VIVA IL PRIMO MAGGIO PISTA DEL LAVORO nostra lotta ORGANO DEU U.A.IS. PEL CIRCONDARIO IS T RIANO - TERRITORIO TRIESTE E Dl FFON DETE LA STAMP A OEMOGRA TICA ! DIREZIONE — REDAZIÖNIE — AMMINISTRAZIONJE Riva Castell eone 2 — CAPODISTRIA, teíeí. 170 ABBOMAMENTI: Zona B e Jugoslavia atusa; Din. 180, semestre Dim 98, trim**»* Din. 60. — Zona Ai sano L,. 1489, semestre L. 74a, trimestre L. S80. Spedizione id abboriämento postale DINARI 3. - LIRE 15. Conta con. gellt Banca Istríaaa L Sessione ordinaria dei C. P. D. di Capodistria e Buie lil un clima, dl fratellanza ed imita si mm rinil i mml áeleiati del mmh liiersSöre 1/ k MOZIONE [Qti íprov Qtí d ai d< íleg d |E L C.P. D. DI 1 IÄP0I M Eieito ¡1 Comitato Esecutivo, - Approvata una risoluzione di protesta contro le calunnie reazionarie. -I compiti da risolvere saranno vusti ed imponenti - ha detto il comp. Kralj - ma con la collaborazione del popoio li porteremo a termine.» Domenica 23 c. m. aile ore 10 précisé, iïel tcatro di Capodistria han-no avuto inizio i Javori délia I sessione ordinaria del Comitato Popolare Distreltuale di Capodistria testé eletto neile elezioni amministra-tive del 16 aprile. Presenti, in qualitâ di ospiti, il com. il distaccamento dell’A. J. c ai. Potočar ed il commissario Jvica, H compagno Dekleva e rappresentanti delle. organizzazioni di massa, nonchè vari invitati. Il delegato Borrisi Giuseppe, quale delegato anziano, ha aperto i lavori dell’odierna sessione, invian-do un saluto ai rappresentanti del-l’A. J. ed all'Assemblea tutta. Sï è proceduto quindi ail’elezione délia commissione per la. vefifica dci mandati che risulta cosi composta: Dr. Kolenc Črtomir, Gobbo Nerino, Zollia Srečko, Pečarič Srečko e Fonda Antonio del P. S. TLT. La Commissione si mette imme- diatamente al lavoro e dalla sna relazkme ris'ulta che dei 124 delegati eletti. sono presenti 115, 5 as-sentí giustiiicati. Detla relazione viene approvata all’unanimilá in-* di si passa alia elezione deila pre-•sidenza di lavoro che viene cosi formata: Beltram Julij, Abram Mario, Vatovec Ernesto, Dr. Ferfoglia Luciano, Borrisi Giuseppe, Lovrečič Cristina- Conclusa pure quest?, formalita, la presidenza invita i delegati a pronunciare il giuramen-to di rappresentanti del Popolo. La formula di rito viene letta dal compagno Beltram, mentre i delegati in piedi la ripetono. Fra scroscianti applausi- si conclude pure questa form alitó per pol passare all’ap-provazíone del seguente ordine del giorno: 1) Relazione política. 2) Relazione del C. Esecutivo u-scente. 2a) Proposta di assolutoria del C. E. uscente. 3)Elezioni del Comitato Esecúti-vo Popolare Distrettuale. Continua in seconda pagina. A EUIE Domenica pameriggio ha avuto Juago nella sala.délia Casa del Coo-ipeirafore di Buie la I sessione del Ccanitajto Popolare Distrettuale presentí ,i ddlegaiti eteílt'i nelle elezioni amminlKitrafive di domenica scoirsa. L’aipartiura della sesoione é -tata fat. ta da] delegate Pasqualí Edoardo di Umago. Doipo l’elezione delle varié ccmmisakmi, il comp. Gurian Antonio ha tatito la redaiziane politico cirganriiz aitiva. Indi si proc-edette all’assolutoria del Comitato Esecutivo uscente ed all’elezikme del nuovo comitate Ese-cuitivo che írLsiulta composte da 15 mem'tari fra i quali figíurano i com-paigni: Gorian Antonio,' Mediizza Erin in,io, Kozlovič Antonio, Potleca Pieitno e Diminíc V'jefcoslav. In conchisione a‘i lavar i della I .séèsione aoino sítate oppr ovate varie decision!. dJ£^Raz¡oni di ziluacus e «E' CERTO CHE LA JUGOSLAVIA CON LA SUA LOTTA DA' UN GRANDE CONTRIBUTO ALLA PACE MONDIALE» Le sessiiie ordinaria delle nueve Assembles Popolare Jmosíeva BELGRADO — Lunedi 24 c. m. hanno avuto inizio i lavori della nuova As’semblea Popolare della R.P.F.J., eletta nelle elezioni del 26 marzo. Della nuova Assemblea fanno parte nuovi delegati eletti nella consultazione elettorale e che ■hanno ottenuto. la fiducia del popolo per i loro meriti nell’edifica-zione del socialismo e nella difesa dell’indipendenza nazionale. All’apertura dei lavori ha presen-ziato il maresciallo Tito, i membri del corpo diplomático, rappresentanti della stampa jugoslava ed estera, il vicepresidente del partito progressista deglí U.S.A. ed il noto uomo político inglese John Zillia-cus. Sorio state elette le commissioni per la verifica del mandati nelle due Assemblée. Allorchè le commissioni avranno portato a termine il loro lavoro, si " inizlerà la sessione delle due Assemblée, l’Assem-blea federale e l’Asscrriblea delle nazionalità. Il Presidium dell’Assdmbîéa, che è l’organo massirho del Polere Popolare darà le proprie dimissioni cui seguiranno le eleziqni .de! nuovo. Secondo le consuetudini, il Go-verno darà le proprie dimissioni e riferirà all’Assemblea il programma di lavoro. Si prevpde che la relazione del Governo all’Ass'em-blea ,non avrà soltanto carattere fórmale, rna revestirá una grande importanza, dato che il Governo intende porre all’esame dell’Assem-blca stessa la proposta sulla rior-gánizzazione del Governo Federale, per il completamente della riorga-nizzazione iniziatasi in febbraio. .X giornali jugoslavi dedlcano am-p.i articoli alia prima riunione della neo-eletta Assemblea nazionale «Uno del compiti principali della nuova Assernblea nazionale — scri-ve in proposito la «Borba» — consiste, fra l’altro, nell’organizzare e guidare con una nuova legislazione, la lotta per una quanto maggiore partecipazione delle masse al Go-vsrno ed alia produzione económica,,edin relazione a ció, per l’elimi-nazione delle manifestazioni di burocratismo e della burocrazia in genere. Un altro compito della nueva assemblea — pros'egue il giorna-lé -— ó la vigilanza ed il rafforza-mento delle forze della difésá dei Paese, la lottá per la sua eguaglian-z'a e per la collaborazione con tp.t-ti i popoli sulla base del rispetto della sovranitá e deH’ind'pendenza nazionale. Molía att.enzione é dedicáis dai giornali puré alie gare di emulazio-” ne per il I-o Maggio. A questo proposito il «Politika» cita i risultati finora raggiunti dai vari collettivi di lavoro. Nella Ínter-vista can-une data alia stampa il vioe-presidente del par-tito progressista ameriicaino Rogge ed il noto progressista britannico ZiliaiouB, hanno d'iahiarato dii e;s-s-ere rimaisiti prefondamente impres-stonati dal la-voro per l’edificazione dei sacialteimo nella Jugoslavia ed hanno eçpresso la certezza che la Juigoslaiv.ia, ccn la sua lotta per la difeisa deMa propria indipendenza e dei diritti dei piccoli popoli per la realizzazone dei principi dell’O. N. U., da un grande contributo alia caiujsa della pace m'Oindiale. Elssi hanno pure dicliiarato che. in base alie conisitataizion.i falte durante la loro permanemza nella Jugoslavia, sono giunti aille medesime canpiLusioni. Il primo punito de!'!a dichiaraz-io-ne constata: Il gov-erno ed ,j popoli jugos,’awi edificano il so-ciailismo. IÍ secondo punto detóa sitesâa dice: La rottura con il Cominferm non ha provocato fratture nell’ unità sta-tàie e nemmeno diiminuito gii sforzi naMa edificazione dei socialismo. AI contrario ha fa’tto ri-vivere e raf-forzaibq a'ayn-e pobili aspiirazioni. del cornunil-mo jngoolavo, che i due uo-mini pdliticii lo definiscono differente da quello soviético. Nel terzo punto è delito: NeilTamb'ito interna, ziona-’e la Jugoslavia ha asšunto una décria poBizione per l’indinen-déihiza. nazionale, per i dfotttl dei piccoii popoili, per i principi!, le inten zi oui e gli impiegni stabiliti dalla .carita dell’O. N. U. quaie leg-ge che dorvrôbbe regoiare i rapiporti fra tutti g’-i stati, grandi e piceoli, socialiisti e capSEàïüati. •Sul signifícate deli’a posizione ju-gaslava nqi riguairdi della pace meridian, Rogge. e- Zjiliacus hanno di-chiarato: La Jugoslavia dimostra che esiiste un comunismo il quale non črede nalila nécessita di alie- Vittorie del popoli Jagoslawl nell* ©dil iccixiora© dml söciollsmo BELGRADO — Nella staziqne i-droelettica sulla Neretva, vleina a Jablanica, neirErzcgovina, i: stato completato il programma produltivo di aprile, 12 giorni prima del termine stabilito. Questa stazione pro-durrá con la fine del piano quin-quennale un miliardo 200 milioni di kw. all’anno. — o — BELGRADO — La nuova motonave jugoslava «Macedonla» di i) mita tonneflate, in costruzione nei cantieri navalí di Rotterdam é sta-ta completata. Fra breve essa sal-pera per Fiume dove é attesa per la meló di magglo. La «Macedonía» é una delle ünitá transoceaniche maggiori che la Jugoslftvia posseg-ga. II s'uo motore ha una potenza di cinquemila cavalli. — o —- BELGRADO — Sono iniziati in questi giorni i lavori preparatori per la costruzione di una ferrovia che colleghera Spalato a Livno, nella Bosnia sud-occidantale. Con tale linea, della lunghezza di 120 km., la Dalmazia verrá collegata alie ricche regioni della Bosnia, in modo che le industrie particoiar-mente i cantieri di questa parte della costa jugoslava saranno piü fácilmente riforniti di carbone. Co-m’é noto, la Dalmazia ricorre per i’approvvigionamento del carbone al bacino di Tusnica. Per la costruzione della predetta linea ferroviaria saranno