco la gioventù ha a sua disposiziono uno spazio dove può godere all'aria libera della sua libertà, e dove impara a farne uso o dove ò frenata soltanto dallo regolo del giuoco. Ha un grande significat i educativo il fatto che questo movimento della vita giovanile ravviva o richiama le gioie della prima età, e lo mantiene per l'avvenire. Si devo olir irò occasione alla gioventù di acquistare forza o destrezza più efficacemente od in più libera guisa di quello ohe possa farsi nella palostra chiusa, o di godere, dolio lotto di gara e di scommessa, cho vanno congiunte ad ogni giuoco ben dirotto. È difficile immaginare un mezzo cho sia come questo capace di rialzare la stanchezza mentale, ravvivare il corpo e l'anima, rendere atti o disposti a nuovo lavoro, preservare da una anticipata maturità contro natura e dalla fiacchezza; e, dovo tali deplorevoli fenomoni già hanno preso posto, operare con successo il miglioramento di una vita giovanile indebolita. 11 giuoco dall'età infantilo in poi conserva alla gioventù disinvoltura o giovialità, cho lauto lo si addicono, insegna ed esercita la socievolezza, fa nascere e rinforza il piacere per la vita operosa, e rendo l'uomo atto ad adempiere il complesso dei doveri e degli scopi della vita. Colpisce nel vero Jahn, nella seconda parte del suo libro 44 Arte della ginnastica o dei giuochi „ quando dice: In essi avviene una gara socievole, allegra e piena di vita. 11 lavoro si appaia al piacere, la serietà al giubilo. Là impara la gioventù fino dai primi anni ad usare cogli altri di uguali diritti e Circolare Gosslcr 103 dogli .;tcs« dovéri. Noi giuoco si presentano inumi ti li occlii in quudro vivente usi, costumi, portamento, destrezza. 11 vivere di buon'ora eoi suoi iiuiili è per l'uomo la culla della sua grandezza. Ogni individuo si smarrisco facilmento nol-l'isohmonto, so il giuoco non lo conduco alla socievolezza. L'individuo senza il giuoco non ha nominone uno specchio da riconoscere sù stesso nel suo vero essere, noti ha nessuna misura vivente per riconoscerò l'aumento della propria forza, nessuna bilancia por pesare il suo valore personale, nessuna scuola per la sua volontà, o nessuna occasiono a improvvise decisioni o scalti di forza. Lo leu ;.t" all'acqui sto ili cognizioni o abilità riescono rinforzate per quasi tutte le vocazioni. Tanto più ù limitato il tempo elio rimane per sorbii.-l'are a questo bisogno, tanto più ò venuto scemando nella casa il concetto, il costume, o pur troppo anello lu possibilità di vivere eolla gioventù, o eli concederlo tempo o spazio per giuocare, tanto più è aumentato il dovere elio la scuola si incarichi di ciò cho altrimenti noli'educazione non ò fatto o non può ossero fatto. La scuola dovo prendere cura ilei giuoco corno una manifestazione della vita giovanile, parimenti salutare poi corpo, per lo spirito, poi cuore e poi Sentimento, capace di produrre aumento di forza corporale e di destrezza o influirò favorevolmente sul morale : o ciò dovo faro non soltanto occasionalmonto, ma fondatamente e in modo ordinato. Di questa necessita l'Amministrazione scolastica è da lungo tempo convinta, od lui anello emunnto ordinanze in argomento. Io accenno al rescritto ministeriale del 26 maggio, del 10 settembre, del 24 novembre 1860, e del 15 maggio 186!). Fatalmente però queste ordinanze in soguito allo osser-vuzioni cho vennero sollevate in generale e in ispe-oie in alcuni istituti scolastici, non trovarono un favore corrispondente all'importanza ed all'utilità del soggetto. Per vero un certo numero d'istituti d'istruziono 101 L'evoluzione della ginnastica od educazione lutimi) conservati» iti esercizio i tradizionali giuochi giovanili, o in alcuni circoli l'usanza ed il costumo li ha tenacemente mantenuti; in altri perì) mancano del tutto, o solo rarainont vi si trovano demoliti per ravvivarli. In ogni caso una generalo introduziono e contimiaziune non ha avuto luogo. Si renile però necessario un nuovo eccitamento, od un costante sforzo di tutti coloni che si occupano della educazione della gioventù allineile ciò elio esisto sia conservato, ciò olio ò riconosciuto salutare venga rimesso in uso. E appena niestiori ricordare elio qui si tratta soltanto dei giuochi di movimento, e cho rimane escluso quanto non vi appartiene. Non mancano aiuti per orientarsi su questo campo. Prendendo a punto di partenza ciò che esisteva presso il popolo o la gioventù, Guts Mutila e Jahn hanno raccolto e descritto una serio di giuochi giovanili e ginnastici.1 Altri autori li hanno soguiti. Di fronte alla grando varietà dei giuochi indicati, conviene furo una scelta, ed ò essenziale che si ahbia riguardo ti ciò elio ò attualo o popolare. Tali sono da considerarsi i vari giuochi di palla (Treibball, Fussball, Schlagball, Kroisball, Thor-ball), quindi i giuochi di corsa o specialmente il Barrlauf o lo gare (llinkkampf, Ivottenreiszen, ecc.), i giuochi di fromha con palio, sfero e legnetti, ed i giuochi di caccia o di guerra. Meritevoli di attenzione sono i cenni siili' organizzazione doi giuochi cho si trovano in alcuni fascicoli del periodico mensile por la ginnastica pub- 1 S. Gurs Mctiis, Sjiiele zar Uehung und Erliolung des Ivìr- pers und des Geistes, lierausgegebeù von Scliettler; 5 Aliti. J!of, 1878. .Luis, Die deutsche Turnkutut, Berlin, 1816. — Dtr tiene Leit/hdeii fiir den Ttivn-Unterricht in den preux- sischen VoVcssehtilen. 2 Aufl. Berlin, 18B8. — Dieters Meri* biichlein fiir Turner, k ransgegoben von Dr. Angerstein. 7 Alili. Halle, 1875. — lievensteins Volksturnbuch. 3 Ami. ."raukfort a li., 187(1 — Jaoobs, D^utsihlands spielende Jugend. 2 Anll. Leipzig, 1875. Circolare Oonler 105 blicato dal prof. dott. Killer o Gilberto Eoklor. Berlino, 1802.1 50 io, dopo ciò, insisto presso lo autorità scola-ttiohe, perchè curino l'introduzione ed il ravvivamento dui giuochi giovanili negli stabilimenti scolastici soggetti alla loro sorveglianza, o nello visite agli stessi trovino modo di rivolgere l'attenzione loro alla ginnastica e sopratutto ai giuochi, (le-dicandovisi con molto intorosso, non disconosco però lo difficoltà che si oppongono alla loro generale di (fusione. 51 potrà riuscire piìi facilmente nello scuole maestrali, porchò, nella maggior parto (loi casi, hanno a disposizione spazi per ginnastica e giuochi, ed è sufficiente il procuraro cho si giovino dei mozzi li cui dispongono. Tale pure è la condiziono degli istituti superiori, quando anello questi hanno a disposizione un campo di giuochi. Soltanto il procurarne di nuovi può incontrare difficoltà, specialmente dovendosi por mente olio questo campo sia possibilmente vicino alla palestra. Quostu vicinanza dà modo di collegare gli esercizi ginnastici propriamente detti coi giuochi, e di alternare opportunamente il lavoro colla ricreazione. Laddove pertanto questa connessione di spazio esisto fra la palostra ginnastica o lo spazio aperto, dovrà mantenersi, e dove si devono faro nuovo spese per palestre, si procuri di guadagnare un campo per i giuochi ginnici. Nollo prescrizioni della circolaro • lol 4 giugno 1882, si esigo, fra lo altre cose, un adatto campo d'esercizio per coloro cho sono obbligati a frequentare la scuola popolare. Questa esigenza è tanto più giustificata negli istituti su- 1 Dai freitrillige Abendlurnen an der Falk-Reahchule stt Berlin, von Dr. Tu. Bach. Heft 1 e 9. — Zur Qeschichte timi Organisation der Braunsclueeigtr Schuhpiele, von Oberlehrar I)r. H. Kock. Heft 4. — Turnspicle Bediirfniss tinti Ein-fiihrung von Kohlransch in don neuen Jahrbttchern fìir nolologie und Pttdagogik, 11 Abtb. IbBO, Uefl. 4 uud 5. 10H L'evoluzione della ginnastica perfori so hanno a disposiziono una palestra, qualora si ridotta allo annientato occupazioni mentali alle (piali i giovimi devono sobbarcarsi. Dev'esser* adunque impegno dell'autorità ispettrice di curaro ohe questo bisogno sia soddisfatto al più presto possibile. 12 so non si può avere la palestra vicino al campo doi giuochi, converrà procacciarla alla minor distanza possibili). Lo stabilire un campo di giuochi 11011 porterà una gratulo spesa, poichò l'ordinamento in questo caso deve servire soltanto principalmente ai giuochi ginnici. Io confido negli sforzi (lolle uutorità, noli'efficace interesso dei direttori, noi buon volere dei comuni, nella cooperazione delle associazioni por promuovere il benessere fisico della scolaresca, e nella benevola disposizione al sacrificio degli amici della gioventù, perchè si riosca a vincere gli ostacoli cho si frappongono ti chiamare in vita in gran numero tali istituzioni cosi utili allo sviluppo fisico ed intellettuale della gioventù. E qui non voglio fare a meno di raccomandare una più estosa cura dei giuochi insidilo collo passeggiate in comune, collo gito nei campi e nei boschi, o colle marcio ginnastiche.1 Per orientarsi a questo riguardo, raccomando lo scritto del dottor Th.Bach,1 come puro gli scritti di 0. Kleischmunn nel giornale ginnastico tedesco, unno 1880, sotto il titolo: Guida alle marcie ginnasiiche, per (pianto si riferisco allo gite scolastiche. Nel rescritto ministeriale 10 settembre 1800, oltre ai giuochi ginnici si accenna anche al nuoto e al pattinaggio. Mentre io lo ricordo, osservo elio lo Stabilimento magistrale di ginnastica por l'insegnamento del nuoto è già in pieno esercizio da vari anni, e licenzia annualmente un numero di 1 Rescritto ministeriale del 10 settembre 1860, Bollettino centrale 18H0, pagina 510. 3 Escursioni, marcie ginnastiche e viaggi scolasti i. Lipsia, 18b7. Circolare fi'imler 107 ulliovi elio sono in giudo alla loro volta di impartirò tuie insegnamento. Uovo è stillo possibile, presso i seminari pedagogici vennero istituito souolo di nuoto nell'interesso doliti salute degli ulliovi, e collii visln ili estondero sempre più questi esercizi e queste abilità pregevoli specialmente per la saluto e per la vita. 1 Negli istituti privati di educazione, questi esercizi vanno pure trovando posto. Nello scuoio pubbliche non si può ordinare senz'altro od in modo g' iteralo la loro introduzione, ma io mi abbandono alla speranza cho i loro direttori e maestri sapranno influire a vincere i pregiudizi contro que-sLo conio contro altri esercizi fisici cho qua e là continuano u manifestarsi. Pur troppo non è ancora divenuta generalo la persuasione cho coll'at-tività e robustezza lisica cresce nuche hi l'orza e la vivacità del lavoro intellettuale. Certi lagni contro lo strapazzo del corvello della gioventù non si udirebbero so questa verità fosso più sentila od ascol-lata. Perciò a scuola ed a casa quanti hanno la vocazione o il dovere di cooperare alla educazione dollu gioventù dovrebbero sempre procurare e lu-soiaro spazio per quegli esercizi noi quali il corpo o lo spirito trovano rinforzo o sollievo. Il guadagno cho no deriva non riesce sol (unto di vantaggio alla gioventù, ina benanoo a tutto il nostro popolo od alla patria. Il ministro dall'istruzione von QOSSLEB. 1 Circolare ministeriale 23 giugno 1873, Bollettino centrale 1873, pag. 476. Capitolo VI. CIUTICA DELLA GINNASTICA TEDESCA. L pkxcer, noi suo libro sull'educazione, dico cho la ginnastica è un esercizio artificiale, il qualo non può supplire l'esercizio spontaneo doi giuochi. l'or ossero esatto citerò lo sue parole : " Cho la ginnastica valga meglio di niente, noi l'ammet-tiamo; ma cho siu un equivalente doi giuochi, noi lo neghiamo formalmente. In primo luogo quo3ti movimenti regolari, necessariamente meno variati di quelli elio risultano dagli esorcizi liberi, non ci assicurano una ripartiziono eguale dell' attività tra tutto lo poi*ti del corpo : dal ohe risulta elio l'esercizio, limitandosi ad una parte sola del sistema muscolare, l'affatica più presto elio noi giuochi. T.n (finnastirn teilmca 10H Questo fu sì che, persistendo negli eseroizii ginnastici, si va incontro ad uno sviluppo parziale cho turba la proporzione voluta tra le vario parti dol corpo. E non solamente la somma dell'esercizio è inegualmente distribuita, ma l'esercizio medesimo, non essendo accompagnato da piacere, ò mono salutare. Anche quando gli eseroizii ginnastici, dati in forma di lozione, riescono poco noiosi, diventano presto faticosi, perchè sono monotoni, o non hanno 10 stimolo del divertimento. È vero che nella ginnastica c'è lo stimolo della emulazione, ma questo non è uno stimolo continuo, come quello del pia-cero con cui la gioventù eseguisco i giuochi. La più forte obbiezione è però la seguente. La ginnastica è inferiore al giuoco libero, non solo corno quantità di esercizio muscolare, ma si ancora sotto 11 rapporto della qualità. L'assenza di piacere olio fa ahhandonaro presto l'esercizio artificiale della ginnastica, fa si cho questo non produca cho degli oifotti mediocri sull'organism i. Una eccitazione cerebrale accompagnata da piacere, ha sul corpo una influenza molto più fortificante. „ Questo giudizio sulla ginnastica, cho Spencer scriveva frent'anni fa nel suo libro s\\M'Educazione intellettuale, morale e fisica, dimostra corno la opposizione alla ginnastica tedesca non sia nò nuova nò priva di fondamento. La ginnastica fu inventata per rimediare alla 110 Critica tlcìla mancanza dol movimento. Esso non ò un metodo fisiologico e naturalo di educazione, ma un mozzo artificiale por correggere i difotti della vita sedentaria, e non dobbiamo imporra l'arto dovo basta e può trionfare di per sè la natura. So ò lecito servirmi di un paragone grossolano per rendere più chiaro il mio pensiero, direi che la ginnastica tedesca non è un alimento per l'educazione fisica, ma una medicina. Ed ò una medicina cho si adopera nello scuoio por sfruttare l'energia del corvello, coli' intonto di accorciare fino all'estremo limito il tempo cho dovrebbe lasciarsi allo sviluppo dol corpo. Ora un rimedio so può adoperarsi in circostanze eccezionali, non può diventar alimento o cibo normale. Di mcdicino si guarisco qualche volta, ma non si vivo mai. Leo Burgorstoin 1 noi suo libro sull'igiene dello scuoio disso: L'ora della ginnastica ìi la più noiosa delle ore di scuola. Il miglior maestro non pud cambiare questo stato di cose. Dopo aver stampato questo parolo in caratteri spaziati porchò dessero nell'occhio, Burgorstoin racconta che in Austria vi sono trenta scolari por classo e cho nella palestra, siccome il maestro deve prima fare la spiegazione degli esorcizii, gli studenti lavorano in 1 L. Bunc.p.nsTET\-, Die Gesundheitspflctje in dar Mittcl-seh.uk. Wien, 1887, pag. 62. gintiantica Menta 111 modia duo minuti ciascuno all' ora passando per turno agli attrezzi. u La ginnastica fatta così non ù un soli io vo, non ù un esercizio del corpo, (lieo il dottor Burgerstoin, è un'ora di scuola in gran parto perduta e la mono interessante. „ In modo analogo si pronunciò Zehondcr1 il qualo lino dal 1882 diodo grande sviluppo ai giuochi nelle scuole di Rostoek. Oiitzfold,a e molti altri i quali dimostrarono la necessità di introdurre i giuochi nello scuoio. ii. Por giudicare la ginnastica "dobbiamo risalire allo suo origini psicologiche o valutare Io ragioni umano cho la condussero ad un risultato piuttosto cho ad un altro. Io erodo cho vi abbia avuto una grande inlluouza l'amor proprio dei maestri o la loro soddisfazione. L'arte por l'arto, come si dico. Certo fu d'incentivo il vedere che tutti i movi- i W. v. Zmiekder, VortrSge iiber SchHlgcsun'lheitsp/legc. Stnttgard, 1891, pag. 47. 11 Pato (tìItzpki,d, Die Erziehung der deutschen Jugcnd. Deutsche Rundschau 1890. llcft 5, pag. 254. 11 f> Critica tirila nienti dei quali sono capaci i muscoli si potevano lar eseguire isolatamente, elio poteva loro darsi un nome tecnico, formularne (Utile regolo ed escogitare (lei metodi pur far muòverò l'ima dopo l'altra tutto lo parti dello scheletro, o trovare lo indicazioni per gli esorcizii i pit'i disparati. Fu così cho vennero scritti i trattati (li ginnastica in volumi di (piasi mille pagine, e quei 1 il «ri di noinonclatura dovo gli esorcizii ginnastici sono classificati con metodo scientifico. Prima i movimenti più semplici, poi i complessi e i movimenti secondo le membra; poi lo Ciitegorio doi movimenti distinti in altrettanti generi quanti sono gli ordigni impiegati, e sotto ciascun genero altri osorcizii classificati in modo progressivo; i movimenti collottivi, gli ordinativi, Io combinazioni doi movimenti, o tutta una farragino di nomi e di comandi cho devono impararsi u memoria e cho costituiscono il gergo tecnico ginnastico, la cosi dotta teoria. Un altro stimolo fu quella specie di esaltamento che proviamo tutti noll'assistoro agli esorcizii militari, nel vedere gli schieramenti, le evoluzioni, reso più poetiche e commoventi porohò eseguito da fanciulli: poi il desidorio del comando o della simmetria, la socldisfaziono cho provano gli intendenti nello scoprire una piccola irregolarità nelle mosse e nello posizioni, fossero pure cento ragazzi mossi in fila. Questo ù bello come spettacolo, ina animistica tciìcscn 11:! non ò certo un divertimento por gli alunni condannati al silenzio od all'immobilitò, o cho, mentre il maostro correggo l'atteggiamento irregolare dei compagni, devono star 11 collo braccia disteso o le gambe largho fino u elio non venga loro il formi-collo o il crampo noi muscoli. u La ginnastica, direbbe Leopardi, fu un tradimento dolla vecchiezza contro la gioventù. n III. fa avvenuto della ginnastica comò di tante nitro coso, che nascono da umili principii o vanno sempre più complicandosi. Il trattato dolla ginnastica di Clias, stampato noi 1819, contieno solo 207 oscr-eizii. Il manuale di ginnastica educativa secondo il sistema di R. Obormann, pubblicato a spose dol Governo noi 1875, contiene 1642 comandi; tanto si moltiplicarono rapidamente i vocaboli tecnici e le posizioni ginnastiche. E questo io trovo naturalo e logico. Data la tendenza attualo della ginnastica a diventare una istituzione autonoma, si doveva pure trovare il modo di renderla sempre più difficile, di scriverne la teoria o di gonfiamo i programmi. Secondo i concetti ora dominanti il maestro di Mosso. V educatilinr /Intra. 8 114 Crìtica della ginnastica devo ossero un professore. Io no ho \ -ti infatti di quelli che stanno nella palestra a far lesiono senza levarsi i guanti, nò il soprabito; dei veri professori, cho sdegnano di toccare gli attr< -zi e di saltare o di correre, ina che si fanno aiutare da qualche ragazzo per insegnare agli allievi la ginnastica pratica. Essi credono in buona fedo elio sia |>iù dignitoso o più utile por mostrare l'ini portanza scientifica dolla ginnastica di parlare dolio sfigmografo, dol toracomotro, ecc., o u impiegando notevole parto deiranno scolastico negli esperimenti col dinamometro e collo spirometro „ (sono queste lo parole di una relaziono ullicialo siili' insegnamento della ginnastica in Italia). Altri maestri preferiscono (li faro la loro brava lozione sul pentatlon, sullo naumachie, sui ludi dell'antica Roma, sulla cavalleria noi medio evo, ecc. E cosi noi lavoriamo inconsciamente a rendere inutile la ginnastica. Invoco di provvedere all'esercizio doi muscoli, rendiamo più grave lo strapazzo dol cervello. Porche la ginnastica diventi popolare, dobbiamo cambiare indirizzo, dobbiamo abituare i giovani all'esercizio libero dei giuochi, o la ginnastica deve esser solo un complemento dell'educazione fìsica. Ma ci vorranno degli anni pi-ima che si veda crollare tutto l'edificio attuale dei regolamenti e dei trattati di ginnastica e si provveda all'educazione fisica in modo più efficace e più pratico. Pino allora noi potremo dire 115 della ginnastica ciò che Mefistofclo diceva al suo scolar. > : Dami lehret man cnr.li manchen Tag, H.iss, wai ihr sonsl ani" Einen Schlag (ìetrinben, wie Essen nini Trinken frisi, Kinsl Zwei! Droi! dnzn nathig sci1. IV. Gli orrori cho vi sono intorno alla ginnastica sono molti o vorumonto singolari. Nolla prelazione ad un libro di ginnastica stampato in Italia, si loggo il sogli onta elogio spropositato : " Una mezz'ora di esercizi di questa ginnastica, oquivalo a quattro o cinque oro di camminare. Quale immenso benefizio nella vita cittadinosca, dovo non vi ha mai il necessario esercizio doi corpo! „ Ma disgraziatamente la ginnastica non sorvo per la coltura intensiva della gioventù, e non basta por renderla robusta. La prima rogola della fisio- 1 Poi si vnole alcun giorno a far clic impari Come agli atti più semplici e spediti (Metti il mangiare e il ber) sian necessari Uno, Due, Tre, Figlinolo! Fausto di W. Goethe, trad. di A. Maffei, 1866, p. 109. ilo (Situa tirila logia ò (li seguirò le loggi della natura, e di concedere all'organismo il tempo elio gli ò ncoc irio par svilupparsi. 