ORGANO DELL'UNIONE ANTIFASCISTA IT ALO - SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL'EÉTRIA Nell'emulazione in onore al Congresso Costitutivo dei Sindacati Unici Classisti la classe lavoratrice del circondario dimostra la sua solidarietà con il proletariato triestino resa possibile dall appoggio dei popoli jugoslavi alla nostra edificazione socialista Direzione - Redazione - Ammin. R. Castelleone 2 - Capodistria tei. 170 ANNO IV. No. 172 Capodistria, Mercoledì, 10 gennaio 1951 3 Din. - 15 LIRE Abbonamenti: Zona B e Jugoslavia anno Din 180, sem. Din 90, trim. Dirl 50 — Zona B: anno L. 1400, sem. L. 740, trim. L. 380 GLI SVILUPPI DI UNA ^n Pieno svolgimento la gara d emulazione precongressuale dei S. U. Classisti battaglia siHDflcuLE L'attività delie filiali è in aumento Necessita eliminane le deficenze e coordinare il lavoro Accordi itale jugoslavi Una tra le più dannose conseguenze detrazione politica del Com-i-nform a Trieste è stata quella della provocata confusione, disorientamento e disgusto fra le masse operaie. Una simile si-* tu azione nella classe lavoratrice, necessariamente riflette i suoi aspetti negativi su tutta la popolazione attiva della città, su tutta la situazione economica, sociale e politica dei cittadini. ■ '*nli Iti! S'®? Infatti- la concreta situazione dei lavoratori di Trieste può essere oggi indicata da un -bilancio consuntivo di due anni, assolutamente passivo. I lavoratori sono stati -retrocessi da una serie de ottime posizioni -conquistatisi con decenni e decenni di -lotte. Esse possono essere -riassunte -nelle -brevi indicazioni che seguono. La retribuzioni reali dei lavoratori -di Trieste sistematicamente -decurtate, le conquiste sociali dei contratti -di lavoro defraudate in frequenti casi, la disoccupazione alimentata continuamente dalla libertà dei datori di lavoro, l’importanza ed -i diritti -de-i lavoratori -nelle fabbriche, nelle aziende, nel porto, nelle amministrazioni -pubbliche, continuamente misconosciuti dai padroni e -dalle «autorità», la sostanziale liquidazione dei valorosi e potenti comitati di fabbrica, -lo spostamento -del rapporto di prestigio dei rappresentanti sindacali -rispetto agli in-dustri.al-i, la smobilitazione parziale e totale di aziende, -nuovi licenziamenti di lavoratori, mancanza di tutela sindacale per la mancanza dei comitati aziendali o di fiduciari in numerose aziende, il -linguaggio della stampa capitalista verso T-organizza-zione sindacale, 1 tentativi -della reazione cosmopolita -contro i. lavoratori del porto di Trieste, i-1 rifiuti di numerosi lavoratori, già attivisti, di accettare incarichi- sindacali e rappresentativi nel-l-e relative fabbriche per timore di rappresaglie, legittimate dall’impotenza sindacale, sono davvero -i fatti salienti di questo negativo bilancio. Che questa precaria situazione per i- lavoratori, -Sia -dalle -masse lavoratrici attribuita in gran parte alla mancanza -di un’organizzazione sindacale classista, al -fatto cio-è che 1 -lavoratori di Trieste sono privi dell’-i-strame-nt-o necessario per la lotta sindacale, è -cosa più che logica e sta diventando convinzione per la grande maggioranza -de-: 'lavoratori. Questa convinzione rappresenta, in verità, Te-lemento centrale ed indispensabile sul quale si basa e si giustifica l’intrapresa preparazione di un congresso di ricostru-zione dei sindacati classisti del Territorio -di Trieste, congresso che interpreta infatti non ~ solo le aspirazioni generiche dei lavoratori, ma risolve anche la questione -della volontà di migliaia e migliaia di operai di Trieste di farla finita il più presto possibile con una situazione sinda-ca-le a tutto vantaggio della borghesia. Non deve stupire perciò se in questa settimana nel disorganizzato, sfiduciato e passivo campo sindacale si inserisca e si rifletta sullo stato-danimo dei lavoratori, quale fattore positivo ed incoraggiante, l’avve-nimento dell’azione per il congresso costitutivo d-ella Confederazione dei Sindacati Classisti del Ter-rito-r.io Libero -di Trieste. L’importanza ed il significato di questo fatto mon potevano giustamente sfuggire aii lavoratori: e che sia così lo provano anche le sempre più numerose discussioni che si sviluppano negli ambienti operai e gli argomenti che in queste discussioni vengono trattati. I principali a-rgo-menti so-no appunto -il riconoscimento della necessità urgente che i lavoratori di Trieste abbiano nuovamente una -robusta e Classista organizzazione sindacale; e il contenuto del -progetto di statuto. Sul preambolo di quest'ultimo specialmente i lavoratori si intrattengono, in quanto indica precisa-mente l’esistenza di uno stretto legame tra la .situazione sindacale dei lavoratori e le lo-ro condizioni economiche, tra l’ef-ficenza del sindacato, la linea della sua lotta, la potenza della sua azione é ]e retribuzioni dei -lavoratori e loro generali condizioni sociali. E non -poteva essere diversamente. L’esperienza dei lavoratori -di Trieste, la tradizione sindacale di questi lavoratori, ab'itu-ati a-d -essere non -in co-da, ma all’avanguardia delle -lotte sindacali, do-ve-va necessariamente pesare sulla situazione; e -non e-ra conce-pi-tìile pensare che alla grave situazione economica dei lavoratori di Trieste, alla crescente tracotanza padronale, alle insostenibili condizioni di vita non ci doveva essere risposta, non ci doveva essere soluzione. Ci sono all’ordine del giorno -delle questioni di decisiva importanza Per la vita dei lavoratori; l’i-ndividuazione e la lotta contro -i nemici della pace, il grave divario tra le retribuzioni e il costo della vita, la miseria dei disoccupati e dei pensionati- la minaccia di ulteriori restrizioni dell’impiego dcMa mano-dopera e le libertà democratiche cohti-nuamen-te attaccate. Questioni queste di accentuato carattere classista e di tale importanza da escludere, senza esitazione, la possibilità che a risolverle siano chiamati gli attuali Sindacati Unici e la Camera del Lavoro di Trieste. Poc-hi Sono orma-i -i lavoratori che ancora considerano l’azione di questi sindacati quale fatto positivo capate di contrastare le mire di -massimo sfruttamento dei datori di lavoro, capace di arrestare la spinta all’i-ndietro dei lavoratori -della zona anglo-americana del Territorio di Trieste. Una serie di fatti, una discreta esperienza; indicano che ormai anche a comprendere la vera -natura degli avvenimenti sono oggi persuasi che da,i sindacati sedicenti classisti, o dai sindacati in funzione di agenzia del Comin-form non c’è da sperare altro che la raccolta dei saldi passivi di azioni sindacali, intraprese d’ufficio pe-r ragioni di prestigio minuto di uomini o di gruppi politici che. in effetti, sovrain-ten-dono alla Camera del Lavoro di Trieste e ai Sindacati di via Montfort. Attraverso questa esperienza, tutti i lavoratori dovranno rendersi confo e presuadersi che soltanto -il sindacato di classe della classe lavoratrice, è istrumento efficace di lotta e sul quale i lavoratori possono e devono fare affidaménto; SI sindacato che nasce dalla coscienza stessa dei lavoratori, dalla necessità di difendersi dallo sfruttamento capitalisti-co e perciò di unirsi sindacalmente, di essere una forza-, di usare questa forza- nella lotta per la difesa dei loro diritti, per migliorare le proprie condizioni economico-sociali, per avere riconosciuti, in una parola, -i diritti ad una esistenza sempre migliore, per emanciparsi. Il resto, -i sindacati, tipo quelli ira-ggrup-pati nella Camera del Lavoro di Trieste o quelli mascherati sótto l’egida di un glorioso nome, i Sindacati Unici, sono organismi che a-pertamente in certi casi, su-bdo-Ia-men-te, in tan-t’al-tri casi, operano in definitiva non in favore della classe lavoratrice, ma nell’interesse della borghesia e -dei suo-i cosidetti ideali II fatto interessante della convocazione di un congresso per la ricostru- A pieno ritmo procedei emulazione peri aumentodella produzione nelle imprese economiche In pieno svolgimento ideila gara -di emulazione precongressuale, dobbiamo-ancora una volita riconoscere, -come è doveroso, i successi che sono sta-ti raggiunti -dalle organizzazioni sindacali alle basi nella loro preparazione, ma -dobbiamo purtroppo riscontrare che mol-te -deficenze, di cui abbiamo avuto occasione di -parlare precedentemente, non sono ancora state eliminate. Infatti a-n-cor oggi, molti credono unica forma di lavoro emulativo sia principalmente il lavoro volontario. Ciò è errato e si riperouote negativamente sulle rimanenti attività, specialmente su quella culturale ideologica, -ohe invece -riveste un carattere di primaria -importanza o di priorità. N-on sarà mal troppo ripetere che il più -conseguente elevamento ideologico -dei lavoratori è la base di tutto i-1 lavoro, poiché solamente un lavoratore in possesso di u-n alto livello ideologico potrà essere il piu cosciente .edificatore del socialismo e del COME VANNO LE COSE NELLA FILIALE AI CANTIERI DI PIRANO? AFFRONTARE E RISOLVERE LA SITUAZIONE HELLA PREPARAZIONE AL CONGRESSO COSTITUTIVO Ora che siamo a qualche settimana dal Congresso Sindacale, è bene dare uno sguardo al lavoro ed all’orga-niz-zazio-ne sindacale nei nostri collettivi affinchè le esperienze vengano portate a conoscenza -di tutti -i delegati dei lavoratori e-d -il lavoro -delle filiali venga migliorato e siano superati e -risolti tutti gli ostacoli e problemi che, mano a ma,no, sorgono nella vita sindacale. che per il loro attaccamento al lavoro. Questa dovrebbe essere la situazione esistente nei -nostri collettivi ma, purtroppo, la realtà presenta, i-n qualche caso, un aspetto differente. Esa-mia-no, ad esempio, la situazione sindacale ai Cantieri Piranesi. suo ruolo di m-embro della, classe lavoratrice d’avanguardia. In genere si possono riscontrare, quà e là, al-tre deficenze ancora, che sebbene di minore entità, costituiscono un freno allo slancio emulativo; siano esse di carattere organizzativo, o che investono l’impostazio-ne delle attività stesse nei vari metodi e forme di lavoro. Così pure, sin dau’ini-zio, Ta-ziorie non è stata nè unitaria, nè ben coordinata. Molte filiali hanno dato inizio al-l’emullazione molto in ritardo, ciò che dimostra la necessità di stimolare di più l’iinizia-tiva alla base. Nei distretto di Buie, già' la scorsa settimana è stata superata la cifra di 23.000 ore -di lavoro volontario, mentre anche nel campo culturale-'ideo-logico l’attività è stata abbastanza soddisfacente. Ciò significa che le deficenze sopra citate sono state di minore entità nei distretto di Buie. Nel distretto di Capodistria l’attività si è svolta principalmente nel campo organizzativo con le conferen- ze cittadine, reiezione dei delegati e neH’in-tensificazionie della gara per un maggiore effetto lavorativo e l’aumento della produzione. Così alla filiale dair«Edi-lit», 8 brigate, 6 alla cantina «Vino« e 2 nel Cantiere di Isola, gareggiano fra loro in onore al Congresso. Pure al Cantiere di Pira-no, alla De Langlade (4 brigate composte dai migliori lavoratori), eoe. Al fo-ndo pro Congresso, gii operai delle Saline si sono impegnati di dare 10.000 din, quelli della «STIL» 30 mila din. ed altri ancora per notevoli somme. Tutta questa attività e fervore dimostrano che ; nostri lavoratori sentono. profondamente l’importanza del Congresso costitutivo e non c’è dubbio che al 20 corr. — conclusione della gara- — con la- sollecita eliminazione delle deficenze basilari e con una maggiore iniziativa delle organizzazioni nelle singole fabbriche ed imprese, -il bilancio dell’attività sarà abbondante di frutti. Uno dei risultati positivi dell’attività dela politica estera della Jugoslavia è senza dubbio rappresentato dal riallacciamento di rapporti • politici e diplomatici regolari tra Belgrado ede altre capitali europee, nonché dal maggior volume degli scambi commerciali ed economici con tutti i Paesi -dell’Occidente Europeo, tra i quali l’Italia. E’ di pochi giorni addietro la firma a Roma di un vasto accordo per la regolamentazione di alcune questioni economico-finanziarie, esistenti tra i due Paesi. Data la complessità e la delicatezza dei problemi insoluti che esistono tuttora tra i due Paesi vicini, l’accordo firmato a Roma, in quanto abbraccia anche problemi di carattere politico (opzione, archivi, indennizzo per i beni italiani nazionalizzati, proprietà artistiche ecc.) riveste una particolare importanza perchè in esso è la prova della possibilità di addivenire a sempre più stretti rapporti economici nel reciproco interesse, rapporti che possono spianare la via anche ad una sincera e reale distensione sul terreno politico. zione dei sindacati classisti del Ter- . ritorio di Trieste, significa, prima di tutto, che i lavoratori di Trieste, in buona misura, lan,no compreso queste verità, hanno riacquistato la capacità dell’an,alisi, delil-a critica -ed hanno compreso come stiano l;e cose, la natura e le funzioni- dei sindacati cosiddetti 1-iberini e di quelli asserviti alla politica antidemocratica e contro-rivoluziona-r-ia. dell’Ufficio Informazioni; hanno compreso, infine, tutta l’importanza dell’unità -di azione e della solidarietà dei lavoratori delle due zone del Territorio di Trieste, hanno compreso o stanno comprendendo, mediante una salatissima esperienza, quali siano gli obiettivi delle organizzazioni pseudo sindacali che in ogni paese sotto la sua dominazione il capitalism/» suscita eđ /dimenta per rompere il fronte unico; classista dei lavoratori o, comunque, indebolire la efficenza della