Tjaša Miklič Ljubljana CDU 805.o-559: 808.63-559 L'OPPOSIZIONE ITALIANA PERFETTO ve IMPERFETTO E L'OPPOSIZIONE SLOVENA DOVRŠNOST ve NEDOVRŠNOST NELLA VERBALIZZAZIONE DELLE AZIONI PASSATE* l. INTRODUZIONE 1.1. PRESENTAZIONE DELLA PROBLJ!XATICA Il presente scritto vorrebbe esporre einteticam:ente i risul- tati della ricerca contrastiva sloveno-italiana svolta nell' ambito delle opposizioni aspettuali delle due lingue, e pre- cisamente del rapporto tra l'opposizione PERFETTO (P) ve IMPERFETTO (IM) da una parte e l'opposizione DOVRŠNIKI (D) ve NEDOVRŠNIKI (ND) dall'eltra. Lo spunto per indirizzere l'indagine verso questo settore era stato offerto delle segnalazioni della prassi glottodidatti- ce: le scelta tra il PERFETTO e l'IMPERFETTO romanzi rappre- senta infetti per il discente slavo la fonte di costanti in- certezze e di ripetuti errori. L'obiettivo della ricerca era di conseguenza quello di spie- gare le cause di tale situazione di disagio nonche di tro- varvi un rimedio efficace. Il punto di partenza per la ricerce era la constatazione che le distribuzione (spesso erronea) di detti paradigmi verbali italiani nel testo prodotto da uno slovenofono ricalcano piu • Il tema O in slovenska o- s oppos z one e ana ve e ~pposizione slovena DOVRŠNOST ve NEDOVRŠNOST nella ver- balizzazione delle azioni pasaste) era etato accolto dal- le Facolte di lettere e filosofia dell'Universite Edvard Kardelj di Ljubljena come idoneo el conseguimento del ti- tolo onorifico di dottore di ricerce. Quale reletore era stato designato il prof. Mitja Skubic. La dissertazione fu pubblicemente discussa ella Facolte di lettere e filo- eofie nel dicembre 1980. 53 o meno fedelmente la distribuzione dei due tipi di verbi nel- la corriapondente versione slovena. Si e quindi proceduto nelle aeguenti direzioni - studio teorico della letteratura apecialistica aulle oppo- sizioni PERFETTO ve IMPERFETTO e DOVRŠNOST ve NEDOVRŠNOST nonche altre oppoaizioni aapettuali in varie lingue analisi della aituazione nella praasi glottodidattica a. verifica dell'intenaita e l'eatensione dell'inter- ferenza della madrelingua in queato settore b. l'eaame del materiale glottodidattico adoperato (grammatiche) dal punto di viata dell'adeguatezza alla situazione peculiare - analiai del materiale linguiatico per acoprire il compor- tamento dei paradigmi in queatione nel loro funzionare con- creto, cio~ nel testo coatruzione del modello eaplicativo dei criteri di acelta per le singole coppie oppoaitive. 1.1.1. PRECISAZIONI TERMINOLOGICHE A queato punto e doveroso dare qualche chiarificazione rela- tiva alla terminologia usata nel presente lavoro. Ho traspor- tato in italiano la distinzione formale esistente in inglese e in tedesco tre il fenomeno extralinguiatico e i rapporti nel suo interno (TIME, ZEIT) da una parte e la forma verbale (TENSE, T:EMPUS) dall'altra, mantenendo per il primo concetto la parola TEMPO e assegnando al secondo il termine PARADIGMA VERBALE, o semplicemente PARADIGMA. Analogamente ho mantenu- to per i paradigmi i termini PRESEI~TE e FUTURO, introducendo per i segmenti temporali omonimi le espressioni ATTUALITl e AVVENIRE. Per il termine PASSATO non ·c'e rischio di confu- sione in quanto denota solo il primo concetto. Il termine AZIONE viene usato per indicare qualsiasi tipo di evento, attivita, processo o stato. Per quanto riguarda il termine ASPETTO nella letteratura specialistica ho potuto constatare il suo impiego indiscri- minato per svariatissime opposizioni. Se pero, come vedremo in seguito, l'opposizione aspettuale slava non puo essere identificata con quella romanza, la categoria non deve esse- re nominata con la stessa espressione. Ho percio mantenuto per la situazione slovena la denominazione originale VID, 54 scegliendo invece per la categoria italiana il termine OTTICA. In quanto poi i termini PERFETTIVO e IMPERFETTIVO vengono usati anche per diverse opposizioni nelle lingue non slave, ho voluto mantenere anche qui i termini sloveni DOVRŠEN e NEDOVRŠEN; cosl per i "verbi perfettivi e imper- fettivi sloveni" vengono usate le espressioni DOVRŠNI e NEDOVRŠNI GLAGOLI, o semplicemente DOVRŠNIKI (D) e NEDOVR- ŠNIKI (ND). Nella rassegna della letteratura specialistica viene invece mantenuta la dizione originale del singolo auto- re, di regola in lettere maiuscole. Si uea inoltre il termine ASPETTUALITA per abbracciare i se- guenti concetti, spesso interdipendenti o in un certo seneo e:t'fini - quelsiaei CARATTERISTICA OGGET.TIVA DELL 'AZIONE VERBALE - come fenomeno extralinguistico - RIGUARDO AL SUO SVOLGERSI NEL TEJr1PO /AKTIONSART/: di durata breve o lunga (esplodere ve piangere); singola, ripetuta o abitudinaria (poskočiti vs poskakovati, skočiti ve skakati, fumare /attivita con- creta/ vs fumare /essere fumatore/; ciclica, cioe tesa verso un limite finale, o non ciclica (pisati s svinčnikom ve napisati nalogo, scrivere con la birro vs scrivere una lettera) - FASE OGGETTIVA dell 'azione verbale CONSIDERATA: iniziale, mediana o finale (zaspati ve spati ve zbuditi se, ~­ mentarsi ve dormire vs svegliarsi, cominciare a lavorare ve lavorare / continuare a lavorare / stare lavorando ve smettere di lavorare, mentre arrivava ve finalmente arrivo) - VISIONE SOGGETTIVA dell'azione DA PARTE DEL PARLANTE /l'an- golo visuale sotto il quale il parlante oeserva l'azione/: OTTICA, cioe visione globale /da lontanQI' ve visione corsi- !! /parziale, da vicino/ (lavoro per due ore ve alle due lavorava ancora); VID, cioe dovršnost /accento sul momento cruciale/ va nedovršnost /accento sulla fese durativa/ (v eni uri je napisal nalogo vs celo popoldne je pisal pismo) - MEZZI LINGUISTICI di cui diverse lingue si servono per 55 esprimere le sopraddette distinzioni aspettuali: procedi- menti GRAMMATICALI, ad es. opposizione PERFETTO va IMPER- FETTO (lavoro vs lavorava); GRAMMATICALE-LESSICALI (addormentarai vs dormire, zaspati va spati); LESSICALI (dobiti vs imeti, diventare vs essere); SINTATTICI (dise- gnare un cerchio va disegnare cerchi, pisati nalogo vs pisati s svinčnikom, plavati / priplavati do obale vs plavati v bazenu, vendere carne vs vendere la carne). 1.1.2. FORMALIZZAZIONE GRAFICA Sia da modello esplicativo che da modello euristico e servita la rappresentazione grafica dei rapporti temporali e aspet- tuali. Si e cercato di mettere in rilievo le caratteristiche pertinenti dei fenomeni esaminati tramite disegni nettamente distinti con lo sco.po di evi tare termini ambigui e polivalen- ti nonche di offrire un'immagine della materia trattata di quanto piu immediata lettura. Il modello grafico temporale-aspettuale consta di due assi temporali fondamentali, indicati da (t): quello del locutore, sul quale viene localizzato il 'blomento", indica to da (L), in cui egli pronuncia l'enunciato, e quello delle azioni (verba- lizzate o meno) della realta circostante. Si ha poi un "asse" supplementare delle cosiddette azioni atemporali o extratem- porali, indicato da una linea tratteggiata. Rispetto al "mo- menta" dell'atto linguistico (L) vengono stabiliti i tre set- tori temporali primeri: il PASSATO, l'~TTUALITA e l'AVVENIRE, che sono localizzati PRIMA, piu o merio CONTE:wl:PORANEAMENTE e DOPO quel momenta di riferimento rispettivamente, e in piu l'ATEMPORALITA, che rispetto al momento dell'atto linguistico rimane temporalmente imprecisata. Oltre a questo primo tipo di rapporti temporali (tra il locutore e le azioni della re- al ta circostante) si ha un secondo tipo, cioe i rapporti all' interno dell'asse superiore, e precisamente tra le azioni stesse. Un qualsiasi punto temporale di questo asse (coinci- dente o no con un'azione, espresso esplicitamente o solo sot- tinteso) puo rappresentare il FUNTO DI RIFERIMENTO per altre 56 azioni o punti temporali. In questo caso si parla di ANTERIORITA, CONTEMPORANEITA e POSTERIORITA. Se due azioni non vengono presentate in rapporto temporale si parla di INDIPENDENZA TEMPORALE • 1.1.3. SCELTA DEL CORPUS Anche se gli esempi illustrativi citati nel presente lavoro sono tratti da un numero limitato di opere - allo scopo di poter verificare il contesto piu largo dell'enunciato ripor- tato - le analisi sono etate effettuate su un materiale assai piu vasto. Dal momento che, per quanto riguarda la problema- tica trattata, tipi diversi di testi non presentavano situa- zioni sensibilmente diverse si e scelto il materiale illu- strativo seguendo i seguenti criteri: a. l'utilizzabilita della varieta di lingua per lo studente di italianistica (testi di storia letteraria, settimanali, opere letterarie) e b. la disponibilit~ dell'opera in entrambe le lingue messe a confronto (si veda l'elenco nel par. ~.2.4.). 57 1.1.4. ANALISI CONTRASTIVA E PRICIPI DELLA LINGUISTICA TESTUALE Anche se il titolo potrebbe far venire in mente un confronto tra due opposizioni isolate di due lingue diverse, in realta nella ricerca si e tenuto conto del fatto che il valore di ogni singolo elemento di un sottosistema dipende dalle sue relazioni con la totalita degli elementi. Di conseguenza sono etate esaminate non solo le funzioni dei paradigmi che rap- presentano il fulcro del nostro interesse (PASSATO PROSSIMO, PASSATO REMOTO, IMPERFETTO, DOVRŠNIKI e NEDOVRŠNIKI nel para- digme preteritale), ma anche delle altre forme che compongono il sottosistema verbale (dal TRAPASSATO elle FORME IMPERSONA- LI ecc.). Si e poi preso in considerazione non soltanto il significato complessivo dell'enunciato in cui il singolo pa- radigma epperiva, bensl anche il ruolo di quest'enunciato nell'ambito della comunicazione complessiva, cioe la sua ri- levanza nel testo globale. La messa a confronto delle situazioni linguistiche slovena e italiane si e attuata partendo dalla verbalizzazione in 11 per arrivare - tramite l'interpretazione secondo la rete del- le sensibilita concettuali e delle disponibilita espressive della lingua di partenza - al segmento della realta extralin- guistica indicata dal testo. Questo segmento e stato poi di nuovo verbalizzato - rispettando, questa volta, la rete delle sensibilita concettuali e delle disponibilita espressive del- la L2 - coni mezzi espressivi della lingua d'arrivo. Nel ruolo di L1 e L2 le due lingue sono a·tate al ternate. 2. LE LINGUE SLOVENA E ITALIANA A CONTATTO: L'ASPETTUALITA COME ZONA CRITICA NELL'APPRENDIMENTO DELLA SECONDA LINGUA 2.1. LO SLOVENO E LE SUE VERBALIZZAZIONI DELLE AZIONI PASSATE IN ITALIANO 2.1.1. L'INTERFERENZA DELLA MADRE LINGUA Nell'introduzione si e accennato al problema rappresentato per uno slavo dalla scelta obbligatoria tre il PERFETTO e 58 l'IMPERFETT01 • La prassi glottodidattica ha dimostrato che le sue decisioni in merito - benche sembrino fatte secondo le regole offerte nelle grammatiche - vengono spesso rifiutate dal vero conoscitore della lingua come sbagliate. Un attento contronto del testo in italiano con la sua versione slovena ha pero individuato un forte parallelismo nella distribuzione dei PERFETTI e IMPERFETTI da una parte e i DOVRŠNIKI e NEDO- VRŠNIKI nel paradigma preteritale dall'altra. L 1 insistenza e l'estensione degli errori nonche la loro sistematicita hanno permesso di interpretarli come errori di interferenza, cioe transfer negativo, della madre lingua. In effetti, in alcune situazioni veramente esiste una corris- pondenza superficiale nella distribuzione dei paradigmi delle due lingue: per quanto riguarda la funzione, il PERFETTO sem- bra corrispondere al DOVRŠNIK, e l'IMPERFETTO al NEDOVRŠNIK, cioe PrvD e IMrvND, come ad es. nei casi D ND Ko se je vrnila, ni bilo nikogar doma 1 1 P IM Quando torno/e tornata, non c'era nessuno in casa ND D ' 1 IM p Medtem ko sem čakal na vlak, sem kupil časopis Mentre aspettavo il treno comprai/ho comprato il giornale Una volta riscontrata la corrispondenza in un settore limita- to il discente e portato a scegliere il paradigma straniero secondo i moduli della madrelingua, valevoli cioe per l'uso dei DOVRŠNIKI e NEDOVRŠNIKI. l. 100 studenti di 1:1 TIPO DI ERROR:E IN ITALIANO lingua = :Unsua llingua liogua tedesoa spagnala franoese greca l. Uso delle !i{e~sizioni 148 137 289 107 197 ~' if ~g