M um ERO A e PAGINE ORBANO DELI'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VI* - No. 29«. Redazione - Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorio 26 - lei. 128 Martedi 12 maggio 1953 Prezzo: 5 din. - 20 lire ABBONAMENTI: T.L.T. Zona Jugoslava e R.F.P.J. annuo din. 250. semestr- din. 130 Spedizione in c. c p. L'UNIONE SOCIALISTA e la gestione aziendale Una lettera de! comp. Tito ai comunisti della capitale croata il problema dei rapporti fra lo stato e la chiesa Sino ad oggi era pratica normale, ormai invalsa come consuetudine, che i problemi politici, economici e sociali delle aziende fossero un campo di esclusiva competenza dell’organizzazione sindacale, mentre le organizzazioni del Pronte, rispettivamente dell’Unione Socialista dei lavoratori, li discutevano solamente di riflesso, quando intaccavano o influivano sui problemi di carattere generale. Il decentramento dell’economia, che ha dato alle aziende un ruolo influentissimo nella vita della comune o di un distretto, rende indispensabile un radicale cambiamento della politica di disinteresse. sinora perseguita dalle organizzazioni d’el Fronte nei confronti delle aziende e della loro attività. Al decentramento possiamo aggiungere, come fattore che potenzia la necessità di* un tale cambiamento, il fatto stesso che i mezzi produttivi ed il prodotto sono sociali e che in ultima analisi lo standard di vita di tutta la popolazione dipende direttamente dalla produttività esistente nelle aziende e. nella economia in genere. Citeremo qualche caso concreto: non deve risultare, ad esempio, indifferente ai membri dell’Unione . socialista di Capodistria, il passivo finanziario nel quale si trova la «Taverna», uno dei locali più frequentati di Capodistria, polche tale passività ha un’influenza diretta sulla situazione finanziaria del comune, rispettivamente della popolazione. Del pari non può risultare indifferente ai membri dell’Unione la quantità e la qualità dei mobili prodotti, ad esempio, dalla «STIL», perchè minore sarà il quantitativo prodotto con uguali spese, maggiore sarà il prezzo dei mobili che viene pagato dagli stessi membri dell’Unione. Ecco perchè anche il IV. Congresso deil'Unione Socialista dei Lavoratori, della Slovenia, ha tracciato nelle sue conclusioni, l'indirizzo che le organizzazioni dell’Unione devono seguire nella loro futura attività nei confronti delle aziende. Tale indirizzo tende ad elevare in primo luogo le cognizioni economiche dei membri dell’Unione Socialista, i quali, conoscendo in linea di massima le leggi ed i problemi riguardanti l’econo-mia, potranno, con la discussione, la critica e i consigli, essere di valido appoggio ai produttori diretti nella gestione e agli organi del potere, nella loro attività mirante a perfezionare il sistema economico, svincolandolo dalle tendenze burocratiche e dai legami amministrativi che ostacolano le iniziativa individuali e collettive dei singoli e delle aziende. Anche nelle nostre aziende certi dirigenti tecnici o politici s’arrogano il diritto di decidere su tutte le questioni aziendali senza chiedere nemmeno il parere del collettivo. Tale metodo smobilita e passivizza i lavoratori che però nella lotta contro questi burocrati non ricorrono all’appoggio dell’opinione pubblica e delle organizzazioni dell’Unione, ma si rivolgono a singole persone influenti i cui interventi, in sostanza, valgono ad eliminare i fatti non le cause. Le organizzazioni dell’Unione socialista, dedicando il proprio interessamen- to anche all’attività aziendale, poti anno anche in questo senso essere di vigile guardia, esprimere il proprio giudizio e condannare ogni manifestazione del genere. La maggiore partecipazione dei lavoratori occupati nelle fabbriche e nelle aziende all’attività delle organizzazioni dell’Unione Socialista, con l’inserimento dei loro problemi aziendali in questa attività, contribuirà all’eliminazione di alcune tendenze particolaristiche che si rivelano nelle aziende sotto forma di concezioni che considerano l’azienda come unità economica a sè, con proprie finalità e interessi, disgiunti da quelli della collettività, concezioni che arrivano allo estremo di considerare l’azienda come proprietà esclusiva del collettivo che l’amministra. Conseguenza: le invariabili discussioni sulle paghe e sui diritti che non tengono punto conto delle necessità generali della collettività. Poiché queste necessità si rivelano particolarmente alle riunioni delie organizzazioni dell’Unione socialista ne consegue che anche gli operai devono curarsi delle stesse nell’ambito aziendale. In sostanza, bisogna conseguire un’armonica unità di lavoro tra le aziende e le organizzazioni territoriali dell’Unione, unita che in pratica si esprime già nell'esistenza della comune. ROMPERLA COI VECCHI METODI e attuare le decisioni del VI. Congresso IL VATICANO IMPEDISCE IL LORO REGOLAMENTO Nella 14. ma conferenza della Lega dei Comunisti della città di Zagabria, iniziatasi alla fine della scorsa settimana con la partecipazione di circa 600 delegati, è stata data lettura di una lettera indirizzata dal compagno Tito al Comitato cittadino della Lega dei Comunisti Croati. Nella lettera è scritto : «Cari compagni, ho ricevuto l’invito a presenziare alla 14. ma conferenza ordinaria dell’Orgamzzazione zagabrese della L. C. J. Io ben volentieri sarei venuto qualora questo mi fosse stato possibile, ma disgraziatamente nè il mio nè il vostro desiderio si possono questa volta realizzare, in quanto straordinari lavori impegnano il mio tempo. «Approfitto dell’occasione per inviale ai delegati della vostra Conferenza e a tutti gli altri comunisti della vostra organizzazione alcune parole. «Desidererei che il lavoro della Conferenza fosse il più vasto possibile perchè davanti alla vostra organizzazione, come davanti a tutti i comunisti del nostro Paese, stanno numerosi e importanti compiti: mettere in pratica le decisio- La Settimana antitubercolare nel Capoäistriano Provvidenze sanitarie Lu sezione antit Libereu! a re della Croce Rossa ha promosso una «settimana an l i lab erro Ui re » dal 10 al 17 e. m. alilo scopo di eomtimrare nella raccolta, delle offerte per la costruzione dii uax nuovo dispensario anti-tilbeireoJiare a Ca>podistirLa e di riabilitare al lavoro le persone dimesse dei tubercolosari. Non .occorre spendere molte .parole per sottolineare l’uttùli'tà e l'importanza (leiriniziatn a. Diremo soltanto ehe la costruzione del nuovo dispensario an titulieren la re in Capodi -stria si rende ol t re modo necessaria ed opportuna poiché i .locali da esso attualmente occupatiti non corrispondono assoli utam etile alle esigenze. Anche i dispensari di Pirano e Isola non hanno locali propri e devono essere ospitati per forza maggiore negli (edifici degli ospedali. Fi da lodare sommamente perciò 1 interessa mento delila sezione antltu bei redare, clip di certo troverà una eorri-spendei!za pani da parte della rinati 'manza, ditiraostraitasà sempre genero, sta per ’Iniziative del gemere. II. elio è comprovato dall a somma raccolta lo scoli.o anno, ammontante a un milione di dinari. Questo, con giunto alla somma che vena stanziata dal Potere popolare, dà la garanzia ohe Ca- pro! isteria avrà finalmente un dispensario modernamente attrezzato, elle potrà soddisfare le esigenze anche desile località vicine. Sono da lodare po.i anche le eure elle la sezi on e amiti tubercolare della Croce Rossa dedica alla riabilitazione al ! a verro delle poi -one guarite dal mie.idiiaile morbo. Succede spesso, infatti. che vari datori di lavoro esitano ad assumere queste persone, temendo non siano più adatte al lavoro. Benché rari, questa oasi rappresentano tuttavia un problema socia, le elle bisogna risolvere e un’opera altamente umana, ed è in questo senso che agisce la nostra Croce Rossa. ni del VI. Congresso della Lega dei Comunisti della Jugoslavia. Questo non è affatto facile e neppure breve lavoro. Qui si tratta del dovere dei comunisti di afferrare completamente lo spirito e la vastità di queste decisioni, non solo nel quadro dell’edificazione del socialismo nel nastro paese, ma anche in rapporto Ila sua influenza nell’ulteriore sviluppo in tutto il mondo. «Dopo quello che s’è scoperto nel 1948, cioè al tempo dell’affronto al nostro Partito e al Paese da parte dei partiti tutti del Cominform con alla testa la Russia, noi siamo stati costretti a metterci su una propria strada nelle edificazione del socialismo e a trovai« sulla base del marxismo scientifico quei metodi e quelle forme, per il potenziamento del nostro Paese e della società in genere, che sono le più adatte per dare nel più breve tempo possibile e nel miglior modo dei risultati in rapporto al nostro intero sviluppo storico e alla nostra attuale specifica situazione economica e culturale, come anche nazionale, politica, eoe. «Una delle più positive particolarità della stragrande maggioranza dei nostri comunisti, penso, sta in questo: nel la ver afferrato la situazione in quel periodo dell’attacco cominformista e nell’aver respinto le schematiche e invecchiate ricette di ccloro che si erano mesi per la strada del revisionismo, nell’aver inline guidato giustamente