ORO ANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VI' • No. 302 Redazione - Amministrazione CAPODISTRIA Via Santorio 26 • tei- 128 Martodi 7 luglio 1953 Prezzo: 5 din. - 20 lire ABBONAMENTI: T.L.T- Zona Jugoslava e R.F.P.J. annuo din. 250. semestr. din. 130 Spediiione in c.c n- LE NOSTRE IMPRESE ikcompagno kardel±al m otogac ed i problemi comunali Parlando una volta dell’attività dell’Unione Socialista dei lavoratori, abbiamo avuto modo di sottolineare come le organizzazioni territoriali dovrebbero essere vitalmente interessate a quanto succede nelle aziende. Analogamente, i'ors’anche di più, dovrebbe esistere un sincronismo e un accordo tra la gestione operaia nelle aziende e le autorità comunali. Entrambi gli organi dovrebbero essere vitalmente interessati al reciproco progresso1 della azienda come unità e della comune come, somma di queste unità. Tale sincronismo nell’attività e un affiatar mento necessario perchè il progresso proceda di pari passo senza stridenti contrasti tra una azienda e l’altra, è sinora mancato o almeno non è stata a quella altezza alla quale doveva essere. Le cause sono varie. La percentuale di compartecipazioni del comune agli utili delle aziende non è tale da suscitare un loro maggiore interesse nei confronti di queste ultime. Del resto, l’aiuto che i comuni possono, offrire alle aziende può essere, nella maggior parte dei casi, di natura morale. Diversamente si presentano i rapporti che le aziende potrebbero a-vere nei confronti del comune e particolarmente dell’attività che si svolge nel settore degli affari comunali. Dal resoconto presentato dal Consiglio Economico del CPD di Capodistria alla recente Assemblea popolare, è visibile come, oltre ai fondi aziendali autonomi, le aziende, particolarmente quelle commerciali, hanno realizzato delle eccedenze sui fondi paghe abbastanza rilevanti. Sebbene queste eccedenze sianci state in parte consumate per il fatto stesso che la media delle paghe in base ai regolamenti tariffari superava la media legale, una parte notevole di questi fondi è rimasta, ed a essi sono venuti ad aggiungersi i mezzi realizzati nel primo semestre di quest’anno. Non vogliamo associarci a un certo stato d’animo di biasimo esistente nell’opinione pubblica nei confronti della rete commerciale ed ammettiamo che una parte di questi fondi è stata creata con l’abnegazione e l’operosità dei dipendenti del commercio, aumentando il giro d’affari e realizzando risparmi sulle spese, però l'altra parte, forse la maggiore, è dovuta alla situazione contingente sul mercato e alla conseguente ascesa dei prezzi. Distribuirsi queste eccedenze, co» me sarebbe nel diritto legale dei lavoratori, rappresenterebbe un assurdo e un fatto che dovrebbe ripugnare ad ogni cosciente lavoratore per il fatto stesso che tali eccedenze non sono state in tutto create dai lavoratori, ma anche dalla collettività che ha pagato; i prezzi maggiorati. E’ giusto che alla collettività ritornino e questa ne ritrarrà e risentirà più da vicino i magginri benifici qualora vengano impiegati dai comuni nell’attività e nella soluzione dei problemi comunali. Qualche azienda ha già a- gito in questo senso. L’Egida di Capodistria ha devoluto al comune l’importo di circa 350 mila dinari dai propri fondi. Ma vi sono aziende che non sentono questo dovere civile benché non abbiano da fare degli investimenti per l’allargamento della propria attività. Tale collaborazione, del resto, non dovrebbe valere solo per le a-ziende commerciali. Per queste, data la particolare situazione, ciò dovrebbe rappresentare un obbligo morale, mentre nelle aziende industriali la situazione va studiata caso per caso. Anche in queste ultime sono state realizzate delle eccedenze sul fondo paghe, in qualche caso notevoli, e dei fondi autonomi che talvolta vengono adoperati per questioni di secondaria importanza mentre dall’altro lato, nell’ambito delle località, sorgono necessità impellenti che non possono essere soddisfatte per mancanza di mezzi. Una più stretta collaborazione, una seria valutazione delle necesità sia dell'azienda che del comune eviterebbero la dispersione di mezzi no» tevoli e favorirebbero il loro giusto impiego. L’esempio in questo senso ci viene dai maggiori collettivi della Jugoslavia che hanno rinunciato a somme rilevanti pur di contribuire alla soluzione dei più importanti problemi comunali specie di quello degli alloggi. La segreteria dell'U.S.L. del distr. di Capodìstria Il neo-eletto comitato deirUnione Socialista /dei Lavoratori iper il (distretto idi Caipoid isteria ìha eletto, venerdì scorso, durante ama riunione, la segreteria e una commissione :per la coltura e l’istruìzione composta d»i 11 imemlbri. A presidente del comi-taito distirettuale dell’iUnione Socialista è stato eletto Julij Beltram, a vice-presidente Giino iGoibibo e a segretario Bado Čehovin. I imemlbri del muovo ic&miitato hanno discusso .su alcuni argomenti politici ed Oimamizizativi dell’Unione, NUOVI MABASCIMORl A BEL6RABQ Il presidente della Repubblica jugoslava, Maresciallo Tito, ha dato il suo gradimento alia nomina di James Ridelberger a nuovo ambasciatore statunitense in Jugoslavia. Ridelberger ha assolto nel 1940 l'accademia militare nell’università di Washington. Egli ha svolto attività diplomatica in Svizzera, Germania e Gran Bretagna. Nel dopoguerra ha ricoperto la carica di consigliere politico dell’inviato speciale americano in Europa. Il Consiglio esecutivo fed. della Jugoslavia ha chiesto in questi giorni al Governo sovietico il gradimento per la nomina del nuovo ambasciatore jugoslavo a Mosca. Come è noto, li Consiglio esecutivo! federale jugoslavo ha dato recentemente il suo gradimento per la nomina del nuovo ambasciatore sovietico a Belgrado, nella persona del signor Vaisilji Aleksejevič Valkov. Nulla di mutato nella politica di Mosca Riconfermata la nostra posizione su! problema di Trieste Il Vice,presidente idei Consiglio esecutivo federale, Edvard Kardelj, ha dichiarato domenica che iper ora non v’è alcun sinit omo dii sostanziale mii-taimento nella politica sovietica nei confronti della Jugoslavia, benché la tattica -e i metoidi siano mutati. Il governo sovietico negli ultimi tempi dà seguo idi essere disposto ad una certa normalizzazione dei rapporti con la Jugoslavia. 'Con ciò esso ha tacitamente riconosciuto che là precedente politica idi minaocie e di intimidazioni non ha portato alcun vantaggio. Il compagino Kardelj — che parlava ad un grande comizio nella località di Otocac, in occasione del decimo anniversario della costituzione del Consiglio Antifascista di Liberazione 'Poipolare ideila Croazia — ha aggiunto che la Jugoslavia è disposta a no nm a lizzare i suoi rapporti con l’Unione 'Sovietica e perciò ha recen-cenlemente dallo il suo gradimento alla nomina del nuovo ambasciatore sovietico a Belgrado, chiedendo nel contempo d ai quali devono affidare per Vis-ruzione i propri figli fino dalla PIU egiera età. Nella città di S. Giusto, come si egge nelle opere del Benko (giullare dell’ irredentismo fascista giulia- io) vennero inscenate «inanifpstazio-ii di solidarietà idei sentimento nazionale magnifiche come quelle del 15 .gennaio 1899, quando tutti i rappresentanti della Venezia Giulia si radunavano a Trieste per protestare contro il gnnasio croato di Pisino e e altre concèssi orni scolastiche fatte lai governo agli slavi. » Nelle sue relazioni riservate al Capo del Governo, Mussolini, Virreden-lista e volontario di guerra triestino Sergio Dompieri, prefetto di Gorizia, proponeva e riferiva nel 19301 tra Veltro: «Debbo insistere eh’è errore politico conservare il B. Ginnasio liceo ili Tolmino e eb’è non minore errore il riservare agli sloveni 60 posti mei due convitti «Dante Alighieri» di Gorizia e «Francesco Škodnik» di Tolmino; che è insomma del tutto contrario al .nostro interesse nazionale il creare artificialmente, co- me stiamo facendo, una borghesia slava colta» ... Tenuto conto di questi precedenti storici e considerato il fatto, ugualmente storico, che i cognomi delle genti croate e slovene venivano «ridotti nella forma italiana», attraverso gli elenchi delle regie prefetture, per Cui tutti gli abitanti della Begi one Giulia risultarono italiani, al cento per cento, con raggiunta, dal-Vaprile del 1941, di quelli della «provincia di Emonia» allora «ricongiunto a Borna, sua madre)), appare oggi più che comprensibile sia il linguaggio did portavoce del Ministero degli Esteri di Roma come quanto scrivono, a proposito della scuola italiana in zona B e dei suoi insegnanti, i giornali clerical-fuscisti di Trieste e della penisola. Infatti chi ha maggior voce in capìtolo a Palazzo Chigi e chi è il più «apprezzalo collaboratore» odierno dei predetti giornali, sono precisa-mente ì camerati del menzionato prefetto Dompieri. (grazie ai quali vigono tuttora in zona A le leggi fascista) e per i quali il fatto che oggi in località «italianissime», come ad es. Šmarje, Boršt, Nova vas, ere., nel distretto di Capodistria e Krašica, Marušiči, écc. in quello di Buie, la scuola e gli insegnanti siano, rispettivamente, Sloveni e Croati significa «oppressione degli italiani della 'zona B e bando degli insegnanti italiani». Per essi e per chi li ascolta, nulla serve la contrapposizione alle loro calunnie e menzogne della realtà, materiata di dati statistici comprovanti gli sviluppi ed i progressi compiuti dulie scuole italiane qui da noi. Per essi rimangono «veriitü assodate» le parole del predetto porta- voce e quanto proclama l ineffabile C.L.N. ossia che: «la .scuola con lingua id’ insegn amen to italiana ha cessalo praticamente di funzionare nella zona B». Come volevasi dimostrare. 1£ regime più umano Il piu «quotato» fra i giornali che si stampano in Italia e che un tempo vantava il primato, assieme al «Frankfurter Zeitung», nei servizi di informazione, è il «Corriere (Iella Sera» di Milano. Appunto perciò Mussolini Ila riservato al predetto quotidiano la pubblicazione del «bastone e la carota» in cui, a suo modo e attraverso lr esperienze da lui fatte, giudicava gl1 italiani che prima Vavevano osannato e poi ricoperto di fango e sputi. Anche Maria Pasquinelli, «La Giovanna d’Arno della .risorta Italia» ha trovato modo di diffondere i. suoi gialli sulle «foibe» attraverso le colonne del grande quotidiano milanese. Che il «Corriere della Sejra» meritasse la fiducia di tali personalità astorichen e svolgesse il suo compito con piena loro soddisfazione, lo comprova il concetto che esso quotidiano conserva tuttora del regime di cui Mussolini era fondatore e capo, la Pasquinelli fanatica propagulrice. Infatti a pag. 3 del «Corriere della Sera» del 28 giugno u. s. si legge, tra l’altro: «lAltrlmeinil'i, igpecie per noi italiani, .passali attraverso un'esperienza ili regime totalitario e poliziesco amebe se. di tetti i regioni poli-zinselvi e totalitari, fu certo rii piò umano.. «» Cosi tutti coloro che hanno espe-cimentato la «uman ita » dell’Ispettorato Speciale di P.S. di Trieste, le torture di «Villa Triste» e tutto il resto sono ben serviti dal «Corriere della sera». stensive del governo di Mosca nei Balcani. La giusta valutazione di queste mqsse costituisce una condizione fondamentale per lo sviluppo della politica degli alleati balcanici, la cui cooperazione in ogni campo è un importante e permanente fattore di pace in questa parte del mondo. La nuova tattica di Mosca nei settore balcanico va giudicata nel quadro generale del-l’o'ffensiva di pace lanciata dai successori di Stalin, con l’obiettivo minimo di suscitare dubbi tra i popoli pacifici circa il carattere aggressivo della politica sovietica, e di indebolire quindi le forze della difesa della pace e della sicurezza internazionale. E’ chiaro che in questa tattica i successori di Stalin si dimostrano politicamente più spregiudicati del defunto dittatole del Cremlino. Le loro mosse sono però anche la dimostrazione delle difficoltà interne, oltre che internazionali, in cui si dibattono. Esse sono l’espressione esteriore della crisi che ha colpito. il sistema cominformista e che ha avuto una eloquente conferma nei recenti sanguinosi avvenimenti In Germania e in Cecoslovacchia, oltre che una esplicita dichiarazione di fallimento della politica passata. L’iniziativa russa per lo scambio degli ambasciatori con la Jugoslavia è, ad esempio, una vittoria della ferma e coraggiosa resistenza che i popoli jugoslavi hanno opposto alla minacciosa pressione aggressiva di tutto il blocco sovietico. Con il suo gesto, il governo russo ha praticamente ammesso di essere stato sconfitto dalla piccola Jugoslavia socialista, contro la quale tuttavia, e questo è un elemento importante per valutare giustamente la nuova tattica russa nei Balcani, vengono ancora mantenuti u-na costante pressione e un atteggiamento nettamente discriminatorio. Il nuovo corso politico dei sovietici non deve quindi essere, nè sopravalutato, nè sottovalutato. Nulla va fatto che possa in qualche modo fermare o ostacolare il regolare sviluppo della crisi dello stalinismo e nulla che possa smobilitare le forze che oggi stanno a presidio della sicurezza internazionale e della difesa contro la minaccia di aggressione. La conferenza tripartita di Atene non potrà non occuparsi anche dell’atteggiamento dell’Italia verso il patto balcanico. Per la sua posizione, l’Italia è un paese la cui partecipazione alla collaborazione di-lensiva nei Balcani è’ universalmente auspicata. Se questa partecipazione non si è potuta sinora rcalizzarev è perchè il governo di Roma ha affrontato il problema da un punto di vista nettamente imperialistico. Alle offerte dei tre paesi alleati di associarsi al patto di Ankara, su piede di completa parità con gli altri contraenti, nel comune interesse della difesa della loro sicurezza, Koma ha sempre risposto ponendo condizioni inammissibili, per vedere soddisfatte le sue rivendicazioni imperialistiche verso la Jugoslavia, in particolare verso il nostro Territorio-, oltre che per assumere nell’alleanza una ingiustificata ed antidemocratica posizione di predominio. Tuttavia le condizioni che fanno considerare auspicabile l’associazione dell’Italia alla cooperazione difensiva in questo settore dell’Europa permangono ed è per questo che eon tutta probabilità i tre ministri degli e-sleri si occuperanno ad Atene anche dell’atteggiamento di Roma. La Jugoslavia da parte sua in questa occassione confermerà i principi della sua politica estera, diretta a stabilire rapporti amichevoli con tutti i paesi che lo desiderano, sulla base della giusta soluzione dei problemi controversi e della più completa parità di diritti e di doveri. Anche la settimana scorsa il sottosegretario agli esteri Bebler, al termine della sua visita alla fiera di Trieste, ha colto l’oc castone per auspicare che italiani e jugoslavi possano presto incon trarsi, come buoni amici in ogni campo dell’attività internazionale La conferenza greco-turco-jugo slava sotto tutti i punti di vista sarà quindi un nuovo passo avanti sulla via della stretta collabora zione dei tre paesi ed un importan te contributo al rafforzamento dei fattori che assicurano la pace e 'a sicurezza nei Balcani. il il sottosegretario agli affari e-steri della R.F. P.J. dr. Aleš Bebler, durante la sua permanenza a Trieste, è stato ricevuto anche dal comandante del G.M.A., gcn. Winterton. Nella foto il dr. Bebler mentre esce, accompagnato dal dr. Zemljak, dall’edificio del G.- M.A. di Trieste, dopo il colloquio da lui avuto con il gen. Winterton a quando non avremo risolto questo problema, in quel territorio vi sarà sempre una -situazione di insicurezza, come idei pari incerti saranno i rapporti italo-ijuigaslavi.» Kardelj ha quindi proclamato ehe nessun fatto nuovo è intervenuto per fa-r sì che la Jugoslavia muti il proprio atteggiamento inei confronti del piatto Noni-Atlantic«!. Essa continuerà a sviluppare la sua collaborazione -coi piacisi occidentali in tutte le que stionii ohe concernono la salvatguar dia della pace nel mondo. «'Gli Ju goslavi — ha soggiunto — non per metteranno mai di essere trascinati in una azione ehe -possa nuocere agli interessi della pace.» BERLINO — I russi avrebbero ritirato le loro truppe da Berlino. Tale misura viene messa in relazione con le voci di agitazioni lungo le frontiere tra Germania orientale e la Polonia. L’emittente dell-a Germania nord-occidentale afferma che si sono verificati gravi scontri tra le truppe sovietiche e la popolazione -polacca lungo la frontiera tedesca. PARIGI — Il capo dii stato maggiore-dell’Armata Popolare jugoslava, generale Peko Dapćevič, -attualmente in visita all’esercito francese, è stato ricevuto venerdì ali’E-hsco dal Presidente della repubblica Auriol. C C H I O TOGRAFICO LA FRANCIA HA UN GOVERNO La Francia sembra aver ritrovato, almeno apparentemente, un, po’ di stabilità politica. Il nuovo ministero, presieduto da Laniel (nella foto,- assieme alla consorte) è riuscito ad ottenere la fiducia della maggioranza dell’Assemblea nazionale francese. OSPITI GRADITI A TRIESTE Il col. Miloš Stamatović, comandante della VUJNA con la consorte (nella foto accompagnato dal direttore dell’Ente, ing. Sospìsio c dal seguito) ha visitato’ mercoledì scorso i padiglioni della Fiera di Trieste. LA DISCUSSIONE SUL PROGRAMMA DECENNALE DI SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA DEL BUIESE MUTAMENTO DELLA STRUTTURA E POTENZIAMENTO DELLA PRODUZIONE Alla recente riunione del consiglio dei produttori del distretto di Buie è stato accolto lo schema del programma decennale di sviluppo dell’agricoltura di quel distretto e contemporaneamente è stata decisa la sua discussione pubblica che dovrà impostare il testo definitivo di tale programma. Con questo programma non s’intende solo variare le strutture dei prodotti nell’agricoltura del Buiese, ma anche potenziarla, modernizzando la produzione agricola attuale e futura. Elencare le misure che s’intendono intraprendere per attuare quest’ultimo proposito, sarebbe cosa arida e troppo lunga pei un breve articolo quale intende essere il nostro e del resto, tali misure sono appena accennate nello schema del programma che più e in modo più dettagliato dovrà elaborare la discussione tra gli agricoltori. Riteniamo più opportuno invece qualche cenno sulla variazione strutturale che il programma si pre- NUOVE LEGGI Il recente numero del Bollettino ufficiale d el l’Amm i ni^trazion e Militare riporta cinque ordini del colonnello Miloš Starnato vie, Comandante delil’Aimminisitrazii one Militare del-1 Armata Jugoslava, con i quali si estendono alla zona Iugoslava del T.L.T. ulteriori disposizioni .legai} jugoslave. La piti importante legge estesa alla zona riguarda la Difesa popolare e verrà applicata alla Difesa ipopolare della Zona jugoslava del T.L.T. In base all’ordine sull’estensi ome della suddetta legge, l organizzazione e l’ispettorato superiore sulla Difesa popolane saranno affidati aH’Ammi-nistrazione Militare. Il direttore ideila sezione amministrativa dell’Amministrazione Militare è autorizzato ad emanare disposizioni e chiarificazioni sull’applicaizione della legge st ossa. Con 1’'Ordinanza ehe autorizza i Comitali popolari a fissare le modalità e la misura ideile imposte di circolazione è data facoltà ai Comitati stessi di applicare altre imposte pubbliche oltre a quelle esistenti. Nel campo sanitario viene estesa la decisione sul finanziamento e sulle funzioni degli enti sanitari in base a cui essi disporranno di finanziamento autonomo. Al distretto di Ca-podi stri a viene estesa anche l’ordinanza sugli organi di gestione negli enti sanitari a 'finanziamento autonomo. Inoltre è stata estesa la validità deirOrdinanza sulla vendita di case d'alii tari one di proprietà sociale per effetto della quale i Comitati popolari idei comuni possono vendere ai cittadini le case più piccole adibite ad uso di alò lazi one. figge di apportare all’agricoltura del distretto di Buie. Ecco un prospetto tabellare di tali variazioni paragonate alla situazione attuale. 1952 ha Campi arativi % 1962 ha % e orti 10.501 36 8.870 /30 Frutteti 918 3 1.118 4 Vigneti 3.296 11 4.996 17 Prati 986 3 964 3 Pascoli 4.808 17 4.601 16 Boschi 7.140 24 7.101 25 Altro 1.434 6 1.433 5 Totale 29.083 100 29.583 100 Come si rileva il programma non prevede variazioni sostanziali nella distribuzione del terreno uti- lizzato per colture. Un sensibile aumento dovrebbero avere i vigneti ed i frutteti a scapito delle su-perfici coltivate a cereali e particolarmente del granoturco. Facendo queste previsioni, i compilatori del programma in parola hanno seguito il principio di potenziare le colture che maggiormente si adattano al clima e alle condizioni del terreno del Buiese, che, data la scarsità di pioggia nel periodo della vegetazione, sono: la vite, gli alberi da frutta e l’olivo. Fra le colture cerealicole quelle che non saranno ridotte, ma neppure potenziate, figura il frumento, tenuto cento del suo notevole rendimento sui terreni piani del distretto di Buie. Il programma sconsiglia in modo assoluto la coltivazione del granoturco e delle patate. Tali coltivazioni, anche dal lato pratico, sono risultate poco redditizie. Senza scendere ai particolari, il programma fa alcune constatazioni sulla situazione esistente anche nei singoli rami dell’agricoltura, situazione che dovrà essere cambiata nell’interesse stesso degli agricoltori. La produzione enologica, che attualmente raggiunge un valore medio di 354 milioni di dinari, è rappresentata per il 97%, dai vini da tavola, mentre solo il 3% è dato dai vini fini, benché ci siano tutte le possibilità di aumentare questa ultima percentuale e di conseguenza anche il valore medio della produzione. Specie nella viticoltura, il programma non sarà di facile realizzazione. Per raggiungere la meta prefissa, bisognerà ogni anno rinnovare 130 ettari di vigneti e impiantarne a nuovo altri 170. La discussione dovrebbe quindi particolarmente svolgersi sui metodi che faciliteranno l’attuazione di questo programma. Inoltre la discussione dovrebbe vertere particolarmente sui rami a-gricoli e colture e su quali misure tecniche ecc. che necessiterebbe introdurre in ogni singolo comune, luogo/ e campo per aumentare il rendimento. Le decisioni emanate a tale proposito dovrebbero favorire le colture ed i mezzi a di- sposizione e già conosciuti dagli a-gricoltori del posto. Se ciò non è poss foile, la discussione dovrebbe indicare quel contributo dovrebbe essere dato dagli organi superiori del potere o dalle cooperative. Sarebbe inoltre opportuno che gli a-gricoltori stessi, nel corso della discussione sul programma, indicassero le forme organizzative attraverso le quali si potrebbe con maggior facilità attuare i singoli punti del programma decennale. L’attuazione del programma, oltre a tutte le altre misure, verrà appoggiato dal Potere con investimenti, previsti nell’ammontare complessivo di uh miliardo 341 milioni di dinari. * i Ecco uno degli espedienti di cui si servono gli speculatori al blocco: Decarli Maria, da Capodistria, nascondeva valuta nell’orologio Contributo alla discussione sui problemi del commercio nel Capodistricno SUCCESSI E DEFICENZE Dalla Camera distrettuale del Commercio e dell'industria alberghiera riceviamo e pubblichiamo: «Molto si discute negli ultimi tempi sul funzionamento della nostra rete commerciale. Pure numerosi sono i pareri espressi che, però, a nostro avviso, non chiariscono suf-ficentemente la situazione in un settore così delicato. Consideriamo pertanto nostro dovere intervenire nella discussione per illustrare obbiettivamente, in base ai bilanci conclusivi del 1952, la situazione attuale, ossia i successi e le deficen-ze di alcune aziende commerciali più importanti. Ci serviremo all’uopo dei resultati ottenuti dalle aziende che si occupano prevalentemente del commercio con generi e articoli di largo consumo come, ad esempio, l’Egida, l’Omnia, la Li-pa, la Prerad, la Ma-na e la Latteria centrale di Isola. MOVIMENTO MERCI Queste aziende hanno avuto, in base ai propri piani sociali per il 1952, un movimento merci che ha superato notevolmente ogni previsione. Infatti su 1,874 milioni pianificati, sono stati realizzati 2,352 milioni di din, con un aumento, di ben 478 milioni, ossia del 25%. Quest’aumento non riguarda soltanto la realizzazione finanziaria, ma anche quella in merci. Le aziende, in genere, hanno allargato la rete delle rivendite, hanno migliorato l’aissortimento degli articoli e il funzionamento dei servizi. ENTRATE Le entrate complessive ammontano a 105,466.525 din. con un aumento di 61,165.525 din, ossia del 138°/o sulla somma dei 44,321.000 din. previsti dal piano. Se confrontiamo le entrate con la realizzazione del piano- in merci, possiamo concludere che la rete commerciale, detratte le quote per l’ammor-tizzamento e le spese di gestione, LETTERE ALLA REDAZIONE PERICOLI DEL TRAFFICO Questa volta il nostro instancabile Favilla — dopo aver riconosciuto il suo torlo di aver fatto «mormorare il popolo» non a ragione, appunto perchè, come lui confessa, (dio pensato col mio cervello» su quelli che potevano essere i commenti per il sopraprezzo delle consumazioni all'albergo <(Sočan di Umago durante ì trattenimenti danzanti affronta il problema sul come prevenire le disgrazie ad Umago. Ma cediamo la parola, o meglio. hi penna al Favilla stesso: «Per ragioni del transito obbligato rio, dorante i molteplici lavori in corso ad Umago che creano ingombri nelle vie della cittadina, e dato che non si può pretendere la installazione di un semaforo e neppure che venga regolato il traffico da un apposito incaricato albimorocio delle vie: «Armata Jugoslava» e della «Cava di Tribbio», incrocio pericoloso poiché nei pressi si trova l’asilo infantile, ravviso la necessità che in quel punito venga collocata una tabella con la scritta a grossi caratteri «RALLENTARE» bene In vista dalle due direzioni». Esaurito questo argomento e formulata la Corrispondente proposta, alla quale nulla ci vieta di associarci, anche perché, a nostro parere, il collocare una tabella del genere non può rappresentare una difficoltà in.’ superabile, il nostro Favilla abborda un altro problema umagfiese e cioè : «In piazza Bessie, c’è un edificio ancora fregiato del simbolo dà un esecrando passaito e ohe deve essere demolito. Il suo stato di rovina rappresenta un pericolo per i cittadini, cosicché necessita rimuovere per il momento i materiali ohe stanno per cadere, e ciò a scanso di veder accorrere un giorno o l’altro sul posto l’aut o amhu 1 anz a». Se le cose stanno nei termini precisati dal Favilla ed i materiali da lui menzionati rappresentano un incombente pericolo per la incolumità delle persone, non possiamo che associarci alla sua proposta, INCURIA A S. SIMONE Una frequeptatrìce della spiaggia di S. Simone (Isola), Gianna Stupa-rich si lamenta della sporcizia e del- l’incuria ivi regnante, esprimendosi con un’efficacia che davvero non ha bisogno di commenti. Scrive infatti, fra l’altro: «Capirete che, venire al bagno e veder una carogna di cane legata ad un masso, galleggiare non sia davvero invitante. Il fetore ohe emana è quanto d;i più schifoso 9Ì possa immaginare. Come se ciò non bastasse, sulla spiaggia ci sono altre carogne di cani e fetore relativo. Non sono la sola a lamentarsi. Noi, che bambini ivi abbiamo giocato,'che ogni anno siamo tornati fedeli al suo invito, siamo sdegnati del fatto che l’imcuria di chi dovrebbe occuparsene l’abbia trasformata in un ... carnaio. Gli origani competenti dovrebbero fare in modo che cessi questo stato di cose. Oggi è S. Simone, spiaggia piccola e di importanza turistica relativa; domani i bagnanti di S. Nicolò potrebbero anche loro avere la stessa spiacevole sorpresa». Giriamo la lettera a chi di competenza e facciamo presente che qualche carognetta di gatto o di cane non raramente appare anche altrove e nella stessa Capodistria, special-mente lungo il ponte di Semedella, il che non è piacevole, nè edificante. GITA A POLA In occasione del Raduno degli Italiani a Fola, il Circolo di Cultura di Capodistria organizza domenica 12 luglio una gita, via mare, per Pola eon il p.fo Vida. Il programma della gita comprende varie manifestazioni artistico, culturali e interessanti gare sportive a carattere internazionale. In serata, all’Arena, i gitanti assisteranno alla rappresentazione dell’opera «FAUST» Durante il tragitto, i gitanti saranno allietati da una scelta orchestrina e potranno usufruire di un ottimo servizio bar. Affrettatevi ad iscrivervi poiché il numero dei posti è limitato)! VITU CULTOKBLE PUSE II tirocinio scolastico è erroneamente considerato campo riservato quasi esclusivamente ai giovani. Ma non è così. Infatti, nove animosi, non più adolescenti, perfino qualche quarantenne, dotati di una grande betona volontà, dopo la faticosa giornata lavorativa, lottando per più mesi, chini sui libri, con l’algebra, i composti azotati e i trabocchetti del periodo, sono riusciti a superare gli esami della terza ginnasiale. Questa loro volontà, i loro sforzi per assimilare tante nozioni utili nella vita, sono stati premiati. Sei promossi, due rimandati ed uno solo bocciato, sono il felice consuntivo di questo corso. Li rivedremo anche l'anno prossimo sulla linea di partenza della quarta classe e qualcuno lotterà ad armi pari con il figlioletto, frequentante il corso normale. Uu aspetto della mostra scolastica di Pirano Noi, allora, faremo il tifo per il genitore! Una riuscita mostra ha chiuso l’anno scolastico al Ginnasio Italiano. Centinaia di disegni, tracciati da mani già esperte, lavori eseguiti con cura, compiti ammirevoli per l’esattezza e l'ordine, erano allineati in due capaci aule. Numerosissimi i visitatori, babbi e mamme che ricercavano i saggi dei figli e, con una punta di malcelato orgoglio, li indicavano ai vicini. Un esame sommario della mostra, ci dice che molto si è fatto e che i nostri ragazzi sono ben preparati. E’ stato notato però che, non intenzionalmente di certo, facevano bella mostra di se due cartine raffiguranti la ricostruzione nella vicina Repubblica italiana, mentre mancava qualsiasi accenno a quelle, ad esempio, del nostro Paese che non è davvero secondo, proporzionalmente, parlando a chicchessia. _________ P- «• CORSO DI STENOGRAFIA A C APODI STRI A La settimana scorsa si sono svolti a Capodistria gli esami del corso serale di stenografia, organizzato dal locale circolo di cultura popolare «A. Gramsci». Dei frequentanti, hanno superato l’esame e. sono stati ammessi al secondo corso di perfezionamento i seguenti allievi: Maria Parovel, impiegata presso la Delangladq; Luigi d’Agostini, studente; Nerone Olivieri. insegnante di educazione fisica; Ondina De Stradi, impiegata presso la Stil e Maria Corradin, impiegata presso la De Langlade. ha realizzato- un utile del 4,48%. Queste entrate sono state il risultato di un’attività razionale, della diminuzione delle spese di gestione e di trasporto, avendovi le aziende provveduto con mezzi propri. La ragione principale di questo aumento risiede, però, nelle entrate del commercio d’esportazione all’estero. D’altra parte le entrate sono aumentate anche in seguito al provvedimento del Consiglio economico del C.P.D., che ha dispasto il trasferimento dei fondi di differenza dei prezzi dal fondo di riserva a quello dell’utile. ACCUMULAZIONE E FONDI Le quote per l’accumulazione e i fondi sono state realizzate come segue : pianificati din. 14,775.000 ; realizzati din. 35,155.509; aumento din. 20,380.509, ossia il 138% del previsto. Questi mezzi finanziari sono serviti al pagamento delle assicurazioni sociali, dei contributi sociali al C.P.D. e in minima parte (il 10% soltanto) sono stati assegnati al fondo a libera disposizione delle aziende per gli investimenti propri, per la razionalizzazione del funzionamento e per l’aiuto alle organizzazioni sociali e alle istituzioni culturali. FONDI PAGHE Relativamente al fondo paghe complessivo, pianificato per il 1952 nella misura di 29,546.000 din., la realizzazione ha dato 45,798.000 din. un aumento di 16,252.000 din., ossia del 55%. Ora, se confrontiamo il fondo paghe realizzati e il movimento merci, possiamo concludere che esso rappresenta appena l’l,51% del movimento merci complessivo. E’ necessario sottolineare pure che nel fondo paghe vanno incluse, oltre alle retribuzioni del personale, anche altre uscite, come le trasferte per servizio, le provvigioni agli acquisitori, le spese di viaggio e di trasporto dei dipendenti al lavoro, le aggiunte di famiglia per vita separata e le retribuzioni per. ore straordinarie. Tali uscite rappresentano semme non indifferenti, che diminuiscono la perecentuale di eccedenza del fondo paghe nei confronti del piano stabilito. Inoltre, nel fondo paghe realizzato sono comprese pure le imposte sull’eccedenza e le dotazioni per i vari fondi delle aziende. Dopo un’analisi delle cause che danno origine all’aumento del fondo paghe, possiamo concludere che ciò è stato possibile in seguito all'aumento del personale nella rete commerciale al minuto, conseguente all’aumento del raggio d’azione del loro apparato. Da sottolineare anche il fatto che la media delle retribuzioni fu stabilita, lo scorso anno, in 10.900 din per le aziende commerciali, mentre quella dell’industria ammonta a 12.600 din, sebbene il numero del personale altamente qualificato nel commercio sia, in proporzione, notevolmente superiore a quello impiegato nell’industria, dove la massa della manodopera è costituita da quadri non qualificati o semiqualificati. TENDENZE NEGATIVE Nel passaggio al nuovo sistema e-conomico-finanzìario, vale a dire dalla distribuzione amministrativa al libero commercio, era indispensabile che le aziende realizzassero le proprie entrate in base alla differenza fra il prezzo d’acquisto e quello di vendita, ricorrendo agli accorgimenti necessari per un buon assortimento qualitativo e quantitativo degli articoli, per il pareggio dei rapporti fra il denaro e il valore della merce, per il potenziamelo dell’attività, per la diminuzione delle proprie spese fe per il soddisfacimento delle esigenze dei consumatori. I successi ottenuti dalle aziende, dovuti in primo luogo alle nuove condizioni verificatesi sul mercato in seguito all’azione delle leggi economiche della domanda e dell’offerta, hanno creato in alcune dirigenze l’errata opinione che quei successi siano il risultato delle loro capacità e abilità commerciali. Pei questo motivo esse hanno perduto di vista gli scoppi ultimi che il commercio persegue e il ruolo che esso ha nello sviluppo economico. Sono venute così alla luce tendenze negative quali: l’ingiustif. cato aumento di prezzi, lo sfruttamento di posizioni monopolistiche, la concorrenza sleale tanto sul mercato; interno quanto su quello estero, la mancanza di onestà professionale, 1’,immissione nell’attività commerciale di un gran numero di acquisitori, intermediari e agenti commerciali. Queste tendenze hanno minacciato lo sviluppo stesso del commercio e la sua trasformazione in fattore di sviluppo dell’edificazione socialista. Nel distretto di Capodistria tali tendenze non si sono verificate, per la verità, in misura notevole poiché i provvedimenti presi da! potere e dalla Camera del commercio hanno impedito il loro manifestarsi sin dall’inizio. La Camera distrettuale del commercio e dell’industria alberghiera si preoccuperà, anche per l’avvenire, di eliminare, in collaborazione con gli organi del potere, le defi-cenze della nostra rete commerciale e si appella 'all’opinione pubblica perchè le vengano segnalate». 1-4 CALUNNIA E' UN VENTICELLO ... Knez Ivana e Opic' Maria, da Tri-l'ano, son donne piuttosto linguae-fluite, e spesso qualche cornare del luoigo rimane vittima delle loro frecciate velenose. Era le altre, la giovane Greigori? Rozalija che, in conseguenza delle reiterate calunnie e maldicenze delle due, ebbe a subire gravi danni morali e materiali, e che perciò le denunciò. I giudici hanno usato clemenza, e le due «ba-baze», come vengono chiamate in paese, se la eou cavata can complessivi 14.000 dinari di ammenda. STOFFA CHE PRENDE IL VOLO Tale Maršič Urša, da Loipar, è stata condannata a 4000 dinari di multa d.al Tribunale di (ia[indisiria per aver sottratto dalLUfficio della dogana al posto idi blocco di Skofiije una pezza di stoffa che le era stata confiscata. LA FARINA DEL DIAVOLO VA IN CRUSCA . . . Veramente questo adagio popolare non si adatterebbe al caso in esame, ma poiché isi tratta di farina, ipuò correre. Ed cieco il fatto: Jerman Maria da Ritem, entra neilTaibitazione di Jerman Antonio, apre la 'dispensa, arraffa a piene mani e in quest’atto viene sorpresa dal vecchio, allora rientrato in casa. La Maria aveva sottratto una decina di kg. di farina e i giudici, hanno ritenuto sufficente erogarle un’ammemida di 1500 dinari. SEGGIiOiLATE SUL GROPPONE Qualche tempo fa certo Martinčič Marko da Matterada, era venuto a diverbio con l’oste di Petrovia. Il 'Martinčič, di carattere irascibile e manesco, passò a vie di fatto, caricando di botte il groppone dell’oste malcapitato, servendosi di una sedia. L’episodio ha avuto il suo logico epilogo in Tribunale, che ha ritenuto colpevole il Martinčič, condannandolo a 200 dinari di ammenda. FALSA DENUNCIA DI REDDITO E’ stato processato a Buie e condannato a 15 mila din. di multa l’agricoltore Pianella Antonio per falsa denuncia delle sue entrate. PER IL DECENNALE delle brigate del Litorale Come abbiamo già scritto, in occasione del I Decennale della fondazione delle brigate par.tigiane del Litorale, nel distretto di Capodi-stria si svolgeranno varie manifestazioni, promosse dalle organizzazioni dell’Unione socialista in collaborazione con gli ex combattenti. La più importante di queste è il grande raduno partigiano che a-vrà luogo a Socerb il 22 luglio. In quel giorno ricorre l’anniversario dell’Insurrezione popolare della Slovenia e sarà giornata festiva. Nel programma per il raduno di Socerb saranno accesi fuochi di bivacco; il giorno 22, alle ore 11, verrà tenuto il rapporto delle pattuglie partigiane che afluiranno da tutti i comuni del distretto e i discorsi celebrativi. Suoneranno quindi le bande e si esibirà il coro «Svoboda» di Capodistria ed altri. Seguiranno il programma del complesso folcloristico di Omarje ed altre rappresentazioni. Al termine del programma, trattenimento popolare e ballo. Nella stessa giornata a Socerb sarà inaugurato anche il ristorante del castello, che sarà poi sempre aperto al pubblico. Esso formerà una interessante meta per gite turistiche. Al grande raduno partigiano parteciperà la popolazione del capo-distriano, di Trieste e dei distretti di Buie, Pinguente, Sesana, Il trasporto dei partecipanti verrà organizzato a cura delie organizzaziini di massa e di altre istituzioni. Sempre nell’ambito delle manifestazioni per il Decennale delle brigate, è in corso la raccolta di contributi per l’erezione di un monumento ai Caduti nella Lotta di Liberazione. Le offerte devono essere versate pro «Contributi per il monumento ai partigiani caduti» sul C. C. 939-207 presso la Banca d’I-stria in Oapodistria. e*0NA£|£TTi CAPOD.ISTRIA All’Ufficio di stato -civile sono stati registrati i matrimoni dii Zidarič Marino, impiegato, con Co-slam Pai* ma, casalinga, e del l’agricoltore An* drioli Francesco con l’oiperaia Vra-njac Giber ta, nonché il decesso della novantenne Zago Maria. La sessantaduenne Flego Maria, da Labor, è caduta dalle scale, riportando la frattura della base cranica. La poveretta è deceduta per emorragia cerebrale. Il pescatore Nazario Sauro, di Bos-sedraga, La catturato giorni addietro un piccolo squalo nei pressi di Santa Catarina. ISOLA Finalmente qualcosa di nuovo al* Tufficio di Stato Gi-v.ille: due nascite, un matrimonio ed un decesso. Sono nati: Vascolto Flavia di Augusto e Bianca Deigrassi e Degrassi Giovanni, di Giovanni e Degradi Solidea. L’o^ pera-io Fonda Arrigo, si è unito m matrimonio con l’operaia Kaligarič Resa. E’ spirata invece la sessantot-tenne Degrassi Maria. I sanitari de IL Ospedale civile hanno avuto grm da fare con arti fratturati. Per primo, del quindicenne Vesnaver Mario da S. Lucia ohe, raccogliendo oiliege, cadeva malamente, producendosi la frattura dell omero destro. LI cinqiu anta-tre enne Kocjančič' Andrea, operaio della «il. Maggio-»,.rincasando dal lavoro in preda ai fumi del vino, cadeva dalla bicicletta, battendo il capo -contro il selciato. Il medico gli ha riscontrato una ferita lacero contusa 11113 regione sopra labiale destra e la sospetta frattura della base cranica. Due operai della «Brodospas» di Spalato, addetti ai lavori di ricupero del relitto del «Rex», venivano colpiti violentemente alle gambe da un rottame. Il primo tale Pautonovič Kazimir ha riportato la frattura della tibia sinistra e i-1 suo compagno, di nome Muohanjo Mladen, la rottura della tibia destra. La prognosi è di quattro settimane, salvo pompiti* razioni. PORTOROSE A S. Lucia è nata Laura Mischitz, di Raimondo e di Arg nt In Angelica. GRISI GNANA Il difensore Matelič Fermino ha coronato il suo sogno d’amore impalmando la casalinga Diiibac Slavica. Alla coppia felice tanti auguri e... prole maschia. UMAGO Fiori d’aramjcio in casa del falegname Peliz-zaro Alfonso, che si è unito in sponsali con la casalinga Blaže.vić Libera. La casalinga Doz Teresa, è convolata a nozze con 1 autista Muggia Luigi. Sono ricorsi alle cure ambulatone : Segulin Giovanni di 13 anni, investito in faccia d«a una vampata che gli ha prodotto leggere ustioni; Milošič Antonio, da Morno che, in seguito ad un accidente, si è contuso l’anulare della mano destra. Più seria, invece, la caduta dalla bici -('letta della diciottenne Perič Maria da S.Nicolò, che riportava contusioni ed eseoraizioni all’avambraccio destro ed alla mano sinistra. PIRANO E’ deceduta la settantacinquenne P red on z an A-gn ese. Gli organi della D. P. hanno tratto In arresto tale Grižonić Cristiano, sospetto autore di vari furti con scasso nella zona di Pirano. Il Grižonić avrebbe confessato di aver commesso un furto anche nell’ab it azione di certo Rutar a Fiesso. VERTENEGLIO E’ morto Turine iČ" Zenone. Al l’ambulatorio sono state prestate cure al quarant«cinquenne Penko Antonio che, tagliando il pane, si produceva una ferita di punta e taglio profonda 10 cm. nella coscia sinistra. Il coltello ha reciso anche l’arteria femorale, per cui l’infortu-nato è stato ricoverato d'urgenza all’ospedale. Ritorna agli onori della cronaca la famiglia Kodeljak. Stavolta protagonista è il dodicenne Žarko che, con il mono-pallino, è caduto da una banchina alta un metro, producendosi lina ferita lacero contusa all’occipite, per cui gli sono stati praticati due punti di sutura. Il panettiere Gnezda Nildo, (quello del cagnaccio!) è rimasto vittima di un incidente motociclistico. Mentre lui se la cavava con poco, la moto era ridotta a mal partito. La ventiduenne Delesina Mariuccia, qperaia del pastificio, si vedeva asportare d a H’imip aratrice il polpastrello dell’iindice sinistro. Chiudono la serie Motica Alfredo con um chiodo conficcato nel tallone sinistro e l’agri co ito-re Drušković Nicolò, morsicato alla gamba sinistra da un cane randagio. BUIE Nastri rosa e celesti a josa in quel di Buie: Antonasiijevič Milovan di T rifun e Milkovič Stana: Rad olja e Vedrem e di Mate e Barbo Novella; Jugovac Elida di Giusto e Zugan Emilia; Štokovac Adriana di Umberto e Ravasini Marcella; Nežič Luciano di Gino e Matkovič Paola: Vok Adriana di Giovanni e Nežič Marija; Sito jičić Da riko di Lazo e Popovič Màlica; Mišah Vladimir di Miha e òrnac Marija; Gasparini Boris di Mario e Rihfter Oliva; Rachetti Fulvio di Giuliano e Zaechigna Anna. Prolifici questi Luiesi! Tiai i/Muntas Guarda, guarda, nel buiese i ministri del culto sono motorizzati! Chi ha la moto, chi il molosconler, chi il «galletto» mentre ai fedeli, poveretti, rimane il vii... dorso dell'asino. Don Placido, non si fa più vedere a Cittanova. Forse per questo, don Bruno Menegoni, il prete d. S: Lorenzo, svolge in questi ultimi tempi una intensa attività motoristica ed altro ancora. In primo luogo egli sì hatte sino all ultimo respiro per H ripristino dell insegnamento della dottrina nelle scuole, poi perche i bambini croati frequentino la scuola italiana e, per rialzare il credo di Santin. il vescovo gerarca, bisogna pur. tenere i servizi divini, benedire, confessare, comunicare, scomunicare. La gente di Dalla, Caricatore e S. Lorenzo mormora però che don Pruno abbia scelto un inusitato confessionale per la cura delle anime cioè il bosco di Comunella ove, nella pace agreste e al fresco degli alberi, impartisce ... benedizioni all ' pecca-trici. C’è chi l'ha visto con certa O.S. di Caricatore e, allora, quando arriva il prete, giù le comari ad ammiccare, a canticchiare a fior di labbra: «Vieni, c’è una strada nel busco ...» Lui però, secondo il vecchio motto, se ne frega e continua a non voler tenere conto alcuno dei comandamenti, in ispecie dei «non desiderare la donna d'altri» e «non commettere atti impuri». Questo ed altro è permesso ai fautori di Santin. Tanto, se si decìderà finalmente ad andarsene a Trieste, verrà presentato come una vittima delle persecuzioni religiose, come le-dele difensore dell idea italiana, ecc ed il vescovo gli assicurerà un posticino al sole. «Fiat voluntas... santifn)!s> — quindi. RADIO Una nuova prova dei crescenti successi che la nostra Radio sta realizzando dentro e fuori del nostro Territorio, è data anche dal fatto che, per dar corso a tutte le richieste di messaggi augurali, in continuo aumento, ha dovuto dedicare altri 45 minuti settimanali a quei programmi. Così, da oggi, potrete ascoltare, alle ore 12.00, ogni settimana «Musica per voi». Con raggiunta di questa trasmissione, i programmi settimanali che la nastra Radio riserva ai messaggi augurali e alle esigenze musicali dei suoi ascoltatori, sono: Musica per voi» domenica dalle ore 12.00 alle 12.45, e dalle ore 13.00 alle 13,00; martedì dalle ore 12.00 alle 12.45; «Le più belle canzoni richieste» giovedì dalle ore 20.00 alle 21.00, Questa sera, principiando alle ore 20.00, la nostra emittente ritrasmetterà, dalla Arena di Pola, due opere: «Cavalleria rusticana di P. Mascagni ed «I pagliacci» di R. Leoncavallo, eseguite dal coro e dai solisti del Teatro Nazionale croato in occasione del Festival musicale di Pola. Domani, mercoledì, alle ore 21.00 andranno in onda alcune pagine scelte del romanzo : «La Provincia addormentata» di Michele Prisco. Per gli amanti della musica divertente e delle canzoni, suonerà venerdì sera, alle ore 20.00, l’oirche-stra diretta da Lelio Luttazzi con le voci di Teddy Reno, Serafino Bimbo e Giorgio Consolini. Sabato sera alla stessa ora, ossia alle ore 20.00, suonerà l’orchestra Sciorini con i cantanti Natalino Otto, Gloria d’Ario e Gianni Guglielmetto. Sempre sabato, alle ore 20.30, sarà messa in onda un’altra serie di ricordi partigiani, seguiti con tanto interesse dagli ascoltatori. Domenica, come al solito, le nostre lettrici potranno seguire e gustare, il programma ad esse dedicato: «La donna e la casa». CINEMA Tra i film che nella corrente settimana vengono proiettati sui no- stri schermi, riteniamo opportuno citare i seguenti: «Jara Gospoda» il 4. film artistico a lungo metraggio prodotto della Triglav film di Lubiana. Ricco di episodi interessanti, con belle inquadrature e magnìfiche fotografie, questo film attesta e rispecchia i progressi compiuti dalla giovane cinematografia jugoslava. «Cavalcate nella Giungla», di produzione americana, si presenta da sé, col suo nome che parla di avvincenti avventure e di situazioni emotive, atte a tutto far dimenticare seguendo le loro fasi sullo schermo. TEATRO Il bilancio delle rappresentazioni della commedia «Catene» nei centri maggiori dei due distretti di Capodistria e Buie, si presenta molto lusinghiero sia per l’intervento di pubblico, oltre 8.000 persone, che per gli incassi realizzati. Merita un cenno particolare Cittanova che, da sola, ha dato oltre un migliaio di spettatori. j Ora la Compagnia Italiana di Prosa del Teatro del Popolo di Capodistria stà preparandosi per mettere in scena verso la metà del mese «II Fornaretto di Venezia. Con la stessa occasione verrà rappresentata nuovamente, alTaper-to, la commedia «Catene» e verrà ripreso in una nuova edizione e scenografia il dramma storico «Il Beffardo» del Bernini di cui molto si è parlato nella passata stagione. I PREZZI DELLA FARINA E DEL PANE Il Consiglio economico del CPD di Capodistria, rende noto che i prezzi della farina e del pane, in vigore al 1. cm., sono i seguenti: All’ingrosso: farina al 90%, 33,5 din; farina 00, din 75; Al minuto: farina al 90%, din 36; farina 00, din 80, farina di frumento, din 80. Prezzi del pane: confezione con farina al 90%, 37 din e con farina 00, din 80 al kg. MARTEDÌ’ 7 luglio 1953 LA NOSTRA LOTTA IL MI STE RO Anton Pavlovič Čekov (1860-1014). celebre novelliere e drammalur-no. scrittore fecondissimo, è l'ultimo rappresentante della letteratura classica russa del XIX secolo, l’ultimo dei critici realisti. Con !a sua prosa sferzante e piena di ironico furore egli flagellò ogni mentalità retrograda, il dominio della casta corrotta e l'assolutismo zarista. La presente novellò appartiene al primo peritalo creativo dell autore e condanna le superstizioni, che tanto erano radicate fra il popolo della sua terra e che' erano il frutto dell'ignoranza in cui venivano lasciali i popoli dell'ex impero degli zur dalla classe allora dominante. di A. P. Cekov Ricorrono nel 1953 cinquqnt'onni della rivolta contadina in Vojvodina La marcia nella9 9pust za La sera del primo giorno di Pasqua, il consigliere effettivo di Stato, Nava'gin, ili ritorno da alcune visite, prese, nel salone il foglio sul quale avevano apposto la firma i visitatori ed entrò nel suo studio. Toltosi il pastrano e bevuto un sorso di aequa minerale, per maggiore comodità si sdraiò nel lampi a poltrona e incominciò a leggere à nomi sul foglio. Giunto eolToeehio a metà della lunga sfilza di firme, trasalì dalla sorpresa e, con in volito un grande stupore, fece schioccare le dita. «Ancora!» disse dandosi una manata sul ginocchio. «Strano! Ancora costui ! Ma ehi diavolo sara questo Deidjukov! Ancora!» Fra le molte firme c’era anche quella di un certo Dedjukcw. Ohi diavolo fosse quel tale, Naivaigin non lo sapeva. Cercò di ricordare i suoi conoscenti, i parenti c i subalterni, riandò col pensiero al più lontano passato, ma non riuscì a trovare un solo nome ohe somigliasse a Dedju-ki»v. Pili strano ancora : lo scoino-eriuto aveva apposito i imnaneabi ! -mente, negli ultimi tredici anni, la sua firma per il Natale e per la Pasqua. Chi fosse costui, ila dove venisse, cosa volesse, nè Navagin, nè sua moglie, nè l’usciere lo sapevano. «Strano!» pensava Navagm, camminando nervosamente .su e giu per lo studio. «Tallito ciò ò incoiti-pretisi!vi le e traino ! Un vero enigma ! Bisognereibe dhicderlo al portiere« esclamò poi ad alita voce. «Diabolic a meinte strano! Eb, ma alla fine riuscirò a sapere dii sia costui! Senti. Gregorij » disse rivolto all liscierò clic era entrato nel frattempo «quel tale De-djaik ov ha li rinato «di nuoivo! L bai visto tu ?» «Affatto». «Andiamo, via, 'guarda qui il suo nome! Ciò significa die egli è stato giù nel salone, no?» «Tni/possiihil'e. Le assicuro die non s’è visto ! » ' «E come può aver lasciato la sua firma se non è stato qui ?» «Alah. dii lo sa?» «Come, ehi-lo sa? Allora tu stai a sbadigliare giù nell atrio! Suvvia, cerea di ricordare. Forse qualche forestiero ti sfuigge ora dalla niente... riflettiti ! » ,, «iNo, vostra eccellenza, qui non ce stato alcuno se on ose into. Vennero i nostri diipendenti, sua eccellenza la baronessa, i preti con la croce, ma nessun altro...» «Significa die egli ha firmato di nascosto!» «Non saprei, ma quel Dea! jukov qui non eù stato! Potrei giurarlo dinanzi alTieona -..» «Strano, ineomiprensibile, fan-ta-sti-eo!» disse N a vagin. «E sopra-tutjò .ridicolo! Un tale viene qui ad apporre la sua firma da oltre tredici anni e tu non riesci assolutamente a sapere ehi egli sia. Non sarà uno sdì era o ? Forse qualche dipendente, per tar lo spiritoso, avrà messo assieme alla sua, la firma di Dedju-kov». Navagin ni mise a osservare la firma ili Dell j u k ov. Era una scrittura a lettere ampie e ardite, tintila ivoltegg« e svolazzi, come si ufcrya un tempo, per nulla simile alle altre. Seguiva immediatamente la firma idei segretario particolare del governatore Stukin, persona timida e pusillanime, che sarebbe morto di paura dopo uno scherzo rosi temerario. «Quel misterioso Ili-lijukov stia firmato un’altra voltai» disse Navagin alla moglie entrando nella sua stanza. ■ «Ancora non riesco a sapere ehi sia costui!» La signora Navaginoraa si ocrapa-va di spiritismi e perciò essa riuscì-eon facilità qualsiasi fenomeno naturale, fosse esso comprensibile o no. «Nulla ili strano» disse. «Tu non vuoi credere, ma io le I lio già detto e lo ripeto: nella natura ri «Olio tante coso soprannaturali, che il nostro debole intelletto non ruinira mai a romp rendere ... Sin fosse in te evocherei il suo spirito e gli chiederei cosa voglia...... «S iocr'hezize, tarile si-ioreihczzc ! » ■Navagin non era superstizioso, ma il fenomeno appariva cosi misterioso che, lentamente, nella sua mente incorniili iaro-no a farsi strada diavolerie di ugni genere. Cigni sera pensava e sempre più si convinceva che 10 sconosciuto, Dei jukov fosse lo spirito ili qualche dipendente, morto chissà quando, gettato sul lastrico dai suoi antenati, che si vendicasse sui discendenti... Forse era un parente del cancelliere, licenziato da Navagili stesso o di qualche ragazza ila lui sedotta ... Per tuitta la notte Naivaigin continuò a scorgere nel sonno il vecchio ed allampanato dipendente nella sua logora divisa, dall volto giallo come 11 limone, dai capelli irsuti e dagli occhi vitrei. Il dipendente parlava con voce sepolcrale e min acni ava col dito ossuto. (Continua) Lo spettacolo delle cascate del Niagara costituisce sempre un’attrazione. Schiere di gitanti e famiglie posano volentieri la domenica davanti al fòtografo. Si compie quest’anno il cinquantenario della cost tuzione del partito social-democratico serbo, dovuta all’opera di D. Tueovič e R. Dra-gović ne] 1903 al Congresso costitutivo dello stesso partito. Il fatto che riportiamo è di quel tempo. Biroši è un termine ungherese, un po’ strano nella stessa lingua serba, nella quale viene usato e serve a designare tutto il bracciantato agricolo che una volta era alle dipendenze dei grossi latifondisti e proprietari terrieri della V ajvodina. Incominciò a causa della terra. Di quella terra sulla quale essi, i «biroši», trascinavano la loro vita di stenti, riuscendo appena a provvedere al mantenimento delle proprie famiglie. E questa terra benedetta, era ricca di messi, mercè gli sforzi sovrumani che essi impiegavano in ogni sua zolla. Ma i suoi frutti venivano raccolti dal latifondista che viveva comodamente e lussuosamente. Questa terra era oggetto di una lite che più tardi si allargò con la insurrezione dei biroši oppressi e spodestati. La terra essi la ricevettero arrivando in queste regioni; su di essa fondarono i propri paesi e le diedero il nome di Itekej (ora Novi Itekej ). Essa era situata nel loro comune e chissà come e con quali mezzi il latifondista, venuto da lontano, riuscì ad usurparla. Una volta essa era parte integrante della «pustza» magiara, un deserto DALLE PAGINE DI UNO «ST0B1C0» DEL FASCISMO IN ISTRIA La civiltà dei Tur iddìi n Lasciamo ancora la paro — la allo storico Domenico : «Un mormorio- di disapprovazione accolse tale modifica. Quando il prete sali sul pulpito ed incominciò la predica in italiano la chiesa in meno di un minuto fu quasi vuota. Nella casa del Signore non erano rimaste Che una decina di donne, italiane e tedesche, alle quali anche, più di ogni altre cosa, premeva conservare il rispetto assoluto per il tempio. La folla uscita dalla chiesa però non si era allontanata. Rimaneva in attesa dinanzi alla chiesa. «Se il prete ce l’ha fatta, tradendoci, penseremo noi a far valere i nostri diritti,» avevano fantasticato le intraprendenti signore croate non pensando però che avrebbero dovuto fare i conti con dei fascisti, Squadristi di Fiume. tn primo piano: Costantino (segnato dalla crocetta) Suban e Sirotic. DHL MONDO DEL CH Il produttore cinematografico a-mericano Paul Malvern ha intenzione di fare un film sulla vita e le avventure del famoso cowboy Tom Mix, morto tredici anni or sono. L'attore John Wayne sosterrà la parte del nota avventuriero. Nella prima parte del film sarà rievocato il periodo di Tom Mix-cowboy nel Texas, sceriffo nel Kansas e nell’Oklahama, soldato nella campagna delie Filippine, nella guerra ispano-americana, in Cina contro i Boxers e nella guerra guerra contro i Boeri. La seconda parte, del film tratterà la sua carriera a spiegare C^4LElD0scOPi@ Il tic-toc delTambasciatrice Il nuovo Ambasciatore americano a Roma, Clara Boothe Luce, scrive su «La Nuova Antologia»; Dobbiamo distogliere i nostri volti dagli orologi, dai giornali dagli o-rari, e volgerci a guardare la luna e le stelle e ... ma debbo chiedervi scusa ! Sento qualcuno, alla radio, che dice: il tempo america- . _ no è regolato dai rinomati orologi Bullover. Bè, non permetterò loro di regolare anche me. Chiuderò la radio e metterò sul grammofono un disco di musica sinfonica ... Come? La radio dice che sono le dieci e un quarto! Ahimè, farò tardi al mio appuntamento. Debbo sbrigarmi... sbrigarmi... sbrigarmi... tic-toc,- tic-toc, tic ... — Ma cosa significa? L’altra campana Si è svolto di recente a Parigi il dodicesimo Congresso dei medici - - | omeopatici. Nel suo intervento il [ dottor Zissu, segretario generale !*! ! del convegno, ha detto fra l'altro: «Noi non siamo nemici della me- dicina ufficiale. Al contrario, colla- ' . ! boriamo. La nostra collaborazione £ consiste sopratutto nel rimediare WmMlMMSliMw - * agli inconvenienti e agli errori do- • vuti ai farmaci che la medicina ufficiale adopera». Se non abbiamo capito male, un gruppo particolare di medici ; accusa gli altri colleghi di ammazzare la gente. Abbasso le suocere In Svezia le suocere, le classiche suocere-vipere, sono diventate addirittura un problema di interesse nazionale. Molti uomini e molte donne devono essere rimasti vittime delle male arti delle suocere se il parlamento svedese è stato costretto ad intervenire. In questi giorni, infatti, è stata varata una legge riguardante chi uccide la propria suocera. Il provvedimento contempla particolari attenuanti nel caso che l’uccisore sia stato «tormentato giorno per giorno, in tutti i modi possibili». artistica e rievocherà il «Rodeo» di Prescott nell’Arizona, dove, nel 1909, egli vinse tutte le gare; Hollywood, dove debuttò nel 1910, e poi molti anni più tardi nel circo, dove si dimostrò degno successore di Buffalo Bill. Lo stesso produttore realizzerà dei cortometraggi per la televisione. * La medaglia del lauro d’argento David O’Selznick del III Festival cinematografico di Berlino, conclusosi questi giorni, è stata assegnata per il 1953 al film «Il villaggio» di produzione anglo-svizzera diretto dallo svizzero' Leopold Lindberg. I tre premi del Senato di Berlino per i films meglio illustranti il tema della libertà nel mondo sono stati così assegnati: 1) «Man on a tightrope», 20th Century Fox, diretto da Elia Kazan; 2) «Processo alla città» (Italia); 3) «En-totso no mieru basilo» («Dove sorgono le ciminiere») (Giappone). I premi lassegnati per referendum tra il pubblico isono : 1 ) «Le salarie de la peur» («Vite vendute»), italo-francese; 2) «Magia verde» (Italia); 3) «Il villaggio». * La casa cinematografica «Avala-film» di Belgrado inizierà tra breve il lavoro sul film «Doktor M». Lo scenario è stato scritto da Zi-ka Mitrovič e tratta alcuni avvenimenti della regione del Kosme-t svoltisi immediatamente dopo la liberazione, nelTinverno del 1944. * II XIV.o Festival cinematografico di Venezia si svolgerà quest’anno dal 20 agosto al 4 settembre. * Sono in lavorazione attualmente a Cinecittà i film: «Sacco di Roma», «Tre Moschettieri», «Teodora Imperatrice di Bisanzio», «Donne dei Faraoni», «Lo Sparviero di Granada», «Cortigiane d’Oriente». * In America, gli lauto-cinema sono 3.300. Gli auto-cinema o drive-ins, sono cineparcheggi aU’aperto per automobilisti.,Sono collocati nei luoghi più ameni della città ; piccoli microfoni permettono d. u________ sonoro stando all’interno delie automobili, dietro i cristalli abbassati. II successo di tali cinema, si dice, è enorme nonostante i film siano per lo più pessimi. Ma una ragione c’è : frequentano i drive-ins soprattutto gl’innamorati. Lo spettacolo più interessante è probabilmente quello che si svolge dentro le automobili. Jacqueline Pagnol, maglie del noto regista cinematografico francese è interprete di una nuova edizione del film «Manon». il film ha avuto un buon successo di pubblico. gente non di regretta intelligenza-balcanica ma di pura ed efficace marca romana...» Ed il fiero Domenico, con i compari, attese. Finita la predica la folla rientrò in chiesa per il canto croato accompagnato dall’organo. Ma i Turiddi «di pura marca ro-Inana» fecero irruzione in chiesa e... dopo una energica azione, e gualche mossa persuosiva a qualche giovanotto croato, dicemmo, scandendo le parole, che in Italia, e Vo-losca doveva essere Italia, anche nella casa di Dio non si cantava Che in italiano! Così l’incidente fu chiuso.» Saltando di palo in frasca, il nostro Domenico elenca ne) suo prezioso volumetto le azioni c’ie dovrebbero farlo passare alla storia. Ed arriva così al 24 aprile 1921, giorno in icui — pieni, i tascapane di bombe e di salsicciotti la squadra di azione di Abbazia-Volosca .. ma lasciamo la parola al nostro Domenico che è di noi. descrittivamente, più efficace: «Il 24 aprile la squadra al completo, al comando di Suban e Moruzzi si portò a Fiume a contribuire alla distruzione delle urne in occasione delle elezioni della Costituente Fiumana. Per due giorni la nostra squadra, unitamente ad altri fascisti triestini, presidiò la caserma Diaz in cui si trovavano grandi depositi di armi- cartucce e. bombe a mano. Il freddo memorabile di quelle due belle giornate rimarrà in noi perenne ricordo.)) Così, soffrendo il freddo il nostro Domenico, e «lavorando egregiamente)) le squadre fasciste triestine, fu stabilito che: «Fiume era, è e sarà Italia)). Dato che abbiamo citato la prima «storica» azione elettorale di Domenico e soci saltiamo da pagina 43 a pag. 84 dell’ aureo libretto e riviviamo, con le parole del-l'autore e attore, un’altra eroica azione. Per non guastare lo stile lasciamo alla costantiniana prosa tutta Vin-volutezza dell’evoluto Domenico di «pura marca romana e non di regresso intelligenza balcanica)). Dopo aver scoperto che «l’allogeno» (cioè l’istriano NA. R.) «da solo non pensa che al lavoro e non si preoccupa di politica)) il bollente Domenico ne deduce che chi non pensa solo a lavorare sono «i sovvertitori che, essendo pericolosi alla nostra causa, era nostro preciso doverq annientarli nei loro stessi covi e renderli completamente innocui)). Siccome i ((.sovvertitori)) erano piuttosto parecchi per Domenico Costantino e C., tutte le strade delVlstria erano «covi» e perciò, durante le elezioni comunali del 1922, pieni di fervore civilizzatore «ì fascisti di Abbazia, al comando del tenente Pier Luigi Pauserà, impedirono con un ottimo mezzo quasi ... inoffensivo la discesa dei contadini dei dintorni i quali, imbevuti naturalmente di odio -ènti italiano e dalle vod ad arte sparse che il dominio dell’Italia nella Venezia Giulia non era che passeggero, non avrebbero votato che contro di noi. Un gruppo dei nostri attesero dì buon mattino la calata dei votanti. Verso le otto e mezzo circa, questi, incolonnati, sbucarono (di’improvviso dalla discesa di Icici-Apriano e stavano per proseguire allorché furono spettatori di un innocente giuoco pirotecnico a base di petardi e di bombe a mano fatte scoppiare ad intervalli di brevi secondi una dall’altra coll intento di--- divertire i votanti i quali non essendo preparati a spettacoli del genere voltarono strada, anzi fuggirono dì galoppo per il caro nido non pensando Icertamente più alle maleaugurate elezioni, almeno per quel giorno. Per non defraudare nessuno della sua parte di «gloria» l’ineffabile Domenico mette anche questa bella nota a Ipiè di pagina: «Durante le elezioni comunali di Apriano si distinse specialmente il cavalier Giorgio Palcieh il quale, per i suoi sentimenti italianissimi, riuscì « far annullare molte schede avverse all’Italia prendendo parte anche all’azione dei fascisti della riviera e dei fiumani che sloggiarono ... alla spicciola dalle sedi elettorali i votanti non desiderati.» Avvertiamo che an-the i puntini fanno parte della prosa del nostro «storico):. L.V. (Continua al prossimo numero) pieno di dune e di sabbia. La trasformarono in oampi fecondi, per poi portare i sacchi pieni nei magazzini dei proprietari. I migliori cavalli venivano prelevati da lui dal latifondista e dai suoi amici, mentre essi dovevano andar in giro a piedi, scalzi e cenciosi. Nei primi tempi avevano lavorato in silenzio. Poi incornine: arono à meditare sugli avvenimenti che succedevano intorno ad essi. Sugli sforzi, sulle sofferenze, sui propri vecchi e figli scalzi, cui incombeva la stessa sorte se le cose continuavano in tal modo. Perchè essi vedevano che il loro padrone non faceva a piedi neppure poche centinaia di metri, mentre i di lui ragazzi non rimanevano scalzi nemmeno nelle stanze e non sapevano che cosa significhi desiderare e non poter avere. Il di lui nipotino a 5 anni aveva già il fucile e andava a caccia, mentre i bambini dei «biroši» dovevano custodire i maiali. E mentre questo «cac-ciatoreopastegglava con la porcina arresta, i figli dei contadini tentavano di sfamarsi con la crosta del pane secco. Riflettendo così su tutto ciò, i contadini b.iroši decisero di non tramandare ai propri figli questa sorte. Fu così che nel 1885 iniziò la lotta per la terra. — Questa terra è nostra, appartiene al nostro paese. Noi l’abbiamo sempre lavorata, la lavoriamo è la lavoreremo, però come nostra. Ma il latifondista Jenovač Imre non era dello stesso parere. Egli teneva nelle sue mani alcuni fogli e il potere, ossia i rappresentanti del potere di allora. — La terra è mia e non la dò — rispose. E se voi la lavorate, io- per questo vi pago. E il tribunale tirava per le lunghe poiché il latifondista aveva nelle proprie mani giudici, avvocati ■3 denaro. I biroši continuavano a lavorare sempre più impoverendosi mentre lui — il proprietario diveniva sempre più ricco e prepotente. Giunse il 1904. Nelle elezioni comunali di Nova Itekej vinsero i rappresentanti del partito socialista. Simon Peter venne eletto a presidente. Era arrivato il momento di concludere le vertenze. — La terra è nostra, dissero i contadini ormai stanchi, e noi ce la prenderemo. Se sarà necessario con la forza. — Un giorno, era il 2 luglio 1904, l’imteiro paese si era riunito dinanzi all’edificio del comune. Per primo parlò il presidente, del comune, il socialista Simon Peter, e quindi gli altri, tutti in favore dei biroši. — La pianura dello Jorgovan è stata sempre nostra e deve appartenerci. Il latifondista ce l’ha presa e sta arricchendosi alle nostre spalle ... E tutto il paese era deciso a riavere la propria terra. Si levarono in piedi tutti vecchi e giovani. Lasciarono questo posto con l’intenzione di r .manere lì sulla loro terra, di lavorarla e difenderla contro chiunque. Così un corteo di 500 persone, , con donne e bambini, si diresse a Jorgovan. Saldamente uniti, cqme sono sempre gli uomini in questi oasi, armat. di forche, falci e zappe, si diressero verso la pustza, guidati dai più coraggiosi del paese, i socialisti. In testa alla colonna stava Simon Peter. Le donne portavano i bambini e i viveri. Perchè non avrebbero più fatto ritorno nel paese ... Per il latifondista fu una sorpresa, e non fu perciò loro difficile impossessarsi della pianura. — La prendiamo perchè è nostra, rispondevano al proprietario che cercava di farli desistere dal tentativo. Noi non abbiamo venduto la terra e non riconosciamo alcun acquisto o vendita, nè i tuoi incartamenti ; chi,chiatti, può vendere la nostra terra se non noialtri? — Il latifondista chiese subito notizie. Già lo stesso giorno i contadini iniziarono la suddivisione dello Jorgovan, la suddivisione della di antico e moderno in Asia Nei laboratori della Granbreta-gna continuano le ricerche di mezzi distruttivi contro le cavallette. Nella foto, un ricercatore esamina l’effetto dei vari generi di nutrizione in cavallette giovani mantenute in recipienti di vetro separati. terra, delTinventariq, del bestiame. Passarono la notte nei campi e il giorno dopo ripresero la ripartizione. Giunse il rappresentante del potere e tentò con le minacce di farli ritornare al paese, ma inutilmente. — Ci avete fatto attendere abbastanza. Ora abbiamo preso la terra da soli e non la ridiamo a nessuno... Ma il potere era nelle mani di questi ultimi. Cento gendarmi non erano riusciti nel primo e secondo giorno a nulla, in quanto erano pochi di fronte all’antero paese. Il terzo giorno arrivò l’esercito. L’autorità civile aveva chiesto l’aiuto delTeseircito e il 4. luglio giunse una parte della guarnigione di Zrenjanin. Con la baionetta in-nastata, i militari si lanciarono attraverso la plana, cacciando dinanzi a se i contadini, prendendo loro il bestiame e gli arnesi che vennero restituiti al latifondista. Incoraggiati dalla presenza dell’esercito, i gendarmi incominciarono a bastona'■e gli inermi biroši. Le donne gridavano e fuggivano, trascinandosi i bambini spaventati, mentre gli uomini erano costretti dalla forza a ritirarsi. Senza i propri dirigenti, senza i più coraggiosi che vennero arrestati e portati (Continua in VI pagina) DIARIO DI LOTTA Nel decennale della formazione delle briga'e partigiane del Litorale Il compagno Plinio Tomasin, presidente del Comitato Comunale di Pirano, rievoca qui, a dieci anni di distanza, l’eroica lotta partigiano che lo vide, appena sedicenne, valoroso protagonista di rischiose azioni. Tomasin, che fu poi comandante di un battaglione della Brigata Triestina e quindi della GAP, in queste semplici righe fa efficace niente rivivere quei giorni. Dopo le movimentate giornate, del 25 luglio, nel 1943 quando nel mon-falconese scoppiarono larghi movimenti popolari e nel cantiere iniziarono gli scioperi al fine di ottenere l’allontanamento di alcuni fascisti Stewart Granger e Rita Hayworth in una pausa del lavoro ancora rimasti, il malcontento dello popolazione contro la guerra e contro l atteggiamento del nuovo reagirne prese il carattere di un’insurrezione. Si sentiva nell'aria l'imminente sfacelo 1militare e politick) dell’Italia monarco-fascista. Fra i lavoratori del cantiere era sempre niù vivo il desiderio di unirsi alle formazioni partigiane che operavano nel Carso, e molti presero la via del bosco. V iene V8 settembre. Scoppia l’insurrezione generale. Approfittando del caos cEe regnava nelle file del-! esercito, a causa del tradimento di molti dirigenti militari, gli operai nella loro totalità, con alla testa i comunisti, dopo aver disarmato i raparti in ritirata, si preparano alla lotta per difendere la libertà dai nuovi occupatori p. dai loro servi. I primi scontri armali ai quali presi parte, furono cose da poco. Gruppi di carabinieri e di metropolitani che tentavano di ostacolare U trasporto del materiale bellico dal campo di aviazione di Ronchi, furono liquidati senza difficoltà. Ma il pericolo di una vasta offensiva dei reparti tedeschi si profilava immediato. Per cui occorreva organizzarti una forte linea di difesa sul Carso e nella Valle del Vipacco. Il giorno 11 settembre, nella zona di Villa Montevecohio non lontano dal luogo prescelto per le celebrazioni del decimo annìversatio della costituzione delle brigate alcune migliaia di (i&mbatteriti, partigiani dal 1941, vecchi antifascisti e perseguitati politici che rivedevano la libertà dopo lunghi anni di carcere, operai dei cantieri di Monfalcone e dell’industria di Gorizia, lavoratori della terra, intellettuali, ex soldati dell’esr*rcito» italiano, senza dii sfinzione di nazionalità, costituirono i pi\imi reparti ‘ organizzati che con grande eroismo conir astarano per un mese l’avanzata dei tedeschi nella Valle del Vipacco e sul Carso. Eravamo alla vigilia di grandi avvenimenti. Il 15 settembre, alle ore 5 del mattino, i nazisti attaccarono in massa. Dapprima le nostre file furono sottoposte ad un intenso bombardamento di artiglieria, di mortai e dell’aviazione. Poi apparvero i carri armati e quindi le fanterie tedesche. lo mi trovavo con il mio reparto nei pressi del ponte di Merna, die per prudenza avevamo fatto saltare qualche giorno prima. 1 combattimenti erano cruenti. Per cinque-sei olte i tedeschi attaccarono e sempre furono respinti. Il 15 settembri Voffensiva scatenata dal nemico divenne più intensa. Ma il tentativo di superare il fiume Costò loro caro, e dovettero infine ritirarsi. Seguirono alcune ore di tregua furante le quali, le ragazze e le donne del villaggio di Merna ci portarono, sulla linea del combattimento, il vitto. Il giorno seguente la battaglia riprese ancor più violenta. I tedeschi combinarono l’attacco lungo il fiume con una puntata di carri armati e di autoblinde dal vallone. In quel settore operava la compagnia comandata dall’operaio Giovan-. ni Trevisan che resistette con eroismo distruggendo un carro armato e due autoblinde. Ma le forze preponderanti del nemico infransero l’eroica resistenza dei nostri compagni, dioci dei quali rimasero sul terreno, compreso il valoroso comandante Trevisan. 1 combattimenti in questo settore continuarono con la stessa intensità p er oltre 15 giorni. Poi la supremazia dei mezzi avversari costrinse i nostri reparti a ripiegare. Ma la lotta continuava e anche dopo La grande offensiva di alcune divisioni corazzate, numerosissimi combatterli • del fronte di Gorizia rimasero nelle formazioni partigiane, uniti ai combattenti sloveni, pronti ad ogni sacrificio per un ideale di libertà. li EQUIPAGGIO F INTENTO A RIPARARE IL GUASTO SULLA METEORE. IMPROVVISAMENTC CORDON METTE FUORI COMBATTIMENTO fin PllOTA E TIENE L'ALTRO SOTTO IA MINACCIA DELLA PISTOIA 'ENETTI IN MOTO PER ON LUNGO mGGtO 0 Tt UCCIDO COM W CAAC /„ Su Rheavie*-^ ne ad un tratto a mancare ancora il s ero, Rog accetta di inviare Dale -con un'astro- è nave sulla Terra a prenderne dell’altro. Ma questa scoppia e Dale viene lanciata nel . ™ . \ L-lBW/^//^^WtlAWNaWOTO,CALE Rltsce vuoto \ AGGRAPPARSI ADUNO DEI PICCOLI I CELESTI CHt RUOTANO NOL'-WTéRNO DI ... UNO Ofc&U ANELLI DI SATURNO. CERCANDO UN SOtrEGNO ESSA TA SCATTARE UNA MOLLA E si SOLLEVA UNA BOTOLA CHE CELA STRUMENTI EUSÌTRoWCi UNO SCIENZIATO DI REA AVVERTE CHt sulla stazione di rilevamento su cui il TROVA PALE QUALCOSA NON VA : VA MtnoßeßlCOCNITO/ie /7-3 ff A U/V GUASTO" UN POTENTE TELEVISORE VIENE PUNTATO IN DIREZIONE DELLA METEORE E LA FIGURA DI DALE APPARE SULLO SCHERMO. FURENTE,ROOG ORDINA DAl£ VENGA FRESA VIVA. UN RAZZO DI SALVATAGGIO, PARTITO IMMEDIATAMENTE DA REA CON GORDON COME INTERPRETE .RAGGIUNGE DALE Na MOMENTO IN CUI ESSA, ESAURITA LA RISERVA D‘05SIG£N0,PRECIPITA NEL VUOTO PRIVA Dl SENSU IL RATIO RIESCE A SALVARE DALE E GORDON LAIUTA A RINVENIRE,, GORDON FLASH I CONQUISTATORI DEGLI SPAZI .4. pra lo zucchero e si mettono al freddo; 400 grammi di zucchero si cuociono finché fanno la piccola perla e si versano sopra le pesche, si fanno raffreddare, si passano, si allungano con 3A di 1 -tro di vino bianco e si mettono sul ghiaccio finché si servano. Vi si possono anche aggiungere i semi pestati delle pesche. PESCHE AL FORNO. — Prendete grosse pesche ben mature, apritele in mezzo-. Preparate un impasto con un po’ di polpa interna di pesca, due amaretti sbriciolati e un pugno di mandorle dolci tritate. Con questa pasta riempite le mezze pesche, bagnatele ccn un po’ di rum o cognac. Ungete con burro una teglia bassa, ponetevi le pesche e mettete a forno moderato. PESCHE RIPIENE. — A-prite nel mezzo 10 belle pesche; toglietene il nocciolo. Pestate 125 grammi di candito di cedro misto a candito di arancia (o zucca); 4 noccioli dii pesca sbucciati e unitevi la polpa di una pesca. Formate ,con tutto ciò un impasto col quale riempirete le pesche. Richiudetele ricongiungendo le due parti e mettetele in tegame con vino rosso genuino e zucchero. Cuocete tra due fuochi oppure in forno. PESCHE IN CONFETTURA. —• Allo sciroppo- — Si scelgono pesche non troppo morbide, vi si versa sopra acqua bollente, si toglie la pelle con garbo, si tagliano a metà e si toglie il nocciolo. Per ogni chilo- di frutta 750 grammi di zucchero. Questo si fa prima sciroppare, poi si mettono le pesche, si fanno bollire, si fa alzare la schiuma, si mette la frutta nei vasi e si fa condensare il sugo. E’ sufficiente per questa confettura la cottura della prima volta. Se dopo qualche tempo le pesche cominciassero a fermentare, si cola il sugo-, si fa alzare il bollore e si versa sulle pesche più bollente che sia possibile. PER IMPEDIRE CHE IL PANE AMMUFFISCA. — Prima di tutto si deve tenere in un luogo asciutto e ben aereato. Si può mettere anche il pane in sacchetti da far na ben puliti e poi appenderli. L’ENIGMA DI MARTE Sin dal 1877, da quando cioè Giovanni Schiapparelli sostenne la presenza di una forma di vita su Marte, molti scienziati si sono occupali del rosso pianeta, l’erri vai Lowell, B. Lyot e altri insigni astronomi hanno passato tutta una vita a scrutare ned misteri di una civiltà marziana d’alto livello che, pur senta potere dare prove conclusive, si afferma esista veramente. Finora la difficoltà maggiore per la raccolta di una prova esauriente è consistita infatti nelf^m possibilità di ottenere, malgrado Tausilio di strumenti di osservazione polenti e precisi, una fotografia nitida della superfiee marziana. Con il grande telescopio da 508 cm eretto sul monte Palomar in California, che ha una luminosità quattro volle maggiore del suo concorrente più prossimo, sarà possibile una ripresa cinematografica del pianeta quando quest'ultimo, nel 1956, si troverà nuovamente alla distanza minima della Terra (56 milioni di chilometri). Sarà risolto allora l'enigma di Marte? Molti scienziati assicurano che il Palomar potrà mostrarci le ultime vestigia di una grande civiltà già scomparsa o in procinto di scomparire). Comunque chi vivrà vedrà. Una cosa è però certa: nel 1956 ne sapremo di più sul conto di Marte. INCREDIBILE MA VERO Dei 143 milioni di Km2 della su-perfice terrestre soltanto un decimo è esattamente, rappresentato sulle carte geografiche. Sembra incredibile, ma unici ì paesi dell’Europa occidentale sono stati rilevati al cento per cento. Gli Stati Uniti d’America, ad esempio, stanno addirittura peggio del Giappone e dell’India in fatto di rilevamenti catrografici. Esistono, infatti carte topografiche per metà e carte particolareggiate petr meno di un quinto del territorio degli US.A. Soltanto due stati associati hanno un adeguato rileva- FRANCIS FITZGERALD fctuiivio anniversario ABBIAMO LETTO PER VOI DA DIVISTA MENSILE - MILANO mento topograf irò. mentre l- zone non anioni accuratamente rilevale assommano a circa 3611 milioni di ettari. Nel resto del mondo, dove le carte non mancano del tutto, molte di quelle in uso sono imprecise, anche se ritenute normalmente altendibil. La carta della costa atlantica del Panama risulta compilala in base a delle mappe dell’Ammiraglia!o britannico, che. datano dal lontano 1854. Alcune carte dell’ Australia segnano laghi ormai asciutti da oltre 100 anni, mentre altre dell’America del sud segnavano non molto tempo addietro una grande laguna dove si ergono invece cime alte 600 metri e più. Nel Canada, in un recente rilevamento di controllo sulle coste nord orientali del paese sono stati scoperti ben 13 mila chilometri di isole dove le carte indicavano mare aperto. Come si vede molto lavoro attende ancora geografi! GRANDI NOVITÀ' NEL CAMPO DELLA RADIO Il «transitar», minuscolo /rammento di germanio, entrato in /unzione dopo sette anni ili studi compiuti alla Bell Telephone Laboratories a New Tersey, è ritenuto il maggiore, progresso nel rampo delle comunicazioni da quando Lee de. Forest inventò In valvola per la radio, 46 anni fa. Il «transitori> contiene un granello ili germanio di minuscole dimensioni (1/6 di cm2 X 1/12 di cm) e del costo di poiché lire. Esso è destinato a ridurre ni minimo le dimensioni, il peso e il consumo di energia degli apparecchi di comunicazione, ad aumentarne straordinariamente la sicurezza nel funzionamento e lu durata. Esso apre la via a grandiosi progressi nella radio, nella televisione. nel radar, nel radiocomando e nell’intero campo delle applicazioni elettroniche. GORDON FLASH RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI Giunti Gordon, assieme a Dale e il dr. Zorro, su Rea, satellite di Saturno e domino del tiranno Roog, scoppia il colera. J tre si prodigano nella lotta contro il terribile morbo e il dr. Zorro ritorna addirittura sulla Terra a prelevare del siero. Gordon e Dale riescono ad accattivarsi le simpatie di Kara c di Sami, figli di Roog. La scorta di siero portata con se da Zorro si esaurisce ben presto, Gordon e Dale tentano di nascosto di raggiungere nuovamente la Terra per rifornirsi del medicinale, ma vengono ripresi dalla flotta siderale di Roog, che li credeva fuggiti. Prigionieri di nuovo hanno salva la vita grazie al morbo che continua ad infuriare su Rea. Fra le vittime c’è pure il capitano delle guardie reali. serviranno a porre nell’animo del piccalo il principio del rispetto per il nostro corpo, specie per le parti cui è devoluta una così alta funzione. Un punto su cui si affissa la curiosità del bambino è la comparsa, per lui improvvisa, di p.ccoli esseri accanto a lui. Bisognerebbe in questi casi evitare lo stupido frasario a base di «cavoli e cicogne» e cercare invece di vest re la realtà con richiami di verità accettabili alla mente del piccolo. Si può dire, ad esempio, che le mamme hanno vicino al cuore delle piccole culle, nelle quali Madre Natura metterà poi dei bambini. Dapprima essi saranno piccolini come semi e cresceranno nel seno della madre; dal piccolo seme si svilupperà il bimbo che, appena in grado di vivere da solo, nascerà. E si potrà far r. levare al bambino che la stessa cosa accade per una pianta qualsiasi quando si mette un piccolo seme nel terreno. In un primo momento questo sarà sufficiente e infonderà fiducia nel fanciullo che, fattosi adolescente e giunto a comprensioni più alte, vi si troverà preparato. L’evoluzione dei popoli è giunta ormai a corrodere e demolire sistematicamente i baluardi creati tra esseri e sesso dai vecchi concetti sociali e religiosi. E' quindi possìbile, oggi, affrontare il problema dell’educazione sessuale dell’infanzia e della a-dolescenza con una serenità ed una consapevolezza scientifica, poiché ampi studi e ricerche ci hanno dato un p ù esatto indirizzo sulla natura di tutte le espressioni del sesso. Conoscenze, queste, che sono mancate alle generazioni precedenti, vittime dell’ignoranza e della irrazionale morale della società, Si fidava, infatti, sul-ì’ignoranza per risolvere il problema della sessualità infantile, ricorrendo all’ingenua tecnica del mistero nell’illusione che se non si illuminavano i bimbi ed i giovani sui problema sessuale, questi avrebbero finito col dimenticarlo. Le, conseguenze di questa assurda condotta moralisti-ca-educativa sono state disastrose e si sono sviluppate ancora di più la morbosità, il des.derio e gli istinti che nella forma di mistero e di peccato che era loro attribuita, trovavano maggior forza e sviluppo. Il primo compito dei genitori e degli insegnanti è quindi quello di impedire che il bimbo si inserisca nel gioco delle illusioni e finisca così col rimanere nel falso. E’ necessaria perciò una a-deguata progressiva educazione sessuale, da svolgersi tutta, o quasi, nell’ambiente famigliare e‘nella scuola. Si Nel laboratorio di una stazione agricola sperimentale nel Kenia generali, uniti a discrezione, tatto, confidenza, comprensione, delicatezza e pazienza risponderanno alle naturali esigenze dei periodi sensibili dell’infanzia e, particolarmente, dell’adolescenza, preparando così il terreno per una sana educazione morale, intellettuale e sociale scevra da preconcetti e pregiudizi religiosi o socialmente atavici. — Vi sono delle pelli particolarmente sensibili che soffrono ad ogni cambiamento di stagione, e mentre in autunno si inaridiscono, in inverno si arrossano e screpolano, in primavera fioriscono di foruncoli e forunco-letti, in estate sudano e secernono grasso in abbondanza. Una camera bene arieggiata, per chi suda facilmente, è necessaria, e non deve superare i diciotto gradi. Uhi suda, si abitui a soffrire un po’ la sete, e comunque non beva mai roba ghiacciata: se mai, roba calda. E’ notorio infatti che, a parte il refrigerio temporaneo, le b bite ghiacciate non tolgono la sete, mentre questo risultato è ottenuto dalle bevande calde (nei paesi tropicali si reagisce al calore eccessivo con l’alcool). Ohi suda faccia spesso durante il giorno, frizioni di acqua di Colonia e si lavi nell’acqua tiepida. Ottimo isolante del sudore (ma fonante sono le dc|nne che vorranno accettare questo consiglio?)... è una maglietta di lana, sia pure leggerissima, portata sempre sopra la pelle. Per quanto riguarda il viso, in estate bisogna sorve- gli'are particolarmente la propria alimentazione, ed eliminare cibi piccanti, intingoli, formaggi fermentati. Passare spesso sul viso un batuffolo imbevuto di lozione a-stringente, si elimini la cipria ,il che darà modo ai pori di respirare ed eviterà che il sudore Timpast'1 sul viso, con effetti tutt’altro che e-stetici. Infine, per i puntini neri, distruggerli man mano con suffumigi di acqua e borace, che serviranno ad aprire i pori, dai quali .poi, con i polpastrelli ,si spremeranno i puntini neri. Passare quindi sul viso un batuffolo imbevuto d.i acqua di rose, per chiudere i pori. TRA I FORNELLI Le pesche. — Vogliamo provare a preparare questo frutto in modo un po’... complicato? I nostri bambini piccini e... grandi, si stancano del solito piatto di pesche presentato alla------- naturale,, quindi, un po’ di variazione forma la delizia delle massaie e dei commensali. CREMA DI PESCHE. — Si dissodano e si sbucciano* 10 pesche mature. 3 dei frutti si tag’l ano a forma di piccoli dadi, vi si cosparge so- li nome di Scott Fitzgerald, lo scrittore che vi presentiamo stavolta, è legato a una determinata epoca della vita americana. Negli anni immediatamente seguenti al primo conflitto mondiale, le grandi città degli Stati Uniti assistettero allo spettacolo di una folla■ che impazzava per i teatri e i locali notturni. Questa gente voleva dimenticare i giorni di guerra e si innebriava di musica e di alcool. «Fai quel che vuoi» ero il tacito accordo che univa giovani e vecchi nel folleggiare, nel calcare il piacere e lo stordimento. Fu quell’epoca, durata poco più di un decennio, che segnò il trionfo del jazz e vide i più grandi crolli finanziari della storia americana. Fitzgerald fu. dapprima protagonista di quegli anni, e poi scrittore. Le febbrili sregolatezze, le pazzie sue e della gente che lo circondava, trovarono in lui un interprete geniale. Nel fare il suo nome, molti critici pensano a Hemìngtvay. E non a torto, perchè nonostante la sua minor fortuna, Fitzgerald è stato sempre all’altezza di Hemingway Francis Scott Fitzgerald nacque a S. Paul nel 1896. Aveva 22 anni quando un editore gli respinse il suo primo romanzo. Il giovane era fidanzato con una ragazza che chiamavano «la bella dei due Statin, la figlia di un alto magistrato, ma non poteva sposarsi perche non guadagnava tanto da poter mantenere lo famiglia. Un giorno Scott decise di recarsi a New York in cerca di. lavoro. Trovò da fare Vagente pubblicitario. Il guadagno era poco e la radazza, piuttosto pratica, lo piantò. Scott, dopo aver trascorso tre settimane per i bars di New York, tornò al suo paese e prese a scrive.re un altro romanzo. Questa volta il lavoro eli venne accettato. La strada per il guadagno e la notorietà erri aperta. L’ex fidanzata, allora, tornò a lui. Stabilitisi a New York, essi si gettarono fra la gente che faceva'le cose più incongrue e pazzesa/ie. Tuttavia Scott riusciva a lavorare e potè passare quegli anni nella fama e nel-Tagiatezza. Ma nel 1933 i trionfi letterari di Fitzgerald e > suoi conti in banca appartenevano ormai al passato. Lo scrittore era finito in una modesta casa di Baltimora, con la moglie ricoverata in sanatorio e lui stesso con un grave collasso nervoso. Gli anni di disordini e di vita spensierata, così come avevano fatto il suo successo. lo avevano poi ridotto in queste condizioni. «Io sono come un piatto fesso — scrisse egli di quell’epoca nel romanzo «Il palazzo d’argento», che e la sua biografia come un piatto del quale ci si 'chiede se vale la pena di conservarlo. Non in si può riscaldare sulla stufa, non lo si può usare quando si hanno ospiti, ma può far servizio, forse, per essere posto nel frigorifero a conservare ancora qualche avanzo. Però lo scrittore non è ancora un avanzo. Nonostante sia in predu all'alcool più di ogni altro peritela della sua vita trascorsa, si fu assumere a Hollywood come sceneggiato-re e soggettista. Riesce rosi a rias- l uomo magro, «... forse è un segnale.« «Meglio affrettare il passo...« pensò l'uomo grasso, «... Bisogna che mi allontani da questo figuro ... Almeno non fosse tanto lontano questo benedetto paese.« Affrettarono il passo entrambi e, lungo la strada bionica, oltre ai loro passi, si sentiva il battito eccitato dei loro cuori. «Non posso resistere ...» pensò l’uomo grasso ansando, «.,. Questa faccenda mi rende terribilmente nervoso ... Almeno ci fosse qualche altra persona per la strada ...» «Adesso chiamo aiuto ...« pensò l’uomo magro. «Sarebbe meglio affrontarlo risolutamente ___» pensò l’uomo grasso. «Coraggio ...« pensò I’ uomo magro, «... La situazione è insostenibile.« Ad un tratto i due uomini si trovarono uno di fronte all’altro con i pugni chiusi. Dietro ad un’albero la paura si sbellicava dalle risa. deve educare l'infanzia secondo le scienza e la morale senza sostitu-'re con scic>> che favole i fatti meravigliosi che generano la vita. Parole e concetti semplici aiuteranno a soddisfare la curiosità normale del piccolo, e del giovane, circa il sesso. Per i piccoli l’occasicine migliore, per ispirare un sano rispetto nelle mirabili attitudini del corpo umano e per fornire con semplicità le spiegazioni accessibili sulla differenza morfologica sessuale, è quella fornita dalla cura igienica dei fratellini neonati o dei più piccoli compagni. Domande precise, nel corso di tali «toilette», potranno essere poste dai bambini ed offriranno modo di dare chiare risposte che ■ Un particolare importante che non va trascurato è la franchezza con la quale si deve parlare ai piccoli. Essa servirà a vincerne la timidezza e l’imbarazzo, dando loro un senso di considerazione e facendo comprendere in pieno la serietà e l'importanza dell’argomento tratto. Successivamente, col progredire dell’età, del bambino, saranno utili i richiami ad immagini e fenomeni più complessi quali la nascita di piccoli animali, e la fecondazione dei fiori, tenendo conto però di sottolineare sempre le differenze fra vita animale, vita vegetale e v.-ta umana. Alcuni concetti fondamentali ed alcuni acorgimenti sestare e. a riordinare la sua esistenza. Un giorno, mentre si reca in aereo in una località nella quale deve ambientare il soggetto elle sta scrivendo, Ila un violento litigio col suo produttorej. Da allora ricomincia a tuffarsi nello whisky. E' l’inizio della rovina: con l’alcool riprende il folle carosello di un tempo. «In una vera notte dell anima — Scott scrive sono sempre le Ire, sempre le ore piccole, giorno dopo giorno«. Lo scrittore avrà ancora dei momenti di lucidità nei quali si butterà accanitamente al lavoro, ma l'alcool lo conduce inesorabilmente alla fine. Nel 1940, quando Fitzgerald è intento a scrivere il meglio della sua opera, una violenta crisi lo spegne. La fama di questo infelice scritto-è giunta relativamente lardi in Europa. Molti editori non seppero vedere nelle sue pagine le potenti, mirabili Mrene che lo fanno urlo del maggiori autori della letteratura* contemporanea americana. INCONVENIENTI — Accidenti ai films in rilievo, Gregory Pesek mi ha messo un dito nell’occhio! MESTIERACCI — Accidenti, che vita. Sempre piede di porco, sempre piede di porco, e mai una coscia di tacchino ! (,„■ »oliai- 'o«] r‘L aiuto morale „ . Ittll't jineuo utili all’Italia LA MODA Vi presentiamo sopra due semplici abitini: a sinistra, l’abito azzurro lavanda ha i fiorellini stampati ed è profilato di picchè allo scollo annodato, mentre la gonna ha gruppi di pieghq sciolte ; a destra, una spighetta di paglia bianca ricama capricciosamente la tela rosso pompeiano. Scrittori in vetrina Andar di notte L uomo grasso e l'uomo magro camminavano a qualche passo di distanza nella notte senza luna. Ogni tanto Vuomo grasso sbirciava l’uomo magro, poi tutti e due affrettavano H passo. «Mi segue ...» pensava Vuomo grasso. «... Sembra che mi segua. Vorrà derubarmi...» «Non capisco perchè ...» pensava Vuomo magro, «... viene sulla mia strada.» L’uomo grasso si frugò nelle taschq p:r accendere una sigaretta. «Avrà un’arma ...» pensò V uomo magro. Si sentiva un tremito sottile dentro le ossa. Con un moto nervoso accese un fiammifero per vedere che ora segnava il suo vecchio orologio arrugginito. «Gunrda l’ora...» pensò Vuomo grasso, «... Chissà chi aspetta. Forse i suoi complici. Certo a quest ora di notte gente per bene, in giro, non ce ne può essere ...» «Ha acceso una sigaretta ...» pensò State sempre belle CHE COS’E’ ? Una ditta inglese che da 75 anni fabbrica, orologi, specializzandosi nella fabbricazione di orologi a carillon ha inventato di recente uno speciale oliatore che funziona come una penna a sfera, evitando l’aspersione di una quantità eccessiva di lubrificante. Ecco una collezione di orologi nel reparto collaudi della fabbrica; a sinistra in alto, il nuovo oliatore per orologi. Con lapprossimarsi della stagione delle co|rse, centinaia di fantini d’ogni parte d’Inghilterra stanno completando l’equipaggiamento che indosseranno per tutta la stagione. Ecco un artigiano di Newmarket mentre dà gli ultimi tocchi ad una scila da corsa. Una rapida scorribanda fra i padiglioni della Fiera di Trieste GRANDE INTERESSE DEI VISITATORI per i prodotti esposti dal nostro paese Per chi ha visitato le grandi fiere che ormai rappresentano la tradizione di grosse metropoli e che richiamano espositori e visitatori dai più lontani paesi del mondo la Piera Campionaria di Trieste si presenta come un gingillo, come una miniatura in un magnifico scenario che le fa da sfondo. Al formarsi di queste impressioni contribuisce anche l’aria di festosità, direi di sagra, che le conferiscono le vie adiacenti col loro tripudio dì insegne luminose e di scritte reclamistiche nelle varie tinte e dimensioni. Ma, entrando nei padiglioni e negli stands della F.era, quella prima impressione della piccolezza si trasforma subito in un’altra più concreta e reale, nella impressione della sintesi, ossia dei numerasi, interessanti campioni esposti con la massima economia dello spazio. Se la Piera Campionaria di Trieste se era prefissa nella edizione di quest’anno di assumere, fra le altre, una speciale caratteristica come mostra internazionale del caffè, bisogna riconoscere che, in questo campo, il suo scopo è pienamente raggiunto. LA FIERA DEL CAFFE’ La miglior conferma è data al visitatore dal suo passaggio attraverso gli stands situati al primo piano del Palazzo delle Nazioni. Quivi i paesi produttori per eccellenza delle bacche da cui ricaviamo l'aromatica e gustosa bevanda, come la Indonesia, che esporta annualmente 20 milioni di kg. di caffè, l’Honduras, il Nicaragua, la Colombia, il Congo Belga, l’Equador, il Brasile, il Salvador, l’Haiti, TU-ganda, il Guatemala e l’Etiopia e spongono un ricchissimo campionario delle loro specialità, più o meno pregiate, di caffè. In uno stand a parte figurano, fra i veri diagrammi, quelli sulla produzione e sul consumo del caffè nel mondo. Lungo il passaggio fra gli stands del caffè fa bella mostra un campionario delle macchine da caffè (espresso naturalmente) attraverso la loro evoluzione nel tempo. L’ul-t ma novità in materia è rappresentata da una complicata macchinetta che dà la possibilità ai possessori di un’automobile di prepararsi il «caffè espresso» in vettura. Al II. piano dello stesso Palazzo è allestita la Mostra della Ri-costruzione Triestina, ricca di fotografie, di diagrammi e di plastici. IL PADIGLIONE JUGOSLAVO FA BELLA MOSTRA DI SE Ai piano terra, sempre del Palazzo delle Nazioni, presso l’entrata alla Piera, si trova il Padiglione Jugoslavo che colpisce subito il visitatore col suo ricco campionario di prodotti dell’artigianato del nostro Paese. Nel primo stand, all’entrata, una profusione di tappeti tipo persiano, un ricco assortimento di costumi folcloristici, camicette a fiori, sottane variopinte, pantofole, borracce, borse di tutti i tipi, albums e scatolette intarsiate in metallo, braccialetti in filigrana ed in argento lavorato, vasi di ogni tipo e grandezza. Nel secondo stand fa spicco un campionario di vini pregiati in bottiglia della Slovenia, di Piume e di Belgrado. Seguono i liquori, fra vasi di vetro, di uova, di formaggi. Notevole l’assortimento delle sementi. Fa da sfondo a questo stand un grandioso bozzetto di Černigoj. Anche la nuova industria pesante del nostro Paese è presente alla Piera attraverso la «Litostroj» che ha in mostra un potente carrello elettrico per sollevamento a due velocità della potenza di 10 tonn. con velocità di sollevamento di 6 m. al minuto, con velocità di spostamento di 20 m. al minuto ed altezza di sollevamento di 15 m. Fra i vari tipi e gradazioni di saracinesche e-sposte dalla «Litostroj», ne figura una gigantesca da 700 m/m. IL DR. ALEŠ BEBLER VISITA IL PADIGLIONE JUGOSLAVO ACCOMPAGNATO DAL DR. JOŽE ZEMLJAK E DALLTNG. SOSPISIO i quali primeggiano le lunghe bottiglie impagliate del Maraschino di Zara. L’interesse dei visitatori è richiamato anche dai campionari dei prosciutti, delle salsicce, del miele in La «Ferimport» di Zagabria ha in mostra un ricco campionario di cavi e treccie per condutture elettriche attestanti i progressi compiuti dalla nostra industria anche in questo ramo. Ricco ed interessante il campionario dii valigie e di borse in pelle di ogni tipo e grandezza. Non meno ricco ed ammirato dai visitatori il campionario di pelli lavorate di ogni tipo e colore esposte dalla «Slovenija lmpex» di Lubiana. La industria del vetro di Pančevo espone un campionario dei suoi prodotti e la fabbrica del vetro serba «Paračin», delle sue- belle cristallerie. Anche la «Dalmazia Cement» ha in mostra un campionario dei suoi prodotti. Non manca, infine, un discreto campionario di prodotti chimici. Compiuta la breve scorribanda attraverso il padiglione del nostro Paese, ho ritratto l’impressione che esso non sfigura di fronte agli altri e la mighor conferma di ciò l’ho ricevuta dai visitatori, il cui numero ed interessamento per i campioni esposti non erano punto inferiori a quelli rilevati negli altri padiglioni. 1 OSPITI ILLUSTRI DELLA FIERA La mia visita è avvenuta nelle ore serali di mercoledì 1 corr. quando erano ancora vivi negli ambienti della Piera gli echi della visita compiuta nella mattinata dalla delegazione ufficiale del nostro Paese, capeggiata dal dott. Aleš Bebler, sottosegretario agli affari Esteri e composta inoltre dai compagni: Marijan Cetinič, segretario di Stato aU’Economia Nazionale della Repubblica della Croazia ; Stanislav Kopček, consigliere di Stato agli Affari Esteri; Marjan Brecelj, vicepresidente del Cons gl’io esecutivo della Slovenia e dal dott. Jože Zemljak, capo della Delegazione E-conomica jugoslava a Triestre. Nel pomeriggio, la stessa Piera era stata visitata anche del col. Starnato-vie, comandante della VUJNA e da alcuni ufficiali al suo seguito. A. G. FIUME, giugno. In otto anni Fiume ha cambiato letteralmente fi-sionoimia per quanto concerne la ricostruzione nelle zone distrutte dagli eventi bellici. Al posto delle macerie si trovano oggi moderni alloggi, oppure piazze e verdeggianti parchi. Merito del Potere popolare e dei cittadini che hanno saputo individuare le necessità e prodigarsi affinchè il principale em- t f TUIA NUOVO TIPO DI SIGARETTA ROVIGNO — In occasione del Festival operistico di Pola, la fabbrica sigarette di Rovigno metterà in vendita un nuovo tipo di sigaretta che porterà il nome di «Festival polese». La sigaretta sarà di tipo «Morava» al prezzo di 45 dinari la scatola. LAVORI PUBBLICI POLA — L’impresa cittadina per la riparazione delle strade, riatterà nel corso dell’anno 25 strade, per complessivi 35.000 metri quadrati. Importanti lavori edili sono in corso in diverse vie cittadine. CONCLUSIONE DELL’ANNO SCOLASTICO PARENZO — La Scuola Otten-nale di Parenzo ha concluso l’anno scolastico' con un risultato medio soddisfacente. Dei 131 alunni, 109 sono stati promossi, 13 dovranno sostenere l’esame di riparazione e 9 sono stati bocciati. ROVIGNO — Rovigno ha visto nei giorni scorsi due mostre scolastiche a chiusura delTanno. Una è stata organizzata dagli studenti del Ginnasio italiano e l’altra da quelli della Scuola ottennale croata. Ambedue hanno ottenuto un buon successo. INVESTIMENTI PER L’AGRICOLTURA PISINO — La Federazione di attività cooperativistica della Croazia ha concesso al distretto di Fi-sino un prestito di 2 milioni e 500 mila dinari. La somma verrà impiegata per lo sviluppo dell’agricoltura nel comune di Montona. PER IL MIGLIORAMENTO DELLA PESCA FIUME — Su iniziativa dell’impresa «Riba», è stata tenuta una conferenza dei rappresentanti dei pescatori della regione di Fiume e dei rappresentanti del Potere dei centri pescherecci che hanno trattato vari problemi riguardanti la pesca. E’ stato costituito un comitato promotore che curerà i preparativi per la costituzione di un organo dei produttori per la collaborazione col commercio e la soluzione dei problemi connessi. RESTAURI DI MONUMENTI , STORICI PARENZO — La Società per il restauro dei monumenti di Fiume, porterà a termine importanti lavo-ri di restauro nella basilica di Parenzo, che è uno dei più antichi monumenti storici istriani. La sua costruzione risale, infatti, al terzo e quarto secolo e possiede pavimentazioni in mosaìo di grande valore. Parteciperanno ai lavori anche esperti stranieri. E’ prevista la riparazione anche della chiesa di S. Francesco, costruzione duecentesca, e di altri edifici di grande valore storico. CHIUSURA DELLA STAGIONE TEATRALE POLA — Il 24 giugno ha chiuso la stagione teatrale il Teatro del Popolo di Pola. Nel corso della passata stagione, durata otto mesi, sono state date 14 prime di autori nazionali e stranieri. Tra le rappresentazioni più r.uscite sono: la commedia «Come volete» di Shakespeare, «Da quàndo esiste il paradiso» di Priestley, «Dundo Maro-je» di Držič e «Hasanaginica» di Ogrizovič. Complessivamente, le rappresentazioni sono state 123, con 65.000 spettatori, a differenza delle 37 rappresentazioni e dei 10.000 spettatori nella stagione dello scorso anno. RISCALDAMENTO CENTRALE ARSIA — Sono in corso i lavori per l’impianto del riscaldamento centrale, la cui costruzione sarà portata a termine entro Tanno. Un impianto servirà per diversi edifici. Le spese ammonteranno a due milioni di dinari. NUOVI ESSICATOI DIGNANO — Sono iniziati i lavori per l'edificazione di un essica-toio per il tabacco della capacità di 3 milioni di mazzi. Nel distretto di Pola, oltre a questo essicatoio, sono in costruzione altri due, uno a S. Vincenti e l’altro a Marciana. PER LO SVILUPPO DELLA CULTURA FRA GLI OPERAI FIUME — I rappresentanti delle filiali sindacali e delle associazioni dei lavoratori della cultura hanno costituito la Società artistico-culturale operaia e l’Università o-peraia. Queste nuove istituzioni svolgeranno la loro opera per lo sviluppo della cultura tra gli operai della città e dintorni. Della nuova società faranno parte le filiali sindacali, i gruppi artistici-cul-turali operai ed altre istituzioni culturali operaie. L’Università operaia avrà il compito di promuovere lo studio dei problemi economici e della tecnica. 100 MILIONI IN FUMO FIUME —Secondo i dati dell’ufficio statistico, nei primi tre mesi di quest’anno sono stati venduti 48.357kg. di tabacco del valore di quasi 100 milioni di din. Seconde questi dati, per il tabacco sono stati spesi ben 19 milioni di dinari più che non per il pane. Interessante è anche constatare che si è speso 4,6 milioni per i fiammiferi, 6,5 milioni per libri e le riviste, 8,1 milioni di dinari per giornali. porio marittimo della Jugoslavia sia all’altezza del suo ruolo di - centro industriale, commerciale e turistico. L’aumento nella popolazione (si calcola che Fiume conti oggi circa 80.000 abitanti) ha reso- vivo il problema degli alloiggi: ed ecco che la città si allarga da una parte, in profondità verso Cantrida e dall’altra verso Martiànica. A Zamet è sorto Borgonuovo, di villaggio operaio che da alloggio a 5000 lavoratori dei cantieri «3 Maggio», delle off cine «Rankovič» e della raffineria «Kidrič». Per la messa a punto sono state investite considerevoli sonime le, l’ultima spesa, è stata .li 10 milioni di dinari per i lavori complementari, l’ultimazione del giardini e accessori interni. Nuove strade lungo l’autostrada a Torretta. Si costruiscono case a cinque piani in via Goldoni, Pomerio, Polič-Kamova e a Sušak per conto delle aziende «3 Maggio», «Benčič» e della Cartiera. A Pečine Timpreisa «Jadran» costruisce villini ad un piano con quattro abitazioni. Quattro di questi sono stati già prenotati dall’agenzia adriati-ca marittima per i lavoratori scapoli. L’Assemblea cittadina ha stanziato 100 milioni di din. per le investizioni. Ben 40 saranno impiegati per la completa riattivazione del porto e il rimodernamento delle banchine. I moli ex Stocco ed ac s. Marco saranno congiunti fra LIKA PLITVICE, giugno. Sotto gli strapiombi di PljesivTce la stanchezza si cheta. Salutano le poche case di Zavalja e Zeiljave. C’è qui ancora un vecchio, ha ottantlanni, che conosce i segreti del cuore montanaro e suona la gusla dei bisavoli. Ličko Petrovo : orme della guerra, deserto. Le case distrutte sulla montagna, sole. • Lika è la terra martire ed eroica. Qui, a migliaia, gli ustasci hanno scannato uomini, vecchi, bambini e donne, ebrei ed ortodossi, serbi e croati. Essa ha dato proporzionalmente il maggior numero di combattenti, di caduti e di Eroi. Si ricordono i nomi di Marki Orekovič e Kata Bubalo. Teirra di boschi a-spra, gloriosa, bella. Andiamo a Plitvice, attraverso le selve, ai laghi. S’ode il monocorde frantumio delle cascate e l’acqua ancora non si vede. Scosta i rami dal cammino : nello avvallamento luminoso che si apre oltre gli al- -?£***■ Messi abbondanti sui campi sconfinati delia Vojvodina storatrice, questo profumo d'aria fresca, queste melodie. I laghi di Plitvice si trovono a 64 chilometri da Gospić, la capitale della regione. Ad essi accorrono ogni anno circa 150.000 turisti. Un francese, tanto impressionato da questa meraviglia della natura, ha lasciato scritto sul libro dei ricor- TERRA EROICA beri del bosco l’acqua si adagia, cheta. Questo cielo, queste cascate ar-gente, sonanti e il polverio dell’acqua, lo specchio azzurro del lago chiuso fra il bosco folto sulle altezze delle catene montane, sono di una bellezza straordinaria. La musica della natura commenta con note appropriate i versi di un poema non scritto. I turisti, comodamente sdraiati sulle poltrone nelle piccole sale inverdite dell’albergo, sorbiscono bibite dal color dell’oro. Qualcuno è venuto quassù a rivedere la casa ove il 14 giugno 1943 furono gettate le fondamenta della Repubblica Popolare di Croazia. S’odono canti in sordina e fisarmoniche suonare. Lungo la strada che s’apre fra i boschi corrono autobus e camions. A Plitvice, al lago, corrono gli a-manti della quiete e del riposo. Si odono voci diverse, slovene e tedesche e croate e canti nostri d’ogni regione, della Lika, dalmati, bosniaci. Assorbi come in una bibita ri- di: «Ho visto il paradiso». La data è del 1952. Gli ospiti se la passano come meglio credono. Alouni si lasciano cadere sull’erba soffice, odorosa del parco; gli altri, a gruppi e coppie, scompaiono nel bosco vicino; oppure, adagiati nelle piccole gondole vagabondano sul lago, rasentando le cascate sotto l’alta roccia. Il rombo dell’acqua, il fruscio delle cascatene, il suono degli strumenti, lo sciacquio dei remi, il canto degli uccelli e dell’uomo hanno e-chi profondi, moltiplicati, lontani, perduti nella profondità ombrosa del Parco nazionale. * La rivelazione dell’itinerario nella Lika sono le grotte di Cerovac. Sì, la Lika possiede una seconda Postumia. Sono due grotte Tuna nell’altra che nascondono meraviglie finora poco note, appena scoperte. La grotta inferiore, stando ai sopraluoghi finora condotti, è lunga 1700 metri, e quella superiore 1200. Ambedue sono ricchissime di ornamenti naturali, meravigliose co- FIUME vuole affiancarsi degnamente alle più belle città del nostro paese 100 milioni e nuove opere loro; la banchina avrà un lunghezza di 250 metri e sarà di forma trapezoidale. Entro quest’anno 102 case verranno riparate per un totale di 100 nuovi alloggi. A favore della costruzione della nuova Casa del latte andranno 20 milioni di dinari e altri 2 milioni per Tabbellimento della colonia marina di Cantrida che potrà ospitare. così giornalmente 200 figli di lavoratori. Si fanno lavori di canalizzazione a S. Caterina, scalette in via Gelsi; si trasforma l’ex «Bar sport» in casa del lavoratore marittima e si rinnova l’esterno del cinema Garibaldi. Moderni negozi sono stati aperti a nuovo. Così, dopo «Badai» ecco il «Partizan» per le maglierie, quello del «NA-MA», della «Predrag Heruc» di Zagabria, ecc. L’impresa edile «Zvezda» ha dato inizio ai lavori per l’apertura di un nuovo negozio di cristallerie;, la «Jadran» lavira all’ex Banco di Roma, cha sarà la nuova sede del CPC. Insomma cantieri di lavoro un po’ dappertutto per andare incontro ai desideri del popolo e-spressi nel corso dei comizi degli elettori. Òi si riunisce, si propone e si lavora al fine di rendere più bella la nostra città che è ritornata fiorente per il suo traffico portuale, per le sue industrie e che tende a migliorare ancora di più dal lato estetico onde affiancarsi degnamente alle più belle città del nostro paese. e. -,------ i Marcia partigiana fra le nevi della Lika •struzioni silicee. Postumia ha vaste sale e stalattiti e stalagmiti; le grotte di Cerovac hanno lunghi corridoi alti fini a quaranta metri, larghi fino ad ottanta. «La cascata della vita», «le nozze di pietra», «l’organo», «il baldacchino», ecco già i primi nomi dati dai visitatori ai più begli ornamenti creati dallo stillicidio dell’acpua sulla roccia. La calcite che a forma di coralli trasuda da 11 pareti è un fenomeno unico che non si osserva in altre grotte. Sulle pareti, a decine più grandi di quelli di Postumia, si stendono nelle grotte trasparenti sipari di pietra. A 140 metri dall’ingresso sono stati rinvenuti numerosi resti di ceramica ere pare appartengono all’epoca celto-illirica. In queste stesse grotte sono state scoperte anche numerose ossa dell’ursus spe-cuns, dell’epoca del diluvio — 15.000 anni fa. Probabilmente è questo il più ricco giacimento di resti dell’orso delle caverne. * E’ l’alba di una giornata domenicale. Ancora non è sveglia tutta Karlovac. In tempi lontani presso questi fossati colmi ristettero, stizziti, gli ottomanni. La città, all’incrocio della Lika-Gorski Kotar e Kordun, era per i Turchi una fortezza dura a conquistare. Già da tempo non c’è più acqua nei fossati ed oggi attraverso i pendìi verdeggianti corrono i sentieri. Tutto ha il suo tempo. Una volta qui nitrivano cavalli, scintillavano sciabole, bevevano vino ed arricciavano i baffi principi cristiani. Da tempo la città ha scavalcato il fossato fino alla Kupa a nord-ovest e fino alla Korona a sud-est. La modernità vive anche qui. Eppure c’è sempre qualcuno che in qualche modo rivanga tempi lontani e, dopo aver ricordato le udienze di Ailè Selassiè, torna ai tempi lontani della sua gioventù. E’ il vecchio guslaro della Lika. Beve la grappa, pulisce i baffi col dorso della mano ed alzando la rossa berrettina a fiocchi neri siede su una sedia presso la finestra dell’oste- r.a. Poi impegna il suo strumento. Prende a suonare quasi sentisse voci dal profondo di sè: due corde tese, un suono. Il vecchio ravviva lo sguardo, i suoi occhi scintillano, sorride e canta. Una debole voce prova una primitiva melodia. La gente si avvicina, fa cerchio. «Suona, vecchio guslaro!», e isuoina la gusla, la vecchia gusla degli antenati, eroi dell’Eroica Lika. G. Scotti DA LUSSINPICCOLO LOTTO Dii LAVORI Dal giorno della formazione dell’impresa Graditelj, cioè dal 1 /XI/ 1952, numerosi lavori in muratura ed in cemento armato sono stati iniziati e (portati a itermiime da questo operoso collettivo, il quale, solito la direzione del compagno 'Sinčić Antonio, costruisce, ripara e rinnova case, uffici e st r ade a Luss inp i ceo lo e nel circondario. Infatti, im poco più di sette mesi, questo collettivo ha costruito o riparato: una casa modello con un moderno giuoco per birilli, de] valore di 2,700.000 dinari, e venti vasche in cemento armato per rimpianto delle •palme; 20 case, 5 uffici, e un lungo tratto della strada del cantiere, nonché i marciapiedi cittadini che si trovavano in cattivo stato dii manutenzione. Ora, alla Graditelj, è stato assegnato un’altro lotto di lavori, tra i quali citeremo: la riparazione di parecchie case, della fabbrica di sardine di Urne e la costruzione de/lla cordonata stradale che va da Lussino a Cofzagna. «Una cosa soltanto - ci ha detto il direttore dell’impresa che abbiamo avvicinato c'hicderdogli in quanto tempo potranno portare a termine i lavori sopramenzionati «ci costringe a non rispondere a questa domanda, ed è che il nostro modesto La ricostruzione degli avvenimenti dello scorso mese nel settore sovietico di Berlino, oggi possibile sulle base delle corrispondenze dei giornali e delle stesse ammissioni delle autorità sovietiche, conferma pienamente il carattere di classe della sommossa che è riecheggiata in tutto il mondo come il suono di una campana a morto per la casta burocratica del Cremlino. La causa immediata della rivolta è stata una questione puramente sindacale, ma le cause effettive e generali vanno ricercate nel diffuso malumore dei lavoratori, accumulatosi in lunghi anni di sofferenze, privazioni e sacrifici, sino a costituire un pericoloso barile di materiale esplosivo sul quale la pretesa governativa di aumentare le norme di lavoro e di ridurre le già basse retribuzioni ha agito come una scintilla. La svolta politica decretata dal comitato centrale del Partito Socialista unitario con le sue decisioni del 9 giugno non a fatto d’altro parte che accrescere il malumore delle masse. Il nuovo corso politico infatti non è in pratica che una riabilitazione degli elementi capitalistici nell economia della Germania orientale, ed una sconfessione della politica di edificazione del capitalismo di stato, che era stata annunciata solennemente solo undici mesi prima allo seconda conferenza del Partito coniinformista. Le misure adottate dai governo Grotewohl prevedono la concessione di crediti alle industrie private, la cessazione della collettivizzazione della terra, aiuti ai possidenti terrieri fuggiti in occidente se ritorneranno alle loro cases, il finanziamento per la costruzione di nuove chiese, la denazionalizzazione di alcune fabbriche. Nessuna misura è stata prevista dal «nuovo corso» a favor/ delle rivendicazioni operaie. Questi i precedenti immediati dei- numerosi altri lavoratori di tutte le categorie si univano al primitivo drappello dei dimostranti, mentre i borghesi, compreso che cera in giro aria pericolosa, si affrettavano a rientrare alle loro case. All’angolo dell’Unter den Linden con la Friedrichstrasse si verificavano i primi incidenti. Alcuni funzio- DI SANGUI A DUO la rivolta. A mezzogiorno del 16 giugno, 200 lavoratori edili scesi dalle impalcature delle| case in costruzione lungo la Stalinallee, sospendevano il lavoro per l’ora di colazione e facevano capannello attorno al alcuni compagni che leggevano ad alta voce sul «Neues Deutschland» le notizie di uno sciopero parziale scoppiato il giorno prima tra gli edili della zona di Friedrichsheim, in segno di protesta per le nuove norme fissate dal ministero del lavoro. «Perchè non andiamo a protestare al ministero?», ha gridato qualcuno. E stata la scintilla. Dimenticata la paura della onnipresente polizia, gli operai della Stalinallee si rifiutavano di ripremier e i lavoro e incolonnati marciavano verso la grande storica piazza, sacra alle manifestazioni del proletariato berlinese di trenta anni addietro, nella quale sorgeva allora la sede della Con feiler azione del lavoro e dove Rosa Luxemburg e Carlo Liebknecht solevano parlare ai lavoratori: V Alexander platz. Qui nari oominf or misti, fattisi incontra al corteo per convincere gli operai a tornare al lavoro, venivano pestati più o meno violentemente. Sotto gli odchi dei poliziotti sbalorditi, ì dimostranti proseguivano la loro marcia verso il palazzo del Governo. Alla finestra del palazzo si affacciavano il vicepresidente Ran e il ministro Selbmann, accolti dal grido: «Vogliamo le dimissioni di Grotewohl e di Ulbricht.» Selbmann, che è un ex operaio, usciva allora dal palazzo seguito do quattro uscieri che portavano un tavolo, si faceva largo tra la folla e tentava di parlare dall’improvvisato podio. Non riusciva a dire che poche parole. La sua voce venne sidri- 10 subissata da fischi e grida: «Non vogliamo solo l’abolizione delle norme. Vogliamo le vostre dimissioni. Basta con i soprusi. Avete tradito Io classe lavoratrice, Non abbiamo fiducia in voi. Vogliamo delle garanzie.» Al ministro che tentava di ricordare 11 suo passato di operaio e le sua lotte di comunista, un operaio rispondeva: «I veri comunisti siamo noi, non te.» A questo punto i dimostranti obbligavano Selbmann a fendere dal tavolo. Il suo posto veniva preso da un operaio a torso nudo, che parlava agli scioperanti per circa un quarto d’ora, formulando le rivendicazioni dei lavoratori. «Noi siamo comunisti, egli ha detto, ma anche; uomini liberi. Vogliamo le dimissioni dei responsabili della crisi, vogliamo il ribasso dei prezzi, vogliamo Vanificazione della Germania, reclamiamo la democratizzazione del partito e dei sindacati.» Infine invitava tutta la popolazione di Berlino est ad uno sciopero generale di protesta per il giorno seguente. Nel palazzo, assediato dai dimostranti il consiglio dei ministri, riunitosi in tutta fretta, decideva di accettare la richiesta dei lavoratori per la riduzione delle norme. La notizia veniva diffusa dagli altoparlanti, ma non valeva a spegnere l’incendio ormai scoppiato. La carica esplosiva che aveva provocato la sommossa era troppo forte. Il Consiglio dei ministri aveva deciso anche un’altra cosa non comunicata ai lavoratori: la repressionq di qualunque altra dimostrazione con Vintervento delle truppe russe di occupazione. E il giorno seguente la rivolta operaia, scoppiata in tutta la Germania orientale veniva soffocata nel sangue dai carri armati della casta burocratica sovietica. credito bancario non ci permette di acquistare in una sola volta tutto il quantitativo di cemento ed altro materiale che ci abbisogna per far fronte a questi urgenti lavori e pe.r poter stabilire con esattezza la data del termine dei medesimi.» Potete allora dirci il nome di qualcuno dei vostri migliori operai? ehiedemmo. I nomi, veramente, sarebbero di tutti; poiché tutti sono meritevoli di lode. «Vi farò il nome dell’operaia Kersulió Giacomo il quale, con la sua serietà e sveltezza, è degno di essere citato di esempio agli, altri,» ha concluso e noi lo ab* biamo lasciato solo con le sue preoccupazioni. PICCOLI ATTORI E GINNASTI Sabato sera 27 u. s., al Teatro del popolo di Lussinpiceolo, gli alunni della scucia ottennale Antonio Gramsci e quelli della Viltor Gar Emin, in collaborazione, diretti daU’imfa-ticabile maestra Alma Adorni, coadiuvata da tutto il colpo insegnante, hanno rappresentato, in occasione della fine dell’anno scolastico, l’attraente fiaba in 5 quadri «Biancaneve» di Zla/tko Spoljar, Alla rappresentazione, oltre ad un numeroso pubblico, ha presenziato Il vicepresidente del Sabor della Croazia, Šestan e una trentina di ragazzi austriaci, figli di lavoratori, ohe si trovano a Lussino per trascorrere al mare la loro vacanze. A tutti, piccini e grandi, è molto piaciuta la rappresentazione eseguita con vera maestria e con costumi e scenari veramente fiabeschi, tra i quali spiccava il costume di regina prestato gentilmente da una parente d eli’ Amib asci at or e francese. Molti battimani hanno riscosso tutti i bravi piccoli attori e, specialmente, la graziosa Ida Vodarié, la simpatica Antica Vi dulie e l’in Imprendente Mario Badurina, che nelle vesti dei principali personaggi, hanno saputo ottimamente figurare. Alla fine della fiaba, sono stati eseguiti anche tre esercizi ginnici, accompagnati al piano dalla pianista Gospodarz. che hanno dovuto essere tutti bissati. Penso Giovanni UMORE Dii ,POLITILO Paul Henry Spaak, primo presidente dell’ Assemblea Generale del-l’ONiU e segretario del partito socialista belga, ha fatto qualche anno fa un giro dii conferenze negli Stati Uniti. «Oh, signor Spaak», gli disse una signora dopo una conferenza a Houston nel Texas, «siete stato meraviglioso! Assomigliate straordinariamente a Winston Churchill e parlate come Charles Boyer». Al ohe Spaak rispose: «Signora, preferirei assomigliare a Charles Boyer e parlare come Winston Churchill». LA NOSTRA LOTTA Con le conserve Sa kvalitetom konzervi Fabbrica conserve Fabrika konzervi sempre soddisfatti uvek zadovoljni rimarrete bićete Pallanuoto Coppa "La NostraàìLotta „ TIRO A SEGNO Primorji - Mladost 6 - k In precedenza alla igara di pallanuoto, valevole per ii'1 campionato federale, isi è svolta ama competizione natatoria tra le" squadre 'del Primorje di Fiume e della Mladost di Zagabria, vinta 'dai izagabresi iper 53 a 45. Emtusiaisimiante la gara di w a te.rp filo, alla conclusione della quale i fiumani, grazie a 6 reti di Curtini, ottenevano la vittoria. I izagabre/si hanno segnato con Ježić 2, Ježina e Branica. Primi nominativi per la competizione natatoria Affermazione dei buiesi nel campionato distrettuale INTERNAZIONALI DI CALCIO LOKOMOTIVA (FIUME ) - POLIZEI (GRAZ) 3 - Dinanzi a 100 spettatori circa, si è svolto, domenica scorsa, a Fiume, rincontro internazionale di calcio tra la locale squadra ilei ferrovieri e la compagine della polizia austriaca di Graiz. Hanno .avuto la meglio i locali i quali hanno tìhiiiuso il primo tempo in vantaggio per una rete a zero e nella ripresa hanno consolidato la vittoria con altre due reti. I goals sono stati segnati da Ljub a-6ev 2 e Pantelič. La squadra della Saar, ha battuto a Oslo la (Norvegia per 3-2 nella eliminatoria per il campionato del mondo. Alla nostra redazione sono incominciati a pervenire i primi nominativi degli iscritti alla competizione natatoria, indetta per il prossimo mese di agosto. A quanto ci ha eonnunicaito il compagno Ceppi, l'Unione sportiva ama-ghese invierà per le gare maschili: Grassi Maissimo, Smilovié Argeo e Bose Giulio; per quelle femminili: Petkovič Aurota, Popovič Marjana e Hribar Danica. Speda I men te su Base Giulio e sulle donne si poggiano le speranze degli ornagliesi, i quali, sotto la direzione di un allenatore di Fiume, stanno affinando la loro preparazione tecnica. Iti base ad indiscrezioni trapelate, sembra ohe Bose Giulio abbia percorso in allentamento i 100 m. a stile libero, nellVittimo tempo di 1’1”. Amebe a Cittanova si fa sul serio. Domenica scorsa avrebbero dovuto aver luoigo le eliminatorie, senoncbè le aziende locali Ihamno dimostrato poca comprensione per lo sviluppo dello sport natatorio, per cui la gara non si è potuta tenere. i nostri ciclisti in Austria. In prima fila Brajn he Apollonio QUALIFICAZIONI I. LEGA L GIBONE proleter — Odred 2-3 QUALIFICAZIONI II. LEGA GIRONE A Sebenico — Branik 1-0 Zeježničar ■— Tekstilac 2-1 GIRONE B Napredak — Rabotnički 1-1 Mačva — Lovćen 2-0 COPPA JUGOSLAVIA SOTTOLEGA DI C APODI STRIA Umago — Odred 4-2 Buie —- Mondano 3-0 p.f. Saline — Pirano (per rinuncia) Aurora Proleter 3-0 p. f. Šmarje — Isola 1-19 Jadran — Stella Rossa 3-0 p. f. SOTTOLEGA DI FIUME Abbazia — Mladost 4-2 Naprijed — Borac 3-2 Torpedo Nehaj 3-0 Jedinstvo — Risnjak 8-2 PALLANUOTO CAMPIONATO FEDERALE Primorje — Mladost 6-4 CALCIO INTERNAZIONALE Lokomotiva (Fiume) — Polizei (Graz) 3-0 Partizan (Kočevje) — Aurora 10-64 QUALIFICAZIONI I. LEGA I. GIRONE Odred 2 2 0 0 5 2 4 Proleter 1 0 0 1 2 3 0 Borac 1 0 0 1 0 2 0 QUALIFICAZIONI I. LEGA II. GIRONE Radnički 1 1 0 0 2 1 2 Budućnost 10 0 112 0 Rabotnički 0 0 0 0 0 0 0 QUALIFICAZIONI II. LEGA GIRONE A Sebenico 2 2 0 0 9 0 4 Zelježničar 2 2 0 0 5 1 4 Tekstilac 2 0 0 2 1 4 0 Branik 2 0 0 2 0 10 0 GIRONE B Mačva 2 2 0 0 5 2 4 Lovčen 2 10 112 2 Rabotnički 2 0 1 1 3 4 1 Napredak 2 0 1112 1 COPPA JUGOSLAVIA SOTTOLEGA DI C APODI STRI A LE PARTITE DI DOMENICA INIZIO ALLE ORE 17 Isola — Saline Aurora — Jadran Verteneglio riposa Buie Umago A SEIX AS IL TORNEO DI WIMBLEDON Il 29enne americano Vie Seixas, commerciante di articoli idraulici di Filadelfia, ha vinto il torneo tennistico di Wimbledon, battendo il danese Kurt Niiefeen per 9-7, 6-3, 6-4. Gli Stati Uniti hanno così riconquistato il titolo di campione di Wimbledon. Il 22enme Kurt Nielsen, studente di ingegneria, era arrivato in finale dopo aver battuto tre noti campioni: il numero uno d’Australia Ken Ròsewal], il numero uno degli Stati Uniti Gardnar Mulloy e Jaroslav Drobny, uno dei migliori giocatori europei. ■Intanto, il compagno Radin Ugo, dirigente il locale sodalizio sportivo, ci ha fatto presente ohe gli uomini di punta della squadra oittanovese saranno: Scropetta Pietro per i seniores e Ju rissi wie Antonio per i giovani. Si trova difficoltà nel comporre una squadra femminile, ma i dirigenti non disperano. Nulla ei è «tato ancora comunicato dalla SS «Partizan» di Isola chie ha incluso nel suo insieme i nuotatori isolani. Speriamo che qualcosa venga fatto anche colà. Nella corrente settimana si riunirà a Capodistria il comitato organizzatore per discutere sugli ultimi preparativi e per fissare la data Hello svolgimento delle finali. Anche il conservificio «Arrigomi» di Isola ha contribuito alla costituzione del fondo premi. Altre imprese seguiranno in breve l’esempio delle prime due. E’ stato teste concluso a Buie il campionato distrettuale di tiro a segno al quale hanno parteelpato una trentina di tiratori e tre squadre di Buie, Mondano e Umago. 'Dopo effettuate le prove di tiro, come stabilito dal regolamento, la squadra buiiese, totalizzando 328 nun-ti, si è aggiudicata la vittoria, nel mentre le squadre di Momiano e di Umago si sono classificate nell’ordine. Molto interessante la competizione dei singoli tiratori. Francesco Brate, di Buie, realizzando 112 punti, è ri- uscito a battere il concorrente Vittorio Vi skovir che ine ha ottenuto solamente 109. Fra le donne, la migliorie è stata Zamolio Gina che ha ottenuto 53 punti. Bel. LE EUNUHA TOME PER LA «COPPA JUGOSLAVIA»» UMAG0-0DRED4-2C10) BREVI SPOST 14 CAMPIONI DI CALCIO I campionati calcistici nei vari paesi sono terminati ed hanno dato i nuovi campioni. Ecco alcuni nomi: Austria (Austria), Liegi (Belgio). Arsenal (Inghilterra). Reims (Francia), Ka i.serl aut e ni (Germania), Internazionale (Italia), Niederkorn (Lussemburgo), Crvena zvezda (Jugoslavia), Larvik (Norvegia), Spor. ting (Portogallo), Rangers (Scozia). Barcellona (Spagina), Basel (Svizzera), Malmö (Svezia). BRAJNIK AL GIRO DELL’AUSTRIA E DEL LUSSEMBURGO NELLA SQUADRA FEDERALE L’Unione ciclistica jugoslava ha fissato le squadre ohe prenderanno parte al Giro del l’Austria, al Giro del Lussemburgo ed al Giro della Croazia e della Slovenia. GIRO DELL’ AUSTRIA : Petrovič, Ješič, Grajizer, Ročic, Mišič, Brajnik, GIRO del LUSSEMBURGO : Pored-ski, Viđali, Panič, Brajnik, Metelko, Stanko, Petrovski. GIRO DELLA GROAZiIA E SLOVENIA : Petrovič, Grajizer, Ročic, Ješič, Viđali, Brajnik, Panič, Micie, Varga, Petrovski. B. Bat. EUROPA - IRLANDA 12-2 IN PUGILATO Dublino. — Nell’incontro pugilistico, svoltosi fra la rappresentativa eu. roipiea e quella irlandese, l’Europa è stata vittoriosa per 6-1. La rappresentativa europea rientra dagli Stati Uniti dove ha disputato il «Guanto d'Oro». UMAGO: Gunjac, Bernilf. Lenar-duzzi, Laschizza, Lenarduzzi li, Bose, Koslovié, Sodomacco, Lenarduzzi III, Girald^, Smilovié. UUKED : Dimič, Milosevic, Prga, Krstović, Karanikić, Paunovič, Miljanić, Mrvosević, Marič, Tru-tanić, Kolou. ARBITRO: Carboni. L’Umago ha eliminato la squadra dell’Odred in una partita combattuta per tutti i 90’ di gioco, classificandosi così per il II turne di gare delle qualificazioni zonali per la «Coppa Jugoslavia». Non vi è stata una superiorità schiacciante, come lo starebbe a dimostrare il risultato, ma un incontro nel quale i valori delle due squadre si sono pressoché equivalsi. Alla migliore tecnica degli u-ma-ghesi, i militari hanno opposto il loro slancio, la foga, e la combattività, trascendendo, anche qualche volta, ma, in fondo, hanno saputo tener testa onorevolmente a-gli avversari. Il fattore determinante della vittoria umaghese è stato nella maggior penetrazione dell’attacco e delle azioni di singoli elementi. In ogni caso la squadra è molto migliorata dopo la pessima partita contro il Parenzo. Speriamo che nel prossimo campionato gli urna-ghesi sapranno combinare qualcosa di buono. In ogni caso dei 22 atleti in campo, Krstović è stato il migliore. Scattante, pronto negli interventi per spazzare la sua area e nel contempo per imbastire belle azioni, egli si è fatto notare ed applaudire dagli (sportivi. Il portiere dell’Odred, Dimič, ha compiuto alcuni bei interventi, sventando varie serie minaccie alla sua rete. Tra gli umaghesi, Invece, Nade e Lenarduzzi Vittorio meritano un particolare cenno. La cronaca è la seguente. L’Umago (inizia subito a buona andatura, sperando di forzare fa- cilmente la formazione di ripiego degli ospiti. Già nei primi minuti, Giraldi perde una occasione facilissima per segnare la prima della sua lunga serie di reti mancate. In seguito è Sodomacco che spara fortissimo a lato. Gli umaghesi premono continuamente nell’area dell’O-dred, i tiri si susseguono ai tiri ma nulla di concreto. Su un improvviso rovesciamento di fronte, è anzi la rete di Cunj ac ad essere minacciata per un’improvvisa rovesciata di Mrvosević. Verso la mezz’ora, gli umaghesi rallentano il loro ritmo e gli avversari approfittano per imbastire qualche pregevole azione che però non ha esito positivo. Al 44’, quando tutto faceva prevedere che il primo tempo sarebbe finito in parità, ecco Lenarduzzi III, che, ricevuto un dosato passaggio di Sodomacco, spara forte in rete e segna. Nella ripresa, le due squadre mantengono lo stesso ritmo di giolco tenuto nella prima fase della partita e cioè azioni e discese rapide, im- provvisi cambiamenti di fronte ecc. Al 6’, Mrvosević riesce a rimettere le sorti in parità, con un tiro a parabola da oltre 30 metri. Reazione umaghese, che però viene concretizzata solamente al 20’, quando Sodomacco, intravvisto uno spiraglio fra i difensori dell’Odred, ristabilisce le distanze. Non passa neppure un minuto, quando gli u-maghesi segnano nuovamente. Questa terza rete viene ottenuta da Lenarduzzi HI, che, intercettata una palla deviata da Dimič su tiro fortissimo di Giraldi, tira nell’an-goilino. Nulla da fare per il bravo portierirjp dell’Odred. Siamo al 34’ Krstović isi fa promotore di una bella azione, conclusa positivamente da Mrvosević. Sul 3-2 gli ospiti si fanno sempre più minacciosi. Trn-tovič e Miljarič fallano due palloni d’oro a porta vuota. Ma, al 37’, ecco la doccia, fredda per calmare le speranze dei tifosi dell’Odred, cioè la lete di Sodomacco, segnata da una posizione molto difficile. Sul 4-2 si chiùde la partita. SA ISOLA - ŠMARJE 19 -1 La squadra isolana, impegnata nel primo turna di eliminatorie contro il Branik, sul campo esterno, ha ottenuto una strepitosa vittoria che non trova riscontro nei nostri annali calcistici. A parte il fatto che la squadra era integrata con 7 elementi partecipanti al campionato calcistico della Slovenia, il risultato è stato troppo severo nei confronti dei locali. Nel primo tempo gli isolani segnavano 7 reti contro una sola dello (Šmarje. Nella ripresa, poi, gli isolani si divertivano a bersagliare la rete dello Šmarje e realizzavano altri 12 goals. LETTERE ALLA REDAZIONE ATLETICA LEGGERA Kočevje« Aurora 70 - 64 Gli atleti dell’Aurora si sono recati domenica scorsa a 'Kočevje per disputhre rincontro di rivincita con la isquaidra del «Partizani» di quella località. I locali hanno avuto la meglio sui capoid istriani per uno strimdinizit o margine di panniti. Nelle varie gare sono stati migliora'ti diversi primati detenuti da singoli atleti capoid istriani: la Porro ha corso i 100 m piani in 13“ 7. Ancor migliore la misura raggiunta id a Zetto nel salto in lungo, con metri 6,42 e nel salito in alto da Cerniivani con m. 1,65. Ed ecco i diet tagli tecnici: Gare maso h i 1 i 100 m. piani: 1. Bližal (Kočevje) 11“ 6; 2. Zetto (Aurora); 3. Smole (K.): 4. Giallo {A.). Il Tour de France è in cammino Affermazione di Bober nella Liegi - Lilla Ha avuto inizio venerdì da Strasburgo, circondata dalla solita ed (imponente romice .coreografica, la 40. edizione della più grande corsa ciclistica a (tappe, il «Tour de France». Questa edizione, ohe festeggi a proprio quest’anno II suo 50. compleanno, ha scatenato una formidabile campagna idi stampa già prima del-l'inizio a (causa della ultra nota ed imprevista decisione idi Coppi, che ha 'rinunciato al «Tour» per rivalità poco sportiva con l’altro grande campione italiano, iBartali, che si è visto così automaticamente promosso a capitano della squadra italiana, seguito nell’ordine da Magmi, Astrua e Minardi, le restanti tre pedine, sulle quali il nun in is-a ri o iconico Binda ha impostato il suo programma. Con la defezione dii Coppi, l’unico ciclista del momento, salvo naturalmente sorprese, in grado di lottare ad anni par, e con probabilità di vittoria contro l’altro (grande campione, Kohlet, il Tour ha perso molto del suo interesse. Infatti fra I 119 partenti non vi è uno, almeno sulla carta, In (grado di poter ostacolare la marcia del campione svizzero Kohlet, dimostratosi in grandissima forma nel recente giro della Svizzera e perniò il favorito d’obbligo peir la vittoria (finale. Comunque, oltre a Kohlet, devono In medito a ce-itc 4inuncie- La rinuncia del Pirano alla partecipazione alle competizioni zonali per la coppa Jugoslavia ha suscitato negli ambienti sportivi della zona un profondo senso di stupore: Come mai, una squadra così volitiva, disciplinata, che ha tenuto una condotta degna d’ammirazione nel decorso campionato, dando lezioni dì sportività a diverse società e dirigen-i sportivif rinuncia a partecipare ad un torneo così importante, Il comp. Parenzan avrebbe motivato tale rinuncia, col fatto che ai giocatori è stato ritirato il corredo, data la stagione morta. A noi sembra ch’egli pecchi d’ingenuità e che le cause siano del tutto diverse. Dopo la conclusione del Campionato della sottolega di Capodistria, il cu esito è noto, in seno alla SS Pirano è subentrata una tal quale de- moralizzazione, il che ha contribuito al manifestarsi di sintomi negativi favoriti anche da influenze esterne, cioè da elementi die mirano alla disorganizzazione del nostro sport. Purtroppo, come nel caso del compagno Parenzan, i dirigenti hanno peccato d’ingenuità. Tutto ciò spiega il motivo della rinuncia. A nostro avviso, invece il Pirano avrebbe dovuto partecipare ad un torneo così importante, che per esso poteva significare una specie di rivincita poiché, data la sua classe* o tosto o tardi, nelle eliminatorie sarebbero venuti a confronto diretto l’Aurora ed il Pirano. Non è con gesti inconsulti che si manifesta il proprio disappunto relativamente a problemi e questioni arcinote, ma attraverso la serietà p la costanza nello sport. che contribuiscono ad eliminare tutti gli dementi negativi. venir ipresi in consider a zi an e nella rosa dei probabili primi attor-i, i francesi iBobet, Geminò ami e Kohie, e igli italiani Bartaili e Magni. Tolti questi nomi, non vediamo proprio chi potrà aspirare ad ama affermazione finale. Le prime tre tappe sono state condotte con il (ritmo earo alle masse sportive. Battaglila ic’è stata dai principio alla fine, cosa ebe è servita ad eliminare già tre componenti della squadra ufficiale svizzera, la quale però in compenso, è stata con il suo uomo in seconda iSchaer, la protagonista eid è la detentrice della ambita maglia gialla. Nella prima tappa StrasburgonMetz il luogotenente idi Koblet, Sehaer. secondo classificato (dietro l’asso svizzero al igiro della Svizzera, (ha saputo cogliere il momento buono per includersi nella fuiga decisiva a meno idi 40 ;km dall’arrivo insieme a Wagt-mans, Ro'ks e Lau redi. Questi quattro coraggiosi classifica ti nell’ordine hanno conquistato un vantaggio di oltre 10 minuti sui favoriti Kohlet, Bo-bet, Magni e Bartali. Pure nella seconda tappa Metz-Lie-gi, la latta non è mancata. Questa volta però gli assi, resi .vigilanti 'dalpi nfortunio (del giorno prima, sono stati fra i protagonisti e nell’ordine di arrivo li troviamo ai primi posti, a ridosso -della coppia Sehaer Wagt-mans, protagonista, come nella prima tappa, di una vertiginosa fuga a 80 km. dall’arrivo. Sehaer si aggiai-dicaiva in volata pure la seconda tappa, portando così il proprio vantaggio sui favoriti a 12’ 37”, vantaggio che gli permetterà dii mantenere il comando per molto tempo ancora. Nulla dii particolare ha apportato la terza tappa Liegi-Lilla, 'disputatasi domenica, e caratterizzata da un’offensiva scatenata dai regionali francesi, cibe si sono pure aggiudicati la vittoria di tappa con Stanislao Boljci, il qualle ba preceduto di oltre V il nazionale francese Rolland, il belga Close, Grasso ed altri tre compagni di fuga. Il plotone degli assi, comprendente Sehaer, è giunto al traguardo con oltre 7’ di distacco. La classifica, comunque, rimane (invariata con Sofiaer maglia gialla. Sino alla decima tappa, nella quale i concorrenti dovranno misurarsi salila dura salita del 1 Aulbiisque, il Tour non presenta difficoltà rilevanti, iper la qual cosa non sono previsti grandi rivoluz-ionameni nella classifica generale, almeno in quanto riguarda le posizioni dei favoriti. S. 1000 m. piani: 1. Nicheli (A.) 2’ 55”; 2. Orlati {A.); 3. Troibnič (lK.). 400 m. piani: 1. Ólivieri (A.) 53” 8; 2. Smole (K.); 3. Zetto (A.). Staffetta 4x100: 1. Aurora, 2. Kočevje entrambi squalificate per cambio irregolare. Lancio del giavellotto: 1. Biižal (K.) ni. .IO,41 ; 2. Troha (K.); 3. G'iollo (A.). Getto del peso: 1. Mijatovič (K.) m. 10.37; 2. Raidonič (K.); 3. Olivie-ri (A.). Salto in alto: 1. Cernivani (A.) m. 1,65; 2. Trofia (iK.); 3. Rudi (K.). Sullo in lungo: 1. Zetto (A.) m. 6,42; 2. Biz.al (K.); 3. CenniVainii (A.). Gare femminili 700 m. piani: 1. Porro (A.) 13’’7; 2. Lenašič (A.): 3. Vidmar (K.). 61)0 m. piani: 1. Kozina (K.) 2' 3 4; 2. Kopitar (K.); 3. T.ul (A.). Staffetta 4x100: 1. Aurora in 58’ 7; 2. Kočevje. Lancio del giavellotto: 1. Kajfež (K.) m. 26,18;*2. Eraik (K.); 3. Le-našič (A.). Getto del peso: 1. Erak (K.) m 9,36: 2. Kajfež ( K. ) ; 3. Luiis (A.). Salto in alto: 1. Lonzar (A.) in. 1-25; 2. Coeiani (A.); 3. Erak (K.). Salto in lungo: 1. Tunk (K.) ni. 4,13; 2. Koprivec i(iIC); 3. Porro (A.) Punteggio finale: Partizan 70 Aiurora 64. L’olio dell’Umiiversità di Harvard ha battuto l’equipaggio deH'Unive.r-si.tà di Yale, nella 88.a edizione elegia tradizionale regata. L’anno vincitore ha staccato il rivale di tre lunghezze, coprendo i 6400 metni del percorso nell’eccellente tempo di 20’09”. In riferimento all’articolo sul Vostro giornale in data 30 u.s., ed in base alle dichiarazioni di alcuni membri della società nautica «Vela» di Capodistria, ritengo doveroso chiarire alcuni punti sullo svolgimento della regata per il campionato della R. P. Slovena, avvenuta nel giorni 27 e 28 del m. s. a Capo-diistria. In una conferenza precedente della federazione Slovena dello sport nautico, il segretario della società capodistriana comp. Iblei Ciril, si era impegnato, a seguito di discussioni in seno alla stessa, di fornire le imbarcazioni agli equipaggi delle società di Lub.ana e Maribor, per effettuare le semifinali, per poi dividersi, con tre equipaggi capo-diistriani, le sei barche partecipanti alle finali. Senonchè il primo giorno della gara tra gli equipaggi di Lubiana e Maribor, il comp. Zucca Francesco non aveva ancora preparato il beccaccino in mare, scusandosi che non era pronto, cosicché sono partiti 5 beccaccini di cui 4 della Tecnica popolare uno di proprietà di Marsich Giorgio e data la mancanza dell’altro beccaccino, hanno preso il via anche due Jole. Siccome il fanale doveva effettuarsi con cambiamento di barca, per sfruttare la capacità dei timonieri, essendo le barche differenti per velocità una dall’altra, è successo che il comp. Zucca Francesco, non si è dichiarato d’accordo con quanto prima deciso e discusso. L’altro concorrente, e cioè Marsich Giorgio, che i!l giorno prima aveva data la barca, si è rifiutato anche lui seguendo l’esempio di Zucca Francesco. Causa questo atteggiamento anti sportivo, hanno preso il via quattro barche (Pioniere, Isola, I maggio, Piccinin) e due fuori concorrenza (Perla e Nembo). Questo fatto ha rivelato agli ospiti, venuti fin dalla lontana Maribor, l’incomprensione e la immaturità sportiva di cui danno prova singoli soci della società capodistriana. Con un tantino di comprensione e sportività si poteva evitare un inconveniente che di certo non è stato lodato dagli ospiti. Barrile Vincenzo LA MARCIA nella pustza Continuazione dalla III pag.) via, umiliati e offesi, i «biroši» ritornarono al proprio paese E dopo qualche tempo vennero processati. Una ventina di essi venne condannata- all’argastolo. L’esercito rimase a Jorgovan per una decina di giorni a difendere il lati-fondista da eventuali altre sommosse. Così fini questa azione dei senza terra. Il latifondista adottò misure di rappresaglia contro i contadini che erano insorti per chiedere la propria terra. Per molti altri anni nessun uomo di Nova Itekej potò trovar lavoro a Jorgovan. Il proprietario assumeva persone di altri paesi, mentre gli abitanti del posto dovevano cercare lavoro altróve. Si diressero verso le grandi strade e costruzioni dove acquistarono fama di ottimi lavoratori. Ed oggi nel paese son pochi che possono competere con loro in qualsiasi lavoro agricolo. E più, come in molti altri posti, allora non ha vinto .la giustizia, ma la forza. Solo dietro le porte chiuse i partecipanti potevano parlare di questa insurrezione ai propri figli, della marcia su Jurgovan, del loro capo socialista Simon Peter, che colpito da una grave depressione psichica, si era suicidato. Pochi sono i partecipanti a questa insurrezione oggi viventi. E sono rari coloro che li conoscono. I vecchi si ricordano che «qualcosa» era accaduto, ma non conoscono i dettagli. E la pianura dello Jorgovan e-siste anche oggi. Oggi è un demanio agricolo statale. Ed ora nella stessa lavorano instancabili gli ungheresi di Novi Itekej. Ma essi non sono biroši spodestati. Sono invece gli amministratori con pieni diritti e responsabilità, dirigenti, membri del consiglio operaio e del comitato amministrativo. Nei locali degli spahija d’una volta, essi tengono le proprie riunioni, risolvono, decidono, amministrano quella terra per la quale hanno lottato i loro. avi. Questa volta la giustizia ha trionfato: la terra appartiene a coloro che la lavorano! C. VIDAKOV SMARRIMENTO Nada Candido, nata a Trieste e abitante a Capodistria in Via Trevisan 1, ha smarrito la carta d’identità a Triste il 17 u. s. Detta carta non sarà valida se non riconsegnata alTintestataria. DirrQLAlPUBB LICITAI OCCASIONE Casa d’abitazione, due piani, ad Umago, in riva al mare, Via Fiume 23 ex via Venezia, detta «casa Burola», vendesi. Per informazioni rivolgersi a Säceiole — Gorgo n.55 Prezzo favorevolissimo. AVVISO Si avveri« la i'i 11 ad i n anza che il Bagno pubblico ili Umago è aperto al pubblico tutti ; sabati dalle ore 14 alle 20 e de domeniche dalle ore 8 alle 12. •Prezzo din. 30 per la doccia — din. 50 per la vasca. Potrà funzionare anche negli aitili giorni se ed saranno suff'iiceuti premo-taziona. La direzione Direttore responsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso Io stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzala