5 Robert Grošelj* Università di Lubiana DALL’ITALIANO ALLO SLOVENO: LA TRADUZIONE DEL CONDIZIONALE COMPOSTO IN TRE OPERE LETTERARIE CONTEMPORANEE 1 INTRODUZIONE Come tradurre un tempo o un modo verbale?1 La risposta a questa domanda non è semplice, poiché già nell’interpretazione di un uso concreto di queste categorie verba- li in una lingua straniera intervengono molti fattori: dal rapporto temporale al valore modale, dalla struttura grammaticale al ruolo pragmatico, dal procedimento narrativo all’orientamento dello sguardo, dal genere testuale all’interpretazione personale, ecc. (cfr. Miklič 1994, 1997). Nella traduzione, naturalmente, questi elementi si incontrano ancora una volta, quando il traduttore – in un altro contesto linguistico, comunicativo, culturale, sociale, ecc. – ne sceglie una soluzione traduttiva, che non è sempre una for- ma verbale (cfr. ad esempio Skubic 1974: 79). Lo scopo del presente studio è, pertanto, quello di analizzare le possibilità traduttive di un modo verbale italiano – il condizionale composto – nelle traduzioni slovene di tre opere letterarie contemporanee. Con esso si cercherà di individuare i mezzi linguistici a cui i traduttori sloveni potrebbero ricorrere quando si trovano davanti al condizionale composto, ovvero, più precisamente, quando il frammento del mondo testuale, che il condizionale composto aiuta a creare in italiano, viene ricostruito in sloveno. I risultati di questa ricerca (benché limitata) potrebbero essere d’aiuto agli studenti di traduzione e italianistica nello sviluppo delle loro abilità traduttive, soprattutto quelle legate all’in- terpretazione e all’uso delle forme verbali italiane e slovene. 2 CORPUS E METODO La ricerca si basa su una parte del corpus parallelo Spook, sorto nell’ambito del progetto Slovensko prevodoslovje: viri in raziskave (direttrice del progetto Š. Vintar). Il corpus di testi letterari contemporanei è composto da cinque subcorpora – da quattro corpora paralleli (inglese-sloveno, francese-sloveno, tedesco-sloveno e italiano-sloveno) e da un corpus monolingue di testi originali sloveni (cfr. Vintar 2009; Mikolič Južnič 2014: 36). Dell’intero subcorpus italiano-sloveno (contenente 7 testi letterari italiani e le loro * robert.groselj@ff.uni-lj.si 1 Il presente contributo è stato realizzato nell’ambito del programma di ricerca n. P6-0215, finanz- iato dall’Agenzia slovena per la ricerca e l’innovazione. DOI: 10.4312/linguistica.64.2.5-19 6 traduzioni slovene) sono state prese in considerazione – per la complessità dell’analisi traduttivo-contrastiva – soltanto 3 opere con le relative traduzioni: il saggio La rabbia e l’orgoglio di O. Fallaci (Ra), il romanzo breve Seta di A. Baricco (Se) e la raccolta di racconti brevi Sogni di sogni di A. Tabucchi (So).2 L’analisi è articolata in più fasi. Alla fase iniziale dell’estrazione delle occorrenze del condizionale composto con l’aiuto del motore di ricerca disponibile al sito intenet http://nl.ijs.si/spook, è seguita la loro sistematizzazione in base alle funzioni, eviden- ziate da alcuni studiosi italianisti (cfr. la sezione 3), e alle strutture sintattiche in cui esse appaiono.3 Nell’ambito di ogni categoria funzionale sono state individuate e in- terpretate le possibilità traduttive del condizionale composto. Nella fase conclusiva si è voluto riassumere i risultati dell’analisi in una panoramica traduttivo-contrastiva dei mezzi linguistici sloveni corrispondenti al condizionale composto italiano. 3 FUNZIONI DEL CONDIZIONALE COMPOSTO Sebbene le funzioni sintattico-semantiche del condizionale composto (CC) – così come presentate da K. Katerinov, L. Serianni, P. Dardano, M. Trifone, T. Miklič, A. Proudfoot, F. Cardo e G. B. Moretti – siano svariate, è possibile sintettizzarle, sostanzialmente, in cinque categorie più generali (le prime quattro sono più omogenee rispetto all’ultima). Il CC può essere usato per esprimere (1) una conseguenza eventuale non realizzata di una condizione nell’ambito del periodo ipotetico, soprattutto nella sfera del passato:4 Ieri non sarei arrivato in ritardo se avessi preso il treno (Katerinov 1975: 38–39, 81–83; Serianni 1989: 593–598; Dardano e Trifone 1995: 463; Miklič 2000a: 111; Proudfoot e Cardo 2005: 52, 329; Moretti 2006: 246, 556, 561–562).5 Il periodo ipotetico può far parte anche di una proposizione subordinata, ad es. di un’oggettiva: Credo che avremmo com- messo un errore tragico se in passato non avessimo tempestivamente affermato una posi- zione critica (Serianni 1989: 558; Dardano e Trifone 1995: 449–450; Moretti 2006: 557). Il CC può indicare anche (2) la dissociazione o presa di distanza (caratteristica della stampa, ma presente anche nella trattatistica) riguardo ad un’azione passata o anteriore: Carlo Rossi sarebbe stato messo in prigione (Katerinov 1975: 40; Serianni 1989: 516; Miklič 2000a: 111; Proudfoot e Cardo 2005: 52, 280, 283; Moretti 2006: 246–247, 628).6 Cfr. anche il CC “dissociativo” in una proposizione soggettiva (com- 2 Durante l’analisi testuale sono state esaminate anche le versioni cartacee dei testi. 3 Per ogni categoria funzionale e ogni struttura sintattica vengono indicati sia il numero comples- sivo delle occorrenze del condizionale composto che il numero delle occorrenze in singoli testi. 4 Il CC viene usato anche quando l’ipotesi e la conseguenza si esauriscono insieme: Se egli non arrivasse all’appuntamento, avrei aspettato in vano tutto questo tempo (Katerinov 1975: 82). T. Miklič (2000: 111) ne menziona un’ulteriore uso – per azioni anteriori nel non passato: Saremmo già da tempo usciti se non facesse così brutto tempo. 5 Per i periodi ipotetici con la protasi sintetica o taciuta e la congiunzione sottintesa si veda Moretti 2006 (558). Cfr. il consiglio in Serianni 1989 (476) di “non dilatare eccessivamente i confini sintattici del periodo ipotetico”. 6 Cfr. la presa di distanza in forma di domanda ironica: E tu avresti studiato? Un simile distanziamento si nota nelle domande di incredulità o risentimento: Che cosa avrei detto io? (Moretti 2006: 250). 7 pletiva) o una causale: Si dice che Luigi sarebbe tornato (Moretti 2006: 534); […] verranno messe a fuoco le sfumature della vicenda, importanti, perché non di violenze fisiche si sarebbe trattato, ma di violenze psicologiche (Serianni 1989: 575). Un uso tipico del CC è anche quello del (3) futuro nel passato (inteso talvolta come intenzionalità, disponibilità):7 […] dicevo che presto lo avrei riavuto tutto per me (Katerinov 1975: 39, 60, 76–77, 79; Dardano e Trifone 1995: 474; Miklič 2000a: 110; Proudfoot e Cardo 2005: 52, 170, 277–278; Moretti 2006: 247, 258). Tale CC si trova in diverse strutture sintattiche – nelle proposizioni soggettive e oggettive: […] una volta restò dal remare per […] vedere come la povera donna se la sarebbe cavata da un passo difficile (Katerinov 1975: 60; Dardano e Trifone 1995: 466, 768; Miklič 2000a: 110); nelle relative: Scrisse un libro che avrebbe pubblicato soltanto 10 anni dopo (Serianni 1989: 477; Miklič 2000a: 110); nelle eccettuative: Tutto ci rendeva feli- ci, tranne il fatto che Luigi non sarebbe stato con noi (Moretti 2006: 607); nelle causali: Si riposò perché il giorno dopo sarebbe ripartito di nuovo; nelle consecutive: Era così noioso che molti sarebbero usciti prima della fine; nelle comparative: Parlò come il giorno dopo avrebbe parlato Marco (Miklič 2000a: 110); nelle frasi indipendenti:8 L’a- vevo acquistata [la guida] a Londra più per curiosità che per altro […]. Solo più tardi mi sarei accorto della sua utilità (Serianni 1989: 477; Miklič 2000a: 110). L’ultimo esempio rappresenta il cosiddetto flash forward – l’espediente retorico che segnala una sospensione della storia centrale per riportare un evento posteriore realmente accaduto (cfr. Miklič 2005; Miklič 2008a: 112–114). Quando il CC è usato per verbalizzare fatti desiderati o progettati, ma irrealizzabili nel reale futuro, si tratta della cosiddetta (4) disponibilità impedita: So che domani vai a Roma. Ci sarei venuto anch’io, ma ho da fare (Moretti 2006: 247–248, 258).9 Altri usi del CC riguardano diversi (5) valori modali-valutativi legati soprattutto ad azioni passate:10 (a) opinione attenuata: Penso che la Sig.ra Prati avrebbe dovuto pa- gare in contanti (Proudfoot e Cardo 2005: 52);11 (b) all’attenuazione si avvicina talvolta la potenzialità in Moretti 2006 (249, 257): In casi come questo, qualcuno avrebbe par- lato di tradimento; Avresti dovuto avvertirlo; Non avrei creduto mai che ce l’avrebbe fatta (nella sfera del passato, ad es. con dovere, volere, potere, credere); cfr. un simile valore del CC nelle proposizioni avversative: […] sosteneva sempre nero laddove altri avrebbero detto bianco (Moretti 2006: 589); nelle oggettive (completive): Penserò che tu avresti finito (l’anteriorità nel non passato); nelle comparative (possibilità ipotetica): 7 Per la trasformazione futuro semplice, futuro anteriore → CC nel passaggio dal discorso diretto al discorso indiretto si veda ad es. Moretti 2006 (621). 8 Anche nell’ambito del discorso indiretto libero: Mariagrazia guardava l’amante […]. Tra poco Leo sarebbe partito, sarebbe scomparso […] (Serianni 1989: 631). 9 K. Katerinov (1975: 38–39) include quest’uso in una categoria più generale, di azioni volute, ma non realizzate e non realizzabili: Ieri (oggi, domani) sarei venuto volentieri con te. 10 In alcuni casi è impossibile dare un giudizio sicuro sulle affinità tra diverse sfumature modali, data l’assenza di un contesto situazionale e/o di un co-testo più ampio. 11 Cfr. anche un attenuato parere personale (che vela un rifiuto): Veramente, signora marchesa, io avrei già pranzato; stupore, perplessità: Però non avrei immaginato tanto (Serianni 1989: 516). 8 Il problema è più complesso di quanto avrei pensato (Dardano e Trifone 1995: 461, 474); nelle consecutive: La mia spossatezza era così completa […] che non avrei po- tuto fare venti passi in più; nelle concessive: Allora il sillabario servì, benché non avrebbe creduto mai che fosse impresa di tanto impegno e fatica (eventualità; Serian- ni 1989: 585, 599); (c) disponibilità (con rammarico): Avrei pagato chissà che […] (Moretti 2006: 249);12 (d) dichiarazione o richiesta attenuata: Avrei preferito un caffè (Proudfoot e Cardo 2005: 52); cfr. un simile valore in una proposizione avversativa: Ha voluto restare a casa, mentre io avrei preferito uscire (Dardano e Trifone 1995: 471);13 (e) sommesso intervento del parlante – ripensamento su qualcosa che avrebbe potuto o dovuto essere fatto: E che avresti detto […]? Io avrei detto […] (Moretti 2006: 249). Come si può osservare, l’ultima categoria risulta alquanto complessa – il CC si usa per esprimere diverse sfumature modali (ad es. potenzialità, eventualità, attenua- zione), l’interpretazione delle quali può anche variare tra diversi autori. In assenza di un termine più adatto, la chiamerò – nel presente studio – valore modale-valutativo. 4 RISULTATI E ANALISI Nelle opere selezionate sono stati trovati un numero complessivo di 78 usi del condi- zionale composto. Nella maggioranza dei casi il CC segnala il futuro nel passato (36; Ra = 11; Se = 19; So = 6), seguono i CC con valore modale-valutativo (22; Ra = 8; Se = 6; So = 8) e quelli usati nelle apodosi dei periodi ipotetici (18; Ra = 10; Se = 5; So = 3). Altri due CC segnalano, rispettivamente, la presa di distanza e un errore linguistico (uso metalinguistico; Ra). 4.1 Periodo ipotetico Il CC è presente in vari costrutti ipotetici dell’irrealtà: con la protasi “standard” (se + congiuntivo trapassato, seTP’) e con diverse protasi speciali. Nel corpus analizzato si trovano 7 esempi del CC nel costrutto “standard” seTP’ + CC (Ra = 3; Se = 3; So = 2). In tutti i casi, al CC corrisponde il pogojnik ‘condizionale’ sloveno (es. 1; cfr. Miklič 2000b: 227; Toporišič 2004: 394, 396). Due volte (Ra, 113; Se, 81) il periodo ipotetico si trova in un’oggettiva (es. 2). (1) Infatti, se avesse interpellato il guardiano menzognero, costui […] gli av- rebbe indicato la porta del patibolo […] (So, 17). – Saj, če bi vprašal lažni- vega paznika, bi ta […] pokazal na vrata pogube […] (SoS, 11). (2) Dicevano che se non fosse stato per il suo parco sarebbero morti di fame, quell’anno (Se, 81). – Govorili so, da bi tisto leto pomrli od lakote, ko bi ne bilo njegovega parka (SeS, 84). 12 Quest’uso si avvicina al desiderio irrealizzato: […] avrei proprio voluto vedere in quale nuova incarnazione si presentava il vostro ministro (Serianni 1989: 526–527). 13 In frasi come Avrei voluto un caffè, il CC può suonare come rinuncia o rimprovero (Moretti 2006: 249). 9 Il CC può far parte anche di periodi ipotetici con protasi infinitivali, gerundivali, non verbali o cotestuali. 2 volte (Ra, 21, 48) il CC appare nel costrutto con la protasi infinitivale – nelle strutture slovene corrispondenti (con protasi esplicite) si trova il pogojnik (es. 3); nell’es. (4) la dipendente è un’ipotetica-concessiva. (3) A pubblicarlo in due tempi non avrei ottenuto lo scopo che mi proponevo […] (Ra, 20). – Če bi ga, ne bi dosegel namena, ki sem si ga zadala […] (RaS, 23). (4) Anche ad accettar mezza lira, mi sarei insudiciata l’anima (Ra, 48). – Tudi če bi vzela samo pol lire, bi si umazala dušo (RaS, 52). Nel costrutto sloveno che traduce il periodo ipotetico con la protasi gerundivale (all’interno di una proposizione oggettiva; So, 41), il CC viene reso con il prihodnjik ‘futuro’ (es. 5), indicante posteriorità nel passato (cfr. Miklič 2000b: 223–224; Topo- rišič 2004: 398); nella traduzione, alla protasi gerundivale corrisponde un sintagma preposizionale.14 (5) Pensava che uccidendo l’albatro avrebbe potuto sfamare i suoi marinai sfiniti […] (So, 41). – Upal je, da bo z ubitim albatrosom nahranil svoje izčrpane mornarje […] (SoS, 32). Nella protasi non verbale una proposizione condizionale esplicita viene sostituita da un sintagma preposizionale, avverbio et sim., cfr. per un simile abuso ‘se avesse fat- to un simile abuso’, con una casa così orrenda ‘se avesse avuto una casa così orrenda’, senza Cavour ‘se non ci fosse stato Cavour’. Nel corpus analizzato ci sono 5 strutture ipotetiche di questo tipo (Ra = 3; Se = 2); in tutti i casi al CC corrisponde il pogojnik (es. 6). Uno dei periodi si trova in un’oggettiva (es. 7); due volte alla protasi non verbale italiana (cfr. Se, 60) corrisponde una proposizione esplicita slovena (es. 8). (6) Per un simile abuso il mio trisnonno Giobatta L’avrebbe sfidata a duello […] (Ra, 147). – Za takšno zlorabo bi Vas moj praded Giobatta izzval na dvoboj […] (RaS, 171). (7) Vede, io mi sono sempre chiesta in che modo avrei reagito al suo posto (Ra, 154). – Zmerom sem se spraševala, kako bi se jaz odzvala na njenem mestu (RaS, 178). (8) Forse chiunque sarebbe ammutolito, con una casa così orrenda (Se, 60). – Morda bi vsak obnemel, če bi živel v tako grozni hiši (SeS, 64). 