.. «* ■ Avanti in lotta Sata!» per la pace, contro 26 Marzo l*imperialismo ed 1949 I i' provocatori di Annoti guerre. 1 ■ .iJm. È N. 30 TASSA POSTALE PAGATA ESCE IL SABATO la nostra lotta DIREZIONE - REDAZIONE ■ AMMINISTRAZIONE Rlv# Cast-lleone 2 - CAPODISTRIA, tei. 138 DELL*U.A.I. S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE Antifascisti esigete la liberazione dei combattenti per la libertà e la condanna dei criminalifascisti ABBONAMENTI: Zona B: anno tugl. 300; semestre ]ugl 170; trimestre jugl 90 Zona A: anno L 700; semestre I*. 370; L. 190 — Jugoslavia: anno din. 90; semestre dm 48; trimestre dm 25 trimestre JGL 7.- L15.- DIN. 2 Conio corr. rela Banca Istriana Il nostro popolo non vuole il patto La stampa reazionaria inter-1 trici. Se poi si considera l’at-nazionale si sforza in questi teggiamento del P.C.I. e dei’.a giorni di dimostrare con ogni sorta di argomenti che il patto . Atlantico costituisce una garanzia per la pace nel mondo. Le argomentazioni si basano naturalmente su ogni sorta di elementi ohe ad un’analisi accurata si dimostrano privi di qualsiasi fondamento. Fon-sovietiche hano messo in evidenza chiaramente che la creazione di simili fatti conduce necessariamente sulla strada che già la Germania nazista, l’Italia fascista ed ili Giappone hanno percorso con il loro patto tripartito. La reazione delle masse lavoratrici e di tutti i democratici del mondo occidentale alla proggettata alleanza atlantica, sono dall’altra parte la prova più evidente e più tangibile del carattere aggressivo dì quella. Ovunque, in Italia, in Francia e in altri paesi deffl’Eu-ropa occidentale nonché al di là dell’Atlantico, tutti gli onesti, tutti coloro che amano la pace, hanno espresso decisamente la loro riprovazione. Ormai a tale riguardo, cioè sul carattere pacifico o meno, de! patto Atlantico, non vi sarebbe più nulla da dire, perchè a ’e-ciderne sono i fatti e non le parole. Può avere l’alleanza a-tlantica un carattere pacifico «quando gli Stati Uniti che ne costituiscono ih vertice e la forza materiale ed ideologica propulsiva, possiedono in giro per il mondo più di 400 basi rtra-tegiocmilitari, distanti dal territorio metropolitano migliaia di chilometri? No! E’ evidente che la strada del pattò Atlantico è quella stessa del tripartito, d’infausta memoria. In questa situazipne però, quel die ^ cùiùii vivaci # (continua in quarta pagina) Per far giungere II polline, ov-verossia Telememto fecondante, sugli organ? femminili, i fiori s" servono di tre mezzi: del vani dell’acqua e degli animali, pri clpalmente degli insetti. Quel fiori che si servono dei vento non hanno aspetto vistoso e producono una quantità enorme dì polline (si pensi ad esempio agli abeti, ai larici ed a tutte le conlfire in genere). Quelli che impiegano l’acqua quale mezzo di trasporto non hanno di solito nè forma nè colori vivaci. Gli ultimi Invece, quelli cioè che sfruttano gli insetti per il raggiungimento del loro scopo, hanno quasi . sempre corolle grandi e di colori vistosissimi che spiccano nell’aiir.ibiente. Lo scopo di tale colorazione è. così si crede, essenzialmente di richiamo verso gli insetti, richiamo che è reso più efficace dalla emanazione di odorf a volt© intensissimi. Prima colpiti dalla vivace colorazione dalle corolle, poi solleticati dai profumi, gli insetti dunque scendono sui fiori, camminano sui petali e, ricercando il nettare, non tardano a ricoprirsi di granelli di polline che, o prima o poi, andranno a depositare involontariamente sugli organi femminili di altri fiori, dai quali saranno attirati con gli stessi mezzi di cui s’è detto prima. ATTIVO ALLARGATO DEL P.C.T.T. - ZONA A La relazione politica del compagno Mrak Soióazhnali rivelazioni di un diòico ingleée La cortina di ghiaccio alio slatatore atomico ! Il segreto della bomba atomica è stato svelato. Non quello te* eiiieo-seientlfLoo (ma è poi ancora un segreto?), che ci permetterebbe, qualora fossimo anche noi animati da malvage intenzioni, di costruire il complesso detonante dell’infernale ordigno; ma quello psicologico che è forse il vero e più pericoloso segreto dalla bomba atomica, quello per cui oggi milioni di persone vivono una vita di timore e du 5n-certetaza. Questo secondo segreto non nacque con la bomba, ma odi suo lancio, ormai famoso, sulle due città giapponesi di Hirosci-ma e Nagasaki. Perchè vennero sganciate quelle due bombe, che costarono complessivamente cemto-trentamila vittime? Era necessario farlo? Sono domande che in I Italia, lontani come siamo ' dalla mentalità atomica, quasi r.essuno si è posto. Ma nel paese respon-i sabile dei lancio, e in parte anche in Gran Bretagna, non si è potuto impedire che quelle domande circolassero, e che molte persane non si accontentassero della risposta ufficiale del governo statunitense, secondo cui le due bombe sui Giappone avrebbero risparmieto centinaia di migliaia di vite americane. Uno scienziato inglese ha invece dimostrato pochi masi fu che il bombardamento atomico di Hiroscima non era diretto contro H Giappone, sulla cui resistenza non ebbe neppure un effetto dee sivo. ma contro l’Unione Sovietica. Esso fu effettuato due giorni prima della data in cui, secondo i piani prestabiliti da molti mesi, l’URSS doveva entrare in guerra contro 11 Giappone, e scatenare in Maneiuria un’offensiva che, secondo le stesse previsioni dell’alto comando americano avrebbe rapidamente portato alla vittoria finale. La bomba che solo il 16 luglio era stata esperlmentata nel Nuovo Mess'co, venne con la massima fretta trasportata in Estremo Oriente, perchè potesse prevenire, o almeno attenuare. I risultati dell’offensiva sovietica, lasciasse Ü prestigio della vittoria all’esercito americano e, questo è il motivo fondamentale. Impedisse all’Uniore Sovietica di' partecipare al controllo sul Giappone. > Questa, la sensazionale scoperta: l’autore è il fisico inglese. Blackett, premio Nobel 1848, nel suo recentessfmo libro -'Conseguenze politiche e militari del-’’energla atomica», comparso in questi giorni anche in Italia. Ma la scoperta, per quarto clamorosa non fu or U B ockett fine a _9< -.tesso: ‘onoranza dei popoli su. caso Hiroscima aveva facilitato il diffondersi di quella psicosi atomica che, rendendo im- possibile una pace vera, costituiva l’autemtic# pericoloso segreto della bomba. H auo libro puntò sulla distrazione di tutti quei luoghi comuni diffusi dalla stampa e tutte quelle opinioni errate dalle sfere ufficiali, che alimentavano la psicosi allarmistica. Al suo apparire questo libro provocò in Inghilterra enorme sensazione. Il grande "scienziato Haldane lo definì «H più importante libro dell’annata» ed affermò che *se largamente diffuso, esso poteva avere un'Influenza decisiva sulla politica delle nailon! europeo». L’avvenimento era di tale importanza ohe non si poteva passarlo sotto silenzio. Chi parlava non era il primo venuto. La sua indiscussa competenza nella scienza nucleare, riconosciuta dallo stesso governo Che lo aveva nominato membro del Comitato per "energia «torn ea, era accompagnata da una profonda conoscenza dell’arte militare, avendo egli prestato servizio come ufficiale nella marina britannica durante la prima guerra mondiale e avendo strettamente collaborato con gli alti comandi nella seconda. I] Bleckett non poteva neppure essere presentato com« un agente segreto del Com'ntorm Simpaticamente noto in tutti gli ambienti antifascisti, dove si sa che egli era uno dei pochi scienziati britannici che Hitler aveva fatto porre sulla lista di coloro che dovevano essere Immediatamente arrestati in caco di invasione nazista deUTnghilterra, egli viene considerato come un elemento progressista; ma tutti sanno che non è nè comunista nè marxista. Il linguaggio del suo libro sarebbe bastato, del resto, per convincere anche chi non ne tosse ancora informato. n governo Inglese a quello americano si trovarono così direttamente attaccati ma privi della loro principale Arma di difesa. Le documentate pagine de! Blackett svelavano quanto fosse poco realista, oltre che antidemocratica. la politica estera dei due governi, basata solo sulla minaccia di un incerto monopolio atomico; dimostravano che la nuova arma non potrebbe avere tn un futuro conflitto nessun effetto decisivo; sfatavano la comoda Illusione della guerra al «comando di bottone», con cu? ! drigenti americani tentano di addormentare la vigilanza del loro popolo. Cosi mille altri luoghi comuni della stampa e della propaganda ufficiale ordivano sotto l’analisi ineccepibile dello cienzato lng’ese: il piano dél-’.’americano Baruch per Ü controllo atomico non è una offerta «generosa», ma un abCe tentativo di paralizzar» lo sfrutta- mento dell'energia atomica nel-l’URSS; è interesse dab’Inghilterra e degli altri popoli europei non diventare piattaforma di partenza per gli aere? «atomici» amerioar.i, tutta la strategia dall’esercito sovietico non prevede neppure l’uso di bombe atomiche contro le popolazioni civili, e così via. Del libro si è parlato molto: esso ha avuto ripercussioni anche nell’Unione Sovietica, dove verrà presto tradotto. La stampa sovietica ne ha apprezzato il valore, definendo l’opera «un’arma preziosa nella lotta per un pace durevole», «un libro veritiero, interresamte e deila massima attualità». In sede critica essa si è limitata a segnalare i limiti della ricerca effettuata dal Blackett che per la sua stessa preparazione Ideologica, non ha saputo arrivare fino a scorgere «le cause profonde, economiche e sociali» dei fenomeni esaminati. Le ripercussioni soi?o state ugualmente vaste in tutti gli ambienti progTeselsti del mondo. Di fronte a tale successo la stampa e J governi occidentali non hanno potuto fare altro che creare attorno all’autore e al (continua in quarta pagina) OCCHIO SUI MONDO : Bosnia pittoresca Compagni! Prima dii .■ dientrarmi nei!'argomento della relazione vorrei premettere a.cune osservazioni r guardo ai compiti deil’attuale conferenza d»l Partito. Dalla relazione col comp. Babiè è apparsa chiaramente la necessità per il nostro Partito di ristabilire, anche attraverso un’analisi retrospettiva del mov imento operaio rivoLuzionaxiO locale, le basi teorico-ideologiche della lotta rivoluzaiortaria passata fc conseguentemente quelle stesse basi, che anche oggi devono stare a fondamento della lotta dei movi mento operalo rivoluzionario. La rande utilità di questo profon- i esame della linea conseguen- .nente rivoluzionaria ‘passata, jn relazione in partiooiar modo, alle deviazioni teorico ideologi che e pratiche ed adle debolezze. che II movimento nostro ha dovuto combattere per riuscire efficacemente « vincere te singole storiche battaglie del nostro movimento operaio e 'democratico, deve apparire evidente specialmente nelle circostanze attuali le quali hanno permesso, che le deviazioni passate, deviazioni; nazionalistiche, socialdemocratiche e persino trozklste emergessero con la massima virulenza. Questo elemento ideologico estraneo al comuniSmo, estraneo al movimento upera-o di avanguardia eont.nua a mantenere la crisi e la approfondisce, tanto, che si può ormai dire con sicurezza, che se anche ve nisse oggi, per ipotesi, a mancare la circostanza principale, che dette l’cocasicne al manifestarsi d; tal! tendenze, penso alla risoluzione del Cominform sulla situazione del P.C.J, non sarebbe possibile ricostruire l’unità del movimento rivoluzionario sedza prima superare e liquidare decisamente queste deviazioni. Ho voluto ricordare ciò ancora una vocia anche per il fatto, che questa nostra conferenza dovrà aif fromtare ancora un altro compito. questa volta di carattere immediato, cioè quello di stabilire una nostra linea di condotta per le future elezioni. Voi tutti sapete, che al nostro appello alla unità del fronte democratico ed antimperialista, E gruppo di Vi* dall ha risposto negativamente. Le ragioni di questo riffiuto sono di fatto e nella sostanza spiegate appunto dalla valutazione generale ideologica e politica delle posizioni dii questo gruppo, che II relatore precedente. Il ooimp. Babiè, ha amp.amante fl-I lustrato e che più sopra sono in sintesi ripetute. Questa circostanza ai obbliga, soprattutto perchè subbiamo E dovere di continuare e di vincere Xa lotta contro tutti gii elementi estranei al movimento rivoluzionarlo, di 'dare alla classe operaia ed a tutto ä movimento democratico un orientamento giusto, una base efficace d! lotta, anche in questa circostanza, senza dubbio molto importante, delle elezioni aram. .nisrtxative. n G.M.A. è stato alfine co stretto ad indire le elezioni, E merito principale di ciò va alla lotta, che le masse democratiche hanno condotto per lungo tempo contro il sistema di governo attuale, per cui si ha da ritenerlo sufficientemente screditato non sodo da noi, ma anche di fronte ali’opm’one pubblica Intemazionale. Non bisogna d menticare, che la responsabilità per il man ■ tenimemto di tale sistema di go-! verno, basato sulla nomina dai ! l’alto (che in nessuna parte del-i l’Europa veniva mantenuto) ricade anche su tutti que-, partiti i dell’ex C.L.N locale, che in ogn ! occasione hanno piena la bocca di democrazia. Tutto ciò è una verità, ma c'è una verità ancora che è necessar o sottolineare e pra.lsamente questa che il G-M O. ha r tenuto, senza dubbio, favorevole proprio questo mo i mento ed ha apertamente dimostrato d'i approfittare della divisione nel Olimpo deanocrat-co, decidendo 4' mporre U coslddet to ord ne .,J5. con cui si dava inizio ai preparativi per le elezioni nel quale traspare evidente lo scopo d! defraudare U movimento Dipolare. Da quest- constatazion; si può senz’altro stabilire, che gli imperialisti e le forze reazionarie della nostra città non hanno affatto intenzione di obbedire ad un'esigonza della democrazia, indicendo le attuali elezioni. Ma che Intendono al contrario con queste eiezioni giocare una carta con la quale vorrebbero trarre il maggior profitto possibile per la loro politica guerrafondaia e reazionaria. Su questo argomento ritorneremo più avanti Al fine di elaborare una nostra linea 4‘ condotta e di stabilire un programma elettorale che contenga e rifletta, le es -genze politiche, ecan miche e sociali attuali della democrazia, è necessario prima di tutto dare uno sguardo generale alle forze politiche qu, da noi ed ai loro reciproci rapporti. In primo luogo cercheremo di dare una descrizione dell’un'tù e dei contenuto politico d; quelle forze che la controrivoluzione ha posto in campo ed ha accomunato « che gif imperialist: hanno direttamente manovrato per restaurar» U passato regime * d; oppressione politica, economica e nazionale sulle masse lavoratrici. Questi paniti sono principal mente quelli dell’ex C.L.N. Tra di ess-, E partito attualmente p-ù forte, dai punto di vista deda sua rganizzazlone e della sua inf.ut..-,, politica è senza dubbio i; partito demoorist lano. Anche qui, corm m Ital.a. special mente dopo le elezioni italiane, l’imperialismo e la reaz one ca-pita.. Lstea locale hanno scelto questo partito, quale strumento p.ù importante, per contrastare il passo alce forze popolari. Il suo sostegno e nucleo principale è costituito dagli esponenti dei monopolio capitalista locale e ■dei loro clienti diretti, in generale ìa classe capitalista locate ed i detentori del latifondo, das 'la maggioranza degli strati superiori dei funzionari statati e dell’apparato monopolista locale; a cui ai aggiunge naturalmente la gerarchia delia chiesa. Le posizioni che questo partito mantiene neil’apparaQ economico e statele, e l’amministrazione: magistratura eie., li valgono l’appoggio dii una massa considerevole di fuc;.innari anche inferiori. di una parte dtei ceto impiegatizio in tutti i settori delia vita cittad.no specialmente di quelli che il regime passato ave-va beneficiato con una posizione nella nastra città (qui vanno annoverati particolarmente gli importati, di ieri e di oggi ecc.). E fatto poi che questo partito detiene in Italia à monopolio del governo rafforza per riflesso le sue posizioni in tutti quegli strati che sono legati strettamente con la vita economica e politica dello Stato italiano. Valendosi di tutte queste posizioni esso riesce a manovrare anche una parte di massa che è rappresentata da elementi politicamente arretrati. Quali sono 1« posizioni politiche di questo partito? Completamente ligio alia politica dei governo democr-stiano in Italia; asservito alla politica deU’impe-riallsmo anglo-americano e dei suol p.ani. Qu; a Trieste quindi fautore strenuo della politica revisionista e sciovinista dell’im perla, ismo itali .ano, oggi praticamente persegue la politica di legare la vita economica e politica della zona all’Italia. Pilastro princ.paie della propaganda anticomunista ed antisovieti ca della reazione locale; dirige la campagna della reazione contro la zona B del Territorio di Trieste e contro la nuova Jugoslavia. Gode di una posizione egemonica e dirigente nello achter amen to antidemocratico contro le masse democratiche, sotto l’egida degli occupatori. Nel campo deli’ideologia politica adopera la demagogia sociale sociale corporativa e si atteggia a difensore della democrazia. In generale prevalgono sempre più in questo partito le tendenze reazionar e miranti ad un’aperta dittatura clerofaaoista. Nello schieramento dei partiti cosiddetti Italiani assume apparentemente la pos.zkme di centro. Più a destra abbiamo il partito liberale, suo sostegno principale: una parte degli nomini dèi commerciò e dell’industria, qualche strato di Liberi professionisti e intellettuali In generale elementi che sono ancora vincolati alle tradizioni liberali della vecchia borghesia dominante cittadina sciovinista e nazionalista, antiopera a ed anti-popolare. La sua influenza pcli-tlea «i lim'ta all’elite e conta qualche cosa specialmente nei- 1 cosa di più fra gli studienti. In generale pcssied.no buoni legami tra la classe dominante ed Q suo apparato, essi hanno già ottenuto che l’antifascismo, anche quello a parole, sia passato di moda in buona parte dei partiti dell’ex C-L.N. La connivenza dei partiti dominanti con il fascismo aperto ed il neofascismo ha avuto una prova diretta an che nelle scandalose assoluzioni dei criminal; fascisti. Quest! ì partiti dì destra. Quali sono i partiti di «sinistra» in questo schieramento dei partiti cosiddetti italiani? Primo K partito repubblicano italiano, sarto dalla fusione degli azionisti e de! repubblicani. Questo partito raccoglie alcuni strati di intellettuali, professionisti ed ha una base prevalentemente tra gli impiegati e gii studienti. SI dichiara la tradizione repubblicana italiana, ideologicamente è portatore deh’ideologia borghese nell® sua forma piocoCó- borghese, predica una demagogia democratica e libertaria, In pratica sì allea e serve le forze reazionarie e quelle dell’imperialismo* Qui da noi più specificatamente fa mostra del suo anticomunismo esasperato, del suo sciovinismo e del suo Irredentismo sfrenato: esso è più «nazionale» del capitate locale, campione dell’ita* lllanità di Trieste, Istria e Venezia Giulia, ecc. Veni,amo infine ai cosiddetto partto socialista delia Venezia Giulia. La base sodale dii quesito partito è piccolo-borghese, ha deüä’influemza negli »traiti Impiegatizi, tia pure qualche aderente operaio (aristocrazia operaia). In generale ha un piccolo numero di aderenti e simpatizzanti. Tra gli aderenti di questo partito è difficile molte volte a distìnguere l’ingenuità della malafede, tuttavia rimane il fatto ohe pregiudizi nazionalistici vengono sfruttati da dirigenti senza scrupoli che coscientemente servono r!mperialismo ita«, liano ed anglo-americano. La scandalosa e perfida campagna anticomunista, la glorifieaz.one delia «democrazia» americana, del piano Marshall, del patto atlantico ecc., dell’italianità di Trieste, de'JTstria ecc., l’afftan-eamento aperto dii tutta la politica antipopolare delta reazione locale e degli imperialisti parlano chiaramente della malafede dei dirigenti di questo partito, che osa chiamarsi socialista. Di fatto è questa una edizione ancora più apertamente reazionaria ded socialismo saragatiano in Italia. Di fatto questo partito non si distingue diagli altri partiti delia Giunta d’intesa che da na fraseologia pseudo-socialista che avrebbe la funzione di attirare con grossolano inganno qualche strato di lavoratori. Bisogna tuttavia rimarcare che specialmente quest! uit:m; due partiti raccogliendo in sè preva lent esiliente elementi tra I ceti impiegatizi e piccolo-borghesi e particolarmente quelli tra di loro che sentono un attaccamento ai principi sociali e democratici anche se in forma vaga e poco maturata, sono in certo qual modo obbligati a differenziarsi almeno a parole dai partiti più apertamente reaz,omari. Da ciò deriva li carattere più demagogico delia loro politica e dei!« loro parole d’ordini e molto spesso si dicono a parole preoccupati della sorte delle classi lavoratrici. Accanto a questi partiti della C.L.N. e quali loro appendici «sistemo poi varie assoc.azioni, E* necessario ristabilire le basi teorico-ideologiche della lotta rivoluzionaria l’ambito degli intrighi dietro le duri te delle varie istituzioni dell’alta borghesia cittadina. La loro posizione r.spetto alle questioni politiche principali che riguardano i1 nostro territorio non si d-stingue da quella deila democrazia cristiana. Più a destra ancora abbiamo ! vari gruppi dei fascismo aperto e del neofascismo. Gii uomini dei grappo f-manzi ario locale, che dopo la s