☆ ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VII. — No. 334 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorip 26 - tei. 128 ☆ PIANO 1954 NEL BUIESE Le due camere del Comitato popolare Distrettuale di Buie, dopo attento esame, lanino messo in pubblica discussione lo schema del piano sociale per l’anno 1954. In effetti, si tratta di qualcosa di più di un piano sociale annuale poiehè nelle sue linee generali, ci indica il futuro sviluppo economico del Biliose fino al 1956. Una constatazione che corrisponde a una situazione di fatto, rappresenta la base dello schema, proposto dal Consiglio Economico Distrettuale: l’agricoltura e le miniere rappresentano la ricorsa naturale più grande del distretto; di conseguenza, il potenziamento del-i leconomira dovrà aver luogo Un funzione dello sviluppo di questi due rami. Traducendo in termini pratici questa impostazione di principio, il piano prevede un sensibile potenziamento dell’industria molina-ria, enologica, conserviera e casearia, stanziando a quello scopo un importo di 332 milioni di dinari Sono queste le industrie che faranno da sbocco normale alle già esistenti eccedenze della produzione agricola del distretto e, nello stesso tempo, saranno d’incentivo, data la loro elevata capacità produttiva, ad un costante aumento della produzione agricola. Le ricerche condotte dal 1952 in poi ttan yisit^tuto ueoiogiwo nella Croazia hanno messo in luce nuovi giacimenti di pietre ornamentali, di roccia calcorea, di carbonato di calcio puro, di nuovi giacimenti di bauxite e di silicio e, infine, riserve enormi di marna e argilla delle migliori qualità, che, esperimentate, hanno dato il noto e apprezzato super-cemento, richiesto e ben pagato su tutti i mercati mondiali. Queste scoperte condizionano lo sviluppo dell’industria mineraria e di tutte le attività ed essa connesse : il commercio e il traffico di esportazione, la fabbrica di laterizi e calce, una segheria di pietre ornamentali, la fabbrica di colori e, infine, l’obiettivo più grande, il cementificio. A tal fine lo schema del piano sociale- prevede un investimento iniziale di 304 milioni, Con i 180 milioni che verranno accreditati alle aziende già esistenti, gli investimenti nelle opere produttive del distretto di Buie ammonteranno complessivamente a 816 milioni di dinari, cioè al 59,7% del totale degli investimenti. Altri 551 milioni sono previsti per il completamento e la costruzione di opere pubbliche; di’ questi, 170 milioni verranno destinati alla costruzione di case d’abitazione. Tuttavia il piano si presenta dì annone realizzazione nei campo delle importazioni degli impianti e delle attrezzature industriali. Il fabbisogno delle organizzazioni economiche supera di 103 milioni le disponibilità valutarie del distretto. Sarà quindi indispensabile un rigoroso risparmio dei fondi valutari ricorrendo, dove è possibile, al mercato nazionale, e limitando le spese oppure rivolgendosi al mercato valutario libero delle altre regioni. Il reddito nazionale del distretto, previsto nella misura di 2 miliardi c 316 milioni, andrà ad alimentare il fondo paghe e consumo della popolazione nella misura di un miliardo e 94 milioni. A questa cifra devono essere aggiunti i fondi per le assicurazioni sociali e gli assegni famigliali previsti nell’ammontare di 167 milioni. Per l’amministrazione statale, la cultura, l’assistenza sociale e le riserve di bilancio verrà speso un importo di 278 milioni. Altri 132 milioni andranno ad accrescere i fan-di aziendali e cooperativistici. Il rimanente importo di 645 milioni sarà stanziato per gli investimenti. Siccome quest’ultimi sono previsti nella misura di un miliardo e 415 milioni, la differenza di circa 770 milioni verrà coperta con una dotazione del Consiglio Esecutivo della RPFJ. Tale dotazione, quest’anno, è di gran lunga superiore a quelle concesse negli anni precedenti, ma l’attuazione degli investimenti previsti nel piano sociale 1954 e il loro completamento nei due anni successivi porteranno l’economia del distretto di Buie non solo ad una totale autonomia finanziaria, ma addirittura ad un livello superiore all’economia dei distretti più prosperi del nostro paese, considerando anche la sua favorevole posizione geografica, vicina alle principali arterie del traffico europeo. Ma oltre all’importanza economica, le opere programmate nel piano sociale avranno anche un significato e un’importanza politica e sociale: con la loro realizzazione, infatti, ii numero dei lavoratori occupati nell’economia salirà dagli attuali 1627 sino ai 2685 negli anni successivi. Aim problemi che il piano solleva, ma lascia aperti o per la complessità tecnica della loro soluzione o per le limitate possibilità finanziarie, sono qualli riguardanti il rifornimento idrico ed energetico del distretto, rifornimento oggi sufficiente, ma assolutamente inadeguato alle necessità di un non lontano futuro. Il piano ne prospetta già la soluzione e possiamo essere certi che la popolazione del bu-iese saprà affrontarli e risolverli conseguentemente. LAVORO DEI COMITATI PARLAMENTARI DELL' ASSEMBLEA POPOLARE FEDERALE 262 MILIARDI E 37 MILIMI bilancio di previsione 1954 1 miliardo previsto in dotazione per gli investimenti dei distretti di Capodistria e Buie BELGRADO, 15 — Come prean-mmoiato, si sono riuniti in seduta comune a Belgrado i Comitati' parlamentari dell’Assemblea popolare federale per l’economia e il folilaincào per l’esame dei progetti legge del piamo sociale e idei bófflamclio di previsione 1954. Le rispettive proposte sono sitiate presentate a nome del Consiglilo esecutivo federale dai compagni Miijalk» Todorovič e Moma Markovič. Un base a quanto esposto dai due relatori, il progetto del piano sociale per Sii 1954, risulta elaborato in modo da garantire soprattutto lo sviluppo ulteriore della mostra economia. Esso, altre che assicurare la realiezazione degli1 obiettivi di importanza capitale per dii potenziamento deai’economiia, della difesa e dellllailuto alile reg)iloni più arretrate, disciplina anche la giusta distribuzione dei meazi materiali1, necessari alia copertura dei bisogni mjeffi’am-bito federale. La proposta del bit-lancio preventivo federale tiene infatti conto di tutte queste necessità. XI progetto legge relativo prevede complessivamente 262 mdMairdlt e 37 milioni dii dinari, di entrate e altrettante uscite; 50 milioni, oiloè, in più dello scorso anno. Per lo sviluppo economico del Paese sono previsti investimenti e altri stanziar meniti di bilancio nell’ammontare complessavo di 65 milfiardi, escluse matiunalllmente Ite somme che verranno Incluse nei bilanci delle repubbliche federate. Ben 164 miliardi, vaae a dire il 62,6% dei Mandilo totale, sono destinati' al potenziamento delle nostre capacità difensive e, fra 'l’altro, un miliardo di dinari quale dotazione per gli investimenti nei distretti di Capodistria e Buie, I idue progetti legge sono stati largamente idiscussi. Innanzitutto è stato sottolieniato che quello del piano sociale dii quest’anno offre all’economia un notevole margine di libertà e di' elasticità, benché in esso salano previsti ancora certi provvedimenti amministrativi obiettivamente necessari, qual’è ad es. l’assegnazione di maggiori mezzi ail’autogestione operata, all’agricoltura, al traffico, all’edevamemto del -tenore di vita delia popolazione e a favore delle località dove esiste ancora 'la idisoccupazione. Si è rilevato inoltre Che il piano sociale ,1954 non parta iddiferenze sostanziteli nei confronti di quello dello scarso anno, ; ciò perchè la nostra economia si 6ta avviando decisamente verso la normalità. Sono state auspicate pure maggiori pQssSlbdMtà allo sviluppo autonomo del' 'distretti, senza tuttavia portare danno agli interessi della collettività. 'Oggetto df ddSQUssdione è stato anche l’onère che la nostra economia è costretta a sopportare per far fronte 'ai debiti verso l’eSt»ro. A questo riguardo si è notato come le trattative in corso per la conversione di detti oneri procedono con una lentezza ohe ha tutta l’aria di essere intenzionale e dimostra che i Creditori stranieri non tengano in sufficiente considerazione il contributo dato dal nostro Paese durante la guerra peir Ila difesa anche dei loro interessi. Infine, per ciò che riguarda gli stanziamenti' 'destinati al potenzia--mento delle capacità difensive dei nostro Paese ne è stata illustrata la impellente necessità e sottolineata, in particolare, la Circostanza che l’alta percentuale prevista a quello scopo nel piano sodale federale (62,6%) si riduce notevol- mente nel confronti di quelle delle altre voci di bilancio, qualora sii consideri che, con 1 bilanci delle repubbliche federali, non comprendenti stanziamenti per la difesa nazionale, essa ammonta appena ai 20% del totale 'ded bilanci, repubblicani e federale insieme. i&dzzàia sita in ....mi Cùtmme dì Il IV. Plenum del CC. Belgrado, 13 — In base a quanto deciso al III. Plenum (straordinario) del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti della Jugoslar via, verso là metà del prossimo mese di marzo avrà luogo il IV. Plenum dfel C.C. della L. d. C., che esaminerà problemi organizzativi. I PERICOLI DELLA SITUAZIONE IN ITALIA SENZA PROSPETTIVE IL DUO SARAGAT-SCELBA Si prepara uno slittamento a destra della Democrazia Cristiana Ned prossimi giorni *jueMo dbie alcuni, iim Italia, non senza un fondamento dii venilà, si sono affrettati a definirne ài (governo della siìgnotra Luce i(nion poco infatti è rii! ruolo die Fambasaiiatiore americano ihia avuto netila soluzione ddla * orisi ) sì presenterà al giudizio dei! parlamento. Sii concluderà cosi la paiima parte della manovra della direzione demo-cristiana per mantenere ài partito' ancora integro al itimene governativo, P'QT l’apertura ia destra, vivissimo, l’àneonfessato dlesàderio dei dirigenti democristiani, sembra essere stato ritenuto ancora troppo poema turo. E’ necessario prima liberarsi delle responsabilità con una riesumazione della formula delle elezioni del 1948, sebbene contraddetta da quelle malto più recenti dieLFestate scorsa. E’ necessaria ima copertura, e questa è stata trovata inducendo illiberali] e so-cial-ddnoforatàci ia partecipare al goi-verno e d repubblicani ad1 appoggiarlo incondizionatamente. Una specie di comoda etichetta, dunque, che valga a d are alla nazione Firn pressione tihe i democristiani intendono condurre una politica dii riforme socia• li, impressione, .però, che viene nettamente smentita dalle esperienze degli ultimi sei anni. Hanno forse ila partecipazione o Ila coàlaborazione dei social1-democratici di Saragat con à vari go verni democristiani giovato aH’introduzioaie di un .benché minimo elemento socialista nell’operato governativo? La risposta non può essere che nejgativa. Hi tutti i governi dei paesi occidentali, quelli che si sono avvicendati a Rioma sono forse gli umici che non hanno reagito (alla pressione^che ii muovi rapporti sociali, politici ed economici esercitano sull’iarretrata or* gairaizzazione sociaite*. (Ion questi go* verni democristiani^ per mezzo dei quali la borghesia italiana ha dato un nuovo esempio dii essere ormai storicamente limeapa-ce di reggere le Borii della nazione, ha collaborate senza serie riserve il1 partito soeial-demoeratioo dii Saragat. Eeco perchè glii operai italàamii non poterono mai concepire la politica dèli sooiali-de-mocratildi, come died! mesto non poterono neppur comprenderne orna piccola manifestazione dà questa politicai, e cioè ohe ili ministro e il sottosegretario affla Marina Mercantile, entrambi membri dolila direzione so-oiial-democratioa, concedessero a suo tempo al capitalista Lauro enormi crediti per ^acquisto dii navi delle quali, senza alcun controllo, vennero tratti i mezzi peer Ila oostiituzionh dèlia più forte formazione politica di destra: il partito monaohieo. Quali garanzie dà attuazione dii un programma dà rinnovamento delle strutture economiche e sociali del paese, rinnovamento che era e rimane l’esigenza massima ideili’ Italia died, dopo guerra, può dare ora un governo presieduto dia una personalità ohe si è tristemente distinta nella sanguinosa repressione dà ogni agitazione dici lavoratori? Evidèntemente nessuna! Questo ilo sanno molto bene anche gli stessi dirigenti democristiani, almeno coloro fra essi ohe contano su un fallimento dedd’e-s perimento tripartito, fallimento che non mancherà non appena i saragat-ti'ani formuleranno quaitehe istanza dii sinistra'. Quest’ultimi si sono purtroppo prestati al igtono. Siamo così giunti odila seconda parte della' manovra democristiana. Tutto potrebbe andare secondo à plani prestabiliti se al parlamento à franchi tiratori della dèstra democristiana e dèlia sinistra socd'ail-demoeratièa non giocheranno qualche tiro mancino ad loro compari del governo. Una cosa però rimane chiara, e cioè che se la so-cial-dem.H-razia italiana vuole effet-tàvamente avere con1 sè la classe operaia, deve rendersi conto che nelle condizioni (politiche, economäicäle e sociali del I'll alla di oggi, delll’óndu-Btriia, ilTiinsufficenza «ledila Jle(gislaizio-ne sociale, ila mancanza di una radicale ridorma agraria, Impongono alle forze socialiste italiane esigjenze ohe non possono risolversi semplicemente col porre condizioni alla partecipazione ad un governo dèmocristiano. B. E. Il primo annuale del Patto balcanico Belgrado, 13 — Il favorevole sviluppo dei rapporti jugo-tturoo- ellenici è stato sottolineato dial Segretario dà Sitato agu esteri della R.F.P.J., Koda 'Popovič dm urna conr fetenza stampa, organizzata din occasione del primo aminiiversaiiio della firma dell'accordo di Ankara. Dopo aver rilevato che la collar bo,razione fra popoli liberi, indipendenti e uguali nei diritti costituisca il più forte baluardo oomitro ogni velleità aggressiva nei mondo, e òhe i risultati ottenuti im campo politico, economico e militare confermano l’efficienza a la lungimiranza dell’accordo fra i tre paesi balcanici, Koča Popovič ha così concluso: «L’accordo tripartito non è una sistemazione provvisoria e temporanea, ma un patto la cui solidità e il cui sviluppo non dipendono da contingenze casuali della politica internazionale. Esso è al contrario, per l’unione delle forze difensive e dei comuni interessi su cui basa, un mezzo efficace, che si ripercuote costruttivamente sui rapporti internazionali. L’accordo tripartito non è sorto quale arma di' forze straniere, nè può diventarlo. Esso è opera di popoli e poggia sulla loro volontà, forza e decisione di difendere la propria indipendenza e di consolidare la sicurezza e la pace in genere. ISTANZE dei lavoratori triestini TRIESTE, 14 — 'Un farle gruppo di operai dei Cantieri! riuniti del-i’Adriatdco ha dimostrato nella mattinata dà ieri per te vie delila città, richiedendo urgenti provvedii-mentà a favore dell'industria navale triestina. Una delegazione di lavoratori si è recata anche al G.M.A. esponendo al Capo della sezione per l’economia, dr. Sartori te istanze dei dimostranti. Un’altra delega-mone si è recata alia direzione dei CEDA per protestare contro la riduzione dell’orario lavorativo. Oggi nel pomeriggio ha avuto luogo un grande comizio sindacale nel cortile ideila Camera del Lavoro-mentre per martedì 16 c. m. è indetto un’altro comizio delle maestranze dei cantieri a Muggàa. ■ -i;i“"try»A -.................................... a , *> \ T ' f ' ' i ' ; Ousntìfò reità ......1.... ». . ........: .......... T JKlIVJMfa* ”.... ; COMUNE DI ROMA; Servizio imposte consumo — Bolletta di accompagnamento n. 44 — La Federazione Italiana consorzi Agrari; Magazzino 15, scalo S. Lorenzo, Roma è autorizzato a trasportare nel Comune di Capodistria (Trieste), di pertinenza di S.E.R. Santin moni, Antonio i seguenti generi': Omaggio: kg. 64 lardo, vino tipico H. quattro e duecento, liquori lt. uno, formaggio kg. due e quattrocento, burro gr. ottocento, carne salata kg. uno, fratta sciroppata gr. scttecentocinquanta, succhi frutta zuccherata gr. cinquecento, marmellata gr. quattrocento. Così questa strania (ma non tanto!) Bolletta dial Comune di Roma —- Servizio imposte dà consumo (chi le paga?) alla Federazione rtaliana Canzonai Agrari (ohe incassa!) per il destinatario Mons. Santin (nostra vecchia conoscenza ! ) per disgrazia di tutti Vescovo di' Trieste e Oapoditstria. Ogni commento sarebbe di troppo. Comunque, quanto sopra dimostra ancora una volta che gli «ideali patrioticil» del Santin non sono poi tanto «ideali!» e non si materializzano soltanto nei1 beni dèlie varila «commissioni di assistenza» e delle «IStìltuztani di beneficenza.», negli oboli dei gregge dei fedeli, nelle più o meno consistenti elargizioni e prebende, ma rieccheg-giano efficacemente anche fra i contribuenti romani, che pagano le tasse al Comune dS Roma, di quiale poi ne fa uso come sopra. Oh, se i poveri romani, quelli «de Roma» naturalmente, lo sapessero ! DOPO QUASI QUATTRO SETTIMANE DI COLLOQUI ANCORA STERILE la Conferenza di Rerllno Vecchie speculazioni sovietiche sul problema di Trieste La conferenza di' Berlino è entrata nella sua quarta e ultima settimana. Voter fare un bdlHarapìo ottimista o pessimista sarete cosa un po’ prematura im quanto, anche ira quest» caso, vate ili detto popolare «firn ohe o’è vita c’è speranza». AlFàmizlo la conferenza si trovava alle prese con un -ordirne del giorno composto dà 'tre punti. 11 primo e più diffidile, in apparenza, era quello dell’esame delle possibilità della con vocazione dà una conferenza a 5 aon la partecipazione della Cina popolare. Il secondo scorbutico arazà-chenò per i contrastanti 'interessi politici dei 4, era quello del problema della Germania ed di terzo, ritenuto il più facile, concernava ila stipulazione del trattato di' stai» per l’Austria. Dopo tre settimane dà lavori tutti) è tre i puniti delFordàme del giorno sono ancora dà fronte lai quattro ministri. Nessuno è stato risolto e nessuno, se si eccettua forse quello riguardante la Germania, è stato compromesso definitivamente. Il primo punto dell’ordine del gdor-no subito ira apertura è stato rinviato affla discussione nelle sedate se- L'ALAMBICCO Cavalleria in orbace «Radilo Gapodistria si è ieri sbiz-zaimita; con una valanga di ingiurie contro FAmbasoiatore d’America, signora Clara Bootlbe Luce, in quanto la signora ha voluto ringraziare al Sindaco di Trieste (Bartoli per l’omaggio fattole dial volume di Marino Varimi i(Mengazii'ol) «Terra Rossa'». 'Come noto Fautore, neUFiutree-clio di un romanzo, ha messo a fuoco l’opera nefasta e delittuosa del regime titano óra Istria: dalle foibe del 1943 a oggi'. «Abbiamo' voluto rilevare questa nuova sequela di volgarità che Radi» Gapodiiistria, come ii giornali titi-nà del col. 'Stamaitovié, ha 'indirizzato contro 11 rappresentante ufficiale dell’America in Italia; di' quell’Ameri-ea che ha sfamato e sfama ogni giorno ancora lo sventurato popolo jugoslavo 'alla mercè di un regime inqualificabile«. (Dal «Giornale di Trieste» dell’ll eorr.). In che cosa consistesse «la valanga di ingiurie Contro la signora Clara Luce» e quali fossero «le frasi e allusioni dì bassa lega, rivolte alla illustre signora» da Radio Capodistria, ben lo sanno e possono giudicare tutti coloro che hanno ascoltato la trasmissione incriminata dal cavalleresco giornale del commentatore delle «cronache del regime». Premesso un tanto, giova ricordare che Clara Luce, la «bionda convertita» non ha fatto mistero a suo tempo della sua ammirazione e grande simpatia per il «regime che meglio si addiceva agli italiani» e che la stessa, nelle sue visite alla capitale del risorto impero, non sia rimasta insensibile alle «particolari attenzioni» di cui era oggetto da parte di uno dei discendènti dei virili quiriti i. quali, per propagandare la loro eletta stirpe, operarono il ratto delle Sabine. In quell’epoca non erano rare le bionde e le bruné, anche transoceaniche, che sfarfallavano intorno la testa pelata del «duce» e la chioma impomatata del di lui genero e ministro degli esteri. Considerato un tanto, appare ovvio che la bionda Luce abbia particolarmente gradito l’omaggio del romanzo nel cui «intreccio» l’autore «ha messo a fuoco l’opera nefasta e delittuosa del regime litino in Istria», cioè di quel «regime», rappresentante di quei popoli. che più duramente hanno lottato e sacrificato il sangue dei loro figli per sconfiggere quel fascismo che fu ed è oggetto delle particolari simpatie della illustre signora Luce. Masochismo « I/undicesimo congresso provinciale della D. C. di Trieste e dell’Istrìa', consapevole della preminente responsabilità che grava sul partito nei confronti della intera nazione -.. reclama una politica giuliana che in tutte le sedi opportune e con un’efficace azione propagandistica: a) ponga in costante risalto te mutilazioni territorialli subite dall’Ita-dia in forza del Trattato di pace a favore della' J ugoslavia e, quandi, Fin(‘om[>ri nubile diritto del popolo di esigere ohe siamo ripa- rate quelle ferite con un’atto dà giustizia, attraverso la pacifica revisione deli Trattato dà pace. b) si preoccupi fondamentalmente di ricercare e raggliiungere ned rapporti intemazionali posti in essere dalla situazione politica del oosidet-to Territorio Libero dà Trieste, una soluzione vitale ed unitaria per le zone A e B del Tearitorio stesso» (Dal «Giornale dì Trieste» dell’8 cor.) Anche dopo la prima guerra mondiale correvano in Italia, èd a Trieste in modo particolare( gli slogans di «mutilazioni subite» (allora dalla «vittoria») dell’Italia e degli «incomprimibili diritti del popolo italiano attraverso la revisione del Trattato di pace». L’unica differenza fra quel postguerra e l’attuale consiste, nel fatto che allora tali, slogans erano monopolio del fascismo in camicia Tura, mentre oggi divengono elementi della preminente responsabilità gravante sulla democristianeria in tonaca nera. Come tutti ricordano, la mancata «pacifica revisione del Trattato di pacò» di Versailles, che. negava all'Italia «i sacrosanti suoi diritti» sulla Dalmazia e altre terre italiane, «sanciti degli Accordi di Londra del 1915», ha portato l’Italia, dopo i fulgori imperiali delle due greche savoiarda e ducesca, all’8 settembre 1943. Da quanto si vede, però, neppure quella dura lezione ha servito. Finche a Roma dominano i simboli della lupa e delle ochèi poco c’è da ben sperare. ☆ MARTEDÌ’ 16 FEBBRAIO 1954 Prezzo 10 din — 20 lire ABBONAMENTI : TX.T. Zona Jugoslava e R.F.P.J.: annoio din. 420, semestrale din. 220, trimestrale diin. 110 Spedizione in o. c. p. Ideali, non troppo ! grete. (Per quel che si sà sembra si profili una soluzione di compromesso e ohe da Berlino, se non proprio Ila conferenza a 5 per l’esame di tutti :i problemi ànteroazloraali, nascano una io due conferenze nelle 'quali la Clima popolare siederebbe a fianco delte 'grandi potenze e ded paesi interessati per esaminare d problemi deLFEstremo Oriente. Per iil secondo punto dell'’ ordine del giorno '(problema tedesco) si so-^ no avute molte aspre schermaglie culminate nella presentazione dà due progetti contrapposti : plano Eden e plimo Molotov. Non ai è concluso nulla e te sedute pubbliche hanno vieto solo rimbalzare accuse da est a ovest e da ovest ad est. Non sà' sà cosa stia stato detto nelle sedute segrete dove i quattro non avevano le preoccupazioni propagandistiche delie riunioni pubbliche. Ad ogni modo non è aoeaduto nulla dà àrreparabilte e non è da esdudersü che in questi ultimi glorili si trovi ili modo dà proseguire la discussione oltre ii termini della conferenza berlinese. Terzo punito (problema austriaco) quello che óra partenza veniva giudicato dà più fajcdle soluzione. In apparenza Ite previstemi non sono state smentite ... ma la soüluziterae, anche per questo problema, dipenderà dalle ultime sedute. I tre ministri occidentali hanno tagliato il’erba sotto i piedi dii Molotov dichiarandosi disposta ad accettare la formulazione sovietica per i punti del trattato di stato non .definiti dai sostituti, purché si arrivasse affla firma del trattato già a Berlino. Molotov, con un sorriso diplomatico, ha incassato e si è detto d'accordo. Però ha avanzato 'alcune condizioni .che hanno ri messo tutto dm discussione. Il ministro sovietico ha chiesto che 1 Austria debba tenersi fuori di ogni alleanza diretta contro qualcuno dei parte capanti alla guerra contro la Germania. Inoltre, candidamente, ha ricollegato il problèma austriaco con quello txinsilino chiedendo che le 4 potenze portino la questione dà comune ili-cord" al Consiglio di sicurezza Il che significa che dovrebbero essere d quattro a diedi dere sulla sorte dii Trieste tenendo ben poco conto dèlia popolazione e dei popoli interessati. Il ministro sovietico ha aon-dizHuniaito poi la sua approvazione al trattato austriaco al ritiro solo parziale delle truppe di occupazione dalfflAustria, dove dovrebbero 'restare 'alcuni eontingemltii «non occupato-ri» e dò fino ai. trattato di pace eoli la Germania. Insamma FUiRSS sarebbe disposta a consentire che .l’Austria abbia la sua limdiipendiemza a condizione dà potervi esercitare la sua ii nfluenza, di avere un contentino politico - diplomatico a Trieste e a condizione dà mantenere sul territorio austriaco un certo numero di soldati per poter continuare, secondo gli accordi im vigore, ad avere truppe dà «oolilegamerato» 'in Ungheria e Romania ira modo da premere sui1 satelliti e dominare militarmente te comunicazioni danubiane. Ancora una volta dia Mosca si fanno luce concetti non troppo rassicuranti e meno che meno consoni ad diritti dei popoli. 7 GIORNI LUNEDI’, 8 — In una riunione segreta a Berlino i «4 grandi» decidono di prendere in esame, al più tardi entro venerdì, il problema del trattato di pace austriaco anche/ se sì dovesse accantonare quello germanico. —■ L’offensiva delle truppe di Ho Chi Minh continua a progredirò rapidamente in direzione di Luang Prabang. — Un gruppo di parlamentari statunitensi si pronuncia contro l’aiuto militare ai paesi arabi. ☆ MARTEDÌ’, 9 — n gen. Peko Dap-cević, conségna alte, decorazioni jugoslave ad Hailè Selassiè, imperatore d’Etiopia e a un gruppo di suoi collaboratori per benemerenze nel rafforzamento degli amichevoli rapporti fra i nostri due paesi. — Una delegazione austriaca, capeggiala dal Ministro degli esteri, Leopold Figi giunge a Berlino in veste di osservatrice alla Conferenza dei 4, per intervenire quando questi tratteranno il problema austriaco. — A Pescara hanno luogo dimostrazioni di disoccupati, stroncate dalla polizia. — Parte da Londra alla volta di A-badan un gruppo di tecnici del petrolio, il primo del genere dopo l’evacuazione a seguito della nazionalizzazione decretata dal parlamento dì Teheran. — Il capo della delegazione Sovietica presso la Commissione economica dell’ONU per l’Asia, Mensikov offre a nome del suo go- , verno un aiuto economico ai paesi asiatici. — Le truppe francesi si rinserrano nella capitale del Laos mentre quelle del Vi et Minh incalzano a 20 km dalla città. ☆ MERCOLEDÌ, 10 — Alla Conferenza di Berline^ Molotov pro/pone un piano per la sicurezza collettiva in Europa della durata di 50 anni e comprendente tutti i paesi europei senza distinzione alcuna. I tre occidentali respingono la proposta. — Sceiba presenta a Einaudi il suo governo, composto da democristiani, liberali e socialdemocratici di Saragat. — Il Presidente degli USA, Eisenhower dichiara che il suo paese si asterrà da un intervento diretto in Indocina. — Il primo scaglione di truppe indiane in Corea, addette alla vigilanza dei prigionieri durante le pratiche di rim\patrio, si imbarca per far ritorno in patria. ---L’Arabia Saudita rifiuta Vaiuto militare degli USA. — L’Assemblea nazionale francese si riunisce in sessione ordinaria. — L’URSS offre all’Egitto un aiuto per l’esecuzione di importanti programmi di costruzioni. ☆ GIOVEDÌ11 — Si annuncia per il corrente anno ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, una visita dell’imperatore Hailè Selassiè alla Repubblica Federale Popolare Jugoslava. — Una delegazione militare greca giunge in visita a Skoplje per compiere visita ad alcune istituzioni militari in Macedonia. — A Berlino i «quattro» si riuniscono in saluta segreta per esaminare ancora il problema tedesco, senza rendere noti i risultati del colloquio. — In Lombardia ha luogo uno sciopero generale con dimostrazioni di piazza a Milano e in altre città. — Fa la sua riapparizione in pubblico il noto caporióne fascista inglese« Moosley e appoggia, in una conferenza a Londra, il piano per il disarmo proposto da Molotov a Berlino. — Il presidente sud coreano, Sing Man Rhee propone un intervento delle proprie truppe in Indocina in aiuto dei francesi. ☆ VENERDÌ’, 12 — Alla Conferenza di Berlino Molotov pone quale condizione per la stipulazione del trattato di pace austriaca la sua interdipendenza con i problemi tedesco ó Triestino. — Si preannuncia a Roma che Sceiba si presenterà alla Camera giovedì prossimo per il voto dì approvazione al programma del suo governo. — Il tribunale militare di Oc ani. in provincia di, Toledo, condanna 11 socialisti spagnoli a pene dai 30 anni in giù di carcere duro.— Gli USA decidono di dare un aiuto militare al Pakistan, nonostante l’opposizione indiana.:—Si preannuncio a Bonn per il 6 aprile prossimo una visita del Cancelliere Adenauer in Grecia. ☆ SABATO, 13 — Ad Addis Abeba, Hailsè Selassiè decora i membri della nostra delegazione con alte onorificenze abissine. — 1 ai grandi» si accordano sulla conclusione della Conferenza entro la settimana in corso, mentre sempre più sfavorevolmente vengono giudicate le difficoltà interposte da Molotov alla stipulazione del trattato di pace austriaco. — Mentre Sceiba prepara il programma di governo da presentare a Montecitorio si levano già voci di critica all’indirizzo del suo gabinetto e, fra le altre, quella di Nenni, che attac-ca la combinazione quadripartita di. centro, e! in particolare, la collabo-razione al governo dei socialdemocratici. — A Londra, a una riunione dell’ufficio politico della li. internazionale viene decisa la convocazione di una conferenza generale dei partiti europei associati da tenersi il 27 è 28 c. m. a Bruxelles. — Souvan-nah Phouma, ministro presidente del Laos, smentisce le voci secondo le quali il suo governo avrebbe chiesto aiuto ad altri paeìsi per un intervento in Indocina. ☆ DOMENICA, 14 — Alla Conferen-za Molotov propone ai tre occidentali di deferire di comune accordo la questione di Trieste al Consiglio di Sicurezza delVONU. — Continua l’avanzata delle truppe di Hó Chi Minh verso la capitale di\l Ljos. — Nel Marocco a Tunisi e Casablanca, hanno luogo gravi incidenti, provocati dalla fuga dei detenuti politici dalle carceri di Porto Farina. (^J/lAsd'CCWÌ&C' * • • 1. Val Stagnati di Capodistria coperta di ghidccio il pupazzo di neve ... 2. Si costruisce L'ATTIVITÀ PESCHERECCIA SULLA COSTA DEL BU1ESE TUE min [ooperhtivh ehe non e CmmuMU L'Assicurazione sociale dei pescatori dipendenti dal settore privato Nello scorso numero' abbiamo accennato alle sensibile differenze e-BjBtemtìi nella produzione pescheréccia dii Umago e Cittanova. Tali differenze sono causate, oltre che dalla tradizione ohe: dà QJbtamova come principale cittadina 'di pescatori sulla costa del Buiese, anche ■da fattori di ordine soggettivo. Tra questi, iiln primo luogo, deve essere irilevat© il cattivo funziamento della Cooperativa pescatori umaghese. ■ridottasi a isoli quattro membri, per cui, non. potrebbe nemmeno esistere come tale, In base alle disposizioni vigenti sul cooperativismo. pa uria recente ispezione compiuta da funzionari del consiglio economico e della Banca, è risultato che la gestione amministrativa della predetta cooperativa è assai de-ficente, così da nulla avere in comune con quella che dovrebbe essere un’ammtastrazione' cooperativistica. La cointatailiità non esiste, come manca Tevildenza esatta dei mezzi a diisposiziiani della cooperativa che, din linea di massima, sono rappresentati da una barca più grande, in buono stato, con la quale i cooperatori esercitano l,a pesca estiva 'del pesce ’azzurro. Inoltre, non accantonando lfe quote 'di ammortamento, Indispensabili per il costante rinnovo .del proprio patrimonio, questa cooperativa corre il rischiò di trovarsi un giórno con i propri mezzi idi produzione deteriorati a tal punto da non permetterle la prosecuzione della propria attività. Per la verità, essa sii trova già in queste condizioni, dato che non è iin grado idi restituire alla Banca nemmeno una sola rata annuale del credito prelevato nel 1952 con scadenza a tre tanni, cosicché rimasta col conto corrente bloccato, deve funzionare esclusivamente Con denaro liquido1. Inutile spendere altre parole per dimostrare ohe con una stimile gestióne la cooperativa non offre incentivo di sor- E’ ormai tempo dii pensare seria-rriante alla nostra attività turistica estiva. Il bilancio delTaltrtano è stato ottimo, sotto ogni punto di Vista, e sarebbe dia augurarsi che questa prossima stagione registrasse un bis. Gi amo purtroppo delie macchie che oscurano le previsioni e creano molta apprensione tra i diretti ’ interessati alllinoremento del turismo locale. Infatti, a quanto ci risulte, il bilancio delle prenotazioni ■i prospetta molto scarso e sembra che per Timmedliiato futuro le cose non debbano migliorare di molto. Quali le ragioni di questa situazione? Due possono essere le passibilità, entrambe plausibili e degne di essere prese dn seria considerazione. La prima, la più delicata, è di ordine puramente psicologico ed è stata generate da tutta la serie di circostanze verificatesi in seguito alla inconsulta däichiaTaziione del-V8 ottobre. Chi al mondo infatti è rimasto all’oscuro dei sanguinosi e-pisodi svoltosi nelle vie di' Trieste? L'uomo comune, che vilve relativa- , mente lontano, si è creato nella mente, con logica semplicistica, un quadro dia rivoluzione ed il TLT è divenuto ad1 un tratto un luogo «non frequentabile». Abbiibamo voluto calcare sul termine TLT per il fatto che difficilmente gli stranieri — intendiamo sempre parlare degli uomini comuni — riescono la scindere fatti ed avvenimenti di una sona con la vite dell’altra. E’ dunque possibile che questa defezione dii turisti sia dovuta in gran parte alia psicosi del