n la nostra lotta ORGANO DElL’g,A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRÎANO - TERRITORIO TRIESTE La vittoria del Fronte Popolare ha spazzato gli ultimi residui della reazione e del cominformismo DIREZIONE — REDAZIONE — AMMINISTRAZIONM Riva Castelieone 2 — CAPODISTRIA, teieí. 170 ABBONAMENTI: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180, semestre Día. 90, trimestre Din. 60. — Zona A: anno L. 1406, semestre L. 740, trimestre L. 380 Spedizione iri abbonamento postale mmm 3. - lire 15. Conto con. neila Banca Isíriana IL TRIONFO DEL NOSTRO POPOLO HA RAF F O RZ ATO LA DEMOCRAZIA ED LAVORATORE IL SUO POTERE A Capodistria il Fronte Popolare ha ottenuto l'81,4 p. c., a Pirano il 90,85 p. a, ad Isola 1*87,09 p. c. - La reazione borghese-cominfor-mista schiacciata - Agli altri partiti un insignificante numero di voti - Le elezioni sono state una grande manifestazione di fratellanza r Un gruppo di elettori nell’interno di un seggio elettorale. Nel Distretto di Capodistria CAPODISTRIA. Tutta l’Istria domenica soorsa era in festa. Fin dalle prime ore de] maüiino numeras! elettori di ogni etá e sesso si tro-vavano davanti alie sed! elettorali per attendere l’aperturá delle elezioni fissa.ta per le ore 7. II popo-lo lavoratare desiderava daré con queste elezioni una chiara ris,posta a tutte le merazogne e calunnie ap-parse anto nei giornali reazúonari e oaminformisti triestini come in queli italiana ed anche nelle varié, piü o me no ufficiali, dichiarazioni di personaggi politici italiani. Lo sciovinismo, lo sfru'ttamento deU’uamo sulll’U'Oano, il cominíormi-smó revisionista e tutte le altre car-renti fasciste o filo-faciste hanno a-ivu.to una chiara risposta alie loro mene sotterranice ed ai loco intri-ghi orditi in vari camizi a Trieste ad anche piu lontano. Mcntre a Trieste pendevano le hendiere in segno di tutto per i privilegi per-si dai da'tifondistii, dai collaborario-nisti e dai fascista, in tutta l’lstxia sventciVava.no le bandiere delle tre nazionalitá che sitgnif acamo liberta e gioia di vivere e lavorare per un migl'iore avvenire, ció che spe-cifreamente confermavano gü elet- tani che si apprestavano a votare per i due eomitati distrettuali di Capodistria e Buie. Epiijodi siignlficativi si verifica-vano in ogni local'itá della zona. A Capodstria, per e-sempio, fino alie ore 8 il 15 per cento degli elettori appartenenti alia serióme elettorale Na. 9, avevano votato mcntre alia sede elettorale Nó. 10 di Via Crispí, alia steása ora giá il 35 per cento degli elettori aveva compiu-to il prioprio dovere di cittadini. Altrettanto avevano falto gli elettori del seggio elettorale No. 14 di Via Predorazani. Il capodistriarao Matteo Zettich di ainni 60 si é preséntalo per primo a votare apierne alia propria moglie, dicendio che voleva essere di esempio ai suoi cittadini. Uriál-tro laivoratore, puré capodisitriano trovandosd spravvisto di certifícate) elettorale, non! si é dato pace finché non é ri'Uscito a rintracciare la sede elettorale ,in cui era iscritto. La vedova Maria Depangher da 64 araná da Capodistria, preoccupa-ta per non aver ricevuto il certifícalo elettorale si é recata da so-(Continua in quwrta pagina) Nel Distretto di Bute Iií tutte le local’itá del distretto dii Buie giá di buon mattino la popo] azione si préparava a celebrare degnamente la. rúa grande festa. Alie prime luci dell’alba le note gafe delle band'e, delle fisarmom-che suonarono la sveglia. Alie 6 del mattino le stirade e le piazze incoaninoiarano ad animarsi. A Castelvenere giá a quell’ora la gente si é portata ai seggi efetto-rali con bandiere e reritte inneggi-anti al Fronte Popolare. Neí-'l’attesa delVinizio delle votazi-oni echeggia-vano i canti della lotta partigiiana. Urianirnarione altrettanto wiivace si notava puré a Buie e nblle a'tre loeaUtá. A Seghetto la popola,zione ragigiunse il ség'gio elettorale in corteo con in testa le bandiere eü ai canto’ degli inni di lotta, Ad Umaigo lunghe file di. gente si tirovavano giá di buon mattino in atiesa dell'inizio delle votaziorai. La bella ciitíadima rostiera era im festa. Dappertiutto archi, festorfi, scritte fe manifesti mui'.ticolari. Ritorniamo ni» nortri passl ed o-vunque áracoritriamo gr.upni di gente che, con paseo frettoloso, si av-Viano alia propria sede elettorale. Siamo nuovamente a Castelvenere alie ore 7, aU’ámizio delle cperazlo-ni de] voto. Awioinlamo una donna che at-tende il SU.o turno non nasconden-do la .sua impafcienza ed il suo di-sappunto per non essere giunt'a la prima sul posto. E’ ia compagna Rae a Anna che, da' noi interrogata, risponde viva-cemente: «Ho laselato tutta la casa ancora in disoridine ed .i bambim ancora a tetto neila gperabza di essere la .prima, Burtnoppo a'tri eono stati piü lesti e piü bravi di ine.» Con lei é igiumta la vecchia Raca Maria, d;i arana 74, che .cosí si es-ipresse: «Sono fe'icis:'inra di votare per lil mió popolo. Per me rara puesta una giormata ihdirnentk.abi 1 e.» Tutta Castelvenere e impaziente ed ognuno vorrebbe votare prima de-gli altri, ma la sede e troppo ri-stretta ed il la.VOTO della commis-sione elettorale richlede il suo tem-po. Ripartiamo da Castelvenere alie 7.35 quando giá neila I sede eletto-rale avevano votato 136 dei 427 e-' lettori iscrittá. Ritomiamo a Bu.ie, accolti dalle note de’la banda eittadina che gira per 41 pae.se. Davanti alie sedi clet-torali folla di gente in attesa. Gio-vani, vecchi, uomini, donne e per- fino ragarazi ballano il «Lalo» neila piazzal Visitiamo alcun.e sedi doive, a ma-lapena, possiamo entrare, dato il grande affollamento. In tutte le sedi régna il massimo ordine e la disciplina. I pre.sidenh di seggio sono s-ever&simi, ma, nello stesso tempo, molto affabili nelio spiegare aigli elettori il procedímen-to da usarsi neila votazione. Al seggio No. 3 di p.reridemte ci mette ai -corréate di tutto, cosicché pos-siamo constatare come l’assolutia segretezza e la libertá di s.primere il pnoprio voto siano del tutto ga-rantite. ■ Esaminiamo attentamerate la scheda e possiamo accertare ohe non è áífatto trasparente come i gi-orna'i reaziomari hann-o scritto. Anche la cabina ove si ritira l’elet-tore per votare è assolütamente i-sci'ata e non permette la vista dai d!i fuori. Ci rechiamo alia sede dell’Uffi-(CoTilinua in quarto pagina) IÎ terme in ITALIA contre gli sloveni GORIZIA: Mentre neila zona ju-goslava del TLT ,si svci'Jgevano -le elezi-oni, nell’Itailia di De Gasperi si vertiflcava iun’a-Ur-0 episodio del terriore ese-r-citato verso queiía mi-n-ora-nza sl-ovena da parte degli sciav.inkvti, protetti perlino dalle autor itá. ■ E’ -gi-Uin-ta infatti notizia che a S. Pietro dei Natisone un gruppo di sciovinfcti ha fatto ierí natte üriirruziome nelila sede del Fronte democrático slove-n-o tentando di devastarlo. C’é v-oluto l’m^ervento degli abitan-ti deuredificio in cui 6 sitúala tale sede .per far desisterc: questi van-dali dalla loro azlone. Ques-ta é una delle numeróse nzioni delittuose perpetúate dagli se ovi ni-r-ti contro le sedi delle erg mizzaz.t-n-i democratiche ai-avene. Gli s-loverai in Italia non fruisco-no di nessiuno dei loro fon-damen-talj dirltti, garantiti loro dai Trat-tato di Pace. Per di piü, nei loro riguardi viene es-enoitato sistemáticamente 41 -terr-ore e pr-aticata una intensa opera di snazi-onalizzazione. Fer c-ontro perfin-o -i ra-ppresentan-ti ufficiali ita-liani n-on esitano dai parlare di un preteso terrore che verrebbe esecitato oontro gli ita-lia-ni della zona B. I RISULTATI UFFICIALI NEL DISTRETTO 01 CAPODISTRIA CPL (CPC) Elettori Perc. di vot. F.P.I.S. P.s. Gruppo C.S. Nulii Ancarano 407 100 p.c. (94,06 p.c.) p.c. — p.c. 5,94 p.c. Bertocchi 817 95,28 « (93,35) {{ « — £{ 6,65 (( Boste 620 91,13 « (95,07) a « — « 4,93 (( Cesari-Pobeghi 543 100 f{ (95,02) « « — fl 4,98 (( Decani 631 100 (( (94,7 ) « « — « 5,3 ll Isola 9853 76,46 « (87,09) a « 0,85 « 12,06 (( Campel-Salara 627 86,7 (f (85,89) « « 6,78 « 7,33 u Capodistria 4831 84,90 « (81,4 ) « 0,93 « 1,37 « 16,33 a Corte 860 87,45 (« (99,6 ) u « — íí 0,4 a Costab.-Pucce 536 94,21 « (97,43) « « — Cf 2,57 « Maresego 751 93,21 « (90,69) H « — « 9,31 (! Ospo 320 92,18 u (96,95) a n — (I 3,05 ll Poríorose 702 80,36 « (86,21) « 10,43 a — ÍS 3,31 lí Pirano 3970 75,44 (( (90,85) « 2,88 « — £( 6,27 ll Sicciole 814 84,51 (( (SI,6 ) « 7,57 « — a 10,83 ü Semedella 588 86,22 (( (88,04) « « 9,08 £í 2,16 ll Strugnano 531 84,14 (I (65,23) « 11,06 H 5,19 « 18,51 ll S. Antonio 463 99,57 a (98,71) « «I — il 1,29 ll S. Lucia 1166 83,79 « (76,32) í( 12,27 « — « 11,41 ll S. Pietro 1145 70,56 u (98,67) « « i a l’,33 U Skofie 831 97,28 « (88,05) « « 9,06 a 2,89 ll Monte di C. Í347 80,47 « (96,59) « —— « — a 3,41 ll Vanganello 638 99,65 « (91,95) £f —— n — «f 8,05 ll TOTALE 27.996 86,77 a (88,77) a 1,7 « 1,14 K 0,73 ll II terrore viene dolí7 occidente ________ . ’ Ondata di entusiasmo popoiare saSuta la vittoria nel Bu i ese La popolazione del Distretto di Buie ha ieri festeggiato con grande e spontaneo entusiasmo la magnifica vittoria riportata nelle elezioni da! Fronte Popolare Italo Sla-vo, organízzando nei maggiori- cen-tri del Distretto delle grandiose riu-n'oni in cu¡ hanno preso la parola i neo eletti rappresentanti del popolo nei Comitato Popolare Distret-tuale ed altri compagni rappresentanti delle organizzazioni di massa. Gli abitanti di Buie si sono riu-niti ieri neila sala della neocostrui-ta casa del cooperatore per manifestare il proprio entusiasmo per la plebiscitaria vittoria riportata dai Fronte Popolare nelle elezioni di domenica. Gli ol-atori, comp. Ma-kovac, Bonetti e Jükic hanno rias-gunto brevemente gli avvenimenti degü ultimi giorni ed hanno sotto-lineato in special modo il risulta-to delle elezioni, che ha riconferma-to in modo plebiscitario l’attacca-mento di tutta la popolazione al proprio Potere. Di ció hanno poluto accertarsene i giornalisti ingle-si, francesi, americaní ed italiani, che tuttavia continuano á inventare le piü ridicole ed assurde menz-> gne sulla realtá vis'ta nel nostro Circondario. Particolarmente applaudito č sta. to il compagno . Jukič che, alla fij ne della grande riunione, è stato porlato in trionfo per le vie dslia città dalla folla entusiasta. Oltre 700 persone hanno parteci-paèo ieri sera aile riunioni indette nei vari settori elettoràll di.Verte-neglio per festeggiare la sconfitta della reazione locale, triestina ed italiana che, terrorizzando la popolazione, eperava in una sconfitta della lista del Fronte Popolare. Nemmeno i Cittanovesi, che domenica aile elezioni hanno dimo-strato il proprio attaccamento al Potere Popolare, hanno voluto essere da meno dei compagni delle altre cittadine ed in grande numero hanno partecipato alla riunione in-detta ieri sera dai Fronte Popolare, sottolineando con fvagorosi applau-si i discorsi dei vari oratori. Giornata di festa spirava ieri a Castelvenere, dove la popolazione si è riunita alla sera per festeggiare degnamente la strepitosa vittoria del Fronte Popolare nelle elezioni di domenica. I compagni Gorian Antonio e Po-liani Giulio hanno parlato ieri sera alla folla intervenuta ai comizio in onore al trienio riportato dai Fronte Popolare nelle elezioni di domenica- ~A~MARSIGLIA CgptiUJIR Jo .RCispní MARSIGLIA — I lavoratori por. tüali ■ della CGT, in s'ciopero da 33. giorni, hanno votato stamane nel corso di un’assemblea generale una mozione neila quale sottolineano «la voíontá dei lavoratori portuali di proseguiré lo sciopero». CAPODISTRIA — Gli irredenti-sti e gli sciovinisti italiani hanno‘ continuato ad ejercitare — tramite Trieste — il terrore sugli elettori, sopratutto sugli italiani in-vitandoli a non votare. In base di-le istruzioni della organizzazione segreta del CLN gli adepti della zona jugoslava, in ispecie a Capodistria, Isola e Pirano, visitavano in gruppi di tre persone le singóle