JUi Ticòthu fótta ORGANO BILL*UNIONE ANTIFASCISTA STALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL'ISTRIA IN QUESTO NUMERO POTRETE LEGGERE 1. pagina: Tito , La situazione nell’Iran La partenza della staffetta 2. pagina: La consultazione dei C. O. delle imprese commerciali ed indu- striali I Nuovi problemi delle cooperative agricole , Il lavoro nei campi 3. pagina: In attesa di un migliore avvenire (racconto) I profughi giuliani in Italia Zara è risorta dalle rovine. 4. pagina: Le partite della «Coppa Istria» Attualità internazionali Direzione - Redazione - Ammin. R. Castelleone 2 - Capodistria tei. 170 AMO IV. Ho. 191 Capodistrìa. Mercoledì. 23. maggio 1951 3 Din. - 15 LIBE ABBONAMENTI: T.L.T. Zona Jugoslava e nella R. F. P. J Anno din. 150.—. sem. din. 75 — OOP OOP Venerdì prossimo, 25 maggio, da tuite le più lontane località delia Jugoslavia perversano ai comp. Tito gli auguri per il suo 59esimo compleanno. Pure noi del Circondario deilTstria ci siamo uniti ai fratelli della vicina Repubblica per inviare il nostro messaggio di fede aU’uomo che ha dedicato tutta la sua vita e tutte le sue forze alla lotta per un migliore avvenire del popolo, alì’ucmo che ha levato, in questi ultimi anni della storia europea, alta la bandiera del marxismo - leninismo contro tutti i nemici ed i falsi amici dei popoli jugoslavi ed in genere di tutti i popoli della piccole Nazioni che, secondo l’ignobìje concezione dei circoli più corrotti "dell’imperiaiismo e della degenerata casta burocratica deil’URSS, dovrebbero essere oggetto dj mercati infami per soddisfare la cupidigia delle grandi potenze. E’ dunque con un senso dì immenso orgoglio e di illimitata fiducia che noi tutti il 25 maggio guarderemo questa grande figura di combattente e guida instancabile la cui opera oltrepassa i confini nazionali della RFPJ ed abbraccia il campo internazionale della lotta per lo stabilimento di rapporti d’uguaglianza fra i paesi socialisti ed in generale fra i popoli piccoli e grandi. E’ perciò che, volendo accingersi a tracciare in succinto quello che il compagno Tito ha fatto e quello che fa per la classe lavoratrice, si constati come la sua biografia si identifichi in realtà con la storia del periodo più glorioso dei popoli della Jugoslavia, periodo nel quale essi, sotto la guida del Partito e sua, hanno operato un profondo rivolgimento storico aprendo, con la lotta di liberazione, la strada ai socialismo. La vita del compagno Tito è quella di un rivoluzionario forte e temprato che lai fiducia de! suo popolo ha elevato a capo del Partito Comunista, a* capo infide dei popoli jugoslavi nella lotta e nella costruzione di una nuova vita. Risaie al 1937 il suo merito di aver chiarito con decisa energia la situazione interna dpi Partilo, ripulendolo da tutti gii elementi nemici che vi si erano infiltrati e rendendo cosi il Partito atto a svolgere ii suo com-pitq nella lotta rivoluzionaria che si andava delincando all'orizzonte. Fu quindi grazie alle sue capacità di combattente e dii marxista conseguente che allo scoppio delia II. guerra mondiale in Jugoslavia esisteva un Partito Comunista forte e saldamente legato con le masse popolari che vennero così guidate verso la vittoria contro i’occupatore e contro la borghesia nazionale. Fu grazie al compagno Tito che il Partito Comunista delia Jugoslavia — in una Eurppa schiava del fascismo fu il primo a lanciare 1 appello dell’insurrezione contro i nemici dell’umanità, contro i nemici dei socialismo, della libertà, della democrazia e dei diriti più alementari del popolo lavoratore. Fu il compagno Tito che seppe imprimere alla Lotta di Liberazione Nazionale dei popoli jugoslavi un carattere profondamente rivoluzionario e marxista, che permise a questi popoli di frantumare l’apparato statale degli oppressori borghesi eliminandoli della vita sociale, come entità economica, è di portare quindi il popolo al Potere. Ciò che ha reso possibile al compagno Tito di imprimere alla lotta di liberazione nazionale un tale duplice carattere, fu la sua fede nella scienza marxista-leninista, l’applicazione creativa monda di ogni dogmatismo dj questa scienza alle condizioni concrete dieila guerra di liberazione. F u pure la sua fede nelle forze del popolo jugoslavo ed in quelle più vaste e potenti del movimento operaio mondiale, fu infine il suo istinto rivoluzionario che comprese la* necessità dèlia trasformazione sociale delia Jugoslavia, trasformazione sociale maturata con l’evoluzione della vita dei popoli jugoslavi. E’ per questo fatto che l’ufficio Informazioni ed i dirigenti dell’URSS non poterono nascondere e falsare la realtà jugoslava con le loro basse calunnie. Resta perciò merito esclusivo del compagno Tito se egli è stato il primo ad opporre una ferma ' resistenza a concezioni errate che tendevano ad offuscare la cristallina limpidezza deila scienza marxista-leninista. In questa opera il compagno Tito si è dimostrato il più fedele allievo dei grandi Maestri del socialismo,, scegliendo la onorevole strada della difesa di principi basilari deila scienza marxista-leninista, della loro applicazione creativa in tutti i campi della politica del Partito Comunista e dello Stato che si accinge e mette in atto l’edificazione del socialismo. Perciò il Partito Comunista della Jugoslavia, con a capo il compagno Tito, è Stato il primo ad impestare il problema dei rapporti fra i paesi socialisti, problema di importanza vitale, non soio per i popoli della Jugoslavia, ma anche per tutti gli altri paesi socialisti e per tutti .i popoli il cui sviluppo sociale spinge alla conquista del potere. Assieme ai popoli delia Jugoslavia ed ai fratelli sloveni e croati del nostro Circondario, noi italiani inviamo al compagno Tito i nostri piu Sinceri auguri per la sua opera di guida nella Lotta di Liberazione che ci ha permesso di colmare per sempre gli abissi di odio ciie i! fascismo voleva creare per dividerci dai nostri fratelli slavi. Inviamo a! compagno Tito i nostri auguri di lunga vita perchè ci ha permesso altresì, al fianco degli altri popoli deila Jugoslavia, di vincere con le armi il nemico comune e conquistare il diritto alla libertà, alla democrazia ed al socialismo. ^ Tutte le nostre vittorie nel campo politico, economico e culturale di noi italiani del Circondario delflsiria sono altrettanti motivi di affetto che ci legano sempre più strettamente al compagno Tito, sono motivi di fiducia che cj permettono dì guardare l’avvenire come un popolo libero, affratellato ad altri popoli Uberi, il cui cammino verso un più feiice avvenire ò sicuramente tracciato nella storia. LUNGA VITA AL COMPAGNO TITO, MAESTRO E GUIDA DEL POPOLO LAVORATORE. La staffetta in onore al 59 mo compleanno del comp. Tito —-------— — ----.— _____\ . Migliaia di giovani porteranno gii auguri del nostro popolo "... noi combattiamo per gli stessi ideali e le stesse mete del popolo jugoslavo... „ POLITICA INTERNAZIONALE Magliaia di, (pensane sano convenute limpidi seira in piazza. Tiiitoi a Capoidlis-tria, per salutane- Tornivo delle staffetta dii Tilt,a, che giungeva scontata da miglila fa dii .giovami, membri del-l’UAIS, ideilTAiJ .da Citta-nova. In attesa delTarrlvo della staffetta principale, erano pervenute in piazza le staffette dei collettivi dii lavoro, dei pionieri delle scuole italo slovene. Alle ore 20.30 giunse, accompagnata da un centinaio di giovami e decline di fiaccole la staffetta, cihe venne salutata dalla compagina Crol-lliPii a «orae diel ipopolo dii Capadiilstnia, da‘l compagno Prion a nome delle or-gainizzaiziioinii dii, massa e dal col. Bajc nome deiliTA. J. La staffetta è proseguita iteri mattina alle ore 9,30 da piazza Tito, per essere consegnata ai oomipa'gni. Jugoslavi a Risano, ida dove, scortata da centinaia dii migliaia di giovani, perverrà il giorno 25 maggio, a BelTgraido. Brano venuti a salutarla migliaia di lavoratori, e contadini di. Gapo-distrla, Sulla tribuna, eretta in piazza Tiito, erano saliti 11 corn andante della VUJA coi. Stamatovic, il compagno Beltram Julij, il compagno Pe-rovsek e numerosi altri r-appr esentanti dielil’A. J. e delle orBaniazaizionii. dii massa. ; 1 : j Ha salutato la staffetta il compagno. Beltram, il quale, rivolgendosi a nome del Comitato Circondariale diel-l’UAIS ai: portatori delia staffetta, ha detto: «Riferite al compagno T.ito, che noi combattiamo per glj stessi ,ideali e le stesse mete del popolo Jugoslavo al quale siamo indissolubilmente legati dia vincoli dì sangue, dii 1-qtta e dii fratellanza. Noi rimarremo risoluti in difesa delle conquiste della lotta d.j Silberaizloine, contro coloro che vogliano strapiparcele!, i dittatóri, di Mosca. Elite al compagno! Tito, ‘ che venite dia, quell’angolo di terra 'a cui popolazione desidera vivere unita, e-djfiiciaindo pacificamente il socialismo, alla nuova Jugoslavia.'» Concludendo il comp. Beltram ha. inneggiato al compagno TUito, difensore idei dlnitt,i di eguaglianza dei piccoli popoli, grande assertore della, pace nel mando. A marne delle unità aeree idel.1’Armata Jugoslava, ha salutato la staffetta il compagno coi. Stefanovič, seguito dal comp. Ag.arìinis, .pres. del-l’Uninne degli it aliami del circondarlo dell’Istria. Il m-aiggiiore Suslovi’f, ha salutato la staffetta a name della V. U. J. A. Quindi le staffette a cavallo ed a piedi sono partite, accompagnate dal-l’aipplaiuso della massa e dal getto dii fiori. , : ii.,. r Il soluto dei nostri lavoratori alla Guida dei popoli jugoslavi CARO COMPAGNO TITO! Noi italiani, sloveni e croati dei Circondario Istriano, uniti nella lotta socialista per una giusta pace nel mondo e per la vittoria dei veri principi di Marx ed Engels, in occasione dei tuo 59. compleanno, manifestiamo a Te, guida della nostra lotta tutto l’affetto e la dedizione. La nostra lotta per la libertà è indissolubilmente legata con quella dei popoli Jugoslavi, con l’epica e vittoriosa marcia del Partito Comunista Jugoslavo sotto la Tu'a saggia e serena guida. In questa occasione ringraziamo ancora nna volta Te, il Partito Comunista ed i popoli della Jugoslavia per il fraterno aiuto che ci avete dato nella nostra giusta lotta, con la quale vogliamo raggiungere la definitiva unione dei nostri popoli con quelli Jugoslavi. Tutti i resti dei nemici del nostro popolo, tanto i vecchi che i nuovi algenti cominforminsti infrangeranno la loro opera deleteria contro la compatezza della nostra fratellanza e la nostra volontà di vivere uniti con i popoli delia Jugoslavia socialista. Cisto compagno Tito, gradisci i nostri sinceri e calorosi saluti con l’augurio di vivere ancora a lungo per il progresso e la felicità dei popoli istriani. GLI ITALIANI, SLOVENI E CROATI DEL CIRCONDARIO