Xa nosfoci ¿otta ORGANO DELL'UNIONS ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO OELL'ISTRIA IN QUESTO NUMERO POTRETE LECGERE : 1. pag. : a) Lavoro politico educativo nelle organizzazioni del Partite b) Non esiste.possibilitá di accordo ira il Poterc del poipolo o Santin •e) Antagonismi ameriicani 2. p'ag.: a) Nuove ordinance della VUJNA b) Suiîile cooperative agricole di proiduzione di Cittanova e S. Lorenzo e) I cooperatori di Pure migliorano i prop,ri campi 3. pag.: a) I piréparativi alla Fiera di Zagabria c) Il folclore croa to al Festival di Pola 4. pag.: a) Notizie sportive b) Lézi.oiie di dottrina, di J.Hasek Direz ione - Redazione - Ammin. Via Santo,rio 26 - Capoidistrla tel. 170 ANNO V. No. 254 Capodistria, Liinedi 4 agosto 1952 5 Din. - 10 LIEB ABBONAMENTr: T. L. T. Zona Jugoslava e nella R. F. P. J. Anno din. 250.— sem. din 130.— Sped, in c. c. postale. 1 miiakA o aI i A! a Ä ~ J .. ~ —j.:... PER L’ELEVAMENTO DEL TENORE DS VITA DELLA NOSTRA POPOLAZIONE Lavoro posmeo educativo ------------------------- nelle organizzazioni del Partito RIDUZIOME Nel nostre precedente artiicolo, dedícate alia Sessione P,leñaría del CD del PC di Buie, ¡abhiiamo affermato chei, adeguandosi alia raiova isituazio-ne, Torganizzazione di partito eleve riaequistare, nelle forme pió complete, il molo di organizz,azione político-educativa. Esaminiamo nella situia-zione presente le formé c il eontenu-to di qui’-te aittivitá, sottolineando che ció non deve serviré da soberna ma che, sia la forma che il contenuto, devono essere adeguati alia situazio-ne di ogni singóla organizzazione di Partito. Analizando la situazionp attnnle rile.veremo che non si presenta del lutto rosea per quanto riguarda il livello déll’istrúaione politiea e genérale, sia dei membri del Partito che della popolazione fuori Partito. Un esempio increscioso di questa si-tuazionc, anche se non genérale, ci é dato dall analfabetismo di alcuni membri nelle organizzazioni di Par-tito di Momo e di Gaistelvenere. Ri-petiamo non é un esempio da general izzarc ma e un Índice deU’abbam-dono in cui e ¡stata lasoiatn l’attivita político-educativo anche nell’amibito delle organizzazioni di Partito. I mo-livi di ció ci sono ‘anche noli. Ci so-no anche degli esempi positivi, come quello dell’azienda Bauxi.ti che ha curato questa attivita, non solo tra i membri, ma, particolarinente, tra i lavoratori, nelle pió svariate forme e raggiungendo lusinghieri risultati. L’organizzazione del Partito deve curare i,n primo hiogo Televamento político, cultúrale e técnico dei pro-pri membri, affinche le organizzazio-ni siano in grado di reagire tempestivamente al lavorio del nemico e organizzare Popera di elevamento dail’arretratezza delle masse. Tale larretratezza cultúrale e técnica e un freno alia maggiore parteci-pazione della classe operara all’am-ministrazione dell’eoonomia, é un freno alia trasformazione económica e cultúrale del villaggio attraverso le forme di associazione socialista. L’arretratczza cultúrale ó poi intimamente légala ai vari pregiúdizi feudali, alie superstiziom che rap-prpsentano il maggioir punto di ap-poggio delle forze ¡regressive nella lo-tta per la propria esástenza, tendente a fuorviare di eammino della storia o, quantomeno ia fréname lo sviluppo. Infine l’arreitratezza e la searsa co-scienza política indeboliseono e, alie volte, impediscomo il contrallo democrático della popolazioue sulToporato degli organi del potere favorendo il rafforzamento dell’arbitrio burocrático. L’opera di elevamiento cultúrale e político non dovrebbe essere limítala alie oormiai tradizionali conferenze e ai oircoli di sludio, ma organizzata su un fronte molto pió vasto oom-prendente la lettura e la diffusione della stampa e dei libri, l’apertura di sale di lettura, di circoli ecc. Nella lotta contra la propaganda nemi-ca, un peso non indiffórente dovrebbe averio Pal t i vitó individúale dei membri del Partito. Per le popolaziomi dei nostri due distiretiti, sino a poco tempo fa rin-chiuse negli angustí limitó della zona B, arva particolare imporianza Tac-quisto gradúale delle cogniziioui sulla nuova Jugoslavia, sulla sue opere e sulla sua «troica lotta per Tedifica-zione socialista. Atina versó questa co-noscenza (ohe potra essere sviluppa-ta, oltre che con il lavoro teórico, unidle con gite, visite, invito di giovam nei céntri industriali per il tnecessa-rio periodo di apprendistato) biso-goit elevare il patriotismo socialista jugoslavo delle nostre popiolazioni. Nell’opera di elevamento deiltla eo-scienza socialista, e attraverso questa opera bisognetra tendere al riaequisto della coscienza nazionale e della lin-guta, particolarmente da parte della popolazioue croata del distretto di Buie, sulla qualc la nefasta opera snazionailizzatrice del fascismo ha prodotto i suoi effetti. Sara un alto di giustizia da compiersi nei confrontó di questa popolazione, un atto che richiederá pero un lungo periodo di costar, ti cure e lavoro poiché ogni misura coercitiva in questo deldcato problema rischia di trasformarsi in misura controprodueente. L’undca misura sinora intrapresa in questo sen-so erano la scuola e i corsi di lingu'1 croata. Ma non é sufficente. Tale opera richiede una serie di misure molto varia, che va dalla bilinguita dei pubhlici funzionari nell’apparato am-ministrativo e commerciale, dalla bi-lioguita alie riumoni (sinora abba-stunza trnS'Uiste) sino all’opera qua-tidiana e individúale di propaganda. PREZZi PER GENERI DI tÁRGO CONSUMO II genocidio delle popolazioni nei territori di confíne ungheresi > ’ Nella cura costante per la stabilita económica e per l’elevamento del tc-n,p.re di vita del piopolo lavoratore, il Consiglio económico federatle ha deciso una nuova riduzionc di prezzi dei gencri di largo consumo. Con il proiwetdimento, che entra in vigore oggi, il prezzo del pane «ara inferiere al precedente tda 1 a 6 din per ktg., quello della fariña da I a 7 din, quello dello zucebero e dei grassi di 10 din al kg., quello del iabacco e dei. Javorati dteil 15 % circa. ,‘Contemporáneamente ó stata deci sa pure ¡la ¡soppressione del eontin gentamento della legna ¡e del oarbo ne per ¡uso domestico, i cui prezzi si formeranno diera in poi libera iqente in base alia domanda e all’of ferla e al cui abbassamento contri buiiranno anche le agevolazioni con-eesse su i traspo rti ferroviari e che raggiungo.no il- 75 °/o. , In concomitanza, il Consiglio económico federale ha provveduto ad assiourare i continge,nti necessari di frumento e grassi per soppenire alie esigenze dalla popolazione, montre cpn il prowedimento che elimina il ra/.ionamcnti> della legna e del carbone soompiare ¡lultimo resto del ¡sistema dei generi r.azionati. Le nuove aiiduzioni ¡di prezzo, che sono una deraostrazione della solidi-tà e della stalbilità seimpre pió efficace della nostra economía in generale, contribuiranno notevolmente al-1’elevamento della capaçità diaequi-sto, il cui aumento contribuirá a facilitare l’aequisto di prodotti indu- ARMIE CIMELI Armi e munizioni sono state rinve-tiute giovedi scorso dalla Polizia Ci-vile di Trieste nella lussuosa villa delVing. Doria, presidente delVAsso-ziazione industriali, sita in víale allí. Armata» (ma guarda che caso di allegoria guerresca!). II fatto di per se non costituirebbe nulla di nuovo, dati i ben noti pre-cedenti (il trafugamento di armi e munizioni sotto Vetichetta della Croce Rossa nel 1947, le bombe sui cor-tei dei lavoratori, Vassassinio della piccola Passerini, l’uccisione delVope-raio Hlača, le bande fasciste ar mate di via Cavana e del Víale, il caso Venier — fuggito (?) dal car cere di Trieste e rifugiatosi in Italia dove circola indisturbato —, le «gloriose giornate del nuovo risorgimento» con le relative «6arricate», ecc.) se cid non coincidesse stranamente con Vat-tuale azione diplomática ricattatoria del governo di Roma, volta ad acce-lerare i tempi e forzare la mano per realizzare i suoi fini imperialistic. Tuttocio, aggiunto alle millantate mi-naccie del sindaco Bartoli in Consiglio Comunale ed alia sfrenata cam-pagna di stampa antijugoslava, confirma le intenzioni aggressive e la responsabilità del governo italiano. Del resto è comprensibile Vimpa-zienza di Roma, se si tien conto della continua perdita di prestigio e della grande impopolarità cui esso va incontro non solo all’interno, ma anche e sopratutto alVestero a causa della sua megalomania (Turchia e Greda ne sanno qualcosa). Non occorre essere degli psicologi per comprendere come stiano le cose. Basta vedere Vimbarazzo in cui si sono trovati gli incalliti irredentist! italiani dopo la scoperta delle armi. 11 loro or gano di stampa, il adórnale di Trieste», con Vabituale fariseísmo, malafede e perfidia —* apprese alValta scuola del fascista Santin — mette le mani avanti e serive: aTra le armi derano anche diversi pezzi da collezionista, come una scimitarrà Hntarsiata, >sciabole* baionette ed una daga». Santa in- HiitttHttnMititmiuHmiiuiiiiiijiiiiiiinniiiiiiitHiirtiitmiiiiiiiiiniiiinimiiniiiniiiumiiimiutfiiiiiiuiiiiiiiiifitmiiimiifiiiniiiiiiiiiiiimiiimiiHiHi genuità! Ecche, anche i mitra e le pistóle sono già armi da museo? Che idea bislacca, pero, quella di colle-zionare armi da fuoco in perfetto stato ! Cose da Far West, insomma, una passione da ingenuo collezionista. Per un presidente delVAssociazione industriali, anche naturale! Beh — pen-sano evidentemente quelli dei foglio presbiteriano — for se gli americani, abituati aile sparatorie nelle prate-rie dei Texas, da quei grandi fan-ciulloni che sono, ci crederanno! Ma vadano a raccontarlo alla non-na o, se preferiscono, a Santin, tanto lui avrà sempre qualche consiglio da dare anche un’intervista! s tri ali e lessili e ad c o n guaigliio dei prezzi dei prodotti industriali e qineî-li aigirieolii, per la compléta stübilità del mércalo. GENOCIDIO IN ÜNGIIERIA Secón d o not i ziies giamte .recente-imenite d airUngheria, de an tori ta di Budapest çtanno preparando depor-tazioni in massa della popolazione nelle iregioni meridionali del paese. I preparativi sono irriziati già nel marzo iScorso, allorche la polizia della Baranja ha mice voto l’ordine di compilare on elenco delle persone non gra/dite per le loro simpatie ver-sq il nostro paeise. In base a tali elen-chi saranno deportatyV padla Baranja ben 257 famiglie nella maggiior parte ebrei. La popolazionek di quella re-gione vive nel continuo timoré ed ait-tenide atterrita Finiiziio delle depor-tazioni. Simile