Case e tentavano di intimorire gli italiani minaeciando che sa-rebbero chiamati a rispondere del loro opéralo dinanzi ai tri-bunali italiani quando la zona ju-gos'lava veniva anne.ssa allTtalia, e che sarebbero stati dopo un giu-dizio sommario inviati ai c-ampi di concentramento. Anche neila giornata elettorale questi agenti sono comparsi nelle prime ore del mattino dinnanzi alie sedi elettorali. Rilevato un tanto gli elettori italiani hanno fatto presente ai membri del F. P. che sarebbe stato meglio se le elezioni venissero iniziatc prima delle selle del mattino, oppure se íossero prolungate dopo le s'ette di sera e ció per sottrarsi al control-¡o degli agenti irredentistici. Nel nover-o degli átti terroristici or-d'ti dai Comitato irredentistico di Trieste vanno cómprese anche le Jettere anonime minatorie invia-te ai candidati del fronte di nazio-ñálitá italiana. I rappresentanti della stampn italiani g'unli in questi Zona da Tries*e in numero rilevaníe han-no potulo clrtoláre Ubomme-ntc e visitare le sédi elettorali che a loro pareva, abusando di questa generosa ed immeritata ospitali-tá* 1 * * * * *. Alcuni di essi si sono soffer-mati a scopo intenz.ionale e dimostrativo nelle singóle sedi anche per due ore iritere, invitando gil elettori a non votare. Attra-verso il blocco sono giunti nel nostro circondario • 60 giornalisti íorniti di legittimazione rilasciata neila Zona A del TLT. Tra loro s'i trovavano numerosi agenti Irredentistici, infiltratlsi in questa zona con l’intento di esercitare pressione sugli elettori e di in-durli a non votare. II rappresen-tante di un giornale cominformi-sta Italiano ha tentato a Buie di influiré sull’esito delle elezioni cercando di impediré che si votas, se per il Fronte Popolare, senon-ché gli elettori buiesi hánno deci-samente reagito a questi atti pro-vocatori. Ad una sede elettorale di Isola si sono preséntate sei donne che hanno chiesto l’intervento della Commissione Elettorale perché le difendesse contro il pedinamento e le minacce degli avversari. Questi ultimi s'i aggiravano nelle vicinan-ze dells sedi elettorali invitando la gente a non votare, il che si ó potuto constatare specialmente a Capodistria. Gli stessi avversari invitavano gli elettori ad annullare le schede elettorali. Fra quest’ultimi si di-stinguevano lo študente Fornasa-ro e l’avvocato Ponis. Maigrado tali pression: e minacce la popolazione di Capodistria si é preséntala alie sedi elettorali alia spicciolata, hadando bene di non essere osservata da alcuno. Nel corso della giornata sano State divúlgale dagli irredentista italiani delle voci prive di foncla-mento. tendenti a far credere che l’es'ercitp italiano si trovava giá a Trieste e ai confini della Jugo-slavia. Come ben si vede tutto ía-cevano e milla trascuravano per intimidire gli elettori italiani del nostfo Circondario. Ció dimostra di quali mezzi ignobili si siano ser-viti gli implacabili nemici del popolo lavoratore, della democrazia e del progresso. L’esito delle elezioni dimostra pero anche quanto grave e completa sia risultata la loro sconfitta. LA LOTTA IN FRANCIA. Battaglia sanguinosa a Parigi nelle officine aereonauiiche della S. N. E. C. M. Ä. Squadrismo airopera Trieste, 18 — Ieri vers'o le ore 14 si è preséntalo alia redazione triestina de «L’Unità» il collabora-tore del «Primorski Dnevnik», Albino Bubnič, che giá domenica sera era stato aggredito dai corri-spondente dell'Unitá Ferruccio Pandulio. per protestare contro qucst’affronto e per chiedere il ri-sai'cimento dei danni, in quanto m seguito alie percosse egli ave-va pers'o gli occhiali. Ieri il Pandulio ha nuovamente aggredito il compagno Bubnič af-ferrandolo alia gola, spalleggiato e aiutato dai suoi collegia comm-formisti del «Lavoratore» e del ío-glio nloveno «Delo». » Questi cominformisti, che si au-■todeíiniscono «consegucnti» alia linea marxista-leninista, tentano di terrorizzare i giornalisti sloveni di Trieste aizzando contro di essi anche i lavoratori. Infatti poco dopo il fatto, essi inviavano alia redazione del Primorski un manipolo di tienta lavoratori che minacciavano i membri del corpo redazionale, copren-úoli di insulti e ingiurie offensive, E’ evidente che .questi atti terroristici fanno parte di un piano preordínate di persecuzione contro i giornali sloveni di Trieste per costringerli a passare sulla stes-sa linea revisionista e nazionali-sta su cui essi marciano. Maigrado ció essi non otterran-Ro aioún successo. Lp. scorsa notte verso l’una, poi i noti terroristi triestini hanno lanciaio una bomba a m'ano nel cortile della Casa dello Študente Slovene in via Buonarotti. Per fortuna la bomba è caduta alcuni metri lontano dal dormitorio dove ripos'avano i bambini. Non ó prevedibile il numero delle vittime che avrebbe mtetu-to la bomba se essa fosse scop-p:ata nell’interno del dormitorio. Qucsto ennesimo atto erim'nale |on\tro un’istituzione slovena è pui bestiale dei precedenti .atti a-naloghi contro la popolazione slo- vena, sia a Trieste che in Italia, poichè in questo caso si tratta di un’istituzione sociale che s'i cura dell’educazione dei bambini poveri- Risulta lampante ‘— dopo questa nuova provocazione —; quale sarebbe la sorte della popolazione slovena, se le macchinazioni dei na-zional-sciovinisti italiani e comin-iormisli di Vidali raggiungessero l’obiettivo di far annettere il TLT allTtalia. Ció dimostra all’eviden-za perché gli sloveni di Trieste, come pure la maggioranza dei veri democratic! italiani non inten-de a ness'un costo accettare il punto di vista vidaliano e degli ir-redentisti italiani. PARIGI — La polizia, che aveva ricevuto l’incarico di procederé al-i’evacuazione delle officine della SNËCMA (Società nazionale per gli studi sulla costruzione di moto-rl d’aviazione) a Parigi, ha dovu-to sostenere violenti scontri con gli opérai. Numerosi poliziotti sono rimasli feriti, mentre sono stati o-perati 170 arresti. Alle 2.15 l’oc-cupazione della fabbrica da parte delle forze di polizia era stata pra-ticamente portata a termine. — o — PARIGI — Si hanno i seguenti particolari sugli incidenti verifica- t.isi aile officine aernnautiche della SNECMA. Circa 200 opérai si e-rano trincerati nel corso della se-rata del 15 all’lnternc dei locali, dopo aver chiušo e barricato con lo aiuto di casse, attrezzi carlinghe di aerei e materiali diversi, tutte le porte delia fabbrica. La maggior parte degli opérai erano šaliti ai vari piani, mentre parecchi si spin-pevano pure sul tetto, trasportando dei s’acchi contencnti pezzi d‘of. ficina c bulloni da adoperarsi come proiettili. All’arrivo delle forze di polizia, le sirene della fabbrica e-rano state messe in azione dagli o- perai che intendevano cosí preve-ñire del fatto i loro compagni. Gli ediflci adibiti a studi sono stati rápidamente occupati dalla polizia senza incidenti, ma in un’altra ala deU’edificio gli agenti sono stati accolti da un nitrito lancio di matto-ni e bulloni, gettati contro di loro da operai appostati sul tetto ed alie finestre. Alia fine gli operai ve- nivano respinti e ammass'ati all'in-terno della fabbrica per essere qüin-di trasferiíi alia prefettura di polizia. Una cinquantina di essi riu-ECiva a darsi alia fuga. Dieci agenti sono rimasti feriti. Alie 2 reparti di «guardie repubblicnne» hanno oecupalo la fabbrica i cui corrido! sono ingombri di oggctti i piü disparati oggettí. ENTRO LÄ FINE DI GIUGNO MÄ0 intends conquistare Hainan í53flK3335R¡5S3E'!!3 ® HONG KONG — Secomjjo il giornale conservator.e «Uah Kiu Yat Pao», Mao Tse Tung avrebbe preso le decisioni relative all’attacco delle truppe comuniste cinesi contro Hainan, Formosa e le Pescadores. Egli avrebbe deciso di investiré il generale Lin Pao, comandante della quarta armata comunista, dello inearico di pórtale a teimine la conquista di Hainan entro la fine di giugno. II generale Chu Teh, comandante in capó delle Armate comuniste, dirigerebbe personalmente le operazioni contro Formosa e le Pescadores, alie sue dirette dipen-denze si troverebbe il generale Chen Yi, conquis'tatore di Sciahgai. II gtofnale annuncia che un’altfa armata comunista ciñese, proveniente dalla provincia del Chan Tung, é giunta a Cantón. commEKn stamp a j&sosla Grawe colpo agli irredentisli ed ai camšnlormisti BEIjGRADO — II giornale «Bor-ba» soítolinea che le elezioni svol-tesi neila zona jugoslava del Territorio Libero hanno avulo luogo con la partecipazione in massa degli elettori e che in numerosi seggi elettorali le operazioni di voto si erano concluse nelle prime ore della mattlna. II corrispondente spéciale deT giornale scrive che la par-tecipaZíone degli elettori 6 stata grande nonos*ante le pressíoni e-sercitate Sulla popolazione italiana dagli agenit dei cosidetto comitato Irredentista di Tiberazioné di Trieste e dai suoi seguaci della frazione di Vidali del Partito comunista del TLT. II corrispondente spéciale del giornale ósserva, neila sua eorri-spondenza da Capodistria, che tutti 1 corr*sponden*l átranleri alie ■ elezioni si s'ono convinti in gran nu. mero del carattere democrático delle elezioni neila zona jugoslava. Ogni facilitazione era stata con-ccsE-a puré ai corrispondenti di. cjuei giornali italiani che avevano condotto una violentat campagna contro auesle elezioni. 11 giornale cosí conduele: «La partecipazione della popolazione della zona jugoslava del Territorio Libero di Trieste alie elezioni é vina risposta alie invonz'oni della reazione di Trieste sul terrore pre-elettorale. Queste elezioni sono u-na 'manifestazione della popolazione di questa zona, neila quale sloveni, croati ed italiani vivono neila libertá e nell’uguaglianza. II «Glas», organo del Fronte Popoiare serbo, in un articolo dai ti-tolo «Una dogna risposta», scrive che le elezioni di domenica neila zona jugoslava del TLT hanno as-pestato un grave colpo alia cam-pa'ma irredentista che durante le ultime settimane aveva assunto vaste proporzioni in tutti i circoli po-litici italiani». «Nel corso di queste elezioni — s'ottolinea il giornale — le speran-ze scioviniste della reazione italia-na e dei cominformisti sono anda-te deflnitivamerite in fumo. AU’esor-tazione a boicottare le elezioni, la popolazione della zona jugoslava del TLT —• sloveni, italiani e croati, ha risposto affluendo in massa al-le urne». «1 lavoratori della zona jugoslava del TLT, continue i! giornale, era-bo ben consci allorchh si recavano compattamente a votare quale sorte sarebbe loro riserbata in Italia, dove piu di due milioni e mezzo di loro compagni s'ono disoccu-' pati, dove gli industriali licenziano giornalmente i lavoratori, dove le manifestazioni di scioperi dei lavoratori vengono accolti dal piom-bo della polizia. I rontadvni della zona jugoslava dei TLT, che hanno glA1 organizzato le prime cooperative agricole e che si avviano verso un'esistenza progressiva e socialista, non hanno risposto ai menzo-gneri richiamt degli irredentlsti italiani, votando invece per le auto-rita popolari, che han loro dis'ehiuso vaste prospettive di un migllore av-ventre. II giorno delle elezioni degli organi dei Poteri Popolari neila zona jugoslava de! TLT si é trasformato in una magnifica ezpressione della fratellanza italo jugoslava». Dopo aver ricordato il commento della «France Presse», che afferma-va che le elezioni si sono svolte senZa incidenti e che i giornalisti hanno poluto, facehdo visita alie sedi elettorali, convincersi della segretezza di voto, i! giornale dichia-ra: «Le calunnie possono soltnnto nuocere all’unitá degli italiani e degli .iugoslavi neila zona B, unitá forgiata durante le lotte rivoluzio-narie e confermata durante la positiva realizzazione pratica dél do-poguerra». LA BRIGATA „BINO G 8 S BO” I componenti della Brigata «Gino Gobbon che domenica mattina ad Isola si sono avviati verso le rispeitive sedi eiettoraii. Lettera dei collettivisti di