☆ ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VII. — No. 343 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 ☆ ICIMOHISTI NEL BOIESE L’assemblea. dalla Lega dei comunisti del distretto di Buie nella sua sessione di giovedì ha potuto registrare un lusinghiero risultato conseguito dalle organizzazioni periferiche delia Lega stessa: il realizzato conspiidaimento del contatto tra la popolazione, i comunisti e le loro organizzazioni. E’ un risultato la cui comprova richiede una lunga argomentazione, fatta di piccoli ma sàgnifiicatm dettagli che negli interventi di giovedì non sono mancati, e che hanno daito un quadro di quanto influente possa essere un’organizzazione quando le sue radici sono profonde nel popo- Riitenlamo che questo stretto legame sia stato il fattore che ha fruttato in gran parte il bilancio pos t vo conseguito dalle organizzar zioni della Lega e del popolo di Buie in 'tutti i campi della vita sociale. Oggi p’ù che mai la generalità della popolazione del di-stretto è non solo convinta dell’appartenenza statale di questa parte del tezriitorio 'alla madre patria, ma essa è fermamente decisa anche a difendere tale appartenenza. Per dimostrarlo non citeremo la molteplice attività polit ca della -popolazione, ma basta un dato: accanto ai 1070 comunisti oltre 2600 opera1, agricoltori e impiegati si sono iscritti nelle unità volontarie, sorte in seguito a-11’8 ottobre per combattere, se fosse stato necessario, contro il «diktat». Il gruppo sparuto di parsone che non si accorda con il nostro sistema, che crede -di poter avare un maggior benessere in un s sterna dove l’egoism-O' è l’elemento guida delia vita, abbandona la zona. Fino al 15 marzo sono emigrate 95 famiglie con 335 membri 165 dei quali di origine croata. Una buona parte è em gualca, per coirtgiungeirsi^ ai propri capiiamiglia o sostenitori che da anni laivorano a Trieste. La conferenza della Lega ritiene, opportuno svolgere una fattiva opera di convinzione tra tutti coloro il cui posto è tra di noi, sia per il loro passato politico che per l’appartenenza sociale, ma sono sotto l’influenza di elementi ohe. da sempre legati all’irredentismo cielle-niano di Trieste, li trascinano alla rovina con fallaci promesse di lavoro a Trieste o nel Paese di Bengodi, in Australia. Risultati particolarmente soddisfacenti sono stati raggiunti nel campo economico. Il d-stretto di Buie, una volta sede dì due o tre imprese occupanti qualche centinaio di operai stagionali, ha oggi 25 imprese e alcuni enti che danno lavoro a circa 4.000 operai ed impiegati. La produzione -agricola in generale ha superato i -limiti massim delia produzione prebellica. La produzione enologica, da un massimo di 650 vagoni nell’anteguerra, è salita ai 1000—1100 attuali. Riisul]tati lusinghieri caratterizzano l’opera svolta nel campo culturale—educativo. (Nei vari paesi si sono conclusi 90 corsi di economia domest.ca, igiene, pronto soccorso, lingua e cultura generale. L’università popolare, ha tenuto 76 conferenze. Nelle associazioni culturali lavorano attivamente più di 3.000 membri. Tale opera, oltre al suo contenuto, specie nei villaggi, contribuisce ad eliminare la nefasta opera di snazionalizzazione fascista cosicché la popolazione croata del distretto riacquista gradualmente la propria coscienza nazionale e la propria lingua della quelle era stata forzatamente privata, L’attività tendente a una rapida e-liminazione delle consenguenze del passato in questo campo, viene falsata da .alcuni elementi reazionari italiani e croati che cercano di presentarla come lotta contro gli italiani, la loro lingua ed i loro diritti — che mai sono staiti contestati — con il chiaro intento di provocare l’intolleranza nazionale e lo sciovinismo, di minare l’unità e la fratellanza. A tali manifestazioni talvolta s’accodano anche onesti cittadini italiani e perfino alcuni comunisti a Buie. La fratellanza e l’Unità dei due popoli conviventi nel distretto di Buie si attua concretamente nedl’u-guale .partecipazione degli appartenenti -alle due nazionalità alla direzione del patere, degli enti, delle cooperative, delle imprese, ecc. e nell’esistenza di scuole e enti culturali italiani. Tale giusta politica ha dato buoni risultami politici, sviluppando costantemente il patriottismo socialista nonostante oasi di sciovinismo, mascherato spesso di patriotismo, emergenti nella maggior parte dei oasi da elementi intellettuali, tecnici e maestri, e contro questi casi le organizzazioni della Lega dovranno essere vigili poiché il nazionalimo e io sciovinismo sono nemici pericolosi del socialismo e dei nastri popoli in generale, sviluppando ancor più la fratellanza e l’unità tra italiani e croati. Nel oampo della gestione operaia, dove i risultati non hanno ancora raggiunto il livello desiderato, le organizzazioni della Lega dei comunisti dovrebbero svolgere una o-pera energica, tendente non solo a far partecipare le maestranze alla gestione aziendale — secondo l’espressione di molti intervenuti alla discussione — ma a decidere d) tutte le questioni riguardanti l’azienda. Altrettanto si deve dire delle cooperative, dove una o due assemblee .annuali nulla tolgono all’arbitrio del direttore o, nella miglior delle ipotesi, del presidente. MARTEDÌ’, 20 APRILA 1954 Prezzo 10 din — 20 lira ABBONAMENTI: TX.T. Zona Jugoslava e R.FJPJ.: annue din. 420, semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in e. c. p. visita del maresciallo tito m turoma L'assemblea distrettuale dello LiC. di Buie L'ALLEANZA DEI PAESI BALCANICI è il risultato di una fruttuosa collaborazione Prossima una visita del Presidente della Bepubblica Turca, Djelal Bayar al nostro Paese IL COMMIATO Bilancio positivo in ogni ramo di attività Particolarmente soddisfacenti i risultati nell’ economìa ISTANBUL, 19. — Ieri in mattinata il Presidente della R.F.P.J. Tito, dopo una permanenza di una settimana, ha lasciato la Turchia. Alla sua partenza da Istanbul è stato fatto segno alle più grandi manifestazioni di simpatia da parte degli uomini di governo turchi e della popolazione. Prima di salire sul motoscafo che doveva portarlo sulla «Galeb», ii Maresciallo Tito ha espresso al Presidente Bayar i propri ringraziamenti per le accoglienze ricevute in Turchia, esprimendo il desiderio di vederlo presto in Iugoslavia. Contemporaneamente V ospite ha inviato, tramite il Presidente Bayar, un messaggio di saluto al popolo turco. Al suono degli inni nazionali turco e jugoslavo la nave del Maresciallo Tito ha levato le ancore per il ritorno in patria, salutata da salve di artiglieria e dal saluto alla voce degli equipaggi della marina turca, schierati sulle tolde delle navi che hanno accompagnato poi la «Galeb» fino al limite delle acque territoriali turche. BELGRADO, 17 — L’accordo raggiunto dai massimi rappresentanti della Turchia e della R.F.P.J. sulla conclusione di un’alleanza fra gli stati membri del Patto balcanico viene giudicavo nalia capitale jugoslava quale atto di straodina-ria importanza sia pei quanto riguarda gli sviluppi delia collaborazione tra Jugoslavia, Grecia e Turchìa, sia quale garanzia per la sai-vanguardia della pace in questa parte del mondo, come in geniere. Esso v:ene interpretato quale una continuazione logica e un rafforzamento della collaborazione tripartita. L’opinione pubblica ha accolto perciò i risultati degli accordi raggiunti ad Ankara senza alcuna sor- presa. In relazione a ciò si fa notare a Degrado che il Patto, balcanico, concluso oltre un anno addietro, era inteso già allora quale base per lo sviluppo della collaborazione dei Paesi in tutti 1 campi e nelle varie forme dei rapporti reciproci. Gli sviluppi registrati finora sono stati in armonia con tali intendimenti. L’accordo sulla conclusione dell’alleanza non ha fatto ohe confermare i giudizio positivo sui risultati raggiunti dal Patto balcanico nella collaborazione reciproca e nel perseguimento dei fini superiori della difesa della pace e della sicurezza intemazionale. L’accordo sull’alteanza dei tre COME ROMA HA REAGITO AI COLLOQUI DI ANKARA SFOGHI E VANI INUTILI RICATTI L’accenno contenuto nel comunicato ufficiale jugo-turco da Ankara circa un allargamento del Patto Tripartito Balcanico in una alleanza didifensiva, ha mandato in bestia ben individuati circoli imperialisti italiani dei quali, more solito, si è fatto portavoce il clerico fascista giornalino di Rino Alessi, che nella prima pagina del suo numero di sabato ha dedicato ben tre articoli allo sfogo della sua bile impotente. Si tratta dell’articolo di fondo e dei centri della solita corrispondenza romana e di una sedicente corrispondenza londinese. Perchè tante ire? Senz’altro il la agli scritti del «Giornale di Trieste» viene dato dal non celato malcoten-to di fronte alla constatazione che i «piccoli popoli» dei Balcani intendono garantire la propria sicurezza ed indipendenza contro tutte le eventuali aggressioni, non escluse quelle che, come in passato, nacquero da una pretesa «gravitazione» verso i Balcani di chi nei Balcani non ha nulla da vedere e intendono garantirsi reciprocamente, contando sopratutto sulle proprie forze, riunite e coordinate da precisi e leali impegni di mutua assistenza. Questo è senz’altro l’inconfessato motivo di fondo che ha guidato coloro che dirigono Rino Alessi ed il suo giornale. Fino qui la loro bile può essere capita. Però i succitati circoli imperialisti e il non sullodato foglio pseudo triestino non si fermano allo sfogo impotente. Insultano, manovrano e tentano il ricatto verso coloro che hanno avuto il torto di aver in passato ceduto a ricatti del genere. Gli insulti sono i soliti e, come il solito, accompagnati dalle più basse insinuazioni, smentite reiterate volte dai fatti a smentite proprio nelle stesse «amare esperienze«, che i «legionari» dei padroni di Alessi, sentirono sulla loro pelle. Anche se oggi, pensando di poter contare su particolari santi patroni, riscrivono frasi del genere: «Militarmente la Jugoslavia è un ASSEMBLEA di cooperatori Il Comitato amministrativo della Federazione cooperativistica distret-suale di Capodistria ha deciso di convocare per l’8 maggio prossimo l’Assemblea annuale con il seguente ordine del giorno: 1. Apertura ed elezione della presidenza, dei verbalisti e dei verificatori del verbale, 2. Elezione della commissione di verifica dei mandanti, 3. Relazione dei verificatori del verbale dell’ assemblea precedente, 4. Relazione del Comitato amministrativo, del Comitato di controllo e della Commissione di verifica e relazione sul bilancio di chiusura | » osservare a Roma che in relazione della Federazione Cooperativistica '' al triangolo politico CED — Trieste paese che in caso di conflitto con il blocco Orientale non basterebbe nemmeno a se stessa... le forze armate jugoslave sono disposte a battersi solo in due casi: per marciare a fianco delle divisioni russe o per aggredire l’Italia». Dopo il solito insulto e la solita insinuazione, che non possono destare nulla più di un sorriso di commiserazione, si passa al ricattino di vecchio stile. «Se l’accordo sarà raggiunto — scrivono —- potrebbe l’Italia accettarlo senza riserve? Ed è innanzitutto ammissibile un’alleanza fra paesi membri del Patto Atlantico — Greci e Turchia — e un paese che del patto non è membro, cioè la Jugoslavia? ... non vogliamo nemmeno pensare che Grecia e Turchia possano garantire la Jugoslavia anche contro l’Italia . .. una alleanza di questo genere sarebbe davvero più che inamichevole, ripugnante.» Dopo aver detto che Roma non follerebbe che la Jugoslavia fosse garantita dai suoi alleati «anche contro l’Italia», cioè contro un’aggressione italiana, poiché la progettata alleanza balcanica è a carattere strettamente difensivo, si passa subito dalla tentata — ed illecita — pressione sulla Grecia alle minaccie grosse. Citiamo letteralmente: «... possiamo aggiungere che troppe volte l’Italia si è trovata, nei momenti di emergenza, ad assumere posizioni diametralmente opposte a quelle cui aveva dovuto acconciarsi in sede diplomatica«. Accenno più che chiaro ai classici «mutamenti di fronte» con i quali nel 1915 e nel 1943 i governanti italiani si regolarono nei confronti dei loro alleati. Accenno che vuol essere un avvertimento per eventuali «momenti di emergenza» che si potrebbero verificare in un vicino domani. Avvertimento che vorrebbe essere una minaccia per gli stati atlantici che i vari Rino Alessi considerano loro alleati «oggi» solo per «acconciamenti forzati in sede diplomatica». Poi la «minaccia» continua e corona il fondo del giornalino imperialista: «Il governo italiano cerca di fare intendere agli alleati, specie agli amici americani... che non bastano i voti dei parlamentari, ottenuti a qualunque costo ... a creare 10 stato d’animo ... per accettare, come inderogabile impegno, la partecipazione ad una guerra, sia pure difensiva»!!! A conclusione il giornale di Rino Alessi profetizza che l’Italia non «darà un uomo o un metro quadrato del suo territorio alla causa delle Nazioni Unite» e «tutt’al più, col poco di cui dispone, si metterà a guardia della sua porta orientale». 11 tutto, naturalmente, se non sarà mandata a monte l’alleanza balcanica e l’Italia non riceverà Trieste ecc. ecc. Questo «in' quanto — scrive in altro punto Alessi — si fà della «Fructus» e della «Vinosad», 5. Discussione, 6. Proposta per la suddivisione dell’utile. 7. Elezioni del Comitato amministrativo e del Comitato di controllo, 8. Proposta del bilancio 1954 e dei contributi delle cooperative e delle aziende cooperativistiche, 9. Elezione dei 'Comitati per l’incremento dell’agricoltura, 10. Autorizzazione per i crediti della Federazione Cooperativistica, della «Fructus» e della «Vinosad», 11. Ricorsi e proposte, 12. Varie. Paesi balcanici apre ora vaste prospettive per Mtertore ifruittuosa collaborazione che, anche finora, ha contribuito al consolidamento della posizione intemazionale della Jugoslavia, della Turchia e della Grecia. 'Considerando tutto questo, si ritiene hce l’accordo sulla conclusione dell’aiteainiza rilspecohi i comuni interessi e le necessità dei popoli, dei tre Paesi balcanici nall’abtuale contingenza ideila situazione internazionale. L’accordo dimostra che il Patto balcanico è un’arma solida, e dinamica che sta assumendo di igiorno in giorno un ruolo più importante per la salvaguardia della libertà e dell’inidipendenza dei popoli della Grecia, della Tuohia e della Jugoslavia; i tre paesi rimasti fermi e decisi (sulla via intrapresa. A Belgrado si è fermamente convinti che la Grecia —- Come già ha fatto sapere tramite un portavoce del Ministero degli esteri àteniese —darà la sua adesione di principio all’iaccordo sulla conclusione dell’alleanza balcanica. 1 circoli più a conoscenza dei probemi della collaborazione balcanica ritengono che li prossimi ^pU'Ioqui tripartiti per la complicazione del trattato d’alleanza porteranno all’ac-'oettaziloine di conisegiueniti misure concrete e delle forme più adatte per la messa in pratica idellìallean-za òhe avrà, com’è noto, il carattere di accordo sull’aiuto reciproco di carattere militare in caso di aggressione. (Non è poi. senza fondamento la (supposizione che anche i (recanti colloqui fra gli Stati mag-, glori dei tre Paesi ad Ankara siano stati una preparazione a tale accordo. Si sottolinea, infatti, a Belgrado che la decisione idi estendere il Patto balcanico in un’alleanza fra i tre Paesi, che rappresenta un atto di straordinaria .importanza storica per i rapporti reciproci e un grandissimo contributo per l’ulteriore sviluppo della collaborazione reciproca in genere, non costituisce l’unico successo della vii,sita del Maresciallo Tito in Turchia. Si ricorda a tal riguardo, oltre al resta, ohe i massimi esponenti della Jugoslavia e (della Turchia hanno constatato nei loro colloqui una completa identità di vedute, non ■solo sul problema dei rapporti reciproci e sulla difesa delia sicurezza nei Balcani e degli sforzi necessari per il suo consolidamento, ma anche sui problemi fondamentali di carattere internazionale di comune interesse. La visita del Presidente della R.FjP.J., Maresciallo Tito alla Turchia costituisce, secando il parere degli osservatori politici di Belgrado, una palese manifestazione di amicizia fra la Turchia e la Jugoslavia e apre contemporaneamente la strada a nuovi sviluppi ed al consolidamento dell’accordo tripartito. Le cardiali accoglienze, di cui è ■stato oggetto in Turchia il Maresciallo Tito, hanno prodotto una favorevolissima impressione in tutta 'la nostra opinione pubblica. L’annuncio che il Presidente della Repubblica turca. Djebal Bayar e. il Presidente del Consiglio Mende-res hanno accettato l’invito del Maresciallo Tito a ricambiare la visita in Jugoslavia è stato salutato in tutto il nastro paese come ulteriore manifestazione che contribuirà ad un maggiore apprOfondi-mnnto déli’aimiteizia fra i due Paesi. Nello stesso tempo questa visita darà ai popoli jugoslavi la possibilità di esprimere in uguale misura i propri sentimenti nei confronti del popolo turco, 'amico e alleato, e dei suoi rappresentanti. Anche ad Atene si giudica ohe con la conclusione dell’alleanza si concluderà nel modo migliore e più rapido una grande opera per la causa della pace ned Balcani. Si afferma in particolare che con ciò potranno essere soddisfatti non sólo gli uomini di governo che hanr no portato a termine un campito .altamente meritorio, ma anche tutti coloro cui sta a cuore la pace in Europa e nel mondo. Non da meno sono i commenti degli ambienti responsabili e fra l’opinione pubblica turca. Si sottolinea. infatti, ad Ankara che i risultati della visita del Maresciallo Tito contribuiranno non solo al consolidamento dai rapporti amichevoli fra gli Staiti membri del Patto balcanico, ma costituiranno anche una base solida per l’opera intrapresa dai tre Paesi per difendere la propria indipendenza e l!a pace in genere. DICHIARAZIONI di Stefanopulos ATENE, 17 — In occasione della dichiarazione fatta dal segretario di stato Koča Popovič alla conferenza stampa di Ankara che durante i colloqui condotti tra gli statisti jugoslavi e turchi in Ankara è stato deciso che l’Accordo tripartito deve far capo alla stipulazione dell’alleanza, previo l’accordo di massima della Grecia, il'ministro Stefanopulos ha dichiarato: «Dalla firma del Trattato tripartito di Ankara era chiaro che questo trattato avrebbe rappresentato l’inizio del futuro sviluppo. In ogni riunione dei ministri degli esteri dei Ue paesi sono stati esaminati vari problemi ed è stato compiuto un progresso conformemente alla situazione, che si aveva allora. Giunge pertanto a proposito tutto quello, che rafforza e integra la collaborazione dei tre paesi limitrofi.» Nel colloquio con i giornalisti, Stefanopulos ha indi soggiunto che nel mese di giugno il Maresciallo Tito visiterà la Grecia. Dopo di ciò terrà tenuta una riunione dei capi di Stato maggiore dei tre paesi e e successivamente il Consiglio dei ministri degli esteri dei tre stati, esaminerà le conclusioni apportate dalla conferenza militare. Con la partecipazione di 98 delegati, rappresentanti le organizzazioni periferiche della Lega dei Comunisti di Bude e alla presenza del membro del Comitato Centrale della Lega dei ComunfisU della Croazia, Slavko Komar, del comandante deli’Amm i lustrazione Militare dell’APJ, col. Miloš Stamatović, del segretario del Comitato distrettuale dèlia Lega idei Comunisti di Capadisbria, Julij Beltram e del presidente del C.P.D. di Capodistria, Kralj Fraine — Petek, si è svolta giovedì a Buie la conferenza straordinaria della Lega dei Comunisti. La relazione è stata presentata dal camp. Vanja Vranjioan, segretario del Comitato distrettuale, della Lega dei comunisti. Riferendosi alla situazione politica intemazionale ed in particolare ,ai rapporti tra Italia e Jugoslavia in merito al problema di Trieste, il relatore ha rilevato che dalla fine del secondo conflitto mondiale ad oggi il popolo italiano è stato purtroppo diretto da governi che, su basi di assoluta intransigenza, hanno condizionato i rapporti con la Jugoslavia alla soluzione del problema triestino, /rei senso di veder soddisfatti i loro vecchi appetiti imperialistici e di cjoarqui^ta su questo e su altri nostri territori. «Essi —- ha idetto il compagno