bčIkb BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA FILIALA ČEDAD Ul. Carlo Alberto, 17 MOJA BANKA novi tednik Slovencev videmske pokrajine ČEDAD / CIVIDALE • Ul. Ristori 28 • Tel. (0432) 731190 • Fax 0432/730462 • Poštni predal / casella postale 92 • Poštnina plačana v gotovini / abbonamento postale gruppo 2/70% • Tednik /settimanale • Cena 1200 lir št. 17 (566) • Čedad, četrtek, 16. maja 1991 BČIKB BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA FILIALE Dl CIVIDALE Via Carlo Alberto, 17 MOJA BANKA PREDSEDNIK PREDSEDSTVA SPREGOVORIL TUDI O AKTUALNIH VPRAŠANJIH Milan Kučan je v Trstu poudaril ideale svobode in demokracije OF Obisk predsednika predsedstva Republike Slovenije Milana Kučana v Trstu ob priložnosti proslave SKGZ ob 50. obletnici ustanovitve Osvobodilne fronte je bil priložnost, da je gost iz Slovenije spregovoril o aktualnih vprašanjih v Jugoslaviji in še posebno, kar zadeva medet-nične spopade med Hrvati in Srbi. Predsednik predsedstva RS je o tem spregovoril številnim novinarjem na tiskovni konferenci, še prej pa je na jugoslovanskem konzulatu sprejel zastopnike Slovencev v Italiji (bili so prisotni tudi predstavniki iz videmske pokrajine), obiskal razstavo slikarja Klavdija Palčiča ter si ogledal prostore Primorskega dnevnika in nekaterih drugih Številno občinstvo na proslavi OF v Trstu naših organizacij. Zvečer pa je v Kulturnem domu spregovoril prepolni dvorani o pomenu Osvobodilne fronte ter o zdajšnjem položaju v Sloveniji in Jugoslaviji. S tem v zvezi je povedal, da "odločitev in ravnanje slovenskega naroda v takratnem času, ne glede na tragično napačnost opredelitve manjšine v njem, nas je Slovence takrat uveljavila kot enake in enakopravne vsem drugim svobodomislenim in demokratičnim narodom v Evropi." V nadaljevanjnu se je Milan Kučan vprašal, če bo prišel med nas čas, ko ne bomo več spraševali predvsem po tem, na kateri strani je kdo bil, marveč, kaj smo storili kot narod takrat, ko je Evropa klicala k obrambi demokracije in človeškega dostojanstva. V začetku proslave je zbrane nagovoril predsednik SKGZ Klavdij Palčič, kulturni spored pa so oblikovali pevci zbora Igo Gruden iz Nabrežine pod vodstvom Aleksandra Rojca. Za vezno besedo pa je poskrbela Tatjana Rojc v interpretaciji članice SSG Lučke Počkaj, ob zvokih harmonike Corrada Rojca in videoposnetkih Sergia Ferrarija. IN ONORE DEL COMPOSITORE JACOBUS GALLUS Un concerto domenka ,'Z.Jšš JACOBUS J GALLUS 'A CARNIOLUS 1550 ♦ 1591 'M La sede regionale della RAI per il Friuli-Venezia Giulia, la Glasbena matica, la Zveza cerkvenih pevskih zborov e la Zveza slovenskih kulturnih društev con il patrocinio della Regione Friuli-Venezia Giulia organizzano un concerto celebrativo nel quarto centenario della morte del compositore sloveno Jacobus Gallus. Sono previsti tre concerti pubblici in regione: a Trieste nella Cattedrale di S. Giusto il 17 maggio, a Gorizia nel Duomo di SS. Ilario e Taziano il 18 maggio e a Cividale nella chiesa di S. Francesco il 19 maggio con inizio alle ore 18.00. Il programma verrà realizzato con la partecipazione di sette gruppi corali di Trieste per un totale di 160 cantori, già affermatisi in numeros tournes e concerti corali. Si tratta dei gruppi a voci miste Milan Pertot di Barcola, Pri- ì GALLUS YEAR 1991 f GALLUSOVO q LETO 1991 morec-Tabor di Trebiciano e Opi-cina, Tržaški mešani zbor di Trieste, a voci femminili Glasbena matica di Trieste, Vesela pomlad di Opicina, Vesna di S. Croce e il Tržaški oktet di Trieste con membri del coro Valentin Vodnik di S. Dorligo della Valle. Al concerto di Cividale parteciperà pure il gruppo corale Harmonia. Il 1991, oltre che l'anno di Mozart, è per gli Sloveni l’anno di Jacobus Gallus, insigne compositore di polifonia dotta, autore di messe e mottetti e di madrigali su testi latini che gli assicurano una posizione di primaria importanza nella storia della musica. Il programma celebrativo dal titolo »Ricchezza sonora di Jacubus Gallus« intende presentare un aspetto poco noto della sua produzione artistica: i suoi mottetti nel più brillante stile veneziano. RIGUARDO LA MANIFESTAZIONE “DAN EMIGRANTA” Andiamo avanti Tempo fa sulle colonne del Novi Matajur il sindaco di Pulfero aveva lanciato l’interrogativo se era il caso di proseguire in futuro nella organizzazione del "Dan emigranta” che si tiene ogni anno a Cividale. Per molti questa manifestazione è per gli sloveni che vivono in provincia di Udine importantissima. Altrettanto per chi scrive. Certo andrebbe addattata alle esigenze attuali: basta poco. C’è l’esigenza per la comunità slovena di un'occasione annuale sia d’incontro che di un segno di presenza verso l’esterno. Nell'epoca dell'immagine e della comunicazione è d'obbligo essere presenti e dare notizia di se. In tutto questo discorso è bene ricordare che lo scenario in cui dovrà muoversi la comunità slovena in Friuli è radicalmente mutato negli ultimi anni e ancora di più cambierà. Si potreb- be dire che è cambiata la direzione del vento: per decenni ha sferzato la faccia, mentre oggi sta cambiando direzione. Ce lo ritroviamo alle spalle. Sono gli scherzi, o le rivoluzioni, della storia. Il vento sferzava la faccia degli sloveni. Perchè? Nel 1866 con l'arrivo nella nostra terra del Regno d'italia arrivava anche l'applicazione pratica della strategia politica che i centri economici del neonato stato perseguivano. Obiettivo primario era, ed è rimasto come vedremo fino a poco tempo fa, il contenimento, la limitazione e se possibile la distruzione dell’area economica del centro Europa. Un secolo pa il centro Europa era impersonato dall'Impero austro-ungarico. Applicazione pratica di questa teoria politica: segue a pagina 2 PREDSTAVNIŠTVO OBISKALO ŠPETRSKO ŠOLO IN NAŠE UREDNIŠTVO Zeleni iz Avstrije pri nas Pred dnevi je naše kraje obiskala avstrijska delegacija Zelenih, ki so člani alternativne liste Zelenih skupnosti Alpe-Jadran. Z njimi je bil predstavnik Zelenih videmske pokrajine Elia Mioni. Gostje iz Avstrije so z velikim zanimanjem sledili razlagi o stvarnosti slovenske skupnosti v Beneški Sloveniji. Še posebno pozornost pa so pokazali za dvojezični zasebni šolski center v Špetru Slovenov, kjer jih je sprejela ravnateljica Živa Gruden ob spremstvu osebja in samih otrok. Avstrijski predstavniki Zelenih so nato obiskali naše uredništvo in se seznanili s problematiko informiranja Slovencev v Italiji ter še posebej na Videmskem. LE CONSULTAZIONI POPOLARI NEL FVG RIGUARDANO LA CACCIA, LA VIABILITÀ’ E LA TUTELA DEL PAESAGGIO Slitteranno da giugno in autunno i referendum regionali I referendum regionali si faranno in autunno invece che in giugno. Così ha deciso il Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia che ha modificato le norme referendarie, che prevedono di evitare concomitanze con referendum nazionali (il 9 giugno, infatti, si voterà per la riduzione delle preferenze alla Camera dei Deputati) o con elezioni. Per la modifica si sono espressi a favore i rappresentanti dei sei partiti di governo, il MSI, la Lista per Trieste e il verde Vivian. Contro hanno votato PDS, Lista verde e Verdi Arcobaleno, il Movimento Friuli si è astenuto. In autunno, come è stato detto durante i lavori del Consiglio Regionale, si svolgeranno anche i due referendum (l’esercizio della caccia di selezione e la gestione delle riserve di caccia) previsti per il 1992. A questi si aggiungeranno i tre che erano previsti per giugno: piano della viabilità, tutela delle zone di particolare interesse ambientale, parchi e ambiti di tutela. Quello sullo smaltimento dei rifiuti è stato superato in quanto la legge è stata abrogata. Riguardo la caccia si chiede l'abrogazione dell'esercizio della caccia nei parchi e negli ambiti di tutela ambientale. Stante l'attuale normativa nel FVG nei parchi di prossima istituzione sarà possibile il prelievo indiscriminato della fauna, componente essenziale dell'ambiente che si vorebbe proteggere. Con il secondo referendum si propone di abrogare il Piano Re- gionale della Viabilità che, secondo i promotori del referendum, prevede una pregressiva cementificazione del territorio per mezzo di strade e autostrade senza una valutazione dell’impatto ambientale. Con la realizzazione del Piano, proseguono i promotori del referendum, si incentiverebbe la crescita del trasporto su strada di merci e persone, più costoso e dannoso dal punto di vista ambientale ed energetico rispetto a quello ferroviario. Il terzo referendum propone di abrogare la legge che impedisce in regione l’applicazione della legge »Galasso«. Con questa legge del 1985 lo Stato mise sotto protezione le coste per 300 metri di profondità, le sponde dei fiumi per 150 metri, nonché le zone di alta montagna, i boschi ecc. Con la riuscita del referendum si assicurerebbe una tutela maggiore per quanto riguarda l'ambiente, salvaguardando le aree paesaggistiche più preziose nella Regione Friuli-Venezia Giulia. Predstavniki Zelenih Iz Avstrije v našem uredništvu novi matajur IN RIFERIMENTO ALLA PROPOSTA DEL SINDACO DI PULFERO SPECOGNA Per gli Sloveni delle nostre Valli il “Dan emigranta” è importantissimo segue dalla prima la prima guerra mondiale, il declassamento di tutta l'area (compreso il grande porto di Trieste), il massiccio sostegno al nazionalismo. Nella nostra zona il nazionalismo portò alla inevitabile criminalizzazione (sostenuta in maniera abnorme) di tutto ciò che era sloveno. Questa politica fu peraltro apertamente e chiaramente enunciata, prima che applicata. Basti ricordare il noto articolo sugli "slavi" del Giornale di Udine. Nel secondo dopoguerra questa strategia fu, se possibile, ancor più accentuata con la presenza della "cortina di ferro". La con-trapposzione internazionale est-ovest, liberismo - comuniSmo. Dato che gli sloveni "di qua" della cortina di ferro facevano parte di un popolo che per la maggior parte si trovava "al di la” non potevano essere trattati che con grande sospetto, o peggio. E' probabile che in questo contesto qualcuno abbia preparato, ed attuato, precisi piani per disgregare la comunità slovena in Friuli. Tutto questo sta anche emergendo nella minuziosa ricostruzione che il quindici-naie Dom sta facendo nell'analisi delle varie organizzazioni "O", 3° CVL - Comitato Volontari Libertà, "Gladio” e lo sa Iddio quant’altro. I risultati di tutto questo sforzo sono che oggi la comunità slovena è allo stremo. Anni duri e bui. Poi si muove la storia. Nel 1989 è cominciato a cambiare tutto il mondo dell’Est europeo. Ribaltamenti enormi. Da quando il mondo economico italiano ha invertito la sua strategia verso il centro Europa. Impaurito e preoccupato per la forte espansione tedesca verso l'Est, ha deciso di penetrare in quei mercati attraverso il centro Europa. A questa realtà si è rapidamente adeguato il mondo politico. Ormai non ci sono solo segnali di questa nuova rotta, ma azioni precise. Basterà ricordare il dinamismo del ministero degli esteri italiano De Michelis che spinge per la creazione di quello che chiama "asse Barcellona - Venezia - Budapest" da contrapporre all’asse economico del nord Europa Parigi - Berlino (ora Bon). Oppure l'impegno del ministro dei trasporti Bernini a ridisegnare e potenziare tutto il sistema dei col-legamenti stradali e ferroviari con l'Est. Poiché la collaborazione economica impone l'utilizzo di tutti i popoli