Seghetto oldistaccamentodell'A.J. diUmago I membri délla Cooperativa aigricolla di produzione di Seghetto hanno ¡amato al Comando del dis-taccamento deU’Armata Jugoslava di fltamza ad; Umago la seguente lettera; «Compagino maggiore, ' siatno fettiicissimi di potervii comunicare che la popolazione di Seghetto ha adempiuto alia pro-' messa falta, statoilendo un nuovo record nellle elezioni odíeme. In-fatíx aibbaiamo votato al 100 p. c. entro le ore 8 antimeridiane. Vi satat taimo affestuosamente in nome di tutti i membri della nostra cooperativa. Seghetto 16. IV. 1950.» ' Con ció i collettiviisti, pionieri dalla trasformazione socialista nel-le campaign«, hanno dimostrato ancora una volta gli stretti leganal esiateniti ira ti nostro popolo e la gloriosa Armata Popplare Jugosla- I bravi lavoratori di Seghetto, ai quali i soldati delila giuarnigiione di Umago hanno porto un efficace aiuto nel tarazo dei campa, nel gforno delia grande vittoria del popólo hanno voluto con ció rendere .pompartecáp-i della loro gioia color ro che gelosamente vegliano sulle conquiste e sull’avvenire del nostro popolo Javoratore. A S. ANTON2Q_ IN F EST A „Finalmente possiamo votare per la pace e per il nostro benessere" - Ha dichiarato il compagno Ivan Kavalič Siamo passati per S. Antonio. Un gruppo di persone sorridenti lungo la strada ci hanno indotto a so^ferm^rci. Siamo s'ççÿi ctitíanzl alia sede eíettorale addobbata con íiori, fronde e bandiere. Questo píccolo paese che ' a dato alia lotta partigiana un grande contributo — oltre 50 giovani vite — è circondato da un’atmo-síera di insólita anima/’one Nel primo quarto d’ora de] fun-zionamento délia sede eíettorale, avevano gia votato 39 eléttori. E non pare che il movimento si sia fermato: prima di lasciare S. Antonio abbiamo scambiato qüalche parola con due simpatici veo.chietti, Nazarlo ed Ivan Ca-ralič, i quali, sorridenao ci han-ino dichiarato; «Finalmente pos-siamo votare per la pace e per íl nostro benes'sere. Votiamo per il Fronte Fopolare, perché ábbiamo lungamente soííerto e non in tendíanlo che il passato riíorni. Particclarinente notevc’.e sin dalle prime ore del mattino e stata 1’affluenza a’.le urne dei. p'escatori del rione di Bossedraga a Capodistria. Quer.ti uomi-ni forti vissuti meta della loro Vila sul .mare, si presentava.no ana loro unita elet-torale dimootrando the a nulla av-ve-vano servito le minacce dei vari agouti del CLN che vo’.evano co-rt ringer:':; a non csercitare il di.ritto di veto. A.ncora una vo’.ta i nostri pescatori capodietriani hanno tlimo-strato a; loro antichi sfruttatori che a nulla servono le impasizionii con-tro Javoratori fierii della loro liber-ta, conjuistata ccin la Lotta dd Litoe-razione. Un particolare interessante, mol- alle ore 18.45 aíll’unitá eíettorale n. 10 hanno votato anche i mons.i-gnori Musjiizza, e Bruni del capitolo Nelle foto a destra due iavora- tori depongono la loro scheda nella urna compiendo il loro dovere di citíadini amanti deüa pace e della tíemocrazia. Veraoqnqti «comunista» Pandullo! Ancora una volta i cominformisti dimostrano a quale livello di abbiezione sono giunti Un episodio quanto mai sintomático e significativo é accaduto domenica scorsa ad un postro inviato. Trovandos'i a Pirano, e precisamente in piazza Tartini, il nostro compagno notó l’arrivo di un texi, targato Trieste, con a bordo, oltre Bautista un’acchialuto gíornali-sta‘ del foglio demoeristiano «Giornale del Lunedi» e l’ormai noto Pandullo redattore de «II La-voratore». Avvicinatosi alia macchina, i! Nella foto si scorge finviato del-l’aUnità» in cordíale colloquio coi suoi camerati. tioströ inviato rilevó che i due giornalisti epano agitati. Essi in-fatti gli raccontarono con voce tremante che a Buie erano stati oggetto di grida ostili da parte della popolazione per cui avevano ritenuto opportuno interrompere la loro visita nel buiese e ritornaiv sene indietro. Interessato del fatto di vedere appaiato un rappresentante della stampa democristiana a un rappre. sentante di quella cóminform'.sta, il nostro compagno si offerse di accompagnarli a Capodistria per non perdere la bella opportunité di meglio accertare i loro rappor-ti di mutua coliaborazione. Di ritorno dunque il compagno . cercó di fax comprendere ai due amici come fosse cosa lógica e naturale che alla cosciente e com-battiva popolazione di Buie non poteva risultare gradito e tollerato to il vç-der girare in auto per la cittadina i rappresentanti proprio di quei due giornali che si. distin-guono nei tentativi di infangare con vei-gognose calunnie la nostra zona e il popolo lavoratore. II compagno. oltre a ció. rivolgendo-si al Pandullo, gli dichiaró che se si sentiva veramente comunista a-vrebbe dovuto vergognarsi a no-leggiare una macchina e viaggia-re assieme a rappresentanti della pió ignobile ed antipopolare. stampa reaziqnaria. II Pandullo colpito pul vivo da questa ovvia contraddizione, non peppe trovare elemento alcuno di risposte cosic-chè il compagno poté aggiungere che tale i'atto non era per‘ nulla strano data la comunitá di intenti che lega i due giornati nel falsa-re la realtà sul nostro Circondario. 11 Pandullo, a questo punto tentó di seagionarsi della amara e notoria verità ma fu decusamente smentito dal collega de «II Giornale del Lunedi» il quale confermó che «II Lavoratore», in riilesso a questo problema, non era per nulla discorde dal suo giornale. Ancora una volta dunque tutti i lavoratori del nostro Circondario e di Trieste pos'sono constatare attraverso i íatti quali siano i principi marxisti di cui si pro-clamano paladini e baluardo i co-cominformisti locali che pro-braccetto con i piü bassi elemen-ti della reazione nel fabbricare .calunnie e ignobili menzogne su quella che è la solare realtà nel nostro Circondario. ; Da quanto ci risulta il «prode»! Pandullo, rientrato in sede, ha ag-gredito lungo i corridoi della tipografía in via Montecchi il fotoreporter del Primorski Dnevnik compagno Bubnič. Ció dimostra che gli esempi di via Cavana, dove veniva sc annato il compagno Ulacla a colpi di pu- gnale ed i tanti altri del víale XX Setiembre — per non citare al-tre piazze e vie di Trieste — han-no fatto ottima ;cuo(a presso i cominformisti locali che, provato da quest’ultimo episodio, li seguo-no fedelmente per raggiungere i medesimi obiettivi. hanno poluto convincersi Morti nel inese di marzo a Capodistria itelesrijak Cristina, Zampiero. Clementina, Pecchiari ved. Zamarin Caterina, Bonivento Vincenzo, Da-nelut Antonio, Bondel Anton, Po-bega Giuseppe, Baseggio Amelia, Tremul Caterina, Bubbola Giovan ni. Attcuni- giornalisti sciavinisti, che scorrrazEavano in lungo ed in largo .per la nostra eona, hanno vo'u-to to iironizzare sulla nostra grande festa, che ha segmato una data memóratele, pciché; preprio ¡n questo giorno, il nostro pcpolo Javora-to-re, ccinpatto e coscien te del le sue aziioni, ha saputo daré un’elo-quemte risiposta a tutti i nostri de-niigratori ed ha chiaramente mani-festato Ja volontá di rafforzare queil Potere che è nellle sue maní, il Potere popo'are da esso gia aceito durante la lotta armata e per la conquista del quale sono stati vernati fiumi di .sangue. Questi «giornall'isti» hanno voluto con te loro presenza, in numero stranamente grande, influenzare gli elettori, hanno voluto seminare i,l timoré per costringerli a non votare e quindi rinunciare ad un mi-giliiore awenire. Percorrendo le strade del nostro circondario nella giornata di domenica, si poteva in,centrare ovun-que questi ser,v.i d’un mondo ovun-sorpassato, ai quali SI'nostro Potere aveva generosamente permesso di entrare neíla zona. Con ció si è voluto dar ' loro la posisibilitá di ooinvimcersi della as-soPiuta denioicratic'itá delle elezioni. Essi hanno ficcato il naso dappor-tutto e líberamente, ma pió spesro amaivano agigirarsi neile oittä ed in quelj.e Joca,lita ove vóvoñó in pre-va’&nza gli líalUani. Ma la neutra P'apolazione, che non si lascia ¿ngannare fácilmente,' come invece es i credeyano, seppe subito Cicmipi-endere chi essi fos.se-ro e quali infenzioni ayessero. E cañ che è successo un episodio, ■spiaiceyo’é si, ma molto significati- Matrimoni contrafti nel mese di marzo a Capoditsria Gobo Antonio, ufficiale dell’A. J, con Furlanic Armanda, impiegata. Perosa Francesco, contadino con Baseggio Leopolda, casalinga. Cri-smancic Giovanni, radiotécnico con Viss'ich Dora, casalinga. vo. La popiolazione di Buie, che so-stava numero a nella piazza del paase, vedein'do arrivare delle auto-rnabiji tangate TS neJle quali viag-giaivainio corrispondenti di gipmali •ingles!, gli scambib per gild jpdlivi-dui di cui sopra, inviati dti qued fo-g] i che continuamente . vomitano centre il nostro Potere inauilt'i, fal-si'ta ed vginobild calunnie. . . I giiornalii'sti inglesi verinero ac-colti can griida di: «Qui non vo-gliamo piil li’Italia, tore,ate la don-de siete yenuti!» Una popolana senirse su1 urja automobile: «IV Tito» e «100 p. c.» Comunque, queiit’epdsodio. non raippresenta affatto un male e d’ai’.tra parte e molto signific^tivo, poiche an.che gli inglesi harino potato comvineerhi' della inaturita della ncatra gente e rendersi .conto del come essa la pensi. nei riguardi dei suoi oppresisori di una volta. In piazza Tito a Capodistria i giornalisti stranieri hanno tenuto il lo. ro consigno di guerra. Il primo alia sinistra di chi legge è Pandullo che si consulta con gli inviati dei giornali più corrotti e reazionari jfbtii&i jÈhfc&iftfbpi mr i&Ckmi Triest^», ,ijrj^ijÄUiiSMlÄstoitistet RADIO TUESTE 20MA' JÜ60SLA¥A DEL TLT Lunghezza d' er«áa m 212 MERCOLEDI’ 19. IV. 1959 Ore 6 30 Música del mattino, 6.45 Notiziariol 7.15 Música del mattino. -2 Concertó di mezzogiorno. 1.12.30 Arie dall’opera «Smetana». 12.45 Notiziario. 13.15 Dall’operet-te e films. 14 Canta il coro infan-tile di Lubiana diretto da Janko Gregorc: 14.30 Rassegna della stampa. 17 Música varia. 17.30 Attua-litá politiche. 17.45 Canta Marisa Fiordaliiso. 18 Col nostro popolo. 18.15 Dai quartetti d’arco. 19 Intermezzo musicale. 19.45 Notiziario 19.45 Franz List: Rapsodia unghere-se. 20 Canzoni partigiane e di lotta. 20.30 Orizzonti 1950. 20.45 Duet-ti d’opere. 22.30 Música leggera per la sera. 23 Ultime notizie. 23.10 Programma per domani. 23.15 Serénate e rorrtanze. QIOVEDP 20. IV. 1950 Ore 6.29 Apertura. 6.30 Música del mattino. 6.45 Notiziario. 7.15 Música del mattino. 12 Dal mondo operístico. 12.30 Suonano i chitar-risti conosciuti. 12.45 Notiziario in lingua italiana e lettura programmi. 13.15 Canzoni popolari e boeme., 13.45 Per voi donne. 14 Suona il complessó di Stojan Stenovic. 14.30 Rassegna della Stampa. 17 Música varia. -7.30 Attualita politiche. 17.45\ .15 minuti di melodie di Lehar. 18 ■Linche di Vasilij Mi.rk; cantanq\ ___________- ^ . - Mlejnik Marija e Andrej Štrukelj' 18.20 Ouverture conosciute. 19 Intermezzo musicale. 19.15 Notiziario. 19.45 Virtuosi sulla fisarmónica. 20 Música da balletti. 20.30 Canta il coro da camera di Trieste. 21.15 Música sinfónica 22 Viaggi •atlraverso la Jugoslavia socialista. 22.20 Música leggera e cía bailo. 23 Ultime, notizie. 23.10 Pjogramma per domani. 