ORGANO DELL' UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER EL CIRCONDARIO DELL’ ISTRIA IN QUESTO NUMERO POTRETE LEGGERE: 1. pagina: a) Un compito dell’Unione .degli Italiani b) II genio del male fra le «perle» del «Cavo di via Car vane» c) L’assemiblea annuale della filiale aimdacale alia «Bauxite» d) La preparazione aile assemblée generali dell’UAIS a Capoidistiria. 2. pagina: a) Sulle «espulsioni degli Italian! dalla zona B» b) La Cantina Sociale di Vertemeglia c) Sul ipalazzo Besemghi di Isola. 3. pagina: a) Trieste problema del giorno. to) Neorealismo del cinema italiano. 4. pagina: a) ¡Notizie sportive. Direzione - Redazione - Ammiri. Via Santorio 26 - Capodistria tel. 170 ANNO V, No 229 Capodistria, Limedi II febbraio 1952 5 Din. - 15 LIKE ABBONAMENTI: T. L. T. Zon? Jugoslavs e nella R F. P. J. Airmo din. 250.— sem. din 130.— Sped, in c. c. postale. UN COMPITO IMPORTANTE DELL' UNIOME DEGLI ITALIAN! La Rassegna dell’Unione degli Ita-liani, tenutasi nell’ottobre dell’an-no scorso ha passato in rivista l’atti-vitá positiva da essa svolta nell’ele-vamento dell’attivitá artística - cultúrale tra le larghe masse iavoratri-ci italiane del Circondario, nei penetrare con tale attivitá fino al piü piccoio núcleo di lavoratori, finoi ai piii remoto villaggio, cosí come si prefigge il nostro paese socialista nei campo artístico cultúrale. Noj stiamo edificando il socialismo cioé una vita libera e felice per le masse iavoratrici. In questa lotta, i lavoratori l’uomo ha il ruolo determinante; ne é cioé l’artefice. I nostri lavoratori possono riuscire tanto me-glio riella loro opera creatrice, quan-to piü sono culturalmente elevati quanto piü essi vedono chiaramente é concretamente il’edificazione del-la Jugoslavia socialista con una pro-spettiva socialista, e nello stesso tempo quanto piü essi sanno individuare ed eliminare gli ostacoli che loro si interpongono. i L’attivitá dell’Unione degli Italiani. gli sforzi dei suoi lavoratori artístico cultural! e dei suoi dirigenti non possono essere separati da questi con,-cetti, senza venir meno ai loro com-pjti. L.’attivilá dell’Unione degli Ita-liani come quella di ogni altra orga-nñzzazione veramente populare; ap-partiene interamente ai nostri lavoratori, protesi neU’edificazione socialista e pué assolvere il suo compito solamente in quanto li coadiuva in ció, divenendo un mezzo per raggiungere il fine. Da queste basi dobbiamo partiré, pAeparandoci all’Assemtolea Annuale dell’Unione degli Italiani elaborando il programma di Iavoro futuro, fls-sando cioé i nuovi compiti. La borghesia reazionaria. in ispéele l’italiana, si é sempre servita dello sciovinismo, ’dell’odio nazionale per disgregare i lavoratori, da noi, concretamente, per staccare gli italiani dagli slavi al fine di crearsi le basi per le su mire aggressive contro la Jugoslavia. Essa accentua tale sua opera nefasta, speoialmente oggi auando, do-po i’affermazione del Potere popoiare nei campo económico, dopo l’afferma-zione dei Consigli degli operai e del-la democratizzazione della vita so-ciale da noi le viene tolta vieppiü ogni possibilitá di svalutare ie nostre conquiste e sempre piü sí smascbe-rano le sue menzogne', non restándole aitro che ridurre le proprie specula-zioni alia propaganda sciovinista. Con la propaganda deli’odio ira i popoli, che si esprime nella campagna anti-jugoslava e che tenta di guada-gnare terreno, sfruttando il sano se»-timento nazionale di qualche singólo poco accorto nostro Iavoratore, la reazione clero-fascista degasperiana si sforZa di disgregare l’unitá e la fratellanza dei nostri lavoratori. tenta cioé di colpirli in cié che costituisce la base deil’edifica-zione socialista da noi. Tali tentativi devono essere combatí ut i e respinti come ogni aitro precedente attentato dei nemici di classe alia nostra opera di rafforza-meuto deile conquiste della lotta di liferazione. Su qiuesío íterrienci, ap-punto l’Unione degli Italiani pué e deve assolvefte un compito eíficace', elevando il sano sentimento nazionale degli italiani a sentimento di unitá e fratellanza con le nazionalitá da noi conviventi, cié significa, al sentimento nazionale socialista nella sua es-sen za. No¡ siamo de! buoni Italiani, anzi i migliori italiani, appunto perché siamo innanzitutto socialisti, edifica-tori del socialismo, in cui únicamente pué manifestarsi interamente ogni piü puro sentimento nazionale, sentimento nazionale cioé che non contrasta con gli altri, che non si fa strada offendendo e soffocando gli altri sentimenti nazionali. Se cosí fosse, esso non potrebbe piü essere senti- mento genuino sincero, ma diverreb-be soltanto maschera per naseonde-re l’oppressione nazionale, cosí come ha fatto e fa tuttora il clero-fascismo itaiiano. Dunque italiano si, ma edificatore del socialismo. Questo é il vero pa-triottismo che deve pervadere noi la-voratori di nazionalitá italiana. Sol-tanto un simile sentimento; che ha elevaío ed eleva il nostro Iavoratore a que! ©vello cui dovranno giungere tutti i lavoratori d’Italia — come han-no fatto i lavoratori jugoslavi per ciamcitlllaqe definivamente dal paese l’oppressione e l’arratratezza cioé ai livello di iavoratore libero nell’azione e nei pensiero, pué renderlo padrone dell’idea e dell’edificazione socialista. L’Unione degli Italiani potrá assolvere tale compito se influirá in tale senso ed enérgicamente sulla vita cultúrale dei nostri lavoratori. In cié non bisogna diraenticare le nostre scuole, specialmente le scuole, che prime devono modellare lo spirito dei nostri futuri lavoratori nella fratellanza e nell’Unione fra i nostri popoli fra italiani e slavi, ma sopra-tutto nei sentimento dell’edificazione della nostra patria socialista: la Jugoslavia. 11 buon Iavoro dell’Unione degli Italiani neU’elevazione del sentimento nazionale in senso socialista, nei ren-dere i nostri lavoratori sempre piü orgogliosi deile conquiste della lotta di liberazione e de¡ loro sforzi per l’edificazione socialista assiem® agli altri popoli della Jugoslavia^ dará come frutto I’uiteriore affermazione dei lavoratori italiani in ogni campo della nostra attivitá cultúrale, económica e política socialista, ció che, nello stesso tempo, costituisce un aitro duro colpo ai nostri nemici di classe. L' APPROFONDIMENTO DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA SOCIALISTA I "CONSIGLI DEI PRODUTTOHI" ner la lotta conlro la burocrazia La discussione sui piani sociali ed il discorso del compagno Boris Kidrič Positiv! e negativi nei hilando allO.N.U. Compito di primo piano della delegazione Jugoslava Alla prossima session® dell’Assem-blea fédérale, Il Governo présente,rà i! n.uovo progetto di legge sut comi-tati pioipolarii, che prievedie la costitu-zione diei «Consigli dei produttori» presso glj orgaini dei poiere. Il compagne Kardelj, ipiresidienie dei Cdnsiglio per la Legisilazione e l’ed'ir-fiicaizione dei potere popolare, ha sot-tolineü.to — i,n lunlmtarviisila al «Boir-ba» — il grande sigintficato dei muovi orgatti, affermanido che la coistituzio-ne dei consigli; dei proiduttorii corriis-p'onide aile aspijfazioni dei movimento rivoluzionario linteirnazionale ed ai princiipi marxiisti, essenziali mello svi-luppo delloi Stato Sociialiista, nella ««a fase transitoriia,. Con tl consiiglio dei prodiuttori viene a irafforzarsi aimcor più l’inteirveinto drretto della classe ■lavoratrice nelTamiministrazione délia cosai piuibtoliica.! Compi-ti preci.pui' dlei coinsigli saran-no quellii di prendere décision!, in col-latoorazione coin le assemblée dei co-miitati ipopolairij sud! probleml ecbno-mici, iin partiicolare quel© riiguardanitlIV * 1 * * la suiddiivisioine e T'impiego dei plus-valore dei laivo.ro, inomchè di eseircitare il controllo sulla gestion® d'elle azien-de ecoinomliche. Ai Consigli verranno eletti i raip-presientainiti de] varti 'rami, della pro-duzione, d'aii, lavoiratari lïndustriali agli ar.ti.giani, in proporzione a,l loro apporte) alla société. In pratica, quin-di, i lavoratori 'mdustriali. ch® nella prodiüEton® cccupano il primo posto, avramno la rapprieseintanza. piü forte. II compagino Kardielj ha affermato altresi che i nuovi orgaini imipediran-no lo sviluippo di teindenze burocrati-che, la formazlpne di qiualsiasi grup-po privilegiáito o casta e che garam-ti’ranno ülteriormeinte il potere nelle manj delJe masse Iavoratrici. II com-pagno Kardelj ha imiotiivato la costi-tuizitone dei Consigli dei produttori ooin la neeeisisiitá di ¡poirrie un’osta-colo alia touirocraizia, necessitá inde-rogatoile, visti ¡gli svilupp: riscontraitii nell’URSS, ove" la casta burocrática ha tolto pr atic amiente il potere dalle mani id'ella classe lavoraitrice. LA DISCUSiSIONE SUL PIANO SOCI ALE II compaigno KidrS'C- presidente del Coinsiiigliii Económico del Governo fedérale, ip,arlando ' ad¡ una rliuinione di iraipipiresieintanti degli organi fedierali e Tepubblicainii, che si oceupano dell’e-laboraizione ,dlei piaini social!, ha mies-so ini rilievo, tira l’altno. che nella compilaizione dei pian! sitessi. é essen-zial® assicuraire i fomdi dii occumula-zioine e quelli previisti nei piano so-ciale federal®. Ció per assicurare la realiizzaizione degli otoietitivi chiave ge-nerali, la diifésa nazionale ed ¡il man-tenimeinto dell’attuale ¡standard dli vita. Tutto il resto sará subprdiinato a tali esigenae. I! comipagno KidriiS ha criticato le tenideinize alia dimiinuziome dei fondi Lassemblea annuale della filiale dei S.U.C. alla "BAUXITE" di Umago LE PROSPETTIVE DI BENESSERE DIPEHDONO DAI LAVORATORI Nalla vasta salía dell’ex «Aririgo-nii» di Umago so,no coimveiniulti nei poimerigiggiio di ¡sabato scariso i la-voratori, memibri dei S. U. C., d¡elila «BauxiRe» par temeré rAweWffilfe» ain.r.iuale dalla loro filiale Sinda-oale Ancora in teniuita di Iavoro, giiungemldo a bordo dei 'loro camions, essi isd sono troiva'ti assiema per esaiminare i prableimi sindactatl del loro coíle'ttivo e l’attiviità fino-ra svcllta. I voltii Midi ed abbronzati, le ,ma¡ni ancor maedhiate di pulvisco-lo ros,so, l,e teniute di lliavaro ainch’eis-se.coii cairatltariS'tiiai ,se¡g¡ni rassastri del miineiralie, con/ferivanio alia iri-uniio.ne lun’iimipr,omita inconifoindibile di .serietà, .soleniniltà e compattezza aeisieme. Dliimsrlitilcaiíie per 11 momento le f,atóche de'l lavoiro, la loro ■ atitenzicinie si concenitrava sui problemli che via via il relatare ainldava etsipioinendo co,n la lettura della relazione del Comiítato uscen-te di carica. La reüiaziiome, ne! suo complesiso, è 'stata biuoma. Si puô senz’ailtro af-feirmare che essa ha dato uma vi-sicine suifficentemiente chilar,a dei su cees si ottenu'ti, deile deficenze risiccinitrate e deile prospective future. Quiasto è un i¡nidizli.o positivo che la idórigeiniza sindacale premidie sariamenite in coisiiderazilone il liavo-ro ed i doveri che le deirivano dalla fiiidrucia i,n essa riposta dai lavo raltohi. . Attraivieirso un’ainalisi breve e chiara, priva di ltuoigihi com/uinii, la reilazione iha regístralo i ri®ulta/ti che ccimpendiamo in -siiniteisii: La filíale sí è coisitituita ¡il 14 apiride 1951 coin 40 cirigainiizizati; ora essa ne co,n- ta 180. Friuttuciso è sitaito ill iavoro organdzzEiti.vo, e so'ddiisfalzenite il pa-gamenito dello quota sindaciaii. Di-soreita è' stata pure l’attlvità poli-' ttcar'i’STëSftigiiica, mehitre i .proiblemi ciUlibéraM sono, stati trascuraitd, corne pure l’aiiuto al Uomslgiio opie-raloi. La filiale -hia isvolito anche alitre 'aittività, qiuaili: ro'rgiainizBaaiohie di gîte (Fiume -ed Abbaeiia), la, par-tecj'tpaziiettie allia ginanlde mamifeistn-zione dei 29 niovembire a Bille, !ai raocolita di unia iconisidieiravple somma a favore idei Capcdanno dei Baimlbino, aec. La irelaizione hk poeito pure in buona proisipatrtiva i futari compiti de,lia filiale e della r.iuava dirïigen-za. Innanzii'Utto la msigigiiiore cuira par l’eieivEimeinito ideotogico, culturale e pisicifeGsiionaile delle mae-stnanze, base essenziaile de'l’attvi-tà. Cure parbitcolari dovranoo es-seire preisitate, parailelamenite, a ciô, alla lotita per l’aumento deilla pro-duizione, vale ba dire per il benes-sere di cigni sinigolo, alla reailiz-zaEiioine id'el piano, aH’-aluto al Con-sigliô deiglii clperaii per la soliuziome della iproibleimatica ecoimomiica del-razicnida,, aiMa liotita conitro gli élément,i catild eiî ailla ddfesia degli inieresiai dei stagoM lavoiraitoiri. La d'isauisione si è siviliupipatiai lar-gamante. Molüi, l'avoriatcri sono i,n-¡terveniutii ¡su pro,blêmi conicreti del-roa-ganizzaiziione dsl iliavoro, sul si-S'tetma.idelfe reitrilbiuizionii e, stulllia pro-dutitiivrtà. Il comp. Diminiic ha traitai, o i ccimpitii délia, filiale ed il comp. Fajdiic ailciuini proiblemi or-ganizzativi II diretitoire deill’impre-sia, comp. Peric, ha iililiuiSitrato il ruolo délia direiziome nella collabo- raBione, con il Coinisligliio degli ope-rai, prospectando la neicessita di ihteressare rtaiggiormenite ogni singólo liavoiraitorie aillla. gestione económica deliFímpreis’a. ■ A noime deil C. P. D. ha saluiato ,i prelsieintd il comp. Gomian Autdnio, viivamienlte aippláiUidito. Eglli s,i é soffermaito particolairmenite sulla .necieissiita di elevaré iil livello ided-loigico-ciultiuirale e lé cajpacita pro-feisisiongiii dii ogni ainigoilo p°r met-terOo,. ¿in girado di riisolveire i suoi ccmipiti e d,i lot.