interessati è pacifico che il nazionalismo non serve più. E’ la ragione per cui verrà soffocato e messo da parte rapidamente. II governo italiano ed il potere economico non vede più gli sloveni in Italia come funo negli occhi, anzi prevede di finanziarne le attività per ottenerne dei buoni col-laboratori. Per la comunità slovena questa è la migliore opportunità che si sia presentata dalla Repubblica di Venezia in poi. E' da chiedersi se la comunità slovena in Friuli abbia ancora la forza per utilizzarla. Ciò che viene chiesto è la conoscenza della lingua, la conoscenza dei mercati, operatori professionalmente all'altezza delle esigenze, contributo robusto al flusso delle informazioni da una parte all'altra. Ognuno può intuire quali sono le esigenze e le opportunità che ne derivano a cascata. Intuibile è che in questo scenario sarà difficile includere unicamente le manifestazioni folklori-stiche o quelle dialettali. Si può partire da queste per arrivare alle esigenze richieste. Sarà un lavoro non da poco: per tutte le associazioni o gruppi che hanno difeso fino ad ora la comunità, ma anche, e principalmente, per gli amministratori degli enti pubblici. Perchè ci dovremo liberare dalla cappa delle imposizioni, nazionaliste, alcune chiaramente individuabili altre più subdole, inculcate in tutti questi anni. Le finestre dal convegno SKGZ Il convegno organizzato dal comitato provinciale della SKGZ ha aperto una serie di finestre su situazione e prospettive della comunità slovena nella provincia di Udine. Numerosi gli argomenti toccati, ed é sembrato che, per questo confronto aperto e costruttivo, si sia aspettato anche troppo tempo. La riunione é stata introdotta da Viljem Černo, presidente del comitato provinciale della SKGZ, che con uno sguardo d'insieme ha colto le principali peculiarità della comunità slovena della provincia di Udine e le sue richieste agli enti competenti, comuni e Comunità montana, "affinché assumano a proprio carico la conservazione e la crescita della nostra identità, creatività e cultura, stimoli e iniziative che finora erano solo a carico nostro". "Questo convegno - ha concluso Černo - é anche un laboratorio del nostro pluralismo e del confronto di idee, per la formazione di una nuova e democratica convivenza, per comprendere meglio la nostra realtà di Sloveni". Ha preso quindi la parola mons. Marino Qualizza. Ha parlato di cultura, ovviamente slovena, che "dovrà essere legata ogni giorno alla vita". In questo contesto entra anche la scuola bilingue di S. Pietro, secondo Qualizza la vera "Banca di Credito" degli Sloveni della provincia di Udine. Ma, riferendosi al titolo del convegno, ha indicato in questo ritrovarsi la vera prospettiva della nostra comunità. E' stato un tema ripreso poi negli altri interventi. Bruna Dorbolò, assessore comunale a S. Pietro, ha ammesso però di aver sperato nella presenza di più rappresentanti politici delle Valli, trovandosi invece di fronte alla mancanza di confronto. Firmino Marinig, unico sindaco presente, ha parlato tra l'altro di "distinzioni in campo politico". Altro argomento affrontato é stato quello degli statuti comunali. Si é decisa un'azione immediata nei confronti delle amministrazioni con una proposta di statuto. La cronaca della riunione passa anche attraverso la riorganizzazione della SKGZ, la situazione economica della scuola bilingue e della comunità in generale. Si é sentito più volte anche un nome, evocato con nostalgia: Kamenica. PRESENTATA LA RIVISTA “REGIONE CRONACHE” L’area montana * \ , ' * \ £ t ISUT Nell'Aula Magna dell'Università di Udine si è svolta la manifestazione »Omaggio alla montagna del Friuli-Venezia Giulia« attraverso le pagine della rivista »Regione Cronache«, che ha dedicato il suo ultimo numero alla monta- novi matajur Odgovorni urednik: JOLE NAMOR Izdaja: L A e Fotostavek: r i ^ Tiska: EDIGRAF Trst / Trieste Settimanale - Tednik Reg. Tribunale di Trieste n. 450 Naročnina - Abbonamento Letna za Italijo 30.000 lir Poštni tekoči račun za Italijo Conto corrente postale Novi Matajur Čedad - Cividale 18726331 Za SFRJ - Žiro račun 50101 - 601 - 85845 «ADIT» 61000 Ljubljana Vodnikova, 133 Tel. 554045 - 557185 Fax: 061/555343 letna naročnina 400.— din posamezni izvod 10.-**- din OGLASI: 1 modulo 23 mm x 1 col Komercialni L. 25.000 + IVA 19% gna, le cui tematiche sono state sviluppate in un ampio dossier. Importante è anche il fatto, che per la prima volta alla rivista è stata allegata una videocassetta, realizzata dal Centro di produzione televisive dell'Ufficio stampa e pubbliche relazioni della Regione, il cui titolo »Montagna...di più!« intende esaltare quei valori di spettacolo e ambienti particolari, che sono propri della cerchia alpina del Friuli-Venezia Giulia. La rivista e la cassetta sono in vendita in un unico »pacchetto« nelle edicole della regione. Nell'editoriale della rivista viene sottolineato l'intendimento editoriale dell'ultimo numero di Regione Cronache. L'area montana del FVG, infatti, non viene vista soltanto nell'ottica di un ambiente spesso intatto da conservare e consegnare alle prossime generazioni e da usufruire per il tempo libero ma, soprattutto, come un territorio obiettivamente trascurato nel passato e ora al centro di un programmato sforzo giuridico e finanziario per far rinascere le Valli e dare a quelle popolazioni un ruolo concreto nel processo di sviluppo sociale ed economico della regione. A Cividale si è tenuto il primo congresso medico sulle bioterapie Un grosso successo ha registrato il primo Congresso regionale sulle Bioterapie, organizzato dalla Sim-Phatos e patrocinato dall'Usl n.5 del Cividalese, dall'Ordine dei Famacisti e dall'Associazione Friulana Titolari di Farmacia della provincia di Udine. Introdotto dal dr. Maurizio Marini, presidente e direttore della scuola, uno degli omeopati più apprezzati e conosciuti in Italia, il congresso é stato tutto imperniato sulla presenza prestigiosa del prof. Henri Lernout, cattedratico francese di fama mondiale, presidente di Homeopatia Universalis, organizzazione che raggruppa dodici nazioni, nonché ricercatore e formulatore di interessanti rimedi omeopatici prescritti e dispensati in tutto il mondo e "padre" di una nuova branca bioterapica che si chiamerà Micoterapia, vale a dire una terapia che utilizza, in chiave omeopatica, dei rimedi che si preparano a partire da ceppi fungini, e che sarà introdotta tra breve in Francia. Il prof. Lernout ha svolto un'ampia relazione su molti aspetti omeopatici, gommoterapici, organoterapici e litoterapici, dando tutta una serie di schemi applica- tivi in un quadro complessivo di evoluzione sia dell'età dell’uomo, sia delle possibili patologie conseguenti. L'ospite insigne ha destato sorpresa sul pubblico proprio nell’in-dicare quanto supporto teorico stia dietro a tutte queste tecniche moderne proposte. Il dr. Franco Fornasaro, vice presidente della Sim-Phatos, da parte sua ha presentato i risultati già raggiunti dalla scuola ed ha preannunciato alcune manifestazioni future, che dovrebbero candidare Cividale a centro regionale più importante nell’ambito delle bioterapie. Infatti la città ducale presenta a pieno titolo alcune caratteristiche che pochi altri centri possono presentare: - l’omeopatia vi é di "casa" da oltre un decennio; - la fitoterapia ha continuato ad essere sorretta a tutti i livelli (me-dico-farmaceutico-erboristico ed etnoiatrico); - la ricerca sulle moderne bioterapie, portata avanti dal gruppo di studiosi che fanno parte della Sim-Phatos, ha ricevuto consensi presso alcune Università italiane (Siena, Parma, Modena e recentemente Padova); - l'hinterland cividalese, che spazia dalla Val Resia, all'alta Valle del Torre fino alle Valli del Nati-sone e alle Valli dello Judrio rappresenta un importante capitolo di spunti scientifico-naturalistici e sono in previsione, anche grazie a tutte queste credenziali, un congresso nazionale di botanici, fito-chimici e farmacologi improntato sulla ricerca sulle piante medicinali e un congresso nazionale di omeopatia e bioterapia. Senza dimenticare che sussistono anche dei legami con la Repubblica del Mali, allacciati in occasione della conferenza e della visita a Cividale di Arouna Keità, studioso di fama mondiale di etnoiatria africana, nonché docente di Farmacologia all'Università di Toulose in Francia. Uno dei messaggi chiave del prof. Lernout é stato quello di sottolineare che "l’arte del guarire" può conoscere e deve seguire più strade terapeutiche. Cosi, a partire dal prossimo ciclo di lezioni, si preannuncia la presenza anche di insegnanti provenienti dalle regioni contermini. F. F. Mednarodno srečanje o jezikovnih skupnosti Pred dnevi je izšel dvojezični Informativni bilten za mesec maj, ki ga redno izdaja upravni odbor goriškega Kulturnega doma. Informativni bilten je zanimiv predvsem, ker je v njem koledar vseh prireditev, ki se bodo do konca meseca zvrstile v Kulturnem domu. Med pomembnejše bi omenili razstavo z naslovom »Riciclaggio dei rifiuti«, ki jo za soboto, 18. maja organizira združenje WWF. Konec meseca in sicer 31. maja in 1, junija pa bo v Kulturnem domu potekal mednarodni seminar o jezikovnih skupnosti, ki ga prireja Accademia Europeistica iz Furlanije-Julijske krajine. INFORMATIVNI BU TI N ».•IV S**wx» Maj 1991 ®8P Poziv krovnih organizacij w O w tf za Šolski center v Špetru Predstavniki krovnih organizacij manjšine, Slovenske kulturno-gospodarske zveze in Sveta slovenskih organizacij ter kulturnih inštitucij Glasbene matice, Narodne in študijske knjižnice, Slovenskega raziskovalnega inštituta in Šolskega centra v Špetru Slo-venov so na skupni seji razpravljali o nujnosti večje prisotnosti vseh manjšinskih komponent znotraj teh inštitucij ter o hudem finančnem položaju, s katereim se že dalj časa soočajo omenjene štiri kulturne inštitucije, da resno ogroža njihovo nadaljno dejavnost. Ob ugotovitvi, da predstavljajo te inštitucije pomembno kulturno bogastvo za vso slovensko manjšino v Italiji, za obstoj katere so neobhodno potrebne, temveč tudi za vso deželo, je bila s strani vseh prisotnih izražena želja, da bi deželne oblasti čimprej uresničile že sprejete obveze o oblikovanju zakona za porazdelitev finančnih sredstev kulturnim in umetniškim dejavnostim slovenske manjšine v Italiji na podlagi člena 14 državnega zakona za obmejna območja in še pred tem o takojšnji zagotovitvi bančnih jamstev za najem posojila, s katerim bi omenjene inštitucije krile najnujnejše potrebe v svojem poslovanju. PRESENTATO A ROMA IL FESTIVAL TEATRALE DI LUGLIO A CIVIDALE RAZČLENJENA ANALIZA NA POSVETU SKGZ V TRSTU Omaggio al Slovensko go s pogledom na Il Mittelfest, primo festival di teatro, musica, balletto e marionette nella Mitteleuropa, che si svolgerà a Cividale dal 19 al 29 luglio, é stato presentato ufficialmente venerdì 10 maggio, a Roma, dal presidente della giunta regionale Biasutti. Nel suo intervento questi ha spiegato la scelta di Cividale per la sua bellezza e ricchezza storico-artistica che ne fanno centro adatto per ospitare una manifestazione di alto livello, che oltre all’importanza culturale avrà anche una grande valenza turistica". Sono quindi intervenuti il sindaco di Cividale Pascolini e, per quanto riguarda gli aspetti tecnici e artistici del festival, il direttore artistico Pressburger, il direttore generale