23.11 Melodie per la s'era. ÄS I i' *' Nati nel mese di mar Capcdisíria ‘ Pellaschiar Giuseppe, Malallin Doriano, Piciga Boris, Zucca Mandla, Jovelic Gordana, M^zelli Marino, Denich Ldredana, Farra Eosanna, Bonazza Madja, Apollonio Franca, Coronica Pačilo, Auber Giuliano, Zorzet Leonora, Sabadin Edvin, Gcnich Diha, Bralnik Edvin, Martinčič Rosetta; Apollonio Daniela, Tonel Ruigino, Babich Edi, Ghersincich Gianni, Zavez Olinto, Raubar Magda,, Jež Vojko, Cupin Lina, Vukelič Mirjana, Lusignana Dorina, Peroša Sonja, Furlanič Jadran, Deros Rina, DegrasSi Fulvio, Stokovic Neda, Ravalico Sonja, Grbac Luejan, Rjavec Roman, Gar" zia Antonia, Sabadin Rudolf, Mar-kežan Silva, Stokovac Eugenia, Civran Nadia, Titonel Edi, Bertok A PECAN! L’entusiasmo manifesíatosi a Decani il giorno in cui il ministró Regent tenne il suo discorsó anima ancora oggi gli -abitanti del paese. Nella sera .giovedi essi hanno espresso la propria decisione di votare per il Fronte PopoIa-i re, che é Túnico a garantiré M liberta económica, política e so-ciale. E per questo gli abitanti di suono della banda, si sono avviati verso le tre sedi elettorali. Un curioso ed interessante par-ticolare che abbiamo rilevato a Decani svegliati al mattino al na, che nei giorni della campagna pre-elettorale si era in un primo tempo lasciato raggirare da alcuni elementi al s'ervizio del capitolo d( Capodistria, i quali cercavano cu attivizzario nella propaganda' Peí la lista crisíiano-sociaie, dopo qualche ora di riflessione, ha te-stualmente risposío a costoro: «Per 20 anni siamo stati tiranneggia-ti dal fascismo, abbiamo dato numeróse vite per la liberazione di questa nostra térra; ades'so basta» Ed Ivan Fortuna é stato uno dei pnmi a votare. Approssimandoci alia seconda unitá eíettorale, siamo rimasti colpiti della vista di ■una vqccliietta che, malgrado i suoi 76 anni si avviava densamente al luogo dove avrebbe votato. Le abbiamo rivolto la parola chiedendole con quali sentimentt andasse alie elezioni, ed ella ci ha •j |! risposto ridendo: «Mi s'ono alzata ’ 1 giá alie sei per prepararmi. Ncno-stante i miei anni mi sentó ancora in grado di daré i 1 mió contributo al rafforzamento del Potete Popo'are. lio avuto ben 13 íigli, che per i cattivi . tempi in cui abbiamo vissuto,. sono stati co-stretti a lasciare la loro térra e andarsene lontano in cerca di la-voro. Oggi sono soia, ma perché piü nessuna madre abbia a s'offri-re come io ho tanto sofferto, vado felice a votare per il Fronte. So-no convinta che eos i. facendo il lavoro e la pace non mancheranno mai piü a nessuno». Offerta di lavoro CERCASI DATTILOGRAFA IMMEDIATA ASSUNZIONE LAVORO. Nadja, Vascctto Marina, Battaglia PHESENTARSI SUBITO , Tremul Loredana, Bonin REDAZIONE DEL NOSTRO Marino, Darka, fcÜÜÜ/Ä , Bonin i— “““----- NALE> ,N capodistria, __ ____ la nostra lotta Foiocronaca dejia gBietforaie Tutti i mezzi erano utilizzati domenica per recarsi ai seggi TUTTI UMIGO IN RIONIOME POST - ELETTORñLE Perché tutti conoscano ad Umago i migliori lavoratori deli’Arrigoni. Lunedi, giorno succes'sivo aile elezioni, Umago ha visto una delle più grandi riunioni di massa che si siano mai âvute. La riunione è stata tenuta nella sala dell’Arrigoni che, sebbene di gran capienza, non poleva conte-nere la totalità dei lavoratori ac-corsi per sentire la parola degli o-ratori. Hanno parlato il compagno Erio Franchi direttore della «Voce dei Popolo» di Fiume ed il compagno Silvano Forza, segretario del CPC. I due oratori hanno trattato s'ui risultati delle elezioni e sui nuovi compiti che spettano alla popolazione alla luce della vittoria popo-lare dati i successi del Fronte Po-polare i cui candidati sono stati eletti da tutta la popolazione di Umago. L’entusiasmo dei presenti si è manifesta'to nei ripetuti e caloro-si applausi tributati agli oratori che hanno invitato la popolazione a dare tutte le forze per la realiz-zazione del piano economico. Alla grande . riunione è seguito un ballo che si è protratto s'ino a tarda notte. Suiia piazza di Umago sono ben chiasi i risulíati del ¡avoro fatío per la realízzazione del piano economico e deüa lotta contro l’oppres-sione di classe. Capodistria alie urne päömö~t Franco ne! blocco occidentale è una pedina di primo piano Il «duce» Franco passa in rivista le sue truppe a Madrid. 1 ŒI parte Quando, lo scoiso anno, doipo il suo trionfale viaggio in Spagna, l'emiro Abdiullaih, l’uon» al servi-zio del Colonial■ Office si iaceva pomposamente iintervistare dall’As-soeiated Press per ayer agio di di-chiarare che «se in Europa vi fosse una guerra contro la Rus-sla, Fesercito spa/gncAo sarebbe il solo del continente a aostenere la Francia senza d’altronde attendere, per far ció, che :i Pirenei fossero vahea,ti», il gioco del Dipartünento d'i Stato, validamente coadiuvato dagli. imjparegigiafoiii ananeg’gi di Downing Street, diveniva de;i tutto chiaro. L’aüileamiza tra il carnefice spagnolo ed i! tiran,neiVo arabo segnava J a prima tappa delila «riabilitazione» di Franco ,nel quadro del «,più grande 'accidente», fungendo, nelio stesso tempo, da base di lanoio verso progetti ben più arrischiati che, vincendo, a poco a poco, la rilut-tanza dei eateliliti, Washington con-tava di portare felicemente a oom-pimemto. «Bisogna riportare la Spagna nel novero delle Nazioni civili!», «Ignorare la Spagna significa mettere in pericolo ,1’Europa di fronte al comunismo!»; (tutta la stampa angloamericana, dal Times al New York Times, si -trova, da due anni, mo--biilitata a sostenere, col fuaco tam-bureggiante dei suioi paradossi e delle sue deformazioni, la política deigli imperialisti atlantici, tesa alla cos.tituzi.one di un cosidetto «fronte democrático» (povera de-mocrazia!) in fumzione anticomunista. E le pie considerazioni -degli ara’dî di Wall Street si riassumono nell-o «spassionato» oommentario del londinese Daily Telegra-ph: «Il pat- , to atlántico iè il più ,chiaro ricono-scimento che la .situazione -occidentale è mulata ne-gli ui'.t-imi quattro anni, e che la mimaccia viene da una diversa direzione. Una politica che era gi/ustifi'catai'le nel passato, e diventata Mágica nelle condizi-oni in cui og-gi il mondo affronta ü futuro. Riprendere la Spagna nella comunità delie nazioni, significa compiere un ipasso verso la pace». Ed -ü paero è compiuto: gettate Je basi per -un riawic-inament-o delta Spagna con le potenze europee, Washington catapulta a Madrid Tammiragiláo Conwoly. E, ad edifi-ta-zione dej mondo civile, ecc-o il frutto dei riuscito co-nnu-b-bio, nelle parole deV.o stesso ammira-glio al boia fascista: «Le nostre vedute c-oincidono con le v-ostre. I nostri interessi sono gil stessi, II nostro .odi-o al comunismo si afferma sempre più: a questo ri-guardo, voi ci avete mas'trato la strada. Noi, -militari, aibbiam-o visto da pare-cc-hio tempo che la nostra sorte è ïegata a-lla vostra: i diplo-matici debbono tener conto dell’o-pinione mondiale. Non è 1-ontano il giorno in cui voi potrete sedere -at-tomo ai taippeti verdi occidentali per la difesa della cultura e deba civütá. Dobbiamo -uniré i nastri sfonzi e fare del vos'tro paese una base hn-prendibile. Per questo, vi è assicurato Fatuto americano. Noi c’inicaricherano di muñiré le vostre basi, -di armare i vpstri uomini, di istruire i vpstri solda-ti. Voi potete contare siu.i nostri uoroinj d’affari -per -venir i-n alu-t-o del1 a vostra economía». Di conisegueinza, piovono in Spagna miiisioni civili e militari s,ta-tunrtçnsi, la Chase Bank (la stessa finaniziatrice delle rovinose imprese di Can® Kai-Sek) traita se-gre-tamente -prestiti. a Madrid, si sus-seguiomo i rendez-vous, su ¡Tuna e t-ineiz Arta'jo, mililitro degli e-steri-del «caudillo’», «Pace agli .uom.ini di buona volonté!» si -va salmodiando a Roma. E Franco aicc-onte-ni-a subito i suoi prote-ttor.i: «Biisogna . . . rimettere a,i toro vero -p-oiito le pr-eoccupazioni isuipenmitii-tari, suipernazio-na-li, super-amministratiive, ed armare lo spi-rito del mondo contro 1-e rinunce dlilnnanizi al materialismo dissec-can-te del marxismo». articolo di PETER KOLOSIMO suil-l’altra ispo-nda dell’Atlántico, tra ecorjom-isti fasci-sti e businessmen n-ordatnericani. L’aizione degli împerialisti incal-za: .il. Brasile- - (uno -dei tre vinci-tori délia seccn-da guerra mondiale, con U-S-A e Gran Bretagna, nelle parole del suo emérito presidente) riallaccia le relaziio-nl diplcmatiche con i falangiisti, l’Irak ne ap-p-oggia J’azione a-l-l’ONU con lutte le re-pub-blichette fasciste dell’America Latina, ed il sot-tos-egret-ariio cleri-ca-l-fa-Scls'ta 'italiano, Andreotti, -viene spedito di consa a Madrid, sostenuto dalle melensaggin-i pro-batorie délia stampa al eervizio dei monopoli, New York Times ’ in prima fila («Un maricat-o -miglioramento deMe relazi-on-i itaio-spagnole è stato notât» da osisenvatori polit,ici.. . ta-li oaservatori isono del parère che la 1 suddetta visita rappresenti l’inizio di future rela-zioni a-michevoli tra i -due .Stati».) A tant! intrighi,. ron puô certa mancare i-i Vaticano. E, dopo la sdenne «benedizione» di Pio dodici alla civiltà framehista, do-po l’ap-p-ello del cardinale fascista Enrique Pía y Doniel («Sotto Franco sono stati ristaibiliti -ordine e pace . . .»), non p,uô certo mancare la lunga udi-en/za pnivata conic-essa dal papa, il natale scoreo, aU’assassino Mar- Ad «armare lo spirito» ci pensa a fondo, Palto clero romano-ibérico. Le cure piü . . . materiali sono la-sciate al Dipartimento dli Stato ed al War Pentagon: e Dean Acheson PER QUESTO GLI OCCIDENTALI HANNO DIMENTICATO IL SUO PASSATO ATTRAVERSO RELAZIONI MILITARI CON IL «DITTATORE»- vi isi- apiplica con tutta cura, preparando il mondo alia scoperta dei su,o.i altarini da un bel pezzo ad-dobba-ti, giiustific mdo l’imminente invio di un arrba .ciatore -taturuten se a Madrid con il fatto che «Non si vede la pcissibi/lité d’um altro go-ver-n-o die non sia l’attuale», senza accor-gerai di rinnegar-e e condan-nar-e, con queste parole, g,l-i immani sacrifi-cí compiiuti da-íle nazioni Unite nello scorso conÉl-itto contr-o il terrore fascista scat-enato. «C-on 1 ricattatori di Perón! ed i mercant-i di sc-hiavi • d-ello Yemen che vi appartenigono — iir-onizza la Washington Post — è assurdo considerare 1’ONiU on club tanto ri--spettabile da dovervi esclud,ere la Spagna di Franco». Ugua-imente rispettaibili Ai clan Mareh-al'l, l’Uniona Europea ed 11 Patto Atlántico, si puô agigiungere come i-og-icio cor-ollario,’ concludemdo il richiamo — ad edificazione del-Topiinione putoblica in'ternazionale — alie reice-ntilss.'ime dichiarazi-oni dei napoleon-cino occidentale di turno, il -generale fran-ces-e Lattre de Tass-igny, il qiu-ale si proclama em-tu'áia’s-ta di «poter avere sotto i suoi crdimi ia fanteria spagnola». I Tutto sta a vedere ,se la «fanteria1 spa-gnotLai», d-c-po anni e,d anni di -oppression^ e di repress,lone fascista, s-aré a-ltrettanto entu-sia-sta di ■serviré da carne da cannone al boia Franco ed ai suoi aiti tutor-L L' OPER AI A GISELLA BERAVS DOPO VENT'ANNI DI SFRUTTAMENTO Ha trovato la via de! socialismo e con tenada lavara per raíforzarlo Nella fabbrica di catene a LESCE presso Bled, da ben 27 anni lavora l’operaia Gisella Beravs. Quando essa iniziô il suo lavoro nella fabbrica questa era propriété di una société anónima, che naturalmente, considera i lavoratori qua-le merce da sfruttare e da cui ri-cavarne il massimo proíitto. II padre suo era capomastro nella fabbrica stessa. Alla sera ritornava alia propria casa s'tanco e sempre di cattivo umore, specialmente al sabato, quando portava in famiglia il misero salario settimanale. pet-tando la busta sul tavolo, diceva alia moglie: «Tieni questi spiccioli, fai bene i conti in modo da pagare almeno i debiti più urgenti». La madre era un’ottima donna di casa, parsimoniosa e modesta, tut-tavia i debiti non soltanto non veni-vano pagati, ma aumentavano pau-rosamente. Debiti dal bottegaio, dal panettiere, dal macellaio e cosí via. GiSella era la più anziana della nidiata. Giornalmente portava il pranzo al padre nella fabbrica. Mentre e-gli consumava ¡I poco cibo, la gio-vanetta si aggirava per le officine osservando con meraviglia ed ammirazione le macchine ed i muc-chi di ferrame. Più volte il padre ebbe modo d' dirle malinconica-mente: «Peccato che tu non sia un maschio, almeno cosí potremo la-voráre assieme». Nonostante ció Gisella s’impiegô nella fabbrica, poiché altro non po-teva fare La famiglia coníinuava a Vivere sempre più nella miseria. Gisella contava 13 anni e dovette pensare a guadagnarsi da vivere. II padre la pres'e con sè e la im-piegó nella stessa fabbrica, malgra-do l’opposizione della direzione che riteneva Gisella ancor troppo gio-vane, costringendo la piccola a mentiré per nascondere la sua vera été, cioè a dichiarare un numero superiore di quanti anni aveva. Finalmente fu assunta. In breve divenne un’ottima ope-raia. II guadagno era cosí misero che oggi, quando essa rammenta quei tempi, sorride tristemente. II lavoro era pesante, troppo impe-gnativo per una gbvinetla ancora adolescente. Essa lavoro sollo ' la vigilanza. paterna. 