destino ha già colpito la minoranza slovema della Porabia, la coi depo,rt,azi one si è ¡iniziaita già nel 1950. Su eiirca 7.000 sloveni incombe la minaiccia di una soppressione totale. Il «Borba», trattando la questions, serive che i oominformisti ungheresi stanno metiendo in pratica il metodo stalinista del genocidio nei con fronti delle nostre minoranze in Ungheria. Anche in Bulgaria e Romanía le autoriitá cominformiste stanno >accen-tuando le persecuzioni contro i cit-tadiini jugosdavi e contro coloro che vengono sempliccmente sospettati di nutriré simp alia verso il nostro p aese. Ad esempio i cittadihi jugosdavi residen ti in Bulgaria e Rom anía, quando non vengono incarcerati e oondannati, sono sottoposti a rappre-saglie di ogni genere impossihilitando loro Fesistenza. Nuínerosissimi sono i casi di nostri ciÆtadini licenziati in 'tronico e nell’impossiihilitá di trovare lavoro, mentre d’altra parte si ri-fiuta loro il rimpatriÓ. VISITE DI DELEGAZIONI ESTERE Sempre piú numeróse sono le visite di uomini politiei e di cultura, di delegazioni parlamentari e sinda-cali al nostro paese. Dopo le delega-zioni sin d acal i e socialiste indiana, ■giapponese, birmana, dáñese e dopo la visita delle delegazioni parlamen-tari greca e auatriaca, è ora la volta di una delegaziione dei socialisti bel-gi, che già da adeune settimane si trova nel nostro paese. Recent emente, poi, é stata ricevnta dad compagno Tito anche una dele-g azione di lavoratori culturali statu-nitensi, che ha espresso ,1a sua sod-disf azione di a ver poluto rendersi conto di persona sulla reale sitúa-zione nel nostro paese. Nei prossimi mesi é previsto Far-rivo di altre delegazioni estere, ira eui quello di una delegazione parlamentare turca, che sará preceduta dalla visita del sindaco di Istamlbul, •Fahredin Kcrim Go-kai e che vo-rrá significare una conferma dei buoni rapporti esistenti fra i due paesi. In quest! giiorni é atteso Farrivo dei due no ti specialist i oían desi in pedologia, í quali per inoarico del FAO veriranno ad esaminare le pos-sihiilita di drrigazione in varié parti del paese, mentre fra qualche gior-no si inizieranno scamibi di visite fra i nostri giomalisti e quelli della Norvegia, Danimarca, Germania oc-cid., Belgio, Stall Uniti d’America e con ogni probabilitá anche eon quelli dei paesi del Medio Oriente, Turchia, Siria e Egiitto. LE REALIZZAZIONI DEL PIANO — Lo stahilimento di Strnisce per la lavorazione delFailluminio che non solíanlo soddisferá in pieno alie neces-sitá del nostro paese, ma permetterà puré una larga espoirtazione di manufatti. La teoría e laprassi fascista del vescovo usurpatore WON ESISTE POSSIBILITE DI ACCORDO FRÄ IL POTERE DEL POPOLO E SÄNTIN Una caratteristica del veechio pa-triarcato, di Aquilegia era rapjj reSerita t,a dalla esistenza di uno o pió al-beri di tiglio nelle adiacenze della chiesa di ogni centro maggiore e minore di cam,pagna. All’omibra di questi tigli si rinni-vano le «vicinie» cioe i rappresen-tanti della poipolazioine lócale, i quali, ¡nel corso dei secoli, procedevano .alia efozione dei propri curatori d’a-nime, oppuro delibera vano rallonta-namento degli stessi, quando, per un .motivo qualsiasi, non risultavano ac-.cetti al loro gregge. Ancor oggi, segjuendo quella tnadi-zione e vailendosi del loro diritto, •nella maggior parte delle parrooehie friulane i raippresentanti della popq-lazione eleggono il ¡proprio párroco. NOTIZiE DA TUTTO IL MONDO CHISIMAIO —Alcuni carabinieri italianii, tra cui un sottufficiale ed un uffieiale sono ,-Lati feriti o uccisi n Chisimaio durante una violenta di-.mostrazione id.ella potpolaziione indígena contro 1’amministrazione italiana in Somalia. n TUNISI — II bey di Tunisi ha respinto le proposte francesi per una riforma oo-stitnzionale ed ha convócalo il parlamento. =» TEHEBAN — Il Senato e il Parlamentó iraniani hanno acoordato la piena fidueia al nuovo gabinetto di Mossadegh con pión i poteri. * PRAGA — II gabinetto cecoslovac-co è stato riorganizzato nuovamente dopo lo dimissioni del Ministro dql-Hndustria, Kliment, il qnale ultimo ha assunto il neooostituito dicastero delle ferro vie. ANTA60NISMI AMERIČANI Dopo la concluisione dei lavori del-Üa Conven zione democrática, la cam-pagna elettoraile negli Stailii Uniti é en trata neillia sua ultima fase. L’au-t agonista democr ático del genérale Eiseinhower sará dunque il gcverna-tore deilFILlinois • Stevenson, un nomo che secondo il parere delFapparato ele tt oír ale del partito democrático e dieillo stesso presidente Truman, é il piü qualificato per assicurare nuova-mente la vi'ttoria agü eredi di Roose-velt. ^ Le eilezioni di novembre vedranno di fronte un partito Üiogórato da ven-ti auni di continua permanenza alia Casa Bianca ed un partito loigorato invece da veúti /anni di sistemática cipiposiizione, 'senza piü uomini dota-ti >di seria espeirienza ammiinistirati-va. Se e vero che le prospetitive di un cambio della guardia incontrano una vasta simpatía nella puhblica opinione americana, e altrettanto vero, che tale cambio si presenta quan^ Saranno le personalitá di Eisenhower e Stevenson o i programmi elettorali dei due partiti maggiori a decidere sui risultati delle elezioni presidenziali ? to mai arduo e ipieno di incognite'/ I repubhlicani hanno pen sato di iiinitiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiimiiiiiiiuiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.iiiiiiiiiiiiiimiiiumiimiiii superare Fostacolo dei sospelli degli elettori mei confrroniti del neo-isola-zioniismo dei vecchi di rigen ti del paT-tito, scegliendo quale lorio candidato un uomo che per essere stato per due volte a capo deille forze alicate rappnesenta una garanzia che la política esliera degli Staiti Uniti man-terrá il corso sin qui seguito. I de-mocratiici da parte loro possono op-porre faciilmente che tale política da nessuüo puo essere megtlio prosegyita e coerentemente sviluippa-ta alFinfuori che da es?! stessi che Fhanno inaugúrala ed attuata peo* ol-tre dieci aun!. Inoltre Eisenhower si é im/pegnato a fare sensibili riduzio-ni melle spese per gli aiuti all’este-ro. /Stevenson sostiene la neoessitá di aumenitarli, soipratutto quelli destinati. aillo sviluppo económico dei CHI ERA «IL MIGLIORE» EGIZIANO? Sapete quale era fino a pochi gior-iM fa il migliore egiziano? Ce lo dice il adórnale di Trieste» che, attraverso la penna illustre e quotatíssima di V. Beonio-Brocchieri, suo inviato spéciale nel delta del mío, nel numero del 1. maggio 1952 precisara : «Ho chiesto ad un egiziano medio di buon senso (uno di quelli che col método Doxa servono per le sta-tiifirlie (d¡eljiopinione pubbiíica) il suo franco giudizio sui B.e. Passava-mo dqvanti all’Università Fuad, e lo omino spingendosi il fez rosso sulla nuca, si strofinó gli occhi lungamcn-te, e poi rispóse: Eppure, c il migliore di noilv) Quasi a convalidare il giudizio dello «omino di buon senso» egiziano sui suo Re, lo stesso «dómale, di Trieste» nel numero dél 29 luglio 1952, scriveva, tra Valtro, sui mede-simo soggetto: «Re Faruk, nei suoi soggiorni per le vacanze in Francia, occupava in un albergo trentadue ca-mere pagando 800 mila franchi il giorno. Era un Re (sempre con let-tera maiuscula ben inteso) un po matto. Era capace di svegliare le cu-cine all’alba per mangiare due lan-guster, un pollastréllc4 sei dozzine d’ostriche, una omlette, asparagi, car-ciofi, frutta. Il suo «menu» preferito a Cannes era il seguente: una so-gliola, una costoletta di montone, un intero pollastrello arrosto, una inte• ra aragosta, puree di patate, piselli, carciofi, pesche. «Dopo aver ingerito un cosí colos-sale banchetto andava a giocare. «I croupier delle case da gioco lo conoscevano assai meglio dei suoi sudditi. Giocava con gettoni da un milione. Si comportava come un ra-gazzo viziato. Se perderá, rideva con una vocetta sottile. «Mangiara e giocara: la sua terza passione era rappresentata dalle donne. «A Cannes un orefice si e arrie-chito incidendo su anelli e braccia-letti i nomi delle ragazze che trascor-revano con lui qualche giorno o sovente una nottata soltanto.» «Le sue intemperanze non hanno peso: era il sovrano pin ricco messo a capo del popolo piii povero del mondo, analfabeta al novanta per cento, perseguitato dalla fame e dalle malattie.» I casi sono due. O le intemperanze e tutto il resto di Faruk «non hanno peso» per ri-cavarne di lüi «il migliore» fra gli egiziani, oppure il «Giornale di Trieste», anche in questa occasionc, offre un magnifico esempio della sua obiet-tivitá, coerenza e ponderatezza. Tanto, cose del genere non possono meravigliare chi legge un giornale che si attiene alie direttive di Riño Alessi che pubblica gli elzeviri di Diego De Castro, ha per «caro col-laboratore« Piero Almerigogna e pubblica le lettere dei vescovo Santin. Anche la contessa Edda Ciano ha reso omaggio alla regina N arriman, moglie di Faruk, con Vinvio di un mazzo di fiori. ORA STIAMO FRESCHI! Giá nella primavera del 1947 il settimanale neofascista «II Lune-di» cha si stampava ad Udine, ma Che era Vorqano dei fascisti vecchi e nuovi triestini e giuliani, invitara la Jugoslavia a ritirarsi «finché era in tempo, dalla zona B, dal-Vlstria, da Fiuvr^e, dalla Dalmazia e da tutii i territori che furono e sono italíani» poiché «la risorgente» Italia poteva vantare giá allora «il possesso pcéenzial\°» della bomba atómica, fabbricata dal «genio creativo» di Enrico Fermi, cssia di «un italiano». Sc il salo «possesso potenzidle» della bomba atómica di vecchio stámpo doveva, giá da quei tempi, indurre la Nuova Jugoslavia a re-cedefe dai siuoi «pazzeschi ipiani espansionistico imperiali», ritiran-dosi súbito «per lo meno ad oriente della linea Wilson», immaginiamoci quale terribile castigo sovrasti ora sulla Jugoslavia dei «non max abba-stanza esecrati qtíaranta. giiorni»; delle «decine e decine di migHaia di italiani deportati»; delle «centinaia e centinaia di italiani perseguitati e felinamente iorturá\ti»; delle «decine e decine di preti italiani, víttime della f(erocia balcánica nei mille episodi di cui é intessuta la storia di questi anni di schiavitü», ora in cui Vitalia ha raggiunto il possesso reale nientemeno della «bomba H». Degli «esperimenti», effettucki in questi giorni «sulla costa del Tirreno», hanno diffusamente paríate sia il «Giornale d’Italia» come il «Giornale di Trieste» particolarmente in- ■ formati in materia. Sta bene che il ministro Pacciardi ha dichiarato trattarsi di esperienze di