ORGÄMO DELL" UNIONS ANTIFASCISTA ITALO- SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL'ISTMIA Direzione . Redazione • Ammin. R- Cas'telleone 2 - Capodistria tel. 170 ANNO III. No. 165 Capodistria, Mercoledi. 22 novambre 1950 3 Din. - 15 LIRE Dalla grande famiglia dell' U. A. I. S. rimangono esclusi solamente i nemici popolo lavoratore del Afabonamenti: Zona B e Jugoslavia anno Din 180, sem, Din 90, trim. Din 50 — Zona A: anno L. 1400, sem. L. 740, trim. L. 380 Mum ii Piü volte si ó avuto occasi¡one di trattare il problema della manodope-ra ed in pafrticolare di riievare il signifícate che riveste Ea sua soluzione agli efletti deila realizzazione del piano económico annuale. In onore alie elezioni dell'UAIS per la realizzazione del piano económico NELL’ EMULAEIONE CON MIGLIAIA DI OBE LAV0RATIVE Sopratutto si è rimarcato come l'al-ta percentuale di assenze dal lavoro incida negativamente sulla produzio-ne generale e si è indicato come elemento essenziale la sua eliminazione íer il raggiungimento del piü completo efíetto lavorativo. i E’ ben vero che in molti collettivi di lavoro sono stati in questo senso ottenuti dei buoni. risultati, ma è un fatto che troppo alta è ancora la percentuale media generale deile assenze. Ancora si veriticano casi di a-stensione dal lavoro, anche per; un lungo periodo, peí futili motivi o per simulazione di malattia. Prendiamo ad esempio l’ex Ampe-lea¡ di Isola. Nel solo mese di ottobre il numero delle assenze per malattia ha raggi- unto ia poco invidiabile cifra di l. 164 casi, con una perdita di ore la-vorative 15.536. Nei primi 8 giorni di novembre, poi, il numero degli ammalati, di-chiarati, ammonta già a 314. Anche volendo essere spreconi, non possiamo assolutamente credere che simili cifre siano verosimili. Prendiamo ancora altri casi. All’ex Arrigoni, sempre ad Isola, dal 1 al 9 ottobre i casi di denunciata malattia sono stati 399, su 529 opérai ed ope-raiei in forza alia fabbrica. Il CPL di Isola, nei solo mese di ottobre, ba rilasciato carte annonagie supplementari per ammalati in ragio-ne di 600 unitá. ( Ai Cantieri di Pirano, su 187 lavo' ratori, si sono avuti) nel periodo dal 1 all’ 8 novembre 126 ammalati. La percentuale delle assenze per malattia all’EDILIT è un pó minore, tuttavia è ancora troppo alta, ben-ché si debba riconoscere all’impresa di avert fatto dei progressi a paragone della situazione precedente. Volendo anaiizzare ii problema delle assenze dal layoro in base ai dati suesposti, bisogna riconoscere che la situazione come si presenta a prima vista, non corrisponde e non puf» cor-rispondere alie probabilité obiettive che simile e sintomático fenómeno si verifichi o, per lo meno, è già di per se stessa strana. Nonostante ció, moite direzioni e molti uffici personale nelle nostre fabbricbe ed imprese non hanno af-ferrato il problema in tutta la sua ¡mporíanza e non, hanno adottato con la dovuta attenzione tutte quelle mi-sure che possono favorirne una sol-Iccita soluzione. Se consideriamo che alia distilleria Corrado di Capodistria su 14 dipen-denti nei primi 10 giorni del corr. m. si è verificato 1 solo caso di ma- lattia (certamente giustificato), non c'e motivo alcuno di supporre che ne-gli altri collettivi di lavoro esistano condizioni obiettive diverse cosí da giustificare la situazione sopra es-posta. ,! Alio stesso modo non si puó non riievare che l’operàto dei medici, in-caricati delle visite, non corrisponde per nulla agli interessi del problema in generale e tanto meno a quelli dei lavoratori che sono effettivamente ammalati. Qualche medico concede troppo fácilmente giornate di riposo, per fútil! motivi e dopo visite superficiali (quando ha il tempo di farle), il che si risolve a tutto danno di coloro che effettivamente abbísognano di cure, consentendo nello stesso tempo ai fannulloni di vivere nell’ozio a spe-se dil coloro che invece (magarí effettivamente malati) lavorano. D’altro canto bisogna ammettere che ció non dipende únicamente dalle cause suesposte, ma in gran parte anche dal qüanto e dal come ¡e orga' nizzazioni sindacali e di .massa svi-luppano nei collettivi di lavoro l’at-tiviíá politico-ideologica ira i lavoratori. Di qui la nécessita di intensificare ed allargare al massimo il lavoro po-litico-ideologico di educazione fra le masse lavoratrici. . L’edificazione del socialismo è un compito difficile, che richiede da ogni singólo le migliori energie e comporta sacrifíci non indifferenti. Chi non vuele essere partecipe di questa lotta e vuol essere arma dei nemici del popolo lavoratore, non ha il diriito di trovare il suo posto nelle file dell’armata dei lavoro socialista. E’ indubbio che simili elementi non producono altro che danni con la loro attlvitá disgregatrice nelle file dei lavoratori onesti ed è perció che essi vengono respinti dalla nostra collet-tivitá. Cosí all’Ampelea, Coppettari Mar' cello, Portoso Laura, Delise Maria, distintisi per il loro comportamento antipopolare che suona offesa alio strenuo lavoro ed ai sacrifici che il nostro popolo fa per il benessere c non puó mancare, sono stati allon-tanati dal collettívo di lavoro. Chi dá tutto per la carosa del socialismo — e questa è l’assoluta mag-gioranza del nostro popolo lavoratore — ha il diritto ed il dovere di pretendere, anche da coloro che non vogliono ancora comprenderlo, il ri-spetto agli obblighi che ognuno di noi ha verso la collettivitá. L'elettriíicazione di Grintavec portata a buon punto da tecnici Capodistriani - Gli impegni presfnelle basi sono stati adempiuti con onore Domenica scorsa la popolazione di Capodistria; ha voluto rispondere alia campagna della reazione triestina. La risposta è stata quanto mai significativa, poichó i capodistriani, alie calunnie — stando alie quali i nostri lavoratori vengono sottoposti al lavoro coatto — hanno ripetuto in massa l’azione di lavoro volontario della domenica precedente, recando-si a centinaia sui vari obiettivi di lavoro per contribuiré all’edificazi-one socialista in atto nel nostro territorio. Già con i primi chiarori del giorno nascente, gruppi di volonfari con gli utensili del lavoro sulle spalle venivano notati per le vie della cit-té e, dopo le disposizioni ricevute presso le rispettive basi dell’UAIS, si recavano sui posti di lavoro ove era necessaria la loro opera, vuoi per ripararp un fondo stradale, vuoi per effettuare la pulizia di un trat-to di canalizzazione oppure lo sban-camento di un cumulo di materiali la cui presenza costituiva uno ostacolo al traffico od offendeva il senso del-l’estetica. Collaborazione fra Ma le azioni di lavoro volontario non si sono avute solamente nella città. Una ventina di elettrotecnici — affiliati alia Técnica Popolare — dalla piazza Tito sono partiti con un camion alla volta del paese di Grintavec per effettuare in quella localité l’elettriíicazione che permet-terà a quegli abitanti di godere di un altro beneficio. La loro azione di lavoro è stata quanto mai fruttuosa poichó, nel mentre tutta la popolazione scavava le fosse per l’impianto dei pali ne-cessari per il congiungimento del paese con la linea principale ad alta tensione, i tecnici hanno ultimato completamente l’impianto elettrico in 26 case del paese. Tía una settima-na, la prima lampadina elettrica della Storia di Grintavec sostituirá per sempre gli antiquati sistemi di illu-minazione sinora usati. La popolazione di Grintavec puó ringraziare le capacita tecniche e Taita coscienza di questi compagni che, dopo una settimana di lavoro con alto spirito collettivistico, hanno sacrifícalo la mattinata di un giorno festivo per daré ai loro 'frateiti sloveni la possibilité di potere d’ora innanzi leggere, studiare e sviluppare cosí nel piii largo senso della parola la propria cultura generale. Citeremo i nomi dei compagni elettricisti Almerigo-gna Guerrino e del due Nicheli, padre e figlio. A Sanpieri NelTultima riunione degli elettori della base di S. Pieri, gli abitanti della piazzetta S. Pietro avevano de-ciso di partecipare in massa al lavoro volontario per la pulizia della canalizzazione antistante alle loro a-bitazioni. Da domenica .nattina, fe-deli alia parola data, la canalizzazione non costituisce piü un pericolo per 1’igiene delle famiglie. I compagni Perini Pietro, Zaroba Giovanni, Minca Pietro e Totto Pietro hanno dato Tesempio a tutti di ciö si pud fare quando si e animati da un alto senso del dovere di .cittadini e di 'democratici. A proposito del comp. Totto Pietro, e doveroso chia- :ittá e campagna rire che egli partecipa ogni domenica all’emulazione e che in passato ha dato il suo contributo alia rico-struzione delle case del paese di Monte, distrutte al tempo della lotta dalla bestialita fascista. Un altro esempio di grande signifícate ó stato dato anche in Calle S. Elia da due modesti lavoratori a-gricoli. Infatti il compagno Zueca abitante al n. 2 della Calle succita-ta, assieme ad un vicino di casa, ha riparato — con lodevole iniziativa personale — il fondo stradale della via, usando dei materiali di fortuna. Puré alia base di S. Pieri, i compagni convenuti all’ultima riunione avevano preso, tra Taltro; anche i’im-pegno di effettuare delle riparazioni nella abitazione del compagno Coce-ani. Anche questa famíglia ha go-duto della solidarietá dei loro concit-tadini membri dell’UAIS che hanno mantenido la parola data. Sugli a 1 t|ri obiettivi Nel cantiere di lavoro del Turist Hotel non si notava nella mattinata l’atmosfera caratteristica delle giornate festive. Un folto gruppo di membri dell’UAIS effettuava con slancio entusiástico il lavoro di trasporto di materiali diversi ed aiuta-va i muratori a continuare l’ultima-zione dell’edificio. Molto notato, tra gli altri, il diret-tore del nuovo istituto Magistrale Italiano che, col suo esempio di vero e sincero democrático, ha dimostrato a certi suoi colleghi che i compiti degli educatori della nostra gioventü non terminano con la fine dell’orario scolastico. Tanti sarebbero gli esempi che si potrebbero ancora citare, ma ci li-miteremo ad accennare agli operai specializzaii della tipografía Jadran che hanno lavorato a pieno ritmo produttivo tutta la mattinata, agli Operai ed apprendisti della STIL che, con il loro lavoro volontario, hanno aiütato i compagni che eífet-tuavano i lavori di restauro della mensa della FRUCTUS ed a quella ventina di compagni della III base dell’UAIS che hanno riparato il fondo stradale di via Gerolamo Muzio. In quest’ultimo obiettivo il compa- La PULITUHA DELLA CANALIZZA ZIONE A SANPIERI gno Mari0 Degrassi spronava con il suo slancio gli altri lavoratori volon-tari e meritano un cenno anche gli apprendisti muratori che lavorava-no alia costruzione delle case ope-raie. Anche alia Cantina VINO di S. Can-ziano gli impiegati dell’Amministra-zione, hanno dato il loro contributo nel mentre la stessa categoría di la-vorátori dell’imp. Costr. di Semedel-la, il sabato precedente ha lavorato sull’obiettivo del Turist Hotel. I reazionari triestini sono stati dunque serviti, e proprio da quelli che loro han voluto descrivere come le «povere vittime del terrore balcánico della zona jugoslava del T.L.T.» A Pirano Una insólita animazione si notava domenica mattina a Pirano. Centinaia di compagni si sono radunati in piazza Tartinl onde parte.iipare al lavoro volontario per la realizzazio- ne dei piano cittadino e dare cosl un maggiore contributo alia gara d’emulazione indetta per la elezioni dell’UAIS. Si e lavorato su diversi obbiettivi, quali la demolizione di vecchi stabili, la riparazione del selciato, trasporto di materiale vario ecc. Hanno parte-cipato al lavoro circa 300 persone che hanno dato 1016 ore volontarie. A Buie A Buie, oltre 300 membri dell’U-AIS sono accorsi al lavoro d’assalto per la costruzione del nuovo ginnasio croato, che dovra essere conclusa il 26 novembre, «Giornata della Repub-blica», nonchO per la selciatura della piazza antistante la casa del coop. Uomini, donne, giovani študenti hanno cooperato con slancio a questo lavoro,, gareggiando nell’emulazione socialista. Italijani e croati di Buie, hanno emulato i loro fratelli di Capodistria ed hanno dato oltre 1000 ore volontarie. Dali’assemblea circondáríale delfU. D.A.S. ad Isola I compiti ed il rudo della donna nei rami della nostra vita sociale Si è tenuta domenica scor.a ad I-sola rassemblea CircondariE e dell’-UDAIS cui hanno partecipato le diele-gate di tutte le organizzazion di base idel Circondario. L’Assemiblea è stata salut ata dal comp. Beltram Julij, présidente dei C. P. C. per Tlstria e dai raipresen-tanti dei PC e delle organizzEzioni di massa. Il comp. Beltram, sottolineando il ruolo che la donna oggi svol; e nella esereuzione dei compiti dei piino annuale, ha rilevato corne prcirio T-UDAIS deve assumersi il con p ■. o di dare un aluto concreto aile doj nel superamento délié difiicoltà ciïc esse, più d’ogini altro, incontrano nella vita quotidiama. Invitando le donne a lavorare per l’inclusione di tutte le donne nelT-UDAIS, il compagino Beltram ha riba-ditO come sia compito specifico della donna il pensare alTedtrcaizione dei propri fiigli, invitándole a collegarsi sempre piü strettamente all’UAIS e ad appoggiare il Potere Popolare. La comp. Ziva Beltram, ha letto quindi la relazione, svolgendo una dettagliata analisi sulla situazione política e sui problemi organizzativi. AttraverSo Un’amalisi del lavoro compiuto, dei successi a delle manche-volezze, la comp. Beltram, ha indicato i compiti che spettano alTUDAIS nella nostra realtá sociale. L’Assemblea ha approvato una riso-luzione ed ha eletto il muovo comi-tato, formato da 38 compagne. LA RIÇOLUZ[IONE CONCLUSIVA La IV Assemblea Circondariale dell’UDAIS per Tlstria, riuniiasi il 19. 11. 1950, è una nuova manifesta-zione, da parte, di tutte le donne demiocratiche de! circomdario istriamo, della fiducia incrollabile nel nostro P. C., UAIS e nel Potere Popolare ponchó una dimostrazione che le donne sono prepárate adl intensificare ancor più il proprio slancio per la realizzazione del socialismo da noi. In ció, esse si appoiggiano alla R.F.F.J. e salutano i successi dei popoli jugo-slavi nelTedificazione socialista, come pure la - política estera della R.F.P.J,, rivolta a difendere Tuguaglianza fra i popoli e la pace nel mondo contro ogni aggressore. Per potenziare I’UDAIS nell’mclu-sione de?ie larghe masse femminili nell’attività in ogni campo della nostra vita sociale, TÀssemblea pone i seguenti compiti: I. Tutti i Comitati di base delT-UDAIS, quali parti integran:! delT-UAIS, collaborano all’inclusione mell’-UAIS di tutte quelle donne che già in altre oocasioni (elezioni nel GPD, elezioni delT-UDAIS) hanno dimo-strato di appartenere al fronte dei nostro poipolo lavoratore. Aile elezioni dell’UAIS dei 10. 12. c. a. }icssono mancare soltanto |le reazionarie accaniie e nemiche dei Potere Popolare. II. Un compito costante ed essenziale dell’UDAIS rimane l’inclusione di tutte le donne oneste in ogni campo d’attïvità della nostra vita sociale. Le donne, con un’attiva partecipazio-ne aile riunioni degli elettori, aile riunioni dell’UAIS, collaborano nella lotta contro te trasgressioni ai prin-cipi della democrazia popolare, contrd il burocratismo astratto nelTesecuJ zione degli affari pubblici, contro i rapporti irresponsabili verso la propriété dei popolo, contro ogni tentativo di minare l’unité dei nostro popolo lavoratore. Quelle donne che di-rettamente sono incluse nella nostra economía,-nella ammimistrazione, negli organismi scolastici, sanitari. ecc. devano daré Tesempio con una cosciente esecuzione dei i propri compiti nelTambito dei piano económico annuale. III. In rapporte aU’inclusione dell’-UDAIS corne taie nell’UAlS, dobbia-mo accelerare l’eliminaizione dei me-toidi di lavoro già superati e che frè-nano lo sviluppo delTorganizzazione. Perciô nécessita collegare strettamien-te I comitati delTUDAIS con quelli deU’UAIS ed in ció i comitati dis-trettuali e circondariale conservaoo le funzioni di indirizzo generale al lavoro fra le donne nelTambito dei comitati UAIS. I comitati dell’UDAIS sviluppano nuove forme di lavoro, tenendo con-to sopratutto delle condizioni speci-flche aile basi. IV. L’UDAIS deve allargare sopratutto la partecjpaziome attiva delle donne alla soluzione di tutti i pror blêmi concerpenti la tutela della (Continua in IV. pag.) . ....................................................................................................................................................................IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII SFOGi-IAItPO I GIOBWÆLi CZŽ1 immiiimiiiiiiimi dal ts al 22 novembre_______________________iiiiiiiiiiiiiiiiimiiih Pistoleros La recente visita. di un sottosegre-tario governativo democristiano a Trieste ha dato il via, per bocea sua, ad una nuova ondata di calunnie e di diffamazioni, riportate con grande spicco sulla stampa di «scuderia», cui si è affiancata ancora una volta, gratuitamente e servizievolmente, queila cominformista. In testa a tutti anche stavolta, tanto per non smentire una forma or-mai da tempo acquisita, per i suoi attacchi al popolo lavoratore ed al suo potere nella zona jugoslava dei T. L. T., «L’UNITA’I» dei gerarca La-jolo. Le pur atomiche «ULTIME NOTI-ZIE» hanno fatto una ben magra figura nei confronti dell’organo massimo dei cominformismo italiano. L’episodio dei tre operai della «SELVEG» fermati il 14 corr. m. mentre tentavano di attraversare la linea di dêmarcazione in un punto vietato anche dalle disposizioni dei GMA, ha avuto pure eco al Consigno Municipale di Muggia, dove il sindaco; cominformista Pacco, si ë dimostrato il più accalorato nel coro di proteste, sollevate dai consiglièri appartenenti ai partiti più reazionari. Giovedi scorso, uno dei tre fermati, Pizzamus Ernesto, rilasciato e conse-gnato alla P. C. al posto di bloccO di Scoffie, è rimaste stupito, leggen-do «L’UNITA’», che, a caratteri cubital!, riportava l’episodio sotto il ro-cambolesco titilo «TRE OPERAI RA-PITI DAGLI SBIRRI TITINI» con ac- compagnamento degli stessi energu-meni armati di mitra, agenti dell’OZ-NA, ecc. ecc. Alla nostra domanda sui perché abbiano tentato di entrare nella zona B. e sui corne egli fosse stato fermato, il Pizzamus ha risposto: «In compagnia di Delise Mario e Deste Luigi, ero intenzionato di recarmi a bere un bichiere di buon vino nell’o-steria situata oltre la linea di demar-cazione, quando, oltrepassate di alcu-ni metri le paline di confine, sono stato fermato da un milite di guardia che ci chiese i documenti. Siccome gli altri due erano sprovvisti, egli chia-mo un altro membro della difesa p^-polare che ci accompagnô al loro comando e quindi a Capodistria in stato di fermo. Nessuno ci ha rapito e nessuno ci ha maltrattato». Quindi niente energumeni in bor-ghese armati, niente incursioni in zona A, niente mitra, ma soltanto un normale procedimento che anche la Polizia Civile avrebbe adottato nei confronti di chi avesse voluto attraversare la linea di demarcazione nello stesso punto, con la prospettiva di peggiori conseguenze di quelle in-contrate da tre operai muggesani. Abbiamo appreso che Delise Mario e Deste Luigi sono stati trattenuti per ulterior! accertamenti, risultando essi spr.ovvisti dei prescritti documenti di identificazione. La lingua batte . , . Si ó sempre constátate che quando i nemici del popolo piü gridano, significa che, per essi, va molto male. Gran chiasso si ó fatto, negli ulti-mi tempi, nel quadro generale degli attacchi sferrati dalla «santa allean-za» reazionaria-cominformista, contro il Potere Popolare del Circondario Istriano, sui negozio per valuta estera, apertosi recentamente a Capodistria ed a cui seguiré l’apertura di altri, consimili, nei maggiori centri della zona. Gome d’uso comune e pratica di principio da 5 anni a questa parte, si ó travisato completamente il signifícate di questa ' istituzione, nell’in-tento di confondere le idee agli inge-nul e seminare zizania tra il popolo. Vediamo invece come stanno realmente le cose. Tutti sanno ormai che il popolo lavoratore del Circondario dell’Istria conduce una serrata lotta contro °-gni genere di speculazione económica, che porta grandi danni all’econo-mia in generale. II negozio di cui sopra ó stato a-perto appunto al fine di eliminare la speculazione ed il traffico di va- luta estera e di lire metropolitane, che, pur essendoimoneta legale di pagamento nella nostra zona, circola in quantité noetvole incontrollata, a-limetando la borsa ñera e creando privilegi indebiti per i posSessori di détta valuta a danno dei lavoratori. Falsamente si ó affermato che il negozio serva únicamente per coloro che sóno in possesso delle lire metropolitane (naturalmente di esse possono usufruire solamente i «titíni» mentre tutti sanno quale genere di persone in zona B. possieda lire metropolitane in abbondanza), in quanto e principalmente questo negozio costituira un vantaggio immediato per i produttori diretti (cooperative agritole sopratutto, artigiani, conta-dini, ecc.), che potranno procurarsi cosí altri articoli di cui abbisognano e che nella nostra zona non vengono prodotti, mediante uno scambio in natura. Consegnando agli ammassi deter-minati prodotti, i nostri produttori diretti potranno usufruire del nego-zio, provvedendo direttamente ai propri bisogni senza intoppi burocra-tici e senza esSere soggetti alia speculazione di quegli elementi che fino-ra hanno vissuto sfruttando il lavoro degli altri. Lógicamente, il fatto ha messo su tutte le furie coloro che foraggiano tali elementi per i loro intrighi po-litici. Ben si addice loro il vecchio det-to popolare: «La lingua batte dove il dente duole.» VITTIME DEGLI INTRIGHI Sono toi*naf¡ Influenzati dalla subdola propaganda scovinistica e cominformista, spin-ti dalla tendenza a cercare una vita comoüa, nella convinzione di trovare il paese di Bengodi, alcuni elementi di Verteneglio hanno, a suo tempo, abbandonato la nostra zona, recan-dosi a Trieste. E’ questo il caso di Fernetic Mat-teo, dalle parole della cui madre, da noi visitata, abbiamo appreso le grarae condizioni in cui ó stato co-stretto a vivere, benché ospite di una sorella. Approfittando del fatto chte lui era fuggito dalla zona B e quindi in stato di necessité, il Fernetic era stato assunto illegalmente ai lavoro da un panettiere, ricevendo un compenso di 4000 lire settimanaU: Se consideriamo le esigenze della vita triestina dati i tempi che corromo, la somma di complessive lire 16.000 mensili ricevute dal soprano-minato, possiamo ben comprendere a quale genere di esistenza fu co-stretto. «Credeva — dice sua madre — di trovare la vita piü facile, ma ó stato disilluso. Ora si troya al lavoro in campagna e ci mette della gran buo-na volonté. La lezione gli ó servita e finalmente la nostra famiglia ó nuevamente riunita.» A Verteneglio sono tornati altri, che ugualmente avevano lasciato il proprio paese per gettarsi all’avven-tura a Trieste. Alcuni di loro si trovano ora nella brigata dell’UAIS in valle del Quieto per dare il loro contributo di lavoro alia realizzazione dei lavori di írrigazione, contributo che ogni nostro cittadino della zona circostante dé per la durata di un mese. II compagno Bernardis Umberto, giocatore di calcio del Verteneglio, che recentemente ó ritornato anch’e-gli a casa, interrógate sulle condizioni in cui ha vissuto durante le sua permanenza di 3 mesi nella zona angloamericana egli ci há narrato il suo calvario. «Per vivere — ci ha detto — ero costretto a mendicare il lavoro gior-nalmente da questo e da quei con-tadino, con alterna fortuna. Per una giornata di duro lavoro, se riuscivo a trovarlo, dall’alba al tramonto, ri-cevevo un compenso di 500 lire ed un vitto insufficente. Non trovando altrove, ho dovuto prendere ajloggio in una baracca per operai, abbandonata, dove riposar le Stanche membra. Sfiduciato da una simile vita senza prospettive, sono rientrato al mió paese, da cui non intendo piü allon-tanarmi. Ora mi trovo in brigata per un mese e poi tornero a casa a riprendere il mió posto. Intanto ho ripreso la mia attivtié sportiva e continueró a competeré nelle file della mia squadra». Altrettanfco, press’a poco, ci hanno dichiarato Forza Livio di Grobisse e Mantegan Amedeo, di Fiorini. Tutti hanno riconosciuto di tro-varsi meglio al proprio paese e ci hanno espresso il desiderio di voler-si dedicare con serietá al lavoro per il benessere della nostra comunité. M. DJILÄS SUL REGIME DELL’URSS Oscurantismo nazionalista BELGRADO, 18 — Un lungo artico-lo sulla natura del regime sdeiale soviético, prima parte di una serie di articoli che la «Borba» pubbliche-rá nei prossimi giorni, ó apparso sul-l’organo del Partito Comunista ju-goslavo a firma del membro del Co-mitato Céntrale del PCJ e ministro senza portafoglio Milovan Djiías. Nel suo articolo il ministro scrive tra Taltro: «Che cosa puó vedere oggi nelle manifestazioni esterne del-l’URSS una persona qualsiasi che di política non si occupi? Invece dello internazionalismó, della fratellanza e dell’ugüaglianza fra i popoli, esso vede Toscurantismo nazionaTsta, l’oc-cupazione mascherata di sei Paesi ci-vili europei, i preparativi ad una guerra contro un preteso imperialismo, ma in realté per assicurarsi be-nefici e per conquistare territori al-trui; invece della dialetica marxista, vede la scolastica di un nuovo idealismo soggettivista; invece delle libere forme di vita spirituale e sociale dei lavoratori vede un grigio ed uni-laterale pensiero, vede delle espres-sioni feroci, incivili ed alcojliche di una felicité patentata, vede una sempre piü forte e totale pressiont di un tallone di ferro il cüi carattere spionistico si ó gié infíltralo in ogni Ínfima parte della Vita civile, in modo ancora sconoseiüto alia storia». «Le menzogne e ;e cabruñe in ogrii dove — continua Djilas — perfino nella discrezione* del capitalismo esi-stono al solo scopo di presentare il concorrente e Ta'^verSafio piü terri-bile di quanto esso non lo sia, pre-scindendo dalla sua vena natura. Non si tratta piü di influiré sulle masse lavoratrici degli altri paesi con l’ideo-logia, ma di ‘ngannarle». Riferendosi agli . avvenime’ifi drl-la seconda guerra mondiale, l’arti-colista accusa il Governo soviético di aver sfruttato il conflitto fra la Germania nazista da una parte e la Granbretsgna e la Francia dall’aUra, per dividere l’Europa oriéntale in sfere d’influenza ed imporre ¡i socialismo soviético agli altri Paesi. Djilas viene in seguito a trattare i rapporti fra l’Unione Soviética e la rivoluzione socialista jugoslava. A questo proposito egli afferma che ia Unione Soviética ha intezionalmente voluto non prendere in considerazio-ne il carattere della rivoluzione jugoslava, dando semplicemente la cac-cia ai suoi esponenti e coprendola di offese e di ingiurie. La settimana ntí m&ndo Dal' 15 al 22 novembre In due punti diversi del mondo, ec$ in termini diversi, viene mantenuto dinanzi all’opinione pubblica interna-zionale e nelle preoccupazioni dei popoli, il problema della pace e della guerra: nella Corea settentrionale e a Varsavia. Infatti, mentre negli av-venimenti coreani sono tutti i motivi fondamentali che deteíminano il futuro dell’umanité, nella capitale po-lacca si ó inscenata la fase conclusiva della piü colossale montatura propagandística che la storia ricordi, al servizio di una política egemonica. Il legame esistente tra i due punti del globo, distanti migliaia di chilo-metri Tuno dall’altro, ma ravvicinati dalla interdipendenza esistente in tutte le manifestazioni e gli avvenimen-ti politici sui piano intemazionale, risulta evidente, solo che si tengano presentí lo sviluppo della política mondiale e gli atteggiamenti, piü recenti, assunti dai due maggiori paesi* che sono alia testa dei due blocchi che mantengono oggi una parte de; mondo contro l’altra. Dopo l’intervento ciñese nelle ope- • razioni della penisola asiatica, l’a-spetto piü strettamente militare della questione coreana, ó passato in se-condo piano per far posto all’aspetto politicé, infinitamente piü importante per la vastité degli interessi che sono stati posti sui tappeto. Per tutti coloro che hanno veramente a cuore il mantenimento della pace, ó motivo di soddisfazione constatare che la questione dell’intervento di Peki-no ó gié passata dal campo delle pe-ricolose astrazioni politiche, al campo delle concrete proposte per una pacifica soluzione immediata della vertenza che pone in fronte dVet'ta-mente Stati Uniti e Ciña. II modo con cui la questione del-l’intervento ciñese ó stata posta al-l’ordine del giorno della massimi i-stanza dell’ONU, le dichiarazknü uf-ficiali britanniche sui buon diritto di Pekino di tutelare i suoi interessi di grande paese, la stessa proposta — che riportiamo per dovere di crona-ca,vdi creare una «zona c.uscinetto» tra la linea delle truppe americane e sud coreane e la frontiera coreana máncese — tutto ció dice che, da una parte, non manca la buona volonté, almeno per il momento, di ve-der superata felicemente la pericolo-sitá della attuale congiuntura in E-stremo Oriente. Intanto a Lake Success é atteso l’arrivo della delegazione della Re-pubblica Popolare Ciñese, che porré i rappresentanti della Nuova Ciña per la prima volta a ccntatto diretto con i rappresentanti dei paesi occi-dentali, contatto che la política del-l’Unione Soviética ha sempre osta-colato, per mantenere il suo ruolo d: portavoce ufficiale della Ciña e di arbitro delle vertenze internazionali di questo paese, al fine di assicurarsi, nello stesso' tempo, la possibiliia di un ampio controllo político sugli atteggiamenti di Pekino. II fatto che la delegazione ciñese siederá al ta-volo del Consiglio di Sicurezza del-l’ONU, ó indiscutibilmente una scon-fitta dei burocrati di Mosca, L’atteggiamento di Mosca, nei confronti della questione ciñese e coreana, é una prova documentante la contradditorieté esistente tra la reale politica imperialistica dell’Unione Soviética e le dichiarazioni ufficiali dei suoi dirigenti e gli stessi ipocriti atteggiamenti ed appelli paciíici dói cosidetti «partigiani della pace» che tengono il loro secondo congresso in questi giorni nella capitale polacca. Ormai piü nessuno -1 mondo puó. essere ingannato sui vero signifícate delle manifestazioni di questa orga-nizzazione, la cui fun!ii-vità negativa ai danni délia c!a;se lavoratrice. Questa è il case avveriu-to alla III unità ejettoraie, ove un operaio oppoggiato da tutti i presen-ti, ha criticato il Comitato Cittadino dei Potere poichè non si sono anco-ra presi provvedimenti radicali nei confronti di coloro che vendono la loro manodopera al di là délia linea di demarcazione e che, con i danari ricevuti in compenso, praticano la spe-culazione, strafregandosi di quelli che sono gli interessi e i bisogni di chi lavora e produce nel circondario. Tanti e tanti sono gli esempi che si potrebbe citare di donne e di o-perai che han preso la parola, dopo la relazione degli oratori, per chiedere spiegazioni su certi fatti e situazioni che sono State quindi chiarite. Nella base elettorale di via Besen-ghi, il comp. Dudine Nicolô, tra l’ap-provazione dei presenti, ha proposto l’installazione délia conduttura d’ac-qua nella via, nonchè la costruzio-ne délia nuova canalizzazione. Tutti i presenti si sono impegnati di ini-ziare immediatamente il lavoro vo-lontario. Anche il problema délia de-ficenza di combustibili è stato trat-tato. Taie problema verrà risolto in breve, con l’ultimazione dei lavori delTOfficina Gas e con l’arrivo di contingenti di legna. Un altro lavoratore ha chiesto perché le più iar- ghe categorie dei consumatori non possono usufruire della distribuzione di patate. E’ stato chiarito che le patate e disposizione sono contagíate dalla dorifera e che per-ció per ovvie misure precauzio-nali, la distribuzione è limitata aile mense. Sono state laméntate delle deficenze nella distribuzione della carne ed il CP Cittadino è stato invitato a prendere provvedimenti in mérito. Nella I. base elettorale gli elettori hanno proposto l’allacciament0 della luce elettrica a certe case che sono prive e la costruzione di fontane pub-büche. Il comp. Pouch ha rilevato che il bestiame condotto al ma-cello viene maltrattat0 e che la sua allmentazione viene completamente trascurata con grave danno per la collettività. Il comp. StipanciC, nel suo intervento, ha precisato che, su 2362 agricoltori di Isola, ben 1900 sono compresi nell’approvvigiomen-to assicurato e che la posizione dei restanti deve venire attentamente stu-diata dal CPC e dalla Commissione pe l’agricoltura per eventuali assegna-zioni. Un altro compagno della stessa base ha fatto rilevare la nécessita di una revisione generale della posizione dei 600 ammalati di Isola che ricevono supplementi annonari, nel mentre molti di essi, da quant0 sembra, godono ottima salute, giacchè fanno la spola fra le due zone e vendono a borsa ñera i generi ricevuti coi supplementi. Una maestra presente ha messo in risalto il fatto ci certi bambini che vagabondano per le strade, invece di recarsi a scuola. Un operaio ha citato come esempio, a tale reguardo, certa Fermo da Saredo i cui ge-• nitori poco si curano della sua edu-cazione. Alla X. unità elettorale un eletto-re ha chiesto chiaramenti relativi al negozio recentemente aperfo a Cano-distria i cui acquisti devon< fatti con valuta estera. Tutto o chiarito con soddisfazione dei ; ti. Un agricoltore si é lament la mancanza dei íubi di gon correnti per l’irrigazione degli o. „i. E’ stato fatto rilevare che di ció si occupa la sezione agricoltura. Un’altro agricoltore, prendendo la parola ha fatto notare che, nel mentre ad Isola mancavano per un certa periodo ru-binetti per l’irrigazione, nei magaz-zini di Capodistria tali rubinetti at-tendevano da mesi i compratori. La responsabilité di questo fatto ricade sugli Affari Comunaii di Isola che dovranno rispondere di ció. Nella riunione, tenutasi nella mensa dell’Ampelea, l’oratore ha sol e-vato una questione di principio se-condo la quale tutti i funzionari del-l’apparato amministrattivo sono amo-vibili e che quindi gli elettori ave-vano il.dovere di prona ír.arsi in mérito al loro operato. Un episodio di grande significato é anche quello verificatosi nella XII. base dove alla conclusione della riunione, un ufficiale deli Annata Ju-goslava dichiaró. che l’Armata Popolare collaborerá maggiormente nel futuro per il risolvimento dei problemi cittadini, in unità di intendi con la popolazione di Isola. Isola, dunque, la settimana scorsa ha vissuto giornate decisive per il progresso della vita pubblica e pri-vata dei suoi citt'adini. Isola ha dato una dura lezione a chi vorrebbe La III sessione ordinaria del C.P. del distretto di 11 12 u. s. ha avuto luogo a Buie la TU sessione ordinaria del Comitato Popolare Distrettuale; alia quale hanno partecipato puré i rappresén-tanti delle organizzazioni di massa e delle cooperative agricole di produ-zione. La relazione del lavoro svolto e stéta fatta dal comp. Gorian. Alia stessa é seguita la discussione, con nunrerosi interventi, in cui i membri del CPD hanno esposto le proprie osservazioni, formulando proposte concrete per eliminare varié deficenze riscontrate nel lavoro svolto. Alia fine della discusione ha presto la parola il comp. Medizza che ha frat-tato in senso critico ¡1 lavoro svolto dal Comitato esecutivo. Egli ha sotto-linea to che il C.E. dei CPD non si é sufficentemente impegnato per l’a-dempimento dei suoi compiti e precisamente nell’esecuzione del nostro piano annuale e per l’ulteriore de-mocratizzazione dél potere popolare. Egli ha rilevato inoltre che non si é posta una sufficente attenzione nella lotta confro gli sprechi e non sono stati sfruttati giustamente i mezzi di trasporto. «Tuttoció — ha detto il compagno Medizza, — impedisce la realizzazione del piano d’investi-menti». In conclusione al suo intervento, il comp. Medizza ha rappre-sentato la necessitá di intensificare la vigilanza per un giusto raziona-mento del fondo merci, e lottare contro coloro che, approfittando della loro carica, curano i loro privilegi personali. Durante il proseguimiento dei la-vori dell’Assemblea, il Comitato Ése-«utivo ha proposio di esiiriere dalla loro carica il delegato per gli affari Comunaii e quello per l’agricolmra, poiché necessitá la loro presenza in altri posti di responsab'liiá, lo stesso dicasi per l’attuale pres. del Gludizlo Distrettuale del popolo. Lo stesso C. E. ha proposto nuovi compagni a tali incarichi. Le proposte sono State ac-cettate. In conclusione ai lavori dell’assem-p le a sono State prese le seguenti: Conclusioni 1. Per eliminare le deficenze di lavoro degli organi del Potere po- polare, occorre consolidare e at-tivizzare in tutti i Comitati Popolari locali e presso i delegati del C. P. Distrettuale i vari Consigli dei Cittadini per tutti i rami del-l’attivitá económica e sociale. 2. Tutti i nostri organi del Potere popolare devono lottare con energía contro eventuali sintomi di burocrazia, protezione e indebita, appropriazione di beni material!. 3. Lottare con la massíma energia contro lo sperpero e contro i’irra-zionale ed ingiusto modo di ap-provvigionamento nonché contro 10 sperpero económico dei materia- 11 d’investimento e l’irregoiare sfruttamento dei mezzi di trasporto. 4. Attivizzare le masse popolari alio scopo di portare a termine gli o-biettivi previsti dal Piano nell’an-no 1950. 5. Attivizzare le Cooperative Agricole generali, ingaggiandole maggiormente nella produzione agrícola con la creazione di economie cooperativistiche, allevamenti di a-nimali, officine artigiane ecc.; poi-cbé in tal modo aiuteranno spe- ' cialmente il piccolo contadino par-ticolarmente neU’orientamento e costruzione della noetra campagna e dell’economia agrícola. G. Daré tutto l’aiuto alie nostre cooperative agricole di Produzione nel senso del consolidamento della loro organizzazione e rafforza-mento económico. 7. Lottare per un giusto impiego della mano d’opera e la sua piii concreta attivizzazione, tenendo conto di non danneggiare la produzione 'agrícola. 8..Effettuare la revisione dei consumatori ad approvvigionamento assicurato in tutto il Distretto per una giusta categorizzazione degli stessi. 9. Elevare ininterrottamente il nostro commercio ad un livello sempre maggiore per un approvvigionamento quanto piü rápido, affinché siano soddisfatte tempestivamente le esigenzc del noslro popolo la-voratore. dimostrare che il popolo ignora il suo potere. I 1100 elettori; presenti a tut-te le riunioni, hanno risposto ii tal modo alie calunnie delle reazioni coa-lizzate ed hánno espresso la volontà di far piazza pulita di chi intralcia il loro cammino sulla via del socialismo. Le realtà future che si af-fermeranno quale fruíto di questa féconda consultazione popolare, saran-no un insegnamento ed un motivo anche a quelle basi in cui certi elementó si sono astenuti come per esempio alla II. dal parteciparre a questo riunioni. Ora al lavoro, opérai, pescatori e contadini di Isola, in onore alie elezioni dell’Organizzazione Antifascista che cementa la fratellanza o l’o-perato comune degli italiani e degli slavi del nostro Circondario. üniversitó popolare — Hanno avuto 'luogo nei giorni scor-si,, a Capodistria, Isola e Pirano uha . serie di conférenze orgánizzate dall'lí-niversitá po-polare, in cui ¡1 dottoi Ferfoglia ed il prof. Eros Sequi han-tfo trattato sü.iií; f'-bbre «Q» e, rispet-tivamente, sulla Corea qttals incrocio di interessi mondiali. Come inizio deU’attivitá dell’Uni-versitá Popolare possiamo dichiararci doddisfatti sia per il numero degli intervenuti che per le indiscusse doti e capacita socientifiche dei due oratori, che hanno saputo, con rara abilitá, ¡Ilustrare profondamente i due problemi. Dato il successo di queste* prime conferenze, la nostra popolazione si augura che l’attivitá dell’Universita Popolare s’intensifichi per offrire a tutti i nostri lavoratori la possibilitá di allargare la loro cultura generale. Le elezioni dell'U.G.A. Nel distretto di Capodistria si stan-no effettuando in questi giorni le elezioni per i comitati di base della gioventú antifascista. I giovani antifascisti del distretto, hanno ingaggiat0 l’emulazione in onore alie prossime elezioni dell’UAIS, dimostrando cosi la loro fede ed il loro attaccamento aH’Organi.zzazione che abbraccia tutta la popolazione democrática del nostro crrcóndario. Si é lavorato d’assalto in molti set-Kio.atKjj pecó manca qual-si|ÍJf KSlenzaflSie, basi „non. inviano réfaiionr ed ir*fcorti. Distrettuale del-l’UGA non é informato di nulla. Le elezjpni alie direzioni di base si sono giá svolte nei settori di Ce-sari, Póbéghi, Puce, Costabona, Babici. La gioventú ha risposto compat-t amerite partecipando nel 100% alie cTezidnn Fatti el cose inammissibili a wenuti alia cantina "Vino Fra le molteplici sue attività, l’Am-ministrazione Acquedotti di Capodistria ha assunto, nella terza decade dello scorso mese di settembre i la-vori dell’impianto idrico della nuova cantina «Vino» di S. Canziano e ció perché la ditta «Toplovoda», alia quale erano stati affidati in precedenza tali lavori, rinviava di settimana in settimana il loro inizio. Nel mentre in un primo tempo, il rappresentante della «Vino» faceva pressioni affinché i lavori venissero ultimati quanto prima possibile, suc-cessivamente gli opérai, incaricari dei lavori, ebbero ad incontrare un muc-chio di difficoltà create dal .rapore-sentante stesso. Anzi egli, col suo atteggiamento, non solo ritardó l’esecuzione dei lavori, ma non esitó a proclamare che gli opérai- addetti non erano all’altezza del compito affidato, cosicché egli do-veva rivolgersi ad un’altra impresa. Gli opérai, lesi da simili afferma-zioni in ció che per essi è più sacro, ossia nella loro capacité professionale (comprovata in tanti altri lavori del genere, da essi eseguiti meritandosi pieno riconoscimento ed elogi sia per l’effette lavorativo che per la perfet-ta regola d’arte) si rivolsero alia pro-pria direzione che giustamente ordi-nava la sospensione delle opere. Nel contempo veniva divulgata la dlceria che i lavori non erano esegui ti a regola d’arte e che perció un’ai-tra impresa doveva rifare Tintero impianto. Considerato un tanto, l’Amministra-zione Acquedotti chiese che venisse costituita una commissione con l’in-carico di accertare i fatti e le responsabilité. La commissione constató che i ri-lievi fatti dal menzionato rappresentante erano fuori luogo e non corri-spondenti al vero, concludendo con l’invito alia predetta Amministrazio-ne di riprendere senz’altro i lavori. Arrivati nuovamente sul posto, gli opérai ebbero la sgradita sorpresa di apprendere che i lavori non poteva-no essere riprési poiché i disegni era no stati inviati alia dita «Toplovoda» incaricata dei proseguimento dell’o-pera. Sarà bene a questo punto ricordare che il rappresentante della «Vino» il quale, con le sue affermazioni,. ha te-itato di squahficare gii opérai del la Acquedotti e che ha creato agli stessi mille difficoltà, è lo stesso che pretendeva che gli opérai, da lui sva-lutati, dessero la precedenza ai la-vori per TimpiantO idrico con relativo bagno per la sua costruenda a-bitazione. Inutile dire che TAmministrazione Acquedotti ha concluso col sospen-dere definitivamente i lavori. Esposti ed illustrati i fatti, ritenia-mo lecito e doveroso formulare le seguenti domande. Perché il rappresentante della «Vino», ha creato le* accennate difficoltà? Con quale competenza técnica ha potuto egli affermare che gli opérai della Acquedotti non conoscono il loro mestiere? Perché egli, infine tanto ha fatto «i e brigáto affinché 1’im'pianto in ar-gomento fosse completato della «Toplovoda»? Naturalmente ogni domanda ehiede una risposta e noi riméniamo in atiesa che altrettanto avvenga per le tre da noi formúlate. In ogni caso, saré bene che. il dirigente in argomento riesamini jl suo operato, che non appare per nulla costruttivo e che, soppratutto, modi-fichi radicalmente i suoi rapporti con gli operai. Saré opportuno, infine, che gli organi competenti esamino il progetto relativo al proseguimento dei lavori di che trattasi, poiché, da quanto sembra, nel progetto stesso sono Previste delle opere che l’esperienza di-mostra superflue e non necessarie. G. M. Chi pitá essére membro dell'UAIS? L’UAIS costituisce la base più larga del Potere popoiare e la garanzia del nostro avvenire. In essa sono inclusse tutte te forze sane della massa lavoratrice. Appunto per ció le organizzazioni dell’UAIS, alia base nelle città e nei villaggi, hanno il dovere di prendere in considerazione accuratamen-te, nelle loro riunioni preelettorali, ogni singólo ai fini della sua ammis-sione o meno alTUAIS — la grande armata del lavoro del popolo lavora-tore. Quegli elementi, che finora nulla hanno fatto per gli interessi del popolo, cercando sempre ed in tutti i modi di fare soltanto danno, non han-no il diritto di far parte dell’UAIS. Membri dell’UAIS non possono esmere nè gli speculatori, ne tutti caloro che badano al proprio interesse egoístico, anzicchè a quello della nostra collettività. Ad essi bisogna chiedere anzitutto che cosa hanno fatto a favore del Potere Popolare e, soltanto in relazione a ció, potranno essere accolti, o meno, quali membri dell’UAIS. La tessera dell’UAIS deve costitu-ire il criterio in base a cui si potrá giudicare ogni nostro singólo; in base ád esso si potrá giudicare chi e-difica il socialismo o chi è nemico della nostra realtà sociale. Ogni nostro cittadino, che aspiri a divenire membro dell’UAIS, dimostri col proprio lavoro di essere degno di un simile onore. I risultali Mart alTJlmpelea in añore alie elezioildell D ll l.S. Ättuatojfdel 57 % il piano bimestrale nel lámese del!' emulazione ... i cimeli storici del teatro cin-quecentesco di Capodistria (parti del frontespizio, testa del leone di S. Marco, ecc.) si trovano abbandonati da giorni in Calle S. Parovel, sebbene la sezioni Affari Comunaii dei CP Cittadino abbia avuto l’Srdine di ef-fettuare il trasporto degli stessi nei museo cittadino? ... a Capodistria in pieno giorno é accesa Tilluminazione stradale, nel mentre in molte vie si vaga di notte nel buio fitto? .. . nei posti di raccolta del bestiame destinato ' al macello viene trascurata Talimentazione con notevole perdita quantitativ-a e qualitativa della carne destinata all’approvvigio-namento della nolazione? ... il C.P.C. di Isola, non provvede affinché all’invalido Krmac Francesco padre di 4 figli, minorenni, venga as-segnata un’abitazione decente invece di disenteressarsi di questo caso pietoso, abbandonando una famiglia numerosa in ambienti che non corri-spondono ad alcuñ principio umanita-rio ed ad alcuna norma d’igiéne? ... il prezzo dei fornelli elettrici assegnati dal CPC di Isola per la distribuzione agli operai dell’Ampelea 20 giorni fa era di 770 dinari cia-scuno, nei mentre quello dei 15 recentemente distribuiti dalla filiale sindacale dello stesso collettivo, é inferiore ai 2C0 dinari, pur essendo questi Ultimi di qualitá migüore? Uno dei collettivi di lavoro che nel quadro della gara di emulazione in corso ha%ággiunto certi successi é senza dubTuo quello delTAmpelea. Fino al' 15 novembre il totale delle ore volontarie, date nelTambito della produzione, ammontava alia cifra di 609, cifra che pero é sensibile di un ulteriore aumento e che, alia fine. delia gara, supereré certamen te ai. molto .quella preventivata Puré l’ifnpegno per il superamento de.i 10% del Apiano di produzione sa-rá manteffuto se il ritmo di lavoro i continuerá con l’attuale intensité, dato che nel primo mese dell’emulazio-ne il. piéno bimestrale prefisso ó stato attuato del 57%. Un dei lavori piU importanti che il collettivo si é impegnato di portare a termine prima del termine del-Temulaziorre,. é la costruzione di un impianto per la lavorazione dei sot-toprodotti del pesce che risulteranno un ottimo alimento per il bestiame. Tali lavori sono a buon punto grazie alia capacité ed alia solerzia degli operai addetti, i quali sanno bene che con ció saré dato un ulteriore con-tributo alia solüzione dei problemi che sono all’ordine del giorno nelle nostre campagne. Uguale éttivité sta svolgendosi ne-gli ambienti in cui trovera posto l’angolo rósso della fabbrica. Un grande lócale é stato completamente restaúralo éd abbellito. Le -maestranze, dopo il lavoro quotidiano, avranno la possibilitá di allargare la propria cultura ed arrivare all’altezza dei compiti che spettano alia classe operáis nella societá socialista. Naturalmente fulcro ed animatori di tutta questa attivitá sono i compagni che formano il comitato della filiale sindacale. Infatti a questi spetta il compito coordinatore di tutto il lavoro nel collettivo ed a questo scopo recente-mente é stato creato l’attivo agita-tori, composto da 23 membri appar-tenenti ai vari repartí della fabbrica. L’attivo agitatori, nel suo attuale sistema organizzativo, ha rilevato al-cune deficenze che devono in breve essere elimínate affinché questo ramo dell’attivitá sindacale svolga quei compiti che sono della massima im-p.ortanz.a per l’attivizzazione delle maestranze sia quando viene richie-sta un’attivité maggiore da parte del circolo, che, nelle decisioni riguar-danti la solüzione dei problemi piU urgenti. Di grande interesse é stata püre la costituzione dei fiduciari di gruppo che hanno il compito di ri-scuotere le quote síndacali, di pro-porre alia filiale la proclamazione dei lavoratori d’assalto, -di tenere in-informata la filiale sindacale su tutti i problemi concernenti il gruppo, di curare la disciplina sui posti di lavoro e di.informare tempestivamente i membri del gruppo sulle disposi-zio.ni che, via via, vengono emanare dalla filiale. i Vasto é dunque il ruolo che spetta alia filiale sindacale delTAmpelea nelTambito del collettivo. Ruolo che ha assunto una maggiore importan-za dopo 1’ul.tima decisione del .Consiglio Operaio relativa al controllo ed agli accertamenti da parte della filiale circa le cause di ogni singóla assenza. Questa giusta disoosizione del Consiglio Operaio dovrá essere accettata dalla filia’e che dovré met-tersi seriamente al lavoro per frenare gli abusi di Singoü lavoratori incoBcfenti causa i quali, riel mese di ottobre, sono andate perdute centi-naia di giornate lavorative, Se diamo uno sguardo alia statisti-ca del mese scorso rileveremo che il numero degli assenti giustifícati -ed ingiustificati ascendeva a 970 nel mentre le assenze per malattia dava-no la cifra di 1174. In base alia sta-tistica stessa le ore di lavoro máncate alia produzione sono 15.556. 11 danno derivato alla collettività è corn-prensibile a chiunque. Siamo certi che i nostri lavoratori sapranno accertare, se non l’hanno giá fatto, le cause di questo fenome-„no e prendere quei giusti provvedimenti che garantiranno la completa attivizzazione di tutta la manodopera per il raggiungimento degli cbiet-tivi previsti nel nostro piano económico. Per il Capodanno del bambino a Capodistria Hanno avuto inizio in questi giorni i lavori preparatori per il «Capodanno del bambino». Nella città é stato costituita un comitato coordinatore, composto da rappresentanti del potere popolare e delle organizzazioni di massa, con il compito di dirigere tutta questa attivitá. Análogamente a quanto fatto nelTambito cittadino, sono pare in via di costituzione nelle 12 basi del-l’UAIS, i comitati di base del «Capodanno del Bambino», che avranno il precipuo scopo di effettuare la sta-tistica e suddivisione per categorie dei bambini; ció casa per casa. Le donne e gli artigiaii confeziom-ranno i giocattoli che yerranno JHtriuuiti nei pacchi dono. Ir pío verra ini?¡a-ta una azio.ie di raccolta in c-grii base. Nei negozi, caffé, trattorie ecc. verrà praticato un soprapprezzo vo-lontario sui generi ir. vendita Uñera. Le 12 basi dell’UAIS di Capodistria entreranno in »ara per la migliore riuscita di questa testa- riel bambino. II «Capodanno dei bambino», verrà festeggiato quest’anno nelle basi dell’UAIS. Ogni base avrà il suo al-bero di Capodanno, ed ognuna distribuirá i pacchi dono. Nella giornata di lunedi 1 genn. a-vrá luogo a Capodistria la «fiera del bambino» che tanto successo ha otte-nuto Tan.no scorso. Compariranno cosí i «nanétti», l’«Orso», «Cappuccetto Rosso» ad allietare i nostri bambini. Nella settimana precedente alia fie-ra saíranno organizzati spettacoli culturali e cinematografici per i bambita. Daranno rappresentazioni > pio-nieri dellfr scuole slovene, delld1 scuo-le itatiàne, e il Teatro di Trieste. •sa|dO en pacchi dono che verranno distribuiti,. conterranno giocattoli, dolciu-mi, e cose utili (quaderni e libri). I bambini piü bisognosi, figli di famiglie numeróse, ecc. ecc. verranno aiutati la settimana susseguente dal potere popolare tramite l’Assisten-za sociale». Tutti i cittadini di Capodistria non mancheranno certamente di contribuiré alia migüore riuscita di questa íesta dei bimbi del popolo. 1 O- BESTE O’ ITALIA ■o .0 JUGOSLAVIA _ o O Squarci di vita 12 triesfüna Furti conditi con belle parole Domenica scorsa al Cuntiere S. Marco é scesa in mare la mjn «Augustus», opera geniale dei tecni-ci e degli operai triestini. Come ai sólito mono. Santin ha fatto la sua comparsa, ma questa vol-ta non c’é niente da dire sul suo, conto poiché cosí vuole la tradizione. Pero (dove ci mette lo zampino — ed in questo caso si potrebbe dire ¡a zampa — il nazionalismo di Roma c’é sempre un «peró») il fatto della presenza della moglie di De Gaspe-i come madrina della nave menta un commento di attualité «marinara», per chiarire certe que." tancelle che, da anta, sono in pendenza tra Trieste e la «Madre Patria». A proposito di «Madri» teniamo a ricordare a certi signori che per Jegge naturale esse dovrebbero procurare il sostentamento ed aiutare quindi in tutti i modi, le loro creature. Sembra v.icéversa da quanto esporremo piU sotto, che questa legge naturale non sia stata seguita dalla «Madre Patria» nei confronti della sua diletta crea-tura, Trieste. Ritorniamo, dunque, all’argomento iniziale, in cui si acenna alia madrina della bella unitá mercantile va-rata a Trieste. PiU d’uno certamente si saré chiesto perché mai la signora Rachele Muss.. . (pardon, De Gasperi) si é scomodata ad intraprendere un viag-gio cosi lungo dalla sua dimora in Roma sino a Trieste per fare da madrina, nel mentre, indubbiamente, delle signore raippresentative anziche-no, abbondano anche qui. Ma Cosi vuole la «lungimirante» dt-plomazia romana, giacché siamo in un periodo in cui la solidarieté della «Madre Patria» si maniíesta un pó dapper.tuttp ; nella pemisole in favore della citté «orfana». E’ di attualité infatti la serie di «settimane di solidarieté» per Trieste ene-si svolgono nelle piü importanti citté d’Italia, grazie alia quali, nel caso di Genova, i triestini hanno’ gua-dagnato la bellezza di due bandiere nazicinali. Ora domenica scorsa, questa solidarieté nazionale si é estrin-secata nuovamente con l’arrivo di una delle sue. migliori rappresentanti, la dolce meta del presidente del Consigno dei. Ministri di Roma. Certa-mente al popolo lavoratore triestino per la commozione saré spuntata qualche lacrima, consapevole che non é solo e neppure abbandonato in questa giungla europea, ma. che l’occhio vigile di Roma veglia sui suoi destini e per di piü gli invia amibasciatrici di quella portata. Ma lasciaimo l’ironia per giungere al sodo. II popolo triestino non sa che far-sene di certe «Settimane di solidarieté» di bandiere e di mogli di presidente Desidera invece lavorare e ve-der diminuiré le Iunghe schiere dei suoi disoccupati. Desidera che i suoi diritti vangano rioonosciuti dal mondo, poiché non si é scordato affatto delle 231.811 tonn. di naviglio triestino che ora sono regístrate nel porto di Genova, delle 43.181 tonn. di navi mercantili, ricevute da Venezia, delle 14.126 tonn. di naviglio donato a Bari e la lista é aincor molto lunga, compredento altre decine e decine di migliaia di tonnellate di navi fab-bricate a Trieste e che ora solcano i mari per altre citté della «Grande Madre» dando lavoro e pane a migliaia di lavoratori che non sono triestini. Questo, purtroppo, é il destino di Trieste da quando la «civilitá» di Roma la ha avvolta nelle sue spire per succhiarle la linfa vítale. Belle parole, pompóse dichiarazionl, ministri italiani che fanno belle di-chiarazioni (a proposito ci siamo di-menticati che assieme alia signora De Gasperi era presente anche il so-lito ministro italiano)^ ma, di concreto nulla, anzi peggio ancora il sac-cheggio piü brutale del suo patrimonio marinaro senza citare quello o-perato in altri campi dell’economia cittadina. .Realtà italiana. Sbirri contro donne In questi ultirni tempi tutta la zona del Delta Padano 6 in grande fermento. La popolazione non sopporta piü che i lavori di bonifica, che ren-derebbero produttive grandi estensio-ni di térra, non vengano iniziati e che decine di migliaia di disoccupati lascino le loro famiglie nella piü ñera miseria. Gli episodi di disoccupati che si recano su obiettivi di interesse pub-blico, per costringere le autorité a daré inizio ai lavori, sono innumere-voli e dimostrano nello stesso tempo tutta la brutalité della polizia clericale che vuol cacciare con la forza questi disperatí. Un episodio che ha veramente seos-so tutta la popolazione del Delta é avvenuto il 14 c. m. a Scardovari di Porto Tolle, quando la Celere, con autoblinde, jeeps e camions, na ten- tato di assalire i lavoratori che a-vevano occupato 80 campi incoiti, e, quindi, organizzatisi in squadre di lavoro, si erano disposti per l’inizio dello scavo di un canale lungo 12 Km. che dovrà rendere produttive le terre della zona. Le mogli, le sorelie e le figlie dei lavoratori per aiutargli nella loro lotta per la vitta — serrate l’una al-l’altra su tutta la larghezza della strada — avanzarono contre i bruti di Scelba obbligandoli a retrocedere quantunque fossero oggetto di sel-vagge manganellate e dei lancio di bombe lacrimogene. Moite donne furono ferite, ma il loro contegno coraggioso fece desi-stere la polizia dal suo intenta. Questo è uno dei tanti fatti di cro-naca.è una triste realtà quotidiana di quel popolo che geme tra le spire dei piü crudele sfruttamento che ri-corda i tempi dello schiavismo della «Roma dei Cesari». % Jugoslavia La vita cultúrale delle minoranze Ungheresi Nella Repubblica popolare di Croa-zia vivono, insieme ai croati e ad una forte percentuale di serbi, anche le minoranze nazionali italiane, mag'.a-ra, slovacca e gruppi etnici di ce-chi, russi, ucraini e tedeschi. Recentemente, nel cors0 della com-petizione socialista in onore delle elezioni per il Sabor repubblicano, elet-to i; 5 novembre, si é aperta a Ca-kovei una nuova scuola elementare per la minoranza ungherese, la prima nella storia di tale villaggio La minoranza magiara in Croazia ha ampie possibilitá di elevare la propria cultura nazionale. Essa ha perció, la propria Unione cultu-rale-artistica delle Societé Magiare in Croazia. Nel corso del mese di ottóbre, i magiari in Croazia hanno aggiunto, alie giá esistenti, anche una nuova societá cultúrale, deno-minata «Egyseg testreriseg» (Unitá' e Fratellanza), mentre la societá «Halladas» (Avanti) si é arricchita di nuove sezioni. Italiani Nel corso del presente anno scola-stico funzionano, nella Regione di Fiume, ove vivono compatti piü di 55 milla italiani, 60 scuole, di cui 39 elementari e 13 settennali, oltre ai Ginnasi di Pola, Rovigno e Fiume, alia scuola maglstrale di Fiume, all’I-stituto Técnico ecc. Oltre a quelli giá pubblicati ed a quelli premiati ai Concorsi perma-nenti delI’Unione degli Italiani, nuovi lavori Ietterari vedranno la luce, ad opera di lavoratori culturali della minoranza italiana. Sono in prepara-zione di stampa, attualmente, le «Me-morie» di Andrea Benussi, che con-tengono diari e ricordi dei giorni della lotta di liberazione e della precedente lotta di classe sostenuta dal popolo lavoratore istriano. Andrea Benussi ha raccolta queste «Memo-rie>>> dal 1926, anno in: cui egli, emi-grato político in Jugoslavia, a Zaga-bria, é stato compagno di cellula del Partita Comunista della Jugoslavia insieme all’operaio metallurgico Josip Broz-Tito, l’attuale dirigente e maestro det popoli affratellati della Jugoslavia socialista. II noto scrittore Lucio Martini va pubblicando a púntate, nel quindicinale dei ragazzi italiani in Jugoslavia «II pioniere» un nuóvo romanzo dal titolo «II capitán Paratatan». Infine il giovane poeta, Sergio Turconi, prepara un huovo ciclo di poesie. In una sua recente riunione, la Commissione Ietteraria dell’Unione degli Italiani, presifduta dal compagno E-ros Sequi, ha premiato con 15.000 dinari il nuovo lavoro teatrale di Osvaldo Ramous, «Edizione straordi-narfa», lavoro cui abbiamo accenna-to in un precedente articolo. t C©cos!ovacchi; A Daruvar e hei suoi dintorni vive la minoranza nazionale ceca in Croazia. Insieme ai Serbi ed ai Croati, essi vivono la nuova vita libera e socialista ed hanno anch’essi larghe pos-sibilité di sviluppo in tutti i campi, particolarmente in quello cultúrale. In Croazia esistono infatti 19 scuole ceche. Per dare la possibilitá alie scuole ceche di funzionare in pieno, il Ministero della cultura della Croazia ha fatto stampare nuovi libri di testo in lingua ceca ed ha organizza-to un corso di abilitazione per nuovi maestri elementari. G. S. Una nuova idrocentrale Nel mese di aprile di quest,anno è stata iniziata la costruzione di una nuova centrale idroelettrica a Kostel, sul fiume Uni. Questa centrale servirá di base per l’elettrificazione della Bosanska Krajna e di una parte della Lika e del Kordun. I lavori su questo obbiettivo vengono condotti con grande alacritá. Per accelerare la costruzione, sono stati attuati pure turni di lavoro not-turni, servendosi alio scopo di ri-flettori. La costruzione di questa centrale verra conclusa nelTambito del piano quinquennale. , . Accorriamo compatti al lavoro volontario in onore alie elezioni deli' UAIS It cUamma delta gimzwtà Ut un ipaew capüaHséa NiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiniiiiiiiiiiiiiimiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimmiiiiiniiiiiiiininiiimniiiiimmiimmiiiimmiiiiiimiiiiiiiiiiiiiNiimiiiimiiiiiiiimmiMiiiiiiiiiHiiiiiiiiiimi Sut cumuli delle immondizie cerca un sostentamento la nuova generazione triestina «7 fniel (igli male cUaM&m di cid Ü Ua me&si at mtotdb Uv tali c&ndùzioni» Due giovani si incontrano lungo Jma via cittadina: «Caro Antonio, corne va, lavori?» ; «Si, di pala e piccone a Zaule.» «Beato te, io, da 5 mesi, sono di-soccupato, ho cercato in tutti i posti, ma non riesco a trovare sistemazio-ne.» Simili dialoghi sono all’ordine del giorno a Trieste; possono svolgersi lungo qualsiasi via e con leggere va-rianti nel loro irasario o nella loro forma, ma il cui argomento fondamentale è sempre quello: la disoccu-pazione degli interlocutori. Quale è la situazione dei giovani & Trieste? del protezionismo, della raccomanda-zione, quando non subentri l’altra, piü obbroriosa della tessera di par-tito, introdotta dal fascismo di ese-cranda memoria e largamente prati-cata ora delle democristianeria, che, al credo político, ha aggiunto anche quello religioso. Prendiamo a caso uno dei tanti giovani che girano invano '.u cerca di una sistemazione é seguiamolo nel sao calvario. Questo giovane, che si cliiama Dimi Erminio, ma che potreóbe chia-marsi benissimo «Giovani Triestini», ha ultimato le scuole medie inferiori e ii tema del compito finaie era: ... trovano giá agli inizi della !or o vita tutte le strade chiuse... Purtroppo la maggioranza di essi Soggiace al duro dominio della disoc-cupazionfi' che, quale orrida piovra, stringe con i suoi tentacoli Trieste e la sua zona. Questi giovani che, ultímate le'scuo-le, dovrebbero poter scegliere ed av-viarsi in una pofessione, a seconda della loro attitudine ed inclinazione, trovano, giá agli inizi della loro vita operativa, tutte le strade chiuse e fanno la conoscenza con una delle peggiori piaghe della societá, quella «Che cosa farai, ultimate le scuole?» Egli, con la naturalezza che carat-terizza i giovani, ci dice che i suoi genitori per fargli compiere le scuole, hanno dovuto sopportare privazioni e sacrifici per cui é suo dovere trar profitto da quanto ha potuto appren-dere, per avviarsi ad un lavoro che gli consenta di contribuiré finalmente al piccolo bilancio della famiglia. Parla con fervore delle sue aspi-razioni, della sua decisa volor.tá di muniti di uncini e piccole for che, rovistavano nei mucchi delle immondizie ... lavorare e del posto che desidera pella vita. Viceversa quale é la dura realtá che lo attende? Per ottenere lavoro, come é suo dovere e diritto, é costretto a bussare a tante porte, a subiré infinite umi-lazioni, a constatare che non é la cav pacitá e non sono le attitudini che valgono, ma bensi i «santoii», oppu-re, ció che é peggio, il possesso di una tessera e la possibilitá di «un-gere le ruóte». Tutto questo grazie ad un sistema sociale che non puó daré le possibilitá di lavoro a chi per vivere necessita di lavorare. La ricerca di lavoro si fa sempre piú angosciosa, dura lunghi mesi, e, quando finalmente, trova una porta aperta, é costretto ad accettare un posto non corrispondente alie sue attitudini ed aspirazioni. Qui egli sará accettato come ap-prendista, come forza di lavoro da sfruttare senza un mínimo compenso, senza poter giovare a se stesso ed alia sua famiglia. Dopo mesi ed anni di questa schiavitü, egli si trovera nuovamente alia porta quando, avendo acquistato col duro e sudato tirocinio, una prima qualifica dovreb-be essergli corrisposta una paga. Quindi le sue prime esperenze della vita sono quanto.di piü negativo si possa concepire: egli si trova di fronte ad una societá che respinge inesorabilmente le sue natural! esi-genze di lavorare e di farsi uná pro-fessione, offrendogli ese.npi deleteri per la formazione delta sua perso-nalitá. Da questa situazione scsturiscono i tanti esempi di criminalilá dei mino-renni che costellano quotidianamente la cronaca ñera dei giornaii della societá borghese. Abbiamo compiuto una visita nella periferia di Trieste, alie Noghere, dove vengono scaricate le immondizie della cittá. Un puzzo pestilenziale di cose pu-tride ci ha mozzato il respiro giá da lungi, ed, arrivati sul posto, abbiamo notato un gruppo di giovani, fra i 15 ed i 20 anni, coi carpí denutriti, col viso emaciato e coi vestiti a bran-delli, che muniti di uncini e piccole forche, rovistavano nei mucchi di quelle immondizie. Con grande rapiditá raccogüevano ed insaccavano, ossa, stracci, carta e quant’aitro serve al mercato de-glistraccivendoli. Appena arrivava un camión, alcu-ni accorrevano armati di uncini per essere i primi a rovistare nelle immondizie da scaricare. Ci siamo avicinati ad uno dei giovani per apprendere dalla sua viva voce qualche particolare relativo al lavoro che essi stavano facendo. Egli ci accolse dapprima con diffidenza che scomparve non appena cómprese le nostre intenzioni. «Meno male — disse súbito — cre-devo foste uno che viene a control-lare ció che facciamo. Noi rimaniamo sempre con la pau-ra che un giorno, con la scusa del-l’igiene ed altro, ci tolgano anche questa ultima possibilitá di vita. E’ brutto ed umiliante questo lavoro, ma consente di vivere onesta-mente, in sua mancanza, o la fine, oppure il códice penale. Sono senza mestiere — egli continua — non perché mi manchi la vo- lontá, ma perché chi comanda e dirige la societá entro la quale; per mia disgrazia, formo numero, non me lo permette. Ho fatto l’apprendista di tre me-stieri. Fino a quando dovevo sgobba-re, per «un bianco e ñero», tutto pro-cedeva bene, ma quando dovevano ... è brutto ed umiliante questo lavoro, ma, in sua mancanza, o la fine, oppure il códice penale... darmi la paga, ero licenziato per ri-duzione di personale. Viceversa, quando oggi mi presento presso qualche azienda, mi sentó rispondere che non possono assumer-mi perché privo della quaiifica da essi richiesta. Non posso neppure sognarmi di formare una famiglia poicné, data la mia situazione, la compagna delia mia vita diverrebbe una sposa e madre schiava dei lavoro e vittima delle incessanti preoccupazioni e dei continui sacrifici per la famiglia e per i figli i quali maledirebbero chi gli ha messi al mondo in tali condi-zioni.» Come ognun vede, piü che una intervista, é stato un suo omologo. li tanto e dite loro che, grazie a quanto fanno con gli ingenti fondi messi a disposizione della umanitá, noi progrediamo sempre piü e mi-glioriamo di giorno in giorno il nostro tenore di vita.» Quanto ci ha detto il giovane, che non nominiamo per evitargli le conse-guenze da lui paventate sembra frut-to di fantasia, ma, purtroppo, i fatti comprovano che egli forma una uni-tá di quella immensa schiera di es-seri consimili i quali caratterizzano, non solo la situazione dei giovani a Trieste, ma di tutti i paesi e nazioni dove vige il sistema capitalista. Ecco infatti uno dei tanti casi riferiti dai giornali in questi giorni. «Napoli 13 nov. — Nel comune di ... un gruppo di giovani coi coorpi denutriti, col viso emaciato e coi vestiti a brandelli... Prima di allontanarci, lo abbiamo interrogato sugli altri compagni, sulla famiglia ed egli rispóse: «Mia madre é morta, mió padre vive stentatamente con una pensione di fame e facendo qualche servizio ad altri, abito in una soffitta e mi sfamo alia mensa in Via Gambini. In quanto al nome vi prego di ometterlo, perché se figura su un gior-nale che sia democrático, anche questa porta mi verrebbe certamente, chiusa. Se poi incontrate qualche am-ministratore dei fondi ERP, oppure OECE o di qualche altra vistosa e solenne sigla del genere, salutateme- Nonostante il loro cam-biámento di condizioni e tutti i favori concessi, il loro odio per la classe dominante non era spento. Questo stato di spirito si era propagato ai mercenari, tre reggimenti dai quali erano disposti a unirsi a noi. Chicago era sempre stata il centro ’delle tempeste che scoppiavano fra il lavoro e il capitale; cittá di combat-timenti nelle strade e di morti violente, dove la scienza di classe e l’or-ganizzazione erano tanto sviluppate fra i lavoratori quanto fra i capita-listi, deve gli stessi maestri di scuola formovano Sindacati aderenti alia Con-federazione americana del lavoro, con quelli dei manovali e dei lavoratori in gesso. Chicago doveva dunque diventare il centro di depressione di quel temporale prematuro che fu la prima rivolta. Lo scatenamento del ciclone fu af-írettato dal Tallone di ferro. La cosa fu abilmente condotta. Tutta la popolazione, cómprese la caste dei lavoratori privilegiad, fu sottoposta ad una serie di trattamenti oltraggiosi. tíontratti e impegni fúrono violati, e i castighi piü rigorosi prodigad per colpe insignificanti. II pópolo dell’a-bissq fu destato dalla sua apatía a colpi di frusta. II Tallone di ferro si fece un dovere di far ruggire la bestia. In parí tempo, faceva mostra di una incredibile indifferenza in ció che concerneva la misure di precauzione piü elementan. La disciplina era ri-lasssta fra i mercenari che formava-no la guarnigione, mentre molti reggimenti erano stati tolti dalla cittá e mandati in diverse partí del paese. Non occorse molto tempo per íar; IL TALLONE DI FERRO 57. puntata DI JACK LONDON riuscire questo programma: bastarono poche settimane. Noi rivoluzionari percepimmo certi rumori sullo stato degli spiriti, ma questi erano troppo vaghi per farci comprendere la realtá. Credemmo che queste disposizioni alia rivolta fossero spontanée e che ci avrebbero dato del filo da torceré ma non sospettavamo che il movimiento fosse preparato di deliberato proposito, e operato cosí discretamente, nella cerchiai del Tallone di ferro, che non ne erá trapelato nulla fino a noi. L’organizzazione di questo com-plotto, in contrapposto al nostro, fu una meraviglia, e un’albra meraviglia fu la sua esecuzione. Mi trovavo .a New-York quando ri-cevetti l’ordine di recarmi ¡inmediatamente a Chicago. L’uomo che me lo consegnó era uno degli oligarchi; ne fui certa udendolo parlare, sebbene non conoscessi il suo nome e non a-vessi vista la sua faccia. Le sue istru-zioni erano fin troppo chiare; io lessi subito fra le linee che la nostra co-spirazione erá scoperta: la contromina aspettava solo la scintilla per scoppia-re. Gli .innumerevoli agenti del Tallone di ferro, compresa me stessa, dovevano far sprizzare questa scintilla, o a distanzh o recandosi sul posti Mi lusingo di aver conservato il mió san-gue freddo sotto lo sguardo acuto deü’oligarca, ma il mió cuore batteva pazzamemte. Prima che egli avesse finito di daré i suoi ordini implacabili, mi sentivo pronta a urlare e a strin- gergli la gola con le mié dieci dita. Appena egli fu uscito, mi posi a calcolare l’impiegq del mió tempo. Se la fortuna mi favoriva, potevo dis-porre di pochi minuti per prendere contatto con qualche capo lócale prima di salire in treno. Prendando pre-. cauzione per non essere seguita, corsi come una folie all’Ospedale d’Urgenza, /ed ebbi la fortuna di essere ammessa immediamente presso il medico capo, il compagno Galcir. Cominciai. senza fiato, a comunicargli la notizia, ma egli mi fermó. Sono informato, disse con un tono calmo, che contrastava col lampo dei suoi occhi d’Irlandese. Ho indiovinato lo scopo della vostra visita. Ho rice-vutq la comunicazione ufn quarto d’ora fa e l’ho giá trasmessa. Qui si fará tutto il possibile perché i compagni * restino tranquilix. Chicago, ma Chicago sola, deve essere sacrificata. — Avete tentato di mettervi in rap-porto con Chicago?, domandai. Egli crolló la testa: — Nessuna co-¡ municazione telegráfica. Chicago é iso-lata dal mondo, e sta per scatenars» Tinfemo. Si fermó un istante. e lo vidi siringe re il pugno. Poi scoppió: — Per Id'dio! Vorrei puré andar«. — C’é ancora una protoabilitá di fermare molte cose, dissi, se al mió treno non succederanno accidenti e se io potró arriváre in tempo; o se altri compagni del servizio segreto, conos- cendo la veritá, potessero arrivare colá abbastanza presto. — Voi del circolo intimo, questa volta vi siete lasciati sorprenderé, disse egli. 10 scossi la testa con piena umiltá. 11 segreto era ben custodito, risposi. Solo i capi dovettero conoscerlo prima d’oggi. Non avendo ancora potuto penetrare fin là, eravamo forzata-mente tenuti nell’ignoranza. Se solamente Ernesto fosse qui! Forse ora egli si trova a Chicago, e allora tutto va bene. II dottor Galvin fece un segno di denegazione. — Secando le ultime notizie, egli era stato mandato a Boston o a New-Haven. Questo servizio segreto per il nemico deve disturbarlo enormemente, ma questo val meglio che restar se-polto in un rifugio. Mi alzai per partiré, e Galvin mi strinse vigorosamente la mano. — Non perdete coraggio, mi racco-mandó a guisa di saluto. Se la prima rivolta andrá^ perduta, ne faremo una seconda, e quella volta saremo piü accorti. Arrlvedercí e buona fortuna. Non so se vi rivedrô mai. Laglgiü le cose saranno terribili, darei dieci an-ní di vita per aver la fortuna di tro-varmici. II «Ventesimo Secólo» (cosí era chi-amato il treno reputato il piü rápido del mondo) partiva da New-York alie sei di sera e doveva arrivare a Chica--_______________________________________ Lettera del C. C. del P. C.*J. per il nsparmio edun giusto“approvvigionamento Lotta contro i privilegi ingiustificati ed i fenomeni di Iiurocratizzazione Il C. C. J. ha inviato a tutte le organizzazioni di base una lettera aperta che pubbüchiamo integralmente, data la sua grande importanza. Questa lettera costituisce un incitamento a tutti i membri del PartitcJ affinché essi condücano una lotta piü decisa ed una vigilanza piü accurata contro cgni parvenza di burocratizzazione, sperpero, irresponsabiíitá ed ogiii serta di privilegio dei singoli, effetti dei rimasugli della mentalitá" piccoio-borghese che inevitabilmente appaiono nella fase di trapasso dai capitalismo al comunismo. Questa lettera dá uno dei piü grandi contributi all’atfermazione della, purezza ideológica del marxismo-leninismo senza la quale l’edificazionei socialista viene (reuata e subisce una mutilazione dal punto di vista sol cíale e polifico. . ' 1 Afragola, in contrada s. Pancrazio veniva ieri rinvenuto cadavere, sotto un alto cumulo d’immondizie, il dodicenne Pasquale Jenga. II ragaz-zo, nei frugare in una montagna di rifiuti, alta alcuni metri, veniva tra-volto e sepolto da un franamento im-provviso del cumulo.» Un tanto succédé nellTtalia di De Gasperi, che, grazie alia vittoria elet-torale dei democristiani, gode in larga misura degli aiuti stranieri, non-ché beneficia dei «generosi» soccor-si, della Commissione Pontificia di Assistenza». i Nissi niiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiinimiitnMiiimiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiNiiiiiiu miMHniiiiniiiiHiiHiiiiiiiiiiiiiiimnumiiuiimiiiiimmiiiiimiiiuiHiiHiuiHimmiHiumiuiiimimiiiiiHiuiiiiiiiuniiimiiiiimnHiniimuuumHiuiiiii .................................................................................. Ció dimostra come la direzione del P. C.J. mette in pratica gli inse-. gnamenti di Lenin, che ammoniva i comunisti sul pericoio che qusete ten-denze comportano alia causa socialista in generale, pericoio i cui effetti sono oggi realtá nelTURSS, dove una casta privilegiata domina la vita^ sociale e política del paese. 1 • go alie sette del mattino. Ma quella notte perdette tempo. Noi seguiiva-mo un altro treno. Fra i viaggiatori del mió vagone Pullman si trovava il compagno Hartmao, che apparte-neva come me al servizio del Tallone di ferro. Fu lui a parlarmi di quel treno che precedeva immediamente il nostro. Era una perfetta riproduzione dei nostro, ma non contened viaggiatori. Era distinato, se sí fosse tentato di far saltare il Ventesimo Secolo, a saltare gl posto di questo. Nei nostro stesso treno non c’era molta gente, e nella nostra vettura contai appena dodici o tredici viaggiatori. — Ci devono essere grossi perso-naggi in questo treno, disse Hartman concludendo. Ho notato, in fondo, un vagone privato. La notte era caduta quando ebbe luogo il primo cambiamento della nostra locomotiva, e io discesi sul mar-ciapiedi per respirare un po’ d’aria pura e tentar di osservare ció che avrei potuto. Altraverso i finestrini del vagone riservato, intravidi tre uo-mini che conoscevo. Hartman aveva iragione. Uno di essi era il generale Alterdoff; in due altri, Masson e Van-aerbold, rappresentavano il cervello del servizio delTQligarchia. Era una bella notte di luna, ma io ero agitata e non potevo dormiré. Alie cinque del mattino, mi vestii e mi alzai. 1 ’ Oomandaf allá servente' del gabi-neuo di toiletta qua to avesse di ri-tardo il treno; mi rispóse: due ore. Essa era una mulatta. Osservai che aveva i lineamenti rozzi, ccn grandi cerchi sotto gli occhi, che sembravano dilátati da un’angoscia persistente La rendita é per se stessa un residuo evidente del passato, dello sfruttamento dello uomo sull’uomó eció non soltanto dei passato capitalista, ma anche di quello precedente. Non appena i privilegi materiali vengono in contrasto in misura no-tevole con il método di ricompense in denaro, essi provocano di per se nella coscienza degli uomini la per-dita del lavoio uifiano. La consegu-enza diretta della perdita di tale sen-so é la dissipazione, e piü o meno un atteggiamento irresponsabile verso i beni popolari e verso gli oggetti di consumo individúale. Bisogna constatare che i fenomeni di insufficien-te valutazione dei valore reale dei prodotti umani sono presso di noi ancor sempre molto spessi, e questo anche presso singoli funzionari, e che essi hann0 la propria radice pro-prio nei privilegi naturali u nell’in-sufficiente sviluppo di un rígido sistema inanziario. Se i fenomeni della renditi riatu-rale aumentassero e si trastormassero realmente in un sistema chiuso, ció rappresenterebbe nello stesso tempo, insieme al sistema amministrativo di dirigere la economía, una co.uhzione per l’esistenza e per l’uiteriore sviluppo della basse materiale della bu-rorazia, ossia della base materiale per la crescita di una casta burocrática privilegiata.- Ma il nostro sviluppo socialista, contrariamente e quanto avviene nell’ij-nlone Soviética, procede sotto la gm-da del nostro Partito rivoluzionario, proprio contro la crescita di una talo casta burocrática. II passaggio ai con-sigli operai ed ai comitati direttivi, Tinizio del processo di trasformazione della proprietá statale, come forma inferiore di proprietá socialista, in proprietá genérale del popolo sotto famminisírazioae diretta degli stessi produttori, lo sviluppo ulteriore ed il rafforzamenio della democrazia socialista, tutto ció impedisce materialmente, socialmente e politicamente la bu-rocraíizzazione e assicura il reale sviluppo socialista dei nostro paese. l.’a-bolizione degli ingiustifficati privilegi materiali, ossia la lotta contro i privilegi infondati ed illegali contribuis-ce da parle sua decisamenta ed un tale sviluppo proprio nel campo molto sensibille della distribuzione dei beni materiali destinan al largo consumo. Da quanto esposto deriva che la iniziativa presa dai CC del Partito nella lotta per il risparmio ha un signifícalo non soltanto pratico, ma ha anche un grande valore político e sociale. Essa si fonde con la nostra lotta generale per la coerente edifi-caziorie socialista del paese. Le nostre organizzazioni di Partito devono comprendere totalmente il grande signifícalo dell’Ordinanza sul risparmio ed ¡mpegnarsi al massimo per la sua pratica attuazione. Esse devono iniziare súbito la lotta piü densa per la sua Jugoslavia II tenore di vita dei minatori L’operaio minatore nella Nuova Jugoslavia occupa fra la gente lavo-ratrice il primo posto e pertanto anche le cure che il Potere e tutti gli organi hanno verso questi eroici com-battenti socialisti sono numeróse. Uno dei principaii compiti delle stes-se organizzazioni sindacali dei minatori é perció quello dell’elevamento del tenore di vita di essi. Presso le miniere istriane di car-bone, ove il lavoro dei minatori, per le speciali condizioni geologiche del terreno é piü difficile che in tutte le altre miniere della Jugoslavia, si ha una speciale attenzione per la vita sociale dei minatori. Essi oltre ad aver moderni alloggi — mentre altri alloggi per 480 famiglie si stan-no costruendo a Piedalbona — han-no ben arredati ristoranti ove, oltre a tre abbondanti pásti quotidiani ri-cevono anche il cosiddetto «quarto pasto» gratuito. Ad Arsia e Piedalbona esistono inoltre due Societá artístico culturali con 315 soci attivi nei gruppi córale, musicale, filodramma-tico e folcloristico; esistono 4 «An-goli rossi», varié biblioteche con 1120 volumi, Case di cultura, ritrovi, ecc. Da poco funziona anche una stazio-ne radio emittente, con una rete di 40 chilometri, con circa 200 emitten-ti che trasmettono a Pedena, Piedalbona, Arsia, Garpano, Stallie, Brisici, Vlasca, Vines, Stermazio, Santa Dominica, e negli altri villaggi ove vi-vono e lavorano i minatori. Oltre ad una paga che si aggira fino ai 15,000 dinari mensili, i minatori, a seconda del loro lavoro e del superamento delle norme vengono mensilmdnte premiati. Oltre a ció l’organizzazione sindacale offre ai minatori, a seconda dei bisogni, vari aiuti. Concretamente, nel corso dei primi 9 mesi di questo anno, la filíale sindacale della miniera di Arsia ha distribuito ai minatori, sotto forma di aiuti per i bisogni sociali, la somma di 110.000 dinari G. S. Leggete e diffondete LA HflSYRH L0TTA realizzazione e lottare con coerenza rivoluzionaria sia nell’interno delle proprie file e siá all’esterno di queste per la messa in opera dell’Ordinanza. II nostro Partito contribuirá con ció enormente non soltanto alTulteriore educazione comunista del suoi membri, al rafforzamento della loro coscienza socialista ed all’elevamento poli-tico delle larghe masse lavoratrici, ma anche all’ulteriore collegamento del Partito con la largbe masse. la relazione alia lotta per l’attua-zione dell’Ordinanza sul risparmio é necessario infine richiamare l’atten-zione delle organizzazioni di Partito su alcunfl tendenze che verosímilmente si manifestaranno e che cercheranno di avisare la linea del Partito. La prima tende-nza, che si é giá ma-nifestata in qualche parte non aippe-na il nostro Partito ha acutizzato la lotta contro i fenomeni di' burocratismo, consiste nella tendenza piccolo borghese ed in sostanza ostile di qua-lificare codesti fenomeni come situazione, ossia come sistema che regina da noi, calunniando in questo modo i piü decisi piromotori della lotta contro tali fenomeni, e con ció tutto il nostro paese ed il nostro Partito. Non si tratta qui di lotta contro un sistema che si sia tanto sviluppato da poter minacciare il nostro ulteriore sviluppo socialista, ma si tratta di lotta contro singoli fenomeni che si manifestano obiettivamente in modo inevitabile nell’eidificaziome socialista, specialmen-te in condizioni materiali basse, e che bisogna tempestivamente liquidare perché non diventino un ostacolo al vero sviluppo socialista. Come il nostro Par-tito rivoluzionairio ha levato tempestivamente la bandiera della lotta contro i vari metodi revisionistici ed an-tiíocialistt che hanno portaito nell’U-nione Soviética fino al dispotismo e al dominio della casta burocrática, cosí puré esso leva la sua bandiera anche contro questi fenomeni. Questa é soltanto una prova in piü dello spirito rivoluzionario, della saldezza e della purezza del nostro Partito. D’altra parte la lotta contro i privilegi materiali ingiustificati non significa che noi abbiamo fatto delle concessioni al principio della con-cezione anarchico piccolo borghese del livellamento senza tener . conto della gravositá, della qualitá e della responssbilitá dei lavoro. Al contrario, le condizioni materiali del periodo di transizione dal capitalismo al comunismo che sono carattetíotiche per l’attuale periodo del nostro svil-luppo, esigono incondizionatamente che gli uomini vengano ricompensati proprio in base alia pesantezza, adía qualitá e alia responsabilitá del loro lavoro. Ogni altro sistema di ricompen-sa sarebbe ingiusto ed ingiustificato. Le tenidenze di parificaziome senza tener conto della pesantezza, della qualitá e della responsabilitá del lavoro sarebbero altrettanto dannose per il nostro sviluppo socialista come possono essere dannosi i privilegi ingiustificati che violano il principio socialista della giusta ricompensa ia base al lavoro. Lottando per l’attuazione coerente ed enérgica dell’Ordinanza sul risparmio, le nostre organizzazioni di Par-tito devano, condurre la lotta anche contro codeste tendenze. 16 ottotore 1950. 11 Comitato Céntrale del Partito Comunista della Jugoslavia — Aneddoti per — questa settimana Newton, il grande matemático vo-lendosi cuocere un uovo da se, sta-va colToroIogio in mano per control-lare i minuti necessari alia bonitura. Nella sua mente inseguiva qual-checosa ed egli abbandonava il pen-siero nel calcoli. L’uovo intanto bol-lava . . . bolliva ... finché ad un certo momento Newton si ricordó del suo uovo. Ahimé! Nella mano egli tene-va l’uovo intatto mentre l’orologio da piü di un quarto d’ora cuoceva nella pentola ... _______¡ — Federico il Grande aveva l’abitu-dine, ogni volta che vedeva un nuo-vo soldato, di rivolgergli le tre do-mande: che etá avete? da quanto tempo siete al mió servizio? riceve-te voi regolarmente la paga ed il vestiario? Nella compagnia delle guardie era stato accettato un giovane francese di bell’aspetto, ma che non capiva una parola di tedesco. Gli furono allora insegnate le tre risposte che avrebbe dovuto daré alie rituali tre domande di Federico il Grande. Ven-ne il giorno di una grande rivista é Federico non mancó di interrogare anche il giovane soldato, ma contrariamente al solito, cominció dalla seconda domanda e gli chiese: — Da quanto tempo siete al mió servizio? — Vent’anni — rispóse il soldato. Federico, considerando la giovínezza del francese e non potendo comprendere come mai potesse avere al suo attivo un cosí lungo periodo di servizio, gli chiese allora: —i Ma che etá avete? — Un anno — rispóse l’altro, Federico, ancor piü sorpreso, es-clamó: — O voi od io abbiamo certa-mente perduto il cervello. II soldato prese queste parole per la terza domanda e rispóse ¡rripassi-bile: — L’uno e l’altro, maestá! ,¿..i * LA NOSTHA LOTTA LA QUINTA GIORNATA DEL GIRONE »A« DEL CAMPION ATO DEL T.L.T. NELLA SEQUENZA DELLE QUATTRO RETI Arrigoni e Pirano si impongono con autorità Anche il Cittanova travolto dal Verteneglio, m'entre il Buie preferisce gettare la spugna a vantaggio delTAurora E accaduto Idomenica S: B Cose notevoli sono accaclute nel campionato. del T.L.T.,. girone A, nella, quinta giornata di gare. Fra le maggiori sono da registrare i tre ri-sultati finali terminati, come peo un’iñtesa, sulle 4 reti segnate e, tra questi, lo scacco del Medusa , sul terreno del Pirano con un 2—4 che ha del romanzesco. L’altro fatto notevo-le é la mancata presentazione sul terreno di gara dell’Aurora, da parte della squadra di Buie. Questo, in sin-tesi, il bilancio della quinta giornata. Entriamo nel vivo della questione, cioé, gioia per gli uni e dolenti note per gli altri. La preeedenza pero alie note liete dei vincitori: L’Arrigoni di Isola ha dimostrato una meravigliosa continuitá di forma e di disciplina sportiva, mandando al tappeto per il- conto di 4, un umago coraggioso, ma incapace di arginare il torrente ¡solano II Pirano si 6 ripagato in casa propria déllo smacco súbito' domeni-ca scorsa a Isola, battendo un Medusa, che ha pero molte attenuanti, per 4 a 2. E’ stata questa una d¡-quelle partite con quei contrattempi che non sai se prendértela col caso o la svista dell’arbitro; o magari con la distrazione dei propri giocatori. Co-munque; dolenti note per il Medusa e, per riflesso, riconquista della se-conda poltrona da parte del Pirano, nuovamente a ridosso dei leaídes della classifica. II caso poi del 4—0 del Verteneglio sal Gittanova, non riveste carattere di sbalordivitá, poiché i cittanovesi hanno mancato in pieno nel reparto avanzato e la loro difesa si é dimo-strata vulnerabilissima. In compenso pero, con tanta jella, hanno saputo, a volte, far giostrare l’avversario e comportarsi cavallerescamente, la-sciando, finalmente, da parte la scar-poneria. L’AURORA invece, senza nemmeno sporcarsi le scarpe, ha in-casellato due bei punti coi forfait, loro concesso da], Buie (non si sono presentati in campo) risalendo cosí la corrente della classifica, portando-si al 4’ posto, a spalla dei cugini giallo — azzurri medusiani. .. . forse Sara cosí Domenica prossíma, sesta del Giro-ne A del Campionato del TLT, ci presenta nuovamente un program-ma, ricco di interesse ed imperniato su un tradizionale incontro: ARRI-GONI —AURORA. La trastería degli ex Campioni del ,TLT, che hanno ceduto lo scettro agli avversari di domenica prossima, non é del tutto facile in quel di Isola, tenuto . anche il debito conto del-lo stato di grazia in cui attualmente trovasi la compagine dell’Arrigoni, nuova fregiata del titolo di Campione del Territorio Libero di Trieste. Técnicamente, quindi, l’impresa del-l’Aurora é delle piü ardue, e non escludiamo, che, sulla carta, il pronostico é loro contrario. Ad ogni buon conto, dopo fatti i debiti scon-giuri di rito, la loro difesa dovrebbe tener testa al poderoso attacco ¡solano e rimanere quindi nei limiti di una onorevole sconfitta. Se invece riusciranno ad impattare la gara, sa-rá la nota lieta della giornata ed il loro diapasón della felicita. Dunque, in bocea al lupo e fuori la re^ia di Scher! I cugini dell’Aurora, cioé il Medusa, dopo lo smacco súbito a Pirano, riceveranno la visita dell’Umago, anche lili mortificato domenica scorsa dalla Arrigoni di Isola, che non ha fatto loro realizzare nemmeno-la rete della bandiera. Sembrerebbe quindi una partita moralmente imposta-ta ad armi pari, invece ci rifiutiamo di credere questo, dando al Medusa la piena onorabilitá di una buona’vit- üARRIGONI - UMAGO 4-0 (I-o) Disinvolti i campioni del TLT inconcludente l'Umago CAMPIONATO TLT GIRONE «A» I RISULTATI Arrigoni - Umago 4-0 Pirano - Medusa . 4-2 Verteneglio - Cittanova 4-0 CAMPIONATO DI ZONA - GIRONE «A» - QUARTA GIORNATA MARCATORI: Bologna al 20’ del primo tempo; nel secondo tempo al 4’ Delise, al 12’ Depase, al 24’ Bologna. UMAGO: Novaccd) Leñar,duzzi I,¡ Carciotti; Bosé Lenardnzzi II, Zug-nar; Zacchinga, Dagri, Giraldi, Gan-ciani, Soctomaco. ISOLA: Russignan; Corbato, Ulei-grai; Depase, Delise II, Sorgo; Dudi-ne, Bologna, Delise I, Marchesan, Orlini. A>RBITRO: Scbiavon di Capodistria. UMAGO 19. — Entrambe le squadre si sono preséntate al completo nel campo umaghese al cospetto di un falto e disciplinato pubblico. Mentre i Campioni del TLT hanno saputo macinare diligentemente ir loro grano, ottenendo una vittoria chiara e di largo punteggio, gli umaghe-si, pur dimostrando qualche discreta dote, specie in fiato ed in agilita, non sono riusciti a mettere in seria difficoltá l’opposta difesa. Non era facile giocare oggi anche sul proprio campo, ospitando l’Arrigoni di Isola! Anche perché il campo non era in perfette condizioni e l’avversario era il contrario. Calibrato al massimo' e con una punta di diamante fendente: Corbatto. In tal seíiso l’Arrigoni ha saputo meglio adáttarsi alie condizioni ambientan del campo, mantendo-no quasi una costante tendenza a tri-angolare le azioni, con passaggi bre-vi raso térra, oppure a poca altezza dal terreno. E’ stato appunto in virtü di questa tattica, che Novacco si é girato per quattro volte nella sua rete a rac-cogliere le nespole isolane. La difesa Umaghese, per riflesso, ha dovuto svolgere un lavoro di rot-tura sbrigativo per allontanare co-stantemente le profilantisi minacce. Quattro volte non l’hanno fatto e quattro volte l’Arrigoni é passata. Eccole: al 20’ del p. t. Bologna, al 4’ Delise al 12’ Depase ed al 24’ della ripresa ancora Bologna. Ha diretto 1-arbitro Schiavon di Capodistria. Aurora - Buie Riposa Strugnano (forfait) 2-0 LA CLASSIFICA Arrigoni Pirano 5 5 0 0 . 5 4.0 1 21 0 12 10 Medusa 5 3 11 10 7 Aurora 4 3 0 1 10 3 Verteneglio 4 112 6 7 Umago 5 113 7 15 Buie 4 0 2 2 5 10 Cittanova 4 0 13 5 15 Strugnano 4 0 0 4 2 15 i. GIRONE nBn I RISULTATI Montebello - Olimpia LA CLASSIFICA Montebello« 5 S 0 0 27 3 Mesghez 5 4 0 1 14 6 S. Giusto 5 3 0.2 25 14 Servóla 4 2 0 2 11 12 Opicina 5 2 0 3 12 14 Olimpia 6 2 0 4 8 19 Contovello 5 1 0.4 9 13 Aurisina 5 10 4 3 28 Marcatori: Remor del Pirano al 6 al 9 ed al 16 del primo tempo Suba-din del Medusa al 21. — Glovanníni del Medusa al 20 e Tranquillo P. al 44’ del secondo tempo. Medusa: Vascon, Kataani, Sabadin, Strain, Parenzan, Sabadin, Giovanni ni, Corte, Depangher, Santin, Marsí. Pirano: Manzin, Dudine, Stocca, Contento, Kerié, Tranquillo, Dapret-to, Tagliapietra, Remor, De Btrnardi, Crisman. Arbitro Amodeo, di Trieste. Terreno pesante, pubbiico numeroso. La quinta giornata del girone A. del campionato del TLT, ha rnesso di fronte domenica a Pirana le due di-rette rivali dei Camoiom dell’Arrigoni, che, pur di superarsi, hanno profuso nella lotta tesori di energie, in-corrend0 perció spesso in faTli che hanno non poco pregiudicato l’esito della gara. II Pirano che anelava cancelare la sconfitta súbita a Isola, é par-tito al fischio, metiendo súbito in difficoltá la robusta difesa dei medu-sani, ma, ben sorretto e lanciat0 da una magnifica e da una difesa poderosa, imperniata su Keric, ha ben presto procurato dispiaceri grossi a Va-scon che difendeva la rete del Medusa, metiendo a segno nel volger di 16 minuti tre palloni, con ii pic- .colo Remor oggi in giornata di grazia. La pressione dei piranesi non accen-nava a diminuiré, ma i rossi del Medusa, passato il periodo di disorienta-mento, si riprendevano e, gradata-mente, passavano al contrattacco, riu-scendo al 21 a raccorciare le distan-ze, con l’ausilio di un calcio di rigo-re, concesso per fallo grossolano di un difensore in area e che Sabadin, con tiro insidioso, collocava nel sac-co di Manzin. I secondo tempo, preso un pó sot-togamba dai piranesi, dava modo a-gli scaíenati capodistriani di segnare nuovamente al 20’, per mérito di Giovannini che scaraventava in rete imparabilmente. Da questo momento, il gioco prendeva una nuova fisonomía, tutto improntato a falli e ripic- VERTENEGLIO - CITTANOVA 4-0 (o-o) Prolegonista íattacco verieneoliese CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO I RISULTATI Bologna - Propatria 5-2 Como - Juventus 1-0 Inter - Palermo 3-1 Lucehese - Udinese 0-1 Novara - Lazio 4-2 Padova - Milan 1-2 Roma - Napoli 0 0 Sampdoria - Fiorentina 0-0 Torino - Genoa 2-1 Triestina - Atalanta 2-1 loria che li compensera della brutta LA CLASSIFICA partita di S. Lucia e che avrà il pre- Inter . 11 9 1 1 36 17 19 gio di portarli coi morale rinnovato. Anche técnicamente, la partita con- Milan 11 8 2 1 37 15 18 cede loro i favori del pronostico e. J.uventus 11 7 3 1 33.11 17 buon per l’Umago, se potra difender- Palermo 11 6 1 4 21 13 13 si.bene. Comunque, la palla è rotonda Bologna 11 6.1 4 19 17 13 e sappiamo, per es.perien?a acquisita, Lazio 11 5 3 3 19 18 13 che la volontá, a volte, puó. so.pperire Como 11 5 3 3 17 22 13 benissimo alia defice.nza técnica. Udinese 11 5 2 4 14 17 12 11 Cittanova ospiterá lo Strugnano, Torino 11 4 3 4 13.29 11 che, domenica scorsa, è r-imasto a Padova 11 4 2 5 13 23 10 riposo e, meglio per lui, dato che la giornata era «caligosa» e comporta- Triestina 11 3 4 4 15 18 10 va per tutti la regola del 4 (per Novara 11 4 2 5 29 24 19 quelli che hanno perso, naturalmen- Napoli 11 3 3 5 24 20 9 te). Atalanta 11 3 3 5 10 12 9 .Questa partita; nel piano técnico, Fiorentina 11 3 3 5 15 18 9 mette i cittanovesi in condizione di Sampdoria 11 2 4 5 13 20 S aver la posta per intero in tasca (se Pro Patria 11 3 2 6 16 32 8 non l’avranno buca), mentre la tra- Roma 11 2 3 6 15 25 7 sferta dello Strugnano è un giro a Genoa 11 1 4 6 11 22 6 vuoto. Avvalora questa nostra tesi, il campo cittânovese, quasf inespugna- Lucchese 11 13 7 5 14 5 bile. (*:v«iii!‘.|’l; L’ultimo incontro in programma, Triestina - Atalanta 2 -1 Vcdrá alie prese BUIE e VERTENE-GLIO sul campo buiese. Questa gara si potrebbe definiré di «campando», o incontr regionale, per l’áccesa rivalitá esistente fra queste due squadre. Rivalitá agonística, natúraímente, che fá acquista-re interesge alia competizione. II pronostico per questo incontro rima-ne chiuso nell’incertezza, poiché la partita. é aperta a tutte le soluzioni, e qualsiasi risultato della stessa non desterá meraviglia. Per domenica prossima, il turno di ... . osservatore tocca al Pirano ed i tartiniani rimarranno a guardare, sperando nell’incéppamento isola- ho. . Gino Volpato Sul terreno pesante le due squadre si sano equivalse, in fatto di capacita di urto e poche azioni, üén congegnate, hanno messo in pericolo le due opposte. difese. La Triestina ha segnato il suo primo gol al 4 minuto della ripresa con De Vito che sórprendeva il portiere atalantino co-perto dai cofnpagni. Quindi, aumen-' tando di durezza il gioco, l’arbitro Li-verani di Torino, ha espulso Petagna e Angelen. Al 39’ ¡’Atalanta ha pa-reggiato con Checchetti con un preciso colpo di testa,-ma a 2 minuti dal termine, ancora De Vito ha battuto a-gevolmente il portiere atalantino. Fra gli alabardati hanno emerso: Grosso, Zorzin, Ciccarelli e De Vito. Fra i bergamaschi Cergoli. Spettatori 6 mi-la, circa. Marcatori: Prodan al 7’, Metlika al 25’ del primo tempo, Sain al 30’, Prodan al 49’ della ripresa. VERTENEGLIO: Fernettí; Sauro, Spiz; Sturman, Pettocelli, Bernardis; Prodan, Millo, Metlika, Motika, Sain. CITTANOVA: Sain, Radilovich, Saúl II, Recominovich, Cernogoraz, Sniderich; Sropeta, Vukovich, Sani I; Sain, Glade, ARBITRO: Janoski. VERTENEGLIO 19. — Verteneglio é andata bene. La squadra ha gra-vitato prevaientemente all’attacco con azione facile a meta campo, meno chiara e piuttosto imprecisa in area, che la fatto ffallire numeróse occa-sioni. II Cittanova ha contrástalo ab-bastanza agevolmente la migüore pro-stazione dei vertenegliesi nel primo tempo meno bene nella ripresa, anche perché affaticati, forse, da un terreno non proprio florido. Fra i pali Sain non é stato immune da errori, ma, nel coroplesso, si é ben compórtalo e niente poteva contro i 4 palloni che lo hanno battuto. Da; taccuino dei cronista: II Cittanova attacca di prepotenza e fallsce tre occasioni in area. Di contropiede, i padroni di casa prendono l’avvio, ed, al 7’ minuto di gioco, Prodan, rac-colto.fn ala. un cross. dal centro, tira forte a pelo di . . . fango e segrí» net-tamente. Poi scarso pericolo per la difesa Gittanovese per un lieve rilas-samento di gioco. Poi nuova franca pressione del Verteneglio che realiz-za ancora al 25’ con Matlika, con un tiro al volo davanti alia porta. La ripresa iniziati sul 2 a 0 a fa-vore dei padroni di casa, é pratica-mente un monologo dei vertenegliesi, anche se il quintetto di punta Cit-tanovese sfoggia battute bellissime, ma prive di incisivitá. Al 30’, i ,due compari Prodan e Millo triangolano sulla destva e sul centro irrompe di astuzia-Sain, che baf- Provvedere a tempo La squadra del Buie, domenica scorsa, non si é presentata sul campo dell’Aurora per disputare l’incontro di campionato valevole per la quinta giornata dei Girone A. Olt.re alia perdita della gara per 2 reti a 0 (forfait) la Commissione técnica, a norma del regolamento orgánico, do-vrá penalizzarli anche di un punto. Brutta faccer.da quindi, dál lato técnico, e, diciaiijo. npi, scarsa coin-prensione delle basilári norme della disciplina sportiva poiché si poteva benissimo provvedersi del mezzo di,, trasporto al sabato e, in caso negativo, telefonare ágil organi Federali sportivi com'petenti, e non telefonare circa l’inconveniente appena 10 minuti prima dell’inizio della partita con il pubblico giá in campo ed im-paziente. L’arbitro Burlnii quindi, ha fatto bene decretare il forfait, date ie regolamentari norme e, crediamo, che la Commissione Técnica avvalori la tesi dell’arbitro, técnicamente a posto. te per la terza volta i’uinonimo Saín del Cittanova. Ancora Prodan al 40’ mette a segno la quarta rele. Buona la direzione dell’arbitro Ja-novski alie, prese -’on uu Cittanova verosímilmente corretto e che aveva iasciato a ¿asa la scarponiera, Era ora! Grande interesse per Jugoslavia - Inghilterra A Lqpdrá regna grande interesse per il prossimo incontro di calcio fra le nazionali di Granbretagna e Jugoslavia. Giornalmente la stampa pub-blica commenti sullo stato di prepa-razione delle due rappresentatiye e sulle loro rispettive possibolitá. Ii giornale della sera «Star» scrive: «Gli jugoslavi sono ottimi tecnici che basan0 il Iqro gioco su passaggi ra-pidi e ravvicinati. Essi usano porre in imbarazzo i loro avversari con rapidi spostamenti». II giornale ana-lizza quindi le caratterifitiche dei) singoli giocatori jugoslavi, sofferrnan-dosi in particolare su Ciaikovski, definito il migliore mediano destro del continente. Lo incontro yerra disputato oggi «¿lio stadio di Highbury, la cu¡ ca-pienza é di circa 70 mila spettatori. Esso sará radiotrasmesso anche a mezzo televisione. In genere, i prono-sticatori si mantengono riservati. La squadra nazionale jugoslava di calcio che oggi giochreá a Londra . contro la nazionale inglese si schiererá sul campp di Highburg nella seguen-te formazione: Baera, Stankovič^ Ciolic, Ciaikovskil, Horvat, Diajic, • Ognjanec, Mitic, Zivanovic, Bobek e Vukas. Quali riserve fanno parte della comitiva: Broketa, Mrkasic, Puk-sec, Valek, Hercek e Jovanovič. La squadra Inglese presentera la forrriaziane seguente: Wil- liams (Wolverhampton Wanderers); Ramsey (Tottenham Hothpur Cap) e Eckersley (Blackburn Rovers); Wac-son (Sunderland); Compton (Arsenal) e Dickinson (Portsmouth); Hando-cks (Wolverhampton Wanderers); Man-nion (Middles borough); Lofthouse (Bolton Wanderers);, Baily e Medley (Tottenham). Riserve: Ditchburn (Tottenhan); Mortensen (Blackpool) e Cockburn ¿Manchester United): Billy Wright (Wolverhampton), mezzo destro e sólitamente capitano della squadra inglese, attualmente ferito, é stato invítate ad assistere aii’incontro. SpQâUui! Ascoltate ogni venerdf alie ote 18 da Radio Trieste Zona Jugoslava, che trasmette suITonda di metri ’212,1, ’la ’rubrica -PARLA LO SPORT, rassegna settimanale, edita a cura ’di ’Gino’ Volpato. II notiziario sportivo viene invece irasmesso alie ore 22 di ogni domenica e porta in sintesi tutte le cronache del nostro sport. ia i cadetti aurofini mentre lo Stella Rossa lia raoioíie tlello Strupnano B in extremis 10 8 7 7 i 3 3 2 1 0 8-0 10 8 6 4 4 14 2 2 3 3 0 0 11 3 6 3 S2 1 0 11 5 5 3 2 1 0 5 3 5 3 1 0 2 5 6 2 3 10 2 5 6 2 3 10 2 6 8 2 3 10 2 3 6 2 3 0 0 3 3 12 0 20 MINUTI CHE POSSONO DECIDERE UN PRIMATO II Firani riimva se siessa t mena Helusa Remor in giornata di vena segna 3 reti chi fra i giocatori, perdendo quanto di bello si rea visto nel primo tempo. In questo periodo, la difesa del Pirano veniva piü volte superata da-gli avanti medusani ché mancavano, sola sfortuna, di segnare ed arrivare all’agognato pareggio. Spronati da questo pericolo, i piranesi, raccolte le ultime energie, quan-do mancavano 60 secondi alia fine, riu.scivano a violare per la qv.arta volta la rete capodistmna, in una azione confusa e metcevano la parola fine a queste incontro che.ha faite gioire e soffrire i tifosi delle due rivali. Il pubblico, che presenziava numeroso alia partita, ha ir. venta dime-strato di conoscere poco le buone rególe sportive. GIRONE TRIESTINO LA CLASSIFICA - Polet Montebello B Ilirija Duinese l 'Servóla B S. Giovanni Sistiana } Olimpia B Ampelea-Medusa Bl-1 (o-l) TuU’aiSro che facile MARCATORI: Sabadin ai 40’ del primo tempo, Bocci al 41’ della ripresa. AMPELEA: Menis; Manaro, Depase; Meniš II; Delise, Meniš III; Fer-luga, Sanna, Degrassi, Zaro, Bocci. MEDUSA B: Scuderi; Angelini, Or-ldti; elementi, Stranzi, Mele; Sabadin, Orlati II, Zueca, Sabadin -II, Micheli. • ARBITRO; Ellero di Ancarano. ISQLA 19. — Alie due squadre, per ragioni di ¿falsifica, occorreva la posta intera. Due squadre in tale si-tuazione non sanno stare sulla di-fensiva, ma sono pungolate, per tutta la gara, a tentare lá Via del gol, magari a costo di subirne. Cosí hanno fatto oggi isolani e capodistriani: gli ospiti con baldanza nel primo tempo; i padroni di casa con intelligen-za (ed un pó di fortuna) nella, ripresa. L’Ampelea é una bella squadretta fresca e dalla concezione di gioco moderatamente impóstate. Possibilitá di marcature hanno a-vuto pero anche i capodistriani, specie nella seconda meta dei primo tempo e, sono stati, ad onor del vero, i giallo-azzurri a non saper azzec-care, anche quando il farlo era relativamente facile. Ma i cadetti del Medusa é una squadra che salta fuori in ritardo che realizza (fin’ora) quasi sempre in extrejnis. Infatti il cronometro doveva arrivare al 40’ perché Sabadin di decidesse di infilare la rete di Menis. Per contro, gli ísola-ni hanno retto bene anche in difesa, anzi sembrava che in uno schiera-mento cosí bene combínate (dopo le sorbole avute domenica scorsa dal-l’Arrigoni B) essi potessero uscire indenni dal confronto. Sono usciti invece . . . bagnati per meta. Anzi, come il Medusa B, hanno realizzato al 41’ della ripresa la rete sudatissima del pareggio coon un tiro di Bocci (ma é stato proprio lui?) che ha trovato la strada tra uña selva di gambe davanti alia porta dell’ottimo (finalmente) Scuderi. L’Arbitro Ellero di Ancarano non ha peccato. PARTIZAN - PIRANO B 6 -o Pïù facile del previsto Partizan: Ciuk, Glavina, Cadenaro, Croscic, Zugak, Piziga, Lovrenčič, Hlastig, Velja, Seghina, Antoncich. Pirano: Mutaron, Turel, .Osbrod, Giraldi, Tagliapietra, Pagliari, Musan, Petrpnio, Vescovo, Tamaro, Sekelsch, Arbitro Divo di Capodistria. Il Partizan, si è trovato inaspet-tarmente di fronte un Pirano in évidente crisi, ed ha faticato ben poco per affermarsi, facilitato in ciô dalla scarsa intesa degli avversari, per cui i propri avanti hanno fatto una vera scorpacciata di reti a spese dei vo-lenteroso Muraton, oggi poco sicuro nelle uscite e nel bloccare i pailoni. Per la cronaca registmamo. Già al fischio i piranesi wno messi. in dif-ficoltà dai rossi del Partizan, che manovrano a loro agio ncil area av-versaria ed al 5 perveafibno alla prima segnatura cor. un bt-n dosato tiro di Hlastič. La mušica continua con i soliti suonatori, ed al 23’ l’arbitro concédé un rigore ai rôssi per carica in area ad un attaccante. IneaGealo fiel tiro è Lovrenčič, che spara nel’ angolirio, rendendo vano il tuffo di Muraton. Al 35’ Glavina, ricevuia la pal la, dopo aver scartati due avversari. mette in rete il terzo pallone e con questo punteggio si chimie il tempo. Secondo tempo. Inizio veioce e sempre la stessa solfa. Al 15’ Lovrenčič, porta a .quattro le reti per il Partizan, i canarini piranesi ten-tano una debole. reazione, ma la difesa rossa chiude i battenti e dice no a tutti i tentativi dei poco esper-ti avversari. Al 20’ è Veljak che se-gna nuovamente, ed, in chiusa, al 37’ Lovrenčič, vuole'prendersi la sod-disfazione di segnare la sua terza re- te, ultima della partita. Poco si puó dire di questa partita, salvo un consigno ai giovani piranesi e cioé di mettere a punto la loro preparazione atlética. 11 Partizan ha gioeato una bella partita ed é molto miglioraio dalle precedenti esibizioni. Con ció pero nen credano gli atleti dei Partizan di essere arrivati ad un livello massimo, ma devono anzi sforzarsi di migliorare ancora per poter avere in in seguito soddisfazioni come quel-la di oggi. . AMO LA FINALE DELLA COPPA TITO DI CALCIO IN DICEMBRE E’ stato deciso dalla federazioe calcistica jugoslava che l’incontro fi-nale per l’assegnazione della Coppa maresciallo Tito si disputerá a Belgrado il 24 dicembre. Come é noto agli incontri elimina-tori prendono parte 1427 squadre; delle quali 64 saranno qualificate per le finali che si svolgeranno dal 26 novembre al 17 dicembre. Stella Rossa - Strugnano B 6 4-3 (3-3) ' ALL* ULTIMO MINUTO STELLA ROSSA: Lorenzetto; Cle-rich, Pellizzon; Apollonio, Daneu, Carraro I; Gragovich, Colombin, Cer-talich, Carraro II, Zanella. STRUGNANO B: De Rossi, Vascot-to Moscolin; Carboni II, Nemec, Palcich; Sau, Felluga, Stor, Gruber, Zaro. | ARBITRO: Supplina di Capodistria. Marcatori: Colombin ai lo., al 3o. al 70. ed al 12o. Stor, Certalich al 22o. del p. t. Certalich al 44o. della ripresa. LIDO di S. NICOLO’ 19. — Piü a- varo di cosí non avrebbe potuto essere questo confronto fra lo Stella Rossa di Ancarano ed i cadetti dello Strugnano, piegati a solo un minuto dalla fine, da una zampata di Certalich. Punteggio quindi quasi mínimo ed lina vittoria su misura che sono ben lontani dal rispecchiare l’andamento del gioco. La partita si puó fotogra-fare in pochissime parole. Azioni alterne delle opposte linee di attacco e vulnerabilitá delle singóle difese. Proprio come nel gioco dei bambini: una a me ed una a te. Infatti, si puó quasi dire che le squadre erano sempre in paritá, poi il tempo é scaduto e gli ospiti non hanno potuto piü pa-reggiare! Sintesi filmata dell’incon-tro, ma é la veritá. Dal lato técnico ed agonístico, tina bella partita, nul-la da dire! E bella anche la regia di Supplina. Arrigoni B - Salíne 4-41(2-4) IL RISVEGLI9 NELLA RIPRESA SALINE: Bardóla; Petronio I, Pie-ruzzi; Fonda, Silvestrini, Vidovichí Giraldi, Izzo, Dapretto, Petronio II, Piccini. , ARRIGONI B: Petrozzi; Pellizzon, Dagri I, Viezzoli, Dagri II, Depase; Ulcigrai, Zaro, Dagri III, Drioli, Ber-nardi. ARBITRO: Sabadin di Capodistria. i S. BORTOLO 19. — Nel primo tempo si é avuto in campo un certo e-quiiibrio ed il gioco dei due attacchi é stato caótico e.confuso cosicché le difese alquanto regístrate, hanno a-vuto la meglio. Nella ripresa, sin dalle prime battute, si é visto un Saline piü ordina-to, ed era ora poiché era lui il pa-drone di casa, e preciso in ogni reparto, il cui attacco ha preso, grada-tamentc, il comando delle azioni e tale superioritá doveva lógicamente rimontare lo svantaggio ed arrivare al pareggio, se non alia vittoria. La prima segnatura della partita si ave-va al 4’ autore Petronio, imitato, 4 minuti piü tardi, da Bernardi che non voleva essere da meno. Al 39’, Drioli, punto sul vivo, realizzava anche lui CAMPIONATO JUGOSLAV© DI PUGILATO -----i------------—.— ------- Il Partizan piep i! Radnik per 15-1 Nardone - Aurora B 4-0 Una con vi o en le iernzione AURORA B: Tamplenizza; Faven-to, Zetto I, Zeíto II, Fontanot, Zueca; Depangher, Deponte, Vattovani, Bus-sani, Pacelito. NARDONE: Jarisevich; Musizza, Vascotto I; Dagri, Grego, Prelaz; Vascotto II, Bologna, Jerincicb, Degrassi, Zaro. Arbitro; Mazzuccato di Capodistria. CAPODISTRIA 19. Uno sberlef-fo al pronostico della vigilia; caríe cambíate in tavola (e se il risultato puó essere definito sorprendente, la vittoria degli isolani ha il suono argentino delle monete di buona lega) con relativo crollo di un sogno (quel-lo dei cadetti aurorini) ed ii mutarsi in realtá di un altro sogno5 (quello del Nardone. sulla, cui . sonante vittoria nessuno avrebbe scommesso un soidino falso). L’esito dell’odierna partita che il Nardone ha saputo fare suo in bel-lezza, nel segno di una caparbia^ vo-iontá e di un gioco spumeggiante, potra sorprenderé i molti che non ci credevano aj Nardone. Non ha sor-pre'so noif che avevamo intravvisto nel Nardone, oltre alia scuola ¡solana di felice memoria, anche una squadretta con i fiocchi, che potrebbe benissimo competeré, senza tema di esagerare, con altre squadre. mili-tanti nel campionato dei TLT. Quindi, ritornando alia partita, gli azzurri isolani, con uno slancio ag-gressivo, hanno detto súbito di no alie púntate aurorine ed hanno mar-cato ben 4 reti tutte regolari poiché le lievi incertezze dell’arbitro Mazzuccato non hanno per nulla infírmate questa chiara vittoria. Al Teatro Partizan di Fiume si ë svolto un incontro pugilistico della prima lega jugoslava tra il «Parti-zanr> di Belgrado ed il «Radnik» di Fiume. L’interessante competizione ha richiamato numéros! appassionati. Gli incontri, divisi in otto categorie, hanno visto nettamente. vittoriosi i campioni belgradesi per ben 15-1. Un punteggio di larga misura, non c’è che dire. Tutti gli incontri si sono disputa-ti in tre riprese ciascuna ed in pre-cedenza, il gruppo pugilistico locale dei «Metalac» ha svolto due incontri nelle categorie pesi piuma e gaïlo, risoltosi con due vittorie ai punti, ot-tenute rispettivamente da Mazzarolli e da Ostoijc. Già in partenza si pronosticava, e non a torto, per ovvie ragioni che non sta a noi elencarie, la sconfitta della squadra fiumana, ma si spera-va in ogni caso un punteggio mag-giore dei misero punto guadagnato per merito di Marsi, che ha pareggiato con Soie. Aggresivi si sono dimo-strati i belgradesi e in particolare Lekovic, il quale, sin dal primo round ha cominciato a marteliare l’avversario, ma questi ha saputo rimanere in difesa perdendo pero l’incon-tro ai punti. L’incontro dei medio-leggeri, tra. Golic di Belgrado e Per-soglia di Fiume, poteva concludersi senz’altro con una netta vittoria di questo ultimo, ma Persoglia, partito subito in quarta, si è dimostrat'o di una taie aggressività e scorrettezza da dover essere richiamato più volte al-l’ordine dâll’arbitro. Sordo a tutti i ri chiami, egii continuava nel suo me-todo-, tanto che, alla seconda ripresa, ' l’arbitro è stato costretto a squali-carlo, dichiarando vincito«; Goîié. • Il pubblico che seguiva attentamen-te questo incontro non ha reagito a taie decisione, ritenendoia giusta e ben appropriata. Dobbiamo rilevare che gli incontri nelle categorie dei medi e dei medi-massimi non si sono svoiti; il primo per rinuncia all’incontro da parte di Ivancich, e il secondo, Re-sek, per divieto medico. I belgradesi in tal modo hanno ottenùto quattro punti senza. . . colpo ferire. La classifica >è la seguente: Categoria mosca: Poljié dei «Par- tizan» batte ai punti Bogojcvič del «Radnik»: Categoria gallo: Rakič (P) batte ai punti ROzič (R); Categoria piuma: Lekovič (P) batte ai punti Dadich (R); Categoria leggeri: Stojnov (P) batte Host per f.c. alia seconda ripresa Categoria medio-leggeri: Galič (P) batte Persoglia (R) per squalifica alia seconda ripresa; Categoria leggeri: Surič (P) vince per rinuncia all’incontro di Ivancich (R); Categoria medi-massimi: Miloševič (P) vince su Rešek (R) per divieto medico; Categoria massimi: Soič (P) incontro pari con Marsi (R). Arbitri: Bianchi di Fiume, Kovačevič di Zagabria, Popovič e Spasoje-jevič di -Belgrado. __________________ Bruno Picco DaH'assemblea dell'UMIS (Continua dalla I. pag.) madre e del bambino. II Potere Po-polare -oalizza tutte le ícondiziioni' per uno sviluppo sano ed un’educa-zione -progressiva della nuova gene-razione e I’UDAIS lo appoggia in pieno. Tutt avia l’arretratezza cultúrale e rignorainza sono piü volte la causa se ie madri non si g,i,ova.no delTáiuto e dei diritti che il Potere Popolare offre Joro. Perció compito den’UDAIS, in genere, é la dif-fusione (¿ella cultura ed, in ipartico-lare, di quella sanitaria, la lotta ccin-tro l’analfabetismo e le altre forme di arretratezza, rimasteci in ere-di tá dal fascismo. L’UDAIS con l’elevamento dall’ar-retr-attézza alia scienza, all’atttvitá cd all’auto coscienza, realizzerá il principio dell’uguagliainza della donna, approfondirá la fratellanza italoi-sla-va, raíforzerá la coscienza socialista e con ció contribuirá ai successi piü immediati nel campo dell’edificazione socialista da noi e dei rafforzamnto della pace nel mondo, Direttore re-ponsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil. tipograf. «JADRAN» Capodistria Eubbllcazione autorizzat»