134 kronika Casopis za slovensko krajevno zgodovino 37 i989 CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLA NAZIONALITŔ ITALIANA NELLA REPUBBLICA SOCIALISTA DI JUGOSLAVIA E SLOVENIA amalia petronio E. Sapir: »Le lingue sono entitŕ dinamiche, in uno sviluppo, che vanno di pari passo con l'esperienza, la condizionano e ne sono condizionate. Ogni progresso sociale e culturale, per essere autentico, puň avvenire soltanto per il tramite di quella lingua attorno la qua- le si č formata storicamente, una comunitŕ: altrimenti si avrŕ un'esperienza d'attacco, artificiale, imposta dall'alto e nella maggior parte dei casi incomprensi- bile.« La nazionalitŕ italiana vive nella Repubblica socia- lista federativa di Jugoslavia; per lo piů nella repub- blica socialista di Croazia e nella repubblica socialista di Slovenia, una nazionalitŕ che ha dovuto cimentarsi in diverse battaglie per poter conservare la sua identi- tŕ in due realtŕ statali differenti culturalmente e come approccio nella realizzazione dell'uguaglianza nazio- nale a livello costituzionale e di statuti comunah. Non trattare in modo unitario la nazionalitŕ italiana in Ju- goslavia č giŕ un affronto per la stessa, ma spesso non si puň fare diversamente; questo forse uno dei motivi che ha influito sul calo numerico della nazionalitŕ ita- liana in Jugoslavia, ma passiamo ad alcuni cenni sto- rici per capire meglio una certa realtŕ, pur sempre at- tuale. Cenni storici. — 11 territorio in questione č l'Istria una penisola in fondo all'Adriatico, deUmitata a Nord poco sotto una linea ideale che congiunge Fiu- me e Trieste, ne fanno parte le isole di Veglia, Lussi- no, Cherso e le minori che le fanno corona da vicino verso sud. Con la Venezia Giulia salda geografica- mente la penisola italiana e quella balcanica; č punto d'incontro nella storia degli spostamenti millenari di popolazioni, di civilitŕ diverse, di correnti culturali e linguistiche da est ad ovest e viceversa. Territori pe- rennemente martoriati da invasioni straniere. I primi abitanti dell'Istria sono stati gli Histri ed i Liburni, nel 139 i Romani colonizzano questa regione trasferendo in loco 15.000 Latini. I Franchi nel 700> introducono in Istria il sistema feudale favorendo l'insediamento degli Slavi nel territorio. Ben presto la Serenissima prevale sull'Adriatico ed impone il suo potere anche sull'Istria. Si formano due gruppi sociali diversi etnicamente, linguisticamente e culturalmente; un gruppo viveva nelle cittŕ e si occupava di commer- cio, artigianato e pesca, l'altro invece viveva nei vil- laggi, nelle cittadine interne e si occupava di agricol- tura ed allevamento. Nelle cittŕ costiere dell'Istria oc- cidentale prevaleva il dialetto veneto, nei villaggi dell' Istria sud-orientale viveva una popolazione di origine istroromanza, nel resto dell'Istria troviamo lingue ve- teroslave. Dopo il 1500 le incursioni turche, le epidemie, la guerra tra Austria e Venezia, decimarono la popola- zione dell'Istria, che venne rimpiazzata da Italiani o profughi fuggiti dalla tirannia turca, quest'ultimi per lo piů Croati, in parte Montenegrini ed Albanesi. L'Istria fu teatro di frequenti immigrazioni. Nel 19 secolo l'Austria allora amministratrice della regione, dovette fare i conti con l'irredentismo italiano che vo- leva l'Istria annessa all'Italia e quello croato e slove- no che voleva l'Istria annessa alla futura Jugoslavia. La guerra del 1914 acuě l'avversitŕ Croati, Sloveni e gli Italiani. Dopo il trattato di Rapallo, l'Istria viene annessa all'Italia. Nel 1941 divampň la lotta popolare di liberazione anche in Istria, vi presero parte Croati, Sloveni ed italiani antifascisti. Durante la lotta popo- lare di liberazione il Partito comunista italiano (che operava in modo organizzato in Istria) contattň piů volte il Partito comunista jugoslavo per accordarsi sul destino dell'Istria, senza, perň concretizzare nulla. La conferenza di pace di Parigi nel 1946 lascia in- concluso il confine tra Italia e Jugoslavia. L'Istria viene divisa in zona A (sotto amministrazione ameri- cana) e zona B (amministrata dalla Jugoslavia), /vedi la cartina 2a/. Molte le proposte di confine tra l'Italia e la Jugoslavia /vedi la cartina 2b/, fino alla sottosc- ; KRONIKA CASOPIS ZA SLOVENSKO KRAJEVNO ZGODOVINO 37 1989 135 rizione dell'accordo di Londra dove si decide la linea di demarcazione tra Italia e Jugoslavia. La soluzione definitiva, l'abbiamo appena con il trattato di Osimo nel 1975. Gli anni del dopoguerra, 1945—55, sono stati diffi- cili per le popolazioni autoctone dell'Istria, anche se amministrate da uno statuto speciale e parte del terri- torio istriano dichiarato «Territorio libero«, gli Ita- liani istriani non sentivano rispettata la loro identitŕ nazionale; i soprusi dei fascisti italiani sulle popola- zioni slovene e croate pesavano molto, a pagarne il peso furono persone che non centravano per niente tra cui comunisti italiani colpevoli di aver operato e voler continuare ad operare nell'ambito del Partito comunista italiano in Istria e quindi non aver aderito al Partito comunista Jugoslavo. Le scuole italiane ri- masero in piedi in quegli anni difficili, con un quadro insegnanti che cambiava frequentemente per ordini maggiori e spesso con scuse molto blande; in quanto alle iscrizioni, si poteva iscrivere alla scuola italiana chi riusciva veramente a dimostrare di essere italiano, chi aveva il cognome in ic riceveva l'ordine di andare nella scuola croata o slovena. Gli anni 1945—1956 te- stimoniano un esodo di massa dall'Istria e da Fiume. Gli sviluppi dell'esodo sono espressi nel seguente gra- fico riprodotto dall'opuscolo »L'esodo dalle terre istriane« : Secondo un'analisi fatta dagli storici triestini autori del volume «Storia di un esodo« edito dall'Istituto re- gionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia nel 1980, la cifra aprossimativa dei profughi si aggira sulle 200.000 unitŕ. I motivi dell'esodo: a) politici; fanatismo, divergenze ideolo- giche, strumentalizzazione della popolazione istriana da parte del governo italiano; b) culturali; una marca- ta diversitŕ tra le due, tre o piů culture, paura dell'as- similazione culturale; c) economici; il socialismo mise in atto un processo di completa modernizzazione, che non considerava piů valide le attivitŕ economiche pre- cedenti; il nuovo confine tra Italia e Jugoslavia rompe i collegamenti con Trieste, capitale morale per gli Istriani, dove convogliavano le loro merci e forza la- voro. La Jugoslavia e l'Italia non fecero niente per tratte- nere, in quegli anni cruciali, la popolazione italiana autoctona dell'Istria e di Fiume. Certo la 11. sessione dell'AVNOJ sanciva tutti i diritti ai popoli e naziona- litŕ in Jugoslavia, ma il susseguirsi dei fatti nei primi 10 anni della nuova Jugoslavia, con problemi capitali da affrontare, non faceva prevedere un'adeguata tu- tela dei diritti degli Italiani in Jugoslavia. L'emigrazi- one di massa minacciň seriamente l'esistenza della co- munitŕ italiana in Jugoslavia MOVIMENTI DEMOGRAFICI DELLA NAZIONALITŔ ITALIANA IN ISTRIA Alcuni dati demografici ci indicano che nel 1880 vi- vevano in Istria 123.245 Croati, 112.701 Italiani, 29.310 Sloveni; la popolazione italiana prevaleva nel- le cittadine del litorale. Il censimento della popolazio- ne del 1910 riporta questi dati Il censimento del 1945 segnala un calo della popo- lazione italiana, ce lo illustra la tabella che segue del Catastro nazionale edito dall'Istituto Adriatico: Nella zona B della regione istriana (Capodistria, Iso- la, Pirano e Buie) vivevano nel 1945 31.892 Jugoslavi, 29.498 Italiani, 42 di altra nazionalitŕ e 7.144 stranieri. Dopo il 1948 si rileva nuovamente un calo della po- polazione italiana in Jugoslavia, come evidente dai dati post censimento presi dallo »Statisticni godišnjak Jugoslavije — 1987« (Annuale statistico della Jugos- lavija — 1987): 1948 1953 I96I I97I 1981 Italiani: 79.575 75.424 25.615 21.791 15.132 Nel censimento del 1981, nella Repubblica sociali- sta di Slovenia, 2.187 persone si sono dichiarate di na- zionalitŕ italiana, cioč lo 0,12 percento dell'intera po- polazione della repubblica. Dati piů dettagliati si pos- sono trovare presso l'istituto per la statistica della Re- pubblica socialista di Slovenia. Questi movimenti de- mografici ci cimostrano un processo veloce di assimi- lazione della nazionalitŕ italiana in Jugoslavia e Slo- venia. Poche o nessuna, le analisi scientifiche in meri- to al problema. CARATTERISTICHE, ATTIVITŔ E PROBLEMI DELLA i NAZIONALITŔ ITALIANA IN JUGOSLAVIA ED ! IN SLOVENIA ; Trovare un approccio adeguato a fronteggiare i ; problemi della nazionalitŕ č molto difficile soprattut- , to se manca una base scientifica su cui operare, se ci j sono piů interpretazioni sul tema e quindi qualsiasi j affermazione o ipotesi puň sollevare delle polemiche. 1. La nazionalitŕ italiana nella vita socio-politica. Gli Italiani realizzano i propri interessi politici e so- 1 ciali nell'ambito delle organizzazioni socio politiche i quali l'Alleanza socialista del popolo lavoratore. Le- j ga dei comunisti, Lega dei sindicati e Lega della gio- j ventů che hanno il compito di tutelare i diritti della nazionalitŕ, come esempio il documento accettato il 21 gennaio 1986 dalla presidenza della conferenza re- pubblicana dell'Alleanza socialista del popolo lavora- tore della Slovenia, in cui si sottolinea che il popolo di maggioranza si prende la responsabilitŕ per l'affermazione dei diritti particolari della nazionalitŕ italiana, per il suo sviluppo generale, relizzando con- » dizioni tali da bloccare il processo di assimilazione, i Nell'ambito dell'Alleanza socialista a livello comu- j naie (Pirano, Isola e Capodistria) e repubblicano ope-J 136 j KRONIKA CASOPIS ZA SLOVENSKO KRAJEVNO ZGODOVINO 37 1989 ra una commissione paritetica che si occupa dei pro- blemi della nazionalitŕ italiana. Dall'Alleanza sociali- sta scaturisce la forma specifica organizzativa, politi- co culturale degli Itahani »L'Unione degli italiani dell'Istria e di Fiume«, che associa gli appartenenti al- la nazionalitŕ e le loro »Comunita«; si č costituita nel 1944. Gli appartenenti alla nazionalitŕ sono inclusi nel si- stema delegatario ed assembleare, rispettando il prin- cipio territoriale e l'articolo 157 della costituzione della Repubblica socialista di Slovenia, che richiede un adeguata rappresentanza della nazionalitŕ italiana ac- canto a quella slovena. Questo viene applicato nella prassi anche se, dato l'esiguo numero di appartenenti alla nazionalitŕ, si concentrano in una persona sola piů funzioni delegatane che non possono venir svolte qualitativamente o semplicemente manca la persona fisica. In base all'articolo 251 della costituzione della Re- pubblica socialista di Slovenia, la nazionalitŕ italiana si organizza in Comunitŕ d'interesse autogestita per l'istruzione e la cultura, tramite la quale decide sulle questioni piů importanti come quarta camera nel si- stema assembleare di Capodistria, Isola e Pirano. Nel sistema assembleare opera anche la commissio- ne per le nazionalitŕ, a livello comunale e repubblica- no, da lodare la commissione repubblicana che fino ad-esso ha operato in modo qualitativo contribuendo concretamente all'affermazione dei diritti della nazio- nalitŕ. Nell'ambito degli organi amministrativi re- pubblicani ed organizzazioni repubblicane opera co- me servizio professionale del consiglio esecutivo dell'- assemblea della Repubblica socialista di Slovenia, l'ufficio per le nazionalitŕ che gestisce i compiti legati alla nazionalitŕ, rapporti con la madre patria e realiz- zazione della politica sulle nazionalitŕ. Uno dei problemi tratato nell'ambito di questa or- ganizzazione socio-politica č il calo numerico della nazionalitŕ italiana in Jugoslavia; dovuto, si suppo- ne, all' emigrazione passata, alla mobilitŕ sociale, ai matrimoni misti ed al fatto che nelle regioni bilingui prevale l'unilinguismo (lingua della maggioranza) sul bilinguismo; per mancanza di quadri bilingui che ope- rino nel settore economico-sociale, dato l'esiguo nu- mero degli appartenenti alla nazionalitŕ italiana pre- senti nei diversi settori, prevale la lingua della mag- gioranza. Anche il processo di urbanizzazione che spesso significa espropriazione di terreni o case, porta l'appartenente alla nazionalitŕ fuori dalla regione bi- lingue dove i suoi diritti non sono tutelati in termini di legge, non ci sono scuole o istituzioni dove possa esprimere la sua identitŕ nazionale e viene facilmente assimilato. Un altro problema della nazionalitŕ italiana in Ju- goslavia č la suddivisione politica; una parte vive nel- la Repubblica socialista di Slovenia, un'altra nella Repubbhca socialista di Croazia, ciň comporta una tutela legale ed organizzativa diversa; gli Italiani in Slovenia si organizzano in Comunitŕ d'interesse auto- gestita per l'istruzione e la cultura degli appartenemi alla nazionalitŕ itahana, che in Croazia non esiste. Un piccolo gruppo diviso in due forme organizzative che spesso non trovano un linguaggio comune. 2. Educazione ed istruzione. Nei tre comuni costie- ri operano le istituzioni educativo istruttive di lingua italiana con lo sloveno come seconda lingua (Lj), per la nazionalitŕ italiana, per la maggioranza viceversa lo sloveno come prima lingua e l'italiano come secon- da lingua. Le materie come storia, geografia, storia dell'arte ecc. hano il compito di presentare la vita del- le due nazionalitŕ nel territorio bilingue ed educare i giovani alla coesistenza tra le nazionalitŕ. La nazio- nalitŕ italiana ha quindi propri asili, scuole elementa- ri, scuole medie indirizzate, l'Accademia pedagogica di Pole e Capodistria. Naturalmente gli studenti di nazionalitŕ italiana possono accedere a tutte le facol- tŕ in Jugoslasvia ed in Italia. É da dire che la popola- zione scolastica fino al 1975 diminuiva progressiva- mente, attualmente questa tendenza si č fermata e si ha adirittura un aumento della popolazione scolastica nei comuni di Capodistria, Isola e Pirano, grazie al fatto che la maggioranza slovena o altre nazionalitŕ iscrive i propri figli agli asili e scuole di lingua italia- na. Ciň significa che la lingua italiana si manterrŕ co- me lingua d'ambiente e ancor di piů, se in queste zone si svilupperŕ un economia di frontiera ed un confine molto aperto. 3. La cultura della nazionalitŕ italiana. Il settore culturale č una della attivitŕ fondamentali della Co- munitŕ d'interesse autogestita per 'istruzione e la cul- tura degli appartenenti alla nazionalitŕ italiana, fi- nanziata dalla Comunitŕ culturale della Slovenia. La nazionalitŕ organizza manifestazioni culturali che comprendono l'attivitŕ musicale, letteraria, filodram- matica, folclore, mostre d'arte, ballo ecc. Gruppi di attivitŕ che si presentano anche in Italia, nell'ambito della collaborazione con la »madre patria« Tali attivi- tŕ si svolgono nelle Comunitŕ degli italiani che hanno una propria sede, vedi la casa Tartini di Pirano rinno- vata recentemente, operanti nell'ambito dell'Unione degli italiani dell'Istria e di Fiume. Nelle comunitŕ de- gli italiani ci sono delle biblioteche con libri italiani destinati agli appartenenti alla nazionalitŕ italiana, anche le biblioteche cittadine di Isola, Pirano e Capo- distria dispongono di un fondo librario in italiano La biblioteca centrale di Capodistria dispone di un im- portante fondo librario ereditato nel 1945—50 dalla biblioteca civica, che grazie all'attivitŕ della sezione di storia patria č stato arricchito ed aggiornato, la se- zione dei prestiti liberi ha avuto periodi in cui non po- teva permettersi l'acquisto di libri italiani, (pochi fi- nanziamenti), da tre anni a questa parte la Comunitŕ culturale della Slovenia garantisce regolarmente dei mezzi per l'acquisto dei libri in italiano e per un bi- bliotecario che si occupa dello acquisto dei libri italia- ni, garantisce un servizio di consulenza per le bibliote- che nelle scuole di lingua italiana e nelle Comunitŕ italiane del Capodistriano ed ha il compito di diffon- dere il libro e la cultura italiana con attivitŕ cuhurali varie ed in collaborazione con altre comunitŕ. A Fiu- kronika Casopis za slovensko krajevno zgodovino 37 i989 1371 me opera in italiano il teatro stabile Ivan Zaje, con operatori professionisti, che portano le loro recite per tutta l'Istria e oltre confine. Sempre a Fiume c'č la ca- sa editrice Edit dove si stampano i libri di testo e altro destinato alla nazionalitŕ italiana, in Slovenia anche altre case editrici sopperiscono alle necessitŕ della na- zionalitŕ. Comunque l'editoria č scarna, povera, po- che le monografie. La cultura degli Italiani in Jugoslavia in quest'ul- timo quarantennio, non ha raggiunto alti livelli quali- tativi di creativitŕ, i motivi sono da ricercare; appros- simativamente quello di vivere in pochi in un contesto non italiano, una mancata continuitŕ dovuta all'emigrazione degli intellettuali da queste zone. At- tualmente nelle nuove generazioni si constata una ri- presa intellettuale, che speriamo dia di piů cultural- mente. 1 mezzi di comunicazione del gruppo nazionale ita- liano sono: i giornali la radio eia televisione di Capo- distria. In italiano esce il quotidiano La voce del po- polo (4.200 copie), due volte al mese il Panorama (3.(XX) copie), dieci volte all'anno II Pioniere, c'č poi la rivista culturale La Battana e quella educativo istruttiva Scuola nostra. La Comunitŕ d'interesse co- stiera per l'istruzione e la cultura degli appartenenti alla nazionalitŕ italiana fa uscire la pubblicazione bi- lingue l'Informatore-Informator, Pirano, Isola e Ca- podistria a parte ancora il »Lasa pur dir«, »La Co- lomba« e »Voci della Medusa«. La radio di Capodi- stria trasmette 24 ore giornaliere di programma in ita- liano, presentando la vita e l'attivitŕ del gruppo na- zionale italiano. La televisione di Capodistria dedica spazio ai problemi di attualitŕ interna ed estera, da spazio alla nazionalitŕ italiana, trasmette un pro- gramma in lingua slovena »Odprta meja« e poi tras- mette molto sport. Un problema irrisolto da anni č la non ricezione dei programmi televisivi di Capodistria nella maggior parte dell'Istria e Fiume. 4. Rapporti della nazionalitŕ con la »patria d'origine«. Giŕ da molti anni la nazionalitŕ italiana svolge il ruolo di ponte tra la Jugoslavia e l'Italia nel processo di apertura dei »confmi«. Molte le forme di collaborazione nell'ambito culturale e nell'istruzione ed educazione. Dal 1964 gli insegnanti delle scuole di lingua italiana partecipano in Italia a seminari di ag- giornamento professionale; sia insegnanti che studen- ti possono recepire degli stipendi per studiare presso le Universitŕ italiane. Gli alunni delle scuole elemen- tari e medie tramite escursioni di istruzione conosco- no direttamente l'Italia. Molto importante il contri- buto del governo italiano per la modernizzazione dell'insegnamento nelle scuole di lingua italiana in Istria che si esprime nei mezzi didattici, libri di testo e libri per le biblioteche. I rapporti con la patria d'origine dovrebbero venir incentivati ed ampliati ulteriormente nel settore socia- le ed economico. Per una piccola comunitŕ č fonda- mentale per la sua sopravvivenza un rapporto attivo con la patria d'origine, alimentato da nuove qualitŕ in tutti i campi. 5. Attivitŕ di ricerca. Per la nazionalitŕ italiana opera il Centro di recerche storiche di Rovigno che si occupa anche di editoria e raccoglie materiale d'ar- chivio o altro inerente la regione abitata dagli appar- tenenti alla nazionalitŕ italiana. Hanno il compito di occuparsi delle questioni legate allo sviluppo ed alla posizione della nazionalitŕ l'Istituto per le nazionalitŕ e l'Istituto di sociologia di Lubiana; interessante il contributo dato dalla Facoltŕ di filosofia-sezione geo- grafica. É da considerare che nei progetti di ricerca delle istituzioni scientifiche in Slovenia ed in Croazia, la problematica della nazionalitŕ italiana č poco pre- sente ed i suggerimenti della nazionalitŕ italiana sui temi da ricercare (vedi l'assimilazione), poco seguiti. 6. Finanziamenti. Le attivitŕ fondmentali della na- zionalitŕ italiana vengono finanziate dal bilancio re- pubblicano e in parte da quello comunale per i settori educazione, istruzione, cultura, editoria, attivitŕ d'informazione e le spese derivanti dall'applicazione del bilinguismo nelle regioni nazionalmente miste. Anche il governo italiano stanzia dei finanziamenti per le necessitŕ degli italiani in Jugoslavia. 7. Toponomastica. Il bilinguismo visivo viene at- tuato per decreto comunale. Lo statuto comunale ga- rantische l'uso della madre lingua degli italiani in tutti settori della vita pubblica per questo nella descrizione dei posti di lavoro che hanno a che fare con le parti, č richiesta la conoscenza della Ungua slovena e della lin- gua italiana. Questo non si realizza sempre, per man- canza di quadri bilingui. La crisi jugoslava preoccupa molto la nazionalitŕ italiana, ci sono restrizioni per tutti, naturalmente per un piccolo gruppo, non soddisfarne le necessitŕ, puň significare minacciarne l'esistenza; nelle crisi i gruppi piů piccoli vengono assorbiti da quelli piů forti nume- ricamente, se non prevale la componente razionale umana o altri fattori sociali, politici ed economici che sostengono l'esistenza di un piccolo gruppo naziona- le. Il gruppo nazionale italiano in Jugoslavia č impe- gnato a fronteggiare l'assimilazione, dovuta al massic- cio esodo del passato e anche al poco impegno delle istituzioni ed organizzazioni socio-politiche, compre- sa l'Unione degli italiani dell'Istria e di Fiume, nel tu- telare i diritti della nazionalitŕ italiana; questo forse uno dei motivi della formazione del »gruppo 88«, un gruppo alternativo, che con dibattiti, comunicati stampa, petizioni, ha risvegliato la «coscienza coUet- tiva« sul problema assimilazione. Come conseguenza dell'attivitŕ del »gruppo 88«, l'opinione pubblica slo- vena, in parte quella croata e la stampa italiana han- no concentrato la loro attenzione sulla nazionalitŕ italiana in Jugoslavia non come folclore, ma tentando di andare alla radice dei problemi per trovare delle so- luzioni. Il »gruppo 88«, pur avendo buoni propositi ed un programma proprio di attivitŕ, per il suo carat- tere transnazionale non č stato accettato nell'ambito dell'Unione degli italiani dell'Istria e di Fiume, dalla presidenza dell'Unione, sicché il »gruppo 88« opererŕ nell'ambito dell'Alleanza socialista del popolo lavo- ratore della Slovenia. Il »gruppo 88« č costituito per 138 i kronika Casopis za slovensko krajevno zgodovino 37 i989 lo piů da intellettuali che si propongono di