laboratorio circa «la possibilitá di trasfor-mape piccolissime quantitá di Urógeno in elio», ma ció non toglie che la notizia debba serviré da severo mónita alia «tracotanza jugoslava». Bisogna riconoscere che Mussoli-ni, allora consigliato da Diego De Castro, era piú modesto e meno te-mibile quando, dallo «stcrico» balcón« di Palazzo Vcnezia, minaccia-va gli «psedúo democratici» d’oijtral-pi con i suoi «otto milioni di baio-nette». paesi arre trató. So tto questo aspetto il .candidato .democrático ¡si presenta como il pió genuino continuatore della rivoluzione ¡rooseveltiana, adattan-dola alie nuove rondiz i nni della si-tuaziome i nt ernazi i ,n;; 1 r. Suil. piano interno le differenze tra i due partiti sono fondamentali. La naratlr.riz.zazione ideológica e política dei du,e movimenti, iniziata doipo la fine delila prima guerra momdiale, si. ó andata, faocndo neigli uiltimi anui sempre pió netta e definitiva. Soprat-tufto con Roosevelt, il partito democrático, pur aippoiggiato dal capitalismo americano eonie quello repub-blicano, e divenuto sostenitore di ardite riforme sor i al i (iil new deal ad esempio), della paritá di diritti civil! tra tutti i ci.ttadini, e di una estesa programmazione délTécdhomia. I re.pubbli.eanl si so¡no chiras! iravecc nella difesa dell’anitieo individualismo, in to,Ilusione con il capitalismo pió retrivo ed in stato di aporta osti-lita verso il progresso ¡della elasse opérala ed il rioono'seimento dei diritti ctviji ai cittadini di colore. Malgrado il loro cara,Itere genérico, i programmi elettorali dei due partiti rifiettono tale differenzi.aszio-ne. Le dicblarazioni sin qui fatte da Eisenhower non lo divetrsificano af-fatto dai vecchi conserval orí repulb-blioani. L’ex comandante atlántico si ó mostrato tra l’altro sostenitore, quianto iil ¡suo ¡ex ¡rivale Taft, di un ritonno ad tempi delTaissoluta liberta económica. Stevenson si e, invece esipresso a favore deirattuale dirigi.-smo e dei controlli dello stato supo sviluppo económico del paese. Tra i demoeratici si va lacerado sempre pió forte Tala siniistra che sta ¡assuimendo una sia pur tenue tinta socialista, mentre tra i repuibblicani domina il pió vieto e cieco antIcómuiíismo. II drástico intervento della Casa Bianca a favpxe degli opera! nella ver-ten,zn sindacale dei metallilurgici ha d’áltra parte confermato ai democra-tici il completo appoggi.o delle due praiídi órganizzazioni eiridaeali ame- rica®}. Áttenuata la ¡polémica sui temí di política estera, la lotta elettoralo tra rcpubbUoani c. demoeratici si imper-nia quinrli sulle questioni economi-che e soeíali. Su questo terreno i de-mooratici possono avvantaggiarsi ‘n cuanto no,n vi é dubbio, come hanno ditnostratn le elezioni del 1948, che vi e un forte orientamento delTelet-torato vejrso una politiea pió ardita-mente progressista. Questa procedura e questo intan-gihilc cjiritto son» arcinoti al vescovo Sainttn, nativo da Rovigno di quellTstria dove il patriarca d’A-quileia esercitava i.1 suo potore religioso e temporale e dove ugual-mente alTombra dei tigli le «vici-nie» lociali eleggevano il propri» párroco, oppure delibexavano il suo al-lontanamento. Ma lutto ció ben poco puó contare e valere per un vescovo seguace del meissia di Predappio che, in teoria e nella pratica, ha sempTe imposto dalTalto ogni persona inivestita d’an-torita. Una chiara dimostrazione che il vescovo Santin si attiene alie temrie e seigue fedelmente ¡lia prassi in materia del suo maestro e duee, ó stata da lui offe.rta, anche di recente, con la asisegnazione di qiiattro preti alia nostra zona (da ríes-uno richiesti) e con lo soalpore da esso sollevato in tutto il mondo ciattolico e non eatto-lico perche la popolazione di Isola, fl.ttraverso i suoi rappresentanti, ha fatto eomiprendere al párroco, don Giusepipc Dagri, che la sua presenza non era gradita, invitándolo perció ¡a raggiuuigere ¡il suo amato e venc-rato pa,store in Trieste. II voler negare oggi alia pnpola-zione democrática di Isola il diritto di allontanare un prete che oipera ai suoi danni, che definisce «infemale» il suo pote,re, che segue ciecamente le direttive di un vescovo manifestó!-mente fascista e che ostenta il suo servilismo alio stasso, significa voler rieaceiare indietro di quasi due mil-lemii quella popo,lazione. Tutto ció a preseindere dalla particolare posizione del vescovo Santin nei riflessi. della nostra zona, posi. zione da noi ripetutamente tratteg-gitá e definita col dimostrare e íor-pire le preve che égli non e e non puó essere vescovo delle diócesi ,ri-unite di Trieste e di Capodistria, che la sua permanenza nel governo r]el-le stesse rappresenta la pió grave prevoeazione per le. vittime del fascismo ¡e che non esiiste possibilitá di aecoTdo alenno fra le nostre autori-tá e il Santin stesso cpn la sua crtcca. Ora il Santin — prendendo protesto dal fatto che la popolazione di Isola, stanca di sopportare le provo-. eazioni del sno fedel servo, ha invi-tato don Dagri ad andárseme e' questi se n’é andato — do.po aver móndate, come al sofito, il mondo di calun-nie, di falsitá e di insultó contro la Nuova Jugoslavia c le autoritá dolía nostra zona, è arrivato sino al punto di chiedc.ro Tinvio di una commiissio-ne internazionale «a veidero come Stanno le cose». Premesso che la nostra zona «ó diven tata un infierno», il Santón ap,pallan dosi alia opinione pubblica, cosí ha chiuso la eua supplica per Tinvio di tale commissione: «Ma è possibi-•le che non si ottenga che si venga a vedere il ceffo disuma.no di questa itíraiinia? Fino a quando doviran-no soffrire questi miei poveri dio-cesani ?» Dopo aver docum,entato ed illu-strato su queste colonne gli atteg* giamenti e Toiperato snazionalizzato-re, di pretta marea fascista, del ve» score Santón sia nella diócesi di Fiu-me che in quelle riunite di Trieste e Capodistria ; dopo aver fomito ai le.ttori alcuni esempi del castello di menzogne, di calunnie, di insulti e di g i a 11 i fallí i rií'aío dai eomponenti il «eovo di via Cavarla» o dal loro organo «Vita Nuova» per carpiré la Idioma fede dei eattolici, offrendo loro un iquaidro apocalittico delle con-dizdoni di vita di noi italiani qui nella zona — o,ondizioni che non possono essere miglioiri nella ednv i venza, nel saldo e firal’tuoso affratella-mento con le altre nazionalitá, fru-endo la pienezza delle libertó demo-eratóche — siamo curiosi di sapere quali cose e fatti dovrebbe qui iac-eertare la commissione ¡im.plorata dal Santin stesso. Egli afferma «che se si sapesse come veramente stanno ¡le cose in questa zona, Topini'one ¡pubblica si ri-bellerebbe». E noi chiediamo: forse perché nel 1946 il vescovo Santón, partceiápando alia inaugurazione del seminario croate di Pisino, sedeva a pranzo cal f i aneo del presidente del Gomitato Populare lócale, ossia del rappresentainte di quel potere definito dal suo fido, don Dagri, «potestad tenehrarumi» ? Forse perché, dopo aver appreso come veritá certa ed indiscpssa da «Vita Nuova» e dagli altri organi di azione eattolica, che tulle le chiese delTIstria erano ridotte a «stalle» od a «sale da hallo», che tutti i preti erano «vostiti in tula» ed inviati al «lavoro ohbligatorio con la zappa o la vamigia in spalla», sente poi proclamare dallo stesso vescovo Santón ohe ad Isola d’Istria («la proeessione del Corpus Dominii e quella del Carmine del 16 luglio 1952 furono im-pressionaniti per partecipiazione e fervore di fedeli?» Cecitá política del Governo italiano Autolesionismo Tale 6 tanto è Vodio, di cui sono invasati gli sciovinisti italiani contro il nostro paese, da spingerli addirit-tura alVautolesionismo. Sono hoti, infatti, i precedenti che riguardano il rifiuto opposto dal governo di Roma alVaccordo sulla pesca nelVAdriático, rifiuto che pre-giudica gli interessi di migliaia e mi-gliaia di famiglie di pescatori italiani. Che sia cosí lo testimonia il fatto che tale accordo, ritenuto sfavore-vole da unTtalia, le cui coste adria-tvehe distano mène di un centinaio di miglia dalle nostre, sia stato repútalo conveniente da una Norvegia distante le mille miglia dal nostro mare !. Uuliimo esertipio di questa cecitá política, c costituito. dalVinterdizione posta dal governo italiano alia con-cessione di permessi per Vesporta-zione verso il nostro paese, ammon-tanti ad un valore di 2 miliardi e mezzo di lire. Ora si minaccia addi-rittura di impediré Vimportazione di legname da cellulosa dalla Jugoslavia, giá acquistato da alcuni impor-tatori italiani. iij chiaro che tali provvedimenti non possono che minare i giá modestly rapporti commerciali esistenti gra-zie agli sforzi compiuti dai nostri organi commerciali e di alcune ditte italiane, malgrado le difficoltà huro-cratiche e la forte concorrenza degli altri paesi. Per ragioni di pura rap-presaglia política, quindi, il governo italiano reca un dann o alia propria economía, dato che alVesportazione di manufatti in Jugoslavia concor-rono, u prezzi di assoluta concorrenza, moite industrie di vari paesi e dato che la vendita delle nostre ma-terie prime non desta alcuna preoc-cupazione per le forti richieste sui mercati mondiali. E9 evidente da quale parte stia il danno. Ijü zappa sui piedi, insomma! Come quel tale che, per fare dispelto alia moglie ... Nuove ordinanze della VUJNA II nu'ovo Bollettino Ufficiale della VIJJNA per la Zona jugoslava del TLT comtiene 13 ordinanze del comandante della VUJNA, col. Milos Stamatovic. Con tali ordinanze vengono estese alia zoná jugoslava del TLT, alcune leggi ed ordinanze jugo slave, con idelle clausole sulle inodalitä della loro attuazione. Nelle ordinanze e prevista I’estensione automática alia zona jugoslava del TLT dei iprovve-dimenti jugoslavi che sono stäti ap-provati o che lo saranno in base alia legge o ordinanza jugoslava, che con Foirdinamzia, entra in vigore nella zona jugoslava del TLT. Tali provve-dimenti saranno attuati nei dettagli in base alle clausole delFordinanza con cui dette leggi ed ordinanze ju-goslave vengono estese. Le istruzioni sulla apiplicazione delle leggi, delle ordinanze e dei provvedimenti presi an base alle stesse, vengono imipartite dal consigliere político — rappresentante il governo della RFPJ. 11 Bollettino Ufficiale della VUJNA contiene le ordinanze suHesten-sione alia zona jugoslava del TLT del Códice Pen ale e della Legge sulle contravvenzioni. Oitre a tali leggi vengono estese alcune ordinanze del govemo della RFPJ e precisamente: J’ordinanza sulla gestione delle azien-de eeonomiche, sulla suddivisione del fondo ;paghe e delle retribuzioni dei lavoratori e degli imp.iegati nelle a-zienide eeonomiche, sulle quote degli utili, sui c on: tribu ti per Feccedenza dei fondo paghe, sulla esportazione c Fimportazione delle merci e sulla gestione delle divise estere, sulle paghe nelle cooperative e sulle retribu-zioni degli operai e degli impiegati preciso i datori di lavoro priva ti. 01-tre' aireDtensione di tali 'ordinanze, il Bollettino Ufficiale della VUJNA contiene anche le ordinanze rigüar-danti >le modificbe delle delibere sul-Forganizzaizioine dei tribunal! # della pubbliea accusa, dell’arbitraggio e sulla responsabilitä disciplinare dei pubblici dipendenti. Con Festensione alia zona delle leggi e delle ordinanze jugoslave so-pradsette, si raff orza la legalitä e la demioeraticita nel lavoro degli orga-ni del potere populare e la gestione operaia 'nell’ecomomia. Gon Tordinanza sulle paghe e retribuzioni degli operai e degli inpie-gati nelFeconomia viene data la pos-sibilitä ai collettivi di lavoro ed ai ßingoli di raggiungere il guadagno altuale ed anche di soperarlo, dipen-dendo ció dalla realizzazione del piano di ogni singóla azienda e di ogni operaio ed impiegato in particolare. L’amniontare del guadagno viene sta-bilito dalFazienda con l’äpprovazione dei sindacati, mentre il Potere popo-lare, con ordinanza, garantisce la paga minima. Le alitre ordinanze eco-noimicbe prevedono molte facilitazio-ni e sistemi per una gestione indi-pemdente delle azi ende eeonomiche. Alle ordinanze sulForganizzazione dei tribunali, della Puhblica Accusa, e delFarbitraggio e sulla responsabi-litá dei dipendenti pubblici sono state apportate le modifiche riebieste dalla riorganizzazione lattuiata nel-l’amministTazione della zona jugoslava del TLT. SUL COMIMO AMMINISTHATIVO LA RESPQKSABILITA’ OELLE OEFICEHZE «ELLE COOPERATIVE OI CITTANOVA E S. LORENZO Se fra i cooperatori sorpeggia ¡i malcontento a un pb di sfiduosa, sa difetía i’accordo e la solidarietá, se é stato sottovaiuiato 5’apporto di ogni síngalo alia gestione o a¡For~ gamzzazione dei lavoro, 8a causa & da ricercarsi smgiá orrsri daiie direziom* Quests sono di varia natura, ma in ogni caso sf'impone un maggiars contrallo dei cooperators La Ierra a chi la lavora La lo lia per ledificazione socialista presuppome lo sviilupipo degli element i socialisti nelle campagne, vale a dire dipende anche dallo sviluppo del cooperativismo in generale e dalla lavorazione coilletitiva della terra in p articulare. Su quest o punto non c’e aleun diibbio: bastillo a dimostrarlo i risultati olténliti dalle no-stre cooperative agricole: Buie, Dai-la, Mat ter adía, Bertocchi e tante altre. Di conseguenza, compito basilare neiredificaziohe socialista delle oam-p«agne, é e rimane il rafforzamento e l’allargamento del cooperativismo. A tali princiipi, con una prospettáva realística, devessere informato ogni nostro sforzo. Uno dei presupposti per il succes-so é la democraticitá nel lavoro delle cooperative che deve esistere non come vuota formalitá, nía nella pras-si continua della piú streitta e piu diffusa oollaborazione di ogni singólo con la dirígenza e viceversa. Dove tale presupposto non si realizza e inevitabile che ven gano á cré arsi le eondiziond per iil sorgere del mal- contento e di mormoirii dannosi alio ? lavoratiivo, mouché per Fin- filtrazione di elementi disgregatori e nçmiçii, senza contare che in tal modo ^ cadendo iinveitabiil'inénte nel set-tarismb, — si creá un serio impedimento alFallargamerito de.1 cooperativismo fra coloro ( e non sono pocbi ) che solio lancoira al di fúori. Come ció sia vero viene diimostrato dal caso della cooperativa agrícola di produzione «di Cittanova, il cui comí tato amministrativo ha trascurato appunto talle prassi. E non si traita sol tanto cli aver trascuraito ¡la con-voeazione di assemiblee generali .re-golari (dal marzo scorso a tuttbggi una sola è stata la riunione del col-lettivo al completo ! ), nía anche del-Fassoluíta mancanza di eollegamento con i gmppi caipillari e dei gruppi fra loro, anche ai sol i fini del co-ordinamento nel lavoro. Benche la cooperativa possieda un potenziale económico fondiario di primo ordine, mezzi di produzione e macehinaxi, bestiame e forza lavoro sufficenti, esiste un malcontento giustiíicato fra i cooperatori, malcontento che i nemifi potenziiano e non hanno mancato di símil are. Forzc disgregatrici hanno potuto infiltrar-si ed a gire (inceiiidio di Salvella). La stessa fijiorniata lavorativa, ammontan-te a 630 din. per ogni singólo coope-ratore durante lo scorso aunó, avreb-bc potuto, per quanito abbastanza alta, essere no levo límente suiperiore se si tien oonto delle possibilitá sopra-citate. Sul comiitato .amministrativo -della cooperativa rieade perianto la re-sponsahiilita se lo spettante guadagno ad ogni singólo non e stato ancora liquidato completamenitc, se il sistema di pagamento degli acconti non soddisfa, se manca il controllo dei cooiperatori sulla situazione fiinan ziia-ria (una conimissione ha consta tato giomi fa un no-tevole ammanco), se nella cooperativa hanno potuto vegetare alcuni poltroni (oirá esipulsi), se la cooperativa non allarga le sue file, cose tu'fcte che sono alForigine di ogni malcontento e mormorío. Ripetiamo che il problema della I servizi pubblici a Capodislria Da diveirsi faititenelli e chiacchiere >cclti iai 'voto jir,ilco-i)tMra odi -Goriziia ic-he miel 1932 dav-a i segue-niti id-aiti per la prcvlinloia d-i P-ola,: anin-o 1880 preduizioinie JI1 2,20.000 ain-no 1908 produzii-one HI 420.000 einnio 1S32 produaioine HI 300.000 D-opo- da iLifoeiraiziioine -ainche da inni la piroiduziome viin-icola é in fase d:i-soeinldepite pei^ la pqca ,cuera prestata daigli a-gricioil-ijori al riininioiv-o- dei vi-gmelti. Coinseigiuienlza dii iqiueisifca la de-generaiz-ionie- delle viti e la miniar proiduzianie, ^eDcetdo gli -ullti-mi dati, .nel disireV.o avevamo niel mese -di ■fctíhrai'o- -c. a,., 1-I.6i53.944 viti o mel-Daatiuano -dei 1951 -una prod-uzi-oinie dii-44.568 hl di .vino-. -Neil dlstrt-ilo la fruiíiticoltiuir-a non é -cuiratai, iselhb-e.n-e -il .clima siar'piü cha favcir-év-Sle. Per riniciuir.i-a dei inci:it-r'i -f-rufitiic-ufit-ori tais .ramo é iin 'oorJt-iiniuo xegiresso. I cili-eigi, -son-a in dsgenisiriaizianis psir il’ii-nieuiria e l’-in,-vasterie- di uii t-smibile ins-sttito «Cap-.niofll'.la T-e,nttoriosiia». I ip-esaheitlli non si tr-o-vriaa in -una mi-g.liore s-ítuazio-ne. Ora can reepcintazi-ome nielie re-putbl-iche diélla BP-FJ, tali frutiti hannoi teng-ai possiibiliitá ,d:i sme-rcio. Anche l-’o-livicoitara d-avrebbe es- Un’altro proct-sso per speculazio< ne ille-cilta figura nella cronaca ñera di qu-eata sett-iimana. Si traita di una combricc-oila, -di pens-an-e, aibi-tan-ti a Decaá!; Che es-ercítav-a.no bu va-s-ta scala-,,il .-qointraibtbaiiido .tira Tríete, ia nioB,t,r,a izoiia e la J-ugoslavia. 11 «im-ort-o» era -costituito .da varie speici-e di ant-iicolí di largo consumo: faz-zoleíiti di s-eita, bo-r.se nylon, oro-logi, peittini, ¡©o,liane di corallo, ecc. d-i -víúuta (-dioHiariii dinari, na-po-leo-ni -d’or-o), -eioc. Capaggiaiva il gruppo tale B a rega Paola, g-ià cond-ainnata per reali L'agricoltura nel distretto di Capodistria Problemi e possibilité di sviluppo Meritata lezione ad una combriccol di contrabbandieri IMAUGURATO A UM AGO L’ALBERGO- BEOGRAD- E’ stato inaugurato, domenioa 27 liiglio, 1-albergo «Beograd» (gia «Stella Maris») di Umago. Tempo fa serivemmo che redifico e le suppel-lettib erano andati gravemente dan-neggiati in seguito -ad eventi bellici. I- opera di restauro si é prot-ratt-a a lungo (forse un pó -troppo), ma finalmente é stato ridoniato alia nostra attrezzatura turística uno dei suo-i mi-glioTi loeali. II «Beograd» é veramente uno splendiido albergo. Conta 29 camere a uno o due letti (40 posti) provviste di aequa corrente. I bagni sono in cornune, qualcuno e negli apparta-menti iper famiglie. La stanza di soggiorno, il bar ri-storante e i due salotti -adiacenti so-no arredati -con gusto: mobili chia-ri, comode poltroncine e oortine vaporóse. La «hall» strappa un grido d’ammirazione. L’arredamento di es-sa e fatto in legno pregiato, a tinte naturali, sulle quali la luce diffusa crea dei bei contrasti. II soffitto, a striscie ondúlate con il neón nelle scannel-lature, e un capolavoro. Be-ne ordi-nata anche la terrazza a ma-re, che sará preferita nelle sere afose. Fra 1 albergo e la strada, siepi, piante e vialetti ghiaiati fauno del giar-dino un mosaico di \ ivaci-eolorí. Nella eorrente stagione il «Beograd» é riservato per le assicurazio-ni soeiali. Col prossimo anno, invece, sará aperto completamente -al turismo eommerciale. A nostro avviso, non sarebbe stato male se un’ala del-1 edificio, o anche solo alcune stan-zc, fossero State fin d’ora messe a disposizi-one del turismo. Ció avre-b-be servito da buona propaganda. A-vremmo preferito inoltre che fosse stato consérvate il vecchio nome, «Stella Maris», perché giá oonosciuto all'estero, speoie tra gli svizzer-i che ne -avevano fatto una loro meta preferita. JAKOMIN FRANCESCO, il migliore salinaro di Sicciole guarda soddisfatto l’abbondante prodotto. cons-imili. C-oEitei, d-all’autunino âel 1951, da isola -e con l’aiiu-t-o di terzi, si diediicava al co-r.itr-abbamdo dlel mat-eriale id,i ,c-u,i setpm, che r-ivèn-tiiev-a a taie Be-nuiss-i Giuls-einpina, pairitucchii-era- da Fiiurne. Siino al -31 maggio -c. ,a. -l’aimimoinitare degl-i- «af-fari», -iinitetnc-or-si ira ,1e due, -aimmon-tewa a -cirica 600.000 din-ari. La Beniuiss-i, a sua volta, pagava •la m-arce .in valuté nazioma-li e--in iiapoil-eotnii d’oir-o, chie, -da Fiume,- Ve-nivano triasipor-t-ait'i alla Barega- da cei'to Toscan Auguste. Po-ichè -il loo-nitraibba-nido- prospera-va, la B-en-u-ssi s:i mise a «lavorare-» per -c-ointo iproip-rio. Co-llegatasii coiï due leisuii, itali -Kras-ov-ec e P-rodan, -riicev-eiva d-a c-o;s,to,r-o diverse casse di proido-lti idi g-ail-anl-erie, n-onchà un pacchei'jto di eicic-iibamiti, che venne-ro . traspoirlta'tii ida Triieist-e a Fiume- a-t-trEiverso lia zo-nla da un cer-to. Novak, ipiuire -da D-eicani. Il conlrov-o-re di q-u-eato i«i,caiili'co», 50 dollari e fr-ainic-oibollii ir-a-r,i ,per 76.850. dinari, v-eininie icoimilrablban-diato dal Novak da Fiu-me a T.riesit-e. -- La B en us si s-i d-edicava salt-u-i-riameinle «acte -El1. ocir.V-rabbando di iiranic-otbqilïii. In quind-i-c: ripr-ese nie ccæsesnô al fiiglio par on ri-levanie vaki-'-e. Ma la «manma» inoinj d»rô a lungo, p-oichè verso la Æiine di maggio il Toscan vanne s-orprieso diag-li or-ga-n.i dellia, D. P., -che- -lo sot-toposero ad ihiterroigatcrio, durante il qu-a-le f.ece i nomi de-i ccmpliici che v-en-nc-ro -alnresitat.i. Le pe,rquisiiziioni do-miciliiarii porfarono -al ri-niv-eni-m-enito di ing-emti quaratitatii-vii di materiale cantrabbaindato, eh-e ve-nrie eequ-e-sitra-to. Comparsi dinanizd ai giudici, gli iimpuitati aimmise-ro i,n parte le fo ro colipe. Le Ben-uissi perd si mante®; negaaivu per quant-o conioer-n-e gli ecciitaniti. Il tribuinaile ha- cc.ndaninaito i com-po-n-eatt.i de-1 g-ruppo aile segu-enti pene: Bareiga Paoia a 2 -a-nini e 6 me-si di calricieire. Benjussi Giuiseppina a ■1 anno e 6 mesi. Novak Va-l-er-io a 10 me-sii e Toscani Auguste a 8 mesi d-ella stesisa pena. ! I 1 I .i • ' .