JUi nmtui £otki ORGAtO DILL* UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL C1RCONDARIO DELL* ISTRIA \Z(M& * la «(¿¿ai&atadetla JleftuMUca» ! Direzicmie — Redaziome — ammiiri. Via Samtorio 2ti - Capodistria tel. 128 ANNO V. No. 270 Capodistria, Lunedi 2k novembre I9S2 5 Mn. - 20 LIHE ABBONAMENTI: T. L. T. Zona Jugoslava e nella R. F. P. J. Anno dim. 250.-— sem. din. 130.— Sped, in c. c. (postale. LA PUT GRANDE FESTA Pil MOSTRI POPOLB 29 NOVEMBRE ■1 Quest anno celebriamo la Giornata delln Repubblica in un’atmosfera di pOrticolare entusiasmo. Non rievo-chiamo soltanto la storica data del // Convegno delVAVNOJ che ha san-zionato le conquiste della nostra victoriosa Lotta di Liberazione e della nostra rivoluzione socialista. La nostra Repubblica e oggi libera ed in-dipendente, e socialista, perche tiitti i nostri popoli sano rimasti stretta-mente uniti alia propria guida, al Partito comunista della Jugoslavia, che ha saputo vincere un’altra lotta, non meno difficile di quella armata, contro il revisionismo soviético. Per questo, celebrando la ricorrenza del 29 novembre, non possiamo far a meno di collegare questa data con quella del VI Congresso, che indica la conclusione victoriosa della nostra se-conda battaglia. La storia di un popolo e lo svolgi-niento logico di fatti, e avvenimenti strettamente collegati. Cosi la storia recente dei nostri popoli, la storia della )nostra Repubblica, dalla sua fondazione al suo rafforzamento, non e che un susseguirsi di fatti reciprocamente dipendenti. II 29 novembre 1943 hanno potato riunirsi a Jaj-ce i rappresentanti di tutti i popoli Jugoslavi e proclamare il fatto com-piuto del passaggio del potere dalle mani della borghesia a quelle del proletariate perche i comunisti jugoslavi avevano saputo organizzare e dirigere la lotta rivoluzionaria in base alie necessita storiche ed alie aspi-razioni dei popoli jugoslavi e non in funzione delle mene politiche, piu 0 meno giustificate, di una o delValtra grande potenza. Anzi, propria le decisioni delVAVNOJ del 1953 sono state prese contro il volere e le mire pure di quella fra le grandi potenze )phe riteneva allora, come ha ritenuto per qualche tempo dopo, di avere dei particoltri diritti di «tutela» sopra di noi. La nostra Repubblica non e il risultato di compro-messi politici fra partiti interni o fra potenze straniere, ma il frutto di una lotta cruenta, nel corso della quale 1 nostri popoli non hanno risparmia-to sangue e sofferenze. Cosi il rafforzamento dello stato socialista, »della nostra Repubblica popolare, e il risultato della giusta impostazione della linea di sviluppo realizzata dal Partito comunisUt della Jugoslavia, linea che tende decusamente alia eo-struzione della vbra societa socialista e che percib doveva venir in urto con il revisionismo burocrático di Mosca. Celebrando la giornata della Repubblica ogni lavoratore jugoslavo sente Vorgoglio di aver contribuito alVedificazione di un paese che. ri-solvendo per via rivoluzionaria i problemi fondamentali interni. e di-venuto agli occhi déla masse lavora-trici di tutto il mondo il símbolo della lotta per i vari principi del socialismo, per i principi delVugua-glianza di tutti i popoli, per la colla-borazione internazionale e per la salvaguardia della pace. Questo e anche il nostro orogoglio. Dal primo giorno siamo rimasti indissolubil-mente uniti nella lotta e nell’edifi-cazione socialista con i popoli jugoslavi. Percib la giornata della Repub- blica è anche per noi la piu grande festa, tutte le vittorie délia clase la-voratrice jugoslava sono anche nostre e nessun potrà mai menomarle. In tutti noi e profonda la convin-zione che in nessun’altra maniera e per nessun ultra via avremmo potuto affrontare tutti i problemi risolti con il potere popolare, con Vorganizza-zione socialista délia nostra sodetà, primo fra tutti la grande conquista dell'uguaglianza nazionale e la fra-tellanza dei nostri popoli. In ogni settore délia vita, dalVeconomia alla . vita sociale e culturale, la nostra classe lavoratrice ha aperto davanti a se, con il Potere popolare, la via dei maggior sviluppo. Nelle Campagne, con la Riforma agraria, è stata eli-minata per sempre ogni traccia dei rapporti feudali di sfruttamento, ed ognuno e padrone dei frutti dei pro-prio lavoro. La nostra classe operaia ha realizzato per prima, nella storia di lutta Vumanità, il principio délia gestione operaia delle imprese eco-nomiclie >, attraverso i consigli opérai, dirige di fatto Veconomia e dispo-ne dcgli utili delVazienda. Proprio in questi giorni, i produttori diretti, doe i lavoratori delle fabbriche e delle cooperative agricole, eleggeran-no i propri rappresentanti nei con- sigli dei produttori, cioe di quella Camera delV Assemblea distrettuale che sara chiamata a decidere, in ultima istanza, su tutti i problemi eco-nomici, ossia sulVimpiego delVaccu-mulazione sociale del distretto. Con il Potere popolare la nostra classe lavoratrice ha risolto infine tutta una serie di problemi basilari quali il servizio sanitario nella zona, quello delVassistenza sociale, delle assicura-zioni sociali, della cultura e del-l istruzione. Tutto do va rilevalo in modo particolare quando ricordiamo la giornata della fondazione della Repubblica. Siamo sulla giusta via, cosi dobbiamo continuare. Nulla potra piii trattenerci, ne gli intrighi della reazione clericale e irredentista, ne la calunnie e le minaccie comirif or miste. La nostra strada c tracciata. Con Velezione nei comitati popolari dei nostri comuni e dei di-stretti dei migliori combattenti per il socialismo, dei comunisti e dei membri del Fronte popolare che, in ogni occassione, hanno comprovato di essere tenaci difensori delle conquiste della nostra rivoluzione socialista, dimostreremo ancora una volta che per la nostra gente lavoratrice il problema fondamentale e quello del-Vedificazione socialista. ma. mÊÊÈIÊ& WÊÊÊÊÊm ■ L* ODIO RAZZIALE ANNEBBIA LA MEMTE MALATA DEI PASTOüE DELL* »ANfiCRISTO« Santln continua a perseguitare / prêtI sloveni e oroati delia diócesi Se eorri'spomde al vero la notizia riportata di recente dai gionnali, ossia, che per decreto dellá Coneisto-riale mgli ordinari dioieesani deibbano astenersi daU’uso dei titoili nobiliari dellle corone ed altre insegne, anche quarado sono aumesse alie sedi che ricorprono» q'ucsla dispoisizione del Vaticano é giitmta opportima per il vescovo Santin che dalla stessa pu<> rítrarre un sotlievo alia profonda amarezza da lúii esperimentata vedejudo troanlbate le sue aspirazioni al-l’areivescoivaido di Gorizia che, oltre il ipallio, comiportava il titolo principesco e con esso l’altisonante «alteziza reverenidissima». Pur aminr! í cu do che la aceeitnaita diaposizione non afobia proicurato qnel conforto al Santin, ugualmente 1 i¡Sogna cnnven¡ re che il decreto pom-tifiicio ha ben poco leso la solida po-«izione del nostro soggetto in falto di ti'toli e di oinorificenze. Egli infatti puo se ni (ere yantare .i 1 meritato titolo. «Grande Ufficiale delta Corona d'Italia» e quello ancora piü onorifi-co di «martire della causa fascista» da lui aoquisito, come abbiamo visto, il giugno 1947 in Capoidistria. Ed appunto di questo «martirio» si fa forte il Santin quarndo parla in nome dei dioeesani di Trieste e di Capodistria (che iper essere da lui rappresentati doivrebbero risultare cattolici fascisti opipure framassoni sul modello di Piero Almerigogna e di Nicoló Seampicchio) quando invia lelegrammi al cardinale primate inglese ed a quello statunitense, denunciando le «persecuziioni» di cui sa-rebbero vitóme nella nostra zona quei membri del clero e del laicato cattolico italiano che, seguendo i suoi principi ed attenendosi alte sue d i re i live, immedesimiamo la Chiesa ca.llolica con lo sciavin:ismQ,~5erven-dosi della religione per l’aizzamento alléodio razziale. •Qeiusti sono i «luminosi fari delila civiltà perseguiitaiti» per i quali, anche recentemente, il vescovo Santin sua bocea per i loro escrementi cor-por.aili, allora il Santin non elevo protesta alcuna per questa orrende mostruosita. — Quarndo le squadraeçe fasciste [rantumarano a sassate i vetri della canónica di Visinada e. nella notte lordano con lostcrco lo manigüe della porta della chiesa ben sapendo che il párroco don ltoi;iluih jÿ'j primo te avrehhe úsate al mattino e quando a Vjsiuada stesisa feeero bersaglio di nova maree ta persona di moins. Do-hifflla vescovo croato di Pflrenzo, ivi giunto per la cresima ai faneiulli, Un nuovo marbre del terrore "litino MB Mi .Avivicinainldclsf le élaziioni nei ¡r,-stri diue'dilsttdetiti,. i isctómi póntefici del C.L,. N. ^ conisci di aver peimu-to la ¡partida — riicor,rono alie piü strampalate iniveinlzioini,. ri'tmaindo i loro .ritoirmelli isui veccihi. «reírains» della propaganda scioiviittisitiaa pur ti peder caware .qualche toppa, mag'--ri ¡sdruiscita. jScco cosi rii^piuintare la lavóla del «terrore nella zona B», gli Ine'Vi-itaODÜi «martiri», eoc. .L’ultiimo della serie irredentista (iforse sará proclámelo anche santo!) é un cen o Bruno Musiaza, da IsoJ'a, novello ieslule. II Miusilzza é cOinoBeiu'to —-probabilmenlte anche al C. L. N. di Trieste — icome elemenito violento e moralm&nte .bacato, -volubile e diissipatore. Di tali isiue quali'tá poto renldeirBi conto tempo fa anche di tribiumale di .Trieste, di fronte al quale egli venne ici’taito per rico-noscere .un siuo figlio i.’legiUimo, nato da una irelazione con una ragaiz-za di Trieste. Ultimamente fu li-ceniziaí.o dalla «Vino» di Capodistria deve lavcirava in qualitá di msgaz-■ziniere, per ammanchi di ,mat.?.riaie a lui affidato in ouisltodia. Per ts.’e sua icoddlotita pensino i famiglian mal lo sopportavano e le scenate in icasa erano molto frequentr. Nulla quilnjdi di .piü na tunal e che r.nul.i ■un ibuoin, irredentista. 'Dopo ltuilitkna delle ernnesiime sce-mate in íaimiiglia, il Muuiaza decise di alie atanuns: dal suo- paesello e, per caivanseli isen.zá doiver lavo-ráre iper guada® naris i la vita (a det-ta dei suoi conosicenti é un tira fiacoa di p.imo ondiner pensó di aifuigiarsi isotto il manto paterno del protetíjr' ma-iri. Santin. Cosí f«ce. . Per remld-ere >piü verosimile Ja sua fuaa e le baistonature dei «titini», Íwe il toan dito in piróscafo fra Cpipoid-'atria o Trieste Otestimom o-culari lo affenmano) .si feri da sé alia tesia. Natiuralmente al C. L. venne accoito carne il cacio aui maccheironi. . E non poitewa - eissere altrimeniti quando si valulti la sua perlsonalifà aititraverso il preceidarite isíoriato e sopraituibto quando si consideri ohe ■p-ir esisere un ibiuon irredentista bi-soigna poisiseldieire le doti e qualité del Mplsiziza. Un buon irredentista è anche il franjcescano, padre Tonelli Ottone, dá Roma, venuto par qualche giorno nella noisitra zona nell’agosto u. Si. forise iper parteeipare alia itiradi-ziçinale procession® di ■ Stougnano. Pur nella breve permanenza non poité tratitemensi idial celebrare i riti •sacri. a Venere di cui: appare devoto praitiicainte, -rice,vend o in «vistá» ed ¡ pRintenldíola nelile «preighiere» la1 s eignoiriina Tamaro Rita,, venuta a raigglunlgerlo apposita, da Trieste. Padre Viruoenízio, tocóto sa della ’affet-lucisitá’ dell’abbiraicicioi, poco spiri-t tale, cui ha preisenziato al momento deU’inic-ant'ro dei due colombi si é acalgliato dail pengamo di S. Gim-stó contro il nostro paese. Sono ci oc i preti ed i laioi cattolici che mordo-nci il freno qui da noi, oppnre che sono riparat; a Trieste perché con la peonfitta del fascismo e con la conquista delle liberta democraliehe ida parte del populo, non possono pió godere i privilegi e le prerogativo della pretesa su pe rio ri I ti razziale no-n possono piü sfruttare il popolo comlut'cndu una vita di— comodita c di agi a sue spese, non possono piü fomentare ii i -r ri minas ion i fra le na-ziqnalitá qui ora convivcnti. Il vescovo Santin si é guandato heno dal denunciare ai predetti cardi-pali ed k! mondo cattolico ad opera di- ohi e quando nei Cornil ni istriani ha infierito la piü eruddle o spie-I‘pejsecuzione religiosa. Quanto olio dá ricino, quanti colpi di inan-gaiiello e sevizie corporali. venivano pille subiré al clero ed ai laiei catto-liei croati e sloveni ad opera degli equadrasti che oggi si vantano suiper itailiani e che, plaudcndo a Santin, si - erigono a paladini debía cattoli-citp. Quando i teippisti in camieia ñera, doipo aver insultato e hastonato a sangiue il párroco di Zregna, don Cer-var, gli feeero ingoiare mezzo litro d’olio di ricino, serven,dosi poi della allora né il Saintin né altri elevarono protesta alcu-na. iN'essuno utilizzo i microfoni della radio per protestare quarndo i fascisti, ífjíipostaíi sud tetó degli edifici di piazza della Borsa a Trieste, laneía-rono uova maree sulla proeessiome, ivi di passaggio e guidata dal Vesco-vo. Né Santin né aitrí protestarano quando in Trieste stessa una orda di taséis,ti .irruppe nella chdesa di S. Antonio Nuovo, intimando al prete sloveno di troncare la predica che stava faicenido nella propria linigua. ■II clero ed il laicato sia dcllTstria che di Trieste ricordauo a centinada fattd ed epiisodi del genere per i quali non solo noin venivano elevate proteste, ma il Papa stesso onoraiva il maggio.r colpevole come «Uomo mandato dalla Provvidenza». Oggi il Vescovo Santin con ¡le sue falsita e eabunnde tenta, non solo di addossare le colpe e le conseguenze ilelle malefatte del fascismo alie sue vittime ma, aeciecato dal suo odio razziale, continua ad infierire contTO il clero sloveno e eroatQ che non si atticne ai suoi principi ed alie sue direttive. Egli infatti in qnesti giorni ha colpito con la sospensione «a divinis» tre sarcedoti croati e sloveni dolía nostra zona che, contrariamente al suo divieto, hanno parteiciipato alia ponferenza dei sacerdoti jugoslavi dolía societa dei isanti Cirillo e Me-toidio, cioé di due santi slavi i quali, henche vemerati suglli altari, rappre-sentano un assolto contrasto col dogma ,di fede del vescovo Santin e del-l’ijcdenitismo italiano che a lui fa capo, per cni religión« cattolica ed dtalianitá formano un tutt’uno inscin-dibile. Una cónferma di questo dogma é data dal fatto ohe ¡nessun altro vescovo ha sospeso i memhri del pro, prio clero che hanno partecipato a qnalcihe coingresso. In questa oocaeiome il portavoce idi Santin, ossih il «Gionnale di Trieste» si é dimoistrato piü avvcduto e idi snaggior tatto, afferman-do che «i tre sacerdoti erano stati costretti a par-tecipare alia conferenza in raippre-sentanza dal clero della zona B, dalle autoriita jugoslave». IL PR0CESS0 DI PRASA ED IL SUO RETROSCEHA FHBSH 6IDDIZUI8IE PER IR REGIR DI MOSCA Con il processo di Praga l’ex se-grétario generale del Partito comin-formista cecoslovaeco Slanski, l’ex ministro degli esteri Clementis i ed altri trtedici ex alti dirigenti, é ini-ziata un’altra delle tragicommedie che periódicamente vengono orga-nizzate nei paesi cominformisti e che costttuiscono una delle manife-stazioni piv. significative e piü ri-voltanti deü’oscura onnipotenza d¡el-la mostruosa ¡macchina dell’appara-to burocrático soviético. II nuovo processo non é che l’edizione ceco-slovacca dei procdssi svoltisi a Budapest contro Rajk e a Sofia contro Rostov. Le origini dei tr>p casi so-no identiche, identiche le acouse e, con tutta probabilitá, idéntico sará anche il risultato. Ma questo é solo l’aspetto este-rior(2 del processo. Gli ex dirigenti cominformisti cecoslovacchi saran-no i capri espiatori di una situazio-ne che essi stessi hanno contribuito a creare, ma la cui responsabilitá maggiore rica.de sopratulüo su coloro che oggi li fauno processare e che non stanno a Praga, ma a Mosca. L’arresto di Clementis, quello di Slanski e di coloro che li hanno seguibi, furono ordinati da Mosca Ttleí tentativo di addossare loro la responsabilitá delle gravi condizio-ni di vita c’jella popolazione e per nascondere nel contempo la vera causa di tali condizioni, ossia lo sfruttar^ento económico e Vasser-vifaento político del paese da parte della Russia. La recente epurazione e l’attuale processo servono di mónita per tutti quei dirigenti cecoslovacchi che non sanno costringe-re sufficentementfi le masse a pro-. durre quanto e come Mosca vuole. La ciega arroganza della política di saccheggio del Cremlino é la prima responsabile di presante de-viazioni di alcuni dirigenti che non traggono origine, da crisi di cosci-enza, ma da ben piü concreti di-lemmi difronte a cui vengono a tro-varsi i satelliti di Mosca, premuli da una parte dalla crisi económica p dalValtra dalle sempre piü inva-denti pretese moscovilte. ■II Cremlino agisce in tutto e per tuito con la mentalitá del crimínale consúmalo, che mentre pi\epara nuovi delitti é pnpoccitpal'o solo di eliminare i complici e insieme ad essi nií onesti che hanno deciso di resistícrgli e di combatterlo. Tutti costoro vengono miessi nello stesso calderone e contro di loro vengono lanciate le stesse accuse: spionag-nio, cospirazione contro lo sbato e nazionalismo borghese. Quale sia la serietá di queste accuse, il processo di Praga lo sta a dimostrare. Due • particolari valgono per tutti. L’ex ministro dégli ¡esteri Clementis ha confessato, non solo di essere stato al servizio dello spionaggio angloamericano, ma di aver fatto parte della banda ccspirativa a ca- po della quale era Slanski. Cleman-tis venne arréstalo nel 1950 su or-dine defiO stesso Slanski, il quale fu a sua volta arrestato solo nel novembre del 1951 su ordine di Got-vwald. L'ex segretario generale del partito ha detto di ,essere una spia americana sin dal 1930 e di ayer costituüo nel 1945 una organizzazio-ne diretta a impediré la cominfor-mizzazione della Cecoslovacchia. Fu proprio nello stesso 1945, che Slanski giunsp a Praga, al seguito dkll’esercito russo e divenne segretario generale del palpito'. E’ chiaro che il pocesso di Praga dev\e serviré come nei casi prece-denli a creare le pezze di appoggio della política imperialista dei bu-rocrati sovietici. II processo dovrá dimostrare che Slanski, Clementis e gli altri sul banco degli aecusali, non solo erano spie dell’impyirUdi- A V V I S O Al LETTORI! Per PSníerferenza della festivité del 29 novembre, H rostro giorstîîie ssscirà martedi 2 eiieembrem smo occidentale, ma anche «aífenti dei titisii.» Quello che si sa del pócesso dimostra che la técnica delle farse pseudo giudiziarie alia maniera di Višinski, non e af-fatto migliorata, anzi é divenuta piü grossolana e quindi meno convincente e piü mostruosa. Sta di fatto che la crisi nel sistema cominformista non patrá essere eliminata con i metodi della santa inquisizione. La constatazione piü importante é che esiste una sempre mino-ne coesione r.\el, sistema político militare e burocrccico soviético, le cui tendenze centnfughe le disgre-gatrici prevalgono sulla forza centrípeta del Cemlino. Le epurazioni, il- terrore poliziesco e i processi grossolani, non potranno arrestare il pocesso lento ed inpsorabile che sc.aturisce dalle contraddizioni insite tiella burocrazia soviética. La Carea all'O.N.U. 'NEW YORK, 22 — La delegaizione atatumiitese aU’OiNU ha chiesto che le 21 Potenze b'ccidentali firanatarie di unaa risohizione sulla Corea si ri-uniscano urgentemente in se du ta «straordiinaria». La riunione avrà iuogo nel pomeriiggio, ed esisa assistera il Setgretario di Stato americano, Dean Acheson. Frase ’’storica,, Fra le «fraisi slonche» che hanno reso illustri tanti italiani, merita citare anche quella pronunciata di recente dal consigliei'e comunale di Trieste prof. Paladín, il quale — dopo aver acquistato gran rinoman-za come «giudice popolare» presso la Corte straordinaria di Ássise di Triesfe assolvendo i fascisti ed incriminando le loro vittime, e dopo essere cOmparso sui banco degli im-putati della Corte superiore alleatá a Trieste per il rinvenimento di un arsienale di armi, di munizioni e «APOLOGIA DI REATO» Come iattevamo previsto e serillo su queste colonme, le nefasite conseguenze degli Accordi Tripartiti di Londra del maggio scorso, frutilo della ignobile gazzaYra fascista dei giorni 20—22 marzo, non poten ano tardare a rivelarsi. Infatti, per effetto di tali accordi, tra i nuovi fuv.zionari di Roma pifesso il G.M.A. di Trieste, ven-né prescelto proprio quei prof. De Castro che r.\ei suoi scritti ha profuso odio razziale fascista e livore antifugoslavo, che, dopo essere sta o consiglierfá ascoltato di M-v.sso-lini lo é oggi del G. M. A. a Trieste clove non esita pun!jo a far riappa-rire alia ribalta i piü odiosi e ri-pugnanii , spettri del littorio come un Riño Alessi, un Fulvio Suvic, un Piero Almerigogna (ecc. Aperti i «saZoíiíi a simili figuri e affidato ï’incarico al vescovo San•. tin di suonare la tromba per Vadu-nata a Trieste degli altri rigurgiti di fogna del fascismo, Trieste ha rivissuto il 3.e 4 novembre 1952 due «storiche ed indimenticabili giorna-te» dei bei tempi imperiali. Nulla quindi da meravigliare se, ricostiluîbo in Trieste il clima che Id pece figurare come «spntinella tiubanti. ............................i......................................................................... ..................................................... MOMENTI DELLÁ LOTTA: Marcia nella neve fra le pimete della Slovenia fa sinistra); Trasporto dei seriti durante la Quinta offensiva nemicn bella Bosnia Erzegovina. avanzata» durante la fatídica era del littorio, oggi l’organo di Riño Alessi, corregionario del duce e suo fidato amico, esiga che la «Giusti-zia» (con leipra maiuscola) proceda inesorabilmente contro coloro che, esaMando l’operato dei combattenti per la liberta, violano aper-tamente la legpe poiché in tal modo fanno l’apologia di reato. Oggi chi leva la voóe in difesa di Aldo Plaino («uno dei responsabili dell’eccidio di Porzus, condannato in contumacia a trenta anni di re-clusione dalla Corte di Lucca I(d ora candidato alie elezioni ammini-strative») di Danilo Pertot e Albino Grudien, «responsabili dell'assas-sinio del triestino Morandini e con-dannati in contumacia all’ergasto-lo dalla Corle di Trieste», oggi quei tale «fa l’apologia di reato». E il libello di Alessi cosi conclu-de: «II vilipendio deV-e iMituzioni e l’apologia di reato sono persegui-bíli dalla legge.in tutti i paesi ci-vi\e; sta bene che Beltram, il ras di Capodistria che ha definito fascisti i giudici, si trova in zona B, ma il dott. Joze Dekleva che ha fatto le lodi degli assasini, da lui definiti partigiani, per quanto ancora potra rimanere libero e tranquillo a Trieste?» Ció spiega il perché anche il vescovo Santin — che «non si cura del fango vomitato contro la sua persona» —• ha catato davanti i giudici lo storico Salvemini e due gior-nali antifascisti triestini colpevoli di aver ravvisato del «fango» fascista r\ii suoi atteggiamenti e nel suo opéralo altamente apprezzati da Mussolini, di esplosivi presso la sede dell’ex Partito d’Azione del cui !esecuíivo legli era membro — interrotto durante una sua condone nella seduta del Consiglio in data 12 corr. dal consigliere Giampiccoli, che Si permette a usare un idioma bárbaro in quel templo sacro alia lingua di Dante, cioè il dialpíio triestino, ha seccamente risposto: «A lei questo non .intéressa: sto parlando agli italiani e lei non è italiano». La frase puo )essere senz’altro tra-mandola ai posteri con la storia di Trieste «redenta dal turpe servag-gio austríaco» e di Trieste la cui «anima è stata salvata» poi da De Gasperi con le «barricate e le trin-cee della italianitá» del marzo scorso, ifamor fílate su una meiaglia commfmorativa. E’ da ricordare infatti che un «redentores di Trieste, ingegnere 'tapo deU’ufficio catasto, volendo formare «in loco» la sua cultura sugli usi, sui costumi e sulla lingua dei triestini prima d¡ella «redenzione», chiedeva ai propri dipendenti, ver-sati in materia: «Ma qui a Trieste prima della guerra non parlavate l’austriaco?» Percià il consigliere Giampiccoli e tu'pti itriestini che si esprimono nel proprio dialetto non sono italiani, ma austriaci, come lo erano prima della «redenzione». Lo confer-ma ora Verudito ed ttalianissV.no prof. Paladín. NGTIZIE BREVI PARIGI. Il dr. Vladimir Rlbn.i-■kar, carpo della delegaziome. jugoslava alia conferenza delFUNEiSCO e membro del Coanitato ese-eutivo, ha ras-segnato le diimiSsicini dairincarico i,a segno di protesta per l’ammdssione aü'L’lNESCO della Spagna franohista. • * BAGDAD. — Il governo dellTrak ha preséntalo la sue dimissioni. La si tu azi one in tutto lo stato é abba-Etamza tesa e durante i disordini, suc-ceduti ad uno seiopero di studenti, soino rimasti feriti 38 membri della poliizia e 14 dimostranti. Uno di questi uiltimi é rimasto uoeiso. NEW YORK. — II sostituto ministro degli Esteri Leo Mates, é stato nominato rapipresenlante permanente della RFPJ presso TOiNU. CÂHDIDâTI DEL POPOLO STURM PALMIRA per luí un. paSBo naitiu-rale, una cosa iD.intiva nella sua coscieroza. Vide i bosichi tovio'laití del Gorski Kotar, d dirpipi della Lika, la piana’ ondeggiamlte del Korduitt, da. nemico dn faccia, la -mo-itte vicinia. Eisperi-mentô la fame, l’insonnia, la sitan-chiezza éerrifoile di marce estenuaniti ¿nel freldida, nella -nieve, nella bufera-. L’Armala 'deli popoio to -amnoverb neide sue Hile sioo al 1947. Ed essa per tai dju unía sciuola mligliare. Rilo rnó a Biui-e, dove flu dmpiegató alia. Seatane Fimamziaria del C. P. D. Piú t-ard-i1 it-ra il loro personale lo ain-nove-r aromo 41 Cemita: o Dis-tre-t-itluaiie d’el Partido, la .Puihb'liea Accusa, rABlsoiciaziiome Partigiiani., Nel dtoieirabre dal 1951 Andreašič ri.ornó definitiv-aime-mte a Moimiano per aisisuimeire prima la carica di Presidiante diel -Gamitaito Popolare locale; poli di qiuello ccumunäie. Fra i primii ¡nom! délia lista dei candidats -per le eleiz-ionli co-munaU di Piirâmo figura quelle» di Sdurm Palmina. GH ettetlto-ri di queilia ciit-tadina, proponiendo questa com,pagua, haininio voluïo dure un pulbbli-co riconoscimento alla sua lumiga attività nedle oganiZizaziomii dli massa, hanno* inlteso xibaidire che ai Co-pauni de! popo-lo vanno manda-ti i ,ml:glíoTÍ lavoratori. La figura délia compagina Stiurm è nota. Nata niel 1924 a SLuicia, essa ha comosici.uito ,1a dura es1 Lienza dei lavoratori- délia terra. Il piccolo caimpo paltemno, infatiti, era, in-siuffioi-emlte al scsterutamemto di tut-ita la famiigilia. Gg’ni nuavo anmo si poTitava riïeitro is-empire lo site&so v-ecidhiD problema, la liot-ta per il pane. Col 1945 la comipagna Sturm, ragigiiuinta qiuella sicuireaza económica che il Pdtere Poipolare ha aissii-ou-rafo a tutti i lavoralto-ri, è pas-sata ad alitr-e lolilte1, a quelle nu-ove per Fediïifcaiziorae' del, socialismo. Nette file délia L.C.J. dal 1946, negli oganil dei Potere dal 1948, s-e-gretarda délia isanità e dell’assis-teiniza sociale, -segretaria delil'UiDAIS comunal e, la compagna Sturm profonde le sue capacita in una continua, Itadevole opéra di colleftivo intéresse. Andréas;c Armando And-reasíc Armando è stato, candidato dalla popolazione di Mo,miaño E’ giovane Armando, ha solo 25 anni, ma un pasis-ato riicco di espe-rienze che lo fauno uomo maturo, capace di gjuiidaire le is-orlti di un co-mune cou piena coigmiziione di causa. Le prime esperâe-nze délia vita le -ri tirasse nei Camitiiieri di M-onfaleone doive, giov-ame sedicemnie, s’era recato per gluadia-g-narsi il pane e ad, apprenjdere -un mestiere, Conoibbe la vita -de'l iproleit-a-rio, dell’uomo -che non ha altro da vendiere s-e non la p-ropriia fianza lav-oro, pagata t-rri-soriia-mente dal capitalismo fascista. Vi trasco-rse un anno, e qua-ndo riitornô a Mctmiano, nel 1944, l’ar-rù-ciamento melle file p-airtigiane fu i totografliidhe quasite quasi airidte; dlüetro, a loro isi erge una vita piena -di l-aivaro, di E-acrifieio, dli .noijti i-nsonni. Una v-ita di onesto¿ e operoso llavoratore per il benes--ser.e della ,su-a popalazfomie, per il prog-r.eas-o idlell’opera sociiallisita. MB. La Irada dei cefali a Cittanova Martedi ara gio-rnata di fea'.a per la -piat-ola CiÜitalilna- della .noutra costa, -una ispecie idi -g-i'ta coll-ettiva di -quaisi meizza -cititá -nella ¡placóla anisa id ed vallóme di Torr-e d-oive si ccimplva l’at-to ¡fin-a-l-e di lun form,i-, daibile i«-ra¡stinellaimeni;a»: la tr-at-ta -daii ic-eifali. La foce del Quieto era s-tata s-bar rata cían le reti ancora isabat-o — dome-nica, nacidhtadendo un quanti-tatiyo id i icirc-a 25 ton. deir-otti-m-o pesco. La morsa era anidata man ma,n¡o reisitringienidosi, e mantedl nel vaüone idi To-nne, .aihtoicmo a-vuto l’íniziio dell-a fine, cioé la rac-colita ideU’i-mimeMSo quantitatii-vo di pesce: ¡dueic-erito itoinneJlate.. I igiomi successiivi hanno invece; rapp-reisentato -solo una, isipecie di spigolatura, oioé isono stati ra-c-coliti circa altiri oinq-uanita -qui-ntali di pes-ce, i rimasiugili della paseata di maittedi. NEL COSTANTE PRO^-RF-SF-O DW SERVIZil SAN-ITARI S’IlNQUA-,DRA ANCHE LA CLINICA PEDIATRICA DI CAPO-DISURIA L’ istruzione scolasfica del distretto di Capodistria Un quarto di miliardo in cinque anni per l’edilizia scolastica Obbligo scolastico settennale - Uguaglianza nazionale Fra le conquiste piú significative, conseguite dalla nostra classe lavoratrice dopo la liberazione, so-no da ri-leivare qu-elile nel campo deU’isltnuzione e della cult-u-ra in generale. Con la partico-lare senisib-i-li-tà che disitinigue il polter-e popolare, e a icolsto -di gravi saicrifici, dalla- libe razióme ad -oigigi nel campo scolastico, -sbno state realizzaite opere tali da co-ns-entiire in breve -d.i eliminare ttubt-e- le diísastros-e conseguenze de-1--]a po-liitiicia ipersiéigiufjtiá dal fascismo e d-a-i- govarmi p-reced-enti in questa izo-n-a. Ogigi la n-oEitra s-cuolà puo essore jcomfrontata, semza 'tnma di sfi-gurare, a-lla Bcu-oila dei -pa-esi piú proigredt: i, -che ‘hanno poiüuito edificare il pirop-r-io patrimonio s-colas.tico e cultiuirale in uin luimgo periodo di 'tempo eid in conldizion-i mo-lito piú favo,re-voli deíle nostre. C-io non si-gniíiic-a paró dhe dcihbiamo aocon-tentarc-i di q-u-anto -è stato rag.giunto. I-n q-uanito rigiua-nda la bas-e maite-riiial-e — meazL tecnici e dddattici a dispc'sizione id-e-lle nostre scuole — rímame (moflto da fare e isiará fa-tto di pari paslsio con lo ‘siviliuippo della bals-e eccinomic-a. di tutóo, 1-1 paese. I gra-nidi sluiúc-eissi coniseigiuiiti riiiguar.daño il conltemuito', i fii-ni della nostra SMUo-la. Di ques'ti -siucceisisi la -nos-tra gente l-avo-ratriice puó andar orgo-g\l.ioisia, lierché giá oggii la no-stra s-cuola é in gradio di istriuii-re e,d educare una geneirazio-n-e dii .g-iavani ve-- raímente progreasiisiti, lito-eri d-a ognii pregiudizio e da og-n-i li-mitazio-ne s-chema-tiica, fi-eri cc-mlbat-ten-ti per i p-iü piu-ri idealli d-ella gíusltizia e della collaiborazione fra i pcpoli. Un -tanto é sitato raiagiiun-to eliminando ines-orElbi-lmen-fe dai progira-mimi s,co-las-ti-ci o-gni traacia -di falisRá e ten-danaioská jatorica e &c¡ienitiifi'ca, liberando i gictva-ni da og-n.i influenza dannoiS-a al toro libero sv.iluppo intel-l-eittiual-e e-d id-eoloigico. STRUT« DEL SISTEMA SCOLASTICO COMUN! CAT O DELLA VUJNA La .sezione amminifltraliva della VUJNA comunica che con il giorno 22. 11. 1952 non aiv-ranno piú valore lie veicicihie carite d’iid'emtitá, che a-vreibb-ero dovuto essere isosltiituite entro il 26. 7. 1952 in base aH’o-nd. della VUJNA del 26. 5. 1952. Tale termine é stato prorugato giá duie v-o-lte1. A’.-la base del nortjro or.d-inaimen-to Sicoilas-tico -son-o le aauo.le otten-nali, che devano esisere -frequenta-te Inldiisti-ntaimeinite -d-a tiuititi i citta-'dflni tía-i 7 ai 14 anni dli etá. I p-r.imi qua-titro anni delila sc-uola otitennale co-stituiiscono riistruzione eleimenitare, che -dà il dirátito di ac-ce-d-are alia prima olas-sé de-l-la scuo-la oittemale o alia prim-a clasise. dei giinnasi intfer-iari sen-za e.s-acmi. Nel-l’anno sicolasitico in c-o-ns.o fcmiz-i-ona-no nel nasHJro- dis-tratto 45 -siauole elementan d-elle due naizi-onalitá fre-qu-entate da 2.781 a-lúinni. L’ubica-zio-ne de-lle isicuole elementar-i è di tr.ibiulita iin moldo che in neissnn ca-s-o ,gii aliun-ni deblbomo perco-rrere II regolomento tariffario alla fabbrica »Arrîgom« di Isola BH FBSSB HVHHTIE QUE IHPIETRO Con l'opera di chiarificazione sera cominciato bene ma poi si è finito nella mediocritá (Continuazione dal N. precedente) Non è idett-o «me lamenitiel-e ingiuis-t'iifioate (mancasis-ero anche da parte dell-e ,altre maelstranze poichè il pritoo r-egolaime-nito fisisava le itarif- f.e in. una misura taie che, fac,en-do 1-e sc-mme xisiuiltaiv,a.no. risparimia-ti, (sul itctele d-eil fonido paghe atabili-to dal piano sociale) circa 500 mila dinari) cfhe sar-ebtjero -andati a co- р. rire le luis-cite per la imamo d’opera appars-a esuiberante dal ragolamento iste-siso. Era q-uesto un Dato itra i più posit-ivi di qulel rego-lamenito e le coiiistatalzto-ni per la diminiuiztone. -delle tariffe erano ingiuistiifiicaite poiichè la tariffa -non è lia stes-sa ccsa della paiga. La prima non è tihe una base di calco-lo, men-tne la iseconlda varia e diipend-e in con- с. reto délia- rea-lizizaztone id-el piano di prcidtifzi'One e idi vendita. Ma jb-i-sagnava laisiciare che q-neste icose fosis-eiro spieg.ate agli opérai c-os-a ch-e invece v-enn-e iscnspesa al s-u-o i-nizio. La is-e-oo-nlda cc-rr(.nii-ssio.ne - ¡s-eigu-i la linea- dei iriallzo gen-erale e, i-n particola-r-e, -degli opérai addetti alla distriitauizione -dei p-eisce, la- cui -tarii-Sfa v-enne e-leiva.ta' a, compl-eissivi 55 dinari. -S-u quali pri-nciipi venn-e-drnpcfeta una -taie diffiféreraza tira le o-pera-ie adid-ette lalila prodluizio-ne e quieiSlti opérai, Dio solo lo isa, Forse aittene-ndoBi -al priincilplo, -che -gl-i -uo-mini bevono e fiumano e 1-e do-nn-e n-o? -Pre-nldendo per base i 41 dinar! délia- fabbrica Airmpelea e la tarif-fa -di 55 di-nari, pr.evista per gli .stes-isi- idiistribuitoiri d,el pesce all’Ariri-goni, risiuhta che ragigi-unita pe-r il vino -e -il fluimo aH’Arrigoni è di 14 dinari (ammétéenido. che quanto faite» aU’Aimpelea, sia ginsto!) No-n ccimiprenid-iamo perd perché dovreb-fcte eas-ex-e la fabbrica a paigarla. Infine col seeomdo reigola-mento l’imponto globale delle tariffe su-pera di un milione -e ro,tti il fon-do pa.ghe fiss-ato dal piano sociale. E' questo il lato più n-eg-ativo di -taie regolamento. Se' già ora l’imduistria conis-erviera. non riesc-e ad eissere atitiva icbn l’a-tfual-e fondo -paghe, co-tm_- ritien-e rius-cire con un. fondo a-u-memtaito di più -dii un milione? Si, è vero, ara -eisis-te -una situ-azio-ne favo.revol-e isiul m-ercato dei pe-see -freisco e oo-niserva-to, per oui non -esiisto-n-o 'timori al ri-guairdo, ma la altualle -situazione non- saxà eterna e allora isi Ido-v.rà proiceder-e, per ma.n.tenere le aitituali italriifife, o al licerizi-ame.nto' -délia mano d’opera a a un.a m-siggiore venid-ita s-oititocois-to, con -nu-ov-e richiest-e di reigreis-si (aile quali isa-rà riisipoisito pioche) cppure -con lo -studio di un u-uo-vo regola-menito tariffario, -con tariffe infe-ri-ori, e qu-inidi niu-ovo laiv-oro, nuovi mal-um-ori. Perché fu-ti.ta ciô, quand« era q-ueísto -il -mcimanto -di po-nre la siituaiziane isu ibasi piú Bolide e re-ali? La -cauisa -di ció -aiss-ume piú iim-portanza dello steisso regol-amento. Essa -risiede n-el imo-dio di agire d-ei gestor i -della -fabbr-ica, conisiglio o-peraio-, -comitaito di gestione e dir,e-ziorue, ch-e -cambiano inidlrizzo ad cigni- -a-liito ohe soffia. Nel febbraio e -marzo flurono intrado-tte 1-e norme che etoivavan® senisibilmante la pro-dúziome. Poi incominició ia de-gra-dzizion-e -della qualitá e la dixezione, invacei di in-t-enisificare il contrallo, abo!; seimpMicamente le n-orme. Alie prime lamentéis v-erso ,11 pri¡mio re-g-olamento tariffario, questo venn-e annuililaito e co-m-pilato uno muovo, sen-za ipoirtare a t-ermiin-e ¡la piú difficile, -ma in oignii caso piú -util-e, o-para -di chiariifiicaizion-e -t-na le mae-Btranze. Tutt-o qu-eist-o ,si -chiama o-p--porlunisimo e linea- di minor re-si-isi'jénz-a-. Opporliunilsimo de-i g-asito-ri e aniche -della prima coimmiisisione ,per i-1 reigol-gfniento che, pur esis-enidol convin-ta del principio da es,sa se--giui-to, -caipi't-oló alíie prime raffiche isemza dif-enider-e a fondo almeno le su-e iposizdo.ni fondamenta-li. iSono -ques-te le manifes-tazioni- che -ci preoccupano, co-m-e ci pxeocc-upa la -mancanza di un principio con-duttor-e ¡nel-l’atltávitá deigli oirgani -di gestione opeira-ia e della -dir-eizi-one, o isenza q-uesto principio, per il quäle loro, ro-rganiizzazion-e di Par-tito e qiuie-lla isi-ndacale devono lot-tare affinohé sia profo-ndEmieriite sen-tito da t-u-tte le- .maestranza, la sizie.nd-a non puó prosperare. A tale. principio devono- satitoistare tu-tti gil, iintiereissii partico-l-ari ¡di si-ngo-le ca-teg-arie- e .gli ínter,asís,i m-ame,ruta,nei -dell-e maeisitranz-e tutt-e, qiu-ando- pne-g-iuldioan-o e poislsono pre-giiudi-care mEgg.io.ri inlerelsisi -e -il ben-assexe futuro. Mario Santi PAL TRIBUNALE fil Irasco tornillo e torraitera E’ stato celébralo n-ei gio'mi s-coir-,si a CEipoidilstria il proic-esso nei -confronte d,i Ansi-c Milán, fiuuzionario d-el-l-a id-o-gEina e Sosič Jo-s'ip da Do-mio (T^ri-eisite) impútate d,i coxruzio-ne, e,d il secando anche di speeu-laizfion-e il-lecita. Durante i’ln'terrogaitoxio il Sosič ha diclbiaraho che l’Ansié di serviizio a Scoffie nello seans« settemibre g-’i aveva chieato m 1,30 di sto-ffa, piro-mettendogli in c-oimipénso ' il pas-sagigío sienza -conlirollo dalla linea di delm-arcalziohe. Casi f-u inf,atti, ed il Sasié poté intradurr-e in- zona B, di conirafcibando, 2 ccipriletto, 3 -miotiri di -stcifía e vari pezizi di ri-camlbio per bi/oilffletta. Nel terzo -tentalbivo venn-e pero coito aul falto. L’Ansié Ha ammes-so in pieno la sua coiiipevolezza. S-m-o stati condannatl, 1’Artsilc a 8 mesd di cancere e il Sosič a3. FALSAVA ASSE6NI E’ stato d-ehunciaito al Tn'b-una'e diatreiitiu-ale id-el popaba di Bule tale Kolarič Kreft,mir da Kríz-vci, giá impi-e-gato p-rass-o il Co-mitEto Pcipolare c-omiuina-le dli- Umaigo, imputa,*o di triuiffa tn danino di -terze pensione. Il Kolarič, individuo -dal país-sato, osauir-o, (ha militaito -nella íorma-zioni della N. -D. H. e iper tale mo- tivo era stato conda-ranato a 4 anni, seoíitati i qiuali era venuto a cercare lavo-ro ad Um-ago) falsificó -un Hbre'flto dli Mspa:r(mlio. delila filiale dii Pinigiuienite della Banca Popo-1-a-re detla R. P. F. J. -che poi esibiva a ipareacihie pe-nsoine, ottenendo pre-aiiti per. de-cine di raigliaia di dinami che poli qperjperó. Piú dli qual-auno cadld-e initrapipolato dal Kresi-m:r, il quale, invece dli riabilitarsi dei rtrasccinrii non bu-oini, peggioró la sua isíitu-azione can le truffe. L'autista e 1'amante volevano squagliarsela S -no sitatfi, processafi a Búie, Koč-janči-č Anton e Sker Mafalda, impu-ta(i di violaizion-e al de-cre-tio de-ll’A-MAPJ isiul traflf-ic-o atrtraverso la linea di die-marcazioine. I diue, ch-e aveva-no lintrecicia-to u-na reil-.azto.ne amorosa, initeindevano l iparare a Trieste. La, is-ara del 9 setiembre diieder-o iniato alia cd,m-p-licEita aiviv-entu-ra, isc-ompairend.o. Per 10 giionni pere-grinarono parte a piedii, paute in maochina atltraver--so la n-oistra -zona, fino a che la sera del 19 isett-emibre veinivano s:o-r-pries-i appunfo sulla linea di demar-caziome. -Il pr imo i mput a-t o é sit ato con-dannato a 3 mesi e mezzo di ear-cere, la se-c-onda a quattro. piú di -tire ebilo-metri per re-carlsi alia Elau-o-Ha. Quieista distrifo-uzione della rete scolastica g-iova rraoil-to- alia frequ-e-niza de-lle ,1-eizioni e nelil’iul-ti-m-o anno siço-lalslti-co la -media delie. asserjze è rasd-ltaiía aisisai baissa, precisamente di 19 giiorni per aSunno, ,s-u 197 ■ giioirhii di slciuola. Prima della giuerna, da státistiiche ufficiali, le asis-einiz-e era no -di gran tanga -s-upe-riori e nede ¡sduiol-e di villaggi-o rag-giung-evano spesis-o- diuie—itre mes-i per ata-n-n-o.-Di co-niseiguienza an-che i-1 praf-itíto .pe|f(e, -sc-u-o-le e-lemenitari è so-ddiiísfac-ente, raggiuingendo, nel decorso ann-o la media di 77 pro-mosisi -su oe-n-to atan-ni di tu-t-te -le scuole elementar i, -sébibeine il criterio di ciasBiifiicaiziohe ai-a -stato a-bbaistanza ¡severo. Un’alitro ¡fat-bo-re pósiitivo per 1-a quali-tá -deIl’inls¡eg.nalmenito è -11 grado or.ganixzativo delle scuole. Pe,r B-apperire alia neceisisitá del raggio maistei-mo di 3km. si è d-oviu-to conservare nel d-istrett-o ancora 8 sic-uo-le di tipo iifferiore, monoclass-e, ooni un solo .idsiegin-ante pe-r le q-uattiro claetsi. Pero la grande m-aggio-ranza deglii alu-nni freq-uenta sic-uoie con -tre -e q-uat-tro sazioni, cioé con -un inisegna-nte per -classe. Il 65% d-egli al-unni del diisitretito fre-quenta tali acu-o-le. Nel dàisireltito so-no in artivi-tá, da tre anni, 7 scuole ott-en-nali complete e 4 g-in-nasii inf-erio-ri, che per plroigraimlma e método di inse-g-namento, sono del tuti o pa-rificaii. N-ell-e 61 saziiomi delle scuole oitten-nani e dei g-i-nnaBi inferi-ori sono i-scr-iibti e frequentano regoiairmente 2.023 alu-nni. Souo-le ottennali e gin-nasi inferi-o-ri esisitono tre a Capo-distria, -uno a Villa Deicani, a Isola, a Carte, a Monte di Cap-o-distria, a Po-rtoxoae, a S. Pieltro, a P-irano, ed a S-ic-ciole. Tuit-ta -una seirie di faicHi-tazi-ani e pirovvide-nze - -dai trasp-orti alie cu-cine sicola-siti-che— sono -s-tate a-d-ot-it-ai’ e dall’autoritá scolastica per ag.e-vol-are la f-requenza della slciuola ot--t-e-nnale superiore a t-utti i giovani d-eil dliis-tr.eitt-o. Sono inol-tre aperlt-e ai gtoiv-an-i -dei villagg-i piú loritan-i b-en 5 cais-e dello -stuidente. Cc-mpilesis-wamen-te 4.804 ragaizizi freqiuenlan-o 1-e siciuole elementa-ri e medie de! d'iatire'to e prec-iisalmente 2.747 quelle -stovene e 2.057 quelle itali-ane. ÑeisBlüw raigazzo è coBitr-et-to a freqi-aent-aire la ¡sciuola dell’alitra ncizion-ar-itá perché nel raggio della sua dimora manca la pro,pria sicuo-la nEizio-na-le. Per i bimlbi i-taliani, la masisima d'istaniza de-1 v.illaggio dalia scuol-a è quella fra Bare-di e I-sola. La seno-la di Baredi è staía -ohl'ds-a quelst’anno perché, poiteva servir« -per 3 so-ü alunni che hanno aceito di frequentare la scuol-a di Isola, distante circa un’ora di s-tra-du. I-I Consignó per lVtruzione di- -sitre-titua-l-e is,i era aslsu-nto, a loro gra-diüme-n-to, 1’oiner-e idi allog-are quest-i gioiva-ni nella c,a&a, de-l-lo stiuidienit-e di Pira-no. Il paiSBaigg-io ¡dalla -sciuola oéte-nnale e dai -ginnasi inferiori alie ¡Siciuolie superi-o-ri a-vvii-en-e sen-za esaimii- di a-m-missi-o-ne . Nel nositro dist-retto, id-ave prima diell-a guerra es-isteva sci’tan'to u-n iisltituto di sciuola media s-uperi-ore, ci sono oiggi varíe sic-uo-le superior!: un gimnasio reale slo-veno, un lice-o sioientiifico italiano, uin liceo cliaislsiico italiano uma siouola -magistrale istoven-a, un istituto- técnico commerciale italiano, e la S'duola náutica di P-irano. A Oa.po-d-istria eisiste inoltre ¡la B-cuola triennale felmminile di economía e la sciuola di muis.ica. II numero e la dislocaziio-ne. delle ,scuole medí-e s-uperiori corrisponido-no all-e -ne-ceissitá della zona e tatti i giovani posBo.no completaré i pro-pri stu-di semza a-1 fontanar-si dalle proiprie fa-migli-e. A'Pimsagname-mto nel-le s-ciuole de.l diiritret-to sono prepoisití atitiu-alim-ente-333,fra maeslfr-i, -prof-assio-ri, ,ed inse-gnanti di materia, aibi-liitati dalle isauole ipeida-gagiiche. Tutti gli in-s-e--gnan-tii -sono miuniti del titol-o -di is-tu-dio adeigu-ato oonisiegiulito in, una s-du-oil-a nazionale corisp-on-de-nit-e ,a qué-Ll-a mella qua.le i-n-seginano. Sistema di tiistriiiuzione delle scuole Coime in tutte le al-tre branche di attività, a-nch-e nel campo della isinuzione é stato realizzato un pro-f-oinldo- prac-esiso di id-emiaarateizeaizione e di ide-centraliiizzazi-one. II massimo ongan-o -sico-laístiiico è i-1 Conisi-g-M-o d-i--ste-ttiuale per riis-truzione e la cultura, cclmipoisito da 9 me-mbri nomi--nati da-ll’aisis-emlbilea de:l comitat-o di-sltrei'.-tuale, su proposta -d-e.lle as:so-ciazii-oni ¡deigilli insegn-amti. N-ella pro-pr-ia att-iivitá il Conisiigli-o è coad-i-u-va'to da 6 comitati, c-oistituiti dai la-vora-tori della scu-ola piú competente, e d-a evenbuald commiisisioni, no--miilnate -di volta in volita. Analoiga-m-en-te -preaso ogn-i comi-tato ccmunai-e esistano i coms-igli ccimiunal-i per 1’isitruzi-one, c-o-mposti da me-mbri de-i comitati s-t-assi e da «áStadin-L che, per la loro profeas tone o c-ómp-e-tenza, poisis-o.no dirigere l’aótivlitá ¡sioolastica me-’l’ambito del ccimun-e. Près,so ogmi sciuola asi-ste inoltre il comitat-o di scuol-a, coim-post-o dal dirigente de,ll-a achola, da un rappr-eise-nlta-nite -del c-orpo ims,e-g-n-aniti., d-al medí-co locale e dai rap-prtis-entaniti d-el coinsi-glio dei geni-tori. N-el comi-tato de-lle sciu-oile supe-riciri s-omo- repipres-en-tati aniche gli al-lievi, con diu-e -delagalti eleitti. Que Fila Btruit-tulra organiizz-a.tiva d-e-gl¡i organi diriigemti i’isitruzione -sico-l-aistíica aslsiicuira il .mas-s-im-o c-ol-tega-ime-n-to- fra sciuola- -e faimiglia-, fra, la siiiuola e le altr-e ait-tiviitá de,l pae-se. Situazione materiale delle scuole ATe.pc.ca della liberazi-one lo sta-to d-e-lle -sicu-o’le era mo-l'to grave. Nel corso de-lila giu-arra alcumi eidifi-ici erano amidati düsltnutti, e la gran, ¡parte di- qluielli rimast-i non c-orri-islponidetva alié esiige-nze di una acucia -moderna. Le stat,i¡s;ti-che d-ell’auto-r-iiiá scolastica italiana prima della guerra d:aono uno -specchio mol-to significativo della sitiuazione delle isciu-oilie. A Capoidiis-tr.ia s-u 36 aule oc-cc-rrenti,- soltanto 6 erano ritenute ad-at-te air.inBegnamento; a Isola 17, su 31 aule acico-r-renti, erano considérate inse-rvilbili: a Mares-e-go 4 sdalte su -1,2; a D¡ecani_4 su 26; a M-omlte -di Capo-distria 3 su 17 oc--correnti eco. acic. Malgrado.tali d-efi-oiier'ze impreisisionantil, ii-n tiuitito- il trentennio lTtalia non ha cositnui- (Continua in VIL pagina) DINANZI ALLA SCUOLA -DI BORST. Attività preeïetjtorale VERTENE-GLIO — Ol-tre i-1 50% deigli el-etitori ha presenziato ai co-miizi 'eleit)torali,.dnid-etiti per la desi-gna-ziome dei candidate. In gene-rale le riunioni ,so:no istatie molto anim-ate. Gli e-lett-oiri hnno,. sovente espreis-so il toro parère s-u q-uesto o quel candidato. A Biurolii- e Radini, conduise le riiuniomi, sono sítate imiproiwisate fest-e popolari. Nelil-e lunità eletfora-l.i, sono- stati s-celte i Sieguen-ti candúdati -per il Comitaito Popolare disitreiMiuale: Turkovič Ivan, M-ilanovič Albino, Bernardi Red-ent-o, Leuisič Zlatko, Cigni. Stellio, Druškov-ič Mario, Bu-ro.lo Giovanni, Radin Romano, Melon Firm-ino, Prodan Mat-teo, Božič Ivan, Gasparini Mario e Srfoan Antean. Per il C.PjC., tra gli altiri, sono State -dieisignati dal popolo: Tur-ina Antonio, Balas Romano, Civitam Mario, Foiriza O.liviero, Danelon Anton, Palj.uh Anton, F-erneiti Luigi, Bass-anese Romeo, Malo-n Lo-do-viic-o, Caippelari Ma-rio, Sturman Umlberfo, C-enidak Alfredo, Del B-el-l-o Giac-into. DAILA —■ Atmosfera di entusiasmo a D.a-ila, per i comiz-i deigli el-e-t-tori. Gli eletitori -di -Daila hanno de--siignalto a candidate per il C.P.D., il compaigno F-eirleitta Ric-cardo, -pre-s.-iidenite de-l-la cooperativa agrícola di ipradiuzione -«iSci-ntillai», ed il comp. Sain Romano. Per il C.P.D. di Cit-tanov-a Invece s-ono staltii s-cellti i fronitiisibil: Fer-letta Riiocando, Zacearon Alfredo, Cadenaro Envino, Stančič Peter, Sabadin F,Irmino e Marinčič Pellagrinp, BUI-E — Olhre un migliaio di ciitfadini ha-nno preisenziiato al grande camizio preeleibtora-le, inde-tto per soeigllie-re i candidate del luogo, per la presísima consultaBione popo-larie. Vemitiquaittro nominativi .proposite per il C.P.Comiunale e 7 per il C.P.Distrettuate. Eeco i no.mi: Per il CPD: Potleca Pietro, Mitos Piietro, Bernič Giuseppe, Dambrosi Maria, Baisero Romano, Matassi Giovanni, Morgan Matite-o, Potleca Stetfano, Banet-ti Romano, Damb-rosi Pietro., Acquav-ita Francesco, Anito-nón-i Francesco. Per il CP Carmínale i nominativi . dei candidate s-ono: Papo Anna, Sto-» * covaiz Liuiiigli, Mitos Pieltro, Jeličič Paola, Valentič -Giuiseppe, Medica. Mirand-a, AgOlriniB Nazario, Ca&sia Gicivxanini, Morgan Matt-eo, Potleca Pieltro, Piuca Giovanni, B-u-ra Giovanni, Crnofoor.i Ante, Papo Antonio., Vaisic-otto Giovanni, Acquav-ilta Leonarido, Bonetfi Romano, Balsero Romano, Hrvatin Milan, Bonet-ti Maria, Antonini Giaico-mo, Antonimi Tornim,aso, Sabaz Clemente, M-arizari Francesco, Miiilau Antonio, Crevât,in Servolo. Nel loapotaago di Buie, il 29 novembre, Gio-rnata -della Reputotali-ca, si Bvolige-rà una grande mani-feB-tazione celebrativa, che si con-cluiderà coin un camizio preeletito-rale. .1 GR1SIGNANA — Nel comune -di Grisiiignana si lavora -sodo per le elezioni, in tiuliibi i caropi -della vita sociale. N-elile fraizion-i e nel-le b'or-gate, in quesit’u-Miiimo mese, sono State eff.ettuate parecchie m-iglia.ia di o-re volontarie, ongan-izzati nu-meroBii consi ,d-i cultura general-e, di lingue, di economía -domeisltiic-a e di riiieamo ai qualii pantecipano oltre lina sssisiamt-ina di giovani d’ambo i seas-i.. Anch-e nel campo cult-urale i ¡stídcess-i sono nilev-aniti. N-ei coimizi elattorali, sono -stati sc-eóbl i is-eiglueriti can-diidati pe-r le ei’iezioni del 7 dicembre: Per il CPD: Gnrian Antonio e To-soliin Bellino. Per il CPC: Poiani Modesto, Calcina Vi-tlolio, Strisov-ič Marjan, TramipulS' Antonio, Damiani Ste-ano, De Lu-ca Giongio, Puizzer Matrt-eo e Sparaigna Candido. Com-ple-sisiivamente, 8 ita,liani e 2 croate. CAPODISTRIA. — Durante la -sic-orsa ,£-et¡timana, nelle ibaisi de’ll’U-AIlS isoino ¡s-tate tenute .riuni-o-ni d-i mfirisa, diulranit-e 1-e -qualii i fro-mtiis-ti 'hanno- d ilsictuisls-o sul -compiti d-el Franit-e i’n vista delle pro-ssime ele-zio-ni. iNella I bais-e, ¡dindainzi aid un, ele-vato numero di persone, ha parlato il c-amipag-no Beltram che hatratfeg-gia-bo quali doveri incomibono o-ggi si imembri ,di questa organizzazione, cioé qu-ello ¡di -proidu-rre di piú, di intenEsilfácare Uazíone organilzlza'ti-va per inctadere -n-uavi meimibri e di -apurare dalle proprie file coloro che sono inld-egni di appartenervi. Su .proposita di vari coimpEigni, i m-embri alllunanimitá hanno deli--berato di espe-ller.e dallUAIS tali: -Paolo Bacici, agente d-el -C-LN e Ba-rut Giacomo, _ impenitente u-blbria-Icone, -.che certamente non è -un yanto ¡della cittá. I frontisti della prima hase pair-iteciperanno inoltre -ad una grande a,zione per l’albbelimento e la puli-tzia della ¡cittadina. ( Analcighe riunioni, isiono state temóte negli altri 4 rioni cittadini. Xett&ie aUa wdazioht Airantiic-oto apparso sulla «Nostra1 Joitita.» ¡con tlitofó -«Brodo di c-affé» ci sent-iamo in -dovere di risponde-xe q-uamto s-egiu-e: N-an vorremmo Isoiffierimaiici ¡moljto isiul-li’iaxigoimento e no,n vorremmo memmeno usare le parol-e iscintifiche con cui l’air f'iicolilsita ha creiduto darci una lesione, ma ponteremo a -conoscenza la opin-io-ne puiblblica di Capodistria -precisando che nel presente a-nticoló elsistono- mo-lt-e cose infondate. Sap-piamo che l’attiuale dirattore del-lo Hc-bel Triiglav non é nemmeno a conos-ce-nza che a Capcidis-tria esi-B¡ta un caffé dencimmaito «Piero-» e peirció é aisisiurdo alludere che lo Biteisso -sii recihi in quel lócale per consumare -un -buon caffé, in secon-do luogo l’articoliB'ta ahe ha volnto Id.l.ninuii-rie lil prestigio delUH-otel non ha pensaito prima di farlo che ino,n ha ia icompebenza di oias-ervare i -bariisti nella ¡contfeizione del caffé e iperta-nto -non patre-mo albro che definirlo nocivo -e un autentico «Brado di -uomo,». Da parte nostra non crediaimoisiaistataqiu-asta-ta mi-gliore piuibb-liciltá. La Dire-ziane .dello Ho-tel Trigl-av é a d'i&posizione della ,sua clientela per qua-lsiaisi reclamo. In consegiueniza a tale aritieolo noi ci sentiamo aflfesi, e non potremo far,e altro che richiamare lo iart‘icol:í;lta nella meis-tra d-lre-zione per dairigii -una s’piegaziane miglio-¡re e le isodldiisifaizio-ni in mérito. La direzione d¡ell’Hotel Triglav N.id’.R.: Non l’aritic-olo da noi puib-Iblicalto, ma piuttoisto- il- modo- di ¡preparare il caffé (-che la direizio-¡ne ide-H’altoerigo non smentisce) è nocivo alia reputaizione -d-eirallberga «Triigla-vi». Ed è ció che noi abbia-mo vo-tato co,lpire con 1-a fidiuicia che ia direizione elimi-ni tale inconveniente, cote-a che centamente fará. Per q-uanito. rilguardo invece il dire, t-tare, ©recisiamo di aver vista ibere il icatffè d¡a Piero il vecchio di’rettore e non al muevo-, pero que-sto pa-rtic-olane n-ulla cambia di quanto è eisisenziale. 7>aUa HaüaiuQa & ia tauia alte fnutte Lemme lemme, Tobia Tartaruga se ende la rápida discesa che dalla «Zacimba» di Portorose porta alia strada principale de (da perla della costa istriana». Lento per natura, preme su tutti i protfri flieni per non scivolare su qualche banco di ghia-ia. Infine arriva alla svolta, imbocca Vasfdlto e continua, preparandosi con :massa pacata a cambiare mareta. Una figura bluastra, con la mano alzata, interrompe il normale tiesto a una quarantina di metri dalla svolta. Duecento dinari di multa! — E-ee ... perchèèe .. ? Chiede il pavero Tobia, alzando con fljemma 10 sguardo che incontra la faccia di bronzo di un noto diensore porto-rosino. — Per ecce-sso di velocitá! — Oh... ! — la bocea di Tobia Tartaruga per la prima volta nella sua vita fa una mossa fulmínea. Non discutere e paga! Tobia comincia a tremare, es trae 11 portafoglio e paga. Il difensore incassa, sorride e pensa al gruzzolo. PROPOSTO AP EROE NAZIONALE ALBIN GRUDEN - BLISK jl corabattente^ condannato all' ergastolo dal Tribunale di Trieste Abibiamia ¡giá ¡siari'bto a siuo tempo auirinqualificalhil’e -co-ndanna iniflit-ta, in spr-egio ad ogni principio di giruistilzia, ai partigi-a-ni Gruden7e Pertoit diallia Cor,te d’Aisis-ise d-i Trieste- e ¡slulil-e reisposabiiliitá che1 peir tale conidanma vann-o alttribiui-te al G.M.A. della ¡zona Angloamericana, qu-ale -ammiuSsliraUore fiduciario- di quel territorio per co-nt-o diel Consigno di Siciurazza d-el-lONU. Abibiamo, giá xil-evato -e ri’leviamoi ohe la pena i-niflitita per s,e stasisa, l’aibto id’aocusa e la reqiuiisitaria diel sostibuifto P-rociu-raltare di s-ta-to, Gru--biisisi, ¡gli airtiico-lo della is-tampa irredentista e isciorvinisita, dimositrano chiaram-ente che co-n la -con-danna si é volinio cclpire, ne-lle persone dei due valoras,i comlbait-tente, la Lotea di Liiberiazione pcpolare, il nost-ro popolo butilo e in pati-colare gli Slo-ve.ni. Infaitti i d-us valorosi combat-tenti, e ipant ¡colarme rife Gruden Albín — -Bliisik, sono ra.ppre'sentan-ti gen-uini ideL’a loiúta eroica del popolo slove-no per il proprio dir.itto aila vita. Nativo da Semtpolaij pre¡s.so Na-bresina, Blisk si fece notare -sin da giovane pe ¡1 buo carameme indómito, i.msafifexente delle ingiuis-tizie e dei sopiusi degli c-ppresisori íasci-sti a danno del s-uo papolo. Ancor og-gi la p;polalzion.e di Nabre-sina e din:orni ricorda i priim; colpi di pistola epairsti dal dicias-eti-enne B io-k nel 1940 -contro la sede del «Dopolavoro». Allora egli fu con-dan.nato a due anni di carcere. Lo ann-o dcipo si -scaglió cont-ro un sotitauffliiciale dei carabinieri che maltrat-tava i -suoi cc-mpae-sani e per corisegueniza eibbe divie-t-) di alie, ntanarei dial suo villaggio. Seiguendo i.1 ,auo generoso impulso di'v-enne ¡pantigiano. Giá nell’ago-ato del ’43, 10 mila alpini «rastre-'-larono» la zona fra Lipa, Teimnica e Kostanjevi-ca sul Canso, ove Blisk si trovava can il suo reparto. Inútilmente. Niuimeroisiissimi sono gli ese-mipi del ¡valore da tai dimcisitlrato nella tonta. Le vie d-i eoimiuimicazion-e Trieste — Capodils'txda e Trieste — Fiu-m-e -e-ra-n-o q-uaisi pa-rali-zzate mjercié sua. Lumgo -e difficile ¡s-areblbe ri¡co,r-da-re qiu-a-nto ch-e la g-emte sa dire d-e--gli ait-ti di valo-re co.mptatí da B-liisk. Eicco iqiuallche eisemipio: M-o-nter\ero dT’dlri-a, Ai prim-i del s-ettembre 1943, B-lisk, -con dieci co-mpagni, è in .agig-uaito. ¡Sulla strada avainlz-a ¡uin carro com un vecchio. cantadiino -ed una ragazza. In diiire-zione oppoista avanza un c-amion carico d.i -«ibeirisaiglierl,», icihe, ar.riva-to -a.ll’alt-eiz-za del -carro, -si ferma e i «-bal-di gi-o.vani ¡dial fez ro-asoi» at-tomi.ano- iil ca-rro i-nve-enido contro il vecchio e non nasco,nid,e-ntdo 1-e loro turip-i mir,e nei-con-fironiti della ragazza, Bliisik e i -su-ol. die i comipsg-ni . : -tí.aecanio e i «ibersag-lieiri» hanno finteo di fare i gradassi. Il lom- ser-g- nte, fe.ni.to, viene medí,caito, montre il cami-on, rotola a valie. Nel 1943 il (fomipaigino B-lisk salva due a-viaUori am-arica-ni abbattutl a Banne e li pone in salivo, Asisieme alil’-eroe nazionale Stjen-ka„ partecipó ad un’azione durante ’a qua-'-e 14 camions di fasic-iisibi fu-reino falte ipriigionisri. Ne-U’aprile de) 1944, con altri due comjpa¡gni, assaü la caisermu della polizia nazista -di Prevalió, -diisarmando 70 poiiziziotti, Casi loittó Giruden Albin — Blisk per la liberté del papolo centro il íascismo. Ininumerevoli volte mise a rqpenií,agliio la Biua vita. Nel solo mese -di agosto -d-el ’43 ccm/pi 40 az-ioini amate. Gra la 6-e:nt'enza immorale, che coistiituisice uno scanidalo giuid-izia-rio dei piú vergogin-oisi, lo ha con-danimato soltanto perché eg-li è un consieg-uiente comibatitenf-e contro- il faisicismo. UNA NOTTE Dl PESCft SULLA COSTA ISTBIAHA IDILLIO COL MARE II caicco 1-eg-gero e daradolaratie, che ci co-nlteneva a s/ten-to, si s-taic-có dalia riva, ove solo il íampione elelttrico ispandeva una raggieira me-ianconi-ca aúlla banrihina deserta. II «Borin» amicoira/to in mezzo al porío con due allberi te-si e sivettan-ti verso il cielo, con la vela ar.ro-tolata, se-míbrava dormiré suida lu-cemtezza ñera delile aoque qiuando il caicco lo ra.ggiunse. Dal booc-apor-ito filira-va solo un Hilo sottile di luce rossastra. Accostammo e salim-mo in silemizio. Sulla tolda gli uomini scalzi, nel-le loro vesiti di tela, si muovevarao agili e- süeniziosi. come felini, sle-gando noda, riannodando íuniceíle, 'tirando sico-tlte. Si udiiva lo sitridio de He caitene delTainco-ra che si al-zaiva dal fondo e q.uindi conlro la notte sciura la vela prese figura, spiegaradosi sopra di no,i, come una ajpparigione speitttrale. La brezza gonfiawa favorevolmenle la vela -e la raavicellia non ta-rdava a scivolare sul m-a-re cialmo. Sfilavano lentamente i fanal: so-litar-i della riva, finché si usci dal porto, oltre la diga. La luna era tramontana da paireochio, l’aicqua ap-pariva t.utita ñera. AlTorizzonte qualc-he luce dispersa di battello da pesca alia ricerca di sardelle. Sullla linea scuiriissima della costa grappoli di lumai-indica-vano i caso-lari ed i villaggi dormenti. Bsi3a era aniimata nei confronti della noitite precedente, quando a-vevamo n-avigato tango una s-tri-sicia di térra qiuasi desierta >e nesisun luime era a,p¡pams o-, Dava l’impressio-ne di costeggiare una térra selvag-gi>a, -senso auméntalo, dalle ombre de,gli seo-gil, s-caglionaíi a collana, A Lonldra é istato felicimenite cam-toiato Tesafaigo a un giavane italiano iahe da ¡piccolo aveva i-nghittito soda icrlistalliazaita ed era ¿tato co-s'tretto a nuitritnsi attravierso una Bonlda intfilaita ¡mello is-tomaco. II chi-mungo, idott. 'Ravyn, lo ha fornito di, iun nuavo esófago ricatvato con' la pe-lle toltaigli da una gamba. * KALAMAZOO — II signar Wil-liam Eddington, statunitense, é giunto al suo 103. anno d’etá beven-do 40 tazze di caffé al giorno. II dottare gli ha peró consigliato di limitarsi, per il futuro, a 20 tazze onde «non incorrere in seri disturbi nervosi che potrebbero abbreviar-gli la vita». * A Dusseldorf isi sta portando a termine la cois trnuzio,rae del primo grattaicielo idéllai Germania. Esso sa-irá .alto 150 metri e avrá 32 pian! per icoimpleeisivi 14 mila metri cubi. * Nelle linjee aeree internazionali si é andato siempre piu affermando in qitesti ultimi tempi un nuovo tipo di aereo passeggeri: il «Wykount 700». Questo apparecchio'— quattro tur-bine dalla /orza di 56000 cavalli, velocitá 510 Km all’ora altezza mas-sima 9000 metri — é stato definito il migliore djH mondo. La Francia e L’Australia ne hanno ordinato di-versi esevnplari. La ditta inglese prod’uttrice si atiende ordinazioni da diversí altri Paesi. * BATUM — Nei^ preisisi di questa cititá esisite nina foresta pietiriíi-.cata di cirea 100 mila arimi d’eitá. E’ Húmica di morado ohe presenil non soilo tircinchi, ma i rami e pensin-o le fctgilié riidot.t-e a pietra. II fenómeno si deve pxo.babilmente ad urna enuzion-e viuloainica. * BASILEA — Coronata da succes-so, ha avuto luog'o la prima opera-zione chirurgica eseguita salió stomaco di un gorilla. L’antropomorfo aveva inghiottito una matita automática per sottrarla alie cupidigie di un collega scimpanzé. che do-nmivano isul-ie onde come grandi .animal1! acquatici. Oirá dietro a -noi, se-m-p-re piü 1-on-tano, si affiochivano i larápi verdi e irosisi td-e-i fari ed itl mare comiracia-va a prendere riifléssi d’ebano. Guara,dayo gli uomirai di Ifcordo con Patato della luce ros,sastra che lU-sici-va dalla wtiugat). Nei loro oochi Ibru-ni -ed aZEurri c’era una luioe s.pecia-le, quaisi che le onde albtoaic¡malte dal isole vi avesse-ro 'lasciaito il loro riflesso. Data unMilima occhiata alia vela ed alie sartie, che íremevarao come corde musicali, senutando il cielo, esisi sparivamo sotto coperta. A bordo ora ituitti i patssi erano silerazlioBi e le oisiservaziomi, somim'esse e sisarse, si riducevano .alio sitretto neceis-satlib. Tluititlí i serasii erano viiigili agili elemeruti e al vento, che ie questi momentl divenia il personag-gio priincipale, pleno di eisiri e di mira alcicie. 11 iSilenziid s’eira fatto piü grande. Il Jieiggero, murmure arrivo dallé orade sulla loratana costa giunge-Va isino a raoi come una sinfonía madullata, v-elata dalla distamza. Somimossaimerate qiueata .sinfonía si confondieva con quella del fiotto ch.e si. staccaiva dalla pr.ua del «Bo-rira», A bordo, silenzio. II fana'le a pe-frolio, ingatobliato raella rete meital-l.ica, span'deva verso il basiso una luce -sangiuilgn'a che dava aiH’-uomo che teineva la barra del fiimone un aispeitito qiuasli «upo. La nobte ei aiv-volgava .nell siuo sudario di umidiíta aifttulníiale: tultita la coparta ne era baignaita e.d il vento ci pene'traiva con te siue diita fredde nell,a muca, scompilg'lianido i cappelli. Ci strin-gemimo1 alloira nei noisitri mamltelli, sentenldo di asiser molto piccoli. L-e ore passaivano1. iLenlte o rapáde? Streno come al tempo perda a ibotrdo ogni consiis-tenza, scorra iin moldo nuovo, im-mergeinidbci neU’o!blio. 'Tu-tii i pen-sieri ven.gono da (modito Loratano e scino cullalti nei doradolio della barca: passano imimaigini sitaccate, bra-ni d.i dialoighi, rifleissi di senitimen-ti ed onda-te di nositaiigia. E’ mera-vigiioiso! , Lentamente la noitlte .s-biancava, perde.v.a il suo velliuto intenso im-palK'deindo igradatam-erate -e n-el.le pri¡mdi|sime luici dfliraiha le oois-e e-me-rg-evano 'veramenlte carne povere cose. II grigiiore desolante. Le Melle si smarráivano, l’acqiua era senza t-rasparenz-a, la vela quais-i g-rigia, i ra.alri vis,i pia-llidi, la térra lontana s-enza colore. Un.a -grande triisltezza era succeiduita airilluisi-oin-e -della not-te che ¡aveva gettato -siu .ttltto il mainlío d-el miste-ro. Ma duró -poco, a-d o-rierate il cielo solnr'isie di rosa, * sllmporporó adagio adagi-o, la luce irradió v-ilttorioea fugando le ombre grigie e- riid-and-o con il disco lu-minolîo itras-pareinBa e colore al paie-sággid. La «bava» della natjte s-i era tras-foirmata in fresca brezza. Si entrava in parto. La- cittadlima si desta-va, il ca'ffé spalaracav-a le proprie finesitre per la puli'zia maítutina e qu-aliche pescatore fermo sulla ban-china ci guardava entrare. II «Borin» attraccô. Ma non era sita-neo. La velâ fremeva, quasi de-si-derosa di -teradersi -a -bcrdeggiare ancora. ROMANO FARINA I QUAPRANTE ORIENTALE | HORN i JOTO E LI M FALLIBILE MARIJA CRN OBORI, UNA DELLE PIU’ GRA-NDI ATTRI-ÛI NO.STRE 11 compagno Kornejóuk é SaM-to aúlla ti:, una e súbito ha ce-reato con lo aguardo il Sommo, l’Uni-c-o, IT.mmortale. E per evitare sigradevoii e balordi sospeitti, tanto per comin-¡ciare, gli ha indirizzato un calo-rcso saliut-o. Anche la fine del discorso é sta--ta, si capisce, -de-dicata in íiuitt-o e per tiuilto- a Lui,1-ali'Onniiveggente,, alllOn-n ipcsBerat-e, a-UTrafal-liibil-e. Ció ncm s-igniflica, la-gi-ca-m-erate, che il -nostro ora-tore abibia tralaisciaio, nei jeoris-o dieil-lia; fsiua s-torioa o-razi-one, di tratit-eggiiare ritraggiare, ceis-e-llare, in--do-rar-e la figura de-i piü grande Genio che madre -natura afabi-a aivuto l’alt-o onore d-i -veatiré d’umane is-embianize: Giuseppe V-i--sario-novic -S-talin. Com’é nailiurfaie, il c-am-ipa-gno Korn-ejciuk, dopo la Santa, Fatiica, inon ha avuto tro-ppo tempo da dedicare ad a'ltri airgomenti: figuriamoic-i -dunique se ha poluto aprecare sia puré u-n pai-o d-eá áuoi prezi-o-si ■mimi'.i a favore diell-e con-diilzicnl e deJil-e a-spiraaioni d-egii acrit-tori ueraini, di cui egli pare sia un quo-ta-to rappraseratante. Veramente, asco lt ando non si sare-bbe de,tto„ vi-sito -che eigli ha parlato come un ipslt-entato rap-presen-tan-te del popo lo ruiaso e de'lla sua patria s’é ricor-¡dato sostanlto per acco-munairla a tutte le a-ltre Repiuiblbiiic-he Soviieitiichéj o-rmai -pórtate «ico.n profonda ve-neraziorae e ardente amore» a canis-ide-rare la Rusisiá come lora «maestra e -sorelia ma-g-giare». . Qui sarebbe torna-to op-po-ritiulno un ac-cenno a cer--t,i priracápi psle-udo-isocia-liis-tii riguarlda-niti la cosi-detita u'giuaglianiza- d-ei po-poli: Ma edme poteva, il pavero coimpa:gno Korne-jiQU-k, idadicare un attimo d-el siuo tempo prazioso a qu-esf-e inis-i-g-n-ifii-canti ba,z--zec-ole, s-e ha davuto perisi--no limitare al minimo in-■d¡iisrpe.nis-a)bi 1 e la, parte «cul-tiura-lie» del s-uo storlco di-.scoriso che pure.in teoría, a-vrefclbe dovuto esisere in-.erara,ente .volito a questo EEittore? «Un grazie di cuore al no-stro Parti-to ah.e- pa-zien- te-mente e con -tanito amore iras-signa a noi, s-.cri-btor-i, lavorato-ri artistici, a ra-gion-aire, a -dislcerisere. Grazie al Partito cih-e ha giuiitamente cr.i.icato gli auitoii de-ll’apuiscolo «Bo-gdan K-melj-niicki», che ci ha emíditi su-1 mo-d-o di iSitiuldiare la storia de-i pro-prio papoil-oi». Ques-ta la «-parte cultúrale» di cui soipra, forse tropipo breve, é vero, ma -esit-reim-amlenté effiicaice; bastante, comiunque, a de-linie-are l’-iinicrédibile leig--gentíariia geniallitá . del Parti-to, la -s¡ua inaudita potenza creativa, il mágico «fiait!» del s-uo Co-mitato Centt-ral.e c/h-e i-n un a-titimo puó far nasce-re, a vokm-ta, un kolhoz o un ca-polavo-ro d’arte diratama-tii-ca, u-raa falhbrica dii síiuzzicad-erati o un’ope-ra eniciol-opeidiica suH’-im-portanza -della dialet'jtica sitalinista e la sua influ- enza sulla -crescita dei ca-voluaci di Crimea. E su tutto ció, ancor s-empre la f-igura del Superno, deirina-rnivabile. «Come si oisc-ura la fantasía dei piü i-rasigni scrit-to-ri deU’epoca paasa-ta — ha esciamato Koirnejcuk — -dinarazi al rea-l-e, grandioso umanesimo delle ieggi:, economiche fomda-mein-tal-i ide-1 socialismo sicope-rte dal compagno Sitalin!» Casi il d-egno fi-glio della Riulss-ia Ucraina ha co-roin-at-o iih mo-do davv-ero -ineiguagliaibile il suo panegírico. Niente piü Marx niein-te piü Enig-ells, niente piü Lenin. Tutto s’a-nnu-1.-l'a,- s’i-nabiisisai, ,so:.‘mpare. R-imarae sol-tanto -L-ui, il Crea-tore. E chi non é convinto, s’ía'acamcd-i. Dietro Slan-sky e Kaememtis c’é sempre pdls.to. K. TERRE DELLE Q U A L I SI PARLA "LE REAZIONI OCCIDENTALI ALLA RIVOLTA CHE SCUOTE IL COLONIALISMO NEL KENIA Mau-Ma» i rogHono che sonola piusicuradifesa dall’ oppressione hia Fra le cause che i circoli conservatori attribuiscono alia rivolta, ce ne sono alcune comiche. Resta tuttavia chiaro che i Kikuyu sono stati derubati della térra e che non hanno mai cessato di protestare per riaverla. Di anno in anno il loro malcontento alimentato anche dalle misere condizioni di vita. cresceva, Il Kenia, colonia inglese in Africa, occupa da un pó di tempo a questa parte il posto d’onore nelle prime pagine della sfiampa occidentale. Com’è naturale, l’attiviià ter-roristica dell’organizazione indígena «Mau-Mau» é oggetto dei piü svariati con^menti. La stampa conservatrice in genere si scaglia senz’altro contro i «Mau-Mau», ma in particolare «L’Osservatore Romano», come al solito incensatore dei liegimi coloniali, ha chi sto una enérgica azione di polizia perché i membri della setta sarebbero secando il Vaticano, «marmaglia sovver-siva». Altra ipotesi delVargano vaticano é che i «Mau-Mau» siano un ramo della Unióme Africana del Kenia» (Mombi African Union), as-sociazione legale dei negri. Comunque sia, .secando la stampa occidentale l’attività della s\etta indígena avrebbe segnató questo hilando: 40 omicidi, 30 capanne bru-ciate, 300 capi di be&tiame uccisi, raccolti e mimerose fattorie distrui-ti, varie missions religiose aggredite, un capo indígeno Uquidato e un fallito attentato al governatore del Kenia, s.ir Evelin Baring. Nella lingua degli indigeni Kiku-yu, «Mau-Mau» significa «ferro-re notturno», ma espierti dei costumi negri affermano invece che si tratti dell’abbreviazionte di «Mombi Afri-can Union». Per chi si diletta di problemi filologici, vierte ancora pre-cisato che presso i Kikuyu, razza che professa un ramo di religione animistica, il termine «Mombi» viene anche interpretdto come «pichólo dio della natura africana». Ancora prifna di passare all’azio-ne terroristica, i «Mau-Mau» sabo-tavano le merci di produzione europea, in primo luogo la birra e i cappielli. Il sabóttaggio era erganiz-zato su cosí vasta scala, che si disée la seiba contasse intorno ai 100 mi-la membri, giusto quanto ne conta l’«Associazione Africana del Ke- nia». L’insoddisfazione i^ella razza dei Kikuyu dura da anni, e dive-niva di giorno in giorno piu violenta. Fra i principali mot ivi, c’é uno píuttosto comico: le donne vanno pagale per legge in coritani/i inve-ce che in natura. I Kikuyu sositm-gono infatti che se si vogliono spo-sare, la inpglie costa 100 sterline, e le sterline non si hanno tanto fácil-merfte corrie le vacche e le capre. La stampa occidentale ritiene che l’organizzazione dei «Mau-Mau» sia guidata da indigeni che hanno stu-diaio in occidente, principalmente in Inghilterra. Colti, civili, buoni co-noscitori della psicología dei regi-mi coloniali, questi uomini avreb-bero dato alia setta. un carattere quasi místico. Fra i vari riti, queüo dei «selte giuramenti» avverrebUe di notte nella giungla. Prima del giu-rumento i nuovi membri devono svestirsi completamente. In spécial modo,.devano togliers? di dosso tutto ció che é europeo: anelli, orologi, collane. Secando la religione della setta dei Kikuyu, ü giuramento vale sia n]el caso che avvenga volon-tariamente oppure dietro pressione. I nuovi membri giurano davanti a un fuSto di banane. Al lato destro di qwesto sono infilati sette occhi di capra o di pécora; a sinistra ci sono sette bacchette ed in cima ad ognuna una mela selvática. II nuo-Vp membro deve chinarsi sette voile sugli occhi diegli animali e altre sette volte sulle bacchette con le mele. II numero sette ha per i fana-tici niegri un significato mágico, cosi come il 13 ha per certe zilelle europee. Na[turalrfiente tutto ció é stato descritto dalla polizia coloniale. Ma anche il ministro inglese delle colonie, Sir Oífoer Lyttletorie, rispan-dendo a un deputato deü’opposizio-ne ha detto: «Due dei piu impor-. tanti giuramenti probabilmente so-no questi: Se fossi mandato insieme ai campagni a uccidere un europeo, passa io moriré subito se non lo faccio. E ancora: Ch'io possa moriré LESTI LINGUA E Dl SPADA L'allegro terzetto dei capi uscocchi scorrazza per l’Adriatico sotto il naso degli infuriati Veneziani. - Preso dalla nostalgia per una sua matura fiammá polese, un capo corsaro va a trovarla suscitando un pandemonio e pren-dendosi beffe di tutta la guarnigione del luogo ^ Cento agguati attandono i pirati. ma essi salvano la pelle rr el 1602, dali’it lespugnabile roccaforte di Segna, tre figure si affacciano a dominare ltico tre uomini che sono la e i’anima del movimento us-Vladko, il capitana croata a nei sangup la fierezza la me la fredda audacia degli i e’roi: Rozié, U giovane Dal- mata impulsivo e spericolato; Giu-rissa, il grosso Venéziano, giá uf-ficiale della Ser\enissima Flotta, di-sertore per non aver voluto diveni-re alheato dei Turchi, bonario e feroce, lesto di lingua e di spada, sempre pronto all’assalto, alia bisboc-cia e alia zuffa. L'Austria, che li appoggia e li ’ sovvenziona come suoi auxiliar i sull'Adriático, segre-lamente li terne; Turchi e Veneziani li parientano, li maledicono c li fuggono. E dopo aver falto fatto ri-corso a tutti i mezzi, leciti ed ille-citi, dopo aver assalito Fiume e Fianona ed essere stati cacciati con disonore, i i zoni di S.Marco, sol’e-c¡tati dagli Ottomani, si volgono a Graz, chiedendo immediate misure contro i guerriglieri uscocchi. Gli austriaci, impegnati a fondo nella guerra contro i Turchi, temen-do di veder compromesse, inoltre, le loro posizioni adriaticHe, spedis-cono a Segna il «vicedb'.mino» della Carinzia, Joseph von Rabatta, con l'incarico di por fine alie scorriban-de corsare. Costui cala sulla Mor-lacca, impicca un paio d’uscocchi, ne d’sarma duecenpo tra i piu peri-colosi !e li interna con le loro fa-miglie ad Ototaz’e nello slesso contado di Segr.a. Con i tre capitani, pero, metodi simili sono poco consigliabili: il von Rabatta lo sa troppo bene e si risolve a teuere Vladko e Rožič sul posto — anche per non dare troppa corda alla Serenissirna ■ — pn-oponendo al Giurissa (che egli detesta a morte per la sua innere-conda linguaccia) di partirle, al comando di riña buona formazione, per dar man fo-te agli Austriaci, impegnati contro i Turchi sotto la fortezza di Canisa. II Giurissa, nemico inconciliabi-le degli Ottomani, e sempre disposto a mena le maní, parte volentieri, dopo una memorabile crápula con-sumata con gli amici. Ma non ri-metterebli? mai piu piede, vivo, a Segna, se un altro funzionario austríaco, il Franzol, un leale triestino simpatizzante con i corsari, non avvertisse Vladko del tradimento a cui il Veneziano sta andando in-contro. Vladko e Rozic distaccano súbito due corrieri all’inseguimento del Giurissa. E il caplta.no corsaro, ve-ñuto a sapere che il «vicedomino» conla di liquidarlo a Canisa o, nei caso che ne esca vivo, dopo la bat-taglia, furibondo. fa marcia indie-1ro, Ma prima che egli possa ientrare a Segna, le truppe del Carin-ziano lo circondano e lo conducono, prigioniero, nella fortezza. Poche ore piü tardi, il Giurissa é processato e cofidannaío aill’impic-cagione. Ma nemmeno cosí il «vicedomino» riPsce a liberarsi di lui: Vladko e Rozic sollevano la popo-lazione, assediano il castello e mi-nacciano di darlo alie fiamme. 11 Von Rabatta, schiumanfe di rabbia, é cost.fetto a cedere alie minacce ed a liberare l’esecrato nemico. All’ultimo istante, tenía ancora un tradimento, ed ordina alie sue truppe di sparare sulla folla. Ma prima che il comando venga eseguito, egli é preso ¡e fatto letteralmente a pez-zi. dalla popolazione. Dopo di che, gli esiliati uscocchi fanno il loro trionfale reingresso a Segna e la sarabanda ricomincia. Da allora, gei'frati austriaci e «provveditori» veneii si sus-.seguono a ritmo serrato sulla Morlacca: ma ad ogni (putativo di intimidazione, ad ogni rappresaglia, i corsari rispondono intensificando le loro azioni. Nei giro di un solo mese, (nei 1605), gli uscocchi spoglia-no ben venticinqiie navi, sorpren-dendo mercanti turchi e cristiani in idiUiaca comunella. ’e lasciandoli tut-ti ugualmente alleg^eriti. 1 plenipotenziari austriaci, esas-perati, decidono nei 1607 di daré il bando all’infiérnale terzetto. Per nulla impressionati, Vladko, Giurissa e Rozic si rassegnano a trascorreré la maggior parte del loro tempo in mare, assalendo sotto gli occhi dfei Veneziani — che li cercano per tutto l’Adriatico — una trentina di vascelli ii) poche setti-mane. Tra una scorrería e l’altra, il Giu- risca é p-.f’-so dalla nostalgia per ■tina sua matura fiamma polese, Non pcm piü dramma-ticlhie. Se lo sipaiziio lo permette,sse, si poiltrebbe passare a-lT-eBame de-tta-gliialto delle siue m-iigl-iora opere, ma non- poltendo ci limiteremo a dire che la railsponderaza della traccia cora la vlita è cosí immedíata e trasparente chie a tratti sembra di asic-olltare ura momo-logo come ne «Il Piccolo- Ej-olí»». Qui infatlti c’é la completa b-aracarotta morale di due ees-erii, che per itl reciproco egoísmo e per lie reciprodh-e debolezze si nit-roivamo n-ella piü trágica corad,izio-rae urnama, quella ,di non potar sep-portare .di viver-e e di non sapere osare di ucciiderisii. Un d-ramma questo c-he poitrebbe sembrare crudele, ma che Ibsen ira-vece, co-n la sua ¡s-uprema potenza di e-spresistiarae lírica, avvoige tutto ira un clima poético, fino ad ¡Iluminare di luce affaseinanite la cupa tragedia. Il- nostro compl-eis-s-o d-i prosa sta ia-vorarado att'iiva-marate -peí- preipa-rarsi a presentare degnam-ente una delle ma-ggiori opere del drairama-turgo, 1-a prima rappresen-taziorae delta qua-l-e s-e güira d'i un solo giorno -la «premiere» d-el «Giorgio Dan-d.’-n» ,d-i Moliere. Risveglio dei gruppi di Pirano e Isola Dopo un-a ¡pauisa di silenzio, si nileva a tPiran-o- -un risveglio ide-lla alltlvità tealtralie. Id gru-ppo è atato riiioirganizz-ato- stu migii-o-ri e piü salde -bais-i e -quaslto. ha dato la poás-ib-i-lità a venitiidue giovaní elementi -d.i entrare a far paité della schiera dei filodramm-ati'Ci. Araolre dal la-tó técnico, si è prov-veduto a mi-glio-rare le condizioni del co-mpless-o e rau-ovii, materiali so-no a diiisiposteionie, gra-zie al continuo E.ppogigia da parte d-e-1 Poitere. Nella rio.rganizzazi-one, ¡si sano dio inti i -ccimipagn-i Egiidio Cuzai e P-ietro Kovačič, proveniente questo ultimo dalla socie-tá ArVicitico Culturale «Marco Garbín» dlí Rovigno. Dato il numero rii-laveinte dei par-tecijpan-ti, ;T griuppo tea’trale di Pirano si é vendió a ,tr-ov-are in grado di procederé alíame,sisa ¿n scena-de,Ha co-mmed-ia «Quesíii nostri fi-glj» di Crivelli e de «L’Iippccámpo» Cli P'UIgl-iElSi. E-rat-raimibii le camrri;éici’ie àhdranno i-n prima rappresenlïàzione neî pro,s-s-imo dicemihre. An-che ad Isola, con l’apentura della nuova Cais-a Siradaca-le, si pre-pexano delle -tiuone cose. Si parla d-ella cc-sltiitiuizro-ne di giruppi foiiclo-ívisti-ci, bal-LeSti, oroheisitrina-, coro, olitr-e -che -di un forte- e b-ene organiiz-zsito eomple-sso- -teat-rale che iniizierá fra igiorni -la preparazione di un vaisto e scelto repertorio. -Ma d-ellia Caisa S-indaical-e di Isola ripa.rieremo piü aimpiamenlte al prcissimo numero. FRANCO DESIMONE Liberi campi a libere braccia Come risorge e' s'afferma l'agricoltura jugoslava La Jugoslavia è se.miprp stata com-siderata un Paese agrieolo, e, s:pe-cialmenfe all’,estero un Paese agricole di grande iimporitanlza. Ma da v-erità è ben diversa: araohe ise la pred/uziooe agrícola rap,presen:tava, ; ne! 1937, il 50 per cento del reddi- 10 'næionaVe ed ¿1 60,8 iper cento del volume totale del.'e esportaizioni, la nostra economía in quas,to campo - corne m tutti ,gM alùri — doveva esserer posta isemipiicemenle alla stmegiua di quella d'un Paese semi-coloniale. Oltre un milione 348 mila famiglie ■i nÆ atit it, possedevano appezza- tnienti del tatito insufficient» ai loro biisogni e 490 mila non ne avevano afiatto, coati't'uenidio la mano d’ope-ra a toiuon meircatoi di oui si giova-vano gli aividi, imsaiziaibiili prepria-tari terrien. La situazaone «ra, inoltre, aggra-vaita dalla primitiviità dei me.zzi di lavoxo: siu 1 m/ili-ome 986 mila pro-prietari non v’eranb dhe 485 imila paia di fauoi e 422 mila cavallî. 11 50 per cento delie f'atitoirie non pcBsedeva toesliiiaime da tiro, il 38 per eeinto non aveva aratri. E so.l-■tainto il 4,5 iper cento dispone.va di imaadhitte agricole! Le popoiazioni irurali erano grávate ida debit! ispavenitasi. Un terzo Boitanlto dei conitaidini era debitore di uina somma agigiraratesi siui 7—9 imiliardi di diraari. Le ipoteche fa-cetvaino, si .che il piccolo proprietary non fosse più aisso-liutamente padrone della sua terra. Bd ai brae-ciamti, un /salario da fame pe/rmette-va appena idi vegetare. LA rinascita; La guerra aggravô la sit-uazione, portando idanini enormi airàgirdieol-tura: il 50 per cento dégli stirumenti di lajvoro, il. 25% degli allberi da iruittia e il 38% dei vigniati andaro-no dißtruitti. Nelle regioni più fer-t'iili, vaste dilátese ¡vennero rase im-prodtuttive dalle mine. Fuirono anni-entati il 62% degli equini, il 56% dei bü'vini, il 59% dei .suini e il 56% dei volait®. Eppure, Eiubito dapo il conflitto si Una idle-lle imisure isociali-elctmomi-c¡he piü impontaniti prese dalla niuo-va Jiuigoslavia, te ¡seniza dnbbáo la rifoirma agraria, re/sa me/cessaria sia per riiparare a seicolari ánigiuatizie, ¡sia per (damoliire del tutto i residui feudali e La- isflrlüttura isemicoloniale della nostra aigricoltiura. Liquidando tutti i grandi fondi, limitando la proprietá rurale a 35 eitari, la riforima ha reso passitoile la djlSitirilbluzioine idi 797 mila etitari di terreno, rdpartiti tra 180 fmila fa-miglie, delte quali 71 mila versaran, prima ¡delia guerra, in. indigenza aissolu/la. II piano quiniqnennaIe”'‘mosse alia xicostruzione ,agrícola su d/ue dáret-itrilci, mirando da un lato dire/tta-menlte all’aiumenito della produzione e dall’attro alio sviliuppo deH’inidu-s-tria anche in qiuie/sítb senso, onde aissiouirare alia produzione sfessa i me/zizi necessari. Né ¡si .puó dire che abbia falliito i siuoi scopi, LE COOPERATIYE Uin grande comtriibuto al ¡miglio-ramemto della produzione agxicola 6 ¡sítalo ¡dato e viene raso tu'ttora dai posseldimenti statali Che, esten-dendosi in numero di 279 su una superficie itotale di 423 mila etitari-ri, hanno ¡crea/to una solida base sulla, qiuale ¡non ¡sará düffioile procederé. 16 miáioni di ¡dinari vi so-no sitafi ánlvesititii e 3 imiliardi 20 rinnnegati ustaâcia. T 7 oi, che gemete sotto gli sli-\ / valí, de'.l’occupatone, voi, che ' aniqíe la vostra liberta e la vostra indipendenza, voi, che respingóte la schiavitú fascista, sau-piate che l'ora della lotta per la li-berazione dal conquistatore fasci- ' sía é venuta — Fu nella notte dal 22 al 23 giugno che ¡il Comitato formiamo un organo político che Céntrale del Pantlito Comunista Ju- abbraccerá tutte le masse, tuito il .goslavo i’teJnició questo appeio ar- nostro popolo e che ci condurrá, dente a tuu.i gli oppressi. E súbito con la nostri eroica Armala, ut.ra-■di.vsimipó la la.la tremenda che do- verso le dure lotte che ancora ci vav.a oonídurre alia dísfatta le arrni Atanno dinnanzi». U1 FÉMMMM Di NOVEMBRE di tiramni, la lotita che feee freme-re di passione tutti i popoli del mondo. L a fiamma della. guerra par-tigiana avvalse tuttd’la Jugoslavia . . l’eroica lotta dei fraterni popoli jugoslavi e della loro gloriosa Armata di Libíerazione TV Tel 1943 la sitiuazione s’ina-I y *s|pri. In sei mesi, le truppe fasciste sferrarono due tnas-sicce offensive tendepti ad annien-¡tare l’eserciito di liiberazione. Ma dalla diulrissimal prava, le forze deil pepolo- in armii usiciroino vinc.itriel. E neH’auitunno de,1,1o stesiso anno do,po la capitolaziione dellTitalia, le Popoiare contra gli occupatori te-deschi desta profonde simpatie prlesso i popoli dell’Unione Sovieti-ca e serve d’esemvio ad animave tutte le genti sfrutta*.e d’Europa. — Sono queote parole che vennero da Mosca, e che Mcoca non vorrabbe mai aver doteo. Sono parole che nrnsntisiecno le menzogne diaboliche di .po,i,__parOile che raiffrontate allo ad'ierno c-omiportamento dei sedicen-ti campicni dei socialilsmo, baatano ad inicibiodarlii alla gagna. Ma se le parole pciasomo easere dimeniticate, rimanigcino i fatiti. Nè a smentirli baiatano i vamilioqui di Visarfonovic. /n un siuccedersi di battaglie aisperrime, senza quartiere, i reparti partigiani divennero br.iga-te, diviiaiioni, corpi d’ar.mata. Ed il 26 Novembre 1942, liberata quasi un quinte del territerio jiu-goslavo, mentre le belve tripudiava-no amcora au tuitto il, continente, nella cittaldina boismiaca di Bi,ha,c si apriiva la prima sessions del Con-silgilio Aint'ifaBïiisita di Liberaizione Popoiare délia Jugoslavià. Si apri-va con le parole di Tito: «In queste dure circostanze, noi loro posii'zioni fur ¡no ancora -raf.for-zate. Il 29 Novccnbre, nel'a eittà d.i Jaljce, in Boisinia, l’.AVNOJ s,i riu-Tiiva in seconda s-essiione. Sulla cer- i'.eaza che i reaziomani, i collabora-u:, ir, i tra.dii ori ave vano or.mai per sempre pendato .le redini, vence sanciónate il paissaggio del pote-re nelJeomani del popolo. So me aliar i quei C mitEto Na.zicnale che giá aveva te carattere d’iun vero e proprio igoverno popoiare e eilte, eisauiforanido' diafinitiiviemeinite anche la crieca dei mo.narchóei fug-giafchi, getóava le btisi della futura Fed.e-razione socialista. Scomfiótoovunque 11 fasoiismo, tenminaita vittorioisamepte la guerra per la liberta, 1T.1 No-iveibre 1,945 i popoli jugoslavi anda-vano alie time per elaggere d¡l loro Parlamento. Ed il 29 N'avembre, a diue anni día Jaljoe, il Panlaimento elctito proclama va la Rapuibiblica Fe-derata Popoiare d,i Jiugoisiavia, che venilva a coronare tutte le comqui-|¡te della ¡guerra ¡d¡i ililberalzione,, del-Ia riivoluizione. kfeanaitr'diqe. La storia che segue, o quella diyin'altra lotta, ugualmente dura se non cruenta. Una Si.o-ria di sacriifiici e di lavoro creato-re, la slíoria d'una rinascita che. invano i tradiiciri del Socialismo han-no 0‘ercato d’arrestare. I tentativi di fare della Jugoslavia uno stru-mento della loro política, di ririurla ad un loro feudo, di afruítare le sue riDcheaze naturali ed il lavoro dei suoi figld, sono falKlti. I nostri popoli non hainno combattuto quat-tro an,ni contro un tirareno per esse-re poi sidhjiiaociati da un altro. Co.n- q.uistata la liberta a tanto prezzo, non se la lase eran no fácilmente ritogldere. O etite ¿nni di pace, setite anni nj di vittorie isml fronte del lavo™ socialista. Sette anni in cui il fascismo, tesongente da destra e da sinisitra soito muíate spogli.e macón imimiutati intenti, ha ten tato ancora di protendere i suoi mon-vciherini sanguinos! verso di noi. Set-te anni, pero, che ,con i quattro di lotta cositifcuiiscono la migliore ga-ranizia alia noistra liberta, al nostro lavoro, al ncisitro domani. DOCUMENTAiRIO DI LOTTA ] — Un reparto dell’Armata Popoiare in marcia su una strada del Corso. 2 Io Maggio '1945: si combatle per le vie di Trieste ad infrangere gli ultimi nidi di resistenza fascisti. j La popolazione triestina soluta le truppe liberatrici. Sut campi riscattati LA NOSTRA DEMOCRAZIA A coirollanio della nostra ¡breve eaposizione ,siulle nuove legigi co-stiitulzionali, ¡creidiamo opponuno r.i-pontar-e qui le chlare parole di un insigne igiurista, il professor Jovan. Giorgevié, che definis,¡cono nel migliore dei moldi i principi a cui s’isipirano i ncisinti .legisla,tori: «Ogni demoiaraizía preisuppone ¡il principio della ipa.ntec¡(pazione d.el popolo alie de;ci.sioni politiche, come pure l’esistenza di icerte condi-zioni po.litiiiche, cultural! e materiali basilari, neiceisisarie alia rea-liiizzazione del postulate della so-vraniiíá .nazionale. La democrazia socialjista ha iper apunto di partenza .i /tre principi íóradamerntali seguen-■t'i: a) — pairtecipazione completa, diretta o inldiretta, delle masse o-pexa.ie alia determonizione idisUa política; to) ¡— partecipazione delle maisise ope raie aH’applicaizione della politiza; c) — .creazione delle condizioni imateiriaii, ciulturali, po-litiche, in modo che non solo ease prcóe.ggaino ig.li intere,sis.i della grande maggioranza, ¡ma ¡che ¡sia la mag-gioranza ¡s te,sisa a prepararle eid applies ¡le, ass'iicurando .remanizipaizio-ne della ¡soicieitá e l’afframcaitaiento deii’indlvádiuo dallo sifruttamento, daU’ineguaglianjza, dal'a casifrizione e idall’ignoranza. «Questi sono i principi /teorici da oui sono partiti ¡tiuittii i grandi pensa or! rivoluizionsr-i e soclaiisu. Quesiti i principi a cui pra,Lica,men-te ,si izpira no Je nuove leiggi costi-tuzionali .jugoislavei»: Oh, si, erano ¡State davvero noziz-e seniza música e senza cante, senZa i tamibur.i di Bel-čišite. Si erano, aimaii tre masi, tre itaesi pbas Jtli: in un lampo, carne tre g órnate d'i.rverno. Pansa ti come un soigno. Ep'pure ¡c’erano ¡tutitii, al matri-motiio di Sandro e Stoja.nka: i ve -oh: de..'linden -- quei:i che ave-vano paiiteicpaco allTnisuirrezione - -i giovani dli iDefcax, le donne e le ragazize e di birjbi, Je loro si,elle resse. Noizze n^lDuragano: il sang.ue fo-lava a Kičevo, sul Presek, s.ul Ka-raorman, a Botun,. Turja, Mramo-rac. E Sandro — che era rimaste a Vrtbljiani per asisiciurare i coliega- menti — aipipoiggiaito al teliaio mella camera da lavoro, f.iisisajva ora Sto-janka. La ¡sera delle loro nozze, la prima ncitite .. . seniza canil, senza ballv, senza música. — Ojo, Stojanka, non rartristarti ... vodrai, verrá anche il nostro tempo. — Non mi rattriato, Sandro, io. — E ¡tuiti.o sará cojtne allora. Come una volta. Stojanka, ved.rai, Piü bello ancora. Scendeva l’oscuritá, triste e dol-ce. La sera de He lo ro ¡nozze . . . icompagni ar.rivarono forse meziz’ora piü tardi. Stanchi, lacc-yi, affamriti. E Sandro apprese dalla loro voce qual’era staita la vita dei comtoaiieniti a Maglenja, come avevar.o sofferito e come si era.no bal ¡tul!. Gli parlarcno dei dodici giorni delle dodici notti di fetotora-io, ¡trascorsi senza ci.bo e senza son-no, del e batíaglie contro il ncmico c della lotta comtro il íredido. Ave-vano roanteniuito le posizioni simo alTuiitímo, ritirandosi ¡po.i »{»traverso i mor.ti. Erano cc.nquantasei. E di-cianno've rim=|Siji, .laisBü 'tra la n-eve, per ssmpre. — Asctílta, Sandro — Pavle gli prese la mano. — Noi turnia,¡no lá... in. Grecia. Parteante tra un’ora. -o Tra un’cwa? E che strada pensase di prendere? — Nessumo di noi la conosce. — Ma la via é lunga, dura. E poi, la neive . . . non potete andaré seniza una giuida! — Lo sapipiaroo. Ma co-ntiamo su te, Sandro. Poseiamo ¡contare solíante m 't'e. Sandra, itraisalli, Gli parve che qualiCOiSiá gli ¡si rcimpeisise nel petto Un dolore sondo corainició a penetrarlo,. Un ¡doliere turto umano. La ¡prima' norte . . . Patee ruippe il süemzio: — A che per.»:? SarJJ o iftr.'iX'T relia mano tremaría il fazzo ieto di cui Stojanka gli aveva fabo dono, quella martina, sulla porta della ohiesa, si a- ¡siciuigó il ¡auldore che gli iropexlaiva la fronte. — Oh, io . . . a raulla, a nulia. ¡Poi si alzó, si diresse verso le scaie, si voils.e. — Praparatevi, ragazzi. Pantiamo. Preste scese l’ásiouritá, triste e doiioe, su quella sera di nozze. I ¡compagni anrivarono foirse Erano le ¡solite, ibamali frasi che gli saliva,no ballbettando alie labbra. — No,n pianigere, Stoijanka, non piangere. Tu sai . . . sai. .. Ella aloojpiri il ¡s¡uo doice viso in lacrime e l,o. guardó, — Oh, cer.to, so . . . ma é duro . . — Duro! — ripeiié Sandro tra i denti. Ma sulbiltp si scosse: — Si, é dluró lo so. Ma ¡tornero, preteo. Non é la prima volta che ci vado. Tornero, e ti portero la prilnavera. La puimavera S.tojan-ká . . . Nella stanza del canvú'o, al plan-terreno, gil iivitaui ¡camiciavano ad amdarsene. Sandro ripíese a pa¡riare d.opo un liungo siienzio. -“Veiglia sulla mamma sirio mvo rtornq. E non d'irgiielo fino a domani Se doveste aver bi-so-gr.o d¡L qua'ccsa chísmate Tí rame . . Stojanka, mine una ga,Taita nel sacco díiio seoso, glielp chiuse. V il-se- intoiino un¡' u'itómo sguardo trice, e co.i un soffio spen'se la lampada. Fimo per non esisere uditi da Anldonica, la madre, ¡sicesero le sca-le eid apriremo la baiasa por!i,ciña del ,coró le. I ccm¡pa¡gni a¡ü eridevano, navosti, Cortro i.1 muro. — Alcor a . . .¡po, es tamo andaré. iS=,n|:iro fic¡ce per avviarsi con loro, toa Stej anika lo íermók — iNo! — diisfse, e ¡la aua vooe si nuppe. — No, aspeóte* e! Colitis ¡su per le scaie, torno con ■un fagqXo, lo depoise a Carra, sulla nevo, loíapci, e si etpaicero i raga-ii di nenzé. — E’ il giiorno del mió matrimonio, ogig.i. E qiuea.i . . . qufcj.i sono i m.ie¡i doinii. V¡o¡i partite per un lun-go viagigiio, oomipagni . . . voi ne avreie bisogno. TiutltiL taoevano. Soitanto Turaga-no continuava ad urlare mella ¡notte. Ella s’avviicinó al priimip, gil mise nelle mani un paio di calize. L’uo-mo tenne il caipo baisiso, non osava guardarla. E Stojanka paissó ¡daH'al-tro, e tra le dita dii ogniuno depose quáJcosa. Po.i eisisi isi avviaro.no, ad uno ad uino, perdenidoisi nella . ¡tempesta. Sandro s’airtardó ¡un ¡atante, oinse ai fianchi la sposa, la foa'ció. — Ancora un ¡mese, Stojanka. Poi sará primavera. V. MALESK1-TALE — K. la liliale ilolatale del Conmvifitio In occasione del 29 Novembre, invia saluti di lotta a tutti i collettivi della R. P. F. J. P R E Z Z 1 DI CONCORRENZA IL COLLETTIVO DI LAVORO DELLA TIPOGRAFIA Ijadran CAPODISTRIA TEL. 190 in occasione dell’ anniverlsario dell’ A.V.N.oJj., porge agi! altri collettivi del distretto ed al lavoratori tutti i migliori auguri PRODUCE STAMPATI Dl OGNI GENERE L’ AZIENDA PRESTAZIONI ARTIGIA N E I.Ü.L si felicita con la propria clientela in occasione della G i o r n a t a della Repubbl i ca Tel. 89 PRERflD P O R T O R O S E In occasione della Gior-nata della Repubblica, porge al propri dip en-dent! ed ai lavoratori tutti del dfstretto, gli auguri mlgllorl per un buon successo nell’ edi' ficazione socialista CAPODISTRIA nella ricorrenza della fatidica data del 29 Novembre „Giornata della Repubblica“, augura ai propri clienti ed a tutti i lavoratori i piii grandi successi neir edificazione del socialismo. La Cooperativa Agricola di Tipo Generale - Isola, te/. 17 in occasione della Gior-nata della Repubblica, si felicita con la propria clientela e con le altre cooperative della R.P.F.J. Visítate i nostri negozi ! Picco assortimento di merci! PPEZZI CONVENIENT^ m presa dlstrettuale MI UMAGO porge all' affezionata clientela ed agli amici in rapporti d'affari, nonché alia popolazione tutta, le piu sentite felicitazioni in occasione della Giornata della Repubblica, augurando loro nuovi successi nei lavoro futuro II Collettivo di lavoro della ÜAMÍNOLOM di GRISIGNANA - Tel. 8 saluta gli altri collettivi della R.P.F.J., in occasione della Giornata della Repubblica, augurando loro maggiori successi nel lavoro di edificazione socialista. La FILIALE SINDACALE del Comitato Popolare Comunale Cittadino di Pirano k ■ t in odcasione del 29 Novembre, Giornata della Repubblica, augura alla cittadinanza ed ai lavoratori tutti della Jugoslavia nuovi successi nell’ edificazione della p a t r i a s o c i a l i s t a. La filiale sindacale ed il collettivo di lavoro della Ditta „EDILIT" di ISOLA - Tel. 38 I CANTIERI EDI FALEGNAMERI OFFICINA MECCANICA ■ CAVA Dl ISO LA | inviano a tutti i collettivi di lavoro salutijdi lotta in occasione della Giornata della Repubblica L’ EDILIT esegue celermente ed a prezzi convenient! ogni lavoro edile e prestazione artigiana. Su ordina-zione si producono serramenti, arredamenti interni e si effettuano lavorazioni in calcestruzzo re i [iiiino Mill in occasione del 29 INovembre - Gior= naia della Repubblica - invia ai propri elefíori i piu f e r v i d i auguri Recandovi aile urne il giorno 7 dicembre voíaíe per i migliori! IL COLLETTIVO DI LAVORO DELLE AZIENDE ECONOMICHE DELL’ UNIONE INVALID! MILITARI di CAPODISTRIA ~ Tel. 59 in occasione del 29 Novembre, augura a tutti i collettivi della R.P.F.J. sempre maggiori successi nell’edificazione della vita socialista al popolo lavoratore. Produce le migliori qualité di aranciate e bibite, presso la fabbrica Gazose di Portorose. Tapped finissimi di accurate lavorazione troverete soltanto-presso la tappezzeria degli invalidi a Portorose Vende ogni qualité di sigarette e tabacchi delle piú rinomate fabbriche Jugoslave. L’ IMPRESA COMMERCIALE CITTADINA DI PIRANO in occasione della storica ricorrenza ddl’A.V.N.O.J. porge ai propri clienti ed alia popolazione lavora-trice del distretto i migliori auguri per sempre maggiori successi nell’edificazione del socialismo. La FALEGNAMERIA PROLETER di BUIE Effetiua ogni lavoro di fa-legnameria edile e mobili di solida costruzione a prezzi di asso/uta convenienza II Collettivo di lavoro della „NAPREDAK“ di UMAGO saluta gli altri collettivi, invitandoli a gareggiare nella competizione socialiste. L’ fizieBda Commerciale Cittadina jora“ ISOLA - TELEF. 7 in occasione della Giornata della Répubblica, invia alia affezionata clientela i piú SINCERI AUGURI ★ II Gomitato distrettaale del FRONTE POPOItARE ITflltO ■ SIiAVO =dl CAPODISTRIA nella ricorrenza della Giornata della Repubblica, data storica per i nostri Popoli, augura ai propri membri ed a tutto il popolo lavoratore del distretto i maggiori successi nella lotta per I' edificazione socialista e la pace nel mondo. La Cooperativa Artigiana Fale gn am i di Capodistria In occasione del £9 Nov n bre data storica per t popoli jugo-slavl, porge all’ affezionata clientela i propri AUGURI Elleflua la lavorazione di lesnami ed alii specie pet le coslrazioni tdili ALbtUCO TUICLÁV ===== CAPODISTRIA EEEEEEE VIVA IL 29 NOVEMBRE, GIORNATA DELLA REPUBBLICA! La Cooperativa Agrícola di Produzione „ANTE BABIC“ di S. LORENZO in occasione della Giornata della Repubblica, invita i pro-bri membri ad intensificare i loro sforzi per il raggiungi-mento della meta ambita da ogni essere umano: |L SOCIALISMO CITTANO VA si felicita con gli elettori in occasione della data storica del «29 Novembre 1943», e li invita nel contempo per la P'ossima consultazione popolare a dare il voto ai piú degni compagni. Lata dl BERTOCCHI in occasione della Gfor* nata della Repubblica, si felicita con tutti i propri soci e le cooperative del distretto. SAUNE PRANO In occasione del 29 novembre - giornata della Repubblica - auguri amo al popolo lavoratore nuove vittorie sociaiiste LA SETT AMA SPORTIVA Istruzioni per le elezioni del consiglio dei produttori SENZA AVVERSARI I CAPOD1STR1ANI I RISULTATI Aurora-Jadran 10-1 (5-0) Bella prova deli'esordiente Rasman ¡AURORA: Dobrigna, Perini, San-fin', F aventó, Alele, Vattovani, Sabadin, Rasman, Scbiavon, Valenti,Zet-to. JADRAN: Gregorčič, Bolčič, Bertok, Obad, Vatovec, Bordon, Gregorič, Bertok, Kaligarič, Piciga, Prašnikar. Arbitro: Scbiavon di Capodistria. Null-a da fare iper la coraggiosa compagine di Dekani, che la t ro va to ieri alio stadio di Capodistria una squadra t ro¡)¡in forte, per poter aperare in un risnltato onorevole. I ca-podiatriani, benche privi dei titolari del reparto destrd delTattacco, sono stati superior! ed hanno congsgnato innumereJvoli azioni pregiate, che hanno mandato in visibilio il pubi 11 i-co e, ció che conta, si sono impc-gnati, come mai visto, dal principio alia fine. Tutti gli uindici giocatori meritano un elogio. Per dovere di ero-nisti dobbiamo pero metiere in ri-lievo la bella prova deli a mezz’ala Rasman, esordiente nel massimo campionato, che ha dispútalo una gara giudiziosa e positiva, non facen-do per niente rimpiangere il titulare assente. # Del Jadran dohbiamo dire che ha dciluso la difesa, la qnale é stata la causa di almeno quattro reti. Seon-certante il portiere Gregorič, il qua-le ha altérnate, brilla,nti parate a sbagli madornali. L’Aurora va súbito all’attacco e colleziona nmmerosi catlei d’anigolo. Al 7’ perviene al successo per una svista arbitraje e della difesa, obe penmette la mareatura a Sabadin, in fuori gioco. Due minuti pió tardi ó Schiiavon a ricevere un passaggio di Zetto fuggito sulla sinistra puré in fuori gioco, e segnare la seoonda re-1 te. Al 20’, Scbiavon realizza nuevamente, raccogliendo un pallone sfuig-gito al portiere awersario, Schiavoh ripete la prodezza e Sabadin segna la pió bella rete al 38’, oon un tiro flecante, da nina decima di metri. Nella ripresa, e Valenti al V, che con un’altra bellissima rete conclude lllllllllilUllllllllilllllllinilllllllllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIII LE PARTITE Dl DOMENICA iVertene/gllo — Jadran, deleg. Poti e,ea Urbano. Mcmiano — Umaigo, deleg. Barak . Mar». ¡Ruiie — Ciititanova, deleg. Gigante. Odred, — Prolater, deleg. S-ekula. lisióla-—iBiran», deíeig. Skterja-nic Al-berlt. AURORA — Satine, deleg. Živec Žarko. un’azione Favorite Zel to. Lo stesso giocatore segna nuovamente a! 15’ c d al 22’, mentire Sabadin, per non essore da meno, mette in rete al- 7’ e conclude la marcatura al 37’: -dieti per 1’Aurora. A 5’ dalla fine, per un errore di Dohrigna, Gregorič segna il pinilo delTonore per il Dekani. SORPRESA NELLA 9. DEL CAMPIONATO JUG0SLA¥Q PAREGfiiD FRA PARTIZAN E STELLA RDSSA Con la vittoria sulla Dinamo, 1' Hajduk s'avvicina al Partizan I RISULTATI Partizan — Stella Rossa 1 :1 Hajduk — Dinamo 2 : 0 Vojvodina — Lokomotiva 4 :1 Vojvodina— Lokomotiva 4 : I Velež — BSK 0 : 0 Spartak — Vardar 3 : 1 Sarajevo — Zagreb 2 : 0 LA CLASSIFICA Partizan Hajduk Spartak V o jvodina BSK Sarajevo Stella Rossa Zagreb Dinamo Vardar Lokomotiva Velež ~ 9 2 3 4 1 9 I 3 5 13 9 12 6 7 :9 15 :14 12 : 13 12 :18 10 :15 10 :16 9 :13 :9 :12 :23 :24 :18 La folla, vemuta per assistera ad tmVnne.rima vittoria döl Partizan, è rimaista delusa perché sul terreno di giocó le cose si sono svolte in modo differente. Malgrado le ultime deluldenti pre-staziomi, la Stella Rossa rappresenta ancor sempre una squadra, difficile da batiere. E ieri lo ha dimostrato neU’incontro con il Partizan, finito in un’eqiuo pareggio. Chi si e awantaggiato dal mezzo seaieeo internó dei capul-iota, é stato rilajduk che, ha sconfitto nettamen-te a .Spalato, con due reti di searto, la Dinamo di Zagabria, orinai rele-gata nelle posizioni dei senza pretese in classifica. Regolare la marola della terza squadra del campionato, Spartak, che si ó ripressa im,mediatamente do-po la seonfitta súbita domenica scor-sa a Belgrado, plegando net-taimente il Vardar e mantenendo intatte le poésibxldtá di un successo finale. Sorprendente la marcia del Sarajevo, che é riusicito ad umiliare consecutivamente futte e tre le squadre zagaibresi. L’ullimo della serie ó sta-to l’undici del lo Zagreb, battuto sul ipiroprio terreno con due reti di searto. II Vele/, ó riuspito ad impattare sul proprio campo con la temibilo sqnadra del BSK di Belgrado. La Vojivodima, con la netta vitíoria riportaita ieri sulla Lokomofiva, si ó portata nelle posizioni ^di avanguardia della classifica,, con tutte le intenzioni di restarol. Aurora Jadran 10-1 B,uie — Prolleter 1-9 L mago — Saline 1-0 (sospesa al 35’ del II. tempo) Cittanova — Momiano 3-1 Pirano — Odred 1-3 LA CLASSIFICA ODRED ■ PIRANO 3-1 (3-1) Convincente affermazione degli ospiti umaghesi IL COMUNICATO della commissione técnica ViiSitii i refernti ainbitraili, la- com-¡miissliioinie íteciniica omolága i seguen-ti risiuitalt'i: PARTITE DEL 2 NOVEMBRE Jadiran —• Proliater 1:0 PARTITE. DEL 9 NOVEBMRE Pirolefer — iSaline 1-1 Ventienegüiio — Qdired 2-2 Piirano — Momiano 10-0 ¡Ciíftanova — Jadran, 1-8 Isola — Biuie 3-1 Umaigo — Aurora 1-3 PARTITE DEL 16 NOVEMBRE Jadran — Lniago 3-4 Ve.-,lf:r!eg':<) -r- Aurora 0-4 Biulle — Pirano 0-5 Proteter —, iMomiano 11-1 Odred — liso,la 1-1 SaEne —p Clilt'tancwa 2-0 Si resipinige, visto ¿1 referió ar-bliitiral’ie, ¡il -neclauno del C. S. «Prole-fer» isiuSilia pantiita Jad'ram—Prole,ter, ¡per dinisiuiaSsiteiniza del faititi idli iciui al capovenso a) deU’art. 18, del regola-meruto, del caimpionaito e si inica-mera la tasBa. PUNI.ZIONI 1. Barnaba Bnuno, diel C. S. V®r" ibemiégJlio, cant. n. 45, sqiualiiíilcato si-no al 31 agosto 1953 per aggreSSio-ne allí’arfbiitro. 2. Peitiroivic Giovanni, del C. S. Uimiaigo, cari. in;. 247, 3 naeisi di s,qu,a-lifiica per (campontamentio iscorratito e ¡tninaocü/e alPailbitro. La punizione viene a ceas,are il 23 feblbra.io 1953. 3. BaneiOtí! Giovamnli, del C. S. Bulie, cart. 194 e Riusisignain Bruno dell C. S. lisióla, cant. n. 238, due gioi-nate dii isiqualifica per essier vemutii a vie idi f ai tito duiramte l’inicoinlbro. La punizione viene a oesisare il 1. 12. 1952. 4. Viene infliitito raimmonimentto ,sálenme al C. S. Umago per il com-por.taimemto anltiispontivo del gioca-tori e idiel pnlbibliiico. 5. Viene aimmonlto solenmeimenite il giocatore Feroetli Marino, del C.-S. Veríemegi lio, cart. n. 53, ,per pro-¡teirlte ingiiiuisltilfüc-aitie circa ltoperato dieU’arbitro. Aurora 5 5 0 0 34 2 10 Odred 5 3 2 0 15 7 8 Um a go 5 4 0 1 14 9 8 P,i ramo 4 3 0 1 18 3 6 P role ter 5 2 12 21 9 5 Isola 4 2 11 12 6 5 Jadran 4 2 0 2 11 14 4 Saline 4 112 3 4 3 Cittanova 5 10 4 4 24 2 Momiano 5 10 4 5 29 2 Verteneglio 4 0 13 8 19 1 Boiie 4 0 0 5 5 21 0 ODRED: Pavlovič, Djordjeviž, O-žeigoivič, Doidig, Teškovič, K.aira-nikič, Hoirnj.ak, Bošikovič, Krsto-vič. Jagfuišt, Paunovič. PIRANO: Bartole, Roisiso, Oonitento, Ernestini, Dudine, Bonifacio, Da-p,re,tto, Segala, Santomarco, Raz-z.a, Taigliapietra. ARBITRO: Lonz-aa- di Capodistria. L’Odred ha gdocato ieri trna mai-uisicola pabtiita, imibniglianido lette-raimente il Pirano, iin im iinitreccio, fiijto fitto di aizioni', cangegnate dal quadi-',M,atero Dodig, Karanikič, Bo-škovič te Jaigiušt, la oui punita di diamante e sitata seniza duibbio Bo,ško- FR0LETÊH - BUIE 9-1 BUIE: Caisiseler, Pavlov, Boritolini, Peiseoh, Vtioovioh, Bulvon, Des-santi. Dumlovich, Duimich, Va-iscotto, Cimador. PROLETER: Jacdbiinac, Zacotnik, • Jazbec, Bertok, Tuirčinoviič, Krise, Perič, Ladjamac, Ve,seli,n, Petrovič, Vlaatelič. ARBITRO: Mazzucato. MARCATORI: I. Tempo al 9’ Petrovič, 13’ Leidiiamac, 25’ Petrovič, 35’ e 37’ Vetslelin. II. tempo: al 6’ Le-diamajc, 17’ Petrovič, 41’ autorete ■di Vukovič e 42’ Peric per il Pro-ter al 9 Vukovič su rigo-re. Parltiita sco.ntata in ipantemza qu,ella di ieri per ál Bluie che, privo di ben 4 titolari, ha dlovuito isiuibire nel-riinázialtiiva il Proleiter, deciso a vin-cere la posta imessa in palio. Ed ec- 00 la ciroinaca: Il Poleter vinice in campo e, prenlde siubiito le redi,ni delUinlcomlt'ra. Unlalzlome in linea minaiccia la reite dei locali che si salvano grazie alia tenada del bravo Vukovič. ¡Ma Ja superkmtá degli ospiti si fa sempre più pressante. e al 9’ essi pervengono al primo (goal della serie con Petrovič che, ricevuito uin doisato pallóme da Ledijanac, suipara il isno, custode e e segna impsraibilmemte. Non pas-s,ano 4 minjuiti, e la rete dei locali viene niuovameeie violata da um tiro insidioso di Ledjanac che Casse-ler si lascia sfuggire dalla preisa e il pallóme fin,¡lace in rete. Sino' alia finie dei priimi 45’ neitfa siuperiori-tá del Prole,ter s;u un Buie ormai sfidiuidaito, e depresso, ,cost g,li ospiti pervenigomo ancora ad a,lire tre reti, a,l 25’ con Petrovič, 35’ e 37’ con. Veselim. Nella ripresa, sernbra, che 1 lcicall si slano isvegláati e in uno Isola - Verfeneolio J - 2 ISOLA: Rusísíigna», Delise, Depase, VaiscoiJio, Sorgo, Gruiber, Felluga, Boilogma, Dudine, Ulcigrai. VERTEiNEGLIO : Fernetti, Bernar-dfe, Siíiuirmatí, Gneizda, Feneitti il, BurBiic, F-ernieitti lili, Sain, Gneada II, Smilovilc, Prodan. ARBITRO: JamowBky. La partita ha doivuto aver inizio con mni’ora e maeazo di xiitardo sul-1’,orarlo previisito iin segiuiito al ritar-dEi.o anriivo della squadra vertene-gilietíe, ccisiachè neigli lU'Jtimi minuiti della ripresa si è gioicato in una asmioBcunitá che Jmipqdiva la visiua-l.e ai gioicatori' ed agli apettatori. La siqualdra lócale, coime previsto, ha travolito glii ospilti con una va-langa di reti e ha doiminato per tutti i 90’ di gioco. m eoco la icomaica. Al 5’ Ulcigrai, a coroinamenito di uin’azione di linea, che taglia fuori1 la difesa del Verteneglio, segna una bella rete. Al 15’ al 25’ Depase irealizza due bei goal. Al 44’, Tattibitxio conicede un. rigore allilsola dhe viene tramu-talto fácilmente da Dudine. Al 45’ del I. itempo, Depa’se atterra vo'lomiaíri^memte un giocatore del Verteneglio e per eonseguemza viene espuliso. Nella ripresa, il Verteneglio, a,c,concia la dilstaniza in sgeuito ad una aui'orete di Vasooitlto, il quale, ne,11 in/eato di .libera,ne con una, ro-v.esiciata la süa antea, 'spediisce impa-rabi'mer.te in rete. Al 29’, Ulcigrai maluca una ispeiitacolosa rete con una rjcrcibatilca roveisciaita. Sorgo, al 33’, segna da diisltaniza ravvioina-ta. Piuidine, al 36’, rigore e al 40’, •.ÍVciie la mane,atuira per g;l,i isoíani. Al 42’ isiegma ,n|uoivámente il Verte-rjeiglia con Gnezda, isu alzione di ccntTopieide. L’ AMMINISTRAZIONE DISTRETTÜALE AGQUEOOTTI Di CAPODISTRIA in occasione del 29 Novembre, Gi imata della Repubblica, invía a tutti i collettivi di lavoro de! distretto i più fervidi auguri. Presso L’AZIENDA COMMERCIALE CAPODISTRIA TEL. 47 {( MA-NA 11 potete ae quista re a preiz-z,i di cjssoluita cciravenienza: tessuti, magliefie, calza-ture, ennezioni, pellami, giocauoli, mobili, materii le e eth'icn, sloviglie da cüci”a. bidclette. appa-i 2 delegati. Qu-esiü delegati elaggeranno il 1. diicemibre, nella Besisione unità, due membri della Caméra dei produttori. Le angamiizzaizioini economiche in-tereBsate isono inivitate ad attenersi aile diisposiiziani di cui sopra, so-pratiuibto per quantio, rifleitte i termini delle elelzioni dei delegati. L’Asisoiciazione dei Giornalisti della zona jiugoislava del T. L. T. oirganiizza per venerdi 28 corrente ali’albarigo «iTriglavj) II bailo della stampa Suonerá rorcheEtra Adamič di Luibiana con la partecipazio-n-e di noti eantaniti. Si potra accederé alia fesita solo .di-etro invito. Istruzione scolastica (Continuazione dalla II. pagina) fo nel inositro dilsitretto che 6 scuole nuove, tre a due aule, e 3 a una aula, pe.r compleissiive 9 aule. Anche queiste- .scuole, piü che per necessita cbiettive, -sono. staite coistruite con Tevidenite scopo di snazionaüzzare la papolazione slovena. Infaitti sono (State cosibnuiite a Bosrisit, Puce e Co-istabona, a Salara, a Malio e sul Monte S.iMarco. Tuttie le sciuole dopo la guerra so-no sítate adeigiuatamenite riadatta-te e sistémate negli ediifioi che ms-glio si addioono. Quelle di niuova costitiuizione, come il liceo »científico e l’istitiuto náutico a Pirano, Tisitjftufo jr.agistrale di Portorolse, la sciuolla per sondomuiti a Porboro-se eoc. sono State ¡sistémate nei locali pió conyeniernti póisisibile, affrontan-do inigeniti spese di adattamento. Inoltre pér sopperire alia mancan-za di ediifiici s'colastici, sin dal pri- Leggete e diffondete LA NOSTRA LOTTA mo anino si è dato inizio alia attua-zion-e di un vasto, programma di niuove ccnstriuzioni ed in sette anni sono sorti 7 edifici scolastiici nuovi, con coimpleisBive 40 aule e- accessori, cióte 31 aule in pió di quante co-(Stnuiite dial governo italiano e senza parzialitá alcotma per le scuole delle due nazionalità, considerando u--nicatoenite i bisogni eff-etitivi della scuola. Con la irealrzizazione del programma di ediilizia scolastica tracciato per i prossimi annii, che comprende ira Taltro il icompletamenito dello edificio di Capodilstria che disporra di 32 aule, della palestra e di lutta una serie di locali aocesisori, la nostra scuola av.rá asisiic.urata la base mateiriale per lun’ulteriore grande ascasa, che offri-rà alie- no-stre giovani genierazioni le migliori opportunité per lo studio proficuo. M. A. Smarrimenti G-RANDO CARMEN, abitante a Capoidáisfaía, in Calle Mario,nnetita n. 8, iha smarrito la ¡canta id'identliitá 1’8 c. m. nei pressii del Porto di Capo-diatria. Detita cabta non sara valida se non iriconisegnata all’intesitataria. * FORZA (NORMA, abitante a Ca-ipadiatria, ,in vía Ciniliio Metodio n. 16, ha smarrito la carita d’.identitá el 16 '3. m. inei pneisisi delTHotel Tri-glav di Capadliiatiria. Deiita carta non te valida se non riconseignata all’in-■ teistataria. Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzata IL COMITATO POPOLARE COMBINALE PER LA CITTA’ DI CAPODISTRIA !n occasione del 29 novembre, Siornata délia Repubblica, si feli. cita con tutti gli elettori Invitandoll, nel contempo, a dare il proprio voto ai migliori compagni, nella prossima consultazione popolare TIPOGRAFIA RENATO PECCHIARI - CAPODISTRIA telef. H. 67 Forniture complete per CPC ed ErsJi Pubblicï Lavori commercial! e di lusso - Manifesti marali e stampati di ogni qualità - Propria legatoria Lavoro accurato Prezzi modicl Sollecita esecuzione 11 Comitato Comunale Cittadlno del PART1TO COMUNISTA ed i! Comitato Comunale del FRONTE POPOLARE (UAIS) di PIRANO ¡n occasione delta Giornaiá delta Repubblica inviano ai comunisti ed alta popolazione lavoratrice delta cittadina fervidi auguri di sempre rnaggiori successi nell’ edificazione del socialismo. II DI CAPODISTRIA augura, per la ricorrenza della Giornata della Repubblica, alia popolazione del distretio i maggiori successi nella lotta per la edificazione socialista. in occasione della Giornata della Repubblica, invia alia popolazione le più sincere felicitazioni. Invita gli elettori a gareggiare in onore alie prossime elezioni per gli organi del Potere, ed a votare per ____________ i migliori compagni. Ill 111! in occasione del 29 Novembre «Gior= nata della Repubblica», por ge ai pr opr i soci i migliori auguri, invitandoli nel contempo ad adoperarsi per la socia= lizzazione della campagna. L’AZIENDA ECONOMICA CITTADINA Di ISOLA nella ricorrenzc della Glorna-ia della Repubblica, augura a tutto il popolo lavoratore della Jugoslavia i migliori successi nel lavoro di edificazione socialista. L’ AGENZIA DI SPEDIZIONI E TRASPORTI INTEREUROPA DI CAPODISTRIA con le espositure di Sežana, Kozina, Podgorje, Pola, Fiume ed Umago, in occasione de! 29 Novembre, porge alia clientela le sue felicitazioni IL COMITATO DISTRETTUALE DEL PARTITO COMUNISTA ..dl B UIE .......... in occasione della Giornata della Repubblica, invia ai comunisti ed ai lavorafori del distretto i più fervidi auguri per sempre maggiori successi nell’ edificazione della nuova société socialista, già intrapresa sotto la guida del COMF»AGNO TITO L a SOCIETA’ FILMS FOTOGRAFICA A G. L. CAPODISTRIA ¡n occasione della Giornata della Repubblica, porge alia sua clientela l’augurlo di sempre maggiori successi nel campo del lavoro La Filiale sindacale ed il Collettivo di lavoro della PIRUD A D i ISOLA ££ si feliciíano, in occasione della Giornata della Repubblica, con tutto il popolo lavoratore augurando sempre maggiori successi nell’ediflcazione socialista. PRODUCIAMO OGNI SPECIE DI LATERJZI A CONDIZIONI VANTAGGIOSE. IL COMITATO POPOLARE COMUNALE CITTADINO .....di UMAGO - augura al suol elettori sempre maggiori successi nell'edlflcazlone del socialismo. II 7 dicembre votate per ¡ piü degni continuatorl dell* opera di edificazione di una nuova societá intrapresa dal Potere popolare. Il Cortsîcjïïo Opéralo della LIBRERIA CARTOLERIA LI-PA in occasione della Giornata della Repubblica augura alia propria clientela sempre maggiori successi nella lotta per il socialisms'. - Direzlone a Capodistria Filiali : Isola, Pirano Portorose, Buie Dispone di libri e deli* occorrente materiale di cancellería per uso scolastico *In occasione della Giornata della Re- jBK^ pubblica Jugoslava, il Collettivo di lavoro della ditta 1STRA-BEHZ CAPODISTRIA assieme alie filiali di Isola, Pirano, Buie, Ijmago, Cit-tanova ed al negozio «Liquigas» di Capodistria augura alia propria clientela sempre nuovi successi nell’ edificazione socialista. La Cooperativa Agrícola di tipo generale B U I E Telef. 9 si felicita con tutti i suoi soci e le cooperative della RPFJ in occasione della ricorrenza del 29 Novem-bre, augurando sempre maggiori successi per la edificazione del socialismo . nella campagna. L’ IMPRESA ALBERGHIERA CITTADINA DI GAPODISTRIA in occasione della Giornata della Repubblica porge alia clientela un férvido augurio per sempre maggiori successi nel lavoro. P I RAN O ❖ ❖ ❖ f ♦ ♦ invia a íutíi i colletíivi di ♦ ♦ lavoro della zona i piu ♦ ♦ ♦ ♦ fervidi auguri in occasione * # 4> ♦ # della Giornata della ♦ ❖ ♦ Repubblica. * ♦ Effeffua pslsiasi msnfaggio # su baífeUl in lesna fino a # 700 fsnnellafe Eli portais. # Onsfruzianí navaü in Segno # sino sila portala di 300 fon- # nellafe. Fonde, pezzi di ri- ♦ cambio di ogni palifâ per # nafanfi. ^ La nsooletta assembiea Hello ISTITUTO PER LE ASSICURAZIQNI SOCIALI DI BUIE si felicita con tutti i suoi assicurati in occasione del IXo Anniversario deli’AVNOJ 99 Stil €€ FABBRICA MOB! CAPODISTRIA telefono 17 LI In occasione della Giornata della Repubblica, si felicita con la sua numerosa clientela Negozio in Capodístria Riva deir Armata Popolare 18 Telefono 40 Camere, cucine, diván! sedie, mobili scloltl, mnterass! di crine e ni oí le delle migllori qualilá a PREZZI DI ASSOLUTA CONCOHRENZA IL COMITATO POPOLARE DISTRETTUALE DI B U S E in occasione della storica data del 29 Novembre che assume un grande significaío per i popoli jugo-slavi, augura alia popolazione del disírefío i maggiori successi. Nei coníempo invita gli elettori ad eleggere negli organi del Potere Popolare coloro che nel passato ed in avvenire sapranno difendere gli inferessi economici e politici della popolazione lavoratrice. La cooperativa agrícola di produzione „AVANT!” DS BERTQCCHI in occasione del 29 Novembre invita le altre cooperative a lottare per la sociallzzazione della campagna. II Collettivo dell’ impresa coslruzioni „I MíiCJCjt©~ el! Capodistria porge i migliori auguri ai iavoratori del distretto in occasione del 29 Novembre La Filiale Sindacale ed il Collettivo di lavoro del Conservificio ,,ARRIGONI" DI I S O ü A • r • ^ « invia a iuiíi i colletíivi della R.F.P.J. --------T-rïrroirrrmmniTrnnnn'n m in mu iwim rr—«—«~°-Tnii»ninn—■■ nnimii i—11 i più fervidi auguri in occasione del .~ 29 Novembre. Flamme, per i va sir i bambini acquisíaíe —— ———— ■ - dovunque marmellaie e.eonfetíure Arri- ~ goni. Sono confezionaíe con frutía fresca. IL COLLE TTIVO DI LA VODO della Ditta k dl CAPODISTRIA - TelefN.9 in occasione della Giornaia della Repubblica, si feliciia con tuiii i colleitivi di lavoro della R. P. F. J. e con la propria clieniela La Cooperativa Agrícola di Siceioie -Te!. 4 in occasione del 29 Novembre augura ai propri mernbri sempre maggiori successi Vende legname di tutt i tipi e riceve ordinazion per la fabbricazione d mobili a prezzi di con venienaa. Dispone di un forte quantitativo d sacchi di yuta a prezz modici. AgIi allevator rammenta che ha dispo nibili per la vendita de maialini al prezzo d din 140 al chilogrammo In occasione della fatídica data del 29 Novembre, Giornata della Repubblica, porge allá clientela i migliori auguri per sempre maggiori successi nel lavoro di edificazione di un piü prospero avvenire per tulti aUTOTRASPORTI CAPODISTRIA uASSICmiílCl IDItSIINÍ SOCIETA’ PER AZI O N I T Sede legale : CAPODISTRIA öirezione : PIRANO m occasione della «Giornata della Repubblica jugoslava», augura ai propri assicurati i migliori successi nel lavoro