QUANDO GLI ATTI NON CORRISPONDONO ALLE INTENZIONI Paura fa novanta ! 'ORDINANZA DEL CONSIGLIO ESECUTIVO FEDERALE SULLA RIORGANIZZAZIONE EH MUZIK SELLS EMI senza iierwil aaniiisiraiiii s piitilegi Un importante articolo del compagno E. Kardelj su! ruolo e sui compiti delie cooperative BELGRADO — Il Consiglio Esecutivo Federale ha approvato on "ordinanza che stabilisce le norme e i principi in base a cui saranno regolati in futuro i rapporti di proprietà nell’ambito delle cooperative, le modalità per il ritiro e l’adesióne dei membri delle cooperative, il procedimento di liquidazione in caso di cessazione eli attività e le rispettive -competenze legali, i diritti dei Comitati Popolari sulla tutela dei beni popolari e cooperativistici c, infine, i procedimenti penali nei confronti dei trasgressori. In un articolo, pubblicato sul «Borba» di domenica, il Vicepresidente del Consiglio Esecutivo Federale, compagno Edvard Kardelj, e-spone le ragioni che hanno determinato l’importante provvedimento legislativo e analizza le prospettive che esso offre al futuro sviluppo del cooperativismo agricolo. Constatate le difficoltà interne in cui si dibattono attualmente molte cooperative agricole ed accennato ni mezzi finora usati per superare la crisi, senza tuttavia aver potuto risolvere definitivamente il problema, il compagno Kardelj analizza le ragioni che impediscono uno1 sviluppo più efficace del cooperativismo agricolo, prime di tutte le contraddizioni fra, le condizioni economiche generali e la cooperativa agricola, come tale legata ancora a forme è metodi ormai superati per effetto dei mutamenti subiti dalla .nostra economia con l’introduzione del nuovo sistema economico. Nell’analisi critica dei metodi amministrativi e delle forme organizzative con cui si è cercato, in passato, di trovare un rimedio alla situazione, il comp. Kardelj rileva che, se tali forme e metodi erano una necessità logica e il risultato del sistema amministrativo — centralistico rivoluzionario, allora in vigore, e nel quale le cooperative prosperavano, oggi i metodi amministrativi e le vecchie forme non possono più reggere al vaglio dello sviluppo generalo della nostra economia socialista* e devono pertanto adattarsi ai nuovi rapporti di produzione, al libero sprigionarsi delle leggi economiche nella nostra economia socialista. Il compagno K.ardolj richiama lilt-tenzione sulla necessità di liberare il nostro cooperativismo da ogni freno amministrativo e di stimolare le forze economiche dell’agricoltura, creando, fra il settore socialista e la produzione agricola individuale, rapporti corrispondenti, che, per naturale necessità, debbono sviluppare e consolidare sempre più gli e-lementi socialisti e le forme dell’economia agricola socialista nelle campagne. : 11 Dopo aver esaminato le possibilità obiettive e i mezzi a disposizione per passare alla risoluzione , dèi problema, il compagno Kardelj indica quale compito essenziale ed immediato la necessità di realizzare le condizioni più indispensabili: assicurare la più ampia libertà di adesione e di ritiro dei membri dalle cooperative, e una maggiore libertà ed elasticità di forme nel cooperativismo agricolo. Premesso che lo sviluppo elei cooperativismo agricolo, benché variato nelle forme e nei metodi, rimane sempre il mezzo fondamentale della trasfonnàztone socialista, nelle campagne, il compagno Kardelj sottolinea che esso deve poter abbracciare tutta, o quasi, la massa degli agricoltori, unendoli, anche nelle più semplici forme di collaborazione e di legame economico, al settore socialista, l’unico in grado di assicurare il vero progresso all’economia agricola. Necessita pertanto evitare la limitazione o l’imposizione di forme qualsiasi al nostro cooperativisntb, pur vigilando sui resti del capitalismo che sono facilmente individuabili ed eliminabili. Lo sviluppo in tal senso deve essere però il risultato della nostra politica economica, del grado di coscienza sociale dei contadini, delle esperienza ricavate dalla prassi e dell’iniziativa personale dei lavoratori agricoli. , Il compagno Kardelj dichiara i-noltre che il carattere e il progresso generale del cooperativismo dipendono innanzitutto dalla realizzazione del fondo comune dei mezzi di produzione, dallo sviluppo di economie cooperativistiche modello che, oltre ad essere un aiuto e un insegnamento per gli agricoltori, li attraggano verso il" settore socialista, e dall’ihtroduzione nel settore èo.operativistico di organi gestori, simili tü Consigli degli operai. Affinchè la cooperativa agricola possa svolgere 11 ruolo che le compete, èssa deve venir liberata da tutti gli elementi instabili, ponendoli in parità di condizioni con gii, altri produttori: assicurare cioè il principio di assoluta" libertà lièlFadéàiohe o nel ritiro'dalla" cooperativa. Soltanto cosi la Ccopsraliva su basi economiche sane, e tener conto dell’csùberanza nodopera per nizzazìone del lavoro agricolo, eliminando tale contraddizione con rallargamento della produzione, con l’introduzione della lavorazione industriale dei prodotti e con altre iniziative che lo Stato ’ appoggerà mediante crediti per gli investimenti, ma non più con sovvenzioni. In definitiva, quindi, compito immediato è l’eliminazione dell’intervento amministrativo e dei privilegi, anche se ciò deve portare a una riduzione del numero delle cooperative. «Ce ne siano anche meno -r- dice il comp. Kardelj — ma quelle che rimarranno saranno libere, solide e capaci di una vita propria». In conclusione, il comp. Kardelj rileva la necessità di non limitare le cure al solo cooperativismo agricolo, ma di estenderle sempre più ad altre forme socialiste nell’agricoltura (stazioni di macchine e trattori, officine, aziende per la lavorazione dei prodotti agricoli, centri di allevamento del bestiame, e-conomie a cultura intensiva, vivai, frutteti, coltivazioni di piante industriali, ecc.) che potrebbero contribuire afficacemente alla trasformazione socialista della campagna, costituire fattori economici fra i più importanti e, infine, mezzi efficaci per l’industrializzazione del villàggio. Il compagno Kardelj conclùde affermando che il libero gioco delle forze economiche nell’agricoltura, renderà più rapido il processo di trasformazione, socialista dellVcanomió. s che pertanto ogni indecisione- o ritardo nell’introduzio-tìe delle misure, per la liberazione del cooperativismo agricolo dal" controllo amministrativo c dal buro-dstremamente danno- in Roma. Alcune centinaia mancala sistemazione delie guerra. tatuato uaiiano, molestato per la là a: mutilati di L'ALAMBICCO L’UNICO NEMICO MORTALE «La «dichittramme impartita» aveva .tonificato k poklica 'italiana mettendo il GtiVeìilio (Do Ga.-peri nella < oiKlizicne dii curare, la rinasci 1 a del paese sul piano della difesa 'atlantica dell’Euiroipa con grande rapidità e imporiamiti risuditaLi pratici. «LoMio in cui si vorreblie far cadere quelle dlrhtaraizionì l’ha messo in una situazione «empire più pesante. «Gli errori alleati hanno dato al-il&aìia una onnltilguiraizioinie polii,tiioa affatto nuova ohe potrà mutare, soltanto se gli arbitri deill’Occidemte vorranno che muti. «Non è certo colpa di De Gasperi se domami li capi del ipartito comunista itailamn Si presenteranno aill’o-pttóane pubblica come i rivetìaSea-itori delle iploirie e dot difilli nazionali! sfruttando le rftali ddlùsiomi inflitte al popolò liilatiaino con la ostentata Taloirizzazione deill'unàeo mostro nemico mortale e la sempre più evidente mancanza di fedeltà alla parola data per ila questione del Territorio Libero.». (Dal «Giornale di Trlestev del 22 e. ni.) Ben indovinato ed adatto appare H titolo «LÀ CAPRA E l CAVOLI» del citato fondo poiché la «capra» simboleggia VIstria e questa, con latta la questione di Trieste, c'en-tra, nella umificazione attraversa *'* dichiarationa tripartita pn>‘ primo come «i cavedi» a merenda. Che poi Porgano di Rino Alessi e nei. fondi stilati da Diego De Castro qualifichi il nostro paese come « unico nemico mortale» dell Dulia di De Casperi, non può causare, meraviglia alcuna, poiché il nemico mortole del fascismo è appunto la Nuova Jugoslavia. Ciò spiega il perche. De. Gasperi ha repentemente convocalo a Roma, assieme agli ambasciatori di Washington, Londra e di Parigi anche De Castro, Vascoltato consigliere il) Mussolini per consultarsi con lui sul modo di peggiorare i rapporti de.l suo governo con Punico nemico mortale. PIANI DIABOLICI «Da baioni riempo la Jugoslavia sta s'mianb'ujdo I'Austiria, la Svizzera, la Germanija eia Frangiai con turo .eorptìwsa propaganda turistica nelT,intento di attrarre vi.ritiifori —- portatori di valuta pregiata — ad Abbazia, Postumi«, Brioni, Portorose. Sfruttando i grandi d rinomati imipiiantii alberghieri che vi il avn.ro italiano ©reo in quei icemtni, i litimi .si ripromettono parecchi vantaggi. «Viene da pensare n un piano..,, diabolico .archi* tettato dai titani. «Essi accolgono gli svizzeri alla stazione .ferroviaria, e dial treno trasportano sui pullman, che saranno certamente bardati di insegne e aeri» ma non muta il costume La collusione tra i fascisti e i par* liti cosidetti democratici della maggioranza a Trieste e in Italia, rilevata imm(ffjfiat amante dalla nostra gente, diviene di giorno in giorno più manifesta anche ili. altre sedi, che finora si illudevano forse in un rinsavintento degli uomini responso-bili italiani, considerata la lezione toccata loro nel recente passalo. Ora però la maschera e caduta definiti-ramante. Gli ultimi sviluppi della situazione internazionale., caratterizzati più che inai dalla politica dell'intrigo diplomatico (tradizionale coètiinie delVimperial is mo italiano) e gli ultimi avvenimenti registrati a Trieste e in Italia attorno al 20 marzo hanno ri-ire! ài a anche agli occhi dei più scettici il vero volto e le intenzioni delta politica di Koma. ' Sono noti, i fatti. Lo sdoppio della bomba, incide straniente I [maneggiata dai dimostranti fascisti, e la susseguente condanna dei proìpcalori, importati a Trieste da Pàdova e Verona, hanno fatto esplodere i più bassi istinti alla violenza che, stavolta, si sono sfogati non soltanto contro il nostro paese, come era in uso finora, ma si sono estesi in aperte manifestazioni antibritànniche. Le turbe fasciste,, aizzate dai professionisti. del mai costume politico, si sono lasciate andare a veri e propri vandalismi. Esse hanno aggredito e malmenato la bibliotecàri a della British Council, utia nota istituzione culturale ■britannica a Róma, appiccando allindi, il fuoco ai locali; hanno 'frangimalo a sassate le vetrine della BEA (una società aerea inglese) e compiuto numerosi altri, atti ili violenza sia a Roma come anche in altre città italiano. Tintorio è un indice palese di una situazione equivoca che avrebbe donilo. a rigor di logica, preoccupare il Governo di Ronta e indurlo a reprimere lo sfogo dj bile fascista se non altro por far vedere, almeno apparentemente, che le proprie intenzioni non sano minile de! risorgente fascismo. Ma così non fu per il seni /ilice motivo che altri menti non poteva essere, Vori solo il Governo italiano non è intervenuto r\ ejco le p\#i*>fpTrazioni piazzatole del MSI. ma, attraverso un suo autorevole rappresentant e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Andreotti., si è schierato apertamente con i fascisti condannati dalla (.orte Alleata di Trieste, spezzando una lancia in loro favore durante la seduta del 26 marzo al insilamento di Roma. Andreotti dichiarò enfaticamente che il Governo aveva presentato una formale protesta a Londra e Washington. Ciò segui ad una sofie di interpellanze presentate da deputati e senatori (fascisti, democristiani e cominf ormisti in buona compagnia) a difesa dei provocatori condannati a Trieste. Tutto-ciò è molto sintomatico, anche se il giorno seguente un portavoce ufficiale di Palazzo Chigi dovette sconfessare VAndreotti, chiarendo che nessuna protesta era stata presentata ai Governi britannico e statunitense e precisando che il Governo italiano aveva dovuto esprimere all'Ambasciata britannica la propria deplorazione per gli atti di vandalismo compiuti contro le proprietà britanniche e per le manifestazioni ostili dei fascisti. Questa smentita, a scoppio ritardalo, non muta però le cose e server a dimostrarlo il fallo ehe. i commilitoni di Andreotti, ei Trieste, ? Bartoli, Ceppi e colleghi clerofasci-sii, non hanno potuto essere avvisati in tempo utile della cr ilir atei strategica», se al Consiglio Comunale di Trieste abbiamo periato assistere ancora ad un'ennesimà gazzarra di solidarietà con i fascisti. La màrcia indietro di Renna doveva essere stata ben rapida e improvvisa se le note, probabilmente già redatte e protocollate, sono finite così inopinatamente'nel cestino della carta straccia. Si vede che la paura, fa novanta anche, e special-niènte, per i gradassi. Sì, perche si tratta solo di paura, magari (.(arnica », ma sempre, paura e nient altro, hión mula però il loro costume! NOI I! PITESTA A Il Segretario agli Esteri della R. F. F. J. ha trasmesso al governo di Budapest una nota di protesta per i numerosi incidenti di frontiera, accaduti da! 1 al 28 febbraio u. s. Il numero complessivo delie provocazioni alla frontiera e delle violazioni dello spàzio aereo nazionale, compiute jpgj, -periodo suaccennato qscentle a ben 101. La noia rileva che il governo ungherése non ha finora evaso lina formale protesta presentata precedentemente e non ha provveduto acchè gli Incidenti non si ripetano. In conclusione la nota sottolinea che i recenti incidenti provocati dalie guardie di confine e dagli aerei ungheresi rappresentano un’espressione della politica ostile che il governo ili Budapest persegue da anni nei confronti del nostro paese. ter". sbivené. Poi, magari, d’airanno campier© ai turisti im .giro, della pitti. ©ou .accompagnatori Ùtiiii. i quali (Mirammo loro chissà quali 'intrires-stinit.i - éu-e .strilla nòstra città. Una sosto su'ITgill.iipisamo, prešao qualche «rii: tibia v completo,rebbe ili quadre e', ali srarzeri fedirebbero col sapere <1! Trieste quanto p-uò piacere ai litim». 1 ■ ! (Dai «Ctornale di Trieste» del 27 <". in.)' 'Buon per la «gente» del giornale che, scriva e pubblica simili, scemenze sui nostri centri turistici •—-chp Francesco Giuseppe, dal lontano 19Ì6. si trovi ben chiuso a. sigillato nella tomba, differentemente lui stesso impartirebbe loro una lezione sul come, quando e per merito di chi sono sorti i grandi e rinomati impilanti alberghieri, devastati e. zac-cueegu;! i dalla teppaglia fascista, e sr*a. E* • certo eh a. i siiiCicessori di Staliw. hanno serie pu-eniccujpaizio'ni por rimine (Liuto fusiti ro. Essi sà rem d om o conto elle ia scomparsa idei dittatore .del GremH-rio ha accelerato io sviluppo delie foirze icéftitrifuiglhe che imiìnaiceiiiainio la comp a tozza del blocco soivieitaiéo« La nuova campagna ha quindi tutta Laida di essere una manifestazione apparente delie -preocieanpazioni, interne delila biiroìcrazìiia imioscoivita, che si trova nellLa necessità idi dover creare una situazione idi itranqudilMità alFiti-1 orno, .acecLlerare $1 processo' -dii as-eimillaziione 'dei paesi satelliti e non (UmpromeLteire Talliea/nizà con la Gina di Maio Tize Tung. E1 chiaro che per questi suoi lini il Cremlino' ha (dii etti va ni ente bisogno di un certo periodo di respiro, dii un periodo di tranquillità almeno relativa nei rapporti con Toeciiidenite, priim a eli perseguire a fondo gli obicttivi della -propria pol:ilirca aggressiva. •Le aperture di paco di - Malenkov tendono non tanto alla soluzione di lutti i problemi co atro versi e alla » Li-uuinra di luiti i conti aperti tra occidente c oriento, ina più semplice me« lo al ritorno' alla politica di Tehnrc.,1, Yr'ta e Poi-dato, alla po-Lilioa <*'oò ideigli live cordi segreti fra * grme.; o ‘della (divisione del mondo iin sfere di influenza. Per Mosca •• i trat:a di ottenere da Washington il irlnoaros-:Imenio della sua espansione. legalizzazione dell*,impero stalinista c, probabilmente, -il s aerili-« di qualche gli tiro paese, in cambio della rinuncia per qualche tempo ella ipoiliitiica di infiltrazione e idi aggressione. ,v Anche 'sc determiuiata da una situ azione nuova', Tuffemsiva di pace eli Mosca non ha .qu.iind i limila di nuovo nei eiuidiÌ obbie-tlivi e nella sua ' impicalaiziiniiié tiiipilieamiente iimipeniaili-sta. In fondi» Malenikov non. sta facendo .die accentuare ed allargare, rinw.iin>tiva ipséiuidò qjaóiffista, presa già da Stalim cori la famosa intervista dii Natole ad un giornalista americano. Credere che. i nuovi capi dii Mosca possano fare una politica silicei aim©ut© distensiva © rad i-ca.'mrnte idiivftrsa id a quella .dii Stalin è sempfceinKinte utopistiicio', oltre che pCTiiicolosamente illusorio. Ciò che isoaio «ostretti a fare oggi sotto la spinila di una sàtuazione contingente, per esai ipreocoiipante,, mom ab tera la sostanza ideile utire egemoni, etiche della burocrazia sovietica, cui risale la più grave tatinaccia per là pace he! mondo) , GRAVI DISSE MS l'ex presidente Truman c eoa i’e Segretarìò di Stato Dean Aijhesotì.» rimane la sucfccssipne di Trygve i.ie, (nella fòio sopra assieme al delegato americano ail’ONU, Lodge) alia carica d( Segretario Generale del-i FONU. I punti di vista su tale pro-j bicma sono talmente lontani fra io-I ro da far supporre che la sua soluzione, sia ancora molto lontana. Del I resto l’attuale sessione dell’Assem- strare ben pochi risultati positivi, anche nei riguardi delie aiire questioni all’ordine del giorno. I motivi di tale sterilità vanno ancor sempre ricercati negli antagonismi eli parte c, in primo luogo, neU’o-struzionisttio sovietico per qualsiasi iniziativa intesa a trovare l’accordo. ★ Martedì 3! Marino 1353 PHEHO: 5 din. - 20 lira ABBONAMENTI: T.L.T. Zona Jasoslava e R.F.P.J. annuo din. 250, ssmoslr- din, 130 Sisedisions in c. c. p. ir OESMO DEL FBOHTE POPOLARE ITAL0-SLÄV0 ANNO VI- - No. 288 Redazione - Amminis frazione CAPODiSTRiA Via Santorio 26 - tei- 128 PREZZI L’aumento del prezzo del pane e defisi sarina ha sollevato una ridda di .voci allarmistiche, che i circoli interessati alimentano spargendo voci -.fi altri aumenti dei generi di consumo. Sì chiacchiera così di un aumento del lOOto sul prezzo deila carne e di «tinnenti' su quello dello zucchero. Siamo in 'grado di smentire come del tutto infondate tali voci. Lo Huochero non subirà alcun auménto. Mentre la,'carne', ni vendita sul'mercati) ' nifero .sènza alcun, controllo del presài, è soggètta alle immancabili' osculazioni dipendenti dalla ■■Eituàssène sul mercato, determinate' del gioco dei la domanda e dell’offerta,. ■ '>'rv;:,i «li Imi tempi t.i nota una còntrorjiciio nelle offerte del bestiame dn macello da parte dei contadini, per cui il - prezzo della carne potrà subire qualche oscillazione, ma mai. nemmeno lontanamente, nelle misure voc*'-prato, ispira entità dei r::-n:ù attuali del» 'I carne e :.nftq_mono su ogni even* feels;,atife àtrio lutino, anche mini-ino dèlia stessa, non possiamo essere d'accordo. I prezzi in vigore al dettaglio negli altri distretti, anello a noi vicini, Sono di Igran lunga inferiori a quelli praticati nel distretto di Capodistria. .Caio che il mercato acquisti della carne è del tutto libero anche per le nostre imprese in quasiasi parte della R.F.-F. T. p che notevoli differenze dei prezs:; non sono giustificate dal co» sto'.del trasporti, dobbiamo concludere che 'gii attuali prezzi elevati della carne sono il logico derivato o dell’incapacità commerciale delle nostre -aziende oppure della situazione monopolistica detenuta dalle stesse. . Termo hi ora alio : uoà. presso il cbnttglio economico io, concessione dèlia apertura .1 Uapudlstria di una rniceileri* a c ■ 1 ditta tìi Postumi». Siptìra per > con si è visto frutto alcuno eli quella iniziativa che dovrebbe .essere invece favorita come niez-0: valido . rompere l’esclusivismo è a introdurne una sana concorrenza con larghe possibilità anche in questo campo.' Prossima fa campagna salifera Presto le saline di Siccio le riprenderanno V attività Con Fapprozrimarai della stagione favorevole i -salinari di Sieciolc si senno rimesti ::a «nolo non volendo easeir ©cf-lii dl-soTipiraga. Fra breve la vasta piana dille vasche sarà popolata di gtfn&e operosa e i candidi cov en i Imi b hf -ane.o nuovamente al sole. Qneiil’,arano i preparativi per l'inizio dei lavorìi sono un pò in ritardo iper la non comune bassa inarca, ma i,bravi salinari sperano di .ricuperare in breve il perduto. I.a loro spwanzai dì nìn Ir: 1,001 gua-dcciaó deriva amile itfail fatto che ipor la jvroivinia' a ri,tir n e sòlito state plese «adeguata m tirare per il migliora-me-rijo dèlia prc'faziirraè. Ifaràunda ha provveduto;,' mCalttii, all pcitcìnziaraiento diclTcìrga'nèz,zatirane dei lavoro con 'i mozzi più mod orni. Al traino dei carrelli verrà adibita urea piccola locomotiva DIESEL, elici accelererà, ALLA VII. BASE DELL' U. S. DI ISOLA ORDINANZA DEL UÄMÄPJ I Remunero del 24 corr. del Bollettino 'Ufficiale đell’AMPJ pubblica IL o'rfiiltì del oorna2idarite l’Ammini-Sä razione Militar» crdoriiicllo Miloš Stuiuatoviš con cui vengono estese alia, stona jugoslava del T.L.T. altre ordinanze e disposizioni di legge jugoslave. Nel campo marittimo vengono e-sìtìss lo ordinanze ed i regolamenti „tel governo dalla R.F. P. J. sulle fesse portuali, sui controlli medici b, sulla vaccinazione degli equipaggi della flottiglia mercantile, sull’ap-plicaziono delle tasse per le domande di libretti di navigazione e il re-gelamento sui numero minimo dei membri dell’equipaggio sulle navi. Nel campo sanitario vengono e-stese al distretto di Capodistria alcune disposizioni della R. P. di Slovenia riguardanti le vendite di medicinali e preparati terapeutici di uguale efficacia; li rilascio di certificati tredici, il controllo tecnico tìi impianti e di istituti che producono e vendono medicinali e materiale sanitario-ed altre disposizioni. Oltre agli accennati ordini sul-IVjštensione delle disposizioni jugo-si&vc,- con ordine speciale viene rinvilito il censimento della popolazione nella zona jugoslava del T- L. T. previsto - per il 31 marzo, dato che i preparativi tecnici non ,p^t^'.ane essere ultimati entro il terniine previsto. E’ stato pubblicato anche TOrdino che determina la frequenza di 50 Herz al posto dei precedenti 42 nella rete elettrica fidili zona jugoslava del T. L. T. m t Con 500 e oltre iscritti- tocca in questo periodo alla VII base del-1U. S. P. L. di Isola l’ambito appellativo di migliore. E’ il successo del lavoro organizzativo che la renda tale. Le riunioni sono infatti regolarmente frequentate, alle discussioni si hanno nutriti interventi, le, quote vengono in gran parte regolarmente raccolte. Alle elezioni dell’Assemblea distrettuale e cittadina dell’U. S. P. L., la VII base si è poi distinta fra tutte le altre per nutrito e costruttivo intervento. In questi giorni la base è impegnata a ordinare il materiale sugli ultimi avvenimenti politici da portare poi in studio e discussione. Il raggio d’azione della base, che abbraccia la zona del porto, sarà in seguito più ampio. Dopo la divisione della cittadina in 8 settori, le u-nità deli’tr. S. P. L. dovrebbero ersero portate dalie 12 attuali a 8. Per passare alla pratica riorganizzazione, bisognerà però attendere le nuove eiezioni dei comitati. Sin da ora comunque la VII si prepara ad affrontare i maggiori futuri compiti. Vorremmo ora trattare alcuni a-spetti del lavoro nelle basi, quindi in termini che valgono, oltre che per la VII unità, per tutte le altre. La base dovrebbe essere aperta tutte le sere, sia per questioni di ordinaria amministrazione che per altri aspetti peculiari deH’&tbivìtà dell’U. S. P. L. Fra questuitene mettiamo in primo luogo le riunioni di studio, che dovrebbero essere regolari o impostate su temi di diretto interesse. Sarebbe molto utile, ad esempio, che nell’U. S. P. L. di Isola si discutesero e approvassero volta a volta tutte le più importanti iniziative comunali. Oltre che applicazione di un vero costume democratico, ciò significherebbe raccogliere una più ampia partecipazione dei cittadini ai propri problemi, col 'conseguente fattivo scambio di idee ed esperienze. In queste discussioni' si potrebbero inoltre raccogliere adesioni per il, lavoro volontario, previsto ili parte in certe opere comunali, quali i pozzi neri, per indicarne una. Da diverse osservazioni abbiamo potuto notane che si è fatta strada la tendenza a giudicare il lavoro volontario cosa superata. Piano, invece. Nelle località dove si registra una notévole mancanza di manodopera il lavoro volontario è senz’altro da sostenere. Ai contrario, in caso di eccedenza di forze di lavoro gioverebbe sólo a restringere la possibilità d’impiego. A conclusione di queste brevi note diremo che i membri del comitato di varie basi molto spesso montano in cattedra e si sbizzariscono in discorsi che forse neppure essi capiscono. Alle volte capita la lettura di un «referato» redato in termini tecnici, se si tratta di lavoro Un vecchio proverbio dice che una bella a brutta giornata si annuncia giù dal inalino. Se, applicando lo stesso adagio„ volessimo trarre i pronastici sull andamento metereologico di un anno dal modo in cui questo si manifesta nei suoi primi giorni, per il '1953 in corso dovremmo dedurre. che esso risulterà quanto mai eccezionale e stravagante come è apparso nel suo primo giorno di vita. Ognun, ricorda, infatti che gli albori del 1953 sono spuntati qui da noi ncifirnperversare di un furioso temperale, cori lampi, tuoni e serovi d’acqua così da trasformare, sotto i, riflessi metereologici, una gior-ribta nei cuoio dell’inverno in una tli 'pièna estate. A’.rrc eccezionalità che contraddir sUriguono Vanno in corso e che costituiscono altrettante prove di attendibilità ci pronastici non favorevoli, desumibili dal suo stravagante inizio, sono Eandamento climaterico, le precipitazioni atmosferiche, le bufere ed i cicloni di venti del decorso inverno. E’ vero che durante lo scorso inverno non sono stata registrate le minime di temperatura raggiunte in passato, ma ciò non toglie, che esso rimanga ricordalo come uno dei più ffeSđjČfpcr la sua lunga durata e per là ha ssa temperatura media che. lo ha caratterizzato da gennaio al 20 marzo. In tutti i tre mesi la media c stata infatti inferiore a quella nor- ELICOTTERO SPERIMENTI1 ALE A . CAPOPESTRIÄ Nel complesso delle misure che igli' organi prepariti all’agricoltara intendono iatronrenderc per ovviare all’ìncipienie siccità primaverile domani, mercoledì, alle oro 16 nei pressi delio Stadio «I. Maggio» a Capedistrìa un elicottero, fornito del Ministro del-I agricoltura britannico, tramite !a FAQ, effettuerà, a scopo spe-cimentale!, lane! di aria solida onde ottenere la pioggia artigliale. !*?*«*' male e precisamepte : di mezzo grado in gennaio, di un grado in febbraio e di un grado e mezzo in marzo fino al g. 20. Ciò significa che nei. tre mesi, in agni momento del giorno e della notte, ha fatto sempre più freddo di quanto normalmente capita di doverne sopportare qui da noi. L’inclemenza dei venti ha fatto fenomeno a se. Le raffiche della bora hanno quefìt anno, a più riprese, rag-giunto velocità tali da far concorrenza ai vecchi records di cinquantanni fa, che allora hanno soffiato a 160—164 hm ora, mentre nel 1953 i etrefoli» si sono ripetutamente scaraventali sul nostro territorio a 150 km ora. Tutto l'inverno è stato eccezional--mente ventoso, in gennaio In media oraria è stata di. 19 km., superiore di 3 a quella normale che è stata largamente superata anche nel marzo. Il febbraio è stato caratterizzato da un’altro raro fenomeno atmosferico: la fitta nebbia che per parecchi giorni ha ovattato il nostro territorio. E dalla nebbia siamo passati alla siccità. Nel gennaio la pioggia caduta c stata la metà della normale; in febbraio è piovuto per un terzo appena del consueto e dal g. 13 dello stesso niese non ha piovuto piu. Marzo e, generalmente, un mesa umido, ma quest'anno e stalo invece ricco di sole. Praticamente la pioggia non si fa vedere da oltre 40 giorni. Finora le maggiori conseguenze si fanno sentire a danno delle colture foraggere e sopratullo delle, recenti semine delle patate, nonché delle primizie oriive che rappresc.n-’ano una delle risorse maggiori per i nostri agricoltori e quindi per la vostra economia. Se, come dimostrato, tutto sta a comprovare che il proverbio citato da principio possa avere una sgradita conferma di realtà, ri conforta ugualmente la speranza che allo stesso proverbio possa serióre di contrapposto quest’altro, mollo divulgato qui da noi; «Olivo asciutto, uova bagnateli e viceversa, ossia che entro la settimana in corso non manchi la piàggia tanto attesa ed invocala, comunale, in formule astruse quando esamina una data attività polìtica. Al referato segue una breve prolusione negli stessi termini. Poi si apre la discussione. Siccome nessuno o quesi ha capito gran chè, la discussione non può essere che sterile. Bisogna piantarla eli parlare per formule e frasi fatte; semplici occorre essere, sgrammaticati magari, ina semplici e concreti. I voli stilistici, le belle frasi lasciamole ai demagoghi. Abbiamo qui sul tavolo uno di quei tanti papiri che nascono e muoiono nelle basi. A un certo punto c’è scritte: «Con una totale partecipazione dei frontisti ai lavori (.di base N. d. R.) si è avuta la possibilità di chiarire molte questioni, dando così alla popolazione le più ampie prospettive per il futuro». Quali prospettive? Cesa , significa questo discorso? Di perle slmili ne potremmo, citare a bizzeffe, tutte vuote, sballate, indecifrabili... Ci limitiamo ad augurarci di non doverne più incontrare per il futuro. ♦ . Nelloil'tìma seduta del Comitato distrettuale del].’Unione Socialista del Popolo Lavoratore è. stalo dock© che I con trillati Jte*. ii primo semestre di quest anno e 'gli arretra-tii dici pirccadeaito siano (raccolti ernte» il 4 aprile. Per falle periodo. i I. contributo stesso è stato ridotto a 5 dinari mensili. I eomitatii comunali o quelli delle otfgamizHBaiziiiofai dii base devono intraprendere 'tutte le misure affinchè questa decisione venga attuata tempestivamente. notevolmente l’ammasso dei prodotto e alleggerirà rèi lavoro, che finora,veniva compianto asclusivaimcate a fette* era. Per ài trasporlo dalle saliate al donosit© centrale dii Porhirose entre-ramrao in funriome 5 nuovo maone, ii'1 cani impiego, im regia «tómdale, addurrà notevolmente le spese di trasporto 'mentito i nastri trasportatori, acquistali ,a nuovo wer Pämmaigazztnamento del saie tal deposito 'centralo, mi;..' {sliW'craimo e accelerammo le riponi-zilo.nl di scarico. Inir.iltrP, pnr iil iui-gli'OirareiCTito qualitativo del jw'pihtlt'O verranno ijimipà rigati un cssicatofe opnlrithigo e un marim attore 'nuòvi, che renderemmo postillile la proda-ziiiome dii selle raffinato di pirim a. qualità. Tale complesso dii mozzi ri..(vieterà una spesa comipfesiva idi 18 milioni dà din cérca. E ciào nott e poco! Come appare, le speranze sono ben fondale, tanto più che ài prodotto dellio scorso anno, oltre un. considerevole guadarsi©, ha. fruttato ai Sali-mari di Sianole un’utile complessiva di cérca 3,500.000 din. Il 29 novembre scorso ha avuto luogo 'infatti la prima dsstriinmiiGJie di ratiifii per un totale di 2,100.00 din, e la scorsa set-, tirnima Ja seconda per un ammontare di. 1,200.000 dim. I rariiigliiairi sali-avari hanno intascato un feel igruzzo-Io: Pila eoo Giuliano, elitre ali 3000 il i n toicicaltigli quale aliquota in base alla categoria di paga, ha ricevuto 10 mila din a titolo di premio per il mi» A CHI AFFIDARE II turismo buiese? Pi A VERA Parecchio persone di Umago ci hanno dichiarato presso a poco : «Il «Beograd» (l’ex «Stella Maris») funzionava benone, ma ora lo amministrerà l’Azienda Alberghiera «Jadran» e tutto andrà a catafascio!». «Vox populi, vox dei» dice un vecchio proverbio, e il fatto'.ci preoccupa, tanto più quest’anno in cui il turismo del Buiese si prepara ad accogliere per la prima volta gli espiti stranieri. Le nostre preoccupazioni sono motivate anche dalle condizioni piuttosto pietose in cui si trova Tunica albergo gestito per ora dalla «Jadran», il «Soča» di Umago, e da certe voci sui servizio, tutt’altro che perfetto ed urbano, pelle due pen-sicni salvorino, la «Predonzan» e la «Gambcz» nella, decorsa stagione. Abbiamo accennato alle condizioni piuttosto pietose delTalbergo «Soča». Non si può comprendere, dif-fatti, come un albergo, aperto io scorso anno, abbia potuto ridursi in simili condizioni senza attribuire tutto ciò alla, completa incuria della sua direzione. Non ci riferiamo al suo gerente che altro non è se non l’esecutore degli ordini che gli. provengono dal terzo piano,, dovei è situata la direzione della «Jàdran». Dai suoi gabinetti, spesso otturati, escaino rivoli di rifiuti persino, sulle scale.,Le coltrine delie stanze (in gran parte occupate dal personale e dagli uffici) hanno servito a parecchie mute di ospiti per la pulizia delie scarpe. Nell’atrio spesso sostano, o legna, o casse tìi birra, e i clienti del ristorante depositano le loro biciclette. Le pareti delle stanze presentano screpolature larghe anche un dito (onore e vanto delTimpresa odile «.Napredak») mentre, di pulizia non è il caso di parlare. Lo stanzino del portiere è .quasi sempre vuoto e poiché si tratta di un ambiente piuttosto vasto, esso potrebbe essere occupato dal gerente e lasciar libera una stanza, ora adibita ad ufficio. . , Ma veniamo a quella che riteniamo 1^ causa di questo stato di co- . se, «II pesce puzza dalla testa». Questo detto popolare si addice molto bene alla «Jadran». Le persone da nói avvicinate non considerano però il direttore Vicko come il responsabile principale della situazione. LETTERE ALLA REDAZIONE Cara «La nostra lotta» essendo un abbonato, mi rivolgo fiducioso a te a nome di tutta la popolazione del comune di Umago e dintorni. Quanto sto per accennarvi, diverse volte è stato rappresentato alle autorità comunali nelle riunioni di massa, ma senza esito, forse perchè viaggiano in auto, disinteressandosi delle nostre strade. Mi riferisco alla strada comunale o provinciale che sia, non so, attraversante le Saline- di Pirano. Se i passati regimi a sistema capitalista l’hanno costruita e conservata in uso, mi sembra incredibile che proprio il nostro Potere debba privarai di quel passaggio che, per innumerevoli esigenze del-là vita' di ieri come di oggi, è molto freqiientato essendo il più breve che ci collega ai paosi della vicina Slovenia. ' Se volete accertarveno, basta eh : dalla ex stazione ferroviaria di Sai-vore scendiate verso le Saline'e, dopo varcato il primo ponte, osserviate in quali condizioni si trovi. il tratto d’argine fino al casello dei pescatori della C. P. Pirano e, se capitate li con la bassa mare?,, imma-gitlatevela alta per poi concludere sè possono passare da quella strada vecchi, bariteli e donne. Di. tutto questo, a mio parere, ne dovrebbe sapere qualcosa la direzione delle Saline che, per secoli, curò lai manutenzióne di quel passaggio e che nell’autunno 1952 non esitò ad impossessarsi delle pietre dei muri di un ramo del suddetto argine che venne rovinato coi lav'CJd di bonifica. gflluome siale prodotto ed altri 7 mila dia per iiL lavoro svolto in condizio-mi di inferiorità ,a -causa del danni sniditi ida’jla aie vir.inilie in conseguenza della mareggiata. Leggermente inferiori i (piremi toccati -a Desar-do Pietro, BoniliSaciiio Francesco e Pavletič Antonio. Si spiega -così come i. Iavoratori delle Sali ne abbiano potuto devolvere ben 130 ini la .din prò Capodanno del. llamfeino. So si aggiungono le. eure linecssanti daU'aziionda per Tcteviammlo dell tenore di’ vita delle, inaiestranizé, pos-Siiamio ben d'ire.eh«.4 salinari devono essere soididikfattii- dii se stessi. Circa 2 milioinit veirranno infatui invertiti qucst’aminiò prir il rimoder-iiaimento idi quattro afeìtamiomi e la Ctostmakmc dii ira appartamento nuovo, per Tinsi alila® ìoin-e delle condutture d’aioqua alla Cara Sindacale, per le docce e gli spogliatoi, di cui fino» ra il eoilleltiin'O era sprovvisto. Altri 500 mila din poi sono sitali assegnati alla banda njmricuile e tòt Hl..,.. UI.a eqpertiura dai 'bisogni delle sezioni calici© e ciefemo. - Nói ooerepilcCGO un quadro soddiufa-. caute ciré è, una premessa a sempre nuovi mlglii-eramo.ntil e successi, ie nello stesso tempo un ibi ’anelo che può inorgC'gliire giustamente il collettivo tutto, p ciche è merit©' della gestione operaia so molto ai è potuto' e ai potrà più fare citi seguito Con tali pro- spettive -i salinari si stanno preparando alile eiezioni tei loro Consiglio degli ©parai. Tra breve nuovi compagni, .accanto ai migjiori fra gli. attuali membri, sii avvicenderanno nella gestitone djc’Taizienda con un prenio«© bagnigli© d!« esperienze - dì bue rea volontà. Una suggestiva visione dell ingresso a uno dei nostri maggiori conservifici I LAVORI A CAPODISTRIA Egli è un incapace e un debole. E, come tale, viene sfruttato in pieno dalla cricca dei quattro impiegati che lo tengono in loro balia, facendogli fare il brutto e .il boi tempo e formando con lui un tutt’uno che vive alle spalle di G—7 , dipendenti. Quest’uitinii dovrebbero sgobbare da mane a sera per il buon funzionamento deii’albargo e certamente lo .farebbero se il cattivo esempio non venisse dall’alto. Ognun comprende che cinque porsene non 'debbano faticare molto per ammiiiistrare un piccolo albergo. Un impiegato era più che suf-ficente, ma' Vicko non poteva comméttere il‘grave torto del licenziamento di coloro che sono diventati ì suoi migliori amici, perciò, con ia scusa elio , l’azienda si sarebbe ingrandita in" un prossimo futuro, li «occupava» g.rii ...«occupte -in gran parte deliziano di lavoro, nel tenere allegra la «famiglia», con racconti di barzellette e, ciò, che è peggio, i cinque .si alternano fino alla volta jin frequenti «viaggi di servizio». lino arriva e l’altro parte e sulle ragioni di questi viaggi a Piume, a Zagabria, ecc. nessuna delle persone, dà noi avvicinate ha saputo indicarne una plausibile. Qualcuno-ha precisato che in quelle città risiedono ila'famìglie de^ft-im-plegàti lin argemeiit’ó. Da sóttolineare che, pei; «motu proprio» del di--rsttore, là'trasferta per' i viaggi di servizio è stata elevata dai 600 din. legali ai 1000 dinari al giorno. Il fendo paghe pfopostb dall’azienda ed approvato tei piano sociale, è stato' successivamente aumentato daiTazienda stessa. Probabilmente la proposta è stata elaborata dal sòloJ Vicko, per poi essere riveduta e corretta dagli amici. «I-noltre — aggiungono le persone da nei avvicinate — sembra che nessuno dei cinque paghi il vitto e l’alloggio presso l’albergo stesso». Appare logico, che, con simili esempi sotto il nago, nè fe donna di pulizìa nè glL-àltri' dipendenti si preoccupino del bpon funzionamento deH’albergòì tanto 'più quando manca lo stimolo da parte della dirigenza. Unico a figurare in modo decente è il ristorante dell’albergo. Affidare g questo gruppo, di persone la gestione del «Beograd», del «Miramare», del «Dipendance», ' del «Belvedere», della «Stella Maris» e di altri tre alberghi, (in effetti del turismo Buiese) nel suo primo anno di esistenza, ci sembra un grave ràschio. Si córre il pericolo di compromettere la costa dalla Dragogna al Quieto nella riputazióne' dei turisti per un lungo periodo di anni, come è già compromessa la direzione nei concetti dell’opinione pubblica. Perciò siamo del parere che il direttore Vicko dovrebbe essere destituito dal suo incarico, e il suo gruppo, rivelatosi inadatto, sciolto. La sostituzione del direttore non dovrebbe essere difficile. C’è ora al «Beograd» il compagno Vickovió, direttore dello stesso, uomo di lunga, esperienza alberghiera cite porn urbe benissimo ricoprire il nuovo incarico a patto che voglia accettare la non lieve nè gradita eredità. M. Santi Molto si parla in questi giorni a Cspo-disltia idei lavori edili ohe fervono intensissimi, molte voti, anche stonate, cireolaino faeemiđo'cii deridere a prentere in mamo la penna e a .«rrivs re. Per prima cosa cwscen-niiamuo al fatto' che, dopo parecchio. tempo1, si (registra la mancanza di imvjioidopsra. I lavori sono in gran parte concentrati nella piarle tmeirildionale della cótta. Quii ci scava la canalizza-atome, si prepara lo spiazzo per la eoQtftsiòono del iroovo grande caseggiato, ti costruisce la banchina del irandracrfiio, il giardino deli-albergo e rii alfai za e irimiiioiva il bagno. I.a gente passa e commenta. I.a csnr’ìzeE.zione dove andrà a finire? C'è cibi dice che la muova fognatura sforerà a l'oieiciterife della .Capitaneria e. c’è chi la fa andare tei linea retta timo al .glardi’ino, iifove era il momu-nar!:; a Saur©. Nessuno dei dive groppi'; ha ragioinriTH canale, ©ra in coElrùZi'tene, ai icollegherà alTangollo tirila Tavnr.na e dinanzi! al «Triglava alle alteri'! fcsgnaitare principali che Efforiaim nel inacirlraechii© doviantelnilo verso oriente par lo .aola fuor! man-deaerili®, sulla strada per Semedelhi a una eiricwiaatiina dìi metri della stessa, in maire. Quella parte della ci ttà sarà così iilrcira.ta dal poco piacevole’totere esalante, dalle dee Io-guatare. Per il ri ardito » del «Triglav» gli amanti ddl’iaTmonieo brontolano per r.rrrife.irie cor'casto tra lo siile veneziano c corinziiiaao del giardino e lo èlliite mioderti© dcilTaiiberg©. «Ci voleva poii una rimilo spesa c fare ima crianna al porno?.!» aggiungono, ai loro oomineu ti. A noi che, amanti dei cicmtraEéì, Je colorano piacciono pwr trovrudeci d’aecord© coin i nostri mtarloeuitori ohe ri poteva trovare un (Sistema più rapido « meno costoso per la loiroi erezione. «Acropoli» è ooimu'iiqire il 'nome che la popola* miane ha già 'affibbiato al 'sorgente giardino. ,1/a eositruz'icine deila baucMna procede aiibaistanizia rrapisdamemte, cqinsi-d'ccato .ili geltere idi questi lavori. Però afeihianvo appreso che «| vuole prro- liurgaro la stessa imi linea retta ritto itila stazione autocorriere e I nibonire quella pieciola linsenatura, dol man-dracchCio ariiistaiftte Ja «Tavema'». Noni è un progetto mal concepito p'Oijcfcè si eliminerebbe quella gola strozzata della siLuaìda molto pericolosa al traffico, ma riteniamo non alai questo il moment© par iafÈr.011-tare una simile spesa mentre Pira--Iri attende la srna pescheria coperta e in glifo ri sono tagiti lavori più erg."riti dia effettuare. •Le prime dnÄereauMM sul progetto idei nr.t oft o caseigainto harano solle-vato anche ile ciùlfir'he. c particola r-mrintc la questiloiie idei balconi. Dif-falti nei quartiedi raion si accederà dalle scale ma dai balconi situati lungo la parte posteriore defilo stabile a quattro piami. «(Non potrai itlmerei la finestra aperta ohe eia* e amo avrà 'diritto di ficcaire il naso nei tuciii affari. Cascrmomie. I progètti ;.i coinipi’iiramo par guaidagnare di j i'ù.» Qiur ite) scraoi le critiche più comuni '.sentite in toro. Gli iaScihiit©tti dà 'contro, dTendono ài loro precetto ("orač unico offrente la possibilità di slitoll'taxe iriaiiioinialmente Jo spazio, e diicctnio che «ou i balconi si sono ottenuti cinque quartieri in più. Noi nein eonnnmliamo. il bagno eoml'.rualc, detto eomiune-mente «spiilahelta», vieine allargato silno agli lirafai d'e’l'ai strada che porta ai magazz' ni dieJì’O'MNIA dove viene recinlato e dinanzi allo stesso, co-me nella rotonda dell ex bunc-her, sorgerà un giiardiiuo. NeilTdintecmo del bagno si sta ccslruanido il bar. un'altro igalb'iinetto e il chiosco per ila hi-gllii'etteri'a. Sulla riva verrà costruiita una scallinat'a e ran pendio in cemento che adrà in profondità nel mare por la discesa nello stesso. Dèstro alle cabine , scittantriomaili Tap.-'O-. jazioue sportiva «Partizan» progetta la crztiiuziicino idi eainip! di gioco e ä’et'czäow» di 'attrezzi ^autóri. Tali lavori non sono ancora iniziati come non sorto iniziati quelli dietro la pcsraìferóa. 11 dlnema aU’aperto è una necessità puri, eoi a:: men te sentita dalla pcjpolazione pcir cui bisognerebbe previve d ere aill up iz io dei lavo ri laffincbè il cinema sia terminato in tempo. Si eostruiisce anche lil portico delia pescheria. Mentre sitavamo osservando i lavori', ci si è avvicinato un uomo sulla ecssamtiraa eapodisfriara.© patoceo, capelli hianeo-ne.ve c viso lalslironzàto. — M,i son marno vai, ma lo stesso ni posto die ste ciolonc e archi ga-vesai fatto una casa perchè la genite ghe lalliiti deintiro — ci difese. PeT-fet tante ivi c d'afecordo icicn voi, nonno, perfettamente, ma che vuoile, le pietre eraniio già da tempo pronte ed ignclie i m-atlomi per citi era meglio finire anche questo lavoro per non pensarci più ed «ristare che i mattoni e le pietre andassero a finire ai quatto venti. M.B, Biancis&ria ad asciugare ..................asciugata Qùdiine Catiaiièma © Uilfiigraii Livia dii Isola, hanno dleraunciaito anercole-dì sciorso alla Difesa Popolare la scomparsa di alcuni effetti di bian-tjhieriia da esse posti ad lasciiinigarc nel r oride della casa sit a lira via' Basti aero II. Si tratta di due nta^Jóe dii lana per bamibdmii, dii «sìcijiiiiganiauii-, di un vestito di seta e di altri «api da vestiario. Le dare donne lamentano un danno di circa set tentila dinari. ROVESCI! INCURVA La scorsa settimana, mentre tale Forcato Virgilio di Trieste, al vo-IwaCe telila sua Fiat 500 targata TS 12546', ÈtaVa eseguendo una manovra nei (pressi dii iStrui'anaino, andava a finire neil fossato iwesciiando'si Nel mentire Tìneauto afirtfeta non .ri -piortava «team danno, ilo chai,sells della auto lùmeméva jifiatoato' sohiaieeiialio', cosi da richiedere per la aiipiaaiaizia» iie pierlomeno 15.000 dinari. MOTO CONTRO AUTOBUS Argenti ;t Giovanni alia Seraedelltla, (in seilia1 alla sira SERTiUM STT 294, si dirigeva giorni «ddretro vea'so Capodi stria, quando eOa prir la troppa veihraLtà, «hm sia per ila troppa Ojteil targato STT 2022 viaggiante in direzione opposta si era spostato ai-quarto sulla sinistra, 'andava a eoz-«ane. vètolerateincnte contro la parta posteriore dellPautoibuis, mólto a Capodistria ceraie «lia Caroilina». Nel-i’in.ciderate I’Amgieraitim riportava la frattura dell braccio sinistro od una ferita .lacero ccmilusa al ginocchio ti-nèstro. E’ stato ricoverato all’ospedale dèi 'Capodfe.lria ecn prognosi ili ipialche settimana. Ssät&$ä3casäümteaÄ Aspetto dei lavori siti TUsano R A DIO Anche quella sci. timoma com lacere-m« ccU'indteare ai nostri lettoni i nvilglioiri programmi musiioali di Radio Tiriesite mona jngioislava. «Le più belle icarazoni ricihiireto», eome »1. solito in ©.uda domani ,alile ©re 20. Un - altro programma di succèsso,' «Ma-riic-a pear voi», (potrete Ijaseoltàrlo do» meiraica alili» «re 12. Domenica invera 'alle «ire 20,Ì5 verrà trasmessa «Serata aitieiginai», progranimia comico-musicale. Passando al gruppo dei programmi di prosa, eeigpaliamo : venerdì alle 20.30 «Dai! mqmdo dei lavoro», itra-sniias : are dii cara! terc sindacale, dedicala -ali lavoratoli ; «A zonzo col ire idrofono-», clic stavolta celebra Fan-niversairi» dalla .Repubbl'itoa dii Alho-na. giovedì alle 20.30; («Uomini fatti e Paesi » semnire alle 20.30 dii sabato; «Panorami crailitrairalii», ancora sairato alle 11,30. Alle ore 12 dello stesso glineno 'gli «partivi potrami.o ascoltare «Donna,ni sui campi di gioco». «L’arago'lio dei ragazzii» dà appunta-rarmiio per oggi alte cure 11 ai più gàovani coin «Viiaigglio per il monidoi». Invece domenica alle 11,30 verrà itra-r-rnesso per liil. «Teaitiro dei 'piceoil» lo «®a.r Saltali'». La rubrica «La donna e la casa» vi attorni© come al solito laraocìra idioimienica alle ©re 11, con un rauióvo interessante (programma. Vipgliiamo fimiire, indicando «Il nostro scemar:!©;». Lunedì 6 alle 20.30 la Gcmpagniia delia Radio eseguirà «La colpa di ©assire uiomèrai», un gran-do radiodramma di Wolfgang Alton-dori. Ricordiamo che Radio Trieste, zona jugoslava, trasmetto i notiziari lutti i riorn'i alle oro 6.15 (la domenica alte 7,15) 12,45, 19,30, 23.00. CINEMA I nostri cinema ci preparano questa settimana un programma quanto mai vasto e il : n te rissante. Cc n’è per tutti i gusti. LA FAMIGLIA PASSA-GUAI FA FORTUNA, con Aldo Fa-briz.i © Maisairio:, farà ridere a ere-papampia. Gli aippassionati delle cavalcate tra voi geniti, dell’avventura, a intrapresa :l comsole5 di Giancarlo Alenatili //. ': Governo Regionale non è certo Ir ;Jrzinne ideale per la genie si-(Aliena, tuttavìa Ita compiuto sinceri. "ir..’’ per migliorare le condizioni di'-vita dfll isola. Lo rilaviamo col . ...cimento di chi. vede nejl'i le-rpmf-ttto sociale gd economico dei poppi) timi garanzia per la pace montila:-. 'Cii uomini, che amministrano le 'Legione, in piti di una occasione, (riforma agraria, ordinamento dei prefetti) ' sono trovati in contrasto, evi Governo di Roma, e. hanno ■ pit difendere gelosamente le proprie prerogative contro manovri ed imposizioni ui ogni genere. Seguendo dunque uva [iròpria politica economica, spesso coraggiosa e piena d'incognite,, la Regione si è rivelala un organo propulsore e coordinatore. A gciic anzitutto a quest'organo se la légge sulla riforma agraria in Sicilia si differenzia da quella applicete. —. malo — nel resto d'Italia. E’ stalo così possibile escludere eon I successo dallo scorporo gli agrumeti e. le altre zone a cultura intensiva, oltre che sottoporre le zone a cultura estensiva all'obbligo del miglio• ràmenio. L’agricoltura, rappresenta la principale attività economica della Sicilia. La sovrappopolazione su una terra povera come questa ha portato I ereditale dissodamento dei boschi e dei pascoli, a un allevamento minimo di bestiame e infine aun modesto reddito individuale. La popolazione agricola dimora in grossi centri e sireča al lavóro percorrendo distanze di 100 e più km. Nei campi ci sono ricoveri provvisori e di conseguenza le campagne si popolano e si spopolano e seconda delle stagioni. Le strade carrozzabili sono insufjicenti e il traffico degli uomini e dello, merci si svolge in gran parte su mulattiere. SULLE SOGLIE DELLE CASE SI SVOLGE I.A VITA SICILIANA 1 problemi da affrontare nell’applicazione integrale della riforma agraria sono quindi complessi e difficili. Anzitutto si vogliono utilizzare tutte le risorsa idriche disponibili mediante la costituzione di bacini e la ricerca d’altre acque sotterranee, quindi passare all’industrializzazione nel settore zootecnico e in quello della trasformazione industriale dei prodotti agricoli. C’è il pericolo però che la valorizzazione dell'agricoltura siciliana sia poi resa nulla dal mancato assestamento di altri settori. Infatti, portando a confronto l'incremento di lavoro che si potrà conseguire dopo la trasformazione fondiaria„ ammet- Gami! pmpmiai*! |nf®slarl amati däSi’ immortale In un precedente articolo ho accennato alla ricchezza dei canti epici popolari serbo-croati, con particolare riférimento al cielo di Marko Kraljevič. Accanto a quelli epici non difettano, nel folclore musicale degli Slavi del Sud, i canti lirici preferiti dalle donne. Questi canti sono semplici, delicati, tenui, originali e veramente vicini ai sentimento popolare, anche quando parlano con troppo realismo dei rapporti d’amore. Sono , Questi la più/ia.i;ga eqo nel popolo, ai suoi tempi Goethe scriveva: «Nella stanza in cui le donne filano intorno ai focolare, sulle montagne dove il pastore conduce il suo gregge al pascolo, nella piazza del villaggio dove la gioventù si aduna per danzare il «kolo», nei campi c#e®8s®opi© Al bando Marx Come riferisce il settimanale germanico «Der Spiegel», il Comitato centrale deil’SED (partito «d’unità socialista» della Rtppublica orientale) ha deciso che i tre volumi de «il Capitale», l’immorlalc opera di TVlzrx, siano venduti «soltanto dietro presentazione di una cedola d’autorizzazione, che verrà rilasciata a scuole, università ed altri istituzioni esitarsi! dopo averne vagliate le richieste». Secondo le am missioni degli stessi circoli di Berlino Est, il provvedimento sarebbe inteso «ad evitare pericolosi errori che potrebbero derivare dal raffronto de 1! Capitale con le opere di Stalin, le quali partono da presupposti più evoluti». 1 pulitissimi Un’ inchiesta compiuta da ur giornalista americano in Italia sul- : l’uso dei cosmetici e dei prodotti i generalmente definiti «Igienici» e «di bellezza» ha dato risultati ben poco lusinghieri: è stato.accertato, tra l’altro, che il Paese in questione fa uso di brillantina per capelli in ■ misura assai maggiore del sapone. Scottato dalle caustiche osservazioni del citato pubblicista, l’organo democristiano «Il Popolo» ha testualmente risposto che ciò dipende dal fatto che gli italiani seno puliti per . natura e non abbisognano, perciò, di detersivi. /Non saremo certo noi a porre in dubbio la pulizia degli Italiani. Ma «Il Popolo» è certo di esserlo altrettanto? Visto da sinistra ì Dal catalogo di una libreria an- * tiquaria di Genova : ; «Nerone era stato educato da - granili maestri, tra i quali Seneca. S ' Quando, ancor giovinetto, salì al j treno, rra'ia bontà in persona. Ma : »’ambiente io guastò, cd i cortigiani • lo fecero diventare malvagio. Intel-; Rgente e colto, ebbe animo d’arti- ; sta; TSfon poteva soffrire i democri- . m * ’ 1 Ani, perchè anche allora troppo invadenti, e ne diede qualcuno in : • • :> alle belve. Da ciò l’odio dei democristiani di tutti i tempi, che : : crearono una pessima fama, in gran parte immeritata» (da «Il ; : Mondo», Roma). . * ist, .1 il : I« Morìa ad Orient® jj •• 1 » Sempre più strano: ancor prima j della morto di Stalin, si ammala 11 Pieck ; dopo il decesso del Numero ‘ • Uno, Göttwaid se né va, Thorez /si : J aggrava e Sehu si ammala. E Ra- • koši? Uà radio magiara non ne par- ! la più, il suo ritorno eia Mosca non • è stato neppur segnalato od alla 5 frettolosa commemorazione di Karl • ; Alar.-: è intervenuto, contra.riamehte 5 : alle usanze, solo Dobi, capo del «Presidium». Un appunto: Rakoši è S : ebreo, o pare che tra i suoi correligionari, l’epidemia in carso abbia : particolari tendenza allo sviluppo. : —* Odysseus \ ’ .— /.*:--- - z il dove si miete, nelle foreste attraversate dal viandante solitario, da per tutto risuona il canto. E’ il compagno inseparabile di ogni lavoro, spesso nasce in mezzo al lavoro ed è come creato da esso». Quanto l’immortale poeta tedesco scriveva molti anni fa, vale oggi ancora. E’ la verità. Il popolo serbo-croato ha nell’anima il canto, pronto, semplice, sincero. I canti lirici femminili sono meravigliosi talvolta per la delicatezza dei motivi e per l’originalità del concetto. Sulla rivista «Arte e Antichità», Goethe scriveva nel 1824 : «I canti qui presi, gustai (ti ed apprezzati nel loro complesso, sono della massima bellezza.» Fra i canti lirici troviamo quelli composti in occasioni di nozze, canti funebri, per balli e banchetti, di augurio e di festa : vi sono i canti delie, filatrici, i canti dèlia mietitura, le ninne nanne, ecc. Sorgono per ogni occasione e situazione, frutto dell’esuberanza del popolo. I canti femmenili, eseguiti di solito in coro, com modulazioni che ricor dano di lontano i motivi orientali, schipetari e islamici, parlano d’amore, al rullio ritmico, impressionante delie «tamburice». Il concetto della fedeltà è in un canto' che fa la storia di due giovani' amanti che preferiscono, morire insieme piuttosto che lasciarsi; c vengono seppelliti -i’uno accanto all’altro; tra le zolle uniscono le loro mani: «... Poco tempo dopo, poco appresso sull'amante crebbe un verde pino ed una rosa rossa sull’amata. E la rosa ai win si avviticchiava come la sposa al collo del diletto». Profumi di campi e accenti d’amore si ritrovano in quest’altra breve lirica: «Giovinetta, anima Risa il tuo seno eli che sa? Di cotogno oppur, d’arancio, di basilco o d’elicriso? La fanciulla gli risponde : «Per mia fè, garzone prode, questo seno mio non sa di cotogno nè d’arancio, d’elicriso o di basilco, ma d’effluvio verginale». Questi che seguono — alquanto arditi — sono pure canti genuini: «Giovinetta, fine violetta Ramerei, ma piceola tu sei. «Amami, caro, diverrò pur grande : è minuto il grano della perla, eppure il collo delle dame adorna; è la quaglia un piccolo uccelletto.» Come si vede è la donna a far da sirena. Il popolo si esprime senza veli, pur servendosi del linguaggio a-rioso, arcadico, della fauna e della flora, il linguaggio del mondo che Io circonda. Ecco un sospiro di primavera : «Passò l’inverno ecco la primavera. Sboccian le rose cantano uccelli tutto s’ama e il tempo suo non perde; tu, tesoro caro senz’amare perdi il tempo bello c me non ami». I motivu sono comuni a ogni popolo. E quando sentite un macedone cantare così: «Ruscelletto fresco se foss’io saprei bene dovè metter foce. Del mio ben andrei sotto il verone, là dov’egli vestesi e si spoglia; Che il mio ben dissetisi di me e sul cor mi porti ognor con se». vi sentite portare nell’Oriente dal motivo languente. Ma- provate a tradurre i versi.. .• Non vi pare di poterli accordare con la gioiosa, melodia, di una serenata fiorentina? Tra i popoli non ci sono confini. Senza confini è il canto e l’amore. GIACOMO SCOTTI tendo che richieda un periodo di 10 r.nnì, esso sarà quasi pari al potenziale di laverò che negli stessi IO crini è venuto ad accrescersi per effetto dell’ aumento naturale dada popolazione. Questo pericolo preoccupa seriamente la Regione. La mancanza di operai, specializzati. Ir. deficcnza di cemento e di materie prime, la scarsezza di imprese di costruzioni bene attrezzato e ili sufficiente organizzazione creditizia non consente oggi grandi cose nel settore industriale e edile. Tuttavia V Amministrazione Autonoma è riuscita a portare all'aumento di produzione dell'energia elettrica, eli’intensificazione dei traffici, all'apertura ili nuovi cementifici, fabbriche tessili, raffinerie, stabilimenti per la lavorazione della cellulosa. La legge sulle ricerche minerarie ha dato già qualche risultato. Altre leggi regionali hanno consentito attraverso esenzioni fiscali una più larga partecipazione di capitali alle imprese, col conseguente allargamento e pótenziamento di queste. I zolfi siciliani, posto fine alla grave crisi del dopoguerra, cominciano a essere ricercali all’estero. Il Governo di Roma per interi quattro anni era stato piuttosto incerto e titubante con questa industria e si deve alla Regione se, superate enormi difficoltà burocratiche per Pulitili-zaziona dei fondi E.R.P., essa ha ripreso V attività con un ritmo mai avuto finora. Anche nell’ istruzione la Regione ha fatto molto. Numerose nuove scuole elementari, nuove cattedre e facoltà nelle università, borse di studio, scuole, di arti e mestieri, sono il bilancio degli ultimi anni. Qualcuno di cui ora ci sfugge il nome ha osservato che sarebbe stato ancora meglio concentrare nelle scuole professionali una buona parte delle spese L’operaio siciliano è intelligente, la mancanza di una seria specializzazione lo avvilisce ed è fonte di disoccupazione. L’odierna scuola statale (ravviamento proessi anale non crea l’operaio specializzalo, ma postulanti. ad impieghi nella burocrazia e nella piccola amministrazione già sovraccriche di gente. La folla di tali disoccupati è sempre, crescente. Questa piaga, come molte altre della Sicilia, potrà essere, se non to-talm("ite eliminata, notevolmente ridotta se la Regione vorrà e potrà portare in fondo l’opera intrapresa. Della Sicilia noi conserviamo tre immagini, appartenenti ognuna ad altrettanti nostri viaggi nell’isola. La prima è di una piazza piena di gente che doveva starsene in piedi, col cappello in mano e la faccia scura, intorno a degli altoparlanti durante la trasmissione del giornale radio: l’altra, a guerra finita, è di gente che si picchia accusandosi a vicenda dejl furto di uno straccio in un quartiere di vagabondi, di malfattori, di prostitute nella sona del porlo a Messina. L’ultima immagine infine che abbiamo della Sicilia, è quella di una gente che si costruisce una casa, magari alla meglio, ma se la costruisce, Buon segno. GIOVANNI ROGGERI «4$ HE COS’ E’ USTI ranci? TELESCRIVENTE POVERI MILIONARI Nella Stiria austriaca sono stati arrestati in questi giorni due mendicanti, marito e .moglie, che, dopo un’attività di appena sei mesi, erano riusciti ad accumulare tanto danaro da poter permettersi il lusso d’un’auto privata e di un autista in servizio permanente. I due non avevano affatto smésso l’accattonaggio: essi mendicavano, in cenci, di giorno, per spassarsela pòi, la notte, nei più eleganti locali della loro città. Gran parlare ai è fatto a si fa tuttora, sia delle armi atomiche chiamate a succedere alla famosissima «Gilda», sia delle altre innumerevoli applicazioni che l’energia atomica può trovare nei più svariati campi. Ma sé tanto 6 stato detto, non molti sono gli articolisti che si sono curati di illustrare, almeno per sommi capi, il processo che porta allo sprigionamento della terribile forza. assurta a segnare ad dirittura l’inizio d’una nuova era. Che cos’è l’atomo? Immaginiamoci qualcosa d: molto simile al nostro sistema solare : al posto del nostro astro poniamo il centro dell’atomo, il nucleo, costituito, nell’idrogeno, da una particella carica d’elettricità positiva, chiamata protone. Nuclei più pesanti, posseggono più protoni, attorno a cui gravitano altre parti-célle : i neutroni, senza carica. e gli elettroni, forniti d’elettricità negativa. Premesso che ogni materia si compone di atomi, di cui, in natura, esistono 92 sorta, ricorderemo cha, benché essi abbiano da gran tempo attirato l’attenzione di tutti gli studies!, 20 anni fa non esistevano segreti atomici. Ma da quando, nel 1932, gli scienziati britannici riuscirono a realizzare la disintegrazione artificiale dell’atomo del litio, da quando, più tardi, il ciclotrone venne a fornire un potente mezzo di ricerche con la possibilità di reazioni a catena, la fisica atomica balzò al centro dell’interesse generale. La parola decisiva venne però detta poco prima della seconda guerra mondiale dal tedesco Hahn e dall’italiano Fermi, i quali- dimostrarono la possibilità della disintegrazione di un isotopo dell’uranio mediante reazioni a catena. Pesta la questione in modo elementare, il caso della disintegrazione del- l’uranio è abbastanza semplice. Anzitutto, si deve notare che gli atomi del metallo chiamato «u-ranio» si presentano sotto due diverse specie, chiamate appunto isotopi, elementi che hanno proprietà chimiche uguali ma peso atomico diverso. L’isotopo U 235 (la lettera «U» è il simbolo dell’uranio) è divisibile, mentre l’altro isotopo del ricercato metallo, l’U 238, non lo è, e si presenta, neli’uranio puro. Quando un isotopo 235 viene colpito da un neutrone, esso si scinde in due parti, sviluppando calóre e raggi gamma. Questa disintegrazione avviene con l’irradiazione di innumerevcili particelle, tra cui si trovano anche altri neutroni, i quali colpiscono e distihtegrano, a loro volta, gli isotopi U 235 che incontrano sulla loro strada. (.Continui al prossimo numerò) ARTURO TOSCANINI MENTRE DIRIGE L'ORCHESTRA SINFONICA . DELLA N. B. C. «Il Console», dramma melodico (li Giancarlo Menotti (Premio Pulitzer 1950), presentato in questi giorni a Belgrado do-aver raccolto in Amebi ■ molti Paesi r.a una vera messe ha avuto una quanto mai Non solo la jugoslava, ina anche quella britannica <■ quella americana hanno dedicato un considerevole «premiere» che ha raccaldi critica :ile. rendersi successo, se si pensa che l’opera del 'lenoni e la riuscitissima espressione d'una. concezione nuova del teatro l'-co, sia per quanto concerne la tecnica, sia per il Lignificato che l'autore attribuisce ai valori musicali. Il Menotti stesso afferma che «allo stesso modo rie una goccia d’acqua nasce dall’e.mtta proporzione di idrogeno e di ossigeno, così nel creare urta frase Urica occorre un’esatta proporzione tra parole e musica». Partendo da questo principio, egli concepisce l’opera integralmente e compone libretto e musica, come si trattasse d’una cosa sola;, inoltre, suole assumersi la direzione tecnica c la rcyjia. La responsabilità è. dunque, tutta sua. Ma Giancarlo Menotti ha dimostrato sin dall’infanzia I indissolubilità di questi due talenti nella sua anima d’artista. Aveva solo sei anni quando, con 50 marionette, metteva insieme drammi, inventando trame e dialoghi e disegnando i costumi. A sedici anni aveva già composto due opere e godeva fama di «fanciullo prodigio». A quell’epoca viveva ancora a Milano, ma dolio la morta del padre, che possedeva un’azienda in Colombia, Iti madre decise di trasferirsi a New York. Per interessamento (Ivi Maestro Tullio Serafin, che si trovava allora in America, Giancarlo divenne allievo del m. Rosario Scalerò, dell’Istituto Musicale Curtis di Filadelfia. E nel 1937, il compositore lombardo vara «Amelia al ballo», a cui fanno seguito «Il telefono». «Il ladro o la zitella». «L’isola di Dio»e«La Medium», adattata poi da lui stesso per lo schermo. Quindi, il capolavoro per unanime definizione: «Il Console». XXX Tale opera, è stata chiamata dallo stesso Menotti «dramma musicale.», ed effettivamente con «Il Console» egli ci dà la maggior prova della sue rapacità di dominio sul problema melodrammatico. confermando, nello stesso tempo, il suo sicuro senso di direzione nello sviluppo di un talento non comune. «il Console» traduce sulla scena la tragedia dei popoli che vivono sotto il terrore scatenato dagli imperialisti orientali. La scena non è specificata : il dramma avviene in una grande città europea: la mela dei personaggi, il cui cui solo pensiero è quello di sottrarsi (di'intollerabile oppressione. non è nemmeno identificala. Neppure il Console, che rappresenta la loro sola speranza di liberazione, mostra mai la sua faccia: so ne. intravede solo l ombre, di sfuggita. Ma l’agonia, tu disperazione delle infruttuose ore d’attesa di quegli infelici e. le insormontabili barricele del mostruoso apparalo burocratico, coiti tuils dai moduli e dai documenti da compilate all’infinito, prendono ur. aspetto ben definito ed impressionante. Su questo sfondo doloroso, Menotti tratteggia la stori,-- di una donna il cui marito, capo di un movimento di, resistenza, è riusi ilo a fuggirà in un Paese libero. Ella tenta invano di ottenere il visto sul passaporto per raggi ungerlo : ma la sua casa viene distrutta, il, suo bambino e la suocera muoiono, ed infine, quando la poveretta Ita ormai perso ogni speranza, si toglie la vita con il gas. Ibi dramma eli palpitante. attualità, come ben si vede, un dramma che -fa correre istintivo il pensiero all’ odissea «'•<• decine, di migliaia di profughi vìvono proprio in questi giorni a Berlino; il dramma della tirannia eli. pretta marco sovietica, ole il valente .compositore italo-americano ha saputo co- GIANCARLO MENOTTI gliere in tutta la sua tremenda potenza. L’uso delti Orchestra che il Menotti fa in quest opera è moderato non solo nell’intensità (si tratta di 25 strumenti), ma anche nella frequenza; l’orchestrazione come tale, infatti, non lo interessa; quell' che lo preoccupa è -— per usare una sua espressione «— «V uomo che canta sul palcoscenico». Ed il cantante, secondo lui, dev’essere anzitutto artista, onde poter esprimere il dramma con. tutte le possibilità evocative del gesto, della' mimica e della voce, speda nella «declamazioni liriche» che spesso ricorrono nell’opera. Menotti, chq a ragione è stato avvicinalo al Puccini par la slancio melodrammatico che anima la: -sua musica, ci dà orava in questo lavoro, piu o';e in ogni altro, di saper adoperare il ricco vocabolario dei compositori romantici e moderni. adattandolo alle espressioni del nostro tèmpo e mantenendo sempre integra la sua spiccata personalità artistica. LETTI P.: IC AVALLE80ERI ERANO MOLTO DEVOTI ma rubavano persino gli arredi sacri LE IMPRESSIONI DI UN PARROCO FILOFASCISTA SUGLI OCCUPATORI ITALIANI IN CROAZIA (Continuazione dello scorso numero Un pò più in là, a pag. 105 del «diario parrocchiale», padre Ivan ha fatto la. conoscenza con le camicie nere. Leggiamo. «Verso la fine di novembre la guarnigione effettuò il cambio. Partì la cavalleria «Piemonte Reale», e al suo posto giunse una legione di milìzia fascista. In questa circostanza si ebbe modo di vedere chiaramente come tra esercito regio e milizia fascista esistessero antagonismo e odio. I militari del «Piemonte Reale» ci intimorivano dicendo che appena ora avremmo visto che cosa sia «esercito», chè i fascisti erano sanguinari e brutali, che in verità non erano un esercito nel senso europeo della parola, bensì dei barbari incolti, mentre di so stessi dicevano essere un esercito onorato, cavalleresco e civile. I fascisti, per contro, andavano affermando che nell’esercito regio c’erano solo scartarne e vigliacchi e molti comunisti, che li comandavano dei nobili degenerati, ch’essi invece erano un coraggioso esercito nazionalista. Noi però non abbiamo rilevato nessuna differenza; ci siamo invece convinti che sia gii uni come gli altri mettevano ben in mostra i difetti ch’erano comuni ad entrambi». Uriocchiatina ad un particolare clolclóristico», a pag. 111. «La neve costringeva la truppa all’inazione. I soldati italiani anfia-V ino, isolati o a gruppi, a saccheggiare. Dimostravano di gradire in particolare le galline. Non cono-s^ndo la zone, capitavano spesso in villaggi ortodossi. Là i contadini li catturavano, disarmavano, spo- gliavano e scalzavano e li rimettevano in liberta...» ( Temiamo chè questi le medaglie di Pàcciardì non se le siano prese! N. d. T.) « ................ «Abbiamo trascorso .quattro mesi interi con la guarnigione fascista a Slunj. Sono stati giorni duri, sia per la paura dei ribelli, sia, e forse di più, per il comportamento barbaro, incivile ed anche vile della truppa italiana. ( Non dimentichiamo che chi scrive è un ustascia, un devoto servitore di Santin, Stepi-nac. e Mussolini! N. d. T.) «Arrivarono teatralmente. Con la musica ih testa, co* severe ordina i-so;; tutto' sarebbe stato d’ora in a-vanti più rigido, si esigerebbe dalla popolazione una.disciplina militare, si garantiva la sicurezza di tutto il circondario, iti brevissimo tempo essi avrebbero, annientato i ribolli e cose del genere. «Ma di lì a pochi giorni si potè constatare ch’era tutto fumo senza arrosto. «Cerano tra essi un centinaio di croati dell’Italia meridionale. Parlavano “abbastanza correttamente un croato arcaico. Questi croati sono assai negletti e a casa loro vi- vono in grande miseria. Come nazionalità sì sentono italiani. Dicevano eli non aver mai saputo, prima, che ci fosse un popolo che parlava la loro lingua. Della loro storia ricordavano, per tradizione orale, ohe circa 4 secoli fa verniero incorporati in un 'milizia italiana. Dimostratisi valorosi sul campo di battaglia, vennero premiati con donazione di terre c permesso di sta-’ bilirvisi, in una località a sud di Rottasi, dove risiedono tutt’oggi. «La nostra gente accoglieva assai di buon grado questi croati, ma, non a lungo. Appena il comando notò le nostre simpatie per questi soldati, essi vennero trasferiti immediatamente in Italia. «In questa legione v’eta* À\i 70'per cento di analfabeti, lo ries- • p.ogceva anello don Archimede Alessi, il cappellano militare che insegnava loro a leggere e a scrivere. Una situazione simile esisteva am che ne! reparto di cavalleria. «Ali’approssiìharsidoìla primavera, quando incominciarono a temere l’attività dei ribelli, iniziarono e trattare con questi ultimi pèrche li lasciassero passare indisturbati fino a Ogulin. 2 ribelli li avrebbero lasciati anelare dova volevano a condizione che consegnassero tutto le armi c le inanizioni. Questa condizione non venne accettata. In’ sèguito però ci venne a sapóre éh?'gii italiani avevano offerto ai 'ribelli" metà dello armi, munizioni cü equipaggiamento. (Continua al prossimo numero) '"”'12.131*’ VITTORIA DEGLI OSPITI A S. BORTOLO I RISULTAI! SOTTOLEGA Umago — Moihiano 3-0 Saline — Aurora 0-4 Jadran — Verteneglio 0-0 Pirano — Isola 1-0 CAMPIONATO JUGOSLAVO I. LEGA Partizan — Zagreb 2-1 Dinamo — B. S. K. 1-1 Vojvodina — Velež 5-3 Lokomotiva — Spartak 1-9 Hajduk — C. Zvezda 4-1 Sarajevo — Vardar 5-1 CAMPIONATO ITALIANO SERIE A Atalanta — Palermo 0-0 Fiorentina — Inter 1-0 Milan — Udinese 0-0 Napoli — Como 1-0 Novara Triestina 1-0 Roma —■ Pro Patria 0-0 Sampdoria — Juventus 1-1 Spai — Bologna 1-3 Torino — Lazio 2-0 SOTTOLEGA FIUME Lokomotiva — Goran ?-Ó ? ESPORTA: bovini, equini, suini-o-vliiui, vivi e macellati; e amo frese® :e conservata. Atómali da cortile: oche, anitre, polla-lue, viiw> -e macellato. Uova fresche e conservate. Corna, ossa, ungili e e interiora. AURORA: oai 11, A«,:-2, «Si-han' i. Olivieri cap. 4, .Sirne-.l:iii 4, Stoffe I 4, Porro Itep'aighrr, Giassetti 2, Ricfebon, Stoffe lì 2. ŽELEZNIČAR: Vazelj. Dvorak 7, Čretnik 15, Perov-šeik, 1, Fon, Kopel j, Remi.- I 12, Remic H 12, Feguš 2, \ račko 5, Zupančič, Amon 2. V. P, Bruxelles - - Oggi, 31 marzo, avranno ;iirir,òo « Bruxelles -le eliminatorie «J VI torneo calcistico per ragazzi, or-gamiiizzaito dalla FIFA. Al torneo prericl-oranno pigoit-o de uazi-onal-i r-a-gaasri idi 16 paesi: Francia, Turchia, Ar.tdtiija-i IjusBlenfblUfflgo^ Inighillenra, Sviàtzeira, Olanda, Jugoslavia, Irlan- da, Noi lina, Ungheria, Belgio, Irlanda del d. Germania Occidentale, Argem- Spagna-, Saar. SECCA SCUFITFA DELLA GBVEMA ZVEZDA •«Lo nostra Sotto" il vostro gšermišs INIZIATE LE SARE DI TIRO A SEGNO Ad iniziativa dèli Cozmitaito distrettuale dii tiro ia Beg|ito;, sono i-ncomin-tialte in tollte de sorietà chi tiro a segno de gare sociali- per da composizione dette squadre comunali, precedute da una serie di conferenze sulla bafliiatìoa. Dette (prove hannio atlirato parec-ehiie ceiutii-niaia di- giovami, miodifcissjmi dei quali per la prima volta hanno avuto in mano un focile. I risultati ottenuti sono «tati olitimi, sc/gnat-a* mente a Capwdistria e Portorose. Nella prima llocalità alle prove hanno partecipato una trcnlina dii elementi- Un certo- Banòi, che lavorava i campi nei pressi ha eiiiesto di partecipare pure dui ai tini dicikia-irando che mai aveva usato il folcile. Ricevuto un Mauser, Ila .centrato il betrsaglio din modo da totalizzare 38 puniti-, cioè otto più del maissimo richiesto per cranséigu-ire la qualifica di lodevole. A Simigliano, invece, un giovane col furale ad aria compressa-, da 10 metri, ha totalizzato 3ó puniti. Grande parie; i.pazione e baroni risultati sono stali raggiunti pure a Šmarje, Gazoii, Sdcciode, S. Pietro «-[-e. SN-eilde. gare (l’ambito 'locale verranno scelti 10 elem-e-ntì che rappresen-toiramnoi dl ]iaese o Funi-ìà dii- base elle coimpcti-zioni comunali. Queste si. iconelud-eranno il 15 aprile, dopo di che simo al 4 maggio verranno disputate le gare eomnna-li. Ultimiate pure questo /in -ogni comune verranno selezionati cinque fra i migliori tiratori per la compeiliiiziione distret-tùitie ielle verrà temuta il 15 maggio. I selezionati così affronteranno in «uia gara amiicdiavode i tiratori del distretto dii Buie, poi rapprescnte-ranno di nostro distretto nelle coni-petizioni per il titolo repubblicano. Oltre ai risultati pratici ottenni i sul podigo-no, sarà temuto conto per ogni tiratore della sua conoscenza teorica dell'arma c del tino. Per questo esame sono state costituite dello commissioni! formato da esperti. Dato l’interesse dei giovani, ài campionato distrettuale di tiro- -a segno potrà ottenere un buon esito, a condizione però che le società partecipino icctn -i migliori «tementi a dispoBLzi-ome. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampalo presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzala IMPORTANTE Coloro che desiderano usare ?er l’economia domestica la ccr-'•»nhj industriale, e disporre del relativo contatore, sono invitati a presentare domanda scritta alla rispettiva Sezione Affari comunali di Capodistria, Isola e Pirano, che sino al 7 giugno c. a. procederanno all’acc,citazione ed evasione. T. litten,zioiie- del pubblico calcistico di tutta Ila Jugoslavia dinmcivijca era rivolta a Bedlgnàido per l’Anicionitro Strilla Rossa—Haij-diuk, aiàilenuto da molti deciaiivo aglii effetti «lolla vittoria finale. No è veniuito fuori un’iin-c-iontro che ha destato la piiri grande meraviglia idèi 33 mila spettatori (iroseriti. La Sl-ellla Rossa si è lasciata [imbrigliare lei redimi del gioco fin «la-ll'inizi-o-, lasciiamdio agili scalcinali apailatìnii l’iniaiativa, ohe fruttava loro la bellezza di quattro reti. Fina alla mezzWa, eluda-, il gioco si manteneva ciquiilibrato, quando Mal-otte, sfrutta nulo un’-i-nteitegentc allungo dì- Bfiolkèita, [segnava la prima refe -per i propri loollori al 27’. Pronta riscossa deli- belgradesi, rimasta in-fruttuosa; erano iinveee gli epalatini a segnare innovameli!e al 37’ con Bro-keita. «Nella ripresa, i Iielgiradesi ccileva.ìio iieltamcin.le lasoiauidio via- libera all’ll a jduk, che segnava- a-1 5’ con Brokcila ed al 22’ con Tala na* rionale Vuk-as. Verso Sa fine dc-U’iin-eomtro, Sijaikovà« segnava la rete del-Toino-re qier la Sicilia. Rossa. Il Partiizia.n, i-io-n Ila vittoria, ripeto-t-alld rullato a danno- dello Zagreb, è rimasto sempre. in -testa alla das* eiSiCia, (Séguito «laippresso dallo Hajduk. Il finitile del eampiionato sl pretenta quanto mai interessa-nie, dialo che il Partizan non dà più l’&n-prossiocie dii essere ìo squadrone del girelle dii snidala. Infatti la sua vittoria' sullo Zagreb è stata piuttosto-stentata e raggiunta verso la fine deìì’iiu'Ontrn. La squadra «Vi Bobek godè comunque dii- due punii d!i van-leggio, che non sano (lochi, conri-dorando che alila fine del campionato mancano selle, giornate. Lo Sp-artaik, la squadra rivelazione del g[ironie di andata, sta delu* [diesilo idi igilor.nala in giornata i pro-quri sostenitori, Domc-nica si è fatto superare pure dalia mediocre Lokomotiva, «-he è riuscita- ad acciuffate la vittori a proprio per i capelli, con una rele segnala in. zona Cesarmi. Con questa inaspettata vili ori a, la squadra eagahrese ai è disincagliata «le-f;iiilivui metile dalle posizioni «li coda della classifica, iieìle quali si stanno dibatteind'o, con poche pro-babiliità di uscita, Vclež e Vardar. Ambedue, infatti, si sono fatte so-Morameinte1 battere domenica dalle loro -avversarie. Il Vclež ha teil'.aito dii oppuorsi alla Viojvoidinal, ebüud'endio'si coimptetamente. in difesa^ ma è sialo travolto dal gioco incisivo e ficcante degli ospitanitii, che hanno segnarlo la bellezza di cinque reti, Silben done però tre, imputabili alla poca decisione, o-vverosai-a alla- [ingemmila della xiropria difesa, (lasciatasi prendere tv-arie volte e superare -in azioni di contropiede. iNcliie identìtìhe eondiziòin-i è stato sconfitto il Vardar dallo Sarajevo. Ohi ha deluso i -propri sostenitori è stata la Dittamo dii Zagabria, «opta, «'- vero, da severe squalifiche dalla Federazione di eskdo, la «piale uom è mittiscàta -ad and-a-re (elitre un riiisul-taito dii parità mell’iinlcontro casailiimigo ecu ili Belgrado. In base alla situaziio-ne all male della classifica, sembra che la lotta per fa vittoria finale rimanga leirooscrit-ta fra -P-urtiiizain e Hajilrak, te due squadro «he momeutaneamente ran-jprcseratano senza diih-hio il meglio del ealcio jiugoslavo. S. campionesse jugoslave di pallavolo della «Parliz leggono il nostro giornale. In questi giorni hanno brillato in una tournee in Italia senza perdere un unico set. PALLAVOLO ZAGABRIA-FIUME 3-2 Domenica scorsa, sul campo dei viigili) del fuoco di Fiume, si è svolto il’atteso ijinieoint-no dii pallavolo tra le riipiprese-ntaitiive eìiliiladikie di Zagaibri a e Fiume. La vittoria è spettata agli ospiti- i quali si sono agg'iiiiidicali tre dei cinque sets. I miglieuù peir Zagabria : Kiirac, Birga-t e -Eišnjak: fra i fiumani: Superina, Bruciò e Janče-tic, SGI FSUMMm Ouga-nizzata dalla Smaictà Alpini-Bttea Torpedo si è svolta sulle pcn-iliAi del Monte -Nevoso, nei pressi del Piatak, Una gara seiiistiiea d!i fondo, durante.la q-uailie s-o-no staiti ottenuti inumi risultati. Fra i -seniores concorreva fuori gara ,il quarantaduenne Adriano Pav-lovfé, che ha superato i 8 Km del percorso- nel -lemipo dii 26’53”. Tempo questo eia prima serie. Ed ecco i risuffltati : Sciiiores: Km8: I) Ivargonja Su 308”; 2) Jelemé; 3) Svai). .1 un jiore s: Km 4: maschile: 1) Marinčič in 14’26”; 2) Ba-rnnovié; 3) Svariò; — fenumii-nMe: I) Matkovič in 17 mwi 2) Berlös; 3) Srclaé. COMUNICATO AVVISO D'ASTA II giorno 13 aprile 1953 ad ore 9 avrà luogo presso ni Giudiizi-o d-isiret-Immillo popoli aro di Pirano (stanza n.TO 1) d,l pubblico incanto dell’auto-vetlura- Fiat 508 «(Topolino», targata &TT 2016. Il prezzo di stima è di din 220.000. La vettura potrà venir ispezionata Ogni giorno dalle 14—-15 nel garage sito airi Pirano, Via- Matteotti. Giudizio distrettuale popolare di Piii-auo. lì 23 marzo 1953. AVVISO IMPORTANTE! Si lavvemtoiio i possessori di -apparecchi radio clic domenica 22 marzo è stata Variata la frequenza del sistema elettrico. Essi devono provvedere quindi a mutai re ì collega-nienti Bini itrasfoirmaitore di alimentazione dei propri apparecchi radio dai 200 o 220 ®i 240 wollte. Questo vaio per tutti i iComuni. della zona B, tranne quelli dii Caipodistria, Ca-p-o-distria dintorni e Decani. Si avvertono tutti gli utenti che il mutamento ideila frequenza, se non si provvede a mutare i collegamenti, può generare gravi danni agli apparecchi. L’AUTOTKASPORTI ADR I A _ -Comunica che con il 1 aprile c. a. viene cambiato l’orario di partenza per le seguenti autolinee : Stazione uli partenza ed arrivo orario preitfc dente nuovo 'orrÄo Pinigaiißiitc — CapoxHsFird'a 6,30 4,30 S. Antomóo Ca^pod'islria 6.20 7,20 5.20 6,20 Ncjjra. Vns — C pOjcfcria 5.50 4.30 Valdoltra — Ca-podistria 7,30 6,30 Marezige — Capodistria 6,10 5,10 Capotti stria — Valdoltra 7,00 6,00 Gli" aitai orani rimamsosTO .invariati. I^ÌÉ mA