ISTRIANO’ Capodistria, li 22 maggio 11951. Testimonianza di fede al comp. Tito Partito per Fiume li ‘Saluts deli’Adriatica, Una folla di lavoratori a Capodistria presenti alla partenza della staffetta marina Una face contenente un messaggio al comp. Tito Sabato mattina, alle ore 9 è partita da Ancarano la staffetta «Saluto dell’Adriatico» che porta ai compagno Tito, in occasione del suo 59 compitammo i più fervidi auguri ed i saluti dei lavoratori del mare del nostro circondario. Il tratto di mare fra La riunione distrettuale deli' U. A.I. S. Domenica a Bertoochi premiato le migliori organizzazioni di Saase Alla città di Pirano la bandierina Domenica .sparsa, a Berlocchi, migliala. di persone hanno presenziato alla riunione distrettuale dell’UAIS di Capodistriia, organizzata dal .Comitato Esecutivo per dare 11 resoconto) della I tappa delia, gara d’emulazione, e premiare le migliori organizzazioni di base distintesi niella stessa. Il rapp, del Comitato Distrettuale dolI’UAIS, comp. Novel, ha precisato che i imiemibrli dall’UAIS del distretto di Caipodlistinia hanno effettuato 88.3,14 ore di lavoro volontario, per un vaiare complessivo di 1,709.000 dinari. In tali ctf,r,e non sono però comprese le oire lavorative eseguite In var,; collettivi di lavoro, cooperative agricole di| produzione ecc. Passando alla premiazione delle mit gitari oirgamiHzaBiipiniii dii base, il com, pagmo Novel ha consegnata la bandi,enima transitori,a. distrettuale alla omganiizzaziiane cittadina di Piirano, mentre la migliora orgiamiiizzaiztioine settoriale è risultata quella di S. Antonio. La migliora cooperativa 'agricola di produzione, quella dii Bértocnhi, ha .ricevuto *». premio un apparecchio radio. Altre org-ziniizizazi-cmi e precisamente la VI base .dii Capotìiiistirlia, quelle di, palese dii Boirist, Corte, Vangane), Decani,, Pantanose ecc. — hanno ricevuto a loro volta premi di II e III grado. E’ seguita una festa popolare con la partecipazione del C. A. C. giovanile «Sfarne Zagara di- Lubiana, e di altri complessi ariti,stici del distretto. Ancarano a Capodistria è stato percorso da 4 beccaccini del Velo-club di Capodistria e la staffetta è giunta a Capodistria alle ore 9,40. Al molo era convenunfa una gran folla di popolo per salutare i portatori della stessa. Ai presenti hanno parlato brevemente i compagni Fusilli e Crisman. E’ stata poi letta la pergamena rinchiusa nella face, nella quale è espresso l’augurio dei nostro popolo ai maresciallo Tito. Quindi la face è stata consegnata al pescatore Destradi Giovanni di Capodistria che, con la sua barca, ha percorso rapidamente il tratto assegnato consegnando poi la face alle barche susseguenti. Sino ad Isola hanno portato la face 13 imbarcazioni dei pescatori di Capodistria. La staffetta è stata salutata pure ad Isola, Pirano e negli altri centri sulla costa. Essa si congiungerà a Fiume, con la staffetta che ivii perviene da Ulcinj e proseguirà poi per arrivare a Belgrado il 25 maggio. La trascorsa seitltiimainai politica, n,el mando ha registrato .urna fase di attesa che ha caratterizzato TuilteriOire. sviluppo di tutti 1 problemi che sono aperti, sullo scacchiere intern-azio-nale. Dalla conferenza dii Parigi, al 'dibattito sulla politica estera .americana a Washington, è stata infatti registrata una 'battuta d’arresto, che ha consentito ai più import ant,; origani di .stampa dii fare li punto della situazione generale. Nella penisola coreana, la seconda fas,e dell’,offensiva primaverile, lanciata dal comando Qiino-mioirdiisia,, ,sembra si, stia esaurendo, e ile truppe delle Nazioni Unite, che erano state costrette a ^turarsi su .nuove posizioni ■difensive a sud idea 3'8eslmo parallelo, sembra ohe stiamo riprendendo Tiniizi'aitiva dielle operazioni. (Lo sviluppo della questione coreana sul piano politico ha dimostrato quanto grave sia, sitato l’errore commesso dal governa di Pechino nel tentativo dii portare a termine l’aggressione contro la Corea idei sud1. L’ostinatezza dimostrata da Pechino nel proseguire nel suo aiuto all’aggresso-ro nord-coreano e la. nessuna risposta" fornita dai dirigenti cinesi alle più recenti proposte djj soluzione pacifica del conflitto coreano sono elementi ’indubbiamerete negativi per chiunque voglia emettere un giudiizioi obiettivo sulla, politica seguita da Pechino. La stessa ostinatezza! e il rifiuto dii aderire alle proposte .avanzate dallTmdia e dalla Svezia hanno fatto perdere alla repubblica cinese il sostegno di alcuni paesi, che liin seno, all’ONU hanno sempre sostenuto la necessità di evitare l’aidozione di misure poli-tiooKmlUiitairi, talli dia pragiiudlicare o®nj possibilità dii raggiungere un accordo con la Cina, e che non hanno miai nascosto la loro simpatia per te stesse rlvendic.a0iiqn.ii poste dal governo cinese. Questa mutata! atmosfera negli. ambienti) diell’ONU ha fatto sii che la 'proposta dii appiicazione di sanzioni; economiche nei confronti della Cina, 'sotto, forma di embargo, su tutti i materiali di interesse bellico, passasse nel giro di pochissimi: giorni dal comitato specialne per le misure collettive, alia commiissiiiqne polii,fea delle Nazioni Unite e infine all’appro-vaziome definitiva dell’assemblea generale dell’ONU, che hia reso esecutiva la iproipostia sanzionandola corn '47 voti favorevoli ed 8 a®tension,i. Lia • dellberatt c- v x- •< < • ... "V I lavori di allargamento e rinno vamento della strada di Risano I MIGLIORI OPERAI JMCRIffllJE" di Valle Usi Olilo Assegnate dall’Assemblea Popolare della R.F.P.J. 5 medaglie del lavoro ai membri del gruppo Tomašič 0 0 0 . . . non 31 provvede con la massima urgenza al riattamento della strada fra Pontarose e Birano, le cui pessime condizioni di viabilità causano danni tocalcolablllii ai veicoli ivil iin transito? I lavorìi di iirnigaaìiome e bonifica 'nella valle del Quieto, che avevano subito un mcimianitaneo rallentamento a causa delie pessime condizioni atmosferiche, sono staffi ripresi daH’Un-ipresa «Vodogradnje». Mentre nel priitno trimestre il piano di lavoro è stpto superato sia pur di poco, nei mese di aprile la percentuale è leggermente inferiore in quanto la maggiore parte deli lavoratori stagionai^ si è assentata dovendo attendere ,aii. lavori mai propri cairn-pi. Tale problema è sitato risolto im-mediataimianite assumendo una trentina di muovi operai!; ine necessiterebbero però ancora una ventiina per la realizzazione del piano operativo.. Per migliorare l’effetto lavorativo, ■è stato introdotta recentemente nel collettivo il sistema dà lavoro per accordi (cottimo). Tale sistema ha dato Sinara luisiinghiiiefli risultati poiché tutti gli operai, sia stagiiitìnalii che fissi delTiiimpresa, sorpassano del 25 % le norme. Ha giovato notevolmente al miglioramento dlellVongiainliizzariooe del lavoro, la temuta di regolarli niuniotrìii settimanali con tutto il collettivo, muntami nelle quali sano stati discussi li problemi che si. presentami?) e nelle qual|i gli operai .hanno formulato delle proposte concrete par ,l’eliminazione di varile deficemze che ostacolavano ili lavoro stess». Iin occasione del I maggio sono stati premiati i miigltarii operai del collettivo ed una cinquantina di essi sono staffi proclamatii lavoratori d'as-isalto. Fra i miitgiliiori operai qualificati si è distinto ' il (gruppo dei muratori del compagino 'Tomašič ohe supera in* media le norme dell’80%. Tr,a. ii lavoratomi non qualificati, i imiiigMiori appartengono al gruppo del compagino Moskov, addetto all’escavo del carnale collettore sulla riva sinistra del Quieto. Questo gruppo, composto da compagini provenienti da Divino (Bosnia), supera le norme in media del 200 %. .Alcuni compagni hanno ricevuto in questi giorni, quale premilo per il lavoro da essi effettuato nella. edifi-•eaziome socialista, una delle massime tìieooirazionii per meniti all lavano della Jugoslavia. SI tratta dei muratori Tomase Giacomo, Uigniin Matteo, Mihieic Francesco, Bolutovic Rudi, e Junica Giorgio, tutti da Diurne, che, dopo essere stati proclamati, lavoratori d’as-salto a Più riprese,' sono staffi insigniti' dalia Assemblea popolare della R. P. Federativa Jugoslava della medaglia di lavoro di secando grado. Ltorgainiizzaziione sindacale del collettivo si sta ora attivamente occupando dell’eie vamento professionale e culturale dei, membri dei collettivo. In breve avrrano inizio regolami coirsi di cultura generale e professionale che saranno temuti dal dirigente dei lavori, compagno Franikol e da altri, compagini. Bui le PROSSIMA. APERTURA del bagno pubblico Avrà prossimamente luogo a Buie l’apertura del bagno pubblico costruito dagli operai della «Progresso». Tale bagno sarà dotato di una decina di doccie e di 4 vasche con annessa lavanderia e stireria, i lavori in muratila sono già stati conclusi; devono ancora essere ultimate le installazioni interne per le quali permane qualche diilicoltà nell’approvvigionamento degli impianti. In ogni caso l’apertura è prevista entro il prossimo luglio. L’apertura di tale bagno è . di Capodìistrii-a — vengano ugualmente segnatati alle: amimiirnstrazioihii del Teatro Ristori e del locale cinema affinoli è venga loro impedita l’accesso in tali logicali! pubblici, alfo scopo di evitare, nel futuro, .una meritata severa reazione popolare. iiiiiiiiiiiiiiiiminiiiiiiiiHiiiniiuiiniiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiMiiiiiiiiiiniiiiniiniiimiiiiiiiiiiiiiiiinMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMininiiMiMiiiHiiiMiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiMiiiiiMMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiMiuiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiMiiiii Nei bacini delle saline si rinnovano tradizioni - • Nell’anno decorso prodotti oltre 4000 vagoni di sale ICCIOLE Nelle aule dei Tribunali Popolari Un giovane traviato - 40 giorni all'autista negligente e 6 mesi ad un funzionario disonesto ko colpevole dii negligenza nella guida dell’auto, iofMiggenidag'Ii 1 mese, e 10 giorni di lavoro correzionale, senza la priiivariane della libertà personale. * Bende Giril da Pomiamo, impiegato presso la Delegazione Traffico del C. P. D. di Capadiistiriia ha ritenuto di poter agevolmente arrotondare la sua paga, presentando e facendosi liquidare delle fatture per trasporti di ghiaia e altri materiali che mai erano stati effettuati. Usando un sistema casi semplice e sbrigativo, egli è riuscito ad incassare oltre 11 mila dinari. Scoperta ila frode, venne deferito al Giudizio popolare che, accertata la sua colpa, la. ha condannato a sei mesi di lavoro loibbtlliigatorio con restrizione della libertà personale ed alla rifusione delle somme da lui frodate. E’ inverosimile