11 padre era un ottimd caporhastro e non xaote-va soffrire che essa poíesse rima-ner seconda agli altrl. Essa stessa aspirava a diventare una s'pecia-lisja. Con tale intento cerco di seguiré l’esernpio dal padre, prese amoré per il lavoro che divenne l’unica consolazione nella sua triste gioventü. Una sera, «tornando a casa in compagnia del padre, questi, che nell’officina era inesorabiie e poco espansivo con la íigliola, le prese delicatamente la mano nelle pro-prie incallite, e le espress'e parole di ammirazione e di lode per il progresso dimostrato nel lavo-. ro, incoraggiandola a continuare cosí. Gisella continuó a lavorare nella fabbrica e divenne un’operaia mo-dello, un’ottima fonditrice. Gli anni passarono cosí. Migliaia e mi-gliaia di metri di catena furono fu-si da lei. Le sue mani si induri-rono nel pesante lavoro, ma Gisella oggi non ne risente e lavora con volontá. superava le norme prefisse, rima-nesse ancora da fare per completare il piano quinquennale individúale, accanto al nome del migliore fonditore, Tonejc Giuseppe, appar-ve pure quello della fonditrice Gisella Beravs. Allora incominció la lotta, chi saré il primo. L’émulazio-ne ira Gisella e Giuseppe aumentó. Tutti gli opérai parlarono di loro e del lavoro. I due invece in silenzio, ognuno al pr’oprio posto contlnuarono a lavorare accánita-mente. Non una parola usqiva dall loro bocqhe durante ü laboro, sem-brava addirittura che fossero di-venuti nemici. In realté ciascuno era fermamente deciso a completare il proprio piano quinquennale per primó. E la vittoria arrise a Gis'ella. II 29 novembre 1949 Gisella completó il suo piano due ore prima di Giuseppe. Essa fu cosó prima di tutti i fonditori della Jugoslavia a portare a termine il proprio piano quinquennale. Durante la cerimonia solenne, per la distribuzione dei premi, Gisella si avviclnó a Giuseppe e porgen-dogli la mano gli disse: «Non sa-rai mica in collera con me? lo credo che l’importante è che noi due siamo riusciti nel nostro intento, Quella piccola differenza non ha wmmmÊÊmW I OISCHI a a della a r propaganda La compagna Beravs al posto di lavoro. Per dimostrare che !'America é pronta ad ogni sorpresa sia questa anche extraterrestre Da Nuavo Messioo, da Buenas Aires, da Lisbona, dalle Canamie, da Milano e, qualche settimana fa, anche ida Triesit-e, vengcno se-gnalati continuamente paesaiggi di dischi vo’anti. Tutte íe agenzie di infor-mazi-om riportano con monotonia notizie di dischi viaggianti sull’Eu-rcipa, sull’Africa; sulll’America latina ecc. C-irca un’ mese fa dal Messioo per-venine ¿a noti-zia Che, da rot-ami me-íallici di un dieico di n-otev-oli pro-por-zi,oni, fracase,atosi sulle montagne, era etat,o estratto ,11 cadavere dii un nomo dalla minuscola statura di 70 cm, é idalla tesita enorme. Strano caso! Nessiuno dei presen- CALVARIO SPAÍ0L0 di Federico Garda Lorca Compare, voglio cambiare il mió cavalio con la tua casa, la mía bardatura col tuo specchio, il mió coltello con la tua coperia. Compare, sangusnanie arrivo dai valichi di Cabra. Se potessi, ragazzo, questo contraíto si farebbe. Ma ío, ormai, non sono píü io, né casa mía c pía casa mía. Compare, voglio moriré onoratamente sul mío letto. Di acciaio, se é possibile, con I lenzuoli d’Olanda. Non vedi che íerita h o dal peíto fino alia gola? Trecenío rose bruñe porta il íuo bianco sparaío. II tuo sangue zampilla e odora intorno alia tua íascia. Ma io non sono piü io, né la mia casa é piü la mia casa. Ma salgono i due compari verso le alte balaustre, lasciando una traccia di sangue. Tremavano sulle lególe lampioncini di latía, miüe cembali di cristallo íericano l’aria. Verde que te quiero verde-.. I! gran vento lasciava in bocea uno strano gusto di fíele e di menta. Guardie civil» ubriache battevano aila porta... Verde que te quiero verde ti, tra i quall anche qualche gior-nallsta, pensó di fare scattare l’oib-biettivo della macchina ío-tografiea. Il fatto fece rumore e furono verr sati fiumi d’inchiostr.o in tutte l'e tipiografie del mondo occidentale. Sfoígli,anido la istampa franeese, si legigono degl-i articoli i quali ripor-tano le ayvehture di piiloti di ra-pidi aerei da caccia, che hanno in-seguito i conigeigni volanti. Questi pilotii peró, secondo le versión! degli sitessi giornali, sono miaterio-amente preciipitati con il loro ap-parecchio, dapo aver lanclato mes-saggi radio dai quali si sono rico-istruiti i fatti. Passando Al tempo ed aumentando le eaigenize e la curiosité del pubhlioo, dei periodici hanno inco-mineiato a puibbliicare delle fotografié raífigiuranti, fin, n,ei minimi particolani, uno strano congegno, a forma di disco, che vola a'lla al'tez-za di un, quarto piano di una casa di abitazione. Frendendo lo spunto da queste fotografié, si sono ri'ca-vate le Apotesi più fantastiche che vennero date iin pasto ai lettori oon la più sublime fascia tos.ta. Si ê pahlato perfino di aóparecchi in-tenplanetari, lanoiati dagli abitatori dej planeta Marte in volt di rieo-gnizione sulla Terra. Qualche gior-naliata, dotato più dagli altrl di fantasía, ha lanciato la «BOMBA» che i Mareiani si preparavano per un attacoo in massa contro di noi. E, quello che fa traiboecare la misara, uina eminente personalité política americana si espresse recen-temente che gli «USA erano pronti a frontegigiare qualsiaisi pericolo extraterrestre». L’elencazione di queeiti fatti po-treibbe continuare a lungo, giacché il materiaie non manca, ma, per farla breve, Al lettore obbiettivo re, speiciallmente . ¡ini questi ul'timi mesi, le notiizie concernenti i dischi, avra notato certamente una cosa: dalia vaila,nga di affermazioni, dichiaraiziioni, Apotesi ecc. neasuna personalité sicientifica la dichiarato di aver visto qualche disco volante né, tantomeno, si é avuta una ispie-gazAone attendibile del fenómeno. E’ evidente perció che tutta la mootatura di dischi, che a veloci-ta incredibile scorrazzano nella nostra atmosfera, fa parte di un vasto plano preordínalo alio scopo di distogiliere l’attenzione del pubfali-co da prablemi piü ser,i e di ¡inmediata contlnigenza. Infattil non é fortee preferibile, per oerti circoli poTitici occidentali, che Alt igrosso pubblico invece di fermare ,1’attenzione sul Continuo rincaro dei prezzi o dei sempre piü aperti preparativ¡ di guerra, perda itl tempo iri chiacchiere e costruisca per oonto proprio le piü assurde ipoitesi su fujuri attacchi marziani contro la nostra térra? Osservando Ja questione da questo punto di vista, si riscontra che specialmente da parte americana, si teinde; ,per vie Indirette e noií ufficiali, a oonvincere 11 pubblico che i dischi volanti non sono nien-t’altro che una potente arma se-gre.ta dagli USA in fase di speri-mentazione. La storia é vecchia e troppo sfr.uttata dai nazifasicisti durante l’uiltiimo conílitto, coisicché lasciia il tempo che troya. Una cosa é certa pero: il vecchio e seml putrefatto mondo imperialista cerca diisiperatamente di uscl-re dal viicolo cieco in cui lo hanno cacciato le contraddizioni immanen-ti nel suo sistema e, di quando in quando, fenicia le notizie piü fantastiche che originano fenomeni psicológica colfettivi. Dopo la liberazione la fabbrica divenne propriété del popolo ed anche il suo lavoro fu riabilitato e rivalorizzato. Le parole del padre s'i avverarono: Oggi Gisella è una ira i migliori opérai della fabbrica, essa è stata gié più volte proclamata lavoratrice d’assalto. Tutti la rispettano e valutano giu-stamente il suo lavoro. Quando nella fabbrica fu reso noto quanto ad ogni operaio, che alcuna importanza. Il tuo lavoro è più pesante del mio, perché tu fon-di catene più grandi e più pesan-ti». Oggi Gisella lavora per il secondo piano quinquennale. Essa ha gié calcolato il tempo in cui portera1 a termine il suo secondo piano quinquennale ed è convinla di riu-scire. Certamente riusciré, perché tutti nella fabbrica l’aiutano corne essa aiuta gli altrh In Austria il fascismo tenta di rinascere VIENNA — La Tanjug comunica che ieri, alla riunione del consigno alleato di controllo per l’Au-stria, presieduta dall’alto commis-siario dell’URSS, Sviridov, è stata discussa in modo particolare la questione inerente alla rinascita del fascismo in Austria. Tale questione era gié stata posta all’ordine del giorno nella penúltima riunione del consiglio interal-leato di controllo per l’Austria rha veniva differita a causa dell’assen-za dei rappresentanti s'ovietici. Il rappresentante soviético — di-chiara la Tanjug — ha accusato il governo austríaco e le potenze occidentali di non aver intrapreso al-cun provvedimento per prevenire la rinascita del fascismo in Austria, proponendo, in pari tempo, che U governo austríaco presentí al consiglio un rapporto sulla legge in vigore contro il social-nazionalismo, in modo che il rapporto stes'so pos-sa essere discusso in una delle riu-nioni del consiglio. Le potenze occidentali hanno respinto la proposta avanzata dal rappresentante soviético, chiedendogli di produrre delle prove a convalida delle sue asserzioni. Dato che le potenze occi. dentali non hanno aderlto alla proposta soviética, nes’suna decisione è stata adottata in proposito. Alla medesima riunione è stato esamina-to pure il bilancio del governo austríaco per l'anno 1950. Il rappre- sentante soviético si è rifiutato di approvare il bilancio dichiarando che, l’onere principale veniva a pesare «sulle spalle» delle masse lavoratrici. L’atto del rappresentante veniva caratterizzato dai rappre-s'entanti occidentali «un’interferen-za negli affari intemi dell’Austria». In conclusione, nessun accordo è stato raggiunto ira i «quattro grandi» s'ulle questioni poste all’ordine del giorno. . .„.UCTfid — o — PECHINO — «Le «serve di ge-neri alimenta« nella repubblica po-polare della Cina sono tali da poter sopperire aile scarsità di vive-ri previste nel côrso della stagione primaverile» — ha dichiarato Che !Yun, vicepresidente del consiglio dell’amministrazione statalé e presidente del comitato flnanziario e-conomico, durante la settima riunione del governo centrale del popolo a Pechino. Che Yun ha dichiarato inoltre che «la situazione ïi-nanziaria del paese è migliorata durante gli ultimi quattro mesi è cioè sin dall’adozione del bilancio statale per il 1950». Che Yun ha concluso la sua dichiarazione dicén-do che «il bilancio è tuttora deficitario ma nel corso dell’anno 1950, verranno applicate delle économie nelle spese, nella misura di un quinto». XXIII puntata di Jack London che atobia avuto. il 'tempo di segui- iiiiiiiiiiiiHiimimiiiiiiiiiHuiHiiiiiiiiiiiiiiNiMiiiiiiiiiiiiiimiiiiMiiiiiiimiiuiiiiiiNiimiiiiiiinmiimiiiiimiiiiiimiiiiiiiiiiiiininiiiiiiiiiiimiiiiiiiiHiniiiiHiimiiimimiiiMiiimminiim iilinliHiniiiiiiiiiiuiiiiniiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiumiiuniHiuiiiiinminuiHnimiiiiiniiHHiiiiiiiiiiiiHiHiiniiiiiiiHimiiiiiniiiHiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiim — Ma peró il trust produce latte a miglior mencato che i fabbrica,nti di creme indipendenti? — Perbacco, puó ben farlo, con l’onganijzzaz'iome splendida e col tnaochinario ultimo modello che gli permettono i suoi grossi capital.i. — Questo é fuori di disoussione. Puó certaañente farlo, e, quel ch’é meglio, io fa, concluse Ernesto. Allora ij sig. Calvin si lanció in una vera arringa politica per esporre il suo modo di védere. Molti altri lo seguirono con calore, e iA loro igrido comune era quello che biseignava diistruggere i trusts. — Poverl semplici di spirito, mi niormoró Ernesto. Quello che ve-dono lo vedomo bene: ma non ve-dono piü iontano dalla punta del loro naeo. Un po’ piü tardi egli riprese a guidare la discussione, e, serondo la isua abitudAne carif-eristica, ion-servó la direzione di questa per tutta la serata. — Vi ho ascoltati tutti attenta-mente, cominció, e vedo perfetta-mente che condúcete secondo le buche rególe il gioco degl'i affari. Per. voi, la vita si riassume in pro-fitti. Avete la conivin>z'k>ne ferma e tenace di essere stati creati e messi al mondo con 1’unico scopo di gua-dagnar denaro. Solamente, c'é uri ostacolo. Nei piü bello deilla vostra-lucrosa att'iyiitá Bopravviene il trust che vi taglie i vastri guadagni. Eccovi in un düemina apparente-mente contrario alio iscopo della /vostra creazione, e vtíi non vedete altro mezzo per, uscirne che l’an-Wentauaetitci di questó 'intervento disaistroso. 