democra- tizzare l'Unione degli italiani dell'Istria e di Fiume, transformandola in un fronte capace di rispettare le diversitŕ presenti in seno all'etnia. Per gh appartenenti alla Comunitŕ degh italiani in Jugoslavia, per il loro futuro č molto importante il »confine aperto« che diventa una necessitŕ per la loro evoluzione culturale, per capire la loro dimensione di vita, per non gettizzarsi e sparire nel nulla. Un »confi- ne aperto« non solo birocraticamente, formalmente, ma un confine che non č confine, che ti faccia sentire a tuo agio in ambedue le regioni confinarie, da cui puoi attingere liberamente stimoli culturali, afferma- re al tua identitŕ; questo sia per gli italiani in Jugosla- via che per i Sloveni in Italia. Questo č realizzabile se le regioni interessate non si differenziano economica- mente ma abbino dei buoni rapporti di collaborazio- ne che coinvolgono le popolazioni delle regioni confi- nanti. Realizzare una regione »fronataliera unitaria» su entrambi i lati del confine Italo-Jugoslavo. POVZETEK ZNACILNOSTI ITALIJANSKE NARODNOSTI V SRS IN SFRJ Amalia Petronio Italijanski narodnosti, ki že dolga stoletja živi kot avtohtono prebivalstvo v Istri in Reki, jamci ustavno- pravna ureditev SFRJ »posebne pravice«, ki so nujne zp obstoj in ohranitev lastne identitete. Zaskrbljujoc proces, ki ogroža njen nadaljnji raz- voj, je padec števila njenih pripadnikov. Leta 1880je v Istri živelo 123.245 Hrvatov, 112.701 Italijanov in 29.310 Slovencev. Po popisnih podatkih iz leta 1945 pa 165.606 Hrvatov, 73.521 Italijanov in 54.065 Slo- vencev. Podatki iz '»Statistickega godišnjaka Jugosla- vije 1987« nam kažejo naglo upadanje števila itali- janske narodnosti po letu 1948: 1948 1953 mi 1971 1981 Italijani: 79.575 75.424 25.615 21.791 15.132 Viden je proces asimilacije, katere vzroki pa še niso bili znanstveno raziskani. Domneva se, da je na zmanjšanje števila pripadnikov italijanske narodnosti vplivalo: masovna migracija leta 1945—55, družbena mobilnost nasploh, urbanizacijski proces, mešani za- koni in prevladovanje jezika vecine. Jezik narodnosti in jezik vecine sta vse prevec locena drug od drugega, nista enotna komponenta komuniciranja, zbliževanja in medsebojnih odnosov. To se pravi, da nismo uspeli uresniciti pravega bilingvizma, sploh pa ne na Hrva- škem. Za uveljavljanje položaja in pravic pripadnikov italijanske narodnosti na slovenski obali, ki zajema koprsko, izolsko in piransko obcino, je znacilno, da so ustavna nacela dosledno zajeta v vseh obcinskih^ statutih kot posebna in konkretizirana dolocila. V krajevnih skupnostih, ki so narodnostno mešana, pa ta nacela še ne pomenijo nadaljnjega poglabljanja ustavnih vsebin, še manj pa to velja za združeno delo; to pomeni, da ne uresnicujemo podružbljanja politi- ke pri reševanju narodnostnih vprašanj. Glede uresnicevanja ustavnih dolocil o položaju in pravicah narodnosti ugotavljamo, da je bil na vseh podrocjih dosežen velik napredek. V glavnem se ures- nicujejo statutarna dolocila. Kot najpomembnejšo pridobitev je treba poudariti uveljavitev SIS za pros- veto in kulturo italijanske narodnosti, ki je v družbenih odnosih in v uveljavljanju delegatskega si- stema afirmirala narodnost kot subjekt in kot sestavi- no družbenega odlocanja. Žal pa v hrvaškem delu Istre italijanska narodnost ni organizirana v Samou- pravno interesno skupnost. Italijansko narodnost, živeco na obmocju SR Slovenije in Hrvatske, združu- je »Unija Italijanov Istre in Reke«, ki je bila usta- novljena leta 1944 po A VNOJ-skih nacelih. Šole narodnosti se razvijajo lahko samo v dosledno izpeljani klimi enakopravnega vrednotenja, kjer jezik narodnosti bogati in dopolnjuje celotno družbeno življenje. Za razliko od položaja šole, v katerem je le- ta lahko samo izoliran clen brez