scavati milioni di metri cubi di térra e di pietra. — o — FIUME — Dieci nuove imita au-siliarie di 24-25 tonnellate sono State varate in ques'ti giorni nel can-tiere «3 maggio» di Fiume. Le nuove unitá! sono stat.e costruite secondo progetti di ingegneri jugoslavi. — o — NOVI SAD — II complesso per la produzione della porcellana ad uso elástico di Novi Sad, nella Voivodina, ha iniziato la produzione in serie di 20 nuovi tipi di iso-latori ad alta tensione. LUBIANA — La fabbrica di ma* teriale elettrico «Elma», nella Slo-venia, inizierri il primo maggio la produzione in serie di accenditori elettrici di tutti i tipi prodotti con niaterie prime nazionali. — o — î^OVI SS AD ‘— Nelle scierie di Novi Sad sono entrati in attività 12 nuovi telai per la produzione di tutti i tipi p‘ù pregiati di seta. La produzione di que: io complésso sa-rà superata con la fine dell’anno in corso di 100 mila metri. Protesta aüa F. S. M. iiiuiliii'JlilSiüVi BELGRADO - [ metallurgies ju- goslavi harino ir.dirizzato alla Fe-derazionè Sipclacale Mondiale un telegrrnjma di protesta contro la esclusione dalla Federazione stes'sa dal rappresep.taníe jugoslavo Djuro Kaiaj. Nel. telegramma é detto ira l'aitro: «Noi corisideriamo la decisione del comitato esecutivo della FSM come üri’áziorie contro l’intera elasse lavoratrice jugoslava. Inoltre noi approviamo jrienamente la ri-chiesla della conferenza dei sinda-eatl' jugoslavi che la segretería della FSM anniili questa decisioné, come ancho uelia dei s'indacati jugoslavi d’interrompEre ogni légamo con la FSM finchó la decisiorie antidemocrática della FSM stessa non venga revócala». SCS0PER1 A LONDRA PARIGI E NEW YORK LÜNDRA — II conflltto dei lavo-ratóri portuali londinesi si é esteso seriamente. In seguito a delle riu-nioni tenute all’aperto in vari settori del porto, oltre un migliaio di por-tüali si sono uniti agli scioperanti ii cui numero ammonta attualmente a 10.000. X membri del «comitato dei lavo-ratori portuali», che hanno orga-nizzato lo sciopero «non uííieiale di solidarietá in favore di tre loro compagni espulsi dalla «Tran-sport and General Wolkers Union» per la parte da loro avuta negli scíoperi della scorsa estáte, hanno affermato stamane che essi combat-teranno fino in fondo anche se la lotta dovesse avverarsi la piü dura da loro condotta». Nei circoli politici Si ritiene che il Governo, dopo le dichiarazioni íatte al Parlamento dal ministro úel lavoro Isarso il quale ha denuncíate l’ispirazione comunista di questo s'clopero, fara intervenire le truppe oggi o domani per assicurá-re lo sciopero delle derrate deperlbi-li. Una decina di grosse navi do-vranno fra l’aitro essere scaricate a¡rsi a-d uno dei doe blocchi che dividono il mondo ed accumuiano d:e arimii. Se i’opinione putoblica pro-gresisrita deiToccidente h-a il coiriag-gio di conislataire la reailta dei fatti e pensare c>on la propicia tetla, deve giumigere af.l’a concluisione che il cómunisrno juigoSlaivo' rapipreeen.ta un nuovo elemento peir il socialismo europeo ed urna nuova favore-voíie pirosipet.tiva peir la pace trio.n-diale, . ; 1 sociaiilsli europei ed americani debbono ri.chiedere lo stabilimento di raipiporiti amfctoevoM con il comí-niftno jugoslavo, perché questo di- AÈVERSABIO DELL’ 0. F. Giovecü 27 c. m. ricorre il IX aniversario della costituzíone delIO. F. (Fronte di Liherazione S lo veno). In tale occasione in ogni locá-litá de! distretto di Capodistria sa-raimo tenate solenn*. ceJebraslont organizzate dall’Uníone Culturale Slovena e dalle organizzazioni di massa. QUESTIQNE 0! GI01 la ïàmrni HAI-NAI HONG KOiNG — Secondo no.tri.ie confei'inate, Ciang liai Scek avréb-be oridcoato allé trappe nationaliste di agcim.benaire l’isola di Hainan. I giormaîie cbksorvaitiore «Sin Tao Wan Pao», basandosi sulla testimo-n:anza del .pilota de.Cll’ultimo aeireo aririvaito a Horiig Kong, da Yulin, nelil’estremità méridionale dell’isoïa d',i Hainan, ha diobianato che il co-mânidainite dei’le forée naziom.alri.te neH’iso’a, Heueh Y.ueh, il coman-,danit.e del- «corp-o per la preserva-zione def>a pace», Yhanmu, e nu-ïriefoei altri geneirali sono fuggiti da Yulin via, miare pier deétinazione sconcisciuita la quais non sarebbe Formosa, ma pircbabi.lment/e .Saigon. Lo stess-o giar.nale anrcunicia che le atlüarità d©l governo pc-pc'aW: hanno confeirmiato che il caipo dei guer. riglieri Fen.g Pal Ciu, che da pair ecchi anuil si ora data aVa mac-cliia ne’l’.iixfa di Hainan, è entrain ns,l’a città di. Hioiheu senaa poipo ferâre. Un gioirnale, citando una fonte ccmunistia, afferma che due milia sotidati naiziohalMsti si sono ar-resi e che numerasi di que. ti hanno chiesto d,; eisnere arruolati lîisll’eser-ciito poipoiare. * i fende 1’iindipendenza nazionale dei popoli unítl e perché la política e-etera jogoslava corrisponde alia sua pb'iitica interna. Se gili stati oc. cidiemltalii dimastrassero la fiducia nieilla Jugoslavia e nella ainicizia verso i sued popoli ed i¡ suo go-vemo appircfii'ttando deill’ O. N. U. per una política di collaiboraizione económica senza preasioni di carat-t®re pollitico o militare, sitabilireb-bero rapport i ideal i fra la démo-craizda borighese e la democrazia po-polare. Ció favarirebbe la cessa-zione della guerra fredda e della corea agli anmarnenti, nonché la .regolazlone di tuttii i disaccord! . nielTámbito delU’O. N. U. La s.ituazione del’a Jugoslavia nella política interiniaizionale é di grande irrtporta.riza, penché- e:.sa sta lintroducendo un nuovo faltare che rende panibije la riria’.u.zion'e dei ,prob’em,i della pace fra l’oriente e 1’ooeidenite. Penció riten.iamo che la Jugoslavia deve easeire aipipoggiiata plenamente da’/:’ opinione pubblica pro-grassistia e socialista delle nociré niaizíoni ed i nostr'i governi invitati a prenderle la posizione da no¿ indícala. Not delegati ítaliani e sloven dei Comitato Distrettuale di Capo-distria, riunitosi nella sua prima sessione il 23 aprile corrente, con-clanniamo enérgicamente l’inaudita campagna scatenaia ed organiz-zata dalia reazíone triestina ed italiana coniro la zona jugoslava del Territorio di Trieste. Questa campasen ha lo scopo di menomare il signiíicp.to delle elezioni democratiche dalle quali c sorto il nuovo Comitato Popolare Distrettuale, di diffamare, dinanzi all’opinione pub-bíica mcudiale, il potere popolare e l’amministrazione militare jugoslava, di nascondere al mondo la fraterna convivenza degli ítaliani e degli sloveni, e, sopratutto, di sfrutíare il fatto che la nostra reale sítuazione é maie conosciuta al di íuori dei nostri coníini. Tutto questo per acuire i rapportí tra i popoli italiano e jugoslavo, nonché per soífocare i sentimenti democratici delle masse lavoratrící ¡taiiane. II monopolio che la reazione italiana detiene, in Italia ed a Trieste, sulla stampa e sulle agenzie d’informazioni — specialmente dopo che i cominformisti si sono gettati completamente nelle sue braccia — viene sfruttaío ampiamente nel calunniare e scagiiare infami men-zogne. Essi hanno cominciaio col travisare le nosíre prescrizioni cletío-rall, tacendo il vero coníenuto di esse e inventando prescrizioni mai esístíte, per giusíificare la disfatta che avevano giá previsto in pre-cedenza. L’unanime entusiasmo delle nostre masse, in occasione delle receñí! elezioni, é stato cosí vasto e completo che i reazíonari non lo avevano affatto preveduto. L’espressione plebiscitaria della volontá popolare ha colpito nel vivo i reazíonari. Per questo essi hanno intensifícate ancor piü, dopo le elezioni la loro campagna diíf a materia. Urlano ai quaiíro venti sul-le persecuzioni in massa che si sarebbero avuíe nel giorno delle ele-zioní e nei giorni seguenti. Persecuzioni di cui la nostra popolazione non sa milla, arrivando persino ad inventare delíe vittime inesistenti. Tra queste vittime essi annoverano anche gente decessa di morfe na-turaíe nei giorni precedenti le elezioni. Siamo convinti che la voce della coseíenza e della veritá sará piü forte del loro chiasso. La condaíma des mezzi di cui essi sí ser vono per i finí nefandi che persaguono, é ¡a condanna che noi. li-beri cittadini di una regione che si avvia verso il socialismo, espri-iniamo a nome di tutta !a popolazione. I delegati iíaiiani, coscienti cha da noi, lo svsluppo di un sano orroglio nazionale sia base e non osiacolo per la convivenza fraterna con la popolazione slava .síigsnaíizzano ancor piü, nell’interesse delle forze democratiche della nostra régione 5! disonesto agire tíélia reazione di Trieste e dell’Itaüa. Lo slancio rivoiuzionario delle masse Iavoraírici e i’eco deiia nostra realtá liquideranno infine anche neile ierre domínate dalla reazíone ie sue nefando .oncfore. Risultati di due anni di cominformismo i iaworafori siel g@rizisii® contro la política antífugoslava della CGIL TOKIO — Secondo un’emissione di radio Pengyang, capata a Toklo, i gucrrig'lieri della Corea méridionale preparerebbero una sérié di offensive in occasione delle elezioni dél 30 maggio. La stessa radio afferma che oltre 60 mila cittadini della Corea méridionale hanno par-fecipato durante il mese di marzo ad