lo-ro lotta sindacale e politica. Questo è fondamentale per la ripresa del movimento operaio di Trieste; questo è -il significato principale, le origini del -positivo avvenimento- di un -congresso di ricostruzione del sindacato classista dei lavoratori del Territorio di Trieste. Bortolo Petronio Infatti il ruolo -della filiale nel collettivo è di una tale importanza da far dipendere proprio dalla sua attività in massima parte i risultati della produzione. Appunto perciò le organizzazioni sindacali -devono lottare con tenacia sem-pr-e maggiore, con sempre miglior sistema, per sviluppare -la propria attività e per elevare il livello culturale degli operai. Degli operai arretrati e di quelli che provengono dalla campagna le organizzazioni sindacali devono ricavarne coscienti costruttori del socialismo, facendo comprendere -loro che le imprese economiche in cui lavorano sono loro proprietà e che dalla loro produzione dipende il -benessere comune e delle loro famiglie. Qui notiamo subito che -i -rapporti tra la filiale e la direzione lasciano molto a -desiderare. Rileviamo inoltre che il Comitato della- filiale è debolissimo e che j compiti vengono portati a termine, -nella misura del possibile, dal presidente e rispettivamente, dal segretario. LEAS SEMBLEE CITTADINE DEI S,U. CLASSISTI A CAPODISTRIA, ISOLA E PIRANO L'EDIFICAZIONE SOCIALISTA SAREBBE VANA SENZA L'AIUTO DISINTERESSATO DELLA R.F.P. J. Quali so-no i risultati di questa situazione? Il lavoro sindacale è mancante. I lavoratori -non vedono nella loro filiale quella autorità che, a fianco della direzione, risolve i problemi e migliora in tutti i campi il lavoro del collettivo. Inoltre i sindacati devono insegnare a tutti gli operai il sistema deire-vide-nza e del contrailo, devono educarli -nella c-ura per il risparmio, nella disciplina -di lavoro, nell’attegigia-mento socialista verso il lavoro. A questo proposito citeremo un fatto significativo. Nel dicembre scorso i-n una riunione di massa del collettivo, su proposta del comitato della -filiale, gli operai, unanimi, decisero l’allontanamento di due in-dividui dal collettivo poiché, a parere di tutti, di sentimenti antipopolari. Due gio* i dopo i due -erano nuovamente al lavoro per decisione unilaterale della direzione. E’ naturale che questi compiti esigono un continuo aumento degli sforzi dei -membri -dei sindacati -ed i comitati delle filiali devono essere formati da quegli operai e lavoratori in genere che godono ila fiducia dei -compagni di lavoro e ch-e si distinguono sia per le loro capacità organizzative Il contributo di Capodistria per il "Capodanno del Bambino,, A prescindere dal fatto ohe rallentati amentiò sia stato giustificato o meno e' corrispondesse ai nostri principi sociali, è chiaro che con questi sistemi la filiale è stata svalorizzata nel collettivo poiché quest-i fatti caratteristici non si limitano a-d un solo caso, dato che altrettanto -succede nelle assegnazioni dei premi di operosità per i quali la filiale non viene consult afta. F10B1TUBA D’INIZIATIVE DEL POPOLO Dire del contributo dato dalla popolazione tutta al buòn eéi-to dèi «Capodanno dei Bambino» è un dovere per dimostrare quale sia veramente l’a-nima di Ca-podistria. degli operai sono usciti vari giocattoli, come carriole, carrette, e camions in miniatura, -mentre la scuola femminile di artigianato confezionò bellissimi lavori -in lana. Quest’anno, la manifestazione dipese principalmente dallo sforzo della popolazione tutta. E’ vero che vi furono delle -basi, le quali usufruirono di elargizioni a-nche forti di Enti, come la I base alla quale la VUJA assegnò 25.000 din. oltre ai 5000 dell’OMNIA, ma vi furono anche delie basi come la XII (Bossedraga), l’Xl (Sanpie-ri), -la VII (P. Sereni) — che hanno provvisto a tutto esclusivamente ccn i contributi ed il lavoro della -popolazione. Nei loro riguardi bisogna dire -che hanno assolto onorevolmente il compito, e ciò di-mostra quanto la popolazione volle partecipare con una grande fioritura di -iniziative. Un -rico-nascimento particolare meritano -pure le compagne Libera Snaier, Favento Ester e Padovan Ada della VI -base per le loro confezióni in maglia ed il compagno Pizza-retlo Libero per la confezione dei soldatini di piombo. Bisogna dare un riconoscimento a tutti coloro che contribuirono alla bella riuscita di tale iniziativa ormai divenuta una tradizione. Le donne, rnembre dell’UDAIS, erano in gara a chi più e -meglio faceva e dalle loro maini abili uscirono gatti, ca-ni, coniglietti, asinelli, e persino elefanti che allietano oggi i -nostri piccoli -nei loro giochi. Dalle mani iiiiiraiiiiiiuiiiiiiiinmimmimmmmiimmmmniiiiiiiimmiiiHimimiiiiiimimmiiiiiimiiiiiiiMmiii La trascorsa settimana politica nel mondo e con essa il nuovo anno, si sono iniziati sotto il segno di un atto di forza: il passaggio del 38esimo parallelo da parte delle fogze cinesi, intervenute nella Corea.. E’ indubbio che la recente ripresa dell’offensiva de! cìnó-nordìsti, sotto la spìnta della quale sono crollate le linee americane e sudiste, costituisce l’avvenimento più importante, nel senso che lo stesso si ripercuote su tutti gli altri avvenimenti politici internazionali più recenti, dai lavori della Commissione Politica dell’O.N.U., alla conferenza londinese del Commonwealth britannico, dalla polemica tra i repub-blicani ed i democratici negli Stati Uniti d’America, agli stessi avvenimenti politici europei. Tra questi ultimi in particolare e le questioni dell’Estremo Oriente, esiste infatti uno strettissimo legame: i due settori dello scacchiere internazionale sono, in definitiva, due punti della linea comune sulla, quale si ripercuotono le conseguenze della politica seguita dalg - le due maggiori potenze nel mondo, della linea sulla quale si scontrano gli interessi internazionali delle potenze imperialistiche. Nella lontana penisola asiatica la macchina bellica, che si è rimessa in moto, dopo una breve sosta, ha con- inone i -nostri piccoli e la nostra popolazione tutta -deve dare un riconoscimento anche alla direzione ed agili insegnanti della scuola ottennale, alla Casa dello studente itailia-no, al gruppo dei pionieri della com-pa®na J. Kolosimo, al CCPI, al maestro Kitti per -le rappresentazioni eseguite ed a tutti coloro che in varia guisa contribuirono al successo del «Capodanno del bambino» a Capodistria. Ecco dunqu-e che, esistendo questa atmosfera, non stupisce l’inattività di diversi membri del comitato della filiale -per cui tutte le responsabilità e compiti ricadono sulle spalle del presidente e dèi segretario i quali, oltre al lavoro sindacale, devono svolgere il lavoro produttivo -i-n seno al collettivo ed altre attività -di indole organizzativa in altri rami. Nel caso specifico, è constatabile come si insista nell’errore opportunistico di oberare di lavoro singoli compagni per -non affrontare il problema deU’elevazianè di giovani quadri ora inattivi -e che potrebbero dare molto di più. Non si pùò negare che non si sia già pensato di indire nuove elezioni per il comitato, ma questo proposito è purtroppo rimasto nient’altro che una buona intenzione dal giugno dell’anno scorso. Allo scopo venne consultato più volte il Comitato distrettuale dei S. U. ma questi rinviò sempre le elezioni. Domenica scorsa nella sala del «ridotto» del teatro Ristori di Capodistria è stata tenuta la I Assemblea cittadina dei S.U. L’assemblea è stata indetta per l’elezione dei delegati dei lavoratori capodistriani che parteciperanno al congresso costitutivo dei S.U. classisti che avrà luogo il 20-21 p.v. a Trieste. Dopo l’elezione della presidenza e la lettura della relazione da parte del comp. Dolenc, pres, del Comitato Distrettuale dei S.U., i presenti sono stati invitati alla discussione che si è protratta per qualche ora ed è stata ampia ed esauriente. Dopo l’intervento di qualche delegato che ha voluto sottolineare l’importanza del prossimo congresso, importanza che investe la vita politica ed economica del proletariato triestino, gli interventi hanno vertito su importanti problemi della nostra vita sindacale. Il compagno Zoliia, ha preso la parola per invitare tutti i delegati presenti ad interessarsi presso le oroprie filiali sindacali affinchè sia intrapresa una campagna per eliminare' tutti gli abusi che si riscontrano da par-tè di certi operai incoscienti che simulano malattie per beneficiare della relativa sovvenzione. Il compagno Zoliia ha fatto presente che soltanto riducendo le uscite della Cassa per Malattia si potranno portare le sovvenzioni al livello degli stipendi. Di grande importanza è stato pure l’intervento del comp. Celihar Ciril, relativo al -lavoro idelogico e culturale da svolgere in seno alle larghe masse (della classe operaia. Il comp. Celihar ha fatto rilevare come il nostro lavoro sindacale pecchi alquanto in questo campo importantissimo poiché solo con l’elevamento ideologico della classe operaia si potranno raggiungere quei risultati che sono un motivo di giusto orgoglio degli operai jugoslavi. Pure il comp. Sokol ha preso la parola per mettere in risalto che il lavoro delle filiali sindacali e della classe operaia tutta dev’essere svolto pure nel campo della lotta contro gli sprechi ed i privilegi ingiustificati ed a questo proposito l’intervento ha fatto i nomi dei direttori della ditta «Fruktus e della cantina «Vino» i quali, per soddisfare i capricci delle loro rispettive consorti, hanno sperperato il patrimonio popolare per ingiustificati restauri dei loro appartamenti. . Altri interventi hanno trattato il problema della disciplina sui posti di lavoro, che, in molti collettivi, lascia molto a desiderare, provocando ingenti perdite di ore lavorative. Anche il compagno Paulinic, segretario organizzativo del Comitato Circondariale del PC TLT per l’Istria, presente all’assemblea, è intervenuto dichiarando che l’edificazione del socialismo da noi sarebbe un cosa vana senza l’aiuto e l’appoggio disinteressato della Nuova Jugoslavia Socialista. ’1 Conclusi gli interventi, si procedette alle elezioni dei delegati al congresso costitutivo S. U. Classisti ed all’approvazione delle conclusioni che pubblichiamo di seguito. Lo stesso Ministro jugoslavo degli Esteri, Kardelj, parlando all’Assemblea popolare di Belgrado ha detto: «Non vi è dubbio che la soluzione di questi problemi rappresenta un grande passo in avanti sulla via di un ulteriore rafforzamento ed approfondimento dei rapporti fra la Jugoslavia e l’Italia, e che essa faciliterà la soluzione, in un’atmosfera di amicizia e nello spirito della reciproca comprensione, dei rimanenti problemi ancora aperti fra i due Paesi. In tal modo contribuiremo non soltanto ai nostri reciproci interessi, ma anche alia causa della pace in questa parte del mondò.» LE CONCLUSI La firma dell’accordo sui problemi economici finanziari è indubbiamente una vittoria del buonsenso sulle mene degli stessi ambienti italiani e della stampa gialla della penisola e di Trieste, che hanno sinora impedito per ben cinque anni con un accanimento, degno di miglior causa, qualsiasi tentativo di pacifica convivenza tra i due popoli e le due repubbliche vicine, che — data la dimostrata complementarietà delle rispettive economie —- hanno tutto l’interesse di mantenere buoni rapporti economici reciproci. Se gli accordi stipulati recentemente fossero stati conclusi un anno e mezzo o due anni addietro, il loro valore sarebbe stato indubbiamente superiore. Se ad essi non si era potuto giungere sinora, ciò è dovuto alla. ottusità degli irriducibili oppositori a qualsiasi accordo tra l’Italia e la Jugoslavia. Chi sono costoro? Da una parte i comin-formisti, sućeubi di ordini precisi ed inesorabili che nulla hanno in comune con gli interessi dei rispettivi Paesi, e dall’altra gli elementi di estrema destra malati di super-nazional-smo nostalgico. In particolare i circoli irredentistici triestini, — che si atteggiano a presunti difensori degli interessi della penisola italiana, — hanno sempre ostacolato con ogni mezzo qualsiasi riavvicinamento tra Roma e Belgrado, avvalendosi, .(questo è L’aspetto più triste della loro ottusità e della loro malafede), non’ di argomenti seri e documentati, ma di esagerazioni, di distorsini della verità, e troppe volte anche di pure e semplici menzogne. I Le filiali sindacali della città di Capodistrìa e dei dintorni si assumono l’impegno di inasprire la lotta per l’aumento della produzione in genere « „„ aitn effetto- lavorativo. In relazione a ciò intensificheranno la E’*significativo -anche il fatto che il Governo -della Repubblica Slovena ha voluto -essere vicino ai nostri bimbi, mettendo a -disposizion-e del Comitato organizzatore biscotti e caramelle e 1500 abeti quale dono dei popoli Jugoslavi alle nostre giovani generavi rvni. E» D. Ora sia-mo giunti nel 1951 e la situazione sindacale ai Cantieri Piranesi deve venire affrontate e risolta alla luce dei risultati del prossimo Congresso dèi S. Ü. Classisti, affinchè l’organizzazione sindacale' nei nostri collettivi di lavoro diventi la spina dorsale -del -collettivo ed il propulsore p-ri-nci-pale della produzione socialista. e per -un alto! effetto' lavorativo, lotta per la diminuzione delle assenze ingiustificate e delle trasgressioni alla disciplina sul lavoro in genere. II. Le filiali sindacali lotteranno per la diminuzione delle spese di gestione in tutti ì rami -della produzione al fine di sfruttare al massimo tutte le riserve di materiale e materie prime nonché di ridurre l’apparato amministrativo in quegli obiettivi dove è superfluo. III. Le filiali sindacali proseguiranno ed intensificheranno la lotta contro tutti coloro che, in qualsiasi modo, vorrebbero impedire il lavoro costruttivo e ledere le conquiste della lotta di liberazione e della classe lavoratrice della nostra zona. IV. Le filiali sindacali intensificheranno il lavoro ideologico-culturale fra i membri dei sindacati e cosi contribuiranno all’elevamento della coscienza sociale fra i lavoratori, onde prepararli e metterli in grado di assumere la direzione delle fabbriche sull’esempio dei Consigli Operai della classe lavoratrice jugoslava. V. Le filiali sindacali inaspriranno la loro azione contro i simulatori, che vogliono sfruttare i fondi dell’assistenza sociale a danno dei lavoratori realmente ammalati. In questo modo condurranno l’azione per assicurare ai propri membri la possibilità di godere dell’assistenza sociale nella massima misura, vaie a dire nella misura della loro paga base. Se il Governo di Roma continuerà a" dimostrare la stessa comprensione e lo stesso spirito di collaborazione, dimostrati in occasione della firma dei recente accordo, sarà possibile creare, nei rapporti fra le due repubbliche vicine, un’atmosfera che consentirà anche la soluzione di problemi più difficili, sempre nel reciproco interesse. Tra questi problemi, principale è quello del Territorio Libero di Trieste, sul quale continuano le speculazioni delie grandi potenze, in nome dei loro particolari interessi, che nulla hanno in comune con gli interessi della popolazione triesti- Una soluzione della questione dei T. L. T. che sìa il risultato di accordi diretti tra Roma e Belgrado, non-potrà che contribuire notevolmente alla pace tra i popoli, togliendo dallo scacchiere europeo uno dei problemi più difficili e pericolosi. ........................................................................a...........................man... EA RASSEGNA POLITICA DELIA SETTIMANA i--------- DollJ^M^Jienria^ dotto le avanguardie cino-nordiste ad óltre 70 chilometri sud del 38esimo parallelo. Il superamento della vecchia linea di demarcazione ha smi-nùito ogni gìùstifi’càzio'ne Sul caràttere limitato dell’intervento di Pechino (le centrali idroelettriche sul fiume Yalu sono ormai distanti delia zona di combattimento centinaia di chilometri), ed ha posto in luce un aspetto nuovo delia politica cinese in Asia, cosi come ha messo in evidenza le caratteristiche di una divergenza allo stato latente tra Mosca e Pechino. Tutto ciò trova la sua giustificazione anche in sede teorica. Parlando all’Assemblea Popolare jugoslava, il Ministro degli Esteri Kardelj ha detto, tra l’altro: «Non bisogna dimenticare che fintanto che esiste la possibilità di una qualsiasi forma di sfruttamento. Questa possibilità deriva dallo stesso grado ineguale dello sviluppo socialista nell’epoca attuale, e dall’esistenza dello stato corhe forza autonoma, politica ed economica. Si capisce che su tali basi possono svilupparsi dei contrasti specifici e quindi anche può sussistere la possibilità di guerre di aggressione. Del resto questa questione non fa più-parte soltanto del campo delle ipotesi teoriche, in quanto ha ricevuto già la sua pratica conferma etì un suo a-spetto concreto nella politica sovietica verso la Jugoslavia socialista e nelle contraddizioni specifiche tra l’Unione Sovietica e la Cina, nella lotta per l’influenza in Asia, anche se queste contraddizioni non devono necessariamente ricevere un tale carattere. A prima vista potrebbe sembrare che la politica seguita dal Governo di Pechino sia in tutto e per tutto dettata dal Cremlino, ma in realtà questa non è che un’asserzione alla base della quale non vi è nulla di concreto. I fatti dimostrano, al contrario, che, in un certo qual modo, Mosca si trova ostacolata dalla politica di Pechino, che se oggi su alcuni punti è convergente con quella sovietica, domani si rileverà addirittura divergente.-Il primo sintomo dell’indi-pen-denza politica delia Cina ci viene fornito dagli avvenimenti in Corea, cioè in una Zona considerata, sino a poco tempo addietro, rientrante nella sfera di interesse dell’Unione Sovietica. L’intervento Cinese in Corea, che doveva servire per rinforzare la posizione di Mosca nei confronti degli Stati Uniti ha segnato invece l’affermazione della Nuova Cina come una grande potenza asiatica. A questo punto bisogna fare una constatazione: esiste in Asia l’ambizione espansionistica della Cina. Questa constatazione deve essere stata fatta molto amaramente anche dagli stessi dirigenti del Cremlino. E’ noto infatti che all’O.N.U., rendendosi conto dei fatto che nella questione coreana il centro d’attenzione è oggi Pechino e non più Mosca, Viscinsky ha parlato di «ritiro» di tutte le truppe straniere dalla Corea», precisando poi di intendere tra queste anche qùelle della Cina. E’ chiaro che l’unico scopo del delegato sovietico era quello di far ignorare dai delegati degli altri Paesi la Cina Popolare, e d’altro canto è altrettanto chiaro che la Cina non ha alcuna intenzione di farsi ignorare specialmente in A-sia, ove già si intravvede la sua volontà di ricoprire un ruolo di potenza dirigente. L’intervento della Cina nella guerra coreana ha posto in evidenza la chiara volontà del Governo della Nuova Cina di assumere un ruolo domi- nante nel settore asiatico. Gli stessi dirigenti sovietici non prevedevano certo che l’intervento cinese avrebbe assunto forme cosi massicce, da poter scalzare in breve tempo le forze armate statunitensi d|lle loro posizioni in Corea. I] Cremlino al contrario, prevedeva una lunga campagna di logoramento, che, se da un lato avrebbe assorbito la quasi totalità delia potenza bellica americana in Estremo Oriente, dall’altro lato avrebbe talmente indebolito la Cina, da costringere i dirigenti di questa a divenire unicamente fedeli esecutori delle direttive di Mosca. La Cina, invece, con il suo formidabile intervento, ha dimostrato la chiara intenzione di sbrigare la- questione coreana nel più breve tempo possibile, onde poter rivolgere altrove le sue attenzioni, e poter dare nello stesso tempo una prova della sua potenza di fronte all’O.N.U. Non è certamente azzardato affermare che ben presto si potrà assistere, ad un fenomeno espansionistico cinese nell’Hstremo Oriente^ Purtroppo questo fenomeno, anche se presentato sotto forma di «liberazione di-, tutti i popoli dell’Asia», è un perìcolo per la pace mondiale, come dimostrano le ripercussioni dell’intervento di Pechino -in Corea su tutto lo scacchiere internazionale R. F. NOTI ZIE DA TUTTO IL MONDO . dalla Corea TOKIO — Secondo le ultime informazioni dal Fronte Coreano, i reparti cinesi e nord coreani, che avanzano lungo la costa occidentale delia penisola, dopo la rottura del fronte e la conquista di Seul, minacciano di accerchiamento l’VIII armata di Mac Arthur. Sul resto del fronte le truppe dell’ONU si stanno sganciando e si ritirano sulla direttrice di Fasan. . . . dalla Jugoslavia BELGRADO — Il bilancio jugoslava prevede quest’anno uno stanziamento complessivo -di 26 miliardi 95 milioni di dinari a favore della sanità pubblica e della previdenza sociale. Tale -somma, supera -di oltre dalla Cina HONG KONG — Il generale Wu Esiu Chua-n, il quale rappresentò il Governo cinese all’ultima sessione delle Nazioni Unite, è stato nominato vice Ministro degl-i esteri. DAI CIRCONDARIO # L'INTENSA OPERA DEI NOSTRI LAVORATORI ha permesso il raggiungimento delle mete Il grands aiuto offertoci dalla Jugoslavia è stato razionalmente sfruttato In tutti i campi quest’anno il lavoro sarà ancor più intensificato II annuali M cooperative agricole Come previsto dallo Statuto delle Cooperative Agricole di Produzione, enTro' il mese di febbraio devono a-ver ldogo le Assemblee annuali. Scopo fondamentale delle stesse è quello dì esaminare la gestione dei-córsa, 11 reddito annuale, la suddivisione dello stesso, l’approvazione del piano economico finanziario, la riconferma o meno delle cariche sociali, apportare modifiche e consigli ecc. . Dato che le Assemblee annuali sono molto importanti, devono essere preparate nel modo migliore; nel senso che tutti i cooperatori possano apportare nella discussione il loro contributo, per l’ulteriore miglioramento organizzativo, per lo sviluppo conseguente dei’a democrazìa neìUnterno delle cooperative; fattore che, senza dubbio, contribuirà all’allargasnento delle, stesse nell’anno in corso. Tra i più importanti problemi che devono essere trattati sono i seguenti; 1. L’organizzazione interna del lavoro (formazione di brigate, gruppi, il lavoro a norma ecc.) 2. La suddivisione del prodotto in» natura, in base al lavoro di ciascuno socio. 3. Lo sviluppo della democrazia con soventi e regolari riunioni di tutti 1 soci, degli organi amministrativi, delle brigate e gruppi. 4. L’e’evamento culturale ed ideologico di tutti i cooperatori, condizione base, per la poetata a termine di tutti i compiti. Ed. infine, non dovrà essere dimenticata la lotta per la realizzazione del piano economico, comprési gli investimenti. Affrontando questi problemi, i nostri" ■ cooperatori senza dubbio marce-, ranno "alla conquista di nuove vittorie ber la socializzazione della terra, dimostrando coi fatti che il settore socialista dell’agricoltura è superiore di-quello privato. Che la meccanizzazione della terra può essere effettuata soltanto se le piccole proprietà, si uniscono liberamente, forcando" complessi unici con sistemi di lavorazione moderna, richiedentdo còsi meno ìavo-o fisico e fruttando magg'ori utili, con migliori possibilità di vita. Pe- questi scopi gli elementi più denoti alla causa del socialismo sono entrati nelle cooperative e lottano contro tutte le difficoltà — dovute specialmente alla poca esperienza — ner il conseguimento di una vita migliore. in base ai principi della scienza dèi Marxismo-Leninismo. * Le nostre cooperative, più o meno, nella loro breve esistenza (massimo 2 anni), hanno conseguito successi considerevoli. Ad esèmpio, la «I. Maggio» di Buie, nel decorso anno, ha realizzato circa 18.000 giornate lavorative in base alle no me, conseguendo un reddito lordo di oltre 5,,00.0,000 di dinari, tenendo conto del sensibile aumento det suo capitale in tutti i rami delia sua attività agricola. Questi dati documentano ad amici e. nemici l’indiscussa superiorità del settore cooperativistico, quando onera . e lotta per applicare tutte le forme organizzative e leggi economiche, indispensabili nel perìodo inferiore; della società comunista; il socialismo. Necessita comprendere e far comprendere la giustezza della retribuzione dei generi in. natura, in base al lavoro che ogni singolo socio realizza èchi più lavora, più deve ricevere». Ciò senza dubbio sarà di stimolo al lavoro, non solo, ma anche contribuirà a far si che ogni singolo Leggete e diffondete LA ÜOSTÜA LOTTA La VUJA nel suo Messaggio di Capodanno alla popolazione del nostro circondario ha rilevato come la nostra .popolazione abbia collaborato massivamente nella risoluzione di tutti i compiti. Questa attiva eoliabor azione dalla pepoiazione ha reso possibile l’esecuzione di una varamente gran mole di lavoro nel camipo deill’economlg, della cultura e deU’organizzaizione della vita sociale, in genere, nell’anno trascorso. J '■ Il ■ grande aiuto materiale offertoci dalla Jugoslavia è stato razionalmente sfruttato), ciò è dimostrato anche da un solo sguardo superficiale alle opere realizzate. Più volte abbiamo constatato come in tutti d rami della nostra economia si siano ottenuti risultati notevolmente Superiori nei confronti del 1949, specialmente in quanto concerne d’edilizia, - nel -cùd ambito sono state realizzate nuove e numerose opere che hanno una grande importanza per l’avvenire dell'economia del nostro Circondario. Abbiamo anche già constatato che nel ramo più importante della 'nostra ècóinòmia non sono staiti raggiunti irisultati previsti nel piano causa la grande siccità che ha fortemente danneggiato le nostre compagne. Per il commercio ed il bilancio del nostro circondario la diminuzione della produzióne agricola significa un grave colpo; dato che il nostro commercio estero si appoggia in prevalenza alla R. F. P. J. e quindi il bilancio idei commercio con essa — noi importiamo materie prime e prodotti industriali — è rimasto passivo. Le nostre esportazioni non hanno potute realizzare un importo pari all’aspettativa ed alle' necessità. Pur tuttavia i’approvvigionamento della popolazione, che dipende principalmente dalle importazioni dalla Jugoslavia, -è proceduto del tutto normale, non solo, ma, in alcuni settori, è addirittura migliorato. Le assegnazioni di viveri e le quantità di merci dell’afiprqvv'igloinamenito assicurato non sono diminuite. Il fondo merci in vendita, libera), nei confronti del 1949, è aumentato in qualità e quantità. Il fatto p’iù importante però è che il piano degli investiménti ' sia stato realizzato. Tutto il materiale necessario cì viene fornito dalla Jugoslàvia. Oltre al materiale (necessario per la Capodistria riče chi nuovi metodi di lavoro più redditizi, portando cosi benessere a tutto il collettivo. La retribuzione in natura, in base al numero dei componenti la famiglia è ingiusta, porta in se l’opportunismo, ed è un freno alla produzione, con danno di tutto il collettivo. Il lavoro a norma assicura l’esecuzione del piano annuale, controlla l’effetto del lavoro di ogni singolo cooperatore e serve per una giusta retribuzione secondo il principio «chi più dà, più avrà». Le riunioni dì tutti i soci, del consiglio di amministrazione, delle brigate e dei gruppi ecc. rivelano la democrazia e l’auto amministrazione di ogni cosa da parte di tutti i sommesse contribuiscono a convalidare la sci-enza del marxismo e leninismo sulla lenta sparizione dello Stato, in primo luogo, sulle questioni economiche, a dispetto della prassi sovietica. Attraverso riunioni culturali, corsi e gruppi di lettura, elevando cultu-ra'mènté i nostri soci, significa aver comoreso qual’è il problema più importante,. cioè lottare per avere nella cooperative uomini colti, provetti agricoltori, conoscitori della tecnica, abili a far comprendere il carattere del cooperativismo a tutte le larghe masse lavoratrici. I vari piani economici e finanziari detono essere compilati con il contributo di ogni cooperatore. Soio cosi ognuno si sentirà responsabile dell’attuazione pratica degli stessi, etì il piaóó diventerà legge per ogni cooperatore, poiché esso esprime il miglioramento del tenore di vita di tutti r soci nel periodo che intercorre di ao-o" in anno. Qùesti ed altri problemi consimili devono essere discussi nelle Assemblee. nello spirito dell’allargamento del cooperativismo agricolo, affinchè la momentanea stasi cessi e nell’anno in corso entrino nel'e coonerati-ve nuovi soci e specialmente fra i _____ zi ai qui realizzazione di un così vasto pianò degli investimenti, l’aiuto datoci datila R. F. P. J. comprende pure i quadri tecnici e professionali fornitici per sopperire alla mancanza ohe in questo campo da noi è rilevante. C4ò vale ■ pure .per i mezzi fornitici per il dràt gaggio dei nostri porti, senza contare tutti gli altri casi d’aiuto sia tecnico che professionale, come pure materiale avuto dalla R. F. P. J. In tal modo appare chiaramente come l’aiuto .offertoci dalla Jugoslavia ha permesso che nel nostro Circondarlo il nostro popolo possa senza tentennamenti ed esitazioni realizzar re i piani per il miglioramento della sua economia e per, l’ulteriore sviluppo della nostra società. E’ una vera fortuna ,ii fatto che il mostro Circondarlo non dipenda da congiunture momentanee, ma si sviluppi in armonia con lo sviluppo della Jugoslavia socialista. Nell’anno in corso saranno continuate tutte le opere che sono state pianificate per un periodo più lungo. Di particolare .importanza sarà il riattamento delia miniera di Sicciole, che ci darà carbone dii ottima qualità che, In definitiva, significa l’aumento del nostro potenziale economico. Il compimento di questa opera è però legato ad altri problemi come quello dell’energia elettrica e della manodopera. Un altro obiettivo basilare del plaha, economico annuale del 1951 è la , tontinuazioipe dei lavori di bonifica dèi Quieto, finora sfruttata per la coltivazione dei cereali e che con l’af-: flusso delle acque di irrigazione si (trasformerà in terreno a cultura intensiva (ortaggi). Il Potere popolare cura la massima valorizzazione delle culture di ortaggi, che nel nastro circondario hanno le condizioni più favorevoli. Agli investimenti ed in relazione al-raumento del .potenziale economico delle nostre campagne, viene ad aggiungersi l’elettrificazione dei paesi. L’anno scorso il piamo di elettrificazione comprendeva 52 villaggi. Le linee principali sono state già costruite, mentre bisogna provvedere all’ap-plicazione dei cavi. Il materiale necessario ci è stato già fornito dalla Jugoslavia. Questi lavori saranno continuati anche quest’anno fina alla elettrificazione delle (località più remote. . L’anno scorso la ricostruzione de) turismo e delle case pe- operai hanno occupato un ruolo r i primaria (importanza. Quest’anno in questo campo lavoro sarà ancor maggiore Questi sono i punti chiave del nuovo piano degli investimenti per il 1951, che comprenderà poi una serie di altri obiettivi. Di esso avremmo ancora occasione di parlare. Il collettivo di lavoro del conservificio ex Am; elea, ha accolto con approvazione l’invito di partecipare alla gara d’emulazione indetta in «nore al Congresso Costitutivo dei S. U. classisti. Gli operai ed operaie isolane hanno voluto cosi dimostrare il loro attaccamento a questa organiz zazione sindacale, basata su principi classisti, la quale accoglierà nelle sue file tutti i lavoratori democratici di ambedue le zone del TLT. Gii operai si sono impegnati di effettuare 640 ore di lavoro volontario nella produzione, di superare la percentuale di produzione nella misura dei 6 % e di migliorare la disciplina nello stabilimento. Sempre durante la gara si procederà alla proclamazione di 5 lavoratori d’assalto, fra i migliori compagni. ■ Le compagne Slatich Irma, Moiach Vittoria, Dudine Maria e Chivella »A-nitas i sono impegnate di effettuare ognuna 20 ore volontarie pro Con gresso, risultando cosi d’esempio nella fabbrica. Il reparto bottai che si è fatto onore in ogni gara d’emulazione, certamente non figurerà Tn"*co da agli altri reparti anche in questa. Con questo spirito la classe operaia di Isola lotta per il potenziamento economico del nostro circondario in stretta unità di intenti con la classe operaia di Trieste che lotta per i suoi elementari diritti, minacciati dalla coalizione imperialista e cominformista. o- I T a L I A JUGOSLAVIA o PeuUè... Errori e manchevolezze alla cooperativa agricola di produzione «Libertà» di Crasizza Gli organi competenti devono porre ogni cura all'elevamento qualitativo dei nostri nuclei socialisti nella campagna _ Rappresentazione del Circolo di Cultura Italiana Ij Circolo dii Cultura Italiano di Ca-ppdistria, sàbato 18 e domenica 14 alle oré 20 nella itala della Loggia darà, uno Spettacolo, con due rappresentazioni filodrammatiche ed alcuni a soli di pianoforte. Lo -spettacolo avrà inizio con «EL MINUETO», atto unico, in dialetto veneziano di Sarfatti, che si è meritato il primo premio assoluto nella Rassegna Culturale dell’Unione degli Italiani. II. lavoro è .Interpretato da Lucia e Dario, Scher ed Elia Crollimi e diretto da Lamio Scher. Al pianoforte il M.o Luciano Milos-si suonerà alcuni pezzi popolari, tra i quali il preludio della Traviata e la sinfonia del Barbiere di Siviglia. Chiuderà lo spettacelo ila fiaba in due tempi «LA BELLA ADDORMENTATA» di Lucia Scher che tanto successo ha avuto nel corso delle rappresentazioni per il Capodanno del Bambino. Rivedremo così volentieri i giovani attorti che faranno rivivere suha scena i personaggi di «Mirina»: Anita Deponte, «Elvina»; Lidia i’arovel, «Stelladorc»: Livia Suriam, «Isabella»: Lidia Märion, «Rosaepina»: Elena Au-ber, «Mirto»: Pietro Minta, «Cuordo-rot»: Livio Aulita, «Il Cantore»: Nino Giorgesi, «Il Boscaiolo»: Luciano Pa-rovel, «Gioioso»: Guido Scher, «Ortel-lo»: Luigi Vascon, «Zelante»: Renato Steffè, «Il Tempo»: Paolo Minca e «Fiorella»: Amina Scher. Il lavoro è diretto da Dario Scher. Siamo certi che il pubblico accoglierà favorevolmente questo spettacolo e accorrerà numeroso ad assistervi. ri Il contadino Klobas Carlo, da S. Tommaso, durante il censimento del prodotto vinicolo per il 1950, ha o-messo volontariamente di denunciare 14 ettolitri di cui certamente egli contava di trarre profitto con la vendita, senza effettuare il pagamento del’imposta sul 'movimentò dei prodotti. Egli si è reso così colpevole di occultamento 'tributario. Il tribunale popolare distrettuale, davanti il quale è comparso, lo ha condannato alla pena pecuniaria di din. 45.000 ed al pagamento delle spese processuali. Krmac Stefania, da Maresego, si era dedicata con .gran profitto alla spogliazione dei pollài altrui. Essa in più occasioni ha sottratto delle, galline a certa Krmac Liliana ed un tacchino a Krmac Vittoria, ambedue da Krmči' (Maresego). Ma un vecchio adagio popolare dice: «Tanto va la gatta al lardo ette ci lascia lo zampino» e lo zampino Thè lasciato questa volta la Krmac Stefania che è stata denunciata ali tribunale popolare dinanzi ai quale dovrà rispondere del rea“ to di furto- Nell’ottobre del 1949 un gruppo di 27 famiglie di contadini medi formarono a Crgsizza la cooperativa agricola di produzione sul tipo socialista intitolata «Libertà». Slu principio del 1950 altre 35 famiglie entrarono nello stessa collettivo Qhe attu aim ente comprende 62 famiglie. Il patrimonio della cooperativa è notevole: 260 ettari dii terra, dei quali 113 arativi sparsi in territorio di Crasizza Terrebianche, Lozarje, Bare-dine e nella Valle del Quieto; 44 bovini da lavoro, suddivisi in 8 stalle; 88 pecore affidate ad un pastore, 2 trattori 4 seminatrici, 2 falciatrici, 35 aratri e 34 carri agricoli dii varia portata. Quattro artigiani, un sarto, un falegname, un fabbro ed un calzolaio, provvedono al fabbisogno dei cooperatori. I lavori vengono effettuati a norma e sono state formate 4 brigate composte da 16 gruppi. I capi brigata riuniscono Settimanalmente le proprie brigate per la suddivisione della for-' za lavoro. La cooperativa dispone di un credito di 1 miliowe e 900 mila dinari per mveistiiment'i di cui sono stati spesi 217 mila dinari. Tutto ciò legittimerebbe la supposizione che la situazione della cooipe-rat va di Crasizza sia esemplare. Purtroppo la realtà è diversa, alcuni cooperatori sii lamentano e protestano. Così il comp. Zancola afferma di non esser mai invitato alle riunioni settimanali, di non possedere il libretto sul quale vengono segnate le ore di lavoro per cui non ha l’evidenza delle giornate lavorative effettuate. I cooperatori Godaz Matteo e Sto-kovac Domenico dicono ohe le cose procedono male perchè non sanno quanto guadagnano. Il Godaz, entrando nel collettivo, apportò un vecchio vigneto ohe ora non frutta più e che la direzione aveva disposto di sostituire con un nuovo 'impianto di viti. Egli però si oppose ed il vigneto rimase tale, ossia improduttivo. II gruppo dei cooperatori di Bare-dine si lamenta del suo capo che pretende troppo, obbligandoli ad un lavorò eccessivo. Da un esame della situazione e idei singoli fatti appare che alcune lamentele e proteste non hanno fondamento e sono ingiustificate. Così lo Zan-cola, oltre ad essere stato agevolato e favorito in più casi, perchè intervenga alle riunioni, deve essere espressamente invitato e sollecitato personalmente in casa sua. Così Godaz Matteo e Stokov ac Domenico non brillano certamente per slancio operoso, quando si confrontino le loro 120 giornate lavorative, in un anno, con le 260 dei compagni Radeste Vittorio, Zugnaz Giovanni e di molti altri cooperatori. Anche le lamentele idei gruppo di Baredine appaiono infondate; il suo capogruppo è un giovane 'dinamico che lavora da mane a sera senza stancarsi ed il cui esempio non viene seguito da parecchi cooperatori, il rendimento dei quali non è certamente lodevole. E doveroso aggiungere che un movente delle proteste e del malcontento, denuncianti una situazione di disagio, deriva dalla grande siccità del decorso anno che ha gravemente danneggiato alcuni raccolti agricoli, so-prat'Utto foraggeri. Con ciò non vogliamo dire che l’andamento della cooperativa «Libertà» di Crasizza sia risultato soddisfacente nel decorso 1950 e che la sua direzione non sia incorsa in errori e manchevolezze di varia natura. Infatti ci consta che non vengono pagati gli acconti ogni tre mesi", come fissato e che in 14 mesi solo due volte sono stati accordati degli acconti, creando serie difficoltà a malti cooperatori. Più grave è l’errore di non aver fatto conoscere l’evidenza delle giornate lavorative ai cooperatosi, ognuno dei quali dovrebbe possedere il suo libretto con segnata la propria evidenza lavorativa. Se i pia- m finir iinmia^^^üaataaiaah^ü^ verdure, come pure il pianò delle costruzioni non sono stati realizzati, ciò è dovuto alla non adeguata assegnazione "Sella forza lavoro. In luogo di 8 boari, ora possono bastare tre e i rimanenti essere utilizzati in altri lavori. Uno dei campiti fondamentali della direzione doveva essere quello di ben chiarire, fin da principio, al cooperatori le clausole dello statuto sociale e le finalità del collettivo. A tutti doveva essere spiegato fino all’evidenza, ossia finché tutti lo avevano ben compreso, che i raccolti sono proprietà del collettivo per essere suddivisi in rappòrto al numero delle giornate lavorative effettuate ed al rendine,io dei singoli cooperatori. (Non è ammissibile che in un collettivo agricolo ci siano singole persone 0 gruppi i quali possano credere che 1 prodotti della terra, da essi coltivata, rappresentino un proprio possesso esclusivo.) Ci consta infine che li Comitato di Controllo per la cooperativa, da quando è stato formato, non si è mai riunito, e ciò spiega molte cose altrimenti inconcepibili. Attribuendo Paludamento non soddisfacente alle manchevolezze ed ai citati errori 'della direzione della cooperativa agricola di Crasizza, non abbiamo inteso però escludere che le cause e le responsabilità di questo deplorevole stato di case non risalgano anche ad altri organi. Anzi, a nostro parere, la causa fondamentale di tutto ciò deve essere ricercata nella deificante o, fors’anche, nella mancata preparazione ideologica sia dei componenti la direzione come dei singoli membri delia cooperativa. Gli organi competenti, ai quali risale la responsabilità di non aver curato la preparazione in argomento, dovevano e devono ben comprendere che, mancando nei cooperatori la perfetta 'conoscenza delle basi, dei problemi, del funzionamento e delle finalità di un collettivo agricolo socialista, ovviamente il collettivo, formato da simili elementi, incontra difficoltà ed ostacoli per esso troppo gravi. Quanto sta succedendo nella cooperativa di Crasizza deve quindi richiamare l’attenziome degli organi competenti, inducendoli a sanare, quanto prima e nel migliare dei modi, le conseguenze dannose derivanti dalle cause e responsabilità da noi precisate. Ci sctiuana i tettati «Cara la Nostra Lotta. Non riesco e comprendere come mai, fino ad oggi, il Potere Popolare non abbia disposto affinchè cessi una buona volta lo spettacolo poco edificante e meno educativo di certi giochi a carte nei pubblici locali del «Caffè-Teatro», della trattoria «Giusto Gran-so», ecc. di Pi-rano. Non posso supporre che il predetto Potere consideri tali giochi uno sport utile per il fisico e la mente di chi li pratica, meno ancora fattori di elevamento culturale dei Cittadini di Pi-rano. Lo stesso fenomeno si è generalizzato ora nel Caffè-bar «Jadran» di Forforose, dove una «elite» di individui (classificabili nella categoria extra dei «io faccio tutto») circondati da una non meno «eletta» schiera di donne, variamente profumate, dedicano il pomeriggio al gioco del casidetto «Poker» e non già per passatempo, ma per provare il brivido delle vincite e perdite del denaro. V. B. Non solo ci associamo pienamente alla motivata protesta del nostro lettore, ma, nei denunciare alla pubblica opinione j fatti da lui biasimati — richiamando l’attenzione degli organi competenti perchè provvedano in conseguenza — aggiungiamo che, se tali sconcio non dovesse subito cessare, sarà nostra cura fornire alla Difesa Popolare gli elementi perchè agisca ine- .... mentre il Potere Popolare sta conducemdo una lotta a fondo contro gli sperperi e le dissipazioni con i beni di proprietà del popolo, alla «Vino» ed alla «Fructus» di. Ca-podis-tria si demoliscono lavori — iniziati per l’adattamento di appartamenti riservati-ai dirigenti delle imprese stesse — e si rifanno daccapo adattandoli, di volta in volta, al «buon gusto» ed alle «esigenze» di certi direttori, e meglio, delle loro consorti? .... ad! alcune imprése edilizie poco importa se il legname marcisce esposto al maltempo, se la sabbia e la ' calcina si es.pandamo-ai quattro venti e se carriole, pale, picconi ed altri arnesi rimangono sepolti fra il pietrame ed altri materiali di rifiuto come ad esempio alla Cantina «Vino», ai-l’«Edilit», ecc.? .... il Comitato Coordinatore del «Capodanno del Bambino» non si è preoccupato' di disporre l’Invìo dei giocattoli confezionati Cantiere di Pirano ai bambini del paese di Her-voj" ce hgodevano, per l’occasione, del patronato degli operai piranesi? (Ci riserviamo un altro «Perchè....?» nel prossimo numero per chiedere se ♦ si ha l’intenzione di prendere provvedimenti a carico di quella persóna 0 persone responsabili del fatto che 1 menzionati giocattoli dormono ancora nel magazzino del Cantiere.) .... la cooperativa pescatori di Pi-rano, non si attiene ai prezzi del calmiere e vende il pesce a più caro prezzo che i privati? .... la D. P. di Pirano non irifer-viene per frenare l’azione vandalica di un noto gruppo di giovinastri i quali pervasi dall’euforia di Bacco, danneggiano, «i beni popolari? .... i lavori del teatro di Porto-rose, iniziati 'dailTmpresa Cittadina di costruzioni di Pirano, che per gli stessi ha speso 150.000 dinari, sono stati sospesi, senza che nessuno sappia a chi devono essere addebitate tali spese? .... il tram da Pirano a S. Lucia non. accoglie fra i suoi passeggeri I dirigenti della «Prerad», obbligando giornalmente una autovettura a trasportare, per ;i viaggi dì andata e ri- o Nuove prospettive di lotta per il proletariato italiano Negli ultimi giorni dello scorso "mese, promosso dal settimanale democratico romano «Politica Nuova», sii è tenuto melila capitale italiana un convegno di orientamento e di .chiarificazione politica, al quale hanno partecipato delegati di Genova, Torino, Ulano, Ancona, Perugia, Roma e di numerose altre città italiane. ì oipo la recente notizia della costituzione a . Torino del «movimento comunista dell’Ordine nuovo», non può sfuggire la notevole importanza di questa seconda notizia, in quanto il convegno di Roma segna una tappa importantissima nello sviluppo, all’iin-erno del movimento democratico dei lavoratori italiani, di un processo critico per la formazione di un nuovo grande raggruppamento politico e per la costituzione di una muova direzione politica dei proletariato italiano. Questo processo, che è caratteristico di tutti i Paesi dell’Europa Occidentale — all’linterno dei quali si manifesta in modi diversi e con varie caratteristiche — hia assunto una particolare importanza nella vicina penisola italiana, sia per quanto riguarda il numero degli elementi progressisti che si orientano verso nuove posizioni di lotta:, sia per la preparazione politica ed ideologica di questi stessi elementi. Al convegno di Roma hapno partecipato militanti comunistii .socialisti, ed altri democratici progressisti: questa ampia partecipazione politica è urna evidente dimostrazione di quanto sia larga la crisi nella vita interna dell’Italia, crisi che non investe soltanto un partito politico, ma tutte le masse lavoratrici italiane. L’apertura del dibattito sulla situazione politica ed economica della Repubblica italiana, non deriva semplicemente dalla volontà di alcuni uomini, ma al contrario, dalle condizioni obiettive della situazione stessa, dalla quale sono derivati problemi, per i quali,i si impone in modo urgente ■O una soluzione radicale, neli’iriteresse dei lavoratori italiani e dell’ulteriore sviluppo del loro movimento (politico e sindacale. Alla base dell’attuale situazione italiana, sia dal punto di vista politico che da quello economico, è una forte contraddizione: mentre .nel Paese esistono tutte le condizioni obiettive per il rafforzamento delle organizzazioni della classe operaia e per una avanzata di, queste, — condizioni Obiettive derivanti dalla precarietà delle posizioni borghesi — l’attuale direzione del movimento della classe lavoratrice, conduce una politica basata -su presupposti che nulla hanno in comune con gli interessi del proletariato italiano, politica a causa della quale assistiamo da una parte ad un generale ripiegamento dei lavoratori dalle stesse posizioni raggiunte nei primi anni dopo la liberazione, e dal-1 altra parte a,d una antistorica ripresa della borghesia nazionale, la quale ha orinai praticamente riconquistato quasi del tutto le sue precedenti posizioni di dominio. La politica della direzione cominfor-mista italiana è fondata su un equivoco sia ideologico' che politico, dal quale il proletariato italiano deve venir fuiori. Questa esigenza si fa sempre più strada nella parte più .cosciente dei lavoratori italiani: da qui la crisi del Partito cominformista ed il conseguente sviluppo di un movimento critico, che apre prospettive: coerentemente rivoluzionarie, .prospettive di lotta nuòve alle masse popolani della penisola." Nel quadro dello sviluppo critico all’interno del movimento democratico, il convegno di Roma costituisce un notevole contributo al ‘processo di individuazione, .nell’attuale caos artificioso e nelle contraddizioni delia vita politica .italiana, delle condizioni per l’ulteriore sviluppo del movimento operaio italiano, tradito ed ingannato dalla politica anifciipopoilare dei dirigenti comiiniformiisti e dei dirigenti pseudo socialisti. Popolo combattente e costruttore Il popolo jugoslavo è entrato, con il 1 gennaio, nella V. annata pianificata. Durante questi anni sono stati ottenuti grandiosi risultati nell’edificazione economica, risultati che sono l’orgoglio dei lavoratori della Nuova Jugoslavia socialista. L’elettrificazione procede a rapidi passi. Vengono costruiti interi sistemi di idrocentrali! VIàSina è uno di questi. Quando sarà ultimata la sua costruzione, fornirà energia elettrN ca a tutta la Serbia. Di simili giganti nella Jugoslavia ce ne sono molti. Le rude mani dei lavoratori jugoslavi hanno domato la furia devastatrice delle acque dei fiumi Drina, Neretva, Drava, Bosna, Morava e Sava che, opportunatamente sfruttate, daranno, il carbone bianco necessario alla attuazione del I. piano Quinquerfnale. Il primo turbo aggregato di Vlasi-na entrerà in funzione già nel 1952. Cosi pure quelli di Vuzenica e di 'Jablanica. Quest’anno forniranno e-nergia le nuove centrali idroelettriche di Vinodol e di Moste. Nel campo dell’indnstria mineralna il 31 dicembre 1950 nel bacino carbonifero di Banovici è stata e-stratta l’ultima del milione di tonnellate preventivate in questo piano. L’industria estrattiva ha assunto un grande impulso in tutti i bacini minerari e contribuisce fortemente alio sviluppo dell’industria pesante. Zenica si ingrandisce e si sviluppa. Gli altoforni, acciaierie, le ferriere di questo colosso sono in piena attività. Nella Bosnia, Sisak si avvia a diventare pure esso un gigante del piano Quinquennale, Vares ed altri centri dell’industria metallurgica crescono man mano. Le grandi acciaierie e ferriere di-Smederevo, Store, Gustanj, Jesenize, Lukavac, i centri industriali di Trepča, Bor, Sevojnu ed altri fanno da corona a queste nuove costruzioni socialiste. Le «Litostroj», «Rade Končar»,, «Prvomajska», «Pobeda», «Železnik» sono ormai vecchie realizzazioni. Ultimata l’autostrada Zagabria-— Belgrado, vengono quest’anno iniziati i lavori sull’autostrada Zagabria —Lubiana. Nonostante i gravi danni causati dalla lunga siccità all’economia agricola, lo sviluppo dei settore socialista dell’agricoltura, non ha subito arresti. Esso ora conta il 27 % della superfice coltivabile ed il 30 % dell’intera produzione agricola di anteguerra. Le difficoltà incontrate in cinque anni di dura lotta contro le avversità atmosferica, e blocco economico praticato degli stati satelliti del . Co-minform non hanno fiaccato la volontà del popolo jugoslavo, anzi sono state di sprone per la conquista di nuovi successi nei lavoro. Migliaia di lavoratori hanno già realizzato i] piano Quinquennale. Centinaia di fabbriche, industrie, ecc. hanno superato i piani annuali. Le ferrovie hanno realizzato il piano Quinquennaie per i trasporti. Con il decorso 1950 si è iniziata un’era storica per la classe operaia. Essa ora dirige l’economia della Nazione. Cosciente delia sua forza, il popolo lavoratore jugoslavo con il nome di Tito sulle labbra e con la bandiera del Partito nelle mani, si appresta nel nuovo anno a realizzare tutti i compiti che il Partito gli affiderà. torno, gli stessi da Pirano a S. Lucia? .................................... Chiuso ad isola ii I corso della scuoia convitto per infermiere mmm, il m * fc '4' 1 ^ '* ^ V Il gruppo delle neo-infermiere duran *e una visita di istruzione agli impianti sanitani della Repubblica Slovena Il giorno 5 c. m. si è chiuso ufficialmente ad Isola il I. corso della Scuola Convitto per infermiere. Il corso, che era stato iniziato nel gennaio dell’anno scorso, ha avuto la dorata di 12 mesi ed ha al suo attivo 450 ore di studio teorico e pratico negli ospedali dì Isola e Ca-podistria. Dalla Scuola Convitto sono uscite finora 16 infermiere diplomate che verranno assegnate agli ospedali del Circondario .nei quali in quésti ultimi anni si lamentava una grande mancanza di personale causata dall’aim-pliamento e dalil’istituzione di nuovi reparti che hanno miiglorajo le condizioni sanitarie delle nostre istituzioni mediche. Ben presto alla scuola Convitto in-comincerà il II. corso, dato che numerose iscrizioni di altre giovani raeo-infermlere permettono a questa scuola di fornire nel futuro altri nuovi alle premure del Potere popolare., sono in grado di offrire ai lavoratori prestazioni mediche che corrispondono alle esigenze della nòstra società in continuo processo evolutivo. Il contrabbando é un cattivo affare Banetti Antonia si era dedicata al contrabbando di oggetti di largo consumo, acquistandoli a Trieste e contrabbandandoli nella nostra zona, ove ella li vendeva a prezzi fortemente maggiorati, traendone illeciti profitti. Durante uno dei suoi viaggi, è stata fermata dalla D. P. e ile sono stati trovati nascosti vari orologi da polso, portafogli, pettini ed altri oggetti. Anche la Banetti è stata pure de- Capodistria L'opera della scuola di artigianato femminile per il Capodanno delBambino Fra i tanti preparativi per la festa del Capodanno del Bambino, merita rilevare quale e auanto fu il lavoro per la preparazione di indumenti confezionati dalle amorevoli e capaci mani delle allieve. della Scuoia di Artigianato femminile di Capodistria. Le giovanissime allieve, dirette dalla comp. Ličen Zora e guidate, nel lavoro materiale e d’insegnamento teorico, dalle compagnie Juretič Mara e Ličen Alma, hanno dimostrato le loro capacità, non disgiunte da gusto artistico, .nel confezionare indumenti di lana e giocattoli di stoffa, che hanno fatto sosta?e davanti alla vetrine in Calegaria, visi e visetti estatici e meravigliati, che hanno fatto battere più di qualche cuore, oltre che di speranza, anche di ammirazione per la finezza, Teleganiza dei vari completi, completini, cuffiett-e, scarponcini, sciarpe ecc. frutti di un grande e paziente lavoro. Prima della consegna di tali piccoli capolavori ail Comitato Cittadino per il Capodanno del Bambino, la direzione della scuola ha voluto allestire anche una piccola mostra interna che, rallegrata da un abete, ugualmente preparato con ottimo gusto, ha dimostrato alle allieve presenti quale sia l’effetto del lavoro attraverso la prestazione collettiva. Alle bravissime allieve ohe, giorno per giorno, migiìoraino la qualità del lavoro dì ricamo., maglia e cucito, ed alla loro direzione vada il nostro riconoscimento e vivi ringraziamenti per la disint 9 Ancora una ferrovia della gioventù in Jugoslavia Si prevede che il numero dei giovani raggiungerà gli 80.000 - La lunghezza complessiva sarà di 92 km OOóA v/ca ÌD£Skov£ Rao ,vVrt Smjfj dobo^' \ SHOEC.OTMA Nel V. anno del I. piano Quinquennale la gioventù jugoslava costruirà una nuova linea ferroviaria: Do-boj—Banjaluka, lunga 92 km. Delle grandi linee ferroviarie questa sarà la IV. in ordine di tempo ed uno fra i numerosi obiettivi, che in questi primi anni di edificazione socialista sono stai? costruiti dalie giovani generazioni della R, F. P. J. Importanza della linea La rete ferroviaria jugoslava nel passato veniva costruita soltanto nella misura in cui essa serviva gli 'interessi dei capitalisti interni ed esteri. Gli austriaci costruirono le linee ferroviarie più importanti attraverso la Slovenia per il collegamento più breve con Trieste, mentre gli ungheresi allacciavano i propri centri soltanto con la Serbia centrale attraverso Novi Sad. L’unica linea diretta che att.rave sa le vani dei fiumi principali di Lubiana a Skoplije, non è in grado di far fronte alle esigenze del traffico e del commercio della R. F. P. J. Già da lungo tempo si sentiva la necessità di costruire un’altra linea ferroviaria — cosidetta orizzontale che collegasse le regioni industriali sulla direttrice Karlovac — Kruäe-vac. Tale linea venne tracciata già prima della guerra ed in alcuni tratti erano stati iniziati i lavori, poi tutto fu sospeso e le cose rimasero cosi. La sempre più rapida industrializzazione nella R. F. P. J. ha reso impellente il bisogno di riprendere i lavori interrotti e creare una arteria vitale che permettesse trasporti maggiori e più rapidi fra i centri produttori di materie prime e quelli industriali. La costruzione della linea Doboj— Banjaluka sarà solamente una parte, un tratto chiave, della futura linea ferroviaria principale. La sua costruzione riveste un carattere di particolare importanza per l’econpmia della Ijosnia—Erzegovina e della R. F. P. J stessa. La linea rappresenterà un’aiuto a quella già costruita Brčko—Banoviči per il trasporto del carbone di Kreka e Zenica. La distanza fra Tuzla e Banjaluka verrà cosi raccorciata di ben 357 Km. I minerali ferrosi di Ljubija saranno trasportati a Zenica per via diretta. La via da Banjaluka a Sarajevo verrà raccorciata di 286 Km., vale a dire più della metà. La nuova linea sarà di grande utilità specialmente per l’industria del legname, per un migliore sfruttamento dei prodotti di frutta e grano, di cui la regione è particolarmente ricca nonché per un più rapido movimento passeggieri. L’inizio dei lavori In vari punti sono già iniziati i lavori preparatori in modo da permettere già nella primavera ^afflusso di migliaia di giovani di tùtte le regioni della Jugoslavia fhe eseguiranno l’opera. Gli abitanti di Prnjavor, che dista 12 Km. dal tracciato della linea hanno già deciso di provvedere da soli alla costruzione di un tratto che col-leghi la località al tronco principale. La linea ferroviaria percorrerà le valli di fiumi Vrbas,Vrbanja Jo-šavka, Snjtgotina, Piccolo e Grande Ukrina e Bosna. Su questi fiumi ed altri corsi d’acqua minori verranno gettati 31 ponti per una lunghezza complessiva di 900 m. Verranno inoltre costruiti due viadotti e 156 sottopassaggi. In alcuni punti i lavori di sterro saranno particolarmente difficili poiché si prevede che si dovrà spostare circa 1 milione di m. cubi di materiale. Una galleria più lunga del 11 Vranduk ” Nei pressi di Banjaluka i costruttori dovranno superare alcuni grandi ostacoli. Il primo sarà la galleria «Ce-linač», lunga 480 metri; la seconda più grande «Tromedja» che avrà la lunghezza di 1410 m. ed un’altra ancora — la «Ljeskove Vode» di 1785 m. più grande del «Vranduk». L’argilla e la terra sabbiosa costituiscono un grande ostacolo nella tra-fo-azione delle gallerie. I giovani dovranno fare grandi sforzi, sfruttare ogni possibilità ed abilità per superare i due ostacoli. L'impresa ferroviaria di costruzioni No. 12 ha già iniziato la preparazione della grande azione di lavoro. Sul terreno si trovano già alcuni dirigenti giovanili, esperti nella direzione delle azioni di lavoro in massa. Si stanno già costruendo due tratti di ferrovie a scartamento ridotto ed altre vie d’accesso ausiliarie ai can- tieri di lavoro. Sono in costruzione . pure magazzini e baracche. Nel mese di marzo giungeranno sul posto le prime brigate giovanili e con i primi di aprile avranno inizio i. lavori in massa su la-ga scaia La costruzion > delia nuova linea ferroviaria costituirà una azione unitaria della Gioventù Popolare Jugo slava. A questo scopo sono state sospese tutte le altre azioni di lavoro di carattere republicano e regionale. Si prevede che il numero di giovani partecipanti ai lavori raggiungerà gli 80 mila in due turni di un mese (studenti) e di due mesi (gioven tù contadina). La vita dei giovani costruttori della ferrovia sarà come sempre resa più istruttiva da un’organiz zazione perfetta, ricavata dalle esperienze delle passate azioni di lavoro, appunto perciò i lavori sulla linea Dobo.j—Banjaluka costituiranno una vera e propria scuola per la giovane generazione della R. F. P. J. raccoglie a Zagabria i lavoraiori italiani La in Circolo permeile un elevamento ideologico a tulli i suoi u Dal nostro territorio alla capitale della Croazia, ci sono quasi 19.ore di viaggio, e chi giunge per la prima volta e scende dal treno, arjcora assonnato per il lungo tragitto, uscendo dalla stazione, piena di rumori assor\ danti, i suoi**occhi si posano con me-raviglia su una fila interminabile di verdi giardini, rallegrati dai dolce tintinnio di artistici zampilli. Una fuga di larghi viali si aprono dinnanzi a lui che a caso si incamminerà lungo il marciapiede di uno di essi, e, continuando ad osservare le oellezze della città, si troverà, quasi senza accorgersene, nel mezzo di Piazza Repubblica. Qui, non più giardini, non più pace, ma un continuo andirivieni di gente frettolosa, un continuo incrociarsi di auto, un intrecciarsi di tram che, da ogni narte, giungono nella piazza principale. ' Tutto attorno, si elevano, come giganti, solidi palazzi, che, per una specie di paradosso, fanno pensare al mare scomparso da tempo, dietro alle colline e la visione è cosi chiara che egli si volgerà meravigliato di non scorgere' la distesa azzurra. Dopo una breve, sosta oer rich'amarsi alla realtà, si ricorderà di essere in una città dove si parla una lingua differente e sentirà il desiderio di trovarsi in mezzo a dei connazionali. Alcune informazioni ed un breve tratto di strada lo porterà in via Draiskoviceva, in faccia alla tabella del Circolo di Cultura italiana «Mario Blason». Dopo una breve esitazione e con il cuore che gli batterà in petto più forte del solito, busserà alla po-ta. Qualcuno verrà ad aprire e lo farà gentilmente accomodare. Un breve spiegazione e tutto sarà chiarito ed allora stringerà le mani che, da ogni na'te. gii verranno porte. Mentre risponderà alle domande di tutti, verrà fatto passare nella biblioteca e qui, a sua volta, vorrà sanere qualcosa sull’attività degli italiani di Zagabria. Dalla viva voce dei presenti verrà informato che il circolo possiede un buon coro ed un conmlesso musicale, diretti da uno studente del Conservatorio, che si è fatto applaudire al Festiva1 dei Circoli di Cultura, svoltosi mesi addetto nel1 a città stessa. Poi verrà a sapere che fin da principio venne, istituito un coro di lingua croata. Sui tavolo della biblioteca si notano sparse, qua e la, numerose copie de «La Nostra Lotta» e de «La passa nella sala delle conferenze, con sul fordo un piccolo paleoscenico per le recite interne. Di qui si entra nella stanza di studio, addobbata con buon gusto e con alle pareti appese numerose fotografie illustranti vari momenti del festival della cultura.( Nel mezzo della stanza è appeso un diploma rilasciato, in occasione del Fest vai, al coro ed ai musicisti del circolo. In comunicazione con lo studio viene la segreteria, piccolo sacrario de Circolo; in essa spicca la fotografia di Mario Blason, eroico partigiano, caduto durante la guerra di Liberazione. Un fenomeno sintomatico in Cecoslovacchia Il «supplemento per la lealtà», è la denominazione data alla isomma di 10:000 corone versata, nei primi giorni del dicembre scorsoi a tutti i minatori cecoslovacchi. Contemporaneamente alla pubblicazione della disposizione relativa al versamento, il ministro aggiunto per ; l’Industria, Radè, veniva dispensato dalle sue funzioni. Oltre a ciò venivano pubblicati dei dati sulla produzione minerarlia del mese di settembre 1950. Il piano di produzione del settembre era stato raggiunto per il 95 %. li piano concernente la costruzione di macchine pesanti non è stato realizzato che per il 96 %. Anche nelle altre branchie dell’industri a la medesima situazione, soipratutto in quei rami nei quali l’Unioine Sovietica ha i maggiori interessi. Per ultima, è giunta la notizia che il Ministro delle Finanze, Katoech, ha fatto recentemente una dichiarazione allo scopo di por termine alle voci concernenti una riforma monetaria in Cecoslovacchia. Due di questi fatti sono particolarmente interessanti: Il versamento de! «supplemento per la lealtà» e la dichiarazione del ministro delie Finanze. . La parola «lealtà» abitualmente si impiega per caratterizzare l’operato di una persona qualsiasi verso l’autorità governativa, sarebbe a dire verso il regime. Perchè parlare allora di lealtà della classe operaia in um paese ove questa classe dovrebbe avere tutti i poteri in mano? La denominazione «supplemento per la lealtà» dimostra esplicitamente ohe (in Cecoslovacchia la classe operaia è una cosa e che il potere è un’altra. Pirova dunque che l’evoluzione in questo Paese ha portato non già la democrazia, ma la separazione del popolo dal Potere. Questo dimostra chiaramente la rapida evoluzione di un processo che si allontana sempre più dalla democrazia e dalla via del socialismo. La dichiarazione del ministro delle Finanze cecoslovacco non è nè casuale nè senza rapporto con i fatti reali, poiché esiste un rapporto dei più stretti tra questa dichiarazione e la riforma monetaria in Polonia. Questa dichiarazione è una prova che -i lavoratori cecoslovacchi sono pienamente coscienti che la casta burocratica sovietica segue lo stesso sistema in tutti i paesi che essa è riuscita ad asservire ai propri interessi. La dichiarazione del ministro delle Finanze è stata fatta unicamente allo scopo di eliminare tutte le apprensioni “óKe si nutrono a questo proposito. * Tutte queste reazioni dei lavoratori cecoslovacchi sono la documentazione di quali siano i brutali metodi di sfruttamento, senza scrupoli, messi in pratica dalla casta burocratica sovietica. Come nella costruzione della città st dentesca di Zagabria nel 1950, la giio ventò jugoslava lavorerà con onore alla costruzione della nuova linea fer coriaria — (Nella foto un particolare di cantiere della città studentesca di Zagabria) ELOQUENTE BILANCIO DI FINE D'ÄNNO nell’ eleviuienla ciillurais ilei lavoraiori jugoslavi Nella repubblica di Croazia è stato eliminato l'analfabetismo e sono in costruzione 199 scuole elementari (Nostra corrispondenza) Caratteristica della vecchia Jugoslavia era, a fianco all’arretratezza economica, il basso livello culturale delle masse popolari cui faceva corona il diffuso analfabetismo. Su quattordici milioni di abitanti, quanti ne contava il paese nell’anno 1931, sei milioni erano gli analfabeti. Questa cifra non ha bisogno di commenti. Vigeva il principio della classe dirigente bo-r-ghese-feuidal-monarchica: «Tenere il popolo nell’ignoranza per potere meglio dominarlo.» i E’ comprensibile che con -la conquista del Potere popolare verrisse dato -immediato incremento e sviluppo alla pulitura in tutti i suoi rami e campi. Un popolo analfabeta non può dirigere uno Stato. Perciò il Potere Popolare ha condotto sin daìl’inizio una tenace lotta contro t’analfabetis-mo. Alla fine del 1950, ossia alla chiusura del quarto anno del Plano Quinquennale della R. F. P. J., si è potuto fare anche per l’attività culturale di massa un bilancio ricco1 di successi. In tutta la Jugoslavia, a quanto precisano le statistiche, hanno imparato a leggere e scrivere, dalla' Liberazione ad oggi, 2 milioni di analfabeti. Nella Repubblica Popolare Croata l’analfabetismo è stato compieta-mente debellato nello scarso anno. Chiusi i corsi per analfabeti, si sono aperti quelli per semianalfabeti che sono stati frequentati, nel 1950, sempre nella Croazia, da 38 m-ila lavoratori. Accanto a queisti corsi, hanno pure funzionato quelli di cultura generale, parificati alle scuole elementari, frequentati da 30 mila lavoratori, più della, metà dei quali hanno conseguito 11 diploma. Il Potere popolare non ha solamente mirato all’eliminazione dell'analfabetismo, ma ha anche adottato dei provvedimenti per evitare che nel futuro' ci siano analfabeti. Il fatto che tutti i ragazzi sono obbligati’ a frequentare almeno sette anni di scuola, dimostra che il Potere Popolare tutto fa per l’apertura di sempre nuove scuole elementari. Nella Croazia si costruironno quest’anno 199 edifici scolastici e, accanto a questi, altre 167 sono le scuole già costruite nello scorso 1950, nel mentre 620 sono state restaurate. Pertanto la Repubblica si è arricchita di 816 scuole che possono accogliere più di 40.000 scolari. Alle scuole elementari vanno aggiunti 8 nuovi Ginnasi costruiti e 19 restaurati. ■Oggi nella Repubblica Popolare Croata esistono 3.512 scuole elementari, 256 Ginnasi (nel 1940 ne esistevano solo, 53), 17 scuole -Magistrali, 24 scuola artistiche, 58 Istituti Medi Tecnici, 458 Scuole per Apprendisti. Altro aspetto pure interessante dello sviluppo culturale della Croazia (e parlando di questa. Repubblica altrettanto si può dire delle altre 5 -della Jugoslavia) è l’attività- editorale, -pri-mà della guerra pressocchè inesistente.. Oggi in Croa-zia sono in funzione 30 Case Editrici statali oppure di proprietà di organizzazioni culturali, le quali, nall’a-n-no 1950, hanno pubblicato oltre 600 libri vari per un totale complessivo di 45 milioni di- copie. Per completare, almeno nelle, cifre, il panorama culturale repubblicano direm-o ancora che in Croazia esistono circa 3.500 gruppi di-lettantistlci teatrali, mentre nella vecchia Jugoslavia se ne contavano in tutto 20; con la differenza che una volta dei gruppi artistici facevano parte solo determinati in-dividui delle famiglie borghesi ad aristocratiche, che oggi invece i gruppi artistici sono formati esclusivamente da lavoratori. Che questi gruppi artistici sia-no attivi e q-ualitativà-mente ad un’altezza confacente, lo dimostrano le 103 Rassegne artistico-eulturali celebrate nella Croa-zia nel corso del 1950, alle quali hanno partecipato oltre 4 mila esecutori e sono intervenuti 300.000 spettatori. Anche il Teatro-, quello veramente artìstico nel pieno senso della parola, ha avuto impulso dopo la Liberazione. Prima della guerra in Croa-zia esistevano -solo tre Teatri stabili. Oggi ve ne sono 14. E chiudiamo con qualche cifra offertaci dalie , statistiche. Prima della guerra 300 mila erano in un anno gli spettatori alle rap-presen-tazioni teatrali; nello scorso 1950 essi sono saliti ad 1 milione e 700 mila-. (imiwiliiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiwiiiiimmiiiiiHrtiminiiiimiiiiimiiiiKiiiiniiiiiiiiiiiiiiiMHiiiiHHiiiiiiimwiimiiiiiiittiHimi iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiMimiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiMiiiiiiMiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiimiiMiiiiiti ve di queste con uno zelo da far Uno fra i luoghi comuni più cari a certa stamoa borghese, è di insistere sulla «ostilità» che si manifesterebbe, anche in forme «criaramente aggressiven, contro la gioventù studentesca università1 ia (la cosidetta «goliardia») da pa te della classe operàia e del proletariato in gemere, A prescindere dall’evidente tentativo di sfruttare per ovvie finalità pobtiche la presunta ostilità aggressiva di cui oggetto la «gioventù studiosa delle nostre Università», che soesso e con tanto affetto viene ricordata dai partiti borghesi e reaz’ouari che si vantano di averne l’appoggio, è tuttavia certo che la parte pii» sana, per chiara coscienza dei propri doveri, del paese ha da tempo condannato al disprezzo la categoria degli studenti universitari dimostratasi priva della coscienza dei nronri doveri sociali. In questi momenti si alzano da più narti voci per deprecare che, la goliardia banana non dia, -almeno adesso, prova di quella serietà che le è sinora mancata: poiché- finora gli studenti universitari hanno dimostrato di essere lungi dal costituire una categoria di lavoratori coscienti, nelle prosrettive del proprio ruòlo sociale, rive’andosi delle persone tendenti, in piena incoscienza, a scansarsi persino dal pens ero delie proprie future resnonsabilità, noncuranti del come domani dovranno affrontarle, forse perchè già sanno di avere, nella maggior parte, il loro posto assicurato nello apparato di sfruttamento della classe borghese. Le co-S'dette tradizioni goliardiche di vita ta, il «lavoro», le attività, ecc. e che resistono al quasi unanime disprezzo grazie all’appoggio delle autorità universitarie e politiche borghesi, alle quali non sfugge le possibilità di ma-/ novrare p-er determinati scopi poli-sarebbe tici questo settore della gioventù, so- no l’esempio più chiaro dello scarsis-simo senso di responsabilità, e di dignità, di questi giovani della borghesia. Ci si potrebbe attendere molto di più da giovani che dovrebbero con tutta serietà accudire alla propria preparazione professionale, che viceversa cercano di ingannare il temno e la no!a taglieggiando quanti sono loro inferiori per anzianità di studi, giungendo a denudarli ed a conciarli oscenamente quando — questo è il caso dei rigli di poveri lavoratori - siano neR’inmossibijità di sodd sfa’-e i lor.o ladrocini. Ne deriva che la capacità intellettuale dei nostri goliardi, borghesi nella maggioranza, non va oltre le citate bejle gesta, ed altrettanto si può dire ner la loro pressoc-chè nulla maturità politica. In una situazione dei genere, che si fa più grave col rafforzarsi della borghesia italiana ed in attesa delle elezioni dei consigli studenteschi di varie università che si, svolgeranno nel torrente e nel prossimo mese, molti si domandano che cosa sapranno fa'-e gli studenti delle liste comuniste. Negli anni passati, soecialmente dopo la guerra, da molte parti, da dove cioè si sentiva la necessità di una e delle abitudini di vita e di studio della goliardia, si era guardato ai giovani comunisti delie nostre università, come all’unica corrente capace di attuare qualcosa in questo senso. La realtà ha dimostrato quanto poco fondate fossero queste speranze, e la forte diminuzione dei voti raccolti nei vari anni dalle liste cominfor-miste, è molto significativa. E’ infatti accaduto che, anche nell’ambito universitario, la linea seguita dal' P. C. italiano è stata caratterizzata dalla mancanza di principi e di se-’ rietà, dimostrata nei problemi di maggiore importanza. Sin dai primi temni della loro partecipazione alla d'rezione della Vità ! universitaria, gli studenti commfÒF-misti non hanno saputo o potuto assumere atteggiamenti di intrasigèn-za, quando era necessario assumerli1 (impedendo, ad esempio, che le organizzazioni goliardiche divenissero! facili pedine del gioco delle manifestazioni di piazza di certi partiti, che si riammettessero alTinsegrta-1 mento certi professori ex fascisti che si valgono ora della cattedra per fa>-e della politica ecc.) ed hanno ceduto con troppa frequenza, per ordini superiori, in questioni in cui non bisogna cedere, screditandosi di fronte alle varie correnti borghesi. In questi ultimi tempi poi, preoccupate di perdere le poche posizioni ancora salvate, le correnti co-mmformiste delle varie università si sono — per quanto in loro potere — meglio ident>ficate colle correnti rimpiangere a più di un sincero democratico di aver loro concesso il proprio voto. E cosi nelle nostre u-niversità si è parlato sempre meno di questioni sociali o di attualità nazionale alla luce dei principi marxisti; ma, in compenso, in molti centri universitari non si è ancora spento il ricordo delle pagliaccesche dimostrazioni inscenate in occasione delia «tournée» italiana di Viđali della scorsa primavera, o di certe manifestazioni, a carattere nazionalista, che hanno visto gli studenti ccmmfórmisti, se non promotori, per lo meno attivissimi pertec’panti. E' quindi logico che molti giovani democràtici abbiano preferito ora negare alle correnti cominformiste goliàrdiche1 l’appoggio altre Volte' concesso, e Si spiega quindi il decrescere àei4!voti da esse raccolti nel corso1 dègii anni dal 45’ in poi. Fo tur)ament.e un incentivo a bene sperare, é costruito dal fatto che proprip alla vigilia delie nuove elezioni, che segneranno una nuova loro j"scpnf.fttà, si sono levate, da Più pa'rfi ’éd| anche in se-rp ad esse esplicite e' coscienti voci di dissenso, tendenti a chiarire le responsabilità dei vari insuccessi ed a discutere le linee e le d'rettive seguite. Il P. C., pe- o-a, preferisce ignorare le posizioni di critica che gli potrebbero essere di notevole pericolo; ma, p-e-sto o tardi, necess'terà che i dirigenti cominfornvsti si decidano ad ascoltare queste voci ed a seguirne i consigli se non vorranno perdere anche le ultime posiz’oni, mantenute nella direzione delia vita universitaria italiana, dopo cinque anni di continui La borghesia italiana ed il neo - fascismo Ancora ima volta si vuole contrabbandare la merce avariata della repressione antipopolare Qualche tempo addietro il Consiglio dei Ministri della Repubblica i-taliana ha approvato un progetto di legge, contenente modifiche ed integrazioni alla vigente legislazione in matei ia di repressione dell’attività fascista nella penisola. L’approvazione di questo progetto legge, che prevede severe misure repressive nei • confronti delle organizzazioni: che sottraendosi al divieto sancito dalia dodicesima norma transitoria della Costituzione, si . ripropongano di ridare vita, sotto qualsiasi forma, a; movimento fascista, potrebbe far credere ad un osservatore superficiale che il Governo di De Gasperi si sia posto sulla via della liquidazione del neofascismo. In effetti non è cosi e solo pochi argomenti serviranno a dimostrarlo. Innanzitutto i provedimenti di legge non sono sufficienti per estirpare la mala erba del fascismo, che trova il terreno più fertile in una determinata struttura economico-sociale di un Paese. Per raggiungere l’obiettivo è necessario, per prima cosa colpire il male alla sua radice, colpendo tutti coloro che sono direttamente interessati all’appoggio ed al finanziamento dei movimenti neo-fascisti. Questo, naturalmente, non può essere fatto dall’attuale Governo democristiano, che si -trova legato a quegli stessi circoli della grossa borghesia, che già determinarono la nascita del fascismo, trent’anni addietro, quale strumento per la.difesa,dei loro interessi contro l’avanzata della classe lavoratrice. Le stesse recenti manifestazioni di rinascente squadrismo fascista, verificatesi nella rapitale italiana, con la devastazione delle sedi di due movimenti politici, sono il frutto di quella particolare atmosfera antioperaia, creata dagli attuali dirigenti del Paese. Dobbiamo ancora rilevare che molti dei vecchi uomini del passato regime sono ormai debitamente inquadrati e utilizzati nei Fanghi degli o-dierni partiti della borghesia italiana, e, tra questi naturalmente, il Partito di maggioranza, all’interno del quale essi continuano la loro nefanda opera antidemocratica ed antipopolare, sotto la maschera della legalità della democrazia formale. Infine non va dimenticato che, contrariamente a tutte le pericolose illusioni che i cominformisti italiani vorrebbero creare . nel proletariato italiano,, la borghesia capitalistica i-taliana nell’attuale epoca, nell’epoca nella quale il socialismo è divenuto una realtà e preme sulla vecchia società con tutta la forza della sua attualità storica, non può seguire una via diversa da quella reazionaria, quale condizione per il mantenimento del suo predominio. Al di là quindi "Non lo so” Il famoso Duval, bibliotecario dell’imperatore Francesco I.’ rispondeva spesso con un «non lo so» alle domande che gli venivano fatte in materie scientifiche. — Ma — gli disse un giorno un ignorante — l’imperatore vi paga perchè sappiate. — V’Ingannate signore — rispose modestamente il dott. Duval — l’imperatore mi paga per quel ch’io so: perchè se mi dovesse pagare per quello che ignore, non basterebbero tutti i tesori dell’impero. Coerenza di astrologo Gerolamo Cardano, matematico, medico e, astrologo, aveva previsto che sarebbe vissuto settantacinque anni. Quando compi il settantacinquesimo anno di età, si uccise rifiutando ogni cibo per far valere la profezia che egli assicurava di aver letto negli astri. In materia di ipotesi Dopo che Laplace ebbe pubblicato la sua «Meccanica Celeste», Napoleone, gllora primo console, gli fece i suoi complimenti e si intrattenne a parlare-con lui dei sudi libri, , «Io ho sovente trovato il nome di Dio nei libri di Newton», gli disse tra l’altro, « ma non l’ho trovato neanche una volta nel vostro. Come mai?» «E’ che non ho avuto bisogno di questa ipotesi», gli rispose lo scienziato. Logica stringente Beniamino Franklin era contrario alla cattiva usanza del duello. Un giorno gli capitò di trovarsi in un caffè vicino ad un tale, al quale, con modo garbato, disse di scostarsi un poco. Questi gli chiese il perchè, e Franklin gli rispose: «Perchè puzzati?». «Voi m’insultate», ribattè l’altro, «e me ne renderete ragione. Lascio a voi la scelta dell’arma». Vi consento rispose Franklin, se insistete; ma non so vedere come un duello possa comporre questa facen-da; perchè se voi mi , uccidete, puzzerò anch’io a mia volta; e se io uccido voi puzzerete ancora di più, per quanto sia un pò diffìcile». Scienziato in guerra Guglielmo Harwey, il celebre studioso delia circolazione del sangue, era međico di Carlo I. quando, nel 1642, scoppiò in Inghilterra la guerra civile. Egli non aveva predilezia ni per la monarchia, ma essendo al servizio del re, si trovò per la prima volta in vita sua, a sessantaquattro anni, a dover ass’stere ad una battaglia; tanto poco, però, lo interessavano tali rumorose facende che, mentre la lo-t ta infuriava, prese un libro di tasca e si mise a leggere. Poi, accortosi che piovevano proiettili da tutte le delle etichette politiche e retoriche, la sostanza fascista rimane condizione della vita stessa della borghesia nella penisola. Da tutto ciò deriva la facile conclusione che il progetto di legge approvato a Roma avrà un carattere e-minentemente teorico, e servirà, nella migliore delle ipotesi, per colpire alcune manifestazioni esteriori e del tutto marginali del fascismo, lasciandone intatta la pericolosa sostanza sociale di movimento reazionario dei-lg borghesia nella sua fase pre-ago-nica. E’, d’altra parte, interessante botare che, insieme ai progetto di legge sulle attività neofasciste, è stato presentato al Consiglio dei Ministri, da parte dell’Onoverole Piccioni, un progetto di Riforma del Codice penale particolarmente in merito al boicotaggio economico1 ed al sabotaggio militare. Tale riforma, che prevede un inasprimento delle stesse leggi fasciste in materia, è in stretto legame con la politica di riarmo inaugurata dal Governo italiano 'nel quadro del blocco Occidentale. Risulta evidente il carattere di tale riforma, intesa a tutelare l’attuazione di detta politica contro la volontà pacifica e democratica di tutto il popolo italiano e contro le stesse agitazioni sindacali dei lavoratori, in lotta per un miglioramento del loro tenore di vita. Ancora una volta, come è nella prassi della, borghesia, sotto l’etichetta della sicurezza nazionale; si vuole contrabbandare la merce avariata della repressione antipopolare. Contro queste pericolose tendenze dei io-loro attuali governanti, il popolo italiano, tutti i lavoratori italiani dovranno lottare decisamente. Ad essi è affidato il compito di salvaguardare il movimento operaio dalle deviazioni dello stalinismo, e, nello stesso tempo, di assicurar^ Io sviluppo democratico nel Paese cpntro la reazione borghese. DI ATTILIO FONDA Venerdì scorso si è avuta l’inaugurazione della mostra impressionistica d’Arte personale del noto artista Attilio Fonda. Questo pittore che, senza tema di smentite, eccelle tra tutti i nostri altri artisti, svolge una lunga attività che data dal lontano 1907, attività che sino ài nostri giorni ha subito soltanto due intervalli, provocati dalle due guerre mondiali. Attilio Fonda, artista accademico, si dedicò all'arte impressionistica ed espose per la prima volta all’Esposizione d'Arte di Padova nel 1921. I suoi successi d’allora non si contano più. Espose una seconda volta alla mostra istriana di Pola nel 1923, quindi alla Biennale di Trieste nel 1924—25 ed alla Mostra delle Tre Venezie nel 1925—26 di Padova. La sua incessante attività gli permise di esporre nel 1933 alla Mostra Internazionale de'le Belle Arti di Firenze ed a Fiume alla Mostra d’Arte della1 Venezia Giulia, e ciò per citare soltanto le manifestazioni artistiche di più grande importanza. Numerose le sue mostre personali nelle quali egli dimostrò sempre le sye alte qualità che non temono confronti. All’attuale mostra, allestita a cura dèi Circolo di Cultura Italiana di Capodistria, presenta dei lavori di forza e di largo respiro, dei lavori che sono testimoni eloquenti di un istinto pittorico eccezionale e nella giovanile esuberanza, di una eccezionale, mal spenta vitalità. Fonda è rimasto fedele a una visione impressionistica, ma ciò che lo distingue dalla volgare schiera del manieristi dell'impressionismo, è una cosa apparentemente semplicissima: Fonda non applica regole o ricette, ma si abbandona àllo spettacolo. E’ questo infatti l’unico modo di fare dell’arte reale, che non ammette nè plagi nè contraffazioni, ma soltanto «amore», unito ad una profonda sensibilità realistica. Ed è all’insegna dell’«amore» per il reale- «am-o-e» per l’umile materia, per l’opera dell’uomo sullo sfondo di una natura meravigliosa, che si colloca «Squero nella rada di Portoro-se». Non ci sono zone sorde, o morte, o vuote in questa composizione, tutto si svolge come un canto alla natura, all’opera dell’uomo. Fonda non ha avuto bisogno di violentare gli asnetti de] reale per ottenere un’opera assolutamente ineccepibile dai punto di vista della più esigente arte impressionistica. «Angolo della Loggia», è un lavoro della più . n-otevole plasticità. Pure il «Canale del Murano») è un’opera di una finezza coloristica assai notevole che si impone per l’estrema sensibilità del gioco dei verdi e degli azzurri che si intrecciano in un contesto accortissimo di lievi ritmi di superficie. «La Nevicata» e anche una superba onera, trasmessa dalt’animo dell'artista che, come composizione, ha un valore elevato. Vogliamo ancora citare il «Sotto portico» come un saggio che si impone per il gusto del colore netto e squillante. Molto sarebbe ancora da dire su tutti gli altri lavori del Fonda, lavori che rivelano l’abile mano del maestro ai quale tutti dobiamo rivolgere un ringraziamento per averci . dimostrato la vera arte, sentita da un artista ghe sa interpretare e trasfondere la realtà. Gli schizzi a penna non hanno bisogno di riconosc'menti o di lodi poiché il «Viale dei Cipressi» parla da sè e «Carso Istriano» si pone al suo fianco per onorare l’artista - «rea- PAGINA 4 .....- \ In appannaggio dei padroni di casa la I del girone di ritorno SUDATA VITTORIA DEI CAMPIONI DEL SUI TENACI BUIESI Facile affermazione del Pjrano sulla cenerentola del torneo L’Umago piegato in časa dal Verteneglio. Il Cittanova non si presenta PRIMA’ TAPPI La prima del girone di ritorno delle squadre Istriane ci ha offerto heit poche emozioni. In parte ciò va a* scritto agli incóntri che possiamo definire di ordinaria amministrazione, salvo, il caso dell’Umago, il quale, messo di fronte ad un Verteneglio, {scatenato ed assetato di punti, ha dovuto ancora una volta (la settima) subire l’iniziativa avversaria e cedere tutta la posta in palio, compre-mèttentìo così le sorti non troppo rosee dela squadra. Il Pirano, a sua volta, non ha faticato eccessivamente pei- piegare Io Strugnano che deve tènere sempre il fanalino e con ben poche fìrobabilità di cederlo ad altre. Ad Isola invece per poco non avveniva una tragedia, dato che gli i-solani hanno sentito rimescolare ii sangue quando, verso la fine dell’incontro, l’indiavolato Vaiscotto, del Bhié, metteva a segno la palla che avrebbe dato un volto nuovo e aperte nuove prospettive alle dirette in-seguitrici, ma la rete veniva annullata perchè viziata da fuori gioco, e mandava a casa felici gli isolani, non però i buesi i quali non di meno han-nò messo in vetrina degli spunti di gioco davvero rimarchevoli, che daranno seni fastidi alle prossime avversarie. Una note stonata è stata data (già per la seconda volta) dalla squadra del Cittanova, i dirigenti della quale, più preoccupati della partita di Zona, hanno dimenticato o voluto ignorare le regole dello Sport di massa, dando via libera alla vittoria per forfait alla Medusa, lasciando con Fanfaro in bocca tutti gli sportivi càpo-distriani, accorsi con la segreta speranza dìi salutare finalmente una vittoria dei propri giocatori. Nella Zona in giornata di ricuperi, l’Arrigoni B ha umiliati i pur bravi allievi aurorini con un sonante punteggio, mentre, sempre a Isola, la bella compagine delle Saline ha pure largamente battuto l’undici deli-l’Ampelea che non è capace di levarsi di dosso la scomunica e dare ai propri, sostenitori qualche soddisfazione. Il Pirano B è riuscito finalmente a compiere il miracolo, yincen-Ia sua prima partita a spese dello Strugnano minore. Un’altra squadra che ha preso alla legera lo Sport è la Daila, presentatasi a Seghetto alle ore 16 per disputare la partita forse ... notturna. Avremo la sorpesa? Questa seconda giornata del TLT sarà certamente una fra le più in-tere-Aanti di quante finora passate e vedrà seriamente impegnate, se non projftiio sconfitte, le due squadre che, come sorelle, guidano ad una sola lunghezza, una dall’altra, il girone maggiore. ! Ih órdine di calendario, troviamo il Pirano che dovrà vedersela a Ca-pódistria con l’Aurora; squadra quests che è appena l’ombra della superba compagine dfcgli altri anni, ma non per questo fiaccata nei morale, e quindi i Piranesi avranno molto da fare, noa per vìncere, ma per poter uscire senza troppi danni dal campo trabocchetto di Capodistria. Le seconda partita vedrà di fronte a Strugnano il fanalino ed il diretto aspirante alla successione. Staremo Sabato 6 corr. il simpatico sportivo Tagliapietra Dario del C. S. Pirano si è unito in matrimonio. UMAGO; Novaeco, Carciotti- Lrnar-duzzi I, Lenarduzzi II; Bose, Zugna, Girali®; Beracich, Daigri, Sodomacco, Zaochtgmar. VERTENEGLIO: Fern etti, Sauro, Sturman; Pettocelli, Bernardis, Prodan, Motika, Gnezda I- Millo, Sain-Spiz. MARCATORI: Motika al 30, Giralđi al 33 su rigore, al 35 Gnezda e al 42 Gnezda del primo' tempo; al 15 della ripresa Sodomaicco; ARBITRO: Amedeo di Trieste. dra rossa a diminuire le distanze con un bel gool di Sodomacco. Umago 7 gennaio 1951 La settima e prima del girone di ritorno del campionato TLT girone A, è stata ancora negativa per gli sfortunati ragazzi umaghesi, 1 quali, malgrado la grande volontà, hanno dovuto subire nuovamente l’onta di una sconfitta casalinga ad opera di quel Verteneglio che, di domenica in domenica, migliora il suo rendimento, guidato dai bravo e generoso Millo, anima della simpatica squadra istriana. La cronaca registra subito azioni veloci e piacenti delle due compagini. Però i rossi del Verteneglio, lanciati magnificamente da Millo, sono più minacciosi e, già alla mezzora, danno il primo dispiacere al guardiano umaghese per opera di Motika, il quale, raccolto di testa un tiro dall’angolo mette agevolmente a segno. Veemente contraattaeco dei gialli, che, al 33, usufruendo di un rigore, pareggiano con Giraldi. — Azioni alterne e senza emozioni, poi la finale in tono maggiore dei vertenegliesi, i quali, al 37 ed al 42, aumentano il bottino con Gnezda che, a coronamento di una maggiore aggressività, batte altre due volte l’incerto difensore umatghese. La ripresa vede l’Umago lanciato alla ricerca di rimontare io svantaggio, spronato dai pubblico e dal generoso Uccia; ciò porta al 15 la squa- Gli umaghesi’ insistono, ma la robusta difesa dal Verteneglio, imperniata sul valido Pettocelli ed il bravo Spìz, risparmia uliteriori dispiaceri alla propria irete. — Ancora azioni ficcanti dei vertenegliesi che fanno venire i brividi ai tifosi, ma, fortunatamente, la troppa precipitazione degli attaccanti, evita che un maggior numero di palloni vada ad appesantire il già gonfio sacco di Novacco. La fine trova raggianti e meritatamente vincitori i simpatici calciatori del Verteneglio. GIRONE A I RISULTATI Pirano - Strugnano Verteneglio - Umago Arrigoni Buie Medusa - Cittanova (forfait) 2-0 Riposava Aurora 3-1 3-2 3-2 CAMPIONATO DI ZONA Pirano B - Strugnano B 2 - 0 ISTRIANA I RISULTATI Arrigoni B - Aurora B Saline - Ampelea Pirano B - Sfrugano B 4-0 3-0 2-0 LA CLASSIFICA Nardone 9 9 0 0 40 7 18 la CLASSIFICA Sf Stella Rossa 8 5 2 1 17 8 12 Arrigoni 9 9 0 ® 3 18 Arrigoni B 8 4 2 2 18 12 10 Pirauo 9 8 0 1 29 7 16 Medusa B 9 4 2 3 14 12 10 Aurora 8 6 0 2 li* 7 12 Saline 6 10 Medusa 9 5 1 3 16 13 u 3 2 1 17 8 Buie V 9 3 2 4 9 15 8 Aurora B 7 3 2 2 15 ¥ 8 Verteneglio \ 9 2 2 5 12 21 6 Strugnano B 8 2 0 6 11 87 4 Cittanova 9 2 0 2 7 23 4 Ampelea 8 1 1 6 9 19 3 Umago 9 1 l 7 n 26 3 Partizan 7 i 1 6 8 22 3 Strugnano 9 0 0 5 6 28 0 Pirano B 7 i 0 6 3 25 2 PIRANO B: Fornasaro, Miani, Va-scotto, Dapretto, Ollat, Meton, Tamaro, Fornasaro II, Giraldi, Bartoli, e Bose. STRUGNANO B: Gregori, Sau,' Ul-cìgrai, Prelaz, Palci, Stor, Petronio, Carboni, Carsicola, Moscolin e Gior- gina / ARRIGONI 3 e ii i e 2 (3-2) DURI A MORIRE I BUIESI protagonisti di una gara eccellente Fra i più significativi successi registrati dalle squadre juniores jugoslave vanno registrate ie prestazioni dei nuotatori, nuotatrici e pallanoti-sti. La rappresentativa juniores d,i nuoto ha battuto nel settembre la rappresentativa italiana per 98— 70, piazzandosi al primo posto in tutte le gare, tranne due sole. Nel corso del medesimo incontro internazionale, i palla« olisti hanno vinto il primo incontro e pareggiato il secondo. Due pallarioti.sti juniores figurano pure nella «nazionale» seniores. Fra i nuotatori il miglior ragguaglio registrato nel 1950 è quello della diciassettenne Essa Ligoric di Dubrovnik (che fa pure parte della «nazionale» seniores), la quale ha segnato un brillante l’22’l sui 100 m. dorso. AVVISO a vedere'se la scarogna e la sorte, finora avversa, avvicineranno l’Uma-go a portata tìi mano del poco gradito fanale, oppure se definitivamente 10 Strugnano resterà l’ultimo detentore. Pronostico incerto questo, con leggera prevalenza alla squadra di Giraldi. La terza e più {interessante sarà la partita che metterà la squadra di Malosti di fronte ai risorti vertenegliesi, che attendono con 11 cuore gonfio ed i muscoli tesi l’in- vitta vedetta, con il fiero proposito di fare quello che finora a nessuno è riuscito. ì U Comitato Popolare Cittadino di Isola rende noto a tutti i suoi creditori che il termine ultimo per la presentazione di fatture o altri addebiti per prestazioni o forniture fatte durante il decorso armo 1950, viene improrogabilmente fissato per il 15 gennaio 1951. . BUIE: Bortolin I, Miljenika, Mamzin II, Pianella, Potleca, Bortolin II, Man-zin I, Kerovica, Vidal, Milošič, Vas-cotto. ARRIGONI: Russignan, Orlini, Delise, Ciabatto, Lorenzutti, Ufctgrai, Dutline, Bologna, Delise, Depase e Cheller.i. MARCATORI: Delise II al 4, Budine al 17 e 21, Manzi-ri II al 35, -eid al 45 Corbatto (autorete). ARBITRO: Mnzzucato di Capodistria. ISOLA 7. — Ora che ‘ l’incóntro è finito i commenti a questo incontro si accavallano con ritmo impressionante. Chi dice infatti che l’Arrigoni è in declino, chi addirittura afferma che il Buie ha trovato finalmente il suo acme, ecc. Potrebbe essere benissimo l’un e l’altro, ma sta di fatto che