bčIkb BANCA D! CREDITO Dl TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA FILIALA ČEDAD UL Carlo Alberto, 17 MOJA BANKA novi tednik Slovencev videmske pokrajine ČEDAD / CIVIDALE • Ulica Ristori 28 • Tel. (0432) 731190 • Fax 730462 • Postni predal / casella postale 92 • Poštnina plačana v gotovini / abbonamento postale gruppo 2/70% • Tednik / settimanale • Cena 1.200 lir št. 41 (636) • Čedad, četrtek, 22. oktobra 1992 bčIkb BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TR2ASKA KREDITNA BANKA FILIALE Dl CIVIDALE Via Carlo Alberto, 17 MOJA BANKA Traffico d’armi e mafia in Friuli? Inquietante denuncia espressa dal PDS di Udine Kriminal se utrjuje v deželi Unione e fusione per i tre c Il PDS ha lanciato pesanti accuse sulla possibilità che in Friuli-Venezia Giulia si stia sviluppando un grosso traffico d’armi collegato ad una sempre più ramificata criminalità organizzata. Lo ha fatto alla presentazione del dossier-libro bianco “No alla mafia. Fermiamo il traffico d’armi in Friuli” a cui hanno partecipato il segretario provinciale Maurizio Ionico, il capogruppo del PDS alla Regione Renzo Travanut ed il parlamentare Isaia Gasparotto, vice-presidente della commissione difesa. I rappresentanti del PDS hanno elencato una serie di fatti, avvenuti negli ultimi tempi, che mettono in relazione alcune ditte locali ed alcuni personaggi politici con i suddetti traffici d’armi e di materiale nucleare. (R.P.) Benecanski se začenjajo Umetnostni in kulturni stiki med Slovenijo in Beneško Slovenijo od 15. do 17. stoletja, ta je tema XVIII. ciklusa Benečan-skih kulturnih dnevov, ki se začne v petek 23. oktobra, ob 20. uri, v Spetrski občinski dvorani. Predavanja so odprta vsem, v parvi vrsti pa so namenjena vsem tistim, ki jim je pri srcu nase neprecenljivo umetniško in kulturno bogastvo. Prav gotovo bodo zanimala strokovnjake s področja spomeniškega varstva in seveda tudi učitelje in profesorje, ki jim bo ciklus 6 predavanj tudi v vzpodbudo za raziskovalno delo in poglabljanje problematike v razredih. S svojim vabilom na srečanja se Studijski center Nediza obraCa tako na slovenske kot na furlanske kulturne kroge. Razlog je zelo preprost: letošnji ciklus benečanskih kulturnih dnevov so namreC priredili s pomembnim sodelovanjem ljudi, strokovnjakov in občinskih uprav z obeh strani meje (Speter, Škofja Loka, Tolmin, Idrija). Pobuda ima dalje tudi pokroviteljstvo najvisjih institucij nase dežele in Republike Slovenije in sicer Dežele Furlanije-Julji-ske krajine, Ministrstva za kulturo Republike Slovenije, Pokrajine Videm in Gorske skupnosti Nadi-Skih dolin. Prav tako s obeh področij prihajajo tudi predavatelji, strokovnjaki, izvedenci gotske in baročne umetnosti, ki je v beneških votivnih cerkvicah dosegla zelo visoke rezultate in pustila moCno sled. beri na strani 3 “Ne mafiji - Ustavimo prekupčevanje orožja v Furlaniji”. Ta je naslov bele knjige, ki jo je predstavila Demokratična stranka levice, v kateri opozarja na vrsto zaskrbljujočih kriminalnih dogodkov, ki vse bolj dokazujejo, da je prav naša dežela postala središče prekupčevanja orožja in jedrskega materiala ter posebnih nelegalnih poslov, ki so značilni za mafijo. O tem se je v zadnjih dneh veliko pisalo in to še posebno po aretaciji mafijskih pripadnikov v Istri, po najdbi orožja na slovensko-italijanski meji ( na sliki) ter po ponedeljkovi tiskovni konferenci videmskega prokuratorja Giorgia Carusa, ki je poročal o aretaciji petih oseb, ki so vpletene v nedovoljeno prodajo vojnih helikopterjev. Obtožbe, ki so jih izrekli pokrajinski tajnik DSL Maurizio Ionico, načelnik svetovalske skupine na Deželi Renzo Travanut in podpredsednik obrambne komisije Isaia Gasparotto, so dokaj hude, saj pričajo o zapletenosti nekaterih podjetji in tudi nekaterih političnih osebnosti v to dejavnost. Ilegalno poslovanje, naj bi bilo tesno povezano z mafijskimi skupinami v bivših republikah Jugoslavije in drugih državah Vzhoda. O tem bodo predstavniki DSL zahtevali tudi odgovor vlade, ki je dolžna, da zatre nelegalno dejavnost, ki zna našo deželo spremeniti v središCe organiziranega kriminala, v katerega naj bi bili vpleteni tudi posamezni pripadniki obveščevalnih služb in bivši gladiatorji. Rudi Pavšič Verso il sondaggio a S. Pietro, Pulfero e Savogna Si va, dunque, verso l’unione dei comuni di Pulfero, S. Pietro e Savogna? Pare, sembrerebbe, dipende. Gli amministratori interessati, molti dei quali erano presenti giovedì a S. Pietro in un incontro con la popolazione, paiono auspicarla, taluni senza remore, altri con qualche “ma”. I cittadini dei tre comuni, come è noto, saranno chiamati a dire la loro con un sondaggio consultivo che si effettuerà dal 30 ottobre all’8 novembre. A casa rice- veranno una busta con un questionario comprendente dodici domande, oltre ad u-na lettera di spiegazione ed al testo di alcuni articoli della legge 142 che riguardano l’unione e la fusione dei comuni. Molti amministratori, dicevamo, ma pochi cittadini all’appuntamento di S. Pietro. Un peccato perché è servito se non altro a fare chiarezza su determinate questioni. Cosa significa u-nione, ad esempio? “I consigli, le giunte ed i sindaci Completo riconoscimento del Centro Scuola bilingue presa d’atto Il direttore didattico di San Leonardo, dott. A-dolfo Londero, ha comunicato alla direzione della scuola elementare bilingue di S.Pietro al Natisone “la presa d’atto del funzionamento di una scuola e-lementare privata, dove l’attività viene svolta in lingua italiana e in lingua slovena”. Questo sulla base della nota ministeriale in cui è precisato che il Consiglio di Stato non si oppone a tale soluzione. Savogna a tasche vuote... Un “buco” nel conto consuntivo del 1991 di 264 milioni, la carenza di personale, la miseria di 9 milioni come entrate per l’I-CIAP, e Savogna si trova con l’acqua alla gola. Non da oggi, evidentemente, se il disavanzo, come è emerso venerdì in un vivace consiglio comunale, è anche un’eredità degli anni passati. Ma in consiglio la minoranza non ci stava. segue a pagina 2 Centro studi Nedi2a San Pietro Venerdì 23 ottobre alle ore 20 in sala consiliare XVIII. ciclo Benečanski kulturni dnevi £ r- : Conferenze dei professori Giancarlo Meniš: Il Patriarcato di Aquile ia all’incontro di tre culture Emilijan Cevc: Il contributo artistico di Andrea di Skofja Loka nell’architettura gotica slovena Incontro a S.Pietro Riforma che fare? Nuova organizzazione della montagna: comuni e comunità. Questo il tema di un convegno promosso dall’Unione degli sloveni della provincia di Udine -Zveza Slovencev videmske pokrajine che si terrà venerdì 30 ottobre, alle 18, nella sala consiliare di S. Pietro al Natisone. Un tema quanto mai attuale che sarà illustrato da diversi amministratori locali. L’approccio della Zveza naturalmente non è neutrale, visto che alla complessa problematica della montagna nella nostra comunità è connessa anche la questione della tutela degli Sloveni. Zone marginali ed etnicamente connotate: questo è un binomio che si presenta anche altrove. Come è stato affrontato e risolto? Al convegno di S. Pietro porteranno il loro contributo anche due amministratori, appartenenti a due minoranze a noi vicine: quella ladina in Trentino e quella italiana in Istria. rimarrebbero come adesso. In aggiunta - ha spiegato il sindaco di S. Pietro Mari-nig, presente con i vicesin-daci di Savogna e Pulfero -ci sarebbe un ulteriore consiglio che dovrebbe decidere su determinati servizi in comune”. Il vantaggio di questa o-perazione? L’articolo 26 mette in previsione contributi finanziari aggiuntivi. Per dieci anni, insomma, si potrebbe vivere con le tasche un po’ meno vuote, dopodiché si procederebbe alla fusione: un solo consiglio, una sola giunta, un solo sindaco. Nei comuni soppressi verrebbero eletti un prosindaco e due consultori (assessori), una garanzia di autorità locale. A questi comuni, poi, andrebbe il 70% dei fondi aggiuntivi, per evitare lo strapotere del comune più forte. Alla scadenza dei dieci anni si potrebbe anche decidere di fare marcia indietro, ma in questo caso tornerebbero al mittente anche i finanziamenti erogati. Michele Obit segue a pagina 4 Patteggi: miliardi o grappa Settanta litri di grappa saranno tanti o pochi (sul mercato possono valere 300 o 400 mila lire), ma sono costati ad Albino Cernoia, 46 anni da Savogna, 40 giorni di reclusione, con la condizionale per fortuna, e 350 mila di multa. Solo 10 litri di grappa uniti però ad un “kotù” sono bastati per Maria Vergerio, 54 anni da S. Pietro, per beccarsi 40 giorni di reclusione (sempre con condizionale) e 70 mila di multa. Più salato il conto per Laura Cernoia, 31 anni da Costa, che per 162 litri di grappa dovrà sborsare 700 mila lire e Mario Podorie-szach, 61 anni da Puoie, che per 130 litri di grappa ha avuto 40 giorni di reclusione (con condizionale) e 600 mila di multa. Questi sono i risultati dopo aver patteggiato la condanna con il giudice istruttore di Udine. F.B. segue a pagina 2 novi matajur Četrtek, 22. oktobra 1992 Aktualno Per grappa e miliardi Si procede al patteggiamento dalla prima pagina Altri incriminati hanno rifiutato il patteggiamento e verranno normalmente processati la prossima primavera. Sono stati deferiti all'autorità giudiziaria in seguito alla vasta operazione compiuta in numerosi paesi e con un inusitato numero di agenti della guardia di finanza questa primavera. Per la verità si erano levate numerose voci che facevano notare la sproporzione dei fatti (qualche litro di grappa “clandestina” e qualche alambicco) con il dispiegamento di forza usato. Ma tant’è. Lo stesso giorno si è patteggiato ovviamente in molti altri tribunali della Repubblica. Uno in particolare è stato seguito con interesse. Il patteggiamento di alcuni incriminati per la tangentopoli di Milano. Così Abdon Chiarini si è preso II mesi di reclusione (ovviamente con condizionale) e 600 mila tire di multa, Enrico Besozzi 13 mesi e 534 mila di multa, Gabriele Bonatti otto mesi e un milione e 300 mila di multa. Tutti questi signori erano tre amministratori dell'l-pab, l’ente milanese per l’assistenza che per primo è stato inquisito per le tangenti. il giudice ha giudicato benevolmente questi signori perchè avevano restituito 700 milioni di tangenti intascate. Per la verità va ricordato però che 5 miliardi e 300 milioni erano rimasti impigliati nelle tasche di qualcuno (e chi li ha visti li ha visti) dato che le tangenti versate superavano i sei miliardi di lire! Si potrebbe fare molta i-ronia paragonando i due e-pisodi: ma la bocca rimane amara. Due pensierini sono però d’obbligo. Il primo: la Slavia italiana è ancora tenuta sempre ben presente quando si tratta di fare azioni di repressione delle frodi su vasta scala; molto meno quando si tratta di prendere qualche provvedimento serio che almeno rallenti il tracollo sociale della zona. Il secondo: questi due e-pisodi confrontati tra loro (specie se si considera il risultato di patteggiamenti) danno la misura della terribile crisi in cui è precipitata la Repubblica italiana. F.B. “Preferiscon patteggiare” L’avvocato Rino Batto-cletti, cividalese, che ha difeso tre dei quattro imputati accusati di fabbricazione e possesso di grappa che sono comparsi giovedì 8 ottobre davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Udine, dà “un giudizio negativo sul fatto che il legislatore mantenga in vigore certe leggi”. I tre imputati - spiega l’avvocato Battocletti -hanno deciso di patteggiare soprattutto perché, incensurati, non avevano dimesticatezza con questioni giudiziarie. Il patteggiamento consente infatti la risoluzione in un’unica udienza. Altri indagati, invece, che hanno scelto come difensore lo stesso avvocato, non hanno deciso di intraprendere questa strada. Con il patteggiamento i tre imputati hanno rimediato delle pene minime ridotte dalla condizionale. In questi casi, se la condanna non supera i cinque anni, le pene si estinguono da sole. Sedež občine v Sovodnjem na stari fotografiji E Savogna boccheggia dalla prima pagina Zuanella e Trinco hanno chiesto a viva voce le dimissioni di sindaco e giunta, definendo la situazione catastrofica. Il capogruppo De Gosgnach li ha invece accusati di fare “interventi di tipo leghista”, invitandoli a presentare proposte. Qui la minoranza si è trovata un po’ spiazzata, e allora ha avuto buon gioco il sindaco Cudrig a respingere le accuse affermando che “tengo ancora alla gente che mi ha dato il compito di gestire il Comune, e me ne andrò quando avrò risanato il bilancio”, ammettendo però, non si sa quanto ironicamente, che “un commissario potrebbe anche risolvere i problemi”. Rimane, a conti fatti, un disavanzo che ha costretto il revisore dei conti a rivedere il consuntivo del ’91, rimandato al mittente dal comitato provinciale di controllo, ed a consigliare di aumentare le entrate e diminuire le spese, invertendo l’attuale tendenza, (m.o.) V soboto v Kobaridu Konec oktobra bo minilo 75 let od zaključka vojaških operacij na SoSki fronti. 24. oktobra 1917 se je začela 12. soška ofenziva pri kateri je sodelovalo več kot 600.000 vojakov na avstro-ogrski, nemški in italijanski strani. V spomin na ta dogodek bo v Kobaridu (pred muzejem) v soboto 24. oktobra ob 15. uri spominska slovesnost. Dolce invito a Coreda Donne, poesia e castagne, questo il titolo di un piacevole incontro organizzato dalla Zveza beneških žen - Unione donne della Benecia per giovedì 29 ottobre alle ore 20 a Coreda (S. Pietro al Natisone). Si riprende così la tradizione degli incontri autunnali, addolciti dalle castagne e dalla ribolla. Ma ancora più dolce sarà ascoltare le poesie, scritte dalle nostre donne. Remanzacco kulturno Institut za furlansko kulturo nadaljuje z delom v korist furlanskega jezika in kulture. Danes se bo namreč pričela kulturna pobuda “Divignincis-Divignis”, ki obsega serijo konferenc, koncertov gledaliških predstav in razstav in bo trajala do marca. Drevi ob 20.30 v Reman-zaccu bo prof. Giovanni Pil-linini spregovoril o zgodovini furlanske literature. Vivace dibattito in Slovenia La sinistra di domani Visita ufficiale della nostra regione la settimana scorsa in Slovenia. Le due delegazioni erano guidate dai due rispettivi presidenti Turello e DrnovSek. Questi ha partecipato all’incontro per pochi minuti, ha fatto alcune dichiarazioni generali poi ha lasciato la parola e la guida della delegazione slovena al vicepresidente del consiglio Herman Rigelnik. E seguito un colloquio di 2 ore che non ha avuto un vero successo. E la colpa stavolta non è stata della regione Friuli Venezia Giulia che si era preparata per l’incontro, ha sollevato una ventina di questioni molto concrete, è giunta a Lubiana con mezzi, proposte concrete, iniziative. Gli Sloveni non sono andati in profondità. Le ragioni di questo comportamento sono molteplici. In primo luogo il nuovo potere sloveno vola molto alto. Se non si tratta delTONU, di Butros Gali, della forte Germania, la cosa già non è interessante. Desta interesse il nord, la Germania, forse l'Austria. L'Italia ed il Mediterraneo, forse, ricordano il sud e con ciò la ex Jugoslavia. In questa generalizzazione forse esageriamo ma non troppo. Accanto a ciò si tratta dei rapporti nei confronti della destra, del centro e della sinistra stavolta europei e non più realsocialisti. La destra va bene, il centro ancora meglio, la sinistra invece è maledetta ed è meglio non parlarne. Anche questa è un’esagerazione forse eccesiva che contiene però una parte di verità. Quello stesso giorno ho a-vuto l’opportunità di incontrare gli esponenti del rinnovamento socialdemocratico (ex comunisti) ed altri pollici sloveni ancora ed a-scoltare riflessioni del tutto diverse. In primo luogo c’è la questione della regionalizzazione. Esiste, è la base dello sviluppo non solo del Friuli-Venezia Giulia ma anche della Slovenia e della Kučan ricandidato alla presidenza Secondo il sondaggio effettuato dal quotidiano “Neodvisni dnevnik” di Ljubljana l’attuale presidente della Slovenia Milan Kučan sarà rieletto alla massima carica dello Stato. Oltre il 75% degli intervistati si sono espressi a favore dell’attuale presidente. Al secondo posto, distanziato di oltre 70 punti, si trova il candidato dei democratici cristiani Ivan Bizjak (4,9%), terzo, infine, il democratico Jelko Kacin (4,1). Secondo lo stesso sondaggio il partito Liberalde-mocratico del premier Janez DrnovSek otterebbe alle prossime elezioni parlamentari il 20,6% dei consensi, La mafia parla sloveno secondi gli ex comunisti del rinnovamento socialdemocratico con il 10,7%, terzi i Democratici con l’8,2%. La quarta posizione andrebbe ai democratici cristiani di Peterle (7,4), quinti i Verdi (4,1) seguiti dai socialdemocratici e dai nazionalpopolari (2,7). Va detto che il 31,6 % degli intervistati non si sono espressi, mentre l’8,5% non andrà a votare. Più tasse per le merci dalla Croazia Il governo sloveno ha deciso di eleminare tutti i benefici doganali per quel che concerne l’importazione di materiale dalla Croazia. Tra le due Repubbliche sarà instaurata la normativa che vale in tutti gli altri paesi che operano con la Slovenia. La mafia in Slovenia Secondo il quotidiano Deio di Ljubljana la criminalità organizzata è sempre più presente anche in Slovenia ed in particolar modo per quello che riguarda il traffico d’armi e di droga. A Ljubljana, oppure in qualche altro grosso centro, non ci sono grosse difficoltà per acquistare 1 kg di eroina o i tristemente noti kala-scinkov. Esiste pure un listino prezzi che varia da città a città. Nella capitale una pistola skorpion costa da 600 a 800 marchi mentre un kalashnikov da 500 a 700 marchi. Il grosso delle armi farebbe parte dei saccheggi nelle caserme durante l’occupazione dell’esercito federale in Slovenia. Salari troppo elevati Secondo lo studio effettuato dall’Istituto economico di Ljubljana nel mese di agosto l’andamento industriale in Slovenia ha toccato il fondo. Infatti negli ulti- mi venti anni non si sono registrati dei minimi simili. Dai dati forniti dall'Istituto emerge che in Slovenia si spende più di quello che si produce, in effetti i salari sono troppo elevati in raffronto all’andamento economico. L’analisi economica in Slovenia ha dimostrato che la moneta ufficiale, il tallero, è sopravalutato. Lezioni teologiche Alla facoltà di teologia di Ljubljana e Maribor il numero degli iscritti è in aumento. Quest’anno le matricole sono 151, di cui 35 intendono diventare sacerdoti. Interessante pure il dato, che oltre la metà degli studenti di teologia sono donne. Corinzia. Le basi per il suo sviluppo sono ottime e cioè i canali già affermati di collaborazione nella comunità europea. E vero che la Slovenia tenta di diventarne membro e che l’Austria ha già fatto richiesta formale di entrarvi. E altrettanto vero che ora, subito, è possibile creare un triangolo di libero scambio, che viene rafforzato dalle conoscenze reciproche, dalla conoscenza delle abitudini, delle lingue, degli usi commerciali, tutto ciò va unito inoltre programma di ingresso comune nel mercato balcani-co-jugoslavo che, a guerra conclusa, diventerà nuovamente estremamente interessante. Un’altra questione non meno importante è quella della sinistra socialista, socialdemocratica, liberalde-mocratica o comunque la vogliamo definire. Questo attualmente è un problema centrale in Italia che si sta spaccando. Se non si arriverà ad un rapporto fede-rale-autonomo nei confronti delle regioni si affermerà facilmente la Lega lombarda e con ciò il tentativo di divisione dell'Italia con conseguenze per tutta l’Europa. Ma proprio la sinistra deve indirizzare le forze per una positiva regionalizzazione, per il superamento dei vecchi confini statali, creare zone di benessere, scambio e coesistenza. Che cos’è la sinistra e specificatamente nel caso concreto della Slovenia e della nostra regione? Questa è una questione centrale nella definizione dei rapporti a livello regionale e soprattutto nella definizione dei concetti e delle tendenze. Ma non astrattamente bensì sulla base dei rapporti attuali, dei rapporti di potere, dei partiti, delle orga-nizazioni, delle associazioni sindacali, tutto ciò che significa la società civile di sinistra ed il sistema partitico di sinistra. La sinistra è stata sempre una forza propulsiva, il suo motto era la giustizia sociale, la libertà, l’uguaglianza. Tangentopoli, partitocrazia, criminalità non, sono mai state una sua caratteristica, anche se era accompagnata da fenomeni negativi come il sistema del partito unico che ha compromesso le forze progressiste di sinistra per un lungo periodo. Ma proprio per questo il chiarimento è indispensabile. Così nella nostra regione come in Slovenia dove ci sono molti partiti di sinistra, solidarietà ed unità invece molto poca. Forse l'occasione per iniziare questa riflessione è il convegno che si terrà a U-dine ed al quale parteciperanno i partiti di sinistra dell’Italia settentrionale, e delle regioni vicine. Bogo Samsa Četrtek, 22. oktobra 1992 V petek 23. ob 20. uri v Spetru Benečanski se začenjajo s prve strani Predavatelji so prof. Meniš, iz Centra za katalogizi-ranje v Vili Manin, prof. Venuti, avtor knjige “Votivne cerkvice”, prof. Cevc, ki je raziskoval delo Andreja iz Škofje Loke, msgr. Rupnik, zgodovinar, ki je proučeval rezbarsko Solo iz Kobarida, Gabršček, etnolog in raziskovalec materialne kulture Slovencev in čedajski prof. Del Basso, ki bo potegnil zaključke. Kje so vzroki in korenine kulturnih izmenjav med Slovenijo in Furlanijo v preteklosti. Kako je prišlo do gradnje teh biserov v Beneški Sloveniji. KakSna naj bo skrb poklicanih ustanov pri obnovi in ovrednotenju tega bogastva. To so samo nekatera vprašanja na katera bodo na predavanjih odgovorili, v prepričanju, da je nujno poglabljanje zgodovine in umetniških stikov, ki so imeli v preteklosti tudi zelo pomembno ekonomsko vrednost in ki so Se danes Živi najprej v spominu ljudi in hkrati v knjigah in umetniških delih. 18. Benečanski kulturni dnevi Spetrska občinska dvorana ob 20. uri petek 23. oktobra Otvoritev Predavanja: prof. Giancarlo Meniš: Oglejski patriarhat na stičišču treh kultur prof. Emilijan Cevc. Umetniški prispevek Andreja iz Loke k slovenski gotski arhitekturi petek 6. novembra prof. Tarcisio Venuti: Zgodovina in značilnosti gotskih votivnih cerkvic msgr. Franc Rupnik: Kobariška umetniška šola in zlati oltarji petek 13. novembra prof Giovanni Maria del Basso: Furlani in slovenska kultura prof. Silvo Gabršček: Nekatere vezi med Furlanijo in Gorenjsko “Furlanski" pisatelj Sergio Maldini D caro Friuli di Maldini L’atmosfera quasi invadente della terra di confine, quel Friuli dal vecchio cuore contadino, paese poetico e incantato, per certi aspetti “folle”, è la protagonista del libro “La casa a nord-est” di Sergio Maldini, presente venerdì scorso a Cividale, ospite di una affollata biblioteca comunale. Maldini, friulano di Santa Marizza di Varmo che per anni ha vissuto a Roma ha spiegato, dopo un’introduzione al romanzo della dott. Marzia Ber-go, il cammino che lo ha portato a scrivere il libro vincitore del Premio Campiello, un libro dal sapore autobiografico: “Quando io e mia moglie decidemmo di costruire una casa, guardammo molti posti, ma la mia natura tendeva ad andare verso est. Mentre la costruivamo la casa diventava un’avventura, un oggetto sacro, il luogo della vita. Così ho iniziato a scrivere questa storia”. Il romanzo così é stato scritto parallelamente al lavoro, tanto che, ha affermato lo scrittore, “pensavo che facendo un buon romanzo costruivo anche una buona casa, e viceversa”. Maldini ha concluso parlando della situazione generale del romanzo, “sempre più difficile da scrivere perché siamo tele-dipendenti, abbiamo perso il senso della conversazione e della lettura”. Dovunque, ma in Friuli forse meno che in altri posti. Michele Obit Presentato oggi in Olanda “The Slovene dialect of Resia” Il resiano... inglese Un lavoro di ricerca che ha come oggetto la variante di S. Giorgio Si terrà oggi pomeriggio, giovedì, presso l’Università di Leida (Olanda) la presentazione del libro “The Slovene dialect of Resia -S. Giorgio” scritto dal prof. Han Steenwijk di Amsterdam per l’ottenimento, dal parte dello stesso, del dottorato in lingue slave. Si tratta di un lavoro di ricerca che riveste grande interesse anche per la nostra comunità. Come si capisce già dal titolo, il libro ha come oggetto il dialetto resiano e più specificata-mente la variante di S. Giorgio. In esso vengono trattate in maniera approfondita la fonetica/fonologia, la morfologia ed alcuni appunti sulla sintassi. Il testo, di complessive 352 pagine, è scritto tutto in inglese con un riassunto, in fondo, in lingua italiana. I capitoli sono nove: 1) introduzione, 2) fonologia, 3) morfologia, 4) il sostantivo, 5) l’aggettivo, 6) pronomi, numeri, articoli, 7) il verbo, 8) appunti sulla sintassi, 9) testi in resiano. Nelle appendici troviamo inoltre delle osservazioni sulla grafia con riferimento a testi in resiano di autori resiani e, nell’appendice n.2, il sistema resiano delle vocali accentate. Infine, prima del riassunto in italiano, un lessic con più di 3.000 termini in resiano. Ritornando alla presentazione di oggi, a comporre la Commissione saranno anche illustri professori studiosi delle particolarità del dialetto resiano: il prof. B. Groen, il prof. E. Hamp, il prof. Vermeer. Una illustrazione più dettagliata di questo testo e del lavoro di ricerca che l’autore svolge da anni sul dialetto della Val Resia si potrà avere nell’intervista che ho effettuato al prof. Steenwijk in questi giorni, durante una sua rapida visita a Resia prima della presentazione. Luigia Negro “Val Resia” a Lugano Continua con successo l’attività culturale del Gruppo folkloristico “Val Resia”, rappresentante ufficiale delle danze e musiche resiane. Dopo diverse partecipazioni a manifestazioni avvenute nel corso di quest anno, nelle giornate di sabato 3 e domenica 4 ottobre il Gruppo, su invito dell’Unione e-migranti sloveni del Friuli-Venezia Giulia, è stato ospite a Lugano (Svizzera) della locale Festa della vendemmia organizzata dal comune di Lugano. Sarebbe stata una manifestazione ben riuscita se non fosse stato d’ostacolo il maltempo che purtroppo ha perdurato in tutte e due le giornate compromettendo le esibizioni all’aperto. All’importante manifestazione hanno partecipato ben 43 gruppi provenienti da Ucraina, Cecoslovacchia, Francia, Italia e dalla stessa Svizzera, nonché gruppi di carri addobbati riccamente con richiami diretti all’uva ed alla vendemmia. Nel pomeriggio di sabato il gruppo si è incontrato con numerosi emigranti resiani provenienti dalla Svizzera e dalla vicina Lombardia. In serata, purtrop po, per il perdurare della forte pioggia, ha dovuto rinunciare all’esibizione nella piazza maggiore della cittadina elvetica. Domenica, nel pomeriggio, tutti i gruppi hanno preso parte alla sfilata lungo le vie cittadine . Nonostante l’inclemenza de tempo, il gruppo “Val Resia” è rimasto molto soddisfatto. (n.l.) Kratke novice Notizie in breve V Gorico v gledališče V torek 20. oktobra se je zaCela v dvorani gledališča Verdi v Gorici (Ul. Garibaldi/!) redna abonmajska sezona Slovenskega stalnega gledališča s predstavo Hamlet v pikantni omaki. Sledila bo drama Pokopani otrok Sama Sheparda. Nato komedija Čehova CeSnjev vrt v režiji Borisa Kobala. V letošnji sezoni so Se Ob letu osorej Bernarda Sladeja, Naše mesto Thortona Wil-derja, Anatol Arthura Schnitzlerja in slovenska noviteta, delo, ki ga bo posebna komisija SSG izbrala. Iz Žabn na konce V okviru Koroških kulturnih dnevov na Primorskem je bil v petek zveCer v Katoliškem domu v Gorici nastop gojencev Glasbenih Sol Koroške in gori-Skega centra za glasbeno vzgojo Emil Komel. Na prireditvi so se predstavili tudi gojenci iz Kanalske doline, ki jih je občinstvo Se posebej toplo sprejelo. Iz Kanalske doline so nastopili 3 gojenci in sicer Karin Jammach in Kristjan Willeit na klavirju, Eva Erlich je zaigrala pa s kitaro. Uradno prisotna tudi republika Slovenija Pordenon: sejem knjig Na razstavišču v Pordenonu bo 24. ,25., 26., 30., 31. oktobra in 1. novembra tretji Edit Expo, to je knjižni sejem severovzhodne Italije. Gre za zanimivo in hvalevredno pobudo, na kateri se lahko predstavijo tudi majhni založniki. Med njimi se bo predstavila tudi ZTT. Letos Edit Expo bogati cela vrsta pobud, srečanj in posvetov. Naj omenimo literarni večer slovenskih in italijanskih pesnikov, ki bo v ponedeljek 26. oktobra ob 18. uri v kongresni dvorani razstavišča. Na njem bodo sodelovali tudi nekateri slovenski pesniki. Velja poudariti, da bo letos uradno prisotna tudi Republika Slovenija, tako da se začenja uresničevati zamisel prirediteljev, da bi pordenonski knjižni sejem razširili na ves prostor Alpe-Jadrana. V letu 1993 naj bi sodelovala tudi Madžarska. Ravnatelj Del Basso Začne se Univerza za starej V soboto 24. oktobra ob 16. uri slovesno odprejo v Čedadu, na novem sedežu v Ul. IX agosto, sedmo aka demsko leto Univerze za starejše ljudi ali tretje starosti kakor ji pravimo v itali janscini. Tudi letos imajo “Študentje” na razpolago celo vrsto zanimivih predmetov, saj je skrb organizatorjev, da iz leta v leto bogatijo kulturno ponudbo. Novost letošnjega šolskega leta, kot smo že napovedali, sta tečaja furlanSCine in slovenščine, ki opozarjata na zanimanje Univerze za okolje v katerem deluje in ki se kaže tudi v drugih premetih kot so spoznavanje domačih rastlin ali pa spoznavanje zgodovine in geografskih lepot Furlanije. V programu so namreC tudi veCeri z diapozitivi in vode ni izleti. Prof. GrgiC v pokoju Dolgoletni ravnatelj glasbene šole Glasbene Matice prof. Sveto GrgiC odhaja v pokoj. Upravni odbor Glasbene matice je sprejel predlog, da bo do imenovanja novega ravnatelja opravljal ravnateljiske posle kot vršilec dolžnosti prof. Bogdan Kralj, ki je bil že doslej namestnik ravnatelja. Z njim bo prof. GrgiC, ki je vodil to pomembno slovensko kulturno ustanovo 16 let, Se nekaj Casa sodeloval. Na seji so mu izrekli priznanje za opravljeno delo in pozitivne rezultate dosežene. Na predlog prof. Kralja je upravni odbor soglašal z uvedbo skupinske pedagoške glasbene vzgoje. Natečaj za novo igro Slovensko stalno gledališče v Trstu je spomladi razpisalo natečaj za novo slovensko gledališko igro. Rok za oddajo del se izteče 31. oktobra. Žirija se je ze sestala, da bi opredelila postopek in kriterje ter preverila odziv. V razpravi je prišla do izraza pomebnost razpisa tega natečaja v trenutku, ko slovenska dramatika preživlja občutno krizo. Morda je tudi v tem vzrok, da večina od doslej prispelih del ne odgovarja pogojem razpisa. Naj povemo se, da nateCaj SSG predvideva odkupno nagrado v višini 8 milijonov lir in uprizoritev Se v tej sezoni, predvidoma v marcu. Al caffè San Marco mostra di Loretta Cappanera Apparizioni d’angeli Da domenica 18 ottobre a lunedì 30 novembre espone nella sala-concerto del caffè San Marco di Cividale la pittrice Loretta Cappanera, con la mostra intitolata “Dedicato agli angeli di Kafka”. É un gruppo di 7 quadri (acquerelli e grafiche) per una sequenza pittorica, in omaggio agli sguardi, ai sentimenti, alla sensibilità di Kafka scrittore. Sono “visioni”, colpi di luce, apparizioni. Come Kafka e-ra irreale, così i quadri di Loretta Cappanera restano sospesi, come le figure degli angeli non dipinti, che si sollevano dal quadro. Četrtek, 22. oktobra 1992 4 L’ora dei cittadini per i tre comuni Verso il sondaggio a S. Pietro, Savogna e Pulfero segue dalla prima Marinig ha posto l’accento principalmente su due questioni: “Dobbiamo a-spettare la maturità e la disponibilità della gente - ha affermato riferendosi al referendum - ma anche contare sul fatto che la Regione legiferi in tempi brevi sull’entità degli incentivi”. Se Ciccone, capogruppo della Lista civica, ha piaudito l’iniziativa dei tre comuni, per Chiabudini, della minoranza De e presidente della Comunità montana (alcune domande del questionario riguardano anche il riordino di questo ente), pur favorevole, si é chiesto cosa ne guadagna S. Pietro e se i servizi che dovrebbero essere garantiti dall’unione non li stia già dando l’ente montano. Di rimando gli ha risposto l’ingegner D’Aloe: “La Comunità montana faccia quello che deve fare, cioè promuovere lo sviluppo della montagna”. Sono intervenuti anche i consiglieri di S. Pietro Mat-telig, Vogrig e Bacchetti, oltre a Zanutto di S. Leonardo. Ma una luce sul futuro l’ha gettata soprattutto il vicesindaco Blasetig: “Il tema dell’identità va visto in prospettiva. Ai giovani di oggi bisogna chiedere: quanto si sentono sanpietri-ni, ad esempio, e quanto valligiani? Le radici non vanno dimenticate, ma le cose vanno viste con una certa apertura”. Un altro discorso, secondo Blasetig, riguarda le dimensioni minime necessarie per far funzionare i comuni. E soprattutto: saremo capaci di organizzarci in maniera diversa, o aspetteremo che ci pensino prima gli altri? Michele Obit . QUESTE LE 12 DOMANDE 1. Conosci il contenuto della legge 142/90 dove si parla di fusione ed unione dei piccoli Comuni? 2. Pensi che sia ancora possibile mantenere e gestire nelle forme attuali i piccoli Comuni delle Valli? 3. Credi che sia giusta la proposta di legge che parla di fusione ed unione dei piccoli Comuni? 4. Sei convinto che u-nendo i piccoli Comuni ci sia un risparmio economico e finanziario con servizi migliori? 5. Se sei convinto della unione e fusione dei piccoli Comuni, come vorresti che ciò si attuasse nelle Valli? Un solo Comune per tutte le Valli del Nati-sone? Due Comuni per tutte le Valli del Natisone? 6. Sei convinto che sia corretto parlare di unione e fusione in un solo Ente degli attuali Comuni di Pulfero, Savogna e S. Pietro al Natisone? 7. Vedresti con interesse un primo ed iniziale tentativo di unione tra i tre Comuni, almeno per quanto riguarda i servizi essenziali (es. assistenza domiciliare, trasporti scolastici, raccolta immondizie, acquedotti, scuole, gestione strade comunali, pubblica illuminazione, pratiche edilizie, ecc.)? 8. Saresti d'accordo per una futura fusione di questi tre Comuni in un solo Ente, con un solo Consiglio comunale, una sola Giunta municipale ed un solo Sindaco? 9. Per quanto riguarda la Comunità montana delle Valli del Natisone, cosa pensi sia giusto? Mantenerla negli attuali confini, cioè comprendente gli attuali 10 Comuni? Allargarla a tutti i Comuni delle Prealpi Giulie (da Prepotto fino a Resia)? Chiederne la soppressione? 10. Se sei d’accordo per una Comunità delle Prealpi Giulie, la vorresti strettamente riferita ai soli ambiti montani? 11. Ti sembra giusto chiedere una Comunità montana delle Prealpi Giulie (da Prepotto fino a Resia) che si caratterizzi anche dal punto di vista linguistico e culturale con ampia autonomia amministrativa? 12. Pensi che sia corretto mantenere le due Comunità “montane" del Collio goriziano e del Carso triestino che non presentano i requisiti necessari? Il Concilio Vaticano secondo ed il ruolo dei laici Chi non è contro di voi è co Mi è indelebilmente rimasto impresso un triste e-pisodio avvenuto molti anni fa. Un padre di famiglia, vicino di casa, aveva improvvisamente perduto la ragione. Attraverso la finestra della camera aperta, gridando a gran voce, si mise a gettare sulla sottostante strada biancheria, cassetti degli armadi, soldi e quanto gli capitava tra le mani. La povera moglie piangeva non potendo fare nulla per fermarlo. Tutta la gente del paese si era radunata per porgere il proprio aiuto, ma nessuno sapeva come. Un mio zio che faceva l’oste, riuscì a persuaderlo ad accompagnarlo in Friuli per aiutarlo a caricare del vino e poi con molto tatto lo fece ricoverare in ospedale. Come tutti sanno l’Italia è sommersa in un mare di debiti perchè i suoi governanti, da pazzi, hanno buttato all’aria tutte le sue risorse. Pur blaterando di giustizia sociale e bisticciando in continuazione, erano tutti concordi, con furti, clientele e cattiva amministrazione, a svuotare le casse dello Stato. Ora sembra che la gente l’abbia capita e vorrebbe mandarli in blocco in quel paese. Nel nostro piccolo mondo della Benecia possiamo soltanto cercare di salvare ciò che da sempre ci distingue: la nostra cultura e la lingua. Tra le caratteristiche di questa cultura è il senso della religiosità. Tempo addietro c’erano soltanto i Trinko, i Cuffolo e altri fino a mons. Cracina a rendersi conto che salvando la lingua si salvava anche la religiosità della nostra gente. A questo compito di salva-guardia della cultura, si sono aggiunte diverse persone che non dipendevano dalle strutture ecclesiastiche. Il loro intervento è stato provvidenziale, perchè i primi sono venuti a mancare, oppure si sono arresi agli italianissimi. Nelle Scritture si narra che qualcuno operava prodigi tra la gente. “Maestro, protestarono i discepoli, quel tale opera miracoli nel tuo nome benché non sia dei nostri”. Erano gelosi, ma il Maestro disse: “Non dovete proibirgli. Chi non è contro di voi è con voi”. Se il Concilio Vaticano 2 ha Kulturno društvo IVAN TRINKO sporoCa vsem svojim sodelavcem, da v soboto 30. oktobra poteCe rok za oddajo prispevkov za Trinkov koledar 1993 dichiarato che i laici non vanno equiparati “a meri e-secutori di ordini” ma vanno valorizzati anche come “programmatori” (B. Galvani), tanto più come tali hanno tutte le carte in regola per programmare in materia che riguarda soprattutto la sfera sociale. Sono grandemente commendevoli per l’impegno che volontariamente si assumono nel programmare incontri e convegni nei quali la nostra comunità riceve una boccata di ossigeno. Se non ci fossero anche queste iniziative, dato che la chiesa stessa ha abolito l’uso dello sloveno nella liturgia perfino nei paesetti di montagna, tanto varrebbe chiudere bottega, così almeno la “Lega Nazionale” o la “Dante Alighieri” ci otterrebbe a tutti da Scalfaro il titolo di cavaliere. A che prò tenere in piedi il Novi Matajur, il Dom e quant’al-tro con le belle storie del nostro passato e con le recriminazioni dei torti subiti se la nostra parola viene relegata all’intemo delle pareti domestiche ad uso degli anziani fuori moda. Vorrebbe dire che, come diceva mons. Cracina, siamo gente senza spina dorsale, paurosi, degni di vivere nel buio delle catacombe come i primi cristiani, ma quelli almeno rischiavano di finire in pasto ai leoni. Pasquale Guion Appuntamento in Slovacchia Dal 9 all’II ottobre si è tenuto a Udine il XVII incontro dei gruppi etnici dei Paesi Vicini, organizzato dal “Istitut di culture furlane”, “Radio Onde Furlane”, Provincia di Udine e Regione Friuli-Venezia Giulia. Alla fine dei lavori è stata all’unanimità votata una risoluzione in cui i gruppi etnici si sono appellati al Governo italiano affinchè venga al più presto reso attivo l’articolo 6 dèlia Costituzione italiana per le minoranze etniche e linguistiche. Oltre a ciò i partecipanti hanno più volte auspicato la collaborazione della Comunità Alpe-Adria a sostegno dei gruppi etnici. Nel suo intervento Donald O’Riagain, segretario del “Bureau des langues moins répandues” si è soffermato sul progetto di una Conferenza permanente delle autorità governative a livello di Enti Locali, delle Regioni e degli Stati, ai fini di una sempre maggiore tutela dei diritti collettivi dei gruppi etnici. Naturalmente i partecipanti all’incontro non hanno potuto ignorare la guerra che insanguina i popoli dei paesi contermini. Essi condannano ogni forma di azione governativa atta a discriminare le etnie. Si appellano ai responsabili per far cessare quanto prima la guerra e gli spargimenti di sangue. Chiedono alle Nazioni Unite, alla Comunità Europea e al Consiglio d’Europa nel limite delle loro competenze che intervengano affinchè cessino gli scontri armati nell’ex-Jugoslavia. Si dichiarano solidali con tutte le vittime del regime. Condividono gli sforzi del Consiglio Europeo per la Convenzione delle lingue regionali e minoritarie e per la costituzione di una Carta delle minoranze da parte del Parlamento Europeo. Guardano con scetticismo al centralismo a cui mira la Comunità europea e difendono perciò gli sforzi per il rafforzamento e l’affermazione del regionalismo e del federalismo in Europa. Il successivo incontro su invito del ciroclo culturale croato avrà luogo in Slovacchia nell’ottobre del 1993. Na srečanju etničnih skupnosti sosednjih držav prejšnji teden v Vidmu O Slovencih v Italiji Pogled na publiko, ki je sledila videmskemu srečanju etničnih skupnosti na Univerzi Kot smo že poročali, na videmskem posvetu o manjšinah srednjeevropskega prostora je prišla na dan tudi problematika slovenske narodnostne skupnosti, ki živi v Italiji, na Koroškem in v Porabju. O njej so spregovorili Marjan Sturm, Peter Rustja in Riccardo Ruttar. Marjan Sturm (Zveza slovenskih organizacij na Koroškem). Ugotovil je, da so se že v začetku stoletja novonastale evropske države soočale z manjšinskimi konflikti, ki jih niso znali resiti. Taksno stanje se v bistvu nadaljuje se danes. Zaradi navedenega je Sturm ugotovil, da bi se v pripravo na tretje tisočletje moralo začeti razmišljati o državi etničnih skupnosti. V tem kontekstu novozarisane evropske integracije pa bi kazalo v večji meri upoštevati sodobne načine komunikacije, transporta , izobraževanja in splošnega prepletanja ljudi. Evropa po letu 2.000 je v regionalizaciji, je bil Se mnenja Sturma, in s tem v zvezi pozitivno izpostavil skupnost Alpe-Jadrana. Ob koncu je postavil skrb za človekove pravice na prvo mesto lestvice vrednot, pred etničnimi, ki so marsikdaj podlaga za konflikte. Peter Rustja (Slovenska skupnost). Izpostavil je predvsem odnos, ki ga do slovenske manjšine ima italijanska država in s tem v zvezi ugotovil, da sta sestava občinskih statutov in sam deželni volilni zakon jasna pokazatelja nevolje oblasti, da bi pošteno obravnavale slovensko prisotnost in njeno vlogo. Riccardo Ruttar (Dru- štvo Studenci in Demokratični forum). Povedal je, da govori kot predstavnik manjšine v manjšini, saj so Benečani res postavljeni na rob dogajanja tudi znotraj same skupnosti. O raznarodovalni vlogi italijanskih oblasti v Benečiji je Ruttar nanizal vrsto podatkov, ki pričajo o načrtnosti projekta, ki se je začel že leta 1866. Slovencev v Benečiji leta 1921 je bilo nad 21 tisoč, danes jih je v Nadiskih dolinah komaj nekaj nad 6 tisoč. To je najvidnejši rezultat raznarodovalne politike, ki je z vso silo udarila prav po teh krajih. Prisotnost slovenskih delegatov na videmskem posvetu je bila kar precejšnja. Ob tistih, ki so tudi spregovorili, bi omenili Karla Smolleja, Francija Zwittra jr., Augustina Malleja, Franca Wedeniga, Janka Kulmescha, Igorja Schel-landerja (Slovenci na Koroškem), Ireno Pavlič, Jobeja Hirnoka, Ireno Barber (Slovenci na Madžarskem), Viljema Cerna, Jole Namor, Klavdija Palčiča, Borisa Perica, Vido Valenčič in Iva Jevnikarja. Rudi Pavšič Četrtek, 22. oktobra 1992 Na koncu sm Kar videta na teli fotografiji je an part ladje, barke “Dalmacija”, ki nas je peja-la po muorju (an kajšno mu-orje je bluo, se lepuo vidi!) od petka 9. do petka 16. otuberja. Kar videta vi na teli fotografiji, smo videli tudi mi, ki na tisti ladiji smo bli. Smo vidli tuole an Se puno drugih reci, smo preživiel osan dni, ki na pozabemo nikdar vic (eh eh eh...). Vam tudi porcemo, de kajsan je jau, de na dene nikdar vic noge na barko, kaj-San drug (narvenC part) je jau, de je bluo takuo lepuo, an Ce je nomalo popingalo, de puode Se po muorju. Drugi so se že vpisal na kroCero, ki “Aurora viaggi” taz Tarsta parpavja za drugo lieto (pari de puodejo pruot GreCiji). Pa za viedet an tudi videt kieki vic, pocakita Novi Matajur, ki pride uon drugi tiedan. Še ankrat Burnjak Daž an mraz sta v saboto an nediejo posjal pred caj-tam damu vse nase judi, pa tudi furešte, ki so bli Sli v Gorenj Tarbi z željo se veselit na domačem sejmu, na Burnjaku. Pa niC za tuo. Organizatorji (tisti od Pro loco Stregna) so pametno poS- tudieral preluožt senjam na telo saboto an telo nediejo, tuo se pravi 24. an 25. otuberja. V saboto bo od osme na-pri ples. V nediejo po razstava (mostra) dobruot an tipičnih izdelkov, pardiela NediSkih dolin. Ob treh po-pudan bo Cetarti Festival ra- monik na batonah “Harmo-nikando”. Od sedme zvicer napri spet ples z domaCo muziko. Sevieda, na par-manjkajo kostanj peCen, sladka rebula pru takuo druge dobruote, ki tudi pridne žene iz Gorenjega Tarbja parpavejo. Trost je, de liepa ura parskoCe na pomuoC. Na jesenskemu targu v Spietre An lietos je sladkuo Kar se usadi kieki dobrega, na more veliezt ku dobre. Puno liet od tega, kar so zaCel napravjat jesenski Spietarski targ, žene an CeCe od Zveze beneških žen so pametno poStudierale, de tudi one so mogle narest kieki za de tel targ popunoma pokaže fureStim judem, ki dost dobruot imamo an znamo narest tle par nas. Takuo se je rodila “sladka” mani-festacjon “An ti, nam pame-seS kieki sladkega?” (E tu, ci porti il dolce), kjer Zveza beneških žen je klicala na pomuoC vse žene naSih dolin, de naj skuhajo al spečejo kako sladcino doma za jo panrest na Spietarski targ. Muormo reC, de zaries puno Zen so sparjele vabilo. Vsako lieto je bluo videt na du-gih mizah tarkaj tort, štruk-ju, kruha spečenega doma, marmelate an puno puno drugih dobruot. Tisti, ki so tele dobruote pokušal, so dajal kieki za Ion. Kar se je zviCer zaštielo se je dalo v dobre namiene (’no lieto Spietarskemu rikoverju, ’no lieto za cierku v Petjage, no lieto za cierku svetega Sin-toniha v Kleniji, ’no lieto za kravarske zvonove an takuo napri). Seda tela liepa mani- festacjon je že ratala takuo velika an takuo poznana, de že vse žene vedo, de na Spietarski targ morejo kieki sladkega pamest. Takuo an lietos, vsako nediejo otuberja moreta ušafat na targu go par Muoste vsake sort slad-Cine, ki žene iz dolin napra-vejo. Kar se da za Ion pošja-jo v Somalijo, kjer judje umierajo za lakotjo. Kar Zveza beneških žen je Zelie-la de rata, je ratalo... Za tuole, se muormo zahvalit vsem našim ženam. Od sabote 17. otuberja gor na Klančiču ’Na strieha za rimonike Smo tajšni judje, de kar Cujemo ’no rimoniko gost, se nam subit odpre sarce an ta pod petam zaCne Segetat. Cut rimoniko, posebno pa tisto na batone, nam da ve-seje an tajšnih judi, ki jo znajo gost tle par nas jih imamo zaries puno. Adni od telih tle so zlo poznani, lahko bi jal po delim svietu: Ezio Qualizza -Kalutu, Roberto Bergnach -Cižguju, Ližo iz Petjaga, potlè so Se Marietto, Alex, Luciano. Na smiemo pozabit Angelica taz Barnasa, poznan kot Pivute (Bin-tar’s). Od sabote 17. otuberja vsi teli godci, pa tudi drugi, ki niemamo Se sreCe jih poznat, imajo an njih prestor, kjer se uSafat, kjer jo kupe zagost (an Ce do seda, smo Sigurni, obedan jim nie za-paru urata Ce so uprašal za jo zagost kajšno!). Za de se je paršlo do tega je puno potisku Angelico “Pivute” Tel prestor je gor nad Spietram, na KlanCiCu. Tle bo imiela sedež njih nova aSocjacjon, ki se klice “Armonica club del Friuli”. Inaugurai sojo v saboto 17. otuberja popudan, z njim so se paršli veselit njih parjate-lji gor z Avstrije, tisti od “Harmonika club del Sudti-rol”. Vsieh kupe se jih je zbralo nih 60. Takuo z ’no lepo fešto so naši godci inaugurai sedež novega asoCjacjona an le grede se pobratili, nardil “gemellaggio” s tistimi od Tirola. Vsi mi jim želmo puno uspehu an de bi njih rimonike jo veselo godle po cielim svietu, pa predvsem tle po naših vaseh, na naSih domačih sejmah. Roberto Bergnach Cižguju. Kjer je on je nimar veselo, predvsem pa ko nategava njega rimoniko na batone. 80 liet an liepa družina V saboto 3. otuberja je Giovanni Bordon - Starnadu iz Obrank dopunu 80 liet življenja. Tudi Starnad (takuo ga kličejo parjatelji) je dielu kot minator v Belgiji. Kar se je varnu damu je za-Ceu pa dielat grunt. Sele seda je težkuo ga ušafat, de na diela ki. Za njega rojstni dan se je z njim veselila vsa družina, manjku je samuo te narm-lajši sin Bruno, ki glih tiste dni je biu na medeni luni (luna di miele) z ženo Isa-bello (kot vsi vesta, oženila sta se 26. setemberja). Okuole nunca Starnada so se zbral (od prave roke pruoti te Ceparni) žena Lidia, hci Anita, navuoda Erika, sin Dino, navuod Gabriele (ki mu stoji v naruocju), navuod Sandro z murozo, navuod Roberto, zet Bruno. Nevieste Grazielle (žena od 7- m Dina) jo nie zak je... runala telo fotografijo. Ceglih nomalo dni buj potlè, tudi mi vam diemo: “Na zdravje nunac Starnadu! Zelmo vam Se puno puno liet zdravih an veselih!” Zena Lidia pomaga Giovannu riezat sladko torto. Vsi pa so parskočii na pomuoč za jo sniest. An na koncu vsi okuole tat an nona za sliko. Vaša žena, vas otroc, nevieste, zet an navuodi se trostajo preživiet kupe z vam, v vasi družbi, Se puno puno liet. Kuražno napri nono Giovanni! ! « jih prave Možje od naSih dolin so se zieram previ-dal za postrojit usake sort orodje al za narest tiste majhane vsakdanje diela, ki ’na družina ima potriebo, Četudi niso imiel specifičnega mištierja. Spledli so koSe an kovarze, na-redli liesinca, al pa lu-ojtra, von z raune an gladke lipe, opledli s paludjam al pa s slamo kandreje, doložli zobe grabjam, zazidal Sporgete an takuo naprej. Samuo BepiC se ni znu niC previdat, kar je biu tudi velik lenorit. An dan njega žena gaj’ prosila, de naj postroje rubinet v pralnici, ker voda zmieram teCe. - Po seviede - je od-guoriu BepiC - nisem migu idraulik ist! Drugi dan ga j’ pra-Sala, de naj prelože žarnico, lampadino v izbi, ker je bla fulmi-nana. - Po seviede - je nazaj odguoriu BepiC -nisem migu eletricist ist! Drugi krat ga j’ pra-sala, ce ji pobajsa okuole Sporgeta, ker je bluo ratalo vse Čarno od vogja. - Po seviede - je Se ankrat odguoriu BepiC - nisem migu Franko pitor ist! ’No vicer BepiC je paršu pozno damu an ušafu vse postrojeno, vse na mestu. Voda ni vic tekla v pralnici, luC je svetila v izbi an okuole Sporgeta je bluo vse lepuo pobaj-sano. Hitro je poprasu ženo, kduo ji je naredu vse tiste diela. - Donas popudan je pasu tle tode tuoj par-jatel Toninac, ki je ries roCan mož za usake sort diela, an mi je luo-žu vse na mest. - A te je prašu kiek za Ion? - Oh ja, mi je dau za vebrat dvie reci: al iti za njim spat, al pa skrajšat jopo, ki mu je bla preduga. Takuo je Bepi c hitro jau ženi: - TroStam se, de si mu skrajšala jopo! - Po seviede, nisem migu Znidarca ist! ! ! Začetek tečaja slovenskega jezika za začetnike: 2. novembra ob 19.30 nadaljevalni: 3. novembra ob 19.30 K. d. Ivan Trinko ul. IX Agosto 8 Čedad tel. 731386 Četrtek, 22. oktobra 1992 Scheda storica - 12 Nella retrovia Anche la Slavia conobbe i Nell’immagine a fianco artiglieri austriaci trascinano un pezzo pesante in batteria sul fronte dell’lsonzo (foto del Museo storico di Kobarid). Sotto una cartina con segnati i confini dell’epoca ■»À »••• v„. ' •*** v V-A’-.Jv. ' • ' * -ì*WL A A-J- ) t»w f-’ -v A. -, .ti. fc* Ancora al buio scendevano a valle dal Kolovrat i primi prigionieri austriaci, alcuni sanguinanti, altri feriti più gravemente. Da poche ore l’Italia era in guerra ed aveva invaso la valle dell’Isonzo: Drenchia ed il Kolovrat erano ormai un a-vamposto avanzato contro il nemico. Non era ancora spuntato il giorno quando, sul passo di Solarje, colpito di rimbalzo da una pallottola austriaca, rimase ucciso il giovane ferroviere friulano Riccardo Di Giusto. Poche ore prima, il giorno precedente, era venuta a trovalo, a piedi da Udine fino a Clo-dig, sua madre, per vederlo e salutarlo. Quel ragazzo fu il primo morto italiano della grande guerra. Una guerra che in tre anni e cinque mesi inghiottì più di 600.000 giovani vite umane da parte italiana. I preparativi per la guerra erano in atto da tempo, prima ancora che l’intervento fosse formalmente deciso. Negli ultimi mesi la preparazione assunse un ritmo febbrile. Già nell’autunno precedente i reparti militari erano al lavoro in montagna per costruire le strade di accesso al confine. Man mano che si avvicinava il giorno fatale, la Slavia si trasformava in una gigantesca testa di ponte in un settore del fronte dove l’esercito italiano avrebbe dovuto sfondare, conquistare Gorizia e Trieste, assicurarsi la copertura alle spalle oltre il corso superiore dell’Isonzo, e penetrare in profondità verso Lubiana e la Slovenia centrale per minacciare l’Austria da sud. Per l’Italia il fronte della guerra era estremamente sfavorevole a causa della sua lunghezza, circa 600 chilometri dallo Stelvio al lago di Garda, dal Cadore e dalla Carnia alle Prealpi Giulie, dalla Slavia al Carso ed al mare. Nel settore o-rientale operarono perciò due poderose armate con u-na netta superiorità di uomini e armamenti, soprattutto di artiglieria. Anche per l’Austria la lunghezza del fronte costituiva una difficoltà. Si aggiunga anche che l’Austria da un anno combatteva sul suo fronte orientale e, sia pure vincente, era provata dalle perdite e dai disagi di quasi dieci mesi di guerra contro la Serbia e la Russia. Nel marzo 1915 la Slavia fu praticamente occupata dall’esercito ed i reparti militari che vi giungevano dovettero requisire ogni locale disponibile: scuole, canoniche, municipi e strade private. Oltre ai soldati ed agli ufficiali si dovette dar posto ai cavalli ed ai muli. In certi paesi vennero requisite perfino le chiese e le sacrestie. Altrove si apprestarono accampamenti con innumerevoli batterie di artiglieria. La mobilitazione generale scattò il 23 maggio. Alle due di notte l’esercito si mosse verso il confine ed alle 4 penetrò in territorio austriaco senza incontrare che una minima resistenza. L’artiglieria venne spostata in avanti su tutta la linea e ben presto gli italiani raggiunsero e superarono 1 ’I-sonzo in più punti. Allora la guerra si combattè oltre il territorio della Slavia. E su questo fronte venne ingaggiato il terrificante duello che coinvolse un paio di mi-lioni di soldati. Dopo il fronte occidentale, fra Germania e Francia, e il fronte La composizione dell’esercito durante la guerra Gli austro-ungarici In tempo di pace l’esercito austro-ungarico contava 370.000 uomini, in tempo di guerra 1.850.000 uomini e 2.650 cannoni. In caso di estrema necessità disponeva di 6.000.000 uomini della difesa territoriale (Cma vojska). Composizione nazionale dell’esercito austro-ungarico: (Abitanti 47.130.000) Slavi.....818.000 Rumeni....92.000 Tedeschi 434.000 Italiani...24.000 Magiari 232.000 (dal Koledar Drutbe Sv. Mohorja) orientale contro la Russia, quello dell’lsonzo fu il terzo sanguinoso fronte della grande guerra. La Slavia fu risparmiata dalle strategie degli stati maggiori per oltre due anni, ma in questo periodo essa fu territorio di guerra con grandi disagi per la popolazione. Nuovi reggimenti affluirono di continuo, si rese necessario requisire altri locali, foraggi e bestiame da macello. A volte esplodevano le granate delle artiglierie austriache e fecero la comparsa i primi aeroplani con lanci di bombe. Come retrovia di guerra la Slavia dovette ospitare ospedali militari, infermerie e lazzaretti per i soldati colpiti da malattie gravi e contagiose come la meningite, il tifo ed il colera, provocate dai disagi e dalla sporcizia degli uomini in trincea. Nei paesi vennero allestite docce da campo per ripulire i soldati dai pidocchi di cui erano infestati e per evitare la diffusione delle malattie contagiose. In alcuni paesi si costituirono i tribunali militari dove venivano processati dalle corti marziali i soldati disertori. Molti soldati tentavano di sfuggire al terrore degli assalti con la fuga, la diserzione o con la resa al nemico per farsi prigionieri di guerra. In molti casi venivano condannati e fucilati dagli stessi soldati italiani. Anche molti volontari, giovani pieni di ardimento e infiammati dalla propaganda di un amor di patria inteso come coraggiosa sfida alla morte e come supremo sacrificio, sentirono l’orrore per la carneficina alla quale assistevano senza poter reagire. Lo stato maggiore austriaco era perfettamente al corrente dei piani di invasione italiani e decise la propria strategia: ripiegare sullTsonzo e allestire una prima linea di difesa su un terreno più favorevole. In considerazione della loro inferiorità numerica e degli armamenti, davano per scontate le perdite territoriali delle località considerate indifendibili. Di qua dell’lsonzo mantennero per lungo tempo le teste di ponte di Gorizia e di Tolmino, mentre gli italiani avanzarono Confina dal 1*14 * Schlaramanto Italiano dopo Caporatlo •• Confina dal IMI a 1 di VI ilo. Caporatlo Tolmino 1 A M Santo A M S. Mietiti* * M.Harmada Quella ferrovia non s’ha da fare-3 Le autorità ostacolano subito fino alle pendici carsiche e raggiunsero importanti capisaldi su alcune vette alpine. Leggendaria la conquista della vetta del Monte Nero/Km, il 16 giugno 1915. Per quanto di non rilevante importanza strategica, l’episodio venne debitamente sfruttato ai fini propagandistici da parte italiana. Venne tuttavia riconosciuta anche da parte austriaca l’audacia dell’operazione, rammentando però la debole difesa degli Honved ungheresi, impreparati alla guerra in montagna. A nord del fronte dell’Isonzo si svolse allora una guerra u-nica nel suo genere, con le più grandi battaglie d’alta montagna che si fossero mai viste nella storia moderna, a quote che andavano oltre i 2.000 metri, a volte in pieno inverno. Simmetrica a quella del Monte Nero fu la conquista austriaca della vetta Cukla, nel gruppo del Rombon, avvenuta in condizioni proibitive il 12 febbraio 1916. L’accanimento offensivo del comando italiano non portò, nel corso di undici battaglie sullTsonzo, che modeste conquiste territoriali. Gli unici consistenti successi, più di natura politica che militare, furono la conquista di Gorizia e dell’altipiano di Bainsiz-za/Banjsica. La difesa austriaca fu altrettanto accanita su ogni metro di terreno, anche di nessun valore strategico. In quelle battaglie soffrirono e morirono purtroppo soldati della stessa nazionalità, come italiani, friulani e sloveni, che combattevano nei due opposti schieramenti militari, ognuno obbedendo alla mostruosa macchina della guerra. La dodicesima battaglia dellTsonzo fu quella di Ca-poretto, quando il fronte ita-liano fu frantumanto dall’offensiva austro-tedesca: era il 24 ottobre 1917. M.P. C’era ancora un fatto: il Ministero dei Lavori Pubblici che si è assunto di occuparsi delle cose, deve richiedere il parere del Ministero della Guerra ed al Ministero degli Esteri, in relazione al Governo austriaco, e di presentare in Parlamento una legge. Tra l’altro il contributo di 5.000 lire per chilometro per settant’anni era insufficiente. I chilometri erano pochi, ma c’era da costruire una lunga galleria. Renier concluse: Di difficoltà politiche con il Governo Austro-Ungarico non è il caso di parlare, perchè il Governo italiano mediante il suo Ministro deli Esteri deve ancora mettersi d'accordo col Governo austriaco. Il consigliere Antonino di Prampero ribattè: mi pare che i risultati non siano stati troppo felici, perchè il Comando supremo di Stato maggiore avrebbe dato parere contrario a questo col-legamento. Ma la ferrovia in Austria esiste già! lo ho fatto osservare che trattandosi di lunghi viadotti i tunnel sotterranei si possono facilmente ostruire e quindi impedire i danni di estrema facilità delle comunicazioni. Di Prampero aggiunse: mi fu detto che per i passaggi alpini il Ministero della Guerra almeno da sempre parere contrario, perchè ha paura che da quella parte arrivi il nemico. Lo stesso però i lavori ed i grandi trafori sono stati fatti. Il primo luglio 1907 fu l’avv. Giuseppe Brosadola a sollecitare la questione della ferrovia, ed egli stesso sottoscrisse, il 15 gennaio 1908, una interpellanza in merito. Rifece i conti della ferrovia Cividale-Podresca-Canale e fu il presidente Roviglio a dare la risposta. Una seconda domanda e-ra stata mandata al ministero, ma senza risposta. Questa domanda non venne accolta in vista delle condizioni specialissime di confine, per le quali il Governo aveva fatto presente, che non sarebbe stato prudente la concessione di quella linea. Di fronte ad un fatto del genere la Provincia, il Comune e la Camera di Commercio non ebbero il coraggio di fare ulteriori domande, perchè all’ interesse generale della Nazione deve cedere l’interesse particolare di una provincia. Tuttavia, avvertì Roviglio, alcune cose sono in via di cambiamento e c’è l’interessamento di alcuni parlamentari per rimuovere le o-biezioni. Nonostante gli interessamenti, tutto rimase in sospeso fino al 1913, quando in provincia si svolse un dibattito sulle comunicazioni stradali, ferroviarie ed automobilistiche. Era il 22 dicembre 1913. A parlare della ferrovia fu per primo l’avvocato Giovanni Cosattini. Introducendo l’argomento disse: Ora vorrei richiamare l'attenzione della Deputazione provinciale e, in seguito, anche quella della Commissione speciale che sarà nominata, sull’ importanza della linea Cividale-Canale che rappresenta non soltanto un interesse locale ma un alto interesse nazionale pel fatto che avrebbe l’importanza di un valico alpino, di un Sempione orientale, (segue) Abbandonate le vostre case! Il 24 maggio 1915 alla messa mattutina il decano di Bovec annunciò ai fedeli che, a causa della dichiarazione di guerra dellTtalia, tutti dovevano abbandonare le case del loro paese. L’ordine di evacuazione delle autorità era indirizzato sia agli abitanti di Bovec che a quelli dei paesi vicini. Nell’avviso non e-ra detto con precisione dove la gente doveva andare né per quanto tempo. Il decano consigliò soltanto che ognuno prendesse con sé viveri per tre o quattro giorni e del vestiario. Ribadì che dovevano lasciare le proprie perché stava per cominciare la guerra. La gente era agitata. Nella fretta ognuno si comportò a modo suo e non si potè certo parlare di una ritirata organizzata. ...La gente di Bovec in quel maggio fiorito dovette abbandonare in poche ore le proprie case, i campi coltivati ed i prati della valle e degli alpeggi. Dovette abbandonare la bella valle di Bovec senza nemmeno immaginare cosa in realtà stava per accadere e senza pensare che quella valle, nei prossimi anni, sarebbe diventata uno degli scenari più tristemente famosi della spaventosa apocalisse, della lotta sanguinosa fra due grandi potenze nella prima guerra mondiale. (versione da Klavora, 1991) ‘Plavi kriz, Soška fronta” di Vasja Šport novi mataj u r Četrtek, 22. oktobra 1992 7 Risultati PROMOZIONE Varmo - Valnatisone 1-1 Juventina - Primorje 2-2 3. CATEGORIA Pulfero - Medeuzza 0-3 Savognese - S. Lorenzo 1-2 JUNIORES Valnatisone - Flumignano 1 -2 ALLIEVI Valnatisone - Natisone 4-0 GIOVANISSIMI Natisone - Valnatisone 4-1 ESORDIENTI Union '91 - Valnatisone rinv PULCINI Audace/A - Bearzi/A rinv Audace/B - Bearzi/B rinv AMATORI Chiopris - Real Pulfero 0-0 Povoletto - Pol. Valnatisone 2-0 Prossimo turno PROMOZIONE Valnatisone - Juventina Primorje - Union '91 3. CATEGORIA Paviese - Pulfero Medeuzza - Savognese JUNIORES Gonars - Valnatisone ALLIEVI Gaglianese - Valnatisone GIOVANISSIMI Valnatisone - Aurora ESORDIENTI Valnatisone - Cividalese PULCINI Cividalese/A - Audace/A Cividalese/B - Audace/B AMATORI Real Pulfero - Vacile Pol. Valnatisone - Ravosa Classifiche PROMOZIONE S. Luigi, Trivignano 6; Juventina, Cormonese, Fortitu-do, Aquileia 5; Fiumicello, Ruda 4; Flumignano, Valnatisone. Varmo, Gonars, Luci-nico 3; Primorje, Union '91 2; Costalunga 1. 3. CATEGORIA Paviese, S. Lorenzo, Beglia-no 5; Mariano, Medeuzza, Vermegliano, Cormorangers 4; Sagrado, Rangers 3; S. Rocco 2; Pulfero, Savognese 1 ; Azzurra, Celtic 0. JUNIORES Tavagnacco, Varmo 6; Cus-signacco, Ruda 5; Pro Faga-gna, Aquileia, Serenissima, Gemonese, Gradese, Trice-simo 4; Bressa, Flumignano, Fiumicello 2; Gonars 1 ; Valnatisone 0. ALLIEVI Bujese, Reanese 8; Valnatisone 7; Gaglianese 6; Buttrio, Nimis 5; Fortissimi, Celtic, Riviera, Natisone 4; Cividalese 3; Manzano, Fulgor, Union '91/B, Chia-vris/B 1 ; Azzurra 0. GIOVANISSIMI Fortissimi, Savorgnanese, Azzurra 8; Natisone 4; Valnatisone, Serenissima 3; Nimis 2; Torreanese, Aurora 1 ; Chiavris/B 0. ESORDIENTI Manzanese, Torreanese, Gaglianese-, Cividalese 2; Valnatisone, Azzurra 1 ; Aurora, U-nion '91, Buttrio, Risanese 0. Le classifiche di Allievi, Giovanissimi ed Esordienti sono aggiornate alla settimana precedente. Pareggiano Valnatisone e Reai Pulfero. Sconfitte per Pulfero e Savognese. Nelle giovanili si salvano solo gli Allievi. Per Pulcini ed Esordienti terzo rinvio A sinistra gli Allievi della Valnatisone che hanno subissato di reti il Natisone, sotto Zarko Rot autore deli’unico gol " della Savognese •' - ? . •... .. ... . . - ■* ' ■ - ~ «*£ „ *■» „ S-. \ „ „ «i.fSr.SfeSer ■‘■‘«sBmfifta».uffa-**«. Sul nostro calcio solo nuvole nere Prezioso pareggio della Valnatisone sul campo di Varmo. Dopo un primo tempo equilibrato, sono passati in vantaggio per primi i padroni di casa. La reazione della Valnatisone non si è fatta attendere, anche se il pareggio è stato ottenuto alla fine dell’incontro. É il terzo pareggio dei ragazzi allenali da Roberto Peresso-ni, che domenica affronteranno la Juventina di Gori- zia, che potenzialmente può considerarsi in testa alla classifica avendo un incontro da recuperare. É andata male al Pulfero nell’incontro casalingo con il Medeuzza. Gli arancioni, ancora in formazione rimaneggiata per alcune assenze a causa di infortuni, hanno tutte le possibilità per riemergere in una classifica che li vede attualmente nelle posizioni di coda. Se il Pulfero piange, la Savognese non ride dopo l’immeritata sconfitta contro il S. Lorenzo Isontino. La squadra allenata da Luciano Bellida è stata trafitta dagli ospiti su punizione mentre era costretta all’inferiorità numerica a causa di un infortunio che aveva tolto momentaneamente Roberto Meneghin dal campo. All’inizio della ripresa veniva concesso un calcio di ri- Un pareggio europeo gSgf ~*1.\ La squadra di calcio di Canebola che lo scorso settembre ha incontrato a Lussemburgo una formazione di politici del parlamento europeo pareggiando per due a due. gore inesistente agli isonti-ni, che raddoppiavano. La Savognese, sorretta da un buon centrocampo e dall’appoggio del pubblico ritornato numeroso a seguirla, ha accorciato le distanze con Zarko Rot. Vibrate le proteste del pubblico quando non veniva concesso un rigore ai gialloblù per un fallo di mano in piena area di un difensore del San Lorenzo. Capitombolo degli Ju-niores, che dopo essere passati in vantaggio con un gol di Luca Mottes, si sono fatti raggiungere dal Flumignano. Nella ripresa, seppure in superiorità numerica, hanno perso la gara, rimanendo così in coda alla classifica. La quaterna degli Allievi della Valnatisone al Natisone è iniziata con la rete di Stefano Tomasetig su punizione. Sono andati quindi in gol Claudio Bledig, Denis Terlicher con un colpo di testa, e Cristian Specogna che trasformava un rigore concesso per atterramento di Michele Selenscig. Domenica la squadra è attesa dal difficile derby di Gagliano. I Giovanissimi della Valnatisone erano impegnati in trasferta a Medeuzza contro il Natisone. La differenza di età e alcune deci- sioni arbitrali sconcertanti hanno determinato una troppo pesante sconfitta. Non ci sono i tre gol di differenza per quanto si è potuto vedere dal gioco espresso dalle due squadre. Il gol della bandiera è stato siglato da Marco Domeniš. Ancora un fine settimana di pioggia e quindi rinvio scontato per gli Esordienti della Valnatisone, che dovevano incontrare l’Union ’91. Sabato prossimo a Scrutto, tempo permettendo, è in programma l’atteso derby contro la Cividalese. Stessa sorte per i Pulcini dell’Audace, costretti al terzo rinvio consecutivo, stavolta contro la formazione udinese del Bearzi. Gli amatori del Reai Pulfero erano impegnati nella terza trasferta consecutiva a Chiopris Viscone. Hanno ottenuto un pareggio a reti inviolate nell’attesa del primo incontro casalingo di sabato contro la forte formazione del Vacile. Giocando su un terreno impossibile, la Polisportiva Valnatisone di Cividale, in una gara giocata alla pari a Povoletto, ha avuto molta sfortuna soccombendo per 2-0. La formazione cividalese punta sulla tecnica individuale ed è quindi penalizzata dai terreni pesanti. Resia: calcio e castagne Anche quest’anno presso l’albergo “Val Resia” si terrà l’ormai tradizionale castagnata. L’appuntamento, che avviene per la quindicesima volta, è per le ore 15 del prossimo 31 ottobre. L’organizzazione è stata curata con la collaborazione dell’Udinese club “I Fedelissimi Val Resia” e dalla locale società “Amatori calcio - Val Resia”. La data è stata scelta per consentire la massima partecipazione a tutti i simpatizzanti ed amici dei sodalizi sparsi per l’intero Friuli e nelle vicine Austria e Slovenia. Danilo Lettig La Turcutto vola in bike Dopo aver concluso l’attività su strada, dove ha ottenuto sei vittorie, Maria Paola Turcutto ha iniziato a gareggiare nella specialità della mountain-bike. In quindici giorni ha ottenuto due importanti affermazioni: la prima ad Alzano Lombardo, mentre domenica si è imposta alla grande nella seconda edizione della O’Neill bike X-Treme cross country internazionale. La vittoria dell'atleta è stata ottenuta lungo un percorso di 65 chilometri terminato sul Passo Tremalzo, con un tempo che si è rivelato inclemente. Za večje prij Zadnji konec tedna je potekal v znamenju slovenskega derbija v nogometnem promocijskem prvenstvu med Juventino iz Standreža in Primorjem s Proseka. Ce se ne motimo to je prvič, da sta se enajsterici srečali v promocijskem prvenstvu, ki je izraz najvisje kakovosti za slovenski zamejski nogomet. Končni rezultat 2:2 očitno ne nagrajuje domačinov, ki so dvojno prednost zapravili v zadnjih minutah srečanja. S tem v zvezi pa velja povedati, da Juventina 2e nekaj let ne igra na domačem igrišču, ki ga obnavljajo, tako da mora vsako nedeljo v bistvu gostovati. Nogometna dejavnost je ob odbojkarski in košarkarski med najbolj razširjenimi med društvi v zamejstvu, ki se skoraj v celoti združujejo v Združenju slovenskih športnih društev v Italiji. S tem v zvezi bi veljalo pomisliti, kako na najboljši način pod isto streho dati vsa športna društva iz zamejstva, tudi tista, ki delujejo na Videmskem. ZSSDI je pred nekaj leti že ustvarilo prve stike z beneškimi društvi. Poskus ni rodil zaželenih sadov, vsekakor pa bi kazalo na tej poti nadaljevati in poiskati kakšno drugo možno rešitev za to področje delovanja slovenske narodnostne skupnosti. Po vsej verjetnosti bi kazalo najprej utrditi in pospešiti prijateljske stike med tržaškimi in goriškimi društvi na eni in beneškimi na drugi strani. Iz takšnega sodelovanja bi gotovo nastale tudi bolj trajne in pozitivne pobude, ki bi udejanile gornje misli. Prva priložnost se bo ponudila že v nedeljo, ko bo Juventina iz Standreža gostovala v Spetru proti Valnatisoneju. (R.P.) Četrtek, 22. oktobra 1992 SPETER Petjag Smo imiel noviče V saboto 17. otuberja smo imiel v nasi vas novice. PoroCiu se je Ezio Cencig. Njega družina je iz Čarne-gavarha, a že puno liet od tega so parSli živet v naso vas, kjer so daržal (an Sele darže) butigo. Pred utar ga je pejala lie-pa an mlada Čeča iz Vidma, Cristina Letta. Poročila sta se v cierkvi “Madonna delle Pianelle” v Nemah, Ziviela bota pa v PrieSnjem. Eziu an Cristini Zelmo, de bi bluo njih življenje sreCno an veselo. GRMEK Hostne - Videm Smart mladega moZa V videmskem Spitale je umaru Alberto Floreancig, biu je mlad mož, sa’ je imeu samuo 59 liet. Alberto je biu iz Hostne-ga, ta par his jim pravejo Te Gorenjih. Je biu mlad puob, kar je Su v Belgijo kopat karbon. Kar je zaslužu penzion je parsu živet damu, kupu je hiso v Vidme an tle je živeu z njega lepo družino: zena Jole Margetova iz Lombaja, hci Paola an sin Fabio, ki so mu dal puno sodisfacjonu. Paola se je oženila an mu Senkala lepo navuodo. Fabio pa sodeluje z Časopisom “La Vita Cattolica”. Tu nediejo je Alberto Su kupe z ženo an s sinam h mas an le po pot je hitra smart ukradla mladega an se močnega moža. V veliki žalost je pustu ženo, sinuove, zet Stefana, navuodo Monico, brate, sestro, kunjade an vso drugo Zlahto, pru takuo puno par-jatelju. Alberto ni nikdar par-manjku na srečanja miez bivših minatorju, nie zamu- diu obedne svete Barbare, pru takuo je nimar šu dajat zadnji pozdrav vsakemu minatorju, ki je umaru. Tele-krat so njega parjatelji ruda-riji mu paršli dajat zadnj žalostni pozdrav na njega pogreb, ki je biu v torak 20. otuberja, parvo v Vidme, potlè gor na Liesah. PODBONESEC Carnivarh Pogreb v naši vas V saboto 17. otuberja po-pudan smo imiel pogreb tle v nasi vasi. V Cedajskem Spitale je umaru nas vasnjan Mario Macorig. Imeu je 77 liet. Na telim svietu je zapu-stu ženo, sinuove, nevieste, navuode, pranavuode, sestro an vso drugo Zlahto. Naj v mieru počiva. S0V0DNJE Barca Zbuogam Cirillo V Cedajskem Spitale je u-maru Cirillo Blasutig iz nase vasi. Poznan je biu kot Federik. Imeu je 77 liet. Za-pustu je sestre, kunjade an navuode. Njega pogreb je biu v Sauodnji v torak 20. otuberja- SREDNJE Gorenj Tarbi - Mojmah Nagla smart Natalio Zufferli - Kulažu iz Gorenjega Tarbja je na naglim umaru. Tudi on je prezagoda zapustu tel sviet, imeu je samuo 59 liet. Takuo, ki smo napisal, Natalio se je rodiu v Kula-žovi družin v Gorenjim Tarbju, pa tista hiSa, na žalost, je že puno puno liet za-parta, sa’ vsi nje sinuovi so muorli iti po sviete za zasluzit kruh: Giovanni, Maria an Se Vigi. Takuo tudi Natalio, ki parvo je Su v Belgijo. Kopu je karbon v mini Marcinel-le, an glih tisti nasreCni dan ki je zgoriela tista mina an je notar umarlo 262 mladih moži (136 Italijanu), Nata-ljo se nie Cu iti dielat: tuole mu je rešilo življenje od sigurne smarti. Puno je predi-elu po sviete. Tele zadnje lieta je živeu pa v Zviceri. S tistim, ki je biu zaslužu, je biu kupu lepo hišo v Mojmaze, kamar je hodu vi-Ckrat na lieto na počitnice kupe z njega družino. Telekrat je biu paršu sam za plačat nove taSe na hišo an tle ga je nagla smart pobrala ženi, sinuovam an vsi žlahti an parjateljam. Njèga pogreb je biu v Mojmaze v petak 16. otuberja popudan. KANALSKA DOLINA Črni oblaki Ob koncu letošnje poletne turistične sezone se ope-rateriji, ki delajo v tem sektorju z zaskarbljenostjo pričakujejo, kaj se bo zgodilo v zimski sezoni, konkretneje z zimskim turizmom. Konkorenca v tem sektorju na tromeji je velika in neiz-sprosna. Letošnja poletna sezona v Kanalski dolini ni prinesla velikih koristi. Prisotnost turistov in letoviščarjev je bila manjša za 30, 40 odstotkov. Tudi tradicionalni kupci iz Slovenije in iz ostalih južnih republik so skoraj popolnoma izostali. Kaže, da Trbiž in okolica niso znali izkoristiti masovne prisotnosti Cehov, Slovakov in Madžarov. Kupci iz teh držav so spremenili smer. Odkrili so ugodnejše trge v Furlaniji, predvsem pa v Trstu, kjer je zanje izbira večja. Zaprtje rabeljskega rudnika, zmanjšanje zaposlenih v tovarni verig v Beli peci, zaporedno zapiranje trgovin, hotelov, restavraciji in gostiln je privedlo gospodarsko in gostinsko dejavnost do izredno kritične točke. Stalne večdnevne stavke carinskih uslužbencev na mednarodnem mejnem prehodu na Kokovi, povzroča ne malo težav avtoprevoznikom in Špediterjem pa tudi krajevnim uslužbencem. Negotovo stanje tudi v tem delikatnem sektorju odvrača prometne tokove s Trbiža drugam. Vsem nezgodam se je pridružilo Se zaprtje nove visarske žiCnice, ki je na podobo trbiskega turizma vrglo senco nezaupanja in negotovosti. V vsem povojnem obdobju je prav v zadnjem Casu gospodarsko turistična dejavnost dosegla najnižjo točko. Vsi našteti problemi terjajo korenite rešitve in nujne posege ker bo v nasprotnem primeru odseljevanje iz Kanalske doline skoraj nejzbežno. Ko se pa ljudje iz hribov preselijo v dolino se nazaj nikoli veC ne vrnejo. Salvatore Venosi PISE PET AR MATAJURAC Povedati svoje misli je včasih tudi nevarno novi matajur Odvogomi urednik: JOLENAMOR Izdaja: Soc. Coop. Novi Matajur a.r.l. Čedad / Cividale Fotostavek: GRAPHART Tiska: EDIGRAF Trst/Trieste m Včlanjen v USPI / Associato all’USPI Settimanale - Tednik Reg. Tribunale di Udine n. 28/92 Naročnina - Abbonamento Letna za Italijo 32.000 lir Postni tekoči račun za Italijo Conto corrente postale Novi Matajur Čedad - Cividale 18726331 Za Slovenijo - Žiro raCun 50101 - 601 - 85845 — «ADIT» 61000 Ljubljana — Vodnikova, 133 — Tel. 554045 - 557185 —Fax: 061/555343 Letna naročnina 700.— SLT Posamezni izvod 20.—SLT OGLASI: I modulo 18 mm x I col Komercialni L. 25.000 + IVA 19% Misliti in povedati svoje misli odkrito, je včasih lahko nevarno tudi za življenje. Vendar če človek ne misli odkrito, skrivno in očitno, ni človek pač pa črvuo (verme), ki v gnoju varta samo zato, da se nasiti, da si na-puni trebuh. Mussolini, Hitler, Stalin, pred njimi rimski cesar Neron, egiptovski Faraoni in drugi mogotci, potentati sveta, so za vse njih ljudi, podložnike mislili in gorje tistemu, ki je imeu drugačne ideje an misli od njih. Ne bom gresil, če bom povedu, kar sem brau in tisti, ki so pisali, so jo drugače mislili, kot “od Boga" postavljeni gospodje. Hitler, Mussolini in Stalin so se od njih učili. So bli cajti ko so ble buk-va prepovedane in če so uSafali, parjeli v parkje tistega, ki jih je napisu, so ga stisnili v preži, zaSara-ufali pod turkljam. Preganjan je biu tudi tisti, ki jih je brau. Pruzapru je biu za buoge, nesrečne ljudi v preteklih cajtih že velik greh, če so znali brati in pisati. Ce človek zna brati in pisati, je nevaren za gospodarja, kije nad njim. Podložniki, hlapci, morajo poznati samo eno besedo: “Hvala, Bohloni!” kadar jih gospodar Svarkne z bičem, s Skorjo gor po har-batu! Gospodje, “poSjani od Boga” so zbrali in določili, kdo se bo v Soli lahko učiu, kdo bo s patanoStram branu Boga, kdo ga bo s sablo, z mečem. Zbrali so tudi tiste, ki bodo kopali zemljo, sejali in sadili za gospode. Mi smo Se zmeraj tisti, ki kopamo, sadimo, sejemo in žanjemo za gospode. Zaslužek naSih žuljev, m Miedihi v Benečiji DREKA doh. Lorenza Giuricin Kras: v sredo ob 12.00 Debenje: v sredo ob 15.00 Trinko: v sredo ob 13.00 GARMAK doh. Lucio Quargnolo Hlocje: v torek ob 10.30 v cetartak ob 9.30 v petak ob 10.30 doh. Lorenza Giuricin Hlocje: v pandiejakob 11.30 v sriedo ob 10.30 v petak ob 14.30 Lombaj: v sriedo ob 15.00 PODBUNIESAC doh. Vito Cavallaro Podbunicsac: v pandiejak, sriedo an petak od 9.00 do 11.00 v torak od 16.00 do 17.30 v cetartak od 9.30 do 11.00 doh. Giovanna Plozzer Podbuniesac: v pandiejak, sriedo an petak od 8.30 do 10.00 v torak an Cetartak od 17.00 do 18.30 SOVODNJE doh. Pietro Pellegriti Sovodnje: od pandicjka do petka od 10.00 do 12.00 SPIETAR doh. Edi Cudicio Spietar: v pandiejak, sriedo, Cetartak an petak od 8.00 do 10.30 v torak od 16.00 do 18.00 v soboto od 8.00 do 10.00 doli. Pietro Pellegriti Spietar: v pandiejak,torak an petak od 8.45 do 9.45 v sriedo od 17.00 do 18.00 v soboto od 9.45 do 10.45 SR1EDNJE doh. Lucio Quargnolo Sriednje: v pandiejak ob 11.00 v sriedo ob 10.00 Gorenj Tarbi: v pandiejak ob 11.45 v sriedo ob 10.45 Oblica: v sriedo ob 11.15 doh. Lorenza Giuricin Sriednje: v torak ob 11.30 v cetartak ob 11.30 Gorenj Tarbi: v torak ob 12.30 v cetartak ob 12.30 Oblica: v torak ob 13.00 SV. LIENART doh. Lucio Quargnolo Gorenja Miersa: v pandiejak od 8.00 do 10.30 v torak od 8.00 do 10.00 v sriedo od 8.00 do 9.30 anod 17.00 do 18.00 v Cetartak od 8.00 do 9.00 v petak od 8.00 do 10.00 an od 17.00 do 18.00 doh. Lorenza Giuricin Gorenja Miersa: v pandiejak od 9.30 do 11.00 v torak od 9.30 do 11.00 v cetartak od 9.30 do 11.00 v petak ob 16.00 Guardia medica Za tistega, ki potrebuje micdiha ponoC je na razpolago »guardia medica«, ki deluje vsako nuoc od 8. zvicer do 8. zjutra an saboto od 2. popudan do 8. zjutra od pandiejka. Za Nediške doline se lahko telefona v Spieter na številko 727282. Za Cedajski okraj v Čedad na Številko 7081, za Manzan in okolico na Številko 750771. Poliambulatorio v Spietre Ortopedia doh. Genova, v Cetartak od 15. do 17. ure. Chirurgia doh. Sandrini, v Cetartak od 11. do 12. ure. Dežurne lekarne / Farmacie di turno OD 24. DO 30. OKTOBRA Cedad (Fontana) tel. 731163 OD 26. OKTOBRA DO 1. NOVEMBRA Prapotno tel.. 713022 - Tavoijtuia tel. 712181 Ob nediejah in praznikah so odparte samuo zjutra, za ostali cas in za ponoc se more klicat samuo. Ce riceta ima napisano »urgente«. ^ naSega rdela, naS puot se stieka v Rim. Oni dol so veseli in mi smo tle veseli, da uživamo rimski žegan, s podiranjem in blatenjem, slovenskih tablic po vaseh! Mi, pošteni Slovenci, plačujemo dajatve v Rim, an pari de iz Rima nekateri pa plačujejo tiste, ki nam mažejo an poškodujejo dvojezične table! Prijatelji in brauci moji, je treba misliti, in če bomo mislili, bomo zastopili puno reči. Za sada naj vas spomnim na naS star pregovor, ki se glasi: “Živio S lovenci, poleti po senci, pozimi pa bosi domov!" Glih tako bomo hodili, prijatelji moji, če ne bomo mislili. BCIKB BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TR2ASKA KREDITNA BANKA FILIALA CEDAD Ul. Carlo Alberto, 17 Telef. (0432) 730314 -730388 FILIALE Dl CIVIDALE Via Carlo Alberto, 17 Fax (0432)730352 CAMBI - Martedì MENJALNICA -Torek 20.10.1992 valuta kodeks nakupi prodaja fixing Milan Slovenski Tolar SLT 15,00 16,00 AmeriSkl dolar USD 1285,00 1325,00 1299,66 NemSka marka DEM 870,00 885 875,49 Francoski frank FRF 250,00 260,00 258,13 Holanski florint NLG 770,00 780,00 777,73 Belgijski frank BEK 41,00 44,00 42,52 Funt Sterling GBP 2100,00 2170,00 2110,00 Irski Sterling IEP 2250,00 2300,00 2297,67 Danska krona DKK 220,00 229,00 227,23 GrSka drahma GRD 6,80 7,00 6,74 Kanadski dolar CAD 980,00 1040,00 1042,23 Japonski jen JPY 10,50 11,00 10,84 Švicarski frank CHF 965,00 983,00 982,36 Avstrijski Šiling ATS 120,00 127,00 124,45 Norveška krona NOK 210,00 216,00 214,38 Švedska krona SEK 227,00 235,00 231,79 Portugalski escudo PTE 9,00 10,10 9,81 Španska peseta ESP 11,30 12,50 12,25 Avstralski dolar AUD 870,00 930,00 923,16 Finska marka FIM — — 274,94 Jugoslovanski dinar YUD — — — Hrvaški dinar HRD 2,25 3,25 — Europ. 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