pericolo creatasi ar-tSfilciosaimente ia nostro danno. A dire il vero contro questo inconveniente i rimedi ’sono ben pochi e molto difficili. Si dovrebbe ricorrere ad un’opera di persuasione alle volte personale, che ad elementi già posti sulla difensiva potrebbero suonare sospetti. Meglio sa-rebbbe in questo caso limitarsi a-dare tempo ai tempo ed attendere che l’immancabile fiducia ritorni nei turista, affezionati alle nostre località balneari. La seconda causa invece può es- sere di semplice ordine economico. Ben si sa infatti come le tariffe operate dai. nostri alberghi siamo notevolmente maggiori di quelle di anàloghe zone jugoslave, quali ad esempio la Dalmazia ed ili Quarne-ro. A quanto abbiamo finora rilevato le località dalmate hanno sino ad oggi registrato un continuo aumento delle prenotazioni, rispetto alle annate precedenti1, e tra queste moltissime a discapito dei nostri alberghi Qui fi rimedio appare lampante : adeguarsi afflile tariffe o languire sino al punto idi chiudere la Stagione in passivo. Questo non ci sembra difficile poiché basterebbe limitarsi a ricavare un profitto minore ma sicuro. Nei nostri sondaggi abbiamo per rò rilevato una tendenza generale ad addossare la causa della situa- TAPPA A DAILA Siamo 'iotiefrvtenu Id recentemente ffllTassemihltea 'ammuale della cooperativa 'agricola dii produzione ili Dalila'. La piccola galletta era stipata dii igeiate, di gente soddisfatta, sorridente e il euii benessere spirava da tutto ni loro 'aspetto, dati loro inter-venfi' nella diiisoussiome, dieilflia loro conversazione, dagli occhi lucenti e gioiosi. Tale 'atmosfera, quasi idiilliaica, non era artificiale. I successi che la cooperativa ha conseguito anche nel-Tainnio trascorso, gli utili che essa ha dato lalle ventiquattro famiglie' died cooperatori eouo un motivo' suf-fioen'te dii orgoglio e di soddisfazione per coloro che, giorno per giorno, sotto la pioggia e il sol© cocente, sono stati igM 'artefici di tali risultati. Il premilo che hanno ricevuto per ile loro fatiche è notevole: i cooperatori si sono distribuitili' un utile da diin. 7.052.329, il che equivale a una media dii direa 24.500 diin. mensili per singola famiglia. Se coMideriamo inoltre che ogni fami- Avviso ai creditori e ai debitori L Amendla Commerciale «Progresso» di Isola avverte i suoi creditori e debitori dii essere entrata ir liquidazione. Invita perciò tutti i suor clienti a voler regolare le loro pendenze entro il 28 febbraio c. a. versando igffii Importi dovuti sul suo c/c 657-.T-71 presso la Banca Nazionale di Capodlistria, mentre d fornitori sono invitatili a insinuare i loro credati entro tale termine. La commissione di liquidazione deferirà all’airhi'traggio I clienti che non salderanno d loro diebliti, e prowederà a regolare i eredità demunlcàaiti entro di termine stabilito. I crediti non insinuati in itemjpo, saranno regolati solo se rimarranno fondi a disposizione. L’Azienda, mentre ringrazia clienti e fornitori per la fiducia in essa dimostrata, avverte eh® subentrano nello svolgimento dei suoi compiiti le seguenti nuove aziende: «JADRANKA» Isola — genieri alimentari «PRIMORKA» Isola — generi alimentami «MAVRICA» Isola — ferramenta ed articoli di drogheria «MODA» Isola — tessuti e 'pelletterie •alfe quali potranno rivolgersi per i lóro ulteriori rapporti d’affari. Azienda 'Commercial« «Progresso» I » o ! a in li q u li di a zion* glia possiedo ■ un piccolo appezzamento dii 'terreno ita proprio, con 11 rispettivo 'allevamento di toejstiame per uso famigliare, dal quale trae in gran parte il fabbisogno della propria alni rotazione, possiamo farcii un’idea dell’eìLevato standard di vita conseguito dai cooperatori. La cooperativa di Dalla nello scorso anno ha .aumentato il proprio parco macchine di' due nuovi trattori e miteti-legatriai, di un rastrello e dii una semim'altiifee. Il completamento dfi questo parco Ite ha dato la possibilità di assumere in usufrutto sempre nuovi terreni appartenenti allo stato e che diversamente resterebbero abbandonati. Com nella seconda meta dici 1953 ha ricevuto circa cerato ettari di terreno din 'gran parte rappresentato da bosco, aggiungendo però ohe la cooperativa ha iln usufrutto anche circa 40 'ettari di terreno coltivabile di proprietà popolare. In sostanza possiede 103 ettari dii terreni coltivabili e 85 ettari di' prati e boschi.. Considerando solo il terreno coltivabile e tenendo presente che la cooperativa dispone di 75 persone al di sopra deli 15 'anni abili al lavoro '(compreso 30 donne), risulta che una persona coltiva dn media un ettaro e 360 are. E’ un risultato oltremodo aoddlsf acetate, considerata la media generale, e ohe contiene tutti d presupposti per un’iintegrale applicazione della meccanizzazione agricola. 'II piaroo macchiine coopera-tiviisfioo è sfruttato abbastanza, non per uso esclusivo della cooperativa, ma anche per conto di agricoltori privati. Così, adì esempio, la cooperativa ha trebbiato per conto proprio e di1 terzi 2jl55ql. di frumen- II valore dtella .produzione cooperativistica ammonta a 16,595.000 din. mentre le spese ohe nel 1952 rappresentavano il 40 % d'elle entrate, lo scorso -animo sono discese a.1 30,32 % rispettivamente a 5,500.000 din. Nei fondi cooperativistici sono «tati -accantonati cèrea 2,800.000 din. Viceversa li risultati non sono stati quali dovevomo essere nelle medie di produzione, fatta eccezion© per l’uva per le patate e per 'qualche altro prodotto. Il frumento ha una media produttiva di circa 17 qli. per ettaro che piur non essendo bassa non è però soddisfacente. Significa che à cooperatori dovranno prestare un’iattenzione maggiore alla coltivazione intensiva. Anche nella relazione, presentata' dal comitato direttivo, Si muovono critiche a una parte dei cooperatori per alcune superficialità nel loro lavoro, particolarmente accentuate nell’allevamento dògli ovini. IL DISAGIO SERPEGGIA NELL’ATTIVITÀ’ TURISTICA DELLA ZONA Come aumentare l'afflusso di turisti nella nostra zona I rimedi da apportare sono esclusivamente di ordine economico e sociale zlome alla prima delle due ragioni menzionate. Ciò è in certo modo comprensibdiltei ,poliichè (a moniti è sgradito affrontare l’argoimento e-oonomiiia. Concedendo pure, i% titolo di discussione, che la maggiore respons.ab£(5tà pfldađla; siu questa camsa si può tuttavia concludere che anche qui runica soluzione pos sibille. è di ordine economico. Basterebbe infatti ridunpe le tariffe par. vedere come par incanto affluire un grande numero di turisti dal-i’dnterno delia Jugoslavia. E dii questo slamo certi poiché, ove non valgano le ragioni economiche, è insito neiil’uomo llilsitìnto di variare le località dei propri svaghi. Ecco .dunque dove sta il nocciolo della soluzione: entrare in concorrenza. Si wedrà allora come certe fantasticherie spariranno per lasciar posto ad uno spontaneo afflusso1 di prenotazioni. te ad pescatori privati, tanto più che i pfliimiii a sfruttarla sono proprio essi, poiché essa li 'ingaggia per la pesca, mette a loro disposizione i propri mezzi ed infine suddivide dii prodotto con criteri uguali, sia tra il cooperatori che .tra i privati, i quali ultimi, Oltre a tutto il resto, evitano in tal modo Il pagamento delle tasse. E’ vero che in compenso la cooperativa realizza qualche vantaggio, acquistando o riacquistando dai privati il pesce e rivendendolo a ditte gros-siiste, ma queste operazioni non sono autorizzate, trattandosi di una cooperativa di produzione che può vendere solo i propri prodotti. L’Assemblea 'distrettuale di Buie, dopo .aver ascoltato una serie di proposte che andavano dalla liquidazione della cooperativa alla sua riorganizzazione, ha formato una commissione cui ha affidato 11 compito di -esaminare ogni passibilità della cooperativa e dello sviluppo della .pasca nel porto di Umago. Una soluzione al riguardo sarà a-döttata nella prossima sedùta de'l-l’Aissemblea. Non è azzardato 'dedurre che la esposte situazione abbia influito anche, sul globale dèlia produzione peschereccia umaghese negli anni trascorsi. Essa sarebbe stata maggiore anche a Gittanova se qualcosa di analogo non .fosse avvenuto 'anche alllmpresa «Srdela». La direzione di queista Impresa non ha dato prova idi essere aU’altezza del suo compito, per cui i'1 direttore è stato destituito. Oltre alla contabilità ita disordine, agli1 arbitri del direttore, ai! conf litti con 1’,azienda commerciale peschereccia «Zvezda» l’impresa «Srdela» ha avuto altre difficoltà esterne, che spesso Tiranno messa in urto con i propri dipendenti. Si tratta della diversità di trattamento praticato dai proprietari privati nei confronti dei pescatori e di quello praticato 'dalla «Srdela». I pescatori, dipendenti delTazienda «Srdela», sono assicurati presso i’IAS sia per i casa di malattia, di infortunio che per la pensione vecchiàia, inoltre fruiscono delle ferie e di tatti i -diritti spettanti ai lavoratori neU’induistria. I proprietari di barche private assumono invece i pescatori senza assicurarli aiUTAS, sulla base della compartecipazione di tutti i pescatori al pescato. Va da sé che, non pagando i contributi 'assicurativi;, i proprietari priValti sono dn grado idi corrispondere ai pescatori guadagni immediati maggiori di quanto lo possa 'fare l'azienda statale (e i pescatori vedano soia questi). Ma in caso di malattia, d’infortunio o di vecchiaia questi pescatori vengono a pesare sulTassdStenza sociale del comune, oppure 'conducono una vita grama non degna dei lavoratori d!i uno stato socialista. In conclusione, benché l’Istituto delle Assicurazioni1 Sociali si opponga per questioni formali, riteniamo giusta la decisione dèli’Assemblea distrettuale di Buie, nella quale si proclama che anche i pescatori del settore privato dovranno avere la loro .assicurazione sociale, incaricando HTstfitóto stesso di studiare le modalità per la sua applicazione. m. b. (continuazione e fine al prossimo numero) UMAGO MATRIMONI: Milošič Giuseppe di anni, 23, agricoltore con GiUrge-vič Angelina di anni 20, casalinga. NATI: Cunjiac Fiorella, di Luciano e Giuseppina Milošič ; Saule Graziella, di Bruno e Maria Jugo-vac. DECESSI: Bemié Sebastiano di 77 anni; Kozlovič, nata Kozlovič Antonia dii anni 91. Sono ricorsi a cure ambulatone : Toperaia Jakac Rosita, di anni 36, addetta al locale conservificio «Dra-gond'a», la quale si è ustionata ambedue le. mani maneggiando soda caustica e l’autóista Zacchiìgna Vittorio òhe si è prodotto una lussazione alla mano destra. I PIRANO DECESSI : 'Petroniio Bortolo di 68 anni ; Fragiaoomo, nata Vìdali, Antonia di anni 83. NOTIZIE BREVI LE ESEQUIE DI SREČKO KUMAR Giovedì 11 febbraio si sono svolte in forma solenne a Ponltorase ed a Capodistria le esequie del compositore e professore d’orchestra Kumar .Srečko. Hanno partecipato ai funerali il compagno Jože Boräbnar, consigliere della Repubblica popolare della Slovenia presso rammini-Strazdone militare dell’Armata Popolare Jugoslava idi Ciapodistria, il colonnèllo Miloš Stamatović, comandante Tammiinißtrazione militare, il presidente dei Comitato Popolare di CapOdistria il corpo insegnanti: delle scuole di Capodtobria Eionohè i rappresentanti delle organizzazioni culturali della Slovenia e del Distretto ed un largo stuolo di cittadini1. Nel dare. Vulttao addio alle spoigle di Srečko Kumar, i compagni Julij Beltram e Oskar Venturini hanno ricordato la figura dello .'Scomparso Che ha sempre lottato per la libertà del popolo del Litorale Sloveno ed ha dato la sua opera per elevare la cultura musicale della nostra popolazione. Dopo la commemorazione funebre, alla quale hanno partecipato il coro misto dieil’Istitato Magistrale di Portorase ed il complesso orchestrale delTArmata Popolare Jugoslava, la salma è state fata proseguire peT Kojisko, nel Godila, pae$e natale del defunto, per esservi tumulata. MISTERIOSA MORTE DI UN VECCHIO H 74-emne BUlllo Guerrino è st ato' trovato cadavere nella cucina della sua abitazione a Piràno. Non sono note le cause del decesso. CONFERENZE SCOLASTICHE A BUIE Il giorno 11 ha avuto luogo a Buie la conferenza distrettuale degli insegnanti delle scuole di ogni tipo e grado. In apertura hanno parlato ai presenti i compagni Ribarič Dando, Anka iSošena e Josip àraj, che si sono soffermati sul lavoro svolto nel campo döiTsbru-aione e della cultura popolare. In seguito sono stati analizzati i risultati e i profiti ottenuti dalie scolaresche nel primo semestre di questianno., S:i è poi) iswutappata un'ampia 'discussione in merito al-. la riorganizzazione scolastica secondo i nuovi metodi didattici d'insegnamento che sono già stati applicati in qualche istituto scolastico. La conferenza ha discusso anche il programma per l’attività futura. ) AUTO FUORI STRADA L’automibile targata TS 10711 gìudato dalTautiilsta oapodästriiamo Coradin Guido proseguendo a forte andatura sulla litoranea tra Isola e Oapadiilstriia scivolava sull’asfalto reso viscido dalla pioggia andando a sbattere, contro il muro laterale e incastrandosi su di un albero. L’autista, i’-uniica persona a bordo, è rimasta fortunatamente rileso. L’'automobile ha riportato danni valutati a circa 100 mila dinari. RINGRAZIAMENTO La famiglila Padovan di Nova Gonitoa ringrazia sentitamente tutti coloro che hanno accompagnato al-Tultima dimora il nostro amato e indimenticabile Marijan, i collettivi di lavoro e Ile aziende che hanno offerto fiori e corone, il coro e la muisSoa per la loro partecipazione alla cerimonia funebre. La sottoscritta ringrazia sentitamente i medici dr. Marinček, dr. iPeirfogliia, dr. Mils, le infermiere iTliilka, Emilia e Gina dell’Ospedale Civico di Capodilstria per le. amorevoli cure preštele. Carmela Vascotto, Viale Tito n. 19, Isola BUIE NATI: Sinkovič Guido, di Milan e Braidas Elvira; Maček Davor, di Ivica e Lončarič Nada; Matelič Vladimir, di Firmino e Dubac Benedetta; Zogović Ne via, di Eugenio e Goriàm Teresa; Koslović Erminio, di Remigio e Marinčič Norma; Lubiana Marisa, dii Giovammii e Rotta Aurelia; Pavat Olivia, di Oliviero e Kovrić Valeria; Gtnlć Anita, di Attilio e Desković Eugenia; Koslo-vić Senno, di Italo e Sain Erminia. VERTENEGLIO DECESSI: Bonača Ivan di anni 73. CAPODISTRIA MATRIMONI: Zavadlav Vittorio, di anni 35, autiste con Ježeršček Milena, idi 'anni 40, impiegata ; Mandič George di 27 'anni, doganiere con Fusrili Nives, di anni 28, insegnante. DECESSI: Tatto Oreste di anni 43. NATI: Delise Franco, di Amatore e Rocco Edda; Sabadin Elda, di 'Sabadin Perina; Russo Tončka, di Josip e Petrič Miiriiana; Gregorič Vesna, di' Edo e Alič Vittoria; Jurjevič idi Peter e Gorella Michelina; Kleva Nives, di Jože e Morata E-mdllia; Korošec Modra, dii Dario e Sancin Lucia; Rebolj Jerica, di Antonio e Mirtič Vida; Moro di Albin e Podreka Maria. ISOLA Nel locale ospedale sono stati ricoverati: ri quarantottemne Angeli-mi Luigi, da Semedeila, che, in se-iguito ad una caduta, si è fratturato ri malleolo della gamba destra; Bonagin Lucia, da Oomunella, fi-mago che, cadendo si è fratturata il malleolo delia gamba sinistra; Jerman Vittorio, .dii anni 29, da Succiole, per una ferita al piede sinistro prodottasi inavvertitamente maneggiando una scure; Apollonio Giordano, di anni 32, da Capodi-sfcria, che per un brutto scivolone sul ghiaccio, è caduta battendo la nuca sui selciato, fratturandosi la base cranica; Vriič Caterina, di anni 40, Costabana, che, scivolata sulla neve, si è fratturata la gamba sinistra; De Ponte Luciano, di anni 25, da Capodistria, che, in conseguenza di un capitombolo dalla bicicletta, ha riportato la commozione cerebrale varie contusioni e escoriazioni al capo ; Krvatin Roman, di anni 23, di Corte Isola che, lavorando, si è ferito incidentalmente alla mano sinistra. COME STUDIANO I NOSTRI RAGAZZI I profitti del primo semestre I problemi della nostra scuola vengono trattati di rado sulle colonne del nostro giornale. Anche nelle riunioni delle organizzazioni si pania poco deua scuola, come se non fosse uro degli organismi vitali Della lotta per i rapporti socialisti nella nostra società. Eppur qufts. la tota.T.'à deda nostra popolar., ne, direte -imem c o • indiretta-, mente, è interessata alTeducazions' ed all’istruzione della nuova generazione che nell’economia e nel-Tammindlstrazi'one, continuerà la nostra opera. Ti chi è la Scuòla? Chi deve dirigerla? i metodi nél-Tinisegnamento corrispondono ai fini della scuola? Questi ed altri argomenti quanto mai attuali, sono stati discussi nelle conferenze semestrali degli insegnanti delle scuole del distretto. Ripromettendoci di portarne in seguito, cd limitiamo per oggi ad una analisi dei profitti nelle scuole italiane del distretto alla fine del primo semestre. Nelle scuole elementari, l’andamento dello studio appare, dalle statistiche di fine semestre, del tutto normale. Nelle 36 sezioni delle 9 scuole italiane del distretto, frequentato da 789 alunni, il profitto medio positivo risulte pari al 72%. 