14 Nella traduzione slovena il periodo ipotetico di partenza è trasformato in una oggettiva-completi- va (l’azione nella completiva è posteriore rispetto all’azione nella frase principale), cfr. trad. lett. Sperava che con l’albatro ucciso avrebbe sfamato […]. 10 Nel corpus si trovano, inoltre, 2 CC (Ra, 147) che appartengono a un “periodo ipo- tetico” con una protasi cotestuale (nel cotesto precedente);15 ai CC italiani corrispon- dono i pogojnik sloveni (es. 9). (9) Per un simile abuso […]. Mio padre L’avrebbe presa a pugni, mia madre Le avrebbe cavato gli occhi (Ra, 147). – Za takšno zlorabo […]. Moj oče bi Vas pretepel, moja mati bi Vam izkopala oči (RaS, 171). 4.2 Presa di distanza Tra gli esempi analizzati si trova un solo caso con il CC usato per esprimere la presa di distanza (Ra, 8); il suo traducente sloveno – preteklik ‘passato’ (es. 10) – è piuttosto insolito, dato che indica l’anteriorità rispetto a un’azione attuale (cfr. Miklič 2000b: 218; Toporišič 2004: 398). In sloveno, di regola, la funzione analoga viene attribuita al nesso della particella modale naj ‘che’ e del pogojnik (cfr. Miklič 2000b: 232; Červ e Kalin Golob 2012: 140, 145–146), cfr. l’es. (11) dal romanzo Io non ho paura di N. Ammaniti (la dissociazione è accompagnata dal risentimento). (10) Indirizzo che conosco bene perché proprio lì, nel 1861, si sarebbe rifugia- ta la mia bisnonna Anastasia […] (Ra, 8). – […] ta naslov dobro poznam, saj se je leta 1861 zatekla tja moja prababica Anastasia […] (RaS, 10). (11) Così tu vai a raccontare in giro che io avrei dato da mangiare il mio bass- otto ai maiali (Io, 15). – Tako torej ti govoriš naokoli, da naj bi dal jaz svojega jazbečarja svinjam žreti (IoS, 22). 4.3 Futuro nel passato Il CC si usa, ovviamente, anche per indicare azioni posteriori rispetto a un punto nel passato in diverse strutture sintattiche: in frasi indipendenti, proposizioni oggettive, relative e causali. In frasi indipendenti si trovano 4 CC (Ra = 1; Se = 3) con funzione di futuro nel passato. Più precisamente, il CC in queste frasi rappresenta il mezzo linguistico del flash forward; il suo traducente sloveno è il preteklik (es. 12; cfr. Miklič 2008b). (12) […] l’indomani la lasciai per recarmi a studiare in Inghilterra. L’avrei rivista soltanto dopo il mio secondo matrimonio […] (Ra, 96). – […] jo že naslednji dan zapustil, saj sem šel študirat v Anglijo. Zopet sem jo videl šele po svojem drugem zakonu […] (RaS, 105). In proposizioni oggettive il CC serve a indicare posteriorità nel passato 18 volte (Ra = 3; Se = 13; So = 2). Nelle strutture slovene corrispondenti (si tratta sempre di 15 Si tratta di una frase complessa, costituita da due proposizioni copulative e un complemento di causa/condizione (i.e. una protasi) distante. 11 oggettive, come in italiano) il CC viene sostituito dal funzionalmente analogo priho- dnjik ben 17 volte (es. 13); soltanto in un caso (Ra, 46) ci si trova davanti a una so- luzione traduttiva più valutativa – il sedanjik ‘presente’ (del verbo perfettivo umreti ‘morire’) con la particella modale raje ‘più volentieri, piuttosto’ (es. 14).16 (13) Sapeva che sarebbe rimasto lì, su quella vetta, a leggere quel libro (So, 52). – Vedel je, da bo ostal na gori, dokler ne bo prebral knjige (SoS, 42). (14) Replicai che in quel piatto poteva mangiarci lui, che prima di diventare una pennivendola sarei morta di fame, e subito mi licenziò (Ra, 46). – Odvrnila sem mu, da iz tiste sklede lahko je kar sam, jaz pa raje, kot da bi bila pisunka, umrem od lakote, in pri priči me je odpustil (RaS, 50). Il CC temporale appare in proposizioni relative 11 volte (Ra = 6; Se = 3; So = 2). 7 CC (Ra = 5; Se = 2) indicano il flash forward e vengono resi nel testo sloveno con il preteklik (es. 15). 