ORGANO DELL* UNIONS ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CtSCONDARIO DELL'IS TRIA <¡fc Direz,ione — Bedaziome — ammiiri. Via Santorio 26 - Capodistria tel. 128 ANNO V. No. 265 Capodistria, Lunedi 20 oiîebre 1052 5 Din. - 20 LIEE I C.P.C. EI LORO PIANI RÆiceinitemienfe i ¡comiite/ti popol-ari ccimiuiniaiM di 'Caipcldiisitria ——diniliornd e dli Mares,igo ¡prapoisero d*i effet-(nare nette Malle di Vanigamello delle migütoriie boinifiicatr.iei e la colitiva-eione délia isfcsisa suite toase di a,s-sotciialzianii ldi ¡plaçait appezizameniti e dli piiacoM ¡proiprietairi courte riohiede U terreno ibonificato. Ciô ditmçâte te dei no&fcri , che uma touiomia ¡par-jcimiteiti popolari co-di recerate forma-ziome, ha trcivaito la gtaistia, sit rada sulla quote ifldiniz-zaine 1’a'titnrvita. Difatiti, uino deigli 'iiniteruti ianidamen-tali del 1 ’e.lilmin.azi.ime dei ipiocoli co-mteiti pcipoteni loicali e dieffla crea-zioine di umita aimimiiiniiisltinaitiiive mag-gieui, consteteiva neirallaxigaimemito dal,le ipciSsiitaiEitá econioimiche dl quislSfuMionie affiinché te loro autonomía ¡aiveisee, non so'lo la poisBiibi-líita di luna reale mainifesitaziome, ma anche mina base solida sulla qiuaile apipogigiansi. E’ de! tuteo naiturale che i meo-ccisltit'uüá’coirniiitiatl ¡popollari comuna-li non pbteivamó' e ,nom poisisomo so-sta-re -ed eisisieré soidldisfatiti delle basi ecciriomiiahie erediitaitie dai coimitati tacali, ma che- oerldhlimo ¡dli .aliiliarigiar-le, pontainido, le loro loealijá Huida strada del prog reteso* e del benesise-re eiccinicimizo!. Quiétela «progreisisiiiva evoliuizione ■viene traiciciata mei pian! a tanga seadeniza, ateuolmetníte ¿m diisc-uasiio-ne preeiso i comiitati. sites®!. Sano i piani che, " nel (periodo futuro, do-v,ranino raiHPreisenitare ill pro'giram-ma ¡di lotita deii piü vasiti strati della. poped action e di un comuiiie e af-f i teché riaulltiina 'tali la popoteiziome de.v,e pariteoiipare site alia lomo' ela-borazione e «tesura finale che alia loro atituaizionie. Naturalmente, nel contoniuto dei piani deve emerge re il rúalo d'aivanigiuandte del Partito e. per le loro ¡poisiizioni d’aivaniguardia le argainliizzaziotni idi Parttiíto dovran-no stvol/geire un’inltenisa propaganda, ca®á¡Kare aífincbé ital>i pQisfeioini slano aocolte a aititiuiate da tatito la popo! azione. Benché il conteniuto idel piiEino di-ipemida iin sostainiza dalle coindizioni Teailii di ciasciuin comuinie, non sará imiuitiile Pitare ailraume ciaraititeriali-che- generali dh’eisisii idavrabbero conteneré, tanto piü perché negili sche-mi, simo ad ora elaborati, ai moteno le prime deifiicenize. Prenldiamo I’esempio' comicreito oif-fertocí dallo «chema idi piano pre-, senitato recentemente in idisouisSdone aigí’ii etettori dal comitaito popo 1 are octoumaile di Buiie. Tale ¡schema .prevede l’erezione dli uma ottaratiina di alloggii, la cdatiKuiziane delila, canaliiz-zazicmie, iil rinnovo di alciune vie, reiet'triiií'iicaziiio'ne ¡di válliaggi e il loro eolliieigaimeini.Q alia reite iidrica, eoc. Pierfelítame,rute giiiu&to! Anche qiuelslte opere .a carat te re previa-leniteimiejite sacíale devono esise.re previste dal pLamo. Pero lo schema del comumie di Buie pecca di uni-lateralitá. In eslso rnoin si prevedo-no, (salvo. la> baruifica della valle di Perné) qjuelle opere che, a loro volta, creiano irtochiezza. e io svitappo eioomomico del carmine e della s>ua pcpolaiziomie. Esso pariti colar,'mente nomi prevade lo svitappo delTagri-colitiuira mel camipa prívalo e coope-raitlviBitdco (agigi le piü importaniti branchiie ecoinomdche di Buie e dalla noistra zona) ¡nel ¡menltre giá una cooperativa di prodluizione siuí suo> terreno iniirodiuee ed aititua ¡su vasta scala um sistema piü pragredito di viliiauDitiura, qualílo a piamitaigiome. Tre anni nel.la vita di un comu-ne (ispaciallmismlte se comsideriamo il ncBtri i*iitmo isocialiisita) sono malti e to quest i tre anni la evolluzione dei metodi rili coltivazione della terra e delila «celta ¡dalle catare deve fare un¡ pa'aso in arvanitá anche toa gil agriicoiltori priivati. Per quest o 1'esis,ciciiaizdone dei picicoili appez-zamemti, (fermat restamido la proipiriie-tá e i be.niefci di ogni síngalo possi-dente s¡ul suo appezzamento, come prcpcato dai comiuni di Cappdlsitria — d'imtoirini e di Maresiigo) c,i sam-bra la ¡migliore forma pe.r alttuare i principi moderni di coltivaizione ed allargare le colture 'Ohe sono piü confa,centi al moisitro ¡terreno e a¡l nastro clima,. Dove le pddá¡itíi'litá lo permetto-no e le necessitá lo esiigotno, le au-toiri.ta ccimiumali, nei toro piani per ül fiuitiuro, non ¡devono traiscurars nemmeno lteittivitá inidiustriale e artdgiana, amjzi queiste de.vomo esse-re o.ggeitto dfella loro attenzione maffgSore iperché fanti d'i rilemniti pro vent 1 ecanamici. Nell’elaborare i loro pian!, i no-atri comuni dovretobero seguí,re, sino all limite del ipossibiie, il principio fcnld'amenltalie di basarsi siulle prcprie tforze, d¡i s fruit a re quell infinita ¡di niisorse, latent! in ogni luego, in ogni villagigiio e che saranno eiv,Ide niti. ed üti'lizEafoiili quando ancor piü «i promuaverá rimiiziiiativa della popolazioine, l’iniíiziaitiva di o-gni Siingcl'o cilitaidino. . Tale iraiziaiílva «ara magigiore qiuianito piü stretti saranno i legami itra il ccimíteito ¡ccmunale e ,1a mais-d'sgli elettori, quanto piü ii combato rtoorrera a¡i pareni e alia partee "ipazione della clttaidinainza neUteimainazione deile decisioni. A un raiffonzsimen'o -deil legame tra il poipoio e i comítaiti da itai eletti, un, notevole conitribulto sara dato dalle presísima eleztoni per i comítaiti comunaili e idlstreitituiali in dot te per il 7. dieembre. IN COMCOMITAMZA CON LA CONSULTAME POPOLfiRE PELLA SLOVEMIñ E CRQAZIA INDETTE le EÍ.EZIONI nei distretti di Cqpedistriq e Buie Gli ordini del comandante della V.U.J.W. A. íissano la data al 7 dieembre prossimo Su praposta dei comital! pojrolari distretluali di Caipodistrla e Bitie, il comandante della VUJNA, col. Miloš Stamatovič, in base all’art. 2 del-Fordinanza n.ro 33 sulFestensione della validità delle leggi idella R. P. della Slovenia e della Croazia, sul'le elezioni e sulla revoca dei delegati dei Combatí ipopolari, ha emanato i seguenti ordini sul bando delle elezioni per i Comítaiti Poipolari dei común,i e per i Comitati Poipolari Distrettuali di Caipodistria e Buie: L ORDINE n.ro 70 Decreto sul bando dielle elezioni per i Comitati Poipolari dei Goimuni e per il Comkato Popolare Distrettuale di Capodiistria. 1. Son-o inidette le elezioni per tutti i comitati poipolari dei comuni mol distretto di Capodistria e per il C omitalo Pop. distrettualle di Capodist rla. 2. Le elezioni per i 'Comitati popolari dei Comuni del distretto di Capodistria e per la Camera Distrettuale del Comitato Poipolare Distrettuale di Capo- dietria si svolgeranno domeniea, 7 dioembire 1952. 3. Le elezioni pier la camera dei iproduttori del Comitato Poipolare Distrettuale di Capodistria si svolgeranno dal 30 novembre al 6 dieembre 1952 incluso. Il Comitato popolare distrettuale di Capodistria determina la data, entro il termine menzionato, in oui si svolgeranno le elezioni nei singoli 'gruppi elettorali (industria, commereio, e industria al'berghiera, artigia-nato) e, rispettivamente, nei sottogmppi délia agricultura (poderi agrie,oli dei Comitati poipolari, cooperative agricole di prodiuzione, cooperative agricole generali). Il presente Decreto entra in vigore con il giorno della sua pubbliea-zione nel «Bollettino ufficiaíe dcIl’Amministrazione Militare delFAPJ délia ■zona jugoslava del TLT». Capodistria, li 17—10 1952. 11 Comandante . delFAMAPJ délia zona jugoslava del, TLT f.to .Col. Miloš Stamatovič 3. Le elezioni per la Caméra dei prinlnUori dei Comitato Poipolare Dislret-tuale di Buie si svqlgoranno dojneniea H diccmbre 1952. Il présenté decreto entra in vigore con il giorno niella sua pubblica-zionc ncl «Bollettino ufficiale delFAunininistrazione Militari: dclFAPJ della zona jugoslava dei TLT ». Capodistria, li 17 10 1952. Il Comandante delFAMAPJ della zona jugoslava dcl TLT f.tn Col. Miles Stamatovic II n ii aro fíulloltino u/ficiale della VVJNA recu, o ¡tre agli ordini rigu-ardanti le elezioni nei Comitati popolari dei distretti di Capodistria e Buie, anche alcune ordinanze del Comandante della VUJNA, col. Milos Stamatovic sull eslensione ai due distretti delle le.ggi e ordinanze della R.F.PJ. sullap-prcndistalo, sui registri dello sí uto civile, su i cognomi trasformati dai fascismo, sull ispezione del lavoro, sulla cuncessione dei crediti alie organizzazioni economiche ed altre leggi ed ordinanze. PERLAPÄCENELMODO GIOR NATA : ■ DELliE ÑAZIÓNI UNITE iÊÊÊm 24 otto b re Ai mcarglul ddüa ^misteriosa«« conferences episcopal© Zogcsbric 0DDI E SANT1N - DUE ESTREMI di una slessa política provocatrice Le manovre de! Vaticano attentano aüa liberta e aii’indipendenza de! nostro pae Nella disamina su quests colonne fascismo — il quale coi Patti del 50 mila sloveni di Kočevje, depor- A 'qneslo punto qiova ricord LORDINE n.ro 72 Decreto sul bando ilelle elezioni per i Comitati Poipolari dei Connini e per il Comitato Popolare Distrettuale di Biuie. 1. Sono inidiette ¡le elezioni per tutti i Comitati Popolari dei Comuni del Distretto di Buie e per i! Comitato Popolare Distrettuale di Buie. 2. Le elezioni per i Comitati Popolari dei Comuni del distretto di Buie. e per la Camera distrettuale del Comitato Popolare Distrettuale di Buie si svolgeranno domeniea, 7 dieembre 1952. UN PROBLEMINO facile a risolvere Cirano di Bergerac andava famoso per la lunghezza del suo naso. Ahhiamo detto andava, perché sembró che ora il suo primato stia per crollare. Ma, chi sará il nuovo pri-matista? Problemino facile a risolvere. Tut-to fa prevedere, infatti, che i nuovi detentori saranno i marittimi di Trieste. Ce ne danno la dimostra-zione gli ultimi avvenimenti fra la marinería triestina. Dopo essersi trovati, a furia di es-sere tirati per il naso nei 25 anni di fascismo, con una giá discretamente lunga protuberanza facdale, i marittimi triestini se la son vista crescere ancora, nel corso degli ultimi 7 anni, proporzionalmente al raccorciamento del tonnellaggio della loro flotta a favore dei «.fratelli della madre patria». Per chi non lo sapesse ancora, diremo che il tonnellaggio asistente alta fine i della guerra (200 mila ton. nel 1945) e ridotto ora a poco piü di un terzo (circa 70 mila nel 1952). Ora, ottenuta la bridóla di conso-lazione (2 linee, una delle quali «provvisoriamenteyy, per il Medio Oriente), i marittimi di Trieste di-ventano gli intrusi. 1 genovesi (sem-pre tirchioni, quelli!) protestano e il ministro Cappa si affretta a con-solarli e calmarli prometiendo loro di ritogliere ai triestini il «sovrap-piü». Ma che impareggiabile bottaio, quel Cappa! Piü bravo ancora Bar-toli, che nintende postulare nuovi (toccate ferro!) miglioramenti marittimi a favore dei p o r ti a -driatici e di Trieste». Ma, che Bartoli, nel suo asviscerato amore alia Patria», aspiri a diventare sin-daco anche di Venezia, Ancona, Barí e Brindisi? O forse anche di Zara, Spalato, Ragusa, Fiume? Affat-to improbabile, almeno a giudicare dai suoi discorsi. 11 Sindaco per antonomasia, diremo! E noi c’e Vidali, Radich e altri ancora. Non poteva mancare nemmeno Kozulic, che si fa intervistare da , il cieco Cario Delcroix, come «purissimo símbolo» della liberta fascista ) dai gen. Piazzoli, presidente dqil xLupi di Toscana», il quale, indicando la croce gemmata a lui donata da Gabriele d’Annunzio, ha proclamato: «Queste pietre vermi-glie simboleggiano le rocce del Car-so arrossate del sangue dei soldati d'ltalia protesi verso Trieste. Non permetteremo mai che questo sangue sia versuto invano. In questa térra ch’é tutta nostra; che é Italia, il nostro cuore, o triestini, si aggancia al vostro». Alie parole dell’veroico» genérale hanno foto eco quelle del presidente dei mutilati di guerra bresciani, che ha dichiarato: «Noi invochiamo la cancellazione dei confini ingiusti, chiediqmo al Signore che Vitalia ri-torni alVItalia, che Trieste e il golfo istriano siano restituiti all’Ita-lia». • !’ E il C.L.N. delVlstria, strumento della Divina Provvidenza, non ri-maneva sordo a quelle invocazioni, inaugurando la domenica susseguen-te il «villaggio dei pescatori istria-ni» a S. Giovanni di Duino dove cosí in térra slovena sorge una nuova colonia di genuini rappresentanti della razza e del popolo eletto. Nella disamina su qùesle colonne degli atteggiamenti e dell’operato deü’episcopato giulianb attraverso i suoi piü eminenti ra'ppresenianti, ossia VarciVescovo Mirgo!ti ed il Suo vescovo suffraganeo Scuntin — Q-mbedue in gara nella■ «intelligente Collaborazione» col fascismo nella assurda e delittuosa opera snazi :-nalizzatrice dette genti slave dalla nostra Regione — piü volte abbiamo dovuto rilevare, fornendo anche le prove documéntate, come il Vaticano tutt» lerúti a faccin, servendosi di qualsiasi mezzo, pur di acreditare la Nuova Jugoslavia pressa l’o-pinione pubblica mondiale alio sco-po di danneggiarla. I fatti slessi da noi citati, che t’arcivescovo Margotti sia stato conservato, contrariamente al suo voler le, nel governo della archidic-cesi di Gorizia e che morís. Saniin, anziché essere rimosso dalle diócesi riunite di Trieste e di Capodistria, ( in cui si è insediato con le calun-nie a canco del loro vescovo di fatto e per diritto. ossia di morís. Fogar) sia stato invece insignito di nuovi titoli e prerogative dopo il crollo e la sconfitta del fascismo, c ompvovano che la «intelligente collaborazione» dei due presuli col fascismo — il quale coi Palti del Luterano ha versuta rriiliardi e mi-Uoni alia Santa Sede garcmtefidósi dai Papa l'avallo della «cohtinuitá Xiei secofi- fuituri»-— era ed é ap-pnezzata dai Vaticano. Infatti il Vaticano stesso si é ben guardato d'all’intervenire in difesa dei diritti piú elementan delle postre' genti slave, guando queste do-vevano■ subiré il mostruoso divieto deü’uso, della propria lingutt materna .fmanco nelle.chiese e nei con-fessionari, divieto imposto sia dai Margotti come dai suo suffraganeo Saniin, facendo si che migliaia di Caitolici sloveni e ciíoatí dbiurassero della. f ede dei loro avi. Il Vaticano si é guardato bene dai richiamare ai suoi dovéri sacerdotal! l’arcivescovo Margotti che in-neggiava' allá guerra scatenata da Hitler e da Mussolini, che rimpro-herava chi non si éntusiusmava per la slessa e chis inviava i suoi augun e complimenti al «carnefice di Lu-biana.» Anzi il principe Marcanto-nio Pacelli, ñipóte del regnante pon-tefice, si é fatto premura di acqui-staré — tramite la «Societá Immo-biliare di Pubblica Utilitá» di cui era il principóle azioní.sta — le pro-prieta immobiliari abbandonate dai 50 mila sloveni di Kocevje, deportan dai hazisti nella Siesta. Anche il Papa si é guardato bene dallo scc^nunicare e dai proclamare a ¡diichiairazione tripartita del marzo 1948. L’ex fascista ed ex demoeriistiano Viola parla aiddi-riittura di soluzione tipo Fiume ¡alia maniera di D’Ántiunzio: coistituizione del T.L.T. e 'siuocessiva sua annessio-ne di forza ailFItalia. II isocialcominfor.m¡sta Nemni rini-proiVcrá ,al Governo di non aver ten-tato la via de 11’organizz.azione ¡giu-ridica dcl T.L.T., in attesa di tompi migliori, ¡cine delFannessione. In fine lia paríalo anche Togliat-li. Il leader eominformista non lia delito molto sulla questione di Trieste. T.e pocho parole pronunciate eonferiinano pero che la unsizin.ne delFagc.nzia soviética in Italia si identifica con quella espressa da Ncnni e che lo stesso Toigliaüi, csat-tarmente un anuo nddictro, fpiegii cu'-l : «In so tanza il Tratitaio di Pace, pur sancer,do la cosí i 1 uzione del T.L.T., se fosso ¡stato aipiplieato lette-ralmente, dando al territorio libero una sua amministrazione e direzio- n¡e poli tic a completamente autono-me, era la strada 'per cui tutto il territorio avrebbe poluto tornare ad essere parte delFItalia». Questa ¡sostanziale uraiformitá, a't-torno ¡alie ipretese ¡delFirredentismo, sarebibe jcommovente, se non fosse Findiicaiziome ¡di urna dramim,atica si-tuazione «he si ripercuote, non solo a ¡danno delFallaocianicnto di buoni raiptporti tra i poipol-i aventi iim eo-mune Fesiigenza della difesa contro il pericoilo ¡di una 'aggressione, mía »mehe ia danino delilo stesso ipopolo italiano. Cosa ¡pato aittendersi questo da dirigenti che, o ricaleamo le note vie del vecichio imperialismo, dimostrando di non aver aipipreiso nulla dalle piü recenti disaistrose esperi-en-ze, o agiscono solo in funzione degli interes-i di Mosca e assurnono quiii-di nei coefronti dei vari problemi Fatteiggiameinto piú riapondete a tali interessi, senza alcuna considera-zione iper quelli partieolari ¡del populo '¡italiano ? Nel ¡caso specifioo d¡i Trieste, Fatteggiaimento piú ostile possibile nei coinfromti, della Jugo-slavia. In fondo quella sostanziale unifermita verificataisi a- Montee!torio sulla questione ¡triestina, c :i.l risultaito diret'to di una ¿brida icoineidenza di iuteressi tra il veuchio imiperiali mo italiano e Fimpenialiamo moneo,vita, am'bedúe ¡diretti, per ragioni di¡ver-se, ¡contro la Juigoslavia- socialista. Si tratita 'di una 'ooiimcidenza ¡di interes-si che dovrehihe ¡per lo merao lar rifle!,tere ■ciiiei, oirooli ocrldentali i quali, dimostrano una pericolosa ed ingiii'.-tiificata sensibilita ¡per ¡le pre-teee dli Roma, che d'Ovrcbhe preoc-eii'pare seriamente tutti coloro che hanno veramente a cuore l’orgauiiz-zaizione di un efficace sistema di difesa in questa parte d’Euroipa. Doman! il di'ba'ttito a Montecito-r!-o sark ¡chineo dalFomorevoile De Gasperi. Con le si ¡o parole, dopo I-invito ¡di Bartole al rioatto, le pro-poste danmmziane di Viola, le xi-sorve mentali e i sotterfu¡g,i peggiore, presenta le sue strade tutit’alltro che cúrate ai üui bordii giaciciomo' piétre di tutta le ,guar.idazizie. Dinanizi alta Casa del cociperiatoire uno spesso istrato di fango ncin.fa Ciertamente bella figura, I eointiili attornrtati da alte mu-raiglie mcErtran® attnaverso le porte aparte uu misciuiglio eteroigeneo di scheggie legnose, rtrrlrnondizie, letame e attrezzi agricoli e quamto a; Jiori siulle finestre noin é nemmeno il caso di parlare. Come silogan giustificativo di quedo atato di cose s’usa dire che ó la pavería dii, un tuogo a condicionarlo; pero tale slogan non reg-g,e a untania/liisii, anche superficial!?, porche la poivertá di un vClaggio dieiralito Isioinfeb é evidentemente siu-periore se cónlrcntata con quella di Dekani, Davreblbe proivveidere il comune a metiere lo spa,ázimo — é il sofito mcrtilvetito sfoderaitoi dalla nostra po-palaizione parlando deiriniciuria. Nemimemo i váliaggi delta Slivemia — posisiamo risipondere — hianno lo .sipaizzino • eppure . . . e poi se questo anche -ci faase potrebbe curare al maisBi-mo, le aree putobliche; reiste,rebfoero ¡sempre quede prívate che, scimimate, forman® la masisima parte delle aree visibiü. iPcusiiamo camciuldere quindi che l’eistettiica d:ei villag©i e delle cittan diñe é una quelsticine di edlucazione ¿ella nostra popoílaizicne verso la jauWizda, la ballezaa dielle loro caise e di tulito ció che M ciriconda e che puó e deve esisere pdú bello e piñ acco, girente. Sinoira per eliminare queato in-caniveniemte, ohe semibra un'iinezia ma non. lo, è, si sono organiizzatie compagnie, si son prese miisiuire a,m-ministrative, comte il craso di Dekani, ,ma pian piano tiutto ritornaiva aílSo isitaidio precedente, aippunito perchó .sta le miisiuire amministr-aitdve che le camp^ne, non erano aiccom-pagnabe, precedute e segiuite da, una opera coatante d:i educasioine e di perauasio.ne. Queisita opera si rende tanto piü neceisisiaria - se' pensia-mo ch’essa diave roimpare un’aibitu-diñe ormai raidioatasi día seco 11 e che pur non eisisiendo alia parí con qiuella del,malí,a méridionale, qiuamio alia pulizia e áll’eateitiica la-scia allquainito a desiderane. II compiijo di educare la gente alta piu'l'iizia ed al biuon gusto estético, dovreibibe essere assumto dalle orgainiiezaaMni di massa, dalla scuo-la e da tultiti quel fabtori che poisso-no influiré stuU’apmione puibblica, Biscigna rilsveigliare nelta gentie un .seinlso idi orgoiglio per la bellezza delta loro casa, del loro viíliaiggio e di tiuitito, ció che li ciroanda. Oadiran-no allora le sensé auila povantà, e anche qiuella del/lo apaazino comu-nialie. B. M. ALCÜNi RILIEVi SULLA INDUSTRIA CONSERVERA Si è íatto il possibile nonostante le gravi difficoltà Con la pioggia e il vento arrivano i primi freddi mtuntnali e con loro gli \alberi spogli del manto verde L'ASSEMBLEA DEL C0M1TAT0 POPÚLAME DISTESTTUÄLE 01 CâPODISTlIA UNA SERIE DI MINORE aJ wagii® dei yappressritagiti popoiarB II 7 dicemibre si terranno nei di,s-tretlti dli Capcd'isitiria e Buie le ele-ziond per i Couriitaiti Popolari Co-rnumali e d'Jsitreittua'li. Quieista- la pro-I>osta che i dietegalti dei due Comi-tati iDiatietoalli hanino presentaito al Comandante l'AMAPJ, durante le assemble di mercoilledi scorso. Pnkna idi paissare a tale delibera-zione, e isitata discuiss'a la reiazione del comp. Kralj Franc, sulla realiz-zaztone degli obibiettivi previsti nel Nuova procedura sui iicenziamenti Il Coins, sind. diisitr. di Caipodilstrta ha eimeisiso una circ'olare interpre-fatiiva delH’drjdi'nlanza delta VUJNA cincia l’elsitenlsioine alla Zona Jug. die,l TiLT dieilla leigige delli Gowerno fe-dieirale sud proicedimento relativo allia oesisazione dei rappcirti di lavo-ro. , D’oira innanzi le imprese che-in-tenld'on'O liceniziaire più di qnatt.ro diipenidelnti dovranno giungere ad un accord® con il Conis. siindaeale disltireïltiuale. Nel cas® di maneato accordio, ta decilsione nlitiima verra pronuiniciata dal Tritaunaie d’arbi-trtaigigio priaslso il CPD. L’ardinainza atabilisce pure un procediimento spéciale per il Mcenziamento di o-peraj eld inaipieigati taon anzianltà di laivoro siuiperiore ai 10 anni e per gllii iinlvlaliilcli. „ LE ELEZIOHI PER LÜSSEWBLEU PELLE flSSICORHZfOM SOCIALI Con rordirie n. 45 delta Comian-danite delta VUJiNA è sítala esitesa al noisitro idtatlretto la validité del-rOridinanza auïja cioisitiibuzione deigli Istiiiuti per le Asisiauraziomi sociali, in base .alia quale la direzioue delle stease passa nelle mani di organi el eliti dall a c lasse oparaia. Il prqvvedlmenito coistiituisce 'UnluMeiiicire oonqiuiista dei noisitrd la-voratoiri, che, coin Fappirofiondimen-to e ,l’allar,game,pitó della nostra de-mocrazia socialista, raftorzano ancor più il loro molo dirigiemlte, non solo nella, geisiiioime deW’ecoinoimia, ma anche in Oígni al'tro campo' delila vita social e. Oió significa che le aisisicuraizíoni sciciiiali pasisano ora alie coimpetón-ze direí.,te degli assiciuraitii sibesisii, i quali siaprainno ceptamente disporre dei meazi dieJÍÍ’Isí ituito neill’interesse prcprioi e delta coillettivitá ibuibta. Inifaititi gli asisáaurati sa,ranino chia-■maitii a coíllaborare, tramíte i propri deleigatí, alla- sollulzione di tutti i problemi che' riguiardano l’assioura-zicne soclaiié dei larvo,ratori. Con ció vennanno inidulhbiaimente eliminate le defiicemze ta le difficoltà che finoira dovevano esisere affromtate, con maigigioire o minore stue,ce,sso, daU’I-s'jióuito. I rapprasentaniti degli aEEiicurati ccistibuiranno uin’asselmblea che sera formata da delegati életiti s,enza diubibio fra i miglior.i lavoraitori nei coHeibíiivi e ,da ció deriva un co,mpito specific® e importante delle orga-'nizzazioni sinldaoali che dovran.no saper proiporre elementi adatti, oo-acientl di quasita conquista rivolu-zicrniaria. Inifaititi, le comipeteinize deirAs-semblea sarauno impcgmative e vaste. Esis,a, e. particoilarimenite il suo Ccimlitatoi aimiminjlstratiivo, dov.rá de-clidere su tutta la problemática del-l’Isitilbuto, víale a dire sullle penisioni, sullle cure ordinanie e' ciim'aitiche, aullé liceniae per malattia, ecic. In una parola, esisa doiwrà disporre sul giuSt® impieigo idled meazi a favore degli asisiioulralti e impediré ringi,u-atificato sfrüittaraento deM’asiSiilciura-z-icinie sociale da parte di singoli e a sipase delila colleititività. piano investimienti e sul lavoro dei consigli distreittuali. Egli ha rilevialt’O iniizialmenite che in ¡pareochie imiprese del disitretto e precis ámente: alia «VINO», ailla «ABRIA» e alia «¿atteria centrale» di Isola i procesisi di produzione sono sitatii ancor più accelerati con macchiinario d’iimportazione, per, racquisto del quale vennero spese parecohie deiciiine di miliomi. Pure il sanatorio di Ancanano e hospédale di Isola sono stati doitatii de,Ha attrezzaitura sanitaria mecesisaria. PalssanidO' a traftitare dei laivori e-dllli da riealiiazare nieiliranno, quali la ráparazione del ponte ,siul Riisano e la cúistriuizione dielle fattorie nella plaga bonifícala di Anicarano, ál compagino Kralj ha precisaito che la loro reallizlziaBliome è 'Starta osta-coltata dalla, míameainiza idieii progetti, dalla poica iniziartiiva delle im,prese e da¡l ¡miainlcaito ánteiressamento degli iniviestitori. Per ravvenine, i lavori edil,i do-vranno essere discilplSnati secondo un piano che la commissions per r.uribaöisitioa idliistreittaale di prossi-ma nomina dovrá elaborare. In conseguenza alia ailliuviome delll’agoisito ■ acorso che ha causait,o rilevianti damini aille vie di comiuni-caizioine, specie nei pa es i dell’interno, ilCP'D ha doiviuto isitanziare 6 imiliöinii di diinari per ihaciqiuiiato della ghiaia ed 11 trasporto, mentre le popolazioinii dei paelsii dntereisisaiti hainjno fornito la manodopeira vo-lontaria. Trattainiio del funaiohamenlto' dei' consigli diistrettuali, ii comp. Kralj ha criitioafo quelio per la saniltà ed asisisibeimzia sociale i oui memtari, pur aidopierandosi per migliorare la ,sa-nità pubbMoa, hanino curato poco il risolvimemto di vari problemi come aid eisempio quello delle pensio-ni per iinvailiditá e. vecchiaia e la assistenza cocíale. E’ ¿aguaita una vasta discusisioine in cui è inibeirvemiuto aniche il comp. Beltram Julij, segretario del Comi-fabo Dtetntatuale del P. C., il quale ha deibto1 fna 1’albro: «,Mentre ci prcparlamo com queiste eleiziejal a cune; man- la noisitra, vo-lomltà di edificare il isooialiislmo, nel meurtre poiniamo le saillde foinldaimiein-ta del noisibro potone popollare e della dlemocrazia isioictalista; riiuldtamo le provoioat-OT.ie d;i®chiaraiz'icini dei raippreisemtanti dallo stall® in cui è nato il fascismo e -che è ill principale responsabile delle sitraigi nella secoindla guerra micmidiiaile.» II reilaltore ha poi illustrai® le ma-niiífielstaz'icitíi provccatolrie inscenarte daigli inreidieinltiisitd nei giormi scorsii a Triieate, dove dei generali ¡banca-rortjbalfci italiaini hainno apertamente sbandiarato le aspirazioini imperia- liste, pon endo rdvendicazio nii s ul Cariso e la nosltria Istri,a. II comí?. Beltram ha chiuso il suo dire con la ferma diichiarazicine: «L’alitruii non vogljamo, il nostro non diaimo1». L’csseniblea ha poi apiprovato, al:.une ordiinianlze, una delle quali s,ul conitroillo del rinnovo deá vigne-■tii, sulla pnoduizioine delle viti e dei frUbteibi eac. M'Oilbo avremimoi da diñe sul pro- bisma dslií.a noatra pasca in gene-nal,e in qiuanito, esis'o necessii.eiiiebbe di una delifcágliiaiba anailisi e di un eis,:|.nie piü profonido di quattro lo fcelse steto faitibo, finoira, ma non me laltlbiamo, almeno per il momemto, Piiniteniáiómie. Ci riipromerttiaimo pero icli riitoirmaxe quanlbo prima s'Uill’ar-goimienito. Per ora ci .¡mitercmio a riievare 'álciuni fallí, ed a quailche conétidera-zionia siuilliintíiusitria coniserv.iera. quale - ñamo, comiplementalre deiU’in-dustrta' delta pesca. Ddtbiamo innanlzitiurtito dire che la nostria ándiulsitrta coinBerviera si é tróvala quieBit’ianno di fronte ad una d'iíiiicoittá imprevista, che ha csta-coteto ta sna normale aítttvitá: l’ec-■cezioniale mancamiza del pesce fresco, dov/uta alia sc-ansiitá del pesoa-to idi quesfanno, speciallimente per quaiiito ri,guardia il, pesce azzurro. Questa Situaizione ha posto, gli- st,a-bilimenti ■ consiemóeni, in paiticola-re qué,ÍH di Isola, di! fronte ,al grave prCIttliema, dii riduirire al mínimo, il danimo e di sifiruittare al massimo o-grai pcesiiibiliitá per sodldisf'are alie esAgemzie delta capacita di prodíuizio-ne ,ed, in reiiiaizioine ad, eis¿e, il pro-bílema deli’ümipiego delta manodio-pera. Valuta’e. quimidi, le serie difficol-itá soipradetite e la dura ilotta per la iricoinlquista dei mercati esteri (,poi-ché é vérso Itasipoir.taiziinie che viene ¿mídiirizzaita ü’alttivita commerciaile dei noistri- stabiilimeniti, la ciui pro-duzione oibrerpaissa di moito i b,iso-igr.¡i interni) in condizioni di forte concorrenza, dabbiamo dire che i líjsulitalti posisono esisere coinisidierati, in generale, soddiisifacenti. iMoibivo di soidldilsfaizione é il fatto che, i nolstri predortti si aififermanO' semjpre piü all’astero. Quesitlanno poii liiinlcnememlbo, degli affari con i paeisi del Centro euipoipeo ha súbito un noitevolle progresiso, tambo che non ai é poluto dar corso a tuitte le cirdi'n,a,zionii. Le forniitiuire alie dit-itié estere awelnigono' regollarmente e con riediproea soddlisfalziane. Vi é eltaito un' solo caso' in cui la merce, ,giia sipeldliitia ad un, cliiente austriaco', é stiata ritirata in quaiito esiso non hia potiuto far freinte al ipagamento in valu'tai, e non è slbato posisiïbiiil-e proivivedere con scambi in compen-saiziome. BiSioigna idare poi un riconosciimeri to aile igeist.ioni delle due lajbbarôcfae (più l’,ex Arrigoni che non l’Ampe-lea) îr4d'iriziziair,eiitaproid;ulzicin.e in mo-ûi Isola i:i qiuanto hainno sapu.to do du compemisiare ta perdiiità dérivante dalla, carenza di m-ateria prima coin al,tri pradotti, came lanitipasiti, fruilta seitrappaite, ortaggi in conserva, marmellabe, ecc. e scpraitiutto di a’ver awubo buone iniziative per 1! piiaizzamenibo' dei prodotti sul me,r-caito, nonastante le memziomaite diif-ficoùtà e di aver aigiibo in prospetiti-Va. iComsidenato il pro e il comtro dei lavoro compiuto dai nostri stabili-menti consenvieiri, possiamio co,n-Clwldiere con ta consitataiz,io,ne chie esso, pur demolbamldo in qiualche det-■ba'glio delle défie,enize (non peirô déterminant,i ai fini delta probliema-tica generale, e spesiso' inldipendeniü diairîimiP0g;nio delta gesitimme e degli origanli eicoibomici) puo dirlsi buiono, Canfortevolle è soprartutlo iil fatto cihe gli sitabiilimêniti siano riu-sciti a manbemere occupata tutta la mainodeipera ad essi in farza e ad alssiourare cosí il tavoro e il guada-gno a ,una buama parte delta po-po-laizione di Jsolla e di mofle localita ideii dintomi, la cui esistenza é in-limamente legaitá al loro laivoro in fabbrica. Infátti, non* solo non si ó licenziata persoina-le come in quaisiasi prese capijaliista sarebbe successo in sumili franigenti o, addiritjiura come la ¡sí-ampa gíali.a di Trieste va camiciiaindo, si ataño chiusA i baili.enti, ma sii e aaouni.a anche m>anodopera mueva. Imfaibti la sola ex Arrigoni, nel censó de'U ultimo sconcio- di seiíite,mbre e nella prima meta del cor. m. ha assiunto 15 ruuove operarte. Per quanito ri-guarda i lliicenziameinii, nel m,ed-e-sCmo seo,reto di tempo, essi si ridiu-cono aid un’enititá insignificamite: 4 in ibulito fra amlbuediue le fabbri-cihe, per ijnldiilsciipliinia (Pertot Ge-nciveffa, ,e Mikac Romana all’ex A,m-pelea; Ivanicic Amgeila e Monatto Anna all’ex Anri'goni), du>e apipren-distii che si erano rrtfrtutati di parte-cipare alia sciuola professionale (nel fina,tiempo uino muevo é stato assiunito) e alcuni licenziamemlbi su dcimamda per triasferimeniti, ritiri dal lavoro' voloníari ecc. A. B. Le commissions eieiiordi di Buie e Copodisîrio Con dieoreti nro. 71 e 73, il Co-mandanite ideill’AMAPJ col. Miloš Stamatovlč, su proposta dei, rispetti-vi Comiltarti Popolari Disitreititluali, ha nomimato le seigiuenrti commi,ssio-n,i elertitorali: Per il disitrertto di Capoidistria: Presidente: Hribar Stanko, — pnes. del Tri-biuinalie siuperiore di Capoidistria. Sostiiturto: D,e Greissiich Ennesito, giudice del Triibuniale popotare Circomidariale. Me,mbro: Fusilli Leo, segretanio del C.P. Comuimalie dli Capoidistria. Scsitituito: SitrauB Fani, impilegata al CPD di Capodistria. L’QPERA DEL COMITATO POPOLARE COMUMLE Dopo un periodo di dissesto amministrativo ed económico incominciano i primi passi sulla strada del consolidamento Di che casa piuô praspemare, in, che seniso puo proigr'edire un' ooimuine corne quello di GmlsSmana? è la do-manida che cii si.amo poiabi osiservam-doine iil siuo'tierniitoirio dalla teraiaiziza Che cinge il suo capoliuioigo e sitraipi-■ornba e si perde con iil isuo grigiore nel vende e nel riuggine aiuitiumnale, ■giù por la râpiàia eortlima, copeuta di vitii , e ,dli boBiohi, siino all’amua li-maociosa delta vaille, uSicïta da,l Quieito in piena. E’ solo ques'a parte che giuarda al mare di Ciitltamoiva e allia Valle dei Qiuieito a da,r,e il seniso du un cer’ito beneisisere eon le sue colliine colfci-vate 'iintensamsnibe. A nord sono i primi ooibraffonti dei Cairiso, hrullo, srtrano nei suoii eontrasti di bianco-grigiio delle piebraie e dei verde di siepi e di erbe, iinterrolto, qua e la, da amené do!inc, doive 1a terra dà i subi magii frutti, b-iuciati dall’ar-surr estival Queato è il qurdro che si présenta da quel hlido di falchi che sombra Grisiginana, raggrinzitia su se siteasa in ciilma- al colle, con le' sue viuzize sitrstite e qpüirche e le case1 aile iqiuali i primi rtoicichi deU’op,era d!i abbelliimeinito sltamno dandoi un, nucV'O aispietto. , Abbiaimo parlato con più persone, ed iniiine c,i siamo formai! un’idea deilii’àspei'itb' e de! benessere che potrebbe avare anche queista parité, più orientale e mémo riicca dei di-stre.tito d,i Buie. Il qua'dro, i cespi-ti di oigni eoimbaidimo porlrabbero es-sexe di verisi coin la 'vortontà degili uo-miinii. Qu'esta vortontà deve assere rii'lveigiltaita e indirizzaita dalla guida: ■daH’organiizzazioinie di Paribito, da,l ccmiibaibo poipoilare comumale e dalle; origanizizaizioni di massa. Esisa deve avéré una, seppur mimima, base ecoinomiica’, alla qiuale deve provve-dere il comume. Riaperto ai bimbi l asilo di Pirano EMULAZIONE A PIRANO Le oraanizza-ziönl del Fronte di Pirano e i membri deil’UAIS dei v.äii riioni é eolleibtivà di lavoro coin-tiiinùaino a ihitemsificiaire remulazio-ne in on ore al VI CongreiSisO' del PCJ. In; questio scofflicio d’ottobre 250 membri deli’UAlS hanino comipiurto 500 ore di lavoro vortontario siullo ob'biSeititiwo deilllia riva A. Gramisci e Cajmpo Taiglliapietm. Nel lavoro si sein® disitintii parti-colsirmenitie i lavoiratori dell’Impre-sa Ccimtoemciale Ciititadina. delle T.ramvie e deil’imtpresa Aliberighie-r.a. Ci tindina, i PointmalS, gli študenti engli in'segnanti deilITistituito Nau-ti/C0'i:: ïl personale dell’Ospie'dale Civile (oui va,un elogio anche per la atone,gaziome dSmositraita durante la raoemte epidemia di parait,ifo) e quell,i d,ei Oanitieri. Quiesti Ultimi si sio-no ijmpiegnati un pô più nel lavoro all'lmerno delta loro azienda per la ooistruizione dei nuovi sicali. L’UAIS di PirainO' ha registrarte la siconsa satrtimanla anche una discreta elttività argainizeativa. Si sono svolltei infabti, in tutte le basi del Freinte Poipolare, le Aasemblee dei, meimibri, durante le qualii è s,tarto esaiminsilo' ,11 ’tavoro sivolto dail feb-briaiiq d:i questo- anno, época in cut si sono isvoilte le Asiseimblee gienera-li, fino aid oiggi e stàbiliiti i compiti iu'iuri, in partilcalaire quellt riguar-d'anti l’atiHività delH’UAIS in reiazione alle proisisime eleziomd ammipi-stoaltive. Giovedi scorso è'isitaito riaperto a Pirano l’Asilo infantile communale, compile,taimente rinnoivato e rtadai:-tàto. L’eidiifiaio ha subito una radicale trasíormazione, anche nel siuo ■asipeíjbo eisteriooie. Nei llavoxi di re¡s-itauro è sitaitia invest,iita, la somma dï cinca un milione di diinari, som-¡ma .che è ¿taita molit® ben spesa. Inifaititi, prima — a -prescnidere che tiuibtii isaippiamo" quale edneazio-ne ricevessero i bambini da una iiíitituzione che seiguiva le direititive deliFadllegra don. Malusa — ai bambini erano riseivaite soltanto' 2 ¡sitante a,l piantexreno, mentre il piano supericire (c.ucina, dispensa,, 4 stanze) era apipanimaggio delile snore. Ora invece tiutto l’eidificio è a disposizioine .deM’aetlo: I liooarti, rilmiodeimati e reisti più aacogiiienti, sono casi dispciabi: al piánterreno la direzioue, lo spqgilia-itciio, la sala da gioco, i gahmietti (che ora sano doitalii anche dli un bagino) ; all piano isuperiore il refe.t-itorio comune, 2 stamize per i bam-itiilni italiaini e 1 per quelii silo,veni, la cuicima ,e la dispensa. II itutbo ar-redato- con huon gasto e fornito di meezi pedagogici e didiaittici niuovi in modo da oififirire ai biimjbi un sog-gionno piiacevole e istoœjtlvo assie- me. Alia cura dell’Asilo — o,11,re naí.u-raímente alil’inteiresisamento del CP C — sono prepecite per ora 3 istitu-trici diplómate, ,asBrts.tite da personal* capace per i vari servizi.. II giorno tatesso dé-'i’ape-tura ri-siultavano iaoribli 49 bambini, mentre aiferi s,i peisentavano nella me-desima giornait-a per iacrlvevrsi. Al tri seguirán no, iindubbi ámente nu-meresi, nei giorini prossiimi per cui, con ogni piToibalità, il personale del- l’asil.o, per quant,o riguarda le isti-liultriiioi, d.o,vrà eissere irinifoirzaito. Le condizionii mateirialli per l’ac-ciogiidimeinito ded bambini soino quan-,to mai fàvioirevio’i. La rat,lia menlsile, complreS’O' il prainizo e 1a merenda, aimimonta a soli 600 dimi. Somma ad-diriitiiuira insiiginiiifcainle quando si penisi che i pasti sono abbonidanti e confezionati in base- allie più rigo-rese presicrizioni meç’iiche sul.l’ali-meiitazfcne infantile, Seniza ii pran-zo, la reitita memilé è, invece, di 300 din, Come e ben compirenisibile, la ria-perliura dell’Asilo e stata saliutata can comipiaciimantoi e iscdidiisfaiziione da tiultita l,a cittaidiinianiza di Pirano, che e rimasta, molto faviorevolmsinte impressionata sia per quanto ri-gu '.'ia i localii come per il miodo in cut e organiiazata la iistibuziione per ,ben educare ed artlevare i bambini. Un prtauiso e uin incitamento a ben .proseguire ai compagni die’l CPC ed al personale deU’Asilo, per-ohe ,se lo- merit,ano: Ilfine giustificailmezzo «Quela de denari, con tre tre, che me manca quel de spade e tre asi sema cope». «Nove de acusa!». E di rimando: «Sempre fortuna, ti, nelé carte», E ancora: «Chi xe fortuna con le carte, no ga fortuna in amor». JJn vaciare continuo ed animato. Non immaginate pero, cari let-torij che stiamo all'osteria dinan-zi a «un dopio de vin», come ver-rebbe istintivámente da pensare, ma, guarda un pó, in un lócale molto vicino alia parrocchia di Pirano: nel «circolo dei salesiani». Non \meravigliatevi! E’ proprio cosí. Da buon pastore di anime, qual’é quello di Pirano, sempre preoccu-pato e geloso della «sana» edtlca-zione dei gievani e dell’elevazione deUo spirito religioso e della fede nel cuore di quelle anime ancora monde del peccc.to moríale (poiché il battesimo ha cancellato la mac-chia del loro vizio d’origine) non rifugge —1 quando ci va di mezzo l’interesse della religione e la sal-vezza delle anime — dal ricorrere agli espedienti piü impensati, anche se questi non sono perfettamente in linea con i principi e gli insegna-raenti della morale, non diremo solo cristiana, ma della societá uma-na in genere. «II fine giustifica i mezzi», pen-será quel «fedele» seguace del pió e santo den Bosco. E la «valle di lagrime», che é il nost.ro povero mondo moríale, vale ben poco di fronte all’eterno aldilá. E poi Dio perdona tutti i peccati, specialmenie quelii rivolti a fin di bene.. . (cosí infatti la pensa e la pensava San-tin quando benediceva i cannoni che ammazzavano i «sema Dio», e, naturalmente, i «sema patria», poiché Dio e la patria — italiana si ca-pisce! — s’identificano, Ma, per passare dal faceto al se-• rio, ci domandiamo: «Quand’é che si provvederá a jar finiré uno sconcio simile?» Sarebbe anche ora! Vediiamo ona come questo coimu-ne, sorto recenitemeinlte assiiieme ágil i aterí, ¡abibiia prorwvedluto a,l proprio 'oomsollifliamento e oirganiiziziaizione1 interina per pater poi procederé alio isviluipcpo, económico della plaga gri-gmaneise. II suo esoiridíio mon è sitaitio felice. L’,ex-presiilde,nite Loinizarič doveva essere soisi'iitiuiito e, come ogni persona che isa di dover laisiciar.e -il proprio posto, non si è préoccupait® molto, in atiesa del soisitituto, per il tavoro e l’orgainizziaziane del comune. Ció Epiiega perchó i vari comisiglii comu-nali a Grisignaina hanmo avurto to , più riitard'arta nasicita nel disitretrto alla quaie ha proweidiulto l’aittuale presidente Kraljevič PAatro. Al comuna man,cava pero il segnetamio, e Kraljevič dovatte farne le veci “per-dieinidosii nel minuto tavoro anuni-nisltraitivo' che, monosrtanite la sua più huona vortontà e causa l’inestpe-riiienaa, non porte-va far funzionare. Un Cerbo disoridine nieH’amimiiniisitra-Ziiane, d’artitroinide in ¡buena parte erediiiíato, è ¿taita la conisieguenza. Qualchie aizioine non conforme alie dispos,; z,ion i legad, come l’arbi,trapío ItticenEliamemito delila donna di pulizia delle scuolle, compromise, agili olochi dieíl,a popotaizione, l’au-iborità dlel neo- coisrtiiituiito camitato ■comunale. Dalla proiprieità comuna-le, da quelrta siequeEitrata e confisca-tia .ai patevano trarre non lievá éntrate fiinainiziarie, inveoe messuno sa dov’è queBifia terra, neislsuno ha prov-veduito a risicuoitere g,Hi affitti. Un meise fa è giuinito anche il se-gretario, persona eisperta in prati-che amminiisitralive e legali, ed il lavóro del Comiitaito ha asisiunto un nuo'vo, corso, in primo luogo nei-l’amiminiEitrazicinie. Si ,lavara initelsa,-meinte per creare un’ieviden'za dei be-ni ccmunali e iproioeideire alia ri-scoisisiione diegili afffltitii.. II presidente ifwieice, Mlbieiriaito, dalle pastoie ara-miiniiisltratiive, puó ora- regoila-rmente convocare le riunioni de,l comitato e dei oo,niSiigId per rilsollivere i pro-brtetmi che man mamo si preseniano. E glii effetit'i di questo lavoro si fanino veidere aniche alll’eaterno. Si rinmova e aibibiertliisce la sede del Co-miitato Comunale, fervon® i lavori suU’ex casierma dei carabiinieri, do-ve un niuovo bar ve.rrá aperto e ai piani superiori verramno sistemati gli .uffici della «Kamencilom» e delta Co,operativa,. Un’iartitra casa sará adattaita ad ambulatorio' comunale, mentre alfasierno si atibellisçono i negozá della cooperativa e la macel-leria dti D'ariis Baatiano. Neúl’o,pe,ra di abbeilMimenitb si dovrefcibe sitimo-lare anahe i prqprietairi di case prívate e ¡(a pcpodaiziome per lia pulizia 'delle vie e lia rimicizione di que,i die-tri'ti che occupan'o lo spazio diove una volita si lagsivano i quadruipedi oui era vietato l’.inigresso neJlla cit-tadina, usiamizia che, nelirinteresise comune, biiis,o,g;neireifctoe ripristinare. M-emtre i neigoizi delta cooperativa si afcibelUsconio aU’esterno, non cosí succelde aiM’interno, specialmente per qu'ainit® riguarda la pulizia e in genere il fiuinizioiniamenrto. A sentiré le laimenterte semíbra di ritornare al 1948. Per l’ae,qurtato dii igemeri anche indispensiatoili bisoignia anidare a E'uie.'i commessi si semtono in do-ve-re di essere sganhati con la clientela e per le merci più necessarie dúsponiiibili proivvetí'e l'a commessa, Siparagna Edlda, a riiservarla per i isuoi lopinoisicenlti ed amid. La co-opieraitiiVa e .il suo funziomamento, i ’ra¡pporti faimiglliiari che esistono nel su®' periS'Onale, rappresentano un problema che il comuna cerca di riisoilvere e che dovretoba risol-vere. Fiuori di Crisignana la popo!,az,ione lavora inibeinisaimente, danldo cen-itinaia di ore di lavoro, volonrtario aullle opere di eleittriiiicazione e stra- diali, validamente appogigtaita dialle aultoiritá comunallli. Quest i sano i problemi che occupa®® attiualmemte il Comitato Po-poiare Comunale di Crisignana. La loro soluizione, specialmente di que-IJi riguardanti i beni colleittivi, è conldlizione indispansabile affinché si possano complexe ulteriori passi in ayaniti verso quel oambiamento d'e'H’aspietto delila ptag.a grignaneisie alia quaie abbiamo aocennato all’i-ni-zio ,dli que,sito articolo e del quale volevamo parlare. Il 1,imite fiatidi-co dalle due cart elle (itamtio è lo spazio a nasitira diisposizione) non ce lo permette, peroió rimandiamo, il letitore al prosisimo nulmero. M. B. M'embro: Vehar Ivan, impiegaito al CPD di Capodistria, Sosititurtio: Debelli Bruno, impiieigiaito al CPD di Capodistria. Membro Jiurissievic d'r. Franc, impiegato del CPD dii Capoidistria. Sosrtituto: Storm Palmi,-ra,, impilegata al CP Comunale di Pirano. Membro: Vičič Srečko,, impie,gato al CPD ■dii Oapod'itsitria. Sostituto: Va'ttovec Marko, impiegato' del CPD di Capodistria. Per M distreitto di Buie: Preside nlt-e: Zuveia Agoisrtiim, presidente del Tribunale distreittaiale di Bude. Sofstdltiuito * Frartcoviic Darko, referente legale delila Piuibtolica AxKiulsa di Buiie. Membro Viuijdč Jolsip, referente leg,arte del CPD di Biuiie Soisitlitaito Jeličiič Paulla, dmpieigata alla Croce Ross a dlilsito-eftitiuiale di Buie.. Membro, Biučič Josip, impiegato ai consir glio afifari interni del CPD di Buie. Sost itut o : Gjiurgevič Zorko, impiegato al CP Comunale di Momiano. Membro: Agariniis Nazario, impiegato al OP Cciraunalle di Buie. Soistiitiuito: Sparaniga Gildo, impiegato del CP Comunale dii Cilitanova. Membro : Perossa Giovanni, impiegato del CPD di Biuiie. SostiitiUito': Pozzecico Remigio, operaio della dmprels'a diistreittuale «Bauxiite» di Umaigo. IN ONORE AL VI CONGRESSO DEL PCJ Cambiano il voito le strade ed i villaggi Giorno triste e brumoso di tardo ottobre nel buiese. Nel cielo s’accu-mulano nubi gravide di pioggia 'e dalle cantine s’espande V as pro odor dei vini in fermentazione. Le fo-glie ingialliscono sugli ippocastani e una ad una si staccano, svolaz-zando per Varia, spinte dallo sci-rocco, sino a finiré a térra. S’avvi-cina a gran passi la stagione morta, quando il lavoro dei camipi viene abbandonato e la vita agreste si assopisce nel letargo invernale. Mentre, sulla nostra jeep percor-riamo a forte velocitá la strada di Grisignana, con Vanimo un po triste, dallo spettacolo della natura che si trasforma lentamente per prendere ü suo abito invternaie, nei pressi della ex stazione un gruppo di uomini che scavano delle buche attira la nostra attenzione. «Che cosa fate? — é la nostra domanda e la risposta — lavoriamo per la elettrificazione», non si fd attende-re. Sono frontistí che, abbandonati i lavori dei campi, hanno impugna-to pala e piccone e lavorano d’as-salto. I loro obbiettivi sono: La elettrificazione di Poropati e Martinčiči, la riparazione di stabili e di strade nell’interno del paese. Sino ad ora le strade comunali son State tutte riparate, e le buche cólmate con ghiaia. In quel comune área 5000 sono le ore di lavoro volontario effeltuato. Parecchi compagni, fra i quali emergono Francesco Balestra e Tosolin Antonio, hanno superato i loro impegni nel-l’emwlazione, dando da 7 ad 8 gior-nate lavorative a testa. La stessa cosa si ripete a Cra-sizza, Punta e Terrebianche, dap-pertutto si lavora. I contadini di Punta, i cui ca¡m¡pi si trovano nella valle del Quieto, e per raggiunge-re i quali devono compiere tragitti di parecchie ore con i carri, data la mancanza di una carrareccia di-retta in valle, hanno deciso di cos-truirne una durante Vemulazione precongressuale. Con l’aiuto del potare, il lavoro é giá stato iniziato e giornalmente da 20 a piü compagni sono alVopera su questo ob-biettivo. Negli ultimi 15 giorni sono State effettuate 2880 ore di lavoro volontario, costruendo 560 metri di massicciata. II piü attivo cómpagno é Božič Antonio, agricoltore da Punta, il quale da l’esempio a tutti, e senza dubbio é il migliore fron-tista deü’intera nostra zona in ques-ta emulazione. Con oltre 300 ore volontarie, egli dimostra il suo at-taccamento al glorioso Partito Comunista ed al cómpagno Tito, II suo esempio ha valso a spronape tutti, membri del Partito, del fronte, giovani ed anziani ed il hilando del lavoro svolto é oltremodo lusin-ghiero. A Momiano, sull’erto colie si lavora, la jeep divora i chilometri senza subiré un sobbalzo. sulla strada riparata dai frontistí. Altre 2000 ore sono andate ad aggiungersi al cospicuo totdle all’attivo della po-polazione di quella localita. Scorrazzando su e giú per il buiese li vedi dappertutto, semplici e parchi nelle parole e nei gesti: rudi quanto buoni nell’animo. Cura-no la manutenzione delle strade; li-vellano le cunette, allargano ed ad-dolciscono le curve, stanno li, sotto il solé cácente d’estate o la gélida pioggia nel^invernol . Salutana quando qualche macchina passa ra-sentandoii. Sono gli stradini. Nella competizione socialista precongressuale la loro filíale Registra all’attivo 2000 e piü ore di lavoro d’assal-to. Un vecehio stradino, con sessanta-nove primavere giá suonate, si distingue nella gara d’emulazione. Il suo nome é Tuljak Antón. Chiesto-gli perché non si cura per andaré in pensione, data la avanzata etá, egli ci ha risposto con slancio: «In pensione, io? No, voglio ancora la-vorare!.» Parole semplici, che rive-la.no un animo >ed una fede incrolla-bili, una volontá ferrea, quella di contribuiré alia costruzione di una vita piü felice della nostra popola-zione tutta. Questi sono gli. uomini, l’avan-guardia del nosro popolo genuino che lotta per esser unito formalmente alia patria socialista. Questa é l atmosfera nella quale la popola-zione del buiese atiende il VI Con-gvesso del Partito Comunista Ju-goslavo e le elezioni per i nuovi organismi commiali e distrettuali del potere popolare. S A Prove di solidarietá operaia In S'eiguito álll’aiciquazizone riversa-tos.i tempo fa, ¡guilla, ncisitra zoma, il ccimp. POROPAT Giovainni, o-peraio preisise l’Ampelea di Isoilia, sotoi dei danni non linldliiffieireihti alia su,a abi-tazione. La Filíale Sindacale Am-pelea, a nome deglii opera,i del coil-lieitwo aiuitó il co¡mpag,n® con il pagamento delta faltara per l,e porte e fdmesiire che erano anidarte diisitruit-te, per un toitalle di 4.000 dinairi. Degno di memeione ó il, fatto che puré l,a Filiarte Sindacate Arrigoni, semiza^ alnuna rtiehiesita, si uini con i propri opera! veteando, in aiiulto per mait'eriali, la, siomma di 4000.— dina ri. Questo atitoi dimostra come gli operai ogigi siano solídate e coscien-ti verso ,il prossimo. U.n elogio vada artile dtue Firtiali SindacaJi che co® tale atto hainno dimos,trato che l’or-ganizzazione .sindacale nei colrteittivi non esisite soltanto di forma ma anche di faitlto. «Piccola borghesia ' -y 7-> S3 lÄÜilÄ Copo «iNa sivcjcij izem-Iji» («Sulla propria tora»), deidicat» ailla loto d;i ¡Tfoer-ïEÎ-cue, «Kekec,», la pelliicolla pex'baimùiinii receinlteimente premíate al fèeV.i'IVEjl veneaiano, «Trieste» e «Godala», si sita girando a Liulbiana um nocivo íii'im, lia oui aziome è cern-trata cui ,prclb.lemi sociali della seconda melà del secolo sco-rso. Si -traita di -«.Pilccn-la Borghesia» (il ti-olo originale, «Jara Gospodj-a,», è difficimomie itràidiuciibile ira italiano), traita dal romanizo1 del no-tio sorittore atav-en-o di quel tempi J-.inkb Kersnik. La regia è di Bojan Stupica,, il qoail-e ha pure preparalo ga sic en anil ed drateirprelterà la parle principale (Andreja -Urlba-noja). Protagonista femminile sa-rà la note- attorice dramroaitiica N ira Stupica, cdmcomldata da atami btrav-i aliioVi del cinema staven», tra cui Slame Sever e VUarili)miir Skrbinšek. ID film cii presenta l’-amlbiemite piccolo boirghese di una cit-tadin-a in cut, doipo iï croi.lo della vecahia so,delta ieuld-ale, lia «niuoiva aris-tooraziai», sorta da -rlc-che fiamigliie co-ntadá/ne, iinizia la lotita implac-ato-ile per Ja propria aiflfenmazioime, mon -rifugigen-do da alcum mezzo pur di raggiun-geire i greitlti fini prefiiasiL Al- cemtro delila vioeeda sita Ančka, uma gioviaine s-emplice ed onas-tia che vive pïesso il vecchio zio, ser-veintío come camerier-a. II rappre-sentante deil’«iimitie¡llle;tituaMitá» locale, Uirtoanoja, s’iinnamo-ra della ra-ga-zaa e la spoisa, per alblbiandomiarla poco d-apo-, qiuando ¡si awede che il basse lliiv-eillo cullltiuirale délia spo-sa pregiudiica la sua poisizioine in se-ino ail’élite piccolo borghese. Ančka s’immamorta qulindli di un giovama che me fa la sua amante ma che fimiisce presto per lasciarla, poi-chè ella osftacoia la sua camera in queste società piana di pregiiudiz'i, feroce ed immorale. I due amaniti sono d-esitlimati a rivedersi parecchi anni dope, nell’aula del tribunale di cui ,r¡uo|mo è divemuto giudice. Ančka è chiamaita a -riispondere d’immoiraiità: ed eigli, lo stesso che 3’ha spilita sulla- strada della pro-stiitmziome, la -riprova- e la condamna- Quesita, in breve, la -trama del film, che fa voigere alttomo alia figura oemltralie dellUnfe-lioe ragaz-z-a i meschlini imt-erasisi, 1-e cattive-ri-e, le v-illtà, l’abominio dell,a «so-cieità [liberale», le sonde lotte di coloro che tiuitto inBUdlicdairoinloi e cap pesitarono pur di pervemàre aile po-siziomi agognate. Il film di Stupica, a ciui si sita da qualtlt-ro -mesi lavoramldo, sarà proiet-tato sui noBtri schemmi prima- delta fine dellianmo in consio. Ab ío 40 anni alia preparazione del materialc. O A.NKARA — In 49 regiond della T/uncihiia verramno qu-e-st’an-no i-mpi- -gafe 245 taime U-ate di DDT per in lottia contra la malaria. O LA PAZ — 7 sudamericani dan-no pochissimo valore aU’ora esatta. La citld di La Paz, capitale de’la Bolivia, ha due soli orologi pubbli-ci. II primo, sulla facciata della Banca di Commercio, é quasi se\n-pre fermo, il secando, su quella del Parlamento, segna l'ora falsa, es-sendo stato piú volte danneggiato da sparatorie. Lo speaker della lócale eminente da il segnale orario guardando il suo orologio da polso e sbaglia, a volte, di 10-15 minuli. Molto spesso se