incursioni contro le truppe e i’amministrazione della Corea méridionale s'equestrando 60 mila tonnellate di riso che sono State ridi-stribuite fra i contadini. Alia luce degli ültimi avvenimen-ti la sezione della C.G.I.L. della provincia di Gorizia da segni di una grave debolezza, dato lo s'gre-tolarsi della sua base operaia che non intende piü essere una massa di manovra nelle mani di dirigenti che vogliono eervirsi dei lavorato-ri per dar sfogo al loro odio anti-slavo, con una politica di parte subordínala ad interessi estérni- Fatto significativo che comprova e conforma quanto detto é il falli-merito dello sciopero generale di protesta contro «l’illegalitá e l’atmo-síera di terrore» in cui si sarebbero svolte le nostre elezioni del 16 a-prile. Ihfatti, lo sciopero generale, pro-clamato dalla sezione provineiale di Gorizia dalia C.G.I.L. per ve-nerdi scorso, 21 c. m., che doveva arrestare per un quarto d’ora tutta l’attivitá lavorativa nelia provincia, non ha trovato a Monfalcone e C]'q che o piü significativo ai cantieri del C.R.D.A. — alcun la-voratore che si astenesse dal lavoro. Questo fatto, mo!lo grave per i dirigenti cominformisti, é la lógica e naturale cons'eguenza di due anni di politica faliirneritare che ha relegato in secondo piano gli interessi immediati della elasse lavoratrice per batiere vie ben diverse non avendo aderenza alcuna con la realtá' sociale italiana. La C.G.I.L. di Gorizia ha proclámalo lo sciopero mentre, giá in precedenza, la serietá dello sciopero stesso era compromessa dalla pérfida e nello stess'O tempo ridico-la campagna cominformista contro tutta la nostra stampa protesa a illustrare lo sviluppo socialista nella Jugoslavia e nella nostra zona. Gli operai di Monfalcone non han-no scioperato perché hanno compre-' so che avrebbero fornito una pre-ziosa carta alia reazione borghese italiana che nel P.C.I. ha trovato un prezios'o alleato. La disobbedienza dei lavoratori agli ordini dell’organizzazione sin-dacale dimostra che la loro pazien-za é esaurita esigendo di essere gui-dati da un’organizzazione che prenda in seria considerazione le loro tíiíficoltá economiche, derivanti dalla impossibilitá di far fronte con il salario di 40 ore settimanali di iavoro al crescente rincaro dei prezzi. Oltre a ció le disastros'e condiziofti economiche dei lavoratori si riper-cuotono negativamente anche su tutto ii commercio lócale e su quan-ti vivono dei prodotti della grande industria peggiorando ancor piü la sítuazione económica generale. Tutto questo non vedono i comin-íormisti ed i loro capi della céntrale di Roma as'sorbiti come sóho nella sterile Campagna antijugoslava ed antimarxista. ATTËWiTA* B d’urgenza afíinché l’approvvigio-namento nórmale della popolazione londinese possa essere assicu-rato questa s'ettimana. PARIGI —■ Le trasmissioni della «Radiodifusión francaise» sono State interrotte il 24 c. m. dalle 19 • .alie 19.30 in segurio alio sciopero «d’avvertimento» effettuato da] perdónale su iniziativa dei rappresentanti sindacali in appoggio alie ri-vendicazioni della categoría in materia di salari. NEW YORK — Alie ore 11 del 24 c. m. sono scesi in sciopero 10 mila operai telefonici essendo fal-liti ali’ultima ora i negoziati. II movímento,, che rischia di provocare uno sciopero generale dei. 230 miia impiegati telefonici degli Stati Uniti, colpirá 43 Stati. — O —’ BEIRUT — Mentre raccoglieva-no le firme di adesione all’appelló dql Comitato permanente del Con-gresso mondiale della pace, veniva-no arréstate 5 persone, nella loeali-tá di Antelias, a 7 km. a nord di Beirut. IN JUGOSLAVIA L' eievamento del tenore di fita BELGRADO — II Governo jugoslavo ha emanato un decreto sulla libera vendita e sui prezzi di articoli di largo consumo i quali non riientrano nelia categoría dell’ap-provvigionamento garantito. I prezzi saranno fissati degli stessi pro-duttori • e non piü dai competenti organi statali, di modo che essi va-rieranno secondo la legge dellá . do-manda e dell’offerta. In base al nuovo decreto la produzione si at-tuerá’ su un piano di concorrenza fra le varié imprese statali, le mi-gliori delle quali — distintesi per la quálitá dei prodotti - riceveran-no dei riconoscimenti e premi spe-ciali dal Governo. I produttori non saranno piü vincolati al contingen-tamento di materie prime da parte dello stato, ma potranno libera- mente fornirsi delle materie prime nella qualitá necessaria per sod-disfare completamente le richieste dei consumatori. D’altra parte, il Governo, con un altro decreto, ha aumentato il numero degli articoli industrial! rien-trati nella categoría dell’approvvi-gionamento garantito. BELGRADO — Il prof, Leopoldo Razich, premio Nobel per la chi-mica il quale giá da lungo tempo ospite in Jugoslavia, é arrivato ie-ri a Sarajevo, dove terra una con-íerenza nella locale facoltá di medicina. Il prof, Ruzich é membro onorario dell’Accademia jugoslava delle Scienze e delle Arti. LAKE SUCCES — La Commissio-ne par i dirittt deH’uomo ha adot-tato ieri l’art. 17 del palto sui di-ritti dellTiómo, Che tratta della li-bertñ di informazicni Ai termini di quest’artipolo, approvato con 13 yoti a favore e due astensioni (Gran Breágná e Jugoslavia), ciascuno ha dírittó alia liberta di opin.ioni senza intervenü goveruativi nonché alia libertó di esprcssior.e che comprende la ricerca, il ricevimento e la pubblicazione di informazioni. Lo articolo specifica che tale dirit- t.o non puó essere menomato dal-Fes'istenza di frontierei esso implica doveri e responsabilitá, ma le penaütá conseguenti alia mancata osservanza di tali doveri non pos-sono essere comminate che in virtü delle leggi sulla s'curazza nazionale, sull’ordine pubblieo, sulla tutela della moralitá e della diffarna-zione. II Segretaiño 'Generala dell’ONU Trygve Lie, che é attualmente in viaggio alia volta della Gran Bre-tagna, trascorrerá la giornata di venerdi a Londra per ess'ere il giorno seguente a Parigi. Durante il suo breve soggiorno, a Londra, égli si incontrerá con Kenneth Younger, Ministro di stato e capo riel. Foreign Office in assenza di Bevin, con Sir William Stran, srit-tosegretario permanente al Foreign Office e con Sir Glawyn Jebb, che in giugno prenderá il posto di Sir Alexander Cadogan quale delegato permanente delta Gran Bretagna all’ONU. dar Patel, si sono recati oggi nello ex Stato di Hyderab dove coníc-riranno con le personalilá ufficia-lii di ues'to Stato alio scopo cli arrestare la crescente attivilá comunista nello Hyderabad. Circa tre mila villaggi situati tra lo Hyderabad. e la provincia di Madras si governano da s'e per mezzo di un sistema colletivista. Tütti i tenta-t.ivi della Iruppa e della polizia per portare 1’ ordine di questi villaggi sono stati vani. CELEBRATA IN ITALIA la dala dalítarrezloae L’ INFLUENZA OEL P.C. AUMENTA ¡N HA NUOVA DELHI - Cinque alti fun-nari del governo indiano, tra cui il segretario generale alia difesa Sar- In tutte le cittá d’Italia s'i sono svolte ieri je celebrazioni del V. Anniversario dell’insurrezione popolare contro il nazifascismo. Al teatro «Adriano» di Roma ha avuto luogo una cerimonia con la partecipazione degli uomini piü rappresentativi della Resistenza i-taliana e dei rappresentanti del Governo. Altre manifestazioni del genere si sono svolte a Bologna .Milano, Torino, Genova, ecc. A Trieste sul colle di S. Giüsto, s'i sono riuniti i soliti gruppi composti dai rappresentanti della reazione e del neofascismo, che, con la resistenza in Italia ed ancor meno con la lotta di liberazione da noi, non hanno nulla a che fare, tranne naturalmente, il fatto d’aver collaborato con i nazifascisti nella lotta contro il movímento antifascista e nel-ie persecuzioni e nei massacri dei combattenti per la liberta. RELAZIONE POLITICA DEL COMP, BELTRAM NOI CONTINUEREMO A LOTTARE PER LA PACE perlezionqndo e rafforzando il Potere Popolare E' del tutto naturale che il nemico sconfitto scateni contro di noi una campagna selvaggia di mistificazioni U compagno Beltram ha letto la seguente relazione politica: «La prima sessione del neo-eletto Comitato Popolare Distrettuale, — egll ha detto — dove eleggere dal suo seno il nuovo Comitato e-secutivo distrettuale, che dovrà di-rettamente dirigere gli affari eco-npmici ed amministrativi del Distretto». «Ë’ necessario pertanto, che il Comitato Pppolare Distrettuale e-legga persone che abbiano suffi-ciente capacita e responsabilità per portare a termine i compiti e risol-vere i problemi che, nella vita di ogni giprno si presentano dinanzi al Comitato Esecutivo nel suo insde-me e dinanzi a ciascun delegato. In base al principio della democra-zia popolare, è obbligatorio che i compiti amministrativi ed economi-ci si svolgano sotto la diretta guida dei membri del Comitato Popolare Distrettuale, il che da la mag-giore garanzia di una giusta esecu-zione dei compiti, della responsabilità dei singoli delegati di fronte al Comitato Popolare Distrettuale ed agli elettori. Cio è senza dubbio ■giusto e neces'sario e rappresenta un passo innanzi nella democra-tizzazione e nel rafforzamento del Potere Popolare. Ogni membro del Comitato che