Vra-njioan — continuano a speculare sul piano intemazionale, conducono una costante, campagna anti-jugoslava, contando sulle forze reazionarie nel mondo allo scopo di strappare varie dichtairazianii e decisioni per realizzare più facilmente i laro sogni 'di conquista nella penisola balcanica. E’ universalmente noto quanto il nostro paese ha fatto per trovare una soluzione concorde per la soluzione del problema idi Trieste, avanzando varie proposte e dichiarandosi disposto anche a sacrifici. Le proposte jugoslave però non hanno trovato comprensione (da parte italiana, in quanto gli uomini che a Roma sono al governo, hanno l’unico scopo di servirsi della questione triestina per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi economici interni. «Il nostro paese continuerà negli sforzi per trovare una soluzione del problema e per la normalizzazione idei rapporti, però unicamente su una base idi rispetto dei nostri diritti e dei nastri interessi. Non permetteremo mai che il proto,tema si, rikUolviaS ini bjase ai piani imperialisti. Questo deve esser chiaro e ai governanti italiani e ai circoli reazionari deli’Oec: dente che appoggiano la politica imperialista, incrementando cosi l’opera anszionalizzatrice dell’elemento 'Sloveno in zona A. La soluzione del problema dipende unicamente dalla buona o cattiva volontà del governo di Roma e dal fatto se essa intenderà affrontare e risolvere realmente e giustamente la questione di Trieste». Passando in seguito ad analizzare ila situazione organ dativa in seno alla Lega dei comunisti, Vanja Vranjican ha constatato che dal 1950 il numero dei membri è L'ALAMBICCO La preghiera — Jugoslavia non si può non guardare con attenzione a ciò che avviene ad Ankara.» Commenti? pensiamo non siano necessari. La bile impotente, gli sfoghi inutili e gli inutili ricatti di certi circoli dalle ben note tendenze verso i Balcani si commentano da se ed indicano la necessità e la tempestività sia del Patto di Ankara sia di una sua evoluzione in alleanza difensiva contro tutte — diciamo tutte — le aggressioni potenziali. L. V. «Nasce la mistica dei cimiteri, il mito del morto immortale e del sepolto in tuttltalia. «Viene consigliato ai neofascisti di cercare in ogni città un angolo di strada, il muro di una cappella, un monumentino abbandonato per costruirvi una t mba simbolica con fiori, candele, immagini sacre, fotografie dello scomparso ed altre insegne. «La preghiera che si deve leggere davanti agli altarini dice: Perdonaci non siamo stati capaci di difenderti. Ti abbiamo abbandonato come gli apostoli abbandonarono Cristo, ti abbiamo rinnegato come Simone chiamato Pietro. Perdonaci. Eravamo tutti ubriachi, tutti ammalati, tutti stanchi, tutti pazzi. Tutti eravamo troppo meschini di fronte al Tuo Gesto, al Tuo Segno, alla Tua Certezza, al tuo Programma. Perdonaci. Dal cielo dei Grandi, contornato dalla Legione dei Sacrificati e degli Assassinati (mal si comprende come in questo cielo non figurino i migliori e più meritevoli, ossia gli «infoibati»! n. d. r.). Perdonaci e proteggici. O-gnuno di noi difenderà la tua Dottrina di Giustizia e di Orgoglio, di Bellézza e di Forza, d’Ordine e d’A-more. La Dottrina che ha terrorizzato i vampiri e gli sfruttatori; la Dottrina che avrebbe dato in ogni casa la Pace, il Sorriso, il Lavoro e il benessere. Perdonaci e proteggici». (Da «Il Mondo» del 13 corr.) Il precitato giornale, pubblicando questo magnifico saggio del nuovo stile fascista, lo correda d’un clichè in cui campeggiano cinque lugubri figuri con crani pelati di du-cesca memoria, ai quali fa da sfondo l’uomo dalla mascella quadrata e davanti a cui sventola un nero gagliardetto con la scritta «Trieste 0 morte». Non manca neppure uno striscione a lettere cubitali: «Padre della Patria le sue ceneri verranno presto portate in Campidoglio». Ciò comprova che in determinati circoli dello stivalone gli stati d’animo ed il clima del littorio rimangono immutati. Dal 13 settembre 1953 — quando Pella, circondato dalle oche, ha rispolverato i numi imperiali del Campidoglio rivendicando 1 «sacrossanti diritti dell’Italia su Trieste e sulle sponde orientali del lago di Venezia» — le «ceneri del Padre della Patria» (che ha portato la gioventù italiana alla morte su tutti i fronti perchè a Trieste e al di qua del Tagliamento sorgesse lo «Adriatische Küstenland» di Hitler) possono degnamente essere onorate dagli italiani «degni di questo nome» che tutto hanno fatto per perdere Trieste. Chissà che la preghiera rivolta a queste venerate ceneri operi più di quella recitata da Battoli sulla tomba di Santa Chiara e che fece ammutolire il sindaco di Assisi! Avventure «David Dobie è un uomo sulla quarantina, parlatore furioso e più teso di nervi di quanto sia normalmente un inglese. Dobie è un uomo che scatta. E’ un uomo a cui piace non la guerra per la guerra, ma quella guerra che può fargli vivere una qualche avventura personale, che può offrirgli l’occasione per qualche gesta. E’ un innamorato del rischio e, forse, della violenza. Si è sempre messo in tutti i pasticci, Finita la guerra, poiché gli uomini allo stato di animali pacifici non lo interessavano più, David Dobie, il generale paracadutista, venne in Kenia, si mise a lavorare ed a giocare aumentato di circa il 4 per cento ed ha rilevato la necessità di curare in modo particolare le organizzazioni giovanili. Egli ha poi criticato alcuni ingiusti atteggiamenti verso la partec; paziome della donna alla vita sociale ed ha invitato i comunisti a lottare contro eventuar li manifestazioni di intolleranza nazionale, da qualunque parte esse provengano. 11 Compagno Vranjican ha quindi invitato te organizzazioni di base a prestare la massima cura pe«c rafforzare la composizione sociale dèlia Lega 'dei comunisti, con l’inclusione dei nuovi membri, tratti dalle file operaie giovanili. Parlando dell’attività svolta dalle singole organizzazioni periferiche, egli ha posto in rilievo l’esempio dato dai comunisti di Salvore, Seghetto Madonna del Carso, Krašica, Daila e del sesto blocco di Buie per il progresso economico e sociale delle loro località. «I comunisti — ha dichiarato il relatore — dovranno in futuro impegnarsi al massimo per collegare la loro attività ideologico politica con i compiti ed i problemi concreti dell’edificazione socialista. (Continua in II pag.) al golf. Come lavoratore è il capo di una azienda automobilistica fra le piu fiorenti del Kenia, in cui gli impiegati ed operai italiani sono più numerosi degli inglesi. Dobie ama l’Italia poiché sente derivargli dall’Italia lo stile nell’avventura, la maniera nel gesto di coraggio, e il modo nel perseguire la vendetta. Quando i Mau Mau cominciarono a costituire un pericolo e nessuno a-veva pensato «a vendicare» le vittime, Dobie predette la pazienza e decise di mobilitare sotto la sua bandiera tutti i fegatacci e tutte le pellacce della colonia. Suddivise in gruppi di quattro o cinque le pellacce bianche, vestite alla maledetta, con cappellaccio a cencio, con la cartuccera a tracolla, con una fiamma color giallo (peste) per bandiera, partirono in guerra contro i Mau Mau. Ove sia un angolino da perlustrare, ove sia una fattoria minacciata, là arrivano gli uomini di David Dobie e fanno piazza pulita. Gli inglesi del Colonial Office e gli' altri di Londra dicono che le pellacce di Dobie approfondiranno l’abisso fra bianchi e neri e non finiranno di menare le mani. Sofisticherie. Dobie non ci fa caso. Lui è felice di vivere in Africa la sua avventura rinascimentale che non piace al governatore, non piace ai Mau Mau, che non piace ai politici, ma che non dispiace alle donne, perchè è un tipo di avventura alla italiana. Max David» (Dal «Corriere della Sera» del 14 corr.). Ecco, additate alla ammirazione dei lettori del grande organo della industria e della finanza italiana, la figura e le gesta del generale inglese che ama l’Italia, essendogli derivato dall’Italia lo stile nell’avventura, la maniera nel gesto e il modo di perseguire la vendetta, ossia del fascista modello. OMBRE Durante gli ultimi trent’anni s’era affermato in Gran Bretagna il detto «uniti come i laburisti», divenuto quasi proverbiale, per definire la compattezza di un movimento politico. Oggi, anche questo detto sembra aver fatto ormai la- propria storia. Il «governo in ombra» laburista non è più un blocco monolitico di dirigenti, sempre pronti a dare il cambio al Governo attuale con la prontezza e con la chiarezza d’idee che è sempre stato il cavallo di battaglia e il punto di forza del laburismo nella politica inglese. Un’incrinatura s’è prodotta nell’atteggiamento dei «leaders» laburisti nei confronti della politica estera e della strategia parlamentare. Aneurin Bevan, capo della sinistra nel partito laburista, ha accentuato la sua opposizione alla linea politica e agli orientamenti del capo del laburismo, Attlee. La divergenza fra i punti di vista dei due rivela chiaramente che non si tratta di una semplice questione di rivalità personale, come si è creduto in un primo tempo. Aneurin Bevan non è da oggi in contrasto con la maggioranza della direzione del suo partito. Le prime manifestazioni della sua corrente, definita di sinistra, risalgono al 1951, quando egli si dimise dall’ultimo governo laburista. Attualmente capeggia al Parlamento di Londra un gruppo di circa 70 deputati; gruppo che ama definirsi «blocco di centro» per mostrare che esso, nella politica estera, cerca la propria strada tra la burocrazia sovietica e il capitalismo americano. La crisi all’intemo del laburismo ha raggiunto un punto di massima tensione con l’appoggio dato da Attlee all’accoglimento delle proposte americane per la costituzione di un patto fra alcuni paesi asiatici che i conservatori, per bocca di Eden, hanno salutato come atto positivo e pacifico. Bevan e il suo gruppo ritengono al contrario che ciò costituisce un accerchiamento diplomatico e militare della Cina popolare e, come tale, una seria minaccia alla pace in Asia. Con la scissione attuale è finita la politica unitaria del laburismo. Un’ombra che potrebbe nuocere grandemente al suo prestigio nelle prossime elezioni. IL «CASO PETROV» Se non fosse successo ciò che è successo, Vladimir Petrov sarebbe sarebbe rimasto un’illustre sconosciuto, umile impiegato di terzo rango all’Ambasciata sovietica di Canberra. Egli è scomparso dalla circolazione e, a sentire le fonti d’informazioni ufficiali australiane, Petrov non era un semplice segretario di terza classe dell’ambasciata sovietica, ma addirittura il capo dello spionaggo agli ordini di Mosca in Australia e, quindi, la sua personalità più influente, sempre secondo tali fonti, si sarebbe eclissata e avrebbe chiesto la protezione del governo australiano recando con se documenti importantissimi. «E’ questo il Russo più importante che finora sia passato all’ Occidente» — affermano gli australiani. A sentire gli altri — i Russi — Petrov non sarebbe che una montatura della propaganda occidentale contro l’URSS. «Le persone ragionevoli comprenderanno che le notizie su Petrov sono completamente prive di fondamento» — dichiarava l’Ambasciata sovietica di Canberra. A ciò ha fatto eco la moglie del Petrov, sollevando il dubbio che questi sia stato addirittura rapito. E questa è divenuta oggi la tesi ufficiale di Mosca. Cosa nasconde il «caso Petrov?» Ad ogni modo, al di sopra di ogni supposizione rimane il fatto che l’«eclissato», o «rapito» che dir si voglia, non è il primo a romperla con i metodi della quinta colonna sovietica negli altri paesi. E nemmeno l’ultimo. PADINA ■ PER LO SVILUPPO DEL TURISMO NEL CAPODISTRIANO Si costituirà una «società tra breve turistica» Con la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni e delle a-ziende interessate, si è svolta venerdì scorso a Capodistria una conferenza turistica, nella quale sono stati presi in esame i problemi riguardanti il turismo del distretto di Capodistria nelTimminenza della stagione 1954 e le prospettive per un ulteriore sviluppo di tale attività, che costituisce uno dei rami più redditizi dell’economia. La relazione sulla situazione esistente e su quanto è stato fatto pei apportare i dovuti miglioramenti nel campo dell’attività turistica — presentata dal comp. Košak — ha messo in risalto innanzitutto le grandi possibilità che le località del Capodistriano possiedono per yno sviluppo maggiore dell’industria turistica. Relativamente a ciò si è sottolineato come finora sia stata dedicata poca attenzione al miglioramento di certe condizioni d’ambien-xe (cura dei parchi, giardini, monumenti storici ed altre attrattive di grande interesse) che potrebbero aumentare in misura notevole l’interesse degli ospiti nostrani e stranieri per le località del distretto. In ogni caso, però, il lavoro fatto negli anni scorsi per il potenziamento dell’attività turistica è stato notevole ed ha già dato buoni frutti: l’affluenza dei turisti è aumentata del 32%; così pure il numero dei pernottamenti (13 %) e il relativo guadagno (40 %), mentre la permanenza media di ogni singolo turista risulta di circa 4 giornate. Nella stagione scorsa il numero dei turisti è salito di ben 10.500 unità (48 %) nei confronti dell’anno precedente, compreso il numero degli ospiti stranieri (5.500, ossia il 250 % in più del 1952). Gli investimenti nel campo del turismo hanno raggiunto la somma di 45 milioni di dinari, tratti dal La fabbrica di colori a Umago A Umago si inizierà tra breve la costruzione della nuova fabbrica di colori anti-ruggine. Per l’acquisto dell’attrezzatura necessaria, il Comitato popolare ditrettuale di Buie ha stanziato 20 milioni di dinari. La fabbrica sorgerà nella zona del futuro porto industriale della cittadina. bilancio distrettuale e da quelli dei singoli comuni, mentre la capacità si è elevata di 100 letti, esclusi i miglioramenti apportati nell’attrezzatura delle case di riposo sindacali. Nel quadro delle attrattive organizzate durante la passata stagione turistica, vanno segnalate le gare ciclistiche «Giro della Slovenia e della Croazia», e «Dal Tricorno all’Adriatico alcune regate veliche e un campionato zonale di nuoto. Molto curato è stato il miglioramento dei trasporti (modernizzazione dei mezzi e introduzione di nuove linee automobilistiche, fra le quali quella entrata in questi giorni in attività fra Portorose, Celovec e Villaco) e buoni sono stati anche i risultati ottenuti nel campo delle attrezzature balneari e nella riparazione di strade, parchi, viali e giardini, come pure in certi servizi comunali. ' La relazione e la discussione hanno poi messo in evidenza anche una serie di deficenze, che rappresentano un freno allo sviluppo dell’attività turistica, rilevando la urgente necessità di eliminarle. Innanzitutto si è fatto un severo appunto alla propaganda, che non è stata quasi mai all’altezza del proprio compito. Basti dire che ancora manca un completo prospetto degli obiettivi turistici del distretto (ogni azienda ha fatto le cose per conto proprio e non sempre bene) e una guida turistica dettagliata ,che offra al visitatore la possibilità di orientarsi. Anche il rapporto di certi Comuni verso l’attività turistica è stato molto deficente, rasentando talvolta l’indifferenza e l’incomprensione ,persino di fronte ai propri interessi economici. Molti appunti sono stati mossi anche ai servizi negli obiettivi turistici attualmente esistenti e all’attrezzatura, che è ancora antiquata rispetto alle esigenze del turismo moderno, mentre si è constatato che non tutti gli obiettivi, adatti allo scopo, sono ancora sfruttati, cojne ad esempio le terme di Portorose, la cui rimessa in efficenza potrebbe influire positivamente su un prolungamento redditizio della stagione turistica. Non ultima è, poi, la deficenza di trasporti marittimi costieri ora nulli o quasi, e che con l’introduzione di linee regolari collegate agli altri porti dell’Adriatico, potrebbero portare a un aumento considerevole dell’affluenza di visitatori. Notevol- mente trascurata è tuttora anche la cura per la sistemazione di località e centri dell’interno, luoghi panoramici caratteristici e turisticamente attraenti, come pure l’interessamento per offrire ai turisti maggiori svaghi. Per eliminare quanto meglio e quanto più sollecitamente queste deficenze, come anche per dare un maggiore impulso allo sviluppo del turismo nel distretto, la conferenza ha deciso di passare fra breve alla costituzione di una società turistica. In relazione a tale necessità è stato eletto un Comitato promotore che, sotto la presidenza del comp. Kralj Franc-Petek, avrà il compito di prendere subito ogni iniziativa pei il miglioramento del turismo Il bagno S. Nicolo sarà quest’anno sede di un grosso «kemping» austriaco e meta di numerose gite da . tutte le località della Slovenia in r MUOVA VESI E E’ USCITO LO SCHEMA DI PIANO SOCIALE Dl CÄPODISTRIA Al co ) rii (IN spi AU mdei MEN :à w IO a i I iu >Ei m LI ei ,A ito pro: i del duzio: 1'intro NE ito Previsti investimenti per un miliardo e ottocento milioni L’estensione delle nuove misure, che completano e perfezionano il nostro sistema economico, hanno condizionato una nuova rielaborazione dello schema del progetto del piano sociale del distretto di Capodistria. Tale schema, in veste e contenuto rinnovato rispetto al precedente abbozzo, è uscito in questi giorni per la pubblica discussione. Lo scopo che persegue anche questo schema è di potenziare l’economia distrettuale in modo tale da metterla in grado di provvedere nel futuro da sola a un normale e co-stanfe allargamento della produzione, senza bisogno di dover ricorrale alle dotazioni federali o repubblicane, in altre parole, di aumentare il proprio introito nazionale. Tale introito lo scorso anno era di due miliardi 889 milioni, mentre quest’anno dovrebbe raggiungere tre miliardi e 238 milioni. Questo aumento dell’introito nazionale, secondo lo schema del piano, dovrebbe essere congiunto ad un corrispondente aumento della produzione industriale, aumento che La conferenza della Lega dei comunisti del distretto di Buie Li composizione sociale della Lega dovei essere orientata verso gli operai (Continua dalla I pag.) In merito ad problemi economici il camp. Vranjican ha affermato; «Il popolo lavoratore del buìese grazie all’aiuto concreto della Jugoslavia socialista, ha potuto acc n-gessi alla soluzione d'i tutti i problemi della produzione economica, sfruttando le condizioni e le possibilità dei territorio. Di ciò parlano chiaramente le statistiche dalle quali risulta che dal 1948 al 1953 sano sitati investiti per il potenziamento economico circa 2 miliardi di dinari, ossia una media di 90 mila dinari per abitante. Nel 1952 il reddito nazionale per abitante ammontava a 51 mila dinari mentre per il 1954 è prevista una media dì 107 mòlla dinari. L’aUtevamento del bestiame ha registrato un aumento del 15 per cento. Molto hanno contribuito in tale senso le cooperative agricole ed i comunisti in esse, dimostrando dm pratica che con una moderna lavorazione e con una migliore organizzazione del lavoro, si può produrre maggiormente con minare spesa». H comp. Vranjiican ha poi rilevato che significativi successi sono stati conseguiti nell’elevamento della cultura popolare. Nello scorso armo sono stati organizzati nel Villaggi 90 corsi di carattere varia L'università popolare ha tenuto 70 conferenze. Nei circoli di cultura popolari croati ed italiani svolgono la loro attività 49 sezioni che contano oltre 3 mila membri. I vari complessi artistici e culturali hanno tenuto nei villaggi 97 rappre-sentazteni alle quali hanno assistito oltre 32 mila persone, il cinematografo circolante ha tenuto nel paesi 172 spettacoli con oltre 18 mila spettatori. Parlando dell’organico della Le ga, il comp. Vranjican ha fatto un-a analisi critica della composizione sociale della Lega, rappresentata da 300 operai, 215 contadini, 320 impiegati e 190 diversi, che non è affatto proporzionata .al numero degli abitanti occupati in queste categorie. Esagerato è iil numero de- LA MOSTRA del vino a Parenzo Si è aperta in questi giorni a Parenzo Da II. Mostra del vino. In detta mostra sono esposti i vari tipi del vino dei produttori del-riatria, della zona B del Territorio Libero Triestino e del Litorale Croato, con le isole di Cherso e Lussino. I migliori vini saranno