* ORBANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATOSI Anno VI* • No. 295 Redazione - Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 ♦ ★ Marie di 19 maggio 1953 Prozio: 5 din. - 20 liro ABBONAMENTI: AT.L.T-Zona'Jugoslava e H.F.P.J. annuo din. 250. semestr- din. 130 Spedizione In e. c p. ★ IL 25 MAGGIO il Pr«eid«nt» dalla Repubblica» Maresciallo Josip Bros.Tito, compirà il suo 61. mo anno di vita. I nostri popoli tutti celebre-ran[n|o solennemente la lieta ricorrensa, divenuta armai tradizionale, circondjando del loro amore e del loro rispetto l'uomo che seppe condurli alla vittoria nella Lotta di Liberazione e li guida, oggi, con l'esempio della sua instancabile opera, della sua incrollabile lede nell'avvenire socialista dell'umanità e della sua profonda dedizione alla causa del popolo nell'edificazione della patria socialista dei lavoratori UN DISCORSO DEL MARESCIALLO TITO A 300 MILA COMBATTENTI. OPERAI E CONTADINI A SLAVONSKI BROD RIAFFERMATA LA NOSTRA POSIZIONE nei riguardi del problema di Trieste COMPITI POLITICO ORGANIZZATIVI DELL' 0.5. Il IV Congresso dell’Unione So-ciclista dei lavoratori della Slovenia e quello della Croazia hanno preso in esame, fra l'altro, i problemi politico-organizzativi In relazione a ciò vogliamo richiamare l’attenzione delle nostre organizzazioni di base su alcuni, compiti immediati che stanno loro di fronte e sugli aspetti fondamentali del problema. Si tratta innanzitutto, in armonia con il continuo approfondimento della democrazia socialista quale arma più efficace per la trasformazione socialista della nostra società in genere, non solo di mantenere, ma di ampliare ancor più la tradizionale larghezza del Fronte popolare. Ciò implica, naturalmente, l’eliminazione di ogni tendenza settaria nei confronti dei cittadini onesti che accettano i principi fondamentali dell’Unione socialista: la lotta per la pace, per la fratellanza e per il rispetto dei diritti all’eguaglianza e all’autodecisione dei popoli, per l’edificazione socialista del nostro Paese -e per il socialismo nel mondo. Il Congresso ha sottolineato, a tale riguardo, che l’Unione Socialista deve valutare l’uomo in base alla sua attività, al suo contributo alla società, al paese ed agli altri uomini, bandendo dai criteri di valutazione dell’individuo, qualora egli dimostri un atteggiamento positivo nei confronti delle nostre finalità sociali, la sua precedente appartenenza politica, le sue concezioni scientifiche e le sue convinzioni religiose. In altre parole, l’Unione Socialista rende possibile la collaborazione a tutti coloro che, per costume di vita e per il loro lavoro, appartengono alle nostre file. Questo il primo compito immediato. L’Unione Socialista si è posta a proprio compito fondamentale l’edificazione della società socialista e deve, perciò, essere il centro motore di tutta la vita sociale nel suo insieme e in ogni località. Ciò vuol dire che l’Unione socialista deve essere la piattaforma per l’elevamento politico e l’educazione delle larghe masse. Essa è responsabile dell’attività degli organi del Potere popolare, della gestione sociale dell'economia, dello sviluppo dei rapporti socialisti nelle città e nelle campagne, deU’elevamento culturale e professionale del popolo, è responsabile, in una parola, di tutta la nostra attività sociale. Per questa caratteristica peculiare non v’è e non vi può essere alcun aspetto della nostra problematica sociale, alla cui soluzione ed alla cui discussione non possa collaborare o-gni singolo membro dell’Unione Socialista. Altro compito immediato è quindi: assicurare ad ogni o-nesto cittadino la libera espressione delle sue opinioni, attraverso una libera discussione ed esposizione del pensiero individuale su qualsiasi problema della nòstra vita sociale; da quelli di politica e-stera, interna e altri d’ordine generale, a quelli di carattere locale. E’ questo l’unico modo di lottare con successo per il trionfo delle concezioni socialiste e per rigettare efficacemente i dannosi concetti particolaristici e egoistici, e le deviazioni anarchiche dai principi basilari della vera democrazia. Ma perchè l’Unione socialista Possa essere effettivamente il fattore politico determinante della nostra vita sociale e in ogni singola località, è necessario che la classe operaia ne rappresenti la forza dirigente. Lo sviluppo dell’Unione socialista è indissolubilmente legato, sin dalla sua costituzione e lo sarà tanto più in avvenire, alla coscienza rivoluzionaria, alla lotta rivoluzionaria della classe lavoratrice e dei comunisti. Il loro ruolo nell’attività politica, economica, culturale, educativa e di qualunque altro genere della no- stra società, e in seno all’Unione Socialista dei lavoratori, è stato chiaramente determinato dal VI Congresso della Lega dei Comunisti delia Jugoslavia. L'Unione socialista deve essere il centro politico di confluenza della classe operaia; in essa i comunisti hanno il compito di lottare al fianco delle masse per il trionfo dei giusti principi e per la soluzione di tutta la .nostra problematica sociale nel senso dell’evoluzione socialista. Uno dei compiti più importanti è senz’altro l’educazione politica e morale dei giovani. L’Unione Socialista deve porgere aiuto morale e materiale diretto alle organizzazioni degli amici dei giovani. Perciò non è sufficiente che le organizzazioni dell’Unione socialista prendano in considerazione il problema soltanto di tempo in tempo, ma devono lottare tenacemente per l’educazione della nostra gioventù, per la formazione dei nuovo individuo socialista, opponendosi decisamente alle influenze delle conce- RIUNIONE DEL C.P.D. A CAPODISTRIA Si è riunita sabato a Capodislria l'assemblea del C. P. D. per discutere su alcune nuove disposizioni legali. Fra le altre, è stata approvata un'ordinanza sulTobbligo dell’istruzione professionale dei giovani fino al 17.mo anno d’efù, se non frequentano altre scuole. Data l’importanza delle decisioni prese, il significato dei nuovi provvedimenti e meritando l’argomento maggiore spazio, ci ripromettiamo di trattare ampiamente sui lavori del-l'Assemblea nel prossimo numero. zioni piccolo-borghesi, retrograde fra -i giovani. Lo stesso vale in linea generale per la soluzione dei problemi collegati al ruolo e alla partecipazione delle donne alla vita pubblica, che devono essere considerati quale problematica inscindibile dell’Unione socialista e risolti offrendo alle sezioni femminili tutto l’aiuto necessario, secondo i casi e •le necessità. La base per l’attività tutta dell’Unione Socialista è lo Statuto, che è unitario, ma che non può in alcun modo costituire un freno alia soluzione autonoma dei vari problemi e all’adottamento di misure organizzative e metodi di lavoro secondo le specifiche esigenze di ogni località. Si tratta, quindi, di assicurare ai comitati di base la capacità e la possibilità di risolvere in autonomia i singoli problemi. Ciò dev’essere tenuto presente in ispecie ora che siamo in periodo di elezioni delle nuove dirigenze. Sopratutto nella scelta dei candidati bisogna tener conto che dei nuovi comitati vengano a far parte gli elementi che sostengono sinceramente il programma dell’Unione socialista, che rappresentano nel loro complesso l’unità dell’intera vita sociale del luogo e garantiscono il più stretto collegamento con le masse. Si tratta, insomma, di applicare quei metodi di lavoro e quelle forme organizzative che, secondo le decisioni del IV. Congresso dell’Unione Socialista della Jugoslavia, permettano la massima autonomia dei comitati comunali e delle nostre organizzazioni alla base. Senza quei presupposti non può essere concepibile l’efficacia dell’opera deH’Unione Socialista. Il Presidente della repubblica Maresciallo Tito nel discorso pronunciato a Slavonski Brod dinanzi ad oltre 300 mila ex partigiani, operai e contadini convenuti per partecipare alle celebrazionì-del decimo anniversario della costituzione del IV. Corpo d’armata dell’Esercito dii Liberazione, si è soffermato anche sulla questione di Trieste, a proposito della quale ha riconfermato Patteggiamento della Jugoslavia. Dopo aver detto che sarebbe stato meglio se a suo tempo fosse stato applicato il trattato di pace italiano per U TLT, il Presidente ha confermato che la soluzione migliore del problema rimane l’applicazione della proposta jugoslava per il condominio italo-jugoslavo di Trieste con la completa autoamministrazione della popolazione triestina. «La Jugoslavia in ogni caso — ha soggiunto il comp. Tito — non riconosce la dichiarazione tripartita nemmeno nel caso in cui ad essa aderisse anche l’Unione Sovietica.» A questo punto il Maresciallo, riferendosi àgli ultimi discorsi elettorali di De Gasperi, di Pacciardi e degli altri dirigenti governativi italiani, i quali chiedono ancora l’annessione della sona jugoslava del Territorio all’Italia ha detto che il problema della zona B non può venire nemmeno preso in considerazione. Ha respinto quindi la proposta di de Gasperi di risolvere il problema di Trieste Secondo la linea etnica Concepita a Roma. Il Presidente della repubblica ha definito le dichiarazioni italiane a questo proposito come una semplice manovra'elettorale. «Noi siamo per il princìpio etnico — ha dichia- rato il comp. Tito — ma per un giusto principio etnico e non per quello a cui pensa De Gasperi. Inoltre vanno tenuti in considerazione anche i principi economici.» A questo proposito ha sottolineato che la Jugoslavia e persino l’Austria hanno a Trieste interessi economici più forti dellTtalia. Il Maresciallo Tito ha riconfermato che la Jugoslavia desidera lo, stabilimento di buoni rapporti con l’Italia ed ha ricordato che soltanto i dirigenti governativi italiani hanno impedito la normalizzazione di tali rapporti, rilevando che anche nell’attuale campagna elettorale De Gasperi, Pacciardi e gli altri dirigenti governativi romani confermano le loro aspirazioni imperialistiche, tentano di allarmare il mondo occidentale con la prospettiva di una probabile vittoria dei cominformisti o dei neofascisti, se non avranno soddisfazione a Trieste e affermano che la Jugoslavia è colpevole del mancato accordo con l’Italia. Il comp. Tito ha sottolineato che la Jugoslavia ha suggerito più volte all’Italia la possibilità di una soluzione concordata mentre da parte di Roma si risponde menzionando Pola, Piume, Zara e la Dalmazia, ripetendo cosi le vecchie aspirazioni imperialiste del primo dopoguerra verso territori jugoslavi. Il Presidente della repubblica ha denunciato quindi l'atteggiamento di de Gasperi contro l’accordo balcanico ed ha sottolineato che questo atteggiamento si identifica con quello che a suo tempo Mussolini assunse contro la Piccola Intesa. «L’accordo balcanico — ha detto Tito — non minaccia l’Italia. Se mai è contro le tendenze imperia- listiche italiane sui Balcani, i cui popoli decidono oggi da soli del loro destino, e dove l’Italia non ha nulla da fare. I paesi balcanici sono disposti a collaborare con l’Italia sulla base di una completa uguaglianza di diritti. La Jugoslavia ha già fatto un invito del genere a Koma ed oggi lo rinnova.» Concludendo questa parte del suo discorso il Maresciallo ha detto : «Lasciamo per ora da parte la questione di Trieste e mettiamoci d’accordo su altri problemi più importanti, sui problemi economici e sui problemi delia pace e della guerra.» Il Presidente della repubblica è passato quindi a parlare del recente discorso di Churchill. Lo ha definito uno dei più significatavi discorsi degli ultimi anni. Tito ha tuttavia espresso alcune riserve in merito alla proposta conferenza tra i Grandi a porte chiuse. Egli ha detto di sperare che con questa proposta Churchill non abbia pen- sato che si possano prendere decisioni senza la partecipazione dei piccoli paesi. Tito ha rilevato quindi che quei circoli all’estero che hanno disapprovato il discorso del Premier inglese hanno dimostrato di non volere la pace e che la disposizione alla pace và diventando più forte di giorno in giorno riducendo le possibilità di coloro che auspicano la guerra. La Jugoslavia da parte sua rimane fermanente al fianco di coloro che nel mondo lottano costantemente per la pace. Tito ha dedicato l’ultima parte del suo discorso ai problemi economici interni ed in particolare alla riorganizzazione delle cooperative e al progetto di legge che limita a dieci e al massimo a 15 ettari la proprietà privata terriera. Il Presidente della repubblica ha sottolineato a questo proposito che nella Jugoslavia socialista non si possono permettere rapporti di affitto nel settore agricolo. Il discorso di Churchill allo Camera dei Comuni Il vecchio Winnie torna ai vecchi temi Nel -dibattito tra Washington e Mosca sulle prospettive e ile condii-zioni di una distensione nei rapporti internazionali, manicava una presa di posizione uffici ale idia parte della Gran Bretagna. La ilaauna è stata ora colmata col discorso che Cbuirtìhii 11 ha pronunciato ai Comuni l’U mag-gdo. La Gran Bretagna, sotto Ja pressione della aia posizione intera azio. naie e delle sne stesse difficoltà interne, nella guerra fredda ha svolto sempre un ruolo di elemento moderatore. Sema eomoadeire nulla alla poli fica aggressiva dei sovietici, gli inglesi sono riusciti ‘infatti in più (incostanze a frenare le intemperanze e le velleità dei circoli politici più reazionari di Washington e dei capi militari del Pentagono. Il discorso di Churchill ha riconferma, to ora questo ruolo dell’Inghilterra. La Gran Bretagna, senza pregiudizi L’ALAMBICCO Facezie a buon mercato Comizio papale Sabato pomeriggio, lo Zarathustra che presiede a quella Collezione di facezie a buon mercato quotidianamente spacciata dalla 1 sedicente «Radio Venezia Giulia» sotto il titolo «Notiziario Istriano», ha scara-tentato ai quattro ascoltatori, quattro dell’allegra emittente la sensazionale notizia dell’avvenuto riaccostamento russo-jugoslavo. Secondo lo spassoso commentato-ce, tre punti starebbero ad illustrare il grande evento: 1) = Molotov ha ricevuto a Mosca l’incaricato d’affari della Repubblica Federale. 2) = Le radiostazioni agli ordini del Kremlino hanno smesso le trasmissioni antijugoslave. 3) = Tra Belgrado e Bucarest è stato raggiunto l’accordo, sulla controversa questione danubiana. Al punto primo va notato che l’incontro moscovita di due settimane or sono dev’essere inquadralo nella normale prassi diplomatica e che, a tale titolo e con eguali ragioni, i rappresentanti delle Potenze occidentali in blocco potrebbero essere tacciati di filosovietismo. Quanto al secondo, basta volgere una sera qualsiasi la lancetta dell’apparecchio su Radia Mosca per constatare di quale grossolana menzogna si tratti. Per quel che concerne il terzo punto, torneremo a notare che, a prescindere dal predetto accordo preliminare a cui ha condotto la ferma, dqcisa posizione jugoslava, il numero delle provocazioni di frontiera contro la Jugoslavia è semplicemente raddoppiato dall’inizio delibera Malenkov». Ah, celle «aeree véritél Siamo «uomini di poca fede», è logico. Cosi ci descrivono quelli del-V«immarcescibile», e dev’esser anche vero, se ci viene — come ci viene — l’empio sospetto che, in questo periodo (per l’Italia, preelettorale), i «ricevimenti» e le allocuzioni del Santo Padre divengano man mano più frequenti. Abbiamo sotto gli occhi le parole di Pio XII agli statali (11 maggio): occorre poi saper parlare, quando la coscienza esige che voi difendiate la verità e la giustizia ... ciò comporta altresì che voi, senza malevolenza verso nessuno, sappiate reagire con fermezza ogni qualvolta dinnanzi a voi si parli o si agisca contro la religione e la morale -o contro la legittima autorità dello Staloi». «Chi non è fascista, non ama la propria patria; chi non ama la propria patria, non è un buon cristiano». Alleluja! Il Provvidenziale è. risorto. Questione di forchette Nella sua edizione del funqrfì, la versione italiana della «Pravda», dopo aver sparso incenso all’illuminata politica del partito togliattino tesa a «chiamare i giovani ingannati dal fascismo all’amore d’Italia» (leggi ex repubblichini e briganti neri assortiti, passati armi e bagagli al PCI), si scaglia contro i competitori democristiani^ accusandoli di aver prima fatto buon viso a Oraziani e di averlo poi ripudiato. «Mettetevi d’accordo, fratelli in forchetta», incita, tra l’altro il «federale» Ulisse. Salvo a incensare, il giorno immediatamente seguente, quelVon. Tonengo che, passato ora ai monarchici,sbandiera la magagne dei suoi camerati in tonaca nera di poche settimane fa. Esiste, in Italia — e ne abbiamo scritto su queste colonne — un «partito monarr.o-comunista», auspicante un novello regno d’Italia, con il Pai-mirissimo al posto del defunto du-cione. Ora, il leader di questo straordinario movimento, pare aver colto con estrema esattezza il nocciolo della questione. Peccata qhe la togliatteria gli abbia rubato l’idea e cerchi per proprio conto un accostamento con i naturali «fratelli in forchetta». Maldestri falsari Per fi signor Marco dii Brusca, storiografo addomesticalo ad uso del «Giornale, di Trieste», V«Istria non fu mai slava» (15 maggio, su tre colonne in apertura di 4 pagina): «fu nei secoli romana, veneta, italiana; slava mai». Ma gli Slavi — lo ammette, bontà- sua, Varticolista stesso — «in Istria ci sono. -. da almeno un secolo e mezzo». Il signor di Drusco deve avere una nozione assai bizzarra del tempo: più avanti, infatti, egli si richiama alla famosa lettera stilata da papa Gregorio 1° («Magno») nel 599, quando, cioè, le grazie della «Bimillenaria» piovvero sui popoli slavi per mano dell’Esarca di Ravepma («èt affligor vehementer et conturbar de Sclavoram -gente», ecc..). Comprendiamo benissimo come i perfidi Slavi che vengono e vanno, arrivano e spariscono, abbiano dato così modo al truce croato Dru-skovié di trasformarsi nel nobilissimo italiano di Drusco; ma ci pare che d’altro canto, finiscano un po -per rompere le uova nel paniere del Giornalino, e senza porre condizioni preventive, intende (Sfruttare «igni possibilità per trovare urna soluzione pacifica degli attuali problemi internazionali, sulla base di una valutazione realistica delle condizioni nel mondo e delle prospettive aperte daU’offen-siva di pace di Mosca. Questa posizione di Londra si differenzia in modo sostanziale da quella pessimista e rigidamente scostante di Washington. Eisenhower ha, posto condizioni piuttosto rigide per un accordio con l’Oriente. Churchill invece ha, tenuto a sottolineare che la -Gran Bretagna non intende far nulla che possa pregiudicare o -ostacolare gli sforzi per porre -fine alla -guerra fredda. La portata delle divergenze fra le due grandi potenze occidental i -è stata sottolineata da tutta la stampa britannica e americana. Le parole del premier inglese -sono state accolte favorevolmente quasi ovunque. Anche nei ciroolii politici -del nostro paese sono state commentate in modo positivo per -lo sparito conciliativo che le ha animate. Tuttavia- -Churchill, indipendentemente idaJir-impostaziono ottimistica e costruttiva -del suo discorsa, ha dimostrato di pensare ancora alla soluzione dei problemi internazionali per mezzo di negoziati sul terreno delle reciproche eoncesisioni fra i grandi. Si tratta ideilo stesso terreno sul -quale sorsero -gli accordi di Jalta e dà iPosdam e la -divisione dtìl mondo in sfere di influenza. Quello- dei contatti personali e delle trattative private -tra i capii delle grandi potenze è un vecchio sistema, caro -al leader conservatore. La sua -proposta per ’una conferenza a quattro o a cinque, da convocarsi al -più presto, anche senza un ordine del giorno -prestabilito, rientra perfettamente nel quadro di questo -sistema, ohe ha fatto ormai il suo tempo dopo le esperienze itutt’altro ohe positive degli accordi conclusi in «camera cari-ta-tis» durante e subito dopo la guerra. Un incontro tra i grandi per -porre fine alla guerra fredda e faT ve-nir meno gli -attuali contrasti e le reciproche diffidenze sarebbe positivo solo se i- partecipanti all’incontro si limitassero a discutere esclusivamente i problemi che rientrano nelle -loro rispettive sfere di eompe--teniza, senza pretendere di affrontare e risolvere, in «senza degli interessati, anche i problemi di altri paesi. Una conferenza tra i Grandi «he portasse -ad una ridistribuzione delle sfere di influenza nel mondo, non solo sarebbe contro gli interessi fondamentali -degli -altri paesi, ma, nelfaltuale situazione in/tonnazioma * le, renderebbe più difficile lanziöhe facilitare ima pacificazione -generale. D’altra panto non eaiatono problemi «he non possono essere affrontati e risolti in seno al massimo consesso intemazionale, le Nazioni Umite. In questa sede, con la parteioipa-zione ideila stragrande maggioranza dei paesi del mondo, tutte le questioni particolari e generali e gli stossii dissensi tra i grandi possono » trovare b* loro composizione, nell'interesse vero di tutta Fumanitài C C H I O TOGRAFICO 30 MILA TURISTI BRITANNICI VISITERANNO LA JUGOSLAVIA LONDRA — A quanto prevedono driatica orientale, colle sue tiepide le agenzie di viaggi londinesi, la spiaggie e le sue bellezze naturali, Jugoslavia verrà visitata quest’an- ® in grado di offrire un soggiorno no da circa 30.000 turisti britannici, uiolto più economico di altri cen-. . -tri turistici europei. Cm rappresenta un enorme mere- A(J iUustrazione di ciòj gl, uffi. mento rispetto agli ultimi due an- turistici d- Londra stanno 0r3 al. ni, se s, tien conto che .1i nostro lestendo una Mostra di prodotti e paese venne visitato nel 1951 da s(,rvjzi ottenibilì in jUg0stavia. La 2.000 turisti britannici e nel 1952 mostra comprenderà, fra l’altro, da 5.000. tappeti lavorati a mano, articoli di Una delle ragioni dell’interesse gioielleria e liquori, acquistabili a sempre più grande che gli inglesi prezzi oltremodo modici, dimostrano per la Jugoslavia quale Nella foto sopra, tappeti di proluogo di. soggiorno, sono il recente duzione jugoslava esposti a Lon-aumento delle «quote» valutarie tu- dra in una mostra di propaganda ristiche e il fatto che la costa a- turistica. GRATTACAPI A NON FINIRE provoca al Governo britannico il Medio Oriente in fermento e l’Africa inquieta. Dopo l’Iran, è ora l’Egitto a voler scrollarsi di dosso qaulsiasi controllo da parte inglese, mentre nel Kenya i Mau-mau si mantengono minacciosi. Gli egiziani mostrano di voler fare le cose sul serio per costringere le truppe britanniche ad abbandonare la zona del Canale di Suez. Le foto, presentano il gen. sir Cameron Nicholson, nuovo comandante britannico per il Medio Oriente, e la partenza di nuovi reparti di rinforzo britannici per il Kenya. TURKOVIČ - FERLETTA mm>. o due principi? ■ " > - l® Martedi nella riunione del Consiglio dei produttori del distretto di Buie, al cui ordine del giorno figurava la politica nell’agricoltura alla luce della recente ordinanza, è sorto un vivace dibattito tra il presidente del comune di Verte-neglio, Giovanni Turkovič e il presidente della Cooperativa agricola di produzione di Daila, Riccardo Ferletta. Tale dibattito è interessante non per l’oggetto in contestazione e nemmeno per i suoi protagonisti, ma perchè, a nostro parere, le posizioni dei due esprimono due concezioni che attualmente sono contrastanti sulla politica da seguirsi nei confronti dell’agricoltura in generale e delle cooperative in particolare. L’oggetto in contestazione è il bosco di proprietà del Comune di Verteneglio che esso affitta ogni anno a vari agricoltori o aziende rurali per il pascolo e .il taglio. Tra gli interessati figura anche la cooperativa di Daila che però pretende condizioni di favore rispetto agli agricolturi privati, offrendo un prezzo di mille dinari per ettaro mentre il comune intende trattare la cooperativa alla stessa stregua dei privati, affittando il bosco a quelle persone o aziende che all’asta faranno la miglior offerta e che si prevede superiore ai mille dinari. Come si vede, si tratta di una cosa che non appare diversa dalle solite beghe Però in questo caso la questione cambia aspetto, specie dopo la determinazione dei nuovi principii nella nostra politica rurale, principii che stabiliscono un trattamento di favore per tutto ciò che ha possibilità di sviluppo socialista nell’agricoltura (e qui viene incluso anche il contadino privato, medio e povero) solo per quanto riguarda la concessione dei crediti bancari, mentre le dotazioni, regalie, cancellazione dei debiti, sono cose che vengono del tutto abolite perchè considerate un metodo non atto a stimolare nè le cooperative, nè gH altri a una sana e parsimoniosa gestione economica. Alcuni consiglieri, schieratisi in favore del comune di Verteneglio, hanno appoggiato a questo nuovo indirizzo la loro presa di posizione benché tale indirizzo non risulti il movente dell’atteggiamento dei vertenegliesi, che deve ricercarsi piuttosto in ragioni particolaristiche finanziarie. Ma neppure al compagno Ferletta ed ai suoi partigiani sono difettati gli argomenti validi. «Nei 60 ettari ora in affitto della cooperativa /— diceva Ferletta — pascola un gregge numeroso di pecore, mentre la parte affittata dai privati è deserta. Quindi, anche se il comune affitterà a noi il bosco a prezzo inferiore, la società, come tale, ritrarrà un beneficio di gran lunga superiore con la maggiore produzione». Il ragionamento, a prima vista, fila e oltre a ciò è fuori dubbio che nello sviluppo del socialismo nell'agricoltura la cooperativa ha un ruolo preponderante sugli agricoltori privati. Essa potrà svolgere però integralmente questo suo ruolo non come unità economica a se Stante, ma quando, nei confronti con l’economia privata, potrà rivelare tutta la superiorità dell’economia collettiva. Sino a quando la cooperativa fruirà di qualsiasi privilegio, rispetto al settore privato, tale confronto risulterà senz’altro svalorizzato. Ma, addentrandoci nel campo prettamente economico, riprendiamo noi il discorso del compagno Ferletta, aggiungendovi che se la collettività riceverà dal bosco affittato alla cooperativa un maggiore beneficio, simultaneamente lo riceverà anche la cooperativa, la quale perciò potrà corrispondere un prezzo maggiore d’affitto di quello offerto dai privati. Qualche consigliere ha obiettato che quest’ultimi, nel loro antagonismo, a sfondo politica, nei confronti della cooperativa, possono offrire prezzi superiori all’effettivo vantaggio economico ricavabile dal bosco, pur di spuntarla sui cooperatori. Potranno farlo dei singoli, ma non mai per affittare tutto il bosco, sd in ogni caso con poca probabilità poiché è ben nota la parsi-moniosità del nostro contadino che nulla fa se non ha la certezza di ricavarne un beneficio economico. Ne deriva che se il prezzo superiore a mille dinari conviene al contadino privato, molto più esso converrà alla cooperativa che, come afferma lo stesso Ferletta, saprà sfruttare il bosco molto meglio di loro. E questo non lo mettiamo in dubbio perchè si tratta di un collettivo con solide basi economiche e organizzative e con un funzionamento impeccabile, A prescindere dalle conclusioni che dal dibattito ha tratto il Consiglio dei produttori e alla cui approvazione non abbiamo potuto assistere, basandoci sui nuovi principi determinati nella nostra politica rurale, riteniamo che il comune di Verteneglio abbia ragione poiché, in fondo, ogni differenza tra il prezzo che si determinerà sul mercato, cioè all’asta, o quello, eventualmente inferiore, accordato alla cooperativa, rappresenta per questa una dotazione gratuita che il comune di Verteneglio — anche se si trovasse in buone condizioni finanziarie — non ha ragione di concedere nell’interesse stesso dello sviluppo della produzione cooperativistica che, trovandosi in parten- za avvantaggiata, avrà poco interesse economico a superare in cifre assolute la produzione degli agricoltori privati. Qualche consigliere era propenso ad attribuire le origini della questione allo irrigidimento sulle rispettive posizioni dei compagni Ferletta e Turkovič, per cui, cadendo tale irrigidimento, sarebbe facile giungere ad un compromesso. Non siamo d’accordo, poiché non sono in contrasto Turkovič e Ferletta rispettivamente il comune di Verteneglio e la Cooperativa di Darla, ma due principi nettamente opposti. Basterà che la Cooperativa non partecipi all’asta e ottenga ugualmente l’affitto, a prescindere dal prezzo, un principio cadrà. CWAHTE IL GRUPPO DEI GIOVANI MANDOLINISTI DI VERTENEGLIO CHE AL LORO RECENTE DEBUTTO, HANNO OTTENUTO UN BRILLANTE SUCCESSO LA STAGIONE TURISTICA 1 ALLE PORTE PRENDERE ADEGUATE MISURE PER GARANTIRE IL SUO SUCCESSO Qualche mese addietro abbiamo avuto occasione di parlare esaurientemente sulle prospettive e sulle necessità del nostro turismo per la stagione di cui siamo ora alle porte. Non sarà male, però, riprendere brevemente l’argomento, tanto più per il fatto che moliti problemi, allora prospettati, non sono stati ancora risolti, mentre altri < lo furono soltanto in parte. Lo riteniamo necessario sopratutta per il motivo del pubblico interesse al buon andamento della prossima stagione turistica. La nostra pubblica opinione si attende a ragione un buon andamento della stagione turistica. Essa è strettamente interessata al suo successo poiché dall’afflusso dei PER I COLPITI PIUH GMINDIHE Tutti i collettivi di lavoro del distretto di Capodistria si stanno prodigando nella generosa gara per contribuire al fondo aiuti a favore dei ocntadini che sono stati colpiti dalla gràndine. Sull’esempio dei dipendenti della stazione radio, anche i lavoratori dell’ex-Ampelea, della «Progresso», dei Servizi Pubblici di Isola, i dipendenti dei comitati popolari comunali di Isola e di Pirano, dell’Impresa alberghiera di Isola e di quella commerciale di Pirano, hanno devoluto una giornata di paga pro tale fondo. Altrettanto hanno fatto i dipendenti della FRUCTUS di Capodistria e della EDILIT di Isola. L’offerta maggiore è pervenuta dalla cooperativa agricola di Isola i cui membri hanno offerto un importo di 265 mila dinari. Gli operai nelle Saline di Pirano hanno contribuito con 100 mila dinari e quelli della Salvetti con 30 mila, mentre altri 3 mila dinari sono stati offerti dalla filiale sindacale dello stesso collettivo. Alcuni collettivi hanno devoluto pro fondo una parte dei mezzi finanziari a loro disposizione e l’importo di tali offerte verrà fissato non appena saranno confermati i bilanci consuntivi per l’anno decorso. Offerte in denaro pervengono anche da parte di singoli cittadini. Corsi Italo da Pirano e Della Valle Giovanni di Portorose hanno offerto ciascuno 500 dinari. Otto appartenenti alla Difesa Popolare hanno devoluto ciascuno da mille a mille cinquecento dinari. Il Consiglio economico del Comitato popolare distrettuale di Capodistria ha discusso, in seduta straordinaria, le misure da intraprendersi per alleviare le gravi conseguenze della grandinata. E’ stato deciso l’invio di una commissione speciale nelle località colpite per accertare i danni. Per ora agli a-gricoltori danneggiati viene rinviato il pagamento della prima e seconda rata delle imposte. Il Consiglio economico sta distribuendo gratuitamente ai colpiti semi, piantine, solfato di rame e zolfo. LA PREPARAZIONE ALLE ELEZIONI NELL'UNIpNE SOCIALISTA DOMENICA SI VOTA ADIRANO E’ in pieno corso in tutto il di-(Stretto di Capodistria l’attività preparatoria alle elezioni nei comitati di base, comunali e distrettuale dell’Unione Socialista dei lavoratori. Le organizzazioni stanno facendo il resoconto della propria attività per il periodo dalle ultime elezioni ad oggi e passano in rassegna la consistenza delle proprie file. A Pirano, e qui forse con maggiore speditezza che non altrove, i membri dell’Unione Socialista stanno adeguando la propria attività al nuovi principi, sanciti dai Congressi Federale e Repubblicano. Nelle basi si discute e si studia attentamente il materiale del IV Congresso dell’Unione Socialista della Slovenia e lo Statuto dell’organizzazione. Se a Pirano la preparazione alle eiezioni, sopratutto dal punto di vista organizzativo, è in istadio relativamente avanzato nei confronti di altre località, ciò è dovute all’interessamento della direzione cittadina e, in particolare, delle basi che, con un lavoro sistematico e largo, hanno sari ito impegnare i propri membri nell'atii-vità. Ciascuna delle cinque basi, infatti, ha organizzato, già all’inizio del mese corrente, delle riunioni di massa (qualcuna ne ha organizzate due), nelle quali i Comitati uscenti hanno presentato le NEL DISTRETTO DI BUIE INTENSI PREPARATIVI PER IL 14 GIUGNO Ricorre quest'anno il decennale della liberazione dell’Istria dall’occupazione straniera. Il 9 settembre del 1943 sventolarono su tutta l’Istria le bandiere della liberazione e benché la lotta abbia continuato contro l’occupatore tedesco, ciò non muta il fatto che la liberazione, la instaurazione del potere popolare e l’abrogazione delle leggi fasciste siano avvenute nel 1943. La celebrazione di questo avvenimento avrà il suo centro a Berma paese natale del martire istriano Vladimir Gortan il 14 giugno con la tumulazione delle spoglie dell'eroe che verranno trasportate il giorno prima da Pola dove erano sepolte. Tutta listila si prepara intensamente a partecipare a tale manifestazione. E’ stato costituito un Comitato regionale che ha già ottenuto dalle Ferrovie dello Stato la disponibilità di alcuni treni speciali e dalle ditte autotrasporti numerò automezzi. A Berma è stato invitato anche il Presidente della Repubblica Maresciallo Tito che, secondo voci non ancora confermate, sembra abbia accolto l’invito. Anche nel distretto di Buie la preparazione per tale celebrazione ferve intensissima. Sono stati costituiti un Comitato Distrettuale o i comitati comunali con compiti organizzativi, di propaganda e lo-gistiò. Data la vicinanza di Berma (órca 40 km) tutti gli automezzi di quel distratto saranno adibiti in continuità a viaggi di andata e ritorno con inizio già da sabato 13 giugno. Si prevede che dal solo distretto di Buie parteciperanno alla manifestazione órca sette mila persone. Analoga o superiore sarà la partecipazione degli altri distretti deU’Istria il cui intervento sarà misurato unicamente dalla dispo-nibelità dei mezzi di trasporto poiché l'interessamento e le richieste della popolazione sono già oggi tali da non lasciare dubbi a tal proposito. Marcio partigiano a Buia Come ogni anno, domenica 24 maggio, verrà organizzata nel distretto di Buie la tradizionale marcia partigiana in onore del compleanno di Tito. Verranno formate due brigate : una composta dai combattenti e collaboratori della L. P. L. dei comuni di Buie, Momiano e Grisigna-na e l’altra dai combattenti e col-laboratori dei comuni di Verteneglio, Umago e Cittanova. L'itinerario e gli obiettivi della marcia non .sono stati ancora fissati. relazioni sul lavoro da essi svolto, si è discusso sulle elezioni e sull’attività dell’organizzazione in genere. Del pari è stata stabilita la data delle elezioni per tutte le basi: domenica, 24 c. m. In tali riunioni sono state elette pure le commissioni di candidatura, cui spetta il compito di compilare una proposta da presentare ai membri dell’organizzazione, quale base di discussione per la scelta dei candidati, la quale ultima avrà luogo nelle riunioni di massa durante la corrente settimana. Le discussioni, svoltesi finora nelle riunioni di base, hanno rivelato grande interessamento e notevole maturità fra i membri dell’Unione Socialista, benché tuttora alcuni esitino a prendere la parola in pubbliche riunioni. Oggetto di particolare interesse sono stati i pro‘ blemi economici locali. I membri dell’Unione Socialista di Pirano hanno discusso anche della nuova campagna irredentista sulla presunta carestia di generi alimentari nella nastra zona. Ciò non ha mancato di suscitare un senso di generale ilarità fra la cittadinanza che, come giustamente un membro dell’Unione Socialista ha fatto osservare in una riunione di, massa, ha acquistato durante lo scorso mese (statistiche alla mano) molti più generi di largo consumo di quanto 10 abbia fatto normalmente nel passato. I membri dell’Unione Socialista della quarta base hanno fatto vedere poi di essere vigilanti sulla purezza delle proprie file. Essi hanno smascherato ed espuiso dall’organizzazione certo Fomasaro Pietro, elemento che serviva gli interessi dei nemici del popolo mascherandosi nell’Unione Socialista. 11 suo equivoco agire ha avuto così termine, come doveva necessariamente essere, poiché i nostri cittadini sanno essere pronti in qualsiasi occasione a difendere gli interessi della collettività contro le speculazioni dei mestatori politici d’oltre confine. Domenica prossima Pirano vivrà, quindi, un’altra giornata elettorale. L’Unione Socialista della cittadina s’è ben preparata. Sa-, pranno i suoi membri scegliere bene le persone cui dare la propria fidticià? Non c’è dubbio che sì preparano e le esperienze del passato ne sono la garanzia. turisti, in ispeóe dall’estero, si ripromette un’utile considerevole al reddito nazionale. Con tanto maggior ragione in quanto di potere del popolo ha investito negli obiettivi turistici ingenti somme di denaro, cosicché gli amministratori responsabili devono tener conto del fatto che i lavoratori vorranno sapere come esso sia stato speso e con che frutto. Oltre alle ragioni d’ordine strettamente economico, esistono altre preminenti di ordine politico che lo esigono. Riteniamo perciò opportuno richiamare l’attenzione su alcuni aspetti del problema turistico che, a parere nostro, necessitano di essere messi a punto in tempo utile. E siccome di tempo rimane ben poco, sarà bene che gli interessati vengano sollecitati a sistemare tut-toóò che ancora non è a posto. Innanzitutto dobbiamo rilevare che, per quanto concerne l’attrezzatura alberghiera, essa è, in linea generale, in grado di soddisfare alle esigenze del più difficile dei gusti. Non parliamo poi delle bellezze naturali delle nostre località. Tuttavia ciò non è tutto, se non accompagnato a quel vasto corollario di motivi e di piccole cose che giocano il loro peso sull’impressione che il turista riceve durante il suo soggiorno e, se vogliamo, anche sulla bilancia economica delle nostre aziende turistiche. Un rapido giro per le località turistiche, ci ha permesso di rilevare subito alcune deficenze e rilevare dei problemi che potrebbero comunque, se non eliminati e risolti, ostacolare il buon andamento della stagione quindi il raggiungimento Rer succèsso, successo tamo più indispensabile ai fini delle prospettive di un’ulteriore incremento del turismo nel futuro. In primo luogo ci riferiamo al funzionamento dei servizi interni che, speriamolo, siano quest'anno in grado di far fronte alle esigenze. Abbiamo detto speriamolo, perchè già ora abbiamo rilevato delle lacune da colmare al più presto. E’ indubbio che la maggior parte dei nostri quadri alberghieri è ancor giovane e in possesso di un’esperienza relativamente breve, ma ciò non significa che si possa giustificare, ad esempio, che un turista in arrivo debba incominciare il suo soggiorno con una sgobbata per trasferire le sue valigie dalla fermata dell’autobus (a Portorose, pur essendo ultimato il tratto di viale prospióente il «Palace», ancora non si ripristina la fermata in piazza ! ) semplicemente perchè nessuno si occupa di agevolarlo, caso successo non molti giorni fa a un gruppo di ospiti. Parimenti non si può giustificare in nessuna maniera il fatto che un turista, cui capitasse l'infelice idea di raggiungere Portorose con l’autobus in partenza da Trieste alle 20, debba rimanere appiedato e lasciato in balia del caso (leggi taxi), semplicemente perchè l’ultimo automezzo per Portorose parte dalla stazione di Capodistria un’ora prima, e forse più, dell’arrivo della autocorriera da Trieste. Caso anche questo successo già alcune volte, immaginiamoci con quanta soddisfazione dell’ospite. Non sarebbe forse il caso di regolare l'orario della partenza da Capodistria per Portorose in coincidenza con l’arrivo dell’autobus da Trieste? E non si potrebbe, anche, fare un’altra corsa più tardi? Interrogativi cui è facile rispondere e problemi senz'altro facili a risolversi. Siamo stati anche a S. Nicolò. La popolare spiaggia sembra un’altra, tanti sono stati i miglioramenti apportativi: 1 viali illuminati, i parchi rimessi a nuovo o riordinati, la spiaggia ampliata, il nuovo parcheggio per automobili, ecc. Le graziose «weekend» casette sono già prenotate per tutta la stagione e soltanto peccato che esse siano poche: 120 posti a dormire, mentre la spiaggia può ospitare dai 2 ai 3 mila bagnanti. Qui c’é anche il problema dei come affluiranno, specie ii sabato e la domenica, i bagnanti di Trieste, ormai da decine d’anni affezionati frequentatori deila nostra spiaggia. Sembra che ci siano delle difficoltà, dicono, per far fronte alle spese del blocco doganale. E perche’, se è_ vero, l’azienda alberghiera, o chi per essa, non si assume l’obbligo di rimborsare le spese agli organi della dogana, qualora non fosse possibile rimediare altrimenti? Infine questa non dev’essere Una ragione sufficente, non giustificando essa, per nulla i danni che ne deriverebbero al nostro turismo in genere o, più precisamente, alla nostra economia o ancora, per essere più chiari, al patrimonio del popolo, investito in queT’obiettivo. Senza voler tener conto delle ragioni di ordine politico generale. Questi, alcuni problemi soltanto. Per altri lo spazio ci è tiranno. Non possiamo, però a meno di richiamare l’attenzione dei Comitati Comunali, i maggiormente interessati alla cosa, a curare la problematica turistica delle loro località e a preoccuparsi maggiormente dei loro interessi. Cosa che, finora, non si è fatto. O, per lo meno, non abbastanza. B. A. CAPODISTRIA Nastri celeste-rosa in gran quantità a Capodistria e Capodistria Dintorni. Sono infatti nati: Bruno, di Mario ed Emilia Koé-jančič, il 7 corrente; Maria Sandra, di Matteo ed Anna Cerneka, il giorno 7 ; Danilo, di Skrgat Maria, ancora il 7 corrente; Danilo, di Josip e di Maria De-bernardo, l’8 ; Roža, di Jože e di Marija Bosk in, il giorno 9; Graziella, di Aldo e Anita Co-locci, il 10. c. m. ; Nives, di Viktor e Ana Grbac, sempre il giorno 10; Valter, di Nerina Feluga, ancora il giorno 10; Danila, di Giuseppe e Domenica Claric, I’ll corrente ad Ancarano. Si sono sposati, tutti il giorno 9, a Capodistria: Metod Leo e Suzana Martelanz -— Rasman Nicolò e Sabadin Amelia — Gregorič Ivan e Barma Valerija. E’ morto il 5 maggio a S. Can-ziano Pellaschiar Giuseppe, di 64 anni. ISOLA Giocando con alcuni compagni, Primožič Valter di anni IO, è caduto in malo modo riportando la frattura della base cranica ed è stato ricoverato al locale ospedale. Ne avrà per alcune settimane. Il fatto è accaduto il 9 cor. Il cinquantaduenne Antonio Dio-nis di Krašica è finito il giorno li sotto un carro procurandosi la rottura del femore. Guaribile in SU giorni s. c. BUIE Si sono sposati il 9 corrente, Praček Svonimiir e Gržiniič Prima di Crass izza. Viktor e Carmela Cornee hanno festeggiato il 7 maggio la nascita di Nelly. Anche la famiglia di Antonio ed Anna Pavatié è stata allietata dal. la venuta di Loretta, il giorno B. Festa .pure in casa di Marko ei Nella Benčič, ITI corrente per da piccola Nella. Il sesso -debole, a quanto pare, è destinato ad arricchire le sue file già più folte che non l'altro. UMAGO Si è spenta, il 1 maggio. Carinin A ima. nata Bože. Aveva 64 anni. 11 Tribunale distrettuale di Buie ha emesso dichiarazione di morte presunta idi Silvano Kocijančič di Umago, della classe 1922, disperso sul fronte russo. Identica dichiarazione è stata rilasciata per Bruno Blaževič, nato ned 1926, disperso in un campo di comcentraimento tedesco. Sempre a Umago, è nato, il 2 corrente, Milenko di Ivan e Cecilia Tajnikar. Certo S'krinjer di Umago. mentre si recava, in bicicletta ;1 Sa Icore, ha urtato contro un sasso ed è caduto malamente. AlTospedale di Isola gli Leggete e diffondete LA NOSTRA LOTTA INGENTI DANNI i provocati dalla brina Il freddo, con il conseguente apparire della brina, ha arrecato nella notte dell’ll maggio danni ingentissimi a tutta l’agricoltura del distretto di Buie. Ne sono rimasti esenti una stretta fascia lungo la costa e la parti collinose più esposte al vento che ha impedito la formazione della rugiada. Secondo calcoli approssimativi, i danni vengono valutati a oltre cento milioni di dinari. In accordo con il Consiglio economico del C. P. D., i Comitati comunali hanno formato commissioni speciali con il compito di constatare i danni ed istruire gii agricoltori sulle misure da adottare per limitare i danni subiti. sono state ri soon trait e escoriazioni varie ,a firn a mano e commozione cerebrale. Cadendo dalla bicicletta. Carri in Li-setta, di anni 20, si è prodotta delie contusioni al ginocchio destro. Ha pure dovuto ricorrere alle cure del sanitario, S tosai Paolina, feritasi all a gamba destra spaccando legna. CITTANOVA L’operaio Mattovair Giovanni, del-L impresa «Sloiboda», di anni 47, ha riportato, lavorando in una fornace, la sdii acci a tura del medio della marno destra. VERTENEGLIO La cronaca registra a Verteneglio un. altro infortunio sul lavoro, toccato al trentaquattrenne Kocdjanéiè Marko, dii Torre dii Parendo, feritosi alila mano eon un badile. Sfaccendando intorno a casa. Druskoviè Elda di anni 20, s’è lasciata cadere un ferro su .urta gamba e ha dovuto farsi medicare. E morta il giorno 13 Visentin Filomena nata Hoc, di Verteneglio. RUBAVA Alt’ ALBERGO E’ stata processata e Buie tale Andreina Andreassich, da Umago, ex banconiera all’albergo «Soča», che «lavorava» riempendo ogni tanto la propria borsa di oggetti vari: cucchiai, forchette, tazze, lenzuola e simili. Si è buscata quattro mesi di sole a scacchi. LI BARCA PRESE IL LARDO Un giorno dell’agosto 1952 di cit-tanovese Varin Albino, aiutato da un complice, rubava una barca della Capitaneria del porto di Cittanova e prèndere il largo per ap- TANTO TUONO . . . Atmosfera Insolita venerdì sera a Pirano. La cittadina è in fermento Di rimbalzo, di casa in casa, per le vie e le piazze s’ode la voce che qualcuno deve arrivare. L’attesa di-viene sempre più febbrile. Eccoli, sono giunti. In piazza, superbi nella loro linea aerodinamica, tirati a lucido come cavalli a fiera sono stretti d’assedio da un nugolo di curiosi. Avete capito chi siano? Sono gli auto-bus, i tanto attesi autobus che sostituiranno il vecchio e sgangherato tram. Ricordi e nostalgie che se ne vanno e una nuova epoca che inizia. A dire il vero, però, si sono fatti attendere. E’ proprio il caso ili dire: tanto tuonò che piovve!! Che si aspetta? -.. per asfaltare quel piccolo tratto di strada antistante l’albergo «Triglav» di Capodistria e che di giorno in giorno sta perdendo la sua base di pietra già situata qualche mese fa? Crediamo che la terra della canalizzazione sia già abbastanza solidificata e poggiata per cui l’inizio dell’asfaltatura non dovrebbe necessariamente coincidere con l’inizio della stagione balneare. ... per riparare la strada Pirano —Portorose? Questa sembra diventata una mulattiera, specie nelle giornate di pioggia, per le numerose buche, vaste órca un metro quadrato e scavate ogni dieci metri dall’acquedotto. Tali buche sono state riempite alla meglio, mentre sarebbe stata opportuna una rappezzatura fatta con sabbia e asfalto affinchè non diventassero di giorno in giorno sempre più larghe. La scusa che la strada dovrà essere asfaltata dopo la rimozione dei binari tramviari non regge, perchè una metà e più della strada, dopo tale rimozione, sarebbe già asfaltata. RADIO Il programma estivo della nostra Radio, da noi annunciato lo scorso numero, va invece in onda più tardi del previsto. Nulla di strano, visto che Testate è proprio in ritardo. Non ci resta quindi, per ora, che continuare con la solita selezione settimanale. Il gruppo dei programmi di prosa ritorna compatto negli orari che conoscete, ma non sarà male ripeterli «per coloro che si fossero messi in ascolto ora», come è di moda dire alla Radio. Dunque: Dal mondo del lavoro, venerdì alle 20,30; Vita culturale, sabato alle ore 11,30; Uomini fatti e Paesi, ancora sabato alle 20,30. Per più giovani la settimana riserba un grande giro d’emozioni (Ma che mania questa di raccattare le parole che si sentono in giro!). Il teatro dei piccoli e Tango-Io dei ragazzi fanno questa volta un po’ la parte del leone. Per la prima rubrica andrà in onda domenica alle 11,30 «L’incantasor-ó»; per la seconda, oggi alle ore 11,00 «Un lupo di mare racconta», e ancora oggi per le 15,00 «Sul ponte di comando dell’Avala», seconda trasmissione dei programma. Sempre Angolo dei ragazzi per giovedì alle 11,40 con un lavoro dal titolo «Negli studi della radio», e martedì alle 11,00 con «Il mondo della favola». La donna e la casa, nonché i programmi di musica leggera e da ballo sono tanto noti che una volta tanto vogliamo proprio farne a meno di segnalarli. Non va dimenticato invece II nostro scenario, per il quale la Compagnia della Radio reóterà lunedì 25 alle ore, 20,30 «Il grande salto», radiodramma di Eraldo Miscia. Personalmente abbiamo un debole per la musica sinfonica e, concludendo così questa volta il consueto discorso settimanale, vogliamo invitarvi al piacere di ascoltarla nei seguenti giorni: oggi alle 11,30 «Concerto per pianoforte ed orchestra» di Ravel e «Una notte sulla roccia» di Mussogrski. — Mereoledì alle 11 suona l’orchestra diretta da Stravinski; ancora alle 11,00, giovedì violino ed orchestra» di Brahms; venerdì infine alle 20,00 concerto di autori americani contemporanei. TEATRO Prossimamente al Teatro del Popolo di Capodistria sarà rappresentato «Catene», un notQ lavoro dal quale è stato tratto un film poi — non — troppo — male. CINEMA Novità vere e proprie N.N. Siccome dovremmo ripetere o quasi quanto già detto, serriamo la bocca, cioè la macchina da scrivere, e arrivederci alla prossima settimana. prodare nella vicina penisola. Probabilmente in Italia non trovò ima vita tanto rosea come se l’imma-ginava, per cui si decise a ritornare a casa. Il Tribunale distrettuale lo ha condannato a sei mesi di carcere ed al pagamento di 50.000 din per risarcimento danni. Topo campagnolo Gli occorreva del filo di ferro per il vigneto. «Ma perchè andarlo a pagare nel negozio — pensava Veznaver Josip da Šmarje — «quando lo posso trovare benissimo gratis». Cercando per i vigneti altrui lo trovò: 250 m. del valore di 1.500 din. Con il filo trovò anche una condanna del Tribunale di Capodistria: 6 mila din di multa, con la condizionale di 2 anni. IN ITALIA senza passaporto Oggi, 19 maggio, si celebrerà a Capodistria il processo a carico di Giusti Giovanni, da Prade, imputato di aver compiuto un viaggio in Italia senza i prescritti documenti della VUJNA, valendosi soltanto del lasciapassare della Missione italiana di Trieste. ,,Jk fa bauifa" «Le fa sempre barufa», dicono le popolane di Villania sul conto delle compaesane Codiglàa Rosa e una terza. Le tre (non tanto) grazie dovranno comparire così, oggi martedì 19 c. m., dinanzi al Tribunale di Buie. UNA PIACEVOLE SERATA AL “RISTORI,, ,,£&■ wqi*ux i*t fantina" Quando gli studenti del ,j.icon italiano di Capodistria portarono sulle scene, tempo addietro, «Addio giovinezza», facemmo rum abbozzo di discorso che rimandava ogni conclusione di quallche portata al futuro. Dopo lo spettacolo di giovedì sera al Teatro idei Popolo, si può riprendere di veecfhio discorso. Gi duole che la tirannia dello spazio non oi consenta di trattare per esteso il’aivveni-mento. Infatti di avvenimento si tratta, qualora lo si guardi nell’ambito delile attuali possibilità della nostra cittadina. Possibilità di «spettacolo» intendiamo dire sia pure giovanile, ohe con questa «Regina in berlina» si è risolto in una bella cosa. La fiaba musicale del famoso Sergio Tofano, ohe porta anche il titolo di «Cenerentola e il signor Bonaventura» non ha bisoigno di presentazioni, tanto meno ora che migliaia di spettatori se la sono fatta raccontare in Teatro. In essa c’è molta dell infanzia di tatti noi, ili tempo dei simpa. tici grandi eroi idi cartone che concludevamo le loro gustose vicende col trionfo dei «buoni». Non stiamo divagando. Fatto sta che i giovani attori si sono 'impegnati eon Tentuisia-smo proprio della loro età, con l'en-tusiasmo che ricorda ancora le tettare «benaventi]reseli«» dell’imfarnia, per loro non troppo lontana. Tutti, tutti gli studenti - teatranti hanno avuto il proprio peso nel suc- cesso della piacevole serata. Vogliamo proprio congratularcene e dire — ecco il diseorso di cui sopra — ehe simili iniziative fanno loro onore. Di più: un teatro di giovani, o di studenti ehe dir si voglia, può esistere da noi e farci la sua bella figura- Questi giovani hanno tutte le carte in regola per accattivarsi un pulbbliao e passare di successo in successo. E’ un augurio e una attesa allo stesso tempo. Ci si perdoni ancora una volta lo spazio avaro. Diamo soltanto, melTor-diine del cartellone, i nomi degli interpreti: Giso Balis, Marcella Giorni ani, Pino Zucca, Antonio Grassetti, Bruna Stoffe, Rita Braieo, Mariella Pavento, Pippo Bota, Silvano Zucca, Paolo Bislacchi, Gigi D’Agostini, Evelina Sepie, Bianca Tuli. Graziosissimi le piccole ballerine e i minuscoli armigeri. Le scene, suggestive e senz’altro in-dovinate, eramo dovute, alla fatica di N.Soher e iL. Apoillanio. Il Maestro Ercole Parenzao, sempre modesto, è stato iTartefice del successo. La sua regia ha rivelato una minuziosa cura in ogni particolare ed è riuscita a fondere il tatto felicemente. Sue eramo pwe le musiche originali e indovinatisssime. Il Maestro si 'merita «erto di più di questa poche righe. Ma avremo senz’altro occasione di sdebitarci in ‘seguito. NELLE LOTTE SINDACALI ebbe inizio il lavoro politico di Tito L'incontro del 18.ne fabbro qualificato, Broz, con Zagabria gli procurò parecchie, delusioni. I! giovane Jožu sperava di trovare, a Zagabria più facilmente una occupazione che a Sisak. Trovò lavoro nelToffic.ina del fabbro Haramin in Iliču. La sua paga: 2 corone e 30 filici. L alloggio gli costava 20 corone ed il vitto 7, perciò percepiva una paga da /««**• Si iscrissej immediatamente ali U -ninne dei lavoratori metalmeccanici divenendo nel contempo membro del partito social-democratico. Conseguente all'uso della popolazione dello Zagorje, la sua più grande aspirazione era quella di comprarsi un vestito nuovo che costava 20 corone. Saltando i pasti, riusci infine a soddisfare questo suo desiderio. Compro il vestito e dopo averlo attentamente osservato, locollocò sulla sedia ne i sua stanza. Al ritorno, il vestito era scomparso, rubato da ladri ignoti. Da Haramin lavorò solo 2 mesi poi fece ritorno al suo paese natale Kumrovec per trovare i genitori. Visse qui come poteva sino alla fine del 1911, aiutando il fratello l,aria ne a lavorazione dei laterizi e ilei tubi in cemento. Voleva andare a Trieste. Partì prima per Lubiana e% dato che per proseguire il viaggio in treno non posse-va più denaro„ s'avviò a piedi. Attraverso le montagne e le valli si spinse sulla neve alta, camminando senza soste per tre giorni lungo le 70 miglia di strada. Dormiva nelle stalle ed infine giunse a Trieste con il vestito a brandelli, perchè anche queirunico, misero che indossava gli era stalo stracciato da una mucca nella stalla mentre dormiva. A Trieste si presentò ai Sindacati che lo aiutarono in denaro, ma I occupazione non cera. E Broz ritorno nuovamente a Zagabria dove trovo lavoro nella riparazione di biciclette e automobili da Knaus. Fu in questo periodo che partecipò ai primi scioperi, organizzati dai sindacati e al e prime dimostrazioni, organizzate con- tro Khuen Hedervary. La paga di Tito, come frutto dei risultati dello sciopero, aumentò in- sensibilmente — di 30 filtri. Con tenacia, col massima risparmio e una vita modestissima, riusci finalmente a realizzare il suo sogno: la pasqua .di quelVanno lo vide con il vestito nuovo e per di piò riuscì a mandare 10 corone a suo padre e a comprarsi «La palude» di Sinclair che «divorava» nella notte, dopo il pesante lavoro. Tito aveva Vintenzione di andare in Austria, in Svizzera, in Cecoslo- L’INTER VENTO DI TITO AL IV CONGRESSO DEI« FRONTE LA DISAGIATA GIOVINEZZA DI TITO Pigiati in modo inverosimile nella minuscola casa dello Zagorje - Costretti a cercare lavoro altrove - Tito va apprendista in una bottega di fabbro - ferraio «iipg Mi La casa natale di Tito, come la vedono i frequenti visitatori di oggi, ha conservalo alcune sue vecchie caratteristiche. La porta d'ingresso conduce nell'atrio, che separava due. famiglie: a sinistra in due stanze alloggiavano sei bambini di un parente dqi Broz, mentre a destra s ero sistemato Franjo Bros con la moglie Maria. Avevano quindici figli, il settimo dei quali era, in ordine, Josip. Tanta gente in una casetta di un piano e dai vani ristretti non poteva vivere comodamente. L’angustia era meno sentita non appena uno Bei figli poteva, in minima maniera, guadagnarsi il pane perche allora abbandonava la casa e le piccole stanze. Al fanciullo non è facile girare la pesante macina del molino di casa alla cui altezza egli a malapena arriva, ma questo è il lavoro di ogni fanciullo di Kumrovec Gli abitanti di Kumrovec sono poveri, anche~ considerandoli alla stregua degli altri dello Zagorje. Franjo Broz possedeva 15 giornate di terra. Per la dote alle sorelle doveva venderle pezzo per pezzo. Era un uomo pieno d’iniziativa ed in tutti i modi cercava di sistemare e migliorare le condizioni della famiglio; non eb- be però fortuna. E non poteva neppure averla in quelle condizioni semifeudali, quando i migliori campi e boschi appartenevano alla chiesa o ai latifondisti. I debiti lo abbatterono. La madre Maria era slovena della famiglia Javoršek, nata nel paese di Podsrede, a due ore< di cammino do Kumrovec. Morì nel 1918 mentre il padre Franjo Broz la seguì nella tomba nel 1925, a Zagabria. Dei quindici fratelli e sorelle Bros, rimasero in vita sólo sette. 4 dieci, anni Josip fu colpito dalla dis-santeria. Per denutrimento e per le malattie, negli, anni dal 1900 al 1910, nello Zagorje croato mori circa 180 per cento dei bambini, in gran parte neonati. Nelle relazioni annuali ilei maestri di Kumrovec sono annotate interruzioni invernali dell'insegnamento perchè gli alunni non avevano nè vestiti nè calzature per venire, a scuola. Anche la famiglia Broz aveva i bocconi misurati. Secondo Pallimi-dine dqi bambini e sfruttando l'orgoglio dei genitori, non appena arrivava in casa qualche vicino, i bimbi si. precipitavano dalla mamma o chiedere un pò di pane. Mentre un giorno i genitori erano usciti — si ricorda il fratello Stefano — Josip trovò nel ripostiglio una testa di maiale. affumicata che veniva conservala per le feste natalizie, la bollirono consumandola di tutto gusto. La madre non si adirò, ma nascostamente pianse di certo. Il caso aiutò Voccupazione del ragazzo. Venuto a casa un suo parente, Juriča, sottufficiale in Servizio a Sisak, si incaricò di trovargli lavora come cameriere. Broz non gradiva questo mestiere in cui necessitava lo spirito del servilismo verso i clienti. Con i risparmi, acquistò due vestiti da lavoro per occuparsi Come apprendista presso il fabbro Nicola Karas, uomo orgoglioso del suo mestiere e dalla mano pesante, ma semplice e di buon cuore. «Trasportato un giorno dcdla lettura ruppe un trapano. Ne. derivò un diverbio con Karas e Broz si allontanò dalla officina in cui aveva lavorato quattro anni. Venne rinchiuso in prigione per aver arbitrariamente abbandonato il lavoro. Karas lo liberò. pregandolo di rimanerema Josip Broz, già fabbro qualificato, preferì trasferirsi a Zagabria. Da oltre 40 anni Josip Broz-Tito è completamente preso dalla lotta per la causa del popolo. Negli scioperi, nelle dimostrazioni, nelle rivolte, nel lavoro illegale di Partito, a capo della Lotta contro i nazifascisti e infine a capo della Nuova Jugoslavia egli si è sempre impegnato a fondo. Tito non conosce cosa siano ore vuote, è un lusso che non ha mai potuto permettersi. (Nella foto che vi presentiamo Tito sta pescando, in uno dei suoi rari momenti di riposo ) GIOVANNI BUGGERI ■M— ... 00 TEMPO M SUA (Contivi; dallo scorso numero) — Cosa traidii'sofe, sua moglie? — disse ài gioivano. Gli pareva .dii aver sentito o(!|giemlt|i lura’oitttimoi gioco, ma che domenica, per T impegnativa esigenza del risultato, hanno prele-., rito lasciane negli spogli iato i le oaipa-oil ;i stiili.sti.eiic pc r impiegare sul campo le 'qualità morali : '(moire e volontà. E se sul 'piamo agonistico le due squadre si sono «quii! ih rate, l a ( .nnpagioc ;mrorinia hia dato una più precisa 'dimmi razione -teieniilca. Il troppo orgasmo 'ha inllluiito In modo assai deleterio su tutti i giocatori, accentuato ancor più dia queUìatmo-sfera di temsimne nervosa che dominava la folla dei tifosi presenti. Nanija dii straordinamo, come previsto nil gioco svolto dalle due. squadre: il Pipano proteso -sempre aliati anco. l’Aurora sempre, o quasi, sulla di-ferioiva. Ad ogni modo se questa partita non ha soddisfatto il puhibli-co, ci dice almeno questo: l’Aurora ha virato il eaimipi'om'at'O ! La partita isi inizia con 'azioni veloci in 'profondità da amibo le parti, creando spesso azioni pericolose e meniitevolli di ben altra conclusione Al 10’ Zetto .spreca mutazione, ben «ongeignaita da Dejpomte e Sabadin ; Io stesso Deponie, ohe per tutto til primo tempo si è dimostrato uno dei migliori uomini di punta aurorimi, su un allungo dtella modli ama tira un fendente ohe. di poco va a lato, A] 20’, primo calcio d’angolo in favore dell'Aurora e Dudine salva. Al 33’ i locali che cercano in qualsiasi modo di forzare la barriera au-rorima, combinano una .azione entusiasmante che Dapretto, a portiere battuto, uscito coraggiosamente sul-l’avversario, non ha saputo realizza, ire. In questo momento l’Annona sposila Zetto a eeintroniediano per rinforzare maggiormente la linea arretrata, dato che il Pirano, con uno sforzo generoso (tei suoi atleti. Ondine e Dapretto maggiormente degnii dii imein-zionc, è tutto all’attaceo. Tuttavia ili primo tempo si conolude a reti inviolate, benché parecchie siamo state le occasioni per l’Aurora di portarsi iti vautaiggio. Il seeonido tempo vedeva scendere i n. campo il Pirano con lievi sposta-mentii di alcuni giocatori fra eni Dapreitto, -postalo all'ala sinistra, essendo stato il suo gioco quasi eom-pletameinite lannnllato ilall'infaliraili-le Santiin, sempre pronto e deciso negli interventi e coadiuvato da un gioco calmo ed intelligente di Vaitto-vani. Il Pirano comi noia a farsi sempre più 'pericoloso, tanto «he ali 13’ il portiere aurorino, con una parata acrobatica, salva in extremis un tiro insidioso di Santom arco. Ma reniamo al fattacelo ehe avrebbe potuto costare a IT Aurora il eampitomato : al 24’ ,11 Parano si porta in area avversaria dove ha luogo una breve miselna, il portiere aurorimo attanaglia la pallai, ma Dap retto, Tanicàatìissiimo, colpisce con un calcio alla testa il ■portiere ehe rimane tramortito a terra. La partita viene sospesa (2 L'isola ha ceduto davanti al più deciso avversario JADRAN: Veilovčlte, Bolete, Vatovec, Kaligarič, Obod, Bertok, Gregorič, Pavtečie, Piiiziziilgai, Klince, Prašnikar. ISOLA: Rmssignan, Bernardi, De-pase, PreJiaiz, Degraasi., Burni, Bologna, Fclluga, Mambesan, Dagri, Beirossi. ARBITRO: Carboni di Isola. MARCATORI: Velovčdč (autorete) per l’Isola al 4’, Bertok al 9’ dal [. tempo e Pawteète al Ih’ della ripresa per lo Jadran. Un incontro disciplinato e cavai-Jltórcseo. quello visito domemicai lira i biianco — nemi delilo Jadran e gli azzurri 'isolami, imoomtro non privo nemmeno di pregi 'tecnici specie al-Tini z io della pairtiilta. Lo Jadran, più ohe al suo attacco, deve la vittoria alla sua fortissima difesa che ha lasciato trapellare pochi palloni sino ala porta di Velavate e obe ha svolto un gioco di rim amido fruttuoso, ma poco sfruttato dal suo quintetto d’attacco. Il vantaggilo poteva essere anche maggiore se l‘avieri?, per ben tre volte, non avesse mancato delle facilissime oceasiomi. 1.'Isola ha dovuto soccombere nonostante il suo gioco tecnìieaimente rniglbure dinanzi ai fisieamenite più prestanti avversari ehe, senza tante sottigliezze, miraiwarao diirettamtemte alla vittoria. Non hanno .mancato nemmeno ili volontà, mia tutto è sta-to inutile. L’Isola si porla iu vantaggio già •al 4’ del 1. tempo su un (tiro di calcio d’angolo die Bacci riesce a in-tercel tare di testa e che Velovéàé manda di pugno in rete. Al 9’, Bertok pareggia con una formidabile, silurata da una ventina di metri. Sino alla metà del I. tempo, gli azzurri riescono a conservare una leggera supremazia, ma poi il gioco si. fa alterno per 'tutta la durata delia partita per lo più a metà canapo che, oltre Bo.1 ciò e Vatovec, igli isolani non riescono a passare. Liultkna rete viene segnata al 16’ da Ravlcciè, su azione individuale. Dello Jadran i migliori sono stati: Obad, Bolete. Kaligarič e dell’Isola: Bacci. Marchesan, JJepase e Felluga. :.|.;.v|.-vm: 'v' A. S Ä L’UNDICI DELL’AURORA CAMPIONE 1952-53 BATTUTI PER 3 A 0 GLI ITALIANI ALLO STADIO DEI CENTOMILA 90 mon di moHQLOQO «insinuo UNGHERIA: Grocsis, Buzansky, Lantos, Bocsis, Lorant, Zaharias, Budai, Koosis, Hidegku);i, (Palo-tas), Puskas, Czibor. ITALIA: Sentimenti IV., Gio-vannini, Cervato, Bortoletto, Grosso, Venturi, Boniperti (Cervellati),' Pandolfini, Galli, Amadei, Cervel-lati (Vlvolo). ARBITRO: Evans (Inghilterra). Fischi prolungati alla rappresentativa italiana e applausi a quella magiara hanno accompagnato gli atleti agli spogliatoi dopo il confronto fra la rinnovata squadra azzurra e i campioni olimpionici allo stadio dei centomila in Roma. La manifestazione della folla ha espresso un giudizio esatto sull’incontro. La nazionale italiana ha perso nettamente e male. Nessun argomento può giustificare la gravità della sconfitta, nemmeno la «jella» della benedizione papale al nuovo stadio. Gli ungheresi hanno dominato largamente in tutto il corso dei due tempi, segnando tre reti (ma potevano benissimo essere cinque) che rispecchiano esaittar mente le proporzioni dei valori in campo. Gli attaccanti italiani non sono riusciti mai a minacciare seriamente la rete di Grocsis e la loro difesa ha sfigurato largamente nei confronti degli attaccanti magiari. La mediana e le mezze all non sono quasi esistite. Un quadro disastroso, quindi, della situatone in cui versa oggi il calcio italiano. Gli ungheresi, invece, hanno fatto vedere veramente dell’ottimo football. La cronaca è abbastanza esplicita al riguardo. I magiari si sono imposti gradatamente ma sempre più irresistibilmente, smorzando subito ogni velleità dell’attacco azzurro. Numerosi tiri degli avanti magiari, fra cui uno spettacoloso di Puskas al 36’, venivano parati da Sentimenti IV o finivano fuori di poco. La superiorità degli ungheresi si faceva sempre più marcata col passare dei minuti e il primo goal maturava al 41’ quando, dopo una serie di ripetuti e furiosi attacchi, Hidegkufci riusciva a sfondare la difesa, facendosi luce di prepotenza nel groviglio dei difensori azzurri. La fine del primo tempo trovava i magiari all’assedio della porta di Sentimenti IV, dopo che Galli, in un improvviso rovesciamento di fronte, aveva mancato platealmente un’occasione d’oro. Solo davanti a Grocsis, mandava alto sulla traversa. Il secondo tempo, nonostante le sostituzioni di Boniperti e Hideg-kuti, rimpiazzati da Vivolo e, rispettivamente, da Palatos, non mutava fisionomia. La superiorità degli ungheresi si faceva, anzi, anco r più evidente. I ripetuti attacchi magiari, lanciati da un Lorant in grande giornata, si concretavano ancora al 18’ quando Puskas concludeva con un tiro violentis- simo una bellissima triangolazione del reparto destro ungherese. La squadra italiana sembrava ormai stordita e non riusciva, non solo ad abbozzare un’azione d’attacco degna di tal nome, ma non poteva minimamente offrire una difesa di una certa consistenza. Gli attaccanti magiari, cui spesso si aggiungevano persino i terzini, continuavano a prevalere agevolmente. Al 26’ Puskas segnava la terza ed ultima rete della giornata dopo una perfetta azione dell’intera prima linea. Più tardi lo stesso Puskas ben due volte, al 35’ e al 37’, non segnava per merito esclusivo di Sentimenti IV che parava miracolosamente. Da questo momento gli azzurri scompaiono addirittura come squadra. Soltanto Cervato, Giovannini e Sentimenti riescono a salvarsi dal marasma. L’ultimo quarto d’ora è tutto un monologo degli ungheresi, che fruiscono di ben quattro calci d’angolo consecutivi senza poter tuttavia aumentare il bottino. I loro tiri, numerosissimi e violènti, trovano sempre una gamba, una testa e una schiena che fanno da dea bendata per la difesa azzurra. Il fischio dell’arbitro Evans conclude un penoso spettacolo, che ha dimostrato definitivamente, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, la gravità della crisi in cui versa attualmente il calcio italiano. B. A. Jugoslavia - Belgio 3-1 Brillante collaudo della rinnovata squadra blu nuiunti circa ) findhè il »pontiere può ripreiwleire. ifl sno posto. Ma gli ^ letti idellMnciidmte si fanno sentire' un mi imito dopo quando Razza re-ailliizza con un tiro a camp amile para-buissimo, ma -di cui Loremzetto, ancora intontii ito per ni colpo ricevuto, non si accorge nemmeno. 1 a 0 per 'il Pirano, entusiasmo sino lalle »telile per ii tifosi 'locali. Ma al 30’ iTarbitro decretaiva un calcio di rigore in favore dell’Aurora per ile reiterale uscite faillose idei portiere ipiranese, più volte ripreso; Zetto noni aveva idififiiieoltà a reali«-ziaire e portava così alla sua squadra ila vittoria del campionato. Ormai, til Pirano si vede perduto e cala idi tono. T.a partita finisce tra J’enlusias-uio dei paladinii dell’Aurora mentre parte dei tifosi piiramesi. brontola sul conto dell’iadbitro, ehe ha diretto 'Fin-contro con saggezza ed -autorità. A noi non resta altro che porgere i migliori auguri alla compagine au-rorima perchè possa partecipare con onore al «prossimo campionato, ed al Pirano un’ineoraggiamento sportivo, poiché talvolta la sfortuna può causare amare (delusioni. Il Saline batfe V Odred in una bella partita ODRED : Mirosaljevič, Domdevte, Miloševič, Kordič, Miloijkoviič, Kara-iraikič, Jmmbok, Krstovte, Horn jak, Paunovič, BoMain. SALINE: Gregorič, Dapretto, Jakomin, Giraldi, Sailvestmiinii, Goistau-70. V ;gini. Izzo, Zairo, Piccin i. Gior-giinii. ARBITRO : JaniowSky. L’Odreid pa rt e sub ito all’alt ace n c da lutto sembra che il iSalime deliba soccombere largamente. Ma -n-ori è stato cosi. I salinari, idopo aver opposto urna energica difesa agli attacchi iniziali idellUOldraid, e umnost arate iil passivo di rana rete, segnala al 12' da Jambok, riprendono gra. datamente quota. 11 gioco si fa sempre più energico, 'tarato da Indurre •Tarbitro ad ammomiire Kordič. Ciò non Impedisce però che al 35’, dopo uno scambilo di sworreititeesze Ira Jlormjak e Costanzo, ambedue li giocatori vengano espulsi dal campo c »he, al 41)’, la medesima fine tocchi a 1 boni levié, reel il ivo di gioco falloso. L’energico provvedimento delil'arbitro calma gli .Spiriti, pen eni la iparliita riipirende il tono normale. ili secondo tempo vede, sin dal-Tinriiziio, una sraperioriità del Saline, die aiwanlaggiuto dalle minora rioni subite dalla squadra aiwensamia e riordinate le proprie file, si lancia alla ricerca (Kd pareggio, che riesce ani ottenere al 19’ con ima rete dii Vigimi, due sforatila un errore della difesa avversaria. II 'successo 'galva-tiiizza ,i,l Saline che si getta nella mi-sdita per la vittoria. Irafatti, lai 35’, iPiiccànf segna la rete decisiva. Nonostante lo svantaggio, BOdred non si piega e nonostante iTinferio-rità numerica cerca di rimettere in equilibrio le sorti della partita. Vani però sono ,i ismoi, sforzi, poiché 'la difesa del Saline vigila attentamente, custodendo il 'Vantaggio siino al fischio finale. GIRO D'ITALIA Situazione aperta ad ogni pronostico Dopo )** piriine .»ei 'laipifH1 del guro eiclistioo <100010 un’azione di linea perfetta. 1 1 felgi tentavano di ristabilire le distanze, ma gli azzurri jugoslavi con-limun vano a «dominarce^al 14’, Rajkov riusciva a segnare una magnifica rete con un bel tiro «al volo. Quattro minuti prima della fine deJ tempo Vulkias portava a tre le. reti di van-il aggio per ila propria squadra. Nella ripresa, paghi ormai del risultato, gli jugoslavi lasciavano 8Vmi-®iati/va« ài belgi, ohe perù riuscivamo a passare soltanto tal 42’ su azione personale di Amoni. L’ im terno sinistro, dopo aver superato Boškov e Stanikovié, realizzava da distanza ravvici n ala. P. SONO TORN ATT GLI SPORT DEL MARE La staffetta di Tito Nel quadro delle in arai frasi ari (> ni in occasi rane del 61.« r omipleanno del Maresjciiailte TIR» le rargariiiiBziarioriS «li massa, li codlctt'iva’ di lavoro e le sm-iratà “pò ri live della nostra Zona barano orgamiizzalo la Staffel la ehe porterà i saluti della popolarioiie al eaiu [i a »ni o Tito. Nel distretto di Caipodiistria la prineiipale staffetta è partita ieri alle 16.30 da Piran». A questa si sono aggiiamtie " Isola quelite di Corte e dii Isolila. Alte 18 ila staffetta è gi'inn-ta a Gaipoldistria, «abitata in piazza Tito dia rana folla idi ciittadiiimL, dai erampagni. Petek e Mario Abram e dall rappresentante della VUJNA. A Gapoidi'Stria si sorao eoraoemtrate le staffette di Šmarje, S. Antonio, Marezige, Poibegjhi. Alla fiaccola prin-eipale, portata dai membri deti Partizan, a (Inpod isi ri a si sono congiunte quelite dei eielistii e. de-i pomipicri. Dopo te mairaifeistaiziomi, le staffette sotto 'partite alla 'volta di Decani, da diove proseguiranno oggi verso Risa- no. La fiaccola sarà qui affidata ai rappresentanti del distretto di Sesana, mentre 10 ciclisti porteranno la loro fino a Sesana. Alla staffetta del distretto di. (’.apollistria si é unita anche quella dii Trieste. Alle «re nove di. domemiea te 61 staffette di Tito del distratto di Buie salutate dalla popolazione si erano (’«incentrate nei centri comunali da (love hanno" proseguito verso Buie, dove sono state aeeolte verso te 12 da rima numerosa folla. Diseorsi occasionali sono stati tenuti dai comip agnii Medica e Gori am. Ieri la fiaccola è stato consegnata agli sportivi del distratto di Parano da dove proseguirà verso Pisino. Alle staffette del ibuiese harano partecipato circa due mila persone, sopratutto giovani. CAMPIONATO REPUBBLICANO-GIRONE OCCIDENTALE L’INATTESA SCONFITTA DELL'ISOLA Jesenice, 17 — Una delle cenerentole del campionato repubblicano, il Gregorčič, ha giocato una brutta sorpresa alla capolista che di conseguenza ha dovuto cedere il passo al Korotan, vittorioso domenica a Postumia. Jesenice non aveva visto da tempo un goico così affiatato del suo undici e particolarmente della linea difensiva che ha trattenuto numerosi attacchi isolani. Non ,si può dire che anche quest’ultimi non abbiano svolto un buon gioco pur essendo handicappati nei ranghi, mancando dei loro tre migliori elementi. Purtroppo gli isolani dinnanzi alla porta avversaria non hanno avuto fortuna. Nel primo tempo il gioco si svolge con tiri a distanza. Entrambe le squadre fallano parecchie buone occasioni. Dopo il riposo gli ospitanti cedono alquanto e gli isolani si gettano allo sbarraglio, ma la difesa del Gregorčič manda in fumo tutti i loro tentativi. L’undici del Gregorčič si riprende però gradualmente e al 72’ l’ala sinistra Triplat con una bellissima fuga riesce a conseguire Tunica rete delle giornata. Il fischio finale trova ancora il quintetto di Jesenice proteso all’attacco. GIMCANA MOTORISTICA In onore del genetliaco del Maresciallo Tito, l’automoto club di Capodistria organizza per il 24 c. m. una gimeana motoristica sul percorso Capodistria, Šmarje, Sic-ciole, Portorose, Pirano, Isola, Capodistria. Possono partecipare i motoristi di ogni categoria. Informazioni dettagliate si possono ottenere presso il Comitato Distrettuale della Tecnica popolare in Capodistria. Le iscrizioni si ricevano' nei giorni 19, 20 e 21 corr. dalle 15 alle 20. BELLA PROVA A POLA dei ciclisti del Proleter Si e svolta d mrmra loa sul percorso Polla— Paremiz«'— Pola per un totale di km 112 rana corsa ciclistica riservata alla categoria 'allievi, alla «piate hanno partecipato pure quattro giovami, ciclisti della Proleter Miklavčič, Derm, Zucca e Visintiin. La corsa, «he era divisa in due semitappe, ha avut ( 1 mn’iimiriio poco movimentato sino a metà del percorso della prima semitappa. A 20 km da Barenzo evàdeva però Valete, seguito a poca distanza da Jele-tiè, che era transitato alla testa del gruppo in cima alla salita di Leme. 11 gruppo non reagiva a questa evasione. Il solo Miklavčič, che tentava di raggiungere i fuggitivi, sbagliava strada e perdeva «sosi definitivamente ragni speranza di raggiungerli. Valčič insisteva solo, ail comando e vitKseva la prima tappa, secondo si piazzava J elette indi Zambelli, Eattrar, Miklavčič, Derin, Zucca e Viisintiu, «he giungevano con il gruppo. Nel pomeriggio veniva data la partenza alla seconda aemitappa. Il gruppo si manteneva compatto fino a Leme, dove partivano Valete, Ma-tossi e Miklavčič, classificatisi mel-l’ordine in vetta, Miklavčič, attardato in vetta di 100 m partiva all’inse-giiimento. indi imponeva un tempo molto forte, *1 quale doveva cede- re nettamente Valete, provato ormai dalla fatica. Intanto nel secondo gruppo foravano Viaintin e Derin, mentre Zucca si destreggiava sempre nelle prime posizioni mentre la coppia di testa procedeva velocemente verso Pola, dove due ali di folla salutavano i fuggitivi. Nella lotta per la vittoria, Miklavčič, eon un guizzo finale prepotente, riusciva a superare di mezza macchina il compagno di fuga Matosi. Trascorreva oltre un minuto, prima «he il gruppo si presentasse sul rettilineo di arrivo. Nella volata Zambelli si imponeva su Zucca, ehe terminava «juairto. Dopo questa prova possiamo affermare ohe i ciclisti della Proleter stanno per trovare la migliore forma e «he -ben presto daranno ai nostri sportivi delle soddisfazioni. Queste verranno probabilmente già domenica prossima da Nuova Gorizia, dove si disputeranno i campionati repubblicani su strada ed ai quali parteciperanno Apollonio, Brajnik, Della Santa e Lonzariè per i dilettanti e Miklavčič, Zucca, Hrvatin, Viaintin e Derin per gli allievi. Nella classifica finale ideila corsa vinta da Valete, Miklavčič ai piazzava terzo, Zucca ottavo. Visirati(1 «tecimo e Derin undicesimo. LA COPPA MESSA IN PALIO DAIL’ASS, CACCIATORI DI UMA. GO PER UNA RECENTE GARA DI TIRO AL PIATTELLO Smarrimento Vascotto Antoraio da S. Lucia ha smarrito il 16 e. m. il portafoglio contenente la carta (Tmdentità nella corriera da Portorose per Capodistria. Detta carta non sarà valida se non ri consegnata alPintestatario. * * * RINVENIMENTO Sabato 16 c. m. è stato rinvenuto, nei pressi del porto idi Capodistria, un portafoglio, contenente circa 900 din. Il proprietario è invitato a ritirarlo presso la nostra redazione. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf, t] ADR AN* Capodistria PahUUtm*»* aeterismata