ricoprirà un qualslasi posto di responsabilità nell’ammi-nistrazione, deve essere conscio che del sub operato è responsabile innanzi tutto di fronte agli elettori, che la fiducia, datagli dal popolo lo vincola ad un coscienzioso adem-pimento di tutti i doveri, che nel suo lavoro deve sopratutto preoc-cuparsi di difendere gii interessi del popolo lavoratore, di difendere i suoi diritti e deve rendersi conto che le responsabilità d»i singoli ven-gono giustamente distribuite. Indi-scussamente questi compiti sono dif-ficili ed impegnativi. Ma sono compiti d’onore ed i delegati del Fronte Popolare certamente li porteran-no a termine con piena coscienza». Il compagno Beltram s'i è quin-di soffermato a lungo sul signifi-càto della vittoria ottenuta dal Fronte Popolare Italo Slavo nelle êlezioni di domenica 16 aprile ed ha smascherato la campagna di in-timidàzioni e di violenze esercitata dalla i-eazione e dal cominformismo sulla popolazione democrática, par-tiçolarmente nelle città della costa. a Trieste, é una subdola manovra dei cominformisti che tentano di in-gannare Topinione pubblica facen-do mos&ra di lottare per la pace, mentre di fatto s'ervono piü la causa della guerra che della pace. II compagno Beltram ha cosí concluso: «Noi continueremo a lottare per la pace, períezionando e rafforzando il Potere Popolare, approfonden-do ,1a íratellanza fra Slavi, Italia-ni e Croati, diffondendo la veritá s'ulla situazione reale contro le1 menzogne e le calunnie, impedendo le violenze organizzate da inostri nemici. Noi non abbiam obisogno di violenze. Esse sono l’arma dei deboli, di coloro che hanno perduto la base di manovra. Protestiamo quindi contro la vergo-gnosa campagna di calunnie che la stampa italiana e triestina, non-ché quella cominformista, conduce nei riguardi della popolazione del circondario istriano e del suo potere. Lo scopo che essi perseguono con questa campagna di menzogne é quello di frenare il nostro slan-cio creativa- Pero questo «fine non lo raggiungeranno mai. Noi conti-nueremo- a costruire, perché ben sappiamo che precisamente questi attacchi sono la miglior dimostra-zione che la nostra via é giusta e perché vogliamo assicurare al nostro popblo una vita che non ha mai avuto e che merita. Questa é e questa sará la nostra risposta ai calunniatori». «Viva il Fronte Popolare». PER IL I. MAGGIO Piü di 12000 ore date dai membri volontarie dei S. U. La classe operaia all’ avanguardia nell' edificazione del socialismo, I lavoratori di Isola hanno dato 1800 ore. Quelli del Distretto di Buie 6000 In occasione délia Giornata dei Sindacati Unici riteniamo opportune rilevare il lavoro svolto dalle filiali sindacali finora in tutti i eampi particolarmente in quello idel lavoro volontario, che è il principale per portare a termine il piano economico ansuale. Accennando alia campagna di calunnie scatenata dai nostri nemici per invalidare il risultato delle no-stre elezioni e per nascondere le vere proporzioni della sconfitta súbita, il comp. Beltram ha dimostra-to con es’empi concreti quali siano le vittime del terrore esercitato dal CLN e dai cominformisti. «E’ del tutto naturale — ha pro-seguito l’oratore — che il nemico per una cosí grave sconfitta súbita dalle elezioni, aibbia condotto una campagna talmente selvaggia contro noi e contro le nostre elezioni, una campagna che rasenta la paz-zia furiosa. Ma al nemico non in-teressano sommamente le nostre elezioni; esso s’frutta rocca"sione per aizzare quanto piü possibile alio odio contro la Jugoslavia. Certa-mente questa campagna sciovinista avvelenerá ll’oplnione pubblica ancor piú alio scopo di impediré lo accordo fra i due statí vicini. E ció massimamente perché alia testa di questa campagna sta la dirigenza cominformista del PCI che é pas-sato " sulle posizioni della reazione. La fiaba che essi lottano per la pace rimane sempre una fiaba. In realtá essi conducono una politica guerrafondaia, servendosi a tale scopo dell’organizzazlone dei partigia-ni della pace. Anche l’ultima convo-cazibne del Comitato per la pace Nel 1 quadrimestre le fiiiali s'in-dacaii hanno gareggiato ira loro per portare a termine e sorpassare i piani di produzione delle proprie imprese ed istituzioni, sfidsndosi . anche a vicenda nel lavoro, cultúrale cd organizzativo, cosí puré nel daré il proprio contributo di lavoro voloníario. Quello che é lo scopo del lavoro volontario é stato generalmente "compreso dai nostri orga» niZzáti i quali hanno dato il loro contributo lavorando per la produzione esu altri obbiettivi di carat-tere popolare.1 Le fiiiali che si sono particolarmente distinte in ciueste gare sono le seguenti: la Fabbrica Mobili STIL Capodistria, con 620 ore di. lavoro volontario per la produzione., La Fabbrica DeLangla-de Capodistria, con 380 ore, la Fructus cgn 758, il. Magazzino Le-gnam'e cese ci guarda curioso, vorrebbe alzarsi, ma forse ha sonno anche lui. — E’ il quinto da sabato. No, non il soldato, il treno. Kircher ha giá i piedi sulle rotaie, il frenatore lo tira indietro. — II quintó, — aufpassen... chis'-sa che ne fanno i francesi di tanto legname! Undicimila tonnellate in poche settimane. E’ qüel che é peg-gio, dio sa quanto noi ne avremmo bisogrio! E’ la sólita storia, da Innsbruck al Baden. Di tutti i luoghi che abbiamo attraversato, non ce n’é uno solo che non lamenti fatti del genere. — Sono peggio che le cavallette, si prendon tutto! — il ferroviere la sa lunga in proposito — Ieri c’erano tre vagoni di merluzzo a-merícano per noi. E’ cattivo puz-za, ma fa niente. Hanno portato via anche quello. Marshallpian! Anche qui non mancano i car-telloni del «Französischen Arbeitsamtes», l’Organizzazione Todt alia rovescia, come dice Buhner. Sono grandi, attraenti, pieni di colorí. Parlano dei sistemi di lavoro francesi, dei tedeschi che lavorano a Parigi, promettono una buona paga, un vitto, un trattamento su basi di paritá e tante altre cose molto interessanti, specialmente per un povero diavolo che vive a spiz-zichi nella «Terza Zona». Quando, poi a mantenerle, é un’altra ques'tione. Credo che non lo dimenticheró mai, il vecchio Burgerstrasse Era Welle «Zone occupate » della Germania STRETTI IN UNA MORSA DI FERRO GLI «OCCUPAT!» LANGU0N0 NELLA MISERIA venuto a piedi da Stoccarda per vedere il figlio. Settant’anni, cen-tottamta chilometri. Al .comando del campo di smistamento, nessu-no sapeva niente. L’ufficiale tráncese l’aveva guardato senza interesse, aveva scosso il capo: — Parti weg, arbeiten. Peut-etre France- Ik nix weiss'en.... Povero vecchio, cosa puó contare un tedesco povero? E via, senza sosta, da un capo all’altro della cittá, da ufficio in ufficlo, per la stessa domanda, con la stessa risposta biascicata di ma-lavoglia in quell’odioso «tedes'co di occupazione»: — Partí, weg, nix wissen... La seconda sera (l’avevamo tro-vato seduto su un mucchio di cal-ctnacci, gli avevamo offerto un po’ di caffé), il vecchio incontró Heinz, un reduce di Stoccarda, pallido, macilento, venuto anche lui a Friburgo con i «volontari», incontra al destino colorato dei cartelloni francesi. — Suo figlio dev’essere partito giovedi — il vecchio ascoltava e tremava — c’era molta confusione, non l’ho potuto nemmeno salutare. Se sta bene?, Si, credo... per ora Ci hanno rimpinzati a scoppiare, i primi giomi — passavanó i poilus, bestemmiavano, ridevano, ubriachi, — Carne, verdura, furtta. Baldoria tutte le notti, il campo era pieno di donne. Domenica, poi, hanno, chiuso i cancelli — oh, avere ancora la forza di maledire! — Per tutto pranzo, insulti, botte e brodo vegetale. Non si poteva resistere: firmare o crepare di famé e di ver-gogna. lo me la sono svignata, ma gli altri.... ricorda Kastner, il «ros-so»? E’ finito male, poveraccio. Ha stracciato la schcda d’arruolamento sotto il naso del sergente e... «Au nome de la libertéa: quin-dicimila tedeschi nella Legione Stra-niera d'Indocina. Vi sono ancora dei francesi, i quali si stupiscono che il novanta per cento dei loro infelici «occu-pati» sia preso da un senso di vivo disgusto per la «democrazia» made in Paris. E non si puó fare a meno di s'orridere- — Abbiamo cercato di spiegar loro cos’é la democrazia — si ram-maricava a Badén un giornalista parigino — Abbiamo parlato di libertó, di giustizia... Giá, il guaio é che ne hanno par-lato soltanto. E troppo. E pensare che durante la guerra era tutto diverso; in nessuna re-gione della Germania come qui, forse, il. nazismo è stato aspramente avversato. In quel tempo, c’era almeno il filo di speranza nei libe-ratori. Adesso, invece... Proibito il distintivo del Partito Popolare Socialista, proibite le pubblicazioni tedesche orientali, i trattati i romanzi, i films, «d’indo-le sovversiva», proibita la convoca-Zione del Congresso delle orga-nizzazioni progressiste (ombra di Goebbels, un colpo!), proibito il referendum sull’unita della Germania, proibito tutto. L’iitalia del Sud ritorma alia ri balta. O, meglio, vi rímame, poiché, se d.i .tanto in tanto episadi di vío-lemza, di repressione poliziesca e di coiscienza di classe affiorano nelle tristi arana che deil governo clerical-fascista .tra 1’intempera.nza dei latí-fomdiisti e rimpervereare del brigán taggio, la siitiuaziome permane lag-g.iú sempre assai desolante. «Dopo Najpoli, rncomincia l’Afri-ca», ebbe a scrivere un corrispon-dente delT Av anti! viennese sulle condiizioni di quelle fertili e sfor túnate terre. E aggiu-nse: «Contro i ricehi proprietari terrier!, stanno contadini afíamati, contadini e-ste-nuati, oantadini senza terra e senza dimito, aocaimto ad un numero grandissimo di opera! agricoli che, per non moriré, prei;tan.o la loro opera per uni salario ridotto al mínimo iindispanlsabile per un’esisten za misérrima». Conditi da una buana dose di ve-leño, i reporters britannici hanno .traoedato quadri assai eloquenti: es-si si sono curati assai piú di denigrare il laborioso e volonteroso po Sicilia : isola oscura d' Europa nonostante tutto il suo sole La sua gente vive nella piú ñera miseria sia morale che rotti si ditendono organizzando a loro favore tutta la polo italiano ,che di far luce sulla sue deprecabili condizipni. Dai loto ariticoli, tuítavia, emerge, come da-gli altri, una triste realtá: «Dopo Napcili, incomiimcia l’Africa», come ©errase Jan. O il medioevo, a scelta, il feudalismo piú gretto ed incon-cepibile, che, man mano si scende a sud, trova forme sempre piú as-stixde ed inuman,e, fino a fare del la Sicilia una terra che conserva gli aspotiti che la caratterizzzavano non anni, ma secoli fa, a cui si ab-b inano nuove ingordigie, nuovi mezzi di sfrUittamentoT- nuovi modi di ritorsione e di oppressione. Andate in cento vMAaggi siciliani, e daviunqu¿¡ vedreté lo stesso -spet-tacolo: uomini e donne magre, af-famate, sfinLte, birnbi ig.nudi che giocano tra la polvera ed il concl me, cáse" che non sono neppure caparme, ma cavili, acoanto alie pin-.gui fattanie d.ei feudatari, a cui i siatemi medievali (compreso, non di raáo, il_ajus primae noctis», nelle alease amimisBioni dei giornali ita iani!) non appaiono per nulla tremen:áam.einite indegn; ed antiuma ni, ma fogiohe cbnseguenze della gignaria loro attribuita per un «di-r,iUo». che non esiste- se non nella rivoliante yerigogna di chi lo eser-cita. II governoiromano compiange, promette, promuove inchleste, che ter ¡mjinaino-quasi tutte in com.plici b.an-chetti nelle sontuose resiatenze ba-ronalil E quando i’ónestá degli os-. serivatori è tale da farii inisistere in queiVo che tutti dovrebbero repu tare u;n sacrosanto dovere, la «lunga mano» di qualche innipotente onorev.ole con una discreta distesa di «térra ai sale», interviene a sistemare le Casó neil modo mi.gliore — per i latifondisti siculi, s’intende. Ein quosti affári, entra in gioco un’altra figura ; típicamente medie-vale: lo.. scagmoEzo . del padrone, il servo devoto ’ fino agli atti piú in-degni e servili, ii traditóre della propria olassé e di ogni principio non solo di • soîïdarietà veriso i con-simili. ma d’inumanità: il «gabel-ic.tto». «Elemento típico della strutfura agraria siciliana e perianto de¡!a strüttura económica, sociale e política dell’isola — ló definisce il socialista Lucio Luzzaiío — il ga bellotito trae in affitto la térra del proprietario, lontano, e la loca a sua voita, o Ja conduce con diversi rapport! conitrattuali... il gabel-iotto è la mafia: nasce, esisa, e vive dieula gaibeHa e sui vasti terreni a tai modo conidotti. Viatato è il sub-affitto delle .terre, dalla legge Güilo del 1945; ma non sempre e non dq solé si applicano le leggi. Con dannata è la mafia, e da tempo, ,si.n dalle leggi dei Borboni, eppure non fu mai estirpata», Ed è la mafia che estorce ai brac-cianjti agricoîi il giá misero frufto dalle loro spossanti fatiche, è la mafia che provvede a 'celare gli intrighi, le bassezze, le soperehie-rie feudali che dománano il latifon. do siciliano, è la mafia, ¡nfine, che inooraggia og.ni giorno di piú Giu llano ed i suoi affiliati, che consente ai suoi luogotenentl piú po-■tenti e per icol os i non di stare alia macchina, ma di risiedere, onorari e rispatlati, neMe ville e nei padazzi deiile metropoiU del sud, da dove tesGono, da un lato, le pazze avven-ture che hanno per protagonista il capobanda siciliano e pensano, d’al.tro canto, a reprtónere nel san gue 1’anc.Hto d¿ liberta che gonfia il cuore al popolo di uella che a ragione è delta, con la Sardegna, «isola oscura d’Europa». E dal cosidetto parlamento democrático italiano, dai banchi del partito della maggioranza governa-tiva e dei suoi scagnozzi, non una voce si alza a deprecare uno stato di cose che disonora Roma ed i suoi attuali padrioni. Il sudista Orlando si alzo, si, dal suo scranno sénatoriale, ma non, oh, non per mateñále - I signo-peggiore «mafia» spendere una buona parola verso le genti del suo meridione, ma per gettare altro olio sui fuoco del'l’o-’ dio, per alimentare maggiormente il deleter.io .sciovinismo di certi raggruppamenti politici ben noti. «. . . il governo ha delibéralo di autor izzare iil ministro delFAgricol-tura, di ooncento con i ministri in-teressati, a presentare immediata-mente aí Parlamento un disegno di legge concernente la d'istribuzione delle proprietá della Sila e zone contenmini. . .»: in tal modo, il s.i-gnai-.otto feudale che possiede la maggior estensione di terre in Italia, il ministro Segni, promuoveva, di fronte alii’iniquinarlsi delle acque demacristiane, una ridicola riforma che, ii^ipirandosi apparentemente ai criteri giá enunciad a suo tempo dalle sinistre e sempre osteggiati-da’ila maggioranza ñera, non si ri-solve che in un’ignobile truffa ai danni degli sfruttaiti di ieri e di sempre. In. primo luogo, va rilevata la cínica asserzionue della stampa mini-steniale, secondo la quale la neces-íitá del progetto è aipparsa urgente ed iniderogaihile dopo i luttuosi fatti di Melissa che cagionarono la morte di lavoratori innoceniti, quando il.o stesso socialdemocraitico Caneva-ri, ex sottOsegretario all’ Agricol-tura, ha riconosciuto che in Abruz-zo, Lucania, Sardegna e Sicilia, l’ac-cen;tra'mient.o è símil,e a quello delta Calabria. Seconido il pemsiero dei signori di Roma, q.uindi, la Sicilia non potrá nemmeno ottenere le bridóle toc-cate aíila Calabria, nonostante le oondizioni di estrema miseria, di vera e propria schdavitú della gleba jn cui versa queiía popolazione. 1 Da questo episodio e dalla co-scienza di queste energie, quando lo votessero, i resp.o(n.sabili i.taliani dei partiti dj sin'istra potrebbero trarre, con una lotta costante ed appassionata), la salvezza del pro-letariato della penisola, aiutandolo a soblevansii aá! livello di cui é de-gno. Ma easi sembrano preferiré la ccunoda ed: imbelle demagogia al-l’aizione viva e rivoluzionaria, giac-ché giungono — come son giunti — a condannare persino l’occupazione delíle terre come intempestiva ed inopportuna! E, neflto spirito di una fratellanza íntemazionale e profonda, che non conosce confini né fi‘li spinati né pardle livide d’odio, eslsí tendono la mato ai compagni d’Italia, ai compagni di tutto il mondo, piegati sotto un sistema nefando, premuti oontro la térra dal tallone. di ferro della, repreasione fascista, e dicono loro di relsiistere, resistere e comba,títere, nella certézza d’ un’ alba radiosa. ATTILA LUCE- «II popolo tedesco non ha diritto ad avere alcuna opinione sul destino del proprio Paes'e»; questa la TESTUALE RISPOSTA delle auto-rita occupanti alia delegazione germánica, animata dal pió desiderio di «giungere ad una chiarificazio-ne». Certo, i tedeschi hanno perso la guerra. Ma sono proprio sicuri, i francesi, di non stare perdendo la pace? «Verboten, verboten, verboíen»; tutto vietato, nella zona francese, persino la fame. Perché é sicura-mente nell’intento di ovviare a questo grave inconveniente, che i co-lonialisti d’oltre Reno, bravamente coadiuvati dalla solerte polizia della repubblichetta di Bonn, hanno elargito lezioni di continenza a col-pi di sfollagente per le strade di Badén, come ameno preludio a uel-rindefinibile ordinanza che vieta ogni astensione dal lavoro a s'copo di protesta. «Freedom from Want», dunque la stessa che spinge i fanciulli affamati a cercare le croste di pane tra i rifiuti delle caserme francesi, i lavoratori ad avere per pranzo e cena patate e bucee di patate, senza poter attingere ai prezzi iperbo-lici dei negozi, le fanciulle rena-ne a «fraternizzare» per un pugno di fariña con i poilus ubriachi al-l’ombra delle rovine. — Hunger—. fame! E mille e mille ragazze cosi, iri tutte le cittá, su tutte le strade, senza una cura né un domani. Hanno incominciato come quell’adolescen-te del Badén, nelle torbide notti del ’45, quando i marocchini rompeva-no le porte con i calci dei fucili, trasminando in ogni casa la loro foia e la loro peste. O come quella gio-vane signora di Sigmaringen che Steiner ha sentito piangere e ur-lare, allacciata all’ufficiale della Legión a cui aveva chiesto un tu-betto di chinino per il suo bambino moribondo. Non una legge, non un contrallo, non un ospedale, nell’inferno della zona francese. Queste cose le ignorano, i professionisti della ma-lafede in rotativa che infestano la Trizona e conoscono la Germania dalle insegne dei clubs e