ffCl~Ri:rMIQI 103 114 8 4 14 • IC O: Ol'IDe USO 65 tzz 82 75 208 4. Pronomi personalJi 15 17 196 39 17 58 S. Doppie consonanti 36 57 '135 63 190 94 6. lnterferenze lessicali 59 40 '124 200 150 87 7. AusUiari: scelta 9 16 129 12 .12 25 S. Ortograliia: problemi vari 7 l:Z 'l29 19 1<17 58 59 Cosi ad esempio, assistito nella formulazione delle ipotesi sul funzionamento della seconda lingua dal meccanismo incon- sapevole insito nella propria (automatismi linguistici) - iper generalizzera 1 'uso dell 'IM.PERFETTO credendolo in tutto equivalente al PRETEKLIK NEDOVRŠNEGA GLAGOLA, ad es. Dolgo sem čakal (ND), potem sem odšel ( D) *Aspettavo a lungo (DI), poi me ne andai/sono andato (P) Si že J?!:!1! to knjigo (ND)? *Leggevi gia ques to libro (DI)? e usera il PERFETTO ogniqualvolta in sloveno adopererebbe un PRETEKLIK DOVRŠNEGA GLAGOLA Tiste čase je prinašal rože, kadarkoli se je vrnil iz mesta (D). *In quel periodo portava i fiori ogni volta che torno/ e tornato dalla citta (P). Ob mrzlih dnevih~ navadno zakurila peč (D), tisti dan pa tega ni storila. *Nelle giornate fredde di eolito accese/ha acceso (P) la atufa, quel giorno invece non !o fece/ha fatto. generando in tal modo enunciati contrari alla norma italia- na. 2.1.2. NATURA DEGLI ERRORI L'esame della natura degli errori commessi dal diecente por- ta alla constatazione che si tratta sia di - enunciati agrammaticali, in quanto .gli elementi costi tuti- vi sono incompatibili fra di loro * Quel pomeriggio lavoravo per cingue ore - enunciati inappropriati, in quanto - anche se perfettamen- te accettabili dal parlante nativo come enunciati della sua lingua - il loro contenuto non corrieponde al eenso che il diecente voleva comunicare. Cosl, ad es., l'enun- ciato Lavoravo per cingue ore e perfettamente a posto quando si vuole verbalizzare l'e- 60 sistenza in un determinato punto del passato di una certa ezione abitudinaria (abitudine di lavorare per cinque ore), me sara pragmaticamente scorretto se usato per esprimere un'azione singola della durata di cinque ore. 2.1.3. SPIEGAZIONE DELL'ERRORE DA PARTE DELL'INSEGNANTE Di solito l'insegnante - particolarmente se italofono - non e in gredo di dare una giustificazione razionale delle cor- rezione epportate con la sosti tuzione del paradig.ma scel to dal discente. Per lo piu si limitera e dire "che la solu- zione giusta e questa", oppure ricorrera alle regole proposte nelle grammatiche e nei manueli. Li perb, si trovano anche formulazioni tipo "Un'ezione ripetuta viene espresaa dall' imperfetto", eppure la realta linguistica offre casi come Siamo.atati parecchie volte a Portorose o tipo "Quando l'azione e temporalmente limitata (per due ore) si uaa il perfetto", quandb invece troviamo in bocca a un italiano la atessa determinazione temporale in combina- zione con l'IM, ad ea. Lavoravo per due ore L'insegnante inoltre certamente non sapra apiegare i motivi dell'uso del paradigma diverso nei seguenti enunciati Ieri a Capodistria e piovuto A Capodistria alle 13 pioveva Da osservare che tutte le azioni menzionate in questo para- grafo nella lingua slovena sarebbero espresse da un NEDOVR- ŠNIK. 2.1.4. INDIVIDUAZIONE DELLA PRINCIPALE ZONA CRITICA Le analisi preliminari hanno dimostrato che l'influenza nega- tiva della madrelingua nel caso sloveno-italiano si fa senti- re solo in determinati settori. Cosi ad esempio il transfer positivo si riscontra in caso dell'azione ciclica presentata sia globalmente, cioe con il limite raggiunto incluso (PERFETTO ._... DOVRŠNIK), sia presentata solo nella sua fese preparatoria (IMPERFETTO - NEDOVRŠNIK), o in caso dell' 61 azione non ciclica presentata soltanto parzialmente {DIIPERFETTO ..... NEDOVRŠNIK) 1 • La zona critica e invece costi- tuita dall'azione non ciclica, la quale in italiano oltre che dall'Il4puo eseere espreeea anche dal PERFETTO, mentre lo slo- veno per queeto tipo di azioni offre una sola poseibilita eepreeeiva, cioe il NEDOVRŠNIK2: AZIONE CICLICA AZIONE NON CICLICA ~ ~-~ An /medtem ko/ / dolgo / /medtem ko/ približal se je se je pribli- že val je delal je delal /D/ /ND/ /mentre/ si avvicino /P/ / IM / T R A N s F E R POSITIVO POSITIVO NEGATIVO POBIT IVO ZONA CRITICA 2.1.5. VERIFICA DELL'INTENSITA DELL'INTERFERENZA: TEST CON GLI STUDENTI Per verificare la eituazione al livello dell'ineegnamento universitario nell'anno accademico 1~78/79 e stato effettuato un test tra gli studenti del terzo e quarto anno di italia- nistica alla Facolta di lettere e filosofia di Ljubljana. l. Si parla di AZIONE·CICLICA quando e caratterizzata da un. cruciale PUNTO DI PASSAGGIO da uno stato ad un altro. Con il raggiungimento di questo punto l'azione si esaurisce. L'AZIONE NON CICLICA, invece, inizia, dura per un certo lasso di tempo e poi cessa di esistere a qualsiasi punto della sua durata. 2. Oltre a queato ci sono altre zone critiche, meno vistose, che verranno considerate piu avanti. 62 Gli enunciati sloveni1 , non ambigui per quanto riguarda il problema in questione e che quindi non avevano bisogno dell' ulteriore appoggio contestuale, presentavano due scogli principal! per il discente sloveno a. un'azione non ciclica singola (in sloveno espressa dal NEDOVRŠNIK), presentata globalmente; la limitazione tempo- rale era esplicitata tramite una determinazione e altro con testo b. la combinazione di due azioni di carattere diverso: una ciclica e l'altra no , presentata nel testo sloveno in co- ordinazione copulativa tramite un DOVRŠNIK e un NEDOVRŠ- NIK. Le percentuali delle risposte errate da imputare all'inter- ferenza dello sloveno sono state rilevanti (88%, 71%, 52%, 75%, 90% ecc. per gli enunciati del primo gruppo,e 52%, 47%, 39% ecc. per il secondo). A scopo illustrativo riporto alcuni esempi a. C 13 DOLGO je gledal Sitar za njim, NATO se je oblekel in je Šel na polje v drugo stran ( ••• r 75% *A LUNGO guardava ( ••• ), POI si vestl ( ••• )' C 21 DOLGO je molčal Jernej, PREDEN je izpregovoril 70% *A LUNGO taceva PRIMA DI ( ••• ) C 12 Gospodar je gledal mrko, prižigal si je pipo, pljuval je preko izbe in je molčal, DOKLER ni Jernej odmolil. 91% *taceva FINCH~ NON b. C 14 Črni študent ~ samo privzdignil obrvi IN ~ molčal. 52% *sollevo ( ••• ) E tacava C 24 Kmetje so se spogledali IN so molčali. 47% *si guardarono E tacevano C 25 Jernej pa je vzrojil IN .ie govoril naglas. 39% *si infurio E parlava l. Tratti dall'opera dello scrittore sloveno I. Cankar, Hlapec Jernej. 63 2.2. IL PROBLEMA D'APPRENDlMENTO E IL MATERIALE GLOTTODIDAT- 'llCO Abbiamo visto che gli abitl linguistici della madrelingua spingono il discente sloveno a soeg1-iere il paradigma i talia- no secondo i criteri della acelta tre D e ND. Se e vero che qui si tratta di un processo psicologico e automatico, ci sono pero anche al tri "complici" dell.a mancata comprensione del funzionamento del PERFETTO e dell 'IMPERFETTO. Possiamo individuarli sia nei manuali che offrono gia pronte le equa- zioni P=D e IM=ND1 , nelle grammatiche che presentano i due paradigmi tramite caratterizzazioni non pertinenti, nonch~ nei libri di testo dove i due paradigmi non sono presentati ne in contesti significativi che giustifichino il loro uso ne nella loro funzione oppositiva in contesti identici. 2.2.1. PERFETTO E IMPERFETTO NELLE GRAMMATICHE Allo scopo di verificare il contributo del materiale di stu- dio a una vera comprensione e attiva padronanza di detti pa- radigmi sono etate esaminate alcune grammatiche e opere lin- guistiche adoperate nel corso di studio dell'italiano, e pre-cisemente: Battaglia,C.-Pernicone,V.(1973), Grammatica italiana, Torino = BP Devoto,G.-Massaro,D.(1962), Grammatica italiana, Milella - = IM Grad,A.(1957), Učbenik italijanskega jezika, Ljubljana = Gr Grad,A.(1959), Francoščina za odrasle, Ljubljana Kacin,A.(1972), Grammatica della lingua slovena, Trieste Katerinov,K.(1973), La lingua italiana per stranieri III. - Corso superiore, Perugia = Ka Marchese,A.-Sartore,A.(1970)', Il se~o - il senso. Grammatica moderna del a lingua ita- Iiana, Principa to = MS Regula,M.-Jernej,J.(1965~, Grammatica italiana descrittiva su basi storiche e psi- cologiche. Bern - Milrichen = RJ l. Cfr. il par. 3.4. 64 Rohlfs,G.(1969), Grammatica storica della lin~a italiana e dei suoi dialetti. Sin assi e formazione delle parole. Einaudi = Ro Sušjan,A.(1972), La lingua italiana. Grammatica - Esercizi - Letture. Ljubljana = Su Stipčevi6-Franchi(l966}, Osnovi italijanskog ,jezika, Beograd = SF Tekavčid,P.(1972), Grammatica storica dell'italia- no. (II) Morfosintassi, BOlogna = Te Non sempre si tratta di grammatiche pedagogiche. Alcuni vo- lumi inoltre si prefiggono ben altri scopi (ad es. le gram- matiche storiche) e di conseguenza potrebbe sembrare ingiu- sto sottoporli all'esame per quel che riguarda la loro fun- zione di guida al funzionamento della lingua italiana in un embiente alloglotto. In mancanza di materiale piu adatto questi studi pero di fatto svolgono questo ruolo involonta- rio, e sono stati quindi inclusi nella presente esamina. 2.2.2. PRESUNTO LEGAME DEL PERFETTO CON L'AZIONE CICLICA Nel par. 2.1.5. si e vista la tendenza del parlante sloveno ad identificare le funzioni dei paradigmi delle due lingue. ~a sua convinzione intuitiva treva pero non soltanto una conferma esplicita in quei manuali che offrono bell'e pronta l'equazione P=D e IM=ND, ma anche un appoggio implici- to negli eeempi illustrativi per il PASSATO R.EMOTO e il PAS- SATO PROSSIMO. Questi enunciati, infatti. indicano nel 86% dei casi un 'azione ciclica, che in sloveno sarebbe espllessa tramite un DOVRŠNIK (ad ee. vinse, e venuto, ha comprato X~ disse, nacgue, mori, ecc.), e soltanto nel 14% dei casi un' azione non ciclica, la quale avrebbe come corrispondente slo- veno un NEDOVRŠNIK (ad es. e stato, dure). Una tale presen- tazione favoreggia naturalmente il convincimento del legama del PERFETTO con azioni cicliche, e di conseguenza con il DOVRŠNIK. 2.2.J. LINGUAGGIO METALINGUISTICO DELLE DEFINIZIONI Da quanto e stato detto finora risulta che le situazioni aspettuali slovena e italiana eono anche concettualmente 65 diverse. Cio puo far prevedere che anche le espreseioni meta- linguistiche di una lingua non hanno il significato identico a quello del suo apparente corrispondente nell'altra lingua. Per citare un solo caso, il termine COMPIUTO in italiano, usato nelle caratterizzazioni del PERFETTO,non corrieponde al significato del DOVRŠEN in sloveno, in quanto le azioni non cicliche (ad ee. deževati /piovere/, delati /lavorare/ ecc.), espreeee sempre solo da un NEDOVRŠNIK, da parte di.uno slove- no non sono mai "sentite" come DOVRŠENE ("compiute"). 2.2.4. SPIEGAZIONE ·rRAMITE PARTICOLARI NON PERTIN.ENTI Dall'esame delle grammatiche e rieultato che i due paradigmi speseo vengono caratterizzati per mezzo di ricorrenti luoghi comuni che deviano l'attenzione su particolari non pertinen- ti. Nel seguente esame critico delle definizioni e degli esempi illustrativi mi sono avvalsa dei controesempi1 tratti dalle eeguenti opere: Calvino,I., Fiabe italiane, Einaudi 1960 Calvino,I., Itali~anske iravljice, Ljubljana 1961 (tre • N.Ko ir) Cankar,!., HlaJec Jernei. Zbrano delo, 16. knjiga L ubljana 972 Cankar,!., e il suo diritto. e r ne tra • A. reeean) Momigliano,A., Storia della letteratura italiana dalle orlgini ai nostri giorni, Princlpato 1975 Panorama (settimanale), Mondadori Milano (nov. 1976 - sett. 1977) · Petronio,G., L'attivitb letteraria in Italia. Sto- ria della letteratura. Palumbo 1976 Pogačnik, Pogačnik,J., Klasika „ Ca = Ko = C = Br s Mo = Pa = Pe a Po l. Il numero che nel controesempio segue l'abbreviazione si riferisce alla pagina nella quale l'enunciato appare. 