'Ho accuratamente nota-te je vostre paro'e, e vi applicheró il solo epíteto che vi possa definiré. Voi siete epezzatori di inac-chlne. Sánete voi che significa questa parola? Ve la spiegheró. In In-ghii’terra nel seoolo XVIII, uomini e donne tessevano il panno su te-Jai a mano nelle Icro ,píceo,le case. Era un procedimento lento, ma’ac-corto e dispendioso, quei sistema di manifattura a domicilio. Poi venne la macchina a vapore col suo corteo di strumenti ad economizzare il tempo. Un migtiaio di telai adunan in una grande officina e messi in azione da una macchina céntrale tessevano il panno a condizioni molto mig’iori di quanto potessero fare a ca a loro i tess'itori coi lord telai a mano. NelT’ofíicina, si affer-may^a Ja ccmbinazlme davanti alia quale vien írrno la, Concorrenza. Gli uomini e le donne che ave-vano lavorato per conto proprio su tela! a mano venivano ©ccupati nelle fabriche e sgobbavano sui telai a vaporé, non ,piü per Sonto proprio ma per i padroni capita-list'i. Ben presto dei ragazzi fatiéa-rono sui telai meccanici, per salari ridotti, e vi sostituirono gli uomini. Per questi, i tempi diveiitarono duri. II loro tenore di vita discese rápidamente. Morivanq di fame. Essi dicevano che tutto il inale veniva dalle macchine. Allora vollero spc'Z'zare le macchine. Non vi riuscirono: erano poveri ingenui. Voi non avete oapita questa lezio-ne, ed eocbvi, in capo ad un secolo e mezzo, tentare alia vostra volta d'i romperé le maoohine. Voi stessi confessate che le macchine del trust fanno un lavoro piü efficaee e a miglior .mércalo del vostrd. Per questo non potete lottare contro d.i loro, e vorreste romperle. Siete anccra piü ingenui che i semplici operai dTn;g,hilterra. E mentre borfoottate che si deve ri-stabilire 3a con.correnza, ,i trust continúan,o a di’struggervi. Dal primo aiil’ultimo vo'i raicccntate la stessa storia, la comparsa della ri-valité e l’avvento della eombinazio-ne. Voi isteaso, signar Ov/en, avete distrutta la conc'orrcnza qui a Ber-lceley quando la vostra succursale ha fatto ch'iudere bottega a tre pic-coli droghieri. Ma non appena sen-tite sul vostro dorso la pressione di altre camibinazioni ancora piü forti, quelle dei trusts, vi méttete a gettare alte grida. Ció avviene sempUcemente perché non1 siete un! forte grupipo capitalistko. Se voi foste urt trust di prodotti aiimen- tar.i per tutti gli Stati Uniti, can-tereste un’altra canzone, e la vostra antAfona isarebbe: siano benedetti i trusts! E tuttavia, non solo la vostra piccola ccimibinazione di pro-duttor.i non è un trust, ma voi ■stesso avete coscienza della sua mancanza di forza. Cominciate a presentire la vostra propria fine. Vi accorgete alfiine che oon tutte le vostre succursali s'iete soltanto una pedina del gioco. Voi vedete gli interessi potenti leyarsi e cre-scere di giorno in igiorno; sent'ite le loro mani dal guanto di ferro ab-battersi sui vostri iguadagni, e af-ferrarne un pizzico dii qua, n1^ p'iizizico di là, il trust delle ferrovie, il trust del petrolio, il trust del-l’aiccialo, il trust del canbane, che vi prenderamno fin l’ultiina perçen-tuale dei vostr'i modesti benefici. Ciô prova, sLgnore, che voi siete un cattivo giocatore. Quando avete strangolato i tre droghieri di qui, avete gonfiato il vostro petto, avete vantata la efficaoia e T° SPteito di iniziativa, avete fatto tare alla vostra consorte uni viaggi° ln Europa su!i guadagni da voA realizzati divo-raindo quei piccoli con)niercianti. E’ ila dottrina del cane contro cane: voi avete fatto un solo boccone. dei vostri rivali. Ma ecco che alla vostra volta siete morso da molossi, e grádate come porcellini. E quello che etico di voi è vero per tutti coloro che si trova-no a questa lavóla. Voi urlate tutti: state perdendo la partita che giocate, e questo vi fa gridare. Ma, lamentandovi, non giocate Un 'gioco leale. Non confessate che a voi stessi piaee ricavare utili daigli altri sipretmendol'i, e che se fate tutto questo chiasso è perché altri stanno inigrassando aile vostre spalle. No, siete troppo astuti per confessarlo. Voi dite fcutt’ altro. Voi fate discorsi pdlitlci da piccoli borghesi come poco fa il sig. Calvin. Che diceva egli? Ed ecco aï-cime delle sue frasi che io ho nótate: — i nostri prinicipii originarii sono sol'idi, A questo paese è ne-cessario il ritomo ai metodi ameri-canii fondamentali: ognuno deve essere liberd di approfittare delle occasioni con eguali probabilité . . , Lo spirito di liberté nel quale è nata questa nazione . . , Torniamo ai principii dei nastri avi. . , Quand’egli parlava di probabilité eguali per tutti, egli yoleva dire la facoltà di spremere guadagni. questa licenza che ora gli è tolta dai grandi trusts. E, cosa assurda, a forza di ripetere queste frasi. avete finito per credere in esse. Voi deisiderate l’occasione di spo-gAiare i vastri simiii a piocole dosi, e vi ipnotizzate fino a¡ punto di credere che volete la liberté. Siete avidi1 e insaiziabili, ma la magia delle vostre frasi vi persuade che date prava di patriotitiismo. II vdstro desideriio di guadaignar denaro, che é egdismo puro e sempTice, lo tras-fórmate in sollecitudine altruistica per l’umanita sofferente. Guárdate ín faccia la cosa ed enuncíatela in termini giusti. Si vedevano attorno alia tavo’a facce congestiónate, bhe esprime-vano un’irritaiziiane mista a,d una certa inquietudine. Essi avevano un po’ paura di quel giovane dalla faccia glabra, del suo modo di pensare e assestare le parole, del suo terribile modo di chiamar le cose col loro nome. II sig. Calvin si affrettó a contrabatiere: — E perché no? domando. Perché non potreinmo tornare agü usi dei nostri padri ohe fondarono questa repuibblica? Voi avete dette molta cose vere, signor Everhard, sebbene siano state per noi penóse da in-ghiottire. Ma qui, ira noi, possiamo parlare chiaro, Gettiamo via le maschere e ammettiamo la verita, quale il signor Everhard l’ha netta-inente esposta. E’ vero che noi p;ic-cdli capitalisti diamo la caccia, ai profitti, e che i trusts ce li .portan,o via. E’ vero.che vogliamo di-str.ug.gere i trusts per poter conservare i nostri .guadagni. E perché non id faremmo? Perché no? ancora una volta, perché no? — Ah, ora arriviamo al nócciolo' della questione, disse Ernesto con aria soddisfatta Perché no? Ten-teró di dinvelo, quantunque non ,sia facíle. Voíaitri, vedete, avete stu-diato gli affari, nella vostra cenchia ristret.ta, ma non avete affatto ap-profondita revohizione sociale. Siete in pieno periodo di transizione nelk’evoluzione económica, ma non ne capite nuTla, e di qui viene tutta la comfusione. Mi domandate perché non potete tomare indietro? SempUcemente perché é impossi-hile. Voi non potete far risalire uri fiuime verso la sorgente. Giosué fermó il solé su Gebecme, ma voi vorreste sorpassare Giosué. Vo! sagnate di far indietreggiare il solé: aspírate a far tamm inare il tempo a ritroso, dal mezzogiorno; aU’a/urora. . ... . C Vedrá alia partenza oltre ai migliori corridori del Territorio Libero quelli italiani, jugoslavi e austriaci - Interessante percorso che sará in due tappe ámbito sogno della nazionale di calcio lugoslavg Dopo il lusinghiero successo agonístico e di tolla del recenltissimo Giro Ciolistico dellTstria, ecoo alia riíbalta delle manifestazioni sportive l’imminente COPÍFA I. MAGGIO a caratitére internazionale. Sabato proasimo qiuindi .sii ai'izerà il sipa-rio sulla prima tappa che portera i icarridori da Trieste (Barcola Ba-igno Cedas) a Capodistria, l’ospi-taie cittadina istriana. per un totale di km. 121. Efíettivamente la Seriane Ciclismo dell’UCEF ha voluta ancora una volta premiare lo sfparttivisgimo pu'bbiico capodistria-no col gcegliere la loro ridente cit-tadina a sede di tappa. E la scella é caduta bene, indubbiamente! Ma amalizziamo la corsa: alie dei velocistii. Diamo quindi un’ oochiata ..podsiibiliità dej vari atleti: I corriidori dell’ UCEF con alla testa Zolliia, Fontanot e ScJauizero, troveranno nei corridori Xfeliani, e speicialmente in Luigi Malaibroc-ca (il vineitore dell’ ultimo Giro della Groazia e Slovenia) una buo-na gatta da pelare. Ma anche le force Jugoslavs, che denunziano un progresso formidalbile, rispetto alla scOTso annio, possiedono molli «atouts». La prima tapipa dunque, d'apo il «via» che verra dato alie ore 12 al Cedás dj Bareola, si anoderà toc-cando iSistiana, Bivio, S. Giovanni, Merna, Goriizia, Gradišča, Sagrado, Redipugilia, Ronchi, Monfalcone, Bivio S. Giovanni, Sistiana, Aurisina, Prosecoo, Opicina, Basowizza, Chiu-sa, Bagnoli, Daizio, Bivio Risano giungendo quindi a Capodisitrda verso le 'ore 16,30. Domenica, in,vece; si 'correrá la seconda tappa. Qu est a sarà senz’altro la più difficile perché meitterà a dlura prova la resi-stenza dei ©oncorrenti ,in gara. Da PORTOROSE, ove è st'ata fis-sata la partenza, ¡si raggiungerà Sic-ciole, Bule, quindi le šalite dl Ca-stelvenere e Monte Toiso. Dopodi-ché si transitará per Bivio Capodistria) (ex Sitaizione), Bivio Risano, Bivio S. Sergio, San Sergio, Erpel-le, Divaccia, Sesana, Storie, Divac-cia, Erpelle, Sam1 Sergio, Bivio S. Sergio, Bivio Risano, Dazio, Bagno-M, Chiuisa (Strada Tarviisiana) ed arrivo ad! OFICINA. (Fer un totale di km. 165). Percorso magnifico, senz’ai'.tro, nel quale avrà modo di emergere la classe degli scaiatari, dej passisti e In testa ii Campione Juigosiavo STRAIN, seguiito da Poredski, in smagliantii e sorprendenti oomdizio-ni di forma, e dalla rivelazkme del Giro delil’Istria Balt MiLivoj de'll’A. J. di Bell,grado. Compito assai arduo per i nostri corridori, amzi d'Urissiimo. Tuttavia le speranze per una buoniissima affermazione dei corridori de,l TLT, non sono davvero pache. Basta tener presente i «ruo-lúni di mare'ia» di Zollia e di Fon-tanot: in qiuesto inizio di stagione, queeti due at'leti hanno diinostrata con chiarissimii fatti quaii sia-no le loro forze e le loro possibilitá. In speicial mod’o Zollia che, oltre ad «arratggiarsi» benissimo in sailita, sa sfrecciare can astüzlia nellle volate. E per avallare questa ndstra affer-maiziane ciitiamo il caso di Pola, al-l’arriivo di tappa della Cap-odistria-Pola deil Giro delTIstria, ove con una volata formidabile, íasció con un palmo di naso il presunto vin-citore Pcaredslki che aveva attaccato la volata a cento metri dalla fet-tuocia bianca del tragiuardio dominando tiuitti. A cinque metri dall’ar-rivo Poredski canvinlto di aver bal-tuto tutti, e di avercela quindi fat-ta, alzava le bracoia in segno di giubilo. Ma proiprio in quell’is.tante «sfreociava» al largo Zollia. Questo l’abbiamo visto noi e vi invitiamo a trederlo... Nel «clan» rosso a'abardato vi 6 poi la novit& Sclau-zero. Il fonte corridore del Velo Cliuib Tn-'ieste non ha per6 ancora raggiunta la preparazione comple-ta, ma la sua classe e la sua vo-'J.onta sapraruno