Tomasetig, il direttore della sezione musicale De Incontrerà ed il coordinatore per la Jugoslavia Cirilov. Nell'ambito del ricco programma del festival vanno segnalati gli appuntamenti con le rappresentazioni della "Medea” di Arpad Go-encz, presidente ungherese, e della "Festa agrense ”, di Vaclav Ha- teatro vel, presidente della Cecoslovacchia. Per la parte musicale non mancheranno gli omaggi a Mozart, nel bicentenario della morte, e alla musica liturgica aquileiese. SKGZ je bila v Trstu pobudnik posveta o gospodarstvu, na katerem so poglobljeno razpravljali o strategiji slovenskega gospodarstva ob vstopu v Evropo. Uvodne misli je na posvetu podal predsednik SKGZ Klavdij Palčič, ki je vlogo gospodarkih struktur v razvojni strategiji manjšine opredelil kot temeljno jamstvo, da je življenje manjšine lahko uspešno. Dr. Lojze Sočan (predstavnik republike Slovenije) je razčlenjeno obravnaval pogoje, s katerimi neodvisna Slovenija stopi vštric s članicami Evropske skupnosti. Tajnik odbora za gospodarstvo SKGZ dr.Branko Jazbec se je osredotočil na kontin-gentne značilnosti geopolitičnega prostora in razmer, v katerih si skuša slovensko gospodarstvo, tudi manjšinsko, utreti stvarno perspektivo na evropskih tržiščih. O možnostih poglobljenega gospodarskega sodelovanja med Slovenijo in Avstrijo pa je spregovoril dr. Kristijan Schellander (Volksbanken AG iz Dunaja). Dr. Peter Kraljič (McKinsey. & Co.Inc.,Dusseldorf) je izhajal iz ugotovitve, da ima Slovenija konkretne možnosti postati sklopka tako na relaciji Vzhod-Zahod, kot tudi v smeri Sever-Jug. Dr. Darij Cupin, predsednik gospodarskega odbora SKGZ, je ugotovil, da Slovenija mora imeti vseslovenski gospodarski program med slovenskimi gospodarskimi strukturami v Evropi in po svetu. Giuseppe Paussa: Mittelfest da allargare territorialmente alle Valli del Natisone Giuseppe Paussa, ex presidente dell'AAST, la definisce "fantomatica commissione, in cui non si può parlare ". E" la Commissione comunale del Festival mitteleuropeo. I suggerimenti dei consiglieri, afferma Paussa, devono essere scritti e consegnati ad un segretario. Non se ne discute, insomma, e non si sa che fine faranno. Ecco, comunque, i suggerimenti di Paussa: puntellare la città con chioschi in punti strategici, accogliendo i visitatori con costumi e prodotti tradizionali friulani, sloveni e carinziani; predisporre un opuscolo guida "ad hoc" con itinerari verso le valli del Natisone, dove vanno indicate osterie, trattorie, posti di ristoro, ecc.; infine l'organizzazione di pulmini di 15-18 posti per visite e soste nelle diverse località delle Valli. Al Comune di Cividale Paussa chide se, oltre al convolgimento delle Valli del Natisone nel Mittelfest, nei termini di competenza della Commissione scientifica, non si ritenga doveroso il coinvolgimento delle stesse anche per quanto attiene alle manifestazioni collaterali e, se si, come intende articolarla la Giunta Comunale. L’assessore Angeli al Comune di Resia A quindici anni dalla data del sisma del 1976 è stato ospite dell’Amministrazione Comunale di Resia l'assessore Regionale alla Ri-costruzione, dr. Angeli. Accolto dal sindaco, Luigi Paletti, e dalla Giunta l’assessore ha avuto modo di venire a conoscenza, in maniera dettagliata, della realtà locale sotto il profilo della ri-costruzione. Un centinaio sono le case ancora da costruire, altrettante da riparare, diverse opere pubbliche mancano, altre necessitano urgenti riparazioni. Tutto questo in considera- zione dell'avvicinarsi del 1992, termine entro il quale è fissata l'ultimazione della ricostruzione. Per alcuni problemi non ci dovrebbero essere difficoltà, ha dichiarato l'assessore Angeli, riferendosi all’edilizia privata sia per la ricostruzione sia per la riparazione e l'adeguamento antisismico. Maggiori difficoltà si hanno per il settore delle opere pubbliche, in considerazione delle careenti disponibilità finanziarie regionali. Durante l'incontro si è parlato, anche, del problema dello smaltimento dei rifiuti. Deželni sedež RAI Glasbena matica ZCPZ ZSKD GALLUSOVO ZVOČNO BOGASTVO moteti za enega, dva, tri in štiri zbore — TRST: stolnica sv. Justa, petek, 17. maja ob 20.30 — GORICA: stolnica sv. Hilarija in Tacijana, sobota, 18. maja ob 20.30 — ČEDAD: cerkev sv. Frančiška, nedelja, 19. maja ob 18.00 Pri organizaciji sodelujejo: zbor Cappella Civica iz Trsta, Slovenski center za glasbeno vzgojo E. Komel iz Gorice, ZCPZ in ZSKP iz Gorice, Zbor Harmonija in KD I. Trinko iz Čedada. Convegno sul volontariato La Regione del Friuli-Venezia Giulia, in collabo-razione con la Federazione regionale Mo.V.I. e il supporto scientifico dell'ISIG, organizza a Trieste (presso il Centro congressi della Stazione Marittima) il 18 e 19 maggio il 1. Convegno Regionale del Volontariato. Il convegno si propone di formulare e raccogliere contributi significativi di riflessione che rappresentino una prima puntualizzazione del processo di autoriflessione e di proposta — che forniscano alla Regione FVG elementi informativi e valutativi idonei ad adeguare la normativa, la prassi e le politiche d'intervento in questo ambito. I lavori (sabato alle ore 9.30) saranno aperti dall’intervento del dr. Luciano Tavazza, presidente nazionale del Mo.V.I. Messe in Per martedì 21 maggio, alle ore 17.30, il presidente Chiabudini ha convocato l’Assemblea della Comunità Montana delle Valli del Natisone. Durante i lavori verrà ratificata la delibera sul finanziamento straordinario alla Comunità Montana per le spese relative ad opere per il rifornimento idrico delle Valli. Tra le interrogazioni vanno menzionate le proposte per celebrare almeno una volta alla settimana una messa in sloveno in alcune chiese della zona (Marinig — PSI) e sull’istituzione del Centro internazionale di ricerche e studi sul plurilinguismo nell’ambito delle Valli (Marinig, Ciccone, Ber-gnach PSI e Blasetig — PDS). Tudi Benečija v stvarnosti SSK Odbor Konference Svetovnega slovenskega kongresa za Furlanijo-Julijsko krajino je ugotovil, da ima zamejska Konferenca 115 individualnih članov, od tega 51 z Goriškega in 64 s Tržaškega, medtem ko je edini kolektivni član zaenkrat SSO. Formirana sta tudi sedeža in sicer NŠK V Trstu kot zamejski in knjižnica D. Feigla kot goriški sedež. V času grozečih dogodkov znotraj Jugoslavije je priprava na kongres v Ljubljani, ki bo med 27. in 30. junijem, še posebej pomembna, saj predstavlja neke vrste solidarnosti z bojem za slovensko suverenost in državnost. Na kongresu bo imel poročilo predsednik zamejske Konference Janez Povše, uradni delegati našega prostora pa bodo Bojan Brezigar, Ravel Kodrič, Darko Bratina, Alojz Rebula, Anton Nanut in predstavnik Benečije. Darko Bratina bo priprvil osnutek resolucije o Slovencih, ki žive v Italiji, Maja Lapornik in Davorin Devetak pa zamisel zamejskega dneva, ko nas bodo 28. junija obiskali udeleženci kongresa ter si ogledali poglavitne značilnosti našega kulturnega in gospodarskega življenja. Vse, ki bi se tako ali drugače želeli udeležiti kongresa, naj se za prijavnico ter vse ostale informacije lahko obrnejo na tržaški sedež Slori. Odbor Konference je sprožil vse ustrezne stike s predstavniki Slovenske Benečije, kjer naj bi prišlo do ustanovnega sestanka. Težko si je namreč predstavljati odsotnost tega narodnostnega področja v zamejski stvarnosti Svetovnega slovenskega kongresa. 46 - LA PROIBIZIONE DELLA LINGUA SLOVENA NELLA VITA RELIGIOSA DELLA SLAVIA FRIULANA Don Clemencig, un altro personaggio inquisito Il patriota Altro personaggio inquisito in subordine era don A. Clemencig, vicario di Valle di Soffumbergo. Di lui diceva ancora nel 1929 mons. Liva: "Uomo intelligente e di grande spiritosità... Ed é un miracolo della Bontà divina se un sacerdote di tale tempra, gettato sui monti, nell’infimo dei paesi, segregato dal mondo, non fece gravi cadute... Amicissimo degli alpini... beve troppo... Recandosi a Roma fece un po’ di chiasso... Se non si fosse fatto trascinare dagli alpini sarebbe stato travolto peggio, molto peggio ad altre par-ti"(l). Don G. Guion non era d’accordo sull'intelligenza e spiritosità del Clemencig: "A pranzo come il solito non declamò che don Clemencig con le sue solite sciocchezze "(2). Dati i trascorsi, Nogara lo richiama per la veste, per la frequenza alle osterie, per i convegni di ex militari e perché "non fu certamente estraneo al dissidio doloroso che travaglia e avvelena la Forania di San Pietro". Seguono le proibizioni corrispettive (3). Clemencig si lamenta dell’am-monizione e protesta perché non era stato neppure chiamato a deporre. "Non data da oggi l’ostilità di parecchi sacerdoti della Slavia verso di me, sebbene non mi impicci degli affari della forania... Solo io non ho voluto firmare la protesta (questione Santuario di Castelmonte del 1920, ndr.) contro tale provvedimento, riscuotendo l'elogio dell’Arcivescovo; io solo non ho preso parte alla polemica aizzata sui giornali di Gorizia da parecchi sacerdoti della Slavia, contro mons. Rossi, polemica che si protrasse per parecchi tempo e che fu stroncata con la famosa frase dall’Arcivescovo: "Basta con la paglia slava ”... Da allora lo considerano un traditore, e oggi, "approfittando di una malaugurata vertenza ", si cerca di colpirlo. Ha difeso don Dorbolò, amico, paesano e parente, accusato ingiustamente: avrebbe fatto il viaggio fino a Valle con una signorina! Era sua nipote e in compagnia di trenta persone! Ha predicato in italiano alla prima Messa di don Dorbolò, perché c erano molti che non conoscevano lo slavo... con grande scandalo dei preti slavofi- li. Lo chiamano "il patriota ", Insinua che don Guion voleva il posto di cooperatore a San Pietro per il nipote don Pasquale e, non avendolo ottenuto, lottò contro Dorbolò. A proposito della lingua: "Richiesto della mia opinione... dalla Tenenza dei RR.CC. di Cividale mi espressi nel senso che nei centri situati lungo le Valli la popolazione stessa richiedeva non da oggi, ma da parecchi decenni la lingua italiana, tant’é vero che alle prediche del padre Betazzi, tenute per un anno a San Pietro, la Chiesa, sebbene vasta, era sempre zeppa di fedeli, con grande disperazione di tre quattro sacerdoti che mal volentieri aopportavano tale novità ”. Conclude affermando che gode la stima di tutti: da Balbo a Manara, e gli alpini tutti vengono per sentire i suoi discorsi "improntati a sentimenti religiosi e patriottici, discorsi che forse un giorno darò alla stampa "(4). Non lo ha fatto e non ne ha sofferto la folta palude dei predicabili. Non si può negare però che il Clemencig, con le sue puntuali osservazioni, non sottoponga alla riflessione dei suoi confratelli slavi un problema delicato, la cui mancata soluzione sta all'origine di un certo fallimento nell’opera di difesa dell’identità etnica. I preti slavi hanno dovuto lottare, pochi e deboli, contro tutta una civiltà-barbarie che gli s’imponeva con tutti i mezzi dell’onnipotenza tecnica moderna. Se si sono chiusi in una strenua difesa vanno capiti e forse anche giustificati. Ma non era certo più conveniente a lungo termine, se non strategicamente più intelligente, aprirsi ad una certa pluralità di indirizzi e di contributi? Il Clemencig, ad esempio, non risulta un nemico della Slavia; é solo coinvolto, alla ricerca di un ruolo che sentiva mancargli, nella retorica scarpona che giorno dopo giorno, in loco almeno, maturerà indirizzi sempre meno promozionali. Ma era un fatto vero che l'evolversi dei tempi, la secolarizzazione, l’emigrazione interna ed estera, permanente o temporanea, il desiderio di promozione socio-economica, la stessa azione corrutrice del fascismo ecc. intaccavano progressivamente e le rendeva sempre meno condividibili le linee di difesa e di salvaguardia della minoranza slovena, quali il gruppo di sacer- doti aventiniani andava proponendo con insistenza e cocciutaggine. Il pluralismo del gruppo e delle strategie avrebbe dato soddisfazione al nuovo, impedendogli d'imporsi in modo dirompente, e giustificato il tradizionale, favorendo l'inserimento senza complessi d'inferiorità. Se il popolo ha assistito in silenzio alla vicenda della lingua é perché non si sentiva interpretato a fondo dalla presunta tragedia e tanto meno motivato a perdere ciò che l'affronto pur prometteva di offrirgli. E’ un limite che l'azione del clero slavo in difesa della propria identità etnica non é riuscita a superare e che, a quanto sembra, ne segnerà l'inevitabile passaggio delle consegne ad un'azione laica e di laici che, si spera, più illuminata e fortunata. Faustino Nazzi Note: 1 - ACAU, Sac. Def., Clemencig don Antonio, lettera a Nogara del 14-3-1929. 