66 Saint-Exupery,A., Le Petit Prince, Gallimard 1946 Il ~iccolo principe, Torino 197 (trad. N.Bompiani Bregoli) Singer,I.B., Mali princ, MK Ljubljana 1979 (trad. !.Minatti) Gimpel !'idiota. Longaneei 1964 (trad. B.Oddere) 2.2.4.1. VALORE MOMENTANEO = MP = s Secondo alcuni autori proprio 11 valore momentaneo sarebbe la caratterietica dietintiva del PERFETTO nei confronti dell'IM- PERFETT01. Eppure l'azione del eeguente controesempio - espressa tramite il PR - non ha certo carattere momentaneo S 14 Perlarono e parlarono finche mi parve di avere ecqua negli orecchi e nemmeno si potrebbe vedere nell 'enunciato con l'IM un'azio- ne piu durativa di quella eepressa per mezzo del PR M 3o4 Ebbe un'educazione letteraria, amo il dieegno e la musica. ~- M 151 Non emave girare il mondo se non sulle carte o con ~ntasia. Negli esempi citati s·1a amo che ~ evrebbero un unico equivalente traduttivo sloveno, cioe imel je rad, che al par- lante netivo fa peneare a un'azione durativa. Anche Tekavčic (1972), che in questo segue Tesniere, a p.517 fa attribuire al PR la capacita di esprimere la momentaneita, che d'altra parte nega all'imperfetto - con l'eccezione del suo ueo etilistico2• l. Cfr. Devoto-Maesaro (1962), p.223: "L'imperfetto ha valore DURATIVO /amava i flori/, il passato remoto ha valore MOMENTANEO~ i fiori/" e Rohlfs (1969)i, che a p.45 pre- senta il PR ne! modo seguente: "L'accento :qon viene posto eulla dureta bensl sul momentott. 2. 11!1 passato remoto esprime, d'altra parte, la momentaneita, che l'imperfetto invece non puo esprimere: in quel momento si udi uno sco~pio fragoroso. ( ••• ) Per Tesni~re la carat- teristica dell imperfetto ~ l'espressione della ripetizio- ne abituale (cosl come la caratteristica del passato remo- to sarebbe l'espreseione della momentaneita.n 67 In questo modo e pero dimenticato il caso della ripetizione abituale di azioni cicliche (chiamate spesso "momentanee"}, susseguentisi in serie, verbalizzata spesso tramite gli IM, ad es. S 238 Non appena entrava nella casa di studio o anche in casa sua, si precipitava verso gli scaffali e si metteva a sfogllare i volumi ( ••• ) Da natare che in tali situazioni le azioni vengono espresse in sloveno tramite il DOVRŠNIK. 2.2.4.2. FUNZIONE INCOATIVA Rohlfs (1969) presenta l'opposizione tra P e IM per mezzo dell'opposizione tra l'inizio e la parte durativa dell'azione, ad es. "tacque (si tacque) vs taceva (stava zitto)"1 , il che corrisponderebbe all'opposizione slovena obmolknil:_J~ vs molčal je2• In real~~, invece, tacgue (come del resto tutti i PR citati dall'autore, quali ebbe, f~, ~' conobbe, sedet- te, giacgue) puo essere adoperato a segnalare,oltre che l'ini- ziarsi di un'azione,anche la stessa azione nella sua globali- ta: esso dunque corrisponde tanto al DOVRŠNIK obmolknil je quanto al NEDOVRŠNIK molčal~3, ad es. S 154 Tactue soltanto quando il gallo del pollaio can o. S 171 Entrambi, sentendo la morte correre nel loro sangue, tacguero a lungo. Poi Ja. disse: ( ••• ) l. Cfr. a p.45: "Il passato remoto pone in rilievo l 'intro- duzione d'un'azione, l'iniziarsi d'un fatto (funzione incoativa), cfr. io ebbi una lettera "ricevetti" (avevo una lettera "ne ero in possesso")." --- 2. Cfr. anche Nehls (1972). A p.195 l'autore, per provare l'in~erdipendenza tre ASPETTO e AKTIONSART, menziona un eleneo di coppie tedesche e francesi del tipo j 'avais = ich hatte, j 'eus = ich bekam e aggiunge che per 1'1ta11a- no e lo spagnolo In tali casi esistono simili rapporti. 3. Analogamente ebbe (dobil ·e o imel je), fu (6ostal je o bil je), ~eype (zve e e o vedel je), conob e (spoznal je o poznal Je , se e e vsedel se je o sedel je), siacgue (legel je o ležal je). 68 2.2.4.3. PRECISA DETERMINAZIONE TEMPORALE Non sempre la combinazione della definizione del singolo pa- radigma con l'esempio illustrativo e la piu felice. Cosi ad esempio, Grad (1957) fa seguire alla presentazione del PR quale forma "che esprime avvenimenti paasati, p r e - c i s amen t e determinati (temporalmente limitati)"1 il seguente enunciato: Gr 89 Il professore arrivo alle otto e partl alle undici. Esiste infatti 11 rischio che il discente identifichi la precisa determinazione temporale con il complemento temporale che esprime l'ora o la deta, vedendovi il motivo dell'uao del PR. Che una tale presentazione serva ben poco riaulta anche dalle aeguenti coppie di enunciati, dove nonostante la pre- cisazione temporale troviamo sia il P che l'IM M 4ol Fra' il 1804 e il 1806 fu in Francis, do ve Napoleone si preparava-ad aasalire l'Inghil- terra. M 64 Nel '42 ~ di nuovo in Avignone. S 251 In ~uel momento marito e moglie si studiarono tlm damente, sentendosi due estranel, come cepita a chi si conosce a fondo. S 251 In guel momento aveva la faccia acceaa e lmperlata da gocCIO!Tne di sudore. 2.2.4.4. LIMITAZIONE TEJ.IPORALE ESPLICITAMENTE SEGNALATA Dall'esame delle grammatiche e risultato che pure gli au- tori che peraltro riconoscono anche al PERFETTO la capacita di indicare un'azione durativa sentono tuttavia il bisogno di presentare tale caso come qualcosa di eccezionale o in ogni caso condizionato, rivelando cosl il potare del profon- l. Grad (1957), p.89: "Paasato remoto'izraža pretekle dogod- ke, ki so točno določeni (časovno omejeni)". 69 damente radicato binomio DURATA-IMPERFETT01 • Tale uso si avrebbe infatti, secondo questi grammatici, "quando un'azione e finita" (Ka 27), "limitata nel tempo" (Su 221) ecc., il che e segnalato negli esempi illustrativi dalla immancabile determinazione temporale del tipo guattro anni, tutta la notte, per tre ore, ecc., ad es. Su 221 La prime guerra mondiale duro guattro anni Ka 27 La dominazione turca nei Balcani duro cingue secoli -- Tuttavia, la sola presenza di tale complemento temporale non e sufficiente per l'occorrenza del PR, il che puo essere illustrato dal seguente controesempio S 162 Poiche aveva smesso di occuparsi dei suoi affari, ~a tutto il giorno su una poltrona, leggendo. Si osservi inoltre l'uso sia del PR che dell'IM con lo stesso tipo di avverbiale (il significato nei due casi e, natural- mente, diverso~) S 57 ( ••• ), ma come si puo permettere a un'estranea di prendere il posto della donna con la quale si ~ vissuti ~er tanti anni? Altri forse sono capaci ar far o; io non ci riuscii. Per tutto il giorno contemplavo la sua tomba. S 89 Lavoro affaccendato fino a sera. S 79 Cio nonostante continuava ad alzarsi presto come al solito e rimaneva.in bottega fino alla sera tardi. l. Interessante a questo riguardo il.carattere concessivo o avversativo delle formulazioni, ad es. "Un'azione puo esser durata anche dei secoli, e ciononostante, se e un'azione fin~si esprime con il perfetto" lKa 27) o "Si usa il passato remoto anche per un'azione che durava nel passato, ma e limitata-nertempo." (Su 221). Cio appare contutta evidenza in Grad (1957) a p.89, che in italiano suonerebbe cosi: "Sebbene negli ultimi due esempi si tratti di un'azione durativa, tuttavia non usiamo l'imperfetto,bensl il passato remoto, pe~chli l'a- zione e temporalmente-pFe'cisamente determinata (tutta la notte, tre ore)." (Le sottolineature sono mie) 2. Cfr. al riguardo il par. 4.4.5. 70 Dall'altra parte, la presenza esplicita della limitazione temporale non e nemmeno la condizione necesearia per 1 'ueo del perfetto, come invece afferma Tekavčic (1972)1 • L'analiei dei testi ha infatti dimostrato che per la verba- lizzazione di un'azione durativa tramite il P la segnalazione eeplicita dell'intervallo temporale non e indiapensabile, ad es. S 7o Soltanto G. rimaae a F •• Si attenne all'abitudine caritatevole del padre di fare scarpe per i pove- ri, e anch'egli fu attivo nella confraternita dei funerali. S 236 Non ricordo pib se danzo o no con la sposa. M 484 Verista come il Porta, e con intenti piu minuti e osservazioni piu metodiche, lavorava come lavoro poi per eaempio, lo Zola, raccogliendo un*immensa quantita di documenti umani. S 98 Di norma il rabbino pregava soltanto fino a tardi, ma il giorno successivo a s. ~ nella caaa di studio con il primo quorum. Le grammatiche non si aoffermano sul valore diverso delle due determinazioni temporali DA X tempo e PER X tempo e quindi sul aenso diverso dei due enunciati ho lavorato per cingue ore e lavoravo da cinque ore, che invece per uno aloveno, la cui madrelingua ha a disposizione per le due aituazioni un aolo enuciato delal sem pet ur, rappresenta non poche difficolta. Cio significa che l'intervallo e il semiintervallo nello sloveno non sono ben delimitati e che percib l'accezione della "limitazione temporale" dei gram- matici italiani probabilmente differisce da quella del discente aloveno 2• l. Ctr. a p.512: "Anche oggi il pasaato remotT ha gli stessi valoria puo esprimere un fatto momentaneoCARLO SPENSE LA LUCE B USCl) o un fatto durativo, ma con durata aem~re l~itata da una jrecisazione (QUESTO STATO DI COSE DUR P BEN TRENTACI QUE ANNI) 11 (La sottolineatura e mia) 2. Cfr. il par. 4.2. 71 2.2.4.5. DURATA Molti autori presentano l'IMPERFETTO come forma verbale che esprimerebbe la durata dell'azione nel passato1 • Che invece abbiano ragione que1li che sostengono la capacit~ tanto del P che dell'IM di indicare un'azione durativa, e che quindi rifiutano di vedere il fulcro dell'opposizione P ve IM nella durata2 , basti qualche esempio illustrativo tratto dalle grammatiche (a), seguito dal controesempio tro- vato nel corpus (b) (a) BP 222. Studiava mentre il padre lo stava a guardare. (b) S 135 Accostato l'occhio a un largo spiraglio, vide all'interno R. e Re. e stette a ~uardare stu- pito mentre il vecchio servo con uceva dentro le bestie impastoiate ( ••• ) (a) DM 213 studiava in modo esemplare (b) S 281 Sh.L. ~.con fervore. (a) ( b) St 493 11 dramma diventava.sempre piu interessante. s 21 Mi affrettai sempre piu e dinanzi a me dar- deggio una lunga ombra. s 217 D'al tro piu. canto, la sorte di A. peggioro sempre 2.2.4.6. RIPETIZIONE La maggior parte dei grammatici vede nella ripetizione abitudinaria la caratteristica tipica dell'IMPERFETTO. Gli enunciati adoperati per illustrare il valore iterativo del paradigma verbale contengono tutti, ~enza eccezione, un complemento avverbiale del tipo ~' tutti 1, al giorno ecc., che gia da solo indica che si tratta di ripetizione abitudinaria, ad es. Su 176 D'estate andavo ogni giorno al bagno l. Cfr. Warnant (1964), dove l.'autore respinge con efficacia i luoghi comuni delle grammatiche relativi all'imparfait in francese. 2. Cosi, ad es. Tekavčic (1972), p.5o7, p.512, p.517; Kateri- nov (1973), p.27; Sušjan (1972), p.221. 72 Eppure anche con tali·avverbiali, oltre all'IM, si puo trova- re anche il P, che quindi puo essere impiegato per indicare la ripetizione abitudinaria1 • Si confronti gli eaempi tratti dalle grammatiche (a) con i controeaempi ricavati dal cor- pus (b) (a) Gr 78 Leggeva ogni giorno (b) S 111 Quando H. se ne fu andato, T. singhiozzo fino all'aurora contro il guanciale. H. torno ogni mercoledl sera e ogni sabato sera. (a) St 493 Mangiava un chilo di pene al giorno. (b) S 223 H. si mise a letto e venne visitata dal medico tre volte al giorno. (a) St 493 Quando ero studente passavo spesso per queata strada. (b) M 434 Sostenne sempre che nulla e piu irragionevole che volere in tutto ragionevole la vita, e apeaao asserl che la ragione e la fonte della nostra infelicita: ( ••• ) 2.2.4.7. CARATTERE SINGOLATIVO Da quanto e atato detto finora risulta con chiarezza che non e possibile caratterizzare i paradigmi PR e IM ne in base all'opposizione puntualita VS durata ne in base a quella ripetizione ve accadimento singolo2• Quanto sia arduo deci- l. Si confronti invece l'affermazione di Tekavčic (1972), p.517: "In compenao, l'imperfetto esprime la ripetizione abituale, che viceveraa gli altri paradigmi passati non possono esprimere." 2. Si confrontino invece le aeguenti affermazioni: "In opposizione al passato, remoto, che esprime un'azione unica, l'imperfetto indica il ripeterai dell 'azione." "{lto'"4:4) . "Di contro all 'imperfetto, il passato remoto indica l'ac- cadimento singolo, l 'inizio, la conclusione." (Ro 45) "l'imperfettona valore ITERATIVO cadeva {pib volte) il aaasato remoto ha valore SINGOLATIVO cad e(una volta)" (DM 22.)) (Le sottolineature sono mie) 73 dere se abbiamo da fare con un'azione singola o abitudinaria, prova la seguente coppia di esempi M 194 Il suo ideale e quel dominio di se e quel tempe- rato apprezzamento dei beni mondani che furono proclamati cosl s~esso dal Cinquecento in oppo- sizione con 11 mo o della civilta che si allon- tanava irresistibilmente dalla sana mediocrita. M 443 Come si accorderebbero cosi bene il poeta del piccolo borgo, ( ••• ), e il poeta delle illusioni e dei sogni immensi, se quelli non fossero i po- veri e cari luoghi su cui si e posata giorno per giorno la luce di quelle meditazioni sublimi? 