ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI, LAVORATORI Arino VII. — No. 441 Redazione e Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 Rafforzare la pialtaiori per le sviluppo della de « ■ à t ■ «AMICA DI TUTTI, NEMICA DI NESSUNO» anminisfrsiiva l asia all ordine del giorno perizia socialista L'esposizione di Edvard Kardelj al Consiglio Esecutivo Federale sul progetto di legge d'amministrazione statale Alla fine della scorsa settimana si è riunito il Consiglio Esecutivo Federale per esaminare importanti questioni d’ordine amministrativo. Di particolare interesse l’intervento del vicepresidente del Consiglio stesso, Edvard Kardelj, il quale ha illustrato il nuovo progetto di legge sull’amministrazione dello Stato. Tema dell’esposizione del compagno Kardelj era la posizione e il ruolo dell’amministrazione dello Stato accanto allo sviluppo degli organi dell’autogestione sociale. Stralciamo qui di seguito i passi più importanti di questa esposizione. Quando alcuni anni fa abbiamo intrapreso la via di modificare sostanzialmente la . posizione e il ruolo dell’amministrazione statale nella nostra vita sociale, noi ne abbiamo, in misura radicale, diminuito l’organizzazione, i diritti e il volume. Queste modifiche hanno avuto, innanzitutto, la loro espressione nella notevole decentralizzazione dei servizi di amministrazione e quindi nella grande riduzione del numero degli organi e dei numero degli impiegati. Lo scopo che con questi mutamenti contavamo perseguire era quello di sostituire con varie forme di gestione sociale e di autogestione, le forme amministrative, ovunque se ne presentasse la possibilità. Il centro dei nostri sforzi era rappresentato dallo sviluppo dei consigli operai, dei comitati popolari e dei loro consigli, lo sviluppo di vari organi di gestione sociale nelle istituzioni, nel settore dell’i-struzione, della sanità pubblica e della politica sociale, come lo sono i consigli nelle repubbliche, ecc. Quindi ci siamo accinti all’istituzione delle camere, delle associazioni economiche e di altre forme di unificazione verticale degli organi di autogestione dell’economia, Con lo scopo di assicurare, tramite forme democratiche, la centralizzazione di determinate funzioni nell’economia, che dovevano essere centralizzate. Simili processi di unificazione democratica verticale si sono sviluppati e ancor sempre si sviluppano nei rimanenti settori. Per quanto concerne il ruolo generale e la posizione dell’amministrazione statale nel nostro sistema, qui non abbiamo nulla da modificare. La prassi ha confermato la giustezza del nostro orientamen— to. I cambiamenti effettuati in 4,al senso, alcuni anni fa, hanno infatti straordinariamente contribuito all’indebolimento della burocrazia delle tendenze di stagnamento di singole forme politiche transitorie, sulla via dello sviluppo socialista. Il notevole sviluppo di numerose forme di democrazia socialista, in tutti i settori della vita sociale, ha suscitato unà vasta attivizzazione delle masse dei lavoratori della Jugoslavia, in tutti i settori della vita quotidiana. Tuttavia, d’altro canto, l’amministrazione si è sovente dimostrata debole e insufficiente, quale fattore cui spetta di assicurare una giusta applicazione ed esecuzione delle leggi e del piano sociale, e d’offrire aiuto tecnico e d’altro genere agli organi e quadri dell’amministrazione, nella soluzione dei quotidiani problemi dell’edificazione socialista e della vita sociale. Questa debolezza si è registrata, innanzitutto, nella scarsa efficacia del controllo della legalità, quivi includendo anche il controllo sull’esecuzione degli oblighi che conseguono dal piano sociale unitario. La democrazia e l’autogestione non contemplano soltanto diritti ma anche obblighi degli organi della autogestione sociale e dei cittadini verso la comunità sociale. La forza del democratismo e dell’autogestione e il loro ulteriore sviluppo dipendono come già tutti lo sappiamo in primo luogo dall’attenersi di ogni singolo organo sociale ai limiti contemplati della legge per quanto concerne i suoi diritti ed i suoi doveri, poiché diversamente verrebbe scardinata la unità della società, con un conseguente verificarsi di contraddizioni, che frenerebbero lo sviluppo di singole forme della democrazia socialistà rafforzando nel contempo le tendenze burocratiche e le altre tendenze antisocialiste. Quindi, se desideriamo assicurare l’ulteriore’ realizzazione della linea politica basata sulla edificazione di rapporti socialisti nel nostro paese, noi dobbiamo assicurare anche un severo controllo per quanto concerne il perfezionamento delle leggi e l’adempimento del piano e il rispetto delle decisioni contemplate dalle leggi e dal piano, a tutti i livelli del nostro sistema sociale e in tutti gli organi statali e sociali, cominciando da quelli federali sino a quelli comuni. Tale compito spetta in primo luogo all’amministrazione statale ed è nostro dovere di renderla capace di poterlo portare a termine in modo soddisfacente. Come ho già accennato, noi per quanto riguarda tale settore, non possiamo in verità compiacercene. In alcuni casi l’apparato statale per quanto riguarda il numero dei funzionari è debole, ovvero non è sviluppato nè consolidato organizzativamente. La debolezza dell'amministrazione statale si riflette anche nel latto che essa offre uno scarso aiuto professionale e d’altra natura ai vari organi della gestione sociale tramite i loro apparati direttivi. Essa anzitutto spesso non è neppure consolidata dal punto I rapporti internazionali dei sindacati jugoslavi Recentemente l’Unione dei Sindacati della Jugoslavia ha instaurato contatti diretti con i movimenti sindacali della Cina e di alcuni paesi dell’Europa Orientale. In tal modo la collaborazione internazionale, finora limitata alle relazioni con i sindacati dell’Europa Occidentale e Settentrionale, dell’Asia e dell’Africà, ha assunto un aspetto molto più vasto. Il collegamento dei sindacati jugoslavi, limitato esclusivamente alle organizzazioni nazionali, rappresenta una delle caratteristiche essenziali della loro attività internazionale. Il Congresso di Sarajevo dello scorso anno ha approvato tale prassi concludendo che non esistono le condizioni adatte ad una inclusione dei sindacati jugoslavi in alcuna delle esistenti organizzazioni sindacali internazionali, le quali nella loro attività ’ esprimono delle concezioni che appartengono a una politica ormai „sorpassata, basata sulla suddivisione del mondo in blocchi, il che obiettivamente divide la classe operaia. L’attuale fase di sviluppo dei rapporti tra le organizzazioni sindacali dei paesi dell’Europa Orientale, e in particolare la dichiarazione fatta dal segretario generale della Federazione Sindacale Mondiale Loius Saillant al quarto congresso della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, hanno contribuito a riaprire il problema dei rapporti dei sindacati jugoslavi la Federazione Sindacale Mondiale e verso la Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi. Louis Saillant ha criticato la politica di isolamento attuata nei confronti dell’Unione dei Sindacati della Jugoslavia ed ha detto che «la Federazione Sindacale Mondiale ha annullato la decisione presa nel 1950 nei confronti dei sindacati della Jugoslavia, ritenuta contraria alla politica di unità dei lavoratori oltre che un atto di ingiustizia nei confronti dell’Unione Jugoslava. Un simile mutamento nell’atteg- giamento della Federazione Sindacale Mondiale e la condanna di alcuni metodi del passato, che non potevano non recar danno alla classe operaia ed alle sue organizzazioni in genere, sono stati accolti come fatto positivo. Però, secondo il parere degli osservatori meglio informati, ciò non farà mutare l’attuale indirizzo della politica internazionale dei sindacati jugoslavi. Infatti si ritiene che la appartenenza ad alcuna organizzazione sindacale internazionale non è stata un intralcio, bensì al contrario, ha dato all’Unione dei Sindacati della Jugoslavia la possibilità di mantenere ed ampliare costantemente la collaborazione con i movimenti sindacali dei veri paesi, indipendentemente dalla loro appartenenza o meno a centrali sindacali. Così ad esempio l’Unione dei Sindacati della Jugoslavia mantiene collegamenti con varie organizzazioni aderenti alla Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi, nonostante i tentativi di alcuni leaders della Confederazione, specie dei dirigenti dei sindacati americani, AFL e CIO, di imporre a tale organizzazione la loro politica di insofferenza verso la Jugoslavia. Da tutto ciò si deduce che l’atteggiamento assunto dai sindacati jugoslavi nei confronti della Federazione Sindacale Mondiale e la Confederazione internazionale dei sindacati liberi rimarrà, anche in futuro, immutato. Frattanto, se si considera il punto di vista dell’Unione, per cui l’unità e la collaborazione della classe operaia rimane un’esigenza progressista d’oggigiorno, non bisognerebbe escludere eventualità che l’Unione dei Sindacati della Jugoslavia collabori o appoggi in singole azione concrete l'atteggiamento di qualsiasi delle esistenti organizzazioni sindacali internazionali — naturalmente nei casi in cui non si tratti di violazione dei principi sui quali l’Unione sviluppa la sua attività nazionale ed internazionale. di vista, organizzativo e, d’altro canto, vi si manifestano secondo il mio punto di vista, una specie di ipertrofia della mentalità amministrativa ed una specie di formalismo giuridico. Noi abbiamo sviluppato un meccanismo di autogestione molteplice e di massa. Abbiamo concesso a numerosi organi ed anche ai singoli cittadini diritti per permettere loro di sviluppare la propria iniziativa affinchè le loro aspirazioni potessero affermarsi in modo democratico. Abbiamo così creato una piattaforma materiale e politica integra per spingere le forze sociali socialiste. Ciò però non è sufficiente. Qui si richiede lo sforzo continuo e soggettivo delle organizzazioni socialiste dirigenti, anzitutto della Lega dei comunisti e dell’Unione socialista del popolo lavoratore come pure degli organi responsabili dello stato e degli organi sociali i quali debbono seguire il processo della realtà, reagendo tempestivamente ai fenomeni negativi porgendo il loro aiuto, armonizzando, indirizzando e spiegando. In parte noi . attuiamo quanto sopra mediante le leggi, le prescrizioni, il piano sociale e l’azione delle organizzazioni politiche. Però è evidente che anche i quadri responsabili della ammi- nistrazione statale abbiano da svolgere i loro compiti sia quelli che emanano dalle loro competenze di funzionari, sia quelli che si debbono portare a termine come uomini politici. Ed infine gli organi amministrativi difettano di autonomia. E’ ovvio che le misure proposte non possono e non devono essere attuate ed interpretate nella prassi come se si trattasse d’una deviazione dai principi costituzionali sui quali si edifica il nostro sistema sociale e statale. Tutt’altro. Si tratta invece dell’ulteriore edificazione e perfezionamento di questo sistema, di misure rese necessarie per garantire l’ulteriore sviluppo e il funzionamento del meccanismo organizzativo e giuridico della democrazia socialista. Esse, inoltre, non intaccano affatto i diritti degli organi autonomi stabiliti dallo Statuto. Il contrario, il meccanismo dell’autogestione socialista democratica può svilupparsi regolarmente a patto che, come ho già rilevato, sia assicurato uno stretto controllo dal quale risulti che tutti gli organi e gli individui rispettino le leggi e usufruiscano dei propri diritti. Perciò queste misure diverranno un forte contributo al consolidamento della legalità e con ciò pure della democrazia. Nel corso di 16 giorni la capitale del Pakistan, Karachi, ha visto riunite in due diverse occasioni importanti personalità della vita politica mondiale. Il sette marzo, i Ministri degli Esteri della SEATO, con alla testa quelli delle grandi Potenze occidentali. E’ stato ' constatato cori soddisfazione dell’opinione pubblica, che nel corso dei lavori del Consiglio i fattori militari hanno perduto quota nello stesso quadro militare del Sud Est asiatico. In compenso, su inziative dei ministri di Thailandia e Francia, appoggiati da tutte le delegazioni asiatiche, è stato deciso di prestare maggiore attenzione ai problemi della cooperazione economica «perchè — rilevò il Ministro degli Esteri francese Pi-neau-la miseria è il primo ed il maggior nemico da combattere». I Ministri degli Esteri delle Potenze occidentali, terminati i lavori di Karachi, hanno fatto un giro più o meno lungo in Asia e nel Medio Oriente per rendersi conto degli orientamenti nella politica estera dei Paesi di quel vasto settore. Ovunque, in tutte le capitali, sono state fatte presenti a, Selwìn Lloyd, a Pineau ed a Foster Dulles le necessità della cooperazione economica e della pacifica coesistenza. In tutti i posti visitati, con la sola eccezione naturale dei colloqui che Foster Dulles ha avuto con Chang Kay Schek a Formosa. Un’eccezione che è una autorevole conferma alla regola. Insomma anche la riunione del consiglio dei ministri di un patto militare cambia carratere nella nuova atmosfera in Asia che viene sempre più a trovarsi all’ordine LE POSITIVE CONSEGUENZE DELLA CONDANNA DELLO STALINISMO Dopo il XX-esimo congresso il Partito Comunista dell’Unione Sovietica ha posto tra i suoi obiettivi immediati non soltanto lo smascheramento teorico del carattere anti-marxista e anti-socialista del culto della personalità, . ma anche l’eliminazione concreta dei resti dello stalinismo in tutti i campi della vita dell’Unione Sovietica. L’azione di Stalin è stata sottoposta ad una analisi concreta. Sono stati messi a nudo la sua tendenza alla propria glorificazione, il suo continuo porre in rilievo il proprio- ruolo, ignorando quello dèi partito e delle masse popolari, il suo attribuirsi meriti storici che non gli appartenevano, la sua mania di persecuzione, la sua intolleranza per coloro che lo incondavano, i suoi sospetti su tutti. Ma non solo: la generale analisi critica sono stati sottoposti i metodi cui Stalin è ricorso dopo il 1934 e tutte le sue errate interpretazioni del marxismo, manifestatesi in modo particolare nell’ultimo periodo della sua attività. Questa analisi si è prefissa evidentemente di eliminare tutto ciò che tanto danno ha portato non soltanto al partito comunista e allo stato ‘ sovietico, ma anche al movimento operaio internazionale e in genere alla causa del socialismo nel mondo. Il congresso ha perciò fatto proprie alcune tesi di massima che rappresentano l’essenza fondamentale del nuovo orientamento della politica interna ed estera dell’Unione Sovietica. Tra queste tesi le più importanti quelle del ruolo delle masse popolari, della direzione collettiva, del coerente rispetto della legalità, dello sviluppo dell’iniziativa delle masse popolari, dello stimolo personale dei produttori diretti, di una adeguata decentralizzazione, della lotta contro il burocratismo, in politica interna, e in politica estera la non inevitabilità di un conflitto mondiale, 4a possibilità della coesistenza pacifica, la necessità di fondare la collaborazione fra i popoli su rapporti di parità di diritti, il rispetto