premiati dalla commissione con diplomi d’oro e d'argento. L’interesse par la mostra è grande, specialmente fra i commercianti, perchè si prevede che questiamno ci sarà una forte produzione di vino, tanche per e-sportare. II comitato per la II. mostra del Vno, servendosi ideila ooillalborazio-ne delle società artistiche culturali di Parenzo, ha organizzato varie rappresentazioni culturali, Anche la scuola ottermale italiana, assieme con il Circolo Italiano di cultura «Bruno Valenti», rappresenterà «Biancaneve» mentre la società croata «Joakiin Rakovaci» metterà in scena «Klupko», commedia in tre atti di Pero Rudak. gli impiegati membri della Lega ed esiguo quello degli operai e del contadini. Il livello ideologico dei membri della Lega è tuttora molto basso, spec'e nei comuni di Mondano, Gris'jgnana e Verteneglo dove, nella moggior parte delle organizzazioni, non si legge affatto o si legge molto poco per cui i comunisti sono estraniati dai fatti, e avvenimenti del giorno. Nell’educazione ideologica si è mancato d’iniziativa ; su questo problema ci sono sta te vuote discussioni ma non lavoro concreto, mentre 1 comitati comunali e quello distrettuale hanno seguito, passivi, l’andamento delle cose. L’unico risultato positivo raggiunto in questo campo, è stato lo studio delle dec's'oni delle ultime due sedute dei Comitato Centrale' della Lega. Trattando del contenuto di lavoro delle organizzazioni della Lega nelle aziende, il compagno Vranjican ha messo in rilievo che tale contenuto è stato spesso limitato alle quest'oni interne deill’cirganiz-zazione, mentre poco è stata curat a Fattività dei comunisti nelle organizzazioni sindacali e negli organi di gestione oparaia, come poco è stata curata l’educazione politica ed economica dei lavoratori affin-chè maggiore fosse il loro contributo alla gestione operala e minore o nullo l’arbitrio dei direttori. Il comp. Kozlovič, nel suo intervento ha parlato dalla situazione nel comune di Verteneglio. Il comp. Perič ha sottolineato che anche nell’azienda dove egli lavora, spesso si è indecisi nell’accettazione degli operai a membri della Lega. Critica inoltre la composizione del-l’orgianizzazione di Petrovia, dove moliti membri, per le loro caratteristiche personali, non possono godere nè del rispetto nè dell’aiutori-ta tra la popolazióne. Il comp. Bonetti Romano, accennando alla questione nazionale, ha messo in rilievo come entrambi I popoli del distretto di Buie hanno lottato contro il ritorno dell’Italia e dei suoi sistemi in queste terre. Si sente dire che gli italiani non avrebbero i diritti loro spettanti, mentre ogni minoranza ha da noi i suoi diritti sanciti dalla costituzione e dalie leggi. Coloro che sì lasciano influenzare dalla propaganda reazionaria, non considerano che l’essenza della questione consiste nella partecipazione degli italiani in tutti i campi dell’attività sociale. E se guardiamo gli organi del potere, economici e sociali, rileviamo che in ogni parte gli italiani hanno facoltà di decidere al pari dei croati. Il comp. Bonetti ha poi sottolineato la necessità che gli appartenenftli alila minoranza italiana apprendano la lingua croata poiché ciò non solo gioverà agli italiani stessi ma è anche una cosa ovvia che gli ab tanti delle zone mistilingui sappiano e una e l’altra lingua. Egli ha rilevato che in alcuni circoli italiani di cultura si sono insediati elementi reazionari che non dimostrano alcun interesse di sviluppare la coscienza socialista. li comp. Makovac, parlando della gestione operaia, si è riferito particolarmente ai problemi esistenti aiU’azienda «Kamenolom» do- ve, nonostante isti parlasse da alcuni mesi delle norms troppo basse applicate dalla azienda, il consiglio operaio isolo in questi giorni ha considerato opportuno trattare tale argomento. «Se i .consigli o-perali fossero maggiormente attivi —ha soggiunto il comp. Makovac — non succederebbe come all’«In-teircommeice» dove, dopo aver speso alcuni milioni per organizzare la rete di acquisto della lana, si constata che tale attività non frutterebbe alcun utile e la sii abbandona». Il comp. Dodaja ha rilevato che le organizzazioni periferiche nei villaggi ancor oggi attendono le direttive dall’alto, trascurando quei piccoli problemi del villaggio ohe, molto spesso, hanno importanza capitale per la vita dei suoi abitanti, ma anche non vengono trattati nè risotti appunto perchè appaiono di secondaria importanza. Il comp. Saravanja, nel suo intervento, si « soffermato particolarmente sulla criminalità neH’economia ohe è particolarmente in aumento nei primo trimestre di quest’anno. li comp. Slavko Komar, membro del comitato Denteale delila Lega dei Comunisti, ha messo in rilievo nel suo intervento, i successi conseguiti dalla Lega e dal popolo del distretto di Buie. Riferendosi alle deficenze egli ha sottolineato -che le organizzazioni della Lega e gli organi direttivi della stessa sono ancora — contrariamente alle decisioni del IV. Congresso — delle direzioni politiche sul loro territorio, mentre tale ruolo dovrebbe appartenere agli organi e alle or-ganizzazoni dell’Unione Socialista. Sia nell’assunzione che nella espulsione dei membri della Lega, si T scontrano gli stessi errori che esistono nella composizione sociale della Lega: pochi operai assunti e molti espulsi, pochi impiegati e-spulsi e molti assunti. Varata la «Cetina» ai cantieri «Kidrič» E scesa in mare il 17 c. m. la motonave «Cetina» della Jadranska Slobodna Plovidba di Fiume. Tale motonave è costata circa 100 milioni di dinari e la sua portata è di 750 ton. Essa navigherà su linee del Mediterraneo, toccando il Mar Nero e trasportando materiale vario. E questo uno dei maggiori natanti che i cantieri piranesi hanno avuto in lavorazione dal 1945 in poi. Una lode agli operai e tecnici che con il loro lavoro hanno compiuto un’opera che potenzierà la nostra economia popolare. Con il varo di sabato u. s. i Cantieri navali «B. Kidrič» di Pirano, hanno fatto un ulteriore passo in avanti per lo sviluppo eoconomico socialista. elleci RAPPRESENTAZIONE A BERTOCCHI Il circolo dell’Armata Popolare Jugoslava di Capodistria ha organizzato il giorno 14 aprile nella casa del cooperattore di Bertocchi un concerto di canzoni popolari e par-tigiane con la collaborazione del coro della società «Svoboda» e dei soldati della guarnigione di Capodistria. viene pianificato nella misura del 49,7 per cento e che sarà particolarmente elevato dall’estrazione del carbone, con la messa a punto di gran parte dei lavori di rinnovo nella miniera di Sicciole e dall’industria edile, data la modernizzazione degli impianti. L’industria alimentare, cioè praticamente i nostri conservifici, hanno superato la grave crisi che negli ultimi due anni ha frenato il loro ritmo produttivo e non solo sono riusciti a piazzare i rilevanti stoks di merci giacenti, ma hanno assicurato il piazzamento sui mercati esteri di tutta la loro produzione futura per cui oggi essi possono aumentare la produzione sfruttando al massimo il potenziale, attuale e quello futuro, che sarà ampliato a seguito del montaggio, attualmente in corso, di nuovi impianti nel conservificio «Ampelea» con i quali la produzione annua verrà aumentata di circa 300 topnellate. Aumenti più o meno elevati sono previsti anche negli NEL BUIESE ri Il piano sociale, approvato lunedi scorso dell’Assemblea popolare distrettuale di Buie, prevede per quest’anno lo stanziamento di 250 milioni di dinari per l’ulteriore incremento della produzione agricola. Detta somma verrà impiegata per la continuazione dei lavori di bonifica ed irrigazione della Valle del Quieto, per il rinnovo dei vigneti e frutteti, per l’acquisto di trattori, macchine agricole e bestiame selezionato per allevamento. altri rami industriali e che saranno in primo luogo il frutto di cospicui stanziamenti effettuati nel corso del 1953 e tendenti ad ampliare il potenziale produttivo di questi rami. Oltre a questi stanziamenti, sull’aumento della produzione influiranno anche altri fattori, quali il miglioramento dell’organizzazione commerciale e il conseguente sviluppo delle possibilità di piazzamento dei nostri prodotti, l’aumento della mano d’opera di 338 unità, l’aumento della produttività del lavoro e le migliorie che verranno apportate alla meccanizzazione industriale con i cospicui fondi aziendali accumulati durante lo scorso anno. Lo schema del piano sociale non prevede aumenti della produzione agricola, anzi ne registra una diminuzione del 2 % nei confronti dello scorso anno e tale riserva è più che giustificata, tenuto conto della buona annata 1953 e della natura stessa della produzione agricola. Gli stanziamenti hanno tre principali diramazioni: l’agricoltura, la pesca e il completamento delle opere industriali ed altre, iniziate negli anni precedenti. Nell’agricoltura verranno stanziati complessivamente 107 milioni di dinari, 57 dei quali verranno investiti per l’impianto di circa 80 ettari di nuove vigne e 8— 9 ettari di frutteti nella zone di An-carano, Bric, Maresego, Krog e Korte e altri 50 milioni per i lavori di bonifica nelle valli della Comalunga e della Dragogna e a Osp. Strettamente connessi al potenziamento dell’agricoltura, sono alcuni investimenti che verranno fatti nell’industria e nel commercio, precisa-niente: la costruzione degli impianti frigoriferi della «Fructus» per un importo di 160 milioni, l’acquisto dei macchinari per la conservazione dei prodotti agricoli, la produzione del concentrato di pomodoro per 41 milioni e la costruzione di una latteria centrale a Dekani per 42 milioni. Il potenziamento delle pesca si rende indispensabile in considerazione delle aumentate esigenze dell’industria conserviera per cui il piano sociale prevede lo stanziamento di 84 milioni per l’acquisto di nuove barche da pesca. Gli altri investimenti più importanti riguardano la miniera di Sicciole con 116 milioni, l’ampliamento della «Mehanotecnica» con 20 milioni , la costruzione dei locali per la fabbrica lucchetti con 30 milioni, 1 inizio della costmzione degli edifici scolastici con 30 milioni, la continuazione della costruzione degli alloggi con 330 milioni e dell’elettrificazione dei villaggi con 57 milioni. Complessivamente, quest’anno gli investimenti dovrebbero raggiu-gere il formidabile importo di 1 miliardo e 804 milioni di dinari. 1 prezzi del pesce A una recente conferenza stampa, alla quale presenziavano i massimi dirigenti del potere e dell’Unione Socialista del distretto di Capodi-slria, è stata sollevata anche la questione delle differenze spesso esagerate tra i prezzi del pesce sul mercato locale e gli altri mercati istriani della costa e persino dell’interno, per cui il consumo del pesce per la popolazione di distretto di Capodistria è diventato un lusso, essendo i prezzi del pesce a un livello tale che i consumatori preferiscono 1 acquisto della carne, dimostratosi del tutto più conveniente di qu- ilo del pesce. Personalmente abbiamo potuto constatare che la stessa qualità del pesce veniva venduta sul mercato di Rovigno a 160 e sul mercato di Capodistria a 360 din. al kg.. Al compagno Markič, presidente del Consiglio Economico, è stato chiesto quali sono le cause di queste sperequazioni e quali misure intendono adottare le autorità per sanare la situazione in questo campo. Le cause sono varie. In primo luogo i prezzi vengono influenzati dai piccoli quantitativi di pescato (dovuti, in genere alla crisi in cui versa la nostra attività peschereccia) una minima parte dei quali giunge sul mercato locale sia per le grandi esigenze dell’industria conserviera, come e sopratutto perchè le ditte commercianti del pesce trascurano le necessità del mercato locale — dimostrando una buona dose d’incoscienza nella caccia all’utile —- per esportare il pesce sui mercati esteri senza aver prima approvvigionato il mercato locale a prezzi favorevoli, come fanno molte altre ditte. Inoltre la causa dei prezzi alti va attribuita anche alla mancanza di concorrenza sul mercato locale del pesce. Tale situazione sarà migliorata con l’entrata in funzione della seconda azienda peschereccia del distretto: la «Ribič» di Pirano i cui effetti si faranno sentire a partire dal mese di maggio. Qualora anche questa iniziativa non dovesse portare a risultati concreti, il Consiglio Economico premetterà alle aziende peschereccie degli altri distretti di intervenire sul nostro mercato, intervento che finora veniva ostacolato per dar modo ai pescatori di rinnovare le proprie atterezzature conseguendo guadagni maggiori sul mercato. Oltre a ciò le autorità popolari, con rilevanti stanziamenti, potenziano la flotta peschereccia per aumentarne la produzione che, riversandosi in maggiori quantitativi sul mercato, opererà sulla riduzione. CmmuUcìU viaggio per gii scoiari Da quando ci venne riferito, appariva che agli alunni frequentanti 'la scuola in località distanti dalla propria residenza non sarebbero state ulteriormente rimborsate le spese di viaggio in autocorriera. Atteso un tanto, abbiamo ritenuto doveroso rivolgerci agli organi competenti par ottenere cìTa-rimemiti e precisazioni a tale riguardo. Ci è così risultato che, in conseguenza di una decurtazione apportata dal piano sociale, nella voce del capitolo spese per v aggi deriva un deficit mensile , aggiran-tesi sui 55 mila dinari, dovuto appunto al rimborso del prezzo di abbonamento per i viaggi degli alunni nelle condizioni preaiccennate. Il primo passo compiuto dalle autorità scolastiche per ovviare a tale sbilancio, è stata la richiesta alia Autotrasporti «Slavnik», ex «Adria» di ridurre i prezzi degli abbonamene per gli scolari, adeguandoli a quelli praticati nell’iintemo della Slovenia che, da quanto sembra, scino sensibilmente inferiori. Dalle dichiarazioni a noi fatte, pare che la richiesta in argomento non abbia ottenuto l’esito sperato, o quanto meno, che abbila incontrato difficoltà quasi insuperabili. Apparsa molto problematica, se non esclusa questa possibilità, e-merse la necessità di ricorrere ad altri provvedimenti, precisamente : sospendere il rimborso delle spese di abbonamento agili studenti che abbiano assolto l’obbligo scolastico ffebaito per leggte. Sospendere il rimborso agli scolari residenti nelle località in cui si trovano altre scuole dello stesso grado di quelle da essi frequentate, fissando in 4 chilometri il limite della distanza massiima fra la sede della scuola e la residenza degli alunni. Per favorire gli alunni che, assolto l’obbMgo scolastico, desiderano proseguire gli studi, verranno concesse delle borse di studio, tenendo conto delle condizioni economiche delle loro famiglie. Per usufruire dì questo beneficio, gli interessati sono stati invitati a presentare domanda al competente ufficio che poi esaminerà caso per oaso le singole posizioni dei richiedenti. A nastro parere, il prowed mento che limita il rimborso ai soli casi della mancanza di una scuola nella località o nel perimetro di 4 chilometri della residenza dello studente, risulta un pò drast’co poiché, dalla sua attuazione, può derivare nocumento al profitto degli scolari, ai quali non vengono -impartite le lezioni in base alle tabelle «UNI», usate per i pezzi o le parti di ricambio, a norma delle convenzioni intemazionali. Ciò sopratutto per gli Scalari che non sono agli inizi dei loro studi e che si sono gjà assuefatti ad particolari metodi di insegnamento dei loro educatori ed al clima speciale che si forma e caratterizza ogni scuola. Non potendo escludere la possibilità di questi inconvenienti, con le conseguenze dannose derivanti per i nostri scolari, ai quali devono essere dedicate tutte le cure per ricavarne degli elementi utili per la nostra società in continua ascesa, .riteniamo doveroso proporre agli organi competenti un riesame dei provvedimenti in discussione. Un riesame che porti se non alla revoca, almeno al temperamento dei provvedimenti stessi. Con disappunto abbiamo dovuto rilevare che le domande, presentate per le borse di studio, sono state gravate da ben 260 dinari per spese di bollo, mentre la pratica era ed è amministrativa, perciò esente da bollo. UMAGO Sono nati: Facchin Roberto dì Antonio e Brajko Maria; Carciotti Lucio di Mario e Gulin Maria. Si sono sposati: Salić Vergüte, agricoltore di anni 31 con la trentenne Krizman Jolanda ; Maletič S Ivio, operaio, di anni 22 con Pavlin Bernarda operaia di anni 20. ISOLA Hanno celebrato le nozze: Delise Livero di anni 28, meccanico e Costanza Etta, di -anni 22, operaia, Ugo Mario, dii anni 28, carpentiere e Marchesan Luigia, di anni 27. casalinga; Depase Vittorio, di anni 30, motorista, e Bognar Maddalena, operaia, di anni 22; Digrassi Duilio, agricoltore, di anni 34 e Cilenšek Majda, farmac'sta. di anni 28. Decessi: Kaligarič n. Bonin Ivana, di anni 69, casalinga; Granato Pietro, pensionato, di anni 68 ; Staffò Pietro, pensionato, di anni 71. PIRANO Matrimoni : Fragi'acomo Luigi, marittimo, di anni 26. con Koslovič Nives, casalinga, di anni 24. BUIE Matrimoni: Arman Pietro, agricoltore, di anni 64, con Gorian Giovanna, casalinga, di anni 52; Benone Giuseppe, difensore, di anni 22, con Kert Maria, casalinga di ann i 21. Decessi: Furlan n. Barbo Zelin-da, casalinga, di anni 74. VERTENEGLIO Nascite: Bonetti Romano, di Mario e Danelon Jolanda; Grabai Brunella, 'di Aldo e Hrabot Majda. Decessi : Detesto Antonio, agricoltore, di anni 81 ; Bemtardis n. Valentič Marina, casal nga, di anni 79. Matrimoni: Buršič Ego, falegname, di anni 21, con Sollaro Silvana, casalinga, di anni 21. CAPODISTRIA Nascite : Poropat Ariella, di Giorgio, e Koterle Ermima; Starčevi c Milena, di živan e Bučan Anna; Bernardi Giara, di Silvio, e Ber-netič Libera; Luša Walter, di Mar rio e Prašnikar Adriana; Corrente Silvio di Bruno e Favento Norma; Moiratto Ardenko, di Carlo e Hrvatin Ludmilla; Corrente Loredana Antonia, di Giovanni' e In-vancioh Bianca; Grižanič Edi, di Albino e Krmac Jolanda;-Jerman Nevenka, di Milan e Kavalič Lidia ; Pnibac Aldo, di’ Giovanni, e Grego Maria; Pamgar Majda, di Domenico e Morato Anna; Rajner Jelka. di Marco e Dušuk Zvonka; Žorž Bruna, di Emilio e Kocjančič Alma; Pernič Olivio, dii Alma; Stojakovič S.N., di Stevo e Zirić Milena; Bonazza Liliana, di Emilio e Isapon Erminia; Paro-vel Marino, di Virgilio e Koren Almira; Kofol Nivea di Cristiano e Bojao Lidia. Matrimoni: Budin Jožef, di anni 24, meccanico con Mondo Maria, sarta, di anni 19. Decessi; Scher Vittorio, muratore, di ann i 53. Visitate LUBIANA TRG REVOLUCIJE dal 24 aprile al 2 maggio 1954 LO STAND UFFICIALE CON OLTRE 600 CAMPIONI DI VINI NATURALI CLASSIFICAZIONE DEGUSTAZIONE DEI VINI riduzioni ferroviarie ! Usufruite delle I contemporanei alla salon'54 'diFiu Questa mostra, che vuol rappresentare tutta l'arte contemporanea jugoslava, continua a suscitare consensi e dissensi^ ma rimane comunque un avvenimento di eccezionale importanza (nostro servizio) Sono -trascorsi due anni dalla mostra della pittura contemporanea francese, tenutasi .a Belgrado. In quella occasione, uno dei settimanali più ‘autorevoli dii cultura della capatane, aveva posto, ad una decina tira i più conosciuti pittori belgradesi, alcune domande, delle quali la prima diceva testualmente così: «Cosa pensiate del significato della mostra dell’arte francese pei noi?» Ecco una parte della risposta d’uno tra i maggiori esponenti della pittura belgradese, Milo Mi-1-unović : . . . Eppure ci sarà di vantaggi, e potrà servire alla viltà già stagnante delle nostre arti figurative. come è di vantaggio il luccio che, nelTaoqua motta di un vivalo, caccia le carpe, e le smuove dai posti nel quali si erano addormentate». Applicando questa osservazione alla «Salon 54» si può dire che in essa, considerata quale «vivaio», do-mna-no «lucci», mentre le «carpe» son rimaste da parte. Scrìvendo delle critiche sulle regolari mostre delle nostre associazioni, e su quelle di indipendenti, i nostri critici più progressivi si sono spesso chiesti : «Ci sono delle opere migliori?» E che ce ne S iamo lo dimostra questa esposizione, e non solo questa. Veramente l’assenza di una parte di nostri artisti, le concezioni e tendenze dei quali sono chiaramente previste da questa manifestazione, toglie ad essa il significato che a-vrebbe potuto raggiungere. Questa è anche la maggiore mancanza, la stessa cheappare in altre analoghe