la liner del nostro partito nella quotidiane, piassi del't nostra realtà socialista. Ma ugualmente devo significare che ci sono del singoli i quali difficilmente si rende no conto, quando lo si di-mosti a, che qualcosa di quello fatto finora, non vale upnm-.. è .invecchialo. Questo i,«*ehè tali compagni sono prontissimi a guardare criticamente tutto ciò che è indirizzato a cambiare quanto non vale, come pure quet't misure che ci portano avanti, invece di por«1 contro quanto non valeva e ci imp-diva di progredire. «Per questo è oggi necessario che i compagni comunisti, i quali hanno un grande ruolo nella preparazione dei nostri cittadini al socialismo, analizzino da soli, in primo luogo! qualunque avvenimento e entrino nel vivo del nostro operato tendente a un unico fine : ai progresso, al socialismo. «Io dirò qui di un solo, significativo fatto che ha sconcertato alcuni compagni. Si tratta dell’Ordinanza sulla riorganizzazione delle cooperative locali di lavoro. Questi compagni hanno pensato che noi si vada indietro. Invece no, ci siamo messi alla sistemazione di quello che volevamo saltare di rincorsa. Noi non siamo tornati indietro, abbiamo soltanto scelto un punto di partenza che certamente ci porterà al fine voluto, al socialismo nei villaggi. La trasformazione sociale non è cosa da poco, nelle campagne come in tutto il Paese. Qui si devono prendere in considerazione con la massima sollecitudine tutti quegli elementi che condizionano questa trasformazione. Uno dei più importanti, nella campagna, è la rieducazione degli uomini. Chi se ne assumerà il compito se non i comunisti? Ma, guardate, i comunisti deii nostri villaggi erano abituati a comandare, e coloro che vogliono comandare nella campagna non hanno i titoli necessari per essere dei trasformatori. «Di conseguenza qui occorre scuotere del tutto i vecchi metodi e cominciare a lavorare nello spirito delle decisioni del VI Congresso della Lega dei Comunisti della Jugoslavia. Questo vale ugualmente per tutti gli altri settori del nostro sviluppo sociale. «Io credo che l’organizzazione zagabrese dei comunisti esaminerà attentamqnte in questa sua XIV. ma Conferenza i suoi odierni difetti, credo che le sue decisioni e la loro applicazione pratica le faranno assumere nella storia della Lega dei Comunisti della Jugoslavia quel posto che le spetta. «Saluto i delegati alla Conferenza con Morte al Fascismo, Libertà ai Popoli!» Colombe corazzate all’Est ATTUANDO LE DECISIONI DEL IV. CONGRESSO PREPARIAMOCI PER LE ELEZIONI Il Pminio Maggio, mentre Jia «-Pravila» iitstcìilva in ediizyioine niliivo, (bordato le pagine d eitle siinboliiake foglie. meni re Bulganin lanciava alle .truppe, sulla Piazza Rossa, il nuoivio slogan «Tulio -peir la pa.ee, compagni!» ed Al •»talilo Ehrenbiirg intonava in falsetto Teuneisiima giaculatoria, nugoli *!i ipfix'ciioaiiL bianchi sfrecciavano adì eùeln di Mosca, liberati dal più alto igiratilaciielo della capitale. E nello stesso giamo, le codioni,be giuinigervano in Jugoslavia, traditi eten-i do in raffriche di inrit ragli Lattatici. alle ’ ira Hire isoalite» confinarie, ai nostri popoli, Taippelllo alla «fraternità dello genti» idedTistriarne ufficiale sovietico, F/ «ligniifi-oaitiiva questa orai nicide IIS': a, che (pare assiicaiirare una tragica L'ALAMBICCO BARATTIERI E FALSARI «Bisogna, ha (tetto in »»stanza Pae-c lardi, sospendere iiil giudizio suii’of-fansiiva di distensione internazionale «ferrata dai russi fino a ehe le. parole non collimeranno e<>' fatti- Del resto ha soggiunto Pane lardi —-non «i si può dunemtinare in questa attesa clic la Russia è stala la più ,-pietula verso di noi nel volere te esecuzione del trattato di pace e non «i .può non pensare che se le diispo-sizioinii .pacifiche verso l’Italia fossero reali, sarebbe bene che la Russia, se non altro iai fini della campagna elettorale Italiana, si associasse alla dichiarazione tripartita. Dopo De Gasperi dunque anche Pace lardi, Ministro della Difesa, si è richiamato a questo concetto della adesione russa alila dichiarazione tripartita.» (Dal «Giornale di Trieste» del 4. c. m.) Premesso che in questo roso l'organo clerical fascista di Rino Alessi non parla piti di «solenne impegno», di «debito d onore degli alleati», di «cambiale firmala in bianco», ma Ai semplice «dichiarazione tripartita», appare ora evidente come la «geniale>. iniziativa dello stesso orbano nei confronti del cominformista Viđali ubbia subito trovato consensi e seguito presso gli organi governativi romani cheaper acquistare maggiore merito ed onore, hanno ritenuto opportuno rivolgersi direttamente a Mosca, senza fi tramite di terzi. Ciò .dimostra su quali basi poggia H amaggiore e più solido pilastro at- lantico» costituito dalVItalia con ale formidabili, e prestanti divisioni» di Pacciardi ain piena maturità bellica». all fine giustifica i mezzi» proclamava un agrande» maestro dell* àrie politica, italiano e De Gasperi, già nelle elezioni del 1948, aveva lanciato la parola d'ordine aLa democrazia cristiana deve vinceref costi quello che tosti 1». . . COME SEMPRE «A Cai podastrla e in altri, centri è cominciato a scarseggiare il pane. Le rivendite, ine sono sprovviste già alle 7 del mattino, per cui oltre il trenta per cento della popolazione rimane ogni giorno priva delTim,dispensabile alimento. Davanti ai panifici centinaia dii massaie si mettono in fite già alile prime luci delTallba» e spesso fa biro paziente attesa rimane delusa. Non si-sa ancora quali 'provvedimenti saranno presi dalle autorità per garantire alla popolazione ili ri-fornimento del pane. Mancando ancora due. mesi al nuovo raccolto, non è improbabile che si ritorni al razionamento». (Dal «Giornale dii Trieste» del 5 e. m.) «Ma questa volita li abbiamo pescati con te mani nel sacco. Mentre Belgrado smentisce, Fiumi» conferma, liceo ciò die ha pubblicato lo stesso giorno la «Voce del Popolo» in seconda partila, sotto il titolo: «Tutto c’era meno il pane»: «Che scherzi sono questi signori panettieri privati ? Dove avete cacci ato il dovere del -la funzione india nottata di domenica sotto la luna e le stelle che -piccavano nel buio dii Capodislria e ehe le massaie vedevano e rivedevano perché nella lunga attesa delia fite bisognava piur fare ... Sembra ohe pitto ciò non abbia affatto pesato sulla coscienza del panettieri privati, ohe non soltanto si sono liniflsohiati di tener conto dèlia giornata festiva, ma hanno persino ridotto di gran lunga la confezione di pane necessario al fabbisogno defila popolaizionc stabile». (Dal «Giornale di Trieste.» del 9 c. m.) Una pili evidente, luminosa ed esplicita conferma della cattiveria e della idiozia con Cui vengono fabbricati e diffusi i gialli, le calunnie e le falsità sulla nostra zona e sul nostro Paese dalla stampa clerical fascista triestina e dello stivalone, non poteva essere offerta. Solo le menti pervase di «spasimi d’amore per l’Italia» e di cieco odio per la Iugoslavia, in cui gareggiano fascisti e clericali, possono arrivare ali'estremo grottesco di ricavare una «candida confessione» da una severa critica e da un biasimo n“r il cattivo funzionamento di, un servizio in occasione delle festività del / Maggio, sulle cui conseguenze il «Giornale, di Trieste» e l’«Arisa» hanno fabbricato i gialli denigratori del-' la mancanza del pane e dei ritorni al razionamento. eontiuimità ideale ai crimini consumati da quid lontano Maggio I860 dagli alfieri delte reazione e del-! an ti n unuci !à : mia di portata ben più grave appare qaiest’pliteriare bestiale laitLiiCeo, ove lo si consideri come un anello della trista catena d’odio stèsa dal 1918 ai confimi orientali del nostro paese. «Non bastano le parole — ha detto Tito all’inizio della crociata pia-«ifista. dii cui Malenkov s’è fatto banditore, attendiamo i fatti». Ed i fatiti isonio venuti e vengano giorno per giorno » confermarci ite «volontà Hi distensione.» sovietica, con gli incidenti di frontiera provocati dai confinari magiari, romeni, bulgari e albanési. E le cifre parlano un linguaggio ineonfutabile : dlaill’Uingiheria, ad esempio, šotno partite, megli scorsi mesi di gennaio e feibrraio, 28.7 s.panatoriie contro d nostri soldati. «> 223 attacchi hanno avuto luogo nel solo mese di marzo, eomitiro i 382 registrati complessivamente nel 1952. Ma1 c, è di più: dopo ila morte di iStelin, gli incidenti si sono molti-pi irseli. E se la tensione, il nerv osismo regnanti nei satelliti di Mosca hanno potuto determinane quelli seguiti immediatamente alte scomparsa del semidio, che dire delle pro, vocazioni a vicinile negli ulitimi tempi ? Semplicemente questo : che dall’8 marzo dall inizio, cioè, delle manovre «pacifiste» di Malenkov — alla fine di aprile, si sono avuti ben 496 incidenti, contro i 246 avvenuti nei precedenti 47 giorni, I) periodo d’oro idei]'ulivo e delle colombe. quindi, ha portato mn' netto raddoppiamento degli aititi cri-1 ubila 1 i perpetrati d'ai vassalli del Kreinìlimo ai danni della Jugoslavia. (Notevole è pure il fatto che le provocazioni .sono riprese anche ver. SO la Girellila ; n« queste, azioni da provieniti terroristi possono -essere mi-nimizzaite, come Tua tentato di fare certa