del principio di questa parità quale unica base possibile della collaborazione tra i movimenti progressisti e socialisti ed infine di estrema importanza la rivàlorizza-zione del principio leninista per cui il passaggio al socialismo può avvenire in varie forme e seguire varie vie a seconda delle condizioni specifiche in cui tale passaggio avviene. L’accettazione di queste tesi e il ripudio e la con- AGENZIA ATOMICA INTERNAZIONALE Un positivo passo avanti è stato compiuto alla conferenza per l’impiego dell’energia atomica a scopi di pace, che martedì scorso ha concluso a Washington la prima parte dei suoi lavori. Un portavoce del dichiarato che il rappresentante so-dichiarato che il reppresentante sovietico ha aderito al punto di V’sta occidentale sui rapporti tra i’a-genzia e le Nazioni Unite. Era questo il punto più controverso nelle discussioni per la elaborazione dello statuto dell’agenzia. I lavori della conferenza riprenderanno il 9 aprile prossimo. I rappresentanti dei 12 paesi partecipanti esamineranno il problema del controllo dei materiali, che possono essere impiegati nella produzione di bombe atomiche, sul quale esistono differenti punti di vista. danna della politica dei metodi e dei sistemi stalinisti, eseguiti con un coraggio veramente ammirevole, stanno evidentemente a dimostrare un orientamento sostanzialmente nuovo in sènso profondamente positivo. Questo nuovo orientamento, questo processo positivo supera per le sue conseguenze, per il suo significato le frontiere dell’Unione Sovietica. Esso crea nuove possibilità e per lo svillupo del socialismo nel mondo e per un avvicinamento sul largo fronte dei rapporti fra Oriente e Occidente. La rivalorizzazipne della tesi leninista sulla pluralità delle vie che conducono al socialismo libera l’iniziativa delle forze progressiste dei singoli paesi, libera i partiti comunisti dal vassallaggio al postulato stalinista per cui se le forme e i metodi non sono sovietici non può esservi nè passaggio al socialismo nè socialismo, per cui il socialismo è un prodotto diesportazione o di trapianto schenÜitico e automatico. Libera i partiti comunisti dalla subordinazione dello sviluppo delle forze democratiche progressiste nei rispettivi paesi agli interessi di politica estera di una grande potenza. Restituisce infine all’internazionalismo operaio trasformato a volte in una etichetta di tendenze egemoniche, il suo vero significato di solidarietà fra tutte le forze che nel mondo si battono per il progresso sociale. Di fronte a queste considerazioni del cui realismo può far tra l’altro fede l’esempio jugoslavo del 1948, vengono a perdere gran parte della loro consistenza i timori qua e la manifestatisi di una confusione tra i movimenti operai e progressisti, di un irreparabile disgregamento dell’unità del movimento operaio. Dalla confusione e dal disgregamento, i movimenti progressisti e operai possono essere preservati soltantp tenendo alta la bandiera del marxismo-leninismo, soltanto condannando francamente ogni degenerazione. Certo, dopo una più che ventennale soggezione al culto delia personalità non è facile quest’opera di chiarificazione che passa attraverso l’abbattimento di un mito. Ma quando l’azione dei comunisti coerenti non ha incontrato ostacoli e difficoltà che potevano apparire anche insormontabili? E’ facile oggi dire «se l’azione di Stalin fu così deleteria perchè Hruščev, Bulganjin e gli altri non si sonò fatti ammazzare da coerenti rivoluzionari?» E se anche ciò fosse accaduto, se anche Hruščev, Bulganjin e gli altri avessero, fatto parte della purtroppo numerosissima schiera delle vittime delle «purghe», morto Stalin, il pur gigantesco apparato burocratico statale e di partito da lui stesso creato, non avrebbe retto all’urto delle forze continuatrici della rivoluzione d’Ottobre, forze che mai avrebbero potuto essere soppresse, — e altri Hruščev, e altri Bulganjin, Mikojan ecc, avrebbero coraggiosamente smantellato non la figura di Stalin soltanto, ma anche e soprattutto lo stalinismo cioè tutto quello che di deleterio per lunghi anni si è insidiato nel partito comunista dell’Unione Sovietica e in buona parte del no-vimento operaio internazionale. False e stonate suonano d’altro canto le voci di coloro che ancorati a vecchie concezioni e a vecchi metodi chiudono gli occhi di fronte alla realtà e parlano, ri- ferendosi a quanto di nuovo avviene nell’Unione Sovietica, di adeguamenti tattici, di mutamenti di forma che non toccano la sostanza, di nuove vie per il raggiungimento del medesimo obiettivo: l’egemonia mondiale. E non si accorgono costoro che il tentativo di ridurre quanto avviene nell’URSS a semplici manifestazioni di personalismi, significa negare l’intera politica dell’Unione Sovietica dopo la morte di Stalin. E’ tempo ormai di rendersi conto realisticamente di quante nuove possibilità ha . aperto al mondo l’allontanamento dell’URSS dalle vie staliniane e di quanto questo aìlontamento abbia già contribuito alla pacificazione internazionale; basta soltanto confrontare la situazione mondiale in questa primavera a quella del tempo in cui Berlino veniva bloccata e in Indocina e in Corea si combatteva. Ma i benefici per l’umanità sar-ranno molto maggiori se dall’altra parte verrano abbandonati quei sistemi sorti in reazione allo stalinismo. Se da una parte lo stalinismo viene coraggiosamente ripudiato e abbandonato, perchè non abbandonare dall’altra parte con altrettanta lealtà i metodi e i sistemi che in quello stalinismo avevano trovato giustificazione - ufficiale, e che, se oggi mantenuti, rappresentano un grave ostacolo alla soluzione pacifica dei problemi che assillano il mondo? Su un duplice fronte quindi apre vaste prospettive il processo positivo in atto nell’Unione Sovietica: quello dello sviluppo delle forze del socialismo nel mondo e quello di un ulteriore avvicinamento fra Oriente e Occidente. Duplice fronte che però trova integrazione concreta nei fini della pace e del benessere dell’umanità. MARTEDÌ’ 27. marco 1-956 Prezzo din 10 lire 20 ABBONAMENTI: Annuo din. 420, semestrale din 220, trimestrale din. 110. Spedizione in c. c. p. del giorno nei problemi della collaborazione e della coesistenza fra i popoli. Il che è di buon augurio anche per i problemi ancora aperti in quel settore: dalla Palestina allTndocina, aila Corea fino a Formosa le cose vanno maturando in un clima nuovo che sembra non consentire soluzioni non basate su accordi. «Amica di tutti, nemica di nessuno». Una frase che può andare come parola d’ordine dell’Asia di oggi la quale, appunto, non vuole essere nemica di nessuno ed ha un solo interesse: quello di essere amica di tutti per lavorare in pace al proprio sviluppo ed alla propria indipendenza economica oltre che politica. Questa frase era contenuta nel discorso ufficiale pronunciato a Karachi venerdì scorso dal primo presidente della Repubblica del Pakistan e venne indirizzata particolarmente alle delegazioni di 23 paesi stranieri convenute a Karachi per la cerimonia della proclamazione della Repubblica pakistana. Delegazioni di ogni punto cardinale, di paesi piccoli e grandi, di nazioni rette a monarchia od a repubblica, con sistemi interni semifeudali, capitalisti o socialisti. Pronunciata in tale occasione e diretta ad un tale uditorio la frase «amicò di tutti, ^pernico di nessuno» è tutto un programma, che non è solo il programma del Pakistan, ma esprime le aspirazioni di tutta l’Asia e di tutto il mondo. Erano presenti a Karachi ministri degli esteri di Iran e di Nuova Zelanda; dirigenti dell’Arabia Saudita a fianco del vice primo ministro sovietico, Mikoyan; ministri di Thailandia assieme alla delegazione, della Cina Popolare, diretta dal vicepresidente della Repubblica cinese, Maresciallo Ho Lung. E tutti, chi più chi meno, hanno sottolineato la necessità che la collaborazione sostituisca la divisione. Quasi un simbolo, alla riunione del sette marzo avvenuta a Karachi nel nome di un Patto militare che non ha portato contributi positivi allo sviluppo dell’Asia è succeduta a Karachi una manifestizione in cui, senza patti e senza arzigogoli diplomatici, si è messo il dito sulla necessità di essere «amici di tutti e nemici di nessuno». Una parola d’ordine che non è nata in Asia, ma che è nata dallo stesso spirito di indipendenza e di pace che anima i popoli asiatici e non asiatici. Buon segno. Come è buon segno il fatto che l’Asia resti all’Ordine del giorno della politica internazionale non. nello spirito dei patti militari (portino il nome di Seato o meno) ma della politica internazionale nello spirito dei cinque punti sulla coesistenza affermati lo scorso anno a Bandoeng. E, importantissimo per la pace dì tutti, come questa posizione del mondo asiatico fa sì che lo spirito distensivo informi anche le iniziative che vengono prese altrove nei riguardi dei problemi asiatici. Come, ad esempio, quella francese per consultazioni (non tassativamente ristrette ai «tre grandi» oc-cidetali) per il Medio Oriente e le consultazioni in corso per indurre Ngo Diem ,a rispettare gli 'accordi di Ginevra per l’Indocina in vista di elezioni per la riunificazione del Viet Nam. Certo vi sono ancora dei nei oscuri nel Viet Nam Meridionale di Ngo Diem, a Formosa come nella Corea di Sing Man Rhee nel non soddisfacente andamento dei negoziati cinoame-ricani di Ginevra. In compenso la Francia manda un suo primo rappresentante ufficiale nella Cina Popolare ed altri sintomi incoraggianti si hanno sul quadrante asiatico e mondiale. Ma quello che conta, sopratutto, è che l’Asia sia, oggi, all’ordine del giorno per la parola d’Ordine della coesistenza e non per gli «ordini» dei Patti militari. TUNISIA INDIPENDENTE La Tunisia è da martedì scorso il più giovane stato indipendente del continente africano. Si tratta però di una indipendenza limitata da quella «interdipendenza con la Francia» sulla quale ulteriori negoziati avranno inizio a Parigi il 16 aprile prossimo. Comunque il documento firmato il 20. febbraio dal presidente del governo tunisino Tahar Ben Amar e dal ministro degli esteri francese Christian Pineau sostituisce il trattato del Bardo del 1881, che istituiva il protettorato francese in Tunisia, concede a questo paese la piena sovranità nei rapporti internazionali e il diritto di costituire un esercito. Domenica scorsa la Tunisia ha compiuto uno dei primi atti di indipendenza. Ha eletto la propria assemblea costituente. La stragrande maggioranza dei voti è andata al partito nazionalista Neo-Destour diretto da Habib Bourgiba, il principale attore dei negoziati con la Francia che hanno portato all’indipendenza nell’interdipendenza. La situazione in Africa settentrionale continuò però a creare seri grattacapi per il governo di Parigi. In Algeria per tutta la settimana si è continuato a combattere tra reparti della resistenza e forze di repressione francesi. La realizzazione della nuova politica del governo Mollet è resa particolarmente difficile dall’assenza di un contatto con il fronte nazionale di liberazione in Algeria e dalla pressione della destra colonialista che desidera l’applicazione dei metodi della mano forte. Comunque il governo pur inviando in Algeria nuovi rinforzi di truppe insiste per una soluzione politica del problema algerino. Il riconoscimento della nazionalità algerina, il tentativo di stabilire un contatto con le forze della resistenza, l’intenzione di indire libere elezioni per una assemblea algerina e la preparazione di tutta una serie di riforme economiche e amministrative — questo è il programma positivo sul quale il governo continua ad insisterò. CIPRO ALL’O. N. U. La Grecia ha chiesto alla commissione delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo di prendere in esame i metodi di governo dell’Inghilterra nell’isola di Cipro. Un messaggio in tal senso è stato inviato alla commissione, della quale fanno parte i rappresentanti di 18 paesi, dal delegato permanente greco alle Nazioni Unite. Nel messaggio si afferma che Cipro è trasformata in un immenso campo di concentramento nel quale non si ha alcun rispetto dei diritti dell’uomo. Dopo la deportazione dell’arcivescovo Makarios, l’unica personalità con la quale l’Inghilterra poteva trattare, la situazione a Cipro si è aggrevata. Gli attentati si susseguono agli attentati. Bombe sono state trovate persino nella camera da letto del governatore britannico, Maresciallo Harding. Le misure di repressione sono draconiane. E’ stato adottato il principio della responsabilità collettiva e interi villaggi vengono multati per aver esposto la bandiera greca o per aver partecipato a manifestazioni per l’annessione dell’isola alla Grecia. Il governo di Atene si è intanto guadagnato l’appoggio dei paesi arabi nella questione di Cipro. Dopo essere stato ricevuto dal presidente Nasser al quale ha rimesso un messaggio del governo di Atene, il ministro greco di stato Kasima-tis ha dichiarato la settimana scorsa al Cairo Che l’Egitto appoggerà la Grecia nel ricorso presentato all’ONU in merito alla questione cipriota. Il ministro ellenico ha aggiunto che la Grecia si è assicurata sinora l’appoggio di tutti i paesi arabi alle Nazioni Unite. PROPOSTE DELLA CONFERENZA PERMANENTE DELLE CITTA’ Per l’incremento edilizio La situazione dei fondi comunali, dello spazio e delle attrezzature scolastiche, come anche la possibilità del loro ampliamento, quindi le modalità per la concessione dei crediti da fondi comunali per la costruzione degli alloggi e le variazioni all’ordinanza sulla gestione delle abitazioni sono stati oggetto di discussione in una recente riunione della presidenza della Conferenza permanente delle città. Da un’inchiesta condotta nelle scuole di 267 città jugoslave, risulta che la situazione dello spazio scolastico è veramente critica, nonostante il piano sociale per il corrente anno disponga maggiori mezzi per le costruzioni scolastiche. Al Consiglio Esecutivo Federale sarà inviato uno studio dettagliato della situazione esistente in questo campo, che servirà da base per un’azione più organizzata e diretta a risolvere questo urgente problema. Per quanto riguarda i fondi per la costruzione degli alloggi si prevede che questi ammonteranno nel corrente anno a circa 30 miliardi di dinari. Disposizioni particolareggiate sulla distribuzione di questi non sono state emanate lasciando al riguardo campo libero ai comuni e ai distretti. La Presidenza ha esaminato però il Regolamento del Comitato Popolare di Lubiana 'considerandolo frutto di una solida esperienza e comprensivo di alcuni importanti principi, dei quali si dovrebbe tener conto nella concessione dei crediti. Perciò tale regolamento è stato raccomandato anche agli altri comitati popolari. In base a tale regolamento i mezzi di cui dispongono i fondi comunali per la costruzione degli alloggi verranno adoperati esclusivamente allo scopo cui sono destinati Oppure per completare le costruzioni già iniziate. Solo in casi eccezionali si possono usare per riparazioni di maggior mole. I crediti, provenienti da tali fondi, verrebbero concessi alle cooperative composte da persone che intendono costruirsi un’abitazione, alle organizzazioni economiche, alle istituzioni aventi carattere di persona legale, alle unità politico-territoriali ed infine agli operai ed impiegati. Si potrà usufruire di questi crediti entro il termine, massimo di due anni. Superato tale termine s applicano sanzioni rigorose, quali la sospensione del credito, o il raddoppio degli interessi. Il rimborso sarebbe differente a seconda dei beneficiari. Per le cooperative è previsto un termine di 15 anni con l’interesse del 2 %, per le organizzazioni economiche di 10 anni con l’interesse del 3 % ed infine, per gli operai ed impiegati, di 25 anni con un interesse del-1T %. La condizione fondamentale per ottenere tale credito è che gli interessati dispongano anche di mezzi propri. Le organizzazioni economiche e gli operai ed impiegati dovrebbero possedere il 50 % della somma preventivata per la costruzione dell’alloggio. Per le cooperative tale percentuale è del 75 %. Alla stessa riunione si è parlato anche delle variazioni che dovrebbero essere apportate all’Ordinanza sulla gestione degli alloggi. In tal senso è stato deciso di rimettere una proposta al Consiglio Esecutivo Federale. La più importante variazione riguarda l’organismo ohe è in dovere di assicurare l’alloggio ai cittadini. In base alle disposizioni attuali quest’organismo è il Comitato popolare cittadino, mentre con le variazioni gli organismi del potere assicurerebbero l’alloggio solo agli invalidi,' a coloro che non sono in grado di procurarselo da soli e infine ai professionisti indispensabili alla vita della città, cioè ai maestri, professori, medici e così via. Per le rimanenti categorie gli alloggi dovreobero essere procurati dalle fabbriche. In questo caso le aziende disporrebbero di un determinato quantitativo di alloggi che verrebbero assegnati soltanto agli operai ed impiegati occupati in tali aziende. IL COMMERCIO dovrebbe avere DEL 9 ì gl DISTRETTO indici nella ISTRIANO quantità POLA, marzo — I dirigenti del commercio distrettuale di Polla si sono dimostrati buoni calcolatori. Infanti, aigli inizi dello scorso armo essi avevano pianificalo il giro d'altari per il 1955 su una base superiore del 12 per ceinto a quella dei-l'anno precedente. Questo loro piano si fondava sulla supposizione che la produzione industriale' sarebbe aumiemitatia del 15 per cento e ohe le paghe sarebbero salite in media dall’8 al 12 per cento. Di conseguenza, ci sarebbe stata maggiore affluenza sul mercato, una certa stabilità idei prezzi ed un aumento relativo del potere d'acquisto dei lavoratori. Alla chiusura del bilancio, di cui s’è discusso alla recente assemblea annuale della Camera di commercio distrettuale, si è potuto constatare che i conti, visti da questo punto di visita, tornavano. Nel 1954. infatti, il giro , d’affari del distratto in questo ramo specifico era .stato Idi 6 miliardi e 360 milioni. L’anno passato, invece, era salito a 7 miliardi, 142 milioni, 572 mila dinari; il 12 per cento in più, precisamente. Nella città di Polà, poi, l’aumento è sitato più sensibile ancorai: 1.757.880.000 nel ’54 contro 2.326.630.000 nel 1955. Rispetto al piano annuale, lo scorso anno c’era stato un aumento del 31 per cento. Quesito è il giro finanziario. Il movimento merci è -aumentato pure. ma relativamente, poiché sono salili ì prezzi ed è un pò difficile stabilire le sue proporzioni precise. Ed è prassi, loocltamte, purtroppo, che si preferiscano gli indici finanziari -a quelli materiali che darebbero con maggiore esattezza la forza le la capacità della nostra rete commercial-«. A qu'éisio- proposito è stata pure avanzata la proposta di formare il fondo paghe, nelle aziende che commerciano frutta e verdura, in base appunto al movimento merci, e non al giro di affari. E’ molto probabile che' que-isita idea venga accettata e sancita da prescrizioni di legge, in quanto la sua applicazione apporterebbe notevoli vantaggi ai mercato ed alla sua stabilizzazione. A proposito di stabilizzazione, uno dei fattori più importanti, per raggiuingere ‘ questo s'copo fonda-mentale, è il ruolo di primaria importanza che debbono occupare le Cooperative agricole generali nella produzione e nell’ammasso dei prodotti; della campagna. E questo ruolo, purtroppo, non è sitato ancora compreso sufficientemente da tutte queste organizzazioni economiche, Nè le aziende commerciali delle città, da parte loro si sono dimostrate siempre pronte a mantenersi in prima iinieia per l'approv-viigionamento dei consumatori. Sia le urne che: le altre, infatti, si sono dimostrate molto restie e stipulare gli appositi contratti che do- ATTIVITÀ' POSTELETTORALE ali' USPL del comune di Umago Dopo le elezioni di gennaio, che han visto scelti i migliori membri dell’U. S. P. LÌ. di Umago, l’Unione Socialista di questa città svolge la sua attività in modo veramente lodevole. L’ottimo andamento è dovuto al fatto che, contrariamente a quanto avveniva in passato (quando cioè, coloro che volevano farsi eleggere si facevano in quattro, esplicando zelo ed energie, per poi ripiombare nell’ozio non appena eletti), la massa degli elettori ha saputo individuare elementi capaci e progressisti. L’attività dell’Unione abbraccia oggi tutti i problemi della vita sociale, dall’educazione dei giovani, al rifornimento del mercato locale. Di particolare importanza è l’opera che l’Unione svolge nei villaggi. Qui essa si muove in base alle direttive date dal IV Plenum dell’Unione Socialista stessa. I più attivi, in seno all’organizzazione, i primi a dare l’esempio in ogni occasione, sono sempre i membri facenti pure parte della Lega. Attualmente, si stanno prendendo in esame le deficienze delle singole imprese ed enti. Così, per esempio, alle scuole è stata chiesta la relazione dei risultati ottenuti nel primo trimestre; relazioni particolareggiate sono state richieste pure a quelle imprese la cui attività lascia a desiderare. Nelle riunioni di massa, queste relazioni saranno discusse al fine di poter poi aiutare coloro che di aiuto hanno bisogno. A Umago, hanno luogo attualmente, sempre per iniziativa dell’Unione Socialista, ben quattordici corsi (di inglese, tedesco, economia ecc.) frequentati complessivamente da 400 persone, e questo numero sarebbe certamente maggiore se la spaziosità dei locali lo consentisse. Parallelamente a questi, esistono corsi per la qualificazione degli operai, largamente frequentati. I corsi, che hanno àvuto inizio nell’ottobre scorso, si susseguono ininterrottamente, e non si intende per ora porre loro termine. *• Naturalmente, anche nei villaggi vengono tenuti dei corsi che prendono un indirizzo prevalentemente agricolo. Ce ne sono sei ed ognuno è frequentato da un numero di agricoltori che varia tra il 20 e il 40. Alla fine del periodo stabilito, ci sono gli esami (obbligatori) e, per chi se li merita, i diplomi. Dal canto nostro, non possiamo fare altro che augurare all’U. S. P. L. umaghese di continuare il cammino tanto bene iniziato, auspicando la realizzazione di nuovi successi. vrebbero lassicurare da una parie l’ammasso le dall’altra il1 piazzamento -di determinarli coir^,ingeniti di prodotti agricoli. Ed in questo-senso andranno diretti tutti gli sforzi delle organizzazioni politiche ed c-c onom ich e interessate, Dal1ia_ discussione e dalla relazione ipreisieintata dal presidente dèlia camera, è risultato poi, che oltre a queste debolezze soggettive, esistono nel commercio pure delle difficoltà obiettive che si 'dovranno togliere dairor'dine del giorno progressivamente, in proporzione, logicamente, alle possibilità materiali esistenti. Queste difficoltà, generali per tutto la rete, si chiamano, magazzini, attrezzature, impianti adeguati alle necessità. Marnano i frigoriferi in quasi tutte le rivendite di frutta, le verdura. Lo steste si può dire iper gran parte delle macellerie. E ciò ha comportato, lo scorso annuo, una perdita complessiva di 9,194.000 dinari, un pò per frutta, verdura e canne andate a male, un pò per il calo, che è stato superiore alla media. Questo .problema si è (rivelato particolarmente acuto nelle località turistiche, come Bairenzo e Ro-vigno, dove -bisognarebbe assoluta-mente prendere dei. provvedimenti e migliorare, se non risolvere radicalmente, -la situazione dei negozi di frutta e verdura, soprattutto, che sono in condizioni peggiori degli altri. Qui non soddisfa nè la loro liocaziionle, nè l’ambienite in cui si trovano, nè Lequiipaggiamianto di cui sano dotate. Naturalmente le possibilità- finanziarie temo limitate, per cui non si potrà compiere la itras,formazione valuta dal .giorno alla notte. L’anno lin corso, comunque, dovrebbe vedere di già qualche miglioramento. E’ stato proposto, infatti, che il 50 per cento dei fondi ,a gestione autonoma, di ciui verrà a disporre ogni azienda commerciale, venga incamerato in un fondo d’investimento diistrett'luale che verrebbe impiegato a seconda delle necessità, per evitare sperperi e spese inutili, dando la precedenza agli obiettivi ohe ne hanno veramente bisogno. Tra questi bisognerebbe annoverare s-enz’altro pure alcune botteghe di Rovigno e di Pa remizo, anche ®e a Pola la situazione non è per irniente: migliore, nel suo complesso. Un’altro problema cui alla suddetta assemblea è stato dato il dovuto rilievo, è stolto quello della criminalità economica. N-el 1955 si ISOLA — Nel tardo pomeriggio di martedì 21 rr^arzo un violento incendio è scoppiato in un deposito di materiali deil’impresa edile «Gradbenik». In pochi minuti le fiamme hanno distrutto la tettoia e buona parte dell’inventario. L’incendio è dovuto all’imprudenza di un ragazzino di pochi anni che giocando con dei fiammiferi ha dato inavvertitamente fuoco ad un mucchio di paglia. I danni superano il milione e mezzo di dinari. IN UN BREVE GIRO PER. LE VIE DI CAPOĐISTKIA LA PULIZIA tradizione PRIMAVERILE abbandonata C APODI STRI A, 24 marzo. — Una volta, nelle prime giornate di primavera, c’era l’abitudine di fare pulizia oltre che degli interni delle case anche degli esterni. A fare un giro per Capodistria ci si accorge che questa abitudine, non solo non si è allargata anche alle altre stagioni dell’anno, come dovrebbe, ma è scomparsa anche quella primaverile. La mancanza di pulizia e del senso di estetica a Capodistria non si registra solo nelle viuzze secondarie, che anche queste, pur con i lastroni sgangherati, potrebbero presentare un aspetto più decoroso, ma anche nelle vie più centrali, quelle più esposte alla visione di chi la prima volta arriva nella nostra città, facendosene un giudizio poco lodevole. Le uniche vie a presentarsi bene sono quelle dell’Armata Jugoslava, la Riva Planine, il Viale Gavardo e Belvedere e la via Verdi, astraendo, anche qui, da alcuni panni messi ad asciugare sulle finestre che danno sulla strada. Quella dei panni e della biancheria intima appesa alle finestre e un po’ la malattia degli inquilini dello stabile numero 23 della Via Cankar (ex Via Eugenia). Questa via, che è una delle centrali di Capodistria, ha subito in un tempo relativamente recente un completo rinnovo e si presenta in modo veramente carino. Il neo è costituito però da quello spiazzo attiguo al muro di cinta del cortile della Casa dello Studente, dove di tanto in tanto a qualcuno piace depositare merci, legna ed altro. Mentre tutte le case di que- sta via hanno subito abbellimenti esterni, stonano gli stabili 11, 13 e 15, coperti di una grigia patina dei secoli, patina che dovrebbe rimanere sullo stabile numero 9 che è una vestigie storica. Lo stesso stabile dovrebbe però subire quelle minime riparizioni alle porte e ai muri che si presentano piuttosto sgangherati. L’opera di rinnovo di questa via ha abbattuto quei muri alti, di cinta agli orti, affinchè il nostro sguardo potesse incontrare anche un po’ di verde. Però, per conto nostro, sarebbe meglio incontrare un muro anziché la sporcizia e l’abbandono che regnano sovrani dietro al Palazzo del Comitato Popolare Distrettuale. Il pozzo, situato in mezzo al giardino, è già pieno, fino all’orlo, delle immondizie che sono state depositate Ndai dipendenti il Ristorante alla Posta, immondizie che fanno anche corona poco decorsa al pozzo stesso. Se questo ristorante, che ha sede nel palazzo del Comitato Distrettuale, non intende coltivare a verdura questo vasto giardino, aperto alla visione di tutti, esso potrebbe e dovrebbe diventare quello che è sempre stato: un degno gemello del giardino situato in Brollo. Qualcuno ha proposto che di questo giardino si facesse un parco per giochi infantili, ma tale proposta è poco accettabile per il fatto di dare sulla strada, che costituisce un pericolo per i bambini, un pericolo che sarà tanto più grande qualora venga attuata la ventilata idea di spostare, provvisoriamente, la stazione delle auto-corriere in Brollo. In base ad una decisione degli organismi stradali entro il 15 aprile l’attuale stazione autocorriere dovrebbe trovare un altra ubicazione. La nuova sistemazione provvisoria non è stata ancora decisa. Si pensa al Brollo. Tale idea richiede una spiegazione. A Capodistria si registrano giornalmente 130 arrivi e partenze degli autobus. Durante la stagione estiva tale numero salirà a 168. Si tratta quindi di un traffico intensissimo che l’attuale stazione autocorriere, situata sulla Riva, non è in grado di smaltire. Ma c’è un fatto di più e determinante che depone a sfavore dell’attuale ubicazione della stazione autocorriere: il pericolo rappresentato dal Mandracchio, pericolo che aumenta man mano che il traffico si fa più inteso. Ciò ha indotto gli organismi della Difesa stradale, ad emanare una decisione, rimessa al comune, secondo la quale l’attuale stazione autocorriere dovrebbe entro il 15 aprile trovare un altro posto. Fra i tanti possibili o meglio, impossibili posti (Stadio, Riva Colombo, ecc.), anche a noi, il migliore sembra proprio il Brollo, per tanti motivi, che per ora, sarebbe troppo lungo elencare. S’intende che questa sistemazione dovrebbe essere provvisoria, sino alla costruizione di una stazione definitiva. Ritorniamo alla pulizia e all’estetica. Il piazzale Gramsci è# una testimonianza della mania, tuttora persistènte, di fare le cose a metà. Se in quel piazzale si sono abbattute alcune case sarebbe stato logico che di queste case fossero state asportate anche le fondamenta ed i pavimenti. Invece sono li ad abbruttire un sito che potrebbe anche essere ameno, qualora, oltre alle fondamenta e ai pavimenti, fosse asportato anche quel mucchio di pietra da costruzione che, proprio sulla riva del mare, getta un’ombra poco estetica sulla Val Stagnon. Per mancanza di spazio chiudiamo telegraficamente le altre deficienze riscontrate in questo campo: le siepi attigue alla «Elektro Koper» non sono curate e sono piene di cartaccie, Calle dei Car-rieri ed il Piazzale Sereni sono diventati una specie di spiagga per lo sgretolarsi dell’asfalto in più parti, la via Isonzo è l’esempio più caratteristico di sporcizia, l’osteria ai Pescatore dovrebbe togliere dai suoi angoli le casse di acqua minerale e di sifon, dal piazzale di Bossedraga dovrebbero sparire: i pali sparsi alla rinfusa nel centro del piazzale, i mucchi di sabbia e di calce dinanzi alla De Langlade, la casa diroccata sul piazzale stesso la quale potrebbe anche essere abbellita e addattata a magazzino o ad autorimessa. Da per tutto i panni si asciughino nei cortili e non alle finestre che danno