dei. taba-rins. Tutt’al piú, s'e tra piano Mar-shall e «barbarie comuniste» manca un paio di righe a riempire la colonna, tirano in bailo la eorruzio-ne tedesca, la depravazione tede-sca, il vizio tedesco, come l’anoni-mo moralista elvetico che avremmo voluto con noi da Friburgo a Kiel ma che, tutto sommato, non avrebbe capito niente lo stesso, perché forse non ha mai saputo quanto sia terribile il «vizio» della . fame. PETER KOLOSIMO 7 1 HUOVO- di V’MAiAKOVSKIJ * * * * versione di Peter Kolosimo Sole! eupi e brancolanti Riscaldati dalle tue palme, baciati sugli occhi dai tuoi raggi noi vi rideremo in viso, vecchi tempi decrepïti! Sani ed iniatti torneremo ai nostri focolari. Allora, sui Russi sui Bulgari, sui Tedeschi, sugli Ebrei, su tutti, dal cielo fisso, rosso d’incendï, settemila colori si specchieranno a brillare di mille arcobaleni diversi. Il giorno che sorgerà cosi sarà taie che le favole di Andersen si trascineranno ai suoi piedi corne cuccioli appena nati. E già pare quasi incredibile che si sia potuto camminare ne! crepuscolo di vicoli bul. Ma tu non vedi nulla, tu aggrotti gli occhi, til cerchi... i tuoi piccoü occhi — come due fes-sure — Aprili! Guarda i miel, i rnieí occhi, grandi come il pórtale aperío d’una cat-,tedíale. Uomini amati, non amati, conosciuti, • sconosciuíi, sfilate per questo pórtale in un grande coríeo! E lui, il libero che io chiaino. l’Uucmo verrá, credetemi, credeíemi! XXV puntata di Jack London il signor Asmunsen, sono creatu-re del trust. Inoltre, l’ho detto, tale é la legge. E’ la legge da alcuni anni, da nove anni, signori. — E’ legge, domando con aria incrédula il signor Calcin, che noi possiamo ess'ere incorporati a forza nella milizia..., e fucllati daAm Con-siglio di guerra improvvisato se ri-íiutiamo di marciare? — Perfettamente, rispóse Ernesto. — Come avviene che noi non abbiamo mai udito parlare di questa legge? domando mió padre, e io vid i bene che anche per lui e-ra cosa nuova. — Per due ragioni, disse Ernesto-Anzitutto, perché non s’era presen-tata l’occasione di applicarla: s'e si. fosse presentata, ne avreste sen-tito parlare ben presto. In sécondo luogo, perché questa legge passó in fretta al Congresso e in segreto a! Senaío, e, per cosi dire, senza dis'cussione. Naturalmente, i giornali non nc dissero parola. Noi so-cialisti lo sapevamo e abbiamo pub-blicato la legge nella nostra stampa. Ma voi non leggete mai i nostrl giornali. — E io sostengo che voi so- mai permesso i una cosa -simile. — Eppure il p.aese l’ha effettiva-mente permessa, replicó Ernesto. E a proposito di sogni, ditemi se questa é la stoffa con cui si íab-bficano i sogni. Trasse di tas'ca un opuscolo, lo apri, e lesse: — Sezione I, ecc. ecc.... E’ decrétalo che la milizia si compone di tutti i cittadini maschi e validi che hanno piú di 18 anni e meno di 45, abitanti i diversi Stati e terri-torii, nonchè il distretto di Colombia... «Sezione VII; Ogni ufficialé o uo-mo arruolato nella milizia — ricor-datevi, signori, che conformemente alia sezione I voi siete tutti ar-ruolati — chl tras.curerà o rifiuterá di presentarsi all’ufficiale di recluí amento dopo di essere stato chiamato nel modo pres’critto, sarà tradotto davanti ad un Consiglio di guerra, e sarà passibile delle pene pronuncíate da questo Consiglio. «Sezione IX: La milizia, quando sarà chiamata a prestar servizio per gli Stati Uniti, sarà sottoposta ai medesimi' regolamenti e leggi di guerra che le truppe regolari de- «II l^ + «lï TTnilí o signori, miei cari concittadini a-mericani e compagni nella milizia. Nove anni fa, noi socialisti credem-mo che questa legge fos'se diretta contro il lavoro: ma sembra che fosse diretta anche contro di voi. II congressista Wiley, nella breve discussione che fu permessa, di-chieró che il progetto di legge «procurerebbe una forza di riserva per prendere la plebe alia gola», —■ la plebe siete voi, signori, — «e per proteggere in ogni evenienza Ja vita, la liberta e la proprietá». In avvenire, quando vi solleverete con tutta la vostra forza, ricorda-tevi che vi ribellerete contro la proprietá dei trust t contro la liberta legalmente concessa ai tiust, di . spremervi. Signori, vi furono strappati gli artigii e ümati i dentó 11 giorno in cui vi dirizzerete nella vostra forza, sforniti di un-ghie e di deni, sarete cosi innocui come una legione di molluschi. — Non ne credo una parola! gri-dó il sig. Kowat. Una legge simile non esis'te. E’ una frottola inven-tata dal vostri socialisti. — II progetto di legge fu presen-tato alia Camera il 30 luglio 1902 dal rappresentante dell’Ohio. Fu riiscusso a galoppo^ FlLadoilhlo dal set.te giorni dopo, la legge fu san-cita dal presidente degli Stati Uniti. (1). CAPITOLO IX. UN SOGNO MATEMATICO In mezzo alia costernazione cau-sata dalla sua rivelazione, Ernesto riprese la parola: — Una dozzina di voi ha affer-mato stasera l’impossibilitá del socialismo. Posto che voi avete e-nunciato ció che é impraticabile, permettete che io vi dimos'tri ció che é inevitabile: la scomparsa non solo di voi, piccoli capitalisti, ma anche dei grandi capitalisti e dei trusts stessi, in momento dato. Ri-cordate che l’ondata dell’evoluzio-ne non torna indietro. Senza riflus-so, essa precede dalla rivalitá al-l’associazione, dalla '^cooperazione piccola alia grande, dalle comuni-cazioni vaste alie colos’sali, e da queste al socialismo, la piú gigantesca di tutte. «Mi dite che io sogno. Benissi-mo! Vi esporró le basi matema-tiche del mío sogno. E in antici-pazione vi sfido a mostrare che i miei calcoli sono falsi. Svilupperó il carattere fatale del crollo del sistema capitalistico, e dedurró ma- rottura. Abbiate pazienza se cerco il mío esordio un po’ fuori del soggetto. «Esaminiamo dapprima i procedi-menti di una industria particola-re e non esitate ad ínterrompermi se diró qualche cosa che non pos-siate ammettere. Prendiamo come esempio una manifattura di cal-zature. Questa fabbrica acquista cuoio e lo tras’forma in scarpe. Ecco del cuoio per cento dollari. Es-so passa all’officina e ne esce in forma di scarpe del valore di due-cento dollari, poniamo. Che è ac-caduto? Al valore del cuoio fu ag-giunto un valore di cento dollari. Perché? «II capitale e il lavoro hanno aumentato questo valore. Il capitale ha procurato l’officina, le macchine, ha pagato le spese. La mano d’opera ha fomito il lavoro, un valore di cento dollari fu incorporate nella merce, Siamo d’ac-cordo? Le teste s’inchinarono in segno di assenso. — II lavoro e il capitale, avendo prodotti uesti cento dollari, si pongono a fame la ripartizione. Le statistiche delle ripartizioni di numeróse frazioni: ma qui, p maggior comodità, ci contenter mo di un’approssimazione poco : gorosa, ammettendo che il capita prenda per sua parte cinquani dollari, e che il lavoro riceva c me salario un somma eguale. 1 II volto sereno di un mina tore della nuova Jugoslavia. iimiiiiimiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiniiiiiiHiuiiiiiiiiniiiiiiiiiiiuiiiiiinmiiiimiiimmiuiiMiiiiniiMiimuiiimimiimmiiiiii iiiiiiHiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiniiinNiliiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiin iiiiiiiiuiiiiiiiiuiiiiii>»uiiiiiiiiiimuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuuiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiniiiuiiiuiiuiiuiiiiHiiiiiuiniiiiniiiiininiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinmiiHiiHiiiiiiuiu!iiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiNiHHiiiii!iiHiiiii!iiiiiiiuiimiimiitiiHiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiimiiiiiiiii¡iiimiiiiiiiiiiiiiuiiiiiimn — Noi non ci arruoleremo nella milizia. E’ semplicissimo. Non sa-remmo cosi ingenui. Ernesto scoppió in una franca risata. — Voi non capite affatto la com-binazione che fu efíettuata. Non potreste difendervi da essa. Sareste incorporati con la forza nella milizia. Esiste una cosa ene si chiama diritto civile, insistette il sig. Owen. — Non esiste quando il Governo proclama lo stato d’assedio. II giorno in cui pariere-te di insorge-re in massa, la vostra mass’a sí vol-gerá contro di voi. Voi sareste preso nella milizia, di buon grado o per forza. Ho udito taluno pronunciare le parole «habeas corpus». A guisa di «habeas corpus» avrete dei «¿ost mortem», come garanzia avrete l’autopsia. Se rifiutaste di entrare nella milizia o di obbedire dopo incorporati, passerete davanti ad un cons'iglio di guerra improvvisato e sarete fucilati come cani. E’ la legge. — Non é la legge! affermé con autorité il signor Calvin. Non esiste una legge simile. Tutto questo, gio-vanotto, voi l’avete sognato. Come! Voi parlavate di spedire la milizia alie Filippine. Ció é anticostituzio-nale. La Costituzione specifica e-spressamente che la milizia non po. trá essere mandata fuori del paes'e. — Che sta a fare là dentro la Costituzione? domandó Ernesto. La (1) Everhard diceva il vero, seb-bene si sia sbagliato sulla data della presentazione del progetto, che ebbe luogo il 30 giugno e non, il 30 luglio. Possediamo ad Ardis gil «Annali del Congsesso» dove e fat-ta menzione di questa legge alle date seguenti: 30 giugno, 8, 15, 16 e 17 dicembre 1902. 7 e 14 gennaio 1903. L’ignaranza manifestaita ■ in quel pranzo dagli uomini d’affari non aveva nulla di eccezionale. Po-chissimi conoscevano l’esistenza di quella legge. Nel luglio 1903 un ri-voluzionario, E. Unterman, pub-blico a Girard (Kansas) un opuscolo su questa legge della milizia. Quest’opuscolo si vendette alquan-to fra i lavoratori ma la s'eparazio-ne delle class! era gia cosi recisa, che quelli della classe media non ne sentirono mai parlafe te ritnasero MM •H -•‘‘L '«-K...“ ut ukjJ¿* -i»Mmuâui -úúiun» VOLATA A E ore « « « « « « « « « ia.25’24” í.0.34’49” ÍO.34‘49” 1Ö.39T5” 10.42’43” IO, 43’ÍJ” IP. SG’BS” ÏO.50’45” lfl.50’52” Î').S4’4S” 10.55’97” 10.56’IZ” Í0.57’3-” 10.SS’53” IC.59’36” 11.ÍU’05” ll.O2'40” 1L06’87” 11.06’22” 11.Í0’2S” H.18’52” S’25” 9’23” ÍS’Ei” 177.5” 17’47” 24’4‘í” 25’2Í” 25’28” 29’22” 23’43” 3Ó’48” S2’07” 337.3” 34T2’’ 35’4í” 37’lf” 40’43” 43’58” 42’02” 53’28” Inlziata con la gara clclisíica internazionale „Coppa í. iaggio“ la seítimana sportiva della testa del lavoratorl ■ -----— 1----------------Í7A.¡ffl.t»W.rt-.-JXKXm* * wh«™*«*»*««.. —, . -----------1 «--■■- "■ — — ----------------------------- LA COPPA VINTA DALI' U. S. VIGEV AMESE A FONTANOT DVOM FONTANOT ha e vlače k Trieste - Capodistria ZOLLIA LE DUE TAPPE íotss9h»otes»jssb«™ raxapK&RasiKiswiKSMasMsaœiaHaBmaflHBHSEaaHannai La ssSassliiéa ff@nBraše 1) FONTANOT RENATO del.Veto Club Trieste, che impiega a per-correre i 157 km. della iappa Trieste Capodistria in ore 4.53’5” (media oraria km. 32.141); 2) Locatel-li Francesco di Vigevano a due-mac-chine; 3) Poliak di Lubiana; 4) Malabrocca Luigi di Pavia a 1’25”; 5) Coretti Carlo del Pedaie Longeriano; 6) Strain Antonio di Zagabria, 7) Zollia Boris del Pro-leter di Capodistria a 4’3”; 10) Si-roni a 8’44”; 14) Della Santa con to stesso tempo; -8 Poll! a 14’44”; 20) German con to stesso tempo; 22) Rinaldi a 17’; 23) Danieli a 2C-’35”; 24) Grio nello stesso tempo; 26) Selauzero nello stesso tempo; 27) Biagi a 29’16”. Trentanove corridori hanno ri-spos’to all’appello di partenza di questa gara internazionale in deu tappe denomínala «Coppa I.o Mag-gio». Alle ore 12 e rotti la carovana si è mossa da Barcola e suHo scatto di partenza Sellier e lo jugoslavo Bat riüseivano a staccarsi dal grosso raggiungendo Duino con oltre 2’ di Vanlaggio- Al secondo passag-gio da -Sistiana i due iuggitivj ave-vgjno aumentato ulieriormenie il lo-rp çlis'tacco. i i tentativo di Seiljer e Bat era pero destínalo a falliré dopo 75 .chiîbmçtri di coraggi.osa fuga. II' gruppo quasi al completo, sptto la spinta di Malabrocca, Lo-cateiii, Zollia, Strain e Poredsky, raggiungeva infatti il duetto di testa sulla sommità del Monte Toso. E proprio nella discesa successiva e sulla ripa di Castel Venere la gara entrava nella s'ua fase miglio-re e irresistibile. Poredsky, Zollia e Tosí sferravano una enérgica oí-fensiva che avavá il potere di spez-zettare il grüppo in tanti pipeoli tronconi. A Bule (90 km. dalla partenza), il terzetto di testa pre-cedeva gli immediati inseguitori di 30’, quindi l’italiano Tosí era co-stretto a fermarsi per cambiare un tubolare. Nei pressi di Verteneglio, Malabrocca sferrava una violenta offensiva piombando insieme a Si-roni, Fontanot; Coretli, Locatelli, Sclauzefo e Pollak, s'u Poredsky e Zollia. II corridore Boris Zolíier de! «Pro-leier» vincitore assoíuto della gara. La corsa o. questq punto entra in fase drammatica. In un inferno di polvere e di ghiaia le íorature rag-glungevano cifre allarmanti. I piü colpiti erano Tosi (3 volte), Malabrocca (3 volte); Sclauzero (3 volte), Zollia (2 volte), Sironi, Co-rétti, Podresky e nelle retrovie il piü siortunato era Rinaldi.-A Uma-go giungiamo alie 16.30; Transita-no in testa Fontanot, Pollak, Ma- 27. 4. 1950 — Capodistria — Ore IG.— 27. 4. 1950 a « 15.— 30. 4. 1950 H ii m — 30. 4» 1950 u « 15 — 1. 5. -950 u M 9.— 1. 5. 1959 « « 15.— íorneo sindícale d: pailavolo. campiopaío .calcio.' gioventú ProleferrïÎHdar-Trbovlje. Incontro triangoíare atlética leggera: Finme-Pcla-Tíf. Campeonato calcio Gioventú Prolelar-zeleznícaí’ Maribor. Gare -di canotiaggio Pirana-Irola Flúme. Saggi ginnici cori il seguente PROGRAMMA 1. Sfilata ginnasti. 2. Saggio pionieri dai 8 ai Í0 anni. 3. Saggio pionieri dai 10 ai 14 anni. 4. Saggio gioventú dai 14 anni in poi. 5. Saggio femminile da« 14 anni in poi. 6. Saggio Difesa Popolare. 7. Saggio Armata Jugosfava. 8. Èsçrcizio spéciale scuola náutica. 9. Presentazione squadre calcio. 10. Gtochi dei pionieri. 11. Esercizi sugli ostacoli G'nnssfe Proleter. 12. Ginnasti scuola Avviamento italiana. 13. Dimostrazioni varie discipline sportive. 14. Tiro alia tune. Cúrente gil intervalo gara di atlética logrera fra Poia-Fiume e TLT. BcssmaaraMS *»Oaral 1. Zollia Boris 2. Fontanot Renato 3. Lpcaielïl Francesco 4. Strain Antonio 5. Malabrocca Luigi 6. Corètti Curio 7. Braico Bruno 8. Della Santa Siiverio ?. Polak Felice 19. Donne Richard 11. Todorovič Koste IS. Bat Branko 13- Sironi Giovanni 14. Bosi Vincenzo 15. Rinaldi Walter 16. Scheider Kurt 57. Podmilscak Francesco 18. Javornik Giorgio 19. Crnobrnja Branko 20. Grio Alvino 21. Micic Zivorad lábrocca, Sironi, Locatelli, Sclause-ro e'Coretti. A'216” seguono Strain vittima anch’egli di due íorature Poredsky. Al traguardo, a premio di S. Bqr-tolomeo Locatelli vínce la volata su Pollak e Fontanot i quali orrr.ai sembrano avere partita vinta, fa-voriti dalle varíe forature di cui sono stati vittime gli altri. Poredsky, Malabrocca e Strain con rab-biosa andatura s'eguono a 1’5”, men-tre Coretti è in ritardo di 218” e Sironi di 310”. Aile porte di Porto-rose il tenacissimo Coretti piom-ba come un falco nel gruppo degli inseguitori iniziando con costoro un poderoso ma vano inseguimento. Capodistria è in festa, gran folla attende i corridori e tutti gioiscono allá notizia che Fontanot fa parte del térzetto di testa. Alie 17 Fon-tanot, Locatelli e Pollak imziano la volata sul retlüjmo d’arrivo. Parte come un razzo: Locatelli, ma PontjEnot a 100: metri lo rimonta e tag'.ia i! traguardo con due mac-chir.'e di var.taggio. Terzo lo jugoslavo Pollak. E’ scftfa una lap.pa entusiasmante e condolía a forte andatura mai-grado l’inferno di ghiaia che ha os'sessionato per 60 chilometri i corridori. La vittoria di Fontanot è stata possibile grazie ad una condot-ía di gara modello, tuttavia se Malabrocca non avesse avuto tanta sfortuna dalla sua, forse nell’ülti-mo traíto di gara avremmo potü-to assistere ad un finale ancor piü elettrizzanté. Vedremo nella tap-pa di domenica gli ulteriori svilup-pi. Lo jugoslavo Bat racconía le sue nístí del vícissitudini ad uno dei tanti cro- seguito. di disfamo supernamente LA P0RT0R0SE - TRIESTE MCMggasMBBgmn______________ ....... ' _ Con 13 28" Selili vlnce uemtmmtmm timnwrTniiiimiimiinii»iiiM|iiiiMi'i |||||H,| . I) ZOLLIA BORIS (Proleter), che rapiega a psreorrere i 157 chi-iometr} délia seconda iappa Portorose - Tries ip, ore 5.28T6”, alia media orarla di. km. 25,711; 2) Lo-caíelli Francesco (U. S, Vigevane-se), a !3,2S; 3) Fontanot Renato (V. C. Trieste), stesso tempo; 4) Strain Antonio (Dinamo Zagabria), a 1j’29”; 3) Maíabrocca Luigi (U, S. Vigevaaese), a 20,03”; 6) Javorník CAMPMHATO JUSOSLáfO M CALCIO Partizan, in fase- ascendente, sul Buducnost. Una giomala;, in sime-si, che torna a tutt.o onore délo Hajdük e dei Partizan. ?! cjuato ultimo si i. riLuto rninaociosb sotla.le prime pos'izioni. Ne'.ln seconda lega si b nvuío il colpo sostanziale: quedo che sino ad oggi c stato lo .spourácchío dei cudeiti, Tancora imbattutq TJapre-dak ó stato letteraimento sconquas-sato, sla in lema di j;ioco, sia nel risuHato concreto dall’üdréd, che. dopo ¡I percgf.io di Fluiné, sombra cssere riíornato nella s'ua forma migHore. Per i’Odred 6 stato un trionl'o che riaccendc la fiducia; per ii Napredak un disastro che influirá cortamente sul rr.oraie c'.eila squadra, la quaie. alia prova dei íatti, si ó rivélata tutt’altro che al-l’altezza dell’altuaie posizione nel-ly graduaforia. Lo Singa nel frat-temno, faeile vincitore del Podrir nje, si e aífi&acato al Napredak e lo ha süperato grazie al queriente retí. Cori i! groviglto dalle pi-cten-dentl a'ia promozídhe nella massi-nía eaíegovia si i; ulteriormente corhpficato: ad or-;ní modo pió che convihpenti e prnrnettepti jfHultano i succcs'ui dcU’Odred e dcllo Bloca- I RISULTAT! Nasa Krlla-Sparlak 2-1 Dinamo-Lokomoíiva . i-í Ti di Mmíeooera FIUME - T.L.T. - POLA 11 giorno 30 aprile, con inizio alie ore S¡ si svolgerá sulia pista dello stadio di Capodistria l’incontro triangoíare di atlética leggera tra le squadre di Fiume-TLT-Pola. Viva é l’nttesa negli ambienti sportivi in quanío 6 per la prima volla che i nostri atíeti, per quest’anno si accingono ad incontrare squaclre.di un cerí.o valore técnico.. La prepara-zione técnica dei nosiri atleti non é ancora giunta all’apice e ció perché, causa i lavori di riattamen-to della pista, non hanno avuto la possibilítá di cimentsrsi suite varíe distanze. Ad ogni modo le aperan-ze sono buone in quanlo, la setti-tleti che fanno parte della rappremana scorsa, buona par?e degli a-sentatíva, s'ono stali per quattro giorni in allenamento colieñiale sot* to la guida dell’allenatore, nonché fcommissarip técnico, Corsi Ezio, il quale, alia fine di esso, si é espres-so íavorevclmeníe riguardo la pre-parazione técnica degli stessi. In questi giorni verrá formata la rappresentatíva della quale, da voci raceolte negli ambienti sportivi, fnranno parto atleti che hanno giá datoprova del loro valore quall; Mel.ilac-Sarajevo 0-0 Partizan;Bíitíucnost 4-2 Stella Rossa-Hajduk 2,-2 LA Stella Rossa CLÂ53IF1ÇA 7 5 10 20 5 13 Hajduk 8 4 4 9 11 12 Partizan 7 4 12 14 «0 9 Dinamo 8 3 3 2 1-1 n 9 Meialac 8 2 3-3 12 15 7 Nasa Krila 7 2 2 3 9 8 6 Sarajevo 7 2 2 3 9 12 fi Lokomotiva 7 2 14 6 7 5 Spartak 8 2 i 5 6 -4 4 Buducnost 7 Î 1 5 5 15 3 I RISULTAT! Odretl-Nanredak Froletcr-Vardar Sloga-Podrir.je Quamerp-JMétalac Zeleznikár-ll Ottttbre Iliposava Miüzioncr LA CLASSIFICA Sloga Naprodaj Melateç Projeter Odred Milizíoner Quarneio Podrinje . Vardar Sc n o tebnikar obre Abram Slavko, Trans Romano, Venturini Tulilo, Metlica, Vallon Vi-nicio, Blocar Bruno, Zetto ed altri ancora. Camiil iiaüa I eaisia Atalanta-Lazio l-O Bari-Sarnpdoria 3-1 Genoa-Milan . 