stamipa litaliana : le liristi sta-tiiatiteilie costi'tiuijsic ooio runa film os truzione olile è difficile, molito difficile opipiuigmare. Questa serrile idi misfatti risipontfle >a fini Hiairofco ipeirverrsi quanto ipalesi, miramelo a snsciJtaire quelle reazioni (.pur legittime) da mi il nostro paese se tempre asleinuto — dimostrando ehiiaxamiente dia ichte parte sitano i veri amici ideila pace e, d’allra parte, a fomentare la campagna, volta in particolare aliintetmo e tendente a ipreisentaire la Jugoslavia come belliicosia e aggressiva. Molti dati potremmo ancora citare, molite considerazioni aggiungere, mia io spazio non ce lo consente e crediamo, d'altronde, che la situazione risulti ugualmente ben chiara. Vorremmo soltanto ricordare, a co- rollar io dii quanto sopra,, che alle «dimo-itrazjioint di pace» sovietiche va pure accostato l’invio in Ungheria e in Bulgaria dii mwwe squadriglie di apparecchi a reazione. Le forze armate dici Paesi vassalli si presentano aggi talmente organizzate da toccare dal 50 al 75 per cento degli effettivi di guerra. E p-oi ei venga a imputare, la stampa della vicina penisola, di oppone alila « politim pacifista» delPURSS «una certa malevole diffidenza»! pk Nella seconda quindicina dell aprile scorso la segreteria per la legist aziona e le questioni amministrative del Consiglio esecutivo federale della Jugoslavia pubblicava uria etli-zinne emendata e corretta del disegno di legge sulla posizione delle comunità religiose, già sottoposto a pubblica dismissione dal febbraio scorso. Le correzioni sono state apportate in seguito ad osservazioni presentate dal jclero ortodosso che, in generale, ha accolto il progetto con molto favore. Un grande passo avanti nella regolazione dei rapporti fra staio e chiesa cattolica era stato definito il progetto anche dalla maggioranza del basso clero della chiesa cattolica. H disegno legge è stato oggetto di ampia e sincera discussione nei giorni 23 e 24 aprile da parte serbo-ortodossa e della commissione statale per le questioni religiose. Le conversazioni erano trascorse in bina atmosfera di comprensione e. da entrambe le parti si era resa manifesta l'aspirazione a risolvere tutti i problemi nel modo più sod-disfacente, tanto dal punto di vista deila chiesa che da quello dello sta-to. Con la chiesa, cattolica, nulla di fatto. La situazione è ancora ad un punto morto. I rappresentanti dell’alto clero cattolico, capeggiati dal-Varcivescovo belgradese Josip Uuiì hanno dichiaralo dinanzi alla commissione del consiglio esecutivo di non essere autorizzati a discutere, i problemi riguardanti i rapporti fra la chiesa cattolica e lo stato. Tuttavia, nel corso dei colloqui si è potuto constatare che alcuni vescovi a-crebbero voluto trattare in un senso di reciproca comprensione. Si è rivelalo, però, che un freno inamovibile a questa tendenza era stato posto da chiare ed inequivocabili direttive del Vaticano in base alle quali i vescovi non avrebbero dovuto in alcun caso giungere ad un qualche positivo risultato nel problema della regolazione dei rapporti fra lo chiesa cattolica e lo stato. Il Vaticano, anzi, nel tentativo di forzare la Jugoslavia a ristabilire i rapporti diplomatici con esso, ha incaricato i vescovi di chiedere un mutamento delle norme costituzionali jugoslave in senso favorevole alta istituzione di scuole confessionali, del matrimonio ecclesiastico, alla istruzione religioso nelle scuole, alla precctlenza della cerimonia battesimale sulT iscrizione nel registro dei nati ecc. E' chiaro che tutti questi sono dei privilegi in netto contrasto con il principio di separazione delia chiesa dallo stato, principio applicalo nella stragrande maggioranza dei paesi civili e. al quale l’ita-lia democristiana fa rara eccezione. Si tratta di privilegi che lo stato non può concedere senza compiere grave ingiustizia nei confronti della religione ortodossa che conta in Jugoslavia un numero di fedeli molto superiore a quello della cattolica. Non solo, ma quanto chiesto, se concesso, consentirebbe all’alto clero di sfruttare la chiesa per svolgere quell’azione anti-popolare che fu caratteristica nel periodo prebellico dello stato borghese e sopratutto durante la Lotta di liberazione. Nelle intenzioni del Vaticano, Vavanzamento di quelle richieste dovrebbe servire% ad una maggiore tensione dei rapporti fra chiesa e stato e ad un indebolimento del prestigio politico internazionale della Jugoslavia. Una tale situazione è del resto nei desideri dei rapprese.ptanti della politica di queir imperialismo italiano che ancor oggi sogna di egemonie nel Mediterraneo e che non può tollerare alcun paese forte e potente nei Balcani. Una tale situazione e nel calcolo dei rappresentanti di quella politica imperialista :italiana cui nel corso della guerra la chiesa servì con i vescovi criminali Stepinac e Rožman. Pur non avendo sortito alcun successo, i colloqui., fra i rappresentanti del Consiglio esecutivo federale e dell'alto clero cattolico, hanno dimostrato ancora una volta che la nuova Jugoslavia è desiderosa di risolvere il problema dei rapporti fra Io stato e la chiesa. Essi hanno contri Imito a smascherare ancora una volto V dileggiamento del Vaticano, più interessato ad appoggiare le pretese del gov ino di Roma che a veder'* concordemente migliorata la posizione della sua chiesa in Jugoslavia. Comunque si prevede che alla prossima sessione Vassembleai popolare. approverà il progetto legge sulla posizione giuridica delle comunità religiose e dalla sua applicazione trarranno indubbio vantaggio, indipendentemente daW atteggiamento del ì' uticano, tanto il clero quanto i fedeli cattolici. ATENE — Il delegalo permanente aU’ONTJ, Kiru AÌeksis ha cons -guato, a nome del suo Governo, al Segretario Generale, Dag Ilam-marskjoeld, una lettera in cui rende nota una serie di incidenti, provocati dalle guardie di confina bulgare negli ultimi tempi sulla frontiera bulgaro-greca lungo il corso del fiume Marica. RANGON — Il governo birmano ha comunicato sabato scorso di a-ver accolto la formula di compromesso per la formazione di una commissione incaricata di risolvere nei dettagli il problema del ritiro delle truppe di Ciang-Kai-Scek dai territorio birmano. LONDRA — I laburisti hanno riportato una notevole vittoria nelle elezioni amministrative, svoltesi la settimana scorsa nei collegi elettorali deiringhilterra e del Galles. Secondo dati ancora incompleti, i laburisti hanno guadagnato 76 mio-vivi seggi nei consigli rionali della capitale, mentre il partito conservatore ne ha perduti 75. I consigli municipali di Manchester, Leeds, Nottingham, Plimouth, Swindon, Oldham e altre tre città sono passati completamente in mano laburista. Al MARGINI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE IN ITALIA DE GASPER! E TRIESTE E’ impossibile ormai immaginarsi una campagna elettorale in Italia senza Trieste quale motivo dominante. Ogni volta che gli italiani debbono recarsi alle urne, la questione della città adriatica viene artificiosamente attualizzata e cucinata in tutte le salse dai partiti politici, in una penosa gara di irredentismo. I partiti, profondamente divisi tra loro, sembrano unanimi su una cosa sola: neU’aceetta-re cioè Trieste come tema centrale della loro polemica e nel porre in secondo piano i grossi e vitali problemi del popolo italiano. Così è anche questa volta, a poche settimane dalle elezioni politiche del 7 giugno. Le relazioni fra Italia e Jugoslavia, nel loro complesso, c la questione di Trieste, in particolare, si possono regolare facilmente solo se da una parte e dall’altra vi sono spirito di comprensione e sincero rispetto def rispettivi interessi, attorno ad un tavolo diplomatico, senza chiassate e senza inopportune manifestazioni propagandistiche. Qualunque persona seria non può non essere d’accordo su questo. Gettare quindi Trieste sul fuoco della polemica elettorale, trasformare la questione della città adriatica in tema propagandistico, è già una eloquente dimo-st: azione di scarsa serietà e, soprattuto, una dimostrazione del fatto che i dirigenti italiani, malgrado le loro dichiarazioni in proposito, non hanno in realtà alcun desiderio di risolvere la questione iicllTinico modo possibile. Che sia così lo ha confermato lo stesso De Gasperi. Il presidente del Consiglio italiano con i discorsi di Milano, di Firenze e di A-scoli Piceno ha dimostralo che. i dirigenti della vicina repubblica non hanno affatto rinunciato alla loro nota intransigente posizione, secondo cui il problema di Trieste deve essere risolto in modo unilaterale, a favore delle pretese di Roma, possibilmente con l’aiuto delle grandi potenze. Nella metropoli lombarda, De Gasperi non ha trovato di meglio che invitare addirittura l’Unione Sovietica ad aderire alla tramonta-tissima dichiarazione tripartita del 1948, per dimostrare la serietà della sua offensiva di pace. Ad A-scoli Piceno invece, il Presidente Italiano ha fatto una poco chiara dichiarazione sui ventilato sgombero delle truppe alleate da Trieste, dicendosi d’accordo con i cominfor-misti su questa prospettiva che dovrebbe costituire una premessa per la soluzione italiana della questione. L’accenno