-.'f - ^1 ■■■■I i-k; yl-y.iy.-'.- ser-e Initieinisificaitia e -cosi pure le altir-e sipe'c-ie di pian-te -da fr-uittto per le iqiuiali 1© icomidi-ai-onii specifiche del tiEirlr.i(toiniio d'ainin-o amipia pass.ibil.ita di BiV-iluppO-. iN-el icampo d-etlTartiicolltu-ra la. po-lt-t-ioa laiu-tamohica d-el regime faisiciislta sii-n-o- all 1934 ha fomzat-o- :le colitiurs esibemisiiive a idiannio- idi quelle intensive,-ch-e lav-avaino maiggiori possibi-li-ta. ill inioisno- poit-ere ipoipoilare ha i-n-trapreso iinlvieioe lun-a isiariie idii qpeire di grainidie mole per Tulitferioire in-cieffniehit-o dis-lTclrtiiciulltura coin- la re-goiliaztend id'ellia vaille idiell-a Dirag-oig.nia e Tirrigaiziioinie deill.a ibomi-fica,' -di An-cariano. Puintiroppa la -riipaitt-izioine in uma linif-i-nfitia dii paiweile o-sitaeota la lavcrazion.s ime-ocain-iic-a deilila terra. -Ca-uBa la inanicuraniza- id-egli alle-vaitoiri ideil bestiame nie-lla sce-l-ta della ra-ziza di bovi-nii che meglto s’aid-di-c-e al-le speicifiiche noisitre c-oind-lizd-olni, le razz© -sii sonio imicroicialt-e col con-Sciguiemitie decadiimerat-o- -,s:i,a niel mime-r-o idegli animal i cha- mella pirod-u-zi-one del latte:. Una commissione della sezlone per l’agricoltura del C. P. D. di Buie e da qualche giorno in opera nella Valle del Quieto per distribuiré ai conladini 26 ettari di terreno (17 giá appartenenti ad alcuni elementi che l’hanno abbandonato, andandosene a Trieste e 9 ancora incolti) e per procederé alia istituzione di un fondo destinato ad una azienda económica che dovrebbe divenire, in prospettiva, un modello per la coltivazione degli ortaggi e l’allevamento del bestiame. Col provvedimento in corso di esecuzione, molti sarannó gli agri-coltori beneficiati e verrá cosí colmata una lactina notevole nella siste-mazione definitiva della térra in Valle del Quieto. Nelle foto alcuni aspetti della bonifica. — £eüeu m Jledcudme. — Cara «La nostra lotta», tempo fa hai pubblicato un arti-'coito riferentesi all’inizio dei lavori di investimento nella fabbric.a la-terizi di Isola: Per inciso diro che l’impresa ha mulato il' nome primitivo «Nardone» in «Ruda s. a. — Isoila». Sono d’accordo in linea di mas-sima sul cóntenuto de'll’articolo, tut-tavia vorrei completarlo per rende-re nato il motivo, il come si sia pótate passare a detti lavori ed in che NOTIZIE BHEY1 MECCANIZZAZIONE AGRICOLA NEL BUIESE II Comitato Pop-oilare distrettu-ale di Buie, Sezione ag-ricoltura, ha svol-to nel cororenite an-no una notevole attivitá per il mi,glioramento della nostira economía agrícola. Particolari cure sono state dedicate alia mecca-niizzazione del lavoro agrieolo. Infatti, dal gemíalo ad oggi, il par-có; tratlori -del distretto é stato quasi ráddoppiato. Ben sette sono i -míovi : 'trattori acquistati, 'cinque déi qu-ali giá giunti e assegnáti alie cooperative del distretto. I rimanenti due arriveranno in breve. Essi sarehbero giá in opera se il sollito ostruzionii-srno delle autor-itá itali-ane, non a-vessé frapposto ostaooli. Nel campo dellla meccanizzaz-ione, il C. P. D. ha sta-nziato per gli inve-stimemti del corrente anno 15.120.000 di dinl con cui verranno acquistati, oltre ai 7 trattori summenzionati, al-tri attrezzi agricoli, come aratri «M-ar-tinelli» e -una falcii-atrice. RIMBOSCHIMENTO Per i lavori di rimboschimento nel distretto di Buie, é stata stanziata la somima di 1 milione di din. Fi-nora é stato compiuto un notevole lavoro col rimih-oschimenito di 34 et-ta-ri di terreno fra Canegra e Cittanova, per una spesa oomplessiva di 550' mila din. cómprese le spese per il vdvaio. UN INCENDIO La sera di venerdi scorso, alie ore 8.30, é scoipipiato un incendio alia cooperativa S. Onofrio di Sicciole, che ha prodotto un dan no di circa 50.000 dinari. II foraggio contenuto in un íieini-le é andato distrutto. 1,'incendio é stato provócalo dal -oooiperatore Gorda Jacob ineiraocemdere una lampada a petr-olio. Costui é rimasto ust-ionato gravemente, ip-er cui é stato neoessario iri-eovenarlo all’ospedale di Pira-no. GRANDINE I temp-oirali -degli soorsi gio-rni han-no provócalo danni alie coltivazioni in -diverse loealitá del' -distrett-o d-i Capodistria, dovuti speeialmente alia impetuosa grandine. modo il collettivo di lavoro si stia. preparando ai nuovi compzti. . Inhanzituÿto bisogna saperle che, dopo la Libemzione, c’era grande bisogno di materiale. edilizio per la ricosíruzione degli edifici distrutti e per la costihizione di nuovi. Non puo per ció meravigliare il fatto che i prodotti della fabbrica laterizi di Isóla erano molto richiesti, anche se essi non. erano della migliore quaíitá. Con Pandar del tempo tali richieSfUe diminuirono per il minore consumo e per la cattiva qualitá del prodotto, che il collettivo, nono-stantte si sia impegnato a fondo, non riusciva a migliorare. Infatti la fabbrica laterizi di Isola aveva esaurito le migliori riserve di argüía, rimanendole per la lavorazione materia prima di qualitá scaden fce. Le difficoltà non disanimarono perd i lavoratori e i dirigenti. Essi pensara.no di sfruttare la pietra arenaria, che giace in ingenti quantité nelle immédiate vicinanza e alio scopo provvidero a far analizzare il materiale a Lubiana, in Austria e nella Germania occidentale, non trascurando nel cont¡empo di fare esperimertti «in loco». I'risultati so-no stati oitimi e cosí si poté passare ai lavori d’investimento per ampliare la impresa e modernizzarla. I lavori procedono soddisfacentemen-te ed in breve potremo avere una fabbrica laterizi moderna e ben at-trezzata, in grado di assicurare lavoro e guadagno alia nostra gente. f■ e. DUE BEI GESTI Zangrando Giacomo — Rodolfo un piranese -da lunghi anni residei te -a Trieste, ma che non ha ¡dimei tica-to la sua cittá -e le sue necessity Con gesto veramente mobile, il Zar grando ha fatto -penvenire alia Cas del vecchio di Pirano -Pofferta c .i.OOO life. La direzione eid i r-icoví rati della Casa, tramite nos,tro, 1 ringraziano senti-tamente. * Lnglio Antonio, fi-glio della gorer te della trattoria «Fri-uli» di Capo di,stria, lia rinvenut'o tnei loeali del-L Etesisa una sornina di deniaro avvolit-in un foglio paga dell’EDILIT. Il Luglio, con gesto che comprovi Ja sua oinestá, si é preséntalo in re dazi-one per notificare il rinve-nimem to. Lo smarrito-re del d-enaro pin pertanto presenla-rsi nella trattori, «FriuLi» dal n-omdniaito Luglio pe il ritiro, fornendo la prova di esseri il proprietario. AVVSSO Si ricorda ad enfi ed organizzazio-ni di non attaccare i manifesti ciap-pertutto deturpando le facciate delle čase, ma negli appositi luoghi d’af-fissioni, che sono abbastanza nurrte-rosi e posti nei punti di maggior. traffico. Smarrimenti COLLER, ved. Petranioi, Agit afoil-anlte a Pira,no, via Eraigiaica 3, d-üchilaira mon valida -la prop, carta d’i-d-e-nitiità isima-rrita il 18 -U e inom .ainicara-- iriaviu-ta. * ARGENiTI Antomio, ,da Campe! f il-a-ra -n. 3,5, ha .smairirito la cairita < (demtïtà e Ja paiten,te di -guida n-ei d-tt-ocraiii di Lubia-na il 20 iu. s. D-eitt-i < cumemtii mon isiarammo piu valiidi -non ¡reis-titiuiiit-i airinit'esit-a'tar-io. FERVONQI PREPAR ATIVI per la VI Fiera di Zagabria Sano in corso i ¡prépasratiivi peir la VI fiera zagaibreise idel dopagtieinra, cine si toará ¡dai 13 all 18 setiembre. I giorni: coimimie:r!Cii:alii ¡riservaiti ágil alfairi .stiraninio 11 29 e il 30 satltem-bme. (Finara isi sono ¡pneinotiaifci aspo-sit-ori idegili (Stoti Umiti, Graini Bre» ta¡g-.n,a, Austria,, Francia, Utalna, Germania ¡oiaoitíenitale, Sveziia, Svizzera, Iiš.na.ale, iTiUirichia, ¡T. ¡L. idi Trieste e Finlandia. Qiueßit’uilitiimia è la prima volita dopa la guérira ¡dhie¡ è rappre-seinilfeitä a Mima fiara (del nostro Pae-se. p.e.Ua F. N. B. J. hanno aideriito 180 impn«8e idi ¡asiparitiaziioine, cihe si soino riseirvate ¡uno' ispaiziio peir Te-séiziane idi 5517 raq. Per gill esposi-toiri anniuiniciiialtiM Æiimora, isla straniie-ri che jiugoislavi, è iriseirvalta circa la mutà :ISeiJÍ5ame'a disponibile. La di-reÈionè délia Fiera ha comunicato che il coimitalto firaniceise oirgani'zze-rà quasi Tanin» d’asipioisiiizioime colletiti-va delle ditto framioeisi in mino spa-, zlo idi 2000 ¡mq. Anche igli inglesi ésipoirnainino i;n, un padiiglione separata di 2130 miq. Si prevede che lTagbiilterira isairà irappreisenltata più dqgll alferi ammi. La Svizzera proge,t-ita di .pneläeinKairsi a queista VI ediizio-ne delila Fiara, di Zagabiria1 con mn ¡numero molto moiggiore ©he la volta (precédanle di caimpionario e di impreso. Came, neil tpaisisato, anche questo anno le diüte »träniere esporran-no neilla .partie vaachia della fiera, le noistire iniella parte nuova, Oitire idhe silginiifkiatäivia per il nostra icairtoeirciO' ¡estero, la prossima Fiera sa,rà molto 'interessante per que’ido lioitefinioi. La proidiulziione di divers! rami aooinomiicii voiti allTespor-tazionie preis,emita amahe aii^iiccilA di inlteireisßie del nostro mercato interno. Golši lia comiQiäciemziai delile passé-bil it à delile most,re induisitirie circa l’esportaiziointe sarà 'utile anche ai rappresentanti del meiroaito interno. Queista Fiera ir.