Mercol. 9 nov. 1949 HflHQ II HO. 89 '-«--- EDIZIONE DEL MERCOLEDÌ la nostra lotta ORGANO DELL* U.A.l.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE DIREZIONE — REDAZIONE — AMMINISTRAZIONE Riva Castelleone 2 — CAPODISTRIA, telef. 170 ABBONAMENTI: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180, semestre Din. 90, trimestre Din. 50. — Zona A: anno L. 1400, semestre L. 740, trimestre L, 880. DINARI 2 SULLA STRADA SEGNATA DALLA GLORIOSA RIVOLUZIONE D'OTTOBRE LA! JUGOSLAVI A SOCIALISTA E' LA PIU’ CONSEGUENTE REALIZZATRICE DEI PRINCIPI E DELLA PRASSI MARXISTA - LENINISTA LIRE 10. j Coito corr. nella Bmca Istriana NELLO SPIRITO DELLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE c ELEBI IATA 1 LA i R IFOR MA AGRARIA DA MIGLIAIA DI EX COLONI 1 E LAVORATORI LA COMMEMORAZIONE A GROPPADA NEL RICO~RDO DEI NOSTRI CADUTI Domenica, 6 novembre c. a. Capodistria ha vissuto la grande giornata in cui il popolo del Circondario ha celebrato la ricorrenza del terzo anniversario della Riforma agraria e dell’anniversario della Grande Rivoluzione d’Ottobre. Gli operai ed i contadini istriani hanno voluto riunirsi nel capoluogo del Circondario per celebrare la grande rivoluzione dei popoli russi, che ha liberato quel paese dalla schiavitù feudale e borghese, e una delle più significative conquiste della nostra lotta di liberazione: la Riforma Agraria. Tutta Capodistria era pavesata di bandiere che rappresentavano le tre nazionalità qui conviventi. Già nelle prime ore del mattino si notava una insolita animazione nei pressi del campo sportivo ove era fissato il raduno dei partigiani e degli attivisti. Verso le ore 11 gran numero di camion arrivavano dalle varie località del Circondario portanti gli ex coloni che, redenti dalla schiavitù ai padroni ed alla terra, volevano manifestare per la loro festa. Una gran massa formata da ex coloni e da lavoratori si è riversata quindi nella piazza Tito addobbata con bandiere e risuonante di musiche. Dinanzi al CPL era stato allestito un palco sul quale presero posto i rappresentanti della Armata Jugoslava, del Potere Popolare e delle organizzazioni di massa. Due grandi scritte laterali al palco inneggiavano alla Rivoluzione di Ottobre ed alla Riforma Agraria. In mezzo alle bandiere nazionali ed a quella rossa, con la falce e martello, stavano le effigi di Lenin e Tito. Ultimato lo schieramento popolare nella piazza, il compagno Abram a-pre, a nome dell’UAIS la grande manifestazione. Egli rivolge un saluto al rappresentante dell’Armata Jugoslava, colonnello Lenac, al presidente del Comitato Popolare Circondariale, compagno Beltram, ed agli altri. Ora salutato dalle entusiastiche acclamazioni della folla, si avvicina al microfono il colonnello Lenac, il cui discorso, molto applaudito, è pubblicato a parte. E’ seguito al microfono il compagno Beltram il quale, dopo aver rammentato che tre anni fa sono state emanate le ordinanze in forza delle quali veniva codificata la fine dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo nelle campagne, ha continuato dicendo: «Perchè è stato possibile qui da noi eliminare dalle campagne i rapporti medioevali? E’ stato possibile perchè il Potere in queste zone è nelle mani del popolo lavoratore che regola da se stesso la propria vita, detta le leggi e decide della propria sorte. Il Potere Popolare è la maggiore conquista della lotta di liberazione, alla quale ha partecipato tutta la popolazione onesta avendo come meta la distruzione del giogo dell’occupazione dell’Italia fascista, la quale per 25 anni martorava l'Istria, la distruggeva e-conomicamente e portava la disperazione nella laboriosa popolazione lavoratrice dell’Istria. La decadenza dell’Istria è collegata indissolubilmente all’Italia. Tutti i metodi dell’Italia prefascista e fascista stanno a dimostrare la veridicità delle nostre affermazioni. Ogni anno centinaia e migliaia di lavoratori cercavano il pane nell’America del sud, nella Francia, nella Jugoslavia ed altrove, costertti dalla disoccupazione e dalla miseria. L’Italia non era capace di risolvere il problema economico dell’Istria non solamente perchè era interessata a distruggere ed a cacciare i contadini sloveni e croati per cambiare le caratteristiche etnnche dell’Istria e per ragiungere ciò, inumanamente e ferocemente perseguitava, snazionalizzava e distruggeva la popolazione slava, ma anche perchè la posizione geografica dell’Istria è tale che pur dando dei prodotti agricoli eccellenti e varie primizie, questi però arrivavano sul mercato sempre dopo quelli delle regioni dell’Italia meridionale Per tali motivi la vita dell’Istria, la sua esistenza stessa dipende dalla Jugoslavia, nell’ambito della quale è solamente possibile risolvere questo problema. La pratica degli ultimi 4 anni sta a dimostrare che l’economia dell’I-stria ha progredito come mai in qualsiasi periodo della storia più recente. E’ naturale che si devono tener presenti anche altri fattori quali per esempio la Jugoslavia socialista che edifica un avvenire sicuro al popola lavoratore grazie alla sua economia pianificata. Viene cosi eliminata ogni preoccupazione, la paura del domani del popolo lavoratore. Ciò vale per tutta l’Istria e naturalmente pure per il nostro Circondario. L’Italia imperialista che ha con la sua politica — Roma doma — occupato tutta la Regione Giulia e prima ancora la Venezia Slovena facendo schiava una parte-dei popoli sloveno e croato, ha adottato u-na tale politica quale condizione essenziale per ulteriori occupazioni imperialiste. Necessita tener presenti oggi tutte queste esperienze perchè le forze imperialiste nell'Italia non hanno imparato nulla nell’ultima guerra. Una caratteristica manifestazione di ciò sono le solennità celebrate in occasione del 4 novembre di questo anno e le dichiarazioni di uomini politici responsabili. Per noi il 4 novembre significa il giorno in cui la mano dello schiavista è sta ta posta sopra il nostro popolo Si vuole risvegliare nuovamente nel popolo italiano le velleità con-conquistatrici come lo faceva l'Italia di Mussolini. L’Italia di De Ga-speri non segue una politica di pace, non riconosce i confini etnici del popolo sloveno, i quali non sono a Scoffie bensì sull Isonzo ed a ovest della Benecia. Abbiamo letto negli ultimi giorni una notizia pubblicata su quasi tutti i giornali circa un confine sulla Dragogna presso Sicciole, che gli inglesi verranno a Pirano e la nostra Difesa Popolare prenderà scuola dalla polizia civile di Trieste. In tutti i casi questo è un «successo» che noi registriamo in quanto le loro pretese sono state ritirate da Spalato, hanno abbandonato la Dalmazia, Fiume, Pola, Rovigno e sono arrivate sulla Dragogna. Se le cose andranno avanti di questo passo esse arriveranno forse sul confine che è l’unico, cioè quello che divide i contadini friulani da quelli sloveni. Parlando a proposito della campagna sul presunto «terrore» che Particolarmente in questi giorni il movimento cooperativistico nella Slovenia ha conseguito un grande sviluppo. I collettivi agricoli di produzione sono divisi per struttura organizzativa in 4 tipi. Nei tipi inferiori i guadagni vengono divisi in proporzione alla terra consegnata, il quarto tipo invece è basato sul principio socialista: «da ognuno secondo le sue capacità ed a ognuno secondo il suo lavoro». Queste 4 gradazioni sono quelle che stimolano l’agricoltore a decidersi con maggior facilità ad entrare nella cooperativa di produzione e ad assuefarsi alla coltivazione collettiva della terra. Naturalmente non è necessario che tuttte le cooperative superino tutte 4 le fasi, e numerosi sono i casi in cui gli agricoltori evoluti si decidono per il quarto tipo già al momento dell’entrata. Alla fine del ’48 la RPS aveva 68 cooperative agricole di produzione, oggi esse sono 334 e giornalmente si costituiscono nuovi collettivi a-gricoli. Nella Slovenia oggi sono inclusi nei collettivi agricoli oltre 85.000 ettari di terra e 8.5000 sono le famiglie che ivi vivono. Il primato nel numero di cooperative appartiene al circondario di Maribor dovrebbe esistere nell’Istria, il compagno Beltram ha cosi proseguito: «Oggi nell’Istria «sofferente» festeggia non solo l'ex colono, ma tutto il popolo lavoratore, contadini ed operaia, per la grande festa della libertà dallo sfruttamento e dall’oppressione da parte dei signori della terra. Questo giorno resterà nella storia dell’Istria e sarà un monumento del Potere Popolare, espressione più genuina dell’attuazione di quei principii per i quali il popolo lavoratore dell’Istria a spalla a spalla con i popoli jugoslavi, ha combatutto sotto la guida del compagno Tito. I cominformisti triestini affermano che da noi la riforma agraria non è stata fatta, che non è vero quello che noi diciamo e scriviamo, che siamo fascisti, che perseguitiamo gli italiani, che conduciamo u-na politica da kulak. Forse dispiace a loro tutto quello che il Potere Popolare ha fatto in favore delle masse lavoratrici. Vediamo che questi traditori del movimento democratico, calunniatori e bugiardi, che mettono in serio pericolo lo sviluppo della rivoluzione nel mondo, assieme con certi dirigenti del PC bolscevico hanno pure da noi certi degni rappresentanti che tentano subdolamente di toglierci le conquiste della lotta di liberazione. Essi macchinano contro il Potere Popolare, lo danneggiano dove possono, invitano la gente alla passività, tentano di organizzare scioperi, lottano contro le cooperative agricole di produzione e demoliscono come possono la fratellanza italo slava. Questi «internazionalisti» che si collegano con i peggiori nemici del Potere Popolare, i nazionalisti, sciovinisti ed irredentisti, compaiono con la maschera del marxismo-leninismo e si proclamano quali combattenti conseguenti del fronte internazionale della pace. Essi non hanno nulla in comune con tutto ciò, essi hanno con i fatti tradito tutti questi principii, hanno tradito la rivoluzione. Dopo di ciò il compagno Beltram ha parlato dell’anniversario della Rivoluzione di Ottobre: Domani tutto il mondo democratico festeggierà il trentaduesimo anniversario della Rivoluzione di Ottobre guidata da Lenin. Su un sesto della terra il proletariato in quel glorioso Ottobre aveva preso il Potere nelle proprie mani. Questa vittoria del proletariato dell’U-RSS ha significato un capovolgimento nella storia. Questa è effettivamente la prima rivolužione nella storia, che ha eliminato lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, passando dalla dittatura della borghesia alla dittatura del proletariato. Dalle esperienze della Rivoluzione di Ottobre sui principii del marxismo-leninismo molto hanno imparato gli altri popoli nella lotta per rovesciare le proprie borghesie. Dopo la Rivoluzione di Ottobre sta per prima la Rivoluzione Popolare Jugoslava guidata dal PCJ con a capo il compagno Tito. Indubbiamente il PCJ e la rivoluzione nella Jugoslavia hanno contribuito ad accrescere il patrimonio di esperienze del- marxismo-leninismo. Ma proprio perchè il PCJ seguiva conseguentemente la linea rivoluzionaria sui principii marxisti adoperando le esperienze della Rivoluzione di Ottobre, ha subito con 136 cooperative, le quali possiedono oltre 27.000 ettari di terra più i 5.000 ettari delle economie cooperativistiche. Nelle cooperative a-gricole di produzione sono compresi diversi rami di agricoltura. Nelle regioni vinicole operano le cooperative vinicole; nelle regioni fruttifere della Stiria operano le cooperative fruttifere; nel Prekmurje o-perano le cooperative agricole di produzione ecc. Tutte le cooperative sono amministrate allo stesso modo, la cui caratteristica comune è: Una democrazia conseguente nella direzione e nelle disposizioni. I membri elaborano nelle riunioni collettive i piani di coltivazione, decidono l’entità dei guadagni materiali e finanziari, nonché circa la costruzione degli edifici economici ecc. Ogni anno viene eletto il nuovo comitato cooperativistico. Il comitato precedente deve dare il bilancio preciso della propria gestione. Cosi tutti i sabotatori e speculatori vengono senz’altro smascherati. La vita delle persone nelle cooperative è di molto migliore confrontata con quella vissuta quali proprietari privati. In media il guadagno annuale di un cooperatore, appartenente a una cooperativa di l’attacco ingiustificato da parte di certi dirigenti del PC b e, su direttive di questo, dal Cominform. La risoluzione del Cominform e tutto quello che oggi fa la direzione del-l’URSS nonché gli altri paesi del Cominform, contro la Jugoslavia socialista, è la negazione della Rivoluzione di Ottobre, è contro le conquiste della Rivoluzione di Ottobre, perchè antimarxistico, antisocialistico e controrivoluzionario. Quest’anno festeggiamo la Rivoluzione d’Ottobre nel segno della lotta tenace e senza compromessi contro il revisionismo dei dirigenti del PC b, i quali con la propria politica di Grande stato mettono in pericolo lo sviluppo della rivoluzione nel mondo con il proprio dubbio nelle forze rivoluzionarie degli altri popoli, con la politica di liquidazione dei movimenti rivoluzionari, come in Grecia e la politica delle sfere d’interessi. Soltanto cosi ’ festeggieremo degnamente la prima Rivoluzione proletaria e salvaguarderemo le sue conquiste. Lottare contro la linea del Cominform è un compito d’onore di tutti i membri del Partito e dei democratici onesti. Alla fine del suo discorso ii compagno Beltram incita gli agricoltori ad entrare nelle cooperative agricole di produzione garanzia sicura di un avvenire felice. I manifestanti hanno sottolineto questo discorso con lunghe ovazioni. Si è appressato quindi al microfono il comp. Gino Gobbo segretario del Com. Circondariale del PC. Anche questo compagno ha sotto-lineato con efficaci parole il significato della odierna manifestazione che simboleggia la fine dell'iniquo sfruttamento dei lavoratori della terra da parte dei signori feudali. Il comp. Gino ha continuato dicendo che solo il PP poteva por termine a questi rapporti di lavoro nelle campagne che abbassavano al rango di animali da fatica chi sacrificava le sue forze nel faticoso lavoro dei campi. L’oratore, accennando alla insaziabile cupidigia dell’imperialismo italiano ha ricordato ed ammonito che i tempi passati non torneranno mai più. Ciò perchè questa è la volontà di tutto il popolo del circondario ed anche perchè le basi economiche con lo sviluppo del cooperativismo sono state trasformate. Continuando il discorso il compagno fa presente ai manifestanti che ora è più che mai necessario lottare a ferri corti contri le reazioni borghese e cominformista che vogliono indurre le masse alla pas-sivizzazione ed al velato sabotaggio economico. «La reazione cominformista è specialmente pericolosa giacché quello che non fa la reazione borghese battuta politicamente ed economicamente dalla lotta di liberazione, lo stanno tentando i residui cominformisti locali. Il comp. Gino chiude il discorso dichiarando che il cammino intrapreso con il cooperativismo dalle masse agricole è il giusto, è quello stesso cammino segnato dalla Rivoluzione d’Ottobre che porta al Socialismo. Si chiude cosi la importante manifestazione e la piazza si va lentamente sfollando, mentre i partigiani, incolonnati, con in testa la loro rossa e gloriosa bandiera, sfilano e media ricchezza, è di 87.000 dinari più altri introiti in natura. I cooperatori possiedono inoltre il proprio terreno, fino ad 1 ettaro di terra coltivabile. Hanno anche la possibilità di allevare fino 3 maiali, in rapporto al numero dei componenti la famiglia. Per la coltivazione della terra vengono usate moderne norme agrotecniche. Su richiesta dei cooperatori è stato introdotto il sistema di lavoro in brigata. Con ciò la qualità di lavoro è migliorata di molto e nello stesso tempo la forza lavoratrice viene sfruttata più razionalmente. In tutte le cooperative agricole di produzione è in corso una gara operosa fra le brigate di lavoro. Esse emulano fra loro nelle stesse cooperative e lanciano sfide alle brigate di lavoro delle altre cooperative. Gli abbondanti raccolti stanno a dimostrare la elevata coscienza dei nuovi padroni della terra socialista. La cooperativa «Lacko» a Radvanje, presso Maribor ha raccolto, per esempio in un 1 ettaro di terra 3.500 kg di frumento e ugualmente in un ettaro di terra 38.000 kg di patate. Da questa cooperativa sono stati consegnati allo stato 23 quin- raggiungono il campo sportivo. Nel pomeriggio, data l'inclemenza del tempo, il programma delle manifestazioni non ha potuto essere eseguito integralmente. Si sono svolte gare sportive ed una banda alla «Loggia» ha suonato dei pezzi scelti di musica popolare. Nella giornata di • lunedi, in tutto il Circondario, si sono tenute delle riunioni di massa per celebrare degnamente l’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre. A Capodistria, al teatro Ristori, si è avuta una commemorazione durante la quale il comp. Gino Gobbo ha tenuto una importante relazione sugli insegnamenti della Rivoluzione d’Ottobre per il movimento rivoluzionario internazionale. E’ seguito un ricco programma culturale molto apprezzato dai convenuti. Vi saluto compagni e compagne, e mi congratulo con voi per la vostra grande festa. Questo è il giorno in cui festeggiate l’anniversario della grande vittoria, una delle conquiste della grande lotta popolare di liberazione, nella quale avete collaborato voi pure, tutto il popolo lavoratore di questo territorio, spalla a spalla con i popoli della Jugoslavia, ed avete dato il vostro contributo per la liberazione, per distruggere il fascismo ed infine per demolire i rapporti di lavoro medioevali ai quali foste sottomesso per secoli. Questa e una solennità grande, che rappresenta oggi una importanza maggiore ancora, perchè la nostra grande lotta non viene riconosciuta proprio da parte di coloro dai quali meno potevamo aspettarcelo. Questa solennità è, oltre tutto, anche una risposta del popolo lavoratore di questo territorio a tutti coloro che tentano, a spese dei popoli della Jugoslavia ed a spese e contro gli interessi dei popoli di questo territorio, giuocare con i nostri interessi, alla schiena del popolo. Noi abbiamo sentito il comp. Tito, quando ha dichiarato che nei riguardi di questo problema, devono interrogare noi pure per sapere che cosa pensiamo. E’ cosi e non può *s-sere diversamente. Questa solennità è altresi una risposta a tutti coloro ai quali non piacciono le conquiste della lotta di liberazione, che furono conquistate da questo popolo con grandi sacrifici, e cioè per prima il Potere Popolare, poi la fratellanza e la unità delle tre nazionalità di questo territorio e la loro uguaglianza di diritti. A loro non piace neppure il fatto che su questo territorio è divenuto l’agricoltore, padrone della propria terra. Il popolo lavoratore di questo territorio è conscio di una cosa, ossia che le conquiste della lotta di liberazione — cioè il proprio Potere Domenica mattina si è svolta nella sala dello stadio «I. Maggio» a Trieste, l’assemblea plenaria dell’Unione Culturale sloveno-croata, alla presenza dei delegati di tutte le so« cietà culturali del territorio di Trieste, nonché dei rappresentanti della libera RPS, della venduta Carin-zia slovena, della Benecia slovena e del Goriziano, i quali hanno voluto porgere ai nostri lavoratori culturali i più sentiti saluti di tutto il popolo democratico sloveno. tali di frumento in più di quanto e-ra nel piano. Le cooperative vinicole Medana e Neblo nella regione Giulia hanno prodotto 120 ettolitri di vino su ogni ettaro di terra, il chè è un successo record, se viene comparato con la produzione dei viticoltori nei tempi antecedenti, quando la produzione raggiungeva al massimo 20 ettolitri in un ettaro di terra. L’accelerata costruzione di edifici cooperativistici significa un ulteriore rafforzamento delle cooperative agricole quali: grandi stalle moderne, porcili, silos ecc. Finora il piano di costruzione degli edifici economci delle cooperative agricole di produzione è stato nelle seguenti percentuali: le stalle per bovini in ragione del 63 p. c., i porcili del 73 p. c., le stalle per cavalli del 97 р. c., le stalle per pecore del 50 p. с. , i pollami del 16 p. c., le stalle c., i pollai del 16 p. c., e i silos del 29 per cento. La situazione nelle costruzioni delle case cooperativistiche e la seguente: Completamente costruite 51 case del cooperatore. Oltre la metà di queste sono del tutto ammobi-gliate. Altre 180 case del cooperatore sono completate grezzamente e 194 sono in costruzione. Domenica si sono riuniti i paesani di Groppada, dei dintorni e lavoratori di Trieste per celebrare il primo anniversario dell’inaugurazione del monumento ai combattenti caduti nella lotta di liberazione e per celebrare il 32 anniversario della Rivoluzione d’Ottobre. Il comp. Brce, ex combattente ha iniziato la celebrazione, dicendo che il popolo non dimenticherà mai co- Popolare, la fratellanza e l’uguaglianza fra i popoli — non permetterà che siamo toccate da nessuno. L’agricoltore - lavoratore è deciso a non cedere la propria terra, datagli dal Potere Popolare e che della stessa non si farà più commercio, perchè la rifórma agraria è compiuta e un ritorno al passato nessuno lo vuole più! Noi sappiamo che su questo territorio c’è della gente ed anche dei partiti, ai quali le vittorie del popolo lavoratore non garbano. Essi non sono d’accordo con le sue aspirazioni. Essi dicono che nella zona B non c’è sufficente libertà per la loro attività. A noi sembra strano che essi dicano ciò, perchè, finora mai abbiamo respinto domanda alcuna presentataci per lo svolgimento di attività politica. Noi sappiamo che qui c’è libertà, cioè che esiste piena libertà per tutti coloro i quali contribuiscono al rafforzamento delle conquiste e delle vittorie conseguite dal popolo lavoratore, come pure per tutti coloro i quali impiegano la propria attività nella lotta contro la reazione ed il fascismo. E’ chiaro che non c’è libertà, e che non può esserne per coloro i quali operano per l’indebolimento del Poiere Popolare, per la demolizione della fratellanza fia i topoli, pet coloro che operano per ripristinare lo sfruttamento di un tempo. Ecc./ ocme noi qui vediamo i' problema d*..a libertà e come la rispetteremo anche nel futuro. Con questo spirito l’amministrazione Militare dell’Armata Jugoslava ha sempre aiutato la popolazione di questo territorio. Pure nel futuro essa presterà tutte le proprie forze per l'aiulo al Potere Popolare, per il suo ulteriore sviluppo e per il suo rafforzamento, sempre nell’interesse del popolo lavoratore di questo territorio Con la circostanza mi congratulo con voi una volta ancora ed esclamo: Viva il Potere Popolare! Dopo i saluti accolti con entusiasmo dai presenti, ha fatto una relazione esauriente il segretario del comitato direttivo, comp. Pahor. Egli ha rilevato che, sebbene l’attività culturale fra gli sloveni nel periodo del fascismo fosse del tutto impossibilitata, tuttavia il periodo a seguito della proclamazione della risoluzione dell’Ufficio Informazioni risulta, fra i più tragici per la cultura slovena. E ciò perchè, nonostante tutti gli attacchi contro l’attività culturale degli sloveni, da parte dell’assolutismo austriaco e del fascismo italiano, tutti gli sloveni democratici sono rimasti uniti nella lotta e, come tali, nella possibilità di respingere tutte le provocazioni, mentre ora il nazionalismo sciovinistico italiano, mascherato da «internazionalismo», è riuscito ad attirare a se una parte del popolo slo-evno. A questi demolitori è stato possibile formare delle squadre col compito di aggredire i partecipanti alle manifestazioni culturali, e di scacciare i membri dei comitati delle organizzazioni culturali dalle (Continua in II. pagina) IL COM. MIKOVILOVIC loro i quali hanno sacrificato il proprio sangue per la libertà. Dopo il suo saluto, il coro ha cantato l’elegia «Alle vittime» e le vedove dei partigiani caduti hanno deposto sul monumento delle ghirlande. E’ seguito il discorso del comp. Bolè. Egli ha sottolineato 1 meriti di tutti i partigiani caduti per la libertà del popoli jugoslavi. A questa solennità che è collegata con I l’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre — ha rilevato l’oratore — dovrebbe essere presente tutta la popolazione democratica di Trieste. La colpa che ciò non è, riccade su coloro i quali infangano tutta la lotta, dura e sanguinosa, dei popoli jugoslavi, contro il nazifascismo, Questa solennità — ha continuato il comp. Bolè — non deve essere soltanto un ricordo sentimentale, ma bensì e, sopratutto, un monito che pure oggi non dobbiamo marciare per la via della ritirata e dell’opportunismo, ma per la via della lotta senza compromessi, che conoscevano i nostri eroi caduti. I cominformisti oggi commemorano ancora questi eroi caduti, per mascherarsi, ma calunniano d icontro il compagno Tito e il PCJ dai quali questi eroi caduti per la libertà del proprio popolo, sono stati guidati. Al discorso del comp. Boleè e seguito quello del comp. Laurenti, figli ha detto, fra l’altro: «Oggi commemoriamo i caduti della lotta di liberazione, coloro i quali hanno lottato per i diritti del popolo lavoratore. Oggi vogliono negare questa lotta che noi stessi abbiamo sostenuta e che sosteniamo ancora. Oggi questa lotta viene negata, calunniata e lordata da coloro, che ordinavano ai nostri combattenti durante la lotta, di togliersi la stella rossa, di accordarsi con i četniki • simili e che, nello stesso tempo, barattavano con gli imperialisti il sangue dei nostri combattenti, che dividevano la Jugoslavia in due sfere d’interesse. E’ necessario ricordare oggi e sottolineare questi fatti nel 32 anniversario della Grand* (Continua in II. pagina) UNA LETTERA Da Monfalcone Nei locali della Mensa Operai del CRDA a Monfalcone è stata tenuta dalla Commissione Interna una riunione dalle ore 12.30 alle 13. La relazione fatta illustra la disastrosa situazione dello stabilimento: scali vuoti, 3600 ton di lavoro, mentre ne occorrono 80000. Nessuna ordinazione dall’estero, trattative per l’assorbimento d’una percentuale di lavoratori a Trieste, sistemare, licenziando i vecchi lavoratori per assumere qualche apprendista: ossia, secondo le vedute di molti; un piano coordinato di vendetta dei resti del fascismo contro chi ha osato ribellarsi al capitalismo e non si è giovato dell’occasione per annientarlo. Per annunciare la miseria la CI ha scelto il 28 ottobre «Marcia su Roma». Ma il Relatore si è dimenticato di iniziare la sua relazione con la veritiej-a storia del Cantiere nel dopoguerra. Queste sono le cause che lentamente e con sicurezza portano la disoccupazione e la fame nel Goriziano e nel Monfalco-nese. Si spostarono i confini. Programma immediato: divisione delle masse popolari per nazionalità; dal Partito Comunista Italiano disposta la distruzione dello Unione Antifascista Italo Slava forte di ben 150 mila iscritti, ostacolata la fusione di tutte le Organizzazioni democratiche, come la Associazione Partigiani della Venezia Giulia, 1 Sindacati Unici, ecc, sparire, e chiedere d’essere accettati nelle nuove Organizzazioni previo esame di Commissioni nazionaliste che decidevano al riguardo. Avvantaggiati i reazionari da questi procedimenti delle Sinistre I-taliane, formarono immediatamente squadre neo fasciste. Del CRDA misero a disposizione mezzi di trasporto, e denari a profusione. Qualche cosa ne sanno vari membri della Commissione Interna del CRDA. Cosi si iniziarono le devastazioni delle sedi democratiche della Venezia Giulia, poi passarono alle abitazioni dei dirigenti dei lavoratori, vennero usate cariche di dinamite, tritolo e bombe a mano a profusione. I lavoratori scoprirono depositi d’armi, ma i dinamitari, se arrestati, venivano immediatamente rimessi in libertà da compiacenti altolocati funzionari. Queste sono le vere cause per cui il lavoro gradatamente viene a mancare nel Goriziano e nel Mon-falconese. Tutto questo il Relatore non lo ha detto. Gli interessi si spostano sempre verso il centro, con Trieste libera, fatalmente Monfalcone deperisce industrialmente. I lavoratori persa la battaglia dell’appartenenza territoriale hanno perso, non solo la libertà, ma anche il loro pane. Socialismo nella campagna slovena IL DISCORSO DEL COLOHELLO LENAC La III Assemblea DFT r.r. ST.nVFNTO-CROATA La Nostra Lotta PER UN MAGGIOR INCREMENTO DELLA TECNICA CIRCOLI GIOVANILI FORMERANNO una nuova mentalità tecnica Nel nostro circondario difetta la tradizione ai circoli giovanili peile costruzioni dei modelli e lo studio della tecnica. Anche nelle cittadine costiere, dove i giovani sono inclini all’arte marinara, pochissimi si dedicano alla costruzione dilettantistica di natanti e di modelli. Solo negli ultimi tempi per iniziativa dell’organizzazione giovanile e nei corsi professionali si è iniziato a fare qualcosa; tentativi isolati che naturalmente hanno dato risultati modesti. Non è che la nostra gioventù non senta attrattiva per la costruzione e neppure la 'mancanza di tecnici disposti ad istruirla. Il fatto è che il problema riveste un carattere organizzativo che è poi connesso alla disponibilità degli attrezzi e delle materie prime occorrenti, alla mancanza di appoggio da parte degli organi responsabili delle nostre fabbriche, scuole e cooperative, A questa lacuna nel campo dello sviluppo nella tecnica della nostra gioventù si deve rimediare al più presto. Un paese economicamente sviluppato e proteso a sempre maggior sviluppo quale risulta in effetti il nostro circondario con il Potere Popolare, richiede lina larga conoscenza della tecnica da parte della nostra gioventù. Non si tratta solo di costruzioni di natanti e di aeromodelli, ma i nostri giovani devono conoscere anche i motori a scoppio ed elettrici, devono conoscere la radio ed elettrotecnica, la tecnica fotografica e cinematografica e tutta la lunga serie di conquiste della tecnica moderna. Solo armata di tlai nozioni la nuova generazione potrà elevarsi e svolgere il proprio ruolo nell’edificazione di una economia progredii a e potrà dirsi all’altezza della epoca dello sviluppo moderno della tecnica. Se le scuole ed i corsi professionali hanno il compito di dare la preparazione necessaria- teorica, la gioventù stessa deve trovare la via per l’applicazione praiica in cui deve attirare anche i giovani che non frequentano Ja scuola. In tutti i paesi progrediti esistono organiZzazio- ; ni dilettantistiche che possiedono circoli . con laboratòrio e officine proprie per la applicazione e io stu- j dio o ila tecnica. Negli uh an j ni una organizzazione del genere, che abbraccia decine di nvlgiiaia di soci attivi, si è sviluppa a in modo veramente prodigioso nella RP FJ. Con il pieno appoggio del Po- tere Popolare i circoli di tecnica popolare della Jugoslavia hanno raggiunto successi eccezionali. Un circolo ha costruito una motocicletta da corsa che è servita come campione per la costruzione in serie di motociclette. Un’altro ha costruito un aliante per il volo a vela che ha stabilito diversi nuovi records europei nella categoria. Nei circoli e società della tecnica popolare si sono specializzati migliaia di giovani che hanno assunto poi funzioni dirigenti nell’industria, nella cinematografia, nella marina ecc. Nella Jugoslavia ciò è stato possìbile perchè il Potere Popolare ha dato tutto l’appoggio a tali circoli che possono cosi istruire le masse più larghe della gioventù. Simile gioventù tara veramente onore al proprio paese e lo pori«à al massimo sviluppo tecnico; sarà una gioventù degna della propria patria socialista. La nostra gioventù può anche in questo emulare i giovani jugoslavi. Il Potere Popolare non le negherà largo appoggio e non mancheranno persone tecnicamente capaci i nostri migliori operai, i nostri professori progressisti, i nostri tecnici — pronti a guidarla e sorreggerla nei primi passi. La stagione che ci viene incontro è favorevole per l’organizzazione dei circoli e dei laboratori. Giovani, riunitevi ed esa- minate tutte le possibilità esistenti nei vostri paesi e città per l’istituzione dei circoli della tecnica; chiedete la collaborazione dei migliori operai e tecnici. Specialmente i giovani dei villaggi devono durante l’inverno approfittare per apprendere tutto ciò che riguarda la meccanizzazione dell’agricoltura. Senza una buona conoscenza dei, motori, le vostre cooperative di produzione non potranno sfruttare al massimo i trattori e le altre macchine. Senza la conoscenza della elettrotecnica, non potrete fruire di tutti i vantaggi che porta l’elettrificazione delle campagne. Solo costruendo da soli i vostri modelli e le vostre imbarcazioni imparerete ad amare il mare, cosi ricco di attrattive. Oltre che costituire gioia ed istruzione, la tecnica che voi apprenderete sarà la miglior arma per il progresso della nostra economia! Alla mostra economica del prossimo anno dovremmo esporre i nostri capolavori anche noi soci dei nuovi circoli di teenica popolare. — Cipresso il Comitato Circondariale della gioventù antifascita è stato costituito un comitato promotore per l’organizzazione dei circoli di tecnica popolare che fornisce agli interessati tutte le informazioni. €©smgjize©i!io NEL CIRCON. FERVONO I LAVORI SULLE NUOVE COSTRUZIONI IMMUTATA ATTIVITÀ* SUL LAVORO VOLONTARIO Nelle varie località del distretto i membri delle organizzazioni di massa ed in special modo della gioventù, continuano con immutato fervore a lavorare d’assalto sugli obiettivi prefissi per il corrente anno. Nella settimana che va dal Iti al 23 ottobre si è lavorato nelle LA COSTRUZIONE DEI PONTI DI SICCIOLE IMPORTANTE NODO IN COSTRUZIONE sulla via Capodistria-Buie SABOTATORE SMASCHERATO 'Nell’ultima riunione di massa è stata ampiamente discussa . la costruzione de a casa cooperativistica. Dalia disamina del lavoro svoto, è emersa ia necessità di riorganizzare iì Comitato per la co struzione della casa del Cooperatore. E' risultato infatti che i lavori di costruzione delia casa stessa venivano sabotati da parte , eli un membro del Comitato, certo Kurečič Ljubček. La popolazione ha chiesto il ritiro inmediato daha carica affidatami. Nella rimiiqnt stessa la popolazione ha smascherato lo Kurečič quale kulak- ed elemento antipopolare e lo ha espulso daila propria comunità. 11 popolo lavoratore conosce bene^ gli intendimenti di tali 'individui che ancor oggi vorrebbero re-alizzarli a suo danno. Non c'è posto per simile genia nella famiglia di coloro che con grande slancio lavorativo costruiscono giornalmente. La vigilanza delia nostra popolazione impedirà loro come sempre ha impedito finora ogni loro intento nefasto. Nella riunione di massa è stato deciso di effettuare in tutte le case l’iscrizione delle obbligazioni di prestito per la casa del coopera tore. Cosi con l’espulsione di un individuo sabotatore e dando un’impulso maggiore all’attività di tutti, anche per il paese di S. Antonio si avvicina il giorno quando il popx lo lavoratore possederà il proprio centro di tutte le attività. Il continuo auménto dei collettivi agricoli di produzione nelTl-ora dalla volontà dei più coscienti agricoltori di S. Antonio di costituirne uno nel proprio paese, stria ha avuto risonanza anche a S. Antonio. Nella riunione predetta il problema à stato posto. LUTTUOSO INCIDENTE g Domenica sera, un noto ubriaco-j ne e attaccabrighe, certo Vesnaver j Beniamino da Metti (distretto di Buie) provocava un increscioso in cidente nella località di Caldania. La gente al ritorno dalla manifestazione di Capodistria si era fermata un momento in osteria in attesa che la pioggia cessasse, quando il Vesnaver, ubriaco e strafottente, cominciava a gran voce a denigrare ed insultare i presenti. Un ufficiale dell’AJ che era presente, per evitare scandali, ordinava ad un soldato di condurlo in caserma. Allontanatisi alquanto dall’abitato, il Vesnaver prendeva con uno scatto rabbioso alla gola il soldato, che in questi estremi frangenti era costretto a difendersi con la pistola, ciò che costava la vita all’attaccabrighe. Nel mese di luglio corr. anno è Stala iniziata la ricostruzione dei ponti sul fiume Dragagna e torrente >S. Odorino a Sicciole. I ponti e-rauo distrutti durante la lotta di liberar,mie. Conseguentemente il traüico sinova si svolgeva su un ponte di fortuna che, a sua volta era stato danneggiato dalla piena dell'anno scorso. Per ovviare a . questa deficeriza, ii Potere Popolare ha deciso la ricostruzione di questi ponti sulla a. ■ teria che collega Capodistria con Buie. Il lavoro veniva affidato all’impresa costruzioni Semedella che brevemente lo ha portato a termine. La costruzione dei due ponti è stata iniziala é condotta in tempo relativamente breve, nonostante le difficoltà presentatesi. Ai lavori di getto di cemento ha collaborato pure l’Armata Jugoslava i cui reparti hanno dato oltre 4.T00 ore lavorative. La costruzione ore è in genere ultimata. Restano da colmare con materiali i vuoti, da collocare i pilastri del parapetto ed asfaltare il tratto di strada. Questi lavori verranno eseguiti in breve tempo, cosi l’apertura di questi due ponti è prevista entro la seconda quindicina del mese in corso. Alla costruzione hanno collaborato oltre 30 operai e tecnici, quasi tutte forze del nostro circondario. Alcuni di essi si sono dimostrati i migliori fornendo prova di costanza e capacità nel lavoro, incuranti del cibo, alloggio ecc. Meritano citati quali esempio; il carpentiere Coronica Giuseppe da Citta-nova, Urbac Tullio, Dussic Rodolfo e Milic Romano. I due ponti hanno la lunghezza uno di metri 14, l’altro 14.50 metri, per 8 m. di larghezza e sono ad una arcata. Per là lòfi) costruzióne sono stati adoperati 160 m cubi di cemento armato ed oltre 900 q di cemento. Sono stali inoltre rimossi oltre 200 m cubi di materiale varo. Cosi mercè il fruttuoso lavoro delle nostre maestranze il traffico su quest’importante arteria verrà ulteriormente sviluppato. E’ doveroso rilevare però il fatto che i membri delia cooperativa locale — mensa — non hanno ben soddisfatto ai loro doveri. Sono verificati inconvenienti che potevano essere evitali. Ad esempio il caffè per gli operai invece di essere distribuito alle ore 7, ritardava fino alle 9, nel mentre la vendita degli alcoolici veniva già effettuata alle ore 6. Cosi dicasi del servizio di mensa le cui porzioni sono scarse. Logicamente gli operai non possono certamente dichiararsi soddisfatti di un tanto. Inconvenienti del genere devono essere evitati per la migliore prestazione e per il maggior rendimento degli operai. seguenti località; A Cittanova, 16 giovani hanno lavorato sul campo sportivo effettuando 123 ore. A Villanova altre 118 ore sono state eseguite per la casa del cooperatore ,mentre a Verteneg'io 104 ore di lavoro sono state realizzate sulla nuova strada. A Matterada, sono state effettuate 140 ore di lavoro per la costruzione del grande edificio cooperativistico. Comprendendo i dati di minore entità di altri settori le ore eseguite assommano a 629. Nel’a settimana che và dal 23 ai 30 ottobre si è lavorato sodo nel settore di Momiano. Le basi di Cu-cibreg e Momiano hanno dato oltre 400 ore di lavoro d’assalto, mentre quella di Oscurus è risultata !a migliore del circondario, effettuando ben 540 ore. Oltre 150 sono i compagni che hanno dato la loro attività nel settore. Un risveglio di attività è stato notato anche a Cra-sizza che ha dato 235 ore di lavoro, come pure a Marussici cori 123 ore ed a Matterada con 135. Complessivamente, in questo pe riodo, sono state eseguite 2342 ore di lavoro volontario. Un regresso sensibile viceversa, è stato registrato in quest’u timo periodo nei settore di Buie, che ha dato poche ore lavorative, in rapporto al numero dei membri delle organizzazioni dì massa. E’ inutile parlare di vendemmia, oppure che vi è stata affluenza alia mostra. Anche ad Oscurus si presentavano gli stessi fenomeni, tuttavia i bravi compagni di quella base hanno superato sè stessi. Necessita pertanto una maggiore attività al CONTINUAZIONI ASSEMBLEA DEL C.C.S.Ć. (Continua dalla I. pagina) proprie sedi. Tutti coloro i quali non condividevano la politica demolitrice di Viđali sono stati cacciati ed impossibilitati a svolgere attività culturale. Lo sciovinismo e l’odio di costoro nei confronti del popolo sloveno è dimostrato non solamente dalle bastonate, ma anche dalle loro esclamazioni: «S’ciavi an-dè a Lubiana». Ma tutto ciò non è bastato. E’ venuto il turno delle scuole slovene: la politica demolitrice di Viđali é stata impiegata anche in questo problema. Il materiale statistico, necessarissimo nella lotta contro 1 offensiva reazionaria, non lo hanno voluto restituire. I Vidalisti, nei loro giornali, calunniavano i maestri sloveni, durante l’autunno del ’48, ed hanno ottenuto con ciò che 115 ragazzi hanno abbandonato la scuola slovena per iscriversi in quella italiana. E’ fallita cosi l’iniziativa per la costituzione di nuove scuole slovene. Hanno impedito l’attività alla scuola di musica ecc. Alla relazione del compagno Pahor è seguita quella del rappresentante dell’Unione delle Organizzazioni culturali croate di Buie e la relazione del comp. Marion Sisto, in nome della sottosezione di Capodistria. La comp. Majda Majnik ha fatto il resoconto del lavoro svolto dal reparto della cultura popolare ed il comp. Ravbar per il reparto scienze ed arti. L’assemblea ha votato una risoluzione di protesta per l’aggreääione fascista da parte dei bastonatori vidalisti contro il dirigente del coro «Ivan Cankar», comp. Svara. RICORDO DEI CADUTI (Continua dalia I. pagina) Rivoluzione d’Ottobre, perchè i suoi passi sono quelli che abbiamo seguito nella nostra sanguinosa lotta, per crearci ciò, che si sono creati i popoli sovietici. Su questa via continueremo la nostra lot'a, convinti più che mai, che essa e giusta e perchè solamente cosi possiamo lottare contro il revisionismo dei pr’ncipi marxisti-leninisti da parte di certi dirigenti del PC b i quali sono oggi con il loro agire, in netto contrasto con la Grande Rivoluzione d’Ottobre. Un vivo esempio del ritiro dai «iusti principi lo abbiamo qui a Trieste, dove i cominformisti locali si smascherano continuamente, adottando i mezzi caratteristici del fascismo. Il loro banditismo si è manifestato nuovamente sabato in occasione delle rappresentazioni culturali a Servola e alla Maddalena, quando hanno aggredito i nostri compagni, ferendo gravemente il compagno Svara, il conosciuto dirigente il coro «Ivan Cankar». La nostra lotta non può essere diversa di quella che è, perchè siamo noi quelli che salvano e difendono i principi della Grande Rivoluzione d’Ottobre e della nostra lotta di liberazione. Dopo il discorso del comp. Laurenti sono seguite diverse recitazioni e canti di cori. Alla fine la banda di Plavei ha intonato l’Internazionale al suono della quale si è conclusa questa significativa solennità. LA COMMEMORAZIONE A GROPP AD A NEL SETTORE DI GRISIGNANA NUOVO RISVEGLIO DI ATTIVITÀ’ Da alcuni giorni sono stati inizia-settore di j ti i lavori di rinnovamento e di a- Buie per portarsi nuovamente ai posto che si era assicurato durante le precedenti gare d’emulazione. Al lavoro dunque! Radio-avviso «Lavoratori! Ascoltate questa sera alle ore 20 precise il Panorama sindacale di B. Petronio, che e-ne trasmesso dalla Radio Trieste-zo-na Jugoslava tutti i mercoledì silila lunghezza d'onda di metri 1». * Il datiamento delia vecchia casa dei capitalisti Morteani ora rifugiati a Trieste. In quel grande edificio verrà sistemato il laboratorio della cooperativa di falegnami della località. Cosi gli 8 soci di questa cooperativa, i quali sinora incontravano difficoltà nel loro lavoro data ia insufficienza di locali, potranno finalmente disporre di spazio ed ambiente adatto. Ora la nuova cooperativa, con i macchinari che verranno acquistati potrà dare un fiorente sviluppo a Grìsignana. Infatti in essa potranno trovare lavoro oltre 20 ira operai e apprendisti, che ora lavorano o a Buie oppure nelle campagne. Dato il centro e le molte richieste, la cooperativa falegnami avrà certamente grande sviluppo. CORSO SINDACALE PER LA GIOVENTÙ’ A „VILLA TARTINI cc CONTRO I RESIDUI DELLA VECCHIA BORGHESIA Già da qualche settimana è iniziato il corso sindacale