manifestazioni. I preparatori dii questa esposizione, alcuni giovami studiosi di storia dell’arte dei maggiori nostri centri artistici, (-Caterina Ambrožič, Mióa Basičevič, Radoslav Putar, Franc šianec e Boris Väfcintin) hanno osservato questa mancanza, ma, se anche per ragioni obbiettive, non hanno potuto ovviarla, a- vrebbero dovuto, almeno nel catalogo, nominare quelle personalità artistiche, mcm presenti, par mantenere l’aspetto della mostra voluta-mente bifroteale e cioè : storicodocumentario ed estetico-figurativo. Ora, mentre ili primo aspetto non vieni» soddisfatto, con l’assenza di parecchi autori che avrebbero invece dovuto assolutamente figurar-viCi, il secando risulta impeccabile nella sua completezza e freschezza uniche. In complesso questa manifestaz’o-ne hia visibilmente appagato le aspirazioni dei nostri teorici d’avanguardia, perchè lo spirito della contemporaneità vibra attraverso tutte e se' le stanze della galleria di Fiume (ex palazzo del governo) a-dattate per questa occasione. E proprio, in relazione a questa positiva constatazione dai punto di vista estetico è opportuno rifarsi alle parole di Milo Mllunović, dell’inizio delFarticolo. Tutta l’esposizione abbraccia un determinato periodo Storico, cioè dagli anni tra le due guerre ad oggi. Le „prime due sale sono denominate «d’onoira» e in esse sono esposte le opere dei veterani della nostra arte moderna. Già il fatto che i pittori abbiano samb'ito «Fatltuali(tà», contemporaneamente ai loro colleghi negli altri centri europei, confuta parzialmente la dichiarazione di Mi-lunovié sullo «stagnante vivaio», però solo parzialmente, perchè, accanito a questi tentativi, e particolarmente dopo la seconda guerra mondiale, la maggioranza dei nostri pittori esordisce nella sfera del realismo post-impressionista piccolo-borghese, isolandosi complètamente dalla vita e dalie ricerche artistiche progressive attraverso metodi sperimentali. I lavori nellà prima stanza sono stati raccolti essenzialmente con criterio storico, e ne risente l’aspetto estetico-figurativo sia per la mancanza di opere di quel periodo, e sia per l’abbandono dei creatori di posizioni, che rappresentano solo MARIO MASCARELLI: Sogno rovignese (olio) ormai tappe superate, nel mutare delle loro concezioni. Così sono ingratamente presentati in questa sala «d’onore» Uzelac Maleš, Tabaković, A-ugustinčić ed altri. La gloria del nostro prossimo passato è sostenuta da Leo Junek, M. Tartaglila, Bjelić, Kongović, pei la pittura, e al primitivista Smajič per la scultura, mentre gli altri artisti esposti oscillano instabilmente nelle loro -espressioni. Eppure rimpressicne di questo assieme è più ohe positiva, fresca, così che parecchie opere di minor valore hanno un’espressione piacevole ; ed è proprio un fatto significativo per una manifetazione di questo tipo e di tal volume. Questa è In realtà l’eredità del nostro passato più vitale, e la paiola vitalità è considerata come il fattore più importante nella scelta dei lavori. Così spesso un’opera di minor valore possiede in sè degli indizi sintomiai per un tempo. In questa grande mastra, nella quale isoino rappresentati per lo più tutti gli esistenti «ismii», si incomincia con le opere ohe sono in ordine di tempio ile più vecchie, prevalentemente ispirate a concezioni surrealistiche, mentre nella sesta sala si termina con i lavori di ultima data, nati principalmente nella psicosi delle ricerche estranee. E in questa causalità è evidente un caratteristico simbaFismo. Difatti, tra il surrealismo e l’astrattismo — questi due estremi nelle concezioni figurative — c’è l’uni-veirso di tutte le possibili ricerche sul piano artistico. Questo fatto nega la supposizione di un totale ammuffimenito della nostra arte. Esso è soltanto parziale, mentre sempre più fequenti manifestazioni idi giovani e talvolta di non più giovani artisti, in moistre personali o collettive, ricacciano il tradizio-nalsmo sterile e convenzionale, cedendo il posto all’invenziane e alla vita. La sintesi dellodiemo stato di cose è documentata nelle altre salte. Diisgraziamente anche qui mancano per vari motivi, parecchi nostri artisti e, ciò sfata le pretese del titolo dell’espoiS'zione: «Mostra della pittura e scultura contemporanea della R.P.F.J.» Tra i contemporanei incontriamo i nomi di: Bunk, Dulčić, Generale, Gliha, Kaštelaneić, Kobe, Konjovič, Kregar, Kristl, Lubarda, Mai|eši, MjaiscarelPji, Miloslavlijevič, Motika, Omčikus, Picei), Popovič, Požar, Prestic, Rašica, Saksida, Sedej, Smokvina, Spacal, Srnec, Stančič, Šušteršič, Vozaravič, e Vujak-! ja ‘(pittori) e Anastasijevič, Angeli—Radovani, Bakič, Džamonja, Jančič, Jevrič, Kožarič, Oražem, Ribnikar, Savimšek, Stojiaidinovič, Tršar, (scultori). Se a questo elenco aggiungessimo -ancora alcuni nomi avremo dinanzi tutta la Jugoslavia contemporanea; invece essa è soltanto parzialmente rappresentata. Supponendo che questa esposizione vada in Italia ed i-n Austria TRA BREVE A POLA UN OSPEDALE MODELLO RODOLFO SAXIDA: Terrazze (olio) (secondo alcune notizie provenienti dal consiglio di Belgrado) occorrer, ebbe riempire questi vuoti. Eppure anche il sunnominato gruppo di nomi è sufficiente per rappresentare le più attuali tendenze degli artisti del nastro paese. Se, per gli artisti del nostro clima continentale è sintomatica l’assonanza delFespressiooiSmo con le inclinazioni astratte, fra i «rivie-rasoh » si manifesta moderata la disposatone per il simbolismo surrealistico, o almeno per il lirismo melanconico. Questi sano prinoipalmente i campi nei quali, momentaneamente, si esplica la nostra arte, sebbene dai lato formale domini l’impronta delile preoccupazioni astratte che, farse inavvertitamente, nelle disposizioni dtei lavori esposti, hanno la pretesa-di incarnare il culmine delle posizioni raggiunte. Questa circostanza danneggia la reputazione della mostra, in quanto-, anche tra i contemporanei, non è stireittiameinlte mantenuta quella continuità storica, ohe costituì il criterio informatore nella disposizione della prima sala. L’informazlione che la mostra ci offre per queglf artici viventi, rappresentati da opere soltanto nella sala d’onore, è incompleta, in quanto si potrebbe pensare che essi,, una volta artisti d’avanguardia, oggi non lo siano più. Quando saranno eliminate le sopra trattate deiscenze, -la «Salon 54» sarà, nel vero senso delila parola, degna di rappresentare la nostra arte contemporan- . davanti a tutto il mando. Dopo le esposizioni «Due secoli di arte jugoslava» e «Mezzo secolo di pittura jugoslava», questa continua la tradizione delle grandi ma-niifeistaziam figurative della nostra arte. Così Fiume ha avuto il raro onore di esser la sede di una così importante dimostrazione delle nostre qualità artistiche. Questa mostra è un enorme passo avanti, -perchè non sdlo registra, ma .scopre dèlie situazioni finoira sconosciute. B. M. Asterischi del cinema La «Jadran Film» di Zagabria ha aperto un concorso, tramite il quale terranno cercate e «provate» facce nuove per il cinema del riostro Paese. Basta inviare una foto e la propria biografia alla citata Casa cinematografica, per sperare di essere «provinati» e, forse .. .assunti. ★ Il registra Zivan Gukulic, che ha dato vita ai migliori documentari e cortometraggi jugoslavi, è stato in questi giorni ospite dell’«Association of Motion Picture Procedurs ■ ' di Hollivood, ed ha assistito, come osservatore ufficiale per la Jugoslavia, càia ripresa di una buona parte dei film SIGN OF PAGANinterpretato in Technicolor da Jeff Chandlei c Rita Gam. ★ L’ex giornalista Willi Ro'zier, il stravagante regista cinematografico francese, si trova attualmente nei Kamerun africano per girare un altro dei suoi caratteristici film. Questo lavoratore della pellicola, che rappresenta nella stesso tempo un audace cacciatore tropicale, entro quest’anno inizierà in Jugoslavia la realizzazione di un film a colori intitolato «Il re dela montagna». Il re dovrebbe essere probabilmente l’orso della catena macedone del Monte Saar. (Dal nostro corrispondente) FOLA, aprile. — L’ascensore guasto stava ohiuso alle mie spalle, in quel corridoio, del resto abbastanza tiepido, della sezione ohilrurghica, reparto uomini, dell’ospedale civile di Pola, ed io, seduto Un attesa su una sedia ohe si trovava lì -solo pen caso, pensavo alla mia prima ascesa fatta proprio su quel «lift» almeno quindici anni fà. quando m; operarono di appendicite. Di allora ricordo soltanto che una mattina un infermiere, accompagnato da una suora, mi prese in braccio, dopo avermi fatto indas-j-are -un paio di pantaloncini bianchi, comducen-domi diritto in sala operatoria. Mi fece sdraiare su un tavolo, posto sotto una grande lampada accesa la cui intensità mi. fece chiudere gli occhi!. Maini svelte mi legarono « solo allora cominciai a singhiozzare preso dalla paura. Poi ila suadente voce della suora mi chiese qualcosa. Io -ingenuamente risposi e in quel momento mi venne applicata la maschera. Uno sgradevole odore mi riempì le nari ed i polmoni, soffocandomi. Cercai di ribellarmi scuotendomi, ma le cinghie erano salde ed io, povero p:ccolo, mi vidi sprofondare in un baratro senza fine, mentre degli strani cerchi concentrici si perdevano dietro a me nell’oscurità, postami dal cloroformio, come una coltre, nel mio cervello . . . Ad un tratto la voce di un infermiere mi' ridestò! «E dottor Mattiassi mi hia incaricato di accompagnarla a visitare il nuovo reparto chirurgico femminile, — mi disse — e se vuol avere la compiacenza di seguirmi le farò de guida». Mi alzai un pò confuso (fare un salto di quindici -anni non è poi cosa facile) e la seguii docile. Salimmo al primo piano, dove sostammo un momento per farci aprire la porta chiusa dall’interno. Il viso paffuto di una inserviente fece capolino attraverso i battenti socchiùsi che furono aperti sub to non appena la donna vide la vestina azzurra e bianca della mia accompagnatrice. Il mio occhio scorse rapido per il corridóio : tutto bianco, tutto in ordine lì. Porte chiuse o semiaperte erano disposte a destra e a sinistra. Accarezzai con voluttà la lacca che ricopriva quella vicino a me, badando a non farmi scorgere. Entrammo pai in un ampia stanza divisa da grandi vetrate, -in piccoli scompartimenti. Attorno, -sulle candide pareti, una mano maestra aveva dipinto oon gai colori i popolari sette nani della conaso'ubissima f:aba di Biancaneve. Estasiato mi fermai a guardami, mentre l’infermiera, meno sentimentale e più pratica dì me, mi sussurrava : «Questa sarà la camera per i bambini, . . . non vorrebbe. spero, fosse per lei . . .» Liampia e lunga terrazza di una volta non esisteva più; al suo posto sopra SI corridoio che unisce la palazzina dell© sale operatorie alla divisione chirurgica, sorge ora una simpatica ed ariosa sala di soggiorno che delizierà le ricoverate nella loro convalescenza. Poi le stanze degli ammalati a-vranno quattro posti ciascuna e suppliranno ai lunghi ed inadatti camerate di una volta. In agni vano saranno insto iti dei lavandini con acqua calda e fredda, nuovi • più efficasi caloriferi, un oapac» armadio, un tavolo con delle seggiole, arredamento, come si vede, semplice e di buon gusto che darà alle pazienti un senso di f .duci* e di sicurezza anche nei momenti difficili. La oucina, il bagno, l’ainbulatorio ed alcune stanze per il personale, completano il piano superiore. Identiche modificazioni verranno apportate al piano sottostante che or* ospita uomini e donne. Pure le sai« operatorie, nell’anno in corso, saranno oggetto di una ulteriore ri-modemizzazione e la spasa preventivata, assieme alla sezione uomini, si aggira attorno ai quindici milioni di dinari. Lavori sono in corso nel seminterrato della stessa divisione chirurgica, dove fra qualche mese verrà aperta la sezione per la terapia fisica e prima in tutta la Jugoslavia, il bagno caldo a base di acqua marina. Una nuova centrale termica con due caldaie di alta pressione di tredici atmosfere cadauna, viene attualmente costruita sulla parte del monte San Michael racchiuso dalle mura di cinta -dell’ospedale. Ed infine anche al reparto pei le malattie infettive è stata assegnata una cospicua somma la cui cifra (quattordici milioni) ri vele l’entità del lavoro ohe verrà eseguito nel prossimo futuro. B. C. Questo olio di MARINO TARTAGLIA intitolato «Autoritratto», è esposto alla «Salon 54» di Fiume come tutte le altre riproduzioni di questa pagina. Le opere da noi presentate, lungi dal voler essere un panorama della mostra, serviranno ugualmente a fornire un’idea dei lavori esposti. E’ successo quando l’estate stava per finire e il sole era già stanco e stufo di abbronzare le pelli dei bagnanti. E’ successo quando le ragazze cominciavano a malincuore a riporre i loro costumi che le rendevano attalenti. E’ successo quando una domenica, non avendo nessuno svago, decidemmo d’intraprendere una bordeggiata : io. Gianna, Lisa e Nino. Fu facile trovarci tutti d’accordo, designando cerne meta una casupola di contadini dal punto poco più di un miglio dal punto di partenza. Trovammo una piccola barca a vela, che ci venne prestata da un pescatore. Gli amici che mi sapevano un buon intenditore della vela, mi proclamarono all'unanimità capitano, e, con grande disinvoltura, condussi, a forza di remi, la -barca fuori dalla baia. Eccoci arrivati nelle libere acque del porto ; bisognava alzare 1-a vela. Levai i remi per metterli a fianco della barca; a causa di una falsa manovra, un remo mi sfuggi di mano cadendo sulla spalla dii Nino, che m’implorò di non rompergli la clavlcola. Mentre staro pronunciando -le mie scuse, l’altro remo mi scivolò di mano cadendo bel bello in mare. Ci misi dieoi minuti per ripescarlo, aiutar to dagli amici che remavano con le mani, e quando lo tenni stretto, m’accorsi d’aver tuffato nel mare ambo le mani, immergendovi anche l’orologio, che, per nulla contento -del bagno improvviso, smise di funzionare nonostante un colpo ohe gli detti frantumandogli il vetro. Stavo per gettarlo in mare, maledicendo la fabbrica che non 10 fece con una camera stagna, quando Nino mi consigliò di vendergli il cinturino metallico. Subito mi mise in mano 500 dinari con raggiunta d’un ottavo di vino da offrirmi al ritorno. In quei momento d’ira aebettai intascando l’offerta di quell’avaraccio. L’oggetto m’era costato molto di più. Quando i remi furono a posto, avvertii la comitiva che bisognava alzare la vela e che perciò avevo bisogno d’aiuto. Impartii gli ordini; Nino doveva tenere il pennone superiore, Gianna quello inferiore e L'sa una corda. Io innalzai l’albero. Forse tirai un pò bruscamente il mantiglào, perchè Nino lasciò 11 pennone e la vela s’innalzò malamente. Lasciai il mantiigl-io e un pennone cadde sulla testa di N no. Si mise a gridare che volevo ucciderlo e le amiche mi dichiararono senza cuore e assassino, mentre le consigliavo di curare Nitao con impacchi d’acqua di mare sul suo bernoccolo già prominente. Da pop- La bordeggiata pa la vaia cadde in mare bagnandosi a metà, allora mi vendicai chiamando tutti «marinai d’acqua dolce». Da solo dovetti -alzare la vela, senza nessun danno all’equipaggio, questa volita; e la barca eom.nciò a girare come una -trottola : mancava il timone. Prontamente calai la vela fra le proteste-dei miei amici soffocati dalla tela. Misi il timone, rischiando di cadere in acqua, e alzai per ia terza volta la vela. Finalmente! Ecco. 1-a barca filava dolcemente spinta dal vento favorevole. Osservai la situazione dell’equipaggio. Nino, steso sulla prua, si lamentava continuamente, maledicendo il momento ch’è partito e Gianna cercava inutilmente di calmarlo, senza smettere di fargli impacchi. Lisa, contentissima che 1-a barca scivolava velocemente, voleva farla correre di più e si preparava a gettare in mare ormeggi, ancora ed altro, -par -alleggerirla. Io cercavo «Raggiustami, uno strappo sulla camicia. In venti minuti circa arrivammo all’altra sponda. Calammo tutti e quattro la vela che, malgrado le mie istruzioni, cadd-e nuovamente in mare, bagnandosi tutta. Ormeggiai la barca a poppa, gettando Fancora a Nino che aveva il compito di saldarla a terra con una corda di -prua. Ad un tratto udii un urlio alla Tarzan. Solo Nino poteva imitare l’uomo della foresta, e infatti lo vidi a terra con la faccia rivolta verso l’alto mormorando delle incomprensibili parole. Il poveretto era saltato a terra e i suoi -teneri piedi si erano trovati a dover fare i conti con gli acuti pungiglioni delle, rocce corrose, coperte di erbe marine. Mentre guardava in alto, un indiscréto gabbiano lasciò cadere qualcosa di biancastro che arricchì la sua fronte spaziosa come un marchio al valore. Il povero infortunato maleidì tutti i volatili senza rsparmiare alcuno, e Lisa si sforzò di calmarlo dicendogli che. per fortuna, i buoi non hanno le ali. La sua rabbia crebbe -in modo impressionante: si mise a correre per la cesta, tirando pietre ad altri innocenti gabbiani. Quando lo LEO JUNEK; Disegnatore (olio) peirdemm-o di vista, ci decidemmo a sbarcare. Io persi dieci -minuti per frenare le risa delle amiche, spruzzandole con Faequa. Dopo a-ver ormeggiato la barca c’incam-mitaammo verso la casa dei contar dini. Strada facendo, udimmo Formai conosciuto «urlo tarzaniano» e pochi secondi -dopo Nino apparve di-etro un cespuglio. Era tutto sudato, con la -camicia a brandelli, con gli occhi fuori dalle orbite e con una pietra in maino pronto a lanciarla. Aveva scambiato per un volatile il fazzoletto che Gianna aveva in testa. Ci volle la nostra pazienza per convincerlo -ad abbandonare la caccia agli uccelli, e fi-naUmembe -arrivammo dlavamt-i là casa. Ci accolse -un cane -lupo che Uscendo dal canile minacciò dì rovinare il fondo dei miei pantaloni. Decidemmo di avviarci verso il vigneto, dove i contadini Stavano vendemmiando. Essi ci accolsero cordialmente e -sedemmo. Poi una decina di -acini uscirono dalla bocca di Gi-anna finendo nell’interno della sua camicetta, ohe b’anca diventò una mescolanza rara di colori dell’iride. Restammo due ore in compagnia dei -contadini e. sod-disfatiissimi della iscampagnata, ritornammo quindi ai nastri passi. Quando fummo vicini alla costa un raccapricciante spettacolo si presentò alla nastra vista. Aveva cambiato vento e le onde -avevano rotto gli ormeggi. La barca, in balia di sè -stessa, sbatteva contro- le grotte, colma dlaoqua, e minacciava dii sfasciarsi. Ci precipitammo a raccogliere per -la costa- timone, vela, remi, braccioli, cordami, paglioli e le onde screanaaite c’inzupparono ben bene. La stagione dei -bagni era passata, ma malgrado ciò ci spogliammo e in .mutandine immergemmo il nostro corpo caldo nell’acqua I nostri poveri piedi si ferivano a -contatto con le- pietre taglienti dell fondo marino e qualche grandi'alino si divertiva a -farci il solletico. Eravamo esausti e la barca non si mosse d’un palmo. Allora impartii gli ordini. Io e Nino, in mare, e Gianna, da terra, a spingere la barca, Lisa a chiamare i contadini perchè portassero dei secchi. Ci métltemmoi -adopera per vuotare -la barca. Lavorammo mezzora, ma la barca non si vuotava. Nino mi rovesciava l’acqua del suo secchio sulla testa e io lo ringraziavo tirandogli il mio sulle caviglie. L'sa scivolò su una pietra e cadde a gambe all’aria senza preoccuparsi della vista che ci offriva. Vedendo vani i nostri sforzi esaminai i fianchi della barca e scopersi che aveva una falla grande quanto una mano. Abbandonammo m - ***•' Lo stabilimento per la lavorazione delta cellulosa a Prijedor (Croazia) l’Idea di vuotarla e ai-uta-ti dai due oontadini cominciammo a spingerla a riva. iPoi, Stanco, -abbandonai la partita seguito -da Lisa e da Gianna e -ci sedemmo sugli scogli distanti dal mare, cariote delle imprecazioni degli altri. Una contadina m’.awolse con una coperta e rimasi lì ad osservare -l’opera di ricupero brontolando, mentre io pensavo allo stipendio mensile che ci avrei rimesso per riparare il danno della barca. Servi a riscaldarmi una bottiglietta con un quarto di grappa. Gli -altri più tardi ìiuscirono a smuovere la barca. Solo la prua, però. La poppa pareva incagliata. Nino saltò a bordo e riuscì a levare un ferro dal peso di c rea 70 chili che serviva da zavorra. Il sole era già tramontato quando la barca venne portata al sicure e all’asciutto sulla costa. Due