lodevolmente appia-nare eventual! lacune. Comunque non sarebbe del tutto una sorpresa se egli riuscisse a s'puntarla sul fortissimo lotto degdi avversari. E citiamo quindi quest! awersari dei corridori del TLT; i pr'imi ¡scritti: Ferrari Pietro di Alessandria, Locatelli Fnancesco di Vigevano, Malabrocca Luigi di Pavia (vincl-tore del Giro della Slovenia e della Croazia), Zuccotti Domenico di Alessandria, Tognonl Camillo di Varese, Montanaro Bruno di Torino, Bosi Vincenzo di Piacenza, Strain Antonio di Zagabria, Poredski di Zagabria, Bat MilivoJ dell’A. J. di Belgrado, Marianl Cesare di Vigevano, Osrecki Milan di Belgrado, Crnobrnja Milko da Belgrado, Sellier Pio del TLT (Capodistria), Zollia Boris del TLT (Capoditsria), Fontanot Renato di Trieste, Rinaldi Walter di Trieste, Ciok Milan da Capodistria, Sclauzero Nemorino di Trieste, Menapace Giovanni di Vienna, Javornik Giorgio di Trieste. Risu'lta chiaro quindi, dallo scor-cio della list® dei primi iscritti, che i corridori del TLT avranno un buon osso duro. Da tener presente pai (e «duiliciis in funda») la pre-seoza del Viennese Menapaice, uano dei piu quotati ciclisti austriaci, viinicitore dej Giro dell’Austria — edi'zione 1949. Questo corridore ha quindi um bel ibiglietto da visita! II riitrovo dei concorrenti aweirra saibato 22 alle ore il presso il Bar dellia PesOheria a Trieste. Quivi verranno incollonati e si porteran-no a Bancbla da dove nei pressi del Bagno Ced'as (alle ore 12) verr5 dato il «via». L’ attrezistica avrà una parie im portante al Saggio del I. Maggio BELGRADO, aprile — Si potreb-be ben definiré che in Jugoslavia il gioco del calcio è il re degli sport per la sua larga diffusione tra le masse, e per la particoiare attenzione cui sono oggetti tutti gli atleti’ per praticano questo sport. Non c’è villaggio infatti, dallo cstremo nord della Slovenia e lin giù nella Macedonia che non ab-bia il suo bravo circolo calcistico. E nei grandi centri una folla che raggiungere persino i 60000 spet-tatori rigurgita negli stadi so-spinta dalle gare che U massimo cam.pionato programma di volta in volta. Delle società calcistiche esisten- Stella Rossa e Napredah al comando dei propri gironi Se ancora ce n’era bisogno, la sesta giornata di gare del massimo Campionéto di Calcio jugoslavo, ha confermato in pieno lo splendore di forma di due sqtiadre che oggi, a braccetto guidano la serpentina, della classifies e tirano a loro pia-cimento i fili della graduatoria. Con lo schiacciante, seppure co-mod 4 a 0 nei confronti del Bu-duenost, la Stella Rossa ha infilato la quinta préziosissima perla nella sua collana di vittorie e si mantiene ancora sempre a punteggio pieno. Di pari passo, l’Hajduk continuando le sue peregrinazioni fuori casa in attesa della s'istemazione del suo terreno di gioco, é andata a espugnare, dopo il clamoroso sue-cesso sulla Djnamo, (0 a 1) la mu-nitissima roccaforte del Nasa Kri-la balzando a quota piü 4 del com- pulo della media inglese. Cosí »Stella Rossa e Hajduk, le tradizionali rappresentanti aristo-cratiche del calcio jugoslavo e le eterne escluse dagli onori dello scu-detto, si vedono oggi spalancare la porta alie piü alte ambizioni, puntando sin da questo momento alia mecca piü ambita, tante volte acca-rezzala, e sfiorata, ma ancora mai raggiunta. Alle vittorie dei due capilis'ta, fa riscontro la battuta d'arresto della Dinamo, costretto al pareggio dallo Spartak, mentre il Partizan fa intuiré i sintomi di un pieno ritorno con il sonante successo ( 5a 2) sul Sarajevo. Sempre piü avvincente puré la lotta nella seconda Lega dove il Napredak continua la sua marcia inarrestabile. Oggi ha superato di misura il Quarnero e consegue cosí i due punti di vantaggio sullo Slogan o sül Mclalac vincitore rispet-tivamente sul Vardar e sul Zelesni-car. La classiíica tuttavia si presenta tutt’altro che chiara, particularmente per i! fatto che il quarletto di testa deve ancora osservare il suo turno di riposo; e poi resta ancora sempre in sospeso la ques'tio-ne della partita Odred-Zelesnicar (1 a 2) sulla validitá del cui risul-1ato c’é ancora da discutere in Sede di Federazione con molla pro-babiftta di annulJamento. Tutto un cornplesso di fattori che rendono sempre piü intricata la matassa di questa animatissima s'econda Lega. Gli esercizi ginnastici eííettuati dai nostri atleti alio Stadio I.o Maggio di Capodistria LA CLASSIFÍCA Stelia Rossa 5 5 0 0 13 Hajduk 6 4 2 0 7 Djnamo 6 3 2 1 10 Partizan 5 2 1' 2 9 NEL IHSTRETT0 DI CAPODISTRIA NEL DISTRETTO DI BÜIE (Ccmiinuaz. dalla prima pag.) la, sebtoene priva di una gamba, a chieidere apiiegaziohi circa la sede elettorale ov© doveva deiporre il prapnio voto. Carne neilla cittadina di Capodi-stria cosí anche néi vüiaiggi viednr gli eieUcri venivano ben presto a compiere il proprio dovere cívico ed a daré nelló stesso tempo una chiara risposta a tutti quei circoli stran.ie.ri che vorrebbero dii nuovo calipestare i diritti naziotnali e ®o-ciali di questa popalazione. A Monte dá Capodistria gli elet-,tori sos'tavanq 'giá molto prima del-TiniEio dei lavori della Consmissio-ne elettorale ed ín una Lunga fila attendevano til momento di daré il proprio voto. Dopo l’apertura, av-venuta alie ore 7 hanno avuto iiii-zio súbito e can spi-gl.iatezza le vo-tazioni tanto che in 15 minuti giiá 100 elettori hainno deposto ne!le mani del Presidente della Commis-sione le schedina incoillata con il loro responso in mérito ai candi-dati che ,si sono .preaceUI. Ne.1 paese piü piccolo, oasiia a San Canziano, a qiuello .stessa ora avé-vano gia votato 51 elettori. A Ber-tocchi tutti i membri della Cooperativa di lavcro agrícola sono giiun-t¡ in ocxrteo can’tanido canzoni pro-íetarie e di lotta ed alie are 7 e 20 avevano gia depasto il loro voto. A Babiéi doive 198 persone hanno diritto di voto, ben 80 di esse ave-vano giá votato alle ore 8. Dai vil-laggi vicini numerosi elettori venivano alia sede elettorale con baindiere e fisarmoniche. A Villa Decan; in 10 minuti ave-vano votato 56 elettori, mentre gil abitanti dei paesi vicini gareggia-vano chi prima adernpierá il proprio dovere e diritto di elettore. A Strugnano giá alie 6 della mattina, ossia un’ora prima delil’aipertura del lavori elettorsi’ii, circa 70 persone sostavamo davanti al ssggio dopo aver fatto una breve e significativa visita al monumento dei caáutz dove avevano riepeísto corone e fio-ni iril nome delle organlzzazioni de-mocratrehe. A Cesári nei primi 50 minuti giá il 60 per cento degli elettori ave-va votato. Due giovami antifascistl, Bordon e Vatovac, hanno dichiara-to che per loro questa é una grande festa come per tutti gli altri giovami del Circondario, «Oggi di-rnp;trcr::r;o opicés al nostri avver- sari, fascisti e cominformisti, i qua-ii praprio in questi giornii hanno aumentato la loro indagna campa-gna contiro dl noi, che :ii nastr.o plebiscita, oome dicono Joro, Tab-biamo 'già fatto nella Lc.tta di LÎ-beraziiane, e lo ricoinfermeremo ag-gi con queste elezioni.» Aile ©re 9,30 comunicavanio da Baibiči che il seiggio elettorate era stato già chidisio perché tutti, al cento per cento, gli aventi diritto al voto avevamo adempiuto ai loro compito di cittadini. Nello is.tessa ora giumigeva notizia che gli abitanti di Ancarano avevano superato il 70 per cento della partecipazione alle urne, gli abitanti di Morettini, avevano superato il 68 per cento, ma pooo dopo un’altra notizia confennava che aile ore 9,20 pure il segigio di An-carano era stato chiuso .perché or-mai tutti gli eiettori si erano pre-sentaÎj aille urne. Altrettanto avveniva 10 minuti dopo a Babiči. Anche ad Isci’a dTstria regnava una in solita animazione fra la po-polazicne della ridente cittadina istriana. Quaindo la Commissione elettorale sita alla Casa del Popolo si ap-prestava a togliere i sigilli daha porta di ingresso dal saggio stesso, si sentiva daVe fabbriohe 11 fiachio delle sirene ed i numerosi cittadini che sositavano davanti al seggio stesso si apipirestavano allé urne per depoire i propri voti. Il primo a votare era 1’agriol-tore Arina Giuseppe, seguito subito dall’opuaio Bruno Vede, rlelia Amp“’oa. vchsse.-.i significa- re i’alleanza ira i lavoratori delu ter-i e im i lavoratc.fi deilhndj-stria. Ad isola i componenti la Brigata Gino Gabfco, che hanno ! avora-to alla sistemazione della strada di Risano-Valmarin e che attualmen-te froquentano a Portorose un corso di CTi’tura musicale, si sono ra-dimati ad Iso’a per recarsi alle ri-spettive localité di residenza dove effettuerainno le operazioni eletto-ra’4, nelle caratteristiche divise detla brigata, stretti attorno alla ban-diera rossa del Partito coraumista dep TLT., hanno marciato, al canto di inmi ipartigiani, verso 1 seggi per dare M loro voto e la loro fiducia a! potere deanocratico ed al Loro papajo stesso. Al seggio elcttora'.e délia Fabbri- ca Arrigoni, al quale erano is'crltti 260 elettori, affluivano ben presto ex partigiani, opérai, ed opeTaie deill’Arrigoni nonchè contadine e conitadiini della Zona. (Ccmtinuaz. dalla prima pag.) Tra le prime a presentarsî al seggio è stata la brigadiera Rosa Bernardi della 18 brigata détentrice della bandiera transitoria che äaviora nella sal'a filetti deli’Arrigo-hii. Mal.to festeg'giato dai presentí è stato i] muratore struignanese Hrvatič di 70 anni, il quaie da dua nn: è occupa'to presso l’Arrigon!. Lo Hrvatič ha diohiarato che, dopo un .perlado di resideniza in America, do-ve emigro. dai 1927 al 193 per le continue perseiouaiomi del governo fascista su queste terre, finalmente ha trovato la pace ed il oenessere nel Potere Popolare. Una notizia perver.utaci alle ere 10 mformava che fiino alle 9,55 a Vatd.ottra aveva votato 1’ 89 iper cento degli elettori, che ad Anca-rano avevain© votato il 100 .per cento, a.l, segigio e lettorale di Sermin T88 per cento, a Beadocchi 1’86 per cento, a San Canziano il 78 per cento. Anche a Pirano la eolita vivaci- Intanto il seigretarió del Partito socialista del TLT si affannava a cercare i rappresentan.ti per la propria lista che fossero disposti a re-eansi presso le unitá elettora’i dove ha presentato la sua candidatura. Tutti i presentí iperó respingevano car'tesemente de sue riichieste, affer-mando che* 1 il Fronte Popdare ha travato ¡ propri réppresentanti poiche soltanto questo fronte puo garantiré la liberta ed il progres-so della nostra Zona. Intanto per le vie della cittadl-na lecheggiavlano le note di un com-ples.so toaindistico che davano al'l’at-mosifera mattutina una nota solemne mentre i cittadini accorrevano alie urne. AL1’unitá cletorale n. 4 é stato notato come .priimo votante il candidato Rossetti Bruno veechio antifascista e perseguitato durante i passa.ti regimi di oppression«.. Tut ti gli elettori che abbiamo intervista-ti durante la giornata sono statá concordi nell’affermare che il loro voto andava al Fronte Fopolare, sirnbo’o dei lavoro per le masse operaie e deba Frate'Ianza tra le nostre nazionalitá. ció informazioni per spprendere i piriimi risulltati parzSali. Cosí ap-prendamo che a Seghe.tto ha vo.ta-to giá alle are 8 il 100 per cento degli iscritti. 