rcr la polizia au-provvidenziale regime, le co- st'iaca: esse non escono, m-se sono molto cambiate, ed futti, dai niagazzini militari i bravi vetrai boemi lianno alleati (certi tipi, come le il pagamento delle tas- hol e Sovromkarbune in cui alj¡ne Vambito privilegio di «Marycls». sono quasi scono-se ed i eonferimenti alFam. Mosca ha rifiutato di inve- sputare polmoni ed accesso- sciuti in Europa) ma pro-masso, quel («piú di sé stes- stire caipitali propri, consi- ri per canto dell’ lmmensa vengono dalla zona d’ occu-si» apertamente richiesto deTando gia. ahbastanza sec- Madre Soviética. pazione sovieticu. dai proeo-nsoli sovietici a cante dover pensare alFinvio La quale non pub, d'ultra Si pense dapprimu che ve-Bucarest. Semipre in campo di legioni di esperti, sovrin- canto, deludere i caricaturi- nissero fabbricate in Russia, naggio delle «americane». Le sigarette vengono acqui-state nei porto franco di 1 angeri a 10 «cents» il pac-chetto da emissari del P.C. magiaro che, attraverso Vitalia e l’Austria, le inviano in Ungheria come tuerce esen-te da oneri doganali. Da Budapest un’ agenzia commerciale soviética rispedisce gli «stocks» in Austria, realiz-zando, con la loro veiulila. un guadagno netto del 50 per cento. Edificante davvero. Ancor più se si pensa agli Eroi del Congressissitno che. le casac-che rigonfie di «Cantéis» e «Marréis» di contrabbando, incedono trionfanti nell’aera del comunismo». K. na e impériale» secondo il criterio che — in base alie incursioni cesa-ree in casa altrui — permetterebbe con ugual ragione alVItalia di ri-vendicare Parigi e Vienna, Londra e Costantinopoli. A deturpare il centro dell’antica cittá, sorsero i primi «palazzi litto-|ri», oltre il Ponte Talvera s’eleva-rono le colonne a fascio d’un orribi le ' «monumento Ialia ,vittoria», il mastodontico palazzo del comando di corpo d’armata ed i marmi roma-neggianti di «corso Impero», desti-nato ad ¡essere (come scrisse un giornale dell’época) «il nuovo centro di Bolzano italiana e fascista», ma mai uscito dal suo lucido squallore. Intanto le scuole tedesche veni-vano soppresse, le insegne goti-che abbattute e ’fracassate, le scrit-te germaniche bandite, i musei e le bibbloteche saccheggiati e chiusi, i letterati e gli artisti costretti a sos-pendere la loro attivitá o a ripa-rare oltre confine, gli impiegati tirolesi gettati sul lastrico o confina-ti nelle piú pernote plaghe della penis ola. Anche qui il fascismo si copri di ridicolo e d’infamia: nello stupido tentativo di cancellare dal Tirolo del Sud ogni traccia germánica, per-sino i sillabari vennero considerati corpi di reato, mientre sull’unica pu-bblicazione autorizzata in lingua tedesca (mera copia dell,çrgano litto-rio «La Provincia di Bolzano») si pretese che i nomi di tutti i centri doiomitici fossero usait in forma italiana. , .Dalla «Provinz Bolzano» alia efie-erhafte Taetighei tder faschstischen Jugendorganisationen in Bresteno-ne;»: e chi non voleva ridere, pote-va piangere a volonté, l’unica cosa che «in tedíesco» fosse ancora per-messa. ( Atlanti, enciclopedie, e testi di storia furono riveduti e corretti. Chi desidera averne un esémpio, non ha che da aprire la nota «Treccani» alla voce «Alto Adige» per appren-dere che la regione (in quasi ogni época «piú italiana che tedesca» — sic!) «in seguito alia vittoria italiana fu ricongiunta alVItalia». 11 lettore di questa raccolta ufficiale dello scibile mussoliniano sari pune portato ad edificanti paralleli d’attualità. Dopo il 1870 — essa ci erudisce — «la condizione degli taliani de.IVAlto Adige (la stessa Treccani» ci dé, in altro luogo, una percentuale dell’8,7 per cento, evidentemente molto esagerata), abbandonaiti senza alcuna tutela, né civile, né religiosa e senza canforti intellettuali, peggioró». La «tutela» ed i «confortl intellettuali» li ebbero invece i Tirolesi del Sud sotto la latina madre adot-tiva quando, ad esempio, il monumento al Dante germánico, Walther von der Vogelweide, venne insozza-lo ed asportato dalla piazza a lui gié intitolata (mentre in plena, «bula tirannide absburgica», quello alio Alighieri continuó a campeggiare su Trento)f e quando ancora la memoria di Andreas Hofer venne in-degnamente oltraggiata. In compenso, Roma inondó la zona con i rappresentanti della sua cultura: ufficiali, sottufficali, fun-zicnari militari, paramilitari, fascis-ti, agenti di polizia, carabinieri, impiegati stataM, in gran parte pro-venienti dalVestremo meridione (e perció particclarÿnente vicini alia mentalité della popolazione locale e consci dei suoi bisoqni) tutti di prevata fecle é di paténtala cafone-ria. Se fino al 1938 la situazione dei Tirolesi del Sud andó sempre peg-giorando nonostante le reitérate proteste mussoliniane d’amicizia al-l’Austria, finite come si sa — le cose non si misero meglio dopo lo «Anschluss» -ed il riavvicinamento italc-germanico. Per quanto Berlina, assuntasi la tutela delle popolazioni dolomiti-che, facesse energici passi presso il governo fascista, qvlesto non desis-tette dall’azione intrapresa. L’«Alto Adige» apparteneva definitivamente alVItalia e doveva divenire una regione italiana: su tale punto, Mussolini non intendeva cedere. Tutto ció che si poté raggiungere, fu l’accordo secondo il quale circa 80 mila Tirolesi del Sud poterono trasferirsi in Austria. , H. GREIFENSTEIN (Al presísimo nuimeiro, la con-tlihiu'aizltan-e ide-ii’.’in-dhiieisita siu-1 Tirolo d-el Sud-: dal 1940 ai ¡nostri gioatnit). stor,iia da raccanibare. -Si icaplsce che è lia atoiria della loro v-iita, /dei so-gn-i, -d-elile almhiizioini, degli errori di q,uand’era-no vivi.’’ Ormai q-uesti murti sono spogti dli puidorâ e convenzioni, non hain-mo più bisogno di mentira. Da-llo i-nitreœdo. delle loro confession! il mcinido nei qua-’e aveva-no vis-suto ajgipa/re soiito l’as-pelto put vero. E’ come se una società .si fosse comple-itamente deniuidata e mostrasse la siua essenza più profonds. Nelle vocii c-he si leva.no da,l cimitero di Spoo-n Riv-er v-i soino i tratti e- gli initereBisi più profond! della civil-là americamia. Lee Masitens ha av-uto la ge-nialità e il ecr-atgigdo- d'i ri-unire -t-utte ques-te v-oci in un affresco incomparabile. I suoi ye-rsi sono, scarni e comcisi ccmae epigtrammi. Egoismi e de-bo-l-ezz-e, entasiiasmi e de-lusiomi, tiutte le passio-ni hpi-an-e sono- d-a lui messe in boctc-a ai monti ara coin l’impe-to di un (grido-, ara- -co-n una vena di nostalgia, ma isempre co-n un- grande effeilito 1-iricot. Sopraliutito con s-iinoeriltà. La ïpoesia di Spoon River p,uo apparire cimica e bnutale, perô è, appueito, una grande l-e-zione di sin-Orirâtà e -spregiu/dica-tezza. I maggii.-ri scittori ame,ricanl, da Hemingway a- Faulkner, -vanno molto de-bito-ri ,a Lee Masters. Alla scuola d/i Spoon River e-sisi hanno impara-to quail’era la strada -d-a prendersi, e la tengono coin sicur.ezza. Ma hanno diraeiniticato il maestro Lee Masters, che due anni fa è anidato a dormire is/u,lia collin,a dove «tutti, tutti dormono,». Musica per Lee L’it-aliano Mario Peragallo ha mu-sicato peir la scena alcune liriche die «L’ianltofagia, dli Spoon Riiiver». Ha preiso set,te btagrafie-epigrafi e l’ha ordinale in uina succestsiione che si condiude ,con le parole délia, longe va signori-na Lulcitla a un suicida: «Biscigna a,mare la vita». I sette epitaffi sono svolitl came altrettanti episodi a sè, ma llultliima, q-uello dellia longeva, lii riiuiniisice t/ufiti in un coro che innag'gia alla belliezza délia vita. Non c’è azione vera e propria, ma avoc,azione. E più che un, dram-tna, vi sono -diveaisii idlrarami. Perô sono tutti legaiti -a un nmico, imoitivo-oondiu'ttore rappreisent-alto da pochi sucinii ixreali e s-ug-geativi. Cas! non si puô pairlare d