ORGANO DELL' UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL* ISTRIA ^ T*» IN QUESTO NUMERO POTRETE LEGGERE: I. pagina: a) Le assemblée annuali delle cooperative di produzione b) L’alíargamento ed il consolidamento delle orgamizzazioní base del Fronte c) II genio del male ira le «perle» del «Cavo di via Cavana» II. pagina: a) La pianificazione delle ferie annuali J»> La riunione del Consiglio Cittadino di Capodistria c) L’assemblea annuale della cooperativa di Daila III. pagina: a) L’epurazione tra gli intellettualj dell’Unione Soviética b) E’stato ccsi (racconto di G. Huggeri) IV. pagina: Notizie sportive Direzione . Redazione - Ammin. Via Santorio 26 - Capodistria tel. 170 ANHO V. Na 228 Capodistria, Lunedi, k febbraio 1952 ABBONAMENTI : T. L. T. Zona Jugoslava e nella R. F. P. J. Anno din. 250.— sem. din 130.— Le assemblee annuali delle cooperative di produzione LA DISCUSSIONE SUL PIANO SOCIALE 1952 N COLLETTIVI DI LAVORO DELLA R.F.P.J. II momento centrale della vita política e sociale del ¡nostro circondario è cosititU'ito attualmente dalle assemblée annuali delléXcoaperative agricole di produzione. ¡ Tale affermazionie non é esagerata se consideiriamo ohe la lotta principale per l’affermazione del socialismo n-el nostro circohdário al svolge ora nel campo agrícola e éihe, ,in questo momento, le cooperative di praduzio-ne attinaversano un ¡periodo di pro-fonda evoluzione il ¡cui grado diipen-derá dalla maggiore o minore ¡coscien-za dei cooperatori, coscienza che ,do-vrebbe trovare la propria esprossione appunto «elle assemblée anmuali. Un alto indubbio signa,ficato assu-mono le assemiblee-iannuali, significato che èsuia tíairamtoito obtuso ¡della singóla cooperativa e si riflètte su tutti 'l prodüttorl agricoli, Le assemblée annuaii daranno iil bilancio d¡ei rlsul-ta,tl conseguid durante l'anno da ogni cooperativa, risultati che dovrebbero e che praticamieinte dimostrano la su-perioritá deli sistema di cóltivazione coUettiva «el confromti ¡della coltiva- . zione individúale, ¡la superior itá del 1 ítl 1 aprile ed avrà la durata di due cooperativismo «el ■confromti ¡della pro-® ¡prletá prívala. ¡Par puesto su lie as-semlblee in corso sono appuntati gli occhi de,i beinipensanti, dei • titubant! e dei nernici. Quest’ultlmi proriti a sfruttare ogn¡ creipa e, in mancanza di questa^ a calumniare ¡ed a gettare bava infame e velenosa ¡sulle nostre cooperative come fa — dalle colonne del ballet,tino comintórffiiista di Trieste — uno aporco individuo, noto per il ribrezzo, frammisto ad ¡ilaritá, destato tra ¡i ¡bravi Uimaghesi. e che alia nostra causa rende un serviizio, facen,dio apparire il su,o noroe sulle ¡colonne di tale, si órnale. Ma lascia-molo ai, suoi, sogni fissi ¡di ,«pube ¡e ¡di peí,i», argomietnto nel quale è versato, ispeóle con le ¡persone similar! alie «ottantennii», ¡per ,ritor,nare alie ¡mostré cooperative. Ii sistema s¡i.n,o ad ora in vigore ha irenato ,un m,ag,g)iore impulso mello sviluppo ¡del cooperativísimo, ma non ha ¡imipedito tuttavia che le cooperative afferroassero la loro superior,itá. I risultati praittol ¡lo dimostrano. Nel-ila cooperativa di Dalla il valore medio delia glornata lavoro raggiunge l’importo ¡dii 598 dinari, inclusi in qiue-sti i 78 'dinari di buori.i stlmolativi il oui valore è quasi doppio. Nei fon-dlj coopera,tivistici sono stati accanto-«nati circa 2,200.000 di dinari. Nella cooperativa «I. Maggio» di, ¡Bule U valore della gionnata raggiunge 593 dinari e ,t fond! 3,400.000 dinari. A ¡Se-ghe.tto si preveidano ,risultati ancora superior!. Nemmeno le altre 9 cooperative del búlese e quelle del capo-distriano ¡si diffenamziano sensitólmienj te ¡da qUaste tre nomínate. Il vajore délia gioir.nata lavoro i¡n ¡nessuna cooperativa sarà interiore, seconda le prévision:, ai 400* dinari. La produzione coaperati viatica è s,tata, neU’amno testé tras,corso, quantitá-tivamente e qualitabivamente superio-¡re alia produzione privât a. La media è stata ¡d¡ 20 -quiiiftali, per ettaro. Le cooperative hanno inolltre arnlochito l’assortimento della nostra produzione agrícola, ¡dando un notevole svilup-po spécial,mente al ¡merc'ata ortofrut-i ticolo. Accanto ai loro inldiuibbl ¡riisuiíáti positivi, Je assemblée delle cooperative dovrebbero r.i,levare anche i lati negativi ,nel loro fuinziónamento. Ar-gomento centrale al riguardo dovneb-be essere il sistema di distribuzione dei beni, attuailmente vigente, e le ¡prcspettive per 11 futuro del nuovo sistema ¡che moite cooperative stan-110 dntrcducendo. Accanto a quesbo argo,mentó, giá da, noi tnattato, assume una ¡posMone di primo piano la pifassi ■ democrática •nella direzione delle cooperative che, in linea generale,, è mancata. Poca possibiilità è stata data ai cooperato-ri, convocan,dolí piú frequentemiente alie riuWioni ¡general,i, d’infiluire suil-randamenío ¡della loro cooperativa. I problema vitali ve ni va no discussi -dal com¡i,tato amministrativo seinza ¡cónsul ¡ tare 1 coopera,tor.i. I comitati di ¡con! brollo non hañno funzionato, cppure la lmp attiviità è stata es,elusivamente fórmale. Il nuovo sistema orga.nizza-tivo ed económico cosiringe le dire-zioni dellei cooperative, spestando l’epicentro ¡delTattiVitá ¡della cooperativa come Ínsteme ‘ai singoli grup-pi,, ad un contatto piú intimo con i cooperatori,. Oirá! l’attenzione dovrá essére voíta a salvaguardare tale de-centralizza,zione e a vigilare che la mancanza di democratksitá non s’in-troduca ne,i rapport i ira i capogrup-po e 4 loro compoinenti. Un’altro argumento ¡che le assembles dovrebbero trattare è la rilut-tanza che viene notata specialmente .in certl contabili, alia ¡creazione dei -fondi cocpeñativiatici. I cooperatori dovrebbero ía¡r scompairire tali con-cezioni, ¡consitíeranido i fondi non ¡solo come un riaparmio e ¡una ¡ricchez-za della cooperativa, ma come un nrcptCe jrt’tspasvmio1. Sorte di: ¡futuro benessere di tutti i cooperatori. Accanto aU’espulsione ,di alcuni e-'lementi disonesti e ¡con poca volunta di lavoro, che danne-g¡si avano con la loro attivitá il buon andamento delle cooperative e la solidarietá dei cooperatori, le assemiblee delle cooperative dovnetobeco. trattare la questio-ne delTassunzione dei nuovi memibri ■e daré in, questo senso Tindirizzo anche all’at'ivitá .propagan,dística, tras-formando cg,ni cooperatore in un va-lente agititore per Tallar,gamento del nostro cooperativismo, eliminando 0-gn¡ concezlone particolaristica a riguardo. Un problema • sonto nel 1951, e che ¡richiede un’ungente soluaione è ¡rap-presentatc dalle ristrettezze d'el mer-cato orto, rutticolo círcondariale in-süfficente ad assorbire tutta la produzione cooperatiivistica. D’altra par- ,te Tinterveinto delle azi'elnide statali si é ¡dimostrato tardivo ¡e poco conveniente, sia per le co¡o!perative che ¡per i consumatoni. Ad esempio ¡cité* ¡remoi il caso ¡della ¡oippllia ¡aoqui,stata dalla cooiperatiiva di Villanova a 12 dinari e rivénduta a Fiujíse da un’a-zienda statale a 28 dinari. Per un maggiore sviluppo del nostro cooperativismo, per ¡una ,pi,ü rapida norma-lizzaztone |del ¡mércalo ¡nostro e di quello jugoslava bisogna togliere di ¡mezzo, almeno ¡netle espor.tazioni verso la Jugoslavia, il monopolio, ¡sino-ira ¡debe,ñuto i¡n questo campo: da al-oune aziende statali, e concederé la ¡possibiilitá alia cooperativa ¡d’iinterve-nirie ¡direttameinte sul mer-cato jugo-slavo. M. B. PER LO SVILUPPO DEL TURISMO L’agenzia «Putnik» annuncia che la stagione pre-turistica avrà initio rmesi. La stagione turística vera e propria avrá invece inizio verso il 10 giugno e si protrarrá fino al 10 setiembre. Dopo questa data avrá inizio il periodo turístico autunnale ed invernóle che si concluderá nell’apri-le 1953. Per favorire l’afflusso di turisti stranieri, saranno adottate riduzio-ni del 20%, nei periodi fuori Ota-gione, e del 15% nella stagione di punta, per i soggiorni nelle localitá turistiche di tutta la R. F. P. J. Sara inoltre facoltá delle singóle a-ziende alberghiere, concederé ai turisti stranieri, nel periodo pre-stagionale e nella stagione autunnale ed invernóle, riduzioni ancora maggiori. In tutte le zone turistiche della costa adriatica, le azien,de alberghiere si stanno preparando alacremente ad accogliere gli ospiti stranieri, la cui partecipazione supere-rá, secondo le previsioni, del doppio qüella dell’anno scorso. Probabil-mente quest’anno la maggioranza delle aziende alberghiere turistiche verrá riservata ai turisti proveni-enti dall’estero. Rilopnano sflduciati ¡Sempre piii numerosi sono quelli che riiornano in patria dono aver provato le amarezze del loro soggior-no nel promesso paese di Bengodi, Tltalia, crollato come un fantástico castello di carta. Uno dei tanti, Giacomo Zorzini, ritornato di recente dallTtalia, ove si trovata, ha fatto le seguenti dichiara-zioni: «Dopo funga meditazione mi decísi a lasciare Rovigno per trasferirmi a Trieste, Appena gluntovi ho súbito una grande delusione. Invece del premio promessomi, tul rinchiuso nei campo profughJi dj Onicina e da zzazio;ni di ¡base anche sulla, necessitá dí curare mag-giormente Tallargamento delle ¡iscri-zion.i alil’UAIS, Tespulsione dagli ‘ele-mentí nernici infiltpatiivlsii ed. abbi-nato a tutto ció, ili problema del pagamento delle quote. L’UAIS, il nostro Fronte popolare, ¡deve tendere ogni suo sforzo per raccagliere nel suo seno i piü larghi strati 'della popolazione. .E’ questo un compito fundaméntale ed affatto fa-cile, anche perché, piurtroppo. si p,ec-ca ancora troppo1 di settarismo. Deve essere a tutti ben ohiaro che l’ÜAIS é Torganizzaizione política che educa le mlasse e le inquadra ¡nella lotta ¡per Tedificaziooe socialista, attirandole alia diretta partecipazione nella so-luzione dei problemii politici, econo-miici e culturali, Senza una larga partecipáizipne delle ¡miasse, ¡non ¡é pos-siibile raggiuntgere ¡buoni risultati. Premessa <31 c,ió é ¡quintdi Tallarga-mento ¡delle file delTUAIS, il loro consolidamento organizzativo, che si potrá raggiungere .soltanto con un la-’v¡oro costante, sistemático, aocurato ed impestato ¡sulla órassi dei proible-mi specifici che sorgono via via nel-lo sviluppo della ¡nostra societá e cihe, sopratutto, interessano ¡direttamiente la popolazione. Puré nel distretto di Bule si stan-no sivilupp.ando sempre piü largamem te. Le assemblee generali hanno giá avuto luego ,a ¡Carsette e Matterada, m,entre ,¡n altre localitá si stanno or-ganizzando o sono State tenute. le ¡ri-unioni ¡preparatorie. Cosí a Mcmia-no, Vergnacco, Verteneglio e Madonna del Carso. ¡Anche ¡nel distretto di Buie si no- tano, priess’a poco le medesimi 'deficenze, per cui ció che vale per il Capodistriano sia d’indirizzo anche per le organizzazioni dell’ UAIS del touiese. In conclusione, ancora qualche consigno pratico di carabbere organizzativo. Ai finí ¡di un¡ rilievo obiettivo siulTa''mento e sulla diminuizicine del numero degl.i iscritti alTUAIS, le or-ganizzaizioni alia ¡base prenarino un elenco de; membri della proprial or-ganizzazioine, secondo, i moduli da es:se ricevuti, e lo ¡invilno ai Comitati Disitrettuaili. operativa, íurono deportati nei cam-•pi di ¡concent,ramento. Circa 60 famiglie funono depórtate in un campo della Dobrugia mentre altre 30 ri-uscirono a riparare in Jugoslavia. L’ATTIVITA’ DELLA FIERA CAMPIONARIA DI ZAGABRIA La¡ settiroana scorsa si è aperta a Zaigatoria la Fiera campionaria, cui partecipano ¡pura 5 aziende del nos-tro circondario. Nei primi tre giorni ¡di attivitá dalla fiera sono .stati registrati oltre 6 miliardi di dinari nel giro ¡d’affari. Sono ¡stati ccr.rl.isi circa 11 mila contrats fra le; imiprese ilndluStriali e le aziende comimerciali. II valore della merce contrattata .¡•¡guarda ¡per 11 40 % i prodottl tes-¡sili, i piü ¡richiiestl, il 22 % ar.ticoli di¡ ¡largo consumo ed il 20 % i pro-dott¡ alimentar i, «mentre la percen-tuale rimánente ¡riguarda i prodottl meccanici, pellami, calzature e gomma. Al quinto ¡giomo di apertura, ¡cioé il 30' gennaio, il valore ¡de¡ contrattí stipulati raggiungeva circa 22 miliar-di di dinar.ii e si prevede che alia chiusura tale ammontare aumenterá ancora ccinsiderevolmente. La Fiera è stata visitata anche dal ministro presidente ¡del Consiglio per il ¡traífi'co delle merci del Governo fedérale, Osman Karabegovic. NUOVI TRATTORI IN ARRIVO 457 trattori, dei 2190 acquistati alllestero nel novembre dello scorso anno, sono finora giunti a destina-zione. Di essi, 200 sono stati forniti dalla fabbrica tedesca «Lcmz», 90 dalla ditta italiana «Fiat», 142 dalla ditta «Fordson» e 25 dalla ditta france-se «Vielson», che ha consegnato pure 25 aratri. Frovenienti dalla Francia, sono in arrivo altri 27 trattori, mentre si prevede, entro il 5 febbraio, 1'arrivo di 698 trattori e 590 aratri dal-l’Inghilterra. Tutti i trattori, sinora giunti, so-no stati assegnati alie Unioni coope-rativistiche repubblicane e la mag-gior parte di essi viene giá impie-gata nei lavori delle cooperative a-gricole di produzione. MOSTRA DI PITTURA CONTEMPORANEA FRANCESE Su iniziativa del ¡consiglio per le scienze della cultura del Governo fedérale, verrá aperta il 16 febbraio a Belgrado ¡una ¡mostra della ¡plttura ¡contemporánea frúncese. NOTIZIE ña tufio il mondo WASHINGTON — L’amministra-tore de.l’Agenzia per la sicurezza collettiva dell’ONU, A. Harriman, ha comunícalo che gli USA hanno approvato un aiuto económico per ,a Gran Breitagna, amimontante a 300 milioni di ¡dollari. MONTEVIDEO — AI nuovo film di De Sica «Umberto D», é stato assegnato il I. premio al festival internazionaie cinematográfico di Montevideo. PAN ¡MUN JOM — La delega-zione nordeoreana non ha dato ncora una risposta definitiva alia oroposta dei delegati dell’ONU sulla costituzione di una commnis-sione neutrale per ii controllo sulla tregua. In generale alcun progres-so notevole é stato raggiunto, tale da far sperare una scluzione definitiva PRAGA — 11 governo cecoslo-vacco ha risposto sabato scorso alia nota italiana sulla revisione del trattato di pace», risposta che é -uaisi una capia di quella soviética ed ,in definitiva respinge la proposta del Governo di Roma. IL CAIRO — II Fronte naziónale, compredente tutti 1 partiti egiziani, che si dava giá per costituito, puó darsi venga comproroesso dalTesi-tazione dei partiti d’opposizione. — Questi ultimi hanntí infatti richiesto io scioglimento del Parlamento ed un’inchiesta sui recenti disordinl. Si ha notizra, intanto, dell’arresto di Ahmed Hussein, cui si imputa la responsabilitá degii incidenti. TUNISI — II governo tuuisino ha reso noti i risultati della sua inchi-esta in mérito al «rastrellamento» eseguito dalle truppe francesi nel territorio di Capo Bon. Mentre da parte del comando francese si comunica Tarresto di 200 persone e la confisca di una noíe-ole quantitá di armi, il governo tunisino ha richiamato 1’attenzione del residente generale sulle disa-strose conseguenze che potrebbero derivare dal ripetersi di simili fatti. ATENE — II governo greco ha deciso di riconoscere anche alie donne ¡1 diritto di voto alie pros-sime elezioni generali. TRIESTE — E’giunto sabáto scorso a Trieste il noto scicnziato ¡belga, specialista per le ricerche stra-tosferiche e settomarine, prof. Pic-card, che intende far costruire presso i C, R. D. A. un nuovo batiscafo per le sue ricerche. GUERRA E PACE - TERMINI DI UNA SITUAZIONE Settimana veramente densa di no-tevoli avvenimenti quella termina-ta ieri. Mentre al Cairo il brusco intervento di re Faruk ha creato le condizioni per Vapertura di una prospettiva del tutto nuova nel con-flitto anglo-egiziano, a Londra si è acceso un’aspra polémica tra il governo conservatore e Vopposizione\ laburista sia sul terreno económico che su quello delta política estera. ’ A Parigi durante la conferenza a sei per l’esercito europeo il rap-presentante della Germania occidentale ha avanzato la richiesta di ammissione al Patto Atlántico, richiesta che sembra destinata a comprometiere la costituzione della co-munità militare dell’Europa occidentale, mentre la questione della Sarr riapre la controversia tradizionale tra Bonn e la Francia. Sempre a Parigi Vassemblea generale dell’ONU ha approvato il rapporto del secretario generale Trygve Lie sugli sviluppi del suo piano ventennale di pace presentato durante la precedente sessione dell’assemblea. La votazione sulla relativa riso- LEgitto di fronte all'interrogativo. L'isolamento dei paesi corninformisti - Le controversie tra Germania e Francia sulla sogliá d' entrata al Patto atlántico luzione ha confermato l’isolamento dei paesi del blocco cominformista. Questi solamente hanno infatti potato contra ü piano di Trygve Lie. Per i sovietici naturalmente Vunico% serio piano di pace é quello presen-tato da Vishinsky, e giá respinto a grande maggioranza dell’assemblea. Nel loro poco brillante isolamento i rappreserhanti di Mosca e i loro serví sciocchi dei paesi satelliti, si sono ancora una volta rivelati qua-li maggiori nernici. della pace e della collaborazione internazionaie tra i popoli. I termini della guerra e della pace continuano intanto ad essere le determinaníi di tutti gli avvenimenti e dello sviluppo di tutte le situazioni. E’ in nome della salvaguardia dellia pace che i laburisti a Londra hanno enérgicamente criti-ccfío alcime affermazioni del pre- ..........1.1..........1111111...111............111.mu.... ...... IL 6ENI0 DEL MALE ira le «PERLE» del «COVO DI VIA CAVAHA» 111 Quali fossero gli import! tratti da quella «certa somma, staniziatai 'nel bi-lanicio ideillo Stato ¡per tpasportare di peso i giovani sloven! inalla vita Spirituals della Patria», ed a quale ti-tolo venissiero ¡pagaiti a,l ¡SirotiiS, lo dacumienta ,il fogilio ¡n. 2176 di prot. Gaib. del 4. 10. 1935 A. Xjlll. in cui •,il ipreifetto Aldo Caivana scriveva al Ministero delH’Interno, fra 1’altrO: «L’amimiinistraito're mons. Sirotti, ¡no-¡nostante il earattere provvisoirio del suo incarico, ¡niceveva un . emolumen-,to ¡comiplessivo di ainnue lire 34.280, al quale1 vennie concesso di anno In anno, Tulteriorie ¡imiporto di lire 25 mila a titolo di sussid-io straordina-rio, portando cosi i suoi emolument! a complessive annue lire 59.280.» Emolumenti dnveno non disprezza-bili, quando si consideri il rapporto fra ¡il valore ed ii poteire di acquisto della lira di alilora e di ogg.i — per cui il loro, cornispettivo attuale sa-retotoe irappresentato da un importo complessivo annuo, aggirantesi sui sei milioni idi lire — e quanldo ¡si confronti 1’importo di tali emolumenti con quello percepito ¡dai ¡panroci sloven i del gor'iziano, ai qual.i ven.i-va, allora riconosciuta la «congrua» nelTimporto eompllessivo annuo di lire 2 railai. Ognuin vede quinidi come il prezzo del tradimento, ipagato dal fascismo al giuda Sirotii, superava di gran lunga quello dei 30 denari, pagato dal Sinedrio a Giuda Iscariote. Mons. Giovanni Sirotti - alias Ivan Sirotic Naturalmente lo scritto del prefet-to Cavana, da ¡noi riprodotto, sí é perció tnasformato !,n «lurida prosa», alia quale «Vita Nuova», l’organo del v¡e¡s,cavo Santin, «nc¡n ha mai presta-to orecchio» éd u.na delle ¡ragioni per cu) quell ¡giornaile scaiglia contro i comb abten,ti Partigisfní gü eplteti di «delinquenti ed asisassi.nl», di «nemi-c,i di Dio e della Oh i esa» deriva aP" punto dal fatto che eslsi, ¡nei maggio 1945, hanno o¡sato profana re il «sánela sanctorum» ¡degii airichivj: ¡della R-Prefettura di Gorizia, dove, ¡nelile carteóle delle «praticihe' riservatei», era-no ¡cansér*va,t¡i quei doioumienti ed! atti che, ¡grazie ai Patti de! Lateirano — coi quali il Paipa avallava «la ¡conti-nuitá del fascismo ¡nei seco!,i futuri» — dovevano rim,anere tabú ed ig'no-rati dal popolo «per omnia saecula saeiculorum». Infatti il’arcivescovo ¡Margótti — U quale, al ¡parí ¡del suo ¡puedecessore Si-rotié, era inteiressato aeché quei do-cumenti rimanessero ignorati e gelo-samente secret! — non tardó a lati-¡ciare i fulmini ¡délle sue seomuniche nel giugno 1946 coinfiro i e'ornali ,de-mocratici che incomineiarono a pUb-¡blicarü affiniché Ja pubblica opinio-ne ricevesse le proye documéntate ¡de,¡, servizi. re¡s¡ dai prelaiti goriziani al fascismo e ¡dei ccmpensi da questo oornisippisti per tali ©¡reistazionl. Corto é che le lusingihiere prospet-tive della investitura prinoipesco — arcivescoivile ed 1 lauti ¡emalumenti, di cui ¡giá be'neficiava il Sirotií, fe-cero ¡si che i:n Gorizia si ¡realizzasse uno strettissimo oollegamento fra le gerarchie íasciiste e ¡Taraministratore apostólica nella deilittuosa, assurda ed ¡inumana ¡opera di sinazionalizzazione dagli sloveni. Ció spiiega il perché ¡Goirizia é dive,ntata la mecca ¡d'el panfascismo di ¡ieri e di. oggí. Ció ¡sipiega !1 ¡perché tutti j¡ locali, ¡negozi, ufifiici >e¡d ¡esercizi pubblici ¡di ¡Gorizia vennero lünomidati di tabelle ¡e ¡carteljani con la ¡scritta «Qui si parila solamente italiano»; il perché chi non, usava quella lingua veniva súbito scacciato dal lócale e spiega i¡l perché veniva apostrófalo ed ,in-terrotto il sacerdote che ¡nella chiesa urbana di S. Giovánni, durante la messa mattuti.na «p¡er le donne di servizio», 5¡i ¡fossie perm¡esso di spie-gare alie stesse la «buaria novella» di ¡Cristo nella loro lingua materna- Ció spieigia il perché si é costituito in*quella cittá il «Covo degii Arditi d,¡ Santa Goi'i'zia® il cui, emblema, .raf-figuranbe «il pugnále ¡di Mussolini», . ha contilnuato a tronegiglare lungo Jl Corso Verdi anche durante i, 45 gio¡r-ni ¡del governo Badoglio, tanto era ¡il terrore che i suoi adepti (teppisti e icriminali ¡del / merldione ¡d’Italia) er sereitavaino ,su¡i goriziani. Ció spiega il perché a Gorizia é stato onorato quale «martire» ¡il siciliano e itubercolotico maestro elementare, Sottosainti, che sollevava ,per le orecchie dal sudo gli alunni sloveni per poi sputarci in bocea e che é stato assassinato, per motivi dj Interesse, da un suo congiuinto. Ció pieiga ¡il ¡perché i giovani slo-veni, reclutati con la forza, e che ipa-rtivano cantando) per le impirese imperiali africiane delliltalia, veniva-,no ipugnalati alie ¡spalie, lungo il mmzio'na'to Corso Verdi. ¡Ció spiega il perché in Gorizia al maestro di canto sl-oveno, Luigi Bra-tíuizj, venne fatto iingoiare n¡el febbraio 1937 tanto olio iper macchina da .portarlo alia tomtoa in 48 Ore. Ció spiega il perché 4’¡arci,vescovo Margótti, con sua cir.coláre riservata del 26 luglio 1940, rimproverava se-ve,rameóte i sacerdoti sloveni che «nc-n si entüsiasmavano ¡per la guerra per la ver,itá e per la giustizia» scatenata da Hitler e da Mussdini. Ció spiega il perché a Gorizia é ri-sorto prima, piü violento ed aggres-sivo che altrove il fascismo, dopo la sconfitta militare di Hitler e d¡ Mussolini. Ció spiega il ¡perché a Gorizia, dalla fine dei 1945, é stato inscenato a riipetizione il malodramma ¡dei «deportati» ossia ¡dei ¡pegigiori e piü san-guinari criminali fascisti. E ció ¡spiega, ¡iníine, il ¡perché del pogrocm a;ntiislav[a e an-tidiemocrático dei giorni 14 e¡ 15 settembre 1947. Queste e¡d .infinite altre le nefaste conseguenze, dirette e¡d indirette, della sí remata ambizione, del tradimento e delToperato ¡tipicamenfe faiscisla de! Sirotií in Gorizia. Pero sulla sua testa pendeva una 6'piatía dí Damocle, cssia il pericolo che il vescovo Fogar — consapevole dei gravi danmi ¡che sarebbero derlvati, sopratutto alie pcipolazioini si ovene ¡del goriziano, dalla investitura de’l BlrotiS nella archidiocesi díi Gorizia — riuscisse a smascherarilo, falcando compradero ai Vaticano ¡c,hi ag!i era 'in realtá, cic¡é 11 genio del male. ¡Preoicclupato da ¡questo grave ¡ed incombente pericolo, il Sirotií tutto fece e mulla trascuró perché la voce ¡della veritá, rappreisentata ¡dal vesco-¡vo Fogar, ¡ri'mainesse ¡dovunque ina-scoltata e per far ¡scomparire dalla scena il suo piü temuto aecusatore. A tale scopo ¡fabbricó una ¡lunga serie di accuse e di ¡calunnie, una piü ignobile e vergqgnosa' dell’altra. per ¡denunciare mo¡ns. Fogar quale nemi-co delTItalia e ¡del fascismo, quinidi 11 maggiore impedimento alia «pene-trazione italiana ¡presso !e popolazioni allogene». mier Churchill durante il soggior-no di quest’ultimo in America. I laburisti accusano in purticolare il primo ministro di aver assunto nei confronti dell’Estremo Oriente im-pegni politici tali da far temere un serio' allargamento del conflitto con la Ciña e contrástanti con la política seguita in pass'alo dal gabinei-to laburista. Churchill dice che non é vero. L’ex ministro degii esteri laburista Morrison ha chiesto allora la pubblicazione delle dichiara-zioni e dei discorsi pronunciatl dal primo ministro a Washington. La questione non é chiusü e sará óg-ge.tto di un dibattito ai Comuni che inizia domani. Ed ora vediamo. un pd piú da vicino la nuova piega presa da}la controversia anglo-egiziana, nel momento stesso in cui questa sem brava avviarsi verso l’irrimediabile. AL lontanato da re Faruk il wafdistá Nahas Pasciá, a soli quattro giorni di distanza ' dalla costituzione del nuovo governo le cose sono éntrate in/una fase completamente nuovii. Dopo la dichiarazione letta di comuni dal ministro degii esteri inglese Edén, il quale ha sottolineato che la Gran Bretagria e sempre disposta al intavolare negoziati con VEgitto per la soluzione della controversia, il nuovo primo ministro Ali Maher Pasciá in una intervista concessa al «New Chroniche»,: ha dichiarato di accettare «l’idea di nuovi negoziati purché siano avvia-t.i celermente e la Gran Bretagna faccia qualche gesto amichevole per cccelerarli.» ' • Per quanto riguarda poi il patto del Medio Oriente, il nuovo primo ministro ha detto esplicitamente «di essere disposto ad esaminare nei dettagli le condizioni della partecipazione egiziana». Oggi ,appare quindi in tutta la sua vastitá il colpa di scena di do-menica scorsa al Cairo. Lo scóniro di Ismaüia, i sanguinosi incidenti del Cairo e la minacciata marcia delle truppe del generale Erskine sul Cairo se in questa cittá fossero continuati i disordini, devano aver fatto una notevole impressione sul sovrano egiziano. 11 segretario di Stato americano Acheson ha affermato che gli Stati Uniti non hanno svolto e non in-tendono -, svolgere alcuna azione di mediazione tra il Cairo a Londra. Quale sará ora Salteggiamento del Wafd? Quale sará l’atteggia-mento dei nazionalisti ad oltranza?. E’ nella risposta a questi interrb-gativi che si trova la chi ave del prossimo futuro dell’Egitto. una qüestione che díventa attuale Lft PM1HCAZI0ME DELLE. I:ERIE fiMMPflU I Sindacati dovrebbero procurare i mezzi per allargare le possibilitá di trascorreré le ferie nelle localitá turistiche e climatiche. - Le tessere per la riduzione dei viaggi Cdrifè' anualmente, l’istituzione delle ferié annuali rappresenta una de !e maggiori c-c nquiate delia no-stra eI'ESse ; operaia nel dopo,guerra. Ma, ce'íi la cenvessicn;; pura e sem-,piteé dai 15 ai 30 giorni .di ferie, non si cóBáeguono grintenti che il potare popo.la.re -aveva guando ha e-.manato l’cirdinaniza. suite ferie, fa-oe.Jid.ola aeccmpagnare da una serie di ¡benefici in, favare dei 1-avo-ratori per il periodo delle ferie an-rjualá. Daré la passíbilitá a ¡urna massima aligúela dei -noistri lavoratori di írásccrrere le toro ferie medí aria Sana dei moni: e del mare, nelle localitá turistiche e climatiche e .una quetstidne intimamente legato alie ferie annuali in parti colare, ma che non va. disglunta dal semplice riposo do.men.toa.le. Questo precipuo e non facile compito dovre.bbe esáere realizzato in .primo Mogo dalle nOiStre organizza-zicini sindacali. In questo senso un notevolé pa.eso è ¡stato fatto dalle stes.se co.n Tistirt-Uziio.rre delle case di villegigiatiure per ópera,i, o case di riposo, cerne ven gofio chiamate. Ma ber.ehè il loro.' numero sia' afoba-stanza elévalo e una buona aliquo-ta dei ipcSi.i nelle case -della J.ugo-s,lavia, sia a disposi,zione dei mem-bri dei sindacali del »estro circon-dario, tale numero resta pur Sempra, i-nadeguaio, alie nécessité dei .noB'Iri, laivora.tciri. A-nizi pesaiamo, dire, .chie l'ea'stenza di queste case ha fatto, in un certo modo, sviare l’at-tcinlzicnie dei. nosbri eindacaiti da quelle misurie .ch>e avrabbe.ro falto piú complete sia le ferie che il ripa,s.o domentoale de.i nofitri lavo-ratcri.Esfii,- per quando ri.guarda ie ferie, si sono düffatíi limitati ella sola distiri.buz.icne dei fcig.li di in.vio .nelle case, credendo co-si di aver ase-alto il ¡proprio compito. Errata convinzione se temíanlo- cc.ntp- che ¡solo una pie,cola parte dei ¡n-cstri lavoratori ha usufr.uito delle case di riposo. II vasto campo dei turi-fmó libero non è sitato-• o-gge-tto di ii.ileiress,omento delle origanizzazioni e d’altra perte non è stata sfruíttata la pe.ssiibilitá, come fsumió' in altri páeiii, di organiEizare le ferie in campeggi situati nelle localitá mon-tane e suite spiaig'giie marine. Si. sarí bbe cosí dato inizio a una _ spcicie di '.vi-lieggliaitiura popolare, partiec.’armemte iridiriata, nella ,-sta- g.íone es'tiva guando gli alberghí regís!,reno, 11 -completo e, a diffe-renza di questd, moito meno costosa. Non è detto che questi campeggi deibbano essere in grande stile, alia militare. N-oi ritaniamo che la filiale di lia cc.llettvo maggiOfe o piú filiali associât« di coilé’ttivi piú piccoili avranno assoit» in questo senso' il proprio- -doy,ere guando pro-cureT-amio: par 11 proprio collettivo un humar» limitútó .d'i-rnsEzi (Æcind'e, branda, .©em/í-ol-e, ©lee,) me.ttendoil a disposizione, di volta in voita, dei-.grup/pi di -propri opérai che p rr.tono per. 1© ferie. Tali proia-lami simpe ng::«o in questo nrmesto appunlo perché siamo nel periodo, in cui .1 colle ttiivi di la-ivérp, in .coíteboroBione -cc,n le loro organizzrBic,ni sindacali, dovrebbero precederé alla, piar!,ficaeic.ne de.’, le ferie ,annuali. N.eU’als/solvere qus-.sto ccmpito dpivtfeWjero tener pre-c-îttte quento sibbiiamo espositíi e, naturalmente, sfruttrce le eoperien-ze i,n mcitsiióa soqufaMe ne,gil ann.i ,pai33:ati. Una delíe prime esperten -e négative al riguardo, consiste pro-.prio nel fatto che le ferie sono State ¡pianificate' in ritardo e, di con-aeguemza, distribuite 'in modo irra-zion-ale nei vari meisi deir.ann.o, con la maissima calca nei meisi di lu-•gïio e agosto. De. gite, ritmaste sospese in segui- ,to a'rint.rO'diuzicne del nuo,yo sistema e, can ©siso, dei nuowi prezzi,, pcssp'TOt) o.ra eisstere ripre.se e ■ con. ritmo piú aicpe,ntiu'ato, doto, che i.l ipotere popolare ha concesso una re-iduzione sirio ,ál 75 % sul costo del percanso peer ,1-e giit-e organ.izzate dai sim-dacaíti. Le origanizzazioni sinda-cali con queste- ddsposiziomi han,no la poíiSibiliita di organi-zzare un eí-fettivo raposo domenicale dei la-voiratori nella riaitura, ora, ad e-sempie, sulle nevi deii monti vicini, dove poíranno temprare le lotro fop-ze fisiche. , Bemché non ablbiiamo una stretta .atitiiinenza, co-n le ferie annuali, in questo QEimpo possiamo inq.uadxare ■le recenti diisposi.zioni che conce-,dono la ri'duzüotne del 50 % per tre viaiggi all’anno a tuttsi i m-embri ‘dei sinidacati che siano organlzzaiti 11 meisi. II Co.msiglio per il tratfftoo del Goiverno délia R. P. F. J-, su istaniza dei Comitato Giiicotndarial.e dei S.-U. C., ha estera Itaili toen-ef ici ai mem-•bri dei sindacati dei nostro circon-dEîio che poitiran-no sfiruire delle ri-iduzioni sulile ferrovle e nel traffico, fiïuvtofe e Maiitt/iimo de!'a R. P. F. J. tuito con 10 faimiglie Sf'ite oggi a 15 con 66 ¡soci. Altrettanto ascendente é il ¡suo cammino nella pro-duzione. , „ ... w Nel 1950 posa,estova 33 capi ¡di bo-vini e 8,9 ¡di ovini, mentre oggi ne pcssi'eée 37 rišpettivament© TOS;,- La pro'd'U'zioine del frumento é šalita da 247 ql. nal 1950 a ,82f,q.l,jtol 1951, le pafeité lda 40 qí.*,fa« 2Í:5,'iL igranctUirco , da 32 ql. a 80 e la . pipe,lia, ¡che nei 1950 non veniva, pro-dotta. ha registra,to nel 1951 » 600 qulnitali. La, prodiuziicn© délle olive, prevista in q. 34.24, p stata di 65 q.i, gra-zie alia buena "pótatura deí céavk-ratori, mentre quclla eleII’saya' é sta: ¡ta di 61.512 kg. con 1752 icg. piü del previsto. • o Nel 1951 la .cooperativa ha pian-taío 130 piante di olivo e circa 4000 viti. La media produzione del frumento ha ragglunito i 20 q.' petí- ha. ri-sultatQ, inviidiabile che puó ©ssere otte,n.uto solEmente da un eoilletti-vo che lavara i propri campi3ja, sa sfr¡u¡t±arl,i come i cooperateíi di Dai-la. La cooperativa ó divisa in gruppi di lavoro "e ¡tra queati grúppi si' é particolarmente distinto quello di Stančič Pieíro che si é merifáto in premio un paio di scarpe e 10 gior-nate lavorative. Una visión©' piú completa dei successi .raggiunti dalla .cooperativa ,di Daila ce ,1a puo daré la cifra di oi-tre sedite rriilioni di dinari che- rap-presentaino le sue éntrate. Guardando all’awemire, ¡a,l fiuturo costante pro.gresso della cooperativa, 2.252.110 dinari sono stati accanto-nati nei vari fondi cooperativistiei e 'rappnelsentamo, le baise di nuovi a equis! i e ¡di nuove costruzioni nel-l’ambito della cooperativa stessa. II resto é stato diistri.buito tra i ¡coo.peratc.ri, i,n base alie giornate lavoro effettuate e in base ad una .media di 598 dinari per gierna/tá. Airassemiblea i ceo.paraitori h-njio constafcato co.n soiddisfáziione i risu,ltati ,raggiunti superiori, sia per qualitá che per quanititá, al settore privato. E¡s,si ¡si. ¡sono pero -uguat-mfente ripromessi di non segn-are il pas.30, ma di continuare s¡u¡l cam-miin.oi dei progr^sso. ,A presleidéirie'! la cooperativa é BteCo niuovame'át.e ©letto i! coim-pcignio Ferletta Gmerrino. Biloslav Narciso. : . Il presidente del C. P. C„ compagno Norbedo Nazarro, ha tenuto una breve relazicne sul .lavoiro svclto dal Co-rriitato esecutivo durante l’anno scor-so. Eigli ha sc.tte,linéalo che l’impo-nenite mol© ,di lavar! d¡i puibblica uti-ililtá, eiseguiti nelil’amibito della nostra cittá, é stata reailiizzata, per la 'mag-gio'r parte, ccin gli inveistimeinti del C. P. iDiistretitiuale. Trattasi ¡dell’asfal-tatuir'3 della piazza Brollo,, della co-struzicne delTalbergo «Triglav», d’el-la Cantina Vino, dell’ulltimaziioine del ; garág© «A,DRIA» a Semiedeilla, della cpstruzione d¡el m,encato cittadino. ecc. per la realizzazione ¡dei quali sono ■State Investirte ¡parecchie decine dii nniliorii di dinari. II comitato clitadme, da parte sua, ha flnanziato i lavo'j:.!. parí la costruziane delta casa opérala, della cainalizzazione. per la costruiziorae del reparto pediátrico del-l’ospedale civiile, di al cune fontaine dei Tifeoni citfadfenl e di altri lavori di .minore ¡mportanza.’ Opeire tutte che hanno una imper-tanza determiinante per lo sviluppo económico di Caipodistria. Le uscite di carattere cittadiino per gli investi-mienti di cui so.pra ¡sano ¡State, in parte, coperiie coin He entrate derívate dalle imposte dirette: ed indirette. II relatore la noi fatto una breve analisi’ .sulle dmiprese gestite dal Cd“ miitato Cittádino e precisamente tiel-la impresa di costruzioni «I. Maggio», deirimpresa per Teconomía lócale e den’ impresa Commerciale Cittadina «Egida». Nella prima il ¡bilamcio non é stato ancora chiuso; m¡a si prevede che a-vrá un utiile di circa 1 milione di di'nari. Tale utile .potéva r.isultare su-periéré' curando maggiormeint© le s,pes,e matariiali e la organizzazione de¡i lavéfo. Basti dire che rammini-strazione era affidata ad un contábale ¡mesiperto e che le paghe erano fiísate anarchiicamiente. Nella impresa cittadina per 1’ecO-nomia local© sono incluse varíe aziende di carattere artigiano, che, per ¡la rnaggior parte, sono in passivo. ¡poliche le sipas,e di regia sano forti. 11 personale non è stat.o distr,¡bulto ra-zionalmente ecc. Per migliorare il suo funizionamento ¡necessitará appli-care ¡il tornacanto económico. L’«Egi¡dia¡» gestisce 13 rivend'ite di genera alimeratari, 5 negozi per Tab-bigliamento e un grande bazar che, ,p¡er la rnaggior parte, sono attiv'i poi-chè è stata effeit.ua!a una giusta r¡-organiizzazione dei posti di ¡lavoro, ed il personale aceito fra gli élément i piú capaci. La rete comiroerciale cdt-tadina, sccializzatai. ha um ruoilo determinante nella diirezione deH’atti-vità commerciale in Capodi,stria. In breve verra crea-ta Timpresa al-berghiera con ottime prospiettive per ,il futuro. Nel 1951, si è comp.iuto un passo decisivo per la eliminazione de¡U’ap-parato burocrático del C. P. Cittadino. 11 personale è stato diminuito del 20 %, apiportanido un risparmio di cir-ca 300.000 dinari ¡sulle spese per U personale. Sin qui le relazione deí compagno Norbedlo, alia quale ha fatto seguito quella finanziaria. L’esercizio finainziario 1951 ha ne-gistrato uacite peir 15,610.000 .dinari . ed entrate per 14.289.677 dinari. Ció dimestra che il bilalncio di previsio-nen è stato realizzato mella misura d;e)l 92 o/0. Avrebbe potuto eisserlo al 100 %, se nel .mieise dii ¡giugno non si fosse tolta dal bilan,ció la spesa Superficiale l'atttività, superficiale Fassemblea annuale della filiale sindacale De Langlade Nei gfoimí ¡sco.rBi ha avuito luo.go * nelllq.. stiabilimienito, De LaBgila.de ¿i’iA'gBgrpIbile.a ammuslie .della filíale 'sirideca,1.©. Apeiri'.a la riuntone con líaip!provo:zi'.io¡ne tíeH’oir'din.© dlel gior-' no, v.en.iva momimsita la pnesidlanza iJeiFi'ArasismiblB e ¡la commiiss.ione '•etettoxfite. Quiridi veniv.a data, let-- tura dislla feteeione a¡r„nue,'e, Q.u'i cemlBtiaTio i gu14. Qtv i la che ,loro chiamavemo relazilome no» era . ncprniirie una lonitEina párente di una relazlioine de¡g¡ni?. di qiuiéisto ñora;: in tutto una cartella dattiloscrifta, ccmipitlaitiá in fretba e furia, nel,la quele biisiogna fiare sfcrzi enormi per trDvar.e : un mínimo riíerimento, al lavoro syroQto, dátln, filiialle .sindacale. La cosa é tenia piü grave se si- pansa c-he 'neiirEiT.omlbtoa pre-e-lettoraie, oí una seV.to'rji' puima, ¡la filial© ainidaciEile ha maincato, cíi j'il'jvare la prqprie 'dfsfiiC‘én,ze e. quintil di, porvi rimedlo. Lo sjciuse e i.e gi.:i3tifi,:,s,z,io,nil die-' txo le 'q.uiSjVi sí é trlimcsrato il eomi-tató .siriidaciale .scsiio assolutámente fucíri; luego. «¡La flilia1© non ten-sva in evidanza i risé'.tisiti delle riunio-nri' — ha d¡atto ¡uno del comitato — e ci é ¡manicaito cctsi il maiterieite peala relazione. Inialttre ¡i .vari mem-brl ncin si tro,vava.no, Siuifficentemiente ¡d ¡acicoídlo e speriavamo tir,o[p|po nel ootaBiglio ope,r¡Eltó». Bene, praprio bene ,é il ¡caso di diirie. Infatiti ¡ccin qíó i.1 comitato sinda- licl vanno ¡róchiaimeiti a,l -senso .del lorio, doverie verso lia coÇil&t.tiiv¡:.tà. A proposito d!i dbve,ri verso la co'lletiliv&á, la compagina Parovel Mari» si merita un diisoariso a parte. Propcsta' dal ccltottivo dello steibiivtoenito De Lsinglsiîe a candi- per la mensa d'ei poveri (passata al-l’I. A. S.) e quella per ¡la refezione sedas,tica che ammontavano comples-sávarwente a¡ 700.000 dinari e se 'non ci, fosse stato il ritandato invio di fatture e ¡bollette relative alia fornitura dell’ereergia elettirica e deU’ac-qua, ammontan-i a 250.000 dinari. Questo per quanto ,concern© ¡íl 1951. Per l’esereizio finanziario 1952 é stato elabGrato uin bi,lancio di previsio-ne provvisorio per il primo trimestre. Tale ¡bilancio .registra' uscite per circa 4/397.000 diñar! ©d una somma pairi ¡pier le éntrate, coperte con la parteicipaEione aglii utili delle aziende piar unai somma di 1,5 mi.lioini, con le imposte sugli agricoltori per 500.000 dinari, sugli artigiani iper 500.000 dinari, con la parte.c.ipazione al dazio sul vino per 250.000 dinari, ed altri cespiti delito stesso genere. Alie ,d¡ue relazioni ha fatto seguito una larga discusisione durante la quale sono in.ferven.uti vari consiglierá. II compagino Pahor ha rappresentato l’impielileint'e necessitá di procederé ai lavori di riattamento della riva S. Pieri e ¡dello spiazzo antistante al-¡l’Istra Benz ed alia OPPAD che nei mesi inverinali e imipraticabiile. II consigliere Battetli ha chiesto alcune delucidazicini in ¡mérito al controllo dei prezzi sulle pires,tazioni artigiane e sul servizio d’ondiine pubblico nella cittá, che ¡lase i a alquanto a deside-rare. II compagino Riccobon, nel suo interyento, ha chiesto venga dedicata rnaggior cura ai parcha cittadin!. I consiglierá Brain.ik e Per.ini sono in-terveinuti sullo spinoso1 problema de-gli alloggí, oceupati da persone che p-cstano la loro attivitá fuori zona e nulla danno ¡per la col'lettiv.itá, nel mianfire ¡de! capódistriainl i quali si prodi,gano per l’edificazione del socialismo abatano ¡n topa.ie sen,za aria. In ccnseg.uenza di questo intervento il consiglio cittEidlinc1 ha deliberato aíU’unainirmtá che vengan,o concessi alcunj di questi appartamenti a com-¡pagni, come Topera,io Riosa e-cc. Conclusa la idiscussione, l’assem-blea ha approvato il bilancio di pre-visione per íl primo trimestre del 1952, -nanché ,Tesecuzione di impor-tamti' laver! pubbliici nelTambito cittadiino quali: ¡la prosecuzione dei la-vori di canálizzazione, ' la, costruzio-ne di un cinema all’aperto. la siste-miaizione nel muevo staibilimento bal-neare cittadino, ,1’asfaltatura d: alcune strade ecc. NEI CANTÏERI PIRANESI Oci e ha contéis,siEito dli avar lavora- " aBíiligte, .gisiaa si è rii¡fiiuta,ta ,di. aecietta- /daiti^,...del. ccmitiaito1 siinidacale Sella ñ^. - J-'X-i i íJiT-d ».'Slßra. «ii h niif im+inln .H i a'O.f'iPiH.a- to con mgi'ustiíicata leggiereizza, rem-dienldcisi reispcmsiaibiile dellia def-ici-e'nza Cirig-anizaatiiva. Cranisitaitato un ¡tonto, i ¡memibri id,allai filiale ' ¡sano, ¡stati invútati, dali compa¡gn.o •SaifiEto died ConslgUo Sinidlaoale Cír-oolnldiairiaCie, ¡a rifliatltane che le loro riuniarji e d'isc.ussioni non devono avere ¡carattere fórmale, bernai en-. traire ne! vivo dei piroibtemi or.ganlz-ZEitiví: eaaeine proíficiui dii idee, au,g-gerImenfíi ,e arittohie. Egit ¡ha ancora detto che gli assent! e gli abu- Re-uLé... . . • gli organ,¡ competent! ¡di, Umaga ¡non si interessano1 per il ,completamente dei lavori per T Ambulator i,o dentistico lócale? ne. Rtchiieisla di spiegare il perché ¡dleil suo atteiggiamepito., non ha sapiu-to diane (uib .giuisitificàzioine soddis-fEiciente. Ciieldiiaimo' dii interpréta,re i sentimemtii die.l colletitivo délia De Langtoide augura,nido alla compagna PEircivel di saper appriezzaire per il! futjuro la fliduiciiâ che i cqmpâgni le ¡d'imcslnaviano. Allai relazione, .menoa e insuffi-©ie.n.te, corne abbiiaimo' dette, ha siuppliito a. vivia voce .il compagno Friainic Per.OiSa. La diiscuissione che ne è jifttilta è sltaita varia e riicca di . intervenu. Quiinidi i meimbri dalla filiale situdisicallie sono paisisafi aid é-leggere il niuoivo comitato. Ci au-guri-®imo che i compagmi 'dei nucivo co-lEÛtsito sielpipiamo portare lia 1-ciro fi-K'ailie islnldaCalie sull piano di un lavq-ro chiiaro e castmittivo. I CONSIGLI DEL MEDICO Cortisone: «FARMACO MIRAC0L0S0» Sacrificando i mezzi anche la nostra gente acquista il medicínale considerándolo il toccasana di tutte le molattie Generaliriaente il mondo degli am-¡malati e -del pro-lanl, ¡bcis'to che sul-irorizaointe dalle sociperte me.di.che ¡si delineia ,e si annuncia una nuova formula frutto di esperimenti clini-ci, si mette in fermento se,nza a,t-ten'dier© risultati dell’esperienza e del controllo dei medtoi, i soííerenti tent'ano tutte le viie per asisaggettar-s,i s.d una prova che non sempre risponde alil’atteBa giuarigione, ma che talvolta a,nzi si d/iim,oistra perico,losa, se non adá¡r;.ttura mortalte. Proprio a leu ni anni or sono il mondo scientiftoo veniv.a infarimaito /delta scopeirta .del C o.rtisone, scoipeirta che, per le sue promes.se trcppo prematurr-e, doveva Bolle-vare llimferasse .di una vasta cer-chia .di sotfferenitíi. S'ará bene che sia taaociata una breve sirutieísi che illiuminli il profano oiircia lie possibilitá del Cortiso-^ ¡ne. Questo ,é ton o.rmone della cor-teccia o pa/rite ©Oirticate' delle ghian-dole surrenaii e no,n agiisce sulla causa del mate, ma frena solo cer-te reariioni, q¡ua,li la febbre elevata^ i /dolori interni, e¡cc. I suoi benefici somo genieirtalmerite ta-ansitori, la cau- sa permane perché i.1 maile non é spenito e piuó .sentare ricomiirtciare'. In soistanza, fino a questo momento, le piú s.icure applii'cazioni del cortisoine setnbrano ese,re quielle con’tro il reumatismo a-rtiooitare ac.u-to e contro Tasma bronchiale. Per quanto ,r:igiu¡a,rida le malattiie croni-c-he, non si puó essere moito otti-mistl. I nisuu'.ati transitan valgono polco, pía non é escluso che, con atenuó! accoing.imeniti, si posisa, in un immediato futuro., vincere queile .aritriltí cronicbe indominiabili che tncippo presto si era, crédulo, di aver debellaitiO1. L’uso del cortisone comporta vari inconveníenti alcuni dei quali asisai gravi: 1. Un effétto, insospettato e del futió misterioso é quello suillo psi-chiismlo che ha lett.e,raímente sorpresa ituitt'i i rto.erca.tori: tale esfltetto si liimitia a u¡n teggero, griado di nier-voisiismoi ¡e d¡i agiitazione, loquaci-ta, inisoinnia, ma possono, anche seguir© delle psicosi ve.r¡e e proprie. Ció puó fácilmente veriltoarsi in sogget.ti pred'iSpoBIt'i per preeeden-fi personal! o famltliari ma anche ira saggetti ¡che aíbtoiainioi una psi-che perflelttaimente ¡sama ed equili-briata. II fia,ranaco é da soispenidere súbito ove si gibbla comparsa di iri-son-nia a di loqua.licita ano ¡rímate: non sarebbie sano- farsi ven,i.re uno ■squilibrio ment.a.te per continuare la cura col ¡cortisiome. 2. Se ¡si piraiticiasise, per esempio, un tratitiame.nto disllla polmomiite con coirtisri-ne, ¡si avrétobe súbito la scom-pans,a .¡del focoiliaip, polmonarie, ma 1 ¡si tratiterebbe solo di una' gúáirigáo-! ne áippariente, ¡perché nel cóntlempo i germi pneumocoicci, non sufficen-’temente (Lana;i. si- diifíohiderebbero nel sanigue, ¡dando ¡luoigo a¡d una af-fe'zione ben piú grave, cio¡é a,d una ¡set-ttoem-ia pnieumoiriGiCCica. L’uso quinidi die.1 ooritis-one per una mal-at-,ti¡a ©romaica, rischiia di far dii-ffoinde--re nielForg-aniBimo i mtoroibti e di tr-attemierlii ¡iin, ¡un foicollaio üaténite e ¡spesis-oi iginio-riato, c-omie ¡nel caso dei ¡b aiciill i tuber-coil ari. A cointi ratti, cii siembra risu-lti ben chiar-o, che il cortisone non é il me-¡diain'aite per tu/tt-i: pochi sono- finó-ra i calsi¡ in cui'igiova o molti i rischi che cí/m’porta. Dal parere del dott. Gaetano Lisi Gran bella cosa la comoditá! Av-visi sui giornali e attraverso la, radio la reclamano anche per quei prodotti che con essa non hanno nulla a che fare. Ma che volete, essa é divefitata un comune ane-lito di tutta l’umanitá e bisogna sfruttarla anche a scopi reclami-s'tici. Non solo, ma ogni cosa desi-derata si paga e cosí, dato che la comoditá é da tutti desideraba, bisogna pagarla. Ora, nessuno puó negare che non sia una gran bella comoditá per le nostre massaie po-ter comprare i fagioli, il lattet la verdura, le uova anche nel pome-riggio. Succede parecchie volte, di-fatti,, che al maltino, nonostante il bisogno, non si riesca a mettere il naso fuori di casa e allora si prende la borsa di rete e si va in giro al pomeriggio. Ma questa é una comoditá e ohibo! bisogna pagarla. Tale principio e chiaro specie ai maestri della psicología umana, quali sono í responsabili delV «Egida», della «Fructus» e dei negozi ortofrutticoli prinati. Per loro non , era nemmeno difficile stabilirne il prezzo. Dijatti se cómprate un uo-vo, questa comoditá vi costa 5 dinari se invece ne cómprate dieci essa vi costa 50 dinari, esattamente la differenza tra i 12 dinari, prezzo praticato dai buoni villici sul márcalo cittadino, e i '17 dinari prezzo che le suaccennate aziende fauno sborsare alie nostre massaie. lo, che non sono un fanático della comoditá, ho preferito risparmiare 50 dinari, facendo il calcólo che Sé queste uova dovessere durare anche dieci giorni, al décimo giorno saranno freSche come quellé del-VEgida il giorno dell’acquisto. Peccato che queste aziende ñon s’azzardano a reclamare questa comoditá, qualche cosa ne potrebbe ricavare anche la nostra ammini-strazione e starebbe proprio bene un avviso su tre colonne nella guarda pagina cosí concepito: «Clienti! Nei negozi deU’Egida (o Fructus, o Benedetti, ecc.) situati proprio, vieino a casa vostra, potrete acqui-stare, sia, alia mattina che al pomeriggio, con la massima comoditá uova belle, quasi bian-che, in qualsiasi quantitativo a 17 dinari! (nella reclame , il prezzo della comoditá non c’entra) Accor-rete!» Darebbe un bell’aspetto anche alia pagina e l’amministrazione del nostro giornale ci guadaimereb-be un bel gruzzolo, quanto ill’Egi-da; ecc. non so. Ritengo che á.ovreb-bero organizzare a Capodistria uno spettacolo con Macario. Per consumare le uova. r STATO cosr di Giovanni Ruggeri (Conltdn'uazioii'e ¡de! numero .precedente) Fatja si accoccolô per terra. 11 vec-chio disse: — Spiegami —; invece es-sa tenne ostinatamente le labbra chiu-se, evitando d¡ guadarlo. — Nella mia famiiglia è cosi — continuó il «padre, attingendo con un fu-chiaio nella scodellla — te l’ho detto infinité volte. Tu nom devi intéressa rt,i di ció che succédé fuori. A te de.ve bastare la tua casa. «Sicuro, la mia tomba» pensó Fatja. Avretobe voluto dire: «Prova un pô tu a stare qui rinchiuso. Prova anche solo un mese ad attendere che qual-cosa cambi i,n questa solitudine, qual-cosa che non verra mai, e pai dimmi cosa te ne pare. La chianti, vita questa, questa mi'uertia?» Mia ncn disse niente. — Che /non succéda ¡piiù. intesi? ■ -voile conciuidere ¡il vecchio. Pero la faccenda nom gli «arndava giù. in nes-sun modo. E anche la ragazza, Per un altro verso, vi si ribellava. Trat-teneva a stento 1 ■. lagrime, un furaré di lagrime che la spronava a ur-la,re cose inconsulte. Le sarebbe P'd' ciuto roveisiciare ail t&ivblo, clair fuoco alla casa e po,i lasciarsi cadere sii-nita in m canto. Quando la porta sibattè con un ton-fo sordo, su.selló come se la avesie i ieevu-ta in faccia. La collera fino allora contenuta espióse. Simile a u-i na furia, Fatja si precipitó alla flne-stra e prese a tempestarla di colph «No» griidava «invasata. «no», iinchèj le imposte nom saltarono. Ne,l cont'ile c'erla SI forestiero. Ca-minava avante «e indiet.ro a lunghi palssi, sfioglianidio irai le mani un •pacco di carte. Di ita-nlto in tanto Si (ferma,va e riza.va ail volito verso i tattii. Aflora piaireva «rincotrere le miuvole vagante, 3à mdL cáelo che faoHva CEipciliimo cifre i mûri. In uno d;i questi momemti, Fatja poté vedisrgQ.i la fiaiccia in pdena luce: due o,och,i freiddi lucen,ti, sotito un ctoiffo di capeltlii .ri'to'e*. «E’ l’in-gegnere«» riuisic'i a pensare solfiante. Ocmiparve M.uhalem. «Salve. Iobí sera mi aveite detto che starlette .di .avreste penB-aito. A,Mora?» «Eeco.» Il fcireatiaro agitó ,1e carte, «comunqule la cosa ,1a si rigiri ül riauiUiato è sempre lo «teisso : oic-ccaircino lalmeno 'Eiltiri cinquamta opérai.»- SI aocarise «dello «stupcire. di Muha'.sm, e ripetè: «Gmquanta nuoivi efcimenti. Il lavoro dalla diga piuô «essaie fartrto ¡seto di questo tempo. Se laseiamo paiasare l’estate un a’tro ainino isairemo qui a ripar-Eiaïme.» Muh?,lem si accase la pipa con soppoiritaziane. «Ma non di trove-remo mai; neppure uno ne trove-remo. Tutti igli uomiinii del pae.se sono ,giià imipagnati con noá.» Il forestier© giro.nzc-lô per il córtete, s.ovrappEnisie.ro. Pot gli ai paró dovanti, calmo. «Gli- uomiini, ma ■non le donne.» «Cosía Qe «donne?» «Anche le domine sam.no lavorare.» «Corne?» Muheilem sputô con ve-icmonza, iseonpeiritaito. ««Non vorre-iSt«ï pofts'are che Té donn e ven gano . ..» Leggete e diffondete LA NOSTRA LOTTA «Perche- :no?» «Vole'te ischerzaire?» chiese Mu-haleim. Si «rese cionto che il fore-atiero non aveva ailouna voglia« di ,sChoreare, «e «non nascose la sua (deIsiapprovaeiomeL «E’ «un,a paizzia. Queisito è un paese m,us,S:Ulmano. II posto dille d'Onne mussulmane è enelil'a proprlia caisa.» «Storie.» II foirestiero «alzó 1 e spalle. «II mondo cammina, amico. Le donne buone «solo a lar i«a po-,lenta sonti paissate di media.» «Bene,» commentó Fiat ja ira sé e «sé, «toeme.,» Muhalem non si smontava. «S,a-pete oos’è ¡Ha 1 ered j a ?» «Volate dire queiïiia spacie di velo o di manto cal guale «le vestiré donne oi coproiao ll«a íalocia?» d«iisse il foirgs ti ero *«E’ il ,s«imbclo di una msnitaliità antiquEiba. Vi servite dei-üa f ,e.r e d j -a per iscilaire le donne ,da'l monldoi. Vii isiíet.e mai chies,ti se ne lávete lid idJixitto?» «Tutti uguali queií.ti di ciittá,» hrcntoló M/uih'Ellem. Pensavia al con-grcisso di cer-tî intellettulai'i muisíiui-marji che ,si erano meeisi in testa d'i í-c,ir aibolliire iLuiso de'l velo, circa v.emt’ainir.ii prima a Sarajevo,. Disse: «ProvEilevi se ne avete voigfiia, pero ceircatevi un .a’Jtro ¡asisistente. lo me no vEido.» «P,iE.no.» II foreatiero lo fermé ic.cn un ,gíi.i:o quieto« delta mano. «Non mi pare che le vostre donne «deltabamo coniXniu'Eire ¡a luistrarvi le isoaiipe ifáinoi alia fine dea seicoli. •NeCOa ikitta di vMibe«razione hianno mns'.i isit'o «di valere :be;n altiro, no?» Muhai'.iem neppure vi baidó a ció che Triltro düceva, totto occupato a masticare Ja pipa, ammuscniito. «In'tereissia'nlte sareibbe chiedere ad ■esse cosía ne pensano,» riiprese il fcireistiaro. Quesba storia deüle donne, presa lin sé istessáy pareva pre-occupEirlo ipiú ded lavori alia diga. «Ne conveniite?» «Bene,» igrildava Fatja nel proprio «i.niirimo. Le parole de«l fores.ti.ero le íacava proiprie, e furiosamente le, rápeteva: «Non «aivete «mai limmagi-nato che anc«h’es,se ipossono avere dei «sogni, deillo aspiraziioni?» Nella sua agitaziione le fornavamo in bloc-co immag.imi isognate. Riviiveva la sua iseite« avida di’sole e di gente, il diesiiderio