íare contro gli agentó d®l .ccminiicrmltmo e dalla re-aziome. ' L’Asseimlbliea ha aipipriovato le de-cisáoini siul Iavoro futuro,. giá tirac-ciiiSoi in linca generale mella rela-zione, e aúlla neDeeaitá dñ sviiiup-paire la letóiuira deilla alampa • di 'risveg.liirire il senso dei risiparmio e della cura per 11 patrimonio popolare,- .sulla viiglilanza contro gli e!e-mrinti nemici e siuU’iaidio da par- > gene alie loirgsiniizziazloni del Fironte popoiare, coimpi',ta¡ guestlultimo che é un preciso dovere di ogni miembro dei S. U. C. Iin conclusión® sono stati eletti i msmbrii ■ del nuoivo Comiitaito - della filiale, idieJila .oommiB'sione, finanEiiairla e 9 delegati ideli’asñeimiblea diistret-luale. I! nüqiyip, Comiítato é, risultato ©coi oóteipeatió;: Sinfccilič Mario-, Peric Liben',o, Pioizzecco Remigio, Riu-pena Josip, Urbaic Josip, Se pié Josip, Ziusiic O. A questi eompagni sipieit.teirá jnritftcire in pirática le deoi-sioni prese cid asisdiouiriare la coatí-nuitá di sviiluppo di Itiüitto- il Iavoro deilíia filiale sásiidaicale della «Baiu-, xi-te». di accum-ulaiziione a favor® d-el papti-colarismo -reputoblicano, richiamando 1’atitenzione suH’.imipoáSiiblilí-tá di aumentare ¡ii ifonidli pagihe a d-ainno degli tniteress! generali della Nazione. A tal® 'proposito ha cdtaito cdinte esempi da seguir® quei collettivi dii lavoiro, che si sono imipeigmati a daré -un mag-giore contributo ai fondi dii accumiu-lazi-one di quello previsto dal piano sociale. Il comipagno Kidrič ha ribadito anche la necessitá di ¡risipetitáre le pro-iponziomi ¡stabilité dalla legge, evitando ¡ntorpretazion! arbitrarle ed eliminando qualsiasi rapipoirto burocríteo, alio sco'po di raggiungere il maggior automatismo possibil® e riducendo al minimo indiispensabile gli ¡intervenu amímlnistirativi. Entro il 1. aprile l’Assemiblea fedérale prenderá in esame i piani sociali repiuibbliicani ® quello fedierale. Nei collettivi di lavoiro continua frattamto la discussione sul piano so-ciàle. I consigli degli operai ed i la-voiratori tutti di-scutono sulla prod-ut-tiviitá del lavoiro, che ancora quà e là difettai, e sul modo di raiggiiumgeire ü mlgliioiri irilsultati. Le fabbriche e le aziende in generale ¡ritr-ovano sempre nuovi me.zzi e Metodi per r.ealiizzare uin maggiore r-endimentó. Casi il Consiiglio degli operai nella fabibrica tes,sile di Duga Resa ha ibro-vato il método per -realiizzare un ri-s-parimio di 29,600.000 din., introducen-do la massima economía nel-l’uso delJe materi® prime e miiigliorando l’or-gaintezazione del Iavoro con uno sfnut-tamento piü razionale della manodo-pera!. ' ’ !l A Jesenice, la discussione sul piano sociale fra le maestramize deile fonderie ha dato soirprendenti risultati. In base ai calco© sulla produtitivitá, i lavoratori di Jesenice hainno consta-tato la ipossitoilitá di raggiungere um’accumiulaiziione di 6,25 din, su ogni didaro del fondo paga (il piano sociale statoil-iva 5,05 diin), mediante ü re-golamiento -del processo produttivo ed eccnomizzando la materia prima,. Si è cors: atata altresi la possitoiFitá di raggiungere, con il massimo imipe-gino 'dii tutti, gli 800 mili-omi di din. pier i fondi di accumulazione. Soltainto il reparto altifomi potra reali azare un rispar,mió del 3' % di cartoom 'k-cKe, vale a dire 40 mii-IIanj di din. aH’smino’ Al di la dei termini «positivo e negativo»; il hilando dei lavori della VI. sessione dell’assemblea gene-rale dell’ONU va giudicato in base ad una analisi dei rapporti di forza nei mondo e deile tendenze che caratterizzano l’attuale momento in-ternazionale. La stiuazione política nei mondo e oggi troppo fluida, le Nazioni IJnite sono un’organizza-zione troppo giovane e i problemi e i rapporti che esistono al di fuori di essa, ad esempio quelli del Medio Oriente e del mondo arabo, ancora troppo numerosi, perché la parte «deliberativa» del Iavoro di una sessione dell’ assemblea generale possa costituire l’unico elemento concreto di giudizio. La sesta sessione deile Nazioni Unite ha affrontato tutta una serie di problemi, alcuni di fondo e altri di carattere margínale. II modo nei quale la maggior parte di essi sono stati affrontati, indipendenternente dalla loro soluzione o meno, ha di-mostrato che l’impedimento maggiore per il loro giusto supePamen-to sta ancora nei fatto che non si sono create le condizioni generali di una fiducia internazionale e che tutte le questioni aperte nei vari settori dello scacchiere internazionale sono soltanto parte integrante di quel debole equilibrio, che si basa oggi sulla forza deile grandi póteme. Típico esempio di ció é la questione dell’ammissione di nuovi membri all’ONU. II contrasto esi-stente tra i grandi riguardo a tale questione ha impedito qualsiasi soluzione: al Consiglio di Sicurezza la tesi accidéntale é stata bloccata dal veto soviético e la tesi soviética é stata bloccata dai voti della maggio-ranza. Intanto quattordici paesi con-tinuano a fare anticamera, con grave pregiudizio per la stessa auto-rita deile Nazioni Unite. Aitro elemento negativo dovuto al contrasto ~tra i grandi é l’elimina-zione dall’ ordine del giorno del co-mitato giuridico della «dichiarazione sui diritti e sui doveri degli stati». L’approvazione di tale dichiarazione sarebbe stato un notevole contributo al rafforzamento delta fiducia nella ptace, in quanto avrebbe espresso in termini giuridici i prin-cipi dei rapporti democratici tra i popoli «che sono una deile principa-li condizioni per la pace ed il cui rispetto é contemporáneamente anche il massimo grado di contribu- to al mantenimento della pace nei mondo». Questo principio, enunciato dal ministro degli Esteri Kardelj, é stato alia base di tutta Vattivitd della delegazione jugoslava, la quale ha svolto un compilo di primo piano nell’afermazione del ruolo dei pic-coli paesi nei massimo consesso internazionale, affermazione che costituisce un elemento político tra i piú importanti dell’ultima sessione del-l’ONU. Sono stati i piccoli paesi a sostenere e a far approvare la co-stituzione di un fondo internazionale per lo sviluppo económico e sacíale per i paesi arretrati, a far approvare la risoluzione definitiva contro il genocidio, la risoluzione sulla questione dell’assistenza ai «ri-fuaiati» e infine la risoluzione che condanna ogni forma di discrimina-zione razziale. E gli esempi potreb-bero continuare. La delegazione jugoslava ha svolto un ruolo di primo piano anche nella denuncia del piü immediato pericolo della pace e nella dimostra-zione di come un piccoio paese deb-ba e possa lottare efficacemente contro la minaccia di tutto un bloc-co di póteme. L’Unione soviética e i suoi satelliti sono rimasti completamente isolati e posti al muro deile loro responsabilitá dalla stragrande maggioranza dei jsepsamta paes\ membri dell’ONU. Significative a questo riguardo sono Vapprovazione della risoluzione jugoslava sulla pressione aggressiva esercitata dai paesi cominformisti, l’approvazione del progetto per la sicurezza collet-tiva e il rigetto del piano di pace presentato da Vishinsky. Di fronte ai fatti, le prroposte del ministro degli esteri soviético per il disarmo e per un patto tra i cinque grandi sono apparse chiaramente per quello che in effetti sono: un espediente propagandístico. Gli avvenimenti dell’ultimo anno e mezzo hanno dimostrato in maniera inequivocabile che tutte le tendenze aggressive trovano nell’ONU il piú formiliabile ostacolo. L’ultima sessione deile Nazioni Unite ha con-fermato ció, ma nello stesso tempo ha dimostrato che esistono ancora nei loro stesso interno tendenze, da una parte monopolistiche e dall’al-tra propagandistiche, che impedisco-no lo svolgimento piú fruttuoso dei lavori, nell’interesse generale del-l’umanitá. Si tratta deile tendenze (Continua in IV. pagina.) La preparazione elle assemblée genera*? dei rremSrri deT (JAIS Interessamento e vigilanza dei frontisti di Capodistria In tutte le basi dell’UAIS di Capodistria é in corso le preparazione alie assemblee annuali dei membri. Ogni sera, nelle sedi, gli iscriti al-l’UAIS si presentano ad uno ad uno per regolafe il pagamento del-■ le quote, ad attestare cioé che, con tale atto — di signifícalo e valore altamente morale — essi si sentono sempre piú attaccati al nostro. Fronte popolare. Nelle sedi deile organizzazioni di base si sono svolte giá alcune ri-unioni preliminari, nelle quali i membri dell’UAIS hanno txattato alcuni problemi di attualitá económica e política della cittadina. Sembra peró che tali riunioni ven-gano sottovalutale dalle dirígeme mi imiiiiiiiiimin ni mu.. i.i.........................................i..mui.mu.. ............................mi.. IL GENIO DEL MALE Ira le «PERLE» del «COVO DI VIA CAVANA» IV U,n episodio che dimostra come le accuse e Le iigmobili calumnie del Si-rotifi contro il v.eiscovo Fog.air trovas-sero crédito anche presso le alte sfe-re del Vaticano è il segmente: Ad una peirsomalitá .gorlziana che niçJU’aâpaho 19-33 venme irlieeviuta iln udiianza dal card. Cario Raffaele Ros-si, capo dalla Coiracistariale, nei suo allogig.io in via Po in. 33 a Roma e che lumegigl-ava le manifestaziomi di viva simipatia e di attaocamerato di cu¡ era cgigetto, da ¡parte dei¡ fedeli, il vescovo Foigar a Trieste, il cardinale lOib'Letté: «Siete voi isicuro che non si, tiratii di una messa in scena, cd anche di¡ ¡persone paigate a quello acopo?». L’,episodio oomiprova iimoltre di quale genere ¡erario ¡le accuse falte al Fogar che a Trieste v,eniva accolto da ap-plsusi alí’usoita déliai cattedrale di S. Giusto, e -portato suite sipai-le dal giovapi cattoliiicii, nei mentiré a Ca-podésitría il suo arrive ¡e la sua pa¡r-terjza venivamo salutati da ¡nútrate salve di- fiachiéti'ii. Questo strano fenomer.o dei¡ due eotremi;, nelie accoglianze ¡del vescovo Foa.br nei du® cen-Ul maggicci idiella sua diócesi, ossia fini Trieste ed In Capodistria ¡deriva,va da «a piamo géniale esobg.itato d¡a¡l Sirc,ti,£ ed attu-rio ,S'accorda col «cavalière» Piero Almeirigoigina (il cui nocente rnessag-tiift dli geirarca fascista nelle vestí di «esul® istriamoi» è risultato nefasto anche a'l varo, nal porto di Nape©, della rnfctocisterna che si è rovesciata di flanco e che porta 11 nome del sito cartiarata P. D. Gamtoini. e del ou ale «cavalière» parlèrent® dlifíusa-mente in seguito) n-onchè d’accordo con gli altri ¡gerarohi caipodistrianl, Morís. Giovanni Sirotti - alias Ivan Sirotic per far aippariire «in-visa» e mal talle-rata dalla popoiazione di Capodistria» la -persona ■ del Fogar. Quel piano conelisijeva nell’acquisto e -nella dlstriibuzione di canitiiinaia di fi'schieitti ai «¡baililla», aii «figl-i della lepai»; alie «piccofe ¿italiane®, icsisia a t.utti gli acolar! di Cap.cidlist¡r.ia in-quadrati nella «GIL», affiinch-é. al co-mEindb ¡dlei ¡loro iisit,r*utt¡0iri ne faces-seno l’uiso piiü Eiibilainte quairedo il -ve-eoevo Fogar vénivia nella cittadiiina. Inut'iLe diire -che qiueste ultime ma-¡nifestazi'oini troviaVano larga eco sui giorinai.ij ¡dii alloira1 mal mentí-a ¿,1 Si-irciTf sí preind-eva cura — ognuin comprende can quanta diligemza e zelo — che esse figurasisero a Roma quali «moti spontainiei eid incontenibili -idiei’.ta popio,1 aziOiise ,q?]p®lcTotrli,aifla ccmitro ¡il vescovo Fciga-r», a djíferenza -SI quell-e dii Triiieste «iinsoeriate artificialmente», auainido non eirano aidldiriittura «págate» daLl’iinteressato. -Ma ¡dove meglii.o r¡!fu¡Isero la ¡perfii-d',a, la diacinestá, la caítiveria eid il genio dei raale iiin cui. ecce-lle il Si-rcitiiié, é stato mell’ondire ¡La trama delta denuncia ipreseintata contro ¡il pro-,pr¡io vescovo, cissia contro mens. Fo-gair, da aLcuinl siuoi cthíiieric!, allevati nei viva-io fascista del Sirotié stesso, cioé nei seminario ¡di Capodistria, denuncia di cu¡i abbiiamo giá parlato trattegigiaindio la figura del r'snnegaío e traditore don Befcar al quale puré come dimostrato, s¡p«tta dii piano di-ri-tto -la .patente di autentica canaglia del noto covo. 'Nell’autuinino del 1946 la compiacen-te Commiissiiione di Epurazione dei fa- scis'.ii — istituita a Tnieste per get-taire la polvere neigl-i oc-chi agiii amtl-fasciisti — f-ece cari-co a don Bek-ar dii¡ quella denuncia ad egi! autora ad-,dusse a sua disco-lipa il fatto cih,e essa «nen è stata la causa dlaterm,inanité de-lia irii-miO'ziciné dal ivescavo Fogar da TriiciCitei». E raed 0' cié -gli dliamo atto. .Pciaseidiia-mio linfaititi l’eip'iisboilarñ.o -della ,p,iü luriida e veochia ca-naiglia vivante fra j prati ¡poliiticaniiii, ed i-n-feitti ¡dli taibe isiciiovinistica istria-ni, il quale si ó vaintata di aver iiníerto il c-plpo ic|íi graizCH al vescovo F-oig-ar at'tiravei'îo ; isiuioi ¡memoriali a S. Ec-c. I. Fcschii, .preifie-tto :dii Pola. II mionEi'iglnore, idi¡ cui p-eir ora ta-ciaim¡o il nomiiinativo, si autoproclama, m un suo toigli-atto da visita del 9. 8. 1932, «icaittolico - 1-táiliiainio puro, puro, puro» (propirlo cosí!) mentir® remide ¡omagg'io al suo vescovo Fogar dalle seguentii -cual¡fiche, fra tante altre idellia istasso -tono: «iindiividuo -ibr-ido, vensipe.il,e, furto® e leiggiero, miegalo-rr.iane, '^nfulato camal'eante». Peir «w toasti saipere aü nostri let-tori che, l¡a .vieicohiia e ¡luriiida canaglia in argomianto diirlgeva, un ¡temipo la stessa «Vita Nueva® c;ui .rlispioindiamo per stougiairida.rla e che i-l medesimo individuo, appunto perché «cattolico-I aliarlo»' tre vbite, opuno», é stato ¡in-sigmiito della ccimmemda della Corona cSTtaliia e del tito-lo d¡i «Cutoi col ario Pontificio». In seguito saranino rorecisiati su quesee colonne non solo ii au® mome e cognome, la sua dimora ed i! fi-uo numero telefoin'iico ma figureran.no anche le sue semibiainze con la riprodu- ziioin-e fotográfica deile apistol-e da lui indiriizizate a¡l fidatb a,mico di Capo-distria. In tal miado alia in-ostra «lurida prosa® di. («braicconiaiii della peinna» sa-irainmo aigg-iunti amohe quq¡ «Iurldi «11-chées». Chiusa atiesta parenitasi, ritorniaroo dal moiatr'o gemíale Siirotií che, -per cat-tiv-airsii sempre ¡p-iü le ¡slimpaitie e fruiré della Inicondiiziianata fiducia del camerata prefetto Ti-anigo, aveva toen ccngegnato un nuevo ipia-no per ren-dere a questo, e iperciió al ifasdismo, un’aLtro seginalato servilgio. E’toene dliir suíbiilfco iperé che in que-sta ctrcoistanzai — a conferma di -q-uanto dice ¡un vecchio proverbio —4 il diavojo av-eva iinsagnato al ¡Siipotié a, fare la ipeintola im¡a non íili icoper-'C,hi¡o. Iintervemiuto ii¡l ¡S'ilnoitiiC a Venezia ad urna iriunione id'ei vesicipvij deile 'Tre Veimeizie, ivi indetta dal 'patriarca di quella cittá card. Pia-ziza, compilo una dettágliiiata relaziome de¡i vari argo¡-menti tr-attati -e ¡deile d-eliberaizlcinii adoittate inel ¡corso della iriiunloine che ¡pc¡i itrasmiise coin¡ pilleo ¡póstale al pr,e-fetto Tiengo. Il códice del Diiriitto -Crinan ic.o fa dfibligo só'tto vincolo di giiiuramento, del rlfio-roso siecre-to a t-uitti i parte-cipan-’.i a tali iriiufríóni. fissnndo anche severe sainizioni eqcilésiast¡iche ¡oer i traagressori. Ma tutt® ció ben p-oco corita,va ¡piar il Slincíiilc, la cuii sfrenata amlbizloin® si prefiEgeva una sola mira: il ipriimciiipato — arciv-esicsviile di Gorlzia ooin ¡ suci dloviziiosi emolu-mientá. Ma, come premesso, il diavolo in questa occaislone non ha. prestato il suo valido afuto al Siriotič fino al biuoin esito delTiimipresa, Iinfattii U pilco, prima di perveinire al destinatario, è passato per le maifi dl elementi sliovein-i ,i qua.©, lo han-no fatto proseguiré solamente diopo aver r'icavatio le i¡iiproidüiziani fotogra-ficihe della reilaz-ione. Tirasmes.se ta© riiproduzioni, attra-verso fiducia,r-i al Papa, l’iinvestitura del ¡Sirotič nei ipiriiinciipato ardivesco-vile tramiointé definitivamente e lui, che per raggiuingerla aveva riiranegato e traidiito la sua stinpie ed il suo san-gue, che a tale -scepo aiveva, ordito tram® e-d -iigno-bilmente cal-utnniatio ü Suo vesoovo e benefatbore, ven-ne con-finatio dal Vaticano in um coinvento nel menüdione idfltalia. Relatiivamienit-e a chi s! é presa cuira di far ri-en,trare il Sirotič itn ¡Capo-diistrla e, ai prii-mii' deli. maggio 1945, -di trastoordairlo in Trieste cion la propria auto ed alle iraigiioml per cuä egli è il e emsig lier e e 1’uomo dr fi-dlüicia del vescovo ßaintim, parleremo im seguito itraitteggiahldo la figura della piiü 'rappreiseintativa fra le auten-ticihe caniaigllie dal «Covo di viia Ca-vamt» ossia d-ello steiSEio moms. Samtin che da a,llora ad oggi sif è servit® e si serve -del genio del male di cui è detato if Srtr-oiič.. mella sua opera di pastare d!ell’anti,cristo. In omi caso ¡riitani-am-o che quanto da noi esposto e documenta-ta sia Piü che suffícente ¡ner di-mostrare anche a «-Vita Nuo-va®, lia quia'ile «non .presta orecch.ip alia nostra lurida prosa,», come a,l Sirotič debiba essere .ne-cecsariiamienitie conferita la patente di genio del male fra le ¡camagüe del predefto «covo». deile basi, alcune deile quali le hanno considerate semplici formalité. Ció spiega il perché ad esempio alla I.. base, gli inviti per le -riunioni sono stati inviati all’ulti-I mo momento, mezz’ora circa prima dell’inizio, cosicche la partecipa-zione dei membri é risultata inferiors alie reali possibüità. In tali riunioni é stata portata a conoscenza deile masse la rela-zione sull’attivitá svolta dal C. F. C. durante lo scorso arino, relazione da cui i membri dell’UAIS hanno potuto apprendere il Iavoro degli organi, del potere popolare citta-dini e da cui sono derívate larghe e fruttuose discussioni su molti problemi di pubblico interesse quali, la canalizzazione, la riparazione deile vie cittadine, l’illuminazione stradale, l’abbellimento dei pa.rchi cittadini, eccproblemi per la cui soluzione tutti i membri del Fronte hanno dimostrato di essere interes-sati e prronti a dare il loro contributo. Le maestranze della fabbrica, «De Langlade» ad esempio, si sono impegnate di reparare, a base di la-voro volontario, la strada che corre lungo l’ediffcio dello stabili-mento. I frontisti di Capodistria hanno esaminato pure la possibüità di allargare le file dell’UAIS con l’iscrizione di nuovi membri, ?m-pegnandosi di lavorare in tal sen-so. In tali riunioni essi hanno dimostrato pure di essere vigilanti nei confronti di quegli elementi che, nell’UAIS e fuori, svolgono attivitá contraria o si lasciano trarre in inganno dagli agenti della reazione e del cóminform. Nelle basi di Bossedraga, s. Pieri, Centro ed altre i cittadini hanno smasche-rato colero che, per i denari di giuda, si sono presi'ati alie spe-culnzioni dei nemici del popolo, ccme ad esempio Riccobon Mar-cello — membro pure lui del’UAIS, recatosi a Trieste a ritirare il pacen della «Befana» organizzata dal C. L. N. sul modello di quelle dei tempi del «duce» — il quale, dato il giusto búasimo dei m.embri del-l’UAIS della sua base che esigono la sua espulsione dall’organizzazio-ne, ha riconosciuto la propria colpa di essersi lasciato abbindolare infantilmente facendo anche il nomo d; chi e del cqme é stato in-dotto ad un tale passo sbagliato. II fatto ha destato una g’ustificata reazione dei frontisti di Capolistria, richiamardoli ad una maggicre vi-güanza, in modo da garantiré che gti agenti dello sciovin>smo — alia stregua della nota Depangher An-tnniettn (la quale, dopo la sue di-missioni dalla scuola di Capodistria, ha trovato súbito impiego, grazm al C. L. N.t a Trieste), dei vari Gravisi, Madonizza e qualche ai-tro, ormai smascherati e come tali invisi alia popoiazione — non possano piü nuocere. Alia stregua del Riccobon, anche Fontanot Valeria, Gerin Amelia, Ganso Antonia ed alcuni altri, si sono lasciati abbindolare per un blanco ed un ñero — come dice un vecchio détio popolare — provocando il biasimo dei concittadini, che nel loro atto vedono un’offesa alia morale ed alia dignitá di chi é membro dell’UAIS e giustamente li hanno redarguiti, mentre hanno condannato ancor piü severamente l’operato di coloro che, come Baccl Giorgio ed altri, si intrufolano nelle file dell’U AIS per svolgere la loro attivitá deleteria. B. A. A PiRANO L’ U.A.I.S. LAVORA Dopo le riunioni di massa degli organ.,zzati, lenutesi alia fine dei mese di gen,nato, somo seguit-e quelle deile donne, cui, nelle tre ¡basi, hanno par-tecipato circa 350 ¡organiazate. I-n queste iriuntomi sono stati tra-t-tati in primo ¡luego proto,lemi riguar-danti l’oirganizzazione deile donne, quale sezioni ¡diel F. P. Come nella riumiome di massa del( fronte, -cosi pure melle riiuimiomi deile donne, è stata prosipettata oh ¡¡aram ente la necessitá ¡di eqgisttere dalle file deU’UAIS vari elementi ¡corninforroiStÁ quali Giur-geivic Giacomo, Dessardo Guido ed altri, ¡come pure altri elementi specu-lat'Ciri ¡che in questi ulitimi tempi a-vevano dei conti da regolare con la giiusírzia, come Benedetti Attilio. Longo Carlo e compari. G© elementi al ser viz lo della reazione son® stati pure essi condamnai! 'in tali riunioni per là loro attivitá ed i loro agenti, in-truíolaitisi nell’UAiI'S, espulsi. Fra es-Sj Benedetti Tarcisio, Petronio Giro-lamo, Zennaro Vanda ed elementi! immorali quali Lucisaino Isolina e Gregorič Angela. In questi gionni awengono con buoni successi i versamemti deile quote sociali e si, sta lavoiraodo altivamente per l’allargam-ento dell’UAIS. Fi-nora i nuovi isc-ritti ammiomtano ad una quarantina. Le commissiioni di candidatura stan-no imtamto lavorando altivamente per la scelta diei ca-ndidati per ie elezioni dei nuovi comttati di base, mentre 1 comitati ¡deile tre basi ¡hanno decisa di imdire una gara di emulazione fra loro. SVLLE'ESPULSIONI DE6LI ITÄLIML BâLLâ ZOHÄ I COOPERATORI DI BUIE RIASSUMONO IL LORO LAVORO Da ben cinque anni la slampa. sciovinista di 'frícete e a liada t aunóla can !e ene re. ski - ' *" secuzicni, ciccili iíaünr.iir 11» divenutír'^rmai iái -íftl jar cre¡'f--tare un accidenta alia gente caer íretta ad escoltarle. E’ ¿overoso r.-ccnoscerlo, ma ¡'origina: de. non. sembra esserc di cas i neg’.i «■„ bienli della mu'ticolore c riultij. -me stampa irredentista c tamo metió fra i suoi regisü del C. L. N. per l’Istria, nonostanto tuitl i V}i-liardi elargiti alio acopo cd esterii al popolo italiano daga (riere ui úell’eraria statale. Un gran serivera si Ja a Tr< ed anche in Italia - ’la eos:, a r.rt -anche oggeilo di csame ■ : ckcoh qovernatívi di Roma «su- av ■ goscioso problema’de i lavorroy-. istriani (naturalmente heU .uiss.mi, basta leggere gil annv.r. ci dcg'i smarrimenti dei documenti di iden-tita — in effetti di queili sostilv.iii a Trieste — apparsi numeresi v.cg'.i ulürtii tempi sul nestro giornale, per sincerar si delta «purezza)> del-Vorigine nazionaie degli mteressati bloccaü in zona U da oltre tre mesi, in seguito al sequestro delle caríe d'ider. . avvenuto ad opera della polizia jugoslava». La voce di prima dónna in a testo coro litúrgico é sostenuta dal solito «Giornale di Trieste». A parte ü fatto che, se fossero veré tute le fandonie, ¡;critte in un lustro dal predetlo foglio, di italiani in zona B non dovrebbero esisterne piú, non si ríes ce a comprendere come la falsificazione (Jci documenti personali (dato che il cambio della carta d'ídenUtá opéralo dal comune di Trieste é chia-ramente illeguie per motivi che non occorre specificare) possa es-aere giusiificuta, non solo, ma nep-pure presa a pretesto per motivi di speculazione política, praprio da coloro che piú degli altri cianchno di iilegalilá commcsse ne’.la «disc-redata zona B». Se il concetto della legalitá non é, come non puó caserío, un’opinicne persónate (anche se il Magnifico Rettore Cammaraia non é dello stésso parere) e se si-mili cov.travvenzioni alio, legge — guale é il caso di coloro cha hanno opéralo la sostituzíone il’.egale dei documenti in alcuni stati del mondo civíle vanno -soggeí Id a' pene fino a 5 anni (fra l’altro anche in Italia), possiamo solíanlo mera-vigilará che tali persona circolino ancora Uber amente neila sampfe e mai troppo «mdlfamata zona B». Al contrario: tdli persone non solo sono rimaste esetfl da pera, mentre, avrsbbero dovelo essere colpite a termini di Icgge, ma potranno riottenere il documento personáis «elle localiU di resider.za dopo una éemplice for-malitá. Se poi alcuni (per la precisione 35) hanno pretérita-,' phittoSto di riottenere il documento neila nos-ira zona, trasferírsi a Trieste, é un fatto che riguarda gil, interés-sati e non certamentc il potare, capolare, dimostratosi tanto magnánimo nei loro confronti da agavólcre il loro trasferimenio relia zana e: •• gloamericana. Screbbe inania valer giustificáre un tarto-. Comarque, ir. cmaggio alia It.gRUú, cha cosí sembra alia a cuas a el avia.-dini dello sáovirdsr.io iPvl.aa. remo che anche nel circcmiafiá deUTslria¡ come in c'gni altro piese civile, e sis tono dele icggi e delle norme che rególe, a !.: vi blica e che ancho (¿a noi cristo:.a degli uffici anegrafici. i r, tali si occupano della tenida dei rcgislri della popolazione. Trascuriamo le solite elncvimv.-zior.i suite pressione cserci’c - v: so gli italiani per «costringerli cd allontanarsi» e le lavóle salle ¡avalóse somme estorte, che lo stssso «Giornale, di Trieste» ha dovuio ri-mangiarsi a denti slretti. Vcrrcm-mo invece ribadire che gli italiani della zona B non solo hanno poca voglia di andarsene, ma che nume-rosi sono i casi di famiglie che, sazie ormai delle ccíclizic» offerié lot o dalla Grande Madre, ritornano o che voglia.no tornareSignificativa a tal proposito una leíícra ái un’«estile» de Geñ£%a scritta a dei parenti di Rola: tiCon le míe cus figlie sono costretta a vivare in una miseria íncredibiíe. La fi.glia maggiore, che conta appena 10 art-ni si áccom.pagna agli tíominí per procurarsi i mezzi di sostehtamen-to. Ora si trova ammaiata e non so proprio che cosa sará di leí. í/íiv marito é rnorto in un incidente sul lavoro ed ancora non lio eltenuto la pensione. La figlia Lüíavn: alcuni giorni fa, é statá fermata da la polizia per gver venduto dei Tifitifi ad una ditta se- ¡icov. -- A Pola avevo una casa ed una fa-miglia .. .» Sarebbc lecito chieclcrsi ora: perché il «Giornale di Trieste« ven scrive un po anche su queste «ine-zien? La risposta ácmigliérébbe al famoso detio della trave e della paghuzza, tanto per mantendrá in termini evangelici. E ció fa parte milioni di éntrate in un anno La giomata di 593 dinari -, Una notevole accumulazione cooperativistica • Prevista I'elettrificazione di Brazzania Si 6 msniuOa ¡rtcer-.smente La III. Azzvmb'ev ..«I'»» la 'anwujcíé ..ílc'i’.a C evo. A;:- ■' '.La. sli P.roduzíc«e «I. Maiggko Üt. ggjiüs. Tale cooperativa v ri á da 470 íaaiLcii? nagli imsi dniransno 1948, nel pe-•riafa d:L ¡piú attacehi contra ;V; ; ijf-cr.-o di parte dell'Unio- S ;v ítii.a. Oggi ia cooperativa c.on.ij 07 ÍLr/a.gl'ie, oon un totale di 219 tcci. Ne! 1050 la cooperativa p::ss : i.-va ana íaperíicie di 240 et-: di l'cinra, mentes ogigi ns pessie- ■tís 3'8 tiítet'i. L'e.r::r,torio vivo delta cooperativa stcixara a 40 capi di boviru, 143 . ptce.i e vis.ri o. ni di irazza. I rap-ptirti tía i ooojpare.tori e non coope-raicri tc.'nn •stati in lónea genérale buci .i, i:ix--Vm:i.o qualche croo ¿so-ki.o cT se'.i.ícismo. Come deJitowlo d2il’£B3cimL'ts.a encuate dello scor-so saino, ad cigni cccipisrsltto-'s veinne ímagmha la piropria econocnia fa-mLlgliár® 'CCinsistanlte in 2000—3000 m.2 €ii ttclrricino, e m 200—300 vita. E’ da ¡riils'vare: pecó, che alcuni ccc.pe-ratpri hanno seguito un .sistema non coniaotoo a que'llo copepalivisitiico traisouranido .in detanminiaiti mioanemti • statgionali, i iéiftjirl della collettivitá pra' atténid'eire alie proprie eso.nom-ia e daninEiggiafflido casi la preduzione so,cíale. II lavoro nel 1951 era oirga-, Miaaa'to in biniigalte e .grtuippi, con il sistema di lavcno ia norma. Bisogna no,:are ciliie, pur »vendo aec:: tato 1’ánítroidluizion.e idelle n5irm;e, i saci, mo'ito speisso non «uravano la qua-liitá dei lavara, ma ,soIb il supera-mmto quantiitativo della -norma, lina conrcciguenza negatirvá di ció si <• siviuta nie-lilia pirciduzicino - ¡risiultaía del 15% imferiare ai previsto in-flusraáo «pare negativamente sul valore dalla gicnnaita lavorat.iiv-a. Per cuanta ccracerns la reapansatailita N.íiri'Oistr’int'c ..ta’1 II * 85!. di 'iiernizie la co-oiperaiiva r,.':’¿:ar.:v. - a 1951 ha rasco! t a 430 q!i ¡3i 5 -.•.rr.cnto, circa 300 qti di v’a'iii .•cí’Ver’.i. ! 711 .q.Vi'di uva, Pitra ICO’ gli 4: verdura, 1500 gli di fitina, c-Hs® 90 gU 4i irutta varía, 21« kg di lana, 280 q i ai óilve (parí a 4460 í-itrí c’ii olio) SSretlotrtri di laíte, circa 6 qli di íorme/ggio, 100 ágnsili, 30 eittolitri di grappa, eco., cota un redld.ito loado di 16.482.488 -diiHEiri. I lavorl di ínvestimento pre-v:is;':i ne-li’.an'no 1951 seno riiati por-tafti a líemnV.ne ai 100%, -can ia'co-strujz'ane -di nr.-a iS-talla par Tai.l-eva-msn'.o dei iS-uini, di 4 quartíe-ni per a-bittazionie -a Bi-azania e in S-tan-zi-a R-as-s-a, ¡per una isipeaa vcomipl-es-siva di 2.300.000 dinari. •Il punto p-iú dabo-te n-ei lavoro dei C-: ¡asíglio- id.i aínimii-niatrazione è con--nella manc-ata i.emtpe-siii'va Si&.ul ese-euzi-rn-e- di quain-to discu-sso' e da-i ¡c.n ato. Un’, aitr-a ntsnc-.:iza l’aver trascûr-ato. c-ompletamente' l’el-eva-mento- culturale dsi so-ci, i quali non "sono ,;..i girad-o di di-vulgara gi-usta-nunte i pininc'ipi -e. i fiai id-el eo-c-pe-r-aitiviÊ-mo. U-na visicine più compléta dei suc-ce&sl rag-giuinii dal’a cc-oipeira-tiva «I. Msg-g,ia» è data dalla dira di 16 milioni di «nitrate. Guardarndo ail-l’av-vemir-e, e-d al futur:) progresse! délia ccoflpatoiiva, -sono stati aoceutomutf nei v.aini ' foinidii co-o-pera'tiviatici 3.473.988 làiiniari, pieir nu-ovi acquis-ti e mu-oive ic-ostiruzicni ne-U’aimbiito délia cooparoitiiva. s-tess-a. Oiitae 8 milio- ni v-eirranno q-uesifamino dts-tri-buiti ai isö-cii in ¡base- alle gtomate lavora- t.uve effetíuete, ¡il ¡cui valor-e ammo-n-ta a -din. 593 Inqlusi in queisit-o importo 130 din. ¡di bu-oni (Sitiiröo-klivi. Su deLilberazione deU’Asisemibiea é afeito dispasto di etiítaider-e la «let-trii'.icazian-e a Braaz-ania, e di co-s'tnuire -una moderna atolla par l’a-1-levamcnito- degli ovini. A-ll’Assem-bl-e-a i ic-coiparato-ri hanno constátalo ¡con sodd.'Bfaizíone i ¡risuüta/ti raig-g-iu-nti, superioirli sia -per qualitá che per quantátá -al settoir-e privato. Es-si si sono- imipag-nati di inca-mmi-n-arsi apedU/c-m-eiri'tie ¡con il nuio-vo piano e-conomic-o sulla vía del pragresso. A preislieideire la -cooperativa, é stato nuo-vame irte lefetto 11 co-m-paig-no Peir-n-ic Mario. A. M. La Cantina Sociale di Verteneglio iniiv.vduale per lUnv-emtari-o- z-cic nfco e -par gli -atiiirieizzi e maachine dcbb'am-o -dire che qus-sta non era snn tila da -tu i i i saci. Gli- ¡add-síti al 'beiíl ic.-m-e, Skcf, -Rotta- e Undone, non -¿i'simpegnavano a do-veire i ]ciro GCipáii'.V.i. V-i,ce vi:: ¡sa Mcagom Mattieq, ber.-.i-é -a.lzi£,noi t-ura -cea -cimbre il bestiame e oil c-ofeeirhpo rls'-parmia ■ farc-grgio. ,Sulla -strada che- ibriuaciamente de-viia ida VenfenegUn peir" pcir-tairci .-verso Vilil-anovia, tira case -e .ciais-u-po-le e -Ctrtibia'nicheiggia il calse-gg-iato della Cantónia. Sacíale- di Verteneglio. Nei-lo sipiazzo antiistantie ferro intensa Topera- -di al-ouni oparai che carica-no- -le bcitti- d-i vino-. Eot'U, pompe, -pres-se, l'opera t-u-tia c ,so-r-ta ancor-a diuramte ,1a veochia Austria, ma é diventalta «tosíale nel 1923, a-d iniztativa di una cin-qiuan--tinia -di ccntaidini che, riuni-ti i loro -rispar-mi, l’hanno acquistata per -cnintrapiporsi -alio sfrutta-me-n,' o dei v-ecohi | gr-ossisti' -del vino. Esrsa -ha lOoinitimuato la 'Siu-a opera simo a.:i og-•gí -nc-n-óisitanite ii. momento critica ,d-e-l 1934 quan-do i soci, h-anno dov-u--to -daré -nuowamente fend-o ai pro-.prl ri-sparmi per mantenerla in vita. LTiann-o saivata, so.no riiu-solti a i-n--franig'ere le -continué cuídate del capital ismo, atiir-avenso um irigido ri-isparmio e .To'l'tima kfvórazion? d-el -vino, Ja cui qualitá é i ns upe rabile -cid ha ínutitato un premio di settan-ii-amila j-ugol-ire conferí,t-o nal 1940 alia cantina dal Pote-re pcpola.r-e. -N-ei lung-o icaseigigiato -s-uil-a strada per Villiano-va non affluise-o-no- solo i pro-dotiti- -d-eill-e cinq-ue ¡de-cine di -soci, ma Aio.lto piú grande è il numero dei c-o-n-tadimi, neila m-aggior paute appartetaentl -al ce:to piú pavero», che co-nferisicon-o alia cantina 1 iprcpri pro'd-oitt-i per una coniíiace-n-te 1 a,vo-raizlioine che si è se-mpre di-mo-strata, a quanto di-cono g-li ste-s-si iccoferitcirLialTalitieiziza deillie eisigenze. Proprito neii ccinfro-nlti di quieisti -conferitori, come -anche -nei confron-líi dei ¡so-ci s-tessi si rivela i-1 fu-nzio--n-ame-nlto isocia-le d-ella cantina. En-(trsmbi pagano, sen-za ale-una idit'fe-¡ne.nBa, -un’aififi-tto di 3 -din. ai quíntale di uva data in lavorazion-e e se tale importo non copre le s-pe-s-e che ila cantina sostiene -per la la-voiriaEio-ne, aliara Te-c-c-edenza viene detrat-ita, pr-oporzi-onalm-ente ai quan'tit-afi-•vi 'Conifer'iti, daig-l-i iimp-orti otte-núti -con ia venidita del vino Che La can-rtinla lavara -per co-nt-o dei soci e cohíeritciri oppu-re viene da quesl’i pegata aiTatto del ri-ti-TO del loro vino. Que sie sono lutte le spese che’ i 53 soci -e i 164 conferitori hanno doyuto sas-teniere «el 1951. Co-sl è da s-emp-r-e. oh # nostHmtgMcoltorS ¡ lavori deüa campagna a Strugnano e a Daila A ri-SEl-iirie- in questi giorni i-1 cer-chio ide-l-le -colliiné int-c;r-no' a Stru-ignr.-n::, questo anfiteatro naturale che ¡i-mita Torizzo-iit-e, ei assiste a i:mo -spetta-qq-Io -augg.eisiiv-o. Una feista -tí: cc-kiri s-i nivorsa giü di baliza in briza metitemldo ¡nél-Tari.a luna neta -che xireia.ranuncia ¡la primavera inci-ipio-nte. 11 ¡diisegno- degli -albeiri s.i sta-igín s.omipoe oíste ©cairo ¡il cielo, ma ii mpr-mcrio d;i un -s-olitario ruscello O'ipAáo -g'Lá c-lLa bella -s-tag-ioine. Le figure curve nei esmpi -dípa-nanj un a::::!-, r. d.-vanü : case tucati tii.-.cJli i-JV'-j.Tli-OdcL'HO c-'l Sü'¡2, Up centadino ci ha falto un «e-.stn di saLu-io e -si-Emo andei i a se-i!. r-ci su! cig-’.-io del campo- che sta-va z -do. Cosí atablara» preso a pallare u:i lavori neila c-acnpagna. Adesso -si prepara la teirra- cha d -vrá ac-cc-gliere a pirimavera la pig-ntin-e d: pemodo-ri, nielanzane e popa: -ni, erta-ggi giá semina-ti nei c:- :li «1-etti» a vetri. I .primi a ns-oiere -sar&n-no i pc-modori del tipo Rrivonna, per l’industria ccnserviera loica-le, circa ¡un mese dopo verran-no su anche queili dsstinati alio c-sporta-Ttonie, -piú grossi e piú suc--cc-si. Me>ntre per i fagióli, ic pata-,, -le : ¡1 gra-nolurco la semina aivviene p!ü ta.rdi, .i pise! 1 i cono giá nati e .nvi lua-ghi ai riparo della bora forma,no un tie-nairo iappeit-o .ve«de. tío 1-1 piú típico e rinamató piro ■doitio orí-cfr,U't't3COil-o é a St-rugna-no ii í. 'igavan-e. I fra-goiani van-no pian-taü tíi cuesto -tempo. Tra un filare e iVtro di piante viene lasciaío -uno eptiaia Ie'd da consentiré -la coitiva-ziona dei fagiol.i. 11 primo a,riño pon a-i rc-ma-igeno fragoil-oini, ma fagioli. Ce 1 saeo-ndaf'anin-o- i friaigoloni si al- langa-no, oocupano il vuofo .tra una pi-a-nta -e -un’aMira e dainno- ,il frutto. Sará eosi. ancora per una sta.gione, imfirje ¡bijcginierá ricpaiinciare di nuOvo il ciclo.. Gli or'ta;g;gi, ci se no accorge a-lla prima* c-cchiata, ¡f-orlmsino i-l grossd dalla iprc-duzione -agficol-a lócale. • L’acquetetito ch-e- attraversa S-tru-gna'no ha un -valore -determinante. Infatti'T-cpn lunghi tubi di gamma,, i icaut-a-dini strug-na-nesi -ri-sacon-o &d irrigare a vclostá i loro- ca-mpi. U-na vc-ita c.-rj-h-e i fruítoti era-no -SvilupipEitisui-mi. Ma ia carecuza di -sc-Ifato -di raime durante la guerra ha consoratito a sv-ariate mála-ttia di falcidiarli: P-eir riport-arli alTan-tico isiví'iupipo, ccccrre tuítal urTopera di riacovo. E a-ugurabile ¡cite quest'o--pera si inihra-preinida- al piú pr-eato. I fi'utti, -non si- fairábbsro attendefe: ba-sti pensare ch-e la distribuzion-e stráfi-r-diniári-a -di 'S-clliaito di ram-e-, -ef-fettu-ata Tanno scorso dalla cooperativa agrjcoiia 1-oicale, ha registra--to sugil ulivi ¡un nctevoie profitto. II ncistro bravo agr.iooltone mette u-na pausa- nel suo -raoco-nto e aocen-d'iamo 1-e sAganefte. Quan-cto ripre-n-de .a parteare, le -pio-g-gie e le s'iocitá, il caldo e il fr-edd-o -prend-o-no 11 suo int-eresse. Il -gio-cd alterno delle sia-gicinii -eiglii -ce lo fa ¡¡riivdverie da'vanti con efific-aic-e semplicitá. I quairti di luna, i -seg-ni de-1 ve-nto che i-1 ean-fadimo é uso ad interpretare sem--bra.no -u'n-a serta di calcoli ccnipli-cEiti ed así.rusi, -ma in fondo, rivela-no la a-ntica, pro-v-’ahb'iaie saggezza, il -buc-n sonso dei lavoratori della térra. della loro lógica, della stessa logice. per cui anche Vufficio anagra-fe c!i Trieste ha compiuto Villega-U!á delta sostituzíone dei docu-ms'nti (senza voler add.entrará in iuiti gli altri ímbrogli combinait live spepi eláioriali, su ordine del-l’isirianca podesta di Trieste) e per. ,cui il fronte cartaceo sciovinista, iiîestino continuera a scrivere, o raeglio a ripetere, ció che da anni a !... : -.la parte ha impegnato ton-nellate di piembo e fiumi d’inchi-osl.ro, frutti di danaro mal speso. B. A. Il cielo e il mare son-o. di un az--zurro nítido, intenso, una cupola ninfea -ch-e -si -perde lo-n tano, die tro Btiiè -e mccminicLa a poche décima di paas-i nel galio minusoolo, ai pieidi -dei de-clivi, del-le case, d-ei silos di Dalla -abbarbiicati -sulla cost-a b-attu-¡ta dal sole ch’è già primaveri-le. Lomtan-o, oltife ¡il mare, i CEppu-ciai ’ -ba-sisi ¡e blanchi di- n-eve del-le Alpi mandano il loro scintillante river-bero, iu-nico- tes;:mono dell’inverno id-egit astir-ano-m'i ch-e per noi, quag--giù,' è primaveira di sole, del-le pri-,me- gemme ,del gra-no verdegigiant-e, tra il bte-ncone lucente d-ella eo-Sta. Oltre i bc-ssi verdi delTorto, alcuni ib-uo'i pigri e soleoni s’awan'-za.n-o ronéo Tabbeiveir-at-aio délia st.rada. Int-crno il silenzio agreste, interro-tto de-.l v-er-so- -mon-otoino délié ga-lline ne-1 cortile e -dal ritmico rin-tocco délia zappa -di Guerrino c-he si sproi'-on-dla- n-ella terra an-cor u-mida per rinyigcirire il suo colore x-oESo rtime, - sbiadito da'l r.Lpsso ■ in-var-n-ail-e. Tra if ver-dé chiaro. degli ulivi già si es.lcind-e un passa di terra fresea rossegig-ia.ntie, -dove le zo-ll-e luce-nti seno sco-mpanse fra-ntuma-te dagü afeuzzi d-e-nü dei rastrelio. I cooperatari di Daiil-a- na-nn-o fatto la prima semina deLTanno 1952. iSo-tfo la giro-sisa- ooltre ¡di humiu-s ri-posano i piisiïl-li. T-r-a non. po-co .spunteranno 1-e piantine pri-ma timide, po.i- irrcmipeniti, tra i gr-a-ni' di terra. Guerrino e il suo- compagne ' -ZEippano con foga irruente. E’ un et-tano e mèz:z-o- -di terra ch-e s.ta lor-o idinanzi, n-ella quale eintirieiranino tra quialche giiomn-o ¡lie- pait-alte. «,ln .aprilie avr-emo- già ¡i piseill-i e in -giugno le ¡patate — -dice Rodrigo-una -simpaitica ilg-ura di méridionale — e -n-eiss-uno- s’immaigina qiuanto frut-tan-o que-siti predotti. Son-o milio-■•ni r'icaivati nel 1951. Attrettanto ispeiü-am-o per queBt’anno)). Mentre il sole è allô zénith, la--sciamo Daila -e il suo- mare con un •¡.ugurio di buo-na fortuna ps,r tutti ,i cooperatori. B. M. L’opara ¡dei 5S so-ci, de-lia- direziío-n¡e i-n piart-ilco¡lare, si é dimos-tra-ta benéfica in quest-o q-uasi tr-enitennio delT-esisteruza delite cantina come ente Batíale, pe¡r i sacrifiici ch¡é eslsi hanno sopporta-to- peir t-e-nenl'a in -pie-di, per il rileivia¡nite laivoro gratuito «seguito ida ilo,ro .par ¡con-to della cain-tina steis-sa. Pero ne-lie condizio^ ni ¡attualli, creíate -dalla rivoluizione popolane, in ou¡i ,si tenid-e ad aill-ar-gare al mas,simo i-1 ¡no-stro cooperativismo, non poissiamo passaire sot-to silenzio un- cento ccms-arvaitoirismo dei soci — s-opratutto dei d'itrigerxtí — co-n'sástente ne-l.To-st'inat-eaza a no-n volea; m-o'difi-oare le diispo-sizioni dello sitatuto che limitano i-1 numero dei s-o-ci, pnaticameinite al mum-ero dei .soci fcinidatori. Ció non torna a beneficia -dellla canfina poi-ché non creando e-ssia de-i- foTndi propri e nom esse-ndo gli att-uali soici in grado di conferir ¡ruuovi capita-li, la cantina non soil.o- -non p,uó .a-l'largars'i, -mía non puó nerremeno rin-novaire i propri impi-anti ¡che sono soggetti a deterio-rEjmento. Con i veirsamenti di nuovi soci -sareibbe risolto una parte del problema. L’-ammortizzazione do-vre-bbe essere comunq-ue intro-dot-ta, ¡dopo laiperta la pasisibilütá a n-uove -per-sonie di a-ssociarsi a,lila cantina. Co,n il fo-n-do d’ammortamento il problema ¡del rinnevo sarebbe in gran -pairt-e risólíto. A rigu'airldo delT|ass:un!zLone dei nu-o'vi ¡saci, noi iccmprendia-mo anche il ragionam-ento de-i soci attua-li: i loro versamenti fatti nel ’23’ e neil ’34 s-u-per-an-o i-n valore qualsia-ai qu-olta -ch-e ogigi, s-econdo i nuovi -pri-n-cipi, si ipofre-bbe stabilir-e per i nuovi isoicü. M¡a non é detto che in questo caso si debba a-pplicare il quEirto -tipo dá -cooperativa n-ella quale tutti i so-ci sono pairificati. E--siston-o gli ailtr-i ¡tre tipi.. Si puó, ad -eis-eimpio-, va-lult-arie il valore a-ttuale, -a prezzi oommerclaH, ¡di -tutti i ben.i delta cantina e in base a questo sta-bilire il valore att¡ual-e id’e-lila q-uo-ta dei -scci fonda-t-o-ri. GLi -eveintuali u-itili e l'jmporto delTeve-ntuale 1-i-quiidaaiome, che -cre-diamo n-cn av-ve-nrá nrtai, si distribuir-anno in pro-pairzione -alia quofia versaba: queliia deii soci fonldaitoiri ¡ad esempio 100 mila idinari e quella de-i soci nuovi 1000. Inversamente proporaionate a tál-e importo dovretibe -essere la qiuota di ammortamento a carico ide.i is-oci foinidat-ori ¡ad esempio, 100 -de-i coinf-eiritori. Qui la posiaio-n-e pri-v.ileigiiata dieii soci fonida-tcir-i tro-v-e-rebibe pratioa Eitibua-zionie. Per coinclu-diere, acicenneir-emo ad un altro argoimento comcernent-e la cantina os-siá a que!,lo delle tasse. La cantina- ha av-uto -un a'didsbito, di ¡cui ¡ora ci s-fugge la misura, ma che coimiun-que era ¡superi-ore agli unici pr-cive-nti tasisabili: l’affitto del mu-Sino e diellia can-tinia aUla- «Vino-ex-pcinta». Beir dll resto, -secoindo qiu-an-ito noi Elbibiamo potiuto constatare, La oantiima non r-eializza U'tii-M e oig-ni itaisisa -dovreb'be gravare i s-c-ci ie ,i ¡ccnf-eritciri ch-e giá, come produttam indiividiua.il, l’hanno paga-ta. Ora id-civreibb-ero -pagarla nuo-va-mEnte per 11 isemiplice motivo che non -hanno ia- proipria cantina e i propri attrezizi e devo.no conferiré l’uva in lavonazi-o-ne alia cantina soicialev ¡La tasisia isiui ipo-verí la chia-meremo. La sezione finanziaria do-vrebbe riv-edere tale posizione. ‘Masi a-dldiotro- abibieimo sc-cer.Ea-to -su quiestr: cc.IcoMie -alio st-ato d‘i irtau-r-ia, d!i -t/rascuratezza e dl no-us-Eante ¡tpdnCiizia in ©ui era stoto iircivE-lo da -una cc-mm:B.:s:iain,e di ccinfroilo igien,iro il piu grsinde e maesteso ca-soigE: ia-to di Iso-ia dTsf-ria, cissia il manumieraialis palaizzo dei Bes-e-mg-hi. Da iriEisponisaronifa -di tale stato di c-os-e, c-om-e aillora -abbiam-o amjpia-ment« diimoistrat-o e corfefirovalo, risale ai .suo.i acaupaitori, cioe al par- D palazzo Besenghi di Isola. Sconcio che richiede urgenti misure di sislemazione L AFFRESCO DELLA SALA DET ERIORATO DALL’ACQUA CHE VI PENETRA DAL TE TT (J roco dan -D-sigri e agli -alitri* pre-ti. che, guaioza-ndo iv,i -nielle iramo-nidiizi-e e nella, spoincizia, amaiio autodefinirsi gli «un'i'ci -fiair-i iumin-oist de,lia foimi-1-lenaria oiviltà» qui da noi. Filin da alliera noi- abtiamo richiia-maitio Tintiereasameinito die gl i origami ca-mpeiten'ü aififi-nchè venigia eliminato anche per im-ai'.iivi di ig-ierne, toile -sauniciià ned c-euiLro del-la opeir-o-sa ed i-Ddust-r-e ciOtedina -eid affine,hé lo st-ciric-p- eid Jmponmte cidiifi-cio che, al pari di ogn.i altro b-ene brma parie -dei pati-imcmi - de! popolo, verig-a -sdlibiito -Eid -un use a.d esso confECEint-e ossia qüale sede di lima p!ù iEitiliuzicini cuHurali. Il nrisiiro appello, che in-terpretava ed ssprionev-a -co-ncretiamente la vo-lo-ratà «d i dasidera -d-ella liabarios-a popd’i?izii0me ,di Isola d’I-stiria, non è rjmasto inasçoltato. Infatti con -sua d-sci-slione in data 15 -dipambre u. s. i,l C. E. de-1 C. P.- C. I. h-a iQlispo-sto- che talie pala-zzo ecm ,1a bïMi-ôteica, il s-uo ¡archivio. ed i! s-uo iniveniisrio vemg-ano proclama-ti opeire -di pa-ntico-lar-e va-Iore culturale, -EOiiist.ico e stcirico -e corne ta- 1,1 ccins&rvate e ©ustodlte. Della -eisiaouzi-ome di it-aia dis-poisto è stEito linicaricato il C. P. C. idi Isola il quale è si-ato aiutorizzato nel comteœpo s;d tad-citt-aT-e ii pro-wedi-memi.ii -che il ca-sio comiport-a t-einuto ooirito idei-le istruzion'l -sipe-cifi-che d-e-1 Gcinisiglfo per Tlsitriuzi-onie -e la ciul-tura dei C. P. D. di C-a.podistria non-chè diell-a -socî-elà stip'riognafiica pu.-r-e -di Capod'i'sfria. Cio sp’ie-ga il penché i-n -qu-esti gioir-ni il C. P. C. di Isola ha formata uin-'a Eippoai-tia -cammiiasio-ne con Trn-ciariico dli eiffeittiuare un scipral-uogo per aioaartare lo s,tato di ccimsist.en-za e di conservazion-e de,lie opeire in aTgomemtp. Affirachè i nas'tei leittori poesano fo-rmiarisi luna- idea di q-uanito è atiato accertato idallia cclmmissicm-e prede-t-ta fc.r-niaimo i seigue-nti dai.ii: Il pa-lazz-o Besemg-hii è Túnico- tra i -moniumeinitii ©toirlici di maggioire im-po;i-tani7,a che Isola puó offritre- al viisita'tore. Il v-iistitaitcire p-erô rima-rrà giusta-metite penpl-easo di fronte siLT-ais-peit-to del itiri-ate1 abbamido-no che il palazzo presenta già 'a-lTestemo, e ne u-scirà disgus.tato quamdo av-rà v.is.i-taito Tinterno. L’eidifiaio isia alTest-c.rno che nel-Tint-erino, tEinto- nell-a ior-ma ainchi-te'itomfiöa -gurato niEigli aff-reschi, deicoraziiomii, d-ell-e- -parelli e soffiitti, è -ccistiruiitio- in stile rcoc-o-co perciió n-cin ‘ha .meimim-en-o- tr-e secoli di vita. Ammeittendo ipure che -i.1 itempo gtuaiïba inieiscinabiiime.nte -tuitto, nič -non giiu-sitifiica il damina- irrepanabile che vi ist nota ovun-gue. Nel-Taitirio- o meglilo nel vesitibo-lo le loassapanlche ia ispalliera ih leigho, tanito caratteriis'ti'che ¡nel ’700 sono ri/do.tt-e lin-, 'sta'to- piieitoiso, zoppicanti, con i sadili ispe-zzati in più parti, nidcittie ,a peco memo che- ¡a legna da andere. Le pclütiure ehe: deicoravano 1-e sipa'llliare’ isan-o del tutto sipairiite. Una sortie- nein imiigUcire hianinio- subito -gli -afiCreiSich-i idacarativi che sombirenabero be-nsa.gMati a calpi d1» fionidu. La -sais, di conv-egno, -la piú ü—í --_eee¿.v. ■■j'MJtäsätekc. I’ assemblea degli elellori a Cillanova Riunione di seicenio persone densa di proposte, critiche e rilievi al lavoro del comitato Alia presenza di circa 600 persone si é sivolta la consueta ¡r.iumone an-nua-le diegli elettori del Comitato Po-polare C-iittaidiino di Cittanova. Una riuiniiome viva effi-cace. segnata da numeres:! i-nterventi proposte, critiche fatite dalla sempli-ce gente dei campi e delle adonde aire-per ato dal comiitato e dei suoi coinsigli. La ¡re-lazione del preisi-tfente Radin é stata eisauriiente, completa idi idlatl e di opere che hanno .cara-tter-iazat-o il lavoro d-el Comitato Poipolaire nelTanmo -testé itra-scorso. Le entra-te d-el Co-m-itato, ben-ché non tanto a-bbondanti da -permet-tere Tattuaz-ione di tut-ti á lavori -ne-cessari, hanno lievem-e-nte superat-o l’-imiporto previsto -rag©iun-gendo la cifra- id¡¡ 2.189.100 -diñari. ¡Le ¡us-cite sono State adeguate a-lle entrate ed hanno rag©iunto la cifra -di1 2.-101.902 di-nari di modo ©he Cittanova chinde 41 suo tailancio con un lleve aibtivo. Nel campo erariale i risultati coniseguitii pos-sono considerarsl soddisfacenti, tenuto c-onto delle idif-ficoltá obiettiive dovute al ri-tairdato pagamento del vino ai prad-uttori da parte delle aiziende v-i-uicole statali. Diffatti il’4m.posta a.gri-cola é stata -pagata per tale motivo solo neila mi'sura di lj310.209 dinari mentre restaño ancora da -riscuotere 746.000 dinari. Que-lla arbigiiana e sul neddiito hanno quasi raggtunto gli importa addebitat'i. Oggeitto -di aspre critiche da ¡parte degli elettori sono stati ¡ membri della commissione finan-ziairia composta in -prevalen a da con-tad-ini -ben están ti, per cuii iin seno alia c-omlmiissiione stessa si ©rano trasfor-im-ati in opipositori- alV-i-miposta -progres-si-va, proteggendo i¡ propri int-eressi personal-i ai danmi -dei ©ontadim,i piú poveri. Gli elettori lii hanno sostituiti. Scarsa é stata Tattivitá della -commiis-sione iper la pesca, ibenché -i ipesca-tori come tali si- siian-o ¡mer.ita-ti un riconoscim-ento di tutti gli elettor-i di Cittanova -per la loro ¡indefessa opera e- -p-er ¡ preizizi- -praticati. Buona é stata l’attiivitá della -c-omim-iss-i-oné agrícola, rivela-tasi nell’o.pera tesa,, a fair colti-va-re le- t-erre ab-bandonate. nella lotta cciníco la mosca olearia e la dorífora della patata e nel riforniimento d: £er-ti-l'lzzanti. N-ulla Tattivitá delle al-tre comm-issi-oni setobene quella delle com-miss-ioni per glj tfftri comunali fosse i-ndispe-nsabile. In base alie pro-poste degli elettori é stato dato Ti-ndirizzo ai lavor-í nel-Tan-mo co-rrente. I íoindi stanziati ver-rainno -impiegati in primo luogio per il riattamento delle strade. poi per r,¡parare gli alloggi e per la costruzione di -gabinetti -p.ub-bli'C!. Ccn un fondo di quat-t-ro milioni, previsto ma non ancora approvato dal Comitato -popolare distrettuale, con gli utili della cooperativa e con -le éntrate strao-r-dinar-ie del Comitato popolare Cittadino é in piano la costruzione di una casa di cultura con an-nessa sala ci-nematogira-fiica, Gli elettori di D-a-ila hanno richi-esto Tele-ttrificaziione del loro paese ma di -questa non si -puó ancora parlare finché non sará definitivamente approvato il tai-lameio -distrettuale. Per-miglio-rare l’aspetto e higiene neila cittá son-o State fissato delle sanzioni pecuniariie pe- coloro ch-e get-tasseno imimonidizie nelle vie -pubtoli-che e al-tneítanto per chl lasciasse a-ppezza-men-ti di te-rra ilncal-tivata. BetcUè... ... la Coopieratiiva Agricola di Gri-signâna o, meg-lio il suo seg-retario -non s’intéressa di :provivedere il crédite alla -prop-ria ec-onomia di Poropati, -in imainican-za -d-eil quEtl-e essa no-n. puo aviiiutnpaire -lia sua produzione? Sm*U capadisíUani Su oltre Ancarano si stagliano nell’azzurro le guglie blanche delle Alpi. Sotto di noi il mare si frange contro la pietrosa difesa della Riva Colombo. Alcuni marinai infantilmente si traslullano con una palla di gomma. Ogni tanto questa va a finiré nell’acqua. II solé, solitario nel cielo terso, scalda oltre il capotto e appesantisce le palpe-bre che si socchiudono. «Bravi frontisti, guarda che bel lavoretto hanno fatto! 11 circolo sulla Riva Colombo é circondato da bossi verdi, ben quadrati, aperti solo a Oriente, árcondati da pa-letti da sostegno e dal filo non spinato. Dentro sembra un asila infantile. Su tre altalene a pendolo alcune bambine fra grida di gioia, giocano al calcio con il cielo. La «Terremoto» spinge, con ginnasti-ca rítmica, la piú piccolina. Le altalene a bilancia, poggiate su un tronco, sono appannaggio dei moc-ciosi. Ve ne sono due o tre per parte, per tutti i gusti e di tutti i colorí. Sull’altalena con le sedie, seri come papi in trono, sono i piú carini quei di due e tre anni. Qui una mammina fa le veci di «Terremoto», di tanto in tanto, si guarda in giro, quasi vergognan-dosi della ginnastica ch’é costrett-a fare. «Mammina butta!» la rimette in moto. Su alcuni tronchi, infil-zati a mazzo neila térra a diverse altezze, una palla di riccioli bion-di sta arrampicandosi cautamente per altezze mai toccate. Mamma, segue con ansia la prima prova al-pinistica del suo bebé. Questi arriba in cima, si drizza lento sul tronco piú alto e un sorriso di gioia butta nell’azzurro del cielo. Poi si lancia, maní divaricate in alto, tra le braccia della mammina. Scende a térra. A passi incerti, in-comincia a correre sulla ghiaia. Inespica, sta per cade re.» . . . La caduta non Vho vista. La palla dei marinai, finita per l’en-nesima volta in acqua, ha sollevato un coro di urla sul colpevole. M’hanno svegliato! Lo sguardo dc-solato ritorna al posto del sogno; un buncher della Todt, nel bel mez-zo del verde del circolo verde, ERRATA CORRIGE NelTarti'COlo «La cooperativa di ¡pro-duziione di- Dalla. Tulti-mo capoverso, al posto di Far-letta Guerrivo doveva essere Farletta Riccardo. bellia e -sfanzosa- idel palazzo, é o-ggi unía ideisolaizione. Uin afínes,co deco-rsitivo- é ¡m-eizzo -caimc-eMa-to dali’umi-d!iitá a ©anisa .dieJile- intfil-traaioM dial tatfo, -i itavo-li e le poilitronie si r-eig-gano -appena as-síeme, uno speicichio e un quiaid'.ro civa-l-e che d-o-v-evano eippEinte.neire -a-lla isala ripoisa-n-o in sofifitíta, il-a ital-a é c-omplíeit-aimente guaistata idal-T-um'iidiitá, lo spac.ch.io pr.iivo id-el icoirmiciciné isuipeniore. La parta che da- sul pengoiaito é stoarirEiba, la r.iinghi-ena ©irco.lare iin-■tarisiaita in ilagno, che fo-nma il piano supeiriare ideilla sslia é iin co-mipleto abiband-cin-o, ,su -essa fa toalla mostra della bianic-henia imessa -a-d ascShga-re. Quaisi iper ironiia sampire- n-ella sala unía foito linicamáciaiba, a-pipes-a alia paneite -e -che rappresenita I-a sala m-eidleisiimá di mo'llti ainirai primia, é la imiuta teisti-mone di qiuest-o de-plcirevoilie1 «tato id'i cose; sollámente gli ‘St-uoc-h.i ¡de:i soffS'tti e le rinighiere in fanro -bEjttiuto -nioin heinin-o poluto s-ubihe vi-alianza. In quamio alte altee stanze, lallcun-e sono State adiibite ad abitaizione idegü odiesrini «ammini-str-atoir1:» quinldi rlveir-niciaitb, to-gliielndo casi oigni canaititiste deil’e-poica, altire aibbiainid-onaite a s-e stieisse cc,n auidiiciiiume dap.ps'n'.íuibto, ed in cetr-t-e ,i paivü-m-en-ti iS-o-no t'aitaente marci día ¡niéin ipot-eir -so.ppoirtaire il pe¡so di due p&rsonie. Alcune poirte con in-tarisi isan-o- diamn'eiggdaite e líra-sciur-Ete in man'lana scaadalosa, moibáli da 1-etto, ai'.i'jrieizzi ida cu-cima, liampadari ciggeüCL anKatiic-i, báMíicitoisa, ecc., c-he, dato il' loariatteire de-1 -p-alazzo, ci do-v-eivEinio idssene, neisisiuna tra-ccia. Questo é ,il qoaidro- -geineralie do-cumenjtiaito com d'elflie foto diellTatt.ua-le sit-a-to dii ccis-e ch-e non fa certo ornar© a'l incime dei B-sse-nighi e tanto me-nio a ch/i é allogato mel loro pa-1-aizzo. O. D. ÜZÏè&iÍÍÜL frammisto a pietre, blocchi, rifiuli di ogni genere. II parco d’infanzia era sparito. Uorganizzazione di base delVUAIS non aveva fatto nulla. Ma puo jarlo. E ce lo augu-riamo. La FinSasuffSa a &mago La Finlandia è consider ata un paese bellissimo per i snoi paesag-gi disséminâti da un infinità di laghi nei quali d’estate si specchia-no i fitti boschi di abêti, dando loro una tonalita variante dal verde cupo alVazzurro del cielo e d'in-verno essi brillano al sole di ghiac-cio lucente, percorso da giovani coi pattini, da slitte a vela e da un’in-finità di sportivi che nell’aria pura temprano il loro corpo. Bello sarrebbe visitare la Finlandia, ma che volete, manca il tempo, come dice mió zio Peppino, strofinan-dosi il dito pollíce e l’indice. Grande è pero l’ingegno umano. lnven-tori e innovatori spuntano come funghi dopo la tempesta in ogni cittá. Questa volta la palma di gloria spetta a Umago. «Se in Finlandia non possiamo andará per ovvi motivi, perché non creare un pezzo di Finlandia da noi!» Questo il bravo ragionamento dell’innova-tore umaghese del quale, per non ferire la sua modestia, tacciamo il nome. Detto, fatto! Alia prima oc-casione, presentatasi col cospargi-mentó di ghiaia per le vie citta-dine, la grande idea è stata attu-ata. L’unica vía frequentata della cittá ai cui lati ci siano almeno due abeti¡ molto piú ornamentan dei finlandesi, come queili nella villa adiacente la fabbrica Arrigo-ni, non è stata cosparsa di ghiaia. Molto semplice, eppure nessuno lo aveva pensato ed ora quando pio-ve, ecco un’infinità di laghi nei quali si specchiano i due abêti in parola assieme alle nuvole del cielo. Per evidenti motivi climatici, sport ïnvernali non. se ne possono fare, mat comunque, la filiale sin-dacale dell’Arrigoni non dovrebbe rompersi molto la testa per questo ramo. Basti che l’incaricato si metta sui punti più profondi della. strada e scoprirà fra i propri opérai dei veri talenti nel salto in lungo. In altre parole, ad Umago abbiamo un piccolo pezzo di Finlandia. Noi proponiamo che la via, che dal centro porta alla fabbrica Arrigoni, accanto al nome attuale ne porti un’altro tra parentesi: via Finlandia. M. B. [nötIzie brevi Tennc-iv Vittorio -da Chercavie n,ro. 85, proipri-etario di ium torchio aveva trovato un modo facile per gabbare il presísimo. Nel retro della ¡pressa ave-va attaccato un tubo ch-e. attraverso il muro, aindava a finiré mel-Tattigua stalila. Attraverso questo tubo sc-orre-va, alT'i'msaipüfta dei propri et ari di -olive, Tollo oh-e ainida-va ad ¡impiingu-ire il caipgce portafoigl-io delTi.ntrapren-dernte V-ititoiri-o. II tubo -era mascherato da- ica-sicarm -e r-ifiuti ma non tanto da non essere scopeirto da una pat-tuigliia della Difesa Popolare di Šmarje. Questa, p-er megli-o mettere alio sc-operto le malefaitit-e di Vittori-o pro-vava a pressare nuevamente la samsa e ne ricavava ancora 812 3. . A pié pa'ri possiamo' ss.Uare «I!, lupa cféliia Sila», «II muüiío ddi Po>>, • «Mato s'olgni per le vie» e qualche altxo fiilm, ipcoieititati puré da noi, in quamto apare, si, di varia, espe-rienza neorealiistica, ma senza ¡no-tevcili «gratterisliche proprie.. Ed cc-CGici el ics.pol.avGiro del msorealismo italiano,: «Ladtíi di biic/icletit'e» idii De Sica. Il , yaloTCBo reigista, c.i •; ioaicíic'j . in asso con una miisiuira e un equilibrio senza confronti un’autentica reaViá af'tint.a. ad oniigimi, ambienti e pEir&Onaggi schieittamiernte «maní, Noi tuitti ¡ccunosciamo questo film, ■ ma víale-lia pana di dairme ancora, un breve ricondo: «Ladiii di biiCiclette» é la storia della riicarca dispeirata, attrsiverso Roma ¿inmensa, di una bicSClett-a rubata, día iparfe di un potve.ro uo-md' é- ftel isiuo1 figilioliettio. M-a par qüe'St’uoimo, illa biciiloleitita era 1’uniico níézizo per avispé, de/po lia luniga d¡i-isacieupiazioinie e ¡la, fame, un laVo.ro. a asi,curato, era .la certe>zza de! pane di oigni gionno ,per ;sé e la famigfla. E lia ricerca, che ,si coneiliude cibn un niant.e di f-atto, ha par íuii una ,poir-tataibien, diversa d¡a quella dsH’og-igeiñd'ífulbaitd in sé. ■ \ , y,n’a:hgoscia so.tti.le, una roaldncó-nia .scfhlsa é la chita ve deircrogna, che scóva al-cune psicotagle (qúálía del b’artibino soipratutto) con una íi-neeza e delicatezza éciceziotíállí. I r.appcirti tra padre e- fiigliio- no An-dagati con uin pudare esem-pla're éc can un’acu.tezza riv&latriicie. E dié- ‘ tro a quies-te figiune, a qu-s-stó' loro diramma strugigenite, che si coagula-m aleune- paigin-e miinaihi-M, st,a una ■folla di not-aziomi argute e .pensase, sita .so’Piratutto una Roma cangiante e fasclnosa ;nei! ’artécniosamenitfi con’.raddii'oria varietá dei suo.-i aisipetiti.- 1 -': 1 ; Gonclüdendo, lil cinema neo.r,enlista italiano .sitia' ful'to nel faitto che alpuni. .valoro,si regísti, maturando alia, lu-ce della soffenta pnoiblemati-ca :id«s:l. d¡o,poiguieirr,a ceirte vcechie e--sperieuze, abbiaino 'liimitaroociato unp magnifica, s,traída (e diato a mato ai-tri-, incentivo. ,a seiguiiirli e .., a sba-g-liare). Díbó, il tempo sie le iistanze del; inepreaiismo iiri Iiialia si-ano u.n f-enománo'. idi canitingenza destiñiato a péñSgrsi come una moda o s,e ,in-vece' persistir anuo, formainldo un’e-pocá. nletía storia delirante.. DI LEREDSTA' GUTENBERG IL ¥ E T R O MELLA SDA TERSA PUREZZA splendevalaweniredelmondo Grandiose cívíltá gíganteggiarono e si spensero senza che una sc^a lastra di vetro chíudesse Je finestre delle reg§e favolose e deí templi títanicí, benché il prezíoso prodotto sia conoscíuto sin da tempi antíchíssímí. Un mondo, una civlltá seriza ve* tro sono, per noi, ussolutamente in> concepibili. Ce ne rendemmo como per la prima volta quando la guerra ammucchio sulle strade della cit-,tá bombardate cumuli d'aghi lu-centi, quando il vetro si fe ce quasi introvabile, ce ne rendiamo più che mai conto ora, gettando urio sguardo panorámico alie sue strabilianti ap-plicazíoni. Tuttavia, civiltá grandiose gigan-teggiarono e si spensero senza che una sola lastra di vetro chiudesse le finestre delle regge favolose, dei palazzi monumentali, dei templi ti-tanici: benchè, infatti, il prezíoso prodotto sia conosciuto sin da tempi antichissimi, esso non venue usato se non in tempi relativamente yici-ni agli scopi a cui oggi é adibito. ^ Le origini di queste silicato si perdono nelfa notte della preistoria. Plinio il Vecchio ci narra la favola (chiniicamente assurda) della sco-perta del vetro effettuata da marinai fenici che lo videro colare da un’improvvisata stufa di rocce sal-nitriche. E’ invece storicamente ac-certato che i primi popoli meáiter-ranei ad. usarlo furono gli Assiro-Babilonesi e gli Egiziani, i quali ultimi crearono oggetti di raro predio artístico, in . . . concorrenza con le vetrerie di Tiro e Sidone. Trcviamo i primi prodotti di vetro da noi conosciuti appunto presso i Maya e gli Egiziani: si tratta per lo piü, di oggetti ornamentan e di pie, coli recipier.ti massicci. Col vetro, infatti, non venue subito scoperta l'arte della soffiatu-ra, della quale il piü antico prodot-ío portato alia luce è una bottigliet-ta rinvenuta nella tomba del farao-ne Tuthomosis IV (1400 a. C.) ; perd, prima che venisse soffiato il primo bicchiere, anfore e caraffe erano da tempo in uso, sebbene ornassero soltanto le tavole degli abbienti. L’uso di tale prodotto fu assai considere-yole presso i romani: mente finestre, s’intende, ma lastre sfarzose a rivestire le pareti patri-zie, mosaici, incrostazioni, decora-zioni, pavimenti e soffitti, persino colonne di vetro colorato in ogni possibile sfumatura, persino dorato e argentato. i I veiri colorati risalgono appunto all'epoca impériale romana: in precedenza, soltanto i Maya erano riusciti a produrre una specie di cristallo di meravigliosd tinta azzur-ra. Quanto alie lastre per finestra, vennero soltanto nel periodo inmediatamente precedente la nasciía di Cristo, e le troviamo serrate in pesanti intelaiature .di 'bronzo mi-suranti 30 per 36 centimetri. Quanto alie bottiglie di varia forma, é per noi cosaievidentissima che debbono avere una forma tale che consenta loro dii.astare in pie-di». Non cosí per i nastri antenat.i lontani, per i quali era cosa altret-tanto lógica che la. fiaschetteria avesse basi tondeggianti (nel qual caso era impagliata come gli al-tuali fiaschi) o appuntüe, att.e ad essere conficcate in apposite coppe-sostegno piene di sabbia. II primo ad avere la brillante idea di rendere stabile ed autónoma una bottiglia creándole un fondo piatto, fu il frúncese Frontius, che' s’immortaló creando un cala-maio a forma di botticella. Dopo aver conosciuto in Iltiria gli splendori dell’arte bizantina, I-industria del vetro abbandonó — nella sua espressione piv, tiobile — la penisola itálica, emigrando attrá-. verso la Francia w.eridionala fino alia Renania, e trovando a Colonia appassionati artigiani. E, mentre nel Medioevo l’arte veiraria decadeva.dijl tutto in ogni parte d’Europa, ed i pptenti jeudfi-, tari, tornati alia vecchia ..^PÜíífq preziosa bi-peca, una vicenda storiea del XIV isecodo. lil popolo di una, ci.ttá della Bosnia é minaiaciato dall’in-vasione tarca,, e ,si racc-cglie ,i,n ar-imi alia propria difesa. Suo vojvoda (comdcittiero) é Vukcvié, valo-,raso guerriero ,molto temuto dai Saraceni. Essi sam.no che finché Vukovič guiderá la difesa slava la citta non icapitoierá. Cosí gli ten-dono un a,g,guato con lia eomplicitá dt ¡un traditore albanese, Hemver. Calaíta la notte, Henver uccide il guenriero di guaridla alia- porta del- L> EPURñ&QNE Tfàfl ÈHTELLETTUMU BELL’ UNIOME SOWBETiCM La lotta contro il cosmopolitismo E’sotto la banüiera della eqsidi'etta lotta , . centro 11 cosmopolitismo che ven.ne iniziata e condotta l’epurazRme nel1 campo desH, -jnteüeUualii savietici. Qui «: riitroyaino tutfci i tratti parti-colari che caratteriizzamo Tideologia delta :bu:rócraziia atalinista. ,Nei iprimii ?n,ni che seiguircino la Rivoluzione d’otltibre, i bolsee-vichi,, e Lenln per primo, si’ sono sempre toen, .guarda,ti ¡dai legare un quaisi,asi elemento di -patriottismo o di, m,essiianismo russo alia-diféjsa. dielte conquiste irivoluaiiona-rie. Lontano da,l dedurre dalla villoría della- Rlvoluiziiane d’ottobrte,- una qualsiaisi superioritá o una q.üalsiasl predestinazione de!l pcpolo r,üs.so. Le-nlm descriveva realistiicamen.te le dietoo-lejzze e il ;ri-tardo della Ruissiia nfei co.n-fronti dei paesi. capiitaliistíci ei|. ama-va . rpetere senza: a’jsuna fmzicrie fi-i ter.gndosi : al ■ camipínKdelle ,sciiei()ze-,i.',e Iccrica: «Ntoviidobtoiamo andaré alia seuola . del capitalismo:». Questo non fu idetto da Lenin mié per gli, Sliati U,uit;i -né pgr ,1a Gran Bre-tasija né. iper la. Gerrtiain'ia, ma per uiij, pie coló pa¡es,e, relativamente anre-fraict fiualé. la Peleóla. In que;le parole c, ccnlsputo .tutto il vero interna- • zlanalismo di Lenin. II carattere ,rea-ziorearlo invece delle teorite de,g:li at-tuall dirigenti di Mosca, é contenuto cg.gj nella, press,jone aggressiiva eserci-ttitá da! .blocco cominfoirmásta contro la .Tugoslavia, accusata del orámi.ne di aver piré-teso ¡di!, f aire ,1a stessa cesa che avevano latía i 'riivoluizionari, russf. La bul-ocrazia sovietlica alia teoría o dio sviíuipipq autonomo dei movi-me:nt¡ inivoliiEtonairl popolari. ha so-stitu'ltó quilla deH’espan,sionismo ter-ril'-.oriate1 russo. ,D.i com,segue,n:z^ alia 'ProspéWiliya dielTassAmiilazione e del su-perameinba della civiltá capitalista ■me,radíale da ,parte del prole,tariato, depo la. villoría della sua riivoluzione nei paesi piü 'avanzati, i tourocraíl di' Mosca 'hanno .sostituito l’afferma'zione gratuita di una presunta superioritá giá acquisita della ciiviltá soviética. Alia teoría reazionairia -deiia supe-riioritá p-ermainente del popolo ruisso, Si é aggiuinta c-osi la teoiria della ,s,up,e-ríoriitá della civiltá soviética sulla o¡-vi-ltá cSi quallsiasi laltiro paese. Questa teoría é stata po-i' iintieig-raita da quella della superioritá della civiltá russa pasisata- e presente ,ne¡ confronte di1 qiualitiiniquie -civiiltá stranic.ra, capitalista o no. Qui é 41 fondo ideológico della caimipaena cointro 11 co-siniopioliitiétnio,. Ammirare la cultura di uin paese straraiero é oglgi un crimine ,d;i alto tradimento del-l’Unicine soviética. «hanno posto íd,ne a,i tentativi di far penetrare nella letterat.ura e nell’ar-te soviética aleune idee sirandere» («Pravda», 11 ottobre 1947). E cosí nella, filos,ofi;a, lo stesso Aleles ainidrov, .capo della sezio.ne Aigiita-zione ,e propaganda del Parti-to comunista della Russiia, sotto la cu,i dire-zdone si é svolta i’epurazione tra gli-intiel,lettuali, é stato severamente ri-preso per aver dato prava di adula-z-ione servile del pensiero dell’Euro-pa ocoidentaile. jin un suo libro sulla storia della filoBofia. La sola giiustificazicme che la buro-crazia cominformiata ha trovato per questa assurda glór-ificaizione della I® tulíi i campa della cultura ¿ stata imposta questa direttiva : “Negare qualsiasi influenza progressista di altri paesi sulla cultura russa presente o passeta e mostrare 8a Russic come E'civonguardia del progresso, non solamente oggi ma anche sel passato.,, In ita-tlLiiicamipil della cni’.tiuira é stai-ta piráticamente imposta questa directiva: «Negare qualsiasi influenza pro-gressista ,di altri paesi sulla cultura: russa presente e passata, e mostrare la Rusaia come l’avangua-ridia del pro-gresso, nen; solamente ogg'i ma anche nel passato.» Nella pititara Ibdisag-na combatiere .gli artiati «seguaci dell’arte nuo-va che ai seno uniti ai cosmopoliti dell’E.uropa o.ccid,e,n,tale e degli Stati Uniti e che respingo,no la; grande eredicá delTar-te .russai» (Sovjetsikojo Isskouistvo, Set-tem.bre 1948). Nel campo della música «toisogna attaccare qu-ei criitici musicali che e-sageraino l’inifluenza dlelTOccidiente su comipositoiri comie Glinka e Cajkovsfci» (professor Igor Be,isa sulla r ¡vista «Cultura miusicale soviatica»). Nella letteratura Kaltanov esalta le lúscijuzicni.dol Camitaio cen-iiral-a che vecchia. ciulfu-ra russa è che «l’ammi-razione servile della cultura, borghe-sé dell’Occidente» costituisce u,na so-nravvivenza del passato zariata. Que' sta oirsomieintaizione cosAituiisce di per se stessa uni np,n senso, Infatti per co-mbattere uina sopravvivenza ':-to agonístico dimostrato, -ha d-o-vuto capi-tolare di fronte ad un un-dici' non ancora -piena-me-rate in foir-ma; ma dotato di elementi di classe super.iore -e técnicamente p-iü dotati. Dire che -la .partita abfala soddis-fatto sarebbe .un errore, giacch-è ne Tuna -rué Tal-t-ra squadra hamno mes-so in mostra tutte le possibilité. L’Od-red è una squadra ancora a corto d¡ allenamento, lacuna emiersa spe-oialmente nella iripresa, quaindo i gio-catori locali si sono portât! decisa-mente all’attacco peri colmare il dii-stacco di -due retí- La loro diifesa ha -conten-uto -bene tutti -g 11 attabchi a,v-versa-rl, dimo-st-raindo di av-e-r ra-ggiuin-to uin- scifldi-sfa-c-ente -grado di forma. -Ma è Fgttá'cco che -non ha soddis-fattiO-. Irifafti il solo Belcer ha fatto qua-lcosa- -di vieramiemte -pragewole, mentre -i su-o-i com-pagni, t-ra i quali l’ex .nazi on ale HoEeva-r, non l’hanno saputo coadiuvar.e sodld-isfacientemien-te, e ció specialm-ente nella fase gli- ot-timi i-nterventi e salvataggl in situazl-oni. talvolta disperate. -L’ínizio vedeva i locali protesi a-1-l’a-ttacco in cenca della ret-e sorpresa. Pero -questa pr.ess-ione aveva -breve dunata, perché -gli ospiti blo-cca-vano bene le azic-ni isolane e si po-r-tava-no minacciosi sot-to la porta di Moscoli-n. Questa veniva violata gia al 7’ del cen-trafctacco Hočevar. L’a-zioine nasceva sulla destra, dove la palla p-erv-eniva a Zivotič, il q-uale, dopo a-ver scavalcato due avversari, s¡ por-tava v-epso fondo campo, -da do., ve ceratirava di -precisione a Hočevar, 11 quäle, con un secco tiro al volo, ba-tteva ¡imiparabilmente Moscoli-n. Per tutto il primo tempo era sempre l’Odr-ad all’atta-cco, ma, per la troppa preciipitazione degli attaccan-ti, -non iriusciva a-d aum-eratare il va-n. taggio. Proprio alio scadere del tempo, Mosc-olin ai faceva applaudire per un salvatag-gio in tuífo su tino di Zivotič. L’ibàzià" della ripresa era sempre geíí’-Cteired, 'žil quáje ifadldop-piäva -il vaintaggio al 10’, su calcio -di -rigore, -reali-zizatB da Piska#. La pun-laione veniva décnetáta fórse trbp-po legger-mente dáll’ttrbitro. per un fallo di Coxtoatto ai d-an-ni di lío-bevar, a po-chi pass! dalla -rete. Di'.po qu-esto se-con-do smacco, i’Isola si portava dl-speratamein-te e due minuti dopo di-mézzava le distanze. Dag-ri veniva ir-regolafmente' ostacoláto sul -1-i-m.ite delî’afea pen cui l’arbitro decretava la puimizione dá-1 límite. Del tiro veniva inčarica-to tiudine, -il quale fa-cev-a partiré u-n bolli-d-e che faceva rimane,re di stucco tutti ed inf,¡lando di prepotenza- la rete delTOdred. sen-za che il pbrtiere facesse ’i 1 m-inimo tentativo di parata. Seguivano -varie azionl da' amtoe-due le partí, m-a i portieri avtevano sempre la meglio, cosicché il risul-tato non camibia-va. AL GIRO DI BOA II ceimipio-n-ato oalicistico d-el' ctr--co-fl-d-aria istóano é * 1 amr-wait-o- siilia • me-tá d-al pifir-ccrao, eio-é sil cJ?i:akq «giiro- d-i bo-a». In. quisiste- s-sit-timanfi vengóme- dispUlislt-e (Le pairt-iite d-i ri-c-upe-ro iCÍh-e psir vairi m-oitilví non -han-no poit-u-to -eífe-t-tiuairsi duranit-e i-1 giróme di amidlaita. I piícuipe-ni mom h-amno- aviuito paró un» svoillgímiemltlO' regatare, e- a subirme le ,comBieguemE-e Bomo- s-tiaiti pro-pcrfiia gli sportivi c-he speraiv-amo di g-oidier-si quail-chie em-oizioinainte- i-ncon--tro (leigigli --«Aiuiroirai» — «Medusa-»). L’-umiic-a inoitia ooinifioiritian-te ci v-ien-e -data d.al caimpioiniato diis-iir-sEtual-e di CaajioidSsBrla, che va eiviamitii spsdito ,e ooin s-er.iiatá d-i -c>u’i diféttanio- ,pa-reiochliie isq-uald-re che partecipam-o al c amimipio-níalto- ciircoind-ar-iaile. -Mi -riitoimi-aimo- -ai mag.giori. Al «G.iro di boiai» ira classifi-ca é p-assa-to per primo, coin -u-n n-etto vamtag-gio, il cl-aBsiao- squaidirome- ieol-ano, imm-uin-e idla g-uaiató -e da stoagl'i d-i per-ccinso, fcalHÜomjaito d-all «Piramo» il qua-le, neM-a siua m-ancia, ha súbito u-n solo arresto, -nsll confronto ccin l’u-n-d'idi ás-o-lan-o. II sécamelo i-nsisgiuiit-ore. a-vvant-ag-gialt-o- d-aigl.i inifci.'-’.iunli di coi scinio ri-m-aisit-i vHttima g-’li urrasgi’nie.si, é pro-pri-o il «Piíir-t’Lzaini» che, con un-a- com--d-otitla soinpirE,nid-ein't-e, rcsúsoM-ando un -punto id-i quá eid -u-no dii lá, si é po:r-■t-at-o in t-eirza poeiizioms- ed é detdso a ,n¡om fsirsi tooppo dist-ánizi-are dal d-uo di toH’.la. L’«Uim;a!goi», quiaCnra t;im,p-sa'i I,a falla reigiis-trEitsis-'i ms-1 m-sntre sí-ava p-3'r -atpipaliaris'i ccin il «Pinano», potra ancana- temfeine -dii rscups-rare il tiE-xiremo psirduto P-eir i iriagia-zizii -d-sillo- «Sij-r-ugn-amo» ch-e- casi ib-ene aivevamo i-ncizi-aito, l’in-cidiEm.te di «Pinanio» ha toilto loro la .spsa-nniza d-i rmainitiein;e:rl3i me-lile- pri-mllssiimie poBiziioini e dicivna-nino ac- comltieiñltEwá del ciebtird á-ella -clifss-m fi’ciai, salvo- iirmpr-eivii-s/tii, tnaitur-almen-t-e. Ne-lilie ¡ppB-ilzíoini -di -punit-a- mavig-a aned-r-d; i-1 «SaÍÉñieír,- siq-ua-dir-a ca-de-tta, che- ■ -m-a-ñiti-eme unía con.cl-ct-ta ammi-revote qúa-nto- tesil-e. Lé squadme cap'cdiisitirffiame si tro-vano- in-ell-e- pofiiizii-oinii q-uasi dii cada. II du-eil-lo straiciit.t-aidiino (Au-rcirai— M-sd-uisa) no-ñ há a.viuit-0 liu-cigo- per la riimumcía d-eilla squaldra che piü delle 'atire ¿ñise-g-uiirici' aivre-b'be po-tui’o diálre- díil filo da torcer-e aii ca-mpicih-i "SoilániÜ’- DI - ció se me ó avvanit-aggiat-a la riv-ale «Meidusa» (che, fruir «fiis-e-nido u-n-a «Medusa-.», dimoatra, do av-eir poca dii.meB.tiiChez-za c-oin 11 mare catiti-vo), che ha in--CEis-elilaita isemza fEit-iica i -due -piunlt-i de-lia posta i.n 'paiiió, facemdo un paisSo innanzi E’ dóiv-éirioso di-re pero che -dssa há po-che peías ih'ALtá di pcirta-r--■si a conltaito ec-n il giruippo d-i -testa. -Nelil-e- pos-izi-oni dii coda- navlgair.o all-a -men-o peggio. qu-EJs-i f-uciri pe,r:i-c-olo, -i-1 «Veiribanegil-i-o.» e «La Stelila Roissa», mal memfcne- in b.r,utte aoque-s-i trov.an-o -il «Buie-» e il «Cáltamo-v-a» le qiUEiIí non trev-amo- la cairbu-rEiZic-rt-e- meieeissania peir poiteir fax u-nl bai’.iz-o iinmamzi e meit-temsii ón salvo. A -diré- -:1 vero- qualich-e accennio- c’e Stcito dcotcinica scccca e.d Anca,rano, ove i cXtsooycG} hamo rcsiocihiato. un pitiezici3o- piur.l’lici.no. D.emielnim. proSsC-ma i,l viia deil gíreme d-i iribc.rn-0, che s-ara lunig-o e faticcso cid allá fine d-el q-ua-l’e 1.a «CMCkiÜto. Eiririderá ai miglicir-i. BUIE Momiano-—B-uie 4—1. Matée-rada/—-Salvare 1—2. Cititamiuova B—V-eiftemeglio B 2—0 (p. f.). Seigheiíito-—San Lorenzo 1—1. CAPODISTRIA Jadlra-n—Aurora B 4—0. Me-dusai—Birainik 1—1. iStóMa Re,sisa—I-seda B 2—1. SEGHETTO — SAN LORENZO 1—1 S. LORENZO: Si-nko-vič, Glronica I, Cra-izer, Kocjančič, Zacchigna I, Bas-sánese, Zacchigna II, Radessič, Zacchigna III, Coxonlca II. Giurg-evich. S-EGH-ETTO: Vuk, Brajiko, Bertok, Fc-r-za, Kozlovič, Vuk II. Kocjančič, Grassi Fifaco, Kozlovič II, V.uk III. ARBITRO: Sabadin. Sciesso ¡-n CEiiripo co-n in-tenzioni mol-to buo-ne, iil Seghetto non é niuscito aid andaré oltre a-d- -ura m-o-desto pa-iiegigio i-n quel dii S. Lore-nzo. Pres-en-t-aitosi -con uima foirmiaizion-e a-bibasitanza-am-aligamiata e -diota-ta d¡ un g-ioco cointi-nu-o -e volitivo, non é rius-cito ad -imporsi a-ll’-uin,dlici d-i S. Lorenzo che sii- -é idiimoistrato abibastainiza fo-rte in a-zlioni di dist.ruBion-e a-n-cihe se non si puó affeirm¡are altrettanto per le a-zioni d-i costruzione. Riuscit-o a prevalere il S. Loren-zo nei ¡ppirni qua-r-antaci-nque imtouti di gio-co con u-na zion.e fortunosa di contropiede che lo ha ponta-to ,in va-ntaggio al 30’ tíil primo t-emipo con Zacchigna III, nella ri-pnesa non ha sa-puto reggere e cc-nte-ne-re le azioni dei piü quo-tatl avversar-i che perveniv-ano meri-tata-mein-te al pareggi-o al 35’. per mérito di Kocjani&ič. S. JADRAN (DEKANI)—AURORA B 4:0 (1:0) JA-DRAN: Gregoxich II, Bolcidh, Bertok, Obald, C,ali¡gairi-ch, Ou-pin, Gre-goiniich I, Gregcirich IV, ValiEm-t'i-ch, Neideiljko-v-ich. Praz,nikar. AURORA B: P-ecchia-ri, Pac-ohet-to, Fáv-etilto, REimiainú. M-eile, Nor-bedo- ,1, Sit-efé, Zeitto, Apo-Ilonio Nicirbeid-o II, Bóte. ARBITRO: Furlia-mich. Alie 14,40 .si jniizia la pairitita che t-exmina- in fav-oir-e de-i raga-zzi d,i Villa D-E-cani. Spxowiisitii di due gi-oicait-oini, i decaimeis-i somo staiíii co-streitti -ad atöngeine a-lle riserv-e. AM’imizi-o -della partita i giocato-ri del Jaidira-n partono vel-o-cii alTattac-co. Due pall-oimi. vengemo re.spi-nt.i deil mcinit.anite -d-el-la ret-e- ous-tcidita da Peúchiar-i. L’Au-rcira, plena' di v,cl-ornta ed ani-mo, par-te in con-trait-taoco co-n beilliiis-siim-e azio-ni, f.rutt-o ispeicii-arimienlt-e- id-eíle mezza-le. La par-tita ccimtimiua oon aaio-mi al-teim-e sino al 42’ del I. tempo, q-víain-do Ne-d-eljkovi-ch pointa la sua squadra al vantaggio com un tiro di testa. Vano è «il comtraitta-c-co furioso d-elTAurora ne,gl-i ulitimi minuti del I. tempo. Gli jadramesi, amimaitii dal pub-bl-ico, partomo muovEime-nte all’at- L’UNDICI DEL SALINE VERTENEGLIO - SALINE 2 - 1 (1 -1 ) I ROSSI VERTENEGLIESI si afffermano in traslerla ITALIA BATTE FRANCIA NELLA SCHEHIMA GRENOBLE — L’ltEK-a ,h,a battu-to la Francia in urn incontr-o di scher-m,a,. I iriisulitatl sono: Bairtoezat b. Ta-esi 10-3 nel f-io-retito'. Angleisiiio, b1. Ca- m.-Uleri 10-8 nieù’.ia spada. Parrando b. Lenevre 10-2 ne-lla aciafooila. IL CAMPIONATO DI CALCIO ITALIANO DI LERIE A TUTTO SEC0ND0 IL PREVISTO I RISULTATI Como — Padova 3-2 Inter — Palermo 5-0 Juventus — Legnano 6-1 Lucchese — Milán 0-5 Napoü — Bologna 1-1 Novara — Florentina 4-3 Pro Patria — Torino 1-1 Samp-dor-ia — Triestina 3Í1 Spal — Atalanta 2-1 TJdinese — Lazio (I 1-1 LA CLASSIFICA Juventus 34, Milan 30, Inter 28, Lazio 26, Spal 25, Pro Patria e Palermo 22, Napoli e Sampdoria 21, Novara, Padova e Florentina 20, Bologna, Torino e Udinese 18, Atalanta 17, Lucchese 16, Como e Triestina 15, Legnano 8. ■ L¿ -n- «igrainid'i» hamno fatito un isiirjuï.EinE-o- (pEDSo in eive latí ne-lla clsüsifbca, lcisoi-a-rdo cosí Eiperaéa la lót-ta par 1» 'Siciudei’.ito, eiv-e r.d-o rtutit-Q e - -tire viraitó-, c-o.n visijccil puruteggi, -su avversair-ie tutt’altro che res,se- grati'-e. La ¡pa’-íma id-ef.-la citaszi-oraie spaiita- paró aáT-fnitcim-azi-o-naóe, che è -,iúu)3ciit:a. -Eid «afiliare, par ben ein- que valite, la rete- difesa da Ber- tciar-h-i, (pón'ikne di quel Palermo. assise- al q-uinito posto as-soluto i-n La Triestina battuia dalla Sampdoria a Genova Insulta!! tieU'O.M.E (Continua dalla I. pagina) delle cjrandi póteme, che impedi-scono la soluzione di numerosi pro-blemi e lo stabilimento di rapporti di completa uguaglianza tra tutti i paesi. L’assenza di questi rapporti puó seriamente pregiudicare la stes-sa lotta contro la minaccia di un’ag-gressione, e gli stessi risultati posi-tivi cohseguiti su questa via. La sesiia ssssicme dell’ONU lia di-mostrdí'o'ancora una uolta che l'av-venire-delle Nazioni XJnite dipende iti buona parte dallo sviluppo nel loro interno di maggiori iniziative indipendenti da parte di tutti, vale a dire delle piccole e delle graiidi nazioni Quello che sopratutto é nc-cessari'o é una maggiore attivitá indipertdente degli stati medi e pic-coli nella ricerca delle vie e dei métodi per Uscire dall’attuale ten-sicne iniernaz’.onale. Remo Franchi. claisisifica. In oridine di impertam-za, sagiue ,iil Mil.am, -ill qU'Ef.e ha ere.gol-ato -con lo- stes.s-o pumte-ggio la Luc-oh-EGie a- Lueca. La Juventus si é aba-,razz£i;a, senza punto forzare, de-1 Legnano. oh-e, d-epo i f-u-lmiini della Lelga, .s-Eimbra o-r-mai rassegna-to a fare 1-a parte del fa.nalino di coda filno ai termine detl campionato. Le pEirftilte, «he v-ed-evano impegmate le vedetíte, non ham-no appont-a-to cosí null-a di mu-ovo a questo campio-nsito. Goiritii-nlu-a .iimtamto il calva-rio della Tnies-tina, .siioinf-iitita piutteoto seve-ram-s-nte- in quel di Genova, pér -1a qua:l ocha sii itro-va ECB-isa-. semza mo-meiata-niE-e pcns-i-biiii-tá d-i ricuper-o, n-eiT.-a pen-uMma poltron-a- d-eíf.-a iclas-slifiic-a. Sii v-slde che n-eippure gli «eir/Sfóriimliñ-t-M) Pe-razzoio- 1-e- hamn-o g-iiavrito moi.t-0, giscehé q-ra si f.ro-va $-Uo at-eissoi po-sto iin cui l’-alveva 1-aiscia.ta- Gu-'í-mam -e con 1-a pr-oiba-bili-tá d-i Bjcatamoi simo- a-IC-a fine. II meto della T-nie,s.tina é di veiochia data. Da quo’.la- che v:'d-e pa-rtiire i var-i Blcnon, Gr-ccoo- e- Cergoli Verso -mig-liciri -1-idi, dsfo che quel-li lacalii n-cm can/fEiC-ev-íuio p-iü -a l-o-ro. C-o-n q-ueis-te- lexiralte v-endá-te e cc.n una axüc-cir piü errata, ca-mpagma di Eoqiuásti, i drtf'lgeinti -d-el-la Tries-Una ha-nn-o- scavat-o- 1-a fci:,?:a alúa pro-prla glctrtasa so-ctoitá, che d-ovrá, prro-ba-bl'iíh'ente, atobanido-ma-re 1-e «-e-totte» ne-1 prcisis-iimo campiíixaito, dato che, ccm -reditúale -«-materialei», non potra certo aspirare a mi-gl-iorare la prcipria ipcstizicm-e. Cc-n «una ccinldo:,ta di gara cerra,g-gácsa cid eincomiabile-, 1’undioi di Piola é iriuscito a c-u-porare, im un duriEBúmo imeom-tro, la Ficírontin-a e portarsi ccini fu-oxii -dalla zoma perico-losa. Co-n un’uguaJe condctta d-L -gíatra il- g-iá co-nidaimnEto Comsy ha suipc-ra.to, il forlte- umdici"-di Pad-ova, pbdtamdciai ccc-i alia" pat,i con la Tri-esitiiria co.n il vaptaig-gio p.eiró d-i clavar ¡disputare E-ncora -un -riiciupe-ro ccm -il peri-cotoiso-. " ma non in-Eup:r-a.bV-e Bólogma-, Comt-i-mua in-tahto -la .s-e-c-o-nda s-e-rie -delle psir-tite pcisi-'ive del T-o-rimo . ¡il q-ual-e domen,toa é uscita -inidein-ne icen un punto- in «saccocia da Busto A-risiizii-o, n-el.l-’imcontro coin la- Pro Patria. Eg-ual isorte é toc-cata a-1 Bologna, il quaile ha pa-reiggiat'-o ,al Vomero con,tro il Ñapo, 1-ii. L’U-diimeise non ha risposto all’at--teiaa d-eii prcipiri tiif-cisii oca una vit-tciria sulla Laizio, ma, data la lorza deH’avvensairia, a-n-che iil pareg,g-io é giiá u-n- riisiultai‘,0 polsiltiiivo, special-memte ise vien-e in seguido ad una v-iittori-a in írasfarta e- con la .squa-dra in p-cisiz-iome di sicurezza. La SpaJ, coin él isiuo sólito mo-t.to «chi va piaino. va- 1-ontano», ha iraca,s«ei-laito i idiue pun-ti nellUrac-ontrO- ca-sa-lin-go con rAt.ala.nta, raggiumgerado rnuo-v,amera,te in classifrca la Lazio, reduce d-al peire-ggio di Udime. Nel comipl-easo, -la II gio-rnaia -di ritorno é, stata regalare, semza ri-sü’it-aitii s-einis-aziiomalii ed ha a.ppor-tato almenio- u,n tomparameo schiiarlmen-to anche melle pois-iziionil- di coda, disivo LuiC'CjhcDe, T-rientin-a. Como e Lg-gna-no. sembra-no -de-s-Mmate e «e--dere '11 pes-to alie comipagiini della diiv,'lisióme- tafearlo*«. -Ben-ché la squadira dei salina,ri ma-n-casse dei tre migliorl elementi. n-on credievamo potesse subiré uno scac-co per mérito del Verteneglio. tanto piü che aveva -a- propino fav.o-r-e il fattore campo. Invece le cose so-nio andate diversamente dai pro-n-oistici e i ra-gazzi d-i -Dapretto, assi.eme ai loro tifos!, ha-n-no dovuto masticare, -ieri amaro, poi-ché la compagine- d-i Millo si & saiputa affer-ma-re sia -per vo-lo-ntá che' per il gi-o-co -s-e-bbeine un ipo-co confuso. II Verteneigl-i» tronca la palla ihf-ziale-, diell-o -Sali-ne e pa-rte i-n velo-cita, premendo continuamente sulla pcirta- di Baptqle che, nei pr-imi 15 ml--nuti, viene impegnato per quattro vol-te, ma -senza alcu-a- risultato per i r-ess-i di Verteneglio i cu-i attac-can-ti, co-nfusi nel gioco, difettano di fo-r-za nel tiro, pium posse-dendo buone doti -di precisióne. S-eiguono vicen-de alterne melle qua-li i -ragazai di -Dapretto, con fu-ghe frequ-ent-i-, si por-tamo sotto la iporta d,i Fe-r-netti e in urna dii q-ueste, Pioci-nl sorpassa -il po,rtiere e iinsacca il palíeme nella rete del Verteneglio. II suiccesso -i-niziiale s-cuo-te di piü ¡ sa-ilinari che ci mostrarao un gioco oblara e ben condotto, ma inconcludente nella sua fase fiinale. E’ una ventata, pc-iché i vertenegliani si r-iprendono alcu-ni mimuti piü tardi e al 30’ del primo tempo, Sa-i-n Rotnain-o. con un preciso tiro óelTa-ngólo sinistro della-porta, -r-iesce a portare la sua squa-dra alia parí. Verso la fine diel primo tiempo1, ,-Giralda Bort-o-lo p-e-ride una buo-na o-c-ca-sione, facendo -deviare un preciso pas-sagigio a d-ieci cen-tim-etni dalla sta-tiva superior«. Nella «ri,presa, la superioritá dei ros-si é piü m a re ata, a momenti setn-bra un monologo, e inútil! s-orno gil imei-tamenti dei tifosi *d-i San. B-ontolo, po-iché quialche raro sprazzo dei loro beniiaimiimi, viene -tróncate», special-mente pe-r m-er-ito di Bernardis e di Stur-mam, cihe rimianidano il palione nel campo avviersar-io, -do«ve diventa o-ggetto di manov-ra del bnav-iissimo Millo» -ieri senz’altrb -i! migliore ¡n campo. I -ti-r-i, -piu-ttosto deboli, dei due S-a-jn -e la- -bravura di Hartóle fa-nno si che ¡1 boceóme per- -i s-ali-na:ri non sia ancora piü amaro. Quest’uE-irr.» peró si -lascia sfuigg-ire, al 32’ d-ella -ripresa. um tiro imppov-viso d¡ Mill-o, a nostro -pa-rere -para- bile, e che p-orta -il« V-erten-eglio in vaintaggio per due reti a una. Otteinuto '11 vamtagigio, i ve-rtene-gliani si ritii-rano aicco-rt-aimiente in difesa, mi i sali-nari -non sa-nrao appno-fittar-ne, no-nosta-nt-e gli -i-ncit-amenti del loro a-llenatore. Nei dlu-e- tempi, tre calci g’a-ragoilo so-no stati tirati a favo-re diello -Saline e -d-u-e a favor-6 gel ye-riL-e-neglio. La superiority di q-ue-sit’ultimo si e dim-ostrata partico-la-rmeint-e nei- t-ir-i in poir-ta. Bartole e sta-to diffatti impegna-to per 21 v-olte, me-ntr-e Ferletta ha -do-vuto interve-nire II volte. In complesso e stata- u-n.a partita inteiressa-nte e com-battuta. I s-alin-ari hanno trascurato il lato sinistro della squa-dra-, quantumque Riccini ci fosse semtorato in giornata piu degli al-t-ri comp,agni, p-a-recchie volte sco-per-to e iin -buo-na posizione di tiro. Della s-quE-dra, ottimo e stato Petronio, #tne a,l g-ia citato Bartfel-e. Il Vert-e-n-eiglio do-vrebibe ce-r-care di elimina-re il gioco confus-o dei p-ropr'i cotmpo-nenti, d-ella lirnea attaocante in par* t-lcolare, -e cupare !e co-nidi-zioni atle-tich-e -di quest-i ulti-mi. Del-a su-a s,quadra si somo disti-nti, -olt-r-e a Millo, Sturma-n e Sa-iin Romano. Oculatc e -imp-arziale rar-bitraggio d-i Schiavon di Capodistria. MAR-CATO-RI: Picoini al 15’ Sain a-1 30’ del I. tempo e Millo al 32’ del II. tempo. VERTENEGLIO: Fernetti, Ber-nar-dis, Spitz, S-t-urm,an, Smilovič, Franco Borna,bo, Bursi-c, Salim Sergio. Gnezda, Sain Romano. SALINE: Bartole, Re-t-rom-io Luigi, Forada, Da-pretto, Bema-r-dis, Vidonis, Giraldli Bortolo, Mancie. G-ira-lidi. Lúcio, Petro-nio Dom-einico, Pioci-ni. taoco e re-aliæzano al 21’ 1-a seconda re-te per mérito -di Greigoirich II, sfruítia/nldo un mail-iiniteiso -n-e-U-e re-trovi-e d-e-lTAurora. Pec-cihiiari ha subito la -terza reit-e al 30’ s-u tiro di Vale-nitich. II p-utlbli-co, án-ci-taindo i «uči beniiaimirai, vedie- ill q-uairto' punto al 39’ -su aziio-rae- id-eilTailia sin-iábra Rrasnécar. Segiue il pari-oido finale con azic-ni inco-niol-ud-eirati da ambe-due le pa-ré-i. G. M. MEDUSA B — BRANIK 1:1 (0:1) MEDUSA B: Ce-nraiva-ni, Zueca, REt-minli, Gonib-a.c, Or.lat-ti, Car-inii, Doll-a Vsi’.-Ie, Miiiche-I-i, Auib-eir, Faro-ve,1, Buir-’éni. BRANIK: Vatovec, Pred-an, Coci-ciic. Hrvatin, Vuk. D e. loi, Bro-chat-,ta, ’ Aube-r, K-avalič, Pire-le-z, Vel-ko-vilc. ARBITRO : Lora-zar di Capod-istmia. Final-me-rate il Branik è niuiscito a pcir-tEire a -CEis-a un punto e ció án una difficile traisfer-ta ne,Mo stadio di Cv-prré',stria, contro un Medusa privo dû i'i'iro a rtOe. Non si puô dû-ré che una siqiua.dra iiiia stata mi-glicire dc'i’aKra, benchè cgmuna ab-bia evo-ï.o u-.n giioico diff,tírente. .11 M-siÛuisa più técnico e preciso, ma semza tiro arrête, di B-ranik più de- oi.so ed iinnuerate. Il I. tempo ha -visito paisG-Eire in vantaggio- il Branik per me-rit-o di Ve-lko-vič, ch-e, su -passiaggiio d-i V-uk, ha seg-nato- -la prii-,ma, ir-ete sulla s-imiistra dii Ceirn-i-va-n-i. Altiro fatto- -d-a iSieigraal-axe ne-1 I. te-mpo istínio diu-e ca-lici d’-araigolo, tirati a -peirf-ezioraie. da Zum-c-a, peiró gl-i Eittaic-can-ti meidius-ainii non han-no saipiulto- sfriult-tare l’OjOcais-io-rae. All’i-niieio d-el ,11. -tempo i m-sd-usan-i pre-mora-o e al 13’ Pairovel, su paisisag-gio dii Miicheilii, porta -la squ-a-dra in pa-re-ggi-o. Miglio-ri in ca-m-po, pe-r U Braniik. soraio stati D-e-loš e Vuk, pe,r il Modusa, Carini e Miche,M. L’arbiltragigiio- di Lcinzair oitti-mo. T. SPIGOL ATURE Il giapponese Hîroshi Mizugami ha impressionato favorevolmente, ma quello che ha impressionato di più quanti sono venuti a contatto con gli atleti giapponesi, è la gentilezza nei loro rapporti con tutti. «O kayo», — Buon giorno— noya sumisay», — buonanotte —, «Sco-mensay» — scusate —, sono i termina che affiorano sulle labbra degli europei che permangoho, sia pure per un breve tempo, negli allog-giamenti giapponesi. Alcune camc-riere d’albergo si sono già inna-morate pazzamente di qualcuno dei figli dei sol levante. Circa 200 autobus verranno messi a disposizione dei turisti per la gare dello slalom gigante, che avrà luogo a Norrefjeld. Ci sono perd moite preoccupazioni sullo condi-zioni della pista, che, in moite parti, è ricoperta di un grosso strato di ghiaccio, dimodochè certuni non sono alieni dal ritenere che le maggiori squadre non impegneranno i loro migliori uomini e bojcotteran-no in conseguenza la gara, se non verranno presi i provvedimenti atti a riordinare la pista. ' DBA a Pirana Medusa - IS mago S-O (S. O) MEDUSA: Depc-nte, Cíeme,nti, San-tin, Pslrienzan, Turcino-vič, De-pam-gh.er, Sabadin I, Orlati, Sabadin III, Valenti, Bussani. UMAGO: -Novaeco, Lenarduzzi I, Lenarduiz-zi II, Can-ciani, Srečkov 1Č, Doz, Rs-iic, Ho-rnjak, Lenarduzzi HI, Smilovič, iBermič. La partita fpa le -due squadre è staía Interessante -é molto combat" tuta, amzi troppo, tanto che verso la fine Tar-bit-ro -Suplina è stato costret-to a m-andare fuorû campo il centro IL VENTO DELL’ EST HA SPAZZATO LA SQUADRA CAMPIONE Il comüato olimplonico cecoslovac-co si trova in serie dilfficoltü per comporre la squadra di hokey sul ghiaccio che raprcresenterá i colori nazionali alie oiimpiadj di Oslo. Manca solamente una settimana all’inizio delle olimpiadi e dalla rosa dei 70 gáocatori, che si trovamo in allenamento coilegiale, non sono stati scel-ii ancora gli elementi che dovranno dife-ndere i titolo mondiale conqui-s'.aío nel 1949 e la medaglia d’argen-to del secondo posto alie olimpiadi di Si Moritz. I «papabili» affinano la toro preparazi-o-ne sotto la direzione «di istrut-tor-i po-lltiici» ol-tire, naturalmente-, a quelli tccnici che, peró, so-no soitoposii ai primi. Ij dilemma nel quale s¡ d-ibattono i membri del ccmitato olimpionico cecosiovacco, non é facile a risolver-si. Se avessero sotlomano gli elementi che hanno cc-nqu-istato il titolo mondiale e I’alloro olimpionico il problema non sarebbe difflcile, ma que-stl uomini non ci so-no. Esgi sono stati spazzati vi a dal vento dell’Est. Nel !j949—59, veniva effettuata una «purga» severissima negli ambienti ce-cosiovacchi, ' i cui dirigenti, in base ai noti priRcipl cominformisti, vole-vtno fare dello sport un mezzo per realizzare 1 loro ben definiti finí po-litici. Dalia purga rimanevano immuni due soli elementi della squadra cam- pione del mondo. Gi¡ altri languono nelle «segrete» cecoslovacche, oppure nei campi di concentramento o, nel-l’ipotesi piü favorevole; sono fuggiti all’estero. Facendo la sintesi di un a-rticolo del giornale svizzero «Sport», rendíanlo noto ai Iettori la trágica sorto degli sportivi d-i fama mondiale, che sono rimastj vittime del sistema di pressione e terrore che vige nei paesi satelliti delI’URSS. Nel 1950, -i-1 -camip-ionato mondiale di hok-ey su -ghiacic-io é ,stato disputado a Lo-idra. La squadra - -cecosloyacca. che aveva -giá an-nunciaito la sua, p.ar-Leci-ojflfflpe, non si fece viva e per-ció ven-n-e puniita -dalla feidlerazic-ne íníér-.naizi-on-ale. U-ra caso analog-o s; verificó nel 1951, quando i cecosl-o-vachi si te-nin-eno ben lontaini -da Par.ig-i, ove ve-nner-o d-iaputat-i i camipionati euro-pe¡ e mo-n-dli-aM, -di hokey. Verso il finara ,d’el 1951, essi -a-ppaio-no nu-ova-men-te ineli’amibi-to iinterna-zionale. ¡par-iteciipa-rad'o -con una squadra f-c-rmata -da Btovátal elementi, al temed di Stoc-c-olma, squadra che. a diire i-l vero coniquistó il se-con-do p-oisijo in clas. sifica. Ma róto-rn-i-aim-o ai hokeist-i che sono spariti dalla .scema. Nel 1949. la squa-díra na-zionale, com-posta -da: T.rojak, St-cvik. Pc-kor-ny, Sti-bo-r, Jankowiski- e Schwartz, viaggia -1ra aereo da Pa-ri-gi per Lon- dra. íli -u-n cer-t-o- ,punto vie-ne se-g-na-lato che l’acrco cambia r-o-tta e si dirige vento il Canadá, da quel momento si é (persa cgni traccia -de-i 6. Del portier-i V-odicky ,e -i-rag. Mc-dry, che per lungh-i an-n 1 fain-no por-tato i co’-o-r-i -nazicinal-i;, poco é -noto, si sa solcaiente cihe so-no stati arrestati e car.iSirx-nati al -lavoro coa-'-to. Rozi-ne-k e Kcnccr.sfi’c si trevan-o ai -la-vori, fon-za/.-i asBi-eme a .Mcidry e Hai-ni-o. Ugua-!o so-rte é toocata ip-ure a Koibranov. £-¡ sono salvaiti con ¡la fuga all’es-teiro: Male-ífk, Petera, -Zidenes, J.i.rotka, Za_ brodsiky, -M-areks c-he si tro-vano n-e-gli USA-;¡ Kuñe-io, S-cihejkai ¡m Au-stralia, Drotany, Slama, Rou-bik, Suoho-parek che hEíj-no tróvate . asilo in Svizze-rai,- Mat-ouS in lial-iá e Irotka Pavel che si é allogaio in Inig-h-ilterra. A loro voita soma aiati «degradati», ■oleé nen -día-ramo piü al-cuna attivi-tá r.ol camipo sportivo, i segue-nti ele-m-en-'.i, tra d-iriisesitii e giocatori: irag. Loes, -pres. della fe-derazi-cine oecosl-o-vacca, ponto sotto il contrallo di un comimissario, Ir-'.ca, Rektcrik. presidente d-el-la cc,mjmiissi.cine arbilitrale cecc-s’-civa-cca, Mi-zera. Vodic-ky, Nemiec, Handizo, Tiia-usyek, Ma-tejika, Ma-celis, Bouneeik, Va-cow.sky, Picha, Bu-bnik. Quan-to sopra es,posto dá un qua-dro poco- edificante -dei sistemi comin-for-miist-1- nello sp-ort. Vedr-emo ara ció ohe fara-n-no -i gio-vani ad Oslo, avanti del Medusa Sabadiin III che, con comportamiento antispo-rtivo, ha volontariamentie colpi-to un giocato-re dell’Umago, cost-r-inige-ndolo a-d a-b-ban-doin-are il campo. II Medusa, do-po tre dom-eniche di ni-poso, é -ri-tornato in campo migliore die-lle p-r-eceidenti do-me-rai-che e ció l’ha dimostrato con delle bellisSime aziom-i, insisten-do nel gioco basso. Si puó di-re che la s-qua--dra- e mijglicirata, ha fun-zio-nato faene la mediana e le mezz’ali, che hanno ipc-nt-ato aigili uomii-ni -di punta magín i-fiche Gccasioni per segnane piü retí. L’Umago ha giocato anche bene. petó gli manca il tiro a rete ed ha sciupato de¡ pallan! che si v-edevano giá ¡n rete. Forse un pa-re-gggio sarebbe stato il risultato g-i-usibo di questa cc-mpet-izionie. L’inizio diella partita- vede 11 Medusa-, che ipa-rte forte e g-iá al 4’ p-as-sa in vanta-ggiib- con uin tiro forte -di Vailenti, ch,e segna l’u-nlica ret-e della giornata. I me-dusa-ni pressa-n-o tu-tto 11 I. tempo ed h-ann-o piü occasion-i per segnare, ma manca 1.1 s-olito tiro a rete. Di tanto -i-n tanto. l’Um-ago, su azioni d'¡ cointrapied-e, si porta sotto la rete m-eidusan-a, m-a non rie-sce a segnare, -an-zi -al 24’ Bern-iS per-de una magnifica occas-ione per portare le squaidre i«n paraitá. II secondo temipo é tutto um’albra música- e seno gli umaghesi ch-e attac-oa-no e cenca no la r-ete del pareigigio. che, causa gl-j intervent-i -di Tur-cinovií e compagni, non riescono a segna-re. V-erso la fine, gl¡ umaghesi fa-rano degli spoistamenfi -e pass-a-no all’attacco Sr-efikovi-C, ma é troppo tardi, ció do-vevano fare su-b-ito alTi-nizio del II. tempo e di certo non sairebbe-ro stati sconfit-H. I miigliiori ¡m campo per l’Umago sono stati Ca-ncian-i e Sreó-kovi.fi e per il Medusa si é distinto solamente V-alentii. T. A BELGRADO Alio .stKdiio «Paritiizarai» d,i Belgrado isii é id-iisipuitaito l’iinconiiro di asis-aggito- -del proiasimo campionato iuigoiséav'0, -tira 1-a Dinamo di Zaga-bria e la Stetoai Rossa d-i Belgrado, atiéuale icEimipi-orae della Juigosla.via. L’-iiniccraií-ro si é -coracliUis-o- con 3 reiti a fatvoire d-elilia Stelil-a Roissa, In artoir.e d-eflll-e proissim-e eleziorai dieíl -Comiitarto Citltiadinlo del’UGA a PirEin-o, nie-Ma d-ec-oirisa se-ttiimán-a sii-sicin-o- av-ult-e viairie cotmpe-tizio-ni c-ul-turaili-,sipoir!tiive. M-encoll-edi -sii é t-eniu-t-o -un torneo di -s caí c oh i ne'lil’aiullai m-igraa d-e-1 Liicieo- Sciein,tífico tra s-tu-d-en'i'i d-al Giiran-asio Itlalliaino de-instituto «naulüeio sa-overao «d una xap-preisient-ati-va d-eíll-e Souoíe Miagiisltrali slaven-e. La ma-nifes;tazi!.on'e oultu-raile apcirtivia é staba apeirta dallo s-t'udiemte del Liceio Sci-einitifico Divo CIiEiudiio il q-u-a.to -ha auspiilcato un sempr.e- ,piü salido leg-am-e t-ra stu-diemitti itali-arai e sknvemli. All itorn-ea sicaochistico han-n-o part-e-ciipiato una triEinitin-a -d'i oo-api-e chle nel corso d-Eilla ooimpeltiizlone h-arano formato lie .siegiuanitii isqiuadire coi -risulltatii a fi-anco: Ginnaeio-Nautiche 7—11, Giranjasio-Magistrali 3—2. V-Eiraerdi, nell ridc-t-lo dle'llla Casia dell pcipolo, ha avuto 1-uoigo un, torneo di tenini-s da tavoila, oh-e ha visito glli s-poirtliivi d-eiriis'titiuto Naiu-tiico- frcinitegigiiaxie la rappreis-etn-tati-va dell Liiceo Sci-emit-ifiico. Gio-veidü 14 c-o-rr. nella palestra cSItit'Eidiina -s-i av-olg-eirá Li-nicontro d’i p-aLacainisc-tro tra te s-qiuedira feim-mimiiile d-elle Ma-g-istraKi e quell-a • fe-mimin-il-a de¡l Ciirc-olo Sportivo-. E, da Ultimo, s-abalt» 16, -sul campo- «di S. Lucila, -si- inco-nftrarEamo le sqiu-a--dre d-el ginraiasio i-t-ali-airao e del g-iinra)El3lio sloiv-enio. O. I. Sópete cífrC* 0 0 0 . . . il belga Sys, aampione europeo dei massimi é un ottimo poliglotta? Questo atleta parla correntemente 7 lingue -e cioe: il tedesco, Fingiese, il fiammingo, il francese, lo spa-gnolo, l’italiano. Di professione fd l’orologiaio e si dedica con passione alia música, suonando a perfezione il violino il piano, e la chitara. . . . il ccm'j'.'alto olimpioraico coreano ha indé'tto tuna grande aziotrae di raocoíta d-i me-zzi finiamizi-ari per po-■t-eir iniviiaine .alie o-Enrupi-aid'i dii H-eilsin--ski da 30 a 50 atl-ätd? . . . Kid Gavilán ha conservato il titolo mondiale dei welters, nel com-battimento in 15 riprese cón Bobby Dikes? Il campione del mondo è uscito Vincente ai punti dopo la 15 ripresa. Al match svoltosi a Miami (Florida), hanno assistito circa 15.000 spettatori. . . . l’im-gllese Je-amette Alitweig-g si è c.Ilaisis-iifiicalta al primo- posto nei caim-pilon'Eiii e-uroipe-i dû pattim-aggio, sullo scheima delll-a fiigiu-ra obbliig-a-ta? Seiaoinld'a si è cfasisiiificiait-a Ilia frarace-se Du Biisf, it-erz-a lia Wyatt. ... a Torino 22 coraggiosi hanno preso parte alia manifestazione natatoria invernale «Cimento Palia-&a»? 1 nuotatori dovevano percorre-re un tratto di circa 100 metri nelle acque del Po. La temperatura del-l’acquia era di 5 gradi sopra lo zero. ... la is,quadra di hokej sul ghiaccio «Paralizam» di BeÈgirEjio si è a-g-giudii.cata nuovaimis-ratie fl. titolo jugoslavo? I CEimipiora-i hiamm-o baittuto per 9:2 e 5:1 !a «Miiriics.ti», il quitnte-tto d-e.l «Lj.u-b-1 j-ana». ERRATA CORRIGE Le prime r-ighe del ses-to -capoverso nella lettera del c. C. d-el P. C. J. pub-blicata in IV pag. -del precedente -numero varano ocisl scBtümûte: Il toto-calc-io che, da un lato, con le sue éntrate ha dato un nctevole a-iutoTalla FISAJ per lo sviluip-po delle varie fe-derazioni, dalTal-tro ha avuto una -influenza -n-egati-v-a sui -giovarai, che per-devano il lo-r-o tempo -nella -compilar z-ione delle schade, -án -i-raterm-imabili--discus-sioni ec-c i-nvece d-i stu-diiare e assistevano alle mamiíesta-ziemi sportive da sp-abtator-i mon abiettlv-1. M WVBSO «Il Club Auto-moto» di Cap;¡di-s!-v-a avverte tutti i sru-o-l membri «h-e il 12 ic. m., -con imizíio alie ore 16, avrà Luego turnia imipiolritairi'.ie rai-u-mi- c-r.ie m-E-lIa s-ttíis- s-óici-súe- di Véa Tne-vi’is*in.;8 (Ex ciaircaui). Sarao linv-i-tiEil-i a pairt-eci-pr.r-vi t-uti'i i m-eiml’ciri, -amighe ccj ' :.-o c-h-e non ha:nrio ancora .sub'ito l’-esaimie par la pait-e/nibe di; abiili-tEiriane-. Smarrimento D-egrasoi FerdiraEm-do ,da Isola via S. Borto.lo 7, -ha smarri-to il 2 febbraio la sua car ta tfiide-ntità nel -tratto di s-.irada -dal cimitero alla piazza centrale. Sé questa carta non verrà restiitu-ita nc-n sa-rà più valida. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato pressa lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorlzzatd Tgj