Sabato 4 febbr. 1950 HMHO III. HO. 106 la nostra ORGANO DEU'U.A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - lotta compito a onore della classe lavoratrice è di realizzare il piano económico TERRITORIO DI TRIESTE DIREZIONE — REDAZIONE — AMMINISTRAZIONE Riva Castelleone 2 — CAPODISTRIA, telef. 170 ABBONAMENTI: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180, semestre Din. 90. trimestre Din. 50. — Zona A: anno L. 1400, semestre L. 740, trimestre L. 380. Spedizione in' abbonamento postale DINARI 3. - LIRE 15. Gonto con. Delia Banca Istriana LA QUARTA CONFERENZA CIRCONDARIALE DEL PARTITO COMÜNISTA DEL T. L. T. AL PARTÍTO DEILAVORATORIIL COMPITO di guidare il popolo alia realizzazione del piano económico II corso dei lavorl della conferenza Si è tenuta domenica 29 eorr. ad Isola la IV conferenza circon-dariale del PC TLT per l’Istria. 1 lavori della stessa si sono svolti nella sala del Teatro Arri.goni af-follata di delegati e di invitati. Come ospiti figurano il comp. Brank i Babič segretario del C. C. dei PC TLT, il comp. Sorta Giordano segr. Org. del PC TLT ed il comp. Stoka Franc . Rado. Alie ore 10 precise han n o inizio i ¡avori. Il comp. Beltram âpre la conferenza con U salut,o délia Lot-ta. Saluta quindi gli ospiti ed i delegati. Si passa poi alla elezicne della presidenza di lavoro che ri-sulta composta dai seguenti com-pagni: Branko Babič, Soria Giordano, Stoka Franc, Zentiilin Norma, Caharija Leopold, Beltram Janko, Kralj Franc . Petek, Medica Erminio, Gino Gobbo ed altri comp. La comp. Zentilin propone che venga eletto a près, onorario dell’odierna conferenza il comp. Tito frà scroscianti applausi degli astanti. Viene poi approvato l’ordine dei giorno. La près, di lavoro prende il suo posto ed U comp. Gino rin-grazia i delegati per la fiducia riposta. Vengono poi elette varie commission! che avranno il compito di svolgere diversi lavori ine-renti al procedimiento della com-ferenza stessa. Il comp. Beltram si appressa al micrófono e legge la relazione política che pubblichiamo a parte. Vivi applausi accolgono la conclu-sione deEa sua relazione política. Succédé al micrófono il comp-Branko Babič che rivoXge un sa-luto ai presentí e l’augurio del CC dei FC TLT. Il comp. Babič sottolinea che Todierna conferenza ha una impor-tanza eccezionale per il popolo dei circondario a motivo degli impe-gni che il presente anno dà a tutti i lavoratori democratici. L’oratore dichiara che la codificazione dei piano económico per il 1950 rap-presenta il più importante avve-nimento della storia dei circondario. E’ al Partito Comunista che spetta il ruolo principale, dato il suo carattere di avanguardia della classe opérala. «E’ al Partito Comunista . continua il comp- Babič -che spetta il compito di elevare sempre più la coseienza dei lavo-ratori. Data l’altuale situazione política è certo che il cammino délié masse lavoratrici verra contrástalo con tutti i mezzi dat fronte antipopolare che ya da Santin a Vidali.» Concludendo il comp. Babič di-ehiara ai presentí che alie calun-nie ,alle minaccie ed alla valanga di parole che viene lanciata contro la nostra zona, i lavoratori dei circondario devono impi égaré tutte le forze, rispondere con i fatti con-creti, costruendo in questo territorio il socialismo. Lunghi applausi di approvazione salutano la fine dei discorso del comp. Babič- Segue la relazione organizzativa fatta dai comp. Gino Gobbo. Allé relazioni política ed organizzativa, fà seguito la discussione In essa intervengono moltissimi compagni. Il comp. Jordana traita dei problemi del cantieri piranesi, il comp. Rotter parla sull’attività dei salinaroli. Applaudito è l’in-tervento del comp. Sokol che tratta diffusamente del problema dei sindacati per la realizzazione dei presente piano annuale. Il comp. Sfiligoj si sofferma su una migliore razionalizzazion"' del lavoro e sul sistema di lavoro a brigate. La comp. Živa Beltram tratta la que-stione deli’ inclusione delle donne nel lavoro productivo per la realizzazione dei programma económico. Altri compagni e compagne si susseguono, fra i quali il comp-Makovec ...che tratta della política dei quadri dei nostro Partito, la comp. Strauss Fani-Nataša parla sull’elevarnento técnico professio-nale, ed altri. - La commissione per la verifica dei mandati informa che delegati eletti nelie cellule di base ve ne sono 439, presentí 390, assenti giu-stificati 29, ingiustificati 20. Per-tanto ta presente Conferenza è considérala deliberativa. Il comp. Kopïter Marjan-Rok dà lettura della sua relazione sul piano económico annuale. Relazione organizzativa de! comp. Gino Gobbo Il nostro Partito, nella sua lotta conseguente contro i nemioi della classe operaia e dei.suoi alleati, sta conducendo, con il piano económico per il 1950, le masse lavo-ratrici ad un ulterior« passo in avanti nel consoládamento del Po-tere Popolare, e nelTelevamento ulteriore delle condizioni di vita. II piano económico e le altre leg-gi approvate alia IX assemblea Popolare Circondariale, rappresen-tano un nuovo grave colpo ai ne-mici interni delle nostre masse lavoratrici che, sowenzionati dalla reazione anglo americana ed italiana, continuamente attaccano il Po-tere, mentre alTesterno, con una vergognosa ed immorale campagna di calunnie e di menzogne, cercano di minarne il prestigio, con Píntente evidente di demoralizzare le masse operaie, che, negli altri pa-esi, si accingono alia lotta contro le proprie borghesie, per ottenere quelle conquiste, che i nostri po-poli, a fianco -dei popoli Jugosiavi, hanno giá ottenuto con la vittorio-sa lotta di liberazioné. La legge sul piano e le altre leg-gi approvate alia IX. Assemblea sono una nuova dim ostra zione, alie masse inlgannate dai Cominform, della natura del Potere Fopolare, il quale, sostenuto dalle larghe masse lavoratrici e sotto la giu-sta guida del nostro Partito, si rafforza progressivamente nel sen-so della dittatura del proletariato e dei suoi alleati, ed ottiene con ció continui successi sulla via del conscpdamento della democrazia popolare e ddl’elevamento del tenore di vita. Naturalmente la legge sul piano non significa ancora la sua realizzazione. Il piano económico significa l’ordinamento di tutte le nostre capacita produttive secondo un piano per mezzo del quale rica-var da esse nell’anno 1950 il mag-gior rendimiento, il maggior effetto económico, in base alie necessitá Bella nostra popolazione lavoratri- ce e dello sviluppo della nostra e-conotnia. Ció significa che il piano fissa compiti-precisi e termini di tempo per ogni settore di lavoro, per ogni collettivo di produzione ed, in questo, per ogni lavoratore. Solamente l’assolvimento da parte di ogni collettivo e di ogni lavoratore di questi compiti, entro il termine fissato, permetterá la re-alizzazione ed anche il superamen-to del nostro piano económico. Ció significa che per la sua realizzazione occorre la massima at-tivizzazione di tutte le masse lavoratrici ne.l campo della produzione. Questo é il' compito principale, che si pone al nostro Partito quale ¿vanguardia della classe operaia j e guida delle masse lavoratrici] Per assolvere questo compito ne-cessita, innanzi tutto che le masse lavoratrici siano coscienti del do-v-ere; che loro spetta. Occorre quindi spiegar chiaramente ad esse ció che jé previsto nel piano e l’impor-tanza del suo adempimento per il rafforzamento della nostra economía, per l’elevamento del tenore di vita, e, sopratutto, per il raffor-zanfento del Potere Popolare, quale premessa indispensabile per ogni ulteriore conquista. Dobbiamo Tendere consciente ogni nostro lavoratore di ció, in modo da renderlo altivo non solo nell’adempimento dei suoi compiti normali nella produzione, ma anche nella lotta contro l’indisciplina che regna sui po-sti di lavoro. Dobbiamo renderlo attivo per il continuo aumento della píroduzione del lavoro, mediante Timpiego razionale della mano d’ opera e dei materiali. II che é indispensabile se si vogliono sfruttare tutte- le nostre capacita produttive. E’ necessario poi preparare le masse lavoratrici alie difficoltá di carattere técnico, organizzativo ed % . (Coniinua in II. pagina) Prosegue indi la discussione, nella quale intervengono il comp. Vok Antun che si sofferma sui compiti ell’UAIS per la realizzazione dei piano, il comp. Srečko Collia tratta sulla mobilitazione delle forze lavorative per quest’ anno, e il ciomp. Gorian sull’attività nefasta dei cominformisti contro i quali isogna lottare perché nemici dei popolo lavoratore. In seguito la ommissione elettorale dà lettura della relazione dei suo lavoro e delle proposte per le elezioni dei nuovo comitato Circondariale dei PC TLT per l’Istria pervenutele-Hanno luogo quindi le elezioni per il Comitato Circondariale del P. C. I nuovi membr.i del Comitato Circondariale salgono sul palco fra 1§ acclamazioni. La comgosizione sociale del nuovo comitato Circondariale é la se-guente: Operai 19, contadini 9, im-piegati 5, intellettuali 3. Quella na-zionale é la seguente: 16 sloveni, 15 italiani e 5 croati. Dopo lo svol-gimento delle elezioni, continua-la discussione: interviene il comp. D'-minic il quale si sofferma sulla necessity di una migliore statistics e tratta di ailcune deficenze ri-scontrate in passato nel lavoro di vari rami della nostra economía, deficenze che dovranno essere eliminate entro il corrente anno. Seguo-no il comp. Skop-ac, il comp. Aga-rinis ed il comp. Abram Mario ;T Il nuovo Com. Circondariale 1. Abram Mario, 2. Agarinis Na-zario, 3. Beltram JulU, 4. Beltram Živa, 5. Bernič Libero, 6. Bole Ka-terina-Jura, 7. Colja Srečko, 8. Corsi Vittorio, 9. Diminič Vjekoslav, 10. Fili Janko, 11, Franca Antonio, 12. Giassi Pietro, 13. Gobbo Nerino, 14. Gurjan Antonio, 15. Ilič Anton, 16. Jakomin Valerij, 17. Knez Ivan, 18. Kopiter Marjan - Rok, 19. Kralj Franc, 20. Makovec Jure, 21, Mara-spin Giorgio, 22. Medica Erminio, 23. Pettarin Stanko, 24. Petrič Vla- dimir, 25. Pišot Rado-Sokol, 26. Pot-leka Pietro, 27. Prijon Karel, 28. Santin Mario-Valier, 29. Sfiligoj E-lio, 30. Strauss Fani-Nataša, 31. Ti-nelii Vittorio, 32. Tomasin Plinio, 33. Vilhar Srečko 34. Vok Antonio, 35. Vuk Mario. CANDIDATI DEL COMITATO CIRCONDARIALE 1, Zaric Ivo, 2, Cebron Milka, 3. 'Keber Drago, 4. Saule Rafael, 5. Turkovič Ivan. quale tratta delTattivita dell’agita-zione e propaganda in rapporto ai compiti per il corrente anno. II comp. Kralj Franc legge po- seía alcune mozioni e lettere di sa-luto inviate da collettivi di lavoro ali’odierna conferenza. Le mozioni sono state inviate dalla Impresa I Maggio di Capodistria, dalla Filíale della fabb. STIL di Capodistria, dalla Popolazione di Campel Salara é da quella di Villanova, dalla cellula del Com. Circondariale PC TLT, dalla filíale della Radiofonía e da quella dell’OMNIA, e da numeróse altre. Viene poi letta la mozione conclusiva proposta da1 comp. Beltram e che i delegati irá scroscianti applausi approvano. Indi il comp. Sfi- l.igoj propone l’invio di un tele-gramma da parte della conferenza al comp. Tito. II testo del telegram-ma viene approvato con ripetute ac clamazioni al comp. Tito, al PCJ ed all’eroico popolo Jugoslavo. II Co-rnitato neoletto sale quindi sul palco. II comp. Beltram cniude i lavori della IV Conferenza Circ. n-dariale del PC TLT con un breve discorso nel quale incita i delega-ti presentí ad accentuare gli sforzi per la realizzazione del piano económico annuale «Questo é un im-pegno d’onore per noi comums+i — dice il comp. Beltram — e con la sua realizzazione compieremo un gran passo innanzi per l’edificazio-ne socialista nel nostro circondario.» La relazione poliíica del compapo Beltram ___ ________— A ---------------------- -,-noc_- ■ .’ •y !■* W'VTlrr".L,:^Ä2'*2ö GTAIiC..VIliizÄl Tracciata la linea da seguiré affinché venga raggiunto un superiore livello di vita - Bollati i cominformisti per la loro opera di tradimento L’odierna conferenza circondariale del Partito ha il compito di di-scutere problemi politici ed econo-mici molto importanti, collegati con il piano económico del corrente anno. II Comitato Popolare Circondariale nella sua IX. sessiqne ha accettato, il decreto sul piano económico annuale, che impegna per la sua realizzazione tutte le forze lavorative o diventa pertanto base di tutta l’attività política, e organizzativa del nostro Partito. La conferenza, composta da delegati eletti nelle organizzazioni di base del Partito- eleggerà inoltre, dai proprio seno, il Comitato Circondariale, che avrà il grande compito e la grande responsabilitá di mobilitare tutte le forze per l’at-tuazione vittoriosa del nostro piano económico. Sarebbe errato credere di poter assolvere tutti i compiti derivanti dai piano senza una profonda e completa preparazione, vale a dire serçza che il nostro piano. económico sia conosciuto e compreso dalle più larghe muasse po-po’ari. E perché, senza una profonda preparazione política, non sará possibile mobilitare le forze lavorative, né instaurare la disciplina necessaria per il piano, e che la realizzazione del piano esige, e neppure sará possibile impediré e soffocare in germe ogni tentativo del nemico, che indubbiamente in-tensificherá la lotta contro il potere popolare e contro le sue di-sposizioni, tentando ad ogni passo di ostacolare il lavoro. I compiti del nostro Partito sono dunque quanto mai seri e dobbiamo accin-gerci con tutta decisione e tenacia ad assolverli. Nécessita sapere il perché questo anno é stato possibile accettare il decreto sul piano, comprendente investimenti che sono quasi il dop-pio degli investimenti dell’ anno scorso, e quali sono le circostanze politiche che hanno determinato la nécessita di passare a una economía cosí pianificata, che non è solo programma, ma legge. Il potere popolare nel cixcon-dario Istriano malgrado le condizioni specifiche, è riuscito a mobilitare per il proprio programma la stragrande maggioranza della popolazione, in particolar modo le ' masse lavoratrici; dimostrando cosí le sue capacita organizzative e la sua forza vitale. Le masse lavora-* trici si sono convinte giornalmente che il potere é veramente loro, ü potere che, nel volgere di pochi anni, à gettato le basi a nuovi rap-porti di produzione. II potere che ha realizzato la riforma agraria, dando la terra a coloro che la la-vorano, eliminando cosí i resti del feudalesimo e liberando il conta-oratoíe dalla signoria ter- riera. II potere che ha instaurato e legalizzato rapporti di paritá fra i gruppi etnici qui conviventi, che ha assicurato pane e lavoro a tutti coloro che vivono del proprio lavoro. L’unione antifascista italo -slava, quale pilastre del Potere Popolare, ha accomunato nelle proprie file tutti gli elementi conse-guentemente democratici. La forza mobílitatrice dell’UAIS e delle altre organizzazioni di massa si è estrinsecata e si estrinseca giornalmente nei fatti, nella costruzione delle case del cooperatore e in altre azioni volontarie. La plena realizzazione di due consecutivi pro-grammi economici annuali, che so-no prova della forza creativa e delle capacita del nostro popolo, ha accelerato l’abilitazione dei no-stri quadri e rafforzato anche l’ap- parato amministrativo. Insomma, le masse lavoratrici, decise ad av-viarsi ancor piú celermente sulla via dell’economia pianificata — che non sará solo un qualsiasi piano direttivo íimitato alia parte piü cosciente della popolazione, bensi legge ed obbligo per tutte le forze produttive del nostro Circondario — hanno eambiato completamente il rapporto verso il proprio potere-II decreto sul piano económico annuale é il risultato del lavoro e dei sacrifici delle nostre masse lavoratrici e del nostro Partito, é una risposta decisa e chiara ai nostri nemici, dimostra la decisione del popolo lavoratore di non voler tornare indietro, ma di marciare avanti verso un avvenire migliore, in cui non ci sará sfruttamento né oppressione. L COMINFORMISMO è Hegemone de! marxismo Inoltre, alia sessione dell’assem-blea circondariale abbiamo accer-tato che l’economia del nostro circondario non potrebbe svilupparsi staccata dalla Jugoslavia, perché per essa economía é di grande im-portanza avere un vasto retroterra a nord, doye poter esportaré le proprie primizie di prima qualitá. Si, questo ce lo dimostra l’espe-rienza degli ultimi venti anni d anteguerra, con le sue conseguenze di impoverimento dellTstria che sentiamo ancor oggi, malgrado il fatto che il Potere Popolare, con il generoso aiuto della Jugoslavia di Tito, le elimini e le cancelli deci-samente. Abbiamo accertato anche che la nostra economía é legata al-l’economia pianificata socialista della RPFJ ed é per questo che il Potere Popolare deve necessaria-mente e con sempre maggior decisione assumere la direzione dell’in-tera economía, tenendo conto che gli interessi dei singoli devono essere sottoposti agli interessi della collettivitá. Queste erano le circostanze basi-lari, che ci h-anno dato la possibililá di accettare, nelle nos'tre condizioni, il decreto sul piano económico per l’anno 1950, Intanto nel campo internazionale si svolgeva la lotta per una pace democrática tra le potenze progressive e quelle reazionarie. In questa lotta il PCJ conduce una battaglia decisiva, che non é sol-tanto battaglia per la pace in senso -fórmale dichiarativo — come fan-no gli imperialisti e i cominfor-- misti — non é soltanto battaglia i.. ___incfr»a1a- LA RISOLUZIONE CONCLUSIVA va, ma é anche battaglia per il socialismo nel vero senso della parola E ció mentre il cominformi-smo, che — servendosi di calunnie e menzogne — vuole, con la forza del terrore, instaurare rapporti di imparitá fr* gil *tati socialisti, si .smaschera e si smaschererá agli oc-chi del proletariato internazionale come una manifestazione di revisionismo del marxismo-leninismo nel movimento operaio internazionale. Con teorie, che non hanno niente a che vedere con l’ideologia marxista-leninista, e con deviazio-ni, che sanno di egemonia, il cominform compromette di fatto il socialismo come tale e, con esso, la possibilitá di mobilitare le masse lavoratrici e gli onesti democratici di tutti i paesí grandi e piccoli in una lotta decisiva contro l’nnpe-rialismo per la vittoria del socialismo nel mondo. La direzione revisionista del PC(b) ed i fautori fedeli dei paesi satelliti negano i principi comunisti sui rapporti di paritá fra le naziopi, minacciano con «misure efficaci» coloro che di-fendono gli interessi dei propri popoli e la regolazione marxista dei rapporti fra i paesi socialisti. E’ chiaro che tutto ció non ha nulla in comune con il socialismo. II dan-no provocato dai cominform, vale a dire dalla direzione dell’Unione Soviética, all’ulteriore sviluppo della lotta contro, il cominformismo, per la vittoria del socialismo, é enorme. Di contro a questo danno sta il mérito del PCJ, sotto la guida del comp. Tito, che difende la cón-cezione della paritá giuridica fra tutte le nazioni, della sovranitá I La Conferenza Circondariale del Partito approva la relazione politica e quella organizzativa del Comitato Circondariale del PC del TLT del Circondario Istriano. Inoltre approva la relazione sul piano económico annuale e constata che il decreto sul Piano económico per l’anno 1950 é una necess'ita dello sviluppo e del consolidamento del Potere Popolare, espressione della volontá e delle aspirazioni del popolo lavoratore del Circondario Istriano, che si é incamminato decisamente sulla via del socialismo. Le condizioni per il cambiamento dei rapporti economico-sociali sono sorte nel cors'o della LPL, allorché il popolo ha conquistato il potere forgiando l’unitá e la fratellanza del la popolazione qui convivente. Questa unitá morale e politica del popolo lavoratore, unito nell’UAIS é fonte di un sempre maggiore spiri-to di sacrificio ed iniziativa, di rie-ducazione ideológica di sempre piü larghi strati del popolo lavoratore. L’iniziativa e lo spirito di sacrificio s'i esprimono nel nuovo rapporto verso il lavoro, nella costruzione delle case del cooperatore ed in altre azioni volontarie, mentre la trasformazione e la educazione i-deologica si esprimono nel fatto che un sempre maggior numero di contadini lavoratori entra volontaria-mente nelle cooperative agricoie di produzione. Ció rappresenta una grande conquista per i contadini lavoratori stessi, perché cos'i nella produzione agrícola si passa dai rapporti individuali ai rapporti collettivi di produzione. Con il légame indissolubile di questo territorio alia Jugoslavia socialista sono poi create tutte le condizioni per poter passare sulla via dell’economia pianificata. II II compito fondamentale delle nos'tre organizzazioni del Partito é la realizzazione del Piano económico annuale. Per la sua piena realizzazione, la Conferenza impegna tutti i membri del Partito ed invita Tintero popolo lavoratore a lottare decisamente per l’assolvimento di tale compito, la cui portata a termine inalzerá le condizioni di vita del popolo lavoratore ad un livello su-periore. Naturalmente . la reazione ed i cominformisti intensificheran-no la resistenza contro la marcia vittoriosa delle masse lavoratrici. In risposta a ció le organizzazioni del Partito debbono aumentare gli sforzi per gettare le fondamenta del socialismo; perché cosí risponde-ranno, nel modo piü efficace, alie provocazioni, alie calunnie ed alie menzogne. III, La Conferenza del Partito richia-ma l’attenzione che un rapporto burocrático verso il popolo ed il comando praticato come sistema, metterebbero in serio pericolo la realizzazione del piano. Pertanto sottolinea che la democratizzazione del Potere Popolare, nel senso di attirare tutte le masse lavoratrici alia collaborazione nella direzione del Potere é un compito improro-gabile del nostro Partito. La cen-tralizzazione nuoce alio sviluppo degli organi inferiori del potere e soffoea Tiniziativa. Perció é neces'-sario definiré le competenze degli organi del Potere in tutti i gradi e trasmettere ai Comitati popolari distrettuali, locali e cittadini piü competenze, realizzando cosí una piü larga economía. A tal fine é necessario rendere capaci gli organi del Potere di tutti i gradi ed attirare alia collaborazione nella di-rezione del Potere tutte le masse lavoratrici, attivizzandole, attraver-so le assemblee dei elettori ed altre forme di consultazione, per tutti i compiti economici. Con questa larga partecipazione si svilupperá Tiniziativa, la critica costruttiva e si elimineranno le de-ficienze che sono, per lo piú, con-seguenza della burocrazia e del comando come sistema. L’esame comune della problemática e delle dif-ficoltá é condizione per la pian» eliminazione delle deficienze e per la soluzione dei problemi, che sor-gono nel lavoro giornaliero. Nel contempo si innalzerá nelle nostre masse la coscienza politica che per-metterá loro di trattare e risolvere veramente da solé i propri problemi. Per la realizzazione dei compiti del piano é necessario cambiare il Sistema di lavoro finora adottato, introdurre nuovi metodi di lavoro, curare la giusta premiazione in base al principio socialista, ad ognu-no secondo il suo lavoro. Dobbiamo rafforzare la disciplina lavorativa, la puntualitá nell’esecuzione degli impegni assunti. Pertanto la Conferenza Circond. del Partito invita i membri ad influiré con la persua-sione sul popolo lavoratore, educándolo al nuovo sistema di lavoro, al-l’introduzione delle norme lavorative dappertutto, al sistema socialista di premiazione, dando cosí lo stimolo per la abilitazione di nuovi quadri direttivi e dei lavoratori professionalmente capaci." Invita i membri alia lotta contro le assen-ze dai lavoro per un maggiore effetto del lavoro e per una superiore qualitá di prodotti. IV. I compiti sempre maggiori che derivano dall'economia pianificata, incontinuo aumentare dei beni popolari comuni e cooperativistici pongono di fronte al Partito il compito e la responsabilitá dell’educa-zione e dell’elevamento di nuovi quadri. La Conferenza delibera che si organizzino nelle cittá e nei paé-si, nelle fabbriche e negli altri o-biettivi ed istituzioni, corsi di cultura generale ed altri, nonché le scuole necessarie, gli angoli ros-si e continué coníerenze. In breve: dobbiamo rafforzare il lavoro cultúrale ed, in special modo, eliminare l’analfabetismo. Nello stesso tempo bisogna prowedere ai ne-cessari mezzi didattici, organizzare biblioteche onde ass’icurare al popolo lavoratore la possibilitá per la sua completa abilitazione al lavoro pratico con una profonda educazione politica e culurale. II Partito deve daré ai lavoratori culturali ed alia organizzazione sindacale il piü vasto aiuto ed essere di esempio nello studio, come in ogni altra at-tivitá. La realizzazione del piano económico sará una grande scuola per il nostro Partito e per tutta la nostra gente lavoratrice. La realizzazione del piano eleve-rá nello stesSo tempo il tenore di vita del popolo lavoratore del nostro circondario. Perció il nostro Partito non risparmierá le proprie forze per l’assolvimento desj'A impegni presi. Tutto per il piano annuale! ' i í. ¡ i delle nazioni, la concezione che ogni popolo é artefice della propria fortuna. Nessuna «manna» di fuori, salvo il fraterno sincero aiuto, che anche TUnione Soviética . ha il dovere di dare al movimento operaio di tutti i paesi, non come grande potenza, ma come forza ri-serva della rivoiluaione. II PCJ si é assunto, nella difesa dei principi rivoluzionari del marxi- smo, un compito di portata e re* sponsabilitá enormi: quello di cu-stodire la purezza de' marxismo che i revisionist!, con a capo *1-cuni dirigeniti del PC(b), imbrat-tano nel fango. Senza dubbio la vittoria sui revisionisti, che é im-mancabile, sará un grande contributo per lo sviluppo della rivolu-zione e per la salvaguardia di una pace democratic«. Sull'arena internazionale contro I’ imperialismo Su questa linea di lotta per la pace va annoverato pure il grande successo della FPFJ, quello di essere stata eletta al Cosiglio di Si-curezza dell’ONU. La Jugoslavia, con la sua lotta generosa e con il contributo di enormi sacrifici per là causa dell’umanitá nell’ultima guerra, si è meritata di partecipare ad un foro internazionale cosí importante. Senza dubbio la RPFJ continuerá a difendere la causa della pace con altrettanto onore e tenacia, come la ha difesa in tutte le coníerenze internazionali e nel-l’ultima sessione dell’ONU. Un importante fattore per la salvaguardia della pace democrática nel mondo è costituito dalla grandiosa vittoria delle masse demo- cratiche cinesi, che, sotto la guida del PC Ciñese, diretto da Mao Tze Tung, hanno sbaragliato Ciang Kai Scek e il suo esercito, malgrado Tingente aiuto dell’ imperialismo americano che si ripromette di conteneré la marcia delle forze rivo-luzionarie e di mantenere in vita il suo servo fedele. Oggi la rivoluzio-ne Ciñese si trova nella sua fase con elusiva e non é lontano il giorno in cui in ogni angolo della térra Ciñese sventolerá vittoriosa la ban-diera della rivoluzione. Naturalmente se il PC Ciñese seguíase le ricette del cominform, aspettando l’Armata Rossa, come fanno alcuni partiti in occidente, oggi la Ciña di Ciang Kai Scek rappresentereb-(Continua in II. pagina) LA RELAZIONE DEL BELTRAM (Continua in II. pagina) be un’ immensa riserva dell’ imperialismo anglo-americano ed il po-polo Ciñese vivrebbe duri momenti sotto il torchio di uno sfruttamen-to illimitato. Oggi le cose stanno nei termini opposti. I comunisti ei-nesi hanno preso nelle proprie mani il destino dei propri popoli, cac-ciando con le proprie forze gli imperialisti e i loro servi interni. SuH’esempiq del popolo ciñese, anche gli altri popoli coloniali in estrenuo Oriente insorgono per le proprie rivendicazioni. Anche qui il cominform mette lo zampino e tenta di ostacolare lo sviluppo del-le forze combattive. Esempi simili abbiamo in Giappone e nel ricono-scimento degli Stati Uniti d’Indo-nesia, che, in effetto, rappresenta il passaggio dell’ Indonesia dalle mani olandesi a quelle americane, mentre i popoli indonesiani condu-ccno una lotta sanguinosa per la liberta e l’indipendenza. Gli USA, come potenza d’avan-guardia del mondo imperialista, esercitano la propria pressione an- Proprio queste sottomissioni da parte dello straniero richiedono che le masse democratiche si mettano alla testa délia lotta per l’indipen-denza dei propri paesi contro l’im-perialismo. In Italia, in Francia e altrove vediamo magnifici esempi di sacrificio e decisione del popolo lavoratore nella lotta per la liberté, il lavoro e il pane, mentre la dirigenza, in coda agli avveni-menti, segue una politica comin-formista di compromessl, che è più facile, perché opportunistica e non rivoluzionaria. Portiamo soltantp alcuni esempi di taie combattività, che caratte-rizzano non solo la coscienza di lotta, ma anche la situazione dispe-rata dei lavoratori. Cas! nell’Italia méridionale i braccianti agricoü ed i coloni hanno occupato la terra abbandonata esigendola per sè. Esi-gevano anche la riforma agraria e la polizia dava loro la caccia, aprendo più volte il fuoco. Cosi la lotta proseguiv.a per mesi con grandi sacrifier. Il PCI tendeva a ridurre il «dissidio» ad una forma legale, iniziando dei patteggiamenti con Scelba. Scelba ha promesso qualcosa, i latifondisti si sono opposti e i coloni sono rimasti nuo-vamente senza terra. A Modena la polizia ha assassi-nato sei opérai, ferendone 20, perché chiedevano lavoro. E simili de-litti contro il popolo si susseguono AIUTA LA Análoga politica yiene condotta dagli imperialisti dapertutto, ecce-zion fatta per i paesi che si sono liberati del giogo imperialista, dove il potere é stato preso dal popolo lavoratore. Come il formaggio sui maccheroni, con grande soddisfa-zione degli imperialisti, é apparsa la risoluzione del Cominform (é uscita giá la seconda), vale a dire il revisionismo nello stesso campo democrático. Le devlazioni dalla linea rivoluzionaria traggono la propria storia giá fin Jalla LFL, quan-do la guida del PC(b) sottovalu-tava le forze rivoluzionarie degli altri popoli soggiogati. La risoluzione ci mostra molto chiaramente questo lato, perché nega la lotta dei popoli jugoslavi ed ascrive la yittoria sull’occupatore in Jugoslavia alia sola Armata Rossa, affer-mando che i meriti del PCJ sono uguali, diciamo, a quelli del Par-tito ungherese e minori di quelli, per esempio, del PCI. Questo non rappresenta soltanto un’qffesa al PCJ ed ai popoli Jugoslavi, ma esprime l’essenza del revisionismo, o, almeno, una delie basi fonda-mental i della politica revisionista del FC(b). Dove porti la strada del cominform, ce lo dimostra assai chiaramente l’agire dei cominformisti triestini e dei loro agenta nella nostra zona. Non cercheremo altri esempi e prove, né analizzeremo le cause da dove e perché le risolu-zioni del cominform, ossia le de-viazioni della dirigenza del PC(b), come per esempio il fatto che l’URSS, per Ja sua política delle sfere d’interesse e della spartizione del mondo fra le grandi potenze, abbia accettato ancora nel corso della lotta la spartizione della Jugoslavia del 50 e 50 p. c. con l’Inghilterra di Churchill, senza dire niente alia Jugoslavia; che la stessa URSS, dopo aver accettato che la Jugoslavia rimanga sui suoi vecchi conf.ini, e dopo che le unitá dell’AJ, salvo un piccolo aiuto, han-no libéralo da sole tutto il territorio jugoslavo, abbia fatto della demagogia sulla difesa degli inte-ressi della Jugoslavia nel Litorale e nella Carinzia. Alla fine ha in-gannato perfino i successori di Churchill e, da bravo commercian-te, guadagnato sulla Carinzia Slo-vena 150.000.000.— di dollari sul conto della Jugoslavia. I cominformisti a Trieste hanno demolito l’enorme lavoro del nostro Partito sotto la bandiera del cosidetto internazionalismo, in no-me dell’URSS e di varié «infalli- che su tutti i paesi d’Occidente con la forza del proprio potenziale económico, riducendoli ad una sempre maggiore dipendenza politica. Que-sta pressione provoca grandi diffi-coltá ceonomiche in questi paesi, provoca la disoccupazíone, perché soffoca lo sviluppo delle forze pro-duttive nazionali. Sulla miseria e suU’ímpoverimento di questi paesi dipendenti dal capitale americano, si arricchiscono i magnati industrian d’oltre Océano. In questi paesi gli imperialisti anglo-americani si sono assicurati dei governi reazio-nari, che servono fedelmente gli interessi dei propri padroni. Non solo, ma l’USA e l’Inghilterra in-cludono questi paesi in unioni militari, quali il patto atlántico, co-struiscono basi militari qpn certo a scopi pacifici, bensi a scopi di conquista. LTtalia, che nell’ultima guerra non ha imparato nulla, lega nuovamente il proprio destino ai paesi imperialisti, malgrado la decisa resistenza del popolo lavoratore contro il patto atlántico. in tutta l’Italia. Contro i combat-tenti e i partigiani délia guerra di liberazione hanno Organizzato una vera e propria caccia. Un paio di decine di migliaia ne hanno get-tato in carcere, per altri inscenano processi, come per es. últimamente a Brescia contro coloro che soli combattevano contro il fascismo, contro i traditori e le spie, per l’indipendenza nazionale. Dalla po-sizione opportunistica sembra che la direzione cominformista del PCI" ricordi veramente maivolentieri. quei tempi, da essa già definiti «vergognoso passato». Intanto il popolo lavoratore italiano esprime il proprio malcontento e il proprio sdegno contro le perseeuzioni e le oppressioni, con scioperi e in di-versi altri modi. Questa è purtrop-po oggi la situazione in Italia. Gli imperialisti vorrebbero inclu-dere la Germania Occidentale nel patto atlántico, per farne una mu-raglia contro l’Oriente. A tal fine l’America ha «espresso il desiderio» che si formi délia Germania Occidentale uno «stato federale democrático» che dovrebbe essere, s’in-tende, sc(tta il protettorato degli Stati Uniti. Nella stessa Germania ridanno vita al nazismo, il potere è nelle mani di accaniti ex nazisti hitleriani, che lasciano in liberta delinquenti già condannati e com-mettono altri simili ‘atti. Si parla di un; riarmo délia Germania. REAZIONE bili» personalità papaline. I lavo-ratori si sono lasciati trarre in in-ganno dai demagoghi ciarlatani e da coloro che avevano l’interesse di spezzare una forza compatta, qual’era quella rappresentata dal PC, dall’UAIS e dalle altre orga-nizzazioni di massa. Sotto le frasi délia lotta per l’«internazionalismo», si sviluppava e si manifestava il più selvaggio naziopalismo ed oggi il cominform,ismo a Trieste ha un carattere completamente nazionali-stico, né è un caso che esso abbia trovato una linea comune di lotta con la reazione e lo sciovinismo. Scopo principale di tutti è quello di accendere Todio contro la Jguo-slavia, cancellando nei lavoratori ogni riccordo délia lotta comune per una giusta soluzione del problema triestino. L’UAIS esiste per i cominformisti solo quel tanto che basti all’esigenza fórmale- I Sindacati Unici non hanno per niente una propria linea di principio nella lotta contro l’imperialismo, e perianto cercano aiuto presso la camera del lavoro che si trova in mano degli industrian. Ingannano gli opérai con le illusioni, che sia possibile realizzare una organizzazione sin-dacale única con l’accordo dall’alto. Da qui la politica degli accordi nel campo sindacale e la condanna délia precedente politica conseguente-mente rivoluzionaria dei sindacati unici. Risultato di questa linea opportunistica e di compromesso è che gli industrian fanno degli" opérai quello che vogliono, perché questi sono rimasti disarfnati, vale a dire, senza un’organizzazione sindacale capace di opporsi ai datori di lavoro. I REVISORI sono in difensiva Oggi/s’intende, la posizione è so-stanzialmente differente da quella che era un anno fà, Non solo a Trieste, ma dapertutto il cominform è oggi in difesa. La verità sulla Jugoslavia del maresciallo Tito si diffonde in tutto il mondo. Nessuna nuova risoluzione .fatta di menzogne e talunnie, nessun pro-cesso inscenato impedirá che la verità si faccia strada nel mondo e con essa il marxismo-leninismo- Come altrove, anche a Trieste il cominform si trova su posizioni di difesa. Lo abbandonano le masse, che si convincono sempre più dove porti la strada dell’ «internaziona- lismo» di questa specie. Il PC TLT ha fatto anche a Trieste un deciso passo • avanti. Una dopo l’altra, le organizzazioni riprendono le proprie posizioni di prima in una lotta decisa e senza compromessi contro l’imperialismo e i suoi servi. Cié Continua irresistibilmente. Anche sul nostro circondario scri-vono e dicono le cose piü invero-simili. In testa stanno qui i nemici del Potere? Populare del nostro Circondario. Paragonano il nostro popolo ai fascisti, ehiamano lavoro forzato lo slancio lavorativo della nostra gente, terrorismo il Potere Popolare- I TRADITORI e la reazione in pieno accordo Immaginate quindi in quäle posizione si trovano i cominformisti-nella nostra zona. Da una parte i fatti, la cura del Potere Popolare per migliorare la vita dei lavoratori, dall’altra parte le menzogne e le calunn.ie dei cominformisti triestini, che non hanno rúente a che vedere con la nostra realtá. Immaginate ancora come debbono essere questi cominformisti, che si azzardano a r.iconoscere di essere stretti parenti con quelli triestini. Si, questa non puó essere che gente corrotta, che ha perduto ogni senso di serietä e di onore. Ferché dovrebbe apparire allora strano che essi si leghino con il nemico di das se, che ha perduto le proprie posizioni ed oggi lotta come puö per arrampicarsi sulle posizioni per-dute. Per loro i cominformisti sono come il formaggio sui maccheroni, vale a dire un nuovo alleato. In-sieme lottano contro il potere popolare e contro le conquiste della LPL ed insieme divideranno il comune destino. Ben a ragione i no-stri lavoratori disprezzano la gente disonesta e senza carattere quali sono i cominformisti. Permettetemi di accennare ancora ad alcuni fra i problemi politici La realizzazione del piano económico richiederä il rafforzamento e la democratizzazione del Fotere Popolare. Bisognerä attirare alia collaborazione neU’amministrazione pubblica le piü larghe mässe. Non ristrette disposizioni burocratiche, n,é comandi, bensi larghe discus-sioni sui singoli problemi, nelle quali si esprima la volontä del popolo. Cosí si svilupperá l'iniziativa generale, che poträ essere solo utile alia causa comune, eliminando le varié insoddisfazioni e bronto-jamenti che sono generalmente la conseguenza di un’amministrazione burocrática e fatta di comandi. MIGLIORARE il lavoro cultúrale Un’altra mancanza che diventa giá problema político, é la que-stione del lavoro cultúrale sia nei villaggi, che nelle fabbriche, nei cantieri e nelle cittadine. Né le organizzazioni eulturali, né quelle sindacali hanno fatto in questo campo abbastanza per rendere possibile la sistemática educazione e l’elevamento cultúrale delia nostra gente. Naturalmente non basta che di questi problemi si occupinu le istituzioni eulturali e quelle sindacali. Qui é necessario il pieno aiuto innanzitutto del nostro Par-tito, e poi delie organizzazi :ni di massa, che debbono impegnarsi per esaminare quan'to prima questo di-fetto. Che le nostre organizzazioni di base del Partito non si curino suficientemente di questo problema cosí importante, ne é prova il fatto che i corsi, sia per analfabeti che serali in . .genere^ registrano una scarsa frequenza cié che é in-ammissibile. II Partito deve súbito impegnarsi (ogni cellula per il proprio settore) che la gente, parti-colarmente gli analfabeti e la gio-ventü frequentino regola,rmente i corsi serali; cié vale in primo luo-go per i mernbri del Partito. I sindacati, con l’aiuto delle organizza-ziioni local i del Partito, debbono organizzare in tutte le fabbriche gli angoli rossi con la letteratura necessaria, per daré la possibiiitá agli operai di riunirsped educarsi sui giornali e su vari libri pro-fessionali. Il Partitö non deve ave-re un’rapporto di noncuranza verso questo importante problema e deve adoperarsi a riparare cié che é stato perduto. Nel settore coope-rativistico le organizzazioni del Partito devono dedicare maggiore attenzione alia costituzione di coope rative di produzione ed altre, come pure di economie cooperativistiche e a sviluppare nel quadro della cooperativa tutti i rami dell’econo-mia. Inoltre bisogna sapere che la costituzione della cooperativa é solo l’inizio e non la fine del lavoro e delle cure, cié che piü volte i nostri attivisti e mernbri del Par-tito dimentica.no. Esempi di rap-porti di noncuranza verso le coope-rative, mancanza di vigilanza nei piü importanti del nostro circondario. II nostro Partito non ha ancora superato il settarismo, che ostacola lo sviluppo e l’allarga-mento delle nostre organizzazioni di massa. In particolar modo si osserva ció nelle cittadine costiere, dove il Partito ¡schiva i contatti sempre piü stretti e, di conseguenza, l’attivitá politica in mezzo alie masse italiane. Mentre esistono condizioni obbiettive per attirare i larghi strati del popolo lavoratore nelle varié organizzazioni sia politiche, che eulturali, mentre si rileva sempre piü chiaramente che, sotto la spinta ,della realtá, si é cambiato il rapporto di questa gente verso il Potere Popolare, il nostro Partito non ha fatto abbastanza per rieducare politicamente questa gente, per strapparla aU’inf’uenza della reazione, che continua a sfrut-tare il sentimento nazionale, con il pretesto di tutelare la popola-zione di nazionalitá italiana. Le organizzazioni del Partito devono fare in questo campo un’analisi profonda del lavoro finora svolto, cambiare il rapporto verso questo problema político che dev'esserf considerato come uno dei piü importanti, cercare nuove possibiiitá, nuove forme di co,liegamente e attivizzazione di queste masse, in modo che esse diventino fattore positivo nel Potere Popolare per la creazione di un’avvenire piü felice. La causa della mancanza di mag-giori successi in questo settore, sta nel fatto che le cose non vengono considérate dalle posizipni di clas-se, nel fatto che non si analizza la situazione innanzitutto da questo punto di vista, che non si fá la differenziazione fra coloro che hanno interessi cornuni e coloro che hanno perduto il potere. Sol-tanto una giusta politica, che si batí su questa piattaforma, dará in breve risultati positivi. Ció vale anche per le campagne, dove spes-so succedono irregolaritá nelle varié disposizioni di carattere económico, come per esempio la commi-surazione delle imposte, la distri-buzione delle carte annonarie, gli anunassi ecc. riguardi del nemico, poca cura per l’elevamento dei quadri, hanno ri-dotto alcune cooperative in condizioni serie e difficili. Organizzare e dirigere la cooperativa di produzione non é cosa da poco. Solo con la continua vigilanza e con ü lavoro tenace potremo superare tutte le difficoltá che si manihv stano continuamente in primo luego nel campo delle cooperative di produzione. Neanche in. questo settore le organizzazioni leí Partito si sono impegnate abbastanza seriamente ed hanno sottova'utato i pericoli, da qua'siasi fonte essi prn-vengano. Bisognava pensare ad abi-litare i quadri delle cooperative ed organizzarne nuove. Infine le organizzazioni del Par-tito devono dedicare maggior cura per il continuo migiioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Fer questo é necessario attirare l’attenzione dei lavoratori stessi ed interessarli a che essi organizzino le proprie mense, i magazzini, ecc. Nelle l’approwigionamento -odíeme condizioni econom.iche i lavoratori potrebbero avere note-voli miglioramenti se sfruttassero tutte le possibilité che il Potere Popolare offre in primo luogo ai ’avoratori. Collegarsi con le più larghe masse Tutti questi campiti e queste mi-sure rappresenta.no la condizione per l’allargamento dell’UAIS e delle altje organizzazioni che rappre-sentano il fronte delle masse po-polari. Del loro compiti e dei problemi organizzativi del genere parlera'la seconda relazioné. Pero non dobbiamo dimenticare che é compito fondamentale del Partito quello di collegarsi con le piü larghe masse, educarle, elevarle politicamente e culturalmente ed abilitarle per compiti sempre piü grandi e di sempre maggior responsabilité. Il problema del collegamento con le masse e dell’allargamento del fronte popolare dey’essere sempre all’ordine del giorno di tutte le nostre organizzazioni del Partito. Non rapporto burocrático verso gli uomini, non comando, ma continua opera di convincimento e di educazione; questo sia il sistema di lavoro di tutte le nostre organizzazioni. Se attireremo alia collaborazione tutti gli interessati, le masse popolari conosceranno tutte le nostre difficoltá ed insieme le su-pereremo fácilmente; in pari tempo essi sentiranno di partecipare al-l’amministrazione delle cose pub-bliche. I risultati di tale lavoro saranno molto grandi e il frutto del lavoro comune sará goduto dalla comunitá dei nostri lavoratori. Viva il PC del TLT! Viva il PCJ sotto la guida del comp. Tito! ATT£G(II AMENTO opportunistico del P.C.I. IL COMINFORM VASTI COMPITI DEL PARTITO (Coniinua in II. pagina) amm,inistirativo, che s’incontreranno nel portare a termine i compiti, difficoltá cui si aggiungeranno quelle che i nostri nemici ci porran-no continuamente di fronte per ostacolare il nostro lavoro. Bisogna tener conto che l’attuazione . del piano porterá ad una ulteriore acu-ijzzazione della lotta di classe, per cui i nostri nemici diventeran-no ancor più attivi e rabbiosi nella loro lotta contro il Potere popolare. La loro propaganda si fará piü intensa nel tentativo di sfidu-ciare e passivizzare le masse lavo-ratrici e si tentera di attuare i sa-botaggi piü impensati per ostacolare la realizzazione del piano. Per-ció é necessario tener infórmate continuamente le masse lavoratrici sul lavoro del nemico per mobili-tarile contro di esso. L’educazione delle masse lavoratrici sui compiti del piano e la loro attivizzazione .richiede 11 rafforzamento del contatto con le masse; cié significa il rafforzamento delle organizzazioni di massa. Cié é necessario anche in ragione dello sviluppo dei problemi e delle altre difficoltá organizzative, che il piano comporta in se, e che richiedono alie organizzazioni di massa sempre magglori sforzi affidando ad esse piü vasti compiti da risol-vere. Percié é necessario che le nostre organizzazioni di massa raí-forzino la loro strüttura or.ganiz-zativa e la disciplina interna e che nello stesso tempo, tengano un maggior contatto con la problemática del piano. Le ■ nostre organizzazioni di massa devono rafforzare la loro capacité di politizzare ed attivizzare le masse per l’assolvi-mento dei compiti ecpnomici. II rafforzainento delle organizzazioni di massa deve essere continuamente all’ordine del giorno nel lavoro del nostro Partito. Non é sufficiente che nella dirigenza delle orjganizífaziani ci siano dei buoni compagni, ma, altre a cié; é necessario il continuo interessa-mento di tutte le organizzazioni del Partito per le corrispondenti organizzazioni di massa, e l’attivitá' di ogni singólo membro di Partito in una organizzazione di massa, il che alcune delle nostre organizzazioni trascurano. In seguito si dovrá seriamente impediré che questa trascuratezza si manifesti- Per assolvere i nuovi compiti le nostre organizzazioni di massa do-vranno pure completare i loro ap-parati dirigenti con una maggiore distribuzione del lavoro ed il completamente con il personale necessario. Tra le nostre organizzazioni di maesa, rivestono particolare im-portanza, per l’attivizzazione dei lavoratori nella produzione e ne!la lotta contro tutte le deficienze sui posti di lavoro, i nostri Sindacali Unici. V ATTI VIT A’ SINDACALE Nell’anno 1949 i nostri sindacati hanno effettuato .importanti passi in avanti abbandonando la vecchia linea opportunista introdotta da Semilli, Juraga ed altri, i quali stanno attuahnente liquidando anche a Trieste i Sindacati Unici, qua’.e ■ organizzazione classista. I successi ottenuti quest’anno dai nostri sindacati dimostrano che es-si si stanno seriamente indirizzan-do sulla giusta linea per assolvere le funzioni che ai sindacati spettano col Potere Popolare. Dei successi si sono avuti nello sviluppo della emulazione lavorativa, nelle intro-duzioni delle norme e- dei sistemi di lavoro a brigate. Fer cui abbiamo oggi nel nostro circondario 234 lavoratori d’assalto abbiamo giá degli innovatori, ed uní buona per-centuale di operai, che superano le norme. Molto pero resta ancora da fare in questo campo e piü ancora nel campo della disciplina lavorativa, nel campo della cultura, come pure nfel campo che riguarda il tenore di vita degli operai. Dalle prime esperienze, dobbiamo passa-re entro quest’anno alla soluzione in larghezza di tutti i compiti che spettano ai nostri sindacati. L’in-troduzdone delle norme, la lotta contro le assenze, l’elevazione ideológica di tutti i lavoratori, come pure la soluzione di tutti i problemi, per facilitare e migliorare l’ap-provvigionamento, in base alie d>:-posizioni emanate dal Potere, rap-presentano i compiti piü urgenti. Per lo sviluppo della emulazione produttiiva bisogna avere le giuste cure per i lavoratori d’assalto e per gli altri lavoratori meritevoli-Si nota che non é suficientemente compresa l’importanza che hanno questi lavoratori per lo sviluppo su larga scala della emulazione produttiiva, di essi si parla troppo poco e si arriva al punto di invia-re ordinariamente per posta i di-páomi di innovatori, come é suc-cesso per l’innovatore Grassi Pel-legnino di Umago. L’attenzione per i lavoratori d’assalto deve essere posta non so1 amente nei Sindacati, ma dappertutto. Per poter ottenere i successi necessari nell’anno 1950, i nostri sindacati devono migliorare il fun7jonamento dei comitati di filiale, i quali accentrano ora il loro lavoro sul presidente o sul se-gretario, senza cioé avere la do-vuta distribuzione dfel lavoro tra i loro mernbri e quindi la soluzione dei vari problemi per mezzo della attivizzazione . dei referenti per i singoli settori di lavoro. Bisogna sviluppare nelle filiali sindacali la critica e l’autocritica per il funzio-namento dei comitati sindacali, bisogna eliminare da,i comitati gli elementi passivi sostituendoli con •> la relazione organizativa del compagno Gino Gobbo elementa piü responsabili ed attivi, eletti, con elezioni libere e segrete, dagü operai verso i quali dovrannó rispondere del loro lavoro. Nel nostro sindacato bisogna poi essere piü vigilante nei confronta di certa elementi, che cercano di spogliare il sindacato del suo con-tenuto classista, sabotando tutte le iniziative per azioni democratiche che i nostri sindacati intraprendo-no, in difesa delle masse lavoratrici, come é il caso di Sema al quaile si permette di approfittare dell’ organizzazione sindacale per esercitare la sua attivité nociva nonostante al secondo Congresso del nostro Partito abbia giá me.sso in luce come egli sia un elemento antidemocrático e dannoso all’atti-vitá popolare. Non minor importanza riveste oggi l’UAIS, quale fronte delle nostre organizzazioni antifasciste, per i difficili compiti che le vengono affidati dal piano económico. II numero degli o'Bietivi di co-struzione e ricostruzione prevista nel piano richiedono una rllevante quantitá di manodopera, oltre a quella regolarmente oceupata. Questa manodopera si potrá avere mediante una grande mobilitazione nel lavoro volontario aU’infuori del lavoro nórmale, mediante ' la for-mazione di brigate giovanili e mediante la mobilitazione delle altre riserve di manodopera disporiihile nei periodi morti del lavoro di agricoltura. Questa ínobilitazione impegnerá a fondo il nastro fronte popolare e tutte le organizzazioni dovran.no parteciparvi collaboran-do in un único piano. Mobilitazione dei lavoratori La mobilitazione delle larghe masse nei lavori d¡ costruzione e ricostruzione non solo acconsentirá ia realizzazione dei nostro piano, i 'a fará del nostro Fronte popolare una potente forza produttiva íü cui il nostro popolo lavoratore si servirá per la piü rapida edifica-zione económica e con la quale po-tenzierá le proprie capacité Creative. La piü rapida ^ostruzione delle case cooperatqjdB££«^ r IdVori di canalizzazione e di elettrificazione, la bonifica della Valle del Quieto, la regoilazione dalla Valle Dragogna, l'allargamento della strada Valma-rino-Risano ed altri importanti ob-biettivi prevista nel piano, come puré tutti gli altri obbietivi minori, di occorrenza lócale ed ind:s-pensabili per elevare le Soháízioni di vita della popolazione lavora-trice, saranno reaíizzati dallaj forza creatrice del nostro fronte 'popolare. Percié la dimastrazione alie nostre masse lavorataioi dell’impor-tanza del lavoro volontario, della mobilitazione di tutte le forze nella costruzione, e la formázione ovunque delle brigate di lavoro, sulla base territorial^, rap,presenta-no piü che mai un compito urgente ed importante del nostro fronte popo,lare. Alie brigate del fronte devono daré il loro appoggio e la loro partecipazione attva' tu tic le organizzazioni di massa. Oltie a questo grande compito, altre atti-vitá, come l’iispézione popo'are, l’at-tivitá cuturale, gli atfari comnnaü, 10 sviluppo dsél’,agricoltura ecc. richiedono a'l¡T UÁIS il piü stretto légame con gilí organl del Potere. 11 che si puó ottenere mediante la bv-mazione di apposite commissioni per i singoli rami di aüivitá. Queste commissioni esamineranno i vari problemi per i singoli rami di attivité e ne organizzeranno la portata a termine. La preparazione diellfil gioventü 'ai doveiri che le spettano col Potere Foprfare, specie nell’anno in corso, rappresenta un serlo compito per l’organizza-zione della gioventü antifascista- PREPARARE QUADRI PEE L’ INDUSTRIA La preparazione di 6C0 nuovi ap- p.rendisti prevista nel Piano, la cura per il massimo sviluppo pro-fessionale degli apprendisti esisten-ti, la situazione attuale dell’orga-nizzazione giovanile nelle scuole, rap.presentano per la nostra gio-ventú antifascista i problemi piü urgenti. La gioventü antifascista deve ayer cura delle organizzazioni giovanili sui posti di produzione in modo che siano at'tive nella eleva-zione professionale dei giovani lavoratori, avendo l’iniziativa nell’or-ganizzazione di corsi di specializ-zazione, come puré orgaaizzando»le prove d’arte, facendo partecipare la gioventü ai corsi serali. Si hanno molti casi di apprendisti i quali sono ostacolati nel passaggio di categoria per la poca cura e possibiltá che viene ad essi prestata per l’elevazione professionale. E’ compito dell’organizzazio-ne giovanile dedicare la massima cura a tutti i problemi dell’appren. distato. Agli apprendisti devono essere fatte conoscere le disposizioni emanate del Potere Popolare in mérito all’ apprendistato affinché possano farle valere -qualora ve-nissero trascurate- Mentre il Potere Popolare prende tutte le misure per il miglior funzionamento delle scuole onde daré alia -nostra Gioventü una edu- cazione democrática e progressista, assieme ad un buon 1 ¡vello culturale; mentre il Potere Popolare prepara un felice avvenire per la nostra gioventü, buona parte di essa si trova in balia di certi in-segnanti e rappresentanti del clero, tiepidi irredentista e servi della reazione, che li spaventano minac-ciando il ritorno dell’Italia, e che si servono della scuola per esercitare un’opera oscurantista e dise-' ducatrice che allontana la gioven-tü dal Potere Popolare. L’organizzazione della gioventü antifascista deve porre la massima attenzione aU’organizzazione nelle scuole e all’educazione politica délia gioventü nello spirito del Potere Popolare. A questo scopo la nostra gioventü antifascista deve aver l’iniziativa in tutte le attivitá che attirano la gioventü studentesca e la gioventü in generale. Piü attenzione da parte della gioventü é necessaria ai giovani operai e con-tadini dai quali devono sorgere i futuri quadri per la produzione. Un ottimo risultato in questo senso si avrá con l’organizzare la gio-ventü técnica per mezzo della quale si avvieranno i giovani alia técni- ca. Questa nuova organizzazione, che creerá giovani modellisti, motorista, elettrotecnici, autisti, ecc. entusiasmará le masse giovanili e le preparerá ai compiti nella produzione. L’organizzazione dell’ UGA deve prendere tutta i provvedimenti organizzativi per riuscire a sviluppare la sua attivitá in base alie nécessita su esposte. Alia testa della gioventü antifascista, la gioven-tü comunista deve ravvivare la propria vita organizzativa e racco-g.liere i giovani piü attivi e pre-parati politicamente, e deve prendere piü seriamente il problema deili’attiviitá tra la gioventü antifascista. I giovani comunisti devono attivizzarsi nella gioventü antifascista, specie nel lavoro ideológico e come iniziatori e dirigenti in ogni attivitá giovanile. II problema della donna lavora-trice sta sempre al centro dei compiti delTorganizzazione delle donne antifasciste. La manodopera fem-minile oceupata nelle fabbriche e quella da occupare, come pure la manodopera femminile delle cooperative di produzione che non é ancora adoperata nella produzione agrícola, pongono alie nostre donne importanti compiti da risolvere per liberare le donne lavoratrici dalle preoccupazioni domestiche, dal lavoro improduttivo, permetten-do loro di lavorare nella produzione e quindi di guadagnare. L’or-ganizzazioine dii appositi nidi, degli asili d’infanzia, come pure di apposite mense e lavanderie, devono garantiré alla donna l’educazione dei oambini e ridurre i suo¡ iavori di casa ,pur perme.ttendole di curare la famiglia. Questo problema deve essere affrontato con la mas-sima serietá, dato che, nonostante si siano ottenuti dei successi in materia, resta ancora moltissimo da fare. MÂSS1M0 AIUTO ALL’ U. D. A. I. S. E’ necessario rilevare qui che le nostre donne per la soluzione dei loro compita non hanno avuto sino ád oggi la sufficiente comptrensione ed aiuto da parte di alcuni or.gani del Potere. Per evitare in avanti questo inconveniente, che ostacola il lavoro delle donne antifasciste, nécessita un maggior legame tra gli organi del Potere interessati e l’or-ganizzazione delle donne. Le commissioni per a maternifá ed infan-zia, per gli affarii comunali, ecc. devono essere rafforzate in questo senso. Dovrá essere pure rafforzato il legame tra l’organizzazione delle donne ed i sindacati mediante la responsable per le donne lavoratrici nei comitati sindacali. Nell’anno in corso ed in rapporto alla nécessité della massima attivizzazione delle masse, occorre risolvere il problema delle nostre organizzazioni eulturali e sportive che sono attualmemte trascurate. A questa settori della nostra attivitá occorre guardare con occhio alquanto critico per il fatto che, nonostante le possibiiitá esistentii in questo campo e nonostante gli aiuti concreta del Potere Popolare, non abbiamo ottenuto i risultati che si dovevano ottenere. Non si presta a queste organizzazioni la dovuta attenzione. II loro sviluppo è limitato a causa dello scariso interessamento delle organizzazioni, di Partito, in specie dei compagni posti alia dirigenza di questa settori di attivitá. Mentre da una parte queste organizzazioni sono trascurate, daill’altra si tenta di attivizzare con elementa non de-diti al Potere Popolare ed alia lotta delle nostre masse lavoratrici, legati al carro della reazione, e cié solamente perché ritenuti capad. Naturamente essi assumono volentier! pasta di dirigenza in queste organizzazioni che offrono cosi una forma legale per svolgere la loro attivitá nociva. Non si, presta invece sufficiente attenzione alie sane iniziative ed aH’interessamento di quelle persone che, appasionate all’attivitá culturale, hanno tutti i requisita per sviluppare 1’ attivitá delle nostre organizzazioni eulturali. A queste persone si deve daré un sufficiente aiuto ed il necessario indirizzo. (Cont nua in III. ¡p \g na) (Continuazione daila II. pag'nal Trascurare l’attenzione a queste organizzazioni in specie la sorve-glianza degli elementi nocivi che tentano d’infittransi in esse, significa non comprendere l’importanza che esse hanno per l’eduicazione democrática dalle masse- Vero é che le organizzazioni culturan e sportive sono le piü larghe. Ció pero non significa che non dob-biamo assicurarci affinché alia loro dirigenza ci siano persone della massima ded'izione al Potere Po-polare. Non solo, ma le direzioni per la Cultura Popolare dovranno, oltre a ció, curare che l’attivita concreta di queste organizzazioni sia diretta all’educazione democrática delle masse lavoratrici. Una situazione simile abbiamo nello sport a causa dell’opportuni-smo e della trascuratezza nei confronti di questo problema. Ció non ostante le nuove societa costituite dimostrano grandi pássibilita per lo sviluppo del'lo sport di massa da noi. La maggior parte deü’attenzione del nostro UCEF é dedicata ad ai-cune vecchie societa calcistiche di-rette da elementi nocivi i quati mantengono da noi ¡’influenza del CONI, il che significa dello sport professionale e speculativo, mentre si perde di vista lo sviluppo dello sport in larghezza, per tutto il territorio, specie per i paesi dove lo sport non é sviluppato e dove esi-stono tutte le condizioni per il suo migliore sviíuppo. LUCE! deve so-stanzialmente mutare la sua linea in modo che sia piü adat'ta al mas-simo sviluppo dello sport populare da noi. II nostro Partito deve prendere i dovuti provvedimenti organizza-tivi per apsicuriare dei mig(Uoira-menti nel campo della cultura popolare e dello sport. II rafforzamento del Fotere Popolare, il suo progressive controllo süll’economia, la progressiva demo-cratizzazione del Potere che ab-braccia sempre piü largamente le masse Javoratrici all’esercizio concreto del Potere, portano ad un decentramento del layoro verso la base, aumentando sempre piü le competenze dei comitati locali e distrettuali. Ció richiede la massima eleva-zione delle capacita direttive delle organizzazioni e dei dirigenti di base, il massimo sviluppo delle loro iniziative. In questo senso dob-biamo migliorare il nostro lavoro di Partito. Attualmente esiiste nel nostro lavoro di Partito una tendenza alia centralizzazione del layoro che porta con se dannose consegueñze, come quella di impediré una razio-nale divisione del lavoro negli organ,ism i dirigenti. Oltre a ció, osta-cola lo sviluppo dell’ iniziativa e delle capacita dirigenti delle organizzazioni di base. Un lavoro organizzato dará i suoi frutti Un’altra conseguenza dannosa che deriva deü’accentrazione del lavoro, è il sovraccarico dei compagni dirigenti c.on compiti di competen-za della base per cui essi impie-gano il proprio tempo nella solu-zione di piccoli problemi concreti, trascurando lo studio ed il perfe-zionamento del lavoro di Partito e, sopratutto, trascurando il controllo nell’esecuzione dei compiti. La tendenza all’accentramento del lavoro deve essere completamente estra-niata nel nostro lavoro di Partito e nel lavoro organizzativo in generale. . , i Bisogna decisamente introdurre una giusta distribuzione del lavoro e delle competenze nelL’ apparato del Partito e delle organizzazioni di massa. Bisogna elevare le, competenze di base completando ed istruendo in modo opportuno i quadri e le organizzazioni di base. A tale scopo è indispensabile, an-zitutto, che i compagni dirigenti non impieghino il loro tempo nella soluzione di piccdli compiti cori-creti. Ma bensi in modo di avere la possibilité di controllare 1’ese-cuzione dei compiti e delle direttive del Partito. E’ necessario che essi studino continuamente la situazione di base e, mediante il controllo dell’esecuzione dei compiti e lo studio della situazione di base, che diiano continue istruzioni per il miglioramento del lavoro di Partito, che assicurino la buona tra-smissione delle direttive. Nocivo alio sviluppo delle organizzazioni di base e dei suoi quadri è pure il metodo adottato con gli attivi distrettuali composti de-gli attivisti dell’ apparato distret-tuale del Potere e del Partito E’ rísultato che i compagni, in-vece di portare alla base le neces-sarie istruzioni e controllare il lavoro di base, accentravano su di se la dirigenza di base, cosí da togliere ogni iniziativa in atiesa che risolva l’attivista del Distretto. Oitre a ció, gli attivisti si reca-vano alla base mal preparati e senza conoscere la situazione nel pae-se, o nella fabbrica, oosi che non erano in grado di dare alla base gli aiuti necessari. A questo problema si è rime-diato riorganizzando gli attivi con i segretari delle organizzazioni di base e con i membri dei Comitati distrettuali, stabilendo casi un di-retto contatto tra il Comitato Di-strettuale ed i quadri di base. Molto efficace per l’elevazione dell’iniziatiya di base come pure per l’elevazione della capacité di risolvere i vari problemi, è l’istru-zione continua ai quadri di base. , Noi dobbiamo sviluppare in tutto iil nostro lavoro il metodo dell’istru-zione alla base. In questo sénso devono specializzarsi le nostre se-zioni per l’istruzione organizzativa. Dalle esperienze sinô ad ora avute, si nota la tendenza ad intervenire sul terreno per ogni piccola cosa, quando un problema diventa' urgente, cosicchè per la sua soluzio- ne la maggior parte delle volte ci si ingerisce nelle competenze da-gli organism! incaricati trascurando di curare l’organizzazione del Far-tito che non è riuscita a prevenire oppure risolvere un determinate problema. Le sezioni per l’istruzione organizzativa non hanno il compito di risolvere direttamente i vari problemi concreti délia produzione e dell’ amministrazione, ma bensi di istruire le organizzazioni di Partito interessate, alla soluzione dL quel problema e, sopratutto, di analizzare nella organizzazione del Partito le cause che hanno imperito la soluzione dello stesso pro-bema ed in base a ció istruire e raff orzare l’organizzazione di Far-tito. Data l’importanza del lavoro di istruzione delle sezioni per 1 istru-zione organizzativa, lavoro che richiede il massimo studio e prepa-razione, è necessario che le seziom dispongano di quadri che si spe-ciallizzino ne}; lavoro di Partito specie nei problemi organ,izzativi-Perciô bisogna tendere alla specia-lizzazione di un buon numero di quadri nel lavoro di Partito. L’ istruzione alie organ,zzazioni di base sará sufficiente al loro buon funzionamento se assieme ad es'sa noi assicureremo alla base u-na buona trasmissione delle direttive. In ció è assolutamente necessario il diretto contatto con la base. La riorganizzazione degli attivi distrettuali, con i segretari di cellu. la ed i membri dei Comitati Distrettuali, corrisponde molto bene a questo scopo. Bisogna perô curare che le riu-nioni degli attivi siano regolari e che s'iano preparate nel modo do-yuto. Nelle riunioni dell’attivo si devono analizzare le deficienze ed i successi del lavoro sul terreno, per 10 scambio delle esperienze. Oltre a ció si devono trasmettere le nuove direttive, spiegando la migliore tattica per la loro messa in pratica. La forma degli attivi si deve e-stendere aile altre organizzazioni e per i singoli settori di lavoro nelle organizzazioni s'tesse. Molto efficaci al rafforzamento del contatto con la base, saranno le costanti visite aile organizzazioni di base da parte dei compagni dirigenti che potranno dare con ció 11 loro valido aiuto alla base e nello stesso tempo conoscerne piü da vicino la situazione ed i bisogni. S’intende qui parlare dei compagni membri del Comitato Circondariale del Partito come pure dei Comitati Distrettuali. II miglioramento del nostro lavoro di Partito è strettamente legato al suo rafforzamento numérico ed al miglioramento della s'ua struttu-ra sociale e nazionale. Benché nell’anno 1949 l’inclusio-ne dei nuovi membri abbia auméntate il numero degli iscritti del 35 per cento, e benché nel 1949 l’iscri-zione dei nuovi membri sia stata del 40 per cento maggiore del 1948, la proporzione tra opérai e ¿ontadi-ni nè rimasta pressocehé invariata. Ció vuol dire che si è fatto poco per l’inclusione nel Partito di elementi meritevoli proveniénti dalle file degli opérai. Nell’anno in corso nuove forze di avanguardia si rivelarono nella lotta per la rea-lizzazione del Piano, a queste forze che si sviluppano nelle difficol-té dell’edificazione económica bi-s'ogna prestare la massima cura ed attenzione. 11 25 per cento di candidate rispetto al numero dei membri, denota che non si è fatto attenzione e non si è lavorato per rafforzare il Partito con forze nuove. II problema del rafforzamento nu merico e della 'struttura sociale del Partito, rappresenta un costante compito delle nostre organizzazioni di base, e le sezioni per l’istruzione organizzativa dovranno cos’tan-temente curare questo problema. Nella composizione nazionale abbiamo attualmente il 20 per cento degli italiani, il 30 per cento Croa-ti ed il 50 per cento degli Sloveni. Da ció la nécessita di rafforzare il lavoro del Partito nella costa, e di avere piü cura per l’eievazione di nuovi quadri italiani. L’inclusione delle donne nel Par-tito nel 1949 è avvenuta nel rapporte del 40 per cento sui nuovi inclu-si. Ció non vuol dire che noi abbiamo avuto un sufficiente miglioramento della percentuale nella totalité degli iscritti, per cui l’inclusione delle donne meritevoli del Partito rimane sempre quale compito importante nel futuro. Nel rafforzamento della disciplina del Partito, non si sono avuti miglioramenti importanti dal Con-gresso ad oggi, ció è dovuto al non aver preso le misure necessarie contro gli elementi nocivi difíeren-ziatisi durante l’incrudirsi della lotta di classe. Per ottenere i successi voluti nell’anno in corso e per adempiere il piano económico, noi dobbiamo rafforzare la disciplina del Partito con un severo controllo sull’esecu-zione dei compiti e sull’assolvimen-to dei doveri di Partito per ogni nostro membro. In ogni nostra organizzazione di Partito si deve sviluppare la lotta contro l’inadempi-mento dei compiti. L'e elezioni libere e segrete in tutti gli organisera del Partito, come pure l’osservanza delle disposi-zioni direttive che regolano la vita interna di Partito, saranno di grande aiuto al rafforzamento della disciplina. Il rafforzamento delle nostre organizzazioni, la maggior distribuzione del lavoro e la decentrazione delle competenze verso la base, come pure lo sviluppo della nostra e-conomia, ci pongono piü che mai di fronte al problema dei quadri. Per la continua nécessita di nuovi quadri .politic!, economici ed am-ministrativi, il sistema adottato fi-nora in questo importante ramo di lavoro, si dimostra insufficiente, perció le nostre sezioni quadri devono essefe opportunamente rior-ganizzate e rafforzate, e presso o-gni istituzioñe deve essere organiz-zata e rafforzata la sezione personale. Oltre a ció, bisogna abbandonare l’abitudine da parte dei vari orga- nismi di richiederé quadri alie sezioni per i quadri, come se esistes-se qualche riserva di quadri pron-ti a cui poter continuamente attin-gere. Bisogna che ogni organizzazione ed istituzioñe allevi i propri quadri e le proprie riserve con la prospettiva dei bisogni futuri. La pianificazione prospettiva dei quadri é un problema urgente in questo ramo di lavoro. II fatto di non aver pianificato in tempo i quadri neces'sari ci pone oggi ad avere nei vari organi-smi un forte numero di quadri poco espertr e, per conseguenza, un ritardo nel nostro lavoro: Per que-sti nuovi quadri oceorre ora la mas-sima attenzione e massimo aiuto. La continua richiesta di quadri costringeva ad uno spostamento continuo dei quadri che compromette-va la loro specializzazione. In futuro bisognera evitare ció, con la ne-cessaria evidenza, stabilendo le competenze sullo spostamento dei quadri. Nel lavoro dei quadri occorre dedicare maggior cura per la continua elevazione teórica ed ideológica dei nostri quadri politici. A questo scopo occorre planificare il loro invio agli appositi corsi indipendentemente dal fatto che la loro assenza possa 'causare tempo-ranee difficoltá. E’ assolutamente opportunistico non inviare ai corsi i compagni per il fatto che é difficile la loro sosti-tuzione. Nel piano per i corsi bisogna prevedere anche i sostituti. Nel lavoro dei quadri uno dei principali compiti che ci troveremo dinnanzi per tutto il periodo del piano, Sara il problema della mano-dopera, specie di quella specializ-zata. Gia alia terza conferenza del nostro Partito, quando eravamo di fronte al programma económico per il 1949, abbiamo rilevato, ira l’al-tro, la necessité del migliore impie-go della manodopera, specie di quella speciálizzata, per mezzo del-• la sua distribuzione razionale, per mezzo dell’introduzione delle norme e per mezzo della sua riprodu-zione. Questo problema non é stato af-frontato con sufficiente decisione e perció i risultati, in questo s'enso, non sono stati soddisfacenti. L’introduzione delle norme, nono-stante abbiano dimostrato la loro efficacia, trovarlo ancor oggi, grán-di ostacoli, e ció che piü si rivela tali ostacoli sono posti dalle direzioni amministrative, le quali do-vrebbero invece essere le piü in-teres'sate. Nella riproduzione della manodopera specializzata abbiamo dei casi in cui dei corsi, come quello per muratori che doveva essere organizzato sotto l’egida dellTCET, e che avrebbe dovuto daré 40 nuovi muratori alia nostra bisognosa edili-zia, sono iniziati con 5 mesi di ritardo sul termine fissato. Gli ap-prendisti del cantiere s. Gius'to per poter frequentaré le scuole serali dovevano sopportare forti sacrifici, date le condizioni di tempo o di luogo, in cui si doveva effettuare il corso. Altri casi del genere si han-no nella riproduzione della manodopera e ció non ostante sia risa-puto che particolctfTnente ia manodopera-specializzata é da noi scar-sa, quantitativamente ed, in buona parte, qualitativamente. La cura per la riproduzione della manodopera specializzata dovra essere rafforzata anche perfezio-nando le nostre disposizioni di leg-ge in mérito. La giusta attenzione del nostro Partito deve essere dedicata alie co-operative di produzione agricola. Le esperienze degli ultimi tempi dimostrano la necessité di prestare la massima attenzione al rafforzamento interno delle nos'tre cooperative agricole, migliorandone ¡’organizzazione del lavoro, i’ammínistrazione come puré l’attrezzatura. La formazione delle cooperative di produzione é solamente il primo passo per la trasformazione socialista dei nostri paesi. II passo piü importante, dopo la loro costituzio-ne, é il loro rafforzamento e sviluppo interno quale istituzioñe pro-duttiva di tipo socialista, ció che si puó fare introducendo metodi di lavoro sociaiisti e sviluppando continuamente la coscienza socialista dei suoi membri. I lavoratori collettivisti avanguardia nella campagna Spetta ali’organizzazione del Par-tito nella cooperativa di produzio-ne_ questo compito fondaméntale. Essa deve concretamente preoccu-parsi di risolvere i problemi ine-renti alio s'viluppo della cooperativa, come della buona elaborazione dei piani di lavoro nei quali deve essere previsto l’impegno per il mercato, oltre che il fabbisogno per l’approvvigionamento dei membri, in una parola: che la cooperativa basti a se stessa e che producá per il mercato. L’introduzione del sistema di lavoro a brigate, la lotta dell’aumento della produzione per ettaro, sono problemi' per i quali 1'organizzazione del Partito deve continuamente mobilitare il collettivo della cooperativa. La tendenza a produrre solamente il fabbisogno come puré a s'uddividere il patrimonio, senza preoccuparsi di sviluppare il patrimonio collettivo e l’attrezzatura della cooperativa, sono problemi che le organizzazioni di Partito devono costantemente curare. Si deve aver puré la necessaria cura per l’osservanza dello statuto, che fácilmente viene trascurata credendo che lo statuto della cooperativa sia una formalita e non comprendendo che esso é invece la legge bas'ilare senza la quale é im-possibile lo sviluppo ed il' successo della cooperativa agricola di produzione quale obiettivo di produzione socialista. Per lo sviluppo delle cooperative di produzione é necessario puré che ad esse affluiscano sempre nuove forze. A tale scopo é di os'tacolo il sistema introdotto della formazione delle cellule delle cooperative di produzione staccate dall’organiz-zazioie di Partito di paese. Nel pae-se ci deve essere un’unica organiz- zione della linea del Partito e sülla sua unitá ideológica é necess'ario servirsi maggiormente della critica ed autocrítica. La critica e l’autocritica si devono sviluppare nei rapporti fra i compagni, nei rapporti tra la dirigenza e la base come pure da parte degli organismi inferiori verso quel-li superiori. La critica: deve essere pronta, o-biettiva e costruttiva nei confronti dell’errdre. Ess'a deve serviré per correggerlo e, nel futuro per evitarlo. La critica e s'pecie l’autoci-i-tica devono divenire un’toitodine per i hostri membri del P?.rtito. L’elevazione troppo rap’da a fun-zioni di responsabilita •— inevita-bile in un periodo di sviluppo come quello che noi attraversiamo —• puó dare alia testa a certi compagni, facendoli sopravalutare se stessi, con grande danno al loro lavoro e loro sviluppo. Specie in questi casi la critica e l’autocritica s'ono in-dispensabiii. II maggiore uso della critica nei rapp.orti tra gli organismi superiori ed inferiori dei Partito, aiuteré in grande misura il nostro lavoro. Troppe volte si manifesta un atteg-giamento settario nei confronti di chi critica che viene semplicemen-te tacciato da opportunista invece di analizzare la critica £ di accer-taré se c'ó del b.uono e dell’utile in essa e, s'e non c’é, di spiegare e con-vincere chi critica che si trova in errore. Un atteggiamento giusto verso la critica e l’autocritica si ha solamente quando si creano le condizioni per il suo sviluppo. Dopo gli esempi e le prove di quali siano le conseguenze della mancanza critica ed autocritica a-vuti nel dopoguerra in centri di Partiti Comunisti. possiamo dire che il revisionismo inizia dove ini-zia la mancanza della critica. Perció é chiaro che dobbiamo far di tutto per sviluppare la critica e l’autocritica nel nostj-o Partito. Compagni e compagne! Mai come oggi ha rivéstito tanta imporfranza l’elevamento ideológico e teórico dei membri del Partito e delle masse lavoratrici. Sviluppare lo studio nel Partito per la difesa marxista zazione di Partito di cui l’organizzazione della cooperativa ne é parte come gruppo, ed alia quale ri-'sponde. Tutte le altre organizzazioni nel paese vanno fórmate con questo criterio e ció per non stac-care i membri della cooperativa di produzione dal resto della popoia-zione. Ció faciliteré ¡’influenza positiva dei cooperatori come parte piü pro-gredita della popolazione agricola sull’altra popolazione. II rafforzamento interno delle cooperative di produzione per il loro ulteriore sviluppo, faciliteré la cos'tituzione di nuove cooperative agricole in tutti i comitati locali. Accanto agli altri provvedimenti per il miglioramento del nostro lavoro, dobbiamo rafforzare la nostra agitazione e propaganda. II nostro lavoro di agitazione e propaganda deve essere piü legato alia vita- del Potere Popolare, per metiere piü in luce le continué conquiste della democrazia popolare. In tutto il nostro lavoro propagandístico occorre mettere in luce le conquiste del Potere Popolare in rap-porto ai principi teorici della dit-tatura del Proletariato, ció che fa-ré maggiormente sentiré alie masse lavoratrici la realta del Potere Popolare, quale vero potere della clas-se operaia e dei suoi alleati. Nel cors'o dei lavoro del piano la nostra agitazione e propaganda deve orientare le masse lavoratrici all’entusiasmo per il lavoro e per ia produzione, metiendo continuamente in luce i successi. Per facilitare, nel nostro lavoro di Partito, la lotta contro gli errori e le debolezze, per rafforzare continuamente la disciplina come puré per rafforzare la sorveglianza ri-voluzionaria sulla giusta applica- II Cominform, quale strumento della direzione del PC bolscevico, tenta di contrabbandare nel movi-mento operaio internazionale il revisionismo del marxismo, piü ancora tenta di impediré l’educazione e la diffusione del marxismo tra le masse lavoratrici ed, al suo posto, cerca con tutti i mezzi di diffondere idéologie egemoniche s'ul ruolo dirigente dell’URSS nei confronti degli altri paesi sociaiisti. Cerca di far credere al proletariato internazionale che la Rivoluzione è impos-sibile in un altro paese senza l’in-tervento dell’armata rossa, teorie queste che passivizzano le forze ri-voluzionarie nell’attesa dell’armata rossa. La difesa dei principi ciel marxismo-leninismo, la lotta contro il Cominform ,contro il revisionismo di questi principi ó un problema urgente del proletariato internazionale e richiede la massima cono-scenza del marxismo-leninismo.. Perció noi dobbiamo sviluppare con forme piü impegnative lo studio nel nostro Partito, e dobbiamo con tutti i provvedimenti organiz-zativi necessari diffondere lo studio del marxismo nelle larghe masse, specie tra la classe operaia. Gli angoli rossi, i circoli di stu- dio, le consultazioni ed altri sistemi pratici devono essere introdotti per facilitare alie masse la cono-scenza della scienza rivoluzionaria indispensabile alia conquista del socialismo. L’elevamento teórico ed ideológico, lo studio nel Partito e tra le masse del marxismo - leninismo, e della moderna letteratura, della sua applicazione pratica in Jugoslavia, e da noi, deve essere il mezzo principale di lotta contro il cominform. Piü il tempo passa e piü si mostra irresistibile il trionfo della vérité sulla Jugoslavia di Tito, perché essa corrisponde agli interessi del movimento operaio, cioé agli interessi delle forze rivoluzionarie in sviluppo. Oggi il cominform è passato dai-l’attacco alia difesa. Non è crol-lato il Partito Comunista Jugoslavo sotto il peso dell’enorme propaganda revisionis’tica del Cominform, ma al contrario tutti gli altri partiti in Europa si sgretolano alia luce della vérité dei principi. Le epura-zioni nei vari Partiti del Cominform lo dimostrano. Intanto i popoli Jugoslavi hanno superato con le proprie forze il ter-zo anno, il piü difficile, del-primo piano quinquennale. Reatando il piano económico cancelleremo il passato di miseria Anche noi, eonseguenti nella lotta di principio, abbiamo ottenuto per la nostra popolazione lavoratrice notevoli successi per la garanzia del suo sviluppo económico e del suo progressivo beness.ere. Da cento anni non si é falto nel nostro circondario ció che hanno fatto i nostri lavoratori negli ultimi due anni del Potere Popolare. E tanto meno ha fatto l’Italia fas'cista che tanto ama a parole i 70.000 a-bitanti, tutti italiani, del nostro circondario, mentre di fatto se ne ser-viva per carne da cannone nelle sue avventure di conquista nelle terre altrui, mentre in tempo di pace lasciava da nostra gente libera di vivere nella miseria come fa oggi coi suoi 2,000.000 di dis'occupati. E gli accesi sciovinisti fascisti locali — in combutta con gli agenti no-strani del cominform — hanno il coraggio di parlare del ritorno del-l’Italia per offrire alia nostra gente le delizie dei mitra della poli-zia clero-fascista di De Gasperi che giornalmente bagna le strade dita-lia del sangue degli operai italiani in lotta per il pane. I tempi sono cambiati da noi. I nostri lavoratori non hanno mai a-vuto prospetttve s'icure per la loro esistenza política ed económica come le hanno oggi col potere popolare, e con la realizzazione del nostro piano annuale queste prospettive saranno ancora piü assicurate perché sara piü breve la strada verso^ il socialismo. Perció il piano económico é un dovere per ogni lavoratore e quin-di maggior dovere per ogni comunista. Perció é nostro compito di rafforzare il nos'tro lavoro di Partito onde assicurare alie nostre masse lavoratrici, con alia testa la clas-se operaia, la realizzazione del piano económico per l’anno 1950. Vivano le masse lavoratrici sotto la guida del nostro Partito per la realizzazione del piano annuale. Vivano i gloriosi popoli jugoslavi realizzatori del primo piano quinquennale. Viva la lotta conseguente contro il revisionismo, in difesa del marxismo-leninismo. II puntata di Jack London Anzitutto, i suoi abiti erano mal fatti. Portava un vestito di panno scuro, ed effettivamente egli non poté mai trovare un abito fatto che gli andas'se bene. Quella sera, come sempre, i suoi muscoli sollevavano la stoffa, e, avendo egli il petto quadrato, il soprabito faceva una quantita di pieghe fra le spalle. A-veva il eolio di un campione.di boxe grosso e s'olido. (2) Ecco dunque, io mi dicevo, questo filosofo sociale, antica maniscalco, che papé ha sco-perto; e certamente con questi muscoli e questo petto ha il físico del suo mestiere. Lo classificai ¡inmediatamente come una specie di prodigio, un Blind Tom della clas-se* operaia. (3) Poi egli mi diede una stretta di mano. La stretta era ferma e forte, ma sopratutto egli mi guardava arduamente coi suoi occhi neri . . . troppo arduamente, a mió parere. Capirete, id ero una creatura del-l’ambiente, e in qpell’epoca i miei istinti di classe erano potenti. Que-stó ardire mi sarebbe sembrato cuasi imperdonabile in un uomo della mia societa So che non po-tei fare a meno di abbassare gli occhi, e quand’egli fu passato, io mi voltai con vero sollievo per saluta-re il vescovo Morehouse, uno dei miei favoriti; uomo di media eta, dolce e serio, con l'aspétto e la bon-tá di un Cristo, e. per di piü, un vero dotto. Ma quell’ardire che mi sembrava presunzione era in realtá il filo conduttore che doveva permettermi di conoscere il carattere di Ernesto Everhard. Egli era semplice e dirit-to, non aveva paura di nulla, rifiu-tava di perdere il suo tempo in nianiere convenzionali. *— Voi mi siete piaciuta subito, egli mi spiegó molto tempo dopo, e perché dunque, non avrei riem-pito i miei occhi di ció che mi pia- ceva? Pío detto che nulla gli faceva paura. Era un aristocrático di temperamento, sebbene si trovasse in un campo nemico dell’aristocrazia. Era un superuomo. Era la bestia bionda descritta da Nietzsche, e a dispetto di tutto ció era un ardente democrático. Occupata nel rieevere gli altri in-vitati, e forse in s'eguito alia cattiva impressione riportata, io dimenti-cai quasi completamente il filosofo operaio, che richiamó la mia attenzione una volta o due durante il pranzo. Egli ascoltava la conversazione di diversi pastori, e io vidi brillare nei suoi occhi un bagliore di divertimento. Compresi che egli aveva l’umore schérzoso, e gli per-donai quasi i suoi goffi ves'titi. Prattanto il tempo passava, il pranzo progrediva, ed egli non aveva aperto bocea nemmeno una volta, mentre i reverendi discorrevano senza fine sulla classe operaia, sui rapporti di questa col clero, su tutto ció che la Chiesa aveva fatto e faceva ancora per essa. Osservai che mió padre era contrariato da quel mutismo. Profittó di. una tregua per invitarlo ad enunciare la sua o-pinione. Ernesto si contentó di alzare le spalle, e dopo un breve «non ho niente da dire» si rimis'e a masticare mandorle salate. Ma mió padre non si dava fácilmente per vinto; in capo ad alcuni istanti dichiaró: — Abbiamo fra noi un membro della classe operaia. Io sono certo ch’egli potrebbe presentarci i fatti da un punto di vista nuovo, in-teressante e fresco. Alludo al si-gnor Everhard. Gli altri manifestarono un córtese interessamento e insistettero perché Ernesto esponese le sue idee. II loro atteggiamento verso di lui era cosí largo, cosi tollerante e benigno che equivaleva a condiscen-denza pura e semplice. Egli giró lentamente gli occhi intorno alia tavola, e in essi io sorpresi una s’cintilla di malizia. — Io non sono versato nella cortesía in cui si svolgono le contro-versie ecclesiastiche, — eominció egli con tono modesto; poi sembró esitare. Si udirono incoraggiamenti: — Continúate! Continúate! — E il dot-tor Hammerfield aggiunse: — Noi non temiamo la verité che si trova in qualsiasi uomo, purché sia sincera. — Voi sepárate dunque la since-rita dalla verité? - domando viva-cemente Ernesto, ridendo. II dottor Hammerfield restó un momento a bocea aperta e fini’ per balbettare: — II migliore di noi puó ingan-narsi, o giovanotto, il migliore di noi. Un prodigioso cambiamento si ve- ■ rificó in Ernesto. In un istante egli divenne un altro uomo. — Ebbene, allora, lasciate ch’io cominci col dirvi che vi ingannate, tutti. Voi non sapete nulla, e meno che nulla, della clas'se operaia. La vostra sociologia é tanto errata e priva di valore quanto il vostro método di ragionamento. Non tanto da quello ch’egli dice-va quanto dal tono in cui lo diee-va io fui scossa, al primo suono della sua voce. Era uno squillo di tromba che mi íece vibrare tutta. E tutta la tave- lata ne fu scossa, destata dal suo gorgheggio monotono e soffocante. — Che c’é dunque di cosí’ ferri-bile errato e privo di valere nel nos'tro método di ragionamento. gio vanotto? •— chiese il dottor Hammerfield; e gié la sua intonazione rivelava un’intenzione malévola. — Voi siete dei metafisici. Voi potete provare qualsiasi cosa con la metafísica, e quando avete fatto ció, qualsiasi altro metafisico puó provare, con sua grande soddisfazione, che voi avete torio. Siete degli a-narchici nel campo del pensiero; e avete la folie pass'ione delle costru-zioni cosmiche. Ciascuno di voi a-bita un Universo fatto a modo suo, creato con le sue proprie fantasie e coi suoi propri desideri. Non co-noscete nulla del vero mondo in cui vívete, e il vostro pensiero non ha posto nella realta, se non come fenómeno di aberrazione morale. «Sapete voi a che pensavo poco fa ascoltandovi parlare per dritto e per travers'o? Mi ricordavate que-gli scolastici del Medio Evo che di-scutevano gravemente e dottamente su quanti angelí potrebbero danzare sulla punta di un ago. Signori, voi siete tanto lontani dalla vita in-tellettuale del secolo ventesimo quanto poteva esserlo diecimila anni fa qualche stregone pellerossa che facesse incantesimi in una foresta vergine». Lanciando quest'apostrofe, Ernesto sembrava realmente in collera. La sua faccia imporporata, le sue sopracciglia aggrottate, il lampo de’ suoi occhi, i movimenti del mentó e della mascella, tutto rivelava un umore aggressivo. Tuttavia, questo era soltanto uno dei suoi modi di fare. Esso eccitava s'empre la gente: il suo attacco fulminante la met-teva fuori di sé. Gia i nostri convi-tati, dimenticandosi, mutavano con-tegno. II vescovo Morehouse, piega. to in avanti, ascoltava attentamen-te. La faccia del dottor Hammerfield era rossa d’indignazione e di dispetto. Anche gli altri erano esa-sperati, e alcuni sorridevano con un’aria di superiorita allegra. Quanto a me, trovavo la s'cena molto divertente. Guardai papé e credet-ti ch’egli scoppiasse dal ridere nel constatare l’effetto di quella bomba ch’egli aveva osato introdurre nel nostro ambiente. — Le vostre espressioni sono al-quanto vaghe, interruppe il dottor Hammerfield. Che volete dire esat-tamente quando ci chiamate- metafisici? •— Vi chiamo metafisici, riprese Ernesto, perché ragionate metafis'i-camente. II vostro matodo é l’oppo- sto di quelio della scienza, e le vostre conclusioni non hanno nessuna validitá. Voi provate tutto e non provate nulla, e non ci sono, fra voi, due che si possano mettere d’accor-do sopra un punto qualsiasi. Ciascu. no di voi rientra nella s'ua propria coscienza per spiegare lTTniverso a se stesso. Imprendere di spiegare la coscienza per mezzo di essa me-desima, é come un voler sollevare se stess'i tirando i propri gambali. — Non capisco, intervenne il vescovo Morehouse. Mi sembra che tutte le cose dello spirito siano me-tafisiche. II mínimo processo menta-le del dotto che ragiona é un’ope-razione metafísica. Certamente, mi concederete questo punto? (1) Le cittá di Berkeley, di Oak-land e alcune altre, sitúate nella baia di San Francisco, sono collega-te a questa capitale da piccoli bat-telli che fanno la traversata in po-chi minuti: virtualmente, íormano un’unica agglomerazione. (2) A quell’epoca, gli uomini usa-vano battersi a colpi di pugno per guadagnarne premi. Quando Tuno di loro cadeva svenuto o era ucciso, l’altro prendeva il denaro. (3) Músico negro cieco che ebbe un istante di voga negli Statl Uniti. PROCLAMATI I LAVORATORI D’ASSALTO Qnore agli edificatori del socialismo I SALIN ARI RIUNITI A FESTA Neli' occasione premlati i migliori lavoratori - Festeggiatissimi i lavoratori anziani Fra coloro che con il loro lavoro, con la loro instancabile attivitá, con lo slancio emulativo e con l’e-sempio dato s'i sono rivelati i mi-gliori operai del circondario mentando di essere proclamati lavoratori d’assalto, elenchiamo oggi i s'e-guenti: Benedetti Giovanni da Pirano, oc-cupato presso l’ofíicina del gas lócale, che supera la norma \lel 30 per cento, ed ha economizzato ma-teriale nella misura del 13 p. cento. Nella fabbrica di cotto Nardone: Kleva Augusto che supera la norma del 40 per cento; Korenika Jordán, che la supera del 20 per cento e Cerneka Matteo, che supera la norma del 20 per cento. Gorella Emilio che é stato proclamato per la s'e-conda volta lavoratore d’assalto e che supera la norma del 20 per cento. Novak Ivan da'Corte che supera la norma del 20 per cento; Pi-ciur Antonio da S. Giacomo, proclamato per la seconda volta lavoratore d’assalto; Babic Ernesto da Modiano, viene puré proclamato per la seconda volta lavoratore d’assalto. Al Cantiere Piranese: Benedetti Antonio da Pirano, economizzatore con piccole innovazioni e che supera la norma del 30 per cento. Alia Amm. Acquedotti Capodi-stria sono stati proclamati lavoratori d’assalto: Lonzar Nicoló da Capodistria, fabbro installatore, e-conomizzatore del 50 per cento ed operaio capace; Parovel Erminio da Capodistria, ha ultimato un lavoro previsto del la durata di un mese in 1G giorni, superando il piano del 90 per cento; Bisiach Pietro da Piedimonte (Gorizia), e-conomizzatore del 30 per cento, o-peraio capace. Dellore Italo da Iso- la, meccanico e tubista installatore, -é proclamato lavoratore d'assal-to per es'sersi distinto nel campo della razionalizzazione, supera la norma del 250 per cento, economizzatore per il 30 per cento. All'Arrigoni di Isola sono stati proclamati-. Ruzzier Emiliana da I-sola, che supera la norma del 46 per cento; Giani Bianca da Isola, che supera la norma del 46 per cento; Dudine Anna, Depase Maria, Maier Maria, Maizen Maria, Gher-bac Francesca( Gandusio Libera, Carboni Anna perché superano la norma e sono d’esempio alie altre operaie. Berani Giuseppe, fabbro che supera la norma del 36 per cento; Benvenuti Antonio, che Supera la norma del 60 per cento, Va-scotto Albino, che supera la norma del 60 per cento; Degrassi Giovanni, che supera la norma del 30 per cento. Seguono le operaie: Bernardi Rosa, Globaz Maria, Crevatin Sofia, Gregoretti Francesca per la seconda volta, Cerkvenic Slava, e Krevatin Florida, nonché l’operaio Braico Cario. Grassi Pellegrino viene proclamato innovatore al Silos d’Umago. L’operaia Spech Anna da Pirano, occupata presso la fabbrica Ampe-lea viene per la quarta volta di-chi:-rata operaia d'assalto. Ess'a supera la norma del 163 per cento. Alia fabbrica Delanglade a Capcdi-stria le. lavoratrici d’assalto sono quattro e precisamente; Stepancic in Braini Carla, che supera la norma del 51 per cento; Derin Bussani Ida da Capodistria viene per la seconda volta proclamata lavoratrice d’assalto, supera la norma del 90 per cento ed é d’es'empio sul lavoro. Marchesic Morgan Teresa da Monte di Capodistria, che supera la norma del 49,2 per cento. áng@i® raes Si chiude cosí l’elenco dei lavoratori e lavoratrici che si sono con-traddistinti nel contribuiré all’au-mento della produzione nel nostro circondario. — o — ASSEMBLEA del Potere Distrettnale ORDINE DEL GIORNO per la sessione ordinaria del Comí-tato Popolare Distreítuale di Capodistria, che si terrá nei giorni 5 e 6 febbraio 1950 alie ore 9, nella sala sopra la «Loggia». 1. Apertura della sessione, elezio-ne della presidenza di lavoro e dei verificatori del verbaie. 2. Relazione della commissione per la verifica dei mandati e dei verificatori del verbaie deH’VIII. sessione. 3. Relazione del Comitato Esecu-tivo del CPD di Capodistria. 4. Discussione sulla relazione del CPD. 5. Proposta del bilancio preventivo finanziario per l’anno 1950. 6. Discussione sulla proposta del preventivo finanziario. 7. Proposta del programma económico per l’anno 1950. 8. Discussione sulla proposta del programma económico. 9. Elezioni di completamento del» *> Comitato Esecutivo del CPD. | ¿sconosciuti sono penetrati median- Sabato, 28 corrente, si é tenuta alie salipe di S. Bortolo la simpática feista dei salinari. In tale occasione sono stati premiati i migliori lavoratori, coloro cioé che hanño dato il maggiore contributo nella produzione durante 1’ anno 1949. La riunione é stata aperta dal compagno Agarinis segretario, del Comitato Circondariale dei S. U., che ha illustrato lo sviluppo della nostro economía ed i compiti ehe stanno dinanzi ad ogni operaio per l’adempimento del piano annuale económico. Anche il direttore delle saline ha preso la parola per ¡Ilustrare il criterio con cui si é pro-ceduto all’assegnazione delle pre-miazioni, criterio che persegue lo scopo di stimolare tutta la mano d’opera ad incrementare la produzione. Alia presenza di un grande numero di salinari e dei loro fami- gliari, si è proceduto quindi alia distribuzione dei 91 premi su un totale di 223 dipendenti. L’importo totale dei premi è stato di dinari 135.750. Fra i migliori salinari premiati per la maggiore quantité e qualité e per Ja migliore manutenzione del fondo salífero, sono da menzionare, come esempio, i compagni Dessardo Giovanni e Bérnetic Francesco. Un particolare elogio mérita il compagno Dessardo che, quantuque non fermo in salute, ha dato tanto di se stesso per la produzione, sistemando i bacini a regola d’arte. Anche il compagno Bonifacio Ernesto mérita di essere citato con il suo record di produzione di 100,42 chilogrammi per metro quadrato. Tale record dovré senz’altro stimolare gli altri salinari ad abbas-sarlo. Ció riguarda i compagni Pi-tacco Antonio, Jakomin Francesco, Predonzani Francesco, Argentin Andrea, Potoçco Domenico e Fa-gliaro Domenico. Per la sezione di Fasano il migliore lavoratore premiato per la quantité e manutenzione è stato il . compagno Pagliaro Domenico. Per la maggior produzione in questo settore si è distinto il comp. Ra-valico Francesco che ha prodotto 77,88 chilogrammi per metro quadrato, sorpassando tutti i salinari di tale settore. „ Diversi premi sono stati assegnati pure ai lavoratori dei settori di Lera e Strugnano. I salinari Pin-zin Enrico e Pertic Attilio hanno prodotto la maggior quantité di sale raggiungendo 34 vagoni di sale ciascuno, con la media di 85,22 chilogrammi per metro quadrato di bacini salanti. Quasi a part merito si trovano i salinari Fiordehnondo Pasquale, Dessardo Giorgio, Kot-terle ed altri giovani compagni. Per il settore di Strugnano è in SCA8S0 NELLA CH1ESA DI GRASIZZA La sezione Affari interni del Comitato Circondariale per 1’Istria ha emesso il seguente comunicato: Nella notte dal 28 al 29 gennaio Nuovo sistema alla «RUDA» di produzione di Siciole 10. Esonero ed elezioni di giudíci popolari-assessori, per i giudizi po-polari dístrettuali. 11. Varie. RADIO TRIESTE Zona jugoslava del TL.T Lunghezza fepórida ni. 240 Sabato 4 febbraio ore 13,45 Rassegna económica 18.15 II mondo dei piccoli Domenlca 5 febbraio ore 9,30 Per gli agricoltori 13.15 Música a piacere 20.30 Commento político 21.00 II nostro scenario 22.00 Rassegna sportiva Lunedí 6 febbraio ore 20,00 La voce dei giovani — Nel mondo della scienza 22.00 La vita dei popoli Jugosl. Martedi 7 febbraio ore 13,45 Panorami culturali 17.30 Attualité politiche Mercoledi 8 febbraio ore 18,00 Col nostro popolo 20.15 Follie d’mverno (rivista) Giovedi 9 febbraio ore 13,45 Per voi donne 17.30 Attualité politiche 22.00 Viaggi attraverso la Jugo-slavia socialista Venerdi Í0 febbraio ore 17,30 Attualité politiche 18.00 Rassegna sportiva 19,45 Problemi sindacali di B. Petronio 20,40 Orizzonti 1950 — o — A V V I S O La validité delle vecchie carte d’identité viene prolungata fino al 20. febbraio 1950. Si avverte tutti i ritardatari di procurarsi entro tale data le nuo-ve carte d’identité presso i Comi-tati Popolari locali rispettivamente Cittadini dove sono iscritti nel registro della popolazione stabile. te scasso nella chiesa di Crasizza, dove hanno rotto quadri e candelabro Gli organi della Pubblica Sicu-rezza, recatisi sul posto, hanno ac-certato il fatto. Chiesto al párroco, don Cavallerina di Buie — che, as-sieme al sagrestano, constató i dan-ni — se aveva ció comunicato alie autorité di PS, egli diede una ri-sposta negativa. Appare strano che la parte lesa non abbia creduto opportuuo denunciare il crimine avvenuto alie autorité competenti. In relazione col reato sono State arréstate tre persone, sulle quali é in corso l’inchiesta. Dato lo sviluppo assunto dal-l’edilizia nel circondario istriano in questi ultimi tempi, l’Ente Ruda di Pirano aveva iniziato la costru-zione di una fabbrica di cotto nella valle di Sicciole. Ora questa fabbrica sorge gié imponente, sono stati _ terminati vari reparti e si trovano in allestimento per ora 4 farmi di campagna'». in atjteBa di impiantare i forni meccanici. At-tualmente lavorano alla costruzio-ne della fabbrica trenta operai, numéro che verré raddoppiato e triplicato nel futuro, quando la fabbrica entrera in funzione. Proba-bilmente ciô avverrà nel mese di aprile dei corrente anno-Gli operai che cônducono i la-vori preparatori hanno iniziato da poco il sistema drlavoro a brigate. A Maresego creato un nuovo collettivo Sono state costitu'-e 4 brigate composte da 5—6—7 uomini ciascuna. In tutte le brigate si è sviluppata l’emulazione socialista perô accent-tuata fra le due brigate sterratori. Sinora il palmo della vittoria è detenuto dalla prima brigata composta dai comp. Gherbac, Deber-nard'i, Delbello, Coronica. Detta brigata mercè lo slancio lavorativo dei suoi componenti supera la nor-ma dei 25—30 p. c. Le altre brigate perô non stanno alla coda e cer-tamente cercheranno di primeggia-re sviluppando eosi l’emulazione socialista. . Con l’entrata in funzione di questa fabbrica di co'tto,. verré note-volmente aumentata la produzione di mattoni etc. tanto necessaria per la realizzazione dei nostro piano economico annuale. testa il compagno Rupena Giovanni, che, malgrado le pessime con-dizioni atmosferiche dei settore, ha prodotto 61,90 chilogrammi per métro quadrato. L’esempio dei compagno Rupena deve essere di.spro-ne per gli altri salinari di Strugnano i quali, sebbene più giovani, sono stati da lui sorpassati. Fra i lavoratori premiati meri-tano un vivo elogio i salinari più anziani, corne per esempio il compagno Giurco Nicolô che gestisce il fondo salifero n. 232. Il compagno Giurco ha 70 anni e lavora aile saline dalla sua infanzia. Ora questo compagno tiene nella produzione una media di 90 chilogrammi per métro quadrato. Al compagno Giurco seguono Maraspin Giovanni, Argentin Andrea, Ruzzier Antonio, Giurco Nicolô (il pic. colo) e tant! altri vecchi salinari. Dopo la premiazione, la banda di S. Lucia ha allietato la festa che è seguita. Da notare che la banda è composta, nella quasi totalité, da elementi della salina ed è diretta dal salinaro maestro Di-qual Francesco. La commedia «Attenti si gira» ha riscosso la simpatia dei pubblico che ha voluto con frequenti ap-plausi dimostrare di gustare l’otti-ma interpretazione. Alla commedia seguito un leggero rinfresco durante il quale j salinari, con fre-uenti brindisi, hanno salutato la prossima stagione lavorativa che certamente nel quadro dei piano economico darô i più fecondi fruttf- iTrmr ni iihiwWihiir \ mmimiii1 iimwiiiiHHi»« DISTRIBUZIONE LIMONI AGLI OPERAI In questi giorni si è iniziata la distribuzione di kg 0.500 di limoni ai consumatori inclusi nell’approv-vigionamento assicurato ed in pos-sesso delle tessere annonarie R-l, R-2, R-3, e D-l. Nel mes'e di dicembre é stato co-stituita anche a Maresego la cooperativa agrícola di produzione. Nel-l’assemblea costitutiva i soci hanno voluto denominare la loro cooperativa con una data che é un símbolo e cioé «22 Dicembre», — Giorno dell’Armata Jugoslava. Con tale de-nominazione essi hanno inteso con-fe^mare quali siano i rapporti di fratellanza e di unité che légano il popolo lavoratore del circondario al popolo Jugoslavo, i cui migliori figli, fiancheggiati dai nostri, han-no liberato queste terre. II collettivo conta attualmente 13 famiglie ed é prevista prossimamen-te l'inclusione di numeróse altre. It patrimonio della cooperativa a-gricola di produzione comprende ora 19 capí di bestiame dovino, 8 suini, nonché una estensione di terreno di circa 40 ettari, oltre la inetá dei quali é arativa mentre il resto é costituito da vigneti e da bosco. I soci si sono messi di impe-gno al lavoro per la realizzazione del piano annuale. Sono ora in corso i lavori di s'emina il cui piano prevede 14 ettari di terreno a ce-reali, 5 ettari a patate ed il resto ad ortaggi. Nel piano per il 1950 é previsto puré Faumento delle viti che i] collettivo possiede ora in numero di 15.000 circa. II piano di lavoro per l’armala 1950 comprende inoltre la costru-zione di tro stalle per l’allevamen-to del bestiame, di due cantine della capacita di 100 ettolitri di vino cadauna nonché l’attrezzatura conveniente di esse. Anche l’allevamen-to del bestiame verrá sviluppato: sono gia stati acquistati 3 capi di bestiame bovino, ira i quali un toro e s'i procederá all’acqui^to di altre 4 vacche lattifere. Non man-cheré infine al collettivo un greg-ge di pecore formato da 50 capi. LA SETTIMANA SP -------------------1 '¿________....... OUVRIT© Aim MONTAGNA » • á BATTUTA D’ARRESTO Al CAMPIONATIb w a causa del freddo intenso e della bora DAVOS — L’italiano Enrico Mus-solino si è aggiudicato il primo posto nella classifica generale per il concorso internazionale di pattinag-gio sul ghiaccio disputatosi a Davos. SENZA CALC1 «Illusi» ci direie. «Come preténdete che !a giornata del 29 gennaio fosse mite e carezzevole?». Ma, vi-vaddio, chi l’ha mai preteso? Pero cerchiamo di ragionare senza pren-derci a schiaffi, non vi pare che le raffiche di bora e la tempesta di neve abbattutesi sulla regione ave-vano ieri una fedele rassomiglianza con certe scene di films d’alta mon-tagna alia Trenker? Se siete d'accordo con noi ridi-verremo amici. Ben volentieri. Ad ogni modo quello che fino a venerdi era un nostro amico da ieri non lo é certo piü tale. Pensate; l’ab-biamo incontrato venerdi verso mezzogiorno dinanzi ad un bar del centro. «Che giornata!» ci disse, appog-giandosi al muro per godere il s'ole tiepido che brillava glorioso nel bel mezzo del cielo azzurro. «Bello dav-vero» convenimmo soddisfatti ma increduli che quel tempo potesse durare a tungo. Ad una nostra osservazione a tale riguardo, quello che era il nostro amico protestó vivamente: «Che?!... Abbiamo passato i giorni di freddo della settimana ¿corsa ed ora per una decina di giorni siamo a posto». «Ma siamo in gennafo» azzardam-mo. «E che importa. Gennaio su gennaio giü il tempo triestino é sempre un po’ mattacchione. Ti giuro che andremo avanti almeno per otto giorni con questo bel solé. E poi — continuó sicuro di se il tizio — devo confessare che proprio questa mat-tina un noto chiaroveggente mi ha scons'igliato di prendere i biglietti per Tarvisio, dicendomi che aveva avuto una «visione» e che per do-menica vale a dire per ieri, non sarebbe stata giornata adatta per sciare». Disgraziato lui! Son tiri, questi, che vi fan moriré di rabbia. Un chiaroveggente! Peuff! Per farla corta, l’ex amico — chia-miamolo pure cosí — ci ha indotto a levare uno dei due pullover che fasciavano il nostro torace. Neanche a farlo apposta, giá sabato il cielo si era rabbuiato e nella notte fra s'abato e domenica ha fatto le prove ufficiali del tempo che ci avreb-be fatto1 deliziare nella giornata di ieri. Ieri mattina, perció, mentre e-ravamo ancora sotto le coperte, abbiamo cominciato a sentiré le melodiöse note dei fischi di bora. Ce la godevamo, sotto le coperte, al caldo pero uno stafnuto più violento del solito ci fece ricordare il pullover che avevamo levato il giorno prima... Ci siamo alzati per tempo. Le partite del campionato TLT ci a-spettavano ed in fretta e furia via, verso il rione di S. Giovanni. Si, credelelo o no, non era facile andar-ci, almeno senza correre il rischio di romperci l’osso del eolio. La buo-na volonté e le nostre speciali attir tudini sciatorie ci hanno comunque permesso di raggiungere lo stadio «I. Maggio» (che bella data: di festa e di primavera). Lassú abbiamo trovato quello che sapevamo: gio-catori in borghese, qualche dirigente, uno o due arbitri e un trio di mocciosetti con una sedia rotta, a-dattabile a slitta. Sul campo: neve, neve, bora, bora. In poco ci siamo sbrigati. «Non s'i gioca» ha detto l’arbitro. «Bene, «arrivederla!». E ce ne stavamo ritornando sui nostri passi quando siamo stati scossi dai solito starnuto che ci ha sconvolto più di quanto lo eravamo per il freddo. Siamo ritornati col pensiero a quello che era il nos'tro amico, al ‘chiaroveggente e al pullover. Ad ogni modo, alla neve ed alia bora di ieri, diciamo senza arrossi-ret «disgraziate, ci avete fatto restare senza... calci». NOTI ZI E DA TUTTO IL MONDO ROMA — La squadra di paila-volo CDJA «Partizan» di Belgrado che conta nelle sue file cinque elementi nazionali, ha chiesto alia Fe-derazione italiana di disputare una serie di incontri amichevoli-sociali nel periodo 19-24 febbraio p. v. La squadra jugoslava arriverá a Milano il 18 febbraio. La Presidenza della Federazione italiana palla, volo sta esaminando l’opportunité di approfittare della circostanza per soddisfare le richieste di incontri amichevoli internazionali pervenu-te da alcune société italiane. PARIGI — L’incontro pugilistico fra Sandeyron e Fernandez avré luogo a Palazzo della Municipalité di Parigi il giorno 19 febbraio. Prima di questo confronto, Luis Fernandez boxerè a Bruxelles contro Sneyers F8 febbraio. CAMPIONATO DI CALCIO Zona istriana CLASSIFICA GIRONE A G VNP F S P 1. Arrigoni B 6 6 0 0 39 3 12 2. Aurora B 6 4 11 17 7 9 3. Strugnano 6 4 0 2 16 7 8 4. Medusa B 6 4 0 2 6 8 8 5. Partizan 6 3 12 13 6 7 6. Adria 6 2 0 4 15 16 4 7. Stella R. 5 113 6 14 3 8. Pirano B 6 114 5 12 3 9. Portorose 4 0 13 3 11 1 10. Olimpia 4 0 13 3 21 1 11. Saline 3 0 0 3 1 19 0 GIRONE B G VNP F S P 1. Umago B 7 6 10 22 7 13 2. Buie 4 4 0 0 15 3 8 3. Cittanova B 4 3 0 1 8 8 6 4. Vertengelio B 5 2 2 1 6 2 6 5. Villanía 6 2 2 2 14 10 6 6. Daila 5 2 0 3 6 9 4 7. Matterada 6 2 0 4 7 13 4 8. Seghetto 5 113 3 11 3 9. Villanova 4 0 0 4 1 12 0 10. Salvore 4 0 0 4 3 15 0 OMOLOGAZIONI Visti i referti arbitraii la Commissione técnica della sezione calcio omologa le seguenti partite: GIRONE A Stella R, — Partizan 0-4 Partizan — Pirano B 1-3 Portorose — Strugnano 1-2 Medusa B — Partizan 0-3 Adria — Arrigoni B 2-7 Aurora B — Strugnano 3-2 Pirano B — Stella R. rinv. Olimpia — Portorose rinv. GIRONE B Villanova — Verteneglio B 0-2 Buie — Villanova 6-0 Cittanova B Villanía 2-1 Seghetto — Umago B 1-5 Salvore — Matterada (forfait) 0-2 PUNIZIONI: Barnaba Aldo (Verteneglio) 2 giornate di squalifíca per gioco scoretto e violento. Druskovic Valerio (Villanova) I giornata di squalifíca per gioco scoretto. Bertocchi Pino (Seghetto) 2 giornate di squalifíca per minacce al-l’arbitro. Cociancic Emilio (Segljetto) 3 giornate di squalifíca per inadem-pienza alie sue íunzioni e inibizio-ne a rivestire la carica di capitano fino al 31-12-1950. Si deplora la Direzione della S. S. Seghetto per comportamento scoretto nei confronti dell’arbitro. La S. S. Salvoripa viene espülsa dal campionato di zona Istriana — girone B — per scarso senso sportivo e per continua mancata presenza della squadra sul terreno di gio-co. OMOLOGAZIONI Visti i referti arbitraii la Commissione técnica della sezione calcio omoioga le seguenti partite; GIRONE A Pirano B — Arrigoni B 8-8 Arrigoni B — Olimpia 9-0 Adria — Saline 6-0 Stella R. — Aurora B 2-2 Partizan — Pirano B (si soprassie-de per accertamenti). GIRONE B Daila — Seghetto (forfait) 2-0 Umago B — Matterada 5-1 Villanía — Buie 2-3 Cittanova B — Salvore (forfait) 2-0 Villanova — Verteneglio B (si so-prassiede per accertamenti) Seghetto — Matterada 1-0 (Visto íl referió arbitrale ed esa-minata la posizione del gíocatore Bertocchi Pino si omologa l’incontro e si incarnera la tassa). PUNIZIONI: Taglíapieira Dario (Saline) squolifícato fino al 15 febbraio per proteste verso l’arbitro. S. S. Seghetto e S. S. Salvorina si biasimano ambedue le société per la mancata presenza agli incontri stabiliti. PUBBLICAZIONE AUTORIZZATA STAMP ATA PRESSO LO STABI-LIMENTO TIPOGRAFICO «JADRAN» CAPODISTRIA DIRETTORE RESPONSABILE: CLEMENTE SABATTI