|tBr,niaiziiioinlale della Jugoslavia aivirà un carattere commerciale. A irichiesta diellle; mostré imqprese, vii pariteeilperamno' quai pro-diuiilticiri che hainno' una quant it à suf-ficemjte di antiicdlli per il meiroato in-itemaziiomate, come pure lie mostré laziiieinide che comjrnarciaino lin tali articoli. iln primo Imago varranno presii An coinsiiderazioine que'i. pro-doltbi deiStinaiti all’eispoirtazioine e anche quelli per i quaiii ci soimo pro-spetl'.ilive idhe in breve tempo poisisa-no.piazzamsl isiul miarcaito imiteimazio-nale. Tulto quseito documeinterá lo stsibo e lo isiviluippo raig'giunto dalle neutre liniduisitaliie. La Fiera reigisltrerà le .riipercuiS'Siioni isulle polsisibiliità eco-nomiche del nostro paese. Gili impoirltaltori ed esipcwitatoni registrará formeranno ugualmeinte il neirfao died nositri aspas,iitoirl in que-Sita fiema Id’auituininoi. G1A articoli idestiinatii ail'l’eispointaziioine' forimeirain-no ¿1 núcleo principale deiireBposi-zione. Gli lespositori jugo,slavi saranno isiBtemati mella parte muova della Fieira in modoi da Itrowiarsi rilunibi per quanto è pcisisiibile in determi-nati igir>uipipii'. Im qiuiesto modo gli irn-terieiSiSiati a un icartO' igruippo ,di antL coli, specie gli stranieirli, avramno la poiSBiihi'li'tà di vadere in ¡breve1 tempo ciö idhe' fa al ©aso' loro. I npovi prezei delle aree d’esiposiiiaione sono stati stabiMti siuilOiâ biaise delle alti^e fiere inibeirniaziomali. Si capi,see cite quelïti: deiblbano ©sisare ugnali per tuliti g.lii éspasitori, di qualiumquie luoigo eissi isiaino. Con ,Bastero poltranno conitrattaire lie impreise commeirciali o di proidu-záome ohe hanno lairticioili per 11 com-mEireio initerna'zionaile, 'nioinicihè lie meoesisaria autoirizEaziane. Par ot-tamerne il’autcinJazanione è naceissiario 'eosááé regist.ra.ti came imiportatori o esipoAbatorh Tutte te imprese com-mEnciiaU oppure di produBÍiome, che d'iispcingono di articoli di ©sportazdo-•ne e non sono regístrate in qualité di leispcirihaltori, poltranno aocordarai con ,i reisiponsaibili deMe nostire diitte Che lo isoino affinché queisit’ultime efifattiuimo de ivendite per loro conjto. Aile noBItre 'grandi impreise di im-porttiaiziane ed esport-azilome resta il compito di facilitare e assicurare con la loro Oirgamiz'zazioine, rispetto al fpirezzi e al meircato mondiale, ai prodiutbori i ipiü uiKM afíiari, e a saAviaguairdairli perché non cas,chino in situaEiioini dalle quali non potes-seiro tpiù ršBollevarsi. La dixeeione della Fiera qiueat’ari-no non proivvederà al materiale decor atiivo' ,per gli stands degli e,s;po-sitori jugoslavi. Quiamto è necessar rio ess,i pcitranno acquistarlo alia normale rate commerciale. 1 proget-tisti e gli, eispoiritatoiri delile imprese bisoigna ©he sd iruteressino da soli per 11 materiale oiocoinremte agit espoislitori ©on i quali hanno stabi-lito i conibratitli. Ing. B. V. ■'-mmmmñ m • 1 ■' : '• , L * assassino di ¡ibero riopo 12 aiwirf/pr/gione L'uomo che uccise Trockl ¡I I-agosto 1?40 ¡n una villa del , Messico non ha detto una parola sui metivi del suo gesto. Neanche il processo riusci a far luce sul fatto. La stampa di tutto il mondo, commentando la sua scarcera-zione, dubita che egli possa finiré in pace i suoi giorni ’ .vi-, .,ßm n — Vi meravigliate — diceva Le-nin ad uno scocciatore ■— di veder-mi vestito corn'íütamente, da «buon borghese»? Ma come? Credete ancora ai rivoluzionari dagli abiti eccen-trici e dai oapelli lunghi, come li descrisme Turgeniev nei suoi roman-zi? Ma noi non siamo poeti come erario quelli, siamo rivoluzionari sul serio! —o— Durante un rinfresco, il grande a-stronijmo viennese Palisa (uno dei prim i scopritori ¡di asteroidi) venue avvicinato ida un allegro gio-vauotto suo collega, il quale, lindicaindogli u-oa bella signora bionda appartata, gli sussuuró : — Incantevole quella donna, yero? Ma è inabbordabile, pare una tigre! Eh! — so.“piro profondamente Palisa. — A chi lo idice! — Come? — ál igiovame si stupl. Anche lei s’intéressa alla signora, Maestro ? E lo scieuziato, con uu altro so- . spiro: — Purtrappo, Franz! E’ mía mo- glie. "" Cardueei godeva fama di essere as-s;¡i severo come professore. Un gior-no, un allí evo gli presentó un saggio su Leopardi, che gli venne respinto con un’esplosione d’urla: — E queste citazioni, cosa sono? Dove ha trovato questa rohaccia? - L’ho trovata ... — lo studente divenne pallído — l’ho trovata in un suo volume! — Non poteva essere che cosí! — ruggi Carduooi, per nulla placato. — Solo il cielo eonosce le stupidaggini che ho seritto in gioventü! Giorni fa é uscito dalle carceri del Messico un detenuto, che canta al suo attivo dodici anní di reclusione: JACKSON - MORNARD - TORKOV - MERCADER. II prigioniero veniva rimesso in liberta «POICHE’ NEI DODICI ANNI DI DETENZIONE SI ERA COMPORTATO ESEMPLAR-MENTE». La liberazione di Jackson, alias Mo-rnard, alias Torkov ed ancora alias Mercader ha dato luego a vivad e . . . salad commenti del-la stampa e delta radio in qiíasi tutto ü mondo. I redattori e i com-mentatori dei vari giornali e radio-trasmittenti hanno espresso all’una-nimitá il parere che per il redivivo Jackson, ecc.y sarebbe stato piit salutare rimanere rinchiuso in una qualsiasi celia del paese ' degli an~ tichi Atzeki. Si dubita infatti che Vormai mite Jackson-Mornard-Tor-kov-Mercader possa scampare ad una morte violenta. Chi é mai quest’uomo, i cui desti-ni destano tanta apprensione da augurargli piwttosto il carcere che non la libeif.á? Chi é dunque Jacfcr son-Mornard-Torkov-Mercader? Per saperlo, almeno con un mínimo di approssimazione, sará neces-sario rifarsi alia storia. II suo no-me, infatti, é trágicamente legato a queillo di un’attro fariioso personag-gio: l’ebreo BRONSTEIN LEIB, al-trimenti conosciuto sotto il . ñame russo di LEV DAVIDOVIC TROC-KI. =» Sin da giovane, Trocki aderi al movimento rivoluzionario nella Rus-sia zarista e vi si dedicó anima e corpo cturante quasi tutta la vita. Per la sua attivitd fu deportato ben due volte in Siberia, ma riusci sem-pre a riparare all’estero e ritorna-re poi in patria. Durante la Rivolu-zione d’Ottobre, Trocki fu uno dei suoi dirigenti piú in vista. Egli ri-coprl infatti la carica di ministro degli esteri nei primo Governo rivoluzionario e rappresentó l’Unione Soviética alie trattapive di Brest-Litowsk per l’armistizio con i Te-deschi. Alia fine del 1917 Trocki ri-cevette anche l’incarico di organiz-zare VArmata Rossa e la Marina. Egli ¡era membro del Politbiro, VOrgano massimo del P.C. (b) russo. Di esso facevano parte: Lenin, Zi-novijev, Kamenjev, Rikov, Tomski, Trocki e Stalin. Questi sette uomi-ni erano i padroni assoluti dei de-stini dello %$erminato stato soviético. Sará interessante, oltre che istruttivo, notare che oggi, nei 1952, l’unico so'pravissuto dei sette é Stalin. Tutti gli altri sono scomparsi dai proscenio russo e mondiale. Nei 1924 moriva Lenin. Alia morte del piú grande jmoluzianario je del piú fedlsle continuatore dell’ope-ra di Marx e Engels, succede\ttero fatti ed avvenimenti che la storia non ha ancora chiarito completamente e che determitiarono la scom-parsa di sei dei Sette membri del Politbiro. Le rivalitá ed i dissidi in seno ad esso sfociarono in una lotta aperta fra i suoi componenti, lotta che si concluse con la victoria di Stalin sui propri irriducibili avver-sari. Zinoviev, Kamenjev e Rikov fu-rono condannati a morte nei famc-si processi del 1935 e 1937. Tomski si suicidó in circosijinze strane e misteriose. Rimasero ancora i due piú irriducibili rivali: Stalin e Trocki. Non appena Stalin ebbe preso le veri di Lenin, Trocki venne desti-tuito da ogni carica, espulso dai partito (1927), deportato in Siberia (1928) e quindi estradotfo. Ebbe inizio cosí il suo esilio che si concluse il 1 agosto 1941 a Goyakanu, un sobborgo della capitule delMes-sico, con morte violenta per mano appunto di Jackson-Mornard-Tor-kov-Mercader. * I preparafÁvd per tfiattentato a Trocki ebbero inizio a Parigi nei 1938. Bien due anni furono necessa-ri perché l’assassino potesse ¡flvvi-cinare la vittima. Trocki infatti era ben conscio che la sua vita era in coi^iinuo pericolo e per pr,ecauzione si era fatto costruire delle fortifica-zioni presidíate permanentemente da una guardia del corpo attorno alia sua residenza di Goyoakanu. Alia sua presenza potevano essere am-messe soltanto persone fidatissime del suo «entourage». Jackson - Mornard-Torkov-M&rca-der dovette sudare setfe camicie e ricorrere ad ogni espediente per essere introdotto al cospetto della sua vittima. Nei 1938 egli fece conoscen-za (o forse gliela fecero conoscere?) della trockista americana Ruby ■ Weil. Tramite essa poté Usnire in contal¡:o con una confdente persónate di Trocki, Silvia Agel, riuscen-do cosí ad infiltrarsi nelle file troc-kiste. Da Parigi, accompagnato dalla Agel, che nei frattempo si era in-vaghita di lui, raggiunse gli Stati Uniti d’America e poi — guando giá era piazzatissimo negli ambienti e abbandonando la Agel che era di-venuta per lui un incomodo — pas-só nei Messico stabilendosi nella ca-pitale. II 1 agosto 1940 Jackson-Mornard-Torkov-Mercader ottiene un collo-quio con Trocki. Nella stanza sono soli. Sotto il mantello sta in ag-guato Turma del delitto, un piccon-cino per scalatori di montagne. II vecchio Trocki si china per un at-■ imo a raccogliere un foglio di carta sfuggitogli di mano. L’assassino colpisce violentemente alia nuca, ma il colpo, benché preciso, non uc-cide súbito. Trocki ha ancora la foi -za di difendersi e invocare aiuto, poi cade in un lago di sangue. Alcuni collabor^'ori piú stretti di Torkov-Mercader ottiene un collo-giunti alie grida. immobilizzono l’assassino e Ventano di prestare aiuto al ferito. Ma ormai é troppo tar-di. Dopo veniquattrore di agonía e di sofferenze terribili Trocki muo-re. Stalin ha vinto. A quest’interrogativo non poté ri-spondere nemmeno la polizia. Durante gli interrogator.i egli non val- le dichiaraúe la sua vera irídentitá. Si poté savere soltanto che era uno spagnolo della Catalogna, che ave-va parecipaito alia guerra di Spagna fra i repubblicani e che per tale motivo anche la sua famiglia avéva dovuto rifugiarsi all’eatero e vive ora nell’URSS. Non una parola sui motivi che lo avevano indotto a compiere quell’atto, non una parole sui mandatori. Al momento del del suo arresto nella villa di Trocki gli fu trovata addosso una lettera nella quale, propabümente p¡er svia-re le indagini, egli dichiarava di essere oriundo belga e di aver com-piuto il delitto perché disilluso di Trocki, che sarebbe stato fino allora il suo ideale. Nleanche il processo riusci a far luce sul mistero dell’assassinio. Tut-íora non esiste alcuna prova che egli sia staio esecutore per¡ corito di térzi. Probabilmen'te Jackson-Mornard-Torkov-Mercader portera con sé nella temba il suo segreto. Com/; Zinoviev, Kamenjev, Rikov, Tomski, Trocki e . . . Stalin. B. A. ITINERARI DELLA TERRA 1ST RIAN A IL CASTELLO DEL PASENATICO seolta vigile su! domlni di Venezia Come al solito a S. Lorenzo del Pasenatico si succedevano discordie a'non finire. Il latto che iosse sotto il dominio di Venezia e che in pari tempo il conte Alberto d'Istria ne riscuotesse le décimé, suscité un pasticcio caratteristicamente medioevale TINCA STEGOVEC: NEL MONDO DEI PESCATORI Nei linguaggio burocrático véneto del medio evo,, «¡andaré in pasenatico, o pasenadego», significava andaré in giro «per i paesi» dell’I-stria alio scopo di contrallare minutamente, severamente l’operato roministrativo d,ei singoli podesiá (ed erano parecchi da Muggia e Cherso) e dei comandanti miiitari che vi erano dislocati. Compito dif-ficile¡ delioato, i:\to di responsabi-litá di ogni genere e che richiedeva competenza nei governo dei comu-ni e dell’esercito e che perció dalla Repubblica veniva affidato esclu-sivamente a soggvtii di specchiante rettitudine e capacita e ricchi di cer-so, tratti dalla elasse rispettaia dei senwtori. E questa autoritá cosí mas-siccia, eos i temuta da tutti, cosí ne-cessaria alia sicurezza della Serenis-sima, quasi in perpetuo stato di guerra coi vicini patriarchi di Aqui-leia e coi lontani, ma prossimi a lei mercé le due Coifte/2 di Pisino e ‘Gorizia, duchi d’Austria, Venezia volle collocarla, non giá a Capodí-stria o a Pola, poste alie due estre-mita della nostra penisoletta, bensí TERRE DELLE QUALI S! PARLA "MUI SAFALA CUPIDIGI1 SDELLA POLITICA SOVIETICA NEL GIA' TANTO SFRUTTfiTO NORD-EUROPEO STALIN HA TOLTO AL POPOLO FINNICO ció che gli era stalo dalo dalla rivoluzione d’Ottobre Sebbene la Finlandia cacciasse i tedesebi dai proprio íerriíorio, la Russia le impose gravóse condizioní di pace - Le merci dafein con£° riparazioni ammoníano a 370 mila vagoni, un treno lungo da Helsinki a Madrid = II capiíale russo ba soppianía£o quello íedesco,ma é piú vorace I dirigenti firinici di solito ooirdiali e sineeri quando isonio in argomenito i loro problemi intemi, si rinchiu-dono in un ermetico mutismo non appena toccate l’argomenito dei loro rappiorti con l’URSS e della .política dell URSS in Finlandia. Ma per co-lui che conosee, anche poco, la situa-zione finnicia, tale silenzio é pió che eloquente. La irealtá del [liceo]o sita-to é raí grave, alto di aecusa per la poliitica soviética. L’esistenza della Finlandia come stato indipendente data appena dial 1917. Ancora nei XII secolo eadde sotto la dotminazione svedese. Da ,allora in Finlandia si alternáronlo la Russiia e la Sveziia, oppure il suo territorio fu diviso tra enitraimbi gli stati. Nei 1908 tutto il territorio ña-ámale finnico eadde soitto la domi-nazione della Ruissia zarista sotto forma di «granducaito». Durante ¡la ri-voluizione d’otto'bne la Finlandia proclamó la propria indipendenza che fu coníermata da Lenin assieme ai confini nazionali. Dopo la prima guerra mondiale la rivoluzio-ne, la Finlandia sviluppó i | zirme totale. tá di Vihorg, uno dei tnaggiori een-tri del coanmercio finnico e il suo maggiore porto. Tutto ció era finnico, nemmeno un palmo di térra, nes-suna azienda, nessuna via di eomu-nicazione erano russe. Stalin e la hu-rocrazia russa, liquidando le conquiste della Rivoluzione d’Ottohre, sono riusciti a togliere al popoIo finnico gran parte di queste. Ma questo fu solo un passo verso le 1 i m i I a/i on i dell’indipendenza nazionale e dell’autonomía económica della Finlandia. —o— Per le sue iscarse possibilitá la Finlandia dovette pagare airUnione Soviética le enormi riparazioni ammon-tanti a 300 ni ilion i di ldollari in mer-oi calcolate .ai pnezzi del 1938, il che equivale a 750 milioni di dollari at-fetali e rispetti'VameBte o 225 , miliar-di idi idinari. — I prodotti della metallurgia e della 'metalmec-canioa d'oye,vano rapp'res.ent>are il 60 per eent'0 ¡del totale delle riparazioni benché Tesportazione finnica di questi prodotti rapptnesentaisse, nel-l’anteguerra, sollo il 2% deH’eeparta- dalla volunta del Governo soviético se queste fabbriche continueranno a lavorare e quanto lavoreranno. Giá questo eostituisce un’arma idi ricatto in mano di Mosca eontro Helsinki. —o— L’Unione Soviética è riuscita non solo a creare enormi difficoltà all’e-conomia finnica asportandole i ter-ritori e ricihiedendo il pagamento delle riparazioni, ma è riuscita a penetrare nell’eeonomia finnica crean-dosi proprie posizioni. La base di questa penetrazioue era rappresenta-ta dai beni germaniei, oocupati dai sovie'tici dopo la guerra, benché que-sti fossero di diritto finnico : in primo luoigo perché questo capitale stra-niero dtovrebbe essere proprie-tá del popolo finnico e poli 'pierohé i tedeschi, nei 1944, arrecarono gravi danni alia Finlandia, specialmente in Lapponia. I sovietici non solo si appropriarono di questi beni, ma fe-cero pagare alia Finlandia tutti i suoi obblighi verso la Germania. Il capitale statale soviético s’al-larga inoltre in Finlamdiia con T.ac-quisto delle aziende private finniche, con Tallargamento delle proprie e la oostruzione di nuovi impianti. In un certo periodo il governo soviético co-minció ad acquistare in grande stile le foreste finniche ’appartenemti a privati. II governo finlandese pose, con una legge spéciale, termine a questa speculazione. Cosí in Finlandia al posto del capitale tedesoo é stato ©reato il capitale russo, peg-giore e più .aggressivo del. primo. rápidamente la propria economía specialmente quella foréstale, la ,1a-vorazione del logmo, l’elettrificazio-ne ed anille l’industria metalmecca-nic,a, apparendo ben presto sul mer-cato mondiale. —o— L’indipenidenza e i eonfini nazio-nali finnici rappresentavano la spi-na neU’occhio alia política imperialista soviética. Ne,l 1939 il Governo dell’URSS sfnittó 1’inizio idella seconda guerra mondiale col piretesto della sicurezza del paese e della di-fesa del socialismo per attaccare la Finlandia, larraffare suoi territori e limitare la sua indipendenza oppure ¡per imporle il governo marionetta di Kusinen facendola entrare melle sfere del iproprio 'dominio. II popolo finnico durante la cosidetta guerra imveraale, oppose urna resisténza eroi-ca ¡aH’enorme airmata soviética, mía infine dovette aceettare il «diktait» soviético cedendo all’URSS la Care-lia e dando in affitto coatto la peni-sola di Hiamge. AlTinizio delle estilita russo - ger-maniche, il governo fininiioo vo.lle sfruttare tale situazione per ricupe-rare il territorio nazionale perduto ed entró in guerra contro 1’ Unione Soviética. Giá nei 1942 la Finlandia propose a Mosca la pace pouendo come condicione la restituzione del suo territorio tia/ionalen ma si ebbe un rifiuto. Nei 1944 la Finlandia firmó l’armistizio con l’URSS e diohiiaró guerra alia Germ,amia caeciando dai proprio territorio le trappe tedesche. Le eondizioni di pace con l’Unio-ne Soviética furono molto pió gravóse di quelle della guerra invemale del 1940. La Finlandia dovette cedere nella parte sudorientale tutta la regi-one cairelioa ; ad oriente, Runsamo e Sala e a nord tutta la regione di Petsaimo con le sue miniere di nichel e il porto di Petsamo. Oltre a ció ■i finlandesi fuTono costretti a cedere in affitto aU’URSS per 50 anni ,1a ipenisola di Porkala vasta 380 km2 a 20 chilometri a sud di Helsinki. La Finlandia perdette anche la cit- II folclore croafo al festival di Pola Per la Finlandia useita dalle due guerre con l’economia devastata, tali e tante riparazioni hanno rappresen-tato un peso gravissimo. Tutta la sua economía dovette essere adattata al pagamento delle riparazioni. La Finlandia dovette sviluppare interi ra-mi e la cosidetta ¡industria delle riparazioni per ¡poter eseguire in tempo gli obblighi ohe ne derivavano. Le ultime rimesse sul eonto riparazioni ,1a Finlandia lé effettuerà ¡alia fine, di settembre di quest’anno. II totale delle merci inviate dai finnici aU’Umioine Soviética sino alia fine del 1951 ammonta a 370 mila va-gomi e ¡ció rappresenta un treno lungo 3.000 km. (ad. es. da Helsinki a Miaidriid) ora, quando il pagamento delle riparazioni volge al suo termine, dinanzi alia Finlandia si pone la qnestione idell’ültexiore sfrutta-mento di quel piotenziale industriale creato 'apposiitamente isolo per il pagamento delle riparazioni e che pro-duoeiva merci solo per il mere,ato soviético. Ora, dipende esclusiva.men.te (■nostra. ctirrispondenza) POLA, taglkx — L’Arena di Pola ¡sará qiitesí’anno ancora una vo.l-ta al cenitro ¡di una grande mainife-stazione che aoquils'ta un paritiileo'la-xe signiiifilcatoi. In una ©airóla, niel giorni 23 e 24 agosto si svolgerá la R¿sseg,n¡a genérate del folklore croata' (dianas a canzoni popolari). Giá o¡ra ¡si ¡sono aanunciati p¡eir qiuesla Rassegna milite eseeiuitori e la cifra ¡pare' «he aiumeinterá. L’amno s.corso¡, ad Abibaiziia, assi-sit-eminoi giá ad ¡un Festival del folklore, ¡ma idi ©araititene fedérate, di tutti ¡ii popoii dieSlla Jugosilavia. Fu il primo, dopo- la Liberaeione, du.ró cinquie »erarte ¡ed elblbe cinc-a, 800 ese-cuto, ri. Alia Croaizia fu dteidiícaita urna ser afta. Qíuast’anniO’ il festival cro¡a-ito, ,in duie ¡sieralbe, con ¡oltirie 1000 ¡e¡s¡e-¡cutori, come idietto, -aivrá pentanto ¡maggiore isfoigo: ¡e variietá espíbeSBive ¡par ¡la (poesía, Tarta e i costiumi po“ polari. Niu/meros,i siar¡atninto¡ i ooimpilessi che 7i úompksm „ Hamk^ua" sli ¡Eisibiiranno alía P.aisisagna di danse e cámaoni .alTArena ¡d,i Pola; ¡della Dalmaizia, d¡e,llo Zagoráie, della Sla-voniiai, delTiISitriia, eco. Alcuni aspet-ti folkloristiici samo interesBanti pe.r gli a(:iudios,i,, In uin- ¡viillaigij®, a cinquante chikime'cri- da Raiguisa, .Dolí, si baila, per esempio, il koio, noto sofito iil ¡nome di «iLiind'zco, ccn-oGciu-to per tuitta la valíala di K-onvalja fino ¡a Pilej'Esaic. Esso si coimipone di qual.fro figure e si sviluppa sotto la guida di iun¡ capakolo che dá iil ritmo' alia danza, seguiito dai danzatc-ri -ail siuomo dielila «lijearicá». Questb è mao struimemio simite a,l váoilinia, ma con tre cande. A Obrovac, mel disf-treitto di Se-gm¡a, hanno fama- sinigali «galsSari» che .cantono im itcnio- ¡recitativo. I gustará soinoi una specie di «-aedi». A somigiiahza dii OmEiro-, che cantava le imprese di Uilisse ¡e della guerra idi iT-xaia, ¡gli «aedi» slavi canto-vano nal tpássaito le- gesta delTeroe Marko : ¡Kiïgîjjëivi'C .ne’jla lotita- .contxo Toplpréáécífe turco. I moidarni «g-u-slaf.ii» • icaníjamoi in varisi 'imprc'VV".-saítii 'eipdscdi della Loitita di Libera-zionei Ieri sera è stato ospite ¡di Capodis-tria il famoso complesso «Tamburica». Questi študenti ¡delTUniversitá dii Pittsburg (USA), di ¡origine jugo-slava, si sono prodotti ¡in una serie di danze e canzoni folcloristiche ebe hanno letteralmente entusiasmato il numerosissimo pubblico stipato in piazza Tito. Particolarmente sono stati applauditi certi virtuosdsmi mu-sicaI i, nonehé le canzoni dei cow boy. A serata conclusa, diecine e die-cine dii spettatori hanno detto: «ó ¡un peccato che un eosi stupendo complesso non possa trattenersi oltre». E’ la seconda volta, ¡dopo la Libe-razione, che-questi študenti giungono nei nostro Paese. Nei 1950 essi han-no ¡coito ¡suocessi trionfali e il loro direttore ebbe a¡d esprdmersi cost s¡ul- ■ HERMAN PEČARIČ: MOTIVO ISTRIANO le aeooglienze aivute allora: «La piñ grande folla e applansi calorosi ci hanno sempre accompagnato -attra-verso le cittá della Jugoslavia. Tutto ció ¡sará un rioordo dncancellaIiHe.il Q-uest’anno, dopo aver ¡toocato New York, Parigi, la Svizzera, Venezia, il eomiplesso «Tamburica» ha r-ipetuto il success'0 a Belgrado, Zagabria, lungo la costa ¡dalmata e in diverse lo-calitá della Macedonia, del Montenegro, della Bosnia. Numerosi doni sono stati loro of-ferti ¡dappertutto. A Dubrovnik han-no rioevuto in dono una pietra ¡della lócale fortezza medievale. Uno scal-[¡ellixio ha voluto ineidervi sopra una frase che ¡si trova sul frontespizio della fortezza: «Per nessuna ricchez-za ¡vendiamo la nostra liberta.» Gli ospiti americanii hanno deciso di murarla nelle fondamente della futura Casa di cultura che ¡la soeietá degli emigrati jugoslavi di Pittsburg ¡in,i-ziera a costruire quest’anno. «Questa nostra Casa — hia detto il direttore del complesso — sará un vero musco del. folclore jugo-lavo. In essa esporremo tutti i doni ricevuti in Jugoslavia. Nei nostri ¡viaiggi ¡in questo Paese noi ¡stuidiamo attenta-m¡ente ogni manifestazione folcloristi-ca gienuiniamente ¡ponolare, prendiia-mo appunti e quindi cercbiamio di raripresentarla secondo un’ interpre-tazione americana. Posso a¡p'giuni?ere che, -graziie alie frequenti ©d applau-dite ranpresentazioni nelle varié cittá deH’America, ¡a'bbiamo fatto si che anche nei Nnovo Mondo fosse cono-sciuto il folclore jugoslavo che desta veramente u,n grande interesse.» Fra gli ospiit.i e’é anche la giorna-lista americana di origine slovena, Vida Poniikvar, la quale ha dichiara-to a un n ostro colíega che intende scrivere un libro sulla Jugoslavia in base a quanto ¡ha potuto osservare di persona. Quiesit’ainmo, ¡allV mo, itira gli alitri ¡c-omipleissi, quella idi Medolinia', .pressa Pola, che presentera iil «Bal¡u¡m» moto im, totta Tlatuia suid-oicicídenitale. La vecchia deifiñáziomie ¡dei ¡«ibalui» era veramente ¡«koioi». ¡Gli íltaliiarLi lio- chía-maro,no («¡bailo;» ¡e q.uliind-i’ («Ibalil'Omei» per la ,su¡a vivacitá. Da, «baHoaae® gli latriani croati 'hanmo fatto Taittuale «ibaluim». Sí bailla so-liitamenite sotto il libero cielo, speeso davanti ai sa-grati, rararaemte fa atabienlli chiu-si. Si compone ¡di tre figure: il ba¡t-tere dei- pisidíi. ¡a Ierra iin posiEiome di fermo, la «giraitai» e ,1a ,o-ni Kocsis e il, portietre Grosits. Granítica ¡la difesa ed elástica la mediana. Ed ora la eronaea Circa sessautamila spettatori sono venuti ad .assištere alia finale calci-stica della XV Olimp-iade. Gli unghe-reisi scattauo al fischio d’iraizio, ma la nostra difesa blocca con facilitá. 11 gioco e contemito da amhedue le squadre che sj studiano a vicenda. Un po nervosi gli azzurri. Al 5’ Palotas ricevuto un passaggdo di Pus-kas sierra un'tiro rasoterra, che Beara blocca con un volo spettacoloso. Al 6’ nuova azione perieolosa sotto la porta di Beara. Pia,Iotas stanga al volo da 10 m; Beara para con facilita. Quima incitad, a gran voce dal pubblieo che fa il tifo per la Jugoslavia, i giocatori si prolendono ,al-rattacoo, Zebec, a coronamemto di un ezioraie di linea, si trova in posizione favorevolissima, ma il suo tiro e fiac-co per cui Grosits puó parare. Al 9’ Bobek manca la piu favorevole occa-sione della partita. Ricevuta la palla a eonclusione di unía azione intessuta da Cajkowiski, egli parte, srarta due avversari e si;trova solo dinnanzi al pprdexe ungherese. La folla é in delirio. «Goal» isi urla a squarciagola, ma il suo tiro, seppure partito da .tre metri va a finiré soipra la traversa. Gli ungheresi incoroinciano ad 'aumentare il ritmo deí loro gioco. Ma il qua-drilatero jugoslavo regge bene e fo-raggia cointinuamerate il suo attacco, che pero peoca d’indecisxpne. All’ 11’ Črnkovič estacóla irregolarmente Bo-csik sul limite dell’area. Tiro di prima'elle Beara para. Seguorao quindi fasii alterne, con ¡gioco equilibrato. Al 19’ Črnkovič osee dal campo per al-cuni minuti in seguito ad un infortunio accidéntale, ma rientra suihito dopo. II gioco e ora cauto, ma al 30’ Kocsis si maragia una palla d’oro. Riesee a taigliar fuori la difesa, ma . si fá soffiare la palla sul piede da Beara, tempestivamente uscito dai pali. Al 36’ Črnkovič atierra sul limite Ko- csis. L’arbitro concede- ,1a massima punizione. Incaricato del itiro è Kocsis, il quale stanga di sinistro, alto a destra, quasi a fil di palo. Beara intuito il tiro, si ituffa e para in due tempi. Galvaniizzati per lo scampaito pe-ricolo, i nostri attaecanti ¡incomincia-no a premere nell’ area ungherese. Bellisaime combinazioni, dribblings, gioco esiibizionistico diremo, ma retí raicnte. Oigni volta che gli attaecanti 'azzurri si tro vano ad avere la pre-valenza e con palloni d’oro al piede, i magiari impongono la loro tattica del!’«offsido», _ ritirandosi âmprovvisamente. E’ una tattica pe-ricolosa, che pero, per TUngheria, ha fruttalo. Al 45’ le squadre sono in paritá. Nella ¡ripresa Beara incomineia una serie di spettacolose parate al 2’ e all’8’ quando tuffalosi sui piedi di Hidegkuti, riesee a strappargli una palla insidiiosissim a. Quindi il gioco proseigue oon azioni alterne. In prevalenza attaecano gli azzurri. Al 25’ Kocsis invia dalla sua area unjo spiovente alto verso Tarea. Tutti gli azzurri sorao in avanti, solamente Horvat e Cajkowsiki stanno a (guardia della loro area. II primo scatta, ma diagraziaitamente cade osta-colando «Cik». Puskas approfitta del fatto, parte con la palla al piede, previene Tuseita di Bieara e segna a porta vuota. Demoralizzati da questa diisgraziata rete gli azzurri si innervosiscouio sempre più, lasciando l'iniziativa agli awersari. II pubblieo che finora ave-va sostenuto gli azzurri ora incita gli ungheresi. II ¡gioco continua con fasi alterne. Beara rom pie alcuni j Hierven ti miracolosi e la partita sembra quasi al suo termine, qnando al 38’ Vukas ha ¡Toecasione di riportare la sorte in paritá. Addirittura 8 gioca tori in mnglia .azzurra si trovano nel-Tarea ungherese. Vukas ha la palla al piede, tira violente, ma un terzirao devi a in -extremis in comer. Seguono poi azioni alterne, quando al 44’, su un rilancio di Puskas Csibor rice ve un passaggio e «para micidialmente. Beara, «opería, non riesee a intrav-vedere la palla che quando questa è in rete. Poi la fine della confesa. S.A. ti da noi sanno nraoitare, ma ¡per di-letto quando nei caldi meriggi si tuffano per la giornaliera rinfresca-tina, non leuraradosi punto dello stile e non avenido acopo aleuno per farlo. Salutiaimo perció cora entusiasmo l’iniziativa della S. S. Aurora e della Sooietá Ginnica «Partizam» tendente ad origaraizzare i nostri gio-vani nellé ¡loro neo costituite, se-zioni di nuioto. Ci Hppelliamo agli organi oompe-tenti affinche aiutino i nostri giova-ni nüotatori, fornendoli di campi adatti per le gare. Le zattere che si trovano ora al bagno cittadino non corrispondiorao ai dovuti requisiti. Bisoigna prima oostruime delle altre. Aivremo cosí la soiddisfazione di veder presto organizzati campionati cittadini, di zona ed altri. Alia prima olimpiade moderna ad Atene, nel 1896, era in programma anche il nuoto. Mancava il' crawl che non era ancora conosciuto. Ció non significa che sia stato invéntalo nel ventesimo seoolo. I principi ele-mentari di questa técnica erano giá conosciuti da non meno di 2.000 anni. Iníatti sono stati trovati, in sca-vi areheologici, dei vasi fenici con figure di nüotatori imitanti il moderno «crawl». La mitoloigia greca ci trámanda informazini su nuota-tore, e su antiche monete greche tro-viamo la figura di Leandro aittra-versante l’Ellesponto in modo asso-migliante al crawl. In alcune isole del Pacifico sono stati ecopertii dei popoli alio stato iselvaggio, viventi a eontatto con la natura, e che nuo-tavano con uno stile simile al crawl. Tutito ció di mostra che questo stile nou é inventato, ma che rappTesen-ta il miodo pió naturale di nuotare. Appena nel 1906, per la prima volta in Europa, Taustraliano Healeó ha dato dimostrazione di questo stile, vineenido i campionati germanici ad Amburgo. II tempo ottenuto in tale gara, e semibrato fantástico, per quei tempi, avendo lo Healey suipe-rato la distanza dei 100 m in V05.8. Da allora il crawl e andaito sempre pió perfezionandosi ed imponeudo-- si in Europa. Prima del 1010 si nuo-lava il ooisidetto «ower» e a «rana». Tentando sempre imigliori risultati, la técnica del nuoto, é andata man mano perfezionandosi. II nuotatore si e sforzato a sfrultare la xesisten-za dell’acqua nei movimenti attivi, eliminando il pió possibile quelli passivi. Gosi e andato trasforman-dosi il «rana» nel cosidetto «stile marinario», dove le gambe hanno gli stessi moivimenti del «rana». I movimenti passivi delle braccia so-no stati annullati, trasportándole nella posizione primitiva nttraverso l’aria, dove incontrano minor resi-stenza. Alie olimpiadi del 1912 e 1920 un’altro australiano, Duke Kaihana-makuia, praticanKlo il crawl, è risultato vinoitore. A lui iva il perfe-zionamento del crawl australiano e di aver portato la possibilitá umann nei 100 s. 1. al minuto. La partieo-'Jiaritá deil crawl australiano è di balttere forte le ¡gamibe sujïl’aicqua soltanto dal giuoechio in giú, cosí che giovano più all’equilibrio che alia spinta. Kahanamafcuia vien chiamato il «padre del crawl»; 1’Australia, «la patria». Un’altro ehe ha perfezio-nato questo stile, è l’americano Jo-ny Weissmüller. Nel 1924 ha otte-nuto il nuovo record sui 100 s. 1. in 57”4/lÓ. iui e Tallenatore Bahra-chom, hanno studiato lo stile perfe-zionato, che poi ha preso il nome di «crawl americano». In questo stile è caratteristica la posizione del conpo a idroplano ; le spalle par-tecipano poco al movimento delle braccia perché Jja parte superioro del corpo è mantenuta. ferma