1 negativi rappresentano il 25,47% mentre non classificati' sono rimasti ri 2,03% degli alunni. Rispetto al. primo sjemestre delilo scorso, anno, si è avuto un (leggero miglioramento, che va messo in diretta relazione con la diminuzione delle assenze. Infatti quest’amno in tutte le classi ideile elementari si è avuta una medila di 4,7 giorni di assenza per alunni, mentre Tanno scorso la media era state di giorni 5,8. La miglior scuola in fatto dii assenze risulta quella di (Stagnano, che presenta un giorno di assenza per alunno nei 100 giorni di lezioni del primo semestre. Stando perciò alile statistiche, il rendimento idei bimbi delle elementari è del tutto normale e non presenta alcuna preoccupazióne. Diversamente stanno le cose per quanto riguarda le scuole medie inferiori. Su 759 alunni iscritti nei corsi superiori delie ottennalii e nelle classi inferiori dei ginnasi, che hanno uguale programma, solo il 43% ha riportato tutti voti positivi. Questi dati devono preoccupare ed a ragione, non solo i genitori, ma sopratutto i nastri insegnanti. Quali le cause? Programmi troppo estesi? insegnanti esigenti e severi nella classificazione? Bistoteressaìnenito delle famiglie? Un pò tatti questi fattori concorrono a determinare il basso profitto apparente dalla statìstica. Scuoia per scuola, insegnanti, a-lunni e genitori, dovrebbero soffermarsi su queste constatazioni e trovare la vita d’uscita per raggiungere alla fine d’anno le media normale di promozioni in questi tipi di scuole, che dovrebbero raggiungere almeno il 75% degli allievi. Particolarmente a Oapadiilstriia i risultati alle ottennali sono iinsoddi-sfacenti. Conseguenza della trascuratezza degli anni precedenti? Probabilmente sii, ma ciò impone un maggior impegno agli insegnanti locali, perchè a ragione i genitori chiedono toro di non far perdere degli anni ai propri figli. I risultati delle scuole medile superiori appaiono soddisfacenti, sebbene im’analisi approfondita possa rilevare ohe si poteva far molto meglio« Infatti le tre scuole superiori, liceo classico dii Oapodistria, liceo scientifico di Pirano e istituto tecnico dii Isola, sono poco affollati, risultando, in media, un profes- sore per 10 allievi. Accontentarci del 60,3% di pasiitnvii di semestre non sarebbe bene. In simili condizioni i nostri studenti possono e devono dare di più. Paragonando questi risultati con quelli delle scuole slovene, appare evidente lo stato di parità delle due scuole. Infatti le scuole elementari slovene del distretto hanno dato un profitto medio di 69 promessi su 100 alunni in condizioni di inferiorità per struttura lorganizzatliva, essendo molte scuole a sole due sezioni. Le scuole medie inferiori hanno dato 44 promessi su 100, cioè quanto quelle italiane, mentre il profitto superiore è sensibilmente migliore. , ma. COPERTONI CHE PRESERO IL VOLO Sono stati processati a Capodlistria tallii Praišmilkiair Radislav © Betaros Drago, entrambi addetti lalFADRIA, i quali qualche tempo fà harano sottratto »ffiimpresa 2 copertomi di macchine, che avevamo successivamente venduti ad un meccanico di Postu tuia. Riicomosciiuiti colpevoli i (lue sono stati coiulaiinali ,a 50 giorni di carcere ciascuno. TRE PROCESSI A PIRANO Tutte le cose helle sono tre, ma uora certamerate per Grison Valerio, Rajko Frame e Bastaja Miloš di Pi-ran'o, eh sono stati processati presso la locale sezione del giudizio popolare distreittualle.il Grizom colpevole di furto si è visto 'affibbiare 2 mesi di icaircene, ili Rajkio invece (a tre mesi della stessa penna per violazione alle morme ohe regolano il traffico', mentre B'astaja ‘Miloš è stato pure ©omdammalo >a tre mesi idi prigione per commercio illecito'. AVVISO Il Comitato promotore per l’erezione idei monumento alle Vittime del fascismo camuniioa di aver a-perto un 'conto corrente contrassegnato col numero 657-T-378. V« * <0 Li » Q * * < OO LU oo LU I— < OC QQ < CO CM 3 CO CO I— 5 6 Z o < co Q -o .. 0)° ® o i c „ IO 00 _Q CN ò ® io 2 T 10 co z CN .. -o Ö-S XI . >e buie-Se. Al 21’ sotto la porta buiese si aicoendle una mischia. Bonetti! para duie o itre pialle destiniate dn rete, ma un pallone dia lui respinto capita sui pale di di Valentič che insacca. Paghi idei pareggilo i poliesani rallentano il ritmo delle loro -azioni. Ed il gioco staigna a metà campo. Siamo verso il 33’ di gioco, ed ecco ad un tratto come un fulmine a ciel sereno ili segnale di chiusura. Consultiamo Foroilogio e vediamo che almeno cento persone come noi fanno ili medesimo -gesto. Poi una salve dii fischi, gruppi e grup petti, e T arbitro J eremo vič -a spiegare che il su-o orologio segnava la fine del tempo. Dopo Ha pausa, infiorata di commenti suilTarbiiitro e sull’-orollogiio dello stesso, s’iniaiia la ripresa. I budie-sii si fanno- immediatiaimiente sotto e all’ll’ su una 'azione coordinata del quintetto buiese, Vascotto segna con un tiro diaconale. iSeigue una pressione costante dei buiesi che segna- LA RIPRESA DEL GIRONE DI RITORNO DEL CAMPIONATO JUGOSLAVO Ancora più intorbidita la situazione in classifica Le due sorprese della domenica: Il pareggio del Vardar e la vittoria del Rabotnički ino ‘ancora al 17’ con Mitrovič ed al 33’ con Bonetti III. AI 40’ Livio Bonetti viene .atterrato malamente in area mentre si apip.rest.ava .a segnare. Fischio e l"ar-hitro indicia ii.1 dischetto del rigore. Poi ai mette ,a conversare con ili portiere .degli .ospiitó, ip tra la stupefa-zlome generale fa batter lliostacodo. Al 4’ gli espili eon Tiepolo riescono .a raccorciare le distanze. SA AVIJATIČAR—CITTANOVA 7:0 Francamente ci attendevamo qualcosa di più! Classifica alla mano ol eravamo rassegnati ,in precedenza a dover assistere aid un lineomtno tra parenti pioverli, scarso di «omlenuto tecmik». Man m.amo pierò ohe i minuti scorrevamo più cresceva la nostra delusione.. Pazienza, non sempre si può pretendere di assistere ad in-contri .dii aita levatura!. Concedendo pure al Cintiamo va d i essere stato punito aWiiniiiziio con un calcio di rigore ehe ha influito ne* gaitivameinite sul murale died giocatori, la squadra nel «amplesso ha dimostrato dii non saper funzionare ne come gioco d’assieme, nie individua-le. Durante tutto il periodo dell’in-contro non c’è stata um’azione degna dii gol e non un tiro diretto -a rete dtegino dii tramutarsi in punto.. Ogni qil alvei la il p allo ne capitava .ai piedi dii un giocatone del Ciittamjova, questo veniva bamailmente sciupato com tiri a vanvera.. Pareva di assistere ad un’esib iziione dii forza muscolare a chi tirava pliù forte sciiu-pamdo maggiormente. Non per questo vogliamo sminuire lil valore degli avieri nè la loro vittoria, poiché essi nion meli ta.no il posto a t tu.al.men le occupato dn classifica*. Filiamo certi ohe in breve essi aihbaindioneranno la retroguardia facendo valere i ‘loro buoni: diritti. Subito aiU’miziio glj 'avieri si por- La 16.mii giornata del campionato della I. Lega jugoslava è valsa ad intorbidire ancor più la già poco chiara situazione in. classifica. Domenica si sono avute due sole sorprese degne di rilievo: il pareggio del Vardar con l’Hajduk e la vittoria del Rabotnički sul B. S. K. Per quanto riguarda l’incontro di centro, quello cioè tra il Partizan e la Dinamo, bisogna rilevare che la vittoria poteva spettare di diritto a qualsiasi delle liuti squadre poiché il livello tecnico è stato altissimo e l’uguaglianza dei valori assoluta. La prevalenza della squadra belgradese può dunque considerarsi fortuita. 1 giocatori hanno dimostrato, per quanto possibile, considerate le pessime condizioni del terreno, una forma ottima. Ecco pertanto in breve le cronache degli incontri disputati: VOJVODINA — ODRED 3:1 (1:1) — Dopo un primo tempo, .im parità, durante ài quale si è visto del bel gioco da ambo le parte, l’O-dred capitolava niellila ripresa. Il Vojyioidiina segnavia al 1’ con Hadžič e Palaitiinuis, per l’Odred, pareggiava all 29’. Dopo essere passata nuovamente in vantaggio all 47’ coin Rajkov, la Vojvodina continuava a premette nell’area lubiamiese, minacciando contìnuamente Ha rete di Betnidik, che era costretto a capitolare nuovamente al 51’ dopo una rapida a-zàone degli ,attaccaliti avversari conclusa da Leskov. Ha arbitrato Nedeljkoviski, dii Skoplje idónamzi a 10 nula spettatori. HAJDUK — VARDAR 0:0 — Con la partita odierna l’Hajduik ha perduto molte ideile sue possibilità per 11 primato. L’incontro è stato infatti uno dei pfiù scialbi visiti finora a Spalato. Particola,rmente difettosa ed inefficace è ‘stata la Enea attaccante dei «maestri dei maire», mentre i macedoni', hanno svolto un gioco semplice e lineare, strettii in una difesa tatticamente preordina^ ‘ta.Nonostante una buona superiorità territoriale, l’Hajtìuk non è riuscito a concretizzare ; nemmeno quando Eambàtro Marek, di Z'aiga-brila gli ha concesso, al 63’, un rigore, sprecato malamente da Vi-doševdć. PARTIZAN — DINAMO 1:0 (1:0) — Liatteso confronto fra il campione d’dnvemo, .reduce dalla tournée sudamericana, e i zagabresii delia Dinamo, freschi della sonante vittoria sul Racing, si è concluso con una sconfitta di stretta misura degli ospite. L’attesa degli sportivi •per il grande confronto non è stata smentita. La partita, condotta a piena andatura da ambedue i contendenti ha fatto vedere un gioco di pregevole fattura, nonostante le condilomi del terreno, appesantito dalla neve. Al 10’ il Partizan passava in vantaggio con una rete di Bobek, su ripresa idi un calcio di punizione. Il risultato non mutava benché la Dinamo cercasse, invero con .poca fortuna, dii raggiungere il pareggio. Ha arbitrato ottimamente, come al solito, Lemesié di Spalato dinanzi a Circa 20 mila spettatori. SPARTAK — CRVENA ZVEZDA 0:3 (0:0) — La vittoria della — La partita inter,ul/ninia'V di calcio Lnghù‘1 (terra-I rl|m dia, jgiioteiatasi la settimana scorsa a Manchester, si è «onclnsa con la viittonia della prima per 9:1 (2:1). Orvema Zvezda è venuta fuori soltanto nell’ultimo quarto d’ora, dopo un gioco che hia visto, specialmente nel primo tempo, una notevole superiorità degli ospitanti, L’imcointro è stato giocato con impegno da parte dello Spartak, che, dopo ‘aver subito il primo, goal al 69’ per opera dà Vteiselinov non disarmava nemmeno quando la Or-venia Zvezda realizzava aitine due refi, rali 74’ con Kostić. Malgrado! ogni sfarzo per diminuire lo svantaggio, li calciatori di' Subotica non riuscivano a violare la rete belgradese. LOKOMOTIVA — PROLETER 2:0 (1:0) — Su un terreno reso pesante da uno spesso strato dii neve, i ferrovieri zagabresà hanno piegato ili Proleter di Osijek din un incontro veloce e interessante. Dopo solli 6’ Papec portava in vantaggio i propri! colori con un’azione personale. La reazione del Proleter è stata poco efficace. Il suo portiere, Majer, ha sprecato addirittura un rigore, concesso dall’arbitro, per un grossolano fallo defila difesa zaga-brese. Ili secondo tempo vedeva un assedio quasi' incessante della Lokomotiva lalia porta dei Proleter, che fruttava, all’86’, la seconda rete, segnata da Kobe su rigore. Ha arbitrato Kranjc, di Zagabria di-natnzi a 6.000 ‘spettatori. RADNIČKI — SARAJEVO 2:1 (1-1) — Fino al 43’ difficile sarebbe stato pronastliióare ili vincitore. Il igioco si era mantenuto in parità, per quanto di scadente contenuto tecnico e agonistico. Al 17’ il Rjadmiòki passava in vantaggilo con una rete di Ognjanovič II e Loivitič pareggiava al 25’ per di Sarajevo, Nella ripresa la partita degenerava in una serie dii scorrettezze recipro- che, che provocavano Tespulsione di ben quattro giocatori, con una discreta dose di colpa dell’arbitro •MFikulan dii Zagabria. Fra un battìi e ribaltiti generale, Petakovič al 62’ metteva a segno la seconda rete per il Radnički, (suggellando le sorti idi una brutta partita. RABOTNIČKI — B.S.K. 1:0 <0:0) — La rete della vittoria è stata segnata al 55’ dia Dtìimitrovski. L’iìncomltro ha avuto un corso normale con un gioco che non si è elevato sopra la mediocrità. La vittoria della squadra di Skoplje è stata comunque meritata. CAMPIONATO JUGOSLAVO I. Lega RISULTATI Partizan — - Dinamo 1:0 Hajduk — Vardar 0:0 Spartak — Crvena Zvezda 0:3 Lokomotiva —• Proleter 2:0 Rabotnički — B. S. K 1:0 Vojvodina — Odred 3:1 Radnički — Sarajevo 2:1 LA CLASSIFICA Partizan 16 12 1 3 51:20 25 Crvena Z. 16 11 3 2 31:14 25 Hajduk 16 12 1 3 31:17 25 Dìnamo 16 10 3 3 35:13 23 Vojvodina 16 10 3 3 45:24 23 Spartak 16 7 3 6 28:26 17 Vardar 16 3 7 6 21:22 13 Proleter 16 3 7 6 18:31 13 B. S. K. 16 4 4 8 25:28 12 Sarajevo 16 5 2 9 12:27 12 Radnički 16 4 3 9 18:28 11 Lokomotiva 16 3 4 9 20:26 10 Rabotnički 16 3 2 11 14:50 8 Odred 16 2 3 11 23:46 7 Davamo ial)l’a.ttaciC0 rendendo duro »il gioco ai difensori del Giittamova, ma non riuscendo a passare in nessuna mani-eira. Sii metteva 'allora di mezzo l’arbitro decretando la massima punizione contro- il Oittanova, -ohe Žer-novskii il ria mutava fatcàlmeimtie. Uh minuto più tardi lainoora Ž-eimovski riusciva a cionc'l-ndieie con un tiroi da vicino. Durante tutta ila rimanenza gli, .avieri paghi del successo non insistevamo limitandosi a controllare gli avversari. Nella ripresa era il Giittamova che continuava a premere, tuttavia gli- avieri ben tenevano con veLo'cd puntate in contro piede. Essi riuscivano cosà a tenere in costante allarme la retro guardila detl Giti anova. A11’8’ infatti su un allungo della propria difesa Mialeševič fuggiva da metà campo e metteva labilmente in rete. Diedi minuti più tardi era ancora Malese.vič a raccogliere un centro dii Žernovski e segnare a porta vuota. Quando- manicavano ormai cinque minuti 'alila oondlhsiioue del-l’iimoonitro e pareva ohe il risultato non do vese più cambiare, subentrava invece il crollo del Giittamova ohe incassava ancora tre reti. Ha diretto rincontro Gabrič di Pola, che ha la-sciato alquanto a desiderare nella valutazione del. fuori gioco. Le squadre hanno giocato nelle seguenti form azioni : AVIJATIČAR: Mirosavljevič, Čurin, Vučkov ič, Petrovski, Mačkovi Č, But,ul*, Žernovsiki, Blagojeviič, Male-ševič, Dedito, 'Knapec. CITTANOVA: Pintar, Šajn, Zaklinja, Šaj-n, Visentin, Scropeitta, Rossi, Paniuzza, Piavat, Kuk-ao, Zulič. ^ — Il noto calciatore Stojaspal, mezz’ala sitnist-ra delila nazionale austriaca^ ha chiesto alla sua società il nulla osta per poter giocare per una squadra su dìa m cri ca n a. GIÙNGONO I PRIMI DATI SUI CAMPIONATI MONDIALI SCIATORI IN SVEZIA 300 ATLETI IN LIZZA sulle piste di Falun Risultati di un'intensa e cosciente preparazione logistica coffitìttevi e presso famiglie private, diilstribmitdi in un raggio di 50 Tuitto il mondo sciistico è in questi gtarnà attratto dalla Svezia, dove domenica hanno avuto inizio i campijomaitii mondiali di tutte le specialità degli sport invernali:. Falun sarà ili teatro delle competizioni metile discipline nordiche cioè nellile corse e salti1. La piccola cittadina svedese, di nemmeno- ventimila abitanti, si trova a 850 km a nord-west dii Stoccolma, racchiusa in una piccola valle e circondata dia due laghetti. Naturalmente per questo importante .avvenimento la cittadina si sta preparando co-soientemente già dal lontano 1951, allestendo con la notoria abnegazione nordica piste per glii allenamenti e posti dà ristoro e pernottamento per gli innumerevoli concorrenti e spettatori attesi per i’occasione. Le ‘installazioni alberghiere Cittadine non potranno accogliere e soddisfare tutti, giacché è previsto l’afflussò dii non meno di 150.000 persone. Appunto perciò ài servizio logistico ha preparato numerasi posti per i pernottamenti ■km. dal luogo delle gare. A Mori, località che diede i natali; a Niiss Karlson, chiamato il re ideglii sci, gh organizzatori, hanno preparato gli appartamenti per gli ospiti di onore, ohe non saranno pochi. Gli abitante di questo noto centro sportivo ricordano con orgoglio 1/a famot^ii scriltìtlrilce Sefrni Langerief, che hia riempito numerosi volumi su Falun e che nella stessa ha pure vissuto molte anni. Parlano volentieri anche del noto pittore Karl Larsson, al quale Proprio i meravigliosi paesaggi della località ‘ispirarono quadri di grande pregio. 11 loro orgoglio maggiore sono però le miniere dà rame. Infatti con il rame dii Falun è stato »abbellito il tetto deEo storico castello dii Versailles e molte altre opere archatettonilche edl edilizie sparse in tutte te parti del mondo. Gli svedesi sano gente laboriosa e calma; si scompongono solamente alle competizioni sportive. Sono or- gogliosi in special xnod0‘ dei loro sciatori, che da lungo tempo dominano nelle competizioni mondiali. Ogni svedese è convinto che anche la maggior parte dei titoli di queste anno sarà appannaggio dei loro connazionali, e ciò pur essendo ri-masti impressionati dai risultati conseguite dai russi, o meglio dalle .russe, in questi ultimi tempi. Infatti nelllle corse sui 15, 30 e 50 km, come pure nelle staffette i più grandi favoriti, oltre naturalmente gli svedesi, sono pure d ,russi ed 1 filandesi, decennali rivali ormai in questa specialità. Nelle igare di salto, il pronositilco spetta di diritto a norvegesi e filandesi. Non sono però escluse sorprese da qualche svedese, oppure dalH’iaustriaco Bradi e dal nostro Polda, ambedue molto conosciute ed accreditate in Svezia. A Fallun giareiggìeranno complessivamente oltre 300 .atleti in rappresentanza di 18 inazioni. Il maggior numero di partecipanti è dato diai filandesi, .che hanno (Iscritto là (Continua nella pagina seguente) RAJKO MITIČ RIABILITATI GLI ARGENTINI dopo lo scandalo zagabrese CRVENA ZVEZDA: Prvulović, Stankovič, Zeković, Zlatković, Spajič, Djajič, Veselinov, Mitič, romasevic [(Kuotnski), cokic, (Popovič), Rudinski, Tomaševič) RACING: Domingez, Dellacha, G. Perez, Fernandez, Alvarez, Gu-ir.errez, Lupo, ivientìez, pizzuti, Simez, Sued. MARCATORI: al 13’ Sued, al 48’ e 70’ Tomaševič. L’incontro di mercoledì scorso fra le belgradese Crvena Zvezda •e il Racing di Buenos Aires è stato 51 rovescio della medaglia di quello sostenuto dagli argentini tre giorni prima a Zagabria contro la Dinamo, li pubblico di Belgrado, infatti, ha potuto assistere a un bel gioco, tecnico e corretto da ambo te parte. Gli argentini' si sono dimostrati alll’alltezza della loro fa- filata da circa 20 metri, insaccando imparabilmente nella rete dà Prvu-lovàò. Lo .smacco aveva l’effetto di ri-svegEare la Crvena Zvezda, ma i suoli attacchi' non approdavano a nulla e il primo tempo si concludeva a favore degli ospiti, che al 26’ sciupavano addirittura una buona occasione con liiinterno d'estro Mendez, che calciava alto da distanza ravvicinata. Tl secondo tempo .iniziava nuovamente con la Crvena Zvezda al-l’atcaeco e già al 3’ le sorte venivano ristabilite con un bel colpo di testa dii Tamašević. Qualche minuto più tardi e a seguito di una breve reazione argentina anche Pizzuti sciupava un’ocoaisdone d’oro, mandando alle stelle da pochi passi. LA PRESTIGIOSA MEZZ’ALA DESTRA DELLA CRVENA ZVEZ-DA E DELLA RAPPRESENTATI-VA NAZIONALE JUGOSLAVA. CONTRO IL RACING NON HA FATTO LA SUA GRANDE, SOLITA PARTITA, MA CIO’ VA ATTRIBUITO ALLA CIRCOSTANZA CHE ATTUALMENTE NON SI TROVA NELLA SUA FORMA MIGLIORE. ma, sia come singoli che come complesso. La Crvena Zvezda iniziava a ritmo veloce e Domingez aveva il suo da fare per mantenere inviolata la propria rete. Gli argentini, però, non si lasciavano intimorire da questa sfuriata ilmiriale e riordinavano ben presto te proprie file, passando alla ‘controffensiva. La difesa della Crvena Zvezda dovette subire 'ripetuti attacchi e, nonostante ■fom’lsse una buona prova, capitolò al 13’. Su un’azione dalla sinistra .Sued faceva partire una staf- Dopo un periodo di gioco alterno, la Crvena Zvezda serrava nuovamente sotto‘la porta di Domingez, costringendo gli ospiti a una serrata difesa. La pressitene si con-, oretìzzava al 25’ con un’altra rete di testa 'di Tomaševič. Sino alla. fine, ocnducevano poi ancora i belgradesi e avrebbero potuto segnare ancora con Rudinski, ma, tolto questo episodio, la difesa del Racing, rafforzata persino da. qualche elemento dell’attacco, riusciva a mantenere invariato il punteggio. B. A. QUADRANTE SPORTIVO INGLESI IN RUSSIA Il celebre club londinese, Arsenal e stato invitato a disputare alcuni incontri nelVUnione Sovietica per il prossimo agosto. Una delle migliori società calcistiche russe ricambierebbe la visita nell1ottobre o novembre. Verrebbero così ripresi i contatti fra calciatori russi 2 inglési, interrotti dal 1945, epoca dell’esibizione della Dinamo di Mosca in Gran Bretagna e Scozia. MAGIARI IN CINA Una selezione di 23 calciatori ungheresi è partita la settimana scorsa alla volta della Cina, dove disputerà incontri con le squadre di Pechino, Shanghai e Hankow. RUSSI IN AUSTRIA Probabilmente néf. giugno prossimo la Dinamo di Mosca andrà in Austria per sostenere due incontri con le migliori squadre viennesi. Saranno questi i primi incontri fra russi e austriaci dopo il 1927. SOLO SULLA VETTA Il famoso alpinista sud-americano, Francisco Ibanez, Vuomo che da solo raggiunse la vetta delVA-concagua, il picco più alto della Cordigliera dotte Ande, intende partire prossimamente a capo di una spedizione per la scalata alla cima, sinora ancor vergine, del Dhaulagiri (8176 m.) nelVHimalaya. REDIVIVO L'ex campione mondiale dello slalom, G. Schneider ha vinto da signore nella sua specialità alle gare sciistiche di Wengen (Svizzera), dimostrando di aver riacquistato, dopo alcuni anni di scialbe prestazioni, la sua forma migliore. IL BSK A PAVIA ? Domenica 28 c.. m. la squadra di pallacanestro del BSK di Belgrado, campione di Jugoslavia, sarà a Pavia per disputare un incontro con quella locale^ E’ PASSATA LISCIA Il noto automobilista, G.-Vilioresi e Uscito illéso dai un pericoloso incidente, che per poco non gli Costava la vita. Durante le prove delle nuove «Lancia» sport 3 litrif sul circuito li Ospedaletli, la macchi nauseino di strada a una curva, rimanendo sospesa nel vuoto. IL QUADRO DELLA TERZA GIORNATA DI RITORNO DEL CAMPIONATO ITALIANO GROSSO SOSPIRO DEI TIFOSI COI PAREGGI FIORENTINA E INTER Ulteriore passo indietro della squadra alabardata • risveglio del Legnano Anche questa terza giornata è stata in gran parte sciupata da campi semi-impraticabilì per il fango ti le pioggie, tanto a’ie rincontro Torino-Bologna è stato rimandato al ricupero e quello Genoa-Trieslina sospeso per 20’ nel primo tempo. Comunque la sorpresa c’è stata, costituita dal doppio pareggio della Fiorentina e dell’Inter che ha condotto sino allo spasimo i tifosi ei che ha lascialo miracolosamente immutate le posizioni di testa. La nuova sconfitta dei rosso-alabardati ha fatto ulteriormente retrocedere la squadra triestina, che ormai può considerarsi facente parte del gruppo di coda. Chi invece per la seconda settimana sembra in périodo di grazia è l’Udinese che, grazie al suo bravo Virgili, è riuscita a strappare degnamente la vittoria sulla Roma. Altra squadra stanca dell’aria di coda è il Legnano che, a fortissimi spintoni, sta facendosi a galla tra il gruppo delle squadre che, non potendo fare altro, attendono nella mediocrità la conclusione del campionato. Tutti gli altri incontri sono stati di ordinaria amministrazione. Ed ecco ora in sintesi la rassegna delle partite: ATALANTA — NAPOLI 1:1 (0:0) La partita non è venuta meno alla traditetene dei precedenti incontri concludendosi ancora una volta con un risultato di parità. (Nel primo tempo le azioni si sono continuamente alternate nei due campii e nella ripresa l’Atalanta ha avuto una certa superiorità durante la prima fase concretata .ai 23’ da un gol dii Bassetto. Il Napoli partiva al contrattacco e quattro minuti dopo metteva in rete con Amadei, in seguito a calcio di pu-nfrione. All’ll’ della ripresa venivano espulsi' J eppson ed Annovazzà per scorrettezza. Angoli 5 a 4 a favore dell’AtaTanta, arbitro Maurelli, spettatori 6.000. GENOA — TRIESTINA 1:0 (0:0) — L’dlncomtro è stato disputato in un mare dà fango e sotto una pioggia dirotta tanto che al 24’ del I. tempo l’arbitro decideva di sospendere 1’incontro per impraticabilità del campo. Venti minuti dopo però lo faceva riprendere. Il Genoa ha registrato, una maggiore pressione in entrambi i tempi, ma sopratutto nel secondo. Il primo tempo era terminato senza reti. Al 21’ della ripresa Bennike ha segnato il gol della vittoria per il Genoa. Il finale è stato a netto favore della Triestina. Angoli 8 a 3 per il Genoa, arbitro Arpaia, spett. 8.000, LAZIO — NOVARA 2:1 (1:0) - Al 12’ la Lazio è pervenuta al primo successo con Fontanesi che tirava in porta da pochi metri. Dopo il gol il gioco laziale si spegnava lentamente, mentre si metteva in luce la prima linea azzura. Al 40’ Piota doveva ‘abbandonare il campo definitivamente causa un incidente. Nella ripresa i‘1 Novara cont’nuava aU’attacoo ed al 10’ raggiungeva il pareggio con Arce. Il gol spronava i laziali che riprendevano il vantaggiò al 23’ sempre con Fontanesi. L’arbitro al 31’ decideva di espellere Arce. Angoli 5 a 2 per la Lazio, arbitro Campanari, spettatori 5000. LEGNANO — PALERMO 3:0 (1:0) — II Legnano ha dimostrato una netta superiorità territoriale e tecnica sui veloci ma imprecisi pa-termlitaini. Al 30’ Berkarié realizzava la prima rete legnanese. Nella ripresa, al 19’, su calcio d'angolo Ejdefliäll ‘realizzava la seconda réte. Era quest'ultimo che al 40’ metteva ancora un gol nella rete palermitana. Calci d’angolo 9 a 4 per il Legnano, .arbitro Pieri, spettatori 3500. CAMPIONATO ITALIANO Serie A I RISULTATI Atalanta — Napoli 1:1 Fiorentina — Juventus 1:1 Genoa — Triestina 1:0 Lazio — Novara 2:1 Legnano — Palermo 3:0 Milan — Sampdoria 1:1 Spai — Inter 2:2 Torino — Bologna (sospesa per impraticabilità del campo.) Udinese — Roma 2:1 LA CLASSIFICA Fiorentina 20 12 7 1 32:13 31 Inter 20 12 7 1 37:17 31 Juventus 20 12 6 2 36:17 30 Milan 20 9 7 4 39:22 25 Napoli 20 7 8 5 28:20 22 Roma 20 7 7 6 32:25 21 Sampdorila 20 7 6 7 23:24 20 Bologna 19 7 5 7 28:25 19 Lazio 20 7 5 8 25:24 19 Genoa 20 8 3 9 22:28 19 Torino 19 5 8 6 21:26 18 Novara 20 5 7 8 21:27 17 Udinese 20 5 6 9 23:32 16 Spai 20 4 8 8 22:32 16 Legnano 20 4 6 10 27:37 14 Triestina 20 4 6 10 20:35 14 Palermo 20 6 2 12 23:41 14 Atalanta 20 3 6 11 26:40 12 SPAL — INTERNAZIONALE 2 :2 (0:2) — L’Inteir che aveva fatto ricorso ad una formazione adatta alte pesante condizioni dei terreno, aveva attenuto la sua prima rete al 15’ con Buzzi'n. La Spai acusava. il colpo ma prima di riprendersi' doveva subire il secondo punto marcato dallo stesso Buza’in; poi la squadra (ferrarese riprendeva quota e si manteneva aU’attaeco. La ripresa vedeva del tutto cambiata la Spai,, che attaccando senza posa otteneva al 7’ una rete segnata da Castoldi. I ferraresi mantenevano la pressione e pareggiavano con Sega al 24’. Angoli 4 a 2 per l’Inter,-arbitro Massai, spettatori 10.000. FIORENTINA — JUVENTUS 1:1 (1:0) — Fiorentina e Juventus hanno chiuso alia pari una partita sciintiMiante nella quale volontà e tecnica sr sono alternate. Il risute tato è equo rispetto all’andamerito deirimeontiro. La Fiiorentìna ha imposto una Chiama superiorità solamente nel primo tempo. In questo periodo la squadra viola ha condotto a ritmo velocissimo ed ha attaccato in netta prevalenza portando numerose insidie alla rete dii Viola, che è stato (impegnato ripetutamente in diffidili parate. La Juventus ha apposto alia sfuriata degli ospiti la sua compassata tecnica tìd un gioco piuttosto freddo ima sicuro. Al 25’ Bacoi metteva in rete di testa. Nella ripresa il gioco della Fiorentina calava dii tono, ©d à giocatori dimostravano dà ri-’(semtöre detto sforzo dei primi 45’ Dopo soli 4’, sotto una pioggia torrenziale, Rilcagnli metteva ‘in rete il pareggio. Arbitro Belle, spettatori «0.000. UDINESE — ROMA 2:1 (0:1) — Sotto una pioggia torrenziale e con terreno ‘allagato le due squadre hanno iniziato subdito can inaspettata velocità e decisione. Al 43’ la Roma è andata in vantaggio con un gol di Renos to. Nella ripresa, dopo un buon c'hizàb della . Roma, TUtìdnese perveniva al pareggio con un buon riro di Virgili al 12’ su calcfia dii punizione. Al 31’ i frilu-la®!’' ottenevano la vittoria su colpo di testa di Beltrandii. Angoli 5 a 2 per l’Udinese, arbitro Liverari, spettatori 5.000. ■fx — Anche nel secondo incontro Mitermaaiioroale, disputato giovedì scorso a E1‘ Cairo, la nazionale ungherese di calcio ha battalo ila rapresen-t,a li va egiziana per 3:0 (1:0). * *. : '"'■'L I i » - . *£* - ;5 " ‘ • ■— . m * , ' • ”■*?** Fatti lontani da noi Uopo la buona prova con la «Crvena Zvezda» si può considerare svanita la pessima impressione llasoiata dai calciatori argentini dopo l'incontro svolto precedentemente con la «Dinamo». Molti l’altra settimana erano rimasti perplessi non sapendo da quale lato considerare gli episodi di violenza causati dal portiere del «Racing». Per quale ragione Uomingez si era lasciato andare ad un simile brutto esempio? Antipatia, astio sportivo? Niente di tutto ciò. Infatti pochi sanno che episodi del genere possono considerarsi all’ordine del giorno nei campionati sudamericani. Basti pensare che ogni principale stadio, in quei paesi, è circondato da un fosso profondo per evitare che il pubblico, esaltato, invada il campo e provochi incidenti. Ma anche questa misura non basta ad evitare i colpi di pistola che vengono spesse volte sparati dai tifosi. Nella foto vediamo uno di tali esempi di «ferocia sportiva» per sedare i quali la polizia deve ricorrere agli idranti. Possiamo dunque dirci ben fortunati della nostra scarsa emotività. S'avvicina a grandi passi la nuova stagionatili pallacanestro Con un notevole bilancio la Jugoslavia attende Curcic un nuovo • giovane elemento pieno di promesse si sta facendo avanti BELGRADO, febbraio — Ancora qualche poi di neve sul campo di pallacanestro. Ed attraverso ad esso alcune orine di passi, poche di qua altre di là. Sono le orme dei giocatori che sono venuti a vedere il loro campo che ancora riposa nel breve sonno dell’inverno, che ormai sta per finire. Verrà presto primavera e nuovamente echeggierà di grida e di consigli, di un rapido rincorrersi e di colpi di fischietto. Ora tutto dorme ancora. Solamente talvolta qualche giocatore viene a vedere questo suo campo, quasi pèr dirgli sottovoce di svegliarsi tra breve, di risorgere, di levarsi quella coltre che gli pesa addosso. Poi i giocatori sd ne ritornano alle palestre. Perchè l’attività invernale se per il campo significa abbandono di ogni attività, per i pallace-stisti è invece preparazione. Esercizi ginnici e spunti d’atletica leggera, lunghe corse sull’impiantito che quasi nemmeno fa risuonare dei rumori sotto il péso delle soffici scarpette gommate. Preparazione lunga e continua, con qualche competizione spo- radica, tanto per mantenere gli atleti aderenti al ritmo di gara. Eppure in Jugoslavia la pallacanestro non ha una lunga tradizione. A scorrere il ruolino di marcia c’è da rimanere ad occhi spalancati se si annota che questo sport particolarmente si è affermato solo in questo immediato dopoguerra e si confrontano i risultati davvero importanti che sono stati conseguiti. Si sono avuti è vero degli alti e bassi, ma tuttavia in alcune competizioni tra le più importanti i pallacestisti jugoslavi ce la hanno saputo fare. E come! Prendiamo ad esempio i campionati del mondo maschili che si sono disputati nel 1953 a Mosca. Sembrava all’inizio che gli atleti jugoslavi andassero che più altro per recitare uno di quei ruoli secondari che spesso le nazionali si assumono sia perchè è necessario dimostrare che le grandi prove non devono vederle assenti sia per imparare qualcosa. Gli jugoslavi se ne andarono quindi a Mosca e la stampa internazionale, che poco anche conosce la forza del- SùntiMe- GENEROSITÀ’ SCETTICA ' Notevole sensazione nel mondo del calcio ha prodotto la recente vittoria del Rouen, partecipante al campionato francese dì seconda divisione, su una delle mignon.' compaginai argentine, l’Indipendiente di Buenos Aires (3:2). Il successo della squadra del cuore ha fatto quasi impazzire dì gioia i tifosi rouenensi, :he alla fine deH’incontro hanno portato in trionfo i giocatori. Fra I dirigenti della società trancese, invece, non tutti hanno mostrato di apprezzare la vittoria del1 propri colori. Mentre, Infatti, il primo vicepresidente del Rouen, non potendo più resistere alla grande emozione e fai da spettatore in tribuna, scendeva nel campo ad incoraggiare i propri uomini, il presidente, un industriale del luogo, tenne un comportamento oca tutto diverso. Ad ogni goal della propria squadra impallidiva visibilmente e, al terzo, rimase tanto abbattuto da accasciarsi in preda allo sconforto sulla poltrona. Questo stranissimo fatto fu osservato immediatamente, ma nessuno potè spiegarsene le ragioni. Più tardi si seppe che egli aveva promesso ad ogni giocatore, in caso di vittoria, un predilo speciale di 12 mila franchi, ritenendo impossibile una vittoria della propria squadra. PORTIERE CINEASTA L’olandese Franz de Munck, portiere del F. C. Köln, società di prima serie tedesca, ha ottenuto un notevole successo anche quale attore in un film. Ciò farebbe credere che sport e cinema possano andare veramente d’accordo. Invece non è così. Il portiere cineasta lo afferma, addu-cendo a dimostrazione il fatto che da quando egli si è dato agli schermi, non riesce più a parar bene, per cui deve scegliere: o continuare a fare il portiere di calcio e rinunciare al cinema, o viceversa. LA COSTANZA E’ NECESSARIA PURE AI CAMPIONI Una confessione per tutti di Stani ey Anche io fui uno di quei ragazzini che in tutti i modi possibili e impossibili cercano di introdursi nello stadio per guardare i noti assi del cab-ciò ed entusiamarsi delle loro prodezze: E se riuscivo nell’intento, mi ficcavo lì nell’angolo della tribuna dilettandomi di tutto ciò che osservavo sul campo. Ricordo che mi si fermava il fiato quando vedevo dirigersi verso la rete qualcuno dei campioni di cui fino allora avevo soltanto letto o sentito parlare. Volevo diventare come questi grandi maestri. Cominciai a imitarli, a papa gallare i più svariati trucchi. Allora pensavo che tutto fosse semplice e facile. Più tardi, mettendo piede nel primo club sportivo, mi accorsi che anche lt{ cose più semplici cominciavano a complicarsi e che anche quello die avevo ritenuto facile, diveniva oltremodo difficile. Debbo dire subito che il mio primo allenatore (di cui mi sfugge persino il nome in quanto sono passati 25 anni) mi aveva detto una, volta: «Hai del talento, devi avere anche della pazienza, e un giorno sarai un vero asso del pallone». Devo riconoscere che le sue parole mi fecero piacere e mi furono d’incitamento. Ma mi accorsi ben presto che una cosciente applicazione nd calcio — o meglio pazienza — Come] ebbe a definirla il mio allenatore — confina con il martirio. Molte rinunce, e pochi svaghi e divertimenti — questo è tutto ciò che si può permetterò un giocatore di professione. E come si esige da un dipendente qualunque di amare il proprio lavoro svolto nell’azienda, così si richiede a noi di amare il calcio. IL PRIMATO INNANZITUTTO Quando giungono sull’Isola le squadre del Continente, allora abbiamo sempre dei lunghi colloqui con Valle- NEL FIUMANO E’ IN GARA LA SOTTOLEGA Vivaci di fine incontri stagione QUARNERO—RUDAR 1:1 Durante un primo tempo nel quale le squadre hanno lasciato alquanto a diesàdenare il secondo tempo è stato giocato con maggiore disinvoltura. Ii Rudar dotato di un ottimo settore sinistro ha impegnato vivacemente da difesa fiumana con Obrednik. La Ouarnero ancora a corto di preparazione ha palesato lacune notevoli specialmente nel1 quadrilatero. Allattacelo invece ha fatto valere una maggiore tecnica degli avversari. Le reti sono stiate segnate ambedue nella ripresa. Zidarič portava din vantaggio la Qmaamero con' un tiro molto angolato, mai al1 33’ gli ospiti riuscivano a pareggiare coti Obrednik, dopo una molto confusa màschia sotto La rete fiumana. Gli ospiti, al’38’, sbagliavamo un calcio diretto con Perk. Pubblico abbastanza numeroso ; ha ■diretto bene Rincontro Paskvan. SCOGLIO OLIVI—RUDAR 6:3 Poda, 15 —- Ambedue le squadre si sono dimostrate a corto di preparazione, tuttavia ilo Scoglio Olivi, che allineava due nuovi elementi, ha a-vuto facilmente ragione del Rudar che è sceso in campo- privo del mediamo Vlačać. Nellie file dello Scoglio Oilliivi hanno, esordito il centro-media-no Beigovič e lil centro at taiooo Pavkovič, Tra i migliori' in campo sono stati' Mikolič e Pavkovič dello Scoglio Olivi. Tenčič I. e Miletič del Rudar. Le reti sono state segnate nel seguente ordine: nel I. tempo al 17’ Mihelič (Scoglio Olivi), al .22’ Ra-stek (Scoglio Olivi), al 25’ Pavkovič (Scoglio Olivi), Ongaro al. 35’ per il) Rudar, al' 36’ Pavkovič (Scoglio Olivi), al 37’ Tenčič per dl Rudar al 42’ Lorenzdn (Scoglio Olivi). Nella ripresa Loremzin (Scoglio Olivi) al 29’, e Hrvatič i(Rudar) al 40’. Sotto stati tirati 7 calci d’ianigolo contro 4 a favore dello Scoglio Olivi. Arbitro Kotnik di Pola. Spettatori 500. TORPEDO—LOKOMOTIVA 4:2 Dopo un inizio favorevole ad ferrovieri, che temeiiMvamo l’assenza di due elementi- la Torpedo si portava decisamente aiH’attacoo e cogliie- SOTTOLEGA FIUME RISULTATI Torpedo-—Lokomotiva] 4:2 Scoglio Olivi'—Rudar 6:3 Orient—Vulkan 2:1 CAMPIONATO JUGOSLAVO II LEGA Quarnero—Rudar (T rbovlj e ) 1 -1 va urna preziosa vittoria con la Lokomotiva. La squadra della Torpedo ha dimostrato di possedere .una buona tecnica e di essere molto forte in difesa. Ha segnato per prima la Lokomotiva con Valčič al 17’, ma subito dopo Svečic: ooglieva il pareggio. Ancora lai 29’ la Torpedo sii portava in vantaggio con Potočnik. Nella ripresa Grhac coglieva 'Ila terza rete per la Torpedo al 13’. La Lokomotiva dimitouiva le distanze con Vai-čič su calcilo di rigore. Al 39’ Potočnik otteneva la quarta orate per la Torpedo. '(x - La nazionale austriaca di hockej su ghiaccio ha piegato sabato a Belgrado, quella jugoslava per 4:2 <2:1, l il, 1:1). natore. Gli facciamo notare il sistema di vita dei giocatori degli altri paesi d’Europa, per i quali non si può proprio dire che non sono professionisti. Ho visto pochi grandi maestri del pallone, tra loro Puskas, Rubala, Ocwirk e altri giocatori del «resto del mondo». Dopo le partite giocate con noi, naturalmente. Bevevano a più non posso. Se uno dei nostri si riducesse allo stato in cui si èrano ridotti i nazionali ungheresi dopo il 6 a 3, non potrebbero reggersi in piedi per 15 giorni almeno. Ciò si rifletterebbe certa-mntè sul «contenuto» del nostro portafoglio in quanto lo stipendio completo corre unicamente a patto che gli indumenti dopo l’incontro si tro-vino in lavanderia. Il nostro «menagery) persiste nel suo punto di vista che fino a che dura il campionato non esiste per noi divertimento. Abbiamo il proprio club, la propria sala di lettura, il biliar-~~do e altri giuochi, qui possiamo divertirci finché vogliamo, ma fuori di tale ambiente è pericoloso. LE LEGGI DELLO SPORT PROFESSIONALE Non potrò mai dimenticare ciò che è accaduto a Derek Dooley, l’attaccante dello Schefie\ld (W). Si era nel febbraio 1953 in un incontro col Presta. Derek in uno scontro rimase ferito, e dato diè il colpo era grave i medici gli dovettero amputare la gamba. Derek non volle acconsentire e ii suoi genitori ebbero a che fare per persuaderlo del pericolo cui incorreva. Quando finalmente cedette, i medici prèsero nelle proprie mani il destino del giocatore. Dooley ebbe salva la vita, ma rimase senza una gamba, egli, che in un campionato aveva realizzato 30 dèi complessivi 46 goals della sua squadra. Perciò non è strano che la prima dichiarazione del disgraziato centro attacco sia più che preoccupante: — Io sono il più sventurato uomo al mondo. Non posso più vivere a questo modo. Più tardi Dooley si calmò. Oggi si reta alle partite, scrive dei commenti sugli incontri e in un certo qual modo si è ambientato at suo nuovo lavoro, in quanto tutti gli porsero aiuto, come anche èra giusto. Ma che cosa succederebbe se venisse colpito qualcun altro in maniera tale che la ferita l’obbligasse ad abbandonare il campo da giuoco con meno chiasso sulla stampa e con più « tatto»? Male. Non dimenticate che dietro Ciascuno di noi attèndono impazienti le riserve per ginugere nella squadra ed affermarsi, segnare reti e percepire la paga complèta con gli eventuali premi derivanti dalle partite vinte e pareggiate. Sono queste le «leggi» del calcio professionale e non dobbiamo meravigliarcene, neanche se siamo noi ad esserne colpiti. Dooley si l’è Cavata,. Ma se per esempio si fosse trattato di un altro, certamento non ci sarebbe un Jack Coulton che a suo' tempo avèva offerto a Dooley nientemeno che 109 mila sterline dal suo< premio vinto al totocalcio. O non sarebbe stato organizzato un incontro• il cui incasso netto di 10 mila sterline è stato devoluto al giocatore infortunato, come è avvenuto in tale caso. Un’uomo non deve perdere una gamba per essere disgraziato. Ma quando si sa che è proprio così allora egli deve guardare le proprie gambe. Poiché esseì sono la nostra ricchezza. LA MIA PARTITA PIU’ CARA Solitamente usano chiedermi quale partita mi sia stata la più cara da quando ho incominciato a rincorrere il pàllone. Prima è péro necessario ui pidcolo schiarimento. Pèr la prima volta giocai nella rappresentativa, quando avevo 19 anni (parecchio tempo è ormai trascorso) e da allora ad oggi ho indossato pér circa 40 volte la maglia bianca della nazionale. Certamente penserete che una di queste partite mi è la più cara. Ma vi sbagliate. Nessuna di queste partite mi ha lasciato un sì profondo ricordo come quella per la Copoa, giocata lo scorso anno contro Bolton. Era una finale certamente grandè. Che dovrei raccontarvi ancora? Suppongo che vi ricordiate anche voi stessi come si sia giunti al d:3 pèr noi, per il Blackpool. Per il «Sunday Express» io ero il «dio nelle scarpe bullonate» ( sono ormai troppo vecchio perchè ciò mi possa adulare!) e ciò credo basti. Entrai nella nazionale. Partecipai pure all’incontro con il FIFA e contro l’Ungheria. Questi furono pure dei grandi incontri. Ma, indosserò ancora la maglia bianca? Ciò — nonostante il mio 39-esimo anno di età — mi attrae ancor sempre. Crediate o no, nonostante mi senta una specie di zio anziano dei giocatori più giovani, sento di non avér dato ancora tutto. Chi debbo ringraziare di cosi lunga vita sportiva? Il solo fatto di aver molto pensato alla sfera di cuoio e di aver riunciato per essa a tutte le mie gioie, addirittura anche quando le desideravo di tutto cuore. Ma se così non avessi fatto, sarei ancora oggi. Stanley Mathews? Lo dubito. \Je>$U smaltiva La S. S. «Aurora» organizza per sabato 20 c. m., con inizio alle 20.30, un grande veglione sportivo nei locali dell’aibergo Triglav di Capodiistriua Al veglione si accederà con Tinvito. Pertanto gli interessati, certamente tutti gli sportivi senza distinzione, potranno ottenerlo. facendone semplice richiesta alla sedè sociale di via Gambimi, giornalmente -dìallte ore 17 alle 22, o per telefono iaà numeri 36, 67 e 128 a incominciare da domani, mereoledì e fino a entro le ore 18 di sabato prossimo. la pallacanèstro jugoslava, non diede soverchio peso a questa partecipazione. In fondo — pensavano i sac-centani — i mondiali sono sempre i mondiali e che Cosa può fare una nazionale jugoslava a questa grande prova, una nazionale che ha avuto sì qualche bel successo in altre competizioni, ma eh 4 tuttavia non ha certamente la classe necessaria per imporsi nemmeno in un gruppo eli-minatorio? Questo dicevano i tecnici. Alla prova dei fatti però le loro opinioni valsero ben poco contro lo volontà e le capacità della squadra jugoslava, la quale cominciò proprio con raffermarsi nel proprio girone eliminatorio, un girone che non era certamente dei più facili in quanto vedeva in gara squadre come quelle del Belgio, dedl’Israele, della Finlandia e del Libano. Eppure la Jugoslavia superò a piedi pari questo ostacolo e solamente una squadra riusci a bloccarla nell’ultima partita del girone eliminatorio e cioè il Belgio che Con un vantaggio di due soli punti riuscì a prevalere su una Jugoslavia ormai stanca. In finale gli jugoslavi ripeterono ancora le loro belle prove e si insediarono al 6 posto assoluto nella graduatoria sinale. Set sto posto che però non indicò nemmeno le possibilità jugoslave in quanto ebbe il suo peso nella classifica l’insuccesso contro Israele, squadra che proprio nel girone eliminatorio era stata facile preda degli atleti jugoslavi, Se non si avesse avuto tale rovescio inaspettato, la Jugoslavia avrebbe potuto benissimo tarminarei al secondo posto a pari punti con Ungheria, Francia e Cecoslovacchia. Non faremo qui tutta la storia della trascorsa annata pallacestistica. Sarebbe una cosa troppo lunga, che richiederebbe troppo spazio. Tuttavia è necessario accennare che nel 1953 la Jugoslavia, altre il sesto posto ottenuto ai campionati del mondo, fu anche seconda al torneo internazionale di Istambul, dove solamente la Francia riusci a superarla per merito unicamente di un quoziente reti leggèrmente migliore. Complessivamente nello scorso anno la Jugoslavia sostenne 20 incontri dqì quali ne vinse 11. Da notarsi però che tra le sconfitte subiti ne risultano ben 3 per merito della Francia. Non si. può però parlare della nazionale jugoslava di pallacanestro, senza citare chi è stato uno dèi maggiori artefici di molte vittorie e cioè Curde, che: nel 1953 è stato il cannoniere scelto dèi quintetto. Curcic è un atleta che ha il fiuto del canestro. E giustamente il negro Van Zandt, che fu uno dèi giocatori della sorprendente squadra del Harlem, disse dopo una partita disputatasi a Istambul: «Quel giovane è un re-lizzatore nato!» Parold esatte queste in quanto nella passata stagione Curcic Ita staccato tutti i suoi compagni di squadra nella marcatura di canestri segnando 217 punti. Finora ha indossato 25 volté la maglia della nazionale dando alla propria squadra ben 250 punti. Il che significa quindi una media di 10 per partita. Un bilancio simile non è stato ottenuto da nessuno altro atleta jugoslavo. Neanche Loci, il quale ha finora giocato in nazionale 66 incontri sognando 538 punti, con una media di 8,3 punti per partita. Ma Curcic è appena agli inizi della sua attività. Egli infatti è nato nel 1933 e quindi, ha ancora molte cose da dire in futuro. Da notarsi poi che Curcic non è solamente un magnifico palacestista, ma anche un ottimo sciatore. Praticamente quindi un atleta perfetto. O. R. Ha vinto Pire Dopo che sino al penultimo girone del massimo torneo scacchistico jugoslavo i pronostici davano per sicuro il titolo al giovane maestro l uùerer, avvenne la catastrofe. L’uomo di coda, Rabar, batteva il capolista in una interessante e avvincente partita, che favoriva esclusiva-mente il terzo concorrente, Vasja Pirc. Questi si portava in testa alla classifica con 2 punti, 9 < £ seguito da Rabar e Fuderer con un punto e mezzo ciascuno. Come si vede, una posizione favorevolissima poiché gli sarebbe stato sufficiente un remis per aggiudicarsi il campionato. E’ ciò che avvenne dopo la 27.-ma mossa dell’incontro decisivo Pirc-Rabar. Quest’ultimo si è aggiudicato il secondo posto, mentre Fuderer, nonostante il suo buon gioco, è rimasto terzo. Vecchio arzillotto La famiglia Gower conta quattro fratelli in gamba. Ecco Antony, di 62 anni, mentre esegue un perfetto salto in lungo. Il motto della famiglia è «ogni mattina un’ora di sport, verso i cent’anni.» CAMPIONATI DI FALUN (Continua dalla pagina precedente) bellezza di 40 alleiti, mentire gli Svedesi ammantano a 36. Le rimanenti niaztìdnd pairteciiip ariti figureranno col seguente numero di atleti: Russia 32, Italia 21, Germania Orientale 19, Cecostaviacchia 13, Germania Occidentale 12, Francala e Svizzera 10, Jugoslavia, Stati Uniti e Austria 8, Ungheria e Giappone 6, Canada 3, Dandmaroa 2, mentre la sola Islanda, ha iscritto un solo sciatore. Nella corsa dei 15 km sono iscritti ben 89 sciatori,, nei 30 km 66, e nella maratona saiistitea 'dei 50 km, 48. Nella combinata nordica prenderanno il via 35 sciatori', Ite staffette vedranno alta partenza 15 nazioni. La gara dì salito vedrà i vola dà ben 76 saltatori. -Forte sarà pure la parteaiipazione alle gare femminili. In base ai dati esposti si può concludere Ohe ben poche probabilità hanno i nastri sciatori, tranne forse Polda, di aspirare a buoni piazzamenti. In ogni caso parò, guadagneranno molto ita. esperienza, che per loro ed i rimasti a casa ■sarà dà grande giovamento petr il futuro. , Ecco i primi (risultati tecnici, giuntaci al momento di andare in macchina : RISULTATI SCI FONDO 30KM.: 1. KUZIN Vladimir (URSS) 1:50.23 ; 2. Veikko H-akul'inen -('Fini.) 1: 50.51 ; 3. Mariti I.aulal.a (Fini.) 1:5052; 4. Jemiberg '(Svezia) 1:51.30; 5. Tanno Sipilä '(Fimi.) 1:52.08 ; 6. Esko Tildi (Fini.) 1:53.15; 7. Konti-nen '(Fini.) 1:52.51; 8. Vàitamen 1:53.29; 10. Količin (URSS) -1:53.46; (Fini.) 1:52.57; 9. Terentjev (URSS) 19. Compagno-mi (Italia) 1:56.54 ; 20. De Florian i( It. ) 1:56.57; 48. Janez Lavrič (Ju-gosl.) 2:08.05. Matevž iKo-r-diež si è ritirato. SALTI : 1. MATTI Pici ikaineu (Fini.) 2305 (765, 78 m.); 2. Veikko He ino-nen (Fimi.) 2225 <72.5, 76m.); 3. Orsi mari (Svezia) 220 <75, 77 ni.); 4. Knarvik ( \orv ) 219.5; 5. Falkarager <(No-rv.) 2175; 13. Devlin (USA) 210.5; 16. Falda Janez (Jugoslavia) 210 <65, 655 m.). Procede il campionato italiano di pallacanestro SPALLEGGIATO DAL GIRA il Borletti comanda ancora ALLENAMENTO per . . . telegrafo Il lussemburghese Josy Barthel, campione olimpionico dei 1.500 m. pilani, che si trova at-tua’mente negli Stati Uniti d’America, dove gareggia con suc-cessso in pista coperta (la scorsa settimana a New York ha vinto sul miglio in 4’7”5), sta adottando un metodo veramente originale per mantenersi in forma, senza rinunciare alla guida del suo allenatore di fiducia, il tedesco Gerechter, residente a Freiburg nella Germania occidentale. ' Barthel interpella telegraficamente il Gerechter sul sistema da adottare nella preparazione di ogni competizione, ricevendo Ua questi, sempre telegraficamente, istruzioni e suggerimenti sul programma d’allenamento e sul piano tattico da adottare in gara. Il fatto che Josy Barthel abbia vinto in tutte te prove sostenute finora, raggiungendo, nonostante la mancanza di dimestichezza con te gare in campi coperti, tempi veramente ottimi, sembra dimostrare la possibilità di ,altenare gli atleti anche da lontano. La terza giornata del girone di ritorno ha fatto registrare! una sola vittoria estrema, e cioè quella della Virtus che ha disposto con molta facilità della veneziana Jungans. Nè il vento nè la neve?, hanno impedito ai bolognesi, di imporre il proprio gioco, ma ciò che più ha impressionato in questi ultimi è stata la facilità e la precisione con cui venivano portate a termine le azioni. Verso la fine dell’incontro, a risultalo ormai acquisito, i veneziani hanno cercato di rimontare il passivo, ma limprecisione e le inesorabili azioni in contropiede dei bolognési hanno impedito ogni progresso avversario. Meritata pure la vittoria del Pavia contro la Roma. Rispetto alle precedenti esibizioni alquanto scialbe, i pavesi hanno finalmente sfoderato un incontro con Vi maiuscola. 'Calmi e sicuri in difesa, molto prestanti e lucidi nelle azioni d’attacco, essi hanno giocato con cuore e generosità assicurandosi la vittoria negli ■ultimi minuti di gioco, proprio in quel periodo cioè nel quale gli incontri precedenti segnavano il tracollo della squadra. Dopo aver chiuso il primo tempo con facilità, nella ripresa il gioco acquistava maggiore vivacità aumentando il ritmo delle segnature. Nelle ultime battute dell’incontro, i pavesi, imitali a gran voce dia propri tifosi terminavano in bellezza diventando i padroni della situazione. 1 bianco - rossi, del Varese hanno sconfitto la Triestina con le sue stes- se armi, cioè con la velocità. 1 varesini sono partiti imediatamejite con un veloce ritmo, disputando una delle loro migliori partite. Non bisogna però credere che la Triestina non sia esistita in campo. Tutt’altro, disgraziatamente è incappata in un Varese in periodo di grazia, non sconfessando per nulla la fama che in questi ultimi tempi era riuscita a procurarsi. Ha trovato sul suo camminò un Varese scatenato molto difficile da domare. Per tutta la durata dell’incontro è stato il Varese a condurre la danza mantenendo inalterato il distacco acquisito già nei primi minuti di gioco. s Il Gira, grazie alla superlativa prestazione delVamericano Germain ha disposto facilmente dei goriziani. Dopo le critiche mossegli in seguito allo scialbo incontro disputato con il Borletti, Vamericano non solo dominava la partita ma stabiliva pure il suo record personale segnando ben 42 punti, il che rappresenta pure il massimo raddiunto nella precedente stagioni. A questo record bisogna però dare atto il buon comportamento di tutta la squadra, che dopo essersi assicurato il necessario vantaggio iniziale ha praticamente giocato per il suo fromboliere. La Goriziana dal canto suo ha rimontato parte del distacco iniziale nella ripresa, durante la quale i bolognesi hanno messo in campo parecchie riserve. Il Borletti ha incamerato altri due punti, vincendo ancora una volta per merito della classe dei suoi giocatori. Il Benelli, sceso in campo con la certezza di dover soccombere, ha ugualmente profuso nella gara tutte le sue energie. Nel complesso la squadra è stata ben affiatata con chiare idee tecniche e Con temi d’attacco vari e piacevoli, I campioni milanesi, pur non avendo mai corso alcun pericolo hanno dovuto mantenere in campo costantemente il quintetto base per poter contrastare il passo ai tdnaci e volitivi avversari. Infatti dopo aver chiuso il primo tempo con uno svantaggio minimo, durante la ripresa, la loro unica preoccupazione è stata quella di contenere la sconfitta in un punteggio ragionevole. Sul finire dell’incontro però, dopo l’uscita dal campo di. Bontempi e Riminucci, i milanesi hanno potuto facilmente concretare in canestri una superiorità non palesata durante l’incontro. Ancora una volta gli artefici veri e propri della vittoria sono stati Romanutti e Stefanini. Ecco oma i risultati degli ultimi incontri: Bene®—Varese 50:44, Triestina-—Jungans 73:58, Vi-rtus—'Pavia 71:45, Roma—Itala 67:40, Reyer— Gira 52:57- Goriziana—Borletti 35: 46. La classifica è pertanto la seguente : -Ror tetti 28, Gira- 26, Viirtus 20, Roma 18, Triestina 17. Pavia 14, Jungans 13, Varese e Goriziana 10, Reyer e Bene® 9, Itala 2. vi' — Robert Bisuel, capitano federale e allenatore della nazionale francese di palla,canestro, terrà a Belgrado un corso quindici-naie per -allenatori -delte nostre migliori società. yV — Nello Pagani, su «M-ondia-l», ha vinto nella categoria 125 crac, alla gara miotociclistioa internazionale di Saio Paulo (Brasile), -disputatasi venerdì scorso-, Enrico Lorenzetti, su «'Guzzi», si è -piazzato secondo nella categoria 350 cm, dietro l’ànigllese Ray Amm, su «Niout-on». •fe — L’Unione pugilistica jugoslava ha proposto a candidati per la rappresentativa dilettanti -europea- i pugili Tomislav Kri zmiančič c Radoslav Radianov. La proposta è stata fatta siu richiesta della FIBA (Federation International Boxing Associa- I lati-oli ). -fr “ La federaci one calcistica greca ha selezionato per gli incontri con Jugoslavia e Israele i seguenti 'giocatori: Deìlaviignas e Tiauiksis (portieri), Rosidis, Knrsidis e X-an--to-puilios (terzini), Ardiso-glu, Ferie* miis, Limoxiiakis e KoitridiÌ9 ( mediani ), Kokimakis, K-a-sakos, Kamaros, Kuliirukidlis, Papan-toniu e Papia-ko-pul-os ( attaccanti ). -fx —• L’Isliambul/ Gdres Kulihi», il. migliore sodalizio turco dii lotta ■greco-romana, ha invitato lil «Partizan» di Belgrado a sostenere due incontri -amichevoli -a Istambul per Al 20 e 21 c. m. La squadra belgradése si recherà poi ia Beyruth e Atene, do-ve sosterrà altri 'incontri. VENTANNI DI STORIA DEI RAPPORTI TRA ITALIA E JUGOSLAVIA DALL' AVVENTURA AL TRATTATO DI FIUMANA La cosidetta »pace adriatica« fu il preludio all’aggressione fascista nei Balcani Nel 1919 Fiume era governata da urinjnministrazione civile e da un Consiglio superiore interalleato da cui dipendevano i reparti italiani e francesi ivi di stanza. In seguito alla firma del trattato dii Saint Germain e a gravi incidenti tra soldati italiani e francesi, venne decisa la sostituzione dei reparti deU’eseroilo italiano con soldati britannici. Per impedire -l’attuaizione dii questa misura, D’Annunzio raggruppò alcuni militari, ribelli a! governo civile e avventurieri fascisti, occupando con un colpo dii mano, I’ll settembre, la città e instaurandiovi una dittatura sciovinista. I governi italiano e jugoslavo, seppur per ragioni ovviamente diverse, non reagirono al pazzesco gesto del D’Annunzio. Anche Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti ritennero opportuno non intervenire. «Fu una guerra privata contro Inghilterra, Francia e Stati Uniti, condotta da una poeta privo dii senso morale e di senso comune: una parata medioevale, ohe non finì in tragedia, sol perchè nessuno fuori d’Italia la prese sul serio». i(l) Il gesto dii D’Annunzio non risolse naturalmente la questione fiumanai, che sostanzialmente non venne risolta nemmeno col trattato di Rapallo, la cui LA LETTERA APERTA AL TEATRO Nel prossimo numero pubblicheremo un intervento sugli argomenti trattati recentemente nella nostra «lettiera aperta» al Teatro diel Popolo dii Capodistria e allo «Ivan Zaiio» di Fiume. Gradiremmo ugualmente che la direzione del Teatro cittadino esca una buona volita dal suo mutismo rispondendo ai quesiti dalla «lettera» sollevati. applicazione costrinse il «poeta-soldato» a lasciare la città. Il Trattato italo-jugoslavo, firmato a Rapallo il 12 novembre 1920, venne considerato ufficialmente come «dì più importante fatto della politica estera italiana del dopoguerra.» (2) In -realtà fu un vero atto di brigantaggio -ai danni del giovane Stato jugoslavo, commesso per di più col consenso del derubato e con tutti i crismi della diplomazia. I governanti del’l’uppena costituito regno dei Serbi • Croati e Sloveni erano infatti seriamente impegnati in giravi questioni interne, privi di qualsiasi forza per opporsi alle pretese italiane sul piano internazionale. Le prime conversazioni italo-jugo-slave per la soluzione della questione adriatica ebbero luogo al convegno di P-allanza (maggio 1920), a cui parteciparono Scialoj-a, da -parte italiana e Trumbiè, da parte jugoslava. Quest’ultimo dichiarò ohe il suo governo era disposto a riconoscere la sovranità italiana su Fiume, a condizione che l’Italia accettasse la linea Wilson come confine in Istria e rinunciasse alle sue assurde rivendicazioni sulla Dalmazia. Seialoj-a, da parte sua, confermò invece tutte le richieste di Roma ; in una parola richiese la semplice applicazione del piatto di Londra-. I colloqui furono sospesi dalla sopravvenuta crisi ministeriale italiana ohe provocò la caduta del gabinetto Nitri, sostituito dia Giolnittìi. Agli Affari Esteri, Soia-loja fu sostituito da Sforza. Questi riallacciò i contatti con il governo dii -Belgrado in -occasione della conferenza internazionale di Spa -(3), dove si incontrò con Trumbiè per concordare la ripresa ufficiale dei colloqui interrotti a Ballanza. Dopo un intenso lavorìo, cui non rimasero estranee le diplomazie francese e britannica, si giunse alla conferenza di Rapallo (7 novembre). Ufficialmente le posizioni delle due parti erano rimaste quelle del convegno dii PaOlanza. Là in realtà Sforza aveva avuto -assicurazioni preventive circa il cedimento del governo jugoslavo nei confronti delle -più sostanziali richieste italiane. Queste furono riassunte nel telegramma ohe Sforza inviò il 31 ottobre 1920 agli ambasciatori a Londra e Parigi. «Per NOTE '(1) G. Salvemini: Mussolini Diplomatico, pa-gg. 24—25. (2) Sforza: Pensiero ed azione di una politica estera, -pag. 93. (3) Alla Conferenza di Spa il governo italiano riuscì a farsi -assegnare in conto riparazioni di guerra tutte le navi da guerra -e tutte le navi mercantili dell’ex impero -austro-ungarico. Alla Jugoslavia vennero assegnate solo alcune navi appartenenti ad armatori jugoslavi. (4) Pensiero ed azione di una po-lirica estera, pag. 133. (5) Idem: pag. 170 e seguenti. (6) La sera del 10 novembre Sforza così telegrafava ai rappresentanti italiani a Belgrado, Bucarest e Praga: «Di fronte alla fermezza e alla ragionevolezza delle nostre domande, il signor Trumbiè è venuto ora a comunicarmi che accetta la frontiere al M. nevoso, l’indipendenza di Fiume e la sua continuità con l’Italia, la sovranità italiana su Zara, Lussin Cherso, Lagosta ed altre -isole minori». i(7) Nel suo discorso, di cui alla nota 5, Sforza cosi affermò : «Per far tornare vero il verso di Dante, che definisce in modo immortale i confini d’Italia al Quarnero, per assicurarci il confine giulio, cfie il sangue dei nostri soldati ha consacrato, abbiamo dovuto accogliere nel nostre seno centinaia di migliaia di slavi. A questi slavi assicureremo la più ampia libertà di lingua e di cultura. Sarà per noi un impegno d’onore ed un attardi saggezza političan. Come questo -impegno sia stato mantenuto è noto a tutti! (8) Sforza: Pensiero ed Azione di una politicai estera, pag. 170 e seguenti, -(9) G. Salvemini: Mussolini Diplomatico, pag. 30. esclusiva notizia di codesto governo — diceva il -telegramma — informo che noi potremmo giungere alla cessione di quasi tutte le isole dalmate e, meno Zara, di quella parte della Dalmazia che, come le isole, le firme della Francia e della Gran Bretagna riconoscono a noi, ma dobbiamo pretendere un perfetto confine giulio pressapoco quale è segnato dal patto di. Londra. Per Fiume ei limitiamo a chiedere e c’impegnamo a rispettare la piena indipendenza di stato sovrano in contatto col territorio italiano». i(4) A Rapallo la Jugoslavia fu rappresentata dal primo ministro Pašić e dal ministro degli esterni Trumbiè. All’inizio, essi tentarono di trincerarsi in difensiva, contrapponendo alla tesi- italiana -(Trieste e Pola hanno un confine -geografico che meglio le difendè sul Monte Nevoso e pertanto questo dteve essere il confine italiano) la proposta di garantire il confine sulla linea Wilson, creando una fascia smilitarizzata -al di qua e al dà là dii tale linea. Sforza respinse naturalmente questa proposta. D’altra -parte la resistenza jugoslava fu di -breve durata. Pašić e Trumbiè finirono cól cedere. Il perché di questa resa fu- spiegato dallo stesso Sforza nel suo discorso -alla Camera del 26 novembre per illustrare il trattato di Rapallo: «Noi facemmo comprendere ai plenipotenziari dello Stato vicino quali gravi pericoli poteva trar seco per loro una decisa ostilità politica dell’Italia, facemmo toccar con mano che una azione italiana dissolvìtrice delle forze jugoslave poteva avere rapidi risultati, che sarebbero stati fatali per il governo di Belgrado». (5) Il 10 novembre Trum-bié comunicava a Sforza l’accettazione delle condizioni- italiane (6). Pašić e Trumbiè, caratteristici rappresentanti dell’imbelle borghesia jugoslava, giunsero sino -al punto da non chiedere alcuna garanzia per le popolazioni slave dei territori -assegnati all’ Italia. L’art, 7 dèi Trattato conteneva tutta una serie dii garanzie cultur-aild ed economiche per le poche migliaia di italiani in Dalma-zia. Nemmeno una parola vi fu invece sui diritti e le garanzie delle centinaia d-i migliaia di slavi -della Venezia Giulia, di Zara e delle isole dalmate, assegnate aH’Itali-a i(7). Il trattato di Rapallo fu firmato ili 12 novembre 1920 e Trumbiè, -appena tornato in patria, fu costretto -a dimettersi sotto rondata dell’indignaaiiOine popolare. 1 popoli jugoslavi non potevano, infatti, comprendere e approvare il sacrificio delle loro terre e di oltre mezzo milione di oonnazi-onali -all’impe-ri-alism-o italiano. Circa lil vero significato del trattato per gli- orientamenti e .gli obiettivi della politica estera italiana, ecco cosa disse Sforza: «L’intesa di Rapallo sarà veramente if- comincia-mento di una vita gloriosa, se sarà il primo passo di una sana, serena influenza italiana dall’Adriatico all’Egeo, al Mar Nero». (8) Quella che fu definita «la -pace -adriatica» era solo la premessa delle future -avventure -imperialistiche -di Mussolini nei Balcani, A Fiume intanto il nuovo statuto di emporio autonomo entrò in vigore nel dicembre. D’Annunzio protestò che sarebbe morto piuttosto di cedere, ma quando si re9e conto che il -governo faceva sul serio dichiarò che «Pita-Ha non era- degna ch’egli morisse 'per tei» e si dileguò. JEAN IN E CHARRA'l : Ai lettori della «Nostra lotta», molto cordialmente I CENTO ANNI DEI CANTIERI DI POLA Dopo la liberazione il lavoro riprese febbrile per sanare le ferite della guerra • Oggi i Cantieri occupano migliaia di lavoratori e costituiscono uno dei valori industriali e marinari fra i più eminenti del nostro Paese -(Nastro esclusivo) (Continua dal nr. 331 ) Nel 1920, a occupazione avvenuta, i primi licenziamenti aprono gli occhi a molta gente. In città si hanno le prime bravate fasciste, il 1. Maggio si ha l’eccidio dell’arco dei Sergi. Lo smantellamento degli impiantì segna il crepuscolo di un lungo periodo di proficue attività industriali. Viene demolita l’impalcatura con cinque gru sullo «scalo nuovo» e vendute molte macchine. Il Cantiere così mutilato non può più costruire nuovi piroscafi. Negli anni che seguono, i licenziamenti continuano. La produzione aumenta nel corso della guerra d’Etiopia. Poi ricade. Viene demolita la gru grande dello scalo maggiore. Nel Cantiere vengono condotti piccoli lavori di riparazione, dì carenaggio e di demolizione. Anche Trieste è in crisi e di nuove imbarcazioni se ne costruiscono ben poche. Nel 1936 viene trasferito a Taranto un bacino galleggiante di 22.000 tonnellate. Altri quattro bacini di immissione e di carenaggio, un bacino I NOSTRI PROBLEMI Suddivisione delle entrate In una serie -di nuove disposizioni economiche la prima e una delle più importanti è l’ordl'namza sulle entrate lorde delle organizzazioni economiche e sulla loro .distribuzione. Limitando il suo contenuto -alle sole questioni economiche fondamentali, questa ordinanza rappresenta la sintesi di tutto -il' nostro sistema legislativo economico, non solo come complesso di norme fondamentali, ma anche come indirizzo del suo ulteriore sviluppo. L’ordinanza contiene il principio che i tassi di accumulazione e dei fondi vengono -aboliti, mentre la collettività si -assicura le entrate dell’«-oonomi-a con i cosidetti contributi fissi e con la -compartecipazione all’utile -aziendale. I contributi fissi (sotto forma dii interessi sul patrimonio fimmobili-a-re, di imposte sulla oirool-a-zione e sui terreni) devono essere versati -allo stato, senza considerazione -delle entrate -aziendali lorde. Gl’interessi sul patrimonio limino-biliare non hanno solo importanza come entrata sociale, ma rappresentano anche un indice dell’utilità di questo patrimonio e della misura in cui viene utilizzato. L’azienda che non riesce a pagare gli -interessi sul patrimonio, dimostra in linea di massima di non saperlo o poterlo usare in modo redditizio. I-n questo caso può anche venderlo (tutto o in -parte) -a un’altra -azienda. In questo molt, senza ingerenze amministrative, ai consegue che i mezzi fondamentali possano distribuirai in base alle. effettive necessità economi-che e -all’azione delle -leggi del mercato. La tassa sullla circolazione rappresenta una importante entrata della collettività, ma il suo ruolo principale consiste nel-l’a-rmondzzare le differenze tra la produzione e ili fabbisogno, dimodoché il consumo si mantenga ned limiti dèi possibile. I contributi fissi, -per -principio, ap- partengono alla collettività. Tale prineipdo trova la sua espressione nel pagamento dbgli -interessi su-1 patrimonio immobiliare» Questi interessi vengono versati nel piano -generalo degli investimenti e ciò significa che non -appartengono a nessuno -in particolare, poiché da questo fondo possono prelevare i erediti tutte le organizzazioni economiche, gli organi sacrali territori-ali e anche la comune, -qualora soddisfino alle dovute condìlzioraii. Questo fondo sarà u-ma fonte costante per il finanzi amen-ito degli investimenti, che, in linea di massima, dovrebbe -aumentare costantemente. La tassa sui terreni è completamente devoluta a favore della comune, mentre -la tassa sulla circolazione serve -principalmente -a coprire -le necessità federali e sociali. Il pagamento di questi contributi fissi rappresenta -l’obbligo fondamentale delle -aziende e 1-a sua inadempienza porta conseguenze, gravis, che possono -arrivare -sino alla liquidazione coatta. Al posto dell’aittuale quota di ac-cumulazione, con questa ordinanza si è dovuto dare anche la struttura generale dell’en-trata lord®. Quale entrata terda si considera l’introito finanziario globale delll’-azienda-, la somma cioè di tutte le entrate compreso l’equivalente monetario di determinati valori che, da per se, non rappresentano un’entrata effettiva (come a-d es. il valore dei prodotti adoperati di propria produzione, i servizi in propria regia e finanzi-ati dal fondo di -ammortamento, eoe. La struttura generale -delte entrate lorde è rappresentata dùnque dalle uscite materiali, dagli interessi sui crediti per mezzi circolanti, dai contributi fissi alla collettività, dal fondo calcolato dalle paghe e dall’utliite. La nuova ordinanza sottolinea chiaramente il principio dell’ammortamento reale « il diritto -a realizzare (Segue in VI. pagina) di 1000 tonnellate (che venne affondato nel 1944), altri impianti rimangono pressoché inoperosi . . . Durante l’occupazione tedesca nelle sue officine, come in quasi tutte le officine della città, si cospira. CU operai dell?industria navale, i metallurgici, i manovali, i lavoratori del legno, i tecnici, che più sono vicini alla massa operaia, lottano sordamente. Il Cantiere, la Fabbrica cementi e qualche altro maggiore collettivo operaio, sono i centri di lotta nella città. Il Cantiere, durante i bombardamenti, viene distrutto per il 75 per cento; l’ex arsenale per V85—90 per cento. E’ il disastro! ☆ Dopo la liberazione, la lotta continua. Gli operai si organizzano perchè il Cantiere non venga spogliato delle sue ultime macchine semiutihz-zabili. Bisognava poti ricostruire il distrutto, ricuperare il possibile. Meccanici, elettricisti, carpentieri, edc. si trasformarono in manovali. Con pale e picconi Cominciarono a rimuovere e a demolire le pericolanti costruzioni. Ogni lamiera contorta, agni vite, ogni parte di motore, venivano raccolte ed avviate ai magazzini improvvisati per venire a suo tempo nuovamente utilizzate. Anche il massiccio ponte di ferro, che congiunge Scoglio Olivi alla terra ferma, portava il segno della guerra. In breve venne riparato e oggi nessuno potrebbe accorgersene, tanto perfetto fu il lavoro. Qualcuno però cercava dì sabotare l’opera dei lavoratori. Elementi reazionari della direzione vollero approfittare del loro posto di responsabilità per poter, con un gesto di pirateria, rubare le macchine, ricostruite in due anni di paziente lavoro e portarle in Italia. Gli operai risposero uniti, decidendo di espellerli dal collettivo. Ma i provocatori reagirono e, d’accordo con gli azionisti italiani, licenziarono tutto il personalè. Era il gennaio del ’47, data che rimarrà indimenticabile nella storia del cantiere. Gli operai, innalzata la bandiera rossa, rifiutarono di uscire ad ogni intimazione delle autorità angloamericane, che alla fine dovettero Cedere dinanzi all’inflessibile volontà di questi uomini, impegnandosi di non permettere l’asporto nemmeno di un bullone. E così fu. ☆ Il 15 settembre 1947 Pola si congiunse alla Patria. Era passato molto tempo da quando era avvenuto l’ultimo varo. Il fascismo, in venticinque anni di occupazione italiana, aveva ridotto agli estremi il più operoso cantiere navale ■— arsenale dell’Adriatico. Da quel giorno in città cambiarono molte cose. Si ricostruì, si abbellì ogni suo angolo. E al Cantiere riprese il lavoro, un lavoro febbrile,. Nuove officine sorsero in luogo delle vecchie. Il fervore di opere sì estese anche all’ arsenale. Fra gli obiettivi più importanti sorti a nuovo, citeremo la fonderìa, la officina meccanica, falegnami, fabbri nave, bandai, tubisti, la segherìa, la sala prova Catene, la direzione tecnica ecc. La strada, lunga alcuni chilometri, che si snoda dall’Isola, passando attraverso Varsenale e finendo al molo «carboni,», è stata riparata completamente. Altri due bacini, uno per navi e l’altro per «docks» galleggianti, vennero rimessi iti efficenza e così pure gli scali, duramente provati dalle bombe. Il tutto in un tempo relativamente breve. Rimessi a posto i bacini, i transoceanici della «Slobodna Linijska Plovidba» poterono ricorrere regolarmente a Pola per riparazioni che prima dovevano venir fatte all’ estero. Per conto proprio e dei cantieri fiumani vennero costruite poi alcune piccole unità : quattro rimorchiatori, di cui due da 200 HP a nafta e due da 600 HP; si procedette alla costruzione a nuovo della «Galeb» per la marina da guerra e del «Lastovo:» per quella mercantile. La «Jadranska Linijska Plovidba» ordinò sei altri battelli di oltre 500 tonn. ciascuno, cinque dei quali solcano già .il mare e il sesto sarà consegnato entro l’anno. Seguono poi la «Mima» e la «Savudrija«, per conto del dipartimento marittimo di Umago, ora in allestimento, e infine, altre quattro nuvi passeggeri di qltre 600 tonn. prossime al varo. Da questa documentazione, sebbene breve e scheletrica non è difficile crearsi un concetto sull’importanza dei Cantieri polesi, che oggi danno lavoro ad alcune migliaia di operai ed occupano uno dei posti più eminenti nella scala dei valori industriali e marinari della Nuova Jugoslavia. BRUNO RLAPČIĆ mN I CANTIERI DI POLA COME APPARIVANO NEL 1920 L’isola non ha pia sete LUSSINPICCOLO — febbraio. -Forse sembrerà fuori posto parlare di un avvenimento che risale -a qualche mese addietro, ma Targo-mento è molto attuale, o -perlomeno è quello dii cui parleranno sempre -gli isolani che hanno finalmente visto risolvere un problema che Si poneva alTordine del giorno da più -dii dieci Illustri. Quando, il 29 novembre dello scorso anno fu inaugurato il nuovo acquedotto Cherso—Lussino, lungo tredfjail ohilometìiilj pocM furano coloro che ricordavano una bella pagina di prosa del grande poeta Vladimir -Nazor, che ha dipinto con i colori a lui cari alcuni aspetti caratteristici di quella che • con lui molti chiamarono «Pisola della sete». Non è difficile ricordarlo invece -a chi abbia visitato Cherso e Lussino precedentemente. Tutto Tanno -la gente faticava a -riempire le cisterne (d3l acqua, caduta dal cielo o comprata cara nelle cittadine della costa, quivi portata dai battelli d-i Fiume. E per fare economia anche la biancheria si lavava con acqua -di mare. Colonne -dii donne, in fila indiana, con enormi vasi di terracotta o barilotti sulle spalle ricurve facevano 1-a spola per approvvigionarsi dii -acqua e il sole d’estate scottava e la sete inaridiva 1-a gola. Ora finalmente l’acqua c’è. Quanto fu promesso daiTAustrila e dall’Italia, e non fatto mai, è stato compiuto ora. A -questo punto il lettore chiederà. E da dove l’acqua, in quella isola rocciosa come -tutto il terreno carsico della regione? Prendete una carta geografica dove -possano apparire maggiori particolari. Sull’isola scorgerete ima macchia. Essa rappresenta il grande lago idi Vrana, lontano dal mare -appena due chilometri in linea d’aria. Nella scienza esistono varie tesi sull’origine di questo lago strano -che h-a richiamato finora parecchi studiosi. Alcuni geologi credono di spiegare il fatto affermando che il lago riceve l’acqua dalle spaccature fra le rocce che stillano il liquido indispensabile a calmare -la sete Ma molto più accettabile è la tesi di altri -geologi i quali affermano che l'acqua proviene per vie sotte-ranee sottomarine ohe scorrono dal-TUčka e dal Velebit fino alTisola. Alte e ripide sono le sponde del lago. E deserte. Nessuna casa o villaggio sorge nelle sue vicinanze. Sullo specchio dell’acqua dondolano due o tre barche da pesca. Forse può itomalineomire questa solitudine. O può riposare. Volgendo l'occhio intorno il vagabondo può scorgere i rasti idi un tempio greco. A quale divinità, quegli antichi coloni ellerti lo dedicarono? Forse alla dea della fecondità nella speranza che potesse far dono della linf-a al suolo assetato. Gino Sergi JEANINE CHARRAT A LUBIANA Grandi nomi di grandi ribalte (Nostra corrispondenza) Lubiana, febbraio Dopo i successi della tournee nei maggiori centri delle nostre Repub-bliche, il balletto di Janine Charrat si è presentato al pubblico fabiane-se, molto cordialmente accolto. In sostanza, il nostro pubblico ha apprezzato una magistrale e felice esecuzione, e questi bravi attori hanno a-vuto il conforto di vedere in quale conto si tenga da noi il lavoro serio. La critica aveva seguito gli spettacoli del balletto francese molto lodevolmente, così che Lubiana attendeva il complesso parigino come si attende un grande avvenimenito. I biglietti d’ingresso per le prime due rappresentazioni erano già da un pezzo esauriti.. Tanto interessamento si rivelava giustificato, poi, a teatro. L’arte di Janine Charrat, di questa donna che ha dato il suo nome a un complesso noto in tutto il mondo, ha brillato e nelle sue vesti di prima ballerina e in quello di coreografo. Il maggiore successo è andato alla «Ballata» di Chopin, allo «.Spettro della rosa:» di Weber, al «Concerto» diGrieg e al «Cigno nero» di Čajkovski. Altri lavori erano di Glazunov, Brahms e Pugny: una piccola storia della coreografia, dalla classica alla moderna, magnificamente scritta, oltre che dalla Charrat, da Petip, Fokina, Corallia. Per conoscere meglio questo famoso balletto mi sono rivolto a Janine, ed edeo cosa mi ha raccontato: «Cominciai ad interessarmi alla danza quando avevo 7 anni, a Parigi. A 12 anni danzai nel film «L’amour du Signe», che ebbe nel 1938 grande successo in Europa e in America. Ad esso devo la mia fama e anche d’es-ser riuscita ad entrare nella scuola di balletto di Serge Lijar. Nel 1942 mi produssi come solista a Parigi nel balletto di Roland Petite, e poi all’Opera di Montecarlo, a Budapest, Stoccolma, Berlino come prima ballerina e coreografo. Anche in Italia lavorai a fango: Firenze, Milano, Venezia. Nel 1951 la televisione americana 77ti offrì di organizzare un pie» colo gruppo. Il gruppo lo formai più tardi, ma per me: quello che e ora vostro ospite.» Il balletto di questa ventinovenne artista e uno dei quattro maggiori di Parigi. Il più famoso e quello dell’Opera, il «Grand Ballet» del marchese De Cuevas, segue quindi quello di Montecarlo dedicato esclusiva» mente alle danze classiche e infine viene Janine Charrat, seguita dal gruppo di Roland Petite. Il balletto di Janine e di carattere internazionale anche per quanto riguarda ì suoi membri. La primo collaboratrice della titolare è la russa Hèlene Trailine, ex-allieva della famosa Julie Sedowa, nota anche al pubblico del Maggio Fiorentino. Mezza russa e mezza americana è Xenio Palley, nata a Chicago, reduce dal gruppo Cuevas. La ventenne Maria Friz e invece di Berlino ed e giunta nel balletto Charrat dall’Opera dì Stato di Berlino. Fra i componenti maschili del balletto, il più noto e il ventiquattrenne Peter van Dijk di Brema, antico alunno della scuola di Tatjana Csow-sky. Prima di entrare a far parte del balletto Charrat, era coreografo e solista a Wiesbaden. La Critica parigino lo considera fra i più grandi coreografi del mondo. Altra stella di prima grandezza è il francese Renk Bon, che ha fatto la trafila dell’«Opera comica», del «Balletto di Parigi» e del gruppo Cuevas prima dì essere ingaggiato dalla Charrat, quando questa venne a mancare del «cavallo bianco» nello «A-mazzoni». Pure l’esperienza di Jean Bernard Lennoin contribuisce al successo del famoso gruppo. Singolare figura di «figlio del teatro» è il maestro Daniel Stirn. Quando non si trova impegnato nelle tournees della Charrat, egli dirige a Parigi l’ofchestra Colonne di 104 elementi che suona alla Chatelet. Filiph Gaubert, direttore dell’Opera di Parigi, lo ebbe per allievo. La madre dello Stirn era cantante della Scala milanese e il padre tenore. Lo zio era stato «grande organista» della cattedrale di Como. Insomma, tutto teatro. E pensare che i suoi antenati furono fra i capi della Rivoluzione francese! Il gruppo di Janine Charrat è giunto in Jugoslavia su invito della «Ju-go-koncert» di Belgrado, a sua volta sollecitata da Nenod Lotka del Balletto di Zagabria ed ex-membro del complesso parigino. Il nostro pianista Marko Lukič li accompagno nella loro tournee jugoslava, oltre a Mestnik Oto, del complesso dell’Opera di Lubiana. Per finire, voglio ricordare che il nostro pubblico, commentando al superlativo le esibizioni lubianen del balletto Charrat, ha espresso il rammarico che esso ci lascia. Ma Janine ha promesso di ritornare presto. MAVTL QUI’ IL PUBBLICO UNA BELLA INVENZIONE dattilografica per musica Siamo al quarto di turno nel nostro grande Concorso a premi e con un pepzo di discrete pretese, ma, ahimè! fuori gara perchè di un collaboratore quasi stabile. Niente premi, quindi, e passiamo senz’altre divagazioni al difetto di LISA Quando nacque Lisa, le com a ri più ciarliere lìti villani-rio dissero: «Povera piovala, sarà un. "infoi: ce malia vita perché ha la vista debole e le manca d-1 senso dii -orientamento. L’mnia non potrà sostituire Fallirò e viceversa». Ma Lisa crebbe imparando -a sostituirne la felicità della vita con quella del sogno. Trovava ohe Ila sua -era una felicità molto più bella di quella degli -altri. Camminava per strade incerte, èbe per lei non avevamo nome nè ricordi ie poiteva percorrerle e -ripercorrerle senza accorgersene e senza -annoiarsi. P-oiteva girare attorno alle mura dei paese -e credere d| andare moilto lontano, senza sapere esattamente 9e avesse -la faccia volta verso di sofe dèi merititene io verso le nebbie settentrionali» Se ne accorgeva soltanto quando doveva chiudere -gli -occhi per la troppa luce o quando aveva Al grigio attorno. Ed i su-od occhi non vedevamo le -traode del1 tempo sul marmo del monumento dèlia piazza, sulle faccà-ate dèlie case, nè suii risi umani che incontrava. Per lei non esistevamo smagliature di calze-, dienti finti-, foruncoli o rughette. Tutti visi levigati, sorrisi perfetti. E i fiori nei prati non si dividevano botanicamente fin petali, calici e .pistilli, ma erano macchie vive dii colore, cadute sul verde compatto del tappeto erboso. Correvano sulla strada ile automobili, ma essa non vedeva -che sulla loro polvere il dito impertinente di un monello aveva scritto «asino chi legge». La portarono in città dall’oculiista. La guardò attentamente e anche con un pò di compassion*, ma non *i accorava che ella compativa luii, eh» non sa-peva come sia hello essere così. Se lo fosse stato-, a-d esempio, non si sarebbe accorto delle occ-hà-adie annoiate deill’infermi-era, nè delle sue dita macchia--te d’inchltestro -e -avrebbe potuto illudersi di avere -a-1 suo fianco una brava e pulita assistente. Nemmeno dei primi capelli grigi si sarebbe -accorto e avrebbe allungato la propria giovinezza di -qualche anno» Infine -ordinò a Lisa gli occhiali, ma -essa -appena -uscita dalla p-orta, strappò la ricetta in mille pezzi, lasciandola al vento per vedere le mille farfalle prendere il volo.' Il dottore non avrebbe p-otuto certamente vedere farfalle in pezzetti dii carta stracciata» Neppure gli altri, -che -insistevano perchè Lisa portasse gli occhiali, sapevamo quanto -era bello e confortevole per lei guardare il mondo così, attraverso occhi -che -avevano di difetto di nasconderle tanti -altri. Ella no-n voleva -glii occhiali. Che le importava di vedere la smorfia ehe un ragazzo te faceva da lontano? E se non si accorgeva che il sorriso di -chi la salutava era pieno di compassione pe-r iil suo vestito dimesso ? Non invidiava te camicette di seta dell'amica, non perchè non conoscesse -l’invìdia, ma unicamente perchè te sembrava del tutto uguale alla sua. ■ Dappertutto andava così, -con -gli occhi nudi che a lei parevano .grati di non vernine imprilgli-omati -entro sbarre di -cristallo. Per essere -costretti a forza ad -aprirsi sulle piccole miserie del mondo. «Perchè chiamare difetto ■la mdo-pliia — si chiedeva Li-sa — e non chiamare così l’illusione, miopia dell’animo?» Le -dicevano ehe -era urna vergogna non riconoscere i -luoghi dove già -era stata : «Sta attenta, osserva bene dove piassi e riuscirai ad orientarti». -Perchè? Perchè linvecchiare città, paesi e strade per volerle togliere la gioia dii ciammin-a-re sempre nel nuovo, nel sogno ? Lisa votava andane su strade incerte, anche dov’ena- passata -tante volte senza riconoscerle. (Usciva di casa sola -e amava inoltrarsi nel bosco di betulle. Si beava- del frusciare eterno di quelle foglie e della musica dèi ramoscelli: secchi ohe si schiantavamo a -ogni posar di piede. Per tei di bosco acquistava ogni giorno una veste più nuova e festosa e non sapeva che ogni: suo passo era un passo verso un crepaccio che si apriva ial limitare verso la vallata. Un giorno volle andare -piti lontano -ancora, inebriata della natura. D crepaccio l’alttendèva con la sua orrenda bocca spalancata, ma non ila inghiottì e Lisa se me tornò senza aver -co-nosedu-to -queU’orrone, con negli -occhi la musica di quel suo mo-ndio immaginario. ROMANO FARINA Halle ore 1730 del 9 aprile Wilma Moritesi esce dalla sua abitazione di via Tagliamento per non far- stazióne -3= Roma- Ostiense iù ritorno "Sfuria donna dice d'aver visto Wilma nella sera del 9aprile in una carozza del treno per Ostia. .Castel Porziano OSTI»' MARE 10R-: VAJANICA' »sm sm*« m m moorro ifrm 9