desiderare nello stesso, tempo due cose opipaste una all’altra. Viceversa, liti salinaro dii succiole desidera che piova e che splenda un sole da far sudare. Può darsi che questa genite abbia lungamente meditato sui modo di risolvere questi due contrasti ed è forse per tale ragione ohe i, satinarli: usano dire: «Preghiamo che la pioggia cada sulle nostre campagne e che il sole faccia progredire i nastri liavari alle saline». Ma la natura non conosce simili compromessi ed ecco che quando piove, piove sul sèrio, tanto sulle’ campagne quanto noi bacini delle saline. C’e però una cosa molto ben mota ai salta,’ari — cent aldini: ila pioggia, quando capita, fa crescere la frutta, la verdura,, il grano, se invece la siccità dura oltre un limite, allora ci sarà del sale, ma senza l’insalata. In ogni caso i salinari hanno la possibilità di, salvarsi, anche1 se non del tutto, dalla indesiderata pioggia durante la stagione in cui è avviata la produzione del sale. Tl i salita,aro fiuta la pioggia. La sente prima che essa arrivi a danneggiane il suo lavoro nei bacini, dai quali., ricaverà il sale. Alla prima mina,colia eie,co,lo affrettairsi e far passare l’acqua salata in apposite vasche la cui capacità è di molto inferiore a quella dei badino. Con tale operazione è salvato }1 lavoro di alcuni giorni. Tutti i salinari, dovunque si trovino durante Testate, vedano nella pioggia ‘il loro maggiore nemico. Quando si approssima la stagione della produzione de;, sale, i salinari di Steptale si trasportano nelle saline con maglie e figli e con tutto il necessario per la vita d|i ogni giorno. Da contadini divengono salinari. Abbandoniamo temporaneaimieintie la campagna per insediarsi nelle casette, sparse fra i bacini oggetto delle loro cure, come lo sano li canali con le pompe azionate dal vento. Gosli, di anno in anno. Verso ottobre essi abbandonano Siedale dove hanno faticato par alcuni mesi, dopo aver visto i loro bacimi 'riempirsi di acqua dj mare e vuotarsi con la raccolta del sale rimasto alla superficie. Nei mesi di marzo e aprile i salinaro scendono nuovamente dai loro villaggi, oppure abbandonano le loro oiitfadiiin e cestii er e per trasportarsi à Subdole. E’ ulna tradizione e un, sistema dìi vita che sii prolunga da centinaia dii an,n,i. Durante una parte delTautumno e tutto Ttavemmo i salinari a Siedale si riducono a ben pochi, dopo aver concluso la stagione, armimi cebi an do nei vasti magazzini delle montagnole dii sale, dicono ainrivedeircli ali loro bacini. Della produzione del saie sapevo vagamente qualche cosa, ma giorni fa,, visitando ili collettivo di lavoro delle saline dii Siedi,ole, m.; dovetti convincere che della produzione del sale sapevo quasi niente. ’ Quando arrivali sul posto, aro ancora convinto che per l,a produzione del sale bastasse q,usisi, solo il mia-re. Era la prima volta che ai miei occhi appariva il v.asbo scenario dei badimi di Siedale, che, con quelli di Santa Lucia e quelli allo sbocco del fidate Dragogna, si ' estendono su un terreno la cui superficie complessiva totalizza ben sei miMicmi e mezzo di metri quadrati. Sparse in qua, e iin là vedevo delle persane che sembravano perse in quella immensa distesa di bacini a forme geometriche. Alcuni! .saliina,ri, con i pantaloni rimboccati fino alle gimocchiiia, stavano lavorando presso i canali, oppure rastrellavano ij bacim; Cl0'n 'delie voluminose pale di legnioi. Intanto le ’ instancabili’ pompe a vento, gir,av,ano come mulini azionati dalla brezza primaverile. Questi minuscoli mulini sono sempre nin azione quando la marea è bassa. Non taconitral difficoltà alcuna per ottenere delle spiegazioni e, deivo confessarlo, delle rivelazioni. Per esempio questa: d’anno scorso i salinari! ricavarono dal mare Vicino oltre 4 mila vagoinlii djj sale. Ciò equivale a 80 treni composti da 50 vagami ciascuno. Seppi ancora che sono sufficienti 40 gioirmi icons acuti vj di tempo favorevol,e per ottenere la produzione normale. I salinari idi Sicdiolie mi convinsero con argomenti, solidi che per ài buon esito del loro lavoro non bastano forti br,accia e volontà. Ciò che vale dii gran lunga più è l’esperienza, che si può avere soltanto col lavoro di tanti anni. Necessita sapere tante cose ed uno sbaglio deve essere •pagato cara molte fatiche e sudore. Un’ora dii dliis,attenzione e noncuranza può provocare la perdita di qualche giorno dii lavoro. La nascita! delle saline risale a parecchi secoli. Documenti storiai dimostrano che già nel secolo XII in quel punto della nostra costa si produceva ili sale. Un interessante particolare uri viene riferito dat direttore delle saline; circa 150 anni addietro la cittadina Vii Diramo rimaneva quasli vuota durante il pentodo della produzione del sale. In quell tempo la popolazione Si Birano viveva del ricavato delle saline.. Sino' al 1908 le saline erano di proprietà privata,ì In quell’anno esse passarono a'1 monopolio statale delTAustria. Dopo la prima guerra mondiale, se in,e impossessò l’ammtai-str,azione italiana. Negli ultimi, decenni Vennero praticati diversi, sistemi di lavoro. Con Tammimiiistrazioine Italiana, par diversi anni, venne usato il sistema di un umico raccolto del sale. 'Seguì quello del raccolto multiplo. L’attuale collettivo di lavoro, servendo?: delle esperienze passate, ha decìso dii iproìduirre il sale, in continuità e segue oigigl questo sistema. La mia curiosità di sapere il perchè vennero scartati ;i vecchi! sistemi venne subito -isoididlisfatta. Il precedente sistema italiano, quello del raccolto unico, è troppo pericoloso poiché può accadere che la grande quantità di saie ricavato in alcuni mesi òìi lavoro, venga danneggiata da una sola pioggia, ch.e capiti in fine stagliane, quando t salinari s'i preparano a trasportare li sale dai badimi nei, ma gazatali. Anche sul sistema del raccolto multiplo' gravai lo stesso pericolo. Viceversa quella del raccolto continuo sii o dimostrato iil più sicuro. Producandio lil sale di glorino in giorno, la piioiggiiia non può causare notevoli danni! .al lavoro dèli salinari. Le statistiche dicono che questo sistema è più costoso, ma 'le elitre dimostrano 'Ugualmente che la produzione media attuale è quasi doppia dii quella degli anni pretental. V. V, .1 h ■ 25 I La nostra staffetta ŠE sarà tutta fiamma. § EE Saprai, = Tu, che guardi nel soie. Tu, che hai negli occhi le vampe del Grande Ottobre, l'epico canto di Guadalajara, Montenevoso. § Tu, che hai negli occhi questo giorno di Maggio e la nostra strada che lancia popoli uniti alla vita. Tu, che hai negli occhi la gioia azzurra della falce, = la sonora purezza del martello, il richiamo d’oro delle età a venire. = Bä $ Tu, che hai negli occhi la libertà, Tito. K. = ..................................................................................................................................■....min..„J % aüesdjf—-------------- (racconto) di un migliore avvenire Silvio osservava sconsolato la lunga fila di libri accatastati ,in un angolo della sua stanza. Ogni pagina di quei volumi conosceva la stanchezza della sua vista che ogni sera, per anni, ^si era sforzata al fioco chiarore dì una lampadina di poche candele. Ogni volume costava ore di lavoro del suo povero vecchio babbo, e le umiliazioni della mamma sua che per aiutare ti; figlio aveva sempre fatto serviz, nelle case dei ricchi. Gli sforzi di tutti quelli anni, erano stati enormi; anche per Silvio che spesso non aveva potuto comperare subito al principio dell’annó i libri che gli occorrevano «dovendo perciò’ farseli prestare e studiare in ore inconsuete quando i suoi compagni o dormivano o erano a divertirsi. La ricompensa di tun le fatiche l’aveva avuta, però, proprio quel giorno aveva conseguito la matura dei Liceo Scientifico ed era ritornato a casa tutto felice. Ma la sua era stata u.,a gioia di breve durata: di fronte alia notizia che non li aveva troppo sor-. presi perche’, se l’aspettavano, i suoi genitori avevano. corrugato . aiuni-ui-.. 'taneamente la fronte Spianandola I quasi subito per lasciar scorgere un largo sorriso di soddisfazione. Ma era bastato quell’attimo per far ca- pire a S.ivio che, ottenuta la matura, non aveva ancora raggiunto niente. E quando il babbo gli fece comprendere che sarebbe stato -molto difficile fargli frequentare l'Università’ perche’ le loro condizioni familiari erano quasi disastrose, Silvio, senza, più dir nulla, si ritirò nella sua cameretta. Ed ora, seduto presso quel tavolino che per tanti anni era stato suo compagno di studi, pensava se era possibile trovare un rimedio. Ma piu’ ci pensava e meno apparivano lusinghiere le prospettive; il suo sogno di diventare ingegnere aereonautico, svaniva del tutto. La porta Si apr%pian piano, curvo e silenzioso, entro’ suo padre. Silvio provo’ una stretta ai cuore guardando quella faccia tanto addolorata. Il vecchio gli si sedette accanto e sospiro.’ Silvio gii batte’ leggermente una mano sulla spaila. — Non pensarci, babbo. Tanto . . . — Eh, non posso farne a meno, figlio mio. Tanti anni di sacrificio, tuo e nostro, per dover un giorno dirti che non puoi continuare... E’ terribile! — Sai, babbo. Io credo che in qualche modo potremo rimediare. Per esempio se mi mettessi a lavorare. . . — Una parola, lavorare- Forinta di tutto dimmi tu dove troveresti un’occupazione con tanti disoccupati che ci sono in giro. Poi, ammettendo anche che per fortuna tu riuscissi a trovare un posto, cosa faresti con la paga che ti darebbero? — Ma ... m; comprerei i libri e pagherei le tasse. — R-s-'O oui ti volevo. I libri e 10 tasse! Forse non sai che le tasse sono aumentale? E che i libri di testo costano un prezzo esorbitante? No, no, figlio mio, al punto in cui siamo e’ del tutto impossibile. E pensa con quanta amarezza te lo devo dire. Perche’ tu sai che ho sempre sognato di fare di te qualcuno e poi ne hai anche la stoffa e, quel che conta, la volontà’. Ma se questo governo maledetto.. . — Non devi prendertela con il governo se noi siamo poveri. — Ah. no? E con eh? allora? Con te, forse? Con te che hai avuto ia disgrazia di nascere in una casa di povera gente? Non prendermela con 11 governo! Questa mi piace! Ma se sono quelli che stanno a capo che ci rovinano giornalmente. Mi sai dire il perchè di questo aumento sulle tasse d’iscrizione e sui libri? — Ma . . * forse .. . — No, no, niente ma e niente forse. Ci sono forse figli dì operai che studiano e potrebbero diventare professori, ingegneri, medici. Questo non garba a loro che preferiscono tenere a quei posti gente che magari re sa meno degii altri ma che appartiene a famiglie di ricconi. Capisci? E perciò’ giu’ tasse! Se le tasse aumentano, i nostri figli non possono piu' studiare, se non studiano restano degli ignoranti, e se sono ignoranti non capi- Cj credo scono tante cose. . . Eh, li conosco ben io quei signori! — Ma io. . . io voglio e devo stu- diare, babbo. Pensa quanti anni ho perduto inutilmente. Quanto denaro abbiamo speso sinora. E tutto per ipèr doversi sentir dire un giorno che bisogna smettere. No, non posso babbo, non posso. E sembrava stesse per piangere da un momento all’altro. Guardava suo padre con occhi supplici. Ma suo padre non aveva suggerimenti speciali da dargli. Anzi aveva ancora qualcosa da dire al figlio. * 1 11 I — C’è poi dell’altro, ragazzo mio. Tua madre non stà affatto bene. Non te lo abbiamo mai detto per non turbarti, ma le urge un’operazione che non possiamo permetterci il lusso di farle fare. La sua vita, è in pericolo, figlio mio: anche per questo credo che ti sarebbe impossibile continuare gli studi, perchè dovremo tentare di ottenere un prestito . . . Roba da vendere non ne abbiamo più . . . Vuol dire che poi, sperando che tutto vada bene, un po’ alla volta, pagheremo il debito e, se pur tardi, chissà che un giorno tu non possa*,'. — La mamma stà male e tu non me l’hai mai detto! Ora debbo ad ogni costo trovare un lavoro, se credo di andare in America. — Si, anche nell’America poco. Ma qualcosa devo trovare! Figlio mio, speriamo! Sarebbe qn bene per te e per noi anche. Per tua madre in special modo. Se riusciamo a farle l’operazione, siamo fuori da un bel pensiero. Soltanto che per avere i mezzi. . . — I mezzi ci saranno, babbo. Devo trovarli in qualche posto. Non oggi non domani, ma dovranno venir fuori, vedrai. E con questi buoni propositi, Silvio si coricò pon più tanto triste. Passarono alcunj giorni. Passò un mese. Di lavoro neppure l’ombra. Anzi, anche lo stipendio del babbo diminuì e sua madre peggiorava sempre più. Silvio aveva chiesto e pregato in tanti posti, ma inutilmente. All’Università non pensava più: s’era quasi rassegnato. Ora pensava soltanto alla sua povera mamma che doveva essere operata c non poteva. E questo pensiero gli toglieva il sonno. Vedeva la tristezza della sua vita futura se la mamma non fosse guarita: non più soltanto miseria, ma vuoto completo nella fredda casa senza il suo sorriso. E pensai alle sofferenze che si prospettavano alla povera donna che avrebbe dovuto por fine dolorosamente ai suoi giorni senza aver la gioia d; vedere il figlio, che adorava, diventato quello che era stato il suo sogno di tanti anni: ingegnere! E in quel momento si sentiva cattivo con tutti, anche con sé stesso per non essere capace di fare qualcosa. E ogni mattina, l'alba lo trovava con gli occhi stanchi e la faccia pallida per le lunghe notti insonni che glj tormentavano poi le interminabili ore del giorno. E Silvio, con la speranza di un avvenire migliore che gli avrebbe ridonato la vita, sorrideva lievemente e abbassava le palpebre per tentare di prender sonno. Spettacolo culturale del C.I.C.P. Capod stria Organizzato dai C. I. C. P. «A. Gramsci» di Capodistria, ha avuto luogo venerdì sera al teatro del popolo «A-delaiide Ristori!» dii Oapodiistria uno spettacolo culturale il cui incasso è stato' devoluto prò erigenda Casa' detla Cultura Slovena dii Trieste. Nel teatro«- affollato di pubblico, la filodrammatica ha presentato la leggenda in uin atto «La Madre» dii R. Tosatiti, nella felice interpretazione di Dario Scher, Lucia Scher e Giorgesi Niiino. Il lavoro, molto emotivo, è stato accolto favorevolmente dal pubblico. Il neocostituiitio complesso mandoli-nfntilco, diretto dal maestro Antonio Pesaro, ha eseguito quindi alcuni motivi popolari che il pubblico ha gradito, applaudendo a varie riprese. (Segue in IV pagina). I ALBANIA! Quiamitiunctuie l’Alto-ante ala il più pie. cello paese del blocco dei ■ sateliti deSl’URSS beneficato di un codice' di 'leggi soviet ohe che, in linea generale, è simile a quello degli altri stalli dellUa sfera d’iiireflueniza del Cretn-Ji'inio, la sua legge coinitro ila guerra - offre le più ampie1 prospettive di lavoro a quitìlilii chie sono liimcairiicatj di applicarla ombro i confimi dell’Alba-n.iia. lui guasta legge un paragrafo dice ccisì: «Eìoolpevole dii propaganda di quernia qualsiadi persona che, di-reit-tamamte o indir ettaimeimte . . . diffonde ili panico o riinquiieituidine nello spirito e nel pensiero degli uomini». La pania per il reato di propaganda di guerra è dii 20 amimi di lavori' forzati e comporta altresì la peridita di tutti 1 diritti civili, micnchè la confisca parziale o total® dee® averli. Dorme si può constatare le possibilità dii qualificare una persona come 'Propagandista di guerra sono pressoché iilllimiitatie. A norma della legge Un questione, diuimque, quella persona o persone che ripetessero le a&serzir 'Cim dii Radio. Tirana (e non solarmente di Radio-Tiiriawa, mia pure di Radio-Mosca e dii tutte le altre stazioni radio corn.informiiste, dei giioiriniaU del Comimform e deli dirigenti politici albanesi ecc.), stando- alle ‘quali l’in-waniicinie dell’Albania da parte dielle truppe jugoslave è q,uastiane di giorni. o di ore, può essere condannato a 20 anni! dii lavori forzarti e pendere tutti i beni in suo possesso poiché così (magarli Sin. buona fede) diffonde Tiimquiiiétudl'he niello spirito e nel pens'laro diesili, uomini. .Darta questa oomitiraiddizioine eiviir derate tra to sparito e la. lettera della legge e la realtà albanese, riesce lassai idiff icìtlie comprendere come mal i dirigenti alfe amasi possano evitarne dii commettere iln'flraatani nöi confront}, di quatni paragrafi della tono legge iper la difesa dalla pace. Mia ciò ohie mari e affatto difficile coimipriandeire, perché chiaro ed evi- derde, è come i dirigenti albanesi pcesairea eluderne umMitra forma detto stesso reato contemplata im. un- altro paragrafo della legge ohe suona cosi: «Lia persona che diffonde teorie di odio nei 'Confronts degli altri: popoli è colpevole di propaganda di guerra». Infatti questo paragrafo non -ili riguarda affatto poiché essi non propagano alcuna teoria, noi assumendo la loro attività Conine complicate poiché 'i idTrligeintj albanesi diffondono l’odio puro e semplice non altro. LA REALTA SMENTISCE UNA FALSA PROPAGANDA NEGLI IMMENSI CAMPI DI PROFUGHI i giuliani traditi languono d*inedia Nell'Italia clericale decine di migliaia di esuli con 118 lire giornaliere disperano del presente e dell'avvenire «In Italia c’è l’abbondanza, a nessuno manca niente ... in Jugoslavia c’è la miseria, la fame».. . non si stancano di ripetere fino alla nausea i giornali reazionari e cominformisti, ai quali per fortuna solo ancora poch; gonzi credono. Benché essi conoscano bene sia la realtà Jugoslava come quella italiana, crediamo di fare cosa grata ai nostri lettori, • pubblicando un articolo apparso su «La Nazione» di Firenze il 24 aprile e sul «Messaggero Veneto» del 9 maggio a firma di Beppe Pe-goletti in cui viene descritta la vita degli optanti italiani che scappati dallo «inferno jugoslavo» stanno oggi vivendo nel «paradiso italiano», formato da ... campi di concentramento. ; Ma cediamo la parola al menzionato giornalista che, avendo visto con i suoi occhi dove e come vivono questi disgraziati, ci offre un quadro del loro «paradiso», senza tema di essere tacciato da «tifino», «venduto» o che so io. Ecco l’articolo — «Mamma, babbo e rampollo avevano fatto a piedi, con tutto il bagaglio, i 7 Km. che dividono la stazione ferrovaria dal campo dei profughi. L; avevano fatti di notte ed a mezzogiorno erano ancora lì, a girellare per il campo, aspettando l’impiegato che non c’era e doveva dar loro le brande ed i pagliericci. Questa e’una scena recentissima, di venerdì mattina. La famigliola veniva da Zara, via Trieste. Aveva l’aria d; gente perbene, anche distinta. Avevano sognato tanto di passare il confine, ma erano rimasti parecchio delusi. Stanca, la donna, ad un certo momento, disse: «Se avessi i miei documenti tornerei indietro anche stasera». E gli altri profughi zaratini e fiumani e istriani, ospiti da un bel pezzo nei campo di Laterina, U guardavano conturbati e non sapevano far parola. I campi italiani sono la tomba delle speranze di questi nostri fratelli. Ad una ad una, col passare degli anni, cadono tutte. Disse una donna: «Noi non avremo più lavoro, lo sappiamo ormai». Altre le fecero coro. E’, un problema grosso, un problema nazionale. Si) dice-che ci siano 300.B00 persone che vivono in tali condizioni ed in tale stato d’animo nelle decine e decine d’accampamenti. Sono arrivati, arrivano di laggiù avendo perduto ogni cosa, trovano un posto in una baracca, trovano un sussidio giornaliero di 158 lire per i primi 18 mesi. Poli il sussidio scende a 140 lire per i capi famiglia ed a 118 per gii altri. PRIGIONIERI D’ OGNI RAZZA Vivere così, alla megìio, nell’attesa d; una sistemazione; c’è qualche sol-darelto raggranellato con la vendita delle cianfrusaglie, qualche risparmio che àiuta. Ma poi, quando il modesto gruzzoietto è finito? Ma poi, quando non c’è stata e non c’è possibilità dii evasione, di lavoro? Lo scoramento, il fatalismo, la rassegnazione s’impongono, prendono a dominare. A Laterina i reticolati che racchiusero prima ; prigionieri di guerra inglesi, poi j tedeschi, poi i prigionieri politici sono caduti due a uni fa, ma il campo è rimasto lo stesso. I profughi vivono nella baracche costruite a matton piano, in condizioni desolanti. Le brande sono vicinissime una all’altra, c’è appena lo spazio suffi-cente per passarci in mezzo per traverso. Il ricordo dei campi di concentramento dell’India balza subito alla memoria di chi fu prigioniero degli inglesi. E il fornelletto per cucinare è presso le brande. Non c’è un mobile, naturalmente, al di fuori dì qualche sgabello di fortuna. In tali baracche (su qualcuna si legge sempre la scritta tedesca «halle I» e simili), munite di rudimentali porte e finestre, vìvono le famiglie dei profughi giuliani. Non c’è un locale di ritrovo, non una mensa. D’inverno la zona (una conca delimitata dai colli) è fredda e sopratutto umidissima. Le conseguenze del clima umido si fanno sentire, E poi è la lontananza di un grosso centro abitato che toglie a questa gente ogni possibilità di rivalsa. Sette chilometri per raggiungere la ferrovia Firenze—Roma, 25 km. per raggiungere Arezzo, comunicazioni difficili pur nel cuore della Toscana. Qui i profugi si sentono abbandonati, finiscono col perdere ogni volontà, ogni coraggio di iniziativa. Chi è ammalato più seriamente viene inviato all’Ospedale di Montevarchi o Arezzo. Accade spesso che i vecchi, provati da tante angustie e da una vita disagiata, non tornano indietro. Nelle 24 baracche abitano attualmente più di mille1 persone, cioè 42 per baracca. Quando arrivano i nuovi, se non c’è posto libero, ci si ristringe. Ogni profugo ha il suo caso, ha u-na protesta da fare. Parlano con pacatezza, però, proprio come chi non ha più fiducia nel mondo. Due ragazze, cui è morto jl padre, per esempio, non sanno rendersi conto del perchè da due anni chiedono di raggiungere ia madre che si trova in un campo presso Mantova e non si provveda al loro trasferimento. Le donne sono in gran maggioranza ed hanno da lamentarsi perchè fu- rono promessi loro degli indumenti cit« non sono stati mai distribuiti. In genere, infine, i profughi si dolgono del grande ritardo degli indennizzi per danni di guerra. Hanno perso tutto, non hanno più nulla. Sugli indennizzi hanno ricevuto solo un acconto del 3 %. Il resto, dicono, verrà. Magari per taluni verrà troppo tardi ... Da una baracca è spuntato fuori un uomo alto e grosso, una faccia già vista altre volte. Chi è? . . . Oh, guarda, Volk, Rodolfo Volk, il fiumano. Anche il suo nome non dice forse più nulla, ormai. Nemmeno agli appassionati de; gioco del calcio. Volk fu ce- lebre vent’anni fa, come centravanti della Roma, ai tempi di Bernardini e Ferraris IV. Era il «cannoniere» per eccellenza, si affacciò anche sulla soglia della Nazionale. Era tornato a Fiume, aveva un buon posto in una grossa industria. Ora è perduto tutto, anche per lui.» Dj simili articol; ce ne sono a scelta nei vari giornali italiani. Per questa volta ci siamo limitati a questo, che non richiede di certo commento alcuno. Giudichino i nostri lettori e riflettano sulla falsa propaganda che stanno facendo i mestieranti fascisti e cominformisti. Bandi di concorso Sotto gli auspici" dell’Unione degli Italiani, «LA NOSTRA LOTTA» indice un concorso per un reportage in cui venga descritta dal viivo ed illustrata la vita reale di un collettivo agricolo, industriale, peschereccio, scolastico, ecc. (a scelta) del nostro Circondario. I lavori concorrenti, contrassegnati da un motto (ripetuto su unal busta chiusa, contenente i dati personali dell’autore) dovranno pervenire in tre copie — possibilmente dattilografate a doppio spazio — alia direzione de «LA NOSTRA LOTTA» entro le ore 12 dei g- g- 30 giugno 1951. Tali lavori saranno esaminati da una giuria la quale assegnerà i seguenti premi: I. premio din 3.000.— | II. premio din 1.500.— Naturalmente i lavori premiati verranno pubblicati da «LA NOSTRA LOTTA» la quale si riserva di pubblicare anche quei lavori che, pur non essendo pre|miati, ugualmente possono risultare interessanti per forma e contenuto. ' Per quest; ult;mi verrà corrisposto un congruo onorario al compilatore. O Neli’intento di fissare i momenti più importanti della vita del nostro popolo e di incoraggiare’ l’iniziativa di quei cittadini che intendono dare espressione artistico letteraria ai fatti ed avvenimentni della storia locale, l’Unione degli Italiani dell’Istria indice un concorso per un bozzetto teatrale in un atto, regolato delle seguenti norme: 1. I lavori concorrenti, inediti e non rappresentati, contrassegnati da un motto ripetuto su di una busta chiusa contenente i dati personali dell’autore, dovranno pervenire in tre copie, possibiimenie dattilografate, alla Segreteria dell’Unione in Capodistria, Via Cesare Battisti N. 13, entro le orel 20 del giorno 15 luglio 1951. 2. I lavori concorrenti saranno esaminati da una giuria designata dall’Unione. i 3. La giuria assegnerà i seguenti premi: I. premio din 7.000.— • II.o premio din 3.000.— 4. I lavori premiati verranno rappresentati entro il 1951, in un teatro del Circondario. 5. I lavori premiati resteranno di proprietà delfautope. 6. L’Unione si riserva il diritto, previo accordo con gli autori, di rappresentare anche i lavori non premiati, giudicati meritévoli. Il Comitato Esecutivo dell’Unione degli Italiani Circondario dell’Istria. Curiosità rie l mondo della scienza Si può vivere ili pillole? Annullata la forza di gravità L’orologio dell’eternità - Un ponte d’alluminio Le ferite nei giovani e negli adulti Leggete e diffondete LANOSTRA LOTTA Sj può vivere dii pilliate? Grazie al cielo, no. L’uomo, per virvene sano, abbisogna giioirin,alimente di circa 3.000 -calorie. L’iailiimiento -più cornee-ratinato -ebe racii passiamo -assiimiiterie, è in ignasao ohe formisele esattamente 8.000 calorie per Kg. Ambe sie si mangiasse igrasiso puro, Il peso delle pillale che -sii dovrebbero -iinghiiOittiiire per avere le catoni® -nieiciestsiarlie -caniaeinibrabe in 'compresse, sarebbe di circa mezzo Kg.; non si può parò mangiane grasso puro, -senza dame ic-anitiemporanie-am-embe all corpo 'un’adagiuata quantità di lidriatli, albumine e sale. Ili peso complessivo de.g® alimenti che dobbiamo gilar-nialmeinibe ingerire si reduce, coinsfilderiàmdo il minimo,, a iti re quantli di Kig. Figuratevi se fossimo ocatireititi ad 'ingurgitare pillole ipier un baile peso. E poi . . . ohe si sentir ebbe ira coiscliieinza, di rinumiare ad uno . zatrto? scomodo, mia- gustoso pran- Da sermss'ime ed autorevolissime foniti unliivieinsiitianiie, apprendiamo che u.n gruppo di studiasi parigini, attraverso urna cambónaztame di onde su-4 -periscmiiiohie e raggi di cui man è stata svelata araco-na ila natura, è riuscito in quiestli gannii a Hibir-are nell’amia, liberarti -dia -una grandissima parte del torio peso, oggetti di qualche chilogrammo. L’appiareochto coeibnuliito da; fisici francesi annulla praticamente la forza idii ©naviiità dalla iteriria .nel piccalo spazio ón cui -esso viene posto in -fuiniznane. Gli sfarzi degli studiosi te.n-id'cno ara a perfezionare questo apparecchio, a ,renderlo capace di influenzane la forza d'attrazione iin un più lllNIIIIHIMIIIlllinlllMIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIINIIIIIIIlHlllllllllllllllTilinlilillllllllllllIIIIIIHIIIIIIillllllIMlllllllllllllMllllllllllllllilllIIIIIIIIIIHIIlllllllllllllllli't'l'liliiiilllllllùllillllllinillllllllllllllllllHlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllUlllllllllIIMIIIIIIIIIIilllllllllllllllllllllllllllllllllllilllllllllllllllllllllin ZAIRA Sorgono vere!! parchi che nuova vita nella città dei ricordi trasformano il suo volto vasto diametro e -sapraitu-tto a distanza. Oanto siamo ancona lantani da questi irilsuBtiatli, b-eraclhè le eispieniienze ideigli scienziati' [parigini, riportate torctniiistiiiaamiante dia ailourae riviste ed ancora avvolte inien .logico riserbo, ci ilaisciino sperare im un-a- futura portata -pratica dall’imipantainrtiisSiima scoperta, ila quale potrà — come è facile im-maimgiiiare — riwaluiztaniare completa^ mante in mando della scienza, e della teanliica attuale. La scienza atomica ha condotto « sibabiidiine urna specie di orologio dal mondo, che permette di conoscere cora esattezza, attraverso le eoia'idgttie età deSl’iurainliiO e dell tallio, 1® prime epoche della 'terra. Sj, è riuscirti ad accertarne eh® S ipriiimii anfibi apparvero 250.000. 000 d’animi -fa, ì primi' rettili 150.000. 000 idfanmi, ed i primi- nomini Eippcnja 15,000.000 di animi or sano. Questa specie dii orologio dall’ieter-mità ha permesso anche di stabilire — -piar così dire — i minuti, calcolando, per mezzo della precipitazione diEiV.uinani'iO In .piombo, il tempo della formazione dell’Anitartide, che risale ad 1 miniane 100 mila anmli or sono. Attraverso ili carlbanliio, si è infine giuriti a staitliTne com eistnemà esattezza 'ili tempo dagli awieraiimianitj accaduti neigiVl uiltlllmli 25 nulla anmli, cosa che è stata confermata, 'stabilendo alcune date e raffrontandole pai can positive ecinistatazìanti, come, ad esemplo, 'fissarne dii mummie e monumenti egiziani. - I combattenti de-Ifesercito popolare) dii liberazione che nelle prime ore del mattino del 30 ottobre 1944 entrarono a Zara, rimasero attoniti dallo spettacolo di desolazione che si presentava ai loro occhi. Ovunque soltanto rovine. Abitanti: alcune centinaia, l’80 % della città distrutto, 3.000 zaratini erano caduti sotto il bombardamento; sembrava impossibile che da quei cumuli di macerie Zara avesse potuto risorgere. I primi mesi furono certamente i più difficili. I zaratini cominciarono a rientrare nella loro città. Alcuni vi ritornarono dopo dieci, quindici anni di assenza. Per molti la Zara di Rapallo rifiutava ospitalità. Alcuni dicono che è impossibile descrivere lo slancio, l’eroismo di lavoro con cui gli abitanti di Zara si accinsero alta ricostruzione della loro città. Vi erano 400 mila metri cubi di macerie. In sette mesi ie strade vennero ripulite quando dalia popolazione vennero dati oltre due milioni di ore di lavoro volanta-rio per la rimozione delie macerie e per il rinnovamento dell’economia si rafforzò ulteriormente quella fratellanza fra italiani e croati che si cementò sui campi di battaglia nella lotta comune contro il nazifascismo. E fu quella fratellanza, quella fiaccola che non si spense nel silenzio, subentrato dopo la vittoria sui campi di battaglia, ma che brillò di luce ancor più fulgida sui campi dj layoro. Fu pertanto la fiaccola della fratellanza uno dei fattori principaìi dei successi raggiunti dai croati e dagli italiani nel ridare la vita a quella che qualcuno non esitò a definire la città dei morti. Ora Zara è ritornata nella normalità. L’industria è stata ricostruita. Le rinomate fabbriche di liquori, d,j pesce conservato, di tabacco, di reti ed altre ancora lavorano, non soltanto a pieno ritmo, ma producono più e meglio d; prima delia guerra. Molti edifici sono stati ricostruiti, fra questi, moderni alberghi, caffè, cinematografi, parchi, campi sportivi: questa è ia Zara d’oggi. I zaratini però, andando a casa, devono ancor sempre passare accanto a delle macerie. Ne sono rimaste ancora circa 200 mila metri cubi e i membri del fronte popolare si sono impegnati di effettuare 400 mila ore di lavoro volontario perchè la città e la vita in essa siano più belle. Ciò che a Zara oggi maggiormente colpisce è il numero notevole di parchi che ne fanno quasi una città giardino: è stato quello il lavoro al quale i zaratini si sono dedicati con amore particolare. Finora sono stati investiti 150 m-ilion; di dinari. Soltanto per ia costruzione d; nuovi edifici la somma investita quest’anno raggiunge ; 40 milioni. Cento nuovi alloggi, una nuova filanda, una raffineria di olio di pesce, una nuova canalizzazione, nuove strade, ecco il programma di lavoro di quest’anno. Quando i zaratini parlano dell’u!-teriore sviluppo della loro città, si riferiscono sopratutto alla nuova ferrovia Zara—Knin, ;a cui costruzione avrà inizio quest’anno' e dovrà essere portata a termine entro l’autunno dell’anno prossimo. Attraverso il carso delle Dinariche paisserà la ferrovia che finalmente collegherà Zara con il retroterra, cioè con il grande tronco ferroviario Zagabria—Sebenico —Spalato. Sono decenni che gli zaratini aspirano a questa ferrovia, AI tempo dell’Austria vennero! fatti i primi piani, ma tutto rimase a quel punto e il piccolo porto non ebbe alcuna prospettiva di sviluppo. Ciò spiega perchè gii zaratini hanno accolto con entusiasmo ia notizia dell’inizio dei lavori e perchè è divenuta quasi una questione d’onore per i membri del fronte popolare partecipare alla costruzione della ferrovia. Il traffico delie merci sarà molto più intenso, più rapido e meno costoso. La ferrovia è un pò l’avvenire di Zara. Mosti amaro definire Zara la città — monumento. Infatti ovunque si guardi, sulle strade delia penisoletta, dove par quasi appollaiata la parte vecchia della città, nella zona nuova o nelle sue vicinanze immediate, ovunque monumenti che ricordano il passato d; Zara, che ricordano la lotta degli zaratini per essere padroni della loro- città, per vivere in essa liberi e feiici. Gli zaratini sanno apprezzare la libertà. Coloro che per secoli furono in schiavitù, sanno che cosa significhi vivere in una libera comunità socialista di popoli affrate liati, perciò è anche comprensìbile il loro slancio, il loro grande desiderio di rendere più bella la loro città, anzi di farne una delie più belle della Jugoslavia socialista. Zara non è piu la città che viveva del contrabbando, dei traffici illeciti, intorno ad essa non vi è più la cinta di filo spinato, non v’è più un confine. La città è un cantiere di un popolo libero che edifica il suo migliore avvenire. Aii’edificio comune del socialismo portano la loro pietra anche gli appartenenti alla minoranza nazionale italiana. -, jßull fiume Saguenay, tua Arvlida e Sniìpshaw -nel Gaiualdà è stata ultimata la castnuziianie dii um -pamte stradate oomiptotramieratie iin alluminilo. Il ponte, che misura circa 150 metini dii 'lunghezza, e 7 dii -lairgheizzai, pesa 180 bon-niilBatie, viali a dure la mratà di quanto peserebbe se fosse costrutto in acciaio. Non è la iprima volta che questo tentativo viene Partito: ' il risultarti attenuti in Cai x.idà, si posiselo pe- ò ccm-sd-enaiè deiaisiiwi per la tecnica di feitibiricaalarae, a cui viene cci^ì offerita una nuova possibilità. Si è sempre dieitrto e «cinstataito che nei giiovan-i le ferite si 'rimarginano arisai più raiciiidamianihe chie magli ■ad liti. 11 profesore ’Mattano Mora-reeiVIi ha esaminato dia un punto dii vinta stneititamanlte Clinitoo i; fiemoimeino, g'jiuimgieinido a constatane eh® una ferita dii 10 cm. quadrati tìi rimargina, iin un -tlimibo dii 10 animi, 'in sèi giorni! e mezzo, in «un giovane di 20 ain-nli im 10 giicTti-, ift un uomo di trenta to 13. La stessa ferita liimippeiga, per rli-mairigiiinarsi, 18 giormi «In un uomo di 40 arami, 25 lira uira imdiividuo di 50 animi e addiriittiupa 32 ito un sessantenne, a Stranezze del gioco di calcio Tainl© reti L’urlo dei tilosi sta per scoppiare LA SETTIMA GIORNATA DI GARE PER LA tCOPPA ISTRIAi ATLETICA LEGGERA A CAPODISTRIA Quando Stiramieizize dial calcilo. Questo per 11 suo rotando pumteggìo sii direbbe una si girai ta-crti va, se intarli la ittita de,lillà, squadra dito Boia giocata; sabato 19 ocirr. sul j aaimpo. S. di Pola coltro ir S. C. Caipedfetrùa, Cresco della, chiara afifei.-maizianie . di darriètììcrai 13 contro I© squaidiTOinp iplìpain-ese. Il iniiatiftitai ' invéce non rispecchiai chiaramente 1.1 ciomiportaimanto e rendimento dei due ondici sul ter reno di gioco, non soddisfa siti t.if-oso, nè convince il tecnico. II lettere vorrà pbtoiiiettiaire':- ma cinque rveitii senio, tarate, edi allora? Ma è noto (i,i detto ohie- ila ipaiiila è rotonda, e la fioirittuina; lo sappiiaimo, è una, dea bendato. Come Si spiega -allora urna rasa a diòqrieà'ànie dii quella squadra eh,e, man più 'fardi- di sette giorni fà ha dato urna chiara dlimosibraiz;ionie- del suio radiniimeinto e grado Idi forma, barn cihè oppoDta said un, Polila rinforzato- par l’ioicioaiajcinie ocra alcuni elementi della prima? Per riispicindcire, a questo interroga-tiivo isagiulilrieimio lalcuine dalie fasi più mitisr'essainltii defila bella partita. III C. S. Capadlisitiriia, sesso in quei- di Pella can buone protataffiiità, fidando rogito olasse dai sudi uomini nnigliori, ha iiracicimiiincDato -alila garibaldin», rrnet- i.eira.do subito l’allarme nelle ratircnvie avversarie, con -passs-agigi- perfetti e veloci, mia, ad azione conclusiva, ha trovato la aciaircigina dirti» suia e la irete dell Pola è Stato salvata piiù dialto fortuna che tdaiffla capacità dei -propri e-stiriemi diiifcinsorii. Dopo aver subito una rate di isoripiriesia meli pirimo tempo, 1 caiEiOidiistalianii,, per nuota smontati, si -stani mas® di buzzo buono per annullare il vanteggio iniziale degli avversàri, facendosi anche ammirane dai tifosi; per ila lEmlaitdlazzia delie loro trame, mia ila, sorte aiveva già segnata queste partite,, eid a 'muffila sono valsi i Inno, sfarai. E ipasgiamo aito fase che decise d;e-fjr.Gtiivairrienltie Basito dii queste strana partita. Le squiaidire erano .sempre sull’uno a ženo, e sii era all 30’ delila ripresa, quando, in. union® esima alatone ■ sotto la porta pietose, 1 eaipioftisitirliianli usufruivamo di, uni calcilo' d’angolo. Incaricato dei tiro eira Vallanti, che faceva ap'iomerie un perfetto cross all centro dteilF-areiai, ■ fina, Éuiiiir sii elliewava la testa dl Scher che la, colpiva vio-leniteimant-e, s-pedendola in rete alla E'ùtQtKi dell pariti arie, ormai battuto: mu benzina ipiollleise Si solstìltuiiva ai* pro-pihiO au'aridiiiano e bllioiciciàiifa ,-iin perfetto stille ài paDliclne deisitiinatio dentro. F-ieic-hii-o Limimiepaitio deill’arbi'tro dii-acibeitfa bialnico. Inrairlinalta dell tisto, era Zeltto, il quale, farsa per- la troppa emozione, iCEilciava ipiateraòe si, mia iimiprani-s© e la, sfera, finiva sul palo a ltoncasione del paleggio che avrebbe cambiato volto' a tolto ila partita. sfumava. 'Km si lacoriaigEiilararux ancora i ca-r-óù'l-itafea: e pantlvainio .alUlaittoeco, fa. ceraio .paesane, dai foto vidi ai d-tifai-ìocii avversa,rii. Mancano ormai nirca 20 alla fine e si- fa sciite Defila ,V,afIle, ohe piazza un bti I de. che I r e' ra ,p:: i f ne 'aiv.ve.cari'io, ma taodrl’sa nrli, ,s -> -v'iiarirai'o le pari! porte utori dii un avversario e ritorna ■indietro, l-o iriiprend-e ValentS e riispara a ipcnSlere a (terra, qpEintìa la pialla sta peir vanciace la linea fatiate, ecco seligere par incG®!:© un ginocchio dii un tarziiio -ohe rimanda diefiipiitiiva-mÉate. SCeiraggiaitiii e persuasi -dieihrittgitetiiità dii piaaaan“ «ma porto' stregata, i capo-cVnilriainli mmiaino, e ime atpprofitta,no , Sta ar/iveirsiarii, pieir passare riipetutamen-ie. con fia-cDKità per altre quattro volte nel breve spazio di 15 minuti, aiutati in -ciò d,a,l òoimpiortaimianto passivo ‘ deli riasiseigmtaibi riva®, poli ila. fine. che trova vlincamtiè la squadrai più fohfculnaita, non la migliore, AMO Ciclismo Qcare su pista a Capodistria N,el pomeriggio di domenica scorsa si è disputata a -Capodistria una iri-u-sciitissijma riunione cicliiste' su pista, alla quale hanno partecipato li miglior i ciclisti delle due zone. I prom osti eli 'della vigilila sano stati in parte sconvolti per merita della coppia allievi. Aipiollioinio-Braijnlik, che hanno vinto inaspettatamente tutte le miigHiorii coppie deli dilettatiti, che, pur vantavamo velocisti' della fama di un Zollila,, Sellier, Fontiain.ot, Coretti, Rinaldi ed altri, tra, quii il piccolo, ma popola,riissimo Grio. Inaspettata pure la vittoria della squadra della Proleter dii Capodistria, composta da Sellier, Rinaldi, Gnio e Cardias, che ha però meritatamente vinto la prova di inseguimento contro la squadra di Trieste formata da Zollila, Fontan,ot-, Tu,tornei e Coretti. Nieil giro dii pista, individuale a ero. mometto, degne di menzione le prove . di Tamaro fra g-lj, allievi e di Zollila fra i dilettanti, che, .cori i .tempi nis-ipettlivameihte dii 39 seco,nidi, e 4 dledimi e 37 secondi, hanno stabilito il nuovo primato della pista capodistri-ana. Ecco I risultati tecìnfioi delle gare: Giro individuale a cronometro: ALLIEVI: 1) Tamaro Lorenzo delia Proleter in 39” 4; 2) a pari; merito Perone Nevio, Apollonio Bruno, Pau-luazi Romano e Brajnik Oreste con 40”. DILETTANTI: 1) Zollila Bonis di Trieste io 37”; 2) Girlo Alvino' della Proleten im 41”; 3.) Sellier P/ioi della Proleter in 41” 2; 4) Hrvatio Vittorio, Proleter io 41’’ 4; 5) Rinaldi Walter, Proleter io 41” 8. Gara di inseguimento a coppie: ALLIEVI, sulla, distanza dii trerasiri,: 1) la coppia Tamaro-Daigri in 2’1”2; 2) la coppia Derin-Mi-kyivfiS in 2’4”; 3) la coppia Perone-Banidel in 2,’7”5) 4) la, coppia Pauluz'zii,-Chicco in 2’13”4; 5) la coppia Biazizaro-Raidojkioviic. DII'LETTAiNTI: sulla diiistanza di giri cinque: 1) la coppia composto dagli a,lljiqv.i, ApolloiniiO'-Braijnik della Prole-ter tin 3’20”8; 2) lo coppia R,in,aldii-Settiier della P»roleter in 3’23”8; 3) la coppia Footian-ot-T;utone di Trieste in 3’26” 4) la coppia Zolliia-Coretti di Trieste in 3’27”6; 5) la coppia Buzzaii-Hrvatiin dj. Capoidi,stria in 3’35”3. „ Corsa ad eliminazione allievi: 1) Ta-fha.rb Lorenzo della Proleter in 8’58”3; 2) Apollonio' Bruno, ’ pure della Proleter in 8’58”5. Corsa ad eliminazione dilettanti: 1) ZoUiaj Boirnis. di Trieste in 7’20”2; 2) Risnaldi Walter della Proleter ih 7’21”1. Incontro a squadre: 1) Istria tempesta da Sellier, Rinaldi, Grlo e Gerdas nel tempo di 6’46”; 2) Trieste composta da Zolli,a, Coretti, Fontano1! e Tutone in 7’3”. Capodistria Per Sa rinascita dello sport remiero Capodlistriiia, cittadina nella quale lo sport remiero; h:a ttadiiiZtonii giloiriiose, con la ripetuta conquista di trionfi in campo internazionale, dell’alloro olimpionico. e del campionato europeo', riavrà nuovamente la sua società canottieri. Tale iniziativia che riempie di fiducia gli spartivi enpcdlstriami, è partita da un gruppo dii, sportivi che hanno costituito1 un comitato promotore per la rinascita, dello sport re-mieirio e dii, quello natatorio. Detto comitato, formalo dai compagni: Chenini Lauro, M,ansie Giovanni, Busecchian Giuseppe, Hausner Mario, Schiipii^za Pietro, Pobega Giovanni, Gnio Alvino, Tamiplenizza Giuseppe, Zucca Luciano, Ferri don. Giovanni, Sole caip. Iginio si, prepone dii cestita l ui re al più, presto il circolo canottieri caipodiistriiaini che .certamente troverà le più larghe adesioni! fra la, polpo laiziiomie e che fruirà dell’aiuto materiale e morale delle ongamiizzaiziioni dii massa ciiitibaldiime. Nel salutare con gii olia la rinascita dello sport remi,ero cap'oidiistrliano, così ricco di tradizioni sportive, non crediamo di errare nel prevedere che gli 'armi del rinato aircoilo cainottiieri dii Capodiistrlal 'Coinseguiiranno afferma-ziioinli sia nel campo nazionale che iin quello intemazionale. f.$,LÉiirtp Vittoria che premia i migliori Ottimi i tempi e le misure conseguite nelle varie discipline Pirajo «■ F-T„ 1-1 CO-ì) Sciala prestazioEe dei piranesì SpMtÙ/U ,«La nostra lotto06 è il vostro giornale Coiinicaio I ciclisti Apio,llonlo, Bralnik, Tamaro, Crevatrn, Miklaubic, Bandai, Deri n, Percone, Pauluccì « Dagrii, dovranno trovanu’ giovedì 24 maggio alle ore 13 presso la sede della sezione cicliismjo. Detti ciclisti formerannio le due ■squadre che parteoiiperainnio alla corsa, a tappe — Fiume-Capoidiistr,i;a-Pol a. La partenza per Fiume viene fissata per le ore 13; si raccomanda la massima puntualità. Le reti: al 37’ diel I». tempo Kerle — ìàiutcìgcil; ài 2,5’ dal II,o.; Zoivic; autogòl — Le squadre: Piirainio: Dapratto; Rosso, '.Diallele,, Bci.ilKcto, Heric, Ta-gùijaipiiieitria,; Diaippetto, Razzo, Paolov,i,c, Fiumi!,- Criiismain. Taibaccihì Rioviigrao: Siaintón, Borie, Ramata, Visir,ec, Pokali®,, Köln, Laviaitin, Curlice, -Spomizà,, Plipipioilainiio, Mabusa. Arbitro: Amedeo di Triest». IH pàiregigf.ió cioiaseigiuiito sul difficile teirneino idi S. Luicàa, dai modiesti giocatoteli roiHisnieai, premila ila volontà dimostrato dia questi durante i tiratissimi 90 di gitole©, tjhajtiifflimji isli, ma privi dii lazioini degne di nillìlevo. Dai ragazzi di, Fiiiumi, ci, ai aspettava unta prova coiniviinicanite dopo la scot-tamtie sconfitto dii doimenliica passato, invece l’uiradiiicii pirianese hia deluso comipletamante; i suoi fedeli soisteini-torii, con, una esitoiiziome sciialba eid un gioco stogato apatico, incancludiente. Si patirà ofcbiiettaire che domenica erano assentii dal reititiangoii© diversi deli tiltotor.i' più riapipriesieratativj, ma cò noni ' basta per aitteiniuare ill com-poirtiamanto dei pneisieniü dii fronte ad un Roviigino, vivace si, ma dento levatura di una squadra idi Zona Yeinitttq a mancare Tattaioco tartii-nilanio, ove j isoli Daipiretto e Taglia-pietra sii sono diimiOìstiriatti ammitravoilii per teiniaBia e voilcinità, la, difesa ospite ha avuto faciillitato ili suo comipito, e nie. Ito sua paté hià caipfltolaito, ciò è; dovuto al merito degli avanti pirainesi. La ■f čricinaicla: Parteinza veflcioe dei ta.tinianlì ìcihe, a più riiprese, si partano in zc-faia, Ceaatlnii, mia i tirq sferrati sano di urna gr-ànide imipirecfeione e fmliiscono tutti ,a lato o fra le braccia dal igiuaindigino avversario che blocca con faiiTJitä deboli tiri irodi-I '.zzati a rete. — I rovignesi veloci, ma meno tecnici, rate storia dB questi uibirpi anni — htaltò più eloquente degli intermina-bfti 'pettégoleizai della stampa komin-formista — offrirebbe certo materiale a, iosa per uria dllssertazioine ispirata al mostro titolo. Ogni persona di buona fede < escludiamo perciò a priori g'fi pseudo-oomenlsti di marca bolscevica) ha potuto', d’altronde, rendersi cónto di quanto la cricca stalinista si sia allontanata dalla, via iniziata dial grande Lenin e dagli, obbiettivi da lui additati. • ■No® è nei nostri intendimenti, *%•' šumare qui i misfatti vergognosi che segnano le 'brillanti tappe delTimpe-rialismo sovietico, ,nè tracciar parallel} politici con altri nefasti regimi a carattere non precisamente .socialist,ai, a cui ,il- Reichstag de! Kremli.no non ha assolutamente nulla da invi-■ d’àre. Le zuccherine descnizioni della vita soviietiica filate dal vari T.njćlo ad editticazione del colto e dell’inclita, ben lontane dial convincere, si rivelano a pein:a v'rta goffe montature. Ad un lettoire rnfelligetite, anzi, esse mostraino profende crepe, che vengono esattamente colmate dalle testimo-nilanze, da,; -rappiori'ti, dalle descrizio-ni! dii, chi laggiù ha vissuto éd ha cS-sorvato quairtito gli è stato possiiMle. Le documentazioni dii Aldo Cucchi, attualmente in corso di pubblicazione, sono abbastanza eloquenti in proposito,. Air esse ,s,i; affiancano — proprio io questi giorni — altre significative testimonianze, prime tira cu,i quelle di Nikolaus Basaecke, proifcnido conoscitore delTUnione Sovietica, che hanno il pregio dii non apparirle basse speeulaztomli reazionarie, ma specchio fedele e delcrcso del regrcsttìmo bolscevico. Peggio ohe al tempo degli Zar Le "nuove conquiste"deirU.S.S.S. L’Unlione Sioviatica è indubbiamente uno, Statò conservatorie: non solo nelle sue manifestazioni esteriori (u-nifoirmiit costtuzioni, modo di vivere), ma in ogni sua espressione. Cominciando dalle scuole .in cui sì formano 1 futuri, cittadini, vediamo che j vecchi! ordinamenti zaristi sono stati ripristinati; in pieno. La «scuola unitaria» di Lenin, gli istituti aperti ,a. tutti I figli dei popolo, sono scomparsi poco dopo la loro creazione, lasciando il postai ad un’infinità dii, scuole privilegiate, dall’Accademia Diplomatitela alla Scuola dei Cadetti, riservate — come nei felici tempi passati — ali figli dei diplomatici, degli ufficiali superiori,- dei commissari dii un certo grado e di tutti i ciambellani ed i gerarchi che sfarfallano intorno alla nuova dinastia. Non solo: persi®,o ,le «conquiste» del liberale zar Aleasanidro II sono state rinnegate. Costui, che godeva fama di monarca assai larighegigiante, si, decideva a mettere un buon numi ero di scuole russe su piede occidentale, ,a-bolemido gì!} irfsami «internati» sino allora vigenti. Al let,tone muovo dii queste cose, spieghiamo che gli «intarmati» russi erano qualcosa tra (il collegio ed il sétninario religioso, dove Vigeva una disciplina militare « debilitante per i piicooli che vi accedevano, nonché una nigorosilissima separazione tra' ra- gazzi e fanciulle (un muro altissimo separava anche i loro icortili di gioco, ed una «classe mista» sarebbe stata sinonimo dii diiaibolicìi pervertimenti). I vizi, innotninalbili, che vi albergavano. preferiamo lasciarli immaginare al teli,ore, o rimandarlo ad eloquenti pagine della letteratura russa. Orbene, oggi si amo tornati ai tempi di Nicola I: gli, «internati» sii sono risoistituiitj alle libere scuole con frequenza di lesterimi, tanto che persino gli istituti tecnici ,Indus,ttiali sono mutati, in orriibiiilli , caserme, deve Io spirito de ragazzi viene ignomi,noiosamente coartato. Il ragazzo quattordicenne che vi viene limmess©, riceve uniforme e biancheria miiliitaire, con. severo divieto di vestirle qualsiasi, indumento civile- E sin dal primo giorno di lezione, impara a marciare inquadrato in u-n rigido sistema <%, educazione militarista. Eccovi, ad esempio, l’orario gionalliero di; una, «scuola industriale operaia»!? > di Leningrado ('ragazzi, drii 14 ai 18 animi): «Ore 6 — sveglia; ore 6.30 — educazione fisica e militane; ore 9 — studio;’ ore 12 — pranzo; ore 14 studio; ore 16 — palestra; ore 17 — istruzione mili) are teorica e pratica; ore 20 cena1, quindi riposo. Sonoi escluse le marce diurne e notturne, che vengono, di volta in volta,, ordinate dal maggiore comandante la scuola o p e a,ii a.». Come nella prima metà dal secolo scorso, gli allievi sono reclutati, per la maggior parte, mediante vere e proprie leve’ forzate, perché l’industria sovietica abbisogna di elementi qualificati ,in «unrero, assai maggiore di quanto la popolazione intenda volontàriamente fornire. Nei campo dcll’arie, della scienza, della cultura, i frequenti rochiaimS', della propaganda' sovietica ai «grandi» dei secali scorsi — cordialmente' rinnegati dallo, stesso Stalin non molti ampi ersor.o — oil danno un quadro eloquente della sUjuaaiione. Lo za,r Nicola I, nella sua feroce polittoa di assoggettamento intellettuale, avrebbe accoratamente invitì/iato i suol, posteri «Salile bande rosse. Ai suoi tempi, ,in,fatti, egli, ebbe a che fare ciqn' uomini -come Alessandro Puakisj, Michele Lermontov e Nicola Gogol, che non riuscì a piegare, nè con ia frusta nè con la clàssica carota. Nella Russia dii Stalli®, di contro, ogni tentativo di evasione, ogni sincero slancio artistico, ogni espressi,o-ne, men ohe .ortodossa', viene repressa net modo, /più dracenliaina, ■ Calgli schemi bolscevici, non ci si scosta dii. un milliiimjatro, a meno di non voler essere inesorabilmente schiacciati. Sono note le polemiicih» relativ, araente recenti, molte volte culminiate con l’intervento' di un alto rappresentante de 11 ’arlstocr.azìa sovietica, quando non di .Stalin in persona. Teatro, musica, arte e letteratura stoino piaste ai servizio iinicOindiziioinato del rtmpiénia,lismo sovietico. Nessuno può sottrarsi a questo ferreo obbligo. Ogni nuova forma, ogni nuova idea, viene inesorabilmente condannata come spV'veirsiiva e pericolosa al «Neue Ordnung» im. eidlziiome moscovita. PETER KOLOSIMO sii valgono dai lunghi rinvili par portarsi a toro volito, nei; presisi dii Daprsta tocima non iconicllludiopo. per troppa, pre-cùpiìtaziorae. Si arriva cosi, fra un batti e ribatti, all 37’, quando su «rione di ecnltircipieidie, il iceintrioiavairttli del Ro-viigno, lasciato iiniapliiegattiilimieinte liberò, sferna un bolide da una ventina dii metri, suite tralidttorliia, s(i trova Kerte, che tenta ili rilnvliio di testa, mia cicOpüaae Tniailiaimieinitiei e invia tini ' rete alila destina, di Dapirieittlo completamente sipiOEitato. I rabbiioisii attacchi, dei pliranesi re-Eibaima infiflurtiUiOEli per, la. iiniealpadiità delila priiima ilinieia di legane. Già aiipniiizfio .idlell secondo tempo gli uomlilpi di FSiuml, dopa adounli camblia-menti teinltaimo ripetutamente dii per vero ire a segnane, ma i minuti saorrioin© e già sembra ohe_il risuloaito non muterà, quando ad 25’, Da.pretto, ricevuta Ila pialla alla, metà campo, parte a - tutto, vapore e, scartati tre avversari, '.iti tirava a. disitanea, ufilie per segnare ma si trova davapjti a terziipli e poirtie-■re avveirsaibi, idn cosi, egli trova uno sipilriagiiio, co® una puratiaita, tovi,a a rote, ove I’aiciciovremte' Zovl'ic, n.eill’in-teiWtio di inbiariare, to. mette definitivamente dento», A 'pareggilo conseguito', dincfitiati a gran voce diali pubblico, 3# piranies} si fanno maggiormente aggriassiiivl, m;a le loro idee sono ormai anintìbbiiatie. e sprecano occasioni d’oro1. Manicaino pochi minuti alla fine, ad i foivigilisSi si' gettano disipenaitàmienite alla ricerca d'a’Hlà reife delila vittoria, cid- si- 4.3:’, segnano, mia. iliarbiitro annuii» per ipreiceldleinitie fuarii gioco-; e casi si eis'aiuinisce questia partita da mettere meli dimianfiicaitoiilo. AMO T-’incontro dii atletica leggera disputato 'dc'fflie.nixtì scorsa alilo- stadio di Caipoidliairaa tea Ila .squadra 'litstihiahia (-netta qualie ' erair.iò sitati flmclusi molti .gi-avan-i etanracM) e la squadra delil’ Istftuto imiođiio di iCiUltur-a. fisica di Lulvau-a — fante di un .gruppo dì atleti fr-a i quali spiccavano i nazionali: K-otilašek, St-rukelj ed altri — si è ccmoluso, came era fact,le immaginare, con la vittoria degli ospiti. Nonostante la maggiiC-re levatura teiera:«» -deg®! avversari, -gli atleti- ts-tri-ani sii-, spn-o impegnati nenie varie dlsefioUne spiortlive co®, uno s pirito agCBùattco "da .-invidiare ottenendo temici e .imisuire che dimostrano ij continuo -prioEiresEO dei, inostri giovani. N-eigli linic-Ointiri masq-htili le due sqùiaidre sorao itàrimùn-ate. alila paini-, con il ipiiMteigigio di 38 -a 38, mieinltre nelle -gare f-eirmilnli-li ile ospiti- di Lubiana si-sono imposte ineltamenite icon -i,l pum tètaato i# 43- a. 23., vi'rarei-tflo tutte te settle ga-r-e in .progiramma. Fina i risultati raggiunti; spicca quello -dell isaiifo in alto imasch-ille, nieil quale -il wt’inic'ìiitcìré Stnukiail] ha- -ria-gg-i-u-n-to ri-avidiaibi’Cle altezza di metni- 1,84 super,amido 41 primato dalla Republica Popolare della. Slovenila-, detenuto da luii isitieis-sp ccm ila misura, dl metri 1,81. Nej falite ùin dito, buona pure la misura 'del secando iciliaisisiilfiioaito, Dirmi-tròvski, ipiurie di, Lubiana, che ha superato -i met-rii, 1,75. Una acciainlita li-otta si è avuta nei ,100 metri pi’iani-, n.ei quiaiii si è imposto sull filo -d’iarriv-o Wiaign-er dii Lubiiaina con ii tempo di 11,8, secondi e iterai, a .spalila idej viilmciitare, fimi-vano Zetlto e Ravalico. LTs-briiano Zatt-o ai è dimostrato il migliore - -nell salto in luirago-, da lui vinto con la misura di metri 6,29, davanti a Wagner dii- Liubiilania, che ha ras-giurato metri 6,21. Un,altra aviviilnicieinite giara è sitata que-lila della staff-atta 4^z 100 m m-a-sQhjite, idiecisaal sua filo d'iaìririvo a-favor® d’egllii- Istiniainti; che si sono visti rlmpinitarie idlotp-o il -terzo- ciamtoiio -a quiasii raigigjilulnigieire niellll’iilnfuioicatto finale, -Buono $L tempo di 47”. -Nelle gare flemminiiJi fa spicco la prestaziioinie decita Jiubćan'eise Kotl-uSek, netta ivflmcutirliciè, dal teineio d-eil disco e giavellotto con. le rispettato1,il-i distanze. dii -mietali 34,77 in»} diisca e metri '36,4,7 -nidi- giiavieillabto'. Buona ipu-ne: Ha ip-nes,ta'ziiiome- della UirfliS, puir-e idi! Lubiana, viincitnicie- dei 100 mstai plains, e fdeil santo ito lungo, -liispictliivamieinte. fin 1-3,4 e metri 4,75. Niellila cliaEBifUica fiilnalé, si sono im-pceti me: '..atornante gli ospiti- con il punteggjio di 81 a 61. Eccovi -aria 1 risulltati dalle singole gare: Gare femminili: Corsa piana metri 100: t. URSIC di Lubiana in 13 secondi e 4 decimi, 2. Benčič — Lubiana in 13”6, 3. Zomaro — Istria in 14”, 4. Bernardi — Istria 1S”6. Corsa piana metri 800: 1. TR-KULJA di Lubiana in 2 minuti 40 secondi 6 decin., 2. Rozman — Istria in 2’50”3, 3, Celešnik — Lubiana in 2’57’’, 4. Bernardi — Istri» in 3 minuti. Lancio del disco: 1. Kotlušek di Lubiana metri 34,77; 2. Colleva — Istria Pietri 29; 3. Hrušovar — Lubiana merli 26,50; 4. Pettener — Istria m 18. Salto in alto: KAVS di Lubiana metri l’30; 2. Uruič — Lubiana, metri 1,30; 3. Tuljak —r Istria, metri 1,25; 4. Radin — Istria metri 1,20. Salto in lungo: 1. URSIC di Lubiana metri 4,75; 2. Kavs — Lubiana m 4,01; 3. Pettener -r- Istria, metri 3,77; 4. Bernardi — Istria metri 3,65. Staffetta: 4 volte 100 metri: 1. Lubiana in 54 secondi 8 decimi; 2, Istria 58 secondi 8 decimi. Risultati degli incontri maschili: Corsa piana, metri 100: 1. WAGNER di Lubiana in 11”8; 2. Zetto — Istria 11”9; 3. Ravalico — Istria IP’S; 4. Markovič — Lubiana 12”4. Corsa piana metri 300: 1, FIUMI Istria In 40’’; 2. Zudin 40”1; 3. Dimi-trovski — Lubiana 40”8; 4. Strgar — Lubiana 41”3. Corsa piana, metri 1000: 1. ZUDEK Istria in 2’51”4; 2. Levstek — Lubiana 2’56”8; 3. Mikuž — Istria 2’59”; 4. Na-tek — Lubiana 3’07. Getto del peso: 1. SLUGA di Lubiana, metri 12’50; 2. Popov — Lubiana m 12,45; 3. Trami — Istria u 12,26; 4. Corsi — Istria m 12,04. Lancio del giavellotto: 1. VUGA dj _ Lubiana con mètri 40,65; 2. Norbedo — Istria metri 33,73; 3. Meneghettì — Istria m 31,60; 4. Sure — Lubiana m 30,45. Salto in alto: 1. ŠTRUKELJ ANDREJ di Lubiana con metri 1,84; 2. Dimitrovski — Lubiana m 1,75; 3, Tra-ni — Istria m 1,60; 4, Ravalico — Istria m 1,50. Salto in lungo: 1. ZETTO — Istria m 6,29; 2. Wagner — Lubiana m 6,21; 3. Stumberger — Lubiana u 5,74; 4. Ravalico — Istria m 5,15. Staffetta 4 volte 100 metri: 1. ISTRIA in 47”; 2. Lubiana in 47”1. Incontri G.S. Delise-S.F. Fra breve ia Coppa «La nostra lotta» ............... ..............n.um.mi...imi...nun ATTUALITÀ INTERNAZIONALI Ospite del «Dclfsie» è eiqto l’d,-stntulo mediò dìi educa-zloine fisica dii Luili'a '.-a. I.u. squadra, composta tutta da fi ovvili ratto -i 17 airanj, ha dirao-..-rita di .-p-t-scterc un Pu-o.i gioco e nata a safficoiza. A-zicrai basate so-I.io sul co- 'reale,d-a a lunghi pas. sa--;-,::-:, e t.v'tragai-az'cai ira profondità rana la bc,:e 0- attacco di questa sra-a-ù.-ia, m.rc-ra glave®e e c-he perciò no» ha ra-g-giiu-nta un livello tecnico molto ; 'to. La v'It-oriia assume per la squadra ospite, perchè so-rta questo ira qiäaihito- la atassia è alla sua prima partite' igfocaita in putotoffiioo eid ognuno può imrriaEfmaire -la glòria itir-a i igi.oca-toiri quìftald-P- .l’gribjtaiò- ha dialo 11 segnare dii; -cMiusìuria. Il qu.'iriia'ito del «D-siTsa» -non è stato motto iinfeiriiioire agli òis^iitii-. An-che quest» 's-qüaii'Ba è comipois-tà da eternaseli iiìoiyaini, : lan-ai ipliù giovani della isquadra Ci taliè, .perche sorta qci e. .talari no par voil-eir-e dj pocih-i a,ppas-sliciaai.i di qiucato. %,ant sian-o e df.yer-teraiie. La mafiicàinaa dii ‘aiJciurJi efleim-enti e la (poco fenice starmala di Dirloli, sono ri.alle la caus» p-fi'teicipaile della sconra fitta dagli isoian-i. Attouniì Sipuirjtj • cronaiv®.. Gi’iì cerat isi iporfanio sin dal fischio Iniziale to vainit-aig®"© coni, um paio dii canestrai dii. .Naitiek -e Zulpiaijiciic. Già da q-uotijo iiriiizip aii piuò miisurair-e da, dé-bffìsasta. dei! siEit'eimia diifansivo tìieiglli IfitFisd:, mia eisai nin' s,i 'sqoraggkijio e ceiriqmo ccm. aeiiqinii ed -imitrecici, a fitti pastasgi, dft ipanetaiaine niella erimetiica diittnia avveirsairfa, m-a la1 palla, n-o-n gtiocafa oc® jia doyuita padrocanizia, cade spiilàlió, Eieli’a ; nette dlifiemswa. degii p-rrraYd i qUEUii. se -ne huUBBSBSBanp. La paohfe. valite- c-hie gli ait-tacchii del ftDentta» .riìeisicoBio, a penetrar® nelle, magt-iè delia dif-s.sa. te .azioni -vengono spriacate da, Di-fiol-i; il quale insiste nel filò rttinietsiiiaraie la iciattiva glo-nn-ata. Alla metà del, primo tempo-, gli ospiti ri ti lavano ia vsinteggio per 13 — 4. — H «Ct-Tse» cerca dii frenare le azioni, ' .ccmäettie siemip-re più vielpicem-einte dia- -gli- »optai, i quiafll. rissic-om-o- facilmente’ a tagi’i-a-e -e pameito-aine- sotto ,i-l canestro isalamo. Il campo -Slegli oisritiì c-cn, ’'innesto oli1 D-irti'tacvski fà aumie-rtoì-e il va-n-tagg-io d-eiiiT ' èteri- c-on 3 ciniestH in-SayTraaii -dii- qiUi&t’uflTmio-, i canestri chic d-qm-tiriairtesi'io -e/ìì fellirli,!; Là. f.'n-e dell p--ilmta. ,tamno, tirajva gli osipi-ti in vra.tttaxitt iti® 22 a 8. 1:1 ise-cendq lampo è più equilibrato. Agili is-olìianiì -rilßisicie faiciiliie ili cointone-re Sfi ospita, laidcititiainidip una QffiSfr a zona, anzi .còiti uin giaco dii contaoipiiede riescano -aid aicicioreiiare le- diistapz-e per apara1 dii Carne, e priaili. Poi si sus-Sitigutanió àziiioni a!Qe^p dia ambo- -le parati, can seginatiuiria di viari canestri, L-a fl nie trova le due squadre con il pumitiegigiiio S. F. S. 36 — «.Deläisie» 22. — G-ic-co piuittioisto -pesante quello svolto-öagi’i isc Iran-: i quali dovrebbero initeneasiàirial- -per ccnoBceire ipiù pro-fonldamiè,rote till' iriegoiiamerato per quanto iriig-uaifldta sapriatutito - marcamento. Formazioni: «G. Delil'lse»: Orioli 7, D-cibnilÉa, Piairimia 3, Cieinne 8, Vaisqotto, Daigir-i 2, Dainidriì, Dieignaissli 2, Milio, i S. F. S. Lubiana: Ataniasisavski ’ 5, Na-t-eiV 5, Hcil-kià-r 6, Zuipiamiciic 6, Ogiri® 4, Le-uiaatk, FV-rc Mjlhiaijloivlic,' Diimitrov-sk)i 10. Mesrora ~ S.F.&m 31-45 N-umiar-oao pubblico ha presenziato, tìo-ttiamiica sera a Capadistniia, agli Inr cartari dii piaMacamesbro -di-išpiuittfci fra le squadre; miaacihiife,e femmiimifle del-l’A-uiraCffia di Capiaìistria, ,e quelle del-ITiSSftte-te mie-dio, dii Cultura fisica dii Lo culturale Capodistria (Continuazione dalla III pag.) Buona pure la s-cen-a in uin atto «Liu-miiiè dì Sicilia» di L. Pirandello, presentata dalla: comipaginiia di prosa- di Capoidistria. Felice sotto tutti ,1 punti dii- vista, q stata l’iinteriprieta-ziione di Dario Scher -nella persona dii Miciuccio Bona,vino è di Lucia Pugliese nella parti de Marta MarnliS, ottimi, nelle pariti di contorno-: Giiiorges-i Nino, Anita -Dieipomit-e, Mariom Lidliai, Luigi. Vasco® e Su-rian iLivia. Ottima la resila- di Danio Scher, la sceneggiatura dii, Romeo Scher e la i.-iiccaiura di Oreste Tolto. Direttore responsabile CLEMENTE RABATI Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzata Ira ambedue He gare hanno avuto la mèglio igffli ospitali, grazie' alla loro P-reipara-zionie teomiicia, alia loro velo-’ tiltià od Mila maggiore precisione nie'l tiro ia, ciainenteo. L’in-comitirio -miasc-hiilie, comel-uso-a! eon il piuiriiteigigi-o di- 45 a 31 ,i® favor© degli -ospiti, è stato tiratissimo dal principio slinio laùia fine. La squadra del ,S. F. S. “Ha hai/irto la igaria pa-itanidosii iim-misdiintampra.ita in -viantiagglio1 ecn. un ptec-olSo acanto di puniti, -miainltiemendio Etdi La‘dilEit-ainizia e chiimdeinid-o il primo te-m-pò c-on 18 punt-i- contro 10 degli avversarli. Nella -ripresa, scattavano 1 Capodi-s-tri-aini, li quaràL per merito di Baibic — nell,a 'giornata u-no dei migliori — dimiihuiiyanio le. distamze, poi nuovamente si aveva la supremazia degli ospiti, i quali, nell ibir-uoiante f-inale, chiudevano riinicointr-o- co®, -il vantaggio d,i 45 a 31. Degli ospitai, sono .piaiciilultù Natek, ràcr'dba,tlti'c,0 Aiianiassoiviski' 'e Volkov. I miiglliioini elteimianti delil’Aurora sono s,tat,i AgosIBn-I, Ba-biic e Simeoni. Stranamente imlpreiaiso -nei tiro Vasco-tto, a morit® (dii- filato Depahigher e Corrado. Formazioni, Aurora: V-aàcotto 4; Dapangher, Corrado, Deri® 2; Agostini 7; Biatoiiic 10; Simeoni 8. S. F. S. Lubiana — Volkov 11. Ata-nassioivskii. 10, Diimiitr.ovski 6, Natek 10, Mijha-j,lavile, Póne, Ogrlin, Laustek 2, Zupančič 6. CEHCHDAN0 ’ . 'ra-* ‘ " tart " ' - ' , « camerieri, cuochi, cameriere, inservienti ed altro personale per plbergi. Immediata assunzione Le offerte devono pervenire al ^»Swi©i°a Turist-Hotei-Portorose ssmm