2 - Diario Guion, 25-1-1925. 3 - ACAU, Sac. Def., Clemencig don Antonio, lettera del 24-3-1934. 4 - Ivi, lettera del 6-4-1934. DALL’ORGANIZZAZIONE “O” A “GLADIO”: UN PASSAGGIO FATTO CON LO SCOPO DI CONTENERE LA PRESA DI COSCIENZA DEGLI SLOVENI Licenziati, ma pronti per la Patria Stando alla relazione, più volte citata, del colonnello Luigi Olivieri, L'Organizzazione O” - passata attraverso varie denominazioni - venne sciolta nel 1956 guando il 4 ottobre egli fu convocato al III Corpo d'Armata dal generale comandante. Questi gli comunicò che per disposizione dello S.M.E. (Stato Maggiore dell’Esercito) l'organizzazione doveva darsi per sciolta, in quanto i suoi compiti erano esauriti per aver l'esercito riacquistato piena efficienza e quindi per essere nelle condizioni di assicurare la difesa del Paese. Perciò vennero ritirati tutti i progetti di mobilitazione, tutti i documenti e tutto il materiale in dotazione. Tutti gli "organizzati" furono licenziati, con la raccomandazione del segreto e con parole di ringraziamento ed incitamento a mantenere vivo l’amore della Patria e quindi di essere sempre pronti a darle braccio e mente, qualora minacciata. Come accolsero, quelli della "O”, il licenziamento? Con spirito di disciplina, afferma Olivieri, e continua: ma taluni fiduciari di comuni, situati in zona di frontiera, hanno dimostrato una certa preoccupazione; invitati a spiegarla dissero che purtroppo la Balcania é al nostro confine e che, in caso di conflitto, Balcania vuol dire guerra... di bande di partigiani, composte di gente selvaggia e senza scrupoli, pronte a dilagare nella zona di frontiera per distruggere senza frontiera per distruggere senza pietà tutto ciò che ostacolasse l'assolvimento dei loro compiti... Ed Olivieri conclude: L’"Organizza-zione O" é sciolta, ma si ha ragione di ritenere che lo spirito, che l'aveva animata in questi dieci anni, continui ad alimentare la fiamma di amor patrio e che i suoi organizzati saranno sempre pronti a rispondere all'appello della Patria, servendo il Paese con fedeltà e dedizione, in qualsiasi luogo e incarico saranno impiegati. Sappiamo invece che al capitolo delle organizzazioni segrete di scala regionale seguì il capitolo di quelle di scala più vasta, tale da coinvolgere servizi segreti, CIA e NATO, per cui le organizzazioni di Olivieri si resero inutili e controproducenti, perché generavano incidenti e polemiche superflui e fastidiosi. Vari aspetti dell'organizzazione che ne uscì, cioè "Gladio", rimangono tuttora avvolti nel buio e, per il momento, rimane appurato che essa non può a priori essere dichiarata legale da nessuno. A ciò si aggiungano i sospetti sulle cosiddette deviazioni. Per ciò che si riferisce all" "Organizzazione O" abbiamo documentato che quelle "deviazioni” ci furono e che il suo scopo principale fu quello di "contenere” con tutti i mezzi la presa di coscienza e l'associazionismo degli sloveni. Sappiamo anche che, o nel 1952 o nel 1956 che fosse, uomini della "Organizzazione O" - previa selezione - entrarono nella " Gladio", ancorati agli stessi principi, alla stessa mentalità ed algli stessi scopi. Il momento politico in cui si realizzò la struttura segreta, oggi chiamata "Gladio", é ormai parte della storia. Sulla gigantesca scacchiera mondiale ed europea si muovevano "pezzi" in buona parte di diversa natura di quelli odierni. I grandi raggruppamenti internazionali avevano la fisionomia marcata che eravamo abituati a rico- noscere fino ad un paio d'anni fa: il blocco capitalista, quello socialista ed il mondo che era uscito faticosamente dal colonialismo. I giganteschi movimenti politici e sociali del "terzo mondo" in Asia, in Africa, in America coinvolsero direttamente le grandi potenze. Si trattò di eventi spettacolari, la cui corrente direzionale andava nel senso della liberazione, contradditoria quanto si vuole, di enormi masse umane. Il mondo, era chiaro, marciava avanti verso un destino più certo. A queste certezze di liberazione si accompagnavano le lontane premesse di un nuovo rapporto fra le grandi potenze: gli anni di Kruščov, Kennedy e Giovanni XXIII. Ma nel 1956 eravamo ancora lontani. In Europa il brontolìo del temporale si avvertì nel giugno 1956 con la sommossa operaia di Poznan, in Polonia, e le convulsioni all'interno del gruppo dirigente comunista a Varsavia. Pochi fnesi dopo, il temporale si scatenò con le battaglie di strada degli operai, degli studenti e, in fondo, della gente lavoratrice, regolarmente accompagnate dalle lotte dentro il palazzo e regolarmente concluse con la grandinata dei mezzi corazzati sovietici. Era la tragedia di Budapest. Solo dodici anni più tardi, ai tempi della primavera di Praga, il PCI sgombrò dalla propria coscienza la penosa solidarietà con l'URSS. Non fu comunque il PCI a rassicurarli, i giovani comunisti di S. Pietro ai tempi di Budapest, ma la persona in cui tutti riponevano la massima fiducia, Valentino Simonitti. E fu lui ad aiutarci a vedere nella rivolta di Budapest del 1956 la manovra degli americani alla ricerca di un varco nell'Europa orientale. Per altri, come don Cuffolo, era invece il comuniSmo che crollava. In questo quadro, a quanto si sa, nacque l’organizzazione "Gladio", tratta direttamente dalle costole della "O" e ogni riflessione può essere fatta sul significato e gli scopi di quella nascita, con i 622 organizzati dichiarati che stavano lì a far fronte a mezzo mondo. Oggi però la storia non é più solo parte del passato, ma é una vicenda che é ormai possibile seguire in diretta. L"'Organizzazione O”, madre di "Gladio ", fu a sua volta generata dall'Osoppo (quella dell'immediato dopoguerra). L'Osoppo si trovò allora rinvigorita sia dall'innnesto dell'ideologia fascista tratta dagli uomini dell’esercito di Salò, che da quella del fascismo allo stato puro derivata dalla propaganda e dalla scuola. Come per il gruppo di diplomati del nuovo istituto magistrale che passarono, quasi senza soluzione di continuità, dal loro giornale scolastico "Gioventù Menefrego" al "Tricolore ". * * * Si potrebbe dire che l’apparato militare antisloveno era nelle case fin dai primissimi giorni dopo la liberazione. L'atto di nascita della "Terza Osoppo" va cercato nella raccolta capillare ed organizzata delle denuce contro 57 partigiani della cosiddetta "Beneška četa", delle relative testimonianze a carico (in cui spiccavano quelle di autorità e funzionari del regime fascista), della massiccia propaganda sulla stampa in appoggio agli innumerevoli capi d'accusa. Avendo trattato in altra sede l'argomento, pure nelle sue linee molto generali, ritengo di potermi esimere dal rifare la storia del movimento partigiano sloveno nelle valli del Natisone 1). Mi propongo piuttosto di approfondirla attraverso i documenti. A fine istruttoria, che si trascinò fino al 1955 accompagnata periodicamente da violente campagne di stampa contro quei partigiani, l'impalcatura accusatoria presentò molte crepe. Alcune pubblicazioni e testimonianze che leggiamo ancora espongono avvenimenti che sono purtroppo generalizzabili come fatti di guerra: ognuno espone il proprio rosario di fatti cruenti e dolorosi che accompagnano ogni conflitto. Figurarsi una guerra come quella che si concluse nel 1945! Tuttavia l'atto di pace deve servire a chiudere - non già i risentimenti ed i dolori perché ciò é impossibile - ma le vendette (se tali sono) e le violenze. Soprattutto se armate ed organizzate in nome di una causa politica. Il processo richiamò a attorno a sé centinaia di persone, in qualità di imputati, testimoni a carico, testimoni della difesa, uomini politici, giornalisti, ecc... Attorno a quel processo si rafforzò lo schieramento sciovinista che favorì l'aggregazione del gruppo antisloveno e le deviazioni che abbiamo detto. Favorì violazioni del diritto comune, l'attività squadrista, le gravi limitazioni alla sicurezza personale e alla libertà di espressione, produsse violenza. Nemmeno io ho alcuna veste per pronunciare condanne, come altri non hanno veste per pronunciare assoluzioni o addirittura annunciare onorificenze, Paolo Petriclg 1) P. Petricig - Per un pugno di terra slava - E.S.T. Trieste. Cemur: la viene smant Ai primi di gennaio dell'anno 1956 l'Italcementi intraprese lo smantellamento della fabbrica di cemento di Cemur (S. Leonardo). Un'azienda che in tempo di guerra aveva occupato fino ad un centinaio di operai. In tempi recenti gli occupati a Cemur erano una settantina. Fu un colpo gravissimo all’occupazione a S. Leonardo e a S. Pietro perché la fabbrica era l'azienda di maggior rilievo nelle Valli del Natisone. All'interpellanza dell'on. Vittorio Marangone, del PSI, rispose i primi di maggio il ministro Vi-gorelli: le decisioni circa la demolizione della fabbrica sono state prese dalla Direzione Generale dell'Italcemen-ti di Bergamo in seguito alla sopravvenuta arenza "in loco" di materia prima. In seguito ai passi svolti l’Ufficio Provinciale del Lavoro di Udine, il ministro dichiarò di essere in grado di assicurare che le maestranze, tuttora impiegate nella demolizione dello stabilimento, verranno mantenute al lavoro fino al 15 giugno. Dopo tale data una parte di esse (circa 20 unità) saranno impiegate a Monselice... e parte del rimanente personale (circa 24 unità) adibite alla costruzione del cimitero di Cravero, oggetto di apposita proposta di un cantiere di lavoro formulata dall'Ufficio del Lavoro di Udine. Ci furono proteste, assemblee ed iniziative sindacali. Bisognò poi accontentarsi dei miseri cantieri di lavoro e prendere la via dell'emigrazione. La fabbrica di Cemur In una foto d’archivio NACQUE UN NUOVO FOGLIO CLANDESTINO IN OPPOSIZIONE AL “TRICOLORE” Dal fascismo al tricolore Il giornaletto clandestino II Tricolore" ebbe un diretto oppositore, che si diede il nome di "Il Nostro Tricolore": usciva a Civi-dale e teneva un orientamento di sinistra. Questo ciclostilato, altrettanto clandestino del primo (che poi si trasformò in "Vedetta del Natisone") ebbe modo di conoscere e pubblicare una serie di vicende scandalistiche, vere o presunte, pettegolezzi su personaggi trico-loristi, affermazioni apodittiche. Riuscì a svelare anche i nomi dei redattori del "Tricolore" e ne fece nomi e soprannomi. Non fu certo una pubblicazione sobria, ma non riuscì a raggiungere lo squallore del Tricolore". Il filo conduttore fu quello dell'equazione Terza Osoppo = Fascismo, ripetendo in più occasioni la denuncia della continuità personale ed ideale di studenti delle magistrali di S. Pietro riscontrabile nel giornaletto scolastico fascista "Gioventù Menefrego" con il "Tricolore". Presentiamo in merito un brano del "Nostro Tricolore": Il "Manganello" di S. Ecco come scriveva S. nell’estate 1943 sul "Gioventù Mene-frego" n.5, sotto il titolo "Manganello": Bastonate ci occorrono: e le più sode a quei tali che, barricandosi dietro la posizione sociale, cercano di avvelenare l'opinione pubblica. Occorre ritornare al manganello; solo così si faranno tacere i pampagalli istruiti ignobilmente da radio Mosca e dalla retorica di mister Roosvelt... Ma a qualche fascista verrebbe la voglia di visitare di notte certa gente; e sarebbe bene che certe visitine avvenissero... per giocare ancora allo scopone e far valere l'asso "fascista"; per fare spuntare qualche bernoccolo su certe zucche incretinite dall'oratoria di radio Londra. Benedetto manganello, se tu potessi tornare in uso come una volta. Ma sapremo riprenderti in pugno! Stringeremo i denti e parleremo duro e più duro ancora batteremo. E allora altri timori assilleranno il cervello minuscolo di certi individui galline; altre notti insonni passeranno; altri sogni prostreranno l'anima vuota e sterile di certi incoscienti. E "Il Nostro Tricolore" tira la conclusione: Ora S. che (non) ha studiato a S. Pietro... scrive con altre parole, le stesse minacce del suo "Tricolore". (da "Il Nostro Tricolore") Le insurrezioni L'ultima pagina dell'anno 1956 del diario di don Antonio Cuffolo, parroco di Lasiz, fu dedicata alle insurrezioni contro il governo in Polonia ed in Ungheria. Esse vengono ricordate fra gli eventi cruciali di quell'anno: il XX congresso del PC dell'unione Sovietica e la diffusione del rapporto di N. Kruščov sui crimini di Stalin; lo sgombero dei francesi dal Viet-Nam; la visita di Tito, Kardelj e Popovič in URSS, guerriglia antifrancese in Algeria; l'intervento armato di Gran Bretagna e Francia contro l'Egitto, che ha nazionalizzato la Compagnia del Canale di Suez; a Marcinelle, in Belgio, un’esplosione di "grisou" provoca la morte di 262 minatori di cui molti italiani; Nenni e Saragat si incontrano per promuovere l'unificazione socialista. Ed ecco il brano di don Cuffolo nel "Libro storico della parrocchia di Lasiz": Il comuniSmo in crisi! Ribellione in Polonia ed Ungheria. Fatti straordinari ed inaspettati sono oggetto di commenti e speranze anche nei nostri paesi. Prima i polacchi e poi gli ungheresi si sono sollevati contro i rispettivi governi comunisti e contro l'armata russa che li puntellava. La sollevazione popolare é stata sanguinosa ma é riuscita vittoriosa: i governi sono crollati e i russi sgomberano in fretta i due paesi oppressi, mentre che i due popoli esultano per il primo soffio di libertà. Il cardinale Visinski primate della Polonia, dopo tre anni di confino, é ritornato trioniante alla sua sede ed il cardinale My-dzenty, primate dell'Ungheria é stato liberato, dopo 8 anni di carcere. Tutto il mondo cattolico ed anticomunista ne esulta, e spera che questi fatti siano il principio della fine della dittatura atea dell'Oriente. "Božij mlini mlejejo, pa Sigurno!” dice un proverbio popolare di questi paesi! Erano solo i primi sassi caduti dalle insignificanti crepe del blocco orientale. Divennero frana solo 33 anni più tardi, nel 1989. 16. maja 1991 Stran 5 Fauštin je biu an dobar dielovac tu znani fabriki v Nediških dolinah. Njega žena Perineo ga j' hodila pogostu gledat tu fabriko, de je mogla kiek poguorit tudi z direktorjan, ki je biu an liep mož. Počaso počaso so ratai nomalo prijatelji, takuo de an dan Fauštin an Perineo sta povabila direktorja na njih duom za 'no dobro vi-čerjo. Kar so se lepuo najedli, an še buj se ga napil, Fauštin je subit zaspau gor na divane. Direktor an Perina sta pa le naprej pila dobro an sladko vince. Kar sta ratala oba nomalo okajena, direktor je ušafu kura-žo za poprašat Perineo če bi šla spat za njim. - Oh ne, tistega pa ne - j' odguorila hitro Perineo -morebit za pet milionu bi mogla tudi tiste narest! Drugi dan, popudan, direktor je šu gledat Perineo, an ničku poluožu gor na mizo pet milionu dan na dan. Zvičer, kar mož je paršu trudan iz diela, je subit po-prašu Perineo če je videla direktorja popudan. - Ja, ja - odguori prečud-vana žena - sem ga videla. - A ti je parnesu pet milionu? - Ja, jih je parnesu - j' jala Perineo le buj pretud-vana. - Oh, dobro, se vide de muoj direktor je ries prav človek. Je prašu če mu po-sodin pet milionu, an de jih donas popudan tebe tle damu parnese!!! Bluo je lieto 1926... ...kar so se rodil an 14. obrila so kupe praznoval njih rojstni dan Petanšestedest liet življenja: jih nie malo, pa tudi previč ne. Je pa na liepa rikorenca an za jih praznovat se muore narest kieki posebnega. Takuo, an za tuole se muormo zahvalit Brunu Beuzer iz Špiet-ra, tisti od klaše 1926 naših dolin an iz Čedada so se zbral v nedi-ejo 14. obrila an cieu dan se vsi kupe veselil. Je glih poviedat, de za telo lepo parložnost so se adni varnil .na puošto (al malo-manj) v naše doline tudi z Belgije, taz Kanada an taz Milana. S koriero so šli že ob šesti zjutra pruot Ljubljani. V telim slovien-skem miestu jih je čaku Edi Bu-covaz, ki že vič liet živi v telim kraju an ki ga vsi lepuo poznajo, saj pieje v ansamblu Beneški fantje. Tle so zviedel za nomalo Štorje, kulture an tradiejonu Slovenije an so vidli, de vse tuole je zlo blizu našemu življenju. Iz Ljubljane so šli na Bled, kjer na sred jezera stoji an liep grad. Kar so lepuo pogledal lepote telega kraja, so šli na Kranjsko goro an na Tarviž an potlè damu. Za veseje vsieh jo je pru friš-no, ku nimar, godu Augusto Marzolini, buj poznan ku "Guš-to" z njega peram, ta par njim je godu tud adan od ansambla Bin-tars. Naj še povemo, de kajšan (gospa Delfina) za na zgubit tel liep apuntament je s taksi paršla do meje, do frontiere an ujela komitivo. Tela zornada je bla takuo liepa, de kar je bla ura iti damu, se nie obednemu mudilo, takuo so se ustavli v Čedade na sedežu pensionatu an tle sniedli do zadnje marve kruh, salam, peršut an popil vse vino, ki kajšan je biu zlo pridno vetegnu na mizo... Na fotografiji videmo klašo 1926. Za resnico poviedat, manjka kajšan, tisti, ki se boje de na pridejo lepuo, an sevieda, fotoreporter, Mullig iz Barnasa. Vsi moreta videt, kuo se dobro darže an če jih imajo 65 na harbatu. Viva klaša '26 an kuraž-no napri do druzega lieta, kar vsi se troštajo ušafat še ankrat an še na vič za vsi kupe se spomnit na mlade lieta, kako je bluo an kako je. Gorenj Tarbi: parvega maja smo vsi letal Tatiana an Tomas Komitat "Burnjak” je 1. maja napravu marciolongo v Gorenjim Tarbju an za 'no peščico ur tud slava ura se je diela h kraju, za de liepa manifestacjon je paršla h koncu. Parbližno 50 judi se je zbralo pred tarbijsko šuolo an ob 9.30 začel letat po stazah okuole Tarbja. Ob dni so skuhal dobro pastošuto. Valter doz Police je vetegnu uon njega rimoniko an jih zagodu an par. Potlè je bla pa premjacjon. Parvi je paršu Stefano Dugaro iz Ušivce (51'), na drugo mesto sta paršla kupe Marco Marinig iz Hostnega an Marco Terlicher iz Podutane, na treeje mesto pa Dino Azzolini iz Mata-jura. Za žene parva je paršla Lucia Jeroncig iz Preseriji, na drugo mesto Irene Ponte iz Podsri-ednjega, na treeje pa Lina Qua-lizza iz Police. Za otroke na parvo mesto sta paršla Tatiana Chiabai an Tomas Predan, oba-dva iz Ješičega. No kopo so dal tudi te narmlajšemu, Luca Pos-tregna iz Podsriednjega an te narstarišemu, Lorenzo Lauretig iz Gniduce (ma kuo te narstariš, sa jih ima samuo an par vič ku 40!). Tisti od narbuj deleča (taz Kanade!) je biu pa David Chiuch. V GORENJIM TARBJU JE BLUO SREČANJE OD ALKOLISTU, KI SE ZDRAVEJO Na posebna nedieja za otroke v Kozci pre Azeglio, Valerlo, Nadia, Monica, Giovanna (go na varit), Michele, Filippo an Claudia (ta zdol) Zvonuovi v turme so zvonil buj veselo, ku druge nedieje. Tista je bla ’na posebna nedieja za Kozco an za vse druge vasi, ki spadajo pod telo faro. Je bla nedieja 5. maja an j udje so se v liepim številu zbieral pred cier-kvijo. Nie bla 'na navadna nedieja, je bluo kieki vič: tisti dan sedan otruok, štier čičice an trije pu-obči, so imiel njih parvo sveto obhajilo. Zadnji krat, ki se je kieki takega gajalo v Kozci je bluo nomalo liet od tega. Čičice an puobči so bli vsi v bielim obliečeni, zbral so se okuole gaspuoda, Pre Azeglio Romanin. V cierkvi puno judi: mame an tata, žlahta, parjatelji an vasnjani za j in narest 'no lepo fešto. Duo so pa tel otroc? Michele Predan iz Dolienjanega, Monica Oviszach iz Puoštaka, Valerio Bergnach, Giovanna Pontoni iz Kozce, Nadia an Filippo Cernot-ta iz Kozce an Claudia Cendon iz Kozce. Vsi kupe so se na koncu zbral okuole gaspuoda an nardil no lepo fotografijo, de jih bo spominjala na tel liep, poseben dan. Kakuo se rešit od pijače Donatella Lizzerò, Oscar Artusl, Franco Crisetig, Renata Qualizza, Daniela Marinig an Anna Chiacig (od čeparne pruoti te pravi) Pjača je na garda boliezan, ki vsako lieto store iti na drugi svi-et taužente ljudi. Zavojo pjače pridejo uon tudi druge boliezni an puno inčidentu ta po potieh. Človek, ki pije zgubi vas njega ponos an kjer je družina je pa še puno tarplienja an puno žalost. Tisti, ki pije, vičkrat je zavojo ki ima probleme, težave an jih na more sam prenest. Muormo pa vsi narest na tako vižo, de tala velika rana na rata še buj velika, muormo pomagat, de ljudje na bojo vič pil. Po vsierode so se rodil "Club alcolisti in trattamento", an tle par nas, an muormo reč, de glih s pomočjo telih klubu, vič ku kajšan je od tele hude peče ozdravu. Nomalo cajta od tega je bluo v Gorenjim Tarbju no srečanje vsieh klubu naših kraju, srečanje ga je organizu klub iz Svetega Lienarta. Puno judi se je zbralo v dvorani faruža an vse je lepuo pozdravu predsednik kluba iz Svetega Lienarta, Franco Crisetig iz Varha. Franco je po-viedu keri so namieni telega asočjacjona an predvsem je vičkrat ponoviu, de je zlo impor-tant de vsi pomagamo, de vsi damo 'no roko tistim, ki čejo od pjače ozdravit. Tuole je povie-dala tudi Renata Qualizza, šin-dak v Sriednjem. Renata je jala tudi, de želi de s pomočjo vsieh ljudi ne samuo se pomaga ozdravit od tele peče, pa tudi de se pride na tuo, de se na začne pit. Dotoreša Daniela Marinig, ki diela v špitale kjer zdravejo tiste ki pijejo an brigadier Oscar Artusi iz Svetega Lienarta so pa poviedal ka se gaja, kar človek pije, kuo se obnaša z drugim, v družini, na diele, z lečam an takuo napri. Potlè je biu dibatit, an puno judi je spreguorilo. Guoril so tudi alkolist, ki v telem momentu se zdravejo. Poviedal so, kakuo se je njih življenje spremenilo, potlè ki so odločil ozdravit od tele peče. Na koncu so dal "atestate di astinenza". Graziano Cudicio je prejel atestat, zak na pije že šest liet. On pa je povie-du, de tudi kar se genja pit, človek muore bit aktiven v telim asočjacjonu. Na koncu je biu an dobar rin-fresk za vse. Za tiste, ki žele viedet kieki vič povemo, de tle par nas diela-jo trije klubi: v Podutani, vsak pandiejak od 18.30 do 20.30 v prostorih blizu sriednje šuole; v Spietre, vsak pandiejak od 18. do 20 ure, kjer je "distretto sanitario»; v Podboniescu, vsak pandiejak od 18. do 20. ure, v faruže v Lažeh. Vsak lahko se more parbližat za kajšan nasvet, za pomuoč, za kako dobro besiedo, predvsem tisti, ki žele se rešit od tele hude, garde peče. Minimatajur GITA DI FINE ANNO SCOLASTICO PER LA IV. E V. BILINGUE DI S. PIETRO Un salto a Verona E’ tempo di gite scolastiche. In tutta Italia autobus e treni scaricano bambini o ragazzi che, accompagnati da insegnanti, vanno alla scoperta di città e paesi conosciuti fino ad allora solo sui testi scolastici o alla televisione. Anche questo è scuola. A questa bella tradizione non può sottostare la scuola bilingue di S. Pietro al Natisone che ha organizzato delle gite per i suoi piccoli allievi. Due giorni per scoprire Verona, i suoi monumenti, le chiese, le piazze... E' stato così per i bambini che frequentano la quarta e la quinta elementare bilingue di S. Pietro al Natisone che giovedì 2 maggio, accompagnati dalle inse- gnanti Sabina Tedoldi, Antonella Cromaz, Ivana Cragnaz e Ines Talotti sono partiti in treno alla volta di questa bella città veneta per una interessante gita di fine (quasi) anno scolastico. Raissa Jussig, Elisa Costantini, Matteo Brai-dotti, Massimiliano Martinig, Andrea Venturini, Giulia Strazzolini (classe quarta), Giovanni Car-lig, Mirko Crisetig, Sara Scuoch ed Erika Pieniz (classe quinta - all’appuntamento mancava Valentina Gallo perchè purtroppo proprio quei giorni era ammalata. L'ha sostituita, con grande gioia, Andrea Blasetig della terza), hanno descritto nei loro temini (più che temini, sono dei... temoni!) questa interessante "due giorni". Leggiamone alcuni. Ci siamo tutti? No, manca la maestra Ines che sta fotografando! riffe Elisa, Raissa, Giulia, Erika in Sara v Veroni Končno je prišel dan izleta. Bil sem zelo razburjen in vesel. Oče me je pripeljal do Vidma z avtom in tam smo se vsi skupaj dobili. Ob 6.45 je naš vlak odpeljal in šli smo v Verono. V vlaku smo se igrali z videogame od Maxija in na igre, ki smo si jih izmislili. Končno smo prispeli in šli v hotel Scalzi. Tam smo odložili nahrbtnike, vzeli vreče s kosilom in šli v samostan sv. Bernardina. Tam smo pojedli naše Sendviče in jaz sem naredil eno sliko. Potem smo šli v cerkev sv. Zena, kjer so bila vrata z bronastimi ploščicami in v Castelvec-chio, kjer je bil most Scaligero. V tem so živeli družina Scala, ki so vladali v Veroni. Ta grad je bil zelo velik in notri je bila razstava. Ko smo si ogledali razstavo, smo šli v Areno, v rimski an-fiteater. Škoda je, da je en del padlo. V Areni so Rimljani spustili na kristiane leve, ki so jih raz-strgali in ubili. Zdaj imajo tam gledališče in različne predstave. Sli smo še v grob od Giuliette, kjer so nam učiteljice povedale zgodbo od Giuliette in Romea. Nato smo bili zelo žejni in tako, smo šli nekaj popit. Jaz sem pil veliko in tako sem šel na stranišče. ' V žepu od jope sem imel videogame, ki mi je padel v školjko in je bil ves umazan. Zdaj sem ga očistil in je kot nov. Po večerji smo se vrnili v hotel in tam smo trudni šli spat. Naslednji dan smo se ob osmi uri zbudili in smo šli jest zajtrk. Nato smo se odpravili na trg Erbe, kjer je bil vodnjak. Tam smo počivali in Elisa in Raissa sta plesali. Šli smo v hišo od Giuliette, kjer je bila razstava Anne Frank. Ogledali smo si še eno cerkev in stolnico. Med potjo so učiteljice odločile, da gremo gledat tudi rimsko gledališče. Šli smo čez most Pietra, ki se je podrl že trikrat. Škoda je, da je rimsko gledališče bilo zaprto. Bili smo zelo lačni, tako smo šli jest sendviče in potem smo šli v hotel. Vzeli smo naše stvari in šli na železniško postajo. Naš vlak je bil v zamudi za četrt ure, tako smo vzeli hitri vlak. Hitro smo prišli v Videm in tam sem zelo vesel pozdravil moje sošolce. Škoda je, da je te dni deževalo ampak vseeno sem se zabaval in bilo mi je zelo všeč. Matteo Braidotti - 4. razred Naše učiteljice so bile odločile, da bomo šli na dvodnevni izlet v Verono. Mi smo komaj čakali, da bo četrtek 2. maja in da bomo vzeli vlak za Verono. Končno je prišel četrtek in ob 6.45 smo odpotovali. Vsi smo bili navdušeni. Da bi dobili naš prostor, smo prečkali veliko vagonov, ampak osebe so se vsedle na naša rezervirane prostore. Tako smo šli v kabine, ki so bile blizu. Vsedli smo se. Jaz sem bila z Eriko, Saro, Giulio in z Eliso. V kabini smo se igrale in se pogovarjale. Med potovanjem smo tudi vohunile fanté, skozi stikalo. Fantje so se igrali z video game in mi smo morale poslušati to ropotanje. V Mestre smo zamenjale vlak. V kabinah smo se igrale. Prišli smo v Verono ob 10.00 uri. Hitro smo šli v naš hotel, odložili smo nahrbtnike, vzeli smo vrečo s kosilom in šli jest v zaprti kraj, v samostan sv. Bernardina. Ko smo končali smo šli na ogled mesta. Šli smo k cerkvi sv. Zena, toda tam si nismo ogledali notranjost, ker so čistili bronaste ploščice na vratih in zato je bila cerkev zaprta. Ogledali smo si tudi Castelvecchio, kjer so živeli Skala, ki je bila najbogatejša in najbolj pomembna družina v Veroni. Grad je bil obkrožen z jarkom. Popoldan smo si ogledaLi tudi Areno, ki je imela veliko stopnic. Ko smo šli do vrha nam so se zaradi vetra obrnili dežniki, tako smo šli dol. Arena je bil rimski teater, v katerem so ubivali kristjane. Še dandanes so v tem anfi-teatru razne predstave kot Festi-valbar. Zelo zanimiv je bil tudi grob od Giuliette v katerem je bilo polno ljubezenskih listkov. Učiteljice so nam povedale tudi zgodbo Romea in Giuliette. Zvečer smo šli jest v self-service. To je bilo prvikrat ko sem šla v self-service in se mi je zdelo zelo lepo. Ko smo končali smo šli v hotel spat. Jaz sem bila v sobi z Eliso in Giulio. Mi tri smo bile zbujene (od 21.00 ure) do 2.00 ponoči. Pogovarjale smo se, se igrale in zabavale. Drugi dan smo šli na trg Erbe. Okoli njega so bile stare hiše in v centru je bil lep vodnjak. Šli smo tudi na stolp Lamberti, ki je tam v bližini in nekdo je tudi šel gor. Ta stolp ima 375 stopnic. Šli smo tudi v stolnico. Ta je zelo velika in, da bi več zvedela o njej sem dala denar v tiste telefone z razlago. Cerkev je zelo lepo pobarvana in okrašena. Potem smo šli na most Pietra. Ta most so ga prenaredili dvakrat. Hoteli smo si ogledati rimsko gledališče, ampak to je bilo zaprto, videli smo samo malček. Ker smo bili utrujeni smo šli v bar nekaj popit in pojest. Preden smo šli v hotel po naše stvari, smo šli v drugi bar v katerem smo pili in jedli. Tam je bil tudi lep pes in smo se tudi igrali z njim. Ko smo končali smo šli v hotel vzet naše stvari in potem na železniško postajo. Na postaji smo veliko časa čakali vlak, ki je prišel v zamudi zato smo vzeli hitri vlak. V vlaku smo jaz, Giulia in Elisa spoznale tudi dve osebi. Prvi je stopil iz vlaka pred nami, zato smo ga spoznali malo. Drugi pa se je imenoval Claudio in je bil trgovec. On je izstopil, kot mi, v Vidmu. Tako smo se morali pozdraviti. Domov smo prišli ob 22.30 uri. Moja mama je pospremila domov tudi Giulio, Eliso, mene in mamo od Elise. Vso pot smo mi tri govorile in povedale vse tisto, kar smo videle in kako smo se zabavale v hotelu. Ko smo spremile vse sva šle domov spat. Raissa Iussig - 4. razred V Severni Italiji v pokrajini Veneto je ob reki Adiži mesto Verona. Ima 261.000 prebivalcev. V tem mestu si lahko ogledamo: številne arhitekturne spomenike, okrog 50 cerkva iz srednjega veka, mnogo palač in mostov, lepe parke, dobro ohranjen antični anfiteater in muzeje. Mesto obdajajo močne utrdle iz časov Avstrije. Ustanovljeno je bilo v 4. st. pr. n. š. ter je postalo pomembno mesto. Ko je rimski imperij propadel, je bilo mesto nekaj časa pod Karlom Velikim. Od leta 1107 je bila samostojna republika, vendar je kmalu prišlo pod oblast raznih dinastij in države severne Italije, nazadnje pa v 14. in 15. st. pod Milan in nato pod Padovo in Benetke. Leta 1796 je Verono oblegal Napoleon. Leta 1815 jo je dobila Avstrija, od leta 1866 pa je sodelovalo v sestavi združene Italije. Prvo zanimivost ki smo si jo ogledali je bila cerkev S. Zena. Bila je zgrajena med 4. in 5. stoletjem. Uhodna vrata sestavljajo 48 bronastih ploščic na katerih so prikazane različne verske podobe. Ko smo mi prišli je bila cerkev zaprta. Bila sta dva delavca, ki sta čistala te ploščice. Povedli so nam, da to delo delajo enkrat na leto, tako da se vrata boljše ohranijo. Slednjič smo šli si ogledat “Castelvecchio", grad na jugovzhodu mesta, zgrajen leta 1354. Grad je bil ograjen v dobi Sinijorij ko so v mestu vladali družina "Scaligeri". Je zelo velik in okrog in okrog je jarek in Adiža, da bi se gospodje boljše bronili. V tej stavbi je mil muzej stare in moderne umetnosti z različnimi umetninami v gotskem stilu in z razsvetljenske dobe. Na trgu Brd smo končno videli Areno. Arena je stari rimski anfiteater, tretji po velikosti na svetu. V njem so se lahko zbrali 20.000 ljudi, ki se še dandanes zbirajo za razne opere in festivale. V Nomalo liet od tega je v dvojezični vartac v Špietar hodila tudi minena, liepa čičica, Leila. Potlè čičica je šla z nje družino v Belgijo, kjer sta že ankrat živiela nje mama (Claire Forett) an nje tata (Valter Drescig). Vsakoantarkaj pridejo vsi kupe duon za pozdravit parjate-lje, ki so tle pustil an Leila po- starih časih je bila Arena obkrožena z višjim zidom, ki se ni ohranil do današnjih dni, temveč le levi del. V rimskih časih so v tem anfiteatru ubivali kristjane. Verona je zelo znana tudi po legendi o Giulietti in Romeu. Tako smo si šli ogledat grob od Giuliette. Bil je sarkofag. Šli smo tudi v njeno hišo, kjer je bila razstava Anne Frank. Ogledali smo si znan balkon na katerem se je Giulietta pokazala Romeju in poslušala njegove podoknice. Hiša je iz XIV st., čeprav so jo restavrirali. Našo pot smo nadaljevali do trga Erbe, kjer je v sredini zelo pomembni vodnjak, ki so ga naredili leta 1368. Na njem je spomenik Madonne Verona. Ta drži v roki dokument na katerem je napisan zakon. V bližini je trg Signori na katerem je stolp Lamberti. Stolp je visok 83 cm in ima 367 stopnic. Leta 1972 so zgradili dvigalo, da si ga lahko turisti ogledajo. Iz vrha se vidi razgled na celo mesto. Ogledali smo si tudi stolnico, ki je zelo pomembna cerkev v gotskem stilu. Samo zvonik je moderni, ki so ga zgradili leta 19. Naša pot nas je peljala naprej po mostu Pietra, leta 1945 so most podrli toda so ga ponovno zgradili. Sestavljen je še dandanes iz starih kamnov, ki so jih pobrali v Adiži. Šli smo mimo tega mosta, ker smo si hoteli ogledat tudi rimsko gledališče. Na žalost je bilo zaprto. Tako smo šli gledat cerkev S. Anastazije. S cerkvijo S. Anastazije smo končali naš ogled mesta. Verona je čudovito in zelo staro mesto in ima veliko cerkva, muzejev, spomenikov in trgov. Če pa bi bilo lepo vreme bi bilo vse kar smo si ogledali še lepše. kuka v Špietar, v dvojezični vartac. Takuo se je godilo tudi an miesac od tega. Vsi otroc so se zbral okuole njih majhane parjateljce an nar-dil sliko za se spomnit na tel liep dan. Dajta kuo so lepuo paršli! Leila je tista ta na sred, ki ima maj co z rožami. Leila, pridi še nas. gledat! Erika Pieniz - 5. razred Iz Belgije v naš vartac TUT TO SPORT VSE O ŠP '■ ' L ; ..................................................................................................................................................................................... liill I 1. CATEGORIA Valnatisone - Pro Osoppo 3-2 2. CATEGORIA S. Gottardo - Audace 3-0 3. CATEGORIA Savognese - Pulfero 3-3 ALLIEVI Valnatisone - Basiliano rinv GIOVANISSIMI Bertiolo - Valnatisone rinv ESORDIENTI Donatello - Valnatisone rinv AMATORI Invillino - Reai Pulfero 0-0 PALLAVOLO FEMMINILE Cassacco - S. Leonardo 0-3 Cogeturist - S. Leonardo 1-3 PALLAVOLO MASCHILE Rangers - S. Leonardo 0-3 I risultati Prossimo turno ALLIEVI Valnatisone - Basiliano (19.5, ore 10.30) GIOVANISSIMI Valnatisone - Savorgnanese (18.5, ore 16.30) ESORDIENTI Valnatisone - Percoto/A (16.5, ore 18) PULCINI Buonacquisto - Valnatisone (19.5, ore 9.15) AMATORI Real Puliero - Invillino (18.5, ore 16) PALLAVOLO FEMMINILE S. Leonardo - Dlf Udine (18.5, ore 19.30) PALLAVOLO MASCHILE S. Leonardo - Ospedaletto (17.5, ore 20) Le classifiche 1. CATEGORIA Gemonese 42; Valnatisone 39; Sanvitese, S. Luigi 37; Juniors 36; Tavagnacco 34; Portuale 31; Flumi-gnano 30; Spilimbergo 29; Bujese 28; Varrao 27; Pro Osoppo, Pro Fa-gagna 25; Arteniese 24; S. Marco 20; Cividalese 16. 2. CATEGORIA Bressa 43; Tricesimo 42; Torrea-nese, Donatello 39; Tarcentina 38; Majanese 35; Riviera, Reanese 34; Bearzi 33; Tolmezzo 30; Sangiorgi-na 26; Atl Bujese 22; Forti & Liberi 21; S. Gottardo 20; Buonacquisto 18; Audace 6. 3. CATEGORIA Basiliano 43; Azzurra 35; Puliero 30; Asso 29; S. Rocco 27; Olimpia 26; Colloredo 25; Colugna, Fulgor 23; Campoformido 22; Savognese, Cormor S.G. 19; Lumignacco 18. ALLIEVI Flaibano 49; Pozzuolo 46; Buttrio, Lestizza 40; Sedegliano 38; Chiavris 36; Mereto D.B. 34; Cormor S.G. 30; Camino 27; Basiliano 26>dividalese 23; Flumignano 21; Valnatisone 18; Azzurra 16; Celtic 10; Campoformido 2. GIOVANISSIMI Udinese 51; Pasianese/Passons A 49; Sedegliano 37; Valnatisone 36; Rizzi 33; Savorgnanese 28; Com. Faedis, Talmassons 25; Lavarianese 24; Bertiolo 22; Cividalese 20; Chia-vris/B 18; Fortissimi 14; Sclaunicco 6; Olimpia 2. ESORDIENTI Donatello 28; Valnatisone 24; Azzurra 19; Cividalese 18; Buonacquisto 15; Torreanese 12; Forti & Liberi 10; Manzanese 9; Gaglianese 6 PULCINI Com. Faedis 22; Serenissima 19; Nimis 18; Stella Azzurra 17; Buttrio 14; Valnatisone 12; Buonacquisto 4; Fulgor 0 PALLAVOLO FEMMINILE Dlf Udine 24; S. Leonardo 22; Pa-luzza, Codroipese 20; Low West 16; Vb San Vito 12; Us Friuli, Cassacco 10; Vb Carnia, Cogeturist 2. PALLAVOLO MASCHILE Falcomer 34; Ospedaletto 32; S. Leonardo, Codroipese 24; Cus Udine 22; Volley Corno, Rangers 20; Rouge et noire 16; Majanese 14; Dlf Tarvisio 10; Alla peschiera 8; Bella Carnia 4. LA SAVOGNESE ED IL PULFERO SALUTANO IL CAMPIONATO CON UN PAREGGIO PIENO DI GOL ED EMOZIONI Un derby per non annoiarsi Savognese - Pulfero 3-3 Savognese: Ciccone, Medves, Floreancig, Cernotta, Scuderin Stefano, Blasutig, Trinco, Causerò (69' Pagon), Rot, Petricig, Speco-gna (58’ Martinig). A disp. Cumer e Chiabai. Allenatore Podreka. Pulfero: Scuderin Mauro, Birtig, Fiorentini, Burello, Pace, Clodig, Qualizza (81' Carlig), Giaiotto, Pollauszach, Trusgnach, Bordon (47' Qualla). A disp. Onesti. Allenatore Cont. Arbitro: Sabbadini di Pasian di Prato. Marcatori: al 27’ Cernotta, al 44' Giaiotto (rigore), al 47’ Pace, al 53' Qualla, al 69' Rot, aH'81' Pagon. Note: calci d’angolo 4-4, ammoniti al 36' Pace per proteste e all'89' Qualla per ostruzionismo. S. Leonardo, 12 maggio. Dopo tanta acqua caduta dal cielo finalmente un paio d’ore di tregua che hanno permesso la disputa regolare del derby tra Savognese e Pulfero senza l’assillo degli ombrelli. E’ stato un derby ricco di episodi e di emozioni soprattutto nella ripresa, con 4 reti ed alcuni salvataggi in extremis delle difese. Alla fine il risultato di parità ci sembra equo. Parte di gran carriera il Pulfero che in due occasioni si presenta dalle parti di Ciccone, il quale riesce a cavarsela senza danni. Al 20’ rapida azione in contropiede della Savognese con Medves che ha sui piedi la palla del vantaggio, che spreca malamente calciandola sopra la traversa. Sette minuti più tardi é Cernotta che riprende una respinta della difesa arancione e da 25 metri fulmina Scuderin. Al 31’ Trinco ha la palla del raddoppio ma si fa anticipare da un difensore e Scuderin può neutralizzare facilmente. Al 33’ Qualizza viene steso al limite dell’area savognese, la susseguente punizione non ha esito positivo. E’ sempre Qualizza al 44’ a cadere a terra in area, dopo un contrasto con Medves. Calcio di rigore, concesso tra le proteste della panchina savognese, che viene trasformato con freddezza da Giaiotto. Sfiora il vantaggio un minuto più tardi la Savognese: a seguito di calcio d’angolo il pallone viene deviato da Cernotta ma sulla linea un difensore ospite allontana la minaccia. All’inizio della ripresa perfetto il passaggio smarcante di Trusgnach per Pace, che appena entrato in area fa partire un preciso rasoterra con il pallone che va a gonfiare la rete di Ciccone. La prima sostituzione nel Pulfero con Qualla al posto di Paolo Bordon, che esce dal campo tra gli applausi del pubblico. Per Paolo questa é la terza promozione nella sua lunga carriera calcistica. Le altre due le ha ottenute con la Valnatisone Una fase della partita Savognese-Pulfero e la Savognese. Alcuni minuti più tardi il terzo gol del Pulfero con un preciso pallonetto di Qualla che scavalca Ciccone in disperata uscita. La Savognese non ci sta a perdere e al 10’ il pallone calciato da un suo attaccante attraversa lo specchio della porta arancione sguarnita e viene allontanato da Clodig. Al 13’ opportunità per Pollauszach: la sua conclusione é di poco a lato. La Savognese sostituisce Specogna con Martinig e sfiora il successo al 14’ con Petricig, ma la sua conclusione viene neutralizzata da Scuderin. L’estremo difensore arancione esce con i piedi dall’area al 15’ per anticipare Rot lanciato a rete. Al 18' Qua- lizza pecca di egoismo concludendo a rete invece di passare allo smarcatissimo Pollauszach. Un minuto più tardi lo stesso centravanti da centro area mette il pallone sopra la traversa. Rot al 20’ viene anticipato da Scuderin, che nulla può quattro minuti più tardi quando il centravanti gialloblù accorcia le distanze. La Savognese sostituisce Causerò con Pagon, ed é proprio Fabio ad impegnare Scuderin, che neutralizza la sua conclusione. Cernotta ha la palla buona per il pareggio, ma calcia malamente a lato. Al 36’ Pagon tira da buona posizione, con Scuderin che respinge la sfera; é molto lesto Pagon a metterla in rete. Sostituzione di Qualizza con Carlig, che a quattro minuti dalla fine respinge il pallone sulla linea di porta a seguito di una conclusione di Medves. Scampato il pericolo il Pulfero riesce a portare a casa un buon pareggio che consente la conquista della terza posizione in classifica, mentre per la Savognese un altro pareggio casalingo conclude un discreto campionato. Paolo Caffi IL SALTO DI CATEGORIA RIGUARDA VALNATISONE E PULFERO I promossi e i delusi Giornata molto importante per le nostre squadre maggiori di calcio che partecipano ai campionati dilettanti. La Valnatisone é stata promossa in promozione, il Pulfero in seconda categoria, mentre l’Audace e la Savognese rimangono nei rispettivi campionati ai quali hanno partecipato. La Valnatisone ha mantenuto il secondo posto in classifica ospitando la Pro Osoppo, che nella gara precedente aveva superato il Tavagnacco per 7-4. I nostri ragazzi, in formazione di emergenza, hanno meritatamente ottenuto la vittoria grazie alle reti di Stefa-nutti (rigore), Clavora e Zogani. Il nome di Mauro Clavora per la sesta volta in poche gare arricchisce il tabellino dei marcatori; sostituire al centro dell'attacco uomini del calibro di Sedi e Liberale non é certo compito facile. Viene premiato questo ragazzo che per troppo tempo é stato costretto a scaldare la panchina, ma quando gli é stata data la possibilità di giocare fin dall'inizio della gara il suo potenziale é venuto a galla, mettendo a tacere le malelingue che lo criticavano sugli spalti. Tornando al finale di campionato, non dovendo cercare a tutti i costi la vittoria, la Valnatisone ha dimostrato che una maggiore fiducia nei propri mezzi le avrebbe permesso di vincerlo, come era negli auspici dei dirigenti. I sostituti dei vari Bardus, Liberale, Sedi, Tuzzi e Castagnaviz non hanno fatto certo rimpiangere gli assenti, continuando al meglio il loro lavoro. Annata da dimenticare, invece, per l’Audace, che in 30 partite di campionato non é riuscita a vincere neppure una gara. Sei pareggi e 24 sconfitte mettono la squadra all'ultimo posto della classifica; per sua fortuna non sono previste retrocessioni. Il Reai Pulfero ha ottenuto un prezioso pareggio (0-0) nell’andata dei quarti di finale del trofeo Friuli collinare contro l'Invillino a Villa Santina. Gran tifo per i nostri colori con un folto gruppo di rumorosi sostenitori, che nel giro di mezz'ora hanno messo a secco il chiosco. La partita poteva prendere una svolta favorevole per i padroni di casa quando al 20’ del primo tempo Fabrizio Vogrig (Maier) veniva espulso per una testata ad un avversario. L'allenatore Severino Cedarmas correva ai ripari togliendo dal campo Fabrizio Qualla ed inserendo in porta il dodicesimo Claudio Cedarmas, che si disimpegnava in modo egregio. Nel secondo tempo le squadre tornavano in parità numerica per l’espulsione di un giocatore locale. Il Reai Pulfero in questa gara ha avuto a disposizione tre palle gol con Alberto Para-van, Federico Szklarz e Bruno Jussa: le prime due occasioni venivano neutralizzate con bravura dal portiere, mentre nella terza il pallone si perdeva sul fondo. Allo scadere della gara Paolo Cencig, lanciato a rete, veniva falciato da un difensore al limite dell’area; l’arbitro fischiava la fine mandando tutti negli spogliatoi. Il Reai é sceso in campo nella seguente formazione: Vogrig, Gariup, Cedarmas Silvano, Qualla (Cedarmas Claudio), Juretig, Manzini, Gusola (Birtig), Stulin Adriano (Cencig), Paravan, Szklarz, Jussa Bruno. A disposizione Stulin Gianfranco e Jussa Beniamino. Sabato prossimo sul campo di Podpolizza si giocherà alle ore 16 la gara di ritorno. In caso di parità verranno disputati i supplementari ed eventualmente i calci di rigore. Rinviate a tempi migliori le gare del settore giovanile. I campionati dilettanti della prossima stagione Campionato Promozione Aquileia, Aviano, Arteniese, Bujese, Cervignano, Comunale Tavagnacco, Costalunga, Cor-denons, Fortitudo, Flumignano, Fiumicello, Juventina, Juniors, Pasianese/Passons, Percoto, Ponziana, Portuale, Pro Faga-gna, Pro Osoppo, Ruda, S. Can-zian, Sangiorgina, S. Luigi, S. Sergio, Sanvitese, Spilimbergo, Valnatisone, Varmo, più quattro fra le Polcenigo, Vivai, Bressa, Pozzuolo, Gonars e Zarja. Campionato 1. categoria Pordenone, Cividalese, S. Marco, Trivignano, Lauzacco; promosse Torreanese, Tricesimo, Donatello, Tarcentina, Majanese più le due perdenti dello spareggio di promozione. Campionato 2. categoria Audace, Buonacquisto, S. Gottardo, Forti & Liberi, Atl. Bujese, Sangiorgina Udine, Tolmezzo, Bearzi e la perdente spareggio Riviera-Reanese; promosse dalla terza categoria: Basiliano, Azzurra, Asso, Pulfero, S. Rocco. Corsa in staffetta Il “ 1. Trofeo Stefano ì Il gruppo "amici di Stefano Marchig ", la