erano le falle, senza contare -tutte le ferite . . . -lacero-contuse ohe quella povera barca aveva sopportato. Mi ci volle ancor- in pò di grappa per ristabilirmi. Fino volle gettarmi i-n mare con tur. a la copan* perchè non -gliene. »va lase'aio nemmeno un gocciolo. Ripensandoci bene, nel timore di complicare il mio stato di salute -rinunciò a farsi vemfetta. I contadini ci porta nonio abiti t scarpe loro, e così travestiti decidemmo di rincasare a piedi. Gianna aveva indossato un palio di scarpe troppo grandi per lei, perciò facendo i primi passi cadde facendo un buco col naso sul terreno e frantumando dei bel grappoli d’uva col mfento. Se potessi scrivere tutt» le imprecazioni che ricevetti, strada facendo, dagli amici1, riempirei -molti fogli. Io ero la vittima, mia -era la causa di tutto, secondo loro, e non mi lasciarono in pace, come se io avessi causato il vento, rotto la corda, spaccato la baro» ecc. Da quel giamo nessuno di no; s’è messo in testa idi bordeggiare, t dichiarammo barca e mare eterni nemici. Lenarduzzi Ramedie Fuori concorso La ballata degli occhi Ballata degli oochi, arature dii canti, occhi tra i filari di sogni proibiti. Occhi di vento fiori di soffi sui voliti 'arsi d’iridi femminil1. Occhi d’alghe generate. Falb-isso sui nidi idi scoglio, cantate luci -dii -spiagge serotino. Sì tuffano balconi tra i fiori d’onda, • occhi di nostalgia. Tiepidi corpi -annegano solitudini ''gnote soliloqui di stelle e i’ombre -del lungomare. Occhi di -vento sorpresi sulle altezze smarrite cullate biancori, occhi frusciate! di cascatene di -risi silvestri fra i vestiti .di roccia e fughe di pini e silenzi e violenze d’amore con edere pazze d’erbe senili impagate d’abbracci gialli che hanno sapore di verginità. Asprezza di segreti, abbandoni di sogni oceni d’ansie dormite. Luci di selciato fissano vagabondare di pioggia sui marciapiedi delta città: occhi di frette aliti di sperati»« battati d’appuntamenti, di spazio è sassia periferia. Bave di fumo occhi di fabbric-h* Oh, come in alto sale l’aroma del pane! Occhi, occhi iniimiti datemi pianure e solitudini, capelli sparsi da baciare ch’io sogni messi d’insaziObiii canti colti .tra feste di siepi-; occhi di brine datemi un’alba intera. Giacomo Scotti L'ISTITUTO ATOMICO DI ZAGABRIANessuno piu' in terza classe AL SERVIZIO DELL INDUSTRIA« DELLA MEDICINA Negli immensi padiglioni dell’ Istituto un forte gruppo di scienziati è alle prese da tempo con i problemi dell'energia nucleare (Dal nostro corrispondente) Za g a b r i a, aprile. — Il 15 novembre è stato inaugurato a Zagabria l’Istituto pei la fisica atomica «Ruggero Boškovic», il più grande istituto atomico della Jugoslavia, la cui costruzione fu iniziata nell’invemo del 1950. L’inaugurazione coincise con un altro grande avvenimento: il secondo Congresso nazionale dei fisici e matematici jugoslavi. Congresso che ha visto riuniti oltre 400 scienziati fra cui vari ospiti stranieri e, fra questi, alcuni detentori del premio Nobel per la scienza. Sei vasti padiglioni ha l’Istituto, collegato strettamente, sia per la parte edile (installazioni e comunicazioni sotterranee) che per i fini di studio, all’Istituto chimico sorto contemporaneamente. Nel’Isti- j luto sono installati una cinquantina di laboratori — e questi occupano la maggior parte dello spazio del maestoso edificio — quindi una decina di officine, biblioteche, sale di conferenze, sala di lettura, ed altri ambienti accessori che occupano complessivamente — diamo la cifra per gli amanti del numero — 4000 metri quadrati di superficie. Due ingegneri (ed i loro col-laboratori) hanno progettato e costruito l’Istituto secondo i dettami dell’edilizia moderna e le necessità della scienza. Essi sono Čemjak ed Ostro-gović. Tecnici stranieri hanno dichiarato che questo è l’Istituto più bello d’Europa. * * * Tre reparti dell’Istituto per l’atomica di Zagabria sono destinati alla fisica, uno per lo studio teorico e due per le ricerche sperimentali, un quarto reparto è quello chimico. Oltre a ciò l’Istituto «R. la facoltà di matematica e la fisica atomica, ha collabo-scienze naturali, dirige invece rato e collabora, ha lavorato il reparto per la fisica speri- — ed alcuni lavorano tuttora mentale dell’Istituto atomico. L’Istituto funziona ed esiste in stretta collaborazione con la Università realizzando il principio: scuola per la vita, e scienza per la scuola e pei la vita. Un gran numero di lavoratori della scienza che oggi formano il quadro «tecnico» dell’Istituto zagabreso per le ricerche nel campo del- — in Istituti diretti dai noti scienziati stranieri come Bora, Werner, Hainzberg, Blequet, Rozenfeld, ecc., e nello stesso centro europeo per lo studio atomico. Essi hanno in tal modo sviluppato le già possedute cognizioni e si sono arricchiti di nuove e preziose esperienze. Significativo è il fatto che i nostri scienziati papramp hanno ottenuto pubblico riconoscimento in campo intemazionale per la serietà con cui si sono dati allo studio nel difficile campo delle ricerche atomiche e per i successi rilevanti già finora raggiunti, Particolarmente si apprezza il fatto che in Jugoslavia i vari istituti per lo studio teorico e sperimentale hanno fini prettamente sociali e, lavorando per l’interesse dell’uomo, sono contemporaneamente un potente mezzo didattico per gli studenti delle nòstre Università. Chi crede che l’Istituto pei l’atomica di Zagabria rappresenti una novità per il no- unico e supera per importanza gli altri due. Esso ha infatti per meta la costruzione di acceleratori, la produzione di protoni, deuteroni e corpi atomici di enormi energie. Mediante gli acceleratori vengono infranti i corpuscoli che a loro volta collaborano alla trasformazione degli elementi in isotopi radioattivi. Nel reparto per’ la fisica teorica gli studiosi si occupano fra l’altro della struttura e delle reazioni dell’atomo, della teoria delle forze nucleari, delle molecole -e dei me-, n • u r- i i talli- Nel reparto per la fisica stro Paese, si sbaglia. In Ju- sperimentaieFsi lavora, invece, alla costruzione del generato- Case prefabbricate di una ditta inglese, però ognuna secondo i gusti del cliente goslavia esistono già, infatti due altri Istituti che si occupano di studi nel campo della fisica atomica: quello di Vinci, presso Belgrado,- intitolato a Boris Kidrič (fondato nel 1947), che si occupa della struttura della materia e l’Istituto «Jožef Stefan» a Lubiana (fondato nel 1949) che come il primo studia i problemi pratici della energia u-tomica ed indirizza il suo lavoro per l’ottenimento di un risultato concreto; la costruzione nel nostro paese del forno uranico. L’Istituto za-gabrese è pertanto il terzo in ordine cronologico di fondazione. Ma per il suo fine è Il più valido collaboratore della polizia investigativa Sherlock Quanto ora vi racconteremo è accaduto alcune settimane fa a Los Angeles. Una notte un gruppo di scassina- elettronico che siamo stati proprio noi a scassinare la banca? Chi vi ha messo sulle nostre tracce?» Lo «Sherlock Holmes» che doperati, ecc. Tutti questi dati si trasmettono quindi, sempre col metodo dei forellini, spezzando anche in questo su un cartoncino che viene campo i vincoli di dipenden- re neutronico, e ci si occupa dello studio dei raggi cosmici ed altri esperimenti scientifici connessi a questi studi. Ricerche nel campo elettronico, studia, esperimenti e lavori connessi alla costruzione dei ciclotrone e dell’ acceleratore sono i compiti specifici del reparto numero due per la fisica sperimentale. «Le ricerche fondamentali — ha dichiarato il professor Ivan Supek — sulla struttura e sulle reazioni del nucleo a-tomico, come pure sulle molecole elementari, richiedono l’uso di grandi acceleratori (ciclotroni, sincrotoni, acceleratori lineari, cosmotroni). Felice circostanza è il fatto che a Zagabria si trova la più grande fabbrica della nostra industria elettrica. ' Pertanto, insieme agli ingegneri della «Rade Končar» i nostri fisici hanno messo mano alla costruzione di un ciclotrone di 20 mev, come pure del nostro primo grande acceleratore, Boškovic» comprende anche rese possibile l’arresto dei la- inserito nella macchina. Mes- za dall’importazione straniera un seminario per la metodica °anca solitària e ad asporta- dfi si trova notte e giorno in so in moto, il cervello elettro-- - 1 - - re lo mila dollari. della fisica matematica ed laboratorio per lo studio della struttura delle molecole e dei cristalli. Ogni reparto è diretto da scienziati — professori universitari di alto talento, in collaborazione con un Consiglio di professori di fisica e chimica dell’Università di Zagabria presieduto dal professor Ivan Supek, rettore dell’Istituto per la fisica teorica della facoltà di matematica e sienze naturali. Il professor Supek dirige anche il reparto di fisica teorica all’Istituto «R. Boškovič». Il professor ing. Mladen Paić, rettore dell’Istituto di fisica del- L’assalto alla banca fu condotto con perfetta perizia, tanto che gli scassinatori non si lasciarono dietro neppure un segno che potesse aiutare a identificarli. Non ci fu neppure uno spettatore, occasionale s’intende, dello scasso, e tuttavia alcune ore dopo i ladri erano già dietro le sbarre della prigione. Al momento dell’arresto furono trovate addosso agli scassinatori alcune migliaia di dollari, ed essi dovettero confessare. Uno di loro chiese a un poliziotto: «Come avete fatto a sapere tanto presto . Chiaro è che non potremo nico deve porgere fra le die- raggiungere il pieno progres-cine di migliaia di cartoncini So fino a tanto che non sare- quello che più si avvicina alla «copia». Ogni ora vengono così esaminati 3600 cartoncini, alla velocità di 6 al secondo, finché non viene fuo- mo capaci di costruire da soli gli apparecchi necessari... I grandi acceleratori, quali e-normi fonti di raggi atomici e di isotopi, renderanno possibile non soltanto le ricerche fondamentali, ma anche l’uso a scopi pacifici dell’ energia nucleare nell’industria e nella medicina». G. S. TELESCRIVENTE Nadfa Poderegin e Sybilla Schmitz in «Casa sulla scogliera», rispettivamente nella parti di una figlia e di una madre innamorate dello stesso uomo giorno una stanza della sede di polizia di Los Angeles. E non è una persona vivente,. una specie di super-detectiv, ma una macchina grande quanto la stanza, tutto leve, fili elettrici ed altri strani meccanismi. In questo locale, oltre a ri quello cercato, centinaia di tubi elettronici Succede anche che il cer-si trovano alcune diecine di vello elettronico porga due e migliaia di cartoncini di pia- più cartoncini, o anche dieci stica fittamente tempestati di insieme, ma anche così quan-piccoli fori. Il tutto forma un to è più facile il lavoro del «cervello elettronico», che con poliziotti! Basta fermare i «ti-straordinaria rapidità porge 1 tolari» dei cartoncini, control- doti più diversi. Il cervello lare i loro alibi e infine lau-_____________________________________ elettronico è costato molto, tore dello scasso viene fuoi i. però la sua manutenzione ri- Il gruppo degli scassinatori II noto medico londinese chiede solo la spesa di 60 dol- dei quali parlavamo in prin- Ford praticava ai propri chiari al mese, quanto costo cipio, furono presto acciuffa- enti notevoli facilitazioni sul cioè l’energia elettrica per a- ti perchè si servivano di un prezzo delle prestazioni. Menzionarlo metodo in «esclusiva». Invece Il funzionamento del cer- di sfondare una porta ne a- vello elettronico si basa su un Parano tre per assiemarsi . . . ifuga in caso di intervento dei■ principio semplicissimo che TS poliziotti regi a Po}™ conosce già Ja an- *quesioVparticolare fd solito cartoncino, e il cervello elettronico porse proprio le «foto» perforate della banda. Questa è la prima volta nella storia della criminologia che un cervello elettronico viene adoperato al servizio „ r della polizia. All’Ufficio in- fere un ratto. Lo scassina- vesti J0 fedeTaìe! di Wa- tore che si e già servito del ^ ^ ce J ò un aìtr0> atiimt» ni ntirrn» In usp.m fin- ~ ' 7 . , j, e serve come «archivista» di impronte digitali. Fra diversi milioni di impronte digitali, il cervello elettronico trova in poche ore il proprietario di quelle che gli sottopongono. Per il resto funziona come quello di Los Angeles, che viene chiamato lo «Sherlock Holmes elettronico». Con questo titolo il «Corriere della sera» dell’ll corrente pubblica un articolo di Arnaldo Fraccaroli nel quale troviamo sardoniche considerazioni su un importante settore della vita italiana. Vale la pena riportarne un brano per i nostri lettori, tanto più significativo se si considera che il «Corriere della sera» è notoriamente il portavoce dell’alta finanza italiana. Scenetta di tutti i giorni, in treno. Il controllore si. presen- riffa intera. Tutti si volgono, ta in un compartimento di guardano incuriositi, prima il prima classe «Biglietto signo- biglietto (ah, son fatti cosi?) ri» Braccia che si tendono Lei? Libretto a fortissima riduzione. Lei? Biglietto di servizio. E lei signora? Biglietto gratuito, per via del marito che ... E lei? Biglietto di un blocchetto di favore. Lei signore? L’ultimo viaggiatore tende il suo biglietto. E’ titubante (lui, non il biglietto, naturalmente), titubante e umiliato. Porge un biglietto a ta- poi il viaggiatore. Sventurato, è proprio fuori d’ogni categoria, non conosce dunque nessuno? Che ci sta a fare al mondo? Il controllore ha un attimo di riguardoso pudore: lo devo forare un biglietto così straordinario?. Nel compartimento «riservato a senatori e deputati» non si discute: tutti in franchigia. Anche quando non c’è nessuno, resta in franchigia il compartimento. I viaggiatori, quelli che han pagato e stanno affollati in piedi nei corridoi, guardano con deluso amore, ma con speciale soddisfazione, quei sedili politici e vuoti. Poi si continua a lamentare: le Ferrovie sono in passivo, rappresentano un peso gravissimo nella economia nazionale. — Badi che vengono aumentate spesso le tariffe. — Vero, ma son soltanto gli ingenui a pagare. — 1 Il trenino a vapore, che i milanesi chiamano il «gamba de legn servizio. Nella dinamica capitale lombarda appare come un resto di tempi andati mune a molte cose delle ferrovie italiane è ancora in-funzione dopo 70 anni di L’anacronismo è co- ARCHEOLOGI ALLA RICERCA DEI SEGRETI PREISTORICI la ni. Vediamo: ogni delinquente compie le sue azioni sempre alla stessa maniera. Il rapitore di ragazzi che già una volta ha promesso a un bambino le «caramelle», farà la stessa cosa quando gli si presenterà l’occasione di com- LA FRECCIA ROTTA (Broken Arrow) Negli ultimi tre decenni del 19. secolo gli americani hanno inferto il colpo di grazia alle tribù indiane, decimandole e riducendoie al mimimi termini, tanto che oggi gli indiani superstiti sono una rarità, e servono a riempire i vari circhi di divertimento. Quello ohe non è riuscita a fare la guerra, lo ha poi completato Palcool e l’odio fra le singole tribù. Questa lotta biologica pei un posto al sole, dove il più potente distrugge il debole, cl viene descritta nel film americano a colori LA FRECCIA ROTTA ^ desdrit-alone un pò troppo romantica e quasi onesta. Il temente della guardia rono estirpati. Così sorse la pace, la pace delle tombe. BAZAR DI CRISTALLI (The Glassmeraagerie) Un film con Jane Wyman, Kirk Douglas e Arthur Kennedy, ben guidati dalla imano del bravo regista ohe è Irving Rapper. Amanda è madre di due fili, da lei starnati a stento. Il figlio Tom lavora in una fabbrica, mentre la figlia Laura, zoppa, la aiuta nei lavori casalinghi. La piu grande preoccupazione della madre è quella di sposare quanto prima la fig’iaè Questa però soffre troppo del1 suo complesso di inferiorità ed è molto timida. Fratello e sorella non «piede di porco», lo userà ancora per la seconda e terza volta. I delinquenti di mestiere —- formati in gran parte proprio da scassinatori — «lavorano» sempre con gli stessi metodi. Far saltare l’acciaio di una cassaforte è sempre u-na cosa complicata e lo scassinatore si serve di speciali espedienti. Poi la polizia giunge facilmente a stabilire il metodo e gli espedienti usati nello scasso. In altre parole, anche se lo scassinatore non ha lasciato impronte digitali o altri segni che possano portare al suo riconoscimento, il suo «stile» rimane ed è come se lasciasse il proprio biglietto di visita. La polizia seguiva in ogni caso la traccia dello «stile», ma siccome di scassinatori ce ne sono sempre molti, era difficile eseguire una rapida «eliminazione» di coloro che non entravano nell’affare e giungere isolare il responsabile. Il cervello elettronico tre per la prima visita chiedeva 50 scellini, per ognuna delle successive riduceva il prezzo di 10 scellini, fino ad arrivare a soli 20. Uno scozzese, professore, che per la prima volta aveva bisogno del medico, saputo ciò, s’affretta da lui: — Caro dottore, dall’ultima visita non sono affatto migliorato. — Ma, non mi ricordo di avervi mai visto. — Come! Se mi avete prescritto anche la medicinal — Quando? — Tre settimane fa. Ed era già la terza volta ! — Ah, si? Bene. Continuato a prendere quella medicina. 20 scellini, prego. Il professore non sapeva che anche il dottore era scozzese. Gli archeologi dell’«Istituto per la preistoria dell’uomo» deil’Umiversità di Lubiana, com alla testa il prof dato. Srečko Brodar, (uno dei più eminenti studiosi d; paleologiia e scopritore delle prime tracce di abitati u-mami dell’era paleolitica in Slovenia), hanno puntato gli occhi su Postumia alila ricerca dei segreti preistorici. Da qualche anno si conducano febbrili soavi di ricerca dei resti degli abitati u-mani idleUTantica epoca della pietra. Il campo di lavoro è nei pressi di Postumia, Be-tialov — una grotta che giace a due chilometri circa dalle famose grotte, e promette scoperte interessanti. La grotta Betaiov fu scoperta già nel 1932 dallo archeologo italiano Anelli che fece una relazione in merito, l’anno seguente, al Congresso palealogico di Trieste. Negli anni seguenti Anelli continuò i lavori, portando alla luce l’intero spiazzo antistante ila grotta — setto metri di profondità e due di larghezza. Il materiale scoperto negli scavi appartenente al periodoneòlogico (armi Cd lamesi dell’uomq, resti di animali) fu cìonservata tica). Gli oggetti di più an- nel museo di Postumia. Gli occupatori tedeschi sottrassero questi oggetti trasportandoli, prima in Italia e successivamente a Poten-sltein, presso Norimberga in Baviera. Gli anglo-americani, dopo la guerra, riportarono ili materiali© in Italia e la collezione, che attualmente si trova a Roma, ci verrà probabilmente restituita. Quanto fu scoperto dallo Anelili, rappresenta soltanto una piccola parte dei segreti della grotta Betaiov. E-gli giunse appena alla parte superiore dello sfratto paleolitico. Gli altri strati che mettano in luce i documenti della cultura dell’antica età della, pietra sono stati scoperti dopo la liberazione, dal dott. Brodar. Le ricer- itiloa data ritrovati, 'appartengono alla cultura umana che è probab Imente la più remata in Slovenia. Accanto a resti di scheletri animali — preda di caccia e cibo di lontani nostri antenati — sono stati rinvenuti nella grotta anche alcuni pezzi di carbone; elementi questi che ci avvertono che l’uomo già in quei tempi conosceva Š fuoco e ne faceva uso. Precise analisi microscopiche hanno inoltre accertato anche la specie del legno carbonizzato; cosicché gli studiosi possono sapere qualcosa pure della flora vegetante in quei tempi remoti. I resti degli scheletri animali scoprono poi nuovi segreti appartenenti alla vita dtìll’uomo della caverna di Betaiov. Si tratta di ani- nla .’'