'Questa é la piü significativa risposla a tutti coloro che volevano impediré al «ostro popolo di esprimeirsi, invitándolo lall’asten-sione. A Camunella alia stesisa ora aveva votato piü del 60 p. c. degli elettori, a Daifa il 51 pe. e di questo paaso quasi tutte le unitá elet-toraiiii- Lasciamo Bule men.tre assistiamo al «caso Pandullo» che riportiaino in altra parte del nastro glornale, e -giü verso Umago. A Matterada, lunghe file di gente in atteisa di-naniz’i ai seggi. Bandiere e festón i dappertutto. Ad Umago il’animaeio é auméntala. App.rendiamo altri ri-suf.tati. Alie ore 10, al seiggio di Via Ribar a Verteneglio aveva votato giá ,ii 100 pé. degli elettori, a Bare-dine ii 90,44 pe, al segigio S. Croes di Verteneglio il 100 pe, a Cov-ri il 100 pe., a Dajla 1’80,66 pe., a Mairincici il 100 pe., ad An,tenate il 73 pe e cosí all’ineirca in tutte le sed!. Le operaizioni dii voto ad U-inago proceidono speditamente. Un’aperáia delíl’Arriraohi di llna-go da .noi interrógala, ci disse te-stuafmente: «Oggi daremo noi una risposta definitiva a tutti coloro che sognano d- un ritorno al passato»» Tutta Umago era davanti alie sedi, anche quelli che giá avevano votado, rimanevano nei presái a parlare e discutere sull’ immanca.bile v-ittoria. Da Umagq a Cittanova ci fermia-íno a s. Lorenza Puré qui fa parte-cipá'zione é totale. Oltre il 70 p. c. degli elettori avevano votato giá á quell’ara. Anche qui festoni e bandiere su oigmi casa. Abbiamo fretta. di «rrdvare a Cittanova. Sorpaaslamo Dajla, ove le votaizioni sono quasi complétate. Giunti a Cittanova ci imbattiarho in un gruppo di giornaíisti, corri-spondenti di vari .giornaii neazknna-ri, che oggi si possono incontrare dappertutto nel nostro Circondario. La gente, al vedérli, oommenta irónicamente La loro presenza. Al loro ind.iriszo .parte piü di qualche motto sa’ace, nanché qualche con-s-iderazietne che sgorga spontanea dalla iboeca dei nostri lavoriatori e cite suena condanna a tutti oo-che H hanno qui inviatl. Ci rechiamo a vedere il seggio n. 1, dove appunto quei talj gior-nalisti avevano asserito non essere la segretezza dei voto sufficente-mente garantita. Di persona abbiamo poluto constatare fa tendenzio-siíá di una simile affermazione. II segigio era regó! amen tare, garanitiva la piü libera e democrática possi-bilitá di esprimere il proprio voto. A iquelil’ora a Cittanoiva aveva vo-íato giá il 96 p. c. degü elettorii. La icittadina era tutta lin festa e maignificamenite addoibbata. Lasciarno Cittanova sulla via del ritorno, sotto una fi'tta pioggia. Dap-pextuitto incontr'iam'O visi felici dei noritri Contadiini, che ritornano alle loro case con negli occhi l’orgoglio e Ja soddisfazione di aver fatto il proprio dovere. Davanti alie sedi efettorali, Honestante la pioggia. le gente attende il proprio 'turno. Veramente commovente é la cosciénza dimostriata da questi nostri lavora-' tari. Essi non temoino Hulla perché sanno di avere il potere nelle pro-prie maní e sono decisi a raffor-zario ancor piü. Con la mente im-mersa in questi pensderi, lasciamo il búlese e .passiamo' il Dragogna, infi’ando a piena vejocitá la costie-ra. Siccio.le, s; Lucia, Portorose, Strugnano ed Isola ci passario di-nanrzi, mentre la pioggia batte al-leigrámenite sul vetri della, automobile ed attmverso ad esri scorigia-in® il nostro bel mare, I!. nostro pensiero corre a¡ fratelll d’oltre linea, che, neflo isquallore di oscure e misero abitazioni, meditano tristemente sul.Je loro miserde. Mentre cosí pensiaroo e consideriacno che i nostri í.avoratori sono ogigi 'in festa e staurlo dando la più efficace risposta a tutti i nostri denigratori di agnl nistna, ci apipare dinanzi Capodistria. In quei momento il solé riappare in uno pqueircio di nufoi ed illumina le 'file case, qu'asl a salutare Ja ini-mancábíi’e vittona del nostro popo1 o, i.n Una battaglia combattuta e vinta contro tutti i suoi nemici. BONN — Trecentocinquantamila gí.oyrini tedéschi d’ambo i sessi, che hanno terminato il periodo d’is'iru-zione elementare e che dovrebbero venire in seguito assorbiti dalle varié branche economiche della Ger-tiiPr’a, sí troveranro cenza alcona possibilitá d’impiego. . Metalac Sarajevo Lokomotiva Spartak Nasa Krila Buducnost 10 13 9 12 5 6 5 11 7 7 3 11 6 2 13 6 2 13 6 2 0 4 6 12 3 5 113 S 1 d 4 Il.a LEGA Napredak - Quarnaro 1-0; Sloga - Vardar 1-0; XI Ottobre - Proleter 1-1; Podrnje . Milicioner 0-0; Metalac - Železničar 5-1. Riposava lo Odred. LA CLASSIFICA Napredak 7 3 4 0 11 5 10 Sloga 7 3 2 2 10 5 e Metalac 7 4 0 3 9 5 7 Milicioner 7 3 13 9 5 7 Podrinje 6 2 3 1 9 6 7 Proleter 6 2 3 1 9 6 7 Odred 6 2 2 2 7 5 6 Vardar 6 2 2 2 6 5 6 Quarnero 6 2 2 2 10 9 6 Železničar 6 12 3 5 15 4 XI Ottobre 6 0 15 4 19 1 Programma Sportivo per il Primo Maggio La LEGA Hajduk - Nasa Krila 1-0; Spartak - Djnamo 2-2; Lokomotiva - Metalac 2-0; Partizan - Sarajevo 5-2; Stella Rossa - Budcnost 4-0. Quest’anno la settimana sportiva in onore del I. Maggio é ricchissi-nia dii avvenimeniti sportiva. L’attiivitá agonística si inizierá ■ infatiti sabato 22 cúrrente con la di-spusta déla Corsa Cicld£itica Inlter-naizionale CORPA I. MAGGIO che, come é noto, riveste particolare limportaniza per la presenza dei piü noti d'iletitamti italiani, dei q.uotatis-simi juigOfiaiyi, gli austriaci ed i no-atri raigazzi che difenderanno i colorí del TLT. La partenza di .uesta gara (per la Prima Tappaj verrá data a Trieste e i’arrivo isará a Capodistria pro-.priio di fr.ante 'affio Stadio I. Maggio alie ore 16,30 circa. Alie ore 18 de'llo stes'so giiorno ’invece, aillo Sitadio I. MAGGIO di Trieste apertura uffici&le della Set-timana Sportiva dalTUCEF. Uri ora piü tardi (al'ie 19 cioé) nella salla delito Stadio stesso, ini-ziio de,i Torneo di Tennis da TavoLo. Domenica 23 Aprile alie ore 9 sul campo Sportivo di OFICINA avrá inizio un Torneo maschile di paiHa-volo' ad eliminazione denominato Copipa I. Ma'ggio. Aljle ore 10 invece, sempre isuflio stesso campo l’iin-comutro dj calcio di riVincita tra la Rappr esenita t iv a Cakcistica dellai Zoma A e quellla della Zona B che, com’é risaputo, nella visita falta a Capodistria ija Rappresemtativa del-la Zona A veniva bafctut'a di misura per 3 a 4. Partiicolare interesse quindi riveste questa gara che potra decidere di una stuperioritá ter-riitoriale. Ancora neilla giiiornata di dome-nica 23, verso le .ore 16,30 circa ar-riveranno i corridori parteCipanti a1 la corsa Cic'l'ilsitica I. Mag’gío. la fase fílmale cioé delila corsa, pariendo i medesimi da Forforose per il’Uiltima frazione della gara. L’arri-vo aiwerrá ad Opicina. I'l 29 Aprliie afile ore 20 nella sala deJIIó Sitadlo I. Maggio di Trieste, aitro incontro di rivincita, ma .sta-voj.ta di scachi, tra le Rappresen-talti.ve delle due Zone del TLT. 30 Apriile ore 8. .Stadio I. Mag.gio Triéste, finali dei torneo di .palla-vota. Alie ore 10,30 sempre neldo síer.so Stadio inizio del Toreno In-ternaziona’e di PiaTlaicanestro tra -le squiadre del C. P. Trieste, delta Zc-lezr.iiiéair d.'i Belgrado e del S. S. di Tormo. Alie ore 16 incontro di calcio tra la raipp. del TLT e l’OD-REiD di Lubiana. Al I. Ma'ggio aile ore 15 alio’ St'a-dio omonimO di Trieste, R tradi-zionafe imponente Salggio Ginnico-fipointico con la partecipazione dll mai'sa di tutta Ja nositra giovenitu sportiva. Alle ore 17 partenza dallo Stadio dalla gara pcdisitica. Questo, in sinitesi, R ptogramma della Settiimana Spartivá dell’UCEF per il i. Maggio. ALtra illliustraizione é superflua poiiché é arcinato al carat'tere del-3a manifestaziane che is’impernia e-senzialmente nella divulgaizitane del nostro sport popoLare, e nei giu'bita per la Festa del Lavoro. A Caipoidirtria, la lócale Sezione de’l’UCEF non ha ancora varato, al momento che andiamo in maccbi-na, il 'suo 'progiríamma, ma si ha ra-gione dj. ritenere che lo Stadio di Ri^i Castelleone ©'pitera nella gior-naita d.el I. Maggio un incontro trl-angof are di attetioa íegigera ail quale parteiciperanmo gli atleti del TLT, queilli ¿i Fiume e di Lubiama. L'in-contro sembra debba essere nelle due categorie; maschile e femmi-nile. ti prima della guerra di Liberazio-ne e. 'che avevano raggiunto una certa l’importanza solamente una ne rimane oggi: l’Hajduk di Spala-to. L’intera squadra all’inizio della Guerra di Liberaziome, prese la via dei monti, si ifnl ai Partigiani e contribuí con profitto a caccia-re il nemico invasore. Titolo d’ono-re quindi per questa briosa compagine che recentemente rientrata ín Patria dopo un lungo giro in Australia durante il quale fu battu-ta una sola volta. II Maresciallo Tito la ricevette al completo e-sprimendo le Sue congratulazioni dichiarando inoltre che gli atleti della RPFJ dovranno dare ogni mi-glior energía per il trionfo dello sport specialmente in campo internazionale per dimostrare l’incre-meno che ha lo sport in un paese socialista. Ed efíettivamente dei chiari se-gni di ripresa calcistica si sono notad, a parte la tourneé austríaca di ben elevato valore técnico. Anche non molto tempo fa gli sportívi italiani hanno potuto farsi ragione della buona inquadratura della Nazionale Jugoslava che ha battuto, prima nella finalissima di qualificazione alia coppa del mondo la Francia a Firenze, e pol nella recente esibizibne di Belgrado contro la Lazio e successivamtntt a Zagabria contro la Lazio stessa. Da Belgrado a Zagabria era unánime il presentimento dei tifosi Jugoslavi e nessun sportivo paven-tava di peggio in quelle partite che abbiamo tnumerato ed i fatti hanno dato loro piena ragione, confer-mando l'ecceliente prestazione for-nita dai calciatorí jugoslavi alle Olimpiadi dove la squadra arrivo in finale contro la fortissima Sve-zia del Nordhal e dei Green, per-dendo poi di stretta misura. 11 ricordo piü bello del calcio Jugoslavo risale ad una famosa par-tita con l’Inghilterra vinta per uno a zero nell’anno 1939. Intanto, Inentre il calcio continua a rafforzare la sua popolarltá nol-l’intero Paese, gli sports süoi riva-li si dividono il favore di aleone particolari zone. Sulle nevóse colime della Slovenia é stata uíficial-mente battuto il record di salto mondiale. In genere si ama di re che in questi posti i bémbinl impa-rino a sciare prima ancora di cam-minare... II favore delle popolazioni ri-vierasche invece é per gli altri sports: buonissima la situazione del nuoto e del canottaggio, .Autenti-ci campioni di nuoto come Milos'la-vic e Ceren hanno difeso brillantemente in tutte le piscine d’Euro-pa la tradizione natatoria della Jugoslavia. * In enorme sviluppo é la specia-litá della pallanuoto che se anche ha nell’Italia l’alfiere mondiale, ció ha anche indíscutibilmente nella Jugoslavia una delle sue piü fiere accanite avversarie.... CAMPIONATÖ D! CALCIO . »«'I,., . fv Programma delle partite di cam. pionato zona Istriana dei gironi A e B per domenica 23 aprile 1950: GIRONE A Aurora Í3 - Medusa B, campo Capodistria ore 10; Partizan - Sella Rossa, campo Capodistria, ore 12; Arrigoni B - Portorose, campo Iso-la, ore 15; Pirano B . Olimpia, campo Pirano, ore 13; Strugnano - Saline, campo Strugnano, ore 15. GIRONE B Daila - Buie, campo Daila, ore 15; Cittanova B - Umago B, campo Cittanova, ore 15, Villanía - Matterada, campo Villanía, ore 15; Se-ghetto - Villanova, campo Seghetto, ore 15. OMOLOGAZIONI Visti i referti arbitrali la Commissione Técnica della sezione calcio omologa le seguenti partite: Strugnano - Medusa B 1-1; Arrigoni B - Stella Rossa rinv.; Aurora B . Saline 2-1; Pirano B - Portoro-s'e 0-2; Adria - Partizan 4-1; Stella Rossa - Adria 2-2 (íorfait); Portorose - Aurora B 0-2; Médusa B - Pirano B rinv.; Olimpia - Strugna no 0-2 (forfait); Saline - Arrigoni B 0-3; Cittanova B -- Villanova 7-1; Matterada - Seghetto 0-2 (forfait); Buie - Matterada 2-0 (fo fait); Umr-po B - Daila rinv.; Buie . Verte-neglio B rinv. Punizioni; Benvenuti Mario (Strugnano) deplorazione per proteste verso l’operato dell’arbitro. Degrassi Nevio (Strgnano) 1 g. di squalifica per proteste verso lo operato dell’arbitro (recidivo). Vatta Lino (Portorose) deplora-zione per offese aR’arbitro. Coslovi Floriano (Portorose) deplorazione per offese all’arbitro. Razza Giuliano (Pirano) inibi-zione ad espletare le mans ioni di segnalinee fino al 31 luglio 1950. Trafti Lino (Portorose) radiaio dai ruoli dell’UCEF per aggres.sio-ne all’arbitro. Crisman Sergio (Pirano) squa-lificato fino al 31 luglio 1950 per aver giocato con nome falso in u-na squadra per la quale non é tcs-serato. (Portorose). Direttore respons'abile Clemente Sabati Stampato presso lo • slabil, 'tlpogrf. «J4DRAN» Capodistria Pubblicazione ff autorizzata ç . .*