del Presidente italiano allo sgombero di Trieste, si ricollega alla notizia del corrispondente romano del Manchester Guardian, il quale ha scritto che le truppe angloamericane se ne andranno dalla città adriatica per Natale. L’annuncio dello sgombero dovrebbe essere dato quanto prima dal. nuovo ambasciatore americano a Roma, la signora Luce. Questa notizia del quotidiano inglese rientra nel quadro di quelle manovre che si propongono di aiutare De Gasperi nella campagna elettorale. Lo stesso «Giornale di Trieste» di venerdì scorso scriveva sfacciatamente che l’annuncio della signora Luce «si propone di aiutare il Governo di De Gasperi nella campagna elettorale». Simili aiuti non hanno latto mai fare un solo passo avanti alla questione triestina, non possono più ingannare nemmeno il popolo italiano, e in pratica sono sempre serviti agli irre- dentisti come nuove armi della loro politica di pressioni e di ricatti per veder soddisfatte le loro pretese. Se si vuole sinceramente favorire una giusta soluzione del problema di Trieste, lo si può fare non aiutando le speculazioni propagandistiche del Presidente italiano, ma, al contrario, consigliando a quest’uitimo di rivedere il suo ostinato atteggiamento e di comprendere una volta per sempre che è nello stesso interesse dell’Italia, di, regolare e rendere amichevoli i rapporti con la Jugoslavia. Ascoli Piceno, dove il leader democristiano ha parlato giovedì scorso, è il capoluogo di una regione, in cui una numerosa categoria di lavoratori risente in modo particolarmente grave le conseguenze della politica di Roma contraria a qualunque accordo con la Jugoslavia. Si tratta dei pescatori della costa delle Marche, i quali sono privi di lavoro a causa del mancato rinnovo dell’acordo italo-ju-goslavo per la pesca in Adriatico. De Gasperi ha tentato di giustifi-fieare il mancato rinnovo dell'accordo dicendo che alla pace dei pesci non è seguita la pace degli uomini, ma confermando, in definitiva, che solo motivi politici hanno suggerito a Roma di non rinnovare l’accordo stesso, contro o-gni elementare interesse dei pescatori. La pace degli uomini, signor De Gasperi, pùò essere fatta facilmente solo che voi lo vogliate, solo che voi rinunciate alle assurde pretese irredentiste e diate concretamente prova di buona volontà c di spirito di comprensione e di collaborazione. Renzo Franchi DA PUNTA GROSSA A RISANO L'UFFICIO CATASTO A PROPOSITO DELL'ARTICOLO A|p||o 7|)n9 Hoyocfpfa HqIIq nrandinR NUOVE IMPOSTE SOL VECCHIO [HTHSTO ■ V B B BMi RIB B VyP V NN®BI BBI Wl H Mi B IMI B BMi B B B Dalla Direzione per le entrale del rò isi tratta di terra di XII. é IV. < a- categorizzatzioaie della terra. Tale ìa- ___________ _________________ ______________ CPD e dnl.r UUi.fin Distrettuale del teiff-oria e di 'tutte le urnnrietà. 5 et- vnrn ^.iculterà liimim »n.. l'.min. L'appello alla solidarietà dei cittadini per i colpiti dalla furia degli elementi Giovedì scorso, nel pomeriggio, dalle dense e nere nubi che avevano oscurato il cielo verso le 16 si è riversata sulla nostra Zona una fumosa grandinata devastatrice accompagnata da violentissime raffiche di vento. Il disastroso temporale ha colpito le campagne fra Trieste e Capodistria. Sono rimaste maggiormente danneggiate le località di Ancarano, Punta Grossa, Sennino, Decani, San Tomà e Sant’Antonio. Un po’ meno quelle di Cesari, Pobeg hi, Bonini, Berlocchi, Leguri, Prade, Lapor. Nelle zone dove la grandine è caduta più grossa ed intensa, si può dire che il raccolto dell’annata è andato completamente distrutto. Hanno riportato gravi darmi le viti, che in certi posti risulteranno improduttive per due e più anni. Seguono le patate, il grano, special-mente quello che aveva già la spiga, i piselli, il pomodoro, ed i frutteti tutti. Pure le linee telefoniche sono rimaste danneggiate. Siamo stati sul posto per vedere questo spettacolo poco allegro. L’eco della tempesta è ancora vivo; la gente dei villaggi parla solo di rovina. «Ho 65 anni — ci ha detto un contadino — ma non ho mai visto una caso Simile. A Ser-mino i campi sono ora come una terrazza di cemento.» Lungo le strade abbiamo osservato dei vigneti che fanno pietà. Sono come in dicembre. Le belle ciliege rosse portano ferite aperte come fossero state bersaglio di raffiche di mitra, mentre alcuni campi di patate non si riconoscono più. La furia devastatrice ha distrutto milioni di valore e di fatiche. I contadini lot- tano per salvare quanto possono. Così abbiamo incontrato a Prade, Carlo Novel, che con la macchina spruzzatrice sulle spalle si dirigeva al lavoro. «Quà xe resta per una bevuda — ci ha detto -— quele vidi che le iera in riparo le farà ancora qualche grapo, le altre xe perse per do anni». Ad Ancarano mentre la commissione discuteva sui danni subiti, una donna anziana ci parlò: «Da- le quatro, ale quatro e un quarto iera un disastro. La cadeva seca. Non go visto mai una roba compagna». A Decani abbiamo trovato dei tecnici. «Quali e quanti i danni?» — abbiamo chiesto al Presidente del Comitato popolare comunale. La risposta è suonata dura: «Tutto è andato distrutto». Lenire questo disastro con un gesto di solidarietà da parte di co- loro che non soffrono le dirette conseguenze è un atto altamente u-mano. Ci associamo pertanto all’appello lanciato da Radio Trieste Zona jugoslava, invitando la popolazione a versare le proprie offerte sul c/c 657-T-303 pressole sedi della Banca Nazionale. Siamo certi che tutta la nostra gente accorrerà con generosità in aiuto ai propri fratelli colpiti dalla calamità, ALLE SALINE DI PIRANO le consegne del vecchio consiglio operaio Venerdì 8 corrente, il compagno France -Antonii«, presidente del comitato di gestione uscente delle Saline di Pi,rano, ha fatto le consegne, a nome del vendalo consiglio operalo. al consiglio recentemente eletto. I nuovi gestori, assumendo le redini del collettivo, possono essere soddisfatti de]ferodità ricevuta. Dopo aver pagalo tutte le imposte, consistenti in 9 din. per chi-logramma di sale, i contributi assi-ourattiiivà, le retribuzioni e le spese, al l'azienda è rimasto, disponibile, un fondo di 24 milioni di dinari'. ,11 vecchio consiglio operalo aveva concentrato le sue cure prinei|pai-mente sulla questione della qualità del prodotto etite aU’àniz'io della sua gestitone non iera sodldiiistfiatoente. Sono state adottate misure organizzative di vario carattere e nel canale Curio è stata installata una pompa centrifuga. Si ebbe un graduale imigVcoramelnto defila qualità e lo scorso anno le piramidi di sale .'iiieoLCavano dii un bl ancore niveo dhV.ra il segno dell’ottima qualità raggiunta. Le favorevoli condizioni climatiche e Foperosi/tà dei salinaroli hanno fatto st ehe il piano produttivo fosse superato del 40 per cento con ima produrione globale di sale am-montante a 3.500 vagoni. Per farci un 'idea delFentità del sale prodotto immagjianiamoci un treno carico, lungo da Capodistria a Cittanova! Dove i nuovi gestori dovranno sudare parecchio è nel reparto commerciale. DAfatth della quantità prodotta sono stali venduti 2.372 vagoni di sale, rispettìvamente ài 94 per cento del piano previsto. In un primo tempo, oltre a tale quantitativo. IL PIANO TRIMESTRALE DI ALCUNE AZIENDE BUIESI Finii 0 REALE LA MANCATA ESECUZIONE ? In uno dei nostri numeri precedenti arbbiamo citato ed illustrato alcuni dati sulla realizzazione globale del piano sociale del distretto di Buie nel primo trimestre di quest’anno. Esso, secando l’evidenza sociale, presenta un bilancio negativo; esaminando però profondamente l’attuale situazione e ancor più le prospettive dell’azienda, che su tale bilancio negativo hanno influito, risulta che gli arretrati vengono rapidamente ricoperti e che erano, in gran parte, dovuti a difficoltà e cause di natura più o meno oggettiva, che le aziende non potevano evitare. Prendiamo il caso della «Kamenolom». Il fondo paghe di questa azienda presenta nel primo trimestre un passivo di 2.457.000 din. A prima vista può sembrare che l’azienda si trovi in una situazione critica dalla quale le sarà difficile uscire. In sostanza non è cosi. I mesi invernali hanno impedito qualsiasi attività produttiva nella cava causa il gelo che avrebbe spezzato i lastroni imbevuti d’acqua. Perciò in luogo dei lavori di scavo nei citati mesi sono stati eseguiti quelli di investimento. Forse per l’attuazione degli stessi si sarebbe potuto impiegare un minor numero di operai se la direzione dell’azienda non avesse temuto, fra l’altro, di non poter poi ricuperare la manodopera sospesa data la abbondanza di lavori in corso nel distretto. A nostro parere, questo timore era infondato, apparendo logico che gli operai stabili delle cave e che nella maggior parte dei casi abitano nei pressi delle stesse, sarebbero ritornati al lavoro non appena avesse assunto un ritmo più intenso. Comunque le possibilità di ricuperare il passivo, e perciò di realizzare al 100% lo stipendio e anche La chiesetta di San Martino e la propaganda irredentista Una pìccola finestra rotta, attraverso la quale poteva passare al massimo un fanciullo, lina tovaglia a terra e due libri fuori iposto, ceco quanto il sagrestano di Buie trova di anormale nell’aprire la porta, ermeticamente chiusa :da un anno, della chiesetta di S. Martino. Due anni prima la caduta di un pezzo del soffitto aveva provocato la rottura di bina mano alla statua di un santo p questa è rimasta al suo posto come era un fanno fa. Ma per la stampa irredentista tutto fa brodo e VAN SA (cui si è bccodalo il coro gracchiente dei fogli di ogni colore) ha ricavato brodo dalla tovaglia, dai libri e dalla statua, ;'aggiungendovi un sacco d’altre farneticazioni, tanto da preare l'impressione, che la chiesetta abbia subito vandalismi per strombazzare^ ai quattro venti l’urlo di indignazione per lo «esecrando sacrilegio» consumato, come al solito, dagli aattivisti, titini». Naturalmente, per i igonzi che abboccano. «Attraverso la finestra poteva entrare solo un fanciullo — dichiara lo stesso porroCo di Buie, don Cavalleria •— e nessun danno è stato arrecato alle immagini e alle altre cose sacre nella chiesetta. Per questo nemmeno ho denunciato il fatto». Come si vede, il tutto non è nemmeno degno di menzione. Ugualmente abbiamo voluto fornire ai postri lettori, a quelli di Buie in particolare (che meglio possono controllare le nostre affermazioni) una dimostrazione di quali, piccinerie e montature si serva la propaganda irredentista pur di divulgare i suoi gialli sulla zona B. di superarlo, esistono. Le maestranze dovranno compiere però uno sforzo maggiore per far fronte alle numerose richieste di lastre e di blocchi provenienti sia dall’estero che dalla Jugoslavia Oltre ai contratti di vendita già in corso, queste richieste sono tali e tante da costringere la direzione a rifiutarne parecchie anche di notevole importanza. Ciò dimostra che alla «Kamenolom» il lavoro non manca, ma che necessita mettersi d’impegno per rigua-lagnare il perduto. Un’altra azienda che nel primo trimestre figura col fondo paghe al passivo di 2.014.000 é l'Autotra-sporti di Umago. Nell’analisi fatta dal Consiglio Economico, tale passività viene attribuita quasi esclusivamente alle rilevanti scorte di materiale di cui l’azienda dispone e nelle quali ha investito gran parte del proprio circolante. Secondo il Consiglio economico tali riserve ammontano a circa otto milioni di dinari. L’azienda ammette di possedere forti quantitativi di materiale di cui non può sbarazzarsi dall’oggi al domani, attribuendo però la passività non a tali scorte, ma al mancato incasso delle fatture emesse nel primo trimestre. Infatti dette fatture sono state incassate in gran parte nel mese di aprile e la passività in linea di massima è stata ricoperta. Se le cose stanno effettivamente così, si dovrebbe fare un lungo discorso sugli otto milioni delle scorte, e cioè come e da dove è stato ricavato il denaro per le stesse e di conseguenza sui prezzi delle prestazioni, sulla accumulazione, ecc., ma preferiamo rimandare. Un’altra azienda figurante con il fondo paghe al passivo, è la edile «Progresso» di Umago, ma anche questa passività è fittizia poiché deriva dal fatto che l’impresa sottopone le richieste di acconti, con i relativi calcoli e situazioni dei lavori eseguiti, con un mese di ritardo e con un mese e più di ritardo vengono fatti i rispettivi versamenti in banca. Le altre due aziende che non hanno realizzato il piano, sono la fabbrica latterizi «Sloboda» di Cittanova e l’azienda alberghiera di Buie i cui passivi non hanno però un peso notevole sulla realizzazione globale del piano. Arrivando alla conclusione che in sostanza il piano ha avuto la sua realizzazione, dai citati esempi di varie aziende possiamo trarre gli opportuni insegnamenti. In primo luogo che l’azienda deve saper rapidamente adattare le spese e manodopera alla situazione dei lavori, senza però superare i limiti della legalità e diminuire il personale quando la situazione lo ri- chiede, poiché l’azienda è una u-nità economica e non un ente sociale. Tale discroso va riferito. specialmente alla «Kamenolom». Per quanto riflette invece il realizzo del contante, le aziende spesso dimenticano che il loro compito non si esaurisce con la presentazione della fattura bensì con la sua riscossione. erano stati veniduli allo stalo 1.000 vaigoni di sale ed è stato anche riscosso *1 relativo importo. Ma poi la vendila è stata disdetta e le saline sono obbligate a restituire l'Importo entro il dicembre del corrente anno. Certamente sarebbe stato meglio realizzare tale vendita, poiché sommando i 1.000 vagoni agli altri 500 rimasti dalle giacenze degli 'anni precedenti, resta un quantitativo non trascurabile ohe sarà difficile smerciare, data la fortissima concorrenza esistente sul mercato ‘del sale, specie, per la presenza del finissimo 'salo minerale proveniente, dalle miniere di Kreka. Proprio per poter concorrere sul mercato, diminuendo i costi di produzione, le Saline intendono investire nelle opere di miglioria degli i mpianiti c nelle opere sociali i 24 milioni del proprio fondo, assieme ai 18 milioni stanziati dal piano sociale Mèli distretto. Con questi importi verranno acquistate 10 maone per il trasporto del sale, la locomotiva iper il traino del carrelli, i nastri 'trasportatori per i magazzini e 50.000 saoohi, mentre a Fiume verrà adattato un locale a magazzino per il sale. Nel campo delle opere sociali, i salinaroli intendono costruire la rete idrica e portare d'acqua in tutte le case di proprietà delle Saltine, costruire una casa nuova e rimodernare un’allira con quattro quartieri. Verrà inoltre allestita una pallestra con annessi spogliatoi e doccio che serviranno anche agli usi del collettivo. LA GIORNATA della Croce Rossa L’8 maggio corrente è stata celebrata in tutto il mondto la «Giornata Internazionale della Croce Rossa». La Croce Rossa Intemazionale venne fondata nel 1863 a Ginevra, nella Svizzera, dal grande umanista Henri Dupont, nato in Francia nel 1828, e che, fin da giovarne, dedicò le sue cure ed il suo studio a collegare il mondo attraverso ima organizzazione filantropica che svolgesse la sua opera umanitaria al di sopra e al di fuori dii ogni spirito di parte. Questa organizzazione può vantare il primato mondiale nell’ esercizio della sua opera sanitaria umana e disinteressata in tutti i paesi e nazioni, tenendo sempre alta la propria bandiera siiniboleggiante il grande va-lore umano. Sorta col proposito e col desiderio di alleviare le sofferenze e di prestare il suo aiuto alla umanità negli orrori della guerra, la Croce Rossa Internazionale vide sabato moltiplicarsi in modo quasi prodigioso il numero dei suoi soci ed aderenti entusiastici. Si associarono ben presto anche molti stati, mentre la Jugoslavia, che in quei tempi era teatro dà guerre che si succedevano periodicamente, divenne suo membro appena nel 1876. Anche il piccolo Montenegro approvò ed accettò sia il programma che i regolamenti, già elaborati a Ginevra con la istituzione della Croce Rossa Intemazionale. In base a tali regolamenti, essa doveva porgerei aiuto ed assistenza ai feriti, agli ammalati,ai prigionieri ed ai fuggiaschi in tempo di guerra a qualunque nazionalità appartenessero. Come tutti sanno, lai Croce Rossa esercita la sua opera umanitaria in aiuto e in collatbo razione con i servizi sanitari militari. Invece ned tempo di pace essa raccoglie in vari modi le offerte per i propini fondi di assistenza, aiuta ragazzi t»nrfKt)f> |,f ★*★★★¥★★***★ ¥¥¥¥¥¥¥¥★**★★****★**★ ¥★*★¥¥ * ¥¥*¥*** ¥ x ¥***¥★*★★ ★★*★*** KfttEUl rf RR/BUl Perchè possa sorridere al domani TRA I FORNELLI MAIONESE Per 6—8 persone M(*t-tete tre rossi, d’uovo in una concolbia, di coccio, aggiungete sale, pepe e un cucchiaino di mostarda, qualche goccia di limone o un cucchiaino d'aceto, sbattete con la frusta nel senso rotatorio, aggiun-gendo contemporaneamente un quarto dì litro d'olio, l asci cm-dovalo cadere a filetto. Quando la salsa diviene troppo densa, basta qualche goccia di limone (o d'aceto) a renderla di nuovo leggera. Aggiungete un po' dì sale. La maionese è ottima p°r qualunque pesce bollito e quale condimento di insalate cotte, legumi lessati, freddi, ere. > UMANITÀ’ n O Nella giornata della Crore Rossa Internazionale non possiamo lare a meno