navezanosti na vse ostale družbene tokove. Šola vecinskega naroda mora izpolnjevati svoje poslanstvo v uveljavljanju dvojezi- cnih odnosov in klime. Torej ni dovolj samo skrb gle- de poucevanja in kvalitete pouka obeh jezikov, mar- vec tudi skrb za vse ostale vsebine in vrednote, kijih morata obe šoli enotno izpovedovati v duhu enotne družbene in narodnostne klime na teh obmocjih. Za- to je na slovenski obali predviden za osnovno in srednje šolstvo poseben program; poleg obveznega poucevanja prvega in drugega jezika, jezika okolja (to se pravi, da je na italijanski šoli prvi jezik itali- janšcina, drugi jezik pa slovenšcina; obratno velja za slovensko šolo), se v okviru zgodovine, umetnostne zgodovine, zemljepisa, moralne vzgoje in samou- . pravljanja s temelji marksizma, poudarjajo znacilno- sti narodnostno mešanega obmocja za uveljavitev dvojezicne klime. Kulturna dejavnost narodnosti se razvija v okviru »Italijanskih skupnosti«, kijih združuje »Unija Itali- janov Istre in Reke«, v SRS pa tudi v okviru SIS-ov za prosveto in kulturo italijanske skupnosti. Izraža pa se v razlicnih prireditvah pri nas in v sosednji Italiji. Socializacija kulture narodnosti veliko pripomore k stimulaciji razvoja kulturne dejavnosti narodnosti. Pri tem igrajo pomembno vlogo kulturne institucije vecine, ki naj bi prikazale kulturo obeh narodnosti. Prisotnost italijanskih knjig po knjižnicah je veliko pripomogla k socializaciji italijanske kulture v širši družbi. Ceprav razpolaga italijanska narodnost pri nas z vplivnimi dejavniki informiranja (radio, televizija, tisk) in služijo ta sredstva kot mocan dejavnik pove- zovanja s sosednjim italijanskim obmocjem, pa na- rodnost in z njo »Unija Italijanov za Istro in Reko«, ni dovolj povezana z maticno deželo. Pri teh dejavni- kronika casopis za slovensko krajevno zgodovino 37 1989 139 kih informiranja pa pogrešamo problemsko zašla v- Ijenost vprašanj narodnosti. Televizijo Koper lahko spremlja vsa Italija in še del Evrope, docim v hrvaški Istri ne vidijo njenega programa. Pomanjkljiva informiranost vodi do zaprtosti in pasivnosti pri reševanju narodnostnih vprašanj, kar se še vedno dogaja v hrvaški Istri, docim je slovenska obala te pomanjkljivosti zadnja leta premostila (na primer »Primorske novice«). Dvojezicna toponomastika je na obalnem obmocju rešena z obcinskim odlokom. Je pa prisotna težnja pripadnikov italijanske narodnosti, da bi starim mestnim jedrom vrnili zgodovinsko poimenovanje ulic in trgov, kije bilo po vojni spremenjeno. Dejstvo je, da smo sprejeli najbolj napredna in de- mokraticna nacela za uveljavljanje položaja in pravic pripadnikov italijanske narodnosti. Ta nacela spreje- ma in podpira celotna politicna klima in javno razpo- loženje. Toda od teh nacel do njihovega doslednega uresnicevanja kot živega dela samoupravnih odnosov j politicnega sistema z vsemi politicnimi prizadevanji in j tudi bitkami za konkretizacijo in proti posameznim | nerazumevanjem ali celo odporom, nismo še v celoti i uspeli in našli ustreznih inštrumentov in organizacijs- \ kih oblik, ki bi bile v vseh celicah družbenega življe- i nja vsebinsko in akcijsko zajete. Se premalo je zako- j reninjena zavest, da so narodnostna vprašanja in od- i nosi v prvi vrsti obveznost vecinskega dela in vseh na- \ prednih socialisticnih sil ter njihovih dejavnikov. j V razvoju in še posebej planiranju družbeno-eko- \ nomskih osnov in struktur na narodnostno mešanem obmocju, ni zajeta narodnost kot sestavni del tega razvoja in kot dejavnik, ki ga je treba upoštevati in \ razvijati, ne samo zaradi njene ohranitve, pac pa tudi zaradi nadaljnje bogatitve družbeno-ekonomskega i razvoja. Brez te zahteve je tako rekoc nemogocen \ preprecevati tendence asimilacije, kije tudi posledica \ hitrejšega ekonomskega razvoja.