1-9 inter-Lucchese 6-3 Juvenfus-Padova 4-0 Novara-Fiorentína 3-9 Palermo-Pro Patria 0-9 Roma-Como 0-î Venezia-Triestina 0-î BoiogJia-Torïno rinviata LA Juventus Milan ínter Lazio Atalanta Florentina Torino Como Triestiiia Genoa Palermo Samprloria Lucchese Bologna Padova Roma P. Patria Fari Novara Venezia CLASSIFICA 33 25 5 3 33 23 33 23 33 16 33 16 33 15 32 14 33 12 10 11 ?3 11 11 SI 33 12 S 13 33 12 33 12 33 10 32 7 33 10 33 10 Giorgio (V. C. Trieste); 7) Braico Bruno (Proleter) tutti co! íertipó di. Malabrocca; 3)1 Coretti Cario, (Ped. Longera), a 20*25”; 9) Della Sania Siiverio (Proleter), a 20’40”; í-0 Rinaldi Walter (V. C. Trieste), a 2ST5”; 11) Deane Í1 'chara (Union Sport cli Vicuña), a 2-’37”-; 12) Besi 22’48; 13) Toáorovich Kóste (Metá-lac Belgrado), a 2S’02”; 14) Bat Branko (Lokomotiva -Belgrado}, a 26’97”; 113) Sironi Giovatmi (Lokomotiva Belgrado), a 27’26”; ÍS) Miele Zivorad (Partizan Belgrado), a <¡7’26”; 17) Grio Alvino (Proleter), a 28’30”; 18) Podmilscak Francesco (Polet Maribor), a 23’31”; 19) Polak Felice (Krim Lubiana), a 29’3Í”; 20> Ct-Bobraja Brankó (Milicioner Belgrado), • a 35T7”; 21) Scheider Kurt (Sport Uníone Vienna), a 31’. Aille ore il s’infeiairoe.o Je e-pera-}.;oní d-i partenza mentre la pioggia í-fi-nfi-ttiva. AU’appcüi’o Gea-uían-i irn. precava e $;:iene chiedcinmo Ja ra-gioae. «Ho sp-ez-za^o ía '¿¿cita libera» d k-r e, «e purtroppo non. posso - partiré».- Lo inC'Oraiíigiaínn» -per rinia-harci poi nci’a nc-.s.tra maccMna. A!, le 11,20 par,tenca con 29 corrí dori venzo i'a'zvariur?. e . . . ia dis-avven-tura dei pnemnattei-, Ed era eceowi Ja* cos a. Ci. acco-dlam-o a! gnuppo dei superxí'iti ed íiniziaini-o Ja saiila cli Feirtoroíe. Foche diecine di metri piü a-vanti, in una curva, vedi-uno che in tocia.al gruppo c’é deiT, animazionc. Una thagiha rasoa (quefia di Graizer) iprems cbn forza su;i pedali anclando. i con auitoiriitá dai g-r-o-sep. A’;a sua ruiola si incr/iano quc'le di 2o’ Ja e Javior.n-ilc. Ncsatino, nel gruppo, ; i preoocupa. E nemineno noi che giuiiiichía?u-p quej. tei'.trd.Lvo U!tt’»uitf.in¡tica bravata. Nella . sweces-ei'va d'iisceua tutt-o jl gruppo marci a ocmpaAto ed ajtacca co-n vigore la oaf íit-elia di Stipp-g-nanio, DanieH ap-pare ¡stapicp nerdendo cqn-íipuaiuein-te teirir-en-o, imritato súbito dopo dai. l’au! ór iaco Kilte le. Á Pola (kan. 7) Kuble neutra mentre DanieH rl-nuficia a proseguiré. Si ir,arria aloba -tanza spediiti su-1 lucido-e ñi-o'.-irevó*’)1 i-imo a'-fa’to. Pre-ceidismo i corridori a Ca,podit;tria (km. 14) dhve con,stati,amo che Zdita, Javornik .e Gira i zar sono r-iuisciti a roñeciiiare iffli bu-on minuto al plotone. La stersa serte di Graizer tocca anche a RimaJdi, Fblak.'Bosi'e q-ual-ché a’tr-o awrota. Si aUacca.quindi Ja Junga e difíicol/to. a sal ira che porta a S. Sergio e ad ErpeMe. Do-po tre km. di šalita (28 km. dalla ' partenza) cor.troUiámó i diistaschi: Javornik e Z-a'lia saígono con spa. vai'.da dii: inivci'ifcuira precedendo il gruppo di 2,35” e peí q-uale si tro-vano in testa Poredlak,), C-osulich, Strain, Fontanot, Sironi, Matabr-oc-ca e Loí'ateffi. A S. Sergio il van-ta-ggio «3|d fuggitivi é di 3*12”. Ora non pióve piü e nel cielo poss'iamo ved-ere qualche sprazz-o d’azzurro ed un filo di zote. Manca l’arcobalen-o ma j EOtoi eoiiori li troviamo sui-la m-ag'üa di ZoJ’ia, il quale pigia can áflegria sui pedali. Lo guardiamo in volito, quest-o Zo-lHa e ci sembra di sciargere nei su-ai occhi un scr-r-iiso satánico, di chi la sa molto Junga, -Sulla sommitá atiten.diam-o ¡1 gruppo che transita con 3’2S” di nitardo. In esso cerchiamo Malabrocca ma iawauo: lu-ngo Ja r-ipida ascesa il forte corridore vigevanese ha f-ora-ito due gomme ed ora é molto in ritardo. Filiamo verr-so Eirpeile (km. 43) ed i due fug-gitivi transi-tano oan 4’31” dj vantaggio sul pl-ot-one. Prat,i-cament,e. da qu-e-it-o momento Zollliia é il niíovo leader della ola-,-sifica. «R-iiUlacirá a tenere fino in fondo?» ci chiediamo e, sinceramente, lo diutottiamo per-clié la gara č ancora molto lu-nga e difficol-toisa. Un palo di chilometri piü irianzi tale sensaEiione viene awalorata da un nuov-o fattó, Jav-ornik, forse ri- tenendo pazzosca l’impreisa si lascia staccar-e e, tra un boccone e l’allro, isi fa inig-o-iare dai gru-pp-o. Ritornia-mo da Zollia per chiedergli come si sente. «Sto molto bene» é la ri-sp-aata e continua neíla s.ua peda-1-a-ta sicura. A Coorgpale (km. 49) Zollia ha arma! un patrimonio no-teviote di dttaeco: 6’27”. Nel gnup-p-o (comprenden-te anche Javorník) neatuno si decide a dare battaglia tanto che a Sésana (km. 64) il- ri-tardo ammenta a T. Malabrocca in--•egue dispeiratamente a 9’ e Rinaldi e Cóstá-iich a 10’ e 10”. Ora -Ja Miada é a'-falta-ta e.d in leggera Sfecésa. Ne a-piprofittano Malabrocca, Rinaldi e Coeiulich per rientrare. Malalarocca e soiferente Lo ha preiáo un at-tacco dj ta.ise asinina che gl-i im-pediiisce di pe-dalare con soi-clitezza. Nei, pressi di Sborie Bat B-ranko inizia un formidabiilé «a-so. fls». Si tratía sem-plicemente d-i' una ric-cign'izi-oae per indurre Zollia a piü mi-ti oorisigli opp-úre l’eva-sione ha finí di ri-s-cc-.-sa? Sara interes-sarijte constataré gil evituppi del tentat ivo di Bat. Filiam-o. a cento aSl’ora veri-o Preváil'o. Xmipieghiamo ' oltre cinqu-e minut.i pg-ima di ra-g-niunger? i-i fenomenale Zollia che Iñigo» chiij-omeiri a ritmo di vaizer. rita ij dúo Grio-Schneider. Su una breve ma sen- i-hiile rampa che ci porta íüori dall’ abiitato di Prevalió, Lorateí'i, Strain, Fontanot ed il Viennese Hammer! si stac-cano d'i forza dai gruppo iniciando un eriergic-o inseguimento. La cac-cia a Zo’-'i-a é inoomincia-ta. Man ci i.'on-o 'niü dabibi. J.n pochi chilometri il quartet,to -ragigi-ung-e Bast e quindi Bat. «Xn sel, aeuniraño d«rei i cori-Jd-ori, 1’aziqne csc-vrieibbe essere piü eíf i-cace». Ma ni entre sí attácca -Ja yalit-a di Gabe-r Pi-ccoi-o, Bosi met-t-e piante a terca« un tübalare-loba trada»! Un po’ piü .innan-zi Bat non re-gige all’ ándatura di Fo-nía-- not. Strain, Maunncrl e L-o-catelli, csi 'eché a Divaccia (.km. 101) Zo-l--lia condece con 11’ cii vantaggio sul quartette cite procede in pieno accord«. (':>?■ 1 ’ ' - ■ Ci tufXiamo néj’a cU.ce-a su R.L sa.no. Lccate-li'ii é eo-tretto a fer-máfei p-eir il 'salto della catena ma a-te-nítra- in. un batter d’occhio. Hammer!, in.vece, é ben piü siortunato. Ij s?.io tiu-hcl'are anterido-e si afflo-5Ch e cambia ¿rápidamente ma un palo di chilometri p.iü a van ti ó di n/.’-oivo col-itret'to- a’ feirrnafbi. Una nuova bucaitiura, que i!a fatale che ■W coratring-era a r.i.iiroil'si per man-caiiza dt gomuTe.-La nmcchina de-i huqí me-ccanici é Ic-ntaua e per Hániment é giocofar-za r-inun-ciare. A} po it-o di biocoo di AJ-fcaro V-e-«ccivia c-i comunicano che ZaUia o tranlsitato da 13’. Fontanot. Loca-tal1 i e Strain riconoscono che non C’é piü nulll-a da fame. Coan-unque Bocaitóili tenta sjteteo di ptentare in. ai'ro g1!« aitiri d¡ue con lo soopo evidente d-i rasic-ch-iaire, se possibile, quf-1 1'25” di r-lit-ardo nei confront! di Fontanot. Ma il su-o tentativo non ráenoe. Via Roiss-etti, sott-o lo stri-sci-one d’a-nrtv-a. Ore 16 e 50’. In fondo al rettilirn-e-o ecco la m-a-gMa azz-urra fascista- d’arcc.ba’eno di Zollia. Sembra che ij corridore del Proleter volt. Un’auite-nitica volata le sue ultime ped-a-late. Tra-msita sat-to il téleme ed il cr-anagrafo segna il tempo effe-ttivo dalla sua formidabile gara: 5 or-e 2.8’16”. Media oraría ikm. 29.711. Ssnza ccmm-erjti. Potete capirlo da v-oi che crmai i co-mmen-tj sono inutil-i. A-ttenidendb gli immediati inseguitori, ci comunicano che Strain, ha lioWo il cambio ?,uM’erta della Chinitia. Altera p,er il secondo posto ci sata vo’ata a due. Dopo 13’28” Lo-caitélli e Foinit'a-not si presentiianó sUd retí i-lineo. Direttore respons'abile Clemente Sabati Stamps to presse ln stabil, tipogrf. «.T4DRAN» Capodistria E