2 volte (Ra, 52; So, 23) il CC serve per esprimere la posteriorità prevista nel passato – il suo traducente sloveno è il prihodnjik (es. 16). Gli ultimi 2 CC di “posteriorità” (Se, 61; So, 20) possono essere interpretati, invece, come aventi un valore modale più accentuato (incertezza), che si rispecchia – nella traduzione slovena – nell’uso del pogojnik preceduto dalla particella modale naj (es. 17; cfr. Toporišič 2004: 395). (15) […] il 28 maggio del 1861, proprio qui a New York si formarono le due unità di volontari italiani che la settimana successiva Lincoln avrebbe passato in rasssegna a Washington (Ra, 10). – […] 28. maja 1861 so prav tu, v New Yorku, sestavili dve enoti italijanskih prostovoljcev, ki si ju je čez en teden v Washingtonu ogledal Lincoln (RaS, 12). (16) La donna […] gridava che al proseguimento dello spettacolo potevano restare solo quelli che avrebbero pagato monete suonanti […] (So, 23). – Ženska je […] vpila, da na predstavi lahko ostane le, kdor bo plačal s trdim cvenkom […] (SoS, 16). (17) Ovidio aveva composto un poemetto di agili versi […] che avrebbero ral- legrato il Cesare (So, 20). – Ovid je zložil pesmico iz lahkotnih […] verzov, s katerimi naj bi razveselil cesarja (SoS, 13). In tre casi (Ra = 1; So = 2) il CC di “posteriorità” si trova in una proposizione cau- sale. Due volte (So, 27, 42) il CC serve a indicare un’azione prevista nella posteriorità rispetto a un punto passato – nella traduzione slovena lo stesso rapporto temporale 16 L’esempio rappresenta, probabilmente, un caso di discorso indiretto libero. Per quel che riguarda i rapporti temporali, invece, l’azione di morire è anteriore rispetto a diventare una pennivendola, ma posteriore rispetto a replicare. 12 viene espresso con l’aiuto del prihodnjik (es. 18). Una volta (Ra, 72) il CC, segnale del flash forward, viene sostituito dal preteklik (es. 19).17 (18) L’ufficiale in seconda si precipitò da Samuel Taylor Coleridge e […] lo pregò di non dare ascolto alla donna funesta, perché sarebbe stata la loro rovina […] (So, 42). – Drugi oficir je pritekel k Samuelu Taylorju Colerid- geu in ga […] rotil, naj ne posluša te pogubne ženske, ker jih bo ugonobila […] (SoS, 33). (19) Non ne parlavan neppure i rivoluzionari francesi, visto che la Rivoluzione Francese sarebbe incominciata nel 1789 ossia quindici anni dopo la Ri- voluzione Americana […] (Ra, 72). – O njem niso govorili niti francoski revolucionarji, čeprav se je francoska revolucija začela leta 1789 oziroma petnajst let po ameriški revoluciji […] (RaS, 77). 4.4 Valore modale-valutativo (potenzialità, eventualità, attenuazione) Di questa categoria fanno parte tutti gli usi del CC che si potrebbero definire moda- li-valutativi – si tratta di valori quali potenzialità, eventualità, attenuazione et sim. che non fanno parte delle categorie precedenti. I CC di questo tipo si possono riscontrare in diverse strutture sintattiche: in frasi indipendenti, proposizioni relative, consecutive, oggettive (completive), comparative e causali. In frasi indipendenti il CC modale-valutativo appare 11 volte (Ra = 4; Se = 1; So = 6). In 6 casi (Ra = 2; So = 4) il suo traducente sloveno è il preteklik (es. 20), che serve a collocare le azioni nel passato (cfr. Toporišič 2004: 397), mentre il valore modale è espresso lessicalmente dai verbi želeti, zaželeti si, hoteti ‘desiderare, volere’. Nei casi rimanenti (Ra = 2; Se = 1; So = 2), il CC viene “tradotto” con il pogojnik (es. 21–22; per le sue caratteristiche modali cfr. Miklič 2000b: 226–232; Toporišič 2004: 394–396).18 (20) Amava il mare più di ogni cosa e avrebbe voluto dedicargli una musica (So, 59). – Od vseh stvari je najbolj ljubil morje in želel mu je posvetiti kakšno skladbo (SoS, 49). (21) In un paese totalitario avrei pensato: “Ma guarda come l’ha organizzata bene il Potere!” (Ra, 69). – V kakšni totalitarni državi bi pomislila: “Zani- mivo, kako dobro jih je zorganizirala oblast!” (RaS, 74). (22) Apuleio avrebbe voluto andarsene, ma una forza misteriosa lo obbligava a restare […] (So, 23). – Apulej bi najraje odšel, a ga je nekakšna čudežna sila zadržala […] (SoS, 16). 17 Invece di una proposizione causale si ha, nel testo sloveno, una concessiva. 18 In due casi (cfr. So, 23, 47; SoS, 16, 37) il valore desiderativo viene accentuato con l’aiuto di particelle modali rad e najraje. Nei due esempi dal romanzo La rabbia e l’orgoglio il valore del CC si avvicina, invece, alla possibilità/eventualità nel passato (Ra, 69, 129; RaS, 74, 146). 13 6 usi del CC modale-attenuativo (Ra = 3; Se = 2; So = 1) si trovano in una propo- sizione relativa. 3 volte (Ra = 2; Se = 1) al CC nella traduzione slovena corrisponde il pogojnik con valore attenuativo-potenziale (es. 23), 2 volte (cfr. Ra, 157; So, 59) il preteklik – in entrambi i casi si tratta del verbo želeti, semanticamente corrispon- dente al verbo italiano volere (es. 24); in un caso (Se, 30) la soluzione traduttiva è più complessa, dato che la proposizione relativa italiana è stata sostituita da un sintagma preposizionale sloveno (es. 25).19 (23) […] per amor di patria non ho parlato dell’Italia con cui avrei dovuto in- cominciare […] (Ra, 140). – […] iz ljubezni do domovine nisem govorila o Italiji, s katero bi morala začeti […] (RaS, 160). (24) Era proprio la musica che Debussy avrebbe voluto comporre, e mental- mente la registrò (So, 59). – Igral je natanko tako glasbo, kakršno si je Debussy želel skladati, zato si jo je vtisnil v spomin (SoS, 49). (25) […] occupò i mesi dell’estate a disegnare un parco dove sarebbe sta- to lieve, e silenzioso, passeggiare (Se, 30). – […] si med poletnimi meseci krajšal čas z načrtovanjem parka za osvežujoče sprehode v tišini (SeS, 33). Due CC si trovano anche all’interno di una proposizione consecutiva (Ra, 47; Se, 58). I loro equivalenti traduttivi sloveni sono il pogojnik, affine al CC italiano (es. 26), e il prihodnjik con valore temporale (futuro nel passato; es. 27).20 (26) Era così grande che avresti potuto vederla a giorni e giorni di cammino da lì (Se, 58). – Bila je tako velika, da bi jo bilo mogoče videti več dni hoda daleč (SeS, 61). (27) Un compenso […]. Così lauto […] che sarebbe stato superfluo rimbor- sarmi le forti spese sostenute con le telefonate intercontinentali (Ra, 47). – […] plačilo. Tako velikodušno […], da mi zaradi tega ne bodo povrnili stroškov, ki so se nabrali z mednarodnimi telefonskimi pogovori (RaS, 51). Tre CC con valore modale-attenuativo si trovano, rispettivamente, in una dipen- dente oggettiva, in una comparativa (Se, 98–99) e in una causale (So, 75). L’e- quivalente traduttivo del CC nella comparativa (potenzialità) è il pogojnik (es. 28), 19 Cfr. la trad. lett. del testo sloveno: […] durante i mesi estivi ingannò il tempo progettando un parco per rinfrescanti passeggiate in silenzio. Il CC in questo esempio potrebbe essere interpre- tato anche come indicante posteriorità nel passato (previsione), accompagnata dall’attenuazione (desiderio). 20 Per quel che riguarda la modalità, il testo sloveno è meno modale-valutativo rispetto all’originale italiano. 14 mentre al CC nell’oggettiva (attenuazione, anche dissociazione) corrisponde il pre- teklik (es. 29), con il quale si riduce la modalità di partenza (conservata, in parte, nel verbo želeti ‘desiderare’). Il CC con valore attenuativo (desiderio) nella proposizione causale viene sostituito nella traduzione slovena da una combinazione temporale-mo- dale particolare (cfr. preteklik + pogojnik), condizionata anche da un cambiamento sintattico (es. 30).21 (28) Lui la guardò negli occhi. Ma come avrebbe potuto farlo un bambino (Se, 98). – Pogledal ji je v oči. Ampak tako, kakor bi to storil otrok. (SeS, 103). (29) Sapete, monsieur, io credo che lei avrebbe desiderato, più di ogni altra cosa, essere quella donna (Se, 99). – Veste, monsieu, prepričana sem, da si je najbolj od vsega želela biti tista ženska (SeS, 104). (30) Il dottor Freud si fermò, perché avrebbe voluto fare a pugni con lui […] (So, 75). – Doktor Freud se je ustavil, ker ga je imelo, da bi ga pretepel […] (SoS, 63). 4.5 Uso metalinguistico Nel romanzo La rabbia e l’orgoglio si trova anche un CC metalinguistico con il quale O. Fallaci illustra un “mostruoso errore di sintassi” – l’uso del CC nella protasi del pe- riodo ipotetico. Il traduttore sloveno ha deciso di omettere la parte testuale, contenente quest’uso particolare del condizionale (es. 31),22 riuscendo, tuttavia, a conservare l’idea generale del brano. (31) L’Italia, ad esempio, dei celebri magistrati e dei celebri deputati che non avendo mai sentito parlare di consecutio-temporum pontificano dagli schermi televisivi con mostruosi errori di sintassi. (Non si dice: “Se due anni fa avrei saputo”. Animali! Si dice: “Se due anni fa avessi saputo”. Somari! Non si dice: “Credo che è”. Analfabeti! Si dice: “Credo che sia”. Beoti!). L’Italia dei maestri e delle maestre, dei professori e delle professo- resse da cui ricevo lettere nelle quali gli errori di sintassi sono addirittura abbinati agli errori di ortografia. Quindi se ti capita un segretario che è stato loro allievo ti ritrovi con un messaggio uguale a quello che ho sotto gli occhi. “Signora, la sua amica dice che sta ha Chicago”. L’Italia degli studenti universitari anzi dei laureati che scambiano Mussolini per 21 Nel testo sloveno, alla causale di partenza corrisponde la combinazione di una causale (con il preteklik) e una soggettiva-completiva (con il pogojnik), che si trova all’interno della prima: […] ker ga je imelo, da bi ga pretepel […] – trad. lett. perché aveva voglia (impersonale) che lo picchiasse. 22 Nella traduzione slovena sono state escluse le parti sottolineate. Cfr. la trad. lett. del testo slove- no: Per l’Italia dei laureati che non hanno mai sentito di consecutio temporum (concordanza dei tempi) o di storia e fanno mostruosi errori di sintassi o scambiano Mussolini per Rossellini. 15 Rossellini […] (Ra, 155). – Za Italijo diplomirancev, ki niso nikoli slišali za consecutio temporum (sosledje časov) ali za zgodovino in delajo gromo- zanske sintaktične napake ali pa zamenjujejo Mussolinija z Rossellinijem […] (RaS, 180). 4.6 Disponibilità impedita Nei testi esaminati non ho notato casi del CC con valore di disponibilità impedita. A titolo di esempio, si può menzionare almeno una possibilità traduttiva: in sloveno, al CC di questo tipo potrebbe corrispondere il pretekli pogojnik ‘condizionale passato’, come risulta da un esempio tratto dal romanzo La suora giovane di G. Arpino (citato in Moretti 2006: 248) e la sua traduzione slovena (es. 32). (32) Una volta nella nostra cappella tenevano messe anche per il pubblico. Quest’anno no. Saresti venuto, no? (Su, 111). – Včasih so imeli v naši kapeli mašo tudi za ljudi od zunaj. Letos tega ni. Saj bi bil prišel, ko bi bila še, ne? (SuS, 81). Anche se nello sloveno contemporaneo in casi simili ci si aspetterebbe il pogojnik, tale uso del (oggi antiquato) pretekli pogojnik viene confermato da J. Toporišič (2004: 366) nella sua grammatica: Dal bi jo bil v kakšno šolo – pa ko je zmiraj bolehna, čemu bi jo mučil brez potrebe, cfr. trad. lett. L’avrei mandata in una scuola – ma è sempre malaticcia, perché dovrei tormentarla senza bisogno (un’intenzione non realizzabile). 5 CONCLUSIONE Nelle tre opere letterarie italiane, scelte per la presente analisi, il condizionale compo- sto appare 78 volte. Nella maggioranza dei casi (36) il condizionale segnala un’azione posteriore rispetto a un punto nel passato. Quando si tratta della posteriorità prevista nel passato il suo traducente sloveno più frequente (21) è il prihodnjik ‘futuro’, segui- to dal preteklik ‘passato’ (12), che serve per indicare il cosiddetto flash forward. Le due possibilità traduttive rimanenti hanno un valore modale più apparente: incertezza nel caso del pogojnik ‘condizionale’ con la particella modale naj ‘che’ (2), valutazione (preferenza) nel caso del sedanjik ‘presente’ e la particella modale raje ‘più volentieri, piuttosto’ (1). La seconda categoria più grande è quella del condizionale composto con valore modale-valutativo (22 occorrenze). Nella maggior parte dei casi tale condizionale viene sostituito dal pogojnik (10) o dal preteklik (9); con il primo viene evidenziata una valutazione, una potenzialità et sim., mentre il secondo (affidando l’espressione della modalità al significato lessicale dei verbi želeti, zaželeti, hoteti ‘desiderare, vo- lere’) segnala soprattutto la collocazione temporale dell’azione. Gli ultimi tre equiva- lenti sloveni del condizionale, i.e. la combinazione preteklik + pogojnik, il priho- dnjik e il sintagma preposizionale, che appaiono soltanto una volta, modificano la prospettiva modale di partenza e/o introducono un cambiamento strutturale: con la 16 combinazione preteklik + prihodnjik vengono indicati separatamente il momento temporale (passato) e quello modale (potenzialità), con il prihodnjik è segnalata la posteriorità nel passato, il sintagma preposizionale rappresenta invece la trasfor- mazione strutturale di una proposizione relativa italiana (contenente un condizionale modale-valutativo). A quasi tutti i condizionali composti, usati nelle apodosi dei periodi ipotetici (18 in tutto), nelle traduzioni slovene corrispondono i pogojnik (17); il solo caso del priho- dnjik (indicante posteriorità nel passato) è probabilmente determinato da un cambia- mento strutturale nella traduzione. Nei testi analizzati si è rilevato soltanto un condizionale composto di dissociazione al quale corrisponde – come traducente sloveno – il preteklik con valore puramente temporale (in questo caso, l’equivalente sloveno più idoneo sarebbe il pogojnik con la particella naj). Un uso metalinguistico del condizionale composto (cfr. Se […] avrei saputo) è stato omesso nella traduzione insieme ad altri elementi testuali circostanti. Il condizionale composto di disponibilità impedita – il suo equivalente sloveno potrebbe essere il pogojnik (il pretekli pogojnik ‘condizionale passato’ risulta antiquato) – non compare nelle opere esaminate. Benché dall’analisi sia emerso un quadro piuttosto complesso, si può parlare – al- meno riguardo alle prime tre categorie funzionali (nelle traduzioni esaminate) – di alcu- ne tendenze dominanti nella scelta della forma verbale corrispondente al condizionale composto in una data categoria funzionale. Alcune deviazioni da queste possibilità dimostrano invece che i traduttori optano talvolta – indubbiamente per ragioni svariate – anche per traducenti meno conformi al quadro temporale-modale nell’originale (se si trascurano altri cambiamenti testuali). Anche se i risultati dell’analisi indicano quali possibilità principali il traduttore sloveno abbia a disposizione trovandosi davanti a un condizionale composto italiano, bisogna sottolineare che un risultato più rappresen- tativo potrebbe essere conseguito con una ricerca più ampia (basata su un corpus più grande e variegato). Bibliografia Fonti primarie SPOOK – Slovenski prevodoslovni korpus. 25.09.2017. http://nl.ijs.si/spook/. AMMANITI, Niccolò (2001) Io non ho paura (Io). Torino: Einaudi. AMMANITI, Niccolò (2004) Ni me strah (IoS). Trad. Nataša Kos. Ljubljana: Beletrina. ARPINO, Giovanni (1962) La suora giovane (Su). Torino: Einaudi. ARPINO, Giovanni (1982) Mlada nuna (SuS). Trad. Jasna M. Hrvatin. Ljubljana: Prešernova družba. 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Quando il condizionale composto è usato per esprimere il “futuro nel passato”, che è la sua funzione più fre- quente nei testi esaminati, viene sostituito nella maggior parte dei casi dal prihodnjik ‘futuro’ e – come indicatore dell’espediente retorico “flash-forward” – dal preteklik ‘passato’. Seguono le occorrenze del condizionale composto con valore modale-va- lutativo, al quale corrispondono, in generale, il pogojnik ‘condizionale’ o il preteklik (quando la modalità fa parte del significato lessicale del verbo). Il traducente del condi- zionale composto nelle apodosi dei periodi ipotetici è quasi sempre il pogojnik. L’unico condizionale di “dissociazione” è stato tradotto con il preteklik (pur avendo, di regola, come equivalente funzionale sloveno il pogojnik con la particella modale naj ‘che’), un uso metalinguistico del condizionale composto è stato invece omesso nella traduzione slovena. Nei testi analizzati non compare il cosiddetto condizionale composto di “di- sponibilità impedita”. Parole chiave: analisi traduttivo-contrastiva, condizionale composto, funzione, rapporti temporali, modalità Summary FROM ITALIAN TO SLOVENE: TRANSLATING THE ITALIAN PAST CONDITIONAL (CONDIZIONALE COMPOSTO) IN THREE CONTEMPORARY LITERARY WORKS The aim of the present study is to analyse – from a translation and contrastive per- spective – the Slovene counterparts of the Italian past (or compound) conditional (condizionale composto) in three contemporary literary works: La rabbia e l’orgoglio (The Rage and the Pride) by Orianna Fallaci, Seta (Silk) by Alessandro Baricco and Sogni di sogni (Dreams of Dreams) by Antonio Tabucchi. The occurrences of the Italian past conditional (78 in total) are grouped according to their function, and within every functional category the Slovene translation possibilities are determined and commented upon. When the Italian past conditional is used to express the so- called “future in the past”, which is its most frequent function in the analyzed texts, its main Slovene counterparts are the prihodnjik ‘future tense’ and, when “flash- forward” narration is used, the preteklik ‘past tense’. The second most frequent past 19 conditional – the modal-evaluative one – is usually translated with the pogojnik ‘con- ditional’ or the preteklik (when modality is part of the lexical meaning of a verb). The Slovene equivalent of the past conditional in the apodoses of conditional sentences is almost always the pogojnik. Keywords: translation/contrastive analysis, condizionale composto, function, tempo- ral relations, modality Povzetek IZ ITALIJANŠČINE V SLOVENŠČINO: PREVAJANJE ITALIJANSKEGA PRETEKLEGA POGOJNIKA (CONDIZIONALE COMPOSTO) V TREH SODOBNIH KNJIŽEVNIH DELIH V prispevku so analizirane – s prevodno-kontrastivnega vidika – slovenske ustreznice italijanskega preteklega (ali sestavljenega) pogojnika (condizionale composto) v treh sodobnih književnih delih: La rabbia e l’orgoglio (Bes in ponos) Orianne Fallaci, Seta (Svila) Alessandra Baricca in Sogni di sogni (Sanje o sanjah) Antonia Tabucchija. Po- javnice preteklega pogojnika (vseh je 78) so členjene po funkcijah, po posameznih funkcijskih kategorijah pa so opredeljene in komentirane različne prevodne rešitve. Ko se italijanski pretekli pogojnik uporablja za izražanje »prihodnosti v preteklosti«, kar je njegova najpogostejša funkcija v analiziranih besedilih, ga v slovenščini zastopata predvsem prihodnjik in – v vlogi retoričnega postopka »pogled naprej« – preteklik. Po pogostosti sledijo zgledi z modalno-vrednotenjsko vlogo – v teh primerih italijanskim glagolskim oblikam v slovenskih prevodih večinoma ustrezajo pogojniki ali pretekliki (ko je modalnost del leksikalnega pomena glagola). Slovenska ustreznica italijanskega preteklega pogojnika v apodozi hipotetične periode je skoraj vedno pogojnik. Edini pogojnik »ograjevanja« (condizionale composto di distanziamento) je bil preveden s preteklikom (čeprav je njegova funkcijska ustreznica v slovenščini praviloma pogojnik z naklonskim členkom naj), medtem ko je bila edina metajezikovna raba v sloven- skem prevodu opuščena. V analiziranih italijanskih besedilih se ne pojavlja t. i. pretekli pogojnik »onemogočene pripravljenosti« (za uresničitev nekega dejanja; condizionale composto di disponibilità impedita). Ključne besede: prevodno-kontrastivna analiza, condizionale composto, funkcija, ča- sovni odnosi, naklonskost