11 movimento vuole ossero graduato: gli sforzi impetuosi non giovano a nulla. Comprendo che un uomo d'affari o (li studio, il (pialo non può assolutamente sottrarsi agli obblighi assidui dol suo ufficio, faccia la ginnastica di camera; ma ancho qui bisogna ossero prudenti. Ho saputo di un professore di Berna, il quale trovò modo di farsi male con la ginnastica di camera, o di lacorarsi doi vasi sanguigni con grave pericolo della vita. Gli sforzi eccessivi fauno male sompre od a chiunque non sia ben disposto o robusto. Un altro pregiudizio cho fomentò lo sviluppo della ginnastica, ò quello (li crederò cho essa serva di riposo al cervello, e che perciò sia come un rimedio dello strapazzo intellettuale. Noi mio libro stilla fatica ho già dimostrato che nel lavoro della mente si stancano pure i muscoli. Non ritornerò bu questo argomento, perchè sono convinto di aver dato le provo sciontifiche cho la ginnastica non è un riposo, ma una fatica del cervello. Nel computo dello ore di scuola la ginnastica dove considerarsi come insegnamento e non corno riposo. A quali eccessi abbia condotto l'errore, dal quale sono ora dominate le masse, ohe la ginnastica sia un motodo di educazione fisica intensivo ed economico, ò difficilo immaginarsi da ohi non siasi 117 preso la pena di visitare un grande numero di palestre. Nello scuole d'Italia invece di trovare dei grandi cortili ariosi, doi piazzali con alberi, tottojo spazioso e locali adatti alla ginnastica, nel maggior numero doi oasi ciò che si chiama palestra, ò un camorono, un corridoio, un androne od un magazzino. Ne ho visto cho sembravano prigioni o ad entrarvi dentro si sentiva l'aria rinchiusa o un pu/.zo, come ad aprire un vecchio dizionario sudicio; un freddo poi che a muoversi un po' c'era la cortezza di buscarsi un reumatismo od una polmonite. A Milano, tanto por ricordare il nomo di una città Iwiiemerita deli' istruzione popolnro, cho ha stanziato cinque milioni in un deoennio por migliorare le suo scuoio elementari, a Milano vi sono delle palestre elio dimostrano lo stato e la considerazione in cui ò tenute la ginnastica. Ho visto in via Sant'Orsola una palostra dello scuola comunali destinata agli esereizii por 800 ragazzi che è larga novo passi e lunga diciotto. Uno stanzone basso dovo il terreno è coperto di niulfe e i muri sono biancheggianti di nitro. In un angolo vi ò una stufa a custodia della palostra, perchò, so non si accendesse di quando in quando, vi marcirebbero gli attrezzi per la grande umidità. A questo ci ha oondotto il metodo intensivo della educazione fisica colla ginnastica tedesca! ufi Crìlira della V. La ginnastica Ini fosca tonile a locai izzaro la fatica in alcuni gruppi ili muscoli, a questo ò un gravo difetto. La fatica generale conio si ottien nei giuochi liberi, nello marcie, nel remare, nella lotta, nel nuoto, ù certo più utile all'organismo, ed lì (isiologicamente la vera fatica alla quale dobbiamo abituarci per diventare robusti. Olii abbia fatta la ginnastica allo parallele, agli anelli, alla sbarra fissa, si sarà accorto della stroncatura, (lolle fitto o dell' indolenzimento cho compaiono dopo in alcuni muscoli. Nella ginnastica cogli attrezzi si interrompo l'esercizio prima di godere il bonofioio (lolla stanchezza. Questo concotto della fatica genoralo o dei mezzi più efficaci por ottenerla in condizioni igicnicho, dovrebbe, a parer mio, ossero la ragione dominante nella istituzione della gir/nastica. Corto è noto a tutti i maestri di ginnastica che l'esercizio allo parallele, alla sbarra e agli apparecchi fissi, localizzando la contrazione nelle spalle, produce presto un senso di spossatezza cho si estende fino alla regione lombare, ed è appunto per questo che devono alternarsi nelle palestre gli esercizi i delle gambe con quelli dello braccia. Ma è pur vero cho i/intuistira Mesca 119 ora nella ginnastica non si dà la preferenza a quegli esercizi! del corpo ohe più lentamente producono la fatica. L' orrore di credere cho la ginnastica sia un metodo intensivo di educazione lisica, fu trascurare gli esorcizii di più hingu durata nei quali con un lavoro grarlunto di tutti i muscoli, o almeno dei più poderosi, pm") abituarsi graduiamoli te l'organismo alla resistenza per i prodotti della fatica. Quanto a me io non dubito di alferinare cho lo scopo supremo della ginunsticu deve ossero quello di ronderei robusti, di ubitunro gli orguni intorni, il sistomu nervoso od il cuore ai veleni (lolla fu-ticu, cioè ai prodotti doliti dist ruzione più rapida del nostro corpo por effetto del lavoro. Nella riforma della ginnastica dobbiamo dar maggior sviluppo all'esercizio (lolle gambo; abitunre meglio tutto il popolo alla corsa od alle marcie; e provvedere con opportuni esorcizii di far crescere l'acutezza della vista, l'er mostrare quale sia il nostro idealo nel campo della ginnastica o quanto sia differente da quello dello nostro scuole, o come sia incapace il bisantinismo degli attrezzi a dare buoni soldati, vorrei scrivere sullo palestre, il motto cho già nel 1500 si leggeva sulla porta di una palestra dei giuochi a Parigi : w box med, box servazioni interessanti fatte sugli indigeni della colonia Eritrea. Prima di arruolare gli Abissini si fa loro eseguirò una marcia forzata tale cli.o pochi nostri soldati vi resisterebbero. Partono armati da Ghinda 0 arrivati all'Asinara dopo breve ripos » devono ritornare u Ghinda. In soi oro arrivano all'Asinara ed in pooo meno ritornano a Ghinda percorrendo circa 80 chilometri, con 1111 dislivello di 1500 metri a traverso doi sentieri possimi. Ciò malgrado, quando hanno finito questa marcia sono quasi tutti freschi come se avessero fatto una passeggiata per diporto. Gli Abissini che sono tanto superiori a noi nella velocità e nella lunghezza dolio marcie, vi si ab:- ginnastica talcsca 121 tuono iin ila ragazzi con una specie di giuuco alla palla che chiamano kars-t. 11 tenente mudico Itai-nouc del 3° battaglione indigeni, scrivendo delle sue soldatesche agguerrite o elio avovano latto marcie prodigioso, dice: w So si portano questi Ascari in una palestra ginnastica, le squadro addetto al salto sono lo più contento e riescono veramente ammirevoli, quello addetto allo parallelo od alla sbarra (issa fanno addirittura pietà. „ Queste parole dol dott. Itainone servono come esempio per rammentarci che la forza dolio gambo o quella dolio braccia, possono essere fra di loro indipendenti. Por fare una buona ginnastica dobbiamo specializzare gli cjcrcizii. 11 lavoro eccessivo dolio braccia ci rondo meno atti allo marcio. VL Le contrazioni tetaniche, limitate ai muscoli che non sono abituati a centrarsi con energia, lasciano traccio assai lunghe di stanchezza. Basta rammentare il doloro molestissimo ohe abbiamo provato nello gambo dopo una rapida discesa in qualche escursione sui monti, per comprendere la natura dei fenomeni ohe ho accennato. Molti preferiscono la salita alla discesa nelle escursioni alpine; 122 Crìtica della eppure nessuno dubita elio il lavoro sia molto maggioro nel salire elio nel discendere; ma appunto porcili) la salita ò lenta o perchè impieghiamo iu essa i muscoli più poderosi, possiamo resistere più lungamente: gli edotti della fali i sono più manifesti o scompaiono più presto. Li discesa rappresenta la ginnastica con gli attn r/.i la salita l'esercizio più naturale dei muscoli lino alla stanchezza. Nollo palestre di ginnastica gli apparecchi fi: i hanno duo inconvenienti. Il primo è cho la direziono della resistenza cho oppongono ò costante, il secondo cho rimano pure costante il valore di questa resistenza. In tutti gli esercizii di sospensione e di appoggio la resistenza da vincere ò sempre il peso del nostro corpo ; ma noi sappiamo cho i muscoli 11011 hanno la stessa forza in tutto lo persone. La sproporziono nello sforzo o nella fat ica cho costa il medesimo esercizio, è perciò grandissima nei vari individui e alcuni esercizii di ginnastica non riescono a farsi malgrado ogni sforzo della volontà. Ho già studiato nel mio libro sulla fatica i mutamenti che succedono nel muscolo per effetto del lavoro, ed espressi il pensiero che la fisiologia dol muscolo stanco ò una fisiologia affatto diversa da quella del muscolo in riposo. Recentemente il professore Kronecker dimostrò che la contrazione massima è differente e più nociva al muscolo della 123 contrazione ordinaria. Dobbiamo dunque rammentarci quando facciamo uno sforzo cho quanto più lo prolunghiamo altrettanto più il muscolo si trova in condizioni difficili per contimiaro nel lavoro o per riabilitarsi dopo. Il dottor Maggiora in una serie di rioerohe fatto nel mio laboratorio aveva già dimostrato cho " il lavoro cho compio un muscolo, quando è stanco, gli nuoce assai più che il m desiino lavoro compiuto dal muscolo dopo essersi riposato. „ Per ciò nella ginnastica non si dovo insistere molto negli esercizii ili sospensione o di appoggio; perchè gli offotti fisiologici dello contrazioni, i mutamenti cho succedono nella oircolazione sanguigna e linfatica dol muscolo sono più efficaci alla sua nutrizione, quando questi non rimangono lungamente contratti. VII. I fisiologi sono tutti d'accordo nel ritenere l'abolizione delle parallelo come una delle riforme più urgenti per dare un indirizzo naturalo all'educazione fisica. La parte più numerosa dei maestri di ginnastica crede invece che l'abolizione delle parallele darebbe un colpo mortalo alla ginnastica. 124 Crìtica della Vediamo brevemente le cauto di questo dissidio. I/ossero le parallelo quasi il simbolo della ginnastica tedesca, spiega l'ardore elio molliamo noi fisiologi nel combuttero questo attrezzo. Alle ragioni scientifiche si associano in ino lo ricordnuze «lidia giovinezza. La prima volta che dovetti starvi sopra ero nel ginnasio. Lo parallele orano piuntuto noi pavimento, proprio nel mattonato di un lungo corridoio umido volto a mezzanotte con dello piccole finestre sotto Iti volta dovo non passò inai un raggio di sole. Erti un vecchio convento del mio puosc, dovo il Municipio per mottersi in regola colla legge che rendeva obbligatoria lu ginnnslieu aveva futto piantare nel corridoio del ginnasio duo parallele: un paio [ter i grandi o un altro paio por i piccoli. I seminaristi avevano la parto più bella del convento, lu più soleggiata con dei granili cortili «love giuncavano alla pallu e corro vano ullegri, mentre noi stavamo silenziosi ad annoiarci sotto i comandi di un ox-bcr-sagliere. Più tardi ho saputo cho lo parallelo furono inventate insieme alla sbarra fissa nel principio del secolo ; e cho la sburra e lo parallele sono il simbolo e l'incarnazione della ginnastica tedesca. Nella vita però non capita mai di fare doi movimenti come quelli che si eseguiscono sullo parallelo. In nessun luogo, in nossuna circostanza si ginnastica talcsca 193 trovano mai duo punti di appoggio da potervi entrare dentro e mot i ersi a sostenore il peso del corpo collo braccia teso o piegato, o farvi sopra doi volteggi, dolio traslocazioni o dolio capovolte. Questa sola osservazione è più che sufficiente per escludere le parallolo dagli attrezzi della ginnastica lisiologica e razionale, Perohè imporri! alla gioventù dei movimenti faticosi so poi non dovranno mai servirsi di questi movimenti nella lotta per l'esistenza? Ma questo non ù il solo inconveniente dello parallele. Quando in unn palestra si osserva una squadra di giovani intorno allo parallelo si vede subito cho non tutti sono buoni a reggerò il peso del oorjy) collo braccia distoso e la tosta bono alta. Molti giovani hanno i muscoli troppo deboli por questo esercizio, resistono un poco, ma poi i muscoli tremano, lo spalle si alzano o la forza manca. I più deboli dopo pachi minuti piegano i gomiti e messe le antibraccia sulle parallelo vi poggiano sopra con minor fatica il poso del corpo. Ciò che c'ò di brutto negli esercizii colle parallele è l'atteggiamento poco elegante che vi prendono la maggior parte degli alunni. Il maestro di ginnastica ha un bel gridare, ma le scapole sono spinte in alto dalle braccia tese e la testa ed il collo scompaiono fra le spalle. In una palestra più di due o tre paia di parallele non ho mai visto, e anche 126 Critica Mia questo ò un danno cho solo pochi alunni possono esercitarsi contemporaneamente. Dirò in seguito altro ragioni cho fuuno sconsigliare lo parallele. Intanto come fisiologo credo mio dovere di nllbrmure cho gli esorcizii collo parallelo non sono nò pratici, nò estetici, nò igienici. Fra tutti gli attrezzi ò questo quello cho lui più contribuito a corrompere la ginnastica educativa e cho ha più fomentato lo sviluppo della ginnastica atletica. Nella storia dolla educazione fisica le parallelo rappresentano il periodo dol barocchismo. A persuadersene basta leggero il manuale di ginnastica educativa doll'Obermanii, dovo nel capitolo ottavo sullo parallelo fisse vi sunti descritto 54 posizioni d'appoggio ; 358 cambiamenti di posiziono; '<£2 eseroizii elementari ; 25 traslocazioni ; 102 volteggi. Sono dunquo 050 comandi che un bravo maostro di ginnastica può far eseguire ai suoi allievi frammezzo allo parallelo. Ecoo la misura della prolissità alla qualo ò giunta la ginnastica, e dello sviluppo cho ha proso l'acrobatismo! Sonza parallelo non vi saranno più i concorsi di ginnastica, senza le parallele non vi saranno più i 050 comandi, e questa ò la ragione per la quale non pochi maestri di ginnastica mostrano i denti appena si corca di far capirò ai profani cho le parallelo sono uno strumento contro natura. ginnastica talcsca 127 vm. Palili) Pnmhri, lo «ori(.(oro simpatico o pieno ili brio cho tratta con ogualo originalità lo cose artistiche e la scienza, è un avversario formidabile degli attrezzi. Por noi fisiologi è una fortuna avoro come alleato un atleta celebre pari suo, ed un tiratore di spada cho ha pochi eguali. Un giorno in un crocchio di amici dovo si parlava della sbarra e dogli anelli egli convinse tutti della inutilità di questi attrezzi con questo somplici parole : " ('osa dirosto di un inaostro di scherma cho insegnasse dei colpi o dello parato cho non succedono inai?,, Cos'i è realmente! Le parallelo oi insognano dei movimenti ohe 11011 faremo mai. Nella lotta per l'esistenza non capitorà mai a nessuno di trovare fuori dello palestre e dei circhi qualche ostacolo da vincoro che rassomigli allo parallolo od agli anelli. In Francia questi attrezzi vonnoro aboliti fino dal 1890 e vonnoro sostituiti da una tavola mobile che può attaccarsi al muro a vario altezze corno so fosse il davanzale molto sporgente e largo di una finestra. Su questa tavola o piattaforma, come la chiamano, fanno ora i francesi tutti i movimenti di sospensione e di appoggio, di salita e discosa. Nelle nostre palestre si potrebbero ini- 196 piantare (Ielle pietre a vario altezze come davanzali di finestre o sporgenzo di bugno ed architravi od abituare i giovani ad aggrappatisi o tirarsi ai. Questo sarebbe un esercizio utilo anche per far scomparire in molti giovani il senso paralizzante (lolla vertigine. In mancanza di meglio basterebbe un mure ed abituare i giovani a darvi la scalata. Si avrebbe cosi il vantaggio di dare maggior forza allo falangi dolio dita nell'attaccarsi collo mani per tirar su il poso del corpo. La mano che impugna gli anelli, il trapezio o la sbarra lavora od afferra in modo diverso di ciò che capita all'uomo quando devo aggrapparsi a qualche oggetto fuori (lolla palestra. IX. Lagrango 6 fra tutti i fisiologi quello cho ha combattuto con maggiore successo l'uso degli attrezzi, cho obbligano l'uomo ad abbandonare il suolo ed a reggere il peso del corpo colle braccia. Fu egli ohe disse con umorismo cho la ginnastica attuale riconduco l'uomo al suo stato primitivo, quando viveva sulle piante. Fu egli che alla ginnastica tedosca diede il nome di ginnastica delle scimmie. E non sarebbe poca cosa so noi uomini non fossimo anatomicamcnto tanto diversi dalle soimmie. ginnastica Mesca 121) Si ò (lutto cho il carattere anatomico differenziale tra l'uomo e le scimmie, sta nel cervello. In un mio scritto unii' /'Nitrazione /mica (Iella donna 1 ho dimostrato che un carattere non meno importante sta nella forma dol bacino. Ora dirò che un distintivo usscnzialissitno tra l'uomo e gli animali, sta nelle natiche che nessun animale ha cosi sviluppato e cosi pose. Questo lo si devo al fatto di camminare noi su duo piedi, essendo i muscoli glutei cho formano le natiche destinati alla deambulazione. Lo scimmie sono assai più sottili e leggere nei muscoli delle [tarli posteriori. Ciò nulla mono lo scimmie per arrampicarsi e sollevare in alto il loro corpo si valgono anche doi piedi a guisa di inani, e come se ciò non bastasse, la natura fornì loro una coda prensile cho le aiuta in tali movimenti. Questo ci spiega che anello per lo soiminie non ò un esercizio tanto semplice ed innocuo, quello di sollevare il poso del proprio corpo colla sola forza dolio braccia, so la natura vi fa cooperare lo estremità inferiori, e anche la coda per ottenere comodamente questo scopo. Uno dei più gravi errori della ginnastica fu di non tener conto dello condizioni naturali, c delle leggi meccaniche della fisiologia. Noi dobbiamo continuamente studiare nella natura come furono dagli 1 Milano. Fratelli Treves, L. 1. Jtoaso. L'edueaiiunr fisica. i) 130 animali risulti per mozzo dulia soluzione i problemi del movimento, e seguire la Natura secondo gli esempi elio essa ci addita. Glie non sia cosa naturale all' uomo di sollevare il peso del corpo per mezzo dello semplici braccia come facciamo al trapezio, alla sbarra e agli anelli, lo prova il fatto che non tutti riescono a sollevare il proprio corpo colle braccia ed a portare il capo al di sopra delle mani (pianilo il corpo » tenuto sospeso eolio braccia. Le scimmie oltre al servirsi delle gambo e della coda hanno nelle braccia una grande superiorità, perchè per mezzo dei loro muscoli ranno muovere delle ossa piii lunghe ohe funzionano come leve. Chiunque abbia visto un chimpauzé, od un orang-utan si rammenterà ohe quando questo scimmie stanno dritto sulla persona hanno le braccia che arrivano (piasi a terra, mentre noli'uomo le suo dita giungono solo a metà dolla coscia. Vi ò dunque una differenza essenziale tra l'uomo e la scimmia ; noi abbiamo Io braccia più corte e più pesante il treno posteriore. Le scimmie per sollevare un peso minore si servono di braccia più lunghe, della coda, e adoperano i piedi in aiuto delle mani: noi per sollevare il poso del corpo agli attrezzi ci serviamo solo delle braccia. Nella natura non abbiamo esempi di sforzi prolungati come quelli che si richiedono negli esercizii di sospensione e di appoggio della ginnastica tedesca. Capitolo VII. LA GINNASTICA ATLETICA. ) chiesto ad uno doi più celebri modici d'Italia elio cosa egli pensasse della ginnastica. Mi rispose che parecchi tra i migliori ginnasti da lui conosciuti erano morti tisici. Questo valga per diro che la robustezza e la forza sono due coso distinte. Galeno ohe Tu il più grande fisiologo dell' antichità, trattò questo argomento in un suo libro, ora sono già più di sedici secoli.1 Mentre era medico della scuola dei gladiatori, ed a Roma specialmente dove fu il medico più celebre verso la fine del 1 Gai,f.ni. Aro tnend* *anitatis num ad medicinale** ar-tem spectet an ad e.rercifatoriam. 200 sminilo secolo, Galeno ebbe occasione ili raro dello osservazioni sulla ginnastica atletica, corno ora non può più farle nessuno. In un paragrafo, parlando dolio malattie degli atleti, per dimostrare che lo sviluppo gratulo dei muscoli, quale si ottiene col-l'eserci/.io continuo, non costituisce liti segno di salute, Galeno disse: Qynmattiea ad taniiatem pc-riculosa est. A ohi non ò medico deve sembrare strano che un atleta, con 1' apparenza di estrema robustezza che gli d& Io sviluppo gratulo del sistema muscolare, non sia per questo più sano dogli altri, e che anzi la sua gratulo forza diventi una debolezza per lui. Ogni medico conosce centinaia di persone più agili e più l'orti ili lui, dogli acrobati, din ginnasti fumosi, coi quali non cambierebbo nò i polmoni, nò il sistema digerente, nò alcun organo del corpo. Oh questa ò bella, dirà qualche lettore, sta a vedere che dopo aver sentito decantar tanto la ginnastica, ora e' è qui uno che parla contro. — Ecco, io non dico che si debba abolire la ginnastica, desidero forno la critica dal punto di vista fisiologico, nella speranza di affrettare l'evoluzione della ginnastica verso un metodo più naturale e più efficace di esercizi del corpo. La ginnastica ohe facevano i oittadini romani non ora militare, ma semplicemente civile e ricreativa. Di questo abbiamo molte prove negli scrit- La r)innnntien atletìra 188 tori latini. In una lotterà a Calvisio, Plinio il giovine dico elio egli vuol prondoro a modello il voeohio Kpuriuna, che ora l'amitiiru/.iono di tutti per la mia robustezza. Haoconta lo lunghissime passeggiato che questi faceva ogni giorno, e come camminasse nudo al sole prima di prendere il bagno e la passione sua per la palla. 1 Negli epigrammi di Marziale 3 abbiamo rappresentata la figura comica di un adulatore, elio, anello dopo proso il bagno, correva nello tenne por raccogliere le palio o porgorle ai giuocatori che orano ricchi e potenti, nella speranza di ottenere qualche favore. A rammentarci che ai suoi tempi giiioeavano tutti alla Italia, vecchi e giovani, Mangialo ci lasciò il verso celebre : Folle ileeet jmeros liniere, folle sene». Follis è un grosso pallono riempito d'aria. Che i romani non avossoro passiono per la ginnastica atletica od istrionica corno la chiama Mercuriale, si può desumero ancho dal fatto (ilio gli atleti erano in gran parte stranieri. Li ammiravano, li 1 Deinde tnorclur pila rehementer et din. Libro III, Lctt, I. a Libro Xlf. l'ii n'unitisi Uh allcliia pagavano o li applaudivano nello terme o nei circhi, ma non li tenevano in considerazione. A Roma abbiamo dei monumenti che oi fanno vedoro quosfi tipi corno so fossero vivi. U statua in bronzo nel Museo delle Termo che Tu trovata in via Nazionale, rappresenta una figura caratteristica ili alida e chi l'ha vista non dimenticherà mai la fucoia stupida o brutale di quel pugillatoro. La statua è forse una delle più bello cho siano venute in luce nell'epoca moderna; è grande al naturale od è fatta con tale esattezza di particolari, cho si suppone sia il ritratto di un pugillatoro celebre che si fece rappresentare nel momento che usciva vittorioso dalla lotta. Esso siede come uno cho si riposi o tieno i duo antibracci sullo coscio e il tronco leggermente piegato innanzi. Ciò che gli dà l'aspetto di barbaro è la grandezza della mandibola. La faccia è un po' gonfia da un Iato, lo orecchie sono lacerata, i capelli appiccicati dal sangue, del quale si vedono le goccio in varie parti dol corpo. Però fra tutti i monumenti dell'antica Roma, quello che illustra più vivamente la storia della ginnastica atletica è il mosaico che si trova nel piano superiore del museo lateranense. Esso formava il pavimento dell'esedra orientale ed occidentale nelle terme di Caracalla. I frammenti trovati furono messi insieme in modo da formare quel grande quadro. L'esecuzione anatomica, nell'esagerare le I,» i/i una slira atletica 185 sporgenze ilei muscoli ò perfetta noi più minuti particolari; o si erodo cho quello figuro siano i ritratti di celebri ginniisiarchi dell'epoca. Ma si vede subito elio sono dolio luccio esotiche, perchè hanno nel volto quulche cosu di hestiule. Il collo corto per il grande sviluppo che limino preso i muscoli dolio spulle o dol collo e specialmente il muscolo dcltoidco o il trapezio. Le hrucciu e Io gambo si trovano in uno stato di leggera flessione. Anche in ciò l'artista ha rappresentato fodelmento lo stato di semican trazione che si osserva nei muscoli di coloro che esercitano soverchiamente alcune parti del corpo, coinè vediamo negli acrobati ohe lavorano al trapezio e noi lottatori celebri. L'insieme dolio figuro rappresenta una scuola atletica. Alcuni giovani iinhorbi sono pronti alla corsa, altri tengono il disco in mano, altri con occhio feroce aspettano il momento della lotta colle gambo piantato, oppure hanno lo braccia avvolte col coBstus, o la puhnn dollu mano aperta in segno di sfida; intorno si vedono gli oggetti che servivano di corredo ad una scuola atletici!, i simboli, le corono e le palme. * 18B La ginnastica atletica IL La Turai muscolari! coll'esercizio alimonia rapi-dunionto od in modo continuo. Chi studia gli of-fctti della ginnastica senza ossero fisiologo n modico puì» cadere in erroro, so credo cho a questo rapido miglioramento doi muscoli corrisponda un eguale effetto negli altri organi del corpo. Citerò alcuno esperienze fatto dal dott. Manca, noi mio laboratorio, intorno all'allenamento. Egli, o qualche suo amico, prendeva nello mani duo manubrii del poso di cinque chilogrammi ciascuno, si metteva davanti ad un pendolo cho batteva i minuti socondi, e cominciava l'esercizio di alzare i manubrii con una spinta delle braccia in alto, nel secondo successivo ritornava alla posiziono di partenza distendendo lo braccia in basso, e nel terzo secondo portava lo braccia disteso in alto: o cosi ripeteva questi movimenti di sollovaro i manubrii ogni due secondi fino a cho si sentisse tanto affaticato da non poter più continuare col medesimo ritmo. Un assistente stando dietro lo spallo scriveva ogni giorno il numero delle volto cho venivano sollevati i manubrii, prima cho sopravvenisse la stanchezza. Questo esercizio lo si faceva solo una volta al giorno: ma continuando por sultimano e La giniinulica alMim 137 innsi si vedova eroseoro ogni giorno la forza con sorprendente regolarità. Cosi cho nelle esperienze del dott. Manca da 28 sollevamenti (lei mannhrii cho foco in media la prima settimana, crohho gradatamente lino alla media di 05 nella nona settimana di esercizio. 1 Duo sono lo ragioni di questo continuo o regolare aumento. La prima cho i muscoli si adattano pooo por volta ad un lavoro maggioro: la socouda è che i muscoli si cambiano poco por volta nolla loro struttura e diventano più grossi. Anoho su quost'aunionto di volume dei muscoli abbiamo fatto dello ricerche nel mio laboratorio. Il prof. Adueoo fotografò con grande esattezza le braccia e il tronco di ciuquo studenti, oppure misurò con procisiono il porimetro dol toraco e delle loro braccia; essi incominciarono ad esercitarsi ogni giorno al trapezio od allo parallele, e prolungarono la ginnastica per alcuni mosi, a fine di stabilire la progressione dell'accrescimento che già dopo un moso ora visibile noi muscoli dello spallo, del toraoo o dolio braccia. Il problema ò assai complesso. Noi diventiamo più forti por mozzo della ginnastica, perchè ci abituiamo ai prodotti della fatica e ai veleni cho si producono nel lavoro dei muscoli, se 1 (t. Manca, Archives itiiììenncs de Biologie. Tom. XVII, pag. 389. La gì Mutatila atletica ò lecito esprimermi con questa parola, come ho già spiegato nel mio liltro sulla fatica; ina diventiamo auehe più forii perchè i muscoli eccitali dall'esercizio si ingrossano o crescono ili volume. Le ricerche che stiamo facendo tendono a disgiungere questi duo fattori. Intanto è facile osservare che noi coli'esercizio diventiamo più forti prima che appaia un accrescimento nella struttura del muscolo : raggiungiamo ncll' allenamento un unissimo di intensità e ci fermiamo pochissimo su questo culmine della forza fisica, e l'effetto utile del-l'esercizio persisto anche quando i muscoli, in seguito al riposo prolungato per mesi, ritornano al volume primitivo. III. Mentre ero medico militare ho potuto convincermi che non sempre gli uomini più muscolosi sono quelli che resistono meglio agli strapazzi della vita militaro ed allo causo infettivo. Il prof. Birch Hirsohfeld fece in fatti notare che la prevalenza del sistema muscolare negli atleti, tiene in uno stato di tensione tutti gli altri organi, i quali per nutrire i muscoli e provvedere alla loro azione motrice, finiscono per esaurirai Ln HÌiwiiKlim nllrlira ]3fl facilmente «il ossero mono resistenti allo cause morboso. Inanimiamo rapidamente questo problema onde convincerci cho lo sviluppo rapido dei muscoli ipiule si ottiono colla ginnastica atletica, non ò per sè una condiziono essenziale della robustezza, e die nella funziono dei muscoli dobbiamo tenore l i no distinta l'attitudine loro a fare uno sforzo massimo, dall'attitudine a fare una lunga serio di contrazioni ordinario senza stancarci troppo. Vedremo meglio, quando parleremo degli intenti che deve avere la ginnastica per servirò alla vita militaro, cho ciò che più giova non ò l'intensità degli sforzi, ma la resistenza alla fatica di portare lo zuino e di faro dello marcie. La ginnastica tedesca non tiene conto di questa necessità di prepararo il muscolo a resistere lungamente al lavoro ; ossa cerca solo cho dia un granilo sforzo, il massimo sforzo possibile, ma non procura all'uomo l'attitudine a proseguire e resi-stero lungamente nel lavoro. L'aumento di volume che subiscono i muscoli por mozzo dell'esercizio si impone talmente agli occhi di tutti, che medici e ginnasti credettero di avere in mano un mozzo efficacissimo por ricostituiro l'organismo. Per convincere il lettore che anche dei muscoli sottili possono dare un grande lavoro e funzionare meglio dei muscoli grossi, ricorderò le 140 La i/ÌHiiantira atletica gambo dogli Abissini e degli Arabi. Tutti gli ufficiali elio sono slati con dello compagnie di soldati indigeno noli'Eritrea decantano la prodigiosa rapidità e resistenza elio hanno gli Abissini alle marcio, la facilità colla «piale si arrampicano per salite e monti o compaiono in uu momento dovo i nostri soldati giungono a fatica o lentamente, ora gli Abissini o gli Arabi sono conosciuti por la sottigliezza dolio gambi*. Alcuni avovano sollevato il dubbio cho le razze inferiori camminano meglio, percliò hanno il calcagno più lungo in modo cho prosontanna inserzione più favorevole ai muscoli cho sollevano il corpo. Questi sono i muscoli che formano il polpaccio della gamba e cho por mezzo del tendine di Achille vanno ad inserirsi sul calcagno. Altri dissero ohe gli Abissini e gli Arabi hanno questi muscoli meno carnosi, ma più lunghi. Da una serio di ricorcho ohe feci insieme al dottor Patrizi quando passò por Torino una comitiva di Arabi ed Abissini, ho potuto vedero olio nò 1' una nò l'altra di questo supposizioni sono vere. E perciò continuo a erodere cho anche rimanendo sottile, può un muscolo acquistare l'attitudine ed ossero resistente al lavoro meglio o più di un muscolo cho abbia un volume maggiore. Ho visto sullo Alpi delle guide oelobri ohe avevano i muscoli dolio gambe mono sviluppati di alcuni miei compagni cho si affaticavano facilmente nelle marcio. La i/hinantira atletica 141 Lo sforzo doi muscoli ò una cosa affatto diversa dui lavoro fisiologico dei muscoli. Ed anello il lavoro dolio contrazioni muscolari seguo una leggo diversa, secondo (dio le contrazioni sono massime, oppure hanno solo una intensità media. Lo sforzo eccita di pili la funziono formativa del muscolo, di • inolio cho non faccia il suo lavoro normale. Lo sforzo è un fenomeno ultra-fisiologico e (piasi morboso che eccita il muscolo e promuove l'ingrossamento o la moltiplicazione delle libro muscolari. Por osprimormi con un esempio rammento le callosità delle inani e (lei piedi. La pressione continua sopra una parto della pelle fomenta l'azione formativa negli strati della pollo e questa diventa più spessa e più dura, o (piando cessa la pressione Io callosità scompaiono conio i muscoli ritornano sottili se cessa 1' esercizio. Questo aumento dei muscoli non modifica poro le condizioni generali dolla salute. Il fatto stesso che oomparo e scompare lo sviluppo dei muscoli, secondo che esiste o manca l'esercizio, prova già che si tratta di un fenomeno locale, che non ò fondamentale por la vita. Che le contrazioni fisiologiche dei muscoli non abbiano un grande effetto sulla nutrizione e lo sviluppo dei muscoli, si vede nel cuore. Questo ò il musoolo più forte del nostro corpo, quello ohe lavora più di tutti; esso è il primo a muoversi quando siamo ancora nello stato embrionale e l'ili- 142 La 1/iiiiitinlirn nthlùa timo a riposarsi colla morto. Se il volitino dei muscoli crescesse continuamente per mozzo dell'esercizio, quest'organo di venterebbe così grande da non poter più funzionare. Clio non siano lo contrazioni fisiologiche, ma lo sforzo, ciò cho fa crescere il volume doi muscoli è provato dal fatto cho quando una malattia restringe il liinio dello valvole nel cuore, e il sangue non può più passare liberamente a traverso di osse nella sistole, comincia a crescere poco per volta anche il voluino del cuore, o si produco una ipertrofia del muscolo cardiaco, conosciuta col nome di cuore bovino, tanto esso diviene grosso. La contrazione dei muscoli, finché è fisiologica non produce un aumento di volume dei muscoli. Lo si vede noi muscoli della respirazione, nel diaframma, e nei muscoli che stanno fra le coste, i quali sono molto sottili, sebbene funzionino incessantemente per tutta la vita. Si può dunque affermare che nella ginnastica ciò che fa aumentare il volume dei muscoli non ò l'eccitamento fisiologico (lolla contrazione, ma quello dello sforzo, che ò una irritazione ultra-fisiologica. L'ingrossarsi dei muscoli per effetto della ginnastica atletica ò una ipertrofia ed un fatto quasi patologico. Così esagerando vorrei dare una forma più chiara al concetto che la grossezza maggiore di un muscolo ò cosa afflitto distinta dall'attitudine sua a duro per lungo 143 tempo una grande quantità di lavoro meccanico. I/essero maggiore la sezione di un muscolo può giovargli per sollevare un peso maggiore, ma non por sollevare un numero maggioro di volte un poso medio, o spesso lo sviluppo prevalente dei muscoli delle braccia, può essere nocivo nelle condizioni ordinarie della vita. Vedremo sulla fine di questo libra che i maestri.di ginnastica sono quelli che resistono meno alle marcie od agli strapazzi della vita militare. IV. Quando analizziamo un movimento ginnastico, la nostra mente deve rivolgersi: 1.° Al cervello ed al midollo spinale dove ha origino il movimento nervoso che fa contrarrò i muscoli. 2.° Ai muscoli che trasformano l'energia chimica in lavoro meccanico. fi.0 Alle scorie che risultano dalla distruzione di una parte del sistema nervoso e dei muscoli, per il lavoro meccanico eseguito. L'allenamento consiste nell'attitudine ohe acquistiamo di ottenere un effetto maggiore dalla contrazione dei muscoli per mezzo dell'esercizio, e nel- La ginnastica atletica 1-19 l'abitudine cho va lentamente acquistando il sistema nervoso di essorc mono sensibile alla molestia cho lo scorie e l'inquinamento del sangue prodotto dalla fatica recano all'organismo. Un altro fattore importante è l'aumento di volume che prendono i muscoli in seguito all'esercizio per il (piale diventano più atti a sollevare dei pesi maggiori. Sapendo cho (piando cessa l'esercizio, i muscoli ritornano poco per volta al loro volli ino primitivo, e che cessano gli elfetti dell'allenamento, mi sono domandato quale di questi effetti, la rosistonza maggioro alla fatica, o il volume maggioro doi muscoli, duri più lungamente. Per dare un esempio di questo ricerche sulla fisiologia della ginnastica, riferisco una dello ospc-rieuzo fatto dal professor Aducco. Avevamo impiantato noi laboratorio gli attrozzi della ginnastica por poter avere più facilmente sotto mano gli apparecchi fisiologici cho servono allo studio dell'uomo in oseroizio. Spiccato un piccolo salto per afferrare la sbarra del trapezio, il professor Aducco faceva l'esorcizio di flettere lo braccia o sollevare il poso del corpo fino a portare il mento all'altezza della sbarra. Ogni elevazione durava circa cinquo secondi, e poi lasciava scendere il poso del corpo fino a distendere le braccia, e subito dopo si tirava nuovamente in alto. Quando cominciò, il professor Aducco faceva undici a dodici di questi sol- La ginnastica atletica 1-19 levamenti prima che la fatica gli impedisse di oon-tinilare, e crebbe ogni giorno fino a ventuno o ventiline. Intanto si svilupparono gradatamente i muscoli nelle braccia. Dopo un anno di riposo essi erano ritornati al volume primitivo; ma (piando r ominciò un' altra serie di esorcizii por l'allenamento il professor Aduoco fece quattordici sollevamenti fino dalla prima volta. Sporo di trovar resto altre persone che abbiano la medesima buona volontà doi professor Aduoco per continuare questi studi. Intanto pare da questo primo tentativo che l'effetto dell'esercizio sul sistoina nervoso, l'effetto interno por cosi esprimermi, duri più a lungo dol-j'effetto periferico o muscolare. lo credo cho la ginnastica dovrobbe evitare gli sforzi cho sono dogli eccitamenti morbosi ed ossero più che tutto rivolta ad agire internamento sul sistema nervoso, abituandolo poco per volta ad agire in modo tale sui muscoli da ottenere il maggioro effetto utile col minimo dispendio di energia. La ginnastica scientifica non deve lasciarsi sedurrò dallo sviluppo dei muscoli, che si ottiene cogli esorcizii atletici. Gli sforzi generano l'ipertrofia, ma questa ò cosa affatto diversa dalla resistenza al lavoro, che è la qualità più preziosa doi muscolo nei bisogni della vita ordinaria. Finalmente proourando che non siano troppo lunghi i periodi della inazione, Mosso. J.'nìiieiitinnf fisic.i. Ili 18B La ginnastica atletica dobbiamo coli' esercizio mantenere all' organiselo quella abitudine por i veleni e le scorie della fatica che è una delle condizioni essenziali per produrre un lavoro prolungato. V. L'aumento nel perimetro dolla cassa toracica, ò uno dogli effetti più notevoli della ginnastica. Su questo argomento si sono fatto dello ricerche du A bel, da Chassagno o Daily,1 da Marey, da llil-lairet e da Demeny 1 ed altri. In generale si può diro cho di conto persone, le qunli facciano per cinque mesi la ginnastica, settantas«i presentano un aumento noi perimetro toracico ; sedici presentano una circonferonza toracica minoro ; e i rimanenti nò migliorano, nò peggiorano. Hastuno questo cifre per dimostrare che venne osugorutu l'importanza degli attrezzi come le parallele, la sburra 1 A. Chassagkk et E. Dally, Influence précise de la Gynr nantique sur le développement de la poitrine, des muscles et de la force de l'homme. Paris, 1881, pag. 15. 2 Dkjikxy, Reclierches sur la forme du torax et sur le mhanisme de la respiratimi chez les sujets entrainh autr tjreririces muscitlaires, Archives de physiolngie. 188(1, p. 587. La ninnantirn atletica 147 fiss i, il trapezio, gli anelli, i manubrii, ecc., dicendo che essi servono u sviluppare i muscoli cho prendono inserzione sulla cassa toracica, e che questo è utile perchè facilita la rospirnziono ordinaria. L'aumento della circonferenza toracica non è per sè solo un effetto capace di migliorare lo condizioni dell'organismo. Escluse le malattie acute e croniche de' polmoni o le deformità gravi della colonnu vertebrale, nessun modico ha mai trovato una malattia o uno stato di malessere, o di debolezza, prodotto da una deficienza nella quantità d'aria respirata. Gli organi che sono doppi, come i polmoni, i reni, gli emisferi cerebrali, ecc., possono compensarsi ; ed anche uno solo basta per vivere. Se questo non può dirsi in modo assoluto e che sia vero por tutti, ho però dimostrato in un mio lavoro sulla respirazione, cho noi tutti respiriamo moltu più aria di quella che sia necessaria: e ho distinto la quantità dell'aria cho noi abitualmente respiriamo oltro il bisogno, col nome di respirazione di lusso.1 Le ricercho del dottor Itoblot hanno dimostrato dol resto, che anche coll'esercizio delle marcie, si ottiene una dilatazione della cavità toracica, e quindi un aumento della capacità vitale. Ma non ho tempo ora di fermarmi su questi par- 1 A. Mosso, La respirazione periodica e la respirazione di lusso. R. Accademia dei Lincei, 1885. La ginnastica atletica 1-19 ticoluri. Anolie ammesso clic la dilatazione del torace sia uno degli scopi fisiologici della ginnastica, una riforma dei programmi sarebbe egualmente necessaria, pereliò col metodo della ginnastica svodoso questo risultato si ottione meglio che con la ginnastica ora in uso nello nostre scuole. Ecco il giudizio dol Demeny su tale questione. 1 Les nwuvenients swdois ont toujoiirs pour ejfets de rac.courcir les muse,Ics du dos et d'allonger ceux qui resserrent la poitrine. On peut remarquer que e'est en general le contraire que nous faisons dans no tre, sgstèine de, ggmnastique aux appareils. Dans les appareils de grimper, dans les rétablis-senients aux barres Jixes, trapèzes, annaux, c'est l'tslreinte des bras qui prédomine coiistaninient, ce sont les musc.les antérieurs de la poitrine qui se. rtu-.courc.issent, ce sont les musdes dn dos qui s'al-longent. Voilà pourqnoi on ne trouve pus en ge'néral cheznos gijinnastes cette belle attitude des jeunes gens et des jeunes filles qui nous a frappé pendant notre séjour en Suède. 1 G. Dkmbny. L'educatimi physique en Suede. Paris, 1892, pag. 45. La ginnastica atletica 1-19 VL Abbinino puro studiato lo modificazioni che succedono nel cuore duruiite gli sforzi muscolari degli esercizi al trapozio od allo parallelo. I disturbi nel ritmo dei battiti cardiaci sono evidentissimi. Durante uno sforzo inusoolaro prolungato il sangue non oircola bone ; ce no accorgiamo vedendo come gonfiano lo vene del collo, e dalla congestiono della Taccia, e dal colore paonazzo cho prendo lu pollo. La ragione ò questa, che non possiamo isolare l'azione nervosa su di un solo gruppo di muscoli, quando si tratta di fare uno sforzo intenso. Contraendosi quasi tutti i muscoli del corpo, e specialmente quolli del torace, rendiamo difficile, la circolazione vonosa, o noi oi sentiamo esauriti o dobbiamo intorroinpore lo sforzo più per il disturbo della circolazione o del respiro, che por aver esaurita la forza dei muscoli. Lo contrazioni muscolari prolungato come occorrono spesso nella ginnastica con gli attrezzi, in fisiologia hanno un nomo speciale, si chiamano tetaniche. Tutti sanno del resto che il tetano ò precisamente quella malattia che si distingue per delle contrazioni lunghe e fortissimo. Il cuore non batto più rogolarmento durante gli sforzi intensi ; o l'ir- 18B La ginnastica atletica regolarità persiste anche qualche minuto dopo cho uno ha lasciato gli attrezzi della ginnastica. Riferisco un esempio. Il professor Aducco, nei cambiamenti di posiziono sullo parullole, ripeteva l'esercizio di pussure dalla posiziono delle bracchi tese a i|iiclla delle braccia pioguto; dopo un minuto o due di questo esercizio si producevuno delle macchiette sulla polle dello braccia, conio piccolo ecchimosi , o petecchie di colore bluastro, come di sangue leggermente asfittico che rimanosso accumulato per la difficoltà della circolaziono venosa. Lo macchiette duravano qualohe^volta anche cin-quo minuti dopo cessato l'esercizio sullo parallele, specialmente noi primi giorni. Apponu il profossor Aducco era un po' allenato, quosto disturbo nellu circolazione periferica diventava meno ovidento e lo macchiette svanivano più presto. La differenzi! onorino cho osisto~nollo vario porsene, riguardo all' attitudine per gli osercizi ginnastici, la si vede subito il primo giorno che entrando in una palestra si assisto alle traslocazioni sulla sbarra, che fanno l'uno dopo l'altro i ragazzi di una classe. Il fatto semplicissimo di sollevare il peso del nostro corpo collo braccia, mostra quanto tutti siamo differenti fino dalla nascita, tanto che alcuni non riescono ad arrampicarsi ed altri vanno su per gli albori come i gatti. Golia ginnastica si correggono lui po' questo ineguaglianze di sviluppo La ginnastica atletica 1-19 dei inusooli, e si può renderli più atti al lavoro : ina appena cessa l'esercizio i muscoli tendono a riprendere la loro forza e proporzione primitiva. Quasi cho noi, dopo essere usciti coll'esereizio dai limiti dolio stampo primigenio, ritornassimo coH'inazionc al tipo individualo che sogna la degradazione dell' inerzia. Queste differenze che portiamo nascendo, non dipendono dalle condizioni della vita sociale, porche esistono egualmente forti anello negli animali. Miil-lendorf osservò 1 che gli uccelli ili una medesima specie hanno una differenza nel poso relativo dei muscoli pettorali anche nollo stato solvaggio. (Ili uccelli domestici che volano poco hanno i muscoli pettorali meno sviluppati che gli uccelli liberi della inedosima specie. Tutti sanno del resto che i fabbri hanno le braccia grosse, ed alcuni medici sconsigliano l'uso della scherma come osor-cizio ginnastico, por non recare una sproporziono nella simmotriu delle spalle, perchè la destra si alza e si ingrossa. I medici vedono che (piando uno diventa zoppo si sviluppa rapidamente e più del normale la gamba ohe devo sostenere da sola il peso del corpo. Senofonte nel Convito al capo 11 §17, racconta cho Socrato parlando (lolla ginnastica disse : " Iti— 1 JMllihidobf, PHiiger s Archiv. XXXV, pag. 560, 1885. 152 La yiniiuntica atletica doto voi so io esercitandomi voglio godero migliore sululo, o so voglio mangiui-o e dormirò con più gusto, o so cerco codesti oseroizii allineilo non mi si ingrossino lo gnmlio e assottiglino le spallo, come avviene a quei che corrono lo stadio lungo, nò coinè accado ai pugillatori mi si ingrossino le spalle e si ussottigliiio le gambo, ma piuttosto faticando con tutto il corpo, lo rendu tutto equilibrato? „ Capitolo Vili. L' EDUCAZIONE MILITARE E I BATAILLONS SCOLAIRES. I. ■ -----— "'xcoxoscutta la necessità di procedere ad una rirorina della educazione fisica, due Bcuole si contendono ora il primato por rendere robusta la gioventù. In Francia ed in Italia vi sono questi due partiti, dei quali uno Vuol dare alla educazione fisica il carattere militare, obbligando i giovani fin dal quattordicesimo anno ad imparare il maneggio delle armi ed il tiro a sogno ; 1' altro partito vuole conservare alla educazione un carattere civile e creile sia dannoso dare le armi in mano ai giovani, fino a che questi non siano effettivamente abili a servirsene sul campo (li battaglia. 154 L'educazione militare È una questiono complessa sulla quulu gli stessi militari non sono d'accordo. L'imperatore Guglielmo lei' imperatore Federico I di Germani:-si mostrarono docisamonto contrari agli esercizi militari col fucile, prima elio la gioventù sia chiamata sotto lo armi; o lo stesso Moltko riteneva dannoso alla educazione militare questo giuoco dei soldatini, t}oUUitens)iielen, come diceva lui.1 lo qui non farò questiono di autorità nò di nomi, guarderò il problema semplicemente dal punto di vista fisiologico: corcherò quanto si richieda da un soldato perchè sia atto alla guerra, e quali siano le fatiche maggiori cho dovo sopportare. Giudicherà il lettore so il maneggio dol fucilo e l'esercizio del tiro a sogno siano veramente il metodo di educazione più atta por ottonero dei buoni soldati, o se non sia possibilo ottonero una robustezza maggiore della gioventù ed una cultura piti intensa di tutti gli organi dol corpo umano colla cduca-ziono civile. Dalla storia, dallo osservazioni che ho fatto nei vari paosi intorno a questo soggetto, dalla mia esperienza di medico militare, prenderò solo quel tanto che è necessario per sviscerare questo problema così complicato. 1 V. Kotsliunk, Zeitschrift fiir 8ch ulgeumdhei Isp/lege. 1893, p. 129. e i battaglioni scolastici 155 IL Noi tempi moderni lu prima logge por l'eduou-/iione militare della gioventù fu fatta in Francia noi 1791. "L'Assemblea nazionale, diceva la legge, permette che si stabilisca in ogni cantone, una compagnia ili ragazzi al di sotto dei 18 anni. Questa compagnia comandata da ufficiali della medesima classe, sarà sottomessa alla ispeziono di tre veterani nominati ti questo effetto. „ I fanciulli erano ammessi nei battaglioni fin dall'età di 11 anni o sceglievano essi stossi i loro ufficiali, come del resto faoevaai anche dai soldati nell'esercito. Xel 1795 l'educazione militare della gioventù divenne obbligatoria, e si instituirono i iataillons de l'espi-rame. Era sopratutto nello foste, nella gratulo federazione dello milizie nazionali che questi battaglioni facevano la laro parata. Por uniformo avevano una tunica azzurra coi paramani scarlatti e i calzoni bianchi, presso a poco come la nostra veeohia guardia nazionale. Anche noi nel 1848 avemmo i nostri battaglioni della speranza. Sul campo di Marto i fanciulli mescolando lo voci infantili a quelle degli uomini fatti, giuravano di morire por la repubblica, ma quando furono 156 L'educaiivne militare atti allo armi piegarono il capo sotto il giogo o la tirannia dell'imperatore. Dopo i disastri del 1870, il Governo della Francia rese nuovamente obbligutorii gli esercizi militari nelle scnolo; e la legge del 28 marzo 1882, institul i bataillomr srolnirea cho il popolo parigino battezzò col nome di scolos por brevità. Il Ministero della guerra adottò il modello di un piccolo fucile per gli scolari, e un decreto del 0 luglio 1882 stabiliva il regolamento per il tiro a segno della gioventù. Si costrussero i campi di tiro e gli stawls per le scuole, si pubblicò un manuale per gli istruttori, un altro por l'istruzione dol tiro, la città di Parigi volle pagare ossa stessa l'uniformo per gli scolari poveri, si fecero i quadri per gli ufficiali, o gli istruttori dei battaglioni. Per dare un esempio dei numerosi impieghi che si crearono con questa legge, dirò solo olio a Parigi i capi di battaglione avevano 1600 lire di indonnita, o 60U lire l'anno i capi di compagnia. Fu un impianto grandioso, «some so si trattasse di una instituzione fondamentale dello Stato. Ora tutto questo edificio ò crollato: i poveri bataillons scolaires sono morti, e noi possiamo farne liberamente l'autopsia, per trarne qualcho ammaestramento. La ragione intima della morto dei bataillons scolaires ò un mistero del cuore umano, che rende ir,7 conservatori anello i più rivoluzionari, quando si ! ratta di edurare i propri figliuoli. Por poro ohe uno guardi intorno nel oeroliio dolio sue conoscenze, troverà dei miscredenti, dei socialisti dogli atoi, che mandano i loro figliuoli a scuola dai preti. Non so come si possa scusare questa contraddizione tra la vita pubblica e la privata, tra la ragione 0 l'affetto, ma è un Tatto che anche i liberali e i ponitori pili spregiudicati affidano inai volentieri i loro figli agli ex-sorgenti porche diano loro una educazione militare : e le madri sentono istintivamente che può nuocere alla educazione dei loro figliuoli l'avvicinarsi troppo della caserma alla scuola. Questa ò la ragiono psicologica elio cagionò principalmente la morto doi bataillons scolaires. Vedremo fra poco cho vi furono altro ragioni fisiologiche; intanto possiamo essere corti cho se l'educazione militare non potò attocohire presso la nazione elio trovasi ora nel parossismo dolio spirito bellicoso, non metterà radici in nessun altro paese d'Europa. Per giudicare lo instituzioni e trarne dei pronostici, non dobbiamo dar rotta a oiò ohe dicono 1 giornali. In Francia una parte autorevole della stampa diceva ancora " la marche des petite sol-data parisiens a conquis les plus ostiles „ (piando i bataillons scolaires " nmliivan eomlitittpnrto ed ernn morti. .. 158 L'educazione militare III. Tra pochi giorni ai discuterà noi nostro Parlamento una legge sul tiro a seguo nazionale, che lui unii grande rassomiglianza colla leggo dei bataillons scolmres. Anche ila noi il tiro a segno è messo sotto la sorveglianza del ministero (lolla guerra, di quello dell' interno o dell'altro dell' istruzione, vi sono le incdosiino tasso e lo medesime norme. 1 Francesi avevano poro l'attenuante cho l'istruzione militare era hensì obbligatoria, ma il tiro a segno era facoltativo. Da noi diventerà tutto obbligatorio, perchè il disogiio di logge, modificato dalla Commissione centralo all' articolo 11, stabilisce cho " gli studenti dello scuole governative, pareggiate ed autorizzato, compiuto il 14" anno di età, non possono essere inscritti nei rispettivi corsi, so non comprovano di appartenere ad una società di tiro. „ Non possono ossero ainmossi agli esami di promozione o di licenza i giovani che al termine dell'anno scolastico " non comprovino di aver frequentato le esercitazioni con profitto. „ Il disegno di leggo nel suo articolo 1° dice: " La istituzione del tiro a segno nazionale ha lo ■scopo di preparare la gioventù al servizio militare, con esercitazioni ginuustico-militari, col tiro al ber- e i battaglimi scafa ftiei saglio, e (li conservare la pratica delle armi nei militari in congedo. „ Ora si comprende che il ministro della guerra si preoccupi dellu necessità (li conservare la pratica delle armi nei militari in congedo, e per questo provveda come crede meglio opportuno. .Ma ò cosa diversa il dare al Ministero dolla guerra i fanciulli (ino dalla tenera età di quattordici anni. Il volgere precocemente la gioventù al maneggio delle armi, non ò un metodo naturale di educazione, è una cultura artificiale, corno quella delle serre. Dobbiamo invece concedere alla pianta umana l'aria, il sole e la libertà della quale ha bisogno per crescere robusta. Giacché il contadino è il migliore doi soldati, perché aver frotta? Aspettiamo ohe i giovani siano maturi por 1' esercito, e dopo ilaromo loro il fucile in mano. Lasciamo ohe altri e non i militari si occupino di far crescere robuste le generazioni future. L'ideale della educazione fisica nel senso civile, ò cho si ristabilisca l'equilibrio tra il lavoro intellettuale e l'esercizio dei muscoli, che si promuova la ginnastica naturale, il moto dilettevole doi giuochi, la corsa, il salte, le marcie e tutto ciò che può dare grazia e forza all'uomo. Spencer nel suo libro sulla educazione, disse: " la prima condizione per riuscire in questo mondo è di essere un buon animale: o la prima condizione 100 L'eilurationc militare •lolla prosperila nazionale è che la nazione sia formala da buoni animali. „ Questa è la vera base della educazione fisica, e il Ministero dolla guerra è il meno adatto per curare l'allevamento dell'uomo, in (punito osso ù animale, l'orò io credo che non gli si debba affidare per molte ragioni, o tra le altre per questa, cho riconosciuta la necessità di procederò ad una riforma nella educazione della gioventù, non si deve affidarla a dei militari che, per loro natura, sono clementi troppo conservatori. In tutti i paesi d'Europa, i Ministeri della guerra sono la parto dcH'Amministraziono pubblica meno propensa alle innovazioni. Le csoreilazioui militari, per il fatto solo cho ri. chiedono una tonsiouo cerebrale intonsa quanto lo studio, sono da proscriverai. Nell'educazione fisica, per rimediare allo st rapazzo dol corvello, dobbiamo abolire tutti i movimenti compassati ginnastico-inilitari, cho richiedono regolarità di ritmo, o l'immobilità del soldato. Chiunque abbia assistito all'istruzione dei coscritti, avrà notato ohe metà del tempo si passa in piedi a sentire la spiegazione degli esercizi, e l'altra metà si passa stando impalati per eseguire dei movimenti a scatti, che sono contrari alla natura e che scuotono i visceri senza giovaro alla salute. Gli esercizi militari sonò il trionfo e la perfezione della immobilità. Un generale, tra i più distinti del r. i battaglimi scolastici 161 ilustro esercito, mi raccontava, oru sono pochi giorni, l'aneddoto di un istruttore, non so di (piale esercito, che era venuto celebre nella sua specialità di istruire bene i soldati nel maneggio dello armi. Vantandosi egli di ottenere l'immobilità assoluta, un ufficialo gli rispose cho ciò era impossibile. Mentro i soldati erano fermi con Io armi in spalla, l'ullioiule gli foce notare che l'ostromità del fucilo presentava delle leggero oscillazioni. Infatti le spallo si alzano leggermente ad ogni inspirazione e si uhhussuuo nella espirazione succossivu. L'istruttore esclamò umiliato: " ma questo ò un effetto della respirazione, che non sono ancora riuscito ad abolire. „ 11 disegno di logge sul tiro a sogno, pel fatto elio abbraccia anche le eseroitazioni ginnastiche, tende a volgere l'educazione fisica degli Italiani in direzione diametralmente opposta all'ideale nostro, od fo sono oonvinto ohe ci uvvierà su una strada dalla quale dovremo presto tornare indietro. L'articolo 14 oi fa prevedere con sicurezza ciò che succederà fra qualcho anno. " Allo esercitazioni ginnastico-militari potranno essere destinati graduati di truppa, scolti preferibilmente tra i sotto ufficiali muniti di patente di maestro rilasciata dalla scuola normale di ginnastica. „ Se non si fanno altre scuole normali di ginna- Uussu. L'fducailonr fisica. 11 L'etlwazionc militare stica, vuol (lire clic fra qualche anno tutta l'educazione lisica dogli Italiani sarà un monopolio degli ex-sorgenti che escono dalla scuola normale di Iti una. I reggimenti cho si trovano per caso di guarnigione a Itoma verseranno nellu scuola normale i sotto (linciali che hanno meno voglia di fare il soldato, e questi saranno gli elementi che dovranno educare i nostri figlinoli. Un mio amico, preside ili Liceo, mi disse che egli fa eseguire il meno che può gli esercizi! di ginnastica, perchè è una scuola di indisciplina, dovo i giovani si guastano. u Cosa vuoi, soggiungeva il maestro di ginnastica non è buono a farsi rispettare, non ha ascendente sui giovani, quundo si sforza a parlare italiano gli sfuggono sgrammaticature o spropositi di lingua tali che ne devono riderò anche i professori ohe assistono per aiutarlo a tenere un po'd'ordine. Tutti si burlano di lui, e appena possono voltare la testa, ripetono ad alta voce gli sfarfalloni del maestro di ginnastica, e fanno insieme grugniti e grida selvagge. „ La mancanza di cultura degli istruttori militari è lo scoglio che farà naufragare la legge del tiro a segno. 11 voler disgiungere l'educazione lisica dalla intellettuale e dalla morale è un errore; e la legge sul tiro a segno aggraverà le condizioni già deplorevoli della educazione fisica in Italia, in modo che per molti anni sarà impossibile una riforma efficace. e i battaglimi Millantici Un grave diretto della educazione moderna 6 che noi rendiamo troppo schiava la gioventù e la freni uno in ogni modo non lasciandola mai agire di propria volontà. Eccettuata l'Inghilterra, questo difetto si può diro comune a tutte lo nazioni di Europa. Gli educatori si preoccupano seriamente di questa pressione continua che noi facciamo sul cervello dcllu gioventù, tarpando le inclinazioni naturali, deformando in uno stampo comune il cervello dell'uomo, come fanno certe popolazioni selvaggie, che comprimono continuamente (ino dalle fasce il corvello davanti e di dietro in modo che il cranio resta deformato per tutta la vita. A vederli, questi selvaggi, hanno la testa grossa e quadra, ma dontro non vi è nulla. La disciplina militare, gli esercizi col fucilo, lo manovro, sono ciò cho vi ò di più eilicaco per reprimere la spontaneità dei movimenti, per evirare la gioventù, per togliere ai fanciulli ogni gaiezza, per farli invecchiare innanzi temilo, per sopprimere ogni originalità « far prevalere nella società il modello dell'automa, il tipo di quegli sventurati ohe, nella lotta per la vita, non sanno fare nulla di propria iniziativa, ed aspettano sempre il comando ed una spinta per agire. Ki4 L'aìiicntìone uri l i In re IV. Durante il mio soggiorno in Francia, per mozzo dolio raccomandazioni del Marey, o assistendo al corso che il dottor Doincuy faceva sull'educazione tisica, in una sala dell'Hotel de Ville di Parigi, ho potuto entrare in relazione con ]>arecclii ufficiali dell'esercito francese. Mi ricordo di aver assistito ad una discussione nella quale un Coni-mandant diceva: Pour mon rompte, je n'ai jamais trouvé plus de mancais soldats quo dans les pa-rages oh ccs Sociétés d'instruvtion militaire soni jlorissantes. E dopo un discorso pieno di brio e di aneddoti, nel quale si descriveva l'indisciplinatezza e l'arroganza degli studenti cho arrivano ai corpi e credono di saperne più dei sergenti o degli ufficiali, lini col diro: Ce n'est pas le nmniement des arme», c.'cst l'obélssance qu'il nous Jaut. Alla stazione fisiologica dol Marey ho conosciuto il Conimandant Logros. 11 suo talento e la sua erudizione destarono subito in me un sentimento . di ammirazione, e dopo per la sua bontà gli divenni amico. Gli scritti militari del Conunandant Legros, sono e » battaglioni scolastici 165 conosciuti pur la granilo esattezza o por l'indi-rizzo loro olio tonilo a far ponot>raro nella scienza ini I ilare i metodi o lo spi ri lo dolio soienzo spèri-incnfcali. Un suo studio sur le calibre nomini du jusil d'infanterie Tu pulililirnlo rocontornente nulla Hevue du cercle mi lì lai re, dovo si trova la maggior parto dei suoi lavori. il Gommanilant Legros mi scriveva poco tempo fa il suo giudizio sulla educazione militare della gioventù, e gli ho chiesto il porinosso di pubblicarlo. ./e no connais rimi de plus déplorablement inr.pt e fine ita pretention de déoelopper le physique des jeu-nes i/ens et de leur inculquer l'esprit militaire et iiiixtrwtivn militaire en les asxujettissatit à une parodie des exercices militaires. Iai sanction du flevoir militaire est ht muri. Iji discipline des manoenores a pour objet de fairr. jirnétrer celie conviction cornine par une suggestion, par un massage incessant, dans le cerveau et Hans tous les membres du soldat. Un simulacro de mou-rement d'exercice qui est dépourvu de cotte redou-tahle sanction ne saurait passer que pour une parodie sacrilége, d'autant plus malsaine que Voti affecterait davantage de la prendre au sérieux. Toutes les simagrées militaires aux quelles peutse livrer un collégien pendant le cours dss etudes, 160 t'alucazione militare e i battaglioni scolastici n'dquivcdent pat à huit jours d'instruction dans un régiment ; elles r.ausent■ an contraire un prejndire irrémAliable en drjlorant à toni jiima is rette terre nr taarie, qu' éprouve le jeune solilaI pince pour la premiare fois devant % l'officier, rimenu pour Ini l'image vivante de la Loi et ile la l'atrie. Capitolo IX. IL TIRO A SEGNO. L ER il tisiologo ogni tiro di fucilo ò un osporimon lo sull' acutezza dolla visione o la forza delle braccia. Tra i fisiologi sono uno di quolli oho si occupò con predilezione di questo studio, e sono grato al Ministero della guerra por lo ricereho che mi ha permesso di fare sui soldati a Torino ed a lìouia per conoscere l'influenza cho la fatica esercita sull'esattezza del tiro. Por puntar bene bisogna che la visuale corra dal fondo della tacca dol ritto 1 alla sommità dol mirino, o dolla mira come si dice comunemente, elio 1 Altri dicono alzo o traguardo. L68 sta nulla parte anteriore della eanna. Ohi mira dirige l'arma così puntata in modo che la visuale passi per i duo punti sopra detti, o vada al seguo dove vuole colpire. Ma l'occhio non può vederi• contemporaneamente tro punti posti l'uno dietro l'altro, quando questi sono poco lontani dall'occhio. Per convincersene basta stendere il braccio, e guardare la punta di un dito. So vediamo bene il diLo non vediamo gli oggetti cho stanno al di là, o se vediamo distintamente gli oggotti cho stanno lontani, non vediamo bene il dito. I canocchiali da teatro hanno una vite per aggiustare la posizione delle lenti secondo la distanza alla quale vogliamo vedere. Nel nostro occhio abbiamo un muscolo speciale che coinpiu questo ufficio. Se guardiamo vicino esso renilo più curva la lento, o quando fissiamo un oggotto lontano la lento dell'occhio diviene involontariamente più piatta. L'alzo dol fucilo sta alla distanza di circa 40 centimetri dall'occhio; il mirino ò lontano 80 centimetri dall'alzo ; o l'oggetto da colpire trovasi ad una distanza variabile. Per mirar bene bisogna che noi modiliohiaino la curva della lento nell'interno dell'ocohio per vedere prima distintamente la tacca dell'alzo, passando dopo la visuale per la sommità del mirino si appiattisco la lente dell'occhio e vediamo meno distintamente l'alzo: lilialmente prolungando lo sguardo sull'oggetto da colpire, la lente Il tiro u segno IH!) si appiattisco ancora di più, e vediamo mono bone non solo l'alzo ma anello il mirino. Questa è la ginnastica dell'occhio noi puntare o noi mirare. 1 mutamenti dell'occhio che occorrono in questo esercizio sono così grandi, ohe guardando di fianco l'occhio di chi mira, un buon osservatore vedo cambiarsi il profilo iloll'irido, perchè il bordo dolla pupilla ò spinto in avanti dalla lento cho vi sta dietro, quando noi guardiamo un oggotto vicino. Il tempo ohe intercede por produrre questi mutamenti nell'occhio ò abbastanza lungo. I fisiologi bulino studiato bono questo accomodamento dell'occhio (cho tale è il suo 1101110 scientifico) per tutte lo distanze, e si può diro all'ingrosso che occorre almeno mozzo minuto secondo per vedoro successivamente tre punti, ammesso che il fucile sia tenuto formo e puntato esattamente. Quanto più l'occhio riesco a compiere rapidamente quosti passaggi e questa manovra intorna, so cosi è lecito esprimermi, tanto meglio si riescirà nel tiro. Per far eseguire questa ginnastica all'occhio, non occorre dare uno schioppo in mano ai fanciulli. Si può in mille modi combinare dei giuochi 0 degli apparecchi semplicissimi, coi quali l'occhio degli scolari si abituerebbe poco per volta a vedere rapidamente un punto vioino ed uno lontano. 170 Il tir» a segno Questo l'ho (letto per mostrare la necessità cho gli esorcizii della ginnastica non si limitino ai muscoli, ma si estendano ai sensi. Il nuinoro doi miopi va continuamente aumentando per le condizioni artificiali della vita moderna. Molli ohe non portano ancora lo lenti non vedono però distintamente un oggetto minuto posto alla distanza di 80 centimetri od un metro come è la mira del fucilo. L'educazione dell' ooohio a ven-t'anni credo sia poco fruttuosa, o eho bisogni cominciarla più presto con degli eseroizii speciali di accomodamento. Quanto più presto li faremo eseguire questi esercizii, altrettanto sarà meglio. In Germania è più comune cho da noi il giuoco della balestra. Nel bosco della Università di Lipsia ho tirato anch'io coi miei professori in un'aquila di legno inchiodata contro il tronco di una quercia. Io proporrei cho si introducesse nelle nostri; scuole il tiro ooll' arco e colla balestra o tutto al più il tiro a seguo col fucile ad aria compressa. So cho alcuni vocohi soldati ridoranno di questa mia proposta; ma come fisiologo sono convinto cho por esercitare l'occhio serve tanto una balostra ipuinto lo schioppo. Anzi l'esercizio cosi ossendo continuo, perchè può farsi dovunque o non costa nulla, si raggiungerebbe meglio l'intento. Ma non basta aver l'occhio maneggevole per dirigere la linea di mira nel segno, bisogna tener 171 forino il fucilo quanto occorro e dopo scattai'» sonza far muovere l'arma. La contrazione dei muscoli nello braccia (levo ossero ferma od uniformo, in modo da reggere orizzontai mente il fucile, e comprimerlo contro la spalla, senza tremito e senza scosse. E puro utilo imparare a toner forino il respiro, nel inoinonto che si punta, perchè l'arma resti immobile. Sono dunque varie lo condizioni fisiologiche cho occorrono per tirar bene, e queste si dividono in duo gruppi, cioè in nervose e muscolari. Non mi fermo ad esaminare questo argomento dal punto di vista fisiologico, perchè sarebbe un discorso troppo lungo, dirò solo cho durante i mioi studi ho voluto cercare se nel tiro al bersaglio riescono meglio gli uomini, nei quali prevale il sistema nervoso, o quelli nei quali prevale il sistema muscolare. Mi sono rivolto ad un mio amico, comandante di reggimento: ogli foce eseguire il tiro al bersaglio ad un certo numero di soldati che erano nati o cresciuti in città, o ad un numero eguale di soldati provenienti dalla campagna. Il risultato fu che i contadini tirano meglio dei cittadini. La superiorità del contadino nel servirsi del fucile dipende da ciò, che esso, vivendo continuamente all'aporto, vedo meglio gli oggetti lontani; la vita di oittà tendo poco per volta a renderci miopi; le braccia del contadino sono più robuste 172 II tiro a wi/iu> o il huo sistema nervoso ò più calino. Prima (li addenti-uni i giovani nel tiro a seguo, sarebbe ut ile di introdurre nello scuole l'esercizio di misurare le distanze, o di faro sovente per questo esercizio dello passeggiato in campagna. II. Certo il buon tiratore nasco con disposizioni speciali. Vi sono dui contadini i quali non hanno mai preso in mano un fucilo prima di arrivare al reggimento, fauno la scuola dol tiro, e dopo (10 colpi sono talmente superiori agli altri che ottengono subito il distintivo di tiratori scolti. Noi campi di tiro ho conosciuto dei giovani che, dopo il primo giorno di esercizio, su dieci colpi no mettevano cinque nel bersaglio, alla distanza ili 200 metri, tirando a braccio sciolto. So uno può appoggiarsi ad un sostegno o ad un albero, coricarsi in terra, 0 mettersi in ginocchio, come l'anno generalmente 1 soldati in guerra, il tiro è più facilo e colpisco giusto. Ho domandato a molti ufficiali quanto tempo impiegano i soldati per imparare il tiro al bersaglio. La risposta fu unanime; imparano in un mese o non imparano più; il progresso, dopo i primi 60 o 100 colpi, ò minimo. 17:» Un problema elio mi sarebbe piaciuto studiare ò * la rapidità «rolla «pialo uno impara a colpire giusto, e lo differenze individuali che sono nel perfezionamento doll'attitudino a tirar bone. Sarei lieto se <|iialche ufficialo volesse intraprendere questo studio, che non fu ancora fatto in nessun esercito d'Europa, per (pianto io sappia. Si tratta di esprimere con dei numeri il progrosso che i soldati compiono nella esattezza del tiro, esercitandosi succcssivu-moiite tre o quattro anni. Siccoino la serie di questi numeri può rappresentarsi con una linea per mezzo del metodo grafico, il problema si riduoo a stabilire quale sia la curva del progresso nell'esercizio del tiro. Goll'aiuto dol Ministero della guorra non sarohbo diffioilo faro questo studio por il tempo ohe i soldati stanno sotto le armi. Credo ohe esistano già i dati per trarre qualche conclusione. Certo farebbero cosa utile a interessarsi di questo argomento quunti sostengono la legge del tiro a segno nazionale, porohò so risultasse, come io erodo probabile, che il progresso si compie quasi tutto nel primo anno e pochissimo nel secondo anno di esercizio, cosicché il perfezionamento degli anni successivi ò una quantità trascurabile, sarebbe ragionevole di oominoiare l'esercizio del tiro a 18 anni, mentre ohe ora si vuole rendere obbligatorio fino .lall'età di 14 anni. Vi furono dei reggimenti, quest'anno, nei quali 174 i coscritti, dopo 47 giorni, avevano avuto l'istru-ziono militare completa e furono mandati a fare; il servizio coi vecchi soldati. So ciò è vero, e so tutti sono d'accordo nel riconoscere cho in caso d' urgenza, facendo un corso accelerato, si può in 30 giorni istruirò i soldati e mandarli sul campo di battaglia, io non comprendo perchè i nostri figliuoli debbano maneggiare il fucilo per sei anni e tirare per sei anni nel borsaglio, per ottenere il bel risultato che saranno forse chiamati sotto Io armi quando la teoria sarà cambiata, e dovranno perder toinpo por disimparare ciò cho fu loro insegnato prima. In Italia, coinè in tutti i paesi dol continente, ci lamentiamo con ragione che i programmi sono troppo estesi, che non si concede abbastanza riposo alla gioventù e che manca il tempo per l'educazione fisica. Colla prossima logge si aggraveranno le condizioni dell'insognainento, anziché migliorarle. Per la scuola di puntamento saranno necessarie almeno dieci lozioni; o parecchio altre, più difficili di quelle che si fanno in classe, ne occorrono por far conoscere le varie parti del fucile, come si smontano e si mettono insieme, poi la cura che si deve avere dell'arma, la conoscenza delle viti, delle molle, degli arresti, del percussore ed altri congegni complicati. Se la scuola deve durare sei anni, non si saprà bene quando si dovranno insegnare oerto 77 Uro n segno 175 parti (lolla teoria ohe sono meno facili, come l'influenza della gravità sui proiettili, la resistenza dell'aria, lo ragioni e lo modalità della trajettoria ad arco, la durata (lei tragitto e l'applicazione del tiro sugli oggetti in moto, lo studio delle cartue-cie, delle varie sostanze esplodenti, dei proiettili, e fortunati noi se non si insegneranno altre cose più difficili agli scolari ohe staranno del bollo seduti. Finalmente arriverà il giorno felice che potranno andare al campo di tiro. Supponiamo pure diesiti piccola la squadra, mono di trinità scolari non saranno. Vi sarà là un ufficialo ed un ex-soldato che li aspettano, certo saranno uccompagnati anche da un professore per tenorli in ordine, trattandosi di 1111 oseroizio pericoloso. Uopo un'ora, se tutto va bone, ogni allievo avrà fatto un colpo, il resto dell'ora la passeranno a star fermi, a guardare gli altri respirando il fumo della polvere. II maggiore Gisotti disso che ci vorranno 1548 istruttori.1 Saranno 1548 nuovi impiegati che si metteranno a carico dello Stato. Certo la somma più oospicun sarà quella doi campi di tiro, perchè colla nuova legge oe no occorre uno per ogni mandamento, poi la costruzione dei fucili di piccolo 1 L. Cisotti, L'educazione fisica nazionale e la preparazione alla guerra. Nuova Antologia 18ÌM, 1.° dicembre, pag. 529. 17lì II Uro a segno modello o tutto lo strascico delle spese per la manutenzione del materiale. Uomo fisiologo non tocca a me di purlaro della sposa, ci pensino coloro elio dovranno approvare il bilancio. Questo però credo sia permesso u chiunque di notare, che in Italia, come in ogni paese, non vi è cho una certa quantità di tempo e di danaro da consacrare alla cduca/.iono Tisica (lolla gioventù. In Italia del tempo disponibile se ne può trovare riducemlo i programmi dello scuole, ma il danaro sarà più difficile trovarlo: ondo io mi auguro cho questa legge non venga approvata. Le armi vanno del resto cos'i rapidamente perfezionandosi , che anche il tiro a segno diventerà più faoile. Il peso del fucilo in pochi anni ò diminuito (li ciroa mezzo chilogrammo,1 e ciò dà una precisione molto maggiore nel tiro, perchò le braccia tremano meno a sostener l'arma contro la spalla. Le nuove sostanze esplosive imprimendo una velocità molto maggioro al proiettile, il tiro diviono più efficace, porcliò la trajottoria ò meno arcuata. Mentre la fanteria tira solo fino a 375 metri coll'alzo abbattuto, cioè dirigendo la canna del fucile in direzione orizzontale nel segno, col fucile nuovo si tira fino a 600 metri senza muovere l'alzo. 1 II nuovo modello 1891 pesa 3.800 grammi ; quello che ora porta la fanteria pesa 4.310 grammi. TI Uro a nrfiio 177 Ciascuno comprendo la facilità maggioro dol tiro, • piando l'occhio noi puntaro seguo somplioomonte la direzione dolla canna. Il calibro ridotto o la quantità minore di materie esplodenti cho ora contengono lo cartoccio, la intensità minore dol rinculo, la perfeziono stessa eolla quale sono fabbricati i nuovi fucili, sono tutto condizioni favorevoli del tiro (the ne rendono più breve il tirocinio e maggiore l'esattezza. Ho sentito diro da alcuni ufficiali dogli Alpini, che col nuovo fucilo, modollo IBfH, i soldati mot-tono a 300 metri un numero quasi doppio di palio nel bersaglio. III. Gli Stati Uniti d'America sono il solo paese dove siasi fatta l'esperienza di una logge cho rendovu obbligatorio il tiro a sogno: quosto però è succeduto nel secolo passato. Dopo le celebri battaglie, cho diedero l'indipendenza agli Stati Uniti, Washington promulgò nel 1790 una logge, per la quale dai 18 anni tutte le porsono abili al servizio militare, dovevano essere istruite nelle armi e nessuno poteva votare se non aveva un certificato di aver fatto gli esercizii. Anche in America quest'obbligo cadde presto in Morso. I.'edtieationr flxieu. 1- 17» TI firn n Hff/iio disuso. Solo dopo hi guerra di secessione nel I Wii i, vi fu un nitro risveglio momentaneo della istruzione militare, ed ora le condizioni dell'America in quosto riguardo sono eguali a quello dell'Itali: 0 dogli altri Stati d'Europa. Tali oscillazioni dell'entusiasmo sono così profondamente colleguto colla natura umana, cho si può esser certi cho la leggo sul tiro a segno nazionale durerà poco in vigore. Il bersaglio si mantenne in onore nella Svizzera per ragioni locali, di pendenti dalla struttura b tessa dol paose. Lo grandi foresto, le montagne inaccessibili, la natura selvaggia, rendono quivi popolare il divortiinonto (lolla caccia. In nessun paese d'Europa vivono come nella Svizzera tanto specio di animali e di grandi mammiferi nelle foreste. La sola presenza dell'orso basterebbe già por addestrare 1 montanari nell'esercizio dol fucile. Lo tradizioni antiche e la leggenda hanno circondato di gloria i tiratori più celebri. La passiono per lo armi ò dol rosto una caratteristica degli Svizzori, che nei secoli passati costituivano la forza degli eserciti mercenari. L' essere la loro patria meno omogenea, rende anche oggi più forte lo spirito della difesa e forse meglio preparata alle armi tutta la nazione. Ma quosto stato di cose si conserva da secoli, ed è nato senza bisogno di leggi. Non si fa là una festa in un villaggio od in uiia grande città, senza che T7fl f .illi vi accorrano flai pausi vicini por gareggiare noi tiro a sogno, o vi arrivano collo anni in spalla iì i cortei recano lo corone o lo bandiere, e i vin-itori sono portati in trionfo. Lo feste più grandiose del tiro a sogno si fecero nel socolo diciasettesimo o specialmente nel nord dell'Europa, in < 'landa e nel Bolgio; gli Sviz/ori mantennero (piota tradizione, come lo loro donno conservano allora gli antichi abiti pittoreschi nollo vulli doi loro ( Cantoni. Ogni socolo ha i suoi costumi e nessuna logge può ora far rivivere in Europa lo sociotà (lol tiro a segno, quali furono rappresentate noli' apogeo ■ lolla loro grandezza, noi quadri fumosi di llals o di Helft o in quollo più celebro di Kombrundt, la così (letta ronda di notto. Una leggo non può dure improvvisamente uno scopo politico e patriottico a delle sociotà, nò cambiare lo abitudini (lol popolo e vincere l'inonda o l'indifferenza doi cittadini. Le sooietà del tiro a segno, qualunque cosa faccia il Governo, saranno frequentate volontariamente solo da pochi dilottanti in questo genere di sport, e la loro abilità andrà crescendo gradatamente fino a quella di BufTalo-Bill ohe tira col fucile fra lo gambe, o quella dei campioni australiani che colpiscono nel segno stando coricati sul dorso. Capitolo X. L 0 Z A IN (). I. A fatica più grossa nella vita del soldato è quella di portare lo zaino. In tutta l'Europa i soldati sono caricati ad un modo: si dà loro cioò il massimo peso cho camminando con disagio possano portare sulle spalle. L'aver ora adottato il calibro più piccolo del fucile giovò poco, perchè, essendo più leggeri i proiettili, si raddoppiò il numero delle curtuccic. Invece di 06 colpi, col nuovo fucile il soldato ne porterà 162. La provvista delle cartuccie si tiene in un cas-settino nella parte superiore dello zaino, e quando passano i soldati in armi e bagaglio, si vodo questa saccoccia dal lato destro. La celerità del tiro 7/0 zaino 180 ( ni fucilo u ripetizione ù tuie, che mi ulouni ufficiali rincresco perfino elio una parto delle eurtuocio i conservi fuori dello giborne nello zaino. Ci sono infatti dei momenti terribili nello battaglie, dove la sosta noi fuoco necessaria per proudero lo car-uccio dallo zaino, ò una perdita di tempo elio può avero risultati fatali. Cosi essondo le condizioni degli eserciti in Europa, si capisco elio oramai è perduta ogni speranza di poter diminuirò il carico cho il soldato dove portare in guerra. Forse nel secolo venturo si riuscirà coli' alluminio a levargli il ferro o l'ottono o renderò più leggero le armi e lo buffetterie, ma si darà al soldato altrettanto peso in piombo collo cartuccio. Un generalo mi disse che, in tempo di guerra, il peso dolio zaino tondo a croscerò anziché a diminuire. E questo non per obbligo, ina por volontà del soldato, al quale la vita di campagna fa conoscere la necessità di molte cose, cho poteva prima procurarsi in città. 13 cosa cho sorprende vollero quanta roba sta nello zaino, e con qualo ordine tutto è disposto! Lo zaino è una piccola casa cho il soldato porta con sò. Al disopra vi ò legata la tenda, colle funicelle, i picchetti, o i pezzi dei bastoni per rizzarla in un batter d'occhio. Nello zaino il soldato tiene una camicia, qualeheduno vi inette anche un paio di mutande, benché non sia pre- 183 Lo tatuo scritto averne due, perchè i pani aloni di telu possono supplire quando occorra di lavare le mutande ohe si hanno addosso, la giubba di tela, lo pozzette dei piedi, un paio di uoso, un paio di scarpo, i! berretto colla visioni di cuoio, un asciugamani, una cravatta, il libretto personale. Poi vengono gli oggetti oho si possono diro di lusso, imi dei quali nessuno vorrebbe far senza, un fazzoletto, qualcuno vuol tenero un paio di calzo, tutti hanno una borsetta di cuoio, con dentro il pettino, alcuni bottoni, aghi, una scatoletta por il nero, e un |io' di grasso per lo scarpe, un pozzo di sapouo, e uno di bianco per il cinturino, poi altri piccoli oggetti por la pulizia del fucilo o della persona, le spazzolone, l'ampollina per l'olio. Qualche soldato ha un paio di forbici, altri il calamaio e la penna, uno specchio, ecc. Per mangiare il soldato porta nello zaino duo razioni di galletta oho pesano 8(X) grammi, o duo razioni di carne in conserva, elio pesano poco più di mezzo chilogrammo. Attaccata allo zaino c'è la gavetta di lumiera con dentro il cucchiaio di ferro, o dallo spallo pendono la borraccia o la lasca del pane. Il soldato anello sotto al cappotto è vestito in modo diverso dal borghese. La vita sua faticosa l'obbliga non solo a portaro il cappotto posante anche in estato, ma oltre il panciotto di panno, tiene sopra la camicia un giubbetto di lana molto Lo 2 fltno 163 spesso ohe assorbe il sudore, altrimenti questo penetrerebbe in alcuni perfino nello zaino durante le marcie. Alcuni credono chc si possa levare la tenda ai soldati ed accantonarli come fanno i tedeschi; ma so pure si levasse la tonda, la quale posa solo un chilo e mezzo, si darebbe loro invece qualche cos'altro. Nella Germania, in Austria o nell'Ungheria, metà della truppa porta già una vanghetta, o forse in tempo non lontano adotteremo anche noi questo strumento da guastatore, perchè dovendo combattere in grandi pianure occorre faro delle fosso o dolio trincee, e anche noi paesi montuosi una vanghetta sarebbe utile al soldato, per sgombrare il terreno, fare dogli accessi, aprire lo siepi, abbattere o creare ostacoli, e por molti lavori che occorrono prima o dopo il combattimento por render forte una posizione. Vi sono oggetti di uso comune, ohe si portano un po' por ciascuno, come le lanterne da campo, i bidoni por l'acqua, le reti per il pane. Ogni compagnia ha le suo vanghe, i picconi, lo zappe, le ascie, le seghe. Pesando l'uniforme dei soldati di fanteria, lo zaino, le armi, le munizioni, i viveri, si può dire che ogni soldato di fanteria degli eserciti europei portala media 28 chilogrammi. Lo zaino affardellato pesa quasi dieci chilogrammi, senza le cu-tucoie che pesano da solo tre chilogrammi. 184 Lo zaino IL Vi ò intorno a questo argomento un numero grande di pubblicuzioni, rullo da aliatomi o lisi -logi, dulie quali ai comprando cho forse il metodi) uttuulc ili portaro sullo spallo questi dioci chilogrammi non sin il migliora. In Germania si ò già diviso in duo parti : ma comunquo si facciu, ò corto che coi metodi uttiuili della guerra , non si potrà alleggerirò di molto il poso dello zaino. Uno studio importuni .issimi) pori tisiologi ò quello (li conoscerò quanto sia maggioro la resistenza o la rapidità nollo murcio del solduto, sul ogni chilogrammo elio gli si lovu dallo spallo. Sfortunatsi-inento non conosciamo uncorsi lo loggi colle quuli si esauriscono lo forze del soldato, e quello collo quali por mezzo doi riposo ritorna il vigoro primitivo noi vari gradi della faticu. I lo già accentuiti) sommuriumente a cali studi in vari miei scritti 1 e spero di pubblicare presto un libro sulla Fisiologia del soldato, dove saranno meglio anulizzati questi problemi ed altri relativi alle marcie. 1 A. Mosso, Sitile leggi della Fatica. Discorso pronunciato nell'adunanza solenne della R. Accademia dei Lincei 39 maggio 1887. Lo taino Por comprendere l'utilità dello zaino bisogna vedere un reggimento, quando dopo aver camminato tutto il giorno sotto la pioggia metto lo zaino a terra o si accampa nell'aperta campagna. Subito ciascuno s'ingegna di trovare qualche pietra cho gli serva a piantare i picchetti, o sposso si scava colle inani un piccolo solco intorno alla tonila, perchè l'acqua non vi penetri sotto. Prima cho si arrivi a trovare un po' di paglia per mettere dentro la tonda, per ritirarsi all'asciutto o ad avere dolla legna per accendere i fuochi ed asciugarsi, ci vogliono dello ore, spesso doi giorni, so si è in guerra, o so l'arrivo all'aooampamento sogno di notte. La sola cosa asciutta cho abbia il soldato è lo zaino, egli si cambia la camicia, si inetto la giubba di tela, un altro paio di calzoni e di scarpo; so vuole coricarsi, lo zaino gli serve da cuscino, il caj)-potto bagnato da coltro e da materassa. Spesso il giorno dopo il reggimento si motto di nuovo in marcia, e il soldato la sera torna a piantare la tenda nell'erba o noi solchi pieni il' acqua, collo membra affrante, col pericolo continuo della morto e la paura di sofferenze peggiori. Queste sono le prove terribili alle quali vorrà sottoposta la gioventù quando scoppi una guerra, e non giova lo spirito bellicoso e l'amore della patria se l'organismo non regge allo intemperie, alla fatica e agli stonti. 254 Lo zaino III. La primu cosa elio ci sorprendo quando incontriamo dei reggimenti sulla strada, alla fine di una lunga tappa, è il silenzio funereo col quale ci piissimo d'innanzi migliaia d'uomini. L'allegria, 1.-giovialitù caratteristica dei soldat i è cessala, o som ■ lira che la giovinezza sia scomparsa. I soldati sfilano in disordino, grondanti di sudore, accasciati, con strane tinto di rosso e di scarlatto; alcuni pochi, pallidi, di color terreo. Il kepi mosso intorni alla tosta in tutto le posizioni immaginabili, col fazzoletto, con dolio frondi dentro che pendono giù per lo spallo. Il cappotto sbottonato, il panciotto o la camicia affagottati e sciolti, lasciano vedere il torace ansante. Il sudore trapassa i calzoni di tola o la truppa manda un odore ucre e nauseabondo: un odoro selvatico come esala da una man-dm di capre. Solo i più faceti o i meno affranti dicono qualche scherzo e fanno qualche grido per incoraggiare i compagni o maledire la vita del soldato, ma tutti camminano ingobbiti, col cinturino o le giberne cho pendono da un lato; alcuni si aiutano a portare lo zaino con un bastone che mettono sotto la tenda o sotto lo corregge per liberare un po' lo spallo dal peso dello zaino clic stronca Lo savio 187 lo «scollo. Appena succedo un piccolo intoppo, o qualche accidente arresta la marcia, tutti buttano 10 zaino a terra o poi ricominciano lo maledizioni quando devono metterselo nuovamente sullo spalle. Dopo la battaglia di Custoza mancarono oltre venti mila zaini. Lo zaino ù una lima cho strema Io forzo, ù uno strumento di guerra col quale si misura la robustezza del soldato. Il medico che cammina diotro 11 reggimento, l'accoglie lungo i fossi, nelle siepi, i poveri soldati cho cadono sfiniti, e dà loro un biglietto por caricare lo zaino sui carri (lei reggimento; e spesso dovo far metterò anche i soldati sul carro dell'ambulanza. Nelle marcio mi interessava più che ogni altra cosa lo stato di questi poveri spedati e li interrogavo sulla condizione loro, sullo vicende dolla loro vita: orano impiogati, garzoni di bottega, parrucohiori o sarti, gente vissuta nello città e nello studio, che non aveva mai sudato al solo 1)01' guadagnarsi il pane, e che la leva aveva trascinato improvvisamente sotto lo armi. Mi ricordo di alcuni soldati raocolti su por i fossi o sdraiati sopra un mucchio di pietro lungo la strada, che avevano la faccia contratta dalla sofferenza, il polso debole e frequentissimo, l'aria istupidita, come se fossero colti dal tifo, ed era invece l'osau-riinonto prodotto dalla fatica, che li aveva ridotti in quello slato compassionevole. 188 Lo mino IV. A ino furtiva ponn dopo di aver assistito u quosto spettacolo cosi tristo o cosi doloroso, pensare che nulla si fa nelle scuole con tanta ginnastica, per preparare i nostri figliuoli a sulfrir mono nolle marcie o a portare con meno stonto lo zaino, quo-sta casa dei campi. Qui si apro uno studio importantissimo por il fisiologo ed il maestro. Questa è la parto più difficile della nuova ginnastica. Non bisogna crederò che basti prendere un ex-militare e dargli i giovani da condurrò por la campagna ori al solo con un bastone di ferro in mano, o sullo spalle. L'arte di graduare l'energia dol lavoro o variarla secondo le età o secondo gli effetti cho si vogliono consoguiro, richiede uno studio speciale. Il maèstro dovrà conoscere bene uno ad uno i suoi giovani, perchè gli uomini non sono fatti tutti ad un modo, o fra una persona e l'altra vi sono delle differenze profondissime. Quelle dei muscoli e dello scheletro si vedono. Le disposizioni speciali del sistema nervoso fino ad un certo punto sono anch'esse riconoscibili, ma ve no sono dell'altre, che solo il medico è capaco di diagnosticare. Vi sono delle costituzioni deboli, o 7/0 zaino 180 nervoso, o linfatiche pur lo quali gli esercizi sono ottima cosa. Quosti giovani per i quali l'educazione fisica ò un rimedio, i quali fuggono ora dallo palestre , troveranno nei campi dei giuochi la loro salvezza so un maestro intolligento sa appropriare i giuochi allo loro forzo ed allottarli variandoli. Non tutti i giovani hanno un'attitudine eguale por i medesimi movimenti. L'arte di educuro consiste nel conoscere queste disposizioni naturali, o nel servirsene per sviluppare i vari gruppi di muscoli, rinforzando poco per volta l'organismo, rendendolo più resistente ai prodotti della fatica. So non mi trattenesse il desiderio di ossero breve, vorrei scrivere un cupitolo sull'educazione fisica doi cavallo, por mostrare quanto siamo più indietro nell'arte e nelle conoscenze utili per allevare l'uomo. Corto questo è umiliante por il socolo doeimonono o specialmente per noi fisiologi. Ma sembra che finalmonte sia giunta l'ora «lolla riscossa. Questi fogli sono lo prime cartuccie bruciate all' avanguardia ; sono scaramuccio che ci apparecchiano alla battaglia o speriamo cho questa sia grande e felice, o che anche la scienza italiana partecipi con onore al rinnovamento della educazione fisica del nostro popolo. Ecco perchè noi vogliamo che nell'Università o nelle scuole secondarie, i profossori ed i maestri studino l'educazione fisica e no comprendano l'ini- 258 Lo mino portanza, la sostengano u la diffondano. Corto, pei applicare con discernimento i vari nio'//.i della educazione fisica, occorrono delle conoscenze tecniche che può dare solo un lungo studio dell'uomo come quello della medicimi. Nella Svezia vi ò già in tutto lo scuole un modico incaricato della sorveglianza; noi speriamo dio anche in Italia l'igiene e l'educazione fisica verranno proslo messo sotto la direziono doi medici. " I giovani, disse Marey, devono ossero classilicati nelle scuoio secondo lo loro attitudini fisiche conio lo sono por le attitudini intellottuali. „ In un precedente capitolo ho rammentato che il ministro dell' Istruzione von (ìautseh ha già prescritto in Austria, lino dal IH!N), che nello scuole si tenga conto dei progressi Tatti nella educazione del corpo come si tiono conto doi progressi fatti dal corvello per mezzo delle conoscenze acquisite. Per dare effetto alla riforma da noi vagheggiata occorre un numero (loppio o triplo di maestri e profossori incaricati di sovraintcndore alla educazione fisica della gioventù. II programma nostro è assai più vasto e difficile a compiersi cho non sia quello dolla ginnastica attuale. Noi vogliamo cho lo Stato dia cgualo importanza alla educazione in. tellettuale ed alla educazione fisica. Nessuna scuola o nessun collegio deve sussisterò so non ha una palostra ed un campo per i giuochi, con dello tot- 7/0 zaino 180 (oio por ritirarsi a giuncarli quando piovo o nevica. 1 giovani occorro vivano assai più cho non facciano ora in campagna od all'aria libera. I maestri devono utilizzare tutti gli accidenti dol terreno, gli ostacoli, gli albori, i muri, lo pendici, por esercitare motodicuinonto i vari muscoli. Speriamo intanto cho sorgano presto anche da noi dolio società per i giuochi popolari, lo ipiali d'accordo coi Muuicipii o col Governo aprano delle palestre per i giuochi, e cho il popolo vi accorra, o rinusca l'antico entusiasmo per il moto, la forza e la destrezza, fi! una nuova ginnastica popolare con indirizzo fisiologico o pratico che noi vogliamo sostituirò ulla ginnastica artificiale degli attrezzi. Coi giuochi si possono faro meglio e con naturalezza o con piacoro tutti i movimenti che ora si l'anno cogli attrezzi. La speranza nostra ù cho gli esercizii del corpo diventino realmente una insti-tuzionc popolare, o che i filantropi si interessino per il miglioramento fisico doi loro concittadini. Capitolo XI. Tj e marcie. OIjTI hanno Ietto Io pagine terribili dello Zola nella Débàcle, forse pochi conoscono lo marcie prodigiose cho fecero i snidati della Germania, por otte-nero l'ecatombe di Sédan. Nelle primo quattro settimane, dopo cho fu dichiarata la guerra dol 1870, avvennero otto battaglie, fra lo quali scomparve dalla scena l'armata francese e crollò l'impero napoleonico. Il disegno di soccorrere Metz arditamente concepito, falli por virtù delle marcie straordinarie eseguite, dagli eserciti tedeschi, che si volsero improvvisamente a destra ed accerchiarono Sédan. Riferisco Le marcie 10u •|ni in nota 1 uno specchio delle marcie che fecero i corpi d'urinata tedeschi fino alla battaglia di Ilealiinont, che successo il 30 agosto. Durante sei giorni consecutivi una grande parto dell' esercito tedesco percorse quasi 22 chilometri al giorno, tenendosi in contatto col nemico, dovendo requisirò i viveri, marciando per strado cattivo, sotto una pioggia elio durò parecchi giorni. Nell'esercito italiano vi sono puro degli esempi ili marcie memorabili. Durante la campagna del 1 H06 la Divisione Ricotti foco una marcia for/.ata nella quale in 30 ore percorso 55 chilometri da Dorino u Mortisi*. Duo giorni dopo con una marcia ordinaria di chilometri arrivò a Scattenigo. Nel giorno successivo cho fu il 20 luglio dopo 1 Marcie eseguito da alcuni corpi d'armala tedeschi su Sfidati. COOtl D'ARMATA iva (UllBTllia . . v° , • ■ XI" „ . . I" «avare*! . II0 » • Wiirten-berg . ■VI0 Corpo . in* , armata 3 22,(10 atvBO 18,20 13.00 17,00 19,(X) 28,00 3^00 Mos-su. L'rdueation* finita. o o o « ed 8 ss & 18,(10 20," 0 24,1 « 20,1.0 24,vO 11,80 18,00 4^00 17,00 ài/o 23,00 2.V0 25,80 30,00 38,00 auo 26,00 ■ 31,00 13,00 17,M 115» atso 21,50 14fiO 18,50 22j00 17,00 Ìli,00 32,(0 21,ili 31,00 35,00 20,00 18,00 31/» 10,00 4,">0 14,00 14,00 21^50 7,00 13,00 34,00 13^0 13 104 Le. mareie aver fatto la tappa fin Scattenigo a Trevignano riparti la sera alle 8 ed arrivò alle 7 antimeridiane del 21 presso Treviso: dopo breve alto, deposti gli zaini ripartì ed arrivò a San Biagio di Callaltn allo 11 antimoridinno avendo percorso «7 chilometri in 33 oro. Noi giorno successivo il 22 da San Biagio di Uallalta arrivò alla Motta percorrendo 50 chilometri. Il giorno 23 la Divisione Ricotti parti alle 2 antimeridiane da Motta od arrivò allo 11 antimeridiane a San Mauretto facendo una tappa di 28 chilometri. Riparti alle 8 pomeridiane ed arrivò allo 8 antimeridiane del 24 a Porpetto facondo altri 55 chilometri in 30 ore. Questi sono gli esempi dolio marcio ai quali si dovrebbero inspirare coloro cho si propongono di educare fisicamente la gioventù. La resistenza alle marcio e la velocità sono sempre stati i fattori più importanti della vittoria.1 Un ufficialo mi diceva cho coi nuovi fucili la sola tattica sarà di guadagnare quanto più presto ò possibile la superiorità del fuoco, o elio gli eserciti futuri giuoehe-ranno a rincorrersi. Napoleone I fu celebre per l'arte con la qualo sapeva preparare lo battaglie per mezzo di grandi marcie : e la scienza della guerra Moltko la com- 1 Die lìingsten unii schnellsten JIiirsclii> allcr Zeiten, Nette milUàrische Mitici-, VII Bd., 1875. Le marcie L'O.'t pendiava nel suo motto famoso: " marciare separati, battere uniti ; Getrennt mar sdii eroi, verehit scltfagen Disgraziatamente sono i più deboli tra i soldati quelli che nelle marcie regolano la velocità di un esercito. Gli uomini allenati, quolli che stanno in osercizio sotto le armi, rappresentano il terzo od il quarto dcllu classi cho saranno chiamate sotto le armi in caso di guerra. Appena cominciata la mobilitazione si chiuderanno lo officino, i servizi pubblici saranno interrotti, le catogorio correranno sotto le armi e prenderanno sullo spallo lo zaino senza aver tempo di allenarsi ; e pochi giorni dopo forse dovranno combatterò. 1 vuoti che si produrranno nell'esercito nei primi urti col nemico, verranno colmati con altra gonto strappata improvvisamente alla vita sedentaria, prosi nelle botteghe, negli studi. Saranno dei giovani essi puro non allenati, che i reggimenti lasceranno dietro lungo i fossi dol le strade, cho riempiranno lo ambulanze e gli ospedali, incagliando il servizio, rubando il posto ai feriti. Perciò non dobbiamo commuoverci se leggiamo ogni anno nei giornali ohe i reggimenti di questo o quel paese ebbero dei disastri nello marcie. La guerra è cosa selvaggia. Io non amo la guerra, la detesto come la più crudele delle sciagure umano, ma (ino a che sarà necessario di combatterò per l!)(i Le marcir difendere la patria, credo anch'io che non si debba indietreggiare davanti ad alcun sacrifìcio che valga a rendere l'esercito agguerrito. Il non fare dello marcie, perchè vi è qualche soldato che ne solfri, varrebbe come rinunciare all' uso della polvere, perchè i fucili od i cannoni possono scoppiare ed ogni anno succedono delle disgrazie. IL Ohi vuolo la nazione armala dove volgere tutta, la sua attenzione agli uomini rioboli e correggerti i difetti della vita cittadina, ohe rende miopi, assottiglia lo scheletro, atrofizza i muscoli, scorna la resistenza allo intemperie e ci rendo sempre meno atti agli strapazzi della guerra. Ad ottenere questo risultato è inutile favorire le gare, o forso è dannoso, perchè vi prendono il premio solo coloro che sono meglio dotati dalla natura, o si produco lo scoraggiamento di coloro cho sentono di non potere raggiungerò la perfezione, nò competere coi migliori. È utile che vi siano delle Società per promuovere i vari generi di sport, la ginnastica, la scherma, il canottaggio, il nuoto, ma alle gare od ai premi per i campioni devono pensare i privati. Il Governo ha solo il dovere di cercare ohe Le manìe 197 Migliori la forza media e la robustezza dolla na-■.iono, non perfezionando quelli cho sono più. forti, ma migliorando e afforzando quelli cho hanno un valore fisico minore o elio costituiscono la parto più numorosa della società e dell'esercito. Alcuni ufficiali intelligenti hanno già proposto elio si inverta l'ordine di statura nello compagnie. Nelle marcie se si mettessero prima i soldati elio hanno lo gambo più corto, e fossero questi cho dessero il ritmo o la misura ugli altri, si ottorrobbo una volocità maggiore. La cosa sombra paradossalo, ma ò vera por un assiemo di ragioni che vodromo meglio fra poco. Dobbiamo fare la stossa cosa por l'educaziono fìsica: abbandonare a se i forti od occuparci spcoiulmonto dei meno robusti. A Itilo intento la oducazione fisica dovo prondoro un carattere più scientifico, ci vuole un allevamento razionale della gioventù ; l'empirismo vecchio dolla ginnastica tedesca, il militarismo nuovo, non giovano por ottenoro uno sviluppo armonico di tutti gli organi. Quando si ponsa agli sforzi che dovranno faro i soldati in una prossima guerra, il nostro cuoro dovrebbe chiudersi ad ogni debolezza o con rigida disciplina inspirarsi solo al pensiero della patria, per la quale ogni sacrificio diventa meno gravo. Nel 1870 vi furono dei soldati francesi che partirono al mese di luglio e non si fermarono elio 108 Le manie • noi maggio successivo. Noi lo guorro modorne vince t-Iii lia il maggior numero di forili e di morbi, : hi ha potuto marciare più velocemente o più a lungo. Il miglior ministro della guerra sarà quello cho si biscioni scuotere mono dallo grida del popolino o dei giornali, o saprà ottenore dai soldati il i ■ issi ino della forza fisica di oui sono captici. Quel ministro cho, al pari di un ingognero, conoscendo bene, per esperienze fatto prima, la tonsiono che può sopportare una macchina, salirà al momento opportuno farla lavorare sotto la più alta pressione possibile. Solo a questo modo possiamo sperare nella vittoria, questo è fisiologicamente il significato o il valore dolio manovre: di qui venne il ninne di esercito che vuol diro esercizio. III. In campagna, quando un reggimento devo muoversi, i cucinieri si alzano cho è ancora buio, fauno cuocere la carne o bollire il caffè ; i soldati lovano le tonde, mangiano, e partono appena comincia ad albeggiare. Sulla strada camminano per quattro, due righo a ciascun lato, o non hanno più vincolo di uniformità e di cadenza dol passo, il fucilo si porta come uno vuole, purché non dia molestia ai vicini. Dopo mezz'ora tutto il reggimento fa un he. marne. 111!) piccolo alt por rassettarsi. Alcuni si levano lo scarpe per aggiustarsi lo pezzuole, altri si accomodano meglio Io uose, il cappotto, lo zaino, e al primo squillo di tromba comincia dofiiiitivamoiite la murciu. Si cammina 60 minuti o dopo ve ne sono 10 di riposo. A due terzi circa del percorso, succede il granilo alt elio dura un'ora od un'ora o mezza; si ranno i fasci d'armi o si mangia la carne mossa in sorbo nel gamellino. I soldati olio marciano i primi alla testa del reggimento si stancano assai meno degli ultimi. Se non si conserva con scrupolo 1' ordine della marcia, spesso quelli che stanno alla coda di una colonna, non possono godere dei piccoli alt. Tutti abbiamo già notato che una processiono lunga ili quando in quando si strappa; succede la stessa cosa noi reggimenti incolonnati, dove i più piccoli accidenti scemano la velocità della marcia, e questi si ripercuotono indietro come un'onda cho rallenta o ferma il passo di tutti fino alla coda. Così succode che, mentre la testa cammina regolarmente, gli ufficiali cho stanno a metà del reggimento devono sempre griilaro " sorrate „ ; i sergenti si affaticano perchè siano mantenute lo distanze e ciò nullameno alla coda si cammina a strattoni, ora si sta ferini ora si indietreggia ed ora si corre. 200 Tje marcir. Como medico militerò lio dovuto camminai o sempre alla coda del reggimento: dopo 10 o lo chilometri ero stanco, come so no avossi fatti il doppi i da solo. I continui accidenti della marcia portar • alla coda gli arretrati dello compagnie che stanno avanti; quel oorrero o star fermi, gli urti, Io continuo sollecitazioni dei superiori, creano un ambiente nervoso cho esaurisco rapidamente il snida!- So la colonna è lunga parecchi chilometri, quei della testa sono già nell' accampamento che si riposano, me. .tre la coda continua a marciare por delle ore benché siano partiti tutti insieme. IV. Quando d'ostato si vodo una divisiono in marcia, si prova sempre un'emozione tristo od un sentimento di compassione per il soldato. Di lontano si scorgo una nube leggera che rasenta la terra, e si avanza come un velo cenerognolo tra gli alberi, come il polverìo cho il vento solleva dalle strade e nei campi. A misura che la nube si avvicina vi si scorgono dentro figuro di soldati cho respirano quella polvere ; a vederli da presso sono bianchi e come inariditi dalla terra minuta, che penetra loro da per tutto, noi capelli, negli orecchi, fra le palpebre. Le marcie L'O.'t Non si eroderebbe ohe degli uomini possano vivere respirando quel polverìo. I soldati provano in Tatti il tormento di una sete inestinguibile, hanno la lingua grossa od impaniata, la gola arsa, i polmoni imbrattati, sulle labbra e allo narici crosto di terra umida. HI uno strazio a vedere conio si gettano nei Tossi e nello pozzanghere per bore, corno i sorgenti e gli ufficiali Tanno Torza per trattenerli, corno i soldati alTranti supplicano il reTri-gorio di un sorso d'acqua. Fino a cho la strada ò piana, anche so il soldato ò stanco cammina discretamente, ma appena dopo una lunga marcia si imbatte in una salita, o il terreno diviene ineguale, o si deve attravcrsaro il letto di un fiuino e camminare sui sassi, o dentro la sabbia, il disordine nello compagnie si accresco e le Torze del soldato si esauriscono tanto rapidamente, che subito appaiono evidenti i fenomeni morbosi della Tatica. Alla fino delle marcio Torzato i soldati hanno un modo di camminare affatto diverso da (piando erano freschi. Fanno i passi con le gambe un poco più larghe, e camminano curvi, perchè il loro centro di gravità e quello dello zaino cadano meglio nella base del corpo e questa sia più larga. Anche il modo di muovere innanzi le gambe ò diverso. Colla fatica diviene dolorosa la sensazione del peso dello zaino e delle armi, il soldato tende Le manie istintivamente a tenore più a lungo che sia possibile i (lue piedi in contatto col suolo, e muovendo una gamba cerca di far presto, porcili'; il peso del corpo poggi nuovamente sui duo piedi. Guardando lo spallo di uno elio zoppica per iiò fiaccalo, si vedo subito che il movimento dol pi so non è più regolari;, ma si fa a scatti; la se sa dello spallo corrispondo al movimento più rapido che si fa col piodo oho duolo per liberarlo dui p- so del corpo. Incontrando gli spedati che i reggimenti seminano lungo lo strade, por poco cho uno abbia l'occhio abituato ai movimenti fisiologici del passo, si accorge che cercano di mettere in aziono altri muscoli e di risparmiare quelli ohe sono più indolenziti dalla fatica (lolla marcia. La sera ad ora tarda, (pianilo tutti dormono sotto lo tende, arrivano ancora doi soldati ni l'accani pa-ìnonto che si trascinano con passi lenti e portano lo zaino collo bretolle in mano. Altri sbandati camminano barcollando per la campagna in corca del loro reggimento. A vederli strascicare i piedi si direbbe oho sono ubriachi, tanto le membra sono abbandonate, e incerto il passo; ma toccandoli hanno la febbre e si sonte fischiare il respiro affannoso, la faccia e le mani sono bagnato di su-dor freddo, la pupilla è dilatata come nei gradi estremi dell'esaurimento nervoso. Al mattino in un angolo dell'accampamento si Le marcie L'O.'t vede la bandiera colla croco rossa, o i soldati in cerchio attorno al medico. Lu maggior parto stanno coi piedi fuori delle scarpe per mostrare le spellature e lo piughe rosseggiatiti, alcuni hanno lo gliiundole inguinali gonfio, esulcerazioni ed abrasioni alle gambe od allo coscio, altri le articolazioni del piede edemadoso o lucenti. Ciò elio dà maggior molestia sono i dolori alle reni, la rigidità dei muscoli o dei tendini cho producono delle fitto nel muoversi. 80110 formo di malattie speciali, quali occorrono negli sforzi prolungati. Molti si lagnano di malo di capo, altri hunno la palpitazione (li cuore, più cho tutto si lamentano di avor lo gambo come stroncato e una dilombatura dolorosa; sono fiaccati. Altri accusano disturbi intestinali, inappetenza, oppressione 0 difficoltà del respiro, e parecchi stanno seduti in terra col termometro sotto le ascelle, aspettando che il medico conosca il grado della febbre e li faccia caricaro sui curri dell'ambulanza. Un modico francese, il prof. Kelseh, disse cho durante la guerra del 1870 bastarono venti giorni della vita di campagna, per eliminare i due quinti dell' effettivo dei corpi d'armata,1 e questo successo prima ohe l'esercito francese si fosso battuto. • ' Cortial, De la marche au point de ime militaire. Paris, 1893, pag. 15. 204 Le. mareie V. Ijii ginnastica (luilo scuole ò ora tutta indirizzala allo sviluppo dolio braccia, non tiono quasi conto dolio marcie, e non tendo, corno dovrebbe ossero suo scopo unico, a renderò robusta la gioventù. Dobbiamo cambiare e darò maggioro importanza alla marcia, alla corsa di resistenza ed alla corsa di velocità. La riforma della ginnastica propugnata dui fisiologi è osteggiata da alcuni maestri di ginnastica. In Italia, per buona fortuna, molti tra i più distinti sono d'accordo con noi. Sento il dovere di ricordare l'Abbondati,1 il Hatunann,2 il Gabrielli il Marcbotti. 4 Furono pure benemeriti noli'aver preparato il terreno per la riforma dolla ginnastica Costantino Royer, Pietro Gallo, il senatore Ga- 1 Ferdinando Abbondati, La riforma della ginnastica in Italia. Conferenza tenuta al Congresso ginnastico nazionale in Genova, agosto 1893. 2 Dottor E. Raumasn, La ginnastica ed i giuochi. Valle editore, Roma, 1892. 8 Francesco Gabrielli, Un riformatore, della ginnastica. Bologna, 1893. * Daniele Marchetti, Salute e forza. Milano, 1892. Tje marcie brielo Luigi Pecile, Giuseppe Monti, il barone prof. Alberto Gamba, Felice Valletti ed Enrico Bertot. Quando la nazione avrà bene compresa l'importanza della educazione fisica, crescerà rapidamente, e si raddoppierà, corno ò succeduto in Germania, il numero dei maestri di ginnastica; e vi sarà posto per tutti coloro che hanno attitudine e buona • volontà. Noi domandiamo che nello Università si insegni la pedagogia con metodi razionali e moderni, o cho si parli della educazione lisica con indirizzo fisiologico. Domandiamo cho i giovani professori dol Ginnasio, del Liceo o degli Istituti tecnici si facciano ossi stessi gli educatori e i maestri ili ginnastica e dei giuochi ilei loi'o alunni, perchè siamo convinti che solo a quosto modo riescircmo a rendere efficace l'educazione fisica, perchè vogliamo nobilitare questo insegnamento, o sollevarlo nella stima e nella considerazione del pubblico. In America quando il direttore di un collegio pubblica il programma degli studi, od un manifesto per attirare i giovani al suo istituto, dice sempre che si avrà cura speciale della educazione fisica e fa conoscere i nomi degli insegnanti che ne hanno l'incarico; e quanto più sono elevati per dignità e per gradi accademici, tanto maggiore è la riputazione del collegio. Ad educare i giovani nelle marcie, esercitar!» 206 Le. mareie mille corso di resistenza odi velocità, insegnare Ioni a portare dei posi, sarà indisponsahilc l'assistenza di persone oho consacrino il loro temp esclusivamente agli esercizii del corpo. Ma pc' essere in stato di osoguiro quanto richiodo l'educazione tisica nello suo molteplici formo, 6 necessaria una pieghevolezza od una vigoria che g-• noralmonto non si posseggono più all'età nella quale 10 attitudini pedagogiche sono più sviluppato. Il numero dei professori giovani che si consacro ranno all'educaziono fisica sarà sempre impari ai bisogno. L'ideale nostro è di mostrare (pianto sia una scienza nobile od utile questa elio si occupa dell'allevamento dell'uomo seguendo i metodi della fisiologia e dell' igiono. Speriamo che anche da noi come in Germania cresca rapidamente il numero doi giovani laureandi che già fino dalla Università si volgono allo studio della educazione fìsica e si proparano a divenire gli educatori e i maestri di ginnastica e dei giuochi della gioventù. Questo ora manca nel nostro paese, e questo noi desideriamo. Gli attuali maestri di ginnastica continueranno a sussistere; anzi, modificali i programmi, aumontato 11 numero delle ore destinate alla educazione fìsica, introdotti i giuochi nelle scuole, crescerà il loro ascendente, troveranno un campo più vasto di 207 aziono ed un miglioramento considerevole della condizione loro. Ma oramai è inutile (li.scut.ere pendio tutti sono convinti (dio gli attrezzi dello palestre e gli esercizii che si ranno eseguire ai giovani sono troppo complicati o non servono por far acquistare ai giovani la forza e la destrezza che sono utili nella vita. La ginnastica ò noiosa e antipatica. Ecco la risposta che, salvo pochissime eccezioni, mi sono sentito ripeLere da studenti e professori. Solo nelle scuole elementari ho trovato un po' di entusiasmo per la ginnastica, perchè i ragazzi si interessano agli esercizii che rassomigliano a quelli dei soldati. Dol resto Io dicono chiaro i documenti pubblicati dal Ministero dell'istruzione, ohe quando la ginnastica è libera, il maestro 11011 riesce a raccogliere intorno a sè più del dieci per cento degli alunni del liceo o dell'istituto tecnico. Nolle nostre scuole vi sono al massimo venti lezioni all' anno di ginnastica; in alcuni licei so che ne fanno up-pena dieci, e in altri è come se non ne facessero punte, tanto sono facili ad ottenersi lo dispenso, tanto i presidi e i direttori chiudono gli oochi sullo assenze. Nei ginnasi e nei liooi privati si fa sapere che gli allievi sono dispensati dalla ginnastica, come se questo fosso un beneficio. Tje marcie VL La ginnasi ini tedesca si diffuse e divonno p -polare per duo ragioni: perohò si credeva e In aves.se una baso scientifica, e perchè si credeva che fosso utile alla vita militare. Nè l'una nè l'ultra di queste coso hanno resistito alla critica. Fino a questi ultimi anni gli educatori od i lisiologi si erano limitati a dire, che la ginnastica tedesca ora inutile e noiosa; ora si comincili u diro cho è dannosa. E lo diciamo perchè essa dà troppa importanza allo sviluppo delle braccia, in confronto a quello dello gambe. L'uso degli attrezzi obbligando i giovani ad abbandonare il suolo od a reggere il poso del corpo con lo braccia, fa eseguire ai muscoli contrazioni massimo che sono loro nocive. Nella ginnastica con gli attrezzi, siccome i muscoli eseguiscono una serio di sforzi massimi, si interrompe l'esercizio prima di godere il beneficio della stanchezza. La marcia e la corsa di resistenza hunno dal punto di vista fisiologico e militare un'importanza maggioro degli altri esercizii ginnastici, perchè mettendo in movimento masse muscolari assai maggiori che non siano quelle delle braccia, abituano il sistema ncr- Tje marcie voao od il cuore ai prodotti di riliuto ohe bì generano noi nostro organismo in seguito al lavoro prolungato e che agiscono come veloni. 1/allenamento ò una abitudine od una immunità olio noi acquistiamo per i veleni della fatioa, e può fino ad un certo punto paragonarsi alla abitudine od alla immunità ohe noi acquistiamo per il tabacco e por l'alcool. Vi sono altro ragioni più gravi ohe fanno considerare come dannosa la ginnastica tedesca. Non ò possibile far crescere contemporaneamente od in modo eguaio l'onergia delle braccia o dello gambo. Lo sviluppo preponderante dei contri nervosi cho muovono Io braccia, limita l'energia dei centri nervosi olio servono a muovere le gambe. La divisione dol lavoro che perfeziona la mano ed i sensi dell'uomo, trova la sua ragione in questa legge dell'accrescimento, per la quale non può orescere contemporaneamente il volume di tutti i musooli, nò divenire contemporaneamente maggiore l'energia dei centri nervosi che servono a muovere tutti gli organi. Quando si tratta di conseguire attitudini speoiali si deve pure spec-ializzure l'esercizio. Un ufficiale dell'esercito svizzero pubblicò l'anno scorso, in un giornale militare,1 mia relazione assai importante intorno ai risultati riguardanti la gin- » Schiceizeriecher Monatschrift fiir Ofpziere. October 1892. Mosso. L'nliic.tiziove fu.iea. 14 310 Le. mareie mistica o lo marcio. u Ho avuto sotto i miei ordini 46 recluto, olio erano tutti maostri bone esercitati nella ginnastica. Durauto lo prime due o tre settimane, era questo plotone il migliore dolla compagnia, ma dopo il plotone doi maestri di ginnastica fu superato dagli altri plotoni, le reclute doi quali diventarono soinpro più resistenti allo marcie, o sentivano mono il poso dol fucile o dello zaino. In ultimo il plotone doi maostri di ginnastica ora decisamente il più debolo, quello cho resisteva mono agli strapazzi delle marcio. u Lo rooluto doi maostri ai quali non faceva punto difetto la buona volontà, dovettero oonfessuro essi stessi che ciò era vero. u So non avesse avuto una istruzione prolungata nolla ginnastica, sarobbe stato questo un plotone modello: das Turnen verdarb aber rdlcn (ma la ginnastica aveva guastato tutto).., L'EDUCAZIONE FISICA DELLA DONNA. Mosso • L'educazione fisica. Discorso di chiuaura delle conferenze tenute nella sala del Collegio Romano per incarico della Società di educazione della donna, sotto il patronato di S. M. la Regina Margherita. noma, 6 munnio lti!>2. MwxtH, Signore e Signori, L'educazioni) fisioa della donna è por corti riguardi più importante cho non sia quella dell'uomo : ed ora richiama la monto dogli studiosi anche perchè Ja ginnastica tedesca che bì fa nelle souolo incontra dello vive opposizioni. Gli ostacoli elio si devono superare per una riforma della educazione fisica dello donne sono forse minori che non per quella dei maschi. Qui infatti non si richiede che la ginnastica sia mia preparazione al servizio militare, o ohe le maestro sappiano tiraro di scherma o le allieve facoiano degli esorcizii acrobatici: qui è ancho maggiore la speranza olio i fisiologi o gli igienisti possano esercitare una aziono benefica più efficace. La ginnastica si considera generalmente solo da iiU L'educazione fisica della donna un lato, quello ohe servo a dare sviluppo ai muscoli, e poco si pensa alla sua utilità rispetto agli organi. A questo altro Iato importantissimo della educazione fìsica, eho ò la ginnastica doi visceri e dello funzioni, noi dobbiamo darò maggior importanza. In Italia cominciamo troppo presto la ginnastioa, e troppo presto la lasciamo. L'otà più favorevole è dai 14 ai 34 anni: il tempo per l'appunto nel qualo si fa meno moto da noi. La ginnastica dooade in modo evidente. Conosco bono alcuno città, nello quali la gioventù fa corto meno moto che non fa-sesso venti o trenta anni fa. Sembra cho smorzandosi l'entusiasmo il qualo ci condusso alla ricostituzione dolla patria, anche l'oducaziono fìsica si vada infiacchendo. Lo signorino sdegnano di faro la ginnastica perchè la credono cosa da bambino. Nelle souolo teo-niche, nei ginnasii e nei licei abbiamo veduto ohe i mezzi coercitivi non servono a diffondere la ginnastica tedesca. Lasciamo pure cho esistano^ lo società di ginnastica, oh1? sono fatte per gli uomini scolti o p9r quolli che sono meglio dotati dalla natura: ma cerchiamo un'altra strada per coloro che sono mono favoriti di forza, e ai quali è necessario il movimento e l'esercizio per diventare robusti. Prima di tutto dobbiamo, eon un buon metodo di educazione fisica, iiU L'educazione fisica della donna persuaderò lo madri oho si traila qui dolla salute e dell'avvenire doi loro figliuoli. Il prof. G. Bongo 1 ha trovato rooontomonto ima dolio cause doll'ancmiu o della oloro.M nelle funciulle. Il loro corpo negli anni della pubertà dovo faro una provvista di ferro, come un (osoro dell'elemento più prezioso dol sangue, oho la natura motto in serbo e oho la madro trasmetterà al suo figliuolo. Siccome il latto non conticno una quantità di ferro sufficiente por la vita, dovo la madro darò un occosso di ferro al bambino prima cho osso nasca. È un bisogno fisiologico, il quale può trasformarsi in un fatto mor-boso. L'organismo spinto dalle forze regolatrici alla rioerca dol forro, che gli abbisogna in futuro, consuma ciecamente, so non lo ha in pronto, il sangue. La donna devo mantonoro attivo più doll'uomo lo funzioni suo digerenti, perchè è più sollecito lo sviluppo dol suo corpo oho non ria nel maschio, o l'apparire del sogno dolla sua maturità, s'impone con doi sintomi più gravi. II fatto che la cattiva nutrizione, l'eccessivo lavoro del oervollo, la doprossione dell'animo, una debolezza grande, od una oonvalescenza, arrestano nella fanoiulla la sua maturazione, basta di per sè a convincere oho noi dobbiamo raddoppiaro la vi- 1 G. Bunge, Lehrhuch der physiologischen Cheilite, pag. 99. Leipzig. 1889. L'educazione /ittica ti ella donna gi'anza, perchè dai 14 ai 15 anni non manchi il moto, o porohò la donna sia mantenuta nollo condizioni lo più favorevoli allo sviluppo fisico. L'idea emessa da alcuni cho si lasci vorso la pubortà un periodo lungo di riposo, non fu accettata dai fisiologi, cho riconoscono invoco nel movimento una dello caus > più cTiraci a pr «muòverò la circolazione dol sanguo e la nutrizione. L'isterismo, sul qualo si ò tanto discusso, ò una degenerazione dol sistema norvoso, la quale viene fomentata dalla vita sedentaria. È una triste prerogativa della donna o dogli uomini deboli, od una malattia olio ora viene considerata come uno stalo di fal ca permanente. Noi dobbiamo provenirla rafforzando l'organismo p^r la fatica. Il moto, la luco e l'aria aporta rioscono sposso a guarirla, porohò rinvigoriscono il sistema norvoso. Se ve liamo dello fanoiull» ohe di quando in quando si siedono, cho sono pallide, ohe hanno gli ocohi cerchiati, ohe rimangono distratto, e si lagnano di sogni tormentosi che lo esauriscono, so la sensibilità loro si al torà, o vi sono dei disturbi nervosi dol respiro, e nella formazione della voco, o la di-gestione ò languente, e sono troppo rapidi i cambiamenti nello stato dell'animo, i passaggi improvvisi dall'allegrezza alla melanconia, dal riso al pianto, dalla pallidezza abitualo al rossore, dobbiamo intervenire con risolutezza, o non permetterà cho iiU L'educazione fisica della donna «inetto fanciullo ni abbandonino ad un riposo elio lo snervo. Dobbiamo arrestarle sulla ebina fatalo ohe lo conduce all'isterismo, dobbiamo sottrarlo allo emozioni artificiali della società e troncare lo letture che sconvolgono ed affaticano il sistema nervoso; non c'ò ohe il cielo aperto e il moto assiduo, cho possano rinvigorire questi organismi spossati. Ecco perchè dobbiamo rendoro più attraente la ginnastica per mezzo dei giuochi, ed nllargaro lo palestre, e faro in modo cho lo fanoiulle trovino ogni facilità per muoversi e crescere in condizioni più fisiologiche. IL In Italia sono ora delle persone autorevoli le quali credono che un movimonto ginnasti* o per essere utile debba compiersi con molta energia e rapidità. Informando» allo spirito militare, vogliono una ginnastica costituita da movimenti a scatti, da mopse forti e impetuose. Giudicata da un militare, può sembrare proferibile una mossa rapida, perchè questa si impone colla 6ua azione decisiva; ma il passo caratteristico di uri soldato prussiano, e il modo col quale egli maneggia lo schioppo, non son cose che può ammirare il fisiologo e l'artista; certo non sono adatti alla ginnastica femminile. iiU L'educazione fisica della donna Noi moto del muscolo, olire al suo raocorciainento, ohe ò un fenoinono chimico, osiate un fatto meccanico il qualo gli ù utile. Pousiaino alla reoohia abitudine olio avevano i salassatoci di darò in mano l'astuccio delle lancotto e farlo stringore o girare, o ci persuaderemo olio basta un leggiero moto doi musooli por facilitare di molto il oorso dol sanguo. Gli atloti prima dolla lotta si preparavano collo frizioni di olio, o collo frizioni si ritempravano quando dalla lotta osoivano spossati. Som cose vecchie quante la medicina, quosto che dioo. Giù un sooolo prima di Cristo la dottrina doll'inlluenza benefica ohe oseroitano i movimenti passivi sui musooli ora stata dimostrata o accettata dai medioi por opera di Asclepiado. Anoho senza far oontrarre il musoolo, possiamo, per mezzo del massaggio, rendorlo più grosso o più forte. Su quosto argomento vennero fatto rooento-mente nel mio laboratorio delle osporienz9 importanti dal professor A. Maggiora1, le quali dimostrarono con la massima chiarezza ohe nella ginnastica uno degli effetti più utili à dovuto all'aziono passiva ohe eseroita il musoolo sopra sò stesso, e ohe coi movimenti leggeri meglio ohe ooi movimenti pro- 1 A. Maggiora, Ricerche sopra l'azione fisiologica ilei inassaggio sui muscoli dell'uomo, nell'Archivio per le scienze mediche, voi. XVI, pag. 41 a 77, 1892. V educazione finita della donna 219 lungati e forti si motto in moto più rapido la linfa od il ganglio. È il moto assiduo o inodorato olio favorisco lo sviluppo doi musooli ; gli soatti impet uosi gli giovano corto assai mono. La ginnastioa svodeso ottiene dei grandi olfetti seguendo un motodo affatto diverso dal nostro. Io non dico olio dobbiamo copiaro tal qualo la ginnastioa svodeso, ina dobbiamo pure riconosooro cho alouni principii sui quali ossa poggia, sono più consentanei alla fisiologia, cho non siano quolli dolla ginnastica todesoa. A molti ripugna di prendere qualoho cosa dalla ginnastica svodeso, oomo so questa soltanto fosse straniera, o perchè quosta ha uu indirizzo modico. Dobbiamo però rammentarci oho in fatto di ginnastica non si è inventato nulla dopo i tompi olassici dolla Greoia e di Roma. Quando io voglio rialzarmi l'animo dalla lettura dei libri moderni, cho sono molti per numero, ma pochi ohe abbiano novità di pensiero o varietà di forma, prendo in mano il libro sulla ginnastioa di Filostrato1, veoohio di venti soooli. Dei medici antichi preferisco Oribasio, che fu l'amico dell'imperatore Giuliano l'Apostata. Sono duo grandi figure Oribasio e Giuliano, ohe mandarono insieme come 1 Philostiutk, Sur la gyiniMstique, public par M. Mynag. Athènes, 1858. iiU L'educazione fisica della donna ■ uno splendore di gloria sul mondo classico quando sopraggiunse la tenebra dolla barbarie. L'imperatore Giuliano aveva concepito la speranza di salvare l'Impero dall'agonia o di condurlo a nuova grandetta. Fu a Milano cho depose lo insegne di filosofo e cinse la spada per correre ai confini delle Gallio, e vinse i Germani ed i Franchi. Erano Io estremo vittorie della civiltà romana, e mentre combattevano, Giuliano portava seco sui campi di battaglia la sua biblioteca, ed Oribasio scriveva l'enei-clopcdia di medicina, l'ultimo e il più grande monumento dolla scienza antica. Oribasio lasciò alcuni capitoli oho contengono la ginnastica moderna, compresi i principi,- dolla gin-"astica svodeso. Gli stessi passi ritmici cho sono una dello caratteristiche doi metodi moderni noi li troviamo già in Oribasio; ma vi sono ancora molto altre cose più utili che dovremo rimettere in pratica. Onbasio distinguo i movimenti rapidi sema intensità e violenza dai movimenti di forza. Questa distinzione fondamentale noi dovremmo accettarla come baso della ginnastica moderna. Prima gli oser-cizu nei quali la contrazione dei muscoli passa da un gruppo all'altro senza fermarsi: poi quando il muscolo è vicino al suo pieno sviluppo, cioè dopo i 15 ami,, gli esercizi! più forti; ma anche qui dobbiamo procedere" con cautela e con metodo. Nella ginnastica attualo gli esercizi,' di forza con- iiU L'educazione fisica della donna si.-lono quasi sompro noi sollevare il poso dol corpo collo braccia. Molti erodono ohe por sviluppare la forza dei musooli occorra un lavoro così grande, l'i un errore. Io orodo anzi cho siano più oflioaci, por rinvigorire o far crosooro i muscoli, lo contrazioni di breve durata nello quali si metto in movimento un poso inforioro ad un decimo dol poso del oorpo. Tali sono gli esoreizii coi manubrii o colla clava. Ilo fatto col dottor Manoa una sorio di ricerche sull'allenamento por mezzo dei manubrii nello ragazzo dagli 8 ai 13 anni. Risultò cho bastano quin-» dioi giorni di esercizio por raddoppiare o triplicare la forza dolio braccia. Io non erodo olio negli sforzi che si fanno alla scala orizzontale od agli attrazzi si ottenga un eguale risultato, porohò sollevando l'intero peso del corpo, il muscolo lavora in condizioni mono fisiologiche1. 1 Per (lare qualche schiarimento, soggiungo che le ragazze stavano davanti ad un metronomo, il quale batteva i minuti secondi. L'esercizio consisteva nel sollevare un manubrio per ciascuna mano, [portandolo sopra la tosta colle braccia distese, e nel portarlo in basso nel minuto successivo. 1 mnnubrii posavano 1500 grammi ciascuno. L'esercizio si continuava col ritmo del metronomo, fino a quando per la stanchezza si doveva cessare. Una ragazza di nove anni nei primi tre giorni .sollevò in media 113 volte i manubrii ogni giorno: dopo due settimane di esercizio fatto due volte al iiU L'educazione fisica della donna La ginnastica Comminilo non tara mai una ginnastica di forza; ossa dovo ossero spooialinonto una ginnastica di agilità o di grazia. Rocontomonto ho visto a Londra quanto profitto sappiano colà trarrò dalla ginnastica svedese. La signora Ghroiinan, cosi bouoinerita doli'istruzione fomminilo por i suoi scritti pregevolispinse l'oclot-tisino fino al punto da avor introdotto nel suo metodo anche [dolio [movonzo proso dallo danzo spa-gnuolo. I movimenti cadenzati bone scelti, lo contrazioni lonto olio dànno al corpo dello poso artistiche, hanno un grando avveniro nolla ginnastica della donna. Invoco di darò un ordino por ogni movimento, dovremmo proferirò lo serio di movimonti e indirizzarli verso uno scopo fisiologico ed utile. Pensiamo allo difficoltà oho hanno lo madri per insegnare alle giorno, allo 11 nnt. ed nllo 5 poni., arrivò ad una inedia di 197. La l'orza dei suoi muscoli e la [resistenza al lavoro si è dunque fitta quattro volte [maggiore [in questo (breve periodo di esercizio. Un'altra ragazza di tredici [anni, nei primi tre giorni aveva una inedia di 160, in due settimane " di esercizio giunse a sollevare 369 volte di seguito i due manubrii prima di stancarsi. 1 Jliss CmiBtMAN. TJie scientific physical training of Girl8. A Lecture. London, 1884. — The physical culture of H o-men. A Lecture. London, 1888. L'educaliime fisica detta donna 223 loro figliuolo a canuninaro con grazia. È uno studio complosso la coordinaziono doi movimenti porohò una fanciulla 6Ì muova con ologanza. Lo nostre ragazzo, a forza di slaro oollo braccia conserte, hanno la londonza a portare le spallo in dentro o a camminare ingobbito colla testa un po' inclinata. Cu libro di ginnastica femminile, porohò sia utile, dovo ossoro ragionato, o gli osorcizii classificati secondo la loro importanza fisiologica, mottondo prima quelli indispensabili o accennando di volo quelli cho si possono tralasciare: più cho tutto dove essere scrii,t,o in modo oho si logga con piaoere. Di libri siffatti non no vennoro pur troppo scritti finora in Italia, e di quanti dovono comprarne le nostre maestro non ce n'ò uno forse cho vada per le mani delle madri e delle fanciulle. IH. l'n errore della ginnastica ò di adoperare lo stosso metodo o gli stossi attrezzi tanto per i maschi quanto per lo femmine. Lo commissioni governative quasi si vantano di aver conservato la massima uniformità nei regolamenti e nei programmi per gli uni e per le altra Nella donna assai più che nell'uomo sono importanti i muscoli della rotspirazione e dell'addome. Vi sono dei momenti terribili nella vita, quando la de- iiU L'educazione fisica della donna bota» dolla contrazione di questi musooli prolunga il travaglio di una madre e qualche volta la uccido La ginnastica tedesca, che fu inventata por i sol-dat,, non ha tenuto conto dei bisogni della donna o non fece quasi nulla por i muscoli dol diaframma o dell addome, quantunque vi sia uua serie di esercizi! ohe si impongono come assolutamente noce*-sani. Noi libri di ginnastica fatti con intenti pratici oomo in quello dello Sehreber, del quale ora si sono stampate ventiquattro edizioni (Aerctlioh, yAm «or Gj'iimastik '), vi sono molti esercizii per otto-nero tale intonto. Sehreber raccomanda di coricarsi m terra su di un tappeto a duo doppii: di stringere Io mani dietro il capo o di Giovarsi a sodoro o poi gettarsi nuovamente in dietro. È questo uno degli esercizii migliori por mettere in aziono i musooli retti dell'addome o tutti i muscoli dello suo pareti. Ma vi sono molti altri modi per faro la ginnastica dell addome senza apparecchi. Basta sedersi sopra uno sgabello, e dopo aver fissato i piedi sotto un mobile, rovesciarsi all'indiotro e poi tirarsi su. La ginnastica dei muscoli addominali si fa correndo od arrampicandosi su per un prato in pendìo. Qua- 1 Sohbmh, Ginnastica domestica, medica ed igienica per ogm sesso ed età, con 45 ligure. Milano, Treves. iiU L'educazione fisica della donna lunquo modico può improvvisare in una camera, in un prato o sotto una tettoia, gli atl rozzi oho occorrono por questi osorcizii oho sono tra i più importanti dolla ginnastioa fomininilo. Filostrato diceva già che l'uomo forte dovo avere il vontro rientrato. Quando si fa por qualoho tempo la ginnastioa doll'addomo, i muscoli rafforzali rimangono in uno stato porinanento di tonicità, ohe giova allo funzioni doli'intestino o a quello doi visceri femminili. Non dobbiamo ossero troppo pedanti o proscriverò por mezzo dei programmi tale uniformità cho abbrutisce i maestri oscena l'iniziativa nogli allievi. Dato un indirizzo fisiologico ai moviinonti dolla ginnastica, e mostrata la loro utilità, lasciamo un po' più di libertà. In Inghilterra i giuoohi non sono perfettamente eguali da per tutto; anoho nel medesimo giuooo vi sono dolio differenze notevoli, e questo non nuooe punto. Ciò ohe a noi manca in Italia è la voglia di faro la ginnastica: cerohiamo prima di ispirare un po' di entusiasmo por l'eduoaziono fi-Bica, e penseremo dopo a renderla uniforme in tutto il regno. Bastano poohi osompi a mostrare, so pure ò neoossario, {pianto sia diflìoile e noiosa la ginnastioa attualo. I movimenti ole me 11 tari sono cose insopportabili, fatti per rompere lo oima alle reoluto. Noi 183S il colonnello Amoros disse: "Los Francis s'onnuio- 22(» L'etili razione, fisica della donna raient à Ics fairo, et crioraient pout-ctro au ridi-culo '„. Ciò malgrado i trattatisti continuarono a copiare l'uno dall'altro gli oscrcizii elementari : o noi più rcconto dei trattati italiani trovo ancora la rotazione, la circonduzione e la flessione dol capo. I movimenti della tosta in tutto lo direzioni sono talmento abituali, ohe io non so porohò si obblighino i fanciulli a farli a tempo. Dopo aver parlato dolla " flessiono del capo in-avauli, indietro, a-destra e ti-sinistrti, alternativamente: porohò riescano offìcaci (ò scritto nel trattato), tutti i moviraonti del capo devono ossero eseguiti con energia o intensità, escluso sempre qualunque movimento rapido o di sforzo „. Questa ò una vora logomachia : vi sono qui delle parole cho si distruggono l'una ooll'altra, e delle espressioni cho io confesso umilmente di non capire. Tutto quosto non servo cho a generar confusione, a far perderò il tempo o a rendere uggiosa la ginnastica. La flessione delle braccia e dello gambo, il saltellare a piò pari, il eambiar andatura, il camminare sulla punta dei piedi, il guardare in alto o in terra, a destra o a sinistra, sono cose cho i nostri ragazzi e gli uomini fanno da per loro ogni giorno, e non 1 Ajiobos, Xoureau ma miri d'éducation pliynùiuc, tomo I, pag 127. Paris, Itoret. 183». L'educazione finirà del In tinnita :!'J7 o'ò bisogno (li mottorli in filu per farlo, l'or contrario mancano lauto coso utili o nooossario. La ragiono (li quosta mancanza sta in ciò olio noi abbiamo copiato la ginnastica tedema, elio ò ossonzialmonto una ginnastica (li parata. Alcuni osoreissii ora proscritti dai programmi, più cho inutili sono dannosi. Fra questi la battuta dei piodi, la quale tondo u rendere comuuo la doformn-ziono del piodo piatto. Un piodo porche sia bello dovo avoro internamento, fra il calcagno o la pianta dovo poggiano lo dita, una parto sotnioiroolaro man-canto. Ai bagni di maro, guardando lo ormo olio lasciano sulla sabbia lo signoro, si vedo quali sono i piedi hon fatti. Quanto più ò strotta la parlo olio riunisco il oaloagno all'impronta dovo ri sono lo dila, altrettanto più il piodo ò porfotto. Noi modici giudichiamo so il piodo ò mono arcato guardando som-plicomonto l'andatura dello porsono: quello cho lanciano i piodi un po' in fuori noi camminare, hanno una tendenza al piodo piatto. Questa forma, (piando ò gravo, ò un difetto olio osonta dal sorvizio militare, porchò nella parto intorna dolla pianta passano le arterie od i nervi, o so qui inanca la vòlta elevata del piodo normale si è meno atti a camminare. Fu il dottor Gharlos Roborts il qualo notò por il primo che talo forma difettosa tondo a diventare sompro più oomuno. Por ciò dovremmo non solo escludere la battuta (lei piodi, ma oóroare cogli esor- Mosko. V ctìueazloue finirà. 16 22h L'educazione, /litica della donna cizii noi quali onLrino iit aziono i muscoli flessori, di rondoro più allo il dorso dol piodo. Un altro (lifotto dolla ginnastica femminile, ò cho non si bada (piasi punto a rinforzaro i muscoli del rospiro. Non ora cosi presso gli antichi. Oribasio dopo avor scritto un capitolo "sullo differenti spedo di csoreizii e sulla loro efficacia „ ed un altro " sul modo corno bisogna osorcitarsi „ no scrisse duo sulla ginnastica della respirazione, cho allora oliia-mavasi apoU'.rapia. Questa ora l'ultima parto dogli osoroizii ginnastici fatti con metodo. Essa consisteva noi trattonoro il fiato, o mentre si facova una contraziono forto dei muscoli dol torace, si rilasciavano (incili dell'addome o dol diaframma. Dopo si facova l'osorcizio inverso, si comprimevano cioè i visceri dell'addoino por mezzo del diaframma o colla contraziono contomporanea dolio parati addominali. Appena si trovano insiomo alcuno ragazze inglosi, subito organizzano un giuoco: spesso quando von-gono in Italia portano seco anche lo racliolto o Io palle. Lo nostro fanciullo, in ispeoio doi convitti, si vedono andare composto o gravi, quasi paurose di dovo mettono i piodi, intimidite da una sorveglianza monastica che le intirizzisce. In nessuno degli istituti che visitai, o sono parecchi tra i migliori, ho 1 (Enmret d'Oribaxe, tradiu tion ile Bi'sskmakfr et Darf.jt-bkriì. Tomo i. pag. 473. L'eilucaziose /ittica della donna 'J2U (rovaio un lawn tennis. La donila italiana all'epoca dol Uinascimunto giuncava alla palla, e noi lo vediamo negli affreschi dol castollo di l'or rara o dol palazzo Borromeo a Milano. Ora non verrebbe più in mente a nessun artista di rapprosontaro (lolle fanciullo cho giuocano, porchò non lo vediamo più. Parecchi istituti di oducaziono femminile cho ho visitato mi lasciarono una ricordanza (risto cho non dimenticherò mai. E umiliante cho neghiamo alle nostre fanciullo l'aria, la luco, il solo o lo spazio cho concodiamo con tanta larghezza allo prigioni o » allo galoro dello Stato. In Italia l'oduoazione fisica dolla donna rimami intisichita come ò oggi ancora por molti anni, so non organizziamo una propaganda in favore doi giuochi. Imitiamo l'esempio dolla Germania, cho quantunque sia la patria della ginnastica moderna, ora ò tutta in moto por completarla por mozzo doi giuochi. Noi prossimo moso di giugno si faranno in Prussia duo corsi speciali per insegnare i giuochi allo maestro: uno a Berlino o l'altro a Bramiseli weig. Instituiamo anche noi doi corsi di giuochi por lo maestre, e prima di tutto pubblichiamo un libro doi giuoohi. Non ò difficile raccogliere i giuochi italiani, aggiungendovi quelli stranieri oho mancano da noi. Cominciando dal libro di G. IJelozo1 e ve- 1 Gr. Iìhlkzk. Jeux des adolesccnts. Paris, Hacliettc, 1856. ■23(1 7/ educazione fisica della donna nondo (ilio a quotiti ultimi anni, no troviamo al-Costoro doi pregevoli. Ricorderò fra gli altri quollo dol maggioro Dock, cho rocoutomonto ho vitito in opora nello scuole dol llolgio '. In I-1 rancia o noi llolgio il cloro comproso subito dovo tondo l'evoluziono (lolla ginnastica, od un libro doi giuochi scritto da duo gesuiti oblio rapida-monte tro edizioni IV. Si ù tanto parlato dolio dillorenzo biologiche o psicologiche tra l'uomo o la donna, o so ne fanno applicazioni cosi divorso od opposto dai cultori dolio scionzo sociali, cho mi credo quasi in dovoro di esprimerò l'opinione mia, come fisiologo. Vi furono già alcuni padri della Chiosa cho negarono l'anima alla donna. I canonisti scrissoro: Mulier non est facta ad iinaginem Dei; o dopo d'allora continuarono molti filosofi a parlar malo della donna, in quosta medesima serie di conferonzo il professor Sorgi foco la sintosi della scuola possimi- 1 Docx, Guide pour l'eiiseignenieat de la fìt/innastiquc des FUles. Ninnar, 1HH2. 2 I)k Nai>au,i.ac ot J. Rousseau, Leu jeux de collage. Paris, 1891. iiU L'educazione fisica della donna sta1. Lo (lifferonzo accennato dal professor Sorgi, doi qualo riconosco volontiori il valoro noi cainj>o doli'antropologia o (lolla psioologia, non dipendono, a mio orodoro, dalla oostituziono priinordialo della donna: osso sono il risultato dell'ambiento artificiale cho ha creato intorno a loi la vita sociale. Por giudicare la donna dobbiamo studiarla fuori dolio condizioni speciali dell'allevamento olio no fa por so l'uomo, il qualo l'ha soggiogata ; dobbiamo guardare la donna libera nolla natura, dovo ossa rapprosonla una forma specifica della catona zoologica. Cordonatomi, Maestà, alcuno oppressioni crudo cho ini sono necessario. Vodroto cho abbassando la donna fino a raffrontarla coi bruti, ossa si innalzorà dopo più in allo doll'uomo. J'rondiamo conio paragono gli animali più intelligenti od affezionati, il cano od il cavallo. Tutti sappiamo cho la forza fisica o l'attività doi sistoma norvoso ù uguale noi maschio e nolla fointnina. La loonossa ò dai cacciatori più tomuta olio il loono, e cos'i ò dolla tigre o della pantera o dogli animali superiori cho si sarobboro contoso il dominio dolla terra, se non compariva l'uomo. Vario sono lo ragioni cho mi rendono perplesso 1 0. Snmu. Per l'educazione e In eoltura della donna. nello rivista L" Educazione Nazionale, anno III, !» aprilo 18D2. 2IW L'educazione fisica della donna ad acoottaro il gravo giudizio osprosso dal professor Sorgi olio " la donna morfologicamento o funzionalmente non raggiungo Io sviluppo normale maschile, ma, in media, roste indiotro, corno so vi sia un arrosto di sviluppo generalo '„. A ino sembra olio i caratteri umani o Io difforonzo fondamentali cho distinguono il nostro corpo da quello doi bruti sono ossenzialmonto doi caratteri femminili. Si è dotto oho il corvollo è l'organo ohe sogna corno un abisso fra l'uomo o gli animali, ma non è vero. Una differenza anatomica profonda non esiste tra il oorvello del gorilla od il nostro; o anello polla funziono sua la dilforonza ò solo nolla estensione maggioro doi fonoinoni psichici, non nolla natura o noi caratteri loro. La differenza morfologica maggioro tra gli animali o l'uomo sta nolla forma dol bacino. Nessun modico può confondere, ancho guardandolo alla distanza di vonti passi, il bacino doli'uomo con quello di qualunquo fra lo soimmio antropomorfo. Il bacino dolla donna è un tipo nuovo di scholotro che comparve sulla terra. Fino ad ora cerchiamo invano l'animalo oho chiudorà la catena interrotta fra noi od i bruti. E, cosa singolaro, il bacino dol-l'uomo rassomiglia più di quello della donna al ba- 1 Loco citato, § II. iiU L'educazione fisica della donna oino dolio sui minio, perchè ò più si rollo o più alto. •So ò vero elio il oaininiuaro su duo piedi ò uno doi sogni caratteristici dol gonoro umano, o il più nobile, corto la donna ò moglio costruita por non stai-prona sulla terra. l'I il tip» femminile olio oblio la prevalenza nello stampo umano. Altri cai-attori di fomininilitù li mostra l'uomo nollo ghiandole mammario, olio a lui non sorvono, o noi musooli dol-l'addomo, cho sono più utili alla donna. In mozzo ai caratteri femminei l'uomo 110 ha di quelli, com3 l'abbondanza doi peli, cho lo avvicinano di più allo bestie. l'or generale una femmina ci vogliono dolio condizioni più fuvorovoli, olio non per la formazione di un maschio, porchò l'embrione dolla femmina rappresenta una potonzialitù vitale maggioro. iVolIe api lo uova non fecondato danno solo origino a doi maschi. La statistica ha dimostrato cho quando lo condizioni della vita sono sfavorevoli, nasce un nu-moro maggioro di maschi. Tanto nell'uomo quanto nogli animali i maschi muoiono più facilinonto delle fominino. In Francia, a partire d:i 25 anni, la vita probabilo ò di 39 anni por la donna, 0 solo di 37 por l'uomo1; 0 ciò malgrado olio la donna, por le suo funzioni fisiologiche, sia soggetta ad un numoro di malattie maggioro cho non l'uomo. 1 Victoii TrBQi-ah. Manuel de xtatistiqur pratique. pag. IH7. Paris, inni. lt educazione finirà dellu donna Alcuni, puro ammollendo oho il corvollo della donna possa funzionare bone (pianto quello dell'uomo, soggiungono poro elio so la donna vuol conservare la sua femminilità completa o non nuoeoro alla sua funziono di madre, non dovo entrare in gara coll'uomo noi campo intollotluulo. La divisiono del lavoro corto è ulilo alla società, o fu per questa elio l'uomo ha preso il sopravvolilo o cho la donna si trova in condizioni sfavorevoli. Ma non si può diro cho lo svolgorsi doli'attività (lolla donna nel campo intollotlualo sia a danno della sua femminilità. Kocontomonto la signora I lonry Sidgwiok, sorella dol colobro fisiologo Ilalfour, pubblicò una ricorea statistica molto diligonto sullo donno cho hanno studiato nollo Università di Cambridge o di Oxford '. Questa signora raccolse documenti assai particolareggiati sopra 562 donno doi varii Collogi Universitari!, o trovò oho Io donno Io quali avovano conseguito dei gradi uccadomici, ebbero dopo, sposandosi, una prole più numorosa dolio loro sorelle, o cho esse orano fisicamonto superiori alla media dolio donno inglesi2. 1 lira. Henry 8m iw.ck, Health Statistica of Women Studente of Cambridge und Oxford and of their Sisters. Cambridge, 1890. 2 Op. cit., pag. 91. L'educazione finteti della diurna 235 Ma non dobbiamo trascuraro la difroromsa elio oorro fra l'educazione fisica inglcso o quella italiana, o alla qualo si doro so la donna ingloso è più sviluppata, più agile o più robusta. Guardando Io caricaturo doi giornali illustrati di Francia od Inghilterra si conosco dallo osagora/iioni dol profilo della donna quanto siano differenti i tipi oho ora sono in voga in questi duo paosi. Alle caricaturo francosi, ranno un contrasto compioto i disegni del Punch, dovo lo figuro di donno sol lizzato da Maurici', da Kooul o da Furniss sono più alto, più. tarchiato e quasi diroi più Torti dogli uomini. V. Noi abbiamo ora un concotto (lolla boi lo/za che è divorso da quollo oho avovano i Grooi. Alcuno ooso oho noi erodiamo nocossario perchè una donna possa, dirsi bolla, ricordano i progiudizii oho dominarono l'oslctica noi medio ovo. Fu Sohadow, credo, cho ossorvò por il primo conio la Vonore doi Modici abbia i piodi più lunghi dol normalo, e mostrò corno il toraco dolla donna uollo statuo grocho è più largo cho non sia quollo dolla donna inodorila. La Yonoro (li Alilo, por la proporziono dolio suo inombra, è un gigante Tra lo donno, ed ha noi suoi muscoli doi caratteri cho la fanno rassomigliare alla colobro 231! L'educazione finirà della doium stallia doll'ablola di l'olicloto. Anoho la V'onoro di Gnido noi Vaticano ha una struttura maschia. Sopra l'ascella di quosto Vouori si vodo il muscolo elio passa por insorirsi sull'omero. Vi ò una sporgenza caratteristica cho manca tulrolta anello nogli uomini forti. Ma ù specialmente nella modellatura dell'addome dovo appare più ovidonto lo sviluppo dei muscoli. Lo m idolle cho Borrirono per faro la Vo-noro di Gnido o di Milo dovevano corto ossero «lolle donno osorcitato nella ginnastica o noi giuochi. I muscoli rotti dell'addoino si vodono seoporla-inonto. La parto suporioro dol voiitro lino all'ombelico è divisa da una linoa noi mezzo, e di qua o di là si vodono corno duo solchi olio segnano il bordo ostorno doi muscoli rotti. Non ho trovato una statua inodorila dovo sia bone accomiato questo grando sviluppo doi muscoli addominali. Solo in alcuni capolavori di Michelangelo o di Collim si ammirano quosto particolarità fisiologiche dolla donna olassica. Vi sono dolio signorino o dello madri lo quali temono che facendo la ginnastica si ingrossino troppo lo braccia. Il braccio tornito rotondo non è bollo; può piacoro, ma non ò artistico. L'osorcizio dello braccia fa scomparirò un po' il grasso ; i muscoli, nello stato di riposo, non sono flosci, ma lasoiano travodero sopra la polle la loro forma. Abbiamo sullo spallo un musoolo triangolare ohe chiamasi doltoidoo: questo muscolo dovo ricoprire L'cdue'isione fisica della donna 287 lioiio lo ossa della spalla, o scondoro ili modo visibile fino ad attaccarsi suU'oinoro ; o cosi puro il bicipite, cioè il muscolo cho sontiaino ingrossarsi noi braccio, quando si pioga il gomito; ancho quoslo muscolo dovo vedersi porcili) il braccio abbia una Torma porfotta. (ili artisti sono d'accordo noi riconoscoro olio lo spallo più bollo lo abbiano lo donno doi inolili Albani. In tutto il Hinasciinonto vi fu in Italia uno sfoggio talo di spalle superbo, cho molti intonditori dicono abbia l'arto nosl ra superata la stossa plastica greca doll'opoca classica, dovo Io spallo sono meno bollo. Masta l'ammontarci la donna cho Raffaello dipinse noi quadro della Trasfigurazione, i disogni elio ogli foco por la vòlta dolla Farnesina, o il suo affresco dolla (ìalatca. Lo sviluppo dello spallo o l'incosso maestoso olio hanno lo donno noi monti Albani sono ritenuti insuperabili, o questo lo si dovo all' ahitudino cho hanno lo donno doi popolo di portare sulla tosta o di tener sposso alzate lo mani sul capo. Non sono io il primo ad accennare questi fatti per indicare la direziono che dovrebbo darsi ad alcuni esorcizii della ginnastica femminile perchè lo fanciullo imparino a camminaro dritte e con un portamento nobilo. Così, ad esempio, invoco di far sai taro lo ragazzo in lungo od in alto al cordino, oiò cho non riosco bono in causa dello sottane, sarebbe assai più 23H L'educazione linieri della danna ni ilo cho noi salterò afferrassero qualcho oggetto sospeso in allo sul loro capo. Ernesto von Briicke, professore di fisiologia a Vienna, uno dogli scienziati più colobri di quoslo secolo, oho inori ora sono pochi inosi, pubblicò l'anno scora:) un libro col titolo u Mollezze e difolli del corpo utnnno n ' ; e un libro classico por la profonda conoscenza doli'anatomia o dolla fisiologia, congiunta ad una grande competenza nell'arte, lirilcko, parlando dell'attaccatura dol collo o dei muscoli cho si vedono nella parto posteriore dello spalle, dis.-o: "Sono colebri por la bellezza di questi contorni, o p"r la bellezza dell'attaccatura dolla nuca, lo fanciullo o lo donno romano o specialmente le ciociaro. Dei colli rotondi torniti, simili agli antichi, no vidi sposso in Toscana,,. Parlando dol torace, dico agli arlisti tedeschi di " non fidarsi doi modelli cho si hanno gonoralmonto davanti spociahnonlo da noi in (iorinania, perchè il toraro tedesco è molto più di froquonto malo sviluppato cho il romano „. Poi fa il raffronto tra l'addomo doi popoli settentrionali o quollo doi meridionali: parla dolla forma dol capo, dolla mandibola, o sempre nolla sua critica estetica dimostra la simpatìa o l'ammirazione sua por i caratteri fisici (lolla nostra razza. 1 Ernst Bufi kf. Scliiinheil mal Vehler der inennchlichrii Gettali. Wien, issi]. L'«ducanone /ittica detta donna 239 Spetta allo donno italiano di osso re goloso custodi dolla erodila dol saligno. Fu una seleziono Ionia cho ha porfezionato la nostra ruzza; l'odiioaziono fisica dovo rafforzare o conservare talo superiorità. Si esagera noi crodoro cho i Keniani prendessero solo nogli ultimi secoli dalla Grecia il senso estetico del bollo. Essi ebbero sompro un'ammiraziono grande por la bollozza dol corpo. Senza quosto sontiinonto non avrebbero i Scipioni, su una dello loro tombo, cho ora trovasi al Vaticano, e procisamonte su quella di Cornolio Lucio Marbato, cho vinse i Sanniti troconto anni prima di Cristo, roso omaggio alla bollozza dol suo corpo, ohe l'iscrizione rammenta fosso pari alla sua virtù. Il vorso saturnio dico: vvoivb . vc km a . vihtvthi . par1nvma . l'vit. Maestà, i tempi sono tanto cambiati cho qui nolla medesima Roma non si ha noppuro più il coraggio di diro nel cospetto di una donna oho la sita forma è pari alla sua viriti. A mo però ù concosso, in nomo dello signoro della Società per l'istruzione dolla donna, di ringraziarvi per la protezione accordata a queste conferenze, allo quali tutto vi siete degnata di assistere. La vostra presenza o il vostre assenso 2(0 L'educazione litica della donna sono il più noliilo o il più allo aiuto elio noi |to tossirne inai sporaro all'opera nostra. lo dovo ringraziarvi anoho por l'impulso olio dato alla oducaziono fisica dolla donna. Mi sono trovato sullo Alpi, ho attravorsato i ghiacciai, seguendo Io traccio vostro, e sentendomi mostrare dai pastori, ancora attoniti por la vostra apparizione su quello volto, il scntioro por il qualo passaste sull'orlo dogli abissi fino allo candido cimo, contemplando quoi fiori slupondi, corno non si vedono quaggiù, o oho focoro corona intorno al vostro capo, o furono la culla di una loggonda, io pensavo quanto granilo è il benefìcio cho roca il vostro esempio augusto noi trasfonderò agli Italiani l'amoro dolla fatica. Maestà, accogliete bonovohnontn la gratitudine e l'ammirazione di tutti noi. Pine. IN DICK. Commemorazioni (li A. Musso in Sfilintu . . pnjr. i a svili All'Accademia (Ini Lincei.........xix a i.vi L'Educazione fisica della Gioventù. T. L'educazione tisica in Italia all'c]ioca del rina- snnienfo............par. 1 11. L'odor,azione moderna inglese.......20 III. L'educazione lisicn nello Univorsitil.....:<2 IV. I collegi n gli orari dello scuole in Inghilterra e sul Con linoni e...........51 V. L'evoluzione della ginnastica.......72 VI. Critica della ginnastica tedesca......108 VII. La ginnastica atletica..............131 Vili. L'educazione militare e i bataillons scolairex . 153 IX. Il tiro a segno............167 X. Lo zaino..............180 XL Le marcie..............192 L'Educazione fisica della Donna. Discorso di chiusura dolio conferenze tenute nella Sala dal Collegio Keniano il Ti maggio 1H92 ... 213