sezione Coop di Ci-vidale e il gruppo dei vigili volontari antincendio di Savogna, in collaborazione con il comune di Savogna, la Comunità montana e la provincia di Udine organizzano per domenica 26 maggio a Pechinie di Savogna la 3. edizione della corsa in staffetta "1. Trofeo Stefano Marchig”. Il programma prevede alle ore 8.30 il ritrovo degli atleti, la celebrazione della messa in suffragio e le iscrizioni. Alle ore 10 la prima partenza. Alle 13 pastasciutta per tutti i presenti, quindi le premiazioni. PODBONESEC Čarnivarh - Čedad Se je rodiu Federico An dan nam je telefonala naša parjateljca Danila iz Čarnegavr-ha za nam poviedat lepo novico: je rafala mama. Nje puobič se je rodiu nomalo dni priet, v pandi-ejak 29. obrila v čedajskem Spitale. Dal so mu ime Federico. Minen poberin je parnesu puno veseja vsiem, tatu Giuseppe (ki je taz Milana), nonam, vsi žlahti an parjateljam. Federicu, ki bo živeu z mamo an s tat v Čedade, želmo de bi rasu lepuo an zdravo. Z Danilo an z nje možem se posebno ve-selmo tudi mi od Novega Mata-jura an Daniela iz Hrastovijega. ŠPETER Špietar - Utana Se je rodila Marta Sandra Manzini iz Špietra an Silvano Dorgnach iz Utane sta ratala mama an tata. Rodiu se jim je njih parvi otrok, na liepa čičica. Dal so ji ime Marta. Marta je zagledala luč sveta v petak 10. maja v čedajskem špi-tale an na telim svietu je ušafala puno judi, ki jo bojo imiel radi: mama an tata, noni, "tete" an "strici", pa tudi puno parjatelju. Vesele se tisti od pevskega zbora Pod lipo, kjer Sandra pieje, Društvo beneških umetnikov (Sandra je njih predsednik), Zadruga Lipa iz Špietra. Marti želmo veselo an srečno življenje, Sandri an Silvanu pa čestitamo. Kuosta Zapustu nas je Raffaele Sittaro Lepo starost je učaku nas vas-njan Raffaele Sittaro, 81 liet. An seda nas je za nimar zapustu. Umaru je na svojim duomu v pandiejak 13. maja a v veliki žalost je pustu ženo, sinuove, nevi-esto, zet, navuode an vso drugo žlahto. Njega pogreb je biu v Gorenjim Barnase v sriedo 15. popu-dan zjutra. Puno judi, čeglih je biu die-lovni dan, mu je paršlo dajat zadnji pozdrav. na Floreancig, uduova Cosson. Bla je še mlada žena, saj je imie-la 64 liet. Na telim svietu je zapustila sina, hčere, zete, navuode, sestro, kunjade an vso drugo žlahto. Pogreb Paoline je biu v Pra-potnem v četartak 9. maja popu-dan. NEDIŠKE DOLINE-ČEDAD PRAPOTNO Koson Smart še mlade žene Po kratki an hudi boliezni je v čedajskem Spitale umarla Paoli- V nedjejo 26. maja vsi v Bassano del Grappa! Imata samuo še an tiedan caj-ta za se vpisat na lepo gito, ki so jo organizal bivši rudariji Zveze slovienskih izseljencev. Odhod bo iz Čedada taz placa korier ob sedmi zjutra, natuo se puode do Asolo, Possagno, Ma-rostica, Bassano del Grappa, Montebelluna. Za se vpisat muorta iti na sedež Zveze slovienskih izseljencev, ul. IX Agosto 8 v Čedade (tel. 732231). Imata cajt do četar-tka 23. maja (od 8.30 do 17. ure, v saboto je zaparto). Če sta člani telega asočjacjo-na plačata 20.000, čene pa 23,000. Za kosilo se usta veta kje po pot an bota muorli plačat posebe. Na stuojta zgubit telo lepo parložnost! PISE PETAR MATAJURAC Kake jih je znu Franc Dreju! So ljudje, tudi bogatih družin, ki se rode, pridejo na sviet an nič ne povedo. Zapuste tele sviet, umrejo an nič na puste zasa-bo, čene bogatije svojim sinovom, ki pa nieso nič nardil zanjo, ker so jo pošedal, pouerbal od tajšnih očetov, ki so bli glih taki ku oni. Nič nieso nardili v življenju. Lahko bi napisal: ne dobrega, ne slavega. Če se za takimi možmi, ki nieso dali nič svetu, čeprav so bli bogati, sviet hitro pozabi, se še buj lahko pozabi na buozega zluodja, na reveža, ki je paršu an šu brez nič poviedat. So bli pa buozi ljudje, ki so veliko poviedal in sviet šele govori o njih, čepru ni že davno vič njih kosti pod zemjo, ker so umarli že stuo an stuo liet od tega. Tudi mi imamo take može, ki čeprav nieso umarli že stuo an stuo liet od tega, je vsedno že puno cajta, odkar so zapustili tole našo dolino suzi. Ljudje šele govore o njih an bojo govorili še puno an puno liet, čeglih so nam zapustili samuo njih ku-štnost an reči za smieh. Kuš-tnost, modruost an smieh, pa so važne, important komponente človeškega življenja. In kadar se človek veselo, iz sarca nasmeje, se počut buj dobro. Takih, ki so se nam storli smejat, smo imeli puno po naših vaseh, kajšne sem jih vam že predstavu nomalo cajta od tega, od časa do časa vam bom predstavu pa še druge. Adan od takih je biu rajnik Franc Dreju iz Malega Garmika - ki je biu zazidu hišo dol za rieko, na senožeti, al pa na robu, ki se še današnji dan imenuje Trebež. Ker je bla hiša zazidana na robu, na skalah, je zgledala iz ceste gor, kot mali grad in rajnik Franc se je vič- krat rad pohvalu: "To je moj ka-štelF Zatuo so ga bli začeli domačini imenovat "Kaštelan", še buj pa se ga je parjeu uzvedek "Trebežan", po ledinskem imenu kraja, kjer je hiša zazidana. Franc Trebežarju je imeu puno otruok, pa nič, al malo-manj nič niv za obdelovat. Otroci so bli vičkrat lačni kot siti, kot po večini družin naših gorskih vasi, zatuo se je muoru on, žena in otroci pomagati, kakor so mogli in znali. Velike skrbi za preredit, preživiet družino pa nieso ustavle rancega Franca, da bi se ne stuoru ljudem no malo posmejat. Niekega jesenskega dne je Trebežanova družina pobierala kostanj v kraju Koranina, nad Hlodcjam. Kostanj je družina brala na pou, kar pomeni: pou mene, pou tebe. V drugih besiedah poviedano: polovico za tistega, ki ga pobie-ra, drugo polovico za gospodarja od lota. V turmu na Lesah je odzvonilo pudan. Po stari kristi-janski navadi an veliki pobožnosti so se otroci odkrili, sneli iz glave njih kape in zmolili pudan. Bli so lačni, tata Franc pa jim je parpravu kosilo, al pa južno, kot pravimo kosilu po naših gorskih vaseh. Kajšnih stuo metrou buj visoko, v drugem lotu, je pobierala kostanj njeka buoga družina iz Oblice, kadar je odzvonilo pudan, so se tudi gor usedenli, da bi pojužnali. Odgor je bluo slišati navzdol proteste in jokanje otruok: "Al ni druzega? Al bomo vsak dan jedli za južno kuhan kostanj?" In tle je Franc Trebežan - junior, sin Franca, ki nam pravi: "Takrat je začeu naš tata ue-kat na velik glas: - Al boš jedu mlieko an pulento? - Navadu nas je biu, kakuo naj odgovarjamo: - Ne, ne bom mlieka an pulente! - Pa kaj čješ? Al boš pinco an mortadelo? - Ne, ne bom - je odgovoriu drugi sin. - Kaj pa čješ? Čješ polento an ser? - Ne! -Al čjete kruh an salam? - Ja! -smo vsi zarjuli" pravi Franc mlajši. "Kaj pa bote pili? Mošt, vodo? - Ne, bomo pili vino - Al čjete to bielo al to čarne? Klin-ton al amerikan? Imam tudi rebulo. - Bomo pili rebulo! In Franc mlajši pripoveduje: "Od z gor smo čul uekanje otruok buoge obliške družine: -Al ste ču, tata? Dol imajo vsega: kruh an salam, pinco an polento, ser an vino vsehsort, mi pa samuo kuhan kostanj..." "Ma al ste zaries imiel gor v Koranin za južno tajšne dobruo-te?" sem poprašu Franca mlajšega. "Petar, al si norac? Jedli smo kostanj kuhan an pečen, ker ni bluo druzega. Rajnik tata, Buoh mu di venčni mier an pokoj, se je takuo obnašu, ker je pod nami brala kostanj druga družina in otrokam tiste družine ni manjkalo za pod zob. Jim ni bluo trieba jest kuhanega an pečenega kostanja za kosilo. Če pa smo se bli še mi lamentai, kumral tatu, kot tisti, ki so bli zgoraj nad nami, bi se nam bli tisti spodaj smejali. Tata ni že-leu, da odkrijemo našo mizerijo, ker bi s to odkritvijo dali užitak an zadoščenje (šodišfacion) tistim, ki so brali kostanj pod nami..." Tajšan ponos (orgoglio) je še zmeraj doma po naših buozih družinah, a o tem bomo govorili drugikrat. Vas pozdravja Vaš Petar Matajurac Urniki miedihu v Nediških dolinah DREKA doh. Lucio Quargnolo Kras: v četartak ob 12.00 Debenje: v četartak ob 10.00 Trinko: v četartak ob 11.00 GARMAK doh. Lucio Quargnolo Hlocje: v torak od 8.30 do 9.30 v četartak od 8.30 do 9.30 v petak od 8.30 do 9.30 doh. Giorgio Brevini Hlocje: v pandiejak od 11.30 do 12.30 v sriedo od 15.00 do 16.00 v petak od 9.45 do 10.30 PODBUNIESAC doh. Vincenzo Petracca (726051) Podbuniesac: v pandiejak, torak, sriedo, četartak an petak od 9.00 do 12.00 v soboto od 10.00 do 12.00 doh. Giovanna Plozzer (726029) Podbuniesac: v pandiejak, sriedo, četrtak, petak an saboto od 8.30 do 10.00 v torak od 17.00 do 18.30 SOVODNJE doh. Pietro Pellegrini Sovodnje: od pandiejka do petka od 10. do 12. ŠPIETAR doh. Edi Cudicio (727558) Špietar: v pandiejak, sriedo, četartak an petak od 8.00 do 10.30 v torek od 8.00 do 10.30 in od 16.00 do 18.00 v soboto od 8.00 do 10.00 doh. Pietro Pellegrini (727282) Špietar: v pandiejak, torak in petek od 8.45 do 9.45 v sriedo od 17. do 18 v soboto od 9.45 do 10.45 SRIEDNJE doh. Lucio Quargnolo Sriednje: v pandiejak od 9.00 do 10.00 v sriedo od 14.00 do 15.00 Gor. Tarbi v pandiejak ob 10.30 v sriedo ob 15.15 Oblica: v sriedo ob 15.45 doh. Giorgio Brevini Sriednje: v torek ob 12.00 v četartak ob 13.00 Gor. Tarbi: v torek ob 12.30 v četartak ob 12.15 Oblica: v torek ob 13.00 v četartak ob 11.45 SV. LIENART doh. Lucio Quargnolo (723094) Gor. Miersa: v pandiejak od 16.00 do 18.00 v torak od 10.00 do 12.00 v sriedo od 16.30 do 18.00 v petak od 10.00 do 12.00 v saboto od 8.30 do 11.00 doh. Giorgio Brevini (723393) Gor. Miersa: v pandiejak in torek od 9.00 do 11.00 v četartak od 9.30 do 11.00 v petak od 11.00 do 12.30 v soboto od 8.30 do 11.00 Guardia medica Za tistega, ki potrebuje miediha ponoč je na razpolago »guardia medica«, ki deluje vsako nuoc od 8. zvičer do 8. zjutra an saboto od 2. popudan do 8. zjutra od pandiejka. Za Nediške doline se lahko telefona v Špietar na štev. 727282. Za Čedajski okraj v Čedad na štev. 7081, za Manzan in okolico na štev. 750771. Poliambulatorio w v Spietre Ortopedia doh. Fogolari, v pandiejak od 11. do 13. ure. Chirurgia doh. Sandrini, v četartak od 11. do 12. ure. Dežurne lekarne / Farmacie di turno OD 20. DO 26. MAJA Špeter tel. 727023 Corno di Rosazzo tel. 759057 OD 18. DO 24. MAJA Čedad (Fontana) tel. 731163 Ob nediejah in praznikah so odparte samuo zjutra, za ostali čas in za ponoč se more klicat samuo, če ričeta ima napisano »urgente«. bčIkb BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA FILIALA ČEDAD FILIALE DI CIVIDALE Ul. Carlo, Alberto, 17 Via Carlo Alberto, 17 CAMBI - mercoledì MENJALNICA - sreda 15. 5. 1991 država valuta kodeks nakupi prodaja fixing Milan ZOA-USA Ameriški dolar USD 1240,00 1275,00 1273,45 Nemčija Nemška marka DEM 738,00 753,00 741,94 Francija Francoski frank FRF 217,00 220,00 219,03 Nizozemska Hoianski florint NLG 655,00 662,00 658,53 Belgija Belgijski frank BEC 35,00 36,50 36,097 Anglija Funt šterling GBP 2170,00 2205,00 2200,60 Irska Irski šterling IEP 1960,00 1990,00 1987,20 Danska Danska krona DKK 191,00 197,00 194,20 Grčija Grška drahma GRD 6,30 7,25 6,776 Kanada Kanadski dolar CAD 1050,00 1110,00 1106,30 Japonska Japonski jen JPY 8,90 9,40 9,174 švica švicarski frank CHF 874,00 885,00 881,56 Avstrija Avstrijski šiling ATS 104,50 106,50 105,433 Norveška Norveška krona NOK 187,00 193,00 190,700 švedska Švedska krona SEK 204,00 210,00 207,280 Portugalska Portugalski eskudo PTE 8,00 9,00 8,518 Španija Španska peseta ESP 11,50 12,25 12,003 Avstralija Avstralski dolar AUD 940,00 995,00 993 Finska Finska marka FIM 313,00 320,00 316,400 Jugoslavija Jugoslovanski dinar YUD 45,00 54,00 — — Europ. Curr. Unity ECU — — 1527,45