‘fero rigide, mentre la regione doveva essere fitta di boschi, selvaggia e inospitale. SCHELETRI SCOMPARSI Al tempo dell’età della pietra, la nostra terra visse contemporaneamente ljepoca del ghiaccio (il diluvio) In quest’epoca l’uomo primitivo fu costretto ad emigrare. Gli abitanti della grotta di Be-talav fuggirono in lontane e ignote regioni. Si giustifica così il fatto che determinati strati interni della spelonca non presentano alcun segno della presenza u-mama. Sotto la pressione di tre o quattro forti raffreddamenti succedutisi nell’epoca del ghiaccio, franò la spelonca di Badelov. Ma la soglia delle , , . . . grotte di Postumia doveva che, durate per tre mesi al- mah ormai scomparsi appar- * resentare in quei tempo Fanno, continuano fin dal tenenti ai mammiferi dilu- ,. . . . una specie di oasi per i suoi accentuati passaggi e le favorevoli condizioni sotterrar nee. Sicché l’uomo primitivo scelse quivi ili proprio rifugio. Anche qui le armi e il cibo 1947. LA VITA DELL’ERA DEL GHIACCIO La nuova grotta presso Postumia ci presenta, nel linguaggio delle scoperte recenti, la vita vissuta dall’uomo dell’era del ghiaccio (llaJbitante dell'età paleoli- viani, arsi delle caverne (ur-sus speouus), jene ideile caverne. rinoceronti, varie specie di stambecchi giganti, buoi selvaggi, ed altre bestie alpine. L’esistenza di questi animali in quell’epoca ci dice come le condizioni climatiche della Siove- PESCI D’APRILE . . MAGGIO . . . GIUGNO Avviso ai lettori; la presente scenetta può svolgersi :n-'dlilfferentemejnite a Oapodi-stria, Isola e Pirano). — Ma insomma si può sapere perchè il pesce viene venduto così caro? — E’ una cosa normaFssi- elegante e comoda maschera antigas». NUMERI SBAGLIATI ... MA NON TANTO — Pronto, vorrei venir da lei per un sailasso. — Volentieri, venga pure! — Parlo personalmente col dottore? conoscenti ha cosi dichiarato: — Noi abbiamo tutto il diritto di vendere all’ingros-so perchè in fatto di prezzi sappiamo spararle grosse !... QUATTRO PASSI FRA LE CRONACHE Secondo una recente sitatl- [cLadri -attenti alle vetrine, pericolo di morte. Se potete entrate dalla porta». ☆ Ultime dalla Russia: — Di chi è questa fotografia? — Della compagna Golgou-roski, campionesa di natalità. Ha avuto 29 figli . . . — E adesso dove si trova? — In Sibea-ia ... ha assassinato il marito! . . . PICCOLA PUBBLICITÀ’ AAAA. Nastri di qualsiasi qualità, colore e dimensione, anche usati oeroamsi. Paghiamo ottimamente. Offerte presso il Comitato per la Difesa dei gatti. umani furono vari : arnesi di silice e carne di capre selvatiche. Le ricerche nella grotta di Betaiov non santo terminate. Quali nuove scoperte riserva ili futuro? Per ora si è accertato che il suolo sloveno fu abitato ancora centomila anni fa. Il dott. Brodar è dell’opinione che l’uomo delle caverne di Betaiov presso Postumia inon abbia travato la tomba sul posto stesso — e scheletri umani non sono stati travati; i cadaveri sono stati -trasportati in profondità attraverso i corsi di acqua sotterranea. Ma. Bu. ha ora risolto il problema, ed ma, scusi. Ha mai considera- nanze! No, col Dipartimento Fi syca americana gli alcoliz- ecco come: Ogni scassinatore arrestato ha il suo particolare cartoncino sul quale vengono segnati i più minuti particolari del suo «stile» con un siste- vanno punto d’accordo con la ma di forellini. Quando poi madie, òhe ha -un comporta" accade uno scasso, la polizia mento più che primitivo ed ricostruisce minutamente il egoista. metodo usato dagli scassina- Essa infatti fa pressioni su tori: la strafa usata per en- te) le forti spese dì trasporto? — Perchè, li fate viaggiare in vagone letto? ANNUNCIO ECONOMICO .. . CHE DOVREBBE COMPARIRE A PIRANO «Ad ogni massaia che consumerà un minimo idi x metri cubi di gas verrà fatto il gentile omaggio da parte — _____ ». ni £,ssa ini -i u i ìa pressioni — , , Tom non approvava la di- Tom_ a£finnhè questi dnviti a trare nell edificio, il tempo _ „ straziane delle triou ina.a- ;tpuajcile su,0 am,ico, che approssimativo, gli arnesi a- della nostra società di una imperché credeva che am- andar bene come bediue le razze, i marito per Lamra. Tom, sec- retasi, avrebbero potuto vivere pacificamente insieme. Per raggiungere il proprio scopo ha concluso un patto di amicizia con gli indiani. Gli immigrati, -avventurieri di tutte 1© razze e risme, non erano però d’accotrdo con lui, perchè troppo era la cupidigia e la bramosia della ric-chezza in toro. Vista la mal parata, Tom decide di recarsi personalmente dal capo indiano Oachise per tentai© dii convincerlo a par fine alto staito di guerra. Questa sua mossa ha avuto successo, ma solo temporaneo. Lui stesso ha pagato a caro prezzo ila volontà di pace e serena convivenze con la perdita della moglie indiana. I bianchi non si sono attenuti ai patti, gli indiani hanno spezzato la freccia delia pace e la guerriglia ripirese sino a che gli indiani non fu- cato ed ansioso di liberarsi quanto prima della madre, conduce a casa un suo vecchio amico, Jim, presentandolo come uno spasimante di Laura. Jim, credendo dii far del. bene, circuisce di attenzioni la povera Laura, la quale si innamora di lui dii primo acchito. Jim però- visto che la ù-tuazione supera ogni previsione- confessa di essere già fidanzato con un’altra ragazza del quartiere ed abbandona la casa di Amanda. Parapiglia in casa con scene di isterismo della madre e fuga dèi figlio, ormai stufo del-Fiinsopportaibile situazione. Questo incontro e la susseguente delusione ha però un grande effetto su Laura. Da quella ragazza timida e scontrosa che era, diviene una donna coraggiosa e conscia dello serpo che ha la vita, ohe merita realmente di essere vissuta. _ ESTREMI MALI ESTREMI RIMEDI — Senta, considerato che tutti i gatti sono stati licenziati dai locali pubblici il nostro sindacato ha pensato di sostituirli, a prezzi di assoluta convenienza . . . SENTIMENTALE , , . MA NUN JL'ANTU Due iminamorati vengono sorpresi, su una dèlie nuove ranchine in riva al marre, da un signore dall’aspetto molto senio: — Giovanotto^ le vorrà sempre bene? — Sì . . . — Allora deve pagare la tassa sui beni stabili. ARTICOLI DI STAGIONE La primavera, nonostante la folata di bora, si è fatta sentire fino dentro le ossa. L’altro giorno siamo andati a fare visita al nostro amico Gigi e lo abbiamo trovato ad insaponarsi col pennello da barba il patto: — Ma come, Gigi, ti radi i peli del petto? — Beh. sapete com’è, mi levo la maglietta pesante .. . DIRITTI . . . PER TRADIZIONI Una nota dita locale di vendita al minuto di generi alimentari è riuscita a smerciare a Zagabria cinque quintali di caffè al . . . modico prezzo di din. 2.800 al kg. E tutto questo senza a-vere il diritto di vendita al-l’inigrosso. Di questo parere però non è il direttore della ditta ohe ad un grappo di zatì. negli Stati Uniti sarebbero novecentocinquantami-la più del 1944. Un professore del Wisconsin ha dichiarato ohe la causa di questo fenomeno deve ricercarsi nella guerra. Non esiste che un rimedio, la pace. Un buon consiglio' per le grandi potenze: A Ginevra non mandate ministri, ma astemi ! ☆ Einstein, al quale era stato chiesto quali saranno le armi della prossima guerra, ha cosi risposto: — Per la prossima guerra non lo so esattamente, ma per quella che seguirà dopo sarà il coltello . . . ☆ Buono un po per tutti questo annuncio sul «Times» di London. «Ospedale per malattie mentali, comodo, bello, con giardino, atmosfera gradevolissima, cerca malati di nervi’. Gentilezze ad ogni costo, un cartello appeso nella vetrina di un negozio di via Popincaurt a Parigi dice : Direttore : LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile: MARIO BARAK Stampa: * Provate anche voi ORIZZONTALI: 1. Si schiaccia dopo il fumo — 5. Manca a parecchie donne — 11. E’ spesso implacabile — 12. Una valvola dello stomaco — .13. Nuovo mai prefissi — 14. La prova ... del fuoco — 15. Federazione Cai ciò — 16. Conosce — 17. La amano i golosi — 18. Si paga alla resa dei conti — 19. Squadra capotoistriana — 20. Lo si gira in più riprese — 21. Scavare con le unghie — 23. La maschera lo nasconde — 24. La fa il dottore — 25. Nobile inglese — 26. Per i colli delle camicie — 27. Nazione balcanica — 28. Ragazza milanese — 29. Morti — 30. Un . . . inglese — 31. Città della mortadella — 32. Sta davanti al vestibolo — 33. Nel mazzo di carte — ■34. AjtoHb atomico — 35. Divinità Che fischiava — 36. Le grassone dei mari — 37. Vi stanno i cow-boys — 38. Li prendono i nostri colla-bor. — 39. Nome masch. VERTICALI: 1. Dentro si studia musica — 2. Anche se luminosa non si vede — 3. Questa cosa — 4. Comitato Olimpionico — 5. Por termine — 6. Causò la guerra di Troia — 7. Donna .. . fiume — 8. Periodi geologici — 9. Articolo — 10. Serve alla pace — 12. L’animale più mite — 14. Si è preso la medicina —- 15. Rimedia i vini torbidi — 17. Avida — 18. Vene ... senza sangue — 19. Vi si giudicano gli assassini — 20. Colpo di vento — 22. Ex re fantoccio di Croazia — 23. Si intecciano per panieri — 25.* Rocce che camminano — 27. Per guidare cavalli — 29. Gioco di carte — 31. Raro nome femminile — 32. Recipienti in terracotta — 34. Ha un banco ... umido — 35. Moltiplica — 36. Mezzo vento... a Trieste — 37. In seno a Walter. * • QUA dränge A MILANO è in corso «n ternati di calcio per ragazzi. Nel primo turno di gare, l'inoontro tra la Pro Patria « la Dinamo 41 Zagabria, ai è concluso in parità per 0:0. Poiohè, anohe dopo 1 tempi supplementari il risultato non era cambiato, è stato effettuato il sorteggio che ha visto vincente la squadra zsga-breee, ehe giocherà quindi nel secondo turno. IL RAPID di Vienna ha battuto por due roti ad una la squadra dell’Esercito ungherese, davanti a 10 mila spettatori. IL CAMPIONE di tennis da ta-volo Harangozo ha battuto nei quarti ai tinaie nei campionati della Germania Occident., il campione del mondo Okimura per tre a uno. I risultati dei vari set sono i seguenti: 21:19, 21:12, 17:21, 21:13. ★ SI SONO SVOLTI domenica a Belgrado gli incontri di pugilato per la selezione della squadra nazionale jugoslava che l’8 maggio si incontrerà con quella tedesca. Sono stati selezionati: PESI MOSCA — Parić (Partizan); PESI BANTAM — Sal-đanović e Tot (Partizan); PESI PIUMA — Lazarevič (Jedinstvo); PESI LEGGERI — Lukič (Radnički); PESI WELT-TER LEGGERI — Kalčič (Metalac); PESI WELTER — Nikolič (C«Z.); PESI MEDI — Keler (Mladost), Pavlič (Partizan); PESI MASSIMI — Kri-žmančić (Metalac). ★ LA SQUADRA di pallacanestro del B.SJK. di Belgrado, che sta effettuando una tournée in Grecia, è stata sconfitta sabato ad Atene dalla squadra quinta classificata nel massimo campionato greco per 62:51. SUPPLEMENTO DI CRONACA SPORTIVA ALL’ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI No. 343 AtUtTIM’, 26 APRALE 1854 VERSO LA CONCLUSIONE DEL CAMPIONATO JUGOSLAVO I LEGA INCONTRO “SUSSULTO“ ODRED-DIHAIHO Crvena Zvezda e Dinamo sono le probabili candidate alla vittoria finale Punta al "mondiale« dei 100 farfalla Iva Gérard-Novak ha dichiarate •ke questa estate tenterà di battere il record mondiale dei 100 metri farfalla, attualmente detenuto dall’ungherese Èva Szekely con l’16”9. La Gérard-Novak impiegherà lo stile delfino, con il quale il mese scorso ha registrato l’19”8 (record belga) al suo debutto nella specialità. La terzultima giornata del girone di ritorno del massimo campionato jugoslavo non ha portato cambiamenti essenziali alla classifica. Tutti j favoriti hanno vinto, bene o male, i rispettivi incontri, mantenendo cosi invariate le posizioni in classifica, che vede sempre in teste, appaiate, Dinamo e Crvena zvezda, le quali dovranno decidere nell’incontro diretto a quale delle due spetterà la vittoria finale. La partita più difficile,non però sulla carta, è toccata questa volta alla Dinamo, impegnata sul campo dell’ormai retrocedente Odred di Lubiana. I campioni zagabresi, dopo aver finito il primo tempo con ben quattro reti di vantaggio, si sono visti quasi raggiungere dall’ina-spettamente rinato Odred, il quale, lanciato all’attacco e condotto da un Toplak in forma spettacolosa, è riuscito nella ripresa e segnare ben quattro reti, sfiorando più di una volta il pareggio. Solo all’ultimo minuto è riuscito ad assicurarsi la vittoria con una rete di Osojnak. Facile il compito dell’Hajduk, ohe sul proprio campo ha sepolto sotte una valanga di reti il disorientate Proleter, ormai con le spalle al sicuro. Malgrado questa vittoria, l’Hajduk si è precluse ogni possibilità di vittoria finale con rincontra perdute per rinuncia conire il Sarajevo. Difficile, altre il previsto, la vittoria del Partizan sul' Vardar di Skoplje, che non è andata oltre la striminzita rete di vantaggio. Più autoritaria la Crvena zvezda, la quale si è messa al sicuro da ogni sorpresa contro ü Sarajevo con tre reti e vivendo susseguentemente sul vantaggio conseguito. Secca la vittoria della Lokomotiva sul BSK ,che si è cosi definitivamente tirata fuori della pericolosa zona di retrocessione. Prevista, infine, la vittoria della Vojvodina i.el derby di Novi sad fra le cugine Vojvodina e Spartak. Pure il Radnički, oon la vittoria di Skoplje contro il diretto rivale Rabotnički, si è assicurata la permanenza nella massima divisione, mentre Odred e Rabotnički sona armai le sicure retrocedenti. Eccovi brevi cronache della partite: ★ DINAMO — ODRED 6:4 (4:#). Come nella partita di andata, così in quella di ritorno, il confronto fra Odred e Dinamo risulta presoceli* uguale. Ambedue le partite possono chiamarsi delle due facce. A Lubiana, domenica, dopo la fine del primo tempo, la Dinamo conduceva oon ben quattro reti di vantaggio. Nella ripresa, riscossa dell’Odred ohe, solo per la bravura della difesa della Diname o la debolezza di quella dell’Odred, non è sfociata in un risultato di parità. Il grande fautore della riscossa dell’Odred è state Toplak, il migliore in oampo in senso assoluto ed autore di tutte le quattro reti dell’Odred. La vittoria della Dinamo è comunque meritata e le permette di guardare con fiducia al traguardo finale, che per essa significa conquista del titolo di campione jugoslavo 1854. Le reti sono state segnate per la Dinamo, uel primo tempo al 7’ da Lipuži-novič, al 28’ da Čajkovski II, al 33’ e 37’ da Conč e nella ripresa al 36’ da Dvornič e al 44’ da Osojnak. Le reti dell’Odred, tutte realizzate da Toplak, sono state fatte al 5’, 12’, 19’ e 37’ della ripresa. ★ HAJDUK—PROLETER 8:# (5:9) Nulla da fare per il modesto Proleter dinanzi ad un’Hajduk scatenato come non mai, con un attacco penetrante, veloce, preciso e travolgente, guidato da un Matošič in forma spettacolare. Dominio assoluto perciò degli spalatini, sia territoriale che tecnico, concretizzato da cinque reti nel primo tempo e tre nella ripresa. Degli ospiti, gli unici a salvarsi sono stati l’anziano Rupnik e Dvornič. Malgrado’ questa vittoria, l’Hajduk ha compromesso definitivamente la sua posizione in classifica con la partita concessa al Sarajevo per forfait, durante il periode del noto caso Vukas—Beara. Le reti sono state segnate al 2’, 46’ e 38’ da Matošič, al 25’ da Vukas e 32’, *7’, 48’ e 76’ da Broketa. ★ VOJVODINA — SPARTAK 3:8 (1:8) La partita fra cugini del territorio deÜa Vojvodina non ha soddisfatte i numerosi spettatori inter- venuti, dato che il gioco dimostrato non ha corrisposto alle possibilità delle due squadre. Forse questo è comprensibile, dato che ambedue sono piazzate al centro classifica, senza possibilità di mirare più in alto e senza il pericolo della retro-cessione. Nella ripresa, il gioco è CAMPIONATO JUGOSLAVO I. Lega RISULTATI Crvena Zvezda — Sarajevo Partizan — Vardar Lokomotiva — BSK Hajduk — Proleter Rabotnički — Radnički Vojvodina — Spartak CLASSIFICA 3:1 1:0 3:0 8:0 0:3 3:0 Dinamo 24 17 4 3 65:22 38 C. Zvezda 24 17 4 3 51:19 38 Partizan 24 16 5 3 73:30 37 Hajduk 24 i 16 2 i 5 54:30 35 Vojvodina 23 12 4 7 53:33 28 Spartak 24 10 3 11 42:48 23 Sarajevo 24 10 3 11 33:41 23 BSK 24 7 6 11 34:37 28 Lokomotiva 24 7 4 13 36:41 20 Vardar 23 4 10 9 28:33 18 Radnički 23 7 3 13 33:44 17 Proleter 34 4 8 12 29:60 16 Rabotnički 24 4 3 17 18:79 11 Odred 23 3 4 16 35:66 10 ed ha messo in ginocchio il BSK, che pure non è una squadra deh© ultime venute nel maissimo campionato e gode di buon credito pure all’estero. La Lokomotiva è passata in vantaggio ai 19’ del primo tempo con una rete di Firm, il quale ripeteva la prodezza ai 26’ della ripresa, concludeva la segnatura al al 44’ Bobek II. RADNICKI —^RABOTNIČKI 3:0 (0:0) Anche il Rabotnički, come l’Odred, dopo la sconfitta casalinga di domenica, ha perso la possibilità di salvezza e pertanto dovrà dare l’addio alla massima divisione, che l’ha ospitato per un anno. La vittoria del Radnički è scaturita da un’azione in contropiede, quando il Rabotnički era tutto proteso all’attacco nel tentativo di pervenire alla segnatura. Ciò succedeva al 10’ della ripresa. Su un rovesciamento di fronte, Jezerkič si impossessava della palla e segnava la I. rete. Come colpiti da un fulmine, i padroni di casa si accasciavano, lasciando l’iniziativa al Radnički, che ne approfittava, segnando altre due reti, sempre con Jezerkič, al 36’ e 42’ della ripresa. Nella pagina seguente le partite di mercoledì UNDECIMA GIORNATA DEL MASSIMO CAMPIONATO ITALIANO FI D 0 u >RE E 1 NI pe 'IN SSI IA M EC E )l Fl NT Gl ERH JRE Ah FU IN IO C RI > FATTO CASA A Firenze Fiorenzo Magni vince in volata il giro di Toscana ATALANTA — UDINESE 6:8 (4:0) — L’Udinese ha tenuto il «ampe aasai meglio di quanto il pasteggio non dica. L’Atalanta si à portata! n vantaggio al 4’ di gioco eoa un tiro del Garzino Corsini, avanzato sino al limite dell’area avversaria. I bianconeri hanno poi manovrato lungamente nell’area avversaria non riuscendo a realizzare impediti dalla salda difesa atalan-tina. Al 37’, su tiro di punizione, Bassetto segnava la seconda rete del primo tempo. All’inizio della ripresa, l’Atalanta ha arrotondato il vantaggio con una rete di Rasmussen, che si era infiltrato nella difesa avversaria. Reazione udinese eh« si è concretata con una serio di in-«oncludenti calci d’angolo. Ha segnato però ancora l’Atalanta al 24’ eon Brugola, grazie a un forte tir* dal limite. L’Udinese a questo punto ha ceduto e l’Atalanta ha così potuto segnare nuovamente al 27’ ce» Bassetto, su azione in linea, ed CAMPIONATO ITALIANO Serie A RISULTATI Atalaata — Udinese «:• Bologna — Legnano 2:0 Gonoa — Palermo 1:8 Juventus — Spai 3:1 Roma — Lmìo 2:1 Milan — Torino 8:1 Napoli — - Inter 3:1 Novara - - Sampdoria 3:8 Triestina — Fiorentina 1:1 CLASSIFICA Juventus 28 16 1S 2 46:27 41 Inter 28 15 IO 3 51:26 40 Fiorentina 28 15 10 3 41:20 40 Milan 28 13 9 6 57:33 35 Roma 28 11 10 7 45:32 32 Bologna 28 12 8 8 42:32 3* Napoli 28 10 11 7 41:31 31 Torino 28 9 12 7 32:34 30 Sampdoria 28 8 10 10 31:34 26 Novara 28 8 9 11 30:37 25 Atalanta 28 8 8 12 41:43 24 Genoa 28 9 6 12 29:40 24 Lazio 28 9 5 14 29:33 23 Spai 28 7 8 13 31:47 22 Triestina 28 6 10 12 29:50 22 Udinese 28 6 9 13 31:49 21 Palermo 28 7 5 16 30:51 19 al 80’ oon Rasmussen. Angoli 8 a 3 per l’Udinese, arbitre Liverani, spettatori 8.900. BOLOGNA — LEGNANO 2:8 (2:0) — Il Bologna ha avuto una netta superiorità di azioni nel primo tempo, superiorità concretatasi oon due roti. Hanno segnato al 13 Cervellati, che aveva avuto il pallone da Cappello, ed al 44’ lo stesse Cappello che concludeva una brillante azione personale in area di rigore. Sfasata la reazione del Legnano. Angoli Sala favore del Legnano, arbitro Cordilo, spettatori 8.000. ★ GENOA — PALERMO 1:8 (0:0) — La rete è stata segnata al 19’ del secondo tempo. Su calcio d’angolo tirato da De Angelis, Dalmonte h» raccolto ed ha sorpreso il portier« palermitato oon un forte tiro d* quindici metri. Calci d’angolo 8 per parte, arbitro Massai, spettatori 15 mila. JUVENTUS — SPAL 3:1 (1:1) — La Spai ha resistito sino a due minuti dal termine dell’incontro, segnando per prima al 17’ di gioee oon un forte tiro di Ekner, da venti metri. I bianco neri, ohe per tutte il primo tempo avevano tenuto il predominio nell* azioni, sono riusciti a pareggiare ad nn minuto dal riposo con un tiro a breve distanza di Ricagni, che aveva ricevute il pallone da Boniperti. Per tutta la ripresa la Juventus ha premuto senza riuscir a sfondare l’attenta ed ordinata difesa dei ferraresi, che hanno sfoggiato un ottimo senso dell’anticipo. L’incontro è precipitate verso la fine. Al 43’, per un fallo spallino su Manente, l’arbitro ha concesso la punizione al limite dell'area di rigore. Hansen calcia, raccoglie Boniperti che infila in rete ìasoterra. Rimessa la palla in gioco la Juventus parte all’attacco « Ricagni viene fermato dal portiere per le gambe: rigore, realizzato da Manente. Angoli 7 a 0 a favore della Juventus, arbitro Di Leo, spettatori 10 mila. ★ ROMA — LAZIO 2:1 (2:0) — I» favore di vento, la Roma ha acquistato un netto vantaggio nei primi 20’ di gioco con due calci piazzati. A11’8’, su punizione battuta da Celio, la palla, sfiorata da Galli, ha rimbalzato sul palo finendo in rete. Al 17’ su calcio d’angolo battuto da Ghiggia, Bortoletto metteva in rete oou un bellissimo oolpo di testa. Vana la reasàone della Lazio sino al fischio di sospensione. Nella ripresa i laziali, in favore di vento, ridu-eevano la distanza al 6’ con un forte sinistro di Fontanesi. Nella reazione dei giallo-rossi, verso il 20’, Galli si è scontrato in area oon An-tonazzi ed ha dovuto lasciare il oampo. Poco dopo Bettini ed Ante-aazzi sono stati espulsi per scorrettezze. Calci 8 a 1 per la Lazio, arbitre Bollò, spettatori 68 mila. ★ TORINO — MILAN 1:8 (8:0) — il Torino, cen un gioco prettamente difensivo, è riuscito a battere il Milan, ohe annoverava nella sue file molte riserve. I granata, privi di Ruthz, si sono limitati a qualche azione di contropiede, in una delle quali hanno ottenuto la rete ohe doveva risultare conclusiva al 2’ della ripresa, su passaggio di Anturio t ti a Biagioli, il quale riusciva a calciare tra palo e portiere mettendo in rete. Caloi d’angolo 14 a 2 a favore del Milan, arbitre Mau-relli, spettatori 20 mila. NAPOLI — INTERNAZIONALI 2.1 (1:1) — Il Napoli va in vantaggio per primo. Al 12’ su azione iniziata da Granata, il pallone giunge a Vitali, il quale converge al centre. Guizzo di Cióarelli ehe, da due passi, batte Ghezzi. L’Inter pareggia al 17’, in seguito a calcio d’angolo. Sul tire dalla bandierina, Bri-ghenti devia di testa e Armano rovescia in rete. Ritorna all’attacco il Napoli, ma, per l’imprecisione di Jeppson, molte favorevoli occasioni «fumano. Al 42’ Giovannini, eolpite da strappo muscolare, esce zoppicando dal campo, vi ritorna nella ripresa, costretto all'ala destra. Il Napoli insiste all’attàceo e perviene al successo al 85’. E’ Ciearelli ohe oonclude al volo un’abile tri-angolazione. Calci d’angolo 7 a 3 a favore del Napoli, arbitro Pieri, spettatori 20 mila. ★ NOVARA — SÀMPDORIA 3:8 (1:8) — Le tre reti sono state segnate: al 4’ del primo tempo, al 19’ ed al 37’ della ripresa da Marzani, l’uomo più pericoloso ed intraprendente dell’attacco azzurro. La Samp-doria ha colpito un montante con Hansen al 17’ del primo tempo, e la traversa con Baldini al 7’ della ripresa. Caloi d’angolo 6 per parte, arbitro Guamaschelli, spettatori 4.500. ★ TRIESTINA — FIORENTINA 1:1 (0:0) — Un equo pareggio ha sanzionato il duello tra una Fiorentina in non eccezionali condizioni di forma od una Triestina impetuosa all’attacco, ma inconcludente. Il primo tempo è terminato a reti inviolate. Al 10’ della ripresa, una centrata di Mariani è stata sfruttata da Segato ohe, con un forte colpo di testa, ha infilato gotto la traversa. I viola hanno migliorato il gioee dopo la segnatura, senonchè al 3’ della fine gli alabardati hanno eondotto una bella azione sulla destra • Secchi, oon un forte tiro, ha segnato imparabilmente. Angoli 2 per parte, arbitro Ionni, spettatori 11 mila. Espulsi, a due minuti dalla fine, Bacci * Travagini per scorrettezze. salito un poco di tono e la Vojvodina, con i suoi Boškov e Veselinovič, ha fatto vedere qualche prege-\ole azione, rimasta però isolata. Era Rajkov ad aprire la marcatura al 16’ del primo tempo, seguito nella ripresa al 1’ da Veselinovič, il quale realizzava da posizione alquanta strana, quando cioè si trovava a terra nei pressi della porta avversaria. La marcatura veniva conclusa al 29’ da Krstič. ★ CRVENA ZVEZDA — SARAJEVO 3:1 (2:0) — La Crvena zvezda, ujna delile più quotate aspiranti ai titolo, malgrado FaisBeinza dai noti Mitič, Stankovič e Cokić. si è assicurai» la vittoria nel primo quarto d’ora di gioco, segnando due reti, al 12’ da Popovič ed ai 14’ con Tomaže viri. Gli ospiti, per nulla intimoriti dail’aivversairia. contrat-fcaeavano, riuscendo a diminuire le distanze nella ripresa àll’8’ con gigante, ma Rudinski rimetteiva il punteggilo nel limite dell'inìaio al 40’, segnando la tema rate. Gli atleti belgradesi si stanno ora preparando assiduamente per l’incontro decisivo; Dinamo — Crvena ■venda, che dovrà decidere sull’as-•egnaaione del titolo. ★ PARTIZAN — VARDAR 1.0 (1:0) Brutta partita, che ha nuovamente messo in rilievo le notevoli deficenze nella compagine del Partizan già nelle partite deli ricuperi. Gli ospiti, benché di classe inferiore, non hanno affatto sfigurato in campo, anzi, al 39’ hanno segnato il pareggio con Oinoijev-ski, ma l’arbitro annullava per fuori gioco. Il Partizan ha avuto il suo tallone di Achille niella difesa, malsicura e traballante come non mai e nell’attacco, impreciso e poco battagliero nelle falsi conclusive. L’unica rete valida della partita, che ha fruttato pure i due punti al Partizan, è stata segnata al 21’ con. un tiro irresistibile, da distanza ravvicinata, da Pajevič. ★ LOKOMOTIV A — BSK 3 :0 (1:0) — La Lokomotiva, con la netta vittoria conseguita contro il BSK, si è messa definitivamente al sicuro da ogni eventuale sorpresa. Oltre che a guadagnare i due punti, la 'Lokomotiva ha messo in vetrina un gioco da manuale, che ha mandato in solluchero gli spettatori I «MONDIALI» PI CALCIO La capienza degli sladi e l’assegnazione dei posti LOSANNA — Il Comitato organizzatore del campionato mondiale di calcio si è riunito a Losanna. Per dare equa soddisfazione agli interessi svizzeri e stranieri ha attribuito dei contingenti provvisori di carte di entrata ai differenti Paesi. Fino ad oggi gli uffici di viaggio stranieri hanno chiesto un numero considerevole di biglietti: sona stati riservati, fino alla metà di aprile: 15.000 posti alla Germania, 11.008 all’Italia e alla Francia, 8.000 all’Austria, 4.000 all’Inghilterra e alla Scozia. Sono stati riservati inoltre 11.008 posti all’Uruguay, 6.400 al Messico, 3.000 al Brasile, 100 al Giappone, 1.500 ai Paesi Bassi, 500 complessivamente alla Svezia, Finlandia, Egitto e Portogallo; 300 alla Danimarca e al Lussemburgo; 2800 all’Argentina; 800 agli Stati Uniti; 400 al Cile; 200 al Canada e alla Bolivia e 50 ad Haiti. I delegati della FIFA hanno inel-tre deciso che le due semifinali si svolgeranno nello stesso giorno (8# giugno) a Basilea e a Losanna; la finale avrà luogo a Berna il 4 luglio e per l’assegnazione del terze e quarto posto si giocherà a Zurige i’ 3 luglio. Infine, dato il grande interesse ma-festato, il Comitato organizzatore ha deciso di aumentare il numero dei posti in ogni stadio in cui si svolgeranno le partite. Il Wankdorf di Berna, dove avrà luogo la finale, conta attualmente 44.000 posti in piedi e 18.000 posti a sedere. L@-sanna 40.000 e 9000, Basilea 34.600 r 14.250, Zurigo 26.000 e 9000; Ginevra 23.000 e 10.000. Lugano 38 mila e 3500. * il TERZA USCITA DEI CICLISTI DELLA PROLETER OTTIMA LA PROVA dei nostri a Lubiana Buoni Visintin e Piciga, molto sfortunato Bonin Sabato e domenica a Lubiana si sono tenute varie manifestazioni sportive in occasione dei festeggiamenti della giornata del ferroviere. Fra le più sentite ed attese sono state senza dubbio le varie corse ciclistiche per allievi e dilettanti, organizzate dalle due società di Lubiana: Ilirija e Železničar. Sabato i ciclisti, divisi nelle du# categorie, si sono misurati sull’autostrada di Bled, mentre domenica ha avuto luogo l’atteso criterum intorno al Tabor. La Proleter di Capodistria ha partecipato alle corse a ranghi ridotti, causa la mancanza di materiale ciclistico e la malattia di alcuni dilet-- tanti. A Lubiana si sono portati così cinque allievi e fra i dilettanti il solo Bonin. Nonostante l’esiguo numero dei nostri ciclisti partecipanti alle gare, possiamo affermare che i risultati ottenuti sono soddisfacenti. Visintin e Piciga hanno riconfermato le loro buone doti agonistiche e tecniche, piazzandosi in ambedue le prove ai primi posti. Buoni pure Steffè e Ri-cobon, mentre il solo Ruzzier veniva attardato da incidenti meccanici. Fra i dilettanti, Bonin, ancora a corto di allenamento, riusciva a terminare ottavo, malgrado il salto della catena ed una caduta lo avessero ritardato. Tutti quanti, pure gli assenti, saranno chiamati la prossima domenica a riaffermare le loro qualità sulle strade dell’Istria, dove, sul percorso Capodistria — Buie e ritorno, verrà inaugurata ufficialmente la stagione ciclistica con la partecipazione dei ciclisti di tutta la Slovenia, oltreché Fiume e Pola. Gli allievi sono partiti sabato da Lubiana sino a Naklo e ritorno per disputarsi la prova su strada. Il gruppo, comprendente tutti i migiio- Nli «OMO PELI* EQUILIBRIO Sl E* SVOLTO IL DERBY ISTRIANO DI CALCIO AURORA BATTE HRANO 1 afflo) Il rientrante Zetto ha marcato la rete della vittoria IL “COLPO,, DI MAGNI PESSIMA PROVA DI COPPI E BARTALI Fiorenzo Magni ha vinto domenica in volata l’edizione 1954 del Giro di Toscana, precedendo un gruppo formato da BarduccI, For-nara, Landi, ed altri sei corridori. Al traguardo delle Cascine, Coppi e Bartali giungevano col gruppo, ad un distacco di circa 6 minuti. L’azione che ha deciso le sorti della gara si è registrata dopo la salita di S. Baronto. Stroncata una fuga di Petrucci, un gruppo di dieci corridori, capeggiati da Magni, ingaggiava battaglia e si staccava nettamente dagli altri corridori. Ecco l’ordine di arrivo: 1) Magni, ohe compie i 286 km.‘ del percorso in 7,45’59”, alla media di km 37,730. 2) Barducci, 3) Fomara, 4) Landi, 5) Dell’Agata (tutti con lo stesse tempo del viaoitore). AURORA: Dobrigna, Perini, Vat-tevani, Orlati II, Santìn, Favorito, Poljšak, Ramani, Norbedo, Valenti, Zetto. PIRANO: Fomaearo, Rosso, Sal-vestrini, Ernestini, Dudine, Giraldi, Hvasti, Pleruzai, Dapretto, M »tesan, Tamaro. ARBITRO: Janežič di Lubiana. Segnalinee: Janovrski di Isola * Sabadin di Capodistria. NOTE: Cielo coperto con leggero vento. Terreno duro ed irregolare. Lieve incidente alla metà del primo tempo a Dudine, e al 15’ della ripresa a Norbedo. Ambedue finiscono all’ala. Spettatori 1.500. Il Pirano è uscito, contrariamen-le alla tradizione, battuto dallo stadio I. maggio di Capodistria grazie a una astuta zampata di Zetto, il quale, ricevuta la palla da Poljšak, ohe, scavalcato il terzino in un’azione intessuta dal reparto destro, operava un radente traversone che Fomasaro, in tuffo non riusciva a fermare. Il pallone, raccolto da Zetto, ben appostato sulla sinistra, finiva nella rete vuota eoa Fomasaro ancora a terra per il precedente tuffo. Questa, in sintesi, l’azione che ha portato i eapodistriani alla vittoria nella partita più sentita ed accesa dell’anno e sigillata proprio da Zet- CAMPIONATO SLOVENO Girone Occidental* RISULTATI Slovan — Jesenice 3-2 Postojna — Branik 3:8 Krim — Domžale 6:0 Železničar — Odred B 2:2 Aurora — Pirano 1:8 CLASSIFICA Slovan 12 6 4 2 21; :21 16 Piran 11 7 1 3 26 :11 15 Aurora 11 7 1 3 24 :12 15 Krim 12 5 3 4 28: :20 13 Branik 12 6 1 5 24 :15 13 Postojna 11 6 0 5 26: :17 12 Železničar 11 4 4 3 24 :19 12 Jesenice 12 3 1 8 19 :S1 7 Domžale 12 0 1 11 8 :45 1 Odred B 13 6 4 3 38 :20 16 to, che, per l’occasione, dopo un lungo periodo di inattività, rientrava in squadra assieme a Valenti. Non che mancassero altre occasioni da rete, tutte però fallite oppure sventate dalle rispettive buone difese. L’Aurora anzi, subito" all’inizio, si vedeva deviare sul palo un tiro di Favento, dal bravo Fomasaro, impegnato per l’occasione in un prodigioso tuffo. Il palo veniva ricambiato susseguentemente da Pie-ruzzi, il quale si faceva applaudire per una bella rovesciata dal limite dell’area, ma il pallone rientrava in gioco senza esito. Il Pirano ha avuto la migliore occasione per pareggiare a pochi minuti dalla fine, quando Pieruzzi si presentava solo davanti al portiere, ma il tiro finale veniva parato da Dobrigna, che deviava in angolo. L’Aurora, però, avrebbe potuto aumentare il bottino se due provvidenziali pali, non si fossero sostituiti al già battuto' • Fomasaro, su due staffilate di Valenti. Risultato, comunque, giusto, che non cambiava nonostante i tentati-'4 del Pirano, arrancante alla ricer- ca disperata del pareggio. La retro-guardia aurorina non si faceva sorprendere. Esaminata dal punto di vista tecnico, la partita ha lasciato molto a desiderare. Infatti nessuna delle squadre, per evidente timore di scoprirsi e per il conseguente nervosismo, ha messo in vetrina azioni notevoli. Abbiamo assistito a un gioco nervoso, intessuto più sulla iniziativa dei singoli che su una tattica di gioco studiata. E’ andata meglio per l’Aurora, ma, con un pò di fortuna, poteva andare bene pure per il Pirano e la tradizione avrebbe potuto essere rispettata. Al Pirano è nuociuto l’infortunio a Dudine, costretto a finire all’ala, dove non ha potuto dare il rendimento a lui consueto. Anche l’Aurora, del resto, ha dovuto giocare menomata per una buona metà del secondo tempo con un attacco rimaneggiato alla meglio per un’infortunio occorso a Norbedo, relegato all'ala. Energico, forse troppo, l’arbitraggio di Janežič, bene coadiuvato dai due segnalinee Janowski e Sabadin. ri, fra i quali quelli della Proleter al gran completo, transitava compatto sino a Naklo. Tutti i tentativi di fuga venivano frustrati già all’inizio. A Kranj, a soli 25 km dal traguardo, avveniva l’episodio che doveva decidere le sorti della gara. Qui, sulla breve ma dura salita all’uscita della città, partivano a pieni pedali Fat-tur, Visintin, Piciga, Brajan e Bergant, i quali riuscivano in breve ad assicurarsi un notevole vantaggio sui primi inseguitori, capeggiati da Staffe e Ricobon, mentre i rimanenti arrancavano a molti minuti. Nessuno del gruppo di testa riusciva ad involarsi per decidere la gara alla maniera forte, per la qual cosa si presentavano compatti sul traguardo. Nella volata finale si imponeva il fiumano Fattur, il quale riusciva a battere di mezza ruota i nostri Visintin, Bergant, Brajan e Piciga, classificatisi nell’ordine. Nella Volata del secondo gruppo finivano ai primi due posti Steffè e Ricobon. Più lungo era il percorso riservato ai dilettanti, fra i quali i primi frazionamenti avvenivano dopa soli 15 km dalla partenza. Prima di Kranj, scattavano Podmilščak e Bi-helovič, i quali, causa pure l’apatia dei migliori raggruppati nella posizioni di centro, potevano prima di Kranj mettere ai sicuro già tre minuti. Questo vantaggio aumentava di km in km, sin ■ a chè Viđali e Skomina non si dee devano all’in-seguimento ,che però non dava il frutto sperato, giacche la coppia di testa aveva già ur. margine di tempo incolmabile in così pochi km. Bonin, presso Brezje, venivi attardato dal salto della catena, prima •di Kranj invece cadeva, oompromet-tendo ogni possibilità di miglior piazzamento. Nella volata finale, Podmilščak aveva la meglio su Bihe-lovič, mentre Viđali si aggiudicava la volata per il terzo posto. Battaglia forte fra gli allievi pur# nel criterium cittadino di domenica, dove Visintin, dopo i primi traguardi, aveva le maggiori possibilità di vittoria. Prima del quarto traguardo, però, cadeva e rompeva il cambio, perdendo così punti preziosi. Si rimetteva subito e raggiungeva i primi, tanto che nella volata per l'ultimo traguardo a punteggio doppia si classificava terzo, ma perdeva il primo posto assoluto per un punto, superato da Šibenik dell’ Ilirija di Lubiana. Facile la vittoria di Viđali fra i dilettanti, i quali non potevano opporsi con successo alle note qualità di velocista del oampion# dell’Od-red. Ecco i risultati tecnici: Gara su strada allievi: 1) Fattur Josip, Fiume, in 2 ore 13’ 31”; Ž) Visintin Bruno, Proleter, a ruota; 3) Bergant, Železničar; 4) Brajan, Fiume; 5) Piciga, Proleter, tutti go» il tempo del vincitore; 6) Steffè; 7) Riccobon,. ambedue Proleter, a 2’ 28”; 13) Ruzzier, Proleter, a 6’ 21”. Dilettanti: I) Podmilščak Frane, Branik Maribor, in -2 ore 24’ 20”; 2) Bihelovič, Ilirija, a una macchina; 3) Viđali, Odred, a 3’ 33”; 4) Skomina, Fiume, stesso tempo; 5) Rozman; 6) Perne; 7) Cmerzel; S) Bonin. Criterium allievi: 1) Šibenik, Ilirija; 2) Visintin, Proleter; 3) Fatto, Fiume; 4) Bergant, Železničar; 5) Išič, Pola; 6) Piciga, Proleter. Dilettanti: 1) Vidali, Odred; 2) Perne, idem; 3) Podmilščak, Branik Maribor. p. ACCESA GIORNATA NEL CAMPIONATO ISTRIANO DI CALCIO DURA LEZIONE'AI BUIESI IL PISINO ESCE DAL CAMPO I. MAGGIO SPORTIVO Notevoli »ono i preparativi per le manifestazioni sportive in occasione della festa del lavoro, »opratutto nel campo ginnico. Nella nostra jrossima edizione riporteremo dettagliamele il calendario degli avvenimenti sportivi della giornata VERTENEGLIO — BUIE La squadra di Smilovič è riuscita a raccogliere la seconda vittoria del girone di andata battendo i cugini buiesi. A differenza della pTima domenica la vittoria dei ver-ttenegliesi, questa volta, è stata convincente poiché per la maggior parte dei 90’ hanno dettato il lotto tempo ai ragazzi di Vasco.tto sfar sati e sorpresi dall’iniziale furia dei verdi avversari. Olà al secondo minuto il Verte-neglio perviene dilffatti alla prima segnatura ad opera di Sason che dopo soli tre minuti aumenta nuovamente il vantaggio realizzando un calcio di rigore concesso dal-l’arb.tro. La messe di reti sembrerà più copiosa poiché al 25’ stoko-vac porta a tre le reti a favore del Verteneglio e qualche momento più tardi un 'altro attaccante a quattro. I buiesi pervengono alla prima segnatura al 44’ del primo tempo ad opera di Bonetti che insacca siu azione di contropiede. Il largo vairataigg o e anche la mancanza di allenamento fanno cedere i verte- neglianti e i buiesi ne approfittano per portarsi sotto porta di Fernette e Vukovič al 5’ e al 6’ accorcia le distanze portandosi a una rete dal pareggio. Poi le 'azioni si fanno alterne e al 15’ Smilovič porta a cinque le reti del Verteneglio. ' Inutili sono i finali e rabbiosi at- CAMPIONATO ISTRIANO Elektra — Dignano 4:1 Avijauear j— CUttanova 12:0 Rudar II — Sc. Olivi II S:2 Rovigno — Pisino 3:1 (sospeso nel I. tempo per ine. sul campo) Buie — Verteneglio 3:5 Umago — Jadran 2:0 (sospesa a 8’ dalla fino per ine. sul campo) CENTRO CALCIO POCA RAGAZZI Elektra — Dignano 7:1 Rudar II — Se. Olivi 1:5 tacchi buiesi che la difesa verde riesce a respingere e a mantenere il distacco. ROVIGNO — PISINO 3:0 (1:1) per abbandono ROVIGNO: Komar, Poropat, Garbili, Tanconi, Raunik, Brunelli II, Privilegio, Da Piran, Sciolis, Brunelli I, Marussi. PISINO: Brajkovič I, Hrelja, Braj-kovič II, Dundara, Kuhar, Mohoro-vič, Neäjak, Car, Rottin, Antoni, Kraicer. Le reti sono state segnate al 9’ da Car per il Pisino; da Da Piran al 33’ per il Rovigno. Al 35’ Sciolis tira un calcio d’angolo, nasce una mischia, la palla sfugge al portiere e finisce in rete. In questo momento, Kuhar, del Pi-sino, assale un avversario, l’arbitro lo espelle e lui invece di uscire dal campo invita i compagni e seguirlo. Uscito dal campo il Pisino, l’arbitro ■ aspetta i regolamentari tre minuti, poi dichiara la partita vinta a favore del Rovigno. Per gli juniori, hanno giocato Rovigno e Pisino con il risultato di 0:1. VEGLfA CONTINUAMENTE SUL BUON ANDAMENTO DELLA NAZIONALE JUGOSLAVA IL TRIO CHE REGGE LE SORTÌ Br#T*„?Ua_dr0 b̰9rallC° dei tre uomini sui quali pesa tutta la grave responsabilità (NOSTRO SERVIZIO) Belgrado, aprile — In tre sono a reggere le sorti della nazionale jugoslava di calcio, tre che si affannato a correre per i campi, a saggiare la capacità degli atleti, a sentire il loro «polso», a constatare se si trovano in forma o meno. Tre: Arsenjiević, Timanić e Lemesié. Tutti e tre ex calciatori di talento, che un tempo fecero andare in estasi i tifosi della palla rotonda. Sarebbe troppo lungo illustrare la camera di questi tre uomini, eie eon i loro sforzi riuniti, hanno saputo dare tanto lustro in questo dopoguerra al calcio jugoslavo. Troppo lunga sarebbe la loro storia. E per questo oggi ci fermeremo solamente su un lato di questo triangolo, un lato che si chiama Leo Lemesic, arbitro e dirigente, conoscitore di atleti e tecnico oapace. ★ Sera nel gennaio del lontano 1926. Faceva freddo sul campo del-l’Hajduk che doveva affrontare l’Uskok, anch’essa squadra di Spalato. La gente batteva i piedi per riscaldarsi, quando gli atleti del-Hajduk fecero il loro ingresso i* campo. «Chi è quel biondino?» — si chiesero quando videro un giovane schierarsi al centro dell’attacco spalatino. Quel biondino era appunto Lea Lemesic, il quale faceva la sua prima apparizione ufficiale sul terreno di gioco nella prima squadra. Da allora egli seppe conquistare il pubblico, il quale lo segui con passione nella sua lunga camera che durò ben quattordici anni e durante ls quale si rivelò un giocatore completo, astuto, buon tiratore con ambedue le gambe. Disputò ben 518 incontri, dei quali otto rivestendo la maglia azzurra della nazionale. Ed in questi incontri i portieri avversari furono costretti per ben 506 volte ad andare a raccogliere dal fondo della rete il pallone calciato con veemenza da Lemesic. Fu centroattacco e poi mezz’ala destra. Ma lo a-nebbero potuto mettere in qualsiasi posto della squadra, chè avrebbe saputo egregiamente portare a termina il proprio compito. La prima volta che Lemesic ìb-soasò la maglia della nazionale fu nel 1929 contro la Romania ed il suo più bell’incontro nella rappresentativa la disputò nel maggio del 1932 a Belgrado contro l’Ungheria. Conducevano all’inizio i magiari per 2 reti a 0, quando Marjanovič diminui il distacco con un tiro angolato. Poi comer a favore della Ju-goslavia. Lo tirò Lemesic dalla sini-stra. II pallone girò quasi intorno al portiere ungherese, Galin e sarebbe penetrato in rete se il terzino Mandi non si fosse buttato in tuffo a trattenerlo con la mano. Rigore. Tiro di Hitrec e gol: 2 a 2. Sembrava ormai. che l’incontro si sarebbe concluso in parità. I minuti scorrevano lentamente sul quadrante dell’orologio e nessuna delle due compagini riusciva a prevalere. Poi una fuga improvvisa di Tirarne fino all altezza della bandierina del corner e passaggio perfetto. Sul pallone si lanciarono insieme Marjanovič e d il terzino Mandi. Ma Mosa ebbe il tempo di gridare: Leo prendi.» Ed il pallone passò tfa le gambe allargate di Marjanovič per giungere a Lemesic. Fu una cannonata di quest’ultimo che il portiere avversario nemmeno vide: 3 a 2. Il pallone non venne messo nemmeno al centro del campo, che. 1 arbitro fischiò la fine dell’incontro. Ma la vera specialità di Lemesic furono i calci di rigore. Solamente una volta non volle tirare il rigore e fu contro l’Ungheria, il suo tiro eia infallibile. Tuttavia Lemesic si trovò un giorno in un grande imbarazzo. Si giocava a Belgrado nel 1931 l’incontro Hajduk—BSK. I «bianchi» spalatini erano in vantaggio per 1 rete a 0 quando Lemesic, con una lunga fuga, penetrò nell’area avversaria. Sembrava cosa certa il gol, quando un terzino gli fu addosso a gamba tesa e lo mandò a ruzzoloni per il campo. L’arbitro concesse il rigore, ma intanto Lemesic era già fuori campo dolorante. Chi avrebbe tirato il rigore pei l’Hajduk? Nessuno dei giocatori voleva assumersi la responsabilità ed allora l’allenatore Luka Kalitema si vide costretto a chiedere al contuso Lemesic di rientrare in campo per tirare lui il rigore. «Ma, barba Luka, è Otmar che deve parare!» Otmar Gazzari era il portiere del B. S. K., spalatino anche lui, il quale conosceva bene come Lemesic tirasse i rigori. E Leo era con 'a gamba che gli faceva male. Tuttavia seppe vincere il dolore, volo sulla palla come uno sparviere e Otmar si accorse che il tiro era partito solamente quando vide il pallone in rete. Prima della seconda guerra mondiale Lemesic diede l’addio allo sport attivo % nel 1944 era- in Vis liberata, non come calciatore, ma col fischietto dell’arbitro. Allora l’Haj-duk^ giocò contro la rappresentativa dell’esercito inglese. Alla fine della partita, . il noto nazionale inglese Cullis gli dette la mano dicendogli: «Voi sarete un ottimo arbitro.» E fu indovino. Nel 1946 Lemesic dirigeva i suoi primi incontri di calcio e già alle Olimpiadi di Londra venne scelto dalla F. I. F. A. per dirigere la partita Corea-Messico. Nel 1950 era a Rio de Janeiro ai campionati del mondo di calcio con i migliori arbitri mondiali. Nei suoi sette anni di attività arbitrale, Lemesic ha diretto oltre 150 partite, delle quali trp intemazionali. Lemesic, in campo arbitrale, si è fatto una grande fama, come al tempo in cui era calciatore. E come allora amava tirare i calci di rigore, ora ama concederli. «Ogni fallo entro i 16 metri è calcio di rigore. Molti arbitri danno mal volentieri questa punizione, cercano il modo di risolvere altrimenti le situazioni-Ma questo è ingiusto. Il rigore deve essere concèsso quando esiste il fallo.» Questo è Leo Lemesic, uno dei migliori giocatori di calcio di anni passati, uno dei migliori arbitri di oggi, uno dei migliori tecnici di calcio di tutti i tempi. O. B. IM GIUGNO A jTRIPOLI ; Mitri-Humez e Zuddas-Sandeyron TRIPOLI — Nel quadro delle grandi manifestazioni per il Raduno intemazionale automobilistico di Tripoli che si svolgerà nella capitale occidentale del Regno Libico dal 5 al 13 giugno prossimo, gli organizzatori hanno incluso, d’accordo con la Federazione Pugilistica Tripolita-na, due incontri di pugilato tra quattro famosi pugili europei. La scelta è caduta sugli italiani Mitri e Zuddas e sui francesi Humez e Sandeyron. Iniziate subito le trattative coi procuratori dei quattro pugili si è giunti ad un accordo di massima, senza che tuttavia i relativi contratti siano ancora stati firmati. E’ prevista pure la presenza a Tripoli degli ex-campioni d’Europa Gandon, Spoldi e Roberto Proietti e degli ex-campioni d’Italia De Leo e Anastasi, questi ultimi due vecchi tripolini. Ai cinque grandi «ex» del pugilato sarà offerta una medaglia ricordo. ★ Pochi avversari per Rocky Marciano NEW YORK, 14. — il programma di attività per. il campione del mondo dei massiimi, Rocky Marciano, isi presenta 'assai scarno per quest’anno, e si ritiene ohe a malapena l’ital'O-amjericamo riuscirà a sostenere il numero di combattimenti prescrìtti per poter mantene-. re il titolo. L’unico combattimento sicuro per il momento è quello che Marciano sosterrà il 17 giugno prossimo a New York con l’ex-campione del mondo Ezzard Charles. Da parte 'britannica si era prospettata l’eventualità di un confronto con l’inglese Don Cockell, ma tale incontro non sarebbe in grado di suscitare interesse nella massa degli appassionati statuni-’ tensi. iSi apprende infine che il cubano Nino Valdes, prospettato come uno dei futturi avversari del campione del mondo, ha ritirato ; la somma di 500 dollari 'depositata presso la 'Commissione Pugilistica dello Stato di Neè York come cauzione di combattere contro Marciano per il titolo mondiale. S. FRANCISCO — Paddy De Marco, il quale ha conquistato il titolo mondiale dei leggeri battendo lo scorso mese Jimmy Carter, difenderà il titolo il 2 giugno a S. Francisco contro lo stesso Carter, in un incontro di rivincita. RAPIDO SGUARDO ALLA SETTIMANA SPORTIVA POLES AN A Ottimi gl malgrado hockeysti risultati istriani negativi I pugili dello "Jadran, di Pola in tournée nella Turchia Nelle giornate di sabato e domenica scorsa sul campo di hokey di Pola si sono tenuti due importanti incontri intemazionali tra le squadre dell’Hokey Club Ring di Losanna e le squadre del Cementi e Pola. Nella giornata di sabato gli elvetici hanno battuto la Cementi con il risultato di 10 a 5, mentre domenica gli stessi hanno battuto di stretta misura la squadra’ del Pola per 4 a 2. Dotati di un gioco tecnico superiore, gli elvetici, nelle cui file militano giocatori più volte nazionali, si sono imposti per velocità sugli atleti polesi, i quali però per preparazione non hanno sfigurato di fronte ai più forti avversari. Alle squadre polesi manca il contatto con le squadre di levatura tecnica superiore, e siamo certi che in seguito i loro risultati saranno notevolmente superiori. Oggi gli elvetici giocheranno a Nuova Gorizia con lo Železničar. Le squadre sono scese in campo nelle seguenti formazioni: LOSANNA: Pilep, Balangher, Tu-recher, Mello, Suller, Solong, CarT zoni. CEMENTI: Batel, Ipsa, "era ti, Loizar, Mauri, Ielenazza. POLA: Bartolič, Kobàlki, Lahov, Spetti, Revelante, Kelič e Oglič. ★ JADRAN IN TURCHIA Con la nave scuola «Galeb» i pu- gili della squadra Jadran di Pola hanno effettuato una tournée in Turchia in occasione della visita del Maresciallo Tito in quel Paese. I pugili dello Jadran hanno effettuato incontri a Istanbul, Ankara ed altre minori città. Dopo il loro ritorno a Pola, probabilmente, essi effettueranno una tournée nella Germania Occidentale. La società sportiva «Aurora» di Capodistria, onde venire incontro ai desideri di numerosi sportivi, organizza per l’incontro Jesenice— Aurora di domenica prossima una gita di sportivi. La partenza, in autobus da Capodistria, avverrà sabato, 24. c. m. alle 15, con arrivo in serata a Bled, dove si pernotterà. Al pomeriggio di domenica, partenza per Jesenice e ritorno, attraverso Bled, a Capodistria nella tarda serata. Il prezzo comulativo per il viaggio, il pernottamento e il vitto, ammonta in tutto a 1.600 din. Le prenotazioni si accettano giornalmente nella sede sociale di via Gambini dalle 18 alle 22. Campionato jugoslavo RIDOTTISSIMA GIORNATA DEL CENTRO CALCIO CAPOD1STR1A STRUGNANO -STIL PAREGGIANO la partita Ancorano - Srella Rossa vinto dolio prima per rinuncia STRUGNANO: Russignan, Žaro I, Žaro II. Carboni, Vascotto, Felluga, Lugnanì, Costanzo, Nemec, Punti-roli, Turk. STIL: Vatovec, Paskulin, Kočevar, Pizziga, Bolčič, Zucca, Benčič, Bertok, Sabadin, Auber, Bandelj. ARBITRO: Mazzucato. Su di un campo in perfette condizioni, si sono dati domenica aperta battaglia due compagini desiderose di rompere gli indugi, la prima, e di riscattare la dura sconfitta di otto giorni orsono, l’altra. La due squadre si sono messe su di un livello superiore dando l’impressione che nessuno avrebbe potuto avere partita vinta nè gli ospiti nè i padroni di ea9a. La Stil nel primo tempo coronava la sua superiorità con due bellissime reti, la prima realizzata al 16’ da Sabadin che, da pochi metri, insaccava alle spalle di Russignan, le seconda da Bertok che, ricevuta la palla a metà campo, si spostava sulla destra, dribblava 3 avversari e con un tiro da oltre quindici metri metteva per la seconda volta alle spalle di Russignan. Nella ripresa tutti si aspettavano il crollo dei padroni di casa, che, invece, si portarono subito all’attaccq e vedevano coronati i loro sforzi con una prima rete ài 13’ segnata da Nemec. Galvanizzati Ja questa rete, gli ospitanti vedevano la possibilità di un pareggio e partivano a testa bassa pressione in aerea ospite e ottenevano un calcio di rigore al 30’, banalmente sciupato da Russignan. A questo punto, vista svanita la possibilità del pareggio, gli ospitanti subivano un collasso che durava esattamente dieci minuti. Gli espiti, forse paghi del successo, non reagivano ed approfittavano di questo periodo per continuare a tenersi chiusi nella propria aerea. I padroni di casa ripartivano all’attacco facendo ressa in area avversaria e realizzando al 42’ una rete veramente fortunosa, avendo fallito l’uscita di pugno di Vatovec. Punti sul vivo gli ospiti si risvegliavano di colpo e con puntate decise, ma prive di sostanza cercavano di ricuperare il terreno perduto, ma essendo già al 42’ a nulla valevano i loro tentativi di riscossa. M. P. hten II (Grasshoppers), Meier (Young Boys), Ballamaii (Grasshoppers), Fat-ton (Servette). Come riserve sono stati designati Eich (Young Boys) e Bickel (Grasshoppers). La Svizzera B, che incontrerà l’analoga formazione germanica il 24 aprile a Offenburg, scenderà in campo nella formazione seguente: Parlier, Neury, Fluekiger, Eschmann, Fresie, Bigler, Morand» Hagen, Hugi II, Lauron, Couttaz. (L« partite di mercoledì scorso) DINAMO — VOJVODINA 1:0 (0:0) Con la vittoria di Novi Sad sulla quotata Vojvodina, la Dinamo si è avvicinata di molto al traguardo postosi all’inizio del campionato: vittoria assoluta del titolo 1954. Anche se priva di Horvat, centromediano titolare della nazionale, e per di più stanca dal lungo viaggio di ritorno da Skoplje, la Dinamo, pur non mettendosi in luce per qualità e tecnica, è riuscita, e meritatamente, a portarsi a casa ambedue i pun-, ti, grazie alla rete segnata dal suo attaccante Dvornič al 15’ della ripresa, con un tiro formidabile passato fra le gambe del portiere, impotente di fronte alla potenza del tiro. La Vojvodina tentava di reagire, ma la difesa degli ospiti, sostenuta in special modo da Crnkovič, ha contenuto bene la pressione, riuscendo così a condurre in porto una preziosa vit- CALCIO Formazione Svizzera contro la Germania ZURIGO — La Commissione Tecnica della Federazione Svizzera ha così composto la Nazionale elvetica che il 25 aprile incontrerà a Basilea la Nazionale della Germania: Stub i' (Losanna), Fesselet (Chaux-cb Fond), Bocquet (Losanna), Keme (Chaux-de-Fonds), Eggimann (Chau : de-Fonds), Casali I (Young Boys« Antenen (Chaux-de-Fonds), Vonlan- * « IMtlSl Bravi questi ragazzi! Ogni volta nelle nostre cronache della Sottolega Di Fiume parliamo dell’òttimo andamento della squadra «Scoglio Olivi» di Pola. Oggi vogliamo presentarverli in una recente foto questi ragazzi che tanto bravamente si sono messi in luce. Le loro principali qualità sono: tecnica e correttezza. Un binomio che apre tutte le porte ANCORA IN FERMENTO LA SQTTOLEGA DI FIUME ANCHE QUESTA DOMENICA E' SALTATA LA SORPRESA III campionato della sottolega si Abbazia — Naprijed ed avendo il è svolto domenica in forma ridotta, avendo registrato il rinvio della Grkvenica preferito rimanersene a casa invece di affrontare la trasferta di Pola. Quattro squadre quindi inoperose, con grande soddisfazione però dello Scoglio Olivi che ai dammi del Crkvemioa si è SOTTOLEGA DI FIUME RISULTATI Orient — Torpedo 3:2 3 Maggio — Jedinstvo 0:3 Albona — Hidroelektra 2:1 Rudar — Borac 0:1 Mladost — Nehaj 3:0 ScogTo Olivi — Crikvenica 3:0 Abbazia — Naprijed (rinviata) ' i CLASSIFICA Scoglio O. 20 14 3 3 54:27 31 Jedinstvo 20 13 1 6 54:39 27 Orient 20 11 4 5 52:25 26 Mladost 20 11 3 6 56:36 25 Rudar 20 11 2 7 52:42 24 Torpedo 19 9 2 8 38:33 20 Hidroelektra 20 9 2 9 57:43 20 Abbazia 19 8 3 8 37:28 19 Borac 20 8 3 9 30:38 19 Nehaj 20 6 4 10 27:46 16 Albona 20 7 2 11 25:47 16 Crkvenica 20 5 5 10 29:50 15 Naprijed 18 6 2 10 29:35 14 3 Maggio 20 1 2 17 25:56 4 Presto le rele si .gonfieranno al vento istriano toria, che vuol dire quasi 90 per cento di probabilità di assicurarsi il campionato. PARTIZAN — SPARTAK 21 (2:0) Il Partizan, malgrado le cattive condizióni di qualche elemento di primo piano, è riuscito a superare agevolmente, più di quanto indichi il punteggio, la volonterosa squadra dello Spartak, in una partita incolore ed apatica che non ha soddisfatto il pubblico. Ambedue le reti sono scaturite da altrettante irresistibili azioni di Bobek, ritornato alla forma splendente di qualche anno addietro. La prima, al 20’, veniva realizzata da Bobek su azione personale, mentre la seconda, al 40’, veniva realizzata da Milutinovič, dopo che Bobek, superati tre avversari, gli passava la palla. Gli ospiti riducevano le svantaggio al 17’ della ripresa con Palfi, il quale sorprendeva Stojanovič con un tiro ravvicinato. Malgra-, do questa vittoria, poche sono le piobabilità del Partizan di aggiudicarsi il titolo di campione della Jugoslavia. CRVENA ZVEZDA — VARDAR 3:0 (2:0) Per non essere da meno della Dinamo, pure la Crvena zvezda è riuscita, nella giornata di ricu-. pero, a guadagnare due preziosi punii in trasferta a Skoplje, sul pericoloso terreno del Vardar, che costò un punto alla Dinamo la domenica precedente. Affermare che la vittoria della Crvena zvezda, malgrado il netto punteggio, abbia convinto, sarebbe un’errore. Sono stati gli atleti del Vardar, per la verità, quelli phe hanno dominato in campo, ma quattro pali e la noca decisione degli attaccanti hanno negato loro la vittoria. La Crvena zvezda è andata in vantaggio al 36’ su uh tiro fortunoso di Kostić, sfuggito alla presa del portiere. Popovič raddoppiava ai 43’, mentre lo stesso Kostić portava a tre le reti al 23’ della ripresa. portato a casa i. due punti senza •alcuna fatica. I palesi continuano così a mantenere la testa della graduatoria con quattro punti di vantaggio sullo Jedinstvo, che ha regolato ' il suo incontro, con il fanalino di coda, con un secco 3 a 0. Amiche se il campionato domenica si è svolto a quadri ridotti, lo stesso è saltata fuori la solita sorpresa alla quale sono ormai abituati i tifosi che seguano questa attesa e combattuta sottolega di Fiume. Infatti Tll dei Rudar, che aveva lainoora in serbo cartucce da sparare, ha fatto brutta figura. rimanendo sconfitto in casa dal molto modesto Borac. In tal modo i minatori possono rimettere in cassetto tutti i loro sogni perchè, essendo a quota 24, non possono assolutamente sperare che la situazione in testa si rimetta a loro favore. Una squadra, invece, ohe va di giorno in giorno migliorando e che ormai ha serie possibilità di allontanarsi dalla zona pericolosa in classifica, è TAlbona che ha colto una preziosa vittoria sullo Jedinstvo. La simpatica squadra albanese ha dunque fatto un altro passo in avanti verso la zona di sicurezza, alla quale potrà sicuramente arrivare se continuerà il ritmo di marcia che ha contraddistin- to la sua parte in questo girone di ritorno. INTERREPUBBLICANA DI CALCIO Il Metalac continua la sua lunga galoppata nella quale non h» fatto sosta nemmeno a Celje, dove ha colto ancora una preziosa vittoria battendo il Kladivar per 2 a 0. In tal modo la squadra za-gabrese ha consolidato la sua posizione di prima in classifica, anche perchè lo Slaven, che fino a domenica scorsa gli era a stretto contatto di gomito, è capitolato domenica a Lubiana dove è stato sconfitto per una rete a zero. Cosi il Metalac si trova a. comandare nettamente la classifica con du* punti di vantaggio sullo Split, oh* è ritornato alla .luce lB sul Mladen, che ha però al suo attivo una partita giocata in meno delle avversarie. Lo Split, a sua volta, ha colto una significativa vittoria sul campo esterno del Korotan per ben 4 aO, vittoria, che lo pone nettamente in lotta ..per la piazza d’onore, nella quale sono impegnati oltre al Mladen, ill Tekstilac ohe domenica non ha giocato per il rinvio del'Tincontro, e forse anche il Lubiana che, esendo a quota 16, può dire ancora la sua parola. In coda alla classifica più buia che mai appare la situazione del Korotan e della Lokomotiva di Fiume, la quale domenica è stata nettamente battuta per 3 a 0. A meno di .un’improvvisa resurrezione, il vort'ce della retrocessione si è spalancato, ai suoi piedi e lo sci-volarci dentro è oosa molto facile data Fattuale situazione della squadra. LEGA INTERREPUBBLICANA RISLUTATI Kladivar -v- Metalac 1:2 Ljubljana - - Mladen 1:0 Segesta — Lokomotiva 3:0 Korotan — Split 0:4 Quarnero — Tekstilac (rinviato) Riposava Slovoda CLASSIFICA Metalac 13 9 2 2 34:16 20 Split 14 7 4 3 38:18 18 Mladen 14 7 4 3 31:17 18 Tekstilac 13 7 3 3 23:14 17 Ljubljana 14 5 6 3 16:20 18 Segesta 14 5 4 5 23:17 14 Kladivar 14 4 6 4 19:24 14 Sloboda 13 4 4 5 22:26 12 Quarnero 12 3 2 7 17:20 8 Lokomotiva 14 3 1 10 18:34 7 Korotan 13 2 1 10 11:46 4 GL» INCONTRI PER LA COPPA DEL. MONDO CALENDARIO SVIZZERO (Continua dal numero precedente) X. GRUPPO Qualificata JUGOSLAVIA Jugoslavia — Grecia 1-0; Grecia — Israele 1-0 ; Jugoslavia — Israele 1-0; Israele — Grecia 0-2; Israele — Jugoslavia 0-1; Grecia — Jugoslavia 0-1. Jugoslavia 4 4 0 0 4:0 8 Grecia 4 2 0 2 3:2 4 Israele 4 0 0 4 0:5 0 XI. GRUPPO Qualificato MESSICO Messico — Haiti 8-0; Haiti — Mesisico 0-4 ; Messico. — USA 4-0 ; Messico — USA 3-1 ; Gli incontri tra USA e Haiti sono stati sospesa Messico 4 4 0 0 19: 1 8 USA 2 0 0 2 1: 7 0 Haiti 2 0 0 2 0:12 0 XII. GRUPPO Qualificata BRASILE Paraguay— Cile 4-0; Cile — Paraguay 1-3 ; Giile — Brasile 0-2; Pa raguay — Brasile 0-1 ; Brasile — Cile 1-0; Brasile Paraguay 4-1. Brasile 4 4 0 0 8:1 8 Paraguay 4 2 0 2 8:6 4 Cile 4 0 0 4 1:10 0 XIII. GRUPPO Qualificata COREA DEL SUD Giappone — Coirea. del Sud 1-5; Carpa del Sud — Giappone 2-2 ; La Cina si è ritirata. Corea del Sud 2 110 7:3 3 Giappone 2 0 11 3:7 1 Ed ecco ora come sono stati stabiliti gli accoppiamenti per la Svizzera : 16 GIUGNO: a Berna: Uruguay — Cecoslovacchia ; .a Zurigo: Austria — Scozia ; a Losanna: Francia — Jugoslavia ; a Ginevra : Brasil« —Messico. Ti GIUGNO: a Berna: Turchia ---Germania ; a Basilea : Inghilterra — Belgio ; a Zurigo : Ungheria — Corea del Sud ; a Losanna ; Italia — Svizzera. 19 GIUGNO: a -Basilea: Uruguay — Scozia; a Zurigo: Austria — Cecoslovacchia; a Losanna: Brasile — Jugoslavia; a Ginevra: Francia — Messóoo. 20 GIUGNO: a Berna: Inghilterra — Svizzera; a Basilea: Ungheria — Germania; a Ginevra: Turchia — Corea del Sud ; a Lugano ttfcalia — Belgio. O. R.