2.2.4.8:. DESCRIZIONE Nella caratterizzazione dell'IMPERFETTO spesso appaiono espressioni come descrittivo, descrizione ecc. accompagnate dagli esempi del tipo RJ 218 Le foglie cadevano dagli alberi e il vento le mulinava tra le slepi. Su 176 Il mara era liscio come l'olio, non soffiava nemmeno un-alito di vento. Dal punto di vista di uno sloveno, anche i seguenti enunciati - che invece contengono il P - esprimerebbero una specie di descrizione S 264 Quella mattina .!'.!! come tutte le altre. S 16 I compaesani si divertir·ono un mondo. S 219 I compagni di viaggio, chiacchierando, gustarono la frutta e i pasticini preparati da H., si rac- contarono storielle buffe e si scambiarono con- fidenze finche non furono arrivati a Lubilno. Tutte le azioni citate sarebbero infatti espresse in sloveno con il NEDOVRŠNIK. 2.2.4.9. CONCATENAZIONE DI AZIONI Tra gli usi tipici dell'IMPERFETTO la grammatica DEVOTO-MAS- SARO a p.213 annovera anche quello per esprimere "la conca- tenazione di azioni successive nel passato", con l'esempio illustrativo DM 213 NASCEVA nel 1880, FREQUENTAVA le scuole, FACEVA il servizio militare, SI DAVA alla carriera po- li tica, MORIVA in combattimento nel 1915. 74 Le analisi del corpus hanno invece confermato le opinioni degli altri linguisti, secondo cui in tali situazioni l'uso neutrale richierle il PERFETTO, ad es. M 105 L'autrice nacgue il 1347 a Siena, entrb nell'or- dine delle Mantellate, morl a Roma--ner--1380. roentre la presenza degli IMPERFETTI segnala, l 'uso stilistico1 • 2.2.4.lo. LENTEZZA DELL'AZIONE Rohlfs a p.43 mette in relazione l'uso dell 'IMPERFETTO con "un'azione che si svolge lentamente". Che in real ta ne 1 'IM ne il P abbiano a che fare con il ritmo dello svolgimento dell'azione illustrano anche i seguenti enunciat.1 La macchina gli si avvicinava con tutta velocita S 221 A poco a poco, i due tornarono alla loro conver- sazione talmudica. 2.Z.4.11. CIRCOSTANZE ACCESSORIE La grammatica Regula-Jernej giustamente segnala l'uso dell' IMPERFETTO per indicare le circostanze accessorie che servo- no da sfondo all'azione principala, illustrandolo con RJ 218 Eravamo curiosi di sapere il risultato della partita e accendemmo la radio. RJ 218 Avevo fame e (= avendo fame) entrai in un ri- storante. Si osservi la combinazione dell'IM con il P nella coordina- zione copuletiva, il che in italiano e limitato solo a certe situazioni. In sloveno, invece, la combinazione ND e D nelle stesse condizioni sintattiche e del tutto abituale: di con- seguenza 11 discente slavo e incline a generalizzare l'uso delle combinazioni P + IM - giustificate negli esempi citati - estendendolo anche ai casi contrari alla norma italiana2• 2.2.4.12. AZIONE REMOTA Nella grammatica Regula-Jernej troviamo la seguente consta- tazione l. Cfr. Tekavčic (1972), p.5o9 e p.514. 2. Ctr. 11 par. 4.4.4. 75 "Quendo il fetto della dipendente si riferisce ad epo- ca molto lontana e non ha alcun rapporto con il pre- sente, nella secondaria si1usa 1 'imperfetto (indicati-vo o congiuntivo)" (p.222) che dovrebbe giustificare l'uso dell'imperfetto nei seguenti esempi RJ 222 Tu sai che i Romani erano valorosi in guerre. RJ 222 Non pare a te che gli antichi vivessero piu di noi. Che la scelta dell'imperfetto non dipenda dalla collocazione temporale piu o meno remota puo essere provato anche dal se- guente controesempio - con il verbo al perfetto Devo dirvi che nei tempi antichi vissero sempre in ogni generazione alcuni uomini che io, il demonio, non riuscii a corrompere nel solito modo. 2.2.4.13. OPPOSIZIONE PR vs IM All'opposizione PR vs IM si dedica con tutta serieta Katari- nov2. Le sue conclusioni potrebbero cosl sintetizzarsi - mentre il PR presenta tutta l'azione, l'IM la presenta solo in un momento del suo svolgersi - nel costrutto sintattico PR guando IM rispettivamente IM guando PR l'ezione espressa con l'IM e iniziata prima dell 'al tra il PR esprime piu azio·ni successive concluse, 1 '!M, invece, le azioni contemporanee non concluse. Le prime due constatazioni sono molto preziose, mentre l'ul- tima non corrisponde del tutto alla realt' linguistica. La contemporaneit' e la consecutivit~ delle azioni risul- tano, oltre che dai paradigmi usati, anche dal contesto, cioe dal costrutto sintattico e da3li elementi lessicali. Cosl nei due esempi illustrativi citati da Katerinov Ke 27 Mentre mangiavo guardavo la TV Ka 27 Prima ho mangiato (mangiai) e poi ho guardato (guardai) la TV l. Le sottolineature sono mie. 2. Keterinov (1973), pp.26-27 76 anche le congiunzione mentre e l'avverbio poi concorrono a determinare il rapporto temporale tra le azioni. Nei seguen- ti controesempi ad es., le due azioni al PERFETTO non sono necessariamente consecutive, mentre le azioni all'IMPERFETTO indicano azioni che si susseg-qono nel tempo S 17 Mangiai e bevvi quanto ogni altro ( ••• ) S 234 Tre mesi dopo, pero l'intera cittadina ~ parlando dello stupefacente figlio di z •• A clnque mesi il bambino parlava, a sei camminava. 2.2.~.14. PARALLELISMO TRA IM e Pr Delle grammatiche esaminate solo due (Tekavčic e Katerinov) mettono a confronto l'imperfetto e 11 presente, constatando uno spiccato parallelismo; entrambi i paradigmi servirebbero ed esprimere: a. un'ezione nella sua durata, b. un'azione ebituele; nelle secondarie rispetto alla principala c. un' ezione contemporanea, d. un'azione posteriore. Tekavčic inoltre vede l'analogia anche nella loro funzione stilistica1 • C'e pero da osservare che il parallelismo qui non e completo. Infatti, mentre il Pr nella sua funzione sti- listica sostituisce tanto il P che l'IM, ad es. Nello stesso giorno sa che intendono attaccarlo <.!.!!~~, intendon~intendevano) si puo parlare dell 'uso stilistico dell'IM solo nel caso di azioni ciclichei esso quindi sostituisce solo il P, ad es. Due giorni dopo veniva a sapere la verita (veniva a saperecvvenne a sapere) per cui gli imperfetti come ad es. lavorava, pioveva ecc. non possono avere una lettura stilistica. 2.2.4.15. CONTEJJIPORANEITA Parecchi grammatici ascrivono all'IMPERFETTO la caratteristi- ca di esprimere la oontemporaneita con Un.'altra azione passa- te !It 215 ~le cinque quando l'eroe mori l. Cfr. a p. 5o3: "Il presente stilistico e dunque analogo ell 'imperfetto stilistico { ••• )". 77 Questa pero non e una qualita legata esclusivamente all'imper- fetto, in quanto troviamo anche casi come s 122 Finche l'estate rimase calda, il piccolo M. riuscl ancora ad alzarsi per qualche ora. M 122 Finche il letino f!! 1nsegnato empiricamente 9 rimase negli scritti degli umanisti una certa vivacita { ••• ) Del resto non sempre l'imperfetto nella dipendente oggettive esprime un'azione contemporanea a guella della principale 9 come sostengono altri. Cosl gli enunciati Sapevo bene che tuo fratello ~ e Torino Disse che non voleva venire possono risultare dalle transformazioni sia degli enunciati Sapevo bene: Tuo fratello l a Torino • ~: "Non voglio venire". sia degli enunciati Sapevo bene: Tuo fratello ~ a Torino • Disse: "Non volevo venire". Nell'esempio che segue,l'imperfetto esprime un'azione con- temporanea non a quella della principale (asserirono), benal a quella nella dipendente aoggettiva (videro morire) S 164 Coloro che videro morire E.K. asserirono IN SEGUITO.che ella era identica a com era stata la prime E.K. nelI'7igonia. 2.2.4.16. CONSECUTIO TEMPORUM 11 quadro ainottico della "concordanza dei tempi" presentata nella grammatica Regula-Jernej a pp. 223-224 si potrebbe sin- tetizzare nello shema, presentato a pagina successiva. Si tratta di un sistema di regole meccaniche che disciplinereb- bero la scelta del paradigma nella secondaria a seconda del paradigma nella principale e del rapporto temporale tra le due azioni~. l. Regula-Jernej (1965}, p. 219: 11 I tempi della proposizione dipendente si regolano generalmente secondo il verbo della principale; percio: Un tempo passato nella principale ri- chiede anche nella secondaria un tempo passato." 78 PROPOS. RAPPORTO PROPOS. ES.EMPIO PRINCIP. TEMPORALE DIPEND. I. Pr simultaneita ---Pr so che vi ene F anteriorita --•PP so che e venuto ecc. posteriorita --+F so che verra II. PR simultaneita ---IM sapevo che veniva IM anteriorita --+TP sapevo che era venuto ecc. posteriorita ---cc sapevo che sarebbe venuto III. pp simultaneita --+-Pr ho saputo che vi ene anteriorita __ ..,.IM ho saputo che veniva posteriorita --.... cc ho saputo che sarebbe venutc Nella presentazione salta immediatamente agli occhi che i casi del gruppo III., quando cioe si ha la dipendenza dal PASSATO PROSSIMO, presentano una specie di eterogeneita ris- petto agli altri due. Cosl ad es. la simultaneita sarebbe es- preesa dal PRESENTE, come nel gruppo I., la posteriorita, invece, dal CONDIZIONALE COMPOSTO, come nel gruppo II •• L'espreseione dell'anteriorita, poi, presenta una sua pecu- liarita, in quanto differisce tanto dal primo quanto dal se- condo gruppo: esaa infatti sarebbe affidata all'IMFERFETTO. Pero persino gli autori stessi non seguono conseguentemente tali precetti. Cosl negli esempi illustrativi usano nella stesaa combinazione l'IM una volta per la contemporaneita RJ 220 Abbiamo creduto (pensato) che eglf lo sapesse l'altra invece per l'anteriorita RJ 224 Ho creduto che venisse La tabella, inoltre, offre solo un eaiguo numero di combina- zioni possibili. Per noi e particolarmente interessante l'as- senza del PASSATO REMOTO dai possibili paradigmi nelle secon- darie, il che non corrisponde ai dati empirici. In realta i testi presentano le piu svariate combinazioni di paradigmi.~ peraltro vero che gli autori riconoscono sl l' esistenza di alcune combinazioni che esulano dal loro siste- ma , ma quelle vengono poi aggiunte come eccezioni. Frances- cato (1968) eri tica aspramente la formulazione delle regole 79 che valgono soltanto nel 50% dei casi1 , mentre Brunot (1936) sostiene che la "CONSECUTIO TEMPORUM" non esiste, in quanto non e il paradigma della principale a dettare il paradigma della secondaria, bensl il senso 2• Savic, al contrario, vede nelle regole della "CONCORDANZA DEI TEMPI" un grande aiuto al discente straniero3. Il fatto sta che ci sono certo delle regolarita nelle combi- nazioni dei paradigmi, solo che i parametri da cui la scelta dipende sono ben piu numerosi dei due menzionati. Questi so- no, oltre che di natura sintattica (grammaticale) anche di quella semantica e pragmatica. Solo a titolo di esemplifica- zione ecco un enunciato Il mio collega non sapeva che Napoleone morl nel 1821 dove l'azione della dipendente e senz'altro anteriore a quel- la della principale, eppure l'anteriorita non e segnalata, perche le due azioni appartengono a due "mondi" diversi (fatti storici localizzati sull'asse pubblico vs il mondo privato del parlante). E i casi del genere potrebbero molti- plicarsi. 3. PRESENTAZIONE E DISCUSSIONE DELLE PRINCIP ALI TENDENZE DI RICERCA NELLA LETTERATURA SPECIALISTICA SULL'ASPETTUALITA 3.1. NOZIONE D'ASPETTO: OSSERVAZIONI INTRODUTTIVE L'impostazione della ricerca volta a fornire la spiegazione del funzionamento di due opposizioni linguistiche - PERFETTO vs IMPERFETTO e DOVRŠNOST vs NEDOVRŠNOST - ha indirizzato la parte teorica verso la consultazione delle opere sull'aspet- l. Cfr. Francescato (1968), p.276 e p.274. 2. Cfr. a p.782: "Ce n'est pas le tempa principal qui amene les tempa de la subordonnee, c'est le sena. Le chapitre de la concordance des tempa se resume en une ligne: Il n 'y en a pas." 3. Cfr. Savic (1975), p.165: "Praticamente, ripetere con Ferdinand Brunot a proposito della concordanza dei tempi: ( ••• ), vuol dire traacurare una delle regole principali nella grammatica francese, indispensabile a coloro per i quali il francese non e lingua materna." 80 tualita1 : e come tali infatti e che nella letteratura specia- listica le due opposizioni vengono trattate2• Non e certo mia intenzione passare qui in rassegna tutte le opere sull'argomento che ho esaminate. Vorrei invece presen- tare le principali direttrici dell'indagine nell'ambito dell' aspettualita e le loro caratteristiche, per poter meglio in- quadrare e precisare il presente studio nell'impegno generale di capire l'intricato problema in questione. Gia nel 1948 Bezlaj segnala l'incontrollabilita degli studi relativi a SLOVANSKI GLAGOLSKI VID (ASPET·ro VERBALE SLAVO) a causa del loro elevato numero. Tuttavia, aggiunge lo studioso sloveno, in questo settore, diventato uno dei piu interessan- ti della linguistica slavs, permangono ancora molti punti non chiariti, mentre tra i ricercatori si nota poca uniformita3. Altri studiosi, poi, lamentano la stessa situazione per quan- to riguarda la romanistica4. Christmann, per esempio, vede una delle cause principali della difficile comprensione della categoria dell'ASPETTO ainche nell'accezione diversa di questo termine in autori diversi. l. Per quanto riguarda il significato del termine ASPETTUALI- TA si veda il par. 1.1.1. 2. Se il carattere aspettuale dell'opposizione slovena - essendo lo sloveno una lingua slava - non e mai stato mes- so in dubbio, il diritto delle lingue romanze a possedere anch'esse l'ASPETTO VERBALE e di data relativamente recen- te. Molti autori percio sentono il bisogno di precisare la propria accezione di questo termine. Cfr. Lucchesi (1971), p.182: "( ••• ) per aspetto intendiamo ( ••• ) la differenza che passa fra voci verbali imperfettive e perfettive. Nell' italiano questa opposizione si riscontra nell 'ambito delle forme grammaticali del passato, dove e possibile distin- guere da una parte l'IMPERFETTO, dall'altra il PASSATO REMOTO, il PASSATO PROSS IMO e il PIUCCHEPERFETTO. " o Stobitzer (1968), p.34: "Dafilr hat das Franzosische auf der Zeitstufe der Vergangenheit die Moglichkeit~ Uber Nicht-Abgeschlossenheit oder Abgeschlossenheit ein~r Ver- balhandlung Auskunft zu geben - imparfait und passe simple stellen eine Aspektopposition dar." 3. Bezlaj (1948), p.199 e p.2o7 4. Christmann (1959), p.l 81 Oggi la situazione non si presenta mutata, solo il numero dei lavori e ancora piu grande. La cosa e pero del tutto compren- sibile: se infatti si considera che nello studio sull'aspet- tualita vengono indagate le relazioni difficilmente afferra- bili tra la realta circostante con le sue caratteriatiche oggettive, l'atteggiamento soggettivo del parlante nei loro riguardi,e i criteri e procedimenti linguistici peculiari delle varie lingue per esprimere detti concetti, e logico che 1 'uso di un numero esiguo di termini coatanti (ad es. ASPETTO e i suoi equivalenti in diverse lingue, PERFETTIVI:rA, AKTIONSART ecc.) per indicare tutta una serie di fatti diver- si, non puo che creare una confuaione terminologica e, quel che e peggio' soprattutto concettuale1• Anche se il mio interesse principale era rivolto alla situa- zione aspettuale in sloveno e in italiano, la ricerca ha do- vuto prendere in considerazione gli scritti che trattano di questo fenomene complesso ed eterogeneo anche in altre lin- gue. L'ASPETTO considerato quale categoria concettuale quasi universale trova una presentazione molto suggestiva soprat- tutto nelle opere sull'inglese; per poter meglio affrontare le diatinzioni aapettuali slovene ho consultato alcuni lavo- ri sul russo e aul ceco; per la parte italiana - oltre alle poche opere dedicate a questa lingua romanza2 - sono state molto preziose le ricerche sull'opposizione aspettuale in francese, nella lingua cioe che in questo settore presenta una fondamentale analogia con l'italiano. l. Al problema e dedicato in particolare il par. 3.3. 2. La diaaertazione e etata consegnata nel luglio 1980 e quindi non mi sono potuta avvalere delle preziose con- s tatazioni di P. Bertinetto. Cfr. P. Bertinetto, Il carat- tere del processo ("aktionaart") in italiano. Froposte, sintatticamente motivatef per una tipologia del lesaico verbale. In: Tempo Verba e - Strutture Quantificate in Forma Logica. Atti del seminario. Accademia della Crusca, Firenze 1981. 82 J.2.1. ASPETTO vs AKTIONSART: SOGGETTIVO vs OGGETTIVO La maggior parte degli autori fonda la propria distinzione tra l'ASPETTO e l'AKTIONSART sulla base dell'opposizione soggettivo vs oggettivo. Secondo Christmann, ad esempio, nel caso dell'AKTIONSART si tratterebbe delle differenze oggettive delle azioni, mentre l'ASPETTO sarebbe il modo in cui un'azio- ne viene considerata soggettivamente dal parlante1 • Analoghe interpretazioni vengono offerte anche da altri autori. Da os- servare per~ il fatto che le loro definizioni si riferiscono alle piu svariate lingue: romanze e slave in genere, l'ukrai- no e lo sloveno2• D'altra parte ci sono poi anche studiosi che invece invitano a rifiutare nella linguistica "denominazioni alla moda che non dicono niente, quali soggettivo e oggettiva3 11 • J.2.2. ASPETTO E AK~~ONSART: CARATTERIZZAZIONI INTERNE Tutta una serie di aspettologi accusano la confusione termi- nologica e concettuale, mettendo in rilievo la necessita di tener distinti. due fenomeni diversi: l 'ASPETTO e 1 'AKTIONSART. Per molti l'ASPETTO si manifesterebbe nell'opposizione PER- FETTIVO vs IMPERFETTivo4• Secondo alcuni5 soltanto le lingue slave possederebbero un completo sistema aspettivo (ASPEKT- SYSTEM). Eppure nemmeno tra gli studiosi che avvertono il problema concettuale c'e uniformita nella caratterizzazione interna dei due fenomeni da distinguere. Tanto per illustrare con qualche esempio - a cui potrebbero aggiugersene altri - ecco il seguente confronto terminologico: l. Christmann (1959), p.2. 2. Cfr. Stobitzer (1968), p.239; Nehls (1972), p.182; Raith (1969), p.65; Manning (1959), pp.3o-Jl; Ramovš (1952), p.124. 3. Bezlaj (1948), p.206. 4. Qfr. Raith (1951), pp.3o-31; Hofmann (1955), p.86; Sabršula (1962), p.168; Jensen (1963), p.62; Pollak (1970), p.45; Stobitzer (1968); pp.19-20 ecc. 5. Ad es. Hofmann (1955), p.86 83 autore ASPETTO AKTIONSART ASPEKT_ MODE D'ACTION STOBITZER VOLLENDET (A) DURATIV (B) (1968), pp.19-20 PERFEKTIV (C) RAITH PERFEKTIV (C) VOLLENDET (A) (1951)' p.30 GESCHEHEN DURATIV (B) PERFEKTIV (C) LECOINTRE DURATIF (B) PERFECTIF (C) (1970), p.337 ACCOMPLI (A) 3.2.3'. SIGNIFICATO LESSICALE DEL VERBO Anche i fautori del carattere soggettivo della categoria dell'ASPETTO riconoscono l'incidenza della realta circostan- te - quindi dell'oggettivo - sulla deciaione soggettiva del parlante, posto davanti all 'alternativa di scegliere tra i due termini aspettivi in opposizione1• Spitzbart osserva che nel verbo slavo l'ASPETTO e l'AKTIONS- ART appaiono spesso uniti2• Analogamente Lucchesi segnala come in italiano "sia arduo talvolta distinguere fra aspetto grammaticale e aspetto lessicale"3. Diversi autori sottolineano il ruolo decisivo delle differen- ze fondamentali nel significato lessicale dei verbi per la problematica in questione4. Di conseguenza i verbi vengono raggruppati in due classi fon- damentali: da una parte quelli la cui attivita e limitata a un solo momento oppure presuppongono un traguardo (ad es. sorprendere), dall'altra invece quelli la cui attivita non inizia per essere completata (ad es. ~)5. l. Cfr. Šabršula (1961),, p.152; Stobitzer (1968), p.2o; Hilty (1965), p.275. 2. Spitzbart (1954}, p.59 3. Lucchesi (1971), p.266 4. Cfr. Schogt (1964), p.4 5. Cfr. Pollak (1970), pp.45-46: "Schon sehr frUh bat man eine kategorielle Differenzierung der Verba vorgenommen, die erst in neuerer Zeit filr die Aspektforschung genutzt wurde. Diez unterschied Transitiva, deren Tatigkeit ent- weder auf einen Moment eingeschrankt ist, oder ein Endziel 84 Riguardo al primo tipo Gamillscheg parla di passaggio (Uber- gang) da uno stato iniziale ad uno successivo1, altri menzio- nano il limite, il risultato ecc •• Per le due classi vengono pero usati termini diversi, ad es. transformativ vs intransformativ (Heger) perfektiv vs imperfektiv (Hilty, Lecointre) perfektivisch vs imperfektivisch (Gamillscheg) punktuel vs durativ (Stobitzer) telic vs atelic (Garey) 2 grenzbezogen vs nichtgrenzbezogen (Andersson) conclusif vs non conclusif (Šabršula) culminativo vs durativo (Lucchesi) predel 'nyj vs nepredel 'nyj (Ivanova) 2 terminativnyj vs kursivnyj (Referovskaja) 2 limitativ ve alimitativ3 transitorisch ve nichttransitorisch (Pollak) Vendler (1967) parla di ACCOMPLISHMENT TERMS e ACHIEVEMENT TEH.MS vs ACTIVITY TERMS e STATE TERMS, mentre Bull (1968) usa le espressioni CYCLIC vs NON CYCLIC EVENTS. 3.2.4. ASPETTO E TEMPO: DURATIVITA, LIMITE NEL TEMPO, LIMITAZIONE TEMPORALE ecc. Alcuni studiosi vedono un legame tra ASPETTO e diversa durata dell'azione. Per lo piu si servono dei termini puntuale e durativo 5• Saussure propone per la illustrazione dell'opposi- zione slava (perfectif vs imperfectif) da una parte la pre- sentazione dell'azione come un punto, dall 'altra invece la voraussetzt (ergreifen, ilberraschen, bauen, etc.), und solche, derer Tatigkeit nicht begonnen wird, um vollendet zu werden (lieben, hassen, loben etc.)." l. Gamillscheg (1957), p.324 2. Citato in Schogt (1964) 3. Citato in Pollak (197or 4. Andersson (1972), a p.5 menziona in questo senso autori come Brugmann, Delbrilck, Meillet e Peškovskij. 5. Discutendo dell'ASPETTO nelle lingue romanze anche Klum (1961) e Lecointre-Galliot (1970) si servono delle stesse caratterizzazioni. 85 sua presentazione sulla linea del tempo1 • Della non-durativita nel caso dei verbi PERFETTIVI sloveni parla la grammatica di Ramovš 2, mentre Bezlaj si oppone, os- servando che l'azione PUNTUALE e l'azione PERFETTIVA non sono la stessa cosa3. Andersson e dell'opinione che il concetto del tempo rappresenta la base della concezione di quelli se- condo cui l'ASPETTO PERFETTIVO esprimerebbe l'azione con 11 limite nel tempo4• Toporišič afferma che i DOVRŠNI GLAGOLI ("verbi perfettivi") ir.. sloveno i.ndicherebbero un 'azione temporalmente limitata5• Isačenko invece nega qualsiasi lega- me dell'ASPETTO con il tempo6• 3.2.5. DOVRŠNOST. - DOVRŠENOST - COMPLETAMENTO - VOLLENDUNG - COMPIUTEZZA ecc. Nelle definizioni dell'ASPETTO appaiono spesso il termine DOVRŠENOST (e DOVRŠNOST) e i suoi "equivalenti" in altre lin- gue. Cosi Andersson (1972), presentando l'aspettologia slava, adopera le espressioni VOLLENDUNG e VOLLENDE~, mentre Lenček (1960) nella definizione dell'ASPETTO nel sistema verbale sloveno si serve del termine COMPLETION. Marchand (1955) usa invece i termini COMPLETED e COMPLETE per le opposizioni nelle piu evariate lingue: latino, greco antico, spagnolo, francese, turco ecc ••• Di conseguenza, a p.46 e messa in ri- lievo la pretesa analogia tra l'opposizione italiana scrissi vs scrivevo e quella russa ja napisal vs ja pisal. Per provare l'infondatezza e il carattere astratto del paral- lelismo da lui proposto basti un solo esempio illustrativo: l. Saussure (1949), pp.161-162. Cfr. anche Manning (1959), p.11. 2. Ramovš (1952), p.124 3. Bezlaj (1948), p.2o9 4. Andersson (1972), p.5: "( ••• ) bei dem perfektiven Aspekt habe die Handlung eine Grenze in der Zeit, die bei dem imperfektiven Aspekt fehle." 5. Toporišič (1976), p.285 6. Si veda Isačenko (1962), p.348, dove l'autore polemizza con Ružička e accetta la linea di Dostal. 86 in sloveno, il verbo pisati, usato intransitivamente per in- dicare l'attivit~ pura dello scrivere, non ha un pendant PERFETTIVO. Percio i due paradigmi verbali italiani degli enunciati Tutto il pomeriggio scrissi con la sua matita In- quel momenta scrivevo con la sua mati ta verrebbero tradotti in sloveno con un'unica forma sem pisal. J.2.6. LIMITE DELL 'AZIONE - RAGGIUNGa:MENTO DEL TRAGUARDO In elcune definizioni appaiono caratterizzazioni quali LIMITE DELL'AZIONE o RAGGIUI~GIMENTO DEL TRAGUARDO, cosl ad esempio nella presentazione dei VERBI PERFETTIVI RUSSI, i quali, se- condo Jakobson, annuncerebbero il limite assoluto dell'azio- ne1. Esaminando i VERBI PERFETTIVI SLOVENI Lenček afferma che essi sarebbero limitati da un "absolute boundary112 • ~pero interessante che "un limite implicito nell'attribuzio- ne verbale" sia anche la base_ per definire PERFETTIVO e IMPER- FETTIVO nell'ambito del verbo italiano3. Andersson cita la convinzione di Vinogradov, secondo il quale l'ASPETTO PERFETTIVO SLAVO conterrebbe un limite dell'azione, il raggiungimento di un traguardo, o una limitazione4. Ci sono pero anche studiosi che rifiutano con decisione qual- siasi definizione dell'ASPETTO che si fondasse sul RA~GIUN­ GIMENTO DI UN TRAGUARDO, sul RISULTATO osul LIMITE dell'a- zione. In questo senso - avendo in mente cosi la situazione slava che quella romanza - si pronunciano, per es. Šabršula5 e Stobitzer1 • l. Jakobson (1932), p.76: "Exakter konnte man definieren, dass die Perfektiva im Gegensatz zu den Imperfektiva die abso- 1 ute Grenze der Handl ung ankilndigen." 2. Lenček (1966),p.68 J. Lucchesi (1972), p.184 4. Andersson (1972), p.5 5. Šabršula (1961), p.152: "Une definition de l'"aspect" fondee sur la not ion du r e s u 1 t. a t' but' effet de 1 'action, n 'est pas satisfaisante non plus." 87 J.2.7. ASPETTO COME MODO DI CONSIDERARE L'AZIONE Vari autori, cercando di caratterizzare i fenomeni aspettua- li che con tanto successo sfuggono a una loro definitiva pre- cisazione, ricorrono all'uso di metafore, prendendole soprat- tutto dal campo della percezione visiva o dall'ottica. Naert, ad esempio, definisce l'ASPETTO come, sostanzialmente il PUNTO DI VISTA sotto il quale si osserva un'azione verbale2• Secondo Isačenko l'ASPETTO permetterebbe la considerazione di un'azione verbale da due diversi MODI DI VISIONE3. Hilty, che al termine ASPETTO preferisce l'espressione PROSPETTIVA (Per- spektive), definisce questa categoria come diversi ANGOLI DI VISIONE, sotto i quali si considera l'azione4 • Similmente si esprime anche Saronne5. In numerose caratterizzazioni dell'opposizione si da impor- tanza a come l'azione viene colta nel campo visuale: l'ASPETTO PERFETTIVO la coglierebbe intera, cioe globalmente, l'IMPERFETTIVO invece, la rappresenterebbe in corso, e quindi solo in parte6• Tali opinioni si trovano, per quanto riguarda l. Stobitzer (1968), p.23: " ( ••• ) Perfektivitat ni c h t mit dem Erreichen eines Zieles gleichzuaetzen ist." 2. Naert (1960), p.J: "( ••• ) le point de vue ( ••• )" 3. Isačenko (1962), p.347: "( ••• )man vermittels des Verbal- aspekts einen bestimmten Prozess oder ein verbal ausge- drilcktea Geschehen gleichsam von zwei verschiedenen Blick- warten 'ansehen', aus verachiedener Sicht betrachten ( ••• ) kann." 4. Hilty (1965), p.274): "( ••• ) verschieden Gesichtswinkel, unter denen man die Vorgange betrachtet." 5. Saronne (1972), p.215: "Aspect is a notional category which allows for the representation of events and eitua- tions indicated in linguistic maseages from varioue points of view." 6. Hilty (1965), p.275: "In Passe simple und Imparfait ver- wirklicht die franzosishe Sprache zwei m8gliche Perspek- tiven. Daa Passe simple bringt eine Handlung als Ganzheit in den Blick, das Imparfait blendet Anfang und Ende aus und richtet das Augenmerk nur auf den Verlauf, das heiset auf das, was zwischen Anfang und Ende liegt." 88 la situazione francese in Šabršula, il quale, ricollegandosi all'idea di Cerny e di Saussure, parla nel caso della PERFET- TIVIT~ della nozione di un'azione globale, riassunta, conden- ssta, concentrsta1 , ncnchein Christmann2 e in Hilty3. Per la situszione italiana si esprime in tal senso Lucchesi4 , per quells inglese Nehls5. Uil'opinione analoga si e fatta strada anche tra gli aspetto- logi che studiano le opposizioni nelle lingue slave. Isačen­ ko, sd esempio, accoglie la proposta di Saussure, sviluppata anche da Ružička e Dostal, secondo la quale il processo es- presso PERFETTIVAMENTE starebbe racchiuso entro il campo vi- suale del parlante, sarebbe cioe considerato dal di fuori e visto nella sua interezza6• Similmente si esprimono anche Panzer e Hopper, riferendosi il primo al caso ceco7 , il se- condo a quello russo8 • - Nel trattare le relazioni aspettuali Hermann si esprime meta- fo~icamente presentando come COMPLESSIVO il caso in cui il parlante si sposta ALL'INTERNO dell'azione, e come CORSIVO, invece, quello in cui la osserva DAL DI FUORI9. l. Šabršula (1961), p.152 2. Christmann (1959), p.6: "( ••• ) beim passe simple ( ••• ) sieht ihn punktuel, d.h. als Ganzes, wahrend er ihn beim imparfait durativ, in seinem Verlauf, betrachtet. 11 3. Cfr.la nota No 6 della pagina precedente. 4. Lucchesi (1971), p.238: "( ••• ) il passato remoto lo (11 fatto, oss.T.M.) riferisce ( ••• ) come un giudizio comples- sivo e globale: ( ••• )" 5. Nehls (1972), p.183: "Er kann ihn entweder komplexiv in seiner Ganzheit oder als im Verlauf begriffen darstellen. 11 6. Isačenko (1962), p.348: "( ••• ) geschlossen im Blickfeld des Sprechers ( ••• ) in seiner Gesamtheit Ubersehen." 1. Panzer (1976), p.79: "( ••• ) der pf. Aspekt - als Ausdruck der Gesamtheit, Totalitat. 11 8. Hopper (1976), p.56: "( ••• ) a view of the event or action as a whole ( ••• )" 9. Hermann (1927), pp.213-214 89 Questa metafora1 - SICHT VON INNEN vs SICHT VON AUSSEN - e entrata anche negli studi sia sulle lingue slave2 che eull' inglese3 e su quelle romanze4 • -- Confrontando l'applicazione di questa metafora all'opposizio- ne russa čital vs pročital offerta da Isačenko5 con la carat- terizzazione dei due paradigmi francesi passe simple ve impar- 6 . fait nella proposta di Hilty salta subito agli occhi che i due studiosi si esprimono in maniera preseocch~ identica. Eppure gia nel 1936 Hermann esprime il proprio dubbio circa il carattere puramente soggettivo (visione dal di fuori ve visione dal di dentro) dell'opposizione slava DOVRŠNIKI vs NEDOVRŠNIKI, sospettando l'influsso della durata dell'azio- ne7. E infatti l'identita delle situazioni aspettuali slava e romanza e fasulla. Basti esaminare la frase slovena Sedla je in tri ure brala con la combinazione di un DOVRŠNIK e un NEDOVRŠNIK, anche se le due azioni dovrebbero essere "osservate dallo steeso punto l. Cfr. Pollak (1970), p.16o 2. Isačenko (1962), p.348 3. Charleston (1955), p.269 4. Hilty (1965), p.275 5. Isačenko (1962), p.348: "Drilcken wir einen Vorgang vermit- tels eines IMPERFEKTIVEN Verbs aus t z. B. OH -, l·1Ti eT oder OH 4~T~~ , so stehen wir gleichsam inmltten des Vorganges, den wir nicht ilbersehen, dessen Beginn und Ende uns verborgen ist und den wir folglich nicht als ganzheit- liches, zusammengefass~tes Geschehen auffassen konnen ( ••• )" 6. Hilty (1965), p.275: "Das Passe simple bringt eine Hand- lung als Ganzheit in den Blick, das Imparfait blendet An- fang und Ende aus und richtet das Augenmerk nur auf den Verlauf, das heisst auf das, was zwischen Anfang und Ende liegt." 7. Cfr. a p.264: "Inwie~eit die beiden Aspekte des slavischen und hebršischen Verbs (perfektiv und imperfektiv) nur den Unterschied von nichtkursiv und kursiv darstellen, inwie- wei t sie gelegentlich auch den zwischen nichtdurativ und durativ, also eine sachlich-lexikalischen, decken, bleibt kilnftiger Forschung vorbehalten." 90 di vista", e precisamente dal di fuori, come del resto appare nella versione italiana con due PERFETTI Si aedette. e lesae per tre ore oppure l'esempio Je dolgo brala? - Ob dveh, ko sem stopila v sobo, - --- ll še brala. Ha letto per molto tempo? - Alle due quando aono entre- ta nella camera. leggeva ancora dove il testo aloveno uaa, aia per la viaione globale che per quella corsiva, aempre il NEDOVRŠNIK, mentre la veraione ita- liana rispecchia anche formalmente questi due modi diverai di considerare l'azione. Anche Stobitzer, che peraltro conosce bene la aituazione eepettuale romanza, e pero convinto che pure le lingue slave siano in gredo di offrire al parlante una scelta soggettiva tra la variante PERFETTIVA e quella IMPERFETTIVA per ogni unita verbale leasicale, secondo la formula analogica1 s acrivevo ve scrisse = pisal je ve napisal je Secondo lui la variante PERFETTIVA slava potrebbe indicare cosl l'azione nella ~ua globalita come anche una sua fese soltanto (1 'inizio o la fine). L'autore si referisce alle "coppie pure" di verbi, quando cioe il significato leaaicale dei due verbi e identico. Sebbene riconosca che l'AKTIONSART (tipo d'azione) qualche volta puo imporre al parlante l'uso di un determinato ASPET- T02, rieulta tuttavia evidente che Stobitzer non si rende conto che questa eituazione non e affatto un'eccezione e che le coppie pure sono molto meno generali di quanto non creda. E infatti, va e poseibilita di scelta soprattutto per le l. Stobitzer (1968), pp.19-20: "Der Aspekt gibt Auskunft liber die von Sprecher gewahlte Betrachtungsweiee einer Verbal- handlung, d.h. dieeer hat die M6glichkeit, eich fiir daa eine oder andere Glied der Aepektoppoeition eelbat zu ent- scheiden. Er kann eine Handlung ale vollendet (perfektiv) oder unvollendet (imperfektiv) darstellen, wozu ihm die Sprache Verbpaare zur Verttlgung stellt." 2~ Stobitzer (1968), p.2o 91 azioni cicliche per esempio umirati vs umreti o pisati nalogo vs napisati nalogo, e non, invece, per la maggioranza delle azioni non cicliche, ad esempio deževati o pisati s svinčni­ kom ecc •• L'enorme numero delle azioni non cicliche (attivita e stati), ad es. hoditi, sprehajati se, učiti se, poučevati, biti pre- hlajen, deževati, zmrzovati ecc. fa presupporre che per una gran parte delle verbalizzazioni della realta extralinguisti- ca l'opposizione aspettuale slava, che Stobitzer crede :univer- sale, non funzioni. 3.3. CONFRONTO ESPLICITO DELLE OPPOSIZIONI ASPETTUALI DI LINGUE DIVERSE: PROBLEMA TERMINOLOGICO E CONCETTUALE Alcuni studiosi dubitano dell'identita delle opposizioni aspettuali in lingue diverse facendo osservare che in queste categorie si tratta di differenze di natura non solo morfolo- gica, bensi anche concettuale1 • Se poi si pensa anche ai casi di diversita citati nel para- grafo precedente si rttiene del tutto giustificata - anche per il caso delle lingue romanze - la domanda retorica di Zandvoort: "But what is the use of a term which in the Germa- nic languages mesna something entirely different from what it means in the Slavonic languages?112 • Analogamente Schogt mette in guardia dall'uso generico di ter- mini quali ASPETTO, PERFETTIVO ecc. indistintamente cosi per la situazione linguistica slava come per quella romanza o ger- manica3. Coseriu propone di usare i termini PERFETTIVO e IM- PERFETTIVO limitatamente all'opposizione che esiste in russo, convinto che insorgono grandi inconvenienti se essi vengono usati anche per opposizioni di natura diversa in altre lingue~ l. Saussure (1949), pp.161-162; Seleskovitch (1973), p.lo5: Cfr. anche Coseriu (1976), p.lo: "Noch weniger gibt es einen Parallelismus zwischen den slawischen Sprachen und den romanischen; das romanische Imperfekt entspricht z.B. nicht dem slawischen Imperfektiv, ( ••• )" 2. Zandvoort (1962), p.2o 3. Schogt (1964), p.2 4. Akerstein (1968), p.21 92 Gli aspettologi mettono in guardia dall'uso di un solo termi- ne per indicare concetti diversi1 e sottolineano la necessi- ta di distinguere nettamente tra questi concetti a cui si de- ve poi trovare anche un nome2• Larochette, ad esempio, con- stata .:che con la coppia PERFETTIVO vs .IMPERFETTIVO nelle lin- gue romanze ci si puo riferire a qualsiasi delle opposizioni seguenti3 l. tra lessemi diversi dormire VS addormentarsi 2. tra IM e P cantavo vs cantai 3. tra paradigmi semplici e composti canto vs ho cantato 4. tra forme perifrastiche e non perifrastiche canto vs sto cantando 5. tra tipi diversi di processi reali morire vs lavorare 3.4. ASPETTO COME CATEGORIA UNIVERSALE: L'OPPOSIZIONE ROMAN- ZA lerfetto vs imperfetto E SLAVA dovršniki vs nedovrš- nik A coNFRONTO Se da un lato vari studiosi mettono in rilievo le differenze non soltanto formali tra situazioni aspettuali in lingue di- verse, dall'altro non mancano quelli che nell'ASPETTO vedono una categoria universale. Nell'ambito slavo-romanzo troviamo l'identificazione funzio- nale degli elementi aspettuali non solo nelle grammatiche pedagogiche di tipo "lo spagnolo per russi", "grammatica slovena per italiani" ecc., dove i dati linguistici relativi alle azioni passate vengono "didatticamente" semplicati - e quindi falsificati - nella formula esplici ta PRE'rEKLIK NEDO- VRŠNIKA = IMPERFETTO, PRETEKLIK DOVRŠNIKA = PERFETTO (anche se la sua validita e spesso mitigata da qualche es- l. Akerstein (1968), p.23 2. Ibid., p.21 3. lbid., p.22 93 pressione di tipo per lo piu, in genere, normalmente) 1 • Pollak, ad esempio, trova questa equazione del tutto eviden- te2, e similmente anche Lucchesi 3 e Maline4 credono nell' esistenza di una specie di analogia. Questi autori credono percio conveniente adoperare il termine ASPETTO sia per l'opposizione slava che per quella romanza5 • l. Per la lingua italiana: Grad (1957),p.57: "Pass. pross. ustreza v glavnem pretekle- mu času slovenskih dovršnih glagolov (sem kupil, ne: sem kupoval) ( ••• )"; ibid. p.78: "V splošnem ustreza imperfekt preteklemu času slov. nedovršnih glagolov." Analogamente per il francese cfr. Grad (1959), p.lo5 Fer la lingua slovena insegnata agli italiani: Kacin (1972), p.242: "Cosi, per esempio, il passato del verbo imperfettivo sostituisce l'imperfetto perche preaen- ta l'azione nella sua durata (SEM DELAL - LAVORAVO) o il ripetersi dello stesso fatto (HODIL SE!t V ŠOLO - ANDAVO A SCUOLA), mentre il passato del verbo perfettivo puo sosti- tuire tanto il passato remoto quanto il passato prossimo, perche descrive azioni compiute (S:EM VSTAL - MI ALZAI/MI SONO ALZATO)." 2. Pollak (1976), p.3o7: "Es ist angesichts dieses Sachver- halts nicht ilberraschend, in slavischen Lehrbilchern ilblich- erweise Formulierungen wie die folgende zu finden: 'Das Imperfecto de Indicativo ••• wird gewohnlich durch russi- sche imperfektive Verba ilbersetzt' (Smyckovskaja,J.A., Manual de la lengua espanola, Kiev 1965). Dasselbe gilt flir die Ubersetzung des Perfecto simple durch perfektive Verbalformen." 3. Lucchesi (1971), p.196: "( ••• ) il verbo perfettivo russo (le cui funzioni preteritali coincidono grosso modo con quelle del nostro passato remoto) ( ••• )" 4. Maline (1958), p.874: "C'est ainsi que, par exemple, le russe actuel possede a 1 'indicatif: trois tempa pour l'im- perfectif (un present, un passe a valeur de duree ou d 1 in- acheve, qui equivaut plus ou moins a l'imparfait, ( ••• )" 5. Pollak (1970), p.16o: "Auf den Zusammenhang zwischen dem slavischen Verbalaspekt und der Opposition Imparfait/Pas- se simple (bzw. deren Entsprechungen in den anderen roma- nischen Sprachen) habe ich mehrmal hingewiesen. Der Grad der Ubereinstimmung berechtigt durchaus die Verwendung des T~rminus Aspekt filr das genannte romanische Opposi- tionspaar." Lucchesi (1971), p.182: "Bastera dire che per aspetto in- tendiamo quello che si intende, e che si e sempre inteso, nelle lingue slave: la differenza che passa fra voci ver- 94 Tra le due situazioni ~spettuali - prescindendo dalle diffe- renze di natura formale - Stobitzer vede un rilevante accor- do1. In base alle analisi dei dati linguistici, invece, condivido completamente la convinzione di Spitzbart,il quale considera quale causa principale delle incomprensioni tra gli aspetto- logi la conoscenza solo superficiale - o in ogni caso non sufficiente - dei rispettivi campi di ricerca 2• Gli specia- listi di una lingua, infatti, non conoscono a fondo la situa- zione linguistica in un altro idioma, eppure si affrettano a trarne delle conclusioni che poi sfruttano per le proprie analisi. Cio appare con tutta evidenza in Stobitzer,la cui familiarita con la lingua russa risale alla lettura di libri di testo o grammatiche di detta lingua, di cui ha quindi una conoscenza indiretta3; oppure in Saronne, che cerca di giustificare "il fatto che non sia possibile identificare completamente l~im­ perfetto col preterito imperfettivo e il passato remoto col preterito perfettivo delle lingue slave" con la mancanza di un trapassato slavo4. Avremo ancora modo di vedere che il problema e assai piu complicato. 3.5. TENTATIVI DI PROVARE STATISTICAMENTE L'ACCORDO FUNZIO- NALE TRA LA CATEGORIA ASPETTUALE SLAVA E QUELLA ROMANZA In base alle proprie analisi statistiche della prosa narra- bali imperfettive e perfettive. Nell'italiano questa oppo- sizione si riscontra nell'ambito delle forme grammaticali del passato, dove e possibile distinguere da una parte l'IMPERFETTO, dall'altra il PASSATO RFNOTO, il PASSATO PROSSIMO e il PIUCCHEPERFETTO. (Questi ultimi tre tempi, pur essendo diversi fra loro per altri riguardi, hanno in comune, anche se non sempre nella stessa misura, il carat- tere della perfettivita." l. Stobitzer (1968), p.239: "Abgesehen davon, dass im Fran- zosischen der Aspekt vom Tempus ausgedrilckt wird, im Rus- sischen aber vom Infinitiv, konnen wir damit eine deutli- che Ubereinstimmung feststellen." 2. Spitzbart (1954), p.57 3. Stobitzer (1968), p.16 4. Saronne (1970), p.273 95 tiva slava e romanza, in particolare russa e francese, Pollak constata - prescindendo dalla diversa strutturazione morfolo- gica - il fondamentale accordo funzionale nella distribuzione degli elementi PERFETTIVI da una parte e IMPERFETTIVI dall' altra (8o-9o%) 1 • Analoghi sono i risultati di Klein. Secondo quest'ultimo il meccanismo funzionale dell'opposizione aspettuale sarebbe quasi identico nelle lingue slave e nel francese2• Pur essendo consapevole dell'incidenza diversa del tipo dell' azione (AKTIONSART) sull'ASPETTO,l'autore constata nelle due lingue messe a confronto (il francese e il russo) una fonda- mentale solidarieta, e precisamente per quanto riguarda l'ASPETTO IMPERFETTIVO nell'8o% dei casi e l'ASPETTO PERFETTI- VO nell '86',~3. 3.6. ULTERIORI VERIFICHE STATISTICHE DELL'ACCORDO NELL'AMBITO CONTRASTIVO SLOVENO-ITALIANO Dato che le percentuali fornite da Pollak e da Klein non sem- bravano concordare con il quadro emerso dalle analisi contra- stive su vari testi sloveni e italiani ho intrapreso anche una verifica numerica dei rapporti delle forme verbali in questione. In un'opera narrativa slovena di 64 pagine (Ivan Cankar, Hlapec Jernej) e nella sua traduzione italiana di A. Bressan ho cercato nella versione italiana l'equivalente tra- duttivo ai NEDOVRŠNIKI del testo sloveno, ottenendo il se- guente risultato4 TESTO SLOVENO NEOOVRŠNIKI TESTO ITALIANO IMPERFETTO PERFETTO (PP,PR,TP) TOTALE NUMERO 313 256 569 PERCENTUALE 55,ol% 44,99% 100% l. Pollak (1970), p.161 e p.166 2. Klein (1971), p.254 3. Klein (1971), p.25o 4. Nel computo sono stati esclusi i NEDOVRŠNIKI tradotti: - in modo sbagliato - tramite una forma verbale impersonale ' 1 - tramite un verbo dal significato opposto (antonimo) ;. 96 La situazione si presenta quindi alquanto diversa da quella constatata dai due studiosi, il che confermerebbe il dubbio circa la pretesa identita funzionale delle due opposizioni. ~on si deve pero dimenticare che i testi narrativi analizzati appartengono alla prosa d'arte,dove la scelta di un singolo elemento linguistico e condizionata dall'intenzione estetica - e quindi stilistica - del messaggio letterario nella sua globalita. Inoltre, cercando di ottenere anche nella versione nella lingua d'arrivo un effetto complessivo quanto piu vici- no a quello dell 'originale anche il traduttore si treva spes- so costretto a ricoDrere a procedimenti specifici della se- conda lingua: non sempre cio gli permette di tener conto del- le sfumature di ogni singolo elemento linguistico dell'origi- nale. Di conseguenza ho effettuato una seconda verifica, questa volta su un testo non-letterario di 35 pagine (J.Pogačnik, Riflessi dei movimenti letterari europei nella letteratura slovena antica) e sulla sua versione slovena. Si e proceduto in senso contrario: al PERFETTO (PP, PR, TP) italiano si e cercato l'equivalente nella traduzione slovena, con il se- guente esito TESTO ITALIANO PERFETTO (PF,PR,TP) TESTO SLOVE.NO DOVRŠNIKI NEDOVRŠNIKI TOTALE NUMERO 93 59 152 PERCENTUALE 61,18% 38,81% 100% Anche se qui la percentuale del DISACCORDO risulta inferiore rispetto all'analisi precedente (38,8% vs 44,9%) la forte discrepanza nella distribuzion~ dei paradigmi italiani e slo- veni messi a confronto induce a presupporre nelle due opposi- zioni aspettuali l'esistenza di alcuni criteri diversi. Nel corso delle ricerche empiriche e risultata con tutta chiarez- za l'incidenza del contenuto verbalizzato stesso sulla per- - con un paradigma appartenente ad un'altra sfera tempora- le o modele (il PRESENTE, il CONDIZIONALE ecc.) 97 centuale dell ' 11 ACCORDO". Infatti, la presenza di alcuni con- tenuti extralinguistici fa aumentare il tasso, _in certi al tri lo fa abbassare. Diventa quindi chiaro che l'analisi statisti- ca su un campione di estensioni limitate e circoscritta a un solo tipo di testo (narrativo) non puo offrire un'imm~gine fedele della realta linguistica, ed e percio di ~carso valor~ scientifico nonche di nessun aiuto neri'a prassi 'glottodidat- tica. Occorrerebbe invece individuare tutti i criteri delle due opposizioni che nella costruzione dei testi concorrono alla scelta dell'uno o dell'altro paradigma. 4. RISULTATI DELL'ANALISI EMPIRICA E MODELLI GRAFICI ESPLI- CATIVI La ricerca e stata indirizzata oltre che all'esame della si- tuazione nella prassi glottodidattica e della letteratura scientifica anche all'analisi semantica della funzione dei paradigmi in questione nonche alla costruzione del modello grafico esplicativo del loro funzionamento. 4.1. TIPI DI AZIONI E LORO VERBALIZZAZIONI I1 SLOVENO E IN ITALIA1'JO 4.1.1. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DI UN SEGMENTO DELLA REALr:tl. EXTRALINGUISTICA E LE SUE FOSSIBILI VERBALIZZAZIONI Il segmento della realta circostante indicata dalle espres- sioni dormire/essere sveglio, rispettivamente spati/bedeti, potrebbe avere la seguente rappresentazione grafica l>ORMl~E •• 1 ~ # vr k l 1 ' ~. r \\ 1 II :'l 1 ESSERe { l\ 1 l 1 ~'41:~10 /, I~ 1 •/ A -· ---f f) 1 \\ 1 1 ,, 1 1 I ~· E'SSEl\E 1 _ ~VE:GUO t ---- ---- --t---;t-1------·~ f „ 98 Per la sfera del passato, fasi nelle due lingue verbalizzazioni delle principali l. A ~akrat ~ še (ND) 2. B A quell'ora era ancora sveglio Poteffi se je začel pogrezati v sen Poi comincio ad addormentarsi (IM) ( D) ( P) J. B-D ;J.o minui;~,'~se je uspaval" (pogrezal v sen) (ND) 4. C 5. D Gli ci sono voluti dieci minuti per addormentarsi Takrat se je uspaval (pogrezal v sen) In quel momenta si addormentava/si stava addormentando Ob 6h je zaspal./Potem je zaspal Alle sei si addormento./Poi dorm1. (P) (ND) ( IM) ( D) (P) stilisticamente: Alcuni minuti dopo si addormentava (IM) 6. D + (B-D) V dveh minutah je zaspal (D) In due minuti si addormento (P) 7. D + (D-H) Za deset minut je zaspal (D) Si addormento per dieci minuti (P) 8. D-H Šest ur je spal/Otrok danes ni spal (ND) Dorm1 per sei ore/Oggi il bambino non ha dormito ( F) 9. E Ob petih (takrat) je spal (ND) lo. F 11. G 12. F-H 13. H Alle cinque (allora) dormiva/stava men do Potem se je začel prebujati Poi cominio a svegliarsi Takrat ~ (ravno) prebu.jal dor- ( IM) ( D) ( P) (ND) In quel momenta si svegliava/si stava svegliando (IM) Celih pet minut se Gli ci sono valuti svegliarsi Takrat se je zbudil ,je pre bu.i al (lrn) alcuni minuti per ( I') ( J;) In quel momenta si sveglio (I) stilisticamente: Alcuni minuti dopo si svegliava ( n:.) 14. H + (F-H) V dveh minutah ~ popolnoma zbudil (L) 99 15. I In due minuti si sveglio completamente Takrat ~ že bedel A quell'ora era gia sveglio1 (P) (ND) ( r:rv:) 4.1.2. PU~TO DI FARTENZA PER UN'INTERPRETAZIONE ALTERNATIVA DELLE OPFOSIZIONI ASFETTUALI SLOVENA ED ITALIANA Le analisi del significato delle forme verbali messe a con- fronto hanno confermato le constatazioni di quegli autori che vedono la base delle distizioni aspettuali nelle opposizioni di tipo PUNTO vs LINEA e FERSISTENZA rn UNO STA'TO vs PASSAG- GIO IN UNO STATO. Sembra infatti che proprio le diverse com- binazioni di questi elementi oppositivi di base abbiano por- tato alle opposizioni aspettuali attuali di lingue diverse 2 • 4.2. LA VERBALIZZAZIO.NE D~LLE AZIOiU IH SLOVENO: LA CATEGOHIA LEL glagolski vid Toporišič (1976), a p.285 presenta quali azioni "temporalmente limitate" quelle che vengono espresse tramite un DOVRŠNIK (ad es. počiti, poplesati, zaigrati ecc.) e solo eccezional- mente da un NEDOVRŠNIK (ad es. nesti/= odnesti/, pisati/= sporočiti/ ecc.). Secondo questa presentazione le azioni in- dicate per mezzo di un NEDOVRŠlGK, ad es. deževati ( piovere), delati (lavorare), biti bolan (essere ammalato) ecc., cioe le azioni NON CICLICHE, non potrebbero essere considerate come "temporalmente limitate". Eppure anche queste - in contesti adatti - vengono presentate tramite il ND tanto nella loro fase mediana, quanto intere, considerate cioe dall'inizio alla fine, e quindi "temporalmente limitate", come del resto dimostrano i seguenti esempi l. Poiche nell'illustrazione delle diverse fasi tramite ver- balizzazioni si e cercato di rimanere nell'ambito di un solo segmente extralinguistico, qualche enunciato puo ri- sul tare forzato o goffo. ~pero ovvio che alle fasi che qui non hanno trovato una loro verbalizzazione felice, in altre azioni corrispondono espressioni linguisticamente del tutto ineccepibili. 2. Cfr. Bezlaj (1948), p.208 100 Film Je trajal že tri ure, zato smo se začeli dolgocasiti in ga glasno komentirati. (Il film durava gia da tre ore, percio abbiamo cominciato ad annoiarci e a commentarlo ad alta voce) Film je trajal štiri ure, tako da smo se vrnili domov zelo pozno. (Il film e durato quattro ore, cosl siamo torna- ti a casa molto tardi) ~ pero vero che il verbo da solo - sia esso DOVRŠEN o NEDOVR- ŠEN - non esprime ancora un'azione concreta, ma soltanto con- tribuisce - insieme con l'intero contesto verbale e situazio- nale - alla sua espressione. 4.2.1. INTERAZIONE TRA LA NATURA DELL'AZIONE E IL TIPO DI VER BO L'esame dei singoli sensi espressi per mezzo di DOVRŠNIKI e NEDOVRŠNIKI ha portato alle seguenti constatazioni - il DOVRŠNIK indirizza l'attenzione verso il punto cruciale di un'azione (che puo essere di qualsiasi durata) - il NEDOVRŠNIK indirizza l'attenzione verso la fase "omoge- nea", durativa. Il senso complessivo, la presentazione dell'azione concreta e invece affidato all'interazione del verbo e del contesto. La natura dell'azione spesso incide sul tipo di verbo. Cosl, ad esempio, le azioni di durata casl breve da essere incompa- tibile con un intervallo di tempo (ad es. a lungo, tre minu- 11, ecc.), sono sentite quasi "puntuali" e vengono espresse tramite un DOVRŠNIK, ad es. Balon je počil (Il pallone ~oppio) *Balon je počil tri minute (*Il pallone scoppio per tre minuti) B A I A 101 Una serie di azioni di questo tipo, cioe cicliche, puo invece costituire una nuova azione non ciclica secondaria, compati- bile con la determinazione temporale di tipo a lungo ecc., ad es. Baloni so pokali tri minute (1 palloni scoppiarono e: B,·~;".· 1R]B,,, ! 1 ) ! ; i' _A _______ . , 'r · ' -.\ A per treminuti) __________ __!:___ Le azioni non cicliche si possono scomporre in un inizio, una fase durativa piu o meno "omogenea", e una fine Z.ASPATI 7APE·n ZAlETI OE LATI ZAČl::TI f'l~ATI SPATI PETI DELATi PISATI ('Z.BUDITI SE) NEHATI PETI NE HllTI DELATI N E.HATI Pl.:::.Jffl t Tale azione, considerata sia nella sua fase mediana che nella sua globalita viene indicata tramite il NEDOVRŠNIK (ad es. delati /lavorare/)1 mentre la sua fase iniziale e quella fina- le sono espresse tramite i verbi fasali začeti /cominciare a/ e nehati /smettere di/. Alcune azioni dispongono per indica- re la loro fase iniziale di un apposito DOVRŠNIK, ad es. zaspati vs spati, zboleti vs biti bolan, zapeti vs peti /addormentarsi vs dormire, cominciare a cantare vs cantare, amalarsi vs essere amalato/. Per molte altre azioni, come ad esempio delati /lavorare/, deževati /piovere/ ecc. invece, non esiste questo speciale verbo incoativo. Le azioni cicliche si distinguono soprattutto per la loro fase puntuale - il passaggio da uno stato ad un altro -, a cui puo pero essere aggiunta - a seconda delle caratteristi- che di ogni azione concreta - anche una fase preparatoria piu o meno lunga, ad es. 102 PO~ITI • POSTATI V-RALJ e=- - - l-i.APISA Ti t.'A LOG.O PRITI Nel caso di azioni cicliche il DOVRŠNIK sloveno sottolinea il punta conclusivo dell'azione, cioe il raggiungimento del suo limite interno, il passaggio ad uno stato qualitativamente diverso, mentre il NEDOVRŠNIK sottolinea la fase preparato- ria, durativa. 1Ul1f\ETI (D) • (sm MRrEv) ----·-a- u111 ~ATI ( Nl>) 1 ( 61TI -ŽIV) J t Lo stesso NEDOVRŠNIK puo inoltre mettere in rilievo il carat- tere durativo della ripetizione abituale di quest'azione ci- clica, mentre l'identica situazione extralinguistica puo es- sere verbalizzata anche per mezzo del DOVRŠNIK, che pero accentua la fase conclusiva di ogni singola azione, compo- nente costitutiva della ripetizione abituale POKA rl (No) (- - -·- - ---, POC lil (D) rltrrID t~ t.- Anche in questo caso non tutte le azioni dispongono della cop- pia verbale: se nel caso di "arrivare" si ha ~ccanto al D priti anche il ND prihajati per sottolineare la natura dura- tiva sia della fase preparatoria che della ripetizione abitu- 103 ale, nel caso di "accendere" ad es., non si ha un NEDOVRŠNIK accanto al DOVRŠNIK zakuriti, quindi Vsak dan ,je prišel točno (D) Vsak dan ·,je priha,j al točno (ND) ma solo Vsak dan je zakurila peč ( D) Le azioni che sono normalmente cosiderate non cicliche, e ven- gono di conseguenza espresse tramite il ND, in un contesto adatto possono diventare cicliche: in tal caso dispongono di un DOVRŠNIK che punta sul momento conclusivo dell'azione, ad es. Odspala je svo,j ih osem ur (D) (Ha dormito le sue solite otto ore) secondo il modello Napisal je nalogo (D) (Ha fatto il compito). Sia un DOVRŠNIK che un NEDOVRŠNIK possono - in un contesto adatto - riferirsi ad azioni e fasi diverse. Cosl i due enunciati seguenti Eno uro sem pisal nalogo.- V eni uri si napisal nalogo?! si riferiscono alla stessa azione extralinguistica, e preci- samente all'azione della durata di un'ora e con il limite raggiunto, solo che quella con il D accentua la BREVITA ~ell' intervallo temporale in cui l'azione e etata concluaa, mentre la veraione con il ND puo sottolineare la LUNGHEZZA del tempo impiegato dall'azione. La "brevita" e la "lunghezza" hanno qui carattere relativo, in quanto frutto del giudizio sogget- tivo del parlante Si tvAP15.Al. l\iALCt;.O t 104 Cosi nel caso di azioni cicliche singole il DOVRŠNIK puo ser- vire ad indicare sia l'intera azione (a), sia il momento cruciale (b), mentre il NEDOVRŠNIK puo servire ad indicare la fase durativa presentata sia parzialmente (c) sia globalmen- te (d), ad es. (a) Prišli smo v eni uri (D) ( b) (c) (d) (Siamo arrivati in un'ora) Prišli smo ob štirih (Siamo arrivati alle quattro) Takrat je umiral (Allora stava morendo) Umiral je dva meseca (Agonizzo per due mesi) (a) (b) r.1.1 (c) L4':±-- • ~' (d) 4.3. VERBALIZZAZIONE DELLE AZIONI PASSATE IN ITALIANO: CATEGORIA DELL'ottica ( D) (ND) (ND) Le lingue romanze hanno sfruttato le distinzioni aspettuali di base (PUNTO ve LINEA, PASSAGGIO AD UNO STATO vs PERSEVE- RAMENTO IN UNO STATO) diversamente dalle slave. La distinzione aspettuale e formalmente espressa nella sfera del pasasto: il PERFETTO presenta l'azione passata dal momen- to dell'atto linguistico, cioe da lontano, e la ingloba di conseguenza intera nel campo visuale, ad es. a1 Arrivo al traguardo in due ore . a2 Arrivo al traguardo alle tre in punto b1 Infine parlo b2 Parlo per due ore 105 c Per due mesi scrisse ogni settimana una canzone d Per due mesi lavor~ dieci ore al giorno L L'IMPERFETTO, invece, presenta l'azione da un punto situato all 'interno dell'intervallo temporale dell'azione osservata. Si immagina quindi uno spostamento del parlante dal momento dell'atto linguistico verso un nuovo punto di riferimento, questa volta nel passato. L'azione e da ll colta da vicino, e di conseguenza soltanto in parte: in quel momento e gia e ancora in atto a Allora si avvicinavano con rapidita b Allora X stava parlando/parlava di politica c In quel periodo arrivava alle sette in punto d In quel periodo lavorava dalle sette alle due Come punto di partenza per l'interpretazione dell'IMPERFETTO nella sua funzione di presentare corsivamente le azioni puo servire il cosiddetto SCHEMA DI INCIDENZA (Pollak: coppia di azioni di cui una inizia quando l'altra e gia in corso). 106 Particolarmente illustrativi sono i casi dove il PERFETTO in- dica 1 'atto della precezione visiva e l'IMPERFETTO l'azione osservata, ad es. S 285 Guardo verso la finestra per vedere se fosse gia giorno, ma non si vedevano ne la finestra ne i vetri. S 24 Le guardai il viso. Era nero. Il punto di riferimento puo essere pero anche meno esplicita- to. Oltre che essere suggerito da un altro predicato verbale, ad es. quando entro, o da una determinazione temporale, ad es. al suo arrivo, allora, ecc., puo essere recuperabile dal con- testo. Da osservare il parallelismo dell'IMPERFETTO e il PRESENTE nella loro funzione corsiva: entrambi servono infatti ad es- primere un'azione singola o una ripetizione abitudinaria che in un dato momento e gia e ancora in atto a1 Ora piove. Sta arrivando. b1 Allora pioveva. Stava arrivando. a 2 X lavora dalle sette alle due. X fuma tre sigarette al giorno X lavorava dalle sette alle due. X fumava tre sigarette al giorno L Nel caso di azioni cicliche i due paradigmi possono servire oltre che alla visione corsiva della parte preparatoria o dell 'abi.tudine, anche ad indicare il punto culminativo dell' azione, e quindi posteriore rispetto al punto di osservazio- ne (come sostituti del FUTURO e del CONDIZIONALE COMPOSTO rispettivamente), ad es. Pietro viene, questo e certo Pietro veniva, questo era certo 107 L L'IMPERFETTO puo inoltre sostituire i paradigmi nel periodo ipotetico irreale del passato, ad es. Se lo sapevo, te lo dicevo (= Se lo avessi saputo, te lo avrei detto) Da notare il suo uso stilistico: siccome si puo presentare corsivamente soltanto la fase durativa di un'azione, e ovvio che le azioni di brevissima durata o le fasi conclusive non sono compatibili con l'ottica corsiva. L'uso dell'IMPERFETTO in questi casi provoca un contrasto che ha funzione di atti- rare 1 'attenzione del destinatario, sorprendendolo1, ad es. Due minuti dopo la bomba esplodeva Poi aggiungeva: ( ••• ) t - _L L'uso stilistico dell'IM non e pero estendibile alle azioni non cicliche. Gli esempi che seguono illustrano 1 due usi dell'IM. Nel pri- mo caso si tratta di un'azione non ciclica presentata corsi- vamente, nel secondo invece un'azione ciclica nel suo punto di passaggio: qui l'uso dell'IM e stilistico: l. Un'interpretazione analoga si potrebbe dare del cosiddet- to im~erfetto onirico, mentre l'imperfetto di cortesia sareb e, secondo me, riconducibile alla funzione corsiva dell 'imperfetto. 108 M 3o4 M 3o7 Nel '92 passb allo Studio di Padova, dove rima- se fino al 1610. A Padova si trovo meglio: il governo di V~nezia gli termetteva di combattere piu liberamente contro 'arlstotelismo. Finalmente nel 1744 la censura permetteva la stampa del Dialoga dei massimi sistemi, fino allora ristampato alla macchia: la morte della scolastica era riconosciuta anche ufficialmente. 4.4. DISTINZIONI ASPETTUALI NELLA COSTRUZIONE DEL TESTO 4.4.1. MESSA IN RILIEVO DELLE AZIONI TR.AMITE COPPIE ASPETTUALI Se lo sloveno dispone per la verbalizzazione delle azioni non cicliche di un solo paradigma, il NEDOVRŠNIK, tanto per la visi one corsiva. quanto per quella globale, 1 'i taliano si ser- ve dell'alternanza tra le due possibilita espressive per co- struire il testo narrativo. La stessa azione puo infatti ve- nir presentata globalmente, dall'inizio alla fine, oppure vis- ta parzialmente in un"punto"soltanto del suo svolgersi \ L L Ecco due coppie di enunciati con la stessa azione presentata in due modi diversi M 5o7 M 126 .P., nato a Napoli il 1802, morto nella difesa di Venezia il 1848, visse in quel clima di nobilt~ e di entusiasmo che fu il periodo di preparazio- ne del riscrgimento.~ Le sue opere sono, non l'espressione armoniosa di una salda fantasia di poeta, ma lo specchio di quella mescolanza di vivacita popolaresca e di classica e ideale raffinatezza che era la Firenze del suo tempo. ~- 109 M 570.Risentl del periodo di trapasso in cui visse, in quanto, legato alla fede ed attretto