* ORBANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno Vi- ■ No. 315 Redazions - Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorlo 26 • lei- 128 ★ chiara e r Martedì 6 ottobre 1953 Prezzo: 5 din. - 20 lire AERONAMENTI: T.L.T. Zona Jugoslava a R.F.P.J. annuo din. 250, semestr. din. 130 Spedlniona in c. c p* Per la ma palpitante attualità, riteniamo utile e opportuno riportare dall’ultimo numero della «Medjunarodna Politika» l’articolo del dr. Aleš Bebler, Sottosegretario agli esteri della RFPJ, dal titolo «Una nuova proposta jugoslava*. Nel discorso del 6 settembre u. s. ad Okroglica il Maresciallo Tito ha formulato una nuova proposta per la soluzione del problema di Trieste : internazionalizzazione della città e unione alla Jugoslavia del suo retroterra, vale a dire del restante territorio che, ai termini del trattalo di pace, costituirebbe il Territorio Libero di Trieste. Questa nuova proposta è chiara e convincente non solo dal punto di vista essenziale dell’annosa questione, ma anche da quello delle relazioni italo jugoslave degli ultimi tempi. Dal punto di vista dell’essenza del problema triestino, la proposta del Maresciallo Tito pone la questione di Trieste nei suoi giusti termini, cioè aila sola città di Trieste. Questo problema infatti è stato artificiosamente montato e ingrandito in un conflitto territoriale fra Italia e Jugoslavia, benché in realtà si tratti, o piuttosto si dovrebbe trattare, esclusivamente di Trieste. Nessuno può seriamente contestare, infatti, che questa città, che ha una funzione internazionale quale sbocco del proprio retroterra geografico, si trovi su un suolo compattamente sloveno dal punto di vista etnico e che essa sia separata dall’Italia da un tratto di costa marittima prettamente slovena. Nessuno può seriamente pretendere che i dintorni e le località slovene retrostanti di Trieste abbiano una qualsiasi funzione internazionale. Se è vero, poi, che Trieste riceve da questi dintorni prodotti agricoli, è vero ancor più che una città non può vi vere soltanto di questo. Lo sviluppo di una città richiede molto di più dal proprio retroterra. Detto altrimenti, Trieste ha bisogno, come città e come porto, della Jugoslavia, dell’Europa centrale e non di una ventina di villaggi. La nuova proposta convince egualmente dal punto di vista delle relazioni italo-jugoslave. Parlando alla copierenza della pace del 1946 a Parigi sulla delimitazione delle frontiere del Territorio Libero di Trieste, il delegato jugoslavo affermava che sarebbe stato difficile trovare delle ragioni giustificanti i confini proposti, che si sarebbe cercato invano degli argomenti nel carattere etnico o economico della regione che si annetteva a Trieste con il progetto del trattato. Il delegato sosteneva che l’unica spiegazione plausibile era l’intenzione di creare là un punto strategico per esercitare una pressione sulla Jugoslavia. Gli avvenimenti intercorsi fra il 1946 e oggi non hanno fatto altro che rinforzare la fondatezza di quelle affermazioni. Lo spirito che regna in Italia è, infatti, per nulla conciliante nei confronti del nostro paese. Perfino i delitti commessi dall’armata fascista durante l’ultima guerra sono celebrati anche ufficialmente. LT1 settembre scorso «Il Popolo» giornale governativo dava una nuova versione dell’aggressione fascista contro la Jugoslavia scrivendo che, nel corso dell’ultima guerra, «gli Jugoslavi hanno organizzato il massacro degli Italiani che erano venuti per pacificare la situazione e portare aiuto al popolo jugoslavo». Si parla poi a-pertamente di territori, jugoslavi, come l’Istria e la Dalmazia, quali mete che bisogna cercare di raggiungere nuovamente. In una parola, circoli ufficiali e altri- manifestano apertamente la volontà di «venirci in aiuto» di bel nuovo. Va da sè che gli atteggiamenti dei cir. coli ufficiali italiani si esprimono egualmente nel desiderio di rientrare in possesso della regione strategica di Trieste. Le recenti dimostrazioni militaresche, benché puerili, rivelano le origini delle pretese dell’Italia odierna su un piano strategico pari a quello di prima. E’ più difficile comprendere, o meglio è incomprensìbile, che le potenze occidentali rimangano ancorate, dopo il 1948, al punto di vista che questa regione strategica debba appartenere allTtalia. Perchè e a che scopo bisogna dare all’Italia la possibilità di intensificare la sua pressione sul suo vicino immediato dell’Est, sul nostro paese? E’ ciò che la nostra opinione pubblica c quella democratica del mondo intero non possono comprendere. La questione di Trieste acquista ora, con la nuova proposta del Maresciallo Tito, il suo vero carattere. Monda da ogni ingrediente strategico e artificioso, la questione diviene un problema di Trieste, della città e del suo porto d’importanza internazionale. Non rimane di esso che la sua essenza, e sotto questo aspetto esso non appare più insolubile. Dr. Alai Bebler IL DISCORSO DEL COMPAGNO EDVARD KARDELJ A KOČEVJE SUI RAPPORTI FRA IL NOSTRO PAESE E L’ITALIA Lu risposta del Governo federale alle proposte di Pella CON ATTI DI FORZA son si risolve il problema di Trieste La collaborazione Italo Jugoslava sarebbe vantaggiosa per entrambi i popoli Parlando domenica al grande radu no di Kočevje, dove si è celebrato l’anniversario della prima riunione del Consiglio di Liberazione del popolo sloveno, il compagno Edvard Kardelj, Vicepresidente del Consiglio Esecutivo Federale, ha trattato ampiamente anche il problema di Trieste e dei rapporti italo-jugoslavi. Il compagno Kardelj ha inanzi-itutto ricordato ohe italiani grandi e rispettabili, fra cui Mazzini e Cavour, hanno pubblicamente riconosciuto a suo tempo che Trieste non appartiene allTtalia, ed ha quindi sottolineato che l’irredentismo italiano per Trieste è nato insieme all’imperialismo, dopo la formazione dell’impero coloniale. «Dopo che questo impero è andato in frantumi — ha detto il camp. Kardelj — con l’ultima guerra mondiale, è rimasto un solo resto, cioè una parte del territorio etnico jugoslavo che gli attuali dirigenti italiani vorrebbero nuovamente riottenere secondo le tradizioni della politica estera italiana verso i Balcani». «I dirigenti italiani non si sono ancora abituati a vedere le cose diversamente dei passato'. Essi non comprendono o non vogliono comprendere i mutamenti avvenuti nel- la penisola balcanica e sopratutto in Jugoslavia. Eminenti personalità italiane pensano ancora oggi di poter intrigare nei Balcani. Essi fan. no questo a loro danno in quanto, continuando nella politica basata su falsi presupposti, non otterranno che insuccessi». Il Vicepresidente del Consiglio ha affermato a questo piunto, che indipendentemente dalla maniera in cui si affronta la questione di Trieste e indipendentemente dall’attuale soluzione del problema, questo prima o poi sarà risolto solo in base alla logica della legge naturale. «Le manovre dei dirigenti italiani non potranno impedire questa soluzione del problema di Trieste, città che si trova in territorio jugoslavo, che fu costruita e che visse solo per i legami con 1 suo retroterra e che a questo retroterra dove esclusiva-mente appartenere». — ha detto il compagno Kardelj. Nessuna concessione «Noi desideriamo essere aurei con l’Italia c ciò non solo percnè e neccs. sarlo per la pace, ma anche perchè l’amicizia e la collaborazione italo-jugoslava sarebbe vantaggiosa per entrambi i popoli . Non è però la via delle concessioni all’espansionismo italiano a nostri danno che potrà portare all’amicizia e alla collaborazióne». Il compagno Kardelj ha denunciato quindi le mire italiane che vanno molto al di là di Trieste. «Avere Trieste e la zona B — egli ha detto — per molti circoli politici italiani è solo un primo passo verso il raggiungimento di aspirazioni imperialiste, delle quali in Italia oggi non si fa mistero. «Queste aspirazioni sono l’Istria e la Dalmazia, in una parola l’allontanamento della Jugoslavia dall’Adriatico. Ci viene detto che non dobbiamo prendere sul serio queste persone irresponsabili. Noi però dobbiamo valutare le cose per ciò che sono. Nel parlamento di Koma ci sono influenti deputati e senatori che gareggiano nel reclamare non solo Trieste e il confine sul Monte Nevoso, ma lanche l’Istria e la Dalmazia. Nessuna voce si è levata a respingere questi eccessi imperialistici. Nessuna voce si è levata perchè queste pretese costituiscono la posizione effettiva delle forze politiche decisive dell’Italia odierna. Noi che guardiamo anche il domani non possiamo permettere loro di fare il primo passo in quanto gli metteremo di fronte alia tentazione di fare domani il secondo. «Sebbene non avessimo mai muta, to, nè muteremo la nostra posizione circa l’appartenenza di Trieste, noi siamo pronti a qualunque ragionevole compromesso perchè guardiamo realisticamente la situazione, perchè siamo del parere che bisogna risolvere i problemi controver- si con mezzi pacifici ed infine perchè non possiamo essere indifferenti nei riguardi dei rapporti italo-ju-goslavi.» Il compagno Kardelj ha sottolineato a questo punto le ragioni per cui la Jugoslavia ha mutato la sua posizione circa la costituzione dei Territorio Libero in base al trattato di pace. «L’aplicazione di questo trattato nelle attuali condizioni lascierebbe aperto il conflitto, anzi lo complicherebbe, in quanto le aspirazioni italiane non verrebbero meno e noi non potremmo guardare a queste aspirazioni senza reagire. In sostanza applicare oggi il trattato di pace per il TLT significherebbe creare nel cuore dell’Europa un permanente focolaio di controversie internazionali,» ha detto il compagno Kardelj. «Per questo abbiamo fatto tutta una serie di proposte. Abbiamo proposto il condominio o, detto meglio, una permanente tutela Homune italo- jugoslava del territorio di Trieste nel quale però la popolazione triestina si autogovernerebbe. Ritenevamo cue ciò tosse utile per far rimanere Trieste un problema nei rapporti tra Italia e Jugoslavia, per non fame una fonte di conflitti internazionali generali. E, quei che è più importante, per garantire sia a una parte che all’altra che a Trieste non si farà una politica a danno degli interessi o dell’Italia o della Jugoslavia, o a danno di una delle tre nazionalità conviventi nel territorio. Còn la formula del condominio chiedevamo in definitiva garanzie perchè Trieste fosse varamente soltanto triestina e non italiana. Essi hanno respinto questa proposta e queste garanzie perchè vogliono che Trieste sia italiana e non triestina. Ci siamo convinti che l’Italia non vuole raggiungere l’accordo, in quanto per noi la dichiarazione tripartita non può minimamente costituire la case per un compromesso, a questo punto ».Dinamo ritenuto obe se ritana non vuole un compromesso^ noi non rimaneva nient’altro che chiedere un’altra soluzione del problema triestino. Questa è la soluzione indicata dal comp. Tito nel discorso di Okroglica. Il Maresciallo Tito ha proposto l’internazionalizzazione di Trieste, il che favorirebbe vantaggiosamente le necessità economiche del retroterra interessato. Il resto del territorio, dove là maggioranza è slovena e croata, verrebbe annesso alla Jugoslavia. Siamo contro l’internazionalizzazione di tutto il territorio — ha precisato Kardelj — per gli stessi motivi per i quali siamo contro l’applicazione del trattato di pace. «Naturalmente la nostra proposta ,non è esclusivista. Su di essa si può discutere sia per quanto riguarda le forme si’a per quanto riguarda la composizione della tutela internazionale, che i limiti territoriali della località internazionalizzata. Non siamo rimasti affatto meravigliati quando in Italia hanno respinto questa proposta lo stesso giorno che venne formulata. In seguito è stato proposto il plebiscito. Questa proposta non è altro che una forma perchè l’Italia possa impadronirsi di tutto il territorio di Trieste. La proposta di plebiscito - ha sottolinea^ to Kardelj — è innanzi tutto assolutamente antidemocratica in quanto presuppone che noi riconoscessimo tutto ciò che è stato fatto durante la dominazione italiana, durante la dominazione del capitale italiano in questo settore, vale a dire nel lungo periodo di snazionalizzazione del territorio. Il plebiscito esprimerebbe la maggioranza italiana a Trieste, a Capodistria a qua e là in alcune piccole cittadine, e la maggioranza slovena nei comuni attorno a Trieste nella zona A tra Trieste e Monfalcone, tra Trieste e Capodistria ecc. I risultati del plebiscito sarebbero decisi soltanto dalla città di Trieste con i suoi 300 mila abitanti. «Al parlamento italiano — ha proseguito il Vicepresidente del Consiglio — si è detto che il plebiscito significa democrazia e le pro- poste jugoslave significano dittatura. Si mette cosi il mondo di fronte all’alternativa di scegliere tra democrazia e dittatura. Il mondo conosce questi pseudo-democratici romani dal patto di Londra in poi. Ma se dovesse giudicarli dalle loro odierne dichiarazioni, dovrebbe pagare ciò molto caro. Noi li cono, sciamo bene e non diamo nulla per le loro dichiarazioni.» A questo punto il compagno Kardelj si è rivolto direttamente ai dirigenti italiani dicendo loro : «Non operate con la sola parola plebiscito. Dite apertamente che con la maggioranza italiana di Trieste volete soffocare l'assoluta maggioranza jugoslava in tutto il resto del territorio. Dite al mondo che non osate nemmeno a Trieste porre nel plebiscito anche l’alternativa del-rinternazionalizzazione della città, perchè in questo caso non avreste fiducia nemmeno nella maggioranza italiana. Proprio per questo la manovra del plebiscito conferma nel modo più convincente come sia giusta ed onesta la proposta fatta dal comp. Tito a Okroglica.» Dopo aver riconfermato che la Jugoslavia non è disposta a cedere allTtalia il territorio di Trieste nè la sola zona A, il compagno Kardelj ha affermato : «Noi siamo per una soluzione di accordo e di fronte a qualsiasi altro tipo di accordo siamo innanzitutto tavorevou ad un’intesa diretta italo-jugoslava. La Jugoslavia ha fatto tutta una serie di proposte, che sono state tutte respinte. Ora spetta allTtalia di farne. A Roma debbono comprendere però che non vi sarà soluzione sen-za un accordo sulla base della parità di diritti. Nessun mezzo e tanto meno quello delle dimostrazioni mi-litari indurrà la Jugoslavia ad accettare una imposizione. Tutto il problema in ultim'a analisi si riduce a ciò che in una certa occasione ha detto il compagno Tito : volete o no accettare la mano amica dei po. poli jugoslavi? Volete trattare con noi sulla base di un linguaggio da pari a pari, o pensate di proseguire la politica che negli ultimi 50 anni ha provocato nei rapporti italo-ju- LA MANO DELL' AMICIZIA goslavi tanti conflitti e reciproca sfiducia? A questo punto il Visepresldente del Consiglio ha sottolineato come tale politica non convenga in definitiva nemmeno allTtalia poiché la Jugoslavia non è oggi quella vecchia, poiché tale politica è contro gli interessi della pace. «I dirigenti jugoslavi desiderano sinceramente che i responsabili politici del-l’Ialia guardino apertamente la realtà ed abbiano sufficente coraggio per trarne le conseguenze nella loro politica estera. Se a Roma volessero comprendere questo — ha detto Kardelj — Trieste non sarebbe ciò che è oggi, ma al contrario diverrebbe un ponte tra il pòpolo italiano e i popoli jugoslavi. Gli ultimi atti del governo italiano hanno però diminuito le nostre speranze ed hanno creato una situazione in cui le trattative dirette sono più difficili Criminali di ieri e di oggi Da un mese circa le divisioni «atlantiche» di Pacciardi «in piena maturità bellica» sono schierate alla frontiera con la Jugoslavia ed il loro comando si è insediato in quella Gorizia «la santa» da dove, nell’aprile 1941, sono scattate le loro consorelle «formidabili» di Mussolini che hanno lasciato nella Slovenia e nella Croazia gli indelebili ricordi ed orme del «senso di umanità e di generosità d’animo ohe sono le doti piccarli ari della stirpe italica», talmente potenziate dal fascismo, da meritarsi, i suoi rappr esentanti in armi, anche nella Grecia l’appellat-tivo di «protettori dei debolli e de-gli inermi». In questi giorni tre aerei della «gloriosa» ala azzurra d’Italia hanno «portato sulle città ancora soggiogate dell’Istria il loro rombo ammonitore, presago ideila vicina liberazione, vindice terribile per quelle belve umane che infaibarono preti, frati, suore e decine di migliaia di italiani morenti in camicia nera e col grido in gola : «Viva il Duce e morte agli sedavi ! » In questi giorni il generale Carlo Geloso, comandante della «Armata s’agapò», bollando d’infamia i noli giornalisti Renzi ed Aristarco, meritatamente imarceruti per vilipendio al «glorioso» esercito degli otto milioni di baionette, sta magnificando V«opera 'di soccorso» dei suoi reparti «che se non potè per forza di cose — poiché molti piroscafi carichi di derrate provenienti dall’Italia e destinati ai greci furono affondati dalla marina e dall’aviazione nemiche — essere pari al bisogno, tutta- via alleviò molte sofferenze e fruttò la riconoscenza dei greci. Da due mesi circa Rino Alessi non solo firma i suoi elzeviri !e corsivi sul «Giornale dj Trieste», da lui stesso definito continuatore delFopera de «Il Piccolo», ma esprime meraviglia per il fatto che certi organi di stampa della penisola' «non siano informati» che gli articoli «idi natura politica» pubblicati da cinque anni sul predetto giornale sono suoi e che a lui si deve se Fattuale giunta municipale di Trieste detiene, le redini del potere nella città stessa. Nulla quindi da meravigliare se, in questo affervescente rispuntare del sole di Roma imperiale, non si trovi all’opera anche il nostro ras capodistriano Piero Almerigogna, ossia il colonnello in orbace e sciarpa littorio sul quale grava la responsabilità che possa compiersi il fatidico «ritorneremo a Capodistria» del suo vescovo Santin. Non è da escludere perciò che Piero Almerigogna factotum della Compagnia dei volontari giuliani, abbia assunto l’impegno di imitare lo «storico.» esempio dal suo camerata Giuriati di Venezia il quale, come narra Sa-landra nelle sue memorie, aveva organizzato in Udine al principio del 1915 una cinquantina di volontari che, irulossando divise di soldati austriaci ed armati come questi, dovevano sparare contro reparti italiani per provocare il «casus boelli» con cui satollare il «sacro egoismo» imperiale di Roma. Frattanto il nostro prode Almerigogna sta fornendo le prove documentate sul «Giornale di Trieste» del come la troppa clemen- ze, per non dire dabbenaggine dei nostri, abbia consentito a lui e a tanti altri criminali pari suo di evitare il giusto castigo per gli orrendi misfatti da essi qui perpetrati. Al ministro Pella che celebra in Campidoglio le glorie dell’esercito italiano, al generale Geloso che magnifica le gesta della sua armata in Grecia, io Piero Almerigogna che riempie tre colonne di giornale col «.pestaggio prima della foiba» rispondono, fra tantissimi aliti, gli abitanti superstiti della cittadina di Dresnica ridotta, con altri 10 villaggi circonvicini, ad un rogo di fiamme nel settembre 1942 dai granatieri del gen. Orlando. «La popolazione era riparata nei boschi. Dopo aver rubato tutto e incendiate le case, hanno iniziato la càccia come i nani, aii vecchi, alle donne, ai bambini, rastrellando il bosco ed arrestando tutti. Alcuni ragazzi hanno tentato la fuga, ma vennero finiti a fucilate. Tutti erano di età inferiore ai 15 anni. Anche una sposa di 30 anni è stata fucilata. In massa siamo stati portati a Bakar dove circa 300 sono morti di fame». Risponde una madre: «Credevo dii essere già sfuggita. Quando mi si presentò davanti un soldato italiano. Istintivamente ho stretto la bambina fra le braccia nel mentre ella scoppiava in pianto. Ho inteso uno sparo. La bambina ha reclinato il capo ed è spirata tra le mie braccia. Mi hanno portata a Kraljevica. Una certa Rosa, che era con me, grondava sangue per le percosse ricevute. E’ morta prima di arrivare al campo di concentra-mento». che mai. Ancora tuttavia non è troppo tardi.» L’oratore ha sottolineato quindi che in Italia si è troppo sensibili per il tono delle dichiarazioni jugoslave ed insensibili per le dichiarazioni provocatorie degli uomini politici italiani e cne, per conseguenza, può datisi che dicano che e-igli è stato aspro nell’esporre il punto di vista jugoslavo. «Se il disaccordo è grande — ha detto Kardelj — è meglio non nasconderlo dietro a vuote etichette diplomatiche. Del problema di Trieste è necessario oggi più che mai, parlare chiaramente. Sarebbe però meglio se questi colloqui si svolgessero non in polemiche pubbliche, ma attorno a un tavolo tra uomini responsabili. Noi abbiamo sempre desiderato questo e non abbiamo parlato molto pubblicamente, nemmeno quando in Italia venivano pronunciati discorsi anti-jugoslavi ovunque nella penisola. Negli ultimi tempi poi ai dirigenti italiani non sono più bastati nè i discorsi nè le dimostrazioni. Sono così giunti al confine con cannoni e mitragliatrici. Non è quindi nostra responsabilità se si è sviluppata una polemica pubblica. Noi saremmo felicissimi se questa polemica si trasferisse lè dove deve svolgersi : nei gabinetti di lavoro dei rappressentanti diplomatici, perchè non faccia divampare l’odio e le passioni e non crei intrighi internazionali, ma per trovare una vià alla soluzione del problema che possa corrispondere almeno al momento attuale. La questione di Trieste con la nota jugoslava del 28 settembre al governo italiano in risposta alla proposta del plebiscito, è stata riportata nej suoi reali termini di problema che può essere risolto solo in un’atmosfera di sereni rapporti e di reciproca intesa tra i governi, in un’atmosfera cioè ben diversa da quella creata dalle pretese unilaterali dell’Italia, e dalle ignobile campagna irredentista e provocatoria contro la Jugoslavia e i suoi naturali diritti. La proposta italiane di plebiscito, nelle condizioni determinate nel TLT delle più che trentennale politica di snazionalizzazione della popolazione slava, dalla conseguente radicale alterazione. delForiginale composizione etnica e dal progressivo inserimento economico e politico della zona anglo-americana nel corpo statale italiano, oltre che dallo strapotere della fazione irredentista e dalla permanente e sistematica coercizione morale, politica ed economica da questa fazione^ esercitata sulla popolazione della stessa zona, rientra in pratica nel quadro delle pretese unilaterali di Roma. Con la sua proposta il signor Pel-la ha voluto fare il democratico a buon mercato: il plebiscito è un mezzo obiettivamente democratico per consentire la libera espressione e la volontà della popolazione di un determinato territorio circa la sua appartenenza statale, ma appunto in quanto formula democratica, il plebiscito esige per la sua realizzazione l’esistenza di condizioni democratiche e U suo risultato può essere considerato democraticamente valido solo se non inficiato da fattori di coercizione politica o di alterazione delle Composizione etnica. L’intervento di questi fattori trasforma infatti il plebiscito da mezzo democratico in strumento di violazione di quei principi e di quelle^ premesse che ne hanno suggerito l’applicazione. La proposta italiana è stala fatta per di più dopo il provocatorio invio di truppe ai confini jugoslavi, dopo l’organizzazione di una nuova clamorosa gazzarra anlijugoslava, dopo le ricattatorie pressioni diplomatiche sugli occidentali e dopo la riconferma della tramontatissima dichiarazione tripartita del 1948, dopo cioè tutta una serie di fatti che confermano come Roma desideri solo veder soddisfatti i suoi appetiti e non ricercare un accordo con la Jugoslavia. La risposta della Jugoslavia non poteva quindi essere diversa da quella che è stata. Nelle attuali condizioni, accettare il plebiscito per la Jugoslavia significherebbe accettare e legalizzare le conseguenze delle persecuzioni e delle sopraffazioni contro la popolazione, slava; significherebbe accettare lo stato di fatto della radicale alterazione etnica del territorio. Significherebbe inoltre fa * * * * * * 7 * * * Il vorire le pretese di Roma e concedere idi’imperialismo italiano una base per nuove avventure, quelle sulle quali farneticano già da tempo i fautori della pericolosa politica di revanche. Per la Jugoslavia il plebiscito è quindi logicamente inaccettabile nelle condizioni attuali. Di conseguenza non ha senso unti conferenza internazionale quale quella proposta da Pella per stabilire le modalità di applicazione del plebiscito. La nota jugoslava del 28 settembre precisa inoltre che: «una qualsiasi conferenza internazionale sulla questione del TLT farebbe fallire ed aggraverebbe persino la possibilità di trovare una soluzione concordata, qualora i punti di vista dei rispettivi governi non sì fossero ravvicinati in seguito m contatti diplomatici preliminari». La preoccupazione della Jugoslavia è quella di creare un’atmosfera nuotm nei rapporti fra i due paesi capace di facilitare una reciproca intesa e quella pacifica collaborazione «a\e è — dice la nota — la sola via suscettibile di portare alla soluzione dei problemi controversi esistenti tra i due paesi». Questo atteggiamento della Jugoslavia deriva dai principi della collaborazione internazionale e della pacifica convivenza delle genti, che ispirano tutta la politica estera del nostro paese. Il governo italiano al contrario vuole mantenere e anzi acutizzare ad ogni costo gli attuali già difficili rapporti e ciò per proseguire nello sfruttamento della questione triestina a scopo diversivo interno. E’ il governo di Roma che ha respinto sinora tutte le proposte conciliative della Jugoslavia, in quanto ovviamente nessuna di queste rispondeva agli interessi dell’imperialismo italiano. Dopo la nota jugoslava del 28 settembre al governo di Roma non dovrebbe esservi più alcun dubbio sul fatto che i propositi dell’imperialismo italiano di risolvere la questione triestina secondo le sue pretese sono destinati a crollare contro la realtà della nuova Jugoslavia socialista. Renzo Franchi Gli Sloveni in Italia protestano all’O.N.U / rappresentanti degli Sloveni del Goriziano e della Benecia, territori jugoslavi rimasti all’Italia con il Trattato di pace, hanno presentato all’ONU un memoriale nel quale chiedono al massimo consesso internazionale di intervenire presso il governo jdi Roma perchè questo disponga ,e regoli per legge iil rispetto ai diritti di minoranza nazionale che competono agli Sloveni viventi in territori facenti parte della Repubblica Italiana. Echi da Margate NEW YORK — La Turchia ha presentato la sua candidatura a membro provvisorio del Consiglio di Sicurezza delFONU. Le elezioni dei nuovi membri si svolgeranno probabilmente già domenica prossima. MOSCA — Il nuovo amhasciatore della R.F.P.J. a Mosca, Dobrivoje Vidič, ha presentalo la scorsa settimana le Icredenziali def. Governo federale ial Vicepresidente del Soviet Supremo, Tarasov. LONDRA — Winston Churchill terrà fra breve, secondo gli osservatori politici della capitale britannica, un importante discorso sulla politica estera che il suo Governo intende seguire per trovare una via d’uscita, dopo '■ il rifiuto opposto dalle potenze occidentali alle ultime proposta russe, per il regolamento dei problemi germanico e austriaco. BERLINO — Un tribunale di Leipzig ha condannato venerdì scorso alFergastolo 7 operai, fra essi una donna, rei di aver partecipato all’organizzazione delle dimostrazioni operaie di protesta dello scorso giugno- i Venerdì è terminala a Margate la 52esima conferenza annuale dèi partito laburista. Malgrado molte previsioni pessimiste essa si è conclusa nel segno di una rafforzata unita e di una più marcata influenza sul partito dtìÌFaJa sinistra. Due elemen- ti di capitale importanza, se si tiene conto ohe la conferenza ha rappresentato la rassegna della forza e del programma politico di quello che ha molte probabilità di essere il futuro governo britannico. Per un partito che aspira a vincere la prossima battaglia elettorale, la eompa-tezza interna e la chiarezza di indirizzo politico sono condizioni fondamentali. Possiamo dire ohe queste due condizioni a Margate il laburismo inglese le ha consolidate principalmente, se non precipua- mente, per merito dèli’ala sinistra diretta da Bevan. Mentre alla conferenza dell’anno scorso l’improvvisa e clamorosa affermazione dei be-vanistd — che conquistarono 6 dei 7 seggi nell’esecutivo — potè appa- rire come una reazione alla mancata vittoria elettorale del partito e, contenente perciò fermenti scissionisti nei riguardi della politica della direzione dell partito che, con l’apporto dei sindacati, ha nel movimento una maggioranza difficilmente intaccabile. Da qui i timori di scissioni. Il consolidamento dell’ala sinistra, ehe nella 52esima conferenza ha visto aumentare di circa il 20 % i suoi voti — benché non sia riuscita a conquistare anche il settimo seggio deH’eseoultivo — sta a dimostrare ohe il progressivo affermarsi del beva nismo è un indice dèlia radicali*-zazione del socialismo britannico su posizioni più nette e chiare in politica estera. Ciò in armonia con una analoga evoluzione in corso nel socialismo europeo. Di questo ha dovuto tener conto anche il programma presentato a Margate dalla direzione del partito. In politica interna la conferenza di Margate ha dimostrato che i laburisti britannici hanno fatto tesoro delle loro esperienze di governo. Difatti a fianco di un programma di graduali nazionalizzazioni in campo iddustriale, essi hanno posto quello deH’espraprio di vaste estensioni di terreni incolti da distribuirsi ai contadini nella Scozia, nel Galles e nel Sommerset! Un postulato destinato ad avere larghe ripercussioni economiche e sociali in un paese dove da un secolo non si è più avuto un piano di riforma agraria. Ma la maggiore importanza il programma di Margate la assume nelle enunciazioni di politica estera dove è chiara la necessità di una politica europea e mondiale tesa — fra il conflitto U.S. A.-U. R.R.S. — a creare condizioni nelle quali Mosca e Washington non possano negare la loro collaborazione alla distensione internazionale. Una situazione che, fra i contrastanti interessi russi ed americani, imponga la difesa della pace nella difesa degli interessi dei vari popoli in Europa ed in Asia. A questo scopo i laburisti a Margate hanno auspicato la convocazione di una conferenza tra i rappresentanti delle grandi potenze. Conferenza alla quale, non solo da Margate, si pone però, come presupposto preliminare di discussione, il oomeetto che il riarmo della Germania, e la sua integrazione in un sistema europeo, non può essere preso in considerazione che come soluzione estrema da esaminarsi solo dopo falliti tutti i tentativi di unificazione e di neutralizzazione della Germania. Questo per l’Europa dove il problema tedesco rapppresenta senz’altro una delle maggiori cause di disagio e di ten/:one internazionale. Per l’Estremio Griente la conferenza laburista ha riconfermato la necessita delrtammissione della Cima alTONiU come avvio all’esame e soluzione dei problemi ohe in quel settore rappresentano una minaooia per la pace mondiale. Sottolineando, per l’Europa e per l’Estremo Oriente, la necessità di ottenere — negli esami e nelle soluzioni — la collaborazione degli USA e dell’URSS, ma non di subire supinamente le iniziative non sempre disinteressate. Considerati gli orientamenti politici che si fanno strada a Parigi, Bonn, Nuova Debli e in tutti i paesi maggiormente interessati ad una distensione internationale, dimostrano ciò ohe abbiamo detto più sopra: in seno al partito laburista TinlVuen-za bevanista, alla quale è dovuto in buona parte l’attuale orientamento del soaialismo inglese, va creando un lièvito unitario che nel suo significato va oltre i confini limitati di partito e della stessa politica estera britannica. Libero Ver ardo DALLA RELAZIONE MARKIČ ALL* ASSEMBLEA Procedono a rilento i lavori preventivati E’ fuor dii dubbio che da ulna sana ed avveduta politica de,gli investimenti, dipende lo sviluppo generale dell a noatra economia. Gli investimenti naturalmente, devono essere orientati verso quelle attività dhie dal canto loro creano ricchezze, senza trascurare le indispen- sabili necessità della popolazione. Analizzando la struttura degli investimenti negli ultimi tre anni, giungiamo alla conclusione che questo indirizzo si è venuto sempre più ad affermare. Lo possiamo constatare (incile dal seguente grafico : Industria e miniere Agricoltura Pesca Costruzioni edili Movimento e traffico Commercio, .turismo e ind. alberghiera Attività comunale alloggi Attività culturale e sociale Attività degli organi pubblici 1951 1952 .1953 8,9 27 40.7 10,3 15,9 16,8 0,9 4 5 1,5 0,5 0 22,9 20,3 5 342 8,3 5,7 10,1 9,6 22.4 10,5 13,8 7,1 0,7 0,6 0,3 Il piano d’investimento dello seor-•so anno è stato realizzato quasi completamente. Sono rimasti inutilizzati solo 18 milioni, che però CASTELVENERE QUARANTENNIO DELLA società culturale croata QiuaTamt’anni fa -venne costituita a Gast öl venere, per liniziativa lte Leggi econar«|iiohe che gra-ihnente seguono lo sviluppo del-Bonom^ia, perfezionandolo e mi-arandoli o. Juesti problemi purtroppo, ven- 10 scarsamente compresi da qual-. nostro funzionario il quale nel 0 nostro si impersonifica nel npiagno Žumer Janez. iiomi addìietro, un membro del ciglio distrettuale dei sinda- 1 si è presentato da lui per delusioni circa le tassazioni .per pre. sioni artigiane dell anno 1953, e allo scopo di informare gli ar i 11 della città Che avevano solle-. la questione in merito duran riunione di massa. [ compagno Žumer Janez pur esilio libero per ricevere le parti Tessale, non ha creduto opportu-chiarire le richieste della suddet-organizzazione sindacalle, rispondo testualmente: Čakajte vrsto! sebbene nessuna persona dovesse conferire con lui. Il membro dei sindacati ha ottenuto da altre vie le informazioni che lo interessavano, consistenti in brevi parole. Il fatto per sè non avrebbe importanza se risultasse cosa sporadica, dipendente da indisposizione del funzionario ma, in questi ultimi tempi, si sentono sovente lamentele circa i modi inurbani tenuti dai funzionari dell’Ufficio distrettuale delle entrate. Questo comportamento non è certamente consono alilo ‘spirito della lèttera delila L. G. J. in quanto ri- calca le orme .della prassi sovietica, la quale fa dell burocraticismo la base dolilo stato. Di conseguenza, il comportamento , burocratico aim lil I II gli sforzi ideologici degli attivisti, i quali devono svolgere quotidianamente il lavoro di penetrazione e persuasione delle masse. Sarebbe opportuno pertanto che tuljti coloro ohe prestano servizio negli Enti (pubblici, fossero controllati nell loro lavoro e sopratutto nel comportamento che usano nei confronti della massa. Faust Silvano OTIZIE BREVI AEREI ITALIANI HANNO SORVOLATO LA ZONA B «Il 30 settembre 1953 alle 11.30 circa tre apparecchi italiani, provenienti dalla direzione di Grado (I* »alia) hanno sorvolato la zona del TLT presso Pirano e Capodistria all’altezza di 2 mila metri circa. Dopo questa provocazione gli apparecchi si sono allontanati nella direzioni da cui erano venuti». La nuova provocazione ha sollevato l’indignazione della nostra popolazione che ha commentato aspramente questa nuova dimostrazione li aggressività. Gli elettori dello II. unità elettorale di Capodistria, nella loro assemblea di venerdì scorso, hanno approvato all’unanimità ma mozione di condanna dei tentativi dell’imperialismo Italiano di provocare incidenti. LA SETTIMANA DELLA CROCE ROSSA Dal 25 ottobre al primo novembre, a cura döl Comitato Distrettuale della Croce Rossa di Capodistria, verrà organizzata ,1« Settimana delila Croce Rossa. Nel corso ideila manifestazione, l’opganizzaizione sociale sanitaria costituirà nei maggiori «mitri dell distretto le sezioni dell’assooia-ziome dei donatori ,di sangue. Nella settimana verranno accettale ile iscrizioni volontarie ed effettuati gli esami del sangue dei vari donatori ohe verranno poi suddivisi in gruppi. Al momento del bisogno, verranno chiamati dai v,ari centri i donatori per la trasfursione nel corso di interventi chirurgici o in altri casi. Durante la «Settimana» verranno organizzate conferenze con proiezione di films. E' prevista anche l’or-ganiizzazione di una mostra dell’opera sanitaria. INCIDENTE STRADALE Giovedì scorso, verso le 15.30 due autobus dèlTimpresa Adria, procedenti entramlii nella direzione di Porto rose, sono «tati danneggiati in uno scontro avvenuto lali’iucrocio sud dèlia strada di Isola. Il torpedone «Orione» ha riportato danni alla carrozzeria, mentre tra i passeggeri fortunamente non si sono verificate vittime e tutto si è limitato ad alcuni attimi di grande spavento. TEATRO Dopo i largii i successi di Capo-dlietria, la 'compagnia italiana del Teatro del Popolo ha iniziato il suo giro per i teatri istriani. Mercoledì 7 e giovedì 8 alle 20,30 la Compagnia reciterà ancora «Il For-n areno dii Venezia» ad ‘Isola, dove è già iniziata la vendita dei biglietti. Sabato 10 e domenica 11 avrà inizio ad Um ago il ciclo dfegli spettacoli nel Buiese. La compagnia si recherà a Cittanova, Vertenegllio, Buie per poi ritornare nel distretto di Capodistria, dove darà spettacoli a Scottile, S. Antonio, Amcarano. migliorìe all bagno piubl .f! ino. Una grande soddisfazione per gli sportivi sarà la prevista costruzione della tribuna in cemento alilo stadio, cihe sostituirà la attuale sgangherata, di legno, e completerà l’at-trezzatuira degli impianti, mentre 'le madri di famiglia, in ispecie le lavoratrici, e |l,e massaie in genere saranno alleviate dalle loro fatiche domestiche dalla entrata in funzione della lavanderia pubblica, cui sarà aggregato anche ili bagno, la cui mancanza è tanto risentita. Per l’imerememto dell turismo e dei trasporti pubblici locali, la proposta dìi bilancio prevede le costituzione dii un’aziemdà autotrasporti comunale e l’acquisto, par intanto, di due autobus. Petr il servizio di nettezza urbana è proposto anche l’acquisto di urna auto pompa. Di conseguenza si prospetta la costruzione di una moderna autorimessa an- che per le necessità derivanti dal sempre maggiore afflusso di automezzi turistici. Infime, una quota rilevante della proposta .dii bilancio, è dedicata agli investimenti ,per la manutenzione delle vie e dèlie piazze, dei marciapiedi e degli edifici dii proprietà comunale. Il complesso dei lavori pubblici previsti e proposti raggiungerebbe così il valore effettivo di ben 130 milioni, 648 mila dinari e un importo in valuta estera par; a 15 milioni, 172 mila din. Gli elettori della seconda unità elettorale hanno già espresso il loro parere favorevole in merito e la loro soddisfazione generale. Nella discussione, qualcuno ha chiesto anche di inserire nel preventivo del bilancio la sistemazione della fontana storica in piazza da Ponte e la sua rimessa in funzione nonché altre opere di minore importanza. CAPODISTRIA Nati: Jerman Virgilio di Oreste e Jnrinćić Teresa, 'Gregorič Franca di Giovanni e Baru«a Valeria, Frane Hmeljak di Mario e Marc Maria, Illudale» Igor di Alojz e Purer Maria, Turk Fulvio di Turk Maria. Kocijančič Melja di Mario e Emilia Vergan, Savron Giulio di Ernesto e Mikolič Maria, Aggio Franca di Mario e Babič Francesca, Loredan Boris di Izidor e Fischer Stanka, Stef-fè Delia di Mario p Ivančič Valeria, Jerman Vinko di Danilo e Jerman Maria, Rihter Souja dii Albino e Pu-tigna Maria, Viler Loredana di Giuseppe e Zadnik Anna, Bonivento Claudio di Sergio e .Benčič Veronica, Bu-rubù Daniela di Burabù Antonia, Stipamele Danilo di Luigi e Ražman Maria, Godarin Marina di Silvio e Jerman Matilde. Morti: Bcnveigmì Luciano neonato, Zago Giacomo agricoltore di anni 88, Skeridč Anna neonata, Parovel Umberto commerciante di anni 75. Matrimoni: ©rainik Angelo di anni 27, falegname con Bonin Adelina di anni 27 casalinga, Gonič Mario pescatore di .anni 27 con Ražman Emma casalinga di anni 24, Negri Sergio meccanico di anni 23 con Eleva Rosa casalinga di anni 17, Vatovec Giuseppe 'impiegato di anni 27 con Kocijančič Maria casalinga di anni 22, Bevk Vencelj impiegato di anni 40 con Vesel Stefania bambinaia dii anni 32, Zupin Silverio impiegato anni 22 con Martelanc Nevenka studentessa di anni 22, Zankali« Ernesto operaio di anni 28 con Poropat Ana di anni 23, Babič Romuald agricoltore di anni 32 con Pobega Lidia dii anni 31, K oslovi« Josip operaio di anni 24 con Bralnik Adele casalinga di anni 19. ISOLA Un discreto numero di registrazioni anagrafiche caratterizza la setti-mania trascorsa. E’ nato il piccolo Delùse Daniele, facendo felici papà Brunu e la mamma Aequaviva Graziella. Festa in tre famiglie per i matrimoni di Korenika Ferruccio, marittimo, di anni 27, con Kleva Rožica, casalinga di anni 19, e di Muženič Giordano, operaio, di anni 29, eon Karioivié libera, operaia, di anni 26. Lutti invece per la morte su „1 kg. di ili In relazione all’articolo: «1 kg. di biscotti : 750 d.in» apparso sull’ultimo numero del 22 settembre 1953, si invita I. P. a voler comprovare quanto asserito con fatti alla maino. Nel contempo si spiega qui di seguito come stanno le cose, senza tema di smentite, possedendo un documentatissimo materiale al riguardo. Innanzitutto mai vennero acquistati biscotti a din. 240.— il kg. nè duipartitli ordini ai gerenti dì vendere i biscotti a din 750.—. Se casi del genere si fossero verificati, senza ehe 1’ ammi ri ist rari un« ne fosse stata avvertita tempestivamente, la colpa non dovrebbe ricadere su ohi aveva impartito l’ordine, bensì su chi ha operato in quel modo. I lettori buiesi clienti del bar, e quelli ièlle sono dei paesi limitrofi, che «per ragion; diverse vengono a Buie per affari, se berne ricordano, mai hanno visto nella vetrina coi dioici del bar, esposti cartelli indicanti il prezzo ideila merce. Per la verità questa è la prima fandonia di cui si è servito l’articolista. Altrettanto vale per quanto detto più avanti, senza scalzare tutti ! punti con inutile perdita dii tempo, in quanto certi articoli prima di vararli, sarebbe bene èlle rispondessero alila realtà dei fatti evitando che arrivino fino al ridicolo. Il prezzo del carbone coke, acquistato presso la Officina Gas di Pira-no, risponde a dinari 19.—H il kg. e non a 12. Crederanno questa panzana i lettori dipendenti dell’Azienda suddetta ? ■L’utile ricavato dalla vendita del carbone, secondo la matematica e non secondo l’opinione personale dell’articolista, si accerta dai seguenti termini: tro dinari pen kg. non può costare il trasporto da Umago a Buie, tanto più perchè la cooperativa possiede un proprio mezzo di trasporto con il quale ha realizzato nel 1. semestre degli utili netti per un importo che si aggira sul milione di dinari. La gravità della cosa però, do quanto affermano gli organi dell'Ispettorato Commerciale del distretto, non consiste nella maggio-razione dei prezzi di questa o quella merce, ma nella politica generale dei prezzi che la cooperativa ha assunto e lédl’ambito' 'della quale i costrettati da l. 1’. sono solò alcunt come lo è il più recente, dei cappucci garbi venduti nei negozi della «.Zadrugam a 33 din. il kg. e in quelli della cooperativa a 50 din. È’ questa linea che, a nostro parere, deve essere discussa. di Zangola Luigi, muratore, dà anni 63; di Korenika Matteo, agricoltore, di anni 58 e di Vascolto, nata Pa-reintin, Catarina, casalinga, di anni 71. L’Ospedale, come all solito, registra una lunga serie di disgrazie: Brič Garlo di Brič ('Mondano) è caduto fratturandosi la vertebra cervicale; Glavina Veljko di Šmarje, seienne, giocando, è caduto producendosi la frattura ddll’evamhraceio sinistro. La solita caduta dalla motocicletta ha procurato la commozione cerebrale a Serdoč Ivic, impiegato alla «Splošna» di Capodistria. La quarantanovenne Biloslav Giuseppina, dii Buie, è invece caduta sotto un carro ohe le ha pnowocato la frattura dèlia gamba destra. La ipetroviiana Puissa Maria è stata vittima di una caduta eon conseguente frattura della caviglia destra. Di un infortunio sul lavoro è rimasto colpito il mugnaio Furiarne Mario, di Škofije II, che ci ha rimesso le falangi di quattro dita della mano sinistra. Di una disgrazia che poteva costargli! la vita, è stato vittima il palombaro trentenne Laizarié Luka, di 'Isola, al quale si è rotto il tubo dèll’aria mentre era immerso a 6 miglia da Struggano. Ha riportato una forte compressione toracica, però è fuori pericolo. Tomaše-vič Ivan, impiegato dell’Albergo «Beograd» di Umago, è caduto sul lungomare che dall’albergo porta a Umago. Si è fratturato la mano. Un camion ha investito il ventiduenne Zaljščič Vladimir di S. Andrea, fratturandogli! la clavicola sinistra. Anche Depase Luigi, di anni 17 e Zaro Claudio, di anni 30, giocatori dell'Isola, hanno dovuto ricorrere alle cure dèi sanitario .per distorsioni al ginocchio, riportate nella partita con il Korotan. Cah Slavica, da Capo-distria, di mesi 30, è caduta riportando la frattura della clavicola »i-nistra. Anche la bimba Vatovec Nevenka, di Cesari, ha dovuto ricorrere alile cure dèi sanitario causa una caduta che le ha provocato la frattura dèli’avamibraoeio sinistro. Il macellaio capodiàtiriano, Jamič Lodovico, di anni 53, si è ferito invece con un coltello alla fronte. BUIE Come al solito, molte nascite. Niente decessi, nè matrimoni. Sono nati : Kreta Giovanni di Giuseppe e Pa-oletié Rosa; Miloš Miro d! Vito e Rota 'Emilia; Sepie Sergio di Srečko en Jugovac Lidia; Bressan Maria di Mario e Brajko Elda; Jugovac Fiorello di Servo'lo e Djurdjevié Rosa; Femetili Giorgio di Giulio e Piol Caterina; Sinkovič Laura di Giovanni e Sveéié Gisella; Padovan Adriano di Antonio e Radislovié Maria: Djurdjevié Amorino di Francesco e Bairtolié Elia; Leka Nevenka di Dušan e Lisa c Giuseppina; Radim illuvie Marino di Giovanni e Visentin Valerla. UMAGO .E’ morta la settantottenne, casalinga, Ivandič nata Vltor Maria. La seittantfenne casalinga Kumar Ninetta ha dovuto ricorrere invece alle cure dèi sanitario per la frattura Rulla gamba destra, riportata a causa di una caduta dalle scale. PIRANO Solo una registrazione anagrafica, quella della nascita di Fragiaeomo Sergio, di Domenico e di Juri.šević Rosa. kg. 312 dì coke a din. 19.— il kg.............. . spese trasporto Portorose—Buie km. 36 . . . calo (leggi dispersioni e polvere ) 4 % . . . . facchinaggio — scarico ........................ utile lordo • • . . . Totale..............................................Din kg. 500 coke a din. 19.— il kg. ....... trasporto Portorose—.Buie come sopra .... calo come sopra................................ facchinaggio — scarico......................... utile loaido .................................. Totale........................................... kg. 3300 carbone dolce a din. 17.50 il kg. . . . itraspoirito Capoidisitria—Buie................ callo (dispersioni, .umidità e polvere) .... facchinaggio — scarico......................... utile lordo ................................... Totale........................................... Din 5.923. ~ 1.440.— r> 223,- 854.- Din 8.512.- Din 9.500— 1.440.— 380— 100— 1.080— Dim 12.500— Dim 57.750— 7.200— 10.140— 79 660— L’utile raggiunto, da considerarsi il ondo, non supera quindi la somma dii diin. 8.684.— pari a circa il 12 % che, su tale merce, suscettibile di variazioni sul calo, nessuno dovrebbe fare obiezione di sorta. Ora, l’utile ricavato dall’articolista, dimostratosi molgo largo a parole, sarebbe bene «he venisse distribuito alle massaie di sua tasca, perchè, come succede sovente, esso non ha tenuto conto dèlie altre sipese, oltre il prezzo di acquisito, dimostrando «osi di essere del tutto profano in foto di commercio. In ultimo sì prega il Tribunale per le Trasgressioni di voller intervenire ■presso ruf&oio contabilità della Cooperativa Agricola di 'tipo generale di Buie per gli accertamenti sulla veridicità dii quanto esposto, non trallasclanido d'i fare qualche capatina in altri esercizi di rivendita o al-ringrosso che L P. o ha finto o ha tralasciato per compiacenza di visitare, nonostante i prezzi fossero fuori ordinanza. C.C. Conveniamo fon iC.C. nel fatto che la cooperativa non ha acquistato i biscotti a 240.— din il kg. poiché questo è il prezzo di vendita dei biscotti nei negozi della Cooperativa stessa. Il prezzo d’acquisto sarà perciò inferiore e se il Bar ha prede-vata i biscotti ; direttamente dal magazzino della cooperativa, ciò dimostra che il guadagno è maggiore di quanto sia stato indicato nell’articolo di 1. P. H particolare che il prezzo di vendita di 5 din. per pezzo sia stato o meno esposto (peggio se non lo era!) nulla significa. All’ispettorato Commerciale del distretto esiste una dichiarazione a firma di Zanon Santo e Djurdjevié. Germano, in cui i due addetti attestano che il prezzo di vendita, al momento delL.ispezione, era tale, mentre il peso di 6—7 grammi per biscotto è stato accertato con la bilancia dqlla farmacia di Buie. Che l’Amministrazione abbia impartito o meno quell’ordine, la responsalilità è sempre sua. Quanto al carbone, può darsi che i calcoli di C.C. siano esatti, però sorgono a tale proposito dei dubbi, causalfi, dal fatto che il contabile ....................Din 82.500.— Dante Zoppolato non ha valuto firmare il verbale dell’Ispettore Commerciale senza giustificare il suo rifiuto le dal fatto che il carbone dolce è in vendita a Buie a 25 din. il kg. ed a Umago a 21 din. Quat- UN GABBAMONDO IN GIRO Nonostante i suoi 75 anni, il {unguentino Piego Stefano non ha cessato di gabbare il prossimo. Capitato a Verteneglio non era parco di promesse a coloro ohe gli davano vitto e alloggio o gli imprestavano importi in contanti. E moliti sono scivolati sulla sua parlantina far čile e scorrevole, chi con lo mila dinari, chi con 5 o con un mese di vitto e alloggio ecc. ecc. Ma ogni bel gioco dura poco e l’intraprendente Piego s’è buscato sei mesi di carcere perchè... tutte le sue RADIO 'PROGRAMMI AUTUNNALI Crediamo far «osa gradita ai nostri lettori presentando ilo schema generale dèlie trasmissioni in lingua italiana di Radio Trieste zona jugoslava per la prossima stagione autun-naie. PROGRAMMI INFORMATIVI: Il primo notiziario viene letto ogni mattina alle ore 6,15, fatta eccezione la domenica, quando le .trasmissioni sono ritardate di un’ora. Olgni giorno alle ore 6,45 viene trasmessa la rassegna della stampa jugoslava e triestina. Il notiziario meridiano viene trasmesso alle ore 12,45, .quelli serali : alile ore 19,30 —20 giornale radio, alle ore 23 ultime notizie. PROGRAMMI CULTURALI E RICREATIVI : lunedì : ore 20.30 : Il nostro scenario : commedie, radiodrammi, Tacconiti sceneggiati; mereoledì ore 12,15 — Itinerari : squarci di vita di singole regioni, città e obiettivi della Jugoslavia, o note dii viaggio; mereoledì : ore 20,30 : Orizzonti : varietà e ciurioisità da tutto il mondo; giovedì: ore 21: «Pagine scelte» — presentazione di scrittori e brani sceneggiati delle loro opere ; veneodi : «Dal mondo del lavoro» — rassegna settimanale di avvenimenti e problemi politici e sindacali dèlia classe operaia; sabato: ore 11,30: — asterischi cultural; — brevi notizie dal .mondo dell’aite e della cultura ; sabato: ore 12: — panorama sportivo ; sabato: alle ore 20,30: Il lampo —-rivistina umoristica-musioale. Trasmissioni per i ragazzi: il martedì alle ore 11 per le scuole elementari il giovedì alile ore 11,40 per ile scuole ottennali superiori e per i .ginnasi, la domenica, alle ore 10,40 il Teatro dei piccoli. Trasmissione per ile donne: alla domenica alle ore 11,30. PROGRAMMI MUSICALI: i programmi di musica richiesta vanno in onda: domenica dalle 12 alle 13,30 martedì dalle 12 alle 12,45 e il giovedì dalle ore 20 alle 21. Al martedì, alle ore 20 verranno trasmesse opere e operette, al sabato : dalle 11 alle 12 di opera in opera. Ogni sera, dalie 22 alle 23 Musica da 'ballo. CINEMA Durante la settiimana in corso vengono .proiettati nei nostri cinema i seguenti films : vLmji dle^ta ribalta». Df quésto capolavoro del celebre Gharies Chaplin abbiamo fornito un’ampia recensione nel numero precedènte- «Canzoni idi primavera» vuol essere il film del buon umore e della giovinezza, nèlle spensierate ore d’amore. E in qualtihe modo lo è. Claudio Villa canta una decina di canzoni italiane più in voga, una simpatica schiera di attori della rivista italiana ©outriiniiseono con lui a far passare due ore liete allo spettatore. èli ragazzo del Circolo» è invece una produzione inglese imperniata sulle disavventure sportive di un giovane studente. promesse di pagare i debiti erano parole campate in aria. UN BOLLENTE SPIRITO Non tutti, per forza di cose, firn ano l’esazione dèlie Imposte, ma la trentatreenne Visentin Maria, di Verteneglio, esagera un poco e l’accoglienza eh'essa ha riservato al povero esattore era di parole che non sono contenute in nessun vocabolario. Le stesse parole le ha ripetute poi al segretario e all’impiegato del comune. Crostila Bruno. Per offese, il tribunale l’ha condannata a 20 giorni di arresto. CACCIATORE DI FRODO I lacci nel cespugli sono il metodo solitamente adoperato e non permesso, dal cacciatore di frodo Crebel Mate, agricoltore, residente alla Stanzia Venier nei pressi di Citta-nova. E’ stato condannato a 20 mila dinari di multa. AUTISTA UBRIACO Era ovvio che l’autotassl delll-stra-auto di Umago non poteva procedere per le strade, ma finire in un fossato nei pressi di Buie, quando il suo autista Smol j an Mate s’ra prima riempito di buon vinello. Ritentiamo che non gli verrà la tentazione di mettersi nuovamente al tavolo di un'osteria poiché è stato condannato a tre mesi d’arresto e al rimborso dei danni all’azienda, nella misura di 163.000 dinari. UN MESE AL VIOLENTO RODOLFO A suo tempo, abbiamo dato moti-zia della lite sorta fra i due cooperatori, Škerl Rodolfo e Rota Vittorio a «ausa idèi bestiame affidato alle cure idèi Rota e «he lo Škerl cercava d’impedire venisse ricoverato melila sua stallia. Nom riuscendo nel suo scopo con le minacce, lo Škerl è passato ai fatti, colpendo il Rota con urna forca. Non tenne conto però del Tribunale ohe lo ha condannato a un mese. LE VENDETTE DI LUIGIA E VILMA Luigia e Vilma sono, rispettiva -menile, moglie e figlia di Bonetti Ermanno, il buiese protagonista del processo Idei pane. Dopo la conclusione del procedi mento stesso, nesso -no potè togliere dalla loro testa ohe la colpevole della «tdisgrazia» del rispettivo marito e padre fosse la sua coimpulata Pavletič Nives e poiché le due Bonetti non gradiscono le sottili vendette diplomatiche, usarono le maniere forti, legnando per bene la Pavletič ehe le denunciò al Tribunale. Da ciò la condanna di Luigia a 20 giorni e di Vilma a 10. entrambe con ila coodisi anale. / r«l0ftl* ETERNA ALLA LAMVAP» iIäI’iNO CAVAU M1RACOU04A ! SEMBRO flU’Bll lo dirotti i rniNcifi del’ i.'INDIA flpPIRlTURA 01 CV-JVF Pl X iflMNAHA «HE /#/v'nSScll tutti/ & SPIRITO/ MV CH’IO fclA VI-ATITP «BfrLie PER U 8RU LIĆAHTI.VItj pr BA0DÄ&1 ffETTAROv* P'lM PRIMCI PE ■«PIANO C PAH Ml OM 6 **R- V/M\ M Estasiato'. U.MVOiDlA RI« H izr A J Lpl ;AU6L M NOBILI ^ jŠCOttoitioS FRATTANTO... DA TUTTI LE PAKTI ji AAC-t-RUPPA LA CENTE CHE , STUPITA , AMMIRA Auel principe jconojcivto ep il sud secw MI IMA nostri [MAMMA, VK A PALAZZO KK*Vb| TAMO t CHIEDI AL CALIFFO CHI |Hl CONCEDA LA MAMO PULA I BtLUbblMR M J ALADIHO CEI TAT- By&B^BWBro? TF, dono co P, MERADifrUOSA PRINCIPESSA ILTtiüSfr DARDO APLENPE MV DEL ...ANCHE LAPRlNOPEitA FAT'HA VEDE LO STRANIERO PASSARE SOTTO LE SVE FINESTRE ; E PER IR SVA BELLEZZA E MAE STO SITA LO PARA* DONA AD VN PRINCIPE. FELLE. Sötte« DII DIHQHIFICO PROGEnO di Petronio Arbitro Caio Petronio, «arbitrer elegantiaru ni» dell’antica Roma, si fece poeta e storico, a modo suo, della società d’allora. Negli scritti che dì lui si conservano, vero romanzo d'avvenlur e e di costumi, Petronio Arbitro con sottile e spregiudicato tocco fa delle sue pagine dei. classici dell’umorismo. C’incaanimiinammo por ila via, ohe sarò no di metterli a parte della let ì (MTOIINI ITALIANI Le impressioni di una visita a Roma di un gruppo di esperti agricoli del Buiese avevamo scelto, eìd in brev’ora arri vammin lutiti sudati sopra una monte, non lontano (dal quale scorgemmo una città posta iin luogo alto e torte. Noi, come gente ohe andava alla ventura, non ne sapevamo il nome: ma infime venimmo a conoscere da un contadino, ohe quella era Groio-ne, città antichissima e un tempo la prima d'Italia. Avendogli poi più particolarmente domandato, quali uomini abitassero in quella nobile terra e a qual genere 'di commercio si dedicassero in special mntìo idoipo le gravi perdite subite nelle frequenti guerre, ci rispose : — Sentite, miei cari forestieri: se siete coimm arei arati, cambiate progetto e cercatevi un altro mezzo di guadagno. Se invece siete gente di miglior condizione e vi sentite in grado dii non dir mai la verità, in luogo più adatto non potreste andare. «'Giacché in questa città gli studi letterari non sono tenuti in conto alcuno, Taloquenza è lasciata assolutamente da pamte, la temperanza ed i buoni costumi non ottengono in premio nemmeno una lode; toltiti gli uomini che vi troverete, 'considerateli distinti in due classi: imbroglioni e imbrogliati. Là nessuno alleva i propri figli, perchè chi ha degli eredi diretti non è ammesso nè ai banchetti nè agli spettacoli, viene escluso da ogni privilegio e vive oscuro fra i più umili (dii condizione. «Al contrario coloro, che hanno mai preso moglie e mancano di parenti prossimi, arrivano alle più alte cariche; infatti esisi soli sono tenuti come veri soldati, essi come i più coraggiosi ed anche i più onesti. Insamma — diss’egli —, quando sarete entrati, vi accorgerete che questa città è come un campo in tfcmpo di peste, in cui non si scorgono ohe cadaveri straziati e 1 corsi che li strarazianoi». Eumolpo, da uomo accorto, si mise a considerare la novità cbe aveva udito e confessò che questo metodo di far fortuna non gli dispiaceva affatto. Io credevo che il vecchio, mezzo matto come tutti i poeti, volesse scherzare ; ma egli soggiunse : — Ah! poltess’io presentarmi in miglior arnese, ossia vestito più decentemente e con più ricco arredamento, in mmlo da gettar bene la polvere negli occhi alle persone! in fede mia, non ci metterei tempo in mezzo, ma vi guiderei senz'altro a far lauti guadagni. Io gli promisi tosto tutto quello ohe voleva, purché gli fosse sufficiente la veste, ohe avevamo rubata, e la roba die la villa di Licurgo aveva offerta alle nostre unghie ra-pitrici. — /Ebbene, disse Eumolpo, perchè non s'ineoni invia subito a recitar la commedia? Se la cosa vi piace, fate ch'io sìa il padrone. Nessuno osò rifiutarsi di tentare un espediente, «he comunque, non ci avrebbe recato alcun danno. XXX «potrebbero vivere i ciarlatali ! e gl" i inbrog 1 ioni, se non gettassero Tamo all’ingenua turba con qualche seri gaietto o qualche borsa piena d i denaro sonante? I pesci si prendono coill'esca ; e così gli uomini non si potrebbero gabbare, se non si dasse loro qualche speranza da mordere. Per questo i Crotonesi ci hanno trattati finora splendidamente ! «Ma non si scorge venire daill'A-frioa, come avevi promesso, ila tua nave, che doveva essere carica di dietimi e di schiavi. Gli strozzini, ormai stanchi, cominciano ad esser sordi alile tue richieste: sicché, o m',inganno, o noi stiamo nuovamente per trovarci alle prese colla fortuna. — Ho scoperto, affermò Eumolpo, un mezzo magnifico, perchè i nostri cacciatori continuino a circondarci di premure. E, levate dii tasca delle tavolette, mi lesse le sue ultime volontà : — Tutti quelli, che erediteranno da me, tranne i miei liberti, non entreranno in possesso dei loro legati, se non a condizione che taglino il mio cadavere in pezzi e poi li mangino davanti al popolo. Nè mostrino uin ribrezzo esagerato ; noi sappiamo che vi son paesi, nei quali anche attualmente le leggi stesse prescrivono ai parenti di mangiare i loro morti ; ed invero spesso succede di sentir colà rimproverare gl’infermi, per la ragione che non cercano di mantenere la loro carne in buono stalo. Con ciò voglio indurre i miei amidi a non ricusare di far quanto desidero; bensì divorino il mio corpo con lo stesso ardo-re, con cui m’avranno mandato all'inferno. Mentre stava leggendo questo primo capitolo, entrarono nòli a stanza alcuni tra i più famiglimi di Eumolpo, e visto ethei teneva in mano le tavolette testamentarie, lo pre- tura. Egli tosto aderì e lesse tutto ili testamento dial principio alila 'fine. Coirne rimasero pensierosi coloro, quamid’eibbie.ro udita La stranissima condizione òhe dovevano gustarsi .il suo cadavere! Pure la voce, che sera sparsa, ili Ile sue immense ricchezze rendeva ciechi gli ocelli e gli animi di quei miserabili, ohe in sua presenza si mantennero così, da non aver nemmeno il coraggio di lagnarsi della clausola assolutamente nuova. Eumolpo a venta però esposte le sue macabre pretese con un tono sì leggiero e scherzoso, ohe giù avidi lupi cominciarono a sentirvi odore di fanfaronate. Si diedero ad osservare più d'avvi ni no i nostri detti, i nostri fatti e vedendo i loro sospetti confermati dalla realtà, si convinsero che noi non eravamo ohe dei birboni e degli impostori. A oiò s’aggiunse, che certi forestieri ci riconobbero: scomparso qui nìti ogni dubbio, coloro, che avevano maggiormente allargato la borsa perché vivessimo bene, stabilirono di prenderci e di costringerei a pagar salati i nostri imbrogli. Per fortuna Criside, che ne sapeva le intentrionS, venne a riferirmele, ed io mi spaventai al punto, che in fretta e furia me la svignai con Gitone, abbandonando Eumolpo al suo triste desitino. Pochi giorni dopo appresi ohe quei di Groitone, sdegnati d’aver coi loro denari mantenuto da principe e per tanto tempo nienit’altro che un vecchio truffatore, l'avevano trattato p.Wa moda di Marsiglia. Volete udire come? Quando .la città era invasa dalla peste, uno dai più poveri, che si offriva spontaneamente, veniva alimentato per un anno intero a spese pubbliche eoi cibi più squisiti. Poi, coronato di verbena e rivestito (lai sacri paramenti, lo si condueeva in giro fra le maledizioni di tutti e gli auguri ehe ricadessero sopra di lui i mali, che affliggevano la popolazione: finalmente da un'alta rupe gli faeevan fare un luci safllto in aria ... PETRONIO ARBITRO DaiU’i-mpreissiionli di un viaggio del compagno Toni Vok. membro d; una delegazione di esperti agric oli del distretto di Buie reduce della Mostra agricola intemazionale di Roma, pubblichiamo quanto segue. Nel prossimo numero riporteremo invece un articolo deHìagromoino ingegnere G. Brusio salila Mostra di Roma e alcune sue impressioni sulH’iIstiituto Sperimentale, di Modena. Mezzi d:i viaggio più moderni anche per i salmoni, ma solo perchè destinati a ripopolare un fiume. Sežana. 11 primo incontro con il suolo italiano: la faccia di meridio-i naie di una guardia di finanza. — Avete sigarette? — chiese que-I sta ad alcune persone ohe ci stava-; no di fronte, due turisti italiani e Un rappresentante di commercio milanese, di ritorno dalla Jugoslavia. — -Ohe sigarette? Se di là non c’è nulla, si muore di fame! — disse una signora, e suo marito aggiunse : •— Si muore di fame ! — al finanziere che, soddisfatto, se ne andò nello scompartimento accanto per sequestrare centoquaranta sigarette a un operaio italiano da sei anni al l'avaro in Jugoslavia, dove non aveva imparato a mentire. Poi la signora si rivolse a noi — Non crederete che sia nostra convinzione quello che abbiamo detto sul vostro paese? A questi cretini bisogna diaria a bere in questo mòdo, se no vi rovistano tutto! E’ vero, cicca ? — Si, e allora addio i cento pacchetti di «Lubiana» che abbiamo in valigia! — rispose «cicci», suo marito. E il commerciante milanese di ritorno dia ^.Zagabria aggiunse: — Altroché fame ! Magari a Milano si mangiasse tanto in un ristorante e così a buon prezzo come a Zagabria. Gli altri annuiscono, e il discorso continua sulle formidabili porzioni dei ristoranti belgradesi e zagahresi. Strano paese Pitali a. Si finisce male ad essere sinceri: ti sequestrano centoquaranta sigarette e se dici frottole te ne lasciano mille. Era seduto su di un sacco fatto a mò di zaino ne.l corridoio di terza classe. Sollevò la testa dalle mani non appena, passandogli accanto, ci sentì parlare. — Siete jugoslavi?! Sono stato in Dalmazia e in Bosnia durante la guerra. Ne hanno fatto di porcherie lì, gli italiani! Ero alpine. Ora sono andato a un raduno di ex-alpini nei Trentiino. Gi ha parlato De Gaspari — e sputò per terra cancellando lo sputo con la punta delle scarpe. Gli eh ledemmo del raduno e di De Gaspeni. Fece un gesto con 'a mano callosa djl contadino e poi giù parale ohe non stanno scritte in nessun vocabolario. Non credo alle maledizioni, ma, sinceramente, nel governo (leimocrietiano non ci vorrei stare. Per il raduno gli avevano dato i biglietti gratis, ma man- L'ARTICOLO INCRIMINATO DALLA MAGISTRATURA MILITARE ITALIANA “■.’armata s’agapó (Continuazione dallo scorso numero) maniera clamorosa, con le donne greche, per conquistare le quali bastava una pagnotta (era la tariffa). Logicamente la percentuale degli affetti da malattie veneree era assai alta. Essi venivano .racoolti in luoghi separati, ma scappavano continuamente di notte per continuare i loro esercizi. Il problema primo di ogni coman- di edifici che -ospitano ili Pentag ono, Q. G, delile Forze statunitensi. do di presidio era, dunque, la casa di tolleranza. Tuttavia l’amore i-taliano, portato sul piano imperiale, non si arrestava. Ci furono anche matrimoni còl rito greco ortodosso, andati a monte alla fine della guerra. La passione amorosa toccava gli stessi alti comandi. Quando uno di essi si spostò dal Peloponneso all’Epiro, la casa dii tolleranza lo segui al completo perchè tutti sapevano che la direttrice era l’amante del comandante. La scena fu alquanto ridicola. La colonna, con le «signorine» al seguito, non era ancora scomparsa, che già i tedeschi, subentrando, sgombravano l’edificlio del piacere gettando i letti dalle finestre. Altrove, un mio diretto superiore faceva all’amore con una madre. Perciò si trattava di sorvegliare il figlio di pochi mesi, durante l’operazione. Allora partiva iin avanscoperta l’attendente del capitano, il quale si tramutava in balia asciutta, prendendo in consegna il piccolo. La madre, rassicurata, (Si toglieva le scarpe, usciva in .punta di .piedi e raggiungeva il capitano tra i fichidindia. Intanto le fortificazioni, costruite con pietrie pericolanti e terricolo, sarebbero crollate in testa ai soldati, in caso dii sbarco avversario. Così come le divise erano a pezzi, inadatte al clima, creando spesso autentici plotoni di straccioni. L’operetta sarebbe stata facile e anche allegra, se non avesse nascosto la sopraffazione e i molti dolo- DAL TACCUINO DEL CRONISTA FIUMANO Atmosfera elettorale .('Dal nostro corrispondènte) Fluirne, ottobre. Aria di fetta, di festa elettorale, nelle piazze, nell vociar della gente, niellile discussioni ohe spuntano dovunque dopo che hanno preso radice alila base dell’USPL. Eppure la data è ancora distante. 'Elezioni, non si fa ohe parlare di elezioni, chiedere consigli, impegnarsi per singoli lavori, .parlare dei candidati, eoe. Alila base le riunioni si sono susseguite regolari e con grande afflusso di partecipanti. In genere iniziavamo alle ore 20, un orario ohe fa la comune soddisfazione. Si è parlato del ruolo del candì-dato, d.i come deve essere il candidato socialista, quali debbono essere le sue qualità morali e politiche NOTIZIE DEL CINEMA Stoffa di petrolio. Si tratta del «Terylen«», ama nuova fibra sintetica inglese. ricavata da sottoprodotti del (io. «20.000 miglia .sotto il mare» sarà il titolo del nuovo film che ha (intenzione dù fare Walt Disney. Il film sarà tratto dalli omonimo romanzo dii J. Verne. Prodotto dalla Tltamus e diretto da Luigi Gomemcini si è terminata la lavorazione del film «Pane, amore e fantasia.» imteiipretato da Vitto-rio De Sicak Gina Lollobriig.ida, Maria Pia Casi Ilo., Roberto Risso. Con «Samsone e Dalila » e «David e Betsabea» si è iniziata in America la moda dei film tratti da soggetti biblici. Ora sono in preparazione altri undici film dii argomento biblico, fra i .quali: «La storia dii Jezebel», «La regina di ’Saba», «Schiavi di 'Babilonia», «La storia di Maria Maddalena», «Quelli della Galilea», «La maglie dii Pilata», «.Il figlio 1 pròdigo», «i dieci «»mondamenti». Tutti i film saranno a colori e destinati agli schermi amplificati o ricurvi. L’«Avala filmi» di Belgrado ha firmato un contralto con la «Norsk filmi» dà Oslo per la produzione del film «Sentiero rosso». Lo scenario è dèlio scrittore norvegese Sigurd Even smo. Nel film sarà narrata la dura vlita degli internati jugoslavi in Norvegia durante la seconda guerra mondiale. Con la lavorazione si inizierà il 1 novembre. Due terzi del film si gireranno in Jugoslavia « Poltra parte in Norvegia. I registi saranno Karl Brrgstiroen e Rad»« NovaiovSé. per riuscire nelllim.jK'Hnalivi, compito che comprende reiezione a deputato nelle Assemblee federali e repubblitìane, nonché a quelle dei produttori. Nelle (riunioni è stata attentamente vagliata la relazione del .compagno (Kardelj su quella ehe dovrà essere 'la nuova Assemblea popolare, sui molteplici compiti che ad essa spetteranno e che sono grandiosi. Non si seguirà più l'errata prassi di attendere ohe il lavoro venga espletato dai consigli esecutivi, bensì rAssembìea dovrà svolgere appieno la sua funzione; e attivi dovranno essere i deputati eletti, affinchè si raggiungano le mete prefisse. E’ logico che nelle organizzazioni fleiirUSPL si discuta sulla scelta dei canditoti. I membri dellìUSPL, una volta fatta attentamente la scelta, si presenteranno ai comizi degli elettori con i propri candidati. E già in città si fanno i nomi di Edo Jar-rlas (.presidente del CFC di Fiume), Nikola Radki (Kolka), Cuomo. Specialmente su questi tre conosciuti combattenti per il socialismo si fermano le proposte dei membri dcl-J’USPL. Ma non è solo dei candidati che si discute alla base dell’USPL. Sono àll’ordùne del giorno vari programmi, azioni di lavoro volontario, competizioni tra . organizzazione e organizzazione, uscite alle esercitazioni di tiro a segno. L’organizzazione della gioventù si è impegnata di controllare e liberare l’Autostrada dai vari rifiuti ohe vi possono essere ; ile donne st ud ; a no la possibilità di collocare al lavoro altra manodopera femminile e dii porgere aiuto ai vecchi ricoverati. Una loro delegazione sj è portata ai confini con l’Italia per fraternizzare con i confinari che vigilano per la salvaguardia dell paese, recando ad essi numerosi doni. In gara sono entrate le organizzazioni di «Cosala» e «Belvedere»; i membri dell «29 novembre» hanno lanciato là .sfida òlle «Supilo» e alla «Belvedere» ed altre organizzazioni hanno seguito l’eseimpio. Le tombe dei caduti che si trovano nel cimitero di Cosala sono state ripulite dalle erbacee, eoe, ad opera dei membri dell’.USPL; fervono intensi i lavori nelle organizzazioni sociali e sportive affinchè all’atto delle e-lezioni ogni singolla società o club abbia assolto fedelmente i suoi compiti, non solo, ma sia riuscita ad eliminar*, le eventuali manchevolez- ze ohe finora registrava. Sulla legge elettorale, sui! ruolo dei giovani Sportivi nell’ambito delle elezioni e in generale sulla vita della società ciclistica «'Fiume» è stata nei giorni scorsi tenuta una esposizione nella sede sociale. Il Club «Fiume» ha deciso tra l’altro di indire nel prossimo futuro una leva ciclistica alla quale potranno prendere parte tutti i principianti. Per garantire la riuscita deill’iniziativa sono stati assicurati numerosi premi. M. ri della guerra. Il fenomeno partigiano greco tardò un poco a manifestarsi. In princìpio la nazione era prostrata dalla fame e dalla sconfitta. Poi cominciarono a riaversi. Le formazioni partigiaine, gli «andiar-tes», appartenevano a una miriade di raggruppamenti politics. Nel Peloponneso, contrariamente ad altre zone di maggiore importanza strategica, non dettero mai molto fastidio. Tuttavia contribuivano a creare un’atmosfera fantastica di guerriglia, inducendo le nostre truppe a spostamenti notturni, ad allarmi, dietro la segnalazione di razzi misteriosi, il lancio di paracadutisti, le operazioni segrete di sottomarini avversari che sbarcavano armi ed emissari sulle coste. Quegli spostamenti, in lunghe autocolonne, ci portavano dal golfo di Arcadia alle montagne del Talgeto, a Corinto, a Calamata, a Sparta, in mezzo a paesi sperduti di pastori. Noi portavamo via soprattutto le riserve casalinghe di olio. Benché non abbiamo quasi mai seguito l’esempio barbaricamente terroristico dei tedeschi, ogni tanto si fucilava qualche ostaggio, per rappresaglia ad attentati contro di noi da parte degli « andari es». Ricordo due fucilazioni. Una volta e-ra il turno di un ragazzetto : tanto umile e dimesso che il comandante del plotone di esecuzione non si era nemmneo accorto di a/verio tra i piedi. Prima (della scarica il ragazzetto, messo contro il muro, guardò con gli occhi tristi il comandante del plotone e gli rivolse, con la mano, un timido cenno di saluto. Un’altra volta si dovevano fucilare due giovani ostaggi, Gliaco e Giorgio. Gliaco era tranquillo, mentre Giorgio tremava dalla paura. Era notte, in aperta campagna. I due staivano seduiti sopra una panca illuminata dai fari incrociati delle autocarrette. Per calmare un poco Giorgio H preite .greco gli offerse un bichiere di vino : ma Giorgio non voleva bere. Allora Gliaco intervenne e gli disse queste .parole socratiche: «Pine, Ghiorghio, patite sto calò» (Bevi, Giorgi», andiamo verso il bello). Poi morirono. I greci sapevano morire ; lo dicevano tutti. Nella mia zona, in pochi mesi si contarono Otto suicìdi. I soldati, nonostante gli amori, erano esasperati. Nella .mia compagnia spararono due volte contro gli ufficiali. Naturalmente 1 Tribunali militari li condannavano a morte e sarebbero, forse, stati fucinati se la (guerra non fosse finita airimprowiso, con una conclusione logica. L’8 settembre il reggimento del quale facevo parte fu catturato, senza combattere, da una compagnia di tedeschi, proprio mentre a Cefalonia accadeva l’unico episodio dignitoso ed eroico di quelle giornate. RENZO RENZI Visto a una recente mostra d’arte in Italia. E’ difficile stabilire cosa il pittore si riprometteva. Forse .di suscitare ’disicussionii ; in .tal caso, ha raggiunto lo scopo. TELESCRIVENTE TEHERAN — La aito azione nel-l’Iran è tntt’altro .che normalizzai*. Un profondo in alce tento regna ancora a causa • del disagio economico in cui versa l’economìa del paese, mentre i sostenitori e i simpatizzanti del vecchio Mossadeq non hanno ancora disarmato. D’altra parte le casse dello stato, pur avendo ricevuto .qualche modesta iniezione di .dollari americani, sono ancora paiurosamente vuote e non si prevede un loro risanamento nel .prossimo futur« PECHINO — Il governo di Londra ha protestato energicamente presso il .governo cinese per Pattale-co ad una lancia britannica al largo di Hong Kong, nel quale hanno perduto la vita alcuni marinai inglesi. giare niente, o meglio, solo quel poco ohe s’era portato nel sacco bisunto. Ci chiese della nostra riforma a-graria. Glielo dicemmo. Mondo cane, anche lui aveva ricevuto la terra nell’Agro pontino con la riforma agraria D. C. ma coime! Da versare per 30 anni due terzi del prodotto e, solo dopo diventare il proprietario. Siccome luì e i suoi quella terra la lavoravano già da vent’anni a terzia, vuol dire che ne diventeranno proprietari fra dieci anni — Ma ce la faremo? Non comprendo la sua domanda. Ma era chiaro. Provate voi a vivere in .sette con un terzo del prodotto che vi danno pochi ettari di terra. Non ce la fate. E allora son débiti. E quando scadono dieci anni e la terra è vostra, anche i debiti son vostri e li pagate con la terra ohe va all’asta — Belila riforma agraria! e sputò nuovamente. XXX Non vi consiglio di parlare in una lingua straniera quando scendete alla stazione romana Termini. E’ come se foste capitati in un vespaio. C’è chi vi offre stanze e chi figurine, altri medagliette e ricordi. Sono come le zanzare di notte. Ve ne liberate di uno e altri cinque vengono all’attacco. XXX — Riempia ciascuno un modula — ci disse il questurino. Riempimmo ciascuno un modulo, — Ma avete il passaporto collettivo? Allora non va bene — disse nuovamente il questurino — dovete compilare un modulo unico per tutti. Feci quanto chiedeva. Venne quindi un tizio die parlava croato, quantunque tutti tioi parlassimo italiano, per direi Che ancora non andava bene. Che cosa non andava, tuttavia, non ce lo seppe dire'. E allora si fece avanti un tipo con la barba che ci parlò in serbo, e noi gli dicemmo ch'era fesso, perche il modulo era compilato benissimo. Se ne andò. Poi uscirono con la trovata che bisognava fare due copie del modulo e infine ci lasciarono andare dopo averci fatto perdere quasi una mezza giornata. Dieci ’ volte poggio ohe il nostro... ma lasciamo per-die re! XXX Uscimmo dal cinema Volturno verso le undici • Ci si avvicinò, dimenando le anche, una figura bionda. — Giovanotti, volete fare affl’amo- re? Colto di sorpresa e non abituato a domande simili, dissi: — Perchè? — Compresi di aver detto una fesseria, e quella attaccò subito. — Perchè è bello e per quattro mila lire potete passare una bella notte a casa mia — Al nostro nò, la donna scese col prezzo a tremila, poi a duemila per due ore, poi a mille pier un'ora e infine per un «espresso», disse proprio cosi. Cinquecento Idre. Ce ne andammo. Poco dopo una bruna ci fece la corte; sino al nostro alberalo ci vedemmo fare offerte da una decina dì falene, formanti un arcobaleno in tutte le tinte di capigliature fdominili. Giunti all’dlbergo, ci affacciamo alila finestra per prendere una boccata d’amia. Di sotto alcune etere passeggiavano, fermando di tanto in tanto i passanti. Due ci videro. — Veniamo su, moretti? Non terminarono la frase che dalla finestra soprastante ci giunse una voce femminile : — Ehi, venite gu, che SO nà fern- mena! Chiudemmo le finestre. Incredibile! Che tutta Roma sia così, oppure si tratta di una zona «speciale»? Credo che la prima ipotesi sia la più verosimile, per il gran numero di disoccupati, specie donne, costrette per vivere a questo infame mercato. XXX L’amico agronomo andò ad accer-tare a che ora partiva il treno. Per strada si fermò ad acquistare il giornale e dopo quindici minuti era nuovamente allPaShergo. Solio. Perchè il portafoglio con ventieinquemila lire era sparito, vo-ilatiizzato nelle prestigiose mani di un borsaiolo. T. V. Danili WHIIÌII.LA LAMPADA dl.ALADIHO-8. r-OBBEPI 5(0,0 SLOBODA - ISOLA 5-2 (1-2) I RISULTATI COPPA JUGOSLAVIA Quarti di finale Stella Rossa — Odred 4-2 BSK — Spartak 3-2 Partizan — Dinamo 5-5 Vojvodina — Hajduk 1-2 (decisa con i rigori) CAMPIONATO JUGOSLAVO I Lega Rabotnički — Lokomotiva 4-3 CAMPIONATO JUGOSLAVO II Lega Železničar —- Velež 3-5 CAMPIONATO ITALIANO Serie A Ataianta — Roma Fiorentina — Palermo Genoa — Bologna Lazio — Juventus Legnano — Inter Milan — Triestina Spai — Napoli Torino — Novara Udinese — Sampdoria 1-1 3-1 3- 3 2-1 1-1 4- 0 1-1 1-0 1-2 CAMPIONATO “ ITALIANO Serie B Messina — Pro Patria Modena — Brescia Treviso — Verona Catania —- Monza Marzotto — Fanfulla Vicenza — Cagliari Piombino — Pavia Salernitana — Padova Como — Alessandira 1-1 1-2 0-0 2-2 2-1 4-1 0-0 2-1 0-0 i LEGA INTERREPUBBLICANA Lokomotiva — Segesta Tekstil ac — Quarnero Metlac — Kladivar Slaven -— Železničar Isola — Sloboda Split — Korotan Sloboda — Segesta (disputata il 1. 10.) 4-1 2-1 1-1 1-0 2-5 6—0 0-1 CAMPION. REPUBBLICANO Girone occidentale Pirano — Aurora Branik — Postojna Domžale — Krim Jesenice — Slovan 1-1 2-1 2-4 1-2 Železničar N.G. — Odred B 3-1 SOTTOLEGA FIUME 4-1 2-1 2-1 2-1 2-2 Orient — Crikvenica Abbazia — Mladost 3 Maggio — Albona Nehaj — Idroeletra Naprijed — Rudar Jedinstvo — Scoglio Olivi 2-1 Borac — Torpedo 1-0 ( CENTRO CALCIO POLA Dignano — Scoglio Olivi II 0-4 Istra (Umago) — Bme 3-1 Verteneglio — Jadran (Par.) 2-3 Rudar II (A.) — Elektra(P.) 2-0 Avjatičar (Pola) — Rovigno 3-5 Pisino — Cittanova 1-0 / II Leg« Velež 6, Zagreb 5, Budučnost 4, Mačva, Lovčen, Šibenik 3, Železničar, Branik, Borac 2, Napredak 0. LE CLASSIFICHE CAMPIONATO ITALIANO Serie A Inter 4 3 1 0 9:3 7 Napoli 4 3 1 0 12:4 7 Fiorentina 4 3 1 0 7:4 7 Roma 4 2 1 1 8:3 5 Juventus 4 2 1 1 7:4 5 Novara 4 2 2 1 6:4 5 Sampdoria 4 2 1 1 6:5 5 Bologna 4 2 1 1 8:7 5 Milan 4 12 1 7:4 4 Palermo 4 11 2 8:9 3 Legnano 4 0 3 1 6:7 3 Spai 4 11 2 7:9 3 Lazio 4 11 2 4:6 3 Triestina 4 11 2 5:9 3 Torino 4 11 2 2:5 3 Genoa 4 0 2 2 5:11 2 Ataianta 4 0 1 3 5:11 1 Udinese 4 0 1 3 3:11 1 LEGA INTERREPUBBLICANA Slaven 3 2 1 0 6:3 5 Split 3 12 0 10:4 4 Lokomotiva 3 2 0 1 8:6 4 Tekstilac 3 1 2 0 6:5 4 Sloboda 3 111 7:5 3 Quarnero 3 111 5:4 3 Kladivar 3 0 3 U 4:4 3 Železničar 3 0 2 1 3:4 2 Metalac 3 0 2 1 5:6 2 Segesta 2 10 1 2:4 2 Korotan 10 0 1 0:6 0 Isola 2002 2:7 0 i CAMPION. REPUBBLICANO Girone occidentale Pirano 4 3 1 0 10:4 7 železničar N.G. 4 2 2 0 8:3 6 Branik 4 3 0 1 10:8 6 Krim 4 2 1 1 12:9 5 Slovan 4 2 11 5:5 4 Postojna 4 112 8:8 3 Odred B 41128:9 3 Aurora 4 112 6:7 3 Jesenice 4 1 0 3 6:10 2 Domžale 4 0 0 4 4:14 0 SOTTOLEGA FILME Crikvenica Jedinstvo Abbazia Orient Rudar Mladost Albona Scoglio Olivi Torpedo Borac Naprijed Nehaj Idrolektra 3 Maggio 12:8 10:7 11:4 7:4 12:9 13:9 7:7 7:7 6:9 5:11 10:8 3:14 3 5:8 2 9:13 1 RISPFTT AT A LA TRADIZIONE A S- LUCIA Saline Pirano ■ Aurora 1 -1 incontroa due faccie SAUNE BIRANO : Foruasaro, Sal-vestrinii, Rosso ; Muicsan, Dudine, Ernestini ; Santomarco, Segala, Piuruz-zi, Razza, Daipretto. AURORA : Dobrigna, Turčinovič, Sarotìn ; Orlati, Zetito, Vaititoivami ; Deponie, Nicheli, Noatbedo, Favento, Carini. ARBITRO: Stepanovič, di Lubiana. iL’iwomliro,’ che opponeva dime squadre dčoise, l’urna a difendere il prestigio di capolista ancora inba titula, il Pirano, e l’altra, l’Auirora, a riguadagnare la fiducia dei propri sostenitori, alquanto amareggiati per le recenti scarse prestazioni, ha dato rita ad una bella gara, nella quale lo spirito agonistico degli atleti si è rivelato degno delle migliori tradizioni sportive delle due società. Nonostante ili tempo piovigginoso e le condizioni del campo che, buone all’inizio, sono andate continuamente appesantendosi, la partita è staila condotta a pieno ritmo dal primo all'uh imo minuto, mantenendosi però nei limiti della cavalleria sportiva. Il che non è poco, qualora si pensi che il campanilismo, ancora latente, avrebbe potuto far uscire facilmente la partita dai binari della correttezza. Se aio non è av--vemuito, il merito va anche alFaahi-tro Stepanovič, obe ba saputo stroncare sul nascere ogni ripicco e conditure energicamente in porto una fatica non indifferente, ma soprattutto va ai ventidue atleti che, pur mettendocela tutta, si sono comportati esemplarmente. Eid ora qualche parola sui due undici. Del Saline Pirano possiamo dire ohe l’attuale posto in classifica non è per nulla demeritato. I ragazzi di Segala hanno dimostrato di possedere una buona preparazione e rivelato ottime qualità tecniche e .agonistiche, anche se si sono lasciati imbrigliare dagli avversari. Vera- mente non si potrebbe scegliere il migliore in senso assoluto, poiché la squadra ha funzionato bene in ogni reparto, come assieme e come singolo. Se una scelta si dovesse fare allora bisognerebbe puntare il dito senz’altro su Foruasaro. un ponderino coi fiocchi, ohe ba salvato tutto quanto poteva e il goal non può certamente essergli addebitato a colpa. Dell'Aurora non si può parlare diversamente. E’ stata addirittura irriconoscibile, al confronto con quella vista perdere malamente contro il Bramile. Un motivo consolante è soprattutto Taraàlgama creatosi in così breve tempo fra le vecchie colonne e i giovani rincalzi immessi nella formazione, che hanno profuso nel gioco le migliori energie, dimostrando altresì di non sfigurare affatto, anche se ancora un pò grezzi, al fianco degli anziani. Anche fra gli aurorini difficile la scelta del migliore. Dipende da che punto di vista, agonistico o tecnico, si voglia guardare. Non faremo nomi e ci limiteremo ad un elogio per tutti. In breve la cronaca.^Dopo una sfuriata iniziale delTiAurora. ben controllata del resto dalla difesa pina-nese, gli avanti biancorossi si scatenano sotto la rete di Dobrigna. Le retrovie aurorine reggono bene, ma il. ffoal oi scappa .ugualmente e quando” meno te l’aspetti. Dopo una serie di rimesse laterali si crea sotto la rete capodistriana una situazione alquanto confusa, dalla quale spunta il piejde di Pieruzzi e .insacca sorprendendo Dobrigna. Siamo alF8. minuto. L’Aurora non si smonta e continua a comportarsi gagliardamente. U i/ioco si mantiene veloce ed energico1" da ambo le parti. Tuttavia la pressione dei gialloblù capodistriani si fa sentire. 11 goal matura gradatamente. Al 38’ su un’azione del reparto sinistro, Norbedo conclude im- SODDISFACENTE PROVA DEGLI U MAGHE SI Istra-Buie ISTRA : Cunjac, Bertob, Leuarduz-zi II, Lasdhizza, Giraldi I, Bose, Raimondo, Coslovic I, Bernič, Lenarduz-zi IH, Doz. BUIE : Radovčič, Pavlov, Pesek, Puizzer, Giamolla, Mitrovič, Kosak. Bonetti, Vukovič, Grando, De Santi, ARBITRO: Koš di Parenzo. MARCATORI: al 25’ Coslovic, al 37’ Bernie, nella ripresa alili' Mitrovič per il Buie, al 33 Doz per il.Tstra. Discreta partita quella di dome-niča e soddisfacente la prova offerta dagli umaghesi. Infatti i locali, a differenza della prima giornata, hanno cercato di costruire l’assieme e di attaccare in blocco facendo lavorare il quadrilatero imperniato sui due laterali Laschizza e Bose. E ci sono riusciti, malgrado il pessimo tempo abbia ostacolato il gioco, rendendo di terreno aoaidientaito e scivoloso. I buiesii, invece, hanno dimostrato ancora una volta la loro scarsa preparazione, non riuscendo a condurre alcuna azione pericolosa e fidandosi troppo sul gioco individuale di alcuni giocatori. Gioco slegato quindi e privo di mordente all’attacco. Nel primo tempo i locali hanno letteralmente dominato, marcando una certa supremazia e riuscendo a realizzare tre reti, una delle quali veniva annullata per fuori gioco. La prima rete è venuta al 25’ quando, dopo un ennesimo attacco, gli urna-ghesi usufruivano di un calcio d angolo. Batteva Raimondo e Coslovic di testa insaccava alla pestra del portiere. Trenta secondi più tardi, segnava ancora TUmago con Doz, ma l’arbiitiro annullava per fuori gioco. Al 38’, su azione Ai linea, la palla perveniva a Bernič che, quasi da fermo rigirava e calciava iorte rasoterra alla destra di Radovčič il quale non accennava neppure alla parata. Su questo risultato si chiudeva il primo tempo. Nei secondi 45’ di gioco, i buiiesi partivano al-Tattacco, cercando di ridurre la distanza e ci riuscirono a'11’8 quando Mitrovič, raccolto un lungo tiro della difesa, staffilava da una ventina 'di metri, rendendo vano il tentativo del portiere locale. Incoraggiati da questa rete ,i buiesi si portavono ^ripetutamente all’attacco, ma per l’in-capacità “dici loro aititaccanti, non riuscivano più a concludere. Ripien-deva così le redini dell’.incontro ilstra che al 12’ sì vedeva annullare una rete, scaturita da una mischia venutasi a formare nell area beigli ospiti. Al 21’, su azione di contropiede, gli umaghesi si trovavano in tre a due passi dal portiere, ma Coslovic tirava precipitosamente mandando alle stelle. Si giungeva così al 33’, quando Doz, appestato al centro, riceveva un traversone dalla destra. Stop di questo, e tiro da due metri che «’insaccava imparabilmente. Continuarono gli umaghesi ad attaccare respingendo con sicurezza le forti incursioni degli ospiti e dimostrandosi altre volte pericolosi. Hanno soddisfatto dei locali, Laschizza e Giraidii I mentre due buiesi sono salvati il sòlito Mitrovič e l’anziano Vukovič. Discreto l’operato deill’arbitro. MILAN - TRIESTINA 4-0 Il Milan, sebbene handicappato da un infortunio occorso a Darin al 4’ dell primo tempo, ha dominato age-golmesnte la Triestina nella ripresa. Nei secondi 45 minuti infatti, le deficienze beila difesa Triestina hanno compromesso decisamente la partita ohe non era ancora risolta dalla rete segnata da Nord ahi allo scadere del primo tempo, considerato che i rosso-neri sii trovavano in campo con dieci uomini. Il Milan ha meritato questo primo successo del campionato. La squadra milanese ba trovato in Liedholm e nei due mediani laterali, lasciati un pò troppo liberi dai diretti loro avversari, i tre elementi che hanno dato l’impronta alla partita. La Triestina è scesa in campo a mezzo sistema. Ha avuto in Ganzer, terzino libero e Maldini, l’instanca-biile avversario di Nartih al, gli uomini di più costante rendimento. Subito dopo ba figurato Trevisan, sempre volenteroso e tecnicamente superiore. Curii è stato quasi nullo, di conseguenza Ispiro e Vicentini, uomini di punta, sono stati poco serviti. Nucciari ba inizialmente effettuato alcuni brillanti interventi, ma ha sulla coscienza la prima rete deli milanesi. Ed ecco alcuni spunti di cronaca: Il Milan inizia velocissimo, ma Nucciari para in ’tuffo al secondo1, al quarto e al sesto minuto su tiri di Liedholm. All’uiiSdicesimo, lo stesso Lledhoflm manda alto di poco, su punizione tirata dia Bergamaschi. Al 15’, Belloni salva sulla linea, su azione di calcio d’angolo. Al 17’ Darin, calciando, riporta una distorsione al ginocchio sinistro. Egli esce dal campo, rientra dopo pochi minuti e successivamente ne* esce per tutta la durata del primo tempo. Al 20’ prima azione alabardata in contropiede, con Lucentini, ma Buffon para facilmente. Al 22’ Petagna manda al lato una punizione dal limite e al 29’ NueoiaTi devia in angolo un difficile tiro di Bergamaschi. Sul tiro dalla bandierina Nucciari salva in mischia e viene colpito dal Soe-rensen milanese, rimanendo a terra per qualche minuto. Al 35’ Lied-holrn risolve una mischia sfiorando la rete, al 42’ tentativo triestino con Trevisan. Al 44’ la prima rete milanese, Silvestri centra a lungo e Nordahl di testa devia, Nucciari esce verso Ldedlhulm ohe accorre. Il portiere triestino ingannato dal terreno scivoloso manca l’intervento e il pallone entra in rete. Nella ripresa di Milan si ripresenta con Darin. Due angoli contro Ila Triestina all’ll’ e al 12’, al 16’ seconda rete. Il Soerensen milanese porta via il pallone a Belloni, allunga al centro e Niucoiari in uscita viene preceduto da NocrdaM. Al 19’ Ganzer ferma fallosamente Frignarli e l’arbitro concede il rigore ohe Liedholm trasforma con un tiro raso terra. Al 30’ la Triestina esegue l’unico calcio d’angolo della partita. Al 33’ quarta ed ultima rete del Milan, angolo battuto da Nor-dabl, ripreso da Liedholm ohe segna di testa. Al 44’ lo stesso Noir-dahl colpisce ili palo. La Triestina è scesa in campo con Nucciari, Belloni, Maldini, Petagna, Ganzer, Dorigo, Lucentini, Curii, Ispiro, Trevisan, E. Soerensen. I rosso-meri hanno avuto la seguente formazione: Buffon, Silvestri, Zagat -ti, Moro, Tognou, Bergamaschi, Darin, L. Soerensen, Nordahl, Liedholm, Longoni. parabilmente con un tocco secco e preciso sulla destra di Fornasaro. Le sorti sono ’Così ristabilite. I .pira.ne-si cercheranno ancora il goal, ma, le retrovie aurorine, grazie a un intelligente difensiva, non si lascieranno più sorprendere, mentre le sue punite avanzate minaccieranno più di una volta la rete di Fomasaro. MAH - VtBTtUBLffl 3 - 2 VERTEiNEiGLIO : Fermelié, Bernardi®, Biairnahà. Sipiltiz, Sajiin, Sturman, Fernetič II, Gnezda, Gnezda II, Smili o vic, Pauliaeevič. JADRAN: Paulasevič, Segon, Po-iropat, Vukosič, Mariini, Conti, Bar-itolič, Mušica, Smoge, Poropat II e Pleše. Il campo pesante ed ili perdurare di una fittissima piotggia, non hanno permesso alle due squadre, di praticare un gioco tecnico e neppure a noi di farci un’idea obiettiva sul loro reale valore. Se il risultato parla in favore del Parenzo, ciò non toglie ohe i lodali siano stati loro inferiori : un pareggio sarebbe stailo più equo. Infatti, il Verteneglio ha avuto un completo dominio nel primo temipo, dominio dovuto ad un maggior gioco d’assieme ad una piu decisa volontà e tenacia: tutti hanno lottato per portare la propria squadra in vantaggio. Ed infatti già ai 10’ Fernette con un forte tiro batteva per la prima volita il portiere dello Jadran. Al 26’ seconda rete per il Verteneglio per opera di Sturman su un allungo dell,a mediana; i locali pur paghi del vantaggio conseguito attaccamo continuamente e trovano al 28’ un’altra occasione d’oiro per segnare, ma non sauno sfruttarla: cioè un passaggio a'il’indiietro. Nel secondo tempo di risveglio de-g.'ii ospiti, che cominciano a premere continuamente in area avversaria finché al 15’. su calcio di punizione, Conti infila in rete sulla sinistra della barriera. Sarebbe stato un tiro parabile se Fernette avesse difeso l’anigollo libero di porta. Mia ancora dòpo quindici minuti di gioco equilibrato gli ospiti intessono una bella azione ohe, con un cross dell’ala, viene conclusa da Smi-lovié, tìbe infila in rete. I locali cercamo ormai di mantenere il risultato dì parità prodigandosi in tutti i modi, ma disgraziatamente negli ultimi minuti di gioco, Poropat, su allungo di Conti, segna ma in posizione di discutibile fuori gioco, almeno per i tifosi locali, che. noi, per essere obiettivi, non abbiamo rilevato. Ormai la partita è scontata ed iil Parenzo si guadagna così altri due puniti in classifica. Tekstilac-Quarnero2-l[0-l) Varaždin, 5. — Non è stata una belila partita quella disputata tra il Tekstilac e la Quarnero ehe, dopo aver visto in vantaggio gli ospiti nel I. tempo, si concludeva con La vittoria dei locali per 2-1. Tra il grigiore generale, da parte della Quarnero si sono salvati solamente Mrvoš, Zikovič e Grabić. Le reti sono state segnale, per la Quarnero da Drakulič e per il Tek-slilac da Anidrovtič e Jamsié. 4-1 (3-0) ISOL A : Miuscoiiiin, Benvenuti, Delise, Gruber, Pugliese, Benvenuti I, Gi-ami, Žaro II, Žaro III, Pugliese I, U'ieiigtrai. SLOBODA Stipćić, Košić, Prpić, Turk, Breznuear, Golob, 1)1 ić, Heini II, Ileinl I, Peteik, Damjanovič. Arbitro: Eirfliih di Lubiana. Terzo incontro e terza sconfitta consecutiva della squadra isolana ehe non riesce ancora a carburare bene. Questa giara può essere definita partita dalle due faccie. Diffatti nel pirimo tempo si ebbe predominio incontrastato territoriale e tecnico della squadra isolana, concretizzato da due reti, contro una degli ospiti .mentre la ripresa è stata quasi tutta di marca dello Sloboida, i cui attaccanti hanno saputo sfruttare 1 infelice giornata d«i Muscolin e dei terzini isolani, violando per betn 4 vojitie la rete dei locali. Qnali fattori hanno determinato la sconfitta isolana? All interrogati- vo è facile rispondere. In primo luogo cause, soggettive, poi la evi-d’ente mancanza di allenamento di numerosi (giocatori isolani, ohe dopo un Ili ratissimo primo tempo, erano compietiamemte inattivi nella ripresa, lasciando che la squadra ospite facesse il belilo ed il brutto tempo. ' quando Pisola si trovava in vantaggio per 2-1, Zaro III, segnava una iteirza rete, ohe dapprima veniva convalidata dialM’arbitiro, quindi, su in-idiicazione del segnalinee Janowiski, annullata per un fuori gioco, che, a dire il vero, non avevamo rilevato. Poi al 9’ della ripresa, un rigore, (sciupato da Gruber, ha cagionato il crollo morale defgli isolani, che si sono abbattuti, dando campo libero alla squadra di Varaždin, i L’arbitraggio dii Erlich è stato impeccabile. La cronaca è la seguente. Al 3* di gioco, dopo un’azione di linea isolana, Ulcigrai, in posizione favorevole, segnava da distanza ravvicinata. Se- L|A „COPPA JUGOSLAVIA** DI CALCIO Stella Rossa, Hajduk, Dinamo e BSK in semifinale ■LOKOMOTIVA: Nikolmikov, Jadro, Chinohella, Gredelj, Kolakovič, Mitrovič, Host, Pamtelič, Cokar, Spiljen, Maračič. SEGESTA : Korošek, Smeh, Fra-njlavič, Senčar, Stanič, Dražemovič, Traiislierger, KaVlović, Brnad, Kan-rić, Tenšek. ARBITRO : Janežič. — Spettatori circa 600. MARCATORI: Nell I. tempo per la Lokomotiva al 23’ Maračič, .al 23’ e al 38’ Cokar. Nella ripesa al. 5’ MaraČić (Lokomotiva) ed al 35’ Senčar per il Segesta. Fiume, 5. — La Lokomotiva ha disputato un magnifico I. tempo nel quale ha messo in mostra un gioco di ottima fattura. Ila segnato 3 reti, ma ne avrebbe potuto realizzare almeno 6 se al 24’ Host e al 32’ Spiljan non avessero mancato per un soffio la rete e al 33’ KollakoiVié non avesse mandato a stamparsi sull palo un calcio di pi-gore. ■Nella ripresa, l’andatura dei gioco è andata calando, ma la Lokomotiva ba continuato a premere incessantemente, combinando pregevoli azioni ohe però non tutte sono state concluse. ]? ELR La regata velica triangolare, organizzata dal Vela Club di Capodistria, è stata vinta dal beccaccino Tartaruga dii Muiggia al 'timone del quale si trovava Campanato Pino ed alla scotta Domenichetti Mario, i quali si sono così aggiudicati la coppa transitoria, messa in palio dalla tecnica popolare. ■La prima prova della regata si doveva effettuare sabato, ma causa la mancanza di vento è stata rimandata alila domenica. Nel pomeriggio di domenica poi, nonostante l’insistente ■pioggia, 11 imbarcazioni si sono presentate alila boa di partenza, dando vita a due interessanti prove che sono state vinte dall’imbarcazione mug-gesana. I risultati tecnici sono i seguenti: 1) «Tartaruga» di Muggia con a bordo Campanaio Pino e Domenichetti Mario; 2) «Bled» Bussani Fausto e Giovaniniini Sergio di Capodistria; 3) a pari merito «Nembo» Zucca Francesco e Gonni Antonio, Capo-distria; «Lovran» Gasparinié Bruno e Marcelié Bruno di Laurana. SA I quarti di finale dèlia «Coppa Jugoslavia» non hanno fornito risultati sorprendenti ed inaspettati, giacché le quattro favorite (tranne forse" il Partizan) Dinamo, Hajduk, BSK e Crvena zvezda hanno superato il. proprio turno e si sono piazzate per le semifinali. Ma quante delusioni, quanta .ansia per tutte sino allo scoccare del 90’, per la Dinamo addirittura 120’, con in più i.1 margine dei calci di rigore, gli unici clic hanno potuto risolvere limo-zionamte ed incerto incontro dinanzi ad un pubblico, che ha riempito lo stadio Partizan di Belgrado. Le due squadre, scese in campo nelle loro migliori formazioni, si sono equivalse nel primo tempo, finito in parità 2:2. Nella ripresa la Dinamo, con un’inizio veloce, riusciva a violare per ben tre volte consecutive lia rete del Partizan, portandosi cosi in vantaggio per ben 5:2. Per nulla scoraggiati dall fonte passivo .e ben guidati dailFecpeillente Čajkovski, i giocatori del Partizan serravano le file e prima della fine d'e'l tempo regolamentare riuscivano a riportarsi in parità. Nulla dii fatto nei tempi supplementari, alila fine dei quali le squadre si trovavano ancora alla pari 5:5, per cui si rendeva necessario risolvere la partita con i calci di rigore. Qui è venuta fuori la Dinamo. Il suo portiere ba parato la bellezza di tre dei primi cinque tiri. Bobek si è visto annullare tutti e tre i tiri. D’altra parte la Dinamo metteva a segno tre tiri consecutivi, aggiudicandosi così i:l diritto di entrare in semifinale. . Anche a Subotica, dove si trovavano di fronte BSK e Spartak, il risultato del primo tempo non faceva certo prevedere Faffermazione finale del BSK. Lo Spartak, infatti, metteva a segno d)ue centri nei primi 45’ e lutto faceva prevedere una sua netta affermazione. Ma la forza di volontà e l’inesauribile energia dei giocatori dell BiSK hanno avuto alla fine ili sopravvento. Una dopo l’altra le reti cominciavano a fioccare. Dopo aver riportato le sorti della partita in parità, ili BSK si gettava all’attacco alila ricerca della rete dèlia vittoria. Questa veniva a pochi minuti della fine, quando il centroattacco riusciva a farsi Idee in una mischia nell’area dello Spartak e segnare cosi la terza ed ultima rete per la propria squadra. Vittoria più ehe meritata, che premia la squadra migliore e più veloce. A Spalato risultato tirato per i capelli ed ennesima e parca affermazione dello Hajduk il quale, sebbene tentennando, si avvia verso le finali, che già tante volte lo videro protagonista. La Vojvodina si è difesa egregiamente, trovandosi pure in vantaggio , alla fine del primo tempo. Niella ripresa, gli spai a. tini serravano le file e passavano due volte, quello che bastava per aggiudicar?! la vittoria. La quarta partita è stata giocata sabato a Belgrado fra Grvena zvezda e Odred. Tutti prevedevano un risultato disastroso per L’Odred, il quale invece si è difeso multo bene, mettendo varie volte in serio imbarazzo la difesa dei belgradesi. La mancanza di precisione dei suoi attaccanti, i quali hanno sbagliato numerose e facili occasioni, è stata la causa della sconfitta, del resto già prevista in sede di pronostico. Domenica si è giocato pure Fin-contro di prima lega fra Rabotnički e Lokomotiva. Dopo essere stata in vantaggio per 3:0 alla fine del primo tempo, la Lokomotiva è stata prima raggiunta e poi superata . a Skoplje, rimettendo ambedue i punti. .'2 5-2 La partita giocata (talila -rappresentativa della FIFA contro il Barcellona ad Amsterdam martedì scorso, ha servito alla Commissione selezionatrice dèlia FIFA stessa di orientamento per la scelta dei probabili giocatori che ili 21 coir, s’incontreranno con la rappresentativa britannica a Londra. L’incontro, conclusosi con 5 reti a 2 in favore dei-ila squadra continentale, ha inoltre dimostrato la netita superiorità del sistema nei confronti del metodo per cui è probabile ohe tale sistema verrà adottato anche a Londra. La superiorità del sistema e stata dimostrata anche dall fattore reti. Il primo tempo, quando la «Continentale» giocava col metodo, si è chiuso alla pari con una rete per parte. Nel secondo tempo invece, giocando a sistema, i continentali sono riusciti a segnare altre quattro reti. Le reti sono state segnate per la «Continentale» da Noidihal (2), da Bonipenti, Vukas e Coppens. I giocatori prescelti sono : portieri: Zemanu (Austria) e Be ara (Jug.). Terzini: Happel (Auistr.), Stoatz (Auistr.) e Navarro (Spagna). Mediani: Čajkovski (Jug.)), Ha-nappi ( Austr. ), Oc wirk (Anstr.), Posipal (Germania) e Bosch (Spagna). Attaccanti: Boniperti (Italia), Rubala (Spagna), N ordii al (Svezia), Vukas (Jutg.), Zebec (Jug.), Di Stefano (Ar.) e Basora (Spagna). guiva un periodo di circa 25 minuti di netto predominio isolano, che però non veniva concretizzato. Verso la mezz’ora pareggiava Heini li, con un tiro da 16 metri. Al 31’, Giani lanciava Zaro, ohe precedeva i terzini e segnava di testa. Due minuti più tardi, Fazione sopra citata di Zaro III, culminata con la rete annullata. Il primo tempo si chiudeva eon il vantaggio dei locali per 2-1. Nella ripresa, dopo alcune infruttuose azioni isolane, Damjanovič, ricevuto un passaggio da Heinl II, tirava a mezz’altezza. Muscolin si tuffava, ma il pallone batteva in terra .prima di giungere al portiere e, nel rimbalzo, finiva nel sacco. Azione di contropiede isolana e Zaro II viene falciato in area. Rigore. Gruber tira fortissimo sulla destra, ma Slip-cric si distende in tuffo e con la punta defile dita riesce a deviare in angolo. Al 12’ segnano .gli ospiti con Damjanovič, che inganna con un tiro ad effetto il portiere isolano. La marcatura viene chiusa aJ 17’ ed al 28’ da Heinl I, il migliore in campo dei 22 atleti. SA COMUNICATO Si avvertono i datori di Lavoro delle aziende artigiane statali, cooperativistiche, sociali e dell settore privato, aventi alle proprie dipendenze de.rii apprendisti, i quali a norma degli articoli 3 e 5 del decreto legge nr. 478-52 del 22 luglio 1952 (pubblicato nell Boll. Uff. RFPJ nr. 39-52 ed esteso alla Zona jugoslava del T. L. T. con l’Grdime del Comandante l’Amministrazione Militare del'FAPJ nr. 8/62-52,) non hanno ancora stipulato con i genitori, rispettivamente con il tutore dell’apprendista ili contratto di tirocinio, di ottemperarne a quiest’obblijgo entro il 15 ottobre 1953. I contratti di tirocinio devono essere consegnati alla Camera artigiana distrettuale di Capod'istria. Le aziende artigiane, rispettivamente i datori di lavoro, che hanno già stipulato il contratto di tirocinio con i genitori detgli apprendisti, sono invitati a inviare alla Camera artigiana distrettuale di Capodistria Feileneo nominativo di tutti gli ap-puemdjiisti in addestramento presso l’azienda colll’indicazione dèlia data in cui il contratto dì tirocinio venne stipulato e così pure della data in cui il contratto di ‘tirocinio venne disdetto. Dopo il 15 ottobre 1953 gli organi competenti eseguiranno, in ottemperanza del decreto-legge sopracitn-to, di controllo presso tutti i datori di lavoro artigiani e i contravventori verranno puniti a norma di legge. Gli interessati possono rivolgersi alla Camera artigiana distrettuale di Capodlistria per ogni informazione in proposito. H Consiglio per Teoonomia del C. P. D. di Capodistria SMARRIMENTO E’ stala smarrita il 30 u. a. alle me 14.30, circa, nel tratto di strada da via Samtorio all’Autotrasporti Adria, una spilla d'oro con Iniziali L. S. Il rinvenitore è pregato depositarla, verso tento compenso, presso la nostra redazione. OFFERTE DI LAVORO Domestica pronta ad assumere quanto prima il servizio, off resi. Le richieste si ricevono presso l’amministrazione dò «La Nostra Lotta». I Direttore LEONE FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf, s JADRAN s Capodistria Pubblicasione auloriusmt» IMPRESA INDUSTRIALE ** TELEKOMUNIKACIJE»» LUBIANA - Pržanj Casella postale 376 — Telefoni: 23-214, 23-215, 23-208. C/c Banca Nazionale della RFPJ Ljubljana S. Vid 607-T-4 — Rappresentanze: Belgrado, Bulevard Revolucije 72-74 — Casella posta 919, Telefono 44-416. REPARTI AUTONOMI: Semič e Sent Jernej, Nei nostri nuovi reparti, attrezzati modernamente PRODUCIAMO: 1) Complete apparatore telefoniche ad alta frequenza per telefoni e per la misurazione sulle linee di alta tensione, nonché su quelle tele-grafico-telefoniche postali e ferroviarie. 2) Radio riceventi. 3) Pezzi da ricambio per radioriceventi : resistenze, condensatori a carta, elettrolitici e variabili. 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