deii camiri idiberi entro la ceaxhia, de«gli orízzonti. II foire-st.ieiro diiceva: «Anche ie vostre «donne han-no d-irátto a una vita prc.pri.a.» Ed eissia: «Al diavolo i veicchii paivlmenitii e le pentole.» Ora che «uld'iva «una voce difendere I senibi-menti che le battevano dentro oscuramente, proivava l’e-bbrezza délia niibeillione: Alia testa, un’eb-brezza «come di corsa folie. La vo-fili«a «di romperé di distruggere l’a- vava pipresa di niu«ovo. Stavolta il ferro si aibbatté sullle grate. Al «rumoire prodoltto dalle grate rotollate per teinra, Miuhalem e il fonesfero si vollse.ro. Videro la ragazza sañitare meil cortile. Inlcerti ed «impaociati, si fissarono 1/un llalfrq. Po«i ;ii forestiero disse: «E una.», A, Fatja: «Andiiamo.» U.scirano. Teorie d«i case addor-mentate in un eterno silenzio 11 sommersero. Era.no case cadenti •aggravi'gliatie linsieme, alia finí,usa. Uin^ambna umiidia soffccava le viuz-ze delLle selci sconnssse e i vicoli ciechi. II rumore dad pa,s«si solle-«vava ecihi tefeni da una raahaia laiTiaf/tira, qiuesti qusirtiieri di un paieisucolo muasulmano délia Bosnia. Importa dire quale? Fa«tj«a si premè la f e« r e d j «a sulllla «faccia. Oammilmava e «aveva l’imipress'iomie che d'aii foiri deille parte, diallle' graite- del’Jle finestre oe«nt«o, imille onchi «lia seig,u«issero disapipiro-vanldlo«. Ajvveirtiva che era andaita ol-tre le« sue intenzioni, e un oiscuro timoré le« flaceva trattenere iil respiro. Ma ipobeva tornare indiistxo, oirmai? Oigmi «tanto Muba.lem le gettava unbiachiiataociia irosa. Puré trovav«a mcido di sfogars'i fcisisciiEinido la can-nucía della pipa, bestemmis,nido chis-saochè: II forestiero era soddisíat-to. Oisseirvava or«a Fuño ora l.aJitra, e le piiaghe de«lia bo«oc¡a gi'Ji si disten-devano «in un lleve sonriso. A vaille de'gli uomiini lintalocavano Ile rocce. Di qua e di là del fiume «si muovevano g«r,u «e ciareilli. Un’a-mimaizione, un alacre rumore riem-pivano« ill matitiino allagato di sole. I itre sii «fenmaromo .aille spalle di un ¡gnuppo di opérai. La ragazza si voltee interrogativamente al forestier o. Egli accenó /dii si co.n la teste. La vide chinarsi ed affeirare un pic-cone, e peinisó: «Ha del coraggio.» Ad «un txatito ¡si alcc-cirse che il la-voro si era «fermclto; ,gli lu-cimirai si íindicavano i’iun 1’aiLtiro -la ragazza, «appoiggisiti aile pail-e o s-eiciuti per teinra. «Fcrza!,» gridó il fores:tiero,, e la vaille itornó a rianimarsí. Tuttaiviia q.uiall'c-oisa ¿i, insolf.to, una teinisiiione istirana, rimaneva sospesa .nelll’«aria. Geisti e comm-entí e sguar-di si ¡iraícroiciaivanio furitiivi. Solo M foneistie.ro «pareva non aocorgersene. S’era mesiso a taig;lto«zza:re una canna, come diimentico di totto il resto, «Fatiica?» chiese poi ,a Fatja. La ragaziza si scoiss-e .le dimije dalla terra. «Un «pô. E’ l«a. . .» si lintar.ruppe vadeado so(prag«giun«gere ®uo padre. II veicchio sce-nidev-a in fretía la cdHiin'a,, il volito CDngestionaito. «An. diamo a casa, Fatja,» «disse quando si fu avvicinato.. La ragazza rimase ferma, in estile aititesa «Non farmeüo ripetere, su.» Iil pa-«dre ia,lzô la «voce, aggressivo. Ma non ne ricavava niente. Essa pareva si istesse sforza«nido «di igno-raillb. «Fatja!» II vecchio le mos,se in-«c-ontro. Rapiiidia, e -«n pó torva, -a Og'-ia so"levó il picccne e lo ,benne sospeso min'acicioisam'ente lira sè e C.ui. «Ah, casi,,, cosí ...» egli unió, ma le p«a-.rofe iglld si s'.rczzanono in gola. Per un «momento poté solo guardare, come inebetito, gilí uomini che ¡si enano fabtii intorno e assiste-v.ano ailla aceña in s«iile«nizio. I«n me«z-zo ,a Iciro, iil foreiatiaroi baidaVa a giooare idii .tempeirino sulla canna -che aveva lim miaño, dmipasisibüle. «Devi «eisisere limpazzita» disse iil veicchio voiligenidoisii «niuo'vamenite' alia fijgláa. Parlare, paró, gli reistava «difficile. Un Fume dii parale gilí si prasentava alia gola iseiniza trovare váa id’usiciita, in un ,no«do che ía-c«eva male. E,glli avrabb«e voltolto ,spi«e,garle ¡che eiss«a stava calpeistan-ido lie laggi di un mondo che eirá euo ed era abato di suo padre, di lutta la isiua gente. «La feredj a,» gr.idó menitallimanltie, «non ti dice niienite lia f e a- e d j a?» Come s«e Fa/tj'a ¡avelsise espito, al-«l’improvviso sá strappó il ve«lo. Poi ci pesió «sopria con i piedi. CobI libere, riveffJo lun volito fabtoisi duro «e a:rde«nte. II veiachio non ne poté gp.iú : era« troppo. Ma inaspettamente isi íece suppüóchevcile. «Non piuoi aviermi di-men,ticaito. Sono un povero veochio, Feitja, nion «lasicüsirimi scílo.» II tur-«bante gli si sciiolse e gli c-adde sul-le spalle. «Fatja ...» «chiamó, come a ch’iedeire: llágamelo. Pero si tac-que, aspettanido Intensamente un gesto o una parola. Inveee niente. La ragaizza v:de che il turbante era scivciialto nelle mani «deil padre, qu¡Ei:«i pótese n«e«l gesto «di chi chicda Fefemcisinia. E deliberataimenite abbiaiSiSÓ il piocone sulla iroacia«, riprelndenido i'l laivoro. II veochio sembró bar-c,aliare. Si volse e trápre&e a saline ilentamenite ila colina, e pasisi leiga.ti, li.miprovvi-samente atanco« dal peso degli anni. Quialcuno «deglli uomimi os,servó che ál padre di Fatja era veochio. L1 forestiero buttó via la canna. Soi!-tanito ora mostró di accorgersi che quailcosa «era au-oceisso. «Bé, che c’è,» disse. * «Fatja.» La ragaizza ibuttô via le scopa e si appreiasó alia fineistira che d«a,va sui campi. Dieltro le grate rlconob-foe Buna, una vicina. i«As/colta.» ¡La «donna liberó la te-¡stia ,d«a un miucchio di cienci. ««Ab-«biamo «saputo... lo e mia sorelia vcnnemmo «lavorare alia diga. Ci so.no ait re donne pure, che verreb-bero.» «E’ facile,» disse la ragaizza. «Ve-nite con me.» «D'ici?,» Una voice dubbiosia. «Si.» Fatj«a «compre,ndeiva la ca.u-telcisa «eisilbazione «délia donna. Vo«!ie ir-aasii'Ciuranla. «Ti di-co che è facile. Veldi, anlche, mió padre s’é qulieta-to. Non ha «detto niente, ed io nep-pure.» La «donna ne fu convinta. «Come fac.ciiamo, al«lo«ra?» «Fra «poico io vado al lavoir,o. Aisipettemi idavaniti a casa tua. Dil-ilo anche alie lalLtre.» Fatja laiscLó J,a fin-astra e iriprese a «scopare. La faceiva «felice .saipere che «no«n siareb-toe istaia piü sala «siul lavoro. 11 che volava dire «pbter parlare e ri.dere. Viveire vole,va dire. iDcpo, «davainlii a una oasupola rosa dal itemipo, lía ragazza trovó Buna e «sua sore.ll,a. Per la stra.da altre donne ,si unirano ad esse, sgai'atto'lando furtive fuori delle CARNEVALI CAPODISTRIAMI DEL PASSAT nati in pompa magna, attendevano nelle sale maggiori dei loro palazzi, Qui si ballava, si cenava, si in-trecciavano amoretti, si com'oi-navano matrimoni e ... si sparlava degli assenti. II giovedi grasso Vlllustrissima, et Eccellentissimo Signor Podestá Capitano ecc. ecc. di Capodistria of-friva nel pubblico teatro sforzosa-mente addobbato una lauta cena alia nobiltá cittadina. I resti della ric-ca tavola venivano poi distribuía ai poveri: speriamo non siano stati soltanto gli ossi. Poiché — specie nel Settecento — fra la Serenissima e-VAustria vige-va la política del «buon vicinato», il rappresentante veneto invitava puré il Cesáreo Regio Governatore ecc. ecc. della «cittá libera» di Trieste a partecipare ai solenni simposi di Capodistria. Questi, complimen-tato al ponte di Zaule dal suo collega capodistriano, vi interveniva con un gran codazzo di dame e ca-valieri tedeschi. Chi pagüva, naturalmente, erano i poveri diavoli. Si capisce che pagavano anche il riat-tamento della strada Capodistria— Triéste, al quale si provvedeva in fretta e in furia solo per questa oc• cMsione: che diamine! bisognava e-vitare le scosse a tanti illustri e delicati persónaggi. * Imperando qui P.'Austria, che pur si atteggiava a Stato democrático, nessuno «paolan» o pescatore met-teva mai piede nel caffé della Log-gia, tranne Vultimo martedi di car-nevale. Comitive di cinquanta e piü maschere nei costumi piü eteroge-nei, andavano in corteo preceduti da un’armonica stonante la sólita «marcia dei bigolb). Al centro, su una barella portata da due mascherotti, giaceva un goffo fantoccio che nelle intenzioni degli autori voleva significare il carnevale morente. Fat-to un tríplice giro della storica piaz-za, la (/.troupe» entrava infine nél «santa santorum» dell’eleganle Log-gia quattrocentesca. Nelle vie di Hiroshima ferve alacre e febbrile la nuova vita - 1 bambini vanno di nuovo a scuo'la e le coppie degli innamorati si ritrovano ancora la sera nella penombra della citta Hiroshima, gemnaio. Neale vie di Hiroshima, ferve alacre nuova «citta; invece u«n forestiero non ratura pirovocata dall’espiosione ato- Le prime tracce di un carnevale capodistriano risalgono al tempo della Repubblica Veneta, rna era quello un carnevale di pochi privilegian: per la gran parte della po-polazione la «quaresima» durava * allora non quaranta, bensi trecé-sessantacinque giorni negli anni normali e trecentosessantasei in qu-elli bisestili. II «paolan», ridotto alie condizio-ni di zappatore, mal pagato e peg-gio nutrito, alloggiato in stamber-ghe aperte ial vento e alia pioggia, non poteva certo sentirsi incline alie orgie e agli spassi del carnevale; e tanto meno sentina il biso-gno di cammuffarsi da Arlecchino 0 da Brighella, dal momento che 1 suoi poveri cenci lo facevano ap-parire una grottesca maschera da un anno a un altro. E del resto il «coprifuoco» in vigore dal tramonto all’aXba, la fitta oscuritá che re-gnó a Capodistria fino a quando (1870) non furono introdotti sten-lati e tremolanti fanali ad olio, e-rano un grosso ostacolo al libero estrinsecarsi delle gazzarre carna-scialesche, II mullatenente che a queWepoca fosse stato coito dal bargello —• gli sbirri — a gironzola-re al lume delle stelle, e magari senza il prescritto fanale a cándele, finiva immancabilmente nelle spaventevoli segrete del Palazzo Pretorio. Solo i proprietari terrieri e qual-che altro grasso borghese potevano I poveri sorpresi la notte a cantare per le strade finivano in prigione - Cinquanta e piu maschere nei costumi piü eterogenei irrompe-vano al caffé della Loggia al suono della «marcia dei bigoli» Un asino che aveva un debole per í dolci infischiarsene dalle disposizioni. Per tutto il tempo del carnevale le calli e le piazzette di Capodistria, nelle ore piccole, risuonavano delle gazzarre di impeccabili blasonati in tricorno e di dame in tupé e guar-dinfante. «L ’élite» cittadina, co-perta la faccia della tradizionale maschera di vellutive ñero, si recava in grosse comitive schiamazzanti a visitare altri confratelli che, radu- TIPICO MOTIVO RUSTICO NELLA NUOVA HIROSHIMA 7 ANNI DOPO IL «GRANDE CASTIGO» Qui c’é ora u«na nuova «cittá. Dove temipo fa «era «peiricolosa anche solo ,pass«arvi, per via delle radiaziomi dell’esplosione atómica diei 1945. oggi sorgono i gran-di e «bianohi «quiantieri d’abi.tazio,ne e gli edificii1 «puitablici delta . nuova Hiroshima. Tutto sembra strano, «forse perché avevamo della cittá un’immagiine «di revine, e invece non é iccisi. Solo qua e lá nei dintorni s¡ vedle qualcbe resto della distruzione. I sopravissuti, «i testinlo-ni della .grande tragedia, «si curano .negli oisipieda’ii« le grav.i« feritie somi-glianti a delle« ustioni. Tuttavia« .rimane vivo «nella gente il Ticordo. La« cittá della piü grande ¡sola giapponese vive, e i suoi abi-tainti, nella irlcoriremlza ¡dleiS «grande castigo», il 6 agosto, «escono di casa per idirsi: «Non si ripeta piü.» Della veccihia Hiroshima, che fu« fondata nel 1591, non rimare piü niente. E’sparito il castello, ritenúto il :p,¡ü bello deil m,an«dlo, del fonda-tore «della cittá. 11 feudatario Moni Teru-mot. In polvere ai- «so.no rrdotte le testimo-meinze della [dinastía, «dei Meig, che. per Himghi ainni, governó .il paese. iNjulla é rimasto «degli edi-fici «del Comando supremo zarista, che ida qui diresse nel 1894 la guerra contro la Cima. Quando s¡ alzó i! fumo «deil’esiplo-sioine atómica, la cittá ccm :1a sua ¡superficie di 24 ikm. quadrati, l suoi 380 milla abitamti e l«e sue 94 mila case, non e’era piü. «Rimasero solo i suoi sette. íiumi col «corso lento •delle loro acqu«s. A «diSstaniza di sei anni, relia’ Hiroshima, nata sulle macerie, i «giapponesi pensano che il mondo non dovpebbe «dimenticare co-«sa é successo alia loiro cittá e trame Insegnamento. I giappon'esi »embramo decisi a non lasciarsi piü «inganmare da pazzi me-gploma,ni. Essi vogliono cancellare 11 ricordo delle «proipnie feroci conquiste a damno di altri popoli, e «cattivarsi l’amioiizia di turtti coloro ohe avevamo suibito le comseg,uen«ze «luttuose della, «fanatica fede «nella divinitá diel «Mi-kaido e nella missione della «baindiera del «Sol Levante. «Questo é un indiizio incor'aggiiante, ma solo «un indizio, perché le idee del .t«ra«montat.o «impero giaipponese sono «ben lontame dall’es-sere .morte. «Esse. anzi, prendono piede e si sviluppano dietro lo scudo del «patriottismo, favorite dalle illu- e febbrile la «nuova vita. I tram «e gli autoveicoli «di ogrni specie Si in-crociano in mezzo agli edificii into-nacati d«¡ fresco; e i «bam'bini vanno di nuovo a scuola. Le coppie degli iinm^jm'oifeft) si rl'trovano ancora la sera nella penombra dei viali. Questa gente si è ormai assuefatta agí} aspetiti e alie cose «della sua -cotli e ¡per Favviieeniiarai delte po-ipolazioni, é ricca di niumie«ro«s-e visstiiigiia. attels. tanti 11 prac-adeir-e ad il ¿psiSSEigigiQ .de,lie civiltá. Lo« .stess'o diieasi per Ravig.no e pair.tiicoiarmeinlte per ill suo cir.com-daiéo. La ratdiioe «etimiolleg-io-a'di morn-ti, fiutirji e viCfjnggi, i números! nesti di schf’.óíñ umani dei| secando periodo rinveniuiti nelle rovine- dei Csstedílfsri «o n«ei «tumuli delle ne-cnaprXá, ccinfermamio fra l’ailtro, la prieisieniZa, aocanto a-ll’o«ri«gi,n'a.rii:0 popote venet'O-íillirico, di uin secondo pcipote, chíamiato Istro, amalg0«ma-tasi ne«l «corso dei tempi nieil,lia coimu-¡namiza d’i u«si e castumi. La stor.ia «niotn dice qiuiale parte aibfcliamo avuto gli abitan ti delta oamipaignia iroivignese neilFeroica di-f-eisa «oppcistia d«a Epulo re d«e«glii I-Sítr«i aii ccimsollii roim-ainii Manil.io, V«ut-sone e« Giiuinio« luinigo ill Canso, ne«l 178 consoili romiaiiili «e -quinidii Panno «d«opo a,l ocinisicdé Cia.udiio- Rutero sotto le mura d’i Ne.samzio. E’ oerlto che im q«uel feimipi «Fargo roviig-nese era po-p-oilato ed ave«va ragglunto «un relativo grado di civiiltá. Questa clviiltá fu puó fare a meno di sofíermarsi da-vanti a¡ negozi «atomici». Dalla s¡ta-zione ferroviariial a«l «centro e alie lontame periíerie, si imcomtramo 'de-cine ¡di «questi negozi1 «dove sono eS'posti pezzi di porcellana. statuette di métallo e altri oggeti stranamente deíoijmiati daiU’imp«ressionante tempe- quellla rc«mian«a fiorernte-speciatoente néi primi tempi dellTmpe.ro. I ¡resti ed i ruderi .stenici delFagro di Rovigno potrëbtoero arriochiare ncit'ev.olm'Snit-e i nolstri Muiseii, ma a.n-dreibbe iniziata Popera di «scavo e d.i a!!Stemaizio,n'e mai initrapresa per «eviidemitá interesisi politici d«a:i pas-sati ragiimi. Rovime di caiseiggiati, fcirnacii e «cisterne, eidiäc-i ba«!«neari, «cave dü ipieitra lavóraite dali romani, tombe múrate, embnici, tuibl di pi-0,rabo -di grande diámetro, tutti di «msitalllo d'ál’maibo e di Aquilea e Saloma, e'perfino Inidizi di vetrerie si sono riniverruti nel rovignese. La ■magg’teraniza dial'le straide somo di •ccstruzioine romana. Via Filavio era la grande arteria imperiale che da Triaste comiduiceva a Pola attraver-■Sio iil «tarirliitário di Rovigmo, preisso il qiuaílie isi imorolciiava com aitir-e strade ,ch«e «dal moinlte iScie;nldiev«a;no verso il «maire diratte «a V,ist.ro-, a, ValisaiBine, Moirid'eflarehe-, Montemerla. i' EiS'iistcimO' tottora sarcofaghi eid anchi «scavati nel sasso vivo e rima-stii inicompiuiti, e;d es-tese- ižono lie revine idli aníócihi fabbri-cafti. Nel,le lo- rn ca. Natura«lm«emte gli oiggeti non sono in vendita« e nessuno li tocca. Forse domami potram.no se-rvire -per delle ricerjch-e scientifiche. Intanto stanno li a testimomiamza ed ammoni-m-ento, JAKOV LEVI Cenrisponderite della «Borba» califa idi Vdistaro, Poíiairi e Momde-lar.che furono ritir-oivaite irn gran copia moinete canisoliari, imperi'alii, bi-aaatine. A qu«e,ate si «agigltongiomo cammeii ed altre pietire imclise, láceme in tarcinizo e vasi di tcxracotta. Aiteri documer.i’.'L sitorliei sono le iscrizicinii e gli a«viajn!z,i dli álcuni mo-«numenti .scqpertS mella campagna di Ro'vigno, quale Parehitrave di un f,ampio idedicat.o afilia dea Fortuna, Piscrtsioine di un Prceurntore d’Au-guiate-, la lapide funeraria« -di Lucio Gampaniioy guie-lila, di Caite Emnio Masaimo dedícate a sé sitesso e«d ai-la magüe Secomda. Anche le isole che coisiteg,glano la -costa rá-vo-gneise dov-ettero essere in que-1 tempo mof.ío pojpclitte, atando agli aivianzi che si sanio rlnve-nu-.ti. Sui’iPisol'a dli S. Andtie-a si s-a che sorgevia una falbbrriica di vetro. Un’i-so-la che é stalta in s/egulito ingoiata dal mare, ¡pare verso Panno 800 — Cilsisa — dov-eva conservare an--ch’,ess«a niumero,se veisitigia d«ei tem-pi -aniüicM. Sull’isoilla di Oissa eisi-steva una fabbri-ca di ccitor.i c«he si i'icavEivEina lungo lia spiaggiia e press-o Valle dai gusai di slteiuni cro-staiceí. La storia nicordia du«e fortissimi tennem-o'lii siusisiegiulitisi uno neJL’enno 745 e l’alltro nell’-ainmo 800—801. Do-po quesPepoicia s.i pende o«gni ricordo delP-elsistenza di Cissa, i cul abitante, pmoba'bifmemite, ripar«aromo n«e;'iPcdterm.a Roviigmo, anch.’e.ssa una vol-ta isote. G. SCOTTI Ma la maschera piü popolare, quella che si tirana dietro una folla di ragazzi esilirati e plaudenti, era il «paolan» Bussa, al quale la natura aveva dato dei mezzi vocali tali da sbalordire un Tamagno, se aves-se potuto udirlo. Purtroppo egli li sfoggiava solo quando alzava un pb il gomito. Pessimista nato, voleva concludere tutti i suoi discorsi, a proposito e a sproposito, con la celebre frase ormai passata in proverbio: «Sempre pezol» (Sempre peggio). Per i tempi che erano non ci sentiamo proprio di dargli torto. Bussa, alto e massiccio, in mani-che di camicia anche in pieno invernó, in capo una bombetta che aveva scontato chissá quanti anni di cantina o di soffitta, si prendeva la soddisfazione l’ultimo di carnevale di frequentare la Loggia assieme a un amico fidato. L’amico era ni-, ent’altri che il suo somaro, ma ció non gli impediva di farlo entrare nel lócale e di offrirgli una pasta, Dopo una formidabile «urlata» che metteva in fuga tutti i colombi della piazza, Bussa se ne ritornava in campagna a bisdosso del suo somaro, salutato dalle acclamazior.i fre-netiche della ragazzaglia entusia-smata. Intanto il carnevale si spegnava a poco a poco, tra coriandoli r.iulti-colorí e canti. A mezzanotte il gri-do generala era: giü maschera! Questo carnevale non vede dístin-zioni fra ricchi a poveri e non c’é nessun coprifuocb, che vieta a quest’ultimi di girare per le strade dopo il tramonto. Cosa ci riserve-rá? "UMBERTO D" OC V. BE SIGA Il regista Vit-torio De Sica, Fautore dell’ormai famoso «Ladri di «biciclet-te», ha finito idi girare da poco |1 film «Umbento D». Questa sua nuova opera é stata pre-miata al -festival! cinematográfico in-tern-azionale «di Montevideo -proprio in questi giorni. II film «Umberto D» sta suscitando in Italia appassionate «polemiche. Vestigia archeologiche nell’Agro Rovignese I resti e i ruderi storici deU’agro di Rovigno potreb-bero arricchire notevolmente i nostri muse i, ma andrebbe ii^ziata l’opéra di scavo sempre dimenticata dag'lî interessi politici dei passati regimî LTEitïîla p«er le Kiéeridsi stoiriche idiiat-rutta e aid eisis.a si so’vrsppose _ I IL _________________ r, 1^ ■ TT.r,T¥«C sioin.i, dalle incerta posiiizione política del Giappone e «dalla co«nfusiome che ancora regina «per il colpo ricevuto con la capitolaizione. Tuttavia ¡il patriottismo giapponese «non nascon.de. «del tutto secomdlii finí. 11 patriottismo di un modesto lavo-ratore si ¡identifica con la sua vo-«lontá di ricostruire peir liiberars-i ‘im pace della «m«feeria «che gli é stata sempre compagaa nella vita. Forse, piréis?o i «democrática, giiapiplonesi is.ii conteram'no, e, accongien,dos-i di essere un popolo, si opporanno alie forze reazionarie che asipettano mell’ombra 1.a fiine idielPoccupaaione americana per r¡prendere ,i «temi cari al vecchio L’EPURAZBONE TRA GU BNTELLETTUAU DELU UNIOME SOVIETICA VERSO UN NUOVO INDIRIZZO in omaggio al revisionismo moscovita imperialismo. «porte. Una vciTia ’alla «dig«a si mi-,sero -a spalaire la terra, Poiteva «dair-si ehe1 «qiülalche testa r- di miairilto«? si voilgeisise- a iibirciiEirile. Esse non vi bEidavaino, ad o«gni moido. «:Faitj«ai» isientexcina «chlamaire, pc«i. Era- il farelsti-ero. Si «wvtoÉnay» isveinitolan'do dei fogli. «Fatja,» di-s-•se, «qiueisita è «un-a petizi-o«ne al Go-verino Popr.tere peirchè an.ohe aitre «donne ipoissano- «avéré un proprio lavoro, aveire u«nia vit-a -ehe valga vi-vere. Vuai firm«are?» ,La rEigazza prese la ¡carta e la iSitiiJografiicia «ch-e ill fciresliiero« le polr-g«eva, '3 trainciiô ,1-a «sua firm-a. To«ccô qui.ndi a Buna. La domina e.sitava, ipero. ««Anich’io? Ma io non so fir-mar e.» «Faii «uiri;o sciarahocchio, que! ehe ,virai. «Servira lo« stessoy» disse il fores,tiero. Essa «ebbe «büs-oigno idi pensairoi, «d«ura. «Non œipiiâco ehe potere han-no le firme idellie ddr.ine «di «un piccolo pae,se ,,,» «Ne «hsmino», Pinit'arruppe il fp-re-ste.eiro. .«DapipeirtiuUoi, «in «cen'tinaiia.di viteaggii e paeis'i, donne1 ic«oime- vol ftirmEirisimmo, que,s«t.i fogli.» La- «donna âtrinse la peinna. «Allô-, ira isarà icoime vai date:» Fissô ini ,faccia il foreisltiero, lui c-hie socçihiiu-«deva le paiipeibre sitte.nidendo seinza Êret.ta, e ripetè: «Sara co,si, c-erto.» Cosi fu. Giovanni Ruggeri Il 14 agosto 1946 ill Comitate centrale- del Partite comunista d-eM’U-RSS votó urna risiuluizioinie cha -con-«daninavia foirmalmeinte«. Patitività delle rlvisitie letterarie sovistiche «Zvezda» e «Leifimigrad». Casi cominciö nel dopogiuerr«a Peipuriaz,iio,ne tra gli inteükittiuiaili isavie-tici «che ha inve-stito megli lultiimi cinque anni tutte Je scieraze matiuralii e«d umaniste e nello s'tesiso tempo turtti i campi d-e«i-Parte «e idielPidefeto.giiia. Le ariigimii piü «lóimtiáne di questa ,e«puire«zi'ome vanmo ricerca'to mello steis,so r,eig,im«e ib,uro,orat,ico dell’UR-SS e mal ¡pósito che gilí intellet-tuali O'oouipiaino in tale regime. Le sue origin! più immediate só,no« invece «deibsrminaitß leasehziiatoente dä:i. tre seguenti fat,tori Pil note vole ab-bas-samento (nel semso di «deviazione») del livello ideológico «del Partite co-muni'Sta deliPURSS so-priatutito. dopo Piultimo cpinifliiitito, mondiale, i! rilas-isiamemtio dial c ont rollo eseircitato dalla, biurocraiziia duiranite is oS'tii'.ità e infins Paume,rotate, c-omtatto. di im-poirtalnti, «giruppi di initellettiualii soviet,ici «corn la cosidetea «civ/iltà oc-cidontaie.» Alla XVIII ccnîerer.za del Partito com-umista ideiUTJRSS n«el febbraiio del 1941 il «numéro dei membri del Partito era dli 2.515.481 e quelle dei ■ca«mdii,diaiti idi 1.361.404. Il primo mag-g.io 1946 igl'i effe«tt‘ivi «del partito e-rano aumehtati a 4.599.000 membri e a 1.427.Ç00 candidati. In s-s-guito aile .en-cami perdi/te subite durante ■le oiatliiità e aille loomidlzioni di am-imilssionie del t.utlto .rila'ssate, si puô «oateoiane che albtuiallmeintie nel Partito «c-o-miuniiista del,P«URSK non, vi sono più di due «mülioni ¡di membri ammessiwi prima idieilila guerra. Cio sigrilifi-ca che due terai dei membri e «deii icanld'iidiati di .oiggi iso.n-o State re-olutati diapo lo «sicoippio deilile ©stilità, cioè im coinidiziorai eistremamente dif-ficili per ill lavoro 'dli «caitiechizza-zioine» da pairie della bUTCioraziia sta-liniiata. Ne -è sieguita ne«l Partito un,a minore reisiistenza aille cosiidieltte «idee sitrainiere», vale a ,d'ire cointir.arie agli interessii- idialila ciasta dei dirigenti, ed uma maggiore inča,pacata dieii, diirigemlii die-I-le rstanze medle di distingUiere qu-ellto che corriispo-n--de e quie,lk> che 4nvie'c«e mo,n cor.rii-spolnde «agli imtieressi dei reviiEioni-,sti sovietiicii. Per um riegime qiuaje tjuePo instaiurato d«aiLla dilittatum stalinista, uma tial-e« siltua,zi«onie costitui-va uma mimaaciia morritate, che esso dioveva elimiinare ,con la maggiore rapiidiita poisisiibile. Dufantie la iguerra il Cremilimo ha fatto tutto H possibdie per tcgli-ere alk leitta i-1 suo ca,r«at-texe ideologico di classé. I soldat! ru«s.si non luro-no imvialti ail fremte peir co.mbatitere Pimperiiahisimo nazista, in nome délia ' RivoliUziicine d’otto,«tire. I bunoieria-t-i di M-csoa ai« ¡limai,t,a Stil Risultati piani nel campionato distrettuale CALENDARIO del CAMPIONATO di CALCIO DEL DISTRETTO DI MIE Girooe A. I GIORNATA: Buie — Verteneglio, MomJáno — Villanova, riposa il Cit-tanova. II GIORNATA: Verteneglio — Mo-miaño, Vlllanova — Cittanova, riposa il Buie. III GIORNATA: Momiano — Buie, Cittanova — Verteneglio, riposa il Villanova. IV GIORNATA: Buie — Cittanova, Verteneglio — Viliapova. riposa il Momiano. V GIORNATA: Villanova — Buie, Cittanova — Momiano, riposa il Verteneglio. G i r o n e B. I GIORNATA: Seghetto — Salvore, S. Lorenzo — Madonna del Carso, Ma-terada — Umago. II GIORNATA: Safvore — S. Lorenzo, Madonna del Carso — Materada, Umago — Seghetto. III GIORNATA: S. Lorenzo — Se- ghetto, Materada — Salvore, Madonna del Carso — Umago. IV GIORNATA: Seghetto — Mate-rada, Salvore — Madonna del Carso, Umago — S. Lorenzo. ' V GIORNATA: Madonna del Car-so — Seghetto, Materada — S-. Lorenzo, Salvore — Umago. Amichevoli calcistiche’ NULLA DI FATTO Campionato distrettuale di Buie girone «B» Stella Rossa 0 Cittanova 0 L’Umago ha oBipitato Leni rumidiici di Roivii-gmo iper ¡Uri inconitiro amiche-vott-e di calcio. La v.ittoria é istaita aibtribuita, afila ■squadira lócale1 che ha sapiuto co;n-du;rire un gioco penetrante, basato sulla veloiaitá e isull-e aizioni a largo respiro, che han-no fruttato ai pa--diro-nú di caía ben cingue retí, nel moiDre ¡gli capot í, pur pra: ¡cando uin gioioo positivo, non sono riusciiti a palséaire le -maglie delito difesa u-maghese. STELLA ROSS A: J-urisis-evié, íllaric, Da-nev, Aipcillonio, Star, Carraxo I, Za.ro, Co-ombin, Deigraiasi, Rodillo, Mod-iic. ■ CITTANOVA: Rossi, Scropetíta I, Saín, Pocceco, Vaxin, Filipac, Ca-denaro, Patvait I, Visemtin, Pavat II, Sicroipeíüta II. ARBITRO: Sabadin. A S. Nícalo si seno tro-vati di fronte g,li 11 della «Stella Rossa» e del Cittanova per la ¡pamtita di ric-u-pero del loanqptionato calcistico del circo n¡d ario. L’inicomtro, -cartclu-so-si a retí Inviolate, hia visto to Stella Rossa dominare in icampo, isenza pero conseguí-re afauna reite isli-a pex la bravura delil’fítxemo difenisore aiv.vemsari-o, come per la s-fortiun-a che1 si é ac-canita contro i lac-ali. II Cittancva, nel ciu-i coimpleisso erano isitaiti iniseriiti moilti giovsmi, ha dis-putato uri-eioce-lle-nte -.partita e si é guadagñato un preizieso-tpiunf-o in transfería. LETTERA DEL PER IL SANO SVILÜPPO SPORTIVO 11 Comitato Céntrale del P.C.J. ha' indirizzato agli sportivi jugosla-vi una lettera aperta nella guale gli invita a sviluppare il vero spi-rito sportivo, a curare l’educazione física di massa ed a eliminare ogni inizio di professionalismo sportivo, il local patriotismo, il parossismo di tifo sportivo e infine ü sistema delle scommesse in denaro, basate sulle manifestazioni sportive (il to. tocalcio). La lettera dice, fra l’altro, che una commissione speciale ha esa-minalo la situaziohe dello sport yugoslavo, accertando che sono stati compiuti si dei sensibüi progressi, ma ancha che sono stati messi in luce molti fattori negativi per Ve-liminazione dei quali necessiterá prendere immediati provvedim,enti. II Comitato Céntrale invita gli sportivi a mantenere a qualunque costo il dilettantismo sportivo, ció in netta contraddizione con la ma-nifestazione di tendenze professio-nalistiche in certi rami dello sport, ove venivano «premiati» gli atleti sotto varíe forme, come saiuto so-czale», doni, ecc. Cosí nello sport é venuta a crearsi la figura del gio-vane atleta che si dedica solamente all’attivitá sportiva e che vive in questo periodo senza alcuna preoc-cupazione. Con questo genere di vita, specialmente i giovani, pos-sono subiré influenze negativa che li demoralizzano, fauno perdere loro la prospettiva per il futuro ecc. II socialismo e la collettivitá socialista — dice la lettera — non deve iasciar cbbandonata a se stessa la gioventú, e nemmeno assistere im-‘passibile ali’abbattimento morale di questi giovani. II sistema di gare, in vigore at-iualmente in tutti i rami dello sport, é troppo complícalo, largo e costa molto caro. Percid si rende necesL\ario diminuiré o eliminare certe fedarazioni e leghe sportive che non hanno raggiunto un grande svilüppo e nemmeno hanno la prc-spettiva di raggiungerlo. In collegamento con l’amministra- zione finanziaria, la lettera rileva fra l’altro che sono State riscontra-te moite irregolarità finanziarie ed altre cose négative, e che, di conse-guenza, si è accertata la nécessita di cambiare il sistema di amministra-zione finanziaria. Il totocalcio, che da un lato con le sue entrate, ha dato un note-vole aiuto alla FISAJ per lo svi-luppo delle varie federazoni, dal-l’altro ha avuto una influenza negativa sulla gioventú, che perdeva la maggior parte del tempo libero con la compilazione delle schede, assi-stendo ad un grande numero di manifestazioni sportive ecc. invece di studiare. Percid e ?iecessario liquidare immediatamente il totocalcio, impediré la tenuta di concorsi a premio scommesse ecc. di carattere locale, chiudere tutti i bar e caffe sportivi e affidarli in gestione alia rete turístico alberghiera. Per la regolazione del problema finanziario, necessita attendere i-struzioni attenendosi alie quali si rendefá possibile il funzionamento amrriinistrativo delle organizzazioni sportive e la revisione finanziaria delle stesse. Si rende inoltre neces-sario che tutti gli aiuti statali per la creazione di basi materiali per lo svilüppo dello sport, ed anche gli aiuti ai singoli rami dello sport deb-bano pervenire attraverso il comitato per la cultura física del CC del P. C. J. La lettera invita le organizzazidni di partito a dedicare maggior cura alio sport di massa, all’aliargamento dello stesso, ad un indirizzo che corrisponda alie condizioni sociali in Jugoslavia, all’irrobustimento della costituzióne física dei giovani, al rafforzamento del socialismo nello stato ed all’elevamento delle capacita difensive. Umago B — Seghetto 7—-1 Vlllanova — Cittanova B 3:2 Madonna diel Carso — Matterada 2:2 VIL LANOV A — CITTANOVA B 3:2 VILLANOVA: Usilo, Druscovič I, Barnaba I, Clarié, Druskovič II, Luibiana I, Craiste, Ceno, F.aiochin, Lubisma II, Zugna. CITTANOVA B: Liezzi, Berininié, Paidoan, Vainm, Zaochigna, Dom-brimovič, Gordon, Paolfuzzi, Rota, Demitri, Fi'liiipaiz. ARBITRO: Lanzan'. II Villanova nel primo tempo si trovava in svantággio perché Pao-luzzi, síruttando una ip^ipera della difeisa awersairia, aveva sagnato u-na rete iper il Qittanofa B. Nelíla ¡ripresa, i lacati idapprrimá cónisegui-vaino il .paraggiio per mérito di Fac-ehim, poi, non paghi del suocesso, marcianevano la preostane, ¡segnain-de nuevamente al Iré due reti con Facehin e Zugam. Siul finiré del tempo i cittanovesi segnavano ancora una rete. V. UMAGO B — SEGHETTO 7:1 UMAGO B: Madalen, Petrovič, Zac-chiígna, Eva, Novaoco, Giraidi, Varano, Lasahizza, Latín, Zu-gmanz, Barnic. SEGHETTO: Vuk, Ce.slovic. Vuk II, Torza, Kocjančič. Vuk III, Biraiko, Torza II, Coiílovic II, Bertok, Fi-faco. ARBITRO: Divo. Facile vibtorla dei ¡padroni di ca-isa i quali haininO' avuto biuon gioico nel plegare i piur veloei, sebbene inespérti avvexsairi. Oittimo 11 gioco svolito idagli umaghelíi, técnico e basalto su azioni a largo respiro. Giraldi é atato il miglior tomo in campo. D.— MAD. DEL CARSO — MATTERADA 2:2 MADONNA DEL CARSO: Lubiana, Prase!, Prodan, Fle>go, Trepliot, Lesic, Bernardi, Babic, Prodan, Vidah, Jurissevic. MATERADA: Jurissevic, Herko, Tomiča I, Tomiča II,■Martinčič, To-nrca III, Alessio I, Alesisio II, VaiZuOvšch, M-artinlcic, Kpslovic. ARBITRO: Platino. Partita di .principianti, dota.1,; di una forte voloutá per riueaire ad acccstarsi il piü possibile a quello che è il gioco dei calcio. Cio che ha vai'jsoi per la loro riuscita è sta-ta la disciplina. Coisi vaida un elogio a tuitte e due- le is-quadre che, se' 'sapranno contiinuare con sfimile abne.gazic.ne, riusciranno di c-erto ad appre-Âdere quelle che scino le prime noz-ioni di gioco itecnico. Il Maidbinima ideil Carso ha s-egnato per I a'1 5’ délia riipreisa con Prodan, al 20’ pareggiava Alessio I su azio-ne idi ■contrcipieide, -al 25’ Viida-li ripox-tava in vantaggio- la sua- sqiu-adra bon un bel tixo angolaito, al 40’ infime KoSlcmc, con azione parsoinailé, portaiva le sdrti in ipaxità. Il rtsul-tato ri-speochia reaimente le equi-valemti forze. P. SAPETE CHE . . . . . . è stato stipulato un contratto per il prossimo incontro pugilistico fra Humez, campione europeo dei wel-ters e il negro Hayes, vincitore di Vilemein e Jack la Motta? DOPO LE VERTIGINOSE DISOEBE SUI CAMPI DI NEVE, SEGUR IL RIPOSO RISTORATO-RE SQUADRE IN VETRINA IL C. 3. IIHA Il Circolo sportivo della Salina, sorto nelVagosto 1949 per iniziativa di alcuni volonterosi sportivi, ha ofmai raggiunto il suo terzo anno di attivitá. Con grande volontá e sopratutto disciplina, il suo presidente, Palčic~Egidio, é riüscito a far partecipare la propria squadra calcistica al campionato di zona 1949—50. Difficoltá ed ostacoli da superare non mancarono, cid nono-stanie si cómprese súbito che le basi di questo nuovo Circolo Sportivo erano poste saldamente, ed era questo uno dei piü difficili pasši :da coinpiere. I risultati conseguiti con il primo anho calcistico, sebbene minimi, fe-cero una buona impreSsione ai dirigenti íocali, che continuarono a spronare questo gruppo di giovani perché insistessero nei loro sforzi onde es sere amméssi alia Categoría superiore. La dírezione del Consiglio opéralo della Salina, contfibiii notéVolmen-te ’alia sistemazione di questo Circolo, curando il riattamento del campo sportivo in stato di abbando-no e cedendo l’uso di iré stanze del- TUTTO UN MONOLOGO DEI PADRONI DI CASA PIRANO - VERTENEGLIO 7-1 (8-0) DAPRETTO m STATO OB GRAZIA AUTORS OB TRE RETB PIRANO: Fornasaro, Rosso, Zvon-ko, Bonifacio, Kerié, Contento, Daprretto, Tagliapietra, Santomar-co, Stimač, Razza. VERTENEGLIO: Fernetti, Sturman, Radislovičl Spitz, Smilovič, Barnaba, Sauro, Sain I., Buzzai, Sain IL, Sauro II. ARBITRO: Mazzucatto. Spettatori 1000 circa. Terreno pesante. MARCATORI: Dapretto al 2’, 5’, 20’, Stimac al 25’, Keric al 39’ del I. tempo; Sain al T, Stimac al 4’ e Tagliapietra al 26’ della ripresa. Ltonúc-a partita di recupero diispiu-tataisi qiuesia id-ome-niic-a, i-n -quel di P-iraíio ha visto il Verteneglio so-c- eembente pe-r b-an 7 r-oti ad 1. Di fronte ag,li isiCEitein-ati- piraneisi, l’u-ni-ca -coisa ida ifaxe per il Verteneglio, fu il it-enitatiivo di is-ubire til minor numero ipassdbiile di -retí. Ció tafatti hanno -fatto i ra,gazzi di Millo e, pasíiiam-o dirlo, in paute ci sono .riu-sciitif, Precisismo pero che l’onerois-o ri-s-Uiltato -non si de-ve -aiddebitare al bravo -F-üm-sititi, eh-e -avreb-be poluto evitare, f-onse, una sola rete. Egli ha fatto -del suo meglto. pairando pal--1-cni -che scimbra-vano giá in rete. La sua iprestazicne ha rifu-Iiso a:l 25 minuto -del primo tempo, guarnido- eioé piü forte -si f-aiceva-isentine la-pres-s-ioine dei ipiranesi. In queist’oocaisio- LAJ. DI_RITORNO DEL CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO SERIE «A» SLTÂNEÜ PASSO IN AVANTI DELLE VEDETTE DURA SCONHTTA DELLA TRIESTINA a Bergamo: Luechc-se — Atalanta 2:1 a Fireaze: Fiorentina — Palermo * 2:1 a Roma: Lazio — Sampdoria 0:0 a Legnano: Legnano — Bologna 2:2 (sospesa al 42’ del s-ecoudo tempo) a Milano: Milán — Novara 6:2 a Náaoli: Udines-e — Nap-oli 2:1 a Palova: Paídoya — Pro Patria í:9 a Ferrara: Juventus — Spat 1:0 a Terina: Tcrino — Como 4:0 a Trieste: Intcrnazic-nale - Tri-esíina 3:1 Lñ ©LñSSSFlS^ Juventus punti 32., Milan 23, In-tcrnazionale 26, Lazio 24 Spal 2,3, Palermo ,22.; Napoli, Pro Patria c Fiorentina 2LV Sam.pdoria 19, Novara c Padova 13, Atalanta, Udi-nc-ac e Tcrino 17, Locchese 16, Bckgna c Triestina 15, Como 13, Le guano í!. I,a p i’má -giornata del girc-ne di ri-f-c-r-ro ha v':i:o la ri,priesa dal Torino, il quale, ds-po una sequén-za fi¡i -partite cncolcr-i c negative, é ri-tornato do-me-n iza a vince-re alia mantona forte -centro i! z.ánpre tp-nObile Como. Ccn.que-fta vtttoria ;1 Tcrino si é riportato in rx.-i r-z-spirabilc, dalla guale Ricura-monte si portera nelle postelon-l di centro. Ncn-c. maScata r.sppure la par-tita a tinte .gialle. A -Legnanc infatit.i l’arbi-tro -é ¿tato ccshotto a Scspendere la per-tita a tre mkmiti -dalla fine per il erntog-no -iintemper-ante del focoso -pub-blico leg-nanese, il quale male si as-sogig-etta a veden perde-re la ipropría r qua ira. Al momento della saspenslohe lp due squs.dre si trovavano alia parí: 2:2, lJcpa che il Legnano -aveza con- do-tto quasi tutta la ripresa i'n va-ntag-gio, il Bologna pareggiava, causando una violenta reazi-one n-el pubblico, per cu-i l’a.rbitro -deeideva la so-spensione della part-ita. La Fiorentina continua intanta Ia sua .serie positiva-, Do-po la vi-ttonia sul Milán ed il pareggio ottenuto giovedi cont.ro l’Intennazionale a Milano, i viola fiore-nt.ini so-no -riusei-ti a supera.re pare il Palerano, malgraid-o questi aves-s-e chiuso -in vanta-ggio il primo tempo-. \ i Con una condo-tta totelligente e di-fensiva, la Juventua -é .riuscita a reentrare da Ferrara -con i due pu-ntr -nel sacco. La rete,,segin,ata al seco-ndio minuto di gioco d-a,l prestigioso Ka,rl Ha,n-se:n, ha .risolt-o la -partlta a favore de-i bianconeri to-ri-nesi, malgrado gli spal--lin.i aivessero gettato nella letta tutta la propria volo-ntá. -La difesa ib-ia-neo-nera ha tenuto -bnavam-einte testa a-gli at-tacc-hi dflla Spal che, n-el secando tempo, non si é data un minuto di tregua n-él tentativo -di rag,giung-e,ne il pareggio ed -é riuscita a portare i-n pc-rto il fc-r-se ¡nr-pera-to successo. che le serve a man-t-enene i-nvariate le di-stanze che la separarlo dalle due jn-scr.uicrií!, Mil-an -ed I-nternazionale. Il cam-pl-on.-to c -e-ntrato ora mella sua fase rlsc-’iiu-tiva e non vediamo proprio c-h-i potra impediré alia Juven-tus il su-cce-Sso, c-he, almeno pisr era. sem-bra giá suo sicuro appannaggio. A Trieste sembra-va, dopo la fine -tí-zl primo tempo, che la Triéstina a--vrebbe poluto off.rire ai prc-pri tifos! U piü gradito regalo 'd-ella stagio-n-e, la v.ittoria sulla quotatissima I.nternazio-na-le. Ma ció ha avuto breve durata. Non erano passa-ti -dieci -mimiti. che Flnterna-zionale pareggiava e i-n se-güito, si .poutar/a de-finitivaimente in vaníaaslo, mtó-tenrdq cosí o. ,k, ,i mu-, iett.i, .¡ quali si -ved-eva-no ba-ttutl d-n un tenso palJone alia miezz’ora della ripresa-. Con quesita sccm-flit-ta la si- * tuazione della Triestiína, da scabrosa, si é tramiutata in pericolosa, date anche le vittorie conseguite dalle sue dirette avversarie nella lotta per la salveizza. II tepz’ultimo pos-to in classi-fica comincia a ibruciar-e. Non v-ediamo proprio -come potra salvar-si, ¡diaiti i duri e dirett-i -confrc/nti esterni che a-n-cc-na l’a-t-tendc-no. Per,dere tre pu-nti -ca-saii-h-ghi in -due partite pud risultare fatale per la squadra. Forse, fra qual-che gettima-na vedremo la Triéstina in posizio-ne -irnimlediaibile. iL’ultim,a parola ir„o-n é pero ancora detta. Sta in loro smenti.rci. -11 Mila-n, ri-preso-si prontamente do-po le ultime prove negative, -ha niman-dato a casa il -Novara co-n un grave -passivo: ben sej retí. Que-nsto -ci- vo-leva proprio -per rialzare ,il morale ai puopri tife-si e per r-endere ancora av-vincent-e il camipionato. che. dopo le ultime domenicihe, sembrava dovesse risolversi con una traniquilla passeg-giata d-ella Juventu-s. II perieoío dell-a retrocessione co-m'inc-ia ad ess-ere di sprone per le pe-i-cola-nti. -Chi infat-ti si aspettava la vittoria -della Lueohes-e ,i¡n quel di Bergamo, dove la squadra lócale, dopo l’aoquisto -del prestigiosa Je-ppson, sembrava essersi 'i-ncaniiminata mella ec-ia delle -migliori? Fatalmente dome-nica Jep.pson non la potuto pr-esen-tarsi in campo e l’Atalainta ¡ha dovuto co-no-sbc-re l’cnta d-ella sconfi-tta casali-nga. Come la Lucohese, anche i fniulani deü’U-díinéise sono rien-trati -da Napoli cc-n düe prezicsi ptiinti -nel ba-gaglio, pu.nti tanto piü préziois.l ¡n quanto nes--suino si aspettava certamente una loro aiffermaizione contro -il sempre rispetta-bile Napoli. -Re-golar-i i -due r-imaiñenti -risultati, che ¡hanno visto la vittoria del rin-francato Fado-va contro la Pro Patria edi un hulla- ,di -fatto fra LáZ-i-o e -Sam.pdoria a Roma. Dopo la I. di ¿¡torno, dunque, la lotta ¡per il ti-tolo -v-edle in ga-ra tre squad-re, mentre i-n quella per la sal-vezza sono, almeno per il momento, coinvolte ben otto ¡ squa-dlrje, delle quali ben -quattro dovrañ-no daré l’ad-idio al massimo campionato nella futura stagio-ne. ne iil bravo- ipoiriü-er-e ha compiüito alciune parale che hann-o aiddiri-t-tura deil -proidiigi-cso. Il tallo-ne- -d'Aalriile del ve-r-temegliesi é sta-ta la -dlf-fesa: gli iiit'eifni -pira.nesi ha;n,no avuto ca-mpo il-ibero d;i intessaré aiziorsi su azi'Oini. La mediama- poi, peig-gio che pe-ggio; il po-v-er-o Smilovic ha fatto tuitito II .po-ssifoil-e. Da qua-nito isopra- -delito la sq-ua-dira ve-rteinégl-kise inoceiasita di riisana-mento gener-ale. Inin.£:n.z-itutto po-ne rinicluisi-oine in isq.uaidra cS ele-menti’ igiovanq siuisoCítlibili di s-vi--’upipo-. I priimi tpa-ssi .saranno ,óe-rta-me-nite idiuiri, ima'"-i ijau-ltrit-i man ta-r-d-era-nin-o a- fair.sii, atte-nide-re a. :l-uin¡go, Queato -é iu-n nostro -coiisigldo. •II Pi-ran-o- va ladato ;.n: -bloocq. II reparto idifemisivo- .-guid-at-o- da Ker-ic — c'he iha -disputato :1a sua partita di E-ddlo — ¡non ha avuto idifíico-Itá aid inifrámge-re Je raxe- azio-n-i offerasive dtil'iSid aéIrader-'.e quintetto -vérte-neg-lieis'e. I latefflli han.no liunzio-na-to a devore, ipástéeotoiíiirtenite Bonifacio. La punta di diaimainte de-ll’at-ta-oco piranase é istata isemiza diub-bio 1’eetirEjma id-eistra,.Dapretto, che, do-po una fumiga as-senza id-ai -ca-mtpi di gioco,; -ha .drito una .prova positiva d-el-le sue -det-i. Si-imac, ¿1 -so-lito- gi-o-c'oliexe iraparag-g-i-Sibiile, ha ubria-cato íe-tite-r.-l'-meihte -la ¡difesa '©wersaria, cal-airado pe-ró di tapo n-e'l-la ripresa, Santcima-ric-o, iizsi-diloíso iquzinto mai, non iha aivüito fortuna nei auol ti-i-i. I palilo.ni ida lui indir-iizzati a rete sc.no fiináti -quasi t.u/hti n-el-I-e bxac-cia di Fern-cúti, o. fiuoiri idi peco. E-uono TagMapieitra e idiEcreti ,g.U aftiri. Ed ora -qualche- m-3-ta di or-dinaoa. A-l vía pa-rtcao di cea-tto i verte-ne-giliesi -che- cercano di isc-nprerjdere la -dif-é.sa- av-verssr.-ia. e peir poc-o non vi irie-sicono-, Al 1’, -ciuax-do- un p-e-■xicofeo palilo-ne calaUéo -dd Sa-i-n ver'va devi-aito io, calcio difingolo, II isusseiguetite- itir-o drf.l-a band-i-era d’an,g-G'Io n-cm ha ¡aiyiuto allicun esiito. Im-m-zd-ia-t-a .ripresa -dei piraneisi i quaili al 2’ atteinigomo. la prima rete. Una .triangoteslone -Rruza^ — San-tcma-r-co — Daiprett-o vien-e coniciusa da quEot'-uiitiimo-icqiti un íorti-osimo t-.iro meiraingolino'isiniiT.ro ideóla rete del Ventl-ein-e-gllio. -I-mpa-r-Eibile, Dopo áliaums- azicni aiteirn-s, Dapretto, ri--ccivuto un ipaill-o-ne da' Etilmác, ío porta fin su’ila linea di fonido, ntrln-g-e a-I -csn-tro, driibbla tre avveirsari e ise-gna il .seiconrio ig-cal. Se.g.ue- u.n .periodo di convu.'.sl ait-t a" oh i sollo la- rote czp'-ti, :n- ter-rotto sottanito ido- cj.: '.he riz.cne -di -contrcipiedc vcrte-héglit.so. Ai .20’ sogna ««cvsenrr.'.e Dr.prstto su aAo-ne ¡personáis, mondando in vésibi.Uo il piocüt'.ro, «he r 'ÍT.i a! bravo «pign.-g-nc-». Nuovi it ir ; Hi t - an -si fa.üv- ccn-o por mtirV.o di Fernetti, che draVifi per .mirncció- iVsiilo-si tiri a r-eite. Al 25’ St-imac, rice-vu-ta la palla d-a .Sanitcimpivco, cen a-to.'fi fínt-e- ,5i -gi-oea id lie aróve.-rsari e stcJÉjga -imrazratijlmeiijte- da una qiiil-d'íBiria di mníri. Al 39’ Keric isu-gg-él-la, teca un tiro rrt vo-lo la ,-seirie de-lde r-e-t-i del I. teimpo. Nella- ripresa, lia squadra .di Smilovic., .psirt-e ccime .»una furia -e rie-sce ad otit-enore il punto della ¡ba-n-diera el 1’ oon -Stín II, che, nínut-lando -un erretre dcüa diíeisa pirz-ne-se,; non ha di.ifiicoltá a -segnare. R-iisipoata im-meid-iata del. Pira-no e St'im-ac, al 4’, ise-gna la s-ssta rete. Ccincll-ude- -la- -m-airc-aitura -al 26’ Ta¡-gliaipiétra, c-o,n -u-n -tiro .saoco a-d eí-felito a pontíer-e qplazzato, raocogli-endo .una dabol-e -re-splnta della di-íesa-. Sino alto -fine si -s-usseigiu-0.no a-zioni alterne. LI Piiran-o, orm-ai pago del •riaultato: inon .riti-e:ne- piü -neceiosario f-o-rizare il ritmo -dol',gioco, pur finiendo in belilazza. Fra l’altro, al- 34’, una .rete di Dapretto é sta-ta annul-fata per fuori gi-o-co. la Casa del Satinara a S. Bortolo per gli spogliatoi e per la direzio- né. ‘ i Per il migliore avvenire del circolo si é prodigato e si prodiga il compugno Sirotich Pietro, da Por-torose, il guale, dopo aver svolto la difficile mansione dell’allénatore, ha saputo infondere ai suoi ragazzi lo spirito sportivo e sopratutto la disciplina. I primi allori vennero ottenuti nel secando anno, quando la squadra calcistica riusči a Conquistare un significa-tico 3. posto in classifica, aggiudicandosi la «Coppa Disciplina» nel campionato di Zona 1950—51. II mérito di queste soddisfazioni va attribuito, oltre ai dirigenti, anche ai suoi brávi giocatori come Pieruzzi Francesco, Salvestrini Armando e Bartole Umberto, nonché a tutti gli altri giocatori e simpa-tizzanti che seguono in ogni vícen-da i propri beniamini. Con la prossima. stagione, la dire-zione del Circolo Sportivo Satine ha deciso di allargare la propria attivitá anche in altri sport. Sebbene nel ciclismo non siano stati conseguiti yiotevoli successi, tuttavia sono State organizzate varié gare per allievi e non tesserati alie quali hanno partecipato números? ciclisti. Quest’anno, con la bella stagione, si inizieranno gli al-lenamenti di atlética leggera affin-shé ogni atleta possa dedicarsi alio sport che prreferisce. Essendosi rüevata una fra migliori squadre del Campionato zona, l’UCEF di Capodistria ha deciso di far partecipare anche la Societá del Satine alia categoría superiore, cioé al Campionato del Circondario delVIstria. Questa meta raggiunta spronó maggiormente i ragazzi di Sirotich, i quali si sono messi súbito al lavara per figurare fra le squadre maggiori. Ora che il girone d’anda-ta é giá finito, si possono constatare i signifioativi risultati. II quinto posto in classifica ed il primo nella coppa disciplina rispecchiano il valore della squadra e premiano i sa-crifici di tutta la sua collettivitá sportiva. LE MÄGGI0RI MAMIFESTAZIOWÏ SPORTIVE PREVISTE PER IL 1952 F e b b r a i o 1—10: Bombay: Campionato mondiale di ping-ipong. 14— 25: Oslo: giochi olimiponici inver- nali. 24: Gínevra: campionato mondiale dí ciclo-cross. 29— 2 marzo: Parigi: campiionato mondiale di pattino artístico. Marzo 1— 2: Trondheim: campionato mondiale di. velocitá su pattini. 15— 16: Ariberg: la gara sciistica Kandahar. 19: Milano: corsa ciclistica Milano—San Remo A p r i I a* 13: Parigi: corsa ciclistica Parigi-Roubaix. M a g g i o 5—11: Milano: torneo internazionale d¡ pallacanestro. 17— 8 gingno: Milano: partenza giro ciclistico d’Italia. G i u g n o i 1—12: Zurigo: ¡giro -ci í i-stico della Svizzera. 21—22: Berna: Svizzera — Italia di atlética leggera. Pattinaggio sul ghiaccio Ai I ¡I lia velociia assolula I mc-rvégesl hanmo ccnqui&tato due primi premi nei campionati assolu-ti di velotitá -di pattinaggio sul -ghia-c-clc, scguY.i ilagli olanüeisi che si sono clrosBifjeaU secorJd¡ -in -tutt-e -e iré le ¡jare disip-utate 1er!. Gif: Sve-desj hann-D -dovuto accc-n-tentarsi delle piazze d’onor-e. Ecco i irisultati: 1500 m — 1) Bandielvord (Ola-nda) 2) Andersen (No-rvegia) 3) A-ndress (N-orvegia) 1C.OCO m — 1. Andersen (Norvegia) 2) Prckman (Olanda) 3) Lsjor (Svezla) CLASSIFICA FINALE 1) Andsirsen (Nonve-gla) 2) Prckman (Olan-da) 3) Lajor (ávezia) 25— 20 Iuglio: Parigi: partenza del del Tour de France L u g 1 i o 6— 17: Oslo: campionato mondiale di tiro a segno. 19— 3 agosto: Helsinki: olimpiadi 1952 Agosto 23—24: Lussemburgo: campionato mondiale ciclistico su strada. 26— 31: Parigi: caimpionati [mondial! ciciistici su pista. Settembre 17—18: Belgragfo: Jugoslavia — Sve-zia di atlética. O 11 o b r e 26: Milano: giro delia Lombardia Novembre 7— 13: Bruxelles: sei giorni ciclistica Dicembre 8— 15: Santiago del Cile: campionato mondiale femminile di pallacanestro. Igor Ozim alla radio I ‘ - : ■ •;, Oggi 4 febbraio sard ospite della nostra Radio il giovane talento musicale Igor OZIM che nel corso degli Ultimi anni si è conquistato una grande fama, ^penalmente fra ü pubblico inglese. Assolta l’accademia musicale di Lubiana, nel 1947 il giovane violinista ha fruito di una borsa di studio del governo inglese Che gli ha consentito di completare gli studi al Royal College of Music di Lon-dra. Nel 1951 si è diplomato alVisti-tuto inglese conseguendo un successo che mai prima altri -aveva raggiunto. Sui 300: punti possibilii egli realizzö 292 punti per cui si’mise mise subito in luce quale violinista di eccezionali possibilitá. Nello stesso anno infatti conquistava il primo posto nel concorso per giqvc-ni violinisti aggiudicandosi la mede:-glia d’oro Fleschov. Ha dato concern a Londra e ha trasmesso alia radio britannica. Per la stagione, ventura ha giá ingaggí per Liverpool, Birmingham e Londra. Nel suo programma di oggi alie ore 1S, suonerá composizioni di L. M. Škerjanc, J. Matičič e Deljus. AVVBSO La delegazion-e Afía-ri Interni del -CP-D di Capodistria re-ndie noto che, il To febbraio scade l’ultimo termine -per la viebimazion-e dalle patenti di aibi-1 i.t az-ion e aut orno t ic-list-i c.h e. A partiré da questa data gli organi d-ella D. F. -ef-f-ettuenanno il controllb de-lie stes-s-e -e ig-li ina-demipie-nti ver-ran-no miultati. SPETTACOLI C1IEMTÜGRAFICI 1| NOVO CI-NiE, -CAP-ODlISTRIA: 4—5 .Serenata Mes,sica-na; 6 Or,mai ti a-mo; 9—10 Re debí’Africa; 11 Schia-ve del Sudan; 12—13 Giungla «Tas-faltó. ARRIGONI, ISOLA: 4—5 Le Schiave 'd-el Su-dan; 6—7 II Giovane Wilson; 8 Re delTA-fnica; 9—10 Le Isole del tesoro; 11 Serenata Messicana; 12 Andremo a -Parigi; 13— 14 Si so-no irit-rovati. TAR.TINI, PIRAN-O: 4—5 L’Isola d-el tesoro; 6—7 R-e delTAfri-ca; 9—10 Ormai ti amo; 11—12 Si sono -rii-trorvati; 13 Vita di Ennico VIII; 14— 15 Giungla d’asfalto. SICCIO(LE: 1—10 Quan-do Wllii rltor--na a casa. BUIE: 4—5 Si so-no r'i-tirov.at.i; 6 Serenata -Me-ssicain-a-; 8 Ormaf ti a-mc; 9—10 II Gio-va-me Wilison; 11 L’sola del tes-oro. VERTENEGLIO: 4 V-ita p-rivata di E-n-rico VIII; 6 L’,iso-la d-e-l tesoro; 7 Opinai ti a-m-o; 8 Sc-hiav-e dei Su-dain; 9—10 Giungla d-’asfalto; 12 II Giova-n-e Wbllson. UMA-GO: 4 Re defll’Africa; 6 Schiave del Su-dan; 8 L’isola- del tesoro; 9—10 -Si sono irltrova-tl; 13 II G-iovane W.ilson. CITTANOVA: 4—5 Ormai di amo; 7 e 8 Serenata messicana; 9—10 Kay larig-o; 1! R-e «feirAfrica. -SALViOiR-E: 7 A-ndremo a Parigi; 9— 10 -Serenata m-essi-caina; 14 II Giovane Wilson. MONTE: 9—10 S-c-h-iave del Sudan. VIA-GGI ANTE : 7 Schiave d-el Sudan; 11 Oirmai -ti amo. ROV-ICiNO: 5 Re delTAfrica; 7 L’isola d-el. tesoro. Degnaissi Eid-da da Isola, abitante al N. 20 via E. De Amicis ha sostituito la sua -carta d’idient-ita rilasciata d-al CPC di ¡Isola -con a-litra del Comun-e di Trieste. ¡Di-chi-ara p-ertanto .non valida ,1a prima. * Kavali-č n. Bertok -Maria, da Capodistria — via della Madonnetta 12, -dich-iara non valida la propria ¡carta d’identi-tà N. 47.664/084 rilasciata -da! C. P. C. ¡di Capodistria il 2—9—50 e da le i isostitu-ita a -Trieste. * Fakin Luigi, da Capodistr-ia, via della Li-be-rtá 10, nato il 1-11-1922 a Pavici (Verte-neg-lio) dic-hiära no-n valida la -propri-a -carta- d’iden-t-ità JMq 3-5194/|3i12.4 em-es-sa dial C. -P. L. di Capodistria ad-di 4. 2. 1950, da lui sostituita a Trieste co-n quella rila-sciatagli dal Co-m-un-e di Tr-Seste. r. Cosuk G-iu-s'eppe, da iStrugnano, :ivi atoita-nte a! N, 151, ft-a sostituito la carta d’idenUtà, rilasciata-gli dal CPL, -con altra deill-comu.ne di Trieste, per cut egli -dicihiiara -nein- valida la pri- ma. v * Cc-suk, -nata V-a-rdabasso -Luigfa, d¡-chia-ra non valida- -la -carta d’identi-tà che -le venne rilasciata dal CPL di Sír-'Jgnano -e sost-i-tuita con a-lt-ra del Comune d¡ Trieste. Smarrimenti Ju-gova-c Angela, da Boršt, ha smar--rito la sua carta d’ident-i-tà ¡n-el- mese di maggio 1951. -Poic-hè non le è sta-ta ancora resa, il documento -non è valido. La -corr.-p. Tagl-iaipietra Maria, ab. a Strugnano N. 143 -ha, smarrito ,il ©ior-n-o 31 -genn-aio ne-i -p-ressi del iporto -di Cc.pc-listria, la sua cai'ta -d’identità. Prega i! rinven-ito-re dii re-s-U’tiuiiirgliela, diversamente il documento non è valido. * Pierini Giuseppe, a¡b. a Capodistria calle Lorenzo N. 3 há smatrito la sua carta id’identità il ,giorno 3-1 u. s. Il ri-nv-enitore -è p-regat-o -di restituirla, i-n ca-so contrario il documento non è v ali-do. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato pressa là stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzatu J