-.-r=n=rr .■ App ORGANO DELL' UNIOME ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL' IS TRIA oggiamo ed incitiamo la nostra gioventù nella preparazione aile sue elezioni, accogliendo nuovi membri neU’U. A.I.S. dalle file dell'U. G. A. Direzione - Redazione - Ammin. R- CasteUeone 2 - Capodistria tel. 170 ANNO III. No. 163 Capodistria, Mercoledi, 8 novamShre 1950 3 Din. - 15 LIRE Abbonamenti: Zona B e Jugoslavia anno Din 180, sem, Din 90, trim. Din 50 — Zona A: anno L. 1400, sem. L. 740, trim. L. 380 E’ per la terza volta che l’anniver-sario del Grande Ottobre trova* il movimento operaio internazionale im-pegnato nella lotta contro le devia-zioni dei dirigenti del Partito Comunista bolscevico e di alcuni altri par-titi comunisti, dai principi del marxismo-leninismo. Se il grande pericolo e il danno incalcolabile, che da tali deviazioni derivano al movimento proletario, appaiono in tutta la loro gravita in qua.luinq.ue momento l’.attenzio-ne dell’onesto democrático vi si voglia soffermare, certamente mai come in questi giorni le deviazioni stesse possono riveiarsi in una mostruositá piü marcata. Che cosa rappresenti la Rivoluzione d’Ottobre nella storia e qual-i senti-menti il suo ricordo susciti negii ani-mi dell’uomo onesto, é difficile se non impossibile esprimere con poche parole nel' quadro di un modesto arti-colo. Su questo evento grandi ingegni hanno espresso, nelle estrinsecazioni artistiche piü disparate, le impressioni che l’evento stesso ha in essi suscita-to. Ma anche tutto questo é lontano dal bastare, in quanto la Rivoluzione d’Ottobre non é un fenómeno di quelli che si manifestano un momento e passano, impressionando la sensi-bilitá artística del pittore, o poeta, o qualsivoglia altro artista, che si af-fretta a fissarne la magnificenza pas-seggera per trasmetterla alTumanitá, ma é un valore duraturo, che vive e si sviluppa. Essa si puó quindi affer-rare solo in qualche particolare, in qualche fase e basta. Cosí, parlando della Rivoluzione d’Ottobre, ci si presenta comunemente la visione di mi-lioni di diseredati, opera! e conta-dini, inermi all’assalto delle posizioni fortifícate della borghesia, di f'iüitrií di sangue versati per la conquista del potere, di sforzi sovrumani del popolo vittorioso nella sua nuova e difficile mansione d:i amministiratore del grava«-ne Stato. In queste lotte contro il ne-mico di classe e contro le difficoltá, vediamo Lenin gigantegglare e uscire vittorioso anche allora quand’era so-praffatto dal numero, perché la sua forza era costituita dalla scienza marxiste che gli dava sicurezza e con-seguenza nella lotta contro i nemici: la social-democrazia, il social-sciovi-nismo e Topportunismo. La Rivoluzione d’Ottobre suscitava le simpatie e ia fiducia del proleta-riato dei paesi capítalisti e della na-zioni coloniali oppressé, che la ban-diera dell’internazionalismo, tenuta sempre alta da Lenin, chiamava alia lotta. L’URSS acquistava sempre piü crédito fra i lavoratori di tutto _ il mondo, che, oppressi, vilipesf, esaspe-rati, vedevano in essa l’appoggio ma-teriale e morale dei movimento inter-nazioniale. II giovane Stato, frütto della Rivoluzione d’Ottobre, passava all’edificazione di un nuovo ordina-mento, quello socialista. Questo nuovo fattore contr.ibuiva a sviluppare ulteriamente il movimento democrático internazionale. II popolo spágnolo combatteva eroica-mente contro la borghesia interna e contro gli interventist!. In Ciña l’Ar-mata Popolare procedeva a grandi pas-si verso la liberazione del pa>ese. II Partito Comunista jugoslavo organiz-zava le proprie file in vista dei grandi avvenimenti che si profilavaño all’orizzonte. Cosí altri popoli, ammae-strati dai rispettivi partiti comunisti, si preparavano ed agivano sulla vi-a dell’emancipazione e del progresso. Questa forza crescente faceva aquistare alia seconda Guerra Mondiale un carattere di guerra di liberazione, quindi di guerra giusta, contro l’ag-gressore nazi-fasciista. II prestigio dell’URSS, che sulle proprie spalle aveva sostenuto la maggior parte dello sforzo bellico, ne usciva ancor piü aumentato. In Europa sorgevano nuevi stati a democrazia popolare. Tra essi la Jugoslavia, dove il popolo, guidato da un Partito Comunista fedele ai principi del marxismo-leninismo, li-berava il paese dall’occüpátore e rea-lizzava la Rivoluzione sociale, passan-do súbito alia ricostruzione e poi all’edificazione del socialismo. La marcia delle forze del progresso nel mondo destava paura nei guerra-fondai. :*ü Questo era lo sviluppo del movimento democrático quale frutto della Rivoluzione d’Ottobre, fino a quañdo le cose si svolgevano nello spirito dei principi del marxismo, cosí límpidamente formülati e con, tanta decisione difesl da Lenin. Ma ecco che, dopo la seconda Guerra Mondiale, il movimento proletario internazionale viene a soipportare un gravissimo danno. I dirigenti del Partito Ccmuniste bofóce-v,ico e di altri Partiti Comunisti, ad esso soggetti, calpestano i principi della Rivoluzione d’Ottobye, propugnati da Marx e Lenin; il principio della libertó nazionale e sociale dei popoli oppressi e sfruttati, del loro sviluppo autonomo, della sovranitá di tutti i popoli. La prassi giornaliera ci presentó tutta una serie d! fatti che cozzano contro le dichiarazioni, piü o meno solenn.i, degli esponenti del go-verno e del Partito Comunista delT-URSS circa l’amicizia e la collabo-razione tra i popoli, la lotta centro i fomentatori di guerre, contro l’ag-gressione económica, coritro il rlar-mo. Ii ruolo egemonico verso altri popoli, che l’URSS non nasconde né puó nascondere, la brutale prpssione poli-tica ed económica esercitata sui. popoli assoggettati, la valanga di ver-gognose calunnie e menzogne lanciate contro la Jugoslavia socialista, il movimento di truppe ai suoi confini, parlano infatti chiaramente come le loro azioni non collimano con le párete. II tradimento dei partigiani gre- ci, il baratto perpetrato ai dannf déla Car'rnzia: slóvena fe le tráttatiiTe' ve-nutsé alia luce süllá diviSibne della Jugoslavia in zone di influenza, rap-presentano altre prove concrete, altri fatti irrefutabili che con tutta osti-nazione dimostra.no la deviazione in atto dei principi della Rivoluzione d’Ottobre. E’ logico che, stando cosi le cose, il proletariato ‘internazionale perda la fiducia neU’LFnione Soviética, che dalla Rivoluzione d’Ottobre alia fine della seconda Guerra Mondiale era tanto oreseiuta. Ció é tanto piü doloroso per il fatto che proprio l’Unione Soviética, il primo paese socialista, viene casi a porsi qel ruolo di serviré la controrivoluzione e di frenare, anzi-ché promuovere, lo sviluppo rivolu-zionario. E che cosa vuol dir frenare lo sviluppo rivoluzionario internazionale se non tradire lo sforzo di coloro che’ l’hanno avviato, siano essi gli orga-nizzatori che nell’illegalitá prepara-vano l’insurrezione, siano le innume-revoli schiere di diseredati che, inermi, attaccavano le posizioni fortifícate della borglesia, cadendo sulla soglia di una nuova luminosa era che si dischiudeva. aiU’umanitá, siano i proletari sfruttati del capitalismo o le nazioni coloniali soggiogate? Pero, anche se fl Grande Ottobre é stato tradito dai revisionisti del Com-infoirm, rimane il fatto che il nuovo sistema sociale, il socialismo, ha vin-to ed é ineluttabile. Oltre al Partito Comunista jugoslavo e ai popoli ju-goslavi, anche in altri paesi si svilup-pano sempre piü le forze del progresso, che sempre meglio compren- dono l’essenza controrivoluzionaria della política dei dirigenti cominfor-misti ed il valore storico della lotta contro queste deviazioni, per i di-ritti del popolo lavoratore, per la pace, per la democrazia, per l’uguagli-anza fra i popoli, per il trionfo dei principi del marxismo-leninismo, per la continuazione del Grande Ottobre. Celebrazioni del grande Ottobre nel Circondario Ieri sera ha avuto luogo al teatro «Riston» di Capodlstrtó una solenne celebrazione del 33esimo anniversa-rio della Grande rivoluzione d’Ottobre. La sala del teatro, addobbata per l’occasione, era afíollatissima. Gli oratori sono stati .piü volte in-terrotti da grandi applausi. Dopo i discorsí celebrativi, si é svólta una rappresentazione cui ha partecipato la banda militare dell’AJ. Analoghe celebrazioni si sono svol-te anche ad Isola, a Pirano, ad U-mago e Cittanova. neníate a Truman WASHINGTON. 11 presidente degli USA, Truman, é stato oggetto il I. corr. di un attentato, organizzato dai nazionalisti portoricani come protesta per Tatteggiamento del governo americano verso l’isola di Portorico dove giá da alcuni giorni si svolgevano sanguinosi disordini anti-americani. Gli attentatori in numero di due, portoricani, non hanno potuto portare a termine i loro disegni poiché le guardie preposte alia sorveglianza dell’abitazione di Truman sono rius-cite ad eliminarne uno sul posto, mentre 1’altro moriva piü tardi. Durante la sparatoía un agente h dece-duto e due altri sono rimasti feriti abbastanza gravemente. SCIOPEROILL'URUGUAY MONTEVIDEO. — In tutte le fab-briChe dell’industria tessile ha avuto luogo uno sclopero generale in appog-gio alie richieste di aumenti salariali, preséntate dalle organizzazioni sinda-caii e per protesta contro i licenzia-menti. II La gara d emulazione bimestrale in onore alle elezioni dell'UAIS procede La seftimana Le orgamzzazloei alla base si stanno rafforzande mentre U lavoro Ivolontario afllra sempre piu larghe masse -ANCORA DEFICEMZEs- La gara di emulazione per il piano económico, degna preparazione alie elezioni dell’UAIS, sta assumendo un carattere di sempre piü intensa atti-vitá in tutte le Iocalitó del circon-dario. Le organizzazioni di base intensifU cabo la loro azione per l’scríztone di nuovi membri ottenendo buoni risul-tati, suscettibiii di ulteriori miglio-ramenti. Ci stiamo avvicinando alla conclu-sione dél primo mese della gara di emulazione bimestrale. Volendo fare un bilancio del lavoro effettuato, ció non é possibile poiché ancor oggi i comitati distrettuali dell’UAIS non possiedono un'evidenza esatta e completa di tutto quanto é stato fatto. Questo deriva principalmente dál fatto che le organizzazioni alla base non inviano le regolari relazioni, no-nostante i ripetutí avvertimenti e ri-chiami e malgrado siano State for-nite di moduli stampati cbiari e sem- plici, la cui compiiazione non richie-de doti speciali. Bisogna invece riconoscere che, visti i risültati pratici' in moite Iocalitó, le organizzazioni alia base hanno dedi-cato notevoli cure al rafforzamento organizzativo. II problema dell’emulazione é stato posto quasi dappertuíto dinanzi alie larghe masse, cui é stata giustamente illustrata i’importanza della gara di emulazione stessa si fini deiia rcaliz-zazione degli obiettivi del piano económico e del rafforzamento ulteriore dell’UAÍS. Tuttóvia ció non é sufficente ed in molti casi é mancato un lavoro costante di educazione ideológica e di convincimento, che é stato impostato troppo superficialmente, quasi esso fosse un’attivitó amministrativa. Non sará mai di troppo se ripetia-mo che l’elevamento ideológico delie larghe masse sta alia base di tutto il nostro lavoro ed é il solo che puó dare risültati decisivi, tanto piü che i nostri lavoratori dimostrano con rj loro lavoro di essere preparati a daré tutto di se stessí per il benessere co-mune. IS.U. NelPemulazlone DISTRETTO Dl BUIE Nel distretto di Buie 19 filiali sin-dacali soho in enrjulazione tra loro. In. 5 imprese, 32 brigate lavorative han.no assunto gli impegni e lavorano in base a compiti concreti nella pro-duzione. Queste brigate si sono impegnate, tra 1’altro, di portare a compimento il piano di lavoro nove giorni pr.ima del termine prefisSo. Nelle filiali deHa «Graditelj», della «Vodogradnja», dell’«Arrigoni», del, CPL della «Vinoplod» e delVImpresa falegnami «Naprjed» sono stati intiro-dotti i grafici dimostrativi. L’esempio dovrebbe essere seguito anche dalle altre filiali e dalle organizzazioni di base delVUAIS. AHa luce dei risultati, accertati mal-grado la mancanza di relazioni corn-plete, 7 filiali sindacali hanho dato finora 1491 ore di lavoro volontario-La filiale sindacale delVimpresa a.1-berghiera distrettuale ha iscritto all’-UAIS il 100% dei suoi membri, men- tre 3 brigate di lavoro della «Graditelj» hanno completaio il loro piano settimanale un giorno prime del termine, superando la norma lavorativa del 57—73%. Distretto di Capodistria Nel distretto di Capodistria sono in gara 35 filiali sindacali. Gli impegni riguardano in particolare 1’esecuzione dei compiti del piano económico, come, ad esempio, all’Ar-rigoni di Isola, dove i lavoratori si sono impegnati di portare a termine il piano di lavorí) entro il 10 dicem-bre ed alVAmpelea, dove 1’impegno prevede il superamento del piano annuale del 10%. Le filiali sindacali tutte hanno posto come uno dei compiti fundamental! della gara di emulazione il rafforzamento della disciplina lavorativa, lo sviluppo ideológico político dei propri membri e la loro Iscrizlone nelVUAIS. lavoro d’evidenza lascia molto a de-siderare. E’ assolutamente necessario che l’evidenza risulti perfetta per il coordinamento del lavoro genera.le e per la sua direzione. Un’iniziativa che non ha avuto ri-scontro in altre cittadine, é il ciclo di conferenze chiarificatrici, che é stato intrapreso nella cittadina per ¡Ilustrare alla popolazione gli - scopi e Topera dell’UAIS. Tali conferenze preoedono le iscriziioni dei membri nelíTorganizzazio-ne. E’ prevedibile che un tale sistema di lavoro avrá degli ottimi risultati, poiché i compagni di Isola hanno giá Tesperienza acquisita nelle pre-cedenti elezioni dell’UDAIS quando il sistema ora adottato ha dato notevoli risültati. Se durante i primi 15 giorni della gara il numero delle ore di lavoro volontario é stato di 2435, correg-gendo gli errori commessi ed attiviz-zando le unitó che si dimostrano piü passive, il piano annuale di Isola verrá senz’altro adempiuto. -= A SALETO =- Un esempjo di trascuratezza e di poco impegnd ci é dato dalla organizza-ziohe base delTUAIS di Saleto. Ancora non é stato elaborato il piano de gare .benche’ ci sia stato tutto il tempo materiale necessario. Risulta che il lavoro non procede e che, specie nel campo cultúrale, l’at-t i vitó é nuil a. Bisogna pero ammettere che in' questo campo si riábontrano difficol-tá per la mancanza di una sala per le rappresentazioni e per le riunioni, non che di un lócale adatto a sistemare la biblioteca. I dirigenti di Saleto dovrebbero prendere in serio esame questo problema ed in generale impegnarsi di piü per la buoma riuscita della gara, seguendo l’esempio dei compagni della vicina Baré ove gli abitanti hanno dato giá oltre 100 ore di lavoro vo-lontário sulla strada in costruzione. — MARUSSICI =— II 23 ottobre scorso ha avuto luogo a Marussici (Bule), una manifestazio-ne popolare, ,in occasione della cobertura della costruenda casa del coope-ratoire. Parecchie centinaia di persone 2.435 ore volontarie ad Isola Ad Isola il piano económico annu-alé prevéde la ca'nalizzaziorie della cittá, la costruzione di 4 case operáis e l’ultimazione della strada che con-giungerá la cittadina con il paese di Baré. Per quanto riguarda la canaüzza-zione, il piano annuale é stato supe-rato del 17 % giá nei primi 9 mesi del corrente anno. Viceversa, per quanto concerne l’obiettivo delle case "operaie, si c raggiunto 1’87 cfQ del previsto e per la. strad^ di Baré rimane ancora il 19 % per ultimare questo importante obiettivo. Da quanto sopra si rileva che l’or-ganizzazione dell’UAIS deve ancora richiedere dai propri membri la piü completó attivizzazione per far onore agli impegni presi. Se da un lato abbiamo delle unitá elettorali che rispondono all’appello dell’o.-ganiz-zazione, dall’altro abbiamo delle u-nitá che son lungi dall’essere clas-sificate come buone. Affinché i comitati elettorali di queste ultime' si scuotano dall’iner-zia, che impedisce l’attivizzazione dei propri membri, diamo degli esempi pratici del lavoro che viene svolto nelle due migliori unitó. Grazie all-’attivitñ ed al senso pra-tico dei compagni responsabili delia prima unitó, le riunioni di massa, hanno dato dei risultati positivi giac-ché gli elettori hanno avanzato delle proposte che riguardavano Limpiante della luce elettrica nelle stra- de delimitate dall’unitá elettorale e l’installazione di fontane per i bisogni della popolazione. Nella V. unitó i risultati avuíi dalla consultazione coi membri, questi si sono unanimamente impegnati di effettuare tutto il lavoro accorrente per la canalizzazione del settore. Per il lato técnico del lavoro é stato chi-esto e concesso l’aiuto di 3 tecnici. II Comitato Cittadino del Potere, per premiare la volontá e l’abnegazione della popolazione dell’unitá, ha stan-ziato per i lavori sopradetti la somma di 300.000 dinari perché la canaliz-zazione risulti effettuata nel piü breve tempo possibile. Sempre in questa unitá si sono a-vuti degli ottimi esempi di coscienza lavorativa. Un compagno si é impe-gnato di daré 0 giornate di lavoro sino all’ultimazione della cana'izza-zione. Due altri hanno dato Tassicu-razione di tenere l’evidenza affinché tutti i membri della unitá elettorale partecipino all’ opera che risulterá un beneficio per tutta la comunitá. Anche i pescatori della RIBA non vogliono restare in coda agli altri ed in una riunione di massa hanno preso l’impegno di dare 4 ore di lavoro volontario individualmente. Sta ora a tutti i pescatori piü coscienti far si che la parola data venga man-tenuta. Un punto negativo si deve registrare nella negligenza della commissio-ne cittadina all’uopo creata. il cui APPELS-@ Ad iniziativa dei consiglio per la tuteia della Madré e dei Bam-bino, presso il Comitato Circon-dariale dcll’UAIS pe! l’Istria, si è riunito il Comitato per la preparazione della «Strenna di Capo-danno», che iaizierà immediata-mente il suo lavôro. Il Comitato è formate dai rappresentanti di tutte le organizzazioni di massa e degli organi dei Potere Popoiare. Per offrire a tutti i nostri bam-bini il migliore degli svaghi, un buon trattamento ed una generosa distribuzione di doni, per la migliore riuscita delle teste dei bam-bino, di «Manno Natale» senza in-taccare i fondi dell’approvvigio-namento assicurato, i comiiati alla base dovranno avéré l'autono-r mia più larga e la massima iniziativa. Perciô si invita tutti i lavoratori, i contadini, gli artigiani, le donne e la gioventù ad appoggia-re i Comitati preparatori della «Strenna di Capodanno», costituiti presso i Comitati base dell’UAIS, nelïa preparazione dei giocattoli, neii’organizzazione di rappresen-tazioni culturali e neila raccoita di generi alimentari per rendere felici i nostri bambini. Il Comitato preparatore della «Strenna di Capodanno» presso il C. C. UAIS per l’Istria. si sono radunate nello spiazzo anti-stante al cantiiere di costruzione ed hanno manifestaio la loro volontá di portare a termine questo edificio che si grande importanza ha per le economía dei luogo. Per la circostanza il comitato coor-dinatôre per la costruzione della casa cooperativistica ha proclámate lavoratori d’assalto 11 compagni che nfag-giormente si sono distinti nell’opera édificatrice, nel mentre sono stati elogiati altri 17 compagni. Sperpero e dissipazione Un problema che spesso viene sot-tovalutato o trascurato é quello della cura per la proprietá del popolo e per il suo razionale sfruttamento. Ad ogni membro della nostra soci-etá deve essere ben chiaro che i be-ni popolari appartengono al popolo lavoratore tutto, a tutta la nostra collettivitá operosa. Necessariamente i rapporti verso i beni popolari devono informarsi alie cure piü assidue. Tuttavia questi rapporti non sempre sono tali quali dovrebbero essere. A comprova di ció possiamo citare degli esempi cosí a caso, che, benché siano delle manifestazioni isoiate, de-nunciano pur tuttavia tendenze contrarié ai principi cui deve uniformar-si tutto il nostro lavoro. E’ notorio che, causa la siccitá, la produzione delle patate é stata particolarmente scarsa, creando dif-ficoltá per l’approvvígionamento di questo prodotto. Nonostante ció, alcuni organl trascurano inspiegabilmente la buo-na conservazione delle patate acqu-istate nella Slovenia per coprire ii fabbisogno della nostra popolazione lavoratrice. Al magazzino della Sezione Affari Comunali del C. P. C. di Isola due vagoni e mezzo di patate sono rimaste, benché bagnate, ammucchiate per b%n 20 giorni, cosiccbé parte di esse é andata in decomposizione. Sarebbe bastato un pó piü d’interessamento da parte dei responsabili per evitare símiie danno. Lo stesso vale per l’Ospedale di Isola, dove 3 ql. di patate sono stati lasciati marcire per düe giorni sotto la pioggia, per il Giardino d’Infanzia di Isoia e per la mensa dei C. P. C. per l’Istria a Capodistria, ove le paJ tale rimangono sotto una semplice tettoia con il pericolo di geiare causa i primi freddi che giá si sono fatti sentiré e si faranno vieppiü minac-ciosi. t Alla cantina «Vino», di Capodistria il cantiniere Franc é un uomo moltci generoso. A certuni cede il vino'sol-íanto dietro presentazione del buono d’acquisto ad altri invece lo dá senza, completando la sua generositá con regali di borse colme di zucchero, come, nel caso, ai comp. Zadnik. II suo so&tituto Bertok é degno di luí. Nello scorso setiembre alia distil-« leria Corrado di Capodistria un quan-titativo di frutta per la lavorazione industríale fu tanto negligentemente ¡mpiegato da pfovocare danni, senza ebe il proprietario ed i úipendenti se ne mostrassero preoccupati. Tralasciamo poi l’incuria nella conservazione di materiali da costruzione, piü volte riscontrata ed esempi di trascuratezza nella manutenzioné e nelTuso dei mezzi di trasporto, cui! piü volte abbiamo accennato. Tutti questi esempi ed altri ancora che si potrebbero citare, costituisco-. no una deplorevole tendenza, cui i nostri organi di controilo, le organiz-zazioñi politiche ed il nostro popolo lavoratore tutto sapranno, come sempre, porre rimedio, eliminando tutti i latí negativi, che sono di ff-eno alio sviluppo della nostra vita sociale. II capo della del eg,azione jugoslava all'ONU, Edvard Kardelj, ha tenuto dinanži al Comitato politico dell’As-semblea Generale un discorso nel quale ha precísate la posizione della R. F. P. J. in rapporto alia proposta soviética della dichiarazione «sulTeli-minazione del pericolo di guerra e sul con,salidamente della pace e della sicurezza dei popoli.» Innanzitutto il comp. Kardelj ha dichiarato che il Governo della R. F-P. J. é contro la proposta fatta da Višinski sul patto fra le cinque grandi potenze e non crede alie parole «sui rapporti amichevoli e sulla collabo-razione fra i popoli» che si mettono in rilievo nella dichiarazione soviética poiché esse non corrfepontlono ai fatti. «lo non voglio cercare numeróse prove che confermino questa cúntrad-dizione'1 fra le parole e la prassi. Pér noi é una prova sufficienté il fatto che il governo soviético e i governi degli altri paesi delTEuropa oriéntale che si troVano sotto la sua influenza hanno rotto in poco piü di un anno tutti i trattali di amicizia e di cólla-'borazione económica e cultúrale con la Jugoslavia, e che codesti governi conducono' giá per il terzo anno inces-sahtemente e con il massimo furore una! presisione aggressiva, política ed económica, contro il’ nostro paese per assoggettarlo all’altrui egemonia politics ed económica. Basta riferirsi e questo fatto per v-edene il vero valore e il senso delle dichiarazioni suU’ami-cizia e sulla collaborazione quali sono avanzate nella dichiarazione soviética. Ma la Jugoslavia, come giá d’ssi nel IL DISCORSO DEL COMP. KARDELJ AL COMITATO POLITICO DELL'O.N.Ü. IL CO:M;SOLIDAMENTO DELLA PAGE non pué avvenire a parole ma a fatti dibattito generale, non costituisce al-cuna eccezione, alcun caso separató nella política estera soviética. Essa saltante indica quale sarebbe «la colj laborazione» fra i popoli in base alla attuale política e agli attuali metodi del governo soviético nel caso che un popolo non volesse accettare il diktat della cosodetta «nazione dominante.» Rivelando ancora lë contraddizioni fra le diichiaraz|oni pacifiche del governo delTURSS' e le sue vere inten-zioni, il comp. Kfafdelj ha cosí prOsc-guito: Anzitutto, voirrei ri'levare che la delegazione jugoslava ritiené necessario non soltanto condánnare la propaganda bellioa, ma anche metteria fuorj legge per mezzo di sanzioni. Esaminando poi i detbagli della pro-posta soviética, il compagno Kardelj si é soffermato sulla questione della ridtizione degli armamenti e sulla tendenza egemonisbica della politica estera sovfetica che costituiscono la fonte di nuove guerre. Citando un passo di Lenin, il.comp. Kardelj ha rilevato che gli error! commessi dall’URSS nella politica internazionale non possono essere considérât! come tali ed elimina,bU,i, ma co-stituiscono un sistema che persiste nel continuare a commetterne degli altri. Kardelj cosí ha continúate: «La delegazione Jugoslava sta incrol-labilroente sulla posizione della ridu-zione degli armamenti quanto piü larga, del divieto della arma atómica e dei controilo internazionale piü effi-cace sullo uso dell’energia atómica. Tuttavia, noi non possiarmo perdere di vista che ogni proposta circa una par-ziale riduzione degli armamenti non significa anche un reale contributo alia pace, soprattutto quandq non é accompagnata da una politica di pace, da'una política che esciuda la domi-n azione sugli altri popoli e che assi-curi la loro indipendenza. Ad esempio, se sii considera la .politica di due bloc-chi armati e se si avanza una proposta sul disarmo parziale diretta a modificare il rapporto degli armamenti a favore di una parte, risulta chiaro a priori non soltanto che questa proiposta non sará accettata della altra parte, ma aumenterá le sfiducia del mondo, la tensione internazionale ed aumenterá il pericolo di guerra. Secundo la delegazione jugoslava, proprio tale é la pro-posta soviética sulla riduzione delle forze armate di un terzo. E’ del tutto ¡Ilusorio credere che tali proposto propagandistiche possario ot-tenere un effetto político piü duraturo nell’opinione pubblioa internazionale. Se la politica piü duratura nelTopinio-ne si identifica con la sua propaganda internazionale, allora codesta politica ideve discreditarsi agli occhi degli uo-mini che amano la pace e che esigono risultati concreti nella lotta quotidia-na per la‘pace, e non soltanto dichiarazioni generali circa la fedeltá ai principi della pace. Ció tanto piü perché la prassi quotidiana smentisce ad ogni passo codeste dichiarazioni. La delegazione jugoslavia ritiene che sono realiste, e con ció utili ed.accet-t ata i 1 i, soltanto quelle proposte per la riduzione degli armamenti che chie-dono 1-a riduzione proporzionale delle forze armate in tutti gli aspetti ed in tutti i siensi. Soltanto in questo modo si creefebbe nel mondo una base piü stabile per la pace e con ció anche le base per una miigiiore collaborazione pacifica internazionale. In ogni c-aso, al momento attuale questa é Túnica via giusta su cui si puó verificare la sinceritá degli sforzi diretti al consolidamento della pace. Per questi motivi la delegazione ju-goslavia ritiene che il problema della riduzione degli armamenti e il problema dell’arma atómica costituiscono, nel periodo attuale, uno stesso problema e che come tale esso va risolto.» Ed ancora: «Qui il dubbio non’é possibile: noi dobbiamo lottare contro la guerra ag-giressiva in generale, contro la guerra senza bomba atómica e con la bomba atómica, perché ogni guerra di aggres-sione é barbárica e perché ogni guerra moderna si serve di mezzi di dis-truzione. Noi dobbiamo daré tempo al mondo di aprire le porte al largo im-piego dell’energia atómica per i bi-sognl delTedificazione pacifica, e con ció si creeranno le condizioni non sol-tanto per mettere fuori legge 1’uso dell’arma atómica dal punto di vista legale, cioé per decisione dell’ONU, ma Tuso stesso ne diventerá anche praticamente impossibile.» Spiegando i motivi che inducono il governo jugoslavo ad opporsi ad un passo fra le grandi potenze, il comp. Kardelj ha dette: «Che cosa puó portaré all’umánitá il Patto delle cinque grandi potenze? Se si tratta di confermare la fiducia delle grandi potenze ai principi della Carta, allora esso non è necessario L’ONU stessa é, in tal senso, con la sufà Assemblea generale un organismo molto più autorevoie e democrático di un qualche patto spéciale delle cinque g-randi potenze. Se da tale patto do-vesse nascere invece un qualche Comi-tat-o delle grandi potenze e se tale comitato si dovesse trasformare -in un’autoritá al di sopra degli altri popoli, suppos.izioni queste per le quali oggi noi ' abbiamo delle basi, a llora esso con potrebbe essere altro che una organizzazione permanente delle grandi potenze per la suddivisione del Continua in IV pag. Dali' 1 al 7 novembre Do-po la chiusura dei lavori a Washington del Consiglio dei ministri della difesa dei paesi aderenti al Paito Atlántico, lo svolgimento dei dibat-tiati alTAssemblea generale dell’ONU, e gli avvemimenti politici e militar! nell’Estremo Oriente, sono i temi piü interessanti della trascorsa settimana. AlTAssemblea Generale dell’QNU, dopo la riconferma di Trygve Lie, quale segretariio generale dell’organiz-zazione, sono continuati i dibattiti sulla mozione statunitense denominata «per un’azione comune in favore della pace», che é stata approvata a mag-gioranza di voti, dopo ben 22 vota-zioni consecutdve. Nel corso d-i queste votaziioni, Tatteggiamento mantenuto dalla delegazione soviética é somma-mente iindlicativo degli scopi reali perseguitl dalla politica di Mosca. I rappresentanti sovietici hanno vota-to infatti contro tutti i paragrafi de! progetto di mozione, salvo che in due casi, e nello stesso tempo hanno preséntate un certo numero di emenda-menti — tutti respinti dall’Assemblea Generale — la maggior parte de; quali mirava a che fosse tolto dal testo quaisiasi riferimento alia desi-gnazione delle forze armate nazionali, da porre eventualmente a disposizione dell’ONU. La maggioranza e la mino-ranza delTAssemblea sono State con-cordi nelle votazioni di due soli paragrafi: quello riguardante la costi-tuzione di una commissione per il controilo della situazione in tutti quei settori del mondo, ove esiste uno stato di tensione internazionale, e quello con cui viene raccomandato ai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza di appianare, le loro divergenze, con un atiento esame di tutti i problemi connessi. E’ faoile comprendere che il voto ía-vorevole della delegazione Soviética f. dei rappresentanti dei paesi satelliti di Mosca su questo parágrafo, é co-erente con la linea di condotta segul-ta dalle stesse delegazioni in altre oc-casioni, che si riallaccia alia proposta di Višinski per un patto tra le cinque grandi potenze, e con la quale si tenta di limitare la discussione e la decisione sui grandi problemi in-ternazionali, ai solí paesi che eser-eitano la loro influenza nei vari settori dello scacchiere internazionale. Se si tengono presen,ti gli insegnamenti della politica degli ultimi dieci anni, risulta chiaro che. tale linea di condotta dell’Unione Soviética, lungi dal daré un serio contributo alia pace ed alia sicurezza internazionale, ha in re-altá il solo scopo di statailirp una nuova delimitazione delle sfere di interesse. In mérito alia votazione sulla mozione a favore della Spagna di Franco, che costituisce di per se stessa una menomazione della autorltá del governo democrático repubblieano spa-gnolo in esilio, non possiamo non mettere in rilievo che il risultato di tale votazione dimostra ancora una volta l’imefficacia dell’ ONU, quando questa organizzazione si trova nella condizione di dover soggiacere ai deSideri particolari della maggioranza. Non p¡uó sfuggire il fatto che la votazione al Comitato Político, é avvenuta proprio nel momento in cui a Washington le diseussiond sul riar-mo tedesco giungeyano ad un punto mortoi per cui, data la speciale situazione geográfica e strategica della Spagna, é ben evidente la manovra degli atlantici di usare l’organizzazio-ne delle Nazioni Unite come como-do paravento per raggiungere quegli obbiettivi che i loro piani prevedono da molto tempo. Dopo numeróse notizie e consegu-enti smentite, sembra ormal accertata la presenza di truppe cinesi nel teatro di operazioni della pe,rasóla coreana, nel quale Tiniz-iativa é nuovamen-te passata in mano dei nord coreani, proprio nel momento in cui il cOnflitto volgevia ai suo termine con Tavan-zata delle truppe americane e sud co-reane, che negii ultimi giorni sono State costrette ed un¡ frettoloso ripie-gamento, ed alia delimitazione di una nuova linea difensivá. Lai constatazio-ne che l’intervento di alcuni repartí cinesi in appoggio alie forze nord co-reane, non é stato ancora denunciato all’ONU, come un caso di aggressione, sembra confermare che la tési, se-condo cui l’obbiettivo del governo popolare della Cid-a sarebbe, solamente quello di difendere il funziona-mento degli stabilimenti industrian della Manciuria, é piü realística di quella, secundo, la quale Tintervento ciñese avrebbe degli scopi ben piü generali. La pr'ospettiva che apre que-sta seconda tesi é d’altra parte molto grave, in quanto la situazione si spo-stérebbe su un piano infinitamente piü vasto e la battaglia che si svolge attualmiente tra le montagne della pe-nisola aslatica, diventerebe solo un episodio di seoondaria importanza, mentre di colpo verrebbe in primo piano lo spettro della terza guerra mondiale. I düe interventi cinesi nella Corea e nel, Tibet, non sono comunque per il momento tali da poter essere consideran come la dimostrazione di un ra-dicale mutamento della politica segui-ta sin qui dai governo populare di Pekino, in quanto rimangono ancora validi tutti i fattori obiettivi che tale politica determinavano e cioé: la pro-sp-ettiva di un próssimo accoglimento dei rappresentanti di Mao Tze Tung nell’ONU, la necessitá per la nuova Cina di affrontare i problemi della sua ricostruzione in un clima pacifico e di stabilire rapporti amichevoli con tutti i paesi del mondo nell’interesse della sua economía, oltre alla nessuna uti-litá per Pekino di aprire una prospet-tiva di maggiore tensione internazionale. Renzo Franchi. la nostra loua ARIO Per 1' applicazione di giusti sistemi nel campo deli' edilizia Spreco diimateriale,elidí ¡¡ondi allalscQstruenda falegnameria di Buie Le filiali sindacali nel bátese gareggiano in.euere alle elezieni deli'UAIS ■■ i i—a Urgono provvedimenti nei collettivo di lavoro deli* Istra di Umaga Una delle esigenze fondamentali per la rapida costruzione del socialismo e per i suoi suiflfeási, fe che i lavori in-tesi a quello scopp, nonché l’impiego dei materiali occiarrenti, siano dispo-sti e rególati da criteri ed in base a concetti moderni, seguendo sistemi e metodi raaiopali. Attenendosi a tali criteri e sistemi, oltre accelerare il processo costrutti-vo delle opere, si realizzano notevoli economie dei fondi grandi risparmi nel consumo dei materiali, minor im-piego di manodopera e di tempo che fe sempre prezioso per chí lo utilizza neU’interesse proprio e della colletti-vité. Purtroppo, qui da noi, da quanto abbiamo dovuto rilevare in molti casi, quei sanó e giusti criteri non ven-gono applicati,' poiché spesso succede che le Spese miperano gli importi pre-ventiv-ati pe’r á costruzione delle singóle opere é' che l’impiego dei materiali, anziché essere limitato alio stret-to fabbisogno, rappresenta addirittu-ra uno spergero. Da ció ovviamente deriva un mag-giore impiego di manodopera, quindi una minore disponibilité (aggravata dalla mancanza sopratutto di elementi specializzati) per l’esecuzione delle altre ope^e’previste dal piano; deriva una pepdijty di tempo che si risotve in danno e ritardo delle altre opere da eseguire e.deriva, infine, un supe-ramento di spe$(e che puré pregiudica il piano, degli ¡nvestimenti per l’esecuzione delle opere nel loro complesso. In relazione a ció citiamo un esem-pio del distretto di Buie. Quivi, a poca distanza dal capoluo-go, fe stata costruita recentemente una falegnameria nel riclessi della quale dobbiamo dichiarare che, se da un lato meiritano elogiati gli operai che hanno effettuato i lavori a perfett.a regola d’arte e sopratutto il dirigente Sparagna che ha giudato gli operai stessi, d’altro lato é da biasimarsi il progettista della costruzione in argo-mento per i concetti poco economic.i e per nulla razionalii da lui seguiti nella compilazione e nello studio del suo progetto. Le ragioni ed 1 m'otivi di questo biasimo sono chiariti dai seguenti ri-lievi sulla costruzione della falegnameria da lui progettata: 1. Muratura di elevazione. Anziché eseguire una muratura di mi, 0,50 di spessore in pietrame, il cui costo é da 1000 a 1100 dinari per m. o., era piü indicato, sotto tutti i rapporti, elevare i pilastri a due teste e riem-pire con tramezzo ad una testa che, in media sarebbe costato per m. q. da dinari 500 á 550, risparmiando cosí da 200.000 a 250 mila dinari. 2. Tetto e soffitti. Osservando le ca-priate, si ha 13 hetta percezione che non siano State oggetto di calcólo. A stima si ha una capriata ogni mi. 3.50 4.00 alia ¡palladlo, rinforzata. Per una luce di mi. 8, con le stesse dimensioni di travi, una capriata alia palladlo kemplieé, oppure una capriata semplit®,, con due puntoni al terzo superiore, era'°piü che sufficente, ri-sparmiando cosí, a calcoli fatti, oiltre 2 me. di travatura e la loro posa in opera. Per il soffitto poteva risparmiarsi molta gro&S-a travatura, sistemando i sostegni sui listelli anziche sulla luce di mi. 8 pairaileli alie cospriate, in senso trasversale alie stesse, riducen-do la luce da mi. 8 a mi. 4, dümi-nuendo cdsl sensibilmente la sezione ed il numero dei sostegni. Da un calcólo complessivo, ne deriva che tutta la- costruzione, la quale rappresenteré una spesa, ad opera compiuta, variante fra 2.300.00 e 2.500.000 dinari, poteva essere esegui-ta per un importo non superiore a 1.500.000 dinari. ■; .or>. COMUNICATO L’Unione degli Italiani invita tutte le Ditte éd imprese che hanno for-nito le jrtérci necessarie per la Rassegna, ad inviare regolari fatture al suo indírizzo entro il 15 novembre. La gravita dei danrrt, diratti ed ln-diretti, derivanti alia realizzazione del nóstro piano dalla costruzione di opere, progettate con criteri cosí poco corrispondenti ai concetti di sana e pratica economía, sui quali è basata la edificazione socialista, appare evidente anche dal fatto che nello stesso distretto di Buie alia sola impresa Graditelj è affidata l’esecuzione di ben 18 opere, maggiori e minori, senza contare le numeróse affidate alie altre imprese, sempre nel distretto di Buie. Ognun vede che, se i criteri applicati dal progettista della falegnameria dii Buie, venissero seguiti dai progettiist.i delle tante altre opere in costruzione nel solo distretto di Buie, per queste necessariamente manche-rebbero materiali, manodopera e capital! d’invest imento. Non è da dimenticarsi infine che uno dei problemi piü urgenti ed im-portanti del .nostro circondario é di portare a compimento le opere di priorité del piano 1950. Nel distretto di Buie l’emulazione in onore alie elezioni si va sempre piü sviluppando in queste sejtimarie, Varié sono le filiali sindacali; che ga. reggiano l’una con l’altra e cioé 1 «Vodogradnje» di Valle del Quieto con quelia dell’cdstra» di. Umago, la filiale dell’«EDILIT» di Buie con i cosiruttori della nuova falegnameria, meccanica, la filíale del «CP Citta-dino» di Buiq con la filiale dei coo-peratori e vengono ottenuti notevoli risultati. , ' . :; .1 ■: Nei singoli collettivi di lavoro le brigate si sono impegnate di realiz-zare i piani di produzione prima del termine e gareggiano. l’una con l’altra nell’emulazione socialista. Alia «Graditelj» la brigata dei car-pentieri ha seri propositi di strap-pare la bandierina transitoria alia brigata del comp. Razza che supera le norme del 62%. Le altre due brigate del cantiere superano le norme del 49 e del 30%. In Valle del Quieto le brigate «Sa-lacic Nicola», e «Pasquale Bozo», su- e sei ft perano l’effetto lavorativ.o, ■ rappre-sentato dalla norma, del 200 e piu r cento. All’EDILIT di Buie .il comp. Peric van ha lanciato una sfida al comp, -Scarameii-, Trento al comp. Urban, nella ga.u la méggior produttivitá dei lavoro. Nel campo organizzatl^o I . , :nb-¡ della filiale sindacale Jadran di Buie si sono iscri.tti alí’UAIS, in massa. Altre filiali ne hanno seguito l’esem-pio. Nel collettivo di lavoro di Umago invece le cose non procedono bene. La direzione responsabile non si at-tiene ai compiti pianificati ed ha sot-toposto con grave ritardo alia discus-sione delle maestranze il piano operativo. Anche fra gli operai non esi-stono giusti rapporti con il iavoro. 11 20 U.S., su 180 operai, 23 erano as-senti ingiustificati:. Tale situazione negativa puO influiré non poco sui piano produttivo del collettivo. La direzione e là filiale prendano opportune misure per risolv.ere questo problema. ' ' Nel 1951, 300 ettari di terreno saranno irrigati in Valle del Qui¡eto Una brigata della Bosnia supera la norma del 200°\o Nella valle del Quieto i lavori per il completamento della grande rete di irrigazione sono in stadio avanza-to. Oltre alia costruzione del* canale collettore che immetterá le acque della sorgente di Gradóle nella zona da Irrigare, sono stati ultimati i lavori di costruzione del grande sifone sotto il fiume Quieto. Nei cantieri di costruzione della «Vodogradnje» nel frattempo si stanc preparando i segmenti delle ca- nalette per la rete d’irrigazione. Altre brigate di operai starino ora per , iniziare la costruzione di questa rete che si concluderá, tempo permetten-do, entro la prossima primavera, co-sicché la zona compresa tra Pta. S. Giacomo e Pta. S. Dionisio, che comprende oltre 300 ettari di terreno, potra essere irrigata giá nei mesi del 1951. La realizzaaione di questi la-vori sará di grande aiuto nella lotta Si stanno effetir ido le elezioni deirU.G.A in un Relima d jilenso fervore lavorativo Centinaia di ore volontarie date dai giovani di Pucce,’Pobeghi e Costabona, Dali' 1 al 15 dicembre le elezioni dei comitati locali e citiadinj Da qualche settimana si stanno ef-fettuando le elezioni negli attivi di base dell’Uga. Nelle scuole slovene inferiori e superior! dei distretto di Capodistria sono giá stati scelti i nuovi dirigenti. A Pucce, il lavoro di preparazione della gioventü é stato particolarmente vasto ed intenso. La gioventü della lo-• calitá ha partecipato e partecipa sempre nelle prime file al lavoro volon-tario, pur non trascurado il proprio eievamento cultúrale ed ideológico. Le elezioni sono State pórtate a termine al 100 per cento, mentre l'orga-nizzazione giovamle é riuscita a comprendere nelle sue file tutti i giovani del paese. In occasione delle elezioni, l’orga-nizzazione giovanile ha dato una rap-presentazione cultúrale, cui hanno presenziato tutti, giovani ed anziani. Particolarmente si distingue la g.io-ventü inclusa nell’attivo della coope-tiva agrícola di produzione. Alcuni giovani e ragazze di Pucce contano a.1 loro attivo fino a 4—5 mesi di lavoro volontario e sono stati proclamati lavoratori d’assalto o elogiati. A Costabona la gioi^ntü segue le orme di quelia di Pucce, distinguen-dosi come uno diei migliori attivi. A Pobeghi la gioventü si é rimessa al lavoro con lena, ottenendo ottimi risultati nel lavoro volontario, dando ben 350 ore lavorative soltanto per la costruzione del monumento ai caduti. Domenica scorsa i giovani di Pobeghi hanno eletto i loro nuovi dirigenti, scegliendoli fra i migliori compagni. Le elezioni continueranno fino al 29 novembre, e dal 1 al 15 dicembre, avranno luogo le elezioni nei comitati locali e cittadini. La gioventü s’fe messa al lavoro con slancio anche per añorare le proprie elezioni ed ottemere sempre migliori success! nell’esecuzione dei compiti del piano económico annuale. contro la siccitá, intrapresa dal nostro poteré popolare. Nei pressi di Pta. S. Giacomo, ia-vora una brigata di operai che non ha eguale nel nostro circondario. Es-sa é composta da compagni prove-nienti da Livno (R. P. della Bosnia), i quali lavorano con un ritmo e slancio mai riscóntrati sinora. I Componenti della brigata, una tren-tina in tutto, incuranti dell’inclemen-za del tempo, hanno gareggiato nel’ l’emulazione in onore alie elezioni dell’UAIS, con le altre brigate della Valle, superándole tutte. Essi, in una ventina di giorni, hanno scavato e trasportáto a ' cea 50 m. di distanza, ben 4.552 m cubi di terreno, superando cosí le norme del 200 e piü percento, anticipando cosí l’últimazio-ne dei lavori di 10 giorni. Di questa brigata fanno parte, il brigadiere Kazalo Bozo, tre volte lav. d’assalto, Dovnjak Sime 6 volte lav. d’assalto, mentre suo fratello Jvo é 4 volte lav. d’assalto. Tutti gli altri componenti di opere imponenti del I’attuazione d ¡opere imponenti dei piano quinquenále della RPFJ, sono pure piü volte lavoratori d’assalto. L’esempio dato da questa brigata di lavoratori di Livno, sia di sprone ai lavoratori del circondario. VITA TRIESTINA i e In questi ultimi giorni Trieste ha avuto la non invidiabile ventura di ospitare il ministro per la Pubblica istruzione on. Gonella ed il Sottose-gretario alia Presidenza del Consiglio del Ministri, Andreotti. Questi due alti papaveri giunti in «reliegrinaggio» á Trieste hanno assi-stito a due importanti cerimonie, l’i-naugurazione della nuova Université e l’naugurazione dell’Istituto Ta-lassografico. Dire che la loro presen-za era in stridente contrasto con l’at-mosfera che avrebbe dovuto regnare in questi due templi della scienza é una vérité Iapalissiana poichè è da tutti risaputo che Scienza e Chiesa sono stati due estremi contrapposti che nel corso dei secoli si sono sempre combattuti. Ma procediamo con ordine. Veríc. cl' scorso é stata inaugurata l’Université tila presenza di tutte le autorité civili c ím’litari, dei rettori delTUnivers.ité italiane, del ministro Gonella e del vescovo Santin. Purtroppo erano presentí anche gli stu-denti che hanno rovinato la bella fe-sta democristiana. Infatti la gioventü goliardica, nerbo del circoli sciovini-sti triestini, ebbe un comportamento per nulla rispettoso nei confronti di Santin che, per non perdere l’abitu-dine, recitó lunghe preghiere in italiano e latino. Gonella poi non poté quasi parlare poiché lo schimazzo era cosí forte che il povero ministro dovette interrompere piü volte il suo alato discorso. Dunque la gioventü studentesca non gradisce gli ambasciatori democristia-ni inviati da Roma e Li riceve con il grido di «Giordano Bruno» che è uno schiaffo in faccia a tutto quello che puzza di cléricale. Palutan e Ci. si sono irritati tremendamente perché i poveri hanno fatto la piü meschina delle figure di fronte agli ospiti italiani. Peró non debbono lagnarsi poiché gli studenti che hanno mancato di rispetto a Gonella sono gli stessi che nelle manifestazioni bastonano i democratici e, riandando nel tempo, Primizie i I • - . r ■ ; " i •- V V í ! - ... Nella I casa opérala di Isola abitano 4 famiglie di operai "Non mi par vero di abitare in questo appartamento,, ha dichiarato la compagna Fragiacomo Si, veramente non sembra vero a questi nostri lavoratori di poter usu-fruire di abitazioni moderne ed igie-niche, ma ora la nostra classe lavora-trice gode i fruttii dei suo lavoro, do-po’che lâ classe sfruttatrice è stata Unione dejgji Italiani RISUUTATI emessi dalla Cominissione di giuria per il teatro e dalla Commissione di giuria per i cori, musiche, complessi strumentali, folclore alla Rassegna. Culturale dell’Unione degli Italiani dei Circondario dell’Istria, tenutasi ad I Isola dal 20 al 22 ottobre 1950. * A) FILODRAMMATICHE 1. «El minueto» dei CIC di Capodistria i 2. «La locandiera» dei CIC di Capodistria «Il Titano» dei CIC di Pirano «La Cavalleria rusticana» dei CIC di Buie a pari merito 3. «L’orso» delia fiiiale sindacale dei CPC di Capodistria 4. «II* medico di turno» dei CIC di Isola 5. «L’altoforno» dei CIC di Umago 6. «L’altoforno dalla Brigata Italiana «La corda» dei CIC di Cittanova. ( / B) CORI a) cori misti: v 1. CIC di Buie 2. CIC di Portorose T ' b) cori maschili 7 J' f , 1. CIC di Pirano 2. CIC di Verteneglio C) COMPLESSI MUSICALI a) bandistici I CIC di S. Lucia — CIC di Buie pari merito b) orcbestrali ! CIC di Pirano c) música da camera f CIC di Capodistria j ilv ID) FOL CHORE Ï. «Monferrina bispolka» CIC di Buie 2. «7 passi — pitzpolka» CIC di Grisignana I OSSERVAZIONI — I gruppi del pionieri, come pure ii gruppo lírico del CIC di Isola non sono compresi nella graduatoria della Rassegna. Ver ré. rilasciato a questi gruppi il diploma di partecipazione, cosa che verra falta, 1 anebe nei riguardi dei gruppi ospiti. ' iS La commissione per il teatro ( fcUSILLI LEO RAMOUS OSVALDO PERMAÑ NELLO La Commissione per música, canto e folclore MILOSSI LUCIANO PERMAN NELLO PETARIN Semplici e snelie si elevano le co-struzioni delle nuove case operaie ad Isola. L’impresa cittadina costruzioni oorteré entro quest’anno a compimqn-to 4 di queste case, mentre le ,ritóa-nenti verranno edifícate nella tiíióssi-ma primavera. Sino ad oggi 1’87% del l battuta e distrutta per sempre. piano di costruzione é stato realizzato. —------—------------ ------------ Nella prima sono gié' ailoggiate 4 famiglie e precisamente: quelia dell’o-peraio elettricista Fragiacomo Libero, che lavora alTex Ampelea e che prima abitava in un angusto ed antiigie-nico stabile di Via S. Caterina; quelia del fornia ciaio Babich Ernesto, lavo-ratore d’assalto della «Nardone», il quale era costretto ad abitare con la famiglia dei genitori vivendo in 10 persone in due camere; quelia dell’o-peraio Verk Bruno, fuochista alla fab-brica Ampelea, che, con la moglie e tre figlii, abitava in una soffitta sita in uno stambugio di Riva Venezia, quelia infine del comp. Toghon Guido, falegname dell’Arrigoni. La compagna Fragiacomo cosí si é espressa: «Non mi par vero di abitare ora in questo appartamento depo i lunghi anni che la mia povera famiglia ha dovuto alloggiare in un’o-scura soffitta». Primi frutti tíell' UDAIS dijPortorose Le elezioni dei nuovi comitati, svoltesi nello scorso mese, produco-no gié buoni frutti. Nella seconda riunione dei comitati delle basi, le donne hanno messo in evidenza i la-vori eseguiti nel breve intervallo; 100 ore di lavoro volontario per cucire la biancheria da letto per la Casa dello Studente, per confezionare i costumi da ginnastica, per la puntura dei locali del circolo di cultura. Le donne hanno salutato la brigata »Antonio Bonifacio» di ritorno da Belgrado con un rinfresco. Quale plumo e piü importanté compito si sono preposte l’istituzione di un nido a Portorose. Ci sono dei ca- Uno strano sistema di distribuzione Da alcuni mesi é stato aperto e fun- ; ziona a Capodistria un negozio per la vendita di articoli sportivi. La sua apertura é stata salutata con gioia dai numerosi praticanti ii vari sport che hanno potuto rifonnirsi del ne-cessario. In questo. negozio sono in vendita i piü svariati articoli, dagli scarponi da morjtagna alie racchette da tennis, dai palloni di cuoio alie slitte. La distfiilSÜzlone di questi articoli veniva effettuata dalla commissione di educazione física che rilasciava i buoni necassari per l’acquisto, mentre i buoni per gli articoli degli sport in-vernali doyevano esiser ¡rilasciati dal Club Alpirtistico di Capodistria. Sembrava -che le cose procedessero in piena rtfgola e di ció-sembrava far rede ’R- proáperar dei negozio. Ma non era cosí,, ppj primi rigor! invernali si rílevaVa infatti che delle persone «previdenti» si erano ben rifornite di scarponi, calzoni da sci e giacche a vento (eskimo) tutto ció senza che il Club Alpino di Capodistria fosse informato e conseguentemente avesse saddisfatto prima i bisogni dei suoi soci e di quelli delle altre sezioni. — Chi erano queste persone previdenti? Possiiamo elencarie súbito: L’ex se-gretario dell’UCEF ed una impiegata della stessa, l’addetto ed il contabile del negozio, nonché un lungo e largo stuolo di lamici e parenti, mentre coloro che effettivamente praticano gli sport invernali so.no rimasti con un pugno d,i mosche. Come puó essere definito un simile Gié altre volte abbiamo trattato su queste colonne l’argomento delle primizie, ma, data la grande importanza che esso riveste qui da noi, riteniamo opportuno riparlame. In un certo grado anche l’approv-vigionamento è conreiazionato alla disponibilité delle pnimizie. Per incrementare e sviluppare la produzione delle primizie, nécessita te-.ner conto, oltre che délia superficie dei terreno da coltivare. anche della qualité delle semine. Queste devono essere scelte e varie, dando la prefe-renza a quei prodoitti che più sono ricercati sui mercati. Purtroppo, qui da noi, la coltivazio-ne degli ortaggi non è curata. e prati-cata corne si conviene, sebbene esista-no le condizioni ideali per ottenere dagli stessi un rendimento che compensa generosamente il lavoro e le particolari cure da essi richieste. Una volta Capodisbria e le altre cit-tadine della nostra Costa erano abbon-dantemente riforniite di ortaggi nel mentre oggi si sente la loro penuria. Gli ortaggi crescono in tareve e frut-tano molto, possono anche cambiarsi ed alternarsi, alcune qualité possono essere seminate miste nello stesso appezzamento e nel medesimo tempo, dato che una matura prima e viene prima raccolta, lasciando cosi la possibilité all’altra di meglio svilup-parsi. La eo'Itivazione degli ortaggi è sempre vantaggiosa perché essi sono ricercati e necessitano ai CQnsumatori che, qui da noi, non fanno le prov-viste invernali. Gli ortaggi che possono essere colti-vati quasi tutto l’anno e le primizie, sono le semine più vantaggiose per gli agricoltori, se fatte razionalmente. L’agricoltore che sia stato scottato dalla siccité, saré più accorto e pre-vidente per l’avvenire, seminando quelle colture che meglio sopporbano la siccité oppure che maturano prima dei periodo in cui normalmente si ri-petono qui da noi le siccité. Fra le qualité di legumi che soppor-tano la siccité, sono da çlassificarsi: le lenticchie, le fave ed i ceci. Detti legumi possono essere consumati sia freschi che secchi, ïnoltre essi sono un ottimo mangime per il bestiame. j S. C. Ci scrivono i lettori ■ si in cui neccesita aiutare d’urgen- ' oomporstamento da-parte di chi è pre- za le madri lavoratrici, facendo si che iposto alla direzione di questo nego-i loro bimbi siano assistiti e sorve- ’ zio? La ris.posta la lasciamo ai nostri gliati durante l’assenza della madré. lettori. Questo è il problems di attualité da — risolversi dalle donne. In seguito côl- laboreranno nella riunione di >tosaa ci continuano a pervenjre numerose della Croce Rossa, neU’adempltnentteinTlettere da parte di lettoyi i quali la-dei piano annuale, nel consolidameiW'-. mentano i prezzi.,esagerati .praticati al to della fratellanza italo-slava, e nella lotta contro i nemici del popolo; sempre sollecite nell’esecuzione dei loro compiti per l’edificazione del migliore avvenire. Il corso per analfabeti s’inizieré il 30 XI. 1950. Sinora gli iscritti.sono 5. Kalan Luüovica caffé della .«Loggia» di Capodistria, prezzi che non trovano riscontro alcu-no in altri essrcizi del circondario. Per mancanza di spazio non pub-blichiano tali lettere, richiamando peró l’attenzicne degli organi competenti sui fatto laméntalo affinché disponga-no, per’lomeno, gli accertamenti che il caso comporta. «Cara la Nostra Lotta! Sono anni ormai che noi operai, dovendo raggiungere il nosbro posto di lavoro, esperimentiamo due volte al giorno che cosa signiíichi — sopratutto alla sera, stanchi dal lavoro — viaggiare negli autobus sovr.accarichi fino aH’iinverosimile, di gente, la cui maggioranza non si sa per quali nécessité viaggi, o meglio, la cui spola, in andata e ritorno da Trieste, non avviene certamente nell’interesse di chi lavora e produce) qui da noi. Era da tempo che noi operai atten-davamo dal nostro potere un provve-dimento che éliminasse, almeno in parte, l’inconveniante di dover viaggiare in tali condizioni. Ora quel provvedimerSo é finalmente arrivato e noi lavoratori l’abbiamo accolto con grande soddisfazione poiché sappiamo che colpisce — con Faumento dei prezzi, disposto in questi giorni per il trasporto dei passegge-ri — gli speculatori, ossia coloro che ricorrono ad ogni espediente per vi-vere alie nostre spalle, per ostacolare e rendere infruttuoso il nostro liavo-ro, danneggiando in tutti i modi la nostra economía. Da questo prowedimento a noi o-per.ai possono derivare solamente van-taggi, poiché Je nostre spese di trasporto ci vengono ora rimborsate come sempre e, finalmente, il danno lo ri-sentono gli speculatori. Gié é una bella cosa che noi lavoratori si possa, dopo tanto tempo, vi-aggiare un pó meglio e senza dover fare la coda dietro gli speculatori. L’operaio A. B. I Ta L I A JUGOSLflWlft A O sono gli stessi che nel 1940 inneggia-vano alla guerra fascista, ricevendo sempre parole di incoraggiamento dagli stessi che ora sono colpiti dalla loro «vivacitá». Caro Palutan, ricordati che «chi semina vento raccoglie tempesta» ed, a nostro parere, questo detto popolare trova la piü fedeie applicazione ,ín questo caso. Sabato poi é stato inaugurato l’Isti-tuto Talassografico e qui si é avuto un’altra dimostrazione della spirito che anima quelli che vengono da Roma. Andreotti ha ricordato tra l’altro, un concetto che suona bene appresso e che tutti purtroppo ricordano da qúale nefasta fonte proviene: «A Trieste non si parla che italiano». Andreotti ha vohito cosí portare il.suo contributo di sciovinismo fascista a Trieste. Ció non puó stupire perché tutti sanno da che scuola proviene Andreotti e quale atmosfera stagna nei corridoi del Viminale. Anche Palutan ha dato il suo contributo d’ignoranza alia caterva di discorsi tenuti per l’occasione. II pas-so piü interessante é stato quando egli ha dichiarato che la scienza deve procederé di pari passo con la dottrina della Chiesa. Qui nasce un dubbio. O Palutan voleva fare dello spirito oppure, come invece crediamo, non capisce nien-te. Quando maf la dotrina cristiana é .andata d’acordo coon la scienza? Non occorre certamente perdersi in lunghe dissertazioni scientifiche o filo-sofiche, e non c’é neppur bisogno di riesumare tutti i grandi nomi del grandi martiri della scienza bruciati vivi dal Vaticano, o bollati dagli ana-temi papali, per dimostrare che Pa- lutan avrebbe fatto meglio a tacere ed accontentarsi di ascoltare la vo-ce dei padrone. E per chiudere questa breve ras-segna di vita triestina, ricorderemo ai nostri lettori che la reazione e stata cosi meticolosa nei preparativi di questi avvenimenti che non ha ira-lasciato neppure di preparare il clima psicológico facendo lanciare tre ordigni esplosivi contro tre ¡stituzio-ni democratiche affinché si illuslri personaggi al loro arrivo, trovassero en terreno adatto per l’accettazione del verbo di Roma. 1— «Sindacalismo > Domani giovedi, avranno luogo Villa F. M. S. A. je elezioni per il comitato aziendale. Come in precedenza avve-nuto al Cantiere S. Marco ed all’ILVA si sté assistendo al maneggio dei com-informisti, dei camerali e dei ciircoii della direzione per impediré ogni attvitá ai rappresentanti del Sindicato Classista. Ancora una volta, dunque, questo tristo triumvirato antio-peraio fornisce le prove ai lavoratori che i leganal, che uniscono in un sol blocco cominformisti camerali e padroni, divengono piü saldi che mai. Le intenzioni di ognuno dei tre so-no ben chiare ed ormai tutti le conos-cono. L’interesse degli industrian é di evitare la lotta cbiarificatrice del Sin-dacato Classista nelle fabbriche che apporterebbe Faumento del tenore di vita dei lavoratori. La Camera del Lavoro, ligia agli interessi degli industrial-i, appoggia Ja loro azione ed i cominformisti, infine, temono che le masse lavoratrici abbandonino le loro file per schlerarsi in quelle di chi ha sempre strenuamente lottato pe-r gli interessi della classe operaia. Realtá italiana Strigliata Siamo giunti nel periodo cruciale della carriera política dei dirigenti democristiani. Abbiamo gié parlato dei rabbuffi da essi subiti da parte americana che gli ha trattati come scolaretbi che non hanno imparato la lezione. Ora è la volta degli inglesi a .rimproverare per i loro errori De Gasperi e compagni. Se andiamo a-vanti di questo passo, non dovremo meravigliarci se, ad esempio, il pic-coiissimo Lussemburgo si sentiré au-torizzato a rivolgere i medesimi rim-proveri agli italiani e m-agari anche ad insultarli poiché dai rimproveri ogli insulti i passo é breve. Un tanto non puó causare sorprese poiché 1’esperienza ci inseg.na che, da quando il mondo è mondo, chi pro-stituisce. vergognosamente il suo . popolo alio straniero e si adatta a serviré interessi che non sono quelli della sua nazione non puó attendersi altro che umiliazioni ed il trattamen-to riservato agli opportunisti ed ai traditori. Questa volta — per il momento — è il foglio inglese «News States-man and Nation» ad aecusare il governo italiano di aver usato male il fondo lire ottenuto dalla vendita delle merci amer.icane per aumentare sterilmen-te le riserve auree del Tesoro. L’arti-colista dopo aver citati diversi esempi di smantellamento e paraiisi dell’in-stria italiana cofftlnua su questo tono: «Una causa di ció deve essere ricer-cata nel tradimento degli industrian i quali si adattano ad una situazione di deliberata restrizione della produzione voluta dal loro Governo con la benedizione papale.» L’articolista cosí conclude: «Quando i funzionari americani dell’ECA rilevano che il piano Marshal è stato sprecato e che le cose vanno male, mostrano di non rendersi conto che ¡’America stessa ha imposto al popolo italiano una classe dirigente che non ha né il corag-gio, né la volonté di caricare l’oro-logiq prima che la péndola si fermi » Dogmi adjuso polit- o Il .1. ¡novembre a Roma ¡il papa Pío XII, mobilitando per l’occasione tutte le piü alte gerarchie della Chiesa, ha definito solennemente — in virtü dei poteri datigli dal Concilio del Laterano del 1870 — il dogma dell’Assunzione, in anima e corpo di María Vergine nel cielo. Non sia certamente a noi commentare se questo nuovo dogma ha in: sé sufficenti elementi probatori che lo possano far accettare o mena al mondo cattolico ipoiché ció fa parte della liberté di pensiero di cui gode ogni individuo. Pero tale avvenimento inserito in questo particolare momento político delia situazione italiana offre tutti i lati per far comprendere che il Vaticano ha inteso servirsi dii uno dei suoi piü vieti sistemi per atendere dinanzi agli occhi dei credenli un velo che offuschi la triste realté ¡che in questo tempo viene vissuta in Italia. Era da aspettarsi infatti una rnossa da parte vaticana per distogliere il popolo italiano da problemi quotidiani che minaccia.no la sua esistenza come una spada di Damocle. Le migliaia di licenziamenti, i miiiardii sacrificati in spese inútil! di guerra hanno avuto come lógica contropartita un aumento del fermento popolare che ha pre-oceupato i dirigenti governativi ed 1 circoli nazionali e d’oltre Atlántico che in ultima analisi detengono ie supreme leve di comando. Si fe cercato allora un rimedio a tale stato di cose. Questo é stato for-nito del Padre Spirituale della cristia-nitá. Sta a veidere peró se un simile rimedio otterá i risultati atiesie volu-ti. A tale proposito ci sia permesso di esprimere la nostra opinione ossia che a .disperto del Vaticano e della classe borghese italiana, il grado medio di cultura del popolo italiano del secolo XX fe di molto superiore a quello stagnante nei ternpi del Tor-quemaida. IN JUGOSLAVIA -Realizzato il piano di rimbosciiiitienlo nella Bosnia-Erzeyovina Nella Bosnia-Erzegovina, la più ric-ca ¡regione di boschi della Jugoslavia, è stato realizzato gié il piano quinquennale di rimboschimento e opéré di migliore al patrilonio boschivo! Fi-no ad ora sono stati rimboschiti 42 mila ettari di terreno, contro 30 mila previsti dal piano. Le opéré di miglio-ria sono State condotte su di una superficie di oltre 120 ettari, cifra che supera 2 volte quella prevista dal piano. Il collettivo "Raska,, n mano agli operai In questi giorni è stato effettuato il passaggio della direzione dei cyllet-t-ivo di lavoro per la costruzione délia centrale idroelettrica da «Raska», nelle mani degli operai. Sono stati e-letti a componenti il comitato di am-ministrazione 34 fra operai ed impie-gati, che si sono distinti nella edifi-cazione di questo importante obbiet-tivo. A présidente è’stato elelto l’o-peraio Vladimir Radisavljevic. In onore di questa nuova conquista socialista, tutte le maestranze hanno partecipato ad una gara d’emulazione, partecipando allô scavo dei canale Nro 4, lavoro questo che fe stato realizzato prima dei termine fissato. Nuova «Mil ails lifte ii Bor In questi giorni si sta lavo-rando febbrilmente nelle minière di Ber per realizzare antecipatamente il piano annuale di produzione. Fra le varié brigate del collettivo di lavoro si fe sviluppata l’emulazione socialista, per la maggiore produttivitá del lavoro. La brigata del comp. Mate Veloviü, rimpabriato dal Canadá; .ha superato il record di scavo della miniera, sca-vando in un, turno ben 728 tonnellate di minerale. II record precedente era detenuto dalla brigata del minatore Hija Marič, con 716 tónn. in un turno. Gli scavatori Belovič, Tomanovič, Giuseppe Tot e Danilo Goraško so.no riu-sciti a scavare oltre un centinaio di fornelli da mina in 6 ore. CuUumi i*t ¿ugasla ’g” Dalla liberazione sino ad oggi sono State aperte in Jugoslavia ben 1.400 scuole per gli appartenenti alie varié minoranze nazionali, dette scuole sono frequentate da oltre 200.000 sco-lari. Prima della II. güerra mondiale esistevano 237 scuole e ció solamente nei maggiori centri. La minoranza Italiana fruisce di 83 scuole medie e di centinaia di scuole elementari. Quella magiara di 251 scuole coon circa 40.000 frequen-tatori. La minoranza albanese ha, a sua volta, ben 780 scuole con 150.000 allievi. Il rapporto fra 1’anteguerra ed oggi delle scuole di cui dispone la minoranza cecoslavacca fe da 1-a 11, quella rumena da uno a 7. Questa fe la dimostrazione piü chia-ra del libero sviluppo della cultura dqlle minoranze nazionali neiia Re-pubblica FPJ, C. C. P. I. Capodistria s=La locandíera™ Nei g.iorni 4 e 5 novembre «La Lo-candiera» é riapparsa sulle scene del Ristorl di Capodistria. Avevarno gié güstato questa com-medi'a, che é una delle più belle e brillant i del Gcildoni, durante il periodo della Rassegna deü’Unione degli Ita-11 an i. Questa volta essa i* apparsa — sempre prese.data dalla filcdramma-tica del C. C. P. I. di Caipodistria — quasi con una nuova veste. Infatti le parti principan seno State ^cambíate, possiamo dirlo, con un criterio molto felice, che lia messo iñ maggior evi-danza in caricatúrale figura del.no-bile spiantato, márchese di Forlimpo-poli. II Goldoni, nel ereare questo per-sonaggio, ha volido ridicolizzare tutta la nobilité che, ai suoi tempi, conduce va una vita inutile ve paressitaria circcndata di t^oli e di ir.eriti csistenti solo nella fossiiizzat.a fantasia di in-dividui ammalati di una crónica e de-testabile ambizione e di superbia. Anton Marti lia personifícalo questo carattere con una notevole capacité. Egli è stato borioso e tronfio, smidol-lato e galante, facendo ap,pariré tutta la meschinitá del personaggio nella sua vita reale di scroccome, rovinato dagli spérperi di úna vita dissipata nell’ozio. La mímica del Marti, la sua prontezza nel saper afruttare i mo-menti più comici e le sue indiscusse qualité di attore, hanno soddisfatto il pubblico che ha applaudito anche a scena aperta. Della Licia Scher non possiamo che dire un monte di bene. Essa è una attrice che, senzé tema di smentite, dichiariamo essere la migliore che in questi ultimii tempi 'ha caJcato le nestre scene. La conosciamo da lungo, ma essa ognl volta ci ha entusiasmati poiché è indiscusso che la stoffa dell’artista, e di1 2 prima qualité, ce l’ha e sa come usarla nelle sua parti che, giustamen-te, son sempre di primo piano. La Scher è stata una perfettissima Mirandolina, lusinghiera ed insinuante, che sa usare con somma abillté tutte le doti femm.inill che fanno in-namcrare gli uomini, per condurll do-ve la donna vuole. Cario Scher invece ha interpretato troppo pacatamente, torse a causa della breve preparazione, la persona-lita del conte danaroso e perció prodigo e pieno di sa stesso. Un ricco gaudente è più spigliato nel subi atti ed ostenta con maggiore naturalezía le sue possibilité di no-bile fácoltoso. Su Geremia Deponte dobbiamo con-fessare che spesso pecca come porta-mento scenlco e dizione. Specialmente nella interpretazione di un cavalière toscano, queste deficenze non son tanto scusabili. Gli altor i, come principia-nti, si sono comportât! bene e, come per esempio la Deponte, il Giorgesi e Paoletti so-no suscettibili di un lusinghiero svi-luppo. L’ottima regia era di Darlo Scher. = Moslra di pittura == Con pérticolare soüdisfazione possiamo constatare come la Rassegna Culturale dell’Unionè degli Itallani ha veramente risvegliato l’attivitá artisti-co-culturale delle nostre cittadine. Infatti, proprio in quesii giorni, nella sala maggiore del Circolo di Cultura Italiana di Capodistria, è stata inau-gurata un’esposizione di lavori di tre noti artista locali. Senza dubbio i lavori in bianco e ñero del Trcmbetta sono il pezzo forte di questa mostra, sono lavori che mettono il critico in quello stato d’animo di riconoscenza verso kartista di, vaglia che gli facilita l’arduo compito, ed invero qualsiasi iode al-l’indirizzo del Trombetta rimane al disotto del valore dello stesso artista. II suo lavoro assiduo, ostinato, di analisi disegnistica ci richiama alia tradizionale preparazione dei migliori disegnatciri del passato, disegnatori fino alla noia, pur di realizzare per-fettamente l’immagine. Ccstruire l’arte sulla técnica, nutriré l’arte. propria di scienza acqui-sita, piegarla a un lavoro tenace continuo. ! í f ltt Questo è Trombetta, questo risalta chiaramente dai suoi lavori e ci sem-bra che questo sia l’insegnamento da cogliersi nella mostra. Osservando «Roviue» nom si puo pretendere un’effetto migliore, degno di un artista educato alia scuola del Piranesi. 'E se Trombetta è riuscito ad imprimere tanto senso artístico in «Rovine», nei suoi altri lavori esposti egli intuisce gli scorci più singo'.ari, trasfondendo nella loro muta realté tutta la forza del proprio pensiero artístico. Trombetta in questa mostra riporta al visitatcre ¡i motivo più genuino, più schietto e sano di una vita che egli ha voluta cosí magistralmente disegnare con la pazienza e con l’amore di chi in essa vita ha sempre creduto. Non è certo la prima volta che in-contriamo le opere di Totto in una esposizione d’arte, basteré ricordare la recente mostra di Isola, ma sempre più egli ci convince che soltanto la sensibilité di un artista, innamorato della propria cittá, puó far rivivere cosí luminosamente paesaggi e motivi capodistriani, infondendovi tutta l’arte, acquisita in anni ed anni di in-stancabile studio. I suoii nudi in sanguigno sono no-tevoli, quantunque egli non si sia po-tuto serviré di un modello più felice che potesse mettere in maggior risalto le sue indiscusse qualité. Anche Parovel, dalla giovane ma féconda attivité artística, sebbene pre-sentatosi alia mostra soltanto con tre lavori, dimostra una preziosa e rara sensibilité, specialmente in «Pensieri giovanili» dove ha saputo felicemente afferrare l’espressione sognante del-l’adolescente che intravvede, al di ié della realté, mondi suoi propri. Pure i due suoi altri lavori dimostrano che egli nom è giunto al suo linguaggio attuale attraverso miracoli imp.revisti o illuminazicni improvvise. ma in se-guito a sforzi tenaci ed intelligent! ter,i ad esprimere la sua pariicolsre concezione deil’arte. ia nostra lona-- ILIENDN CONDOTTIERO ed artefice della RIVOLUZIONE D’OTTOBRE LENIN FRA I RIVOLUZIONARI Lettera del C.C. del P.C.J, per il risparmio ed un giusto approvvigionamento LoHa contro i privilegi ingiustificati ed i^enomeni di bnrocratizzazione II C. C. J. ha inviato a tutte le organizzazioni di base una lettera aperta che pub'niichiamo integralmente, data la sua grande importanza. Qnesta lettera costitaisce un incitamento a tutti i membri del PartitO' alíinché essi conducano una lotta piü decisa ed una vigílanza piü accurata contro ogni parvenza di burocratizzazione, sperpero, irresponsabilitá ed cgni sorta di privilegio 'dei singoli, effetti dei rimasugli della mentalité piccoio-borghese che inevitabiimente appaiono nelia fase di trapasso da! capitalismo ai comunismo. Questa lettera dé uno dei piü grandi contributi alkaffermazione della purezza ideológica del marxismo-leninismo senza ia quale l’edificazione socialista viene frenata e subisce una mutilazione dai punto di vista so-ciale e político. I ■ Ció dimostra come la direzione del P. C. J. mette in pratica gli inse-gnamenti di Lenin, ebe ammoniva i comunisti sul pericolo che queste ten-i denze comportano aila causa socialista in generale, pericolo i cui effetti sono oggi reaitá neil’URSS, dove una casta prívilegiata domina la vita sociale e política del paese. i ‘-' y L’Ordinanza sulle miswp' per il risparmio degli articoli deR'approvvigio-namento assicurato.s'che' é stata ema-nata dai Governxí' federale su inizia-tiva del Comitiáto Céntrale del nostro Partito, ha jín significato sociale ed económico gra’ndissimo e si propone un 'duplicó scopo: da una parte, lega-iizzare alcüne misure piü importanti per il risparmio e daíl’altra, intensificare la lotta contro i fenomeni di burocratizzazione che si manifestano nei vari privilegi materiali ingiustificati ed esagerati di alcune istituzioni e di singoli e nel consumo irrespon-sabile di beni materiali a danno della comunité socialista. E’ evidente che l’una e l’altra cosa si propongono io stesso scopo finale, ossia avvicinarsi quanto piü a una tale assicurazione materiale e a una tale premiazione dei lavoratori quale é richiesta, nelle dale condizioni economiche, dail’edifi-cazione socialista e daliq sviluppo socialista del nostro paese. E’ un falto che presso di noi il ris-pafmio generale sia che si tratti dei mezzi per l’elettriíicazione di base o del mezzi per la riproduzione o dei prodotti finiti di largo consumo — é lungi dall’essere ancora a quel livelio che gli interessi generaú della comunité socialista, e specialmente le dure circostanze in cu' edifichiamo ¡1 socialismo e indos' r’auzziamo- il paese, esigono. Non solíanla neiie con-cezioái di coloro che, per ia loro co- prodotti dei lavoro dei nostri lavoratori. Succede ancora che i nostri proget-ti di edificazione di base prevedono delie costruzioni assai piü lussuose e quantitativi di materiali maggiori di quanto sia realmente necessario. Si costruiscono obiettivi che non sono assolutamente necessari, e questo a danno spesso delle costruzioni di base fondamentali. Si consumano ancora delle ma-terie prime al di sopra delle norme, le quali in numeróse fabbriche sono troppo alte. Dai fondi deU’approvvigionamento assicurato si ráforniscono spesso delle persone che non ne hanno diritto. Succede che singóle istituzioni e singóle persone dissipano in modo irresponsabile i SEGUE IN IVa PAG. Successo a Fiume alla première,'della 'Carmen' Un teatro veramente imponente si è presentato ai nostri occhi alia «prima» dell’opera «Carmen» di Giorgio Bizet. Difatti abbiamo potu’o ammi-rare un esaurito in ogni otdine di posti. L’opera «Carmen» si svolge in ISpagna all’inizio dell’ottocer!o, di cui riproduce i colorí ■ piü caratteristici. Nada Auer, nelle vesti della protagonista, ha avuto agio di farci sentiré una voce vibrante, carezzevole ad un tempo, ricca di colore e di morbide tonalité e abbiamo apprezzato in lei una fintssima cesellatrice del canto. Josip Sutej, nella parte di Don José, ha cantato da par suo, ottenendb un successo personale .calorosissimo. In-dübbiamente ha primeggiato pure Milan Pihler nel ruolo di Escamillo, do-ve ancora un,a volta ha dato prova di possedere grandi qualité canore. Molto a posto tutti gli altri, in primo luogo Carmen Vilovic, dimostrando squisita sensibilité artística e completa preparazione técnica. Ottima Ta-tiiana Ružič, Latía Krasivi e cosí pure Franjo Godec nella parte del tenente Zuniga, Branko Medanié e Josip Ma-teljan. Ammirata la coreografía do-vuta ad Olga Orlova. Indovinata la scenografia di Antuo Zunié. Nlente da dire sulla regia di Slavko Midžor e sui movimenti di massa. Al successo, ha contribuito l’affia-tata orchestra che era diretta dai dott. Danilo Švara in qualité di os-pite. L’eccellente eseeuzione orchestrale ha meritato gli applausi del numeroso pubblico. bi. pi. Il 7 novembre dei 1917 (secondo il calendario russo, 27 ottobre) il rombo dei cannoni dell’incrociatore «Aurora», puntati contro il Palazzo d’In-verno, annunció ai popoli del mondo l’inizio di un’era nuova. Fra le mura dell’antica residenza degli zar erano asserragliati i resti di quelia classe che per secoli ave-va sfruttato il lavoro degli opérai e dei contadini della Russia. Al calar della notte sull’8 novembre, gli opérai, i soldati ed i marinai rivoluzionari presero d’assalto l’ultima rocca del capitalismo russo ed arrestarono il governo provvisorio La classe lavoratrice russa aveva abbattuto lo stato borghese e si ap-prestava ad edificare sulle sue rovine uno stato nuovo, lo stato socialista, il cui potere era tenuto salda-mente in mano dai popolo lavorato-re, La Rivoluzione d’ottobre aveva tri-onfato! Sullo sfondo di questo storico av- l II passaggio dai capitalismo al comunismo non puó mancar di suscitare una quantité di forme poiitiche diverse, ma la loro sostau2_ vitabilmente la stessa: — la dittatura del proletariato. Lenin: «Stato e rivoluzionep e vinto il proletariato russo, per i quali hanno lottato e lottano i lavoratori del mondo, gli ideali che aniina-rono le masse rivoluzionarie della Russia, l’idea e gli insegnamenti pre-ziosi del grande maestro Lenin, so-no stati calpestati dall’attuale dire- neri figli dei partito di Lenin, è un ojtraggio ai pensiero ed all’azione dei grande Maestro della classe ope-raia ed agli ideali dei Grande Ottobre. Contro un simile tradimento si er-ge oggi, in tutto il suo significato, la Il proletariato non diventerà santo ed immune da errori e deficenze per il semplice fatto di aver effettuato la rivoluzione socialista. Ma l’errore possibile (e gli interessi egoistici, il tentativo di montare sulle spalie altrui) lo portera inevitabiimente alla conoscenza di questa vérité. I Lenin zione di quel partito, che fu da Lenin stesso educato e forgiato nella lotta rivoluzionaria conseguente. Le tradizioni glorióse della rivo-luzione d’Ottobre sono State tradite dai dirigenti della casta burocrática, Piena uguaglianza di dírittí delle nazioni; il diritto delle nazioni al-i’autodecisione; fusione degli operai di tutte l,e nazioni: — questo e II pro i gramma nazionale che il marxismo, l’esperienza di tutto il mondo e l’espe-rienza della Russia additano agli operai. Lenin: Opere scelte, I. vol., pag. 528 — Ed. in lingue estere, Mosca. venimento si erge maestosa la figura di Vladimir Iljií-Uljanov - Lenin corrdottiero ed artetice della vittoria. La sua personalité incarna profon-damente tutta la lotta del proletariato russo ed impersona la vittoria. E-gli l’ha concepita, lungamente e sag-giamente preparata. La figura di Lenin condottiero, la cui vita fu tutta una dedizione alia causa della rivoluzione proletaria, di custode fedelissimo degli insegnamenti di Marx e di Engels, di forgia-tore del partito rivoluzionario e di educatore delle masse, è senza dubbio lo piú popolare ed amata del lavoratori di tutto il mondo. La fatídica data del Grande Ottobre, che diede nuove prospettive alia lotta del movimento rivoluzionario nel mondo, gettando solide basi di una nuova patria socialista, appartiene veramente a tutti i popoli del mondo, come a tutti i popoli del mondo ap-partengono i tesori della dottrina mar-xista che trovó la sua applicazione fedele nella rivoluzione d’Ottobre. Ma gli ideali per i quaíi ha lottato impadronitasi del partito di Lenin profanandone l’essenza rivoluzionaria. La fiducia con la quale i Iavorato- lotta eroica del PCJ e la figura délia sua guida, il compagno Tito. Il PCJ ed il maresciallo Tito, ‘fe-deli interpreti degli insegnamenti di Lenin, combattenti consegúenti della sua causa e custodi i più fedeli délie tradizioni della rivoluzione d’Ottobre e dei principi marxisti-leniriísti, hanno portato alia vittoria, la ri-voluzione popolare in Jugoslavia e guidano oggi con successo i popoli ju-goslavi sulla strada dell’edificazione socialista comducendo una impari lotta per la purezza ideológica del movimento rivoluzionario nel mondo, per il trionfo degli ideali del Grande Ottobre. I lavoratori di tutto il rfiondo sem- Ogni egemonismo è origine di confiitti tra i popoli. I (dai discorso di E, Kardelj all’ONU) ri di tutto il mondo guardávano ai nuovo stato socialista sorto dalla ri-voluzione quale baluardo del movimento oneraio è stata ingannata. II tradimento ed il revisionismo degli attuali dirigenti dell’URSS, dege- pre più intravvedono nella lotta del PCJ la loro lotta ed a essa, di giorno in giorno più intensamente, par-tecipano, coscienti di difendere la causa di Lenin e del Grande Ottobre. ■S'a certi sistemi di ignobile propaganda II piú facile mestiere del mondo «mello d e 11' or gano 1 s ufr a 11 e’r n o di propaganda del Cominform Cenni storici sull'opera del grande commediografo italiano Frutto del suo momento di grazia - chiuso nella cerchia di reaitá familiari -scienza, sono rimase dei iavoratori sono i «Rusteghu,la «Casanova», «Sior Todero brontolon» e le «Baruffe chiozzotte» regrediti e che appena ora vengono " ' attivizzali nella nosira industria e nelle istituzioni socialiste dalle primiíive condizioni prebeliche, ma anche nelle concezioni di singoli funzionari res-ponsabiii si trovano ancora numerosi elementi del passato che bisogna sra-dicare completamente per ottenere realmente^ un giusto atteggiamento verso i nostri beni socialisti e verso i Bernard Sîiaw è morte George Bernard Shaw si è spento nelie prime ore dei mattino dei giorno 2 novembre nella sua residenza di Ayot St. Lawrence nel Hertsfordshire. Con la morte di Shaw i! mondo delle lettere perde una personalité ec¿ cezionaie. Come critico, saggista e drammaturgo, egli ha lasciaio il- se-gno indelebile del suo genio, con una vasta e prcfor.da preduzione letteraria che si estende oltre due generazioni. Il suo spinito caustico le rese inadat-to alla produzioné narrativa ed infatti la sua carriera letteraria ir.co-minciô con una falsa partenza, nel mentre il suo spirito sottile ed il suo gusto per i brillanti aforismi gli die-dero un certo successo nel campo délia critica e dei giornalismo. Per gior-nali e pericdici egli fu critico lette-rario, teatrale, musicale ed artístico. Per tutta la vita egli mantenne un profondo interesse per la música e per le arti figurative. Il suo saggio su Wagner costitui in Inghilterra la consacrazione della fama dei grande musicista tedesco, nel mentre il suo studio su Ibsen diede un nuovo in-dirizzo al teatro inglese. Da Ibsen stesso prendeva vita il teatro di Shaw e della sua scuola. Shaw fu indotto a studiare Ibsen dai Come accennato in un articol^ precedente, la commedia vera e pro-pria di Cario Goldoni nasce soltanto dopo il 1738 ed ancora in forma ap-prossimativa, germinale di scenario col «Momolo cortesan», coi «Prodigo», 'con la «Bancarotta», con Ja «Donna di Garbo». Fin dai principio é presente l’uomo di teatro, che, dalla commedia dell’arte e dell’opera buffa, deriva l’esigenza del ritmo, il senso del dialogo come rappresentazione della vita, che trascende e dissolve nel suo contrappunto l’isolamento astrat-to dai singo personaggl, ne attribu-isce concretezza ai caratteri, collocan-doli nelle linee di un ambiente, Questa esigenza é soddisfatta appieno nelle prime commedie interamente re-alizzate fra il 1738 e il 50’: la «Vedo-va scaltra», la «Fa-miglia dell’antiqua-rio», la «Bottega del caffé», il «Bugi-ardo», opere nelle quali e piú evi- dente ¡i contatto diretto con la commedia dell’arte. In talune di queste commedie si fanno strada altri motivi che riilevano certi orientamenti piü personaü dell’ispirazione. — Perfette nel loro genere, queste opere si muo-vono tuttavia in un’orbita troppo cir-coscritta e polvera di risonanze: rile-van^ la scaltrezza dell’uomo di teatro, ma non dicono, lasciando sololntravve-dere nello sfondo, la sua moralitá ed il suo sentimento, cioé la sua poesía. Per arrivare al difficile equilibrio della sua poesía, il Goldoni doveva tentare ancora diverse strade. Quindi, mentre proseguiva il suo lavorio di osservazione minuta e precisa della reaitá, inquadrandola in una rapiiditá di movimento scenico, in un clima di baraonda e di farsa nei ’Pettegolezzi delle donne» (1751), nelle «Massere» (1755), nelle «Morbiinose» (1758), nei «Morbinosi» (1759) e sopratutto nel «Campiello» (1756), non tralasciava nel contempo di tentare il dramma sentimentale nella «Pamela» (1750); si provava ad esprimere le sue in-tenzioni morali nel «Padre di fami-gliia» (1750), nella «Madre amorosa» (1754), nella «Buona famiglia» (1755), nella «Donna di maneggio»; idealizza-va il suo atteggiamento di serena vi-sione delle vicende mondane conforme alie tendenze settecentesche nel «Av-venturiero onorato» (1751), nel «Cavalière di spirito» (1757), nella «Apa-tista» (1758); giungeva a far materia della sua arte le battaglie da luí af-frontate per il decoro del teatro e i motivi polemici della sua riforma nel «Molière» (1751), nel «Terenzio» (1754) e, sopratutto, nel «Teatro comico» (1750). Il vero equilibrio è toccato dai Goldoni soltanto dove questi vari segue in IV pag. Non é affa' lo difficile esser un Organo subalterno del meccanismo di propaganda del Cominform. In questo meccanismo, giudicando dalle apparenze, é la céntrale che si assume il maggior lavoro. E’ evidente che sia per ogni campagna — ingag-giata dalla stampa cominformista e dalle stazioni radio — é la céntrale che inventa tutte le argomentazioni, come puré che per tutte le menzogne, propágate con tali mezzi di diffusione, é sempre la stessa céntrale a inventare tutte le prove. Per tutti gli articoli ed i commenti radiofonioi che i suoi agent'i diffondono in ogni parte del mondo, il materiale viene fomito da essa sino all’ultima riga. Detta cent-rale non si limita a trasmettere gli ordini relativi al contenuto, ma impartisce disposizioni che regolano la composizione degli articoli e la di-stribuzione del materiale, arrivando sino alie frasi fatte che devono essere riprodotte, tali e quali, parola per parola, senza il cambiamento di una virgola. L’organo subalterno — oolui che re-dige l’articolo o fornisce il commento radiofónico — dai momento che rice-ve la circoilare contenente il testo dell’articolo, le frasi belle fatte, non ha che da ricopiare diligentemente, o da tradurre dai russo, da adattare un pó le parti di secondaria importanza al suo stile, al suo frasario (senza toccare le frasi essenziali) e da stam-pare l’articolo sui giornali o darne lettura davanti al micrófono. Questa descrizione del funzionamen-to dei meccanismo di propaganda del cotúiinform puó sembrare, a prima vista, un pó caricatúrale. Pero nulla di quanto detto e esagerato. Per pro-vanlo ;basta leggere e confrontare qualche articolo, stampato dai com-inform, od ascoiltare con attenzione qualche commento radiodiffuso dai ILTAUONE DI FERRO DI JACK LONDON 55. puntata era fatto venire a questo fine dall’illi-nois, lo trasiformava in un altro uomo, (2) volgeva in testa grandi progetti. Tutto sommato, anche la forza della rivoluzione, in questi ultimi terri-bili anni, consistette esclusivamente nella coscienza di essere onesta. Non si possono spiegare altrimenti i nostri sacrifici, ne l’eroismo dei nostri mar-tiri. Per questa sola ragione l’anima di un Mendenhall s’infiammo per la causa ed egli scrisse il suo ammira-bile «Canto del Cigno», la notte che precedette il suo supplizio. Per questa sola ragione Hubter mori fra le torture, rifiutando sino alia fine di tradire i suoi compagni. Per il meae-simo motivo Anna Roylston rifiutO la suo profondo interesse per i probie- \ felicita della maternity e John Carl- m¡ sociali giacché dai 1880 il grande scomparso entró a far parte del movimento fabiano, corrente politica inglese di tinta social democrática, che si proponeva il raggiungimento dei socialismo, mediante una progressiva pacifica trasformazione della struttura sociale. Fu nel 1892 che ebbe inizio la sua carriera di autore teatrale che é du-rata sino ad oggi e che ha dato a Shaw la sua maggiore fama. Bemard Shaw era nato a Dublino, in Irlanda nel 1856. Sino r.egli ultimi anni della sua vita cg’J conservó .U piü sorprendente lccidité di mente. A C0 anni scrisse una nuova cinmie-dia e peco prima di fncrire sospese la sua ultima opera. ston restó, senza compenso, fedele guardiano del rifugio di Glen Ellen. Si interroghino tutti i compagni ri-voluzionari, uomini o donne, giovani o vecchi, eminenti o umili, geniali o semplici, si troveré sempre che il loro motore potente e persistente fu la loro sete di dirittura. Ma torniamo alia nostra storia. Ernesto ed io, prima di abbandonare il nostro rifugio, avevamo perfettamente compreso fino a quai punto si fosse sviluppata la potenza del Tallone di ferro. Le caste operaie. i mercenari, gli innumerevoli agenti e poliziotti di ogni ordine erano completamente ac-Quisiti all’Oligarchia. Tutto considéralo, e astraendo dalla perdita delia loro liberta, esái vivevano meglio di quanto fossero mai vissuti prima. D’altra parte, la grande massa dispe-rata del popolo dell’abisso si spro-fondava in un abbrutimento apático e soddisfatto della sua miseria. Ogni volta che proletarii di forza éccezio-nale si distinguevano dall’armento, gli oligarchi s’impadronivano di loro mi-gliorando la loro condizione e ammet-tendoli nelle caste operaie o fra i mercenari. Cosí ogni malcontento si calmava e il proletariato si trovava frústralo dei suoi capi naturali. La condizione del popolo dell’abisso era pietosa. Per costoro, la scuola co-munale non esisteva piü. Vivevano come bestie in ghetti brulicanti e sor-didi, marcivano nella miseria e nella degradazione. Tutte le loro antiche liberté erano State soppresse. A questi schiavi del lavoro, era ne-gata perfino la scelta del lavoro. Era puré rifiutato loro il diritto di cambiar residenza, e quello di portare o possedere armi. Erano serví, non della gleba come i éontadini, ma della macchina e del mestiere. Quando c’era bisogno di loro per un compito stra-ordinario, come la costruzione di grandi strade, di linee aeree, di pas-saggi sotterranei o di fortificazioni, si compievano leve nei ghetti dei lavoratori, e a decine di rnigliaia, di buon grado o per forza, erano trasportan sul luogo del lavoro. Veri eserciti di servi, lavorando attualmente alia costruzione di Ardis, sono rinchiusi in vere capanne dove la vita di famiglia é impossibile, donde la decenza é bandita da una bestiale promiscuité. In verité, essa é lé, nei ghetti, la bestia ruggente dell’abisso tanto te-muta dagli oligarchi; ma essi mede-simi l’hanno creata e la mantengono, essi impediscono che nell’uomo scom-paiano la tigre e la scimmia. Mentre serivo, corre voce che nuove leve siano progettate per 'a costruzione di Asgard, la citté meraviglia che deve sorpassare tutti gt: spiendori di Ardis, dopo che questa saré termi-nata (1). Noi rivoluzionari ci incari-cheremo di continuare questa grande opera, ma non saré terminata da mi-serabili servi. Le mura, le torri e i campanili di questa citté fantástica si innalzeranno al ritmo delle canzoni, e nella loro incomparabile bellezza saranno amalgaman,, non piü sospiri e gemiti, ma armonía e gioia. Ernesto provava una folie impazien-za di ritrovarsi nel mondo e in piena attivité, perché i tempi sembravano maturi per la nostra prima rivolta, quella che fallí miseramente nella Comune di Chicago. Pero egli sapeva disciplinare la sua anima alia pazienza, e per tutto il tempo che duró il suo tormento, mentre Hadly, che si (1) Ardis fu terminata nel 1942, e Asgard nel 1984. La costruzione di Asgard duró 52 anni e occupó un eser-cito permanente di mezzo milione di servi. In certi periodi il loro numero superó il milione, senza tener contó delle centinaia di migliaia di lavoratori privilegiati e di artisti. (2) Fr• E’ da domandarsi per quali ragioni il cominform si attiene cosí ostinata-mente a questo sistema propagandístico. Qualche ragione puó essere iindo-vinata e qualche altra é conosciuta. Una ipotesi é quella del massimo crónico burocratismo della centrale, un’altra é la diffidenza sulle capacité delle organizzazioni subalterne, se viene lasciata loro un,a certa indipenden-za, un’altra ancora è il disprezzo nei confronti dei mercenari e la certezza che essi sono incapaci di scrivere qualcosa ed infine, per ultima, é la paura da parte degli organi subalter-ni che preferiscono copiare letteral-mente, poiché cosí evitano di sbaglia-re e di attirarsi Tira dei padroni. La ¡potes! accennate non sono pero le piú importanti. La ragione essen-ziale, la ragione decisiva della continuité d’un simile sistema di lavoro non c’é bisogno di indoviriarla poiché é conosciuta e provata: il sistema di lavoro che cosí gelosamente uniforma le abitudini del cominform dipende dai fatto che il suo meccanismo di propaganda 'diffende delle menzogne prive ¿i qualsiasi fondamento è risaputo che é impossibile .divulgare menzogne e sostenere falgité prive di SEGUE IN IVa PAG. 7//a- Giornata del campionato di calcio del TLT-girone «A» Posizioni immutate in vetta alla classifica SI Mednsq con due trasferte positive insegue Bradante sconfitta dello Strugnano ad Isola. Piegati dall’Aurora i cittanovesi Verieneglio-Medusa 1-2 CAMPIONATO DI CALCIO" ZOMA ISTRIANÄ II discorso del comp. E. Kardelj Aurora B - Medusa B 2-1 CAMPIONATO DEL TLT Neí giróse A del campionato del TLT, nulla di nuovo da segnalare se si eceettua la vitroria del Medusa sul campo di Verteneglio, il che ha permesso ai capodistriani di man-tenere ii contatto con le due stjua-dre di punta. I L’Arrigoní, ha schiacciato lo Strugnano sotto una valanga di reti. Funteggió oneroso a dire il vero, ma che ha chiaramente delinéalo i valori dille due squadre in campo. Infáttí Tíncónfro ha visto una squa-dra a giocare e l’altra ad ammiráre questo gioco ed a. .. subiré goals a ripetizione. L’AurOra ha, in casa, bat-tüto un Cittanova abúlico e siégalo. Mentre, da parte sua, il Pirano é pas- sato regolamente sull’Umago, con un punteggio che non ammette discus-sioni. Col confronto diretío Ar-rígoni - Pirano la classifica dovreb-be subiré dei cambiamenti. Gli iso-lani per altro ovranno la vita dura e dovranñó mettersi di buzzo buono per superare l’ostacolo piranese. II Medusa, a sua volta si trova in stato di grazia e non dovrebbe avére dif-coitá nel batiere lo Strugnano e pas-sare cosí al II pósto bella classifica. L'Umago, in casa, vorra rimettersi dalla bruciante sconfitta di Pirano' ma avra dél filo da torceré per battére i bianchi capodistriani di Scher. Ciítanova-Buie invece ha un pronostico di paritá. Arrigoni ( Umago ) - Strugnano 3 - 2 Farmazioni delle squadre: VERTENEGLIO: Fernetti, Spitz, e Sauro, - Sturman, -Bernardis e Petocel-li. Saín, Motica, Prodan, Fernetti II e Motica II. MEDUSA: Vascon, Lonzar, Santin, Corte, Parenzan, Sabbadin, Giovan-nini, Depangher, Sabadin, Stradi e Busan i. Arbitro: Lonzar di Trieste. La vittoria, comunque meritata della Medusa, è venuta a concretarsi in zona Cesarini. II Medusa, reduce vittorioso dalla partita^ di Cittanova, non ha fatto grandi cose anche a causa del gioco caótico del Verteneglio, ma sul finale ha avuto la meglio. / Largo aifvecchi Partita vivace, técnica, non priva fü emozioni edi espulsioni anche; una partita col fuoco nelle vene, che ha entusiasmato il numeroso pubbli-co umaghese, accorso per. acclamare i suoi vecchi ragazzi. Ecco le squadre: UMAGO: Franio, Corciotti, Lenar-Uuzzi I, Zugnaz, Lenarduzzi II, Bose, Zacchigna, Dagri, Bovnič, Giraldi, Sodomacco. STRUGNANO: Regoli, Benvenuti, Vascotto, Carboni 1, Nemec, Benvenuti II, Carboni OI, Ferluga, Degras-si, Carboni III, Zaro. Alie 15 precise, l’arbitro Lonzar dá il via alia movimentata partita, e subito l’Umago si porta nella zona av-versaria per mérito di Sodomacco, Oiggi uno del piii attivl, questo allun-ga a Dagri che, al volo, mette in rete. E’ passato solo un minuto e TU-mago è già in vantaggio e la danza continua. Siamo sempre in area dello Strugnano e Gregorič si salva con bravura, al 15. una stangata di Girai- di mette in angolo, il tiro verra ef-îettuatosèhza esito al 21. Viene espul-so il focoso Carboni ai danni di Lenarduzzi, questi reagisce e '’arbitro li manda agli spogliatol tutti due. Lo Strugnano gioca meglio e r.on sente la mancanza di Carboni, ma de-ve subiré un’altra rete al 35 per mérito di Bovnic che, ricevuto un pas-saggio da G i raidi, non ha diffiooltà a battere Gregorich spiazzato: e cosí termina il primo tempo con îasi alterne. Al II. tempo troviamo uno Strugnano cambiato con idee più chiare, che accorcerà le distanze con Fellaga al T-0’ con 2-1. L’Umago vive su! ch! va là, qualche fuga di Sodomacco che Benvenuti allontana da signore e cosí si arriva al 41’ quando Degrassi batte l’esterrefatto Zugnaé coperto dai suoi terzini: 2 a 2, abbracci e baci a non finiré, ma dura poco questa gioia, perché al 44’ Giraldi con una fucilata porta i suoi colorí alla meritata vittoria. TOLO La partita si inizia con attacchi del quintette vertenegliése, repressi da Santin. Su allungo di questi, scat-ta Sabadin che pero viene fermato bruscamente da Petocelli. Decretata la punizione, questa viene báttuta da Bussani. Su azione sotto rete del Verteneglio, Lonzar si scontra con Busani e rimane contuso per tutto il resto della partita. Al 21 la rete della Medusa, allungo di Parenzan a Giovannini, questi tira in rete, Fernetti e Depangher scattano sulla palla, Depangher, cadendo trova il pallone e lo mette in rete. Goal fortunoso e papera di Fernetti. AURORA B: Ponis, Zetto, Favento, Fontanotj!Nobile, Vascon, Pesaro, Nor-bedo, Vattovani, Deponte e Bussani. MEDUSA B: Scuderi, Angelini, Zueca, Mele; Marsich, Orlati I, Orlati II, Clementi, Sabadin, Degrassi, Minea. Arbitro: Sabadin. L’incontro stracittadino fra le ri-serve della Medusa e dell’Aurofa si é concluso con la vittoria di questi ultimi per due reti ad una. Le due squadre hanno giocató con volontá, sebbene mancasse loro la preparazione técnica. Nel primo tempo la Medüsa, in favore del vento, ha praticató un gioco migliore ed é riuscita ad arginare gli avanti «au-rorini«, senonché nella ripresa ha do-vuto subiré lá pressione avversaria che si é concretizzata con due reti, segnate al 10 della ripresa da Dépon-te ed al! 16 da Bussani, reti del resto parabili.. Il Medusa ha segnato a sua volta al 40, con Clementi su calcio di rigore, conceSso con tro’ppa facilita dall’arbitro Sabadin. A sua volta il portiere della Medusa ha para-to nel primo tempo un rigore. Nardone - Strugnano B¡3-2 NARDONE: Jurissevic, Musizza, Grego,' Stor, Dudine, Bologna, Va-scotto, Prelaz, Jerman, Degrassi, Zaro. STRUGNANO B: Derossi, Vascotto, Moscolin, Carboni, Prelaz, Felci, De-lise, Delise, Gruden, Nesich, Giassi. Arbitro: Eller di Ancarano. II Nardone ha vinto una partita d’ordinaria amministrazione sulle ri-serve della Strugnano. La vittoria poteva essere del resto piü voluminosa se gli attaccanti della Nardone avessero maggiore indirizzo al tiro a rete, che ha loro, quasi quasi, giocató un brutto scherzo, poiché nella ripresa, lo Strugnano B é riuscito abbreviare le distanze con due reti segnate da Giassi e Stor. Le retí sono State segnate al 7 ed al 23 del I tempo da Prelaz, al 8 del II tempo da Degrassi al 22 Giassi ed al 25 da Stor. Buono l’arbitro. Le partile i!¡ tasca prossima Programma partite del giorno 12. XI. Arrigoni (Umago) - Aurora; Umago alie ore 14.30. Arrigoni - Pirano; Isola alie ore 14.30. Medusa - Strugnano; Capodistria alie ore 14.30. Cittanova - Buie; Cittanova alie ore 14.30. riposa Verteneglio CAMPIONATO DI ZONA Nardone - Stella Hossa; Isoia alie ore 10. Partizan - Aurora; Capodistria alie ore 10. Medusa - Pirano; Capodistria alie ore 12.30. Arrigoni - Ampelea; Isola alie ore 12.30. Strugnano - Satine; Strugnano alie ore 14.30. Seguono fine del I aziom tempo. alterne, e poi la In preparazione per Londra Jugoslavia - Norvegia 4-0 (3-0) Nella ripresa, al 31 Sain riporta le sorti in paritá, con una prodezza del tutto personale. Al 37 l’arbitro decreta un rigore per fallo in area di Spitz. Parenzan s’incarica del tiro che sciupa banalmente a lato. Al 44, Parenzan per farsi perdonare segrta la rete della vittoria, su calcio dal limite. Toio campionato inRUT'flnigom - Strugnano 9-0 (5-0) Lo classifies« atfuale GIRONE «A» I RISULTATI Pirano - Umago 5-2 Arrigoni - Strugnano 9-0 Medusa - Verteneglio 2-1 Aurora - Cittanova 4-0 Riposava Buie LA CLASSIFICA 'Arrigoni 3 3 0 0 16 0 6 Pirano 3 3 0 0 8 3 6 Medusa 3 2 1 0 6 3 5 Umago 3 1 1 1 6 8 3 Aurora 2 I 0 1 5 2 2 Verteneglio 3 0 1 2 2 7 1 Buie 2 0 1 1 1 4 1 Cittanova 2 0 0 2 1 7 0 Strugnano 3 0 0 3 2 13 0 ARRIGONI: Russignan, Coíbatto, Arlini, Costanzo, Delise I, Sorgo, Bologna, Mogliesan, Dudine, Depase e Delise II. STRUGNANO: Gregorich, Benvenuti I, Zaro I, Carboni I, Nemez, Benvenuti II, Degrassi, Felluga, Sain, Zaro II, Carbonill. Arbitro: Mazzuccato. Cronaca breve: Inizio a tutto gas degli isolani che, al 5 di gioco rea-lizzano con Delise II. Portano al contrattacco i ragazzi di Strugnano, ma sono ancora gli isolani, che con una perfetta triangolazione si porta-no nuovamente in vantaggio al 10 ed al 15’ con Bologna. Al 25’ segna Depase che, dopo essersi liberato di due avversari, realizza imparabilmen- te. Ai 45’ Dudine porta a cinque le reti del primo tempo. La ripresa vede partiré lo Stru-gnajio in IV velocitá, con il vento a favore, spinto daH’incitamento dei suo pubblico, ma si vede svanire ogni possibilitá di segnatura, dal baluardo cpposto dalla granítica difesa ¡solana il cui perno é Corbatto e da una mediana, tutto gioco e stile. Sono ancora gli isolani a segnare altri quatro goals al 9 ed al 15 minuto con Depase, poi al 25’ con Corbatto che, con un tiro di rara potenza da 30 metri, batte imparabil-mente l’esterrefatto Grégorich. Chiu-deva la segnatura della giornata al 40 Mogliesan. Mazzuccato Pietro Formazioni delle squadre: i NORVEGIA: Torhenssen, Speadwold, Holmberg, Hansen, Svenssen, Byor-nio, Duresen, Hvidsten, Sveinsson,, Karlsen, Bredsten. ¿UGOSLAVOA: Beara, Stankovič, Colič, Čajkovski, I, Horvat, Djajič, Ognjonov, Mitič, Živanovič (Rupnik), Bobek, Vukas. SPETTATORI: 6» mila. Arbitro Schipper (Olanda). RETI SEGNATE; Ognjanov al 31’, Mitič al 40’ e Rupnik al 45’ del primo tempo. Ognjanov al X’ delia ripresa. L’attuale incontro fra la rappresen-tativa jugosiava e quella norvegese ha servito da trening agli uomini di Arsenjevič, per il prossimo incontro che dovranno disputare alio stadia di Higbury, contro ia nazionale Inglese. La sonante vittoria jugosiava non é stata cosí facile come appare a prima vista poiché l’undici norvegese, pur non possedendo doti di velocitá, ha condotto a fondo azioni péricolose per il terzetto difensivo jugoslavo. Gli jugosiavi hanno invece disputato una partita che non ha troppo con- vinto, essi infatti si sono lasciati tra-scinare dai contagio del gioco individúale. L’attacco jugoslavo ha commessoi degli errori e si é lasciato sfuggiré una vittoria molto piü riievante. L’incontro é stato di Ievatura técnica mediocre ed il gioco é stato duro Nel primo tempo le due squadre hanno temporeggiato, indi verso la mezz’ora gli jugosiavi hanno avuto un ritorno offensivo ed hanno realiz-zato tre reti. II punteggio si arrotondava al 1’ della ripresa per mérito di Ognjanov il quale intercettava una respinta di pugno del portiere norvegese e segnava con un tiro imparabile. La partita é stata diretta in modo impeccabile dall’arbitro Schipper. Conclusa la partita, gli accompa-gnatori norvegesi hanno fatto deile dichiarazioni molto posiíive per la: squadra jugosiava, trovando che la gara é stata migliore di quella di-sputata ad Oslo l’anno scorso. Al 22 novembre la prova del fuoco per la squadra Jugosiava che do-vrá migliorare la preparazione técnica per potersi misurare degnamente con gli inglesi. i PARTITA ABULICA ESCIALBA Aurora - Cittanova 4-0 I tifosi sono rimasti pero delusi in (ftuanto ’ di bel gioco se n’é vista poco e ció, non per demerito degli Aurorini, ma pió per il comporta-mento in campo dei giocatori del Cittanova che hanno dimostrato di conoscree ben poco lo sport che pra-tioano. Una breve cronaca. Al fischio, scattano gli aurorini che mettono súbito in dificoltá la difesa avversaria, e giá al 2 su azione di mischia mette in saeco il primo pallone, Sauro del-l’Aurora. Le. azioni si susseguono poi ve-loci, sempre per meritd dei oianeni che portano continua minaccia alia porta dei verdi, che pero risolvono «piuttosto confusamente, fino al 36 quando il Direttore di gara concedí; un calcio per i bianchi che Scher s’inearica di realizzare con forte tiro, facilítate dalla passivitá del portiere del Cittanova il quale, non ri-tenendo valido il tiro, nen si cura nemmeno di mettersi in posizione di guardia. Proteste dei verdi, rna l'ár-bitró convalida ed il gioco procede con i cáttanovesi un pó giti di corda, che devono subiré una terza rete al 40 per opera di Vaséon che, servitó da Scher, mette in rete da due pas-si. A questo punto Urbaz, esce di campo, non si capisce perché, se scoraggiato oppure per protesta, (gesto pero poco sportivo questo). II secondo tempo non ha storia perché la partita si trascinava av-anti fra l’indifferenza generale e, quando Sain al 6, viene allontanato dal campo per protesta verso l’arbitro, i cittanovesi, ridotti a nove, possono ap-porre soltanto una difesa onorevole, contenendo la segnatura nel limite possibile, consentendo ai bianchi capodistriani di segnare ancora una sola rete al 12, per mérito di Della Valle, su azione di tutto il quintetto d’attacco. . AURORA: Zoppolato, Apollonio, Calenda, Corbellani, Perini, Vattovani, Della Valle, Scher, Vascon, Derin, Sauro. CITTANOVA: Sain,. Seropetta, Sal-derich, Varin, Vukovich, Urbaz I, Criad, Saín II, Urbaz 01, Sain U,. Fi-lipaz. Arbitro Divo. (dal nostro corrispondenfe) Si é svolto sabato 4. m. c. il terzo circuito di Fiume; organizzato dal Club Ciclistico Fiumano, in onore delle elezioni per il Sabor della Re-pubblica Popolare della Croazia. L’in-teressante competizione che é stata sebuita attentamente da numerosi sportivi, si é svolta sul percorso: Corso Armata Rossa, Fiumara, vía Martiri Antifascisti, vía Fiorello La Guardia, via Stalingrado con tragu-1 ardo d’arrivo in Corso Armata Rossa. Veramente sfortunati sono stati i concorrenti fiumani i quali privi di un Razumovic, presentatosi alia giu-ria con quasi un’ora di ritardo e quando la gara ¡ era giá iniziata non poteva competeré alla medesima e quindi le probabilitá di una afferma-zione sono mascato sebbene la squ-dra fiumana poteva ancora sperare in Stroligo, ma pure lui dovette ri-tirarsi giá nei primi giri per crampi alia stomaco. II gruppo fiumano privo di questi due corridori ben poco poteva sperare in una brillante affermazione dato anche per mótivi vari nei primi giri si šono citirati ben cinque corridori su dieci iscritti alia corsa. La corsa comprendéva 15 girl sul percorso summenzionato, pári a km 33. Nel giro iniziale passava primo Stroglio güito da Brainik del «Proletéro». 11 secondo ; giro era capitanato da Apollonio seguito da’ Bändel, tutti due del TLT. It terzo, quarto, quinto e sesto giroo il comando passaVa prifnma a Bráinik, indi a Gardos e poscia ad Apollonio e a Bändel. Dal settimo giro sino alla fine do-minava, è la vera parola, il bravo Gardos Attilio del «Proleter» di Ca-podistria che vinceva meritatamente UN PO DI Is ni PER iiiiili ill gl llilii Fü I E *§■■■■■ »■•««■il ■1 :bs?:ss SSNSi » & jq UK «J *il NOVO CINE — CAPODISTRIA Dal TO Sl f'2 1/Ultifna' scSricš; T3 a? 14 La prima moglie; 17 al 19 Gli amori di Rossini; 20 al 21 Ricatto; 27 al 28 Ritorna se mi ami. ARRIGONI — ISOLA Dal’ 8 al 9 L’uomo all’uomo; 10 al ■12 Gli amori. di Rossini; 24. al 26 Io ti. salverö. ODEON — ISOLA Dal 10 al 12 La prima moglie; 12 al 14 Quando i prati floniscono; 24 al 26 Čara segretaria. TARTINI — PIKAMO Dlall’ 8 al 9 «Wapakonetta»; 13 al 14 Gli amori di Rossini; 17 al 19 La pri-ma’’moglie; 20 al 21 Ricato; 24 al 26 Ritorna se mi ami; 27 al 28 Čara segretaria. CÜMEMICÄT1 Dal 2- novembre in. poi le visite al-1’ambiJlatorro, pediatrioo presso d’osfeer dale civile di Capodistria si effettue-ranno ogni giorno, esclusi i sabati, dalle ore 9—11, dallo specialista per le malattie dei bambini, dott. Branko Salamua. Saranno visitati i bambini fino a 14 anni. Anche i bambini degli assi-curati dailTAS vi verranno visitati dai citato medico. pagna Cotar Olga che ssrà a dispo-sizione degli interessati presso la se-greteria dell’UGEF ogni venerdi delle ore 17 alle 19. IIIJUlIlIllllllMlllllllIlIllllllllIHIllMIMIlillllNIMIIIIMillllllllllllinlllllllUllMIlIUlilllllllllllUnillllllllllllllllllllllllHIlllllliHIIIIHIIlrllllllllllllllllllllllllllllllinillllllllllinilllllllllllllllllllillllMIlilMIIMIIllllilllMIIIIHlIllIMIUIIUhlhRiilllllllHIllillllllliilUlUllllilllllllHIIIIiRhthhlRIIIiillMMIIIHMIHIKnill RADIO TRIESTE ZONA JU60SLAYA DEL TLT Lunghezza (fonda m 212 MERCOLEDI 8. 11. 50. Ttittt’*! giorai notiziario aile oie 6.15, 12.45, 19.15, 23.00 12.30 Mélodie gradite; 13.15 Dal mondo operistico; 14.00 Composizio-ni slovene, eseguono: orchestra della Radio di Lubiana, il mezzosoprano Elza Kerlovac ed il basso Tone Petrovčič; 17.30 Conversažioni’ d’attuali-tà; 17.40 Musiea ritmica per piano-forte; 18.00 Col nostro popolo; 18.15 Racconti sinfonici; 20.10 Ipavec: Suite' dalla pantomina «H Pupazzetto»; 20.30 Orizzonti 1950: Panorama romane; 20.45 Quintetto rustico; 21.30 Orchestra oivertente della Radio di Lubiana, suona le composizioni di Gu-teša Mladen, dirige Tautore; 22.00 Vita jugosiava; 22.15 Vidali: Concerto in la minore per orchestra d’archi, iridi programma di mušica serale. GIOVEDI 9, 11. 50. 12.30 Due ouverture di Rossini; 13.15 Concerto del soprano Pavla Potrata, indl mušica leggéra; 13.45 La donna; 14.00 Suona il sestetto rustico; 17.30 Conversažioni d’attualità; 17.40 Mélodie di Lehar; là.00 Čajkovski: Concerto per violino in Re maggiore op. 90 — suona il «Trio di Trieste»; Domenica 12. c. m. si terra a Monte alie ore 14 précis» la conferenza deU’Unione Partigiani alla quale pren-deranno parte anche le madri e le vedove dei caduti. L’ordine del giorno ë il seguente: I. relazione política; II. relazione organizzativa; III. lavoro IV. lavoro da svolgere; V. zioni; VI, Varie. eseguito; Delibera- Si avvertono gli interessati, che, entro la prima meta dei mese di novembre, avrá inizio un corso teorético pratico per sciatori. Coloro che intendono partecipare a questo corso, oppure daré attivitá r.el Club Alpino, presentino doman-da d’iscrizione sugli appositi moduli che si possono ritirare presso la com- SMARRIMENTI La compagna Hrvatin Luciana, da Isola, ha smarrito il giorno 3 c. m. la sua carta d’identitá presso la stazio-ne delle auto-corriere a Capodistria Il rinvenitore è pregato di riporta-re tale documento presso la nostra redazione, oppure al Comitato Popolare Cittadino di Isola. e senza alcun sforzo la corsa. In tut-ti questi ultimi giri Gardosi distanziai va di ben un minuto dal gruppo formato da Brainik e Apollonio. Come abbiamo detto i fiumani so-no stati sfortunati e sola Lazzarič, Ur-lih e Milinovič hanno conquistata faticosamente li quinto, settimo e ot-tavo posto in classifica. II percorso, purtroppo, non era uno dei piü felici perché le strade in cui dovevano passare i corridori erano a quell’ora affollatissime non solo di sportivi e curiosi, ma anche da coloro che per varié ragioni dovevano attraversare la strada metiendo in serio pericolo non solo la pro£>ria incolumitá, ma anche quella dei par-tecipanti alia corsa che facevano vir-tuosimi per non investiré questi inco-scienti. II servizio della Difesa Popolare non era sufficiente e ben pre-disposto per arginare la folla e da quanto abbiamo saputo direttamente dagli interessati, alcuni corridori del «Proleter» hanno preferito ritirarsi che mettere a repentaglio la pro-píia e l’altrui vita. In precedenza si é svolta, sul mede-simo circuito, una gara nella categoría pesante, gara che consisteva in cinque giri a cui partecipavano alcuni giovani del Club Ciclistico di Fiume. Primo é arrivato Lustro Mar-cello, un corridore che possiede delle buonissime doti per figurare degnamente in competizioni piú impegna-tive. Il Lustro ha percorso i cinque giri in 22’30”, secondo Koverlizza Italo di Abbazia in 24’36”, terzo Mrsu-Ija Mirko in 24’40”. Ecco l’ordine d’arrivo nella gara piü importante: Percorso: 15 giri, pari a km 33 I. Gardos Attilio del «Proleter» di Capodistria in ore 1.1’8”. II. Apollonio Bruno del «Proleter» di Capodistria in ore 1.2’15”. 110. Brainik Oreste dei «Proleter» di Capodistria ad una macchina del secondo. IV. Bandel Duilio del «Proleter» di Capodistria. in ore 1.5’34”. V. Lazzarič Aldo del Club Ciclistico di Fiume. VI. Dagri Marino del «Proleter» di ’ Capodistria. VII. Ulrih Srečko del Club Ciclistico di Fiume. VIII. Milinovič Juraj dei Club Ciclistico di Fiume, tutti col mede-simo tempo del quarto arrivato. Bruno Píceo Segue dalla l . pag. mondo in sfere d’influenza. In tale senso ij patto delle cinque grandi po-tenze dividerebbe definitivamente il mondo in nazioni dominanti ed in na-zionii domínate. Senza dubbio un tale sviluppo del rapporti internazionali distruggerebbe, primó, ogini dirittó dei popoli all’autodecisione e porterebbe, secondo, direttamente ad una nuova guerra mondiale.« Metiendo a nudo l’insinceritá della política soviética e la perversitá della campagna antijugoslava del Comin-form, il cornp. Kardelj ha detto: «Vero é che i calcóla sono stati fatti completamente alia rovescia e che per-tanto í’intenzione non é stata raggi-unta. Questo avviene sempre nella política quando qualcuno confonde con la realtá oggeítiva il proprio deside-rio e le proprie costruzioni astratte. 1 popoli della Jugoslavia non si sono piegati sotto la pressione deli’aggres-sione económica, quantunque essa ab-bia avuto certi effetti economici prov-visori. II risultato político é stato, pe-ró, esattamente opposto alie previsioni degli organizzatori del blocco económico. Questo blocco mostea in maniera chiara, come sul palmo della mano, al nostro popolo cosa lo attenderebbe in avvenire ove dovésse soggiacere alie tendenze egemonistiche. Sapen-dolo, esso sopporta con coscienza ed abnegazione sempre maggiori le diffi-coltá economiche provviisorie che, secondo i plani stranieri, dovevano minare in sua forza morale nella lotta per il diritto a decidere da solo sul proprio suolo. Con questo non pensó dire che la política della discriminazione económica é salo una arma del governo soviético 16 mú sono specialmente sof-fermato sull’esemplo di cui sopra relativo alia política del governo soviético verso la Jugoslavia, perché esso é forse il piü brutale esempio d’ag-gressiione económica dopo la seconda guerra mondiale e per dimostrare quanto poco diritto abbia il capo della delegazione soviética di assumere qui un attegg'iamento come se ii governo soviético non fosse in generale jffatto responsabile per l’attuale ten-sione del mondo e come se. in tale situazioüe, esso solo possa e debba difendere la pace mondiale.» II compagrfo_ Kardelj ha quindi mes-so in evidenza' le manovre sovietiche nei riguardi del problema del T. L. T. e, fra l’altro, ha detto: «E noto che tanto i rappresentanti Vittoriosi i delicti del circondario a Fiume Gardos, Apollonio, Brajnik o Bandel asgtgiwlieano la vitto Proleter Successo di sport e di pubblico al III circuito ciclistico di Fiume del governo jugoslavo quanto di quel-lo italiano si sono espressi positivamente circa la possibilitá di un accor-do dei due governi in mérito a Trieste. Nessuno puó negare che, qualora un tale accordo venisse raggiunto, esso sarebbe un contrvbuto enormemente importante per ia pace e per la pacifica collaborazione fra i due popoli vicini. Nello stesso modo non vi puó essere dubbio che chi cerca’ di ostacolare questi sforzi non da prova di spirito di pace. Se per ii caso di Trieste- il capo della delegazione soviética puó dimostrare la coerenza della política -soviética nell’appl’icazione del trattato di pace, io vorrei chiedergli perché il governo soviético non, assume la stes-sa posizione, per esempio, in mérito alia violazione ed al mancato mante-nimento dei trattato di pace da parte dell’Ungheria.» Venendo poi a trattare del problema della pace nel mondo, il compagno Kardelj ha detto, fra l’altro: Qual’é il risultato della política e-stera soviética dei dopoguerra? Forse che questa política non ha allontanato da sé molti amici del popolo soviético, anche se essi non dimenticheranno ■mai gli enormi sacrifici che questo popolo ha dato nella seconda guerra mondiale, spalla a spalla con altri popoli gmanti della liberta non solo per la propria liberta ma anche per quella di altri popoli? Forse che non ha allontanato da sé molti popoli che speravano protezione da parte dell’U-nione Soviética ed hanno provato, invece di questa, l’imposizione della volontá altrui? Forse che il governo soviético ritiene che nei sentimenti di liberta degli uomiini non lascierá trac-cia il fatto che la política soviética ha gettato i popoli della Jugoslavia — nel momento dei loro miassimi sforzi per l’edificazione del socialismo — in difficoltá quali non sono State loro mai frapposte dai piü grandi avversari del sistema sociale e socialista? Ed infine, forse che questa politica non ha súbito! una spaventosa sconfitta in Corea, sconfitta che giá si ma-mifesta e che si manifesterá ancor piü in tutti i rapporti internazionali? E' tempo di comprendere che nelF-epoca attuale possono contare sull’ap-poggio dell’umanitá solo le forze po-litiche che dimostreranno a parole e con i fatti la loro fedeltá alia pace, alia pace democrática, edificata sul principio di una collaborazione inter-nazion.ile su piede di paritá.» Lettera del C.C. del P.C.J. CONTINUA DALLA III. PAG. fondi oltre quelle misure che sareb-bero giustificate, mentre questi man-cano per gli altri lavoratori anche nel quantitativo prescritto per legge. Le nêcessità deil’ulteriore sviluppo socialista, ed anzitutfo le dure condi-zioni delia nostra edificazíone, rese piü acute dalia siccitá di quest’anno, esigono una lotta piü decisa delle no-stre organizzazioni di Partiío e di tutti i nostri lavoratori per il risparmio, e ció in tutti i settori del consumo, sia che si tratti di consumí a scopi produttivi o a scopi personaii. La iot-ta per il risparmio diventa oggi una delle leve fondameníaii di tutta la nostra edificazíone e del compiesso déi nostri sforzi per la reaiizzazione vit-toriosa del Piano quinquennale in misera taie che le nostre organizzazioni di Partito, le nostre istituzioni statali e gti organi statali, le nostre imprese e tutti i lavoratori in generale devons condurre coerentemente ogni giorno e ad ogni passo. In questo senso noi dobbiamo operare una vera svoita. Qui non sono sufficienti nemmeno lontanamente le dichiarazioni bene intenzionate ove esse non ven-gano immediatamente abtuate. II risparmio Va concretizzato sia nelle cose piü minute e sia nelle cose maggiori. E’ compito diretto delle nostre organizzazioni di Partito di far si che l’idea del risparmio diventi parte integrante della coscienza dei nostri lavoratori, che il risparmio venga ovun-que concretizzato e realmente orga-nizzato, che esso si trasformi in lotta reale giornaliera contro le dissipazio-ni e contro i dissipatori in tutti i campi della nostra attivitá. . Con i fenomeni della dissipazione sono strettamente connessi singoli fenomeni della burocratizzazione ene si manifestano nei privilegi materiali in-giustificati ed incontrollati di certe categorie di persone. Tali fenomeni contribuiscono alla dissipazione e la aumentano in misura sensibile. La loro dainnositá per l’edificazione socialista e per il coerente sviluppo socialista del nostro paese oltrepassa lo stessa contenutO; materiale dl tutto il problema. Se non eliminassimo a tempo codesti fenomeni, essi avrebbero effetti dannosi anzitutto dal punto di vista sociale e politico. E’ un fatto che anche presso di noi — prima di tutto in base all’imita-zione non critica di singóle particola-ritá dei rapporti sociali ñell’URSS, do-ve la burocrazia, che ivi è diventata la classe dominante, gode di privilegi materiali — si sono manifestati singoli privilegi materiali ingiustificati, il piü spesso non scritti e non legalizzati, che sono in contrasto coli’ulteriore sviluppo democrático e socialista del nostro paese. A codesto' sviluppo han-no cantribuito anche le sopravvissute concezioni ereditate dalla mentalité del tempo dei partigiani, secdndo le quali certe nécessita delle varie istituzioni e dell’apparato possono essere soddisfatte direttamente senza tener conto del valore reale e del costo dei beni. Continuazione al prossimo numero Le commedie di Cario Goldoni continua dalla III. pág. elementi si foindóno, spogliandosi della loro astrattezza con una visione piü matura, distaccata e serena della vita. Allora la moralitá prende vigore di concretezza e si vela d’ironia, incarnandosi nelle figure e vicende della realtá quotidiiana; il realismo si arricchisce di ragioni morali e acqui-sta d’umanitá; il sentimento si ammor-bidisce e si fa sorr,idente; il senso del ritmo e del gioco scenico, diventa lo strumento della trasfigurazione poética di quegli elementi moralistici, realistici e sentimentali. — La misura di questa poesía consiste in un’ideale mescolanza di tenerezza ed ironía. Ecco, vista con questo stato d’animo, la commedia dolce-amara dell’amore nella «Locandiera» (1753) in cui sem-brano confluiré le giovanili esperiente erotiche dello scrittore. Ecco negli «Innamorati» (1759) un altro aspetto di questa commedia erotica. Ma le più belle sono le commedie composte fra il 1760 e il 62’, dopo il ritorno del poeta da Roma. — Par che in quegli anni si facesse piü intenso, piü dolce e struggente nel suo animo 1’amore e i; gusto della vita veneziana. Chiudendosi nella ristret-ta cérchia di realtá familiari, il Goldoni rággiunge il vértice della sua poesía. I «Rusteghi» (1760), la «Casa nova» (1760), «Sior Todero bronto-Ion» (1762), le «Baruffe chiozzotte» (1762) sono il frutto di questo momento di, grazia. ii pm fósil© mesfier© dei mondo CONTINUA DALLA III. PAG. qualsiasi fondamento con altri siste-mi differenti da quello ¡llustrato sopra. Piü una menzogna é grossolana, mag-giormente é difficile trovare l’argo-mentazione convincente per amman-mirla ai lettori ed agli ascoltatori. E quando, infine, una tale argomen-tazione é stata penosamente fabbrica-ta, necessita che tutti l’aaottino poiché non esistono altre. Se una asser-zione manca totalmente di prove, rimane l’unica possibilitá di servirsi di questa, cioé di ripetere l’asserzione pura e semplice. I,n conseguenza di tutto ció il mec-canismo di propaganda del cominform onn puó funzionare altr.imenti. Quindi non é per nulla difficile essere un’organo subalterno del mec-canismo di propaganda del cominform. Basta ricopiare una volta, a tradurre dal russo, le frasi fatte e ricevute dalla centrale ed il lavoro piü difficile è finito. Fatto questo, non c’é bisogno alcuno di reagire contro le risposte. Non necessita seguiré il corso degli avvenimenti mondiali, come pure è inutile leggere i giornali. Basta ricordarsi tutti i giorni di preparare un articolo per Tindamani, trovare qualche argomento pubblioato 15 giorni, 3 settimane, 6 mesi ed anche un anno prima in un giornale qualsiasi del cominform, segnare il testo da trasorivere con la matita rossa e daré il giornale alia dattilografa dicendole: «battetemi questo articolo, da questo punto sino a quest’altro». Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria JgubbUcazlone autorizzata