  • sede in '75 nazioni diverse. Numerosi scrittori e uomini di. Stato sono esperantisti In Jugoslavia l’Esperanto ha profonde radici e ricche tradizioni. E’ cnmprensibila perciò che Zagabria, sin stata scelta a sede del Congresso. * , * * Il Congresso si terrà alla Casa dai Lavoratóri. Vi si disautarànno pro- RADIO TESLA PREMIATA FABBRICA APPARECCHI RADIO BELGRADO, BOULEVARD DELLA RIVOLUZIONE, 403 m SOTTOLEGA DI CAPODISTRIA Aurora Isola 3-0 p. f. Jadran — Odred 2-1 Saline Buie 3-0 Verteneglio — Momiano 1-0 Pirano — Umago 2-0 SOTTOLEGA 1» FIUME Crikvenica — Scoglio Olivi 1-3 Budućnost — Goran 0-9 Lokomotiva — Naprijed 5-1 Nehaj — Mladost 1-0 Tedinstvo — Rudar 10 (sospesa al 35’ del II. tempo) Rovigno — Abbazia 1-1 CAMPIONATO REPUBBLICANO SLOVENO GIRONE OCCIDENTALE Isola — Krim T-3 Slavia — Gregorčič 1-3 Korotan — železničar NG 3-3 Postojna — Proletarec 3-3 CAMPIONATO ITALIANO Conio — Triestina 3-0 Juventus — Inter 3-1 Fiorentina — Lazio 1-9 Milan — Torino 5-1 Napoli :— Roma 0-0 Novara — Sampdoria 2-0 Palermo — Spai 2-2 Atalanla — Pro Patria 3-0 Udinese — Bologna 1-0 LEGA 1NTERREPUBBLICANA Metalac — Quarnero 3-4 Branik — Slavija 1-1 Tekstilac — Železničar 5-1 Odred — Rudar 5-0 Proleter — Sebenico 2-9 LE CLASSIFICHE SOTTOLEGA Dl CAPODISTRIA Aurora 19 16 2 1 90 12 34 Pirano 19 16 1 2 71 11 33 Proleter 18 10 2 6 43 30 22 Odred 18 8 4 6 45 38 20 Jadran 18 9 1 8 52 49 19 Umago 19 9 0 10 44 37 18 Isola 19 7 3 9 44 42 17 Saline 19 6 4 9 30 39 16 Buie 18 1 2 9 30 51 1C Verteneglio 17 3 1 13 16 66 7 Momiano 18 2 0 16 14 110 1 SOTTOLEGA D? FIUME Lokomotiva ■Se. Olivi Crikvenica Nehaj Jedinstvo Mladost Rudar Budućnost Abbazia Goran Naprijed Rovigno 18 14 18 10 18 10 18 7 17 18 17 18 18 18 18 18 8 21 11 31 11 25 13 26 22 29 16 23 34 22 38 21 33 20, 26 19 33 17 33 16 26 16 48 11 50 11 51 9 CAMPIONATO REPUBBLICANO SLOVENO GIRONE OCCIDENTALE Isola 10 5 3 2 30 14 13 Korotan 10 4 4 2 37 16 12 Postojna 10 6 0 4 17 25 12 Železničar NG 10 4 3 3 27 22 11 Krim 10 5 1 4 25 21 11 Gregorčič 10 3 3 4 16 22 9 Proletarec 10 2 3 5 14 30 7 Slavija 10 2 1 7 14 30 5 CAMPIONATO ITALIANO LA CLASSIFICA Inter 32 19 9 4 46 21 47 Juventus 32 17 8 7 71 39 42 Milan 32 17 7 8 62 32 41 Napoli 32 15 10 7 51 38 40 Roma 32 13 9 10 49 31 35 Bologna 32 15 5 12 47 41 35 Lazio 32 12 7 13 38 40 31 Udinese 32 10 11 11 39 48 31 Fiorentina 32 10 11 11 28 43 31 Spai 32 7 15 10 36 36 29 Atalanta 32 9 11 12 48 51 29 Palermo 32 10 9 13 42 52 29 Torino 32 10 8 14 36 40 28 Triestina 32 9 9 14 44 54 27 Novara 32 9 9 14 39 51 27 Sampdoria 32 7 13 12 31 42 27 Como 32 10 5 17 28 42 25 Pro Patria 32 7 8 17 37 60 22 LEGA INTERREPUBBLICANA Proleter 14 11 2 1 44 12 24 Odred 13 10 0 3 38 14 20 Tekstilac 14 8 3 3 28 17 19 Sebenico 13 7 2 4 29 22 16 Quarnero 14 6 2 6 20 22 14 Branik 13 5 3 5 20 24 13 Metalac 13 2 4 7 15 22 8 železničar . 13 2 3 8 11 29 7 Slavija 14 2 3 2 14 33 7 Rudar 13 3 0 10 14 38 ’ 6 LE PARTITE DI DOMENICA SOTTOLEGA Proleter — Umago a Capodistria ore 15.30 ; delegato Pri-jon Slavko Pirano — Aurora a Pirano or« 15.30; delegato Mitar Ivo Isola — Jadran a Isola ore 16.30; delegato Barak Mario Odred — Saline a Umago ore 15.30 ; delegato živec žarko Buie — Momiano a Buie ore 15.30; delegato Potleea Urbano CAMPIONATO RAGAZZI Saline — Pirano S. Bortolo ore 15.30 Isola — Aurora Isola ore 14.30 Stella R. — Monte Ancarano ore 16.00. D. PIRANO PASSA A UMAGO ISOLA - KRIM 7-3 UMAGO: Novacco, Lenarduzzi Melchiorre, Jemić, Jose, Lenarduzzi Giuliamo, Loschizza, Giroldi Romano, Lenarduzzi Vittorio, Smilovič, Giroldi Fulvio, Petrovič. PIRANO: Fornasaro, Contento, Muiesan, Ernestini, Dudine, Bonifacio, Crosti, Dapretto, Santo-marco, Razza, Tamaro. ARBITRO Aldo Piaino. Abbiamo avuto occasione di vedere veramente una bella partita: buone tutte due le squadre. L’attacco dell’Umago era piuttosto slegato e non ha saputo sfruttare alcune facili situazioni proprio davanti alla porta avversaria, mentre il migliore collegamento esistente tra le file del Pirano ha fruttato loro la vittoria. Nei primi minuti di gioco rumago era in vantaggio. Al settimo minuto poteva prendere il sopravvento, ma il poco sicuro centrattacco tirava la palla fuori porta. L’occasione fallita dal-l’Umago provocava l’immediata risposta del Pirano che da questo momento guidava per 1 rete a 0. Ciò non demoralizzava i ragazzi dell’Umago che passavano all’attacco, conducendo parecchie pericolose azioni e solo le ottime qualità di Fornasaro impedivano il pareggio. Ma ecco il Pirano al contrattacco e la porta umaghese è seriamente minacciata. Al 17’ una magnifica azione di Dapretto portava il risultato a 2-0. Al 27’ la difésa UellfUmago si libera cielV pressione piranese e passa il gioco ai propri attaccanti cui sì presentava un’occasione ideale per diminuire il risultato. La attesa del OMOLOGAZIONI Visti i referti arbitrali, la Coni-raiiäSMMi« tecnica omologa le seguenti partite. 1. Jadran — Momiano 6-2 2. Proleter—.Pirano 3-1 3. Saline — Veirteneglio 3-0 4. Buio—.Aurora 0-4 5. Umago — Odred 5-4 Domenica! 26 aprile 1. Odred Aurora 0-3 2. Buie — Jadran 4-4 3. Isola — Umago 3-5 3. Proleter —Verteneglio 3-0 5. Momiano — Saline 3-0 pubblico di vedere la palla in rete veniva delusa da un calcio di Smilovič che la mandava a sbattere contro la traversa superiore limbal-zando quindi fino ai piedi di Petrovič il quale immediatamente! calciava. Ma il portiere del Pirano, con una magnifica parata, riusciva a fermarla. Il secondo tempo in cui abbiamo rilevato un, gioco ancora più interessante del primo, trascorreva a reti inviolate. L’Umago anche questa volta perdeva parecchie occasioni di segnare. Così al 10’ quan- do falliva un calcio di rigore. Oltre al bel gioco delle due squadre, merita un accenno anche l’arbitro Platno che ha diretta la partita in modo soddisfacente. Lodevole la disciplina dei giocatori e in special modo di quelli del Pirano. Da deplorare soltanto il contegno antisportivo del tifosi dell’Umago che in tal modo non aiutano la loro squadra. I migliori in campo; per l’Uma-go, Lenarduzzi Giuliano; per il Pirano Fornasaro, veramente in forma, SALINE - BUIE 2-0 BUIE : Rortoiin I, Pavlov, Borto-lim II, Lonzarié I, Bonetti, Monica, Cassio, Dessaut i. Lomzarič II, Vaiseot-to, Levakovič. SALINE: Gregorič. paipretto, Gii-raldi I, Jakomin, Salvrstrini, Girai-di ili, Viigini, fazo, Zaro, Vatta, Gioì- gi.ni. ARBITRO : Carboni di Isola. MARCATORI: Zaro al 4’ e al 19' del I. tempo, Giratldi al 32’ della ripresa. Gli amaranto buiesi hanno sfoderato domenica sul campo sialinarolo una squadra di giovani riserve eli« hanno sostituito sei titolari. Tutta la squadra non ha mancato di volontà, -.perle nella ripresa, tuttavia Tinesipe-rienza ha predominato particolarmente nei ranghi avanzati, cosicché ha dovuto cedere la vittoria ai piu tecnici e smaliziati azzurri del Saline. L’unica a svolgere in pieno il ruolo -affidatole. è stata la difesa con i bravi Rortoiin o Pavlov che, allo volte, hanno fatto Timpoissiblle, per arginare i frequenti scatti del quintetto dii Zaro. I salinaroli si sono guadagnata la vittoria eoi loro gioco calano e preciso, soprattutto, ipeirehè hanno sapu. to approfittane deUìineisperienza degli avversari, impostando un gioco a largo respiro. Una maggiore differen. za reiti non è stata conseguita dal suo quintetto, solo iper la buona prestazione della difesa amaranto. I CAMPIONATO IUGOSLAVO DI CALCIO TRIESTINA PERICOLO l.e cenerentole della classifica stanno spendendo tutte le loro energie pur di riuscire a racimolare quel paio di punti tanto necessari alla loro salvezza. La Triestina un mese fa sembrava essersi ormai disincagliata dalla lotta per la salvezza, ma eccoti due insuccessi interni, seguiti da altrettanti esterni, a ripiombarla uè 1 le acque hasse della classifica, per uscire dalle quali dovrà mietere almeno i due punti nell ultima partita casalinga due ila aspetta ancora con la Lazio. Domenica a Como, con un rivale diretto nella lotta per la salvezza, i .triestini non hanno saputo far altro iehe difender, si onorevoLmente dinanzi ad avversa, ri letteralmente scatenati, perdendo così rincontro per due reti a zero. Buon per loro che pure l’altra pericolante, la Pro Patria, probabilmente ormai rassegnata, hia perduto clamorosamente l’incontro casalingo eoo ila Atalamta con un secco risultato dii 3-0. VERTENEGLIO : Fernetti, Bernar-dis, Bamabò, Sturman, *> sain. Gnezda, Buršič, Fernetti Elio, Gnezda Lino, Smilovich, Fernet-ti Franco. MOMIANO : Andreassich I, Gia-nolla I, čučkovič, Gianolla IV, Andreassich II, Salič, Benček, Cerčič, Gianolla II, Bjelinčič, Pelin. ARBITRO: Lanzar di Capodistria. MARCATORI: Fernetti Elio al 35’ della ripresa. Vittoria rubata, possiamo definire quella mietuta domenica dal Verteneglio nei confronti della volonterosa e disciplinata squadra momdianese. Il Momiano avrebbe potuto vincere con uno scarto di almeno quattro reti, se non ci fosse stato Gianolla II, croce e delizia della sua squadra. Croce perchè è stato lui a mancare quattro delle numerosisisme occasioni; delizia, perchè è stato l’artefice della supremazia momianese, l’uomo che e rifulso fra il suo undici. I ragazzi di Smilovich, pur dovendo subire per quasi tutti i 90 minuti la supremazia momianese, sono riusciti a trovare un fortunoso spiraglio verso la rete di Andreas-sich primo. L’autore ne è stato Fernetti Elio, al 35’ della ripresa. Spunti di cronaca ve ne sono troppi per poterli restringere nel breve spazio a nostra disposizione. Possiamo dire che il primo tempo è stato di netto appannaggio dei momianesf che hanno premuto” co-’ stancamente sotto la porta di Fernetti, ma inutilmente, per mancanza di scatto e imprecisione di tiro dei suoi attaccanti ed ancor più per mancanza di calma. E’ stato durante questo periodo di tempo che Gianolla II ha fallito tre evidenti occasioni. Nel secondo tempo senza molto cambiare la situazione precedente, i ragazzi di Smilovich hanno una ripresa e più spesso riescano a penetrare sotto la porta momianese sino a raggiungere l’agognata rete. Della squadra vincente si sono distinti Sturman e Smilovich e del Momiano il già nominato Gianolla. Ottimo l’arbitraggio di Lonzar, Restauro an «ora quattro squadre in pericolo. Triestina. Como, Nova.rn e Sampdoria. Una di esse dovrà dare l'addio al massimo