sulla strada. sano avuti in tutto il distretto di Pola 271 persone, occupiate nel commercio, accusate’ di reati del genere più a meno gravi. Il commercio', poi, è presente can 19 aziende tra 'le 51 organizzazioni . economiche denunciate per lo stesso motivo. Qui andrà aumentata la vigilanza degli organi d’aUtogleiatiame e dei consigli dei consumatori, nonché delle ispezioni finanziarie e commerciali l,e quali dovrebbero compiere apparizioni più soventi nelle canifcabil’i'tà dei vari negozi ed aziende. Can un’azkme comune, che u-niisca tutti gli sforzi dei fattori interessati, sarà passibile ridurre ai minimi termini questa piaga che stacela il nastro sviluppo economico. Fiesso sorride alia primavera IUI1I DECISI II DESTINI dilli [immillila di Fina FIUME, marzo — Il «restauro» di Ciittaivecehia entra nella sua fase decisiva. L’arcaica cellula della prima Fiume si rinnova con operazioni chirurgiche demolitrici e trasfusioni di verde. Fra il 1950 ed il. 1955 sono state abbattute ventisette -case diroccate sgombrando una superficie di 2.690 metri quadrati. Per l’ulteriore demolizione la parola- è data agli urbanisti. Entriamo nella seconda fase. E’ segnato il destino per altre 59 case da demo]irsi -per motivi di vecchiaia e per ragioni 'Urbanistiche. Venti case saranno demolite, anche se relativamente in buono stato, per perméttere agli obiettivi vicini una vita normale. Seissantonove obiettivi — per motivi urbanistici e per le loro buone condizioni — avranno salva d'esistenza. Altri 42 obiettivi saranno invece restaurati. Due tesi originarie sul destino della Citiaivieicchia sono state sconfitte dalla logica e dal buon senso. Distruggerla del tutto, volevano gli uni. Conservarla integrale, si opponevano gli altri. I primi ricorrevano alla constatazione che Cittavecchia, per cerile cancrene' del passato, richiama alla ménte, per associazione di idee, un mondo passato di ombre e di miserie. I secondi ,si rifacevano alla storia, volendo conservare queli’agglomerato so to da una croce tracciata dall’augure romano a segnare il Cardo Massimo e la Decumana che nel Medioevo furano calle Cannpini (oggi Užarska ulica) e Ca d’oro (da piazza Kobler verso' vìa Medulić) anche :se contorte ed ombreggiate da voliti e calse aggrovigliate, addossate, abbracciate. Ne l’una nè Patera tési sono state prese in considerazione. Distruggere Cittavecchia ove per il 60% delle c-ase rappresentano obiettivi di valore iltoVilciCHaltte'hitieit'.ioiniìco o ambientale-monumeintoile? Impossibile. Distruggere Cittavecchia ove il 50°/o ideile case è in buone condizioni edili neU’mitemo, anche sia1 di fuori sembrano diroccate? Non e consigliabile. Distruggere Cittavecchia? Non e neppure redditizio se si pensa che la demolizione di una casa costa mezzo milione di dinari. Questo hanno detto dimostrato edili ed urbanisti. Poi hanno parlato gli organi sanitari. E sapete che1 hanno fatto una scoperta interessante? Indiatiti han^jà affermato — ohe' me dicano l.e apparenze — il problema di Cittavecchia non è quello igienico, al quale si può porre un rimedio, quanto; quello sociale. Ma anche il problèma sociale, oggi, non è più itale. Urbanisti, membri delle organizzazioni di base dell’USPL ed altri collaboratori hanno svolto in Ciìtta-vaochia una inchiesta interessante. In queslta zona vivono, in 203 è a sé con 846 abitazioni, 3.048 abitanti. Di questi abitanti 2.200 non sono nativi di Fiume. Cittavecchia abbandonato nei primi anni dopo la guerra, sfuggita, evitata, è ridivenuta oggi un alveare umano. E’ stata LA GIOVENTÙ’ CAPOOISTRIANA per II decennsle delle brigate CAPODISTRIA, 24 marzo. — In tutto il distretto di Capodistria le organizzazioni giovanili si preparano intensamente per festeggiare il Decennale delle brigate di lavoro. Accademie solenni avranno luogo a Podgrad, Herpelje, Senožeče, Pivka, Bistrica, Knežak, Postojna, Hruševje, Prestranek, Pirano, Ca-podistria ed Isola. In una "serie di attivi si svolgeranno in onore di questa data riunioni a carattere manifestativo. A queste accademie e riunioni parleranno gi ex comandanti delle brigate giovanili di lavoro. In tutti i Comuni i comitati giovanili organizzeranno ricevimenti presso i Presidenti dei Comuni ai quali saranno invitati i migliori componenti delle disciolte brigate di lavoro. Oltre a ciò, 30 giovani, possessori della medaglia ricordo del V. Congresso della GPJ, presenzieranno al solenne ricevimento che sarà offerto dal Comitato Distrettuale della Gioventù e della Lega dei Comunisti. Nen giorni precedenti alla manifestazione in tutti i comuni avranno inizio azioni di lavoro di vario carattere. A Herpelje ed El-sane i giovani incomincieranno a costruire il campo di calcio; a Postojna quello della piccola pallamano, a Pivka si effetueranno lavori di adattamento della Casa Giovanile, ecc. Un cospicuo numero di giovani riceverà in forma solenne la medaglie ricordo del V Congresso della GPJ. fatta una domanda a tutti gli abitanti di Cittavecchia: desiderate abitarvi o valete andare altrove? Si sano avute 786 risposte affermative, 617 'negative. E gli altri «si sono astenuti». Cittavecchia vivrà, amebe se ringiovanita. * Considerata dal punto di vista degli urbanisti. Cittavecchia e- la zona ideale dei pedoni. Il Corso della Rivoluzione Popolare e via Garibaldi, ai suoi confini meridionale eid orientale, sono fasce protettive — sensi vietati agli automezzi. La Citt-aveochia stessa •— a parte la (soluzione definitiva del suo aspetto -urbanistico — sarà una vera oasi per i pedoni, destinata an-che a divenire la «city» delle a- zrenidie icammerciali e delle boittte-ghe artigianali. Avrete compreso il contenuto delia itasi definitiva sul destino di Cittavecchia: ne distruzione (citale, ne conservazione totale. Ripetiamo li-dee in parte già note. In pratica, oggi, isi tende .ad una- me la già molto vicina: soddisfar e i bisogni del-l’abitaziQne moderna- — sia p-ure nello ambiente pittoresco. di Citta-vecchia —, mia sfruttando la situazione esistente, adattando la vecchia architettura alle nuove condizioni della vita. Conserviamo un buon numero di case e conserviamo un prezioso, grande Museo, la ‘cellula -antica nella continuità dell’urbanismo. Silgra éu>a & $• Pola — Due problemi d’importanza vitale per lo sviluppo del-l’Istria sono stati affrontati la scorsa settimana-1- dall’Assemblea del Comitato Popolare, distrettuale di Pola. Si tratta del sistema elettro-energetico e di quello dell’acquedotto istriano. E’ stato deciso di procedere all’unificazione di tutta la rete elettrica che verrà amministrata dallTmpresa Elektro-Istra di Pola. I?er la riparazione di linee elettriche ad alta e bassa tensione verranno inoltre stanziati 800 milioni di dinari nel prossimo biennio. Il Comitato Popolare Distrettuale ha inoltre deciso di trasferire la direzione dell’Acquedotto Istriano da Abbazia a Pisino e di procedere all’unifjcazione di tutti gli Enti preposti alla rete idrica. Verrà inoltre stabilito un prezzo unico per l’acqua in tutta l’Istria. Sono in fase di ultimazione in questi giorni al nosocomio centrale di Pola, i lavori di modernizzazione del reparto chirurgico maschile. Per la realizzazione di tali lavori il comitato popolare distrettuale ha stanziato quest’anno 20 milioni di dinari. In precedenza erano stati rinnovati il reparto ginecologico, quello pediatrico, la sezione frenologica ed il reparto chirurgico femminile. Intensa è stata l’attività esplicata dalla Gioventù Popolare istriana nello scorso anno, sia nel campo artistico che in quello culturale. Nel distretto di Pola infatti esistono 32 società artistico-cultu-rali giovanili, che nel 1955 hanno dato 1150 rappresentazioni. Complessivamente oltre 45 mila giovani hanno - presenziato alle conferenze varie programmate settimanalmente. Le 52 scuole agricole biennali costituite nello scorso autunno nei villaggi del distretto, sono frequentate da 1747 giovani. Oltre 5 mila giovani hanno inoltre partecipato a 274 consultazioni a corsi di carattere professionale or-ganizati nelle varie comuni. CAPODISTRIA — Il Consiglio per l’Economia del Comitato Popolare Distrettuale di Capodistria nonché i rappresentanti dei Comitati Popolari Comunali hanno discusso la scorsa settimana sui preparativi per la stesura del piano sociale del Distretto. Dalla discussione è risultato che quest’anno l’attività produttiva del Capodistriano aumenterà del 21%, mentre gli investimenti subiranno una contrazione nei confronti dello scorso anno. Potranno essere perciò costruiti soltanto obiettivi di maggior necessità. Con i fondi erogati dal Consiglio Esecutivo Federale verrà proseguita la costruzione della fabbrica Tomos e della strada Capodistria—Lubiana nel settore Divaccia—Senožeče. In base all’art. 1, cap. 1 delPOrdinanza sulla liquidazione delle imprese e dei negozi, l’Impresa «RUDNICI BOKSITA» di Umago cessa ogni sua ulteriore attività a partire dal 1 aprile 1956. Si invitano pertanto tutti i creditori ed i debitori di denunciare i propri averi, rispettivamente obblighi, all’Impresa «RUDNICI BOKSITA» di Umago entro il termine di 30 giorni gialla data di pubblicazione dèi presente avviso nel giornale «La Nostra Lotta». Le denuncie pervenute successivamente a tale termine verrano trattate ai sensi delle disposizioni vigenti. POLA —, Il Tribunale circondariale ha condannato il contadino 27.enne Libano Fantinié di. Goričica (Pinguente) a 27 mesi di carcere duro. Rincasando una notte dopo il ballo, il Fantinié riparava a causa della pioggia in una stalla, dove si metteva a fumare senza curarsi del mozzicone che provocava un violento incendio e danni per 2 milioni e 400 mila dinari. * POLA — Franjo Lovrečič, agricoltore trentenne di Petercoli, in quel di Parenzo, . è stato condannato a 6 mesi di reclusione dal tribunale distrettuale per aver inventato di sana pianta un inesistente testamento del suo defunto padre al fine di entrare in possesso di tutti gli averi lasciati dal genitore. A 4 mesi di carcere sono stati pure condannati tali Ivan Peterco!, Franjo Zagrić e Kakov Krajcer per aver apposto la loro firma al documento falso. * POLA — Nell’intento di affumicare della carne, l’impiegato Frane Zérovnik, abitante in via Arena, ha provocato l’incendio della soffitta del proprio stabile, con un danno di 40 mila dinari. Il tribunale lo ha condannato a 3 mesi di reclusione con la condizionale per 1 anno. ELARGIZIONI DI SOCI al Circolo italiano di Isola - Onde dare un maggior incremento al Circolo operaio italiano di cultura «Giordano Bruno» di Isola, i soci hanno deciso di' devòlvere una elargizione a favore del Circolo stesso. Alla sottoscrizione recentemente aperta hanno risposto i‘seguenti soci: Marchesini Luigi .... din. Babuder Giuseppe Chicco Nicolò . . Il Comitato Popolare Comunale di Capodistria, riunitosi la scorsa settimana per la sua ottava sessione ordinaria, ha esaminato la relazione del presidente del Consiglio per il Turismo sui provvedimenti da adottare per l’incremento di • questo importante ramo di attività economica nel nostro Comune. Per aumentare la capienza dei nostri centri turistici in base ad un piano prospettivo elaborato per i prossimi anni, sono necessari 550 milioni di dinari. La priorità verrà data alla sistemazione del centro balneare di Ancarano, dove verranno costruite numerose nuove casette week-end, alla costruzione di una nuova ala dell’Albergo Triglav a Capodistria e ad altri obiettivi, tra cui la costruzione di una nuova stazione autocorriere e di una nuova sala cinematografica. Sono stati inoltre approvati alcuni decreti ed ordinanze di carattere economico. E’ stata decisa la costituzione di un fondo per la costruzione di alloggi al quale le imprese contribuiranno con il versamento del 10 per cento del fondo paghe. Tra i vari decreti approvati figurano quelli relativi all’assegnazione degli alloggi e alla formazione della «Comunità alloggi». ATTIVITÀ' VARIA A POLA (Dal nostro corrispondente) PÖLA, marzo — Hanno avuto inizio di recente in città vasti lavori di assestamento urbanistico. Sono in atto abbattimenti di vecchi edifici male in arnese. Per ciò che concerne lo scottante problema estivo delle autocomunicazioni dal centro agli stabilimenti balneari, le linee sono state rafforzate con nuovi acquisti di automezzi alla Fabbrica Automobili Prilep. Il CPC di Pola ha affrontato nella sua ultima assemblea questioni di ordine turistico, decidendo che diversi locali verranno chiusi d’au-torita qualora non vengano migliorati i loro servizi. Un nuovo ristorante «marinaro» caratteristicamente attrezzato verrà aperto al posto di quel «Dei-fin» (In via Kandier, in Cittavecchia) che ultimamente si era fatto una brutta fama come ritrovo pubblico. Anche la famosa «Fisherhutte» è attualmente sottoposta a «toalet-ta» ed è destinata a diventare un locale di primo ordine. Anche il braccio di strada accidentata anti-. stante la locanda verrà asfaltto. Stoia avrà quest’estate la sua prima tendopoli, costituita da 200 comodi posti in riva al mare e nel folto dei pini. E. FARINA Esposito Biagio . Menis Virgilio . . Chicco Egidio . . Buonassisi Vincenzo Perini Liliana . . Zennaro Salvatore Pustctta Emilio Scher Dario . Mondo Giuseppe . Fragiacomo Aurelio Cheli eri Giovanni Apollonio Antonio ICavalic Giovanni . Vascotto Francesco Valenta Giuseppe Bevitori Domenico Zaro Giovanni Chicco Luigi . . Malusa Ida . . . Chicco Giovanni . Furlan Giuseppina Fragiacomo Ilario Dellorc Italo . . Menis Gentile . . Dagri Antonia . . Zanon Maria . . Dagostini Giusto . Dudine Giuseppe . Giassi Giuseppina Benvenuti Anteo . totale I. elenco: din. Nel prossimo numero pubblicheremo altro elenco di offerte. 1000— 1000.—v 500,-1.000— 1.000 -500— 1.000— 500. — J 500— 500— 1.000.— ■ 200— 500— 20p.— 500.— 500,- * 500.— 660.— 1.000,— 1.000— 500— 500.-500— 100— 100 — 1.000— 500— 300,-320— 100— 1.000-100— 1.000— 19.580— MARTEDÌ’, 27 — Ore 6: Musica del mattino e calendarietto — 6.15: Notiziario — '12 e 12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Ritratti musicali: L. v. Beethoven — 16.45: Melodie dal film «Roberta» di Jerome Kern — 17: Nostro paese — ,17.15: Palcoscenico musicale — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Collana di canzoni da ballo — 22.30: Notiziario — 22.45: Melodie serali — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. MERCOLEDÌ’, 22 — Ore 6: Musica del mattino e calendarietto — 6.15: Notiziario — 11 : L’angolo dei ragazzi — 12.10: Canzoni popolari — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 12.45: Musica leggera e annunci — 13: Solisti e cori celebri dell’opera Metropolitan di New York — 16: Ritmi e canzoni — 15.20: Radioscena — 17.20: Mosaico musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Canta Doris Day con l’orchestra Paul Weston — 22. 30: Notiziario — 22.45: Piccolo concerto di musica sinfonica slovena — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona notte. GIOVEDÌ’, 29. — Ore 6: Musica del mattino e calendarietto — 6.15: Notiziario — 12 e 12.45: Musica per voi — 12,30,: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Musica leggera — 16.15: Concerto del giovedì — 17: Dal mondo del lavoro — 17.15: Ritmi allegri — 17.40: Notiziario — (17j55: Intermezzo musicale — 22.|15: Gli stilisti del dixieland — 22.30: Notiziario — 22.45: Melodie sentimentali con l’orchestra Peter Yorke e David Rose — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime (notizie — 23.50: Musica per la buona nòtte. VENERDÌ’, 30 — Ore 6: Musica del mattino e calendarietto — 6.15: Notiziario 12 ©12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Melodie da riviste di Jerone Kern e Ivor Novello — 16.25: Arie, duetti e cori in microsolco — 17: Corrispondenza — 17.10: Finestra musicale — 17.40: Notiziario — 17.55: Intermezzo musicale — 22.15: Ritmi e canžoni — 22.30: Notiziario — ,22.45: Suona il pianista Marjan Lipovšek — 23.15: Musica da ballo — 23.45: Ultime notizie — 23.50: Musica per la buona motte! SABATO, 31 — Ore 6: Musica del mattino e calendarietto — 6.15: Notiziario — ,12 e /12.45: Musica per voi — 12.30: Notiziario — 12.40: Problemi d’attualità — 16: Canzoni di tutti i giorni — 16:30: Gioielli musicali — 17: La comune •— 17.20: Musica leggera — 17.40: Notiziario —<17.55 : Intermezzo musicale — 22.15: Nuove voci con il sassofonista Lester Young — ,22.30: Notiziario — 22.50: Musica per la buona notte. PALCOSCENICO DI FIUME tei UN DRAMMA NUOVO _ ... _____ M Prossima «La signora delle camelie» con la partecipazione di Diana Torrieri FIUME, marzo — Il giorno 16 marzo la compagnia di prosa in lingua, italiana del Teatro, del Poi polo di Fiume ha dato la «prima» di «Un dramma nuovo» di Tamayo y Baus. La recita era molto attesa dal nosltro pubblico, data l’importanza che quest’opera ha nel repertorio romantico: il più indicato a toccare la sensibilità degli spettatori. Emanuel Tamayo y Baus è infatti tra gli scrittori l'ieaitraii più rappresentativi del romanticismo spagnolo. Nella seconda metà del secolo scorso le lacerne spagnole, e non solitami» quelle spagnole, subirono Tinfkrenza del movimento romantico i cui esponenti più illustri nel teatro furono Schiller e Dumas. Ma mentre la maggioranza degli attori iberici non andava, per concezione ed ispirazione, oltre la mediocrità, accontentandosi il più delle volte del plagio, un gruppq di scrittori riuscì a dare significato umano alle proprie opere. Cento neppure Josè Zorilla e Ramon de la Cruz poterono liberarsi del tutto dalla influenza dei romantici tedeschi e francesi. Ma Tamayo y Baus' e Josè Echegairy dimostrarono maggiore originalità, pan'.lcolarmente que-st’uititna che partito da Dumas, nella sua seconda maniera volge deci-somente al naturalismo preparando Tavveruto di scrittori di ben altro valore, quali Giunterà, Dicenta e Galdois. Tamoyo y Baus risente, come si è detto, deirinflusso di Hugo, Schiller e perfino di Alfieri. Egli scrisse in massima patite tragedie. La più mota è appunto' «Un dramma nuovo» che la nostra compagnia ha presentato al pubblico di Fiume e che verrà recitata pure sui palco-scenici dell’fe'tria, nell’imminente tournée del complessa di pròsa. il lavoro non ha certo eminenti pregi letterari. Ma in fondo cosa è rimasto di tutto il vasto repertorio romantico', ove si escludono alcune opere degli scrittori più rinomati diel secolo scorso? Tutte in7 fatti hanno una spiccata tendenza passionale che trabocca in espres-, sioni enfatiche, non riuscendo quindi ad essere lirismo. Questione . di siile? Non solamente: piuttosto di Sentire. Comunque, in compenso, tante risorse teatrali offre questo lavoro che, ise sfruttate con senso critico, riescono' anche oiggi a commuovere. Perchè, non bisogna dimenticarlo, il vasito pubblico' ama le emozioni forti. E il dramma italiano, consolo di ciò, s'i è prefisso innanzi itutjo di ©trarre il pubblico a teatro ed attraverso una scelta adeguata del suo repertorio, svolgere un’opera educatrice e s chiarificatrice. Solo in questo modo' dai lavori romantici si potrà passare al teatro moderno e fare apprezzare agii spettatori, l’arte pensosa di un Ce-cov, l’analisi acuta di uno Shaw, per giungere agli scrittori contemporanei che trattano delle lotte e delle conquiste delia nostra società. Ritornando alla recita' di «Un dramma muovo» dobbiamo mettere in risalto che la regia di Nereo Scaglia ha saputo sfruttare tutte te .situazioni che il lavoro offriva evitando con cura quegli, accenti che necessariamente oggi ci appaiono melodrammatici. Anzi, special-mente nel secondo atto, ha saputo realizzare 'affetti di una plasticità classica (mi riferisco al dialogo tra i due amanti, in presenza di Shakespeare). Carlo Montini ha interpretato il personaggio principale di Yorick con umanità vivamente sentita. Inoltre nel primo atto ha dato sbri-' glìatezza moderna al dialogo. Angelo Be neid li nella parte di WaJiton è stato incisivo. Ma in questo ruolo che, secondo la logica dei lavori romantici dovrebbe essere negativo, egli ha saputo infondere una sofferenza infima che risponde alla verità della psicologia umana. Raniero Brumini e Gianna Depoli nelle vesti degli amanti Edmondo e Alice sono staiti commoventi e drammatici nello stesso tempo, come i ruoli ie le situazioni stesse esigevano, (particolarmente nel dialogo del secondo atto e nella scena finale del lavoro). Nereo Scaglia ha amiche interpretato la parie di Shakespeare con la dignità che tale person aggio richiede. Inoltre1 hanno, contribuito alla riuscita dello spettacolo le buone prestazioni di Francesco Vittori (Hadtore) ed Ermanno Svara (il buttafuori). La scenografia d.i Ermanno Steli, su uno sfondo grigio., ha da io ottimi contrasti di colore ai movimenti scenici. In definitiva la serata è sfata "oddii-lacemte e restiamo in attesa di muovi ispettacoli del complesso di prosa. Anzi a chiusura di questa corrispondenza rendiamo noto che il dramma italiano sita già preparando un nuovo spettacolo: «Lr signora dalie camelie». Per il dram nra di Dumiais il1 ruolo principale sarà Sostenuto dall’at'rice Diana Torrieri, che verrà espressamente da Roma. Inoltre siamo venuti a conoscenza che il lavoro con ogni probabilità verrà dato non solo a Fiume e in Istria, ma anche a Zagabria e .a Belgrado. Infatti lo spirito di costante riav-vicmament'O tra i due Paesi e lo scambio dei rapporti culturali hanno consentito d:i preparare questa tournée per la Jugoslavia. Superfluo dire che l’attesa è vivissima sia per la motorie'à del dramma che per l’interpretazione dell’illustre .attrice italiana che già il nostro pubblico ha avuto modo di apprezzare. D. P. LA PAROLA DEL MEDICO IL “NEMICO N. Ì7, de! vostro cuore Oltre che «Un dramma nuovo», il Teatro Italiano di Fiume, nella sua prossima tournée in Istria, presenterà pure «11 mulatto» di Langton Hughes. Nella foto: Ada Mascheroni, Vittori ed il piccolo Gasbar-rini, valenti interpreti de «Il mulatto» La media della mortalità oltre i 35 anni d’età nell’Europa in generale è inferiore a quella americana. Lo dimostrano minuziose statistiche condotte da molti autorevoli studiosi ed istituti. Sembrerà strano che sia così a chi sa che il tenore di vita della popolazione d’oltre oceano è, in media, sensibilmente -superiore a quello europeo. Le ragioni fondamentali di questo fenomeno sono convalidate anche dalle statistiche recenti dell’Organizzazione mondiale della sanità, che dimostrano come gli Americani siano più degli altri popoli soggetti alle malattie. Il maggior numero di decessi negli stati Uniti d’America è dovuto a malattie di cuore e relativi disturbi circolatori. Le infermità cardiache hanno causato, infatti, lo scorso anno il 52% dei decessi, vale a dire più di tutto le altre cause di morte messe assieme. GERMANIA 1956 L’ASCESA DEI BARONI KRUPP E LE SPICCIOLE DI CRONACA Pur eas. passante, La le idi- Bonn panoramica prensione del quälte prob! nazionale, menti nel Una scena del famoso film francese «Moulin Rouge» A POLA VARATO IL FESTIVAL CINEMATOGRAFICO 1956 (Dal nostro corrispondente) POLA, marzo — La macchina organizzativa del Festival cinematografico iugoslavo si è messa in moto. Dopo la prima consultazione, tenutasi in gennaio a Zagabria, 11 comitato direttivo si è riunito recentemente a Pola per trattare anche nei dettagli le questioni organizzative di questa manifestazione ormai tradizionale, che in questo anno avrà luogo dal 14 al 25 luglio. Presiedeva la consultazione Franjo Sirola e vi prendevano parte i rappresentanti di varie case cinematografiche come la «Jadran», «Morava», «Kinema» nonché lavoratori dei cinema e alcuni inviati delle associazioni dei produttori. A grandi linee è stato tracciato lo schema che disciplinerà questa rassegna annuale della nostra cinematografia. Saranno proiettati 12 film, uno ogni sera, preceduti da due documenti. Essi sono: «Hanka», «Solaja», «Klisura», «Pje-sma sa kumbare» (La canzone del-la colubrina), «Zie pare» (Cattivo denaro), «Potraga» (La caccia), «Putnici sa Splendida» (I viaggiatori dello Splendid), «Mala Jole» (La poccola Jole), «Opsada» (L’assedio), «Pod sumnjom» (Il sospettato), «Ne okreći se sine» '(Non voltarti, figlio) e «Velika deca» (Grandi ragazzi). Dopo alcune ore di disamina, il Comitato del Festival ha deciso che i premi da assegnarsi alla chiusura della manifestazione, per complessivi 2 milioni e 425 mila dinari, vengano suddivisi come segue: 300 mila al ' soggetto, mezzo milione alla regìa, 250 mila per la migliore fotografia, 150 mila per la scenografia e 200 mila per la musica. Saranno pure premiati con 200 mila dinari il miglior attore e la migliore attrice dell’annata. Alcuni premi minori verrano assegnati alla regia e alla fotografia dei documentari. * Altre questioni concernenti il Festival sono ancora in discussione, quali ad esempio il patronato e la partecipazione di cineasti dal-P0g(gj;o. E’ stato proposto che il Festival si svolgesse sotto l’alto patronato del Presidente Tito, ma la cosa è ancora allo stato di idea. E’ noto invece che all’Arena verranno proiettati alcuni film stranieri in cinemascope e vistavision, mentre altre pellicole in bianco e nero, sempre straniere, troveran- no ospitalità nelle sale cittadine. Inviti sono stati diramati a molti noti «cannoni» della cinematografia mondiale, ma per adesso, sino alla conferma ufficiale, il Comitato è abbottonatissimo. Si sussurra comunuqe che la presenza di noti attori europei costituirà una sorpresa per il pubblico e i turisti che, si crede, affluiranno in grande numero quest’anno nella città dell’Arena. R. FARINA La cronaca politica non è certo avara, panlticolarmlente in queste ultime 'Settimane, di notizie dalla Repubblica Federale Tedesca. Mutamento idi governo nella Westfalia Raniania; elezioni nel Badien-Wur-itenberg; isecieissionie dei liberali dalia maggioranza governativa in campo federale; preoccupazioni di Adenauer di non veder compromessa (a suo parere) la riumfieaiziomie tedesca da un accordò internazionale siili disarmo. ibiiamiemite inite-poliitica ufficia-offre però quella alla com-problema tedesco europeo ed inter-Iindiubbiamentte i muta-■govemo della Renani a Weatfàlia indeboliscono Adenauer, e di conseguenza la slua politica strettamente immobilisjtica su posi-4 zioni preconicleltte. Così carme la convergenza idei liberali di Dehler verso i concetti della politica estera dei isocialidemocraticà tedeschi indica la maggiore possibilità dell’af-fermazionie' nella Germania di Bonn delia inecietseiia d‘i affrontare la questione della riunifiicazione tedesca (problema europeo ed internazionale) fuori degli schemi die! Patto Atlantico ed attraverso negoziati «anche» con d russi. E così le perdite di voti, se non di seggi, da parte del partito democristiano di Adenauer le nelle elezioni del Ba-den-W.urtenlberg possono essere conferma ,della evoluzione dell’elettorato e detU’opiniane pubblica della Germania Federale verso le direttrici di politica esiterà preconizzate e sostenute dal partito socialdemocratico e diai liberali di Dehler. NUOVAMENTE ALLA RIBALTA I KRUPP Una piccola notizia apparsa sui giornali specializzati oi informa che. al difuorì, &e non al di sópra, del problema della riuniificazionle', l’eco-niamia tedesca sta ritrovando le sue strade. Forse le strade già percorse in passato. La mótiziola è quella di un «Piamo Krupp» per l’essislten-za economica ie tecnica al sud-est asiatico e all’Esltremo Orienta». Piano che Alfred Krupp avrebbe elaborato durante il siuo recente viaggio di Studio in Asia. La rinascita industriale dell’eco-namia della Germania Federale, dollaro aiutando, è veramente il maggiore «miracolo» diel dopoguerra ed iuin fenomeno non sempre seguito, .forse, con la dovute attenzione dai paesi che tutto temevamo dalla concorrenza deireconomia germanica. La piccola notizia di cronaca finanziaria siul viaggio e sul Piano Krupp deve perciò turbare i sommi dei gruppi finanziari e dei monopoli internazionali che credevano di aver eliminato, con la sconfitta del nazismo, l’incubo della concorrenza tedesca siui mercati mondiali. 'Infatti oggi a far «Piani» sulla assistenza economica all’Asia non v.i sono più i trusts vittoriosi nella seconda guerra mondiale, non vi è solo il «puntoi quattro» di Truman per le aree depresse ereditato da Eisenhower ma vi è Krupp (ed i 'trusts’, tedeschi) ed il piano che lo stesso Krupp, certo con uin pò di malizia, ha 'definito come «punto quattro e mezzo». Mezzo «punto1» più di quello del piano Truman. Notizia dunque che è qualche cosa di più di una motiziolu dì cronaca e che, forse, più delle notìzie di cronaca politica può essere indicativa sul quadrante di Bonn. Anche perchè conferma che le leggi degli «alleati, oocupatori» contro i monopoli tedeschi hanno fallito fiasco. Fiasco perchè, come tutti i trusts e moinopoili, quelli tedeschi non erano tedeschi ma. internazionali. Anche se in funzione finanziaria ,e politica tedesca. Infatti, in barba alle leggi alleate antitrust, la Holding finanziaria tedesca Mannesman«, nel 1955 ha nuovamente riunito Biotto di sè le quattro grandi società carbonifere che facevano parte, prima della guerra, del Cartello Mannesmann. Così come il gruppo «Hoesch» si è ricostituito ed ha -ripreso i suoi collegamenti con la Mannesman«. Lo stesso dicasi del gruppo «Kloeck-ner» che ha nuovamente riunivi nelle sue mani la maggioranza delle azioni delle socia« ohe erano sue affiliate neiranteiguerr-a in campo carbonifero e metallurgico. Con in più una grande acciaieria a Brenna doitata di un laminatoio gigante. Il discorso vale anche per le Wa-reinigite Stahlwerke» la «Rheinrohr Phoenix», la. «Gelsenkirehenier Bergwerks A.G.», la «August Tyssati Huette», il «Rehiinstahl Konzern», ©oc. ©ce. Di fronte a questa rinascita della concentrazione di capitali nella Germania Federale,, nessuna meraviglia che Alfredo Krupp sia non solo in condizione di compiere «viaggi di iSitudio.» in Asia ma elabori addirittura, un «punto quattro, e mezzo» al quale, bontà s’ua, chiama a collaibonane anche imprese francesi, britanniche ed americane sotto l’egidia di investimenti finanziari della statunitense Export-import Bank. Non per nulla a dicembre la stampa annunciava che il ricevimento offerto nella sua villa dii Huegel dal baronie Bohlen und Halbach (vulgo Krupp) erano convenuti, fra i seicento, inviitelti, i più bei nomi della finanza e della diplomazia europea e di oltre atlantico. Segno che «l’ex criminale di IL CERCHIO DI E. WALLACE — Benissimo. Lei può dirmi tutto quello che vuole, car.i -• ruppe lui, guardando quegli occhi che non si ciis'o- glievano dai suoi. Ma prima che ella potesse ancora parlare, egli le chiuse la bocca con le labra, malgrado le sue energiche ripulse. Quando era entrata in quel salotto, ella aveva notato che, nella parete di faccia, si apriva un largo passaggio ad un locale più interno, chiuso semplicemente da una pesante tenda. Ed era verso quel passaggio che egli, ora, la spingeva, la portava quasi . . . Due volte ella tentò di parlare, ma egli glielo impedì. Ed ora per quanto lottasse contro di lui con la forza della disperazione, non era più in tempo: non poteva più svincolarsi da lui, nè allontanarlo da Quella tenda oltre la quale era il pericolo. I due servi che erano in cucina, abbastanza lontano dal salotto, udirono un urlo straziante e si guardarono allibiti; poi, riscontendosi, si precipitarono nel vestibolo. L’uscio del salotto non era chiuso a chiave: lo spalancarono. Raffaele Willings giaceva al suolo bocconi presso alla tendà, con tre dita della sua lama assira nella schiena; e una giovane donna dalla faccia livida e stravolta, china su di lui, lo fissava con spavento. Uno dei servi tolse il pugnale dalla ferita, al/,ò il suo padrone e lo trasportò fino ad un divano, mentre correva al telefono. Nella sua agitazione, l’uomo che tentava di stagnare il sangue che sgorgava dalla ferita rivolgeva parole conciate contro Anna, la quale non udiva, e se anche lo avesse udito, non avrebbe potuto comprenderlo. Come in sogno ella attraversò il salotto, usci nel vestibolo e poi all’aperto. L’automobile, che lo chauffer aveva lasciata incustodita, era a poca distanza dalla porta. Ella si guardò intorno: non v’era nessuno. Allora ritrovò ad un tratto le sue' energie: saltò al volante, avviò il motore, prese per il viale. Ma un ostacolo le sbarrò la strada. In fondo al viale il cancello di ferro era chiuso. Non v’era tempo da perdere. Fece indietraggiare la vettura e la spinse, con un abbrivo disperato, contro il cancello. Vi fu un rovinio di vetri, uno schianto come se il cancello andasse in pezzi; ed Anna si trovò sulla strada, coi fanali in frantumi, il radiatore schiacciato, i parafanghi contorti . . . Ma-il motore era intatto; ed ella riprese a rotta di collo la sua corsa verso la città. Il portiere non la riconobbe, tanto gli apparve stravolta e diversa. — Non si sente bene, signorina? — le domandò, mentre l’accompagnava all’ascensore. Ella crollò la testa senza rispondere. Quando fu nella sua camera, corse al telefono e diede un numero; e la persona che le rispose udì un racconto còsi strano, incoerente, interrotto da geniti e singhiozzi, da poter solo indovinare che qualche cosa di sinistro era accaduto. — Non ne posso più! — diceva ella piangendo. — Non ne . posso più. Non posso far più nulla. E’ troppo orribile! troppo orribile. Depose il ricevitore. Barcollava, non poteva reggersi più in piedi; nondimeno, cercava di raccogliere le sue forze per non cadere svenuta. Passarono ore ed ore prima che si rimettesse. Aveva appena ritrovato la sua padronanza di sè e un poco della sua bella calma non priva di una punta d’insolenza, allorché verso sera sì vide dinanzi Yale. — Quale onore ... — esclamò freddamente. — Ma non me lo aspettavo. E quel suo amico chi è? E accennò l’uomo che stava dietro a Yale. — Anna Drummond — disse questi solennemente. — Ho an mandato di cattura per voi. — Ancora? — rispose ella, inarcando le sopracciglia. — Ma che debba sempre cadere nelle mani della polizia? E di che cosa mi si accusa, questa volta? ■— Di tentato omicidio — soggiunse Yale — del tentato assassino dell’onorevole Willings. E debbo prevenirvi che, da questo momento, tutto quello che direte può essere raccolto e adoperato come prova contro di voi. L’altro individuo si avanzò e la prese per un braccio. Anna Drummond passò quella motte in una cella del posto di polizia di Marylebone. Quello ohe sia realmente avvenuto, non l’ho ancora capito bene — raccontava Yale all’ispettore Parr, il quale lo stava ad ascoltare a bocca aperta. — Sono arrivato a Oslow Gardens pochi minuti dopo che Willings se ne era andato con la Drummond. I servi di casa non volevano saperne di darmi le informazioni che mi Occorrevano; ma sono ugualmente riuscito a scoprire che la ragazza era stata condotta a una casa di campagna dello stesso Willings. E’ ancora un mistero ohe sia stata lei ad attirarlo laggiù, o se sia stato lui a tenderle un tranello; egli, a quanto dice, ha l’impressione che ella lo abbia seguito piuttosto contro voglia. Allora, io che ho sempre sospettato che la Drummond fosse qualcosa di più di luna semplice addetta al «Cerchio Rosso», corsi subito a Hatfield, e vi arrivai un minuto dopo che ella se ne era andata. E’ fuggita con l’autómobile di Willings, dopo aver sfondato un cancello di ferro, e via! Questa si che si chiama audacia, caro amico. guerra Alfredo Krupp» era tornato ad essere urta potenza nella rinata potenza economica della Germania di Bonn. E siccome la potenza economica innestata Bulla potenza dei Krupp poteva non apparire di buon augurio, i pacifisti per romanticismo cercarono dii esaminare la situazione al lume idi PICCOLE NOTIZIE DI CRONACA VARIA Fra le quali quelle di un «.sondaggio» .dedite©limane pubblica operato dalla radio, di Bonn dalla quale risultava che siu trenta milioni di ascoltatori niella Germania-Federale venti milioni avevano spiccate preferenze plelr le marce militari, fra le quali «Minsk 1943», «Congresso del Partito a Norimberga», «Ingresso a Parigi», «Parata a Lilla 1915», «Entriamo in Francia e Olanda», ecc. eoe., dalle marce del Kaiser a quelle di Hitler. Sintomo non 'incoraggiante. Fu così ohe allora la 'Stampa dei cosidetiti benpensanti di mezza Europa andò alla ricerca di «tranquillità1» non cento nello spinoso problema franco-tedesco della Saar, non nell’«teiuropeilsmo» o nelle alleanze militeri ma nell’arte e nella .cinematografia della Repubblica federale. E ciò in quanto il geniere preferito dal pubblico nei cinema indica, in, via generale, anche le tendenze delltopiniione pubblica di un dato paese. E la critica cinematografica si gettò a corpo morto nell’esame dei film antinazisti della nuova cittie-matagrafia della Germania Federale. «Operazione Walktria,» e «Accadde' il 20 luglio», entrambi sui mancato attentiate! a Hitler; «Cana-ris»; «Il genlsrale del diavolo»; «08-15». Tutti filma antinaziistì ma pacifisti.- isjoioi, diremmo, all’acqua di rose" Film ohe, in Germania, il pubblico va. a vedere traendone sì la conclusione che la guerra scat e,nata da Hitler fù assurda ma non trovando melle opere la dimostrazione delle cause della guerra. Al massimo s'i arriva, come nel «Ultimo atto» di Paibslt (che narra le ultime vicende di Hitler) a far dire al protagonista: «Non bisogna più dire «Jawohl». I nostri guai sono inco- minciati appunto perchè abbiamo detto troppo spesso «jawohl». Ma il film è troncato appunto dove doveva iniziarne un esame critico del militarismo. Un esame critico che dal militarismo hitleriano risalisse ai Krupp, ai trusts- ... ed alle notizie di cronaca- politica e finanziaria che preeleldletteno •— da Weimar a Monaco — la presa di potere di Hitler nel 1933. IN DISCUSSIONE A CAPODISTRIA LA RIFORMA SCOLASTICA Un problema riguardante e alunni e insegnanti, ma che si farà sentire in tutti i settori della nostrd società Marcoledì scorso ha avuto luogo a Capodistria la riunione sindacale degli insegnanti della scuola ottennale. Nel corso della riunione è stato posto in discussione l’argomento «La riforma scolastica». Come si sa, questo è un tema in via di elaborazione e richiederà forse del tempo prima che possa essere definitivamente approvato sia dal governo sloveno che dal governo federale. Comunque una cosa è certa: tale riforma deve estendersi a tutta la Jugoslavia e il raggiungimento della meta, pur essendo essa uguale per tutte le repubbliche, dipende dalle condimeno favorevoli di un dato luogo. Nella relazione del nostro capo gruppo è stato posto poi in evidenza il fatto che la riforma scolastica non è soltanto un problema che deve interessare gli alunni e gli insegnanti, ma un problema che dovrà essere sentito in tutti i settori della nostra società. E’ quindi un problema prima di tutto sociale: la riforma scolastica deriva in sostanza da una legge naturale che tende a por fine ad un vecchio sistema e ad aprire gli orizzonti ad uno nuovo. Anche la società ha bisogno di rieducarsi, e c’è qualche fervente commentatore che cosa dire: «La riforma scolastica non avrà il suo effetto se non si saranno rieducati gli animi». Posto che sia questa una verità; nell’evolversi della nostra società infatti dovrà esiste- re un tipo unico di scuola che possa dare in pari tempo una sufficiente preparazione sia ' all’individuo come cittadino sia allo studente che si impegna a continuare gli studi nel tipo di scuola media da lui preferito. Molti sono infatti i problemi da discutere, ma se è vero che la riforma scolastica deve essere proprio una riforma, c’è da aspettarsi un’evoluzione in tutti i campi della nostra vita sociale ed in special modo nel campo della collaborazione tra famiglia e scuola, problema che sta a cuore a tutti e da cui dipenderà il futuro dei nostri giovani. P. B. Scambi culturali Invitato dalTUniveirsii’à di Zagabria, è stato ospite della capitale croata il prof. Vittore Branca, pno-f estolte di letteratura italiana alla facoltà di lettere deR’UmLversiiità di Padova. Il prof. Branca gode fama di uno dei più profondi conoscitori del Boccaccio. Il suo commento al «Decamerone» ha suscitato molto interesse, consensi e polemiche per la nuova yaluitaizione che esso contiene dell’oipera e deirautore. Al tradizionale giudizio diel «Deoame-rone», che vede in quesifopera una grande raccolta di novellte, egli oppone una. nuova, originale valutazione di quesito capolavoro del ’300. CALEIDOSCOPIO I LA FELICITA’ CONIUGALE Un autista di Manchester è accusato di bigamia e sarà fra poco giudicato dal (tribunale di primo gradò di quella città. Egli ha confessato di aver vissuto per sediici anni, felicemente, con due mogli, trascorrendo metà della settimana con la prima moglie e l’altra metà con la seconda. Dalla prima moglie 'l’autista ha avuto cinque figli e dalla seconda quattro. Ambedue ])e! mogli vorrebbero ohe egli divorziasse con la «rivale», ma l’autista non vuole. «Sano felice in questa maniera.» egli ha detto. Anche le sue famiglie erano felici, ma prima della rivelazione del sorprendane caso. LA CRISI DEGLI ALLOGGI E’ noto che quasi'dappertutto nel mondo la crisi degli alloggi rappresenta un fattore di diffuso disagio, e tuttavia pochi sanno che in Francia c’è della gente ohe rischia addirittura di finire in prigione causa una casa inadeguaia. Ma perchè ciò avvenga è necessaria anche la presenza di un cane. Spiegamoci: .cinquemila franchi, pena la prigione, saranno versati dal proprietario di un cane alla Società per la protezione degli animali. Costui è accusato di non aver fornito al proprio, cane un alloggio comodo. Secondo la legge Grammo t infatti si considera come attivo trattamento non solo il fatto di non assicurare agli animali un nutrimento sufficiente, ma anche un alloggio. Altre statistiche, raccolte per cinque anni in vari Paesi del mondo da alcuni eminenti studiosi della materia sulla vita, sulle assicurazioni sociali e sull’assistenza sanitaria stanno poi ad indicare concordemente che la proporzione delle malattie cardiache delle coronarie varia largamente da un popolo all’altro e che tale proporzione appare collegata alle abitudini alimentari. Le coronarie sono quelle arterie che distribuiscono nutrimento ed energia ai muscoli del cuore e si sa che la maggiore minaccia per 11 cuore consiste nell’accumulazione in quelle arterie di una sostanza simile al grasso, il colesterolo, prodotto dal fegato, elemento basilare dell’organismo che si trova nella maggior parte dei tessuti. L’organismo talvolta produce troppo colesterolo che, non potendo essere disintegrato sufficentemente, va a depositarsi sulle pareti interne delle coronarie, restringendo il passaggio del sangue e impedendo il nutrimento delle cellule dell’arteria stessa. Se un simile processo continua l’arteria può venir ostruita da grumi di sàngue e, siccome i muscoli cardiaci vivono dell’ossigeno e del sangue che giunge sino a loro con le arterie, s’indeboliscono, il che può portare a lungo andare all’arresto del cuore per mancanza d’alimento vitale. Questo genere di male (aterosclerosi, da non confondere con l’arteriosclerosi che è un indurimento delle arterie in seguito a deposito di calcio) facilita i cosidetti «attacchi di cuore». Esperienze compiute accuratamente dagli studiosi hanno portato alla constatazione che l’accumulazione del colesterolo dipende dal genere di dieta che uno usa. L’uso maggiore di grassi animali e vegetali origina i depositi di colesto-rolo nelle coronarie, cioè l’arte-roscherosi. Quindi per guardarsi da questa infermità bisogna osservare normalmente una regola alimentare parca di grassi. Che sia così lo dimostrano studi compiuti in America e in vari Paesi europei. Le statistiche, infatti, ci dicono Che gli Americani consumano circa il doppio di calorie derivanti dai grassi di quelle in Italia. E si noti che se molti Italiani posino più del dovuto, ciò è dovuto al maggiore consumo nel pane e della pasta, ricchi di carbiidrati e non al consumo di grassi, come in apparenza potrebbe sembrare. La mortalità per malattie cardiache degenerative è, negli uomini, meno d’un terzo di quella degli Stati Uniti. Una simile situazione in questo campo si riscontra anche in Gran Bretagna e Spagna. Altre indagini in Norvegia e Svezia portarono alla constatazione che nel primo Paese, occupato dai nazisti e sottoposto a un rigoroso regime alimentare, le malattie delle coronarie diminuirono, mentre nella Svezia neutrale, dove il consumo dei grassi rimase quasi uguale, la diminuzione fu molto minore. Anche studi compiuti in altri Continenti portarono alle medesime conclusioni. I Bantu del Sud Africa, ad esempio, che ricavano soltanto il 15% delle calorie dal consumo dei grassi, hanno ben poco colesterolo nel sangue e, pertanto, la aterosclerosi è quasi sconosciuta. In Giappone, che è il Paese dove notoriamente si consuma meno grassi nel mondo, i casi di aterosclerosi sono pari a. '/10. di quelli in America. Ma nonostante ciò che s’è detto sopra, non bisogna credere che, per garantire il proprio organismo dal pericolo dell’aterosclerosi, basti unicamente ridurre il consumo dei grassi. Anche altri sono i fattori che influiscono maleficamente e molti quesiti al riguardo sono ancora aperti, tuttora oggetto di studi. Fra questi l’attività fisica abituale può esercitare notevoli conseguenze. Ci sono poi differenze individuali, varianti da soggetto a soggetto, come quelle del sesso e dell’ereditarietà, processi anormali dell’organismo, ecc., fattori che non tutti (quelli ereditari, dell’età, del sesso, della costituzione fisica) possono venir modificati dalla dieta. Nemmeno la dieta, nei casi necessari, può essere un mezzo efficace. Non sempre, infatti, una persona può ridurre radicalmente il consumo dei grassi senza pregiudicare la vitalità deli’organismo, pér le cui funzioni normali i grassi sono un nutrimento fondamentale. Una saggia riduzione dei grassi nell’alimentazione è però un consiglio utile. A tale proposito sarà sem-pre bene consultare il medico ad evitare sorprese. Ecco ad esempio una dieta normale, non però assoluta: preferire carnè lessa, alla griglia, arrostita e cotta al forno, invece che fritta poiché nei fritti c’è una sorprendente quantità di grassi, ridurre i sughi e i dolci, mangiare insalata con condimento non esagerato, preferire latte magro e fare uso modesto di burro, che può essere sostituito con profitto e gusto da gelatine, marmellate, miele; per finire, molta frutta, pesce (escluso il tonno in scatola). Moderazione anche con le carni, specialmente quelle suine fresce o insaccate, mentre carne d’agnello, fegato di vitello possono venir consumati senza limitazioni di sorta. P. D. Leg,g,đ& e diffondde La ko&Ua Lotta DOPO VENTICINQUE ANNI LA DIFFUSIONE DELLA TELEVISIONE nel campo industriale e scientifico CINEMA HI Recentemente abbiamo pubblicato qualche notizia sulle prospettive della televisione nel nostro .Paese, f rendo anche degli anticipi sui primi atti che si stanno compiendo a Lubiana e Zagabria in questo campo. Ora vogliamo ampliare alquanto l’argomento, dando un breve sguardo ai progressi realizzati e ai risultati ottenuti nel campo televisivo in genere nel mondo. Già 25 anni fa, quando la television : e^a ataprimissimi passi e incominciava a far intravvedere il suo largo impiego in pratica, i suoi pionieri prevedevano che essa poteva trovare il migliore campo d’azione nell’industria e nelle scienze. Ora invece l’applicazione e la diffusione straordinaria della televisione nel campo dello svago e dell’educazione delle larghe masse del popolo sembra aver oscurato quanto fatto di importante nel campo industriale e scientifico. L’Aviazione si serve ormai della televisione in vari modi. Ad esempio, nei voli di prova degli apparecchi nuovi è possibile sostituire il collaudatore con una camera te- IL GOVERNO MESSICANO ha sospeso la concessione della libertà a Jacques Monnard, l’assassino di Trotzki, facendo inoltrare dal Ministero dellTnterno un ricorso contro la decisione del tribunale che aveva accettato la domanda del Monnard per Tottenimento della libertà sulla parola. UN SINDACATO DEI MILITARI verrà fondato probabilmente in Germania. Un progetto al riguardo è allo studio presso il Ministero della difesa su proposta della Federazione sindacale della Germania occidentale. Pare che la proposta dei sindacati preveda la facoltà per i militari di mettersi persino in sciopero per ottenere aumenti di paga. IL CARNEVALE di Rio de Janeiro è uno dei più famosi del mondo. Non solo per i grandi divertimenti che si organizzano in quell’occasione, ma anche per il numero elevato dei morti che ogni anno infaustano la gioia generale. Quest’anno 31 persone sono perite nei 4 giorni del Carnevale per incidenti ferroviari e automobilistici, risse, congestioni cerebrali dovute al caldo ecc., mentre i feriti sono stati 3.784 vale a dire un morto in più, dello scorso anno, il che starebbe ad indicare — secondo quei giornali — che ci si è divertiti di più. ANCHE IL VATICANO si adegua ai tempi moderni. In una conferenza segreta tenuta recentemente a Roma fra le eminenze grigie si è deciso di cercare la possibilità di raggiungere una collaborazione con i mussulmani per la lotta comune contro . . . l’ateismo. A 2 MILIARDI E 600 MILIONI ammonta la popolazione del mondo. Nel 1940 il nostro globo contava 2 miliardi e 250 milioni di abitanti, nel 1930 2 miliardi e 13 milioni. SU 336 FUMATORI uno di certo muore di cancro polmonare. Lo afferma il dr. Cuyler Hammond, noto Studioso della società americana per la lotta contro il cancro. levisiva. Il pilota, seduto nella cabina di un altro velivolo può governare comodamante e senza alcun inconveniente l’apparecchio in collaudo scrutando lo schermo televisivo, sul quale si -riflettono le immagini di tutto ciò che egli potrebbe vedere di persona trovandosi sull’apparecchio. Non solo in aviazione, ma anche in vari altri campi, la televisione si applica su larga scala. Negli ultimi dieci anni in centinaia e centinaia di fabbriche sono stati installati apparati televisivi per il controllo di fornaci, fonderie, ciminiere e caldaie. La televisione, infatti, può arrivare anche là dove l’uomo non può farlo. Un tecnico che voglia, ad esempio, controllare l’aereazione di una caldaia, non potendolo per la presenza del vapore che gli impedisce la vista, può farlo semplicemente anche in ufficio comodamente seduto a tavolino. La sua persona è sostituita nel posto critico da una camera televisiva speciale, intaccabile dal calore, fornita di una valvola a raggi ultravioletti capace di arrivare anche laddove normalmente l’occhio dell’uomo non è in grado di giungere. Intanto l’addetto a quel servizio, che senza il provvidenziale occhio magico sarebbe costretto ad esporsi di persona, può fare tutto da lontano, magari seduto in poltrona a sorbirsi una tazza di caffè, scomodandosi unicamente a fissare lo schermo televisivo. Ci sono poi anche altri campi, nei quali la televisione svolge compiti di gran lunga più delicati e difficili di quelli prima affidati all’uomo. Ad esempio la protezione dei boschi, in particolare la sorveglianza sugli incendi. Invece di obbligare un boscaiolo a starsene tutto il giorno sulle torrette - osservatori, si applica una telecamera rotante in grado di riprendere incendi sino a 33 chilometri di distanza. Così il boscaiolo siede comodamente nella stazione di controllo dinanzi allo schermo televisivo. Le banche e gli ospedali hanno trovato campi d’applicazione televisiva del tutto pratica. Avviene spesso che il cassiere di una banca debba verificare l’autenticità di una firma. Prima avrebbe semplicemente mandato un inserviente a (RHHIM li mm- — Il Ü Lo scoppio atomico E’ ORMAI QUASI UNA MANIA Quando Gilbert La. Biule scoprì nel 1930 il grande giacimento dì uranio del Gran Lago d’Orso — in Canaidà — dovette penare sei anni per trovare dei finanziatori che prestassero i capitali necessari allo sfruttamento dlei filoni. Nei quattro anni Successivi, l’es'razione andò avanti bene o male finché fu arrestata del tutto nel 1940 a causa della guerra che richiedeva, in qoel-l’epocia, più tritoli che uranio. Ma nel 1942 fu proprio, il corn-fli to a richiedere fortissime quantità di uranio e fu così che una intera popolazione discese in battello il fiume Mackenzie per fondare Fort Radium e sfruttare la miniera di Gilbert La Bine, che fu chiamala il muovo' Eldorado'. La morte che discese su Hiroshima era uranio di Port Radium. Da allora la richiesta mondiale di uranio è andata sempre aumentando: alla febbre dell’oro è seguita la febbre deM’uranio. Ma non è soltanto il desiderio di ricchezza che spinge j cercatori ad esplorare località note ed ignote per scoprire il prezioso elemento: ai tratta anche di un’attrazione di ordine psicologico,che rende l’uranio il più ricercato dei minerali. Esso non è infatti solo unta terribile arma di distruzione, ma è l’elemento base per il funzionamento delle pile atomiche che permettono la trasformazione degli elementi e che in breve metteranno a disposizione delia tecnica enormi quantità di disciplinata energia. L’urain-io stesso si lascia trasformare in isotopi e in elementi .ultra-uranici che trovano impiego nelle più spettacolari applicazioni di fisica nucleare. Sarà l’uranio a consentire la costruzione di aerei stratosferici e la produzione del calore senza carbone o nafta. Se un giorno lasseremo questo pianeta divenuto troppo stretto per noi, ed esploreremo altri mondi, lo dovremo quasi certamente lalTuranto. I 'giacimenti dii uranio sono varie centinaia, ed al momento attuale molte diecine di essi Bono sotto sfruttaménto. Jmporta però trovare sempre nuovi giacimenti, possibilmente più vicini e meno scomodi di quelli attuali del circolo polare, del Kaitanga e diel Madagaskar. Le nazioni hanno Stabilito una vara gara all’uranio. prendere il documento d’identificazione nello speciale reparto, spesso in altro edificio. Servendosi invece della televisione egli non fa altro che telefonare perchè di là gli trasmettano la firma originale, riflessa su un piccolo schermo televisivo sulla scrivania. Una banca newyorkese ha aperto recentemente una nuova filiale che ha richiesto la metà dei vani normali, per simili uffici grazie alta televisione che rende possibile tenere tutta la contabilità presse la centrale. Quasi allo stesso modo anche il chirurgo può sfruttare la televisione in sala operatoria. Egli, durante l’operazione può aver improvvisamente bisogno di consulta-rè una lastra fluorografica o altro materiale del genere per decidere su eventuali varianti dell’operazione stessa. Può farlo semplice-mente richiedendo quanto gli occorre, proiettato sullo schermo televisivo, installato di faccia. Gli apparecchi televisivi nell’industria sono alquanto diversi da quelli adoperati in casa o nei locali pubblici. Ogni unità televisiva, per se stessa, è una rete di emissione — ricezione in miniatura, che non è collegata con le stazioni che emettono notiziari e programmi. Gli apparati televisivi industriali non trasmettono attraverso le onde dell’etere, ma grazie a speciali cavi direttamente collegati alla telecamera ricevente. i .oscnr m mrhi liSifil!'išli M-f-j MÌéIÉ Hi Alcùne tribù dell’ Africa equatoriale amano trastullarsi con un gioco pericolosissimo. Non si tratta, no, di una bomba atomica . .. Questi due, lontano l’uno dall’altro circa 15 piedi, gareggiano nel rimando vicendevole di una bimba ipnotizzata. L’abilità consiste nel rigirare fra le mani un acuminatissimo coltello, sul quale il competitore lancia la bambina, senza che questa s’infilzi o cada a terra. Per quanto grande possa essere però l’abilità della coppia in gara, il divertimento talvolta finisce male. I pronostici, una volta tanto, hanno azzeccato in pieno, almeno per quanto riguarda l’assegnazione del premio «Oscar» alla migliore attrice dell’anno 1955. Anna Magnani, per l’interpretazione avuta nel film «La rosa tatuala» si è guadagnata l’ambito riconoscimento. E questa la prima vòlta che un’attrice italiana ottiene il massimo premio cinematografico ed è quindi comprensibile la gioia della popolarissima Annarella. A Grace Kelly e Marion Brando è stato affidato il compito di distribuire le statuette d’oro. E questa ventottesima edizione della premiazione ha vist o impegnati radio e televisione che hanno dato modo a milioni di cittadini americani di assistere alla grande sevata. Gli altri «Oscar» sono stati distribuiti come segue: Ernest Borg-nine è stato premiato quale migliore attore dell’anno per l’interpretazione avuta nel film «Marty». L’Oscar per il miglior film è andato a «Marty» di Delbert Mann. Per lo stesso film, Delbert Mann ha vinto l’Oscar quale migliore regista. L’Oscar per il miglior film straniero è andato al film giapponese «Samurai». L’Oscar per la migliore attrice non protagonista è stato assegnato a Jo Van Fleet, per il film «La valle dell’Eden». L’Oscar per il migliore attore non protagonista a J. Lemmon per «Mister Roberts». Altri Oscar: a «La rosa tatuata» per la migliore fotografia in bianco nero; a «Caccia al ladro» per la migliore fotografia a colori; a «Marty» per la migliore sceneggiatura; a «Amami o lasciami» per il migliore soggetto; a «Oltre il destino» per il complesso del soggetto e della sceneggiatura; a «La rosa tatuata» per la migliore scenografia di un film in bianco e nero»; a «Picnic» per la migliore scenografia di un film a colori; a «Oklahoma» per la migliore partitura musicale per un film musicale; a «L’amore è una cosa meravigliosa» per la migliore partitura “musicale per un film drammatico o una commedia; alla canzone «Love is a many splendored thing» — musica di Sammy Kahn parole di Paul Francis — per la migliore canzone composta per un film; a «I ponti di Toko-ri» per i migliori effetti speciali. La mancata assegnazione di un premio speciale alla memoria del giovane attore James Dean ha provocato un certo disappunto in molti attori. Com’è noto, Dean aveva interepretato la figura di Caleb nel film «Le valle dell’Eden». Sette mesi fa, però, moriva vittima di un incidente automobilistico. Ancor oggi comunque, negli studios della Warner Bros, continuano a pervenire più lettere indirizzate al giovane attore scomparso che a qualsiasi altra diva del cinema. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile / MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. »JADRAN« Capodistria CAMPIONATO JUGOSLAVO DI CALCIO — I. LEGA CICLISMO PROSEGUE con Partizan e IL CAROSELLO Zvezda protagoniste LA «TROUPE» JUGOSLAVA nella quiete di Abbazia I risultati BSK — Crvena zvezda 1:6 Velež — Vojvodina 1:1 Proleter — Radnički 2:0 Dinamo — Sarajevo 2:0 Željezničar — Zagreb 0:0 Spartak — Budućnost 3:1 Hajduk — Partizan 1:2 LA CLASSIFICA Partizan 17 13 2 2 50:^9 28 Crv. zvezda 17 10 6 1 36:14 26 Radnički 17 8 4 5 38:29 20 Dinamo 17 8 3 6 29:30 19 Sarajevo 17 8 2 7 25:30 18 Velež 17 6 5 6 29:27 17 Spartak 17 6 5 6 28:28 17 Vojvodina 17 4 8 5 33:27 16 Budućnost 17 6 3 8 26:41 15 BSK 17 5 4 8 28:34 14 Hajduk 17 5 3 9 30:31 13 Željezničar 17 4 5 8 20:28 13 Zagreb 17 4 3 10 28:30 11 Proleter 17 5 1 II 25:57 11 LA.FEBBRE DELL'URANIO“ avvince uomini e paesi In questo lavoro di ricerca, una parte di primo piano è riservata ai cercatori individuali, molto più che ai. geologi degli istituti sfatali. Ciò che maggiormente incoraggia i cercatori è il fatto cble un giacimento più o meno, ricco può trovarsi ovunque ed essere rimasto perfettamente inosservato fino ad ora. Infatti i’ geologo percorre i terreni in supefice, e può soltanto cercare idi prevedere ciò che essi nascondono. Perciò le previsioni dei geologi isono un pò come le previsioni idèi 'tempo. Nè sì può richiedere al geologo di eseguire infimi-' ti scavi e isandaggii per vedere cosa si nasconda nelle viscere della terrà. Fortunatamente* 1 i minerali radioattivi possono essere individuati a disianza e im profondità. L’uranio ìs’ì fa sentire a distanza per chi abbia modesta attrezzatura di uno strumento di misura delle radiazioni. Gli strumenti misuratori hanno vari nomi: gam-asoopio, annusa uranio, gazza, contatore Geiger. Sono costituiti da una cassettima che contiene le batterie, il circuito e-lettrico con una o più valvole in miniatura e 11 tubo contatore. Segnalano la radioattività a mezzo di una lancetta o con il lampeggiare dii una lampadina al neon. Il toro impiego non richiede nessuna speciale oanigniziame tecnica. Negli USA vi è un’intera categoria di persone che hanno acquistato per poche diecine di dollari1 un «araniusatore» e lo impiegano dovunque per cercare Turanio. Così sono venuti alla luce numerosi giacimenti, e gli (Scopritori hanno potuto depositare il loro diritto di rinvenimento. Gli istituti di geologia inviano successivamente sul posto "un loro' tecnico con strumenti ancora più sensibili. I popoli anglo-siasisoni hanno un pò la mania dei campeggio unita a quella della ricerca. Non è raro vedere in Inghilterra e in America dei 'cercatori di uranio che esplorano baschi e montagne durante gite le partite di caccia. Con questa ricerca delTurainio fatta un pò sul serio e un pò per gioco la genite incomincia a formarsi le prime nozioni di quella fisica nucleare che ogni giorno di più s'i introduce wel-lésistenza quotidiana. Il Partizan continua imperterrito la sua corsa verso lo scudetto, e non vediamo proprio come la Crvena zvezda, che è l’unica rimasta ancora con qualche speranza, possa precludergli la via al massimo successo. Anche domenica i compagni di Bobek hanno fatto spettacolo in campo, praticando un gioco che raramente si vede sui campi, non solo nostri, ma di tutto il mondo. Basta poi sottolineare che il Partizan ha giocato su un terreno fangoso e" sotto una noiosa pioggerella, per renderci conto della grande forza dello squadrone belgradese. I compagni di Vukas hanno tentato di reagire, buttando nella gara tutte le energie. Ma non sono bastate, perchè Milutinovič e compagni sono riusciti a passare senza difficoltà più nettamente ancora di quello che non indica il punteggio. La grande sorpresa della giornata non ha però nome Partizan, dato che il suo successo era scontato in partenza, ma Proleter. La cenerentola della classifica, che è appena tornata alle gare dopo lunghi mesi di squalifica, dopo aver battuto la domenica precedente la Dinamo, si è presa domenica il lusso di battere/ e senza discussione, il terzo classificato Radnički, e ciò nella sua roccaforte belgradese. Il Proleter ha cosi raggiunto in classifica lo Zagreb e si trova a due soli punti da Hajduk e Železničar. Guarda un pò che proprio la squadra ritenuta da tutti ormai spacciata, sarà invece quella che si salverà! eS continuerà di questo passo la salveza diverrà realtà. La Crvena zvezda, nella speranza di un falso del Partizan, si è gettato allo sbaraglio nell’incontro col BSK, battendolo nettamente con mezza dozzina di gol, che dimostrano la grande prolificità del noto attacco imperniato sui giovani. ma perchè il Bartizan praticava un gioco da faija restare di stucco anche il più esigente dai tecnici. Le azioni si snodavano fluide, semplici, sempre- pericolose -e finivano immancabilmente con tiri verso la porta del pur .bravo Vulič, il quale ha dovuto svolgere una gran mole di lavoro. Nella ripresa l’Hajduk riusciva ;a dimezzare le distanze al 27’ su calcio dii rigore realizzato proprio dal portiere Vulič. Per nulla impressionato, il Partizan ha coabiiniuato ài suo gioco, finendo l’incontro' ini bellezza fra gli applàusi del -generoso pubblico, spa^ latino. Arbitro Guardjančič di Lubiana. Spettatori 13.000. CRVENA ZVEZDA — BSK 6:1 (4:0). — L’ipcanitro stracittadioo di Bici-grado' ha'melaso in mostra una Crvena zvezda forte come non mai, sorretta dia un’ottima difesa e con un’attacco penetrabile e realizzato-re. Il povero Cvetkovič, portiere del BiSK, non ha avuto un solo attimo di riposo per tutti i 90’ di gioco. Mieizza dozzina di volte ha dovuto chinarsi per ritirare dal fondo- della propria rete i palloni, speditivi tre volte- dia Koisltič al 30’, 32’ del- primo tèmpo ed all 11’ della, ripresa ed uria volta da Toplak, al 35’. Il gol delila bandiierin-a per il BSK è staid realizzato- da Antič a sette; minuti dalla fine. Arbitro Epert di Zagabria.. Spettatori 16.000. PROLETER — RADNICKI 2:0 (1:0). — Il Proleter continua a meravigliare. Dopo- la sua vittoria contro la Dinamo, è riuscito oggi ad imporsi diniaspettaitamemte pure sul Radnički, e-biei non è Certo il primo venuto in campionato. Ma quei che più canta, è che la vittoria del Proleter è meritata, frutto di un gioco migliore; più veloce, sbrigativo ed efficace, che ha messo k.o. il Radnički prima, ancora che j due goal fossero slegnati. Conlhinuando di questo passo il Proleter, da tutti ritenuto spacciato, potrà puntare d-ec-isam-ente alla salvezza. Le reti sono State realizzate da Feld al 2’ e Popovič al 19’ dèlia ripresa. Arbitro Varaždinac. Spettatori 25.000. DINAMO — SARAJEVO 2:0 (1:0). — L’iiniconitro è sitato molto duro dal primo alTultìmo minuto. La vii torta della Dinamo, non fa una grinza, perchè frutto di una netta supremazia territoriale e tecnica, concretatasi con i gol- di Prel-èec al 5’ e Sai ali 16’ della ripresa. Arbitra 'Romčevič di Belgrado. Spettatori 13.000. VELEZ — VOJVODINA 1:1 (0:0). — La partita ha avuto, due tempi nettamente Idistjinti.. Nel p-ritao ha dominato la Vojvodina, più tecnica e veloce-, senza riuscire- peraltro- a passare. Nella ripresa la situazione si ,capovolgeva a favore dell’undici tacale. La fine trovava tuttavia le due squadre alla pari. Segnava per primo ili Velež, al 20’ della ripresa con Musa. Quando, ormai tutto shim-hrava deciso., a soli due minuti dalla fine, la Vojvodina riusciva a riportarsi in parità con un goal dà Rajkov. Arbitro Rakovič dii Belgrado'. Spettatori 8.000. ŽELEZNIČAR — ZAGREB 0:0. — Le due- squadre hanno praticato uno stretto gioco- di copertura, preoccupate più a non perdere che a vincere rincontro. Lo Zagreb, specialmente nel primo tempo, è sitato lievemente superiore ai padroni di casa, mom è riuscito però miai a minacciare da vicino la porta di, Vre-bac, ohe è rimasta inviolata sino alla fine. Il risultato di parità soddisfa comunque ambedue le squadre. All’incontro hanno assistito 12.000 spettatori. SPARTAK — BUDUĆNOST 3:1 3:1 (2:1). — Gli; ospiti hanno perso l’occasione di portarsi a casa almeno- il pareggio. Il Budućnost ha svolto, infatti, un maggior volume dì gioco, ma senza il necessario mordente, in specie nieille fasi conclusive. I padroni di casa, invece, pur subendo una certa superiorità territoriale degli ospiti, sono stati più precisi e concreti, sfruttando al amassimo life occasioni favorevoli. Hanno segnato per lo Spartak Ognjanov, Meškov e Petrovič (autogoal), per ill Budućnost Vukčevič (au tog aal). POLA, fine marzo — La bella prestazione di Nevio Valčič, alla Coppa Caldirola a Milano ha riempito di gioia gli appassionati del ciclismo potasi. In verità non è da oggi che il giovanotto di Lavarigo ha saputo accattivarsi le simpatie dei «tifosi» non solo per le numerose affermazioni passate, ma anche per le sue doti di carattere che lo rendono un atleta combattivo e generoso. Per scovare il nostro ciclista, certi di far cosa grata non solo agli sportivi di Pola, abbiano fatto giorni fa una capatina ad Abbazia, dove egli si trova in allenamento collegiale con gli altri corridori scelti per la preparazione, sotto la valente guida di Giovanni Sironi, della rappresentativa jugoslava per la prossima stagione ciclistica internazionale, che fra le altre corse prevede il Giro d’Europa e l’impegnativa Praga—Varsavia. Di buon mattino, sotto un sole abbastanza tiepido abbiamo trovato i ciclisti dinanzi all’albergo che li ospita, mentre stavano preparandosi all’uscita, dopo la quotidiana ora d’insegnamento teorico, tenuta dall’allenatore. Una fantasia di maglie colorate e berretti ci ha accolto vociante allegramente. Ai nostri atleti si mescolano pure i membri della rappresentativa austriaca dilettanti su strada, pure essi in preparazione ad Abbazia. Purtroppo poco è stato il tempo concessoci per intrattenerci con chi ci interessava. Primo a capitarci dinanzi è stato il capodistriano Brajnik, vecchia conoscenza degli sportivi istriani. — Come va Oreste? — Non c’è mata, ora. All’inizio era duro perchè ero privo di qualsiasi allenamento. Piano piano però verrò in forma, questo è certo. Più in la spuntava la faccia sorridente di Valčič che ci viene incontro, interloquendo anzi per primo. — Potevo anche vincere, sai. Mi sentivo quasi certo di poter piantare il primo chiodo della stagione proprio alla Caldirola. Durante la corsa ho operato alcuni strappi che hanno messo lo stomaco in gola a tutti. Poi mi hanno chiuso la strada .. .» Punto e basta. Valčič doveva andarsene al richiamo dell’allenatore. Riusciamo a sapere ancora qualcosa da Ljubič, segretario della Federazione ciclìstica della Jugoslavia. — «Ho accompagnato i nostri rappresentanti a Milano. Valčič ha dimostrato di essere effettivamente il meglio preparato dei nostri. Mi preoccupava un pò il suo travolgente inizio. Credevo proprio non ce la facesse sino alla fine col fiato. Invece ha terminato più indiavolato di prima. Peccato che alla lunga volata il gruppo degli Italiani lo abbia chiuso sistematicamente impedendogli il guizzo sullo striscione d’arrivo. In ogni caso, però siamo tutti soddisfatti dalla sua prestazione. Senza avere al suo fianco validi aiuti ha fatto ancora troppo il nostro «cugno»: s’è guadagnato così il posto in nazionale e non ci sarà nulla1 di strano se quest’anno egli potrà giustamente aspirare ad essere il numero uno della nostra rappresentativa». R. FARINA CALCIO INTERNAZIONALE Portogallo — Turchia 3:1 (1:0) Francia — Austria 3:1 (2:0) Berlino — Vienna 0:2 (0:1) I ZONA I risultati Nova Gorica — Metalac . 1:3 Branik — Odred 0:0 Lokomotiva — Trešnjevka 1:1 Karlovac — Rijeka 0:0 Ljubljana — Split 2:3 Segesta — Šibenik 1:2 Lokomotiva Šibenik Split Rijeka Branik Ljubljana Trešnjevka Odred Segesta Karlovac Metalac N. Gorica 13 9 3 1 36:12 21 13 10 2 1 30:13 21 13 8 1 4 35:16 17 13 8 1 4 35:16 17 23 5 3 5 28:29 13 13 5 3 5 22:24 13 13 3 5 5 22:21 11 13 5 2 6 25:25 11 13 3 4 6 19:26 10 13 2 5 6 15:20 9 13 3 2 8 15:30 8 13 2 0 11 14:58 4 CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO — SERIE A Tutto regolare (o quasi) I risultati Fiorentina — Lanerossi 2:0 Genoa — Pro Patria 3:0 Inter — Sampdoria 7:1 Juventus — Roma 0:0 Lazio — Bologna 2:2 Napoli — Atalanta 0:3 Padova — Novara 2:1 Spai — Milan 0:0 Triestina — Torino 1:0 LA CLASSIFICA Scontata in partenza la vittoria Fiorentina 24 15 9 0 43:12 39 della Dinamo, sul Sarajevo ormai Milan 24 12 6 6 52:31 30 pago del posto tranquillizzante rag- Inter 24 13 3 8 46:26 29 giunto in classifica, e quella dello Spal 24 9 8 7 31:28 26 Spartak sulla Budućnost. Equo il Roma 23 8 9 6 32:29 25 pareggio dei parenti poveri Za- Padova 24 11 3 10 32:32 25 greb e Železničar ed imprevisto Atalanta 24 10 5 9 45:41 25 quello fra Vojvodina e Velež. Sampdoria 24 8 9 7 34:38 25 Dopo la giornata odierma, men- Juventus 24 6 12 6 21:26 24 tre in vetta il campionato sembra Lazio 23 7 9 7 32:29 23 già risolto, la situazione sta diven- Torino 24 9 5 10 30:32 23 tando nuovamente acuta in coda, Genoa 24 9 5 10 37:37 23 dove quattro, e forse più, stanno Lanerossi 24 7 9 9 20:24 23 disperatamente lottando per la sal- Napoli 24 7 8 9 34:35 22 vezza. Triestina 24 7 8 8 16:29 22 Ecco ora dei brevi cenni di cro- Bologna 24 7 5 12 44:43 19 naca sugli incontri. Novara 24 5 9 10 27:32 19 PARTIZAN — HAJDUK 2:1 (2:0). Pro Patria 24 1 6 17 18:70 8 — L’Hajduk, caduto molto m basso FIORENTINA LANEROSSI 2:9 niella classifica, ha sperato forse (0:0). Nel primo tempo la prova per um momento' di poter guada,gn.a-re qualche prezioso punto nieH’in-comltro casalingo -con il «leader» della classifica, Partizan,. Dopo sola 20’ ha dovuto però rassegnarsi, non solamente per i due goals realizzati da Valak e Milutinovič al1 10’ e 20’, dei viòla è stata di tono minore, tanto da permettere al Lanieirosisi di condurre buone azioni e di creare anche qualche situazione da rete. Nella ripresa la fisionomia della partita è mutata completamente. Il Lanenossi ha risentito della, fatica dei primi 45 minuti e la Fiorentina è cresciuta gradatamente sino a dominare. Ecco le due reti: al 54’ Julinho ha effettuato un traversone cble; ha -trovato Primi pronto a -segnare.. La Fiorentina ha raddoppiato al 60’ con Virgili su allungo di Mointuori. GENOA — PRO PATRIA 3:0 (0:0). — La vittoria del Genoa è stata faticosa perchè Ita Pro Patria, applicando' un rigoroso' catenaccio, è riuscito a tenere in scacco i disordini e privi rii efficacia, attacchi rossoblu. Nella ripresa il Gen-oa ha continuato ad attaccare, ma soltanto al 23’ è riuscita ad andare in vantaggio su azione personale del terzino Cardani. Al 37’ seconda rete dei rossoblu segnata da Carapel-lese? A due minuti dalla fine Pi-Stirin ha, inviato in rete u,n,a palla respinta dal palio siu tiro di Frizzi. INTERNAZIONALE — SAMPDORIA — 7:1 (3:1). Netta e meritata vittoria d e'.Tinte r che ha mesto in mostra, su un terreno scivoloso per la pioggia, uni gioco, veloce e a largo respiro, spesso brillante. I blu-cerchialti, subite le prime due reti nel primo quarto d’ora, non si sono persi, ma hanno attaccato e ispiteicato anche occasioni favorevoli. Ecco la sequenza die-i gol: al 5’ Armano, al 15’ Lorenzi, al 36’ Tortur su calcio di rigore per i s-amp-doriani, al 4’ Masisei,, al 58’ ancora Massai, al 70’ Armano, al 72’ Lorenzi e al 75’ Armano su rigore. LAZIO — BOLOGNA 2:2 (2:1). — Due volte iin svantaggio' il Bologna ha meritatamente pareggiato con la Lazio, pur avendo chiuso' i,n passivo il primo tempo-, l!Ta squadra romana ha degnalo dopo soli 7’ con M-uccineliIi. Iil Bologna ha pareggiato ,al 29’ su calcio d’angolo- con Pasciutiti. Appena quattro- minuti dopo la Lazio- si è riportata in vanteggio con Selmassion. Al 57’ si è aivu-to il pareggio' del Bologna con Pivatelli. ATALANTA — NAPOLI 3:0 (1:0). Nel primo tempo 1-e dù-e squadre hanno dato vita a'un gioco veloce, ma- confuso. I portieri, infatti, sono sitati chiamati in causa poche volte e mai in situazioni veramente difficili. Gli ospiti 6ono passati in vantaggio lai 39’ su azione di contropiede: fuga di Bassetto sulla destra, traversone e mischia in area. Su 'tiro dii Lenuz-za, Comaschi ferma con una gamba, ma nel tentativo di allontanare il pallone gli fa oltaleipasSare di poco la, linea di porta. Nella ripresa il Napoli si è disunito -ancora di più, mentre l’Ata-lanta -riusciva a segnare muo-vamen-te al1 33’ su punizione. Due minuti dopo -altra punizione contro il Napoli-: il forte tiro di Bassetto va ad insaccarsi neU’ongolo destro della porta di Fontanssi. PADOVA — NOVARA 2:1 (0:1). — -Su di un terreno pedante e sotto -una pioggia continua- il Padova è riuscito a prevalere proprio allo 'scadere del tempo, dopo aver chiuso la prima parte della gara in 'svantaggio. La vittoria dei locali è stata forse favorito dialTe&piulsiane di Piccioni, per scorrettezze:. La gara è s-talta nel siuo- insieme interessante -e aigoniiisticamente intensa. U Novara ha 'segnato con Arce al 3’. Da iqiuesito momento i padovani hanno assediato l'-area piemontese coji conitiinui, ma infruttiuosi attacchi,. Nella ripresa è continuata l’offensiva patavina, interrotta solo a tratti da qualche contropiede degù ospiti. E al 22’, infine, è arrivata la rete del pareggio, ottenuta in una (confusa mischia nella quale è rimasto infortunato Parodi. Al 44' Piumento ha degnato con un preciso colpo -di tasta la rete della vittoria del Padova. SPAL — MILAN 0:0. — I campioni hanno iniziato con autorità ma hanno subito replicato gli spai" dinii con -ampie manovre, nonostante il -terreno pesante. Sebbene la sfera abbia sfiorato più volte i pali delle porte- opposte, le azioni non hanno avuto realizzazione oon-creia. TRIESTINA — TORINO 1:0 (0:0). — La rete -decisiva è sitata realizzata da Bnigheniti al 1'. I granata hanno contesfato il goal, sostenendo che il centro-av-anti alabardato si era -aggiustata la palla con l'a mano, Gravi irne ertezze si sono verificate niella- retroguardia torinese» mentre Tattacoo triestino ha mancato dii incisività. Da registrare si primo tempo che B-a-cci hia codpito la traversa dopo essersi visto deviare magistralmente da Soldan un violento tiro. Nella ripresa i granata hanno attaccato a lungo, ma la difesa triestina è riuscità a neutralizzare gli sforzi dei torinesi.