campionato. Il più indiziato è il Como, ma non si sa mai, molte anzi troppe volte le partite danno risultati sorprendenti ca.irea i quali i tifosi non possono dormire tranquilli fino aM’ultima domenica del campionato. Delle pericolanti, domenica, oltre il Como, ha giocato con piglio autoritario e vinto l’incontro pure il Novara, che ha saputo piegare una Siunpdoiria più tecnica, ma meno derisa e combattiva. Salomonico il verdetto di' parità a Palermo, che ha soddisfatto ambedue le squadre Palermo e Spai, le quali hanno guadagnato un punto ciascuna, quello ehe basta per rendere tranquilla 'la loro posizione in classifica generale. Regolare La marcia dei .bianconeri friulani, i quali sono riusciti a superare jSetppur di misura, i rossoblu bolognesi in .umoueontro ricco di fasi tecniche pregevoli, che ha soddisfatto i numerosi spettatori presenti. Urto di grandi firme a Torino fra la neo .campione Intemazionale ed fi campione uscente Juventus. Questa volta hanno vinto i campioni uscenti, ohe si sonn presi la piccola soddisfazione di infliggere 1 ultima . e quarta sconfitta dei campionato agli ormai sicuri nuovi campioni per la stagione 1953-54. Con questa vittoria la Juventus si è quasi assicurata la seconda poltrona in classifica. A Milano, il Torino è stato nettamente sconfitto diali Milan, il quale ha così vendicato la sconfitta torinese dellTnter. Sorprendente il pareggio casalingo del Napoli contro la Roma, giacché la squadra partenopea ha trovato proprio in questo scorci di campionato la migliore forma, che ha contribuito a portarla nellle posizioni più alte ideila olaisaifiiaa. La Lazio ha. dimostrato di essere in condizioni piuttosto precarie, facendosi superare sui proprio terreno dai non mai domi viola fiorentini, non nuovi ad imprese del genere. Della situazione laziale gioiranno probabilmente i triestini, perchè proprio dalla Lazio dipenderà la salvezza della Triestina. Ancora due giornate, ili ansie, dunque, e poi dii meritato riposo estivo. Gli isolani in testa alla classifica Don riesce la previ Illese Già nei ‘primi minuti ili gioco la tiiprémaiziia degli azzurri è e vii-dente fll 'kuro quintetto si porla suibito nel* .1 -area avversaria e già al 4’ Zaro segna, su fazione dà contropiede, eho sorprende Borio!in. Al 17’, il quintetto ibuie&e manca una facii'le oceani one c on Destant i ch e tira a lato, eon la porta sguarnii la. Il paJlooie ritorna in area amaranto e al 19’ Borto! in II falsa un tiro ohe, invece di 'andarre -verso l’area salinaro!a, si dirige verso ila porta scoperta del suo omonimo. Zaro la riprende, quasi stilla Linea, per corni* pi-ere nn’oipera che era già fatta e che dive ream en te saimbibe stata uin’aiu. io-rete. Nel secondo tempo, il Buie si ri. prende ed è quasi costantemente sotto la porta di Gregorič, ma i suoi attaccanti non,riescono ad impegnare il portiere azzurro. Verso la fine, il Saline è nuo vamen te all attacco e al 32’ GiraJidii II segna da una distanza di 25 metri con un tiro ohe, Borito* lin coperto dai difensori e dagli attaccanti, non è riuscito a vedere. La squadra de! Saline ha reso nella sua totalità, Zaro e Girald i in spe dal modo. Discreto rarbitraggio di Carboni, pierò con qualche svista. CROLLA L’ODRED ANCHE A DEKANI JADRAN: Vatovec I, Vatovec II, BolòlC, Kaligarič, Bacidz, Gregorič, Bertok, Pavloševič, Beiger, Prašnikar. ODRED: Pavlovič, Djordjevič, Smoljo, Kardič, Milojkovič, Ka-ramjeič, živkovič, Hornjak, Boi-fan, Krstovič, Paunovič. ARBITRO: Mazzucato. Quella giocata domenica scorsa si può definire la partita dei goals mancati perchè, se da una parte c’era più tecnica, dall’altra si registrava più ardore e vivacità. Pero’ da ambo le parti troppa la foga nelle fasi finali, coscicchè, nonostante il grande incitamento dei tifosi da ambo le parti, il «primo tempo si chiudetta in pareggio. Reti segnate, nel I. tempo al 23’ dall’ìrruente Bolfan e pareggio da parte dello Jadran con il suo giocatore preferito, Gregorič. Il II. tempo vedeva il Jadran scatenato alla ricerca dei goals della vittoria e un’Odrod attento e guardingo die solo a tratti lanciav i i suoi a-vanti in contropiede. Sembrava che il tutto dovesse concludersi col pareggio, quando al 39’ una bella intesa ira Gregorič e Pavlo:,eviò tagliava nettamente l’infera difesa ospite e lo stesso Pavloševič non aveva difficoltà a segnare il tanto ambito goal della vittoria. Nei rimanenti minuti di gioco si vedevano gli ospiti protesi in un disperato tentativo di rimettere le sortì in parità. H. P. COMUNICATO DELLA S0TT0LE6A V iene accolito il reclamo del GS Buie avverso la partila Buie — Urna-oo, giocata il 5 aprile 1953, perchè riscontrata Firregolarità del cartellino N. 463 di Laseh iza Giovanni, sprovvisto di fotografia. La partita Isola — .Proleter si omologa p«r 3-0 a favore del Proleter per irregolarità dei giocatori dellTso-la. Tešeivić Milan deU’Odred di Umago, cart. 664, squalificato fino a tutto il 30 settembre 1953 per scorrettezze in campo contro il direttore di gara ne Ibi partita Isola — Odred. La commissione tecnica, riunitasi il giorno 8. 5. 1953, ha deliberato i seguenti provvedimenti riguardanti due giocatori del C. S. Pirano. 1. Segala Bruno, C. S. Pirano, cart. 618, squalificato dal 20 aprile 1953 al 20 luglio 1954. Regolamento disciplinare, art. 31. Motivo; Come capo della squadra, si comportava da antisportivo in campo ed aggrediva il giudice di gara negli spogliatoi. 2. Fornasaro Bruno, esaminati gli atti ed i testi presenti, viene prosciolto da ogni accusa. L’UNDICI DEL C.S. «SALINE* ISOLA: Mose olii). Gianni, Doigrl, Gmuber, Zaro, Pugliese II, Utcigraè, Benvenuti. Dopasi-, Pugliese I, De-grassi. KRIM : Sleivec, Markovič, Nagode S„ Hočevar, Bušen, Matoš, Berge), Razborniik, Božič, Nagode D., Zalokar. ARBITRO: Stepanovič di Lubiana. MARCATORI : Nel primo tempo al 7’ Benvenuti, al 15' Depose, al 40’ Benvenuti, al 19’ Razbomik, al 40’ Zalohatr. Nel secondo tempo al 11’ Lleigrai. al 18’ iDepase, al 29’ Uloi-graii, al 40’ Zaro (rigore), al 44' Hočevar (rigore). Molte reti e poco bel gioco domenica ad Isola. L’incontro, iniziato, si sotto i migliori auspici, prometteva di riuscire veramente interessante per il suo contenuto tecnico ed ago-Uiistieo. Ad una supremazia iniziale degli isolami, che fruttava a loro ben 3 reti di vantaggio, ha corrisposto una straordinaria ripresa degli ospiti. ohe con .volontà veramente ammirevole. anche se non suffragata dalla tecnica, riuscivano a raccorciare le distanze. A innesto punto gli isolani, forse sicuri del largo margine di vantaggio, non si pireoteciuiparonio eccessivamente, perdendosi in cineisehiameniti che si infrangevano nella coriacea difesa del Krim, aiutata, a dire il vero, da una buona dose di fortuna. Fu male, poiché gli ospiti, galvanizzati e riordinati nelle proprie file, continuarono a cercare con vigore la via della rette difesa da M'osoolin. Il giuncò si fece più duro e l’ar-hitTo aveva un bel daffare per trattenerlo nei limiti della decenza. 1 nervi di qualche giocatore in vom in -riarono iad affiorare, creando animo, sita inspiri:abili .con iti buon senso sportivo, specialmente in qualche gio-«litote del Krim. I primi frutti sii «b* ilvero /veir®*» il 35’ dii gioco quianjdo, dopo ira cnoesumo ripicco, il gioca* CAMPIONATO GIOVANILE Il 17 maggio avrà Inizio nel nostro distretto il campionato giovanile di calcio, al quale parteciperanno s'inora 6 squadre e precisamente : Ism-la, Pirareo, Aurora, Stella Rossa, Saline e Šmarje. Detto campionato verrà disputato col sistema di un solo girone d'andata. Le due squadre prime classi-fi,rate. con maggiore punteggio, o in caso dii parità in base al quoziente reti. fi lireeomtrefrainmo nel mese dii agosto eon le .finaliste del distretto di Buie. A sua volta, la squadra campione giovanile della sottolega entrerà a far parte del campionato giovanile repubblica no della Sloveni a. Al torneo possono partecipare tutti 5 giovami, nati negli anni 1935 38 regola,rmenite tesserati nelle sopradet-te società sportive, registrati presso la sottolega e ohe abbiano passato la visita medica presso ì sanitari spor. tivi all'uopo delegati. Le liste degli iscritti per il distretto di Cu podi-tri a vanno inviate alla segreteria della sottolega, accompagnate dalla tassa di din 500. Quelle per il farnese al Centro Calcio di Buie. Le finiali verranno 'disputale nel prossimo mese dii agresto sul campo di S. Lucia. S. A. CICLISMO IL GIRO DELLA SVIZZERA Si è concluso domenica il Giro della Svizzera Romanda che ha visto la netta vittoria di Hugo Ko-blet, l’asso svizzero ritornato nella sua forma migliore proprio alla vigilia del giro d’Italia, che avrà inizio oggi. Hugo Koblet ha vinto tre delle cinque tappe, arrivando con il gruppo del vincitore nelle altre due. L’ultima tappa si è corsa domenica ed ha avuto per animatore rintramontabile Gino Barbali, al quale è sfuggita la meritata vittoria proprio sotto lo striscione di arrivo, dove è stato superato di un soffio dal campione francese, Luisen Bobet, vincitore della tappa. De, segnalare U crollo dellaltro K svizzero, Kübler, giunto in ritardo di ben tre minuti sul gruppo di testa. In vista del giro d’Italia, si prevede così una lotta fino allo spasimo fra il favorito d’obbligo, Fausto Coppi, ed il suo concorrente principale, Hugo Koblet. Classifica finale del giro della Svizzera Romanda: 1) HUGO KOBLET in 24 ore 20’27”, 2) Fornara a öW, 3) Bobet a 6’47”, 4) Schear, 5) Zampini, 6) Clerici, 7) Kübler, 8) Bartali, ecc. TIRO AL PIATTELLO Domenica 3 c. m., ad iniziativa della Società Cacciatori di Umaigo è stato organizzata urea gara per campionato di tiro al’ piattello, presso L Hotel Beograd (ex Stella Marii» dii Umaigo) alila quale hanno partecipato le società di questo territorio, nonché cacciatori di oltre zona. Risultati della gara: 1. Umago: Tiri 60, dii cui valevoli 45, non valevoli 15; migliore tiratore di squadra Cepič Antonio : su 12 tiri, 10 valevoli. II. Madonna del Carso: Tiri 60, dii cui 39 valevoli, 21 non valevoli; miglior tiratore di squadra Damhro-si Luciano : su 12 tiri, valevoli 10. Ul. Capodistria: Tiri 60 di cui 38 valevoli, 22 non valevoli ; a pari merito maglioni Brainik Viktor, Ronim Giuseppe : su 12 tiri, 9 valevoli. IV. Verteneglio; V. Buie; VI. Mn- miano; VII. Strugnann. I premi individuali sono stati vinti: L B .resane se Et li di Umaigo su 10 tiri 7 valevoli. 2. Cervati Giovanni d.i Cittanova su 10 tiri 6 valevoli. 3. Burolo Giuseppe di Umago su 10 tiri 5 valevoli. tore Matoš veniva espulso dal giudice di gara per rimostranze nei suoi confronti. Il provvedi ni eni o arbitrale servì in qualche modo a " calmare gli spiriti più bollenti, ma il gioco continuo a procedere sempre energico (e come!) fino ail termine del I. tempo. Intanto un’iimprovviso contrattacco, condotto dal reparto destro ile) Krim, sorprendeva la difesa isolana, permettendo a Zalokar di segnare imparabilmente da pochi passi. Il riposo non portava alla desiderala serenità dirgli spiriti. Già al-Tini,zio della ripresa, nuove rudezze affiorarono e il bel gioco andava a farsi friggere. Le numerose punizioni. sancite dall,arbitro nel tentativo di riportare la partita fra :i binari, venivano prese alla leggera e non sortivamo l’effetto voluto. Il nervosismo dei giocatori ospili, alla ricerca disperata del pareggio portò già al 7’ all’espuilsiome quasi simultanea di Božič e Razbornik, rei dii rimo-tran. ze verso il giudice di gara. Ormai la partita era svuotata del suo contenuto. Gli isolami non si impegnarono più a fondo, pur riuscendo a passare eon facilità fra le maglie di una difesa che sii difendeva coraggiosamente. I superstiti del Krim, per nulla scoraggiali, continuavano a dare nel gioco tutta Ionima e il coraggio, rendendosi talvolta anche minacciosi in area isolana. L’Isola riusciva ad aumentare re>ireiderevo]mente il suo vantaggio e il fischio finale sanciva una vittoria, dimezzata nel suo valore per un incontro che non ha potuto certamente soddisfare i veri sportivi. Alcune conclusioni. Come abbiamo detto, di bel gioco non si può parlare tranne agli inizi, quando -la squadra isolana ha rivelato qualcosa ili buono dal punto di vista tecnico. Del resto, molto non ci si poteva attendere in tal senso, dota I mportanza della posta in .palio: il primato della gassifica per ambedue le conten. denti. Tuttavia ciò non gius! if ma le rudezze apparse nel gioco, nè tanto meno lo spiacevole episodio di cui rimaneva vittima l’arbitro a fine .partila ad opera deli .già menzionati bollenti spiriti, S(>alletggiiali da qualche poco accorto consigliere. Con la vittoria, l’Isola passa, in testa alla classifica e, qualora non intervengano circostanze imprevedibili, ma sempre possibili nel gioco della palla rotonda. pone decisamente la sua candida tura alla lega inter repubblicana ,] uve no-Croat a. J.E. A 50 MIGLIA ALL’ORA VELEGGIANDO SUI PATTINI DA GHIACCIO JUGOSLAVIA - GRECIA 1-0 ELIMINATO1/UHDICI ELLENICO JUGOSLAVIA: Beara, Stankovič, Crnkovič, Čajkovski, Horvat, Boškov, Rajkov. Malič, Matošič. Vuka«, Zeber. GRECIA: Mandoliosis, Rossldis, Alou.pl«, Joannu, Sulis, Nebidi«. Em-mamiilidiL«, Serafidis. Papugheorghiu. Bebi«, Drosos. ARBITRO della Federazione austriaca, Steiner, La Jugoslavia ha vinto sabato nel-Veeatìffijt'O stadio Partizan di Belgrado il suo primo confronto valevole per la qualificazione per i campionati mondiali, ohe si terranno nel 1954 in Svizzera, sconfiggendo col minimo punteggio ila coraggiosa e battagliera compagine greca. Gli spettatori', sebbene si aspettassero una più netta vittoria jugo slava. mom sono rimasti delusi, giacché la squadra del cuore ha giocato discretamente, dominando quasi per tutti i 90 minuti di gioco la volonterosa squadra ellènica, ohe deve ringraziare la propria difesa, in giornata di graizia, se ha mantenuto la sconfitta in limiti onorevoli. Infatti il bravissimo portiere Manldalosiis si è fatto applaudire ripetutamente per i suoi coraggiosi e felini interventi nell« più disperale situazioni, salvando la propria rete da un passivo maggiore. Eccellenti sono apparsi pure :i due terzini Rossi,di« P Cursidis, sempre pronti, decisi e felici nei .propri interventi. Buona del pari la prestazione «lai cernitelo attacco Papa-giieorgiu, che ha fatto sudare le famose sette camicie allo «(‘altro e tecnico Horvat. Della Jugoslavia l’attaooo, con !’inclusione d'ell’aniziàno Matošič, non lia reso più ideile altre volte. Ha svolilo molto gioco, si è, anche fatto applaudire varie volte' dal pubblico per Fetleiganza e la precisione delle azioni, ma è stato come del resto sempre, poco deciso ed impreciso nelle azioni conclusive, mancandogli l’uomo .di punta, ilio «fondatore ed il realizzatore. Questo è il punto più debole delle «quadra jugoslava ohe non sa sfruttare la sua .superiorità e le occasioni propizie. Discreta la linea della mediana ed incerta qualche volita ila difesa, specialmente in Crnkovič. All’altezza della propria fama, Beara, autore di un paio di belle parate. La Jugoslavia si portava subito allattacelo, impegnando da vicino il portiere .avversario. Al 12’, su passaggio .dii Zeber, Matošič tirava forte. Applaudito intervento del portiere, che sventava la minaccia. Due minuti più tondi, era Mitič ohe sbagliava una facile occasione, tirando fuori a porta incustodita. Qualche contirattiaioco greco e di nuovo gli jugoslavi: all’attacco con Matošič, il (liliale tirava forte, ma troppo al ecn-tro della porta, cosicché Man dal osi« poteva parare al 18’. Al 20’, brillantissima azione partita da Čajkovski e proseguita da Ze-lxec. questi, giunto aU’altezza della bandierina, passava a Mitič, il quale allungava ia Matošič. appostato ad urna decina di metri dalla porta. Tiro ,secco e.deciso del ceiretroat- Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampata presso Io stabil, tipograf. cJAÜRAN» Capodistria ribbUsmiama amtarimata 'tacco e palla in rete nel Tango lino alia destra ideilo stupefatto Mandatosi?, che non ha neppure tentato la parata. Tutti si aspettavano una collezione dii reti, ma la squadra greca resisteva bene alla pressione per tutto il primo tempo e per tutta la durata della ripresa, corieehè la fine trovava le squadre con il punteggio dii 1-0, che può essere considerato un premio per la squadra greca. P. Si rende, noto che col giorno 9 aprile 1953 Tazierida trattivi aria di Pirano va in liquidazione come disposto dal Comitato popolare del co. mime di Pirano iin data 9 aprile e. a- La commissione sii liquidazione invita i creditori ed i debitori a denunciare, entro trenta giorni dalla pubblicazione del presente avviso, i propri erediti, rispettivamente 'debiti verso l’azienda. Traseorso tale tramine, i debiti non sarammia riconosciuti, mentre à cretti-tori morosi saranno denunciaiti al-l’arbitrato pubblico idei distretto di Capodiistria. La Commissione di liquidazione dell'Azieuda Tramviaria. Pirano. • L’aziienda automobilistiea «Adria» ili Capodistria rende noto elle, a partire dal 15 maggio, introdurrà, nelle giornate di sabàto e domenica, una nuova corsa Capodistria—-Lubiana e ritorno con fi seguente orario : il sabato partenza da Capodistria alle 15 e arrivo a .Lubiana alle 18.15: la domenica partenza da Lubiana alle 20 e arrivo a Capodistria alle 23.15. I , viaggiatori in andata e ritorno godranno .lo sconto del 40 r/c. Il biglietto di andata c ritorno fra Ga-podistria e Lubiana avrà un prezzo , di 570 din e sarà valevole soltanto per le corse del sabato e della d«-menica. Con la stessa data, i biglietti di andata e ritornino verranno introdotti sinché sulla liniea Capodistria «Umago-Capodistria al .prezzo di, 240 din. Le corse avranno luogo con il seguente orario: il sabato partenza da Capodistria alle 16.30 « arrivo ad Umago alile 18.35; di lunedi .partenza da Umag» alle 4.40 e arrivo a Capo-dliàtriq alle 6.55. Smarrimenti L’operaio Markesié Mario di O-skurus 39, comune di Momiano, in data 8 maggio m. c. ha smarrito, nel tratto di strada tra Portorast ■ e Pirano, il portafoglio con tutti i documehti e 37 mila dinari. Il rinvenìtore è pregato di restituire quanto rinvenuto, trattandosi di un povero operaio, alla nostra redazione, oppure alla cooperativa di Momiano verso mancia. De,pasci Cesare fu Massimo, abitante a Isola» via Tamaro 3 ha .smarcilo nel dicembre del 1952 a Trieste la sua carta (Tidentilà. Non e««endo stata restituita al su« intestatario, delta carta non è più valida. /